TEORIA DEL MICROBAROGRAFO ALFANI FERRUCCIO MOSETTI
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TEORIA DEL MICROBAROGRAFO ALFANI FERRUCCIO MOSETTI
TEORIA DEL MICROBAROGRAFO ALFANI FERRUCCIO MOSETTI 1. Microbarografi. — P e r misurare e registrare le oscillazioni ba- riche di ampiezza piccolissima (fino a miri Hg) con periodi di fra- zione di secondo, si usano i microbarografi, o variografi, cbe registrano il flusso dell'aria da un recipiente, per effetto delle variazioni della pressione esterna. I tipi più noti sono quelli di Scbmidt (°) ideato nei primi anni del secolo, quello costruito nel 1936 di P a d r e Alfani e di BenndorffZimmermann ( 2 ) 1938. II microbarografo di Scbmidt consiste in un recipiente della capacità di una cinquantina di litri, pieno di gas illuminante; esso comunica con un tubo per il quale vi è un flusso, dello stesso gas, regolato in modo da essere il più costante possibile e del valore di 2 o 3 cm : ! al sec. Il gas brucia in un sottile becco; rimanendo inalterata la qualità del combustibile, è ovvio cbe se il flusso rimane costante sarà pure costante la quantità di calore cbe viene trasmessa ad un piccolo termometro appeso ad un braccio di una bilancetta, cbe coll'altro braccio sostiene l'indice registratore. Col variare della pressione esterna parte del gas contenuto nel recipiente sarà sollecitato ad uscire e, sommandosi questo nuovo flusso a quello costante, vi sarà lina variazione nel momento d'inerzia del sistema oscillante, il quale appunto, con le sue oscillazioni rispeccbierà l'andamento della pressione. La sensibilità di tale strumento è tanto più grande quanto maggiore è la capacità del recipiente; manca una precisa teoria che leghi quantitativamente i vari fenomeni in questione. Il microbarografo di Benndorff e Zimmermann consiste in un grosso recipiente pieno d'aria, comunicante con l'esterno mediante un tulio di qualche centimetro di diametro. Nel tubo, mediante un filo di torsione coassiale, è sospesa una leggerissima elica a più palette connessa con uno specchietto, che serve a riflettere su di un registratore fotografico l'immagine di una fessura luminosa. Gli Autori dimostrarono che, almeno per piccoli spostamenti, l'altezza della traccia luminosa è proporzionale alla velocità di efflusso 420 FERRUCCIO MOSETTI del gas; e questa, a sua volta, dipende linearmente dalla variazione di pressione, sicché, in definitiva, detta E una costante, si h a : s=E dp dt ove s è lo spostamento della traccia, E l'ingrandimento statico dello strumento. Si dimostra pure facilmente che, quando la pressione varia con legge periodica, l'ingrandimento dinamico è dato dalla espressione: D f(i>-Jcos)s+orÀs con K — m o m e n t o resistente / = m o m e n t o d'inerzia m o m e n t o di torsione D = co — , con T periodo dell'onda di pressione. Questa formula dice che, a parità di E e delle altre grandezze in gioco, l'ingrandimento dinamico di un'onda è in generale tanto più piccolo quanto maggiore è la frequenza di essa. 2. Descrizione barografo del micro- Alfani. — Gli stru- menti Alfani sono di due tip i ; il p r i m o rispecchia K ) : degli ultimi struiti dallo uno variografi Sclimidt fonda su u n principio logo a quello della coe si ana- capsula m a n o m e t r i c a del Kònig usa. ta in acustica; zione avviene la registra- fotografica- m e n t e per mezzo di un raggio luminoso riflesso sulla c a r t a sensibile da uno specchietto connesso alla lamina vibrante. Questa è u n foglio di g o m m a tesa su u n a specie di i m b u t o c o m u n i c a n t e Fig. 1 con un recipiente della c a p a c i t à TEORIA DEI. IUICROBAROCRAFO ALFANI 421 di circa 50 litri. Il recipiente può esser chiuso completamente, o com u n i c a r e con l'esterno mediante un capillare, la