ProgrammaBiennio 1° - Accademia di Brera

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ProgrammaBiennio 1° - Accademia di Brera
ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI BRERA - MILANO
Prof.ssa Elisabetta Gonzo
PRODUCT DESIGN
biennio – 1° anno
a.a. 2016/2017
ABITI?
PROGETTI PER ABITARE IL MONDO.
Il termine "abitare" é molto più ricco di quello di "risiedere" e non significa semplicemente
possedere uno spazio, un “alloggio". L'idea di abitare, intesa come "l'avere consuetudine con i
luoghi", si contrappone a quella di risiedere, "il trattenersi temporaneamente", cioé al transitorio,
all'effimero, al flusso, al movimento, all'incertezza. Presso i popoli primitivi si abitava costruendo,
quello che Hölderlin definiva "abitare poeticamente", dove la poesia non é intesa come un
semplice ornamento aggiunto all'abitare, ma é l'atto del fare, dal greco poiesis. Se l'"abitare" é così
il modo di "essere" dell'uomo sulla terra, allora la casa non é solo un luogo fisico, ma é il luogo in
cui l'uomo può sedimentare i ricordi e lasciare le proprie traccie: é il guscio che lo protegge dal
mondo esterno, segna lo spazio, disegna il confine, prima della casa c’è l'abito.
Hannah Arendt scrive che la condizione dell'uomo è caratterizzata da tre attività fondamentali: il
lavoro, l'opera e l'azione. L'uomo produce opere, ne distrugge altre, ma conserva la sua memoria
culturale e la manifesta tramite simboli: i monumenti, gli utensili e in maniera più generale gli
oggetti.
Statistiche e analisi demografiche prevedono che nei prossimi decenni, la maggioranza della
popolazione del pianeta vivrà in un ambiente urbano. Molte di queste metropoli non si sono ancora
costituite, altre sono in fase di costruzione. Gli oggetti, gli arredi, gli utensili partecipano alla
costruzione dell'ambiente, tanto quanto l'architettura. Ne consegue che le forme urbane e i modi di
vita delle nuove città determineranno il grado di sostenibilità o di insostenibilità, a scala globale,
della società futura. Se è vero che il presente contiene in sé le premesse dei diversi futuri possibili,
allora l'abitare di domani sarà costruito con ciò che è prodotto oggi. Il corso non intende guidare il
progetto allo sviluppo di una tipologia data (la sedia, la lampada, il divano, il letto, la cucina, etc.)
ma intende far riflettere sui nostri comportamenti quotidiani (modi di sedersi, modi di illuminare,
modi di riposare, modi di cibarsi, etc.) e sull'idea che "vivere meglio" non significa possesso e
consumo illimitato di risorse. In sostanza, il corso desidera indagare le possibilità che un prodotto
può offrire se si confronta con le necessità di un abitare sostenibile, di una progettazione sociale
capace di rigenerare le qualità dell’ambiente.
Il corso intende sviluppare una didattica della progettazione e si concentra in un’unica
esercitazione sviluppata secondo tre fasi di lavoro, scandite dalle relative consegne.
Il corso richiede che ogni studente sia fornito di un quaderno da disegno, formato A4 e rilegato, sul
quale raccogliere gli appunti, gli schizzi e le riflessioni del proprio percorso progettuale.
Il tema dell’esercitazione è una domanda: ABITI?
A tale domanda si deve rispondere con progetti per un design sociale che permettano di abitare il
mondo.
Alla ricerca delle parole:
ABITARE, avere consuetudine con i luoghi, abitare costruendo, abitare poeticamente (dove la
poesia non é un semplice ornamento aggiunto all'abitare, ma é l'atto del fare), abitare come
azione, abitare i luoghi del mondo, lasciare le proprie tracce, disegnare lo spazio, segnare il
proprio spazio, conservare la propria memoria, la casa, il confine, la protezione dal mondo esterno,
prima della casa l’abito, abitare la città, attraversare, trattersi temporaneamente, consumare,
mangiare, dormire, lavorare, studiare, amare, vivere, ABITARE……….
SOSTENIBILE, insostenibile, ecologia, economia, progettazione sociale, promuovere la varietà,
proteggere le diversità (biologiche, culturali, tecnologiche), usare l’esistente, valorizzare quello che
c’è già, rigenerare, ridurre, riciclere, riutilizzare, recuperare, minimizzare, ottimizzare, attualizzare
l’esistente, condividere, life cycle design, design for assembly, design for disassembly, design for
upgradability, design for chronic risk reduction, sperimentazione tipologica, piacere dell’anima,
ricerca del benessere, ideologia, SOSTENIBILE……….
