ESEMPI APPLICATIVI
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ESEMPI APPLICATIVI
Roma, 30 giugno – 3 luglio 2008 Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale Corso di Aggiornamento ESEMPI APPLICATIVI 2 luglio 2008 – 14.00-15.45 Prof. Claudio Modena DCT – Università di Padova 1 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento SOMMARIO PALAZZI CHIESE TORRI CASI SPECIALI il Palazzo Ducale di Urbino; il Palazzo della Ragione (Padova); la Loggia dell’Odeo Cornaro (Padova); la Chiesa di Santa Maria in Organo (Verona); la Cattedrale di Reggio Emilia; la Chiesa di Santo Stefano (Monselice, Padova); la Chiesa di Vobarno (Brescia); la Chiesa di Santa Sofia (Padova); la Torre Civica di Vicenza; il Campanile della Cattedrale di Monza; il Campanile dei Frari (Venezia); l’Arca Scaligera (Verona); le Mura di Montagnana (Padova); la Cinta Muraria di Cittadella (Padova). 2 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento PALAZZO DUCALE DI URBINO SISTEMA VOLTATO C C sostituzione dei frenelli in foglio (spessore 5 cm) con frenelli in mattoni pieni a una testa (spessore 16 cm); incollaggio ai due lati dei frenelli strisce di fibra di carbonio inclinate. In questo modo si può creare una specie di tirante ed il frenello può essere considerato attivo sino alla sua estremità; messa in opera di nervature trasversali collegate all’estremità dei frenelli esistenti realizzate con file di mattoni disposti di piatto su un letto di malta con un nastro continuo in fibra di carbonio incollato superiormente. 3 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento PALAZZO DUCALE DI URBINO NERVATURE E FRENELLI 4 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento PALAZZO DUCALE DI URBINO TIRANTATURE DI FACCIATA Fronte su Piazza Rinascimento Cortile del Gallo Giardino del Pasquino Giardino pensile Cortile d'Onore Piazz a Duca Federico Pi azza Rinascimento Zona soggetta all'intervento Capochiave esistenti 5 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento PALAZZO DUCALE DI URBINO TIRANTATURE DI FACCIATA Meccanismo elementare di danno: ribaltamento dell’intera facciata cPt Pt T3 Capochiave di progetto cW2 h2 W2 Assicurare il perfetto contatto p ias tra-muratura con inte rposizione di lamine d i piombo Barra inox Ø36mm filettata inserita dall'esterno entro foro praticato con carotaggio T2 B cV 20 cV 2v V2 cuneo e c ontrocuneo Saldatura di prima classe cW1 h1 W1 A T1 cV10 V1 cV1v cW0 ho W0 O b Barra Ø10 mm L. = 10 mm saldata al paletto Barra Ø10mm L.=10mm saldata al paletto cilin dro inox Ø70 mm filettato cilindro con foro filettato 6 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento PALAZZO DUCALE DI URBINO COPERTURE Croci di nastro forato per controventare il tetto 7 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento PALAZZO DUCALE DI URBINO COPERTURE Vista da sotto della ventaglia Il tavolato e un dettaglio del nastro metallico applicato 8 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento IL PALAZZO DELLA RAGIONE (Padova) 1218 – 1219 Edificazione. 1306 – 1309 La scatola muraria viene innalzata di circa 6 metri e viene realizzata una nuova copertura a carena di nave rovesciata; in seguito, vengono realizzate le logge sui prospetti nord e sud. 1420 Un incendio devasta il salone e tutte le strutture lignee vengono ricostruite. 1730 Vengono stanziate somme ingenti per interventi di recupero del tetto e degli affreschi; 1757 – 1759 Ricostruzione sotto la 1736 Vengono affidati a Giovanni Poleni i lavori di direzione dell’arch. Bartolomeo Ferracina rifacimento del tetto. e con la soprintendenza e progettazione 1756 Un turbine devasta la copertura ed i loggiati. del marchese Giovanni Poleni. 1888 Vengono rilevate le precarie condizioni statiche del salone, soprattutto agli angoli sud-est e nord-est delle logge. Fine ‘900 Viene abbattuto sul fronte occidentale il volto, ovvero il cavalcavia che immetteva nell’edificio del carcere. 1951 Riparazione della copertura con sostituzione di molte lastre di piombo. 9 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento IL PALAZZO DELLA RAGIONE (Padova) Il tetto copre un unico ambiente, dai lati non ortogonali, approssimativamente largo 28 m e lungo 80 m. Esso è costituito da costole snelle (circa 36x40 cm2), ottenute dall’unione di tavole curve spesse 12 cm, di lunghezza variabile fra 1 e 3 m e inchiodate fra loro. σ σ 0.0 σ σ 0.0 σ MPa 0.52 MPa σ σ 0.52 MPa σ σ σ σ 0.69 MPa 0.35 MPa σ 0.43 MPa MPa 0.78 MPa σ 0.86 MPa 0.60 MPa σ 0.86 MPa σ 1.12 MPa 0.60 MPa σ 0.69 MPa 0.26 MPa 0.0 MPa σ 0.0 σ MPa 0.43 MPa 10 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento IL PALAZZO DELLA RAGIONE (Padova) IL PRIMO SISTEMA DI MONITORAGGIO Monitoraggio continuo dell’apertura delle lesioni esistenti sul sistema voltato che regge il piano del salone, al fine di controllare gli effetti prodotti dalle operazioni che vi vengono svolte per la sistemazione della copertura. Il sistema di controllo è costituito da nove sensori (fessurimetri elettrici monoassiali), posizionati nel settore Ovest del palazzo a cavallo delle principali lesioni. Le prime letture hanno avuto inizio a partire dal 18 dicembre 1998 ma il monitoraggio con letture continue è stato avviato successivamente, in data 15 febbraio 1999. Nella stessa data è iniziata inoltre la lettura contemporanea di una sonda di temperatura. 11 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento IL PALAZZO DELLA RAGIONE (Padova) CERCHIATURA PILASTRO FESSURATO Intervento provvisorio Intervento definitivo 12 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento IL PALAZZO DELLA RAGIONE (Padova) OTTIMIZZARE GLI INTERVENTI: INDAGINI E MONITORAGGIO Due differenti tipi di indagine sono stati adottati per l’analisi degli effetti statici e dinamici del vento sul guscio di copertura: misure in situ della pressione del vento su posizioni selezionate; test in galleria del vento su un modello in scala ridotta dell’edificio e delle significative porzioni circostanti del centro storico della città. Modello in scala per la galleria del vento Posizione dei trasduttori di pressione del vento 13 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento IL PALAZZO DELLA RAGIONE (Padova) MONITORAGGIO DELLA COPERTURA Idea: monitoraggio degli effetti del vento stepped sine test modellazione FE identificazione modale www data management Acquisizione dati www database pressure velocity direction Web monitoring home page Analisi modale 14 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento IL PALAZZO DELLA RAGIONE (Padova) ANALISI NUMERICA MODELLO 2D MODELLO 3D momenti quadro di raffronto deformate 15 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento IL PALAZZO DELLA RAGIONE (Padova) Il progetto degli interventi di riparazione è stato reso possibile da semplici misure temporanee per mantenere stabile il comportamento tridimensionale a guscio e inibire instabilità locali. Esempio di degrado della parte interna dei costoloni Esempio di degrado del dormiente Esempio di degrado delle teste dei costoloni 16 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento IL PALAZZO DELLA RAGIONE (Padova) INTERVENTI SUI COSTOLONI 1) controventamento laterale, mediante inserimento di traversi di collegamento ai costoloni adiacenti 2) Inserimento di una catena provvisoria in acciaio 3) Messa in opera di staffa metallica 17 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento IL PALAZZO DELLA RAGIONE (Padova) INTERVENTI SUI COSTOLONI Cucitura localizzata di fenditure Sostituzione di elementi degradati Ripristino e integrazione delle chiodature 18 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento IL PALAZZO DELLA RAGIONE (Padova) INTERVENTI SUI DORMIENTI Asportazione della parte di dormiente ammalorata e bloccaggio posteriore del costolone PARTICOLARE - RIPRISTINO CONTINUITA' DEL DORMIENTE Esempio di Soluzione (costolone n°9) taglio della porzione posteriore ed inserimento di un dormiente posteriore continuo perni Ø 20 mm Intervento di ripristino teste anteriori ad incasso Nuovo dormiente anteriore (Costolone n°10) Dormiente anteriore degradato da sostituire (durante l'operazione il carico verrà trasferito al dormiente posteriore mediante cuneo e controcuneo) nuova giunzione Intervento di sostituzione ove possibile verranno rispettate le giunzioni esistenti 19 