Gruppo Editoriale L`Espresso
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Gruppo Editoriale L’Espresso Società per azioni Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2015 Gruppo Editoriale L’Espresso Società per azioni Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2015 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Indice Financial Highlights 9 Relazione sulla gestione del Consiglio di Amministrazione al 31 dicembre 2015 Risultati economico-finanziari del Gruppo Espresso al 31 dicembre 2015 Andamento del mercato Andamento della gestione del Gruppo Espresso nell’esercizio 2015 Risultati per area di attività Principali eventi successivi alla chiusura dell’esercizio e prevedibile evoluzione della gestione Risultati economico-finanziari consolidati al 31 dicembre 2015 Risultati della Capogruppo Gruppo Editoriale L’Espresso SpA al 31 dicembre 2015 Prospetto di raccordo tra i dati del bilancio della Capogruppo e i dati del bilancio consolidato Principali rischi e incertezze cui Gruppo Editoriale L’Espresso SpA e il Gruppo Espresso sono esposti Attestazione ai sensi dell’art. 37 della Delibera Consob n. 16191/07 (Regolamento Mercati) Altre informazioni Proposta di destinazione dell’utile dell’esercizio 2015 13 13 13 14 18 20 29 32 32 35 36 37 Informativa ai sensi del Regolamento Consob n. 11971 41 Relazione sul Governo Societario e gli assetti proprietari 51 Bilancio consolidato del Gruppo Espresso al 31 dicembre 2015 Situazione Patrimoniale-Finanziaria Conto Economico e Conto Economico Complessivo Rendiconto Finanziario Prospetto delle variazioni di Patrimonio Netto Note al bilancio consolidato del Gruppo Espresso Allegati Attestazione del bilancio consolidato ai sensi dell’art. 154 bis del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 Relazione della Società di Revisione sul bilancio consolidato 93 94 95 96 99 167 173 177 Bilancio di esercizio della Gruppo Editoriale L’Espresso SpA al 31 dicembre 2015 Situazione Patrimoniale-Finanziaria Conto Economico e Conto Economico Complessivo Rendiconto Finanziario Prospetto delle variazioni di Patrimonio Netto Note al bilancio di esercizio della Gruppo Editoriale L’Espresso SpA Attestazione del bilancio di esercizio ai sensi dell’art. 154 bis del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 Relazione del Collegio Sindacale Relazione della Società di Revisione sul bilancio di esercizio 180 181 182 183 187 243 247 257 5 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Denominazione Sociale Gruppo Editoriale L’Espresso Società per Azioni Capitale Sociale Euro 61.805.893,20 Codice fiscale e Iscrizione Registro Imprese di Roma n. 00488680588 Partita IVA n. 00906801006 Sede Sociale Sede Secondaria Roma, Via Cristoforo Colombo, 98 Roma, Via Cristoforo Colombo, 90 Il Consiglio di Amministrazione: Presidente Carlo De Benedetti Amministratore delegato Monica Mondardini Consiglieri Massimo Belcredi Agar Brugiavini Alberto Clò Rodolfo De Benedetti Francesco Dini Silvia Merlo Elisabetta Oliveri Luca Paravicini Crespi Michael Zaoui Il Collegio Sindacale: Presidente Stefania Mancino Sindaci Effettivi Pietro Manzonetto Marina Scandurra I Revisori Contabili Deloitte & Touche SpA 7 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Financial Highlights Principali dati economici (milioni di euro) Ricavi Margine operativo lordo Risultato operativo Risultato ante imposte Risultato netto Anno 2014 643 60 30 28 9 Anno 2015 605 48 30 5 17 31-dic-14 602 567 31-dic-15 601 590 565 588 2 2 (34) - (11) - Anno 2014 2.310 2.366 Anno 2015 2.183 2.250 Anno 2014 4,6% 5,0% 1,5% Anno 2015 5,0% 5,1% 2,9% Principali dati patrimoniali/finanziari (milioni di euro) Capitale investito netto Patrimonio netto di Gruppo e di terzi Patrimonio netto di Gruppo Patrimonio netto di terzi Posizione finanziaria netta Dividendi distribuiti Personale Dipendenti alla fine del periodo (a perimetro omogeneo) Dipendenti medi (a perimetro omogeneo) Principali indicatori ROS (Risultato operativo/Fatturato) ROCE (Risultato operativo/Capitale Investito) ROE (Utile netto/Patrimonio netto) 9 Relazione del Consiglio di Amministrazione | Relazione del Consiglio di Amministrazione Gruppo Editoriale L’Espresso Relazione del Consiglio di Amministrazione al 31 Dicembre 2015 Risultati economico-finanziari del Gruppo Espresso al 31 dicembre 2015 Risultati consolidati (€mn) Anno 2014 Anno 2015 Fatturato, di cui: • diffusione • opzionali • pubblicità • diversi Margine operativo lordo Risultato operativo Risultato netto, di cui: Risultato netto attività destinate a continuare 643,5 232,9 32,8 365,6 12,1 59,8 29,9 8,5 605,1 218,0 28,3 346,0 12,8 47,5 30,5 17,0 11,9 6,8 (3,3) 10,3 31 dicembre 2014 31 dicembre 2015 Risultato attività cessate e destinate alla dismissione (€mn) Posizione finanziaria netta Patrimonio netto di Gruppo e di terzi • patrimonio netto di Gruppo • patrimonio netto di terzi Dipendenti (34,2) 567,4 565,4 2,0 2.310 (10,7) 590,4 588,4 2,0 2.183 Andamento del mercato Nel 2015 gli investimenti pubblicitari complessivi (dati Nielsen Media Research) hanno mostrato un calo dello 0,5% rispetto al 2014; sebbene l’evoluzione sia ancora negativa, la flessione risulta meno accentuata di quella registrata nell’esercizio precedente (-2,5%). Per mezzi, la pubblicità su stampa ha subito una flessione del -5,7%; televisione ed internet hanno conseguito una raccolta sostanzialmente stazionaria rispetto al 2014 (+0,7% e -0,7% rispettivamente) ed infine la radio ha riportato un significativo incremento (+8,8%). Per quanto riguarda la pubblicità su stampa, la flessione del 2015 (-5,7%) è minore di quanto riscontrato nel precedente esercizio (-8,5%): in particolare, il calo della raccolta locale si attesta al -5,6% (-9,3% nel 2014) e quello della raccolta nazionale al -5,7% (-8,2% nel 2014). Quanto alle diffusioni, i dati ADS (Accertamento Diffusione Stampa) indicano per il 2015 un calo delle vendite dei quotidiani dell’8,7%, in leggera attenuazione rispetto al trend registrato nel 2014 (-11,4%). Andamento della gestione del Gruppo Espresso nell’esercizio 2015 Il Gruppo ha chiuso il 2015 con un risultato netto positivo pari a 17,0mn. I ricavi consolidati del Gruppo, pari a 605,1mn, hanno registrato un calo del 6,0% rispetto al 2014 (643,5mn). I ricavi diffusionali pari a 218,0mn, hanno mostrato una flessione del 6,4% rispetto all’esercizio precedente (232,9mn), in un mercato che, come sopra riportato, continua a registrare una significativa riduzione delle copie diffuse di quotidiani (-8,7%). La Repubblica, sulla base dei dati ADS, si è confermato quale primo quotidiano d’informazione per copie vendute in edicola, abbonamenti e altri canali di legge, e, sulla base dei dati Audipress (Indagine 2015/III) ha registrato 2,2 milioni di lettori giornalieri dell’edizione tradizionale. I quotidiani locali, la cui readership media giornaliera in base alle rilevazioni Audipress ammonta a 2,9 milioni di lettori, hanno registrato un calo delle diffusioni significativamente meno pronunciato di quello settoriale. Infine, per quanto riguarda le edizioni digitali delle testate del Gruppo, nel 2015 si sono registrati 93 mila abbonati medi. I ricavi pubblicitari senza le concessioni di terzi, hanno registrato un calo del 4,2%; le | 13 14 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Relazione del Consiglio di Amministrazione tendenze sono contrastanti: se la raccolta su stampa riflette l’andamento ancora negativo del mercato, radio ed internet hanno mostrato una dinamica positiva. La radio è cresciuta del 5,7%, con incrementi a due cifre di m2o. Internet, in controtendenza rispetto al mercato, ha registrato una crescita del 2,0% sostenuta anche dal confermato posizionamento di leader di Repubblica.it, la cui Total Digital Audience media nel 2015 ammonta a 1,6 milioni di utenti unici giornalieri, con un distacco del 30% sul secondo sito; buono anche l’andamento dei siti dei quotidiani locali la cui Total Digital Audience media è stata di 406 mila utenti unici giornalieri. I costi sono scesi del 5,8%, con una riduzione sostanzialmente analoga a quella dei ricavi; sono diminuiti in particolare i costi fissi industriali (-12,0%), grazie al proseguimento delle attività di riorganizzazione della struttura produttiva del Gruppo, i costi di logistica e distribuzione (-7,5%), per la razionalizzazione operata sui trasporti, ed i costi di gestione e amministrazione (-4,1%), grazie alle misure adottate per il contenimento del costo del lavoro e delle spese generali. Il margine operativo lordo consolidato è stato pari a 47,5mn; tenuto conto che esso include 10,8mn di oneri per riorganizzazioni, il margine operativo risulta sostanzialmente in linea con quello dell’esercizio precedente (59,8mn). di finanziamento finalizzato nel corso dell’esercizio 2014. Nell’esercizio 2015 si è proceduto ad effettuare una svalutazione di 17,1mn della partecipazione detenuta in Persidera sulla base delle risultanze dell’impairment test. Inoltre, a fine gennaio 2015 è stata perfezionata la cessione del canale televisivo DeejayTV a Discovery Italia, dando luogo ad una plusvalenza di 10,4mn, classificata tra le attività cessate. Il risultato netto consolidato è stato pari a 17,0mn rispetto ai 8,5mn dell’esercizio precedente e ha beneficiato della rideterminazione del fondo imposte differite sulla base della nuova aliquota Ires al 24% introdotta dalla Legge di Stabilità 2016. L’indebitamento finanziario netto consolidato, al 31 dicembre 2015 ammonta a 10,7mn; l’avanzo finanziario è stato pari a 23,5mn. L’organico del Gruppo ammonta al 31 dicembre 2015 a 2.183 dipendenti inclusi i contratti a termine; l’organico medio del 2015 è inferiore del 4,9% rispetto a quello dell’esercizio precedente. Risultati per area di attività Divisione Repubblica L’attività Il risultato operativo consolidato è stato pari a 30,5mn, contro 29,9mn del 2014. La redditività per area di attività mostra una buona tenuta per i quotidiani ed un incremento per le radio. Gli oneri finanziari sono scesi da 14,9mn del 2014 agli attuali 8,8mn, grazie alla riduzione dell’indebitamento ed al nuovo programma La “Divisione Repubblica” comprende l’attività di produzione, realizzazione e commercializzazione dei prodotti editoriali relativi alla testata la Repubblica (quotidiano nazionale, 9 edizioni locali ed i supplementi settimanali Affari&Finanza, Il Venerdì e D). La divisione non comprende l’attività digitale legata al quotidiano che è riportata nella divisione digitale. | Relazione del Consiglio di Amministrazione Gruppo Editoriale L’Espresso Sulla base dei dati ADS (Anno 2015) la Repubblica, con 275,3 mila copie medie cartacee diffuse in totale, di cui 236,7 mila vendute in edicola ed in abbonamento, si conferma come primo quotidiano per vendite; inoltre, sulla base degli ultimi dati Audipress (Indagine 2015/III) registra 2,2 milioni di lettori giornalieri dell’edizione tradizionale. Il mercato dei quotidiani Nel 2015 le vendite in edicola ed in abbonamento dei quotidiani sono scese dell’8,7%; i giornali nazionali hanno registrato una contrazione delle vendite dell’11,0% (elaborazione interna basata su dati ADS). La raccolta pubblicitaria sui quotidiani è scesa del 6,6% e sui quotidiani nazionali del 4,3%, con la pubblicità nazionale in calo del 5,9% e quella locale e le altre tipologie dello 0,8% (FCP). Principali dati economici della divisione* (€mn) Anno 2014 Anno % 2015 2015/2014 Fatturato 214,5 200,1 Costi operativi e per il personale (209,4) (193,4) Margine operativo lordo 5,2 6,7 Ammortamenti e svalutazioni (2,2) (3,3) Risultato operativo 2,9 3,5 * esclusi ricavi e margini dei prodotti opzionali -6,7% -7,6% +30,3% +46,1% +18,2% I ricavi complessivi della divisione sono pari a 200,1mn, in flessione del 6,7% rispetto ai 214,5mn del 2014, principalmente a causa della raccolta pubblicitaria. I costi sono diminuiti del 7,6% rispetto a quelli dell’esercizio precedente, grazie alla riduzione dei costi industriali, di distribuzione e di gestione e amministrazione. Il risultato operativo è pari a 3,5mn, a fronte di 2,9mn nel 2014. Si segnala, infine, che i prodotti opzionali commercializzati dalla divisione, non com- presi nei dati di cui sopra, hanno registrato un fatturato di 23,6mn rispetto ai 26,1mn del 2014. Divisione Quotidiani Locali L’attività La divisione comprende le 18 testate locali edite dal Gruppo, che raggiungono quotidianamente 2,9 milioni di lettori (Audipress 2015/III) in 10 diverse regioni italiane. Nel 2015 la diffusione complessiva si è attestata a 316,9 mila copie medie ad uscita con un calo del 7,3% rispetto al 2014, mostrando un’evoluzione migliore di quella dell’intero comparto. Il mercato dei quotidiani locali Nel 2015 i quotidiani locali hanno registrato un calo delle vendite in edicola ed in abbonamento dell’8,5% sull’anno precedente (elaborazione interna basata su dati ADS), più contenuto di quello dei quotidiani nazionali (-11,0%). La raccolta pubblicitaria è diminuita del 6,2% (fonte FCP), dato sostanzialmente in linea con quello dell’intero comparto dei quotidiani (-6,6%) ma più negativo di quello dei giornali nazionali (-4,3%). Principali dati economici della divisione (€mn) Anno 2014 Anno % 2015 2015/2014 Fatturato * 170,4 158,0 Costi operativi e per il personale (141,5) (131,7) Margine operativo lordo 28,9 26,3 Ammortamenti e svalutazioni (22,0) (8,4) Risultato operativo 6,9 17,9 * al netto dei ricavi intragruppo -7,3% -6,9% -8,9% -61,7% n.s. I ricavi complessivi dei quotidiani locali del Gruppo ammontano a 158,0mn, in calo del 7,3% rispetto al 2014. | 15 16 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Relazione del Consiglio di Amministrazione I costi sono stati ridotti del 6,9% rispetto all’anno precedente, con importanti economie nelle aree industriali, redazionali e di gestione e amministrazione. Il risultato operativo ammonta a 17,9mn rispetto ai 6,9mn dell’esercizio 2014 che includeva 14,4mn di svalutazioni sui valori degli avviamenti delle testate a seguito delle verifiche di impairment test. Prescindendo da tale componente, il risultato della divisione mostra comunque una buona tenuta. Divisione Periodici L’attività La “Divisione Periodici” include le testate L’Espresso, National Geographic, Limes, Micromega e le Guide de L’Espresso. In base alle ultime rilevazioni Audipress (Indagine 2015/III), L’Espresso si è confermato al primo posto tra i newsmagazines con 1,5 milioni di lettori. Il mercato dei periodici Nel 2015 il settore dei periodici ha registrato una contrazione delle diffusioni del 13,4% per quanto riguarda i settimanali e del 12,6% per i mensili (elaborazione interna basata su dati ADS). La raccolta pubblicitaria ha registrato una flessione del 4,1%, mostrando un’evoluzione lievemente meno negativa di quella dell’intero comparto stampa (-5,7%). Tra i periodici, l’andamento dei newsmagazines è risultato particolarmente critico, con una raccolta in calo del 9,8% (dati FCP). Principali dati economici della divisione* (€mn) Anno 2014 Anno % 2015 2015/2014 Fatturato 26,1 23,5 Costi operativi e per il personale (31,7) (29,6) Margine operativo lordo (5,6) (6,1) Ammortamenti e svalutazioni (0,2) (0,2) Risultato operativo (5,8) (6,3) * esclusi ricavi e margini dei prodotti opzionali -9,9% -6,8% -7,6% +27,7% -8,2% I ricavi complessivi della divisione sono pari a 23,5mn, in flessione del 9,9% rispetto al 2014. I costi sono diminuiti del 6,8% rispetto all’esercizio precedente, grazie al contenimento di tutte le principali voci di spesa e alla riduzione dell’organico giornalistico de L’Espresso, avvenuta nel corso del 2014. La divisione registra un risultato operativo negativo per 6,3mn (-5,8mn nell’esercizio 2014). Si segnala, infine, che i prodotti opzionali commercializzati dalla divisione, non compresi nei dati di cui sopra, hanno registrato un fatturato di 3,3mn rispetto ai 4,1mn del 2014. Divisione Digitale L’attività La “Divisione Digitale” gestisce il business digitale del Gruppo Espresso; l’attività riguarda tutti i brand del Gruppo e si sviluppa attraverso tutte le piattaforme tecnologiche: siti web, applicazioni mobili per smartphone, tablet e smartTV. Secondo la ricerca Audiweb, che rileva i dati di “Total Digital Audience”, ovvero i comportamenti di navigazione degli utenti non solo da PC ma anche da dispositivi smartphone e tablet, il Gruppo Espresso, con una media di 2,2 milioni di utenti unici al giorno e di 13,8 milioni di utenti unici al mese sull’insieme dei suoi siti, si | Relazione del Consiglio di Amministrazione Gruppo Editoriale L’Espresso afferma come il decimo operatore dell’intero mercato digitale italiano (compresi i fornitori di servizi e piattaforme come Google, Facebook, Whatsapp, Amazon, ecc.) ed il primo tra gli editori tradizionali. Repubblica.it si conferma primo sito di informazione italiano con 1,6 milioni di utenti unici nel giorno medio ed un distacco rispetto al secondo sito di informazione del 29%, in progressiva crescita (+33% nell’ultimo trimestre e +36% nel mese di dicembre). Nel corso del 2015 lo sviluppo tecnologico su Repubblica.it è stato focalizzato sulle versioni per smartphone del sito, versioni che hanno favorito la crescita dell’utenza mobile: nel 2015 tale componente ha raggiunto i 550 mila utenti unici giornalieri con un incremento del 18% rispetto all’anno precedente. Inoltre, da ottobre, l’offerta per smartphone si è arricchita dell’applicazione “Repubblica Sport Livescore” che offre i risultati in diretta dei principali sport e che consente di ricevere notifiche in tempo reale relative a centinaia di eventi sportivi che si tengono in Italia e nel mondo. Relativamente ai Quotidiani Locali, l’insieme dei siti ha registrato una Total Digital Audience media di 406 mila utenti unici giornalieri (dati AWDB), con un peso del traffico mobile nel mese di dicembre pari al 40% del totale (nel corso dell’anno tutte le testate sono state dotate di un sito mobile). Il 2015 ha visto, inoltre, un ulteriore rafforzamento delle posizioni dei marchi del Gruppo sui social network: attualmente le pagine del Gruppo Espresso assommano oltre 18,5 milioni di followers su Facebook e Twitter. Gli utenti provenienti dai social network sui vari siti del Gruppo, che erano pari a 626 mila al giorno in media nel 2014, sono diventati 1,2 milioni in media nel 2015. In particolare Repubblica resta il primo quotidiano italiano per numero di fan su Facebook (2,5 milioni) e Twitter (2 milioni) ed uno dei primi a livello internazionale per tasso di coinvolgimento dei lettori. Nel 2015 è proseguita l’attività di costruzione di un polo di intrattenimento digitale di Gruppo che ha consentito di raggiungere una prima importante tappa di sviluppo per Deejay. Il nuovo sito web e il nuovo modello organizzativo, con una redazione digitale dedicata e sinergie più forti con le strutture centrali di Visual Desk e tecnologia del Gruppo, hanno consentito in due anni di triplicare l’audience digitale. Il sito di Deejay nel 2015 è stato visto da una media di 129 mila utenti nel giorno e 1,5 milioni nel mese (dati AWDB). Oltre agli sviluppi del sito web, a febbraio 2015, Deejay ha lanciato una nuova applicazione che è il primo passo per affermare un modello di ‘radio on demand’ distribuito su tutte le piattaforme digitali: dagli smartphone, ai sistemi digitali delle automobili, alle tv connesse, per arrivare infine ai dispositivi indossabili (wearable). Infine, le attività premium legate agli abbonamenti dell’edicola digitale sono sostanzialmente in linea rispetto al 2014 e il numero degli abbonati al prodotto Sfoglio rimane costante. A settembre è stato lanciato il nuovo sito limesonline, completamente rivisto in termini di contenuti e di proposizione, passando da gratuito a pagamento. Principali dati economici della divisione (€mn) Anno 2014 Fatturato 53,7 Costi operativi e per il personale (46,9) Margine operativo lordo 6,8 Ammortamenti e svalutazioni (0,7) Risultato operativo 6,1 Anno % 2015 2015/2014 51,9 (47,7) 4,2 (0,6) 3,5 -3,3% +1,8% -38,7% -10,1% -42,0% I ricavi della divisione sono pari a 51,9mn (53,7mn nell’esercizio 2014). A fronte di una crescita del fatturato pubblicitario del 2% si riducono i ricavi da vendita di copie digitali legate ad iniziative promozionali. I costi, aumentati dell’1,8%, riflettono l’impegno nello sviluppo e nella promozione dei prodotti. | 17 18 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Relazione del Consiglio di Amministrazione Il risultato operativo è pari a 3,5mn, con una redditività del 6,8%; la flessione del risultato rispetto al 2014 si deve alla debolezza del mercato pubblicitario, a fronte della quale il Gruppo ha comunque ritenuto di mantenere la propria strategia di investimento per lo sviluppo dei prodotti digitali su tutte le piattaforme. Principali dati economici della divisione Divisione Radio Il fatturato delle radio del Gruppo ha registrato una crescita complessiva del 5,7%. (€mn) Anno 2014 Fatturato 54,6 Costi operativi e per il personale (42,6) Margine operativo lordo 12,0 Ammortamenti e svalutazioni (2,2) Risultato operativo 9,7 Anno % 2015 2015/2014 57,7 (43,3) 14,4 (2,6) 11,8 +5,7% +1,6% +20,2% +15,1% +21,4% L’attività Il “comparto Radio” del Gruppo comprende le tre emittenti nazionali Radio Deejay, Radio Capital e m2o. In base all’ultima indagine Radio Monitor (Anno 2015) le tre radio del Gruppo confermano buoni risultati di ascolto: nel giorno medio, Radio Deejay ha raggiunto 4,6 milioni di ascoltatori; Radio Capital e m2o hanno registrato entrambe un’audience di 1,7 milioni. Il mercato delle radio Secondo la rilevazione Radio Monitor il totale degli ascoltatori giornalieri oltre i 14 anni d’età si attesta a 35,0 milioni rispetto ai 34,3 milioni della precedente indagine (Radio Monitor Anno 2014). La raccolta pubblicitaria su radio ha mostrato nel 2015 una crescita significativa (+8,8%), con andamenti positivi su tutti i settori merceologici. I costi si sono mantenuti sostanzialmente invariati rispetto al 2014. Il risultato operativo è pari a 11,8mn, con una crescita del 21,4% rispetto ai 9,7mn dell’esercizio precedente e con una redditività del 20,5%. Principali eventi successivi alla chiusura dell’esercizio e prevedibile evoluzione della gestione Nel 2015 l’evoluzione del settore è restata problematica: per le diffusioni di quotidiani e periodici l’andamento è in linea con quello dell’esercizio precedente, mentre il mercato pubblicitario ha registrato nuovamente un calo ma molto più contenuto di quello del 2014. Malgrado quanto sopra, il Gruppo ha mantenuto una redditività in linea con quella dell’esercizio precedente grazie all’evoluzione positiva della radio ed alla tenuta dei risultati della stampa, i cui costi di gestione sono stati ridotti in misura tale da compensare il calo dei ricavi, inesorabilmente derivante dai trend di mercato. Il Gruppo ha confermato la leadership della propria attività digitale e Repubblica.it è indiscutibilmente il primo sito di informazione in Italia ed uno dei più rilevanti su scala internazionale. Infine nel corso dell’esercizio 2015, il Gruppo ha concluso il riassetto delle proprie attività | Relazione del Consiglio di Amministrazione Gruppo Editoriale L’Espresso televisive: dopo la creazione nel 2014 di Persidera, insieme a Telecom Italia Media, quale operatore di rete in cui sono confluiti i MUX del Gruppo Espresso e di TIMB, in gennaio 2015 All Music, editore della televisione nazionale generalista DeejayTV, è stata ceduta a Discovery Italia, mantenendo comunque sul canale alcune produzioni del Gruppo. Relativamente a quest’ultima operazione, si ricorda che era in sospeso l’assegnazione definitiva dell’LCN 9 alla società All Music; in data 1 febbraio 2016 la Corte di Cassazione ha sancito la legittimità del precedente piano di assegnazione definito dall’AGCOM e pertanto si attende ora l’attuazione di tale piano da parte del Ministero dello Sviluppo Economico che si concluderà con l’assegnazione definitiva degli LCN. Qualora venisse confermata l’attuale assegnazione provvisoria del canale 9, il Gruppo Espresso in base all’accordo siglato con Discovery beneficerà di un corrispettivo aggiuntivo, allo stato non riflesso in bilancio a causa delle incertezze ancora sussistenti circa la definitiva assegnazione. Per quanto riguarda l’evoluzione dei primi mesi del 2016, le evidenze ad oggi disponibili non consentono di prevedere evoluzioni di mercato significativamente diverse da quelle che hanno caratterizzato il 2015; il bimestre gennaio-febbraio 2016 ha fatto registrare un andamento della raccolta pubblicitaria di Gruppo leggermente positivo ma l’evoluzione non può ritenersi allo stato consolidata. | 19 20 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Relazione del Consiglio di Amministrazione Risultati economico-finanziari consolidati al 31 dicembre 2015 Si ricorda che il 30 giugno 2014 si è perfezionata l’integrazione tra le attività di operatore di rete di Rete A e Telecom Italia Media Broadcasting (TIMB), controllata da Telecom Italia Media. L’integrazione è stata realizzata mediante conferimento del 100% delle azioni di Rete A in TIMB; ad esito di tale conferimento, TIMedia ed il Gruppo Espresso detengono rispettivamente il 70% e il 30% delle azioni di “Persidera”, nuovo nome di TIMB. Il 30 gennaio 2015 si è, altresì, perfezionato il passaggio di proprietà di All Music, società del Gruppo editrice della televisione nazionale generalista DeejayTV, al nuovo editore Discovery Italia Srl. Alla luce delle predette operazioni e ai sensi dell’IFRS 5 - Attività destinate alla vendita e Discontinued Operation, l’insieme delle due società rappresentati il business televisivo del Gruppo era stato qualificato, già nel bilancio 2014, come “Discontinued Operation” e come tale rappresentato in bilancio. Tale rappresentazione ha comportato nell’esercizio 2015, in linea con l’esercizio 2014, che le voci di conto economico relative alle società fino alla data di effettiva contribuzione sono state classificate nell’unica voce “Risultato attività cessate e destinate alla dismissione”, e ha determinato il deconsolidamento patrimoniale di All Music dal 30 gennaio 2015 e l’esposizione nel rendiconto finanziario delle disponibilità liquide dei flussi finanziari delle attività cessate attribuibili alle attività operative, di investimento e di finanziamento. Il “Risultato attività cessate e destinate alla dismissione” include nell’esercizio 2015 la plusvalenza di €10,4mn realizzata con la cessione di All Music, mentre nell’esercizio 2014 includeva il provento di €1,5mn derivante dalla differenza tra il valore iniziale di iscrizione della partecipazione in Persidera SpA (€127,7mn) e il valore del business facente capo a Rete A deconsolidato alla data di conferimento (€126,2mn). | Relazione del Consiglio di Amministrazione Gruppo Editoriale L’Espresso Conto Economico Di seguito viene esposto il Conto Economico Consolidato del Gruppo nel 2015, confrontato con l’esercizio precedente. €mn Ricavi Variazione rimanenze prodotti Altri proventi operativi Costi per acquisti Costi per servizi Altri oneri operativi Valutaz. partecipazioni a patrimonio netto Costi per il personale Ammortamenti e svalutazioni Risultato operativo Proventi/(Oneri) finanziari netti Risultato ante imposte Imposte Risultato netto attività destinate a continuare Risultato attività cessate e destinate alla dismissione Risultato netto Quota dei terzi RISULTATO ATTRIBUIBILE AL GRUPPO Anno 2014 643,5 (0,1) 14,6 (67,9) (286,9) (13,0) 2,7 (233,1) (29,9) 29,9 (1,9) 28,0 (16,1) 11,9 (3,3) 8,6 (0,1) 8,5 Anno 2015 605,1 0,0 8,0 (57,8) (268,0) (14,8) 3,4 (228,4) (17,0) 30,5 (26,0) 4,5 2,3 6,8 10,3 17,1 (0,2) 17,0 Dell’andamento dei ricavi e dei risultati della gestione si è già ampiamente trattato nella prima parte della relazione, cui si rimanda per maggiori approfondimenti. | 21 22 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Relazione del Consiglio di Amministrazione Situazione Patrimoniale-Finanziaria Viene di seguito presentata la Situazione Patrimoniale-Finanziaria Consolidata del Gruppo. ATTIVO €mn Attività immateriali a vita indefinita Altre immobilizzazioni immateriali Immobilizzazioni immateriali Immobilizzazioni materiali Partecipazioni valutate al patrimonio netto Altre partecipazioni Crediti finanziari Altri crediti non correnti Attività per imposte anticipate ATTIVITA' NON CORRENTI Attività destinate a dismissione Rimanenze Crediti commerciali Titoli e altre attività finanziarie Crediti tributari Altri crediti Disponibilità liquide e mezzi equivalenti ATTIVITA' CORRENTI TOTALE ATTIVO PASSIVO €mn Capitale sociale Riserve Utili (perdite) a nuovo Utile (perdita) di esercizio Patrimonio netto di Gruppo Patrimonio netto di terzi PATRIMONIO NETTO Debiti finanziari Fondi per rischi ed oneri TFR e altri fondi per il personale Passività per imposte differite PASSIVITA' NON CORRENTI Passività destinate a dismissione Debiti finanziari Fondi per rischi ed oneri Debiti commerciali Debiti tributari Altri debiti PASSIVITA' CORRENTI TOTALE PASSIVITA' TOTALE PASSIVITA' E PATRIMONIO NETTO 31-dic 2014 478,0 2,1 480,0 101,7 148,1 2,5 21,3 2,9 23,3 779,9 4,7 11,2 182,1 0,1 13,5 24,7 78,9 315,2 1.095,1 31-dic 2015 478,0 3,2 481,2 93,2 131,1 3,4 2,2 19,2 730,3 10,4 195,6 0,6 15,9 25,0 110,5 358,0 1.088,3 31-dic 2014 61,8 134,7 360,4 8,5 565,4 2,0 567,4 81,4 45,7 65,0 92,1 284,2 2,6 31,8 34,9 99,8 10,5 63,8 243,5 527,6 1.095,1 31-dic 2015 61,8 154,0 355,6 17,0 588,4 2,0 590,4 79,5 45,5 53,8 86,0 264,9 42,3 24,4 99,3 10,0 57,0 233,0 497,9 1.088,3 | Relazione del Consiglio di Amministrazione Gruppo Editoriale L’Espresso Situazione Patrimoniale-Finanziaria Le immobilizzazioni immateriali, sono pari a €481,2mn, in aumento di €1,2mn rispetto al 31 dicembre 2014 quale effetto di investimenti netti del periodo per €2,2mn relativi alle infrastrutture di rete ed ai sistemi editoriali, solo in parte compensati da ammortamenti per €1,0mn. Le immobilizzazioni materiali ammontano a €93,2mn, in diminuzione di €8,5mn rispetto alla fine del 2014 (€101,7mn) quale effetto di investimenti netti del periodo pari a €7,5mn, di ammortamenti per €13,8mn e di svalutazioni per €2,2mn relative principalmente ad impianti di stampa. Le partecipazioni ammontano a complessivi €134,5mn, in diminuzione di €16,1mn rispetto al 31 dicembre 2014 quale effetto della svalutazione di €17,1mn della partecipazione detenuta in Persidera SpA effettuata a seguito dell’impairment test per allinearne il valore contabile al valore recuperabile. Nel periodo le società partecipate hanno conseguito utili per €3,4mn e distribuito dividendi per €3,3mn; è stata inoltre acquisita una quota di partecipazione inferiore al 10% in D-Share Srl per €0,7mn. Al 31 dicembre 2015 i crediti finanziari di €21,3mn relativi all’erogazione di un finanziamento soci a Persidera SpA sono stati interamente incassati. Gli altri crediti non correnti, pari a €2,2mn, sono in diminuzione di €0,7mn rispetto alla fine del 2014 (€2,9mn). Le attività per imposte anticipate già al netto della rideterminazione del valore dei fondi a seguito della riduzione dell’aliquota Ires introdotta dalla Legge di Stabilità 2016, ammontano a €19,2mn (€23,3mn al 31 dicembre 2014) ed includono le differenze temporanee tra i valori patrimoniali iscritti in bilancio ed i corrispondenti valori riconosciuti ai fini fiscali. Le rimanenze, pari a €10,4mn, sono relative al valore della carta, dei materiali di stampa, delle pubblicazioni e dei prodotti collaterali presenti in magazzino. La diminuzione di €0,7mn rispetto al 31 dicembre 2014 è dovuta principalmente alle minori quantità di carta in giacenza. I crediti commerciali sono pari a €195,6mn, in aumento di €13,5mn rispetto al 31 dicembre 2014. L’incremento dei crediti commerciali, nonostante la flessione dei ricavi pubblicitari dell’ultimo trimestre del 2015 rispetto a quelli dell’analogo periodo del 2014, è imputabile a ritardi di incasso da parte della concessionaria A.Manzoni&C. dovuti al cambiamento del sistema informatico nel corso della seconda metà dell’esercizio, ritardi che verranno recuperati entro il primo trimestre 2016. I titoli e altre attività finanziarie ammontano a €0,6mn (€0,1mn al 31 dicembre 2014) e si riferiscono a rapporti tra la controllata A.Manzoni&C. e le società di factoring. I crediti tributari ammontano a €15,9mn, in aumento di €2,4mn rispetto ai €13,5mn del 31 dicembre 2014 per effetto del maggior credito vantato verso la controllante CIR nell’ambito del “consolidato fiscale”. Gli altri crediti sono pari a €25,0mn ed includono, tra gli altri, gli anticipi a fornitori, agenti e collaboratori, nonché i risconti attivi per i canoni di locazione e per i diritti dei prodotti opzionali e dei programmi radiofonici che verranno realizzati nel primo trimestre del 2016. Si ricorda, inoltre, che la voce include €8,6mn relativi ad una cartella esattoriale riferita agli esercizi 1993 e 1994 per la quale il Gruppo ha in essere un procedimento di ricorso. | 23 24 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Relazione del Consiglio di Amministrazione Le disponibilità liquide si attestano a €110,5mn registrando un incremento di €31,6mn rispetto al 31 dicembre 2014: l’incasso del finanziamento soci concesso a Persidera per €21,3mn e il contributo positivo di €12,3mn derivante dalla cessione di AllMusic a Discovery Italia, sono stati solo in parte assorbiti da attività di investimento e finanziamento per complessivi €1,9mn. Il patrimonio netto al 31 dicembre 2015 ammonta a €590,4mn (€567,4mn al 31 dicembre 2014), di cui €588,4mn di competenza del Gruppo (€565,4mn a fine esercizio 2014) e €2,0mn di spettanza dei terzi (€2,0mn al 31 dicembre 2014). Le azioni proprie detenute dalla Capogruppo al 31 dicembre 2015, la cui valorizzazione è portata