Mantova Medica - Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della

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Mantova Medica - Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della
Mantova Medica
anno XLIV - novembre-dicembre 2007 - n. 6
anno XLV - gennaio-febbraio 2008 - n. 1
Poste Italiane S.p.A. - spedizione in Abbonamento Postale
D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2 - DCB Mantova
SOMMARIO
EDITORIALE
– Motivi d’orgoglio a cura di L.Monesi
NOTIZIARIO DELL’ORDINE
– Seduta di consiglio del 20 settembre 2007
– Seduta di consiglio del 25 ottobre 2007
– Seduta di consiglio del 6 dicembre 2007
– Verbale della commissione ambiente del 15 ottobre 2007
NOTIZIE E COMUNICATI
– Cambio al vertice dell’Asl di Mantova
e dell’azienda Ospedaliera C. Poma
– I nuovi Direttori Generali delle ASL
e delle Aziende Ospedaliere in Lombardia
– Accordo INAIL e rappresentanze sindacali per la certificazione
a favore degli assicurati INAIL
– Elenco dei medici disponibili alle sostituzioni
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AIFA
– Profilo rischio/beneficio positivo per rosiglitazone e pioglitazone
– Dispensazione dei farmaci a base di nimesulide
– Lo specialista oculista è responsabile della redazione
del piano terapeutico per colliri in nota 78
– Modifica del regime di fornitura dei medicinali contenenti
isotretinoina ad uso sistemico
– Raccomandazioni terapeutiche, avvertenze e restrizioni
sull’uso di piroxicam
– Nota informativa sul profilo di sicurezza dei farmaci
a base di ranelato di stronzio
SPAZIO LIBERO
– Come vivere la malattia cronica: la ricetta di una illustre psicologa
a cura di R. Astolfi
– Bamco
– Il rifugio (breve racconto Kafkiano)
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INFORMAZIONI
ORARIO UFFICIO:
Lunedì, Mercoledì e Venerdì: mattino
Lunedì pomeriggio
Martedì e Giovedì
Sabato chiuso.
ore 08.00/12.30
ore 15.00/17.30
ore 08.00/16.00
APERTURA AL PUBBLICO DALLE ORE 9.00
MANTOVA MEDICA È CONSULTABILE ANCHE SUL SITO WEB
Via Pomponazzo n° 50 - 46100 Mantova - tel.: 0376/326632 - fax: 0376/326632
[email protected] www.omceomantova.it
Bollettino Ufficiale dell’Ordine dei Medici Chirurghi
e degli Odontoiatri della Provincia di Mantova
Commissione Odontoiatri
Presidente: Dr. Massimo Nardini
Segretario: Dr. Valentino Staffoli
Componenti: Dr.i Cesare Benatti, Patrizio Turina,
Renato Vaglia
Bimestrale d’informazione medica, inviato gratuitamente
agli iscritti all’Ordine ed agli Ordini Nazionali.
Autorizz. Trib. Mantova 13.12.1965, n. 111
© Ordine dei Medici della Provincia di Mantova
Stampa: Tipografia Commerciale Coop. (MN)
In copertina: foto di G. Bergomi
DELEGHE
Rapporti con l’Azienda Ospedaliera e le Fondazioni:
Dr. Giancarlo Pascal
Rapporti con l’ASL: Dr.ssa Elena Politano
Rapporti con l’Università e organi istituzionali:
Dr. Marco Collini
Rapporti con i Responsabili della Medicina del Territorio:
Dr.i Fausto Bettini, Alfredo Bettoni
Per l’E.N.P.A.M.: Dr. Adelmo Mambrini
Rapporti con il personale: Dr.i Adelmo Mambrini,
Massimo Nardini
Rapporto con l’Alto Mantovano, Destra Secchia e Basso
Mantovano: Dr.i Stefano Bernardelli, Maria Teresa Fusaro
Giovani medici Dr.ssa Barbara Presciuttini
Pubblicità sanitaria medici, leggi e regolamento, privacy:
Dr. Adelmo Mambrini
Rapporto con la B.A.M.C.O.: Dr. Antonio Parma
Pubblicità sanitaria odontoiatri: Dr. Cesare Benatti
Osservatorio anziani: Dott.ssa Raffaella Rabbi
Rapporti con l’I.N.P.S.: Dr. Adelmo Mambrini
Rapporti interprofessionali: Dr.i Stefano Bernardelli,
Fausto Bettini, Alfredo Bettoni, Pierluigi Botti,
Adriana Forapani, Maria Teresa Fusaro, Daniela Gialdi,
Antonio Graziano, Rinaldo Rondelli
Direttore Responsabile
Dr. Stefano Bernardelli
Consiglio Direttivo
Presidente: Dr. Luciano Monesi
Vice Presidente: Dr. Marco Collini
Segretario: Dr. Adelmo Mambrini
Tesoriere: Dr. Giampaolo Sabbioni
Consiglieri: Dr.i Stefano Bernardelli, Fausto Bettini,
Alfredo Bettoni, Pier Luigi Botti, Adriana Forapani,
Maria Teresa Fusaro, Antonio Graziano, Antonio Parma,
Giancarlo Pascal, Elena Politano, Rinaldo Rondelli
Consiglio Odontoiatri
Dr.i Massimo Nardini, Valentino Staffoli
Revisori dei conti
Dr.i Daniela Gialdi, Barbara Presciuttini, Raffaella Rabbi
Revisore supplente
Dr. Carlo Bonfanti
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EDITORIALE
MOTIVI D’ORGOGLIO
Nonostante le criticità e le discrasie, nonostante il gap tra nord e sud del Paese, il tanto
vituperato Servizio Sanitario Nazionale, in
base a dati ricavati da sette indicatori si pone
al secondo posto in campo mondiale in termini di capacità e qualità d’assistenza.
Abbiamo la maggior speranza di vita, settantottanni per gli uomini ed ottantaquattro per
le donne, una mortalità infantile del 4,1 per
mille nati vivi ed una sopravvivenza per tumori a cinque anni dalla prima diagnosi del
59% (media europea 55%) nelle donne e
47 (media europea 45) per gli uomini.
Sotto il profilo del welfare siamo leader in
Europa per numero di farmaci gratuiti offerti ai cittadini e assistenza pediatrica gratuita
per tutti i bambini.
Diminuiscono progressivamente i così detti
viaggi della speranza in strutture sanitarie
straniere. Buona l’attività di prevenzione,
sussiste eccellenza nei trapianti e nella diagnostica ad alta tecnologia. Il 76,6% della
spesa sanitaria ricade sul pubblico ed il rimanente sul privato.
Da questi dati emergono logiche considerazioni. La prima è che governando meglio la
spesa (da bancarotta per molte regioni) non
subiremmo pesanti condizionamenti e pesanti limiti all’esercizio autonomo e responsabile
della professione. Infatti migliaia di colleghi
ed operatori sanitari e milioni di cittadini
stanno pagando i costi di alcune amministrazioni regionali che hanno privilegiato la cattiva politica e le incapacità gestionali creando
voragini nei conti.
Auspichiamo che quanto prima si applichi la
norma vigente secondo cui le regioni che non
rientrano dal disavanzo vengano commissariate. Il Commissario ad acta per la gestione
dei piani di rientro ha la facoltà di proporre
l’allontanamento dei Direttori Generali.
È inconcepibile che quattro regioni producano l’80% della sforamento della spesa. Nel
passato il ripiano automatico del deficit da
parte dello Stato ha diseducato e prodotto effetti devastanti.
Come ovviare con giustizia e nel rispetto
del principio della sussidiarietà? Si prendano a modello le quattro regioni virtuose del
Nord e si calcoli la media della spesa per
ogni cittadino.
La stessa quota viene assegnata ad ogni abitante delle regioni in causa, in caso di ulteriore sforamento, si proceda immediatamente al
commissariamento della regione e all’immediato rientro del deficit.
La seconda riflessione è che dei sette indicatori da cui sono stati ricavati i dati e che rappresentano i punti di forza del nostro S.S.N.,
cinque vedono esclusivi protagonisti i medici.
Non è il caso di indulgere a trionfalismi, ma
con grande umiltà li sottoponiamo all’attenzione delle nostre comunità, affinchè tutti abbiano la consapevolezza di come la stragrande
maggioranza dei nostri colleghi, quotidianamente con esemplare spirito di servizio, compia per intero il proprio dovere.
LUCIANO MONESI
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NOTIZIARIO DELL’ORDINE
VERBALE DELLA SEDUTA DI CONSIGLIO
DEL GIORNO 20 SETTEMBRE 2007
3) Proposta di Legge di iniziativa popolare
sulla riforma delle professioni intellettuali a cura dei Comitati interprofessionali
nazionali.
Sono presenti i colleghi Dr.i: Mambrini, Pascal, Politano, Rondelli, Graziano, Forapani,
Nardini, Parma, Botti, Sabbioni, Bettoni,
Bernardelli, Staffoli (consiglieri), Rabbi (revisore). Assenti giustificati: Collini, Bettini,
Fusaro (consiglieri), Gialdi e Presciuttini (revisori). Presiede Dr. Luciano Monesi.
Il Presidente illustra l’iniziativa di una raccolta di firme per una proposta di legge di
iniziativa popolare per la riforma delle professioni intellettuali. Si stanno attivando in
tutta l’Italia gli ordini professionali per una
proposta che sia meno penalizzante rispetto
all’attuale non solo per i professionisti ma
per gli stessi cittadini. Il presidente riferisce
dell’iniziativa dell’invio di una comunicazione a tutti gli iscritti così come hanno fatto
tutti gli altri ordini nella provincia e nel Paese. Una nuova legge sulle professioni intellettuali dovrebbe salvaguardare l’autonomia
dei professionisti e le loro casse previdenziali
dal tentativo di accorpamento con altri enti
previdenziali non in floride condizioni economiche. Si è deciso che le firme andranno
depositate presso i Notai.
1) Approvato il verbale della seduta precedente.
2) Variazioni dell’Albo
Vengono approvate le seguenti variazioni
all’Albo:
ALBO MEDICI CHIRURGHI
Nuove Iscrizione:
DR.SSA BUTTARELLI MONNIA
DOTT. PASIN FEDERICO
Iscrizioni per provenienza da altro Ordine:
DOTT. FIORENTINO ROMANO, proveniente
dall’Ordine dei Medici Chir. di Foggia.
DOTT. BELULI INDRIT, proveniente dall’Ordine
dei Medici Chir. di Verona.
4) Commissione per le Borse di studio: decisioni operative.
Cancellazione per trasferimento ad altro Ordine:
Il Segretario dà lettura della bozza di delibera istitutiva di una borsa di studio a carico
dell’Ordine per colleghi nostri iscritti impegnati in attività di ricerca. Il Presidente ricorda che l’iniziativa partirà concretamente
nel 2008 allorquando la somma verrà inserita nel bilancio di previsione dell’anno prossimo. In tal modo sarà possibile decidere in
DOTT. CERINI ROBERTO, trasferito all’Ordine
dei Medici Chir. di Verona.
Iscrizione Albo psicoterapeuti:
DR.SSA BININI ARIELLA
DR. SSA BODON CRISTINA
DR. SSA BIANCHI MARIA EDGARDA
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NOTIZIARIO DELL’ORDINE
concreto la somma da allocare tenuto ovviamente conto degli altri oneri a carico
dell’Ordine. Vengono accolti i suggerimenti
del dr. Pascal.
ziato su molti pazienti che afferivano alla
struttura. Il consiglio esprime disappunto e stigmatizza il fatto che non venga tenuto conto della peculiarità della professione medica, basata sulla fiducia, e sulla
conseguente necessità di non privare improvvisamente i pazienti che gli si erano
rivolti con fiducia, delle necessarie cure
da parte del Collega.
Alle ore 22.30 viene dichiarata chiusa la seduta.
5) Commissione Tutela Ambiente.
Per quanto riguarda la commissione ambiente, il Dr. Papazzoni, incaricato del problema riferirà ad una prossima riunione.
6) Indagine conoscitiva.
Letto, approvato e sottoscritto.
Circa il questionario inviato ai colleghi, non
è ancora possibile elaborare la percentuale di
quanti hanno risposto in quanto molti non
l’hanno ancora ricevuto per problemi delle
poste.
Il Presidente
Dott. Luciano Monesi
Il Segretario
Dr. Adelmo Mambrini
7) Comunicazioni della Commissione
Odontoiatrica.
Il dr. Nardini comunica il successo avuto
dall’iniziativa della reperibilità odontoiatrica
nei mesi estivi e dell’eco positiva che questo
fatto ha avuto sulla stampa locale. Riferisce
inoltre del cosiddetto “fondo Sanità”, fondo
chiuso previdenziale, prima limitato ai soli
dentisti ma ora, su iniziativa dell’Enpam,
esteso a tutti i medici iscritti agli Albi. Verrà
organizzata una serata nella quale verrà illustrato il significato dell’iniziativa.
STUDIO DI ECOGRAFIA
ECO-COLOR DOPPLER
AGO ASPIRATO
DR.
GIANANDREA
BERTONI
SPECIALISTA IN:
Radiologia Diagnostica
8) Viene data lettura dell’esposto di un collega, a rapporto libero professionale, allontanato dal posto di lavoro senza motivazione scritta e soprattutto senza tenere
conto delle cure che lo stesso aveva ini-
RICEVE PER APPUNTAMENTO
Via Marangoni, 7 - Mantova
cell. 348/7804686 - abit. 0376/362783
Via M. Azara, 6 - Tempio Pausania (SS)
abit. 079/673208
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NOTIZIARIO DELL’ORDINE
VERBALE DELLA SEDUTA DI CONSIGLIO
DEL GIORNO 25 OTTOBRE 2007
dall’affermazione secondo la quale lo
scopo non è certamente quello di fare
politica ma di costituire un interlocutore
tecnico nei confronti di coloro (enti e
cittadini) che volessero porre quesiti sul
rapporto inquinamento e salute. Il dr.
Monesi riassume la questione del contrasto tra gli Ordini dell’Emilia Romagna e
il Ministero delle Attività Produttive sulla questione dell’inceneritore di Ferrara e
la lettera di solidarietà pubblicata dalla
stampa locale.
Sono presenti i Colleghi Dr.i: Collini, Mambrini, Bettini, Rondelli, Sabbioni, Politano,
Bernardelli, Graziano, Botti, Nardini, Staffoli, Pascal (consiglieri); Gialdi, Presciuttini
(revisori) Assenti giustificati: Parma, Forapani, Fusaro, Bettoni (consiglieri); Rabbi (revisore). Presiede il Dr. Luciano Monesi
1) Approvato il verbale della seduta precedente.
2) Variazioni all’Albo: vengono approvate le
seguenti variazioni:
4) Punto sull’indagine conoscitiva.
ALBO MEDICI CHIRURGHI
Iscrizioni per provenienza da altro Ordine:
Viene fatto il punto sull’indagine conoscitiva fatta tra gli iscritti all’Ordine in collaborazione con la fondazione Università di Mantova: non siamo ancora in grado di dire in
quanti abbiano risposto. Pare tuttavia che
non siano molti, certamente in numero inferiore a quel 30% necessario per avere una
significatività. L’iniziale termine del 30 ottobre verrà quindi prorogato e un nuovo questionario allegato a Mantova Medica.
DR.SSA TROPLINI SONILA, proveniente dall’Ordine dei Medici Chir. di Brescia.
DOTT. PROF. VESCOVI PIER PAOLO, proveniente dall’Ordine dei Medici Chir. di Parma.
DOTT. FURCI ROCCO, proveniente dall’Ordine
dei Medici di Reggio Calabria (Doppia Iscrizione).