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento IL PALAZZO DELLA RAGIONE (Padova) ALTRI INTERVENTI INTERVENTI STATICI SUI MERLI INTEGRAZIONE DELLE TIRANTATURE (spigolo sud-est) 20 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento LA LOGGIA DELL’ODEO CORNARO (Padova) CONSOLIDAMENTO STATICO DEL SISTEMA VOLTATO DELLA LOGGIA FASI DI INTERVENTO 1)INDAGINI PRELIMINARI E RILIEVO A VALENZA STRUTTURALE 2) VALUTAZIONI PRELIMINARI: ricerca della sezione efficace 3) VALUTAZIONI PRELIMINARI: riempimento e rinfianchi laterali 4)INTERVENTO DI CONSOLIDAMENTO: sistema di rinforzo ed interazione con la volta 5)INTERVENTO DI CONSOLIDAMENTO: confinamento della muratura perimetrale 6)INTERVENTO DI CONSOLIDAMENTO: coppie di tiranti e verifiche di resistenza 7)INTERVENTO DI CONSOLIDAMENTO: creazione di contrasto rispetto ad eventuale progressione del degrado 21 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento LA LOGGIA DELL’ODEO CORNARO (Padova) 1)INDAGINI PRELIMINARI E RILIEVO A VALENZA STRUTTURALE VOLTA RIBASSATA CON TIRANTI SUPERIORI: piano primo VOLTA RIBASSATA: lato con loggiato VOLTA RIBASSATA CON IRRIGIDIMENTI TRASVERSALI: vista da piano terra 22 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento LA LOGGIA DELL’ODEO CORNARO (Padova) 1) INDAGINI PRELIMINARI E RILIEVO A VALENZA STRUTTURALE 1) Lesione orizzontale sul lato caratterizzato dal loggiato colonnato e pronunciato fuori piombo del paramanto murario superiore, distacchi di materiale 2) Lesioni trasversali sui 2 irrigidimenti trasversali inferiori della volta 3) Lesione longitudinale continua su innesto della volta al paramento murario 4) Pronunciata inflessione dei tiranti superiori centrali e rottura di uno di essi all’innesto della volta sulla muratura Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento 23 LA LOGGIA DELL’ODEO CORNARO (Padova) 2) VALUTAZIONI PRELIMINARI: ricerca della sezione efficace POLIGONO FUNICOLARE 6 5 4 3 2 TIPO 2 Funicolare interna alla sezione della volta ed esterna alla regione dei terzi medi risultante dei conci parziale dei conci 1 funicolare TIPO 2: 2 totale P = 1393 kg/ml azione or. H= 1782 kg/ml Spinta al rene S= 2260 kg/ml POLIGONO FUNICOLARE 4 3 risultante dei conci parziale dei conci 1 2 funicolare TIPO 1: totale P = 867 kg/ml 4 3 2 1 azione or. H= 2510 kg/ml 4 3 2 1 1 TIPO 1 Funicolare interna alla sezione della volta ed interna alla regione dei terzi medi Spinta al rene S= 2656 kg/ml Risultato: allo stato attuale, con soli rinfianchi laterali, sezione reagente tipo 1 24 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento LA LOGGIA DELL’ODEO CORNARO (Padova) 3) VALUTAZIONI PRELIMINARI: riempimento e rinfianchi laterali RINFIANCHI: stabilizzazione della volta RIMPIMENTO CENTRALE, allo stato attuale assente: ridistribuzione dei carichi trasmessi dal solaio sovrastante 1 Stato originario con riempimento completo TIPO 1 + RIEMPIMENTO: totale P = 2055 kg/ml azione or. H= 5748 kg/ml Spinta al rene S= 6105 kg/ml Risultato: 1) allo stato attuale, non convenienza di ripristino del riempimento centrale 2) mantenimento dei rinfianchi laterali con funzione di stabilizzazione 25 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento LA LOGGIA DELL’ODEO CORNARO (Padova) 4) INTERVENTO DI CONSOLIDAMENTO: sistema di rinforzo ed interazione con la volta 1) Applicazione su estradosso di TRAVI DI ACCIAO HE 160B, passo=1.3 m c.ca, ancorati alle murature principali 2) Inserimento di una coppia di TIRANTI INOX su ogni testa 3) CONTRASTI intermedi in MATERIALE LIGNEO contro eventuali assestamenti del sistema voltato dopo l’eliminazione del ponteggio provvisorio 20 26 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento LA LOGGIA DELL’ODEO CORNARO (Padova) 5) INTERVENTO DI CONSOLIDAMENTO: confinamento della muratura perimetrale PARTICOLARE 1: fissaggio delle teste con tasselli SCALA 1:10 SEZIONE A-A 5 saldatura testa a testa a completa penetrazione 4.5 5 A n° 4 barre filettate inox AISI 304 o 316 16 3.8 8 .4 3.8 barre filettate piastra d'estremità base= 350 mm x h= 160mm, spessore 10 mm Realizzazione di un confinamento del paramento murario mediante piastre inox d’estremità e barre filettate 35 4 barre filettate d'estremità A piastra trasversale di testa delle travi base= 350 mm, h=160 mm, spessore 10 mm profilato HE 160 B 30 lasciare una distanza pari a 0.5 cm 1 cm tra piastra d'estremità e muratura e assicurare il perfetto contatto tra piastra d'estremità e muratura con malta a ritiro compensato creazione di appoggi d'estremità Creazione degli appoggi d’estremità in elementi pieni in laterizio Piastra d’estremità Ripristino dei rinfianchi laterali per stabilizzazione 27 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento LA LOGGIA DELL’ODEO CORNARO (Padova) 6) INTERVENTO DI CONSOLIDAMENTO: coppia di tiranti e verifiche di resistenza PARTICOLARE 2: appoggi della trave SCALA 1:20 inserimenti di elementi pieni in laterizio fino alla quota indicata con legante di calce aerea TRAVE HE160 B linea lesione su muratura portante QUOTA SOGLIA 120 30 dista nza 6-8 cm 56 15 ripristino di rinfianchi, laddove mancante, secondo la quota indicata 1) Inserimento di coppia di tiranti inox (diametro 20 mm). 2) Ancoraggio su piastra saldata su trave con bullone d’estremità. 3) Inghisaggio delle barre con resina. 4) A presa avvenuta, lieve pretensionamento della coppia di tiranti. 3 1 2 28 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento LA LOGGIA DELL’ODEO CORNARO (Padova) 7) INTERVENTO DI CONSOLIDAMENTO: creazione di contrasto rispetto ad eventuale progressione del degrado 1) Eliminazione della messa in tensione di cunei lignei a contrasto nelle fasi di smontaggio del ponteggio nei punti di inversione della curvatura dell’estradosso 2) Realizzazione di una distanza pari a 1-1.5 cm tra volta e trave 3) Attivazione dei contrasti lignei solo in caso di eventuali assestamenti del sistema voltato a breve e lungo periodo 29 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento SANTA MARIA IN ORGANO (Verona) Due fasi costruttive distinte: Longobarda Rinascimentale L’edificio, edificato in epoca longobarda, venne distrutto dal terremoto del 1117 e riedificato, nella forma attuale, dagli Olivetani a partire dal 1481. La facciata è stata modificata (1547-1592) con la realizzazione, nella parte inferiore, di una robusta struttura muraria rivestita in pietra bianca della Lessinia. Questa nuova struttura viene addossata alla facciata romanica e può avere un ruolo stabilizzante. La parte superiore viene invece resa più vulnerabile alle azioni sismiche dato che si procede ad una sopraelevazione ed il rosone romanico viene sostituito da una grande finestra termale. 30 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento SANTA MARIA IN ORGANO (Verona) La muratura di epoca romanica risulta generalmente costituita dall’alternarsi di fasce in pietra e corsi di mattoni. Nei paramenti a vista si tratta in prevalenza di una muratura di buona fattura con filari di blocchi squadrati di pietra calcarea alternati con tre corsi di mattoni pieni. In alcune zone non a vista (es. nel sottotetto della navata laterale sinistra) i corsi di mattoni sono invece alternati a filari di ciottoli di fiume. La sopraelevazione rinascimentale, dal punto di vista della consistenza delle murature, ha invece caratteristiche più scadenti. Sono presenti blocchi squadrati ma la tessitura è irregolare, sono presenti ciottoli e gli elementi in cotto e lapidei non sono organizzati in corsi/filari continui 31 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento SANTA MARIA IN ORGANO (Verona) QUADRI FESSURATIVI Dal punto di vista fessurativo le situazioni più significative si evidenziano in corrispondenza delle seguenti zone: facciata; ala sinistra del transetto; cupola a base quadrata. 