Scommettere con metodo - Roulette Professionisti Forum

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Scommettere con metodo - Roulette Professionisti Forum
SCOMMETTERE CON METODO
Le scommesse viste da Stefek
Indice:
1.
Introduzione
2.
La quota
3.
Valutazione della tassa (o aggio)
4.
Valutazione delle quote reali di un betexchange
5.
Surbet
6.
Asian handicap
7.
Metodologia di scelta (e motivi del movimento delle quote)
8.
Utilizzo di strumenti di comparazione quote
9.
Metodologia di gioco (manovra finanziaria, sistema “Kaczka 2.0)
10. Conclusioni
Appendice: come raggiungere particolari siti web
Introduzione:
L’obiettivo di questo testo è spiegare i concetti fondamentali relativi alle
scommesse, passare in rassegna le diverse metodologie di scelta degli
eventi da giocare ed infine proporre un metodo di gioco pratico basato su una
“manovra finanziaria”.
I risultati delle metodologie proposte ovviamente sono soggetti alla sensibilità
ed all’abilità personale nella loro applicazione, questo perché non è possibile
descrivere il fenomeno scommesse in modo meccanicistico: quando si
descrive un modello necessariamente bisogna arrivare ad alcuni
compromessi di semplificazione della realtà, per fare un paragone anche
studiando i modelli di analisi tecnica delle quotazioni di borsa non si ha poi la
certezza di guadagno ma certamente si è acquisito un’importante strumento
a disposizione dell’operatore che però deve avere l’accortezza di ben
adoperarlo.
Quello che è esposto in questa pubblicazione è il mio punto di vista su questo
argomento, certamente i fondamentali tecnici sono comuni a tutti gli
scommettitori, ritengo tuttavia che sia impossibile scrivere un testo senza
permearlo della propria visione delle cose.
Il metodo che è esposto è quello effettivamente applicato da me (da molti
anni ormai) per giocare le scommesse sportive.
Non posso in questa sede evitarvi la raccomandazione di non esporsi
eccessivamente al gioco ed affrontarlo in modo responsabile, destinate una
somma a questa attività che, in caso di sconfitta, non vi crei problemi
economici.
Scommettendo con un buon metodo (applicato rigorosamente), anche se non
si è dotati di particolare talento, le possibilità di infausto evento sono
abbastanza remote, discorso diverso è pretendere di avere buoni rendimenti:
bisogna dedicare tempo (molto), pazienza (ancora di più), freddezza (dovete
dimenticare di avere dei nervi) ed essere disposti a rischiare un po’ di
capitale.
Io ho cercato di tarare la mia metodologia in modo tale da ottenere un
rendimento del 5% circa su quanto viene “movimentato”, ovvero conto di
avere nel lungo periodo un guadagno netto di circa 5 euro per ogni 100 euro
scommessi.
A questo punto buona lettura e buon gioco !!!
Cominciamo dunque con un po’ di teoria: che cosa è una scommessa?
Una scommessa è accordo fra due o più soggetti in base al quale il premio o la
posta, (es. una somma di denaro), è attribuita come vincita a quello dei partecipanti
che risulterà aver fatto un’affermazione o previsione esatta in relazione a un
determinato fatto
La quota
Una quota è un valore che esprime contemporaneamente una probabilità
relativa ad un evento ed il relativo payback in caso di pronostico esatto in
ragione della cifra scommessa.
Qui in Italia1 siamo abituati a ragionare con quote espresse con il coefficiente
di incasso, ovvero la quota moltiplicata per la posta ci dirà quanto
incasseremo in caso di vincita (quanto incasseremo non quanto
guadagneremo). Esse vengono calcolate con 1/p dove “p” rappresenta la
probabilità dell’evento scommesso; esempi di quote sono 1,55 oppure 3,23.
La quota è sempre maggiore di 1,00.
Ulteriore esempio, immaginiamo che io sia un bookmaker, e debba
pubblicare le quote di "testa o croce" (che come è noto hanno le stesse
probabilità di sortire).
Testa ha probabilità di sortita del 50% (ovvero 0,5 in proporzione ad 1)
Croce ha probabilità di sortita del 50% (ovvero 0,5 in proporzione ad 1)
Quota testa = 1 / 0,5 = 2,00
Quota croce = 1 / 0,5 = 2,00
La quota 2,00 significa che per ogni euro che scommetterò ne riceverò
indietro 2 (quindi 1 di guadagno), se la quota fosse 1,5 per ogni euro
scommesso ne riceverò indietro 1,5 (dunque 0,5 di guadagno), se la quota
fosse 4,50 per ogni euro scommesso ne riceverò indietro 4,50
(guadagnandoci 3,50 euro).
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L’esplicitazione delle quote è diversa da Paese a Paese, se operate all’estero con un po’ di pratica non vi sarà difficile
adattarvi ad ogni tipo di notazione: gli inglesi esprimono le quote in frazione con la sola indicazione della parte di
vincita (ad esempio ½ ), gli americani indicano la quota con un valore numerico preceduto da un segno "+" o da un
segno “-“ (se il segno è “+” il valore indica la potenziale vincita a fronte di una puntata pari a 100; se il segno è “–“ il
valore indica l'importo che dovrete scommettere per conseguire una vincita pari a 100).
Ovviamente chi accetta una scommessa è disposto ad accettare un rischio e
fornire un servizio in contropartita di un utile e quindi applica un aggio (ovvero
una tassa), di conseguenza nel nostro esempio di cui sopra “venderò” le mie
quote agli scommettitori non già a 2,00 e 2,00 ma a 1,90 testa e 1,90 croce.
In questo modo se 10 scommettitori scommetteranno 1 euro su testa e 10
scommettitori un euro su croce io incasserò in totale 20.
Se sortirà “testa” io sborserò 19 euro (1,9 ai 10 che hanno scommesso 1 euro
su testa) mettendomi in tasca la differenza. Lo stesso vale se sortirà “croce”.
Un altro esempio: se io stimo che su una partita di tennis, Tizio ha il 33,33%
(1/3) di probabilità di vittoria e Caio ha il 66,66% (2/3) di probabilità di vittoria
(2/3), le rispettive quote saranno:
Tizio = 1 / 0,3333 = 3,00
Caio = 1 / 0,6666 = 1,50
Procedo ad applicare un aggio (l’aggio non è fisso è determinato a seconda
di quanto voglio guadagnare come tassa) e trasformo quindi le quote in 1,45
e 2,98.
Questo metodo di trasformare la probabilità in quota (e viceversa)
ovviamente funziona anche con eventi “a tre vie” (esempio il classico 1 X 2
del calcio) o più.
Ad esempio se le probabilità sono:
Vittoria squadra A: 40%
Pareggio: 30%
Vittoria squadra B: 30%
avremo che le quote (senza aggio) saranno:
Squadra A: 1 / 0,4 = 2,50
Pareggio: 1 / 0,3 = 3,33
Squadra B: 1 / 0,3 = 3,33
Come detto questo metodo di trasformazione funziona anche al contrario
ovvero io dalla quota posso ricavare la probabilità di sortita dell'evento.
Ad esempio immaginiamo che non venga applicata la tassa (aggio) e ci
troviamo nella situazione in cui il tennista Tizio sia quotato 1,666 ed il tennista
Caio abbia quota 2,500; con questi dati posso stimare che:
Tizio 1 / 1,666 = 0,60 = 60% di probabilità di vittoria
Caio 1/ 2,500 = 0,40 = 40% di probabilità di vittoria
E’ importante notare che queste probabilità non sono reali, ma sono quelle
stimate da chi ha prodotto le quote. La probabilità reale di un evento sportivo
non si può calcolare ed è impossibile da stimare in modo scientifico proprio
perché non abbiamo parametri esatti su cui basare i nostri calcoli. La pratica
però ci dice che le quote pubblicate dai bookmakers principali sono delle
ottime stime e molto si avvicinano alla realtà.
La situazione esemplificata sopra (ovvero che la somma delle probabilità sia
esattamente 100%) non corrisponde a realtà perché come detto, qualsiasi
bookmaker applica una tassa.
Vanno "ritoccate" poi anche le quote dei betexchange2 perchè generalmente
applicano una tassa sulla vittoria modificando la quota reale.
Affronteremo entrambi i concetti in seguito
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Un betexchange è una “borsa delle scommesse”, ovvero si tratta di un operatore che (solitamente tramite una
piattaforma informatica) vi mette in contatto con altri scommettitori in modo tale che possiate vendere o comprare
scommesse (in pratica potete porvi sia dalla parte di chi scommette, sia dalla parte di chi accetta scommesse).
