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Articoli Selezionati
FONDAZIONE ROMA
24/08/16
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25/08/16
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26/08/16
26/08/16
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Messaggero Cronaca di
Roma
Repubblica Roma
Roma
Repubblica Roma
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46 Mostre - Guerra, capitalismo & libertà
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1
12 Mostre - Guerra, capitalismo & libertà
55 Guerra, Capitalismo & Libertà
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2
3
16 Guerra, capitalismo & libertà
35 Germi di critica ribelle nella polvere dell'istituzione
33 Il buainess della Strada - Dalle strade alle stelle il business di
un'arte povera
52 Vi consigliamo - Guerra, Capitalismo & Libertà
...
E.V.
Venco Elisa
4
5
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10
18 Guerra, capitalismo & liberta
52 Guerra, Capitalismo &Libertà
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51 Mostre - Guerra, Capitalismo & Libertà
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16 Mostre - Bansky
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16 Mostre - Bansky
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1 Il writer Banksy nuova icona del pop
21 Tele, spray e dischi dell'artista misterioso Tutti in fila per Banksy a
Roma
17 A Roma l'arte di Banksy fa il tutto esaurito
5 Ora Banksy ha un nome e un volto
23 New York 1984, l'anno zero della street art
Lodoli Marco
Martellini Laura
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Carta Francesco
Colasanti Claudia
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Banksy a Roma, dalla strada al museo
Banksy - War Capitalism Liberty - Sky Arte - Sky
Mostra Banksy a Roma: Orario, Costo biglietti e Opere Espost
Banksy in mostra a Palazzo Cipolla
BANKSY – GUERRA, CAPITALISMO E LIBERTÀ (PALAZZO
CIPOLLA – ROMA)
1 Banksy è Robert Del Naja dei Massive Attack?
1 Mostra Banksy a Roma, ultimo weekend per visitarla
1 Banksy o 3D, al gabinetto?
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37
39
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1 Guerra, Capitalismo & Libertà nelle opere di Banksy
1 BANSKY A ROMA: UN SUCCESSO, MA NON PER I SUOI VERI
AMMIRATORI
1 Arrivederci Roma, goodbye Banksy torna presto ad ispirarci
1 Bansky, the Capitalartist war here.
1 Chiusura col botto per Banksy, migliaia in coda
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1 Banksy a Roma, migliaia in coda negli ultimi giorni di mostra
1 banksy de’ noantri - tutti in fila a roma per ammirare tele, spray e
dischi dell'artista misterioso
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03/09/16
06/09/16
Roma
Repubblica Roma
Roma
Roma
Repubblica Roma
Roma
Roma
Repubblica Roma
Sueddeutsche Zeitung
Repubblica Roma
Roma
Repubblica Roma
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Repubblica Roma
Roma
Repubblica Roma
Corriere della Sera
06/09/16
07/09/16
07/09/16
Tempo
La Notizia
Il Fatto Quotidiano
03/09/16
Repubblica Roma
1 Prima pagina
24/08/16
25/08/16
28/08/16
01/09/16
01/09/16
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02/09/16
02/09/16
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28/08/16
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29/08/16
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31/08/16
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01/09/16
01/09/16
02/09/16
02/09/16
03/09/16
Mostre - Guerra, Capitalismo & Libertà
Ausstellungen im September - eine Auswahl
Mostre - Bansky
Mostre - Guerra, Capitalismo & Libertà
PRIME PAGINE
FONDAZIONE ROMA ONLINE
03/09/16
04/09/16
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05/09/16
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1 Banksy è il leader dei Massive Attack? Le opere del writer
spuntate sempre a ridosso dei concerti del gruppo di Bristol. E
intanto a Roma è record di visitatori
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26-AGO-2016
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26-AGO-2016
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28-AGO-2016
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30-AGO-2016
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Quotidiano - Ed. Germania
31-AGO-2016
Dir. Resp.: Kurt Kister
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Mostre di settembre - una selezione
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31-AGO-2016
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01-SET-2016
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01-SET-2016
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02-SET-2016
da pag. 48
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02-SET-2016
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03-SET-2016
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25
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06/2016: 352.128
Diffusione 06/2016: 248.431
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Quotidiano - Ed. nazionale
06-SET-2016
Dir. Resp.: Luciano Fontana
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06-SET-2016
Dir. Resp.: Gian Marco Chiocci
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foglio 1
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07-SET-2016
Dir. Resp.: Gaetano Pedullà
da pag. 5
foglio 1 / 2
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28
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04/2013: 25.000
Diffusione: n.d.
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07-SET-2016
Dir. Resp.: Gaetano Pedullà
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da pag. 5
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29
Tiratura
06/2016: 84.600
Diffusione 06/2016: 37.633
Lettori Ed. I 2016: 422.000
07-SET-2016
Dir. Resp.: Marco Travaglio
da pag. 23
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30
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PRIME PAGINE
32
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Data pubblicazione: 24/08/2016
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Abitare  Eventi  Banksy a Roma, dalla strada al museo
IN EDICOLA
EVENTI
24 agosto 2016

Banksy a Roma, dalla strada al museo
Marco Consoli
Sono in mostra a Roma 150 opere del misterioso street artist
britannico, un’occasione per riflettere su guerra, capitalismo e
libertà. E sui meccanismi di un’arte nata all’aperto ma da ammirare
in galleria
È appena iniziata con un boom di quasi mille visitatori al giorno, molti dei quali
stranieri, e proseguirà fino al 4 settembre a Palazzo Cipolla, in via del Corso
320 a Roma, la mostra “Guerra, capitalismo & libertà” che celebra Banksy, il
più ammirato ed enigmatico street artistcontemporaneo. Nell’esposizione
organizzata dalla Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo si
trovano 150 opere tra stampe, stencil, sculture e copertine di dischi
appartenenti a collezionisti privati. Il paradosso dell’esibizione, che potrebbe
diventare tra le più visitate di sempre a lui dedicate, è che se le opere sono
tutte certificate dal suo Ufficio Disinfestazione l’artista non l’ha approvata,
come già accaduto per altre organizzate in passato in suo nome. D’altronde
Bansky non soltanto rifiuta di farsi rappresentare da qualsiasi gallerista, ma
mantiene da anni il totale riserbo sulla propria identità, scelta che gli
garantisce maggior potere sulla propria arte e che accresce il suo fascino.
ABITARE 556
I nuovi hotel: scenografie per stupire, ambienti
confortevoli, spazi per intrattenere e soluzioni
ardite. Dall’8 luglio in edicola Guarda la
Preview | Archivio
FREE DIGITAL EDITION
INSTANT #04
Il 2016 è l'anno magico del design. Guida alle
prossime Biennali e Triennali. Da sfogliare o
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33
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Terremoto 6.0, paura in Centro Italia
Ci sono morti e feriti. Amatrice,
il sindaco: «Il paese non c’è più»
«Sisma potente ed esteso, come L’Aquila»
Sette anni fa la scossa, alla stessa ora
CORRIERETV
Terremoto, «Ad Amatrice si
temono altri crolli,
sgomberata l’area» Video
↑ Banksy, “Girl with balloon”. (Foto di Dario Lasagni)
Il titolo della mostra evidenzia alcuni dei temi che Banksy, con spirito
sovversivo e irridente, ha trattato nei suoi dipinti, invitando a una riflessione
sulla violenza dispensata con le armi, il denaro, i media e il controllo sociale.
Così ad esempio i suoi topi e le scimmie, personaggi ricorrenti di molte sue
opere, non sono mai solamente animali e hanno un carattere fortemente
allusivo, tanto quanto gli spostamenti di senso di alcune immagini, come nel
caso dell’inserimento in ”Flying Copper” di uno “smile” e ali da angelo sul
corpo di un poliziotto in tenuta antisommossa.
