TRAPIANTO DI MIDOLLO OSSEO

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TRAPIANTO DI MIDOLLO OSSEO
Azienda Ospedaliera Universitaria Senese
Dipartimento Oncologico
U.O.S.A Centro trapianti e terapia cellulare
Responsabile Dott. Giuseppe Marotta
Il trapianto di midollo autologo
A cura di
Dott. Giuseppe Marotta
Dott.ssa Simona Sammassimo
Dott.ssa Monica Tozzi
I.P. Marzia Berni
e del personale infermieristico della Sezione Trapianti
Il trapianto di midollo osseo (TMO) è una procedura medica, relativamente
Condizioni necessarie per il trapianto di midollo osseo
nuova, usata per trattare malattie che un tempo erano considerate incu-
Per effettuare il trapianto è necessario che il paziente
sia in discrete con-
rabili. Sin dal primo successo nel 1968, il TMO è stato impiegato nella cura
dizioni generali: età, diagnosi e stadio della malattia sono i fattori presi in
delle leucemie, dell’anemia aplastica, dei linfomi, del mieloma multiplo e dei
considerazione dai medici prima di proporlo.
tumori solidi come il cancro della mammella e delle ovaie.
Prima di avviare la procedura per il trapianto vengono effettuati diversi
esami per valutare la funzionalità cardiaca, polmonare, renale e di altri or-
Cos’è il midollo osseo?
gani vitali.
Il midollo osseo è un tessuto del nostro organismo che si trova all’interno
Il successo di un trapianto di midollo osseo richiede un esperto team me-
delle ossa e che, in particolare a livello di sterno, vertebre, coste e bacino,
dico e infermieristico che possa prontamente riconoscere ed intervenire
contiene le cellule staminali che producono le cellule circolanti del sangue.
su eventuali
Queste ultime comprendono i globuli bianchi (leucociti) che combattono
portanza di un supporto psicologico che, qualora richiesto, può essere
problemi ed effetti collaterali. Inoltre, è da sottolineare l’im-
le infezioni, i globuli rossi (eritrociti) che trasportano l’ossigeno a tutti gli
messo a disposizione per i pazienti ed i loro familiari.
organi e le piastrine, che fronteggiano eventuali perdite di sangue facendo
Raccolta delle cellule staminali emopoietiche
coagulare il sangue.
Le cellule mature che circolano nel sangue periferico derivano da cellule
Perché il trapianto?
“mamme” che sono chiamate “cellule staminali”. Quando i medici raccol-
Nei pazienti con leucemia le cellule malate interferiscono con la produ-
gono il midollo osseo per utilizzarlo in un trapianto, stanno cercando pro-
zione di cellule normali, accumulandosi nel midollo osseo e nel sangue ed
prio le cellule staminali.
invadendo anche altri tessuti. Per distruggere queste cellule malate bisogna
impiegare alte dosi di chemioterapici e/o radiazioni. Queste terapie però
Queste cellule sono concentrate nel midollo osseo ma possono essere
non uccidono solo le cellule malate ma colpiscono anche le cellule staminali
rilevate anche nel sangue periferico. La loro concentrazione in circolo è
sane che si trovano nel midollo. Il trapianto consente di utilizzare radiazioni
comunque 1/100 di quella presente nel midollo.
e/o chemioterapici altamente tossici perché permette poi la “sostituzione”
del tessuto malato e/o danneggiato con il midollo da trapiantare.
La procedura impiegata per prelevare le cellule staminali dal sangue periferico è simile al processo utilizzato per raccogliere le piastrine dal sangue
Tipi di trapianto
dei donatori. I pazienti (o i donatori) sono collegati ad una macchina detta
Nel TMO, il midollo del paziente viene distrutto ed un midollo sano, rein-
“separatore cellulare”. Questa procedura viene eseguita dopo appropriate
fuso nel circolo sanguigno, migra nelle cavità all’interno delle ossa, “attec-
manovre di “mobilizzazione”, ovvero tecniche che consentono di aumen-
chisce” e comincia a produrre cellule del sangue normali. Se il midollo da
tare il numero delle cellule staminali nel sangue periferico. A questo scopo
reinfondere viene prelevato da un donatore, il trapianto viene definito “al-
viene utilizzato un farmaco, il “fattore di crescita granulocitario”, da solo o
logenico”. In una situazione di questo tipo il nuovo midollo osseo dovrà
in coda ad una chemioterapia.
essere compatibile con quello del paziente. Il donatore potrà essere un
La raccolta delle cellule staminali o “staminoaferesi” è una manovra indo-
fratello o una sorella (nel 25% dei casi) oppure un donatore non-familiare
lore che dura in genere 4 ore.