L’obiettivo di un betexchange è lucrare sulla quantità di scommesse transitate sulla sua piattaforma applicando una
tassa sulle vittorie.
Valutazione della tassa (o aggio)
Una delle prime operazioni da fare quando ci troviamo davanti a delle quote è
valutare qual è la tassa che viene applicata.
Prendiamo ad esempio questa situazione, ci troviamo con queste quote:
Squadra A: 2,500
Pareggio: 2,857
Squadra B: 2,857
Dobbiamo innanzitutto trasformare le quote in probabilità:
Squadra A: 1 / 2,500 = 40%
Pareggio: 1 / 2,857 = 35%
Squadra B: 1 / 2,857 = 35%
Facendo la somma delle probabilità 40% + 35% + 35% = 110%
In questo caso sappiamo che la tassa globale applicata sull'evento da questo
book è il 10% (un evento senza tassa ha somma 100)
Quello che non possiamo sapere è se l'aggio è stato caricato in modo
uniforme su tutti e tre i risultati oppure è stato applicato in modo non
uniforme.
Cosa vuol dire questo?
Prendiamo come esempio una partita di tennis, Gino vs Pino ed io sono il
bookmaker che deve fare le quote.
Ritengo che entrambi abbiano pari probabilità di successo quindi 50% e 50%
Le mie quote saranno Gino 2,00 e Pino 2,00
Procederò quindi ad applicare l'aggio per guadagnarci qualcosa, come già
spiegato più sopra.
A questo punto ho più scelte, posso decidere di dividere equamente la tassa
e vendere le mie quote Gino 1,90 e Pino 1,90 oppure posso prevedere che la
maggior parte delle puntate verranno fatte su Gino e quindi caricherò tutta la
tassa solo su Gino, vendendo le quote Gino 1,80 e Pino 2,00.
Lo scommettitore non può sapere quale scelta ha fatto il bookmaker (può
solo stimarlo comparando le quote di tutti altri bookmaker, ma a questo ci
arriveremo dopo).
Valutazione delle quote reali di un betexchange
Procediamo a ragionare sulla valutazione delle quote sui betexchange.
Come già anticipato, un betexchange mette in contatto chi vuole vendere e
chi vuole comprare scommesse (un po' come in borsa, quindi voi potete sia
scommettere che accettare scommesse). Il betexchange lucra ponendo una
tassa sulle vincite (ad esempio uno dei più noti operatori vi trattiene il 5%
sulla somma vinta).
Il “disallineamento” delle quote su un betexchange (b.e.) è formato in parte
dalla tassa applicata (che però non è evidente sulle quote nominali) ed in
parte dalla naturale “forbice” tra le quote dei diversi pronostici dovuta a
normali fenomeni di arbitraggio sul mercato (differenza per altro, di solito
molto bassa) ed altresì vi è differenza tra le quote proposte in acquisto e le
quote proposte in vendita, proprio come in borsa. Utilizzo il termine
“disallineamento” perché trattandosi di b.e. a mio avviso non sarebbe corretto
utilizzare la parola aggio per esprimere la “non complementarietà” delle
quote.
Facciamo un esempio pratico: vi trovate con queste quote in una partita di
Tennis:
Gino 1,98
Pino 2,00
Apparentemente il “disallineamento” tra le due quote è dello 0,5%, le cose
però in realtà non stanno così, questo è solo il “disallineamento” nominale.
Utilizzando il metodo di cui sopra calcoliamo la situazione reale:
Dobbiamo calcolare quali sono le quote reali depurate dalla tassa (che in
questo caso è un dato conosciuto ricavabile dal regolamento del
betexchange).
Prendiamo l'esempio di tassa del 5%
La formula da applicare è
[(quota-1)*(1-tassa)]+1
quindi
Gino = [(1,98-1)*(1-0,05)]+1=1,931 (è la quota netta di Gino)
Pino = [(2,00-1)*(1-0,05)]+1=1,950 (è la quota netta di Pino)
si può notare come le quote si abbassino sensibilmente, è per questo che le
apparenti quote alte dei b.e. vanno valutate con molta attenzione.
ora operiamo come prima
Gino 1 / 1,931 = 0,52
Pino 1 / 1,950 = 0,51
Totale 51 + 52 = 1,03
Sappiamo che in questo caso il reale “disallineamento” è del 3% (6 volte
tanto quello nominale pari allo 0,5%).
Surbet
Una surebet è una scommessa a rischio zero, ovvero scommettendo su tutti i
risultati possibili si ha un payback sicuramente positivo.
Per capire quando una scommessa è "sure" è necessario computare la
somma delle probabilità associata alle quote e questa deve risultare inferiore
a 100
E' impossibile (per ovvi motivi) che si riesca ad effettuare una surebet sullo
stesso bookmaker, le surebet vengono giocate utilizzando due o più
bookmakers. Di solito i margini di guadagno sono molto limitati in ragione alla
somma transata.
Faccio un paio di esempi: prendiamo la partita di tennis di prima Gino vs
Pino,
Le quote del bookmaker A sono Gino 1,98 e Pino 1,93
Le quote del bookmaker B sono Gino 2,09 e Pino 1,81
Le quote del bookmaker C sono Gino 2,22 e Pino 1,66
Notiamo subito che tutti e 3 i book hanno un margine di aggio:
Bookmaker A:
(1 / 1,98) + (1 / 1,93) = 0,505 + 0,518 = 1,023
E’ un book molto onesto, solo 2% di tassa, non credo che esista un book
così, però ci è utile per l'esempio.
Bookmaker B:
(1 / 2,09) + (1 / 1,81) = 0,478 + 0,552 = 1,03
Anche questo è un book onestissimo, contate che è agevole trovare in giro
anche 1,83 vs 1,85... ...fate voi i conti...
Bookmaker C:
(1 / 2,22) + (1 / 1,66) = 0,450 + 0,602 = 1,052
Proviamo ora ad incrociare le quote più alte:
la quota più alta per Gino è sul book C a 2,22 e quella più alta per Pino è sul
book A a 1,93
Incrociando le quote risulta:
(1 / 2,22) + (1 / 1,93) = 0,450 + 0,518 = 0,968
il risultato è inferiore ad 1,000 e quindi è una surebet con rendimento
(1 - 0,968) = 0,032 = 3,2%
Per concretizzare la scommessa dovremmo quindi scommettere una somma
su Gino presso il bookmaker C ed una somma su Pino sul bookmaker A.
Ma come dosare le somme da scommettere?
Dipende a questo punto da come vogliamo operare:
1) possiamo optare per una surebet equilibrata, ovvero guadagnare lo stesso
importo indipendentemente dal risultato;
2) possiamo scegliere di fare una surebet asimmetrica (è come giocare una
scommessa con "copertura"), ovvero se siamo convinti del pronostico di
vittoria di uno dei due, possiamo dosare gli importi scommessi per vincere in
caso di pronostico favorevole e di pareggiare in caso pronostico sfavorevole
(il risultato è scommettere senza rischiare nulla)
3) aggiungo ancora una possibilità che, mi rendo conto, non è tecnicamente
una “surebet” (ed è stretta parente della seconda opzione) ma è molto utile
se riteniamo che il margine della surbet sia troppo basso per essere
"appetitoso": si tratta di sfruttare questa situazione per alzare molto la quota
del tennista su cui vogliamo scommettere.
1) surebet "classica"
Per sapere quanto scommettere in percentuale su Pino devo calcolare:
Quota di Gino / somma delle quote
Per sapere quanto scommettere in percentuale su Gino devo calcolare:
Quota di Pino / somma delle quote
Quindi:
su Pino dovrò scommettere il
[(2,22) / (2,22 + 1,93)] = 0,535 = 53,5% dell'importo a mia disposizione
su Gino dovrò scommettere il
[(1,93) / (2,22 + 1,93)] = 0,465 = 46,5% dell'importo a mia disposizione
Quindi se avrò a disposizione 500 euro scommetterò 267,5 euro su Pino e
232,5 euro su Gino.
Se vincerà Pino incasserò (1,93 * 267,5) = 526 euro realizzandone quindi 26
di utile
Se vincerà Gino incasserò (2,22 * 232,5) = 526 euro realizzandone sempre
26 di utile.
2) surbet "asimmetrica" (questa è una definizione che gli ho dato io perchè
non sapevo come chiamarla).
Affermiamo la nostra convinzione sulla vittoria di Gino, quindi abbiamo come
obiettivo un utile se vincerà Gino e andare in pari se vincerà Pino.