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EVENTI
Banksy a Roma, dalla
strada al museo
fino al 4 settembre
L’anti-minimalista Dalisi
fino alla fine di agosto
Caro marmo italiano
Dal 28 settembre al 1 ottobre
Theaster Gates a Milano
dal 7 luglio al 25 settembre
A Parma, la storia della via
Emilia
↑ Banksy, “Flying Copper”. (Foto di Dario Lasagni)
Forse però l’aspetto più interessante è insito nella contraddizione stessa di
organizzare una mostra riportando al chiuso opere che, in molti casi, Banksy
ha destinato a una fruizione per tutti (come il suo “Lab rat” o “Pulp Fiction”),
adornando con i suoi dipinti creati con la tecnica dello stencil le vie di varie
metropoli: da Londra a New Orleans, da Bristol (che si dice essere la sua città
natale) a New York. Come si può evincere dal recente documentario “Banksy
Does New York”, che descrive la permanenza temporanea dell’artista nella
metropoli e la sua impresa di disseminare per un mese di seguito le sue opere
34
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in varie location, dando luogo a una vera e propria caccia al manufatto, è
significativo come Banksy abbia tentato di scardinare i meccanismi
commerciali in cui oggi è incasellata l’arte e di cui appunto una mostra non
autorizzata rappresenta una delle possibili incarnazioni: i suoi disegni e le sue
sculture hanno manifestato ammirazione ma anche disgusto e, come capita
sovente alla street art, sono state anche cancellate o distrutte da individui e
istituzioni infastiditi dall’imbrattamento o dalle frotte di curiosi attratti di
fronte a proprietà private e luoghi pubblici. Ma più di ogni altra cosa le opere
sono state spesso create in quartieri disagiati e “donate” a persone comuni
che sono riuscite a riscattarsi socialmente o anche solo approfittare di un
colpo di fortuna, proprio grazie a quel circuito economico dell’arte
contemporanea che le ha acquistate per somme ingenti e che l’artista intende
criticare. È il caso ad esempio del disegno “Kids on Guns”, in cui due bambini
con un orsacchiotto e un palloncino si incontrano su una collina fatta di armi
di vario tipo, e che è in mostra proprio a Roma: venduto in forma anonima
insieme a un altro dipinto per 100 dollari a una turista a Central Park, come
parte della performance di Banksy nella Grande Mela, è stato rivenduto
all’asta in coppia col suo “gemello” per la somma di 181 mila dollari. Fino ad
arrivare nelle mani di un ricco collezionista privato ed essere esibito in una
mostra che, per fortuna dell’artista, nell’intento degli organizzatori romani ha
solo scopo didattico e carattere no-profit.
↑ Banksy, “Applause”. (Foto di Dario Lasagni)
Per l’occasione tornano in libreria per L’Ippocampo Edizioni, 5 volumi
sull’artista che sono stati assoluti best seller ed erano da tempo introvabili:
“Banksy – Wall and Piece” (€ 19,90), l’unico firmato dall’autore che raccoglie
le opere fino al 2006, “Banksy – Siete una minaccia di livello accettabile” (€
19,90) che invece si concentra sul periodo dal 2007 al 2013, “Banksy a New
York” (€ 19,90) sulla sua permanenza nella Grande Mela, “Banksy – Home
Sweet Home, gli anni di Bristol”(€ 18,00), sulle origini nella città natale, oltre al
tentativo di biografia di “Banksy – L’uomo oltre il muro” (€ 12,00).
35
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Banksy | italia | roma | street art
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ORA IN ONDA
Banksy – War Capitalism Liberty
MUSEO FONDAZIONE ROMA - PALAZZO CIPOLLA - dal 23/05/2016 al 04/09/2016
MUSEO FONDAZIONE ROMA - PALAZZO
CIPOLLA
Via Del Corso 320 Roma Italia
+39 066786209
[email protected]
Guerra, Capitalismo & Libertà, sono le tematiche
contemporanee affrontate in questa mostra
attraverso le opere del principale street artist
internazionale noto come Banksy.
COMUNICATO STAMPA:
IN ONDA
Una notte al museo: Museo Egizio del Cairo
10:05
A SEGUIRE
Fotografi: Giampaolo Sgura 10:55
Master of Photography
Info box
Generi: arte contemporanea, personale,
disegno e grafica, Urban art
Guerra, Capitalismo & Libertà, sono le tematiche
contemporanee affrontate in questa mostra
attraverso le opere del principale street artist
internazionale noto come Banksy. Una grande
mostra sull’artista che si terrà a Palazzo Cipolla,
VAI AL PALINSESTO >>
Autori: Banksy
Curatori: Stefano Antonelli, Francesca
Mezzano , Acoris Andipa
The Editor is In
dal 24 Maggio al 4 settembre 2016.
Ideata e promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo, presieduta dal Prof.
Emmanuele F.M. Emanuele, e curata da Stefano Antonelli e Francesca Mezzano di
999Contemporary assieme ad Acoris Andipa direttore della Andipa Gallery di Londra.
La mostra comprende un esteso corpus artis su Banksy proveniente da collezioni private
internazionali. Saranno esposti dipinti originali, stampe, sculture e oggetti rari, molti di questi mai
esposti in precedenza. È una mostra no-profit, caratterizzata da una forte componente didattica
destinata alle scuole, che costituisce un’esauriente rassegna scientifica dell’artista noto come
Banksy.
L’artista, originario di Bristol, ha influenzato enormemente la scena artistica a livello mondiale ed è
oggi considerato il massimo esponente del movimento artistico conosciuto come Street Art. Nella
CANTIERE DOMUS AUREA
mostra sarà messa in luce la sua visione artistica di fronte agli avvenimenti sociali e politici
internazionali, dalla serigrafia di alcune scimmie che dichiarano ‘Laugh Now But One Day I’ll Be in
Charge’ (Ridete adesso ma un giorno saremo noi a comandare), passando per l’agghiacciante
immagine di ‘Kids on Guns’. Banksy è una delle figure più discusse, dibattute e acclamate dei nostri
tempi, il suo anonimato ha catturato l’attenzione del pubblico internazionale già dalla fine degli anni
Novanta.
È un artista urbano che utilizza una vasta gamma di supporti, dalla pittura su tela, alle serigrafie e
sculture, alle grandi installazioni, creando delle scenografie animate in cui ha coinvolto,
occasionalmente, anche animali viventi. I suoi lavori sono caratterizzati da umorismo e umanità,
intendono dare voce alle masse e a chi, altrimenti, non sarebbe ascoltato da nessuno. Un esempio è
il suo recente commento alla crisi dei rifugiati: un grande stencil fuori l’ambasciata francese di
Londra. Il suo anonimato e il suo rifiuto a conformarsi spiegano la difficoltà a inquadrare e definire
un artista di tale portata; proprio per questo, non è mai stata esposta all’interno di un museo
privato, una rassegna delle sue opere.
La Fondazione Terzo Pilastro (già Fondazione Roma Terzo Settore) ha riunito questa collezione,
ampia e senza precedenti, grazie a prestatori provenienti da tutto il mondo. La mostra metterà in
Eventi consigliati da Sky Arte
luce le grandi capacità artistiche di Banksy, attraverso la sua carriera ed evidenziandone le
principali fonti di ispirazione: GUERRA, CAPITALISMO e LIBERTÁ.
Anche se l’artista mantiene il pieno anonimato, si pensa che Banksy sia nato a Bristol nel 1974.