32 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento SANTA MARIA IN ORGANO (Verona) VERIFICHE DI STABILITÀ – STATO DI FATTO COPERTURA CAPPELLA DELLA MAESTÀ COPERTURA DELLA NAVATA CENTRALE diagramma dei momenti deformata con carico da neve asimmetrico diagramma del taglio diagramma di presso-flessione 33 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento SANTA MARIA IN ORGANO (Verona) INTERVENTI DI CONSOLIDAMENTO Gli interventi proposti sono finalizzati a conferire alla struttura un maggiore grado di sicurezza senza produrre sostanziali modifiche al comportamento globale della struttura: ripristino / riparazione degli elementi degradati operando generalmente con tecniche e materiali compatibili con quelli esistenti, per non alterare l’originario comportamento statico in termini di distribuzione delle rigidezze; miglioramento delle connessioni e dei collegamenti al fine di garantire un buon comportamento d’assieme. Fondazioni: non sono previste variazioni di carico e non vi sono segni di cedimenti. Indagini allo scopo di verificare la consistenza del sistema terreno – fondazioni. Strutture in elevazione: gli interventi sulle murature possono essere limitati essenzialmente a interventi locali effettuati con le tradizionali tecniche dello scuci cuci; iniezioni; ristilatura di giunti ed attraverso l’inserimento di perni e tiranti passivi in acciaio inox; un miglioramento del comportamento d’assieme della scatola muraria ottenibile con l’inserimento di tiranti e di collegamenti al livello delle volte e della copertura; interventi atti a migliorare le condizioni di stabilità delle volte. 34 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento SANTA MARIA IN ORGANO (Verona) SISTEMI VOLTATI Volta a botte della navata centrale: miglioramento dell’efficienza dei frenelli esistenti mediante l’incollaggio di strisce di fibra di carbonio. Si prevede inoltre la realizzazione di due nervature trasversali costituite da una fila di mattoni posati in malta e rinforzo in fibra di carbonio incollato all’estradosso: in questo modo si evita l’incollaggio della fibra direttamente alla volta esistente. Nel caso della volta della sacrestia si prevede l’applicazione di nastri in fibra di carbonio all’estradosso in corrispondenza delle nervature esistenti. Per tutti i sistemi voltati, in relazione alla presenza di accumuli di detriti, è necessario intervenire sul riempimento ripristinando i livelli e la distribuzione di masse necessaria per un corretto funzionamento statico SANTA MARIA IN ORGANO (Verona) COPERTURE Protesi localizzata della testa della catena Protesi del puntone ammalorato all’appoggio transetto facciata 35 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento interventi puntuali di riparazione; rinforzo dei puntoni e delle travi lignee nelle zone maggiormente sollecitate; controventamento lungo i piani di falda realizzato a mezzo di tiranti in acciaio; integrazione delle elementi lignei. connessioni tra gli 36 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento LA CATTEDRALE DI REGGIO EMILIA La chiesa è lunga 77.4 m e larga 33.8 m; la luce della navata principale è di 10.2 m, mentre quella delle due navate laterali è di 6.5 m. L’altezza massima, alla cima della cupola, è di 44.6 m; l’altezza della lanterna frontale è di 33.8 m e La sismicità dell’area è ben documentata: medio- quella del tetto sopra la navata moderati eventi sismici sono tipici della regione. centrale è di 22.3 m. Negli ultimi secoli, i terremoti che hanno colpito l’area di Reggio Emilia non sono mai andati oltre l’VIII grado della scala MCS. In particulare, il principali eventi sismici accaddero nel 1465 (VIVII), nel 1547 (VIII), nel 1996 (VII MCS - 6.1 Richter) e nel 2000 (VI-VII MCS - 5.4-6.1 Richter). Dopo il terremoto del 1832 fu necessaria la ricostruzione della lanterna di facciata. Nel 1996 and 2000, gli eventi causarono distacchi di intonaco e apertura di fessure. 37 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento LA CATTEDRALE DI REGGIO EMILIA Mosaici romani sotto la cripta Facciata principale La navata principale La cupola vista dal basso 38 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento LA CATTEDRALE DI REGGIO EMILIA Le strutture della cattedrale sono composte in genere da muratura in mattoni di laterizio. Le diverse fasi costruttive hanno comportato l’uso di materiali differenti, e alcune parti (pilastri romanici, parte della facciata inferiore...) sono in pietra. La facciata presenta in aspetto grezzo ed eterogeneo. Le pareti del claristorio presentano un aspetto composito, dovuto agli interventi passati che hanno comportato il tamponamento di alcune aperture. Nella Cattedrale sono in genere presenti sistemi di connessione (catene metalliche), nella navata centrale e in quelle laterali, negli archi che connettono i pilastri della cupola, nel transetto, nelle absidi, nella lanterna della cupola e in facciata. 39 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento LA CATTEDRALE DI REGGIO EMILIA Il quadro fessurativo mostrato dall’edificio è altamente significativo della risposta strutturale della Cattedrale, e denuncia le zone che manifestano una maggiore vulnerabilità sismica. Facciata Volte in navata 40 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento LA CATTEDRALE DI REGGIO EMILIA LE INDAGINI Carotaggi; endoscopie. Monitoraggio statico: misura degli spostamenti relativi fra le strutture verticali; monitoraggio dell’apertura delle fessure; misura degli assestamenti del suolo di fondazione; controllo della temperatura dell’aria. Cavi estensometrici Estensimetri elettrici estensimetri multi-base 41 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento LA CATTEDRALE DI REGGIO EMILIA LE INDAGINI Numerose procedure di indagine sono state implementate, privilegiando tecnologie non distruttive (NDT) per quanto possibile. Con l’eccezione di poche tecniche mediamente distruttive (MDT), i risultati ottenibili hanno prevalentemente una valenza qualitativa. Test dinamici cupola Test sonici facciata 12011 12 13 14 22 23 24 105 2700 m/s 9021 2600 m/s 2500 m/s 2400 m/s 2300 m/s 75 2200 m/s 2100 m/s 6031 32 33 34 2000 m/s 1900 m/s 1800 m/s 1700 m/s 45 1600 m/s 1500 m/s 1400 m/s 3041 42 43 44 1300 m/s 1200 m/s 1100 m/s 15 051 52 53 54 25 50 75 42 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento LA CATTEDRALE DI REGGIO EMILIA La simulazione numerica della Cattedrale ha considerato in prima istanza numerosi modelli linearmente elastici agli elementi finiti. Tutti hanno descritto il comportamento globale della struttura, dal momento che la risposta dinamica complessiva non può essere valutata considerando modelli parziali. Dal primo modello, che considerava la struttura della Cattedrale come non connessa agli edifici adiacenti, numerosi miglioramenti sono stati introdotti, applicando in sequenza i vincoli laterali e poi aggiungendo porzioni delle strutture circostanti: il modello finale può essere ritenuto accettabile per gli scopi di identificazione dinamica. a) b) c) Modello FE elastico finale Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento 43 LA CATTEDRALE DI REGGIO EMILIA MODELLO NT MODELLO FT (c) (b) (d) (b) (c) (d) TRANSVERSE RESPONSE - NAVE FACADE IN PLANE (g) 0.35 (g) 0.20 d 0 .3 d 0.18 c 0.16 0.25 0.14 c 0.12 0 .2 b 0.10 0.15 0.08 b 0.06 0 .1 GF=INF 0.04 TOP OF THE TOWER 0.05 0.02 0 a 0.0000 a 0.0025 0.00 50 0.0075 0.0100 0.0125 0 .0150 0.0175 0.02 00 DISPLACEM ENT (m) Identificazione del danneggiamento 0.00 0.00 0.02 0.04 0.06 0.08 0.10 0.12 control point displace me nt (m) Identificazione del danneggiamento 44 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento LA CATTEDRALE DI REGGIO EMILIA Gli interventi di carattere generale sono stati condotti mediante tecniche tradizionali, mirate a restituire alla struttura la sua integrità e continuità, a ristabilire le connessioni fra gli elementi strutturali e a sostituire elementi danneggiati. Sostanzialmente, le tipologie di intervento adottate sono state: “scuci-cuci”; ristilatura dei giunti e iniezioni di miscela, specialmente nel fessurato sistema voltato. Altri interventi sono stati condotti a livello del tetto: restauro del sistema di travature in legno; ripristino delle connessioni fra gli elementi lignei. (c) (a) (b) (a) elementi metallici a “T” di connessione; (b) sostituzione di vecchie travi con elementi nuovi dotati di catene in acciaio inossidabile; (c) un interventi di “scuci-cuci”. 