Building automation ed energie rinnovaBili Marzo

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Building automation ed energie rinnovaBili Marzo
Building automation ed energie rinnovabili
Marzo 2012
Speciale Bici Elettriche
Enel e la Mobilità
Elettrica
Gamma Natural Power
Tecnologie
per Smart City
Speciale MobilityTech
Napoli
Castel dell’ovo
11-12 giugno 2012
Milano
Palazzo Giureconsulti
22-23 ottobre 2012
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7a EDIZIONE
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città digitale, città sostenibile
prima edizione
organizzato da:
www.mobilitytech.it
La dott.ssa Barbara Covili, A.D. di ClickUtility, fotografata nella nuova sede
della società a Milano (MIX) con GEA, la sua bellissima coinquilina a 4 zampe.
Sullo sfondo un’opera artistica di Sandro Cabrini. A pagina 3 l’intervista concessa al Direttore Responsabile della rivista ing. Armando Zecchi.
Supplemento
Trasporti Magazine
L’intervista3
di Armando Zecchi
Building automation ed energie rinnovaBili
Marzo 2012
Speciale Bici Elettriche
Enel e la Mobilità
Elettrica
Tecnologie per Smart City4
a cura di Andrea Fenzi
Gamma Natural Power
Tecnologie
per Smart City
Speciale moBilitytech
Napoli
Castel dell’ovo
11-12 giugno 2012
Milano
Palazzo Giureconsulti
22-23 ottobre 2012
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7a EDIZIONE
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città digitale, città sostenibile
prima edizione
organizzato da:
www.mobilitytech.it
La dott.ssa Barbara Covili, A.D. di ClickUtility, fotografata nella nuova sede
della società a Milano (MIX) con GEA, la sua bellissima coinquilina a 4 zampe.
Sullo sfondo un’opera artistica di Sandro Cabrini. A pagina 3 l’intervista concessa al Direttore Responsabile della rivista ing. Armando Zecchi.
Supplemento
trasporti magazine
Casa Editrice:
Bicicletta Elettrica: 7
note per l’acquisto
a cura di Olga Gerke
Boom di Bici Elettriche in Italia8
a cura della Redazione
News from Taiwan9
a cura di Martina Zecchi
Solar E-bike Charging10
expands in Japan
a cura di Olga Gerke
Tecnoservizi S.R.L.
Via Cremosano, 4A
20148 - Milano
EIA Gas Prices11
a cura di Martina Zecchi
Direttore Responsabile:
Armando Zecchi
[email protected]
Centrale a Biomassa13
da filiera del legno
a cura di Andrea Fenzi
Direttore Tecnico:
Andrea Fenzi
[email protected]
India buys more of the UK 14
Electric Vehicle Industry
a cura della Redazione
Redazione:
Valentina Parisi
Mauro Fraccaroli
Francesco Frabasile
Marco Frizzo
Olga Gerke
Roberto Frabasile
Emilio Garbagnati
Luciano Mangiardi
Il mercato europeo delle 16
bici elettriche
a cura della Redazione
Progetto Grafico:
Tecnoservizi S.R.L.
Batteries & Fuel cells21
a cura della Redazione
Impaginazione Elettronica:
Tecnoservizi S.R.L.
Stampa:
SUPPORTI GRAFICI s.n.c.
Castel San Pietro Terme
Bologna
Divisione Commerciale:
Tecnoservizi S.R.L.
Sales Manager:
Giampaolo Benini
[email protected]
Primo Bastia
[email protected]
Donato Sanguinetti
[email protected]
Numero chiuso in redazione
il 17/02/2012
2
SPECIALE BICI ELETTRICHE
Heat 4U19
a cura di Olga Gerke
Smart ebike20
di Martina Zecchi
ENEL e la mobilità elettrica24
a cura di Armando Zecchi
Veicoli elettrici Renault26
a cura della Redazione
Il Futuro è Zero Emission27
a cura di Valentina Parisi
Gamma Natural Power29
a cura della Redazione
Siemens per costruire31
la città del futuro
a cura di Armando Zecchi
Prototipo Toyota32
a cura della Redazione
Rifornimento a Metano33
a cura di Armando Zecchi
EDITORIALE
IlQuartoNatale
di Armando Zecchi
Il passo del Turchino mi appare in un pomeriggio invernale ventoso e luminoso. Sullo
sfondo un mare blu, il bellissimo mare blu
della Liguria. Il Natale 2011 è il quarto che
ho vissuto senza Mariagrazia, e questo passo, che era stato per molti anni il varco per
passare qualche giorno di riposo nella regione che per noi era una seconda casa, è una
sorta di luogo amico, noto, dove fermarsi a
riflettere e godere di una vista bellissima.
In questi mesi sono stato spesso a Genova per
vari motivi di lavoro. Ho visto la disperazione
degli operai di Sestri Ponente, la rabbia degli
alluvionati, di chi ha perso tutto in un attimo, ho
sentito i negozianti disperarsi per la situazione
economica, ho visto molti negozi chiudere. Ho
visto anche ragazzi e ragazze giovani, provenienti da tutta Italia darsi da fare per aiutare.
Anche io ho perso tutto o quasi, in un giorno,
in quel maledetto 19 marzo 2008.
Sono riuscito a riprendermi, a rifarmi una vita,
a cercare di superare un ostacolo che sembrava insormontabile. Spero che sia possibile
anche per loro, e lo dico senza pietismo, ma
con una sana dose di concretezza lombarda
che ben si coniuga col mugugno genovese e
la praticità di questa città; rialzarsi, riprendere la propria vita, lavorare, rimettere a posto i
negozi, cercare di salvare un cantiere storico
e vitale. Facile a dirsi, certo. Ma esiste una
via, ne sono certo. Non è questa la sede, ma
nei prossimi numeri di ECO DESIGN proporrò
una modesta soluzione, dedicando a questa
ipotesi un articolo tecnico economico.
Quando sono in Liguria (ma non solo) ripenso
spesso a quell’angelo che mi visse accanto per
25 anni, e durante questo quarto Natale senza
di Lei a volte mi sono ritrovato a percorrere luoghi noti , rivedendo nella mia mente i vari momenti, i luoghi Uno di questi è Place Nationalle.
Place Naationale è ad Antibes uno dei luoghi
caratteristici più importanti della città, dove
mangiando in una brasserie che allora dava
su quella piazza, ci trovammo a disegnare
un’arcobaleno di progetti per la nostra vita
futura. Eravamo due studenti Universitari
innamorati ingenui e spensierati, che come
molti, in quegli anni ‘80 potevano progettare
una vita migliore.
continua a pag. 10
L’intervista
di ArmandoZecchi
Dopo il successo oggettivo di MobilityTech 2011, state preparando
un’edizione 2012 con molte novità.
Ce ne vuole dare un’anteprima?
Per il 2012 abbiamo in programma
due eventi nazionali: MobilityTech
Med Edition, a Napoli l’11 e i 12 giugno, e il consueto appuntamento di
Milano il 22-23 ottobre. Come nelle
passate sei edizioni, avremo approfondimenti sul concetto di Ava-Town,
la città sostenibile e digitale: da tutte le tecnologie più avanzate per il
trasporto pubblico, alle politiche più
innovative per le aziende del TPL, al
web 2.0. Una novità di quest’anno
saranno gli Hackaton della mobilità:
coinvolgeremo squadre di hackers e
programmatori di software per sviluppare idee, programmi per computer,
app per gli smart phone, in linea con
le riflessioni emerse durante la sessione istituzionale di apertura.
Lo sviluppo di aree quali la AreaC
a Milano apre di fatto il mercato
dell’elettrico in Italia. Secondo Lei
avremo un’impennata di vendite di
bici e auto elettriche nel 2012?
La nuova Congestion Charge in vigore a Milano dal 16 gennaio 2012
rappresenta una grande opportunità
per ripensare alla mobilità cittadina
in chiave più ecologica. Le previsioni
dicono che circa un terzo dei 500mila
milanesi che quotidianamente entrano nell’AreaC per motivi di lavoro opteranno per i mezzi pubblici. Tutti gli
altri, gli “irriducibili del mezzo proprio”
cominceranno a considerare la gam-
a pedalata assistita. Non richiedono
patente, possono essere utilizzate
sulle piste ciclabili, raggiungono i 25
km/h e grazie a batterie sempre più
piccole, che consentono la ricarica
in un paio d’ore con la presa di casa,
hanno un’autonomia che varia da 40
a 90 km. I costi: da 600 a 3.000 euro.
Lo sviluppo di nuovi carburanti
bio, quali il biometano, potrebbe
consentire un notevole sviluppo
del mercato delle auto a metano.
Sarà vero?
Metano e biometano rappresentano
alternative sostenibili, anche perché sono carburanti relativamente
economici. Di solito, i distributori di
gas sono collocati lontano dal centro
città, in periferia e sulle autostrade
non a portata di mano per i residenti
dell’AreaC.
ma di mezzi elettrici attualmente in
commercio. L’auto elettrica, con i suoi
140 km di autonomia, è un mezzo
perfetto per la mobilità urbana. Oggi
in giro a Milano ce ne sono soltanto
200, per lo più in dotazione a enti
pubblici e aziende. Oltre ai costi non
esattamente popolari e alla mancanza di incentivi, il problema oggi resta
la ricarica: a Milano abbiamo soltanto
una ventina di colonnine funzionanti,
pochi automobilisti hanno un box di
proprietà con presa di corrente, e i
tempi per il “pieno di elettricità” variano dalle quattro alle otto ore. Le
eco-bike sono già molto utilizzate nei
paesi del Nord Europa, così come in
Cina, dove si stima siano già in circolazione molti milioni di due ruote
In termini di mobilità e trasporti,
giungono dall’area del Baltico rumors (che sono frutto di antiche
ambizioni) locali di nuove infrastrutture. Ci vuole dare il suo parere in merito?
Non posso fornirle dati da comunicare ai media, per ovvi motivi, relativamente a questa domanda. Posso
però dirle che lo sviluppo di infrastrutture di mobilità pubblica che coprano aree dove si manifesta un’elevata richiesta di trasporto pubblico è
basilare per la comunità economica
europea. Se poi ciò avviene in paesi
europei che aspirano da molti decenni allo sviluppo di una rete ferroviaria che fornisca loro collegamenti
adeguati in grado di migliorarne la
economia e la logistica, è evidente
che ciò non ci lascerà indifferenti,
non appena sarà possibile avere informazioni certe e divulgabili. 
3
Tecnologie
per Smart
City
A cura di AndreaFenzi
Le tecnologie elettrotecniche ed elettroniche offrono soluzioni per avviare
la realizzazione delle cosiddette “città intelligenti”, aiutando a ripensare
lo spazio urbano lungo 4 direttrici:
energia e sostenibilità ambientale,
trasporti, comunicazioni e sicurezza.
Questo spunto di riflessione si presenta in concomitanza con l’avvio a livello comunitario del progetto “Smart
city”, che assegnerà il titolo di città
intelligente alle 30 città europee ritenute più virtuose ed innovative nella
gestione del contesto urbano. Focus
dell’iniziativa è l’individuazione di città pilota in grado di attivare progetti
innovativi nella produzione e nell’impiego di alta tecnologia nell’efficienza
energetica, nella mobilità sostenibile
e, più in generale, nel miglioramento
della qualità della vita.
Obiettivo prioritario dell’iniziativa è la
riduzione entro il 2020 del 40% delle
emissioni di gas serra. A questo si aggiunge l’impiego di tecnologie “green” per raggiungere una crescente
efficienza energetica, coinvolgendo a
questo scopo almeno il 5% della popolazione esistente, e la diffusione di
“best practice” di sostenibilità ener4
getica nel territorio europeo. Stime
indicano, infatti, una crescita della
domanda di energia di un terzo rispetto all’attuale nei prossimi 25 anni.
I centri urbani presentano un elevato
impatto energivoro: nell’Unione europea assorbono il 70% del consumo
energetico totale e generano il 70%
delle emissioni di gas serra.
L’Unione europea ha individuato
quale fattore abilitante per rispondere a questo nuovo scenario l’impiego
dell’“intelligenza” che deriva dalle
tecnologie più evolute. Solo l’apporto
delle tecnologie consente infatti di
ridefinire lo spazio urbano secondo
criteri innovativi, con notevoli benefici per cittadini e imprese. L’innovazione tecnologica e digitale permette
di costruire un “piano regolatore”
delle città del futuro che parte dagli
investimenti in sistemi high-tech e
reti per approdare all’offerta di servizi innovativi e incentivare lo sviluppo
del territorio metropolitano.
Nonostante nel ranking europeo
elaborato nel 2007 - agli albori del
progetto - dal Politecnico di Vienna le
prime città italiane (Trento e Perugia)
si collocassero oltre la 40a posizione,
oggi diverse città della nostra penisola
hanno aderito all’iniziativa. Ciò testimonia gli ampi progressi ed insieme
i cospicui margini di miglioramento in
chiave “smart” delle nostre metropoli.
L’Italia sconta un certo ritardo nell’adeguamento agli standard internazionali in termini di investimenti in
innovazione: la spesa in R&S è ferma a poco più di un punto percentuale del PIL. Un valore ben lontano
dall’obiettivo del 3% del Prodotto
interno lordo ribadito con forza dalla nuova Strategia Europa 2020.
Dall’altro lato, l’utilizzo dei finanziamenti europei alla ricerca da parte
delle imprese italiane resta inferiore alla media europea, scontando
maggiori vincoli di accesso.
Il percorso per la trasformazione in
chiave “smart” di spazi urbani e reti è
già iniziato, a livello europeo e mondiale. Alcuni dati lo dimostrano. Riferendosi alla rete elettrica, secondo
uno studio Jrc promosso dall’Unione
europea, 5 miliardi di euro sono stati
già investiti per elevarne il contenuto
in chiave “intelligente” nel territorio
comunitario. Si stima che arriveranno a superare i 55 miliardi entro il
2020. Il bando europeo all’interno del
7° Programma Quadro relativo alle
smart city ha recentemente messo in
campo i primi 40 milioni di euro dei
12 miliardi che verranno assegnati
nei prossimi 10 anni ai progetti più
avanzati. Obiettivo il raggiungimento
del 20% di risparmio energetico nel
2020 e la costruzione di un’economia
“de-carbonizzata” entro il 2050.
Come anticipato, non è solo l’Europa
a guardare con crescente interesse
a queste sfide. Secondo uno studio
ABI Research, nel mondo nel corso
del 2010 sono stati spesi circa 8
miliardi di dollari in progetti tecnologici legati alle smart city, un valore
che si stima sfiorerà i 40 miliardi di
dollari nel 2016. Oggi sono già attivi
circa un centinaio di progetti per la
realizzazione di smart city a livello
internazionale.
