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Domenica 15 luglio
Lunedì 16 luglio 2012
TREVISO
Domenica 15 luglio 2012, pag. 27
II magnate Roustam Tariko ha passato al setaccio le cantine della zona Docg. I produttori: «Così
portano nuovi capitali>
di Andrea De Polo ®VALDOBBBADENE
Non solo la Ruggeri. Il magnate russo Roustam Tariko è stato notato in diverse cantine. Atterrato in
elicottero nel primo pomeriggio, il multimiliardario moscovita ha passato al setaccio i produttori
storici di Prosecco Docg, ed è ripartito verso le cinque. Patron della vodka, azionista della Gancia
Spa, Tariko ha messo gli occhi sul business del Prosecco. Un tour di cantine per fiutare possibili
affari. Nei prossimi giorni potrebbero esserci interessanti novità: qualcuna delle storiche cantine di
Valdobbiadene è pronta a passare il testimone? «Notizie di questo tipo saranno sempre più
frequenti» commenta Gianluca Bisol, storico produttore. «Il Prosecco ormai ha un mercato globale.
Nella nostra area ci sono cantine medio piccole, un investitore straniero potrebbe portare capitali e
fondare, da zero, un grosso marchio di riferimento, com'è avvenuto per lo Champagne. Ne vedremo
delle belle». Un altro storico cantiniere, Gianfranco Bortolini, storce il naso al pensiero che un
giorno i suoi vigneti finiscano in mani straniere: «Non credo che questi personaggi vengano per
aiutare Valdobbiadene. Non favorirebbero né il territorio né l'indotto, perché non hanno la nostra
tradizione. Con un magnate russo, al massimo, ci farei una foto. O un contratto di importazione in
esclusiva. Per tutto il resto avrei delle perplessiLà». Pare che i nuovi ricchi puntino alle cantine in
crisi per il ricambio generazionale. In tanti, a Valdobbiadene e dintorni, si sono accorti che i figli
non hanno interesse per il Prosecce. La liquidità dei miliardari russi farebbe gola a tutti. Un
problema, quello del ricambio generazionale, che tocca anche Alberto Resera, presidente di
Altamarca e produttore a Rolle: «Sarei dispiaciuto se le nostre cantine finissero in mani straniere,
preferirei che i giovani guardassero alla tradizione e la preservassero. Però, quando arrivano
investimenti importanti in una zona, tutta l'area ne trae beneficio». Servono capitali, liquidità, voglia
di rischiare. 1 figli degli storici produttori sembrano esserne sprovvisti. Nei 106 ettari di Cartizze, il
prezzo della terra al metro quadrato è arrivato a 160 euro. «Il fascino e l'interesse economico per
questi terreni non sono più nascondibili» commenta il sindaco di Valdobbiadene, Bernardino
Zambon. «E già capitato che investitori stranieri mi chiedessero se ci sono cantine dismesse e
terreni liberi. E non puntano solo sul vino: il Prosecco può essere il punto di partenza, poi vengono i
capannoni industriali vuoti. In linea di massima non è una cosa negativa: in ogni caso, la produzione
vinicola del Docg non può spostarsi all'estero. Magari gli attuali produttori non vogliono vendere,
ma di fronte a certe offerte...». Un esempio di cosa potrebbe succedere con i nuovi miliardari russi,
in realtà, esiste già: la cantina Mionetto, 125 annidi storia, da tre ha una proprietà tedesca. Il gruppo
Henkell & Co. Sektkellerei KG l'ha acquisita completamente nel 2009. Un altro sindaco, Cristina
Pin di Cison, conferma che l'interesse degli investitori stranieri, specialmente russi e cinesi, nei
confronti del Prosecce, è noto da tempo: «Vuol dire che il nostro prodotto è buono. Certo, di fronte
a cifre importanti, e liquidità immediata, qualsiasi imprenditore vacillerebbe. La speranza è che,
quando ciò avvenga, i proprietari stranieri preservino comunque la peculiarità del nostro territorio».