Cancellazione per dimissioni volontarie:
DOTT. BARONI CESARE
Iscrizione Albo psicoterapeuti:
DR.SSA ZANONI ILENIA
ALBO ODONTOIATRI
Iscrizioni per provenienza dal altro Ordine:
DOTT. FURCI ROCCO, proveniente dall’Ordine
dei Medici di Reggio Calabria (Doppia iscrizione).
5) Approvazione definitiva della delibera
sulle borse di studio.
Viene definitivamente approvata la delibera
istitutiva della Borsa di studio con le modifiche suggerite dal Consiglio.
3) Riunione: Obiettivi della Commissione
Tutela Ambiente: il Presidente riferisce
sui lavori della neocostituita Commissione ordinistica di tutela ambientale. Le
conclusioni raggiunte vengono riassunte
6) Trattative con la Banca Popolare di Sondrio.
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NOTIZIARIO DELL’ORDINE
Il Tesoriere riferisce sulla trattativa con la
Banca Popolare di Sondrio in merito al servizio di riscossione. Dopo un riassunto circa
la situazione della riscossione nel corso degli
anni passati, quando il servizio era in appalto alla Banca di Verona, Vicenza, Belluno e i
problemi legati alla riscossione diretta con
l’inerente questione dei solleciti, si è passati
alla Banca di Castelgoffredo. Tuttavia anche
questa si è dimostrata poco diligente sui solleciti che restano affidati ai nostri uffici. La
Popolare di Sondrio, banca specializzata nei
servizi di tesoreria e di cassa, potrebbe occuparsi dei MAV della riscossione e dei solleciti a condizioni per noi interessanti. La decisione definitiva comunque è attesa a breve.
tivo derivato dal fondo dentisti e gestito
tramite ENPAM. Rappresenta un’interessante alternativa di investimento in
quanto i costi di gestione sono estremamente contenuti. Verrà organizzata presso la sala Norlenghi una serata con gli
esperti in giorno 20 novembre.
Per concludere, i dr.i Bernardelli e Pascal
vengono nominati quali rappresentanti nel
comitato di redazione di un’emittente locale
per i problemi della Sanità.
Alle ore 22.30 il Presidente dichiara chiusa
la seduta.
Letto, approvato e sottoscritto.
7) Nelle varie, il dr Nardini riferisce sul
“Fondo Sanità”, fondo pensione integra-
Il Presidente
Dott. Luciano Monesi
Il Segretario
Dr. Adelmo Mambrini
VERBALE DELLA SEDUTA DI CONSIGLIO
DEL GIORNO 6 DICEMBRE 2007
2) Approvate le variazioni degli Albi.
Sono presenti i colleghi Dr.i: Monesi, Collini, Mambrini, Graziano, Forapani, Parma,
Politano, Rondelli, Staffoli, Nardini (consiglieri). Assenti giustificati Dr.i: Fusaro, Sabbioni, Pascal, Bernardelli, Botti, Bettoni,
Bettini, (Consiglieri), Presciuttini, Rabbi,
Gialdi (Revisori).
ALBO MEDICI CHIRURGHI
Nuove Iscrizioni:
DR.SSA BERTOLAZZI CHIARA.
Cancellazione per dimissioni volontarie:
DOTT. BALZANELLI GAETANO
DOTT. SABBIONI PIERMARIO
DR.SSA MAZZOCCHI MARIA ANGELICA
DOTT. BARACCHI SANDRO
Presiede il Dr. Luciano Monesi.
1) Approvati i verbali delle sedute precedenti.
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NOTIZIARIO DELL’ORDINE
ALBO ODONTOIATRI
Nuove Iscrizioni:
Per quanto riguarda l’attività dei direttori
generali delle aziende sanitarie, essi dovranno scegliere i direttori di struttura scegliendoli però da una terna elaborata con criteri
oggettivi da un’apposita commissione. Di
interesse è il fatto che gli ospedali dovranno
accantonare un fondo per il risarcimento
danni in corso di attività professionale e istituire procedure e protocolli per la gestione
degli errori.
Sono state recepite le norme europee sui
profili professionali in Sanità. Le ostetriche
potranno prescrivere gli esami per il monitoraggio di una gravidanza fisiologica. A tale
proposito, la FNOMCEO ha espresso forti
perplessità in quanto la diagnosi di “fisiologico” scaturisce sempre da una diagnosi che
non può essere fatta che dal medico. Altro
fatto importante, contro il quale la federazione ha inviato motivato ricorso, riguarda
la sentenza del Consiglio di Stato che ha tolto la psicologia clinica ai medici per affidarla
agli psicologi.
Per quanto riguarda infine la riforma delle
professioni, la legge di riforma ha ribadito
che i medici, per esercitare la professione,
debbono obbligatoriamente essere iscritti
all’Ordine; inoltre le società non mediche
operanti in campo sanitario dovranno avere
i medici nel Consiglio Direttivo.
Le novità per quanto riguarda l’Ordine professionale potrebbe essere la presenza di un
magistrato nelle commissioni disciplinari
per fornire un necessario supporto “tecnico” sulle modalità operative dell’elaborazione di un giudizio anche se viene ribadita la necessaria distinzione tra norma penale e deontologica.
DOTT. MARIOTTO SIMONE PIETRO,
DR.SSA FILIPPINI ALESSIA
Cancellazione per dimissioni volontarie:
DOTT. BEDULLI BRUNO
3) Punto sulla situazione generale in relazione alla proposta di legge sulla Riforma
delle Professioni.
Il Presidente riferisce sugli ultimi sviluppi
delle vicende riguardanti la riforma delle
professioni e su quanto riguarda l’attività legislativa concernente la professione medica
nonché le disposizioni emanate dalla federazione nazionale.
Nelle disposizioni di accompagnamento della legge finanziaria, verrà stabilito che le regioni che hanno sforato il deficit di spesa dovranno elaborare un progetto di rientro in
tempi ragionevoli e se ciò non verrà attuato
si procederà al commissariamento.
DR.
PIER LUIGI GIBELLI
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NOTIZIARIO DELL’ORDINE
4) Consiglio Nazionale ENPAM a Roma il
1° dicembre 2007.
stenza legale per la tutela del Consiglio nel
corso di procedimento disciplinare. Si tratta
di un problema civilistico in quanto l’Ordine potrebbe essere chiamato a rispondere di
risarcimento danni nei confronti di colleghi
sospesi dalla professione, con conseguente
danno economico, e poi reintegrati.
Il Dr. Mambrini illustra quanto discusso nel
Consiglio nazionale Enpam a cui ha recentemente partecipato per l’approvazione del
bilancio preventivo del 2008.
Non sono emerse sostanziali novità rispetto
all’anno scorso.
La situazione economica dei fondi permane
buona con le entrate che hanno superato le
uscite anche se l’incremento percentuale di
queste ultime è stato maggiore rispetto alle
entrate. Il bilancio preventivo è stato comunque approvato all’unanimità.
Viene stabilito che l’assemblea ordinaria
annuale degli iscritti verrà tenuta il giorno
21 giugno.
7) Esposto contro una struttura sanitaria
convenzionata.
Viene portato il caso di un esposto su quanto accaduto presso una struttura sanitaria
privata che ha dato luogo ad un alterco fra
due colleghi.
8) Nelle varie viene esaminata una richiesta
di patrocinio e la nomina di una terna di
colleghi per una visita di invalidità.
5) Incontro con l’Assessore alla Sanità della
Regione Lombardia, Dott. Luciano Bresciani.
Letto, approvato e sottoscritto.
Il Presidente
Dott. Luciano Monesi
Il presidente annuncia che, salvi imprevisti
dell’ultimo minuto, l’incontro con l’Assessore Regionale alla Sanità Bresciani avverrà il
giorno 19 gennaio 2008.
Sarebbe sicuramente utile far coincidere l’incontro con la presentazione del questionario
sulla professione medica inviato di recente
agli iscritti. I dati non sono completi ma in
corso di elaborazione e si pensa che potranno essere presentati nel mese di aprile.
Il Segretario
Dr. Adelmo Mambrini
CENTRO AURIS
STUDIO MEDICO SPECIALISTICO
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Medicina termale
(inalazioni - aerosol - insufflazioni)
6) Proposta di assistenza legale in caso di
procedimenti disciplinari.
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Il Dr. Nardini illustra una proposta di assi9
NOTIZIARIO DELL’ORDINE
VERBALE RIUNIONE COMMISSIONE AMBIENTE
DEL 15 OTTOBRE 2007
porci di fare come commissione ambiente e
quali priorità vogliamo implementare.
Potremmo diventare un collettore di dati
sul rapporto salute inquinamento da proporre alle autorità oppure un centro di
informazione indipendente nei confronti
dei cittadini.
All'inizio del proprio intervento il dr. Ricci
informa che a breve saranno disponibili i
dati sull' incidenza dei tumori nella provincia di Mantova. Il lavoro non è stato facile
per quanto riguarda il reperimento dei dati e
la verifica della loro attendibilità. Tuttavia vi
sarà la possibilità di confronto
con i dati dei registri tumori di province nelle quali questa esperienza è implementata e
funzionante da molti anni. Anche il dr. Ricci sottolinea il ruolo che potrebbe avere
l'Ordine come interfaccia informativa al di
fuori di condizionamenti politici che potrebbero avere le ASL.
Secondo il dr. Sturani potrebbe essere prematuro affermare subito le nostre linee di
indirizzo circa l'attività futura. Meglio sarebbe porre sul tavolo una serie di idee su cui
riflettere e decidere in un secondo tempo in
merito ad una o poche linee di indirizzo
realmente perseguibili. Dice inoltre che la
regione Lombardia non ha ancora fatto
uscire un documento ad hoc preparato da
un pool di esperti circa l'inquinamento da
polveri in quanto a tutt' ora non sono stati
destinati fondi per intervenire sul problema.
Infine conclude affermando il ruolo che
utilmente l'Ordine potrebbe avere nella produzione di documenti circa il rapporto tra
Sono presenti i colleghi Dr.i: Monesi, Collini, Ricci, Sturani, Papazzoni, Nardi, Costani, Bellomi, Mambrini. Presiede il dr. Luciano Monesi, segretario verbalizzatore dr.
Adelmo Mambrini.
In apertura di seduta il Presidente introduce
l'argomento illustrando ai colleghi la storia
dell'istituzione di una Commissione Ambiente nell' ambito del nostro Ordine professionale e come ciò sia in linea con i dettami del nuovo codice di deontologia medica
e con quanto suggerito dalla Federazione nazionale. Il dr. Papazzoni riferisce del percorso
che lui ed i colleghi operanti nel destra Secchia da anni portano avanti mediante la raccolta dei casi di tumore occorsi nella zona di
loro interesse e coinvolgente un bacino di
abitanti di parecchie migliaia di persone. Dice che una raccolta su vasta scala consente
una raccolta omogenea di informazioni da
portare all'attenzione di politici ed amministratori. Inoltre la dimostrazione da parte dei
medici curanti di sensibilità alle tematiche
ambientali non può che produrre la gratitudine degli assistiti.
Il dr. Sturani, pur ammettendo di non essere
un esperto di problemi ambientali, rende
noto di occuparsi da anni di problematiche
inerenti gli effetti sulla salute degli inquinanti respiratori. E' necessario sensibilizzare l'opinione pubblica in quanto la Valle Padana
rappresenta, secondo stime internazionali,
una delle più esposte d'Europa per quanto
riguarda l'inquinamento dell' aria.
Per la dr.ssa Costani occorrerebbe preliminarmente definire che cosa vogliamo pro10
NOTIZIARIO DELL’ORDINE
inquinamento e salute da divulgare presso la
popolazione.
Il dr. Collini legge il documento inviato dal
ministro Bersani ai colleghi Turco e Mastella
in riferimento alle critiche formulate dagli
Ordini dell'Emilia Romagna su problema
dell'inceneritore di Ferrara. La presa di posizione da parte dei medici rappresenta un
esempio utile di come gli Ordini possano
utilmente intervenire sulle dinamiche ambientali in ossequio all' impegno richiesto
dal nuovo codice di deontologia medica.
Tuttavia affinchè le prese di posizioni si dimostrino efficaci è necessario che i medici
manifestino nel loro interno coesione e cautela al fine di evitare pericolosi condizionamenti politici.
Il dr. Monesi conclude ribadendo il dovere
istituzionale all'interesse per le problematiche inerenti il rapporto ambiente salute.
Secondo il dr. Ricci sarà importante divulgare attraverso la stampa l'istituzione di questa commissione indipendente dato il suo
impatto sulla popolazione e considerata la
sensibilità degli amministratori su quanto fa
presa sull'opinione pubblica.
Nel suo intervento il dr. Bellomi ricorda la
necessità di affrontare unicamente i problemi che sono alla portata della commissione.
Se dall'osservazione emerge un'aumentata
incidenza di tumori non si può fare alcuna
affermazione sulle cause: questa questione
non è alla nostra portata richiedendo strumenti scientifici e risorse economiche che
vanno al di là delle nostre possibilità.
La dottoressa Costani introduce alcune osservazioni sullo studio dell'incidenza dei sarcomi dei tessuti molli per far comprendere
che anche delle osservazioni condotte empi-
ricamente possono suggerire interessanti direzioni di ricerca e verifica.
Il dr. Bellomi, a tale proposito, informa che
dal lontano 1984 si occupa del registro tumori in provincia di Mantova. Affinchè un
registro tumori sia validato deve attenersi a
criteri molto precisi di scientificità e non a
semplici osservazioni empiriche. Non è
quindi un compito facile sia l'implementazione che la tenuta: dalle osservazioni registrate fino ad oggi risulta che i tumori importanti nella nostra provincia non sono
quelli in cui si ritiene più probabile una causa del tipo inquinamento ambientale.
Il dr. Collini tuttavia, pur dichiarandosi in
linea di massima d'accordo con quanto affermato da Bellomi, ritiene che anche le osservazioni empiriche vadano bene in quanto
stimolo a ricerche più articolate e complete.
Inoltre le osservazioni dei medici di famiglia
sono utili per quanto riguarda casi incidenti
in pazienti emigrati o immigrati nella nostra
provincia. L'Ordine può altresì servire come
luogo di scambio di informazioni e di raccolta.
Il dr. Ricci allarga l'osservazione precedente
spiegando che le osservazioni dei medici di
famiglia dovrebbero far capire se un caso di
tumore è prevalente o incidente in un determinato momento.
Il dr Monesi infine, approvato in ciò da tutti
i componenti della commissione, propone
una presa di posizione sulla stampa in difesa
della federazione dell 'Emilia Romagna che
si era espressa sulla questione dell' inceneritore di Ferrara.
Il Segretario della Commissione
DR. ADELMO MAMBRINI
11
NOTIZIE E COMUNICATI
CAMBIO AL VERTICE DELL’ASL DI MANTOVA
E DELL’AZIENDA OSPEDALIERA C.POMA
Il Presidente e i Consiglieri dell’Ordine dei
Medici di Mantova, assieme a tutti i Sanitari
mantovani, porgono un cordiale ed affettuoso
saluto al Dott. Pier Mario Azzoni, Direttore
Generale dell’ASL, e al Dott. Luca Filippo
Stucchi, Direttore Generale dell’Azienda
Ospedaliera C.Poma, sicuri di una continua
ed effettiva collaborazione.
di avvocato conseguita nell'anno 1995
presso il Distretto di Corte d'Appello di
Brescia.
- Iscritto all'Albo degli Avvocati - Elenco
Speciale Pubblici Dipendenti - presso l'Ordine Professionale di Mantova.