Partendo dalla scena metropolitana della città inglese, l’artista, per necessità di creare opere di
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Marilyn Monroe. La donna oltre il
mito
grandi dimensioni in poco tempo, ha unito il graffiti writing allo stencil, creando il suo stile che lo
distingue da chiunque altro. Nei suoi lavori, dai murales alla scultura all’installazione, Banksy
Torino, 31/05 > 19/09
esprime un commento satirico, sociale e politico giocando e traendo spunto dal contesto nel quale si
trovano le sue opere. La prima mostra dell’artista si è tenuta a Bristol nel 2000 al Severn Shed. Nel
2002, Banksy ha esposto alla 33 1/3 Gallery di Los Angeles e l’anno seguente è stato incaricato di
disegnare due copertine all’album Think Tank dei Blur. Il lavoro di Banksy si espande a livello
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internazionale: lungo la striscia di Gaza, sul versante palestinese, ha dipinto nove immagini.
album A n d y W a r h o l architettura arte
Nell’estate 2009 si “è impossessato” del Bristol Museum & Art Gallery con una mostra che ha
attratto oltre 300.000 visitatori. L’artista ha inoltre realizzato un film documentario “Exit Through
The Gift Shop”, ottenendo una nomination agli Oscar. Ad oggi, nessuna galleria rappresenta in
maniera esclusiva Banksy. Nel 2013 ha realizzato un progetto situazionista a New York chiamato
“Better Out Than In”: in una delle varie attività sparse per la città ha venduto le sue tele su una
bancarella per $60 USD ai turisti.
arte contemporanea arte
moderna biografia Bologna cinema
concerto danza design
documentario festival film
Firenze
fotografia illustrazione
installazione Italia letteratura libro
Il 2015 ha visto l’apertura di DISMALAND: un grande parco a tema da lui rinominato ‘Bemusement
Park’, il contrario del parco divertimenti, dove visitatori di ogni età e provenienza sono stati accolti
da uno staff depresso e poco collaborativo. All’interno del parco una mostra, curate dallo stesso
Banksy, ha riunito artisti di grande rilievo, tra cui Damien Hirst e Axel Void. Nello scorso dicembre
Banksy ha poi deciso di trasferire le strutture di Dismaland a Calais per ospitare i rifugiati. In questa
occasione ha prodotto una serie di murales, tra cui ‘The Son of a Migrant from Syria’ (‘Il Figlio di un
Emigrante dalla Siria’) che raffigura cinicamente Steve Jobs.
Londra Milano moda
museo
mostra
musica musica classica Napoli
New York paesaggio Parigi pittura
Rinascimento
rock Roma scultura serie
società Stati Uniti street art teatro
Torino Venezia
L’ARTISTA NOTO COME BANKSY NON È ASSOCIATO NÉ COINVOLTO IN QUESTA
ESPOSIZIONE MUSEALE. TUTTE LE OPERE PRESENTI IN MOSTRA PROVENGONO DA
COLLEZIONISTI PRIVATI INTERNAZIONALI E NESSUNA OPERA E’ STATA SOTTRATTA
ALLA STRADA.
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HOME / ENTERTAINMENT / Mostra Banksy a Roma: Orario, Costo biglietti e Opere Espost
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Mostra Banksy a Roma: Orario, Costo biglietti e Opere
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 redazione
 28 Aug 2016
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A Palazzo Cipolla, in via del Corso, a Roma sono esposte dal 24 maggio scorso le opere di Banksy, uno fra gli
FEATURED VIDEO
esponenti della Street Art, più conosciuti e apprezzati del mondo. La rassegna artistica porta il titolo
“War, Capitalism & Liberty”, ossia“Guerra, Capitalismo e libertà”. Saranno esposti stencil raffiguranti le
opere che l’artista inglese ha dipinto sui muri sparsi in tutto il mondo. Fra questi si potranno ammirare “Il
Bacio dei Poliziotti”, “La bambina con il palloncino” e “Il lanciatore di fiori”, opere già ben conosciute
fra gli ammiratori di Banksy ma che non mancheranno di stupire chi non conosce ancora questo artista.
Si è verificato un errore.
Prova a guardare il video su www.youtube.com oppure
attiva JavaScript se è disabilitato nel browser.
L’orario di apertura della mostra di Banksy è la seguente:
dal martedì alla domenica ore 11.00 – 20.00 (la biglietteria chiude un’ora prima) nei mesi di Maggio, Giugno,Luglio
e Settembre.
dal martedì alla domenica ore 16.00 – 21.00 (la biglietteria chiude un’ora prima) nel mese di Agosto.
Chiuso Lunedì
Il prezzo del biglietto è di 12 Euro intero. Il biglietto ridotto è 8 Euro ed è destinato ai giovani fino ai 26 anni
e agli adulti oltre i 65 anni. Inoltre pagano il biglietto ridotto gli studenti con libretto universitario, le forze
dell’ordine con tesserino, i giornalisti con tesserino stampa e i titolri di apposite convenzioni. Inoltre sono
previsti sconti per gruppi, scuole e famiglie.
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Banksy in mostra a Palazzo Cipolla
di Malvi  1 settembre 2016
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Un appuntamento da non perdere per chi ama l’arte e non disdegna di passare qualche ora girovagando per
mostre. La Capitale ospiterà le opere di Banksy, l’ignoto street artist che da anni affascina il mondo intero
senza mai essere uscito allo scoperto.
ZONE DI ROMA
Ardeatino-Laurentino
Aurelio
Fino al prossimo 4 settembre 2016 il Museo Fondazione Roma punterà dunque i riflettori sulle opere di un
artista davvero misterioso che però è riuscito, in anonimato, a crearsi uno spazio importante nel magico
Balduina-Monte Mario-Trionfale
mondo dell’arte. Le sue opere sono conosciute nel mondo intero. Il titolo della Mostra che troverà spazio
nella capitale è War, Capitalism & Liberty. L’esposizione è curata da Stefano Antonelli e Francesca
Casalotti-Boccea
Mezzano, fondatori di 999Contemporary, e di Acoris Andipa, della Andipa Gallery di Londra, riferimento
dell’artista. Le opere di Banksy che troveranno posto saranno circa 150. Un tuffo tra la produzione di uno
Casilino-Prenestino
degli artisti più discussi. Di Banksy non si conosce moltissimo. Originario di Bristol, ha sempre lavorato lo
tano dai riflettori ma le sue opere, nonostante questo, sono balzate sulla scena mondiale. Ad oggi Banksy è
considerato il massimo esponente del movimento artistico conosciuto come Street Art.
Cassia
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► ROMA, LE 10 ATTRAZIONI PIÙ BELLE DELLA CITTÀ ETERNA
Eur
Nella mostra i riflettori saranno puntati sulla sua visione artistica di fronte agli avvenimenti sociali e politici
internazionali dei quali si è sempre molto interessato. Un evento, quello organizzato nella Capitale, davvero
Fregene-Maccarese
da non perdere per gli amanti dell’arte ma anche per chi, pur non essendolo, vuole sarà capace di cogliere
una occasione importante per arricchire il proprio bagaglio culturale.
Gregorio VII
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BANKSY – GUERRA, CAPITALISMO E LIBERTÀ (PALAZZO
CIPOLLA – ROMA)
C
hi sia Banksy non lo sappiamo. Quel che è certo è che è un grande esponente della street
art nato a Bristol e, attraverso le immagini (e le gesta), critica la società moderna.
SCARICA IL MAGAZINE
Guerra, Capitalismo e Libertà è lo “spray” che a Palazzo Cipolla a Roma collega i suoi dipinti, le
stampe, le sculture e gli oggetti provenienti da collezioni private che rimarranno esposti n o a l 4
Settembre 2016.
Per citare solo alcuni lavori, nella sala Capitalism in Sale Ends alcune gure in bianco e nero, prese in
prestito all’iconogra a religiosa, si prostrano ad un cartello rosso di ne saldi con grottesca
disperazione. Degna di nota nella sezione Liberty è la famosissima Girl With Balloon dove una
bambina è raf gurata mentre perde la presa su un palloncino a forma di cuore che vola nalmente
41
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libero. In ne, nel salone War, colpisce subito la durissima Family Target (in alto), dove la testa del
bambino, che corre coi genitori, è sostituita da un mirino di un’arma.
Interessanti sono anche la sala dedicata ai ratti (animale col quale si identi ca molto l’artista) ed il
tributo alla Marilyn di Warhol che da lui è però sostituita con una fredda e chiacchieratissima Kate
Moss, icona moderna.
“
There are no exceptions to the rule that everyone thinks
they’re an exception to the rules (Banksy)
RASSEGNA STAMPA
”
Particolari aneddoti relativi ad eventi e proteste dell’artista sono esposti con foto illustrative in un
piccolo corridoio. Merita sicuramente una sosta per approfondimento quello su Paris Hilton e
quello su Dismayland (progetto che rifà il verso al parco Disney).
