2012-1 - Parrocchia di Tarzo

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2012-1 - Parrocchia di Tarzo
«Voce amica»
Voce amica
Bollettino Parrocchiale di
Tarzo
Ar fanta
Corbanese
Gennaio-Febbraio 2012 - Anno XLIX - numero 1
UN MUCCHIO DI PIETRE
Un uomo dice all’amico:
- Vieni a vedere le pietre e i mattoni che ho preparato per
edificare la mia casa.
- Oh. quante! Ma queste sono solo un mucchio di pietre, non
sono ancora la tua casa.
- L’architetto ha già pronto il progetto e anche l’impresa si è
impegnata per la costruzione.
- Ora quelle pietre saranno prese una per una, messe bene e
cementate una con l’altra e diventeranno muri e pareti di casa.
Anche per costruire bene la propria esistenza, perché non sia
solo un mucchio di ore, di giornate, di anni vuoti, vissuti senza
senso e trascorsi alla rinfusa uno dopo l’altro, bisogna che ciascuno riempia il suo tempo di cose che valgono, per costruire il
proprio avvenire, spendendo bene la propria vita nel preparare
la casa futura.
L’amico ripassa dopo qualche mese, la costruzione è a buon
punto; sulle impalcature ci sono i muratori, con in mano “piombino” e “bolla”, attenti alle misure.
- Vedi, sanno fare bene il loro mestiere. Verificano spesso se il
muro è a piombo e i disegni perché la casa sia realizzata secondo il progetto. Il piombino, la bolla, il progetto servono perché
l’opera sia fatta bene.
Anche il cristiano deve mettere a bolla e misurare le proprie
azioni, non con il metro delle sue idee, ma con la misura della
Parola di Dio e verificare se il suo progetto di cristiano si realizza, come l’immagine di Cristo.
I muratori posano le pietre sul cemento che le lega insieme.
Il cemento che unisce le varie pietre della nostra esistenza è
l’amore di Dio, che da un senso alle nostre azioni, sia nel lavoro
che nella gioia o nella sofferenza.
Ricordiamo che “se Dio non costruisce la casa, invano
faticano i costruttori”, sarebbe come costruire una casa sulla
sabbia invece che sulla roccia.
Cristo è la “Pietra angolare” per tirar su bene la propria
esistenza.
Un giorno i due amici i si fermarono a guardare la casa quasi
finita. L’amico disse: io farei modifiche, sposterei la scala dall’altra parte, anche quella parete, lì avrei aggiunto una finestra e
allargate secondo l’ultima moda.
Il progetto della nostra esistenza, non è soggetto alle mode
del mondo, è stato pensato da Gesù stesso che lo trasmette
attraverso il Papa, i vescovi, i ministeri ordinati.
San Paolo diceva: Se vi annunceranno un vangelo diverso
da quello che vi ho annunciato e che ho ricevuto per rivelazione da Dio stesso, sia scomunicato.
Ancora Paolo, “ci sono quelli che dicono: sono di Paolo,
sono di Apollo, sono di Pietro;…… ma Cristo non può essere
diviso……. Lui è stato crocifisso, e non Paolo”. Vi è una sola
fede, un solo battesimo, una Chiesa santa, cattolica, apostolica.
DF
www.parrocchiaditarzo.it
UN SANTO AL MESE
San Tiziano
Tiziano nacque da una nobile
famiglia di Eraclea, antica città
posta nel litorale veneto. Ebbe
come maestro Floriano, vescovo
di Opitergium (Oderzo) e da lui
fu ordinato diacono, sacerdote
e quindi economo diocesano.
Primeggiò nell’amore verso i
poveri, che invitava a casa sua
e nutriva con i propri mezzi e
la sua fama si estese in tutta la
regione. Quando Floriano lasciò
la propria cattedra vacante per
andare a Ravenna (o a Pola), a
causa del cosiddetto Scisma dei
Tre Capitoli, Tiziano fu eletto
suo successore.
Resse la diocesi
di Oderzo in modo
eccellente,
ammaestrò con la parola
e l’esempio, visse
molto
santamente,
divenne famoso per la
sua appropriata predicazione, nel fuggire l’eresia
ariana allora dilagante fra i Longobardi invasori, non accettando
lo scisma istriano detto dei “Tre
Capitoli”. (Scisma provocato dal
rifiuto dei vescovi di Aquileia e
di Milano, di riconoscere l’accettazione fatta nel 555 da papa
Pelagio I della condanna ema-
Cari lettori,
inizio il mio 49 esimo anno di vita.
In tutti questi decenni sono sempre stata puntuale,
e, come un Vero Amico, da voi attesa e sostenuta.
Ho contribuito all’approfondimento della fede,
coerentemente con gli insegnamenti cristiani.
Da oltre dieci anni le parrocchie di Arfanta e Corbanese
se
mi hanno arricchito con le loro notizie.
Ho riportato notizie di nati e di morti, di battesimi, cresime e comunioni,
e molte altre utili alle nostre comunità.
Notizie di santi, martiri, papi e di tanti cristiani.
Dati, statistiche e tante informazioni locali.
Per quanto possibile ho evitato le polemiche.
Questo è stato e continuerà ad essere il mio stile.
Voce Amica vi augura una felice Pasqua
Sommario
Comunità cristiana
Cronaca locale
Notizie dal Comune
Arfanta: paese mio
Voce di Corbanese
1-6
7-8
9-10
11-12
13-16
Parrocchia di Tarzo 17-20
Pro Loco
21
Alpini
22
Anagrafe
23
Offerte-Angolo dei ricordi 24
pagina 2
nata dall’imperatore
Giustiniano nel 544,
degli scritti detti Tre
Capitoli, di Teodoro
di Mopsuestia, Teodoreto di Ciro e Iba
di Edessa, favorevoli
all’eresia nestoriana).
Pieno di meriti e
santità, Tiziano morì
ad Oderzo il 16 gennaio 632 e fu sepolto
nella chiesa cattedrale
della sua città dove,
dice la tradizione,
avvennero molti miracoli. Il culto di san
Tiziano è comprovato
sin dall’VIII secolo. È
il santo patrono della
città di Vittorio Veneto (sorta nel 1866 con
l’unione di Ceneda
con Serravalle), della
Diocesi e della città di
Oderzo. Si festeggia il 16 gennaio.
San Tiziano nella tradizione
popolare
Nella cattedrale di Oderzo
sarebbero avvenuti molti “miracoli” che ne fecero aumentare la venerazione come santo
in tutta la regione. Si racconta
che i suoi concittadini e parenti
di Eraclea, un giorno che erano
venuti a visitare il sepolcro, di
notte trafugarono il suo corpo
dalla tomba per trasportarlo
nella loro terra.
Gli abitanti di Oderzo, venuti a sapere del furto, avrebbero
rincorso gli eracleani con intenzioni ostili reclamando la restituzione delle spoglie. Quando
comparve un vecchio che sarebbe riuscito ad evitare la battaglia consigliando alle parti di
depositare il corpo di Tiziano in
una barca sul Livenza, lasciando alla volontà di Dio la scelta
del luogo dove avrebbe riposato. La barca, risalendo “miraco-
«Voce amica»
Gennaio-Febbraio 2012
di Grimoaldo re dei
Longobardi, fu istituito l’Episcopio della
città; tutto ciò sembra
sia avvenuto verso la
metà del VII secolo.
Sul luogo verrà edificata in seguito l’attuale cattedrale.
Bisogna aggiungere
che gli studiosi ritengono che la traslazione del corpo di San
Tiziano da Oderzo a
Céneda, sia avvenuta
ad opera del duca longobardo di Céneda, il
quale intese trasferire così anche la sede
del vescovo, avendo
intenzione di distruggere Opitergium come
poi avvenne nel 667.
F.Beccaruzzi: Madonna con bambino
fra Sant’Elena e San Tiziano
losamente” il fiume, si sarebbe
fermata a Settimo (Portobuffolè), alcuni chilometri a monte.
Deposto sulla riva, gli opitergini
lo posero su un carro, ma i buoi
non furono capaci di smuoverlo. Riapparve ancora il vecchio
che consigliò di pregare per
comprendere il volere divino.
Dopo tre giorni di digiuno e per
divina rivelazione, fu imposto
ad una buona vedova del luogo
di attaccare al carro la sua mucca e il vitello, vi misero sopra
il corpo e lasciarono liberi gli
animali di condurlo dove volevano. I bovini si fermarono nella città di Céneda dove appunto
il corpo del santo oggi riposa.
All’arrivo del carro, una donna
posseduta dal demonio ne venne liberata prodigiosamente, gli
abitanti di Céneda accolsero
degnamente il sacro corpo in un
luogo dove, dopo la distruzione
di Opitergium nel 667 da parte
Per quanto riguarda il culto di
San Tiziano, esso è comprovato sin dall’VIII secolo ed è
menzionato nei vari Martirologi come quello di Usuardo
dell’875 e il Romano a partire
dal 1584, più alcuni importanti
documenti storici del 743, 794,
962. Le reliquie sono venerate
nella cripta della cattedrale di
Céneda, poste in una bellissima
urna di bronzo di stile neobizantino in forma di sarcofago.
Svariate opere d’arte lo raffigurano nella cattedrale di Céneda
e nel duomo di Oderzo e in altre chiese venete, una decina di
parrocchie sono dedicate al suo
nome. Lo stesso Tiziano Vecellio lo ha raffigurato in due dipinti a Pieve di Cadore e a Lentinai di Belluno.
Miracolo Eucaristico di Augsburg
Germania
Nel 1194, una signora di Augsburg particolarmente devota del
Santissimo Sacramento, dopo essersi comunicata mise l’Ostia
in un fazzoletto e, tornata a casa ripose l’Ostia in un involucro di
cera dentro un armadio. Dopo cinque anni la donna tormentata dai rimorsi rivelò l’atto sacrilego al superiore del convento di
Heilig Kreuz, Padre Berthold, il quale si fece consegnare l’Ostìa.
Quando il sacerdote aprì l’involucro di cera che
avvolgeva la Particola, vide che questa si era trasformata in carne sanguinante. L’Ostia si presentava «divisa in due parti unite l’una con l’altra tramite dei fili sottili di carne sanguinante». Il sacerdote
riferì immediatamente l’accaduto al Vescovo della
città, Udalskalk che ordinò che l’Ostia prodigiosa
venisse «trasferita, accompagnata dal clero e dal
popolo, nel Duomo ed esposta in un Ostensorio
di cristallo per la pubblica adorazione». L’Ostia,
esposta ai fedeli nel Duomo, straordinariamente
cominciò a crescere e a gonfiarsi e questo fenomeno durò dal giorno di Pasqua fino alla festa di
San Giovanni Battista, davanti gli occhi di tutti. In
seguito il Vescovo Udalskalk fece riportare l’Ostia
presso il convento di Heilig Kreuz e stabilì che, «a ricordo di un
fatto così memorabile e straordinario», ogni anno fosse festeggiata una speciale ricorrenza in onore della Santa Reliquia. Nel
1200 il conte di Rechber donò ai Padri agostiniani uno scrigno di
argento rettangolare provvisto di un’apertura anteriore, nel quale
venne riposta l’Ostia del Miracolo. Nel corso dei secoli furono
compiute diverse analisi sulla Particola che hanno sempre confermato che si tratta di carne e sangue umano. Oggi il Convento
di Heilig Kreuz è custodito dai Padri Domenicani.
(Da L’amico del clero, marzo 2011)
«Voce amica»
MAMMA MARGHERITA
continuazione
Guardava ciò che accadeva di originale nei figli
Mamma Margherita non
educava i figli solo con i suoi
esempi e le sue parole. Guardava ciò che accadeva di originale in loro, l’emergere del
loro temperamento, delle loro
tendenze. Questi elementi originali li rispettava e cercava di
orientarli verso il bene. Nella
Vita di Mamma Margherita,
corretta personalmente da Don
Bosco, il biografo G.B. Lemoyne scrive:”Margherita osservava attentamente la condotta dei
suoi figli, e pregava il Signore
per conoscere la strada alla quale fossero chiamati”. Ed ecco,
nella vita di Giovanni, capitare
qualcosa di straordinario. Lo
racconta lui stesso.
Il grande sogno
“Il mio nome domandalo a
mia madre”
A 9 anni ho fatto un sogno.
Sarebbe rimasto profondamente impresso nella mia mente per
tutta la vita. Mi pareva di essere
vicino a casa, in un cortile molto vasto, dove si divertiva una
grande quantità di ragazzi. Alcuni ridevano, altri giocavano,
non pochi bestemmiavano. Al
sentire le bestemmie mi slanciai
in mezzo a loro. Cercai di farli
tacere usando pugni e parole.
In quel momento apparve un
uomo maestoso, vestito nobilmente. Un manto bianco gli
copriva tutta la persona. La sua
faccia era così luminosa che
non riuscivo a fissarla. Egli mi
chiamò per nome e mi ordinò di
mettermi a capo di quei ragazzi.
Aggiunse:
“Dovrai farteli amici con
bontà e carità, non picchiandoli. Su, parla, spiegagli che
il peccato è una cosa cattiva, e
che l’amicizia con il Signore è
un bene prezioso”.
Confuso e spaventato risposi
che io ero un ragazzo povero e
ignorante, che non ero capace a
parlare di religione a quei monelli.
In quel momento i ragazzi
cessarono le risse, gli schiamazzi e le bestemmie, e si raccolsero
tutti intorno a colui che parlava.
Quasi senza sapere cosa dicessi
gli domandai:
- Chi siete voi, che mi coman-
date cose impossibili?
- Proprio perché queste cose ti
sembrano impossibili – rispose
– dovrai renderle possibili con
l’obbedienza e acquistando la
scienza.
- Come potrò acquistare la
scienza?
- Io ti darò la maestra. Sotto
la sua guida si diventa sapienti,
ma senza di lei anche chi è sapiente diventa un povero ignorante.
- Ma chi siete voi?
- Io sono il figlio di colei che
tua madre ti insegnò a salutare
tre volte al giorno.
- La mamma mi dice sempre
di non stare con quelli che non
conosco, senza il suo permesso.
Perciò ditemi di vostro nome.
- Il mio nome domandalo a
mia madre.
In quel momento ho visto vicino a lui una donna maestosa,
vestita di un manto che risplendeva da tutte le parti, come se in
ogni punto ci fosse una stella luminosissima. Vedendomi sempre più confuso, mi fece cenno
di andarle vicino, mi prese con
bontà per mano e mi disse:
- Guarda.
Guardai, e mi accorsi che quei
ragazzi erano tutti scomparsi. Al
loro posto c’era una moltitudine di capretti, cani, gatti, orsi e
parecchi altri animali. La donna
maestosa mi disse:
- Ecco il tuo
campo, ecco dove
devi lavorare. Renditi umile, forte e
robusto, e ciò che adesso vedrai
succedere a questi animali, tu lo
dovrai fare per i miei figli.
Guardai ancora, ed ecco che al
posto di animali feroci comparvero altrettanti agnelli mansueti,
che saltellavano, correvano, belavano, facevano festa attorno a
quell’uomo e a quella signora.
A quel punto, nel sogno, mi
misi a piangere. Dissi a quella signora che non capivo tutte
quelle cose. Allora mi pose una
mano sul capo e mi disse:
A suo tempo, tutto comprenderai.
Aveva appena detto queste parole che un rumore mi svegliò.
Ogni cosa era scomparsa. Io rimasi sbalordito. Mi sembrava di
avere le mani che facevano male
per i pugni che avevo dato, che
la faccia mi bruciasse per gli
schiaffi ricevuti.
Al mattino, ho subito raccontato il sogno, prima ai fratelli,
che si misero a ridere, poi alla
mamma e alla nonna. Ognuno
diede la sua interpretazione.
Giuseppe disse: ”Diventerai un
pecoraio”. Mia madre: “Chissà
che non abbia a diventare prete”. Antonio malignò: ”Sarai
pagina 3
un capo di briganti”.
L’ultima parola la
disse la nonna, che
non sapeva niente
di teologia, che non
sapeva né leggere
né scrivere: ”Non
bisogna credere ai
sogni”. Io ero del parere della nonna. Tuttavia quel sogno non
riuscii più a togliermelo dalla
mente” (Memorie).
Condizionò la condotta di
Mamma Margherita
Questo sogno è la prima irruzione dello straordinario
nella vita di Giovanni Bosco.
All’educazione regalatagli da
sua madre, si aggiunge da questo momento la voce di Dio che
chiama, orienta, ammonisce. “Il
sogno dei nove anni – scrive
Pietro Stella, uno dei più attenti
studiosi di Don Bosco – condizionò tutto il modo di vedere e
di pensare di don Bosco. E condizionò la condotta di mamma
Margherita. Fu anche per lei la
manifestazione di una volontà
superiore, un chiaro segno della vocazione sacerdotale del figlio” (Stella I,30-31).
Convinta che è Dio il più
grande educatore dei nostri figli, che la sua voce indica la via
migliore, Margherita sopportò
fatiche e umiliazioni incredibili
per permettere a suo figlio di diventare prete.
(Da “Vita di mamma
Margherita,La mamma di Don
Bosco ELLEDICI)
Laura Vicuña
Nata a Santiago del Cile nel 1891, Laura aveva solo 17 mesi quando la sua
famiglia, in seguito a sconvolgimenti politici, fu costretta a rifugiarsi in un misero
villaggio al confine con l’Argentina. Il papa morì di stenti e la mamma, per sopravvivere, accettò le attenzioni di un ricco e violento allevatore di bestiame. Per fortuna
giungevano, proprio in quegli anni, le prime missionarie salesiane e la bambina fu
accolta nel loro piccolo collegio. Con le sue suore Laura era felice, anche se
nascondeva in cuore una crescente sofferenza per l’umiliazione della mamma. La
situazione, poi, si faceva intollerabile nei periodi di vacanza, quando l’uomo tentava di abusare anche
di lei. Così la piccola cominciò ad attendere con ansia il giorno della Prima Comunione: aveva deciso di consacrarsi a Gesù. Non riusciva più a dimenticare quella terribile notte in cui il padrone
aveva frustato la mamma davanti ai suoi occhi, perché non gli permetteva di abusare della figlia.