(iscritto al Registro Internazionale dei donatori di midollo osseo). In altri
Le cellule raccolte vengono successivamente congelate e conservate a -
casi, può essere utilizzato il midollo del paziente stesso e questo tipo di
160° C (criopreservazione).
trapianto viene definito “autologo”.
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Nei pazienti per i quali è difficile ottenere un numero sufficiente di cellule
Inoltre, verranno presi provvedimenti precauzionali al fine di minimizzare
staminali attraverso la staminoaferesi, si procede alla raccolta con un pre-
l’esposizione del paziente a virus e batteri.
lievo di midollo osseo. Questa manovra viene effettuata in sala operatoria
Una volta raggiunti i normali valori dei globuli bianchi, dei globuli rossi e
per mezzo di aspirazioni multiple dalle creste iliache e richiede una ane-
delle piastrine, saranno gradualmente diminuiti antibiotici e trasfusioni; il
stesia generale.
paziente potrà essere dimesso purché non siano sopraggiunte altre com-
Quando si esaurisce l’effetto dell’anestesia, il soggetto può avvertire un
plicazioni. Il ricovero per un trapianto dura mediamente dalle quattro alle
senso indolenzimento a livello della sede di raccolta. Tale procedura com-
cinque settimane.
porta un basso rischio ed un minimo disagio.
Cosa avverte il paziente durante il trapianto?
Regimi di condizionamento
Un trapianto di midollo osseo è una procedura impegnativa fisicamente e
Una volta ricoverato nella Sezione Trapianti, il paziente viene sottoposto
psicologicamente, sia per il paziente che per i suoi familiari; è un percorso
a diversi giorni di chemioterapia con lo scopo di distruggere il midollo
debilitante. Possono essere avvertiti i sintomi tipici dell’influenza come
osseo (ed in particolare le cellule malate) e creare spazio nelle cavità ossee
nausea, vomito, diarrea, febbre e debolezza ma ovviamente per un periodo
midollari per il nuovo midollo. Questa terapia viene definita “regime di
più lungo. Anche le normali azioni quotidiane come alzarsi e guardare la
condizionamento”. Prima del condizionamento, viene inserito un piccolo
TV possono richiedere più energia di quella che il paziente possiede. Com-
tubicino flessibile, chiamato Catetere Venoso Centrale (CVC), in una
plicazioni come infezioni, sanguinamenti o risentimento epatico possono
grande vena al di sopra del cuore, che viene utilizzato per la reinfusione
creare un disagio aggiuntivo. Il dolore è generalmente controllato con i
delle cellule staminali, per la somministrazione di farmaci e per l’eventuale
farmaci. Possono verificarsi irritazioni a livello della mucosa della bocca
supporto trasfusionale.
che rendono difficoltosa l’alimentazione. I medici e gli infermieri sono co-
La procedura trapiantologica
nienze.
munque a disposizione per aiutare i pazienti ad affrontare queste eve-
Dopo un giorno o due dal termine della terapia di condizionamento, le
cellule staminali precedentemente raccolte, vengono scongelate e reinfuse
tramite il CVC. Non è una procedura chirurgica e pertanto viene effettuata
nella camera del paziente e non in una sala operatoria.
Complicanze associate al trapianto di midollo
osseo
L’attecchimento
Le 2-4 settimane successive al trapianto sono le più critiche. Infatti, le alte
dosi di chemioterapici somministrate con il condizionamento hanno distrutto il midollo osseo, riducendo la produzione delle cellule circolanti
nel sangue. In tale periodo le cellule staminali raggiungono le cavità ossee
midollari e cominciano a produrre le normali cellule del sangue. Pertanto,
in questo periodo, il paziente è soggetto
a infezioni e a sanguinamenti e
potrà aver bisogno della somministrazione di diversi antibiotici, di trasfusioni di piastrine per prevenire emorragie e di globuli rossi per contrastare
l’anemia.
