se non diremo cose che a qualcuno spiaceranno

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se non diremo cose che a qualcuno spiaceranno
se non diremo cose
che a qualcuno spiaceranno,
non diremo mai la verità
Anno XXXIX - OTTOBRE 2012 - Una copia
2,50
10/2012
w w w. i l f i e r a m o s c a . i t
Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003
(conv. in Legge n. 46 del 27/02/2004) Art. 1 Comma 1 - CNS BA
Mensile di cultura, informazione e attualità
10/2012
(Fotorudy)
9
9
10
11
Festeggiati in fabbrica i cento anni
della Cementeria di Barletta. Pronti
per una nuova e grande sfida
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Economia
Cento anni della Cementeria
di Renato Russo
17
Lettera aperta
Via dei Muratori, una palese ingiustizia che attende solo di essere sanata
di Aldo Musti
18
Premio
Liana Bertoldi Lenoci vincitrice della
XIII edizione del Premio Diomede
Addio a Shlomo Venezia sopravvisse
alla Shoah
Punti di vista…
Rassegna stampa di un settembre inquieto
13
Scuola
Messaggio di saluto per il nuovo anno
scolastico
di Pompeo Camero
15
Storia locale
Il ritorno del Fieramosca malconcio
nella cantina tradita
di Giuseppe Savasta
16
(Fotorudy)
Puglia Imperiale
Il turismo veicolo di crescita della
nuova realtà territoriale Bat
di Michele Marcovecchio
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Alcune riflessioni spontanee dopo
la recente visita alla Cantina della
Disfida
Premio letterario Città di Barletta
quest’anno focalizzato su “Sfida e Disfide”
di Raffaella Delpiano
20
23
Gos le nostre iniziative
Gos Music Studio
25
Storia locale
L’amore tra Bacco e Barulum.
La vite e i barlettani: un legame senza
tempo
di Michele Grimaldi
Barsa
Semestrale della Bar.S.A. al 30.06.12
di Vittorio E. Dibitonto
1729
Via dei Muratori, una palese ingiustizia che attende solo di essere
sanata
27
P proverbj e sciuk’e’ d’ mütt’ förs’
seim’ tra i cchiu ricch’ d’ tütt’!
di Michele Dimonte
28
Ricordo
Ricordo di Elio Messinese
di Renato Russo
29
Recensione
Il Teatro Comunale Curci di Barletta
di Paola Casale
30
Enigmistica
Cruciverba simmetrico con riferimento a Barletta
di Franco Lamonaca
31
Libri
Presentato a Bisceglie (Libri nel borgo
antico) la storia della nostra provincia
di Paola Russo
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Società di Storia Patria
Identità territoriale dell’area ofantina
di Biagio Domenico Cavaliere
29
È in libreria la seconda edizione
del volume di Duilio Maglio edito
dalla Rotas
34
Crollo via Roma
Nel primo anniversario del crollo della palazzina di via Mura Spirito Santo
- Via Roma di Barletta
35
Arte
Tra terra e cielo personale di Maria
Pierro Giuntoli
di Luigi Di Cuonzo
36
Recensione
Barletta raccontata da un anonimo
cronista del Settecento
di Renato Russo
37
Scuola
Tutti a scuola. Gli alunni dell’IC “San
Domenico Savio” a Roma
di Amalia Balducci
39
Due eventi programmati nel mese di
ottobre per il V circolo Scuola Elementare “Modugno”
di Eleonora Iuliano
31
Presentato a Bisceglie - Libri nel
borgo antico - la storia della nostra
provincia
40
Brevi di sport
Canottaggio / Arco / Atletica / Ping
Pong / Scacchi / Ciclismo
42
La stradina dei poeti
La Stradina dei Poeti - 6a edizione.
Alla ricerca di emozioni nel centro
storico
di Maria Antonietta Di Bitonto
44
Unitre
Aperte le iscrizioni all’Università
della Terza Età
47
6
7
RUBRICHE
Lettere al direttore
-Risposta al gen. Nanula sull’imposta IMU
- Verdone e De Nittis
- Sono aperte le iscrizioni
-Ricordo del prof. De Luca
- Apprezzamenti per il “Fieramosca”
40
8
Arco. Ancora lei, Pia Lionetti
-Bene Sciusco
- Distributore di carburante presso la
Madonna dello Sterpeto
- Speculazioni su Canne? Mah!
- A proposito di stemmi
- Il piccolo Elio Messinese
- Il mio ricordo di Francesco Salerno
- A provincie de Varrett
41
Vernacolo
Nu brutte sunne (il crollo di via
Roma)
di Carmela Dimastromatteo
43
L’angolo della poesia
Perduta trama
In un Sud ove implode la vita
L’utile della poesia
di Ruggiero Mascolo
45
Il suo nome è ulivo di Argo
Il fiore e l’ape di Emanuele Dicuonzo
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4 IL FIERAMOSCA
OTTObre
2012
OTTObre
2012
IL FIERAMOSCA
5
Lettere al direttore
Lettere al direttore
www.ilfieramosca.it
e-mail
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n° 10 - ottobre 2012
anno XXXIX
Direttore responsabile
Renato Russo
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di Trani n. 140 del 1-3-1975
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6 IL FIERAMOSCA
Risposta al gen. Nanula sull’imposta IMU
Verdone e De Nittis
Caro Direttore,
ho letto con interesse il contributo del dott. Nanula (docente
universitario e già Generale della Guardia di Finanza), pubblicato a luglio scorso. Ne ho apprezzato l’alta professionalità e
finezza giuridica a parte una sua valutazione dalla quale dissento: a mio avviso l’IMU non è un’imposta iniqua; l’abolizione
dell’ICI ha provocato sconquasso nelle finanze dei Comuni,
l’introduzione di questa imposta è linfa vitale per i Comuni ai
quali sono sottratte ingenti somme dal governo centrale. E poi,
il possesso di una casa costituisce sempre una ricchezza anche
se solamente abitata dal proprietario. Lo dice uno che paga una
bella pigione per un appartamento di circa 80 mq. a Roma. Se
così non fosse dovremmo abolire tra l’altro il bollo della macchina per il cui possesso ogni proprietario deve pagare la tassa
(ex circolazione). E quella tassa serve (o dovrebbe) a migliorare
la circolazione sulle nostre strade.
Giusta l’osservazione del dott. Nanula sulla necessità di modifica di una legge per il recupero delle evasioni negli ultimi
cinque anni. A mio avviso, occorre intervenire anche per impedire il concorso del cittadino all’evasione fiscale. Pago un fitto
di euro 1.150,00, mi chiedo: perché non è possibile detrarre quel
pagamento dal mio reddito? Perché un’immissione di gas nel
mio frigo costatami 140 euro più 21% di IVA non è possibile
detrarre quel costo? E così le spese dell’idraulico, del parrucchiere ecc. Al percettore dei miei soldi (a parte il medico o dentista) si dà la possibilità di scaricare l’IVA o/e se ne riconosce
l’aumento della ricchezza e a me quella dazione di denaro non
costituisce una diminuizione del mio reddito. Detraendo quelle
somme, ognuno verrebbe tassato secondo la personale ricchezza
e verrebbe stroncata l’evasione. So che è difficile, perché l’IVA,
se tutti la scaricano, allo Stato cosa va? Ma questo è il compito
dei tecnici.
Con grande stima per il suo “Il Fieramosca”.
Caro direttore,
voglio segnalare ai lettori un
giudizio positivo (ancorché breve) letto sul libro autobiografico
di Carlo Verdone su De Nittis
contenuto nella sua recente biografia La casa sopra i portici
(Bompiani Overlook editore). A
pag. 56 l’autore, dopo aver citato
Fattori, Borrani e Lega, aggiunge: Ho una particolare predilezione per Giuseppe De Nittis, un
artista considerato dalla critica
ingiustamente “minore” perché
nativo di Barletta, mentre era invece assolutamente “europeo” e
usava il colore in maniera atipica per la nostra cultura.
Antonio Barbera
Sono aperte le iscrizioni
Il Movimento 5
stelle sbarca a Barletta dove
sono aperte
le iscrizioni.
Nella
foto un’eloquente espressione del leader
mentre parla della attuale classe
politica al governo.
Ricordo del prof. De Luca
Quella che riportiamo è l’ultima foto del prof. De Luca contenuta nel suo ultimo articolo che
ha scritto per noi, pubblicato nel numero di agosto. In quella circostanza, nel Circolo Unione,
si celebravano i 60 anni dell’AVIS e il professore era uno dei quattro relatori. Avrebbe dovuto, giovedì 27 settembre,
ricordare la figura del prof.
Lattanzio nella chiesa di S.
Andrea, ma non ce l’ha fatta.
Per il Fieramosca ha scritto
un gran numero di articoli;
aveva una scrittura chiara ed
un linguaggio appropriato.
Ci mancherà.
Il prof. Camillo De Luca è il primo da destra
OTTObre
2012
Speculazioni su Canne? Mah!
Egregio direttore,
desidero farle i miei più vivi complimenti per
la rivista “IL FIERAMOSCA” di cui Ella gentilmente mi ha inoltrato una copia, nella quale si
ricorda mio padre Sabino, il primo riscopritore di
Canne archeologica.
Paragonata con simili pubblicazioni, ne risulta
immediatamente la vividezza ed il calore con cui
gli eventi della Comunità Barlettana vengono comunicati e partecipati.
Inoltre per me, lontano dalla mia città natale
da tanto tempo, attiva un collegamento con la cronaca che mi è a lungo mancato, mentre lo rafforza
sul piano affettivo che è sempre rimasto vivo.
Di nuovo complimenti ed auguri a Lei e ai suoi collaboratori.
Mariano Castellano
L’ing. Castellano è uno dei figlioli del prof. Sabino Castellano che nel lontano
1920, incoraggiato da mons. Salvatore Santeramo (vivevano sullo stesso pianerottolo, in via Miale da Troia 3) cominciò pionieristicamente a scavare su Canne
e nello stesso tempo a scrivere la sua tesi di laurea. Fu talmente interessante che
l’Accademia dei Lincei - nel 1922- ne promosse la pubblicazione.
In città
Ecco tutto il lavoro svolto
dall’assessorato all’Urbanistica
Bene Sciusco
Nell’ultimo numero del
Fieramosca ho molto apprezzato il consuntivo del lavoro fatto
dall’assessore all’Urbanistica Pietro Sciusco.
Perché non fanno la stessa
cosa gli altri assessori per informare la città del loro lavoro?
Francesco Rizzi
In merito al dibattito e alle polemiche sul lavoro svolto dall’assessorato
Urbanistica-assetto del territorio ed edilizia di Barletta, interviene la
“Federazione della Sinistra-Sinistra per Barletta”, attraverso lo stesso assessore
all’Urbanistica-assetto del territorio ed edilizia, avv. Pietro Sciusco.
i
ntendo precisare che l’attività svolta dal
settore Urbanistica-assetto del Territorio ed edilizia del Comune di Barletta nel
periodo di mia competenza si è caratterizzata attraverso numerose attività. Ecco un
elenco.
P.U.G.
Approvato con deliberazione
di G. N. n. 6 del 19 gennaio 2012
l’istituzione dei tavoli con gli Uffici regionali: Ufficio ProgramL’assessore all’Urbanistimazione, politiche energetiche,
ca, avv. Pietro Sciusco
VIA e VAS per la costruzione del
Rapporto Ambientale;
Ufficio Attuazione pianificazione paesaggistica dell’Assessorato regionale all’Assetto del Territorio per la definizione degli elementi paesaggistici.
In data 28 giugno 2012 è stata avviata presso la Regione
Puglia, la formale costituzione dei tavoli tematici ed alla condivisione del processo di formazione del PUG di Barletta.
P.I.P.
Presentato il Piano di compatibilità idrologica ed idraulica
ed invio dello stesso all’Autorità di Bacino.
P.I.R.P. 1 E 2 IMPLEMENTAZIONI
Implementazioni PIRP I e 2 con finanziamento pubblico di 1.600.000,00 euro per due interventi pari a complessivi
3.200.000,00 euro.
Questi i progetti:
- Via Mura del Carmine (Progetto avviato).
- Terminal Autobus Via Trani (Progetto avviato).
- Rotatoria Via Achille Bruni -Via Fracanzano (progetto avviato).
- Auditorium Sacra Famiglia (lavoro appaltato).
INTERVENTI DI RIGENERAZIONE URBANA
Definizione degli interventi di rigenerazione urbana per
6.700.000,00 euro:
- Stadio comunale Puttilli (gara in corso).
- Sistemazione Via Buonarroti (progetto approvato in G. M.).
- Progetti piazze Buonarroti e Cellini (in attesa del bilancio
comunale 2012).
- Sistemazione Via Santa Marta (lavori in conclusione).
- Sistemazione Vico Gloria (lavori da avviare).
CIRCOLI DIDATTICI
Sono stati individuati i Circoli Didattici di Barletta ed aggregati in 9 poli.
REVISIONE PIANTA ORGANICA FARMACIE
Si sono tenuti alcuni incontri con gli operatori del settore e quindi è stato redatto un grafico che ridisegna la pianta
organica delle farmacie in funzione degli sviluppi urbanistici
della nostra Città e alle nuove norme entrate in vigore sulle
liberalizzazioni.
DELIMITAZIONE DEL CENTRO ABITATO
A seguito delle sollecitazioni dell’Anas, che dovrà dismettere alcuni tratti di strada è stata aggiornata la delimitazione del
Centro Abitato secondo il Codice della strada.
È stato redatto un rapporto sulle singole zone di Barletta
ed un grafico esplicativo riepilogativo. Con deliberazione di
Giunta Comunale n. l02 del 26 giugno 2012 è stata approvata
la nuova delimitazione. Copia completa della deliberazione è
stata inviata agli Enti competenti.
Distributore di carburante presso la Madonna dello Sterpeto
PROGETTO RECUPERO EX DISTILLERIA
È stato realizzato il rilievo di alcuni padiglioni della ex Distilleria ed è stato predisposto un piano del suo recupero.
3
Gentilissimo direttore,
inoltro in allegato comunicato stampa e interrogazione dei consiglieri
comunali di centro-destra in merito al permesso di costruire rilasciato dal
Comune di Barletta nei pressi della storica porta d’accesso alla Madonna
dello Sterpeto.
È stata depositata in data odierna una interrogazione urgente al Sindaco di
Barletta Ing. Nicola Maffei a firma dei Consiglieri Comunali del Popolo della
Libertà Damiani, Rizzi, Alfarano, Memeo, Vitobello, Delprete, Piazzolla e dei
Consiglieri di Nuova Generazione Antonucci e Lomuscio, in merito ai lavori
che si stanno effettuando a Barletta dinanzi alla Madonna dello Sterpeto, dove
sorgerà un distributore di benzina con annesso autolavaggio. Come si evince
dalla interrogazione, i consiglieri comunali di centro-destra rilevano che l’area
interessata dai lavori ricade in una zona che il vigente PRG ha tipizzato come
“Aree a verde attrezzato” regolata dall’art. 2.29 delle Norme tecniche di attuazione secondo il quale in queste zone possono sorgere solo chioschi, bar,
biblioteche, giochi per bambini, impianti sportivi per allenamento.
I suddetti consiglieri comunali pertanto interrogano il Sindaco per chiarire se il permesso di costruire n° 981/2011 rilasciato il 16 dicembre 2011 è
compatibile con le norme previste dal vigente strumento urbanistico. il fieramosca settembre
OTTObre
2012
2012
Comune di Barletta - Città della Disfida
A seguito della lettera, pubblicata sul Fieramosca di settembre, del
lettore Luigi Di Cuonzo, mi pregio inviare
questo mio modesto
ulteriore intervento su
Canne della Battaglia. In
premessa: da “rumors”
che tambureggiano tra
certi importanti corridoi
in quel di Bari e in quel
di Barletta sembra che
il nuovo P.U.G. (Piano
Urbanistico Generale)
inizi ad articolarsi, magari pendendo un po’ da
un lato, anziché dall’altro, ma infine pare si stia trovando la “quadra”, come ama dire il nostro sindaco
Maffei.
Ovviamente vi è sconcerto tra alcuni gruppi di
benestanti e redditieri barlettani che amerebbero
vivere sulle rendite dello “status quo” speculando
su eventuali varianti di P.R.G.. Ma le rigide leve
(meno male) del governo regionale spingono per
taluni accordi affinché i muri di contenimento cadano a beneficio di imprese dinamiche, artigiani e
agricoltori giovani; piccole e medie imprese edili
con la voglia di lavorare insieme ad industriali che
non vogliono lasciare il territorio e tutti insieme,
con il nuovo piano urbanistico, ritornare a nuovo
ricircolo di denaro e creare benessere diffuso.
Questa è la doverosa premessa di ciò che sta avvenendo in questi giorni dietro le quinte del teatrino
politico barlettano; detto senza tanti fronzoli. Ovvio
che se malauguratamente cadesse sindaco e giunta
proprio in questo momento storico vincerebbero
lobby e comitati d’affari con grandi ricchi a seguito
e addio sviluppo, occupazione e tante speranze.
Tutto ciò premesso è importante sottolineare
che il nuovo P.U.G. della città di Barletta abbia
baricentricamente una prospettiva turistica perché
una convergenza di dati indicano tale prospettiva
ed è quindi ovvio che il baricentro turistico di Barletta abbia in Canne della Battaglia il suo terzo più
importante fulcro dopo la litoranea e il porto.
Queste sono le linee di programma che qualificati e riservatissimi ambienti tecnici regionali stanno approntando e gradirei che “Il Fieramosca” sia
il periodico che in anteprima ne dia conto ai propri
lettori, ed in particolare ai cultori di Canne della
Battaglia.
Mario Mariani
È sicuro, signor Mariani, che tutto quello che
riferisce in questa lettera non sia frutto di una disturbata allucinata dietrologia? Perché a me francamente (a costo di sembrare un ingenuo) di tutte
le sue denunce non risulta nulla. La prossima volta
cerchi di essere più diretto e circostanziato.
IL FIERAMOSCA
7
(FOTORUDY)
Apprezzamenti per il “Fieramosca”
Lettere al direttore
A proposito di stemmi
Caro Direttore,
nel numero di luglio 2012, p. 27, nell’articolo “Storia del Palazzo Esperti” è riportato
“[…] sulla chiave di volta è collocato lo stemma del XVIII secolo con impressi i blasoni
gentilizi delle famiglie Cagiano (levriero addestrato dalla luna), Esperti (cervo rampante su
tre monti), e Gattola-Mondelli (anatra con tre
stelle)” e, nel capoverso successivo, “[…] ha
una volta a crociera con su dipinto lo stemma
dei Cagiano”.
Premesso che non ho trovato altre attribuzioni per lo stemma Gattola-Mondelli, sono
pertanto grato alla prof.ssa Antonietta Fioravante Esperti per l’informazione, ma vorrei
precisare che il primo stemma è inquartato ed
a me sembra che nei cantoni del capo (sopra)
siano riprodotti i blasoni delle famiglie Caggiano e De Angelis, mentre in quelli della punta
(sotto) Gattola-Mondelli ed Esperti. Il "levriero
addestrato dalla luna” riterrei essere “leone
addestrato da un sole il tutto d’oro” (non è
chiaramente un levriero come potrebbe essere quello della famiglia Barracchia).
Il secondo stemma, invece, partito mezzo
troncato, riporta i blasoni dei Caggiano, De
Angelis e Gattola-Mondelli.
Per eventuali raffronti indicherei la pubblicazione di Antonio Vitrani e Francesco Pinto,
“Barletta stemmi di famiglie nobili”, ricerche
della Biblioteca n. 29, Barletta 2001, alle pp.
65-66 e 105-106.
Antonio Francesco Giuseppe Pignatelli
Il piccolo Elio Messinese
Particolare di una foto di altri tempi.
Anno scolastico 1932-33. La IV elementare
presso la Scuola Elementare “d’Azeglio”.
L’insegnante è il maestro Francesco Paolo
Scommegna (papà di Ruggiero, alias Risco).
Il piccolo alla sua sinistra è Elio Messinese,
scomparso un mese fa, nostro grande amico
e prezioso collaboratore (la foto completa
in R. RUSSO, Barletta nel Novecento, pag.
142). Vedi più avanti p. 28.
Economia
Il mio ricordo
di Francesco Salerno
Quando la brutalità del destino ha
spento la vita di Francesco Salerno era
settembre, mese di preparazione.
Si stava preparando, Francesco, ad affrontare, con determinazione, entusiasmo
e passione, quello che lui stesso definiva
“sfide e sogni”. E, come sempre faceva,
avrebbe dato tutto se stesso con generosità, serietà, lealtà e, forse, quel pizzico di
ingenuità che arricchisce una mente intelligente abituata ad organizzare anche ciniche strategie.
Come marito non posso immaginare che lui e il suo amore intenso e profondo. Francesco ha dato all’amore tutto, senza fluttuazioni ed incertezze. Un amore che ancora oggi,
nonostante tutto, mi dà forza e serenità.
Come amico è stato sensibile, attento e generoso. Mi ha spesso confidato che sarebbe
potuto morire solo se fosse stato pugnalato alle spalle da una persona fidata, perché era
tutto ciò che non si sarebbe mai aspettato. All’amicizia credeva e dava molto, pur nella
consapevolezza che non sempre sarebbe stato ricambiato; continuava a crederci perché
così era e così voleva essere.
Come politico amava la sua terra più di ogni cosa e, da vero barlettano, pur spesso
amareggiato e deluso, non riusciva a smettere di credere che bisognava sempre impegnarsi per sviluppare un modello di città sana, moderna, efficiente e bella. Sotto la Sua guida
Barletta era diventata prestigiosa e si preparava ad una virtuosa crescita. I Suoi sforzi e di
coloro che lavoravano insieme a Lui erano premiati da evidenti risultati che riguardavano
tutto il territorio. L’azzardo, l’orgoglio e la spregiudicatezza di dimettersi dalla carica
di Sindaco, ben sapendo che il Suo partito non avrebbe sostenuto la Sua candidatura
in Parlamento, fermò la Città che perse la sua bussola. A distanza di tempo, Francesco,
amatissimo dai cittadini non solo barlettani, sentiva il dovere di rioccuparsene per darle
una rotta con guida sicura.
Barletta doveva rinascere.
Il sogno si infranse con la fine della Sua vita, ma Francesco quel sogno ce l’ha consegnato. E questa volta non verrà tradito. Questo lo prometto con tutta la forza che ho.
Oggi mi chiedo qual è il tempo dell’attesa. Francesco bruciava il tempo e viveva con
fretta e passione. Io ritengo che oggi ognuno di noi debba dire, a se stesso ed agli altri,
che il tempo dell’attesa è finito.
Ricambiamo Francesco con quello che sarebbe stato per Lui il regalo più grande.
