Rete Altre Abilità - Progetto Integrale 2009
Transcript
Rete Altre Abilità - Progetto Integrale 2009
(Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: SPES –Associazione Promozione e Solidarietà Centro di Servizio per il Volontariato del Lazio Sede regionale: Via dei Mille, 6 - 00185 Roma Tel. 06.44702178 Fax 06.45422576 Sito internet: www.volontariato.lazio.it Indirizzo e-mail: [email protected] 2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione: R12NZ02016 Regione Lazio 1 CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: Oltre le barriere 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): A 06 Assistenza: disabili 6) Descrizione del contesto territoriale e/o settoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili: Il contesto settoriale, entro il quale si realizza il progetto, è quello della disabilità; il contesto territoriale è quello delle Province laziali di Roma, Rieti e Viterbo dove operano le organizzazioni di volontariato coinvolte nel presente progetto. L’HANDICAP La legge 104/1992 “Legge quadro per l’assistenza e l’integrazione sociale e i diritti delle persone disabili” definisce l’handicap “una difficoltà di autonomia e di relazione della persona, connessa ad una disabilità derivante da una menomazione. La persona handicappata ha diritto ai benefici e alle prestazioni previste dalla legge: cura, riabilitazione, integrazione sociale, scolastica e lavorativa.”. La stessa normativa definisce persona handicappata “… colui che presenta una minoranza fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata e progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione”. Sempre la legge 104/92 dice che la disabilità “si distingue secondo la tipologia in fisica e/o psichica e sensoriale, secondo la gravità in lieve, media, grave/gravissima. L’OMS ha individuato la seguente classificazione della disabilità: disabilità nel comportamento, disabilità nella comunicazione, disabilità nella cura della persona, disabilità locomotorie, disabilità dovute all’assetto corporeo, disabilità nella destrezza, disabilità circostanziali, disabilità in particolari attività, disabilità per altre restrizioni dell’attività”. In Italia non c’è un censimento delle persone con disabilità, e questo dipende da diversi motivi; intanto perché la definizione di disabilità non è universale, spesso si usano in modo improprio i termini disabilità e invalidità; poi ci sono resistenze e pregiudizi culturali che spingono le persone direttamente interessate ed i loro familiari a non entrare in contatto con i servizi pubblici competenti. A ciò si aggiungono le maggiori difficoltà nell’individuare degli strumenti statistici idonei a rilevare le disabilità mentali rispetto ad altri tipi di disabilità. Sono però state fatte delle stime, ottenute dall’indagine sulla Condizioni di salute e il ricorso ai servizi sanitari del 2004-2005, dai cui emerge che in Italia, le persone con disabilità, sono 2milioni 600mila, pari al 4,8% circa della popolazione di 6 anni e più che vive in famiglia. Considerando anche le 190.134 persone residenti nei presidi socio-sanitari si giunge ad una stima complessiva di poco meno di 2 milioni 800mila persone con disabilità. L'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha commissionato ad un gruppo di esperti di riformulare la classificazione di disabilità intesa come lo svantaggio che la persona presentava a livello personale. La nuova classificazione definisce lo stato di salute delle persone piuttosto che le limitazioni, dichiarando che l'individuo sano si identifica come individuo in stato di benessere psicofisico. Il concetto di disabilità cambia e, secondo la nuova classificazione (approvata da quasi tutte le nazioni afferenti all'ONU), diventa un termine ombrello che identifica le difficoltà di funzionamento della persona sia a livello personale che nella partecipazione sociale. Il termine handicap viene abolito per lasciare posto al concetto di restrizione della partecipazione sociale. In questo contesto rientra anche quell’1% della popolazione che, a livello nazionale, è affetta da una patologia definita epilessia e che, nonostante sia stata riconosciuta una “malattia sociale” (D.M. n° 249/65), è tutt’oggi considerata uno stigma che comunque colpisce nel Lazio circa 40.000 cittadini. La precedente era una classificazione che riguardava un gruppo di persone (i disabili), mentre la realtà è che la disabilità è un concetto dinamico e continuo. Infatti ognuno può diventare più o meno disabile nel corso della vita e poi recuperare. Inoltre è difficile stabilire un livello oltre il quale una persona può considerarsi disabile. A tal proposito è importante sottolineare il fatto che non sempre disabili si nasce. Varie sono le cause che possono portare ad una disabilità e sempre più alto è il numero di persone divenute disabili a seguito di un trauma. Ogni anno una popolazione sempre crescente di giovani di età compresa tra i 15 ed i 35 anni sopravvive al coma, determinato non solo da trauma cranico grave, ma anche da ictus cerebrale, arresto cardiaco – respiratorio, tentativi di suicidio, “overdose” e altre cause. L’incidenza di disabilità conseguente a coma prolungato aumenta enormemente se al numero dei pazienti in coma per grave trauma cranico si sommano i pazienti con coma secondario ed altre patologie neurologiche. IL CONTESTO TERRITORIALE Roma Gli ultimi dati relativi alla disabilità a disposizione, risalgono al 2005 – 2006 e, in base a questi, la Provincia di Roma conta circa 60.000 disabili certificati (poco meno del 2% della popolazione residente); di questi 1.600 sono bambini/ragazzi disabili che frequentano le scuole primarie e superiori (pari al 2% della popolazione scolastica). Rispetto a queste cifre, la maggior parte di essi sono disabili motori. Relativamente ai servizi offerti, oltre alle numerosissime realtà del Terzo settore (Associazioni, Cooperative sociali) che si occupano del fenomeno, gli Enti pubblici cercano di mettere a punto interventi concreti; la Provincia, ad esempio, ha da alcuni anni attivato il servizio mobilità, progetti individuali per studenti, centri diurni. Per quanto riguarda, invece, il Comune di Roma, questo svolge attività a prevalente carattere socio assistenziale ed educativo, finalizzata all’integrazione nella società della persona disabile. Tali servizi sono attuati in stretto rapporto con il Servizio Sanitario, responsabile della presa in carico del cittadino disabile. Nel contesto urbano, i servizi di assistenza alla persona sono demandati ai Municipi. Il Servizio Handicap del Comune, del V Dipartimento, eroga una serie di servizi attraverso Enti esterni all’amministrazione comunale, come: • Progetto mobilità, che garantisce il trasporto taxi ai cittadini disabili; • Comunità alloggio e residenze protette, le prime destinate agli adulti con handicap fisici, psichici e sensoriali con discreta o parziale autosufficienza; le seconde, invece, destinate a disabili non autosufficienti; • Soggiorni estivi, realizzati in favore di disabili adulti e disagiati mentali e attuati in stretta collaborazione con le ASL; • Attività culturali e di socializzazione, attraverso un laboratorio teatrale integrato per adolescenti con e senza difficoltà di comunicazione; • Formazione, per incentivare l’inserimento lavorativo; • Progetti speciali, quali, ad esempio, percorsi di educazione all’autonomia rivolti a persone affette da Sindrome di Down; attività di accompagnamento per i non vedenti; servizio di assistenza scolastica per studenti di scuole medie affetti da distrofia muscolare. Rieti Anche sul territorio della provincia di Rieti, non ci sono dati ufficiali sull’esatta quantificazione del fenomeno disabilità; una stima ufficiosa e parzialmente realistica, può essere ricavata considerando la popolazione del Distretto (ca. 150.000 unità) e su questo, calcolando una stima del 3%( in corrispondenza con la percentuale dei disabili rilevata sul territorio nazionale), si ha un numero ipotetico di ca. 4500 disabili presenti sul territorio. La stessa mancanza di dati certi si riscontra anche nel rilevare tutti i servizi rivolti ai disabili, attualmente poco integrati; questo risulta particolarmente problematico per far fronte alle nuove domande provenienti in special modo da giovani adulti (18-30 anni) e adulti con disabilità acquisite a seguito di traumi o malattie invalidanti. Le associazioni presenti sul territorio provinciale sono 6. A fronte di questa carenza il Piano di Zona 2006 – 2007 si pone obiettivi molto concreti, a partire proprio da un piano di azione che coinvolga il pubblico, la cooperazione, il volontariato, con l’intento di mettere in rete tutte le opportunità presenti sul territorio e facilitarne l’accesso ai disabili. A questo si aggiunge la necessità di accrescere l’accessibilità e la fruibilità delle informazione per favorire l’accesso ai diritti. Viterbo Il rilevamento demografico di persone con disabilità fisiche, nella provincia viterbese, ammonta a circa 2.300 unità (fonte: ASL VT e Comune Viterbo); per quanto riguarda la città capoluogo, in particolare, il 40% dei disabili censiti soffre d’importanti limitazioni delle capacità motorie (distrofie, paraplegie e tetraplegie, amputati). La notevole estensione territoriale implica anche una certa complessità nella realizzazione della programmazione dei servizi socio-assistenziali e sanitari che devono garantire, alle fasce più deboli, chiari punti di riferimento nel territorio. E’ stato consolidato, per questo motivo, il sistema di Segretariato Sociale e il Servizio Sociale Professionale che si occupa di attività volte alla deistituzionalizzazione delle persone diversamente abili prevedendo progetti personalizzati per ciascun utente con attività come l’assistenza domiciliare personale diretta e indiretta (DPR 616/77). Il servizio è realizzato dai comuni facenti parte del distretto VT3 in collaborazione con la ASL di riferimento. Il Piano di Zona sopracitato, per far fronte alla situazione appena descritta, si pone come principale obiettivo da perseguire nell’ambito dell’area disabili, il “miglioramento dei servizi e delle strutture per raggiungere una maggiore integrazione famigliare, scolastica, sociale e lavorativa”, promuovendo, a tal fine, una serie di interventi assistenziali, per lo stimolo delle capacità residue e per l’integrazione socio-lavorativa. Per il raggiungimento di tali obiettivi sono stati istituiti i seguenti pacchetti di interventi: • il Segretariato Sociale; • il Servizio Sociale Professionale, al quale afferiscono i seguenti servizi: o Servizio di sostegno alle famiglie ed ai gruppi sociali; o Inserimento lavorativo; o Definizione di Progetti Individuali di Assistenza; • il Servizio di Pronto Intervento Sociale per le situazioni di emergenza personale e familiare, rivolto essenzialmente a disabili adulti, e garantito con la richiesta di collaborazione della ASL VT3; • il Servizio di Assistenza Domiciliare, al quale afferiscono i seguenti servizi: o Servizio di Assistenza Domiciliare; o Assistenza Domiciliare Integrata; • Strutture a ciclo residenziale, con un’utenza prevista di 5 utenti (residenti nel Comune di Viterbo); • Strutture a ciclo semi-residenziale, con un’utenza prevista di 98 utenti (residenti nel Distretto Socio-Sanitario VT3). Ai servizi appena elencati, poi, si integra l’attività delle 8 Organizzazioni di Volontariato presenti sul territorio. IL RUOLO DELLE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO ED I SERVIZI OFFERTI Oltre alle realtà istituzionali preposte a seguire i diversamente abili, le istituzioni no profit in Italia hanno un ruolo rilevante nell'ambito dei servizi di welfare; relativamente alle organizzazioni di volontariato, la legislazione italiana ne riconosce il valore ed il ruolo come espressione di solidarietà, partecipazione e pluralismo, incoraggiandone e sostenendone la diffusione e l’organizzazione. In una logica di stretta collaborazione con le strutture amministrative sociali e sanitarie dei diversi territori della Regione, in linea con la legge 328 del 2000 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”, le associazioni di volontariato assumono come obiettivo l’integrazione dei servizi territoriali che siano pubblici, privati o del privato sociale. Tale obiettivo è stato posto come noto, per supplire, almeno in parte, alle carenze di Servizi Pubblici, tanto Sanitari che Sociali; è perciò molto importante il ruolo delle associazioni quando questa mancanza è particolarmente acuta, come nel caso della Regione Lazio. I servizi che le associazioni offrono (in ragione dell’utenza locale, della loro dimensione, della specificità settoriale della loro azione) sono, tra gli altri: Attività ludico ricreative, in cui rientrano i vari laboratori che vengono svolti nei locali delle associazioni. Attività fisiche, che vanno dalla fisioterapia al ballo, dalla piscina all’equitazione, dai corsi di yoga alla pet-terapy, alla musicoterapia. Attività di svago, vengono organizzate feste di compleanno, gite turistiche, eventi, campi scuola al mare e centri estivi. Assistenza alla persona, per il disbrigo pratiche, per l’inserimento ed il sostegno del percorso scolastico e per l’inserimento nel mondo del lavoro Case accoglienza, offrono servizi di ospitalità a disabili con esigenze particolari e/o privi di sostegno familiari e/o a soggetti provenienti da località diverse e lontane. Assistenza domiciliare, al fine di favorire azioni che facilitino le relazioni con i familiari, rinforzo delle capacità creative, sostegno per superare l’isolamento. Servizio di trasporto, con mezzo dell’associazione per accompagnare i disabili per lo svolgimento delle attività. Attività di promozione e informazione, attraverso diversi canali, quali sito internet e riviste di settore. Normalmente le singole associazioni svolgono solo alcune di queste attività; ciò significa che, per la gran parte delle associazioni di dimensioni medio piccole e piccolissime, l’attività si svolge a livello locale e si rivolge a un numero di disabili di poche decine di unità. Relativamente alle 8 Associazioni partner del presente progetto, hanno usufruito nel 2007, dei suddetti servizi, 270 persone di età compresa da i 3 anni fino all’età adulta, residenti, in linea di massima, nelle zone limitrofe ai Comuni di residenza dove le Associazioni svolgono le proprie attività. Nel Lazio, le organizzazioni di volontariato che si occupano di disabilità, sono complessivamente 109 (dato 2007), così dislocate sul territorio: Provincia Frosinone Latina Rieti Comune di Roma Provincia di Roma N° odv 14 7 6 42 32 Viterbo TOTALE 8 109 Fonte: Banca dati Associazioni SPES LE ATTIVITA’ E GLI STRUMENTI DI PROMOZIONE E DIVULGAZIONE La divulgazione di notizie “di settore” avviene attraverso canali specifici spesso non facili da raggiungere semplicemente perché non si conosce l’esistenza di questi strumenti, siano essi riviste o siti internet di riferimento. Non si parla di servizi ed attività rivolte specificatamente alle persone diversamente abili sui giornali più diffusi sul territorio. Per far fronte a questa carenza di informazioni, le Organizzazioni di volontariato, realizzano degli strumenti mirati con l’intento di raggiungere il maggior numero di utenti possibile, cosa