cui funzione sarà esaminata nel seguito. In A m e r i c a questo strumento ha trovato largo impiego in ricerche del Macelwane ( 4 ) e del Benjoff, con varie modifiche nel sistema di registrazione (fig. 2). Alla lamina elastica, in luogo dello specchietto, è applicato un leggerissimo solenoide percorso da c o r r e n t e ; quando la capsula vibra, il solenoide segue fedelmente il m o t o di questa, e sviluppa in un secondario fisso u n a c o r r e n t e variabile proporzionale alla velocità di spostamento della lamina. L a c o r r e n t e indotta opportunamente amplificata passa in un com u n e strumento di misura a specchio, in m o d o c h e si possono registrare fotograficamente gli spostamenti di u n raggio luminoso. In questi tipi di microbarografo a l a m i n a elastica, la sensibilità diminuisce col tempo, p e r c h é varia l'elasticità della strazioni membrana; eseguite diversi non sono in regitempi regisfrdhre confronta- bili. Per ovviare a questo grave inconveniente, Silvio Polli ( 5 ) sostituì alla mem- b r a n a elastica un nuovo registratore c h i a m a t o « capsula i d r o p n e u m a t i c a ». Questa è una bacinella nella quale mente un metallica, penetra tubo assial- metallico connesso con tubo di gomm a ad un grosso recipiènte di « sensibilità ». Nella bacinella si mette un liquido inossidante e leggero, di so- Fig. 2 lito petrolio, fino ad un livello poco al di sotto dell'estremità r i o r e del tubo metallico L'estremità supe- (fig. 3). del tubo emergente dal petrolio è chiusa con una capsula cilindrica di leggerissima foglia di ottone, parzialmente immersa nel liquido. 422 FERRUCCIO MOSETTI Al v a r i a r e della pressione atmosferica m u t a quindi l'altezza della capsula sul livello del petrolio. Il b a r i c e n t r o di questa è connesso all'estremo di una bilancetta c h e porta, all'altro estremo, la punta registratrice. L'asse di rotazione è costituito da un sottilissimo filo d'acciaio contorto. Nello strumento funzionante nell'Osservatorio Geofisico di Trieste, l'ago registratore (un sottile filo di acciaio) è sospeso al- l'estremo libero della bilancetta e t r a c c i a il d i a g r a m m a su c a r t a affumicata. Il foglio, lungo 128 c m e alto 2 1 , è incollato alle estremità e sospeso su di un rullo girevole, c h e descrive un'elica cilindrica con velocità regolabile fra 9 e 22 min al minuto. Il t e m p o viene segnato mediante un'elettrocalamita, che ogni m i n u t o solleva per qualche istante l'ago. Il recipiente « di sensibilità » è costituito di due damigiane intercomunicanti, conte- nute in u n a cassa piena di 1' farina di legno, per isolazione termica. I due recipienti, oltre la capsula, che con comunicano con un capillare, il quale consente di limitare l'ingrandimento r » r •r, lunghe, di delle solito onde troppo ampie. 3. Teoria crobarografo del Alfani. mi— Quando la pressisone atF'S- 3 mosferica dal pe valore si discosta iniziale (che supponiamo eguale al valore iniziale della pressione interna p-, del recipiente) il gas contenuto tenderà a espandersi, o a comprimersi. Nel nostro caso, trattandosi di m i s u r a r e variazioni di pressione piuttosto lente, ed essendo il recipiente ben isolato t e r m i c a m e n t e , si potrà supporre valida la legge delle isoterme, p e r cui diremo che la variazione di volume del gas è legata a quella della pressione d a l l a : dv dp v P e poiché l'unica variazione di volume si ha proprio nell'innalzamento o abbassamento ds' della capsula i d r o p n e u m a t i c a , se con S si indica TEORIA DEI. IUICROBAROCRAFO ALFANI 423 la superficie di questa, sarà dv — S ds' cioè ds'=—— — dp p S [1] (il segno — indica che p e r un aumento della pressione esterna diminuisce l'altezza della capsula sul liquido). L