in detrazione del patrimonio netto, erano n. 20.979.371 e rappresentavano il 5,092% del capitale sociale. I debiti finanziari non correnti ammontano a €79,5mn (in diminuzione di €1,9mn rispetto al 31 dicembre 2014 principalmente per effetto della riclassifica a patrimonio netto della componente opzione call del prestito obbligazionario convertibile pari a €4,3mn) e sono quasi interamente riconducibili al collocamento ad aprile 2014 di un Prestito Obbligazionario equity linked per complessivi €100mn con scadenza 9 aprile 2019 e con una cedola semestrale a tasso fisso del 2,625% annuo. Il prezzo di conversione iniziale delle Obbligazioni nelle azioni ordinarie della Società è di €2,1523 ed è stato fissato mediante applicazione di un premio del 30% al di sopra del prezzo medio ponderato delle Azioni rilevato tra il momento del lancio ed il pricing dell’operazione. L’Assemblea Straordinaria della Società, tenutasi il 23 luglio 2014, ha deliberato di aumentare il capitale sociale mediante emissione di massime n. 46.461.925 azioni ordinarie della Società, aventi le medesime caratteristiche delle azioni ordinarie in circolazione, riservate irrevocabilmente ed esclusivamente al servizio della conversione del prestito obbligazionario. La componente debito del Prestito Obbligazionario Convertibile è stata valutata applicando il metodo del costo ammortizzato, contabilizzando direttamente sul debito i costi specificatamente attribuibili mentre la componente opzione call è stata valutata al fair value a conto economico fino al 28 gennaio 2015 data in cui, a seguito della delibera del Consiglio di Amministrazione del 21 gennaio 2015, è stato sottoscritto un atto formale (deed poll ) con il quale la Capogruppo ha unilateralmente rinunciato alla facoltà di rimborsare le obbligazioni convertibili, in caso di esercizio del diritto di conversione, mediante pagamento in contanti invece che in azioni ordinarie. La sostanza di tale rinuncia equivale, secondo la giurisdizione inglese a cui è sottoposto il deed poll, a una modifica del regolamento del prestito: si è proceduto pertanto nella stessa data di sottoscrizione del deed poll ad una valutazione a fair value dell’opzione con contropartita conto economico e ad una riclassificazione nel Patrimonio Netto del valore del diritto d’opzione alla data. Al 31 dicembre 2015 la componente debito ammonta a €84,5mn (di cui €79,5mn non correnti e €5,0mn correnti). I fondi per rischi ed oneri correnti e non correnti ammontano nel complesso a €69,9mn, in diminuzione di €10,7mn rispetto al 31 dicembre 2014 principalmente per effetto degli utilizzi effettuati nel periodo in relazione ai piani di riorganizzazione aziendale in corso. Il fondo di Trattamento di fine rapporto e gli altri fondi per il personale ammontano globalmente a €53,8mn (€65,0mn al 31 dicembre 2014). La riduzione di €11,2mn è dovuta alle quote di TFR e Indennità Fissa liquidate nel periodo per €7,6mn nonché ad actuarial gain per €5,3mn, solo in parte compensate dall’effetto finanziario della valutazione dei fondi (interest cost) e dal valore attualizzato degli accantonamenti (service cost) pari a complessivi €1,7mn. Le passività per imposte differite sono pari a €86,0mn, in diminuzione di €6,0mn rispetto ai €92,1mn di fine 2014 principalmente per effetto della rideterminazione del valore dei fondi a seguito della | Relazione del Consiglio di Amministrazione Gruppo Editoriale L’Espresso riduzione dell’aliquota Ires introdotta dalla Legge di Stabilità 2016. L’impatto complessivo netto riferibile sia alle imposte anticipate che alle imposte differite è stato positivo per €9,3mn. I debiti finanziari correnti, pari a €42,3mn, includono la quota a breve del prestito obbligazionario di €100mn collocato ad aprile 2014 ed i debiti verso il factor relativi allo smobilizzo crediti della concessionaria A.Manzoni&C.. Nel corso del 2015 sono state interamente rimborsate le quote residue (€6,2mn) dei finanziamenti decennali stipulati ex-lege dell’editoria. I debiti commerciali ammontano a €99,3mn sostanzialmente in linea con i valori al 31 dicembre 2014 (€99,8mn). I debiti tributari, pari a €10,0mn, registrano rispetto al 31 dicembre 2014 un decremento di €0,5mn per effetto delle minori competenze per IVA. Gli altri debiti sono pari a €57,0mn in diminuzione di €6,8mn rispetto ai €63,8mn del 31 dicembre 2014 principalmente per effetto del pagamento degli importi dovuti al personale nell’ambito dei piani di riorganizzazione aziendale in corso. | 25 26 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Relazione del Consiglio di Amministrazione Variazione della Posizione Finanziaria Netta €mn FONTI DI FINANZIAMENTO Risultato di periodo, proprio e di terzi Risultato delle attività cessate Ammortamenti e svalutazioni Fair value di stock option Variazione netta fondi del personale Variazione netta fondi rischi e oneri Minusvalenze (plus.) cessione immobilizzazioni Minusvalenze (plus.) cessione partecipazioni Svalutazioni (rivalutazioni) di partecipazioni Adeguamento partecipazioni valutate a patrimonio netto Autofinanziamento Decremento (Incremento) crediti non correnti Incremento passività/ Decremento attività imposte differite Incremento debiti/ Decremento crediti tributari Decremento (Incremento) rimanenze Decremento (Incremento) crediti commerciali e altri Incremento (Decremento) debiti commerciali e altri Variazione capitale circolante FLUSSO DELLA GESTIONE CORRENTE Aumenti di capitale e riserve Altre variazioni Flusso generato da cessione di attività TOTALE FONTI IMPIEGHI Investimenti netti in immobilizzazioni Investimenti netti in partecipazioni Acquisto di azioni proprie Dividendi pagati Altre variazioni TOTALE IMPIEGHI Avanzo (disavanzo) finanziario POSIZIONE FINANZIARIA NETTA INIZIALE POSIZIONE FINANZIARIA NETTA FINALE Posizione finanziaria attività cessate Posizione finanziaria attività in esercizio Anno 2014 Anno 2015 11,9 (3,3) 29,9 1,6 0,7 (7,2) (0,6) 0,9 4,1 (2,6) 35,4 (1,0) 5,6 7,4 1,1 10,1 (8,5) 14,6 50,0 1,7 0,1 8,3 60,2 6,8 10,3 17,0 1,7 (11,2) (10,7) (0,0) (10,4) 17,1 (0,1) 20,5 22,0 (1,9) (2,9) 0,7 (11,7) (10,8) (4,5) 16,0 4,3 4,4 12,3 37,0 (12,4) (1,2) (2,0) (4,8) (20,4) 39,7 (73,5) (33,8) (8,2) (1,3) (2,2) (1,7) (13,5) 23,5 (34,2) (10,7) 0,4 - (34,2) (10,7) Tra le operazioni non ricorrenti del 2015 si segnala l’incasso di €21,3mn del finanziamento soci concesso a Persidera SpA, il contributo positivo di €13,1mn (di cui €12,3mn già incassati e €0,8mn maturati) derivante dalla cessione di All Music a Discovery Italia e la riclassifica per €4,3mn della componente opzione call del prestito obbligazionario convertibile da debiti finanziari non correnti a patrimonio netto. | Relazione del Consiglio di Amministrazione Gruppo Editoriale L’Espresso Flussi finanziari I flussi finanziari tra il 1 gennaio 2015 e il 31 dicembre 2015, confrontati con quelli tra gennaio e dicembre 2014, sono presentati nel seguente prospetto. €mn ATTIVITA’ OPERATIVA Risultato di periodo, proprio e di terzi Rettifiche: - Ammortamenti e svalutazioni - Fair value stock option - Variazione netta fondi del personale - Variazione netta fondi rischi e oneri - Minusvalenze (plus.) cessione immobilizzazioni - Minusvalenze (plus.) cessione partecipazioni e titoli - Rettifiche di valore di attività finanziarie - Adeguamento partecipazioni valutate a patrimonio netto - (Proventi) per dividendi - Perdita (utile) da attività cessate Autofinanziamento Variazione del circolante e altri flussi FLUSSO DELL'ATTIVITA' OPERATIVA di cui: Incassi (pagamenti) interessi tramite banca Incassi (pagamenti) per imposte sul reddito ATTIVITA' DI INVESTIMENTO Esborsi per acquisto immobilizzazioni Esborsi per acquisto partecipazioni Incassi da cessioni (Acquisto) cessione titoli, attività disponibili alla vendita Dividendi incassati Flusso generato da cessione di attività Altre variazioni FLUSSO DELL'ATTIVITA' DI INVESTIMENTO ATTIVITA' DI FINANZIAMENTO Versamenti ad aumento capitale e riserve (Acquisto) vendita di azioni proprie Accensione (rimborso) prestiti obbligazionari Accensione (estinzione) altri debiti finanziari (Dividendi pagati) Altre variazioni FLUSSO DELL'ATTIVITA' DI FINANZIAMENTO Aumento/(Diminuzione) delle disponibilità liquide DISPONIBILITA' LIQUIDE NETTE INIZIALI Disponibilità liquide nette finali Disponibilità liquide attività cessate DISPONIBILITA' LIQUIDE FINALI ATTIVITA' IN ESERCIZIO Anno 2014 Anno 2015 11,9 6,8 29,9 1,6 0,7 (7,2) (0,6) 2,1 4,1 (2,6) (0,0) (3,3) 36,5 (5,1) 31,3 17,0 1,7 (11,2) (10,7) (0,0) (10,4) 17,1 (0,1) (0,0) 10,3 20,5 3,3 23,8 (8,8) 0,8 (2,9) (0,2) (15,1) (1,2) 2,7 9,9 0,0 8,4 4,7 (8,4) (1,3) 0,2 (0,5) 0,0 12,3 0,0 2,3 1,7 (2,0) (129,8) 9,5 (0,9) (121,5) (85,5) 164,6 79,2 0,4 78,7 (2,2) 9,6 (1,7) 5,7 31,8 78,7 110,5 110,5 | 27 28 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Relazione del Consiglio di Amministrazione Il flusso dell’attività operativa del 2015, pari a €23,8mn, è risultato in diminuzione di €7,5mn rispetto a quello generato nell’esercizio precedente (€31,3mn): tale decremento è dovuto ai maggiori esborsi verso il personale nell’ambito dei piani di riorganizzazione aziendale in corso nonché ad un andamento del circolante penalizzato dal ritardo negli incassi della controllata A.Manzoni&C. dovuto al cambiamento del sistema informatico, ritardo che sarà recuperato entro il primo trimestre 2016. Tali effetti sono stati solo in parte compensati dall’incasso del finanziamento soci concesso a Persidera per €21,3mn. I flussi dell’attività di investimento, positivi per €2,3mn, sono relativi principalmente ai €12,3mn derivanti dalla vendita di All Music, solo in parte compensati dai pagamenti per investimenti in immobilizzazioni (€8,2mn, al netto delle cessioni) ed in partecipazioni (€1,3mn). Per quanto riguarda i nuovi investimenti, nel corso del 2015 sono stati realizzati interventi per lo sviluppo tecnologico delle rotative e degli altri macchinari di stampa de la Repubblica e dei quotidiani locali (€1,9mn), sono state effettuate ristrutturazioni di uffici, redazioni e studi (€2,2mn), sono stati aggiornati i sistemi informativi ed editoriali e migliorate le infrastrutture di rete (€3,6mn) e sono stati potenziati gli impianti radiofonici in bassa ed alta frequenza (€2,3mn). Il flusso dell’attività di finanziamento è stato positivo per €5,7mn principalmente per effetto dei contratti di factoring stipulati dalla concessionaria A.Manzoni&C., solo in parte compensati dalla completa estinzione dei finanziamenti decennali stipulati ex-lege dell’editoria. Di seguito è esposta la composizione della posizione finanziaria netta del Gruppo. €mn Crediti finanziari vs imprese del Gruppo Debiti finanziari vs imprese del Gruppo Denaro e disponibilità di banca Debiti per conti correnti bancari Disponibilità liquide nette Titoli e altre attività finanziarie Prestito obbligazionario Altri debiti verso le banche Altri debiti finanziari Altre attività (passività) finanziarie POSIZIONE FINANZIARIA NETTA 31-dic 2014 0,2 78,8 (0,2) 78,7 0,1 (80,4) (6,2) (26,4) (113,0) (34,2) 31-dic 2015 0,2 110,4 (0,0) 110,5 0,6 (84,5) (37,3) (121,2) (10,7) | Relazione del Consiglio di Amministrazione Gruppo Editoriale L’Espresso Risultati della Capogruppo Gruppo Editoriale L’Espresso SpA al 31 dicembre 2015 Conto Economico €mn Ricavi Variazione rimanenze prodotti Altri proventi operativi Costi per acquisti Costi per servizi Altri oneri operativi Costi per il personale Ammortamenti e svalutazioni Risultato operativo Proventi/(Oneri) finanziari netti Dividendi Risultato ante imposte Imposte RISULTATO NETTO Anno 2014 313,6 (0,1) 8,6 (40,2) (168,6) (5,1) (94,6) (2,7) 11,0 (29,4) 19,7 1,3 (6,5) (5,2) Anno 2015 283,2 0,0 3,9 (33,9) (148,6) (5,4) (96,5) (3,5) (0,7) (32,1) 20,2 (12,6) 8,6 (4,0) | 29 30 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Relazione del Consiglio di Amministrazione Situazione Patrimoniale-Finanziaria ATTIVO €mn Attività immateriali a vita indefinita Altre immobilizzazioni immateriali Immobilizzazioni immateriali Immobilizzazioni materiali Partecipazioni Crediti non correnti Attività per imposte anticipate ATTIVITA' NON CORRENTI Rimanenze Crediti commerciali Titoli e altre attività finanziarie Crediti tributari Altri crediti Disponibilità liquide e mezzi equivalenti ATTIVITA' CORRENTI TOTALE ATTIVO PASSIVO €mn Capitale sociale Riserve Utili (perdite) a nuovo Utile (perdita) di esercizio PATRIMONIO NETTO Debiti finanziari Fondi per rischi ed oneri TFR e altri fondi per il personale Passività per imposte differite PASSIVITA' NON CORRENTI Debiti finanziari Fondi per rischi ed oneri Debiti commerciali Debiti tributari Altri debiti PASSIVITA' CORRENTI TOTALE PASSIVITA' TOTALE PASSIVITA' E PATRIMONIO NETTO 31-dic 2014 220,7 1,1 221,7 10,5 413,8 23,4 11,2 680,6 7,4 86,7 10,1 18,0 66,8 189,0 869,7 31-dic 2015 220,7 2,3 222,9 7,5 354,3 1,5 9,3 595,4 6,4 77,5 15,1 18,5 111,3 228,7 824,1 31-dic 2014 61,8 80,4 360,4 (5,2) 497,4 79,7 38,0 27,9 62,3 207,9 36,1 18,7 73,4 5,9 30,3 164,4 372,3 869,7 31-dic 2015 61,8 83,9 355,6 (4,0) 497,3 79,5 37,9 22,8 58,4 198,6 22,6 11,6 59,7 5,8 28,5 128,2 326,8 824,1 | Relazione del Consiglio di Amministrazione Gruppo Editoriale L’Espresso Flussi finanziari I flussi finanziari tra il 1 gennaio 2015 e il 31 dicembre 2015, confrontati con quelli tra gennaio e dicembre 2014, sono presentati nel seguente prospetto. €mn ATTIVITA' OPERATIVA Risultato di periodo Rettifiche: - Ammortamenti e svalutazioni - Fair value stock option - Variazione netta fondi del personale - Variazione netta fondi rischi e oneri - Minusvalenze (plus.) cessione immobilizzazioni - Minusvalenze (plus.) cessione partecipazioni e titoli - Rettifiche di valore di attività finanziarie - (Proventi) per dividendi Autofinanziamento Variazione del circolante e altri flussi FLUSSO DELL'ATTIVITA' OPERATIVA di cui: Incassi (pagamenti) per interessi Incassi (pagamenti) per imposte sul reddito ATTIVITA' DI INVESTIMENTO Esborsi per acquisto immobilizzazioni Esborsi per acquisto partecipazioni Incassi da cessioni (Acquisto) cessione titoli, attività disponibili alla vendita Dividendi incassati FLUSSO DELL'ATTIVITA' DI INVESTIMENTO ATTIVITA' DI FINANZIAMENTO Versamenti ad aumento capitale e riserve (Acquisto) vendita di azioni proprie Accensione (rimborso) prestiti obbligazionari Accensione (estinzione) altri debiti finanziari (Dividendi pagati) Altre variazioni FLUSSO DELL'ATTIVITA' DI FINANZIAMENTO Aumento/(Diminuzione) delle disponibilità liquide Disponibilità liquide nette iniziali DISPONIBILITA' LIQUIDE NETTE FINALI Anno 2014 Anno 2015 (5,2) (4,0) 2,7 1,6 (0,7) (2,2) 0,2 20,4 15,2 (19,7) 12,2 (22,0) (9,9) 3,5 1,7 (5,1) (7,2) 0,2 (0,8) 26,0 (20,2) (6,1) 15,0 8,8 (8,9) 5,9 (1,8) 0,9 (3,3) (31,0) 1,4 10,0 19,7 (3,2) (3,1) (3,0) 39,1 20,2 53,3 1,7 (2,0) (129,8) (2,4) (0,9) (133,4) (146,4) 183,0 36,6 (2,2) (1,2) (1,5) (5,0) 57,1 36,6 93,7 | 31 32 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Relazione del Consiglio di Amministrazione Per l’analisi dei risultati operativi si rimanda al commento sulle singole divisioni; qui di seguito vengono esaminati i risultati della gestione finanziaria. Gli investimenti sostenuti dalla Capogruppo nell’esercizio 2015 ammontano a €3,1mn e si riferiscono principalmente agli interventi volti all’ottimizzazione del funzionamento delle rotative di stampa e al loro sviluppo tecnologico, al potenziamento dei sistemi informativi e delle infrastrutture di rete nonché alla manutenzione degli uffici amministrativi e redazionali di Roma e delle altre sedi dislocate sull’intero territorio nazionale. Al 31 dicembre 2015 la posizione finanziaria netta della Capogruppo era positiva per €9,2mn rispetto ad un indebitamento di €49,0mn del 31 dicembre 2014. Il miglioramento della posizione finanziaria netta è legato principalmente all’incasso del finanziamento soci concesso alla collegata Persidera (€21,3mn), alla cessione della controllata Rotocolor a Finegil Editoriale SpA (€24,6mn) e all’operazione di vendita di All Music a Discovery Italia (€12,3mn). A fine dicembre 2015 gli organici inclusi i contratti a termini erano pari a 757 persone, in diminuzione di 43 unità rispetto agli 800 dipendenti del 31 dicembre 2014. Prospetto di raccordo tra i dati del bilancio della Capogruppo ed i dati del bilancio consolidato (migliaia di euro) Saldo da bilancio della controllante Eliminazione dividendi controllate Rilevazione del patrimonio netto e del risultato di periodo delle partecipazioni controllate Eliminazione del valore di carico delle partecipazioni consolidate Avviamenti, testate, marchi e frequenze Effetto della valutazione delle collegate secondo il metodo del patrimonio netto/svalut.ne partecipazioni Valutazione Put/Call Option nuove acquisizioni Altre rettifiche di consolidamento SALDO DA BILANCIO CONSOLIDATO DI GRUPPO Utile netto 2014 2015 (5.200) (4.038) (19.630) (17.650) Patrimonio netto al 31/12/14 31/12/15 497.377 497.280 - 12.404 33.440 (13.037) 19.289 18.317 - 283.622 (447.786) 82.691 287.151 (409.141) 82.691 2.263 (1.697) 8.543 110 (241) 1.187 16.974 151.718 (1.700) (496) 565.426 131.068 (1.360) 698 588.387 Principali rischi e incertezze cui Gruppo Editoriale L’Espresso SpA e il Gruppo Espresso sono esposti I principali fattori di rischio cui il Gruppo è esposto, dato il settore in cui opera, sono classificati nelle seguenti categorie: - rischi connessi alle condizioni generali dell’economia; - rischi operativi di gestione; - rischi finanziari. | Relazione del Consiglio di Amministrazione Gruppo Editoriale L’Espresso Per quanto riguarda più in particolare i rischi di natura tributaria connessi alla sentenza della Commissione Tributaria Regionale depositata nel maggio 2012 che ha interessato la Società, essi possono considerarsi confinati nell’area del meramente “possibile”. In particolare si ricorda che il 18 maggio 2012 è stata depositata dalla Commissione Tributaria Regionale di Roma la sentenza 64/9/12 che ha dichiarato la parziale legittimità di due accertamenti fiscali riguardanti tra l’altro le complesse vicende societarie che hanno portato alla suddivisione tra CIR e FININVEST del Gruppo Arnoldo Mondadori Editore e alla successiva quotazione in borsa de la Repubblica. In particolare la CTR ha dichiarato legittima la ripresa a tassazione di Lire 440.824.125.000 per plusvalenze, ad avviso della Commissione, realizzate e non dichiarate e di Lire 13.972.000.000 per il recupero di costi assunti come indeducibili afferenti a dividendi e credito di imposta, con applicazione delle sanzioni ai minimi di legge e condanna alle spese di giudizio. Il Gruppo Espresso rileva che i propri ricorsi avverso i suddetti accertamenti erano stati accolti in due precedenti gradi di giudizio e che i fatti contestati erano stati dichiarati a suo tempo insussistenti in sede penale. La Capogruppo ha provveduto a depositare il ricorso presso la Corte di Cassazione in data 27 giugno 2012 mentre il 28 giugno 2012 ha depositato, presso la CTR di Roma, istanza di sospensione degli effetti della sentenza. L’istanza è stata accolta con ordinanza depositata il 19 luglio 2012. Per un esame più approfondito di tale vicenda, si rimanda ai commenti nelle “Note al bilancio consolidato del Gruppo Espresso”. **** Per quanto attiene al sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, è attribuito al Consiglio di Amministrazione il compito di “definire la natura ed il livello di rischio compatibile con gli obiettivi strategici dell’emittente”. Nello specifico, il Consiglio di Amministrazione, previo parere del Comitato Controllo e Rischi, è chiamato a determinare il grado di compatibilità dei rischi identificati con una gestione dell’impresa coerente con gli obiettivi strategici individuati e a valutare, con cadenza almeno annuale, l’adeguatezza del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi rispetto alle caratteristiche dell’impresa e al profilo di gestione del rischio assunto. Al fine di garantire agli organismi interni le informazioni necessarie a poter esprimere una valutazione complessiva sul rischio compatibile con gli obiettivi aziendali, si è proceduto ad effettuare, in coerenza con quanto svolto nei precedenti periodi, l’aggiornamento del processo di mappatura, analisi e valutazione globale dei rischi, individuando altresì eventuali nuove entità di rischio connesse ai processi aziendali. Tali attività sono integrate all’interno di un sistema strutturato di Risk Management che interessa l’intero Gruppo Espresso e che è sottoposto a verifica, aggiornamento e validazione con cadenza annuale. Rischi connessi alle condizioni generali dell’economia L’esercizio 2015 ha riproposto per il settore editoriale andamenti ancora critici, con un calo, seppur lievemente attenuato, della raccolta pubblicitaria e dinamiche diffusionali che confermano l’erosione riscontrata nel corso degli ultimi anni. Tale ambito strategico risulta essere tra i principale rischi a cui è esposto il Gruppo Espresso, considerata la forte concentrazione nel settore della stampa. | 33 34 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Relazione del Consiglio di Amministrazione All’interno del contesto generale dell’economia si registrano primi segnali di ripresa, con un leggero incremento del PIL ed un miglioramento del clima di fiducia complessivo; ad oggi, tuttavia, non sussiste ancora un consolidamento effettivo della ripresa economica tale da determinare per il 2016 una netta inversione di tendenza. Inoltre, la persistenza delle difficoltà del mercato pubblicitario ed, in particolare, del comparto stampa, ha reso necessario per il Gruppo assumersi l’impegno di un ulteriore e costante contenimento dei costi, trasversale a tutte le aree di business, e ciò anche al fine di sempre meglio garantire la continuità e lo sviluppo dei propri mezzi. Rischi operativi di gestione Rischio di prezzo della carta Il Gruppo, operando in maniera significativa nel settore della stampa, è un grande acquirente di carta ed è pertanto esposto al rischio di oscillazione del prezzo della stessa. Al fine di ottenere una più efficace pianificazione nell’attività della provvista della carta e soprattutto al fine di rafforzare il potere negoziale con le controparti, la gestione della contrattazione e degli acquisti per la fornitura della carta di tutte le società del Gruppo viene effettuata in modo centralizzato. Rischio di credito L’esposizione al rischio di credito del Gruppo è riferibile ai crediti commerciali e a quelli finanziari. Il Gruppo, per i settori nei quali opera, non presenta aree di rischio di credito commerciale di particolare rilevanza; tuttavia, pur non presentandosi significative concentrazioni di esposizioni, il Gruppo adotta procedure operative che impediscono la vendita di pubblicazioni, spazi pubblicitari e altri servizi a clienti senza un adeguato profilo di credito o garanzie collaterali. Nonostante tali procedure, non è possibile escludere che nelle attuali condizioni di mercato una quota di clienti possa ritardare o non onorare i pagamenti e pertanto il Gruppo ha iscritto in bilancio un congruo fondo svalutazione crediti. Tale contesto è confermato, da un lato, dalle perduranti difficoltà del settore distributivo che comportano un incremento del rischio connesso ad una maggiore frequenza di casi di insolvenza per fallimento o ad una maggiore resistenza alla concessione di fidejussioni preventive e, dall’altro lato, dalle difficoltà del settore pubblicitario dove si rilevano dilatazioni dei tempi d pagamento. Per quanto attiene ai crediti finanziari, le operazioni di investimento della liquidità e le eventuali transazioni in derivati sono effettuate unicamente con controparti bancarie di elevato standing creditizio. Rischi legali, di compliance e di regolamentazione del settore Non si può escludere che il Gruppo possa essere tenuto a far fronte a passività conseguenti a vertenze legali e fiscali di varia natura. A fronte di tali rischi il Gruppo ha da sempre effettuato congrui accantonamenti in appositi fondi rischi ed oneri presenti tra le passività di bilancio (si vedano anche le relative note illustrative al bilancio). Il Gruppo si è dotato di un insieme di regole etico-comportamentali oggetto di continua divulgazione a tutto il personale aziendale e continuamente sottoposte a verifica per garantirne la corretta applicazione. Con riferimento al D. Lgs. 231/2001 sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, si evidenzia che tutte le Società del Gruppo si sono dotate di un Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo in fase di aggiornamento sulla base delle più recenti novità normative introdotte in materia. | Relazione del Consiglio di Amministrazione Gruppo Editoriale L’Espresso Infine, il Gruppo è soggetto a potenziali rischi derivanti dall’evoluzione del contesto normativo e regolatorio di riferimento. Al riguardo il Gruppo è impegnato in una continua attività di monitoraggio e dialogo costruttivo con le istituzioni al fine di recepire tempestivamente i cambiamenti intervenuti. Rischi finanziari L’attività di gestione dei rischi finanziari è regolata da una policy di Gruppo che delinea obiettivi, strategie, linee guida nonché modalità operative. Per la gestione della finanza/tesoreria, il Gruppo si è dotato di una procedura ispirata a criteri di prudenza e di rischio limitato nella scelta delle operazioni di finanziamento/investimento che prevede, tra l’altro, l’assoluto divieto di porre in essere operazioni di tipo speculativo, se non adeguatamente motivate ed approvate dal Consiglio di Amministrazione. La Capogruppo gestisce e coordina un conto corrente intragruppo centralizzato, cui partecipano tutte le società controllate, al fine di ottenere vantaggi di tipo economico nei rapporti con le controparti ed una maggiore efficienza operativa. La centralizzazione permette infatti una più efficace attività di pianificazione e controllo dei flussi finanziari, garantisce una maggiore omogeneità delle varie scelte di finanziamento/investimento, ottimizza il profilo di rischio del Gruppo nel suo complesso, ma soprattutto consente di rafforzare il potere contrattuale con il sistema bancario. Maggiori informazioni in merito ai rischi derivanti dagli strumenti finanziari, come richiesto dai principi IFRS, sono fornite nell’apposita sezione delle note illustrative al bilancio. **** Gruppo Editoriale L’Espresso SpA, nella sua posizione di Capogruppo, è sostanzialmente esposta ai medesimi rischi di Gruppo sopra descritti. **** Sulla base dei risultati economici e della generazione di cassa conseguiti nel corso degli ultimi anni, oltreché delle disponibilità finanziarie risultanti al 31 dicembre 2015, la Società ritiene che non sussistano rilevanti incertezze tali da far sorgere dubbi significativi circa la capacità del Gruppo di proseguire la propria attività in continuità aziendale. Attestazione ai sensi dell’art. 37 della Delibera Consob n. 16191/07 (Regolamento Mercati) In relazione agli obblighi richiamati dall’art. 2.6.2, comma 11, del Regolamento di Borsa Italiana, tenuto conto del disposto dell’art. 37 della Delibera Consob 16191/2007, si attesta che non sussistono condizioni tali da inibire la quotazione delle azioni di Gruppo Editoriale L'Espresso SpA sul Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana SpA. A tale proposito si evidenzia che la società Gruppo Editoriale L'Espresso SpA ha adempiuto, relativamente alla soggezione all’attività di direzione e coordinamento della controllante CIR SpA (di seguito anche CIR), agli obblighi di pubblicità previsti dall’articolo 2497-bis del codice civile, ha una autonoma capacità negoziale nei rapporti con la clientela e i fornitori e | 35 36 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Relazione del Consiglio di Amministrazione non ha in essere con CIR un rapporto di tesoreria accentrata. Inoltre, il Consiglio di Amministrazione della società è composto in maggioranza da amministratori indipendenti mentre il Comitato controllo e rischi ed il Comitato per le nomine e la remunerazione sono composti da soli amministratori indipendenti. Altre informazioni Al 31 dicembre 2015 le azioni proprie detenute dalla Capogruppo erano n. 20.979.371 (valore nominale 0,15 euro) e rappresentavano il 5,092% del capitale sociale. **** Gruppo Editoriale L’Espresso SpA recepisce, nei processi interni, le misure previste dal Garante per la protezione dei dati personali e specificate nel decreto legislativo 30 giugno 2003 n. 196, recante il “Codice in materia di protezione dei dati personali”. Il Gruppo inoltre si impegna ad adottare le misure tecniche ed organizzative idonee a proteggere le informazioni attinenti ai dipendenti, ai collaboratori e ai soggetti terzi, acquisite all’interno dello svolgimento della propria attività e ad evitare ogni uso improprio. A tal fine, Gruppo Editoriale L’Espresso SpA attesta che il trattamento dei dati personali svolto all’interno delle proprie direzioni avviene nel rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali, nonché della dignità delle persone coinvolte e si impegna ad adottare tutte le necessarie misure tecniche, organizzative e di sicurezza per tutte le banche dati nelle quali sono raccolti e custoditi i dati personali, al fine di evitare rischi di distruzione e perdite oppure accessi non autorizzati o trattamenti non consentiti. **** Il Gruppo fa riferimento al Documento di Valutazione dei Rischi previsto dalla legislazione in materia di sicurezza sul lavoro, che comporta l’individuazione dei pericoli e la valutazione dei rischi residui presenti in azienda, nonché la successiva definizione delle misure e delle tempistiche necessarie alla loro minimizzazione ed al mantenimento di un adeguato livello di sicurezza. Le valutazioni condotte - aggiornate periodicamente ed in funzione di variazioni e cambiamenti - non hanno evidenziato, per quanto attiene allo stress lavoro-correlato, situazioni di rischio specificamente riconducibili alle modalità di organizzazione dell’attività lavorativa, confermando i livelli di rischio bassi, senza particolari criticità. Nel corso dell’anno è stata inoltre effettuata dalla società la formazione/informazione sui temi della gestione dell’emergenza, dei videoterminali e degli altri rischi residui, con il coinvolgimento delle figure aziendali preposte, nonché la formazione dei rappresentanti dei lavoratori della sicurezza. E’ stata altresì pianificata ed effettuata la sorveglianza sanitaria prevista dai protocolli in essere. Per quanto riguarda la tutela ambientale oltre alla consueta attività di valutazione e gestione per il rispetto della normativa, la società ha svolto tutti gli adempimenti connessi all’introduzione del sistema SISTRI per la gestione dei rifiuti, per una pronta adesione all’avvio. Nel corso dell’esercizio le società del Gruppo non hanno svolto attività di ricerca e sviluppo. | Relazione del Consiglio di Amministrazione Gruppo Editoriale L’Espresso Processo di semplificazione normativa adottato con delibera Consob n. 18079 del 20 gennaio 2012 La Società ha aderito al regime di opt-out previsto dagli artt. 70, comma 8, e 71, comma 1-bis, del Regolamento Consob n. 11971/99 (e s.m.i.), avvalendosi pertanto della facoltà di derogare agli obblighi di pubblicazione dei documenti informativi previsti dall’Allegato 3B del predetto Regolamento Consob in occasione di operazioni significative di fusione, scissione, aumenti di capitale mediante conferimento di beni in natura, acquisizioni e cessioni. Rapporti infragruppo e con parti correlate Per quanto concerne le operazioni effettuate con parti correlate, ivi comprese le operazioni infragruppo, si precisa che le stesse non sono qualificabili né come atipiche né come inusuali, rientrando nel normale corso di attività delle società del Gruppo. Dette operazioni sono regolate a condizioni di mercato, tenuto conto delle caratteristiche dei beni e dei servizi prestati. In particolare si segnala che la conclusione di operazioni con parti correlate è disciplinata da una apposita procedura approvata dal Consiglio di Amministrazione e descritta nella relazione annuale sul Governo Societario riportata in una apposita sezione del presente bilancio al 31 dicembre 2015 e disponibile sia sul sito della Società sia presso Borsa Italiana SpA. Le informazioni sui rapporti con parti correlate, ivi incluse quelle richieste dalla Comunicazione Consob del 28 luglio 2006, sono presentate rispettivamente nella Nota 14.4 del Bilancio consolidato e nella Nota 11.4 del Bilancio d’esercizio. L’elenco delle società incluse nell’area di consolidamento è riportato nell’Allegato 1 delle “Note al bilancio consolidato del Gruppo Espresso”. Proposta di destinazione dell’utile dell’esercizio 2015 Signori azionisti, il bilancio di Gruppo Editoriale L’Espresso SpA che sottoponiamo alla Vostra approvazione chiude con una perdita netta di €4.037.532,51. Data la presenza di riserve disponibili in bilancio per complessivi Euro 379.832.645,75, si propone all’assemblea di coprire interamente la perdita d’esercizio, mediante l’utilizzo di tali riserve disponibili iscritte in bilancio al 31 dicembre 2015. | 37 Informativa ai sensi del Regolamento Consob n. 11971 | Informativa ai sensi del Regolamento Consob n. 11971 Gruppo Editoriale L’Espresso Informativa sui piani d’incentivazione basati su strumenti finanziari Informazioni sui piani adottati Il Gruppo riconosce benefici addizionali a dirigenti della società e di società controllate che ricoprono posizioni di primo piano all’interno del Gruppo, attraverso piani di compensi basati su strumenti finanziari. In particolare i piani adottati dal Gruppo prevedono l’attribuzione di diritti di partecipazione al capitale (c.d. stock option e stock grant). Nel passato sono stati adottati anche piani che prevedevano l’attribuzione di diritti che comportavano il riconoscimento a favore dei beneficiari di una eventuale corresponsione di carattere straordinario, basata sull’andamento del titolo azionario di riferimento (c.d. phantom stock option); tuttavia alla luce delle modifiche intervenute nella normativa fiscale in termini di incentivazione a favore di dipendenti, l'assemblea dei soci di Gruppo Editoriale L'Espresso SpA, tenutasi il 22 aprile 2009, ha deliberato di cancellare gli esistenti Piani di Phantom Stock Option 2007 e 2008 (Piani Phantom) e di sostituirli con un piano di stock option “straordinario” (i) riservato in via esclusiva agli stessi soggetti già beneficiari dei Piani Phantom e ancora dipendenti del Gruppo Espresso e (ii) disciplinato, mutatis mutandis, dai medesimi termini e condizioni contenuti nei regolamenti dei Piani Phantom. Tutti i piani di stock option adottati dal Gruppo prevedono la facoltà per i beneficiari di esercitare, ad un determinato prezzo ed entro un arco temporale predefinito, un'opzione, di sottoscrizione di nuove azioni della Società da emettersi in virtù di apposite delibere. I relativi regolamenti, tra le altre condizioni e termini, disciplinano anche la sorte delle opzioni in caso di cessazione, per qualunque motivo, del rapporto di lavoro subordinato. I Piani di stock grant 2011, 2012, 2013, 2014 e 2015 deliberati dall’assemblea dei soci di Gruppo Editoriale L'Espresso SpA rispettivamente del 20 aprile 2011, del 23 aprile 2012, del 18 aprile 2013, del 16 aprile 2014 e del 23 aprile 2015 prevedono l’attribuzione ai beneficiari di un determinato numero di diritti condizionati (Units) a ricevere azioni ordinarie già nel portafoglio della società (azioni proprie), ad un determinato prezzo ed entro un arco temporale predefinito. Come per le stock option anche per le stock grant, il regolamento, tra le altre condizioni e termini, disciplina la sorte delle Units in caso di cessazione, per qualunque motivo, del rapporto di lavoro subordinato. Piani di stock option in essere Attualmente sono in essere i seguenti piani di stock option: Piano di stock option “2006” Il Consiglio di Amministrazione del 26 aprile 2006, avvalendosi della delega conferitagli dal l’Assemblea degli azionisti tenutasi in pari data, ha deliberato un aumento di capitale ex art. 2441, ultimo comma, per complessive massime 2.900.00 azioni, di valore nominale pari a euro 0,15, da riservare in sottoscrizione a dipendenti della Capogruppo e di sue controllate, titolari delle opzioni di sottoscrizione ai sensi del “regolamento del piano di stock option 2006” il quale prevede l’assegnazione delle opzioni in due tranche. | 41 42 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Informativa ai sensi del Regolamento Consob n. 11971 I prezzi di esercizio delle due tranche vengono determinati secondo quanto previsto dal Testo Unico delle Imposte dirette all’art. 9, comma IV, facendo pertanto riferimento alla media aritmetica semplice dei prezzi ufficiali di Borsa delle azioni della società rilevati nell’ultimo mese che precede le relative date di assegnazione. 