06. natale del signore a 25.12.16

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06. natale del signore a 25.12.16
NATALE DEL SIGNORE
Isaia 52,7-10
Anno A
25 dicembre 2016
Ebrei 1, 1-6
Giovanni 1, 1-18
Domanda di perdono
“Dio ha tanto amato il mondo, da dare il Suo Figlio Unigenito…” Dio è Amore, e tutto
quello che Egli compie, lo fa per amore. Natale ne è la prova suprema.
S. Maria Maddalena de’ Pazzi così si esprimeva: “Soprattutto per la passione di Gesù si
attua “il Consiglio di salvezza di Dio” di comunicare all’uomo caduto, la Vita Divina, facendolo
partecipe dei suoi beni, per cui l’anima diviene “Dio per partecipazione”.
“Riconosci, o cristiano, la tua dignità…” predicava per natale S. Leone Magno, e chiedeva
ai suoi fedeli di Roma, di rispondere a Gesù, con l’unica cosa che l’Amore desidera: il
contraccambio !
Preghiera collettiva della Comunità
Padre, Dio dei disegni universali ed eterni, concedici di uscire da noi stessi e di aprire gli
spazi della nostra mente e del nostro cuore, alle grandezze del Tuo Amore, lasciando ciò che
rimpicciolisce la portata storica della nascita di Tuo Figlio.
Spunti dalla omelia per la riflessione in preghiera personale e comunitaria
Oggi, noi cristiani possiamo anche chiudere nella “povertà spirituale” delle feste casalinghe, il
grande ricordo del Natale di Gesù, anche se ovattato dalla presenza dolce dei bambini.
Oggi invece il cristiano deve aprire la grandezza esplosiva del Natale anche ai bambini,
allargando e valorizzando il senso della salvezza che il Signore è venuto a realizzare.
Il credente deve chiedersi oggi che cosa voglia dire vivere il Natale in Afganistan, in Siria, in
Africa, nei lager degli emigrati, nel dramma dei migranti, nelle periferie europee della
disoccupazione e della emarginazione.
Significa attendere una giustizia e una pace che liberi da atroci oppressioni, come attendevano
gli ebrei al tempo del Battista.
E attendere la giustizia e la pace vuol dire attendere il Salvatore Gesù, perché giustizia e pace
sono il nome e il cognome del Regno di Dio.
Ecco allora che l’Avvento e il tempo di Natale si caricano per noi di responsabilità e
d’impegno, prima nella preghiera e poi, per quanto ci è possibile, di gesti e di aiuti ai popoli
oppressi e a coloro che sono riusciti a fuggire dalla oppressione e a rifugiarsi da noi.
Siamo abituati a vedere giovani che le sere del venerdì e del sabato si accampano in luoghi
fissi, in piazze , nelle discoteche,…a ripetere gli stessi gesti, le stesse bevute, gli stessi balli, le
stesse musiche,…a considerare il tempo come “un presente” da consumare, senza ideali che li
possano affascinare…
Il giorno di Natale del Signore non dirà loro niente di diverso dagli altri giorni, non avrà per
loro alcun senso speciale e lascerà in loro lo stresso amaro in bocca, fatto di noia e di vuoto.
Nel ricordo della Incarnazione povera del Redentore, le comunità cristiane sono solite
preparare qualche gesto di carità e di amore.
Ma… come diventerebbe un Natale ripieno di significato e di soddisfazione profonda, se un
giovane lo riempisse, come ci ha dato l’esempio il nostro papa Francesco, della sua presenza in
qualche periferia sofferente del mondo o in un tugurio di emigranti, e si facesse raccontare da
loro la durezza della loro vita, delle loro traversate di deserti e di mari, in balia di ladri e di
aguzzini, delle loro speranze, delle loro attese, dei loro sogni di un futuro diverso e migliore…
E beati noi, se ascoltando i loro racconti di familiari lasciati soli e lontani, fossimo in grado di
comunicare e di trasmettere le nostre speranze vertiginose, rappresentate dalla realtà di quel
Bambino, che noi festeggiamo. Se ci crediamo davvero,…!
Preghiera dei fedeli
(inizio) Fratelli e sorelle, c’è una iscrizione greca che “annuncia la nascita” dell’imperatore di
Roma, Augusto, così: “La nascita del dio ha segnato l’inizio della buona novella per il mondo.”
Questo vangelo (= buona novella) fu proclamato da un palazzo di marmo, all’impero più potente
del mondo.
Nello stesso tempo, un altro “Vangelo” fu proclamato in una “mangiatoia”, a nomadi pastori.
Il primo ben presto generò cattive notizie di oppressione, di tasse, di guerre, di schiavitù.
Il secondo ben presto diventò liberazione di prigionieri, lieto messaggio ai poveri, vista ai ciechi,
libertà per gli oppressi.
(preghiere personali)
(fine) Signore Gesù, grazie di essere nato. L’oscurità della notte possiamo vederla come un
simbolo, in cui l’uomo da solo non è in grado di trovare la mèta, ma ha bisogno della rivelazione
che Tu ci hai portato e con la quale, come una grande luce, tu hai squarciato le tenebre della mente
umana.
Preghiera sulle offerte
Signore Gesù, come tu sei uscito dai panorami celesti per incarnarti nella nostra vita,
insegnaci ad uscire da noi stessi, dai nostri egoismi, dai nostri interessi per incontrare Te e i nostri
fratelli. Purtroppo molti non sentono il bisogno di mettersi in viaggio, uscendo dalle loro comode e
calde case. Ma in questo modo, rifiutano di guardare lontano, dove, con la tua luce, ogni cosa
potrebbe risplendere.
Preghiera dopo la Comunione
Padre del cielo, quando riascoltiamo il “gran racconto” della notte in cui Gesù tuo Figlio,
fece compagnia ai poveri, ultimo fra gli ultimi della terra, sarà come “succhiare infanzia”, non
semplicemente per motivi sentimentali, ma perché la nostra anima diventerà più pura e più limpida.
E ci faremo gli auguri non solo di “buon Natale” ma di “Natale buono”, luminoso cioè di fede e più
santo di amore.
©
CVX “IMMACOLATA AL GESÙ NUOVO” – NAPOLI
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