Biglietto intero: 12 euro – Ridotto per studenti o possessori metrebus card: 8 euro
Consiglio di visitarla ▲
Fabio Fanelli
Recensione tratta dal blog: aka Steve Blue
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virtuale, spazio di sperimentazione partecipato e diffuso, che vuole diffondere
approcci, teorie e pratiche innovative nell'ambito della cura delle persone che
vivono un disagio psichico e sociale.
ANORESSIA E BULIMIA: UNA
PROSPETTIVA RELAZIONALE
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“11.22.63”: thriller, fantascienza, mistero e melodramma nella serie anni
’60 tratta dal best seller di Stephen King
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Banksy è Robert Del Naja dei Massive Attack?
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DI ALESSANDRA CRISTOFARI IL 2 SETTEMBRE 2016
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INTERVISTE
15 LUGLIO 2016
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Intervista a Giulio
Batawp Rincione:
Banksy è Robert Del Naja dei Massive Attack? Dietro l’anonimato del celebre street artist,
Paperi, Orfani e
Dylan Dog
sembrerebbe esserci una crew di artisti guidata proprio dal musicista britannico. La tesi
enigmatica è stata proposta dal giornalista Craig Williams e pubblicata dal Daily Mail.
3 LUGLIO 2016
0
Honeybird, i Tre
TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE – Tutto sulla mostra Banksy a Roma
Allegri Ragazzi
Morti e il favoloso
talento di Monique
LA TESI – Secondo Williams, dietro Banksy ci sarebbe Del Naja o un gruppo di artisti guidato
Mizrahi – intervista
dal musicista. Ecco i punti che delineano il presunto collegamento:
– Aprile 2003: un lavoro di Banksy appare a Melbourne, dove i Massive Attack hanno suonato
VIDEO
un mese prima
– Il 1° maggio del 2010 a San Francisco sono comparsi sei murales di Banksy, i Massive Attack
GAMES
si sono esibiti in città il 25 e il 27 aprile.
– La settimana successiva ai fatti di San Francisco, si è verificata la stessa cosa a Toronto
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– Da Toronto, il tour si è spostato verso Boston e di nuovo un’altra opera di Banksy
Nome e Cognome
– Stessa storia durante il tour negli Stati Uniti dei Massive Attack del 2006
– Nel 2008 a New Orleans compaiono 14 stencils di Banksy, in occasione del terzo anniversario
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dell’uragano Katrina. Del Naja ha composto la colonna sonora del documentario “Trouble
the Water” di New Orleans, proprio nello stesso periodo
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– L’artista ha scritto la prefazione del libro “3D and the Art of Massive Attack” dello scorso
anno
– Del Naja è stato uno street artist molto apprezzato a Bristol, luogo dove sarebbe nato Banksy.
Scopriremo mai chi si cela dietro l’identità di Banksy? E perché siamo letteralmente
ossessionati dall’attribuire un volto allo street artist? Non bastano le sue opere?
(Foto: Rosa Paolicelli)
3D
Banksy
Bristol
Craig Williams
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Massive Attack
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Robert Del Naja

Street Art

Trouble the Water


AUTORE
ALESSANDRA CRISTOFARI
Alessandra Cristofari - autrice, web editor e speaker. Collabora con diverse testate.
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Mostra Banksy a Roma, ultimo weekend per visitarla
Vale la pena vederla, nonostante la possibile lunga coda all’ingresso, già registrata negli ultimi
giorni
di red/onp

19:35 - 36 minuti fa


fonte ilVelino/AGV NEWS

 Roma

Tweet di @ilvelino
Roma, 19:35 - 36 minuti fa (AGV NEWS)
Fa riflettere. Linee essenziali. Il significato di ogni opera è chiaro e diretto. Sorprende e
conquista la mostra “Guerra, Capitalismo & Libertà”, ideata, promossa e realizzata dalla
Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo, che ha aperto i battenti a Roma lo scorso 24
maggio e che per la prima volta presenta un ricchissimo campionario di opere del principale
street-artist internazionale noto come Banksy. Domenica 4 settembre è l’ultimo giorno in cui la
mostra è aperta e vale la pena visitarla se non lo si è già fatto. Quindi il consiglio è quello di non
arrendersi alla coda che si prevede si formi all’ingresso. A Palazzo Cipolla un esteso corpus artis
su Banksy proveniente da collezioni private internazionali offre al visitatore la possibilità di
guardare dipinti originali, stampe, sculture e oggetti rari, molti di questi mai esposti in
precedenza. È una mostra no-profit, che costituisce un’esauriente rassegna dell’artista noto
come Banksy, una delle figure più discusse, dibattute e acclamate dei nostri tempi. Il suo
anonimato, che ha catturato l’attenzione del pubblico internazionale già dalla fine degli anni
Novanta, e il suo rifiuto a conformarsi spiegano la difficoltà a inquadrare e definire un artista di
tale portata. Proprio per questo non è mai stata esposta all’interno di un museo privato una
esaustiva rassegna delle sue opere.
Quando l’ha presentata il Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanue-le, Presidente della Fondazione
Terzo Pilastro– Italia e Mediterraneo, ha sottolineato che la mostra, organizzata grazie alla “999
Contemporary”, è “un’iniziativa di grandissimo respiro. È la prima volta, infatti, che così tante
opere di questo personaggio, considerato oggi il massimo esponente della street-art a livello
internazionale, vengono esposte in un museo. Si tratta di un corpus di circa 150 opere (incluse
50 copertine di dischi) tra sculture, stencils e così via, tutte rigorosamente di collezionisti privati
e, dunque, assolutamente non sottratte alla strada. La mostra è unica nel suo genere anche per
i temi che tratta – guerra, capitalismo e libertà – che sembrano essere le fonti primarie di
ispirazione dell’arte di Banksy, connotata da una forte componente di denuncia sociale,
nonché i temi più attuali ed urgenti che caratterizzano il nostro presente. Questa esposizione è
45
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il perfetto e naturale coronamento del percorso che, con la Fondazio-ne Terzo Pilastro, ho
voluto intraprendere, già da qualche tempo, al fine di dare voce ad una modalità di espressione
– la street-art, appunto – che porta l’arte fuori dai musei e la riversa nei luoghi alla portata di
tutti, la rende parte del nostro vivere quotidiano. Un fenomeno non accademico, ma vivo e
vitale, che ho conosciuto nei miei anni giovanili a Los Angeles e Miami e di cui ho
immediatamente intuito la grande portata e l’eccezionale efficacia comunicativa”.
Anche se l'artista mantiene il pieno anonimato, si pensa che Banksy sia nato a Bristol nel 1974.
Partendo dalla scena metropolitana della città inglese, l’artista, per necessità di creare opere di
grandi dimensioni in poco tempo, ha unito il graffiti writing allo stencil, creando il suo stile che
lo distingue da chiunque altro. Nei suoi lavori, dai murales alla scultura all’installazione, Banksy
esprime un commento satirico, sociale e politico giocando e traendo spunto dal contesto nel
quale si trovano le sue opere. La prima mostra dell’artista si è tenuta a Bristol nel 2000 al Severn
Shed. Nel 2002, Banksy ha esposto alla 33 1/3 Gallery di Los Angeles e l’anno seguente è stato
incaricato di disegnare due copertine all’album Think Tank dei Blur. Il lavoro di Banksy si
espande a livello internazionale: lungo la striscia di Gaza, sul versante palestinese, ha dipinto
nove immagini. Nell’estate 2009 si “è impossessato” del Bristol Museum & Art Gallery con una
mostra che ha attratto oltre 300.000 visitatori. L'artista ha inoltre realizzato un film documentario “Exit Through The Gift Shop”, ottenendo una nomination agli Oscar. Ad oggi,
nessuna galleria rappresenta in maniera esclusiva Banksy. Nel 2013 ha realizzato un progetto
situazionista a New York chiamato “Better Out Than In”: in una delle va-rie attività sparse per la
città ha venduto le sue tele su una bancarella per $60 USD ai turisti. Il 2015 ha visto l'apertura di
Dismaland: un grande parco a tema da lui rinominato ‘Bemusement Park’, il contrario del
parco divertimenti, dove visitatori di ogni età e provenienza sono stati accolti da uno staff depresso e poco collaborativo. All’interno del parco una mostra, curate dallo stesso Banksy, ha
riunito artisti di grande rilievo, tra cui Damien Hirst e Axel Void. Nello scorso dicembre Banksy
ha poi deciso di trasferire le strutture di Dismaland a Calais per ospitare i rifugiati. In questa
occasione ha prodotto una serie di murales, tra cui ‘The Son of a Migrant from Syria’ (‘Il Figlio di
un Emigrante dalla Siria’) che raffigura cinicamente Steve Jobs.
