Ghost4Linux e backup dischi in rete In una grande

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Ghost4Linux e backup dischi in rete In una grande
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Ghost4Linux e backup dischi in rete
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In una grande struttura informatizzata nasce l'esigenza di poter avere un backup rapido dei personal
computer degli utenti, specialmente nel caso di configurazioni software specifiche differenti dallo standard
dell'office automation. Questa esperienza è stata realizzata in una struttura pubblica con un bacino di utenza
di almeno duecento pc a fronte di forniture hardware eterogenee per caratteristiche tecniche. Le macchine
da gestire sono associabili almeno ad una decina di diverse tipologie hardware. Precedentemente si era
provato a utilizzare strumenti commerciali, con notevoli problemi nella fase di ripristino specialmente legati ai
necessari driver dos per le schede di rete. Si è pensato, quindi, di rivolgere l'attenzione ad un prodotto
software opensource che garantiva fondamentalmente i seguenti vantaggi: gratuità, libertà di utilizzo e di
riuso in altri contesti. Inoltre le ristrettezze di cassa non permettevano di disporre in tempi brevi di un hard
disk esterno di supporto per le immagini dei pc, per cui la soluzione open source scelta permetteva anche di
memorizzare le immagini su un server ftp in rete.
Partendo dalla situazione particolarmente “sfigata” sopra descritta abbiamo deciso di utilizzare
Ghost4Linux ( o anche, abbreviando, g4l ). Questa è sostanzialmente una distribuzione live di Linux che
mette a disposizione un comodo strumento per effettuare backup e ripristino delle partizioni nel vostro PC.
Essendo un prodotto sviluppato sotto l'ottica Linux supporta ovviamente anche i file system tipicamente
utilizzati dal pinguino come per esempio ext2 o ext3 ma non manca il supporto ai file system utilizzati dai
sistemi Windows come FAT32 ed NTFS (purtroppo maggior parte diffusi nelle strutture pubbliche).
Per poter utilizzare g4l prima di tutto dovete ottenere da internet un'immagine ISO che successivamente
masterizzerete su un Cd. Potete trovare l'ultima versione di g4l sul sito del progetto raggiungibile che trovate
http://sourceforge.net/projects/g4l. Al momento della pubblicazione di questo articolo l'ultima versione
disponibile
è
la
0.29
ed
il
download
della
ISO
occupa
all'incirca
70
MB.
A questo punto è necessario riavviare il computer
con boot da lettore CD-ROM ( ovviamente con il
CD di Ghost4Linux inserito ) e comparirà una
schermata iniziale dalla quale dovrete scegliere il
kernel da utilizzare per il sistema sul quale dovrà
essere poi eseguito il processo di backup e
ripristino vero e proprio. La scelta del kernel può
essere fondamentale in quanto è quest'ultimo che
contiene il supporto driver per i controller che
consentono la comunicazione con gli hard disk per
cui il corretto funzionamento o anche il solo
riconoscimento dei vostri hard disk esterni USB o
Firewire o interni SATA potrebbe dipendere dalla
scelta del kernel.
fig_1.png
Figura n.1
Fatta questa importante premessa possiamo iniziare con la pratica. Nel nostro caso selezioniamo il kernel di
default semplicemente premendo il tasto Invio.
Una volta premuto Invio inizia il caricamento del sistema e dei vari driver. Se tutto è andato a buon fine, una
volta completato il processo, vi verranno mostrati alcuni avvisi che potete saltare premendo ogni volta Invio e
finalmente dovreste arrivare ad un prompt dei comandi
tramite il quale potrete eseguire alcuni programmi
tipici della maggior parte delle distribuzioni Linux
ma soprattutto il comando per lanciare
effettivamente Ghost4Linux. Per farlo digitate
g4l
fig_2.png
Figura n.2
Una volta dato il comando vi verrà mostrato un altro avviso e successivamente arriverete al menù principale
di G4L.