possibile grazie alla loro conoscenza del fenomeno disabilità presente sul territorio in cui operano, sicuramente più piccolo rispetto a quello che è di competenza dei Servizi Sociali e Sanitari pubblici. Nella maggior parte dei casi si tratta di riviste, come quella realizzata dall’Associazione Vita Autonoma che raggiunge 3000 persone, e siti internet attraverso i quali si raggiungono “porta a porta” quanti sono gli interessati ad essere informati sui servizi offerti dal territorio, su quelli attivati dai soggetti pubblici e privati, comprese le organizzazioni di volontariato, sulle novità legislative, scientifiche e sanitarie, sui percorsi di inserimento scolastico e lavorativo, oggi possibile per la maggior parte di esse. Il tutto con lo scopo di favorire l’integrazione e lo sviluppo delle persone diversamente abili, ma anche per sensibilizzare al fenomeno e far emergere il “problema” in modo da aiutare anche i familiari di chi è affetto dalle diverse patologie a vivere questa condizione senza vergogna. IL LAVORO DI RETE ED IL RUOLO DEL CENTRO DI SERVIZIO PER IL VOLONTARIATO SPES Il Centro di Servizio per il Volontariato del Lazio SPES, istituito in base alla legge n° 266/91, ha lo scopo di qualificare l’attività di volontariato, fornendo gratuitamente servizi di promozione, informazione, consulenza e formazione. La Banca Dati Associazioni SPES, censisce 1554 organizzazioni di volontariato (dato febbraio 2007) sulle circa 1900 attualmente stimate come attive nella Regione. Nell’intento di promuovere l’attività delle associazioni, oltre che favorirne una crescita, il Centro di Servizio per il Volontariato SPES, ha avviato una lavoro di messa in rete di alcune delle organizzazioni che si occupano di disabilità, operative nel territorio della Regione Lazio. Il servizio di rete, oltre che volto a favorire la crescita delle Associazioni del settore, attraverso la formazione, mira anche a promuoverne le attività in collaborazione con le altre realtà istituzionali che sul territorio si occupano di disabilità. La Rete Altre Abilità, opera nell’ottica di realizzare, attraverso la rete dei collegamenti di ciascuna associazione, quanto indicato dalla legge 328/2000 per l’integrazione dei servizi socio-sanitari. Le Organizzazioni di volontariato, sono caratterizzate da frammentazione e dispersione sul territorio e piccole dimensioni e per questo limitate nelle proprie iniziative, esprimendo una progettualità ancora troppo condizionata da un rapporto strumentale con gli Enti locali. Ecco perché è ritenuto fortemente necessario un lavoro di coordinamento e raccordo tra tutte le Associazioni, a livello provinciale se non addirittura considerando la suddivisone del territorio in base ai distretti socio-sanitari, la creazione di una rete territoriale vera e propria che possa favorire lo sviluppo dell’iniziativa associativa in termini sia quantitativi che qualitativi. Quindi, da un rapporto subordinato e strumentale si deve passare ad un rapporto paritetico, considerando diversità di ruoli e responsabilità, nell’ambito del quale attuare il principio di sussidiarietà orizzontale. Ed è a questo che mira il lavoro avviato dal Centro di Servizio SPES con l’attivazione della Rete tematica, presentata ufficialmente nel febbraio 2006 presso la Regione Lazio e successivamente promossa anche in occasione di eventi di promozione del volontariato. 7) Obiettivi del progetto: I PROBLEMI Dall’analisi del contesto, settoriale e territoriale, emergono alcuni dei problemi cui le Organizzazioni di volontariato, grazie alla collaborazione dei volontari del servizio civile, vogliono far fronte. In particolare emergono: 1. carenza di alcuni servizi da parte degli Enti pubblici e/o privati; 2. scarse informazioni sul fenomeno e sui servizi cui i disabili possono accedere e come; 3. la necessità di organizzare sul territorio un vero lavoro di rete che unisca tutte le realtà del Terzo Settore impegnate verso la disabilità. Le cause Rispetto ai problemi individuati, le cause possono essere diverse; in sintesi: 1. carenza di dati certi sul fenomeno e sulle diverse forme di disabilità, cui si aggiunge la carenza di fondi che impedisce gli Enti ad attuare determinati servizi; 2. carenza di una mappatura dei servizi messi a disposizione dei disabili, siano essi pubblici o privati, che impediscono agli stessi di partecipare attivamente alla vita sociale; 3. attraverso la modalità operative, volute dalla legge 328/2000, gli Enti pubblici, privati, i Servizi Sociali ed il mondo del no profit, partecipa allo stesso tavolo alla programmazione territoriale sul territorio delle attività destinate a questi particolari utenti. Si tratta di un lavoro fondamentale perché strettamente legato al bisogno che emerge dal territorio. In tal senso, però, molto spesso il volontariato è considerato “fanalino di coda” di questo lavoro, poco propenso a partecipare ed a programmare in collaborazione con tutte le realtà del territorio interventi mirati, pur svolgendo moltissimi servizi e raggiungendo un alto numero di utenti. Gli effetti Rispetto ai problemi individuati ed alle relative cause, si verificano conseguenze con ricadute negative sul target di riferimento. In particolare: 1. la mancanza di servizi di supporto volti all’integrazione ed all’inserimento sociale delle persone colpite da disabilità determina l’isolamento e la solitudine di queste persone, che possono avere problemi anche relativamente al percorso di apprendimento scolastico; 2. la non conoscenza dei servizi e delle attività dedicate alle persone diversamente abili di tutte le fasce di età – come le attività didatticoricreative messe a punto per i disabili, i percorsi di inserimento lavorativo, ma anche la possibilità di accedere a spettacoli ed attività “sociali” definite normali per chiunque - specie nei piccoli centri, spinge la persona disabile e la sua famiglia a vivere isolati e a non poter partecipare a pieno alla vita, cosa oggi possibile nella maggior parte dei casi; 3. la scarsa partecipazione alla programmazione sociale del territorio comporta automaticamente l’esclusione di una realtà, quella del volontariato, che invece è fortemente attiva per il reinserimento sociale delle persone diversamente abili, indipendentemente dall’età, dalle condizioni economiche e culturali. Obiettivi generali: • Contribuire a stimolare ed educare i soggetti diversamente abili all’autonomia personale, sociale e lavorativa; • contribuire al diffondersi della cultura dell’integrazione e della solidarietà nei confronti del disabile; Obiettivi specifici: 1. potenziare i servizi offerti dalle Organizzazioni di volontariato; 2. incrementare le attività di promozione, sensibilizzazione ed informazione; Indicatori di risultato: Rispetto all’obiettivo specifico 1: • incrementare di almeno il 10% il numero complessivo dei disabili che partecipano alle attività passando dai 270 del 2007 ad almeno 300; Rispetto all’obiettivo specifico 2: • incrementare il numero di eventi che coinvolgono il mondo della disabilità, dagli attuali 15 a 20; • incrementare del 10% la diffusione della rivista di settore dedicata e realizzata da una delle Organizzazioni di volontariato partner del presente progetto da 3000 copie a 3300 alla fine dell’anno di progetto; 8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo le modalità di impiego delle risorse umane con particolare riferimento al ruolo dei volontari in servizio civile: 8.1 Piani di attuazione previsti per il raggiungimento degli obiettivi Gli obiettivi di cui al punto 7 saranno raggiunti attraverso la concretizzazione di due piani di attuazione: 1. PIANO DI ATTUAZIONE 1 – Inserimento e formazione dei volontari in servizio civile nel contesto operativo dell’Associazione; L’arrivo dei volontari in servizio civile presso le diverse sedi di attuazione è preceduto da almeno due incontri tra il presidente dell’Associazione, le persone individuate come olp e formatori e tutti i volontari che collaborano allo svolgimento delle attività, al fine di facilitare l’ingresso e l’integrazione dei volontari in servizio civile nel contesto operativo. Inoltre, in seguito all’approvazione ed al finanziamento del progetto saranno tutti coinvolti nella fase di promozione e, successivamente, i referenti di ciascuna sede, nelle selezioni di quanti hanno scelto il presente progetto. Nei primi 2 mesi di attuazione del presente progetto si svolgerà la maggior parte della formazione specifica, secondo i moduli descritti al successivo punto 41 del presente formulario, al fine di inserire adeguatamente i volontari nei singoli contesti associativi e a contatto con le specifiche attività svolte dalle Associazioni stesse. In particolare i volontari conosceranno i referenti dell’Associazione, il territorio di riferimento, la rete dei contatti ed i soggetti istituzionali che collaborano alle attività dell’associazione, la struttura organizzativa e le procedure di realizzazione dei servizi offerti dall’associazione. Per potersi inserire adeguatamente in questo contesto fortemente operativo, durante i primi mesi di servizio i volontari in servizio civile saranno affiancati quotidianamente nello svolgimento delle attività, al fine di avviare gli stessi verso un processo di autonomia operativa. 2. PIANO DI ATTUAZIONE 2 – Attuazione, presso le diverse sedi del progetto delle seguenti attività: • Laboratori didattico – ricreativi; • Attività fisica e terapeutica; • Attività di svago; • Assistenza alla persona; • Assistenza domiciliare, gestione Case di accoglienza e strutture diurne e residenziale; • Servizio di trasporto; • Attività di sensibilizzazione ed informazione. Le sedi di attuazione delle attività di cui sopra, sono quelle delle Organizzazioni di volontariato partner nel progetto sono 8, di cui: 5 operative sul territorio di Roma e provincia • Associazione Primavera ’86, con sede a Monterotondo (Rm) • Associazione Primavera, che opera a Lanuvio (Rm); • Associazione Aurora 2000, attiva a Rocca di Papa (Rm); • Associazione Arco 92, con sede a Roma; • Associazione Laziale per la Lotta Contro L'epilessia - ALCE, con sede a Roma. 1 sul territorio di Rieti, • Associazione Civitese Famiglie portatori di handicap “La Farfalla” Onlus, che opera sul territorio di Rieti e provincia; 2 sul territorio di Viterbo, • Associazione per la Vita Autonoma, attiva sul territorio della provincia di Viterbo; • Associazione “Amici di Galiana”, attiva sul territorio dell’UTR di Viterbo; Si tratta di Associazioni di volontariato accomunate dal fatto di operare tutte al fine di prevenire forme di auto-isolamento, di emarginazione fisica e psicologica, favorendo quanto più possibile l’integrazione in tutti i settori della realtà sociale, attraverso modalità operative atte a ridurre al minimo il ricorso all’istituzionalizzazione. I risultati sono perseguiti seguendo un piano di intervento su ciascun disabile che prevede assistenza e consulenza mirata, attuati in stretta collaborazione con le famiglie ed i Servizi Sociali del territorio. Le attività sopra descritte si svolgeranno presso le diverse sedi di attuazione del progetto secondo la tempistica riportata nel grafico sottostante; tutte si concretizzano in percorsi che solitamente hanno un inizio intorno al mese di settembre ed una conclusione nel mese di giugno ad eccezione di alcuni specifici percorsi terapeutici che per la loro efficacia necessitano di continuità costante nel tempo. Ad esse si aggiungerà la formazione dei volontari in servizio civile, che si svolgerà nei primi 5 mesi di realizzazione del progetto, con una maggiore incidenza proprio nel primo mese, e secondo le modalità riportate al punto 41 del presente formulario. Attività/mese PRIMAVERA 86 Gestione Casa di accoglienza Laboratorio ceramica Laboratorio orto floro vivaistico Laboratorio pittura Laboratorio musica – canto Laboratorio di informatica Attività cognitive Uscite ricreative – culturali Eventi ricreativi Servizio di accompagnamento Promozione ed informazione Attività ordinaria LA FARFALLA Terapia in acqua Corsi di yoga Corso di ippoterapia Tecniche igienistiche naturali Promozione ed informazione Attività ordinaria PRIMAVERA Laboratorio ceramica Laboratorio orto floro vivaistico Band musicale Fisioterapia Laboratorio teatrale Laboratorio di cucina Corso di nuoto Centri estivi Feste ed eventi Campi scuola al mare Promozione ed informazione Attività ordinaria AURORA 2000 Laboratorio informatica Laboratorio artistico Laboratorio di lingua spagnola Musicarterapia G F M A M G L A S O N D Equitazione Laboratorio di educazione musicale e canto Uscite ricreative – culturali Laboratorio espressivo e drammatizzazione Servizio di trasporto Promozione ed informazione Attività ordinaria ARCO 92 Laboratorio orto floro vivaistico Laboratorio di decoupage Laboratorio di espressione e creatività Arte terapia Laboratorio informatica Sostengo nel reinserimento scolastico Sostegno nel reinserimento lavorativo Gestione Casa famiglia e disbrigo pratiche Pet – terapy Uscite ricreative - culturali Servizio di trasporto Promozione ed informazione Attività ordinaria ASS. PER LA VITA AUTONONOMA Laboratorio informatico Disbrigo pratiche Assistenza alla persona Gestione del tempo libero Attività ricreative di integrazione sociale Attività sportiva “Weelchair Hockey” Vacanze estive Servizio di trasporto Promozione ed informazione Attività ordinaria ASS. “Amici di Galiana” Corso di taglio e cucito Laboratorio teatrale Laboratorio disegno e pittura Educazione all’emozione Uscite ricreative Corso di animazione, musica, ballo e canto moderno Ed. alla cura del corpo e autonomia personale Gestione struttura diurna Attività ordinaria ALCE Assistenza alla persona Attività di svago Servizio di trasporto Promozione e informazione Attività ordinaria FORMAZIONE VOLONTARI S.C. Al termine del periodo di svolgimento del progetto di servizio civile sarà inoltre possibile, per i volontari che ne faranno richiesta, accedere ad uno stage presso uno degli enti che hanno sottoscritto l’accordo (p. 46 del formulario). 8.2 Complesso delle attività previste per la realizzazione dei piani di attuazione. La concretizzazione dei piani di attuazione, di cui al punto 8.1, prevede lo svolgimento di una serie di attività, come meglio dettagliato di seguito. 1. PIANO DI ATTUAZIONE 1 – Inserimento e formazione dei volontari in servizio civile nel contesto operativo dell’Associazione Nei primi 3 mesi di attuazione del presente progetto si svolgerà la maggior parte della formazione specifica, secondo i moduli descritti al successivo punto 41 del presente formulario, al fine di inserire adeguatamente i volontari sia nei singoli contesti associativi che per metterli in grado di avvicinarsi con sicurezza e adeguata preparazione ai diversamente abili che affiancheranno nello svolgimento delle attività. Poiché l’utenza che affiancheranno è diversa per fascia di età e soprattutto per la disabilità (fisica, psichica, ecc…) durante i primi 3 mesi di servizio, i volontari in servizio civile, saranno affiancati quotidianamente nello svolgimento delle attività, al fine di avviare gli stessi verso un processo di autonomia e gestione dei rapporti con l’utenza. 