1° Tranche Il 17 maggio 2006, al prezzo di euro 4,33, è stata assegnata la prima tranche di 1.450.000 opzioni le quali potranno essere esercitate da ciascun beneficiario nei seguenti periodi: a) al 31 dicembre 2006, quanto al 12% delle opzioni attribuite; b) alla fine di ciascuno dei quattordici trimestri successivi al 31 dicembre 2006, quanto ad un ulteriore 6% delle opzioni attribuite per ciascun trimestre; c) allo scadere del quindicesimo trimestre successivo al 31 dicembre 2006, quanto al residuo 4% delle opzioni attribuite, sino al termine ultimo del 31 dicembre 2016. Fino ad oggi non risulta esercitata nessuna opzione ma, a termine di regolamento, ne sono decadute 600.000, per cui ne residuano 850.000. 2° Tranche Il 15 novembre 2006, al prezzo di euro 3,96, è stata assegnata, la seconda tranche di 1.430.000 opzioni le quali potranno essere esercitate da ciascun beneficiario nei seguenti periodi: a) al 30 giugno 2007, quanto al 12% delle opzioni attribuite; b) alla fine di ciascuno dei quattordici trimestri successivi al 30 giugno 2007, quanto ad un ulteriore 6% delle opzioni attribuite per ciascun trimestre; c) allo scadere del quindicesimo trimestre successivo al 30 giugno 2007, quanto al residuo 4% delle opzioni attribuite, sino al termine ultimo del 30 giugno 2017. Fino ad oggi non risulta esercitata nessuna opzione ma, a termine di regolamento, ne sono decadute 580.000, per cui ne residuano 850.000. Piano di Stock Option Straordinario 2009 Il Consiglio di Amministrazione del 22 aprile 2009, avvalendosi della delega conferitagli dall’Assemblea degli azionisti del 26 aprile 2006, ha deliberato un aumento di capitale ex art. 2441, ultimo comma, per complessive massime 6.790.000 azioni, di valore nominale pari a euro 0,15, da riservare in sottoscrizione a dipendenti della Capogruppo e di sue controllate, titolari delle opzioni di sottoscrizione ai sensi del “Regolamento del Piano di Stock Option Straordinario 2009” il quale prevede l’assegnazione delle opzioni in quattro tranche ad un prezzo di esercizio determinato in coerenza ai parametri di riferimento previsti dai già citati Piani Phantom: in particolare sono state assegnate per la Prima Tranche n. 1.520.000 opzioni ad un prezzo di € 3,84, per la Seconda Tranche n. 1.520.000 opzioni ad un prezzo di €3,60, per la Terza Tranche n. 1.790.000 opzioni ad un prezzo di € 2,22 e per la Quarta Tranche n. 1.840.000 ad un prezzo di €1,37. Ai sensi del Regolamento le opzioni sono state attribuite a tutti gli effetti con decorrenza dalla data della deliberazione del Consiglio di Amministrazione. Le Opzioni così attribuite maturano, divenendo esercitabili, nei medesimi termini già stabiliti nei regolamenti dei Piani Phantom e precisamente: 1° Tranche • quanto al 54% delle Opzioni di Prima Tranche a decorrere dal 30 giugno 2009; • fino ad un massimo del 6% delle Opzioni di Prima Tranche a decorrere dalla fine di ciascuno dei sette trimestri successivi al 30 giugno 2009; • il residuo 4% delle Opzioni di Prima Tranche a decorrere dal 30 giugno 2011. | Informativa ai sensi del Regolamento Consob n. 11971 Gruppo Editoriale L’Espresso Tutte le Opzioni di Prima Tranche potranno essere esercitate sino al Termine Finale del 30 settembre 2017. Fino ad oggi non risulta esercitata nessuna opzione ma, a termine di regolamento, ne sono decadute 252.500, per cui ne residuano 1.267.500. 2° Tranche • quanto al 42% delle Opzioni di Seconda Tranche a decorrere dal 30 giugno 2009; • fino ad un massimo del 6% delle Opzioni di Seconda Tranche a decorrere dalla fine di ciascun dei nove trimestri successivi al 30 giugno 2009; • il residuo 4% delle Opzioni di Seconda Tranche a decorrere dal 30 dicembre 2011. Tutte le Opzioni di Seconda Tranche potranno essere esercitate sino al Termine Finale del 31 marzo 2018. Fino ad oggi non risulta esercitata nessuna opzione ma, a termine di regolamento, ne sono decadute 252.500, per cui ne residuano 1.267.500. 3° Tranche • quanto al 30% delle Opzioni di Terza Tranche a decorrere dal 30 giugno 2009; • fino ad un massimo del 6% delle Opzioni di Terza Tranche a decorrere dalla fine di ciascuno degli undici trimestri successivi al 30 giugno 2009; • il residuo 4% delle Opzioni di Terza Tranche a decorrere dal 30 giugno 2012. Tutte le Opzioni di Terza Tranche potranno essere esercitate sino al Termine Finale del 30 settembre 2018. Fino ad oggi non risulta esercitata nessuna opzione ma, a termine di regolamento, ne sono decadute 275.500, per cui ne residuano 1.515.500. 4° Tranche • quanto al 18% delle Opzioni di Quarta Tranche a decorrere dal 30 giugno 2009; • fino ad un massimo del 6% del totale delle Opzioni di Quarta Tranche a decorrere dalla fine di ciascuno dei tredici trimestri successivi al 30 giugno 2009; • il residuo 4% del totale delle Opzioni di Quarta Tranche a decorrere dal 31 dicembre 2012. Tutte le Opzioni di Quarta Tranche potranno essere esercitate sino al Termine Finale del 31 marzo 2019. Fino ad oggi risultano esercitate 717.750 opzioni ma, a termine di regolamento, ne sono decadute 301.300, per cui ne residuano 820.950. Piano di Stock Option Ordinario 2009 Il Consiglio di Amministrazione del 22 aprile 2009, avvalendosi della delega conferitagli dall’Assemblea degli azionisti del 26 aprile 2006, ha deliberato un aumento di capitale ex art. 2441, ultimo comma, per complessive massime 5.000.000 azioni, di valore nominale pari a euro 0,15, da riservare in sottoscrizione all’Amministratore Delegato e Direttore Generale della Società e a dipendenti della Capogruppo e di sue controllate, titolari delle opzioni di sottoscrizione ai sensi del “Regolamento del Piano di Stock Option Ordinario 2009” il quale prevede l’assegnazione delle opzioni in due tranche. I prezzi di esercizio delle due tranche vengono determinati secondo quanto previsto dal Testo Unico delle Imposte dirette all’art. 9, comma IV, facendo pertanto riferimento alla media aritmetica semplice dei prezzi ufficiali di Borsa delle azioni della società rilevati nell’ultimo mese che precede le relative date di assegnazione. | 43 44 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Informativa ai sensi del Regolamento Consob n. 11971 1° Tranche Il 14 maggio 2009, al prezzo di euro 1,00, è stata assegnata la Prima Tranche di 2.500.000 opzioni le quali maturano divenendo così esercitabili: a) al 30 settembre 2009, quanto al 12% delle opzioni attribuite; b) alla fine di ciascuno dei quattordici trimestri successivi al 30 settembre 2009, quanto ad un ulteriore 6% delle opzioni attribuite per ciascun trimestre; c) allo scadere del quindicesimo trimestre successivo al 30 settembre 2009, quanto al residuo 4% delle opzioni attribuite, sino al termine ultimo del 30 settembre 2019. Fino ad oggi risultano esercitate 1.760.350 opzioni ma, a termine di regolamento, ne sono decadute 254.500, per cui ne residuano 485.150. 2° Tranche Il 14 ottobre 2009, al prezzo di euro 1,86, è stata assegnata la Seconda Tranche di 2.500.000 opzioni le quali maturano divenendo così esercitabili: a) al 31 marzo 2010, quanto al 12% delle opzioni attribuite; b) alla fine di ciascuno dei quattordici trimestri successivi al 31 marzo 2010, quanto ad un ulteriore 6% delle opzioni attribuite per ciascun trimestre; c) allo scadere del quindicesimo trimestre successivo al 31 marzo 2010, quanto al residuo 4% delle opzioni attribuite, sino al termine ultimo del 31 marzo 2020. Fino ad oggi risultano esercitate 6.300 opzioni ma, a termine di regolamento, ne sono decadute 341.500 per cui ne residuano 2.152.200. Piano di Stock Option 2010 II Consiglio di Amministrazione del 21 aprile 2010, avvalendosi della delega conferitagli dall’Assemblea degli azionisti del 26 aprile 2006, ha deliberato un aumento di capitale ex art. 2441, ultimo comma, per complessive massime 6.000.000 azioni, di valore nominale pari a euro 0,15, da riservare in sottoscrizione all’Amministratore Delegato e Direttore Generale della Società e a dipendenti della Capogruppo e di sue controllate, titolari delle opzioni di sottoscrizione ai sensi del “Regolamento del Piano di Stock Option 2010” il quale prevede l’assegnazione delle opzioni in due tranche. I prezzi di esercizio delle due tranche vengono determinati secondo quanto previsto dal Testo Unico delle Imposte dirette all’art. 9, comma IV, facendo pertanto riferimento alla media aritmetica semplice dei prezzi ufficiali di Borsa delle azioni della società rilevati nell’ultimo mese che precede le relative date di assegnazione. 1° Tranche Il 12 maggio 2010, al prezzo di euro 2,25, è stata assegnata la prima tranche di 2.795.000 opzioni le quali maturano divenendo così esercitabili: a) al 30 settembre 2010, quanto al 12% delle opzioni attribuite; b) alla fine di ciascuno dei quattordici trimestri successivi al 30 settembre 2010, quanto ad un ulteriore 6% delle opzioni attribuite per ciascun trimestre; c) allo scadere del quindicesimo trimestre successivo al 30 settembre 2010, quanto al residuo 4% delle opzioni attribuite, sino al termine ultimo del 30 settembre 2020. Fino ad oggi non risultano esercitate opzioni ma, a termine di regolamento, ne sono decadute 377.500, per cui ne residuano 2.417.000. 2° Tranche Il 13 ottobre 2010, al prezzo di euro 1,58 è stata assegnata la seconda tranche di 2.795.000 opzioni le quali maturano divenendo così esercitabili: a) al 31 marzo 2011, quanto al 12% | Informativa ai sensi del Regolamento Consob n. 11971 Gruppo Editoriale L’Espresso delle opzioni attribuite; b) alla fine di ciascuno dei quattordici trimestri successivi al 31 marzo 2011, quanto ad un ulteriore 6% delle opzioni attribuite per ciascun trimestre; c) allo scadere del quindicesimo trimestre successivo al 31 marzo 2011, quanto al residuo 4% delle opzioni attribuite, sino al termine ultimo del 31 marzo 2021. Fino ad oggi risultano esercitate 323.100 opzioni ma, a termine di regolamento, ne sono decadute 386.500 per cui ne residuano 2.085.400. **** Sulla base di quanto esposto, al 31 dicembre 2015, le opzioni di sottoscrizione di azioni della società ancora valide, ma non esercitate, ammontano a 13.711.200, pari al 3,33% sul totale delle azioni attualmente componenti il capitale sociale. Piani di stock grant in essere Attualmente sono in essere i seguenti piani di stock grant: Piano di Stock Grant 2011 Il Consiglio di Amministrazione del 20 aprile 2011, avvalendosi della delega conferitagli dall’Assemblea degli azionisti tenutasi nella medesima data, ha deliberato l’approvazione del piano di stock grant 2011, come da proposta del comitato di remunerazione, da riservare all’Amministratore Delegato e Direttore Generale della Società e a dipendenti della Capogruppo e di sue controllate. Il prezzo di esercizio viene determinato secondo quanto previsto dal Testo Unico delle Imposte dirette all’art. 9, comma IV, facendo riferimento alla media aritmetica semplice dei prezzi ufficiali di Borsa delle azioni della società rilevati nell’ultimo mese che precede la data di assegnazione. Il 20 aprile 2011, al prezzo di euro 1,81, è stata effettuata l’assegnazione di complessive 1.410.000 Units suddivise tra Time-based Units (n.705.000) e Performance Units (n.705.000). Le Time-based Units matureranno, con corrispondente diritto dei Beneficiari all’assegnazione a titolo gratuito delle relative azioni, in tranches trimestrali pari al 12,5% del relativo totale a partire dal 21 aprile 2013. Le Performance Units, che sarebbero dovute maturare alle medesime date di maturazione previste per le Time-based Units, ma solo a condizione che fossero stati raggiunti target di performance aziendale e azionaria, non sono mai state maturate. Al 31 dicembre 2015 a termine di regolamento, sono in circolazione 156.721 Time-based Units; sono state esercitate 147.965 Time-based Units e sono scadute nell’esercizio 612.500 Performance Units. Piano di Stock Grant 2012 Il Consiglio di Amministrazione del 23 aprile 2012, avvalendosi della delega conferitagli dall’Assemblea degli azionisti tenutasi nella medesima data, ha deliberato l’approvazione del piano di stock grant 2012, come da proposta del comitato per le nomine e la remunerazione, da riservare all’Amministratore Delegato e Direttore Generale della Società e a dipendenti della Capogruppo e di sue controllate. Il prezzo di esercizio viene determinato secondo quanto previsto dal Testo Unico delle Imposte dirette all’art. 9, comma IV, facendo riferimento alla media aritmetica semplice dei prezzi ufficiali di Borsa delle azioni della società rilevati nell’ultimo mese che precede la data di assegnazione. | 45 46 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Informativa ai sensi del Regolamento Consob n. 11971 Il 23 aprile 2012, al prezzo di euro 0,9814, è stata effettuata l’assegnazione di complessive 1.897.500 Units suddivise tra Time-based Units (n.948.750) e Performance Units (n.948.750). Le Time-based Units sono maturate e matureranno, con corrispondente diritto dei Beneficiari all’assegnazione a titolo gratuito delle relative azioni, in tranches trimestrali pari al 12,5% del relativo totale a partire dal 24 aprile 2014. Le Performance Units sono maturate e matureranno alle medesime date di maturazione previste per le Time-based Units, ma solo a condizione che vengano raggiunti target di performance aziendale e azionaria. Al 31 dicembre 2015 a termine di regolamento, sono in circolazione 452.335 Time-based Units e 494.367 Performance Units e sono state esercitate 318.758 Time-based Units e 281.257 Performance Units. Piano di Stock Grant 2013 Il Consiglio di Amministrazione del 27 giugno 2013, avvalendosi della delega conferitagli dall’Assemblea degli azionisti tenutasi in data 18 aprile 2013, ha deliberato l’approvazione del piano di stock grant 2013, come da proposta del comitato per le nomine e la remunerazione, da riservare ai dipendenti della Capogruppo e di sue controllate. Il prezzo di esercizio viene determinato secondo quanto previsto dal Testo Unico delle Imposte dirette all’art. 9, comma IV, facendo riferimento alla media aritmetica semplice dei prezzi ufficiali di Borsa delle azioni della società rilevati nell’ultimo mese che precede la data di assegnazione. Il 27 giugno 2013, al prezzo di euro 0,83 è stata effettuata l’assegnazione di complessive 1.395.000 Units, suddivise tra Time-based Units (n. 697.500) e Performance Units (n.697.500). Le Time-based Units sono maturate e matureranno, con corrispondente diritto dei Beneficiari all’assegnazione a titolo gratuito delle relative Azioni, in tranches trimestrali pari al 12,5% del relativo totale a partire dal 28 giugno 2015. Le Performance Units sono maturate e matureranno alle medesime date di maturazione previste per le Time- based Units, ma solo a condizione che vengano raggiunti target di performance aziendale e azionaria. Al 31 dicembre 2015 a termine di regolamento, sono in circolazione 625.620 Time-based Units e 625.620 Performance Units; sono state esercitate 71.880 Time- based Units e 71.880 Performance Units. Piano di Stock Grant 2014 Il Consiglio di Amministrazione del 16 aprile 2014, avvalendosi della delega conferitagli dall’Assemblea degli azionisti tenutasi in data 16 aprile 2014, ha deliberato l’approvazione del piano di stock grant 2014, come da proposta del comitato per le nomine e la remunerazione, da riservare ai dipendenti della Capogruppo e di sue controllate. Il prezzo di esercizio viene determinato secondo quanto previsto dal Testo Unico delle Imposte dirette all’art. 9, comma IV, facendo riferimento alla media aritmetica semplice dei prezzi ufficiali di Borsa delle azioni della società rilevati nell’ultimo mese che precede la data di assegnazione. Il 16 aprile 2014, al prezzo di euro 1,70 è stata effettuata l’assegnazione di complessive 1.450.000 Units, suddivise tra Time-based Units (n. 725.000) e Performance Units (n.725.000). Le Time-based Units matureranno, con corrispondente diritto dei Beneficiari all’assegnazione a titolo gratuito delle relative Azioni, in tranches trimestrali pari al 12,5% del relativo totale a partire dal 17 aprile 2016. Le Performance Units matureranno alle medesime date di maturazione previste per le Time- based Units, ma solo a condizione che vengano raggiunti target di performance aziendale e azionaria. | Informativa ai sensi del Regolamento Consob n. 11971 Gruppo Editoriale L’Espresso Al 31 dicembre 2015 a termine di regolamento, sono in circolazione 725.000 Time-based Units e 725.000 Performance Units. Piano di Stock Grant 2015 Il Consiglio di Amministrazione del 23 aprile 2015, avvalendosi della delega conferitagli dall’Assemblea degli azionisti tenutasi in data 23 aprile 2015, ha deliberato l’approvazione del piano di stock grant 2015, come da proposta del comitato per le nomine e la remunerazione, da riservare ai dipendenti della Capogruppo e di sue controllate. Il prezzo di esercizio viene determinato secondo quanto previsto dal Testo Unico delle Imposte dirette all’art. 9, comma IV, facendo riferimento alla media aritmetica semplice dei prezzi ufficiali di Borsa delle azioni della società rilevati nell’ultimo mese che precede la data di assegnazione. Il 23 aprile 2015, al prezzo di euro 1,24 è stata effettuata l’assegnazione di complessive 1.420.000 Units, suddivise tra Time-based Units (n. 710.000) e Performance Units (n.710.000). Le Time-based Units matureranno, con corrispondente diritto dei Beneficiari all’assegnazione a titolo gratuito delle relative Azioni, in tranches trimestrali pari al 12,5% del relativo totale a partire dal 23 aprile 2017. Le Performance Units matureranno alle medesime date di maturazione previste per le Timebased Units, ma solo a condizione che vengano raggiunti target di performance aziendale e azionaria. Al 31 dicembre 2015 a termine di regolamento, sono in circolazione 710.000 Time-based Units e 710.000 Performance Units. | 47 Deloitte & Touche SpA Deloitte & Touche SpA Deloitte & Touche SpA Deloitte Ers Enterprise Risk Services Srl Revisione contabile Servizi di attestazione: verfiche ADS Altri servizi Altri servizi Deloitte & Touche SpA Deloitte & Touche SpA Deloitte & Touche SpA Revisione contabile Servizi di attestazione: verifiche ADS Altri servizi (*) I corrispettivi non includono l'IVA, le spese e l'eventuale rimborso del contributo di vigilanza Consob Soggetto che ha erogato il servizio Tipologia di servizi Destinatario Società controllate Società controllate Società controllate Destinatario Gruppo Editoriale L'Espresso SpA Gruppo Editoriale L'Espresso SpA Gruppo Editoriale L'Espresso SpA Gruppo Editoriale L'Espresso SpA PROSPETTO 2) CORRISPETTIVI (*) DI COMPETENZA DELL'ESERCIZIO 2015 PER SERVIZI FORNITI DA SOCIETÀ DI REVISIONE A SOCIETÀ CONTROLLATE (*) I corrispettivi non includono l'IVA, le spese e l'eventuale rimborso del contributo di vigilanza Consob Soggetto che ha erogato il servizio Tipologia di servizi 11 152 440 Compensi (€000) 84 7 71 204 Compensi (€000) PROSPETTO 1) CORRISPETTIVI (*) DI COMPETENZA DELL'ESERCIZIO 2015 PER SERVIZI FORNITI DALLA SOCIETÀ DI REVISIONE E DA ENTITÀ APPARTENENTI ALLA SUA RETE A GRUPPO EDITORIALE L'ESPRESSO SPA Informativa Consob - art. 149-duodecies - Regolamento n. 11971 48 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Informativa ai sensi del Regolamento Consob n. 11971 Relazione sul Governo Societario e gli assetti proprietari ai sensi dell’articolo 123 bis TUF | Relazione sul Governo Societario e gli assetti proprietari Gruppo Editoriale L’Espresso Relazione sul Governo Societario e gli assetti proprietari Gruppo Editoriale L’Espresso SpA PREMESSA Con la presente Relazione si intende illustrare il sistema di governo societario adottato da Gruppo Editoriale L’Espresso SpA (la “Società”). Tale sistema è in linea con le raccomandazioni contenute nel Codice di Autodisciplina predisposto dal Comitato per la Corporate Governance delle Società Quotate e promosso da Borsa Italiana SpA (il “Codice”). La Relazione, che nel rispetto degli obblighi normativi e regolamentari in materia contiene anche informazioni sugli assetti proprietari della Società, dopo essere stata approvata dal Consiglio di Amministrazione nella sua riunione del 2 marzo 2016, viene messa a disposizione dei Soci, unitamente alla documentazione prevista per la l’Assemblea convocata per l’approvazione del Bilancio al 31 dicembre 2015, e contestualmente trasmessa alla Borsa Italiana, al fine di facilitarne la messa a disposizione del pubblico. La Relazione è inoltre consultabile sul sito internet istituzionale della Società www.gruppoespresso.it, nella sezione “Governance”, insieme agli altri documenti di interesse per il mercato. 1. PROFILO DELL’EMITTENTE 1.1) Profilo sintetico del Gruppo Espresso Gruppo Editoriale L’Espresso SpA, è una delle più importanti aziende italiane del settore media che opera, direttamente ed attraverso le sue controllate, nelle aree della stampa quotidiana e periodica, della radiofonia, della raccolta pubblicitaria, di internet e della televisione. Il Gruppo Espresso è proprietario ed editore del quotidiano nazionale la Repubblica, del settimanale L’Espresso e di diciotto quotidiani locali (più un trisettimanale); è proprietario di tre radio nazionali, tra le quali Radio Deejay (leader, per ascolti tra le prime emittenti private in Italia) e di alcune televisioni, tra le quali, fino al 30 gennaio 2015, Deejay TV. Il Gruppo Espresso si qualifica come una branded content company in grado di diffondere i propri contenuti originali di qualità ai propri lettori ed ascoltatori dovunque essi si trovino e in qualunque momento della giornata, grazie ad una strategia multipiattaforma. 1.2) Sistema di governo societario adottato Il sistema di governo societario di Gruppo Editoriale L’Espresso SpA si basa sui principi e sui criteri espressi nel Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana SpA, ai quali il Consiglio di Amministrazione aderisce. Per una più puntuale analisi del sistema di Corporate Governance, si rinvia all’esame dei singoli punti della Relazione. 2. INFORMAZIONI SUGLI ASSETTI PROPRIETARI (ex art. 123 bis, comma 1, TUF) a) Struttura del capitale sociale (ex art.123 bis, comma 1, lettera a), TUF) Il capitale sociale sottoscritto e interamente versato della Società è pari a Euro 61.805.893,20 composto da n.412.039.288 azioni ordinarie con diritto di voto. Il capitale sociale è così composto: Azioni ordinarie numero azioni % rispetto al c.s. Quotato Diritti e obblighi 412.039.288 100% MTA - | 51 52 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Relazione sul Governo Societario e gli assetti proprietari La Società non ha emesso azioni con diritto di voto limitato o prive dello stesso, né warrant che diano il diritto di sottoscrivere azioni di nuova emissione. In data 2 aprile 2014 la Società ha emesso obbligazioni cosiddette equity linked, convertibili in azioni ordinarie della Società – di nuova emissione ovvero anche azioni proprie che ha in portafoglio – subordinatamente all’approvazione da parte dell’Assemblea Straordinaria degli Azionisti di un aumento di capitale a servizio della conversione con esclusione del diritto di opzione dei Soci, per un importo nominale pari a Euro 100.000.000,00 con scadenza 2019. L’Assemblea Straordinaria della Società, tenutasi il 23 luglio 2014, ha deliberato di aumentare il capitale sociale mediante emissione di massime n. 46.461.925 azioni ordinarie della Società, aventi le medesime caratteristiche delle azioni ordinarie in circolazione, riservate irrevocabilmente ed esclusivamente al servizio della conversione del prestito obbligazionario. La Società ha adottato piani di stock option che comportano aumenti di capitale e di stock grant la cui descrizione è riportata nel fascicolo di bilancio alla sezione “Informativa ai sensi del Regolamento Consob n.11971”, disponibile sul sito istituzionale della Società (www.gruppoespresso.it) nella sezione “Investitori”, nonché nei documenti informativi predisposti ai sensi dell’art. 84-bis del Regolamento Emittenti, anch’essi disponibili sul sito nella sezione “Governance”. b) Restrizioni al trasferimento di titoli (ex art.123 bis, comma 1, lettera b), TUF) Le azioni della Società sono liberamente trasferibili, salvo alcune restrizioni applicabili a determinate categorie di persone per limitati periodi di tempo sulla base del Codice di Comportamento in materia di Internal Dealing pubblicato sul sito della Società, nella sezione “Governance”. I Piani di stock grant 2011, 2012, 2013, 2014 e 2015 prevedono un impegno di “minimum holding” delle azioni assegnate ai beneficiari, che hanno l’impegno irrevocabile a detenere continuativamente, sino al quinto anniversario dalla data di attribuzione, un numero di azioni almeno pari al 10% di quelle assegnate. Durante tale periodo, le azioni saranno pertanto soggette a tale vincolo di inalienabilità, salvo diversa autorizzazione del Consiglio di Amministrazione. c) Partecipazioni rilevanti nel capitale (ex art.123 bis, comma 1, lettera c), TUF) Si riportano di seguito i nominativi degli Azionisti di ultima istanza che, come previsto dalla delibera Consob 11971/99, direttamente e/o indirettamente detengono percentuali di possesso superiori al 2% del capitale con diritto di voto, come risulta dal libro soci al 31 dicembre 2015, integrato delle successive comunicazioni effettuate ai sensi dell’art.120 TUF nonché delle altre informazioni a disposizione della Società. Azionisti di ultima istanza Dichiarante F.lli De Benedetti SpA Giacaranda Maria Caracciolo di Melito Falck Carlo Edoardo Revelli Fondazione Cassa di Risparmio di Trieste Margherita Revelli Quota % su capitale ordinario 53,581% 6,269% 2,796% 2,635% 2,587% Quota % su capitale votante 56,456% 6,605% 2,946% 2,777% 2,725% | Relazione sul Governo Societario e gli assetti proprietari Gruppo Editoriale L’Espresso Azionisti che direttamente posseggono più del 2% Azionista diretto Cir SpA Sia Blu SpA Prosper S.p.A Fondazione Cassa di Risparmio di Trieste Erga Omnes SpA Quota % su capitale ordinario 53,581% 6,269% 2,796% 2,635% 2,587% Quota % su capitale votante 56,456% 6,605% 2,946% 2,777% 2,725% d) Titoli che conferiscono diritti speciali (ex art.123 bis, comma 1, lettera d), TUF) Non esistono titoli che conferiscono diritti speciali di controllo. Non sono previsti poteri speciali. Non sono previste dallo statuto azioni a voto plurimo o maggiorato. e) Partecipazione azionaria dei dipendenti: meccanismo di esercizio dei diritti di voto (ex art.123 bis, comma 1, lettera e), TUF) Non è previsto alcun meccanismo specifico di esercizio dei diritti di voto in caso di partecipazione azionaria dei dipendenti. f) Restrizioni al diritto di voto (ex art.123 bis, comma 1, lettera f), TUF) Non esistono restrizioni al diritto di voto. g) Accordi tra gli azionisti (ex art.123 bis, comma 1, lettera g), TUF) Non è stata comunicata alla Società l’esistenza di patti parasociali. h) Clausole di change of control (ex art.123 bis, comma 1, lettera h), TUF) e disposizioni statutarie in materia di OPA (ex art. 104, comma 1-ter, e 104-bis, comma 1) La Società non ha stipulato accordi significativi che prevedano la cosiddetta clausola di “change of control” ovvero clausole che acquistano efficacia in caso di cambiamento di controllo azionario di Gruppo Editoriale L’Espresso SpA. Lo statuto della Società non prevede deroghe alle disposizioni sulle passivity rule previste dall’art. 104, commi 1 e 1-bis del TUF, né l’applicazione delle regole di neutralizzazione contemplate dall’art. 104-bis, commi 2 e 3, del TUF. i) Deleghe ad aumentare il capitale sociale e autorizzazioni all’acquisto di azioni proprie (ex art.123 bis, comma 1, lettera m), TUF) i.1) Deleghe ad aumentare il capitale L’Assemblea straordinaria degli Azionisti del 20 aprile 2011 ha conferito al Consiglio di Amministrazione per un periodo di cinque anni una delega ad aumentare il capitale sociale: (i) per un ammontare massimo di Euro 300 milioni di valore nominale, con emissione di azioni con o senza sovrapprezzo, anche di categorie particolari, da offrire in sottoscrizione ed anche al servizio di warrant o della conversione di prestiti obbligazionari anche emessi da terzi, sia in Italia che all’estero, ovvero da assegnare gratuitamente agli aventi diritto, mediante imputazione a capitale della parte disponibile delle riserve e dei fondi risultanti dall’ultimo bilancio approvato; (ii) per un ammontare massimo di Euro 10.000.000 di valore nominale con emissione di azioni ordinarie da riservare in sottoscrizione a dipendenti della Società e di sue controllate e con- | 53 54 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Relazione sul Governo Societario e gli assetti proprietari trollanti ai sensi dell’articolo 2441 ottavo comma del codice civile, con facoltà per il Consiglio stesso di stabilire il prezzo di emissione che non dovrà essere inferiore al valore nominale, i requisiti di sottoscrizione e i limiti della disponibilità delle azioni stesse, nonché in generale, modalità e termini di detta sottoscrizione. i.2) Autorizzazioni all’acquisto di azioni proprie L’Assemblea ordinaria dei Soci del 23 aprile 2015, preso atto che il buy back, anche in considerazione della struttura patrimoniale del Gruppo, potrebbe essere una leva utilizzabile per creare valore per gli Azionisti, ha revocato per il periodo ancora mancante e per la parte non ancora esercitata la precedente delega ad acquistare azioni proprie e, contestualmente, ne ha conferita una nuova con le seguenti caratteristiche: a) durata: 18 mesi; b) numero massimo di azioni ordinarie acquistabili: 20.000.000 pari a circa il 4,85% del capitale sociale allora esistente; c) il prezzo di ogni acquisto di azioni dovrà essere non superiore del 10% e non inferiore del 10% rispetto al prezzo di riferimento registrato dalle azioni ordinarie nella seduta del mercato regolamentato precedente ogni singola operazione; d) l’acquisto dovrà avvenire sul mercato, secondo modalità concordate con la società di gestione del mercato in modo da assicurare parità di trattamento tra gli Azionisti, in conformità a quanto prescritto dall’art. 132 del D.Lgs. n. 58/1998 e dalle disposizioni di legge o di regolamento vigenti al momento dell’operazione e precisamente: per il tramite di offerta pubblica di acquisto o di scambio; sui mercati regolamentati secondo modalità operative stabilite nei regolamenti di organizzazione e gestione dei mercati stessi, che non consentano l’abbinamento diretto delle proposte di negoziazione in acquisto con predeterminate proposte di negoziazione in vendita; Nel rispetto di tale delega nonché di quelle conferite negli anni precedenti, la Società al 31 dicembre 2015 deteneva complessivamente n. 20.979.371 azioni proprie, pari al 5,092 % delle azioni componenti il capitale sociale di Gruppo Editoriale L’Espresso SpA. l) Attività di direzione e coordinamento (ex art.2497 e ss. c.c.) La Società è soggetta all’attività di direzione e coordinamento da parte della controllante CIR SpA Le società controllate direttamente e indirettamente da Gruppo Editoriale L’Espresso SpA hanno indicato la stessa come soggetto che esercita l’attività di direzione e coordinamento. ****** Si precisa che: - le informazioni richieste dall’art. 123 bis, comma 1, lettera i), TUF (“gli accordi tra la società e gli Amministratori che prevedono in caso di dimissioni o licenziamento senza giusta causa o se il loro rapporto cessa a seguito di un’offerta pubblica di acquisto”) sono contenute nella relazione sulla remunerazione pubblicata ai sensi dell’art 123-ter TUF; - le informazioni richieste dall’art. 123-bis, comma 1, lettera l) TUF (“le norme applicabili alla nomina e alla sostituzione degli Amministratori nonché alla modifica dello statuto, se diverse da quelle legislative e regolamentari applicabili in via suppletiva”) sono illustrate nella sezione della Relazione dedicata al Consiglio di Amministrazione (Sez. 4.1). | Relazione sul Governo Societario e gli assetti proprietari Gruppo Editoriale L’Espresso 3. COMPLIANCE (ex art.123 bis, comma 2, lettera a), TUF) La Società aderisce al Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana SpA approvato dal Comitato per la Corporate Governance (approvato nel luglio 2014 e successivamente modificato nel luglio 2015) ed accessibile al pubblico sul sito web di Borsa Italiana (http://www.borsaitaliana.it/comitato-corporate-governance/codice/2015clean.pdf), secondo quanto specificato nelle diverse sezioni della presente Relazione. Né la Società, né le società controllate (di seguito anche “il Gruppo”) sono soggette a disposizioni di legge non italiane che influenzano la struttura di Corporate Governance della Società. 4. CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE 4.1) Nomina e sostituzione degli amministratori (ex art.123 bis, comma 1, lettera l), TUF) Per le disposizioni di carattere generale relative alla nomina e sostituzione degli Amministratori, si rinvia a quanto riportato dall’art. 5 del Codice di Autodisciplina GELE, allegato alla presente Relazione. La quota di partecipazione minima richiesta per presentare le liste è stata confermata nel 2,5% con delibera Consob del 28 gennaio 2015 n. 19109, in linea con la previsione dello statuto. Il Consiglio di Amministrazione, su indicazione del Comitato per le Nomine e la Remunerazione, ha adottato con delibera del 31 gennaio 2013 un piano per la successione degli Amministratori esecutivi. Il piano prevede la procedura per regolamentare il processo da seguire per garantire la successione dell’Amministratori esecutivi in caso di improvvisa indisponibilità, cessazione o sospensione dalla carica al di fuori del caso di naturale scadenza. Il piano di successione è sottoposto a revisione periodica da parte del Comitato per le Nomine e la Remunerazione e comunque a ricognizione con cadenza almeno triennale. 4.2) Composizione (ex art.123 bis, comma 1, lettera d), TUF) Si rinvia a quanto illustrato agli artt. 2, 3 e 5 del Codice di Autodisciplina GELE, nonché a quanto riportato all’art. 1 del medesimo in ordine alle funzioni del Presidente. Lo statuto dispone che il Consiglio di Amministrazione sia composto da sette a diciannove membri. L’Assemblea ordinaria del 23 aprile 2015 ha nominato per un triennio, fino all’approvazione del bilancio dell’esercizio 2017, un Consiglio di Amministrazione composto da undici componenti. Per la composizione del Consiglio di Amministrazione in carica e le ulteriori informazioni ad esso relative, si rinvia alla Tabella 2, riportata in allegato. Le principali caratteristiche professionali degli Amministratori sono reperibili nel sito internet della Società, nella sezione “Governance” – Consiglio di Amministrazione. Gli Amministratori indipendenti costituiscono la maggioranza del Consiglio di Amministrazione e sono per numero e autorevolezza tali da garantire che il loro giudizio possa avere un peso significativo nell’assunzione delle decisioni consiliari, contribuendo alla formazione di decisioni equilibrate in particolar modo nel caso sussistano potenziali conflitti di interesse. Si precisa che i criteri utilizzati per qualificare come indipendenti i Consiglieri non sono stati integrati o modificati rispetto a quelli previsti dal Codice. Al riguardo si segnala che il Consiglio di Amministrazione del 23 aprile 2015 ha dichiarato di valutare positivamente la qualità di Amministratori indipendenti con riferimento sia a quanto previsto dall’art. 148 comma terzo del TUF, che a quanto previsto in merito dal Codice di Autodisciplina, anche per i Consiglieri Agar | 55 56 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Relazione sul Governo Societario e gli assetti proprietari Brugiavini e Luca Paravicini Crespi. precisando che la valutazione è avvenuta avendo riguardo più alla sostanza che alla forma, come raccomandato dal Codice di Autodisciplina. In particolare, il Consiglio di Amministrazione ha ritenuto che: a) l’applicazione automatica del limite dei 9 anni porterebbe a un formalismo non in linea con lo spirito del Codice di Autodisciplina; b) il profilo complessivo dei Consiglieri Agar Brugiavini e Luca Paravicini Crespi (e la loro stessa storia presso la Società) offra sufficienti garanzie sotto il profilo dell’indipendenza, avendo gli stessi sempre dimostrato piena autonomia di giudizio e libero apprezzamento dell’operato del management. 4.2.1) Cumulo massimo agli incarichi ricoperti in altre società I Consiglieri, che agiscono con cognizione di causa e in autonomia, accettano la carica quando ritengono di poter dedicare allo svolgimento diligente dei loro compiti il tempo necessario, anche tenendo conto del numero di cariche di Amministratore o sindaco da essi ricoperte in altre società quotate in mercati regolamentati, in società finanziarie, bancarie, assicurative o di rilevanti dimensioni. Sono inoltre tenuti ad informare il Consiglio di eventuali attività in concorrenza con la Società e di ogni modifica rilevante. Il Consiglio di Amministrazione del 31 gennaio 2013 ha approvato un orientamento in merito al numero massimo di incarichi di Amministratore o sindaco, prevedendo alcuni limiti quantitativi agli incarichi che possono essere ricoperti dagli Amministratori esecutivi e non esecutivi di Gruppo Editoriale L’Espresso SpA in altre società quotate in mercati regolamentati, in società finanziarie, bancarie, assicurative o di rilevanti dimensioni (Società Rilevanti), così come riportato all’art. 1 dell’allegato Codice di Autodisciplina GELE a cui si fa rimando. È in ogni caso prevista la possibilità di derogare a tali limiti con deliberazione motivata del Consiglio di Amministrazione, che tenga conto anche del livello di partecipazione dell’Amministratore interessato ai lavori consiliari e dei comitati. L’attuale Consiglio di Amministrazione rispetta i criteri sopra illustrati. Si precisa, inoltre, che il Consiglio di Amministrazione valuta l’indipendenza degli Amministratori con periodicità almeno annuale, tenendo anche conto delle informazioni che i singoli interessati sono tenuti a fornire. Con riferimento al presente esercizio la verifica è stata positiva. La Società, fatto salvo quanto previsto dall’articolo 147-ter, comma 4, del Testo Unico della Finanza, intende introdurre l’obbligo dell’Amministratore che abbia perduto la qualifica di indipendente ai sensi delle previsioni del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana SpA (Criterio 3.C.1) di rassegnare le proprie dimissioni, senza pregiudizio per la facoltà del Consiglio di Amministrazione di valutare ciascun caso specifico ammettendo eventuali deroghe. 4.2.2) Induction Programme Il Presidente cura che gli Amministratori e i sindaci possano partecipare, successivamente alla nomina e durante il mandato, a iniziative finalizzate a fornire loro un’adeguata conoscenza del settore di attività in cui opera la Società, delle dinamiche aziendali e della loro evoluzione, nonché del quadro normativo di riferimento. Per quanto riguarda l’informativa sui settori di attività, l’Amministratore Delegato presenta periodiche informative sull’andamento dei mercati e del business in occasione delle riunioni del Consiglio di Amministrazione. Nel corso del processo di autovalutazione del Consiglio, gli Amministratori vengono chiamati ad esprimere specifiche richieste di natura informativa, che vengono soddisfatte nel corso di un massimo di n. 2 riunioni di induction da svolgere nel corso di ogni esercizio. Eventuali specifiche sessioni informative per i Consiglieri, con il supporto di esperti in formazione professionale, possono essere organizzate in occasione del rinnovo del Consiglio di | Relazione sul Governo Societario e gli assetti proprietari Gruppo Editoriale L’Espresso Amministrazione e successivamente, ogni qualvolta l’evoluzione del quadro normativo richieda un aggiornamento in merito.In data 21 gennaio 2015 si è tenuta per gli Amministratori ed i sindaci una sessione di induction relativa a: “Il mercato internazionale dell’editoria”. In data 2 luglio 2015 si è tenuta per gli Amministratori ed i sindaci una sessione di induction relativa a: “Mercato dell’editoria - Key drivers di redditività del Gruppo - Relazioni infragruppo e attività di direzione e coordinamento - Pubblicità on-line e processo di vendita della pubblicità”. 4.3) Ruolo del Consiglio di Amministrazione (ex art.123 bis, comma 2, lettera d), TUF) 4.3.1) Funzionamento del Consiglio di Amministrazione Per le disposizioni di carattere generale relative al ruolo del Consiglio di Amministrazione si rinvia a quanto riportato all’art. 1 del Codice di Autodisciplina GELE. Lo statuto prevede che il Consiglio di Amministrazione si riunisca di norma trimestralmente su convocazione del Presidente e comunque ogni volta che le esigenze societarie lo esigano. Le riunioni consiliari sono convocabili anche su richiesta di almeno due Amministratori, ovvero dal Collegio sindacale o da almeno uno dei suoi componenti, previa comunicazione al Presidente del Consiglio di Amministrazione. Il Consiglio di Amministrazione viene convocato dal Presidente o da chi ne fa le veci con lettera, lettera raccomandata, telegramma, fax, posta elettronica o mezzo equivalente e dovrà pervenire almeno cinque giorni prima di quello della riunione. In caso di urgenza i termini della convocazione sono ridotti a un giorno. Il Consiglio di Amministrazione ha regolamentato i flussi informativi da parte del Presidente e dell’Amministratore Delegato al Consiglio di Amministrazione, prevedendo che gli stessi riferiscano circa l’esercizio delle proprie deleghe in relazione all’attività svolta e comunque con periodicità non inferiore al trimestre. Lo statuto disciplina anche i flussi informativi per il Collegio sindacale. È, infatti, previsto che gli Amministratori riferiscano tempestivamente, con periodicità almeno trimestrale al Collegio sindacale sull’attività svolta e sulle operazioni di maggior rilievo economico, finanziario e patrimoniale, effettuate dalla Società, con particolare riferimento alle operazioni in potenziale conflitto di interesse. È altresì previsto che l’informativa possa essere data anche in via diretta, in forma scritta o verbalmente e/o telefonicamente, qualora particolari esigenze di tempestività rendano preferibile tale modalità. 4.3.2) Attività svolta nel 2015 e prevista per il 2016 Nel corso dell’esercizio 2015 il Consiglio di Amministrazione della Società si è riunito 8 volte, con le percentuali di partecipazione degli Amministratori riportate nella Tabella 2 in allegato. Le riunioni hanno avuto una durata media di un’ora e trentacinque minuti circa. Per il 2016 sono state programmate 7 riunioni del Consiglio di Amministrazione, di cui una tenutesi in data 21 gennaio, una in data 24 febbraio ed una in data 2 marzo. 4.3.3) Informativa preconsiliare Il Presidente si adopera affinché ai membri del Consiglio ed ai sindaci siano fornite la documentazione e le informazioni necessarie per permettere al Consiglio stesso di esprimersi con consapevolezza sulle materie sottoposte al suo esame ed approvazione, eventualmente integrata da un documento di sintesi, ove particolarmente voluminosa e complessa. A tal fine è stato fissato | 57 58 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Relazione sul Governo Societario e gli assetti proprietari un termine è di 48 ore prima rispetto alla data della riunione, termine che, salve sporadiche e motivate eccezioni legate essenzialmente ad esigenze di riservatezza ed urgenza, è stato normalmente rispettato. 4.3.4) Modalità di svolgimento delle riunioni consiliari Il Presidente ha coordinato le attività del Consiglio di Amministrazione e guidato lo svolgimento delle relative riunioni, curandosi che agli argomenti all’ordine del giorno fosse dedicato il tempo necessario per consentire il dibattito e incoraggiando il contributo da parte dei Consiglieri. Il Presidente può chiedere all’Amministratore Delegato, anche su richiesta di uno o più Amministratori, che i dirigenti della Società e quelli delle società del Gruppo intervengano alle riunioni consiliari per fornire gli opportuni approfondimenti. Tale partecipazione rappresenta una prassi consolidata per la Società, confermata nelle riunioni dell’esercizio 2015, alle quali ha sempre partecipato il Dirigente preposto per la redazione dei documenti contabili societari, regolarmente il Direttore Generale della Società e, di volta in volta, i dirigenti responsabili delle funzioni aziendali competenti per fornire gli opportuni approfondimenti sugli argomenti posti all’ordine del giorno. 4.3.5) Ruolo del Consiglio di Amministrazione Sulla base del Codice di Autodisciplina e delle procedure interne adottate dal Consiglio di Amministrazione in data 31 gennaio 2013, il Consiglio: - ha positivamente valutato ed approvato i piani strategici, industriali e finanziari della Società a livello consolidato, monitorandone periodicamente l’attuazione; - ha definito la natura e il livello di rischio compatibile con gli obiettivi strategici della Società; - ha valutato l’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile della Società nonché quello delle controllate aventi rilevanza strategica, con particolare riferimento al sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, secondo quanto disposto dalle Linee di indirizzo in materia di sistema di controllo interno e gestione dei rischi, riportate nel Codice di Autodisciplina GELE in allegato; - ha ricevuto con periodicità almeno trimestrale dall’Amministratore Delegato l’informativa della attività svolta nell’esercizio delle deleghe conferite; - ha valutato l’andamento della gestione tenendo in considerazione, in particolare, le informazioni ricevute dall’Amministratore Delegato, nonché confrontando periodicamente i risultati conseguiti con quelli programmati; - ha esaminato ed approvato preventivamente - salvo le previste eccezioni - le operazioni dell’emittente ed esaminato quelle delle controllate aventi un significativo rilievo strategico, così come definito in apposita procedura approvata dal Consiglio di Amministrazione. Il Consiglio, su proposta del Comitato per le Nomine e la Remunerazione, e sentito il Collegio sindacale, ha determinato le remunerazioni del Presidente e dell’Amministratore Delegato sulla base delle linee guida stabilite nella politica della remunerazione, mentre la ripartizione del compenso globale spettante ai membri del Consiglio viene effettuata direttamente dall’Assemblea. Durante tutte le riunioni del Consiglio il Presidente e l’Amministratore Delegato hanno fornito un’ampia relazione sull’andamento della gestione ed ove possibile previsioni sull’andamento dei mesi successivi. 4.3.6) Autovalutazione Il Consiglio, almeno una volta l’anno, effettua una valutazione sulla dimensione, sulla composizione e sul funzionamento proprio e dei suoi Comitati. Per l’esercizio 2015 l’annuale | Relazione sul Governo Societario e gli assetti proprietari Gruppo Editoriale L’Espresso processo di valutazione è stato svolto dal Lead Indipendent Director attraverso la somministrazione di un apposito questionario e, ove necessario, di singole interviste ai Consiglieri. I risultati si sono confermati decisamente positivi, anche nella rinnovata composizione del Consiglio. L’Assemblea non ha autorizzato in via generale e preventiva deroghe al divieto di concorrenza previsto dall’art.2390 c.c. 4.4) Organi delegati 4.4.1) Amministratore Delegato Il Consiglio di Amministrazione del 23 aprile 2015 ha conferito all’Amministratore Delegato Monica Mondardini tutte le più ampie deleghe di rappresentanza e di ordinaria amministrazione, con l’eccezione della nomina di direttori di testata e di direttori generali, che rimane nella sfera di competenza del Consiglio di Amministrazione. Non sono stati previsti limiti di spesa ad eccezione: 1) degli acquisti di macchinari superiori a Euro 10 milioni; 2) della stipula di finanziamenti, contratti di leasing o apertura di crediti anche assistiti da garanzie reali superiori a Euro 5 milioni; 3) della concessione di garanzie, pegni, ipoteche, privilegi e fidejussioni superiori a Euro 5 milioni; 4) dell’acquisto, vendita e permuta di partecipazioni e beni immobili superiori a Euro 5 milioni. L’Amministratore Delegato Monica Mondardini è il principale responsabile della gestione dell’impresa (chief executive officer). La Società aderisce al cosiddetto divieto di interlocking directorate, come specificato all’art. 2 del Codice di Autodisciplina di GELE, ossia al principio per cui il chief executive officer di una emittente non può assumere l’incarico di Amministratore di un’altra emittente non appartenente allo stesso gruppo, di cui sia chief executive officer un Amministratore dell’emittente medesima. Tale situazione pertanto non ricorre. 4.4.2) Presidente del Consiglio di Amministrazione Il Consiglio di Amministrazione del 23 aprile 2015 ha conferito al Presidente del Consiglio di Amministrazione Carlo De Benedetti la legale rappresentanza della Società e, con essa, il potere di rappresentare la Società nei confronti di terzi. Il Consiglio ha altresì attribuito al Presidente il ruolo proprio dell’editore di sovrintendere alla linea editoriale del Gruppo Editoriale L’Espresso SpA, formulando proposte in merito alla nomina, revoca e/o trasferimento dei direttori di testata. 4.4.3) Informativa al Consiglio Il Presidente e l’Amministratore Delegato, in occasione di tutte le riunioni e comunque almeno trimestralmente, hanno informato regolarmente il Consiglio in merito alle attività svolte nell’esercizio delle deleghe loro conferite ed hanno aggiornato altresì i Consiglieri sugli eventi societari di maggior rilievo, sui provvedimenti adottati e sulle operazioni effettuate, incluse quelle con parti correlate o in potenziale conflitto d’interesse. 4.5) Altri consiglieri esecutivi Oltre al Presidente e all’Amministratore Delegato non vi sono altri Amministratori esecutivi. | 59 60 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Relazione sul Governo Societario e gli assetti proprietari 4.6) Amministratori indipendenti All’art. 3 dell’allegato Codice di Autodisciplina di GELE, a cui si rinvia, sono riportati i principi sulla base dei quali la Società, in adesione a quanto raccomandato dal Codice di Autodisciplina e prescritto dall’art. 147 ter co. 4 del TUF, considera gli Amministratori indipendenti. Al riguardo ci si riporta a quanto già illustrato al precedente punto 4.2. Nel corso dell’esercizio il Consiglio ha verificato, applicando criteri condivisi, con esito positivo, la sussistenza dei requisiti di indipendenza dei Consiglieri Belcredi, Brugiavini, Clò, Merlo, Oliveri, Paravicini Crespi e Zaoui e ne ha dato notizia al mercato. Il Collegio sindacale ha preso atto dei criteri adottati senza formulare osservazioni. I Consiglieri indipendenti si sono riuniti nel corso dell’anno due volte in assenza degli altri Amministratori per discutere su organizzazione, evoluzione del mercato e strategie. 4.7) Lead indipendent director In data 23 aprile 2015 (pur non ricorrendo più i presupposti previsti dal Codice), il Consigliere Elisabetta Oliveri è stato nominato quale Lead Indipendent Director, a cui fanno riferimento gli Amministratori non esecutivi (ed in particolare gli indipendenti) per consentire un miglior contributo all’attività e al funzionamento del Consiglio stesso. Il Lead Independent Director collabora con il Presidente al fine di garantire che gli Amministratori siano destinatari di flussi informativi completi e tempestivi. Al Lead Indipendent Director è attribuita, tra l’altro, la facoltà di convocare, autonomamente, o su richiesta di altri Consiglieri, apposite riunioni di soli Amministratori indipendenti per la discussione dei temi giudicati di interesse rispetto al funzionamento del Consiglio o alla gestione sociale. Il Lead Indipendent Director ha svolto la sua attività prevalentemente partecipando alle riunioni periodiche del Comitato Controllo e Rischi (di cui è Presidente), organizzando nel corso dell’esercizio incontri con il Collegio sindacale, l’Organismo di vigilanza ex D. Lgs. 231/2001 e la società di revisione, nonché tra gli Amministratori indipendenti. La conoscenza della Società, del suo sistema organizzativo e di controllo, nonché informazioni sull’andamento dei risultati sono state acquisite attraverso numerosi incontri o conference call con la funzione di internal Audit, con il Risk Manager e con il management della Società. 5. TRATTAMENTO DELLE INFORMAZIONI SOCIETARIE La Società ha adottato una procedura aggiornata per la gestione e la comunicazione al pubblico di documenti e notizie riservate, con particolare riferimento alle informazioni c.d. privilegiate: tale procedura è disponibile sul sito istituzionale www.gruppoespresso.it nella sezione “Governance”. La Società ha inoltre istituito e reso operativo il Registro delle persone che hanno accesso a informazioni privilegiate (“Registro”), nel quale sono iscritte le persone che, in ragione dell’attività lavorativa o professionale, ovvero in ragione delle funzioni svolte, hanno accesso a informazioni privilegiate. Il Registro, tenuto con modalità che ne assicurano un’agevole consultazione ed estrazione di dati, contiene l’identità del soggetto (persone fisica o giuridica) che può avere accesso su base regolare o occasionale a informazioni privilegiate, la ragione per cui il soggetto è iscritto e la data di ogni aggiornamento delle informazioni riferite alla persona. La Società ha esplicitato i criteri adottati per la tenuta del Registro e le modalità di gestione e di ricerca dei dati in esso contenuti. La Società ha altresì nominato il dott. Massimo Segre quale preposto alla tenuta del Registro e al ricevimento, gestione e diffusione al mercato delle informazioni. | Relazione sul Governo Societario e gli assetti proprietari Gruppo Editoriale L’Espresso 6. COMITATI INTERNI AL CONSIGLIO (ex art.123 bis, comma 2, lettera d), TUF) Il Consiglio di Amministrazione del 23 aprile 2015 ha nominato il Comitato Controllo e Rischi, il Comitato per le Nomine e la Remunerazione, il Comitato per le Operazioni con Parti Correlate. I principi di istituzione e funzionamento dei comitati interni dal Consiglio sono riportati all’art. 4 del Codice di Autodisciplina GELE a cui si fa rinvio. La Società, così come consentito dal Codice, ha riunito per ragioni organizzative e di economia, anche in relazione alla propria struttura ed alla proprie caratteristiche, le funzioni del Comitato Nomine e del Comitato per la Remunerazione, in un unico comitato, all’interno del quale figurano adeguate competenze in materia finanziaria o di politica retributiva, denominato Comitato Nomine e Remunerazione, approvandone il relativo regolamento. Il Comitato Controllo e Rischi (già Comitato per il controllo interno), istituito dal Consiglio di Amministrazione, ha al suo interno almeno un componente che possiede adeguata esperienza in materia contabile e finanziaria o di gestione dei rischi. Nel corso dello svolgimento della loro attività i comitati hanno la facoltà di accedere alle informazioni e alle funzioni aziendali necessarie per lo svolgimento dei loro compiti e possono invitare a partecipare alle riunioni soggetti che non ne siano membri. 7. COMITATO PER LE NOMIME La Società non è dotata di un autonomo Comitato per le nomine. Come riferito al punto precedente, ha riunito le funzioni del Comitato Nomine e del Comitato per la Remunerazione. Si rinvia pertanto al seguente Punto 8 per le informazioni sulla sua composizione e funzionamento. 8. COMITATO PER LA REMUNERAZIONE 8.1) Composizione e funzionamento del comitato per le nomine e la remunerazione (ex art. 123-bis, comma 2 lettera d), TUF) Il Comitato per le Nomine e la Remunerazione adottato dal Consiglio di Amministrazione è attualmente composto dagli Amministratori indipendenti Alberto Clò, Luca Paravicini Crespi e Michael Zaoui. Almeno un componente del Comitato possiede una conoscenza ed esperienza in materia contabile e finanziaria e di politiche retributive ritenuta adeguata dal Consiglio al momento della nomina. I lavori del Comitato sono coordinati dal Presidente Michael Zaoui e le riunioni sono verbalizzate. Nel corso dell’esercizio 2015 il Comitato si è riunito 2 volte con una durata media di 45 minuti. Alle riunioni tenutesi nel corso dell’esercizio non hanno partecipato soggetti che non ne siano membri (ad eccezione del segretario e del Presidente del Collegio sindacale ) in quanto non giudicato necessario per l’esame dei punti all’ordine del giorno. La partecipazione dei componenti è riportata nella Tabella 2 in allegato. Le riunioni programmate per il 2016 sono 2 di cui una si già tenuta il 2 marzo 2016. 8.2) Funzioni del comitato per le nomine e la remunerazione Le funzioni svolte dal Comitato per le Nomine e la Remunerazione sono dettagliate agli artt. 5 e 6 dell’allegato Codice di Autodisciplina GELE a cui si fa rinvio. Nel corso dell’anno il Comitato per le Nomine e la Remunerazione si è riunito per discutere le proposte da sottoporre all’esame del Consiglio di Amministrazione in ordine a: (i) la determinazione dell’emolumento da corrispondere al Presidente ed all’Amministratore Delegato; (ii) la | 61 62 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Relazione sul Governo Societario e gli assetti proprietari Relazione sulla Remunerazione prevista dall’art. 84-quater del Regolamento Consob n. 11971/99 in attuazione dell’art. 123-ter del TUF.; l’adozione di un piano di stock grant per l’anno 2016, con relativa relazione ex art.84 bis, finalizzato alla incentivazione e retribuzione dei dipendenti della Società o delle controllate. I dettagli del suddetto piano di stock grant sono esposti nel fascicolo di bilancio alla sezione “Informativa ai sensi del Regolamento Consob n.11971”, disponibile sul sito istituzionale della Società nella sezione “Investitori”. Ai lavori del Comitato ha partecipato il Presidente del Collegio sindacale o altro sindaco dallo stesso delegato. Le riunioni del Comitato sono state regolarmente verbalizzate. Nello svolgimento delle proprie funzioni il Comitato ha avuto la possibilità di accedere alle informazioni ed alle funzioni aziendali necessarie per lo svolgimento dei suoi compiti. Il Comitato non ha un budget di spesa assegnato, ma qualora ne ravvisasse la necessità può autorizzare spese per consulenze, ricerche o quant’altro utile o opportuno per la sua attività nei termini stabiliti dal Consiglio. Il Comitato svolge le sue funzioni secondo il regolamento approvato dal Consiglio di Amministrazione. 9. REMUNERAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI Per le informazioni della presente Sezione si rinvia alle parti rilevanti della Relazione sulla Remunerazione pubblicata ai sensi dell’art. 84-quater del Regolamento Consob n. 11971/99 in attuazione dell’art. 123-ter del TUF e consultabile sul sito www.gruppoespresso.it nella sezione “Governance”. L’orientamento delle politiche retributive della Società è altresì descritto all’art. 6 del Codice di Autodisciplina GELE a cui si fa rinvio. 10. COMITATO CONTROLLO E RISCHI 10.1) Composizione e funzionamento del comitato controllo e rischi (ex art. 123-bis, comma 2 lettera d), TUF). Il Comitato Controllo e Rischi adottato dal Consiglio di Amministrazione è attualmente composto dagli Amministratori indipendenti Massimo Belcredi, Agar Brugiavini, Silvia Merlo, Elisabetta Oliveri e Luca Paravicini Crespi. Più di uno dei suoi componenti possiede una significativa esperienza in materia contabile e finanziaria, ritenuta adeguata dal Consiglio al momento della nomina. I lavori del Comitato sono coordinati dal Presidente Elisabetta Oliveri e le riunioni sono verbalizzate. Nel corso dell’esercizio il Comitato si è riunito 8 volte con una durata media di 2 ore. La partecipazione dei componenti è riportata nella Tabella 2 in allegato. Le riunioni programmate per il 2016 sono 7 di cui due si sono già tenute rispettivamente in data 19 e 29 febbraio 2016. Alle riunioni del Comitato sono sempre invitati a partecipare il Presidente del Collegio sindacale, ovvero altro sindaco da questi designato, e con riferimento ai punti all’ordine del giorno, il Responsabile della funzione di Internal Audit, il Risk Manager, il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari ed il Responsabile del servizio legale della Società. Inoltre vengono periodicamente invitati alle riunioni anche altri dirigenti della Società e di società controllate, per riferire al Comitato su specifiche tematiche. Il Comitato, attraverso incontri periodici con i responsabili delle varie funzioni aziendali, con il Collegio sindacale, l’Organismo di Vigilanza ex D. Lgs. 231/01 e con la società di revisione, | Relazione sul Governo Societario e gli assetti proprietari Gruppo Editoriale L’Espresso ha verificato l’efficacia e l’efficienza nella conduzione delle operazioni aziendali, l’affidabilità dell’informazione finanziaria e il rispetto della normativa applicabile. 10.2) Funzioni attribuite al Comitato controllo e rischi. Le funzioni del Comitato Controllo e Rischi sono riportate all’art. 7 del Codice di Autodisciplina GELE allegato alla presente ed al quale si fa rinvio. Le attività svolte dal Comitato hanno riguardato principalmente i seguenti temi: Relazione finanziaria annuale; procedura di impairment test; monitoraggio dell’attuazione del piano di lavoro per il 2015 ed analisi del piano di lavoro per il 2016 della funzione di Internal Audit; Risk Management; incontri con il management; aggiornamenti in materia di D. Lgs. 231/2001; valutazioni e pareri in ordine a: autonomia, adeguatezza, efficacia ed efficienza della funzione di Internal Audit; adeguatezza ed efficacia del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi rispetto alle caratteristiche dell’impresa e al profilo di rischio assunto; modo in cui i principali rischi afferenti all’emittente e alle sue controllate risultano identificati, misurati, gestiti e monitorati, e sul grado di compatibilità di tali rischi con una gestione dell’impresa coerente con gli obiettivi strategici individuati; specifici aspetti inerenti alla identificazione dei principali rischi aziendali, formulato con riferimento alle informazioni ricevute dall’Amministratore Delegato, dal Responsabile Internal Audit, dall’Organismo di Vigilanza ex D.Lgs. 231/2001, dal Collegio Sindacale, dalla società di revisione, nonché dal Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari; risultati esposti dal revisore legale nella eventuale lettera di suggerimenti e nella relazione sulle questioni fondamentali emerse in sede di revisione legale; corretto utilizzo dei principi contabili e sulla loro omogeneità ai fini della redazione del bilancio consolidato. Al Comitato è stata data facoltà di accedere alle informazioni e alle funzioni aziendali necessarie per lo svolgimento dei suoi compiti; tutte le riunioni sono state verbalizzate e, nonostante non abbia assegnato un budget di spesa, qualora ne ravvisi la necessità, può autorizzare spese per acquisizioni di informazioni, consulenze, collaborazioni, perizie o quant’altro. 11. SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO E GESTIONE DEI RISCHI Linee di indirizzo in materia di sistema di controllo interno e di gestione dei rischi Il Sistema Controllo e Rischi è l’insieme delle regole, delle procedure e delle strutture organizzative volte a consentire, attraverso un adeguato processo di identificazione, misurazione, gestione e monitoraggio dei principali rischi della Società. Le finalità del Sistema di Controllo e Rischi, gli organi, le funzioni responsabili, sono dettagliatamente illustrate all’art. 7 dell’allegato Codice di Autodisciplina GELE a cui si fa rinvio. 