Finanziamenti e tassi

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Finanziamenti e tassi
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che si rimborserà solo il capitale ricevuto in prestito. Non è così. Il “Tasso
Zero” è quello nominale (TAN), mentre il tasso effettivo è in realtà più
elevato, in quanto si devono calcolare anche tutte le spese accessorie,
sempre dovute e spesso elevate (il costo effettivo del finanziamento è
quello indicato dal TAEG).
Particolare attenzione deve essere rivolta ai finanziamenti che prevedono
l’inizio del pagamento dopo alcuni mesi dall’acquisto del bene o del servizio (auto, televisore, telefonino, vacanza, ecc.). In questo caso, il TAEG
è superiore a quello generalmente previsto per un finanziamento il cui
rimborso rateale inizia immediatamente, in quanto gli interessi iniziano
a decorrere dal momento della sottoscrizione del contratto e non da
quando inizia effettivamente il rimborso.
Nel caso in cui, durante la vita del finanziamento, la banca o la società finanziaria modifichino il tasso di interesse applicato o le ulteriori
spese accessorie (ad esempio, la commissione d’incasso dovuta per il
versamento delle rate), il consumatore deve essere informato per iscritto
almeno 30 giorni prima dell’applicazione delle variazioni. Il consumatore ha, comunque, la facoltà di recedere dal contratto entro 60 giorni
dal ricevimento della comunicazione, estinguendo il finanziamento alle
condizioni previste dal contratto originario. In mancanza dell’avviso al
consumatore, le variazioni non sono applicabili.
Oltre alle condizioni previste contrattualmente, il consumatore deve
valutare anche altri aspetti, quali la serietà della banca o della società finanziaria, la qualità dei prodotti e dei servizi offerti, la rapidità e la semplicità della procedura precontrattuale, la facilità dei pagamenti rateali.
È importante sapere che il consumatore ha il diritto di informarsi in
maniera precisa ed esauriente circa il contenuto del contratto di finanziamento che sta per sottoscrivere e, quindi, di ottenere, oltre ai fogli
informativi, anche una copia del contratto stesso, senza impegno di successiva adesione.
PER SAPERNE DI PIÙ
• Sito: www.adiconsum.it
• Sportelli territoriali Adiconsum
Test noi consumatori • Periodico settimanale di informazione e studi su consumi, servizi, ambiente • Anno XIX • n.32 • 25 maggio 2007
Stampa: Arti Grafiche S.Lorenzo s.r.l., Via dei Reti 36 - 00185 Roma • Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. in L.46/2004) art.1, comma 2 - DCV Roma
Consigli utili
• Attenzione ai prestiti a “Tasso Zero”. La pubblicità vorrebbe far credere
• Diffidare dei prestiti a “tasso zero”
• Fare sempre riferimento al Tasso
Effettivo (TAEG) per valutare il costo
del finanziamento
• Durante la vita del finanziamento tassi
di interesse e spese accessorie possono
essere variate soltanto previa informazione
del consumatore, che ha facoltà di recesso
Finanziamenti
e tassi d’interesse
Finanziamenti e tassi di interesse
Quando vediamo la pubblicità di un’automobile o di un elettrodomestico che è possibile acquistare a rate o quando il venditore ci sottopone il
contratto di finanziamento per il loro acquisto, leggiamo delle sigle di cui
spesso non conosciamo il significato, anche se sono molto importanti. Si
tratta del TAN, del TAEG, del TEG, dell’ISC, termini che indicano il tasso di
interesse e, quindi, quanto ci costerà un prestito.
Cos’è il TAEG
Il TAEG è il Tasso Annuo Effettivo Globale, cioè un tasso percentuale
che indica il costo complessivo di un finanziamento erogato da una banca
o da una società finanziaria.
Il modo di calcolare il TAEG è complicato, dovendo prendere in considerazione il tasso nominale e tutte le spese accessorie del finanziamento,
quali le assicurazioni obbligatorie, le spese di istruttoria della pratica, le
eventuali commissioni d’incasso (ad esempio il pagamento a mezzo RID
bancario) e le eventuali commissioni di mediazione.
Non sono comprese nel TAEG le imposte, le tasse e le voci non obbligatorie (ad esempio l’assicurazione facoltativa, scelta dal debitore).
