AMOO NORUZ C`era una volta un vecchio che si chiamava Amoo
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AMOO NORUZ C`era una volta un vecchio che si chiamava Amoo
AMOO NORUZ C’era una volta un vecchio che si chiamava Amoo Noruz. Ogni anno il primo giorno di primavera con un cappello di feltro, la barba e i capelli colorati di hennè scendeva dalla montagna con il bastone in mano e si avviava verso la porta della città. Fuori della porta della città viveva una vecchietta pazzamente innamorata di Amoo Noruz. Il primo giorno di ogni primavera al mattino presto si alzava, rifaceva il letto e dopo aver riordinato la casa, spazzava il cortile, si lavava molto bene e si truccava. Indossava il vestito più bello, si aspergeva di profumo e stendeva il tappeto davanti al portico di casa . Sulla vaschetta con lo zampillo di fronte al suo piccolo orto pieno di ogni sorta di alberi da frutta fioriti e di fiori primaverili di vari colori su un bel vassoio pulito preparava HAFT SIN¹ e su un altro vassoio metteva sette tipi di frutta secca, di confetti e di caramelle. Poi accendeva il braciere, andava a prendere il narghilè, lo metteva lì vicino ma non lo accendeva. Si sedeva lì e aspettava Amoo Noruz. Dopo poco tempo le palpebre della vecchietta si appesantivano, piano piano la vinceva un sonno profondo e a poco a poco il suo russare si elevava alto. Nel frattempo arrivava Amoo Noruz che non aveva il coraggio di svegliare la vecchietta, coglieva un fiore dal giardino, glielo poneva sul seno e si sedeva accanto a lei. Dal braciere prendeva un carbone acceso e lo metteva nel narghilè. Fumava qualche boccata, apriva un’arancia e la mangiava a metà con l’acqua zuccherata (SHARBAT ²), metteva il fuoco del braciere sotto la cenere perchè non si raffreddasse, baciava sulla guancia la vecchietta e partiva. Il sole a poco a poco illuminava il portico e svegliava la vecchietta. Lei, in un primo momento non si accorgeva di nulla, ma appena apriva un po’ gli occhi vedeva che ogni cosa era stata toccata. Il braciere era sul narghilè, l’arancia era stata divisa a metà, il fuoco era nascosto sotto la cenere, la sua guancia era umida, allora capiva che Amoo Noruz era venuto e non aveva voluto svegliarla. La vecchietta si dispiaceva molto perchè, dopo tutta la fatica che aveva sopportato per Amoo Noruz, proprio quando doveva rimanere sveglia, si era addormentata e non aveva potuto vedere Amoo Noruz. Ogni giorno se ne lamentava con questo e quello e si chiedeva che cosa dovesse fare per vedere Amoo Noruz. Un giorno qualcuno le disse che non aveva altro da fare che pazientare un altro anno! Che la primavera, l’estate, l’autunno e l’inverno venissero e se ne andassero! Che ancora una volta soffiasse il vento della primavera e arrivasse il primo giorno di Primavera e Amoo Noruz scendesse dalla montagna verso la città e gli occhi di lei potessero illuminarsi alla sua vista. La vecchietta si rassegnò ma nessuno sa se l’anno dopo potè vedere Amoo Noruz oppure no! Alcuni dicono che se questi due si dovessero incontrare, il mondo finirebbe e dal momento che il mondo non è ancora finito... forse la vecchietta e Amoo Noruz non si sono ancora incontrati! NOTE ¹ L'Haft Sîn (نیس تفه, "Sette 'S'") è la preparazione della tavola con sette elementi il cui nome inizia con 'S' in persiano. Il sette è un numero sacro e simboleggia i sette arcangeli con l’aiuto dei quali, quasi tremila anni fa, Zarathustra ha fondato la sua religione. L'haft Sin porta agli abitanti della casa fortuna, salute, prosperità, purezza spirituale e lunga vita, l'Haft Sîn è costituito anche dal particolare modo di disporre ed imbandire la tavola, che viene adornata nel modo più bello possibile, con fiori, il libro sacro seguito dalla famiglia, la bandiera tricolore persiana, Verde Bianco e Rosso in orizzontale (patria, fede, rosso sangue versato dagli eroi) Non mancano mai le candele accese, una ciotola di acqua a simboleggiare la trasparenza della vita e una foglia sull'acqua per la caducità della vita, lo specchio per essere visibili come siamo sabzeh - chicchi di lenticchie, orzo o frumento, germogliati (sabzeh) a simboleggiare la rinascita samanu - un impasto di orzo germogliato e tostato, a simboleggiare l'abbondanza senjed - frutti secchi di oleastro³, è legante, a simboleggiare l'amore. sîr - aglio, a simboleggiare la salute sîb - mele, scrupolosamente rossa, a simboleggiare la bellezza somaq - bacche di Sumac, a simboleggiare l'asprezza della vita serkeh - aceto, a simboleggiare la pazienza e la saggezza. L'haft Sin la tavola rimane imbandita per tredici giorni, il tredici di Farvardin, primo mese dell'anno persiano, la tavola viene sparecchiata. ² SHARBAT è una bevanda tipica del Medio oriente e del Sud Asia composto da frutta o petali di fiore. Si tratta di un prodotto dolce che va servito freddo; può essere servito in forma densa e sorbito con cucchiaino (da qui il termine sorbetto) ovvero diluito in acqua per essere gustato come bevanda fresca. Gli sharbat più diffusi sono composti da uno o più ingredienti. Gli elementi più diffusi per comporlo sono le rose, il legno di sandalo, il gurhal (ibisco), il bael, limone, arancia,ananas, la phalsa ³ Con il nome di Oleastro viene chiamata la pianta selvatica dell’olivo L'Oleastro è caratterizzato da un portamento per lo più arbustivo, da rametti a volte quadrangolari forniti di spine . La drupa è di piccole dimensioni (1 -2 centimetri) Sumac: è una spezia usata soprattutto in Medio Oriente in cucina, spesso mescolata con timo e sesamo. Aggiunge un gusto di limone alle insalate o alla carne. Bael (noto anche come mela cotogna del Bengala, pietra mela), è una specie di albero originario dell'India . É presente in tutto il Sud-Est asiatico. I suoi frutti sono utilizzati nella medicina tradizionale e come alimento. ll frutto bael ha una superficie liscia, con un guscio legnoso verde, grigio, o giallo. Il guscio è così forte che deve essere rotto con un martello o machete. La polpa fibrosa gialla è molto aromatica e contiene numerosi semi. Il frutto viene consumato fresco o essiccato . Se fresco, il succo è filtrato e zuccherato per fare una bevanda simile alla limonata. Viene spesso utilizzato anche per preparare marmellate e torte. Le foglie e i piccoli germogli sono mangiati come insalate . Si tratta di un arbusto o piccolo albero che cresce fino a 8 m di altezza. I fiori sono prodotti in cime di diversi insieme, sono di colore giallo, con cinque grandi petali. Il frutto è commestibile, è una drupa di colore che varia dal viola al nero a maturazione. Ha un sapore leggermente acido, è venduto nei mercati durante i mesi estivi, ed è comunemente utilizzato per preparare sorbetti.