regolamento per la gestione del patrimonio e dei beni non culturali

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regolamento per la gestione del patrimonio e dei beni non culturali
REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL
PATRIMONIO E DEI BENI NON CULTURALI
ASSEGNATI ALLA FONDAZIONE
ACQUISTO DI BENI CULTURALI E UTILIZZO DI SPAZI O DI BENI MOBILI DA
PARTE DI TERZI
Approvato dal Consiglio Direttivo il 29 aprile 2004
Art. 1 – Oggetto.
1.1 Il presente Regolamento:
- definisce, al Titolo I, obiettivi e modalità di gestione del patrimonio della
Fondazione, quale individuato dall’art.3 dello Statuto, e di ogni altro bene non
avente rilevanza culturale (le “Dotazioni”) comunque assegnato dalla Città di
Torino, da altri Fondatori o da terze parti;
- individua, al Titolo II, le modalità con cui la Fondazione acquista beni a rilevanza
culturale;
- stabilisce, al Titolo III, le condizioni in base alle quali gli spazi dei musei o di altri
beni immobili facenti capo alla Fondazione possono essere utilizzati da terzi
richiedenti.
1.2 Alla gestione dei beni culturali concessi alla Fondazione non si applica il presente
Regolamento, salvo quanto previsto al titolo III, essendo oggetto di apposita
disciplina nelle convenzioni stipulate con la Città di Torino o con altri concedenti.
1.3 Le tariffe e le condizioni di accesso del pubblico ai musei, alle collezioni, alle
mostre, o, in ogni caso, alla fruizione di beni culturali sono disciplinate in apposito
Regolamento.
TITOLO I
GESTIONE DEL PATRIMONIO E DELLE DOTAZIONI
Art. 2 – Obiettivi della gestione del patrimonio e delle dotazioni.
2.1 La gestione del patrimonio persegue gli obiettivi della conservazione del valore
economico, per quanto possibile tenendo conto dell’utilizzo cui i beni sono destinati e
nei limiti delle risorse finanziarie disponibili a tale scopo, e del conseguimento di una
reddività coerente con le attività della Fondazione.
2.2 La gestione delle Dotazioni è improntata al rispetto degli obiettivi indicati al
comma che precede, in quanto compatibili con la specifica destinazione ad esse
attribuita dal concedente o dalla Fondazione stessa.
2.3 La Direzione Servizi Generali, che assicura la funzione di Controllo di Gestione
(quale identificata nel Regolamento dei contratti), verifica il rispetto degli obiettivi di
gestione del patrimonio e delle Dotazioni.
Art. 3 – Competenze relative alla gestione del patrimonio e delle dotazioni.
3.1 La gestione del patrimonio della Fondazione e delle Dotazioni è affidata al
Presidente della Fondazione, che si avvale del Segretario Generale, il quale opera
tramite il Direttore Amministrativo e il personale della Direzione Servizi Generali.
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REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO
3.2 Possono essere delegati dal Presidente o dal Segretario Generale ai Direttori o ai
Dirigenti della Fondazione singoli atti o categorie di atti gestionali che riguardino beni
che attengano specificatamente alla struttura o al centro di costo loro assegnato o di
cui fanno parte.
Art. 4 – Inventari.
4.1 Tutti i beni di proprietà della Fondazione o comunque ad essa facenti capo, e ad
eccezione dei beni mobili di ordinario consumo e di rapido deterioramento, sono
inventariati, a cura del Direttore Amministrativo, in appositi registri, disposti per
categorie omogenee, che ne evidenziano denominazione, specie, quantità,
ubicazione, assegnazione, e, se stimabili, valore ed eventuale reddito.
4.2 Al Direttore Amministrativo compete la tenuta e l’aggiornamento dei registri
d’inventario relativi ai beni mobili non aventi rilevanza culturale assegnati dalla Città
di Torino alla Fondazione.
Art. 5 – Assegnazione.
