LA FAMIGLIA E` IL SOGNO DI DIO - Giornata Nazionale per la Vita
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LA FAMIGLIA E` IL SOGNO DI DIO - Giornata Nazionale per la Vita
LA FAMIGLIA E’ IL SOGNO DI DIO - Giornata Nazionale per la Vita 2017 Papa Francesco quando si rivolge alle famiglie ricorda loro che il sogno di Dio “continua a realizzarsi nei sogni di molte coppie che hanno il coraggio di fare della loro vita una famiglia; il coraggio di sognare con Lui, il coraggio di costruire con Lui, il coraggio di giocarci con Lui questa storia, di costruire un mondo dove nessuno si senta solo, nessuno si senta superfluo o senza un posto” (Papa Francesco, Discorso alla festa delle famiglie, Filadelfia 26 settembre 2015) Il sogno nasce dal silenzio, da ciò che ciascuno di noi ha nel cuore, e attraversa la storia del mondo e le storie degli uomini intrecciato alla nostra esistenza. Anche la Bibbia racconta di sogni e di sognatori che si sono messi in gioco, coraggiosi nell’impegno appassionato, costante e paziente, della costruzione del progetto… loro e di Dio. Anche Dio ha un Sogno: l’uomo e la sua felicità. Pensiamo al libro della Genesi, quando il Creatore impasta la terra e vi soffia la vita… è vibrante di tenerezza e di amore! E per questo motivo ci ha donato suo Figlio Gesù, perché ci raccontasse di questo suo Sogno, del Suo Amore infinito per noi. Tutto ciò è così grande e straordinario che raggiungerne la consapevolezza dovrebbe sconvolgere la nostra vita, o comunque non lasciarla uguale a prima. Nel messaggio per la giornata per la vita quest’anno si parla di sognatori, in particolare di Giuseppe: un grande sognatore che ha permesso a Dio di scombussolargli la vita, che ha rinunciato ai suoi progetti e li ha messi nelle mani del Signore e con docilità e mitezza si è messo a disposizione, facendo, con coraggio, scelte controcorrente. Giuseppe che ha sognato la volontà di Dio ha saputo proteggere e custodire Maria e la vita che portava in grembo. Di seguito proponiamo alcuni testi utilizzabili per una riflessione in gruppo o in famiglia, unitamente ad una proposta di preghiere dei fedeli da utilizzare nella Messa del 5 febbraio. Lettera a San Giuseppe (da “LA CAREZZA DI DIO”, di D. Tonino Bello) Dimmi, Giuseppe, quand'è che hai conosciuto Maria? Forse, un mattino di primavera, mentre tornava dalla fontana del villaggio, con l'anfora sul capo e con la mano sul fianco snello come lo stelo di un fiordaliso? O forse, un giorno di sabato, mentre con le fanciulle di Nazareth conversava in disparte sotto l'arco della Sinagoga? O forse, un meriggio d'estate, in un campo di grano, mentre, abbassando gli occhi splendidi per non rivelare il pudore della povertà, si adattava all'umiliante mestiere di spigolatrice? Quando ti ha ricambiato il sorriso e ti ha sfiorato il capo con la prima carezza, che forse era la sua prima benedizione e tu non lo sapevi... e poi, tu, nella notte, hai intriso il cuscino con lacrime di felicità? Ti scriveva lettere d'amore? Forse sì! E il sorriso, con cui accompagni il cenno degli occhi verso l'armadio delle tinte e delle vernici, mi fa capire che in uno di quei barattoli vuoti, che ormai non si aprono più, ne conservi ancora qualcuna! Poi, una notte, hai preso il coraggio a due mani, sei andato sotto la sua finestra, profumata di basilico e di menta, e le hai cantato, sommessamente, le strofe del Cantico dei Cantici: "Alzati, amica mia, mia bella e vieni! Perché, ecco, l'inverno è passato, è cessata la pioggia e se n'è andata. I fiori sono apparsi nei campi, il tempo del canto è tornato e la voce della tortora ancora si fa sentire nella nostra campagna. Il fico ha messo fuori i primi frutti e le viti fiorite spandono fragranza. Alzati, amica mia, mia bella e vieni! O mia colomba, che stai nelle fenditure della roccia, nei nascondigli dei dirupi, mostrami il tuo viso, fammi sentire la tua voce, perché la tua voce è soave e il tuo viso è leggiadro". E la tua amica, la tua bella, la tua colomba si è alzata davvero. È venuta sulla strada, facendoti trasalire. Ti ha preso la mano nella sua e, mentre il cuore ti scoppiava nel petto, ti ha confidato lì, sotto le stelle, un grande