Pianura - Luigi Cuomo

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Pianura - Luigi Cuomo
ere di
PERIODICO DI ATTUALITÀ, POLITICA, CULTURA, SPORT
€ 0,50
ANNO VIII N° 4
MAGGIO 2008
Il Pianura promosso in serie D
Il presidente Cafasso: “saremo competitivi anche in serie D”
Attualità
Contratto di quartiere:
intervista all’Assessore
Giorgio Nugnes
alle pagine 3 e 4
Politica
Quartiere
I risultati delle
elezioni a Pianura
pagina 10
Via Empedocle
aperta
al traffico
pagina 9
3
Pianura
Il Corriere di
MAGGIO 2008
Contratto di quartiere: in questi giorni si aggiudica la gara d’appalto
Parte la riqualificazione del centro storico di Pianura
Intervista all’Assessore Giorgio Nugnes, delegato dal Sindaco a seguire il progetto
(l’edificio dove sorgerà il centro
per la legalità)
(l’Assessore Comunale
Giorgio Nugnes)
di Antonio Di Maio
(la mappa della zona interessata dall’intervento)
ll’indomani di una tornata
elettorale che, nel nostro
quartiere, cosi come in città e
nel paese, ha premiato i partiti del
centro destra, incontriamo l’Assessore Comunale Giorgio Nugnes per
fare il punto sui principali progetti di
riqualificazione del quartiere.
Assessore Nugnes, quali sono le
novità per il Contratto di quartiere?
«Ci sono grosse e buone notizie:
dopo essere andata deserta la prima
gara, due mesi fa quando fu presentata una sola offerta, abbiamo dovuto bandire una nuova gara. Già si
sono presentate le offerte, che sono
4 e si è stabilito già di fare 4 sedute
per aggiudicare la gara. Entro pochi
giorni dovremo aggiudicare la gara
che è per un importo di 6 milioni e
mezzo di Euro, un finanziamento
del Ministero delle infrastrutture
che era stato precedentemente perso e recuperato grazie all’impegno
mio e dell’amministrazione comunale con il Ministro Di Pietro l’anno scorso. Stiamo seguendo la vicenda nel migliore dei modi. Se
tutto andrà come previsto, entro il 7
agosto 2008, apriremo il cantiere».
Cosa prevede il progetto?
«La riqualificazione di alcune strade del quartiere: via Parroco Simeoli, alcuni immobili di via dell’Avvenire, via Napoli, via Giorgio
De’ Grassi, parte di via Grottole,
parte di via Cannavino, via Marano
Pianura e corso Duca D’Aosta. Il
progetto è stato ampliato rispetto a
quello iniziale. C’è un grosso intervento di riqualificazione di queste
strade».
Che tipo di intervento è previsto
per le strade?
«La riqualificazione delle sedi stradali, dei marciapiedi, con un grosso
investimento in arredo urbano».
Ci sono anche immobili interessati dall’intervento?
«Si. Ci sono diversi immobili che
A
saranno ristrutturati. Precisamente
quello tra via Grottole e via Marano
Pianura, praticamente la casa natale
di Don Giustino, dove si farà un
“centro per la cultura” e quella all’incrocio tra via Dell’Avvenire e via
Luigi Santamaria dove si farà un
“centro per la legalità”. Saranno recuperati diversi alloggi, circa 55, tra
via Parroco Simeoli, vico Carrozzieri e via Napoli. E’ un grosso passo in
avanti per la riqualificazione del
centro storico ma da solo non è sufficiente perchè ci vorranno ancora
decine di milioni di Euro per recuperare tutta la zona. Stiamo pensando
per il futuro di coinvolgere anche
privati in questi progetti. Inoltre stiamo cercando anche di utilizzare
un’altra “trance” di finanziamenti
per via Dell’Avvenire e via Luigi
Santamaria però non so se ci riusciamo. Mi riferisco al famoso “Terzo Stralcio”».
Che è bloccato a causa della
presenza degli abusivi…
«Proprio sulla questione delle
occupazioni, nei prossimi giorni
chiederò il contributo della Municipalità per questo progetto, in
quanto, entro il 7 agosto, gli immobili dovranno essere sgomberati da persone e cose. Abbiamo
effettuato un censimento ed abbiamo riscontrato che ci sono alcuni occupanti “aventi titolo” ed
altri senza titolo. In qualche modo dobbiamo preoccuparci di liberare gli edifici, altrimenti si
ferma tutto il processo di riqualificazione. Voglio ricordare, con
onestà, che questo è un progetto
che parte da lontano, nella precedente consiliatura, con il vecchio
Presidente della Circoscrizione
Zarra. E’ un progetto che nasce
“bipartisan” e per questo chiedo
anche il contributo di tutti. La riqualificazione di Pianura vecchia
è il segnale che l’Amministrazione Comunale ha un’attenzione
particolare nei confronti del nostro quartiere e della nostra Municipalità. Abbiamo ancora tanto
da fare, abbiamo vissuto un mese
assurdo, quello a cavallo tra dicembre 2007 e gennaio 2008, ed
ancora oggi ci sono i segni devastanti per il quartiere. Dobbiamo
ripartire da li e cercare di fare
uno sforzo ancora maggiore per
cercare di riportare il quartiere in
una situazione migliore».
> segue a pagina 4
4
Pianura
Pianura
Il Corriere di
MAGGIO 2008
- Intervista all’Assessore Nugnes -
La Pianura che vince merita uno stadio nuovo
Il servizio urbanistica sta lavorando per trovare un suolo per realizzare un impianto calcistico
(la squadra del Pianura viene premiata dal Sindaco Iervolino)
• Il Contratto di Quartiere
• Le vasche e le fogne
del versante Cannavino - Grottole
• La bretella collegamento
via Monti – Via Cannavino
• Le vasche e le fogne del versante
Pignatiello – via Padula
• Il Poliambulatorio
frontando il problema?
> segue dalla terza pagina
«Abbiamo l’esigenza di dare un nuovo
campo di calcio alla squadra del PiaSulla base della sua esperienza, c’è nura che è stata promossa e che ci auil rischio che, se non si trova una si- guriamo possa andare sempre più in
stemazione per gli occupanti, si alto. Per quest’anno e al massimo per
blocchi il progetto e si perdano i un altro anno ancora, sembra sia amfondi?
messa una deroga da parte della Fede«No. Non possiamo correre alcun ri- razione Italiana Gioco Calcio che potrebbe consentire
di giocare ancora
al “Simpatia”. In
ogni caso, abbiamo
già preso contatto
con la società e
stiamo valutando
di poter utilizzare
lo strumento del
project financing
che vede anche il
coinvolgimento dei
privati oltre che del
pubblico. Il Sindaco è d’accordo e
nei prossimi giorni
faremo un punto
con la società e
con i tecnici del
(nelle foto, l’edificio dove sorgerà il centro per la cultura)
servizio urbanistica».
Avete già individuato un suolo per il
schio. Una volta aggiudicata la gara, nuovo campo?
ci dobbiamo occupare della questione «Non posso ancora dire niente ma soe trovare un’alternativa dignitosa per no convinto che una soluzione la troqueste persone. Attualmente la loro si- veremo».
tuazione abitativa non è dignitosa e A che punto è la realizzazione delle
presenta problemi anche dal punto di vasche di raccolta delle acque della
vista della sicurezza. Gli immobili de- collina dei Camaldoli?
vono essere assolutamente sgomberati «Il versante di via Monti e via Padula
altrimenti il quartiere continua a rima- è fermo, mentre gli altri lavori, cioè
nere nel degrado».
Nazaret, Piccola Lourdes, Grottole e
Parliamo della Pianura che vince. Palmentiello stanno procedendo molto
La squadra del Pianura è stata pro- bene. Infatti se vedete, già da alcuni
mossa in serie D. Uno dei problemi mesi non arriva più fango nel centro di
da risolvere è quello della mancanza Pianura, come accadeva nei mesi scordi un campo adeguato alle norme si. Le vasche ed i condotti fognari sodella nuova categoria. State già af- no a buon punto, dovranno terminare
assolutamente entro la fine
del 2008».
Cosa ci dice dei lavori di
via Monti e via Padula?
«Questo è il lavoro più importante perché se non si realizza la fogna sottostante non
si può riqualificare tutta la
strada. Come sapete, l’impresa che stava eseguendo i lavori è fallita, “ha portato i libri in tribunale”. Abbiamo
dovuto recuperare il tempo
perduto, siamo riusciti a re(nelle foto, l’edificio dove sorgerà il centro
cuperare tutti i soldi che si
per la cultura)
potevano recuperare e stiamo
riappaltando
l’opera. Abbiamo avuto
diversi incontri con
l’azienda
che stava
eseguendo i
lavori, abbiamo quantificato l’importo che gli
spettava per
Contratto di quartiere
I
l progetto di riqualificazione degli immobili, prevede l’installazione di impianti per la produzione di elettricità con l’impiego di
pannelli solari fotovoltaici connessi
alla rete di alimentazione pubblica in
bassa tensione (GRID CONNECTED) per l’alimentazione di circuiti
elettrici, di illuminazione e di potenza a servizio dei fabbricati. E’ un
passo in avanti che il Comune fa
verso la produzione di energia da
fonti rinnovabili e nel rispetto dell’ambiente. Speriamo che da ora in
avanti nella realizzazione delle opere pubbliche i principi della sostenibilità e della tutela dell’ambiente
siano al primo posto e che la scelta
dell’energia “pulita” sia adottata
sempre.
le opere eseguite e l’abbiamo liquidata. Con la parte restante dobbiamo fare in modo che il progetto
venga realizzato, in primis via Padula. Poi il completamento della vasca di via Pignatiello, di quella nella
selva di via Monti e di quella di via
del Collettore sarà realizzato anche
con fondi del Comune in una fase
successiva».
Un lavoro che sta procedendo abbastanza velocemente è la bretella
di collegamento via Monti – via
Cannavino. A che punto siamo?
«Siamo a metà dell’opera. Il primo
tratto è stato già completato, sono state realizzate le fognature e la strada è
stata anche asfaltata. Per il secondo
tratto, quello che porta da via Girolamo Cardano fino a via Grottole, passando dietro al Poliambulatorio in costruzione, stiamo in attesa che la proprietaria ci conceda il terreno. La proprietaria – che è la stessa che ha ceduto i suoli per il Poliambulatorio – prima di cedere anche questo altro
suolo, vuole essere indennizzata per il suolo
del Poliambulatorio.
Siamo comunque fiduciosi che la questione si
risolverà per il meglio in
tempi brevi. E’ un’opera
molto importante che alleggerirà il traffico nella
zona del centro del
quartiere».
Per il Poliambulatorio,
invece, ci sono forti ri-
Il Corriere di
PERIODICO
DI ATTUALLITÀ, ECONOMIA, POLITICA,
CULTURA, SPORT
ANNO VIII N° 4
Maggio 2008 - Con Autorizzazione
del Tribunale di Napoli n° 5215 del 31/05/2001
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tardi. Quali sono le cause?
«C’è stata purtroppo una forte battuta
d’arresto e rischiamo che i lavori non
vadano avanti. Secondo me ci vorrebbe una maggiore attenzione da parte
della Municipalità. Pur non essendo
una mia competenza, ritengo che, da
pianurese, sia mio dovere interessarmi
anche io della vicenda, supportando il
Vice Sindaco che si sta occupando
dell’opera».
(il poliambulatorio di via Grottole)
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Pianura
Il Corriere di
MAGGIO 2008
Abusivismo: abbattuto manufatto in via Cannavino
Nella zona di “Codacavallo” le ruspe hanno demolito una costruzione piantonata dai vigili urbani
(Pianura vista dalla zona di “Codacavallo”)
ll’alba del 17 aprile è
scattato un blitz del
servizio antiabusivismo del Comune e delle for-
A
ze dell’ordine per abbattere
una costruzione abusiva formata da 4 mini appartamenti, nella zona di via Canna-
vino, sulla collina di “Codacavallo”, una zona sottoposta a vincoli. L’edificio era
piantonato da diversi mesi
dalla Polizia Municipale.
“Prosegue senza sosta l’azione di contrasto all’abusivismo edilizio - ha dichiarato l’Assessore all’Edilizia
Felice Laudadio - l’impegno
dell’Amministrazione continuerà per garantire il rispetto della legalità e del territorio”. Dopo le decine di sequestri e di sigilli, ricorderete il sequestro delle villette
ai Pisani effettuato nello
scorso mese di febbraio,
l’Amministrazione Comunale rafforza la sua strategia
di lotta al fenomeno di
“mattone selvaggio”. Del resto l’Assessore Laudadio
(l’Assessore Comunale
Felice Laudadio)
aveva annunciato in più occasioni di essere pronto a
procedere con gli abbattimenti ed è stato di parola.
Come già riportammo nel
numero di Marzo del “Corriere di Pianura”, nonostante
le denunce, nonostante l’impegno del servizio antiabu-
La lotta al racket è di tutti
I
l racket a Pianura nel corso degli
ultimi anni, ed ancora oggi, ha ricevuto forti ed importanti colpi da
parte delle forze dell’ordine e della
magistratura grazie anche alla decisa
collaborazione dei commercianti e degli imprenditori che hanno denunciato
e fatto condannare decine di pregiudicati dediti a questa odiosa e criminale
attività estorsiva. La battaglia antiracket nel nostro quartiere, quantunque
caratterizzata da un notevole successo, non è, però, una battaglia prossima
a finire. Primo perché il racket non si
vince una volta e per sempre, infatti
ad un estorsore arrestato corrisponde
sempre un altro aspirante estorsore
pronto a prendere il posto del precedente, in secondo luogo la battaglia
contro il racket non è prossima a finire perché le vittime di questo odioso
reato sono prevalentemente i commercianti e gli imprenditori, ma non solo.
Da sempre, e ancora di più oggi, i ri-
catti estorsivi dei delinquenti sono rivolti anche a chi non è imprenditore o
commerciante. In questo ultimo periodo c’è la forte sensazione che i cittadini pianuresi e gli amministratori di
condominio che hanno eseguito o che
stanno eseguendo lavori edili hanno
avuto, ed hanno, un problema di “rapporto” con pretese di natura estorsiva
che impongono costi dei lavori più alti
del previsto e tempi ancora meno certi
di quelli soliti. Anche quando la ri-
chiesta estorsiva è diretta principalmente all’impresa incaricata di svolgere i lavori il peso ed il costo di questa richiesta è sostenuta interamente
dagli inquilini e dai proprietari delle
case oggetto dei lavori. A Pianura la
lotta al racket è stata combattuta, ed
ha registrato i successi che ha registrato, anche grazie alla straordinaria solidarietà popolare che la lotta dei commercianti ha potuto registrare da parte
dei cittadini onesti di questo quartiere.
sivismo diretto dal Generale
Antonio Gagliardi, dell’unità operativa coordinata dal
Colonnello Antonio Baldi e
delle forze dell’ordine, il fenomeno non accenna a diminuire. I “fronti caldi” delle costruzioni sono le zone
più periferiche del quartiere:
via Sartania, via Montagna
Spaccata fino ai Pisani, la
zona di Cannavino, del Torciolano e di Pignatiello. Ma
non mancano gli abusi compiuti anche al centro del
quartiere, sotto gli occhi di
tutti. La politica degli abbattimenti servirà a porre un
freno al fenomeno? Vedremo.