11.1) Amministratore incaricato del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi Il Consiglio di Amministrazione, nel riconoscere estrema importanza alla funzionalità del sistema di controllo interno, ha individuato l’Amministratore Delegato Monica Mondardini quale Amministratore Incaricato della istituzione e del mantenimento di un efficace sistema di controllo interno e di gestione dei rischi. L’Amministratore Incaricato: - ha curato l’identificazione dei principali rischi aziendali tenendo conto delle attività e delle caratteristiche delle attività svolte dalla Società; - ha dato esecuzione alle linee di indirizzo definite dal Consiglio, curando la progettazione, realizzazione e gestione del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, verificandone l’adeguatezza e l’efficacia; | 63 64 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Relazione sul Governo Societario e gli assetti proprietari - si è occupato dell’adattamento di tale sistema alla dinamica delle condizioni operative e del panorama legislativo e regolamentare; - ha riferito tempestivamente al Consiglio di Amministrazione in merito a problematiche e criticità emerse nello svolgimento della propria attività. L’Amministratore Incaricato ha il potere di richiedere alla funzione di Internal Audit lo svolgimento di verifiche su specifiche aree operative e sul rispetto delle regole e procedure interne nell’esecuzione di operazioni aziendali, dandone contestuale comunicazione al Presidente del Consiglio, al Presidente del Comitato Controllo e Rischi e al Presidente del Collegio sindacale. 11.2) Responsabile della funzione di internal audit Il Consiglio ha nominato Edoardo Biancardi quale Responsabile della funzione di Internal Audit (di seguito “Responsabile Internal Audit”) al fine di verificare che il sistema di controllo interno e gestione dei rischi sia funzionalmente adeguato. La nomina è avvenuta su proposta dell’Amministratore Incaricato del sistema del controllo interno, previo parere favorevole del Comitato Controllo e Rischi, del Comitato Nomine e Remunerazione e sentito il Collegio sindacale. Il Comitato per le Nomine e la Remunerazione ha verificato la coerenza dei meccanismi di incentivazione del Responsabile Internal Audit con i compiti allo stesso assegnati. Il Responsabile Internal Audit non è responsabile di alcuna area operativa, non dipende gerarchicamente dal Presidente del Consiglio di Amministrazione né dall’Amministratore Delegato, ha avuto accesso diretto a tutte le informazioni utili per lo svolgimento del proprio incarico ed ha riferito periodicamente al Comitato Controllo e Rischi, al Collegio sindacale e all’Amministratore Incaricato. Il Responsabile Internal Audit non ha un budget assegnato, ma ha la facoltà di spesa se le circostanze lo richiedono. Nel corso dell’esercizio ha: - predisposto il piano di audit sottoponendolo al Comitato Controllo e Rischi, perché ne proponesse l’adozione al Consiglio di Amministrazione; - verificato, sia in via continuativa sia in relazione a specifiche necessità, l’operatività e l’idoneità del Sistema Controllo e Rischi attraverso il piano di audit approvato dal Consiglio di Amministrazione; - predisposto relazioni semestrali sulla propria attività, le modalità con cui viene condotta la gestione dei rischi, il rispetto dei piani definiti per il loro contenimento e l’idoneità del Sistema Controllo e Rischi e ne ha trasmesso copia al Comitato Controllo e Rischi e al Collegio sindacale prima della riunione del Comitato Controllo e Rischi che precede il Consiglio di Amministrazione della relazione annuale e semestrale; - verificato nell’ambito del piano di audit l’affidabilità dei sistemi informativi, inclusi i sistemi di rilevazione contabile. 11.3) Modello Organizzativo ex D.Lgs. 231/2001 La Società e le sue controllate hanno adottato il “Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo” (anche il “Modello”) ex D. Lgs. 231/01 al fine soprattutto di prevenire la commissione dei reati legati ai rapporti con la pubblica amministrazione, quali corruzione, concussione e frode, ma anche la corruzione tra privati, i c.d. reati societari, ovvero, tra gli altri, le false comunicazioni sociali e il falso in bilancio, i reati connessi alla salute e alla sicurezza sui luoghi di lavoro, i c.d. reati informatici, le fattispecie di reato in materia di delitti di criminalità organizzata, delitti contro l’industria ed il commercio, la violazione del diritto d’autore, l’induzione | Relazione sul Governo Societario e gli assetti proprietari Gruppo Editoriale L’Espresso a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all’autorità giudiziaria, nonché quei reati attinenti alla attività di impresa della Società che di volta in volta sono stati inserti nella disciplina del D. Lgs. 231/01 quali reati presupposti. Tale documento è costituito da una “Parte Generale” e da una “Parte Speciale”. Nella parte generale, dopo un richiamo ai principi del D. Lgs. 231/01 e alle linee guida emanate dalla Confindustria, vengono illustrati i contenuti essenziali del Modello e le modalità di formazione del personale e diffusione dello stesso nel contesto aziendale. Nella parte speciale, vengono riportati: (i) la mappa delle aree sensibili; (ii) il Codice Etico; (iii) le linee guida di comportamento; (iv) i principi generali del sistema di controllo interno; (v) i protocolli di controllo elaborati per tutti i processi aziendali a rischio. In particolare, nei protocolli vengono evidenziati i reati che possono essere commessi in relazione ai singoli processi, le indicazioni comportamentali e le specifiche attività di controllo per prevenire ragionevolmente i relativi rischi di reato. Un estratto del Modello è consultabile sul sito istituzionale della Società www.gruppoespresso.it nella sezione “Governance”. Sulla applicazione e sulla adeguatezza del Modello è operante l’Organismo di Vigilanza che, dotato di autonomi poteri di iniziativa e controllo e di un proprio budget, ha il compito di vigilare sul funzionamento e l’osservanza del Modello, verificandone periodicamente l’efficacia e proponendone l’aggiornamento agli organi competenti. L’Organismo di Vigilanza della Società, che è composto dall’Avv. Giovanni Barbara, esperto in materia e dal Dott. Giuseppe Gianoglio, già preposto all’Internal Audit della controllante CIR SpA, e dalla Dott.ssa Marina Scandurra, sindaco effettivo della Società. L’Organismo ha informato periodicamente il Consiglio di Amministrazione sulle proprie attività. Dall’attività svolta non sono emerse fattispecie censurabili. Al fine di garantire il collegamento tra i diversi organi di controllo, l’Organismo ha tenuto alcune delle riunioni in seduta congiunta con il Comitato Controllo e Rischi ed il Collegio Sindacale. 11.4) Società di revisione L’Assemblea dei Soci del 18 aprile 2007 ha deliberato di conferire alla società Deloitte Touche SpA l’incarico per la revisione del bilancio di esercizio e consolidato per il periodo 2007 – 2015 nonché per la revisione contabile limitata della situazione semestrale ai sensi del D. Lgs. 24 febbraio 1998, n.58. 11.5) Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari Il Consiglio di Amministrazione ha nominato il dottor Gabriele Acquistapace, Responsabile della Direzione Amministrazione e Bilancio della Società, quale dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari di Gruppo Editoriale L’Espresso SpA. Lo statuto prevede, quali requisiti professionali del dirigente preposto, una adeguata esperienza in materia contabile e finanziaria e che lo stesso venga nominato dal Consiglio di Amministrazione su proposta dell’Amministratore Delegato e previo parere del Collegio sindacale. Il dottor Gabriele Acquistapace è stato dotato di poteri e mezzi idonei a svolgere tale incarico. In particolare egli può: - accedere ad ogni informazione ritenuta rilevante ai fini dell’assolvimento dei propri compiti; - dialogare con gli organi amministrativi e di controllo e coordinare con gli stessi le attività da svolgere; - valutare e monitorare l’adeguatezza delle procedure adottate all’interno della Società che hanno impatto sul bilancio d’esercizio, sul bilancio consolidato, sulla relazione semestrale e sui documenti soggetti ad attestazioni; | 65 66 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Relazione sul Governo Societario e gli assetti proprietari - partecipare al disegno dei sistemi informativi che hanno impatto sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria; - organizzare una adeguata struttura utilizzando risorse disponibili internamente, quali quelle relative ai sistemi informativi, al controllo di gestione e alla funzione di internal audit, ovvero, laddove necessario, in outsourcing; - coordinarsi con gli organi amministrativi e di controllo ovvero con il management delle società controllate, individuando specifiche procedure ai fini del corretto svolgimento di tutti i compiti e le attività previste dalla legge. Il Consiglio di Amministrazione della Società, ha assegnato alla Dott.ssa Michela Marani, responsabile della Direzione del Controllo di Gestione di Gruppo, la funzione di Risk Manager, prevista dalle Linee di indirizzo in materia di sistema di controllo interno e di gestione rischi, nonché dal Codice di Autodisciplina GELE a cui si fa rinvio. 11.6) Coordinamento tra soggetti coinvolti nel sistema di controllo interno e di gestione dei rischi La Società ha disciplinato il coordinamento tra i vari soggetti coinvolti nel sistema di controllo interno e di gestione dei rischi approvando a tal fine apposito documento che definisce il sistema di coordinamento attraverso: 1. i procedimenti di approvazione iniziale del piano di lavoro della funzione di internal audit, nonché di eventuale modifica successiva, di monitoraggio e di rendicontazione; 2. i flussi informativi prodotti dal responsabile della funzione di internal audit; 3. i flussi informativi prodotti dal Comitato Controllo e Rischi; 4. il procedimento di autovalutazione del Consiglio di Amministrazione; 5. la valutazione consiliare dei risultati esposti dalla società di revisione; 6. gli scambi di informazioni tra il Collegio Sindacale e il Comitato Controllo e Rischi. 12. INTERESSI DEGLI AMMINISTRATORI E OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE La Società ha adottato la procedura per le operazioni con parti correlate prevista dal Regolamento Consob, emanato con Delibera n. 17221 del 12 marzo 2010 e s.m.i. Tale procedura è reperibile sul sito Internet: www.gruppoespresso.it, nella sezione “Governance”. La procedura ha la finalità di stabilire i principi di comportamento che la Società è tenuta ad adottare per garantire una corretta gestione delle operazioni con parti correlate e a tal fine: 1. determina i criteri e le modalità per l’identificazione delle parti correlate della Società; 2. detta i principi per l’individuazione delle operazioni con parti correlate; 3. disciplina le procedure per l’effettuazione delle operazioni con parti correlate; 4. stabilisce le modalità di adempimento dei relativi obblighi informativi. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre nominato il Comitato per le operazioni con parti correlate composto dai consiglieri indipendenti Massimo Belcredi, Agar Brugiavini, Alberto Clò ed Elisabetta Oliveri. I lavori del Comitato sono coordinati dal Presidente Agar Brugiavini e le riunioni sono verbalizzate. La procedura per le operazioni con parti correlate è stata inoltre resa operativa attraverso l’adozione di un opportuno sistema informativo e la realizzazione del database delle parti correlate condiviso con la controllante CIR SpA Con delibera del 24 febbraio 2016, previo parere favorevole del Comitato per le Operazioni con Parti Correlate, la Procedura è stata modificata del Consiglio di Amministrazione, nell’ambito della periodica attività di verifica ed aggiornamento della stessa. | Relazione sul Governo Societario e gli assetti proprietari Gruppo Editoriale L’Espresso 13. NOMINA DEI SINDACI La nomina del Collegio sindacale è regolata dall’art. 22 dello statuto sociale, riportato nell’art. 8 dell’allegato Codice di Autodisciplina GELE a cui si fa rinvio. La quota di partecipazione minima richiesta per presentare le liste è stata confermata nel 2,5% con delibera Consob del 28 gennaio 2015 n. 19109, in linea con la previsione dello statuto. 14. COMPOSIZIONE E FUNZIONAMENTO DEL COLLEGIO SINDACALE Lo statuto sociale prevede che il Collegio sindacale sia composto da tre sindaci effettivi e da tre sindaci supplenti che durano in carica tre esercizi e sono rieleggibili. Il Collegio sindacale della Società è stato nominato in data 23 aprile 2015 e rimarrà in carica fino all’approvazione del bilancio 2017. Per la composizione del Collegio sindacale e per le ulteriori informazioni ad esso relative, si rinvia a quanto indicato nella Tabella 3 riportata in allegato. Le caratteristiche personali e professionali di ciascun sindaco sono consultabili sul sito della Società www.gruppoespresso.it, nella sezione Governance. Nel corso dell’esercizio 2015 il Collegio sindacale si è riunito 12 volte. La durata media delle riunioni è stata di circa 2 ore. Le riunioni programmate per l’anno 2016 sono 6 di cui due si sono già tenute rispettivamente in data 21 gennaio 2016 e 19 febbraio 2016. E’ stata verificata con esito positivo la sussistenza dei requisiti di indipendenza e onorabilità dei sindaci, utilizzando i criteri previsti dal Codice. Il Collegio sindacale, inoltre, applicando tutti i criteri previsti dal Codice con riferimento all’indipendenza degli Amministratori, ha verificato l’indipendenza dei propri membri sia nella prima occasione utile dopo la loro nomina, sia nel corso dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2015. I sindaci che hanno un interesse in una determinata operazione della Società devono informare tempestivamente gli altri sindaci e il Presidente del Consiglio di Amministrazione circa la natura, i termini e la portata del proprio interesse. Il Collegio sindacale ha altresì vigilato sull’indipendenza della società di revisione verificando il rispetto delle disposizioni normative in materia. Il Collegio sindacale ha svolto la propria attività in modo da affiancare alle tradizionali funzioni di vigilanza un ruolo propositivo e catalizzatore con riferimento alle tematiche del controllo interno e a quelle di propria competenza attribuite dalla legge e dai regolamenti. In tale ottica il Collegio sindacale ha posto al centro della propria attività lo scambio di informazioni con gli organi di amministrazione del Gruppo, con le figure apicali della struttura operativa, nonché con gli altri organi di controllo. In particolare, il Collegio sindacale ha coordinato la propria attività, attraverso la partecipazione alle riunioni e la richiesta di chiarimenti e/o di informazioni, con la funzione Internal Audit, con il Comitato Controllo e Rischi, con l’Organismo di Vigilanza e con la società di revisione. I sindaci sono stati invitati a partecipare alle due riunioni di induction per gli Amministratori di cui al punto 4.2.2 che precede, a cui si fa rinvio. 15. RAPPORTI CON GLI AZIONISTI La Società ha istituito un’ampia sezione del proprio sito istituzionale www.gruppoespresso.it, facilmente accessibile, nella quale sono riportate le informazioni rilevanti per gli Azionisti. Responsabile della funzione “Investor Relations” è il Dott. Stefano Canu, che gestisce il flusso delle informazioni dirette ai Soci, agli analisti finanziari e agli investitori istituzionali, nel | 67 68 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Relazione sul Governo Societario e gli assetti proprietari rispetto delle regole stabilite per la comunicazione di informazioni e documenti della Società. La Società si è sempre attivamente adoperata per instaurare e mantenere un dialogo efficace con i propri azionisti e con il mercato, utilizzando varie forme di comunicazione quali per esempio: presentazione dei risultati della Società e del Gruppo nel corso delle riunioni assembleari, incontri con analisti finanziari e investitori istituzionali in Italia ed all’estero, diffusione al pubblico mediante la messa a disposizione sul sito web della Società dei comunicati stampa e delle presentazioni. 16. ASSEMBLEE L’Assemblea è convocata, mediante pubblicazione di avviso sul sito internet della Società nonché sul quotidiano “la Repubblica” secondo i termini e le modalità previste dalla normativa vigente. Nello stesso avviso viene fissato il giorno per la seconda convocazione. Il diritto di intervento in Assemblea e di delega sono regolati dalla normativa applicabile. La delega può essere notificata alla Società a mezzo di posta elettronica certificata entro l’inizio dei lavori assembleari all’indirizzo indicato nell’avviso di convocazione. Per la regolarità della costituzione e per la validità delle deliberazioni dell’Assemblea, sia ordinaria che straordinaria, sia in prima che nelle successive convocazioni, valgono le norme di legge. La Società si è dotata di un Regolamento che, pur non costituendo parte integrante dello statuto, disciplina l’ordinato e funzionale svolgimento dell’Assemblea ordinaria e straordinaria della Società. Tale Regolamento, consultabile sul sito della Società www.gruppoespresso.it, nella sezione Governance, garantisce a ciascun socio il diritto di prendere la parola sugli argomenti in discussione. Il Consiglio, che è intervenuto nella sua interezza all’Assemblea ad eccezione di un componente, si è adoperato per assicurare agli Azionisti un’adeguata informativa circa gli elementi necessari perché essi potessero assumere, con cognizione di causa, le decisioni di competenza assembleare. Le variazioni nella capitalizzazione delle azioni della Società avvenute nel corso dell’anno sono state generalmente in linea con quelle di mercato e del settore di riferimento. 17. CAMBIAMENTI DALLA CHIUSURA DELL’ESERCIZIO DI RIFERIMENTO Non vi sono stati fino ad oggi cambiamenti nella struttura di Corporate Governance dalla chiusura dell’esercizio 2015. | Relazione sul Governo Societario e gli assetti proprietari Gruppo Editoriale L’Espresso CODICE DI AUTODISCIPLINA PREMESSA Il Codice di Autodisciplina di Gruppo Editoriale L’Espresso SpA (di seguito il “Codice”) contiene la descrizione dei principali compiti e delle funzioni degli organi sociali e dell’assetto di controllo interno e gestione dei rischi della Società. La rappresentazione di tali compiti e funzioni è effettuata in modo organico in un unico documento nel quale è possibile reperire, oltre ai contenuti, riferimenti specifici al quadro delle regole applicabili: le disposizioni di legge e di regolamento, le norme statutarie, i principi del Codice Di Autodisciplina Di Borsa Italiana SpA a cui la Società aderisce. A questo proposito la Società nel Consiglio di Amministrazione del 31 gennaio 2013, a seguito delle nuove disposizioni del Codice Di Autodisciplina Di Borsa Italiana SpA introdotte nel dicembre 2011, ha aggiornato la propria Corporate Governance e approvato procedure interne come indicato nel Codice. Art. 1 - Ruolo del Consiglio di Amministrazione Di seguito quanto dispone lo statuto sociale in merito al ruolo del Consiglio di Amministrazione. Art. 18 - Poteri del Consiglio di Amministrazione Il Consiglio di Amministrazione è investito dei poteri di ordinaria e di straordinaria amministrazione, con facoltà di compiere tutti gli atti che ritenga necessari ed opportuni per l’attuazione e il raggiungimento dello scopo sociale, con esclusione degli atti che la legge o il presente statuto, in modo tassativo, riservino all’assemblea dei soci. Il Consiglio di Amministrazione potrà pertanto deliberare la riduzione del capitale sociale in caso di recesso dei soci, l’adeguamento dello statuto a disposizioni normative inderogabili, il trasferimento della sede legale nell’ambito del territorio nazionale nonché la fusione per incorporazione di una società interamente controllata o partecipata in misura almeno pari al 90 (novanta) per cento del suo capitale, il tutto nel rispetto delle previsioni di cui agli articoli 2505 e 2505 bis del Codice Civile. Art. 19 - Informazione degli amministratori al collegio sindacale Gli amministratori riferiscono tempestivamente agli altri amministratori e al collegio sindacale sull’attività svolta e sulle operazioni di maggior rilievo ai sensi di legge. La comunicazione viene effettuata con periodicità almeno trimestrale in occasione delle riunioni del Consiglio di Amministrazione o del comitato esecutivo ovvero con comunicazione scritta o verbale o telefonica al Presidente del collegio sindacale qualora particolari esigenze di tempestività lo rendano preferibile. Gli amministratori devono dare notizia agli altri amministratori ed al collegio sindacale di ogni interesse che, per conto proprio o di terzi, abbiano in una determinata operazione, il tutto ai sensi di legge. Art. 20 – Riunioni del Consiglio di Amministrazione Il Consiglio di Amministrazione si riunisce, nella sede sociale o altrove, su convocazione del | 69 70 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Relazione sul Governo Societario e gli assetti proprietari Presidente o di chi ne fa le veci, di norma trimestralmente, e comunque ogni qual volta gli interessi della società lo esigano, anche su richiesta di almeno due consiglieri. Il consiglio si riunisce altresì secondo quanto previsto al successivo articolo 22. La convocazione si farà per lettera o lettera raccomandata o telegramma o fax o posta elettronica o mezzo equivalente e dovrà pervenire almeno cinque giorni prima di quello della riunione. In caso di urgenza i termini della convocazione sono ridotti a un giorno. Le adunanze del consiglio e le sue deliberazioni sono valide, anche senza convocazione formale, quando intervenga anche per videoconferenza e/o audioconferenza la maggioranza dei consiglieri in carica e dei sindaci effettivi, tutti gli aventi diritto ad intervenire siano stati preventivamente informati della riunione ed i partecipanti siano sufficientemente informati sugli argomenti da trattare. Inoltre, il Consiglio di Amministrazione, in applicazione di quanto previsto dall’art. 1 del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana SpA: - sulla base di apposita procedura interna approvata dal Consiglio di Amministrazione, esamina e approva i piani strategici, industriali e finanziari dell’emittente a livello consolidato, monitorandone periodicamente l’attuazione; - definisce la natura e il livello di rischio compatibile con gli obiettivi strategici dell’emittente, come illustrato al successivo Art. 7; - valuta l’adeguatezza dell’assetto organizzativo, amministrativo e contabile dell’emittente nonché quello delle controllate aventi rilevanza strategica, con particolare riferimento al sistema di controllo interno e di gestione dei rischi; - stabilisce la periodicità, di norma trimestrale, con la quale l’Amministratore Delegato deve riferire al Consiglio circa l’attività svolta nell’esercizio delle deleghe conferite; - valuta l’andamento della gestione tenendo in considerazione, in particolare, le informazioni ricevute dall’Amministratore Delegato, nonché confrontando periodicamente i risultati conseguiti con quelli programmati; - esamina ed approva preventivamente - salvo le previste eccezioni - le operazioni dell’emittente ed esamina quelle delle controllate aventi un significativo rilievo strategico, così come definito in apposita procedura approvata dal Consiglio di Amministrazione; - effettua, almeno una volta all’anno, una valutazione sulla dimensione, sulla composizione e sul funzionamento del Consiglio stesso e dei suoi comitati, tenendo anche conto di elementi quali le caratteristiche professionali, di esperienza, anche manageriale, e di genere dei suoi componenti, nonché della loro anzianità di carica; - può esprimere agli Azionisti, prima della nomina del nuovo Consiglio, i propri orientamenti sulle figure professionali la cui presenza in Consiglio sia ritenuta opportuna, tenuto conto anche della valutazione di cui al precedente punto; - al fine di assicurare la corretta gestione delle informazioni societarie, la Società ha adottato una procedura aggiornata per la gestione interna e la comunicazione all’esterno di documenti e informazioni riguardanti l’emittente, con particolare riferimento alle informazioni privilegiate, resa disponibile sul sito internet della Società; - fornisce informativa nella Relazione sul governo societario sulla propria composizione, sui tempi e modalità di svolgimento delle sue riunioni e sul processo di autovalutazione. Gli Amministratori agiscono e deliberano con cognizione di causa ed in autonomia ed accettano la carica quando ritengono di poter dedicare allo svolgimento diligente dei loro compiti il | Relazione sul Governo Societario e gli assetti proprietari Gruppo Editoriale L’Espresso tempo necessario, anche tenendo conto dell’impegno connesso alle loro attività lavorative e professionali, del numero di cariche di Amministratore o sindaco da essi ricoperte in altre società quotate in mercati regolamentati (anche esteri), in società finanziarie, bancarie, assicurative o di rilevanti dimensioni. Sono inoltre tenuti ad informare il Consiglio di Amministrazione di eventuali attività svolte in concorrenza con l’emittente e di ogni significativa modifica intervenuta nelle cariche da essi ricoperte in altre società. Sempre in applicazione di quanto previsto dall’art. 1 del Codice Di Autodisciplina Di Borsa Italiana SpA il Consiglio di Amministrazione ha approvato il seguente: ORIENTAMENTO IN MERITO AL NUMERO MASSIMO DI INCARICHI DI AMMINISTRATORE O SINDACO IN ALTRE SOCIETA’ QUOTATE IN MERCATI REGOLAMENTATI, ANCHE ESTERI, IN SOCIETA’ FINANZIARIE, BANCARIE, ASSICURATIVE O SOCIETA’ DI RILEVANTI DIMENSIONI Con riferimento al numero massimo di incarichi di amministratore o sindaco in altre società quotate in mercati regolamentati, anche esteri, in società finanziarie, bancarie, assicurative o società di rilevanti dimensioni (di seguito "Società Rilevanti") si riportano di seguito i criteri generali applicabili per la valutazione degli incarichi e le ipotesi che possono portare ad una deroga degli stessi criteri. a) Criteri generali per la valutazione 1. Escludere che un Amministratore esecutivo di GELE possa assumere altri incarichi come amministratore esecutivo o sindaco in Società Rilevanti non appartenenti al Gruppo CIR. 2. Per gli Amministratori esecutivi di GELE, possibilità di svolgere incarichi ulteriori per un massimo di cinque come Amministratore non esecutivo in Società Rilevanti non appartenenti al Gruppo CIR. 3. Per gli Amministratori non esecutivi di GELE, possibilità di svolgere incarichi ulteriori per un massimo di cinque come Amministratore non esecutivo e/o sindaco e due come amministratore esecutivo in Società Rilevanti non appartenenti al Gruppo CIR o a quello della sua controllante. 4. Gli incarichi ricoperti in Società Rilevanti appartenenti al medesimo gruppo conteranno come un unico incarico (e tale unico incarico sarà considerato come di Amministratore esecutivo ai fini del computo dei limiti, se almeno uno degli incarichi ricoperti nel medesimo gruppo sia di Amministratore esecutivo). 5. Per “società di rilevanti dimensioni” si intendono società che superino almeno uno dei seguenti requisiti: fatturato superiore a Euro 500 milioni, attivo patrimoniale superiore a Euro 1.000 milioni, numero di dipendenti superiore a 2.000. 6. Per “società finanziarie” si intendono solo quelle che esercitano le attività di prestazione di servizi finanziari nei confronti del pubblico, sottoposte a vigilanza. b) Derogabilità dei criteri generali Resta inteso che i criteri generali sopra indicati potranno essere sempre derogabili con riferimento ad uno o più Amministratori con deliberazione motivata del Consiglio di Amministrazione. Il Consiglio di Amministrazione chiamato a deliberare in merito a tali deroghe potrà tener conto, | 71 72 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Relazione sul Governo Societario e gli assetti proprietari ai fini della propria valutazione, anche dei dati relativi alla presenza e quindi alla garantita partecipazione dell’Amministratore interessato alle riunioni consiliari e dei comitati di GELE. Si precisa, inoltre, che il Consiglio di Amministrazione valuta l’indipendenza degli Amministratori con periodicità almeno annuale, tenendo anche conto delle informazioni che i singoli interessati sono tenuti a fornire. La Società, fatto salvo quanto previsto dall’articolo 147-ter, comma 4, del Testo Unico della Finanza, fa obbligo all’Amministratore che abbia perduto la qualifica di indipendente ai sensi delle previsioni del Codice di Autodisciplina (Criterio 3.C.1) di rassegnare le proprie dimissioni, senza pregiudizio per la facoltà del Consiglio di Amministrazione di valutare ciascun caso specifico ammettendo eventuali deroghe. Di seguito quanto dispone lo statuto sociale in merito al Presidente del Consiglio di Amministrazione. Art. 17 - Rappresentanza legale Il Presidente ha la rappresentanza legale della società. La rappresentanza legale è inoltre affidata separatamente ai Vice Presidenti, agli amministratori delegati, ai direttori generali e ad eventuali procuratori, nei limiti dei poteri loro conferiti. In applicazione di quanto previsto dall’art. 1 del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana SpA il Presidente del Consiglio di Amministrazione: - convoca le riunioni del Consiglio di Amministrazione e si adopera affinché ai membri del Consiglio ed ai sindaci siano fornite, almeno 48 ore prima rispetto alla data della riunione (salve motivate eccezioni), la documentazione e le informazioni necessarie per permettere al Consiglio stesso di esprimersi con consapevolezza sulle materie sottoposte al suo esame ed approvazione, eventualmente integrata da un documento di sintesi, ove particolarmente voluminosa e complessa; - coordina le attività del Consiglio di Amministrazione e guida lo svolgimento delle relative riunioni, curando che agli argomenti all’ordine del giorno sia dedicato il tempo necessario per consentire il dibattito e incoraggiando il contributo da parte dei Consiglieri; - può chiedere all’Amministratore Delegato, anche su richiesta di uno o più amministratori, che i dirigenti dell’Emittente e quelli delle società del gruppo intervengano alle riunioni consiliari per fornire gli opportuni approfondimenti. Art. 2 – Composizione del Consiglio di Amministrazione Il Consiglio di Amministrazione è composto da Amministratori esecutivi e non esecutivi, dotati di adeguata competenza e professionalità, consapevoli dei diritti e doveri della propria carica e che operano sempre con indipendenza di giudizio. Gli Amministratori non esecutivi apportano le loro specifiche competenze alle discussioni consiliari, contribuendo all’assunzione di decisioni consapevoli e prestando particolare cura alle aree in cui possono manifestarsi conflitti di interesse. La composizione del Consiglio di Amministrazione dell’emittente – anche sotto il profilo del numero, della competenza, dell’autorevolezza e della disponibilità di tempo degli amministratori non esecutivi, deve essere idonea a garantire adeguate condizioni di autonomia gestionale, orientate alla massimizzazione degli obiettivi economico-finanziari propri dell’emittente. | Relazione sul Governo Societario e gli assetti proprietari Gruppo Editoriale L’Espresso La composizione del Consiglio di Amministrazione rispetta altresì l’equilibrio fra i generi prescritto dalla normativa vigente. Gli Amministratori sono tenuti a conoscere i compiti e le responsabilità inerenti alla carica. Il Presidente cura che gli Amministratori e i sindaci possano partecipare, successivamente alla nomina e durante il mandato, a iniziative finalizzate a fornire loro un’adeguata conoscenza del settore di attività in cui opera l’emittente, delle dinamiche aziendali e della loro evoluzione, nonché del quadro normativo di riferimento. Per quanto riguarda l’informativa sui settori di attività, l’Amministratore Delegato presenta periodiche informative sull’andamento dei mercati e del business in occasione delle riunioni del Consiglio di Amministrazione. Nel corso del processo di autovalutazione del Consiglio, gli Amministratori vengono chiamati ad esprimere specifiche richieste di natura informativa, che vengono soddisfatte nel corso di un massimo di n. 2 riunioni di induction da svolgere nel corso di ogni esercizio. Eventuali specifiche sessioni informative per i Consiglieri, con il supporto di esperti in formazione professionale, potranno essere organizzate in occasione del rinnovo del Consiglio di Amministrazione e successivamente, ogni qualvolta l’evoluzione del quadro normativo richieda un aggiornamento in merito. Il Consiglio di Amministrazione designa un Lead Indipendent Director che: a. rappresenta un punto di riferimento e di coordinamento delle istanze e dei contributi degli Amministratori non esecutivi, ed in particolare degli indipendenti; b. collabora con il Presidente al fine di garantire che gli Amministratori siano destinatari di flussi informativi completi e tempestivi. Al Lead Indipendent Director è attribuita, tra l’altro, la facoltà di convocare, autonomamente o su richiesta di altri Consiglieri, apposite riunioni di soli Amministratori Indipendenti per la discussione dei temi giudicati di interesse rispetto al funzionamento del Consiglio di Amministrazione o alla gestione sociale. Con riferimento alla possibilità che gli emittenti adottino meccanismi che assicurino la scadenza differenziata di tutti o parte dei componenti dell’organo amministrativo (cd. staggered board), la Società non ha ritenuto opportuno adottare tale previsione, in quanto non adatta al particolare assetto proprietario di GELE. La Società aderisce al cosiddetto divieto di interlocking, previsto dall’art. 2 del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana SpA, ossia il principio per cui il chief officer di una emittente non può assumere l’incarico di Amministratore di un’altra emittente non appartenente allo stesso gruppo, di cui sia chief officer un Amministratore dell’emittente medesima. Art. 3 - Amministratori Indipendenti In conformità a quanto previsto dal Regolamento recante norme di attuazione del D. Lgs. 58/1998 in materia di mercati adottato da Consob con Delibera 16191/2007 gli Amministratori Indipendenti costituiscono la maggioranza