Ricevuta a dieci anni la Prima Comunione, Lauretta divenne più gioiosa e più matura. La notte
del 16 luglio 1903 il collegio subì una terribile inondazione. A causa del freddo patito e delle
continue persecuzioni del padrone, la salute di Laura declinò rapidamente. Svelò allora il suo
segreto, dicendo alla mamma: «Sono due anni che ho offerto a Gesù la mia vita per te, perché
tu ritorni a Lui. Non mi darai questa gioia prima di morire?». La donna ebbe solo la forza di promettere: «Ti giuro che farò quello che mi chiedi...».«Grazie Gesù, grazie Maria! - disse Laura -Ora
muoio contenta». Aveva 12 anni. In collegio dicevano che la piccola era morta come le fanciulle
«vergini e martiri» dei primi tempi. E la mamma tra sé ripeteva: «Sì, vergine!.. e martire per me».
Da Avvenire 22 gennaio 2012
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Diaconato permanente
Tratto da “Norme fondamentali per la
formazione dei diaconi permanenti – Direttorio per il ministero e la vita dei Diaconi
Permanenti”
Il ministero ordinato
Cristo Signore, per pascere e sempre più
accrescere il popolo di Dio, ha stabilito nella sua Chiesa vari ministeri, che tendono al
bene di tutto il Corpo. I ministri, infatti, che
sono rivestiti di sacra potestà, servono i loro
fratelli, perché, tutti coloro che appartengono al popolo di Dio arrivino alla salvezza.
Il sacramento dell’ordine configura a
Cristo in forza di una grazia speciale dello
Spirito Santo, allo scopo di servire da strumento di Cristo per la sua Chiesa. Per mezzo dell’ordinazione si viene abilitati ad agire
come rappresentanti di Cristo.
Grazie al sacramento dell’ordine la missione affidata da Cristo ai suoi Apostoli
continua ad essere esercitata nella Chiesa
fino alla fine dei tempi: esso è, dunque, il
sacramento del ministero apostolico. L’atto
sacramentale dell’ordinazione va al di là di
una semplice elezione, designazione, delega
o istituzione da parte della comunità, poiché conferisce un dono dello Spirito Santo,
che può venire soltanto da Cristo, mediante
la sua Chiesa. L’inviato del Signore parla e
agisce non per autorità propria, ma in forza dell’autorità di Cristo; non come membro della comunità, ma parlando ad essa in
nome di Cristo. Nessuno può conferire a se
stesso la grazia, essa deve essere data e offerta. Ciò suppone che vi siano ministri della
grazia, autorizzati e abilitati da Cristo.
Il sacramento del ministero apostolico
comporta tre gradi. Infatti il ministero ecclesiastico di istituzione divina viene esercitato
in diversi ordini, da quelli che già anticamente sono chiamati vescovi, presbiteri,diaconi.
La natura sacramentale del ministero ecclesiale fa sì che ad esso sia legato il carattere di servizio. I ministri, infatti, in quanto
dipendono interamente da Cristo, il quale
conferisce missione ed autorità, sono vera-
mente “servi di Cristo” (Rm 1,11), a immagine di lui che ha assunto liberamente
mente per
noi “la condizione di servo” (Fil 2,7).
7).
L’ordine del diaconato
Nella Scrittura e nella Tradizione
Il servizio dei diaconi nella Chiesa
sa è
documentato fin dai tempi apostolici.
lici.
Una consolidata tradizione, attestata
stata
già da sant’Ireneo e confluita nellaa liturgia di ordinazione, ha visto l’inizio
nizio
del diaconato nell’evento dell’istituzione
i
ddeii
“sette”, di cui parlano gli Atti degli Apostoli
(6,1-6). Nel grado iniziale della sacra gerarchia stanno quindi i diaconi, il cui ministero
è stato sempre tenuto in grande onore nella
Chiesa. San Paolo li saluta assieme ai vescovi nell’esordio della lettera ai Filippesi (Fil
1,1) e nella prima lettera a Timoteo elenca le
qualità e le virtù necessarie per compiere il
loro ministero (1 Tm 3,8-13).
La letteratura patristica attesta fin dal principio questa struttura gerarchica e ministeriale della Chiesa, comprensiva del diaconato. Per sant’Ignazio di Antiochia una Chiesa
particolare senza vescovo, presbitero e diacono sembra impensabile.
L’istituzione diaconale fu fiorente, nella
Chiesa d’Occidente, fino al V secolo; poi,
per varie ragioni, essa conobbe un lento declino, finendo con il rimanere solo come tappa intermedia per i candidati all’ordinazione
sacerdotale.
Il Concilio di Trento dispose che il diaconato permanente venisse ripristinato, come
era anticamente, secondo la sua propria natura, quale originaria funzione nella Chiesa.
Ma tale prescrizione non trovò concreta attuazione.
Fu il concilio Vaticano II a stabilire che il
diaconato potesse in futuro essere restaurato
come grado proprio e permanente della gerarchia ed essere conferito a uomini di età
matura, anche sposati, così pure a giovani
idonei, per i quali però deve rimanere in vigore la legge del celibato, secondo la costante tradizione.
Paolo VI, per dare
attuazione alle indicazioni
conciliari,
stabilì, con la Lettera
apostolica
Sacrum
diaconatus ordinem
(18 giugno 1967), le
regole generali per
la restaurazione del
diaconato permanente nella Chiesa latina.
L’anno successivo,
con la Costituzione
apostolica Pontificalis romani recognitio
1968),
((18 giugno
i
) approvò il nuovo rito
i per
il conferimento dei sacri ordini dell’episcopato, del presbiterato e del diaconato,
e, finalmente, con la Lettera apostolica Ad
pascendum (15 agosto 1972), precisò le
condizioni per l’ammissione e l’ordinazione
dei candidati al diaconato. Gli elementi essenziali di questa normativa furono recepiti
tra le norme del Codice di Diritto Canonico,
promulgato dal papa Giovanni Paolo II il 25
gennaio 1983.
Il diaconato permanente
Ragioni del ripristino
L’esperienza plurisecolare della Chiesa ha
suggerito la norma secondo cui l’ordine del
presbiterato è conferito soltanto a colui che
prima ha ricevuto il diaconato e l’ha opportunamente esercitato. Tuttavia l’ordine del
diaconato non deve essere considerato come
un puro e semplice grado di accesso al sacerdozio.
E’ stato uno dei frutti del Concilio Vaticano
II quello di voler restituire il diaconato come
proprio e permanente grado della gerarchia.
Sulla base di motivazioni legate alle circostanze storiche e alle prospettive pastorali
accolte dai Padri conciliari, in verità operava
misteriosamente lo Spirito santo, protagonista della vita della Chiesa, portando a una
nuova attuazione del quadro completo della
gerarchia, tradizionalmente composta da vescovi, sacerdoti e diaconi. Si promuoveva in
tal modo una rivitalizzazione delle comunità
cristiane, rese più conformi a quelle uscite
dalle mani degli Apostoli e fiorite nei primi
secoli, sempre sotto l’impulso dello Spirito
santo, come attestano gli Atti.
Il diaconato permanente costituisce un
importante arricchimento per la missione
della Chiesa. Il Concilio ha stabilito che gli
uomini che nella Chiesa sono chiamati a un
ministero veramente diaconale, sia nella
vita liturgica e pastorale, sia nelle opere sociali e caritative siano fortificati per mezzo
dell’imposizione delle mani, trasmessa dal
tempo degli Apostoli, e siano più strettamente uniti all’altare, per poter esplicare più
fruttuosamente il loro ministero con l’aiuto
della grazia sacramentale del diaconato.
Mario Introvigne continua…..
«Voce amica»
Gennaio-Febbraio 2012
I PAPI
DELLA CHIESA
I Fioretti
di Papa Luciani
177. CELESTINO IV, 25,28.X.1241 – 10.XI.1241
Milanese, cardinale vescovo della Sabina, già monaco cistercense,
Goffredo Castiglioni assunse il nome di Celestino IV, ma non lasciò nessun segno di se con i suoi soli diciassette giorni di pontificato. Imposto dal
prefetto di Roma sull’onda dell’incombente assedio di Roma da parte di Federico II, il nuovo papa uscì molto provato dal conclave, caratterizzato da discussioni, forti contrasti e paure di guerra. Gravemente malato, morì il 10 novembre
del 1241 e fu sepolto nella basilica di San Pietro.
178. INNOCENZO IV, 25,28.VI.1243 – 7.XII.1254.
Eletto papa dopo venti mesi di sede vacante per le pressioni che Federico II
esercitava su Roma, il nuovo Papa Innocenzo IV, il genovese Sinibalbo Fieschi,
prese le distanze dall’imperatore e riaffermò il primato della Chiesa sull’Impero.
Federico II non intendeva concedere al papa diritti e privilegi e perciò portò per
le lunghe le trattative di pacificazione. Quando si sparse la voce che l’imperatore
era alle porte di Roma, non volendo incontrarlo, Innocenzo IV prima si rifugiò
a Sutri e poi si imbarcò per la natia Genova con dodici cardinali. Dopo tre mesi
nel monastero di Sant’Andrea, partì per Lione con la intenzione di convocare
un Concilio. L’Assemblea si riunì a Lione, alla presenza di Baldovino II di Oriente,
del conte di Tolosa e dei rappresentanti del re di Inghilterra. Federico II si fece
rappresentare da Taddeo di Sessa; il sovrano venne scomunicato e dichiarato
deposto. Piuttosto scosso e insospettito per quanto stava accadendo, Federico
II colpito da febbri intestinali morì il 13 dicembre 1250 a Fiorentino di Puglia e
venne sepolto nella cattedrale di Palermo, dopo essere stato assolto dall’arcivescovo della città. Innocenzo IV si recò a Napoli per impedire la successione al
trono del figlio Manfredi. Ma il papa morì il 7 dicembre 1254. Incoraggiò la settima crociata guidata da Luigi IX di Francia, favorì varie missioni in Asia e iniziò
la canonizzazione di Chiara di Assisi.
179. ALESSANDRO IV –– 12,20.12.1254 – 25.5.1261.
Alessandro IV romano, Rinaldo dei conti di Segni, venne eletto papa a Napoli;
si dimostrò mediocre nel tentativo di fronteggiare con forza gli eredi degli imperatori svevi. Si dette da dare per riportare la Sicilia sotto il dominio della Sede
Apostolica, ma si trovò di fronte quel Manfredi che reggeva il trono in nome di
Corradino, figlio minorenne di Corrado IV, erede legittimo di Federico II. Il Papa
decise di scomunicare Manfredi per essersi fatto incoronare a Palermo senza
il suo consenso, ma le forze ghibelline con a capo Ezzelino da Romano (11941259) assunsero una posizione antipapale. A Montaperti comandate da Farinata
degli Uberti sbaragliarono i guelfi il 4-9-1260. Manfredi si sentì sicuro in Sicilia,
mentre il papa ne uscì indebolito dalla sconfitta. Il papa si dovette impegnare per
risolvere una questione tra gli ordini mendicanti (francescani e domenicani) e il
maestro laico Guglielmo di Sant’Amore.
Guglielmo aveva sfidato Tomaso d’Aquino (1225-1274) e il francescano Bonaventura da Banoregio (1217-1274). Alessandro IV si schierò a difesa degli ordini
mendicanti, canonizzò Chiara di Assisi e sostenne le missioni in Russia e in Asia
e scomunicò gli albigesi. La sua morte a Viterbo il 25 maggio 1261 lasciò una
situazione precaria.
IL CATECHISMO
292. Quali sono i frutti della santa Comunione?
La santa Comunione accresce la nostra
unione con Cristo e con la sua Chiesa, conserva e rinnova la vita di grazia ricevuta nel
Battesimo e nella Cresima e ci fa crescere
nell’amore verso il prossimo. Fortificandoci
nella carità, cancella i peccati veniali e ci preserva in futuro dai peccati mortali.
293. Quando è possibile amministrare la santa Comunione agli altri cristiani?
I ministri cattolici amministrano lecitamente la santa Comunione ai membri delle Chiese Orientali che non hanno comunione piena con la Chiesa cattolica, qualora questi lo richiedano
spontaneamente e siano ben disposti
pagina 5
Durante la predica, il vescovo Lucciani si accorse che un ragazzo, che
aaveva chiamato accanto, aveva un
bbraccio ingessato e pieno di nomi.
- Di chi sono questi nomi? - Dei
miei amici!
- Bene; anche Dio porta disegnato il nostro nome
sulla sua mano. Io sono certo che il mio nome è scritto
sulla mano di Dio; so di poter dire: Dio tiene la mia
fotografia davanti al suo tavolo. Con Gesù io mi sforzo di tenere un colloquio continuo. Cerco di avere nel
cuore non una fiammella di amor di Dio, ma un “falò”
e allora il vento delle passioni non lo spegne.
Quanto fortunati siamo ad essere cristiani: respiriamo l’amore di Dio, che ci è vicino come un padre,
anzi come una madre. E prego: Conducimi tu, Signore,
dove vuoi che io vada.
Papa
Luciani Racconta
Il sassolino nella scarpa
Un bambino di tre anni piangeva disperatamente,
accennando ad un piedino. La bambinaia lo prese il
braccio e gli tolse la scarpetta nella quale trovò un
minuscolo sassolino. Esclamò la donna: Ah! Vedi? È
questo cattivo che ti ha fatto tanto male. Brutto! Lo
getteremo via!
La mamma, che aveva udito gli strilli, giunse a questo punto e disse alla bambinaia: Rimetti a Nino la
scarpetta col sassolino. Dico sul serio: fa’ come ti dico!
E quella obbedì.
La mamma allora andò a mettersi all’altra estremità
della stanza, si volse, si chinò, aprì le braccia e col
sorriso del suo amore chiamò il suo piccolo così: Tu
che mi vuoi tanto bene, vieni ad abbracciarmi, senza
piangere, col sassolino nella scarpetta!
E il bambino andò, senza piangere, un po’ zoppicando, tra le braccia della mamma, la quale gli disse le
parole che egli allora non comprese, ma che in seguito
gli furono da lei ripetute: “Tu devi fare sempre come
ora. Va’ per la tua via nonostante gli ostacoli e i dolori
che sempre sono nella vita. Ricordati le parole di tua
madre: non si va in cielo che con un sassolino nella
scarpa!”.
Per i membri delle altre Comunità ecclesiali, i ministri cattolici amministrano lecitamente la santa Comunione ai fedeli, che
in presenza di una grave necessità lo chiedano spontaneamente,
siano ben disposti e manifestino la fede cattolica circa il Sacramento.
294. Perché l’Eucaristia è “pegno della gloria futura”?
Perché l’Eucarestia ci ricolma di ogni grazia e benedizione del
Cielo, ci fortifica per il pellegrinaggio di questa vita e ci fa desiderare la vita eterna, unendoci già a Cristo asceso alla destra del
Padre, alla Chiesa del cielo, alla beatissima Vergine e a tutti i Santi.
295.Perchè Cristo ha istituito i Sacramenti della Penitenza e dell’Unzione degli infermi?
Cristo, medico dell’anima e del corpo, li ha istituiti perché la
vita nuova, da lui donataci nei sacramenti della iniziazione cristiana, può essere undebolita e persino perduta a causa del peccato.
Perciò Cristo ha voluto che la Chiesa continuasse la sua opera di
guarigione e di salvezza mediante questi due sacramenti.
La fitoterapia
pagina 6
Il gonfiore addominale
e le piante carminative
L’accumulo di aria nello stomaco e nell’intestino “il meteorismo” è un disturbo così sgradevole da alterare spesso l’umore, il sonno e
l’appetito. Il medico potrà bene valutarne le
cause, che possono essere molto varie. Ma
qualunque sia la vera ragione che ne è alla
base, e quindi le misure specifiche che lo
stesso medico riterrà di adottare, si ha spesso la necessità di trovare qualche rimedio
che riduca rapidamente il volume dei gas e
produca almeno un temporaneo sollievo della
fastidiosissima sensazione che ne deriva.
Semplici preparazioni vegetali sono allo
scopo da sempre molto utilizzate nella medicina domestica e presentano un ruolo rilevante nella cura
del meteorismo. Le
piante con tale funzione sono dette
carminative.
Ne
fanno parte anche,
fra quelle che abbiamo già incontrato in
questa rubrica, la
menta piperita, la
camomilla, la melissa, che ho già segnalato come piante,
di preferenza, per lo
stomaco. Ma i carminativi in senso stretto appartengono tutti
alla famiglia botanica delle Ombrellifere (e
questa può essere già una nota interessante): soprattutto importanti sono il carvi (o
cumino dei prati o Kümmel), il finocchio,
l’anice verde.
L’azione carminativa decresce dalla prima
alla terza di esse.
Se ne possono utilizzare preparazioni in
gocce (ad esempio le tinture madri), ma sono
soprattutto noti ed efficaci gli infusi, anche
della singola pianta. Altrimenti si hanno buoni
risultati con una miscela di finiocchio (meglio
se un po’ pestato) e carvi, in parti uguali, di
cui quest’ultimo predomina per l’azione, il primo per il sapore, completandosi quindi l’un
l’altro.
Si tratta, a ben vedere, di piante che stanno
a metà strada tra le piante medicinali e le spezie e si sa che le spezie stesse hanno spesso
un’azione fisiologica di grande intensità.
E’ infatti esperienza comune che sovente
i cibi speziati sono digeriti più rapidamente,
venendo anche accelerato lo svuotamento
dello stomaco e dell’intestino.
P.C.
«Voce amica»
Gennaio-Febbraio 2012
Tre ragazzi africani
studiano con
il nostro aiuto
L’iniziativa di adottare uno studente
povero della Guinea Bissau (Africa),
proposta dalla comunità di Villa Bianca, ha trovato presso la comunità parrocchiale di Tarzo buona accoglienza
e cuore generoso. Una suora l’ha fatta
conoscere durante le Messe della Giornata Missionaria Mondiale e, successivamente, l’ha presentata ai ragazzi delle
scuole elementari, medie e superiori di
Tarzo e Corbanese tramite un filmato.
Se i ragazzi africani della missione
affidata alle suore francescane di Cristo
Re volessero frequentare la scuola statale, dovrebbero andare nella capitale
Bissau, a 300 Km circa di distanza. Ma
lontani dalla famiglia, senza mezzi economici, dove
troverebbero appoggio? In
quali pericoli incorrerebbero lasciati a se stessi? La
corruzione, purtroppo, è
sempre in agguato.