Antonio Di Maio
Questa solidarietà deve continuare a
sostenere la lotta al racket per rafforzare il fronte antiracket e liberare ancora di più Pianura dalla presenza oppressiva dei parassiti che intendono
vivere a danno della società civile.
Combattere il racket è una battaglia
non diretta solo alla difesa della propria azienda, della propria famiglia e
di se stessi, è sempre di più una
battaglia a favore della liberazione
dell’intero quartiere e della sua prospettiva di futuro. È, quindi, una battaglia a vantaggio di tutti e nell’interesse di ognuno. Pianura ha il vantaggio, in questo senso, di poter contare
su una associazione antiracket che
funziona e che ha un forte e consolidato rapporto con le forze dell’ordine
e con gli organi inquirenti competenti.
Telefonando allo 081.5881041 è possibile ricevere, nella più assoluta riservatezza, un aiuto concreto e sicuro.
Luigi Cuomo
Portavoce dell’associazione
antiracket “Pianura per la legalità”
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Pianura
Il Corriere di
MAGGIO 2008
Pianura, il giorno della gloria
Il quartiere unito ed in festa
di Alessandro Etzi
A
lla fine il grande il giorno è
arrivato, il giorno in cui tutti i
pianuresi hanno potuto festeggiare insieme la promozione
gli spalti del Simpatia gremiti
dei biancoazzurri dei fratelli Cafasso, guidati in panchina da Sasà
Potenza. La promozione era stata
conquistata lontano dalle mura
amiche, in casa del Portici, ma la
festa vera e propria è stata domenica 20 aprile, in
una Pianura bicolore, riempita di poster, bandiere, striscioni che inneggiavano alla squadra e alla Serie D.
E’ stata una cavalcata lunga, sofferta,
ma alla fine vittoriosa. Complice l’Alba
Sannio, che ha provato in tutti i modi
ad impedire la promozione del Pianura, promozione che
fu quasi raggiunta
la precedente stagione, quando alla
i fratelli Cafasso
fine fu la Casertana ad aggiudicarsela, in un campionato duro e
contestato. Ma quei momenti sono
passati, ed ora tocca al Pianura
i compagni festeggiano il bomber Mazzeo, re dei goleador
La società
Presidenti: Lino e Antonio Cafasso
Vicepresidenti: Armando e Francesco Cafasso
Direttore sportivo: Giuseppe Ammaturo
Segretari: Vincenzo Esposito e Giuseppe Tammaro
Dirigenti: Giacomo Luongo e Giovanni Musso
Ufficio Stampa: Gianluca Monti e Armando Cafasso
Medico Sociale: Peppe Del Vecchio
Lo Staff tecnico:
Allenatore: Sasà Potenza
Allenatore in seconda: Michele Accarino
Preparatore dei portieri: Simone D’Aguanno
Preparatore atletico: Temistocle Tomaselli
Massaggiatore: Gianfranco Passetto
Sasà Potenza l’allenatore
festeggiare. I più felici erano sicuramente i fratelli Cafasso, i presidenti
biancoazzurri più
vittoriosi, che hanno portato la squadra a raggiungere i
migliori risultati a
forza di grandi investimenti economici
e tecnici. Si, perché
una squadra vincente come il Pianura è il frutto di
una ricetta che prevede ingredienti diversi: il primo risultato importante è stato quello
di costituire uno staff tecnico
ben amalgamato, che ha unito grandi doti tecniche all’esperienza, portando serenità
e ambizione nello spogliatoio.
Uno spogliatoio che negli anni ha visto aggiungersi giocatori sempre più talentuosi e
determinati, coadiuvati da numerosi giovani della Juniores,
che venivano amministrati
con cura per lasciargli il tempo di maturare: una politica
che ha portato alla vittoria del
campionato italiano della
scorsa stagione e ad una
nuova generazione di campioni, che figurano spesso
nelle rappresentative regionali
di categoria. Ma torniamo al
20 aprile. Già dalle prime ore
del mattino (la partita era prevista alle 11) Pianura era in fibrillazione: le strade erano
state riempite di poster, palloncini bianchi e azzurri, striscioni di
ringraziamento e tante, tantissime
bandiere: senza nulla togliere alla
Riop ma gli occhi erano tutti puntati sui padroni di casa. I giocatori
facevano uno spettacolare ingresso in campo, con il doveroso saluto a centrocampo a tutti i tifosi,
che durante tutta la stagione non
sono mai stati avari di cori e incoraggiamento, Le marcature iniziavano al 5’ del secondo tempo, autore Ferraro. La festa (in campo)
ha inizio: spediscono la palla in rete Castiglione, Vattucci e Mazzeo
due volte, lasciando ad Izzo la
soddisfazione di segnare il gol
della bandiera. Lo stadio, pienissimo, esplodeva di gioia al triplice fischio finale. Era una gioia lunga
quattro anni, da quando il Pianura
dei Cafasso ha iniziato a macinare promozioni su promozioni, partendo dalla Prima categoria, una
striscia vincente interrotta solo
l’anno passato. Insomma, è stata
una giornata indimenticabile, una
giornata che rimarrà a lungo nei
nostri cuori.
Pianura
La squadra ricevuta in Comune dal Sindaco Iervolino
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Il Corriere di
MAGGIO 2008
Il presidente Cafasso: “Costruiremo una squadra competitiva anche per la Serie D”
di Alessandro Etzi
l primo pensiero del presidente Antonio Cafasso era rivolto ai tifosi, ai magici che hanno sostenuto il Pianura per tutta la stagione: “è la
vittoria della nostra gente, che quest’anno ha tanto
sofferto per il problema dei rifiuti. Le scene a cui
ho assistito in questa partita mi hanno veramente
emozionato” ha dichiarato il presidente, colpito
dallo splendido colpo d’occhio nello stadio, praticamente riempito in ogni spazio libero. La gioia
non impediva però al presidente di riflettere sull’immediato futuro della squadra: “Costruiremo
I
una squadra competitiva anche per la Serie
D”, facendo già sognare i tifosi biancoazzurri. Intanto lo staff, la società ed i giocatori
sono stati ricevuti dal Sindaco Rosa Russo
Iervolino, che ha donato medaglie ricordo a
tutti, ricevendo gagliardetti e maglie del Pianura. “Napoli ha adesso una seconda squadra
in un campionato nazionale, e voi siete un
bene per tutta Pianura” ha detto il Sindaco,
coadiuvata nei festeggiamenti dall’Assessore
Giorgio Nugnes, pianurese doc, e dall’As-
sessore allo sport Alfredo Ponticelli
che ha detto “La vostra è stata una cavalcata eccezionale”. Proprio l’Assessore ha risposto in maniera positiva ai
presidenti Cafasso, che hanno richiesto la collaborazione del Comune per
adeguare il Campo Simpatia. È la seconda volta che il Pianura viene ricevuto dal Sindaco: l’anno scorso l’onore era toccato ai campioni d’Italia della juniores.
a sinistra la formazione del Pianura
La Juniores intanto…vince
i fedelissimi del Pianura
La squadra di Cavallino stende gli avversari
di A. E.
a Juniores è in
finale: vincere è
nel DNA dei
giocatori del Pianura,
fin da giovani. La
squadra campione d’Italia in carica, dopo
aver distrutto tutta la
concorrenza nel campionato, i biancoazzurri non lasciano prigionieri nemmeno nei
playoff. Dopo l’1-0
contro il Giorgio Ferrini, il 7-1 contro l’Hirpinia la squadra di
Mister Cavallino si è
qualificata facile facile
alle semifinali battendo 4-1 il Vietri Baia.
Gli autori delle reti sono stati Pirone, Canfo-
L
Mazzeo trasforma il penalty contro il Riop
ra, Pugliese e Castiglione. La semifinale
ha visto il team pianu-
rese sbancare Paestum
al termine di una gara
molto combattuta. Gol
vittoria di Valentino
Pirone, capocannoniere del torneo. Prosegue
quindi il cammino dei
campioni in carica,
che naturalmente sono
i più accreditati per la
vittoria finale.
La squadra
Portieri: Luigi Cozzolino e Felice Leone
Difensori: Emiliano Angieri, Massimo Barba, Amedeo
Barbato, Salvatore Coppola, Vincenzo Di Vicino,
Gennaro Monaco, Salvatore Palumbo, Ferdinando
Salvati, Angelo Savarese
Centrocampisti:
Luigi Agata, Daniele Bonetti, Prisco Castiglione,
Rosario Manzi, Ciro Manzo, Carmine Marzano,
Luciano Supino
Attaccanti: Biagio Canfora, Pasquale Ferraro, Marco
Mazzeo, Salvatore Montaperto, Ciro Vattucci
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Pianura
Il Corriere di
MAGGIO 2008
Maggio dei Monumenti: la Municipalità Pianura Soccavo è esclusa?
L’Assessore Giorgio Lanzaro assicura: “i fondi sono esigui ma l’iniziativa si farà anche nella nostra Municipalità”
S
fogliando in rete il calendario degli eventi previsti per
il Maggio dei Monumenti di
quest’anno, si scopre che in
nessuna sezione compare la
Municipalità Pianura-Soccavo
che negli anni scorsi aveva invece offerto interessanti escursioni alle cave o la parco dei Camaldoli. “Ne stiamo discutendo
proprio in questi giorni, forse
siamo stati esclusi” commenta il
consigliere democratico Gianni
Palmers. Di diverso avviso, invece, la spiegazione dell’Assessore Giorgio Lanzaro: “Il Maggio
dei Monumenti è una cosa che
organizza il Comune di Napoli
nei luoghi d’arte. Nelle Municipalità si svolge una rassegna
denominata Aspettando il Maggio, che si svolge comunque negli stessi giorni”. Sembrava che
non ci sarebbe stato alcun finanziamento per le iniziative locali di cultura e spettacolo e invece, il 22 aprile, il Comune ha
stanziato dei fondi. Dodicimila
euro per ogni Municipalità, una
cifra che in realtà è abbastanza
esigua per organizzare una rassegna ricca senza sponsor privati o altri finanziamenti pubblici. “Noi non possiamo richiedere
finanziamenti a dei privati, magari se qualcuna delle associazioni culturali del territorio ha un
sostegno di questo genere, è diverso, ma noi non possiamo –
spiega ancora Lanzaro – L’o-
Da “La Repubblica” del 24 aprile 2008
“RIFIUTI ELIMINATI ENTRO IL 1970”
Q
uarant’anni fa
già se ne
parlava. “Il
problema della eliminazione dei rifiuti
si avvia finalmente
verso la soluzione”.
Così scriveva Il
Mattino il 16 maggio del 1968. Come? Con una discarica individuata a
Pianura per sostituire la “vasca Cozzolino” di Pollena. “E’
anzi probabile –
prosegue l’articolo
– che nel vecchio
scaricatoio abbiano
inizio quanto prima
i lavori per la installazione di un mo-
derno inceneritore
capace di distruggere ogni gior no
700 tonnellate di
immondizie. La spesa prevista per questa realizzazione è
di oltre 2 miliardi di
lire che graveranno
sui fondi concessi
dalla Legge Speciale”. Il quotidiano riferisce il piano del
Comune così come
annunciato dall’assessore della Nettezza Urbana dell’epoca, Salvatore
Gargiulo. C’era anche una data certa
per il via a quello
che oggi chiamia-
mo termovalorizzatore. “Il termine previsto – si legge –
per l’ultimazione del
forno inceneritore è
l’estate del 1970.
Accanto a questo
forno dovrebbe entrare in funzione
uno speciale impianto capace di
trasformare quotidianamente oltre
700 tonnellate in
concime”. Lo speciale impianto è
quello che oggi si
chiama di compostaggio: a tutt’oggi
la città di Napoli
non ne ha ancora
uno.
rientamento è di svolgere un
unico evento, al massimo due.
Lo preferiamo a tante piccole
manifestazioni. Forse se ne par-
lerà verso la fine del mese, penso comunque ragionevolmente
dal venti in poi”.
Simona Pasquale
“CI VORRA’ MOLTA RICERCA PER SALVARE
LA COMPAGNIA DI BANDIERA”
SAPETE DOVE HANNO PRESO I 300 MILIONI DI
EURO PER ALITALIA? DAL FONDO PER LA RICERCA
on risparmia un’amara battuta Susanna Agnelli,
presidente di Telethon,
presentando a Roma un
eccezionale risultato ottenuto grazie a uno studio
internazionale coordinato
dal Tigem. “Mi ha telefonato Andrea Ballabio,
direttore del Tigem, per
informarmi di questa
oscenità.” La ricerca - aggiunge la presidente di
Telethon – ha bisogno di
soldi “per andare avanti e
produrre risultati. Bisogna non dimenticarlo
mai”. Il fatto che studiosi
italiani abbiano messo a
punto la prima terapia genica per curare una forma
di cecità è una “notizia
importantissima. Speriamo ora – interviene Ernesto Rinaldi, direttore
di Oftalmologia della II
Università di Napoli –
che lo stato non ci abbandoni tagliando i fondi per
la ricerca, proprio ora che
questa sta dando risultati
concreti”. Un appello
lanciato dagli stessi studiosi del settore. “Speriamo che finalmente lo
Stato capisca – sottolinea
Ballabio – che tagliando i
fondi alla ricerca si taglia
N
il futuro, ma anche la
competitività del nostro
Paese. Purtroppo quelli in
ricerca sono investimenti
a medio e lungo termine:
i Governi non durano ab-
bastanza per vederne i risultati, dunque c’è la tendenza a favorire altri settori. Un trend che deve
cambiare”, conclude il ricercatore.