a [ 1 ] dice c h e l'innalza- ta m e n t o della capsula, supponendo costante — , è proporzionale alla SP v variazione di pressione. Posto — — = S„ e considerando spostamenti -P finit' scriveremo, a meno di una costante, s'~S0 Ap cioè s'=Sa (pe—pi). L a costante So si determina sperimentalmente, provocando date differenze fra le due pressioni. Se r è la distanza fra il centro della capsula e l'asse di rotazione, l'angolo descritto dall'equipaggio mobile, e quindi anche dal pennino scrivente, sarà a= s' — r Detta poi r * la distanza tra la punta dell'indice e il centro oscillazione, lo spostamento s dell'indice, cioè l'altezza della di traccia registrata, sarà data da s=ar* , cioè s=s' 7"* — =S0r*Ap/r r In pratica si misura s, anziché s'; per cui Alla rotazione di un angolo a corrisponde un m o m e n t o M — —Ka— — K — r Ap Sicché l'equazione del m o t o del sistema oscillante, avendo indicato con 424 FERRUCCIO MOSETTI I il m o m e n t o (l'inerzia del sistema C il m o m e n t o resistente K il m o m e n t o di r i c h i a m o (o di torsione del filo) diventa Ia + Cà + Ku=—K—Ap Sarà utile ora m e t t e r nella [ 2 ] al posto di più conveniente. Essendo Ap [2] r Ap un'altra espressione la differenza tra la pressione esterna e la pressione interna, poiché pt varia oltre che per espansioni e compressioni successive causate dall'andamento periodico di pe, anche per il fatto c h e esiste un capillare per il quale più o m e n o lentamente parte del gas contenuto nel recipiente tende ad uscire, per determinare Ip bisognerà studiar p r i m a c o m e si evolve il fenomeno d'uscita del gas attraverso il capillare. P e r non r o m p e r e il filo della dimostrazione r i p o r t i a m o in Appendice c o m e si ricavano le due formule sottoriportate che ci danno l'espressione del variare del flusso nel tempo. Se la pressione esterna pc varia seguendo la legge (cot+6) p(t) = P + p0[cos la variazione del flusso dal capillare è a m e n o d'un segno inessenziale dn Meo ~T7 = V=TTT*P°sin . . . (cot+cP) • P e r la legge di Poiseuille è anche dm ut, \ at confrontando queste due relazioni si h a Ap=(pe—pi)— W — p a sin (cof+cp) yco2+^2 Sicché l'equazione del m o t o [ 2 ] dovrà diventare: Ia+Cà+Ka=—K — ; " pa sin (cct+cp) r \(o~-\-A~ Esiste, c o m e al solito, un integrale della [ 2 ' ] del tipo a = a 0 cos (coi + tì), p u r c h é si ponga [2'ì TEORIA «o = tgò IUICROBAROCRAFO ALFANI (1) KS„ /or-M* r 425 1 iCW+iK—Im2,* Cu> = Ia)*-K Consegue per la s0 — DEI. s=«r* KFn 03 / o [3] rP o ]/C2ù)s+(K—/cos)a r L ' i n g r a n d i m e n t o dinamico 2 del m i c r o b a r o g r a f o è dato da ^ _ r'AJ. ~~ CO_ [4] ~~ r / 7 > o ) + ( K - / c o V 2 T a l e ingrandimento è il prodotto di due t e r m i n i : il secondo di essi dipende dal flusso del gas dal capillare, il primo dal movimento del sistema m e c c a n i c o di registrazione. Se il capillare è chiuso, A = e 2 si riduce all'ingrandimento m e c c a n i c o „ r* r K:„ r /csar+(K—ho")[4'] 4. flusso APPENDICE. Studio di gas da un di un capillare. — Sia L un recipiente (fig. 4) pieno d'aria c h e c o m u n i c h i con l'esterno mediante un capillare c. Se la pressione p i nel recipiente è diversa da quella pc esterna, vi sarà un flusso attraverso il R capillare, per la legge di Poiseuille la quantità m di aria c h e attraversa il capillare nel t e m p o t è proporzionale alla differenza di pressione esistente f r a gli estremi, cioè Jt1 p~Pe <. rn - — -— r1 t 8i! I ove l'i è la viscosità del gas, r il raggio e l la lunghezza del capillare. Fig. 4 O, 426 FERRUCCIO MOSETTI Si deduce la velocità di efflusso: dm dt = 31 p e —pi — —r l . dm o anche dt 811 , ,, = M (p„—p,) avendo posto A f = ,-t 8 r4 r ., C -1 l Supponiamo che per il volume v del gas contenuto in L