“Apriamo cuori e finestre, diamo voce alle coscienze” ed impegniamoci per “far vivere le nostre idee”.
Vinciamo l’indifferenza, nostra e degli altri, perché il futuro della nostra stessa vita,
dei nostri sentimenti e del bene del nostro Territorio è nelle nostre mani. Apriamole per
stringere altre mani, perché questo è l’unico giusto senso da dare alla nostra esistenza.
Cento anni della Cementeria
di Renato Russo
F
esteggiati in fabbrica i cento anni della Cementeria con
una cerimonia alla quale hanno partecipato oltre 400 invitati in prevalenza dipendenti dello stabilimento e loro familiari,
ma anche l’amministratore delegato della Buzzi Unicem di Casale Monferrato ing. Michele Buzzi e i dirigenti Salvatore Lisi
direttore della Divisione Cemento Centro Studi e Massimo Toso
direttore generale dello stabilimento di Casale Monferrato.
A dare il benvenuto agli ospiti e a fare le presentazioni di
rito, il direttore dello stabilimento di Barletta Vincenzo Di Domenico “Sono veramente emozionato e orgoglioso di essere qui
a rappresentare questa fabbrica, storica per la città di Barletta,
proprio in occasione del suo centenario. Oggi siamo di fronte
ad una nuova e grande sfida. Purtroppo la profonda crisi che la
nostra economia sta attraversando, non ha risparmiato il nostro
settore. Vedo nei lavoratori tutti grande apprensione e preoccupazione, ma con grande orgoglio posso dire di vedere anche,
permettetemi di usare un termine prettamente calcistico, un
enorme attaccamento alla maglia e spirito di sacrificio. Questo
perché la nostra fabbrica è fortemente integrata nel territorio”.
L’ing. Michele Buzzi, amministratore delegato della Buzzi
Unicem, ha tenuto a sottolineare che “nonostante i difficili momenti attraversati - la Buzzi continua ad aver fiducia nella cementeria di Barletta e non ha intenzione di abbandonarla. Il momento
attraversato è certo difficilissimo, specialmente per questo stabilimento, ma la Buzzi Unicem è una grande azienda, solida, ben
strutturata e noi non abbiamo intenzione di abbandonare lo stabilimento proprio nel momento in cui ha più bisogno del nostro
sostegno”.
Il sindaco Nicola Maffei si è soffermato sull’importanza del
traguardo centenario della più notevole e longeva delle fabbriche cittadine, dietro cui si nascondono le storie di centinaia, di
Raffaella Porreca Salerno
ViviBarletta
A provincie de Varrett
Preg.mo Direttore,
a proposito di quella poesia anonima del luglio
2010 “A provincie de Varrett” leggendola ho trovato
in quelle frasi il modo di parlare di un nostro carissimo amico l’ex sindaco avv. Michele Tupputi, di fatti
quei versi tipo arrvò, turnò, feggh a trneis, a sfrafattt,
crallalenz ca cap da mort sop a penz e tante altre, lui
le diceva spesso. Di poesie in vernacolo ne faceva per
ogni evenienza, e non sono l’unico a saperlo, ma tutti gli amici di Azione Cattolica di
S. Agostino compreso il nostro assistente Don Michele Morelli.
Michele Vitobello, detto Lillino
8 IL FIERAMOSCA
OTTObre
2012
OTTObre
2012
migliaia di lavoratori che si sono avvicendati nel corso di
questi ultimi cento
anni. Il sindaco ha
quindi ricordato Luigi Scuro, pioniere
della nostra Cementeria che a 37 anni
ebbe il coraggio di
far nascere una fabbrica tanto impegnativa, dopo di lui
l’ing. Hugo Simmen
che per quindici anni
realizzò profonde
trasformazioni nella
fabbrica”.
L’assessore provinciale Gennaro Cefola ha auspicato “un contemperamento tra
le ragioni ambientalistiche e le esigenze produttive, complimentandosi, peraltro, con la dirigenza con la quale la provincia ha
stabilito un costruttivo dialogo inteso a comprendere le ragioni
della controparte, alla ricerca delle soluzioni più ragionevoli ai
vari problemi progettuali.
È quindi stata data lettura di un messaggio augurale, per la
circostanza, dal presidente della BUZZI-UNICEM ing. Sandro
Buzzi.
Cento anni per una cementeria sono un avvenimento molto
raro, eccezionale - ha sottolineato - . Di solito le cementerie non
riescono a superare i 40-50 anni di vita. Perché questo avvenga occorrono, oltre alla disposizione di materie prime
e alla possibilità di continui investimenti da parte della
società, anche una forte e positiva volontà dei cittadini e delle autorità locali. Il nostro Gruppo - certamente
anche lui centenario in buona salute - può vantare un
altro esempio, un altro caso di pari livello e importanza,
quello della Cementeria di Trino, la nostra prima fabbrica di cemento, vicina al mio cuore poiché anch’io ne fui
direttore dal 1959 al 1963”.
E poi: “So che a Barletta avete preparato questo
evento con grande sensibilità: lo sentite Vostro e ne siete fieri. In realtà esso abbraccia quattro generazioni che
hanno lavorato in questa fabbrica ed oggi il nostro pensiero e grazie deve andare a loro, ai non presenti. Non
dimentichiamoli in questa giornata. Avete il mio sincero
sentito augurio per questa giornata speciale: che essa
serva sì a ricordare ma soprattutto sia di auspicio per il
lavoro futuro della fabbrica che oggi incontra eccezionali e imprevedibili difficoltà”.
Hanno inoltre preso la parola Michele Vinci presidente dell’Associazione Industriali del Nord Barese,
IL FIERAMOSCA
9
Punti di vista…
Economia
* * *
In occasione del centenario è stata presentata una pubblicazione sulla storia di questi cento anni: Storia di uno stabilimento scrive l’autore - nei suoi cento anni di vita, che è al tempo stesso la
storia della città con la quale convive, e della quale - nei momenti
belli come in quelli brutti - ha condiviso gioie e affanni.
E se Barletta è una grande città, non è dovuto soltanto ai suoi
grandi eventi del passato (la Battaglia di Canne, la Disfida di Barletta, il Settembre del ‘43), o ai suoi monumenti (la Cattedrale e le
sue cento chiese, il Castello, il Teatro Curci, Palazzo della Marra)
o ai suoi protagonisti che l’hanno resa famosa in Italia e nel mondo (come Giuseppe De Nittis), ma anche per le sue innumerevoli
opere realizzate nel corso degli ultimi cento anni, in particolare
fra le due guerre (palazzi pubblici e privati) e nel dopoguerra del
secondo conflitto mondiale grandi progetti costruttivi, sia abitativi
che industriali (su via Trani) e commerciali (su via Foggia). Per
non dire delle diverse scuole e delle innumerevoli chiese.
Una presenza operosa non solo a beneficio nella nostra città, ma anche sull’intero territorio meridionale, in particolare
pugliese, dove la Cementeria ha concorso alla realizzazione di
importanti realtà edilizie pubbliche e private. E oggi, grazie alla
BUZZI UNICEM, pur in presenza di una grave crisi economica
senza precedenti, la Cementeria attende fiduciosa che possano
tornare tempi più propizi, per se stessa e quindi - ancora una
volta - per la città.
Brevi cenni sulla storia dello stabilimento di Barletta. “La
Società Anonima per l’Industria del Cemento” nacque il 17 febbraio del 1912 presso l’abitazione dell’avv. Luigi Scuro, in via
Beccaria 17, con un gruppo di imprenditori locali, rogante il notaio Luigi Leone, diede vita alla più grande delle nostre industrie
cittadine, una cementeria di cui diventò presidente, con un capitale sociale di 150mila lire (diviso in trenta azioni di 5000 lire
l’una) e con una produzione iniziale annua di 16mila quintali.
La società, aveva lo scopo di fabbricare cementi naturali ottenuti
dalla cottura e dalla successiva macinazione della marna importata dalla vicina Jugoslavia.
Luigi Scuro ebbe la brillante idea della fondazione della fabbrica prevedendo che col tempo il cemento sarebbe stato il materiale edilizio per eccellenza nella costruzione dell’immediato
futuro.
Rassegna stampa di un settembre inquieto
Addio a Shlomo Venezia,
sopravvisse alla Shoah
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10 IL FIERAMOSCA
1
ella notte tra il 30 settembre
e il 1° ottobre, Shlomo Venezia, Superstite Testimone di Auschwitz Birkenau, si è spento, all’età
di 89 anni, nel sonno dei Giusti.
Dal 2003, Shlomo, aveva privilegiato, nel suo fitto calendario
annuale di appuntamenti in tutta
Italia per tenere la sua agghiacciante
Testimonianza sulle camere a gas e
sull’industria della morte nel campo
più emblematico della persecuzione degli Ebrei nel secolo scorso, il
nostro Archivio della Resistenza e
della Memoria elevandolo, finan- Shlomo Venezia
che, al ruolo di coordinatore dei suoi viaggi in Puglia.
“Per oltre dieci anni - ha dichiarato il Sindaco, Nicola
Maffei, nel Comunicato stampa di cordoglio per la sua morte - la sua preziosa e drammatica testimonianza, resa agli
alunni delle nostre scuole di ogni ordine e grado, è stata occasione di concreti stimoli per la ricerca storica del dramma
della deportazione degli ebrei e della persecuzione di ogni
diversità organizzate dai regimi totalitari e dispotici del secolo scorso.
Sopravvivano - e siano linfa vitale per il domani della
società civile - le sue parole affinché rappresentino una fondamentale esortazione alla pacifica, libera convivenza tra le
genti.”
Al rito funebre che si è tenuto mercoledì 3 ottobre u.s.
il Sindaco, impossibilitato a partecipare perché impegnato
nella commemorazione delle vittime del crollo di Via Roma,
ha delegato a rappresentare l’Amministrazione Comunale
di Barletta, il Responsabile dell’Archivio, prof. Luigi Di
Cuonzo.
Roma, al rito funebre ha partecipato, in rappresentanza del Comune di Barletta, il responsabile dell’Archivio della Resistenza e
della Memoria, prof. Luigi Di Cuonzo
OTTObre
2012
Abbiamo toccato il fondo
Abbiamo toccato il fondo. Anche se il peggio può ancora arrivare da una classe politica che giorno dopo giorno, a livello
nazionale come nelle sedi locali, dimostra di essere inetta, presuntuosa, arrogante, sprezzante degli interessi delle collettività che dovrebbe rappresentare, dunque inutile e meritevole di essere travolta dal corso della Storia. Con buona pace delle poche apprezzabili
eccezioni. Il Paese ne è consapevole, è disgustato, è attratto fatalmente dall’antipolitica ed è motivato da risentimento verso il Palazzo e le variegate corti che ancora vi abitano (Carmine Di Paola)
2
SINDACO, BASTA FARSI CONDIZIONARE
Così non si può andare avanti: prima era difficile per la
giunta Maffei provare a governare, ora sta diventando impossibile.
Credo sia chiaro a tutti, anche allo stesso sindaco. L’aria si sta facendo sempre più irrespirabile: è inevitabile che il clima a Palazzo
di Città sia di perenne resa dei conti. È inevitabile, quando tutto gira
intorno agli interessi personali. Non c’è un progetto politico, non
c’è una visione di città, non c’è una condivisione degli obiettivi e
dei mezzi per raggiungerli. Esiste solo un cartello che in cambio di
un appoggio al sindaco esige il “conto” periodicamente su questioni
che hanno poco a che fare con l’interesse pubblico e lo sviluppo
della città. (Ruggiero Mennea)
3
Estratti testuali dalla Gazzetta del Mezzogiorno del mese di settembre
padre Ferdinando Pentrella provinciale dei Giuseppini nel Santuario della Madonna dello Sterpeto e Giuseppe Antonucci, rappresentante della RSU dello Stabilimento.
SPENDIAMO I SOLDI PER LE URBANIZZAZIONI
Il bando regionale in favore dei comuni pugliesi per il
finanziamento di opere di urbanizzazione primaria e secondaria è
un’opportunità che il nostro comune non dovrebbe farsi sfuggire.
Il Comune potrebbe avvalersi di questo bando in vista della costruzione dei 24 alloggi popolari inseriti nel piano triennale delle opere
pubbliche 2012/2014, in modo da rendere la zona in cui sorgeranno
vivibile e qualitativamente migliore rispetto ai quartieri/ghetto popolari privi di verde e degradati costruiti negli anni passati e per i
quali dovrebbe essere previsto un piano di riqualificazione. (Filippo
Caracciolo)
4
FARE CHIAREZZA: MEGLIO TARDI CHE MAI
L’amministrazione comunale di Barletta è ferma e quasi
quotidianamente impantanata nelle polemiche. Il Sindaco, invece di
essere il leader ed il collante della coalizione, non riesce ad imprimere un cambio di passo, chiuso nei suoi asfittici rapporti con pochi
sodali e diffidente con chiunque altro.
Il Partito Democratico, in netta discontinuità con il passato, ha
dibattuto al suo interno sugli indirizzi di bilancio ed ha aperto alla
città la discussione sullo stesso, così traendo linee programmatiche,
proposte e progetti che possono sintetizzarsi nella ricerca di soluzioni per alleviare la crisi (attenzione al sociale, all’impresa ed al
lavoro) senza incidere sulle tasche dei cittadini attraverso tagli di
spese improduttive. (Stefano Chiariello)
5
Manca la voce dell’opposizione
Manca la voce dell’opposizione, almeno quella che siede
in consiglio comunale. Anche se, al momento e nell’ordine, il sottoscritto ha registrato le note sulla richiesta di liberazione dei Marines
OTTObre
2012
in India; sui complimenti per l’elevazione a Capitaneria di Porto;
sul perché il Comune non ha ancora approvato il bilancio (che è
parsa una giustificazione); sul sostegno ai deputati del PDL che si
sono costituiti parte civile nell’inchiesta sulle agenzie di rating; sulla
solidarietà a un operatore del traffico; sui posti auto di via Leontine
De Nittis e sulle volumetrie del palazzo di via Brigata Barletta. E
la città attende che maggioranza e opposizione si riapproprino dei
propri ruoli. (Oronzo Cilli)
6
La politica latita e la crisi peggiora
A Barletta, la mia città, purtroppo sempre più lontana dal
mio paese ideale, si è dibattuto di grandi tattiche di lotta politica, di
insulti presunti e diffamazioni reali, mentre al paese mio ci si sarebbe dovuti occupare di approvare il bilancio.
Al paese mio ci staremmo impegnando tutti nel rilanciare la
promozione turistica cittadina, approfittando del marchio universalmente noto della Disfida e non rischiando di perdere finanziamenti
già stanziati.
La Politica latita a ogni livello e la crisi peggiora. I danni causati
da tale ignavia chi li dovrà pagare, i cittadini? Siamo fermi, immobili mentre intorno tutto si muove, vorticosamente, a tratti precipita.
(Franco Pastore)
10
ROBA DA MATTI…
Follia allo stato puro: se un cittadino di qualunque parte
d’Europa si avventurasse disgraziatamente nella lettura della cronaca politica della nostra città non potrebbe fare commento diverso.
È difficile decidere da dove iniziare a raccontare il “manicomio Barletta”: si potrebbe partire dall’argomento di maggiore attualità, e cioè
il bilancio di “previsione”. Nessuno si faccia illusioni: i partiti della
maggioranza si stanno letteralmente accapigliando per decidere come
spendere i soldi derivanti dall’aumento delle tasse che tutti i cittadini
barlettani (e solo su questo sono tutti d’accordo) saranno chiamati presto a pagare. Ovviamente nessuno pensa a come investire quei soldi, a
come usarli per offrire più servizi o più opportunità di crescita per una
città economicamente allo sbando. (Riccardo Memeo)
11
CRITICHE INFONDATE
Con profonda amarezza devo constatare che quelli che
sono gli auspici del sindaco non corrispondono a quelli di una parte
evidentemente intemperante della sua maggioranza. Non posso che
interpretare in questo modo quanto sta avvenendo da molto tempo
ormai in città, anzi, nella politica cittadina, sempre più distante dalle
richieste che provengono dai cittadini e, invece, fermamente convinta di poter agire con assoluta disinvoltura (…). Credo, che proprio
attorno alle nostre capacità di mediazione ed al ruolo di ognuno di
noi si debba cementare la volontà di analizzare tali difficoltà e porvi rimedio in maniera celere, prescindendo da interessi personali o
di parte, nel perseguimento del “bene comune”. Bisogna “Ripartire dalla politica” come, giustamente, tuona Franco Pastore quando
dice che è la politica la grande assente di questa estate, e non solo,
e che con essa ci si debba occupare della crisi a qualunque livello
cercando di non perdere occasioni di rilancio ed opportunità, con
responsabilità, chiarezza e concretezza. (Nicola Maffei)
IL FIERAMOSCA
11
Punti di vista…
15
Sindaco, non si governa da soli
(e chi osa criticare non è un traditore)
Il vero problema comunque è che il Sindaco pensa ancora di poter amministrare la città da solo, senza il contributo degli assessori
e della maggioranza, senza lasciare i giusti spazi ed autonomie ai
suoi collaboratori di giunta, perché il tutto deve essere filtrato da lui
tramite i suoi dirigenti e dal suo staff. Il nostro sindaco è un solista,
ma non perché abbandonato dalla sua maggioranza, bensì perché è
lui che tende ad accentrare su di sé e su pochi altri eletti il controllo
di tutta l’azione amministrativa.
Se il sindaco volesse davvero dare una svolta, se volesse davvero compattare la sua maggioranza dovrebbe semplicemente aprirsi
al dialogo, dovrebbe semplicemente cominciare a coinvolgere tutti
nelle decisioni, dovrebbe permettere agli assessori e ai consiglieri,
ai partiti di svolgere i loro ruoli, di ascoltare i cittadini partendo
dalle linee programmatiche e rispettarle, senza nessun altro ritardo.
Importante, anche tener conto degli organi dirigenti del partito di
provenienza, non sminuire il ruolo e la persona del segretario del
Partito democratico, imputandogli come colpa la giovane età. Non è
giusto pretendere fedeltà con alzate di mano per l’approvazione dei
vari bilanci previsionali, senza coinvolgere, chiamando traditore chi
osa criticare. (Pasquale Corcella)
16
Quando l’ipocrisia diventa omertà
Diciamo che ormai i consiglieri comunali di Barletta (in
vari mandati), sindaco e giunta (nelle sue varie versioni) sono dei
veri esperti in materia: se qualcuno di loro è destinatario, suo malgrado, di un avviso di garanzia, di un avviso di conclusione delle
indagini o di una richiesta di rinvio a giudizio, scatta autonomaticamente il riflesso pavloviano dell’oblìo e dell’afasìa.
Non vedono, non sentono e non parlano, lungo tutto il fronte di
quello che una volta si diceva l’“arco costituzionale”, senza distinzione tra chi è in maggioranza (ora il centrosinistra) o in minoranza
(il centrodestra).
Potrebbero essere citati come insuperabile esempio di “riflessi
condizionati”, tanto sono prevedibili le loro (non) reazioni, improntate certo alla “prudenza”, se non alla ipocrisia o alla vera e propria
omertà. (Rino Daloiso)
21
Ma quale festa del PD,
qui c’è aria di funerale!
E che c’è da festeggiare? Qui c’è una città in ginocchio, bloccata, stremata. L’attività amministrativa è ferma da mesi. Si approvano provvedimenti risibili in giunta tra sagre strapaesane e “notti
bianche” ormai autunnali, mentre il bilancio comunale di previsione
2012 è grottescamente ancora da approvare. E che dovrei fare? Dovrei partecipare alla festa del Partito Democratico per dibattere con
chi e di cosa? Forse dovrei andare a partecipare al funerale della
politica a Barletta”. (Ruggiero Mennea)
Scuola
Messaggio di saluto per il
nuovo anno scolastico
Laboratorio teatrale
The Social theatre
Il teatro al tempo dei social network
di Pompeo Camero
È
partito
giovedì 27 settembre,
presso la Sala
della
Comunità
di Sant’Antonio,
The social theatre,
un
laboratorio
teatrale che, con
tecniche derivanti
dal teatro sociale,
cercherà di scoprire cos’hanno in
comune teatro e
social network.
Due
realtà
all’apparenza così
distanti, ma che
rispondono al bisogno di creare altri mondi in cui incontrarsi, vivere, sperimentare nuove identità, personaggi o avatar, con cui porsi in relazione con se stessi
e gli altri.
Si cercherà insieme di portare in scena la risposta
a questa domanda sperimentando i diversi linguaggi
espressivi del teatro: un modo concreto per imbastire nuove forme di aggregazione e condivisione, fare
gruppo, giocare e divertirsi senza limiti d’età.
Il laboratorio, rivolto a giovani e adulti, organizzato dalla Sala della Comunità di Sant’Antonio e
condotto da Carmen de Pinto e Francesco Sguera, è
partito giovedì 27 settembre e si svolgerà con cadenza
settimanale dalle 20.30 alle 22.00, presso i locali della
Chiesa di Sant’Antonio.
Per info e costi rivolgersi a Francesco Sguera
3386412407 [email protected]
L’
anno scolastico 2012-2013 ha preso avvio e abbiamo celebrato il
rituale di benvenuto che i dirigenti scolastici, il corpo docente ed il
personale ATA, hanno rivolto agli allievi: a coloro che si sono affacciati per la
prima volta ad un ciclo di studi superiore, a chi già ha frequentato quest’ordine di studi negli anni precedenti.
Gli inizi scolastici sono sereni; durante l’estate studenti e docenti hanno
fatto il “pieno” di relax, disintossicandosi dallo stress e dalle tensioni che
accompagnano la fine di ogni anno scolastico ed oggi si apprestano, ben
disposti, ad affrontare le fatiche del nuovo anno.
Si avvertono nell’aria novità che incideranno profondamente sull’andamento e sul futuro della scuola italiana. Alludo ai concorsi a cattedra, tenuti
fermi da dodici anni, che non elimineranno del tutto i problemi dei docenti
precari; alludo, soprattutto, agli stanziamenti economici dello Stato destinati
alla Scuola, sempre più contenuti, che non aiutano certamente a garantire
una preparazione qualificata.
Su questo tema desidero soffermarmi. Quando lo Stato avvia una politica di spending review, su cui in linea di principio siam tutti d’accordo, non
può procedere a tagli lineari, senza distinguere le spese improduttive dagli
investimenti.
La Scuola, l’istruzione, la formazione qualificata dei giovani, sono per definizione un investimento. La Scuola può considerarsi l’incubatrice delle nuove
generazioni che, al termine del periodo formativo, sono immesse nel sistema
produttivo del Paese. Mai, come in questa fase storica, si avverte la necessità
di destinare maggiori risorse all’istruzione ed alla ricerca, perché è attraverso
un’istruzione di eccellenza ed una scrupolosa attività di ricerca che nascono le
idee geniali ed innovative, determinanti per lo sviluppo di un Paese. La Scuola non può essere schiava dello spread o del tecnicismo esasperato se sono
orientati soltanto a fornire freddi risultati contabili. Non può commettersi l’errore
di trascurare il fattore “uomo” e le potenzialità racchiuse in ogni essere umano,
che soltanto la Scuola è in grado di riconoscere e di aiutare ad emergere.