Le infezioni
L’aria che respiriamo, il cibo che mangiamo, gli oggetti che tocchiamo ogni cosa con cui entriamo in contatto nella vita quotidiana - sono potenziali sorgenti d’infezione batterica, virale o fungina. Per una persona sana
queste situazioni non destano particolare preoccupazione in quanto l’organismo con il suo sistema immunitario lavora per difendersi da questi microrganismi.
Per un paziente trapiantato, invece, la situazione è del tutto diversa. La te4
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rapia di condizionamento eseguita compromette il sistema immunitario e,
Le infezioni virali che intercorrono dopo il trapianto possono anche essere
fino a quando il nuovo midollo non attecchisce e non produce cellule del
il risultato di virus già presenti nell’organismo in fase “dormiente”.
sangue circolante, i pazienti sono estremamente vulnerabili.
Le infezioni più comuni sono causate da:
• Herpes Simplex: può provocare lesioni a livello della bocca o dei geni-
Le prime due settimane che seguono il trapianto sono le più critiche e,
tali.
sebbene il rischio di infezione si riduca costantemente man mano che si
•
verifica il recupero ematologico, il sistema immunitario della maggior parte
polmoni. Le più preoccupanti sono le polmoniti e le enteriti.
dei pazienti rimane compromesso anche per più di un anno dopo il tra-
• Varicella Zoster: può provocare un rush eritematoso pruriginoso con ve-
pianto.
scicole, che segue il territorio di distribuzione di un nervo infetto e che
Citomegalovirus: può colpire diversi organi tra cui fegato, colon, occhi e
determina dolore.
Il sistema immune
Consiste in una rete difensiva di cui il nostro organismo dispone per combattere infezioni; è costituito da molti organi, tessuti, cellule e proteine,
L’infertilità
ognuno dei quali con un ruolo specifico.
Una delle informazioni più delicate da trasmettere al paziente che si ap-
La pelle e la mucosa della bocca e del naso fungono da prima barriera. Se
cità
vi sono delle lesioni i microrganismi possono entrare in circolo, causando
chemioterapia e/o radioterapia che possono danneggiare le cellule germi-
infezioni in qualsiasi parte del nostro organismo.
nali.
presta al trapianto di midollo osseo è la possibilità di riduzione della capariproduttiva
dovuta, più
che
al
trapianto
in
sè, alle
alte
dosi
di
Non tutti i pazienti sottoposti a trapianto vanno incontro alla sterilità. Le
Le infezioni batteriche
probabilità variano a seconda dell’età, del sesso, della maturità sessuale,
Le infezioni batteriche sono le più comuni nelle prime due settimane dopo
oltre al tipo ed al dosaggio di chemioterapia.
il trapianto e sono soprattutto di tipo intestinale, cutaneo e mucoso (in
modo particolare nella bocca). Quando individuate e trattate prontamente
con antibiotici, le infezioni batteriche sono facilmente risolvibili.
Norme comportamentali per il paziente
Le infezioni fungine
I funghi sono primitive forme di vita che noi incontriamo quotidianamente
(per esempio la muffa del pane). Anche queste infezioni sono frequenti nei
primi mesi dopo il trapianto, in particolare le più comuni sono dovute alla
Nella Sezione Trapianti sono osservate precise norme comportamentali
per prevenire le infezioni causate da virus, batteri e funghi.
Candida (intestino, vagina) e all’Aspergillo (seni paranasali, polmoni).
L’igiene personale
Le infezioni virali
I virus sono microrganismi molto piccoli, più piccoli dei batteri che per
sopravvivere devono invadere altri organismi e moltiplicarsi al loro interno.
Sono molto difficili da trattare in quanto non sono disponibili molti farmaci
ad azione antivirale.
L’immunodepressione dovuta alle terapie rende necessaria una scrupolosa
igiene personale per prevenire possibili infezioni.