Il primato spetta all’Europa con circa
40 progetti, seguita da Nord America
(35) e Asia (circa 20). Uno studio Pike
Research stima nel decennio in corso investimenti complessivi mondiali
in tecnologie per l’implementazione
delle smart city vicini ai 100 miliardi
di dollari. Da qui al 2020 gli investimenti in infrastrutture tecnologiche riguarderanno, in particolare, le
smart utility e gli smart building.
Le tecnologie elettrotecniche ed elettroniche messe in gioco nell’ambito
dei progetti smart city sono molteplici
e trasversali. Primo ambito coinvolto
è quello dell’energia. Si va dall’ammodernamento in senso smart e più
efficiente delle reti energetiche, all’integrazione fra le diverse fonti di produzione di energia, alla gestione dei
picchi di carico, all’efficientamento
delle strutture esistenti. La diffusione
delle fonti di generazione rinnovabili
impone un adeguamento tecnologico
delle reti di trasmissione e distribuzione, in modo da permettere l’accumulo
e la gestione bidirezionale dell’energia. Senza tralasciare l’importante capitolo dell’efficienza energetica, che
si declina nella riduzione dei consumi
imputabili ai trasporti e nella ridefinizione dell’assetto energetico degli
edifici, in particolare residenziali.
In questo ambito, non vanno dimenticati gli importanti risultati messi a
segno in questi anni dalle tecnologie
collegate direttamente o indirettamente al Sistema Edificio: dall’illuminazione, agli apparecchi domestici e
professionali, dagli ascensori all’impiantistica. Le opere edili sono ampiamente interessate dal processo
che porta alla costruzione di una città
smart, a partire dall’impiantistica
evoluta per arrivare alla gestione integrata di tutte le tecnologie presenti
nell’edificio. I fenomeni di crescente
urbanizzazione hanno dato poi impulso all’impiego di tecnologie per la
sicurezza, in chiave safety e security,
altro aspetto estremamente rilevante
nella costruzione di una smart city.
Non va poi dimenticato l’aspetto rappresentato dall’illuminazione pubblica, che così ampio impatto ha sui
consumi energetici delle città.
Un capitolo a parte sul tema smart
city è rappresentato dal sistema dei
trasporti che deve divenire sostenibile
e più efficiente. In questo caso le tecnologie che possono essere utilizzate
non sono solo quelle strettamente
legate al mezzo di trasporto pubblico
o privato - ad esempio l’elettronica
a bordo del veicolo - ma soprattutto
quelle di natura infrastrutturale. Basti
pensare al sistema di ricarica per i
nuovi veicoli elettrici e ibridi o all’im-
piego di tecnologie high-tech nel trasporto pubblico per gestire l’infomobilità e il monitoraggio della rete.
Il parere di ANIE
Sul tema delle smart city ANIE ha
recentemente fornito tutta una serie
di indicazioni, attraverso le dichiarazioni del Vicepresidente ANIE per la
ricerca e l’innovazione Pietro Palella e del Presidente di Confindustria
ANIE Claudio Andrea Gemme.
“Molte nostre aziende hanno già progettato soluzioni innovative nell’ambito smart city e stanno portando
avanti un’intensa attività di ricerca
per anticipare i driver che guideranno lo sviluppo della filiera nei prossimi anni - ha dichiarato Pietro Palella,
“Nodo cruciale di questo passaggio
evolutivo che interesserà le città in
un futuro non lontano è la trasformazione delle strutture urbane già
esistenti, con una applicazione diffusa delle tecnologie elettrotecniche
ed elettroniche alle reti di pubblica
utilità, al sistema dei trasporti, alle
opere edili che andranno ripensate
in termini di maggiore efficienza e
sostenibilità”. Indubbiamente una
indicazione molto importante.
“L’innovazione tecnologica applicata
alle reti e ai sistemi presenti nel territorio urbano è oggi elemento abilitante che permetterà di implementare la governance delle città secondo
criteri di convergenza e sostenibilità
- ha dichiarato Claudio Andrea Gemme. “Le imprese aderenti alla nostra
Federazione sono le principali depositarie di quel know-how senza il
quale la costruzione delle future “città intelligenti” non potrà essere né
progettata né tanto meno realizzata
in concreto nel nostro Paese.” 
5
SpecialeBiciElettriche
Con il Patrocinio del
VERSO IL FORUM
MONDIALE DELL’ACQUA
DI MARSIGLIA
A Marsiglia dal 12 al 17 marzo 2012 si terrà la sesta edizione del forum mondiale dell’Acqua, organizzato dal
Consiglio Mondiale dell’Acqua, organismo privato presieduto e guidato dalle multinazionali dell’acqua. Dal 14 al 17
marzo, sempre a Marsiglia, si svolgerà anche il Forum Mondiale Alternativo dell’Acqua (FAME) organizzato dai
movimenti internazionali impegnati nella difesa dell’acqua come diritto umano per tutti, come bene comune da
gestire e salvaguardare al di fuori dalle regole del mercato.
In preparazione a questi importanti appuntamenti, la sessione seminariale di venerdì 3 febbraio si propone di
favorire un momento di approfondimento sui alcuni temi strettamente connessi all’acqua: cibo, energia e
cambiamenti climatici con la presentazione anche da parte di rappresentanti alcuni movimenti dell’America Latina,
di casi studio e buone prassi sperimentate dalle comunità locali.
Nel convegno di sabato 4 febbraio verrà presentato il percorso e le proposte alternative che i Movimenti dell’acqua
hanno costruito attraverso l’esperienza dei Forum Alternativi (Fame); sarà inoltre presentato il programma del FAME
di Marsiglia. Nel pomeriggio, attraverso una tavola rotonda sarà stimolato un confronto con i rappresentanti europei
di Istituzioni, Enti locali, Gestori pubblici dell’acqua, Sindacati per confrontarsi su come “garantire il diritto all’acqua
per tutti” e approfondire le posizioni che essi porteranno anche all’interno del Forum ufficiale.
Con il contributo dellla
MILANO
VENERDì 3
E SABATO 4
FEBBRAIO
2012
Evento promosso da:
CIPSI - Solidarietà internazionale
CeVI - Centro di Volontariato Internazionale
Comitato Milanese Acqua Pubblica
In collaborazione con:
Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua,
COSPE, ACRA, MANI TESE, Slow Food
Italia, Comitato Amigos Sem Terra Italia,
Associazione Coordinamento Energia
Felice, Punto Rosso, Acea Onlus,
Comunità di Sant’Angelo, LVIA.
Tecnoservizi SRL | Via Cremosano 4/A | tel 02 9520799 | fax 02 49665023 | www.tecnoservizi.es
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& TECHgazine
Editorial Plan 2012
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Bilingual (Italian, English with some inlets in Russian Language)
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Editor in chief:
Editor:
Redaction:
Armando Zecchi
Valerio Alessandroni
Luciano Mangiardi, Emilio Garbagnati
Special Number for BIAC 2012
Tallinn 22-23 AUGUst
BiciclettaElettrica:
note per
l’acquisto
A cura di OlgaGerke
Il tema dell’acquisto di una bicicletta
elettrica è assai delicato. Entrano in
gioco diversi fattori, e spesso se il
consumatore chiede aiuto a questo
o quel rivenditore, i pareri sono assai
differenti.
Questo articolo traccia una sorta di
vademecum indipendente per l’acquisto di una bicicletta elettrica, che
andrebbe in realtà indicata come
bicicletta con pedalata assistita, secondo la definizione della normativa
EN 15194 da tempo in vigore anche
in Italia. Prima di analizzare le principali caratteristiche tecniche è quindi
opportuno fornire qualche riferimento commentato della citata norma.
Una bicicletta elettrica a pedalata assistita è dotata di un piccolo
motore elettrico per rendere meno
faticosa la pedalata. Per il resto si
tratta di un mezzo del tutto simile
alla classica bicicletta con pedali,
fanalino, sellino ecc.
Deve esser possibile utilizzarla sia
come una normale bici e sia come bici
elettrica, semplicemente utilizzando il
pulsante che attiva il motorino.
La scelta di un mezzo di locomozione come questo, limitato ad una
velocità di 25 Km orari è una soluzione ecologica, ma non solo. Viste
le limitazioni al traffico che i vari
comuni stanno adottando e i costi
dei parcheggi è oggettivamente una
soluzione economica per il trasporto
urbano delle persone.
L’uso della bici elettrica non emette gas serra salvo che per le poche
emissioni derivate dalla produzione
dell’elettricità delle batterie. Va poi
osservato che la bicicletta elettrica è
paragonata a una normale bici pertanto non sono previste né le tasse
di circolazione (bollo), né l’obbligo
dell’assicurazione o del casco.
Occorre tuttavia osservare che per
essere considerata una bici elettrica
il prodotto dovrà rispettare quanto
previsto dal codice della strada (italiano) nella sua ultima stesura. La
potenza del motore non dovrà superare i 250 Watt e la velocità, come
già detto) non potrà essere superio-
re a 25 km/h. Se avete intenzione di
acquistare la bici elettrica mediante
e-commerce, tenete presente che
le leggi in materia potrebbero essere diverse da quelle del paese
dove operano il produttore e il reale venditore e che va attentamente
valutata la conformità del prodotto
alla Normativa EN15194 e alle leggi italiane. Le bici elettriche devono
essere omologate per circolare sulle
strade italiane.
Come già indicato la bici elettrica
raggiunge una velocità massima
di 25 chilometri orari. La legge fissa questo limite per differenziare
tra bici elettrica e ciclomotore. Osserviamo che esistono vari tipi di
ciclomotori elettrici in grado di raggiungere velocità più elevate (ovviamente con altri costi e con altre
normative). Nel momento in cui il
ciclista smette di pedalare, il motore
elettrico provvede a fornire l’energia
necessaria per la pedalata assistita.
7
è possibile regolare l’energia erogata dal motore elettrico (potenza) mediante una manopola con scala da
zero fino al massimo. Con l’aumentare della velocità il motore riduce
progressivamente la sua potenza, in
modo da garantire un’accelerazione dolce fino alla velocità massima
consentita. Questa funzione è molto
importante per la sicurezza del ciclista nei tratti di strada in discesa,
dove l’accelerazione è già elevata
per via naturale della forza di gravità. In discesa il motore della bici
elettrica dovrebbe autoescludersi.
Caratteristiche
di una bici elettrica
Le principali caratteristiche della
bici elettrica. Da queste deriva gran
parte del prezzo di vendita della bici
e della qualità del prodotto. Le caratteristiche quelle peculiari della
bicicletta elettrica sono le seguenti:
Boom di
Bici Elettriche
in Italia
A cura
della Redazione
Le eco-bike. stanno per generare
un vero e proprio boom. di vendite
in Italia I dati disponibili più recenti
parlano per il 2011 di vendite superori alle 60.000 unità. Il motivo di
questo successo annunciato .è intuibile: diminuiscono lo sforzo rispetto
a una bicicletta tradizionale, sono
facili da usare e soprattutto non
richiedono assicurazione, patente
e casco e tassa di proprietà.. Per
differenziarsi dai ciclomotori devono però rispettare alcuni limiti. Una
velocità massima di 25 km/h e una
potenza del motore non superiore a
250 Watt. Inoltre, la spinta meccanica può essere attivata soltanto dalla
pedalata: l’acceleratorenon è consentito dalla normativa e una volta
raggiunta la «velocità codice» il propulsore elettrico, che è solo un aiuto,
8
deve disinserito automaticamente.
In Italia il fenomeno sta crescendo.
Cinque anni fa il mercato era praticamente a zero, e questa crescita
è indubbiamente un importante elemento economico sui cui ragionare.
In Italia i brand di qualità e nome che
siano passati a questa tecnologia
sono ancora limitati , ma in Olanda e in Germania esiste una realtà
consolidata che vale alcune centinaia di milioni di euro. Con margini
quasi certi di crescita, nonostante
la recessione. I problemi ambientali
della città fanno già da volano alle
vendite che raggiungono le 150mila
unità annue in Olanda e che superano le 200mila unità nel mercato
tedesco. Bisogna inoltre considerare
lo sviluppo tecnico che ha reso più
Peso della bici elettrica / Batteria
Motore elettrico / Freni
Autonomia / Tempi di ricarica
Potenza
Conclusioni
Dopo questa breve analisi di massima possiamo ritenere conclusa la
fase iniziale. Nelle pagine seguenti
di questo speciale passiamo ad analizzare alcune biciclette elettriche
presenti sul mercato. 
fruibile il prodotto, migliorandone
anche l’estetica. I primi esemplari erano magari poco proponibili in
termini di estetica e peso.. I modelli
di oggi sono identici alle bici totalmente muscolari, ma pesano in media 25 kg.
Le batterie, sempre più piccole,
sono celate nel portapacchi; il motorino, quasi invisibile, è nascosto nel
mozzo della ruota. Il resto, qualche
cavo in più e un piccolo computer
sul manubrio,. I modelli più costosi
superano i duemila euro.. Con una
cifra vicina ai 750 euro è possibile
acquistare un modello completo di
tutto quello che serve. La discriminante tecnica sono le batterie:
al piombo, quasi in disuso, ma più
economiche, o al litio, più leggere
ed efficienti, ma più costose. Si ricaricano attaccandole a una presa
comune,. In molti casi, dopo averle staccate dal supporto del telaio.
L’autonomia varia da 40 a 90 km,
comunque sufficienti per la città.
Molti esemplari offrono un’elettronica di gestione, che controlla lo stato
di carica e permette di regolare la
potenza del motore, scegliendo tra
modalità sportiva ed economica. 
News from
Taiwan
A cura
di MartinaZecchi
There’s something very special appearing on the horizon of the e-bike
market. It’s SRAM’s drive system for
electric bicycles. The SRAM E2 Electric-Assist System was launched at
the Taichung Bike Week in Taiwan.
It’s unlike anything available yet and
is developed around two main focus
points: simplicity and drive-ability.
At Taichung Bike Week the complete
system has been introduced to numerous product managers for their
MY 2013 line-ups.
“No me-too product,” was according to SRAM CEO Stan Day the first
established focus point when the
e-bike project started. “Other than
that we said that we wanted to be
right from the start the best in class.
And with our background in internal
as well as external drive systems
for bicycles I am convinced that we
can be just that. With that in mind
we studied the market and studied
in particular on the question what
OEMs are looking for with regards to
e-bike components and what consumers want.”