45 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento LA CATTEDRALE DI REGGIO EMILIA Interventi specifici sono stati previsti per migliorare il comportamento sismico di parti del complesso strutturare che manifestano una maggiore vulnerabilità, piuttosto che modificare la risposta globale della struttura. Tali parti sono: le pareti delle absidi laterali; la lanterna in sommità alla cupola; le volte dell’abside centrale; le volte della navata principale; la facciata. Lanterna Absidi laterali 46 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento LA CATTEDRALE DI REGGIO EMILIA Facciata Volte della navata principale Abside centrale Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento 47 capriata n.1 capriata n.3 capriata n.2 capriata n.5 capr iata n.4 capriata n.7 capriata n.6 LA CHIESA DI SANTO STEFANO (Monselice, Padova) Innalzata dai Domenicani e intitolata al protomartire Stefano, risale certamente ai secoli XIII e XIV, con strutture e forme romaniche. E’ caratterizzata da due navate laterali del ‘600 . Il campanile ed i resti del convento nel cortile interno risalgono al ‘400 48 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento LA CHIESA DI SANTO STEFANO (Monselice, Padova) LE MURATURE Le pareti dell'edificio sono costituite da muratura a paramento unico in mattoni pieni. Le pareti del transetto tendono a ribaltarsi verso l’esterno. 49 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento LA CHIESA DI SANTO STEFANO (Monselice, Padova) LE COPERTURE Le capriate lignee sono caratterizzate da teste di travi ammalorate. Le strutture di copertura, inoltre necessitano di controventi di falda. 50 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento LA CHIESA DI SANTO STEFANO (Monselice, Padova) INTERVENTO SULLE MURATURE Cerchiatura e rinforzo del transetto 51 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento LA CHIESA DI SANTO STEFANO (Monselice, Padova) INTERVENTO SULLE COPERTURE Rinforzo delle teste ammalorate 52 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento LA CHIESA DI VOBARNO (Brescia) INTERVENTO IN FACCIATA Per contrastare il meccanismo di ribaltamento della facciata, è stato previsto un sistema applicato alla parte superiore. 53 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento LA CHIESA DI VOBARNO (Brescia) INTERVENTO SULL’ABSIDE Il quadro fessurativo della parete absidale lascia presagire il potenziale cinematismo. L’intervento previsto consiste quindi nell’applicazione di una cerchiatura eseguita con piattine di acciaio. 54 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento LA CHIESA DI VOBARNO (Brescia) INTERVENTO SULLA VOLTA Introduzione di frenelli armati 55 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento LA CHIESA DI VOBARNO (Brescia) INTERVENTO IN COPERTURA 56 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento LA CHIESA DI SANTA SOFIA (Padova) È la chiesa più antica di Padova. Originaria dell’XI secolo, ha subito nel corso della sua vita notevoli trasformazioni. L’edificio, pur in discrete condizioni generali, mostra diversi segni di dissesto attribuibili a passati eventi sismici. All’ interno della chiesa è presente un sistema di monitoraggio che interessa alcune fessure di quattro pilastri della navata centrale al fine di valutare l’ evoluzione delle aperture nel tempo. Indagini eseguite in passato hanno portato ad una discontinuità della tessitura muraria: non di conoscono le reali caratteristiche della muratura che costituisce la chiesa. 57 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento LA CHIESA DI SANTA SOFIA (Padova) La pianta è organizzata in tre navate ripartite da pilastri e da una coppia di colonne. I pilastri, dalla forma diversa, sono simili rispetto l’asse longitudinale. In origine la copertura era a capriate lignee, tuttora esistenti nel sottotetto, nascoste dalle trecentesche volte a crociera. Il grande emiciclo absidale è caratterizzato dalla presenza di una serie di nicchie che si aprono sul muro arcuato al di sopra di grandi gradoni. Al centro, almeno approssimativamente, della grande mole absidale, venne inserita la scarsella che, all’interno, è articolata in tre nicchie. 58 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento LA CHIESA DI SANTA SOFIA (Padova) INDAGINI SUI PILASTRI Nel 1992 furono condotte indagini su sezioni rimosse dalla muratura; le carote furono prelevate al livello di 1.10 e 1.50 metri dal piano del pavimento interno. L’operazione fu condotta mirando al futuro Pilastri lato nord restauro dell’edificio. 1s 2s 5s Muratura eterogenea approssimata nella zona interna, con mattoni di recupero ed elevati spessori. Muratura ben apparecchiata e abbastanza omogenea. Tracce di iniezioni cementizie estese a tutta la massa muraria. Muratura ben apparecchiata ed abbastanza omogenea. Tracce di iniezioni cementizie. Pilastri lato sud 1d Muratura ricostruita con nucleo in cemento armato e rivestito con paramento in mattoni a faccia vista e malta. 2d Muratura eterogenea scarsamente apparecchiata nella zona interna con mattoni di recupero e spessori di malta elevati. Tracce diffuse di iniezioni cementizie. 5d Muratura eterogenea costituita nella zona centrale da un’ aggregazione molto disordinata di mattoni. 6d Muratura eterogenea con tessitura disomogenea ed elevati spessori della malta solo nella zona interna del nucleo. Tracce diffuse di iniezioni cementizie. Muratura molto disgregata. Non si sono rilevate tracce di interventi. 6s 59 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento LA CHIESA DI SANTA SOFIA (Padova) IL QUADRO FESSURATIVO (1) Si è rilevato il quadro di danno dei pilastri antistanti l’ abside maggiormente interessati da fessurazione. Il primo passo è stato la restituzione fotografica del pilastro mediante un programma di unione e raddrizzamento foto che ha fornito l’ immagine intera del prospetto considerato. Il passo successivo è stato il rilievo del quadro fessurativo. Sono inoltre state indicate la posizione di iniezioni cementizie presenti nel pilastro. L‘apertura delle fessure è stata suddivisa nei seguenti intervalli: 0 – 2 mm 2 – 5 mm 5 – 10 mm > 10 mm 60 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento LA CHIESA DI SANTA SOFIA (Padova) IL QUADRO FESSURATIVO (2) Sono state create tavole indicanti le dimensioni in pianta, gli interventi di restauro subiti dopo il 1956, la struttura interna, l’ eventuale presenza di potenziometri, eventi particolari che hanno messo in crisi l’ integrità strutturale del pilastro stesso. 61 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento LA CHIESA DI SANTA SOFIA (Padova) IL MONITORAGGIO STATICO (1) Il giorno 06/08/1999 è stato installato un sistema di monitoraggio comprendente 20 sensori applicati nei pilastri 4s, 5s, 4d e 5d. La gestione del sistema è cominciata il giorno del collaudo ed è proseguita fino il dicembre 2000. Si sono svolte 20 sequenze di misura. Nel novembre 2006 è stata effettuata una misura per valutare l’ apertura delle fessure in relazione ai dati forniteci dal monitoraggio del 1999-2000. 62 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento LA CHIESA DI SANTA SOFIA (Padova) Sensor Crack opening mm (29/11/2006) S1 0,0025 S2 -0,0849 0.04 S3 -0,0008 0.03 S4 0,2338 S5 -0,0723 S6 -0,1312 S7 0,4289 S8 0,8907 S9 -0,0959 S10 1,1422 S11 0,1850 S12 -0,1236 S13 0,1480 S14 0,0589 S15 0,5896 S16 0,3861 S17 0,2195 S18 0,1800 S19 0,3709 S20 0,2725 IL MONITORAGGIO STATICO (2) Pillar Side 0.08 Apertura fessure (mm) 0.07 0.06 5d 0.05 North East 0.02 0.01 4d 06/02/2007 06/08/2006 06/02/2006 06/08/2005 06/02/2005 06/08/2004 06/02/2004 06/08/2003 06/02/2003 06/08/2002 06/02/2002 06/08/2001 06/02/2001 06/08/2000 06/02/2000 06/08/1999 0 West Date di acquisizione dei dati East Apertura delle fessure nel tempo 5s West 0.5 0.4 0.35 East 0.3 0.25 0.2 South 0.15 4s 0.1 0.05 West Date di acquis izione dei dati 06/02/2007 06/08/2006 06/02/2006 06/08/2005 06/02/2005 06/08/2004 06/02/2004 06/08/2003 06/02/2003 06/08/2002 06/02/2002 06/08/2001 06/02/2001 06/08/2000 06/02/2000 0 06/08/1999 Apertura fessure (mm) 0.45 North LA CHIESA DI SANTA SOFIA (Padova) IL MONITORAGGIO STATICO (2) Apertura delle fessure (mm) 1.40 S10 1.20 1.00 0.80 0.60 0.40 S11 0.20 0.00 -0.20 S12 -0.40 Sensori pilastro 5s Apertura delle fessure al 26 novembre 2006 1,40 S10 Apertura delle fessure (mm) 1,20 1.20 Apertura delle fessure (mm) 63 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento S8 1.00 0.80 S7 0.60 0.40 S8 0,80 S15 0,60 S7 0,40 0,20 S16 S4 S1 S11 S13 S3 0,00 -0,20 S2 S5 S6 S9 S12 -0,40 Sensori S4 0.20 0.00 -0.20 1,00 S5 S6 -0.40 Sensori pilastro 4d S9 S19 S17 S18 S14 S20 64 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento LA CHIESA DI SANTA SOFIA (Padova) L’INTERVENTO SUI PILASTRI Intervento sui pilastri della navata centrale. La ristilatura armata può essere utile per consolidamenti locali della muratura, ad esempio nelle zone di ancoraggio dei capochiave. 