valga la legge delle adiahatiche. pi v f c = c o s t . = p i o vk„ [5] C o m e caso limite, per la lentezza del moto, le trasformazioni potrebb e r o essere isoterme; & soddisferà dunque alla disuguaglianza l<Sfc< —=1,41 Cy Differenziando la [ 5 ] si ottiene d p i +fyLdv=0 , [5'] in cui se q è la densità, dv= — dm Q Derivando ancora la [ 4 ] rispetto a t, a b b i a m o d~ m dt- _ rdpc , — M———M dt Pi dt r y ~i [6] e, tenuto conto che la [ 5 ' ] ci dà dp i kp, d n dt QV dt (ove il prodotto kp rappresenta il modulo adiabatico di comprensi- bilità); avendo posto QV (in p r i m a approsimazione A può essere ritenuta costante) la [ 6 ] venta M" AM' = d ; M (—EL dt . [7] di- TEORIA DEI. IUICROBAROCRAFO ALFANI 427 D u e casi interessanti si presentano nell'integrazione di questa equa- zione. 1) L a pressione esterna si mantenga c o s t a n t e ; si provoca artificialmente ( p e r es. iniettando del gas nel recipiente) uno squilibrio nella pressione i n t e r n a ; vale allora l'equazione omogenea m" + Am' = O , I ' c h e integrata dà la legge con cui esce, dal capillare, il gas i n i e t t a t o : m = ma e " A t [8] 2) L a pressione esterna varia con la legge p = po sin co t, da cui p' = co po cos o) t. A v r e m o l'espressisone m" -f- Am' = M wp0 cos co t . P o i c h é il termine transiente dell'integrale (dato dall'integrale dall'omogenea associata alla [ 7 ] ) diventa in breve tempo trascurabile, la soluzione è data dall'integrale particolare m = m0 cos (ajt-j-cp) [9] in cui ™o = , M Po Va>*-M2 A cp=arctg — co Si deduce a meno del segno M co . , , . Po Sin (cot+q.) ]/co2+^(- dm • dt . Si conclude c h e se la pressione esterna varia con legge r-.m [10] sinusoidale, a n c h e la velocità del flusso del gas nel capillare sarà regolata da una legge analoga, avrà lo stesso periodo dell'onda di pressione, grandezza decrescente col crescere della frequenza e uno sfasamento cp dipen- dente dalla frequenza dell'onda entrante e dalle caratteristiche del gas e del recipiente. 5. Conclusione. — L a formula [3] ci dice che quando la pres- sione da un valore iniziale p„ si evolve nel tempo seguendo u n a legge del tipo p{t)=P+pa cos (cot+cp) , 129 FERRUCCIO MOSETTI la t r a c c i a segnata dall'ago sul foglio registratore sarà data dalla fun- :(t)= KSn (1) yco +^ 2 r s ycsco2 + (K—/co8)2 p„ COS (ctìt-fft) Z con {} generalmente di- cm mb versa daqp. A parità delle al- 60 tre grandezze, piezza strata è tanto 50 l'am- dell'onda regi- minore quanto più aperto è il capillare 40 (vedasi a tal proposito il grafico 2), e questo vale tanto più quanto più grande è il A - 0N M 50 periodo. 0,25 _ ' n R7 20 L'ampiezza stessa, a parità pertura, varia periodo e —~-JJ22 10 di a- con il precisamen- te cresce fino al periodo di risonanza canico, 0 2 S 4S ÓS 8 10S S per mec- cui si ha 1 Grafico 1 - Sensibilità dello strumento per piccoli periodi dell'onda entrante e per varie a p e r t u r e del capillare T= e poi descresce asintoticamente avvicinandosi allo 0 per T »—• c o m e dimostrano i grafici l e i bis. Inoltre poiché la pressione non varia secondo u n a sola frequenza, m a secondo uno spettro di n frequenze, i II P-f- p(t)= i=l p, cos (cOjt-f-qpj) la registrazione risulterà ancora data da un'espressione c o m e la [ 3 ] p u r di sostituire alla P-\-pa cos la P-j- i=n p s cos (cojf+qpi) i=l cui però ogni onda componente viene amplificata della quantità coi (cot+fp) K S„ } / m r + A 2 YC»cOi*+(K-/cOi 2 r in TEORIA DEI. IUICROBAROCRAFO ALFANI 429 e sfasata di un certo angolo Cfi= C (Oj • W—K L a registrazione insomma potrà a p p a r i r e di una f o r m a che è completamente diversa dal reale aspetto della funzione p ( t ) , nel senso che registrazioni ottenute nelle medesime circostanze con due o più strumenti non