These focus points have been turned by SRAM into an ‘integrated’
e-bike drive system that consists of
a very limited number of parts. As
simplicity safes big on assemblytime, the component maker set
out to limit the number of parts of
its system and all the goes with it
when taking into account that the
battery, motor, controller, display all
have to communicate through wiring with each other. With regard to
the other focus point - drive-ability
- the SRAM drive system functions
automatically and with that does
what the component maker set out
to do; making a system suitable for
people used to cars and other modern products that present a sophisticated human interface.For that
SRAM incorporates an rear wheel
e-bike hub motor which is special,
very special indeed. That’s because
it integrates the motor, an automatically shifting 2-speed gear system;
a torque sensor as well as the motor
controller. The built-in torque sensor measures chain movement as
well as frame-flex and is a patented
system. The automatically shifting
2-speed gear system is not SRAM’s
new Automatix hub. The e-bike hub
shifts automatically between two
motor speeds but it uses a different
gear system. Also, the shift point is
adjustable on the Automatix hub,
but it is not adjustable on the e-bike
hub. Furthermore, the e-bike hub is
built on a single-speed drivetrain (1
chainring, 1 cog) and even though
the torque output shifts, the effective gear ratio is always the same,
and it is whatever gear ratio that the
bike is set up with (42 - 17, 44 -17,
etc.). These focus points have been
turned by SRAM into an e-bike drive
system that consists of only 2 parts
and one cable. There’s the motor, the
battery and the cable that connects
the two. An easy to install system to
be used in standard IHG frames.
SRAM emphasizes that its e-bike
drive system doesn’t need special
requirements; there’s only the wiring that goes from the rear wheel
hub motor to the battery. And that
battery has an on/off button with
which the whole system is operated.
No handlebar display and cable that
needs to be fitted for it. 
9
Solar E-bike
Charging
expands in
Japan
A cura di OlgaGerke
Here’s a measure of the growing popularity of electric bicycles in Japan:
Kyocera saysit¡¯s coming out with
solar-powered charging stations
specifically for the assisted-power
two-wheelers.
This new product isn’t surprising,
actually, given that earlier this year,
Sanyo opened two solar-powered
parking lots for E-Bikes in Setagaya, Japan. While those large lots
represented a hefty infrastructure
investment - each is outfitted to
charge 100 bicycles - Kyocera’s
new offering appears to be smaller
and more adaptable. As pictured,
the Solar Cycle Station consists of
a shoulder-high wall of photovoltaic
panels, maybe 10 yards in length,
that could power a half-dozen
bicycles. It’s easy to imagine retailers, transportation hubs, apartment
10
complexes, schools and the like making use of such a charging station.
Kyocera Solar Cycle Station, charging for electric bicyclesKyocera said
it was inspired to create the Solar
Cycle Station because “the popularity ofelectric bicycleshas grown immensely” in Japan, as an alternative
means of transportation in daily life
but also through rental shops in tourist areas.As for the question of what
happens to these charging outlets at
night or during persistently cloudy
weather, Kyocera says not to worry:
They can be connected to the regular
power grid, allowing for continued
service. The company also notes that
in addition to having connections for
electric bicycles, the stations come
with conventional outlets that could
be used as a power source during
outages or emergencies.
(www.jb-electricbikes.com) 
continua da pag. 2
Non ho perso la speranza di riuscire,
attraverso Tecnoservizi e la sua attività di proseguire quei progetti. Anzi.
Dopo anni di pazienti investimenti,
oggi possiamo annunciare nuovi accordi, nuove iniziative. Non sarà una
fase recessiva a fermarci. Anzi.
è proprio in questi momenti che
dirigenti, imprenditori, progettisti,
debbono rimboccarsi le maniche e
trovare nuove soluzioni, che tramutino questo periodo in una risorsa.
L’accordo che abbiamo siglato con
Click Utility relativamente a MOTE
2012 e a BIAC 2012 è un esempio
di ciò. Ne parliamo ovviamente citando i vari dettagli nella rivista.
Ma quel che mi preme sottolineare
è che, grazie alla determinazione e
alla professionalità di Barbara Covili
(AD della citata società) stiamo preparando a Milano una sezione della
Mostra convegno dedicata alle Tecnologie e ai componenti per veicoli
ecocompatibili e biciclette elettriche
e non. Praticamente in Piazza del
Duomo. Non abbiamo ovviamente
rinunciato a parlare di design nel
tempio di questa disciplina. Basterà
attendere il programma ufficiale dei
convegni e delle conferenze per capire quel che ho scritto ora in anteprima internazionale.
Un secondo esempio di quel che
dicevo prima, è BIAC 2012, Baltic International Automation Conference,
che stiamo organizzando a TALLINN
in collaborazione con l’Università
Tecnica (TTU) della capitale europea
della cultura 2011.
Troverete MOTE nel 2012 anche a
Napoli a Castel dell’Ovo, perché è
forte la richiesta di avere informazioni e dati tecnici sui veicoli ecocompatibili e sulle tecnologie relative.
Ma non mi vedrete piangere a Genova, anche se mi sono commosso nel
vedere tanti disastri e morti. Vedrete
il Ns umile progetto industriale (una
semplice sintesi in verità) per ripensare un futuro all’industria nell’ambito della ecomobilità sostenibile e
delle energie rinnovabili a Genova.
Quello si.
EIAGas
Prices
A cura di MartinaZecchi
Abstract: L’articolo tratta il mercato
del gas negli USA.
Recently, the EIA dropped another
bombshell on the shale gas boom.
We’ve had front-row seats to the
surge in natural gas production
that’s taken place in the United States over the last seven years.
And finding those plays has never
been much trouble.
According to the EIA, almost 90%
of the total technically-recoverable
shale gas resources are located in
just three regions: the Northeast,
Gulf Coast, and Southwest. But lately, the government has been sending mixed signals when it comes to
shale gas. So what happened? Last
year when the United States Geological Survey released its report stating the Marcellus Shale formation
(the largest shale gas play in the
U.S.) held more than 400 trillion cubic feet of natural gas. At the time, it
was huge jump over their previous
estimate of just 84 TCF. Then, just
as Obama delivered his “all-of-theabove” plan to develop domestic
energy sources, the EIA suddenly
had other ideas. A few days ago,
Nick Hodge explained how the
United States will become an LNG
exporter as early as 2016. And we
know that companies like Cheniere
are already lining up long-term con-
Montana
Thrust
Belt
Lower 48 states shale plays
Bakken***
Heath**
Cody
Williston
Basin
Big Horn Powder River
Gammon
Basin
Mowry
Basin
HilliardBaxterMancos
Greater
Green
River
Basin
San Joaquin
Basin
MontereyTemblor
Monterey
Santa Maria,
Ventura, Los
Angeles
Basins
Niobrara*
Park
Basin
Uinta Basin
Manning
Canyon
Mancos
Piceance
Basin
Hermosa
Paradox Basin
Lewis
San Juan
Basin
Forest
City Basin
Denver
Basin
Raton
Basin
Woodford
Devonian (Ohio)
Permian
Basin
Marfa
Basin
Arkoma Basin
Ft. Worth
Basin
Eagle
Ford
Western
Gulf
Utica
Chattanooga
Black Warrior
Basin
Miles
0
100
HaynesvilleBossier
Shale plays
Basins
Basins
Current plays
Prospective plays
Stacked plays
Shallowest/ youngest
Intermediate depth/ age
Deepest/ oldest
Source:
Energy
Information
Administration Administration
based on data from various
published
studies.from
Updated:
May 9, 2011
Source:
Energy
Information
based
on data
various
published
tracts for gas shipments reaching as
far as India and China. Yet even with
the latest revision, that 2016 date
will be met - and here’s why. Even
the latest trimming of Marcellus
reserves doesn’t diminish the role
that these shale gas resources will
play for the next several decades;
nor does it significantly change the
Conasauga
FloydValley & Ridge
Neal
Province
TX-LA-MS
Salt Basin
Tuscaloosa
Barnett
Pearsall
Marcellus
New
Albany
Fayetteville
Anadarko
ArdBasin
m
Palo Duro Bend ore Ba
sin
Basin
Appalachian
Basin
Antrim
Illinois
Basin
ExcelloMulky Cherokee Platform
Pierre
AvalonBone Spring
BarnettWoodford
Michigan
Basin
Niobrara*
200
300 400
±
* Mixed shale &
chalk play
** Mixed shale &
limestone play
***Mixed shale &
tight dolostonesiltstone-sandstone
studies. Update: May 9, 2011
big picture when we break down our
natural gas production:
Some things aren’t going to change
- and that includes our growing reliance on natural gas.As you can see
above, more than half of our future
natural gas production will be from
shale and tight gas resources. 
U.S. natural gas production, 1990-2035 (trillion cubic feet)
11
BIAC 2012 is an International Conference
planning on 22 and 23 Augst 2012 in Tallinn.
All the conference will be in ENGLISH
Language with Russian Translations.
More than 15 sessions will be planning and
more than 40 stands
More than 2.000 visitors (estimate)
Centrale
a Biomassa
da filiera
del legno
vamente cippato di legno vergine e
quindi una materia prima non trattata con additivi chimici.
Rispetto alle emissioni di Co2, l’impianto sarà a impatto zero come
stabilito dalla legge (la Co2 rilasciata
in ambiente è pari a quella assorbita
dalla pianta per effetto della fotosintesi clorofilliana).
A cura di AndreaFenzi
BIAC 2012
(Baltic International Automation Conference)
22/23 August • Tallinn
The official sections of the Conference (all the conferences are in cooperation with TTU Tallinn):
 Automation for Factories (Industrial Safety - Sensors - Fieldbus - SCADA)
 Automation Process (EX area solutions - Chemical -Petrol - Water)
 Automation for Energy (Gas - Biogas - COgeneration Solutions - Smart Grid)
 Automation for Building (Domotica - Energy Saving - Heat systems - Lighthing)
 Automation for Logisitc (Packging - Material handling)
For Informations and Registrations:
[email protected][email protected]
0039 349 4318832 (SMS)
In cooperation with:
For Sending Applications and Accademic Papers:
[email protected]
Russian people that want speak in Russian language for informations can
send an email to [email protected] we send an answer in Russian Language.
Media Partners:
VIRTUAL
INSTRUMENT
& TECH azine
mag
Official organization/Owner
Tecnoservizi SRL, Via Cremosano 4a
20148 Milano Italy
tel +39 02 9520799
fax +39 02 49665023
www.tecnoservizi.es
Local Office
VIIENDAD ASJAD OÜ.
VAV departement
VENE 27-5
Tallin 10123 ESTONIA
www.vav.org.uk
Il progetto di Centrali a Biomassa di
nuova generazione si basa sullo sviluppo di una filiera ecologica integrata che concorre al conseguimento
degli obiettivi vincolanti per il 2020
stabiliti dall’Unione Europea sullo
sviluppo delle fonti rinnovabili. Cossato, in provincia di Biella, è il Comune nel quale è stato realizzata una
centrale di Cogenerazione a Biomasse. Il progetto prevede la creazione
di un processo di filiera ecologica
completo che, partendo dalla piantumazione di stoni di pioppo, fornirà la
materia prima utile ad alimentare un
impianto di cogenerazione di 2,8Mw
elettrici predisposto anche per un
possibile utilizzo del termico
La centrale realizzata dalla società
torinese Ago Energia, grazie alla collaborazione del Comune di Cossato
e delle Istituzioni locali, a verrà gestita tramite la Società Pellerei Ago
Energia per almeno 15 anni. Partner
dell’iniziativa è l’Azienda Agricola
Fratelli Pellerei focalizzata nell’approvvigionamento all’impianto di
circa 35.000 tonnellate annue di
cippato di cui oltre la metà da pioppeti coltivati dalla Società stessa in
short rotation forestry (Srf) e la rimanente parte proveniente dalla pulizia
programmata dei boschi.
L’impianto di cogenerazione è improntato alla completa salvaguardia
dell’ambiente: dove viene impiegato
il classico sistema della turbina a vapore altamente affidabile, efficiente
ed ecologico; L’impianto prevede un
sistema di abbattimento delle emissioni all’avanguardia con monitoraggio delle stesse che garantendo emissioni ampiamente al di sotto dei valori
ammessi dalla Legge e le ricadute
al suolo saranno di circa 1.000 volte
inferiori ai valori di Legge e quindi ai
valori tollerati dal corpo umano.
Inoltre, non si avrà alcuna emissione
di diossine in quanto per alimentare
l’impianto verrà utilizzato esclusi-
Grazie allo sviluppo della filiera
agroenergetica si prevede la creazione di circa 25 posti di lavoro per
la coltivazione in Srf dei pioppi, l’approvvigionamento in generale del
cippato e la gestione dell’impianto.
L’iniziativa inoltre, avrà altri effetti:
una maggiore opportunità di reddito
all’agricoltura locale; una maggiore
stabilità economica del comparto
agricolo grazie alla stipula di contratti quindicennali di fornitura della
biomassa e la possibilità di fornire in
modo ecologico e a un prezzo vantaggioso alla popolazione l’energia
termica per il teleriscaldamento. 
13
India buys
more of the
UK Electric
Vehicle
Industry
A cura della Redazione
Abstract: Le aziende indiane stanno acquisendo la maggior parte delle
aziende britanniche che realizzano auto elettriche.
Tata Group of India bought Corus
- formerly British Steel. Tata Steel
Europe is now developing a revolutionary technology to use solar electricity to split water into hydrogen
and oxygen for fuel cells. Subsidiary
Tata Motors, the largest motor company in India, bought Jaguar Land
Rover for a mere one billion dollars
from Ford which was making a distress sale in the last recession to
avoid entering Chapter 11 like GM
and Chrysler, companies that imploded due to spectacular mis-management and short termism.
Tata Motors then saw its Jaguar
Land Rover make that billion dollars
in profit the following year, so it was
the deal of the century. Tata Motors
does the very opposite of the worst
Anglo-US approach to industry that
saw the husking out and collapse of
14
automotive companies such as British Leyland. Like Toyota, it invests
in a host of next generation automotive technologies, such as Bladon
Jets’ micro-turbine range extenders
in the UK for the planned Jaguar
electric supercar and many fuel cell
technologies suitable for vehicles.
Range Rover has extensive collaboration on electric vehicles with local
companies and universities in the
UK. Indeed, the foreign participants
in the large UK automotive operations are well aware that the country
has a huge number of world class
small enterprises leading the way
to the next generation of every part.
The global market for these will be
around $8 billion in ten years’ time,
just for cars. It shows how Europe is
in the lead, about ten being brought
to market by UK manufacturers alone, from platinum-free fuel cells to
monoblock piston engines. It gives
the timelines for Tata, Toyota and
Daimler for introduction of fuel cell
range extenders in cars and large
vehicles. Meanwhile the gorgeous
UK-made Tata Jaguar C-X16 hybrid
sports car is about to burst on the
scene. Uniquely for that category, it
will have the fuel economy of a family car yet accelerate to 62 mph
in only 4.4 seconds, emitting under
165 g/kg of carbon dioxide unlike its
much more expensive competition.
In the USA, Tata works with MIT and
its spinoff Nocera on mimicking
photosynthesis to exceed the efficiency of solar cells. At the time of
that investment in 2011, Mr Ratan
Tata said, “You know what you’re
getting with me, right? Patience”.
The second largest automotive company in India is Mahindra, with its
subsidiary Mahindra Reva. The UK is
the largest export market for Reva
electric vehicles, following some years of success with its ugly duckling
G-Wiz microcar that has something
of a cult following. Registered as a
heavy quadricycle not a car, it has
been the best-selling on road pure
EV in the UK and twice winner of the
Best City Car award from the Environmental Transport Association.