2. PIANO DI ATTUAZIONE 2 – Attuazione, presso le diverse sedi di attuazione del progetto delle attività previste, di seguito dettagliate. a) LABORATORI DIDATTICO - RICREATIVI I laboratori sono finalizzati alla creazione di momenti in cui promuovere la libertà di espressione e di sviluppo personale che possa avere una ricaduta positiva sul senso di autostima, oltre che a favorire l’integrazione, la collaborazione, lo sviluppo della manualità, la padronanza delle proprie azioni, nonché essere un incoraggiamento alla socializzazione tra i partecipanti. Tali finalità verranno conseguite attraverso attività di vario tipo: giardinaggio, pittura, informatica, musica, canto, ceramica, decoupage, teatro, cucina, ma anche educazione all’emozione, alla cura del corpo e all’autonomia personale. Quando i laboratori si svolgono nelle case di accoglienza, diventano anche un’occasione per creare un clima “familiare” all’interno del quale instaurare legami veri e duraturi, offrono momenti di conforto e strumenti per gestire delle conflittualità oltre che stimolare la consapevolezza dei propri ed altrui limiti. I laboratori si terranno presso la sede delle associazioni (o nelle case di accoglienza o centro diurno), generalmente per una o due volte alla settimana per 8 dei 12 mesi di attuazione del progetto e saranno gestiti, a seconda dei casi, da operatori esperti e/o da volontari. Nell’anno di durata del progetto saranno organizzati complessivamente 30 laboratori da parte di 6 associazioni (v. schema temporale in 8.1) per una partecipazione minima ipotizzata di n. 150 disabili, tenendo conto che una singola persona prende in genere parte a più di un laboratorio. b) ATTIVITÀ FISICA E TERAPEUTICA Nelle attività fisiche e terapeutiche sono evidenti gli scopi di sviluppo delle abilità psico-motorie e sportive, di sviluppo alla padronanza dei movimenti del proprio corpo con armonia e rispetto del vicino. È importante però non trascurare il fatto che spesso le attività come il nuoto, l’equitazione, la danza, la pet-terapy, sport come il “weelchair Hockey”, la musicoterapica, la musicarterapia e la ginnastica dolce posturale sono anche occasione di ricreazione, divertimento e socializzazione, attraverso il coinvolgimento degli assistenti e dei “normodotati”. Tra queste attività, la musicarterapia, svolta dall’Associazione Aurora 2000 in collaborazione con l’Associazione “Arcobaleno Rotante” di Monte Porzio Catone è un metodo di formazione integrata attraverso la globalità dei linguaggi, il cui enunciato principale è che ogni comportamento non sensato o stereotipo o spontaneo può essere ricondotto a motivazioni radicate e rivelare traumi vissuti. Tutte le attività sono a cadenza settimanale e si svolgono presso le sedi delle associazioni oppure in apposite strutture o centri gestiti, a seconda dei casi, da operatori esperti e/o da volontari. Per agevolare la frequenza a questi servizi, in alcuni casi viene messo a disposizione degli utenti un servizio di trasporto. Nell’anno di durata del progetto saranno organizzate complessivamente 10 attività fisiche e terapeutiche da parte di 6 associazioni (v. schema temporale in 8.1) per una partecipazione minima ipotizzata di n. 90 disabili. c) ATTIVITÀ DI SVAGO Per attività di svago si intendono tutte quelle occasioni atte a garantire al disabile la massima partecipazione alla vita sociale con la minore restrizione possibile delle scelte operative, promuovere attività di scambio e integrazione. Presso le sedi delle singole Associazioni sono periodicamente previste: • uscite ricreative-culturali (gite al lago, in montagna, al mare, visite ai musei, cinema, partecipazione ad eventi, teatro); • vacanze estive e campi scuola al mare (è prevista la partecipazione di ragazzi diversamente abili, volontari, genitori e personale paramedico; i campi si svolgono in strutture in autogestione e sono della durata di 12-15 giorni nel mese di agosto). Per favorire esperienze nuove e la conoscenza di località diverse le associazioni individuano ogni anno una diversa località ed una sede idonea all’accoglienza di disabili, che rispetti tutte le normative vigenti; • feste in occasione di compleanni, feste natalizie, carnevale; • partecipazione a spettacoli e momenti di animazione; • cine forum. In tutte queste circostanze, i disabili sono accompagnati e assistiti sia dagli operatori che dai volontari delle Associazioni stesse, che cureranno anche l’organizzazione e la gestione. Nell’anno di durata del progetto saranno organizzati almeno 70 attività di svago fra uscite settimanali, feste di compleanno, vacanze estive, incontri ludici, cene sociali, da parte di 7 associazioni (v. schema temporale in 8.1) per una partecipazione minima ipotizzata di n. 250 disabili. d) ASSISTENZA ALLA PERSONA Nell’Assistenza alla persona gli operatori ed i volontari delle diverse sedi di attuazione mettono a disposizione il loro tempo per affiancare coloro che ne hanno bisogno nell’espletamento delle pratiche burocratiche di cui necessitano, in particolare per: • la patente di guida; • l’inserimento ed i seguente supporto nel percorso scolastico; • il sostegno psicologico ai familiari; • l’espletamento delle pratiche per il riconoscimento dell’invalidità civile; • l’inserimento lavorativo ed i rapporti con gli Uffici per il lavoro. Nell’anno di durata del progetto saranno realizzate attività di assistenza alla persona da parte di 3 associazioni raggiungendo il numero minimo ipotizzato di n. 75 disabili. e) ASSISTENZA DOMICILIARE, CASE DI ACCOGLIENZA E STRUTTURA DIURNA Un maggior dettaglio merita il capitolo delle Case di accoglienza, gestite da tre delle Associazioni aderenti al progetto: Primavera ’86, Arco 92 e Associazione “Amici di Galiana”. Primavera ’86 – La Casa Famiglia, che ha sede a Monterotondo, è rivolta alla popolazione disabile che ha raggiunto un’età adulta. La Casa è stata pensata come luogo familiare, ma anche come centro di vita, in cui ogni spazio è stato opportunamente strutturato libero da ostacoli. È attiva 7 giorni su 7 per tutto l’anno ed ospita fino ad una massimo di 7 disabili di entrambi i sessi affetti da handicap grave che non necessitano di assistenza sanitaria continuativa; un posto è riservato a situazioni che presentino caratteristiche di emergenza e temporaneità. La vita all’interno della Casa è strutturata considerando le esigenze ed i bisogni degli ospiti, nel rispetto delle regole della vita comunitaria. Per ciascun ospite vengono mantenuti e sostenuti i legami preesistenti all’entrata nella Casa Famiglia ed allo stesso modo le attività sono progettate sulla base degli impegni degli ospiti stessi (frequentazione centro diurno, attività sportiva, ecc…). ARCO 92 – Casa Dago nasce come progetto di dimissione assistita del paziente con esiti di coma. Il progetto è stato ideato dall’Associazione A.R.Co 92 e, nella fase iniziale, fino alla fine del 2008, realizzato in collaborazione con la Fondazione S. Lucia. E’ una struttura demedicalizzata in grado di accogliere il paziente post comatoso ed un suo congiunto nel delicato momento della dimissione ospedaliera ed assisterlo nella reintegrazione familiare, sociale, scolastica/lavorativa. La struttura dispone di 8 mini alloggi, dotati di bagno per disabili ed angolo cottura; ha spazi comuni e spazi esterni adeguati per le attività riabilitative/educative. La riqualificazione ed il reinserimento sociale dei soggetti residenti avviene attraverso attività didattico – ricreative, attività terapeutiche, come la pet terapy e l’arteterapy; inoltre è previsto dal progetto “Casa Dago” un sostegno scolastico – universitario ed un eventuale reinserimento lavorativo. Gli ospiti collaborano inoltre nella gestione ordinaria di entrambe le case (preparazione pasti, pulizie domestiche, lavaggio indumenti), attività volte a renderli protagonisti della propria storia personale attraverso una reale autonomia nelle scelte; a favorire un processo di responsabilizzazione nella gestione della casa e a valorizzare le proprie potenzialità e capacità. Tutte le attività saranno gestite, a seconda dei casi, da operatori esperti e/o da volontari. Il servizio di assistenza domiciliare viene attuata dall’Associazione per la Vita Autonoma e si propone di favorire azioni che facilitino le relazioni con i familiari, rinforzino le capacità creative e offrano un sostegno per superare l’isolamento. Oltre che verso i disabili, questa attività è destinata anche agli anziani considerati fragili e prevede: • aiuto per fare la spesa; • • • • assistenza per il disbrigo pratiche; lettura di libri e giornali a domicilio; consegna generi di prima necessità (spesa, farmaci…); sviluppo di percorsi culturali secondo i desideri della persona (lettura, video, ecc…). Tale servizio è garantito tutti i giorni in orari variabili a seconda delle richieste e concordati con gli utenti stessi. L’associazione segue in un anno circa 20 utenti in assistenza domiciliare. “Amici di Galiana” – In collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Viterbo ed alla ASL VT, l’Associazione gestisce una struttura diurna per disabili adulti, improntata al “dopo di noi”. Tale struttura, nell’arco dell’anno, ospita circa 100 portatori di handicap adulti e dispone di tre stanze, tre bagni, ed un ampio locale, per una metratura complessiva di 200 mq. Nel Centro Diurno, aperto dal lunedì al sabato, vengono realizzati momenti di incontro, feste, laboratori didattici, espressivi come teatro, animazione, pittura, taglio e cucito, educazione all’emozione, musica e ballo, cura del corpo, creatività. I laboratori sono a cadenza settimanale e durano dalle 2 alle 4 ore. Lo scopo delle attività svolte nel centro diurno è quello di favorire l’autonomia ed il protagonismo dei portatori di handicap, creare uno spazio di socializzazione e integrazione, promuovere un diverso approccio alla divulgazione delle arti, della cultura, dell’educazione. L’associazione si sta attivando per poter offrire anche un alloggio per eventuali situazioni di criticità e per le emergenze abitative dei portatori di handicap. f) SERVIZIO TRASPORTO Il servizio viene messo a disposizione dalle associazioni per raggiungere la sede di svolgimento delle attività organizzate dall’associazione e talvolta per raggiungere strutture presso cui il disabile deve recarsi per pratiche, visite mediche o altre necessità. Accanto all’attività programmata per la partecipazione alle attività associative, si svolgono quindi trasporti concordati in base alle necessità dell’utente disabile. Oltre all’autista è solitamente presente un accompagnatore che assiste il disabile nella salita e discesa dal mezzo oltreché, se necessario, nello svolgimento delle attività per cui ha richiesto il trasporto. Il servizio si svolge in genere dal lunedì al venerdì ma in base alle specifiche iniziative delle associazioni può essere attivo anche nei fine settimana. Il servizio viene svolto esclusivamente con il mezzo associativo. Nell’anno di durata del progetto saranno realizzate attività di trasporto da parte di 4 associazioni raggiungendo il numero minimo ipotizzato di n. 130 disabili. g) PROMOZIONE E INFORMAZIONE L’attività di promozione ed informazione ha come finalità principali quella di arrivare il più vicino possibile all’utenza per diffondere notizie, aggiornamenti di loro interesse, ma anche manifestazioni ed eventi. Tale attività si svolge attraverso strumenti semplici e di facile comprensione, come i siti internet associativi ed riviste. Attraverso questi strumenti vengono diffuse anche le attività offerte dal territorio e destinate ai disabili, siano esse promosse da Enti pubblici che dalle organizzazioni di volontariato: un modo per avvicinare questi due mondi ed evitare quanto più possibile casi di isolamento ed emarginazione. Relativamente all’aggiornamento del sito web, si tratta di un’attività quotidiana, che comporta il monitoraggio delle diverse fonti informative, istituzionali e non, ma anche la partecipazione ad eventi (convegni, seminari, ecc…) di settore. Per quanto riguarda la rivista, questo lavoro è svolto dall’Associazione per la Vita Autonoma: si tratta di un trimestrale denominato “C’è” sulle tematiche dell’handicap, realizzato con una tiratura di 3.000 copie e distribuito gratuitamente agli enti pubblici, agli organismi di settore ed ai soci. Nell’anno di progetto si vuole arrivare a distribuire 3300 copie. In quest’ambito va annoverata in maniera particolare l’attività svolta dall’Associazione ALCE che investe molto in attività di promozione, informazione e sensibilizzazione al fenomeno dell’epilessia, curando in particolare la realizzazione della Giornata Nazionale dell’Epilessia che si svolge la prima domenica di maggio ed è realizzata in collaborazione con docenti esperti universitari, Istituzioni pubbliche ed un grande supporto da parte dei mass media, sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica. A questa manifestazione si aggiungono poi, nel corso dell’anno, altre manifestazioni, seminari, dibattiti spesso supportati anche da testimonial del mondo dello sport ed in occasione dei quali vengono diffusi materiali informativi sulla patologia e sul “cosa fare in caso di…”. Da questo percorso non è escluso il mondo della scuola: per il corpo docente, infatti, vengono realizzati incontri di aggiornamento in collaborazione con i reparti di Neurologia del Policlinico Gemelli e del Policlinico Umberto I, e con le ASL. Infine incontri di conoscenza e sensibilizzazione al fenomeno vengono svolti anche per i genitori e gli studenti degli Istituti Superiori. Le attività di promozione attraverso Web e carta stampata si svolgono in genere dal lunedì al venerdì negli orari di apertura delle sedi associative, mentre gli eventi di promozione e informazione vengono realizzati solitamente nei luoghi pubblici e nelle piazze, nei fine settimana, al fine di poter raggiungere il maggior numero di persone. Nel corso dell’anno di progetto le 8 associazioni intendono realizzare almeno 20 eventi di promozione e informazione. h) ATTIVITA’ ORDINARIA Accanto alle attività sopra descritte e che riguardano specificatamente una serie di azioni mirate al raggiungimento di una possibile autonomia individuale e all’integrazione dei disabili nei diversi strati della società ed in funzione di uno sviluppo delle stesse attività e di una loro integrazione con gli interventi della rete territoriali, le associazioni sono impegnate costantemente nella gestione di rapporti con le Istituzioni, nella partecipazione agli incontri territoriali e a convegni e seminari di settore, nella costruzione di rapporti e collaborazione con soggetti privati e del privato sociale. Gli operatori ed i volontari svolgono inoltre tutte quelle attività necessarie alla crescita dell’Associazione stessa quali per esempio la progettazione di nuovi servizi, la stesura di progetti per la richiesta dei contributi. Conclusione Le attività sopra descritte, rispondono agli obiettivi indicati al punto 7 del presente formulario; in particolare: • le attività da a) a f), rispondono all’obiettivo specifico 1; • l’attività g), risponde all’obiettivo specifico 2. Lo svolgimento delle stesse presso tutte le diverse sedi di attuazione del presente progetto, di concerto tra gli operatori, i volontari ed i volontari del servizio civile, mira al raggiungimento degli indicatori di risultato individuati. 