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AGV NEWS s.r.l. - Società Editrice de il Velino/AGV NEWS Agenzia Giornalistica il Velino
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Tel. 0661523311 r.a. - Fax 0664508643 - Reg. Trib. di Roma N° 528/98 - Codice Fiscale e Partita IVA: 09792861008
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DI VALENTINA BERNABEI
2 SETTEMBRE 2016
Banksy o 3D, al gabinetto?
Entrambi nati a Bristol, entrambi artisti con
l'attenzione alla politica e all'etica oltre che
all'estetica.
Entrambi, dunque, sostenitori convinti dell'arte
come messaggio sociale.
In questi giorni, dopo la pubblicazione di un
articolo firmato da Craig Williams, circola, anche
in Italia, dove pare sia molto avvalorata, la tesi
secondo cui dietro l'anonimato del writer Banksy
si nasconde il musicista Robert Del Naja, meglio
conosciuto con lo pseudonimo di 3D, ancora più
noto per essere tra i fondatori del gruppo Massive
Attack. Di sicuro Banksy e De Naja sono due nomi
per cui l'arte equivale a presa di consapevolezza
del mondo in cui viviamo, ma senza troppi
discorsi lunghi: bastano brevi testi o chiari disegni
sui muri (si ricorda l'intervento in Cisgiordania).
Valentina Bernabei (1979), vive a
Roma. Giornalista professionista,
scrive dal 2006 per La Repubblica,
occupandosi principalmente di arte
contemporanea e cultura. Email:
[email protected] (photo
Caterina Notte)
@BeiNina
Tana per Banksy dunque?
Cerca nel blog
L'indagine sul "chi è chi" è stata fatta dal
giornalista anglosassone, a Roma si può
procedere con l'idea di candidarli a Capo di
gabinetto, si è appena liberato un posto e Virginia
cerca nomi validi...
Banksy sembra essere avvantaggiato: nel
curriculum vanta un lungo studio sui topi, più
volte soggetti preferiti della serie “rats”: il
Banksy, Rats, dalla mostra a Palazzo Cipolla
problema nella capitale è sempre all'ordine del
giorno, di pari passo con la questione Ama.
Del Naja, che con la sua arte è passato anche per il
Victoria and Albert Museum di Londra, da parte sua, non rimane troppo indietro: basta assistere a un
concerto dei Massive Attack e leggere le scritte in Led da lui stesso create. I testi sono quasi sempre
dencuncie politiche e sociali e il live italiano con le scritte per Stefano Cucchi è una palese e recente
presa di posizione.
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Posted by: Redazione , settembre 3, 2016
Star (*) Bene
Fino al 4 settembre 2016 a Roma a Palazzo Cipolla, in Via del Corso è possibile ammirare alcune opere di
Banksy esposte in una mostra che si intitola “Guerra, Capitalismo & Libertà”
Varie
di Sabrina Rinaldi
Banksy (Bristol, 1974) è un artista e writer inglese. È uno dei maggiori esponenti della street art. Non si sa
molto di lui è cresciuto a Bristol, il suo vero nome non è noto e le sue opere sono spesso di critica a
sfondo satirico, con argomenti rivolti alla politica, alla cultura e l’etica. La tecnica che preferisce per i suoi
lavori di guerrilla art è da sempre lo stencil. La sua tecnica è arrivata a riscuotere un successo sempre
maggiore presso street artist di tutto il mondo.
I suoi stencil hanno cominciato ad apparire proprio a Bristol,
a Londra e poi nelle maggiori capitali europee, non solo sui muri
delle strade, ma anche nei posti più impensabili, come le gabbie
dello zoo di Barcellona. Famoso per la sua abilità nell’entrare nei
musei più importanti del mondo e appendere sue opere tra le altre
già presenti. Spesso dopo giorni si accorgono dell’intrusione.
Curiosità: Ha sparso per tutta Londra degli stencil di topi, i
famosi Rats. Curioso è che anagrammando la parola rat si può
ottenere art, cioè arte. In realtà è una pura coincidenza. I topi come
soggetti da lui scelti sono in quanto odiati, cacciati e perseguitati, eppure capaci di mettere in ginocchio intere
civiltà. “Se sei piccolo, insignificante e poco amato allora i topi sono il modello definitivo da seguire“.
Dal 24 maggio al 4 settembre a Roma a Palazzo Cipolla, in Via del
Corso potremo ammirare alcune sue opere. La mostra si intitola
“Guerra, Capitalismo & Libertà” è composta da circa 150 opere tra:
dipinti, stampe, sculture e oggetti, tutte da collezioni private. E’ noto
che Banksy è contrario a mostre tanto che gli organizzatori hanno
dichiarato che lui non ha nulla a che vedere con l’evento. Avremo
tutto il tempo per visitare questa fantastica mostra a Palazzo Cipolla
a Roma, in via del Corso 320 da martedì a domenica, dalle 11 alle 20
con aperture straordinarie il 2 giugno, il 29 giugno e il 15 agosto. Il
biglietto intero costa 12 euro, vi sono riduzioni. Da ricordare e
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Home / Polinice / BANSKY A ROMA: UN SUCCESSO, MA NON PER I SUOI VERI AMMIRATORI
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Speciale Oscar 2016
BANSKY A ROMA: UN SUCCESSO, MA NON PER
I SUOI VERI AMMIRATORI
 Giangiorgio Macdonald
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Termina oggi la prima mostra nel territorio italiano del più celebre street artist del mondo, andata in
Ultimi articoli
scena presso Palazzo Cipolla, storico edifico appartenente una volta alla nobiltà capitolina situato nel
cuore di Roma che si affaccia su Piazza Venezia, a pochi passi dal Pantheon e quasi equidistante da
Perché non cedere alla moda
dello zaino
Fontana di Trevi.
 23 ore ago
Una location singolare per rappresentare l’Artista del popolo, creatore di opere notoriamente donate alla
Escobar di Andrea Di Stefano
fruizione collettiva o al massimo a gente comune; opere certamente controcorrente e irriverenti che
 2 giorni ago
l’hanno portato a far breccia principalmente negli strati di società più svantaggiati e rancorosi verso una
società che non li ha capiti e sopportati.
FARC / Colombia – E pace sia
 3 giorni ago
Così anche la scelta stessa di riunire le opere dell’artista (presumibilmente) di Bristol all’interno di una
mostra chiusa e destinata ai soli visitatori paganti non è stato accolta favorevolmente, sebbene i fatti
sembrano dimostrare che i detrattori si sbagliavano: l’esposizione è stata visitata da un numero
Stellaris: Strategia formato
Galassia
impressionante di persone, circa un milione di visitatori al giorno (di cui più o meno la metà turisti).
 4 giorni ago
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Il rotto della cuffia: audiofilia
per neofiti
 3 ago, 2016
Marta Marzotto, ovvero l’arte
di portare il caftano
Un successo numerico innegabile per quella che è la prima mostra europea di Bansky di tale portata, che
 30 lug, 2016
ha riproposto (o almeno provato) lo spirito voluto e cercato dallo street artist: la sua caratteristica critica
irriverente è il fil rouge ricercato da tutta l’esposizione dall’emblematico titolo “Guerra, Capitalismo e
Libertà”, con le celeberrime opere di denuncia della società odierna che ne accentuano le contraddizioni
con la sua tipica combinazione di umanità e umorale.
