Festa del Circo Contemporaneo

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Festa del Circo Contemporaneo
Festa del Circo Contemporaneo da domenica 2 a domenica 16 novembre 2014 Chapiteau El Grito sul lungomare Regina Margherita Giardinetti di piazza Vittorio Emanuele II El Grito verso Oriente Domenica 2 novembre ore 17.30 e ore 21 Circo El Grito 20 DECIBEL ­ Non c'è storia senza ascolto di e con Fabiana Ruiz Diaz e Giacomo Costantini messa in scena Louis Spagna ricerca acrobatica Catherine Magis compagno di giochi Giorgio Rossi aiuto alla concezione musicale Paul Miquet luci Domenico De Vita scenografie Thyl Beniest e Sebastien Boucherit costumi Beatrice Giannini durata 65’ consigliato a partire dai 6 anni «20 Decibel» è un’esplosione di fantasia e libertà, provocazione e bellezza. Un invito all’ascolto, ad affinare i sensi per percepire il “piccolo” che si nasconde dietro “l’evidente”. Un viaggio in un universo dove acrobazie aeree, colpi di pistola, danze e giocolerie non devono prevalere su immagini e suoni più tenui. I corpi si trasformano, le riflessioni possono durare all'infinito, gli oggetti suonano la loro anima. Lunedì 3 novembre ore 21 Cooperativa Thalassia STORIA D’AMORE E ALBERI liberamente ispirato a «L’uomo che piantava gli alberi» di Jean Giono di Francesco Niccolini con Luigi D’Elia scene Luigi D’Elia con l’amichevole collaborazione di Enzo Toma luci Paolo Mongelli regia Francesco Niccolini e Luigi D’Elia durata 60’ circa Un piccolo uomo dal passo da pinguino entra in sala, si aggira nello spazio. Ha una valigia recuperata chissà dove, tenuta insieme da spago e ricordi. Un barbone, verrebbe da pensare. Eppure quando parla sa essere molto tenero, e ti vien voglia di ascoltarlo, tanto sembra indifeso e bisognoso di aiuto. Ma chi è? È evidentemente emozionato: vorrebbe parlare ma ha paura. Poi, finalmente, attacca e racconta, racconta di nuvole perdute, cieli e montagne, ma soprattutto racconta di un grande uomo, piccolo giardiniere di Dio, della sua poetica resistenza e della sua ostinata generosità. Racconta dell’uomo che piantava gli alberi. Martedì 4 novembre ore 21 Meridiani Perduti TORNO SUBITO di e con Sara Bevilacqua drammaturgia Emiliano Poddi voce Daniele Guarini pianoforte Daniele Bove luci Paolo Mongelli grafica e video Piero Gioia 10 settembre 1943: Vittorio Emanuele III sbarca a Brindisi, l’unica città dove non ci sono né nazifascisti né anglo‐
americani, il posto perfetto se sei un re in fuga da una guerra planetaria. E proprio in questo caos che una giovane modista brindisina, dal nome straniero e dai modi garbati va incontro all’occasione della sua vita. «Torno Subito» è il frutto di un lungo lavoro di ricerca. Una ricerca condotta da Sara Bevilacqua attraverso le memorie di chi, quei giorni, li ha vissuti in prima persona. Oltre sessanta nonni sono stati intervistati e hanno contribuito, con i loro racconti a far vivere i personaggi protagonisti di questa storia. Martedì 4, mercoledì 5, giovedì 6, venerdì 7 novembre ore 10.30 Sabato 8 novembre ore 17.30 e ore 21 Circo El Grito DRUMS AND CIRCUS di Fabiana Ruiz Diaz e Giacomo Costantini con Fabiana Ruiz Diaz, Giacomo Costantini e Timoteo Grignani luci Domenico De Vita durata 55’ circa consigliato a partire dai 6 anni Questa storia comincia 267 anni fa. Mentre Johann Sebastian Bach finisce di comporre l’ultimo preludio del Clavicembalo Ben Temperato, in Sudamerica nelle terre desolate della Pampa uruguagia un vitello fissa negli occhi un cavaliere. Quel cavaliere faceva roteare in aria delle sfere di pietra attaccate a dei lacci di cuoio. Quel cavaliere, per noi uomini è un Gaucho, per il vitello è solo morte. Intanto in Inghilterra un bambino di due anni sogna di volare in groppa ad un purosangue. È Philip Astley che 24 anni dopo, per potersi esibire in acrobazie a cavallo, costruirà la prima pista da circo del mondo. Questi sono gli avi di «Drums and Circus». Mercoledì 5, venerdì 7 novembre ore 21 Compagnia Dromosofista EL CUBO LIBRE di e con Timoteo e Rugiada Grignani, Facundo e Santiago Moreno durata 55’ circa consigliato a partire dai 6 anni Intorno a un neutro cubo nero quattro curiosi personaggi danno vita a una spirale di trasformismi