E’ importante quindi adottare i seguenti comportamenti:
• igiene scrupolosa delle mani e delle parti intime;
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• igiene del cavo orale;
mattino entro le ore 7.30 per non ostacolare le attività di pulizia e con-
• doccia giornaliera;
sentire l’esecuzione delle terapie e delle medicazioni. Il sapone liquido, ac-
• cambio giornaliero della biancheria intima e del pigiama;
quistato a scelta del paziente, deve essere di buona qualità.
• taglio totale dei capelli prima dell’ingresso nella Sezione Trapianti.
Nell’esecuzione della doccia occorre:
E’ inoltre importante controllare la cute e le mucose e comunicare tem-
• utilizzare le ciabatte di plastica dedicate esclusivamente alla doccia;
pestivamente agli infermieri ed ai medici l’eventuale comparsa di alterazioni
• bagnarsi e quindi insaponarsi procedendo dall’alto verso il basso (dalle
o lesioni.
zone più “pulite” a quelle più “sporche”: viso, collo, spalle, braccia, ascelle,
Il reparto fornisce teli sterili per asciugarsi dopo la doccia e salviette di
busto, ombelico, area genitale, gambe e piedi);
• porre particolare attenzione alle zone genitali, alle ascelle, all’ombelico e
carta per le mani.
a tutte le pieghe cutanee che andranno sciacquate e lavate nuovamente;
La rasatura della barba deve essere effettuata dal paziente utilizzando il
• conservare il flacone del sapone liquido ben chiuso, pulito ed asciutto;
rasoio elettrico; infatti questo tipo di rasoio provoca più difficilmente tagli
• al termine della doccia, asciugarsi utilizzando il telo da bagno fornito dal
o abrasioni che, in presenza della piastrinopenia (abbassamento del numero
reparto e seguendo lo stesso ordine del lavaggio;
delle piastrine), possono essere causa di un sanguinamento più abbondante
• evitare l’utilizzo di spugne.
del solito.
Si ricorda che la doccia quotidiana è molto importante e deve essere fatta
anche in presenza di febbre.
Il lavaggio delle mani
Le mani sono il principale veicolo di infezione ed è quindi evidente come
il loro lavaggio accurato sia, nella sua semplicità, il mezzo più importante e
L’igiene intima
più efficace per prevenire l’insorgenza di infezioni.
L’igiene intima va curata con particolare attenzione. Oltre al detergente
Le mani devono essere mantenute in ordine e curate, con le unghie corte,
intimo potranno essere utilizzati disinfettanti specifici su indicazione me-
senza smalto e prive di anelli e monili.
dico-infermieristica. La comparsa di eventuali irritazioni, arrossamenti o
Il lavaggio deve essere accurato, facendo particolare attenzione agli spazi
lesioni andrà immediatamente comunicata all’infermiere ed al medico, che
tra le dita, senza eccedere nel quantitativo di sapone che potrebbe deter-
prescriverà eventuali presidi medici.
minare irritazione cutanea.
Il lavaggio va ripetuto sempre:
La cura della pelle
• prima e dopo i pasti;
In seguito alle terapie la pelle può presentarsi arrossata e disidratata. Oltre
• prima dell’esecuzione della terapia orale;
ad eventuali terapie farmacologiche che verranno prescritte dal medico, è
• dopo l’utilizzo dei servizi igienici;
opportuno curare la pelle mantenendola idratata con prodotti adeguati
• sempre al rientro in stanza;
ed utilizzando un detergente poco aggressivo. Il personale infermieristico
• dopo aver toccato oggetti parzialmente “sporchi” provenienti dall’esterno
fornirà le informazioni sui prodotti più adatti (per esempio olio di man-
(per esempio giornali e riviste).
dorle dolci o una buona crema idratante).