TITOLI DI SERVIZIO
- Collaboratore Amministrativo (dal
28.10.1991 al 13.4.1998), vincitore di
pubblico concorso, presso l'Ufficio Affari
Generali e Legali dell'USSL 46, quindi
Azienda USSL 21 e ASL di Mantova.
- Collaboratore Amministrativo (dal
14.4.1998 al 30.9.1999) presso l'Azienda
Ospedaliera di Desenzano del Garda dove,
in assenza del Dirigente titolare, ricopre le
funzioni di Responsabile dell'Ufficio Legale e dell'Ufficio Relazioni Sindacali.
- Dirigente Amministrativo (dall' 1.10.1999
al 31.12.2007), per effetto di pubblico
concorso presso l'Azienda Ospedaliera di
Desenzano del Garda, in qualità di Responsabile apicale dell'Ufficio Affari Generali e Legali.
- Nell'ambito delle attività di direzione di
struttura complessa (titolarità ricoperta a
far data dall'1.1.2001 senza soluzione di
continuità) segue l'intero contenzioso, curando in prima persona la materia Giuslavoristica dinanzi al giudice di 1° grado e tenendo i rapporti con i legali esterni; sovrintende all'intero settore assicurativo, alla
contrattualistica aziendale e ai procedimenti disciplinari.
* * *
Dott. PIER MARIO AZZONI
Nato a Casalmaggiore (CR) il 16 maggio
1965.
TITOLI DI STUDIO
- Maturità classica conseguita nell'a.s.
1983/84, con voto di 60/60, presso il Liceo Ginnasio "Bellini Pastore" di Castiglione delle Stiviere.
- Laurea in Giurisprudenza conseguita il 25
marzo 1991, con voto di 108/110, presso
l'Università Cattolica di Milano, discutendo una tesi in Diritto Urbanistico dal titolo "Disciplina urbanistica e tutela delle zone agricole".
- Abilitazione all'esercizio della professione
12
NOTIZIE E COMUNICATI
- Da novembre 2004 è altresì nominato Responsabile Amministrativo del Servizio
Tecnico Patrimoniale per il quale cura la
predisposizione di numerosi capitolati
d'appalto.
- Cura l'attuazione in Azienda della normativa sulla privacy e, da ultimo, è nominato Responsabile Aziendale per il Risk
Management.
ALTRE
tata dalla Regione Lombardia, con personalità giuridica di diritto pubblico.
- Dal 15.6.1998 al 27.05.2002, Assessore all'Urbanistica del Comune di Castiglione
delle Stiviere per l'intero mandato amministrativo 1998-2002.
- Dal marzo 1999 al marzo 2002 esperto
giuridico del Comitato Etico dell'Azienda
Ospedaliera di Desenzano del Garda.
- Dall’A.A. 2003-2004 al A.A. 2006-2007
docente nelle discipline di “Diritto del Lavoro” e “Diritto Pubblico” nei Corsi di
Laurea in Infermieristica presso la Facoltà
di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi di Brescia (sezione di Desenzano
del Garda).
ESPERIENZE PROFESSIONALI E AMMINI-
STRATIVE
- Dall'1.7.1996 al 2.11.1999, incarico professionale di Direttore Amministrativo della IPAB "Casa di Riposo” Innocenta Zanetti - Angelo Cominelli", R.S.A, accredi-
13
NOTIZIE E COMUNICATI
- Relazione con l'Università Bicocca per
quanto attiene al personale assegnato con
funzioni assistenziali e inserimento degli
specializzandi
Da ottobre 2002 a1 31/12/05 Direttore
Risorse Umane dell’Azienda Ospedaliera
di Lecco
In particolare:
- Responsabile della funzione Risorse
Umane dell'Azienda, gestione di tutte le
problematiche relative al personale dipendente, relazioni sindacali, stato giuridico, contenzioso, amministrazione del
personale
- Supporto alla Direzione Generale per
quanto riguarda il processo di gestione
delle risorse umane, organizzazione e
funzionamento aziendale
- Coordinamento diretto di 35 collaboratori della Direzione Risorse Umane
- Supporto alla Direzione generale per la
stesura dei piani di assunzione, sviluppo
e formazione
Da ottobre 2000 a settembre 2002 Direttore delle Risorse Umane presso ENTER
S.P.A. società per lo sviluppo di soluzioni
internet e di BETA80 GROUP S.P.A.,
software house
Qualifica. Dirigente apicale
In particolare:
- Gestione e sviluppo di tutte le politiche
relative alle risorse umane, relazioni sindacali e dei rapporti con gli enti locali,
svolgendo in piena autonomia le attività
descritte
Da gennaio 2000 a settembre 2000 Responsabile dello Sviluppo (Gruppo Italia) presso
S. Pellegrino S.P.A.
Qualifica: Dirigente apicale
Dott. LUCA FILIPPO STUCCHI
Dr. Luca Filippo Stucchi nato il 27 gennaio
1965 a Milano, residente a Merate (LC) in
via Giotto 18, coniugato con quattro figli.
Cell. 347.2411153
e-mail: [email protected]
STUDI
• 1984 diploma in ragionieria
• 1989 Laurea in Giurisprudenza con indirizzo forense, presso l'Università Cattolica
del Sacro Cuore - Titolo della tesi: “Legalità e diritto di sciopero"
ESPERIENZE PROFESSIONALI
Da gennaio 2006 ad oggi Direttore Area Risorse Umane dell’Azienda Ospedaliera San
Gerardo dei Tintori di Monza.
In particolare:
- Responsabile dell'Area Risorse Umane
dell'Azienda, che comprende la SC Gestione personale, la SS Formazione e la
Struttura Sviluppo.
- Responsabile delle relazioni sindacali
- L'Area comprende 55 collaboratori e due
dirigenti direttamente coordinati.
- Supporto alla Direzione Strategica per
quanto attiene all’organizzazione e applicazione POA
- Definizione delle politiche di sviluppo
delle risorse umane dell'Azienda.
14
NOTIZIE E COMUNICATI
In particolare:
- Coordinamento di tutte le attività di selezione, formazione, organizzazione e sviluppo di tutto il gruppo San Pellegrino in
ltalia
- Responsabilità del budget della direzione
sviluppo e di tutte le attività di valutazione delle prestazioni, valutazione del potenziale, indagini retributive, politiche retributive, catalogo delle formazione manageriale
- Creazione di piani di carriera, di mobilita
interna ed internazionale.
- Responsabile dei rapporti con la Linea
per quanto riguarda le attività di organizzazione e comunicazione interna, con la
realizzazione dei relativi progetti di sviluppo
- Formazione finanziata e relativi rapporti
con gli enti preposti.
Dal1990 al1999 Direzione Risorse Umane
Alcatel Italia S.P.A.
In particolare:
- Nei primi due anni gestione di aree produttive, con tutte le problematiche inerenti
all'applicazione del contratto collettivo,
esperienze di selezione, formazione, sviluppo nelle varie staff centrali
- Dal 1992 relazioni sindacali di fabbrica,
-
-
-
-
15
gestione di tutti i servizi di fabbrica, ( mensa, trasporti, servizio sanitario ecc.), esperienza in procedure di mobilità, c.i.g.s:, incentivazioni individuali, mobilità interna
ed esterna, gestione dell’area installazione
con relative problematiche normative, gestione di piani di sviluppo - formazione
anche finanziata.
Dal1994 gestione dell'area commercia1e laboratori, - affrontando problematiche di
sviluppo, competenze, piani di carriera,
politiche retributive e valutazione -delle
prestazioni, mobilità internazionale, selezione ed inserimento dei neo assunti
Da1 1997 Responsabile del personale della
Sede operativa di Trieste (circa 400 dipendenti), mantenendo tutti gli incarichi precedenti, in più affrontando e gestendo
procedure di esternalizzazione di attività e
riorganizzazione
nell'ambito dell'area industriale, contratti
di fornitura (lavoro interinale), relazioni
sindacali a livello provinciale, piani di sviluppo e formazione con enti locali, gestione stage e rapporti con Università
Dal 1998 Responsabile del personale
dell’unità di ricerca di Bari (circa 50 dipendenti), mantenendo tutti, gli altri incarichi.
NOTIZIE E COMUNICATI
I nuovi Direttori Generali delle ASL
e delle Aziende Ospedaliere in Lombardia
ASL
DIRETTORE GENERALE
AZIENDA OSPEDALIERA
DIRETTORE GENERALE
BERGAMO
ROBERTO TESTA
Carlo Bonometti
BRESCIA
CARMELO SCARCELLA
OSPEDALI RIUNITI
Bergamo
SPEDALI CIVILI
Brescia
OSPEDALE DI CIRCOLO
Busto Arsizio
M. MELLINI
CHIARI (BS)
S. ANNA
COMO (CO)
OSPEDALE MAGGIORE
CREMA (CR)
ISTITUTI OSPITALIERI
CREMONA
DESENZANO DEL GARDA
DESENZANO DEL GARDA (BS)
S. ANTONIO ABATE
GALLARATE (VA)
G. SALVINI
GARBAGNATE M.SE (MI)
OSPEDALE DI LECCO
LECCO (LC)
OSPEDALE CIVILE
LEGNANO (MI)
AZ. OSP. DELLA PROV. DI LODI
ISTITUTI OSPEDALIERI "C. POMA" - Mantova
OSPEDALE DI CIRCOLO
Vizzolo Predabissi (MI)
FATEBENEFRATELLI
MILANO (MI)
G. PINI - MILANO (MI)
IST. CLINICI DI PERFEZIONAMENTO
MILANO (MI)
L. SACCO - MILANO (MI)
NIGUARDA CA' GRANDA - MILANO (MI)
S. CARLO BORROMEO - MILANO (MI)
S. PAOLO - MILANO (MI)
COMO
ROBERTO ANTINOZZI
CREMONA
GIACOMO W. LOCATELLI?
LECCO
MAURO BORELLI
LODI
GERMANO PELLEGATA
CITTA' DI MILANO
MARIA CRISTINA CANTU'
MILANO - 1
GILBERTO COMPAGNONI
MILANO - 2
EMILIO TRIACA
MILANO - 3
PIERGINO PEZZANO
MANTOVA
PIER MARIO AZZONI
PAVIA
SONDRIO
VARESE
SIMONA MARIANI
LUIGI GIANOLA
PIERLUIGI ZELI
VALLE CAMONICA
SEBINO
ANGELO FOSCHINI
S. GERARDO DEI TINTORI - MONZA (MI)
Cornelio Coppini
Pietro Zoia
Fabio Russo
Andrea Mentasti
Luigi Ablondi
Piergiorgio Spaggiari
Mara Azzi
Armando Gozzini
Giovanni Michiara
Ambrogio Bertoglio
Carla Dotti
Giuseppe Rossi
Luca Stucchi
Claudio Garbelli
Gerolamo Corno
Amedeo Tropiano
Francesco Beretta
Luigi Corradini
Pasquale Cannatelli
Antonio Mobilia
Giuseppe Catarisano
Giuseppe Spata
AZ. OSP. DELLA PROV. DI PAVIA - PAVIA (PV)
Luigi Sanfilippo
BOLOGNINI - SERIATE (BG)
Amedeo Amadeo
AZ. OSP. DELLA VALTELLINA E DELLA VALCHIAVENNA Marco Votta
SONDRIO
OSPEDALE TREVIGLIO CARAVAGGIO - TREVIGLIO (BG) Cesare Ercole
FONDAZIONE MACCHI - VARESE (VA)
Walter Bergamaschi
OSPEDALE CIVILE - VIMERCATE (MI)
Maurizio Amigoni
16
NOTIZIE E COMUNICATI
ACCORDO INAIL E RAPPRESENTANZE SINDACALI DI CATEGORIA
(FIMMG, SIMET E SMIEX CUMI):
DISCIPLINA DEI RAPPORTI NORMATIVI ED ECONOMICI CON I
MEDICI DI FAMIGLIA CHE REDIGONO LA CERTIFICAZIONE
A FAVORE DEGLI ASSICURATI INAIL.
di inoltro). L’adozione di tali modalità
dovrà comunque rispettare la tempestività nell'invio della certificazione.
Non è previsto alcun compenso per i certificati:
• redatti su modulistica non conforme a
quella predisposta dall’INAIL;
• redatti in modo incompleto;
• redatti in occasione della riapertura del
caso (ricaduta), con riammissione in
temporanea;
• successivi al terzo;
• non trasmessi nei termini fissati
Il compenso stabilito per la redazione di
ciascun certificato al medico di medicina
generale titolare del caso, anche quando la
certificazione sia redatta dal proprio sostituto e/o associato è pari a 27,50 euro. Nell'accordo è altresì, previsto un aumento del
compenso di ulteriori 5 euro per ogni certificazione trasmessa all'INAIL in via telematica. In tal caso, il medico, dovrà richiedere all'INAIL l’autenticazione per l’accesso alla funzione di invio telematico indicando sia il codice fiscale che il codice medico, in precedenza attribuito dall’Istituto
al momento della registrazione in procedura. Il medico si impegna, inoltre, a consegnare copia cartacea per l’infortunato e per
il datore di lavoro, ottenuta a mezzo stampa, non che a conservare, per un massimo
di tre anni dalla data di compilazione, una
ulteriore copia, debitamente sottoscritta da
In data 6 settembre 2007 è stata stipulata la
nuova convenzione che disciplina i rapporti
economici con i medici di famiglia che redigono la certificazione a favore degli assicurati INAIL. L’accordo, decorrente dal 7
settembre 2007, prevede, a carico del medico compilatore una serie di obblighi con riflessi sul pagamento degli emolumenti
spettanti:
• la certificazione deve essere redatta
esclusivamente su modulistica INAIL,
completa in ogni sua parte e trasmessa
entro il primo giorno di attività ambulatoriale successivo alla effettuazione
della visita;
• il compenso è previsto sino ad un massimo di tre certificati nell'ambito della
“prima trattazione”, compresa la prima
certificazione con eventuale “franchigia”
(prognosi fino a tre giorni);
• il medico si impegna a redigere prioritariamente le certificazione su mezzo
informatico e trasmetterla per via telematica (on line o off-line). Questa condizione non è obbligatoria. Se il medico
vi attiene, è previsto un compenso aggiuntivo. Nelle more della informatizzazione, l’inoltro della certificazione potrà
avvenire secondo le modalità tradizionali (es. FAX, consegna manuale, spedizione per posta con utilizzo di buste preaffrancate sulle quali apporre una propria
annotazione con l'indicazione della data
17
NOTIZIE E COMUNICATI
parte dell’infortunato. L’INAIL provvederà
alla liquidazione dei compensi trimestralmente, sulla base delle distinte presentate
dal medico e secondo le modalità dallo
stesso indicate.
in quanto non sono una semplice attestazione dell'inabilità temporanea al lavoro, ma contengono informazioni utili,
così come previsto dall’art. 53 del T.D.,
per l’istruttoria medico-legale che sarà
svolta successivamente dai medici
dell’Istituto. Si fa riferimento ai dati
anamnestici lavorativi e patologici nonchè alle menomazioni lavorative ed extralavorative preesistenti e ad ogni altro
elemento clinico diagnostico necessario
alla trattazione del caso;
09 novembre 2007
***
Premesso che:
- Il comma 1 dell’art 12 della legge Il marzo 1988, n. 67, stabilisce che “l’INAIL,
in deroga al disposto dell’art 14, comma
3, lettera q), della legge 23 dicembre
1978, n.833, provvede agli accertamenti,
alle certificazioni e ad ogni altra prestazione medico-legale sui lavoratori infortunati e tecnopatici”;
- sempre nell'ottica della qualità e tempestività delle prestazioni e servizi a favore
degli assicurati, le parti firmatarie del presente Accordo riconoscono il valore aggiunto professionale dell'utilizzo delle
procedure informatiche) e si impegnano
a mettere in atto tutte le iniziative per la
piena informatizzazione delle attività di
certificazione. Dette iniziative daranno
risalto, sotto il profilo professionale, alla
raccolta dei dati anamnestici lavorativi e
patologici (cfr.all.C);
- l’INAIL, in attuazione di tale disposto legislativo, ha definito la disciplina relativa
alla certificazione di competenza, secondo criteri idonei a garantire l’espletamento dei suoi compiti istituzionali in
conformità a quelli delineati nella legge
del 9 marzo 1989, n. 88 e alle norme di
attuazione della legge del 7 agosto 1990,
n. 241 per quanto concerne in particolare la qualità e tempestività delle prestazioni e dei servizi a favore dei lavoratori
infortunati e tecnopatici;
- insieme all’informatizzazione, le parti
intendono approfondire, congiuntamente, gli aspetti sanitari collegati ai rischi lavorativi, al fine di rendere un fattivo contributo all’emersione delle patologie lavoro-correlate e a tutte le rilevazioni statistico-epidemiologiche che
una reale collaborazione possa consentire, con particolare riguardo all'alimentazione del Registro nazionale delle malattie causate dal lavoro o ad esso correlate di cui al comma 5 dell’art. 10 del
D.lgs. n.38/2000;
- in tale ambito l’INAIL ha predisposto
una specifica modulistica per le certificazioni redatte dai medici esterni (cfr. all.ti
A e B);
- le predette certificazioni configurano una
forma di fattiva collaborazione con l’Istituto nella gestione del caso di infortunio,
18
NOTIZIE E COMUNICATI
- l’INAIL porrà in essere un'attività formativa atta a favorire la migliore efficacia del presente Accordo;
all’espletamento della propria attività lavorativa ambulatoriale.
