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Visto l’art. 19 (Incarichi di funzioni dirigenziali) del
D.Lgs.165/2001, e successive modifiche e integrazioni;
Visto l’accordo decentrato integrativo del personale
regionale di qualifica dirigenziale siglato in data
20/04/2000, ed in particolare l’art. 8, che disciplina l’affi­
damento e la revoca degli incarichi dirigenziali;
Richiamato l’art. 10 (Affidamento incarichi dirigen­
ziali) del CCNL per il quadriennio normativo 2002-2005
e per il biennio economico 2002-2003, relativo all’area
della dirigenza del comparto “Regioni-Autonomia Lo­
cali”;
Visto, in particolare, il proprio decreto n. 1093 del
29/03/2011, con il quale si è proceduto alla costituzione,
a far data dal 01/04/2011, del settore “Patrimonio e
Logistica”, attribuendone, in via temporanea e nelle
more dell’espletamento delle procedure finalizzate al­la
necessaria copertura dell’incarico con una figura diri­
genziale titolare, la responsabilità a scavalco al dott. Paolo
Giacomelli, responsabile dell’area di coordinamento
“Risorse Finanziarie”;
Preso atto che a seguito dell’espletamento della pro­
cedura relativa all’avviso di mobilità volontaria dall’esterno
- codice n. 27/2011/M del 02/05/2011 - relativo ad un posto
di “dirigente” per la direzione ge­nerale “Organizzazione
e Risorse”, la dott.ssa Angela Di Ciommo, dirigente
dipendente del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, è
stata ritenuta in possesso delle caratteristiche professionali
consone al posto da ricoprire;
Richiamato il proprio decreto n. 3405 del 10/08/2011,
con il quale, per i motivi su esposti, si dispone l’in­
quadramento nei ruoli della Regione Toscana, con la
qualifica di “dirigente”, della dott.ssa Angela Di Ciom­mo,
nonché la sua assegnazione alla direzione generale “Or­
ganizzazione e Risorse”, con decorrenza dal 01/09/2011;
Ritenuto di affidare, alla luce di quanto sopra esposto
e tenuto conto della natura e delle caratteristiche delle
funzioni da svolgere, del curriculum professionale, de­
gli incarichi precedentemente svolti e delle esperienze
acquisite, l’incarico di responsabilità del settore “Pa­
trimonio e Logistica”, alla Dott.ssa Angela Di Ciommo, e
di revocare, di conseguenza, l’incarico di responsabilità a
scavalco del medesimo settore al dott. Paolo Giacomelli;
Direttiva per l’attuazione del su citato decreto legislativo,
approvata con deliberazione della Giunta regionale n.
167 del 12/03/2007, che attribuisce ai Direttori generali
l’adozione dei provvedimenti in applicazione del “Co­dice”
ed in particolare la nomina dei responsabili dei trat­tamenti;
Acquisite, in merito a quanto sopra disposto, le
proposte del coordinatore dell’area di coordinamento
“Risorse Finanziarie”;
DECRETA
per le motivazioni espresse in narrativa di
1. attribuire la responsabilità del settore “Patrimonio e
Logistica alla dott.ssa Angela Di Ciommo, con decorrenza
1 settembre 2011, e relativa cessazione decorsi sessanta
giorni dal conferimento dell’incarico di nuovo direttore
generale, così come disposto dall’art. 17, comma 2, della
l.r. 1/2009;
2. revocare, di conseguenza, la responsabilità a
scavalco del su citato settore “Patrimonio e Logistica” al
dott. Paolo Giacomelli;
3. attribuire alla dott.ssa Angela Di Ciommo la
responsabilità dei trattamenti dei dati personali, come
definiti dal d.lgs. 196/2003, relativi alle attività e funzioni
di cui, con il presente atto, viene nominata competente;
4. disporre che la dott.ssa Angela Di Ciommo, quale
responsabile dei trattamenti, adotti, nell’ambito della
struttura dirigenziale, le disposizioni previste dal d.lgs.
196/2003, nonché le misure di cui alla direttiva regionale
approvata con deliberazione della Giunta regionale n.
167 del 12/03/2007, con particolare riferimento alla
nomina degli incaricati e all’aggiornamento sistematico
dell’Archivio regionale dei trattamenti.
Il presente atto è pubblicato integralmente sul
B.U.R.T., ai sensi dell’art. 5, comma 1, lett. e), della L.R.