9
Pianura
Il Corriere di
MAGGIO 2008
Via Empedocle e’ finalmente aperta
SI COMPLETA UN’OPERA CHE ALLEGGERISCE IL TRAFFICO DELLA ZONA
ercoledì 23 aprile
2008 si è tenuta l’inaugurazione dell’apertura al traffico carrabile di
via Empedocle. In presenza
dell’Assessore Comunale
Giorgio Nugnes, di molti
esponenti della nostra Municipalità e delle forze dell’ordine
si è provveduto alla rimozione
dei due blocchi di cemento,
unico ostacolo rimasto alla
viabilità delle autovetture, presenti a pochi metri dalla nuova
ed avanzata stazione La Trencia della Circumflegrea. Finalmente questa grande opera è
pronta ad essere integralmente
M
apprezzata ed utilizzata da tutti gli abitanti di Pianura con
conseguente alleggerimento
del traffico di zona. Ecco di
seguito riportate le dichiarazioni su questa apertura di alcuni esponenti politici presenti
alla cerimonia. Fabio Tirelli
(presidente IX Municipalità):
“Secondo me l’apertura di via
Empedocle è molto importante per lo sfogo delle autovetture transitanti dal centro di Pianura. Da oggi, infatti, sarà
possibile procedere da via
Campanile per questa bretella
ed uscire a via Montagna
Spaccata con un conseguente
(la strada finalmente transitabile)
alleggerimento del traffico.
Questo è solo l’inizio di una
grande riqualificazione di
quartiere.”
Livio Falcone (vicepresidente
IX Municipalità): “Penso che
sia un segnale davvero importante per la riqualificazione
del territorio, con l’acquisizione del demanio pubblico, il rifacimento della rete fognaria,
dell’impianto di illuminazione, e tutti gli altri efficaci interventi effettuati in questa
strada si è messo in evidenza
una grande efficienza e una
buona amministrazione. Anche se sono sorti alcuni problemi durante i lavori sono
stati apportate varianti al programma che hanno fatto sì di
accontentare tutti a salvaguardia dell’interesse collettivo.”
Giorgio Nugnes (Assessore
Comunale alla protezione civile): “Sicuramente è un impatto notevole che alleggerirà
sensibilmente il traffico tra via
Campanile e via Montagna
Spaccata e aiuterà a collegare
l’utenza alla stazione. Ovviamente a questo va aggiunto il
completamento di tutto l’asse
di via Montagna Spaccata, che
avverrà entrò l’estate e che
rappresenta un grande passo
(gli operai rimuovono i blocchi di cemento)
avanti nel miglioramento della
viabilità del quartiere, che ha
vissuto uno dei momenti più
brutti e violenti della propria
storia.”
Enzo Polverino (Assessore sicurezza del territorio e mobilità della Municipalità): “Indubbiamente è una prima fase andata a buon fine del grosso
progetto di riqualificazione
generale del nostro quartiere.
Il progetto già finanziato stenta ancora a decollare nella sua
totalità ed anche se Pianura
sembra un cantiere a cielo
aperto, quello di oggi è un ini-
zio davvero importante. Il senso di marcia sarà da via Campanile a via Montagna Spaccata ed anche se è stata una scelta impopolare, spesso questo
tipo di scelte sono le più costruttive.” È anche importante
segnalare che per quanto riguarda l’aria della SEPSA di
fronte alla stazione, ora adibita a parcheggio per i dipendenti, si provvederà a prendere accordi con questa azienda
per la costruzione in quella
zona di un’area d’interscambio.
Simona Testa
10
Pianura
Il Corriere di
MAGGIO 2008
NETTA VITTORIA DI BERLUSCONI ANCHE A PIANURA
Tracollo della sinistra radicale, positivo risultato dell’IDV di Di Pietro e dell’UDC
di Casini. Tiene il Partito Democratico di Veltroni
nche nel nostro quartiere il risultato elettorale ha seguito l’andamento generale
nazionale, anzi, complice la crisi dei rifiuti, i suoi effetti sono stati ancora più marcati.
Berlusconi ha vinto nettamente con il suo Popolo della Libertà, superando di quasi cinque
punti (51%) la percentuale ottenuta a livello
nazionale. Risultato sostanzialmente identico
alla Camera ed al Senato. Anche per il Partito
Democratico di Veltroni la percentuale dei voti
alla Camera ed Senato è sostanzialmente identica e si attesta intorno al 30%, riflettendo quasi
lo stesso risultato che nel 2006 Margherita e
A
DS avevano conseguito insieme; anzi al Senato c’è stato un leggero miglioramento. Ad essi
va aggiunto il circa 5% dell’Italia dei Valori di
Di Pietro, per cui la coalizione di Veltroni raggiunge quasi il 35%. Tutte le altre numerosissime liste hanno percentuali irrilevanti; ma a significare la sostanziale omogeneità del dato di
Pianura con quello cittadino e nazionale, c’è la
buona tenuta dell’UDC di Casini che supera il
5% e tracollo della Sinistra Arcobaleno che,
addirittura, non arriva al 3%. La crisi dei rifiuti
e il giudizio negativo sull’operato del governo
Prodi spiegano in modo esaustivo questo risul-
CAMERA PIANURA
SENATO PIANURA
tato ed il ribaltamento del voto rispetto a solo
due anni fa. Prodi ha “messo a posto”i conti
disastrati dello Stato, triste eredità della coalizione di centro-destra che ci ha governato fino
al 2006; ma non ha avuto il tempo di “passare
alla seconda fase”. E’ stato vittima di una maggioranza troppo esigua e troppo rissosa, che ha
brutalmente interrotta una esperienza di governo che, specialmente negli ultimi mesi, aveva
potuto “cambiare passo”, iniziando a prendere
decisioni a favore delle fasce più deboli della
popolazione. Per queste considerazioni e per il
devastante impatto che la crisi dei rifiuti ha
avuto sul nostro quartiere, è addirittura sorprendente che il Partito Democratico di Veltroni abbia conseguito un risultato – certamente negativo – ma non proprio catastrofico. Evidentemente il radicamento sul territorio dei Democratici di Sinistra e della Margherita e l’impostazione della campagna elettorale di Veltroni
hanno consentito di limitare i danni. Ora un
grande ed arduo compito attende il Partito Democratico: farsi percepire dai cittadini come
una vera forza moderna e riformista, capace di
sintonizzarsi con i bisogni reali della gente, a
partire dalle fasce più deboli (sicurezza, sviluppo, lavoro, precariato, ambiente, pensioni,
ecc.). E’ chiaro che anche i circoli del Partito
Democratico di Pianura dovranno fare la loro
parte, specialmente per quello che riguarda gli
interessi e la difesa del territorio e dei suoi cittadini.
Augusto Santojanni
CAMERA MUNICIPALITA’
SENATO MUNICIPALITA’
11
Pianura
Il Corriere di
MAGGIO 2008
L’assessore Polverino ci illustra lavori e progetti
Pianura: quartiere con seri problemi di viabilità
(lo Svincolo di via Montagna
Spaccata - via Masseria Grande
di Margherita Balestrieri
del senso rotatorio, a quanto pare, è
stato definitivamente abbandonato,
ma nessuno fa niente per dare a questo tratto stradale un aspetto quantomeno dignitoso. In questi giorni, però, alcuni cittadini hanno fatto appello ai rappresentanti delle amministrazioni locali, di qualsiasi schieramento, per risolvere questo problema, in quanto per chi viene da Soccavo ed abita in via Masseria Grande, comporta una considerevole perdita di tempo, arrivare fino alla rotonda della Caritas per ritornare sul
senso opposto e imboccare così la
traversa della contrada. Guardando
questo raccapricciante scenario urbano, non si può non cadere nello
scoramento e, al contempo, essere assaliti da una rabbia forte, una rabbia
furente nel vedere come le risorse dei
cittadini vengano usate, o meglio, sprecate in un modo così vergognoso. Come è nostra abitudine, oltre a dare sfo-
rmai circolare con l’auto per il
quartiere è diventata un’impresa piuttosto ardua e per i pedoni
la situazione, forse, è ancor più grave.
Il sistema viario pianurese, infatti, versa in condizioni vergognose: molti
tratti di strada sono pieni di buche,
talvolta vere e proprie voragini, poco
illuminate e con marciapiedi tenuti
in pessime condizioni e, spesso,
completamente ingombrati da veicoli “selvaggiamente” in sosta.
In caso di pioggia, la situazione è al
limite della sopportazione, talvolta
basta un temporale di poche ore per
trasformare le strade, anche quelle
principali, in torrenti e fiumi di fango, per non parlare di improvvise cascate che sorgono un po’ ovunque,
quando il sistema fognario, comple(la terza corsia in via Montagna Spaccata
tamente saturo, vomita tutto ciò che
completamente in abbandono)
non riesce più a contenere. La viabilità del quartiere è danneggiata anche dai numerosi cantieri aperti, come quello di via Montagna Spaccata, go alle lamentele nei confronti delvia Padula e della bretella Agnano/Pia- l’amministrazione locale, abbiamo
nura, iniziati ormai da anni e sospesi ascoltato anche uno dei suoi rappresenda diversi mesi. Tanto per fare l’enne- tanti per avere un quadro più completo
simo esempio, la terza corsia di via della situazione. L’assessore alla MuMontagna Spaccata – quella su cui si nicipalità Polverino, ci ha informati
affacciano gli esercenti commerciali – che i lavori in via Padula, di competennel primo tratto non è stata ancora za comunale e relativi alla realizzazioasfaltata; il secondo, quello verso ne del nuovo sistema fognario, riprenQuarto, è chiuso al traffico ed appare deranno tra qualche settimana; mentre
completamente abbandonato. Le piog- quelli di via Montagna Spaccata, che
ge dell’ultima settimana hanno fatto la nei tratti ancora in fase di realizzazioloro parte e quel poco che era stato ne: terza corsia e quello di via Sartania
realizzato, è stato danneggiato, se non fino al senso rotatorio della Caritas, socompletamente distrutto. Lo svincolo no un cantiere Copin, vale a dire finandi via Montagna Spaccata/via Masseria ziato da un Commissariato del GoverGrande è ancora chiuso, alla meglio, no, si pensa che termineranno la proscon dei blocchi di cemento; il progetto
O
sima estate. Per quel che concerne la
viabilità secondaria, è previsto un intervento dell’Arin per ripavimentare
tutte le ex traverse provinciali (via
Botticelli, via Arnaldi, via Dalì, via
Carrà) che, negli ultimi mesi, sono state interessate dai lavori di canalizzazione idrica. Importante e utile anche il
progetto di riqualificazione (sistemazione del manto stradale e dei marciapiedi) che già in questi giorni, sta interessando via Castaldi e Sequino e che a
breve riguarderà anche via Trencia e
via Campanile. Nelle intenzioni dell’Assessore Polverino, è prevista anche
la realizzazione di un marciapiedi in
via San Donato, per consentire ai pedoni di camminare più agevolmente.
Per quanto riguarda la questione spinosa della presenza della Polizia Municipale nel quartiere che, come tutti sanno, è quasi del tutto inesistente, il rappresentante della Municipalità ha
espresso la sua personale opinione, asserendo che questo servizio sarebbe
più efficiente se il drappello di Pianura
fosse trasferito a Soccavo, nella sede
della II Unità Operativa dal quale dipende, dove vi sono maggiori controlli
e da qui gli agenti, ogni giorno, dovrebbero essere mandati a Pianura per
occuparsi veramente ed effettivamente
della viabilità che, come si sa, si fa per
strada e non asserragliati comodamente negli uffici.
Vandali bruciano i cassonetti, telefoni in tilt
I roghi dei rifiuti lasciano una zona del quartiere
senza linee telefoniche
diossina,
(i rifiuti bruciati e la cabina
agli appelli
Telecom danneggiata dal fuoco)
ra i divertimenti a non brudel week end ciare i rifiudei giovani del ti. Sappianostro quartiere c’è il mo tutti che
gioco del fuoco. Il sa- b r u c i a r e
bato sera c’è chi si di- l’immondiverte a dare fuoco a zia
crea
cassonetti, a campane diossina e
della raccolta diffe- s a p p i a m o
renziata, a motorini e, tutti che la
qualche volta, anche d i o s s i n a
alle auto in sosta. Non crea danni
c’è allarme diossina alla salute ma eviden- l’emergenza rifiuti o
che tenga, appiccare temente a loro non contro la riapertura
l’incendio di un cas- importa. A loro im- della discarica dei Pisonetto è una moda porta solo divertirsi, o sani, il loro scopo è
che ha fatto presa nei come dicono loro, solo quello di fare
giovani del quartiere. “pariare”. La loro non danni in maniera graIn barba all’allarme è una protesta contro tuita. E ci riescono
molto bene: infatti
una delle conseguenze
delle loro imprese è
che le fiamme a volte
raggiungono le facciate dei palazzi o, molto
più spesso, danneggiano le cabine della
società telefonica, lasciando i residenti
senza linea. Ma non
(quello che resta di una campana per la
importa tanto ci sono i
raccolta del vetro in via Provinciale)
cellulari…
di Antonio Di Maio
T
Pianura
MAGGIO 2008
così, prega
oggi, prega
domani (gli
Italiani, si sa, sono
un popolo di Santi
e di Navigatori
Satellitari), avvenne il tanto atteso
Dott.
Miracolo: come
Giovanni Spina
Gesù, tornato alle
folle dopo 40
giorni passati nel deserto, così Lui, il
nuovo Messia, era di nuovo fra noi. Il
popolo aveva esorcizzato il demone
Romano, reo di tutti i mali della Terra
(compreso lo sgambetto a Zalayeta,
con conseguente mancato scudetto al
“Napoli”). Il popolo aveva capito che
in Italia non ci sarebbero più stati né la
classe operaia, né i pensionati sociali,
né i precari da tutelare, e aveva furbescamente annullato la Sinistra. Ma esiste veramente, questo popolo? La gente
se lo era chiesto, e si era risposta: no, il
popolo non esiste, è un’invenzione della Sinistra! E se non esiste il popolo,
perché deve esistere la Sinistra? D’altronde, se è vero che anche i ricchi
piangono, significa che stiamo tutti sullo stesso yacht. Gennaro si avviò con
E
l’angolo della poesia
Pulcra sicut Luna,
calida sicut Sol
Se pure un giorno scoprirai
quello che più ti sta a cuore…
Se pure un giorno riavrai
quello che oggi
senti lontano e freddo…
Se pure un giorno sentirai
di aver vissuto ieri e di vivere oggi
l’estasi di quell’Amore
da sempre sognato
e che tenne acceso il tuo Sole…
sappi che oltre questi confini
e al di là di questi sentimenti
esiste un Amore più grande:
ed è quello che tu,
bella come la Luna,
che nasconde agli altri
la sua faccia vera,
tu, calda come il Sole,
che fa vivere
tutto quello che ha vicino,
hai acceso un giorno nel mio cuore.
So solo che troverò la mia pace
quando tu troverai la tua pace,
so solo che sarò felice
di saperti felice:
non importa se qui
o in qualche parte che tu sola conosci.
So solo che senza la tua presenza
non può esserci la gioia:
perché tu sei
bella come questa Luna,
che vedo scomparire nel mare,
perché tu sei
calda come questo Sole,
che sta nascendo dietro le colline.
questi pensieri verso il Vomero, su
quella montagna dove Silvius Christ
Superstar sarebbe andato a risiedere
durante i suoi soggiorni napoletani, a
godersi il meritato riposo, dopo aver
spazzato le strade di Napoli, insieme a
Umbertus e a Gianfrancus. Già immaginava il Sermone della Montagna del
Vomero del nuovo Unto del Signore.