65 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento LA TORRE CIVICA DI VICENZA Prospetto sud - est Prospetto nord - est Prospetto nord - ovest Prospetto sud - ovest 66 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento LA TORRE CIVICA DI VICENZA INDICAZIONI GEOMETRICHE: base di 6,2 x 6,5 m; altezza complessiva di 83 m; spessore della muratura di base pari a 2,5 m; spessore alla base della cella campanaria pari a 1,4 m; spessore della porzione terminale della torre da 0,75 a 0,80 m; significativa inclinazione in direzione Nord – Ovest. INDAGINI PRELIMINARI: studio della consistenza delle strutture murarie in elevazione attuato mediante prove con martinetti piatti singoli e doppi; carotaggi ed endoscopie; rilievo geometrico della torre con misurazione del fuori piombo; ispezioni per la verifica dello stato fessurativo effettuate sulle pareti esterne al di sotto della cella mediante l’utilizzo di rocciatori; indagini sulle strutture e sul terreno di fondazione mediante sondaggi geognostici e carotaggi inclinati attraverso il nucleo di fondazione. 67 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento LA TORRE CIVICA DI VICENZA Sono state eseguite indagini sulle strutture e sul terreno di fondazione (in due fasi, nel 1998 e nel 1999) mediante sondaggi geognostici e carotaggi inclinati attraverso il nucleo di fondazione. La fondazione appare composta da conci (Pietra di Vicenza e trachite) poggianti su strati di ghiaione compattato ma non cementato. La struttura si allarga gradualmente in profondità ampliandosi per poco meno di un metro nel punto più profondo. Nel corso della seconda fase sono emersi cedimenti differenziali significativi, evidenziati dal fuori piombo. Sono stati investigati in modo più preciso i depositi limosi argillosi sottostanti e la reale geometria e composizione delle fondazioni. Le caratteristiche meccaniche della muratura sono state indagate attraverso: prove con martinetto piatto singolo; prove mediante martinetti piatti doppi (due distinte campagne di indagine); ispezioni visive condotte con la collaborazione di rocciatori (hanno consentito l’individuazione di importanti lesioni con andamento verticale in corrispondenza degli spigoli del fusto); modello numerico agli elementi finiti; 68 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento LA TORRE CIVICA DI VICENZA GLI INTERVENTI ESEGUITI L’intervento è stato mirato ad un sostanziale miglioramento delle condizioni di sicurezza della torre mediante interventi relativi alle strutture murarie articolati essenzialmente in: Cerchiature Metalliche; Rinforzi mediante armature di piccolo diametro; Interventi di consolidamento delle cornici lapidee; Irrigidimento del rialzo ottagonale; Altri interventi, caratterizzati da carattere di urgenza, finalizzati al miglioramento delle condizioni di sicurezza ed alla conservazione del manufatto sono stati: Rifacimento del cupolino; Restauro del paramento esterno; Restauro degli elementi lapidei e del gruppo statuario: Mensole degli ordini ottagonali; Bifore e balaustre della cella campanaria; Stemmi; Orologio; Gruppo scultoreo. 69 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento LA TORRE CIVICA DI VICENZA CERCHIATURE METALLICHE 70 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento LA TORRE CIVICA DI VICENZA RINFORZI MEDIANTE ARMATURE DI PICCOLO DIAMETRO L’intervento di ristilatura armata può contrastare la deformazione della muratura legata a fenomeni di creep a lungo termine. Elementi murari soggetti a carico di compressione costante, come campanili, pilastri, ecc., possono collassare sotto tensioni pari al 60-70% della resistenza a compressione) 71 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento LA TORRE CIVICA DI VICENZA ALTRI INTERVENTI Restauro del paramento esterno: iniezioni localizzate, concentrate prevalentemente nella parte bassa del fusto e nella parte di muratura in corrispondenza della cella campanaria; rimozione delle vecchie malte a base di cemento e stilatura dei giunti deteriorati, con miscela a base di calce idraulica, sabbia e inerte di idonea granulometria e consistenza cromatica. La consistenza generale della superficie dei mattoni ha portato alla scelta di non eseguire il trattamento protettivo finale che comunque avrebbe avuto una durata limitata nel tempo. Restauro degli elementi lapidei 72 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento LA TORRE CIVICA DI VICENZA ALTRI INTERVENTI Irrigidimento del rialzo ottagonale Consolidamento delle cornici lapidee Rifacimento del cupolino 73 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento IL CAMPANILE DELLA CATTEDRALE DI MONZA PRINCIPALI CARATTERISTICHE: XVI secolo altezza elevata, 70 metri; ampie fessure passanti verticali in alcune parti deboli del lato est e Ovest, che si espandono lentamente ma di continuo dal 1927; ampie fessure negli angoli della torre, da circa quota 30 metri; porzioni danneggiate nell’altezza compresa fra 11 e 25 m, con presenza di una moltitudine di sottili e diffuse fessurazioni; nelle parti più pesanti dei muri l’attuale stato di tensione è prossimo al 70% della resistenza massima della muratura. 74 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento IL CAMPANILE DELLA CATTEDRALE DI MONZA MONITORAGGIO DELLE FESSURAZIONI monitoraggio del quadro fessurativo trend ‘89-’97 MAPPATURA DEL DEGRADO 75 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento IL CAMPANILE DELLA CATTEDRALE DI MONZA PROVE SU CAMPIONI Compressione Prove a fatica 76 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento IL CAMPANILE DELLA CATTEDRALE DI MONZA ALTRE INDAGINI Test con martinetto piatto singolo Prove soniche Test con martinetti piatti doppi Accelerogrammi (fonte di eccitazione: moto delle campane) 77 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento IL CAMPANILE DELLA CATTEDRALE DI MONZA SIMULAZIONE NUMERICA Analisi dinamica: forme modali associate alle prime cinque frequenze proprie 1° Deformata associata alla forzante della campana Mesh lati Sud e Ovest 3° 4° 2° 5° 78 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento IL CAMPANILE DELLA CATTEDRALE DI MONZA INTERVENTI Interventi diffusi di consolidamento della muratura: iniezioni; “scuci–cuci”; ristilatura armata. Interventi di cerchiatura: inserimento di cerchiature metalliche; rinforzo degli angoli. 79 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento IL CAMPANILE DELLA CATTEDRALE DI MONZA CERCHIATURA INTERNA (A1 e A2) 80 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento IL CAMPANILE DELLA CATTEDRALE DI MONZA CERCHIATURA TIPO “B” CERCHIATURA TIPO “C” 81 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento IL CAMPANILE DELLA CATTEDRALE DI MONZA RIPRISTINO DELLE CORNICI DEGRADATE RINFORZO DEGLI ANGOLI ESTERNI 82 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento IL CAMPANILE DELLA CATTEDRALE DI MONZA CONSOLIDAMENTO DEL CUPOLINO STATO DI FATTO MODELLO FE Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento 83 IL CAMPANILE DELLA CATTEDRALE DI MONZA CONSOLIDAMENTO DEL CUPOLINO La ntern a: verifi care d isposizio ne, colleg amento e sta to di conservazione d egli e lementi strutturali. Su tu tte le struttu re lign ee: - p ulizi a con pe nnell i a setole dure (n ylon o ottone ) e a spirazione; - ve ri fica de llo stato di co nservazione; - so stituzion e e ve ntu ali ele men ti deg rada ti; - e ventuale integrazio ne dell e conn essio ni; - tratta men to a ntitarlo e an timuffa. Ancorag gio fun e cerchi atura "A" a puntoni e saette esistenti : per i d ettagli vede re tavole CU3, CU 4, CU5. N astro forato 4 0x3 mm tipo BMF o equiva lente a vvitato agli ele menti l ign ei me dian te 4+ 4 vi ti ø4x40mm. C ERC HIATUR A "A" con fu ne ø 8 mm in acciai o i nox AISI 316, resi stenza mi nima a trazione 400 0 kg. (ve dere tav ole CU3, CU4, CU5) Anco raggio fune cerchiatura "B" a lle centi ne esiste nti : per i d ettagli ved ere tavole CU3 e CU6. Ripristino de lla mu ratura in corrispon denza degli ap poggi median te scuci-cuci, i niezioni e ristila tura. A Nuovo el eme nto in leg no d i I ca tego ria , sezi one 12x12 cm, fissato ai pu ntoni e si sten ti med ian te n° 1 tirafo ndo ø12 mm e na stro