23/2007, e sulla banca dati degli atti amministrativi della
Giunta regionale ai sensi dell’art. 18, comma 2, della
medesima L.R. 23/2007.
Il Direttore Generale
Carla Donati
Evidenziato che il suddetto incarico verrà attribuito
a partire dal 01/09/2011 e cesserà decorsi sessanta
giorni dal conferimento dell’incarico di nuovo direttore
generale, così come disposto dall’art. 17, comma 2, della
l.r. 1/2009;
Direzione Generale Competitività del Sistema
Regionale e Sviluppo delle Competenze
Area di Coordinamento Sviluppo Rurale
Settore Servizio Fitosanitario Regionale, Ervizi
Agroambientali di Vigilanz e Controllo
Visti, inoltre, il D.Lgs.30 giugno 2003, n. 196, “Codice
in materia di protezione dei dati personali”, nonché la
DECRETO 25 agosto 2011, n. 3556
certificato il 31-08-2011
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Piano di azione regionale per contrastare l’intro­
duzione e la diffusione del parassita delle palme Pay­
sandisia archon (Burmeister): individuazione area in­
denne ed area focolaio.
Visto il D.M. 7/10/2009 che, in applicazione di
direttive comunitarie, modifica gli allegati I, II, III, IV e V
del D. Lgs. 214/2005, introducendo nell’allegato II e IV il
parassita delle palme Paysandisia archon (Burmeister);
IL DIRIGENTE
Considerato che, a seguito di controlli effettuati nel
2011, è stata riscontrata la presenza Paysandisia archon
(Burmeister) su palme presenti nel territorio della
provincia di Pistoia e nel Comune di Vecchiano;
Vista la legge regionale 8 gennaio 2009 n. 1 “Testo
unico in materia di organizzazione e ordinamento del
personale” ed in particolare l’articolo 2 “Rapporti tra
organi di direzione politica e dirigenza”, comma 4 e
l’articolo 9 “Responsabile di Settore”;
Vista la legge regionale n. 65 del 29 dicembre 2010
con la quale, a decorrere dal 1° marzo 2011, le funzioni
del Servizio Fitosanitario Regionale sono esercitate dalla
Regione Toscana;
Visto il decreto del Direttore Generale della D.G.
Competitività del Sistema Regionale e Sviluppo delle
Competenze n. 6519 del 31/12/2010 con il quale il
sottoscritto è stato nominato responsabile del Settore
“Servizio fitosanitario regionale, servizi agroambientali,
di vigilanza e controllo”;
Visto il D.Lgs. n. 214/2005 che, in attuazione della
Direttiva Comunitaria n. 2002/89/CE, stabilisce le
“Misure di protezione contro l’introduzione nella Co­
munità di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti
vegetali e contro la loro diffusione nella comunità” e
successive modificazioni ed integrazioni;
Visto l’art. 8 del D.Lgs 214/2005 “Obblighi di co­
municazione al Servizio Fitosanitario Nazionale”;
Visto l’art. 54 comma 5 e comma 23 del D.Lgs n.
214/2005 che fissa sanzioni amministrative, per coloro
che non ottemperano agli obblighi degli artt. 8 e 9 e per
coloro che non ottemperano alle prescrizioni impartite
dal Servizio Fitosanitario Regionale;
Visto l’art. 50, comma 1, lettera i) del D.Lgs. 214/2005
che individua fra i compiti dei Servizi Fitosanitari
Regionali quello di istituire zone caratterizzate da uno
specifico stato fitosanitario e la prescrizione per tali zone
di tutte le misure fitosanitarie ritenute idonee a prevenire
la diffusione di organismi nocivi;
Visto il piano d’azione regionale per contrastare
l’introduzione e la diffusione del parassita delle palme
Paysandisia archon (Burmeister) in Toscana (allegato A);
DECRETA
1) di approvare le misure contenute nel piano di
azione regionale per il controllo del parassita delle palme
Paysandisia archon (Burmeister) sul territorio della Re­
gione Toscana (all. 1);
2) di delimitare l’“area infestata” alla provincia di
Pistoia e al Comune di Vecchiano e di dichiarare tutto il
resto del territorio regionale “area indenne”;
3) per quanto non previsto dal presente decreto si
rimanda al D.Lgs. 214/2005 e s. m.;
4) il mancato rispetto delle disposizioni previste nel
presente decreto verrà sanzionato ai sensi dell’art. 54,
comma 23 del D.lgs. 214/05, fatta salva l’applicazione
dell’art. 500 del C.P.