La nostra puntata dovrà soddisfare l'equazione:
Puntata Pino * Quota Pino = Totale Puntata (i nostri 500 euro)
Quindi su Pino dovremmo puntare:
Totale Puntata / Quota Pino ovvero (500 / 1,93) = 259 euro
La differenza la punterò su Gino (500-259) = 241 euro
Se vincerà Pino (e noi avremmo sbagliato il pronostico) incasseremmo
259*1,93 = 500 euro ed andremo in pari
Se vincerà Gino incasseremmo 241 * 2,22 = 535 euro andando in utile di 35
euro (utile maggiore dei 26 euro della prima opzione, la surebet “classica”).
3) utilizzare la surbet per alzare la quota.
Presupponiamo che noi siamo convintissimi che vincerà Gino, talmente
convinti che non vogliamo sfruttare la surebet, abbiamo in tasca 500 euro e
siamo disposti a rischiarne 300.
Possiamo sfruttare questa situazione per alzare di molto la quota a cui
giocare Gino.
Ragioniamo similarmente a prima nel senso che l'equazione da impostare
stavolta è:
Puntata Pino * Quota Pino = Totale da giocare - Importo disposti a rischiare
Risolvendo l'equazione risulta che su Pino (il nostro pronostico perdente)
dovremo puntare:
(Totale da giocare - Importo da rischiare) / Quota Pino,
ovvero (500 - 300) / 1,93 = 104 euro
La differenza la giocheremo su Gino (il nostro pronostico vincente) ovvero
500 - 104 = 396
A questo punto, se vince Pino (e noi sbagliamo il pronostico) incasseremo
104 * 1,93 = 200
e, avendone giocati 500, ci avremo rimesso i 300 euro che eravamo disposti
a rischiare
Se vince Gino incasseremo
396 * 2,22 = 880 euro realizzando un utile di 380 euro
Praticamente abbiamo rischiato 300 euro per cercare di incassarne 880.
A che quota reale abbiamo giocato?
880 / 300 = 2,93
Di fatto abbiamo alzato la quota da 2,22 a 2,93 (non male no?)
L'esempio per comodità espositiva è fatto su una scommessa a 2 vie (2
risultati possibili) ovviamente lo stesso metodo è utilizzabile anche su
scommesse con più risultati possibili (tipo 1, X, 2 del calcio).
Per alzare la quota si possono sfruttare anche le oscillazioni, ne tratteremo in
seguito.
Questo è quanto sulle surebet, mancano solo le
AVVERTENZE:
Primo: non pensiate di trovare le surebet facilmente, non sono così frequenti,
bisogna avere a disposizione molti bookmakers su cui scommettere e
"spulciare" molte, anzi moltissime quote, inoltre le quote si muovono anche
molto rapidamente quindi una surbet può durare pochi minuti (del movimento
delle quote ne tratteremo in seguito).
Secondo: leggete bene i regolamenti sui "void" per evitare di rimanere fregati,
vi faccio un esempio: presso un bookmaker una partita di tennis è
considerata sempre valida, presso un altro è considerata valida solo se viene
giocato almeno un set intero. Uno dei due giocatori si ritira al primo set per
infortunio, quindi uno dei due book vi dà la scommessa valida con
conseguente vittoria di uno dei due tennisti, l'altro la considera "void" (ovvero
come se non si fosse mai giocata), in questo caso, se si infortuna il giocatore
“sbagliato”, rischiate di perdere tutti i soldi, quindi fate moltissima attenzione.
Terzo: per guadagnare qualcosa sulle surbet serve molto capitale, i margini
sono molto risicati. Se giocate tanti soldi dovete conoscere a memoria i limiti
di accettazione delle scommesse dei vari book, se no rischiate di trovarvi
scoperti (addirittura alcuni book per importi rilevanti si riservano di
"confermarvi in seguito se la scommessa verrà accettata" e a quel punto,
avendo magari già scommesso la parte avversa su un altro book, che fate?)
Asian Handicap
Per comodità di spiegazione possiamo suddividere gli Asian Handicap, in tre
categorie ovvero:
Risultato singolo senza void possibile,
Risultato singolo con void possibile,
Doppio risultato.
La prima categoria è strutturata in questo modo:
Juventus -0,5 @ 2,10
Torino +0,5 @ 1,80
Si può trovare anche in questo formato:
Juventus vs Torino | 0,5 | 2,10 | 1,80
Lo 0,5 (+ o -) è l’handicap ovvero la modifica da effettuarsi sul punteggio della
squadra giocata.
In questo caso se la partita finirà Juve 1, Toro 1 ed io ho giocato sulla Juve il
punteggio modificato applicando gli handicap risulterebbe Juve 0,5 e Toro 1
(la Juventus è perdente) se io avessi giocato Toro il punteggio risulterebbe
Juve 1, Toro 1,5 (la Juventus è comunque perdente).
Come vediamo in caso di reale pareggio vincerebbe la scommessa chi ha
giocato sul Toro e la perderebbe chi ha giocato sulla Juve. Praticamente chi
gioca sulla Juve gioca un segno 1 del totocalcio, chi gioca sul Toro gioca un
X2 del totocalcio.
Se la partita finisse Juventus 1, Torino 0 il punteggio modificato per chi ha
giocato sarebbe Juve 0,5 Torino 0 (vincente Juve), per chi ha giocato il
Torino sarebbe Juventus 1, Torino 0,5 (Toro perdente).
Altro esempio potrebbe essere:
Juventus -1,5 @ 3,00
Empoli +1,5 @ 1,40
Come si può notare la struttura di questa prima categoria prevede sempre il
“mezzo punto” in modo tale da rendere impossibile il pareggio. Per questo
parlavamo di risultato singolo senza void. La scommessa viene in ogni caso
finalizzata.
La seconda categoria segue il ragionamento della prima ma è a punti pieni
per cui è ammesso il pareggio.
Juventus +1 @ 1,50
Milan -1 @ 2,80
Se la partita finisse Milan 1, Juventus 0 il punteggio modificato decreterebbe
la parità. A questo punto la scommessa è void e il denaro viene restituito allo
scommettitore con un nulla di fatto (né perso, né vinto). Per questo motivo si
è definita questa categoria come “risultato singolo con void possibile”
L’ultima categoria è quella un po’ più complessa
Può essere espressa in questo formato:
Juventus -0,5 ; -1 @ 2,10
Lecce +0,5 ; +1 @ 1,80
Oppure
Juventus -0,75 @ 2,10
Lecce +0,75 @ 1,80
(NdR: questa secondo me è la notazione meno chiara per i non addetti ai
lavori, anche se è la più sintetica, praticamente i due valori sono espressi
attraverso la loro media)
Oppure
Juventus vs Lecce | 0,5; 1 | 2,10 | 1,80
Puntando sulla Juventus, si vince con quota 2,10 se la Juve vince l'incontro
con 2 o più gol di scarto (si fa riferimento al valore di handicap maggiore).
Se la Juventus vince con un gol di scarto allora metà della puntata sarà
vincente con quota 2.10 mentre l'altra metà sarà rimborsata (fa riferimento
l’handicap minore).
Se la Juventus perde o pareggia l'incontro allora la scommessa sarà persa.
Viceversa, puntando sul Lecce, si vince con quota pari a 1.80 se il Lecce
vince o pareggia l'incontro (riferimento all’handicap maggiore).
Se il Lecce perde l'incontro con un gol di scarto allora metà della puntata sarà
rimborsata mentre l'altra metà sarà persa (riferimento all’handicap minore).
Se il Lecce perde l'incontro con 2 o più gol di scarto allora la scommessa
sarà persa.
Perché da una parte (chi ha giocato sulla Juve) le opzioni sono vittoria / metà
vittoria / sconfitta invece dall’altra parte (chi ha giocato sul Lecce) le opzioni
sono vittoria / metà sconfitta / sconfitta?
Perché questo tipo di scommessa incorpora contemporaneamente due
scommesse, tornando all’esempio di prima scommettendo 100 euro, è come
scommettere 50 euro su:
Juventus -0,5 @ 2,10
Lecce +0,5 @ 1,80
ed i rimanenti 50 euro su:
Juventus -1 @ 2,10
Lecce +1 @ 2,10
Se la partita finisse in parità o vincesse il Lecce ed io avessi giocato la Juve,
perderei entrambe le scommesse quindi perderei tutta la cifra (50 euro del 0,5 e 50 euro del -1).
Se la Juve vincesse con un goal di scarto vincerei la prima scommessa (-0,5)
incassando 50*2,10 e sarebbe void la seconda (-1) riavendo indietro i 50 €.