8.3 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, specificando se volontari o dipendenti a qualunque titolo dell’ente. PRIMAVERA 86 Nella realizzazione della attività sono coinvolti 10 volontari e 7 figure retribuite. Nello specifico l’associazione si avvale delle seguenti figure professionali: Volontari a titolo gratuito n° 1 Assistente Sociale responsabile del servizio prestato e dei rapporti con le istituzioni, gli enti locali, le famiglie e l’ambiente di provenienza degli ospiti della Casa famiglia; n° 1 infermiera professionale; n° 1 medico; n° 1 responsabile a amministrativo; n° 1 avvocato, consulente legale; n° 1 informatico; n° 1 commercialista; n° 4 operatori per attività di animazione Personale retribuito n° 1 coordinatore dell’equipe degli operatori e delle attività che si svolgono all’interno della struttura; collabora alla stesura e all’attuazione del Piano Educativo Individualizzato di assistenza; n° 5 operatori sociali con qualifica di Educatori e Psicologi che partecipano alla stesura e attuazione del P.E.I. e assistono l’ospite quotidianamente; n° 1 psicologo esterno, che svolge attività di supervisore dell’equipe e dei P.E.I.; n° 1 coordinatore per i volontari del Servizio civile. LA FARFALLA Lo staff dell’Associazione è composto da 7 volontari che collaborano a titolo gratuito oltre che da 7 esperti che operano a rimborso spese; in particolare: n° 1 insegnante di yoga professionale; n° 1 naturopata; n° 5 istruttori di nuoto; n° 3 accompagnatori. PRIMAVERA Lo staff dell’Associazione è composto da 20 volontari che collaborano a titolo gratuito. Tra questi, in particolare, con riferimento alle attività più specialistiche: n° 2 esperti in orto floro coltura; n° 1 ceramista; n° 3 musicisti; n° 1 fisioterapista; n° 1 istruttore di nuoto; n° 1 operatore per il laboratorio teatrale. AURORA 2000 Lo staff dell’Associazione è composto da 14 volontari che collaborano a titolo gratuito. Tra questi, in particolare, con riferimento alle attività più specialistiche: n° 1 assistente educativa con rapporto di collaborazione a carico del Comune di Rocca di Papa; n° 1 volontaria specialista in informatica; n° 1 maestra di ballo diplomata; n° 1 maestro di teatro; n° 1 psicologa, dipendente dell’Associazione; n° 1 maestro di equitazione a contratto. ARCO 92 Lo staff dell’Associazione è composto da personale qualificato retribuito che collabora nello svolgimento della attività: n° 10 docenti; n° 1 psicologo; n° 1 educatore professionale; n° 1 assistente sociale; n° 1 amministrativo; n° 2 custodi; n° 13 volontari, che collaborano a titolo di rimborso spese; n° 3/4 volontari saltuari che collaborano a titolo gratuito. ASSOCIAZIONE PER LA VITA AUTONOMA Per lo svolgimento delle proprie attività, l’Associazione dispone di n° 15 operatori che collaborano a titolo gratuito; tra questi anche: n° 1 coordinatore servizi n° 1 fisioterapista; n° 1 psicologa n° 1 ingegnere informatico n° 1 architetto esperto in “barriere architettoniche” n° 1 neurologa. ASSOCIAZIONE “AMICI DI GALIANA” L’associazione si avvale della collaborazione di 50 volontari, che collaborano alle attività a titolo gratuito, cui si aggiunge 1 persona retribuita a temo parziale. Tra i volontari sono presenti le seguenti figure: n° 1 Neuro-psichiatra n° 3 Psicologhe n° 1 Registra n° 1 Insegnante n° 1 Maestra di ballo n° 2 Attori professionisti n° 1 Pittrice n° 1 Sarta n° 3 Operatori Sociali n° 1 Esperto di jazz. ASSOCIAZIONE ALCE L’associazione può contare sulla collaborazione gratuita di 7 volontari di cui: 2 impiegati nelle seguenti mansioni: totale disponibilità telefonica, ricerche, accordi, rappresentanza, incontri di consulenza, trasporto con mezzo associativo, pulizia sede; 1 volontario con presenza settimanale in sede, compito di rappresentanza presso Consulte Cittadine, Municipi e Convegni, altre associazioni e Istituzioni; 1 volontario che rappresenta l’Associazione presso i Municipi ed è promotore di collaborazione con le scuole; 1 volontario che si occupa dell’apertura della sede, gestione posta e del trasporto con mezzo associativo; 1 volontario con compiti amministrativi e supporto alle altre attività ; 1 volontario che cura gli accordi con le scuole superiori. 8.4 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto. L’inserimento dei volontari in servizio civile all’interno delle Associazioni partner del presente progetto favorirà una migliore articolazione delle attività previste, nonché un loro potenziamento, garantendo così il raggiungimento dei risultati attesi descritti al punto 7 del presente formulario. Dopo lo svolgimento della formazione specifica prevista, gli stessi affiancheranno gli operatori, ed in alcuni casi anche le figure professionali, nello svolgimento delle attività, sia quelle descritte alla voce 8.2 che quella relativa all’attività ordinaria delle Associazioni stesse. Si tratta in tutti i casi di attività già programmate e regolarmente svolte dalle diverse Associazioni ed in cui i volontari in servizio civile dovranno inserirsi seguendo la metodologia dell’imparare facendo, che sta poi alla base dello spirito stesso del servizio civile. Inoltre la formazione specifica fornirà loro idonee conoscenze informatiche per poterle poi applicare nello svolgimento del lavoro e, per meglio qualificare il loro ruolo, a contatto con persone fragili, saranno dotati anche di conoscenza relative al primo soccorso. Nella fase di inserimento dei volontari nei diversi contesti di lavoro sarà mirata soprattutto ad inserire i volontari nel gruppo di lavoro, facendoli partecipare ai momenti di pianificazione e progettazione delle attività, individuando anche le singole peculiarità, gestendo i turni di lavoro e gli specifici operatori di riferimento nelle diverse attività, il tutto in clima quanto più possibile di collaborazione e reciproca disponibilità. Saranno inoltre svolte, presso le singole sedi di attuazione, riunioni periodiche con tutto il personale coinvolto al fine di verificare l’andamento delle attività in relazione agli obiettivi prefissati. In relazione alle attività descritte alla voce 8.2, il ruolo dei volontari in servizio civile sarà il seguente. a) LABORATORI DIDATTICO – RICREATIVI Una delle attività preminenti è sicuramente quella dei laboratori, che impegnano molta parte della giornata dei disabili presso le diverse sedi. Per questo i volontari in servizio civile saranno particolarmente coinvolti nello svolgimento degli stessi. E’ perciò necessario che essi acquisiscano una buona conoscenza degli utenti e delle loro capacità e, dopo una fase iniziale di affiancamento agli operatori, i volontari che mostrano una maggiore predisposizione alle attività manuali previste, saranno messi in grado di proseguire in maniera autonoma il percorso, divenendo così un punto di riferimento per gli stessi disabili. Parteciperanno quindi alle diverse fasi di programmazione, realizzazione e valutazione, insieme agli operatori delle Associazioni stesse. b) ATTIVITÀ FISICA E TERAPEUTICA Essendo queste attività, in tutte le sedi di attuazione, affidate e svolte da personale professionale e presso apposite strutture esterne all’Associazione, il ruolo dei volontari sarà quello di accompagnare i disabili sul luogo di svolgimento delle attività, assicurando la presenza ed il supporto necessario nella fase di preparazione, di svolgimento e di preparazione per il ritorno a casa. c) ATTIVITA’ DI SVAGO Avendo avuto modo di conoscere meglio gli utenti delle singole Associazioni, affiancando gli stessi nelle diverse attività, i volontari in servizio civile saranno particolarmente protagonisti in questa attività, collaborando nella realizzazione delle feste ricreative, nell’individuazione degli itinerari per le uscite e per la realizzazione dei campi estivi, accompagnando, lì dove possibile, i disabili stessi nei diversi momenti di svago. d) ASSISTENZA ALLA PERSONA In affiancamento agli operatori, anche i volontari in servizio civile fungeranno da supporto nell’espletamento di queste attività; una volta conosciuto il territorio di riferimento e l’ubicazione degli uffici potranno svolgere questo compito in autonomia e comunque sempre in accordo con l’operatore di riferimento. e) ASSISTENZA DOMICILIARE CASE DI ACCOGLIENZA E STRUTTURA DIURNA Dopo l’inserimento nel contesto associativo, la conoscenza degli utenti e il territorio di riferimento, i volontari in servizio civile affiancheranno gli operatori delle Case di accoglienza nella gestione delle attività quotidiane e, oltre a curare l’organizzazione delle attività sopra descritte si occuperanno anche del disbrigo di pratiche burocratiche (come recupero delle abilità di guida, pratiche di invalidità, prenotazione e accompagnamento visite mediche, reinserimento lavorativo); infine, con la supervisione di un educatore, hanno il compito di seguire il paziente lungo l’intero percorso del progetto educativo. Per l’assistenza domiciliare, i volontari si occuperanno dell’accompagnamento negli spostamenti, nell’espletamento delle attività di assistenza leggera (piccole spese, visite a parenti, disbrigo pratiche, letture di libri e aiuto nella scrittura, consegna generi di prima necessità). f) SERVIZIO DI TRASPORTO I volontari in servizio civile opereranno di concerto con gli operatori delle diverse associazioni per la programmazione e la gestione dei servizi di accompagnamento e per l’uso dei mezzi associativi per il disbrigo pratiche. I volontari svolgeranno soprattutto un ruolo prevalentemente di accompagnatore del disabile supportandolo nello svolgimento delle varie attività. g) PROMOZIONE E INFORMAZIONE Nello svolgimento delle attività quotidiane, parte delle ore di servizio sarà dedicata dai ragazzi, alternativamente, alla ricerca di news che saranno poi riportate e diffuse attraverso i portali delle diverse Associazioni; presso l’Associazione per la Vita Autonoma collaboreranno anche alle diverse fasi di realizzazione della rivista “C’è” ed alla relativa diffusione. Inoltre, in occasione della partecipazione dell’Associazione ad eventi, manifestazioni, convegni e seminari, i volontari collaboreranno nella preparazione di materiale informativo sulle attività dell’Associazione, da distribuire in quelle occasioni e saranno un supporto anche nella preparazione logistica degli stessi. Tali eventi potrebbero impegnare i volontari anche nelle giornate del sabato e della domenica. h) ATTIVITA’ ORDINARIA Accanto alle attività sopra descritte e che riguardano specificatamente una serie di azioni mirate al raggiungimento di una possibile autonomia individuale e all’integrazione dei disabili nei diversi strati della società, i volontari in servizio civile collaboreranno con gli operatori nelle diverse sedi di attuazione del progetto in tutte quelle attività che in qualche misura vanno oltre gli stessi disabili, come i rapporti con le Istituzioni, la partecipazione agli incontri territoriali e la partecipazione a convegni e seminari di settore. Infine i volontari in servizio civile parteciperanno in maniera attiva e propositiva a tutte quelle attività necessarie alla crescita dell’Associazione stessa, attraverso il processo di progettazione per la richiesta dei contributi necessari allo svolgimento della attività preesistenti o alla messa a punto di attività completamente nuove. 9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 21 10) Numero posti con vitto e alloggio: 0 11) Numero posti senza vitto e alloggio: 21 12) Numero posti con solo vitto: 0 13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: 1400/12h 14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) : 5 15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio: • • • • Rispetto della privacy Flessibilità di orario Disponibilità al servizio nei giorni festivi e in orari serali Disponibilità a missioni, trasferte e trasferimenti per un periodo non superiore ai 30 giorni • Partecipazioni a manifestazioni ed eventi CARATTERISTICHE ORGANIZZATIVE 16) Sede/i di attuazione del progetto ed Operatori Locali di Progetto: N. 1 2 3 4 5 6 Sede di attuazione del progetto PRIMAVERA 86 SOC. COOP. A.R.L. ONLUS Associazione Civitese Famiglie portatori di handicap “La Farfalla” Onlus ASSOCIAZIO NE PRIMAVERA ASSOCIAZIO NE “AURORA 2000” A.R.CO. 92 onlus ASSOCIAZIO NE PER LA Comune Monterot ondo (Roma) Indirizzo Via Gramsci, 122 Cod. ident. sede N. vol. per sede Cognome e nome 2 Linthout Eleonora 55719 2 Cittaduc ale (Rieti) Piazza del Popolo, 6 Lanuvio (Roma) Via Monsignor V. Massaccesi, 16 Nominativi degli Operatori Locali di Progetto 12115 2 Rocca di Papa (Roma) Via E. Ferri, 65 70634 Roma Via della Fotografia, 90 66275 Viterbo Strada Teverina, 13 19588 2 Baltodano Murga Cleofet Beatriz 08/04/1971 LNTLNR71D48L781H 07/05/1948 BNULRD48E47E202I 10/04/1968 BLTCFT68D50Z611G 01/02/1951 LPRMBR51B41H404V 10/07/1972 ZNNRSO72L50B963H 18/11/1945 LVRMHL45S18 E625X Lupardini Ambra Zinno Rosa Oliviero Michele 8 C.F. Buoni Leonarda 71119 2 Data di nascita VITA AUTONOMA Associazione “Amici di Galiana” Comitato Viterbo 7 Genitori, Amici e Utenti della UTR di Viterbo Onlus ASSOCIAZIO NE LAZIALE PER LA Roma 8 LOTTA CONTRO L'EPILESSIA 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 Letizia Vincenzo 2 Piazzale dei Buccheri, 5/E Via del Peperino, 28/30 17) Altre figure impiegate nel Progetto: 19923 LTZVCN64D14A952W 04/03/1960 FRCGZL60C44M082E 22/04/1947 MCCMCN47D62C784 V Fiorucci Graziella 85725 1 14/04/1964 Maccarrone Maria Concetta N. Sede di attuazione del progetto Comune PRIMAVERA 86 SOC. COOP. A.R.L. ONLUS Monterot ondo 1 (Roma) Indirizzo Cod. ident. sede N. vol. per Cognome e sede nome 2 Via Gramsci, 122 Troia Irene TUTOR Data di nascita RESP. LOCALI ENTE ACC. C.F. 04/08/1 TRORNI75 975 M44H501E Cognome e nome C.F. Fonovic Ksenija Vecchi 09/01/1 VCCGND80 Govinda 980 A49A269T 55719 Data di nascita 01/03 FNVKNJ69C41Z11 /1969 8X Frioni 14/6/19 FRNFRC77 Federica 77 H501K Associazione Civitese Famiglie Cittaduc portatori di ale 2 handicap “La (Rieti) Farfalla” Onlus ASSOCIAZIO NE PRIMAVERA 3 Lanuvio (Roma) 2 Piazza del Popolo, 6 71119 2 Via Monsignor V. Massaccesi, 16 Troia Irene 04/08/1 TRORNI75 975 M44H501E Vecchi 09/01/1 VCCGND80 Govinda 980 A49A269T 12115 Fonovic Ksenija 01/03 FNVKNJ69C41Z11 /1969 8X Frioni 14/6/19 FRNFRC77 Federica 77 H501K 4 ASSOCIAZIO Rocca di NE Papa Via E. Ferri, 65 70634 2 Troia Irene 04/08/1 TRORNI75 975 M44H501E Fonovic 01/03 FNVKNJ69C41Z11 Ksenija /1969 8X “AURORA 2000” (Roma) Vecchi 09/01/1 VCCGND80 Govinda 980 A49A269T Frioni 14/6/19 FRNFRC77 Federica 77 H501K A.R.CO 92 onlus 5 2 Roma Via della Fotografia, 90 Troia Irene 04/08/1 TRORNI75 975 M44H501E Fonovic Ksenija Vecchi 09/01/1 VCCGND80 Govinda 980 A49A269T 66275 01/03 FNVKNJ69C41Z11 /1969 8X Frioni 14/6/19 FRNFRC77 Federica 77 H501K ASSOCIAZIO NE PER LA Viterbo 6 VITA AUTONOMA Associazione “Amici di Galiana” Comitato Viterbo 7 Genitori, Amici e Utenti della UTR di Viterbo Onlus ASSOCIAZIO NE LAZIALE Roma 8 PER LA LOTTA Strada Teverina, 13/a Piazzale dei Buccheri, 5/E 19588 8 Ferrari Marina 13/03/1 FRRMRN73 Venturi 973 C53C773L Massimil 30/01 VNTMSM71A30C7 iano /1971 73Z 2 Ferrari Marina 13/03/1 FRRMRN73 Venturi 973 C53C773L Massimil iano 30/01 VNTMSM71A30C7 /1971 73Z 85725 1 Via del Peperino, 28/30 19923 Troia Irene 04/08/1 TRORNI75 975 M44H501E Vecchi 09/01/1 VCCGND80 Fonovic Ksenija 01/03 FNVKNJ69C41Z11 /1969 8X