forato 40x3 mm tipo BMF o eq uivale nte. (vedere ta vo la CU7 ) A Nastro forato 40x3 mm tipo BMF o equ ivalen te avvitato ag li eleme nti lign ei med ian te 10+1 0 viti ø4x4 0mm. (vede re tavol e CU 3, CU4, CU5) CERCHIATURA " B" con fune ø 8 mm in acciai o i nox AISI 3 16, resi stenza mi nima a trazione 400 0 kg. (vede re tavol e CU3, CU6) Eventuale integrazio ne d el co llegamento con tirafond i. Nuovo elemen to in legn o d i I ca tegoria, sezio ne 1 2x12 cm, fissato a i puntoni esistenti med iante n° 1 tira fond o ø12 mm e na stro fo rato 40x3 mm tipo BMF o equi valente. (ve dere tavol a CU7) n° 1÷2 nastri forati 40x3 mm tipo BMF o equivalente fissati mediante viti ø4x40 mm n° 4 barre filettate inox ø10 mm inghisate in resina Ancoraggio della fune (cerchiatura “A”) Ancoraggio della fune (cerchiatura “B”) Intervento su un dormiente lesionato 84 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento IL CAMPANILE DELLA BASILICA DEI FRARI (Venezia) La dinamica che ha condotto la struttura della torre campanaria e le adiacenti parti di basilica interessate dai fenomeni di interazione strutturali con questa all’attuale comportamento meccanico è relativamente chiara: 1) Il campanile, terminato nel 1396, è stato successivamente ammorsato alle strutture della Basilica. In particolare I lati Sud e Ovest di questo vengono a ricoprire il ruolo di parete d’ambito della basilica, tanto che le strutture voltate di copertura della navata laterale sinistra e del braccio sinistro del transetto si appoggiano direttamente sulla torre campanaria, così come la copertura lignea. 2) Nei secoli successivi (XV-inizi XX secolo) si sviluppa un fenomeno di cedimento differenziale nelle fondazioni del complesso basilica/campanile, con evidente sprofondamento/rotazione del campanile rispetto la basilica. Agli inizi del XX secolo il fuoripiombo (verso il campo) è pari a 76 cm ad un’altezza di 42,5 m, ed il campanile si trova mediamente ad una quota inferiore di 30 cm rispetto il resto della basilica. 3) In seguito all’intervento dei primi del ’900, il piede della fondazione viene consolidato. In particolare un cordolo di fondazione in conglomerato cementizio viene disposto all’incirca verso il campo ed ammorsato alla struttura fondazionale esistente. In seguito a tale intervento di rinforzo, il movimento rototraslazionale della torre campanaria viene ad invertirsi. Recenti livellazioni indicano come il campanile stia “rientrando” verso la navata centrale, presentando inoltre una componente di rotazione verso il transetto. X V XVXX XXXXI 85 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento IL CAMPANILE DELLA BASILICA DEI FRARI (Venezia) Tali componenti di spostamento hanno indotto nella struttura notevoli problemi fin dai primi secoli dopo la costruzione. Nei secoli scorsi si è dovuto a più riprese intraprendere lavori di rifacimento di volte, si è consolidato l’arco ogivale in adiacenza alla torre, si è intervenuti nelle strutture adiacenti (Cappella di S. Pietro) in elevazione ed in fondazione. Cedimenti diff. in fondazione Danneggiamento dell’arcata trasversale Danni nella cappella di S. Pietro Sezione trasversale, quadro fessurativo 86 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento IL CAMPANILE DELLA BASILICA DEI FRARI (Venezia) I modelli presentati nel seguito sono dei modelli parziali, considerando le porzioni di struttura maggiormente interessate dall’interazione campanile/basilica. Si sono implementati essenzialmente due modelli: a) Modello considerante la torre campanaria ed un’ampia porzione di basilica (navata sinistra e braccio sinistro del transetto) b) Modello considerante la torre campanaria e le adiacenti strutture 87 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento IL CAMPANILE DELLA BASILICA DEI FRARI (Venezia) I modelli considerati sono a comportamento elastico lineare. Il materiale viene considerato isotropo ed omogeneo. Come condizione di carico è stato assunto il peso proprio. Le parti di struttura non incluse nel modello che trasmettono il loro peso alla parte considerata sono state schematizzate come forze concentrate e/o distribuite. Le proprietà meccaniche della muratura sono state dedotte da precedenti campagne conoscitive: Il modulo di elasticità della muratura è stato considerato pari a 3.300 MPa, media dei risultati dei test di martinetto piatto doppio eseguiti sulle murature della torre La densità è stata assunta pari a 2.000 kg/m 3 E’ stata adottada una strategia risolutiva che considera la scarsa resistenza a trazione della muratura. In seguito all’esecuzione dell’analisi lineare, nelle zone di concentrazione di sforzi di trazione il modulo del materiale è stato opportunamente ridotto per simulare la fase fessurata della muratura. Successivamente si è rieseguita l’analisi fino ad un quadro tensionale compatibile con le resistenze del materiale. L’identificazione del fenomeno fessurativo è stata – anche se parzialmente – seguita dalla metodologia adottata, ovverosia nelle zone di concentrazione di sforzi crescenti di trazione, mitigati con l’utilizzo di materiale a ridotto modulo di elasticità, si possono notare diffusi fenomeni fessurativi Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento 88 IL CAMPANILE DELLA BASILICA DEI FRARI (Venezia) Nel calcolo si è utilizzato il modello “ridotto” per semplicità di esecuzione dell’analisi. Sono state condotte due analisi prima di arrivare alla valutazione dello stato attuale delle strutture, coincidenti con le diverse fasi storiche definite dalle vicende strutturali menzionate in precedenza. In seguito alla successiva imposizione di rototraslazioni alla base della torre, il modello finale è frutto della calibrazione dei modelli precedenti: Nel periodo 1450-1903 si è imposta alla base del campanile una rotazione di 0,9° verso il campo ed uno sprofondamento di 0,30 m. Nell’ultimo secolo si è considerato un cedimento medio di 84 mm, con una contro rotazione di 0,06° verso la navata centrale a di 0,1° verso il transetto. Modello al 1450 Modello al 1903 89 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento IL CAMPANILE DELLA BASILICA DEI FRARI (Venezia) Si possono trarre delle conclusioni dall’analisi: Canali preferenziali di compressione si localizzano nelle murature al di sopra della prima arcata trasversale sinistra Le notevoli tensioni di trazione riscontrate dall’analisi, in seguito all’imposizione della rototraslazione della torre, possono essere causa determinante dell’importante quadro fessurativo attualmente visibile in tale posizione Elevati e disomogenei sforzi di compressione riscontrati al di sotto del capitello della colonna reggente l’arco sono anch’essi ascrivibili al movimento della torre campanaria L’analisi ha indicato una concentrazione di sforzi di trazione in corrispondenza della finestra del campanile che si affaccia nel transetto, nella zona dove si riscontra un’evidente lesione diagonale che Sforzi di compressione interessa l’intero lato Sud della torre. Sforzi di trazione 90 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento IL CAMPANILE DELLA BASILICA DEI FRARI (Venezia) REALIZZAZIONE DI UN INTERVENTO PROVVISORIO PER IL CONTROLLO STATICO Schema strutturale considerato per il progetto 91 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento IL CAMPANILE DELLA BASILICA DEI FRARI (Venezia) REALIZZAZIONE DI UN INTERVENTO PROVVISORIO PER IL CONTROLLO STATICO 92 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento IL CAMPANILE DELLA BASILICA DEI FRARI (Venezia) REALIZZAZIONE DI UN INTERVENTO PROVVISORIO PER IL CONTROLLO STATICO 93 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento IL CAMPANILE DELLA BASILICA DEI FRARI (Venezia) REALIZZAZIONE DI UN INTERVENTO PROVVISORIO PER IL CONTROLLO STATICO 94 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento IL CAMPANILE DELLA BASILICA DEI FRARI (Venezia) REALIZZAZIONE DI UN INTERVENTO PROVVISORIO PER IL CONTROLLO STATICO 95 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento L’ARCA SCALIGERA DI VERONA L’Arca, monumento funebre di Cansignorio della Scala, datata al 1375, si trova a Verona, presso la chiesa di Santa Maria Antica. La complessa struttura è racchiusa da una recinzione in ferro battuto e basamento in pietra a pianta esagonale, ai cui vertici si ergono sei colonne in pietra rossa di Verona che sostengono sei edicole, ciascuna delle quali accoglie la statua di un santo guerriero. 