dei componenti il Consiglio di Amministrazione. | 73 74 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Relazione sul Governo Societario e gli assetti proprietari In adesione a quanto raccomandato dal Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana SpA, sono considerati “Amministratori Indipendenti” coloro che: a) direttamente o indirettamente, anche attraverso società controllate, fiduciari o interposta persona, non controllano l’Emittente o non sono in grado di esercitare su di esso un’influenza notevole, o non partecipano a un patto parasociale attraverso il quale uno o più soggetti possono esercitare il controllo o un’influenza notevole dell’Emittente; b) non sono, o non sono stati nei precedenti tre esercizi, esponenti di rilievo dell’Emittente, di una sua controllata avente rilevanza strategica o di una società sottoposta a comune controllo con l’Emittente, ovvero di una società o di un ente che, anche insieme con altri attraverso un patto parasociale, controlla l’Emittente o è in grado di esercitare sullo stesso un’influenza notevole; c) direttamente o indirettamente (ad esempio attraverso società controllate o delle quali sia esponente di rilievo, ovvero in qualità di partner di uno studio professionale o di una società di consulenza), non hanno, o non hanno avuto nell’esercizio precedente, una significativa relazione commerciale, finanziaria o professionale: - con l’Emittente, una sua controllata, o con alcuno dei relativi esponenti di rilievo; - con un soggetto che, anche insieme con altri attraverso un patto parasociale, controlla l’emittente, ovvero – trattandosi di società o ente – con i relativi esponenti di rilievo; ovvero non sono, o non sono stati nei precedenti tre esercizi, lavoratori dipendenti di uno dei predetti soggetti; d) non ricevono, o non hanno ricevuto nei precedenti tre esercizi, dall’Emittente o da una società controllata o controllante una significativa remunerazione aggiuntiva rispetto all’emolumento “fisso” di Amministratore non esecutivo dell’Emittente, ivi inclusa la partecipazione a piani di incentivazione legati alla performance aziendale, anche a base azionaria; e) non sono stati Amministratori dell’Emittente per più di nove anni negli ultimi dodici anni; f) non rivestono la carica di Amministratore esecutivo in un’altra società nella quale un Amministratore esecutivo dell’emittente abbia un incarico di Amministratore; g) non sono soci o Amministratori di società o di un’entità appartenente alla rete della società incaricata della revisione contabile dell’Emittente; h) non sono stretti familiari di una persona che si trova in una delle situazioni di cui ai precedenti punti. Qualora ricorressero alcune delle suddette ipotesi previste dal Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana SpA SpA, quali condizioni di non indipendenza degli Amministratori non esecutivi, il Consiglio di Amministrazione dovrà valutare, con riferimento al singolo caso, se sussistano o meno i requisiti necessari per l’attribuzione della qualifica di Amministratore Indipendente. Sulla base di quanto prescritto al comma 4, art. 147-ter del T.U.F., almeno uno dei componenti del Consiglio di Amministrazione, ovvero due se il Consiglio di Amministrazione è composto da più di sette componenti, devono possedere i requisiti di indipendenza stabiliti per i sindaci e pertanto, ai sensi del comma 3, art. 148 del T.U.F., non vengono considerati indipendenti: a) il coniuge, i parenti e gli affini entro il quarto grado degli Amministratori della Società, gli Amministratori, il coniuge, i parenti e gli affini entro il quarto grado degli Amministratori delle società da questa controllate, delle società che la controllano e di quelle sottoposte a comune controllo; | Relazione sul Governo Societario e gli assetti proprietari Gruppo Editoriale L’Espresso b) coloro che sono legati alla Società od alle società da questa controllate od alle società che la controllano od a quelle sottoposte a comune controllo ovvero agli Amministratori della Società ed ai soggetti di cui al punto precedente da rapporti di lavoro autonomo o subordinato ovvero da altri rapporti di natura patrimoniale o professionale che ne compromettano l’indipendenza. L’indipendenza degli amministratori è valutata dal Consiglio di Amministrazione dopo la nomina e, successivamente con cadenza annuale. Il Consiglio rende noto l’esito delle proprie valutazioni nella Relazione sul governo societario. Art. 4 - Istituzione e funzionamento dei comitati interni al Consiglio di Amministrazione Il Consiglio di Amministrazione istituisce al proprio interno uno o più comitati con funzioni propositive e consultive, definendone i compiti con le deliberazioni con cui sono istituiti. I comitati sono composti da non meno di tre membri tutti indipendenti e sono coordinati da un presidente. Le riunioni di ciascun comitato sono verbalizzate. Il presidente, qualora ne ravvisi la necessità, può invitare di volta in volta altri soggetti la cui presenza possa risultare opportuna allo svolgimento della riunione. La Società ha istituito i seguenti comitati: a. Il Comitato Controllo e Rischi, all’interno del quale almeno un componente deve possedere un’adeguata esperienza in materia contabile e finanziaria o di gestione dei rischi, oltre alle funzioni consultive e propositive, svolge funzioni di monitoraggio del Sistema Controllo e Rischi; b. Il Comitato per le Nomine e la Remunerazione, dotato di un proprio regolamento. Tale comitato, all’interno del quale figurano adeguate competenze in materia finanziaria o di politica retributiva, per motivi organizzativi riunisce le funzioni del Comitato Nomine e del Comitato per la Remunerazione; c. Il Comitato per le Operazioni con le Parti Correlate, così come previsto dalla Procedura per le Operazioni con Parti Correlate approvata dal Consiglio di Amministrazione in conformità della delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 e s.m.i. I compiti assegnati ai singoli comitati sono illustrati negli articoli successivi. Art. 5 – Nomina degli Amministratori La nomina degli Amministratori avviene secondo quanto disposto dall’art. 15 dello Statuto sociale di seguito riportato. Art. 15 - Consiglio di Amministrazione La società è amministrata da un Consiglio di Amministrazione costituito da sette a diciannove componenti. | 75 76 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Relazione sul Governo Societario e gli assetti proprietari L'assemblea, prima di procedere alla nomina degli amministratori, determina il numero dei componenti del consiglio, numero che rimarrà fermo fino a sua diversa deliberazione. Agli azionisti di minoranza è riservata la nomina di un componente il Consiglio di Amministrazione. I consiglieri durano in carica per il periodo di tempo stabilito dall'assemblea all'atto della nomina, comunque per un periodo non superiore a tre esercizi, e sono rieleggibili. Il Consiglio di Amministrazione è nominato dall’assemblea sulla base di liste presentate dagli azionisti, nelle quali i candidati devono essere elencati mediante un numero progressivo; le liste di candidati, sottoscritte dagli azionisti che le presentano, devono essere depositate nei termini e con le modalità previste dalla normativa applicabile. Hanno diritto di presentare le liste soltanto gli azionisti che, da soli o insieme ad altri azionisti, rappresentino almeno il 2,5% del capitale con diritto di voto nell’assemblea ordinaria o quella diversa percentuale che venisse determinata ai sensi di legge o di regolamento, con onere di comprovare la titolarità del numero di azioni richiesto entro il termine e con le modalità previste dalla normativa applicabile; gli azionisti che, da soli o insieme ad altri, rappresentino complessivamente meno del 20% del capitale con diritto di voto nell’assemblea ordinaria, potranno presentare liste contenenti non più di tre candidati. Le liste presentate senza l’osservanza delle disposizioni che precedono sono considerate come non presentate. Nessun azionista può presentare o concorrere a presentare, neppure per interposta persona o società fiduciaria, più di una lista; gli azionisti che siano assoggettati a comune controllo ai sensi dell’art. 93 del Testo Unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria o quelli che partecipino ad uno stesso sindacato di voto possono presentare o concorrere a presentare una sola lista. Ogni azionista può votare una sola lista. Ogni candidato può presentarsi in una sola lista a pena di ineleggibilità. Unitamente a ciascuna lista, sono depositate le dichiarazioni con le quali i singoli candidati accettano la candidatura e attestano sotto la propria responsabilità l’inesistenza di cause di ineleggibilità e di incompatibilità previste dalla legge e l’esistenza dei requisiti eventualmente prescritti dalla legge e dai regolamenti vigenti per i componenti il Consiglio di Amministrazione nonché un curriculum vitae riguardante le caratteristiche personali e professionali con l’indicazione degli incarichi di amministrazione e controllo ricoperti in altre società e dell’idoneità a qualificarsi come amministratore indipendente ai sensi di legge o di regolamento. Eventuali incompletezze o irregolarità relative ai singoli candidati comporteranno l’eliminazione del nominativo del candidato dalla lista che verrà messa in votazione. Per poter conseguire la nomina dei candidati indicati, le liste presentate e messe in votazione devono ottenere una percentuale di voti almeno pari alla metà di quella richiesta ai sensi del presente articolo per la presentazione delle liste stesse; in difetto, di tali liste non verrà tenuto conto. All’elezione dei componenti il Consiglio di Amministrazione si procederà come segue: a) dalla lista che ha ottenuto in assemblea il maggior numero di voti sono tratti, in base all’ordine progressivo con il quale sono elencati nella lista, tanti consiglieri che rappresentino la totalità di quelli da eleggere meno uno; b) dalla seconda lista che ha ottenuto in assemblea il maggior numero di voti e che non sia collegata in alcun modo, neppure indirettamente, con i soci che hanno presentato o votato la lista risultata prima per numero di voti, è tratto il restante consigliere, nella persona del candidato elencato al primo posto di tale lista. | Relazione sul Governo Societario e gli assetti proprietari Gruppo Editoriale L’Espresso Tutti i consiglieri eletti dovranno essere in possesso dei requisiti di onorabilità e professionalità richiesti dalla normativa vigente. Il difetto di tali requisiti determina decadenza dalla carica. Nel caso in cui sia stata presentata o ammessa al voto una sola lista, tutti i consiglieri sono tratti da tale lista. Nel caso in cui non sia stata presentata o ammessa al voto alcuna lista oppure risulti eletto un numero di amministratori inferiore al numero determinato dall’assemblea, l’assemblea stessa dovrà essere riconvocata per la nomina dell’intero Consiglio di Amministrazione. Qualora per dimissioni o per altre cause vengano a mancare uno o più amministratori, si provvederà alla loro sostituzione ai sensi dell’art. 2386 c.c., assicurando il rispetto dei requisiti applicabili. Almeno uno dei componenti il Consiglio di Amministrazione, ovvero almeno due se il consiglio è composto da più di sette componenti, deve possedere il requisito di indipendenza previsto dalla normativa applicabile. L’amministratore indipendente che, successivamente alla nomina, perda i requisiti di indipendenza deve darne immediata comunicazione al consiglio e, in ogni caso, decade dalla carica. Il consiglio valuta periodicamente l’indipendenza e l’onorabilità degli amministratori. Nel caso in cui i predetti requisiti non sussistano o vengano meno e nel caso in cui venga meno il numero minimo di amministratori indipendenti stabilito nel presente statuto, il consiglio dichiara la decadenza dell’amministratore privo di detto requisito dalla carica e provvede alla sua sostituzione. Qualora per dimissioni o per altra causa venisse a mancare la metà o più degli amministratori, si ritiene dimissionario l'intero consiglio e si deve convocare l'assemblea per le nuove nomine ai sensi di legge. Ai componenti il Consiglio di Amministrazione spetta il rimborso delle spese sostenute per ragioni d’ufficio purché documentate. L’assemblea può determinare un compenso annuale a favore degli amministratori anche sotto forma di partecipazione agli utili. Il Consiglio di Amministrazione stabilisce, sentito il collegio sindacale, le remunerazioni per gli amministratori investiti di particolari cariche. In applicazione di quanto previsto dall’art. 5 del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana SpA SpA con riguardo alla nomina degli Amministratori, il Comitato Nomine e Remunerazione svolge le seguenti funzioni: - propone al Consiglio di Amministrazione candidati alla carica di Amministratore qualora occorra sostituire un Amministratore indipendente ai sensi dell’art. 2386, primo comma del Codice Civile; - formula pareri al Consiglio di Amministrazione in merito alla dimensione e alla composizione dello stesso, nonché, eventualmente, in merito alle figure professionali la cui presenza all’interno del Consiglio sia ritenuta opportuna; - formula pareri al Consiglio di Amministrazione in merito al numero massimo di incarichi di amministratore o sindaco che gli Amministratori della società possono assumere, anche in deroga ai criteri generali, in società quotate nei mercati regolamentati (anche esteri), società finanziarie, assicurative e società di rilevanti dimensioni, tenendo conto della partecipazione dei consiglieri ai comitati costituiti all’interno del Consiglio. Il Consiglio di Amministrazione su proposta del Comitato per le Nomine e la Remunerazione, adotta un Piano per la successione degli Amministratori esecutivi. Tale Piano viene sottoposto a revisione periodica e comunque a ricognizione con cadenza almeno triennale da parte del Comitato per le Nomine e la Remunerazione. | 77 78 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Relazione sul Governo Societario e gli assetti proprietari Art. 6 - Remunerazione degli Amministratori Le politiche retributive sono orientate a garantire la competitività sul mercato del lavoro in linea con gli obiettivi di crescita e fidelizzazione delle risorse umane, oltre che a differenziare gli strumenti retributivi sulla base delle singole professionalità e competenze. La remunerazione degli Amministratori non esecutivi, commisurata all’impegno richiesto a ciascuno di essi, è determinata dall’Assemblea. Il Consiglio di Amministrazione determina l’emolumento per la carica del Presidente ed i compensi agli Amministratori per incarichi speciali. Il Consiglio di Amministrazione su proposta del Comitato Nomine e Remunerazione, definisce una politica per la remunerazione degli Amministratori e dei Dirigenti con responsabilità strategiche. La remunerazione degli Amministratori investiti di particolari cariche, in conformità dello statuto, è stabilita dal Consiglio di Amministrazione, su proposta del Comitato Nomine e Remunerazione, sentito il parere del Collegio sindacale, sulla base delle linee guida stabilite nella politica della remunerazione. Nel predisporre eventuali piani di remunerazione basati su azioni, il Consiglio di Amministrazione assicura il rispetto dei criteri prescritti dal Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana SpA SpA. In applicazione di quanto previsto dall’art. 6 del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana SpA SpA con riferimento alle remunerazioni il Comitato Nomine e Remunerazioni svolge le seguenti funzioni: - formula proposte o esprime pareri per la remunerazione dell’Amministratore Delegato e degli Amministratori investiti di particolari cariche, che possono includere anche piani di remunerazione che prevedono l’assegnazione di stock option o l’erogazione di altri incentivi parametrati su azioni; - formula proposte al Consiglio in merito a piani di pagamento a dipendenti basati su azioni (redigendo a tal fine lo specifico Regolamento), identificandone i beneficiari e l’entità delle opzioni di assegnazione a ciascuno di essi, e su indicazione dell’Amministratore Delegato, in merito ai criteri per la remunerazione del personale direttivo della Società; - valuta periodicamente l'adeguatezza, la coerenza e la concreta applicazione della politica per la remunerazione degli Amministratori e dei dirigenti con responsabilità strategiche formulando al Consiglio proposte in materia; - valuta periodicamente l’adeguatezza dei meccanismi di incentivazione del Responsabile dell’Internal Auditing e del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili e societari rispetto ai compiti ad essi assegnati. Art. 7 - Sistema di controllo interno e di gestione dei rischi Il Consiglio di Amministrazione approva i principi generali del sistema di controllo interno e gestione dei rischi. | Relazione sul Governo Societario e gli assetti proprietari Gruppo Editoriale L’Espresso In particolare il Consiglio di Amministrazione ha adottato le Linee di indirizzo in materia di Sistema di controllo interno e di gestione dei rischi qui di seguito riportate. LINEE DI INDIRIZZO IN MATERIA DI SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO E DI GESTIONE DEI RISCHI Premessa Il Consiglio di Amministrazione di Gruppo Editoriale L’Espresso SpA (“GELE” o la “Società”) ha adottato le presenti Linee di Indirizzo che dettano i principi generali del sistema di controllo interno e gestione dei rischi di GELE (il “Sistema Controllo e Rischi”). GELE è una holding operante nel settore editoriale e dei media, con aree di business affidate alle società controllate facenti parti del Gruppo Espresso (il “Gruppo”). Le presenti Linee Guida sono così suddivise: A. Sistema Controllo e Rischi B. Compiti degli organi e funzioni del Sistema Controllo e Rischi C. La gestione dei rischi A. Sistema Controllo e Rischi Il Sistema Controllo e Rischi è l’insieme delle regole, delle procedure e delle strutture organizzative volte a consentire, attraverso un adeguato processo di identificazione, misurazione, gestione e monitoraggio dei principali rischi, una conduzione dell’impresa sana, corretta e coerente con gli obiettivi prefissati e favorire l’adozione di decisioni consapevoli. Il Sistema Controllo e Rischi contribuisce a garantire la salvaguardia del patrimonio sociale, l’efficienza e l’efficacia dei processi aziendali, l’affidabilità dell’informazione finanziaria, il rispetto di leggi e regolamenti nonché dello statuto e delle procedure interne adottate dalla Società. Il Sistema Controllo e Rischi contribuisce a ridurre e contenere, ma non può eliminare la possibilità di decisioni sbagliate, errori, violazioni fraudolente di sistemi di controllo e accadimenti imprevedibili. Il Sistema di Controllo e Rischi contribuisce a definire i compiti di ciascun organismo responsabile e i meccanismi di collaborazione e scambio di informazioni tra i diversi soggetti coinvolti nel processo di informativa finanziaria e gestione dei rischi. Il Sistema Controllo e Rischi ricomprende, oltre i principi espressi nelle presenti linee guida, anche: i) le specifiche disposizioni statutarie e regolamentari interne in materia di ripartizione di competenze e deleghe di responsabilità; ii) il sistema delle deleghe, delle procedure e delle aree a rischio mappate dal Modello Organizzativo ai sensi del D.Lgs. 231/2001; iii) gli obiettivi e le metodologie di valutazione dei rischi e le disposizioni in materia di sistema amministrativo, contabile e finanziario. B. Compiti degli organi e funzioni del Sistema Controllo e Rischi Gli organi e le funzioni responsabili per il Sistema Controllo e Rischi sono i seguenti: | 79 80 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Relazione sul Governo Societario e gli assetti proprietari a) il Consiglio di Amministrazione; b) l’Amministratore incaricato in materia di Sistema Controllo e Rischi (l’ “Amministratore Incaricato”); c) il Comitato Controllo e Rischi; d) il Responsabile della funzione di Internal Audit; e) il Risk Manager; f) il Collegio sindacale; g) l’Organismo di Vigilanza ex D.Lgs. 231/2001; h) gli altri organi e funzioni aziendali competenti in materia di controlli interni e gestione dei rischi. Resta inteso inoltre che tutti i dipendenti sono chiamati ad adoperarsi per garantire l'efficace funzionamento del Sistema Controllo e Rischi, ciascuno nell’ambito dei propri compiti e per il ruolo ricoperto all’interno dell'organizzazione aziendale. Infatti, in base alle mansioni assegnate, le risorse umane dell’azienda hanno la formazione necessaria per adempiere alle proprie responsabilità con la necessaria conoscenza e comprensione dell'attività, dell'organizzazione e delle modalità di funzionamento del mercato di riferimento e del settore specifico in cui operano, non senza trascurare i rischi propri egli obiettivi gestionali della Società. Gli organi e funzioni sopra riportati operano ciascuno nel rispetto dei propri compiti e competenze e secondo le indicazioni previste nelle presenti Linee Guida e nelle disposizioni normative, regolamentari e interne applicabili. Il Consiglio di Amministrazione Il Consiglio di Amministrazione ha la responsabilità finale del Sistema Controllo e Rischi e ne definisce le linee di indirizzo, in coerenza con gli obiettivi strategici e il profilo di rischio della Società. Il Consiglio di Amministrazione nell’ambito del Sistema Controllo e Rischi: a) definisce le linee di indirizzo del Sistema Controllo e Rischi, provvedendo alle opportune modifiche e aggiornamenti; b) individua la natura ed il livello di rischio compatibile con gli obiettivi strategici della Società, rivalutandoli ogni volta che le circostanze lo rendessero necessario; c) valuta con cadenza annuale l’adeguatezza, efficacia ed efficienza del Sistema Controllo e Rischi rispetto all’attività di impresa e il profilo di rischio assunto, tenuto anche conto delle valutazioni dell’Amministratore Incaricato e del Comitato Controllo e Rischi; d) approva, su proposta del Comitato Controllo e Rischi, con cadenza annuale, in concomitanza con l’approvazione del bilancio di esercizio, il piano di audit, sentito il Collegio sindacale e l'Amministratore Incaricato; e) valuta, sentito il Collegio sindacale, i risultati esposti dal revisore legale nella eventuale lettera di suggerimenti e nella relazione sulle questioni fondamentali emerse in sede di revisione legale; f) nomina l’Amministratore Incaricato; g) nomina al suo interno un Comitato Controllo e Rischi e ne designa il presidente; h) approva il regolamento del Comitato Controllo e Rischi ed eventuali sue modifiche e aggiornamenti; i) nomina e revoca il Responsabile della funzione di Internal Audit, su proposta del Comitato Nomine e Remunerazione, previo parere favorevole del Comitato Controllo e Rischi e | Relazione sul Governo Societario e gli assetti proprietari Gruppo Editoriale L’Espresso sentito il Collegio sindacale, verificando periodicamente la coerenza dei meccanismi di incentivazione con i compiti allo stesso assegnati. j) assicura che il Responsabile della funzione di Internal Audit sia dotato delle risorse adeguate per l’espletamento delle proprie responsabilità. Amministratore Incaricato L’Amministratore Incaricato ha la responsabilità di assicurare la funzionalità e l’adeguatezza del sistema di controllo interno. Nel sistema aziendale esistente e sulla base dell’articolazione delle deleghe in essere presso la Società l’Amministratore Incaricato coincide con l’Amministratore Delegato. L’Amministratore Incaricato: a) cura l’identificazione dei principali rischi aziendali e li sottopone periodicamente all’esame del Consiglio di Amministrazione; b) cura la progettazione, realizzazione e gestione del Sistema Controllo e Rischi, prevedendo modalità di coordinamento tra gli organi e le funzioni interessate al fine di massimizzarne l’efficienza e ridurre duplicazioni; c) verifica costantemente, anche sulla base delle relazioni predisposte dal Responsabile dell’ Internal Audit e delle indicazioni del Comitato Controllo e Rischi, l’adeguatezza, efficacia ed efficienza del Sistema Controllo e Rischi, proponendo al Consiglio di Amministrazione le opportune modifiche e aggiornamenti; d) può chiedere al Responsabile della funzione di Internal Audit lo svolgimento di verifiche su specifiche aree operative e sul rispetto delle regole e procedure interne nell’esecuzione di operazioni aziendali, dandone contestuale comunicazione al Presidente del Consiglio di Amministrazione, al Presidente del Comitato Controllo e Rischi e al Presidente del Collegio sindacale; e) riferisce tempestivamente al Consiglio di Amministrazione in merito a problematiche e criticità emerse nello svolgimento della propria attività o di cui abbia avuto comunque notizia, affinché il Consiglio di Amministrazione possa prendere le opportune iniziative; f) può avvalersi nello svolgimento delle proprie funzioni del supporto del Comitato Controllo e Rischi. Il Comitato Controllo e Rischi Il Comitato Controllo e Rischi svolge funzioni consultive, propositive e di monitoraggio sul Sistema Controllo e Rischi. Il Comitato Controllo e Rischi: a) valuta, unitamente al Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari e sentiti la società incaricata della revisione legale e il Collegio sindacale, il corretto utilizzo dei principi contabili e la loro omogeneità ai fini della redazione del bilancio d'esercizio e del bilancio consolidato e presenta i risultati della propria valutazione al Consiglio di Amministrazione come previsto dalla successiva lettera f); b) esprime pareri su specifici aspetti inerenti l’identificazione dei principali rischi aziendali, ed in particolare sull’identificazione, misurazione, gestione e monitoraggio dei principali rischi aziendali; c) esamina le relazioni aventi per oggetto la valutazione del Sistema Controllo e Rischi predisposte dalla funzione di Internal Audit e riferisce al Consiglio di Amministrazione le proprie valutazioni in merito come previsto dalla successiva lettera f); d) monitora l’autonomia, l’adeguatezza, l’efficacia e l’efficienza della funzione di Internal Audit e propone al Consiglio di Amministrazione eventuali interventi correttivi; | 81 82 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Relazione sul Governo Societario e gli assetti proprietari e) può chiedere alla funzione di Internal Audit lo svolgimento di verifiche su specifiche aree operative, dandone contestuale comunicazione al Presidente del Collegio sindacale e del Consiglio di Amministrazione e all’Amministratore Incaricato; f) riferisce al Consiglio almeno semestralmente, in occasione dell’approvazione della relazione finanziaria annuale e semestrale, sull’attività svolta nonché sull’adeguatezza del Sistema Controllo Rischi; g) esamina il piano di audit e ne propone l'adozione al Consiglio di Amministrazione. Il Comitato Controllo e Rischi è composto da almeno 3 amministratori indipendenti, dei quali almeno uno è dotato di un’adeguata esperienza in materia contabile e finanziaria o di gestione dei rischi, e opera in conformità alle disposizioni del regolamento interno approvato dal Consiglio di Amministrazione, che descrive le modalità di nomina, i compiti, la modalità di funzionamento, i poteri e il budget. Ai lavori del Comitato Controllo e Rischi partecipa il Presidente del Collegio sindacale o altro sindaco designato dal Presidente del Collegio (e possono comunque partecipare anche gli altri sindaci). Il Responsabile della funzione di internal audit Il Responsabile della funzione di Internal Audit nell’ambito del Sistema Controllo e Rischi: a) predispone il piano di audit sottoponendolo al Comitato Controllo e Rischi, affinché ne proponga l'adozione al Consiglio di Amministrazione; b) verifica, sia in via continuativa sia in relazione a specifiche necessità, l’operatività e l’idoneità del Sistema Controllo e Rischi attraverso il piano di audit approvato dal Consiglio di Amministrazione; c) predispone relazioni semestrali sulla propria attività, le modalità con cui viene condotta la gestione dei rischi, il rispetto dei piani definiti per il loro contenimento e l’idoneità del Sistema Controllo e Rischi e ne trasmette copia al Comitato Controllo e Rischi e al Collegio sindacale e prima della riunione del Comitato Controllo e Rischi che precede i Consigli di Amministrazione della relazione annuale e semestrale; d) predispone tempestivamente relazioni su eventi di particolare rilevanza, trasmettendone copia ai Presidenti del Consiglio di Amministrazione, del Comitato Controllo e Rischi e del Collegio sindacale e all’Amministratore Incaricato; e) verifica nell’ambito del piano di audit l’affidabilità dei sistemi informativi, inclusi i sistemi di rilevazione contabile. Il Responsabile della funzione di Internal Audit non dipende gerarchicamente dal Presidente del consiglio di Amministrazione né dall’Amministratore Delegato ed ha accesso diretto a tutte le informazioni utili per lo svolgimento del suo incarico. E’ prevista una periodicità dei flussi. Il Risk manager La descrizione delle attività e funzioni del Risk manager sono indicate al successivo punto (C). Il Collegio sindacale Il Collegio sindacale vigila sull’efficacia del Sistema Controllo e Rischi. Nell’espletamento delle proprie funzioni il Collegio sindacale può chiedere al Responsabile della funzione di Internal Audit lo svolgimento di verifiche su specifiche aree operative o operazioni aziendali dandone notizia al Presidente del Consiglio di Amministrazione. Il Collegio sindacale e il Comitato Controllo e Rischi si scambiano tempestivamente le informazioni rilevanti per l’espletamento dei propri compiti. | Relazione sul Governo Societario e gli assetti proprietari Gruppo Editoriale L’Espresso Organismo di Vigilanza L’Organismo di Vigilanza istituito ai sensi del D.Lgs. 231/2001 svolge i compiti per esso previsti dal Modello Organizzativo della Società e collabora e scambia informazioni regolarmente con il Comitato Controllo e Rischi, il Collegio sindacale e l’Amministratore Incaricato. Gli altri organi e funzioni competenti Gli altri organi e funzioni aziendali competenti in materia di controlli interni e gestione dei rischi includono il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili e l'insieme di procedure e organi che compongono la struttura aziendale. C. La gestione dei rischi Il Sistema di Gestione dei Rischi si articola sui seguenti tre livelli di controllo: a) le funzioni operative all'interno della Società rilevano i rischi e stabiliscono le azioni da intraprendere per la loro gestione; b) le funzioni preposte alla gestione dei rischi (Risk Management) svolgono costante attività di analisi e monitoraggio; c) la funzione di Internal Audit controlla il funzionamento del Sistema e fornisce proprie valutazioni indipendenti. D. Definizione della natura e livello di rischi compatibili con gli obiettivi strategici di GELE La Società almeno una volta all'anno in fase di redazione del budget esegue una valutazione globale dei rischi con la relativa valutazione del loro possibile impatto sul raggiungimento dei risultati. L'analisi viene effettuata con il supporto metodologico del documento "Analisi e valutazione dei rischi" riportato in allegato (all. A), che forma parte integrante del presente documento. L'output di tale attività è costituito da un documento che rappresenta in modo completo il livello di rischio per ogni area di business e definisce le azioni di mitigazione dei rischi previste. Il contenuto di massima dell'informazione elaborata è dato dal documento (all. B) e deve essere discusso dal Risk Manager con la direzione aziendale e con Comitato Controllo e Rischi. Il Comitato Controllo e Rischi potrà richiedere delucidazioni e/o integrazioni al documento affinché possa relazionare in modo esaustivo al Consiglio di Amministrazione. Il Consiglio di Amministrazione dovrà essere posto nelle condizioni di poter valutare agevolmente se il livello di rischio compatibile con gli obiettivi strategici della società è accettabile così come riportato nel documento predisposto dal management e discusso con Comitato Controllo e Rischi. Il Consiglio di Amministrazione dovrà esprimere la sua opinione in merito alle azioni di mitigazione proposte e sull’entità del rischio residuo. L'esame, la discussione e la definizione nel Consiglio di Amministrazione della natura e livello di rischio compatibile con gli obiettivi aziendali è attuata attraverso un'analisi critica della valutazione di probabilità/impatto del Comitato Controllo e Rischi e tiene conto di parametri collegati al risultato della gestione, al patrimonio netto e alla posizione finanziaria netta della Società. Passi operativi L'attività di cui sopra deve essere sottoposta ad una revisione completa e ad un monitoraggio costante nel corso dell'esercizio da parte del Risk Manager in stretta collaborazione con i responsabili di processo e con il Responsabile della funzione di Internal Audit. In concreto l'attività del Risk Manager in collaborazione con i responsabili di processo consiste nello svolgimento delle seguenti operazioni: | 83 84 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Relazione sul Governo Societario e gli assetti proprietari a) mappatura dei processi aziendali e relativo aggiornamento qualora necessario; b) rilevazione dei rischi sia interni che esterni con periodicità annuale, riferiti ai singoli processi; c) misurazione dei rischi in termini di probabilità / impatto e valutazione dell'effetto sui business plan e sul budget; d) analisi fattori di mitigazione del rischio; e) presentazione dei risultati dell’attività al Comitato Controllo e Rischi per esame e