Questo l’augurio che oggi rivolgo ai ragazzi, alle loro famiglie, ai docenti,
al personale ATA: che il nuovo anno scolastico dia la possibilità ad ognuno di
esprimere il meglio di sé, per compensare con le proprie capacità quel deficit
di risorse che non sempre perviene da chi governa, amministra e decide del
futuro dei giovani, non sempre adeguate alle loro esigenze e necessità.
23
Chiarezza e trasparenza
La linea di condotta, sin qui adottata dal Comune di Barletta, della non costituzione “a prescindere”, non mi sembra che sia
la migliore scelta, anzi, genera dubbi e sospetti di connivenze che
sfociano nel sentimento, sempre più crescente, dell’antipolitica contro i privilegi della casta.
A questa domanda che viene dal “basso”, per chi ama ancora la
politica, occorre rispondere non con il facile scandalismo e con il
moralismo verbale, ma con l’indicazione di atti amministrativi trasparenti e con la prova di comportamenti concreti. (Giovanni Cassandro)
12 IL FIERAMOSCA
Salviamo le periferie
D
opo molti mesi passati in silenzio, curando
quotidianamente le piccole-grandi problematiche che da anni affliggono i residenti delle periferie di
Barletta, oramai sempre più considerati soltanto nella
loro veste di elettori dalle istituzioni locali e dai singoli
politici-politicanti, vogliamo tornare a ricordare che dal
lontano 2006 ad oggi il nostro comitato è e sarà il solo
megafono di protesta che i cittadini dell’”oltre ferrovia”
hanno avuto a disposizione.
“Camminando” su due solide gambe, ovvero “solidarietà” e “gratuità”, tante sono state le iniziative che
abbiamo realizzato confidando quasi esclusivamente
sul senso civico di privati cittadini realizzando momenti di aggregazione come: la sagra di autunno, il carnevale dei bambini, il natale nelle scuole, giornate di educazione alla salute.
Ma sforzi compiuti con grande senso di responsabilità per rappresentare i bisogni concreti della periferia barlettana non hanno trovato sostegno da parte
dell’amministrazione comunale attraverso le sue funzioni. Sono mancate e mancano clamorosamente urgentissime risposte ad antichi problemi riguardanti: la
sicurezza urbana, il controllo del territorio, l’ambiente e
la salute dei residenti delle periferie.
Nel merito chiediamo dove sia finita la nostra richiesta di una postazione (quanto meno in Via Paolo Ricci
e Via delle Querce) di biciclette pubbliche, sempre che
l’amministratore di settore non ritenga periferia l’ingresso della villa Bonelli, per non parlare poi del degrado urbano e di sicurezza rappresentato dall’indecente campo
rom posto all’ingresso della città degno della periferia di
Bangkok (!); dov’è finito il progetto di spostamento di
quell’insediamento?! Dov’è la Polizia Municipale!? I rom
sono vite meno importanti e degne delle nostre?! Sperando che la bulimica attività della “multa in centro” non sia
l’unico ricordo per cui potrà essere ricordato l’assessore
preposto, invitiamo l’amministrazione a dare risposte
concrete alle nostre domante in tempi rapidi.
Altro grave problema che affligge i cittadini della
estrema periferia sono gli incendi incontrollati quotidiani rispetto ai quali ci siamo preoccupati di segnalare
con una certa regolarità anche con petizioni fatte all’ufficio Ambiente, ai Vigili ed al Sindaco, ottenendo sì risposte e controlli, ma che evidentemente sono risultati
insufficienti.
Noi del Comitato Salviamo le periferie chiediamo
che alle inutili strumentalizzazioni e false attribuzioni
di paternità di iniziative di liberi cittadini da parte di
esponenti politici di governo si sostituiscano, invece,
risposte e azioni concrete verso i tanti bisogni di questa
parte di città sistematicamente ignorata tranne che per
l’imposizione fiscale.
Il presidente
Giuseppe Porcelluzzi
OTTObre
2012
OTTObre
2012
IL FIERAMOSCA
13
Storia locale
Il ritorno del Fieramosca
malconcio nella cantina tradita
di Giuseppe Savasta
V
oglio sottoporvi alcune riflessioni che mi sono venute spontanee dopo la recente visita da me fatta presso la Cantina
della Disfida, circa il bozzetto del Fieramosca che atterra La Motte
e la statua di Massimo d’Azeglio dello scultore concittadino Giuseppe Manuti. Essi facevano parte del contesto monumentale della
“Cantina della Disfida”, ma di là vennero rimossi allorché questa
venne spogliata della sua originaria ricostruzione, per modificarla
banalmente così come oggi la si vede.
Le caratteristiche stoviglie che poggiavano sul cornicione dei
pannelli lignei ora divelti non ci sono più mentre in qualche vetrina
sono comparsi piatti e boccali moderni con disegni firmati Pelle. In
spaziose bacheche, invece, senza alcun nesso con il luogo e l’evento
storico, hanno messo delle terracotte che raffigurano l’orologio di
San Giacomo ed altre vedute della città.
Oggi, per uno scrupoloso ripensamento, il Fieramosca, dopo una
lunga quarantena, è tornato nella Cantina, dove giace in un angolo,
tutto scorticato e mutilato di una mano (quella di La Motte), mentre
la statua del d’Azeglio, non c’è più e la vidi quasi completamente
distrutta in un sottoscala del castello.
Eppure quel Fieramosca di gesso ebbe maggior gloria nel 1931,
allorché a furor di popolo fu portato nella nostra piazza Roma ed
eretto su una botte a sostegno della reazione dei Barlettani, quando
insorsero contro i gerarchi fascisti di Bari, che tentarono di toglierci
quel monumento e allora si ebbero i famosi “Moti della Disfida” con
morti e feriti e molte personalità cittadine furono arrestate perché
ritenute sovversive.
Lo scempio della Cantina della Disfida è stato possibile perché
oggi i suoi numi tutelari, il grande storico don Peppuccio Damato e
il generoso cavaliere Damiano Daddato sono morti e nessuno più si
prende la briga di denunziare il colpevole danneggiamento di quei
frammenti del passato.
Personalmente protestai, ma mi fu risposto che c’era l’autoriz-
La Cantina della Disfida prima della spoliazione (FOTORUDY)
OTTObre
2012
zazione della Sovrintendenza, perché nel progetto del cosiddetto
“Polo Museale”, per fare spazio alla Pinacoteca, era previsto l’arredamento della Cantina, non più con i tavoli e gli scudi dei 13 cavalieri, ma con delle bacheche di vetro contenenti le armi medievali prelevate dai depositi del Castello. Ma ora le armi dove stanno?
Cos’è quell’accozzaglia di oggetti fuori luogo che fanno sembrare
la cantina solamente un negozio di chincaglierie? Intanto oggi 13
settembre una comitiva di stranieri in visita alla cantina sorrideva
perplessa, mentre io mortificato e deluso sgattaiolavo fuori impotente nella mia solitudine, vista l’ignavia e il disinteresse delle nostre
associazioni che si definiscono culturali.
Ora, egregio direttore, per il tramite del suo autorevole giornale, come cittadino, vorrei tentare di porre una interrogazione al
sig. Sindaco, sperando che qualche Consigliere la faccia propria e
cioè “esiste una delibera consiliare per la radicale trasformazione di
quel bene storico oppure è un arbitrio? Quanto si è speso? Può certa
politica antistorica arrivare a mistificare quel patrimonio storicoculturale che i nostri padri seppero costruire per tramandare il mito
della Disfida, su cui ancora oggi si fonda l’eponimo di Barletta città
della Disfida?”.
Né Museo né Pinacoteca
Forse una risposta ai miei dubbi ce la potrebbero fornire, almeno
in parte, i numeri 6 e 10 del “Fieramosca” 2006 che contengono due
interessanti articoli. Il numero di
giugno racconta la storia del nostro Museo Civico e già nel titolo
riporta il rifiuto di ben cinquanta
associazioni culturali ad accettare
un museo virtuale, mentre il sottotitolo di copertina recita: “Il ritorno
del museo al castello”, e fa vedere
il relativo materiale ammucchiato
alla rinfusa nei depositi, dove tuttora è rimasto in rovina (perché in
realtà il Museo non l’abbiamo più
da quando fu sfrattato dai locali di
San Domenico).
Il museo civico era un tempio dell’arte e della cultura: c’erano meravigliosi corredi funerari
di ceramiche corinzie e romane, alcune dipinte con la civetta sacra
ad Atena (donazione Santeramo), grandi piatti ellenistici, armi ed
armature, tante anfore provenienti dal mare che costituivano una
delle più ricche collezioni di Puglia (De Julis, La Puglia e il mare).
C’era la collezione Cafiero, e poi il preziosissimo monetario, con
oltre 3000 monete anche di oro e di argento. Il monetario era un
punto di riferimento per studiosi e numismatici. Il compianto prof.
Antonio Bernardini era il geloso direttore del Museo ed aveva tutto
meticolosamente schedato e, per le monete, c’erano diversi inventari custoditi nella biblioteca del Museo, uno dei quali era in possesso
dell’ex Sindaco Bernardini e da questi dovrebbe essere pervenuto
forse al figlio Ernesto Bernardini, tuttora dirigente del Castello. Al
tempo del sindaco Salerno, quando direttore del Museo era il prof.
Raffaele Montenero, il prof. Siciliano del dipartimento di numismatica di Bari con il suo assistente, fu incaricato di fare un controllo
delle monete e vi lavorò per qualche mese, consultando uno degli
inventari che allora esisteva nella biblioteca del museo.
Attualmente, a cura della dott.ssa Angiuli, è stato ricostituito nel
castello il Museo-Pinacoteca che però non è né museo né pinacoteca
perché i quadri esposti negli insufficienti locali sono raggruppati,
non più secondo gli autori, ma in modo disordinato, senza alcun cri-
(segue a pag. 43)
IL FIERAMOSCA
15
Lettera aperta
Puglia Imperiale
Il turismo veicolo di crescita
della nuova realtà territoriale Bat
Via dei Muratori, una palese ingiustizia
che attende solo di essere sanata
di Aldo Musti
di Michele Marcovecchio*
D
ice bene il presidente della BAT, Francesco Ventola, quando
- rivolgendosi al sottosegretario Patroni Griffi - lo invita a venire in questo territorio per rendersi conto di persona della valenza di
quest’area territoriale in tutti i settori. In primis, mi sia consentito, quello
storico, culturale, naturalistico ed enogastronomico. In una parola, quello turistico.
In qualità di amministratore unico dell’Agenzia Puglia Imperiale Turismo, sono infatti convinto che questo straordinario “pezzo” di Puglia
(nella nostra Agenzia sono presenti tutti i Comuni della Bat insieme al
Comune di Corato) meriti assolutamente una sua autonomia, la stessa
che è riuscita a conquistarsi in questi anni. C’è bisogno più che mai di
coesione, con la convinzione della valenza di fare “rete” fra i Comuni, allargando la possibilità di partecipazione anche ad altre importanti realtà
confinanti, è la carta vincente. Lo abbiamo dimostrato con il Patto Territoriale nord barese ofantino, ed in particolare con la sua “costola” che è
l’Agenzia Puglia Imperiale Turismo, alla quale la Provincia ha aderito ed
alla quale sarebbe importante dare ancora maggiore carica.
A sostegno di questa tesi si potrebbero elencare i risultati ottenuti
in tanti anni di attività, attraverso la quale il marchio “Puglia Imperiale” è
diventato una entità territoriale, un brand attraverso il quale quest’area
fra il Gargano ed il Salento è ormai ufficialmente riconosciuta anche nei
documenti ufficiali della Regione Puglia. Ma è sufficiente elencare anche
solo le attività svolte nei mesi trascorsi dal mio insediamento: l’attuazione del Piano promozionale, con la partecipazione alle Fiere di Berlino e
di Firenze; il supporto alle iniziative dei Comuni per la Settimana Santa;
l’organizzazione del convegno realizzato in aprile nel Teatro comunale
di Canosa sul “Ruolo di Puglia Imperiale per un nuovo modello di marketing del territorio: idee a confronto” con la partecipazione di tecnici esperti regionali del comparto turistico e dei Presidenti della Provincia e del
PTO; l’attività in convenzione con l’Agenzia Puglia Promozione per l’assistenza tecnica al miglioramento funzionale del servizio di informazione
turistica dello IAT di Trani; e poi, la progettazione e coordinamento dei
servizi di fruizione turistica nei nostri Comuni nell’ambito del program-
ma di aperture estive
Open Days finanziato
dalla Regione Puglia,
che grazie al lavoro
dell’Agenzia
vede
questo territorio primeggiare nelle risorse
finanziarie ricevute a
beneficio delle nostre
realtà locali rispetto
agli altri territori regionali; la realizzazione
e il coordinamento
organizzativo
del
progetto Puglia Green Hour realizzato in
collaborazione con il
Teatro Pubblico Pugliese e Puglia Sounds, grazie al quale l’Agenzia ha portato tre spettacoli musicali di alto
livello in altrettanti luoghi naturalistici suggestivi del nostro territorio nei
comuni di Andria, Canosa e Trinitapoli; e ancora, l’attività tecnico/progettuale svolta a favore della Provincia BAT capofila, determinante per
il finanziamento del SAC Terre Diomedee; la realizzazione del Progetto
di creazione di un itinerario turistico regionale su Federico II, commissionato direttamente dall’Assessorato regionale al Turismo, che ha scelto
l’Agenzia tra le diverse candidature pervenute da tutta la Regione; l’organizzazione del convegno di approfondimento tecnico svoltosi a Barletta il 17 luglio su “La Via Francigena del Sud” con la partecipazione
del responsabile nazionale di progetto delle Vie Francigene; l’Accordo
di co-marketing con l’Amministratore Delegato del Parco divertimenti
Miragica per la valorizzazione integrata delle risorse turistico-culturali
del nostro territorio; ed infine, l’opportunità costruita insieme all’Agenzia
regionale Puglia Promozione per la sottoscrizione di un Accordo Quadro
per la gestione delle risorse FESR destinate agli investimenti in attività di
valorizzazione turistica dei nostri Comuni, che consentirà agli 11 Comuni
di questo territorio, insieme al Patto territoriale NBO e alla Provincia BAT,
di realizzare concretamente il concetto di STL, prima esperienza del genere in tutta la Regione.
La Provincia di Barletta-Andria-Trani ora più che mai deve farsi
concretamente partecipe al prosieguo del sostegno al nostro Piano promozionale, in vista di due importanti appuntamenti fieristici per il nostro
prodotto turistico (TTI di Rimini a ottobre e Borsa Turismo Archeologico
di Paestum a novembre), per l’indubbia valenza positiva che tale iniziativa potrà produrre anche per l’immagine di coesione territoriale tra
la Provincia e gli Enti locali coinvolti, in questo momento storico così
delicato per gli assetti istituzionali.
E
simio direttore,
un periodico, anzi, il periodico più noto e rappresentativo
della nostra città, “Il Fieramosca”, reca sul cartiglio della testata
una breve ma significativa frase: Se non diremo cose che a qualcuno spiaceranno, non diremo mai la verità. Condivide ancora questo principio? Ebbene questa volta la metterò alla prova, sfidandola a pubblicare questa lettera. Il suo giornale può infatti svolgere
una duplice funzione, quella ordinaria e normale di limitarsi a
pubblicare delle comuni notizie, e quella invece - straordinaria ma
democraticamente più incisiva - di assumere posizione di fronte a
determinate situazioni che coinvolgono un gran numero di cittadini, com’è appunto nel caso che io le sottopongo e per il quale il
suo giornale finora ha taciuto a dispetto di altre testate che hanno
dedicato ampio spazio “La Gazzetta del Mezzogiorno, Primapaginabat.it, Barlettalife.it, Barlettalive.it, TGBat.it”.
“Se non diremo cose che a qualcuno spiaceranno, non diremo
mai la verità”, e allora, mi permetta, di dire la mia verità. È stato
lei, nella qualità di assessore all’Urbanistica, a determinare per
primo, molti anni fa, nel 1985, l’inizio del problema urbanistico di
via dei Muratori, approvando un progetto che di fatto traslava le
previsioni viarie della stessa via a dispetto della variante’79 della
zona merceologica di via Foggia. Traslazione che di fatto oggi
è rappresentata da manufatti su parte di area con previsione viaria del vigente PRG, con conseguente restringimento dell’attuale
sede stradale a dispetto della larghezza prevista dalla legge 56/80
a cui è stato adeguato il vigente PRG.
È vero, da allora, sono passati quasi trent’anni, ma mi auguro,
ci auguriamo, che nel frattempo lei ci abbia ripensato e che consideri con distaccata obiettività questa nostra presa di posizione,
Non c’è alcun dubbio che i sottoscrittori dell’istanza di ricongiungimento di via dei Muratori abbiano ragione. Qui è inutile arrampicarsi sugli specchi, la situazione è talmente evidente, che non
meriterebbe alcuna discussione. Perciò non mi sottraggo ad esprimere il mio punto di vista di sostegno ai numerosi firmatari della
domanda indirizzata al sindaco, il quale peraltro - per quanto ne
so - ha assunto una posizione decisamente favorevole al ripristino
razionale della viabilità di quel tratto stradale.
* Amministratore unico Agenzia Puglia Imperiale Turismo
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doverosa, specialmente quando a sostenerla sono 108 aziende che
hanno espresso il proprio convincimento con la forza del diritto e
della ragionevolezza.
I fatti sono ben noti a tutti, ormai, cioè una piccolissima area,
oggi sistemata in parte a strada pubblica con tanto di onomastica e numeri civici “Via dei Muratori 16-14-12” misteriosamente
scomparsa dalle carte topografiche del PRG del Comune, che per
anni ha impedito il congiungimento di due strade che andrebbero
collegate fra di loro. Qualche tempo fa ci rivolgemmo al nostro
sindaco, l’ing. Nicola Maffei, ricevendone parole tranquillizzanti
e risposte ragionevoli (Gazzetta del Mezzogiorno del 4 settembre
2011).
In sostanza il sindaco, dopo aver visionato le carte, ebbe a dichiarare - senza tentennamenti - trattarsi di un evidente errore materiale al quale si impegnava, in tempi brevi, a porre rimedio.
A parte le ragioni di diritto, il danno sostanziale che riviene dal
mantenimento di questa iniqua situazione è sotto gli occhi di tutti,
per questo le chiediamo, direttore, di prendere lei stesso una posizione sulla vicenda e di esprimere una sua valutazione, se è vero che
la stampa talvolta resta l’ultimo baluardo fra la verità e i cittadini.
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17
Premio
Premio
Liana Bertoldi Lenoci vincitrice
della XIII edizione del Premio Diomede
Premio Letterario Città di Barletta
quest’anno focalizzato su “Sfida e Disfide”
di Raffaella Delpiano
S
iamo stati informati che la prof.ssa
mente, senza confini geografici ed assoluLiana Bertoldi Lenoci, presidente del
tamente libera da condizionamenti politiCentro Studi Storici e Socio Religiosi in Puci. Per Lei la cultura è una divinità che non
glia è risultata vincitrice della XIII edizione
ammette compromessi di sorta.
del Premio Diomede.
Con questo spirito sono stati da lei orIl riconoscimento ci ha fatto molto piaganizzati i dieci convegni canosini, che secere, perché arriva terzo, dopo la medaglia
guono quelli internazionali sulle confraterper meriti culturali assegnata dal Presidente
nite laicali all’università di Bari, negli anni
della Repubblica, in occasione del decennale,
precedenti; ha curato la pubblicazione dei
1999-2009, delle ricerche su Canosa di Pudieci corposi volumi degli atti, costruendo,
glia e la successiva di partecipazione al concon la “squadra” un percorso prezioso per la
vegno internazionale Italia – Austria, Cortina
cultura a Canosa e per la visibilità della città
agosto 2011, organizzato dalla sezione veneta
nel mondo scientifico. Non è un caso che i
del Centro.
volumi della collana, gli ormai famosi “liIl Comitato ha ritenuto di ringraziare la
bri rossi”, siano presenti nelle più importanstudiosa che, per dieci anni, ha organizzato La prof.ssa Liana Bertoldi Lenoci
ti biblioteche del mondo. Sono volumi che
convegni di alto livello scientifico, i cui parpossono e devono essere letti anche dai non
tecipanti hanno studiato la secolare storia di Canosa. Una storia addetti ai lavori per conoscere la storia di un importante territorio
che è stata ricostruita, passo passo dagli studi sui siti archeologici del nord barese. Nulla come la cultura favorisce la globalizzacon i loro preziosi reperti, periodo dopo periodo fino alle realtà zione e fornisce il passaporto per la collaborazione culturale a
economiche e viti-vinicole contemporanee. Ci fa molto piacere livello internazionale.
che la prof.ssa Lenoci sia stata ringraziata perché suo tramite è
Ci congratuliamo con la studiosa, con la collaboratrice alle ristato riconosciuto il grande lavoro di ricerca decennale dei tanti cerche, con l’organizzatrice di eventi ai quali tanti nostri studiosi
studiosi delle nostre Università pugliesi, che con le loro ricerche non hanno saputo dirle di no. Ringraziamo quindi, sentitamente i
hanno dato visibilità e concretezza alla cultura pugliese, meridio- tanti studiosi che ci hanno raccontato e documentato preziosi tasnale e nazionale.
selli di storia del nostro territorio, da Diomede appunto, all’oggi.
Una visibilità presente nel mondo specialistico, ma spesso Auguriamoci vivamente che si possa avviare una seconda fase di
non sufficientemente evidenziata da una stampa distratta e su- ricerca costruita dalle competenze degli studiosi che hanno già
perficiale, che non sa riconoscere la ricerca seria, tanto diversa fatto scuola e ci hanno lasciato una splendida, feconda eredità.
da quella che si vende per tale. I convegni sono stati documentati
Ringraziamo la Commissione del Premio Diomede, gli stucon dieci volumi di atti, presentati puntualmente di anno in anno diosi che lo hanno meritato assieme alla prof.ssa Lenoci e… “ad
e che il prof. Cosimo Damiano Fonseca, Accademico dei Lincei, majora”.
ha definito “l’enciclopedia di Canosa”.
Enciclopedia premiata appunto dal Presidente on. prof. Giorgio Napolitano, nel 2009, per meriti culturali. Ci sembra che sia
l’unica medaglia di questo tipo in Puglia.