Il presente atto è pubblicato integralmente sul B.U.R.T.
ai sensi dell’art. 5, comma 1, lett. f) della L.R. 23/2007
e sulla Banca Dati degli Atti Amministrativi della Giunta
Regionale, ai sensi dell’art. 18, comma 2 della medesima
L.R. 23/2007.
Il Dirigente
Riccardo Russu
SEGUE ALLEGATO
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SORVEGLIANZA FITOSANITARIA
Piano d’azione regionale per contrastare l’introduzione e la diffusione
del
Paysandisia archon (Burmeister)
in TOSCANA
Versione
Coordinamento
Data di
revisione
1.0
Servizio Fitosanitario
regionale,
Agosto 2011
Approvato da
Regione
Toscana
Focolaio
PISTOIA
Redazione
Tonola
INDIVIDUAZIONE AREA INDENNE DA Paysandisia archon (Burmeister)
D.Lgs 19/8/2005 n°214 art.50 comma 1 lettera i) istituzione di zone
caratterizzate da uno specifico Status fitosanitario e DM 7/10/2009 “
modifica degli allegati I, II, III, IV, V del DLgs 214/2005 in applicazione
delle direttive comunitarie concernenti la protezione contro l’introduzione e
diffusione di organismi nocivi ai vegetali e prodotti vegetali”
DELIMITAZIONE DELL’AREA INFESTATA
Provincia di Pistoia
Comune di Vecchiano (PI)
CARTOGRAFIA ZONA INFESTATA
Provincia di Pistoia
Comune di Vecchiano
Regione Toscana – Zone infestate (Provincia di Pistoia e Comune di Vecchiano) e zone indenni
INDIVIDUAZIONE AREA INDENNE
Tutto il territorio regionale ad eccezione delle due aree identificate in cartografia
PIANO DI AZIONE
Normativa di riferimento
Standard internazionali per le misure fitosanitarie (ISPM 4) “ Requisiti per la determinazione di
aree indenni da organismi nocivi”
Direttiva 2000/29 del Consiglio dell’8 maggio 2000, “Misure di protezione contro l’introduzione
nella Comunità di organismi nocivi ai vegetali e ai prodotti vegetali e contro la loro diffusione nella
Comunità e successive modificazioni
DLgs 214/2005 attuazione della direttiva 2002/89/CE “Misure di protezione contro l’introduzione e
la diffusione nella comunità di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali
DM 07/09/2009 di modifica degli allegati del d.lgs. 214/2005
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Descrizione del parassita
Il fitofago Paysandisia archon (Burmeister, 1880), lepidottero della famiglia Castniidae
originario del Sud America, già segnalato in Spagna, Francia, Regno Unito e Isole Baleari è stato
recentemente rilevato anche in Italia nelle regioni Campania, Marche, Toscana, Liguria, Puglia e
Sicilia.
Questo fitofago rappresenta una temibile minaccia per le palme ornamentali e storiche, in
particolare per Trachycarpus fortunei (conosciuta anche come Chamaerops excelsa), Chamaerops
humilis (palma nana), Phoenix spp. (tra cui la P. dactylifera o palma da dattero), Butia spp.,
Washingtonia spp., Livistona spp., Latania spp., Sabal spp., Trithrinax campestris.
Riconoscimento
La farfalla, di grandi dimensioni (apertura alare 9 -11 cm.), ha ali anteriori di colore marrone
olivastro con sfumatura longitudinale più scura; le posteriori sono rosse con macchie nere e
bianche; le antenne sono clavate.
L’uovo di circa 5 mm. è di colore da bianco grigiastro a crema; ha forma allungata ed ha la
peculiare caratteristica di avere 7 coste longitudinali.
La larva dell’insetto appena nata è lunga meno di 1 cm. e di colore rosato; ha lunghe setole.
Quelle mature sono di colore bianco crema e raggiungono anche 7-8 cm di lunghezza. Il capo è di
colore marrone.
La crisalide (5 cm.) è di colore marrone-giallastro e caratteristicamente presenta spinette brune a
pettine lungo ciascun segmento addominale; è protetta da un bozzolo.