La doccia
L’igiene del cavo orale
La doccia deve essere eseguita sempre, tutti i giorni, preferibilmente al
Nell’ambito dell’igiene personale la cura del cavo orale ha un’enorme im-
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portanza: una delle più frequenti complicanze dopo il trapianto è appunto
che inizialmente potrà sembrare strano e difficoltoso diventerà rapida-
la mucosite, che può manifestarsi in maniera più o meno marcata.
mente semplice e familiare. Gli infermieri sapranno dare i suggerimenti ed
La mucosite è un’infiammazione della mucosa sulla quale possono instau-
i consigli necessari.
rarsi delle infezioni, in particolar modo fungine, e comparire delle vere e
proprie lesioni.
L’alimentazione
Inoltre, le mucose possono sanguinare facilmente a causa della piastrino-
Durante e dopo il regime di condizionamento al trapianto, a causa degli
penia indotta dalle terapie. Fino a quando le condizioni del cavo orale lo
effetti collaterali, il paziente troverà difficile ed a volte impossibile alimen-
consentiranno, è consigliabile l’utilizzo di dentrificio e spazzolino (a setole
tarsi in modo normale.
sintetiche, morbide ed a punta arrotondata), più volte al giorno e sempre
dopo l’assunzione di cibo, dopodiché sciacquare la bocca con colluttori e
A causa della suscettibilità alle infezioni, aggravata nella fase acuta dalla fra-
soluzioni antifungine fornite dal personale infermieristico.
gilità della mucosa intestinale, è necessaria l’assunzione di una dieta a bassa
In presenza di sanguinamento e/o di mucosite il paziente verrà istruito
carica microbica adottata fin dall’ingresso nella Sezione Trapianti. Anche
dagli infermieri su come eseguire la pulizia della bocca con cotton-fioc e
dopo la dimissione il paziente dovrà sottostare a restrizioni dietetiche.
batuffoli di garza sterili.
I consigli dietetici e le informazioni dettagliate sul regime alimentare da
In presenza di lesioni sarà il personale infermieristico ad eseguire la pulizia
seguire verranno forniti durante la degenza e al momento della dimissione.
del cavo orale utilizzando medicamenti più specifici.
Il catetere venoso centrale e le pompe infusive
Per la reinfusione del midollo osseo, la somministrazione della chemioterapia, il supporto trasfusionale e l’alimentazione parenterale totale è indispensabile
il
posizionamento
di
un
CVC.
Questo
catetere
viene
posizionato, generalmente nella vena succlavia, nei giorni precedenti il ricovero da un medico anestesista, in anestesia locale e con una manovra
non particolarmente impegnativa. Il catetere fuoriesce dalla cute all’altezza
della clavicola. Gli infermieri di reparto effettueranno la medicazione del
CVC secondo le modalità previste e al bisogno qualora se ne presenti la
necessità. La medicazione sarà protetta da un cerotto impermeabile che
consente di effettuare la doccia senza bagnare la medicazione stessa.
Attraverso il CVC verranno effettuati anche i prelievi ematici e tutte le
terapie infusive; quindi, non sarà necessario utilizzare le vene periferiche
delle braccia, tranne che per particolari prelievi.
Le terapie e l’alimentazione parenterale (quando presente) vengono infuse
tramite apposite pompe, che regolano la velocità ed il tempo di infusione
nel modo voluto. Per un certo periodo le terapie saranno continue nelle
24 ore e quindi occorre abituarsi a compiere le normali attività della giornata collegati alla staffa dove sono attaccati i flaconi delle infusioni. Quello
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Caratteristiche della Sezione Trapianti
La Sezione Trapianti della Struttura complessa di Ematologia è situata al
IV piano del III lotto del Policlinico Le Scotte ed è così organizzato:
• una “zona filtro”;
• sei camere singole, a bassa carica microbica, ognuna fornita di servizi igienici;
• una medicheria.
La Sezione Trapianti ospita i pazienti che devono essere sottoposti a Trapianto di Midollo Osseo allogenico e Trapianto di Midollo Osseo autologo.
Le camere sono provviste di:
• letto articolato che può essere regolato, in base alle necessità del paziente, azionando le leve poste lateralmente;
• comodino per riporre gli effetti personali dotato di un ripiano snodabile
da usare, in caso di necessità, anche come tavolino per il pranzo ma non
come piano d’appoggio;
• pulsantiera prensile per richiamare l’attenzione del personale infermieristico e per accendere la luce posta alla testiera del letto.