Grazie, signor Presidente per questa gratificazione che
onora tutta la “squadra”, che ha lavorato a Canosa in questi
dieci anni. Ne consegue che anche il premio Diomede, appena attribuito, è considerato dalla prof.ssa Lenoci un premio
alla squadra. È una attribuzione che va condivisa con tutti i
colleghi delle Università e tutti gli studiosi locali, che hanno
affiancato la ricerca istituzionale, i giovani ricercatori con le
loro tesi e, speriamo, future ricerche. Ricerche che garantiranno il futuro della Cultura nel nostro territorio e non solo.
Barletta - Via Andria S.S. 170 (Polo Logistico) - t. 0883 332 676
Prato - Via la Montagnola 70/B (Loc. Maliseti) - t. 0547 652 757
Il Premio Diomede è stato assegnato ad una persona che ha
www.borraccinotrasporti.it · [email protected]
sempre considerato la Cultura una attività dell’anima e della
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S
i è celebrata nella Sala Rossa del Castello, domenica 30
settembre, la cerimonia di premiazione della IV edizione del Premio Letterario Internazionale “Città di Barletta” che
quest’anno aveva come tema SFIDE e DISFIDE e, come argomento della conferenza la DISFIDA DI BARLETTA.
Presenti alla manifestazione il sindaco ing. Nicola Maffei, la presidente della giuria prof.ssa Celeste Maurogiovanni,
la presidente del Club Unesco dott.ssa Silvia Liaci Ruggiero,
l’editore della Penna Blu prof. Danilo Marano, il direttore del
“Fieramosca” dott. Renato Russo e la conduttrice della serata
dott.ssa Floriana Tolve.
Eccellenti gli esiti letterari dei dodici racconti selezionati
che una attenta giuria ha esaminato esprimendo i propri giudizi
che hanno determinato la selezione finale. Di ogni autore giunto
in finale è stato letto un passo, accompagnato dal commento
critico dell’editore e della presidente di giuria.
Tutelata fino alla fine l’identità degli autori.
Aldilà della specificità del premio, resta una grande occasione di incontro fra autori e - soprattutto - per la nostra città,
una occasione per promuovere la lettura di libri, specialmente
di quelli legati alla nostra storia, alle nostre tradizioni, al nostro
territorio.
Ancora più stimolante questa quarta edizione del premio
perché accompagnata dalla recente apertura (sempre a cura
di Danilo Marano) di una libreria su corso Vittorio Emanuele.
Apertura accompagnata da una intensissima partecipazione di
pubblico che lascia ben sperare in una ripresa del mercato librario nella nostra città.
Una bella e grande libreria, con ariosi locali che è sperabile
possano ospitare degli eventi letterari come la presentazione di
un libro, una conferenza sulla cultura, la conoscenza di un illustre scrittore, magari il punto di vista dell’assessore, chissà!
Il sindaco Nicola Maffei premia Alessandra Pepino, prima classificata
E la disfida di Barletta? Ci si è soffermato Renato Russo sottolineando la marcata differenza fra il romanzo e la storia vera,
storia assai più intrigante del romanzesco ordito del d’Azeglio,
perché la Disfida va a collocarsi in testa alla guerra fra Francia e
Spagna che per quasi trent’anni insanguinò il territorio italiano.
E l’episodio di Barletta, di queste quattro guerre, rappresentò il
primo evento, seguito subito dopo dalla battaglia di Cerignola.
Ma la disfida ha una maggiore notorietà, perché, rispetto al sanguinoso scontro di Cerignola (che pure lasciò sul campo oltre
quattro mila morti) ha un forte significato simbolico. Russo si è
poi soffermato sulle autolesionistiche posizioni tenute da quegli
appassionati di storia locale che non hanno da fare di meglio
che gettare nel discredito i più celebrati fatti, personaggi, monumenti della nostra storia.
* * *
Sfida e disfide, il tema eccellente, provocatorio, attuale. Ci si
è soffermato su il sindaco parlando delle cose fatte, delle cose
che si sarebbero potute fare e non si sono potute realizzare per
mancanza di disponibilità, senza dire delle difficoltà meramente
amministrative. Barletta ha però tale un patrimonio di ricchezze
di eventi, storia, monumenti, personaggi, da potersi presentare
sullo scenario culturale territoriale con le carte in regola per
vantare - lontano da strumentalizzazioni campanilistiche - il
primato provinciale che gli appartiene a ragion veduta.
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GOS Le nostre iniziative
In città
Gos Music Studio
Notizie in breve
G
margherita di savoia - università della
terza età apertura dei corsi sulla legalità
Aperti anche quest’anno, a Margherita di Savoia, i corsi accademici
della Università della Terza Età, con una intervista della prof.ssa M.A.
Tundo al dott Nicola Magrone su Cittadinanza e legalità nel segno
della costituzione: un’utopia possibile? Direttrice del corso la prof.ssa
Rita Ceci; presidente dell’UNITRE l’ins. Maria Scommegna.
OS MUSIC STUDIO è una piccola etichetta
discografica indipendente.
Ubicata nel Laboratorio urbano GOS di Barletta,
questa label produce musica di alta qualità
mantenendo un profilo underground che spazia dalla
deep house alla musica chill per arrivare a toccare
anche la dubtechno.
Le nostre produzioni sono eclettiche e si adattano
sia alla club culture che ad un sushi restaurant.
Con un parco artisti internazionale, la GOS MUSIC
STUDIO, si fa anche promotrice degli artisti locali
organizzando party e showcase, label night e release
party.
Ad oggi è presente su tutti i portali di digital
download con sette EP, le quali cover sono fotografie
di artisti pugliesi, quindi, oltre a macinare musica,
l’etichetta è anche un punto d’arte, di promozione, un
mondo di ricerca, un tentativo di internazionalizzazione
delle produzioni artistiche locali.
Difatti, il prossimo step della label di casa GOS,
è la produzione di una linea LIMITED stampata su
vinile (max 300 copie), che sarà diretta agli addetti
ai lavori della night life, e a tutti gli amanti di musica
con accordi tipici della dub music mischiata con i ritmi
incalzanti della techno tedesca.
Vincenzo PicarDi direttore generale
casa di riposo Regina Margherita
È stato nominato il nuovo direttore generale della Casa di riposo
Regina Margherita (trasformatasi in azienda nel 2005). È il dott.
Vincenzo Picardi, scelto dal consiglio di amministrazione composto dal presidente Vito Ruggiero Damato e dai consiglieri Pasquale
Guerrieri, Gaetano Damato, Raffaele Lanotte e Michelangelo Acclavio. La nomina è avvenuta nell’adempimento della nuova normativa diretta alla trasformazione delle vecchie IPAB nelle attuali ASP
(Aziende di servizi alla persona).
Coro Polifonico “Il Gabbiano”
Corso di canto corale
L’Associazione Musicale Corale Polifonica “Il Gabbiano” di Barletta, organizza la ventinovesima edizione del corso di canto corale.
L’iniziativa, aperta a tutti, è rivolta anche a quanti non sono in possesso delle basi nella pratica musicale. Il corso, infatti, permetterà
una graduale introduzione dell’allievo nella conoscenza ed esecuzione del canto (in particolare, di quello corale); inoltre, l’attività
didattica potrà avere come punto di riferimento la realizzazione
d’interessanti momenti concertistici. Le lezioni inizieranno ad ottobre prossimo e termineranno nel mese di giugno 2013. Frequenza
dei corsi - gratuita - al ritmo di un doppio appuntamento settimanale.
Periodo d’iscrizione: mesi di settembre ed ottobre. Quota d’iscrizione 20,00 euro. La formazione acquisita potrebbe essere utilizzata
dagli studenti come credito formativo.
Info
LABORATORIO URBANO GIOVANI OPEN SPACE
Viale Marconi, 49
Segreteria Tel 0883 310214 - Fax 0883 576156
[email protected]
www.giovaniopenspace.it
www.ricreafestival.it
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Confcommercio organizza un corso per pizzaioli
Lunedì 24 settembre è iniziato a Barletta il “1° Corso Pizza” organizzato da Confcommercio Barletta e dall’Associazione Pizzaioli
Pugliesi e Lucani nel Mondo. Alla breve presentazione del program-
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ma didattico, a cura del Responsabile della Formazione Professionale Francesco Filannino è seguita l’introduzione di Fedele Guida,
in quanto Presidente dell’Associazione Pizzaioli Pugliesi e Lucani
nel mondo.
Il corso si concluderà il 26 ottobre. Brevi nozioni teoriche anticiperanno le quotidiane lezioni pratiche che saranno svolte in una Grande Azienda della città. La prevalente pratica tratterà lo studio dei cereali e la loro composizione; le caratteristiche dei lieviti, gli elementi
che compongono gli impasti (acqua, sale, olio), la conoscenza delle
attrezzature ed il funzionamento delle impastatrici, frigoriferi e dei
forni sia a legna che elettrici.
Un convegno medico sull’anziano
“Consenso informato nel soggetto fragile: l’Anziano”: questo il
tema del convegno tenutosi a cura dell’Ordine dei medici chirurghi
e odontoiatri della Provincia di Barletta Andria Trani, all’interno del
Palazzo Caccetta a Trani. Dopo il saluto del presidente dell’Ordine
Benedetto Delvecchio sono intervenuti il notaio Ferdinando Parente
in merito a “Regime normativo della senilità, tutela della salute e consenso informato”; a seguire Michele Luigi Debitonto, dirigente medico nel reparto di Anestesia e rianimazione al “Dimiccoli” di Barletta
“Significato e giustificazione etica del consenso informato”; Antonio
Diella, magistrato, “Consenso informato o consenso consapevolmente prestato? Una ricognizione degli orientamenti giurisprudenziali più
recenti”, Vito Giuseppe Romano, direttore del reparto di medicina legale del Miulli di Acquaviva. “Aspetti medico-legali nell’informazione al paziente fragile”; Nicola Esposito odontoiatra, “Informazione e
consenso nella professione odontoiatrica”.
ORARI APERTURA DEL CENTRO DI PROMOZIONE
FAMILIARE “INSIEME CON LA COPPIA”
Si comunica che, a partire dal 2 ottobre u.s., il Centro di Promozione
Familiare “Insieme con la Coppia”, è aperto dalle ore 18.00 alle
20.00 nei giorni di martedì e giovedì. Il Centro è ubicato in Vico S.
Giovanni di Dio 1 in Barletta, tel. 0883/520395.
Oltre al numero telefonico succitato, i Parroci possono rivolgersi
anche ai loro referenti parrocchiali per la pastorale familiare o
direttamente al Presidente, Michele Debitonto, o alla Vice Presidente,
Marina Ruggiero.
IL FIERAMOSCA
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Semestrale della Bar.S.A. al 30.06.12
di Vittorio E. Dibitonto*
I
l Consiglio di Amministrazione della Bar.S.A. S.p.A., Società
multiservizi partecipata per il 72% dal Comune di Barletta e
per il 28% dalla Manutencoop di Bologna, nella seduta del 1° ottobre 2012, ha deliberato di:
a) cooptare nel C.d.A., ai sensi dell’art. 2386 C.C., l’Avv. Ruggiero
Antonio Cafagna in sostituzione del dimissionario Dott. Ruggiero Rizzitelli;
b) nominare quale Vice Presidente del C.d.A. il Dott. Ruggiero Antonio Carpagnano;
c) approvare la situazione semestrale al 30 giugno 2012 che presenta i seguenti risultati:
-Ricavi delle vendite e delle prestazioni: e 8,25 milioni (e
8,60 milioni nel 1° sem. 2011);
- Situazione finanziaria netta: e 2,3 milioni (e 2,2 milioni al 30
giugno 2011).
- Investimenti effettuati: e 186 mila (e 60 mila nel 1° sem.
2011).
- Autofinanziamento: e 208 mila (e 248 mila nel 1° sem.
2011).
- Imposte sul reddito: e 206 mila (e 300 mila nel 1° sem.
2011).
- Utile netto: e 34 mila (e 57 mila nel 1° sem. 2011).
Il Patrimonio netto pari a e 1,5 milioni ha segnato un ulteriore
incremento, ma è ancora molto distante dall’ammontare del Capitale
Sociale iniziale della Società pari a e 2,070 milioni.
La semestrale al 30 Giugno 2012, già esaminata in data 30 luglio
scorso dal C.d.A. chiude anche contabilmente il mandato del Consiglio uscente che in questa sede si ringrazia per i risultati raggiunti.
L’immagine negativa di una Azienda con i conti allo sbaraglio
(perdita prevista per il 2009 Euro 650 mila pari al 50% del Capitale
Sociale, oltre alla sua riduzione nel 2007 per Euro 700 mila), è stata
sostituita, grazie al processo di risanamento compiuto nel triennio,
con quella di una azienda seria ed efficiente, che, partecipata dal
Comune di Barletta per il 72%, è patrimonio della Città ed ambisce
a divenire riferimento del territorio provinciale.
La Bar.S.A. oggi si pone come una realtà aziendale in crescita attenta al mantenimento del conquistato equilibrio economico necessario, nella prospettiva di un imminente sviluppo industriale, anche
per la salvaguardia dei livelli occupazionali.
La società Bar.S.A ha girato pagina lasciandosi alle spalle le gravi e numerose criticità ed emergenze ereditate - criticità individuate
e circoscritte e tuttora in corso di risoluzione, che hanno avuto e
continuano ad avere un pesante impatto negativo sui conti economici - per concentrarsi sull’efficienza e qualità delle prestazioni e
guardando al futuro, come dimostra la gran mole degli investimenti
effettuati in attrezzature nel triennio per oltre un milione di euro,
interessando tutti i settori aziendali.
Sono stati ridisegnati i processi aziendali di una struttura demotivata e disarticolata con elevato tasso di contenzioso legale, con
bassa produttività e professionalità, salvo poche eccezioni; con relazioni industriali conflittuali anche per le annose problematiche
irrisolte.
Si stanno cogliendo i primi frutti delle azioni messe in atto insieme alla crescita professionale della struttura aziendale, ed è nato
quel sano spirito di corpo e senso di appartenenza che rende l’Azienda il nostro bene comune da salvaguardare.
22 IL FIERAMOSCA
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I conti aziendali sia
economici che finanziari
sono in ordine, nonostante i notevoli investimenti
effettuati, dando tranquillità e sicurezza oltre che
agli Azionisti anche ai
dipendenti e fornitori a
differenza di come, purtroppo, avviene in altre
realtà aziendali analoghe
a noi vicine, persistendo
ancora la sperequazione
strutturale fra personale
impiegatizio di grado intermedio e personale operaio già evidenziata negli
esercizi precedenti.
Obiettivi di immediata realizzazione nel corrente anno sono,
così come previsto nel Piano industriale 2010-2012, l’impianto di
selezione della plastica e l’acquisto della Sede aziendale.
Il Comune di Barletta, a partire dalla fine del 2011, a seguito
delle iniziative del governo che prevedono pesanti tagli nei trasferimenti agli Enti Locali, ha dovuto ridurre i canoni ordinari di alcuni
servizi oltre al mancato adeguamento dei canoni al tasso inflattivo,
con previsione di ulteriori tagli per gli anni futuri, al momento non
quantificabili.
Ciò ha determinato nel corso del 1° semestre del 2012 un calo
dei ricavi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, assorbito parzialmente dalla costante riduzione dei costi aziendali e dal
miglioramento dell’efficienza a seguito anche della progressiva internalizzazione di numerose attività di servizi.
Pertanto si dovranno prevedere a breve ulteriori azioni dirette
ad una maggiore riduzione dei costi in considerazione sia dei programmi di cassa integrazione in deroga a scadere al 31 dicembre
2012 (che vedono attualmente coinvolte 10 unità lavorative), che
dei provvedimenti di riammissione in servizio della Corte di Appello di Bari a favore di ex lavoratori interinali e/o a termine.
Nel corso del primo semestre del 2012 si è concluso il Piano di
Formazione Aziendale che ha previsto corsi di formazione per un totale di circa settemila ore di formazione, espletate in aula, che hanno
coinvolto la quasi totalità dell’organico aziendale.
La raccolta differenziata dei rifiuti ha raggiunto il valore medio
del 21,6% di cui il 2,9% derivante dalla raccolta dell’umido nella
zona pilota, pari al 30% circa della città.
Nel periodo si è concluso positivamente l’iter per la certificazione ambientale in conformità alla norma UNI EN ISO 14001 oltre
alla conferma della certificazione di qualità in conformità alla norma
UNI EN ISO 9001.
Un particolare ringraziamento va al Personale tutto per l’impegno e lo spirito di collaborazione premessa necessaria per ulteriori
lusinghieri traguardi.
Si può ritenere, salvo eventi al momento non prevedibili, che il
2012 chiuda con un risultato in linea con quello dell’esercizio precedente.
* Presidente del consiglio di amministrazione
IL FIERAMOSCA
23
Storia locale
PEDICO
L’amore tra Bacco e Barulum
La vite e i barlettani: un legame senza tempo
di Michele Grimaldi
L
a storia del nostro vino e delle vigne
locali si perde nella notte dei tempi
se, già nel Cinquecento, come scrive lo stesso
d’Azeglio nel suo “Ettore Fieramosca”, il famoso banchetto che dette poi vita alla celeberrima offesa francese e conseguente Disfida,
vedeva presentissimo il vino locale e sempre
in quegli anni, le galere (tipo di navi, n.d.r.)
imperiali si fornivano di vino da noi e, così
pure, i navigli maltesi e mercantili in genere.
Ma la storia ha riservato a Barletta da
sempre delle sorprese brutte, come, per
esempio, durante l’assedio francese-spagnolo, quando le truppe, per il continuo passaggio di munizioni e soldatesca, devastano la
ubertosa Piana, che produceva allora 10.000
botti di vino all’anno, cioè 48.000 ettolitri,
anche se all’epoca non esistevano le tecnologie agricole attuali e si lavorava la terra con
le braccia e si arava col bue; né più né meno
Via F. d’Aragona, 46 - angolo Via S. Antonio
Barletta
come adesso, quando si assiste al desolante
disfacimento e smembramento delle campagne ad opera dell’assalto del cemento e della
stupidità collettiva locale che pensa sempre
al posto fisso nelle industrie ed alla miope e
sterile speculazione.
Poi, alla fine dell’Ottocento, venne il
flagello della fillossera, di questo afide che
colpiva le radici delle vigne e da qui l’indispensabile opera della Regia Cantina Sperimentale. E, quando durante la crisi del primo
dopoguerra, crollò il prezzo del vino che non
fu più esportato all’estero, i barlettani seppero ancora una volta risorgere, puntando sulla
qualità più che sulla quantità.
Il vino di Barletta continuò lo stesso ad
essere un prodotto ricercatissimo. Infatti il
vitigno forniva un nettare robusto, a schiuma rossa, come “il sangue di bue”, un rosso
nero carico, come l’inchiostro, utilizzato nel
mondo per il “taglio” dei vini
deboli.
Il processo di vinificazione veniva curato dagli stessi
viticoltori che si trasferivano nei casini di campagna
e controllavano di persona i
lavori. In questa situazione
non certo facile si inserisce
l’opera delle Cantine sperimentali.
Nella nostra Città si incominciò a parlare di Cantina sperimentale nella seconda metà dell’800 allorquando gli amministratori
locali ebbero chiaro il fatto
che poche istituzioni, sorte
in un ambiente così storicamente fondamentale per
l’economia cittadina, potevano essere decisive come
le Cantine sperimentali e
questo perché (altri tempi,
altri amministratori!), in
un momento così difficile,
lasciare i viticoltori senza
nessun aiuto voleva dire decretare la fine della coltivaBarletta 29 novembre 1940. XI Festa Nazionale dell’Uva
zione della vite.
OTTObre
2012
Il 15 agosto 1877 il presidente del Comizio Agrario del Circondario di Barletta (l’attuale Confagricoltura) Pietro Cettura scriveva al Sindaco di Barletta e spiegava che “…
fu sempre scopo del Sottoscritto studiare i
mezzi per preparare un avvenire alla industria Enologica, uno dei principali cespiti di
ricchezza agricola di questa contrada. Se da
una parte il sistema di coltura delle viti è lodevole, è quasi trascurato lo studio pratico
di una migliore utilizzazione delle nostre uve
e così rendere costante il coefficiente di utilità di questa industria capitale. Questo Comitato già da tempo riconobbe la necessità
di istituire cantine sperimentali, una delle
quali deve avere sede nelle Puglie (chiaro?
Nella Regione non erano presenti), per così
ottenere delle prove per la preparazione e
conservazione dei vini. Perché però questa
proposta si possa attuare occorre che, agli
sforzi generosi di Governo, Provincia e del
Comizio, questa Città aggiunga i propri.
Il sottoscritto si augura che Barletta vorrà
fare buon viso ed accogliere favorevolmente una istituzione che, in compenso di lievi
sacrifici, riuscirà a procurarle un vantaggio
sicuro e perenne”.
La risposta non si fece attendere e il 13
novembre dello stesso anno Francesco Paolo De Leon, Sindaco di Barletta, comunicava al Presidente del Comizio agrario che
il Consiglio Comunale aveva deliberato per
“… l’impianto a Barletta di una Cantina
sperimentale e si sta provvedendo a stilare
il regolamento e ad individuare i locali dove
alloggiare la stessa”.
La delibera del Consiglio Comunale veniva inviata alla Deputazione Provinciale
per l’approvazione e subito dopo trasmessa
al Ministero per l’Agricoltura, unitamente
al progetto di “Regolamento della Cantina
Sperimentale di Barletta”, per l’emanazione
del decreto istitutivo.
Il 12 settembre del 1879 Cettura comunicava al Sindaco che “… il Ministero ha approvato l’impianto a Barletta di una cantina
sperimentale e pertanto è necessario che mi
faccia sapere le deliberazioni del Municipio
intorno ai locali ove ubicarla e disponga sul
concorso (aiuto finanziario n.d.r.) acciocché
IL FIERAMOSCA
25
Storia locale
Novembre: “memorie
fiori e dolcezze”!
I
l 2 Novembre è alle
porte.
È il giorno in cui si commemorano i defunti.
È tradizione, in quel
giorno, ricordare i propri
cari scomparsi portando loro
un fiore. Il crisantemo, oggi
nelle sue diverse varietà e
cultivar, è il fiore più usato,
ma rose, lilium, gladioli, garofani e tanti altri, fanno la
loro bella figura specie se
preparati, proposti e presentati in modo artistico come
li offre L’Arte del Fiore di
Barletta.
Come ogni evento, anche questo prevede che si preparino dei
dolci particolari e della tradizione.
In Puglia, e più specificatamente a Foggia, Barletta e Bitonto,
si assiste alla preparazione della Colva. Vediamo di cosa si tratta
e come prepararla!