Sintomi
I sintomi osservabili si differenziano in funzione della specie attaccata e del periodo e possono
essere specifici e non. Tra i sintomi non specifici (così detti perché anche altre avversità possono
determinare alterazioni simili) abbiamo: deperimento vegetativo, diffusi ingiallimenti fogliari e
perforazioni del lembo fogliare. Costituiscono elementi caratteristici per ipotizzare la presenza di P.
archon; presenza di rosura nella parte alta dello stipite (particolarmente evidente su C. humilis),
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presenza di fori nel rachide fogliare (tipicamente su P. canariensis) e presenza di esuvie delle
crisalidi (ben visibili su T. fortunei). Le palme possono essere gravemente compromesse quando
sulla stessa pianta convivono più larve.
Ciclo Biologico
Il suo ciclo di sviluppo è piuttosto lungo. Alle nostre latitudini compie una generazione all’anno. La
deposizione delle uova avviene, a piccoli gruppetti, all’inserzione del rachide fogliare, oppure sul
germoglio apicale. La larva neonata entra tra i piccioli fogliari della corona e scava gallerie
rettilinee longitudinali che aumentano, via via di diametro man mano che si avvicina ai teneri
tessuti dell’apice vegetativo. Non è ben chiaro se le larve le larve scavano gallerie nei tessuti,
comportandosi da endofita. La maggior parte delle larve mature passano l’inverno all’interno delle
gallerie. L’ultimo stadio larvale si porta verso la superficie dello stipite o dell’apice del germoglio,
per formare, nella primavera successiva, il bozzolo e trasformarsi in crisalide. Il volo degli adulti è
visibile da giugno per tutta l’estate anche se è possibile riscontrare individui adulti fino a fine
novembre. Le farfalle vivono per 4 settimane circa, non si alimentano ed hanno abitudini diurne; a
causa della frequenza del battito d’ali quando volano emettono un rumore caratteristico. Nel
periodo autunnale si può eseguire la ricerca degli stadi larvali all’interno di piante sintomatiche,
mentre in tarda primavera-estate si evidenziano le esuvie conseguenti agli sfarfallamenti e si può
verificare la deposizione delle uova.
SCHEMA del CICLO BIOLOGICO
volo adulti
deposizione uova
(tutta estate a partire da giugno)
crisalide
(primavera – estate)
larve
(autunno)
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Nelle zone dove il fitofago non è presente l’introduzione dello stesso è spesso legata al commercio
di piante ospiti infestate, successivamente la diffusione può avvenire attivamente.
.
P. archor è un lepidottero castnide dannoso a molte specie di palme (famiglia Arecacae) capace di
determinare la morte delle piante colpite. La specie originaria dell’America del sud è stata
introdotta in Europa nel 2001 ed è stata segnalata in Campania (2002) nelle Marche (2003) in
Toscana (2004) “Nel periodo primaverile del 2004, nel corso di sopralluoghi effettuati da ispettori
fitosanitari di ARPAT è stata rilevata, all'interno del fusto (stipite) di palme ornamentali, la
presenza di larve di un lepidottero mai riscontrato prima in Toscana. Le larve in questione, che
raggiungevano anche 7-8 cm di lunghezza, avevano scavato gallerie nella parte apicale dello
stipite causando, nei casi di forti attacchi, un evidente deperimento della chioma, talora associato a
caratteristiche perforazioni seriali dei lembi fogliari. In seguito a questi ritrovamenti, il Servizio
Fitosanitario Regionale ha richiesto la collaborazione dell'Istituto Sperimentale per la Zoologia
Agraria di Firenze, che ha identificato il fitofago come Paysandisia archon (Burmeister),
lepidottero della famiglia Castniidae originario del Sud America, ma già segnalato in Spagna
(Aguilar, 2001), Francia (Drescher & Dufay, 2001) e più recentemente in Campania (Espinosa et
al., 2003).”