surreali e poetici, accompagnandosi con la musica dal vivo. Due giacche prenderanno vita per raccontarvi la loro tragica storia d’amore, a un chitarrista potranno non bastare quattro mani nell’eseguire un tango appassionato, uno scontroso musicista nano ci presenterà la danza di due ballerini fuori dal comune. Lo spettacolo, a momenti divertente e a tratti commovente, suggerisce con delicatezza il valore della creatività nella vita. «El Cubo Libre» è l’incontro tra la vitalità della musica, la spontaneità del teatro di strada e la poesia del teatro di figura. PROGETTO SPECIALE ingresso gratuito Giovedì 6 novembre ore 21 Wu‐Ming / Mariano Tomatis / Circo El Grito Laboratorio di Magnetismo Rivoluzionario durata 65’ circa consigliato a partire dai 14 anni Il «Laboratorio di Magnetismo Rivoluzionario» è un’originale presentazione‐spettacolo del nuovo romanzo del collettivo Wu Ming «L’armata dei sonnambuli» con interventi degli autori, dimostrazioni di mesmerismo, coreografie circensi e un esperimento di sonnambulismo chiaroveggente. Wu Ming è il nome che accomuna il collettivo di scrittori di Q, 54, Manituana, Altai e svariati altri libri. In cinese mandarino wu ming significa «nessun nome» e l’espressione viene spesso usata per siglare la pubblicistica dissidente. I Wu Ming, secondo le intenzioni programmatiche dichiarate nel loro sito, manifestano la «ferma intenzione di non diventare personaggi, romanzieri pacificati da salotto o scimmie ammaestrate da premio letterario». All’opposto rivendicano «radicalità di proposte e contenuti, slittamenti identitari, eteronimie e tattiche di comunicazione­guerriglia, il tutto applicato alla letteratura e, più in generale, finalizzato a raccontare storie». Domenica 9 novembre ore 17.30 e 21 Teatro Fantastico BUBBLES Un viaggio nel magico mondo delle bolle di sapone di e con Marco Zoppi direzione tecnica Paolo Jacobazzi durata 60’ circa consigliato a partire dai 6 anni «BuBBles» conduce il pubblico in un viaggio emozionante nel magico mondo delle bolle di sapone, una dimensione fantastica dove tutto è possibile e non esistono limiti all’immaginazione. In «BuBBles», Marco Zoppi racchiude tutta la sua esperienza di illusionista e bubble artist, crea bolle di sapone di ogni forma e colore che prendono vita, mutano e si trasformano, gioca con gli elementi della natura attraverso la sua arte leggera e delicata, realizza uno spettacolo magico, poetico e surreale dove musica, colori, luci e materia si fondono e fenomeni all’apparenza inspiegabili accadono di fronte allo sguardo attonito dello spettatore. Lunedì 10 novembre ore 21 TDP Temporary Theatre / TeatroDellePietre IL RE DEI PAGLIACCI con Marcantonio Gallo drammaturgia e regia Marcantonio Gallo & Fabrizio Cito assistente regia Stefania Savarese costumi Angelo Antelmi spazio scenico Fabio Brescia luci Stefano Lanzo foto Domenico Summa durata 55’ circa Non si può entrare nello chapiteau di un circo se prima non hai fatto i conti con la tua esistenza, con la tua anima. Perché poi potrebbe capitare di trovarsela davanti, l’anima, presa, annodata, truccata e ingarbugliata da un triste clown che nel buio del tendone ti racconta la sua. Lo spettacolo si muove tra presente e passato, memoria e invenzione, dritto e rovescio. «Se consideriamo che il clown è nascosto nel nostro inconscio ­ quando ci rendiamo ridicoli per strada, quando ci azzuffiamo, quando siamo innamorati, insomma tutti gli aspetti buffi di ogni persona ­ credo che ognuno di noi lo abbia. Si tratta di decidere se vogliamo servircene oppure no. È questa la grande differenza, ed è qui che risiede la difficoltà». Gilles Defacque Martedì 11 novembre ore 21 Gruppo Mòtumus ARLECCHINO ovvero la storia del servo che voleva amare e mangiare liberamente tratto da Carlo Goldoni con gli alunni della «Scuola d’Arte drammatica della Puglia Talìa» regia Maurizio Ciccolella «Arlecchino» è uno dei più divertenti e conosciuti esempi di servo umile che vince rispetto alla “conoscenza” e al potere di chi conta. Il tragicomico sta proprio in questa sua vittoria, che avviene, spesso, suo malgrado. Dominato da una fame atavica, segno del suo “grado inferiore” ma anche simbolo di una voracità