La certificazione, redatta sulla base del modello di cui agli allegati A e B, deve essere
completa in ogni sua parte, pena la non
corresponsione dei predetti emolumenti
previsti dagli artt. 3 e 4.
Detti modelli potranno essere suscettibili
di modifica in relazione a nuove disposizioni di legge o a intervenuti regolamenti in
materia di privacy.
La trasmissione dovrà avvenire:
a) per via informatica
In tal caso il medico dovrà attenersi alle
specifiche tecniche e alle modalità procedurali definite dall'INAIL medesimo, nel
rispetto delle disposizioni del D. 19s.
n.82 del 7 marzo 2005 “Codice dell'Amministrazione digitale” e successive modifiche ed integrazioni.
In particolare, dovrà richiedere all’INAIL
l'autenticazione per l’accesso alla funzione di invio telematico delle certificazioni.
Il medico si impegna, inoltre, a consegnare copia cartacea per l'infortunato e
per il datore di lavoro,ottenuta a mezzo
stampa, nonchè a conservare, per un
massimo di tre anni dalla data di compilazione, un’ulteriore copia, debitamente
sottoscritta da parte dell'interessato per
essere esibita a richiesta dell'INAIL o di
altro Ente o Organismo.
b) con altra modalità (es: fax o buste preaffrancate)
Nelle more dell'informatizzazione, la
certificazione avverrà sulla versione cartacea dei predetti modelli A e B predisposti dall’INAIL.
L’INAIL si impegna a fornire al medico i
- le parti si impegnano a garantire che la
gestione ed il trattamento dei dati sensibili sia effettuata nel pieno rispetto delle
disposizioni di cui alla legge n.196/2003
in materia di privacy.
L'INAIL, nella persona del suo Presidente
e legale rappresentante, domiciliato per la
carica in Roma, via IV Novembre n. 144
e
Le Rappresentanze sindacali di categoria
FIMMG, SIMET, SMI (ex CUMI)
concordano quanto segue:
ART 1. CAMPO DI APPLICAZIONE.
Il presente Accordo regola i rapporti tra l'INAIL e i medici di famiglia inerenti la
compilazione e trasmissione dei certificati,
che i medici stessi redigono a favore dei lavoratori infortunati e tecnopatici, nonchè i
compensi previsti per dette attività.
ART. 2. COMPITI DEL MEDICO.
Il medico si impegna a redigere la certificazione (modelli A e B) riportando le informazioni previste dall’art. 53 del T.V. 1124
del 30 giugno 1965, nonchè tutti gli altri
dati presenti nella nuova modulistica.
Si impegna, altresì, a trasmetterla all'INAIL entro il primo giorno di attività ambulatoriale successivo alla visita, pena la
non corresponsione degli emolumenti previsti dagli artt. 3 e 4.
Ai fini di cui sopra, l'Istituto richiederà al
medico l'articolazione dell'orario relativo
19
NOTIZIE E COMUNICATI
modelli cartacei e le buste preaffrancate
sulla base di apposita richiesta.
In mancanza dei predetti modelli il medico
potrà redigere eccezionalmente il certificato su copia a stampa, che potrà essere scaricata dal sito www.inail.it (Assicurazione,
Modulistica - donlowd dei modelli, “Certificazione medica”), completandolo, comunque, in ogni sua parte e inoltrandolo
all'INAIL.
Anche nel caso in cui il medico rediga il
certificato su supporto cartaceo provvederà
a consegnare copia per l'infortunato e per
il datore di lavoro.
mediante mezzo informatico.
Tale utilizzo prevede l'inserimento dei dati
negli specifici campi - stabiliti nel modello
informatico conforme agli allegati A e B - attinenti, tra l'altro, l'anamnesi lavorativa e patologica del soggetto, nonchè le menomazioni lavorative ed extra lavorative preesistenti
ed ogni altro elemento clinico diagnostico
necessario alla trattazione del caso.
Analogamente deve essere considerato apporto professionale quello connesso con la
trattazione informatica del caso, comprensiva della eventuale trascrizione e invio telematico dei contenuti delle certificazioni redatte
da altri medici (ancorchè non convenzionati)
con conseguente integrazione e valutazione
dei contenuti del modello cartaceo. Per la
trattazione informatica del caso (cfr. Nota
tecnica, All. C), secondo i criteri riportati
nell'art.2, è previsto un aumento del compenso pari a 5 euro per ogni certificazione
trasmessa all'INAIL in via telematica, sempre nel limite massimo di tre certificati.
ART. 3. COMPENSI.
Il compenso stabilito per la redazione di
ciascun certificato al medico di medicina
generale titolare del caso, anche quando la
certificazione sia redatta dal proprio sostituto e/o associato, è pari a euro 27,50 e
viene corrisposto per un massimo di tre
certificati. L'eventuale riammissione in
temporanea per lo stesso caso non dà luogo
ad ulteriori, compensi.
L'INAIL provvede alla liquidazione dei
compensi trimestralmente, sulla base delle
distinte presentate dal medico stesso e secondo le modalità dallo stesso indicate.
È fatto divieto al medico di percepire direttamente dall'assicurato compensi, a qualsiasi titolo, per le certificazioni di cui al
presente Accordo, alla luce dell'art.S7, ultimo comma, della legge n.833/1978.
ART. 4. COMPENSO
ART. 5. OBBLIGHI CONTRIBUTIVI E RITENUTE.
L'INAIL, sui compensi liquidati, provvede
a versare all'ENPAM il contributo previdenziale, comprensivo della quota a carico
del medico, calcolato nella misura prevista
dall'Accordo Collettivo Nazionale per la medicina generale vigente al momento del pagamento.
I compensi, inoltre, sono soggetti alla ritenuta di acconto dell'imposta sul reddito (IRE),
mentre sono esenti da IVA ai sensi della circolare nA del 28 gennaio 2005 dell'Agenzia
delle Entrate e secondo quanto previsto nella
Risoluzione n. 36/E del 13 marzo 2006 dell'Agenzia stessa.
PROFESSIONALE PER LA
TRATTAZIONE INFORMATICA DEL CASO .
Costituisce maggior apporto professionale la
compilazione e l'invio della certificazione
20
NOTIZIE E COMUNICATI
ART. 6. AVVIO DELL'INFORTUNATO ALL'INAIL.
Il medico, sempre nell'ottica di agevolare la
tempestiva “presa in carico” dell'assicurato da
parte dell'INAIL, avvierà quanto prima l'assicurato stesso alle Strutture INAIL per gli
ulteriori accertamenti medico-legali e per la
relativa certificazione. Eventuali certificazioni rilasciate da medici di famiglia successivamente alla convocazione dell'assicurato da
parte dell'INAIL non daranno luogo alla
corresponsione di alcun compenso.
ART. 9. DURATA DELL'ACCORDO.
Il presente Accordo ha durata biennale con
decorrenza dalla sottoscrizione e mantiene
i suoi effetti fino al rinnovo, che dovrà intervenire entro sei mesi dalla sua scadenza.
ART. 10. MANCATO RINNOVO.
Trascorsi sei mesi dalla scadenza, in caso di
mancato rinnovo del presente Accordo tra
le parti ed in presenza di formale denuncia
dello stesso, i medici aderenti alle relative
Rappresentanze sindacali di categoria possono erogare le prestazioni che costituiscono oggetto dell'Accordo stesso in regime di
libera professione.
Norma finale.
Le parti, nel ribadire che la trattazione telematica della certificazione è a grande valore
aggiunto sotto il profilo professionale e
istituzionale, confermano il reciproco impegno a favorire il rapido pieno sviluppo di
tale attività informatica da parte dei medici. A tal fine l'Istituto e le parti sindacali si
impegnano a realizzare il periodico monitoraggio della trasmissione telematica, al fine di individuare elementi di interesse comune che rappresentino necessari correttivi
all' Accordo.
Trascorsi dodici mesi dalla stipula dell'Accordo le parti procedono alla prima verifica
in tal senso.
ART. 7. FORMAZIONE.
Le parti si impegnano a promuovere opportune iniziative scientifiche e di formazione
dei medici in merito alla piena conoscenza
della legislazione in materia, anche ai fini
della corretta aderenza della certificazione alla normativa vigente.
ART. 8. DENUNCE SEGNALAZIONI AI SENSI
DELL'ART. 139 DEL T.V. (DPR N.1124/65).
In attesa della semplificazione del flusso di
trasmissione delle denunce/segnalazioni di
cui al combinato disposto dell'art.139 del
T.V., DPR n.1124/65, e dell'art. 10 del D.
19s. n.38/2000, ai fini dell'alimentazione
del Registro nazionale delle malattie causate dal lavoro o ad esso correlate, istituito
presso l'Istituto ai sensi del comma 5 del
citato art. 10 i medici di famiglia si impegnano a trasmettere copia di dette denunce/segnalazioni alle competenti Sedi dell'INAIL. L'INAIL si impegna, altresì, a realizzare idonei strumenti informatici al fine
di agevolare sia la compilazione che la trasmissione all'INAIL delle copie di dette denunce/segnalazioni.
Roma, 06 settembre 2007
Firmato
Il presidente
INAIL; FIMMG; SIMET; SMI (exCUMI)
21
NOTIZIE E COMUNICATI
ELENCO DEI MEDICI CHE HANNO DATO LA LORO
DISPONIBILITÀ PER EFFETTUARE SOSTITUZIONI
Dott.ssa ALESSANDRINI PAOLA
Dott. ALFIERI VITTORIA
Dott. AL HORANY OSAMA
Dott. AMINALI HAMID REZA
Dott.ssa BANDIOLI CLAUDIA
Dott. BELLELLI ETTORE
Dott. BELLETTI STEFANO
Dott.ssa BELLINI CLAUDIA
Dott. BELULI INDRIT
Dott. BENNATI LUCIANO
Dott. BERTUZZI LORENZO
Dott.ssa BOLDINI ANNALISA
Dott. BONANSINGA UMBERTO
Dott. BONETTI RICCARDO
Dott. BONOLIS ANDREA
Dott. BORGHI GIULIO
Dott.ssa BRIGNOLI BARBARA
Dott. BRUNELLI ROBERTO
Dott. BUSCEMI ANGELO
Dott. CAPOFERRO DOMENICO
Dott. CAPPELLARI MANUEL
Dott. CICALESE ANTONIO
Dott. CILLIS GABRIELE
Dott. CIMAROSTI STEFANO
Dott.ssa COI PAOLA
Dott. COSTANTINI MATTEO
Dott.ssa DALLA BELLA ELEONORA
Dott.ssa DALL'OGLIO DANIELA
Dott. DE BIASE RAFFAELE
Dott. EUTROPIO GIOVANNI
Dott.ssa FERRI BARBARA
Dott. FILIPPINI ALBERTO
Dott.ssa FILIPPINI ALESSIA
Dott.ssa FORESTIERI CARMEN
Dott. GALLI SIRO
Dott.ssa GANDOLFI NICOLETTA
Dott.ssa GENNARI ALESSANDRA
Dott. GESMUNDO MICHELE
Dott.ssa IELO DONATELLA
Dott. LAGUARDIA ANGELO
Dott. GUALDI SIMONA
Dott.ssa GUERZONI DEBORA
Dott.ssa LEONI FRANCESCA
Dott.ssa MAGALINI FRANCESCA
Dott.ssa MANENTI ANGIOLETTA
Dott.ssa MASTROMARINO TIZIANA
Dott.ssa MARASTONI CRISTINA
Dott. MAZZOCCHI FILIPPO
Dott.ssa MORANDI ANNITA
Dott. MOSCONI MASSIMO
Dott. NICOLAI LAURA
Dott. PALVARINI LOREDANA
Dott.ssa PASCARELLA ZAIDA BERENA
Dott.ssa PAVESI ALESSANDRA
Dott.ssa PENNA ANNAMARIA
Dott.ssa PILLA SILVIA
Dott.ssa PORCARO VALERIA
Dott.ssa POVINO MARIA ROSARIA
Dott.ssa RIVA GIOVANNA
Dott. RIMOLA PASQUALE
Dott.ssa ROSSI FEDERICA
Dott.ssa SALVAGNINI MARIA ANGELA
Dott.ssa SALVATO ROBERTA
Dott. SCHENATO STEFANO
Dott. SERMIDI EMILIANO
Dott.ssa STORTI ILARIA
Dott.ssa TROPLINI SONILA
Dott. VESNAVER ALEX
Dott. VENTURI NICOLA
Dott. VIGANO’ PAOLO
Dott.ssa ZAGHINI IRENE
Dott.ssa ZANONI ILENIA
CAMPITELLO(Mn)
333/5237298
GUASTALLA
347/7829799
VERONA
340/3782749 o 335/8590669
PADOVA
368/7075948
PIUBEGA
0376/655367 - 333/2748283
GOITO
0376/607055 o 340/6191043
RIVAROLO MANTOVANO
347/1310095
SOLFERINO
347/4860007
MANTOVA
328/3752664
AREZZO (Med. generale e pediatrica)
347/3394538
MANTOVA
340/2734782
ASOLA (Mn)
338-1768262
BOLOGNA
051/524838
REVERE
338-7773148 o 0386-46050
S.BENEDETTO DEL TRONTO
349-5331103 ODONTOIATRA
MANTOVA
347/9420413
CASTIG.DELLE STIV.