96 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento L’ARCA SCALIGERA DI VERONA DEGRADO E DISSESTI Problemi legati al degrado dei materiali, in particolare: “Rosso di Verona”, pietra calcarea di origine sedimentaria: delaminazione ed erosione; Elementi metallici di connessione soggetti ad ossidazione, che può causare la perdita di efficacia degli ancoraggi stessi e la manifestazione di forti fenomeni espansivi, che hanno causato la rottura della pietra in prossimità delle zone di ancoraggio degli elementi metallici. 97 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento L’ARCA SCALIGERA DI VERONA DEGRADO E DISSESTI Fessurazione innescata dall’ ossidazione della catena metallica Crosta Ossidazione Ossidazione Crosta Capitelli del secondo ordine Lesione di antica formazione Grappe di collegamento Crosta Fessurazione Edicole della recinzione 98 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento L’ARCA SCALIGERA DI VERONA IL RILIEVO La completa geometria dell’Arca è basata sul rilievo tridimensionale con tecnologie laser scanner condotto dal Dipartimento di Architettura, Urbanistica e Topografia dell’Università di Padova. 99 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento L’ARCA SCALIGERA DI VERONA LA MODELLAZIONE FE Il modello agli elementi finiti è basato sui dati del rilievo eseguito. Esso si compone approssimativamente di 49000 elementi tridimensionali e 59600 nodi. Gli elementi decorativi e le statue sono state modellate come le parti propriamente strutturali. Lo stato tensionale e deformativo in condizioni operative (peso proprio) è stato ricavato mediante analisi statica. 100 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento L’ARCA SCALIGERA DI VERONA VALIDAZIONE DEL MODELLO Sulla base dei modi naturali di vibrare ricavati dal modello numerico, sono state scelte le posizioni degli strumenti applicati sulla struttura per l’identificazione dinamica. 1st bend mode Y 3.25 Hz 1st bend mode X 3.26 Hz 1st torsion mode 5.85 Hz I risultati sperimentali dell’identificazione dinamica sostanzialmente confermano l’attendibilità dei risultati ottenuti mediante l’approccio numerico. 2nd bend mode Y 12.20 Hz 1st bend mode N-S EXP 3.18 Hz FE 3.25 Hz 2nd bend mode X 13.30 Hz 1st bend mode E-W EXP 3.23 Hz FE 3.26 Hz 1 st torsion mode EXP 5.88 Hz FE 5.85 Hz 2nd bend mode N-S EXP 12.60 Hz FE 12.20 Hz 2nd bend mode E-W EXP 12.89 Hz FE 13.30 Hz 101 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento EDIFICI STORICI: MONITORAGGIO DEL COMPORTAMENTO Gli accelerometri sono stati applicati in posizioni appropriate, in relazione ai modi di vibrare della struttura, secondo quanto emerso dalla modellazione numerica e dall’identificazione dinamica. Un sensore per monitorare la temperatura e l’umidità relativa è stato posizionato all’intradosso della piastra di marmo al primo livello. I trasduttori di spostamento sono stati applicati su fessure significative. Si può notare che la struttura non presenta, in genere, segnali preoccupanti di danno, anche se è comunque possibile osservare fratture localizzate, presumibilmente dovute all’ossidazione (quindi espansione) di catene metalliche e alla presenza di sforzi di trazione nelle cornici. ch5 ch6 ch3 ch4 ch1 ch2 102 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento L’ARCA SCALIGERA DI VERONA FILOSOFIA DELL’INTERVENTO In relazione allo stato di degrado emerso, è stata proposta la realizzazione di interventi diffusi per il risanamento combinati con interventi specifici volti a migliorare le connessioni reciproche tra gli elementi lapidei. In particolare, i consolidamenti e riparazioni della parti lesionate coinvolgono le seguenti tecniche combinate: incollaggi; perni e staffe in acciaio inox; tirantature con cavi di acciaio inox ad alta resistenza; interventi con materiali compositi FRP; trattamenti protettivi. Interventi di adeguamento sismico, d’altra parte, risulterebbero incompatibili con le esigenze di tutela del bene artistico. In accordo con la normativa è stata prevista quindi la realizzazione di interventi di miglioramento sismico, volti a far conseguire un maggior grado di sicurezza nei confronti delle azioni sismiche. 103 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento L’ARCA SCALIGERA DI VERONA PRINCIPALI INTERVENTI Binding the supports of the equestrian statue Hooping B Hooping D Hooping A Hooping C INTERVENTI DI CERCHIATURA: A. Cerchiatura con (diametro 7mm). cavi di acciaio inox B. Cerchiatura con (diametro 3mm). cavi di acciaio inox C. Cerchiatura con cavi di acciaio inox ad alta resistenza (diametro 1.6mm). D. Riparazione delle giunzioni delle catene esistenti. INTERVENTI LOCALI: 1. Riparazione dei supporti danneggianti (piedi del cavallo) della statua equestre di Cansignorio mediante strisce di CFRP. Strengthening 2. Rinforzo di un capitello fessurato con tiranti the cracked costituiti da cavi di acciaio inox ad alta capital resistenza di diametro 1.6mm 104 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento L’ARCA SCALIGERA DI VERONA ALCUNI DETTAGLI Dettaglio dell’angolare in Dettaglio dell’ancoraggio acciaio (intervento A) (intervento B) Intervento sul supporto della statua equestre Vista dei cavi (intervento B) 105 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento LE MURA DI MONTAGNANA (PADOVA) Note generali: cinta fortificata intervallata da torri che si estende per 60 metri, con uno spessore di 90 cm ed alta, in media, 8 metri. Caratteristiche costruttive: corsi di mattoni intervallati da corsi in pietra ad eccezione della merlatura e del paramento in corrispondenza degli spigoli, realizzati in muratura di mattoni. Presenza di buche pontaie e di piatti di ancoraggio in ferro indicano l’originaria presenza di una trave in legno posta al di sotto dell’arco con funzione di incatenamento. Tutte le parti lignee sono ormai andate perdute e la parte interna del fusto si presenta completamente vuota se si eccettuano alcuni edifici costruiti in epoca successiva in aderenza alla cinta fortificata. 106 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento LE MURA DI MONTAGNANA (PADOVA) DEGRADI E DISSESTI Lato esterno: grosse lacune e mancanze nei giunti di malta imputabili ad infiltrazioni d’acqua all’interno del nucleo murario. Sulle cortine murarie si osservano delle lesioni ad andamento verticale di antica formazione. Estesi fenomeni di degrado sulle merlature e le porzioni superiori delle cortine, in corrispondenza del cammino di ronda. Torri: sui due lati del paramento interno sono presenti lesioni ad andamento verticale che tendono ad aprirsi nella parte sommitale. Sul lato esterno invece, tutte manifestano una lesione verticale che parte dal piano campagna si chiude nella parte alta. 107 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento LE MURA DI MONTAGNANA (PADOVA) M1 bis M1 INDAGINI Sondaggi geognostici nelle immediate vicinanze della cinta muraria e a qualche metro di distanza. M3 M2 Prove con martinetti piatti singoli e doppi: le prove sono state eseguite in corrispondenza di una torre indagando le tensioni e le caratteristiche meccaniche del paramento sia sul prospetto interno (M1) che su quello esterno (M3). Sfruttando la mancanza del paramento in una fascia di parete è stato possibile eseguire una prova direttamente nel nucleo interno della muratura (prova M2). Stima dell’effettivo grado di consolidamento raggiunto dai terreni coesivi e valutazione dello stato dei cedimenti. S1 S2 Ubicazione delle indagini geognostiche 108 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento LE MURA DI MONTAGNANA (PADOVA) MODELLAZIONE FE Implementazione di un modello numerico di un tratto della cinta muraria della lunghezza complessiva di 35 m. Verifica dei valori ottenuti dalle prove di compressione (martinetti piatti) ed acquisizione di maggiori informazioni sulle lesioni presenti sulla struttura muraria. Lo stesso modello è stato poi studiato, eliminando una fascia di paramento esterno dell’altezza di un metro ad una quota di circa un metro dal piano di campagna. In corrispondenza di tale fascia, come già indicato nelle premesse, le ispezioni avevano infatti evidenziato la caduta di ampie porzioni di paramento. Nelle zone dove il paramento era ancora presente, i giunti di malta erano mancanti e degradati per una grande profondità rendendo praticamente nulla la capacità di trasmissione di sforzi verticali attraverso la porzione più esterna della muratura. 