Ma perché, si chiese Gennaro, non aveva progettato di farlo a Pianura, il discorso, magari su di una bella montagna
di spazzatura, che solo Lui, con le sue
potenti ramazze spaziali, poteva far
scomparire? D’altronde, Lui era avvezzo ai miracoli: era riuscito a mettere insieme Gianfrancus ed Umbertus, il paladino dell’Unità d’Italia e l’Eroe dei
Due Mondi: il mondo dei Nordici, con
le loro fabbriche e la loro ricchezza, e
il mondo dei Sudici, con la nostra precarietà e la nostra monnezza, da cui solo Lui ci avrebbe salvato, abolendo l’ICI: se da SUD-ICI aboliamo l’ICI, saremmo diventati solo SUD: come la
Florida, come la California, come i
Mari del Sud, pieni di belle donne e di
atolli misteriosi, da dove le Parabole del nuovo Messia avrebbero trasmesso “L’Isola dei Rattosi”. Gennaro già lo vedeva, il nostro Salvatore, affacciato al balcone della villa
vomerese, ad elencare la lista dei
nuovi Mini-Apostoli (per carità,
non fraintendete: il Mini-Apostolo
non è un piccolo apostolo, ci mancherebbe! E’ uno dei 12 MinistriApostoli di Silvius):
“Mini-Apostolo della Sanità: Lazzaro. Chi più di lui, che è stato all’altro mondo, potrà fare qualcosa
per la Salute Pubblica? Il suo motto
sarà: ‘Alzati e cammina!’. E il costo
della Sanità Pubblica sarà azzerato.
E se qualcuno non si fidasse, potrà
sempre farsi un’assicurazione privata!
Mini-Apostolo delle Poste: San
Paolo. Sì, quello dello stadio del
Napoli, che fece il miracolo di Maradona e dei due scudetti, e che nel
tempo libero scriveva Epistole a tutto il mondo.
Mini-Apostolo dei Trasporti: San
Giuseppe, che riuscì a trasportare la
Madonna e il Bambinello fino in
Egitto su un asinello.
Mini-Apostolo dei Lavori Pubblici:
San Tommaso, quello che “se non
lo vedo, non ci credo”.
Mini-Apostolo della Giustizia: Giuda. Non storcete il naso: perché
Giuda non sarebbe in grado di tradire, come qualche suo predecessore?
”.
Gennaro continuava a camminare, e
già immaginava fra sé il Discorso di
Silvius:“Beati i poveri e gli affamati, che lasciano a noi ricchi i soldi e
il cibo migliore. Beati quelli che
piangono, che permettono a noi ricchi di ridere alle loro spalle. Amate
i vostri nemici e fate del bene a chi
vi odia: se no, come potremmo continuare a prenderci gioco di voi?
Porgete sempre l’altra guancia, se
no come potremmo continuare a
schiaffeggiarvi?
Bussate, tanto non vi sarà aperto.
Chiedete, tanto non vi daremo niente. Date a Cesare (cioè a me) quello
che è di Cesare, e date a Dio (cioè a
me) quello che è di Dio: insomma,
datemi tutto quello che avete e non
aspettatevi niente in cambio. Non giudicateci, tanto i giudici non avranno
più potere contro di noi. Non condannateci, tanto in galera va solo chi ruba
per fame. Beati quelli che hanno sete di
giustizia, perché saranno giustiziati
(vedi Falcone e Borsellino). Non guardare la trave nel mio occhio, ma occupati della pagliuzza che è nel tuo occhio. Non preoccupatevi del vostro domani, ma preoccupatevi del mio domani. Guardate gli Agnelli di Torino: essi
non tessono, non filano, eppure…”.
Finalmente Gennaro era arrivato al Vomero. Si guardò intorno, e già immaginava il giorno in cui sarebbe arrivato
Lui: la manna sarebbe caduta dal cielo,
e i napoletani l’avrebbero raccolta a
piene mani. La spazzatura sarebbe sparita come per incanto, e se qualcuno
avesse avuto l’ardire di gettare una carta a terra, subito sarebbe passato un
Angelo a raccoglierla. Passò davanti
alla Posta, dove, al posto delle odierne
lunghe file di pensionati delusi, avrebbe trovato parcheggiate le limousine,
che avrebbero accompagnato gli arzilli
vecchietti a ritirare i nuovi ricchi assegni dell’ INPS, trasformato in Istituto
Nazionale Paradiso Sociale. Passò davanti ai Supermercati, già pronti a regalare a tutti ricche spese a costo zero,
e con in omaggio uno sconto del
1000% su tutti i prodotti, con il diritto
di portarsi a casa anche le cassiere, tutte reduci dalle selezioni di Miss Italia:
aspettavano solo il pronti-via di Silvius. Tentò di attraversare la strada fra
via Campanile, 89
file di macchine, e pensò che il problema sarebbe presto scomparso: il traffico è colpa della sinistra, basta regalare
a tutti l’elicottero personale e il problema scompare: e Silvius era lì per questo! Guardò gli alberi, rinsecchiti dall’inverno crudele, e pensò che presto ci
sarebbe stata solo un’eterna primavera:
bastava volerlo, aveva detto Silvius:
non più piogge o neve, o afa irrespirabile: Silvius avrebbe emanato nell’aria
un fresco venticello, con un piacevole
sentore di ciclamini in fiore: mai più
l’aria puzzolente di sinistra! Gennaro si
fermò un attimo: avrebbe voluto mangiarsi una pizza, ma si accorse di non
avere abbastanza soldi. Pensò a quella
regina francese che, al popolo che si lamentava della mancanza del pane, rispose: “Perché non vi mangiate le brioches?”: e il popolo si incazzò… pardon, fece la Rivoluzione Francese e, a
quella regina, le tagliò la testa, senza
nemmeno fare le elezioni anticipate!
Gennaro non si perse d’animo: entrò
nel migliore ristorante del Vomero, ordinò di tutto, dall’antipasto al limoncello. Al momento di pagare il conto,
lasciò qualcosa nell’apposita cartellina
di pelle e scappò via. Quando il cameriere l’aprì, al posto dei soldi, trovò un
ritaglio di giornale, con la eco-balla
della cordata, che, prima delle elezioni,
doveva acquistare l’Alitalia (e che, dopo le elezioni, s’era già scordata di tutto!) e un bigliettino, su cui Gennaro
aveva scritto: “Tra poco passa Silvius:
metti tutto sul suo conto!”.
Posta
La
imbro
po st
Nulla io ti chiedo per me,
ma tutto io chiedo per te:
e non so dirti se questo
è l’Amore che cercammo,
né mi interessa saperlo.
Dal Vangelo Apocrifo di Silvius: “L’importante è dirle,
le cose, anche se sono tutte balle economiche!”
a
dat T
Le eco-balle
e
ale
12
Il Corriere di
Un bambino già criminale?
Venerdì 11 aprile, verso le 14,30, stavo rientrando a casa in via Parroco Russolillo. All’altezza del Vocazionario sono stata avvicinata da due ragazzini dall’apparente età di 1011 anni; portavano lo zainetto scolastico sulle spalle. Uno di loro mi ha chiesto qualcosa;
ho pensato che volesse sapere l’ora e mi sono affrettata a rispondere. Ma quello ha estratto un temperino e con fare minaccioso mi intimato di consegnargli la mia borsa. Sono rimasta sorpresa e allibita, perché mi trovavo di fronte veramente a due persone, poco più
che bambini. Per fortuna l’altro ragazzino ha avuto uno scatto verso il suo amichetto e,
tenendolo per le braccia, lo ha allontanato da me. Poi se ne sono andati tranquillamente,
senza minimamente affrettarsi, mentre io urlavo tutta la mia rabbia e li coprivo di improperi. Non c’era anima viva per la strada; né qualcuno affacciato dalle case circostanti. Il
fatto mi ha profondamente colpito e, tutto sommato, considerando pure che ho più di 70
anni, credo che mi sia andata bene.
Maria S.
13
Pianura
Il Corriere di
MAGGIO 2008
SMS RUSSO I: LA SCUOLA APERTA AL TERRITORIO
Iniziative e progetti proposti ad alunni e genitori
(il gruppo organizzatore del progetto
“scuole in rete” insieme al Liceo
di Maria Palma Gramaglia
a Scuola Media Russo
di Pianura si è, da
sempre, caratterizzata
sul territorio per un ampio
ventaglio d’offerte formative che promuovono attività
e progetti con l’obiettivo di
fornire un efficace supporto
alle azioni destinate alla
promozione sociale e culturale di tutti gli studenti, anche quelli ospedalizzati che,
quindi, hanno difficoltà a seguire regolarmente le lezioni in aula. Già da qualche
tempo, nella scuola pianurese, un gruppo di docenti coordinati dalla professoressa
Marilena Pensiero, aderisce
all’iniziativa La scuola in
ospedale. Presso il 2° Policlinico di Napoli, è attiva
una sezione distaccata della
Russo, nella quale sono accolti bambini e adolescenti
con diverse patologie a lunga o a breve degenza e i genitori degli stessi che spesso
sono obbligati, per fini terapeutici, all’assistenza ai propri figli. Grazie a questo servizio si assicura agli alunni
di non interrompere il proprio corso di studi (interruzioni che spesso si trasformano in abbandoni scolastici o ripetenze) ma si offre
loro un servizio scolastico
alternativo attraverso lezioni
impartite dai docenti della
classe di provenienza.
Un’altra pregevole iniziativa
della scuola Russo è il Progetto Quadrifoglio, coordinato, ancora una volta, dalla
professoressa Pensiero, proposto per correggere l’alimentazione dei giovani, nell’auspicio di migliorarla e di
renderla più idonea alla loro
crescita fisica e psichica. Il
progetto è stato supportato
L
dalla collaborazione del
dott. Genovesi, che attraverso una serie d’interventi, ha
cercato di illustrare ai ragazzi come alimentarsi, fornen-
do loro conoscenze e strumenti attraverso i quali
mangiare correttamente. Gli
alunni, tra i quali gli allievi
della II C, hanno mostrato
di apprezzare l’iniziativa e
hanno partecipato con entusiasmo alle discussioni che
sono seguite alle lezioni.
Sempre nell’ambito di questo progetto, alcune classi,
tra cui quelle del corso B,
hanno trascorso una giornata presso l’azienda agrituristica Barbati di Roccabascerana (AV), nella quale si effettuano attività di Fattoria
Didattica. L’esperienza
presso questa struttura, ha
appassionato i ragazzi che
hanno potuto vedere dal vivo capre, mucche e maiali.
Il sig. Biagio, proprietario
della tenuta, ha accompagnato gli alunni e i professori, nella visita dell’azienda,
consentendo loro di montare
il pony e di guidare il tratto-
re. Ma il momento che più
ha galvanizzato i ragazzi è
stata la lavorazione del formaggio: agli alunni è stato
consegnato del formaggio
fresco con il quale è stato
prodotta una formina di caciotta che ognuno poi ha
portato a casa. La giornata si
è conclusa con la visita della
cantina, nella quale erano
conservati i prodotti più svariati, dalla marmellata al salame, dal vino ai formaggi.
Raccogliendo le impressioni
dei ragazzi, ciò che ha colpito di più di questa full imersion nella natura, è stato vedere da vicino gli animali,
ascoltare i loro versi e toccarli, un’esperienza del tutto
nuova per chi di solito è abituato a respirare lo smog e
ad ascoltare il rumore del
traffico. Ma la scuola Russo
è attenta ai bisogni della sua
platea a 360 gradi e per questo ha aderito, ancora ad un
progetto, Scuole Aperte che
vede coinvolte alcune istituzioni scolastiche del nostro
territorio. Il Dirigente Scolastico della Russo, Carmine
Amelio, pianurese e perciò
ancora più attento alle problematiche del quartiere, insieme ai dirigenti dell’8° e
72° Circolo Didattico, Pes e
De Gregorio e al Dirigente
del Liceo Copernico di Fuorigrotta, Rodelli, ha attivato
un programma d’alfabetizzazione scientifica, presso i
laboratori del Liceo, che vedrà coinvolti gli alunni delle
prime classi a partire dal 1
settembre; da aprile, invece,
il prof. Nardiello tiene delle
lezioni di scacchi agli allievi, che si concluderanno
con un torneo il 5 giugno
prossimo, a chiusura dell’anno scolastico.