5.1 Salvo specifiche assegnazioni, i beni mobili sono assegnati dal Presidente della
Fondazione, che si avvale del Segretario Generale, il quale opera tramite il Direttore
Amministrativo, ai Direttori, ai Dirigenti o ai responsabili delle singole strutture o centri
di costo, che ne sono responsabili verso la Fondazione.
5.2 I beni immobili possono essere assegnati dal Presidente della Fondazione, che si
avvale del Segretario generale, il quale opera tramite il Direttore Amministrativo, ai
Direttori, ai Dirigenti o ai responsabili delle singole strutture o centri di costo, che ne
sono responsabili verso la Fondazione, e li utilizzano esclusivamente per perseguire
le finalità statutarie. Gli assegnatari devono segnalare tempestivamente al Direttore
Amministrativo ogni esigenza manutentiva, ordinaria o straordinaria, sorta in
relazione agli immobili assegnati, come anche ogni ulteriore necessità o
problematica.
Art. 6 – Disponibilità economiche.
6.1 Le disponibilità economiche che possano essere investite lo sono secondo criteri
prudenziali, presso intermediari autorizzati di primaria importanza, in strumenti di
raccolta, e precisamente fondi monetari, titoli obbligazionari pubblici, strumenti
finanziari a basso rischio.
6.2 Le disponibilità economiche possono anche essere investite in immobili
strumentali.
6.3 Gli impieghi di cui al presente articolo sono di competenza del Segretario
Generale, il quale si avvale della collaborazione del Direttore Amministrativo.
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REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO
Art. 7 – Beni immobili.
7.1 I beni immobili non direttamente utilizzati dalla Fondazione sono messi a reddito
nelle forme di cui al libro IV°, titolo III°, capo VI° del Codice Civile. La scelta del
contraente avviene secondo quanto previsto nel Regolamento dei contratti.
TITOLO II
ACQUISIZIONE DI BENI CULTURALI
Art. 8 – Individuazione delle potenziali acquisizioni.
8.1 I Direttori dei musei gestiti dalla Fondazione, previa verifica delle disponibilità
assegnate all’area museale di competenza, segnalano al Presidente della
Fondazione e al Comitato scientifico, per il rilascio del necessario parere, le proposte
di acquisizioni di beni culturali.
8.2 La segnalazione al Comitato scientifico può avvenire su impulso diretto del
Presidente della Fondazione.
Art. 9 – Competenze del Comitato Scientifico.
9.1 Il Comitato scientifico esprime parere sulla proposta di acquisizione. Il parere
viene espresso tenendo conto dei seguenti parametri:
- valore scientifico dell’acquisizione;
- capacità dell’acquisizione di valorizzare le collezioni museali;
- congruità del costo.
9.2 Il presidente del Comitato scientifico può nominare un relatore, dotato delle
necessarie competenze scientifiche e scelto all’interno del Comitato stesso, che
illustra, alla prima convocazione successiva alla nomina, quanto necessario per
consentire al Comitato l’espressione del parere.
9.3 In caso di particolare urgenza, su richiesta del Presidente della Fondazione, il
parere può essere rilasciato dal Presidente del Comitato scientifico o, su sua
indicazione, da uno o più membri del Comitato in possesso delle competenze
scientifiche necessarie alla valutazione. Dell’espressione del parere viene informato il
Comitato scientifico nella prima occasione utile.
Art. 10 – Adempimenti relativi all’acquisizione.
10.1 Nel contratto di acquisto, sottoscritto dal Presidente della Fondazione, o su sua
delega, dal Segretario, viene specificato che la stipulazione avviene ai sensi
dell’art.1411 del Codice Civile, e dunque, a favore della Città di Torino. Si applica,
per quanto possibile, l’art.36, comma 2 del Regolamento dei Contratti.
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REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO
10.2 Stipulato il contratto, il Presidente della Fondazione ne dà immediata
comunicazione alla Città di Torino, affinché venga prestata la dichiarazione di voler
profittare della stipulazione (art.1411, comma 2 del Codice Civile) e sia
contestualmente disposta la concessione in uso gratuito alla Fondazione del bene
culturale acquistato.