Con la pubblicazione del DM 07/09/2009 alcuni vegetali di palme destinati alla piantagione per
poter essere introdotti e movimentati sull’intera Comunità devono soddisfare determinati requisiti
ed essere accompagnati da PP: in particolare i vegetali elencati all’allegato IV.A.II.19.1 destinati
alla piantagione, aventi fusto alla base superiore a 5 cm, per poter essere introdotti e movimentati
sul territorio dell’intera comunità devono soddisfare i seguenti requisiti:
Constatazione ufficiale che i vegetali:
a) Sono stati coltivati per tutto il loro ciclo di vita in una zona in cui l’organizzazione nazionale
per la protezione dei vegetali ha riconosciuto indenne da Paysandisia archor oppure
b) Durante un periodo di almeno 2 anni prima dello spostamento sono coltivati in un luogo di
produzione:
- registrato e sorvegliato dall’organismo ufficiale responsabile dello Stato Membro di
origine
- in cui i vegetali erano collocati in un sito soggetto a protezione fisica totale volta ad
impedire l’introduzione della Paysandisia archor o soggetto all’applicazione di trattamenti
preventivi adeguati e
- in cui non è stato osservato alcun indizio della presenza della Paysandisia archor nel corso
delle tre ispezioni ufficiali annuali effettuate ad intervalli opportuni
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Le azioni intraprese e da intraprendere nelle aree non indenni
Ai sensi dell’art. 15 del D. Lgs 214/05 sono state attivate nell’aree non indenni, le seguenti misure
ufficiali:
Eventuale eliminazione delle piante delle palme fortemente compromesse o siano causa
della diffusione dell’insetto ;
obbligo di effettuare trattamenti insetticidi nel periodo maggio – agosto;
sospensione dell’uso del passaporto per le palme;
Al fine di dichiarare indenne un luogo di produzione ricadente in un area dichiarata ufficialmente
infestata il vivaista che intende far riconoscere per il proprio vivaio lo status di “ Luogo di
produzione indenne” deve:
produrre una mappa dettagliata del luogo di produzione con individuazione specie, diametro,
numero di tutte le specie sensibili presenti, anche se non destinati alla vendita
Per l’anno 2011 i vivaisti dovranno comunicare, almeno 30 gg prima, al SFR che intendono
commercializzare all’interno della UE palme soggette a passaporto, in modo da permettere i
controlli ufficiali prima della spedizione e l’autorizzazione all’emissione del passaporto delle
piante.
MONITORAGGIO E SORVEGLIANZA
L’unico metodo di indagine allo stato attuale risulta essere solo l’osservazione dei sintomi che si
manifestano diversamente a seconda delle specie vegetale colpita:
1) su specie a foglia palmata perforazioni del lembo fogliare disposte a semicerchio
2) su tutte le specie abbondante rosura in corrispondenza dei fori di uscita delle gallerie larvali
nella parte sommitale dello stipite;
3) in adulti di Phoenix canariensis presenza di fori alla base del rachide fogliare osservabili al
momento della potatura
4) su tutte le specie persistenza di esuvie della crisalide ancora in
Attualmente è in atto il piano di azione per Rhynchophorus ferrugineus, il punteruolo rosso delle palme,
quindi la rete già attivata per questo parassita sarà utilizzata per il monitoraggio sul territorio in modo
puntuale per Paysandisia archor:
VIVAI
Siccome le vie di introduzione e diffusione del lepidottero sono individuate dall’importazione e
soprattutto dal commercio di vegetali di palme e la dispersione attiva del fitofago in presenza di
piante ospiti il SFR della Toscana effettuerà un rigoroso programma di controllo sulle aziende vivaistiche,
che dovranno comunicare prima della commercializzazione delle palme all’interno della Ue e dell’emissione
del relativo PPP :
- le specie di palme coltivate;
- la loro consistenza;
- la loro ubicazione all’interno del vivai
Le azienda deve avere i registri dei passaporti aggiornati al fine di verificare la tracciabilità della
provenienza delle Palme.
PROPRIETA’ PUBBLICHE E PRIVATE
Sulle proprietà pubbliche e private sarà effettuato un monitoraggio visivo.
Notoriamente le palme sono diffuse su tutto il territorio regionale. Tutto il litorale dall’Argentario
alla Versilia ha un patrimonio di palme di pregio ed un eventuale attacco porterebbe uno
stravolgimento del paesaggio come è già accaduto in altre regioni italiane. La maggior parte dei
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Comuni toscani ha già provveduto al censimento del patrimonio verde urbano con particolare
riferimento alle palme.
Per il censimento nelle proprietà private è stato già avviata una collaborazione con i comuni costieri
che stanno organizzando incontri con gli Ispettori fitosanitari per sensibilizzare i cittadini. Il periodo
più favorevole, soprattutto sulla costa, è la stagione turistica dove molte case sono aperte. Per il
monitoraggio si dovranno necessariamente istituire corsi di formazione relativamente al
riconoscimento dei sintomi iniziali riconducibili alla Paysandisia archon (Burmeister).
Gli interventi di profilassi generale a cui devono attenersi i proprietari di piante di palme sono così
individuabili:
- accurate ispezioni periodiche su tutte le piante sensibili all’attacco del lepidottero in questione;
- accurata potatura delle foglie/infiorescenze secche, eliminazione delle guaine fogliari, residui
organici, ecc…;
- eliminazione dei residui della potatura;
- interventi localizzati nella parte verde della pianta con prodotti insetticidi.