Modena - Napoli: un gemellaggio
all’insegna dei valori dello sport
Torneo Under 15 organizzato dalle società di basket di Pianura
con la partecipazione della scuola basket di Modena.
di Fabio Esposito
abato 4 e Domenica 5 maggio si è svolto a Pianura un quadrangolare tra gli Under 15 eccellenza
delle compagini: Sporting Portici, S. S. Eldo Basket Napoli, Pianura progetto basket (Sporting Club) e
Scuola Basket Modenese. La manifestazione, organizzata dalle società di basket pianuresi ha avuto il duplice obiettivo di ridare nuova linfa all’immagine di Napoli,deturpata continuamente a causa dell’emergenza
rifiuti che attanaglia la nostra città, dando un segnale
forte e positivo proprio dal territorio maggiormente
colpito nei mesi scorsi e di creare un rapporto di amicizia e collaborazione con la città di Modena. I ragazzi
modenesi, guidati dall’ex guardia pianurese Stani Manna, sono stati ospitati dalle famiglie dei coetanei pianuresi che oltre ad accoglierli degnamente, hanno accom-
S
pagnato loro a visitare le bellezze di Napoli
e gustare anche le primizie gastronomiche
partenopee. Nel corso dei match sono emersi l’agonismo ed allo stesso tempo lo spirito
sportivo e la correttezza dei giovani cestisti
che sono stati applauditi da un pubblico folto ed entusiasta; per la cronaca il torneo ha
visto il successo della corazzata Eldo che in
finale ha battuto Modena ma al di là del risultato ciò che preme sottolineare è l’importanza di aver potuto vivere due intense giornate di sport grazie anche al patrocinio del
presidente della IX Municipalità Tirelli che
ha premiato i partecipanti e ad alcuni sponsor locali che hanno creduto nella validità
del progetto e non hanno voluto far mancare
il loro fondamentale apporto.
foto: Gianni Palmers
14
Pianura
Il Corriere di
MAGGIO 2008
“CONFIDENZE”
NOTIZIE ANTICHE COME PAGLIUZZE D’ORO
spettacolo: “Poverina,
a nostra “confiha perduto la mamdente” si rivela
ma/ piange e prega,
davvero genenon torna più./ Mi
rosa. Ha in mano un
sembrava in un sogno
certo numero di foto
vederla/ bella come
con personaggi ed
un angel di Dio.”
ambienti di una PiaQualche nome delle
nura di tanto tempo
antiche allieve: le sofa. Fa scorrere le foto,
relle Anna e Giuseptutte rigorosamente in
pina Modugno (quebianco e nero, poi
st’ultima la Superiora
chiede: Questa ti può
della Casa Madre delservire? (per l’articole Suore Vocazioniste
lo, s’intende). Poi ag(Anni 50, un allegro Carnevale con i bambini
a Pianura, Maria Mogiunge:”Va be’, vedi
lino, Anna Fontana,
tu”. Noi le guardiamo
sotto il portico della chiesa San Giorgio)
con la defunta sorella,
tutte con grande cuvuole sposarsi con nessuno. Diranno che, come molti
suor Enzina, Elena Di Vicino…
riosità ed ognuna
Siamo nel ’47, la guerra è finita da poco. Ed a altri, è morto, nella campagna di Russia, per il forte gesembra suggerirci un
proposito della guerra veniamo a sapere: ”Suo- lo: la neve gli ha congelato i piedi, che non riescono più
pensiero o rischiararci
nava la sirena e via, di corsa, verso il ricovero, a camminare. Di qualche altro pianurese la salma sarà
le idee sul passato di
portandosi appresso i bambini, alcuni in fasce. riportata a Pianura e ad essa saranno tributati funerali
un ambiente lontano,
Lì si dormiva in una grotta, a volte infilati in solenni. Qualcuno, invece, vuole partire volontario, coche sembra avere per
sacchi. Qualche bambino, per la fretta, rischiava me “camicia nera” e per questo lascia la moglie, che ha
noi sempre qualcosa
di perdersi per strada. Non c’era da mangiare, si appena partorito. La moglie ancora vivente, abita a Midi nuovo. Ascoltiamo
mangiava polvere di uova, che davano gli Ame- lano. Lui non è più tornato. Qualcuno, con un camion, il commento della noricani. C’erano pidocchi e zecche. C’erano i di- ce n’era uno solo - andava per le campagne a fare provstra amica, cerchiamo
sertori, che si nascondevano nei solai. Qualcuno, viste, quelli più fortunati cercavano di aiutare, come podi prendere nota di
unico figlio maschio, non vuole andare in guer- tevano. Finisce così l’incontro con la nostra amica, che
qualche particolare.
(giovani dell’azione cattolica
ra. Si cerca di convincerlo:” Non bisogna essere ci sembra come una miniera, preziosa per queste notiCosì le foto scorrono e
disertori, bisogna combattere per la patria. E lui
ci presentano:
posano sulle scale
(M.F.) parte. Ma non farà più ritorno. La fidan- zie, che noi raccogliamo come pagliuzze della nostra
- Don Ugo Fraracci,
della chiesa San Giorgio)
zata, dopo molti anni, lo aspetta sempre e non microstoria locale.
primo Padre Generale,
ANNA MELE
successore di Don
Giustino M. Russolillo, ricco di spiritualità;
- Un allegro Carnevale: bambini in maschere, in posa
“Canti flegrei”
sotto il portico della Chiesa di San Giorgio, circondati
dai sorrisi delle giovani donne che hanno preparato i loro costumi. Siamo, all’incirca, nella prima metà degli
anni Cinquanta;
- Qualche anno più indietro: il vescovo Monsignor Sorrentino con giovani donne dell’Azione Cattolica;
Prof. Angelo Scarlatella
dal carattere languido ed inquieto, notte per cercarla, per vederla,
- Sacerdoti pianuresi che partono come missionari in
ai ritornelli che hanno un carattere per trovarla, per confondermi e
Argentina;
“Era de maggio e te cadeano nzi- più deciso e conciliante. Il ritmo sparire tutto in lei…) - (R. Wa- Don Cesare, nei tempi in cui fu parroco di Pianura;
no a schiocche a schiocche li cce- di valzer lento scandisce incessan- gner - Tristano e Isotta). Ma Di
- Ancora sotto il portico della Chiesa di San Giorgio.
rase rosse, fresca era ll’aria e tut- te l’intera composizione. La forte Giacomo con i suoi capolavori (riUn banchetto su cui sono poggiati libri in vendita, alleto lu ciardino addurava de rose a modernità della scrittura musicale cordiamo che fu autore anche di
stito dalle suore di san Vincenzo. Le suore illustrano anciente passe.”
ha consentito a questa antica can- Marchiare, ‘E spingole frangese,
che i testi, qualche ragazzo, preso dalla curiosità, sfozone di rinnovarsi costantemente. Palomma ‘e notte, ecc…) voleva
glia uno dei libri;
la prima strofa della can- Tra le edizioni classiche del brano raggiungere un obiettivo ben pre- In partenza per Lourdes, per assistere i malati: un pazone “Era de maggio”. ricordiamo quelle dei tenori Tito ciso che potremmo definire “rinadre vocazionista con due giovani assistenti;
Questa celeberrima aria Schipa e Luciano Pavarotti. Le scimento napoletano”. Era quella
- L’Azione Cattolica ha molte iscritte. Le giovani prepanapoletana fu composta nel 1885 edizioni non classiche sono prati- infatti l’epoca di Croce, Imbriani,
rano le bambine per la prima Comunione: foto di un
in occasione della riedizione della camente innumerevoli. Diversi Russo e tanti altri nomi storici delgruppo, sulle scale della chiesa di San Giorgio. Sul pilafesta di Piedigrotta che nell’anno cantanti napoletani più o meno no- la nostra città. Personalità rare che
stro della stessa un manifesto su cui leggiamo il titolo:
precedente, a causa di un’ epide- ti si sono cimentati nella difficile concorrevano ad elevare il livello
IL COMITATO – PER I FESTEGGIAMENTI DEL
mia di colera, non si era svolta. impresa di interpretarlo (Massimo culturale partenopeo in modo siCORPUS DOMINI DI VIA GIORGIO DE GRASSII;
Gli autori furono il compositore Ranieri, Nino D’Angelo, ecc.). gnificativo. Ma Napoli soffriva
- Ancora gruppi di giovani, in divisa di Azione CattoliMario Costa (Taranto, 1858 – Ma anche i non napoletani ci han- anche di mali antichi. Il colera dica, posano con uno sfondo eccezionale: il Vesuvio ed il
Montecarlo, 1933) ed il poeta Sal- no provato con risultati più o me- ventò endemico in quel tempo e
Golfo di Napoli. Siamo a Posillipo. Le giovani, in duvatore Di Giacomo (Napoli, 12 no buoni (tra essi: Lucio Dalla, per decenni. L’analfabetismo, la
plice fila, alcune appoggiate ad un muretto. Una, alta
marzo 1860 – Napoli, 4 aprile Renzo Arbore e l’Orchestra Italia- fame il degrado della città ragsullo stesso muretto, regge la bandiera dell’associazio1934 ). Il brano racconta di una na, Franco Battiato).
giungevano in certi quartieri livelne. Gemella di questa, l’altra foto che ritrae lo stesso
coppia di innamorati che per un Perché una musica così lontana li allucinanti. Il nostro fece della
gruppo con un padre vocazionista;
imprecisato motivo si separano il nel tempo continua a suscitare tan- festa di Piedigrotta la leva princi- In quest’altra c’è sempre un muretto, sempre un grupmese di maggio e si danno appun- ta attenzione? La risposta è sem- pale di tale opera di rinascita.
po. Questa volta è di bambini ed il muretto li separa da
tamento nello stesso mese, l’anno plice: perchè è un capolavoro, una Quella che in epoca borbonica non
una delle tante campagne di Pianura del tempo. Una
dopo. Questo appuntamento si tra- perla rara!
era altro che una parata militare, si
passeggiata nel verde con due giovani accompagnatrici;
sforma in un vero e proprio giura- Oltre alla musica testè descritta, trasformò in una parata musicale,
- Bambine, con volti felici e sorridenti insieme con giomento d’amore. Ed ecco che al so- che emoziona anche l’ascoltatore poetica ed artistica di livello eccevani esponenti di Azione Cattolica;
praggiungere del fatidico mese più distratto, ci sono le parole. Es- zionale. Ma la spinta iniziale im- Processione in doppia fila, giovani con velo, abito e
l’innamorato fa ritorno come un se sono poesia pura. Salvatore Di pressa da Di Giacomo col tempo
scarpe bianchi;
uccello migratore che non dimen- Giacomo fu un uomo di cultura si esauriva nel manierismo degli
- Interno della parrocchia di san Giorgio: nei pressi deltica il cammino. La coppia si ri- europea, oltre che poeta, dramma- anni ’20 e ’30 del ‘900, condiziol’altare, numerosi fedeli;
compone. Il tempo non ha scalfito turgo e autore di canzoni, fu diret- nato non poco dalle pressanti ri- L’ultima foto ritrae ragazze , che dopo la scuola, vanil loro amore, anzi, lo ha accre- tore della biblioteca “Lucchesi chieste delle industrie discografino ad una scuola di ricamo, in un giardino di via Vecsciuto. La canzone si conclude Palli” e studioso della lingua e che. Le nuove canzoni col tempo
chia, al confine con vico Carrozzieri (l’antica “Chiazzucon parole forti (…ll’acqua llà delle tradizioni popolari parteno- perdevano ambizioni e si allontalella”). La loro “maestra”, una vera e propria animatrice
dinto nun se secca maie, e ferita pee. Il suo europeismo di matrice navano sempre più dallo spirito
che le fa anche cantare e recitare, si chiama “Reveneld’ammore nun se sana…) ma an- tardo-romantica ci porta lontano. genuino iniziale. Il rinascimento
la”, cioè Divina. La signora Divina è oggi ultranovanche festose (…Core, core! core La frase conclusiva della canzone napoletano auspicato da Di Giacotenne. Allora allestiva un vero e proprio teatrino, in cui
mio, turnato io sò, torna a maggio (…fa de me chello che buò!) fa mo non arrivò e temo che, se non
il sipario era formato dalle lenzuola che pendevano dale torna amore…).
pensare ad un annullarsi dell’a- ci diamo un po’ da fare, quel
le corde. Lì le ragazzine recitavano per spettatori che
La musica del compositore taran- mante nell’amata quasi wagneria- “maggio” non arriverà presto…
sedevano su scranni e pagavano anche un certo bigliettino Mario Costa alterna le strofe, no (…che io possa emergere dalla
to. C’è anche chi ricorda qualche battuta di un antico
L
“Era de maggio” e Salvatore Di Giacomo
E’
15
Pianura
Il Corriere di
MAGGIO 2008
VILLA PLANURIAE MAJORIS, UNA CULTURA DI VITA
I nonni raccontano ai nipoti
la seconda volta, quest’anno, che col
nostro lavoro di programmazione
scolastica - materie Storia, Educazione Civica e Geografia, con gli alunni di I A
della s.m.s. “G. Falcone”- possiamo avvalerci
di un importante contributo, che ci viene dall’ambiente esterno. I ragazzi hanno fatto una
serie di interviste ai nonni, che hanno rilasciato preziose testimonianze sulla Pianura dei loro tempi. Noi le abbiamo messe insieme, con
il risultato della seguente “composizione”:
La signora Anna Criscuoli, nata l’8-8-1929,
nonna di Viglione Anna, dice: «Il centro di
Pianura era piazza San Giorgio, con la relativa
chiesa. Poi c’erano via Napoli, via Camaldoli,
via Dell’Avvenire, via G. De’ Grassi e Corso
Duca D’Aosta. Erano queste le strade più importanti. C’era molta terra coltivata a frutta,
c’erano molti vigneti ed alberi di noci. Abitavo in un cortile al Corso Duca D’Aosta, al numero 32: era un cortile con molte famiglie,
che si volevano bene. I miei genitori erano
contadini ed avevano un pezzo di terra in
prossimità dell’attuale bar San Giorgio, dove
ora sorge il parco Falcone - Borsellino. Qui
coltivavano la terra e vivevano coi suoi frutti,
allevavano anche polli, conigli, maiali e mucche. L’unico reddito era il ricavo della raccolta
delle noci. Ho frequentato la scuola di avviamento al lavoro, “Coppino”, al Vomero. Andavo a scuola a piedi. Ho frequentato fino al
secondo anno, che con la venuta degli americani, durante la seconda guerra mondiale, i
miei genitori avevano paura di mandarmi da
sola: si diceva che i marocchini, alleati degli
americani, approfittavano delle ragazze. E così era. All’epoca mia c’era il Fascismo: tutti i
giovani aspettavano il sabato per andare a fare
ginnastica. Io ero una piccola italiana, poi c’erano le giovani italiane ed i figli della Lupa.
Gli uomini erano giovani fascisti ed avanguardisti. Si facevano le gare ed eravamo pre-
E’
miati: io ero la caposquadra. Le squadre gareggiavano davanti alle autorità del Comune e
della scuola. Una volta vinse anche la mia
squadra».
La signora Rosa Di Fusco , nata il 4-1-1951,
nonna di Rosa Forino racconta: «In autunno
ci divertivamo a fare la vendemmia. Gli animali allevati erano tanti, tutti nelle stalle. C’erano polli, maiali, vitelli e mucche. Era raro
vedere qualche auto, si passeggiava con le bici e carri trasportati da cavalli. Però la maggior parte delle persone camminava a piedi.
Le case erano quasi tutte a piano terra, non
avevano pavimenti o termosifoni. Erano costituite da due stanze: una piccola cucina con
la credenza, lunghi tavoli e sgabelli di legno e
poi la camera da letto, dove, tante volte si dormiva in dieci. Le coperte erano fatte di lana ed
i letti di ferro. Fuori della casa, nel cortile, avevamo una baracca, dove in estate si cucinava
.Accendevamo il fuoco e sul tripode (o’ trebbeto) poggiavamo la pentola col cibo da cuocere. Le bottiglie ed i piatti si lavavano con le
Pianura fra riti, magie
e superstizioni
di Arturo Longobardo
e antichità pianuresi sono avvolte nel
mistero e nella leggenda. A differenza
delle imponenti quanto silenziose rovine di altri più famosi e più noti luoghi dei
Campi Flegrei, quelle pianuresi sono percorse da voci e da suoni, quasi che gli antichi abitatori non le avessero abbandonate da
tempo immemorabile, ma che ancora oggi
si aggirino tra le mura sbriciolate dal tempo
e dalle intemperie. E allora bisogna stare attenti a dove si mettono i piedi, bisogna procedere con cautela, perché spesso si tratta di
tombe e la pietà cristiana e il rispetto verso
questi luoghi sacri diventa un obbligo e il
pericolo della “profanazione” ci accompagna sempre e dovunque. Il fatto che fossero
tombe pagane non dissuase mia sorella dal
far dire una messa di suffragio, allorché il
marito ne scoperchiò alcune in fondo a Via
San Donato per costruire una casa, nella seconda metà degli anni settanta del secolo andato. Tombe povere, senza affreschi, senza
suppellettili d’oro o d’argento, tutte però con
la monetina di rame serrata tra le labbra, l’obolo per assicurarsi l’ingresso nell’aldilà.