Gli ingredienti, molti dei quali sono facilmente reperibili
presso l’Azienda Agricola laltragricoltura, sono: grano 500 gr;
noci sgusciate 150 gr; nocciole sgusciate 150 gr; mandorle leggermente tostate 150 gr; 1 tavoletta di cioccolato fondente (circa
200 gr); vincotto q.b.; un frutto di melograno; chicchi di uva e
cannella a piacere.
Ecco il procedimento per preparare un’ottima Colva.
Lasciare il grano a bagno per un giorno. Scottarlo preferibilmente il giorno prima della preparazione e lasciarlo a bagno.
Mescolare il grano cotto a chicchi di melograno, gherigli di noci,
nocciole e mandorle appena tostate e tritate grossolanamente,
pezzetti di cioccolato fondente, una spolverata di cacao amaro e
vin cotto a piacere (quanto basta per amalgamare tutti gli ingredienti). A piacere è possibile aggiungere chicchi d’uva bianca e
cannella. Mescolare e servire a piacere in coppette o bicchieri.
Tanto semplice quanto prelibata, potrete degustarla i giorni
1 e 2 novembre presso la sede aziendale di via del Santuario a
Barletta.
Novembre dunque diventa un mix di ricordi, colori, profumi,
gusto e tradizioni.
Buona festa a tutti.
26
26ILILFIERAMOSCA
FIERAMOSCA
Storia locale
nulla manchi allo
scopo”.
Anche
questa
volta le richieste effettuate dal Cettura
furono subito accolte e con verbale del
15 settembre 1879
Raffaele De Nittis,
assessore
municipale delegato alle
Opere
Pubbliche,
consegnava al cav.
Pietro Cettura i locali dell’ex Convento
dei Cappuccini per
adibirli a sede della
Cantina sperimentale.
Ben presto la
sede dell’ex convento divenne troppo 1953. Propaganda del Ministero dell’Agriangusta per la mole coltura
di lavoro che doveva
sopportare così che il 4 settembre 1884 i locali venivano riconsegnati al Comune alla presenza del sig. Salvatore Rutigliano, assessore
comunale delegato alle opere pubbliche, del cav. Domenico Froio
Direttore della Cantina Sperimentale (primo Direttore della Cantina
n.d.r.) e dell’ing. Ercole Beer Capo dell’Ufficio d’Arte. La nuova
sede fu individuata nei locali del Castello ma anche qui i problemi
non furono certo di poca rilevanza. Infatti la Cantina in quegli anni
ebbe vita grama e decadde fino al punto di sospendere ogni sua attività fino al 1886 allorché, in seguito a concorso, fu nominato Direttore
il dott. Antonio Fonseca il quale, praticamente, rifondò la Cantina ed
essa difatti cominciò ad avere nuova vita.
L’iniziativa che cambiò radicalmente il corso fu “pensata” dal
Fonseca che nel 1889 chiese ed ottenne dal Comune l’impianto di
un laboratorio chimico per l’assaggio (analisi n.d.r.) dei vini. Difatti questo laboratorio cominciò presto a funzionare con attività
sempre più crescente e nei tre anni successivi al suo impianto si
rivelò utilissimo per i produttori e commercianti che sempre più
numerosi si rivolgevano alla Cantina ed esportavano i propri vini
in tutta Europa.
E proprio per questo motivo, primi in Puglia e forse in Italia, gli
esportatori barlettani, dovendo inviare in Austria il proprio prodotto,
chiesero alla Sotto Prefettura di Barletta di intervenire presso il Comune affinché quest’ultimo rilasciasse certificati di origine dei vini.
Il fatto si spiegava con l’esigenza dei paesi destinatari del prodotto locale, di conoscerne la provenienza. In poche parole stiamo
parlando dell’ormai più che famoso D.O.C. (denominazione origine
controllata) che a Barletta trova forse la sua origine.
La cosa naturalmente ebbe notevole rilevanza tanto da essere
pubblicata il 19 febbraio 1895 sul n. 21 del periodico nazionale “Il
Commercio Italiano” che in prima pagina trattava dei “I vini di Barletta in Austria” e dei “Certificati di origine in Austria” (fig. 2).
Forse non si sarà ben compreso, ma stiamo parlando del 1895
ben 117 anni fa, non l’anno scorso.
Per fortuna, a differenza di tante altre istituzioni frutto dell’ingegno e iniziativa locale scippate alla nostra Città, la Cantina Sperimentale continua a svolgere ancor oggi il suo compito ed è lì a monito di quanti persistono a chiedersi il perché Barletta debba essere la
Città leader della Provincia tricefala.
Chi ha orecchie per intendere, intenda!
OTTObre
2012
P proverbj e sciuk’e’ d’ mütt’
förs’ seim’ tra i cchiu ricch’ d’ tütt’!
di Michele Dimonte
P
er ben ricostruire il passato di una comunità locale non
basta la paziente e preziosa opera degli archeologi e degli
storici; si devono anche utilizzare fonti basate sul linguaggio locale. Le locuzioni in vernacolo, per esempio, offrono informazioni
che mettono in luce costumanze, rapporti e convinzioni vigenti
nei tempi andati, ma in grande misura ancora in uso attualmente e
perciò sono un’importante componente dell’identità della collettività. In questa prospettiva, propongo in questo articolo una serie
“campione” di motti, aforismi e toponimi in dialetto barlettano,
limitata per ora a quelli riguardanti i rapporti dei nostri cittadini
con località sia lontane che del territorio circostante Barletta.
Il legame con Milano è stato certamente rafforzato dopo l’Unità d’Italia dal collegamento ferroviario ma, usciti dalla stazione,
nei primi decenni, c’era il problema del come raggiungere i centri
del circondario. Ed ecco nu mütt’ scherzoso su un paesano che,
sussiegoso di venire dal capoluogo lombardo, si dà un eloquio
snob: Sun venü da Milan sin chì (qui), ma nen trov’ meng (neanche) nu sciarabell’ (traino biruota con balestre) p’scì o Casâl
(attuale Trinitapoli). Per Napoli, anche e più che dal 1860, i barlettani hanno per secoli intrattenuto lucrosi rapporti commerciali e
intense relazioni culturali, raggiungendola percorrendo il “cammino di Napoli”. Attraversavano l’Appennino irpino con carri, carrozze, diligenze… e, nei precari e grami tempi dell’ultima guerra,
anche in bici. So di compaesani intraprendenti e muscolosi, buoni
ciclofondisti, che in due giorni di vigorose pedalate, superando
colli e passi andavano a Napoli… pi fett’ lor’. Però girava il detto… è sciout’ fingh a Nep’l’ p nu pâr (paio) d’ … cörn’!. Come
dire: state attenti ai pericoli tentacolari di quella metropoli; eppoi
certe disavventure si corrono anche al proprio paese, meno dispendiosamente!
Jè nu lazzaron’ (un cattivo soggetto) non è che un preciso riferimento ai lazzari partenopei, lerci e … lesti di mani e di piedi. Più
a portata dei barlettani è stata la vicina Jendr’ (Andria), alla cui periferia nord si accedeva al cosiddetto staccat (recinto) per assistere,
a pagamento, a spettacoli ed eventi straordinari. Come quello, agli
inizi del ‘900, di un prototipo di aereo (di legno e tela) che, per una
lira (quella “pesante” di allora), girava tre volte lo steccato a 3 metri
dal suolo! Ma uno dei “divertimenti” barlettani più frequenti era il
racconto scherzoso di aneddoti dipingenti gli andriesi come gente ingenua e arretrata; è tale una miniera da meritare una specifica
trattazione. Ne cito solo alcuni titoli La negghj (nebbia) a Jendr’, la
Madoun p’scilacchiedd’ roit (ride) u ciuccj, ecc.
Trattamento che ha per sfondo storico la plurisecolare rivalità
tra Andria fidelis e Fidelissima Barlecta. Di senso opposto i sentimenti verso la millenaria Canosa, dai nostri stimatissima, come
si può dedurre dagli aforismi seguenti: Canos’ jerr (era) preim’
d’ Rom’, Barl’ttân e Canusein’, quâs’ cuggein; O paes’ d’ Sent
Sabein, u ppân jè toust’, jè megghj u vein. Evidente la consapevoOTTObre
2012
lezza che la florida Canosa del IV sec. a. C. aveva consentito l’insediamento sul suo tratto di costa adriatica degli illirici Bardhei,
in fuga dal Macedone Alessandro Magno. Costoro collaboravano
al cosiddetto “caricaturo dei canosini” (il molo d’attracco sul sito
della chiesetta di S. Cataldo) nonché alla lavorazione dell’omonima ceramica dall’argilla locale.
Più giù lungo l’Ofanto, Canne della Battaglia (di Annibale)
era il centro abitato che più direttamente ha contribuito, demograficamente ed economicamente, alla crescita di Barletta dall’epoca
delle Crociate: fornendole persino il Santo Patrono, Rogerius. Un
detto paesano ne fa fede: Vân (viene) preim’ Chenn’ ca Canos’
nel senso che bisogna interessarsi innanzitutto di quanto ci è più
prossimo, senza evidentemente trascurare relazioni proficue con
altri. Dell’antico agro barlettano faceva parte u Casâl (l’attuale
Trinitapoli), che viene ricordato nel motto mezza pred’ch’… o
Casâl. Nella sua chiesa della SS.ma Trinità, i casalein venivano
intrattenuti e istruiti nella fede da predicatori spesso troppo… facondi. Infatti era necessario fare un break (sosta) a metà predica,
in modo che l’oratore si asciugasse il sudore, bevesse dou vuff’l
(sorsate) d’acqua o… andasse al bagno. Anche la gente ne approfittava p’jaters’ (soffiarsi il naso), fe a tass’ (tossire) e skangè
do parol’ (parlottare) ch’ i v’cein’ d’ seggj (sedie). Non che ciò
non avvenisse in qualunque altra chiesa, ma i barlettani volevano,
servendosi metaforicamente dei casalini, sottolineare che certe
prediche o discorsi… sono troppo lunghi e noiosi. Per Margherita di Savoia (le antiche Salein d’ Varrett) c’era l’aforisma Da
pizz’ cangidd (cancello) a pizz’ pagghiâr’ (pagliaio). L’abitato era
monostradato, cioè le case affiancavano un’unica diritta via terminante alle due estremità con l’ingresso vigilato al bacino salinifero
e all’opposto lato, l’uscita all’aperta campagna.
Questa situazione urbanistica veniva riflessa nel citato detto,
per fatti, imprese, discorsi, progetti dai limiti ristretti, troppo condizionati. Vicino al tratto terminale dell’Ofanto c’è una contrada chiamata Ofantino, ricordata così: All’Ofantein’ jecchj (trovi)
l’ecqu’ (acqua) prop’t’ fein’ (veramente salubre). Infatti fino a circa
quarant’anni fa l’attuale stazioncina ferroviaria era attrezzata per
il rifornimento delle locomotive a vapore, cui occorreva l’acqua
“dolce” cioè non troppo calcarea, della sottostante falda. La vena
era abbastanza ricca tanto che l’esubero era ceduto dall’Ente ferroviario a carri-cisterna privati che rivendevano il prezioso liquido ai richiedenti. Ovviamente tutto ciò accadeva prima del 1915,
quando il problema dell’acqua potabile sulla nostra regione venne
risolto con la costruzione del famoso Acquedotto Pugliese. Ma
prima… il prezzo dell’acqua poteva superare quello del vino, negli anni d’v’nnegna chian’ (raccolta abbondante di uva); e il guaio
grosso erano le malattie, epidemie e decessi per strozzatura da…
magnett’l’ (sanguisughe), causate dall’ingerimento d’acqua stagnante. Barletta, come il resto della Puglia, onorò con l’intitolazioIL FIERAMOSCA
27
Ricordo
ne di una bella arteria urbana il deputato
Matteo Renato Imbriani che a fine ‘800
si era battuto, lui campano, per eliminare
lo sconcio nazionale di una Puglia sitibonda.
Quanto al “nostro” fiume, esso entra
nel dialetto come espressione di “quantità soverchia”: S’è gn’ttout (inghiottito)
n’öf’t’ (Ofanto) d’… oppure v’arruât (è
giunto) n’öf’t’ d’… P’scanzè (evitare)
i cchian’ (le piene) d’ l’öf’t’, ngj vol
(vuole) na sört d’ contröf’t’ (capiente
canale di sfogo). Questa struttura è stata
realizzata nel secondo dopoguerra, ma…
cüss fioum nust’, f’rious’ e ndr’ settâr’
(furioso e improvvisatore), proprj com’ e
timb’ d’Orezj (Orazio Flacco, I sec. a.C.),
s’ n’è straf’ttout’ (se n’è infischiato). Ha
spazzato via come fuscelli, strade e ponti
modernissimi, scanzenn (schivando) p’
r’spett’ (rispettoso) soltend’ u pant român
d’ Canos’ (quello della via Traiana).
Per il territorio a sud-est, non poteva
sfuggire al motteggio Trani, menzionata
in detti vari: Com’ o bboj d’ Trân (boia
agli ordini del Tribunale, quindi terribile,
impassibile); Jè stremb’ (strana), l’ven’n’
(vengono) cert’ vuleiscj (desideri capricciosi), com’ a Tranâs’ (quella donna tranese, che orinava sulle scope nuove); A
br’g’ssion (processione) du V’nardj Sent
av’assì (uscire) semb’ (sempre), s’na
Trân s’n’apprupriâscj (altrimenti l’Episcopato tranese se ne appropria). Tremenda plurisecolare rivalità!
Molfetta comparisce nell’aneddoto
da ghett’ (gatta); ca i mulf’tt’ess abbutter’n’ (abbuffarono) ch’ dou rut’l’ (due
ruotoli, pari a kg. 1,800) d’ pescj, pö a
p’ser’n’ (la pesarono) e scett’ (risultò)
mizz’ rut’l’! E il resto? Mistero.
La maldicenza popolare non risparmiava neppure località abbastanze
lontane come Ceglie del Campo (ora
quartiere della “Grande Bari” di mussoliniana memoria). È rumâs’ (rimasta)
com’a zeit (sposa) d’ Cegghj agghindata
per il matrimonio ma… dimenticata (!)
dal futuro marito.
Ma come, a loro volta, ci consideravano i conterranei vicini e lontani?
Avendone scritto in precedenti articoli,
mi piace, a chiusura, ricordare l’aforisma espresso dal noto attore Lino Banfi:
A scì a Varrett’, p’ truà la drett’ (la soluzione di certi spinosi problemi).
Il nostro grande giureconsulto settecentesco Niccolò Fraggianni, sorriderebbe inorgoglito, e noi con lui, nonostante la nuvolaglia governativa che
minaccia la neonata BAT.
28 IL FIERAMOSCA
Recensione
Il Teatro Comunale Curci di Barletta - storia e restauro
Ricordo di Elio Messinese
È in libreria la seconda edizione del volume di Duilio Maglio edito dalla Rotas
di Renato Russo
L
a vita di Elio Messinese era divisa
esattamente a metà: la prima parte l’aveva vissuta a Barletta, la seconda a
Barcis. E benché a Barcis (vicino Pordenone) s’era bene inserito tanto da diventare
un cittadino esemplare, conservava verso
la nostra città un grande affetto che manifestava attraverso la collaborazione con
il Fieramosca sul quale sono comparsi
tanti suoi articoli. E come non bastasse, ci
mandava spesso delle correzioni agli articoli storici che su quel periodo (fra le due
guerre) noi pubblicavamo. Qualche anno
fa (2008) venne a Barletta per rivedere la
sua città, ma anche per incontrarci, perché
sapeva che stavo scrivendo un libro sul
Novecento e voleva aiutarmi nella ricostruzione di quel tempo attraverso fotografie, documenti e - soprattutto - attraverso i suoi personali ricordi. Ma continuò
anche dopo, quando rientrò a Barcis, e ha
continuato fino a quest’estate e in omaggio alla sua amicizia, ci piace pubblicare
integralmente la sua ultima lettera del 13
luglio di quest’anno. Si riferisce ad una
foto scattata dagli iscritti al Circolo Unione nel lontano 1939.
di Paola Casale
I
Targa del premio di poesia dedicata al
Comune di Barletta perché più numerosi i barlettani al Concorso di poesia
“G. Malattia della Vallata”. Elio voleva incontrare il sindaco Maffei per
darglielo di persona
Caro Renato,
rispondo alla tua del 3 corrente come ti dicevo per telefono, non trovo in quella
foto Michele Picardi, mentre trovo esatti i nominativi da te indicati sulla foto che mi
hai inviato, tranne quello segnalato come Aldo Torre che è invece Tonino Scommegna
(tuttora in America) ritratto accanto alla sua mamma maestra Maresca. Avrei però
un piccolo dubbio su Vincenzo Laforgia. Ti restituisco la tua foto e ne accludo altre
con i nomi che riconosco o mi pare di riconoscere, Purtroppo di molti altri, di cui la
fisionomia mi è ben nota, non conosco o non ricordo i nomi, come ad esempio quello
notissimo che sorride fra Mario Tarantino e mio cugino Gigino. Possibile che non ci
siano altri barlettani in grado di aiutarti? Come Biagio Cavaliere, Michele Di Monte,
Pasquale Pedico, Nietta Borgia, Grazina Carpinelli e chissà quanti altri. Veniamo ai
nomi veri o presunti.
1) Tagliato fuori dalla tua foto. Mi pare il fratello di Gino Garribba. Puoi chiedere conferma a Grazina. 2) Mi sembra possa essere Teodoro Nenna - negozio abbigliamento e
marito della maestra Nenna. 3) Mi sembra Matteo Lionetti (cu cuntin) fratello di Togardo che sarà (o già era nel 1939)? segretario politico del Fascio. 4) Mi pare il terzo dei
fratelli Sarcinelli. 5) È la maestra Fiorella. 6) È Tonino Scommegna e non Aldo Torre.
7) Tina Jeran - sorella di Lello e moglie del dottor Procopio (Piuccio) Dellisanti.
Resto a tua disposizione e a presto risentirci
Elio Messinese
OTTObre
2012
l teatro comunale Curci che
è l’icona più rappresentativa
di Barletta - città della Disfida - della quale è considerato uno dei gioielli
più preziosi (affiancabile in bellezza,
acustica ed epoca di realizzazione - al
prestigioso teatro San Carlo di Napoli)
è diventato, da diversi anni, espressione della ricca attività artistica cittadina,
luogo di costruttivi incontri culturali,
momento di attività formativa per le
nuove generazioni.
Ma quanti conoscono la storia di
questa prestigiosa effige cittadina?
Quanti di noi sanno della prima inaugurazione nel 1819 - quale teatro San Ferdinando - di quella del 1872, nella configurazione attuale realizzata dall’arch.
Santacroce e di quella, infine, del 1904,
una volta ultimata la “galleria” progettata dall’ing. Carlo Spadavecchia?
Quanti di noi hanno la consapevolezza
di poter assistere ad uno spettacolo teatrale, ad un concerto o ad un balletto
all’interno di questa struttura anche grazie all’eccellente lavoro di restauro statico e funzionale diretto dal
1983 al 1995 dall’ing. Maglio?
Ai più queste potrebbero sembrare banali domande retoriche
oppure mera o spicciola curiosità di nostalgici che vivono in un
mondo “antico”, lontano dai tempi moderni. In realtà, vivere a
buon diritto nel terzo millennio significa costruire, soprattutto nei
giovani, un reale senso di appartenenza alla propria terra, stimolarne la curiosità, aiutandoli a scoprire le radici della propria cittadinanza attraverso la conoscenza della identità storica di un luogo,
quale il teatro Curci, fruito e fruibile dalla cittadinanza barlettana
e non.
Quelle domande, qualche anno fa, se l’era poste anche l’ing.
Maglio tanto da indurlo a scrivere e a far pubblicare, nel 2008, il
volume: “Il teatro Comunale Curci di Barletta - storia e restauro”
del quale - a partire dall’estate 2011 - l’editrice ROTAS non è stata più in grado di soddisfare le richieste avanzate da biblioteche,
librerie e privati. Autore ed editore hanno ritenuto, un anno dopo,
di dover procedere ad una seconda edizione ipotizzando, innanzitutto, un’accresciuta sensibilità storico-artistica dei cittadini nei
confronti del nostro teatro, ma anche un particolare interesse di
potenziali lettori per l’anomalia del genere del libro il quale non
è un libro storico, nel significato più ristretto e tradizionale che si
assegna a questo genere letterario; non è uno studio aridamente
scientifico, in quanto l’autore conferisce al suo lavoro un taglio
OTTObre
2012
decisamente cronachistico; non è neppure solo una cronaca fra passato e presente, ma un po’ tutti e tre questi ingredienti
amalgamati fra di loro. Esito narrativo,
questo, per il quale non è esagerato parlare di una tecnica di scrittura diversa.
Contenuto, ricostruzione, analisi dei fatti, raccordo fra epoche diverse, lo stesso
linguaggio asciutto e stringato sono altrettanti fattori che concorrono a delineare un
testo insolito e, al tempo stesso, piacevole
che incuriosisce per l’originalità del taglio
espositivo, impreziosito da un eccezionale
repertorio iconografico.
Si può aggiungere che, se è dovere di
ogni “civis” conoscere realmente i luoghi
della propria città per evitare che si trasformino in non luoghi, terra d’indifferenza,
grettezza o superficialità a maggiore ragione è compito di chi dispone, in merito, di
specificarne le esperienze, mettendole al
servizio della cittadinanza. Questo l’ing.
Maglio ha ritenuto di fare con la pubblicazione del volume sul teatro nel 2008 e, oggi, con la sua
seconda edizione. La conoscenza attiva di quel teatro, che emerge,
inconfondibile, dalle pagine dell’opera, ha trovato conferma nel
corso della visita al “Curci”, dai classici esterni ai labirintici interni in legno, guidata - quale abile ed appassionato Cicerone fra
un gruppo di giovani studenti del “Liceo classico e delle scienze
umane: Casardi” di Barletta, chiaramente appassionatisi al suo
“racconto” - dallo stesso ing. Maglio, il quale, al termine, esternava la sua soddisfazione per essere riuscito, ancora una volta, a
portare a buon fine un’operazione a servizio della collettività.
Errata corrige
Per errata trascrizione di modifica durate la composizione, la
definizione del 43 orizzontale del precedente cruciverba, risulta essere diversa dall’effettiva, che recita: “Lo scultore astratto
Alberto, scom- T E R M O L O G I A M A G G I O R I T A
parso a Mestre U R O T E L L A T O R R E S A L A M
R E A M I
P R I M A
A T T I V E
T N
nel 1989”.
P I A N I F I C A T O
R
T I N E L L O
Inoltre, la defi- O C E L L I T R A V E F L O R A G I
nizione del 50 OC OS LL OL O P RA RI ME NE GA G GI AI RA RE E C MA RE CA
orizzontale è da M I O V I A N I L E T T I C A N A L
leggersi sempli- RP A S OT EL OL RE CA I ST AI ST OT O E AT EL RP NI NI AT
cemente:
“Ri- E L E T T I R E A T I A N A L E O I
chiamato ad una S O N A R C I R R I T R E V I S O N
P A G L I A I O L A
O R O L O G I A I O
maggiore pronT R A T T O R I A I L G A L L O R O S S O
tezza”.