Per questo le Suore, con
la collaborazione dei generosi amici italiani, cercano
di aiutare i giovani studenti a frequentare una scuola
lontana dal villaggio 25
Km. I ragazzi li percorrono
a piedi perché a Bedanda
non ci sono mezzi pubblici, né privati. Forse qualche famiglia ha la bicicletta. La comunità religiosa li
sostiene pagando le tasse
e il materiale scolastico,
i libri e l’affitto della casa che li ospita
per cinque giorni alla settimana, e ad alcuni offre anche il vestiario. Il venerdì
i giovani ritornano nel villaggio sia per
aiutare i genitori nel lavoro, sia per partecipare alla catechesi e alla Messa domenicale. Riconoscenti per l’aiuto che
ricevono, essi prestano volentieri qualche servizio alla comunità.
I ragazzi del catechismo di Tarzo e
Corbanese sono rimasti impressionati
dalla povertà dei loro coetanei, dalla serenità dei loro volti nonostante manchino di tutto e dalla gioia con cui partecipano alla Messa con danze. La gente di
Bedanda sa di poter contare sulle suore
missionarie che, oltre all’ambulatorio,
hanno istituito una scuola materna per
educare i piccoli e assicurare loro un pasto al giorno. I più grandi sono felici di
frequentare il catechismo all’aperto, sotto un albero, perché possono conoscere
Dio, amare Gesù e prepararsi a ricevere i
sacramenti del Battesimo, della Cresima
e dell’Eucaristia.
E’ amore aprirsi ai bisogni dei fratelli.
L’amore chiede condivisione, compartecipazione di sofferenze e gioie, apre il
cuore alla bontà, alla solidarietà e al sacrificio. Così si fa esperienza che c’è più
gioia nel donare che nel ricevere. c’è più
gioia nel donare che nel ricevere.
I bambini e i ragazzi di Tarzo e Corbanese si sono impegnati ad aiutare i
loro coetanei africani con la preghiera e
qualche rinuncia. Come segno, la comunità di Villa Bianca ha preparato e consegnata a ciascuno una coroncina di 10
grani per recitare ogni giorno una decina
di Ave Maria.
Agli adulti è stato chiesto, oltre la preghiera, un piccolo contributo in denaro
in favore del progetto “Adotta uno studente africano”. C’è stata tanta generosità nella risposta. Il ricavato del mercatino che accompagnava l’iniziativa ha
fruttato 1.660 euro. La somma ha permesso almeno a tre ragazzi di frequentare il liceo.
Le suore ringraziano i due parroci,
don Francesco e don Angelo per la loro
squisita sensibilità missionaria e la loro
collaborazione, e, ancora una volta, chi
ha lavorato per preparare gli oggetti e
chi li ha acquistati con cuore missionario. Ricordano a tutti che ogni tempo, e
non solo il mese missionario, è tempo
opportuno per aprire il cuore e le mani
ai bisogni dei fratelli.
Sr. Amata Gabriella Marcanio
Gennaio-Febbraio 2012
«Voce amica»
pagina 7
RICORDO DI EMILIO MASETTO
Caro Emilio,
hai vissuto ogni attimo della tua vita con
gioia e allegria che trasmettevi anche ai tuoi
amici e alle persone che ti erano vicine.
In tutte le tue attività dimostravi impegno, tenacia e determinazione per svolgerle
nel modo migliore. Non ti arrendevi mai di
fronte agli ostacoli sia che fossero nel gioco, o nei compiti scolastici, o negli incarichi
affidati dalla mamma e dal papa.
Il tuo spirito d’iniziativa e la tua originalità ti hanno aiutato a superare, come fosse
un’avventura, situazioni difficili.
Sorprendentemente eri cresciuto senza televisione e videogiochi, forse per questo i
tuoi genitori non ricordano un tuo capriccio
perché ti venisse comprato qualche gioco.
Trovavi nelle cose semplici, nella natura e
nelle sue creature la gioia e il divertimento.
I tuoi animali preferiti erano la tigre, l’elefante e ... il coniglio!
Nell’ultima letterina a San Nicolò avevi
Emilio, il giorno 1 dicembre 2011 i tuoi
compagni e le tue maestre della classe V
della scuola primaria Giuseppe Mazzini di
Santa Maria hanno scritto di te che:
Sei generoso, sensibile e gentile/
Sei simpatico e spiritoso/
Sei corretto e leale nei giochi
Sai essere un buon compagno/
Sei calmo e preciso
Non fai dispetti/
Sei molto disponibile e sai ascoltare
Hai bellissimi occhi azzurri
e bei capelli biondi
Il tuo sguardo esprime fiducia/
Sei molto atletico
Corri veloce/
Sei agile e veloce come un ghepardo
Potresti fare il naturalista/
Mangi molte carote
chiesto chiodi e fil di ferro per finire di costruire la tua capanna sull’albero.Il tuo desiderio più grande, ciò che ti dava più gioia,
era giocare all’aperto con tuo fratello Simone e gli amici che spesso invitavi a casa tua.
Hai insegnato ai tuoi compagni di gioco il
valore del rispetto delle regole e della lealtà.
A scuola eri un bambino educato e impegnato, avevi fiducia e rispetto per le insegnanti, eri curioso di sapere e ti piaceva
imparare. Hai dimostrato fiducia in te stesso, certo dell’amore di mamma e papa, della loro costante presenza, del loro immenso
amore. Con queste parole, caro Emilio, abbiamo cercato di farti conoscere anche alle
persone che non hanno avuto la fortuna di
incontrarti.
Tu ci hai lasciati, ma rimani sempre con
noi attraverso il ricordo che conserviamo di
te.
Ciao Emilio e grazie per essere stato con
noi.
I tuoi amici
“ Lo Schiaccianoci ”
P. I. Ciaikovskij
Grande successo domenica 5 febbraio, presso l’Aula Magna, del
concerto “ Lo Schiaccianoci “di P. I. Ciaikovskij eseguito magistralmente dalla Rossini Chamber Orchestra diretta dal Maestro Mario Pan e recitato dagli
attori Maria Pia Timo e Luciano Manzalini. Un numeroso pubblico di grandi e piccini ha accolto con entusiasmo questa rivisitazione dell’opera ideata dal Trio InUno,
nella quale i celeberrimi brani del grande autore russo, creati per il balletto, vengono
inframezzati dal racconto di E.T. A. Hoffmann visto con gli occhi ironici della coppia Timo - Manzalini, fra l’altro per la prima volta insieme sul palco. Le melodie
del Valzer dei fiori, della danza della Fata
Confetto e di tanti altri brani famosissimi
hanno emozionato proprio tutti regalandoci un pomeriggio veramente da sogno.
Il Circolo Musicale è orgoglioso di aver
organizzato insieme agli Assessorati alla
Cultura e al Turismo del Comune di Tarzo e a Banca Prealpi questo meraviglioso
Concerto, e ringrazia tutte le persone che
hanno collaborato al buon esito di questo
evento. Arrivederci al prossimo concerto!
Egle Altoè
SULLA CREMAZIONE
“La Chiesa - anche se non si oppone alla cremazione dei corpi
quando non viene fatta in odium fidei - continua a ritenere la
sepoltura del corpo dei defunti la forma più idonea ad esprimere
la fede nella Resurrezione della carne, ad alimentare la pietà dei
fedeli e a favorire il ricordo e la preghiera di suffragio da parte di
familiari e amici”: lo ha detto mons. Angelo Lameri, dell’Ufficio
Liturgico nazionale della C.E.I. Per mons. Lameri, “va posta particolare attenzione alla scelta dei testi più adatti alla circostanza. Eccezionalmente, i riti previsti nella cappella del cimitero o
presso la tomba si possono svolgere nello stesso luogo della
cremazione”.
Allo stesso tempo “si raccomanda anche l’accompagnamen-
to del feretro, per quanto possibile, al luogo della cremazione.
Particolarmente importante, poi, è l’affermazione che la cremazione si “ritiene conclusa con la deposizione dell’urna nel
cimitero”,
“Sappiamo - spiega l’esponente della C.E.I. - che queste due
possibilità sono contemplate dalla legislazione civile italiana. Ma
queste prassi, soprattutto quella dello spargimento delle ceneri
in natura, sollevano molte perplessità sulla sua piena coerenza
con la fede cristiana, soprattutto quando sottintende concezioni
panteistiche o naturalistiche”.
In sintesi, la Chiesa non si oppone alla cremazione, ma non
accetta che un cristiano possa spargere la sue ceneri o tenerle
in luogo diverso dal Cimitero.
pagina 8
«Voce amica»
Gennaio-Febbraio 2012
UNIVERSITA’ DEGLI ADULTI DELLA VALLATA
I
l Carnevale è arrivato anche all’Ateneo degli adulti
della Vallata.
oè
Il programma di martedì 21 febbraio: al mattino
lle
l’intervenuto del Direttore Generale della Banca delle
Prealpi di Tarzo dott. Girolamo Da Dalto sul tema riti;
guardante i provvedimenti presi dal Governo Monti;
iù
in particolare sulla riscossione delle pensioni non più
io
in contanti. Nel pomeriggio gli studenti del Collegio
iDon Bosco di Pordenone, mantenendo viva la tradilo
zione, hanno intrattenuto i corsisti con uno spettacolo
idivertente basato su canti, ballo caratteristico brasina
liano, dialoghi, barzellette, schec ecc. Al termine una
tavolata piena di crostoli e dolci vari, preparati dallee
signore che partecipano al Corso, hanno deliziato i
ragazzi e loro familiari.
Nel precedente numero di “Voce Amica” venivaa
riportato il calendario degli incontri per imesi daa
gennaio a marzo.
Ora completiamo il calendario del 23° Corso del-la Università degli Adulti “don Bosco”:
GIOVANI
CHE SI FANNO ONORE
Roberta Tonin si è laureata il 28 febbraio
con il punteggio di 110/110 e lode in Economia e Gestione delle Aziende con curriculum
in Management delle Imprese Internazionali
presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Ha
discusso la tesi magistrale dal titolo “Il mercato della Cina: opportunità e sfide per le imprese
vitivinicole italiane” portata a termine dopo un
periodo di ricercaa ppresresre
ssso la Tongji University
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Shanghai. Sua relatrice
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stata la Prof.ssa Chri
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nna Trevisan.
Congratulazionii al
aalla
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dottoressa Roberta!
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- 10 aprile al Collegio don Bosco di Pordenone, mattino Clara
Meneghini- traduttrice e curatrice di libri, nel pomeriggio visita
opere d’arte presso la Curia Vescovile di Pordenone
- 17 aprile mattino: Gianluigi Nicolosi (cardiologo), al pomeriggio Luigi Basso (esperto di pappagalli).
- 24 aprile mattino Giampaolo De Luca (farmacista), al pomeriggio Giovanni Favero (grafico e fotografo
- 8 maggio mattino: Sandro De Nardi – docente di diritto costituzionale, pomeriggio: Armando Dal Col (bonsai master).
- 15 maggio mattino Gianfranco Santini (medico), nel pomeriggio: Angelo Da Re (produttore di vini)
- 22 maggio mattino Giancarlo Basaglia (immunologo), pomeriggio: Estrazione della lotteria
- 29 maggio nella Villa Albergo di Soligo, al mattino: Luisa e
Beppe De Filippi di Torino (medici ricercatori), nel pomeriggio:
Festa di Maggio con chiusura del Corso.
Antonio Pancot
www.comune.tarzo.tv.it
Gennaio-Febbraio 2012
«Voce amica»
pagina
[email protected]
.tv.9it
Notizie dal Comune
DEBITO IN ORDINE
Vorrei fare una comunicazione per chiarire un dubbio che molti cittadini mi sollevano. Molti sono preoccupati, visti i tanti
lavori, dei debiti che abbiamo fatto. Bene in
questo caso le leggi dello Stato ci vengono incontro, in quanto prevedono che vi sia
un indicatore dell’indice di indebitamento
dell’ente che viene generato attraverso una
proporzione tra gli interessi sul debito e i
primi 3 titoli dell’entrata. Proprio con le ultime finanziarie si prevede che l’indice scenda dall’8% che attualmente è il limite massimo, al 6% e poi al 4%. Molti comuni italiani
hanno raggiunto già da tempo il 6%-8%,
questi in futuro non avranno più possibilità
di assumere mutui finché non torneranno
sotto la soglia prevista per legge. Come potrete vedere dal grafico riportato qui sotto la
gestione finanziaria è stata più che corretta
e permetterà al nostro Comune di mantenere buoni livelli di intervento anche in futuro. I
dati sono a bilancio e controllati dal revisore
contabile.
Il Sindaco
CONSIGLIO COMUNALE DEI
RAGAZZI
Il nuovo Consiglio Comunale dei Ragazzi
di Tarzo con il sindaco Linda Corintoamai
assessori De Nardi Michele (ambiente),
Clean Sofia (cultura), Todero Benedetta
(sport) e Stolte Alexander (amicizia e solidarietà) ed i consiglieri El Ouajjajy Jassin,
Franceschet Jennifer, Meneguz Giovanni, Mtibaa Mohamed Ali, Petri Julia, Sommavilla Federica, Suarez Federico, Tonon
Giovanni ha sviluppato alcune idee e sono
già in fase di organizzazione il concorso
fotografico sugli animali e il MEGA QUIZ).
Sabato 25 febbraio si è tenuto a Santa Lucia di Piave l’evento FUTURIA: LA CITTA’
DELLE IDEE”. Primo meeting dei Consigli
Comunali dei Ragazzi presenti nel territorio
dell’Ulss 7; è stata un’occasione per i ragazzi dell’Istituto Comprensivo di Tarzo che
hanno partecipato numerosi e con entusiasmo per conoscersi e confrontarsi su questa esperienza che stanno vivendo, esperienza molto importante per loro, in quanto
hanno la possibilità di rendersi utili per il
bene della propria comunità, collaborando
con i diversi soggetti che la costituiscono.
RESTAURO DELLA SEDE
MUNICIPALE
Un po’ di storia
L’attuale sede municipale di Tarzo, collocata nel centro del paese è riportata
nell’elenco Ville Venete (Irvv 000034) con
denominazione Villa Del Mansionario, Lucis – Lucchese, sec. XVIII. Alla Mansioneria “Gabriele Mattiuzzi” e alla “Cappellania
Mondini” si è aggiunta quindi nel 1830 la
mansioneria “Lucis Lucchese”.
Ai tempi della Repubblica Veneta vivevano, in quella che oggi è la sede municipale,
i coniugi Paola Lucis e Giovanni Battista
Lucchese che lasciarono per testamento i
loro beni alla Parrocchia di Tarzo al fine di
erigere una mansioneria.
Il Vescovo Mons. Bernardo Squarcina in
data 01.03.1839 erigeva la mansioneria
con il titolo di “Lucis Lucchese della Beata
Maria Vergine del Rosario”.
Nel 1954-55 l’abitazione del mansionario venne acquistata dall’Amministrazione comunale per farne sede municipale e per il mansionario si costruì
un’abitazione in Piazza 4 novembre.
Con la trasformazione in sede municipale avvennero importanti interventi
di ristrutturazione che ne modificarono
i connotati architettonici interni originali e soprattutto le finiture (pavimenti e
pareti).
Il nuovo progetto di restauro conservativo è stato sviluppato secondo linee
guida volte a recuperare e valorizzare una
struttura edilizia fortemente alterata e degradata che non solo aveva perso i caratteri stilistici e spaziali originali, ma non assolveva più alle necessità funzionali di una
struttura pubblica con diversi servizi tecnico
amministrativi.
A seguito di una serie di sondaggi e indagini conoscitive è stato possibile ritrovare le
finiture originali ancora presenti in alcuni locali dell’edificio e si è proceduto con la stesura di un progetto organico e ambizioso; il
principio fondante è stato quello di valorizzare l’impianto architettonico storico con la
destinazione d’uso pubblica attraverso attività di restauro conservativo affiancate da
una progettazione secondo linee e concetti
contemporanei.
L’intervento ha considerato il palazzo nel
suo insieme, individuando un collegamento
verticale che permettesse di raggiungere
i diversi livelli interni anche a possibili portatori di handicap: è stata quindi realizzata
una struttura in acciaio e legno dal linguaggio dichiaratamente contemporaneo che si
inserisce in questo volume dai connotati
storici. A seguito dell’eliminazione di tutte le
superfetazioni e delle finiture più recenti è
stato possibile riportare alla luce le antiche
tracce del passato, andando a conferire
all’edificio quell’aspetto signorile originario,
ma anche portando alla scoperta di un affresco settecentesco di notevole pregio artistico: tutti elementi che hanno confermato
ancora una volta la raffinatezza del luogo.
Tutti gli impianti tecnologici adottati sono
stati realizzati secondo un concetto ispirato
all’adozione della più moderna tecnologia e
in un’ottica di flessibilità, oltre che di rispetto per il monumento storico e le peculiarità
presenti. Tutti gli interventi sono stati coordinati e autorizzati da parte delle diverse
Soprintendenze competenti, calibrando le
operazioni di restauro conservativo con le
attività di nuova realizzazione, proprio per
concertare il rispetto per un impianto antico con le necessità moderne. L’intervento
ha coinvolto anche gli spazi esterni andando a valorizzare la presenza della corte interna ripristinando l’antico camminamento
sotto l’arco in pietra visibile dalla viabilità
principale: anche in questa soluzione si è
operato affermando con materiali moderni
il valore che aveva in passato questo luogo, permettendo la fruizione, di tutti i livelli,
anche a portatori di handicap. Anche il fronte principale della Villa è stato valorizzato
evidenziando maggiormente la simmetria
della facciata principale, il cui rapporto con
il verde e l’attacco con la pedonalizzazione
pubblica sono stati migliorati.
Spesso una villa veneta risulta di difficile
riutilizzo soprattutto per attività legate alla
pubblica fruizione, sia per i vincoli strutturali e monumentali, sia per l’organizzazione dei diversi livelli e delle diverse quote
dell’impianto originale: in questa esperienza è stato possibile ottimizzare e valorizzare
l’impianto storico a favore di necessità contemporanee, il tutto attraverso la cura del
dettaglio e dell’abbinamento di materiali e
cromie.
(arch. F. Nassuato)
pagina 10
MOSTRA DEL LIBRO
Assessorato cultura e biblioteca comunale, con l’insostituibile supporto del comitato
biblioteca e di tanti volontari, hanno organizzato anche per il 2012 la Mostra Mercato
del Libro, che ha trovato adeguato spazio
espositivo nella nuova sala pubblica del rinnovato municipio di Tarzo. Buona l’affluenza
e le vendite dei libri, con sconti dal 15% al
50% su testi nuovi e non, e con la partecipazione di alcune classi elementari e medie
del nostro istituto comprensivo.