Now another front in the Indian penetration of the UK motor industry
is opening up. In 2010, the bus manufacturer Optare plc, announced a
$21 million contract win to supply a
fleet of up to 66 hybrid buses to operate in Greater Manchester, and then
the repair and maintenance contract
award, worth up to $3 million, to provide in-service support for the buses.
However, that nice order, and others
like it, was insufficient to propel it into
the major league of electric bus manufacturers. It is neither a volume nor
a niche player so it is vulnerable to
takeover, its share price having dropped 99% since March 2008. Hybrid
bus manufacturer Alexander Dennis
recently made an offer for all of the
company but then withdrew it when
independent Indian hybrid bus manufacturer Ashok Leyland announced
that it has no intention of selling its
shares “at any price”. It therefore
seems likely that Optare will become
an Indian company. Ashok Leyland,
like Tata Motors and Mahindra, already makes electric vehicles in India.
It even has a compressed natural gas
CNG hybrid electric bus so there are
synergies to be had.
Ashok Leyland is the flagship of
the Hinduja Group, a British-based
and Indian-originated transnational
conglomerate. The company was
able to keep the Leyland name after
the demise of British Leyland and
therefore its shareholding in Ashok
Leyland. It has long been one of India’s leading manufacturers of commercial vehicles, such as trucks and
buses, and also emergency and military vehicles. Operating six plants,
Ashok Leyland also makes spare
parts and engines for industrial and
marine applications, selling about
60,000 vehicles and about 7,000
engines annually. It is the second
largest commercial vehicle company in India in the medium and
heavy commercial vehicle (M&HCV)
segment. This segment is rapidly
adopting hybrid electric technology
because this offers increasingly lower cost of ownership, smoother
ride, less dependence on imported
fossil fuel and a green image for fleet managers, many of which are local or national governments seeking
a green image. As it becomes more
onerous to employ people, the low
maintenance and high reliability of
electric vehicles is also appreciated.
The growth of sale of electric buses
will be even faster. It will particularly
occur in countries such as China and
India, with hybrids gaining share of
the large vehicles and pure electric
versions gaining share of the smaller ones. Globally, these trends are
partly this is because of national
policy to ease road congestion with
buses and an increasing number
of people reducing or avoiding car
usage because of cost and stress,
particularly the cash-strapped
young and the increasing number
of elderly people worldwide. In addition, electric buses particularly benefit from tolerance of frequent stop
start and ridership increases with
the smoother ride, whereas trucks
go long distances without stopping.
The British are quite laid back about
foreigners re-invigorating the British
automotive industry, with German
ownership of Rolls Royce, which
demonstrated an electric version of
its car, and BMW Mini, with its pure
electric Mini-E car made in the UK.
Then there are Nissan, making all
its European production of the Leaf
EV in the UK and Toyota, with global
production of the Auris hybrid car in
the UK. They have some of the biggest car plants in the country, both
heavily exporting electric vehicles
and among the most efficient facilities in their global line up.
However, the friendly Indian invasion
is one of the most impressive stories
playing out. Indian physicians and
nurses are very important in the UK
National Health Service and Indian
and Bangladeshi restaurants pervade the country. As an Indian comedian in the UK is fond of saying,
“When you conquered us and then
had to leave India, you never thought we’d follow you back!” 
15
Il mercato
Europeo
delle bici
elettriche
A cura della Redazione
Abstract: Questo articolo fornisce (in lingua inglese) una analisi del mercato
delle biciclette elettriche europeo, partendo dalla analisi del flusso di importazione di biciclette in Europa.
Electric bike sales broke the one million unit mark in 2010. Sales are forecast to grow to 3 million by 2015.
With that e-bikes are becoming a
vital, integral part of the bicycle business. Moreover, it brings lots of
extra turnover as electric bikes are
two to three times more expensive
compared to a regular bicycle. Tur-
nover that is eagerly needed, as for
two years in a row now figures for
the complete bike market are down.
Except for imports. The number
of shipments of bikes coming into
ports such as Rotterdam, Antwerp
or Hamburg is growing. A sign that
the bike sector’s supply chain isn’t
adapting to the general market trend
Supply chain strains
A big rise in imports versus a drop
in sales; that’s one of the remarkable things happening last year and
it had its effects on this year’s bike
business too. One should expect that
with the close to ten percent growth
of bike imports in 2010 (see table 3)
there should be a drop in production
at about the same level. That’s not
the case. Production on the EU 27
member states dropped only 2.6%.
On December 2010 Germany’s
prominent manufacturer Prophete
announced the closing of its facilities in Rottendorf and in Rheda-Wiedenbrück (Gütersloh) and a switch
to outsourcing. The shutdown of
both facilities didn’t have an impact
on last year’s production numbers
for the whole of Europe.
The ten percent import growth
combined with only a slight drop
in production resulted in inventory
levels that were high at the end of
2010. The fourth quarter of last year
in particular saw lower sales than
expected due to cold weather and
early snow.
But there were others factors that
influenced 2010 bike sales and
continue to have an effect on this
year and the ones to come. Factors putting further strains on the
supply chain. Accell Group NV, the
international operating holding for
bike company’s in Europe and the
US, pointed at it in its 2010 financial
report.
Accell said here, “As in 2009, the
bicycle markets in 2010 were affected by further shifts in the types
of bicycles sold. This made consumer demand more difficult to predict. Dealers were therefore more
cautious in placing advance orders
and building up stocks in the winter
period. The generally less positive
financing opportunities for dealers
continued to play a role as well.”
Sales
In terms of units Accell’s 2010 bike
sales dropped 4%, which is about
on par with the total for the whole
EU market. According to previous
published Market Reports in this
trade journal and reports from Bike
Europe correspondents, sales (also
referred to as deliveries to dealers
and other distribution channels)
dropped last year below the 19 million unit mark.
Sales amounted to 18,556,000
units or 2.9% less than the 2009
total. At first glance; not that big a
drop. However, putting it more into
perspective by comparing with the
year that Europe was on a ‘high’ for
bikes – 2008 – it becomes evident
how much sales have suffered. Since 2008 bike sales in Europe dropped with a big 9.9% and in terms of
volume – close to two million units
(1,840,000 bicycles).In Italy (an 8%
Country
drop), The Netherlands (7%) and
France (3.5%) the biggest drops in
bikes sales at major EU markets
were recorded (see table 1). As for
the other countries that are big in
bikes; Germany saw flat sales. The
same goes for the UK. The Scandinavian countries had to cope even
more than the rest of Europe with
harsh winter conditions, resulting
in declining sales in Finland and
Denmark. Only sports crazy Sweden
registered a small sales increase.
In almost every Eastern European
country bike sales dropped. With
purchasing power under even more
pressure here compared to other EU
countries, bicycles proved a less attractive product than in previous years. Only in Poland was an increase
in sales recorded, but this could be
caused by a ‘correction’ on previous
statistics, as the new Polish bike industry association supplied the sales and production figures for 2010.
A drop in purchasing power and
uncertainty on the general economy
hampered bike sales in Portugal and
Greece too. For Spain the same si-
2010
2009
2008
2007
1
Taiwan
3,358,674
2,853,808
3,343,560
3,098,782
2
Thailand
1,218,472
1,354,234
1,476,416
1,482,182
3
Sri Lanka
1,201,138
972,886
701,111
564,324
4
Indonesia
550,432
436,418
626,167
591,584
5
Bangladesh 503,582
419,973
371,753
355,591
6
Philippines
503,109
448,481
414,497
645,766
7
China
461,082
481,607
735,593
783,011
8
Tunisia
411,980
528,737
523,475
547,123
9
Cambodia
368.040
438,161
478,048
430,531
259,213
179,758
337,948
469,641
10 Malaysia
tuation applies as in Poland; the new
Spanish AMBE industry association
provided the 2010 sales figure.
An indication as to which bike categories proved to be best sellers
last year is provided by the 2010
financial report of the Accell Group.
It said, “Demand for electric bikes,
mountain bikes and special (target
group) bikes in the middle and upper
segments of the market developed
positively, while the traditional city
bikes and children’s bikes sold less
well than in 2009.”
E-bikes
The close to one million bikes sold
by Accell Group in 2010 had an average price of € 449. The average
sales price in Germany stood, according to industry association ZIV,
at € 460 in 2010. Compared to five
years ago, when the average sales
price in Germany was € 345, the
price increased by one third! Is that
the result of electric bike sales?
Undoubtedly the increased sales of
e-bikes is having a big impact, as
electric bikes developed into a trend
on the German market in 2010. A total of
200,000 e-bikes were
+/- ‘10-’09
sold; up 50,000 or 33%
+17.7%
compared to 2009.
According to Siegfri-10.0%
ed Neuberger, General
+23.5%
Manager of ZIV, the
+26.1%
e-bike trend will not
stop there. “This seg+19.9%
ment will become even
+12.2%
more important for our
-4.3%
industry in the years to
come.” Says Neuber+22.1%
ger. “Currently about
-16.0%
5% of all bicycles sold
+44.2%
in Germany are e-bikes.
Source: Eurostat
16
17
This figure will grow to 10-15% in
2018, resulting in a volume between
400,000-600,000 units annually.”
For 2011 ZIV expects a market volume of 300,000 electric bicycles.
2010 bike sales in the Netherlands
saw all segments drop except for
the e-bike. Electric bike sales rose
by almost 8% to 165,000 units. The
success of the e-bike is unsurpassed and this segment even passed
the city bike category – traditionally
the bestselling category in Holland
by far. Money-wise electric bikes
accounted for close to 40% of the
total dealer turnover while the average sales price of each bike sold
in the Netherlands climbed to a
record-breaking €916 thanks to the
e-bike trend.
In France also things started happening with regard to e-bikes in
2010. A 60% increase in sales was
recorded. However, the total volume is still small, with about 40,000
units sold in 2010. The same goes
for Italy. Industry association ANCMA
couldn’t provide sales data on e-bikes in 2010 but reports that electric
bikes are becoming a familiar site
on the streets of Milan, Rome, Bologna and Turin. Accell recently stated
that it is expanding the e-bike range
of its Italian subsidiary Atala, as there’s lots of interest for e-bikes.
Production
About 11.5 million bicycles were
produced by the 27 EU member
states last year. To be precise;
11,636,000 (see Table 2). That’s
down 2.6% compared to a year
earlier, when 11,946,000 units rolled off the assembly lines. Contrary
to bike imports the production closely followed the sale of bicycles in
18
2010, which as mentioned earlier increased 2.9%.
Comparing the 2010 production
numbers with 2008, the trend
of dropping local production and
the switch to outsourcing bikes
becomes even more clear. In
2008 close to 13 million bikes
were produced within the European Union. In 2010 one and a
quarter million bikes fewer were
produced compared to the 2008
number, which boils down to a
drop of 9.7% in two years.
Imports
According to EU’s data bureau Eurostat close to 9.3 million
bikes were imported into the
European Union’s markets from
countries outside Europe; mainly
Asia. Compared to the 8.5 million bicycles imported in 2009,
this represents a 9.6% increase.
The average value per imported
bike stood at € 112.65; up 7.8%
on the € 104.50 average value
in 2009. The close to 8% increase is on par with the increase
in sales prices for bicycles recorded in 2010 due to higher labour
costs in China and an increase in
material costs.
A closer look per country also
shows the supply chain wasn’t
adapting to the general market
trends. Of Europe’s major markets this was particularly the case
in the Netherlands, where despite
a 7% drop in sales, imports increased by 23.6%. But one could
argue the Netherlands is a transit
country for imported bikes, where
shipments come in at the Rotterdam port for re-export to Germany and other EU countries. 
Per riscaldare le case degli europei
si punta sulle pompe di calore ad assorbimento a gas e energie rinnovabili. Si tratta di uno dei più importanti progetti di ricerca finanziati dalla
Comunità Europea per lo sviluppo di
una soluzione di riscaldamento degli ambienti in grado di contribuire
in modo significativo all’utilizzo di
energie rinnovabili e all’uso razionale dell’energia. La Commissione
Europea sostiene il Consorzio di
15 società nel progetto HEAT4U,
che si pone l’obiettivo di sviluppare ulteriormente la tecnologia delle
pompe di calore ad assorbimento
a gas, rendendola disponibile per
il mercato degli edifici residenziali
esistenti di piccola taglia, i principali
responsabili di emissioni nocive nel
Vecchio Continente.
Innovazione e tecnologia. è su questo binomio che si basa HEAT4U,
uno dei più importanti progetti di
ricerca internazionali sul fronte dei
cambiamenti climatici e dell’efficienza energetica, entrato a far parte del Settimo Programma Quadro
per la Ricerca (FP7) promosso dalla
Comunità Europea.
15 sono le società coinvolte, alcune
tra le più importanti realtà europee
appartenenti ai settori energetico,
industriale e ricerca: le italiane Robur - coordinatrice del progetto - Pininfarina, ENEA (Agenzia Nazionale
per le nuove tecnologie, l’energia e
lo sviluppo economico sostenibile),
Politecnico di Milano, D’Appolonia
e CF Consulting; le tedesche Bosch,
E.ON e il centro di ricerca Fraunhofer Institute; le francesi GDF Suez
e Gas Reseau Distribution France.
Completano il gruppo l’inglese British Gas, la polacca Flowair e le
cento tonnellate equivalenti
di petrolio ed evitano l’emissione di oltre venticinquemila
tonnellate di CO2.
La risoluzione delle sfide tecnologiche poste da questa
progetto e che dovranno
essere affrontate dal
gruppo di ri-
A cura di OlgaGerke
slovene Primorje e ZAG. Il tutto per
un investimento complessivo pari a
quasi 10 milioni di Euro.
La sfida del progetto, che si concluderà nel 2015, è quella di applicare
la tecnologia delle pompe di calore
ad assorbimento a gas - attualmente utilizzata per il riscaldamento di
edifici condominiali, commerciali,
industriali e della pubblica amministrazione - anche nel settore residenziale monofamiliare. Ancor più
importante è la volontà di realizzare
pompe di calore che possano essere
installate negli edifici esistenti, proprio quelli che, secondo recenti studi
dell’Unione Europea, sono responsabili per circa il 49% del consumo
energetico complessivo, in termini
di energia primaria, e del 36% delle
emissioni di gas serra. Le pompe di
calore ad assorbimento a gas verranno proposte anche per far evolvere il
patrimonio di edilizia residenziale che
rappresenta da solo oltre il 60% del
costruito nell’Europa allargata.