Se la Juve vincesse con due goal di scarto vincerei entrambe le scommesse
entrambe alla stessa quota (50 * 2,10 + 50 * 2,10 = 100 * 2,10)
Ragionando dalla parte dello scommettitore che avesse scommesso sul
Lecce, in caso di vittoria o di pareggio risulterebbe vincente sia il +0,5 che il
+1 vincendo entrambe le scommesse.
In caso di sconfitta del Lecce per un goal di scarto risulterebbe perdente il
+0,5 e void il -1 (dunque qui spiegato perché si perde metà della cifra).
In caso di sconfitta del Lecce per due goal di scarto risulterebbero perdenti
entrambe le scommesse con perdita di tutta la cifra.
Come vediamo gli esiti possibili della scommessa sono più di uno, per questo
abbiamo definito questo tipo di asian handicap “doppio risultato”.
Metodologia di scelta (e motivi del movimento delle quote):
Le metodologie relative alla scelta degli eventi su cui scommettere sono
molte e dipendono dalla filosofia con cui il giocatore interpreta le scommesse.
Affrontando in seguito due delle metodologie esposte coglieremo anche
l’occasione di focalizzarci sui motivi che “muovono” le quote dal momento
della loro uscita al momento dello “stacco” (ovvero poco prima dell’inizio
dell’evento quando il bookmaker sospende le giocate).
Tornando alla scelta degli eventi su cui scommettere, tra i giocatori ci sono…
…quelli che… giocano pronosticando,
…quelli che… utilizzano utilizzano metodi statistici,
…quelli che… giocano sulla quota massima disponibile sul mercato,
…quelli che… giocano sulle surebet (una o tutte delle diverse varianti),
…quelli che… fanno trading sulle quote
…quelli che… giocano sui “cali”,
…quelli che… giocano sul plusvalore tra probabilità (stimata) e quota,
…quelli che… giocano sul rialzo delle quote tra uscita e stacco
…quelli che… …fanno un mix di diversi metodi.
Chi ha ragione?
Beh, chi vince ovviamente!!!
Scherzi a parte, non esiste una risposta univoca, ogni metodo se applicato
correttamente e con perizia è valido, io personalmente non ho mai tentato un
pronostico perché ritengo che “la quota incorpori il pronostico” e quindi anche
se fossi estremamente abile a pronosticare (almeno tanto abile quanto un
quotista professionista), nel lungo periodo non troverei vantaggio ma andrei
in pari (anzi perderei in percentuale all’aggio).
Tempo fa ho inserito tra le mie metodologie di scelta il metodo statistico ma
poi ho abbandonato questa via in quanto i risultati sulle scommesse
selezionate con quel particolare tipo di scelta non mi avevano soddisfatto sul
lungo periodo (grosso modo andavo a pari).
Il mix di metodi di scelta che applico io è composto essenzialmente da metodi
basati sulla quota e sui suoi movimenti.
Per essere trasparenti è giusto dire che questa è solo la mia opinione, ed il
mio punto di vista deriva dai risultati conseguiti, scartando le metodologie che
mi hanno dato meno soddisfazione e applicando le metodologie che mi
hanno dato i migliori risultati.
La differenza di risultato tra l’applicazione di un metodo rispetto all’altro può
anche dipendere dalla predisposizione personale e dall’impostazione che si
dà al proprio gioco.
Tornando alle nostre metodologie, di surebet ne abbiamo già parlato, di
pronostici non tratteremo perché, come detto, è un metodo soggetto al
talento ed alla sensibilità del pronosticatore. Certamente, anche al
pronosticatore più bravo, conviene sempre cercare la quota massima che il
mercato offre, ed è per questo che è consigliabile, in ogni caso, avere un
nutrito portafoglio di bookmakers su cui operare.
In merito ai metodi statistici, in questa sede, non c’è molto da approfondire:
consistono nell’analizzare le statistiche di un certo evento e cercare quote
che esprimano una probabilità più conveniente rispetto alla statistica. Si apre
qui un argomento molto vasto che forse meriterà di essere trattato a parte.
Meritano, in questo ambito, maggior approfondimento gli altri metodi:
Trading:
Per quanto riguarda il trading (compravendita di quote) l’abilità è azzeccare il
“verso” in cui si muoverà la quota, si “compra” una scommessa e si spera che
successivamente la quota scenda, oppure la si “vende” e si spera che la
quota salga.
La chiusura dell’operazione può essere un operazione contraria per tutto il
valore oppure per parte del valore (si opera in questo modo per alzare la
quota a cui si intende giocare, un po’ come nelle surebet improprie di cui
abbiamo trattato in precedenza).
Faccio un esempio:
La Juve è quotata a 2,30 ed io prevedo che la quota scenderà.
Gioco la vittoria della Juve 100 euro a 2,30.
Possono a questo punto succedere 3 cose:
La quota sale, schizza a 2,45. Ho sbagliato e ho giocato male. O accetto il
rischio e mi tengo la scommessa oppure “mi copro” perdendo parte del
denaro.
La quota è ferma così. Non posso fare molto perché i prezzi di acquisto e
di vendita sono sempre leggermente diversi, quindi anche qui o la vendo e
ci perdo un pochino oppure mi assumo il rischio e la tengo sperando che
la Juve vinca.
La quota scende, ad un certo punto si trova a 2,09. Ci ho visto giusto e ho
due possibilità, chiudo tutto e guadagno sulla differenza, oppure credo in
quella scommessa e voglio usare l’oscillazione per alzare la quota.
Nel primo caso chiudo tutto, quindi “banco” la Juve per 107 euro a 2,15: se
la Juve vince perdo la bancata (123 euro) e vinco la giocata (130 euro)
con un utile di 7; se la Juve non vince perdo la giocata (100 euro) ma
incasso la bancata (107 euro) con un utile egualmente pari a 7 euro.
La formula per stabilire quanto bancare per chiudere la giocata è:
importo da bancare = puntata * quota giocata / quota da bancare
Nel secondo caso credo nella vittoria della Juve e voglio usare
l’oscillazione per alzare la quota, a questo punto decido di accettare un
rischio di 50 euro, quindi banco la Juve per 50 euro a 2,15.
Se la Juve vince io avrò vinto 72 euro (130 vinti con la giocata e 58 persi
con la bancata), se la Juve perde avrò perso 50 euro (50 incassati con la
bancata e 100 persi con la giocata).
Praticamente posso vincere 72 euro rischiandone 50, è come giocare a
quota 2,45 una scommessa che ora vale 2,09.
Oltre a questi due casi (vincere in ogni caso, oppure rischiare una certa
cifra per alzare la quota) c’è anche il caso intermedio in cui ci si “copre” in
modo tale che se la Juve non vincesse si andrà a pari e si guadagnerà se
la Juve risulterà vincente.
Ovviamente operatività opposta se si prevede che la quota della Juve salirà
(devo bancare e poi aspettare che salga per giocare).
Giocare sui “cali”
Chi gioca sui “cali” ritiene che la quota corretta (quella che meglio
rappresenta la reale probabilità di quell’evento) sia quella “allo stacco” ovvero
quella che si è formata poco prima dell’inizio dell’evento: si tratta quindi di
giocare sulle quote che calano significativamente in breve tempo strappando
la miglior quota dei book “ritardatari” ad aggiornare la propria lavagna.
Se, ad esempio, le quote gravitassero intorno a 2,20 al momento della loro
uscita e col tempo calassero progressivamente fino a 2,09 a pochi minuti
dall’inizio dell’evento, se io riuscissi ad individuare un book ritardatario ad
aggiornare le quote potrei giocare a quota migliore di 2,09 realizzando
(secondo chi segue questa metodologia) un plusvalore tra probabilità e
quota.
In realtà è un metodo molto complesso perché per giocarlo correttamente è
necessario capire il motivo dell’oscillazione della quota. Non tutte le
oscillazioni avvengono per lo stesso motivo. Tratteremo di questo aspetto più
avanti in occasione della descrizione dei “disallineamenti tra quota all’uscita e
quota allo stacco”.
A questo punto entro un po’ più nel dettaglio sul “criterio del valore aggiunto
rispetto probabilità media” e sul “disallineamento tra quota all’uscita e quota
allo stacco” in quanto è necessario dilungarsi un po’ di più sulla (pur
semplice) matematica che sta alla base di queste metodologie di scelta.
Criterio del valore aggiunto sulla probabilità media
Considerando che la probabilità rappresentata dalla quota è
p = 1 / Q (dove Q indica la quota)
e considerando che il “ritorno” del book, su un evento ad n vie è
rappresentato da:
r = 1 / ( 1 / Qa + 1 / Qb + … + 1 / Qn )
Possiamo dire che la probabilità depurata dall’aggio del book (indicata in
seguito con pd e valida se il book avesse applicato l’aggio in maniera
uniforme) sarebbe:
pd = 1 / Qx * r
ovvero
1 / Qx * [ 1 / (1 / Qa + 1 / Qb + 1 / Qc + … + 1 / Qn)]
Facendo la media delle probabilità calcolate avremo le probabilità medie.