CONTRO L'EPILESSIA Govinda 980 A49A269T Frioni 14/6/19 FRNFRC77 Federica 77 H501K 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 18) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale: SPES - Associazione Promozione e Solidarietà si impegna nella promozione e diffusione del Servizio Civile Nazionale, anche in virtù della capillare presenza nella regione, nella quale è dislocata una rete di sportelli territoriali. L’attività di sensibilizzazione si realizzerà con incontri in alcuni plessi scolastici per promuovere il servizio civile fra gli studenti delle classi IV e V delle scuole medie superiori (a titolo di esempio, nel 2008, SPES ha incontrato gli studenti degli Istituti scolastici di scuola media superiore del XIII municipio di Roma) e attraverso momenti specifici all’interno di eventi (per esempio Insieme per la solidarietà - Giornata del Volontariato Giovani 2008). In occasione dell’uscita del bando e per tutto il periodo di validità dello stesso, verrà dato ampio spazio al servizio civile sul portale www.volontariato.lazio.it e sul sito www.spes.lazio.it con numerose pagine di approfondimento riguardanti i singoli progetti, che saranno presenti anche sui siti delle singole associazioni partner. Un’altra azione promozionale consisterà nella distribuzione di volantini a ragazzi compresi nella fascia di età 18-28 anni; a questa si affiancherà l’affissione di locandine promozionali in specifici spazi frequentati dai giovani, potenziali candidati, quali università, stazioni ferroviarie, stazioni di pullman e in particolari luoghi di aggregazione quali pub, bar, librerie, biblioteche. Per completare la strategia promozionale, saranno pubblicate, ancora, campagne pubblicitarie sui principali quotidiani locali e nazionali, nelle pagine locali, con esplicito riferimento ai progetti proposti dall’Ente. Di seguito si riporta a titolo esemplificativo la riproduzione di uno degli inserti pubblicati in occasione del Bando 2008: Tutte le azioni precedentemente descritte verranno potenziate dall’attività dell’ufficio stampa SPES che promuoverà i progetti di Servizio Civile Nazionale presso i principali quotidiani locali e nazionali, radio e web-radio, televisioni e siti informativi su internet, focalizzando l’attenzione sui media maggiormente apprezzati dal pubblico giovanile e identificando per ciascun progetto promosso i media maggiormente interessati alla pubblicazione. Ore dedicate all’attività di sensibilizzazione: Realizzazione eventi ed incontri: 4 ore Realizzazione apposite pagine su sito web: 5 ore Realizzazione locandine e volantini: 5 ore Realizzazione inserti pubblicitari: 2 ore Affissione locandine promozionali: 5 ore Volantinaggio: 7 ore Ufficio stampa: 8 ore Totale: 36 ore Un’importante opera di collegamento è comunque attribuita a tutti i soggetti coinvolti nella realizzazione del progetto (associazioni, loro volontari, operatori, partner) che avranno il compito di diffondere gli obiettivi della proposta progettuale all’interno del proprio network sociale. 19) Eventuali autonomi criteri e modalità di selezione dei volontari: Criteri autonomi di selezione come da Mod. S/REC/SEL – Sistema di Reclutamento e Selezione accreditato dalla Regione Lazio – Ufficio Servizio Civile 20) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): Si 21) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dei risultati del progetto: Si fa rinvio al sistema di monitoraggio presentato nel Mod. S/VAL/MON – Sistema di Valutazione e Monitoraggio accreditato dalla Regione Lazio – Ufficio Servizio Civile 22) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): Si 23) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64: Seppure non vincolante per la partecipazione al progetto costituiscono elementi preferenziali per un più proficuo coinvolgimento nelle attivita: Eperienze formative o operative nel settore dell’handicap Possesso di patente B e disponibilità alla guida di un mezzo associativo Predisposizione al lavoro di gruppo Esperienze nel campo dell’animazione sociale, artistica, culturale 24) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto: Formazione specifica 3.360 Bilancio competenze e monitoraggio 4.200 Pubblicizz.progetto 500 Spese di trasporto e accompagno 3.000 Eventi pubblici 6.000 Materiale tecnico per i laboratori 7.000 Spese per attività ludico ricreative 2.000 Spese di vitto e alloggio per i volontari per attività fuori sede 1.600 Materiale di cancelleria 400 Rimborso spese spostamenti 500 Totale 28.560 25) Eventuali copromotori e partners del progetto con la specifica del ruolo concreto rivestito dagli stessi all’interno del progetto: • Il Circolo Didattico 126° di Roma “Iqbal Masih” collabora con l’Associazione ALCE mettendo a disposizione i locali e gli spazi per la realizzazione di incontri di informazione, sensibilizzazione e aggiornamento e partecipando alla realizzazione di incontri con docenti ed esperti per le finalità previste nel progetto. • Fondazione Italiana di solidarietà sociale ONLUS, collabora con l’Associazione Primavera 86 gestendo i rapporti con il personale dipendente, intervenendo nelle attività promozionali per il coinvolgimento delle altre realtà del territorio ed impegnandosi nel reperimento di fondi. • Comune di Rocca di Papa, collabora con l’Associazione Aurora 2000 garantendo la presenza giornaliera di un operatore sociale e fornisce il mezzo per utilizzato per realizzare il servizio di trasporto per i ragazzi disabili, necessario • • • • • • • • per raggiungere il centro di equitazione; inoltre mette a disposizione i locali per lo svolgimento di alcune attività dell’Associazione Associazione Sportiva Dilettantistica Circolo Ippico del Vivaro CONI FISE collabora con l’Associazione Aurora 2000 realizzando i corsi di equitazione sportiva cui partecipano i ragazzi disabili assistiti dalla associazione nell’ambito delle attività del progetto. Provincia di Viterbo – Assessorato alle politiche sociali, attesta la partecipazione come partner al progetto impegnandosi a provvedere alla promozione del progetto stesso nel proprio territorio di competenza. Azienda AUSL di Viterbo attesta la partecipazione dell’Ente come partner di progetto in collaborazione con le Associazioni per la Vita Autonoma e Amici di Galiana: affidando all’associazione mansioni di supporto alle attività rivolte all’autonomia e all’inserimento lavorativo degli utenti disabili; partecipando alla formazione specifica dei volontari in servizio civile attraverso la docenza da parte di una psicologa della AUSL; impegnandosi nelle attività di promozione del progetto nel proprio territorio di competenza. Comune di Lanuvio attesta la disponibilità ad intervenire nel progetto mettendo a disposizione il proprio automezzo per disabili. Oratorio Parrocchiale “Don Bosco” di Lanuvio attesta la partecipazione come partner del progetto specificando che il suo ruolo sarà quello di mettere a disposizione dell’associazione Primavera gli spazi dell’oratorio, per lo svolgimento delle attività previste dal progetto. Istituto Comprensivo “Marianna Dionigi”, collabora con l’Associazione Primavera permettendo lo svolgimento delle attività rivolte ai ragazzi diversamente abili nella palestra dell’Istituto. Associazione Sportiva Dilettantistica Castelli Romani si dichiara disponibile a concedere all’Associazione Primavera l’uso del Centro Sportivo per le attività sportiva terapeutica prevista dal progetto. L’Ente Upter Sport, Centro di Formazione IRC – Italian Resuscitation Council: partner del progetto con ruolo molto rilevante rispetto ai moduli della formazione specifica relativi alle nozioni di primo soccorso e rianimazione cardiopolmonare e defibrillazione precoce (BLSD). 26) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto: PRIMAVERA 86 Per la realizzazione del progetto di Casa Famiglia dispone con contratto di affitto decennale di una palazzina su due piani di proprietà comunale, il piano terra composta da locali comuni ( due grandi saloni, la cucina, due bagni attrezzati, un locale per il forno della ceramica, la dispensa e un ufficio,) il primo piano destinato a zona notte ( 4 ampie camere a due letti e 4 bagni e due camere singole per gli operatori) il sottotetto con locale lavanderia e stireria. Il tutto completamente arredato • Minibus a 9 posti • N° 4 Pc + 1 pc appositamente attrezzato per l’utilizzo da parte dei disabili • Stampanti • Scanner • Fax • Audiovisivi • Telecamera digitale • Fotocamera digitale • Proiettore a muro • Forno per ceramica • Macchina per il cucito • Strumenti musicali (chitarra, pianola) • Attrezzature da giardinaggio • Materiale per laboratori creativi (attività musicali, pittura, adigraf, pittura su vetro, pittura su stoffa, lavorazione della cera, decoupage, pasta di sale) • Materiale per laboratorio di ceramica • Materiale per laboratorio di informatica • Biblioteca tematica LA FARFALLA La sede dell’Associazione è attrezzata con le normali dotazioni di ufficio (telefono, fax, postazione PC collegata alla rete, stampante, PC portatile). Per lo svolgimento delle attività descritte al punto 8.2: • 1 attrezzo con ancoraggio per immissione in acqua • tavolette galleggianti specifiche per disabili • materiale necessario per lo svolgimento dei corsi di nuoto (tubi, tavolette, braccioli, materassini) • tappeti in gomma e tappeti persiani per i corsi di yoga. PRIMAVERA La sede dell’Associazione è attrezzata con le normali dotazioni di ufficio (telefono, fax, postazione PC collegata alla rete, stampante, PC portatile). Per lo svolgimento delle attività descritte al punto 8.2 • strumenti musicali: 1 pianola, 1 chitarra, tamburi, tamburelli, piatti, 1 triangolo, maracas, 1 batteria; • materiali di consumo per i diversi laboratori; • 1 forno e materiali di consumo specifici per il laboratorio di ceramica; • 1 serra di 120 mq., riscaldata, con acqua e dotata di bancali e dell’attrezzatura da giardinaggio e delle relative piante; • automezzo per disabili messo a disposizione dal Comune di Lanuvio. AURORA 2000 La sede dell’Associazione è attrezzata con le normali dotazioni di ufficio (telefono, fax, postazione PC collegata alla rete, stampante, PC portatile). Per lo svolgimento delle attività descritte al punto 8.2 • N° 4 computer • Impianto stereo con sinto – multilettore • N° 1 televisore con lettore dvd e vhs • N° 1 postazione professionale di karaoke con mixer da 300watt • Carta di varie dimensioni • Colori di vari tipi (a cera, ad acqua, ad alcol, per vetro e ceramica) • Strumenti musicali (tamburelli, flauti, triangoli…) • Costumi teatrali • Tappeti per uso ginnico • Automezzo messo a disposizione dal Comune di Rocca di Papa (partner di progetto p. 25 del formulario) A.R.Co 92 In relazione alle attività indicate al punto 8.2 le risorse necessarie ed utilizzate sono le seguenti: • materiale informativo (guida per i volontari, guida per familiari); • software riabilitativi/educativi; • computer in rete; • stampanti, scanner; • fax; • telecamera digitale; • proiettore a muro; • n° 2 cani; • n° 6 computer in rete; • materiali per la realizzazione di lavori con la tecnica del decoupage; • attrezzature da giardinaggio; • materiali per la realizzazione di lavori con la tecnica di pittura; • strumenti musicali; • n° 1 minibus 8 posti. ASSOCIAZIONE PER LA VITA AUTONOMA Per lo svolgimento delle attività, la sede è attrezzata con: • Telefono, fax • Postazione informatica con collegamento internet • N° 5 computer per il laboratorio informatico • Materiali plastici, tavoli e sedie per il laboratorio creativo • Biblioteca con testi di vario genere • N° 1 automezzo in comodato gratuito • Data base informatico per l’archiviazione di leggi e decreti relativi all’handicap. ASSOCIAZIONE “Amici di Galiana” • Materiale per corsi di pittura (piani inclinati reclinabili per supporto, tavoli utilizzabili dai disabili, pennelli, materiali di consumo) • 2 macchine da cucire • materiali di consumo per laboratori taglio e cucito • 1 ferro e 1 asse da stiro • • • • 1 macchina per maglieria 4 scenari per corsi teatrali 20 costumi per rappresentazioni teatrali 1 postazione informatica ASSOCIAZIONE ALCE Per lo svolgimento delle attività, l’Associazione dispone delle seguenti attrezzature: • 1 computer con la stampante; 1 computer concesso in comodato da Spes con relativa stampante, 1 linea telefonica con fax e segreteria, 1 sito internet e e-mail relativa, suppellettili per ufficio e per ricevimento utenti; • 3 gazebi, 3 tavoli da giardino, 12 sedie da giardino per le manifestazioni all’aperto; • 2 prese telefoniche; • Archivi cartacei; • 1 televisore; • 1 radio • Piccola biblioteca di letteratura; • Materiale informatico e di distribuzione; • Gioghi di società; • Archivio fotografico. • 3 automobili concesse in comodato d’uso all’associazione per trasporto di persone e materiali; CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI 27) Eventuali crediti formativi riconosciuti: Università degli Studi Roma Tre (Università avente sede nella Regione di attuazione del progetto): riconoscimento di crediti formativi universitari ai propri studenti impegnati in progetti di servizio civile presentati da SPES, come da accordo allegato (Prot. 30847del 14 settembre 2005 a firma del Responsabile Area Affari Generali – Ufficio Didattica) 28) Eventuali tirocini riconosciuti : La Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università Pontificia Salesiana di Roma riconosce i progetti di Servizio Civile Nazionale presentati da SPES validi ai fini di tirocini che fanno maturare crediti formativi come da convenzione allegata sottoscritta in data 28 ottobre 2008 L’Università degli Studi “Roma Tre” riconosce crediti formativi universitari (CFU) per le attività realizzate nel corso del Servizio Civile Nazionale valide ai fini di tirocini formativi come indicato nella delibera del Senato Accademico datata 22/09/2004 ancora valida e riconosciuta come applicabile ai progetti dell’ente SPES come da nota allegata. L’istituto Superiore Universitario di Scienze Psicopedagogiche e Sociali “Progetto Uomo” di Viterbo, con accordo in data 26/09/2008, riconosce ai fini dei tirocini formativi universitari, la validità delle attività realizzate nel presente progetto di Servizio Civile. 29) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae: Al termine del progetto il volontario avrà acquisito capacità relazionali per interagire e rapportarsi con persone diversamente abili, competenze pratiche per supportarle nella gestione della vita quotidiana e adeguate tecniche di animazione sociale. Inoltre avrà effettuato esperienze di lavoro di gruppo, di equipe e di sostegno psicologico utilizzabili in aree professionali rivolte alla persona. Avrà appreso conoscenze circa la gestione e la progettazione dei servizi sociali, in particolare quelli rivolti ai disabili. Infine avrà imparato ad interagire con vari enti istituzionali (ASL, Comuni, Servizi Sociali), a reperire dati e ad elaborarli al fine della creazione di nuovi servizi. Avrà inoltre acquisito competenze di base per la gestione della comunicazione esterna. Competenze informatiche finalizzate all’utilizzo dei principali pacchetti software ed in particolare di excel e power point. Nozioni di primo soccorso.