Niente epitaffi che valgano a perpetuare il
loro nome e le loro gesta. E così una voce
gliel’ha data la tradizione popolare che ha
eletto questi siti a luogo del mistero e dell’ultraterreno. Tesori da poter sottrarre con
l’aiuto di formule magiche e con la presenza
di “anime innocenti” da sacrificare al Maligno. Naturalmente solo a certe ore (dopo la
L
mezzanotte) e in determinati periodi dell’anno (la notte di Natale), perché più empio appaia il gesto a coloro che intendano compierlo. E demoniaco appariva a noi bambini
la partecipazione a queste azioni e terribile e
mostruoso il pensiero di esserne coinvolti;
monete luccicanti che illuminavano le nostre serate davanti al focolare della nonna,
che con voce un po’ cantilenante raccontava
di animali strani, di strani omini in abiti monacali che quelle monete distribuivano a tutti coloro che avevano sufficiente ardire da
avventurarsi da soli, in quelle ore ed a quelle condizioni, incuranti delle voci che il vento amplificava e delle ombre che le poche
luci allungavano a dismisura e che ti ghermivano per portarti via per sempre! Ora le
luci hanno cancellato le ombre e il vento
non ha più voce; e la nonna se l’ è portata
via il tempo. Case, palazzi: quante case,
quanti palazzi dagli anni settanta ad oggi!?
Quanti siti sono scomparsi avvolti dal cemento, sepolti in modo definitivo da coloro
che vivono solo il presente, il loro presente,
incuranti della memoria collettiva di cui le
“pietre” sono testimonianza!
La zona del Polo Artigianale, all’interno della quale si trova uno dei siti più interessanti
e meglio conservati del periodo “tardo antico” (raffigurato anche nella testata di questo
giornale), è diventata una discarica maleodorante, che è possibile attraversare solo
tappandosi il naso. Si potrà risanare un giorno (non lontano), restituendo ai pianuresi la
loro passeggiata archeologica?
erbe. Gli indumenti si lavavano con la soda e
con un sapone molle. Nel cortile c’era un pozzo che raccoglieva l’acqua piovana, presso di
esso c’era una ruota che serviva per tirare su il
secchio con l’acqua. Le chiese erano formate
da un solo ambiente, che aveva un piccolo altare e delle immagini sacre. Anche la scuola
che frequentavo aveva poche classi. A scuola
si mangiava nel refettorio, noi portavamo da
casa le scodelle, nelle quali le bidelle ponevano il cibo caldo. Di solito tutti frequentavano
fino alla quinta elementare, ma chi aveva più
soldi frequentava le medie. Le botteghe erano
poche. C’era il calzolaio che ci costruiva le
scarpe, prendendoci le misure. Per i vestiti
c’erano le sarte. Noi avevamo le trecce per
una settimana, non esistevano parrucchieri».
La signora Varchetta Filomena, nata il 17/
4/1938 , nonna di Gabriele Salvatore ricorda:
«Abitavo in via G. De’Grassi, vicino al municipio. Ai miei tempi non c’era l’acqua in casa,
quasi tutti i giorni con grandi taniche andavamo alla fontana pubblica per riempirle. Non
c’erano negozi, solo qualche piccolo bar che
faceva il caffè, qualche macelleria, qualche
fruttivendolo, qualche salumeria e poche altre
piccole botteghe. C’erano poche cose, ma genuine, come le uova fresche. Poi il sale, la farina, la pasta, l’orzo, il caffè, l’olio si vendevano sfusi, non confezionati. Il sale ed il caffè
venivano macinati al momento».
La signora Giuseppina Pomaretti, nata il 318-1940, nonna di De Simone Francesca, rammenta: «Nel cortile si svolgevano anche matrimoni, battesimi e prime comunioni. Il cortile era l’unico luogo di libertà delle persone. Lì
c’era il forno, il pozzo ed il bagno, che tutti
potevano usare. Al mattino le persone portavano negli orinali i loro bisogni nel bagno comune. Di pomeriggio le donne si sedevano al
centro del cortile e chiacchieravano, la sera i
bambini giocavano in cortile. I giochi di tanto
tempo fa erano: nascondino, acchiapparello,
la settimana, prendere e liberare, l’altalena. Le
strade non erano asfaltate, ma fatte di basali di
piperno».
La signora Di Donato Anna, nata l’11-5-1954,
nonna di Di Vicino Simona rievoca: «C’erano
tanti fiori di peschi. Quando era primavera si
sentiva nell’aria il profumo dei fiori e gli uccellini che cantavano. Durante il tempo della
mietitura del grano, il raccolto era abbondante
ed i granai erano stracolmi. Il lavoro dei contadini era lungo e faticoso, ma dava soddisfazioni».
La signora Castellammare Nunzia, nata il 7-71932, nonna di Sara Fontana ricorda: «Pianura era un piccolo paese immerso nel verde e
con pochi abitanti, tanto che ci conoscevamo
tutti. Le case si trovavano soprattutto nel centro storico. I rapporti con il vicinato erano
molto stretti, tanto da sembrare tutti un’unica
grande famiglia. Un punto di ritrovo molto
importante era piazza San Giorgio: lì si trovava la chiesa, dove la prima messa era celebrata da don Giustino circa alle quattro del mattino, per i contadini, che dovevano andare presto al lavoro. Inoltre c’era anche un cinema al
Corso Duca D’Aosta, si chiamava “Impero” e
lì, a volte, andavamo a vedere qualche film.
Ricordo che nei pressi della chiesa San Giorgio c’era un vecchietto, che aveva un chiosco,
dove, d’estate, vendeva granite e, d’inverno,
le castagne bollite con foglie di alloro, che noi
compravamo dopo la messa. Quelli che vivevano in campagna non compravano quasi
niente, usavano i prodotti della terra. Per le famiglie numerose la carne era un lusso e si
comprava raramente. C’erano molti artigiani,
che giravano per le campagne e le masserie: il
barbiere, l’arrotino, o’ piattaro (colui che aggiustava i piatti con delle ciappe di ferro) e o’
stagnariello (colui che ricopriva di stagno le
pentole di rame rovinate). C’era una sola
scuola, di fronte all’attuale bar San Giorgio, al
Corso Duca D’Aosta e molti bambini, poiché
abitavano molto lontano, facevano molta strada a piedi. Altro che pulmini! Ci spostavamo
a piedi. Le strade erano in terra battuta e, nei
pressi della chiesa san Giorgio, c’erano i “vasali”, lastre quadrate di pietra. Erano pochissime le persone che avevano un’automobile:
qualche medico o persone benestanti. C’erano
però dei carretti con cavallo che si potevano
fittare e, più tardi, gli autobus, che portavano a
Soccavo, Fuorigrotta, Vomero e Bagnoli. Qui
nell’Italsider, importante industria dove si lavorava l’acciaio, c’erano molti operai pianuresi».
La signora Anna Paura - di anni 43 - è amica
della mamma dell’alunna Grazia Sessa. Di
Don Giustino M. Russolillo sottolinea: «Era
una persona piena di carisma e trasmetteva alle persone tanto amore, per i poveri e per i
malati aveva un’attenzione speciale, per tutti
aveva una parola santa. Fu un uomo davvero
saggio, ricolmo di Dio».
La signora Rosa Restolfer, nata il 26/7/ 1938,
con l’alunna Federica Cotugno rammenta:
«La Cumana è stata importante per lo sviluppo di Pianura. Quando ero ragazza, per arrivare alla stazione, percorrevo una piccola strada
che fiancheggiava i binari, perché non c’era la
strada principale. Dal balcone di casa mia –
in via S. Botticelli, 7 - si vedevano allora, negli anni sessanta, i binari della cumana, adesso
si vedono solo palazzoni, che furono costruiti, a partire da quel periodo, velocemente ed
abusivamente, senza un piano regolatore».
Raffaele Scuotto, di anni 63, nonno dell’alunna Alessia Scuotto ci dice: «I Pisani erano un
tempo tutta campagna, erano molto isolati:
non c’era nessuna scuola e nessun negozio.
Dove ora c’è la mia casa, un tempo c’era un
campo pieno di viti. Erano tutti contadini, anche il mio bisnonno era contadino e possedeva molta campagna. La cosa più divertente
per me era l’altalena che mi costruì il mio papà».
La signora Lancellotti Elvira, nata il
21/12/1951, nonna di Simeoli Viviana, sottolinea: «L’illuminazione era molto scarsa, la sera
era pericoloso ritirarsi , perché le strade erano
isolate e buie». L’alunna Rodomanchenko Liza, di nazionalità ucraina, a Pianura solo dalla
scorsa estate, aiutata in famiglia, ci ha portato
un lavoro di ricerca sul villaggio di Pianura,
detto anticamente Casale Planurii o Villa Planuriae majoris. In esso, tra l’altro, leggiamo:
«Il nome di Pianura è antichissimo e risale al
VI secolo d. C., quando il duca di Benevento
donò questo territorio alla chiesa di San Gennaro ad Corpus, a Napoli. Le origini del villaggio sono collegate allo sfruttamento della
cava di Piperno, in via Monti. Molti lavoratori
vennero da Posillipo e da Marano e si costruirono delle abitazioni verso la metà del XIII secolo. Man mano che gli abitanti del Casale
aumentavano, molti cominciarono a coltivare
il terreno». Oggi, tutti viviamo in un villaggio,
che è diventato globale, perciò, forse, queste
testimonianze che i ragazzi hanno raccolto
hanno una valore da non trascurare. Ringraziamo ancora i nonni e quelle persone che,
con la loro collaborazione, hanno reso possibile un lavoro del genere.
Anna Mele
16
Pianura
Il Corriere di
MAGGIO 2008
L’etichetta dei prodotti biologici
La norma è contenuta nella Finanziaria 2008 approvata dal governo Prodi
I
l settore dell’agricoltura biologica e della produzione biologica in generale è in sviluppo, grazie
alla crescente domanda da parte dei consumatori e questo dato ha reso indispensabile una modifica della normativa vigente per dare semplificazione, attualità e organicità alla materia. L’agricoltura biologica fa il suo esordio nei mercati circa
dieci anni fa, è una produzione agro-alimentare
“pulita” capace di offrire cibi senza l’utilizzo di prodotti chimici di sintesi, in tutte le varie fasi della
coltivazione, trasformazione e stoccaggio. Gli alimenti biologici sono ottenuti senza l’utilizzo di sostanze estranee ai metodi naturali, rispettando la
biodiversità, preservando i terreni e gli animali. Gli
alimenti biologici si possono riconoscere attraverso un’apposita etichetta. Esiste in materia una
specifica normativa europea che prevede il controllo e la certificazione del processo produttivo e
del prodotto. Lo scorso 28 giugno è stato approvato dall’Unione europea un nuovo regolamento
(Regolamento CE N. 834/2007) relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti
biologici. La nuova normativa evidenzia in modo
chiaro i principi e le norme fondamentali sulla produzione biologica compreso un nuovo regime di
importazione e un sistema di controllo più razionale. Prevede che il marchio comunitario introdotto dalla Commissione Europea nel marzo del
2000, fino ad oggi facoltativo in etichetta, diventa
invece obbligatorio e può essere accompagnato
da marchi nazionali o privati. Potranno avere il
marchio solo i prodotti con almeno il 95% degli ingredienti ottenuti con il metodo biologico; i prodotti
non biologici potranno comunque indicare nella
composizione l’uso di eventuali ingredienti biologici. Un prodotto biologico deve riportare sull’etichetta:
1) la dicitura: prodotto proveniente da agricoltura
biologica-regime di controllo CEE;
2) nome e sigla dell’organismo di controllo scritto
per esteso esempio: ccpb; codex; imc; ecc…
3) codice del produttore;
4) gli estremi dell’autorizzazione ministeriale per il
biologico;
5) sigla dell’Italia (IT) e quella dell’organismo di
controllo (codice di 3 lettere);
6) la lettera T per prodotto trasformato e la lettera
F per prodotto fresco con il numero di autorizzazione;
7) indicazione sul luogo di provenienza;
8) marchio comunitario;
Le voci delle etichette dei prodotti confezionati devono essere presenti anche per i prodotti sfusi. Ad
esempio una cassetta di frutta biologica deve riportare un’etichetta con tutti i dati che certificano
la provenienza biologica .Non dobbiamo dimenticare che è un diritto del consumatore poter visionare i certificati che hanno accompagnato la merce nel trasporto. Perciò avere un rapporto di fiducia con il proprio negoziante è molto importante,
ovviamente una garanzia maggiore è data da quei
rivenditori che trattano solo prodotti biologici certificati. Il mancato rispetto delle regole prevede l’immediato divieto di usare
l’indicazione di prodotto
biologico. Si possono
trovare i prodotti biologico in negozi specializzati, e nei supermercati.
Molti sono quelli che offrono un buon assortimento di prodotti freschi
l cosiddetto “Credit
confezionati ed anche tiCrunch”, ovvero la
pici regionali tutti ovviastretta del credito che
mente certificati. In cre- ha caratterizzato il quascita è il livello dei risto- dro economico a partire
ranti che offrono ai loro dalla seconda metà del
clienti prodotti da agri- 2007, non rallenta l’intecoltura biologica, per resse degli italiani per il
non parlare poi degli credito al consumo e i
agriturismi che offrono prestiti personali. Gli
oltre al piacere di passa- operatori del mercato colre un po’ di tempo a di- gono sì una
retto contatto con la na- maggiore prutura, una serie di artico- denza e oculali: dalle marmellate all’o- tezza nelle delio, dalla frutta alla ver- cisioni di spesa
dura biologica. Tutti pro- delle famiglie,
dotti che possono esse- in risposta al
re tranquillamente degu- clima generastati in loco e acquistati lizzato di sfiNonostante i prezzi dei ducia che si reprodotti biologici siano spira, ma per
strettamente legati alla ora non avvertono un calo
della domanda di prestiti.