Una volta dato il comando vi verrà mostrato un
altro avviso e successivamente arriverete al menù
principale di G4L.Il programma chiaramente
funziona da linea di comando con le impostazioni
da
tastiera.
fig_3.png
Figura n.3
Il menù propone quattro differenti opzioni
•RAW Mode: questa modalità prevede sia il trasferimento locale o tramite server FTP e funziona con
qualsiasi tipo di filesystem. In effetti viene creata una copia precisa della partizione o del disco
selezionato tanto che le dimensioni finali, non compresse, dell'immagine saranno pari a quelle
appunto della partizione di origine.
•File mode: questa modalità utilizza il software Partition Image, chiamato anche “partimage”, per salvare
o ripristinare le immagini dei vostri hard disk o delle vostre partizioni.
•Utilities: come dal nome consente l'accesso rapido ad alcuni programmi di utilità e di supporto a
Ghost4Linux.
Show Help: fornisce supporto relativo all'utilizzo di Ghost4Linux.
Vediamo ora come effettuare il salvataggio ed il ripristino di una partizione nella “modalità grezza”.
Selezionando RAW mode dal menù comparirà questa schermata:
Anche qui abbiamo quattro scelte possibili. Iniziamo con le operazioni in rete. In questo caso potrete salvare
l'immagine di una partizione su un server ftp della vostra rete.
Selezionate dunque “Network use” dal menù e vi troverete davanti a questa schermata:
fig_4.png
fig_5.png
Figura n.4
Figura n.5
Entrare in «Pick device» e selezionare la scheda di rete.Se nel router è settato il dhcp comparirà l'indirizzo
della scheda (nell'esempio è 192.168.0.1),se non lo è se,ovvero si fà uso di ip statico:Andare in «Config
device» ed assegnargli un ip .In «Toggle compression» impostare il tipo di compressione dell'immagine, in
«Config ftp» inserire l'indirizzo del server. In «Config useridpass» inserire lo username e la password con
cui accedete al server ftp.Ad esempio se lo username è pippo e la password è pluto,si deve inserire la
seguente stringa -u pippo -p pluto. Nel nostro caso, abbiamo predisposto la possibilità di collegamento
anonimo al server ftp essendo in rete locale. Fatto ciò andate in «Backup» e selezionare il disco o la
partizione da salvare;comparirà un'altra schermata riassuntiva che spiegherà quale partizione si sta
salvando. Se è quella che che si desidera, confermare.
Finito il salvataggio,selezionare Reboot in modo che a fine lavoro il sistema venga riavviato
automaticamente. Dopo il riavvio rimuovere il disco di g4l dal lettore.
Ripristino dalla rete
Il procedimento per il ripristino è simile a quello per il backup solo che invece di selezionare la voce
«Backup» si deve selezionare quella «Restore» e indicare il disco o la partizione da ripristinare.
fig_6.png
Figura n.6
fig_7.png
Figura n.7
Un problema si è presentato in questa fase, quando partendo da un pc con disco completamento
pulito (senza alcuna partizione) si è avviata l'opzione di <<Restore>>. Il ripristino della partizione avveniva in
maniera corretta ma il pc al riavvio non era utilizzabile. Ci siamo accorti, quindi, che era necessario operare
un backup e un ripristino del Master Boot Record. Il master boot record (MBR), nell'architettura dei PC IBM,
è il settore di avvio che consiste nei primi 512 byte (mezzo kilobyte) dell'hard disk, che contiene la sequenza
di comandi necessaria per l'avvio del sistema operativo. Il firmware di avvio contenuto nella ROM del BIOS
carica ed esegue il master boot record. Il MBR di un disco di solito include la tabella delle partizioni, che è
usata dal PC per caricare ed avviare il settore di avvio della partizione segnata come attiva. (fonte
wikipedia).
Per effettuare il backup del master boot record dell' hard disk basta utilizzare il comando "dd" da console:
# dd if=device of=mbr.bin bs=512 count=1
verrà creato un file mbr.bin contenente tutto il master boot record del disco.
Il device generalmente e' /dev/sda per HD sata, altrimenti /dev/hda per HD pata.