Prevista nell’ambito dei festeggiamenti
della Candelora, organizzati dalla pro loco
di Tarzo, la mostra del libro 2012 è stata
l’occasione per alcuni momenti di intensa
attività culturale, a partire dalla performance
della Corale dei Laghi, diretta da Nadia
Steffenino (per l’inaugurazione di sabato 21
gennaio), quindi con il Diario di Nilla con
Anita Possamai e musiche di Andrea Ruggeri (mercoledì 25) e infine con la presentazione dei Percorsi del Risorgimento di
Nicola Sergio Stefani (sabato 28). Desidero
esprimere un sincero ringraziamento a tutti
i volontari che hanno assicurato l’apertura
della mostra fra il 22 gennaio e il 2 febbraio
(sabato e domenica compresi), l’incaricato
del servizio biblioteca Lucio Tarzariol e la
presidente del Comitato Biblioteca Roberta
Tomasi, per il prezioso supporto.
Ass. Andrea de Polo
CIRCOLO DI LETTURA
Giovedì 1° marzo – ore 20,45 presso
la biblioteca comunale
“la lettura condivisa” si è parlato del
libro
PRENDITI CURA DI LEI di Kyung-Sook Shin
“… questo libro, con la sua impeccabile
ed essenziale prosa, ci mostra che cosa significa essere una famiglia” “… un autentico
omaggio ai misteri dell’essere madre.
***
Giovedì 12 aprile ore 20.45
parliamo del libro
Trilogia della città di K
dell’autrice ungherese Agota Kristof
…un libro
intenso, una
storia cruda che
apre la mente alle
riflessioni sui
danni provocati
dalla guerra…
«Voce amica»
Gennaio-Febbraio 2012
Nuovo orario di apertura della biblioteca
Lunedì
Martedì
9 -12.00
9 -12.00
14,30 -18,30 14,30 -18,30 B
B - presenza del bibliotecario
Mercoledì
9 -13.00 B
14,30 -18,30 B
20 – 21,30
Giovedì
9 -13.00 B
14,30 -18,30
20,45 –22,30
Venerdì
Sabato
Domenica
9 -13.00 B
9 -12.00
14,30 -18,30 B 1530 -18,30
18 - 21
INFORMAZIONI: BIBLIOTECA COMUNALE
Via Roma 42 Tel. 0438.9264208 [email protected]
COMUNE DI TARZO e CTP VITTORIO VENETO
Assessorati Cultura/Assessorati Servizi Sociali / Centro Territoriale Permanente per
l’istruzione in età adulta
ORGANIZZANO presso l’Istituto Comprensivo di TARZO
CORSO GRATUITO DI LINGUA ITALIANA PER STRANIERI ADULTI
‫ﺓﻱﻝﺍﻁﻱﺍﻝﺍ ﺓﻍﻝﻝ ﺓﻱﻥﺍﺝﻡ ﺓﺭﻭﺩ‬
SIGURISHT PA E GJUHËS ITALIANE
CURS GRATUIT DE LIMBA ITALIANA
ORARI DEL CORSO
Lunedì e Mercoledì dalle 8.30 alle 10.00 – livello iniziale
Lunedì e Mercoledì 10.00 alle 11.30 – livello A2
Iscrizioni aperte sino al 20.02.2012 - Inizio del corso lunedì 13 febbraio 2012
INFORMAZIONI ED ISCRIZIONI
Ufficio Servizi Sociali di TARZO e c/o Aula Mensa Scuola media nelle giornate di lezione
Elezioni comunali il 6 e 7 maggio 2012
Le elezioni amministrative 2012 sono state fissate per il 6 e 7 maggio. Interesseranno in Italia 1.023 Comuni, su 8.092 (il 12,6%) ed
una popolazione complessiva di oltre 11 milioni di abitanti.
L’eventuale turno di ballottaggio è previsto per il 20 e 21 maggio.
Entreranno in funzione le nuove norme, cosicché il nuovo Consiglio comunale sarà composto dal Sindaco e 7 Consiglieri,
(erano 1 + 16), ed il numero massimo di Assessori è stabilito in 3.
Nel nostro circondario sono pure interessati i Comuni di: Cappella
Maggiore, Conegliano, Fontanelle, Godega S.U., Santa Lucia di P. e
Susegana.
Progetto salvataggio anfibi – Cercasi Rospisti
Ente Nazionale Protezione Animali
Via Lourdes, 23 – 31015 Conegliano (Tv) Tel. 347.5931683 Fax. 0438.21399
www.enpatreviso.org - mail: [email protected] CF 80116050586 - La Protezione Animali dal 1871. Ente fondato da Giuseppe Garibaldi
All’inizio di ogni primavera, gli anfibi si destano dal letargo e, a decine di migliaia, migrano
in massa verso i corsi d’acqua per deporvi le uova. Per farlo, devono attraversare vie molto
trafficate. La compromissione delle possibilità di vita di tali animali, oltre a rappresentare,
di per sé, una perdita di biodiversità, è da considerare come un segnale d’allarme: basti
pensare alla loro importanza nella catena biologica (si nutrono di
larve ed insetti, mosche, zanzare ecc. quindi preziosissimi alleati
all’agricoltura. In nove anni di attività, nei due principali siti della provincia di Treviso, il Montello e i Laghi di Revine-Tarzo (da poco sede
del Parco Regionale), sono stati salvati dalle ruote delle auto circa
230.000 esemplari, dei quali oltre 140.000 qui da noi. Lo scorso
anno, attorno ai laghi se ne sono stati raccolti più di 20.000.
L’Ente Nazionale Protezione Animali rivolge un appello a tutti i cittadini dei comuni interessati affinché si rendano disponibili. È molto
facile ed altrettanto entusiasmante. Il tratto interessato per Tarzo è
in località Colmaggiore, dalla latteria sino all’incrocio di via Fornaci
tuttavia, essendo il tratto di Revine attiguo, spesso i volontari si
spostano da una posizione all’altra a seconda delle necessità. L’indispensabile dotazione del “Rospista” è la seguente: 1) mantellina
impermeabile (più piove e più si muovono), 2) giubbino rifrangente, 3) torcia ricaricabile, 4) secchio di plastica, 5) stivali, 6) molta
prudenza nel fare attenzione alle auto in transito. I minorenni è
preferibile siano accompagnati.
Il Presidente Adriano De Stefano
Gennaio-Febbraio 2012
LA COMMISSIONE
GIOVANI A S. GIUSTINA
BELLUNESE (BL)
Arfanta
«Voce amica
amica»
Paese mio
Un’occasione di condivisione, confronto, riflessione, programmazione, questo è
stato per la Commissione Giovani il ritiro
spirituale vissuto insieme al nostro assistente don Ezio, dalla serata di venerdì 13
a quella di sabato 14 gennaio scorsi.
Siamo partiti alle 19.00 da Tovena
giungendo a destinazione, al centro “Papa
Luciani”di S. Giustina Bellunese (BL),
per l’ora di cena condivisa, tra chiacchiere e risate fino a tardi.
Il mattino seguente sveglia per tutti alle
7.30, colazione, e poi riunione fino all’ora
di pranzo, i temi affrontati sono stati davvero tanti: ci siamo
scambiati le impressioni sul cammino che stiamo facendo a
livello di “gruppo” e su quello intrapreso con i giovani della
nostra forania, sia spirituale che formativo, programmando
anche le attività future
A farci compagnia per alcune ore, nel pomeriggio di sabato,
ci ha raggiunto don Roberto Bischer, responsabile della Pastorale Giovanile diocesana, con il quale abbiamo condiviso pensieri, proposte, preoccupazioni, progetti a più ampio raggio.
Alle 18.00 siamo saliti in macchina per il ritorno a casa,
con una tappa di preghiera comune, la partecipazione alla S.
Messa delle 19.00 in Abbazia a Follina animata dal Gruppo
Canto Giovani.
Alle ore 20 stanchi ma, anche quest’anno, contenti per
l’esperienza certamente positiva vissuta insieme siamo tornati
alle nostre case.
I luoghi
sacri
Salendo da Corbanese per la ripida strada di Costapiera, poco dopo un rinomato agriturismo, si giunge alla
sommità del colle, dove lo sguardo si apre sul panorama
di Arfanta e delle colline di Rolle e Farrò verso ovest e
di Tarzo verso est.
Nel bel pianoro lo sguardo viene attratto dal piccolo
oratorio, dedicato a Sant’Isidoro, patrono degli agricoltori, che si festeggia il 15 maggio, chiesetta voluta dal
compianto don Guerrino Tardivo “pastore – sindaco” di
Arfanta per tanti anni.
Una breve sosta per ritemprare le forze e il cammino
può proseguire attraverso una natura ancora non contaminata dal progresso. Si possono scegliere tre percorsi
diversi, la strada si dirama, infatti, in tre direzioni: salendo a destra la via ci conduce ad Arfanta, proseguendo per
il tracciato che porta ad ovest si scende verso il Molinetto della Croda ed, infine, voltando a sinistra la strada sale
verso il Mondragon dove, giunti sulla sommità del colle,
lo sguardo spazierà su tutta la pianura.
CHI E’ E CHE COSA
FA LA COMMISSIONE
GIOVANI?
La Commissione Giovani Forania “La Vallata” è composta
quest’anno da dieci membri che
rappresentano altrettante parrocchie della nostra forania, guidati
dall’assistente don Ezio Segat,
parroco di Revine e Lago ci sono:
Valentina R. per Arfanta, presidente, Elisa di Cison di Valmarino
nuova entrata; Ilaria di Combai,
delegata Commissione Giovani
Diocesana, Isabel di Corbanese,
pagina 11
nuova entrata, Enrico per Farrò;
Cristina per Follina, delegata
Commissione Giovani Diocesana e Consiglio Pastorale Foraniale, Marta di Lago;
Giorgia di Revine; Luca per
Tovena, Valentina M. di Valmareno.
Negli ultimi tre anni abbiamo organizzato delle veglie
di preghiera e degli incontri
di formazione itineranti. in
quest’anno pastorale centrati
sul tema: “TuttiifruttidelloSpiritoSanto.com(gio): momenti di spiritualità, condivisione animati dalla grande
gioia dell’incontro con Gesù.
L’impegno che ci siamo presi
è grande e noi siamo pochi, ma
il nostro motto in questi anni è
diventato “Dove due o tre sono
riuniti nel mio nome, io sarò con
loro”! Questa Speranza che ci
anima non ci può non spingere a
condividere con voi la bellezza
e la gioia di essere testimoni del
Vangelo, sale e luce del mondo.
Valentina – Commissione Giovani La Vallata
Ritiro 2011 a S. Giustina
Bellunese (BL)
I GIOVANI E LA PENTECOSTE
Inizia un nuovo anno e riprendono le attività dedicate ai nostri giovani:
venerdì 20 gennaio alle 20.30 nella sala della Parrocchia di Tarzo, con l’aiuto di Mons. F. Taffarel, abbiamo analizzato il passo evangelico de “La Pentecoste”. Un avvenimento apparentemente normale portatore di un grande
dono: Lo Spirito Santo, un “germe di vita nuova” da comprendere, accogliere, diffondere. Gesù semina in tutti e ci chiede di fargli spazio, di non
essere passivi ma metterci in movimento per creare qualcosa di grande nella
società, nella Chiesa e nel mondo in cui siamo chiamati a vivere, ciascuno
con la propria identità. Non possiamo tacere ciò che abbiamo sentito, ma
trasmetterlo con gioia al nostro prossimo diventando “la matita nelle mani
di Dio”.
In una collocazione inusuale per una veglia, venerdì 17 febbraio alle
20.30 nell’oratorio parrocchiale di Corbanese ci siamo riuniti davvero in
tanti per vivere insieme un momento di preghiera ispirato alla “Pentecoste”: tra l’ascolto della Parola. Con una riflessione personale e con l’adorazione davanti al Santissimo abbiamo meditato sul ruolo della preghiera
nella nostra vita: preghiera che è il primo contatto con Gesù, che non è
“evasione”, ma “invasione”. Attraverso questo intimo e libero dialogo con
Cristo riceviamo lo Spirito Santo diventando ricchezza l’uno per l’altro.
Solo chi sa ascoltare, riesce a parlare e Lo incontra. Quando Lo capisco
amo, quando amo, dono. Siamo stati invitati ad esprimere un pensiero su
cosa suscita in noi la preghiera, come l’affrontiamo, paragonandola a dei
“chicchi di grano” che abbiamo portato a casa come un segno che coltivato
con la preghiera, sono il “germe di vita nuova” per testimoniare la nostra
fede.
Ricordo il prossimo appuntamento foraniale per giovani che sarà venerdì
23 marzo alle 20.30 a Farrò con la Via Crucis foraniale su “I frutti e i
doni dello Spirito Santo” Guida: don E. Posmon. Vi aspettiamo numerosi!
Valentina – Commissione Giovani “La Vallata”
Invito alla comunità
«Voce amica»
pagina 12
Ricordi
De Zanet Lorenzo
18.4.1920 - 1.1.2002
Favero Ester
19.3.1921 – 15.8.1997
Gennaio-Febbraio 2012
E quipe Unità Pastorale “dei Laghi”
Arfanta, Corbanese, Lago, Revine,
Consigli Pastorali delle
i Laghi” propone ai membri dei
L’Equipe dell’Unità Pastorale “de
e Tarzo), un cammino
ine
o (Arfanta, Corbanese, Lago, Rev
parrocchie che la compongon
a tutta la Comunità.
rti
ape
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inco
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quaresimale con deg
spirituale itinerante nel tempo
trale:
cen
te e ha come tema
il percorso è strutturato in 5 sera
“LA COM UNICAZ ION E”
0
GIOVEDI’ 1 MARZO 2012 ore 20.3
Valmarino
di
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– Chiesa di “S. Francesco” di Ciso
FORAN IALE
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Tema:“CATECH ESI QUARE SIM
E DIOCE SANO
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sul CONVEGNO ECC
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“Abita la terra e vivi
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Rel: S. E. Mons. C. Pizziolo Vescov
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U EDI’ 5 MARZO 2012 ore 20.3
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L
ine
– Chiesa Parrocchiale di Rev
Il New Age””
Te a: “LE SETTE RELIGIOSE:
Tem
Rel: Sig. G. Bisetto
R
0 – Chiesa Parrocchiale di Lago
LUN EDI’ 12 MARZO 2012 ore 20.3
EN DE NZA
Tema: “COMU NICAZION E & DIP
perché non diventino ‘dipendenza’”
ne
Come usare i mezzi di comunicazio
Rel: Sig. Dott. F. Pignatelli
EDI’ 19 MARZO 2012 ore 20.30
L
LUN
– Chiesa Parrocchiale di Tarzo
la COMU NICAZION E”
T a: “L’ASPETTO SOCIALE del
Tem
Rel.: Prof.ssa P. Gardenal
L
dE
t nell 50°
Lorenzo ed
Ester
anniversario di matrimonio
il 10.11.1995
Cari genitori il tempo passa, ma
il vostro ricordo per noi non passa mai. Ci mancate tantissimo, vi
ameremo e ricorderemo per sempre.
I vostri figli.
***
MARZO 2012 ore 20.30
UN EDI’ 26 M
LUN
ese
– Oratorio Parrocchiale di Corban
ATIVE:
NIC
MU
CO
Tema: “LE STR ATEGIE
ità”
blic
pub
i mass-media e la
Rel.: Sig. G. F. Araldi
”
AVVISO SACRO anno 2012
RICERCHE
POSSAMAI ANTONIO
14.09.1938 – 13.02.2008
EROS POSSAMAI
Gli anni passano, il vostro ricordo
rimano immutato e voi siete sempre nei nostri cuori.
La famiglia
Trovandomi a fare il turno della
biblioteca di domenica pomeriggio godo di un’atmosfera unica, quasi incantata. L’afflusso di
utenti non è eccessivo e posso
così rilassarmi e sbizzarrirmi alla
ricerca di qualcosa che appaghi il mio interesse vagando tra gli scaffali. Vorrei precisare che ho sempre il brutto vizio di leggere più di un libro contemporaneamente
a seconda del luogo e spirito in cui mi trovo. Quella, era
la prima domenica di apertura dopo la mostra del libro
e quindi volli avventurarmi in una nuova lettura. Durante questa esibizione ebbi l’occasione di visionare molti
libri interessanti di autori locali e non. Essendo solo recentemente rientrato dagli Stati Uniti sentivo
la necessità di riscoprire il patrimonio culturale
e naturale delle mie terre. Ero quindi particolarmente interessato al librone su Tarzo di mons.
Basilio Sartori edito della banca delle Prealpi.
Iniziai a sfogliarlo e dopo il capitolo sulle nostre
bellezze architettoniche fui assorbito nella lettura del capitolo preistorico. In particolare mi interessò
il paragrafo che parlava dei fossili rinvenuti nella zona.
In particolare di un rinvenimento “insolito” a Resera. La
mia memoria iniziò a indietreggiare di anni e mi ricordai
di quando, ragazzino, appena trasferitomi proprio a Resera, da Corbanese, perlustravo la zona alla ricerca di
“d Laghi
U ità Pastorale “dei
Equipe Unità
tracce della vita preistorica. In una di queste ricerche
incappai in un fossile speciale, diverso da tutte le altre
conchiglie e ne fui mesmerizzato tale era il suo fascino
per me. Decisi di portarlo alla mia maestra Laura Grava
la quale lo portò al marito geologo. La risposta si fece
attendere un po’, ma fu eccitantissima. Il fossile aveva
più di 65 milioni di anni ed era probabilmente un riccio
di mare. Il mio appetito per la scoperta invece di essere
appagato fu ulteriormente aumentato. Passavo il tempo a cercare fossili e minerali e un giorno trovai qualcosa di veramente carino. Il fossile era di una conchiglia di
circa 3 cm ancora chiusa e veramente ben conservato
con la superficie ancora ricca in particolari. Un giorno
parlai del ritrovamento con il parroco di Arfanta Don
Antonio. Vista la rara scoperta, il parroco ne fu talmente
colpito che disse di aver avuto un sogno in cui noi due
aprendo la conchiglia trovavamo all’interno un
orologio. Don Antonio decise anche di scrivere un articolo su Voce Amica a riguardo. Ancor oggi qualche parrocchiano se ne ricorda
come dimostratomi dalla Signora Maria di Resera che durante una conversazione avvenuta
dopo quasi 20 anni di mia assenza da Resera
mi riportò alla memoria proprio questo avvenimento. Il
fossile è tuttora ancora intatto, chiaramente non fu mai
aperto. Questo pezzo di roccia non conterrà un orologio d’oro o di qualsiasi altro tipo, ma porta con se molte
informazioni e per sempre un grande fascino.