Il controllo prevede:
x
compilazione delle schede di rilievo se si riscontra il patogeno
x
segnalazione delle piante sintomatiche
x
mappatura di tutte le piante tramite strumentazione GPS
x
implementazione database delle piante attaccate e relative prescrizioni attuate.
Misure per mantenere l’area indenne
Il mantenimento dell’area indenne si basa sia sui controllo nei confronti dei vegetali sensibili di
altra provenienza sia nella prosecuzione delle azioni territoriali di vigilanza.
Controllo del movimento dei vegetali sensibili
All’interno dell’area infestata individuata vengono attuate misure volte al controllo dell’organismo
nocivo, secondo le disposizioni normative vigenti. In caso di nuovi esemplari vegetali infestati o
aventi sintomi al di fuori dell’area infestata, i confini della stessa saranno tempestivamente
aggiornati
L’importazione da paesi terzi è soggetta a rigorosi controlli sino ad un anno dalla data della
commercializzazione.
I vegetali sensibili originari della UE possono circolare solo se accompagnati dal PP e le produzioni
sono soggette a periodici controlli visivi mirati soprattutto su vegetali oggetto di transazioni
commerciali.
Paysandisia archon (Burmeister) svolge gran parte del proprio ciclo biologico all’interno della pianta
dove risulta difficile, se non impossibile raggiungerlo con i più comuni mezzi di lotta. Sulla base
delle esperienze maturate risulta necessario adottare strategie preventive attraverso adeguati
trattamenti insetticidi l’insediamento dell’insetto all’interno della pianta o adottare particolari forme
di lotta quali l’uso dei nematodi entomoparassiti.
Trattamenti insetticidi
Gli interventi con insetticidi irrorati alla chioma sono da realizzare con prodotti autorizzati dal
Ministero della Salute. I trattamenti devono essere realizzati nel periodo estivo, da fine maggio ad
agosto, con una cadenza di circa 20 giorni. Il trattamento ha lo scopo di colpire l’insetto quando
ancora non è penetrato nella pianta, per cui deve essere orientato verso le uova e le giovanissime
larve. Pertanto risultano particolarmente efficaci gli insetticidi ovolarvicidi quali gli IGR,
eventualmente abbinati ad un estere fosforico o a un piretroide.
I trattamenti con nematodi entomoparassiti.
I nematodi entomoparassiti, in particolare del genere Sternermena spp., sono risultati
particolarmente efficaci nel confronti di Paysandisia archon (Burmeister), anche quando l’insetto si trova
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dentro la pianta. Per ben funzionare il nematode deve essere vivo e deve essere distribuito durante periodi
piovosi e freschi, ma non freddi, quali l’autunno e la primavera. La presenza dell’acqua è fondamentale per
la buona riuscita dell’intervento. Tecnicamente il trattamento risulta più complesso e delicato di un normale
intervento con insetticidi di sintesi: è necessario usare pressioni di irrorazione più basse, intervenire su ogni
singola pianta, irrorare bene la parte apicale fino a bagnare tutto il fusto, ect…
Misure di risanamento
L’osservazione attenta e costante, soprattutto da parte dei proprietari delle palme, supportata dal
personale tecnico può permettere la tempestiva individuazione di piante con sintomi iniziali di
attacco. Tali piante, alla luce delle esperienze maturate dai diversi Servizi fitosanitari regionali,
quando non hanno l’apice vegetativo compromesso possono, con buona probabilità, essere
recuperate.
Il principio si basa sull’eliminazione di tutti gli stadi biologici vitali dell’insetto presenti sulla
chioma e sullo stipite.
Le tecniche di risanamento possono essere diverse ma basate essenzialmente nell’eliminare
infestazioni quando sono iniziali e limitate.
Gli interventi, il cui esito non è mai garantito a priori per l’impossibilità di comprendere con un
esame visivo il grado dell’infestazione, si basano su una strategia che integra diversi sistemi di lotta
e si articolano in interventi:
meccanici di risanamento, quali la dendrochirurgia e la potatura energica;
trattamenti insetticidi.
La buona riuscita dell’intervento dipende dal grado dell’infestazione. In linea generale si attuano
interventi curativi quando ci si trova nei primi stadi sintomatici.
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CARTOGRAFIA
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