“Non è un caso che molte delle direttive europee in termini di limitazione di emissioni nocive, spingano
nella direzione di modernizzare gli
impianti e di effettuare riqualificazioni evolute nell’ottica di rendere gli
edifici energeticamente più efficienti,
soprattutto là dove è più difficile intervenire con soluzioni di maggiore
isolamento termico. “, spiega Luigi
Tischer, Strategic Business Director
di Robur e coordinatore del progetto internazionale HEAT4U. La tec-
nologia delle pompe di calore ad
assorbimento applicata all’esistente permetterebbe di aumentare di
oltre il 40% l’efficienza energetica
degli edifici, grazie all’utilizzo delle energie rinnovabili provenienti
dall’ambiente (dall’aria, dal terreno,
dall’acqua). Ogni pompa di calore
ad assorbimento a gas applicata al
residenziale monofamiliare annualmente risparmierebbe 0,8 tonnellate
equivalenti di petrolio e eviterebbe
l’emissione di 2,1 tonnellate di CO2,
equivalenti a quanto viene assorbito
da 300 alberi. Con l’applicazione di
questa tecnologia ogni famiglia potrebbe neutralizzare la C02 emessa
dalla propria automobile. Inoltre, tale
tecnologia consentirebbe di utilizzare i sistemi di riscaldamento esistenti (radiatori) e l’esistente rete del
gas, di fornire acqua calda sanitaria
rispettando gli standard antilegionella e di mantenere efficienze elevate
anche in caso di temperature esterne molto rigide (efficienza del 144%
anche a -7°C). I vantaggi della tecnologia delle pompe di calore a gas
sono già ampiamente certificati nella
versione esistente per il mercato del
Iight-commercial. Oltre seimila pompe di calore ad assorbimento già
installate in tutta Europa fanno risparmiare ogni anno novemila e sei-
cerca HEAT4U consentirà di portare
la tecnologia delle pompe di calore
ad assorbimento a gas nella fascia
di potenza tipica delle applicazioni
residenziali monofamiliari (10 e 25
kWth) e di raggiungere un’efficienza
globale sull’energia primaria calcolata tra 150 e 170%. I prodotti che
scaturiranno dagli sviluppi di HEAT4U saranno quindi perfettamente
in linea con le direttive europee e gli
obiettivi al 2020. Uno dei pregi della
tecnologia delle pompe di calore ad
assorbimento a gas è quella di utilizzare direttamente l’energia primaria
(gas metano), evitando la costosa e
inefficiente conversione in energia
elettrica. Inoltre, utilizzeranno come
fonte energetica rinnovabile l’aria
esterna e saranno “idronici”, cioè
integrabili con i caloriferi e con fonti
energetiche rinnovabili aggiuntive,
come pannelli solari e caldaie a biomasse. Rappresentano inoltre una
valida soluzione per il mercato degli
edifici di nuova costruzione, con una
versione bassa temperatura per terminali radianti. Secondo gli obiettivi
del progetto HEAT4U, l’investimento necessario per un’unità termica
destinata all’edilizia residenziale
renderà la tecnologia delle pompe di
calore a gas una delle più competitive sul mercato del riscaldamento. 
19
stica o durante la marcia; quest’ultima opzione rappresenta la scelta
più efficiente in termini di costo e di
inquinamento. L’energia di frenata
viene recuperata, cioè convertita in
energia elettrica ed accumulata nella
batteria agli ioni di litio di smart ebike. Smart ebike vanta dotazioni di ultima generazione: un’interfaccia USB
è di serie e permette di connettere
diversi dispositivi mobili con l’ausilio
di un versatile supporto. È inoltre allo
studio lo sviluppo di una specifica
App per iPhone che permetterà a
quanti sceglieranno smart ebike di
utilizzare il proprio iPhone per ottenere informazioni, ad esempio, su
stato di carica ed autonomia.
Smartebike
Di MartinaZecchi
Al via la produzione in serie di smart
ebike. Questo importante passo permette al marchio smart, precursore
nell’elettromobilità ad emissioni locali zero, di ampliare la propria gamma di veicoli elettrici. La versione
prossima all’avvio della produzione
di smart ebike è stata presentata
all’“Eurobike” di Friedrichshafen
(dal 31 agosto al 3 settembre 2011)
ed al Salone di Francoforte (dal 13
al 25 settembre 2011). Smart ebike
è progettata e prodotta in collaborazione con GRACE, famoso costruttore di e-bike berlinese. Il lancio di
smart ebike è previsto per il primo
semestre del 2012, inizialmente attraverso la rete di concessionari in
Europa e Nord America.
Design con le caratteristiche smart.
smart ebike, creata dai designer
smart, esprime anche dal punto di vista stilistico la propria appartenenza
al marchio, pur vantando una propria
individualità che si traduce in rottura
rispetto agli stilemi di una classica
bicicletta integrando i componenti
20
tipici di un sistema di trazione elettrica. I principali componenti quali il
telaio, l’alloggiamento della batteria,
il manubrio, le luci e il parafango
sono stati progettati e sviluppati appositamente per smart. Anche l’idea
di privilegiare il bicolore e l’impiego
di due diversi materiali è tipico del
marchio smart. L’alloggiamento della
batteria in plastica crea un sapiente
contrasto con il telaio in alluminio di
smart ebike ed il suo look dinamico
è completato dalle ruote da 26”. I
fanali anteriore e posteriore sono dotati di tecnologia a LED.
Propulsore elettrico.
Gli standard tecnologici smart si
esprimono attraverso l’efficienza
e le prestazioni del motore. smart
ebike è una bicicletta a pedalata
assistita (nota anche come pedelec da Pedal Electric Cycle), un vero
e proprio veicolo ibrido: il motore
elettrico BionX brushless a trazione
posteriore esente da manutenzione,
si avvia non appena si inizia a peda-
lare, come su una normale bicicletta.
L’energia muscolare viene trasmessa alla ruota posteriore attraverso
una trasmissione a cinghia resistente e silenziosa. Il cambio a tre
marce integrato garantisce la fluidità
degli innesti. Uno dei punti di forza
dell’ebike è la sua agilità: ogni ciclista può decidere quanta potenza far
erogare dal motore elettrico da 250
watt di smart ebike per assistere la
pedalata, semplicemente premendo
un pulsante sul manubrio. I livelli disponibili sono quattro: il più elevato
fornisce la massima assistenza alla
pedalata. A seconda del livello selezionato e della modalità di guida, la
carica della batteria può durare per
oltre 100 chilometri. Grazie a una potenza di oltre 400 Wh, la batteria agli
ioni di litio è una delle più potenti del
segmento. Essa si integra in modo
perfetto in smart ebike ed è alloggiata nella parte inferiore del telaio in un
vano in materiale plastico. La batteria portatile può essere ricaricata
attraverso una normale presa dome-
Semplice da usare
Funzionamento intuitivo, peso ridotto, eccellente ergonomia e pratiche
soluzioni portaoggetti contribuiscono a rendere ancor più divertente
ogni spostamento in sella a smart
ebike. La bicicletta a pedalata assistita smart ebike coniuga il comfort
di una due ruote a motore e la maneggevolezza di una bicicletta. Nei
Paesi UE non sono necessari patente o targa poiché il motore elettrico
fornisce un’assistenza alla pedalata
fino alla velocità di 25 km/h. E questo è un ulteriore vantaggio in termini di sicurezza.
La gestione della ricarica è semplicissima: la batteria può essere
ricaricata direttamente su ebike
o rimossa facilmente per il collegamento ad una presa domestica,
quindi successivamente reinstallata.
Grazie alle diverse varianti di manubri e canne, smart ebike si adatta a
ciclisti di diverse stature: una soluzione semplice ma funzionale tipica
del marchio smart. 
Batteries
& fuel cells
A cura della Redazione
Fuel cells were originally considered
to be replacements for internal combustion engines used in traditional
vehicles and replacements for traction batteries used in pure electric
vehicles. Unfortunately, they have
proved woefully incapable of efficiently and economically supporting
the frequent load changes of vehicle
traction. Many of them had a troublesome start up time and problems
of life and reliability as well. Thus
building ever larger fuel cells was
pursued from about 1991 to 2001
but it ended in tears.
After that, better batteries, notably
NiMH then Li-ion were able to take
over even more of the work of traction. It has been feasible to trial smaller fuel cells in the hope of achieving
an affordable fuel cell range extender
for hybrid vehicles that can perform
the easier task of providing constant
power and less of it. Both the improved power density and the improved
energy density of the newer batteries come to the rescue. Commercial
success is still elusive, unless we
count one off; Autonomous Underwater Vehicles (UAVs), Unmanned Air
Vehicles (AUVs), and military land
vehicles, that have been deployed
for something more than a trial. All
the same, there is reason to believe
that commercial success of volume production of traction fuel cells
for vehicles will be achieved in due
course as they are perfected as range
extenders, not primary power. In this
new role, they will be providing only
kilowatts to tens of kilowatts of power in the main, just like their rivals
the simplified gas turbine and piston
engine range extenders that are designed-to-purpose. The history of trials
of fuel cells in buses is illustrated below. They peaked at around 300 kW
but we show the broad trend of the
largest and smallest ones.
Trend of size of the largest (in red)
and smallest (in green) fuel cell sets
used in 98 bus trials worldwide over
the last twenty years.
21
Speciale Mobility Tech mlano
Marzo 2012
Auto a Metano
da competizione
EccoTrasportiMagazine
di Armando Zecchi
Questo Numero di ECO DESIGN MAGAZINE tiene a
battesimo una nuova rivista di Tecnoservizi SRL:
Trasporti Magazine.
Sarà una rivista trimestrale, dotata di un inserto quindicinale che verrà inviato agli abbonati in formato PDF.
Treni : Quale futuro
per il Baltico
Questa nuova rivista nasce dalla nostra collaborazione
con ClickUtility, e dalla nostra esperienza specifica sul
mercato delle Tecnologie e dei Componenti per lo sviluppo di soluzioni di mobilità sostenibile. (MOTE 2012)
BIAC 2012
una opportunità
da non perdere
Sono molte le novità editoriali e non che nel 2012
stiamo introducendo. Una domanda mi viene spesso
posta da vari clienti, spontanea, semplice: ma nel
2012 non doveva svolgersi una mostra biennale dedicata alla automazione e all’industria?
Napoli
Castel dell’ovo
11-12 giugno 2012
Milano
Palazzo Giureconsulti
22-23 ottobre 2012
</ht
ml>
7a EDIZIONE
Non possiamo, fornire una risposta. Ci limitiamo a
prendere atto che nel 2012, nel calendario di Fiera
di Milano vi sono molte manifestazioni, ma la storica
manifestazione Milanese. Biennale, non c’è.
f=
2>
<H
</div>
p
Most hybrids today use an off-theshelf diesel or gasoline engine not designed for this purpose but with some
modest modification to optimise performance in this application. Thanks
In short, fuel cells and lithium-ion
traction batteries will increasingly
be seen working together in driving
land, sea and air vehicles. Their relationship is changing but they have
much in common. For example, third
generation lithium-ion batteries are
often solid state, employ printing
technology and allied nanotechnology, capabilities also brought to
bear in the newer fuel cells. 
TRASPORTI
magazine
hre
22
Evolution of lower power range
extenders is matched to higher energy storage/ energy density batteries
becoming affordable and energy
harvesting increasingly being of assistance, though not on demand like
a range extender. The three generations of lithium-ion battery that will
achieve this areshown below with
three generations of lithium-ion battery withtechnical features that are
sometimes problematical. In actual
applications, prudent manufacture
and assembly of cells and optimised
battery management systems almost always ensure a very high
level of safety with the exception of
certain examples in China where serious incidents have occurred, including with badly assembled second
generation cells. Currently, there is
no such thing as an inherently safe
lithium-ion traction battery cell.
to those better batteries, range extenders now work at fairly constant torque and revolutions when they revolve, as with a piston or turbine motor,
or fairly constant power output if they
generate electricity directly as is the
case with a fuel cell range extender.
With current and imminent technology, the traction battery in the vehicle that powers the electric traction
motor copes well with power surges
and instant start up requirements, so
even the notorious warm up time of
some fuel cells can increasingly be
tolerated. An off-the-shelf conventional internal combustion engine designed for nearly instant warm up, huge
surges of power and so on is therefore over designed for today’s range
extender purposes and this comes
with being over- expensive, overpolluting and over noisy and vibrating.
Users really notice these things being
eliminated. For example, 15% more
passengers use the new electric buses in Amsterdam.
<a
We shall therefore see fast charging
to the vehicle - frequent top up becoming feasible - reducing the necessary size of battery even as allelectric range of a hybrid increases
in response to strident demands for
users. (They can save a great deal of
money by using electricity whenever
possible and be greener). An increasing variety of energy harvesting
and use of supercapacitors in the
vehicle will also reduce the size of
traction battery that is needed, compared with what it would otherwise
be. In other words, traction batteries
in hybrid vehicles will get bigger but
nothing like as big as those in today’s
pure electric vehicles that they increasingly emulate in having high energy density to get longer all-electric
range. The days of hybrid vehicle
batteries optimising primarily power
density and cycle life are ending as
this becomes a given and attention
turns to all-electric range. Over the
next decade, this all-electric range
of hybrids will treble from today’s 80
kilometers or so in the best on-road
hybrid vehicles in volume production.
> s
</td nb
&
Now let us look at the next twenty
years. The hybrid vehicle is evolving
to become more like a pure electric
vehicle. The battery is doing more of
the work and the conventional engine
is doing less of the work, this increasingly involving no direct drive of the
wheels but just the function of charging the battery when going along.
Nevertheless, that does not mean
that the hybrid will end up with the
huge batteries holding hundreds of
kWh that we see in the larger pure
electric vehicles today. This will be
resisted because batteries are still
the Achilles heel of electric vehicles in
limiting price reduction, performance
and life. Although this will be eased
by the planned threefold reduction in
lithium-ion traction battery cost over
the decade and probably greater reduction in price due to oversupply,
that is not enough to prevent batteries being a limiting factor.
EDITORIALE
Auto Peugeot 207
Busandri a Metano
città digitale, città sostenibile
prima edizione
organizzato da:
www.mobilitytech.it
Tecnoservizi con molta umiltà e con risorse limitate
ha deciso di sviluppare una Conferenza Internazionale dell’Automazione in collaborazione con TTU
(Università Tecnica di Tallinn) nella capitale del paese Baltico. Noi ricominciamo da li, dove vuoi per la
lingua, vuoi per il livello internazionale sarà difficile
telefonare alle associazioni italiane per convincerle
a non venire alle nostre manifestazioni.
Annuario MOTE2012
Scheda descrittiva
La settima edizione di MobilityTech presenta
molte novità. Tra queste la realizzazione di
un nuovo strumento: l’annuario della manifestazione realizzato con la collaborazione di
Tecnoservizi SRL.
L’annuario conterrà una serie di interviste ai
principali “attori” del mercato e ai principali
sponsor della manifestazione, ma non solo.
Sarà presente una sezione dedicata al mercato
e alle varie anime in cui MobilityTech si articola.