109 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento LE MURA DI MONTAGNANA (PADOVA) Le verifiche di deformabilità condotte, sulla base dei risultati delle indagini, evidenziano che il terreno di fondazione si è già consolidato sotto i carichi delle strutture. Dato che gli interventi previsti non alterano la distribuzione delle masse non sono da attendersi ulteriori cedimenti. La stima del carico limite del terreno fornisce invece un valore del coefficiente di sicurezza superiore a 2 che può essere considerato accettabile nel caso di un edificio storico anche se risulta inferiore al grado di sicurezza normalmente imposto nel caso di edifici di nuova costruzione. Inoltre, dato che non sono previsti interventi che possano alterare il comportamento globale dell’edificio e non ci sono stati incrementi dei carichi non è previsto l’obbligo di procedere al consolidamento. E’ inoltre da ricordare che nelle verifiche il coefficiente di sicurezza è stato sottostimato in quanto è stato ricavato con l’ipotesi di condizioni non drenate trascurando gli allargamenti in fondazione di cui è stata invece trovata traccia. In queste condizioni, considerando anche che le torri e le cortine murarie non manifestano evidenti rotazioni e fuori piombo, non appare necessaria l’esecuzione di specifici interventi sulle fondazioni del manufatto. 110 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento LE MURA DI MONTAGNANA (PADOVA) Gli interventi sono mirati ad un sostanziale miglioramento delle condizioni di sicurezza della torre mediante: cerchiature metalliche realizzati su due corrispondenza delle torri; interventi localizzati di iniezione; scuci-cuci e stilatura dei giunti deteriorati per il ripristino della continuità muraria nelle zone soggette a fenomeni di degrado; livelli in legature localizzate della muratura (in corrispondenza ad esempio di porzioni di spigoli o di paramento distaccati) mediante l’inserimento all’interno dei giunti di malta opportunamente scarificati di barre di acciaio inossidabile di piccolo diametro. L’esatta definizione degli interventi di consolidamento è stata verificata in sito dopo il montaggio dei ponteggi che ha reso possibile una ispezione più accurata e puntuale delle strutture murarie. Cerchiature con tiranti in acciaio inossidabile 111 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento LE MURA DI MONTAGNANA (PADOVA) Per seguire la particolare forma del manufatto le cerchiature sono costituite da: A) tiranti posti, sul prospetto interno delle torri, immediatamente al di sopra degli archi e quindi non visibili dal basso dotati di piastre di ancoraggio incassate nella muratura o, in alternativa, di capochiave esterni; B) tiranti inseriti in corrispondenza delle pareti laterali delle torri entro fori praticati mediante carotaggio; C) tiranti posti in corrispondenza del prospetto esterno, costituiti da funi in acciaio inox inserite a scomparsa entro giunti di malta opportunamente scarificati. 112 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento LA CINTA MURARIA DI CITTADELLA (PADOVA) INTERVENTI: Iniezione consolidante (FenxB) Sostruzione muraria INDAGINI: Prove soniche dirette Tomografia sezione verticale Carotaggi Endoscopie 113 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento LA CINTA MURARIA DI CITTADELLA (PADOVA) ESECUZIONE PREPARAZIONE DELLA PARETE: Lavaggio con acqua Rinzaffo delle principali fessure assi di riferimento per la quotatura dei punti di iniezione A1 A3 A2 A4 A5 A6 A7 B4 B5 B6 B7 A9 B8 B1 B2 C1 C2 B3 C3 C4 C6 C5 B9 C8 C7 C9 D2 D3 E2 E3 D1 D4 D5 D6 D7 D8 D9 E1 F2 F1 E4 E5 F4 F5 E6 E7 E8 E9 F3 F7 F8 F9 G1 H1 L1 PERFORAZIONE ED INSERIMENTO CANNULE: Maglia rettangolare 60x30 cm Rilievo delle posizioni M1 G2 G3 G4 G5 H4 H2 G6 H5 G7 H7 L3 M2 M3 G9 H8 H9 H6 H3 L2 G8 L8 L4 L5 L6 L7 M7 M5 M4 L9 M8 M9 M6 -34 cm y 0 20 40 60 80 100 cm Prospetto al lato esterno delle mura x 114 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento LA CINTA MURARIA DI CITTADELLA (PADOVA) ESECUZIONE LAVAGGIO CON ACQUA: Per rimuovere le impurità dai fori d’iniezione Per reidratare la muratura INIEZIONE PER PRESSIONE: Preparazione della miscela Pressione 1 – 1,5 atm Blocco delle fuoriuscite di miscela 115 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento LA CINTA MURARIA DI CITTADELLA (PADOVA) CONTROLLO IN FASE ESECUTIVA CONTROLLO SUI LATI NON INIETTATI RILIEVO DELLE FUORIUSCITE E DEI PERCORSI DELLA MISCELA 116 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento LA CINTA MURARIA DI CITTADELLA (PADOVA) RILIEVO DELLE QUANTITÀ DI MISCELA INIETTATE CONFRONTO TRA LA QUANTITA’ INIETTATA E LE VARIAZIONI DI PROPRIETA’ DELLA MURATURA PRIMA BETONIERA: caricati 11 sacchi di FEN-X/B (275 kg di legante) 24 l 0 23 l NOTE 22 l Perdita immediata 21 l -50 20 l -1 00 19 l -100 18 l Note: 17 l NOTE Perdita immediata -1 50 -150 -2 00 -200 16 l 15 l 14 l 13 l Perdita immediata 1 00 -2 50 Perdita immediata da più punti Perdita da più punti Non completato Note: 150 20 0 250 3 00 12 l 350 11 l 10 l 9l -3 00 8l 0 NOTE Ripreso 50 100 150 200 250 300 350 400 450 500 P ro v e in tra s p a re n z a 180 0 F a s e p r e -i n i e z i o n i 160 0 F a s e p o s t -i n ie z i o n i 140 0 Perdita copiosa Perdita copiosa Perdita copiosa velocità media (m/s) Riempimento macchina per iniezioni: 8 secchi di miscela (∼120 l) FORI INIETTATI FUORIUSCITE DI MISCELA 6 fori non allo studio M1 A destra L1 In alto a sinistra H1 Dal foro di fianco a sinistra G1 F1 Totale fori iniettati: 11 Miscela iniettata:10,9 l/foro Riempimento macchina per iniezioni: 8 secchi di miscela (∼120 l) FORI INIETTATI FUORIUSCITE DI MISCELA M2 A sinistra L2 A sinistra dal corso inferiore H2 G2 F2 A destra F3 A destra G3 A destra in basso e in alto H3 A destra, a sinistra, in basso L3 A destra, a sinistra Totale fori iniettati: 8,5 Miscela iniettata: 14,1 l/foro Riempimento macchina per iniezioni: 9 secchi di miscela (∼135 l) FORI INIETTATI FUORIUSCITE DI MISCELA L3 M3 M4 L4 A destra, a sinistra, da L3 H4 A sinistra, in basso G4 A sinistra dal corso inferiore F4 In alto e in basso a sinistra M5 L5 In alto a destra H5 In basso a sinistra G5 Da G6 F5 A destra, a sinistra M6 In alto a destra L6 A destra Totale fori iniettati: 12,5 Miscela iniettata: 10,8 l/foro Totale fori: 32 Totale miscela: ∼375 l Media miscela/foro: 11,7 l/f. Percentuale H2O: ∼30% 120 0 100 0 80 0 60 0 40 0 Appena iniziato Note: Totale legante: 275 kg Media legante/foro: 8,6 kg/f. 20 0 0 11 12 13 14 15 16 21 22 23 24 25 26 31 32 33 34 35 36 42 p u n ti d i tr a s m i s s io n e / r ic e z i o n e 43 44 45 46 53 54 55 64 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento 117 LA CINTA MURARIA DI CITTADELLA (PADOVA) 165 165 traccia del for o sul paramento esterno 165 65% 1300 m /s 1050 m /s 60% 135 1000 m /s 1250 m /s 135 135 55% 1200 m /s 116 cm schem a delle illuminazioni per la pr ova sonica tomografica 50% 950 m/s 105 1150 m /s 105 45% 105 900 m/s 40% 1100 m /s 256 cm 6,5 cm 14 14 T31 T11 24 24 T32 T12 34 cm 1050 m /s 75 75 30% 800 m/s 25% 1000 m /s 3 7 cm 34 34 T33 T13 38 cm 44 44 T34 T14 20% 750 m/s 45 950 m/s 45 3 8 cm 30 cm 22 cm 75 3 4 cm 37 cm 35% 850 m/s 6,5 cm 700 m/s 45 15% 900 m/s 10% 3 0 cm 54 T35 54 T15 64 64 T36 T16 650 m/s 15 850 m/s 15 0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200 220 0 20 0 cm 40 60 80 100 120 140 160 180 200 220 0 20 40 60 80 100 120 140 160 zoccolo in mattoni e pietra - 34 cm Esterno mura Interno m ura Ante iniez.: 950 m/s Esterno m ura 180 200 220 Interno mura Esterno mura 8 8,5 cm 5% 15 2 2 cm Interno mura Post iniez.: 1350 m/s + 10÷90% Conferma dei dati ottenuti dalla tomografia con quelli delle endoscopie Importanza del controllo incrociato carotaggi/endoscopie (dilavamento materiali) 118 Roma, 2 luglio 2008 ESEMPI APPLICATIVI Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale – Corso di Aggiornamento Roma, Roma, 30 30 giugno giugno –– 33 luglio luglio 2008 2008 Linee guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale GRAZIE DELL’ATTENZIONE ESEMPI APPLICATIVI 22 luglio luglio 2008 2008 –– 14.00 14.00--15.45 15.45 Prof. Claudio Modena DCT DCT –– Università Università di di Padova Padova