Il TAEG non serve per calcolare il costo della singola rata, che è calcolato
sulla base del tasso nominale, ma fa conoscere, in termini percentuali, il
costo totale del finanziamento.
Se nel contratto di finanziamento non è riportato il TAEG o è indicato
con un valore eccessivo, verrà applicato un tasso più vantaggioso per il
consumatore, pari al tasso nominale minimo dei BOT emessi nei dodici mesi
precedenti la conclusione del contratto di finanziamento, mentre l’intermediario finanziario sarà soggetto a sanzione.
Cos’è l’ISC
L’ISC è l’indice sintetico di costo, che è un tasso identico al TAEG ma è
previsto per alcune particolari tipologie di finanziamento, quali ad esempio
i mutui fondiari, le anticipazioni bancarie, ecc. Le modalità di calcolo del
TAEG e dell’ISC sono uguali.
Cos’è il TAN
Il TAN è il Tasso annuo nominale, cioè il solo tasso di interesse percentuale applicato al prestito, senza il calcolo di tutte le altre spese che il debitore deve pagare (calcolate, invece, nel TAEG). È chiaro allora che quando
si chiede un finanziamento si deve sempre fare attenzione al TAEG e non al
TAN, in quanto solo il primo indica il costo complessivo che il debitore deve
effettivamente sostenere. La legge obbliga le banche e le società finanziarie
ad indicare esattamente e chiaramente il TAEG ogniqualvolta propongano un
finanziamento o pubblicizzino l’acquisto rateale di un bene o di un servizio.
In ogni contratto e nel documento di sintesi deve quindi essere obbligatoriamente riportato il TAEG o l’ISC.
Negli annunci pubblicitari, inoltre, nel caso in cui il TAEG venga proposto
ad un tasso particolarmente basso solo per un certo periodo, deve obbligatoriamente essere indicata anche la durata della promozione stessa.
Conoscere il TAEG consente anche di valutare la convenienza di un finanziamento rispetto ad altri. Infatti, la comparazione di diverse proposte di
finanziamento non può essere effettuata sulla base del solo TAN, in quanto
un tasso più basso, apparentemente migliore, potrebbe invece risultare
meno vantaggioso proprio perché il TAN non comprende tutte le voci di
spesa che il debitore dovrà affrontare.
La valutazione del solo TAN può risultare, quindi, addirittura fuorviante.
Esempio: due prestiti di 1.000,00 euro ciascuno, da rimborsare in 24
mesi, uno con un TAN del 9%, una rata di 45,68 euro e spese di istruttoria
di 50,00 euro, l’altro con il TAN del 10% e una rata di 46,14 euro, ma senza
spese di istruttoria. Il prestito con il TAN più basso ha un TAEG del 16,27%,
mentre quello con il TAN più alto ha un TAEG del 10,46%. In questo caso il
consumatore dovrà quindi scegliere il secondo prestito in quanto più conveniente anche se prevede un TAN più alto.
Cos’è il TEGM
Il TEGM è il Tasso Effettivo Globale Medio. È un tasso molto importante,
perché è quello che consente di verificare l’applicazione di eventuali tassi di
usura. La legge contro l’usura prevede infatti che “per la determinazione del
tasso di interesse usurario si tiene conto delle commissioni, remunerazioni
a qualsiasi titolo e delle spese, escluse quelle per imposte e tasse, collegate
all’erogazione del credito”.
Il TEGM è aggiornato ogni tre mesi in apposite tabelle di rilevazione pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale con decreto del Ministro del Tesoro e varia a
seconda delle diverse categorie di operazioni (apertura di credito, prestiti,
cessione del quinto, factoring, leasing, mutui, anticipi, credito al consumo)
e delle diverse classi di importo.
Per verificare se un tasso d’interesse supera la soglia di usura, va confrontato con il TEGM riportato nelle tabelle di rilevazione, maggiorato del
50%: quindi, se il tasso contrattualmente previsto è superiore del 50% rispetto a quello indicato dal Ministero, il tasso è usurario.
Se il tasso applicato è usurario, la clausola contrattuale che lo prevede
è nulla ed il consumatore non deve pagare alcun interesse; inoltre può denunciare il creditore per il reato di usura. Da ricordare che il calcolo per
la verifica del tasso di usura deve essere effettuato in base alle tabelle di
rilevazione aggiornate nel momento della sottoscrizione del contratto e non
durante la vita del finanziamento.