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3
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IL FIERAMOSCA
38
29
Enigmistica
Libri
Cruciverba simmetrico con riferimento a Barletta
Presentato a Bisceglie (Libri nel borgo
antico) la storia della nostra provincia
di Franco Lamonaca
Le definizioni dell’1, 7 e 11 orizzontali, sono il “biglietto da visita”
dell’artista barlettano raffigurato a centro schema
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di Paola Russo
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65
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83
Le definizioni riguardanti Barletta sono precedute da un asterisco*
(Soluzione a pag. 41)
Orizzontali
Verticali
1.* Il nome del nostro artista. - 7.* Il cognome del nostro artista. - 11.*
La qualifica del nostro artista. - 17. Sfila spesso per protesta. - 18. Il più
importante scalo della Grecia. - 19. Cantore e musico dell’antica Tracia.
- 20. Era tale una domenica di Rai Uno. - 21. Andata. - 22. Azzardare,
ardire. - 24. Lo si è dei propri fans. - 26. Dà nome a parecchi cinema. 28.* Vestono brunite quelle del Santo Sepolcro. - 30. La città spagnola
di Santa Teresa. - 31. Consumato dall’acqua, dalle intemperie. - 33.
Ispidi, appuntiti. - 34. Sdegnata, incollerita. - 36. Grande fiume della
Siberia. - 37. Piccolo di statura. - 39. Ambito Territoriale Ottimizzato.
- 40. Torino. - 41. Industriosa città del bolognese. - 43. Stampata, pubblicata. - 45. Vive proprio sulla nostra pelle. - 46. Il capo della tipografia.
- 48. Una piccola inferriata. - 50. Nota Accademia d’Arte milanese. - 51.
Avanti oltre. - 52. Il prezioso a lingotti. - 53. Ammanta il prato. - 55. Boa
senza testa. - 56.* Caratterizzano la Chiesa dei Greci. - 58.* Diffuso
diminuitivo del nostro nome patronale. - 60. L’attore Flinn del cinema di
anni fa. - 63. Il primo nome di Maradona. - 66. Slanciata, elevata. - 67.
I ferri del caminetto. - 69. Un estremo saluto. - 71.* È attesa per dare
fondo al porto. - 73.* In via Canosa c’è quello dello studente. - 74.*
L’autore di questo cruciverba in sigla. - 75. Ha corna ramificate. - 77.*
Luigi, fondatore della “Cementeria di Barletta”. - 79. I piccoli delle rane.
- 81. Quella di Savoia, è in provincia di Ferrara. - 82.* È verde quella del
ristorante di via Canosa. - 83. Confeziona bouquet.
1. Dà bruciore allo stomaco. - 2.* Lo era don Camillo Esperti. - 3. Si
sviluppa sull’ordito. - 4. La metà di otto. - 5. Un vezzo sulla guancia.
- 6. In grande quantità. - 7. È sereno con il fulmine metaforico. - 8. L’iridio. - 9. La compagna di lui. - 10. Si aggiunge ai pieni voti. - 11. Uno
spettacolo teatrale. - 12. Al centro del quadrifoglio. - 13. Teocoli dello
spettacolo TV. - 14. Antica cittadina in provincia di Perugia. - 15. Gianni, già giornalista di Rai Uno ed ex direttore de Il Sole 24 Ore. - 16. Il
musicista Morricone. - 18. Avanti a tutte. - 19.* La tela che si tesseva
nel Real Monte di Pietà. - 23. Il padre del padre. - 25. Oristano. - 27.
La musa della poesia amorosa. - 29. È prerogativa di moralità. - 32.
Un peso da sostenere. - 35. Volute molto bene. - 38. Gli aromi dell’arrosto. - 42. Il verbo dei religiosi. - 44*. Il più grande albergo barlettano.
- 45. La città di San Carlone. - 46. Capitale della Repubblica Ceca.
- 47. Lo stabilimento per la torchiatura delle olive. - 48. Il parlante di
Pinocchio. - 49.* Il “Group” di via Callano. - 50. Un cioccolatino con
ciliegia. - 51. Compongono l’ontaneta. - 52. Lavorano con cesello. 54. Abile e volenterosa. - 57. È provincia con Tempio Pausania. - 59.
Un cetaceo molto vorace. - 61. L’inizio dell’Odissea. - 62. Consunti,
sdruciti. - 64. Il mitico mostro a sette teste. - 65. Questo giorno. - 68.
Moneta giapponese. - 70. Pennuto da cortile. - 72. Precettore. - 76.*
Ruggiero Dimiccoli (ex sindaco). - 78. Udine. - 80.* Il direttore de “Il
Fieramosca” in sigla.
30 IL FIERAMOSCA
Presentatore d’eccezione il presidente Francesco Ventola
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2012
una festa del libro nobilitata dalla presenza di
un gran numero di autori di chiara fama. Ciriaco De Mita, Fabrizio Cicchitto, Nicola Latorre,
Angelino Alfano, Nicola Rossi e fra gli autori
a noi più vicini, Raffaele Fitto, Marcello Veneziani, Lino Patruno, S.E. mons. Giovan Battista
Pichierri.
Il borgo antico, in quella settimana (4-9 settembre) si è animato di vita nuova, respirando
cultura, scambio di idee, fermento di iniziative,
mentre l’antica strada del cardinal Dell’Olio
pulsava di libri e ancora libri all’interno delle
librerie che erano improvvisate, ospiti negli antichi locali prestati momentaneamente alle case
editrici che avevano aderito all’iniziativa.
Fra le quali la nostra, l’Editrice Rotas di
Barletta, proprio all’inizio della strada, di fronte ad una trattoria per cui a sera c’era questo
indiretto confronto fra gli utenti di un mondo
e dell’altro, il cibo per lo stomaco e quello per
Il locale occupato dall’Editrice Rotas per l’iniziativa “Bisceglie libri nel borgo antico”
la mente che per quanto costasse molto meno,
continua ad essere mortificato da un’atavica disaffezione verso i libri.
resentato a Bisceglie, nell’ambito della Fiera del Libro Perché tutto bello, a Bisceglie, in quei sei giorni, salvo il deprimenorganizzata ormai da diversi anni, il libro Dieci città te particolare che di libri non se ne acquistavano. Che dire, il nostro
un territorio, storia delle città che hanno dato vita alla sesta malumore è aggravato dalla recente notizia della chiusura della stoprovincia dell’Ofanto. Di queste città l’autore - Renato Russo rica libreria, a Trani, della Maria del Porto. Appena controbilanciata
- approfondisce storia, cultura, turismo, attualità. Desta peraltro dall’altra, più ottimistica, della nascita di una nuova libreria a Barletta,
molta tristezza, parlarne oggi che siamo probabilmente alla vigi- su corso Vittorio Emanuele, ispirata dagli stessi organizzatori del conlia della smobilitazione di questa provincia ultima nata in Puglia, corso letterario La penna blu alla sua quarta edizione.
dopo averne sofferto l’attesa della sua nascita per oltre 150 anni!
Una vera beffa. E ciò nonostante, anche se così sarà (ma fino
all’ultimo spereremo che quest’esito sia un brutto sogno) resteranno queste dieci storie a beneficio dei cittadini di una realtà
storico-geografica che non ha avuto il tempo di amalgamarsi.
A presentare il volume, su largo S. Matteo, a due passi dalla cattedrale, il presidente Francesco Ventola che, con grande
precisione, ha fatto il punto della situazione, rammaricandosi di
quest’esito della nostra storia territoriale, ma formulando anche
delle proposte alternative alla sua soppressione, come quella
dell’allargamento territoriale a città vicine come Ruvo, Corato,
Molfetta, Cerignola, per raggiungere la estensione minima per
evitare la sua decadenza (quanto ai cittadini invece ci siamo perché raggiungono già la soglia minima richiesta).
Ma allargando per un momento lo sguardo alla manifestazione, non si può che apprezzare lo sforzo fatto dagli organizzatori
per regalare al centro storico di Bisceglie questo grande dono,
P
OTTObre
2012
IL FIERAMOSCA
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ROTAS BARLETTA
Società di Storia Patria
Identità territoriale dell’area ofantina
Documento della Sezione di Barletta della Società di Storia Patria per la Puglia “Salvatore Santeramo”
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di Biagio Domenico Cavaliere
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OTTObre 2012
uesta sezione di Storia Patria, memore delle sue origini autonome di associazione propositrice di temi di interesse cittadino di vasta portata, come avvenne, all’inizio del secolo scorso,
per Canne e la Donazione De Nittis, riappropriandosi di queste sue
antiche vocazioni, offre queste sue riflessioni al sig. Sindaco e ai politici che, oggi, hanno responsabilità di rappresentanza e difesa dei
legittimi interessi del nostro territorio.
Il riordino, al posto della soppressione, così come previsto dalla
legge 135 dello scorso agosto, riapre il problema dell’assetto territoriale di ciascuna regione, anche nel rispetto di stringenti limiti territoriali e demografici. Dà alle regioni la regia del riassetto, anche se
in tempi brevi e con scadenze non sempre coordinate. Dovrebbero
essere le regioni a far sentire la loro voce per anteporre, per lo meno,
la definizione della perimetrazione dell’area metropolitana a quella
del riordino provinciale. Altrimenti, da noi, si rischia di creare due
maxi province, Capitanata e Salento con capoluogo Foggia e Lecce,
che stringerebbero, in una morsa politica, l’area metropolitana barese,
fortemente ridimensionata rispetto alla sua attuale estensione, per il
preannunciato rifiuto di molti comuni, dell’attuale territorio provinciale, di farne parte.
Il problema della definizione dei territori era già vivo all’inizio
dell’era moderna, le cartografie del ‘700 spesso interpongono, tra la
Capitanata e la Terra di Bari, un’area chiamata Puglia o Tavoliere di
Puglia. Territorio che comprende buona parte del tavoliere e la parte
nord dell’area murgiana.
Nell’accezione popolare andare alla “Puglia’ significava andare a
mietere e/o spigolare il grano delle sue vaste ed allucinanti estensioni.
F. P. De Leon (1734-1809), nella sua Istoria, prova a delimitarne i
confini.
I successivi rivolgimenti portarono, con l’abolizione delle città
regie e marchesali, alla istituzione dei consigli decurionali eletti direttamente dal popolo e non dai ceti, se pur con la limitatezza del censo.
Vennero definiti, anche se con vari rivolgimenti iniziali, gli ambiti
territoriali provinciali e circondariali. I Borbone, subentrati agli austriaci (1734), cominciarono a privilegiare Bari. La breve repubblica
partenopea, con una carica giacobina sconvolse, in un primo momento, tutto l’assetto precedente. Si pensi alla provincia del Bradano, con
capoluogo Matera, avente giurisdizione anche sul cantone di Barletta.
I Borbone e poi i napoleonidi tornarono al vecchio assetto riconoscendo Bari, non solo capoluogo dell’omonima provincia, ma capoluogo
regionale per quanto riguarda alcune prerogative istituzionali. Contro
questo assetto, la sconsolata osservazione del Loffredo “i barlettani
dormivano” nel senso che non fecero valere le loro legittime aspettative.
Leggendo le delibere decurionali, si nota una presa di coscienza,
oltre che del dovere di provvedere direttamente alla istruzione primaria e alla salute dei ceti meno abbienti, della necessità dei collegamenti stradali non solo tra le varie città del distretto, ma anche verso gli
snodi stradali e portuali. Si istituiscono i punti di posta e telegrafici. Si
rafforzano le strutture portuali. Si fa politica del territorio, si imposta
un primo tentativo di sviluppo.
A Barletta, a tal fine, viene collegata l’isola alla banchina di terra
ferma e dotato il porto del faro. Il ritorno dei Borbone non modifiOTTObre
2012
ca l’assetto territoriale voluto dai napoleonidi. Una carta riportata,
in allegato a “La Puglia nella cartografia dal XV al XX secolo” a
cura dell’ing. Pier Enrico Chiummo, Barletta 1988, descrive il dipartimento di terra di Bari diviso in tre distretti di cui, quello a nord, con
capoluogo Barletta. La carta è del 1849, autore B. Marzolla.
Con l’Unità d’Italia e l’avvento delle ferrovie, si vennero a consolidare bacini di utenza che convergevano verso il capoluogo di distretto o di circondario. La carta del Touring Club Italiano, redatta
tra il 1906 e il 1913, pure essa allegata alla citata opera, reca ben
evidente il bacino barlettano con i suoi collegamenti ferroviari. Oltre
al collegamento ferroviario dell’asse adriatico, si legge ben evidente
il collegamento da Gioia del Colle, per Altamura, Gravina, Spinazzola, e quel che da Rocchetta S. Antonio, S. Nicola di Melfi, Venosa,
si ricongiunge a Spinazzola. Tali linee convergevano verso lo scalo
adriatico di Barletta e il suo porto attraverso la Spinazzola-Barletta,
costruita subito dopo. Essenziale era il trasporto merci, come il carbone sbarcato nel nostro porto e le derrate agricole trasportate verso
le industrie di trasformazione costiere. Anche le olive lucane, specie
da Venosa, giungevano ai nostri frantoi tramite ferrovia.
Un obiettivo, queste ferrovie interne, non lo raggiunsero: il ripopolamento delle campagne, nonostante la disseminazione di stazioni
come la stazione di Casalonga, due km dopo Canne, sulla SpinazzolaBarletta, dotata anche di banchina per il carico delle merci. Queste
ferrovie, a leggere i deliberati e le cronache del tempo, erano frutto
della politica di sviluppo del territorio voluto dalle comunità locali.
Oggi, nell’era del trasporto su gomma, ugualmente il bacino ofantino ha assunto una posizione rilevante nel sistema stradale regionale.
Oltre l’autostrada adriatica, con il casello snodo di Canosa, e la statale
16 bis, è ancora una volta la congiungente basentana a ripristinare il
cordone ombelicale che lega la nostra terra sia alla Murgia altamurana che al vasto bacino melfese, come si rileva dalle tavole 200 e 201
dell’Atlante per viaggiare in Europa del Touring Club Italiano, 1996.
Il definitivo completamento di questa bretella e un serio ripensamento della funzione del nostro porto e delle sue capacità ricettive
che non può essere limitato al semplice dragaggio dei suoi fondali,
ma dovrebbe, necessariamente, passare attraverso un adeguamento
alla dimensione attuale del naviglio mercantile. È dalla realizzazione
dei silos granari che tale problema si è posto. Il successivo sacrificio
dello storico antemurale del braccio di ponente, può avere un senso
se detta banchina viene resa agibile su ambo i lati, inglobandola in un
più ampio bacino, con fondali naturalmente più profondi. Solo così il
porto può tornare a servire l’intero suo territorio. Un porto artificiale,
come il nostro è un organismo in continua evoluzione, basta pensare
che ci sono tracce di banchina all’altezza della chiesa di S. Cataldo.
Oggi abbiamo ancora il bacino realizzato nell’Ottocento.
Purtroppo con l’avvento del fascismo, furono aboliti i circondari,
o sottoprefetture che dir si voglia.
Non solo, ma furono aboliti gli stessi consigli comunali, portando
il centro decisionale esclusivamente nel capoluogo di provincia, in
mano al prefetto e al federale.
Da allora cominciò il disgregamento del territorio. Né l’ordinamento regionale, introdotto negli anni Sessanta, ha portato a una
chiara politica territoriale, nello stesso interesse regionale. Anzi si
IL FIERAMOSCA
33
Crollo via Roma
è accentuata la tendenza a privilegiare esclusivamente il capoluogo
regionale e, per compensazione, gli esistenti capoluoghi provinciali
(aree industriali, policlinici, sedi universitarie).
Prova ne fu l’avversione al comprensorio del Nord Barese e alle
sue successive evoluzioni compresa l’attuale, tardiva, provincia. Nata
male, priva di gran parte del suo naturale bacino di confluenza e ancora priva di molti essenziali organismi di natura economica.
La spending review, decreto convertito a inizio agosto nella legge
135, prevede il riordino e non la soppressione secca delle province.
Affida alle regioni e ai comuni, pur nel rispetto dei rigidi parametri
fissati dalla legge, il riordino delle circoscrizioni provinciali.
Ecco quindi la delicatezza politica del momento decisionale, che
non ci deve trovare impreparati, come avvenne a inizio ‘800 di fronte
a decisioni che ci devono vedere protagonisti e non spettatori dormienti o rissosi come avvenne in quel frangente.
La nostra è una terra ben distinta. La sua confluenza verso la costa
adriatica, tramite la valle dell’Ofanto, nei millenni, oltre che naturale canale di introduzione delle civiltà, è stata causa di tanti conflitti e, dall’età moderna, confine amministrativo. Non più elemento di
confluenza di una civiltà comune che va dagli ipogei di Trinitapoli
all’uomo di Altamura. Da interpretare, ancora, il nesso e la validità
scientifica delle pietre antropomorfe del litorale di Barletta. Un insieme di tasselli che rende ricca la nostra terra.
Tasselli che non vanno visti singolarmente ma come un unico mosaico. È inutile presentare Canne se non si presenta non solo l’Ofanto, finalmente libero dagli abusivi che lo deturpano e costantemente
distruggono la originaria vegetazione, ma anche Canosa con le sue
imponenti testimonianze romane e normanne. Castel del Monte, cattedrale laica, con le coeve cattedrali cristiane di Barletta, Trani e Altamura Una terra ricca di musei a cominciare da quello di Trinitapoli,
che va restituito al turista e allo studioso, allo Jatta di Ruvo e alla
Collezione Cafiero di Barletta. Un circuito che va valorizzato nel suo
insieme. Così per le sue spiagge e attracchi turistici che vanno da Zapponeta a Bisceglie con una varietà di situazioni ed opportunità. Ecco
perché la nostra terra deve conservare la sua autonomia ed unità.
La legge di riordino affida alle province competenze solo di indirizzo. Prevede un’autorità di secondo grado, un’assemblea di sindaci
(?), senza organi esecutivi, come nei patti territoriali o nelle aree vaste. Non per niente le prefetture prendono il nome di Uffici del Territorio. Si torna, in pratica, ai distretti e ai circondari pre-unitari (?). Un
ritorno che non ci dispiacerebbe vedere realizzato!
Il riordino del territorio regionale, dopo tante vicissitudini non
a noi favorevoli, è un’opportunità che va colta e portata avanti, da
parte di chi ha la responsabilità della cosa pubblica o ha il mandato
di rappresentanza.
Arte
Nel primo anniversario del crollo
della palazzina di Via Mura Spirito
Santo - Via Roma di Barletta
È
trascorso un anno da quel terribile evento del 3 ottobre del crollo della palazzina sita in via Mura Spirito Santo e via Roma di
Barletta, provocando la morte innocente e ingiusta di quattro oneste lavoratrici e di un’adolescente, oltre che la perdita dell’abitazione di varie
famiglie che in un attimo si sono viste volatilizzare una vita di sacrifici.
Unitamente al crollo materiale del palazzo, sono crollate tutte le speranze
e la fiducia della gente onesta che ancora crede in una società che può
cambiare. Ulteriori vicende sporche di politica e giustizia meschina salite
di recente agli onori di cronaca, contribuiscono a far perdere la fiducia nei
confronti di coloro che dovrebbero garantire e cautelare il bene e i diritti di
tutti. La recente apertura della Causa di Beatificazione e Canonizzazione
dello statista Aldo Moro ci apre un varco di speranza, confidando che altri
che occupano determinati posti di responsabilità possano essere incoraggiati a portare avanti uno stile di politica onesta che non mira ai propri
interessi ma al bene comune.
Nel corso di questo anno trascorso, l’Associazione “Verità e Giustizia Onlus”, sorta in seguito a quella triste vicenda, facendosi voce di chi
nel dolore, nella necessità e… tante volte nella disperazione non viene
ascoltato, ancora una volta si rivolge alla gente buona e onesta della
città, ha promosso e appoggiato diverse iniziative affinché, nonostante
la giusta indignazione che pervade gli animi di tutti, non si cada mai nel
pessimismo e nel disfattismo: anche nel buio dobbiamo sempre vedere
uno spiraglio di luce che ci permette di portare avanti quelle giuste battaglie che servono a costruire e mai a demolire.
Per questo tale Associazione ancora una volta si fa promotrice di
alcune iniziative che ci permettono di ritrovarsi compatti, uscendo da
quell’individualismo che non fa bene a nessuno, per dire apertamente
che non ci rassegniamo al male e a quelle situazioni stagnanti che minano il nostro futuro e quello delle generazioni a venire.
Raffaele Rizzi
Presidente Associazione “Verità e Giustizia Onlus”
Tra terra e cielo
personale di Maria Pierro Giuntoli
di Luigi Di Cuonzo
L
a collega Maria Pierro, passatemi l’aggettivazione collega
non per intendere uno status odierno di compagni di viaggio
nel tratto di vita che si dice di quiescenza o di pensionamento, per
ingentilire in un qualche modo, più o meno educato, la diffusa opinione che si tratti di soggetti in piena obsolescenza o quanto meno di
ritardate emozioni e di assopimento dell’intelligenza, mi ha stupito
quando mi ha telefonato e, tout court, mi ha detto: Desidero che tu
mi presenta sabato sera nella Vernice - si dice, ancora
così! - della
“Volo di gabbiani all’alba”
x 1oo, olio su tela, 2o12
mia Personale nella Galleria del Teatro Curci. E,7ocivettuolmente,
ha
aggiunto: Ti fa piacere?
Senza un attimo di esitazione le ho detto immediatamente che
sì, che mi faceva immenso piacere e, a cornetta riposta, fuori campo, parafrasando il gergo televisivo, mi sono sentito felice per aver
rincontrato una (antica, nobile, distinta, comunque cara) collega
dell’Istituto Cassandro, in anni di ruggenti esperienze didattiche
che, simpaticamente, mi catapultava nei miei vecchi, stagionati e
datati, interessi per l’arte.
Erano gli anni Settanta-Ottanta. Si discuteva molto nella nostra
città di arte e di operatori artistici: ci si confrontava animatamente
sbrindellando felici slogan come Artefare/Fare Arte; si viveva come
privilegio della nostra comunità urbana la natalità di Giuseppe De
Nittis nella nostra città, avvertendo nel contempo che, la sua grandezza e la sua straordinarietà avevano, forse, ostacolato una crescita
popolare del gusto artistico nelle nostre mura frenando, in qualche
modo, le aspirazioni o, se più vi piace le vocazioni, di quanti avvertivano il richiamo dell’Arte. Nacquero numerose iniziative e, personalmente, fui animatore con l’indimenticabile Achille Golia, per
molti anni, del Premio Piccolo Formato Giuseppe De Nittis.