discussione preliminare, al fine della presentazione degli stessi al Consiglio di Amministrazione. L'attività suindicata è svolta seguendo le linee guida metodologiche contenute nel documento "Analisi e valutazione dei rischi" allegato al presente documento, che sono ispirate al framework "ERM - enterprise risk management" elaborato dal "Committee of Sponsoring Organisations of the Treadway Commission" (COSO report). Monitoraggio continuo Il Risk Manager svolge un’attività di costante monitoraggio sulle possibili conseguenze derivanti dai rischi strategici, operativi, di compliance e di reporting. Definisce una serie di flussi informativi provenienti dalle funzioni operative per monitorare nel continuo il livello del rischio. Riporta trimestralmente al Comitato Controllo e Rischi e si coordina con i referenti delle aree di business al fine di elaborare un documento di valutazione e monitoraggio dei rischi. Con riferimento alle società controllate l'analisi e la valutazione dei relativi rischi è gestita direttamente dal Risk Manager della Società. Tempistiche per l’analisi e valutazione annuale dei rischi Entro il 31 ottobre di ogni anno il Risk Manager incontra il Comitato Controllo e Rischi per illustrare l'attività annuale di analisi e valutazione dei rischi della società; il Comitato Controllo e Rischi analizza il documento ed effettua gli opportuni approfondimenti nel corso dei successivi mesi di novembre e dicembre per poi sottoporre il documento definitivo al Consiglio di amministrazione in occasione dell’approvazione del budget nel corso del mese di gennaio. Art. 8 - Sindaci Di seguito quanto dispone lo statuto sociale in merito ai Sindaci. Art. 22 – Collegio sindacale Il collegio sindacale è composto da tre sindaci effettivi e da tre sindaci supplenti che durano in carica tre esercizi e sono rieleggibili. Alla minoranza è riservata l’elezione di un sindaco effettivo e di un supplente. La nomina del collegio sindacale avviene sulla base di liste presentate dagli azionisti nelle quali i candidati sono elencati mediante un numero progressivo. La lista si compone di due sezioni: una per i candidati alla carica di sindaco effettivo, l’altra per i candidati alla carica di sindaco supplente. Le liste di candidati, sottoscritte dagli azionisti che le presentano, devono essere depositate nei termini e con le modalità previste dalla normativa applicabile. Hanno diritto a presentare le liste soltanto gli azionisti che, da soli o insieme ad altri, siano complessivamente titolari di azioni con diritto di voto rappresentanti almeno il 2,5% del | Relazione sul Governo Societario e gli assetti proprietari Gruppo Editoriale L’Espresso capitale con diritto di voto nell’assemblea ordinaria o quella diversa percentuale che venisse determinata ai sensi di legge o di regolamento, con onere di comprovare la titolarità del numero di azioni richiesto entro il termine e con le modalità di legge. Le liste presentate senza l’osservanza delle disposizioni che precedono sono considerate come non presentate. Nessun azionista può presentare o concorrere a presentare, neppure per interposta persona o società fiduciaria, più di una lista; gli azionisti che siano assoggettati a comune controllo ai sensi dell’art. 93 del Testo Unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria o quelli che partecipino ad uno stesso sindacato di voto possono presentare o concorrere a presentare una sola lista. Ogni azionista può votare una sola lista. Ogni candidato può presentarsi in una sola lista a pena di ineleggibilità. Non possono essere inseriti nelle liste candidati che ricoprano già incarichi di sindaco effettivo in altre cinque società od enti, i cui titoli siano ammessi alle negoziazioni in un mercato regolamentato iscritto nell’elenco previsto dagli articoli 63 e 67 del D.Lgs. 58/1998, o candidati che non siano in possesso dei requisiti di onorabilità e professionalità ed indipendenza stabiliti dalla normativa applicabile o che non rispettino i limiti di cumulo degli incarichi stabiliti ai sensi di legge o di regolamento. Unitamente a ciascuna lista, entro il termine sopra indicato, sono depositate le dichiarazioni con le quali i singoli candidati accettano la candidatura e attestano, sotto la propria responsabilità, l’inesistenza di cause di ineleggibilità e di incompatibilità, nonché l’esistenza dei requisiti prescritti dalla legge e dai regolamenti vigenti per tali cariche, nonché un curriculum vitae riguardante le caratteristiche personali e professionali dei candidati con l’indicazione degli incarichi di amministrazione e controllo ricoperti in altre società. Eventuali incompletezze o irregolarità relative a singoli candidati comporteranno l’esclusione del nominativo del candidato della lista messa in votazione. All’elezione dei sindaci si procede come segue: a) alla lista che ha ottenuto in assemblea il maggior numero di voti sono tratti, in base all’ordine progressivo con il quale sono elencati nelle sezioni della lista, due componenti effettivi e due supplenti; b) dalla seconda lista che ha ottenuto in assemblea il maggior numero di voti sono tratti, in base all’ordine progressivo con il quale sono elencati nelle sezioni della lista, il restante componente effettivo e l’altro componente supplente, non collegati, neppure indirettamente, con i soci che hanno presentato o votato la lista risultata prima per numero di voti. Nel caso in cui sia stata presentata o ammessa al voto una sola lista, tutti i sindaci effettivi e supplenti sono tratti da tale lista. La presidenza del collegio sindacale spetta al candidato della lista di minoranza che ha ottenuto il maggior numero di voti. In caso di presentazione di una sola lista la presidenza del collegio sindacale spetta al primo candidato in elenco. Nel caso in cui non sia stata presentata o ammessa al voto alcuna lista, l’assemblea dovrà essere riconvocata per la nomina del collegio sindacale. Nel caso vengano meno i requisiti normativamente e statutariamente richiesti, il sindaco decade dalla carica. In caso di sostituzione di un sindaco, subentra il supplente appartenente alla medesima lista di quello cessato. Le riunioni del collegio sindacale possono svolgersi anche per videoconferenza o audioconferenza nel rispetto delle seguenti condizioni: | 85 86 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Relazione sul Governo Societario e gli assetti proprietari a) che sia consentito ai partecipanti di visionare, ricevere o trasmettere tutta la documentazione necessaria; b) che sia consentita la partecipazione in tempo reale alla discussione nel rispetto del metodo collegiale. Le riunioni si tengono nel luogo di convocazione in cui deve trovarsi il Presidente. Il collegio sindacale può, previa comunicazione al Presidente, convocare l'assemblea, il Consiglio di Amministrazione e il comitato esecutivo. Il potere di convocazione del Consiglio di Amministrazione e del comitato esecutivo può essere esercitato individualmente da ciascun componente il collegio sindacale; quello di convocazione dell’assemblea da almeno due componenti il collegio sindacale. Inoltre i Sindaci sono scelti tra persone che possono essere qualificate come indipendenti anche in base ai criteri previsti per gli Amministratori. Il Collegio Sindacale verifica il rispetto di detti criteri dopo la nomina e successivamente con cadenza annuale. I Sindaci accettano la carica quando ritengono di poter dedicare allo svolgimento diligente dei loro compiti il tempo necessario. L’attività di vigilanza sull’efficacia del Sistema di Controllo è descritta nel precedente articolo 7. Art. 9 - Rapporti con gli Azionisti La Società si adopera per instaurare e mantenere un dialogo efficace con i propri Azionisti e con il mercato, utilizzando varie forme di comunicazione quali: presentazione dei risultati della Società e del Gruppo nel corso delle riunioni assembleari, incontri con analisti finanziari e investitori istituzionali in Italia ed all’estero, diffusione al pubblico mediante la messa a disposizione sul sito web della Società della documentazione societaria prevista dalla normativa, di comunicati stampa e di presentazioni. La Società inoltre si attiene ai principi della Guida per l’Informazione al Mercato. La Società ha nominato un responsabile per la funzione “Investor Relations” per gestire il flusso delle informazioni dirette ai Soci, agli analisti finanziari ed agli investitori istituzionali, nel rispetto delle regole stabilite per la comunicazione di informazioni e documenti della Società. Di seguito quanto dispone lo statuto sociale in merito alle modalità e termini di convocazione delle assemblee. Art. 10 - Convocazione delle assemblee L’assemblea è convocata, sia in sede ordinaria che straordinaria, nei casi previsti dalla legge e ogni qual volta il Consiglio di Amministrazione lo ritenga opportuno ovvero secondo quanto previsto al successivo articolo 22. L’assemblea è convocata presso la sede sociale o altrove in Italia, mediante pubblicazione di avviso sul sito internet della società nonché sul quotidiano “la Repubblica” secondo i termini e le modalità previste dalla normativa vigente. Nello stesso avviso può essere fissato il giorno per la seconda convocazione. | Relazione sul Governo Societario e gli assetti proprietari Gruppo Editoriale L’Espresso L’assemblea ordinaria deve essere convocata almeno una volta l’anno, entro 120 (centoventi) giorni dalla chiusura dell’esercizio sociale. Qualora ricorrano le condizioni di legge, il termine potrà essere elevato a 180 (centottanta) giorni dalla chiusura dell’esercizio sociale. L'Assemblea Ordinaria potrà assumere le delibere richieste dalla Disciplina per le Operazioni con Parti Correlate adottata dalla Società nel rispetto delle norme di legge e regolamentari vigenti. Il Consiglio di Amministrazione mette a disposizione degli Azionisti, nei termini previsti dalla normativa vigente, un fascicolo contenente le proposte all’ordine del giorno dell’Assemblea, consultabile sul sito internet della Società. Il Regolamento Assembleare, reperibile sul sito Internet della Società, assicura un ordinato e funzionale svolgimento delle riunioni assembleari. | 87 88 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Relazione sul Governo Societario e gli assetti proprietari Tabella 1 Elenco delle cariche ricoperte da amministratori di Gruppo Editoriale L'Espresso SpA in altre società quotate in mercati regolamentati (anche esteri), in società finanziarie, bancarie, assicurative o di rilevanti dimensioni. Consiglio di Amministrazione Componenti Altri incarichi Massimo Belcredi Amministratore di ERG SpA Agar Brugiavini Componente del Consiglio di Sorveglianza della Banca d’Italia di Venezia Carlo De Benedetti - Rodolfo De Benedetti Presidente di CIR SpA, Presidente di Cofide SpA e Amministratore di Sogefi SpA (gruppo CIR) Alberto Clò Amministratore di Atlantia SpA, De Longhi SpA e Snam SpA Francesco Dini Consigliere di Persidera SpA (non quotata) Silvia Merlo Amministratore Delegato di Merlo SpA Industria Metalmeccanica (non quotata); Amministratore di Finmeccanica SpA e di ERG SpA Monica Mondardini Amministratore Delegato di CIR SpA (gruppo CIR), Presidente di SOGEFI SpA (gruppo CIR), Amministratore di Atlantia SpA e Trevi-Finanziaria Industriale SpA; Amministratore di Crédit Agricole S.A. Elisabetta Oliveri Amministratore di Snam SpA, di Eutelsat S.A. e di Banca Farmafactoring SpA (non quotata) Luca Paravicini Crespi Amministratore di Consilium Sgr SpA, di Il Gallione SpA, di Ecor Naturasì SpA, (non quotate) Michael Zaoui - Componenti cessati nel corso dell’esercizio Giorgio Di Giorgio Altri incarichi Amministratore di Banca Profilo; Presidente di Arepo BP SpA e di Ver Capital SGR (non quotate), componente del Consiglio di Sorveglianza di VUB AM Maurizio Martinetti Membro del Consiglio di Amministrazione della Sigma Tau Finanziaria SpA (non quotata); Membro del Supervisory Board di Sofipa SGR SpA (non quotata) Tiziano Onesti Presidente del Consiglio di Amministrazione di Italtel SpA (non quotata); Sindaco Effettivo di Ferrovie dello Stato Italiane SpA (non quotata); Sindaco Effettivo di Risanamento SpA; Sindaco Effettivo di Ford Italia SpA (non quotata) N.B. Dove non indicato la società deve intendersi “quotata”. Monica Mondardini Massimo Belcredi Agar Brugiavini Ammnistratore Delegato Amministratore Amministratore Francesco Dini Silvia Merlo Elisabetta Oliveri Amministratore Amministratore Amministratore 23-apr-2012 18-apr-2013 21-apr-2004 23-apr-2015 Giorgio Di Giorgio Maurizio Martinetti Tiziano Onesti Amministratore Amministratore Amministratore 23-apr-2012 " " " M M M M M " " M M M m M M x x Lista (M/m) Esec. * " " " " " approv.ne bil. esercizio 2017 In carica fino a x x x x x x x x x Non esec. x x x x x x x x x x x x x x Indip. Indip. da da Codice TUF 6/8 8/8 8/8 7/8 8/8 5/5 8/8 8/8 5/5 8/8 8/8 (**) - 3 3 3 1 3 3 1 1 5 - Numero altri incarichi *** M P M M M **** 8/8 8/8***** 5/6 6/8 6/6 ** Comitato per il controllo e i rischi 23-04-2015 M m M x x x x x x x 3/3 3/3 2/3 CDA: 8 4 2 4 P M CCR: 8 2/2 2/2 P M ** 1/2 2/2 1/1 1/1 CNR:2 M***** M **** M M M M P M - - 4/4 4/4 4/4 4/4 ** CPC: 4 **** Comitato Comitato Nom. e operazioni Remunerazione Parti Correlate In questa colonna è indicato M/m a seconda che il componente sia stato eletto dalla lista votata dalla maggioranza (M) o da una minoranza (m). In questa colonna è indicata la partecipazione degli amminsitratori alle riunioni rispettivamente del C.d.A. e dei comitati (n. di riunioni cui ha partecipato rispetto al numero complessivo delle riunioni cui avrebbe potuto partecipare) *** In questa colonna è indicato il numero di incarichi di amministratore o sindaco ricoperti dal soggetto interessato in altre società quotate in mercati regolamentati, anche esteri, in società finanziarie, bancarie, assicurative o di rilevanti dimensioni. Nella Relazione sulla Corporate Governance gli incarichi sono indicati per esteso **** In questa colonna è indicata la qualifica del consigliere all'interno del Comitao "P" : presidente "M" membro del comitato. ***** La Dott.ssa Oliveri ha partecipato alla prima riunione del CCR in qualità di componente. Riveste la carica di Presidente del Comitato a far data dal 23.4.2015 ****** La Dott.ssa Merlo è stata componente del Comitato per le Nomine e la remunerazione fino al 23.4.2015 * ** NOTE L'assemblea ordinaria del 23 aprile 2015 ha nominato per un triennio, fino all’approvazione del bilancio dell’esercizio 2017, un Consiglio di Amministrazione composto da undici componenti. Per la nomina del Consiglio di Amministrazione sono state presentate le seguenti tre liste: Lista presentata dalla società CIR SpA, socio di maggioranza, Lista presentata da Cassa di Risparmia di Trieste - Prosper SpA e Erga Omnes S.r.l. S soci di minoranza e Lista presentata da Anima SGR + altri, soci di minoranza. In conformità alle disposizioni statutarie, dieci consiglieri sono stati eletti dalla lista di maggioranza e uno dalla lista di minoranza Anima SGR. Si precisa che la lista presentata dal socio CIR SpA e la lista presentata dal socio Anima SGR +altri hanno ottenuto rispettivamente una percentuale di voti favorevoli pari al 54,103% ed all' 11,426% del capitale sociale. Per ogni altra informazione inerente le liste presentate ovvero le caratteristiche personali e professionali degli amministratori, si rinvia alla documentazione disponibile sul sito www.gruppoespresso.it. Numero riunioni svolte durante l’esercizio di riferimento Indicare il quorum richiesto per la presentazione delle liste in occasione dell’ultima nomina: 2,5% 23-04-2015 22-apr-2009 23-04-2015 28-gen-2009 22-apr-2009 ---------------------------- AMMINISTRATORI CESSATI DURANTE L’ESERCIZIO DI RIFERIMENTO ------------------------------- Michael Zaoui Amministratore Luca Paravicini Crespi 26-apr-2006 Alberto Clò Amministratore Amministratore 26-apr-2006 23-apr-2015 16-set-2008 19-mag-1997 In carica dal Rodolfo De Benedetti 19-mag-1997 Carlo De Benedetti Presidente Amministratore Componenti Carica Consiglio di Amministrazione Tabella 2 Struttura del Consiglio di Amministrazione e dei comitati Relazione sul Governo Societario e gli assetti proprietari Gruppo Editoriale L’Espresso | | 89 90 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Relazione sul Governo Societario e gli assetti proprietari Tabella 3 Struttura del Collegio Sindacale Collegio sindacale Carica Componenti In carica dal Lista Indip. In carica fino a (M/m) * da Codice ** Numero altri incarichi *** Presidente Stefania Mancino 23-apr-2015 approv.ne bil. esercizio 2017 m x 9/9 4 Sindaco Effettivo Pietro Manzonetto 23-apr-2015 " M x 9/9 9 Sindaco Effettivo Marina Scandurra 23-apr-2012 " M x 11/12 5 Sindaco Supplente Riccardo Zingales 16-dic-1998 " M - - - Sindaco Supplente Antonella Dellatorre 16-apr-2014 " M - - - Sindaco Supplente Andrea Bignami 23-apr-2015 " m - - - SINDACI CESSATI DURANTE L'ESERCIZIO DI RIFERIMENTO Presidente Giovanni Barbara 22-apr-2009 23-04-2015 m x 3/3 14 Sindaco Effettivo Silvano Cipolla 07-mag-2013 23-04-2015 M x 3/3 8 Sindaco Supplente Mauro Ianiro 22-apr-2009 23-04-2015 m - - - Numero riunioni svolte durante l'esercizio di riferimento: 12 L'assemblea ordinaria del 23 aprile 2015 ha nominato per un triennio, fino all’approvazione del bilancio dell’esercizio 2017, il collegio sindacale sopra descritto. Per la nomina del collegio sindacale sono state presentate le seguenti due liste: Lista presentata dalla società CIR SpA, socio di maggioranza, e Lista presentata da Anima SGR + altri, socio di minoranza. In conformità alle disposizioni statutarie, il presidente del collegio sindacale è stato eletto dalla lista di minoranza, risultata seconda per numero di voti. Si precisa che la lista presentata dal socio CIR SpA e la lista presentata dal socio Anima SGR + altri. Hanno ottenuto rispettivamente una percentuale di voti favorevoli pari al 56,216% ed al 11,947% del capitale sociale. Per ogni altra informazione inerente le liste presentate ovvero le caratteristiche personali e professionali dei sindaci, si rinvia alla documentazione disponibile sul sito www.gruppoespresso.it. NOTE * In questa colonna è indicato M/m a seconda che il componente sia stato eletto dalla lista votata dalla maggioranza (M) o da una minoranza (m). ** In questa colonna è indicata la partecipazione dei sindaci alle riunioni del C.S. (n. di riunioni cui ha partecipato rispetto al numero complessivo delle riunioni cui avrebbe potuto partecipare). *** In questa colonna è indicato il numero di incarichi di amministratore o sindaco ricoperti dal soggetto interessato rilevanti ai sensi dell'art.148 bis del TUF e delle relative disposizioni di attuaz. contenute nel RE Consob. L'elenco completo degli incarichi è pubblicato dalla Consob sul proprio sito internet ai sensi dell'art. 144 - quinquiesdecies del RE Consob. Bilancio consolidato del Gruppo Espresso al 31 dicembre 2015 Situazione economico-patrimoniale-finanziaria | Prospetti del bilancio consolidato Gruppo Editoriale L’Espresso Situazione Patrimoniale-Finanziaria Consolidata ATTIVO (migliaia di euro) Attività immateriali a vita indefinita Altre immobilizzazioni immateriali Immobilizzazioni immateriali Immobilizzazioni materiali Partecipazioni valutate al patrimonio netto Altre partecipazioni Crediti finanziari Crediti non correnti Attività per imposte anticipate ATTIVITA' NON CORRENTI Attività destinate a dismissione Rimanenze Crediti commerciali Titoli e altre attività finanziarie Crediti tributari Altri crediti Disponibilità liquide e mezzi equivalenti ATTIVITA' CORRENTI TOTALE ATTIVO PASSIVO (migliaia di euro) Capitale sociale Riserve Utili (perdite) a nuovo Utile (perdita) di esercizio Patrimonio netto di Gruppo Patrimonio netto di terzi PATRIMONIO NETTO Debiti finanziari Fondi per rischi ed oneri TFR e altri fondi per il personale Passività per imposte differite PASSIVITA' NON CORRENTI Passività destinate a dismissione Debiti finanziari Fondi per rischi ed oneri Debiti commerciali Debiti tributari Altri debiti PASSIVITA' CORRENTI TOTALE PASSIVITA' TOTALE PASSIVITA' E PATRIMONIO NETTO Note (1) (2) (3) (4) (5) (5) (6) (34) (7) (8) (9) (10) (11) (12) Note (13) (14) (14) (15) (16) (17) (18) (6) (34) (16) (17) (19) (20) (21) 31 dicembre 2014 477.969 2.066 480.035 101.699 148.110 2.538 21.300 2.905 23.311 779.898 4.712 11.156 182.100 75 13.479 24.720 78.916 315.158 1.095.056 31 dicembre 2015 478.013 3.203 481.216 93.233 131.108 3.412 2.188 19.162 730.319 10.439 195.646 552 15.860 24.974 110.544 358.015 1.088.334 31 dicembre 2014 61.806 134.677 360.400 8.543 565.426 2.007 567.433 81.396 45.693 65.011 92.053 284.153 2.638 31.832 34.915 99.780 10.540 63.765 243.470 527.623 1.095.056 31 dicembre 2015 61.806 153.995 355.612 16.974 588.387 2.036 590.423 79.497 45.528 53.795 86.045 264.865 42.337 24.391 99.281 10.042 56.995 233.046 497.911 1.088.334 Le note da pagina 99 a pagina 167 costituiscono parte integrante del presente bilancio consolidato. | 93 94 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Prospetti del bilancio consolidato Conto Economico Consolidato (migliaia di euro) Ricavi Variazione rimanenze prodotti Altri proventi operativi Costi per acquisti Costi per servizi Altri oneri operativi Valutaz. partecipazioni a patrimonio netto Costi per il personale Ammortamenti e svalutazioni Risultato operativo Proventi/(Oneri) finanziari netti Risultato ante imposte Imposte Risultato netto attività destinate a continuare Risultato attività cessate e destinate alla dismissione Risultato netto Quota dei terzi RISULTATO ATTRIBUIBILE AL GRUPPO Utile per azione, base Utile per azione, diluito Note (22) (7) (23) (24) (25) (26) (3) (27) (28) (29) (30) (34) (31) (32) (32) Anno 2014 643.459 (84) 14.592 (67.922) (286.922) (12.972) 2.710 (233.058) (29.909) 29.894 (1.884) 28.010 (16.072) 11.938 (3.322) 8.616 (73) 8.543 0,022 0,019 Anno 2015 605.119 37 7.991 (57.815) (267.966) (14.845) 3.388 (228.382) (17.029) 30.498 (25.961) 4.537 2.303 6.840 10.298 17.138 (164) 16.974 0,043 0,037 Anno 2014 8.616 Anno 2015 17.138 (5.356) 196 1.417 (3.743) 4.873 5.336 (1.519) 3.817 20.955 4.831 42 20.777 178 Conto Economico Complessivo Consolidato (migliaia di euro) RISULTATO NETTO Altre componenti del conto economico complessivo: Utili/(perdite) attuariali sui fondi del personale Utili/(perdite) dalla rideterminazione di attività finanziarie disponibili per la vendita Effetto fiscale relativo agli altri utili/(perdite) Altre componenti del conto economico complessivo, al netto degli effetti fiscali TOTALE CONTO ECONOMICO COMPLESSIVO Totale conto economico complessivo attribuibile a: Soci della controllante Interessenze di pertinenza dei terzi Le note da pagina 99 a pagina 167 costituiscono parte integrante del presente bilancio consolidato. La voce “Altre componenti del conto economico complessivo” dello schema Conto Economico Consolidato include esclusivamente componenti, con le relative imposte, che non potranno essere riclassificate successivamente a conto economico. | Prospetti del bilancio consolidato Gruppo Editoriale L’Espresso Rendiconto Finanziario Consolidato (migliaia di euro) ATTIVITA' OPERATIVA Risultato di periodo, proprio e di terzi Rettifiche: - Ammortamenti e svalutazioni - Fair value stock option - Variazione netta fondi del personale - Variazione netta fondi rischi e oneri - Minusvalenze (plus.) cessione immobilizzazioni - Minusvalenze (plus.) cessione partecipazioni e titoli - Rettifiche di valore di attività finanziarie - Adeguamento partecipazioni valutate a patrimonio netto - (Proventi) per dividendi - Perdita (utile) da attività cessate Autofinanziamento Variazione del circolante e altri flussi FLUSSO DELL'ATTIVITA' OPERATIVA di cui: Incassi (pagamenti) per interessi Incassi (pagamenti) per imposte sul reddito ATTIVITA' DI INVESTIMENTO Esborsi per acquisto immobilizzazioni Esborsi per acquisto partecipazioni Incassi da cessioni (Acquisto) cessione titoli, attività disponibili alla vendita Dividendi incassati Flusso generato da cessione di attività Altre variazioni FLUSSO DELL'ATTIVITA' DI INVESTIMENTO ATTIVITA' DI FINANZIAMENTO Versamenti ad aumento capitale e riserve (Acquisto) vendita di azioni proprie Accensione (rimborso) prestiti obbligazionari Accensione (estinzione) altri debiti finanziari (Dividendi pagati) Altre variazioni FLUSSO DELL'ATTIVITA' DI FINANZIAMENTO Aumento/(Diminuzione) delle disponibilità liquide DISPONIBILITA' LIQUIDE NETTE INIZIALI Disponibilità liquide nette finali Disponibilità liquide attività cessate DISPONIBILITA' LIQUIDE FINALI ATTIVITA' IN ESERCIZIO Note (28) (27) (18) (17) (33) Le note da pagina 99 a pagina 167 costituiscono parte integrante del presente bilancio consolidato. Anno 2014 Anno 2015 11.938 6.840 29.909 1.559 735 (7.244) (621) 2.050 4.086 (2.607) (14) (3.322) 36.469 (5.136) 31.333 17.029 1.659 (11.216) (10.689) (28) (10.392) 17.112 (110) (14) 10.298 20.489 3.320 23.809 (8.847) 830 (2.949) (240) (15.052) (1.246) 2.660 9.925 14 8.367 4.668 (8.429) (1.316) 199 (477) 14 12.277 23 2.291 1.702 (2.043) (129.755) 9.512 (875) (121.459) (85.458) 164.635 79.177 442 78.735 (2.237) 9.611 (1.700) 5.674 31.774 78.735 110.509 110.509 | 95 (migliaia di euro) Situazione al 31 dicembre 2013 Movimentazione del risultato Dividendi Aumenti capitale, versam. da soci Valutazione di opzioni su azioni Operazioni su azioni proprie Movimentazioni tra riserve Altre variazioni Movimenti del conto economico complessivo: Utile (perdita) attuariali sui fondi del personale Utili (perdita) dalla rideterminazione di attività finanziarie disponibili per la vendita Utile (perdita) di periodo Situazione al 31 dicembre 2014 Movimentazione del risultato Dividendi Aumenti capitale, versam. da soci Valutazione di opzioni su azioni Operazioni su azioni proprie Movimentazioni tra riserve Altre variazioni Movimenti del conto economico complessivo: Utile (perdita) attuariali sui fondi del personale Utili (perdita) dalla rideterminazione di attività finanziarie disponibili per la vendita Utile (perdita) di periodo Situazione al 31 dicembre 2015 Azioni 1.366 1.479 2.845 2.845 61.806 61.806 Sovrappr. Sociale 61.583 223 - Capitale (34.624) - (32.387) (2.237) - - Proprie (30.344) (2.043) - Azioni Prospetto delle variazioni di Patrimonio Netto - - 142 - - Fair value (142) - Riserva 52.904 - 50.922 1.982 - - IFRS 50.187 735 - Riserva 11.561 - 12.067 1.659 (2.165) - - Option 12.992 1.559 (2.484) - Ris. Stock 121.309 - 101.230 15.781 4.298 - Patrimonio 121.800 (20.570) - Riserve di 355.612 3.803 360.400 8.543 (1.536) (15.598) - (3.854) a nuovo 339.096 3.685 (857) 22.319 11 Utili 16.974 16.974 - 8.543 8.543 (8.543) - - di periodo 3.685 (3.685) - Risultato 16.974 588.387 3.803 142 8.543 565.426 1.659 (3.773) 4.298 (3.854) proprio 560.223 1.702 1.559 (2.900) 11 P.Netto 164 2.036 14 73 2.007 (164) 15 - (31) terzi 1.994 (29) - P.Netto 17.138 590.423 3.817 142 8.616 567.433 (164) 15 1.659 (3.773) 4.298 (3.885) totale 562.217 (29) 1.702 1.559 (2.900) 11 P.Netto 96 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Prospetti del bilancio consolidato Note al bilancio consolidato del Gruppo Espresso | Note al bilancio consolidato Gruppo Editoriale L’Espresso Note al bilancio consolidato 1. Informazioni generali Gruppo Editoriale L’Espresso SpA (di seguito anche la “Società” o la “Capogruppo”) e le società da questa direttamente e indirettamente partecipate (di seguito congiuntamente il “Gruppo Espresso” o semplicemente il “Gruppo”) ha per oggetto principale l’attività nel settore dell’editoria e più specificatamente nelle aree della stampa quotidiana e periodica, della radiofonia, della raccolta pubblicitaria, della editoria on-line. Gruppo Editoriale L’Espresso SpA ha la sede legale in Via Cristoforo Colombo n. 98, Roma, Italia. CIR Compagnie Industriali Riunite SpA detiene il controllo della Società e ne esercita il coordinamento e la direzione ai sensi dell’art. 2497 del Codice Civile. Il titolo Gruppo Editoriale L'Espresso è quotato sul Mercato Telematico Azionario (MTA) di Borsa Italiana SpA (cod. Reuters ESPI.MI, cod. Bloomberg ES IM). Il progetto di bilancio consolidato è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 2 marzo 2016. 2. Forma, contenuto e principi contabili Il presente bilancio consolidato è stato redatto in conformità ai principi contabili internazionali (International Accounting Standards - IAS e International Financial Reporting Standards - IFRS), integrati dalle relative interpretazioni (Standing Interpretations Commettee - SIC e International Financial Reporting Interpretations Commettee - IFRIC) emesse dall’International Accounting Standards Boards (IASB) e omologati dall’Unione Europea. Il principio generale adottato nella predisposizione del bilancio è quello del costo per tutte le attività e passività ad eccezione degli strumenti derivati e di talune attività/passività finanziarie per le quali potrebbe essere applicato il principio del fair value. Si precisa che la classificazione, la forma, l’ordine e la natura delle voci di bilancio, così come i principi contabili adottati (ad eccezione di quanto indicato nel successivo paragrafo 8), non sono cambiati rispetto al bilancio approvato al 31 dicembre 2014. La classificazione adottata per la Situazione Patrimoniale - Finanziaria, sia per l’attivo sia per il passivo, è quella di “corrente” e “non corrente”, poiché, a differenza di quella per grado di liquidità, si ritiene che tale criterio meglio rappresenti la realtà del Gruppo. La forma del prospetto è a sezioni divise e contrapposte. L’ordine è attività, patrimonio netto, passività a liquidità crescente (da non corrente a corrente). Per non appesantire la struttura e per utilizzare i medesimi schemi anche per le situazioni periodiche, si è prevista l’indicazione nel prospetto unicamente delle macrovoci: tutte le sub-classificazioni (natura del debitore/creditore, scadenze, ecc.) sono invece riportate nelle note. Il contenuto della Situazione Patrimoniale - Finanziaria adottato è quello minimo previsto dallo IAS 1 poiché, ad esclusione delle testate giornalistiche, delle frequenze radiofoniche e dei marchi, classificati nella voce “Attività immateriali a vita indefinita”, non sono state individuate poste rilevanti o particolari tali da richiedere indicazione separata. La classificazione adottata per il Conto Economico è per natura poiché, considerata l’attività del Gruppo, non si ritiene che la classificazione per destinazione riesca a rappresentare meglio la situazione economica. Nella redazione del Rendiconto Finanziario, predisposto secondo il “metodo indiretto”, è riportata la separata indicazione dei flussi di cassa derivanti da attività operative, di investimento, di finanziamento e da attività cessate. Il prospetto delle Variazioni del Patrimonio Netto riporta i proventi e oneri del periodo e le altre movimentazioni delle riserve. | 99 100 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio consolidato Tutti i prospetti e i dati inclusi nelle presenti Note, salvo diversa indicazione, sono presentati in migliaia di euro, senza cifre decimali. Si ricorda che il 30 giugno 2014 si è perfezionata l’integrazione tra le attività di operatore di rete di Rete A e Telecom Italia Media Broadcasting (TIMB), controllata da Telecom Italia Media. L’integrazione è stata realizzata mediante conferimento del 100% delle azioni di Rete A in TIMB; ad esito di tale conferimento, TIMedia ed il Gruppo Espresso detengono rispettivamente il 70% e il 30% delle azioni di “Persidera”, nuovo nome di TIMB. Il 30 gennaio 2015 si è, altresì, perfezionato il passaggio di proprietà di All Music, società del Gruppo editrice della televisione nazionale generalista DeejayTV, al nuovo editore Discovery Italia Srl. Alla luce delle predette operazioni e ai sensi dell’IFRS 5 - Attività destinate alla vendita e Discontinued Operation, l’insieme delle due società rappresentati il business televisivo del Gruppo era stato qualificato, già nel bilancio 2014, come “Discontinued Operation” e come tale rappresentato in bilancio. Tale rappresentazione ha comportato nell’esercizio 2015, in linea con l’esercizio 2014, che le voci di conto economico relative alle società fino alla data di effettiva contribuzione sono state classificate nell’unica voce “Risultato attività cessate e destinate alla dismissione”, e ha determinato il deconsolidamento patrimoniale di All Music dal 30 gennaio 2015 e l’esposizione nel rendiconto finanziario delle disponibilità liquide dei flussi finanziari delle attività cessate attribuibili alle attività operative, di investimento e di finanziamento. In Nota 12.34 viene fornito il dettaglio analitico del contenuto delle voci relative alle “Attività cessate e destinate alla dismissione” così come presentate nel conto economico, nella situazione patrimoniale-finanziaria e nel rendiconto finanziario consolidati. 