Verrà dato risalto ai convegni e alle proposte
della parte espositiva fornendo una guida
ragionata a chi intende visitare la manifestazione, anche in virtù del maggiore spazio che
verrà dedicato agli espositori, in una delle più
prestigiosa location del Nord Italia.
La presenza della nuova sezione Componenti e Tecnologia, di articoli mirati e di tavole
rotonde dedicate ai principali temi della mobilità consentirà all’annuario e ai protagonisti
di MOTE 2012 di essere presenti per 12 mesi
sulle scrivanie di chi opera in questo settore
cosi importante e decisivo.
BIAC 2012 Tallinn 22-23 August 2012
Organized by Tecnoservizi SRL and VAV Departiment, BIAC 2012 is an International Conference that
will be on 22 and 23 August 2012 in Tallinn. ESTONIA.
All the conference will be in ENGLISH Language with Russian Translations. More than 15 sessions
will be planning and more than 40 stands. More than 2.000 visitors (estimate).
The official sections of the Conference: (All the conferences are in cooperation with TTU Tallinn)
Automation for Factories (Industrial Safety - Sensors - Fieldbus - SCADA)
Automation Process (EX area solutions - Chemical - Petrol - Water)
Automation for Energy (Gas - Biogas - COgeneration Solutions - Smart Grid)
Automation for Building (Domotica - Energy Saving - Heat systems - Lighthing)
Automation for Logisitc (Packaging - Material handling)
A special session will be about VIRTUAL INSTRUMENT & TECHNOLOGY in cooperation with DEFINET.
ENEL e la
mobilità
elettrica
A cura di ArmandoZecchi
Il settore dei trasporti è responsabile
di circa un terzo delle emissioni di
gas serra prodotti dall’uomo. Le nuove tecnologie alla base dei veicoli
elettrici permetteranno di diffonderne l’uso e consentiranno una riduzione significativa delle emissioni e
un miglioramento della qualità della
vita, in particolar modo in città. Enel,
leader nel settore dei sistemi intelligenti di gestione della rete, ha avviato con Enel drive una serie di progetti
pilota volti a sviluppare una rete di
infrastrutture di ricarica “intelligenti” per garantire un servizio diffuso,
efficiente e di facile utilizzo per chi
decide di guidare veicoli elettrici.
Per la progettazione e la realizzazione
dell’infrastruttura di ricarica, Enel si è
basata sulla tecnologia della sua rete:
oltre 32 milioni di contatori elettronici installati nelle case degli italiani. I
contatori Enel, costituiscono un sistema attualmente unico al mondo che
consente di effettuare, da remoto, una
serie di operazioni prima gestite solamente in presenza di un operatore.
La ricarica
Il sistema di ricarica dei veicoli elettrici ideato da Enel è innovativo, tecnologicamente avanzato e allo stes24
so tempo, semplice e
sicuro da usare. Per
soddisfare le diverse
esigenze e stili di vita
dei clienti, Enel ha
creato un sistema di
ricarica all’avanguardia basato sulla presenza di due tipologie
di stazione di ricarica: Home station,
per la ricarica domestica, composta
da un contatore installato nel garage o box; permette
di fare il carico di energia comodamente dal garage di casa.
Public station è la colonnina installata in strada, in punti strategici per la
mobilità opportunamente concordati con le amministrazioni locali. Altro
elemento fondamentale del sistema
di ricarica Enel è la card personalizzata che consente il riconoscimento
del cliente e permette di attivare e
interrompere il processo di ricarica.
Una volta connesso il veicolo al punto di ricarica tramite l’apposito cavo
in dotazione, il processo di ricarica
avviene in modo automatico, II sistema permette inoltre la personalizzazione della ricarica per ogni cliente,
basandosi sull’effettiva disponibilità
della stazione di ricarica, sulle tariffe dei gestori di energia e sulla
modalità di ricarica.
Un Centro di Controllo,
consente la supervisione sia dell’intera
infrastruttura che del
singolo processo di ricarica, con una verifica
costante dei dati dei
consumi e dell’importo
che il cliente troverà
addebitato in bolletta.
Le modalità di pagamento sono varie ed è
possibile utilizzare anche carte prepagate o
abbonamenti. Un fondamentale vantaggio
ambientale offerto da
Enel drive sarà l’azzeramento di tutte
le emissioni (anidride carbonica,
benzene, anidride
solforosa, ossidi di azoto e
particolato) nelle città e nei luoghi
di utilizzo dei veicoli elettrici.
Accordi per la mobilità
elettrica
e-mobility Italy è l’innovativo progetto che vede protagonisti Enel e
smart nella diffusione delle vetture
a zero emissioni. II progetto coinvolge oltre 140 clienti, tra aziende e
privati, selezionati tra 2.200 richieste, che hanno ricevuto le esclusive
smart electric drive in grado di ricaricarsi utilizzando la rete Enel e l’offerta di Enel Energia. Le città scelte
per il progetto sono Roma, Pisa,
Milano e più recentemente Bologna
che rappresentano al meglio diversi
stili di vita e di mobilità urbana. Enel
ha previsto l’installazione di oltre
400 punti di ricarica, suddivisi tra
home station e public station.
L’accordo siglato da Enel e Piaggio ha lo scopo di promuovere lo
sviluppo dei veicoli elettrici per le
flotte aziendali e degli scooter ibridi.
L’obiettivo è quello di analizzare le
esigenze specifiche dei clienti delle flotte aziendali, di realizzare test
sull’interazione tra l’infrastruttura
di ricarica Enel e i veicoli elettrici e
scooter ibridi Piaggio.
L’accordo sottoscritto con RenaultNissan prevede lo studio della compatibilità tecnica tra l’infrastruttura
di ricarica di Enel e i veicoli elettrici
Renault e Nissan, soprattutto per
quanto riguarda l’interfaccia di potenza, la sicurezza e il protocollo di
comunicazione, l’approfondimento
dello sviluppo di offerte integrate
di prodotti e servizi per i clienti dei
veicoli elettrici, l’analisi delle diverse tecnologie di ricarica e dei servizi
associati all’infrastruttura di ricarica.
La sperimentazione di servizi innovativi e offerte mirate a incentivare
una mobilità a “zero emissioni” è
l’oggetto del protocollo d’intesa
firmato da Enel e Poste Italiane. Il
Comune di Pisa, sarà teatro di una
prima sperimentazione relativa
all’utilizzo di veicoli elettrici per lo
svolgimento del servizio di recapito
della corrispondenza nel centro storico cittadino. Enel e Poste costituiranno, inoltre, un apposito gruppo
di studio con lo scopo di valutare
ed eventualmente sviluppare ulteriori iniziative di mobilità elettrica,
attivando collaborazioni e intese con
interlocutori pubblici e privati quali
aziende, enti, associazioni di cate-
goria, Università e centri di ricerca. E
stato poi siglato un accordo tra Enel
e Citroen Italia Le due Società siglano un’intesa finalizzata a proporre
un’offerta commerciale congiunta
“ali inclusive” CITROEN C-Zero ed
Enel. In particolare, nell’ottica di
semplificare l’utilizzo di CITROEN CZero e soprattutto delle sue modalità di ricarica, si prevede un’offerta
congiunta CITROEN C-Zero ed Enel
che comprenderà, oltre alla fornitura di energia certificata RECS - un
sistema di certificazione internazionale per lo sviluppo delle fonti rinnovabili - anche servizi dedicati quali:
il sopralluogo presso l’abitazione del
cliente da parte di tecnici Enel per
studiare la migliore soluzione per
l’installazione di un punto di ricarica
intelligente dedicato al cliente (home
station); i relativi costi di attivazione;
l’accesso ai punti di ricarica pubblici
già esistenti.
Enel, Roma Capitale
e Acea
Enel e Roma Capitale collaborano dal
2009 nella realizzazione di una infrastruttura innovativa di ricarica dedicata ai veicoli elettrici. Enel e Acea
hanno siglato un accordo finalizzato
ad avviare progetti pilota congiunti
sulla mobilità elettrica, con particolare attenzione al territorio romano, e
in collaborazione con i soggetti istituzionali competenti; avvieranno inoltre
accordi con i produttori di veicoli elettrici per offrire un contributo congiunto allo sviluppo della mobilità elettrica.
Enel e Acea intendono inoltre collaborare nello sviluppo tecnologico, per
accelerare il processo di convergenza
e il raggiungimento di uno standard
italiano ed europeo per la ricarica dei
veicoli elettrici.
Accordo con la
Regione Emilia
Romagna ed Hera
Enel e la Regione Emilia-Romagna
hanno siglato, nel dicembre 2010,
un protocollo d’intesa per lo sviluppo della mobilità elettrica con tre
progetti pilota a Bologna, Rimini e
Reggio Emilia.
Nel settembre 2011 è stato inaugurato a Bologna, a Modena e a Imola,
il progetto EnelHera relativo all’interoperabilità delle infrastrutture di
ricarica per veicoli elettrici su reti di
diversi Distributori di energia.
Si tratta di un progetto innovativo,
alla sua prima sperimentazione in
Italia, e grazie all’intesa tra Regione
Emilia-Romagna ed Enel e tra Enel
ed Hera, si estende a tutto il territorio della regione.
I cittadini di Bologna (Rete Enel),
Imola e Modena (Rete Hera) potranno, dunque, indifferentemente
ricaricare i loro veicoli elettrici in
una delle tre città, vedendosi fatturare comodamente il costo della
recharge sulla bolletta relativa al
loro contratto e secondo le modalità da loro sottoscritte con l’Energy
Vendor di loro preferenza. L’interoperabilità tra Bologna, Imola e
Modena è resa possibile dall’adozione da parte dei due Distributori
dei medesimi sistemi di hardware
e software sviluppati da Enel, sia
relativamente alle infrastrutture di
ricarica che al sistema integrato di
gestione computerizzata (sistema
EMM). Per la sua importanza il progetto è stato selezionato dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il
gas per le agevolazioni a sostegno
della sperimentazione di sistemi di
ricarica pubblici e della diffusione
dei risultati ottenuti. 
25
Veicoli Elettrici
Renault
A cura della Redazione
Il programma di diffusione su larga
scala della mobilità a zero emissioni
è stato uno dei temi di maggior interesse di Mobilitytech 2011. Forum
internazionale sull’innovazione tecnologica per lo sviluppo della mobilità e
del trasporto, giunto alla sesta edizione, Mobilitytech si svolge a Milano il
24 e 25 ottobre. Per l’occasione, Renault Fluence Z.E. e Renault Kangoo
Z.E., due dei veicoli 100% elettrici di
Renault, sono stati esposti in piazza
Duomo e disponibili per test drive.
Mobilitytech è un importante momento di confronto a tutto campo
fra istituzioni e aziende sui temi
dell’innovazione tecnologica e dello
sviluppo di una mobilità eco-compatibile in Italia e in Europa.
Al Mobilitytech, Renault ha esposto
il proprio progetto di mobilità elettrica che è in procinto di diventare
realtà con l’imminente commercializzazione di una gamma completa
di veicoli 100% elettrici, a breve disponibile sul mercato.
Vari gli appuntamenti che vedono
Renault protagonista dei dibattiti:
Jacques Bousquet, Presidente di Renault Italia, è intervenuto alla sessione istituzionale di apertura dal titolo
“Tra tecnologia, creatività e scienza:
lo sviluppo sostenibile delle città attraverso l’innovazione dei trasporti”.
Benjamin Watrinet, EV Business De26
velopment Renault Europe, è intervenuto alla tavola rotonda “Electric
Mobility in Europe”. mentre Andrea
Baracco, Public Affairs di Renault
Italia, ha partecipato alla tavola rotonda “Città e regioni più Green. Infrastrutture di ricarica, car sharing e
progetti integrati di sviluppo urbano:
l’elettrico entra nel quotidiano dei
cittadini”.
In occasione di Mobilitytech, Renault
ha proposto per gli ospiti dell’evento e per il pubblico in piazza Duomo
un esclusivo test-drive di due dei
modelli della gamma Z.E.: Renault
Fluence Z.E. e Renault Kangoo Z.E.
Renault si conferma il primo costruttore automobilistico che ha avviato
un programma industriale orientato
allo sviluppo e alla commercializzazione di massa dell’auto elettrica. A
distinguere il progetto Renault Z.E. è
l’introduzione sul mercato fra il 2011
e il 2012 di una gamma completa di
4 modelli 100% elettrici, adatti a rispondere alle più varie esigenze di
utilizzo privato e professionale: la
furgonetta Kangoo Z.E. (sul mercato da fine 2011), l’innovativa Urban
Crosser Twizy (disponibile da inizio
2012), la grande berlina Fluence Z.E.
(da inizio 2012) e la berlina compatta Zoe (dal secondo semestre 2012).
Le innovative batterie agli ioni di litio offriranno ai veicoli Renault Z.E.
un’autonomia media di oltre 185 km
per Fluence Z.E., 170 km per Kan-
goo Z.E. e 100 km per Twizy. Un’autonomia in linea con le esigenze di
mobilità urbana, se si considera che
1’87% degli automobilisti europei
percorre meno di 60 km al giorno
Quello su cui Renault si sta impegnando è un nuovo paradigma di
mobilità urbana sostenibile: rendere
l’auto elettrica una soluzione disponibile, conveniente ed allettante per
il più ampio numero di automobilisti.
Un concetto di auto elettrica, destinata a una larga diffusione sul mercato. In questa prospettiva, Renault
propone sul mercato i veicoli elettrici a prezzi accessibili e introdurrà
innovative formule di noleggio della
batteria.
Renault basa il proprio obiettivo
di sviluppo di massa della mobilità elettrica a zero emissioni sulla
collaborazione con Governi, amministrazioni locali e società energetiche, che hanno tutti un ruolo determinante nel creare le condizioni
strutturali, economiche ed operative
di sviluppo della mobilità elettrica.
Ad oggi, l’Alleanza Renault-Nissan
ha sottoscritto oltre 100 accordi,
destinati a preparare i mercati e le
infrastrutture per una commercializzazione di massa dei veicoli elettrici
dal 2012.
Anche in Italia, Renault è impegnata nella collaborazione con le principali amministrazioni comunali e
compagnie elettriche, per realizzare
progetti congiunti per la mobilità a
zero emissioni, promuovere i veicoli
elettrici e sviluppare le idonee infrastrutture. In tale ambito, rientrano gli
accordi sottoscritti da Renault con
quattro fra i principali attori energetici Enel, Eni, Hera, A2A, ed il progetto pilota E-Moving in corso nelle
città di Milano e Brescia. 
Il Futuro
è Zero
Emission
A cura di ValentinaParisi
L’obiettivo di Nissan è diventare
leader globale nella produzione e
diffusione di veicoli elettrici. Questo
obiettivo è concreto e raggiungibile,
grazie all’avanguardia tecnologica di
Nissan. Avanguardia che trova concreta realizzazione nella produzione
di batterie laminate agli ioni di Iitio:
un cuore ultracompatto per veicoli
elettrici, ibridi e a celle di combustibile. Nissan lavora dal 1992 allo sviluppo e miglioramento di questo genere di batterie, per rendere i veicoli
su cui saranno montate competitivi
sia nelle prestazioni sia nel prezzo.