Ora se noi moltiplichiamo la quota che intendiamo giocare con le probabilità
medie
K = Quota * probabilità media
Otterremo un indicatore K (il concetto in qualche modo è stato mutuato dal
famoso “criterio di Kelly” per gestire portafogli di investimenti)
Il valore centrale (ovvero né convenienza, né sconvenienza) è rappresentato
da 1,00: se un evento è a quota 2 e la probabilità stimata è 50% avremo che
K = 2 * 0,50 = 1,00
I valori inferiori ad 1,00 sono sconvenienti: ad esempio se noi giochiamo a
quota 2 degli eventi che hanno probabilità di sortita del 40%
K = 2 * 0,4 = 0,8
è facile intuire che a lungo andare saremmo in perdita (in questo caso del
20%)
I valori superiori ad 1,00 sono convenienti.
Ad esempio se noi giochiamo a quota 2 degli eventi che hanno probabilità di
sortita del 55%
K = 2 * 0,55 = 1,10
a lungo andare saremmo in vincita (in questo caso del 10%).
Come è facile intuire il cuore (e contemporaneamente il grosso limite) di
questo metodo sta proprio nell’utilizzare le probabilità corrette. Qui si
prendono in considerazione le probabilità medie rappresentate dalle quote di
molti book. Non è detto che siano corrette, perché a formare la quota
concorrono molte variabili e non sempre l’aggio viene caricato in modo
simmetrico ed inoltre sarebbe bene avere una lavagna “pulita”.
Per questi motivi, a mio avviso, questo metodo di scelta va bene (al limite)
come parametro di conferma su scelte effettuate con altre metodologie, che
siano pronostico (metodo in cui non credo e che non applico) o altro metodo
di scelta basato sulla convenienza delle quote.
In ogni caso secondo me giocando a valori di molto superiori ad 1 è difficile
ottenere dei risultati pessimi, bisogna solo avere l’accortezza di fare le quote
medie su una lavagna in cui sono stati inseriti solo i book più significativi (vedi
parte relativa all’utilizzo dei servizi di comparazione quote).
Attenzione (nel calcolare le quote medie) a non fare commistione tra le quote
di betexchange e le quote di bookmakers normali: come già detto più sopra le
quote dei b.e. sono “lorde” (ovvero viene applicata una tassa sulle vincite per
cui è necessario avere le quote “nette”).
Criterio del disallineamento tra quota uscita e quota allo stacco
Il principio su cui si basa questo metodo è che la quota più corretta sia quella
all’uscita (ovvero filosofia esattamente opposta a quella del gioco sui “cali”).
Approfittiamo di questa sezione per soffermarci sui motivi dei movimenti delle
quote e apriamo una parentesi.
Secondo questa filosofia di scelta, la quota più corretta è quella
“all’uscita” se il quotista è un bravo professionista e se non c’è stato
cambiamento di scenario: ad esempio se nel baseball si viene a sapere
che giocherà un lanciatore diverso da quello previsto cambia la quota
perché il lanciatore è un elemento molto importante nella valutazione di
come potrà evolvere la partita.
Di solito le quote all’uscita più corrette si trovano presso i maggiori
bookmakers internazionali. Un buon indicatore è un basso aggio perché
indica che il bookmaker è confidente dell’equilibrio delle proprie quote.
Se non si verificano cambiamenti di scenario i movimenti della quota
sono dovuti a movimenti di denaro molto consistenti che si sono
verificati o si stanno verificando, di conseguenza i bookmakers devono
bilanciare le loro posizioni rendendo più o meno allettante una
determinata quota per “pilotare” le future giocate o per spostare gli
equlibri dell’esborso sulle future giocate.
Ricordiamo che la situazione ottimale per un bookmaker è quando ha le
previsioni di esborso bilanciate, non correndo rischi di esposizione di
cassa ed intascando tranquillamente l’aggio.
Questo però vuol dire anche se è cambiata la quota, la situazione reale
(e quindi le probabilità relative a quell’evento) non è cambiata.
Evidentemente se giochiamo su una quota che è aumentata (non per
cambiamenti di scenario) stiamo giocando esattamente alle condizioni
reali precedenti ma ad un valore più alto (e quindi dovremmo andare in
“vantaggio di probabilità” o al minimo bilanciare l’aggio).
Su alcuni eventi con poco movimento di denaro (non la finale di
Champions League, una partita dell’NBA, o la partita di calcio Real
Madrid vs Barcellona per intenderci) la quota potrebbe muoversi per
effetti del mercato come detto sopra, tuttavia tale movimento potrebbe
essere generato non da molte scommesse di piccola entità ma da pochi
movimenti di grande importo (ovvero generati da operatori
professionali).
Questo genere di movimenti è “sospetto” in quanto l’operatore
professionale (che sia scommettitore professionale o altro book che si
“copre”) potrebbe (il condizionale è d’obbligo) avere informazioni a noi
non note.
Questo è il fenomeno sfruttato da chi sceglie le scommesse con il
metodo dei “cali”.
Dal momento che è molto difficile influenzare le quote di eventi molto
giocati dal pubblico, (gli importi movimentati sono altissimi), è
consigliabile focalizzarsi su questi ultimi se si applica la filosofia di
scelta del disallineamento tra quota all’uscita e quota allo stacco.
Un ulteriore segnale (utile sia per questa metodologia di scelta che per
la metodologia relativa ai “cali”) è anche la velocità con cui varia la
quota: una variazione più o meno costante dovrebbe essere una buona
indicazione di quota movimentata da denaro affluente da tanti piccoli
scommettitori, una variazione repentina è facile che indichi improvvisi
cambiamenti di scenario o una grande ed improvvisa affluenza di
denaro (che indica il movimento di qualche operatore professionale).
Ovviamente quelle di cui sopra sono stime, non è possibile individuare
le cause di un movimento in modo scientifico, si possono soltanto fare
delle supposizioni e quello esposto è il mio modo di ragionare.
Chiudiamo ora questa parentesi sul movimento delle quote e torniamo alla
metodologia di scelta basata sui disallineamenti.
Per cercare di arrivare alla probabilità rappresentata dalla quota rimanendo
“dalla parte della ragione” è necessario fare l’ipotesi peggiore, ovvero che
l’aggio sia interamente caricato sulla quota che ci interesserebbe giocare.
Come riferimento per la quota all’uscita dobbiamo prendere le quote del / dei
book più “ferrati” nel tipo di evento quotato.
Dicevamo quindi che le quote più significative sono quelle all’uscita se nel
frattempo non ci sono stati eventi che hanno modificato lo scenario, a questo
punto si prendono in considerazione le quote che prima dello stacco sono
salite maggiormente.
Si calcola quanto dovrebbe essere la quota quando è uscita senza l’aggio.
Si gioca se la quota ottenibile è superiore alla quota all’uscita senza aggio più
un eventuale mark up (es. 5%).
Come quota senza aggio si può prendere una quota depurata dall’aggio in
modo simmetrico, asimmetrico oppure fare una media tra i due casi, come
detto per rimanere dalla parte della ragione consiglio di considerare il caso di
asimmetria o la media.
Attenzione: ricordo di valutare il motivo dell’incremento (ad esempio nel
baseball, se dopo l’uscita della quota cambia il lanciatore, che è la figura più
importante della squadra, cambia anche la quota ma in questo caso un calo o
un incremento non sono significativi perché è cambiato lo scenario).
Le quote meritevoli di attenzione giocando con questo criterio non saranno
moltissime, bisognerà dedicare molto tempo alla ricerca.
Proviamo a fare un esempio:
So che il bookmaker A ed il bookmaker B sono molto bravi a fare le quote sul
calcio.
Le quote DNB3 all’uscita presso questi book (ad esempio il giovedì per le
partite della domenica) sono:
Juve @ 1,48
Empoli @ 2,80
Se ad esempio notiamo che la quota della Juventus è salita / sta salendo, ci
focalizzeremo su quella.
Sappiamo che se l’aggio fosse caricato tutto sulla Juve (ipotesi peggiore) la
quota reale ripulita da tassa sarebbe 1,56
Decido di pormi l’obiettivo di giocare con un mark up del 5% per cui la mia
quota obiettivo sarà pari a 1,59
Se troverò presso qualche book una quota della Juve maggiore o uguale ad
1,59 la giocherò (considerate tuttavia che è già conveniente trovare quote
maggiori o uguali a 1,56).