Clear Your Head
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Il trittico scelto come denominazione della mostra racchiude pienamente le principali ossessioni
dell’artista, che denuncia l’incombenza delle prime al fine di farsi portavoce di una libertà totale e
totalizzante, voce spesso fuori dal coro e controcorrente; tali aspetti appaino però, come già accennato,
in contraddizione con lo spirito, l’arte e l’artista “banskyano”: la destinazione pubblica delle opere,
ammirabili camminando liberamente tra le strade così come la denuncia del capitalismo, dello
sfruttamento economico e degli squilibri economici e sociali che precludono quasi tutto a molti per
garantire troppo a una piccola elite appare in antitesi con la volontà di rinchiudere dentro una mostra
chiusa e a pagamento.
L’ideatore di tale mostra, il Prof. Avv. Emmanuele F.M. Emanuele, presidente della Fondazione Terzo
Pilastro, descrive con orgoglio l’esser riuscito a riunire per la prima volta all’interno di una mostra “150
opere (incluse 50 copertine di dischi) tra sculture, stencils e così via, tutte rigorosamente di collezionisti
privati e, dunque, assolutamente non sottratte alla strada”, sottolineando come l’esposizione
rappresenti un unicum per la sua “forte componente di denuncia sociale”.
Parole che probabilmente non basteranno a convincere i più forti seguaci di Bansky, soprattutto del
primo Bansky, indifferente alla ribalta mediatica e mero portatore volutamente ignoto di messaggi
sociali diretti direttamente al popolo, restio a ogni sorta di collaborazione con gallerie e musei.
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Polinice
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Riprendendo le parole del presidente della Fondazione Terzo Pilastro, la mostra, che dal punto di vista
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prettamente numerico ha avuto un successo innegabile, ha diluito gran parte della denuncia sociale
polinice_magazine
fondamento delle opere di Bansky che inevitabilmente appaiono offuscate, estranee al complesso
espositivo, così come la mera giustificazione di non aver estratto alcuna opera dalla strada risulta invece
l’unico mezzo per esporre delle opere senza il consenso dell’autore.
53 Posts
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Il possibile avvicinamento alla street art di parte della società che difficilmente si sarebbe accorta ed
appassionata di tale arte visiva avulsa dal complesso museale non può giustificare una tale deviazione
dal messaggio principe dello Street artist che più di tutti è stato il fautore della sua esplosione; un
deragliamento verso la mercificazione che è stato denunciato da più artisti della strada, di cui riportiamo
un video emblematico realizzato da Canemorto.
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Arrivederci Roma, goodbye Banksy torna presto ad
ispirarci
adayinrome.com/2016/09/04/banksy-arrivederci-roma-blogger/
Banksy ha lasciato Roma. Viva Banksy! Tanto è atteso il tamburino che annuncia le mostre, quanto è
insolito ricordarne la chiusura. Le opere esposte a Palazzo Cipolla ci restino vivide, perché è l’unica
maniera per curare la memora di chi resta.
Il talento di Mr. Banksy.
Il Capitalismo con un click, il consumismo con una freccia.
La dipendenza dal possesso, la potenza dei bambini.
L’impotenza della potenza, la guerra tuttavia.
E la speranza. Infine.
L’esplosività dei fiori, la forza di un sorriso.
Ingoiata la mostra, fuori, abbiamo ritrovato la verità vigente. Ma certe digestioni fortificano le ossa.
Ora che Banksy ha lasciato Roma inseguitelo nel mondo, se vi capita. Perché la migliore occasione
sarà la prossima.
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War, Capitalism & Liberty
An exhibition of artworks by the artist know as Banksy.
Curated by Stefano Antonelli, Francesca Mezzano, Acoris Andipa
Roberto
Appassionato di arte contemporanea e di storia, una naturale propensione al bello, si nutre di libri e
viaggi. La sua carbonara è in assoluto la migliore che possiate mangiare a Roma.
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Bansky, the Capitalartist war here.
 Paolo Rossi
 3 settembre 2016
 FETlSH
In un afoso pomeriggio romano, ti ritrovi in una fila allucinante (Did u remember EXPO???) in mezzo a via del
Corso. Senti un cingalese che prova da un lato a difendere il suo banchetto e dall’altro fa il pizzardone:
”Amigo la fila comincia qua!!”. E sì la fila, come quella dei personaggi stilizzati che ritrovi in “Destroy
CONTATTI
Prova a guardare il video su
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Capitalism”, dove le persone sono in coda per comprare la t-shirt che stigmatizza il capitalismo. In quel
momento capisci che TAFKAB ovvero the
Artist Formerly Known As Bansky, ha
raggiunto il suo obiettivo. La mostra di
Roma, organizzata dalla Fondazione Terzo
Pilastro, ha avuto 30mila presenze, code ed
estensioni dell’orario d’ingresso sancendo de
facto il trionfo dell’artista di Bristol.

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Premetto la mia diffidenza aprioristica
nell’osservare delle opere di street Art
ingabbiate in un contesto espositivo, o
peggio, addirittura segregate dietro una
cornice. Tuttavia mi sono dovuto ricredere,
sarà la bellezza del luogo o la qualità
dell’allestimento, l’opera di Bansky pur
privata del suo humus naturale non esce affatto sminuita.
Articoli recenti
Bansky, the Capitalartist war
here.
Jean Dujardin è quasi un nano.
‘SFashion’ al Montreal Film
Festival 2016.
Anzi. Ogni singola opera è un colpo che viene assetato alla
mente del visitatore, c’è gente che lotta con le armi altri
European Film Awards, 15
combattono con le parole, Bansky si contenta del suo genio
documentari in competizione
di una bomoletta spray e di uno stencil. E quindi: ”Un muro
Musica e danza, talento e
è una grande arma. È un delle cose più cattive con la quale
passione.
puoi colpire qualcuno”.
Chissà come l’avrebbe presa Kubrick osservando gli happy-
Tag
copters del colonnello “Bill” Kilgore imbellettati da un papillon
rosa, invece che carichi di napalm. Ma girando l’angolo il
01 distribution Alice nella città
napalm ritorna sul corpo nudo di Kim Phúc, tenuta per mano
Andrea Iervolino arte Canale 5
da Mickey Mouse e Ronald McDonald. E qui ti viene da
Cannes ciak cinema
pensare e se il vero vincitore del conflitto del Vietnam fosse
Bansky?
concerto disney eagle pictures
edoardo leo Festival di Cannes Festival
Ma la campagna
Internazionale del Film di Roma
di
film gomorra horror jazz Luca
esorcizzazione
della guerra,
condotta da Bansky, continua non lasciando da parte nemmeno
il buon Sir Winston Churchill, che si ritrova con una cresta verde
fluo a fare il quinto dei Sex Pistols, per poi culminare con una
delle opere simbolo in cui due soldati asserragliati, armati di
pennello e vernice, cercano di completare un simbolo della pace
rosso grondante sangue.
Argentero Lucky Red marco giallini
Marvel Medusa Film microcinema
mostra musica NOTORIOUS
PICTURES Paola Cortellesi paolo
sorrentino paolo virzì porta di roma
rai cinema Rai Fiction Raoul
Bova roma fiction fest romafictionfest
La libertà espressiva che Bansky ha gli consente di rivoltare
qualsiasi aspetto della società del XXI secolo, attribuendo
caratteristiche zoomorfe ai suoi animali, dileggiare i capisaldi
della cultura british partendo dai bobbies per arrivare alla
serie tv set sky taormina taormina
teatro Universal
film fest Pictures venezia Warner Bros
Regina Victoria, ma anche stravolgendo l’immagine stessa della
cultura pop dei nostri giorni. Vi basterà guardare Vincent Vega
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& Jules Winnfield con due banane in mano per capire a cosa si
cookies tecnici. Se vuoi saperne
riferisce.
di più o negare il consenso a
tutti o ad alcuni cookie clicca
Infine, mentre si conclude il percorso espositivo vi ritroverete
qui.
con la scritta Exit through the gift shop e vostro malgrado che
la passeggiata nel parco divertimenti, alias Dismaland, è
terminata. Dimenticavo il 4 Settembre si chiude, e viste le
premesse di cui sopra la lettura di questo articolo vi ha
sottratto tempo prezioso ai fini della visione della mostra…
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Jean Dujardin è quasi un nano.