Nel frattempo inizia il toto cantina: quale sarà la prima a vendere tutto a Rous tam'I'ariko?
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"PerlApp" Perlage è nato il vino con la connessione
Il concetto che la cantina Periagedi Farradi Soligovuole promuovere è semplice: la pianura ha due
dimensioni, larghezza e lunghezza evi si produce il prosecco Doc, mentre la collina ne ha tre,
larghezza, lunghezza e altezza evi si produce il Prosecco superiore Docg. La terza dimensione
quella dell'altezza permette al vigneto di collina di assorbire iI maggior numero di raggi solari che
garantiscono la migliore qualità delle uve. Grazie a questo fattore Perlage produce il Prosecco 3D,
tridimensionale appunto. L'azienda lancia sul mercato il nuovo Spumante Extra Dry PerlApp,
prodotto con uve Gierae Incrocio Manzoni. Un vino innovativo, creato per i giovani perché oltre ad
avere una bassa gradazione alcolica (10,5% voi.) permette una connessione di retta con il "mondo
Perlage", attraverso il Qr-Code posto sull'etichetta, con cui si scarica una App con informazioni
dettagliate
su
curiosità,
eventi,
ristoranti
e
luoghi
da
vistare
nel
territorio.
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Lunedì 16 luglio 2012, pag. 12
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L'Azione.it
Lunedì 16 luglio 2012, pag.
Novecento viti armene piantate a Tezze di Piave
Saranno 900 viti di vino Arenì proveniente dall'Armenia quelle piantumate oggi nel terreno di
fronte alla Cantina Sociale di Tezze di Piave nell'ambito del progetto “Treviso per l'Armenia”. Il
progetto prevede la coltivazione con le più avanzate tecnologie di vitigni ancestrali armeni “Arenì”
nel territorio della provincia di Treviso con successiva vinificazione delle uve prodotte alla Scuola
Enologica Cerletti di Conegliano e, allo stesso tempo, la coltivazione e di “Raboso Piave DOCG”
nel territorio armeno, e vinificazione in Armenia del Raboso, che sarà prodotto secondo i
tradizionali metodi armeni e l'antichissimo sistema di maturazione del vino in anfore.
Presenti oggi alla piantumazione il presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro, il
vicepresidente e assessore al Turismo, Floriano Zambon, il sindaco di Vazzola, Maurizio Bonotto, il
referente del progetto “Treviso per l'Armenia”, Mario Bergamo e l'agricoltore Flavio Marcon che,
per conto della Cantina Sociale del presidente Lucan, seguirà le piante.
Il progetto “Treviso per l'Armenia”, detto anche “Viti di Noè” è un'iniziativa di cooperazione
internazionale che vede la Provincia di Treviso come capofila assieme a partner come Scuola
Enologica “Cerletti” Istituto di Ricerca CRA-VIT di Conegliano, Congregazione Mechitarista
Armena dell'Isola di San Lazzaro (Venezia), Confraternita Raboso del Piave, Comune di Vazzola,
Unindustria Treviso, Fondazione Civiltas Yerevan Armenia, The Mekhitarist Center of Armenia
(Yerevan, Armenia), Armenian Scientific Centre viticulture, fruit-growing and wine making
(Merzdavan, Armenia), Armenian Wine Consortium (Yerevan, Armenia), EDVAG Group (Yerevan,
Armenia),
Regione
del
Vayots
Dzor
(Armenia),
Armenian
Trade
Network.
L'obiettivo generale del progetto è quello di sostenere lo sviluppo della vitivinicoltura nella regione
armena dello Vayots Dzor e la vicina valle dell'Ararat, attraverso un percorso formativo
professionale, a favore di alcuni operatori del settore vitivinicolo, volto nel breve/medio termine
all'acquisizione di conoscenze e nel lungo periodo all'innalzamento degli standard di qualità della
produzione vitivinicola, oltre al riposizionamento della regione vitivinicola interessata nel mercato
internazionale del vino.
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