Dopo la crescita del
21% nei volumi erogati
lo scorso anno, per ora il
2008 sta tenendo le posizioni. Il sistema del credito italiano si è sempre
contraddistinto per una
grande prudenza nel
concedere prestiti ai privati, quindi non si può
dire che gli istituti abbiano stretto particolarmente le maglie in questa fase in risposta alla
situazione americana dove è giunto al pettine il
nodo dei prestiti subprime. Piuttosto la vera novità nel nostro paese è
stato aver percepito che
abbassando i tassi d’interesse richiesti sui prestiti avrebbe allargato il
mercato a una fascia assai ampia di potenziali
clienti che fino a quel
momento erano stati tenuti alla larga dall’eccessiva onerosità che
rendeva di fatto il credito al consumo poco appetibile alla massa dei
consumatori. L’Italia resta ancora un’isola felice
dove il timore di una ve-
stagionalità, essi risultano sempre maggiori rispetto ai prezzi dei prodotti tradizionali. Questo dipende sia dal fatto che la coltivazione biologica richiede costi maggiori – i concimi naturali sono più
costosi ed è necessaria maggiore manodopera –
sia dal fatto che il mercato biologico è ancora ristretto (occupa solo l’1,5% del mercato alimentare
italiano). Oltre a questo, è stato notato un ulteriore
incremento di prezzi nel passaggio del prodotto
biologico al punto vendita. Con il passare degli
anni la risposta dei consumatori a tale aumento
dei prezzi dei prodotti biologici è stata però positiva ed i consumatori si sono rivelati più disponibili
a pagare di più per alimenti che offrono garanzie
di qualità e sicurezza, cambiamento di tendenza
forse dovuto ad alcuni disastri come la mucca
pazza o l’aviaria.
Dirigenti Federconsumatori Campania
Avv. Agostino La Rana e d.ssa Anna Ranieri
IL PRESTITO BARCOLLA
MA NON MOLLA!
I
ra crisi di liquidità per il
momento resta lontano.
Alla luce di questo scenario di fondo la lista delle
società che vogliono entrare nel settore del credito si allunga per cui chi
prima era specializzato
esclusivamente in altri
campi (ad esempio nei
servizi di trading, di investimento,
assicurativi) oggi si
fa avanti
allettato
dal mercato. Il risultato è che
il settore
del credito
è diventato
sempre più
concorrenziale, con
un indubbio
vantaggio per i risparmiatori: offerte sempre più
competitive finalizzate
alla crescita dei volumi e
delle quote di clientela
piuttosto che all’ampliamento dei margini di guadagno degli operatori,
rappresentano la normalità. Molti esperti sono
convinti che il mercato
continuerà a crescere anche se non si sa ancora di
preciso entro quali termini; di certo la crescita annua dei nuovi finanziamenti non sarà più a doppia cifra, come è avvenuto tra il 2003 e il 2006, e
probabilmente sarà anche
inferiore al 9,5% registrato nel 2007. Tuttavia, in
un contesto internazionale difficile come quello
attuale, si tratta comunque di un buon risultato.
Qualche tensione potrebbe piuttosto arrivare dal
fronte dei tassi poiché la
maggiore concorrenza
non basterà a contrastare
le tensioni sul credito. I
margini d’interesse applicati attualmente sono divenuti insostenibili per
cui ci si aspetta, nei prossimi mesi, una crescita di
qualche decimo di punto
per i costi sui prestiti. Allinearsi alla media europea, che vede rispetto al
nostro paese tassi più
bassi di almeno un punto,
risulterà quindi ancora
più difficile tenuto conto
anche delle carenze specifiche del mercato italiano come, ad esempio,
l’eccessiva durata in sede
giudiziaria delle procedure esecutive contro i debitori insolventi che costringe le banche e gli intermediari a sostenere degli oneri di gestione più
alti che all’estero. Altro
elemento che a breve dovrà essere preso in seria
considerazione dal nuovo
governo è rappresentato
dal bisogno di migliorare
la trasparenza del mercato in linea con le imposizioni delle direttive comunitarie: in Italia sono
presenti numerosi soggetti che lavorano, più o meno bene, nell’ambito della mediazione creditizia e
che spesso vengono criticati proprio per la poca
trasparenza dei prodotti e
dei servizi offerti. Sarebbe auspicabile un intervento atto a fare un po’ di
“pulizia” migliorando in
questo modo la qualità
del servizio reso alla
clientela e tutelando maggiormente quegli operatori riconosciuti come professionali, competenti,
seri e trasparenti. Troppe
persone si cimentano in
questa professione ed è
quindi fondamentale stabilire più elevate barriere
all’ingresso in un mercato che comincia a diventare saturo e in cui si sente il forte bisogno di premiare i più meritevoli.
Dott. Roberto Musella
Finanzia Facile
17
Pianura
Il Corriere di
MAGGIO 2008
Campanile, una stagione di successi e soddisfazioni
Vittorie e futuri campioni da Serie A
di Alessandro Etzi
he a Pianura si respiri aria di grande calcio lo
testimonia anche la Campanile, la storica
scuola calcio che anche quest’anno ha incamerato numerosi “momenti di gloria”. Ad illustrarci
i successi di quest’anno è il presidente Pasquale Pirone, decano del calcio locale: “è stata una stagione
gloriosa, come venti anni fa. L’allenatore Polverino
con i Giovanissimi provinciali ha quasi raggiunto i
play off, ma mancano due giornate al termine del
campionato. I Giovanissimi domenica iniziano la
Coppa Campania contro il Sant’Agnello, e ci aspettiamo ottimi risultati. Negli altri campionati le squadre si sono tutte distinte, riportando sempre ottimi
risultati. La massima soddisfazione però quest’anno
c’è l’hanno data Fabrizio Carrella e Stefano Scognamillo, che vestiranno presto le maglie del Siena
e del Milan. Spero che i due ragazzi si comporteranno bene, noi siamo veramente contenti per questo loro successo, che segue quello degli anni passati, con nostri giovani che sono andati al Brescia,
(Sansovino), Perugina (Ercolano), Napoli (Melcorne), e Padova (Di Fusco). Dovranno adattarsi presto
a queste nuove realtà, dovranno comportarsi da professionisti, capire che il loro futuro calcistico dipenderà soprattutto da loro. Dovranno metterci tutto il
loro impegno, intelligenza ed educazione. Un’altra
grande emozione, questa volta indiretta, arriva dal
Pianura: la mia famiglia e il mio staff fanno i più
C
sinceri complimenti ai fratelli Cafasso, al tecnico e
alla squadra, che hanno raggiunto un traguardo veramente unico, portando per la prima volta in settanta anni la squadra nell’Interregionale. I pianuresi
devono essere orgogliosi dei fratelli Cafasso e del
loro impegno. Cos’altro aggiungere a questa splendida annata, solo i ringraziamenti a tutto il nostro
staff tecnico, in particolare al magazziniere Francesco Autiero, sempre disponibile e gentile con tutti”
conclude Pasquale Pirone. Anche Gianni Pirone, il
dirigente della società, esprime la sua felicità per
Fabrizio e Stefano, dando loro preziosi consigli: “a
certi traguardi è facile arrivare, ma è molto più dif-
I
parlarci non crederesti all’esperienza che stanno
per fare, all’opportunità che stanno per giocarsi,
eppure è proprio vero, Stefano Scognamiglio e
Fabrizio Carrella in estate partiranno per vestire le maglie del Milan e del Siena. Giovanissimi, giusto 14 anni
ciascuno, eppure per loro si sono mossi procuratori e
osservatori delle più importanti squadre professionistiche. Li abbiamo intervistati entrambi per conoscere le
loro emozioni, il loro percorso calcistico che a breve li
porterà lontano da Napoli. “Ho iniziato a giocare a calcio quando avevo 6 anni, sempre con la Campanile
tranne un periodo di prova al Napoli” inizia Stefano
Scognamillo, giovane difensore che approderà al Milan, “Abbiamo fatto diversi provini e stage, dopo quello
di Priverno, dove c’erano numerose squadre, si sono
iniziati a muovere i procuratori del Milan, che dopo
due giorni vennero a Napoli per iniziare a parlare con la
Campanile. Poi sono andato a Milano, a fare un provino per due giorni. Eravamo pochi ragazzi, ho conosciuto lo staff e li ho definitivamente convinti. Sono veramente felice ed emozionato, è il sogno di tanti ragazzi
approdare ad una squadra così importante, e lo è soprattutto per me visto che il calcio è la mia passione.
La mia famiglia inizialmente mi seguirà a Milano, dove
abbiamo anche altri parenti: non sarà facile stare lontano da casa e dagli amici. Ringrazio la Campanile, gli
allenatori, Pasquale e Gianni Pirone, perché questo mio
successo è soprattutto il loro, che mi hanno insegnato
tanto, mi hanno accolto benissimo ed aiutato a migliorare tecnicamente, a disciplinarmi, a lavorare sodo.
L’anno scorso abbiamo vinto il Torneo di Cava dei Tirreni con Mister De Falco, ed è stata la prima di tante
soddisfazioni, culminate nella firma con il Milan”. Stefano dedica il suo ultimo pensiero agli amici della
Campanile e agli altri giovani calciatori che sperano:
“Ai miei coetanei dico di impegnarsi, credere nelle proprie capacità, disciplinarsi già nella scuola calcio”. Fabrizio Carrella invece è un centrocampista, gioca da nove a calcio e da tre è nella Campanile, per lui l’approdo
è il Siena: “anche io ho più selezioni e provini, poi mi
hanno iniziato a contattare quelli del Siena e sono andato due volte da loro, nella seconda selezione segnai anche due reti. Dopo avvennero i contatti tra le due società e ad agosto partirò per il ritiro. Il calcio è la mia passione, questa esperienza la vedo dura ma sono anche
entusiasmato, ho parlato durante i provini con ragazzi
che già giocano al Siena e mi hanno detto che si trovano bene, che l’ambiente è sereno. Anche io ringrazio la
Campanile, che mi ha sempre aiutato e consigliato, mi
hanno dato numerosi insegnamenti e le basi del calcio,
tutte cose che mi torneranno utili al Siena”
A
(da sinistra Fabrizio Carrella, Gianni Pirone,
Pasquale Pirone, Stefano Scognamillo)
Il pianurese Marco Lentino
protagonista nell’Amatori Napoli Rugby
l rugby negli ultimi anni è diventato lo sport del momento, si parla
addirittura di “rugby mania”, grazie ai recenti successi della nazionale
azzurra nel torneo del 6 Nazioni, che
hanno aperto le porte della grande visibilità della televisione. I giocatori azzurri adesso sono corteggiati da tv e
giornali, innescando a cascata un attrazione di questo sport nei giovani e nei
bambini. Ma il vero motivo di tanto
successo è da ricercare nei valori e nei
principi del rugby che finalmente stanno venendo fuori con prepotenza, e
cioè la lealtà, la cavalleria, la disciplina, la solidarietà, in un momento dove
il calcio e i suoi antivalori sono entrati
in profonda crisi. A Napoli ed
in particolare nell’area flegrea di Fuorigrotta
esiste l’Amatori Napoli Rugby che dal
1999, in tempi non
sospetti quando ancora il rugby era uno
sport “minore”, sta sviluppando un impegnativo ed appassionato lavoro di diffusione del
gioco del rugby tra i
ragazzi delle scuole e dei quartieri
di Pianura, Bagnoli, Cavalleggeri
d’Aosta,
Soccavo,
Stefano e Fabrizio,
le nuove promesse
di Pianura
di Alessandro Etzi
Pianura e la palla ovale
di Fabio Esposito
ficile rimanerci, gli servirà l’aiuto delle famiglie per
meglio sopportare la lontananza dagli affetti e dagli
amici. Con educazione, disciplina e determinazione
sapranno farsi valere, e soprattutto non devono dimenticare quanto è importante lo studio. Siamo orgogliosi di loro e sono sicuro che presto anche altri
4-5 ragazzi approderanno in squadre importanti, abbiamo diversi 92-93-94-95 che sono sotto l’occhio
degli osservatori. Il mio augurio è che qualcuno tra
loro vesta un giorno la maglia della nazionale”. Le
squadre, ormai giunte al termine della stagione sono tutte in orbita play off: i minigiovanissimi sono
al quarto posto, ad un punto dalla terza, gli esordienti 95 e 96 invece già li stanno disputando. Non
c’è altro da aggiungere a questa splendida annata!
Mugnano spingendosi fino a Pozzuoli,
Giugliano e Scampia. L’Amatori Napoli, associazione dilettantistica e senza fini di lucro, è nata dallo scioglimento del Cus Napoli che militava in
serie B; dal settore giovanile è nata la
società che tutt’ora milita in serie C
nel girone Campania, grazie anche alla
passione di un gruppo di amici, rugbisti doc, di età e provenienze socio culturali più disparate, ma tutte accomunate dal virus della palla ovale e dalla
convinzione cocciuta che a Napoli il
rugby abbia un sapore diverso…il sapore della sfida dei valori positivi universali contro i valori negativi del disagio sociale e della delinquenza minorile. Ecco perchè oggi l’Amatori Napoli Rugby opera all’interno di 8 scuole medie ed elementari, e da 2 anni ha
costituito una squadra nel carcere
minorile di Nisida, con i ragazzi
detenuti. Dall’under 9 fino all’under 19, e la squadra seniores che sta affrontando i playoff per la serie B, ci sono
350 ragazzi che 3 volte a settimana presso il campo del
Cus Napoli di via Campegna
si radunano per
condividere
la gioia di
questo
sport, duro ma
ancora
puro.
Placcaggi,
mischie e botte, che rendono la vita sul campo
dura, come nella strada,
ma circondati da compagni e amici, allenatori e
padri, che sono lì per dare sostegno e aiuto. Il
fattore sociale del rugby
dunque è predominante
su quello agonistico, e la
più esemplare dimostrazione è il famoso 3° tempo, un rito tutto rugbistico che vede gli avversari, dopo la guerra della
partita, incontrarsi dopo
la partita per bersi una
birra insieme e socializzare, a prescindere dal risultato in campo. Agli
sconfitti si riserva sempre l’onore delle armi
con un corridoio umano
a bordo campo e i vincitori non esultano in modo esagerato o addirittura provocatorio. Proprio
una delle zone della periferia partenopea sopra
citate ovvero Pianura è il
quartiere di provenienza
e residenza di una delle
“promesse” del rugby
partenopeo e non solo
che abbiamo incontrato:
Marco Lentino, classe
1985, 22 anni, 1.86 per
92 kg.
“Sono una terza flanker (terza linea),
che gioca tra mischia e tre quarti, il più
veloce della mischia per intenderci - si
presenta così Lentino - sono entusiasta
di quest’avventura, il gruppo è straordinario remiamo tutti verso un unico
obiettivo che è quello di puntare alla
promozione nella serie cadetta. Dopo
un’ottima regular season in cui ci siamo classificati secondi, attendiamo serenamente la vincente tra Brindisi e
Messina per giocarci al meglio tutte le
nostre possibilità; la società e noi tutti
meriteremmo un grande risultato per
tutti i sacrifici fatti sia nel corso della
stagione, sia ormai da anni a questa
parte”.