Valeriano dal Cin
La«VVoce
oce amica»
di Corbanese
Gennaio-Febbraio 2012
Scuola
dell’Infanzia
pagina 13
“S. Antonio”
UN CARNEVALE
DAVVERO DIVERTENTE!!!
Viva il Carnevaleeee!!! Quest’anno ci siamo
proprio sbizzarriti: del resto con un amico come Elmer l’elefante,
che sembra vestito da Arlecchino, non poteva che essere un carnevale davvero speciale! Ci siamo trasformati anche noi in tanti piccoli Elmer, realizzando una maschera tutta colorata fatta proprio ad
elefante, con tanto di proboscide! E poi che dire della sorpresa che
ci hanno fatto le maestre? Una mattinata tra farina, uova, mestoli
e stampini per preparare tanti biscottini… e in un attimo il nostro
salone si è trasformato in un laboratorio di grandi maestri pasticceri…..perché a carnevale, si sa, ogni dolcetto vale!
Infine, come degna conclusione di questo vivace e colorato periodo, c’è stata la tanto attesa festa in maschera tra giochi e stelle
filanti…eravamo tutti bellissimi..non sembra anche a voi???
2
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A
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EPI
Anche quest’anno come di consueto per la festa dell’Epifania,
nel primo pomeriggio ci siamo dati appuntamento nella nostra
Chiesa Parrocchiale per la Benedizione dei fanciulli e il bacio al
Bambin Gesù.
Al termine della Funzione si è svolta un’interpretazione del Santo
ANAGRAFE
NELLA CASA DEL PADRE
1 Chiesurin Francesco di anni 68 celibe,
fu Giovanni e fu Rosolen Amelia. La sua solitudine, la sofferenza, l’alternarsi di speranze e
di dolorose vicende resero difficili i suoi ultimi
anni di vita. Concluse il suo pellegrinaggio su
questa terra nella sua casa il 2 gennaio 2012,
per arresto cardiaco. Il funerale venne celebrato nella nostra chiesa parrocchiale il 5 gennaio
e poi accompagnato al cimitero, in attesa della
risurrezione.
Natale animata dai ragazzi del Catechismo.
Un grazie prima di tutto alle Catechiste che si sono prodigate
nel preparare la Sacra Rappresentazione e ai bambini che con tanta
semplicità si sono resi protagonisti.
Francesco Borsoi
BATTESIMI
1. BIASI MATTEO di Dario e di
Mattiuz Lucia, nato A Vittorio Veneto
il giorno 10.04.2011 e battezzato nella nostra Chiesa l’8.01.2012. Abita in
via 30 Ottobre.
Madrina Franco Manuela, da Corbanese.
2. BOF LUCREZIA di Gianangelo
e di Manzato Laura, nata a Conegliano
il 16.04 2011 e battezzata l’8 gennaio
2012 nella nostra chiesa Arcipretale.
Abita in via S. Francesco 1/A.
Madrina: Dalle Crode Mariangela,
da Corbanese.
pagina 14
VERSO
LA CRESIMA
Mi sta a cuore ricordare alla
Comunità che il 25 marzo alle
ore 9, il nostro Vescovo donerà
il dono dello Spirito Santo a 19
ragazzi e ragazze della nostra
parrocchia. Non è il numero dei
cresimandi a dare consistenza
a questo avvenimento, ma la
PENTECOSTE che si celebra e
che costruisce la Chiesa. Infatti, la Chiesa, ed anche questa
piccola chiesa che è la nostra
parrocchia, è nata dalla Pentecoste celebrando il sacramento
della Confermazione. Questo
avvenimento afferma che oggi
lo Spirito Santo opera per
questi adolescenti e per questa
parrocchia. Il cammino della preparazione con l’aiuto delle due
catechiste, Stefania e Olivanna,
dovrebbe condurre questi nostri
amici a vivere l’incontro con lo
Spirito Santo come dono di Cristo risorto e come chiamata di
responsabilità; pietre vive, con
la ricchezza, la varietà e la libertà di nuove creature. La famiglia,
resta indispensabile in questo
cammino di vita cristiana, ma anche i padrini, gli amici, la parrocchia devono contribuire a formare il terreno fertile e privilegiato
per formare le loro coscienze
alla luce del Vangelo. Ma la famiglia e la parrocchia riescono
a far crescere nella fede e nella
amicizia di Gesù questi ragazzi?
E’ un problema che noi adulti ci
poniamo. Ma il dono accettato
dello Spirito Santo per lavorare
sulle loro coscienze, domanda
una gioiosa risposta. E noi quale
accoglienza quali spazi, quale fiducia diamo a questi adolescenti?
d.A.
Panevin
«Voce amica»
50 anni di Matrimonio
Gennaio-Febbraio 2012
Nozze d’oro anche per Tomasi Luigi e
De Coppi Eleonora che hanno iniziato la
giornata di festa con una santa Messa per
ringraziare il Signore per questo tempo
della vita passato insime. Poi hanno
condiviso un momento conviviale attorniati
dai figli, nipoti e parenti.
Dal Molin Arcangelo e Foltran
Marisa hanno raggiunto il traguardo
dei 50 anni di matrimonio e il 31
dicembre 21011 dopo una santa
Messa nella nostra parrocchiale hanno
festeggiato la ricorrenza attorniati dai
figli, nuore e nipoti.
Gli auguri a queste coppie perché possano trascorrere altri anni insieme in salute e serenità.
RINNOVATO IL SENTIERO DEL CALVARIO
Ritorno su una realtà “bella”
di Corbanese. Qualche anno fa
sono stati restaurati dalla Parrocchia la Chiesetta dedicata
al Redentore sul Calvario, nel
suo aspetto interno ed esterno e il campanile. Si arriva al
piazzaletto della chiesa, da una
mulattiera camminando su una
stradicciola in sassi.
Nel 2010, a cura del gruppo
Alpini di Corbanese, sono stati restaurati i capitelli della Via
Crucis che si trovano lungo il
sentiero che porta alla Chiesetta. Ogni capitello è, da antica data sponsorizzato da una
famiglia del paese. Così anche
questa volta sono state invitate
le famiglie a sponsorizzare con
il contributo della Banca delle Prealpi, degli alpini e parte
Anche quest’anno il Gruppo Alpini di Corbanese in collaborazione con la Pro Loco ha allestito il tradizionale “ Panevin “. Proprio alle 20 con l’arrivo della staffetta con le torce accese a Tarzo
dopo la benedizione del fuoco è incominciato a piovere. Non ci
siamo arresi e abbiamo acceso il falò
come da programma. A tutta la gente
arrivata per l’evento sono state offerte salsicce, costicine, polenta, vin
brulè, brodo caldo e la tradizionale
pinza. Guardando il fumo e le faville pensando al vecchio proverbio che
dice: ”quando il fumo và verso sera,
polenta a pien caliera“ abbiamo tratto
buoni auspici per l’anno appena iniziato.
Il Caporuppo Meneghin Sergio
della parrocchia a sostenere le
spese del restauro.
Ora, in tempi sorprendentemente celeri per un ente pubblico, l’Amministrazione comunale ha completato l’opera.
Con una spesa di 140 mila euro,
in parte finanziati dalla Regione tramite il Piano di sviluppo
rurale, in parte dal Comune,
il percorso è stato pavimentato con pietre provenienti dalle
cave di Lago ed è stata collocata una staccionata di protezione.
L’inizio del sentiero è stato valorizzato con una piccola
fontana alimentata dalla vicina sorgente, mentre nella parte conclusiva, nei pressi della
chiesetta si è proceduto allargamento della strada. E’ stato
deciso, spiega il sindaco Bof,
di sostenere questo intervento
sia per il valore paesaggistico
e storico del percorso, sia per
il suo significato simbolico. La
comunità di Corbanese, infatti,
si ritrova tradizionalmente a
percorrere la via Crucis la sera
del Venerdì Santo, sia in qualche venerdì della quaresima per
rivivere le ultime ore di vita di
Gesù, sia nella terza domenica
di luglio nella festa del Redentore.
Sono state rinvenute resti di
pietre, parte di ciottolato, per
cui fanno presumere che anche
in passato vi fosse una qualche
forma di pavimentazione. Nel
completare questo lavoro sono
state ritrovate due fondamenta
che ci fanno pensare che lungo il percorso ci fosse anche
un arco, per cui il gruppo degli
alpini ha pensato di ricostruirlo. Il parroco con la comunità
parrocchiale sentitamente ringrazia l’Amministrazione, il
gruppo Albini e le varie famiglie che hanno sponsorizzato
l’opera.
Don Angelo
«Voce amica»
Gennaio-Febbraio 2012
Miei cari,
sono una nonna alquanto anziana
e da un po’ di tempo mi è tornata
alla mente una canzone che cantavo
quando andavo all’oratorio dalle suore
e ancora mi piace cantarla dentro di
me, quasi fosse una preghiera.
Eccola!
Al risonar dell’Ave della sera
il cuor si eleva a te mistica Rosa,
il labbro scioglie la gentil preghiera
che risuonò la prima volta in ciel
AVE MARIA AVE MARIA.
E da quel giorno in cui il divin
messaggio
Di grazia piena t’acclamò Signora,
la terra tutta in un perenne maggio,
fiori ti dona di olezzante amor!
Il vecchio stanco nell’ora sua dolente,
implora pace negli ultimi suoi giorni,
noi giovinette la nostra vita ardente
a te doniam a madre del Signor.
AVE MARIA AVE MARIA.
E.B.
100 anni
pagina 15
Elvira Antoniazzi
(a destra nella foto) ha tagliato il
traguardo dei cento anni attorniata dall’affetto dei figli, dei nipoti e
pronipoti. Elvira assieme ai 6 fratelli è cresciuta con i valori preziosi
e senza tempo di una volta, quando
ci si voleva più bene. La serenità e
la gioia di vivere che brillano nei
suoi occhi, sono il meritato premio
di un coerente e saggio percorso di
vita.
GRUPPO ALPINI
ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI
Venerdì 20 gennaio 2012 si è svolta l’assemblea ordinaria dei soci del Gruppo Alpini
Corbanese alla presenza del delegato sezionale Antonio Dall’Anese.
Dopo l’esposizione delle relazioni
morale ed economica, e la loro approvazione si è proceduto alla determinazione della quota di iscrizione
annuale, che se non subirà variazioni
da parte della sede nazionale e della
sezione rimanendo invariata. Come
ultimo atto si è proceduto alla nomina
dei delegati per l’assemblea sezionale.
il Capogruppo
Meneghin espone
la relazione morale
Programma anno 2012
Gennaio: il giorno 5 Panevin, 20 Assemblea dei Soci e il 22 a
Solighetto: Commemorazione Battaglia di Nikolaiewka.
Febbraio: l’11 Banco Farmaceutico, il 21 Ultimo di Carnevale e
il 26 Assemblea delegati al “Dina Orsi” di Conegliano
Marzo:, 8 – 11 Alpiniadi a Falcade, il 25 Annuale pranzo alpino
ed il 31 pulizia del Calvario per la Settimana Santa.
Aprile:, il 22 a Sernaglia per il 50° di Fondazione e il 25 Anniversario della Liberazione.
Maggio dall’11 al 13 ADUNATA NAZIONALE a Bolzano.
Giugno: il 2 Festa della Repubblica, il 24 Annuale Gita Alpina
con Cerimonia a Cima Vallona per il 45° anniversario.
Luglio: l’1 a Col di Nava per il 62° Raduno Nazionale, l’8 pellegrinaggio nazionale all’Ortigara, 21 e 22 raduno triveneto a Feltre.
Settembre: il 2 a Cison per il 40° Raduno al bosco delle Penne
Mozze.
Ottobre: il 15 a Conegliano per l’Anniversario Fondazione
Truppe Alpine, a metà mese castagnata per le scuole materne ed
elementari ed il 28 a Barbisano per il 50° di fondazione del Gruppo.
Novembre: il 4 Anniversario della Vittoria e delle FF.AA., il
10 San Martino, il 17 Santa Messa e cena sociale ed il 24 colletta
alimentare.
Dicembre: l’1 Cena sezionale ed il 24 Vigilia del Santo Natale
distribuzione pinza e vin brulè.
pagina 16
Cara Dony
Eccoci qui tutti insieme
per salutarti. Il fatto che ci
sia così tanta gente qui riunita per te testimonia quanto
era facile volerti bene ed esserti amico.
Porteremo sempre nel
cuore la tua grande voglia di
vivere e di assaporare tutto
ciò che di buono la vita ti
offriva. Queste tue qualità
hai cercato di trasmetterle ai tuoi alunni, ai ragazzi
che seguivi a catechismo e a
tutti quelli a cui facevi l’animatrice al Grest.
Sei sempre stata gentile ed
altruista, sempre pronta ad aiutare gli altri
senza mai aspettarti nulla in cambio. Perché
tutto ciò che facevi, lo facevi con il cuore,
un cuore grande, sempre aperto sia nei confronti delle persone care, che di quelle con
cui avevi un rapporto meno stretto.
La tua forza e la tua determinazione sono
state e sempre saranno un grande esempio
per tutti noi. Anche quando la tua malattia avrebbe dovuto spingerti al riposo e ad
una maggiore attenzione per te stessa, la
«Voce amica»
tua voglia di vivere prendeva ancora il sopravvento ed ancora salivi in sella alla tua
moto, senza ascoltare le raccomandazioni
degli altri, testarda ed indipendente come sempre. Lascerai sicuramente un grande vuoto in tutti coloro che
hanno potuto conoscerti, ma
soprattutto in chi ha potuto
averti ogni giorno accanto, anche nei momenti più
duri e di maggior difficoltà.
Mi mancherai tantissimo,
perché per me non sei stata
solo cugina e madrina, ma
sei stata come una madre
che con un solo sguardo riuscivi a capirmi. Poterti stare
accanto ogni attimo mi ha
riempito di gioia. Senza di
te sarà tutto più difficile e più triste, perché
eri il mio punto di riferimento, tutta la mia
forza, ciò che mi spingerà a lottare, per te
e per tutto ciò che mi hai insegnato negli
anni.
Sei sempre stata un modello da seguire, ti
ho sempre ammirata per tutto ciò che avevi
dentro, ma non facevi mai vedere agli altri:
per i tuoi valori, per l’amore che, anche se
non direttamente attraverso parole o segni
di affetto, comunque riuscivi a trasmettere.
Gennaio-Febbraio 2012
Ammetto che starti vicina ogni giorno
non è stato così facile, sia per il dolore che
provavo nel vederti lottare contro la malattia, sia per il tuo caratterino. Nei momenti
di difficoltà e in cui più stavi male, chi ti era
accanto sentiva su di se quanto per te fosse
pesante ciò che stavi combattendo.
Ti ho vista lottare sino alla fine con la tua
solita forza. Ora puoi finalmente riposarti,
ma ti prego, anche da lassù, continua ad incoraggiarmi così come facevi quando eravamo insieme.
Ti voglio bene Dony e grazie col cuore
di tutto.
Sara T.
Ciao Doni,
grazie per averci voluto bene.
Grazie per la tua infinita generosità ed
immensa disponibilità.
Sai Doni, secondo me, noi siamo come
dei “pennelli” e quando abbiamo terminato di dipingere il “quadro della nostra vita”
Gesù ci chiama a sé.
Sentiremo molto la tua mancanza, ma ci
conforta il pensiero che finalmente sarai felice accanto alla tua mamma, al papà ed ai
nonni. Dal cielo continua a volerci bene facendoci sentire la tua presenza “viva” nella
nostra vita.
Ciao Doni.
Isabella e Rosalia
GRUPPO FON FIERUN CORBANESE
Come oramai da svariati anni, anche questo carnevale ci ha visti protagonisti durante le sfilate organizzate dall’associazione Carnevali di Marca. Abbiamo preso parte alle sfilate di:Tarzo, Pianzano,
Valdobbiadene, Pieve di Soligo, Santa Lucia, Vittorio Veneto, Conegliano; Maron di Brugnera ed in
fine il 24 marzo sera a Prata di Pordenone.
In tutte le sfilate abbiamo avuto un’ottima presenza di partecipanti questo a dimostrare che il gruppo
è vivo e che tutti coloro che vi partecipano mettono del loro meglio.
Per la prima volta quest’anno, in collaborazione con la Pro Loco ed il Gruppo Alpini e grazie al contributo del Comune, abbiamo organizzato il carnevale in piazza. La sera della sfilata di Tarzo abbiamo
portato il carro nella nuova piazza e li abbiamo fatto festa con tanta gente ed anche con i carri che,
facendo ritorno alle proprie sedi, si sono fermati con noi.
Un ringraziamento a tutti i nostri sponsor, che con il loro
contributo ci permettono di poter realizzare il carro e di
migliorarci di anno
in anno.
GRAZIE
A TUTTI E
ARRIVEDERCI
ALLA PROSSIMA
STAGIONE...
IL GRUPPO
FON FIERUN.
PRO LOCO
I termine Pro Loco significa a favore del luogo. Quindi
anche la nostra Pro Loco con
tutte le sue iniziative cerca
il progresso ed il benessere
del nostro paese. Per quanto
possibile è stata sempre presente sia nelle iniziative che
alle varie richieste di contributo, in particolare nei confronti della Scuola paritaria,
della Scuola Materna, per
San Nicolò, con le luminarie
natalizie e la serata del carro
mascherato. Ed in altre occasioni collaborando con l’Amministrazione Comunale ed
altre Associazioni.
Per poter continuare nella sua attività, essendoci
quest’anno il rinnovo del
Consiglio invitiamo qualche
persona disponibile ad impegnarsi per Corbanese ad
entrare nel nuovo Consiglio.
Più si è più idee si possono
sviluppare.