BATTERIE IONI-LITIO
DI NISSAN
Per raggiungere l’ambizioso obiettivo
della commercializzazione di massa,
nel 2007 Nissan ha creato una joint
venture strategica con NEC e NEC
Tokin, l’Automotive Energy Supply
Corporation (AESC), il cui scopo è
lo sviluppo e produzione di batterie
avanzate agli ioni di litio per applicazioni automobilistiche su larga scala.
Oggi, a soli 3 anni di distanza, Nissan
è leader nello sviluppo e produzione
di questo tipo di batterie, iniziata nel
2009 nello stabilimento giapponese
di Zama con 13.000 unità e destinata a crescere fino a 65.000 nel 2011.
La prima applicazione commerciale
sarà sui veicoli elettrici ed ibridi originali di Nissan già dal 2010. Rispetto a un’identica batteria agli idruri di
nichel, una batteria Nissan ioniliti o
ha una capacità energetica doppia,
ma occupa la metà dello spazio. Inoltre, la struttura - laminata, anziché
cilindrica - consente di ottimizzare
gli spazi riducendo gli ingombri ed
intervenire sull’aerodinamica generale dei veicoli.
Possedere il know-how di una tecnologia del genere, consegna a
Nissan un indubbio vantaggio competitivo, che la casa giapponese è
pronta a condividere con tutte le altre case produttive interessate.
NISSAN LEAF
Il viaggio verso un futuro a emissioni
zero è già cominciato: si chiama Nissan LEAF ed è destinata a rivoluzionare il mondo automobilistico. Dopo
decenni di sviluppo, Nissan LEAF si
presenta con un ricco bagaglio d’innovazioni tecnologiche che ne fanno
la prima vera auto elettrica e pratica,
prodotta su vasta scala. E’ alimentata
da batterie avanzate agli ioni di Iitio
compatte di tipo laminato, con una
potenza che supera i90 kW. Il motore elettrico, che alimenta le ruote
27
anteriori, invece, sviluppa 108 CV e
280 Nm di coppia, valore equivalente
alla coppia di un normale motore a
benzina V6 da 2,5 litri. Il risultato è
un’accelerazione scattante, del tutto in sintonia con il naturale habitat
urbano di Nissan LEAF. Nissan LEAF
non ha tubo di scappamento, quindi
non emette CO2 né altri gas serra. Incredibilmente silenziosa, ha un sistema di frenata rigenerativa che, unito
all’innovativa batteria, le assicura
un’autonomia di oltre 175 km con
una carica completa (ciclo NEDC).
Inoltre, le operazioni di ricarica sono
facili e pratiche: grazie al sistema
di ricarica rapida bastano 30 minuti per ripristinare fino all’80% della
capacità energetica della batteria,
mentre per una ricarica completa
della batteria con una presa di corrente domestica da 220V occorrono
circa 7-8 ore.
Inoltre, Nissan LEAF ha di serie tutti
i dispositivi di sicurezza delle vetture
“normali” se non superiori, visto che
l’European New Car Assessment Programme (Euro NCAP) le ha assegnato
il punteggio più alto per la sicurezza,
a seguito dei brillanti risultati ottenuti
nei rigorosi crash test dell’organizzazione indipendente. La vettura a
emissioni zero ha ricevuto 5 stelle,
diventando così il primo veicolo elettrico ad ottenere il massimo riconoscimento nelle valutazioni nei test
Euro NCAP sulla sicurezza. Presenti
sulla vettura di serie: airbag, ABS,
dispositivo di assistenza alla frenata Brake Assist, controllo dinamico
del veicolo (VDC, Vehicle Dynamics
Control) e cinture di sicurezza con
pretensionatore, oltre a una retrocarnera che agevola e rende sicure le
manovre di parcheggio. E non manca
l’attenzione alla sicurezza dei pedoni.
28
Fiat ha presentato a Molitytech
l’intera gamma di auto e soluzioni tecnologiche per mobilità
sostenibile. La società nell’ambito di questo settore mira a far
comprendere al pubblico come
l’innovazione tecnologica possa
aiutare uno sviluppo compatibile e in linea con le esigenze dei
cittadini.
Molti, infatti, temono che EV e ibridi
silenziosi possano cogliere di sorpresa pedoni e soggetti ipovedenti.
Per questo, Nissan ha sviluppato una
serie di suoni specifici che saranno
installati di serie su tutti i modelli Nissan LEAF, assicurando un’esperienza
soddisfacente a conducenti, passeggeri e pedoni indistintamente.
Nissan LEAF è riciclabile quasi al
1000/0 (incluso il pacco batteria)
grazie allo sviluppo di una tecnologia
di riciclaggio per le parti e i componenti specifici di un EV, come batteria, motore elettrico e inverter. Anche
per la stessa produzione del modello,
Nissan ha voluto utilizzare il più possibile materiali riciclabili. In Giappone, Nissan ha costituito una joint
venture con Sumitomo Corporation
finalizzata a “Riutilizzare, Rivendere,
Rifabbricare e Riciclare” le batterie
agli ioni di litio provenienti dalle auto
elettriche. Insieme all’alleata Renault,
Nissan ha allo studio una partnership
analoga anche in Europa.
Ma Nissan LEAF non è solo un’auto
elettrica: è la materializzazione della
visione Nissan del futuro: è ecologica,
intelligente, pratica e divertente da
guidare. Come le foglie da cui prende
il nome, Nissan LEAF purifica l’aria
intorno a sé, eliminando le emissioni.
Inoltre Nissan LEAF è, soprattutto,
la prima auto elettrica vera a essere
commercializzata in tutto il mondo. 
Gamma
NaturalPower
A cura della Redazione
La kermesse ha sviluppato un
ricco calendario di eventi congressuali di profilo internazionale e workshop tematici specialistici arricchiti dalle visite
tecniche, oltre all’esposizione di
veicoli nell’area antistante alla
sede e al “Salotto della Mobilità” dove i partecipanti al Forum
hanno potuto incontrare fornitori
di sistemi e tecnologie. Tra i relatori che si sono alternati Stefano Re Fiorentin, Deputy CEO
Centro Ricerche Fiat, e Andrea
Gerini, A1temative Fuel Engines
Research & Technology Centro
Ricerche Fiat.
In occasione dell’evento milanese, Fiat ha esposto i modelli
Punto, Doblò e Panda appartenenti alla gamma Natural Power e i propulsori 0.9 Twin Air
da 85 CV e U 16v Fire T-Jet in
configurazione bi-fuel (benzina/
metano). Si tratta di Prodotti i Air
Technologies”, il nuovo marchio
che racchiude tutte le tecnologie a basso impatto - dai motori
alle alimentazioni alternative, dai
sistemi di gestione del cambio
e della trazione allo Start&Stop
- capaci di coniugare il rispetto
ambientale con il piacere di guida, ed esprime l’attitudine con
la quale il brand trasforma i bisogni
delle persore in soluzioni concrete,
disponibili oggi, subito, per tutti.
In particolare, Fiat ritiene che la
propulsione a metano sia attualmente la scelta tecnologica più appropriata per contribuire a ridurre
l’inquinamento nelle aree urbane
e ridurre le emissioni di C02. Per
esempio, i propulsori alimentati
a metano riducono al minimo le
emissioni degli idrocarburi più nocivi e degli ossidi di azoto, mentre
le emissioni di particolato sono
praticamente nul e. Inoltre, rispetto ai motori a benzina, evidenziano
una riduzione di C02 del 23%. La
propulsione a meta no è anche una
scelta d’acquisto molto vantaggiosa: infatti, il metano è il carburante
più “pulito” oggi disponibile ed è di
gran lunga anche il più economico come dimostra un’economia di
esercizio rispetto alla benzina (in
termini di costo cel carburante al
km) di oltre il 50%.
Leadership europea
con la gamma
Fiat Natural Power
Pioniere oltre 10 anni fa di questa
tecnologia, oggi Fiat è leader europeo nel campo delle vetture di primo
impianto a metano (OEM) con oltre
460.000 unità vendute. Inoltre, Fiat
è il primo e unico costruttore ad offrire con la linea ecologica “Natural
Power” un’ampia gamma, tra vetture e veicoli commerciali si contano
8 modelli, capace di rispondere alle
esigenze di mobilità di una vasta categoria di clienti, compreso il settore
professionale del trasporto merci.
Non ultimo, è importante sottolineare il ruolo strategico del metano
come carburante nel settore dei
trasporti per la diffusione delle fonti rinnovabili in quanto tecnologia
ponte per predisporre le basi per
lo sviluppo di una soluzione ancora più ecologicamente sostenibile:
il biometano. Si tratta di un gas di
origine non fossile, prodotto tramite
digestione anaerobica e purificato
per giungere ad una composizione
analoga a quella prevista per il gas
naturale. Tutti i motori Fiat a metano
sono compatibili fin da subito con il
biometano.
La gamma Natural Power costituisce oggi il pilastro principale della
strategia di Mela ambientale di Fiat,
una strategia che ha portato ad una
leadership europea indiscussa. Infatti, secondo le analisi dell’istituto
indipendente Jato Dynamics, negli
ultimi 4 anni Fiat è risultato il brand
più ecologico tra i principali marchi
automobilistici più venduti in Europa con un livello medio di emissioni di C02 pari a 123,1 g/km contro
una media mercato di 140,9 g/km.
Inoltre, nel 2011 Fiat S.p.A è stata
29
riconosciuta, per il terzo anno consecutivo, leader di so5tenibilità ed
è stata confermata negli indici Dow
Jones Sustainability (DJSI ) World e
Dow Jones Sustainability Europe.
In rappresentanza della gamma Fiat
Natural Power, a Milano sonostati
esposti i modelli Punto EVO, Doblò e
Panda. In dettaglio, Fiat Punto EVO e
Fiat Panda sono dotate di un 1.4 Fire
8v EVO Il bi-fuel Euro 5 che eroga
70 CV a 6000 giri/min e una coppia
di 104 Nm a 3.000 giri/min quando
funziona a metano (i valori, con alimentazione a benzina, sono rispettivamente 77 CV e 115 Nm). L’unità
è stata progettata appositamente
da Fiat Powertrain per la massima
integrazione dei due impianti e sviluppata con particolare attenzione
alle prestazioni e ai consumi. In particolare, quando funziona a metano,
questo propulsore bi-fuel vanta un
bassissimo livello di emissioni di
C02 (115 g/km per Punto EVO e 107
g/km per Panda) e consumi contenuti (nel ciclo combinato si registra
4,2 kg/100km per Punto EVO e 3,9
kg/100km per Panda).
La terza vettura esposta è un Fiat
Doblò Natural Power equipaggiato
con un motore 1.4 16v Fire T-Jet
bifuel da 120 CV Euro 5 (benzina e
metano) specifico, realizzato da Fiat
Powertrain e progettato appositamente per la massima integrazione
dei due impianti di alimentazione,
uno a benzina e l’altro a metano (gas
naturale - CNG), indipendenti fra loro.
Dunque, il 1.4 16v Fire T -Jet bi-fuel
CNG è la motorizzazione che coniuga
al meglio il rispetto per l’ambiente e
l’economia di esercizio, senza però
rinunciare alle prestazioni: gli elevati valori di potenza (120 CV a 5.000
giri/min) e di coppia (206 Nm a 2.000
30
giri/min) a disposizione e la notevole
prontezza di risposta, assicurata dalla ridotta inerzia del turbocompressore con intercooler, garantiscono una
grande elasticità di marcia e spunti
brillanti, anche a pieno carico. Alle
ottime prestazioni corrisponde anche
un’interessante riduzione di emissioni e consumi: nel ciclo combinato
si registrano 134 g/km di C02 e 4.9
kg/100 km di metano.
Motori innovativi
per Il massimo rispetto
ambientale
Neile giornate milanesi sono stati esposti gli innovativi propulsori
TwinAir e bi-fuel (metanolbenzina)
progettati e costruiti da Fiat Powertrain. Sono la migliore dimostrazione della concretezza della filosofia
“Air Technologies”, l’evoluzione di
un pensiero che da più di 20 anni
ha portato a lanciare soluzioni altamente innovative come il Multijet, il
Multiair e il TwinAir.
Protagonista dell’area espositiva è
il rivoluzionario motore 0.9 TwinAir
attualmente disponibile, in configurazione Turbo da 85 CV, su numerosi
modelli di Fiat Group Automobiles e
nominato di recente “International
Engine of the Year 2011”. Massima
espressione del concetto di down-
sizing, gli efficienti motori della
famiglia TwinAir - con potenze che
saranno comprese tra 65 e 105 CV
- dispongono della raffinata tecnologia MultiAir per la gestione intelligente della valvole di aspirazione
che assicura performance analoghe
o addirittura superiori a quelle di un
motore 4 cilindri di pari prestazioni,
ma con consumi ed emissioni inferiori (riduzioni fino a 30% di C02).
Un esempio? Oggi la Fiat 500 equipaggiata con il 0.9 TwinAir da 85 CV
vanta il miglior livello di emissioni
C02 al mondo per i propulsori a benzina: 90 g/km con cambio robotizzato Dualogic e 92 g/km con cambio
meccanico.
Riflettori puntati anche sul propulsore bi-fuel 1.4 16v Fire T -Jet da
120 CV Euro 5 (benzina e metano),
un “quattro cilindri” bialbero sovralimentato mediante turbocompressore con intercooler. Inoltre, il motore
bifuel è dotato di valvole di aspirazione e scarico e relative sedi sulla
testata realizzate con geometria e
materiali dedicati, ottimizzati per
il funzionamento a metano. Infine,
il sistema di iniezione prevede una
soluzione integrata railliniettori gas
direttamente sul collettore di aspirazione, mentre il catalizzatore ha una
formulazione specifica. 
Siemens
per costruire
la città
del futuro
A cura di ArmandoZecchi
Siemens è stata una delle protagoniste, della sesta edizione di Mobility
Tech presentando ala manifestazione milanese un’offerta completa per
la mobilità sostenibile: dalle reti intelligenti ai sistemi per la gestione del
traffico, fino alle più sofisticate tecnologie per auto e bus elettrici. “Siamo
il partner ideale per costruire la città
del futuro”, ha commentato l’amministratore delegato di Siemens Italia,
Federico Golla, sottolineando come
la tecnologia possa “combattere la
congestione del traffico”.