ù IAL – Istituto per la formazione professionale di Roma e Lazio, ente accreditato presso la Regione Lazio, riconosce e certifica le competenze acquisite dai volontari durante l’espletamento dell’anno di servizio civile, così come sopra menzionate, valide ai fini del curriculum vitae, come da accordo allegato, sottoscritti in data 28 ottobre 2008. L’Ente Upter Sport (Centro di Formazione IRC – Italian Resuscitation Council) riconoscerà e certificherà le competenze acquisite attraverso il modulo formativo di “Esecutore BLSD”, rilasciando ai volontari in servizio civile l’attestato professionale IRC, come da accordo allegato, sottoscritto il 23/10/2008. Il valore legale del certificato di “Esecutore BLSD” è riconosciuto e disciplinato dall’art. 1 della Legge 3 aprile 2001, n. 120 e successive modifiche. La società Fusilla s.r.l valorizza l’esperienza di servizio civile attraverso il rilascio di attestato di frequenza al modulo informatico, valido ai fini curriculari come da accordo sottoscritto il 24/10/2008 e qui accluso. Formazione generale dei volontari 30) Sede di realizzazione: Sede centrale dell’Ente accreditato Spes : Via dei Mille, 6 – Roma Via del Pigneto, 12 – Roma Casa del volontariato di Rieti: Piazzale Mercatanti, 5 - Rieti Casa del volontariato di Viterbo: Via Garbini, 29 - Viterbo 31) Modalità di attuazione: La formazione generale sarà effettuata in proprio da Spes, presso la propria sede, con formatori propri e formatori esperti. 32) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio: Si 33) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: Gli incontri saranno organizzati in moduli (cfr. la scansione di seguito riportata), e verranno progettati e realizzati secondo la logica non tanto di un “corso” volto a trasmettere soltanto nozioni teoriche, ma piuttosto di un vero e proprio “percorso” formativo nel quale i giovani in servizio civile saranno chiamati a mettersi in gioco in prima persona ed a collocare l’esperienza che stanno affrontando nel quadro più complessivo della loro esperienza di vita, in modo tale che essa possa rappresentare una effettiva occasione di crescita personale. La formazione generale si svolgerà entro i primi cinque mesi di servizio, in modo da garantire ai giovani volontari un inizio preparato e consapevole, con aule formate da non più di 25 unità (come previsto dalle Linee Guida). Ciascun incontro e ciascun modulo prevedono il ricorso a tecniche di animazione e metodologie attive, in modo tale che i formandi possano realmente divenire i primi protagonisti del processo di apprendimento. Quando i volontari avranno cominciato a prestare il proprio servizio, sarà possibile fare riferimento alla loro esperienza, che diventerà una delle fonti di apprendimento. Infine, per quanto riguarda le tecniche specifiche che verranno adottate: - è previsto il ricorso a contributi di tipo teorico, ossia lezioni, che –a seconda degli obiettivi di ciascun modulo formativo- potranno assumere la forma di lezioni frontali, lezioni attive, lezioni per l’elaborazione; - il lavoro in piccoli gruppi per favorire lo sviluppo delle principali competenze relazionali e comunicative; - infine si farà naturalmente ricorso alle tecniche formative classiche quali esercitazioni, giochi di ruolo, analisi di casi presentati dai formatori o dai partecipanti. - il gruppo di formazione sarà inoltre considerato come elemento del setting e strumento di apprendimento, in quanto luogo di “sospensione” della pratica e di confronto, elaborazione e assunzione di consapevolezza rispetto alle competenze e capacità (tecniche e relazionali) acquisite attraverso l’esperienza vissuta dai volontari nell’ambito dello svolgimento del progetto di servizio civile. Per concludere, l’attenzione approfondita che verrà prestata ai singoli partecipanti ed al loro percorso di apprendimento sarà garantita dalla possibilità di effettuare colloqui periodici con i formatori. Saranno inoltre promosse occasioni di scambio e condivisione con i volontari dell’associazione, presso le quali i giovani sono impegnati, in relazione ad alcuni contenuti emersi nel percorso formativo e con particolare riferimento al quelli sul rapporto tra volontariato, associazionismo e Servizio civile e al lavoro per progetti. In ogni caso è previsto l’utilizzo della lezione frontale per non meno del 50% del monte ore complessivo, con particolare riguardo ai moduli relativi alla difesa della Patria, alla difesa non armata e non violenta ed ai vincoli normativi del servizio civile nazionale. Per il tempo restante si prevede invece di ricorrere sia a dinamiche non formali (per un monte ore complessivo relativo a ciascun modulo non inferiore al 20%). In particolare, le dinamiche non formali saranno importanti nel primo, nel decimo e nell’ultimo modulo. 34) Contenuti della formazione: Il sistema formativo messo a punto prevede una progettazione ad hoc dei diversi moduli formativi, in modo tale da declinare quanto previsto dalle Linee Guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale approvate il 04 aprile 2006 dal Direttore Generale dell’UNSC in funzione delle caratteristiche specifiche del presente progetto e dei volontari che vi prenderanno parte. La formazione generale si svolgerà entro i primi 5 mesi di servizio e avrà inizio in concomitanza con l’avvio del progetto. Sarà articolata secondo 11 moduli, per la durata totale di 42 ore. Di seguito si propone la progressione dei moduli, che segue criteri di opportunità ed adeguatezza per la migliore realizzazione del progetto e solo alcuni elementi di dettaglio che si aggiungono, non sostituendoli, ai contenuti previsti dalle Linee Guida. 1. L’identità del gruppo in formazione. Questo primo modulo costituisce un fondamentale momento di accoglienza e conoscenza dei volontari avviati (4 ore) 2. La solidarietà e le forme di cittadinanza 3. Presentazione dell’Ente (Spes) Questi due moduli saranno realizzati all’inizio del percorso formativo (fatto salvo il modulo propedeutico sopra proposto) valutando necessaria l’esatta contestualizzazione dello svolgimento del progetto. Risulta, dunque, opportuno presentare in stretta successione sia l’Ente presso il quale, e a cura del quale, si realizza il progetto sia i temi sottesi al mondo della solidarietà organizzata e delle forme di cittadinanza attiva, che questa assume. Una particolare attenzione sarà dunque data alla introduzione delle forme di cittadinanza, propedeutica alla più dettagliata e successiva trattazione delle realtà associative, così come previste dal sistema legislativo italiano: volontariato, associazionismo, cooperazione sociale (6 ore) 4. Il sistema Servizio civile: la normativa vigente e la Carta d’impegno etico 5. Diritti e doveri del volontario in servizio civile Con questi due moduli vengono recuperate e ulteriormente dettagliate le informazioni già fornite all’atto di avvio dei volontari relativamente ai vincoli normativi del servizio civile (8 ore) 6. Dall’obiezione di coscienza al servizio civile nazionale: evoluzione storica, affinità e differenze tra le due realtà 7. Il dovere di difesa della Patria 8. La difesa civile non armata e non violenta 9. La protezione civile Questi quattro moduli formativi seguono la medesima progressione proposta dalle linee Guida; sono qui articolati in un unico blocco per la stretta interconnessione dei contenuti, ma saranno, naturalmente, realizzati in diverse giornate formative. Per quanto riguarda il tema della protezione civile, questo vedrà, accanto alla presentazione del Sistema di protezione civile nazionale, anche la trattazione del ruolo ricoperto dal volontariato impegnato in questo ambito (16 ore) 10. Servizio Civile Nazionale, associazionismo e volontariato Il modulo sarà finalizzato ad una disamina attenta ed approfondita che tracci affinità e differenze tra le forme di impegno sociale ed organizzato reso possibile dai “corpi sociali intermedi”, all’interno dei quali si svolge il servizio civile prestato nei progetti di Spes, ed il Servizio Civile stesso. La collocazione di questo modulo al quasi termine dell’iter formativo generale è funzionale a sviluppare una partecipazione attiva sui temi sollevati, da parte dei volontari stessi, a questo punto, già inseriti nelle strutture e nelle attività progettuali (4 ore) 11. Il lavoro per progetti Con quest’ultimo modulo formativo si forniranno nozioni relative al lavoro per progetti, utile a consegnare ai volontari strumenti volti ad una loro prima positiva autonomizzazione relativamente alla programmazione ed organizzazione delle attività in cui sono inseriti (4 ore) 35) Durata: 42 ore. Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari 36) Sede di realizzazione: Spes – Via dei Mille, 6 – Roma Spes – Via dei Mille, 36 - Roma Spes – Via del Pigneto, 12 – Roma Casa del volontariato di Rieti: Piazzale Mercatanti, 5 - Rieti Casa del volontariato di Viterbo: Via Garbini, 29 - Viterbo Presso le sedi delle associazioni: PRIMAVERA 86 - Via Gramsci, 122 – Monterotondo (RM) PRIMAVERA – Via Mons. V. Massaccesi, 16 – Lanuvio (RM) AURORA 2000 – Via E. Ferri, 65 – Rocca di Papa (RM) ARCO 92 – Via della Fotografia, 90 – Roma ALCE – Via del Peperino, 28/30 - Roma PER LA VITA AUTONOMA – Strada Teverina 13/a – Viterbo AMICI DI GALIANA – Via dei Buccheri, 7A - Viterbo LA FARFALLA – Piazza del Popolo, 6 – Cittaducale (RI) 37) Modalità di attuazione: • • In proprio presso l’ente con formatori dell’ente Affidata ad altri soggetti terzi 38) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i: Formatori per i moduli: a) CONTESTO OPERATIVO b) CONOSCENZE DI BASE SULLA DISABILITA’ PRIMAVERA 86 Irene Prete, nata a Monterotondo il 24/11/1934 Eleonora Linthout, nata a Verona il 08/04/1971 LA FARFALLA Leonarda Buoni Ludovisi, nata a Grosseto il 07/05/1948 PRIMAVERA Alessia Fiandra, nata a Roma il 22/06/1974 Sara Di Pietro, nata a Velletri il 03/12/1980 AURORA 2000 Raffaella Taggi, nata a Roma il 26/11/1971 A.R.Co 92 Francesca Amadori, nata a Soverato (CZ) il 04/03/1967 Federica Bruni, nata Roma il 25/04/1969 Vincenza Graniero, nata a Cassino (FR) il 29/04/1973 ASSOCIAZIONE ALCE Maria Concetta Maccarrone nata a Civitella San Paolo (RM) il 22/04/1947 ASSOCIAZIONE PER LA VITA AUTONOMA e ASSOCIAZIONE “Amici di Galiana” Emanuele Aronne, nato a Viterbo il 23/09/1974 Lucia Brachino, nata a Firenze il 28/11/1973 Graziella Fiorucci nata a Viterbo il 04/03/1960 Umberto Marotta, nato a Roma il 29/07/1980 Michele Oliviero nato a Livorno il 18/11/45 Fioretta Ponzi, nata a Viterbo il 13/01/1958 Formatori per il modulo: c) ELEMENTI DI COMUNICAZIONE SOCIALE E STRUMENTI DI PROMOZIONE Luca Testuzza, nato a Roma il 12.07.1978 Claudia Farallo, nata a Roma il 26.04.1984 Formatori per il modulo: d) ESECUTORE BLSD - A cura dell’Ente UPTER Sport Cristian Vender, nato a Roma il 19.12.1973 Lorella Calafato, nata a Roma il 04.04.1963 Antonello Nicoletti, nato a Roma il 10.02.1972 Formatori per il modulo: e) MODULO INFORMATICO - A cura della Società Fusilla Francesco Carrà, nato a Roma il 25/12/1954 Gabriella Urbani, nata a Roma l’11/08/1964 39) Competenze specifiche del/i formatore/i: Formatori per i moduli: a) CONTESTO OPERATIVO b) CONOSCENZE DI BASE SULLA DISABILITA’ PRIMAVERA 86 Irene Prete, nata a Monterotondo il 24/11/1934 Diploma di assistente sociale. Abilitazione all’esercizio della professione di Assistente Sociale ed iscritta all’Albo professionale Assistente Sociale di ruolo presso l’Amministrazione Provinciale di Roma presso il 1° Centro di Igiene Mentale come responsabile del Settore Handicap e degli Istituti di Ricovero di Roma e Provincia Presidente dell’Associazione Primavera 86 dal 1999 oltre che socia fondatrice dell’Associazione. Eleonora Linthout, nata a Verona il 08/04/1971 Laurea in Psicologia Clinica e di Comunità. Ha lavorato presso il Centro Educativo Riabilitativo di Ricerca e di Intervento Sociale della ULSS 20 di Verona come coordinatrice di gruppi residenziali di utenti con disagio psichico. Si è occupata inoltre presso lo stesso Centro di supervisione e formazione di tirocinanti. Coordinatore della Casa Famiglia per disabili adulti privi di assistenza familiare dell’Associazione Primavera 86. LA FARFALLA Leonarda Buoni Ludovisi, nata a Grosseto il 07/05/1948 E’ presidente dell’Associazione Civitese Portatori di Handicap “La Farfalla” ONLUS. Diplomata al Liceo linguistico di Lodi. Ha conseguito numerosi titoli come insegnante di Hata Yoga, Floriterapeuta e Naturopata. E’ iscritta all’accademia di scienze igienistiche naturali riconosciuta dall’International Federation of Heilpraktiker E.V. Ha maturato una lunga esperienza nel nuoto assistito riabilitativo, integrazione sociale di soggetti disabili, assistenza dei disabili nelle scuole, assistenza ai disabili sul lavoro. PRIMAVERA Alessia Fiandra, nata a Roma il 22/06/1974 Laureata in Psicologia ed iscritta all’Albo degli Psicologi. Specializzanda presso la scuola di Psicoterapia cognitiva di Roma. Ha frequentato il corso di formazione per operatore sociale per persone disabili nell’A.A. 1997-1998 presso l’università La Sapienza di Roma. Ha collaborato in progetti per persone disabili con l’associazione Primavera e con l’associazione Areteé. Dal 2000 al 2002 è stata formatrice per portatori di handicap presso il Centro di Formazione Professionale del comune di Anzio. Dal 2004 al 2007 è stata psicologa presso il Municipio XVI di Roma per il servizio di “Assistenza Domiciliare Integrata Specializzata per i malati di Alzheimer” e dal 2006 al 2007 è stata responsabile del Centro Diurno “Il Pioppo”. Da maggio 2007 è psicologa dirigente presso l’Unità di Riattivazione Geriatrica della Clinica Sacro Cuore. Dal 2002 ad oggi è docente presso diversi corsi di formazione rivolti a volontari e operatori sociali e sanitari. Sara Di Pietro, nata a Velletri il 03/12/1980. Laureata in Scienze dell’educazione. Nel 2003 ha svolto attività di tirocinio interno pre-lauream collaborando alla ricerca sulle relazioni insegnanti - alunni adolescenti presso la cattedra di psicologia dello sviluppo. Nel 2004-2005 ha svolto attività di tirocinio formativo presso la Pronta accoglienza residenziale “Tetto azzurro – G. Fregosi” per la diagnosi, l’accoglienza e la cura del bambino maltrattato. Dal 2003 al 2005 è stata assistente presso il centro estivo dell’associazione Primavera per ragazzi diversamente abili. Dal 2005 al 2006 ha collaborato con la Cooperativa Sociale s.r.l. Diana con la mansione di assistente socio-educativa nella scuole. E’ volontaria da diversi anni dell’Associazione Primavera. AURORA 2000 Raffaella Taggi, nata a Roma il 26/11/1971 Ha conseguito l’Attestato Regionale di Assistente domiciliare e dei servizi tutelari nel 1996 ed ha frequentato il corso di aggiornamento relativo nel 2003. Ha conseguito presso l’Istituto di Formazione di Capodarco di Roma l’attestato di Operatore Specializzato in Laboratorio Espressivo Teatrale e Drammatizzazione. Collabora con l’Associazione Aurora 2000 dal 1999 e per questa ha svolto il ruolo di Assistente Educativa nei plessi scolastici per alunni diversamente abili. Attualmente per AURORA 2000 copre il ruolo di Operatore Sociale presso il Centro Ricreativo “Rocca-Ragazzi” per diversamente abili. Dal 2007 partecipa come formatrice e come OLP ai progetti di servizio civile dell’associazione. A.R.Co 92 Francesca Amadori, nata a Soverato (CZ) il 04/03/1967 Ha conseguito il