La Pro Loco
Gennaio-Febbraio
raio 2012
Scuola
MATERNA
FESTA DELL’EPIFANIA 2011
La parrocchia della “ Purificazione della B. V. Maria”, in questi ultimi anni sta
invitando per la festa dell’Epifania tutti i
bambini, (nel primo pomeriggio) per ricevere la benedizione con la statua di Gesù
Bambino. Viene svolta una breve celebra-
zione: la lettura del vangelo del giorno, la
processione con Gesù Bambino seguita da
canti natalizi. Segue poi la premiazione per
i ragazzi che hanno partecipato al “concorso presepi” e alla fine viene sorteggiato il
nome di un/a bambino/a presente. Questo
bambino ha il compito di accogliere l’immagine di Gesù Bambino. Dal bambino
che l’ha custodito nell’anno precedente, di
portarlo in famiglia per pregare per tutti i
bambini del mondo. E’ una iniziativa che
emoziona tanto i bambini, perché tutti vor-
Voce
Amica
«Voce
amica»
Tarzo
www.parrocchiaditarzo.it
pagina 17
rebbero avere questo privilegio. Quest’anno è stato sorteggiato il bambino Piaia Simone, il quale ha ricevuto il Gesù Bambino
dalla bambina Pradal Lucia. Alla consegna
Lucia ha invitato Simone ad avere cura di
Gesù Bambino, di custodirlo bene e di pregare per tutti i bambini.
S. L.
L’ORTO
Passando nel cortile della nostra scuola
c’è una bella novità! Ci sono 6 cassette riempite di terra in cui abbiamo seminato 4
varietà di semi. Il progetto “orto” prende
spunto dalle avventure di Pinocchio che
in questi giorni si sta recando al Campo
dei Miracoli per seminare le sue 4 monete. Noi lo sappiamo che il Gatto e la Volpe
lo vogliono imbrogliare e che non esistono le piante di soldini! Ma per capire cosa
succede quando nasce una piantina, stiamo
vivendo alcune esperienze che ci permetteranno di sviluppare abilità diverse attraverso l’osservazione, la manipolazione e
l’esperienza diretta di ciò che accade. Venerdì mattina le maestre ci hanno
preparato una bella sorpresa: in
salone c’era un grande telone con
all’interno un quadrato formato
con la terra. Tutti insieme abbiamo giocato e scoperto questo
elemento naturale attraverso i 5
sensi, con le palette e le formine
abbiamo anche potuto costruire
dei castelli e delle torte. Poi ad
un certo punto in piccoli gruppi
abbiamo riempito dei vasi con la
terra e ognuno di noi ha piantato
CARRO MASCHERATO 2012
“LE AVVENTURE DI PINOCCHIO “
La scuola dell’Infanzia, come ogni anno partecipa alla
grande sfilata dei carri mascherati.
Quest’anno presenta il suo carro con il tema: “Le avventure di Pinocchio”.
un semino.
Infine, abbiamo portato i vasi in giardino
e abbiamo bagnato il terreno. A turno ogni
sezione ha il compito di curarle e tenerle
d’occhio, senza dimenticarci di innaffiarle
ogni tanto.
Quando cresceranno potremo trapiantare le piante in un piccolo appezzamento
di terreno che dei nonni volontari ci hanno
preparato arato.
Ora non ci resta che aspettare, per poter vedere con i nostri occhi cosa succede
a quei piccoli semini che ora sono sotto la
terra!
Il personaggio che principalmente
emerge è Mangiafuoco che guida il
suo mezzo di trasporto con dentro tutti
i suoi Burattini per gli spettacoli. Naturalmente Pinocchio (il protagonista
della fiaba) è davanti, imprigionato e
messo al sicuro dallo stesso Mangiafuoco che gli garantisce successo e denaro.
Ai lati non mancano gli altri personaggi del racconto:
* Il grillo che richiama Pinocchio alle regole;
* La Fata Turchina che desidera trasformare il burattino in un bambino vero;
* Il Gatto e la Volpe che portano Pinocchio
su strade facili e divertenti;
* Il povero Geppetto ( in alto) ..alla ricerca del suo
bambino Pinocchio;
* C’è anche il pescecane che si magia Pinocchio.
Questo carro è stato preparato da un gruppo di bravi
papà per far divertire a carnevale i bambini e si sono
ispirati al tema didattico della scuola.
BRAVI A QUESTI PAPA’!
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«Voce amica»
PALIO DEI CHIERICHETTI 2012
Noi Chierichetti di Tarzo, per crescere insieme nello Spirito di servizio,
izi
zio,
io,
o,
nell’affiatamento, nell’amicizia con Gesù, abbiamo affrontato le tre
prove, proposte dagli animatori del Seminario per la festa del 24
aprile 2012 con tutti i Chierichetti della nostra Diocesi.
1° PROVA
RISPONDERE ALL’AMORE SI PUO’
Abbiamo scritto e abbiamo ricevuto la risposta da suor Ernestina
Squizzato, missionaria in Guinea-Bissau, che avevamo già incontrata
nel mese di ottobre 2011 (mese missionario).
Questa è la nostra lettera:
Carissima Sr. Ernestina,
siamo i chierichetti di Tarzo, ti abbiamo incontrata durante il mese
di ottobre ( mese missionario); quando ci hai fatto vedere nella video cassette ciò che
tu fai nella missione in Guinea –Bissau. Siamo stati contenti di averti conosciuta in
quella occasione e di quello che tu ci hai detto e fatto vedere. E’ stato molto interessante e bello vederti tra i bambini, tra le persone malate e quelle in carcere. Il 24 aprile
in Seminario di Vittorio Veneto c’è la festa dei Chierichetti. Per questa occasione vogliamo farti una domanda che per noi è importante: “Come nella tua vita hai risposto
e rispondi all’amore di Dio?”
Saremo contenti se tu rispondessi molto presto a questa domanda e desideriamo vederti.
Ti aspettiamo presto, intanto ti auguriamo buon lavoro con le persone che incontri.
Noi ti siamo vicino con il cuore e sempre ti ringraziamo.
Ciao, a presto e con affetto
I Chierichetti di Tarzo
Gennaio-Febbraio 2012
E lei così
ci risponde:
Carissimi Chierichetti di Tarzo,
Enrico, Filippo, Nicola, Riccardo, Andrea, Daniele, Thomas, Luca,
Umberto,
Mattia,Tommaso, Elia, Marco
U
Braido,
B
Marco Introvigne, la vostra lettera,
te
ricevuta con immenso piacere, ha
suscitato
su
nel mio cuore tanta simpatia,
affetto,
af
ammirazione per voi. Grazie per
le vostre belle parole e per l’interessante e importante domanda che mi avete
rivolta:”Come
riv
nella tua vita hai risposto
e rispondi all’amore di Dio?”
Tento di rispondere,
anche se è difficile per
me esprimere tutto il
percorso della mia vita
donata al Signore. Sono
stata spinta solo dal suo
immenso amore.
Fin da piccola i genitori e i catechisti mi hanno
insegnato a conoscere
il Signore nostro Padre
che ci ama e ci perdona.
Ho capito che niente al
mondo è bello e grande
come Lui. E fin da allora
ho pensato: se Gesù mi
ha voluto tanto bene ed è morto per me, io
voglio stare solo con Lui. E ho deciso di offrire la mia vita per Lui. E’ nata così la mia
vocazione di farmi suora:voglio donarmi a
Gesù, essere sua per sempre, servirlo nei più
poveri, come S. Francesco d’Assisi. Mi attirava tanto la vita missionaria che sentivo
raccontare con tanto fervore dai missionari.
Essi andavano fra i popoli che non conoscevano Gesù e pativano fame, malattia e morte
per mancanza di medici e di medicine. Soffrivo anch’io per non essere la con loro per
aiutarli. Appena noi Suore Francescane abbiamo aperto una missione in Africa, nella
Guinea-Bissau, ho subito fatto domanda di
andare anch’io. In quel paese poverissimo,
al sud dove mancava tutto: strade, acqua,
luce, medicinali per curare tanti bambini
malati che diventavano ciechi o handicappati per mancanza di cure e di nutrimento.
E ne morivano tanti. Il contatto quotidiano
con scene di dolore e di morte, aumentava
sempre di più in me l’amore per Gesù e per
i poveri e i sofferenti. Li amavo ogni giorno
di più e cercavo di aiutarli con tutte le forze, perché avevo la certezza della Parola di
Gesù: “Quello che fate ai più piccoli dei miei
fratelli, l’avete fatto a me”.
Mi sono sentita un piccolo strumento che il
Signore si era scelto per fare cose grandi per
quella povera gente. Oltre a fare catechesi ai
giovani a agli adulti, ho sempre lavorato in
ambulatorio.
«Voc
oce
e amica»
a ic
am
i a
Gennaio-Febbraio 2012
Bambini e persone adulte gravissimi erano sempre
molti, ma i mezzi per curarli erano pochi.
La presenza del Signore suppliva a questa mancanza. Lui sanava e consolava.
Quanti miracoli veri hanno visto i miei occhi.
Quante emozioni, quanti bambini salvati dalla morte. Ho sperimentato davvero quanto sia bello e grande salvare la vita degli altri insieme alle mie consorelle. Un altro servizio, molto bello, per rispondere
all’amore di Dio è stata per me l‘assistenza ai carcerati.
Quando la sera tornavo dal carcere con il cuore
pieno delle loro pene, camminavo piangendo. Sentivo di aver incontrato in loro lo stesso Gesù che ha
detto:”Ero carcerato e mi avete visitato” e a volte anche “ liberato” perché diversi erano innocenti e noi
siamo riusciti a far riconoscere la loro innocenza e a
liberarli dalla prigione.
In questi momenti emozionanti di servizio ai poveri, ho sperimentato che, rispondendo all’amore del
Signore, si incontra la vera felicità.
Vi saluto con affetto e vi auguro che Gesù faccia
comprendere anche a voi che c’è più gioia nel dare
che nel ricevere. Lui vi insegni come rispondere al
grande amore che ha per ciascuno di voi. Nella mia
preghiera vi ricordo.
Sr. Ernestina
Guinea- Bissau, 2 febbraio 2012 - Festa della Presentazione del Signore al Tempio
2° PROVA
“ IL DONO “
Abbiamo confezionato un cestino regalo e, dopo la
celebrazione Eucaristica di domenica 22 gennaio, lo
abbiamo consegnato al Signor Agostino Lessi. Naturalmente lui non si aspettava da noi un gesto di attenzione e tanto meno un dono.
Il nostro piccolo gesto ha suscitato in lui commozione, sorpresa e gioia.
3° PROVA
“ LA CANZONE “
Con l’aiuto del piccolo Coro di Tarzo abbiamo
scelto e cantato insieme un canto liturgico nel cui testo sono presenti i verbi: RISPONDERE, AMARE,
DONARE.
Unirci al Piccolo Coro della nostra Parrocchia è
stata una esperienza bella e festosa per tutti.
Le nostre piccole esperienze ci hanno fatto comprendere che:
RISPONDERE ALL’AMORE SI PUO’
I Chierichetti di Tarzo
Notizie
in breve
* 31 dicembre S. MESSA e TE
DEUM
Un altro anno è passato. Tutti i fedeli sono stati invitati sabato 31 dicembre alle 18.30 per partecipare alla
messa di ringraziamento, a chiusura
dell’anno passato, messa con il canto del “Te Deum”. La funzione, molto
sentita e partecipata dai presenti ed
arricchita dal canto, è anche un’offerta alla comunità per ritrovarsi in modo
semplice, famiglie, persone che vivono sole, per uno scambio di auguri
lontano da consumismo e cenoni.
* “PANEVIN”
La Parrocchia ha dato spazio
quest’anno all’accensione e benedizione della fiaccola per i falò del
Quartier del Piave e della Vallata, tradizione che quest’anno vedeva la proloco di Tarzo impegnata nell’organizzare l’evento dopo che Farra di Soligo
l’aveva organizzato lo scorso anno.
Dopo la benedizione delle fiaccole da
parte del parroco, sono partite le varie
staffette ed alle 20 c’è stato il suono
della campana per l’accensione dei
vari panevin.
* LA GIORNATA DEL MALATO
La giornata di sabato 11 febbraio
è stata dedicata ad una realtà presente in ogni comunità parrocchiale:
il malato. Queste persone, membri
anch’essi delle nostre comunità, abbisognano dell’affetto e del conforto
degli altri più degli altri proprio per la
loro condizione ed in questa giornata
viene loro dato risalto.
* INCONTRO GIOVANI DELLA
FORANIA
Venerdì 20 gennaio, alle ore 20 si
è svolto un incontro dei giovani della forania presso la Chiesa di Tarzo.
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Questa è una delle tante interessanti
iniziative presenti nella nostra forania,
a cui è buona cosa aderire per essere
sempre di più comunità.
* FESTA PATRONALE DEL 2
FEBBRAIO
Come ogni anno, il 2 febbraio, ha
avuto luogo la celebrazione per la
Candelora, che si è svolta conformemente a tutti gli altri anni. C’è stata
una buona partecipazione da parte
dei fedeli, soprattutto dei bambini che
hanno preso parte dinamicamente
alla cerimonia ricordandosi di portare
le loro candele che sono poi state accese e benedette dal parroco.
* MERCOLEDì DELLE CENERI
Mercoledì 22 febbraio, nel primo
pomeriggio, si è svolto il rito delle
Ceneri, derivanti dagli ulivi benedetti
la Domenica delle Palme. Durante la
celebrazione è stato compiuto il simbolico gesto della cenere sul capo, a
simboleggiare che “cenere eravamo
e cenere ritorneremo”. Questa cerimonia è stata particolarmente seguita
dai ragazzi della parrocchia in vacanza da scuola.
A.C.R.
Anche quest’anno nel periodo di
settembre-ottobre fino ad inizio giugno l’A.C.R. C’è! Pronta a regalare
ad ogni bambino ed animatore nuove
emozioni e tanto divertimento!
Il tema che è stato scelto per
quest’anno è la montagna: un tema
che fa pensare a molti spunti spirituali, naturalistici e soprattutto divertenti
ed allegri!
Nel periodo in cui i bambini stanno all’A.C.R., seguiti dagli animatori,
preparano cartelloni giocano e fanno
festa; sono pure stati nella canonica
di Pieve di Soligo per la “Festa della
Pace”. In questo luogo dalle ore 9.00
alle ore 16 circa si è svolta questa festa spassosissima con bans e canti
d’accoglienza, giochi a stand, scenette e rinfresco; i bambini ne sono stati
entusiasti!
BM
VIAGGIO in TERRA SANTA
Dal 23 agosto - 8 giorni con volo speciale.
Programma di massima che può essere variato.
Nazareth – Monte Tabor – Cana di Galilea – Banjas - attraversamento del Lago di Tiberiade – Monte delle Beatitudini – Moltiplicazione pane e pesci - Tabga – Cafarnao – Betlemme –campo dei pastori – Basilica della Natività – Ein Karem (Casa di Elisabetta)
– Gerico – Masada – Qumram - Hebron e Gerusalemme: Monte Sion – S.
Anna – Piscina probatica – Cenacolo
- Muro del Pianto – Tempio di Gerusalemme – Monte degli Ulivi – Chiesa
della Ascensione – Orto del Getsemani
– Basilica della Agonia – VIA DOLOROSA – Basilica della Resurrezione
– Calvario. Iscrizioni in parrocchia di
Tarzo (tel 0438.586205)
pagina 20
«Voce amica»
Un bel
pomeriggio
Un lunedì di dicembre, siamo
andati a far visita a due persone
anziane della parrocchia: Gina
ed Antonio. Ci hanno accolti
con allegria e calore. Gina, una
sorridente signora di 93 anni,
è molto felice di vederci. Con
l’aiuto di una signora che le stava facendo compagnia ci offre
il panettone e ci racconta la sua
vita con la sua grande famiglia
di cui sente molto la mancanza.
Ricorda i suoi cari con nostalgia, tenerezza e grande affetto.
Nonostante i molti acciacchi si
ritiene fortunata perché ha delle
persone che le vogliono bene che
si prendono cura di lei.
Il signor Antonio lo conosciamo già: è un alpino che collabora
con la scuola per molte iniziative.
E’ un uomo dinamico, pieno
di interessi e di vitalità, che ama
molto i giovani e non dimostra
per niente i suoi 89 anni. Ci racconta con passione della sua difficile infanzia, dei suoi studi, del
suo lavoro, della sua famiglia. Ci
commuove rendendoci partecipi
della sua sofferenza durante la
seconda guerra mondiale e del
tragico periodo passato in un
campo di concentramento.
Antonio ha scritto dei libri,
l’ultimo è una raccolta di ricette di cucina per la figlia che ha
un ristorante nell’isola di Wight.
Mentre ci offre un cioccolatino,
accende il computer e ci mostra
le foto che abbiamo fatto durante la gita a Redipuglia, cui aveva
partecipato.
Prima di lasciarci, ci dice che
ci vuole bene e ci raccomanda di
usare poco computer e televisione che ci privano della fantasia.
Ce ne andiamo consapevoli di
aver imparato tante cose.
Gina ed Antonio ci hanno trasmesso tante emozioni ed alcuni
insegnamenti che ci rimarranno
nel cuore: l’amore per la vita e
per la famiglia, la grande speranza e la forza di lottare, di non
mollare nelle difficoltà, l’assurdità della guerra, la gratitudine
per ciò che si ha.
Grazie, a Gina ed Antonio!.
Riccardo, Sophie, Enrico,
Giovanni,
Lisa, Asia, Martina, Kevin ed
Orietta.
“PANE E TULIPANI”
Nel numero scorso di “Voce
Amica” sono stati pubblicati i
dati relativi alla distribuzione
gratuita di alimenti effettuata
dalla Conferenza S. Chiara di
Assisi dell’Associazione “Società di S. Vincenzo De Paoli”. Come già riportato, nel
2011 sono stati distribuiti kg
3.996 di viveri a 118 persone,
corrispondenti a 25 nuclei familiari; ma negli ultimi mesi
dell’anno sono nate alcune
difficoltà a causa dell’aumento degli assistiti e la diminuzione degli aiuti che
mensilmente giungono dal
Banco alimentare del Friuli
Venezia Giulia.
Per questo motivo la Conferenza S. Chiara ha
aderito ad una iniziativa promossa dal Coordinamento delle Associazioni di Volontariato del-
RACCOLTA FERRO
Nei giorni 17-19 febbraio 2012 si è svolta
l’annuale raccolta di ferro vecchio, finalizzata a
finanziare le spese ingenti sostenute per i lavori,
improcrastinabili, di recupero dei beni immobili
parrocchiali, le cui pendenze (mutui) impegnano seriamente la nostra comunità.
Preoccupa non poco, infatti, che dei contributi promessi ed assegnati da Stato e Regione
non si vede ancora traccia e, peggio ancora,
alcuni potrebbero anche prendere altre destinazioni.