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In aggiunta al letto ed al comodino, le camere sono dotate anche di arma-
• un’équipe di infermieri professionali;
dio, cassettiera, TV, poltrone relax, cyclette, piano d’appoggio e telefono
• personale ausiliario che fornisce le prestazioni di tipo
(per ricevere chiamate).
alberghiero.
L’isolamento protettivo
L’organizzazione delle attività di reparto
Tutta la Sezione Trapianti è concepita in modo da ridurre il rischio infettivo:
ore
6.00
l’aria, per esempio, viene filtrata e purificata da un sistema ad alta efficienza.
rifacimento dei letti e pulizia degli
ambienti;
Oltre a questi elementi strutturali, di fondamentale importanza per la ri-
ore
duzione del rischio infettivo, vi sono norme comportamentali, procedure
ore
7.00
igieniche e di pulizia da seguire scrupolosamente. Questi argomenti sono
ore 12.00
pranzo;
già stati trattati nei precedenti paragrafi, soprattutto per quanto riguarda
ore 15.00
somministrazione della terapia
8.15
i comportamenti richiesti al paziente e ai suoi familiari.
Lo staff medico
somministrazione della terapia e prelievi
ematochimici;
colazione;
pomeridiana e del tè;
ore 18.00
cena;
ore 20.00
somministrazione della terapia.
Nella Sezione Trapianti sono normalmente presenti due medici: un medico
strutturato responsabile ed un assistente. Essi sono entrambi presenti al
I pasti
mattino mentre il pomeriggio è generalmente presente uno dei due, coa-
La colazione viene preparata dal personale di reparto. I due pasti principali
diuvato dal medico di guardia, il quale si fa carico delle necessità del reparto
sono predisposti dalla cucina centralizzata dell’ospedale e, compatibilmente
il pomeriggio, la notte e i giorni festivi.
con le restrizioni dietetiche, è possibile effettuare la scelta del menu.
Le visite mediche
a garantire un’igiene adeguata.
Le tecniche di preparazione ed il metodo di distribuzione sono finalizzati
La visita medica viene effettuata tutte le mattine e generalmente anche al
pomeriggio; quando è presente soltanto il medico di guardia, la visita verrà
Gli orari e le modalità di
effettuata in caso di necessità.
Le visite ai pazienti sottoposti a trapianto sono soggette a precise restri-
visita ai pazienti
I colloqui con i medici
accolta solo in casi molto particolari, dietro motivazione clinica e con il
Per avere notizie sulle condizioni del proprio congiunto, i parenti autoriz-
consenso del medico.
zioni per l’elevato rischio di contrarre infezioni. Qualsiasi eccezione viene
zati potranno rivolgersi ai medici della Sezione Trapianti il lunedì ed il gio-
Si raccomanda quindi di attenersi scrupolosamente alle seguenti regole:
vedì dalle ore 11.30 alle ore 12.00. Il direttore della Struttura complessa
• per tutto il periodo del ricovero sono ammesse solo due persone i cui
riceve il martedì dalle ore 11.30 alle 12.00.
nomi vanno comunicati al momento dell’ingresso;
Si precisa che, al fine di garantire la riservatezza delle
persone ricoverate,
non si forniscono notizie telefoniche.
Il personale infermieristico
• può entrare una sola persona durante ogni turno di visita;
Orario di entrata
Orario di uscita
12.20 – 12.30
15.20 – 15.30
18.20 – 18.30
20.20 – 20.30
Il personale infermieristico che lavora nella Sezione Trapianti è costituito da:
• in alcune occasioni il parente dovrà allontanarsi dalla stanza di degenza
• un’infermiera diurnista;
per sostare nella zona filtro adiacente, senza uscire nel corridoio;
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• nel caso in cui il visitatore autorizzato sia impossibilitato a visitare il ri-
toni di chiamata (bip corto e bip lungo) e digitare il numero della stanza.
coverato per oltre 4-5 giorni, è possibile rivolgersi all’infermiera diurnista
Chi lo desidera può portare il cellulare.