mentale, «Arlecchino» conosce anche l’amore. La sua figura è così potente che pur essendo l’ultimo degli ultimi non può fare a meno di essere il vero protagonista, anche se la storia dello spettacolo s’incentra su altre vicende in cui s’intrecciano amori, omicidi, matrimoni d’interesse e passione. In «Arlecchino» è forte anche il tema del doppio e del travestimento, che sono funzione e suggello dei continui equivoci reificati sulla scena. Martedì 11, mercoledì 12, giovedì 13, venerdì 14 novembre ore 10.30 Sabato 15 novembre ore 17.30 ICircondati TRI QUATER di e con Diego Carletti e Luciano Menotta musiche originali e costumi ICircondati scenografie Leonard Spring durata 50’ circa consigliato a partire dai 5 anni Due clown à l’ancienne e i loro due strumenti musicali, un clarinetto e un organetto, danno vita a un concerto che fin dall’inizio non trova una posizione comoda. Due personaggi grotteschi che nell’assenza di parole hanno trovato il loro linguaggio ideale. Musica, acrobalance, giocoleria, beat‐box, pantomima, un vecchio baule e un secolare grammofono sono i giocattoli con cui li vedrete giocare. La loro è un’idiozia illuminata, è un continuo degenerare e trasformarsi in qualcosa di nuovo e ancor più ridicolo, è un gioco senza sosta e senza regole che riesce a trovare la conclusione solo nei versi di una poesia. Mercoledì 12 e giovedì 13 novembre ore 21 Teatro Necessario CLOWN IN LIBERTÀ di e con Leonardo Adorni, Jacopo Maria Bianchini e Alessandro Mori durata 55’ circa consigliato a partire dai 6 anni Concerto continuamente interrotto dalle divagazioni comiche dei musicisti o spettacolo di clownerie ben supportato dalla musica? «Clown in libertà» è un momento di euforia, ricreazione e ritualità catartica per tre buffi, simpatici e ‘talentuosi’ clown che paiono colti da un’eccitazione infantile all’idea di avere una scena e un pubblico a loro completa disposizione. «Clown in libertà» racconta, dunque, il pomeriggio un po’ anomalo di tre clown che vogliono allestire uno spettacolo per divertire, stupire e infine conquistare, abbracciare, baciare il pubblico di passanti. Ecco quindi duelli al rallentatore, intricati passaggi di giocoleria, e ancora evoluzioni e piramidi. Venerdì 14 sabato 15 novembre ore 21 The RuspaRocket LA GESTE di e con Laura Trefiletti, Julien Pierrot e Valentin Pythoud drammaturgia e messa in scena Véronique Dumont coreografia Jorge Jauregui Allue, Isael Cruz e Pierregiorgio Milano costumi Fanny Gautreau musica Pino Basile luci Alix Veillon regia generale Laurence Boute durata 60’ circa consigliato a partire dagli 8 anni Il gesto... o le gesta? Anche se il titolo rimanda alle epopee in versi del Medioevo, questa prima creazione di «RuspaRocket» preferisce il gesto alla parola per narrare l’odissea rocambolesca dei tre protagonisti. Caduti dal cielo, catapultati su un piccolo pezzetto di terra, due portatori e un’acrobata si gettano nella terra, in un gioco che sfida l’aria ed esplora il suolo. La compagnia è messa alla prova da una sfida erculea, quella di manipolare una tonnellata di torba mischiata a terra, in uno stato piuttosto mobile. Come un ricordo dimenticato, un’esperienza nascosta, una riconciliazione con il tempo millenario che ci precede. Ci chiamano Terrestri, ma sogniamo tutti le stelle. Domenica 16 novembre ore 17.30 e 21 Circo El Grito SCRATCH & STRETCH di e con Fabiana Ruiz Diaz e Giacomo Costantini occhio esterno Micheline Vandepoel ricerca acrobatica Catherine Magis luci Domenico De Vita scenografie Alex Theniè durata 55’ circa consigliato a partire dai 6 anni Un viaggio sorprendentemente originale, un’esperienza sensoriale nella quale perdersi in un componimento sinfonico di acrobazie, giocolerie e musiche toccanti. Uno spettacolo sensibile e poetico, nel quale l’incontro tra circo, musica e teatro dà vita a una tenera esplosione di energia che toccherà l’anima. Lavoro d’esordio della compagnia, ha ottenuto un grande successo in Europa e in tre stagioni estive è stato rappresentato più di centottanta volte tra Italia, Belgio, Francia, Austria e Germania. Grazie al successo e alle potenzialità della messinscena, è stata creata una versione “sala” e una versione “chapiteau” dell’opera.