Il materiale, preziosamente custodito e preparato, è stato raccolto porta a porta per le
vie del paese, delle frazioni, delle borgate ed
anche fuori Parrocchia, soprattutto sabato 18;
fatto confluire sul piazzale in Via Trevisani del
Mondo, ha riempito quasi 4 containers, fruttando la cospicua somma di € 4.510. Grazie,
Gennaio-Febbraio 2012
la Provincia di Treviso. Il progetto, denominato
“Pane e Tulipani” era rivolto a tutte le scuole
di ogni ordine e grado della Provincia ed aveva
come scopo la raccolta di generi di prima necessità da destinare a persone indigenti.
Hanno collaborato al progetto gli
insegnanti dell’Istituto Comprensivo
di Tarzo che hanno scelto il mese di
dicembre per realizzare l’iniziativa
che è stata apprezzata sia dai genitori
che hanno aderito con generosità, sia
dagli insegnanti perché ha offerto l’occasione di stimolare la sensibilità dei
ragazzi nei riguardi delle povertà, presenti anche nel nostro territorio, attraverso un gesto concreto di solidarietà.
Sono stati raccolti kg 180 di alimenti
vari, più una gran quantità di prodotti per la casa, per l’igiene personale e
materiale didattico. Ma non è finita qui,
perché è stato rivolto l’invito a partecipare al progetto anche nella Chiesa di
Tarzo, durante le S. Messe, e la risposta
è stata positiva. In totale, in Chiesa e a
Catechismo (5a elem. e 3 a media.) sono
stati donati 84 kg di viveri. Le Vincenziane ringraziano tutti, di cuore, per la partecipazione, per la sensibilità e generosità dimostrate.
C. D. B.
dunque, a quanti hanno collaborato per l’iniziativa, in particolar modo a coloro che hanno messo gratuitamente a disposizione braccia e mezzi, ed a tutte le persone e le famiglie che hanno
messo da parte il materiale, offrendolo per il
nobile scopo cui sono destinati i fondi ricavati.
Francesco I.
NOZZE D’ORO
Dal Cin Guido e Foltran Lavinia
sposatisi il 30 dicembre 1961, hanno
celebrato il loro 50° di matrimonio. Attorniati dai figli, nipoti e parenti hanno
ringraziato il Signore per questo mezzo
secolo passato insieme e si augurano
ancora tanti anni di salute e vita.
«Voce amica»
Gennaio-Febbraio 2012
PRO LOCO
PANEVIN
Quest’anno è stata la comunità
di Tarzo ad accogliere la fiamma
che ha acceso i panevin della Vallata e del Quartier del Piave. Una
consuetudine che il “Consorzio
Pro Loco Quartier del Piave”
rinnova di anno in anno, mantenendo viva nel territorio una tradizione antica, che ancor oggi è
capace di incantare grandi e piccoli. A fare gli onori di casa, lo
scorso 5 gennaio, sono stati il sindaco di Tarzo, G. Bof, ed il presidente della Pro Loco di Tarzo L.
Piaia. Molte le autorità che hanno
preso parte alla serata, fra cui amministratori locali, rappresentanti
della Provincia e della Regione, i
presidenti delle varie Pro Loco ed
il presidente di Banca Prealpi C.
Antiga.
La cerimonia è cominciata alle
18, quando alcuni figuranti del
“Comitato antica fiera di Santa
Lucia di Piave” hanno acceso il
fuoco sul braciere davanti alla
porta della chiesa, accompagnati
dal canto della “Corale dei Laghi”. Nel sagrato della chiesa è
avvenuta la benedizione del fuoco da parte del parroco Mons.
F. Taffarel, dopodiché i tedofori
sono partiti per arrivare ad accendere in contemporanea, alle
20, tutti i panevin della zona, al
suono dell’Ave Maria. A partire
per primi coloro che avevano più
strada da percorrere, vale a dire i
tedofori di Vidor; a seguire, tutti
gli altri, in ordine di distanza. La
fiaccola assegnata alla Pro Loco
di Tarzo, dopo un tragitto molto
breve, ha raggiunto il piazzale
delle scuole medie. Qui la comunità tarzese si è raccolta per fare
festa intorno al “suo” panevin, tra
brindisi e canti tradizionali.
M.T.
ATTIVITA’
È già ora di carnevale…e a Tarzo arriva la prima sfilata dei carri
allegorici del carnevale di marca.
Un appuntamento imperdibile
che richiama tantissima gente del
paese e dai comuni vicini. Diamo così il via alla 23^ Festa della
Candelora!
Sabato 21 gennaio: la premiazione dell’XIII° concorso di
TARZO
disegno dedicato alle scuole medie dell’Istituto comprensivo di
Tarzo. I ragazzi anche quest’anno hanno interpretato il tema del
concorso in maniera fantasiosa e
colorata, realizzando, con grande
impegno e partecipazione, delle
opere degne di nota. Il merito va
sicuramente anche alla professoressa Minet che da diversi anni
aderisce con interesse, all’iniziativa riuscendo a stimolare i
suoi allievi nella giusta maniera.
Sono intervenuti alla premiazione
per l’amministrazione il sindaco Gianangelo Bof e l’assessore
alla cultura De Polo Andrea, e il
consigliere di Banca Prealpi dott.
ssa Casagrande Patrizia, oltre
alla giuria, il dirigente scolastico
dell’Istituto Comprensivo Prof.
Aldo Miotto e la stessa Prof. Minet.
Domenica 22 si è svolta la tradizionale sfilata dei carri mascherati arrivata ormai alla sua 30^
edizione. Una meravigliosa giornata soleggiata ha accolto le moltissime persone arrivate a Tarzo
per divertirsi, tra musiche e balli.
Domenica 29: la 3^ edizione della “Festa della famiglia”.
Soddisfacente l’iniziativa che ha
come obiettivo principale creare
un momento di aggregazione per
la nostra comunità tarzese. La
giornata è iniziata con un ottimo
pranzo per continuare nel pomeriggio con spettacoli di Clown e
giocolieri, a seguire, l’esibizione
del coro di bambini “Piccolo Coro
di Codogné” e infine il concorso
delle mascherine. La voglia di
tutti di stare insieme in semplicità, in un ambiente libero ed adatto
anche ai giochi dei più piccoli, ha
sicuramente contribuito al buon
successo della giornata che auspichiamo diventi un appuntamento
fisso ed atteso ogni anno!
La XXIII^ Festa della candelora è terminata come consuetudine
il 2 febbraio, festa patronale, con
la Santa Messa e la benedizione
delle candele.
In serata l’estrazione della lotteria!
La vendita dei biglietti è stata
notevole, (più che mai!). Sono
state coinvolte numerose associazioni e l’utile della lotteria
pari a 16.560 Euro, è stato così
interamente diviso tra le associazioni che hanno venduto i biglietti: Volley Tarzo 4.550 €, Asilo
Corbanese 2.850, A.C. Vallata
1999 2.200, Asilo Tarzo 2.010,
Tarzo-Revine Lago 2.000, ASD
Orienteering 1.550, U.C.Vallata
MTB 1.450, Ass. Volo Libero
340, Calcio a 5 300 €.
Questa è la lotteria della Candelora: da un lato distribuisce ricchi premi per chi tenta la fortuna
e dall’altro eroga un importante
contribuito destinato a tutte le associazioni del paese, distribuendo
tra esse l’intero utile dato dalla
lotteria.
Degna di nota la proposta gastronomica offerta che partendo
dalle nostre radici e tradizioni,
unita ad un’ottimale accoglienza
e ad uno stand caldo e conviviale,
fa della nostra cucina un punto di
riferimento per molti appassionati. Come di consueto e senza retorica anche in questa occasione
ringraziamo tutti gli sponsor che
contribuiscono alla buona riuscita
delle manifestazioni. Un grazie
particolare è doveroso alla Banca
Prealpi, sempre disponibile, presente ed attenta.
Infine, è giusto ricordare il prezioso lavoro dei tanti e tanti volontari che con grande passione
e dedizione offrono il loro tempo
libero per realizzare le diverse
iniziative, consentendo che tutto
si svolga nel migliore dei modi.
Assemblea dei Soci e Nuove
pagina 21
iniziative
Le attività della Pro Loco continuano il 4 marzo con l’annuale
assemblea, e sempre a marzo, domenica 25, inizierà la nuova proposta TARZ…EGGIANDO, 3
DOMENICHE A PIEDI TRA LE
COLLINE DI TARZO E DINTORNI CON DEGUSTAZIONE
DI PRODOTTI TIPICI..
Continua l’opera di valorizzazione del territorio e la promozione di prodotti e produttori agroalimentari del nostro paese.
Accompagnati da esperte guide, domenica 25 si partirà alle
8.30 dal parcheggio dell’area
“Va’ dee Femene” a Colmaggiore per arrivare all’Azienda
Agricola Manarin Ombretta sui
Piai di Tarzo. Da lì si proseguirà
fino all’Agriturismo Perenzin per
giungere poi, percorrendo la Via
Dei Murales, al punto di partenza.
La seconda domenica si partirà
dal campo sportivo di Corbanese
in direzione Castagnera Bassa, si
degusteranno i vini dell’Azienda
Agricola Tomasi e poi dell’Agriturismo da Gelsomina per terminare alla Cantina Meneguz, dove
Sara ci illustrerà le sue etichette.
L’ultima proposta, per domenica
29, ci vedrà partire da Arfanta e,
passando per il Molinetto della Croda, giungere per il pranzo
all’Agriturismo le Noci; si ritornerà quindi ad Arfanta con tappa
all’Azienda Agricola Col Parè.
Ulteriori info dopo le 19.00 al
339 6124248 Carlo, 339 4491470
Luciano oppure sul sito www.
prolocotarzo.com.
Per la Pro Loco di Tarzo
Luciano Piaia
pagina 22
«Voce amica»
Gennaio-Febbraio 2012
I RELIGIOSI DELLA PARROCCHIA DI TARZO
La nostra Parrocchia oltre ad essere “Pieve Matrice” di antica origine e con una
lunga storia di Pievani e Arcipreti (vicari foranei per molto tempo), Mansionari,
Cappellani, Chierici, Precettori, che a Tarzo contribuirono a portare avanti questa
istituzione, ha anche un buon gruppo di sacerdoti o religiosi nati e/o vissuti in paese.
I documenti, direttamente o indirettamente, danno i nomi di 48 persone (in questa lista non prendiamo in considerazione
quelli provenienti dalle Parrocchie di Corbanese ed Arfanta), compresi tra la metà
del 1400 con De Pilla Tullio ad oggi con
Mario Introvigne.
Spicca la Famiglia Rossi di Fratta con
12 suoi figli che abbracciarono un percorso
di vita religiosa, la famiglia Mondini con
8, la famiglia Lucis con 3 ed a seguire Introvigne, Tomasi, Tonin con 2 soggetti per
famiglia poi altre famiglie con 1 soggetto.
Don Gajotti Carlo (1822-1905) era figlio
del Medico condotto del paese Dr. Francesco (originario di Serravalle) che abitò ed
ebbe i figli in Tarzo nel periodo in cui tenne
la condotta medica. Tra gli incarichi svolti
da Don Carlo ricordiamo che fu insegnante
di religione e filosofia in Seminario e fu bibliotecario. Nel 1500 Pre Luca (da Rovereto) capostipite della famiglia Lucis di Tarzo
ebbe una vita piuttosto movimentata: dopo
esser stato anche Vicepievano di Tarzo fu
sospeso dal celebrare messe perché “con
grave scandalo” teneva una ragazza in casa.
Ebbe almeno due figli Stefano (poi chierico
e notaio) e Gasperino. Della stessa famiglia Lucis è pure Don Gio Michele (1701-
1782), laureato anche in legge,
fu prete economo in parrocchia,
i registri da lui composti come
quelli che riguardano le “anime
del purgatorio” (c’era una cassetta per le offerte in chiesa) sono
redatti con estrema cura. Tra i religiosi Rossi spicca Bartolomeo
(1780-1855), fu Vicario generale
della diocesi, professore di teologia in seminario, scrisse (tra l’altro) il canto
“I pregi di Tarzo” in 640 versi. Da ricordare
pure Tomasi Francesco (1843-1902) nato
a Nogarolo (il fratello
Bartolomeo fu Sindaco del paese dal 1903
al 1907) dalla spiccata predisposizione allo studio, dopo
i primi studi svolti
in modo privato dal
Parroco di Revine
don Domenico Cipriani, superò le classi inferiori e superiori
del ginnasio con il “primo onore”; appena
ventenne terminò gli studi in largo anticipo
e dovette aspettare “l’età canonica” per essere consacrato sacerdote. Parroco di Lentiai per 7 anni poi di San Polo di Piave per
26 anni (questi i passaggi più rilevanti), fu
amico del Vescovo Brandolini ancor quando il Brandolini era Parroco, non aderì alle
sue pressanti richieste di concorrere alle
Parrocchie di San Leonardo di Conegliano
e Serravalle cosa di cui il Vescovo rimase
molto dispiaciuto, fu oratore di “alto merito”, la sua eloquenza apprezzata da tutti.
GRUPPO ALPINI TARZO
Sezione di Vittorio Veneto
Assemblea ordinaria
Domenica 5 febbraio si è svolta l’annuale assemblea ordinaria, per il 2° anno
guidato da Giovanni Liessi. Presieduta
dal socio Carlo Dalle Crode, alla presenza
del Vice Presidente sezionale Larry Zago.
L’Assemblea ha approvato all’unanimità
la relazione morale del Capogruppo resa
per il 2011, le iniziative per il 2012, quindi
il rendiconto finanziario 2011 e di previsione 2012 illustrati dal cassiere Claudio Franceschet, deliberando infine la quota associativa per il 2013. Nel successivo incontro conviviale con autorità, amici, familiari e rappresentanti delle
Associazioni, il Capogruppo Liessi, nel suo indirizzo di saluto, ha
illustrato il nutrito programma del Gruppo per il 2012, a cominciare dall’ampliamento in atto della sede, luogo di aggregazione e
di servizio per altri bisogni della collettività, sottolineando come
nell’attività svolta siano cardini di riferimento l’onestà, il servizio
per gli altri, la disponibilità all’aiuto verso chi ha bisogno, la solidarietà, la salvaguardia del patrimonio sociale al di fuori e al di sopra
del ben che minimo interesse personale. Il Sindaco Gianagelo Bof,
Morì quasi improvvisamente a
San Polo nel 1902.
Don Domenico Pancotto
(1863-1935) fu Parroco a Combai
e Moriago.
Don Francesco Pizzin (18641935) fu
Parroco a
S. Giorgio
di Livenza
ed a Rai di San Polo.
Vogliamo, infine,
ricordare Don Benito Introvigne attualmente incaricato
della cura d’anime di
Vistorta di Cavolano
(Sacile).
Dopo questo breve
percorso fra alcuni
dei nostri religiosi,
vogliamo ricordare
che un tempo la loro
formazione era a carico del Parroco che
quando riteneva opportuno mandava il giovane a fare gli esami necessari. Dal 1587 la
Diocesi poté giovarsi del Seminario per la
formazione del clero, lentamente ed a fasi
alterne, l’istituzione cominciò la sua strada
e nel tempo si ingrandì sia nelle strutture
che nel numero di allievi così piano piano
alla figura del Parroco come istruttore per
le giovani vocazioni del paese subentrò
quella del seminario con i suoi insegnanti.
(Continua) Bruno Michelon
sottolineando la valenza delle opere sviluppate e realizzate dal
Gruppo, in proprio ed in sinergia con altre realtà locali ed extraterritoriali, ha posto l’accento sui servizi resi sul territorio,
sull’attenzione posta a chi è nel bisogno (pasti caldi ad anziani
e servizi a chi è nel disagio), sui soccorsi prestati nelle varie calamità (terremotati dell’Abruzzo ed alluvionati
del Veneto. Il Presidente di Banca Prealpi,
Carlo Antiga, preso spunto dalla situazione
economica generale in atto, ha invitato tutti
ad avere fiducia, a pensare al “tempo della
reazione” e, riferendosi alle molteplici attività in corso nel nostro Comune (sede Alpini,
sede della Banca, sede Municipale e le numerose altre opere pubbliche in corso), le ha
definite “messaggi positivi e di speranza”.
Ha concluso gli interventi Larry Zago, Vice Presidente sezionale
che, nello spronare il Gruppo a perseverare sulla strada sin qui percorsa, ha fatto breve cenno all’attività della Sezione per il corrente
anno imperniata non sull’edificazioni di nuovi immobili (Paganica,
Casa per Luca, monumenti) ma nel ricompattamento dei Gruppi e
nella coesione della Sezione stessa, ove cominciano ad avvertirsi la
carenza di nuova linfa, dopo la sospensione del reclutamento obbligatorio e difficoltà nel ricambio generazionale; di rilievo e degno
di riconoscenza ha infine definito l’impegno profuso dalle donne
dentro i vari Gruppi, particolarmente anche in quello di Tarzo.
F. Introvigne
«Voce amica»
Gennaio-Febbraio 2012
Anagrafe
Battesimi
1. DE NARDI RICCARDO di Marco e di Foltran Valentina, residenti a Tarzo in via Col di Lana, nato a Vittorio Veneto il 17.8.2011.
Battezzato nella chiesa Arcipretale di Tarzo l’8 gennaio 20912. Il rito di
accoglienza venne celebrato il 20 novembre 2011.
Padrini: Ballarin Elisa della parrocchia di Follina e Da Re Gabriele
della Parrocchia di Tarzo
2. DE NONI MATTIA di Alessio e di Introvigne Silvana, residenti a
pagina 23
Tarzo in via Introvigne, nato a Conegliano il 3.1.2011. Battezzato nella
nostra Chiesa arcipretale l’8 gennaio 2012. Rito di accoglienza celebrato il 20 novembre 2011.
Madrina: Introvigne Daniela della parrocchia di Castelfranco Veneto.
3. BALDASSAR KILIAN di Alez e di Jamira Borges de Almeida,
residenti in via Fratta, nato a Itzehoe (D) il 6.8.2011. Battezzato nella
Chiesa arcipretale di Tarzo l’8 gennaio 2012. Rito di accoglienza celebrato il 20 Novembre 2011.
Padrini: Giordan Rossella della Parrocchia di Corbanese e Sommavilla Michele di Tarzo.