In qualità di presidente della Giuria giudicatrice, in un’edizione
di quella storica e gloriosa iniziativa corale della cultura della nostra
città, ebbi l’occasione e l’onore di assegnare il Premio a Carmine
Festa di Cerignola.
Lo ritrovo, oggi, mentore (consigliere di fiducia, maestro sapiente e fedele guida) della collega Maria Pierro, orgogliosa, giustamente, di dirsi allieva di un così tanto Maestro.
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RICEVIMENTI
CONGRESSI
34 IL FIERAMOSCA
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(Lit. di Levante)
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OTTObre
2012
Maria Pierro sempre varia nella stesura
cromatica così come nella scelta dei soggetti,
trae ispirazione dal mondo esterno, il mare,
la campagna, i fiori, la figura nella variazione dei temi e contesti alternativi, tralasciando
ogni problema esistenziale o d’impegno.
Attraverso la sua pittura emotiva e sincera,
l’artista riesce a trasferire pensieri e sensazioni che hanno per linguaggio la forza del colore,
perché senza dubbio il colore e l’armonia costituiscono la “vis” e la sostanza dei suoi quadri.
Poesia e libertà sembrano guidare la sua
mano, in più la ricerca di spazio ed una volontà d’infinito che si proiettano oltre la sfumatura del segno e la profondità dei colori.
Prof. Carmine Festa
(pittore professionista)
Società di servizi
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OTTObre
2012
Con il patrocinio
Città di Barletta
Medaglia d’Oro al Valor Militare
Medaglia d’Oro al Merito Civile
Città della Disfida
tra
terra
e cielo
Personale di
Non credete, per favore, a
Maria che vi dirà di essere autodidatta, di dipingere per se
stessa, di sentirsi appagata delle sue produzioni, di aver vissuto lunghi periodi di inattività
artistica, di aver subito blocchi
Barletta
di creatività, forti e percepibili
Galleria del Teatro Curci
15/19 settembre 2o12
periodi regressivi, di essersi
quasi spenta, travolta dagli accadimenti tragici e luttuosi che accompagnano la nostra esistenza
umana. Si tratta, al massimo, di personali sensazioni che abbisognano di esplodere e di essere esorcizzate comunicandole in pubblico.
Spesso sono un esercizio che, inconsapevolmente, rafforzano la propria identità.
Quella di Maria Pierro, questa sera, è l’identità più chiara e nitida dell’artista. Ma, scusate, cosa pensate voi, accorsi qui con varie
motivazioni che vanno dalla cortesia di rispondere ad un invito alla
curiosità di vedere se le opere esposte sono belle, difettano o non valgono affatto? Non vi rompete di testa! Risponde per voi, per tutti voi,
Picasso. Il grande Maestro ha scritto: “Che cosa pensate che sia un
artista? Un imbecille che non ha nient’altro che occhi se è un pittore,
o orecchie se è un musicista, o una lira ad ogni livello del suo cuore se
è un poeta ... Tutto l’opposto, egli è allo stesso tempo un essere politico, costantemente consapevole di ciò che accade nel mondo, sia esso
straziante, amaro o dolce, e non può evitare di esserne plasmato.
Ed è tanta l’autoconsapevolezza psicologica di Maria che, in
questo suo viaggio tra Terra e Mare, ci invita ad essere suoi compagni di strada in una città che ama, la sua e la nostra città, ci chiede
di socializzare (che è la massima attività politica tra gli uomini!) le
sue e le nostre esperienze emotive e culturali, stimolandoci a (ri)scoprire il nostro territorio per scorci, ad apprezzarne l’unicità monumentale della nostra Cattedrale sbirciata da postazioni inusuali
nel nostro quotidiano andare per le nostre vie o sporadicamente e
straordinariamente innevata per inconsuete ed episodiche bizzarrie
climatologiche. Per dare senso e significato alla sua produzione pittorica, ama più suggerire, che non raffigurare a piene lettere, spazi
noti del nostro litorale più congeniali a riservate effusioni d’amore o
ad habitat per voli di gabbiani, inclinando a suggestioni e richiami di
tecniche postimpressioniste che le consentono efficaci interpretazioni della ricca natura del nostro territorio - terra, cielo, campi, fiori,
acqua, acqua di mare, acqua di fiumi - che movimentano l’intera
gamma dei sensi indispensabili per la più completa socializzazione
tra gli uomini.
E, per rendere giusti meriti al suo Maestro, Carmine Festa, che
presenta la sua allieva “alter ego dei gabbiani, pittrice sempre alla
ricerca di libertà e di nuovi spazi”, convergo pienamente, presentando questa Mostra, sul suo giudizio conclusivo: “l’odore dei reperti
marini stimola suggestioni olfattive, l’emergere delle forme, la percezione tattile, l’arcano mistero del mare, l’attenzione uditiva”.
EDITRICE
ROTAS
BARLETTA
IL FIERAMOSCA
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Recensione
Scuola
Tutti a scuola
Barletta raccontata da un
anonimo cronista del Settecento
Gli alunni dell’IC “San Domenico Savio”
“Fratelli d’Italia” a Roma
di Renato Russo
di Amalia Balducci
P
iacevole e interessante la lettura della Cronica barlettana dal 1731 al 3 giugno 1782: scritta da un anonimo del
Settecento, forse un sacerdote della famiglia Casale, fu pazientemente ricopiata da Francesco Saverio Vista nel 1860. Nello
scorso maggio 2012 l’Amministrazione Comunale ha pubblicato l’edizione a stampa curata dai professori Michelangelo Filannino e Francesca De Santis, nostri concittadini. Il volume è, in
tutte le sue parti, il risultato di un lavoro di perfetta sintonia fra
i due curatori, che hanno utilizzato e fuso assieme le loro conoscenze di storia in genere e di storia barlettana in particolare, di
filologia, nonché di pratica nello scrivere, anche grazie alla loro
lunga esperienza di docenti di lettere.
La trascrizione, fedele al manoscritto salvo che per le abbreviazioni, tutte esplicitate a beneficio del lettore, è corredata di
note esplicative e non già di commento perché la fruizione del
racconto da parte dello stesso non sia condizionata da alcunché.
Seguono delle tavole sinottiche di pesi, misure e monete antiche, che inquadrano Barletta nella storia del Regno di Napoli.
Altre tavole raccolgono i cittadini, “nobili” e “civili”, citati nella Cronica perché avvicendatisi nel Decurionato della Città.
Sono ricordati i
Vescovi, ordinari e
nazzareni, che ressero la Chiesa barlettana in quel periodo e
le Confraternite che
affiancarono il suo
clero nelle opere di
carità.
Non sono trascurati nemmeno i vescovi di altre diocesi, citati
dall’Anonimo perché nati a Barletta.
E infine non poteva mancare la famosa Prima pianta dimostrativa della Fedelissima Città di Barletta del 1793, commissionata a
Gabriele Pastore dal nobile Giorgio Esperti, oggetto di recenti studi
del prof. Filannino.
Ci si augura che quanto prima altri manoscritti barlettani possano, come la Cronica, essere offerti in lettura a tutti, e non solo agli
studiosi di storia patria, attraverso pubblicazioni a stampa.
Il nostro facebook
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Liceo Classico “A. Casardi”,
a. s. ‘55-56, V C (ginnasio). 1.
Vincenzo Nardone; 2. Michele
Bollino; 3. Gaetano Corvasce;
4. Tommaso Lanciano; 5. Lucio Buttari; 6. Michele Lasala;
7. Giovanni Spinelli; 8. Berto
Crudele; 9. Luigi Leo (ortopedico già medico condotto di
Canazei); 10. Matteo Rizzi; 11.
Nunzio Sarcina, 12. Amedeo
Di Bitonto; 13. Giancarlo Barbacci; 14. Dileo; 15. Nunzia
Petrolla (vedova Centaro); 16.
Angela Mazzola Picardi; 17.
Dora Alois; 18. Antonio Barra; 19. Luciano Mascolo; 20.
Bernardo Barra (già sindaco
di Margherita di Savoia); 21.
Natale Pedetti; 22. Donatella
Restaino; 23. Mimma Verde;
24. Giovanna Di Bitonto, 25.
Ada Tatò Lionetti. Professore
Luigi Cantatore, Preside M.
Morrone (COLLEZIONE PRIVATA MATTEO
RIZZI)
36 IL FIERAMOSCA
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U
na partenza davvero speciale, per il nuovo Istituto Comprensivo 4° Circolo Didattico “San Domenico Savio S.M. 7° Gruppo” di Barletta, ha caratterizzato l’avvio di quest’anno
scolastico all’insegna della “coralità vocale”, ormai da anni tipica
espressione del P.O.F. d’Istituto. Presente durante la cerimonia di
inaugurazione dell’a.s. 2012/13, tenutasi a cura del M.I.U.R. e del
Ministro Francesco Profumo, in data 25 settembre 2012, presso
il Palazzo del Quirinale in Roma, il Coro Stabile “San Domenico
Savio”, diretto dall’ins. Maria Teresa Nesta, si è esibito in “formazione ristretta” nel nostro carissimo Inno di Mameli.
I nostri piccoli “coristi”, insieme ad altri bambini con analoghe
competenze, di diverse scuole italiane, hanno intonato il nostro prestigioso “Fratelli d’Italia, accompagnando, in “diretta televisiva” su
RAI 1, l’ingresso al Quirinale del Presidente della Repubblica, che,
circondato dai nostri piccoli “coristi” barlettani, ha pronunciato il
suo discorso inaugurale dedicato alla scuola italiana. Grande soddisfazione per la Dirigente Scolastica dott.ssa Amalia Balducci, per
l’ins. Maria Teresa Nesta e per l’ins. Caterina Giannella, accompagnatrici ufficiali, in rappresentanza dell’Istituto Comprensivo 4°
C.D. “San Domenico Savio - S.M. 7° Gruppo” di Barletta, selezionato tra i pochi Istituti Scolastici protagonisti che si sono alternati
sul palco della diretta televisiva “Tutti a scuola”, condotta, dalle ore
17,45 alle ore 19,30 circa su RAI 1, dal famoso Fabrizio Frizzi.
In questa emozionante atmosfera, durante la quale il nostro
Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha espresso vivo
apprezzamento per una scuola amante della “legalità”, che sappia
valorizzare capacità ed alunni meritevoli e dediti allo studio, in
prospettiva di un futuro ingresso nel mondo del lavoro attraverso le competenze e non la “raccomandazione”, ha avuto risalto il
“Coro stabile” San Domenico Savio, accolto sul palco del Quirinale proprio grazie al suo curriculum molto ricco di riconoscimenti e premi, raccolti in anni di serio e costante impegno. La nuova
“veste” di “comprensivo”, che esalta la “continuità” dei percorsi
progettuali dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di 1°
grado, è stata, così, egregiamente rappresentata dai piccoli “fratelli” di tutti gli alunni italiani appassionati di canto, musica, coralità,
e di valori umani tesi all’armoniosa e gioiosa unione che si chiama
“cittadinanza”.
Di tali valori i piccoli “coristi” hanno voluto dare testimonianza di forte presenza nella cultura e nella storia barlettana,
omaggiando il Presidente della Repubblica di una copia del libro del dott. Renato Russo dedicato al 5° Centenario della Disfida
di Barletta (1503/2003). Il “comprensivo” San Domenico Savio
ringrazia tutti coloro che hanno consentito questo speciale avvio
dell’anno scolastico e, tra tutti, anche i nostri concittadini barlettani sig. Michele Borraccino e dott. Pasquale Cascella (consigliere
del Presidente della Repubblica / stampa e comunicazione), che
hanno collaborato affettuosamente per l’insolito avvio dell’avventura scolastica.
OTTObre
2012
Roma. I ragazzi della San Domenico Savio accompagnati dalla dirigente Amalia Balducci e dalle insegnanti Maria Teresa Nesta e
Caterina Giannella
IL FIERAMOSCA
37
Scuola
V Circolo Scuola Elementare “Modugno”
Due eventi programmati nel mese di ottobre
Due eventi abbiamo programmato nel mese di ottobre, il primo sui disturbi specifici di apprendimento
e il secondo nell’ambito del progetto “Mafalda” sulla tematica Genitori a Scuola di opportunità
di Eleonora Iuliano
I disturbi specifici di apprendimento
La Scuola 5° C. D. “G. Modugno” di Barletta ha organizzato una giornata di sensibilizzazione sui Disturbi
Specifici di Apprendimento che ha avuto luogo lunedì
8 ottobre, presso la sala Convegni della sede centrale di
via Ofanto n° 1. Hanno partecipato all’incontro l’ins.
Mara Lentini in qualità di relatrice e la dott.ssa Annalisa Cagia come correlatrice.
Il corso mira a focalizzare l’attenzione su tutti “i
segnali” utili per identificare precocemente il disturbo
distinguendolo da situazioni relative a difficoltà scolastiche per altre cause.
La percentuale di incidenza di questo tipo di disturbo, che si attesta intorno al 5% del totale degli alunni in
età scolare, ci fa pensare che mediamente in ogni classe
di ogni scuola può essere presente un alunno affetto da
D.S.A. ed è quindi importante da parte dei docenti saper riconoscere i primi segnali per condividere con le
famiglie i percorsi da porre in atto.
Un’attenta analisi della più recente normativa vigente (L.170/2010, D.M. 5669 del 12.07.2011 e unite
linee guida per il diritto allo studio di alunni e studenti
con Disturbi Specifici di Apprendimento) consentirà
di aggiornare le conoscenze e le competenze degli insegnanti, affinché possano pianificare gli interventi ed
interagire in maniera sinergica e coordinata con gli altri
operatori coinvolti nella rete educativa evitando che subentrino fattori demotivanti durante il percorso scolastico degli alunni.
Genitori a scuola di opportunità
“Genitorialità consapevole e conciliazione di
tempi vita-lavoro” è la tematica che i genitori degli alunni del 5° C. D. “G. Modugno” di Barletta
affronteranno nei giorni 2 e 23 ottobre prossimi, in
laboratori organizzati nell’ambito del Progetto MAFALDA.
Il progetto Mafalda, promosso dall’Assessorato alle Politiche Sociali, Famiglie e Pari Opportunità in collaborazione con
l’agenzia per l’Inclusione Sociale (Partner di Progetto), prevede nelle scuole
di diverse città della BAT, due incontri di informazione, sui temi dei diritti
per le famiglie (vita-lavoro, normativa vigente, servizi che MAFALDA mette
a disposizione), di condivisione delle problematiche comuni alle famiglie e
di elaborazione di proposte. Gli incontri sono rivolti ai genitori degli alunni
delle Scuole Primarie per sostenerli nel loro delicato compito di accompagnare la crescita dei propri figli.
I genitori partecipanti avranno a loro disposizione una biblioteca itinerante con testi relativi alla genitorialità; uno spazio gioco per i bimbi che, eventualmente, accompagneranno i genitori, assistiti da volontari; una bacheca
per conoscere i servizi del territorio.
Il Progetto Mafalda ha lo scopo di promuovere la cultura della conciliazione e della responsabilità genitoriale. Si prefigge, inoltre, di sensibilizzare
il territorio sull’uguaglianza del ruolo genitoriale e di diffondere le informazioni previste dalla normativa vigente per la conciliazione vita-lavoro.
Il 5° C. D. “G. Modugno” di Barletta, sempre sensibile alle problematiche educative e formative, nonché al riconoscimento dei diritti e delle pari
opportunità, ha accolto favorevolmente la proposta della Provincia BAT di
aprire la scuola al territorio per condividere le problematiche comuni e dare
una risposta alle domande sui temi dei DIRITTI DELLE FAMIGLIE.
EN ISO 9001 (2008)
IQ-0703-16
Azienda iscritta
all’UNAE Puglia n. 266
impianti & costruzioni industriali
OTTObre
2012
SOA 8612/04/00
OS30 - classifica VI
OG10 - classifica V
OG1 - classifica III
OG11 - classifica III
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Brevi di sport
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Domenico Ricatti, in forza al Centro Sportivo dell’Aeronautica militare, si è affermato a Scicli (Sicilia) nel campionato italiano individuale assoluto sulla distanza di dieci chilometri.
Rate e moure du Spìrete Sande
nu palèzze san-sane è skuffelate,
a karne e i solte iind-a palve,
l-àneme nucènde mbaravèise.
I/ind-e kase, a talevisione
a nutizzie ggè l-è date,
tutte u munne s-è ndusekate,
sole Kriste,
stù pekkate, nge pote perdunè.
Repènzenne a kudde sunne tradetore,
me vene nu kapeturne,
sènde i ghèmme skunacchié,
me mènkene i parole
pe kuande iè granne
a rabbie e u delore.
Sole nu fiate ièsse pe gredé:
“Madonne du Struppèite, mèmma bbone,
sta storie non ge face onore”.
Passete u dellirie
s-abbake u tremelizze,
na voce ka vene da lundane
“uarde nnènze - me deice lasse sté u rancore,
pénze a fè na kose bbone”.
Tanne tanne m-arrecorde
u pruverbe de nannore
e s-ndulcèsce a mènde e u core:
“Ce iosce u cièle ié oscoure,
dumàne v-assì u sole, de secoure!
(Soluzione di pag. 30)
O
Ricatti vince in Sicilia
terio distintivo, mentre, insieme, in piccole
vetrine sono esposti oggetti della “donazione Cafiero” secondo un impianto del tutto
salottiero.
Povero Cafiero! Dopo tanti sacrifici ed
onorifici apprezzamenti la sua donazione
che fine ha fatto? Con un’accozzaglia di
queste armi si voleva arredare la Cantina,
poi non se n’è fatto niente per far posto alle
insignificanti terraglie che non hanno alcune
nesso con lo storico evento.
Dal Fieramosca dell’ottobre 2010 riporto una lettera di protesta che richiamava la
promessa preelettorale del sindaco Maffei
di introdurre nella gestione della cultura
“La democrazia partecipata”, promessa non
mantenuta. Il ritorno al passato avrebbe
significato il ripristino della commissione
di vigilanza ovvero la consulta formata da
esperti collaboratori da affiancare ai dirigenti come già in passato. Ma quello che più
mi ha colpito è il seguito della stessa lettera
scritta da un anonimo addetto ai lavori: è
deplorevole che “alcuni funzionari impongono la loro volontà con la consapevolezza
di avere contro l’intera città e perseguono
lo stesso testardamente le loro stravaganti
convinzioni”.
I
Sono tanti anni che i giovani studenti barlettani si distinguono nei vari campionati di scacchi ai quali hanno partecipato,
dalle scuole elementari, passando per le scuole medie, fino
agli istituti superiori. Per cui non deve stupire che, nella ricca
selezione di giovani campioni, ne emerga uno che conquista
un titolo di eccellenze. Come è successo al nostro Antonio
Distaso del Liceo Scientifico Carlo Cafiero, tesserato per la
“Barletta Scacchi Club”. Partito della scuola elementare S.
Domenico Savio, vince il suo primo trofeo a Monopoli laureandosi campione d’Italia a squadre. Gareggerà poi per la
media “Baldacchini” e infine per lo Scientifico per il quale ha
contribuito a far vincere l’ultimo torneo di Acqui Terme lui
stesso conseguendo - nel luglio scorso - il titolo di maestro
nel corso del torneo svolto presso Civitanova Marche.
Il ritorno del Fieramosca malconcio
nella cantina tradita (segue da pag. 15)
O R A
Antonio Distaso diventa maestro
I
Michele Cavaliere, la giovane promessa barlettana nel tiro con l’arco,
è giunto quinto ai campionati italiani
di tiro con l’arco che si sono svolte a
Cherasco (Cuneo).
F
Michele Cavaliere è quinto
Scacchi
Atletica
40 IL FIERAMOSCA
Tiro con l’arco
Ce brutte sunne sta-notte!
I/inde a vucciarèie tande karne
e ternèise scettate satt-o vangone,
teire n-arie malandrine,
na nuvole vole askanne u sole.
Me resbègghie mbatuéte,
pò, kiane kiane,
u penzière se face kiare.
“Vù vedè, k-a veite pote kangé
ce a fertoune accumminze a sfedè?
do tabacchèine, kualke numbre
pozze sci a sciukuè”.
A mèzzadéie passate,
nu tramote d-mbulanze nnènz- e rate,
forse na bambe, nu malènne o nu spàre,
de sti tièmbe, no-iè na cose rare.
Ascènne,
mèzz- a chiazze Monument,
attassate sande i fécce di crestiane,
parene i pupe de don Mekale.
Se face nnènze na kumbagne
de kuènne ièrre menènne,
l-addumenghe:
“Luè, percé stè bianke sta matèine
e tiene l-occhiere abbagnate?
poure tù à drummoute male!?”
“Sora maie, c-ng l-avave déice,
n-alte lutte pu paèise,
na svendoure, ca doppe via Canose,
non avave chiù succète!
83
Ancora una vittoria per Vito Incantalupo che a Campi
Bisenzio (Firenze) ha prevalso su un folto gruppo di concorrenti nella sua gara preferita, i 400 piani, percorrendo la distanza in 47.68 (il suo miglior tempo è 47.16). Il
diciannovenne atleta barlettano, affiliato alla Enterprise
Sport&Service di Benevento, non ha gareggiato solo nei
400, ma anche nella staffetta 4x100 dove ha rimediato un
buon terzo posto.
di Carmela Dimastromatteo
A D A
Incantalupo ancora una vittoria sui 400
(il crollo di via Roma)
I
Dopo l’avventura londinese, Pia
Lionetti ha partecipato ai campionati italiani targa out door di tiro
con l’arco, a Cherasco (Cuneo)
dove ha vinto l’oro “di classe” a
livello individuale e ha conquistato due argenti a squadre con
la Polisportiva Arcieri del Sud. La
squadra era composta da tre barlettani, la stesa Pia Lionetti, Chiara
Filannino e Sabina Scommegna. Da segnalare, negli stessi campionati, la bella prova della promessa barlettana
Michele Cavaliere giunto quinto nell’arco compound della categoria ragazzi.
Atletica
Nu brutte sunne
G
Ancora lei, Pia Lionetti
Continuando in una storica tradizione,
l’AVIS Barletta ha organizzato una gara
di cicloturismo, il “memorial Porcelluzzi” nell’ambito della IV edizione “I
castelli di Federico”, manifestazione
valida quale ottava prova del Campionato regionale di cicloturismo. La gara,
partita da corso Vittorio Emanuele, ha
proseguito per Canosa, Minervino e
ritorno al punto di partenza. Alla gara
hanno partecipato circa ottanta cicloamatori provenienti dalle vicine città. Ad
aggiudicarsi la competizione, la sezione Avis di Barletta, Andria e Bisceglie.