saranno eguali, a m e n o che tutti questi strumenti abbiano le medesime costanti / , K, C e A. Solo il periodo r i m a n e invariato nella registrazione. Sicché, se noi volessimo avere il reale aspetto della I ctn mb 30 20 10 0 0 3 0 s 60" 100" 200' 300s 400" 500s 6C0 S T Grafico 1 bis - Sensibilità del m i c r o b a r o g r a f o per periodi maggiori e per le varie aperture del capillare p(t) d o v r e m m o sottoporre il d i a g r a m m a all'analisi periodale, e fare poi la sintesi delle componenti ottenute, dopo averle amplificate ognuna per u n coefficiente, e sfasate di un certo angolo. R i g u a r d o alle varie misure c h e necessitano per la t a r a t u r a dell'apparecchio, diremo c h e A si può ottenere dalla [ 8 ] m i s u r a n d o il tempo in cui si dimezza l'ordinata della curva esponenziale registrata, e risolvendo l'equazione corrispondente. / , C, e K si determinano c o m e d'uso, r i c a v a n d o il periodo e il decremento logaritmico delle oscillazioni libere dello strumento, ricorrendo a qualche artificio o a una misura diretta p e r ottenere t r e incognite delle (preferibilmente la / ) . Si nota a n c o r a c h e il m o m e n t o di r i c h i a m o K non dipende solo dalla torsione del filo, m a anche dall'aria c h e vien compressa nel recip i e n t e ; esso dipende dunque dal volume di questo; con semplici posizioni e passaggi si ha c h e questa dipendenza è data almeno in p r i m a approssimazione dalla K = K " V + [ 1 1 ] 430 FERRUCCIO MOSETTI I Grafico 2 - Sensibilità in funzione dell'apertura del capillare p e r alcuni del p e r i o d o delle o n d e b a r i c h e Grafico 3 - Il p e r i o d o p r o p r i o del m i c r o b a r o g r a f o del recipiente connesso in funzione della valori capacità dove K° dipende solo dalla torsione del filo, S è la sezione del tubo d'uscita collegato al recipiente, v il volume di questo e pk il modulo di compressibilità adiabatica dell'aria. Grafico 4 • Registrazioni ottenute col m i c r o b a r o g r a f o di v a r i a direzione in c o r r i s p o n d e n z a di venti FERRUCCIO 432 MOSETTI Così anche il periodo proprio di oscillazione dello strumento varia con il volume secondo la : T= 2 * 1 pk +• V [12] SM. È questa la comune formula meccanica che lega T a / , C, K ove al posto di K si è messa la [ 1 1 ] ; a indica il decremento logaritmico, che in prima approssima- zione si può supporre costante (nel grafico [ 3 ] diamo la curva teorica T = T ( v ) e la sua approssimazione pratica, definita dai puntini); S„ è una costante che si ottiene misurando lo spostamento ottenuto per una nota variazione di pressione , mento 8 - di 28cm (p c —pi) nel nostro stru- . 1 mb Nei grafici 2, 1 e 1 bis si mostra come varia l'ingrandimento S in funzione di A e di T. Già da parecchi mesi sono in corso presso l'Osservatorio Geofisico di Trieste osservazioni col microbarografo; dallo studio di queste si tende a cercare se e quali legami esistono tra le onde registrate e lo stato del tempo. I primi risultati ottenuti saranno esposti in un prossimo lavoro. Riportiamo, a puro titolo di esempio, alcune registrazioni microbarografiche per vari tipi di venti, tutti della velocità di 30 k m / h . Istituto Naz. di Geofisica — Osserv. di Trieste — Maggio 1951. BIBLIOGRAFIA ( ! ) ALFANI: SU di un M e t e o r . pratica, anno X X I n. 3, P e r u g i a microbarografo. 1940. ( 2 ) BENNDORFF-ZIMMERMANN: Meteorol. Zeitschr. Uber ein neuen einfachen Luftdruckvariographe. 1938. ( 3 ) COUVOISIER: Vber Luftdruckvariographen und Ar- Lujtdruckscluvnnkungen. cliiv. fiir M e t e o r . Geopli. und B i o k l i m . S e r i e A B d I, H F 1 W i e n 1948. Institute of T e c h n o l o g y Coli.) : Investigation sphere. 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