Eccezion fatta per motivi di particolare urgenza, i familiari sono pregati di
per sostituire la persona.
non chiamare prima delle ore 12.30 e dopo le 21. E’ possibile per il paLe norme che il visitatore deve seguire
ziente comunicare con il personale digitando il numero 41.
Il visitatore, una volta giunto nella “zona filtro” (ambiente situato tra il re-
I pazienti possono ricevere telefonate dalle ore 13 alle 15 e dalle ore 19
parto comune e la zona trapianti), prima di accedere alla Sezione Trapianti
alle 21 o comunque in tutti i casi in cui siano presenti urgenti necessità di
dovrà:
comunicare con i propri congiunti.
1. Lasciare negli appositi armadietti tutto ciò che non occorre portare
L’occorrente per il ricovero
nella stanza del paziente;
Il paziente dovrà portare con sè:
2. Indossare le sovrascarpe;
• un ricambio giornaliero, di biancheria intima e
3. Indossare il camice monouso;
tato con Napisan e confezionato in buste di nylon nelle quali dovranno
4. Indossare cappello o cuffia monouso;
essere successivamente riposti gli indumenti usati. E’ sempre bene tenere
pigiama, lavato e disinfet-
5. Indossare la mascherina;
all’interno della stanza cambi sufficienti per più di un giorno che potreb-
6. Consegnare agli infermieri gli oggetti (indumenti, alimenti, ecc.) che de-
bero rendersi necessari in casi particolari;
vono essere introdotti nella stanza del paziente.
• due paia di ciabatte lavabili (un paio per la camera ed uno per la doccia);
7. Lavare le mani ed i polsi. Le mani sono un ottimo mezzo di trasmissione
• uno spazzolino da denti nuovo con setole di nylon morbide a punte ar-
delle infezioni ed il semplice lavaggio (apparentemente operazione di poco
rotondate e un dentifricio nuovo dotato di dispersore;
conto) è un mezzo molto efficace per prevenirle. Prima di procedere al
• sapone detergente;
lavaggio, ricordare di togliere anelli e monili.
• burrocacao;
Inoltre, all’interno della camera di degenza il visitatore non deve mai to-
• crema idratante nuova dotata di dispersore;
gliersi gli indumenti di protezione e non può assolutamente usare i servizi
• bottiglie d’acqua da mezzo litro;
igienici del paziente. In caso di necessità il visitatore deve uscire dalla Se-
• cucchiaini, bicchieri e tazze monouso (per esempio
zione Trapianti, lasciando gli indumenti protettivi all’ingresso. Rientrando
da macedonia), tovaglioli e fazzoletti di carta;
dovrà indossare nuovamente gli stessi e ricordare di lavarsi le mani (even-
• rasoio elettrico (per gli uomini);
tual mente indossare guanti monouso).
• per chi lo desidera una giacca da camera ed un copricapo; nei primi e
Se il visitatore entra in contatto con oggetti potenzialmente sporchi all’in-
negli ultimi giorni di ricovero è utile disporre di una giacca o un giubbotto
terno della camera (in particolare padella e pappagallo) deve lavarsi le mani
da indossare per uscire;
nel bagno della camera (non bisogna stancarsi di lavare accuratamente le
• materiali per lavori manuali (uncinetto, maglia) purché nuovi ed imbu-
mani). All’interno della stanza sono disponibili guanti monouso che pos-
stati.
sono essere usati per manipolare appunto padelle o pappagalli.
Oggetti di svago
Il telefono
E’ possibile portare oggetti personali, libri e riviste imbustati ed il neces-
Nelle camere è disponibile un apparecchio telefonico abilitato a ricevere
sario per ascoltare la musica: lo spazio all’interno della camera è limitato,
chiamate. E’ necessario comporre il numero 0577 586747, attendere due
ma sarà bene accetto tutto ciò che potrà contribuire a rendere meno “no-
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iosa” la degenza. Chi lo desidera può portare il computer e/o consolle per
videogiochi.
Oggetti non consentiti
All’interno della stanza sterile non possono essere introdotti:
• teli in spugna e accappatoi;
• spugne da doccia;
• alimenti deteriorabili;
• quotidiani;
• qualsiasi altro oggetto che non sia stato valutato dal personale.
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