TITOLO III
UTILIZZO DI SPAZI DEI MUSEI O DI BENI IMMOBILI
DA PARTE DI TERZI
Art. 11 – Tipologie degli utilizzi.
11.1 L’utilizzo, da parte di terzi richiedenti, di spazi dei musei o di altri beni immobili
comunque facenti capo alla Fondazione si riconduce a tre principali filoni:
- impiego di spazi, in collaborazione con la Fondazione, per la realizzazione di
manifestazioni che, per valore culturale, siano in grado qualificare e valorizzare il
sistema museale facente capo alla Fondazione;
- concessione occasionale di spazi;
- concessione di spazi e/o autorizzazioni per riprese cinematografiche o televisive.
Art. 12 – Autorizzazione agli utilizzi.
12.1 Il Presidente della Fondazione autorizza gli utilizzi di cui al presente titolo,
avvalendosi, per la necessaria istruttoria, del parere dei Direttori.
Art. 13 – Rinvio.
13.1 Le modalità di presentazione delle richieste di utilizzo, gli spazi utilizzabili e le
relative tipologie di eventi, le condizioni e i costi sono oggetto di specifiche
pubblicazioni, a cura del Direttore Amministrativo.
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REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO
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REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO
LINEE GUIDA PER LE ACQUISIZIONI MUSEALI
Approvato dal Consiglio Direttivo il 7 luglio 2004
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REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO
PREMESSA
È compito dei musei perseguire l’arricchimento del proprio patrimonio favorendo le
donazioni e impostando una corretta politica di acquisti.
La politica delle acquisizioni deve tenere conto della missione del museo, missione che si
definisce sulla base della specifica natura del museo, della sua storia e delle linee
strategiche di sviluppo e di valorizzazione che l’amministrazione responsabile del museo
intende adottare.
La Fondazione Torino Musei, istituita con delibera del Consiglio Comunale l’8 luglio 2002,
in adempimento a quanto previsto dalla Convenzione e Contratto di Servizio sottoscritto il
15 aprile 2003, stabilisce con il presente documento le Linee guida per le acquisizioni
museali .
Tale documento è formulato in conformità con quanto indicato nell’Atto di indirizzo sui
criteri tecnico-scientifici e sugli standard di funzionamento e sviluppo dei musei, adottato
dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali con decreto del 10 maggio 2001 e, in
particolare, per ciò che attiene ai seguenti principi:
“Ogni museo deve adottare e rendere pubblici gli indirizzi e i criteri di incremento delle
collezioni, impegnandosi a rivederle periodicamente;
Gli oggetti devono essere acquisiti coerentemente con le linee stabilite dal museo e
deve essere sempre documentata la loro provenienza legittima;
I musei, salvo circostanze del tutto eccezionali, non devono acquisire oggetti che hanno
poche probabilità di poter catalogare, conservare, sistemare in depositi o esporre, in
condizioni adeguate.”
MISSIONE
La Fondazione Torino Musei amministra le seguenti strutture che hanno comune origine
nel Museo Civico di Torino, istituito nel 1863:
Galleria d’Arte Moderna
• Museo Civico d¹Arte Antica e Palazzo Madama
•
Borgo Medievale
•
Museo di Arte Orientale
Sulla base della natura e della storia delle collezioni, le finalità dei Musei amministrati dalla
Fondazione Torino Musei possono essere così definite:
1. Promuovere la conservazione, lo studio e la conoscenza delle arti dal medioevo
all’età contemporanea.
2. Promuovere la conservazione, lo studio e la conoscenza dell’arte in Piemonte e nei
territori culturalmente connessi.
3. Promuovere la conservazione, lo studio e la conoscenza delle arti applicate.
4. Promuovere la conservazione, lo studio e la conoscenza dell’arte dell’Estremo
Oriente.