Questo tipo di gioco ovviamente darà i suoi frutti sul lungo periodo in quanto
più scommesse giocherò più avrò possibilità che il vantaggio statistico si
concretizzi e si allinei al valore corretto.
3
DNB sta per “draw no bet” ovvero in caso di pareggio la scommessa è considerata “void” ed è come se non fosse mai
stata effettuata: l’importo viene restituito per intero allo scommettitore.
Utilizzo di strumenti di comparazione quote
Per comparare le quote di un evento vi sono degli utili strumenti web (dei siti
che espongono le quote di tutti i principali book, siti che possono essere
gratuiti o a pagamento oppure delle applicazioni “client” che scaricano i dati
da server).
Questi strumenti consentono di avere in breve tempo una vista panoramica
su tutto il mercato, l’alternativa sarebbe visitare tutti i bookmakers del nostro
portafoglio comparando le quote manualmente, capirete che avendo magari
accounts su 10 / 15 bookmakers si rischia che la quota cambi prima di aver
visionato tutte le quote.
La bontà dello strumento deriva dalla velocità di aggiornamento della
“lavagna”. Il tempo di aggiornamento massimo deve essere almeno di 5
minuti, meglio se di 2 minuti, pena la probabile inutilità dello strumento (come
detto le quote variano anche molto velocemente).
La comparazione quote è utilizzata sia per trovare le quote più alte che per
capire le medie delle quote (utile per alcuni metodi di scelta). Bisogna fare
attenzione in questo ultimo caso a “ripulire” la lavagna da dati che ci
potrebbero indurre in errore.
Innanzitutto è necessario paragonare dati omogenei, ad esempio sugli over /
under spesso la “linea” è diversa (non ha senso paragonare, per una partita
di NHL, un over 5 con un over 5,5), in secondo luogo vanno considerati
separatamente bookmakers e b.e. (ricordiamo che i b.e. applicano una tassa,
se si vogliono paragonare le quote di un b.e a quelle di un bookmaker va
calcolata la quota netta).
Per finire va ripulita la lavagna da quei bookmakers con eccessivo aggio
perché ci potrebbero spostare la media verso il basso facendoci ritenere
conveniente una quota in realtà non così appetibile: ad esempio se sto
cercando una quota di “risultato pari o dispari” su una partita di calcio e se ci
fossero su una lavagna di 15 bookmakers, di cui 4 o 5 book che propongono
quote del tipo 1,80 vs 1,80 (dove quindi, applicando i calcoli di cui sopra la
stima sulla probabilità reale è 50% vs 50% con quota reale 2,00 vs 2,00) la
quota media si abbassa notevolmente e potremmo magari erroneamente
ritenere conveniente una quota di 1,92.
Al contrario se ad esempio io ho una lavagna “pulita”, sto cercando le quote 3
ways (1X2) per una partita di calcio, noto che quasi tutte le quote “1”
viaggiano intorno a 2,80, quasi tutte le quote 2 sono intorno a 3,00 e quasi
tutti gli X sono quotati 3,05, poi noto che un book ha quote 1 @ 2,60 (quindi
sconveniente), 2 @ 2,90 (quindi molto sconveniente) e X @ 3,30 è agevole
comprendere che quell’X va assolutamente giocato perché “di valore”4
Alcuni strumenti di comparazione, quelli migliori, riportano anche la “storia”
della quota indicandoci se la quota sta salendo o scendendo e che movimenti
ha fatto dalla sua uscita fino al momento dell’osservazione.
Ottime informazioni si hanno paragonando i diversi trend delle quote sui
diversi book, che possono essere dello stesso andamento o di andamenti
opposti (potremmo trovarci nella situazione in cui la quota su alcuni book la
sale e su alcuni scende oppure su tutti sta scendendo). Questo è
determinante per individuare con quale dei metodi di scelta valutare la bontà
o meno della quota in questione.
E’ chiaro poi che avere un minimo di conoscenza del mercato su cui si sta
andando ad operare è indispensabile anche per valutare eventuali motivi dei
movimenti delle quote (sapere che un tennista ha avuto nelle ultime ore
problemi muscolari potrebbe spiegare un movimento di quota che in
alternativa potremmo ritenere legato solo a movimenti di denaro).
La comparazione delle quote non è utile soltanto a chi gioca con metodologie
di scelta sulla quota ma è utile anche a chi gioca con metodologie di scelta
statistica o di pronostico: se pronostico un certo risultato è ovvio che è meglio
giocarlo alla massima quota possibile, non fate il ragionamento di un tizio (di
cui preferisco non citare il nome) il quale sosteneva: “La quota è bassa? E chi
se ne frega, tanto se azzecco il pronostico vinco, se non lo azzecco perdo e
per vincere la stessa cifra di una quota più alta basta giocare di più” …sigh!
4
Se ho gli 1 a media 2,80 = 35,71%, ho i 2 a 3,00 = 33,33% il complemento per arrivare al 100% è 30,96% che
corrisponde a quota 3,23 (aggio a parte). Ne consegue che ogni quota superiore è conveniente. I motivi per cui un book
è “disallineato” in quel modo possono essere molteplici, in ogni caso capita, non in modo estremamente frequente ma
capita.
Metodologia di gioco (manovra finanziaria, sistema “Kaczka 2.0)
Obiettivo del sistema Kaczka è gestire nel modo più efficiente possibile la
parte finanziaria di una serie continua di scommesse fino ad arrivare alla
generazione di un utile.
Premettiamo, prima di spiegare la metodologia, che una manovra finanziaria
(con una forzatura probabilistica) solitamente ha bisogno di un assetto di
probabilità costante, ovvero è necessario normalizzare le giocate modificando
i singoli importi rischiati in quanto gli eventi sono quotati in modo diverso tra
di loro.
In pratica modificando l’importo rischiato sulla base della quota
normalizziamo il potenziale di incasso. Per fare un esempio, dal punto di vista
dell’incasso potenziale 100 Euro giocati a quota 2,00 corrispondono a 50
Euro giocati a quota 3, oppure a 370 Euro giocati a quota 1,27, ovviamente,
pur essendo omogenee le aspettative di incasso, le aspettative di vittoria
sono profondamente diverse nei tre casi.
Il problema è che un impianto base fondato su una normalizzazione come
questa pur funzionando se inserita nel contesto corretto (e soprattutto
utilizzata con perizia e prudenza), presenta problemi di diverso tipo:
• “scarti” consistenti da un punto di vista di cassa
• Effetto “sfortuna” fastidioso (ogni singola scommessa incide molto
sull’andamento generale del sistema, specialmente nelle fasi di
recupero più intense).
• Necessità di avere gli eventi in sequenza: ovvero scommessa ricalcolo scommessa successiva ricalcolo scommessa
successiva ecc… spesso gli eventi da giocare sono in contemporanea
(tipicamente nel week end) e quindi si possono perdere delle
opportunità o si deve giocare “alla cieca” o ancora aprire più “serie”
contemporaneamente.
• “normalizzando” il rischio in base alla probabilità vado a (mi si passi il
termine) “denormalizzare” l’importo.
Questi problemi possono essere risolti con alcuni artifizi che però modificano
profondamente l’impianto base sopra descritto (e lo complicano
leggermente):
- Gioco a tranches di singole scommesse (pur indipendenti tra di loro),
- Normalizzando il numero di vittorie attese in base alle quote giocate
(anziché normalizzare l’importo, normalizzo le aspettative di vittoria).
L’applicazione della forzatura probabilistica alla manovra finanziaria
dipenderà dall’abilità del giocatore, chi è più bravo a pronosticare o chi trova
quote più alte sicuramente avrà bisogno di una forzatura più bassa di chi è
meno dotato in questo senso.
Una avvertenza importante: l’esperienza dice che scegliendo le scommesse
a caso non si otterrà gran risultato con nessun metodo perché lo svantaggio
impostoci dal bookmaker (aggio) è troppo grande per essere compensato da
qualsiasi manovra e da qualsiasi forzatura.
Con un sistema di gestione delle puntate l’obiettivo è avere una sostanziale
parità proporzionale (e non in numero) di vittorie sulle sconfitte, che grazie
alla manovra, ci porterà ad essere in utile da un punto di vista finanziario (con
una manovra finanziaria molto blanda e prudenziale) oppure giocando in
modo più aggressivo (ma avendo a disposizione più mezzi) di portarci in utile
già alla prima tranches di giocate che presenterà un surplus di vittorie anche
se in totale il nostro numero (proporzionale) di vittorie sarà inferiore a quello
di sconfitte.