18
MAGGIO 2008
La Ginnastica Ritmica
S
UN’ATTIVITÀ SPORTIVA PIENA DI “RITMO” E CON TANTA MUSICA
e vuoi praticare uno
sport affascinante che
esalta la tua flessibilità, la tua coordinazione, il
tuo senso ritmico, che sollecita la tua fantasia e che
ti permette di sperimentare
un’infinità di movimenti e
crearne di nuovi devi scegliere la Ginnastica Ritmica. Essa è una disciplina in
cui, appunto, si uniscono
sport e arte, musica e danza. È principalmente uno
sport femminile, che sviluppa flessibilità ed eleganza dei movimenti, e
prevede l’utilizzo di cinque piccoli attrezzi: palla,
clavette, cerchio, nastro e
fune.
Palla: È fatta di gomma o
plastica. Ha un diametro è
di 18-20 cm e pesa 400 gr.
Gli elementi fondamentali
per la palla sono gli elementi di flessibilità, souplesse (elementi di scioltezza). I gruppi tecnici per
la palla includono lanci e
riprese, rimbalzi e rotolamenti sul corpo e sulla pedana.
Clavette: Il materiale può
essere legno o plastica. La
lunghezza di ogni clavetta
è di 40 ÷ 50 cm, e il peso
minimo 150 gr. Gli elementi fondamentali per le
clavette sono gli equilibri
(eseguiti su un avampiede
o su un ginocchio e mantenuti per 3 secondi). I
gruppi tecnici per le clavette includono mulinelli,
piccoli cerchi, lanci e riprese.
Cerchio: Il materiale può
essere legno o plastica. Il
diametro interno varia dagli 80 ai 90 cm, il peso minimo è di 150 gr. Il cerchio
deve essere rigido a sufficienza da mantenere la
forma. Gli elementi fondamentali per il cerchio sono
salti, equilibri e flessibilità
in equa distribuzione. I
gruppi tecnici per il cerchio includono rotolamenti sul corpo e sulla pedana,
rotazione intorno alle mani
o altre parti del corpo, lanci e riprese e passaggi attraverso il cerchio.
Nastro: Il nastro è fatto di
raso o nailon, è largo 4-6
cm e deve essere lungo almeno 6 metri. La bacchetta, fatta di legno o plastica,
ha un diametro di 1 cm e
la sua lunghezza varia da
50 a 60 cm; il peso massimo è di 35 gr. Gli elementi
fondamentali per il nastro
sono i pivot (giri su un
avampiede, gamba libera
in vari atteggiamenti, gamba di terra tesa o flessa). I
gruppi tecnici per il nastro
sono serpentine, spirali,
lanci e riprese. I movimenti del nastro devono essere
larghi e liberi. Tutti i nodi
del nastro sono penalizzati.
Fune: La fune è fatta di
canapa o materiale sintetico. La sua lunghezza varia
in proporzione all’altezza
della ginnasta. Gli elementi fondamentali per la fune
sono i salti. I gruppi tecnici
per la fune sono rotazioni,
lanci e riprese. La forma
della fune deve essere ben
disegnata, senza curve.
Questo sport è una disciplina relativamente recente, nata tra la fine del XIX
e l’inizio del XX secolo
come espressione del movimento, dalle idee di Noverre, Delsart e Bode. Diventò una disciplina sportiva in Unione Sovietica,
dove i primi campionati
nazionali si tennero nel
1942. La Federazione Internazionale di Ginnastica
riconobbe questa disciplina nel 1961, prima come
ginnastica moderna, poi
come ginnastica ritmica
sportiva, ed infine come
ginnastica ritmica. Il primo
campionato del mondo
ebbe luogo nel 1963 a Budapest, esclusivamente
con esercizi individuali; le
prove di squadra furono
aggiunte nel 1967 in occasione del campionato di
Rush finale per
il Pianura Volley
escluso dalla
corsa play-off
di Valentina Borrelli
a stagione sportiva 2007/08
del Pianura Volley sta per essere archiviata. Le pianuresi,
forti del mantenimento del titolo di
serie C, devono però dire addio all’obiettivo play-off. Il sogno è sfumato
in seguito ai risultati sfavorevoli ottenuti in occasione degli scontri diretti
con le formazioni meglio attrezzate
L
Pianura
Il Corriere di
Copenhagen. La Ginnastica Ritmica fu inserita nel
programma delle Olimpiadi estive a Los Angeles nel
1984 con la sola gara individuale, e ad Atlanta nel
1996 anche con gli esercizi di squadra.
Questa bella disciplina
sportiva ha Regole e criterio di giudizio ben precisi:
La durata degli esercizi individuali è di minimo 1:
15? e di massimo 1: 30?,
mentre per gli esercizi di
squadra è di minimo 2:15?
e di massimo 2:30?. La
pedana di gara misura
13m x 13m ed è delimitata
da una linea; ci sono penalità per le uscite di pedana
sia degli attrezzi sia delle
ginnaste in caso di contatto
con il pavimento dell’area
esterna. Gli attrezzi devono essere in costante movimento; vanno usati con
varietà e devono essere in
relazione costante con la
ginnasta. È fondamentale
l’unione tra musica e movimento.
La giuria consiste di 3
gruppi di giudici:
E = Esecuzione (max
10.00 punti)
Valuta la pulizia dei movimenti corporei e del maneggio degli attrezzi, l’unione con la musica.
A = Artistico (max 10.00
punti)
Valuta l’aspetto compositivo, la varietà degli elementi, la varietà d’uso della pedana, l’armonia con
la musica.
D = Difficoltà (max 10.00
punti)
Valuta il valore delle difficoltà corporee; gli esercizi
possono avere al massimo
18 difficoltà.
Il punteggio finale è ottenuto così: (A+D)/2+E.
I principali eventi di questo sport sono i Giochi
Olimpici, i Campionati del
mondo e il campionato europeo. Molti tornei sono
interessanti e di rilievo come il Torneo Corbeil-Essonnes, il torneo Cariprato,
l’Incontro Internazionale
di Thiais, la Deriugina
Cup. A livello nazionale
esistono attualmente 3 serie in federazione in base
alle capacità: la serie C, la
serie B e la serie A, quest’ultima suddivisa in A1 e
A2; più svarianti enti di
dell’AITO Volley Sarno e dell’ AS
Megaride. A dare il colpo di grazia è
stata l’inaspettata sconfitta per 3-2 inflitta dall’ agguerrita compagine del
Laezza Volalto Caserta, in lotta per
non retrocedere. Il successivo tris di
vittorie per 3-1 rimediato dal Pianura ai danni del Gr. 2000 Pal. Ottaviano, dell’ASS Ottavima e dell’Atellana Volley, ha rappresentato il riscatto
dalle ultime prestazioni negative. I
punti racimolati pur se proiettano la
squadra verso la conquista del quinto
posto, non sono però sufficienti per
rilanciarla nella contesa per gli spareggi. Il primo piazzamento certo ha
già un nome, AS Benevento Volley,
a seguire l’AITO Volley Sarno che,
promozione sportiva PGS
MSPAICS CSI UISP FEDERCLUBS che organizzano campionati e tornei.
Oltre alle gare, normalmente le società organizzano saggi periodici che
spesso si tengono nelle palestre in cui si esercitano le
ginnaste. Esistono svariate
categorie distinte per età e
obiettivi agonistici. Le categorie sono determinate
da FGI ed EPS; ogni categoria ha obbiettivi adatti
alla propria età. Le ginnaste tipicamente iniziano ad
allenarsi in età molto giovane, e di solito raggiungono il vertice delle prestazioni attorno ai vent’anni.
Attualmente, la ginnastica
ritmica è uno sport esclusivamente femminile. Esiste
tuttavia un movimento per
la creazione ufficiale di
una ginnastica ritmica maschile. La ginnastica ritmica maschile è già popolare
in Giappone. La squadra
nazionale Italiana di Ginnastica Ritmica ha conquistato la medaglia d’oro
nella prova con 3 cerchi e
2 clavette (oltre a due medaglie d’argento nel completo e nei 5 nastri) al campionato mondiale di Baku,
Azerbaigian del 2005 30
anni dopo l’altro oro conquistato nel concorso generale a squadre a Madrid
(occorre ricordare che in
quell’occasione i paesi
dell’Est, da sempre eccellenti nelle discipline della
Ginnastica, erano assenti
per motivi politici). Ha anche vinto un bronzo nel
generale nel 1971 all’Avana e un argento nei 6 nastri
e un bronzo nel 3 funi e 3
palle nel 1992 a Bruxelles.
Alle Olimpiadi del 2004
ad Atene ha fatto suo l’argento nel concorso completo, mentre agli europei
si è aggiudicata due argenti nel 2006 a Mosca, nel
completo e nel 3 cerchi e
due clavette, e 5 bronzi,
vinti rispettivamente nel 3
cerchi e 3 nastri nel 1988 a
Helsinki, nel 12 clavette
nel 1990 a Goteborg, nel
concorso generale e nel 2
palle e 3 cerchi nel 2003 a
Riesa, e ai 5 nastri nel
2006 a Mosca.
Simona Testa
forte della sua seconda posizione,
può festeggiare la conquista dei playoff. I giochi, invece, restano ancora
aperti per lo Zeus Sport Fiamma Torrese e l’AS Megaride, una sola tra loro otterrà la terza piazza, ultima ed
unica possibilità rimasta per mantenere accesa la speranza di giocarsi la
promozione. Alle spalle dell’ ASS
Megaride, al quinto posto e a due
giornate dalla fine, restano posizionate le pianuresi che si apprestano a
dare la migliore delle conclusioni ad
una stagione che, pur se caratterizzata da risultati altalenanti e da un rendimento discontinuo, ha regalato altrettante soddisfazioni e momenti di
gloria.
Intervista a Carmen Niro
ex insegnante di Cristiana Raffa
Curiosando nell’arte
della ginnastica artistica
di Simona Testa
me non è bastato solo acquisire notizie sulla ginnastica ritmica, così mi sono
recata nella palestra ora intitolata a
Cristiana Raffa (ex Adeph) per saperne di più da chi insegna e pratica quest’arte. Così ho conosciuto
l’insegnante Carmen, Niro ex-insegnante di Cristiana, e le ho fatto
qualche domanda su questa disciplina:
Quando e come hai iniziato a fare Ginnastica Ritmica?
“Ho cominciato studiando danza
classica”
Come ti sei avvicinata all’insegnamento di tale disciplina?
“Insegnando danza ad alcune ginnaste”
Quanto sei stata allieva e da
quanto sei insegnante?
“Mi sono diplomata dopo 14 anni
e sono insegnante da circa 15 anni”
Cosa significa per te insegnare a
delle ragazze la ritmica?
“Significa trasmettere a loro tutta la
mia passione e i valori che lo sport
insegna”
Qual è il tuo attrezzo preferito?
“Non ho un attrezzo preferito, mi
piacciono tutti”
Chi è la tua ginnasta preferita,
del presente o del passato, e perchè?
“La mia ginnasta preferita è Maria
Petrova per le sue particolari doti
di interpretazione dell’esercizio e
per la sua grazia”
Quante ginnaste si allenano nella
associazione sportiva Cristiana
Raffa?
“Molte ragazze frequentano l’ASD
Cristiana Raffa. Molte di esse provengono anche da fuori Pianura”
A chi è adatta questa disciplina
ed a chi la consiglieresti?
“Consiglierei questo sport a tutte le
bambine perché questo permette di
A
crescere con un fisico armonico e
con grandi doti di coordinazione.
E’ normale che per un’attività ad
alto livello agonistico occorrono
particolari doti sia fisiche che motorie”
Chi sceglie la musica e la coreografia degli esercizi?
“La musica e la coreografia vengono costruite appositamente per
ogni atleta, a seconda delle doti e
del carattere”
Come si svolge un allenamento
tipo?
“Ogni allenamento dura minimo 2
ore. Viene allenata la scioltezza, la
capacità di salto, di equilibrio, di
giro, oltre che ad un lavoro particolareggiato sull’attrezzo e sull’espressione”
Quali sono le regole ed i criteri di
giudizio?
“Le regole ed i criteri di giudizio
sono molto complessi e dipendono
da un libro che si chiama codice
dei punteggi che viene spesso modificato in particolar modo dopo le
olimpiadi. Ecco perché io sono anche giudice nazionale”
Il lavoro di un insegnante di danza ritmica tende a sviluppare e
ad armonizzare le capacità musicali, intellettuali e motorie dell’individuo - bambino o adulto attraverso la musica e il movimento del corpo. La specificità
della ritmica - rispetto alla danza
- è quella di riunire sistematicamente il gesto e la musica a fini
educativi, per sviluppare la conoscenza del proprio corpo e fare della musica un’attività creativa. Ti sembra esatta come sintesi?
“Sintesi esatta”
Se dovessi dare una definizione
personale di ritmica cosa diresti?
“Si può sintetizzare la ritmica in 3
parole: destrezza, eleganza, coordinazione”
Down Town, fine del sogno
I ragazzi di coach Nigriello cedono al centro
Ester Barra e danno addio al sogno playoff
di Fabio Esposito
anno in frantumi proprio
sul più bello le speranze di
post-season per il Down
Town Pianura, arresosi al Centro
Ester Barra al termine di una partita combattuta, abbastanza equilibrata ma che ha visto la compagine di coach Nigriello sempre
inseguire i barresi che, ad eccezione del primo quarto terminato
24-20 a favore del Down Town,
hanno sempre condotto la gara
con un vantaggio che ha toccato
anche la doppia cifra nel corso
del terzo quarto. Non è bastato
uno stratosferico Grassitelli, autore di una prova maiuscola (27 pt),
che ha cercato in tutti i modi con
il supporto di Esposito (19 per
lui) e del veterano Lepre (8 per
lui oltre ad un significativo apporto sotto le plance) di tenere a
galla i suoi per cercare di portare
a casa una vittoria decisiva per
l’accesso ai play off. Coach Nigriello ha dovuto registrare le de-
V
ludenti prove di uomini chiave
quali Cusitore, Marinello e i due
play Greco e Mangiapia che non
hanno saputo gestire al meglio i
momenti topici del match. In casa barrese i grandi protagonisti
sono stati Barone, autore di 20
punti e soprattutto Maggio, top
scorer con 27 punti all’attivo che
hanno in maniera decisiva contribuito a fissare il risultato finale di
85-91 a favore del Centro Ester
Barra. Ora è tempo per la società
di riflessione, di smaltire la delusione, e programmare il futuro ripartendo dai non pochi elementi
positivi che hanno contraddistinto
la stagione appena terminata. Da
segnalare invece in serie D nella
Poule retrocessione la sconfitta
della Cestistica Pianura sul parquet della Libertà Benevento per
80-68; partita che è stata poco più
di un allenamento per le due
squadre in vista dei playout che
vedranno protagoniste entrambe
le squadre nel cercare di conquistare la salvezza.