4. BALDASSAR EMMA di Loris e di Bottega Marta, residenti in
via Filippini, nata a Vittorio Veneto il 27.7.2011. Battezzata nella chiesa
di Tarzo il giorno 8 gennaio 2012. Rito di accoglienza celebrato il 20
novembre 2011.
Madrina: Dal Molin Michela di Tarzo.
BATTESIMO
Domenica 8 gennaio c’è stato il battesimo di 4 bambini della nostra
comunità che, in questo giorno di festa per la Chiesa, si stringe intorno
alle famiglie per accoglierli a far parte della grande famiglia cristiana.
Oggi questi bambini hanno ricevuto un meraviglioso dono ed iniziano
il loro cammino di fede accompagnati dai loro genitori, padrini e madrine, parenti ed amici.
Ricevendo il battesimo sono diventati figli di Dio e fratelli di Gesù,
membri della chiesa e portatori di speranza per tutta la loro vita. Come
membro di questa comunità auguro ai genitori che il buon Dio li aiuti a
vegliare i loro bimbi. Li aiuti ad educare con amore e fede queste creature bisognose, oltre che di affetto, anche di un buon insegnamento
cristiano, poichè i primi insegnanti dei loro figli sono proprio loro, ed a
loro dedico questo pensiero.
Una Nonna
DEFUNTI
1. MICHELON CHERIS. Era nato
a Tarzo 13.12.1931. Sulle pagine della
sua vita troviamo scritte opere buone
e le parole dolore, sofferenza, fatica. Il
viaggio della sua vita fu in salita, guadagnando spazio a forza di braccia e di volontà. Persone buone lo hanno aiutato,
accompagnato e assistito e a lui si sono
fatte prossimo. Lo ricordiamo persona
semplice e buona, che ha dovuto cercare all’estero un lavoro per vivere, ha poi
lavorato per tanti anni nel giardino e nel
bosco di Villa Bianca. Lo ricordiamo nella sua casa in via Rive San Pietro, casa
costruita con le proprie braccia, mattone
sopra mattone con la collaborazione di
chi lo aveva accolto. Quando lo si andava a trovare Cheris mostrava la sua
casa con soddisfazione, la sua cucina e
la fotografia dei genitori e delle persone care. Nel giardino aveva costruito la
Grotta di Lourdes con la immagine della
Madonna, davanti alla quale ogni mattina accendeva la luce e aveva collocato
varie piante di rose. Lo si vedeva guidare la sua “ape”, quando passava per
la strada con il giornale sotto braccio e
la sigaretta in bocca, mentre salutava
anche scherzando con battute di speranza. Concluse la sua esistenza a 80
anni nell’Ospedale di Vittorio Veneto il
31.12.2011. Il suo funerale venne celebrato il 2 gennaio 2012 e poi accompagnato al nostro cimitero.
2. TOFFOLI GIUSEPPE. Era nato
60 anni fa a Vittorio Veneto il 6.6.1951,
dal 1994 si era trasferito a Tarzo, in via
Col di Lana. Qui godeva dell’amicizia
di tante persone. Aveva frequentato la
scuola al “Collegio Dante Alighieri” di
Vittorio Veneto e si era diplomato geometra. La sua professione lo aveva impegnato nell’esecuzione di opere con
varie imprese edili e nella realizzazione di
autostrade. Ha operato in vari cantieri in
Lombardia, in Piemonte ed anche nella
Autostrada di Alemagna. Come amico fu
molto vicino alla Associazione Alpini di
Tarzo, nella quale svolse anche la mansione di Segretario e preparò e ideò la
nuova sede del gruppo alpini. Il percorso
della sua vita sulla terminò a Tarzo, in via
Col di Lana il 29.12.2011. Il suo funerale
venne celebrato il 5 gennaio 2012 e poi
accompagnato al cimitero di Ceneda.
3. TOMASI INES. Era nata a Tarzo
il 19.9.1920, 91 anni fa. Era chiamata
confidenzialmente “Cicci”. Fin da piccola
incontrò sul suo cammino la sofferenza,
la malattia, la necessità di essere assistita e ospitata in strutture adeguate. Trascorse circa venti anni a Treviso e oltre
venticinque a Villa Bianca. Più che ospite era considerata una di famiglia, alla
quale si confidavano i propri sentimenti.
Era una esperta nel lavorare ai ferri e
non si possono contare quante sciarpe
abbia confezionato con le proprie mani
e a quante persone ne abbia fatto dono
con amore e riconoscenza. Dei tre fratelli, di cui uno disperso in Russia, ora
è rimasta solo la sorella Caterina. Concluse il suo pellegrinaggio terreno a Villa
Bianca il 29.1.2012. Il suo funerale venne celebrato il primo febbraio e poi accompagnata nel cimitero in attesa della
resurrezione.
4. DE COPPI GIUSEPPINA di
anni 88. Era nata a Revine Lago il
21.3.1923. Era la più giovane di tre
sorelle; celebrò il matrimonio con Angelo Pol ed abitava in via Salton. Le sue
giornate erano scandite dal sorgere e
tramontare del sole e dell’avvicendarsi
delle stagioni. Lavorava con il marito Angelo la terra, risparmiando con dignità e
serenità. Pur attenta ai fatti del mondo,
alla sera non mancava la recita del Rosario. Potevano essere anche giornate
monotone, ma erano vissute nell’amore
e dalla reciproca fedeltà. Accoglievano
con gioia il sacerdote che portava loro
la S. Comunione. Quattro anni fa arrivò
la morte di Angelo e Giuseppina rimase
sola. Trascorse, amorevolmente assisti-
ta, gli ultimi anni prima a Col San Martino ed ultimamente a Villa Bianca. E qui
la raggiunse la morte il 7.2.2012. Il suo
funerale renelle celebrato il giorno 10 e
poi accompagnata al cimitero.
5. PIN MARIA ELDA di anni 88. Era
nata a Cordignano il 3.3.1923. Visse la
giovinezza assieme alle quattro sorelle.
Poi si formò la sua famiglia celebrando il
matrimonio con De Polo Elio ed ebbe la
gioia dei due figli Daniele e Giuseppe. A
Fratta per circa 40 anni svolse la attività
di gestione dell’osteria “Al Giardinetto”.
Qui visse la tremenda situazione degli
avvenimenti della guerra, con il carico
di paura, di sofferenza e di odio, mentre il marito prima all’estero per lavoro,
poi anche lui travolto nel turbine della
guerra. La fede in Dio e la sua religiosità
la sostennero nelle di difficoltà dopo la
morte del marito. Quando il sacerdote
in questi ultimi anni portava la S. Comunione lei era contenta perché riceveva
forza e speranza. Ospitata nell’Istituto
Padre Pio, venne assistita e confortata al meglio fino alla morte avvenuta il
12.2.2012. Il funerale venne celebrato a
Tarzo il 14 febbraio e poi accompagnata
la cimitero.
6. BAREL MARIA GIOVANNA
– Suor. MARIAROSA. Nata a Cordignano il 3.8.1923. Fece la professione
religiosa nell’Istituto delle Suore Francescane di Cristo Re nel 1986. Svolse
con premura e puntualità il servizio di
sagrestana nella Casa Madre a Venezia.
A Roma per alcuni anni, esercitò il delicato servizio di portinaia. Non era tipo
da imporsi; spesso silenziosa, eppure
disposta al consiglio, pronta ad una
parola di conforto, ad una osservazione
saggia e pacata, aperta a una prospettiva positiva e realista nelle scelte. Poi
arrivarono i giorni della malattia che ha
vissuto con serenità mettendo se stessa
nella mani di Dio. Gli ultimi anni fu ospite
a Villa Bianca. Passò da questo mondo
al mondo eterno di Dio il 10.2.2012
all’Ospedale di Vittorio Veneto. La celebrazione della liturgia esequiale, della sua Pasqua, fu partecipata in Villa
Bianca e sepolta nel cimitero il Tarzo il
13.2.2012.
7. BALDASSAR GIACOMO di anni
88. Era nato a Tarzo il 6 settembre 1923;
trascorse la giovinezza insieme al fratello
Giovanni e alla sorella Marianna. Dopo
alcuni anni di lavoratore della terra,
esercitò la professione di falegname. Si
formò la sua famiglia celebrando il matrimonio con Introvigne Maria ed ebbe la
gioia di amare e di essere amato dai suoi
sette figli, ai quali non fece mancar nulla.
E i figli gli sono grati dei suoi sacrifici. La
sua gioia e soddisfazione era costruire
una buona famiglia. Risiedeva a Colmaggiore in Via Fontane. Dovette fare
l’esperienza della guerra con il suo carico di dolore e di morte. Ricordava sempre il “Monte Canino” dove aveva patito
tanto freddo e si dovette dissetare con il
fresco delle foglie. La morte della moglie
Maria incise profondamente sul suo animo e poi si aggiunse anche la malattia
agli occhi. Faceva parte della Associazioni Alpini e dei Combattenti e Reduci.
Accoglieva con fede la S. Comunione e ricevette con fede il Sacramento
dell’Unzione degli Infermi. Concluse il
suo pellegrinaggio terreno all’Ospedale
di Vittorio Veneto il 25.2.2012. Il suo funerale fu celebrato il giorno 29 febbraio
e poi accompagnato al camposanto con
grande partecipazione degli alpini.
----------MASETTO EMILIO, nato a Vittorio
Veneto il 20.12.2001 e deceduto per
incidente a Revine Lago il 10 gennaio
2012. Abitava a Colmaggiore con papà
Sereno, mamma Nives ed il fratello Simone. Il suo funerale è stato solennemente celebrato nella Chiesa di Revine
con grande e commossa partecipazione
delle comunità di Revine Lago e Tarzo,
di compagni di scuola e dello sport, di
autorità civili e militari.
O
F F E R T E
Per la CHIESA dalla visita alle famiglie:
Melito 20 €, De Nardi Marco e Valentina 20, Della Pietà 10, Marchesin Mario 20, Pavan Angiola 50, Casagrande
10, NN 20, De Martin Giovanni 20, De
Polo Giuseppe 50.
Per la CHIESA
Funerale di Roder Luciano 61.67 €,
per opere parrocchiali 4.10 e la moglie Giorni Luciana 50, De Zanet10,
Casagrande Vittorino 10, Moschet
Livio e Domitilla nel 50° di matrimonio 70, Battesimo di Baldassar Kilian
100, Battesimo di Baldassar Emma 50,
Battesimo di De Nardi Riccardo 100,
funerale di Toffoli Giuseppe 36.80, funerale di Michelon Cheris 31.86, Tomasi Paola in memoria di Cheris 150,
Da Riz Gina 20, Zanetti Tarcisio e De
Coppi Caterina nel 50° di matrimonio
50, NN per le porte della chiesa 10,
festa compleanno 30, Conferenza San
Vincenzo di Tarzo 150, NN 10, Pro
Loco di Tarzo 150, De Polo Girolamo
20, Cassa Chierichetti per le tuniche
170, Dal Cin Guido e Foltran Lavinia
nel 50° di matrimonio 50, NN prestito grazioso 29.492,49, NN Lampada
S. Antonio 10, Festa compleanno 50,
Rover Treviso 20, Funerale di Tomasi
Ines 13.58, per opere parrocchiali 5 e
in memoria 70, Funerale di De Coppi
Giuseppina 17.99 e per opere parrocchiali 43, Famiglia Tona 50, Da Riz Gina
20, Mazzucco Maria 200, Funerale di
Pin Maria Elda 29.94, per opere parrocchiali 8.50 e in memoria di Elda
100 + 60, De Coppi Lino e Adriana 25,
Tomasi Costantina 20, Dal Gobbo Pietro 50, Raccolta ferro 4.510, Offerte
festivo: 846.31, offerte feriale: 248.15,
stampa: 109.58, candele votive: 405.34,
Un posto al tuo pranzo di Natale: 60.5,
candele festa della candelora 317.87.
Spese. Stampa 304.62 €, servizi vari
di ministero 80, Animatori del Grest
100, Particole al monastero S. Giacomo 101.10, Foglietto domenicale La
nostra Messa 97.10, bolli e cancelleria
varia 42, Energia elettrica: 533.93, Toner fotocopiatrice 90, pulitura casule
16, faro sacrestia 3, tassa Diocesana
Azione Cattolica 60, ONPI 118.58, Riparazione caldaia riscaldamento 150,
restituzione prestito grazioso 4.000,
Riscaldamento 1.743,52, Energia Elettrica 655.63.
Per la SCUOLA MATERNA
Pro Loco di Tarzo per il carro mascherato 350 €, Comune di Tarzo contributo per famiglie disagiate 5.760,00,
Comune di Tarzo contributo straordinario 2.714,57, Pavan Angiola 70, De
Coppi Lino e Adriana 25, Comitato
Genitori della scuola 1.423.90.
Spese. Personale: 9.561,00 €, Alimen-
“VOCE AMICA”
Direttore responsabile
Don Mario Fabbro
Direttore:
Mons. Francesco Taffarel
Iscriz. Al n. 705 Reg. Stampa
Tribunale TV 1-6-88
Stampa: TIPSE - Vittorio Veneto
tari: 2.542,19, ristrutturazione servizi
e acqua 2.770,90, CESA 784.89, Licenza TV 4,13, cartoleria 84.95, ONPI
101.64, Energia elettrica: 510.90, Riscaldamento 2.317,46.
Per la Chiesa di FRATTA
Spese: Energia Elettrica 81.65 €
Per la Chiesa di NOGAROLO
Tomasi Battistina 50 €, Gruppo Giovani 17,
Spese. Energia elettrica 89.23 €
Per VOCE AMICA
Il Comune 1.200 €
Tarzo: Tomasi Luana 15 €, Casagrande Vittorino 5, NN 5, NN 10, De Zanet 10,Tomasi Sergio 20, Bez Emma 10,
Pancot Antonio 50, NN 20, Gruppo
Alpini di Tarzo 200, NN 20, Dalla Bella
Bruna 15, Casagrande Agostino 40, Cesca Pol Jole 10, De Polo Girolamo 20,
NN Corbanese 50, NN 10, Dal Gobbo
Aurelio 10, NN 20, De Bastiani Palmira (S. Vendemiano) 20, Pavan Angiola
30, Pro Loco di Tarzo 500, De Martin
Giovanni 20, De Coppi Lino e Adriana 20, Tomasi Costantina 10, Gusatto
Antonio 10,Turri 10, Cecchin Valentino
(Saronno) 60, Zuanella Teresa 20, Famiglia Colla Ruggero 10, Antoniazzi Maria
Lea e Angelo (Canadà) 142,21, NN 10,
Zanetti Artemio (S. Martino di Colle
Umberto) 50, Pol Nicola Edicola 100.
Totale 1542,21 €
Corbanese: via Castagnera Bassa 247
€, via Madonna, San Giuseppe e Siviglia
60, via Olimpia 20,50, via Madonna di
L. 15, Alpini Corbanese 50, De Coppi
Vittorio 15, Grosso Dima 15, Tomasi Gianfranco 15, Salton Giuliano 30,
Bottega Carlo 15, Dal Col Stefano 15,
Gelsomina 20, Vacillotto Amedeo 10,
Dolores 20, Casagrande Umberto 20,
Morandin Rina 20, Tomasi Amelia 20,
Pol Giuseppina 10, Cominetti Giovanna 20, Bottega Illara 20, Annamaria
20, Grosso Vittorino 15, Casagrande
Angelo 15, Possamai Ottavio 20, Pol
Romeo 20, Franceschet Teresa 15, Zamuner Federico 15, N.N. 20, Pascon
Vittoria 15, Casagrande Antonia 15,
Battiston Graziella 15, Cesaretto Rosa
12, Possamai Stefano 5, Dal Cin Antonietta 5, De Zanet Castagnera 15, Dal
Molin Arcangelo 20, Salone Liviana 40.
Totale 990 €
Arfanta: G.R.A. 50 €, Resera 45.Totale 95 €. Totale entrate 3.827,21 €
Spese: Spedizione copie di Voce Amica
alle Biblioteche di Roma, Firenze,Treviso e buste 40 €, Spedizione emigrati
246,44, Tipografia 1.823,26 e Tipografia 1.768,00. Totale spese 3.877,70 €
Angolo dei
ricordi
La vecchia canonica
con la casa del sagrestano in piazza XXX ottobre a
Corbanese riprodotta nel disegno del pittore Piovesana
di Conegliano.
In questa casa prima della sua demolizione hanno abitato la famiglia
di Mosè Tadio (Dal Molin) e quella
di Mario Maset con la moglie Adalgisa Dal Molin.
Fotografia scattata durante i lavori di demolizione
del fabbricato avvenuta verso il 1960.
Si ringrazia il bar alla Rotonda e l’archivio parrocchiale.
Se avete vecchie ed interessanti fotografie nei vostri cassetti,
tiratele fuori!
Calendarietto appuntamenti
Marzo
1. A Cison: 1° incontro quaresimale. Relatore: Il Vescovo
2. Cattedrale: Congegno .
Enzo Bianchi
3. Convegno a Vittorio Veneto
4. Ritiro ragazzi Prima Confessione e Comunione e incontro Genitori
50° di Matrimonio Zanetti –
De Coppi
5. Revine: 2° incontro di Quaresima
6. Lago: Incontro Catechisti
della Forania
12. Lago 3° incontro Quaresima
18. Celebrazione del Battesimo, Cattedrale Convegno
19. A Tarzo: 4° incontro quaresima
25. Incontro Trevisani nel mondo
26. A Corbanese: 5° incontro
Quaresima
Aprile
1. Domenica delle Palme
2. Inizio Settimana Santa
5. Giovedì Santo
6. Venerdì Santo – Via Crucis
a Colmaggiore
7. Sabato Santo – Confessioni
8. Pasqua di Resurrezione
14. Celebrazione di un matrimonio
24. A Vittorio Veneto: Palio dei
chierichetti
29. Celebrazione Prima Comunione
30. Redazione Voce Amica
Redazione e Collaboratori di questo numero
Parrocchia di Tarzo: Parroco, suor Leontina, Nicola De Polo, David e Roberto Casagrande, Valentina Ceneda, Antonio Pancot, Franco e Mario Introvigne, Bruno Michelon, Luciano P., Martina T.,
Carla D.B.
Parrocchia di Corbanese: Parroco, Liviana Favero, Damian Renata, Sara M., Sergio M.
Parrocchia di Arfanta: Don Angelo, Valentina Resera, Maria Teresa Tomasi, Milva Faraon.