“La sfida dei prossimi anni per le amministrazioni comunali sarà quella di
rendere le nostre città più efficienti,
più amiche dell’ambiente, in una
parola più vivibili”, ha spiegato Federico Golla a margine dell’intervento
a MobilityTech 2011. “Nella lotta al
cambiamento climatico il ruolo delle
città, in cui ormai vive oltre la metà
della popolazione mondiale, è sempre
più rilevante: il 75% dei consumi di
energia e l’80% delle emissioni di gas
serra derivano dalle aree urbane”, ha
sottolineato l’amministratore delegato di Siemens Italia. In questo scenario è importante non solo conoscere
le principali sfide legate alla tutela del
territorio, ma anche essere in grado di
proporre soluzioni che possano assicurare tre obiettivi centrali: la qualità
della vita per i cittadini, la competitività e lo sviluppo sostenibile”.
“Per milioni di pendolari, gli ingorghi
stradali fanno ormai parte della vita
di tutti i giorni. Ma la congestione del
traffico oltre a far perdere tempo e
ad aumentare lo stress a discapito
del nostro benessere, rappresenta
anche un problema economico ed
ambientale. Vale però la pena precisare - ha proseguito Golla - che i
moderni mezzi di trasporto pubblico
da soli non sono sufficienti a risolvere i problemi del traffico nelle nostre
città. Sono necessari sistemi su rotaia automatici per il trasporto pubblico e una gestione integrata del
traffico per il trasporto privato. Per
questo noi proponiamo un approccio di ‘mobilità completa’ che integra più sistemi in modo pratico. Solo
così il trasporto di persone e beni diventa sicuro ed efficiente. Ultimo ma
non ultimo, una maggiore regolarità
del traffico nelle aree urbane ridurrebbe l’inquinamento ambientale”.
“Anche i veicoli elettrici sono un’importante componente della mobilità
elettrica. Oltre ad essere, infatti, un
mezzo pulito di trasporto, l’e-car può
anche essere usata come stoccaggio
di energia quando è connessa alla
rete di distribuzione pubblica attraverso le colonnine di ricarica”, ha
concluso l’amministratore delegato
di Siemens Italia. Siemens, che ha
investito nel settore della mobilità
elettrica quando ancora non era un
mercato maturo, continuerà a puntare sulle competenze locali. Il neonato quarto Settore Infrastructures &
Cities di Siemens in Italia conta oltre
150 tecnici specializzati nell’automazione dei processi elettrici, una ventina dei quali lavora sulle applicazioni
della mobilità elettrica. 
31
Prototipo
Toyota
Rifornimento
a Metano
A cura di ArmandoZecchi
A cura della Redazione
L’ultimo prototipo EV di Toyota è
stata presentato al Motor Show di
Ginevra 2011. Caratterizzato da una
trasmissione totalmente elettrica
all’interno della scocca di una Toyota iQ, permette di combinare l’agilità di una city car compatta alle
emissioni zero e a una guida facile
e silenziosa di un veicolo totalmente
elettrico per quattro passeggeri.
Toyota ha sviluppato veicoli elettrici
sin dal 1971, incluso un concept due
posti - la e-com - e due generazioni
della RAV4 EV. Quest’ultima, sviluppata in collaborazione con Tesla,
sarà commercializzata negli Stati
Uniti dal 2012.
L’ultimo EV prototype di Toyota, nel
frattempo, utilizza una trazione an-
32
teriore con un motore elettrico a
magnete sincrono permanente con
una potenza di 47 kW, alimentato
da una batteria 270V agli ioni di litio dalla capacità di 11 kWh, posta
sotto i sedili. L’uso intelligente della
nuova batteria piatta non richiede
alcun compromesso per quanto riguarda lo spazio per i passeggeri o
lo spazio di carico.
L’EV prototype accelera da 0 a 100
km/h in 14 secondi, ha una velocità
massima di 125 km/h e un’autonomia di guida fino a 105 km*. Due
prese di ricarica per 100/200V AC e di
ricarica veloce DC sono situate nella
parte frontale della vettura. Questo
permette di ricaricare completamente la vettura da una presa a 200V in
quattro ore, e all’80% da una stazione
di ricarica rapida DC in circa 15 minuti. Inoltre, un sistema di frenata rigenerativa recupererà energia durante
la decelerazione o la frenata.
La nuova Toyota Electric Vehicle è
stata sottoposta a prove in Europa,
Giappone e Stati Uniti nel corso del
2011. 
L’articolo introduce una nuova e importante variabile, la possibilità di
effettuare rifornimenti di Metano in
ambito domestico. IL Decreto legge
del 31/05/2010, n. 78 - Art. 51 introduceva sul mercato questa importante novità nel secondo semestre 2010.
Caratteristiche
Tecniche
Dimensioni: 762 x 356 x 330 mm,
Peso: 43 kg, Temperatura di utilizzo: da -40 C a +45 C, Pressione in
uscita: 207 bar, Alimentazione elettrica: 220 Volt, Consumo elettrico
medio: 0,7 Kwh, Portata: 1,5 m3/h,
Emissione acustica: 40 dBA a 5
mt, Dotazione a corredo: una manichetta di rifornimento con giunto
antistrappo. Il sistema di rifornimento di metano per veicoli, messo a
punto da BRC Fuel Maker si installa
facilmente presso una abitazione e il
cui consumo viene addebitato direttamente sulla bolletta del gas.
BRC Gas Equipment, leader mondiale
nella produzione e commercializzazione di componenti ed impianti Gpl e
metano per autotrazione, 2009 al fine
di ampliare ulteriormente la gamma
prodotti, acquistava la società canadese FuelMaker, azienda specializzata nella produzione di compressori di
metano per uso domestico ed aziendale. Nasceva così il marchio BRC
Fuel Maker dedicato alle soluzioni di
rifornimento a metano per la dimensione domestica, per le flotte, per le
industrie e per le stazioni di servizio.
A livello di mercato consumer nasce
cosi l’opportunità concreta di fare il
pieno di metano della propria auto
direttamente a casa.
Sistemi a Metano per
auto a carburatore
La trasformazione a metano, il tipo
e la dislocazione dei componenti,
relativi ad un veicolo a carburatore,
corrispondono sostanzialmente al
disegno riportato in figura. Il metano, proveniente da una o più
bombole, opportunamente collegate
fra loro, per mezzo della tubazione ad
alta pressione, sulla quale è presente anche la valvola di carica, e della
valvola di intercettazione”, raggiunge il riduttore di tipo pneumatico o
elettroassistito. Qui, grazie all’acqua
derivata dall’impianto di raffreddamento del motore, viene riscaldato, e
subisce una riduzione di pressione da
è in atto, nel mercato italiano delle
auto, una evoluzione molto importante. Il numero di auto dotate di alimentazione bifuel a gpl o a metano
sta aumentando in maniera significativa. Sono molte le ragioni che
spingono verso questa soluzione, sia
di tipo economico che di motivazione ambientalista.
ca. 220 bar a quella di alimentazione
del motore, e successivamente raggiunge il miscelatore, al fine di essere
opportunamente miscelato e dosato
con l’aria. Sui veicoli a carburatore
una specifica “elettrovalvola benzina”
ha il compito di bloccare il flusso del
carburante originale durante il funzionamento a gas. La commutazione
benzina gas è gestita da un commutatore che svolge anche la funzione di
indicatore di livello.
I prodotti necessari alla trasformazione di un’auto a carburatore sono
venduti singolarmente (non esistono
kit BRC) per cui sono possibili svariate combinazioni, in base al tipo di veicolo, alla scelta dell’installatore, ecc.
Sistemi Blitz e Just
Con l’avvento delle autovetture ad
iniezione catalitiche, BRC ha iniziato a progettare e commercializzare
una serie di sistemi di controllo della
carburazione, per l’installazione sui
veicoli che rispondono a direttive
antinquinamento (da Euro 1, in Italia
dal 1/1/1992). Una vettura catalizzata, per essere trasformata a GPL
o Metano, necessita quindi di un
dispositivo che sia in grado di acquisire ed elaborare il segnale della
sonda Lambda. A tale dispositivo è
anche demandato il compito di ottenere sempre una perfetta miscelazione aria/gas e di gestire la com33
Tecnoservizi S.R.L.
www.tecnoservizi.es
automazione ed elettronica industriale
Pagine intere
1/2 pagina
Pagina quadricromia1.700,00 E
Doppia pagina quadricromia2.800,00 E
Mezza pagina
Verticale/Orizzontale950,00 E
1/3 pagina
650,00 E
1/4 pagina
550,00 E
Marzo 2012
Speciale Mobilitytech
(prima parte)
Giugno 2012
Speciale Building Automation
Pagina al vivo
230x285 mm
Pagina in gabbia
210x265 mm
Doppia pagina al vivo
460x285 mm
Agosto 2012
Speciale BIAC 2012
Doppia pagina in gabbia
420x265 mm
Inserti
A due facciate1.750,00 E
Ogni due facciate in più860,00 E
CD4.100,00 E
Mezza pagina
verticale
in gabbia
95x265 mm
Mezza pagina
orizzontale
in gabbia
195x155 mm
Mezza pagina
verticale
al vivo
115x285 mm
Mezza pagina
orizzontale
al vivo
230x145 mm
Ottobre 2012
Speciale Mobilitytech
(seconda parte)
Building automation ed energie rinnovaBili
Marzo 2012
Speciale Bici Elettriche
Enel e la Mobilità
Elettrica
Gamma Natural Power
Tecnologie
per Smart City
Speciale moBilitytech
La carta degli inserti non deve superare 100-120 g/m2
Gli inserti legati devono avere un “abbondanza” di 5 mm
per ciascun lato
BIAC 2012 Tallinn 22-23 August 2012
Organized by Tecnoservizi SRL and VAV Departiment, BIAC
2012 is an International Conference that will be on 22 and
23 August 2012 in Tallinn. ESTONIA.
- All the conference will be in ENGLISH Language
with Russian Translations
- More than 15 sessions will be planning and more than
40 stands
- More than 2.000 visitors (estimate)
Piano
Editoriale
2012
The official sections of the Confrence:
· Automation for Factories
(Industrial Safety - Sensors - Fieldbus - SCADA)
· Automation Process
(EX area solutions - Chemical - Petrol - Water)
· Automation for Energy
(Gas - Biogas - COgeneration Solutions - Smart Grid)
· Automation for Building
(Domotica - Energy Saving - Heat systems - Lighthing)
· Automation for Logisitc (Packaging - Material handling)
Napoli
Castel dell’ovo
11-12 giugno 2012
Milano
7a EDIZIONE
Palazzo Giureconsulti
22-23 ottobre 2012
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Sistema Blitz
e Just Metano
Il metano, proveniente da una o più
bombole, opportunamente collegate
fra loro, per mezzo della tubazione ad alta pressione, sulla quale è
presente anche la valvola di carica,
e della valvola di intercettazione”,
raggiunge il riduttore di tipo elettroassistito. Qui, grazie all’acqua
derivata dall’impianto di raffreddamento del motore, viene riscaldato,
e subisce una riduzione di pressione
da ca. 220 bar a quella di alimentazione del motore, e successivamente raggiunge il miscelatore, al fine di
essere opportunamente miscelato e
dosato con l’aria.
In luogo di una semplice centralina
di commutazione è necessario, sia
da un punto di vista funzionale sia
da un punto di vista normativo, l’impiego di un sistema di controllo della
carburazione composto da centralina di controllo e attuatore di flusso
(Step Motor su Just). Questi due
componenti, per poter essere installati, devono essere sottoposti dal
costruttore dell’impianto ad omologazione, in riferimento alla direttiva
antinquinamento in vigore.
Per la trasformazione della parte
“anteriore del veicolo” sono quindi
disponibili specifici kit composti da
un riduttore Elettro-assistito, da una
attuatore (o Step) per il controllo della portata di gas, da un miscelatore
e da una centralina elettronica.  Building automation ed energie rinnovabili
</html>
esterno. La messa a punto del dispositivo può essere effettuata sia
attraverso il commutatore e lo strumento di diagnosi “Diagnostic Box”
BRC, sia mediante l’uso di un PC
dotato di un software di programmazione ed interfaccia.
<a
34
Il sistema Just si differenzia dal Blitz
per la presenza di un attuatore dotato di step motor per il controllo della
portata di gas, che sostituisce l’attuatore classico e la vite di registro.
è inoltre dotato di una centralina
elettronica di tipo digitale.
La centralina elettronica si basa su un
hardware digitale, il quale utilizza l’architettura di un microcontrollore che
permette una grande flessibilità nella
gestione degli input che arrivano dai
vari sensori del motore e una efficace
gestione degli output dell’impianto a
gas. Il sistema JUST è stato concepito esclusivamente per la gestione
dell’attuatore “Step”. Esso è costituito
da un motorino passo passo il quale,
con il suo movimento, sposta in senso verticale un perno che ostruisce
il passaggio del gas al miscelatore.
Il movimento dell’attuatore è determinato dalla strategia di controllo
motore nei confronti dei vari sensori
di ingresso. Vista l’estrema rapidità
di decisione del sistema digitale, il
movimento dell’attuatore garantisce il
mantenimento costante del rapporto
stechiometrico corretto. Just gestisce
inoltre diversi funzioni quali: commutazione, safety, indicazione di livello,
emulazione segnale lambda.
La funzione di interruzione ed emulazione degli iniettori può essere
gestita da un eventuale emulatore
</td>
&nbsp
mutazione automatica da benzina a
gas. Il sistema Blitz agisce ad “anello
chiuso”, correggendo in tempo reale
il titolo della miscela aria/gas sulla
base delle informazioni che provengono dalla sonda lambda. Com’è
noto quest’ultima genera un segnale
in tensione che dipende dall’ossigeno
presente nei gas di scarico e fornisce
quindi una misura indiretta del titolo
della miscela (povera, stechiometrica, ricca), che permette alla centralina di agire, attraverso un opportuno
stadio di potenza, sull’attuatore di
controllo della portata di gas. Blitz è
stato concepito esclusivamente per
la gestione dell’attuatore brevettato
relativo al sistema stesso e non risulta assolutamente compatibile con
attuatori di altro genere. Il sistema
Blitz gestisce inoltre diverse funzioni
quali: commutazione, safety, indicazione di livello, emulazione segnale
lambda. La funzione di interruzione
ed emulazione degli iniettori può
essere gestita da un eventuale emulatore esterno. La centralina Blitz è
collegabile al dispositivo Diagnostic
Box che, tramite opportune barre led,
consente di effettuare la taratura del
sistema ed eventuali diagnosi. Sono
disponibili diverse versioni del sistema Blitz, che si differenziano fra loro
per la presenza o meno delle varie
funzioni precedentemente descritte.
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città digitale, città sostenibile
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prima edizione
organizzato da:
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La dott.ssa Barbara Covili, A.D. di ClickUtility, fotografata nella nuova sede
della società a Milano (MIX) con GEA, la sua bellissima coinquilina a 4 zampe.
Sullo sfondo un’opera artistica di Sandro Cabrini. A pagina 3 l’intervista concessa al Direttore Responsabile della rivista ing. Armando Zecchi.
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Seconda di copertina
Terza di copertina
Quarta di copertina
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Contro sommario sinistra
Contro elenco inserzionisti
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7 EDIZIONE
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