Proporzionale significa che il calcolo vittorie e sconfitte va paragonato e
calibrato sulla base della probabilità delle scommesse: una vittoria a 1,25
nella nostra tranches, non equivarrà ad una vittoria ottenuta a quota 4,00.
Determinare il numero delle vittorie “standard” ci serve per determinare la
puntata successiva, perché sapremo a quante vittorie “standard” avremo
diritto.
La puntata sarà aumentata solo in presenza di un deficit minimo di vittorie
rispetto alle aspettative di vittoria, situazione nella quale ci aspetteremo “un
ritorno verso l’equilibrio”.
La nostra “montante” dovrà però essere dinamica perché oggettivamente è
difficile avere due tranches eccezionali di fila (ancorché arrivino dopo un
periodo relativamente negativo), quindi la nostra puntata nel corso della
partita non è detto che salga sempre, potrebbe anche, in particolari
condizioni, decrescere.
L’impianto base sarà “neutro” ovvero senza forzatura che verrà dosata
attraverso la calibratura di un apposito parametro scelto in base al profilo di
ogni giocatore.
Ovviamente il sistema non ragiona in Euro ma in “pezzi”. Ognuno valorizzerà
il pezzo a seconda della propria tasca. Tenete solo conto di avere a
disposizione un capitale di sicurezza di almeno 100 / 150 pezzi:
personalmente il mio massimo è stato un -29 ma, non si sa mai, le vie della
sfortuna sono infinite… ed inoltre giocare ai limiti del proprio capitale a
disposizione innervosisce e quindi porta agli errori. Anche in questo caso
invito al gioco responsabile, non impegnate un capitale eccessivo per i vostri
mezzi e soprattutto quando lo destinate a questa impresa, datelo per perso,
giocherete con molta più scioltezza.
Andando ora verso la pratica di gioco, la sequenza operativa da applicare è:
1) scegliamo le nostre 10 scommesse per giocare una tranche.
2) Se siamo in utile, abbiamo chiuso la partita e ricominciamo dal punto
precedente.
3) Se siamo in deficit effettuiamo gli opportuni calcoli per determinare la
successiva puntata e ricominciamo dal punto 1.
Di seguito troverete lo schema di gioco in bianco, più sotto troverete i
significati ed i calcoli da effettuare su ogni colonna ed infine degli esempi di
partite giocate da me.
Quota
Giocata
Risult
Med Q Ris Tr
Ris Tot
NV Rea
NV norm
NV Teo
DTTr
DTTot
Med DTTot
FP
Pfut
Pezzi
Nelle colonne Quota, Giocata, Risultato indicherete le giocate fatte, con la
loro quota e se la scommessa è andata a buon fine oppure no.
Colonna [MedQ] = Media delle quote giocate nella tranche
Colonna [RisTr] = Risultato della tranche (in pezzi).
Colonna [RisTot] = Risultato totale della partita cioè il risultato della tranche +
il risultato totale precedente
Colonna [NVRea] = Numero vittorie reale della tranche, qui contiamo
semplicemente il numero di vittorie ottenute nella tranche. Ci serve giusto a
titolo statistico.
Colonna NVNorm = Numero delle vittorie “standard” effettive della tranche: in
questo caso i calcoli vanno effettuati riga per riga e poi sommati. Se la
singola scommessa è perdente il valore è pari a 0, se la scommessa è
vincente ha valore = quota / media quote tranche. Il valore da inserire, come
detto sarà pari alla sommatoria delle righe della tranche.
Colonna [NVTeo] = Numero delle vittorie teoriche a cui avremmo diritto in
quella tranche: applicare questa formula: 1 / media quote tranche * 10.
Colonna [DTTr] = Deficit di vittorie teorico della tranche che si ottiene
calcolando [NVTeo] – [NVNorm]
Colonna [DTTot] = Deficit teorico totale che si ottiene [DTTr] - [DTTot(n-1)]. Se
è la prima tranche della partita [DTTot(n-1)] è uguale a zero5.
Colonna [Med DTTot] = Media dei deficit teorici totali della partita. E’ un
indicatore utile, vi dice come sta andando la partita.
Colonna [Pfut] 6 = Valore del pezzo per giocare le scommesse della
successiva tranche, si calcola applicando questo procedimento:
se [DTTot] <= 1 allora [Pfut] = 1
se [DTTot] > 1 allora [Pfut] = |[RisTot]| / ([DTTot] * 2 – [FP])
5
Per DTTot(n-1) si intende il valore DTTot della tranche precedente a quella oggetto di calcolo
In merito al perché di questa formula per il calcolo del pezzo futuro, può essere che deciderò di affrontare il tema in
una futura pubblicazione di approfondimento sulle manovre finanziarie dedicate alle scommesse (che tratterà non solo
di questa manovra). L’argomento è ampio e trattarlo qui sarebbe estremamente dispersivo ed esula dagli obiettivi di
questa pubblicazione tesa soltanto a dare i fondamentali per il gioco e fornire una metodologia pratica. L’argomento è
ampio in quanto preliminarmente vanno sviscerate anche le considerazioni che portano al calcolo delle altre colonne
prima di poter arrivare al calcolo della puntata successiva.
6
Io consiglio di tenere [FP] (il parametro della forzatura probabilistica,
determina l’aggressività del nostro sistema) tra 0 e 1 (se proprio volete
essere aggressivi 1,5 al massimo ma dovrete avere denaro per coprire e
nervi d’acciaio per giocare).
Colonna [Pezzi] = è la sommatoria dei risultati di tutte le partite, si inserisce a
fine partita e si somma il valore precedente con il risultato totale della partita.
Questo dato vi consente di calcolare anche il rendimento (in pezzi
ovviamente) che è un utile dato di controllo, dovete dividere il valore [Pezzi]
per la somma di tutti i pezzi giocati. Un valore normale è intorno al 5%.
Qualche precisazione aggiuntiva che è fondamentale per il buon andamento
del gioco:
Il valore della forzatura [FP] può essere variato di tranche in tranche, e qui si
acquisirà abilità con l’esperienza, conoscendo se stessi, le proprie
performance, le proprie tasche ed i propri nervi: personalmente ho visto che
dopo una tranche disastrosa è bene forzare un po’ di più (tra 1 e 1,5),
viceversa dopo una tranche buona sarebbe meglio non forzare proprio (0).
Nella normalità dei casi suggerisco di attestarsi intorno ad un valore di 0,5.
Attenzione a non essere troppo avidi, ma nemmeno troppo timorosi. Nel
primo caso diventa un gioco d’azzardo puro, nel secondo caso una perdita di
tempo.
Il valore della puntata [Pfut] potrebbe scendere (in determinati momenti del
gioco) al di sotto del valore 1. In questo caso consigliamo di sostituirlo col
valore 1 e non applicare alcuna forzatura probabilistica. La prima tranche
della partita ovviamente ha valore 1.
In caso di scommesse “void” o pareggi sui “dnb” (ovvero giocate che non
vengono né perse né vinte) ci sono due strade: ritarare tutto come se fosse
una tranche formata da meno scommesse modificando ad hoc le varie
formule di calcolo (è la strada che applico io, ma bisogna avere il perfetto
dominio del sistema e dei suoi calcoli se no è molto facile fare pasticci e
“starare” tutto l’impiando base con le nefaste conseguenze del caso), oppure
molto semplicemente non considerare la scommessa “void” e sostituirla con
una ulteriore valida proseguendo normalmente con le tranche da 10 giocate.
Avendo il perfetto dominio del sistema lo si può modificare (come dicevo
prima in caso di scommessa void) per avere tranches personalizzate a
seconda del vostro modo di giocare (che ne so impostare tranche da 8
giocate o da 14…)
Se usate scommesse in “asian handicap” complessi (ovvero che diano due
risultati possibili) i calcoli da fare sono un po’ più complessi e vanno
modificate le formule proprio per la struttura particolare di queste
scommesse. Se non dominate la materia alla perfezione e se non avete un
ottimo dominio della manovra finanziaria e dei suoi calcoli non giocate asian.
Potete giocare gli asian semplici (quelli che hanno un solo risultato possibile).
Se “bancate” scommesse ricordatevi di mettere la quota netta (perché i
betexchange applicano sempre una tassa sull’eventuale vittoria) e soprattutto
di “girare la quota”: se state bancando a 1,50 è come se giocaste a 3,00.
Se giocate su b.e. ricordatevi di mettere la quota netta.