Diploma di Laurea in Logopedia. E’ dipendente della Fondazione S. Lucia di Roma. Collabora con la Casa Dago dell’Associazione ARCO 92 da circa 2 anni. Federica Bruni, nata Roma il 25/04/1969 Laureata in Psicologia ed indirizzo Clinico e di Comunità. Collabora a contratto con la Fondazione S. Lucia di Roma Collabora con la Casa Dago dell’Associazione ARCO 92 E’ stata formatrice nel progetto ‘Casa Dago’ che si è svolto nel 2008 Vincenza Graniero, nata a Cassino (FR) il 29/04/1973 Laureata in Scienze del Servizio Sociale. E’ dipendente della Fondazione S. Lucia di Roma. Lavora presso la Struttura Casa Dago dell’Associazione ARCO 92 da circa 2 anni. Presso la Struttura Casa Dago ha svolto attività come formatrice dei volontari e degli operatori. ASSOCIAZIONE PER LA VITA AUTONOMA e ASSOCIAZIONE “Amici di Galiana” Emanuele Aronne, nato a Viterbo il 23/09/1974 Laurea in Architettura Partecipazione con attestato al seminario nazionale “Build for all”, sul tema delle barriere architettoniche negli appalti pubblici. Volontario dell’Associazione per la Vita Autonoma Lucia Brachino, nata a Firenze il 28/11/1973 Laurea in psicologia Specializzazione in Psicoterapia Familiare presso l’Accademia di Psicoterapia Familiare di Roma Psicologa presso U.O.C. di Psicologia AUSL di Viterbo Graziella Fiorucci nata a Viterbo il 04/03/1960 Diploma di Ragioneria. Socia dell’associazione Amici di Galiana dal 2001 e attualmente vicepresidente. Svolge attività organizzativa e di sostegno a persone diversamente abili in collaborazione con l’associazione Amici di Galiana e con il Centro SocioRiabilitativo S. Barbara. Ha partecipato a numerosi corsi di formazione sulle tematiche della disabilità. Umberto Marotta, nato a Roma il 29/07/1980 Laurea di I livello in Ingegneria informatica Sviluppo software per gestione database access Progettazione pagine dinamiche con XML/DOM e ASP/WML Progettazione pagine per siti WAP Progettazione nell’ambito di corsi universitari Trasformazione di documenti XML in pagine web e wap Volontario presso l’Associazione per la Vita Autonoma dal 2003, cura in particolare il sito web Michele Oliviero nato a Livorno il 18/11/45 Presidente dell’Associazione per la Vita Autonoma. Delegato alle problematiche dell’handicap del Comune di Viterbo dal 2003 Attestato di qualifica di operatore informatico multimediale Fioretta Ponzi, nata a Viterbo il 13/01/1958 Diploma di Fisioterapia conseguito presso la “Scuola per Terapisti della riabilitazione Villa Immacolata” Terapista di riabilitazione motoria presso la Casa di Cura Villa Immacolata ASSOCIAZIONE ALCE Maria Concetta Maccarrone nata a Civitella San Paolo (RM) il 22/04/1947 Ha conseguito il Diploma di Abilitazione Magistrale. Diploma di Specializzazione per l’insegnamento agli alunni portatori di handicap psico-fisici. Diploma di Vigilatrice Scolastica. Ha lavorato come insegnante per 38 anni nella Scuola Elementare Statale. Ha seguito i Corsi di Aggiornamento per la Comunicazione e per la Gestione del Gruppo negli anni 1999, 2005 e 2006. E’ stata docente nei Corsi di Aggiornamento rivolti agli insegnanti della Scuola Materna, Elementare e Media inferiore sulla gestione delle crisi epilettiche all’interno dell’attività didattica nell’anno scolastico 2007-08. Ha lavorato alla organizzazione di percorsi di Auto-aiuto rivolti ai malati di epilessia e alle loro famiglie negli anni 2005-06. E’ volontaria dell’Associazione ALCE dal 1998 e dal 2000 ad oggi ne è la Presidente. Formatori per il modulo: c) ELEMENTI DI COMUNICAZIONE SOCIALE E STRUMENTI DI PROMOZIONE Luca Testuzza nato a Roma il 12/07/1978 Laureando in Scienze della Comunicazione indirizzo comunicazione istituzionale Responsabile progettazione e realizzazione di materiali promozionali del Settore Comunicazione SPES. Realizzazione progetti di grafica web Attività di tutoraggio per le organizzazioni di volontariato riguardo alla realizzazione di materiale promozionale Claudia Farallo nata a Roma il 26/04/1984 Laurea in Scienze della Comunicazione Curatrice dell’Ufficio Stampa SPES. Redattrice del trimestrale dei Centri di Servizio per il Volontariato del Lazio “Reti Solidali”. Formatrice sulle tecniche e la pratica dell’ufficio stampa in percorsi di formazione dedicati alle organizzazioni di volontariato Formatori per il modulo: d) ESECUTORE BLSD - A cura dell’Ente UPTER Sport Cristian Vender, nato a Roma il 19/12/1973 Laurea infiermeristica I livello presso l’Università di Tor Vergata Attestato di superamento corso di Advanced Life Support presso I.R.C. – E.R.C Università Cattolica del Sacro Cuore Coordinamento e direzione dei corsi di BLSD – I.R.C. presso l’UPTER SPORT Diploma di istruttore di base IRC Attestato di competenza Advanced esecutore ACLS Esperienza come conduttore del modulo formativo relativo alle nozioni di primo soccorso e corso BLSD per conto dell’Ente Upter Sport Centro di Formazione IRC – Italian Resuscitation Council (ente partner del progetto come da voce 25 della scheda) all’interno dei progetti di servizio civile dell’ente Spes approvati nel 2007 Lorella Calafato nata a Roma il 04/04/1963 Diploma di maturità professionale per Analista Contabile conseguito presso l’Ist. Prof. per il Commercio “Pietro della Valle”; Attestato per il Corso del Primo Soccorso ed Educazione Sanitaria rilasciato dalla Croce Rossa Italiana –Volontario del Soccorso; Diploma di Infermiere Professionale rilasciato dalla Scuola per infermieri Professionali di Frascati; Corso di Basic Life Support Esecutore rilasciato dal S.E.S. 118 di Roma e provincia; Corso di Defibrillazione Precoce Esecutore rilasciato dal S.E.S. 118 di Roma e provincia Corso di Pediatric Basic Life Support Esecutore rilasciato dal S.E.S. 118 di Roma e provincia; Master di Primo Livello in “Infermieristica clinica nel paziente critico” (biennale) rilasciato dall’Università degli Studi di Roma Tor Vergata con votazione finale 110/110. Attestato di partecipazione al Corso di Rianimazione cardiopolmonare di Base e defibrillazione precoce secondo le linee guida dell’Italian Resuscitation Council svoltosi presso Upter-Sport. Corso di Basic Life Support - Defibrillation Istruttore certificato Italian Resuscitation Council Esperienza come conduttore del modulo formativo relativo alle nozioni di primo soccorso e corso BLSD per conto dell’Ente Upter Sport Centro di Formazione IRC – Italian Resuscitation Council (ente partner del progetto come da voce 25 della scheda) all’interno dei progetti di servizio civile dell’ente Spes approvati nel 2007. Antonello Nicoletti nato a Roma il 10/02/1972 Diploma di Infermiere Professionale conseguito presso l’Azienda U.S.L. Roma C scuola per infermieri presidio ospedaliero S. Eugenio; Iscritto all’albo: Infermiere Professionale del Collegio Provinciale di Roma dal 28/07/1997 con N° di Posizione 21364; Qualifica di Istruttore BLS-D secondo le linee guida ILCOR, Roma 23-24-25 marzo 2006 – Iscrizione IRC n° 1624 del 02/02/2007; Corso di Formazione “BLSD rivolto a Medici e Infermieri”; Corso di formazione “Qualità e Accreditamento all’eccellenza nei servizi di Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza della regione Lazio”; Attestato “BLS-D”; Attestato “P-BLS”; Attestato “Gestione del Traumatizzato nel territorio”; “P.C.A.E. Infarto.net” secondo le linee guida internazionali e normative vigenti A.R.E.S. 118; Esperienza pluriennale come Infermiere Professionale. Formatori per il modulo: e) MODULO INFORMATICO - A cura della Società Fusilla Francesco Carrà nato a Roma il 25/12/1954 2006: Analista e sviluppo per diversi progetti (Banca Dati Associazioni di Protezione Civile del Lazio, Sviluppo portale web per conto di ConfProfessioni, analisi e sviluppo sistema gestionale per il Fondo Interprofessionale Fondoprofessioni); 2006: Docente di informatica di base per conto dei Centri di Servizio per il Volontariato del Lazio CESV-Spes; 2004-2005: Docente di Office, HTML, Javascript, per conto dell’Associazione “Performare” in due corsi di 60 ore finanziati dalla Regione Lazio; 2001-2002: Progetto “Libra” nel quadro del programma Integra della CE, con docenze di HTML, CSS, Vbscript, Javascript ed ASP, per un totale di 120 ore su incarico A.L.FOR. Esperienza come conduttore del modulo formativo informatico per conto della Società Fusilla s.r.l. (ente che certifica le competenze come da voce 29 e 46 della scheda) all’interno dei progetti di servizio civile dell’ente Spes approvati nel 2007. Gabriella Urbani nata a Roma l’11/08/1964 1990: Laurea in Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”; Maggio-Luglio 2006: Docente di alfabetizzazione informatica nell’ambito del Programma Speciale “Informatizzazione 2005-2006” dei Centri di Servizio per il Volontariato CESV-SPES; Ottobre 2004-Maggio 2005: Docente di Web Marketing nel Corso di Formazione Professionale “Progettista sistemi e processi aziendali”; progetto co-finanziato dall’Unione Europea, approvato dalla Regione Lazio; Gennaio-Giugno 2003: Docente di metodologie didattiche di corsi pilota di autoformazione (“Matera e dintorni”, “Metodi di studio”, “La scuola creativa”), metodologia riconosciuta ambito UE; Luglio 2002: Progettazione, stesura testi ed ideazione interfaccia grafica e di navigazione del corso interattivo di e-learning “Obiettivo: comunicare”; Settembre 2001-Giugno 2002: Corso “Formazione per Formatori” e “Metodi di Gestione dell’aula” per personale MAFRAU Srl. Esperienza come conduttore del modulo formativo informatico per conto della Società Fusilla s.r.l. (ente che certifica le competenze come da voce 29 e 46 della scheda) all’interno dei progetti di servizio civile dell’ente Spes approvati nel 2007. 40) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: I primi incontri saranno dedicati innanzi tutto alla presentazione degli ambiti di impiego in cui i volontari presteranno servizio oltre che alla presentazione dell’associazione stessa e dei relativi responsabili o comunque delle persone che fungeranno da punto di riferimento per i volontari. Già in questi primi incontri i vari argomenti saranno affrontati facendo ricorso a tecniche di animazione e metodologie attive che prevedono il coinvolgimento in prima persona dei formandi, considerati come primi protagonisti del processo di apprendimento. Per quanto riguarda le tecniche specifiche che verranno adottate: • è previsto il ricorso a contributi di tipo teorico, ossia lezioni, che – a seconda degli obiettivi specifici di ciascun modulo formativo - potranno assumere la forma di lezioni frontali, lezioni attive, lezioni per l’elaborazione; • il lavoro in piccoli gruppi, per favorire lo sviluppo delle principali competenze relazionali e comunicative; • si farà naturalmente ricorso alle tecniche formative classiche quali esercitazioni, giochi di ruolo, analisi di casi, simulazioni presentati dai formatori o dai partecipanti; • il gruppo di formazione sarà inoltre considerato come elemento del setting e strumento di apprendimento, in quanto luogo di “sospensione” della pratica e di confronto, elaborazione e assunzione di consapevolezza rispetto alle competenze e capacità (tecniche e relazionali) acquisite attraverso l’esperienza vissuta dai volontari nell’ambito dello svolgimento del progetto di servizio civile. La formazione specifica utilizzerà inoltre la modalità del learning on the job, ovvero della riflessione e dell’approfondimento, con l’aiuto dei formatori e degli OLP, su tematiche specifiche che emergono direttamente dal coinvolgimento dei volontari di servizio civile nelle attività di realizzazione del progetto e verranno somministrati test di apprendimento in modo tale da poter confrontare le conoscenze iniziali e quelle finali dei partecipanti alla formazione. Per quanto riguarda il modulo informatico, la formazione si articolerà in 6 ore di aula e 10 ore nell’uso di un LMS (Learning Management System) con tecnologia open source (Docebo). Docebo è una piattaforma che consente ad ogni singolo utente di fruire il modulo informatico citato in modalità e-learning. Le ore in aula si svolgeranno all’inizio e alla fine della formazione svolta dal singolo volontario e saranno così articolate: - all’inizio, presentazione del modulo e della piattaforma LMS (3 ore) alla fine, scambio e socializzazione delle eventuali principali difficoltà, test di verifica e consegna dell’attestato (3 ore). Il termine del modulo informatico sarà calcolato entro i primi 5 mesi di servizio dedicati alla formazione, lasciando così a ciascun volontario un periodo adeguato al completamento dei learning object. Sia le ore in aula che quelle svolte in modalità elearning sono da considerarsi all’interno delle ore previste per la formazione specifica, rientrando, quindi, nelle ore di servizio previste dal progetto. Saranno messe a disposizione presso le sedi di realizzazione del progetto e/o della formazione postazioni attrezzate idonee allo svolgimento del modulo sia on-line che off-line. La piattaforma adotta lo standard Scorm 1.2 per il tracciamento della fruizione di ciascun singolo learning object da parte dell’utente. Ciascun utente autorizzato a seguire il corso avrà accesso alla piattaforma attraverso user-id e password, che consente alla piattaforma di: 1. riconoscere l’utente ogni volta che accede; 2. registrare i dati di monitoraggio - o metadati. Attraverso l’LMS sarà possibile erogare contenuti “altri” rispetto al corso come file word, pdf, filmati audio e video, animazioni. La piattaforma è inoltre dotata di sistemi di comunicazione sincrona (chat) o asincrona (forum, mail) che danno facoltà all’utente di dialogare sia con il tutor che con gli altri utenti su tematiche relative: ai contenuti dei singoli learning object; alla modalità di utilizzo della piattaforma. Questi sistemi di comunicazione sono integrabili, attivati, utilizzati in base a: 1. gli obiettivi didattici del corso; 2. le tematiche o problematiche che via via si presentano 3. esigenze di socializzazione tra gli utenti. L’LMS consente infatti di creare tra gruppi di utenti, tutti gli utenti, gli utenti ed il tutor (in modalità uno a uno, uno a molti, molti a molti), una comunità virtuale di apprendimento all’interno della quale si possono porre domande, ricevere suggerimenti, raccontare esperienze e conoscenze acquisite. In questo il tutor avrà un ruolo fondamentale: faciliterà l’utilizzo degli strumenti di comunicazione; stimolerà gli utenti a partecipare; proporrà temi di discussione, che potranno essere proposti anche dagli utenti stessi. I vantaggi dell’utilizzo di un tale sistema integrato di formazione sono così riassunti: 1. l’LMS offre la possibilità agli utenti di seguire percorsi didattici personalizzati, ovvero scelti sulla base delle personali modalità di apprendimento e “tempi di studio”. 2. favorisce una condivisione dell’esperienza formativa al di là dei contenuti. 3. è flessibile in quanto permette, laddove non sia possibile avere una connessione internet, di fruire del corso off line (anche su Cd-rom) ed inviare i dati di monitoraggio in un secondo momento. Infine, il modulo formativo sulle nozioni di primo soccorso e BLSD sarà sviluppato attraverso contribuiti teorici e la realizzazione di esercitazioni e applicazioni pratiche su manichini. 