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REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO
5. Promuovere, attraverso programmi di valorizzazione di Palazzo Madama e del
Borgo Medievale, lo studio e la conoscenza della storia della Città di Torino.
LINEE GUIDA
Le acquisizioni dei musei amministrati dalla Fondazione Torino Musei si ispirano alle
seguenti linee guida:
1. Valorizzazione
Ogni museo di tradizione è caratterizzato da un assetto patrimoniale costituitosi in
rapporto al ruolo culturale e sociale che la struttura ha rivestito nel tempo. Le nuove
acquisizioni devono puntare a valorizzare il patrimonio del museo migliorandolo in termini
qualitativi e quantitativi, ossia accrescendone il valore storico e culturale e puntando ad
una sua sempre maggiore rappresentatività nel contesto delle istituzioni affini per finalità e
natura.
2. Coerenza
Nell’ambito dei musei storici, ogni collezione presenta un profilo peculiare, legato alle
specifiche condizioni della sua formazione nel tempo. Ove non sussista un preciso
progetto collezionistico in sé conchiuso, questi insiemi sono sempre perfettibili, sia per la
necessità di colmare inevitabili lacune originarie, sia per correggere quelle che si rendono
via via manifeste grazie al progredire degli studi e al modificarsi degli approcci culturali. Le
nuove acquisizioni hanno dunque anche come obiettivo il risarcimento delle lacune,
assimilabili ad anelli mancanti nella catena delle serie storiche, tecniche e formali.
3. Efficacia
È compito dei musei stabilire e realizzare programmi di esposizioni temporanee che
abbiano anche lo scopo di saggiare ed esplorare la natura e il carattere delle collezioni e/o
di sperimentare nuove prospettive di approccio al patrimonio. È opportuno che la politica
delle nuove acquisizioni possa avvantaggiarsi degli esiti di questi processi, raccordandosi
alle indagini e agli approfondimenti scientifici dell’attività espositiva.
4. Congruità
Le scelte operate dal museo nel campo delle nuove acquisizioni devono ispirarsi a
generali criteri di equilibrio rispetto alla dimensione organizzativa della struttura e ai suoi
programmi di sviluppo. L’opportunità delle nuove acquisizioni, siano esse a titolo oneroso
oppure a titolo gratuito, dovrà essere considerata sul piano del valore monetario dell’
opera, confrontandolo con quello di altri oggetti di classe affine, e anche sul piano delle
concrete potenzialità di gestione proprie della struttura (spazi espositivi e spazi di
deposito).
5. Eccezionalità
Una buona politica di acquisizioni deve poter contare sulla capacità del museo di
rispondere anche ad eventi imprevedibili come la disponibilità improvvisa di opere
particolarmente pregevoli, vuoi sul mercato o per via di donazioni. Anche se non
immediatamente riconducibili al profilo storico delle collezioni queste dovranno essere
valutate come opportunità per aprire il museo a nuove prospettive culturali e/o per
soddisfare potenzialità ancora inespresse del servizio.
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POLITICHE
I musei amministrati dalla Fondazione Torino Musei definiscono le politiche di acquisizione
sulla base di un programma pluriennale che rende noti gli indirizzi e i criteri di incremento
delle collezioni.
Tale documento dovrà essere valutato anche in base alla compatibilità con le disponibilità
finanziarie.
Gli indirizzi e i criteri di incremento delle collezioni dovranno essere coerenti con la
missione del museo e con le linee guida, individuando di volta in volta:
•
i settori che necessitano di incremento e valorizzazione (potenziamento e
completamento di collezioni già esistenti; apertura di nuovi filoni collezionistici);
•
gli obiettivi che si intendono raggiungere in termini di miglioramento dei servizi al
pubblico (esposizione dei nuovi acquisti nell’ambito del percorso museale; possibile
impatto sul pubblico ed effetti nel gradimento del servizio);
•
le strategie che si intendono adottare per raggiungere gli obiettivi prefissati (ricerche
di mercato, consulenze specialistiche, nuovi rapporti con il collezionismo privato o
con altre istituzioni).
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