Il sistema funziona con tutte le quote, ma vi consiglio di giocare con quote
non “estreme” né da una parte né dall’altra (ovvero non giocate a 1,20 ma
nemmeno a 6,00) per mantenere un miglior equilibrio… a mio avviso le
situazioni più corrette si trovano con quote comprese tra 1,50 e 4,00
Qui di seguito, a titolo di esempio, vi espongo un po’ di partite giocate da me.
Quota
2,22
2,00
3,90
2,24
1,99
1,74
2,67
4,04
2,31
3,00
Giocata
Risult
Toro ml
P
Roma ml
V
Palermo
V
Napoli
P
Udinese
V
Dinamo
P
Lazio dnb
P
Rosemborg
P
Besiktas dnb
P
Celtic dnb
V
Med Q Ris Tr
Quota
1,55
2,38
3,55
1,35
1,48
2,20
2,14
2,18
1,95
1,80
Giocata
Risult
Zurigo
V
CSKA
void
Getafe
P
Palermo
P
Groclin
V
Darlington
P
L Orient
V
Stevenange
V
Luton over
V
New Castle ov V
Med Q Ris Tr
Quota
1,88
1,86
1,73
1,86
1,43
2,05
1,57
1,94
1,65
2,31
2,63
2,36
1,66
1,90
1,65
1,80
2,31
1,80
1,80
1,80
2,67
2,36
2,74
1,71
3,20
3,19
1,85
3,22
2,22
1,62
Giocata
Risult
Sheff Wed und P
Charlton und
P
Crystal P und P
Tranmere und
P
NHL Ottawa
V
NHL Detroit
V
NHL Anaheim
V
NHL Phila
V
NHL Buffalo
P
NHL Nashville V
NHL Vancouver V
NHL Phoenix
P
NHL Ottawa
V
NHL Chicago
P
NHL Buffalo
V
NHL Pittsburgh P
NHL Edmonton
V
NHL Tampa
P
NHL Carolina
P
NHL Detroit
P
NHL Chicago
P
NHL Atlanta Ov P
NHL Atlanta ML P
NHL Minnesota ML
V
NHL Minnesota -1,5
P
NHL Edmonton MLV
NHL Edmonton +1,5
V
NHL Chicago
V
NHL Ottawa
V
NHL Phila
P
Med Q Ris Tr
Quota
4,00
1,55
1,70
1,68
2,11
3,90
2,24
3,85
4,30
2,90
Giocata
Wigan
Chelsea
Lazio
Roma
Palermo
Sampdoria
Roma
Fenerbace
Arsenal
Genoa
Risult
P
P
P
V
V
P
V
V
P
V
Med Q Ris Tr
Quota
2,01
2,47
2,69
3,04
2,14
1,99
2,94
2,56
2,85
2,96
Giocata
Kalmar
Teplice
Bolestav
Reggina
Udinese
Roma under
Man City
Sion
Chelsea
Dinamo
Risult
V
P
P
V
V
V
V
P
P
P
Med Q Ris Tr
Quota
2,85
1,71
2,64
2,33
2,47
2,27
1,89
3,70
3,00
2,94
2,12
4,25
1,78
2,37
2,05
2,05
2,05
2,00
2,00
4,18
Giocata
Risult
Rostov
P
Vejile
V
Venezia
P
Sassuolo
P
Cittadella
P
Parma
P
Salzburg
P
Kobenhaven
P
Sparta
P
Dnipro
V
Palermo
P
Roma
V
Inter
P
GBA
P
Groeningen
V
River Plate
V
Milan
V
Fenerbace
P
Roma
void
Juve
V
Med Q Ris Tr
2,61
2,06
0,88
2,10
Ris Tot
NV Rea
NV norm
NV Teo
DTTr
DTTot
Med DTTot
FP
Pfut
0,88
4,00
4,17
3,83
-0,34
-0,34
-0,34
Ris Tot
NV Rea
NV norm
NV Teo
DTTr
DTTot
Med DTTot
2,10
6,00
5,39
4,37
-1,02
-1,02
-1,02
Ris Tot
NV Rea
NV norm
NV Teo
DTTr
DTTot
Med DTTot
FP
Pfut
FINE PARTITA
FP
Pfut
FINE PARTITA
1,83
-0,71
-0,71
5,00
5,08
5,47
0,39
0,39
0,39
0,50
1,00
1,97
-1,75
-2,46
4,00
4,19
5,07
0,89
1,27
0,64
1,00
1,59
2,48
3,47
1,01
5,00
4,92
4,04
-0,88
0,39
0,13
Ris Tot
NV Rea
NV norm
NV Teo
DTTr
DTTot
Med DTTot
2,78
5,00
4,53
3,54
-0,99
-0,99
-0,99
Ris Tot
NV Rea
NV norm
NV Teo
DTTr
DTTot
Med DTTot
2,12
5,00
4,73
3,90
-0,83
-0,83
-0,83
Ris Tot
NV Rea
NV norm
NV Teo
DTTr
DTTot
Med DTTot
FP
Pfut
1,50
2,02
2,82
2,57
2,78
2,12
2,58
-5,34
-5,34
2,00
1,80
3,88
2,07
2,07
2,07
2,48
11,26
5,92
5,00
5,86
3,62
-2,24
-0,17
-0,09
FINE PARTITA
FP
Pfut
FINE PARTITA
FP
Pfut
FINE PARTITA
FINE PARTITA
Pezzi
0,88
Pezzi
2,98
Pezzi
4,00
Pezzi
6,78
Pezzi
8,90
Pezzi
14,82
Conclusioni
Avevo accennato nella breve introduzione che l’obiettivo di questo testo è
spiegare i concetti fondamentali relativi alle scommesse, passare in rassegna
alcune metodologie di scelta degli eventi da giocare proponendo infine un
metodo di gioco pratico basato su una “manovra finanziaria”.
Non pretende ovviamente di essere un opera omnia sulle scommesse, e
nemmeno pretende di essere un trattato particolarmente avanzato proprio
perché “tagliato su misura” di chi, non espertissimo, voglia avvicinarsi a
questo argomento vedendolo da un punto di vista razionale.
Il fatto che non sia un testo tecnico lo si evince ad esempio dalla spiegazione
della manovra finanziaria che privilegia l’aspetto pratico a quello del (pur
necessario) approfondimento teorico. La teoria non è un contorno e sarebbe
utile a chi vuole dominare perfettamente un sistema, capirlo nella sua
meccanica più intima per poi modificarlo, migliorarlo, adattarlo, prenderne
spunto per crearne uno nuovo oppure criticare (si spera costruttivamente) il
metodo esposto.
Come già accennato può essere che in futuro decida di scrivere un altro testo
in ambito di approfondimento delle manovre finanziarie dedicate alle
scommesse.
Altro punto che desidero chiarire è che il testo riflette il mio modo di affrontare
questo argomento, che non pretende di essere né l’unico, né il più completo e
nemmeno il più corretto, si potrà quindi essere d’accordo o meno su alcuni
concetti espressi o sulla scelta del tipo di manovra finanziaria, tenendo
presente che, non essendo quella delle scommesse una scienza esatta
tollera la coesistenza di più punti di vista.
Nel ricordarvi ancora una volta di giocare in modo responsabile e
proporzionato alla vostra situazione economica, colgo l’occasione per
ringraziarvi dell’attenzione prestatami e vi auguro buon gioco.
Stefek
Appendice: come raggiungere particolari siti web
Con la limitazione imposta dall’AAMS alla possibilità di giocare
esclusivamente con operatori autorizzati, collegandosi al web con internet
provider italiani non è più possibile da tempo raggiungere i siti web degli
operatori non autorizzati.
Ricordandovi che giocare d’azzardo con operatori non autorizzati è reato
(mentre non è reato informarsi), poter visualizzare questi siti web è
comunque utile per consultare le quote che offrono questi operatori.
L’obiettivo è la comparazione del mercato nazionale rispetto a quello
mondiale e quindi la valutazione della convenienza delle quote offerte dagli
operatori autorizzati (naturalmente da questa comparazione troverete
conferma alla pubblicità dell’AAMS che dice che i suoi affiliati sono
onestissimi ed affidabili).
Per poter raggiungere tutti i siti del mondo senza censura alcuna è
necessario impostare un server DNS non censurato.
Attualmente il migliore (che è anche il più usato, il più veloce, il più
raccomandato dagli esperti ed è gratuito) è Opendns raggiungibile al sito
http://www.opendns.com/ , su questo sito troverete tutte le spiegazioni del
caso su come funziona, se è sicuro, che servizi offre, ecc ecc..
Cliccando sull’opzione “Get started” otterrete tutte le informazioni “passopasso” per configurare pc, router, ecc ecc