41) Contenuti della formazione: a) CONTESTO OPERATIVO Condotto dai formatori delle associazioni • • • • • • • • • • • TOT. 28 ORE L’Associazione: storia, attività, operatori Organizzazione operativa e programmi di intervento Chi sono i nostri utenti? Modalità di intervento e di aiuto Modalità di intervento nelle situazioni di crisi Le attività (laboratori, assistenza alla persona, strutture residenziali) Modulistica in uso (diario consegne, cartelle individuali ospiti: cartaceo ed informatico) Organizzazione della quotidianità Conosciamo il territorio: i punti di riferimento I sistemi di comunicazione e promozione in uso all’Associazione Il ruolo dei volontari in servizio civile nel contesto specifico b) CONOSCENZE DI BASE SULLA DISABILITA’ Condotto dai formatori delle associazioni 3 ore 3 ore 3 ore 3 ore 3 ore 3 ore 2 ore 2 ore 2 ore 2 ore 2 ore TOT. 15 ORE • I diversi tipi di handicap e le problematiche psicologiche correlate • La comunicazione interpersonale ed il sostegno alla persona con handicap e ai familiari • Le dinamiche familiari in presenza dell’handicap • L’integrazione sociale e le barriere architettoniche • Progetti Educativi Individuali: cosa sono, come si costruiscono, come si applicano. Il processo di verifica 3 ore 3 ore 3 ore 3 ore 3 ore c) ELEMENTI DI COMUNICAZIONE SOCIALE E STRUMENTI DI PROMOZIONE TOT. ORE 6 Condotto da Claudia Farallo e Luca Testuzza - Come si scrive un comunicato stampa: tecniche di scrittura. - Come si gestisce un archivio di contatti e come individuare i media da contattare. - Come si valutano i risultati (tramite lo strumento della rassegna stampa). - Come si costruisce un’immagine coordinata di un’associazione: comprendere le esigenze comunicative di un’organizzazione di volontariato e trasformarle in concreti progetti visivi. - Apprendimento dell’utilizzo di schemi e format specifici della comunicazione visuale con i programmi Word e Publisher. d) ESECUTORE BLSD TOT. 8 ORE A cura dell’Ente UPTER Sport – Condotto da Cristian Vender, Antonello Nicoletti, Calafato Lorella. a) Nozioni di Primo soccorso b) Rianimazione cardio-polmonare e defibrillazione precoce e) MODULO INFORMATICO TOT. 16 ORE A cura della Società Fusilla – Condotto da Francesco Carrà e Gabriella Urbani Le funzioni del pacchetto Office utili alle attività progettuali suddivise nei seguenti learning object (10 ore): EXCEL: Avviare Excel, Il foglio elettronico, Celle e intervalli, Le formule; POWER POINT: Avviare Power Point, Azioni e animazioni, Modifica delle diapositive, Gli oggetti. Le ore in aula si svolgeranno all’inizio e alla fine della formazione svolta dal singolo volontario e saranno così articolate: - all’inizio, presentazione del modulo e della piattaforma LMS (3 ore) alla fine, scambio e socializzazione delle eventuali principali difficoltà, test di verifica e consegna dell’attestato (3 ore). Pianificazione della formazione specifica: TEMPI/LEZIONI I MESE II MESE III MESE IV MESE V MESE a b c d e 42) Durata: 73 ore Altri elementi della formazione 43) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto: Si fa rinvio al sistema di monitoraggio presentato nel Mod. S/VAL/MON – Sistema di Valutazione e Monitoraggio e al Mod. S/FORM – Sistema di Formazione accreditati dalla Regione Lazio – Ufficio Servizio Civile. CARATTERISTICHE PROGETTO IN RELAZIONE ALLA GRIGLIA DI VALUTAZIONE RELATIVA AI 20 PUNTI AGGIUNTIVI 44) Valorizzazione dell’esperienza di volontariato: Il presente progetto è frutto di un partenariato tra il Centro di Servizio per il Volontariato del Lazio e 8 Organizzazioni di volontariato che si occupano di altre abilità, operative sul territorio regionale, come indicato al punto 6. Il Centro di Servizio per il volontariato del Lazio SPES, istituito in base alla Legge Quadro sul Volontariato n° 266/91, ha lo scopo di qualificare l’attività di volontariato fornendo, gratuitamente, servizi di promozione, informazione, consulenza, formazione. Le organizzazioni partner sono iscritte al Registro Regionale del Volontariato, come previsto dalla Legge Regionale sul Volontariato 29/93, nella sezione Servizi Sociali e svolgono la loro attività per le persone diversamente abili con lo scopo di migliorare la qualità della vita sviluppando esperienze educative finalizzate alla socializzazione, al raggiungimento dell’autonomia, alla capacità di comunicazione, attraverso percorsi diversi di intervento, come indicato al punto 6. Per lo svolgimento delle attività di cui al punto 8.2, le Associazioni si avvalgono di personale volontario, come indicato al punto 8.3, appositamente formato per la realizzazione delle stesse. Tra i volontari ci sono, in tutte le organizzazioni, figure professionali che mettono a disposizione delle stesse la loro professionalità a titolo gratuito, come medici, fisioterapisti, educatori professionali, logopedisti e assistenti sociali. 45) Valorizzazione del percorso formativo: Metacompetenze - Empowerment – Formazione Per la valorizzazione del percorso formativo Spes ha stabilito principalmente accordi con i seguenti enti terzi volti rispettivamente al: Riconoscimento del percorso formativo L’Ente IAL Istituto per la Formazione Professionale di Roma e Lazio, rilascerà un attestato di riconoscimento del percorso formativo. Rilascio di attestato L’Ente Upter Sport (Centro di Formazione IRC – Italian Resuscitation Council) riconoscerà e certificherà le competenze acquisibili, rilasciando ai volontari in servizio civile l’attestato professionale IRC (ai sensi dell’art. 1, c. 2 bis della Legge 3 aprile 2001, n. 120, e successive modifiche) di “Esecutore BLSD”, il cui valore legale è riconosciuto e disciplinato dall’art. 1 della Legge 3 aprile 2001, n. 120 e successive modifiche (cfr. formazione specifica alla Voce 41 del progetto). Sviluppo di strategie di empowerment Nell’ottica di strategie di empowerment, l’Ente IAL, Istituto per la Formazione professionale di Roma e Lazio, fornirà assieme al bilancio delle competenze (v. voce 46), che consente una comparazione tra competenze attese e competenze possedute all’inizio del percorso, proprie del bilancio stesso, anche una verifica di quelle acquisite al termine dell’anno di servizio civile. Il bilancio, consegnato individualmente a tutti i giovani che abbiano completato il periodo di servizio, costituirà un utile strumento a sostegno della pianificazione del futuro professionale e di vita messo a disposizione del singolo volontario. Sviluppo di competenze trasversali La Società Fusilla srl, attivamente impegnata nel campo della progettazione e realizzazione di nuovi strumenti tecnologici di comunicazione e nella formazione informatica e professionale, fornirà ai volontari impiegati nel progetto competenze di tipo informatico. La partecipazione al modulo formativo informatico sarà certificata con attestato, valido ai fini curriculari. Il modulo sarà inoltre realizzato attraverso l’uso di metodologie formative innovative quali l’e-learning, così come illustrato alle voci 40 e 41 della presente Scheda progettuale. Si evidenzia, inoltre, come l’attestato di “Esecutore BLSD” possa essere compreso all’interno del percorso di sviluppo di competenze trasversali risultando tale qualifica spendibile in diversi contesti sociali e di lavoro. In riferimento allo sviluppo di meta competenze, si rileva come la stretta interconnessione fra percorso formativo, impegno attivo dei volontari di servizio civile nelle attività del progetto e Bilancio delle Competenze consente ai volontari di servizio civile di maturare meta competenze che essi potranno applicare non solo all’interno della stessa esperienza di servizio civile, ma anche nel lavoro e in ogni altro contesto in cui si troveranno ad impegnarsi. Il coinvolgimento nelle attività costantemente monitorato dall’OLP e da volontari esperti; la riflessione all’interno del percorso formativo su quanto viene dai volontari sperimentato e vissuto nel corso della realizzazione del progetto; l’analisi delle competenze maturate e dei propri punti di forza e debolezza all’interno del Bilancio di competenze; la partecipazione attiva all’interno di un progetto caratterizzato da una elevata complessità del contesto di riferimento; la forte valenza relazionale dell’impegno nelle attività del progetto; la costante necessità di organizzare e modulare gli interventi in funzione di esigenze nuove e mutevoli; tutti questi elementi concorrono a far maturare nei volontari una capacità di lettura dei contesti complessi, una consapevolezza delle dinamiche relazionali e delle proprie modalità di gestirle, una conoscenza delle proprie modalità di azione e reazione nelle situazioni, un’ottica progettuale nell’affrontare il futuro, una capacità di modulare le proprie conoscenze e competenze in modo consapevole e costruttivo all’interno di situazioni lavorative e di vita anche molto diverse fra loro. 46) Eventuali collegamenti con il mondo del lavoro: Bilancio delle competenze Attuatore: IAL – Istituto per la formazione professionale di Roma e Lazio. L’Istituto in questione svolge l’attività di bilancio di competenze in quanto accreditato presso la Regione Lazio per lo svolgimento di attività di Orientamento. L’accreditamento è stato riconosciuto allo IAL con DGR n. 1510 del 21/11/2002 con codice di accreditamento 0071IL-6. Descrizione All’interno del presente progetto è stato previsto un percorso di bilancio delle competenze, finalizzato alla definizione di un profilo individuale che consenta, coerentemente con il contesto e con le risorse individuate, di inserire, nel limite del possibile, il singolo volontario in strutture idonee rispetto alle caratteristiche personali (attitudinali, motivazionali, ecc..). A questo scopo verranno realizzati interventi strutturati di gruppo che aiutino il singolo beneficiario a definire con precisione le proprie capacità, competenze e aspirazioni professionali. Nell’ottica dell’adozione di strategie di empowerment, al termine del periodo di servizio civile, si procederà ad una valutazione e certificazione delle competenze acquisite e derivate dallo svolgimento dell’intero percorso, superando, con ciò, gli obiettivi classici del solo bilancio delle competenze, il cui intento è la comparazione delle competenze attese con quelle possedute all’inizio, e non anche alla fine, di un’attività lavorativa. Per lo sviluppo di questa azione conclusiva si stabiliranno collegamenti con le attività di monitoraggio e valutazione tanto del progetto quanto della formazione, con particolare riferimento a quella specifica. Per la verifica delle competenze acquisite dai volontari in ambito non formativo sarà cura dell’Operatore Locale di Progetto elaborare un documento di sintesi (di cui verrà fornita traccia all’inizio di progetto) che riporti le attività in cui il volontario è stato coinvolto e, per ogni tipologia di attività, le competenze acquisite. Obiettivi dell’azione di bilancio delle competenze L’obiettivo generale di quest’azione è quello di produrre un documento di sintesi che consenta agli OLP di orientare i volontari in servizio civile in attività che valorizzino ed accrescano le loro capacità ed attitudini personali. Per raggiungere l’obiettivo generale saranno perseguiti i seguenti obiettivi operativi: ¾ Condividere con i destinatari gli obiettivi del percorso di bilancio; ¾ Identificare competenze e potenzialità che il destinatario può investire nella elaborazione/realizzazione di un progetto professionale e di vita; ¾ Identificare fabbisogni formativi individuali sia manifesti che latenti; Certificare, in chiusura di progetto, le competenze acquisite sia nell’ambito della formazione che in quello delle attività realizzate Struttura dell’intervento Ognuna delle azioni di bilancio si svolgerà nell’arco di mezza giornata e verrà rivolta a piccoli gruppi (6 persone circa) secondo la seguente articolazione: ¾ Fase Preliminare ¾ Fase Investigativa ¾ Fase Conclusiva Nel dettaglio ogni fase sarà così realizzata. Fase preliminare con: Esposizione degli obiettivi e delle attività della valutazione delle competenze e sua funzione nell’ambito del progetto nel suo insieme; ¾ Attivazione e motivazione dei destinatari Fase investigativa con Questionario in plenaria al fine di: ¾ Identificare i bisogni individuali; ¾ Ricostruire l’itinerario scolastico, professionale e personale; ¾ Individuare i contenuti delle attività e delle competenze utilizzate nella vita e valutazione del grado di possesso; ¾ Individuare competenze specifiche da utilizzare nel corso del progetto; ¾ Individuare gli interessi, i valori, le aspirazioni e i principali fattori di motivazione; Individuare informazioni sull’ambiente socio-professionale ed economico, per poter prefigurare percorsi realistici di sviluppo personale e professionale. Fase conclusiva con ¾ analisi individuale degli elementi raccolti e l’individuazione delle possibilità di evoluzione professionale nel settore individuato dal progetto; Certificazione delle competenze acquisite durante le attività di progetto, elaborata verificando con il volontario gli esiti delle valutazioni effettuate durante lo svolgimento del progetto e contenute nel dossier individuale Prodotti di bilancio: Per la fase preliminare: Contratto di bilancio Per la fase investigativa: Portfolio delle competenze Per la fase conclusiva: Progetto di sviluppo personale e attestato di acquisizione di competenze Accordi per il riconoscimento delle competenze Fusilla srl, società attivamente impegnata nel campo della progettazione e realizzazione di nuovi strumenti tecnologici di comunicazione e nella formazione informatica professionale, valorizza l’esperienza realizzata dai volontari impegnati nel progetto, rilasciando attestato di frequenza al modulo informatico. Stages La Cooperativa “Percorsi Zebrati” di Roma, che si rivolge a ragazzi disabili ed ha lo scopo di promuovere e favorire l’integrazione sociale e lo sviluppo degli stessi attraverso attività ludico-espressive, di animazione, di formazione e di riabilitazione, offre un periodo di stage di 3 mesi, per attività nei corsi di autonomia sociale con ragazzi con ritardo cognitivo, ai volontari di servizio civile che abbiano portato a termine il progetto di servizio civile e ne facciano richiesta. La Cooperativa si impegna a rilasciare un attestato di partecipazione al termine dello stage. La Cooperativa “Gli anni in tasca” di Viterbo, che si occupa di un progetto di carattere assistenziale e operativo rivolto a ragazzi e adulti con disagio psicomotorio, offre un periodo di stage di 2 mesi (60 giorni), per attività di accompagnamento e assistenza a persone diversamente abili, ai volontari di servizio civile che abbiano portato a termine il progetto di servizio civile e ne facciano richiesta. La Cooperativa si impegna a rilasciare un attestato di partecipazione al termine dello stage. La Struttura Semplice Interdistrettuale Disabile Adulto dell’Azienda AUSL di Viterbo, che si occupa di utenti maggiorenni, con patologie psico-motorie, sensoriali e/o difficoltà relazionali, offre un periodo di stage di almeno un mese, ai volontari di servizio civile che abbiano portato a termine il progetto di servizio civile e ne facciano richiesta. L’Ente si impegna a rilasciare un attestato di partecipazione al termine dello stage. Roma, 31 ottobre 2008 Il Progettista Il Responsabile legale dell’ente/ Il Responsabile del Servizio civile nazionale