Sezione AVIS e cicloturismo
82
Arco
Bell’impresa, quella della squadra di ping pong dell’Italia
che ha battuto la Slovenia per 3-1 restando in corsa per la
Coppa Europea. A organizzare l’evento, la Polisportiva Asi
Lamusta Ester Barletta che ha ripagato con una ottima organizzazione la fiducia accordata dalla Federazione Italiana
Tennistavolo. Successo non solo organizzativo ma anche di
pubblico, che ha saputo galvanizzare i nostri atleti incoraggiandoli al successo.
A Barletta Italia batte Slovenia
O L A N D A
Paola Piazzolla, canottiere
della Lega Navale di Barletta, ha centrato l’obiettivo più
ambito della stagione conquistando il titolo italiano in
singolo categoria ragazze,
lo scorso 23 settembre 2012,
sul lago di Piediluco in Umbria sede del centro federale di canottaggio.
Per Paola, che frequenta il
terzo anno del liceo scientifico “C. Cafiero” di Barletta,
è stato un anno ricco di soddisfazioni, dopo aver vinto
in doppio con la genovese
Bianca Pelloni, le regate internazionali di Piediluco ad
aprile e Barcellona a luglio, ha affrontato gli intensi allenamenti durante tutta l’estate sotto l’attenta guida del tecnico
barlettano Cosimo Cascella, in vista del campionato Italiano
di categoria.
La giovane barlettana ha disputato la due giorni di regate
con la lucidità e la determinazione che la caratterizzano, infatti dopo aver vinto le eliminatorie del sabato si è “risparmiata” durante la semifinale giungendo terza, in vista della
finale che era stata programmata dopo soli cinquanta minuti:
appuntamento centrato in pieno con una chiara vittoria.
Adesso per Paola, che il prossimo anno passerà alla categoria juniores, si prospettano nuovi traguardi fra i quali spicca
il campionato del mondo.
Ciclismo
I
La barlettana Paola Piazzolla
campionessa italiana in singolo
Ping Pong
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Canottaggio
Vernacolo
IL FIERAMOSCA
41
La stradina dei poeti
L’angolo della poesia
La Stradina dei Poeti 6 edizione
a
Tre poesie
Alla ricerca di emozioni nel centro storico
Lo spazio di una scrivania, il monitor di un computer
sono il luogo in cui approdano i temi del Tempo
e della Poesia, nel trascorrere di una vita in un paese del Sud.
di Maria Antonietta Di Bitonto
A
nche questa volta “La stradina dei Poeti”,
COMUNE DI BARLETTA
Associazione artistico-culturale
Città della Disfida
CESACOOP ARTE
alla sua sesta edizione, ha mantenuto le
premesse della vigilia, vi hanno cioè partecipato un
gran numero di aspiranti poeti. Così sono pervenute
120 poesie da 20 città, da Trento a Catania, 13 le
poesie premiate.
Erano presenti alla premiazione: il sindaco, ing.
Nicola Maffei, l’assessore all’Urbanistica avv. Pietro Sciusco, il responsabile della Sala della Comunità “S. Antonio” prof. Riccardo Losappio, la prof.
ssa M. Monterisi, vicepreside dell’IPSIA “Archimede” di Barletta che ha messo in palio la Coppa
“Archimede” per i giovani autori, i poeti.
Le poesie sono state lette dai componenti del
Gruppo Filodrammatico della CeSACooP ARTE:
Maria Antonietta Di Bitonto, Marianna Rando, Valentina Rizzi, Francesca Piccolo
La serata è stata presentata dal Presidente della
CONCORSO DI POESIA SESTA EDIZIONE
CeSACooP ARTE prof. Gennaro Capriuolo.
Alla ricerca di emozioni nel centro storico…
Sono state consegnate le targhe al 1° classifica13-16 agosto 2012
to, Premio Speciale PROF. CICORIA, premio speore 21:00/23:30
Barletta, vico Stretto
ciale DISFIDA realizzate in terracotta dall’artista
Stefano Pelle.
Nell’ambito della serata ci sono stati momenti teatrali e musicali tratti dagli spettacoli
del gruppo a cura di Valentina Rizzi e Maria Antonietta Di Bitonto.
Gli organizzatori ringraziano tutti: dai poeti senza i quali non ci sarebbero state le poesie e quindi il concorso-mostra, gli abitanti di vico Stretto che hanno cortesemente ospitato l’iniziativa dal 13 al 16
agosto, i visitatori, gli ospiti
invitati a premiare, tra cui il
Sindaco, ing. Maffei, che ha
preso l’impegno di supportare l’iniziativa nel futuro
ritenendola meritevole di
attenzione.
Si ringrazia la giuria
di esperti, dott.ssa Tiziana Canfora, dott. Giuseppe
Dimiccoli e il prof. Luigi
Dibenedetto per la professionalità dimostrata e per
la collaborazione offerta
entrando in sinergia con lo
spirito dell’iniziativa: offrire
una passeggiata tra le emozioni in una antologia aperta
a tutti per uno degli scorci
Un momento della premiazione. Da sinistra la prima classifipiù belli del centro storico di cata Carmela Dimastromatteo, Maria Antonietta Di Bitonto,
il sindaco Nicola Maffei e il prof. Gennaro Capriuolo
Barletta.
La Stradina
dei Poeti
42 IL FIERAMOSCA
Il suo nome è ulivo
di Ruggiero Mascolo
L’angelo - madre
Angeli guerrieri
messaggeri ribelli
vigilanti sovrani.
Sublime creazione?
Primitiva immaginazione?
Nel gioco perverso del dubbio
mi perdo,
un’ombra rompe il mistero
l’angelo custode sei tu, madre.
Viva
gemme di fiori odorosi
guidavi per sentieri sicuri,
muta
giganti di pietra rimuovi
spianando il duro cammino.
Perduta trama
Alla scrittura arcana ritorno
inchiostrando percorse vie
ma rugginoso il verso svela
dissonanze e una perduta
trama con la pagina bianca
verticale del monitor
in susseguirsi di immagini
oltre che la transumanza
lenta di versi vergati
in antica concordanza
Carmela Dimastromatteo, Barletta
1a classificata
L’accordo
Resisto.
Resisto al vento perché tu mi tieni.
Ti sei ingozzato di parole mie
e mi hai liberata.
Quando muovo le dita per creare
tu sei la pelle che sfioro,
la roccia tra le mie onde.
Quando partorisco parole
tu sei il rosso del mio sangue
il pianto che reagisce al mondo.
Io devo a te le mie più inutili
[ragioni,
la cura della mia salute,
il viaggio senza esitazioni.
Questo accordo che ho preso
[coi tuoi sensi.
Questo eterno, eterno dondolarsi.
Dai miei occhi che niente hanno [veduto
ai tuoi occhi in cui esiste tutto.
Luciana Manco, Lecce
Premio Speciale “Prof. V. Cicoria”
per la creatività e l’originalità espositiva.
OTTObre
2012
e tradisce il tempo che scorre
quest’ansia di coniugare il mondo
in un unico approccio ignorando
il Logo che Crono s’eclissa
indifferente a occidente.
24 dicembre 2011
In un Sud ove implode la vita
Oltre la siepe declina
nella sera la luce
e riemerge un ricordo
di lettura antica
gemma di versi e fatica.
Contenuta sul monitor
è una luce che dal confino
si slarga a lontani
improbabili mondi
di chimere e di sogni.
Magra terra di sale
abusata da furfanti
e potenti ove stenti
ad incontrare una voce
vaga di miti eterni.
OTTObre
2012
Andavano donne ai giardini
gesticolavano passanti in città
per le strade incrociandosi.
Al computer ora scrivo poesie
in un Sud ove implode la vita.
27 gennaio 2012
Quando all’epoca bambino
[mi hai chiesto,
guardando il gregge lento e sereno
brucare l’erba al pascolo,
cosa altro mangiano le pecore,
risposi,
anche di grano la crusca e di alberi
[le foglie.
Di rimando obiettavi,
amare sono le foglie dell’albero
con palline nere che un giorno masticai.
Sorrisi titubai pensai
alla mitica divina sua origine
virgulto nato di pace simbolo
per illuminare la notte dell’uomo
muto testimone delle civiltà
confuso all’eterno travaglio
[di sopravvivenze
che predilige vivere la sua immortalità
nelle fertili mediterranee vallate
ed assolate colline delle nostre terre.
A te, figlio, dissi: il suo nome è ulivo!
Conserva nell’amarezza del suo fogliame
il rammarico di non poter parlare agli [uomini
e raccontare dell’Uomo
[che pregò e soffrì ai suoi piedi.
Un privilegio… il suo nome è ulivo!
Argo
L’utile della poesia
Nascono i versi
da gocce di mare
cristallizzano lenti
al chiarore d’una bugia
vascelli su scrivania.
Ma il mercato non ha
i tempi del mare
né i versi rendono
il mondo diverso.
Pena il Sud
a lenire con poesie
ingiustizie e idiozie.
Tanto vale dedicarsi al reale.
Reale è la voce
che vana mi dice
essenziale questa
urgenza di scrivere.
I miei versi a Virgilio che
affianca tra i libri Catullo
Petrarca, Pessoa,
al compagno d’un cammino
traslato, a mia moglie per un
messaggio di cibo. Dell’anima.
3 febbraio 2012
Il fiore e l’ape
Il fiore all’ape
che gli ronza intorno:
“Che brami, che cerchi?”
“Fo solo provviste”.
“Ti prendi il mio miele,
ricambiarlo non puoi?”.
“Sarò generosa,
mi farò tua sposa”.
“Ti ringrazio, non serve”.
“E allora che faccio?”.
“Ti tiro d’impaccio:
sei libera, vola!”.
“Fiore mio caro,
mi fai tenerezza”.
“Io dolcezza ti dò,
tu mi dai gentilezza,
durevole perciò,
la tua carezza”.
“Grazie allora.
E stammi bene, fiore”.
“Stammi bene ape”.
Emanuele Dicuonzo
IL FIERAMOSCA
43
Unitre
Aperte le iscrizioni
all’Università della Terza Età
Informazioni turistiche e culturali
Archeoclub di Barletta
348 3739839
Archivio di Stato (Via F. d’Aragona, 132)
0883 331002
[email protected]
Archivio della Memoria e della Resistenza
(c/o Castello)
0883 578644
Ass. Cultura e Turismo (Via d’Aragona, 95) 0883 578612 - 578614 - 578620
Aufidus - Ass. inform. turistica
339 3218439
Biblioteca Comunale (c/o Castello)
0883 578607
S
ono aperte le iscrizioni all’Università della Terza Età, che
opera a Barletta da oltre
venti anni ed è iscritta
all’Albo Regionale delle
U.T.E. Si tratta di una proposta concreta e moderna
per la promozione culturale e sociale dei cittadini
attraverso corsi su discipline tradizionali e temi di
attualità.
Possono
accedere
all’Università della Terza
Età coloro che abbiano
superato i 30 anni, anche
se privi di titolo di studio.
I corsi hanno durata triennale e si articolano in lezioni, seminari, laboratori, visite guidate e
momenti di socializzazione.
Per il nuovo Anno Accademico sono previsti i seguenti corsi
e laboratori: Patrimonio ambientale, artistico e culturale del territorio; Realtà socio-economica della Puglia; Culture a confronto;
Storia dell’arte; Ecologia e sicurezza in casa; Scienze umane e sociali; Medicina e autogestione della salute; La parola e l’ascolto:
le arti visive; Guida all’ascolto della musica; Informatica; Lingua
e cultura inglese; Lingua e cultura francese; Attività manuali e
creatività; Il teatro e le sue potenzialità; Arte del ricamo; Attività
motoria e socializzazione.
Le lezioni inizieranno il 22 ottobre 2012 e si terranno regolarmente presso la Sala Athenaeum, in via Madonna degli Angeli 29,
tutti i lunedì e mercoledì dalle ore 17 alle ore 19.
Il Corso di “Attività motoria e socializzazione” sarà avviato nella seconda metà di ottobre dalle ore 17 alle ore 18, per le
iscrizioni è possibile rivolgersi presso la Palestra Body Center, via
Rizzitelli 21, tutti i lunedì e mercoledì dalle ore 18 alle ore 19.
Per informazioni tel. 0883/534003 - 333/60834442.
fotorudy
Servizi Sociali
A.I.A.S. - Assistenza Spastici (Via della Repubblica, 1)
ANT - Delegazione di Barletta (Via A. Bruni, 28) A.V.I.S. - Donatori Sangue (c/o ospedale vecchio)
Casa di riposo “R. Margherita”
Centro Antiviolenza per le donne (P.zza Aldo Moro n. 16)
Centro Aperto Polivalente (via R. Margherita, 126) Centro Accog. Immig. Caritas (Via Manfredi, 45)
Centro Intercult. per le migrazioni (via. A. Bruni, 13) Consultorio familiare “Insieme…” Curia Arcivescovile Fratres - Donatori Sangue (P.za Principe Umberto, I)
0883 527859
0883 310230
0883 521686
0883 522446
0883 310293
0883.510181
0883 572557
0883.310387
0883 520395
0883 531274
0883 518002
GOS Laboratorio urbano
tel. 0883 310214 - fax 0883 576156
ODO-ANT (Via Fusco, n. 157 - Trani) 0883 584128
Sert
0883 577302
Settore Servizi sociali Comune di Barletta, piazza Moro, 16 0883.516460
taxi - Autoambulanze
E TRASPORTO INFERMI
A.S.L. BT - centralino
0883 577111
AVSER (Via Magenta, 24)
368 3511354 - 0883 528443
Croce Rossa - Gruppo Pionieri e Volontari del Soccorso
0883 526924
Misericordia Barletta - Servizio ambulanza
347 0951836
O.E.R. - Operatori emergenza radio (Via M. del Carmine)
0883 535000
NO. di SS. Nuovi Orizzonti di Sostegno Sociale
329 0536112
U.N.I.T.A.L.S.I. (Via M. del Carmine)
0883 536788
Taxi (P.zza Conteduca)
0883 521469
Taxi Service 0883 347243 - Wind 339 6578116 - Tim 331 3261000
Biblioteca e Archivio Diocesani “Pio IX” (Via Nazareth, 68)
0883 531274
POSTI TELEFONICI PUBBLICI
Bar Haiti (Via Leontina De Nittis, 49) Orario: 7-22
0883 534305
Cantina della Sfida
0883 532204
Castello 0883 578620
Centro Culturale Zerouno
0883 333807
C. T. G. Gruppo “Leontine” 333 2453170
IAT (c/o Palazzo San Domenico) 0883 331331
Lega Navale
0883 533354
Pinacoteca (c/o Palazzo della Marra)0883 538313 - 0883 538312 - 0883 538374
Parco Archeologico di Canne
0883 510993
Pro Loco Barletta e Canne della Battaglia (Via Venezia, 42)
339 3869860
URP (Ufficio relazioni con il Pubblico)
0883 578488
Numero Verde 800761414
SERVIZI DI INTERESSE PUBBLICO
Acquedotto (Servizio Guasti)
800 735735
Scoppio (Servizio Trasporto Urbano)
0883 518554
Capitaneria - Soccorso in mare
0883 531020 - 1530
Carabinieri - Pronto Intervento
112
- comando compagnia
0883 537400
Cimitero
0883 510675
Comune - centralino
0883 577111
Corpo Forestale dello Stato
1515
Elettricità (Enel, Guasti, Contratti e info)
800 900800
Ferrovia (informazioni) numero verde (ore 7-21)
89 20 21
Gas (Servizio Guasti)
800 900999
Guardia di Finanza
117
- Comando compagnia
0883 531081
Guardia Medica - notturno e festivo
0883 577130
Polizia di Stato - soccorso pubblico
113
Polizia Commissariato
0883 341611
Polizia Locale - Pronto intervento
0883 332370
Polizia Stradale
0883 341711
Polfer
0883 521502
Poste Italiane
0883 536097
Pronto Intervento
118
Pronto Soccorso A.S.L. BT
0883 577781
Protezione Civile
0883 578320
URP - A.S.L.
0883 577610 - 0883 577971 - 0883 577050
Soccorso ACI
116
Soccorso Pubblico
113
Telecom uffici commerciali
187
Vigili del Fuoco - Pronto Intervento
115
- locale stazione
0883 531222
Passaggio di consegne
all’82° Reggimento Fanteria “Torino”
Il giorno 12 ottobre 2012, presso la Caserma “R. STELLA” in
Barletta (BT) si è svolta la cerimonia di passaggio delle consegne dell’82° reggimento fanteria “TORINO” tra il Comandante
cedente, Colonnello Fernando PAGLIULUNGA e il Comandante subentrante Colonnello Cosimo PRENCIPE.
44 IL FIERAMOSCA
OTTObre
2012
OTTObre
2012
IL FIERAMOSCA
45
ORARIO FERROVIARIO fino a dicembre 2012
BARLETTA - BARI CENTRALE BARLETTA - FOGGIA
Da Barletta a Bari: 4.45* 5.28* 5.44 5.56 6.10* 6.21* 6.45 6.46 6.52 7.00 7.12 7.32 7.52 8.30
8.43 8.50 9.15 10,30 11.47 12.15* 12.44 13.19 13.30* 13.48* 14.03 14.20 14.43* 15.04* 15.20
15.43* 15.57 16.27* 16.43* 16.51 17.02 17.15 17.43* 17.45 18.12 18.19* 18.27* 18.43* 19.12
19.21 19.30 19.55 20.10 20.35* 20.43* 20.55* 21.26* 22.42* 22.56* 23.00*
Da Bari a Barletta: 0.02* 4.00 4.25 5.35* 5.55 6.22 6.30 6.40* 6.46 7.12* 7.43* 7.48 7.53
8.01 8.10 8.16 8.43* 9.40* 10.10 10.45* 11.40* 11.54 12.00 12.40* 12.54* 13.05 13.17* 13.22
13.45 14.10 14.15 14.30 14.40* 15.16 15.40* 16.05* 16.35 16.45 17.06 17.15 17.35 17.45 18.09
18.10 18.17* 18.43 19.05 19.35 19.40 20.00 20.05 21.18 21.36* 21.42 22.49 23.11*
Legenda: Espresso, Regionale, IC, ICN, F.Argento, F.Bianca, Festivo
*= il servizio si effettua anche la domenica
Da Barletta a Foggia: 0.36* 4.49 6.04* 6.43 7.11 7.19 7.28* 7.43* 8.11* 8.43 8.48 8.59* 9.08
9.12* 11.09* 11.35* 12.08* 12.38 12.49 13.09* 13.24 13.37* 13.45* 14.09 14.56 14.57 15.24
15.25 16.03 16.08* 16.50* 17.31 17.40 18.03 18.31 18.45* 18.58 19.00 19.54 20.30 20.46 20.52
21.00 22.07 22.24* 22.32 23.07 23.38 23.59*
Da Foggia a Barletta: 3.55 4.00* 4.48* 5.08 5.13 5.31* 5.43* 6.00* 6.06 6.38 6.46 7.10 7.57
8.36 9.45 10.15 11.45* 12.00 12.35 12.56* 13.16* 13.20 14.13* 14.20* 15.13 15.17 15.57*
16.05 16.13* 16.17 16.31 17.13* 17.30 17.50* 17.59* 18.12* 18.35 18.46 19.30 19.59* 20.04*
20.13* 20.57* 21.53 21.55 22.08* 22.27*
Per informazioni sugli orari dei treni e per prenotazioni e
acquisto biglietti telefonare al numero verde FS INFORMA 89 20 21
(Raggiungibile solo da telefoni di rete fissa).
CHIESE: orari Ss. Messe
STAZIONI DI SERVIZIO
TURNI FESTIVI MESI ottobre e novembre 2012
Antimeridiano dalle ore 7.00 alle ore 12,30
Pomeridiano dalle ore 15,30 alle ore 20,00
13-14Ottobre
3-4Novembre
TURNO A AGIP
API
ESSO
ESSO
ICOPEM
TAMOIL
via Trani
via L. Da Vinci
via R. Margherita
piazza Cervi
via Andria SS 170
via S. Samuele
20-21Ottobre
TURNO B 10-11Novembre
AGIP
ERG
ERG
ESSO
ESSO
27-28Ottobre
via Canosa
via Parrilli
lit. di Ponente
via Andria
via Trani
6-7Ottobre
1Novembre
24-25Novembre
TURNO C 17-18Novembre TURNO D AGIP
API
ERG
IP
Q8
via Foggia
via Andria
via Canosa, 84
lit. di Ponente
via Trani
46 IL FIERAMOSCA
ERG
ERG
ERG
FINA
IP
Q8
SS 16 bis
via R. Margherita
via Violante
via Andria
via Trani
via Foggia SS 16
sabato sera domenica
Buon Pastore 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00
via Medaglie d’Oro, 29
Carmine 17.00
via Mura del Carmine
Cuore Imm. di Maria 19.00
8.00 10.00 11.30 19.00
via Barberini
Immacolata 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00
via Firenze, 52
Maria SS. Sterpeto 18.30 20.00 8.30 10.00 11.30 18.30 20.00
viale del Santuario, 13 12.30
Ospedale Civile 9.00
Purgatorio 9.00
corso Garibaldi
S. Agostino 19.00 8.30 10.00 11.30 19.00
via Pozzo S. Agostino, 28
S. ANDREA 19.00
10.30 11.30 19.00
via M. Bruno
S. Benedetto 19.00
8.00 10.00 11.30 19.00
via R. Margherita
S. Domenico 19.00 19.00
corso Garibaldi, 198
S. Filippo Neri 18.30 7.30 9.30 10.30 11.30 18.30
via Mons. Dimiccoli, 116
S. Giacomo 19.00 8.30 10.00 11.00 19.00
c.so Vitt. Emanuele, 147
S. Giovanni Apostolo 19.00 8.30 11.00 19.00
via delle Querce, 2
S. Lucia 19.00 8.30 10.00 11.15 19.00
vicoletto Santa Lucia
S. Maria degli Angeli 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00
viale Marconi, 22
S. M. della Vittoria 18.00 18.00
via Cialdini, 70
S. Maria di Nazareth 17.00
via Nazareth
S. Nicola
19.00 8.30 11.00 19.30
via Canne, 195
S. Paolo 19.00 8.30 10.00 12.00 19.00
via Donizetti
S. Ruggero
(Canne della Battaglia) 20.00
S. Ruggero 7.30
via Cialdini
Sacra Famiglia 19.00 8.00 10.00 11.30 19.00
via Canosa, 143
Santa M. Maggiore
11.00
via Duomo
Santo Sepolcro
19.00 8.30 10.00 12.00 19.00
corso Vitt. Emanuele
Spirito Santo 19.00 9.00 11.00 19.00
via Boggiano, 43
SS. Crocifisso 19.00
8.30 10.00 11.30 19.00
via Petrarca
SS. Trinità 19.00
10.00 11.30 19.00
via Palmitessa, 38
OTTObre
2012