320-5640166 0376/636499
RIVAROLO MANTOVANO
339/6567884
REMEDELLO(Bs)
329/5413478
MANTOVA
338/8308502
CASTELLUCCHIO (Mn)
0376-438727 o 339-7978357
BOZZOLO
339-7414015 o 348-5605888
MANTOVA
347/7313500 0376/550581
MANTOVA
0376/326710 – 3394391068 (ODONTOIATRA)
PORTO MANTOVANO
347/3626736
RODIGO
O376/653335 o 347/7739280
PORTO MANTOVANO
333-9566697
MANTOVA
0376/324559
MANTOVA
0376/363803 - 347/4491514 (ODONTOIATRA)
GONZAGA
0376/54406
MONZAMBANO
0376/800912 - 328/3574731
CASTELGOFFREDO (Mn)
0376/779027-347/8156246
CASTELGOFFREDO
349/2259511 o 0376/779027 (Odontoiatra)
SONA (Vr) Med.generale e pediatria
045/6080884 o 349/6903046
MANTOVA
338/5221090 (ODONTOIATRA)
CURTATONE (MN)
329/0229639
S.GIOVANNI DEL DOSSO
0386/757143
VIRGILIO (Mn)
338-7556189
MANTOVA
0376/325593 - 335/6733932
MANTOVA
368/3445774
GONZAGA (Mn)
339-2735914
S.BENEDETTO PO (Odontoiatra)
347-3106306
PARMA
0375/87133-347/9477528
SOLFERINO
340-7972823
CURTATONE
335/5817072
MANTOVA
0376/381346 (ODONTOIATRA)
MARCARIA
338/9164126
CURTATONE (Mn) Odontoiatra
333/5761405
MANTOVA
0376-320209
RONCOFERRARO
0376/662335 (ODONTOITRA)
GUIDIZZOLO
0376/818042 o 338/3004342
RIVALTA SUL MINCIO
339/7376835
MANTOVA
349/6800088
PEGOGNAGA (Mn)
349/6449781ODONTOIATRA
MANTOVA
338/3143622
PARMA
0521/697364
MODENA
333/2313897 o 059/22213
CASTIG.DELLE STIV.(Mn)
0376/632653-340/4741313
ROVERBELLA
347/9946915 ODONTOIATRA
MOTTEGGIANA (Mn)
338/8143840
VERONA
045/977468 O 348/0359648(PEDIATRA)
MANTOVA
347-6562727
S.GIORGIO
349-8100637
PORTO MANTOVANO
349/0824274
0376/220856 o 339/2240056
MANTOVA
RIVAROLO MANT.NO(Mn)
338/4208792DO
320/1916822
BRESCIA
VOLTA MANTOVANA (Mn)
347-1338387
CANNETO SULL’OGLIO(Mn)
340/6038413-329/6005977
MANTOVA
338/4142774
SERRAVALLE A PO (Mn)
0386/40370-3398983860
ROVERBELLA (Mn)3
347-7010529
Si informano i colleghi interessati a svolgere sostituzioni che dal prossimo numero di Mantova Medica saranno pubblicati
nell’elenco dei medici disponibili per le sostituzioni solo i nominativi di coloro che avranno dato la disponibilità entro il 30 giugno per i sei mesi successivi. Ciò in quanto in elenco risultano colleghi non più disponibili che hanno dimenticato di segnalarlo
all’Ordine. Si rammenta inoltre che la disponibilità va rinnovata ogni sei mesi per evitare il ripetersi di situazioni analoghe.
22
AIFA
PROFILO RISCHI/BENEFICIO
DEL ROSIGLITAZONE E PIOGLITAZONE
L'EMEA conferma un profilo rischio/beneficio positivo per rosiglitazone e pioglitazone
Nel finalizzare una revisione dei benefici e
dei rischi dei tiazolidinedioni, rosiglitazone
e pioglitazone, l'EMEA ha concluso che,
nelle indicazioni approvate, i benefici di
questi farmaci antidiabetici continuano a
superare i loro rischi. Comunque, l'Agenzia
ha raccomandato di cambiare le informazioni del prodotto del rosiglitazone e ha
raccomandato ulteriori iniziative per incrementare la conoscenza scientifica sulla sicurezza di entrambi questi farmaci.
Il CHMP, nell'ambito della sua attività di
monitoraggio continuo della sicurezza dei
farmaci, ha intrapreso questa revisione a
causa di nuove informazioni sugli effetti
collaterali di questi farmaci. Queste nuove
informazioni comprendono il rischio di
fratture ossee nelle donne, e, un possibile rischio di malattia cardiaca ischemica in tutti
i pazienti trattati rosiglitazone. Questo solleva preoccupazioni sul profilo rischio-beneficio sia di rosiglitazone che pioglitazone.
Avendo valutato tutti i dati disponibili il
CHMP ha concluso che i benefici di rosiglitazone e pioglitazone nel trattamento del
diabete di tipo 2 continuano a superare i rischi. Comunque le informazioni prescrittive devono essere aggiornate per includere
l'avvertenza che nei pazienti con malattia
cardiaca ischemica, il rosiglitazone deve essere usato solo dopo un'attenta valutazione
del rischio individuale di ogni paziente.
Inoltre, la combinazione di rosiglitazone ed
insulina dovrebbe essere usata solo in casi
eccezionali e sotto stretto controllo.
Questi cambiamenti saranno introdotti
nelle prossime procedure regolatorie per i
farmaci contenenti rosiglitazone. Nessun
cambiamento delle informazioni prescrittive è stato considerato necessario per i farmaci contenenti pioglitazone.
Il CHMP riesaminerà i risultati degli studi
attualmente in corso. Inoltre ha raccomandato di condurre ulteriori studi per incrementare il livello di conoscenza scientifica
dei due farmaci.
24 ottobre 2007
DR. MARCELLO SACCARDO
SPECIALISTA IN:
Neurologia - Psichiatria
VISITA PER APPUNTAMENTO
STUDIO MEDICO
Via Chiassi, 24 - Mantova
Tel. 0376 360449 - Cell. 333 2649954
CASA DI CURA “SAN CLEMENTE”
Viale Pompilio, 65 - Mantova
Tel. 0376 207207
23
AIFA
DISPENSAZIONE DEI FARMACI A BASE DI NIMESULIDE
Per finalità di sicurezza d'uso 1'AIFA, con provvedimento in fase di pubblicazione sulla
G.U., ha modificato il regime di fornitura dei medicinali contenenti nimesulide, che passa
da dispensazione con ricetta medica ripetibile a dispensazione con ricetta medica non ripetibile. La prescrizione medica rinnovabile volta per volta consente al medico di valutare attentamente, il rapporto rischio/beneficio di nimesulide, rapportato alle caratteristiche del
singolo paziente. Il farmacista nel dispensare i prodotti a base di nimesulide, dovrà trattenere la ricetta e conservarla per sei mesi, anche nel caso in cui le confezioni dei farmaci non risultino ancora aggiornate con la scritta: “Da vendersi dietro presentazione di ricetta medica
utilizzabile una sola volta”.
Il trattamento con nimesulide dovrà durare il minor tempo possibile e comunque non più
di 15 giorni. Il provvedimento AIFA ha lo scopo di scoraggiare fenomeni di utilizzo improprio o di abuso del prodotto, soprattutto nelle casistiche che trovano adeguato trattamento
con altri farmaci, il cui elenco si allega alla presenta nota. Ulteriori approfondimenti sulla
sicurezza d'uso di nimesulide, sono disponibili sul sito internet dell' Agenzia del Farmaco.
24 ottobre 2007
DOMUS SALUTIS
CITTA’ DI LEGNAGO srl
AZIENDA SANITARIA PRIVATA CERTIFICATA A NORMA ISO 9001:2000
AUTORIZ. SAN. N. 32870 DEL 16/08/2001
Direttore Sanitario DR. P. ADILARDI
METTE A DISPOSIZIONE DEGLI SPECIALISTI CHE NE FANNO RICHIESTA:
• AMBULATORI SPECIALISTICI
• SALA OPERATORIA
• STANZE DEGENZA CON TV, ARIA CONDIZIONATA
• SERVIZIO DI ANESTESIA E RIANIMAZIONE
• CENTRO DI ARTROSCOPIA DEL GINOCCHIO, ENDOSCOPIA DIGESTIVA,
ISTEROSCOPIA
Centro unico prenotazioni:
Tel. 0442 602688 - fax 0442 609875
Viale dei Tigli, 60 - 37045 Legnago, Verona - e-mail: [email protected] - www.domussalutis.com
24
AIFA
I MEDICI OCULISTI SPECIALISTI SONO
RESPONSABILI DELLA REDAZIONE
DEL PIANO TERAPEUTICO PER I FARMACI IN NOTA 78
A seguito dell'incontro del 25 settembre 2007 tra la scrivente e la Società Oftalmoglica
Italiana, Associazione dei Medici Oculisti Italiani (SOl AMOI) e dell'intesa intervenuta
nello stesso incontro, le parti hanno condiviso che è compito fondamentale della Regione
stabilire le modalità delle prescrizioni a carico del Servizio Sanitario Regionale in via generale e in particolare quanto alla cosiddetta “Nota Aifa 78” aggiornata dalla stessa AIFA il
4.1.2007.
La nota ha come principale intento quello di ottenere la massima qualità e appropriatezza
delle terapie farmacologiche per la migliore tutela della salute visiva dei pazienti; nel caso
particolare qualità e appropriatezza che si integrano nella tempestività e continuità della
terapia farmacologia per la cura del glaucoma.
Inoltre la SOl AMOI si è impegnata a collaborare con la Direzione Generale Sanità per il
monitoraggio e verifica dell’appropriatezza prescrittiva intesa come corretto dosaggio di
farmaco prescritto e continuità temporale di adesione alla terapia (cosiddetta persistenza)
dei pazienti.
Pertanto, si aggiorna quanto indicato nell’allegato l. alla nota di cui all'oggetto nella parte
riguardante la nota 78, individuando i medici oculisti specialisti come gli specialisti responsabili per la redazione del piano terapeutico affinchè la prescrizione di detti farmaci
possa essere a carico del SSR nel rispetto delle condizioni individuate dalla nota stessa. A
fronte di questa modifica la SOl AMOI si impegna a diffondere e a promuovere tra i propri associati l'utilizzo di uno schema tipo di piano terapeutico, concordato con la DG Sanità e allegato alla presente nota, che dovrà riportare in chiaro il codice fiscale del medico
prescrittore.
29 ottobre 2007
25
AIFA
Modifica del regime di fornitura dei medicinali
contenenti isotretinoina ad uso sistemico
L’uso sistemico dei farmaci a base di isotretinoina, come già segnalato dalla scrivente Unità
Organizzativa con note n. 52401 del 23.11.2005 e n. 18008 del 23.4.2007, è consentito
esclusivamente nell'ambito del programma di prevenzione del rischio teratogeno, ai sensi
della della determinazione AIFA 28 ottobre 2005.
L’AIFA, con propria determinazione 16 novembre 2007, vigente dall’ottavo giorno successivo alla sua pubblicazione in G.U. n. 280 del l° dicembre 2007, che si allega alla presente nota, ha modificato il regime di fornitura dei farmaci a base di isotretinoina per uso sistemico,
assoggettandone la prescrizione a ricetta medica limitativa da rinnovare volta per volta, rilasciata da specialisti dermatologi.
Sarà quindi compito dei soli specialisti dermatologi certificare l’idoneità al trattamento e
prescrivere la terapia.
La dispensazione di detti farmaci a carico del SSN potrà avvenire su presentazione di ricetta
SSN redatta dallo specialista dermatologo oppure su presentazione di ricetta SSN del medico di medicina generale o del pediatra di libera scelta alla quale dovrà venire allegata la ricetta specialistica, nel caso in cui il dermatologo, sprovvisto di ricettario SSN, prescriva su ricettario privato.
I farmacisti dovranno attenersi alle indicazioni della nuova determinazione AIFA, anche nel
caso di dispensazione di confezioni ancora prive della dicitura “da vendersi dietro presentazione di ricetta medica utilizzabile una sola volta rilasciata da specialisti dermatologici”.
Rimangono invariate tutte le altre procedure finalizzate alla prevenzione del rischio teratogeno di cui alla determinazione AIFA 28 ottobre 2005, tra le quali ad esempio, la dispensazione dei farmaci entro sette giomi dalla data di certificazione dell'idoneità al trattamento riportata sulla ricetta e la prescrizione di un quantitativo di farmaco non superiore ai trenta
giorni di terapia.
06 dicembre 2007
26
AIFA
PIROXICAM E COMPLICANZE
GASTROINTESTINALI E CUTANEE
A seguito della valutazione condotta recentemente dal Comitato per le specialità per uso
umano (CHMP) dell’Agenzia Europea dei
Medicinali sul profilo di sicurezza gastrointestinale e cutanea e sul rapporto beneficio/rischio di Piroxicam, appartenente alla classe
dei Farmaci Antinfiammatori Non-Steroidei
(FANS), si forniscono le nuove raccomandazioni terapeutiche ed le modifiche del Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto
(RCP), conseguenti alla suddetta valutazione, di tutte le formulazioni sistemiche dei
medicinali contenenti piroxicam. I medici
ed i pazienti devono essere pienamente consapevoli dei potenziali rischi del trattamento
e devono interrompere il trattamento con
piroxicam alla comparsa dei primi segni o
sintomi di complicazioni gastrointestinali o
cutanee. Le modifiche del RCP includono;
Piroxicam non è un FANS di prima scelta.
La decisione di prescrivere piroxicam deve
essere basata su una valutazione dei rischi
globali del singolo paziente.
LA SEZIONE POSOLOGIA E MODO
DI SOMMINISTRAZIONE È’ STATA
MODIFICATA COME SEGUE:
La prescrizione di piroxicam deve essere iniziata da un medico esperto nella diagnosi e
nel trattamento di pazienti con malattie reumatiche infiammatorie o degenerative ed il
rapporto beneficio/rischio deve essere rivalutato entro 14 giorni. Se è necessario proseguire il trattamento, quest’ultimo deve essere associato ad una rivalutazione frequente.
La dose massima giornaliera raccomandata è
20 mg. Come con alrti FANS, gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con
l'uso della più bassa dose efficace per la più
breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi. Poichè le evidenze epidemiologiche di alcuni studi osservazionali suggeriscono che piroxicam può
essere associato ad un rischio elevato di grave tossicità gastrointestinale, l’eventuale necessità di una terapia combinata con agenti
gastro-protettori (ad es. misoprostolo o inibitori di pompa protonica) deve essere valutata con attenzione, in particolare nei pazienti anziani.
LE INDICAZIONI TERAPEUTICHE
SONO STATE RISTRETTE COME DI
SEGUITO RIPORTATO:
Piroxicam non è più indicato nelle indicazioni acute, quali: gotta acuta, dismenorrea
primaria, dolore post-operatorio, trattamento del dolore dentale e in corso di infezione
dentale, febbre e dolore associati ad infiammazione acuta delle alte vie respiratorie, dolore muscoloscheletrico acuto (ad es. borsite,
tendiniti), disturbi post-traumatici acuti, radicolalgia (Non tutte le indicazioni erano
approvate in tutti gli Stati membri della UE)
Le indicazioni terapeutiche sono ristrette a:
Trattamento sintomatico di osteoartrosi, artrite reumatoide o spondilite anchilosante.
LA SEZIONE CONTROINDlCAZlONI È
STATA MODIFICATA COME SEGUE:
Pregressi disturbi gastrointestinali che predispongono a disturbi emorragici quali colite
27
AIFA
ulcerosa, morbo di Crohn, tumore gastrointestinale o diverticolite; uso concomitante di
altri FANS, inclusi gli inibitori selettivi della
COX-2 ed acido acetilsalicilico, somministrati a dosi analgesiche; Uso concomirante
di anticoagulanti, come per es. warfarin;
Storia di gravi reazioni allergiche da farmaco
di qualsiasi tipo, in particolare reazioni cutanee come eritema multiforme, sindrome di
Stevens-Johnson, epidermolisi necrotica.