Le 3 fasi di lavoro e il calendario delle consegne:
- Analisi e Ricerca: consegna 8 novembre 2016
- Concept: consegna 6 dicembre 2016
- Progetto: preesame 30/31 gennaio /1 febbraio 2017 ed esame
1° fase – Analisi e Ricerca: consegna 8 novembre 2016
La 1° fase di “Analisi e Ricerca” intende far riflettere sullo svolgimento quotidiano delle azioni che
ci permettono di vivere e di affrontare il mondo.
In questa fase lo studente è invitato a selezionare e raccogliere, dalle più diverse fonti e
piattaforme informative (letteratura, poesia, arte, storia, architettura, fotografia, antropologia,
esperienza e cultura personali, geografia, fumetto, musica, natura, teatro, cinema, pubblicità, rete,
etc...) e dalle più eterogenee aree culturali e progettuali, il materiale e i documenti che riterrà più
stimolanti per l’inquadramento del problema progettuale.
La globalità del materiale raccolto dovrà essere impaginato e “strutturato” ai fini dell’esame
secondo uno story-board (racconto per immagini e testi) che tenga conto di distinti e possibili
ambiti di ricerca come ad esempio:
1. ABITARE (le azioni legate ad un’idea e ad un’esperienza del quotidiano)
2. DESIGN SOCIALE (analisi del presente e di come gli strumenti del progetto possano
partecipare alla costruzione del domani)
3. IDEE EMERGENTI (immagini evocative di possibili scenari futuri).
Materiali richiesti per la consegna della 1° fase:
- n°3 Tav. A3 (orizz.) da proiettare, per la presentazione dell’ANALISI e RICERCA
- Quaderno degli schizzi e delle riflessioni del percorso progettuale svolto.
2° fase – Concept: consegna 6 dicembre 2016
La 2° fase intende definire l’anima concettuale (Concept) e le linee guida del progetto
(Progetto di massima).
Lo studente è invitato per questa fase a trasformare la fase di Analisi e Ricerca nelle proprie
intenzioni progettuali. Ancora una volta le modalità di manipolazione e di restituzione grafica di
questi “metaprogetti” è da intendersi assolutamente libera, nella tecnica grafica e nella
rapprentazione.
Materiali richiesti per la consegna della 2° fase:
- n°2 Tavv. A3 (orizz.) da proiettare, per la presentazione del CONCEPT
- n°2 Tavv. A3 (orizz.) da proiettare, per il PROGETTO di MASSIMA, in scala adeguata
- Quaderno degli schizzi e delle riflessioni del percorso progettuale.
3° fase – Progetto: preesame 30/31 gennaio /1 febbraio 2017
Stesura del progetto definitivo che comprende lo studio degli aspetti costruttivi, dei materiali, dei
modi d’uso, delle proporzioni e delle dimensioni, da presentare tramite modelli di studio, disegni e
rappresentazioni tridimensionali. Scheda preesame.
3° fase – Progetto: esame
Stesura finale del progetto esecutivo.
Tutti i materiali del presame dovranno essere compresi tra i materiali d’esame.
Materiali d’esame richiesti per la consegna della 3° fase:
- n°1 Modello o prototipo del progetto in scala adeguata.
- Video (1 minuto max) di presentazione del progetto.
- n°3 Tavv. A3 (orizz. su supporto rigido) per il PROGETTO ESECUTIVO, in scala adeguata; le
tavole devono contenere tutto ciò che del progetto non può raccontare il modello.
- Quaderno degli schizzi e delle riflessioni del percorso progettuale svolto e modelli di studio.
BIBLIOGRAFIA
AA.VV., Phaidon Design Classics (Design in 1000 oggetti), Phaidon Press Limited, 2006.
Giulio Carlo Argan, Progetto e oggetto: scritti sul design, (a cura di Claudio Gamba) Medusa,
Milano, 2003.
Ernesto L. Francalanci, Estetica degli oggetti, Il Mulino, Bologna, 2006.
Giovanni Klaus Koenig, Il design é un pipistrello 1/2 topo e 1/2 uccello. Storia e teoria del
design. Ponte alle Grazie, Firenze, 1995.
Ezio Manzini, François Jégou (a cura di), Quotidiano sostenibile, Ed. Ambiente, Milano, 2003.
Abraham Moles, Il kitsch, l'arte della felicità, Officina Edizioni, Roma, 1979.
Bruno Munari, Arte come mestiere, Laterza, Bari, 1966 (o uno degli altri scritti di Munari).
Deyan Sudjic, Il linguaggio delle cose, Editori Laterza, Bari, 2009.
Paul Valéry, Eupalino o dell'architettura, Ed. Biblioteca dell'Immagine, Pordenone 1988.
Bibliografia specifica sarà consigliata inoltre durante le lezioni e le revisioni.