segreto. Solo tu, il sognatore, potevi capirla. Ti ha parlato di: Jahvé, di un Angelo del Signore, di un Mistero nascosto nei secoli e ora nascosto nel suo grembo, di un progetto più grande dell'universo e più alto del firmamento, che vi sovrastava. Poi, ti ha chiesto di uscire dalla sua vita, di dirle addio, e di dimenticarla per sempre. Fu, allora, che la stringesti per la prima volta al cuore e le dicesti tremando: "Per te, rinuncio volentieri ai miei piani. Voglio condividere i tuoi, Maria, purché mi faccia stare con te". Lei ti rispose di sì, e tu le sfiorasti il grembo con una carezza: era la tua prima benedizione sulla Chiesa nascente. [...] E io penso che hai avuto più coraggio tu a condividere il progetto di Maria, di quanto ne abbia avuto lei a condividere il progetto del Signore. Lei ha puntato tutto sull'onnipotenza del Creatore. Tu hai scommesso tutto sulla fragilità di una creatura. Lei ha avuto più fede, ma tu hai avuto più speranza. La carità ha fatto il resto in te e in lei. Nel messaggio di quest’anno ritroviamo anche le parole di Madre Teresa che ci ricordano che la nostra vita è un sogno e ci invita a farne realtà. Inno alla vita (Madre Teresa di Calcutta) La La La La La La La La La La La La La La La La La La vita vita vita vita vita vita vita vita vita vita vita vita vita vita vita vita vita vita è è è è è è è è è è è è è è è è è è bellezza, ammirala. un’opportunità, coglila. beatitudine, assaporala. un sogno, fanne una realtà. una sfida, affrontala. un dovere, compilo. un gioco, giocalo. preziosa, abbine cura. una ricchezza, conservala. amore, donala. un mistero, scoprilo. promessa, adempila. tristezza, superala. un inno, cantalo. una lotta, accettala. un’avventura, rischiala. felicità, meritala. la vita, difendila. PER RIFLETTERE INSIEME AI PIU’ PICCOLI Con i propri figli o più semplicemente al catechismo potrebbe essere bello leggere insieme queste parole di Madre Teresa a difesa dei più piccini per capire meglio il dono della vita. DIRITTO DI ESSERE UN BAMBINO Chiedo un luogo sicuro dove posso giocare chiedo un sorriso di chi sa amare chiedo un papà che mi abbracci forte chiedo un bacio e una carezza di mamma. Io chiedo il diritto di essere bambino di essere speranza di un mondo migliore chiedo di poter crescere come persona Sarà che posso contare su di te? Chiedo una scuola dove posso imparare chiedo il diritto di avere la mia famiglia chiedo di poter vivere felice, chiedo la gioia che nasce dalla pace Chiedo il diritto di avere un pane, chiedo una mano che m’indichi il cammino. Non sapremo mai quanto bene può fare un semplice sorriso (Madre Teresa di Calcutta) Noi queste cose le abbiamo?…Tante sì, ma è così per tutti i bambini?…..coloriamo insieme. Proposta di Preghiere dei Fedeli per la S. Messa del 5 febbraio Ripetiamo Insieme: Signore amante della vita, ascoltaci 1. Ti preghiamo Signore per il Papa, i Vescovi, i sacerdoti: siano sempre fedeli e coraggiosi annunciatori e testimoni del tuo Vangelo, fonte di amore e di vita. 2. Signore illumina coloro che governano i popoli della terra: ispira a principi “alti” scelte che mirino ad elevare ed onorare la vita delle persone che sono chiamati a servire, contrastando la denatalità, la cultura dello scarto e offrendo strumenti e opportunità per guardare al futuro con speranza. 3. Signore ti preghiamo per la nostra comunità: rendici sempre più attenti alla vita delle nostre famiglie, facci sognare con te un’esistenza basata sulla cura, l’attenzione, l’accoglienza, la responsabilità verso i bambini, gli anziani, le persone più bisognose di aiuto materiale e spirituale. 4. Signore ti affidiamo tutte le famiglie: possano essere davvero il primo luogo in cui si sperimenta l’amore, la condivisione, l’accettazione e l’armonizzazione delle differenze, il perdono reciproco, la capacità di ascoltare le esigenze di ognuno dal più piccolo al più “ricco d’anni”. 5. Signore ti preghiamo per i bimbi non nati e affidiamo alla tua misericordia i loro genitori; ti preghiamo in particolare per tutti coloro che soffrono per il figlio che “non arriva”; dona a tutti la fecondità del cuore, un cuore che sa mettersi al servizio della vita in ogni condizione.