Precedenti reazioni cutanee (indipendente-
mente dalla gravità) al piroxicam, ad altri
FANS ed altri medicinali.
LA SEZIONE AVVERTENZE SPECIALI
E PRECAUZIONI DI IMPIEGO E’ STATA MODIFICATA COME SEGUE:
Si segnala che il trattamento deve essere interrotto immediatamente alla comparsa dei
primi segni di reazioni curanee o di eventi
gastrointestinali importanti.
01 gennaio 2008
L'EMEA RACCOMANDA DI MODIFICARE
LE INFORMAZIONI DEI PRODOTTI PROTELOS/OSSEOR
A CAUSA DEL RISCHIO DI GRAVI REAZIONI DI IPERSENSIBILITÀ
L’Agenzia Europea dei Medicinali (EMEA), come misura urgente, raccomanda l’introduzione di forti avvertenze nelle informazioni ai prescrittori e ai pazienti in merito al rischio di
gravi reazioni di ipersensibilità con Protelos / Osseor. Questi prodotti, che contengono il
ranelato di stronzio, sono stati approvati nell'Unione europea nel mese di settembre 2004
per il trattamento dell'osteoporosi postmenopausale per ridurre il rischio di fratture vertebrali e dell'anca. Fino ad ora, sono stati segnalati all'EMEA 16 casi di rash cutaneo con sintomi sistemici di eosinofilia (sindrome di Dress) in pazienti trattati con Protelos / Osseor, a
seguito di un totale di circa 570.000 anni/paziente di esposizione in tutto il mondo. Due di
questi casi sono stati fatali. La sindrome di Dress è una condizione grave che mette in pericolo di vita. Le gravi reazioni segnalate si sono verificate da 3 a 6 settimane dall'inizio del
trattamento, con rash cutaneo, accompagnato da febbre, ingrossamento delle ghiandole linfatiche, aumento del numero dei globuli bianchi nel sangue ed effetti sul fegato, reni e polmoni. Dopo aver valutato i nuovi dati disponibili, il Comitato Scientifico per i medicinali
per uso umano dell' Agenzia (CHMP), ha deciso, come misura urgente, di aggiornare
provvisoriamente, tramite rapida procedura, le informazioni del prodotto per i prescrittori e
per i pazienti in modo da includere le avvertenze sulle gravi sindromi di ipersensibilità,
comprese la sindrome di Dress e quella di Stevens Johnson. Ai pazienti si consiglia di interrompere il trattamento con Protelos / Osseor quando si verifica un rash cutaneo e di consultare il medico. Una volta che il trattamento è stato interrotto, Protelos / Osseor non dovrebbero essere somministrati nuovamente.
27 novembre 2007
28
PUBBLICITÀ
UNITÀ GERIATRICA RIABILITATIVA ONLUS
EREMO DI CURTATONE (MN)
L’U.G.R. ONLUS, con sede in EREMO CURTATONE
via D. Alighieri 41 - Tel. 0376 267511 - Fax 0376 267503,
è una struttura attiva dal 1989 che eroga prestazioni solo assistenziali
DIR. SANITARIO D.SSA CECILIA DONZELLI
1. RIABILITAZIONE / FISIOTERAPIA anche per utenti esterni (in regime di Convenzione con ASL di Mantova e Privatamente)
2. RESIDENZA SANITARIA ASSISTITA (RSA): una Casa di Riposo accreditata con
l’Azienda Sanitaria Locale su delibera della Regione Lombardia per N° 40 posti letto.
3. CENTRO DIURNO INTEGRATO: È un servizio accreditato con la Regione Lombardia e può accogliere sino a 10 Utenti al giorno, dal lunedì al sabato, dalle ore 8.30
alle ore 19.30.
4. MINI ALLOGGI PROTETTI: monolocali completamente arredati, nella cui retta
mensile sono previsti Servizi Socio-Assistenziali.
RIABILITAZIONE/FISIOTERAPIA
La struttuta eroga prestazioni Riabilitative sia in forma Privata che Accreditata. Le terapie
riabilitative in convezione ASL possono essere richieste anche in forma domiciliare, previa
presentazione di richiesta all’ASL.
Il servizio RIABILITATIVO AMBULATORIALE e DOMICILIARE, erogato dall’UGR
ONLUS, è rivolto a pazienti con patologia Neurologica e Ortopedica di qualsiasi entità,
senza distinzione in base al grado di disabilità o senza porre limiti né di età né di residenza;
si dà in ogni caso la PRIORITÀ d’ACCESSO ai pazienti POST-ACUTI. In tal caso è necessario che il medico inviante, MMG o Specialista, indichi il carattere d’urgenza della prestazione richiesta.
IL CENTRO DIURNO INTEGRATO
Il Centro Diurno Integrato offre tutti i servizi della Casa di Riposo, eccetto la Degenza Notturna.
Il trasporto, se residenti nel Comune di Curtatone, può essere dato con la collaborazione di
Associazioni di Volontari.
MINI ALLOGGI PROTETTI
È una soluzione abitativa per anziani o portatori di handicap in grado ancora di godere di una
propria autonomia; nella retta sono previsti una serie di servizi (ristorazione, pulizie, animazione e supporto infermieristico assistenziale) come meglio descritti nel Regolamento a disposizione c/o la Reception.
RESIDENZA SANITARIA ASSISTITA (RSA)
Sono disponibili N° 40 posti letto di degenza per Ospiti non autosufficienti totali in N° 8
stanze singole e N° 16 stanze doppie.
29
SPAZIO LIBERO
“COME VIVERE LA MALATTIA CRONICA”:
la ricetta di un’illustre psicologa
Numerosi gli spunti di approfondimento
e riflessione emersi nel corso della presentazione del libro “Mille fili mi legano
qui”, di Silvia Bonino, che ha dibattuto il
problema di “Come vivere la malattia cronica”, forte della duplice esperienza di studiosa e paziente affetta da sclerosi multipla. Sul tavolo dei relatori, oltre al primario neurologo del “C. Poma” Paolo Previdi, l’infermiera professionale Manuela Camicia, il dr. Felice Biagi e la dr.ssa Chiara
Iridile, psicoterapeuti, Livio Castagnoli e
Luciana Astolfi, presidenti di AISM (Ass.
It. Sclerosi Multipla) e UILDM-AISLA
(Unione It. Lotta alla Distrofia Muscolare-Ass. It. Sclerosi Laterale Amiotrofica)
rispettivamente.
Oltre che utile lettura arricchente per tutti, il volume è rivolto a malati ed operatori sanitari.
Se, per ritrovare un senso alla propria vita,
è indispensabile l’accettazione della malattia, come parte della propria realtà attuale
(per ricostruire quell’identità personale
gravemente compromessa, in tutte le sue
realizzazioni relazionali e non, dallo stato
patologico), è invece oltremodo deleteria
la colpevolizzazione del paziente, che miete solo rabbia e depressione. Essenziale peraltro che al malato non resti solo l’identità del malato, cioè di persona bisognosa
e dipendente, ma che lo si valorizzi per
ciò che può ancora fare e dare, come anti-
doto al frustrante senso di fallimento personale.
Contraria a tutti gli autoinganni, la
prof.ssa Bonino suggerisce di valutare con
realistico rigore le proprie capacità residue
(da rivedere costantemente, in presenza di
peggioramenti o miglioramenti), per ritrovare un senso di “autoefficacia”.
Importante mettere in moto meccanismi
adattivi che ci aiutino a star meglio, per
consolidare, con l’ottimismo creativo, un
senso di apertura alla speranza, rifuggendo stati emozionali fortemente ansiogeni
quali stress, rabbia, preoccupazione per il
futuro, depressione (fondata sulle “ruminazioni” e nutrita di rimpianti).
“Amici dello sviluppo”, per realizzare la
propria identità, sono invece alcuni atteggiamenti da condividere: le buone relazioni intrecciate coi sanitari (particolarmente
fragili nel momento di comunicazione
della diagnosi e in caso di fallimento della
terapia), in un rapporto di cooperazione
fondato sulla fiducia; l’umiltà di chiedere
aiuto ai familiari (attori congiunti del paziente nel vivere la malattia); l’attaccamento al lavoro; lo spirito combattivo di
chi non si arrende al male.
Sottolineata la centralità dell’ascolto, condotto in modo attento e allargato, di
grande efficacia per aiutare il malato a
raccontare le sue sofferenze, e il confronto
con una figura in possesso di strumenti
30
SPAZIO LIBERO
professionali adeguati: lo psicoterapeuta.
Favorevole al testamento biologico, che
mette in luce la centralità dell’individuo
nelle sue scelte, l’illustre studiosa si è professata contraria invece al tecnicismo ad
oltranza e all’accanimento terapeutico,
così come all’eutanasia, negazione e violazione dell’imperativo biologico di non
uccidere. Proficuo porsi in un atteggiamento di accompagnamento e serena accettazione della morte.
Il convegno, seguito da un pubblico attento e partecipe, si è chiuso con un messaggio di speranza.
Il dott. Previdi, infatti, oltre a ribadire
l’importanza basilare dell’ascolto e della
verità nel conquistare la fiducia dei pa-
zienti, ha fornito dati aggiornati sulla
sclerosi multipla, grave patologia ma non
sempre devastante: le aumentate possibilità terapeutiche garantiscono oggi al malato ampie opportunità di progettare il
proprio futuro.
All’incontro, inserito in un percorso di
informazione sanitaria offerto da
UILDM-AISLA, in collaborazione con
altre realtà associative e il CSVM, erano
presenti il dott. Monesi, presidente
dell’Ordine dei Medici, la dott.ssa Bentivoglio, in rappresentanza dell’ASL, la
dr.ssa Rossi, direttrice del Centro Servizi
Volontariato di Mantova.
Dr. GIAN PAOLO GUERRA
Dr. ENRICO
OVALEO-PANDOLFO
Riceve
Specialista
ANGIOLOGIA
CHIRURGIA VASCOLARE
(Roberto Astolfi)
Specialista in Cardiologia
AMBULATORIO
Via B. Canal n. 5 - 46100 Mantova
Tel. 0376 380626
STUDIO “VALSECCHI”
Via Torelli, 16 - MANTOVA
Tel. 0376 355141
Cell. 349 5389259
CASA DI CURA S. CLEMENTE
Via Pompilio 65 - 46100 Mantova
Tel. 0376 207207
AUT. SAN. N° 62187 DEL 6/10/95
31
SPAZIO LIBERO
BAMCO
Prosegue fervida l’attività dei medici, dei biologi e delle volontarie della Banca Autologa /
Allogenica Mantovana del Cordone Ombelicale (BAMCO), che è ancora un caso unico in
Italia. L’associazione è nata dal principio che ogni mamma deve poter scegliere il destino del
suo cordone ombelicale, cioè decidere se il cordone ombelicale debba essere eliminato,
com’è sempre stato in passato, o se debba essere donato gratuitamente alle banche allogeniche o conservato per eventuali future necessità del figlio.
La scelta di congelare le proprie cellule staminali si fonda sulla fiducia nella ricerca scientifica e sugli evidenti progressi nella medicina rigenerativa.
L’idea della conservazione ad uso autologo è scaturita dalla constatazione che, raggiunto
qualche migliaio di unità congelate con una certa distribuzione di fenotipi HLA, una banca
allogenica limita la raccolta del sangue cordonale per mantenere stabile il numero di unità e
ricerca solo i fenotipi rari in popolazioni selezionate. Per aumentare la varietà dei fenotipi,
infatti, bisognerebbe espandere il numero di unità a livelli economicamente insostenibili.
La raccolta autologa della BAMCO avviene senza oneri a carico del SSN, grazie ad una sinergia tra l’Onlus BAMCO e l’istituzione pubblica (l’Azienda Ospedaliera Carlo Poma),
con il contributo economico delle mamme che, per coprire i costi, versano quattrocentoventicinque euro alla stregua di un ticket sanitario.
Se la quantità di sangue raccolto è sufficiente, si propone alla mamma la disponibilità alla
tipizzazione HLA per un eventuale uso allogenico attraverso i registri internazionali per le
donazioni. La BAMCO, quindi, coniuga privato e pubblico, libertà (la libera determinazione della mamma) e solidarietà (la donazione), presente (trapianti) e futuro (medicina rigenerativa) e risulta eticamente ed economicamente sostenibile. Il nostro modello permette,
inoltre, l’estensione dell’esperienza mantovana ad altre città e ad altri centri trasfusionali,
consapevoli che la crioconservazione autologa integra e non si contrappone alla raccolta allogenica, ne costituisce una via parallela. L’iniziativa sta godendo di un crescente vistoso interesse, come confermano i dati (vedere tabella), ed ora anche l’ospedale Oglio Po si sta organizzando per la raccolta ed il trasporto di sangue cordonale alla BAMCO presso il Carlo
Poma di Mantova.
BAMCO
ANNO SOLARE
2004
2005
2006
2007
RACCOLTE CORDONALI N.
CORDONI CRIOPRESERVATI N.
320
182
453
260
892
537
957
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Dott.ssa B. Presciuttini, dott.ssa G. Gamba
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SPAZIO LIBERO
“Processazione e crioconservazione delle cellule staminali
da cordone ombelicale: esperienza del Servizio
di Immunoematologia e Trasfusione di Mantova”
PP. Pagliaro, C. Glingani, S. Saia
Scopo di questa Tesi universitaria (di cui offriamo qui una sintesi) è quello di presentare i
dati relativi ai criteri di validazione, alle modalità di lavorazione e alla conservazione delle
unità di sangue da cordone ombelicale raccolte presso i reparti di Ostetricia degli ospedali
di Mantova, Asola e Pieve di Coriano, che sono i centri di raccolta afferenti alla Banca di
sangue da cordone ombelicale del Servizio immuno-trasfusionale di Mantova. Questo servizio è attuato grazie all’Associazione Onlus BAMCO. Le cellule staminali ottenute dal
sangue del cordone ombelicale sono cellule di grande interesse scientifico perché contengono una quota significativa di progenitori emopoietici immaturi, quota solitamente più elevata rispetto a quella del midollo osseo, con una capacità clonogenica superiore. Questo è
forse dovuto alla presenza di sottopopolazioni di cellule staminali emopoietiche dotate di
notevole capacità di ricostituzione ematologica a lungo termine dopo il trapianto. Cellula
staminale è un termine utilizzato per definire una cellula “generica”, indifferenziata, in grado di autoriprodursi e dare origine ai numerosi tipi di cellule differenziate che eseguono
specifiche funzioni dell’organismo. A seconda della loro potenzialità, le cellule staminali
si distinguono in totipotenti, pluripotenti (o multipotenti), unipotenti. A seconda delle
fonti di raccolta, invece, si distinguono in:
- embrionali autologhe: derivano da una cellula-uovo, non fecondata, privata del suo nucleo che viene sostituito con quello di una cellula somatica adulta, ottenendo così cellule
dotate dello stesso patrimonio genetico della cellula madre che possono essere trapiantate senza rischio di rigetto;
- fetali: possono essere ricavate da aborti naturali; sono pluripotenti e possiedono caratteristiche intermedie fra quelle embrionali e quelle adulte;
- da sangue placentare: vengono prelevate dalla placenta e dal cordone ombelicale dopo il
parto e sono pluripotenti;
- da adulto: presenti nel midollo osseo e nel sangue periferico; sono pluripotenti e provvedono al mantenimento dei tessuti e alla loro riparazione dopo un danno.