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CHIUSURA COL BOTTO PER BANKSY, MIGLIAIA IN
CODA
Roma – Chiusura col botto per la mostra evento del 2015: migliaia di persone
hanno atteso in fila per l’ultimo giorno di ‘Bansky a Roma’, la prima (e unica)
raccolta di opere dell’artista piu’ misterioso, le cui opere geniali compaiono nei
luoghi piu’ impensati. Con piu’ di 5.000 visitatori nello scorso weekend a
Palazzo Cipolla, il totale sfiora quota 100mila. Piu’ di duemila in coda ieri,
giorno di chiusura, per non perdere ‘Guerra, Capitalismo & Liberta”, ideata,
promossa e realizzata dalla Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo
e dal suo Presidente, . Emmanuele Emanuele. Gli oltre 5.000 biglietti staccati
soltanto nello scorso weekend hanno portato il conto alla cifra totale di 94.045,
un numero strabiliante nel panorama dell’arte contemporanea europea, che
negli ultimi anni non ha eguali per quanto riguarda le mostre degli artisti in
attivita’.
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Nell’analisi dei flussi dei visitatori alla
mostra va sottolineato che la maggior
parte (il 51%) e’ costituita da cittadini
stranieri, con una prevalenza che solo
nel rush finale degli ultimi giorni si e’
attenuata. Nei caldi mesi estivi Guerra,
Capitalismo & Liberta’ ha catalizzato
l’attenzione dei turisti internazionali,
costituendo elemento di attrazione nella
scelta di un soggiorno nella capitale, con
un indotto rilevante per tutto il tessuto economico della citta’. La media
giornaliera di 913 persone paganti ha portato il Museo della Fondazione Terzo
Pilastro a Palazzo Cipolla, per oltre tre mesi, a raggiungere i livelli di visita delle
piu’ prestigiose sedi espositive italiane. Guerra, Capitalismo & Liberta’ apre
nuovi scenari nel campo delle mostre di arte contemporanea, grazie a un
esteso corpus artis sull’artista di strada Banksy proveniente da collezioni
private internazionali, con dipinti originali, stampe, sculture e oggetti rari, molti
di questi mai esposti in precedenza.
Una mostra no-profit che ha costituito un esauriente compendio dell’attivita’ di
una delle figure piu’ discusse, dibattute e acclamate dei nostri tempi.
L’anonimato di Banksy, che ha catturato l’attenzione del pubblico
internazionale gia’ dalla fine degli anni Novanta, e il suo rifiuto a conformarsi
spiegano la difficolta’ a inquadrare e definire un artista di tale portata; proprio
per questo non e’ mai stata ospitata prima, all’interno di un museo privato, una
cosi’ esaustiva esposizione delle sue opere. (AGI)
Tweet
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Banksy a Roma, migliaia in coda negli ultimi giorni di
mostra
Più di 5.000 visitatori nel weekend a Palazzo Cipolla, un record. Il totale sfiora quota 100mila
di Redazione

18:18 - 43 minuti fa



fonte ilVelino/AGV NEWS
 Roma

Tweet di @ilvelino
Roma, 18:18 - 43 minuti fa (AGV NEWS)
2.702 visitatori in un solo giorno. Per non perdere l’opportunità di ammirare Guerra,
Capitalismo & Libertà, la mostra-evento dedicata alle opere di Banksy, ideata, promossa e
realizzata dalla Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo e dal suo Presidente, Prof. Avv.
Emmanuele F. M. Emanuele, una folla da record si è messa pazientemente in coda intorno a
Palazzo Cipolla nell’ultima data utile prima della chiusura dell’esposizione, tassativamente
fissata per domenica 4 settembre. Gli oltre 5.000 biglietti staccati soltanto nello scorso weekend
hanno portato il conto alla cifra totale di 94.045, un numero strabiliante nel panorama dell’arte
contemporanea europea, che negli ultimi anni non ha eguali per quanto riguarda le mostre
degli artisti in attività.
Nell’analisi dei flussi dei visitatori alla mostra va sottolineato che la maggior parte (il 51%) è
costituita da cittadini stranieri, con una prevalenza che solo nel rush finale degli ultimi giorni si
è attenuata. Nei caldi mesi estivi Guerra, Capitalismo & Libertà ha catalizzato l’attenzione dei
turisti internazionali, costituendo elemento di attrazione nella scelta di un soggiorno nella
capitale italiana, con un indotto rilevante per tutto il tessuto economico della città. La media
giornaliera di 913 persone paganti ha portato il Museo della Fondazione Terzo Pilastro a
Palazzo Cipolla, per oltre tre mesi, a raggiungere i livelli di visita delle più prestigiose sedi
espositive italiane.
Guerra, Capitalismo & Libertà è stato un evento culturale unico e probabilmente irripetibile, che
apre nuovi scenari nel campo delle mostre di arte contemporanea, grazie a un esteso corpus
artis sull’artista di strada Banksy proveniente da collezioni private internazionali, con dipinti
originali, stampe, sculture e oggetti rari, molti di questi mai esposti in precedenza. Una mostra
no-profit – concepita e fortemente voluta dal Presidente Emanuele – che ha costituito un
esauriente compendio dell’attività di una delle figure più discusse, dibattute e acclamate dei
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nostri tempi. L’anonimato di Banksy, che ha catturato l’attenzione del pubblico internazionale
già dalla fine degli anni Novanta, e il suo rifiuto a conformarsi spiegano la difficoltà a inquadrare
e definire un artista di tale portata; proprio per questo non è mai stata ospitata prima, all’interno
di un museo privato, una così esaustiva esposizione delle sue opere.
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NORMALE, E' DELLA MISURA DI UN
NEONATO! - NON TROVA PANTALONI
ADATTI, NON PUO' FARE SESSO,
CAMMINA A FATICA ...
6 SET 2016 16:00
BANKSY DE’ NOANTRI - TUTTI IN FILA A ROMA PER
AMMIRARE TELE, SPRAY E COVER DELL'ARTISTA
MISTERIOSO - LA MOSTRA A PALAZZO CIPOLLA SI E’
CHIUSA DOMENICA CON QUASI 100MILA PRESENZE:
CIFRE DA BRIVIDO PER UN ARTISTA COME BANKSY CHE
S'È SEMPRE VOLUTO CHIAMARE FUORI DAL SISTEMA
DELL'ARTE
5 SET 13:30
1. MUGHINI MUGHINEGGIA: “IO MI
SENTO OFFESO COME UOMO DA
QUELLE RAGAZZE A INGUINE
SGUAINATO CHE SFILANO SUL RED
CARPET DI VENEZIA PUR DI
GUADAGNARE VISIBILITÀ” 2. LA
SMUTANDATA GIULIA SALEMI
SALAMEGGIA:...
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BANKSY 3
Laura Martellini per il “Corriere della Sera”
Non solo musei di buon fiuto, aste frequentate da intenditori, acquirenti privati eccellenti
(come la coppia Angelina Jolie-Brad Pitt). La consacrazione di pubblico per Banksy
arriva, forse inaspettatamente, da una mostra romana, «Guerra, Capitalismo &
Libertà», che si è chiusa domenica a Palazzo Cipolla con una contabilità da capogiro:
quasi centomila presenze (per l' esattezza 94.045). Cinquemila solo nell' ultimo
weekend.
Le lunghe code non hanno scoraggiato i visitatori che hanno atteso con pazienza pur di
ammirare le pitture su tela, gli spray, gli stencil, le stampe su carta, le serigrafie, le
installazioni, i cortometraggi, le copertine dei dischi. Centocinquanta opere.