Per effettuare il restore da console:
# dd if=mbr.bin of=device bs=512 count=1
Verrà sovrascritto l'mbr con il contenuto del file mbr.bin
Per le operazioni sopra descritta basta utilizzare una qualsiasi distribuzione Live con i comandi di base. Nel
nostro caso abbiamo utilizzato Ubuntu 8.10 live salvando i MBR sia su penna usb che sul server ftp.
A questo punto ripristinando il MBR della macchina clonata sul pc su cui abbiamo fatto il restore della
partizione tutto è andato bene. Chiaramente quanto detto per il MBR ha senso in caso di pc da ripristinare ex
novo, se la vostra partizione dovesse essere solo dati non dovreste avere alcun problema a ripristinarla con
la sola funzione <Restore>, magari usando strumenti come Gparted http://sourceforge.net/projects/gparted/
per la creazione della partizione vuota.
Un ultimo approfondimento della nostra esperienza lo dedichiamo alla configurazione del server Ftp
utilizzato per la memorizzazione delle immagini dei nostri pc. Anche in questo caso abbiamo optato per un
progetto in licenza GPL chiaramente per piattaforma Linux. Il pacchetto scelto è ProFTPD disponibile nel
repository di Ubuntu 8.10 e installabile con l'istruzione da console:
#sudo apt-get install proftpd
Per poter amministrare con interfaccia grafica il server FTP abbiamo scelto di installare il package
gadminproftpd ( http://packages.ubuntu.com/intrepid/gadmin-proftpd ) verificando le dipendenze richieste.
Nello specifico abbiamo provveduto a installare il package MENU tramite il comando:
#sudo apt-get install menu
Quindi, scaricato il pacchetto deb per gadminproftpd, lo abbiamo installato con l'istruzione di seguito
riportata, lanciata dalla cartella in cui abbiamo effettuato il download :
#sudo dpkg -i *.deb
Quindi abbiamo modificato i permessi della cartella dell'utente base di Proftpd tramite il comando:
#sudo chmod 755 /etc/proftpd
oppure optando per il file di configurazione di gadminproftpd si modificano i seguenti permessi:
#sudo chmod 755 /etc/gadminproftpd
A questo punto il server ftp era
presente e funzionante. Per la gestione
tramite interfaccia abbiamo avviato dalla
barre delle applicazioni gadminproftpd
ottenendo quanto riportato di lato.
fig_8.png
Figura n.8
L' utente e la directory presenti per
default sono riportati nella maschera di
lato. Visto che non era necessario
creare un server con particolari
restrizioni, abbiamo abilitato l'utente di
default a tutte le operazioni senza
richiesta di password.
fig_9.png
Figura n.9
Inoltre dalla schermata relativa alle
impostazioni
di
configurazione
generale , abbiamo aggiunto la riga
UserAlias anonymous <<nome_utente>>
nella sezione creata nel file di testo di
configurazione per rendere l'utente di
default anonimo.
.
fig_10.png
Figura n.10
Infine
dalla
maschera
con
le
informazioni riepilogative del server ftp è
possibile personalizzare, tra l'altro, la
velocità di Upload e Download. In caso
di server locale con numero di accessi
limitato occorre aumentare questi
parametri almeno di un fattore 1000.
.
fig_11.png
Figura n.11
In conclusione abbiamo potuto testare la validità dello strumento di backup e restore con tempi di
salvataggio e ripristino di una partizione di 15 Gbyte di dati nell'ordine di 10 minuti. Se qualcuno volesse
segnalarci ulteriori esperienze in tale ambito lo faccia pure ai nostri indirizzi di posta elettronica.
Vincenzo Cavalea [email protected]
Luigi Labonia [email protected]
Bibliografia
Devnull. Ghost for Linux
<http://wiki.ubuntu-it.org/CastelliDiSabbia>. Italia.
Stefano Angaran(2006) .Backup e ripristino dell'hard disk e del SO: i programmi e le guide
<http://www.upyou.it/sections+articles.artid+28+page+6.htm>. Italia.