Le cellule staminali emopoietiche del midollo osseo e del sangue periferico sono funzionalmente definite da due caratteristiche peculiari: capacità di automantenimento e capacità di
ricostituzione linfo-emopoietica a lungo termine in un ricevente irradiato. Le cellule staminali danno origine a cellule progenitrici che, per definizione, non sono riconoscibili morfologicamente, ma solo funzionalmente in base alla loro capacità di formare aggregati clonali
in sistemi di coltura in vitro. I progenitori ontogenicamente più precoci, definiti multipo33
SPAZIO LIBERO
tenti (data la loro capacità di differenziazione multilineare), progressivamente perdono la
capacità di automantenimento e si orientano lungo le varie filiere differenziative emopoietiche; generano cloni costituiti da cellule progenitrici unipotenti che, a loro volta, generano
precursori morfologicamente riconoscibili, destinati a dare origine a cellule mature terminali dotate di funzioni specializzate, ma completamente prive di potenziale proliferativo. La
costante produzione di cellule emopoietiche mature richiede sia l’automantenimento delle
cellule staminali che la produzione di cellule progenitrici ed è legata ad un processo dinamico complesso che riflette risposte funzionali integrate a fattori cellulari e umorali, intraed extracellulari, di tipo stimolante, facilitante o inibente. La ricostituzione della mielolinfopoiesi dopo trapianto di cellule staminali emopoietiche ottenute da midollo osseo costituisce la dimostrazione più evidente dell’attività funzionale delle cellule staminali le quali, in condizioni basali, garantiscono la produzione di circa 200 g/die di cellule mieloidi.
Studi di immunoistochimica hanno dimostrato che l’antigene CD34 è espresso, indipendentemente dalla linea differenziativa, solo da cellule ontogeneticamente immature, mentre
non è espresso da cellule mature: sono cellule CD34+ tutti i progenitori mieloidi e linfoidi.
IMPIEGO TERAPEUTICO DELLE CELLULE STAMINALI
L’impiego delle cellule staminali emopoietiche a scopo di trapianto, autologo o allogenico, è
ormai ben consolidato. Le cellule staminali emopoietiche sono presenti nel midollo osseo, nel
sangue periferico e nel sangue di cordone ombelicale. Le cellule staminali emopoietiche midollari si ottengono attraverso il prelievo di sangue midollare; quelle da sangue periferico possono essere ottenute mediante una procedura aferetica, dopo chemioterapia e mobilizzazione
con fattore di crescita emopoietico; le cellule staminali presenti nel sangue di cordone ombelicale si ottengono invece al momento del parto.
Nel trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche, il donatore è al tempo stesso ricevente: le cellule staminali emopoietiche rendono possibile la ripresa dell’emopoiesi dopo
somministrazione di dosi mieloablative di chemioterapia e radioterapia, configurandosi dunque come una potente e raffinata terapia di supporto utile per molte neoplasie ematologiche
(in particolare Linfoma di Hodgkin, Linfomi non Hodgkin, Mieloma) e non ematologiche
(tra cui carcinoma della mammella, microcitoma polmonare, teratocarcinoma nell’adulto;
neoplasie ossee primitive e neoplasie del sistema nervoso centrale nel bambino). Il trapianto
autologo trova indicazione anche in alcune forme di malattie autoimmuni (come Lupus eritematoso sistemico, Artrite reumatoide, Sclerosi multipla), in pazienti non responsivi ai trattamenti con dosi convenzionali di farmaci immunosoppressori, con risultati favorevoli.
Il trapianto allogenico di cellule staminali emopoietiche trova indicazione in numerose malattie ematologiche neoplastiche (in particolare Leucemie acute, Leucemia mieloide cronica,
Mieloma) e non neoplastiche (Talassemia, Anemia aplastica, Drepanocitosi, Malattie congenite del metabolismo). Il donatore è ricercato, sulla base della compatibilità per il sistema
HLA, tra i fratelli o tra potenziali donatori iscritti ai registri nazionali ed internazionali. La
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SPAZIO LIBERO
valutazione della compatibilità per HLA prevede lo studio di 10 loci HLA, con un grado di
accettabilità di 9 loci su 10 per definire compatibile un potenziale donatore e questo richiede
di effettuare la ricerca su un gran numero di donatori. Il tempo medio, quindi, che intercorre
tra l’avvio della ricerca da registro e il momento del trapianto è di alcuni mesi, tempo che per
alcuni pazienti è superiore alla concreta aspettativa di vita. Le possibilità terapeutiche offerte
dalle cellule staminali cordonali sono del tutto sovrapponibili a quelle sopra elencate. Il primo
trapianto allogenico di cellule staminali emopoietiche di cordone ombelicale è stato effettuato
nel 1988 in un paziente di circa 8 anni affetto da una malattia ematologia congenita, Anemia
di Fanconi, il cui donatore era il fratellino neonato HLA-compatibile (fu una donazione “dedicata”). Uno dei vantaggi offerti dall’utilizzo delle cellule staminali emopoietiche cordonali
è dato dal fatto che il grado di compatibilità richiesto è inferiore rispetto a quanto necessario
per il trapianto di cellule staminali emopoietiche midollari o periferiche: vengono identificati
6 antigeni del sistema HLA (contro i 10 necessari per la compatibilità delle cellule midollari)
e la differenza di 1 o 2 antigeni rispetto al ricevente non incide significativamente sull’esito
del trapianto stesso. Ciò consente di aumentare significativamente il numero di soggetti che
possono essere avviati al trapianto. Questo tuttavia può rappresentare anche un limite: il
maggior grado di tolleranza immunologica tra donatore e ricevente riduce il conflitto immunologico esercitato dalle cellule immunocompetenti nei confronti del ricevente e in particolare nei confronti delle cellule neoplastiche del ricevente (fenomeno definito “graft versus
leukemia”, GVL, cioè aggressione verso la malattia). Ne può conseguire una maggior frequenza di ritardato attecchimento o di ripresa di malattia a seguito di trapianto di cellule staminali emopoietiche da cordone ombelicale, rispetto al trapianto delle cellule staminali emopoietiche midollari. I vantaggi rappresentati dalla disponibilità di unità di cellule staminali
emopoietiche cordonali sono rappresentati dalla semplicità e dall’innocuità del prelievo, dalla
disponibilità di un gran numero di unità di sangue cordonale conservato nelle banche,
dall’immediata disponibilità delle stesse al momento della richiesta da parte del Centro Trapianti e dalla maggior probabilità di individuare una unità compatibile con il ricevente, dovendo ricercare un numero inferiore di antigeni del sistema di istocompatibilità.
APPLICAZIONI POTENZIALI
Le cellule staminali rappresentano un’importante prospettiva per la rigenerazione di organi
danneggiati. Un approccio terapeutico risolutivo mira alla ricostruzione del tessuto alterato
mediante il trapianto di nuove cellule che possono sostituire quelle distrutte o alterate dalla
malattia. La possibilità di espandere in vitro queste cellule potrebbe consentire di disporre
di un maggior numero di cellule da utilizzare in fase di trapianto. Numerose applicazioni
terapeutiche sono in fase sperimentale come, ad esempio, la ricostruzione del midollo spinale danneggiato da traumi fisici, la cura di malattie neurodegenerative, la cura di malattie
muscolo-scheletriche come Distrofia muscolare di Duchenne, la ricostituzione del tessuto
cardiaco dopo un infarto del miocardio e la riparazione dei vasi sanguigni da processi patologici progressivi come l’arteriosclerosi e l’ipertensione arteriosa.
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SPAZIO LIBERO
MODALITA' ESECUTIVE
Le modalità esecutive per la raccolta di sangue cordonale possono essere suddivise in quattro fasi:
1) fase informativa e arruolamento della gestante (di competenza del personale ostetrico e
delle volontarie della BAMCO);
2) fase di raccolta (di competenza del personale ostetrico della sala parto e della sala operatoria);
3) fase di accettazione dell’unità (di competenza del personale tecnico biomedico);
4) fase di lavorazione e stoccaggio (di competenza del personale tecnico dedicato).
Tutto il processo è stato sottoposto a certificazione della qualità, requisito indispensabile
per l’istituzione di una banca di sangue da cordone ombelicale.
Fase informativa e arruolamento della gestante:
La trasmissione delle informazioni relative al prelievo di sangue cordonale può partire dal
ginecologo e/o dall’ostetrica. L’arruolamento definitivo, invece, avviene in occasione di periodiche riunioni con il personale della BAMCO: qui vengono fornite le informazioni dettagliate relative all’intero processo e consegnati i moduli del consenso informato, il questionario anamnestico ed il modulo per l’iscrizione all’associazione onlus BAMCO; tutti gli
standard nazionali ed internazionali sono concordi nel definire che ciò non deve essere effettuato dopo che il travaglio è già iniziato. Questa modalità organizzativa consente al personale ostetrico di non essere gravato di un carico di lavoro addizionale nel corso dell’assistenza al parto e nello stesso tempo lo salvaguarda dal rischio di ottenere un consenso informato frettoloso e non sufficientemente meditato da parte della gestante. Durante gli incontri di arruolamento vengono, inoltre, sottolineati i criteri di esclusione alla raccolta del sangue: la positività sierologica per HBsAg, anti-HCV, anti-HIV, TPHA, l’epoca di gestazione
<34ª settimana, la rottura delle membrane >12 ore, la comparsa di febbre >38°C nelle 24
ore prima del parto, la presenza di liquido amniotico tinto di meconio, la presenza di stress
fetale. Vengono anche illustrati alla madre donatrice i criteri sulla base dei quali l’unità raccolta non può essere conservata: la quantità insufficiente di sangue placentare raccolto, la
documentazione di emocoltura positiva al controllo di sterilità microbiologico aerobio e
anaerobio, la documentazione di febbre nella madre nelle 24 ore successive al parto e di segni di infezione nel neonato nelle 24 ore successive alla nascita.
Fase di raccolta:
Il prelievo è eseguito dall’ostetrica che assiste al parto, sia in caso di parto per via naturale
che in caso di parto cesareo con analoghe modalità. Il prelievo può essere eseguito con la
placenta ancora in utero o a secondamento avvenuto e risulta ottimale quando viene ese36
SPAZIO LIBERO
guito immediatamente dopo il clampaggio del cordone ombelicale. La raccolta deve essere
effettuata in modo sterile con il rispetto di tutte le manovre asettiche. Il clampaggio e la resezione del cordone ombelicale devono essere effettuati il più vicino possibile al punto di
inserzione sul neonato. Una volta individuata la vena ombelicale, si procede con accurata
disinfezione del tratto di funicolo e si effettua la venipuntura con l’ago sterile da prelievo
connesso alla sacca di raccolta. Il sangue placentare viene lasciato defluire per caduta nella
sacca mescolandola delicatamente per consentire una corretta miscelazione del sangue con
l’anticoagulante. Quando il flusso spontaneo si arresta, si effettua una delicata spremitura
del funicolo per recuperare il sangue cordonale residuo. La sacca di raccolta, accuratamente
identificata e saldata, viene inviata alla Banca di sangue da cordone ombelicale presso il
Centro trasfusionale dell’ospedale di Mantova. Solo il 50-60% delle unità raccolte ha un
volume sufficiente. Questo può dipendere da vari fattori: un difficoltoso incannulamento
della vena ombelicale, un funicolo povero di sangue o troppo corto o tortuoso, un clampaggio non precoce, un prelievo eseguito non immediatamente dopo il clampaggio.
Fase di accettazione dell’unità:
Il trasporto della sacca dalla sala parto alla Banca deve essere effettuato in un contenitore atto a prevenire la rottura della sacca. La sacca di sangue placentare deve essere etichettata
con i dati anagrafici della madre e del neonato e i moduli devono essere perfettamente
compilati e firmati. L’unità viene conservata in frigoemoteca a temperatura controllata
(4°C) e la lavorazione deve essere effettuata entro 36-48 ore dal prelievo.
Fase di lavorazione e stoccaggio:
La valutazione preliminare consiste nella determinazione del volume di sangue prelevato e
nella ricerca di eventuali coaguli, frammenti di tessuto o precipitati: in questo caso la sacca
viene filtrata e nuovamente pesata. Se poi il volume risulta ancora adeguato, l’unità viene
processata. Le unità con volume netto inferiore a 50 ml sono state eliminate, segnate sul
modulo di registrazione delle non conformità e ne è stata data comunicazione alla madre.
Prima della centrifugazione si effettua il campionamento iniziale per la valutazione della
cellularità. Tale dato risulta critico per le unità destinate a trapianto allogenico: le unità
vengono considerate idonee se contengono un numero di cellule mononucleate > 800.106,
mentre per le unità destinate ad eventuale trapianto autologo il dato va solo acquisito e non
costituisce motivo di eliminazione.
Dopo centrifugazione, il sangue viene sottoposto a riduzione di volume per rimozione dei
globuli rossi e poi avviato alla criopreservazione utilizzando come agente crioprotettivo il
dimetilsulfossido. Sono stati allestiti i flaconi per le prove di sterilità aerobia e anaerobia. Le
sacche da congelamento sono state criopreservate mediante congelatore automatico a discesa controllata della temperatura, quindi conservate in appositi contenitori in vapori di azoto a –145-155 °C, dotati di sensori e collegati a dispositivi di allarme. È necessario un con37
SPAZIO LIBERO
gelamento a temperatura programmata che metta in equilibrio la nucleazione e la concentrazione di soluti al fine di garantire la vitalità cellulare.
La prima causa di eliminazione dell’unità di sangue cordonale è determinata da:
• Volume scarso
• Presenza di coaguli
• Positività materna dei marker sierologici
• Errata identificazione dell’unità e/o modulistica non conforme
• Non integrità della sacca
La seconda causa di eliminazione è di tipo tecnico e può essere dovuta a:
• Errata saldatura dell’unità con conseguente perdita di materiale biologico
• Rottura della sacca in centrifuga
La contaminazione microbiologica rappresenta la terza causa di eliminazione delle unità
raccolta.
Sono stati condotti dei controlli di qualità nella validazione delle unità di sangue placentare che hanno riguardato:
1. La conta delle cellule nucleate totali (emocromo)
2. La vitalità cellulare
3. Il numero delle cellule CD34+
4. Il controllo microbiologico
5. Lo screening infettivologico comprendente i test HBsAg, HCVAb, HIVAb, TPHA.
RISULTATI
L’attività della Banca di sangue da cordone ombelicale afferente al Servizio di Immunoematologia e Trasfusione dell’Ospedale “Carlo Poma” di Mantova ha avuto inizio a partire dal
Gennaio 2004. Ad intervalli trimestrali, secondo un protocollo predefinito, una delle unità
è stata destinata a controllo di qualità.
I dati sotto riportati relativi ai controlli di qualità si riferiscono alle unità destinate a tale
scopo tra il novembre 2004 e il giugno 2007. Successivamente sono riportati i risultati relativi alle unità raccolte e gestite dalla Banca di sangue da cordone ombelicale nel corso del
2006, considerato rappresentativo dell’attività dato l’elevato numero di unità raccolte e
bancate.
1) Controlli di qualità interni
Il controllo di qualità è stato eseguito su unità di sangue non idonee al bancaggio (per volume scarso e appositamente congelate) oppure su unità rimaste in quarantena per oltre 18
mesi, delle quali non è disponibile il controllo a 6 mesi della madre donatrice e per questo
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SPAZIO LIBERO
considerate non più utilizzabili. I risultati dei controlli di qualità vengono riferiti agli standard interni di validazione, definiti da apposito protocollo.