BANKSY
La più grande mostra mai dedicata all' artista di Bristol,
identificato da alcuni con Robin Cunningham, classe 1973,
mentre per altri non sarebbe lui ma uno nato nel 1974 (l' ultimo «scoop» del giornalista
scozzese Craig Williams lo identifica con Robert «3D» Del Naja dei Massive Attack). L'
esposizione è stata ideata e promossa dalla Fondazione Terzo Pilastro - Italia e
Mediterraneo presieduta da Emmanuele F. M. Emanuele, curata da Stefano Antonelli,
Francesca Mezzano e Acoris Andipa.
BANKSY 1
Il mistero Banksy affascina come a Londra, dove nel 2007 la
personale, organizzata sempre da Acoris Andipa, aveva
chiamato a raccolta 36 mila fra appassionati e profani in tre settimane. C' è chi è
partito appositamente dall' estero - sono sicuri gli ideatori - per ammirare i maxi-topi, i
paesaggi sghembi, gli scimmioni pronti a impadronirsi del nostro futuro: dal 24 maggio,
un 51% di visitatori stranieri (dato solo negli ultimi giorni in calo), con una media
giornaliera di 913 persone paganti. Per un artista in attività, ovunque sia, chiunque sia,
cifre da brivido. Anche per il più riluttante.
BANKSY
BANKSY PALAZZO
BANKSY PALAZZO
Anche per chi,
CIPOLLA
CIPOLLA
come Banksy, s'
5 SET 10:50
MIRACOLO ITALIANO! AGNESE
LANDINI IN RENZI DIVENTA
INSEGNANTE DI RUOLO "CASUALMENTE" E' STATA ASSUNTA
CON CHIAMATA DIRETTA LAVORERA' IN UN ISTITUTO
LINGUISTICO
59
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BANKSY PALAZZO
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MOSTRA BANKSY
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ROMA
CIPOLLA
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ROMA
MOSTRA BANKSY
ROMA
BANKSY PALAZZO
BANKSY PALAZZO
BANKSY PALAZZO
chiamare fuori
dal mondo dello
star system: «L'
autore - si
BANKSY PALAZZO
CIPOLLA
CIPOLLA
specificava a
margine della
mostra - non è
BANKSY
CIPOLLA
CIPOLLA
associato né
CIPOLLA
CIPOLLA
coinvolto in questa esposizione». Il
corpus di lavori è stato certificato dall' organismo denominato Pest Control, che ne
garantisce l' autenticità.
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1 SET 16:34
FUMO DI LONDRA! TEMPESTA TRA
WANDA NARA E ICARDI. LEI NON GLI
PERDONA DI NON AVER MOLLATO
L'INTER - PARE INCREDIBILE MA A
POCHISSIMI MESI DALLA
GRAVIDANZA ILARIA D’AMICO
SAREBBE DI NUOVO INCINTA S'AVAN...
MEDIA E TV
LA VENEZIA DEI GIUSTI - ''PEZZO DI MERDA! MI FAI SCHIFO!”, IL
FILM ITALIANO PIU’ STRACULT DELLA MOSTRA E’ “TOMMASO”
DIRETTO E INTERPRETATO DA KIM ROSSI STUART - IL
PROTAGONISTA E’ UNA SPECIE DI LANDO BUZZANCA ANNI ’70.
OSSESSIONATO DAL SESSO E DALLE DONNE, RIFIUTA DI SCOPARE
JASMINE TRINCA E RESTA TITUBANTE DI FRONTE AL NUDO
FRONTALE DI CRISTIANA CAPOTONDI (MA LE EFELIDI DOVE
SONO?)
29 AGO 16:52
L’ULTIMA CENA DEI VIP?
UN’ABBUFFATA DA COCCOLONE –
ALESSANDRO MAGNO SE MAGNÒ
UN’ARAGOSTA DELLA SARDEGNA LINCOLN, UN FINTO BRODO DI
TARTARUGA – MONTEZUMA: FRUTTI
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Banksy è il leader dei Massive Attack?
Le opere del writer spuntate sempre
a ridosso dei concerti del gruppo di
Bristol. E intanto a Roma è record di
visitatori
 6 settembre 2016
 dalla Redazione
Redazione
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Banksy è il leader dei Massive Attack? Pare proprio di sì. Il mistero intorno all’identità
del writer più famoso al mondo (e ignoto al mondo) pare sia terminato.
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Ad aggiungere un nuovo filone alle teorie su chi sia Banksy ci pensa oggi il Daily Mail che
riporta l’inchiesta condotta dal reporter Craig Williams. Secondo il giornalista, Banksy, il
più importante esponente della cosiddetta street art, non sarebbe altri se non Robert Del
Naja, meglio conosciuto come 3D, il leader dei Massive Attack.
Secondo Williams, infatti, tutte le opere di Banksy – sempre tese tra ironia e irriverenza,
malinconia e verità – sarebbero comparse in luoghi dove da lì a poco o poco tempo
prima aveva suonato il gruppo di Bristol e ci sono prove che confermano il fatto che lo
stesso Banksy sia cresciuto a Bristol.
3D, tempo fa, aveva ammesso di conoscere il writer misterioso, ma non aveva voluto
svelare la sua vera identità e Banksy, a sua volta, aveva fatto sapere di farsi ispirare
anche dalla musica dei Massive Attack.
Ma l’inchiesta di Williams è, almeno per ora, da prendere con le pinze. Secondo altri studi
Bansky sarebbe, invece, l’artista inglese Robin Gunningham, mentre c’è anche chi
sostiene che si tratti di una donna o di un collettivo di artisti.
Il mistero, comunque, rimane. Almeno finché non sarà lo stesso Banksy a pronunciarsi.
Cosa che, obiettivamente, resta almeno a oggi impensabile.
Ma, aldilà dell’identità del writer, la sua fama resta sempre la stessa. E la mostra-evento
dedicata alle opere di Banksy, ideata, promossa e realizzata dalla Fondazione Terzo
Pilastro – Italia e Mediterraneo e dal suo Presidente, Prof. Avv. Emmanuele F. M.
Emanuele, ne è l’esempio: 2.702 visitatori in un solo giorno. L’ultimo disponibile per non
perdere l’opportunità di ammirare Guerra, Capitalismo & Libertà.
Ma non è tutto. Gli oltre 5.000
biglietti staccati soltanto nello
scorso weekend hanno portato
il conto alla cifra totale di
94.045, un numero strabiliante
nel panorama dell’arte
contemporanea europea, che
negli ultimi anni non ha eguali
per quanto riguarda le mostre
degli artisti in attività.
Nell’analisi dei flussi dei
visitatori alla mostra va
sottolineato che la maggior
parte (il 51%) è costituita da
cittadini stranieri, con una
prevalenza che solo nel rush
finale degli ultimi giorni si è
attenuata. Nei caldi mesi estivi
Guerra, Capitalismo & Libertà
ha catalizzato l’attenzione dei
turisti internazionali,
costituendo elemento di
attrazione nella scelta di un
soggiorno nella capitale italiana,
con un indotto rilevante per
tutto il tessuto economico della
città. La media giornaliera di
913 persone paganti ha portato
il Museo della Fondazione
Terzo Pilastro a Palazzo Cipolla,
per oltre tre mesi, a
raggiungere i livelli di visita
delle più prestigiose sedi espositive italiane.
Guerra, Capitalismo & Libertà è stato un evento culturale unico e probabilmente
irripetibile, che apre nuovi scenari nel campo delle mostre di arte contemporanea, grazie
a un esteso corpus artis sull’artista di strada Banksy proveniente da collezioni private
internazionali, con dipinti originali, stampe, sculture e oggetti rari, molti di questi mai
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esposti in precedenza. Una mostra no-profit – concepita e fortemente voluta dal
Presidente Emanuele – che ha costituito un esauriente compendio dell’attività di una
delle figure più discusse, dibattute e acclamate dei nostri tempi. L’anonimato di Banksy,
che ha catturato l’attenzione del pubblico internazionale già dalla fine degli anni Novanta,
e il suo rifiuto a conformarsi spiegano la difficoltà a inquadrare e definire un artista di
tale portata; proprio per questo non è mai stata ospitata prima, all’interno di un museo
privato, una così esaustiva esposizione delle sue opere.
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