Le unità destinate a controllo di qualità sono state tredici: due sono risultate “non conformi” per controllo di sterilità positivo eseguito dopo scongelamento. Entrambe le unità erano state raccolte dopo un parto per via fisiologica.
Il tipo di batterio evidenziato suggerisce che, per entrambe le unità, la contaminazione non
sia attribuibile alla manipolazione, ma più verosimilmente alla raccolta. Gli altri indicatori
di Qualità hanno dato risultato “conforme”: integrità della sacca; vitalità cellulare; conta
delle cellule CD34+.
2) Controllo di qualità microbiologico
I controlli di sterilità vengono effettuati su tutte le unità raccolte che non vengono eliminate per volume insufficiente.
I dati relativi alla contaminazione microbiologica delle unità di sangue placentare afferenti
al nostro servizio riguardano tutte le unità bancate da Gennaio 2004 al 30 Giugno 2007,
pari a 1234 unità, e mostrano 38 campioni positivi, pari al 3% delle unità totali.
Nel 60,5% dei casi le unità sono state eliminate per contaminazione di microorganismi aerobi, mentre nel 39,5% sono state eliminate per contaminazione da anaerobi.
Delle unità eliminate per controllo microbiologico solo 4 erano state raccolte in madri che
presentavano positività al tampone vagino-rettale per Streptococco ‚-emolitico, ma in nessuna delle 4 unità il microorganismo isolato apparteneva allo stesso ceppo presente nel
tampone materno.
3) Unità raccolte nel 2006
Nel corso del 2006 sono state raccolte complessivamente 896 unità, sia dopo parto fisiologico che dopo parto cesareo, come illustrato nella Tabella I che riporta le unità conservate e
le unità eliminate.
TABELLA I: UNITÀ RACCOLTE NEL 2006 SUDDIVISE PER TIPOLOGIA DI PARTO.
UNITÀ
RACCOLTE
PARTO FISIOLOGICO
PARTO CESAREO
896
583 ( 65%)
313 (35%)
Totale unità conservate
516 (57.6%)
307 (52.6%)
209 (66.8%)
Totale eliminate
380 (42.4%)
276 (47.3%)
104 (33.2%)
Totale unità raccolte
39
SPAZIO LIBERO
Le madri donatrici erano nel 98% dei casi di nazionalità italiana, provenienti per lo più dalla
Lombardia o da regioni limitrofe. L’età media era di 33 anni. Nell’1,3% dei casi si è trattato di
parto gemellare (12 parti su 884 parti). La raccolta è stata effettuata ad un’epoca di gestazione
compresa tra la 34° e la 41° settimana, con una media gestazionale di 37 settimane. In tutte le
gestanti è stato effettuato il tampone vagino-rettale, come indicato nella Tabella II.
TABELLA II: VALUTAZIONE DELLE PERCENTUALI DELLE UNITÀ ELIMINATE PER EMOCOLTURA POSITIVA IN PRESENZA O ASSENZA DI TAMPONE VAGINO-RETTALE POSITIVO.
UNITÀ CONSERVATE
(ANNO 2006)
CONTROLLO
STERILITÀ POSITIVO
% UNITÀ ELIMINATE
Mamme con tampone positivo
94
4
4,3%
Mamme con tampone negativo
422
17
4,0%
Delle 380 unità eliminate sono state valutate le cause di eliminazione, in particolare il volume, il controllo microbiologico ed eventuali cause tecniche. La principale causa di eliminazione di un campione raccolto è la scarsità di volume (347 campioni sul totale degli 896 raccolti, pari a 38.7%); in 21 casi su 896 (2.3%), invece, è risultata positiva l’emocoltura; in 11
casi su 896 (1.2%) si è rotta la sacca in centrifuga. I risultati sono elencati nella Tabella III.
TABELLA III: UNITÀ ELIMINATE NELL’ANNO 2006.
PARTO FISIOLOGICO PARTO CESAREO
Totale unità eliminate
380
276
104
Unità eliminate per volume scarso
347 / 380
91.3%
254/347
73.2 %
93/347
26.8%
Unità eliminate per emocoltura
positiva
21 / 380
5.5%
17/380
4,5%
4/380
1%
Unità eliminate per HBsAg
positività
1 / 380
0.2%
0%
1/380
0.2%
Unità eliminate per rottura
in centrifuga
11 / 380
2.9%
5/380
1.3%
6/380
1.6%
40
SPAZIO LIBERO
Sono stati valutati i dati relativi alla conta leucocitaria, effettuata con contaglobuli automatico, e alla determinazione delle cellule CD34+, eseguita in citofluorimetria, nelle unità
bancate nell’anno 2006 per valutare una possibile correlazione tra volume, cellularità e conta CD34/ul. Nonostante un apparente incremento del numero di cellule CD34+ parallelamente con l’aumento del volume delle unità, è risultato molto alto il valore di deviazione
standard che denota un’ampia variabilità. Queste stesse considerazioni sono valide se si analizzano i dati relativi al numero assoluto di cellule CD34+ contenute nelle unità raccolte.
DISCUSSIONE e CONCLUSIONI
Le unità di sangue da cordone ombelicale raccolte nel 2006 sono state 896 e di queste il
58% è stato considerato idoneo alla conservazione, mentre il 42% è stato eliminato per
cause tecniche e/o sanitarie. Questi dati sono in linea con quanto pubblicato in letteratura,
secondo cui la percentuale di unità non idonee alla conservazione, rispetto a quelle prelevate, varia dal 38,9% al 56%. Il protocollo attualmente in uso presso la Banca di Sangue da
Cordone ombelicale di Mantova prevede che l’unità raccolta venga ritenuta inizialmente
idonea se il volume è superiore o uguale a 50 ml: per volumi inferiori l’unità viene scartata
per volume insufficiente.
Nella casistica qui presentata emerge che il volume medio delle unità raccolte dopo taglio
cesareo è più elevato rispetto a quello delle unità raccolte dopo parto per via vaginale: 70.7
ml rispetto a 65 ml, come peraltro osservato in altre casistiche. Secondo la nostra esperienza la differenza di volume ha una giustificazione di carattere puramente organizzativo: le
raccolte effettuate durante il taglio cesareo beneficiano di un’unità operativa in più, la strumentista presente in sala operatoria, così si può prestare maggiore attenzione nell’effettuare il
clampaggio precoce e, laddove necessario, la mungitura del funicolo.
Il volume dell’unità raccolta sembra correlare con la conta leucocitaria, ma non con la quantità di cellule CD34+ totali se non per volumi molto elevati. Esiste, infatti, un’ampia variabilità sia in termini di conta leucocitaria totale sia in termini di cellule CD34+: la media del numero di CD34+ totali tende ad incrementare con l’aumento del volume, ma parallelamente
aumenta anche il valore della deviazione standard. Valutando le unità non conservate
(380/896 unità, pari al 42,4%), oltre il 91% è eliminato per volume insufficiente (pari al
38,9% delle unità totali raccolte).
Questo dato viene sottolineato durante gli incontri con le gestanti al fine di evidenziare che la
quantità di sangue raccolto, nonostante l’esperienza del personale abilitato alla raccolta, potrebbe non raggiungere il volume minimo per il bancaggio (50 ml) a causa delle caratteristiche
del funicolo. La contaminazione batterica è imputabile a: non corretta disinfezione del funicolo durante la raccolta; scorrette manipolazioni durante il procedimento di criopreservazione;
contaminazione durante la fase di stoccaggio; contaminazione durante la fase di scongelamento. Al fine di diminuire le eliminazioni per emocoltura positiva, sono stati inseriti controlli ed
azioni correttive adeguate.
41
SPAZIO LIBERO
L’analisi della procedura di centrifugazione ci ha permesso di spiegare che la rottura è indipendente dal volume dell’unità, ma è dovuta ad un non corretto posizionamento della sacca nel
cestello. Il ripetersi di questo evento, che ha inciso inizialmente per il 3% delle cause di eliminazione, ha prodotto un’azione correttiva da parte del Responsabile Assicurazione della Qualità che, modificando opportunamente la procedura, ha permesso di diminuire la frequenza al
di sotto dell’1%.
Come ultima analisi abbiamo cercato di dimostrare che la positività al tampone vagino-rettale
non è correlata al controllo microbiologico positivo dell’unità. Infatti, su 422 unità raccolte da
madri donatrici con il tampone negativo, 17 unità sono state eliminate per contaminazione
batterica (4%), mentre su 94 madri donatrici con tampone positivo per Streptococco‚ -emolitico solo in 4 unità il controllo microbiologico si è rivelato positivo (4%), ma in nessun caso
per Streptococco‚ -emolitico.
Questo conferma che il tampone positivo non è una controindicazione alla raccolta. L’analisi
dei dati presentati consente di trarre le seguenti conclusioni:
delle unità raccolte, il 42% viene eliminato: per volume insufficiente il 38,7% del totale delle
unità raccolte (91% delle unità eliminate); in piccola quota, pari al 2,3% del totale delle unità
raccolte (5,5% delle unità eliminate), per contaminazione batterica.
Non emerge tuttavia alcuna correlazione tra la contaminazione batterica dell’unità ed il tampone vaginale positivo della madre. Trattandosi di unità destinate ad uso autologo, la conta
delle cellule mononucleate e delle cellule CD34+ non rappresenta un criterio di eliminazione
dell’unità. Il continuo riesame del processo e la rilevazione di non conformità consente di evidenziare le criticità e di individuare le eventuali opportune azioni correttive. Viene, infine,
sempre sottolineato durante gli incontri con le gestanti che l’unità raccolta potrebbe non essere idonea alla conservazione.
Bibliografia disponibile presso la Segreteria dell’Ordine dei Medici
Il 12 Marzo ci sarà
l'ASSEMBLEA GENERALE
di tutti i soci ed i sostenitori della Bamco
cui sono invitati anche tutti i medici e i biologi
coinvolti nella raccolta delle cellule staminali
o nella ricerca scientifica sul loro utilizzo.
Può partecipare chiunque sia interessato.
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SPAZIO LIBERO
IL RIFUGIO
(breve racconto kafkiano)
Poco tempo fa rimuovendo la polvere dai
piani alti della mia libreria, ove giacciono
libri ormai inascoltati, mi è capitato tra le
mani un vecchio testo universitario di
ematologia, quello di Adolfo Ferrata ed
Edoardo Storti, clinici della scuola di Pavia, molto in uso tra il 1940 e il 1950 e
riccamente illustrato. Incuriosito ho cominciato a sfogliarlo; ho rivisto le mie
sottolineature, i miei appunti e le mie annotazioni.
Non ho avuto il tempo di riandare ai
miei studi giovanili perché in modo imprevisto mi sono trovato ben presto faccia a faccia con (indovinate?) un gomitolo di cellule immerse in un lago di sangue e di altro materiale, forse tessuto midollare, adagiato e quasi nascosto tra le
pagine. Cellule impilate e tremanti ma
animate, attive e mobili, cioè vive. In
preda ad una febbrile opera riproduttiva
madri e figlie confluivano in disordine
modificando qua e là la forma e il volume della piccola colonia. Anche il loro
aspetto singolo sembrava subire mutamenti che a vista d’occhio non era facile
definire. Lascio immaginare la mia meraviglia e il mio stupore.
Questo incontro inatteso mi ha provocato grande turbamento; un esiguo, vivace
e colorito scenario balzava ai miei occhi
simile ad affollato alveare circondato e
difeso da un insolito ambiente. La sorpresa ha raggiunto il suo massimo quan-
do, aguzzando lo sguardo, ho notato
un’evidente somiglianza delle cellule che
avevo di fronte con altre celebri e famigliari oggi: le famose stem cells; le cosiddette cellule staminali. Forse un saluto riverente e riconoscente sarebbe stato d’obbligo perché sì erano proprio loro e ne
ebbi poi la conferma.
Era chiaro un contegno circospetto che
sfiorava il panico per essere state scoperte. Penso temessero per la loro incolumità e per il pericolo di essere rapite da
qualche malcapitato (io?) e magari vendute al miglior offerente in uno specialistico perverso mercato.
Spontanei e subitanei mi assalirono interrogativi. Da dove erano arrivate? Erano
forse generate e fuggite da una folla di
embrioni infreddoliti, addormentati e in
pericolo di morte? O da una mitologica
chimera “monstre”? Oppure provenivano
da zigoti espressione di un sesso ora quasi
in disuso? O erano eredi innocenti di cellule adulte di uomo o di topo (tanto c’è
affinità tra i due!) costrette sotto tortura
da un trasformismo scientifico a un dietro-front esistenziale a dispetto di vecchi
dogmi che predicano l’irreversibilità? Se
avessi loro fatto qualche domanda mi
avrebbero risposto? Sicuramente sì se totipotenti e universali.
Così ho chiesto se realmente fossero staminali e perché albergassero in questo libro che parla di sangue. “Si lo siamo”
43
SPAZIO LIBERO
hanno affermato con un filo di voce.
Rinfrancate e sicure delle mie intenzioni
pacifiche hanno continuato:”Per le minacce subite da qualche giorno siamo qui
nella nostra casa madre.
Molti ci danno la caccia; stiamo diventando mattoni da costruzione; le nostre
vite sono diventate un inferno; siamo
candidate a edificare uomini e parti di
questi. Ma noi non siamo architetti o
operaie. Che c’entriamo con il meccanicismo descardiano? Geni si affollano
sempre più dentro di noi, enzimi ci rompono, retrovirus ci violentano e siamo
motivo, oltre che di studi accaniti, di polemiche e controversie in ogni campo.
Gli scienziati affermano che siamo miracolose ma in definitiva ci vogliono usare
per fini non sempre chiari e leciti. Queste
pagine sono il nostro rifugio; aspettiamo
che i venti di guerra si allontanino.”
Esauste si sono concesse una pausa.
Ho riflettuto sulle loro parole. Ma perché
questo richiamo a presunti atavici genitori? Perché casa madre? Forse che per secoli abbiano avuto qui dimora? Rammento
che molti anni fa il grande ematologo
Ferrata scoprì nel midollo e nel sangue
cellule che chiamò “emocitoblasti” cioè
cellule originarie totipotenti atte a differenziare le linee eritro-leuco-linfo-monocitarie e a provocare la loro maturazione.
Ebbene che cos’erano questi emocitoblasti, di cui non si parla più, se non cellule
staminali “ante litteram” pur con concetti
limitati e azioni rapportate a tempi andati? Se li avessimo cercati li avremmo isolati anche altrove?
Da queste elucubrazioni mi svegliò il loro supplichevole:” Ritorna, ti aspettiamo
nel nostro rifugio!”
Povere mie ingenue stem cells, per il modo e il sito del nostro incontro io non le
dimenticherò. Benefattrici e benedette!
Saranno ben presto sloggiate da lì e io
non le rivedrò più tra le mie pagine. Ma
diventeranno popolo, moltiplicate in
ogni recesso e piega del nostro corpo, nei
neonati, negli adulti e in laboratorio. Saranno usate in quantità industriale.
Gli uomini si affideranno a loro. Sono
sfumate così le mie visioni kafkiane. Grazie a queste nuove creature salvavita, stars
del XXI° secolo, ricompariranno un nuovo Evangelista, un nuovo sommo Dante
e un genetista chiamato Ippocrate: scriveranno la storia delle staminali. E noi
mortali canteremo un “Te Deum” di ringraziamento.
Un po’ triste ho riposto il mio incunabolo sul piano nobile del mio scaffale.
Zeno Negrelli
10-01-08
Dr. LUCIANO NEGRISOLI
Specialista in Psichiatria
Psicoterapeuta
STUDIO
Via Cocastelli 10 - 46100 Mantova
Tel. 0376 362764
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