3. Principi di consolidamento L’area di consolidamento include il bilancio della Capogruppo, delle sue controllate e delle sue collegate. Per società controllate si intendono quelle nelle quali la Capogruppo detiene il potere decisionale sulle politiche finanziarie e operative. L’esistenza del controllo è presunta quando è detenuta, direttamente o indirettamente, più della metà dei diritti di voto effettivi o potenzialmente esercitabili in assemblea alla data di rendicontazione. Per società collegate si intendono le società nelle quali la Capogruppo esercita un’influenza significativa. Tale influenza è presunta quando è detenuto più del 20% dei diritti di voto effettivi o potenzialmente esercitabili alla data di rendicontazione. Le società controllate sono consolidate a partire dalla data in cui il Gruppo ne acquisisce il controllo e deconsolidate a partire dalla data in cui tale controllo viene meno. L’acquisizione delle società controllate e collegate è contabilizzata in base al metodo dell’acquisto. Il costo di acquisizione corrisponde al valore corrente delle attività acquisite, azioni emesse o passività assunte alla data di acquisizione, più i costi direttamente attribuibili. L’eccesso del costo di acquisizione rispetto alla quota di pertinenza del Gruppo del valore corrente delle attività nette della acquisita è contabilizzato come avviamento per le società controllate mentre è incluso nel valore della partecipazione per le società collegate. Il trattamento contabile dell’avviamento è illustrato alla Nota 4.1. Ai fini del consolidamento delle società controllate è applicato il metodo dell’integrazione globale, assumendo cioè l’intero importo delle attività e passività patrimoniali e tutti i costi e ricavi a prescindere dalla percentuale effettiva di partecipazione. Il valore contabile delle partecipazioni consolidate è quindi eliminato a fronte del relativo patrimonio netto. Le operazioni, i saldi nonché gli utili e le perdite non realizzati sulle transazioni infragruppo sono elisi. Le quote di patrimonio netto e di risultato di competenza dei soci di minoranza sono evidenziate rispettivamente in un’apposita posta del patrimonio netto ed in una linea separata del conto economico complessivo consolidato. Dopo l’acquisizione, le partecipazioni in società collegate sono rilevate con il metodo del patrimo- | Note al bilancio consolidato Gruppo Editoriale L’Espresso nio netto ossia rilevando la quota di pertinenza del Gruppo nel risultato e nei movimenti delle riserve rispettivamente a conto economico e a patrimonio netto. Gli utili e le perdite non realizzati sulle operazioni infragruppo sono elisi per la quota di interessenza. Quando la quota di pertinenza del Gruppo nelle perdite di una società collegata risulta pari o superiore al valore della partecipazione, il Gruppo non riconosce ulteriori perdite a meno che non abbia obblighi di ripianamento perdite o abbia effettuato pagamenti per conto della società collegata. Non sono incluse nel bilancio consolidato le controllate inattive o in liquidazione. La loro influenza sul totale delle attività e delle passività, sulla posizione finanziaria e sul risultato netto attribuibile ai soci della controllante non è rilevante. Ai fini del consolidamento, tutti i bilanci delle società del Gruppo sono predisposti alla stessa data, con i medesimi principi contabili e sono riferiti ad un esercizio di uguale durata. 3.1 IFRS 12 Con riferimento alle finalità informative dell’IFRS 12, si evidenzia che le società designate come controllate nell’Allegato Prospetto Riassuntivo delle società del Gruppo sono entità in cui il Gruppo Editoriale L’Espresso dispone della maggioranza dei voti esercitabili. In merito al riepilogo dei dati economico-finanziari delle entità controllate con partecipazioni di minoranza si rimanda a quanto riportato nel paragrafo 11.8 delle note al Bilancio di esercizio della Capogruppo. Ai fini dell’informativa relativa alle variazioni nella composizione del Gruppo si rimanda a quanto riportato nel paragrafo sull’Area di consolidamento. Le società designate come collegate nell’Allegato Prospetto Riassuntivo delle società del Gruppo sono imprese nelle quali il Gruppo esercita un’influenza notevole, ma non il controllo o il controllo congiunto, sulle politiche finanziarie e operative. Ai fini dell’informativa relativa alla natura, misura ed effetti economico-finanziari delle quote del Gruppo in società collegate e al riepilogo dei dati economico-finanziari delle entità collegate si rimanda a quanto riportato nel paragrafo 12.3 “Partecipazioni valutate al patrimonio netto”. Non risultano restrizioni alla capacità del Gruppo di accedere o utilizzare le attività e di estinguere passività nè disposizioni che possono limitare la distribuzione di dividendi o altre distribuzioni di capitale sia delle controllate che delle collegate. 4. Criteri di valutazione 4.1 Immobilizzazioni immateriali Le immobilizzazioni immateriali sono inizialmente iscritte al costo di acquisizione o di produzione. Il costo di acquisizione è rappresentato dal fair value dei mezzi di pagamento utilizzati per acquisire l’attività e ogni costo diretto sostenuto per predisporre l’attività al suo utilizzo. Il costo di acquisizione è l’equivalente prezzo per contanti alla data di rilevazione e pertanto, qualora il pagamento del prezzo sia differito oltre i normali termini di dilazione del credito, la differenza rispetto all’equivalente prezzo per contanti è rilevata come interesse lungo il periodo di dilazione. Per le immobilizzazioni immateriali generate internamente, il processo di formazione dell’attività è distinto nelle due fasi della ricerca (non capitalizzata) e quella successiva dello sviluppo (capitalizzata). Qualora le due fasi non siano distinguibili l’intero progetto è considerato ricerca. Il valore contabile delle immobilizzazioni immateriali è mantenuto in bilancio nei limiti in cui vi è evidenza che tale valore potrà essere recuperato tramite l’uso o l’alienazione. Almeno una volta all’anno e comunque qualora si rilevino sintomi che facciano prevedere difficoltà di recupero del valore netto contabile, viene svolta la procedura di impairment test descritta alla Nota 4.7. | 101 102 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio consolidato Testate, marchi e frequenze Le testate e i marchi sono considerati attività a vita utile indefinita. Sono altresì considerate attività a vita utile indefinita le frequenze radiofoniche in quanto il loro utilizzo viene effettuato sulla base di concessioni per l’esercizio della radiodiffusione sonora la cui durata è a tempo indeterminato. Tali attività non sono ammortizzate ma sottoposte con cadenza almeno annuale, e ogni volta vi sia un’indicazione che l’attività possa avere subito una perdita di valore, ad impairment test. L’eventuale perdita di valore viene contabilizzata a conto economico nella voce “Ammortamenti e svalutazioni”. Avviamento L’avviamento rappresenta l’eccedenza del costo di un’acquisizione rispetto al fair value delle attività e passività, anche potenziali, identificabili alla data di acquisizione. L’avviamento originatosi all’acquisizione di collegate è compreso nel valore delle relative partecipazioni. L'avviamento acquisito a titolo oneroso non è sottoposto ad ammortamento ma assoggettato, con cadenza almeno annuale, ad impairment test. A tal fine l’avviamento è allocato, sin dalla data di acquisizione, a una o più unità generatrici di flussi finanziari indipendenti (cash generating unit - CGU). Le eventuali riduzioni di valore che emergono dall’impairment test sono contabilizzate a conto economico nella voce “Ammortamenti e svalutazioni” e non sono ripristinate nei periodi successivi. Altre immobilizzazioni immateriali Le altre immobilizzazioni immateriali, rappresentate da diritti di brevetto industriale e di utilizzazione delle opere d’ingegno, concessioni, licenze e diritti simili, e dai software, sono valutate al costo al netto degli ammortamenti cumulati, determinati in base al criterio a quote costanti lungo il periodo di utilizzo atteso, e delle eventuali perdite di valore. In particolare l’acquisizione di diritti pluriennali di produzioni televisive, iscritti tra i diritti di utilizzazione delle opere dell’ingegno, sono ammortizzati in quote costanti annuali nel periodo della loro disponibilità contrattuale, a partire dall’esercizio in cui sono disponibili e pronti per l’uso. Qualora i diritti abbiano esaurito i passaggi disponibili, indipendentemente dall’ammortamento già contabilizzato, il valore residuo viene interamente spesato nel periodo in cui si è verificato l’ultimo passaggio. I costi riferiti a produzioni televisive destinate ad una fruizione immediata affluiscono a conto economico interamente nell’esercizio di utilizzazione. Considerata l’omogeneità dei beni compresi nelle singole categorie di bilancio si ritiene che, ad eccezione dei diritti pluriennali, la vita utile di tali attività sia di 3/6 anni. I criteri di ammortamento utilizzati, le vite utili e i valori residui sono riesaminati e ridefiniti almeno alla fine di ogni periodo amministrativo per tener conto di eventuali variazioni significative. 4.2 Immobilizzazioni materiali Le immobilizzazioni materiali sono rilevate inizialmente al costo di acquisto o di produzione. Nel costo sono compresi gli oneri accessori ed i costi diretti ed indiretti sostenuti per predisporre l’attività al suo utilizzo. La capitalizzazione dei costi inerenti l’ampliamento, ammodernamento o miglioramento degli elementi strutturali di proprietà o in uso da terzi, è effettuata esclusivamente nei limiti in cui gli stessi rispondano ai requisiti per essere separatamente classificati come attività o parte di una attività. I costi di manutenzione ordinaria sono addebitati a conto economico. Dopo la rilevazione iniziale, le immobilizzazioni materiali sono iscritte al costo, al netto degli ammortamenti accumulati (ad eccezione dei terreni) e delle eventuali perdite di valore. Il valore ammortizzabile di ciascun componente significativo di un’immobilizzazione materiale, avente differente vita utile, è ripartito in quote costanti lungo il periodo di utilizzo atteso. I criteri di ammortamento utilizzati, le vite utili e i valori residui sono riesaminati e ridefiniti almeno | Note al bilancio consolidato Gruppo Editoriale L’Espresso alla fine di ogni periodo amministrativo per tener conto di eventuali variazioni significative. I costi capitalizzabili per migliorie su beni di terzi sono ammortizzati per il periodo più breve tra la durata residua del contratto d’affitto e la vita utile residua del cespite cui si riferiscono. Il valore contabile delle immobilizzazioni materiali è mantenuto in bilancio nei limiti in cui vi sia evidenza che tale valore potrà essere recuperato tramite l’uso. Qualora si rilevino sintomi che facciano prevedere difficoltà di recupero del valore netto contabile è svolto l’impairment test descritto alla Nota 4.7. Il ripristino di valore è effettuato qualora vengano meno le ragioni alla base della svalutazione. 4.3 Aggregazioni di imprese L’acquisizione di imprese controllate è contabilizzata secondo il metodo dell’acquisizione. Il costo dell’acquisizione è determinato dalla sommatoria dei valori correnti, alla data di scambio, delle attività acquisite, delle passività sostenute o assunte, e degli strumenti finanziari emessi dal Gruppo in cambio del controllo dell’impresa acquisita, più i costi direttamente attribuibili all’aggregazione. Le attività, le passività e le passività potenziali identificabili dell’impresa acquisita che rispettano le condizioni per l’iscrizione secondo l’IFRS 3 sono iscritte ai loro valori correnti alla data di acquisizione, ad eccezione delle attività non correnti (o Gruppi in dismissione) che sono classificate come detenute per la vendita in accordo con l’IFRS 5, le quali sono iscritte e valutate a valori correnti meno i costi di vendita. L’avviamento derivante dall’acquisizione è iscritto come attività e valutato inizialmente al costo, rappresentato dall’eccedenza del costo dell’acquisizione rispetto alla quota posseduta dal Gruppo nei valori correnti delle attività, passività e passività potenziali identificabili iscritti. Se, dopo la rideterminazione di tali valori, la quota del Gruppo nei valori correnti delle attività, passività e passività potenziali identificabili eccede il costo dell’acquisizione, l’eccedenza è iscritta immediatamente a Conto Economico. Le attività, le passività e le passività potenziali identificabili dell’impresa acquisita che rispettano le condizioni per l’iscrizione secondo l’IFRS 3 sono iscritte ai loro valori correnti alla data di acquisizione, ad eccezione delle attività non correnti (o Gruppi in dismissione) che sono classificate come detenute per la vendita in accordo con l’IFRS 5, le quali sono iscritte e valutate a valori correnti meno i costi di vendita. L’avviamento derivante dall’acquisizione è iscritto come attività e valutato inizialmente al costo, rappresentato dall’eccedenza del costo dell’acquisizione rispetto alla quota posseduta dal Gruppo nei valori correnti delle attività, passività e passività potenziali identificabili iscritti. Se, dopo la rideterminazione di tali valori, la quota del Gruppo nei valori correnti delle attività, passività e passività potenziali identificabili eccede il costo dell’acquisizione, l’eccedenza è iscritta immediatamente a Conto Economico. Le attività e passività destinate alla vendita e i gruppi in dismissione sono classificati come posseduti per la vendita se il loro valore contabile sarà recuperato attraverso operazioni di vendita piuttosto che attraverso l’utilizzo continuativo. Tale condizione è considerata rispettata quando la vendita o la liquidazione del gruppo di attività in dismissione sono altamente probabili e le attività o il gruppo in dismissione sono immediatamente disponibili per la vendita nelle loro attuali condizioni. Le attività destinate alla vendita sono valutate al minore tra il loro valore netto contabile e il fair value al netto dei costi di vendita. Gli utili o le perdite, al netto dei relativi effetti fiscali, derivanti dalla valutazione o dalla dismissione di tali attività e passività, sono contabilizzati in un’apposita voce del conto economico. 4.4 Leasing I contratti di leasing relativi ad attività in cui il Gruppo assume sostanzialmente tutti i rischi e i benefici derivanti dal loro utilizzo sono classificati come leasing finanziari. In presenza di leasing finanziari l’attività viene rilevata al minore tra il valore corrente del bene oggetto del contratto di | 103 104 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio consolidato leasing e il valore attuale dei canoni minimi contrattualmente stabiliti. L’ammontare totale dei canoni è ripartito tra componente finanziaria e restituzione di capitale in modo da ottenere un tasso d’interesse costante sul debito residuo. I canoni di locazione residui, al netto dei costi finanziari, sono classificati come debiti finanziari. L’onere finanziario è imputato a conto economico lungo la durata del contratto. Le attività acquisite con contratti di leasing finanziario sono ammortizzate in modo coerente con la natura del bene. I contratti di leasing in cui il locatore mantiene una quota significativa dei rischi e benefici derivanti dalla proprietà sono classificati come leasing operativi, i relativi canoni sono rilevati a conto economico a quote costanti lungo la durata del contratto. Nel caso di operazioni di vendita con patto di retrolocazione di leasing finanziari l’eventuale differenza tra il prezzo di vendita dei beni e il valore contabile non è rilevata salvo il caso di minusvalenze identificative di perdita di valore dei beni. 4.5 Contributi I contributi sono rilevati qualora esista, indipendentemente dalla presenza di una formale delibera di concessione, una ragionevole certezza che la società rispetterà le condizioni previste per la concessione e che i contributi saranno ricevuti. I contributi in conto capitale sono rilevati nella Situazione Patrimoniale - Finanziaria iscrivendo il contributo come ricavo differito. Il contributo è iscritto a conto economico in base alla vita utile del bene per il quale è concesso, mediante la tecnica dei risconti, in modo da rettificare in diminuzione le quote di ammortamento rilevate. Un contributo ottenibile come rimborso di spese e costi già sostenuti o con lo scopo di dare un immediato aiuto finanziario all’entità destinataria senza che vi siano costi futuri a esso correlati è rilevato come provento nell’esercizio nel quale diventa esigibile. 4.6 Oneri finanziari Eventuali oneri finanziari sostenuti a fronte di investimenti in attività per le quali normalmente trascorre un determinato periodo di tempo per rendere l’attività pronta per l’uso o per la vendita sono capitalizzati ed ammortizzati lungo la vita utile del bene cui si riferisce. Tutti gli altri oneri finanziari sono rilevati a conto economico nel corso dell’esercizio nel quale sono sostenuti. 4.7 Perdita di valore di attività Una perdita di valore si origina ogniqualvolta il valore contabile di un’attività sia superiore al suo valore recuperabile. Ad ogni data di rendicontazione viene accertata l’eventuale presenza di indicatori che facciano supporre l’esistenza di perdite di valore. In presenza di tali indicatori si procede alla stima del valore recuperabile dell’attività (impairment test) e alla contabilizzazione dell’eventuale svalutazione. Per le attività non ancora disponibili per l’uso, le attività rilevate nell’esercizio in corso, le attività immateriali a vita indefinita e l’avviamento, l’impairment test viene condotto con cadenza almeno annuale indipendentemente dalla presenza di tali indicatori. Il valore recuperabile di un’attività è il maggior valore tra il suo fair value al netto dei costi di vendita e il suo valore d’uso. Il valore recuperabile è calcolato con riferimento a una singola attività, a meno che la stessa non sia in grado di generare flussi finanziari in entrata derivanti dall’uso continuativo ampiamente indipendenti dai flussi finanziari in entrata generati da altre attività o gruppi di attività, nel qual caso il test è svolto a livello della più piccola unità generatrice di flussi indipendenti che comprende l’attività in oggetto (cash generating unit). Ripristini di valore sono effettuati qualora vengano meno le ragioni delle svalutazioni effettuate, ad eccezione di quelli relativi ad avviamenti. | Note al bilancio consolidato Gruppo Editoriale L’Espresso 4.8 Partecipazioni valutate al patrimonio netto Le partecipazioni in società collegate, ovvero quelle nelle quali la Capogruppo esercita influenza significativa, sono rilevate secondo il metodo del patrimonio netto. Ai fini di una più completa trattazione dei principi riguardanti le attività finanziarie, si rimanda alla Nota 4.13. 4.9 Altre partecipazioni Le partecipazioni dove la Capogruppo non esercita influenza significativa sono valutate al fair value ovvero al costo, ridotto di perdite di valore, nel caso in cui il valore corrente non possa essere determinato in modo affidabile. Ai fini di una più completa trattazione dei principi riguardanti le attività finanziarie, si rimanda alla Nota 4.13. 4.10 Rimanenze Le rimanenze sono iscritte al minore tra il costo di acquisto o di produzione, determinato secondo il metodo del costo medio ponderato, ed il valore di presunto realizzo. Il costo è rappresentato dal prezzo pagato (fair value) e ogni altro costo direttamente attribuibile. Il valore di realizzo è il prezzo di vendita stimato nella normale attività al netto dei costi di completamento e delle spese di vendita. L’eventuale svalutazione viene eliminata negli esercizi successivi se ne vengono meno i motivi. 4.11 Crediti commerciali I crediti commerciali sono rilevati al fair value dei flussi di cassa futuri, ridotto da eventuali perdite di valore. Il Gruppo cede una parte dei propri crediti commerciali attraverso operazioni di factoring di tipo pro-solvendo. I crediti ceduti non rispettano i requisiti per l’eliminazione come definiti dallo IAS 39 e quindi rimangono iscritti nel bilancio del Gruppo, sebbene siano stati legalmente ceduti; nel bilancio consolidato è contabilizzata una passività finanziaria di pari importo come Debiti Finanziari Correnti. Gli utili e le perdite relativi alla cessione di tali attività sono rilevati solo quando le attività stesse sono rimosse dalla situazione patrimonialefinanziaria del Gruppo. 4.12 Disponibilità liquide Le disponibilità liquide sono rappresentate, oltre che dal denaro in cassa, da investimenti a breve termine ad alta liquidità, facilmente convertibili in ammontari noti di denaro e soggetti ad un rischio non rilevante di cambiamenti di valore, e da operazioni connesse al servizio di tesoreria accentrato. Ai fini del rendiconto finanziario, le disponibilità liquide sono costituite da cassa, depositi a vista o a termine presso le banche, altre attività finanziarie, ad alta liquidità, con scadenza originaria generalmente non superiore a 3 mesi, e scoperti di conto corrente. Questi ultimi, ai fini della redazione della Situazione Patrimoniale - Finanziaria, sono inclusi nei debiti finanziari del passivo corrente. 4.13 Attività finanziarie Le attività finanziarie sono classificate nelle seguenti categorie: • attività finanziarie al fair value con contropartita conto economico; • attività finanziarie detenute sino a scadenza; • prestiti e altri crediti finanziari; • attività finanziarie disponibili per la cessione. Il Gruppo determina la classificazione delle attività finanziarie all’atto dell’acquisizione. Sono classificate come: | 105 106 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio consolidato • attività finanziarie al fair value con contropartita conto economico, le attività finanziarie acquisite principalmente con l’intento di realizzare un profitto dalle fluttuazioni di prezzo a breve termine (periodo non superiore a 3 mesi) o designate come tali sin dall’origine; • attività finanziarie detenute sino a scadenza, gli investimenti in attività finanziarie a scadenza prefissata con pagamenti fissi o determinabili che il Gruppo ha intenzione e capacità di mantenere fino alla scadenza; • prestiti e altri crediti finanziari, le attività finanziarie con pagamenti fissi o determinabili, non quotate su un mercato attivo e diverse da quelle classificate sin dall’origine come attività finanziarie al fair value con contropartita conto economico o attività finanziarie disponibili per la cessione; • attività finanziarie disponibili per la cessione, le attività finanziarie diverse da quelle di cui ai precedenti comparti o quelle designate come tali sin dall’origine. Gli acquisti e le cessioni di attività finanziarie sono contabilizzati alla data di regolamento. La rilevazione iniziale è effettuata al fair value della data di acquisizione tenuto conto dei costi di transazione. Dopo la rilevazione iniziale, le attività finanziarie al fair value con contropartita conto economico e le attività disponibili per la cessione sono valutate al fair value; le attività finanziarie detenute fino alla scadenza nonché i prestiti e gli altri crediti finanziari sono valutati al costo ammortizzato. Gli utili e le perdite realizzati e non realizzati derivanti da variazioni di fair value delle attività finanziarie al fair value con contropartita conto economico sono rilevati a conto economico nell’esercizio in cui si verificano. Gli utili e le perdite non realizzati derivanti da variazioni di fair value delle attività classificate come attività disponibili per la cessione sono rilevati a patrimonio netto, mentre gli utili e le perdite realizzate sono rilevati a conto economico nell’esercizio in cui si verificano unitamente a quelli precedentemente contabilizzati a patrimonio netto. I fair value delle attività finanziarie sono determinati sulla base dei prezzi di offerta quotati o mediante l’utilizzo di modelli finanziari. I fair value delle attività finanziarie non quotate sono stimati utilizzando apposite tecniche di valutazione adattate alla situazione specifica dell’emittente. Le attività finanziarie per le quali il valore corrente non può essere determinato in modo affidabile sono rilevate al costo ridotto per perdite di valore. A ciascuna data di rendicontazione, è verificata la presenza di indicatori di perdita di valore e la svalutazione è rilevata a conto economico. La perdita di valore precedentemente contabilizzata è ripristinata nel caso in cui vengano meno le circostanze che ne avevano comportato la rilevazione, eccetto nel caso di attività valutate al costo. 4.14 Capitale sociale Il capitale sociale è rappresentato dal capitale sottoscritto e versato. I costi strettamente correlati all’emissione delle azioni sono classificati a riduzione delle riserve di patrimonio se direttamente attribuibili all’operazione di capitale. 4.15 Azioni proprie Le azioni proprie sono rilevate in apposita riserva a riduzione del patrimonio netto. Nessun utile/(perdita) è rilevato a conto economico per l’acquisto, vendita, emissione o cancellazione delle azioni proprie. 4.16 Riserve di fair value Le riserve di fair value accolgono le variazioni di fair value, al netto dell’effetto imposte, delle partite contabilizzate a fair value con contropartita patrimonio netto. | Note al bilancio consolidato Gruppo Editoriale L’Espresso 4.17 Altre riserve Le altre riserve sono costituite da riserve a destinazione specifica. Includono, tra le altre la “Riserva diritti opzione Prestito Obbligazionario 2014”. 4.18 Utili (perdite) a nuovo La posta “Utili (perdite) a nuovo” include i risultati economici degli esercizi precedenti per la parte non distribuita né accantonata a riserva obbligatoria (in caso di utili) o ripianata (in caso di perdite). La posta accoglie inoltre i trasferimenti da altre riserve di patrimonio quando si libera il vincolo al quale erano sottoposte, nonché gli effetti della rilevazione di cambiamenti di principi contabili e di errori rilevanti. 4.19 Benefici ai dipendenti Benefici a breve termine I benefici ai dipendenti a breve termine sono contabilizzati a conto economico nel periodo in cui viene prestata l’attività lavorativa. Benefici successivi al rapporto di lavoro Dal 1 gennaio 2007 la Legge 296/2006 (c.d. legge Finanziaria 2007) ed i relativi decreti attuativi hanno introdotto rilevanti modifiche nella disciplina del Trattamento di Fine Rapporto (c.d. TFR), tra cui la scelta da parte del lavoratore in merito alla destinazione del proprio TFR maturando. In particolare, le nuove disposizioni hanno imposto di versare i nuovi flussi di TFR a forme pensionistiche prescelte dal lavoratore oppure, nel caso lo stesso lavoratore abbia optato per il mantenimento in azienda di tali flussi e l’azienda non abbia meno di 50 dipendenti, ad un conto di tesoreria istituito presso l’INPS. Tali modifiche normative hanno comportato un nuovo inquadramento contabile del fondo TFR. Prima della riforma introdotta dalla Legge 296/2006, i principi contabili internazionali collocavano infatti il fondo TFR tra i “piani a benefici definiti”; ora, invece, per le aziende con più di 50 dipendenti, solo il TFR maturato al 31 dicembre 2006 continua a rientrare tra i “piani a benefici definiti”, mentre quello maturato successivamente a tale data viene configurato come un “piano a contribuzione definita” e ciò in quanto tutte le obbligazioni in capo alla società si esauriscono con il versamento periodico di un contributo a terze entità. Pertanto a conto economico non vengono più accantonate le quote attualizzate, ma sono rilevati tra i costi del personale gli esborsi effettuati alle diverse forme pensionistiche scelte dal dipendente o al servizio di tesoreria separata istituito presso l’INPS, calcolati in base all’art. 2120 cc. Piani a benefici definiti I fondi TFR (limitatamente alla quota maturata al 31 dicembre 2006 per le aziende con più di 50 dipendenti) e Indennità Fissa per i dirigenti di giornali quotidiani, sono determinati da un attuario indipendente utilizzando il metodo della proiezione unitaria del debito. Tutti gli eventuali effetti attuariali sono rilevati a patrimonio netto ed inclusi nel conto economico complessivo. Piani a contribuzione definita Il Gruppo partecipa a piani pensionistici a contribuzione definita a gestione pubblica o privata su base obbligatoria, contrattuale o volontaria. In tale categoria, come già precisato, rientrano gli accantonamenti TFR per le aziende con più di 50 dipendenti i quali, calcolati in base all’art. 2120 cc., vengono versati alle diverse forme pensionistiche scelte dal dipendente o al servizio di tesoreria separata istitui- | 107 108 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio consolidato to presso l’INPS. Il versamento dei contributi esaurisce l’obbligazione del Gruppo nei confronti dei propri dipendenti. I contributi costituiscono pertanto costi del periodo in cui sono dovuti. Benefici basati su strumenti finanziari Il Gruppo riconosce benefici addizionali ad alcuni componenti dell’alta dirigenza attraverso piani di compensi basati su strumenti finanziari. In particolare nel corso degli anni il Gruppo ha adottato piani che prevedono l’attribuzione di diritti di partecipazione al capitale della Capogruppo (c.d. “stock option” e “stock grant”). Stock Option – Stock Grant (assegnazione gratuita di azioni) Il costo di queste operazioni, rilevato a conto economico tra i costi del personale, è determinato con riferimento al fair value di tali strumenti alla data di assegnazione e rilevato nel periodo intercorrente tra la data di assegnazione e quella di maturazione, con contropartita patrimonio netto. Alla fine di ogni periodo il fair value precedentemente determinato non viene sottoposto ad aggiornamento né revisione. Alla scadenza delle opzioni o dei diritti, qualora gli stessi siano esercitati, la quota parte dell’importo iscritto a patrimonio netto viene riclassificata a “Riserva da sovrapprezzo azioni”; in caso di mancato esercizio, la quota viene riclassificata ad “Utili (perdite) a nuovo”. In fase di passaggio agli IFRS, il Gruppo, avvalendosi di una specifica esenzione, non ha applicato i suddetti principi ai piani di stock option assegnati prima del 7 novembre 2002. 4.20 Fondi per rischi ed oneri, attività e passività potenziali I fondi per rischi ed oneri rappresentano passività probabili di ammontare e/o scadenza incerta derivanti da eventi passati il cui accadimento comporterà un esborso finanziario. Gli accantonamenti sono stanziati esclusivamente in presenza di un’obbligazione attuale, legale o implicita, nei confronti di terzi, che rende necessario l’impiego di risorse economiche, sempre che possa essere effettuata una stima attendibile dell’obbligazione stessa. L’importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima dell’onere necessario per l’adempimento dell’obbligazione alla data di rendicontazione. I fondi accantonati sono riesaminati ad ogni data di rendicontazione e rettificati in modo da rappresentare la migliore stima corrente. Laddove è previsto che l’esborso finanziario relativo all’obbligazione avvenga oltre i normali termini di pagamento e l’effetto dell’attualizzazione è rilevante, l’importo dell’accantonamento è rappresentato dal valore attuale dei pagamenti futuri attesi per l’estinzione dell’obbligazione. Le attività e passività potenziali non sono contabilizzate; è fornita tuttavia adeguata informativa a riguardo. 4.21 Passività finanziarie Le passività finanziarie sono rilevate inizialmente al fair value delle somme incassate, al netto dei costi di transazione sostenuti, e successivamente valutate al costo ammortizzato utilizzando il criterio dell’interesse effettivo. Le obbligazioni convertibili sono contabilizzate quali strumenti finanziari composti, formati da due componenti, che sono trattate separatamente solo se rilevanti: una passività ed un’opzione di conversione. La passività corrisponde al valore attuale dei flussi di cassa futuri, basato sul tasso d’interesse corrente alla data di emissione per un equivalente prestito obbligazionario non convertibile. Il valore dell’opzione è definito quale differenza fra l’importo netto ricevuto e l’ammontare della passività ed è iscritto nel patrimonio netto. Il valore dell’opzione di conversione non si modifica nei periodi successivi. | Note al bilancio consolidato Gruppo Editoriale L’Espresso Le caratteristiche di conversione del Prestito Obbligazionario equity-linked emesso dalla Società nel corso del 2014 non avevano consentito la classificazione a patrimonio netto perché contenevano clausole contrattuali in cui sia il numero delle azioni che la quantità di denaro convertite in azioni variavano. All’esercizio del diritto di conversione era prevista per la Società la facoltà di consegnare azioni, corrispondere l’ammontare in denaro o offrire una combinazione di azioni e denaro. Pertanto, l’opzione era contabilizzata come una passività finanziaria per derivato incorporato, valutata al fair value rilevato a conto economico mentre la passività finanziaria principale (host) era iscritta al costo ammortizzato. A seguito della delibera del Consiglio di Amministrazione del 21 gennaio 2015 e della successiva sottoscrizione di un atto formale (deed poll) avvenuta il 28 gennaio 2015, la Società ha unilateralmente rinunciato alla facoltà di rimborsare le obbligazioni convertibili, in caso di esercizio del diritto di conversione, mediante pagamento in contanti invece che in azioni ordinarie. Tale rinuncia risultava definitiva, irrevocabile ed incondizionata, la cui sostanza equivale, secondo la giurisdizione inglese a cui è sottoposto il deed poll, a una modifica del regolamento del prestito. Si è proceduto pertanto nella stessa data di sottoscrizione del deed poll ad una valutazione a fair value dell’opzione con contropartita conto economico e ad una riclassificazione nel Patrimonio Netto del valore del diritto d’opzione. In sostanza il Prestito Obbligazionario Convertibile ha cessato di essere considerato come uno strumento ibrido (e quindi regolato dallo IAS 39) per essere considerato come uno strumento composto regolato dallo IAS 32. 4.22 Strumenti derivati I contratti derivati sono rilevati nella Situazione Patrimoniale - Finanziaria al fair value. La rilevazione delle variazioni di fair value è differente a seconda della designazione degli strumenti derivati (speculativi o di copertura) e della natura del rischio coperto (Fair Value Hedge o Cash Flow Hedge). Nel caso di contratti designati come speculativi, le variazioni di fair value sono rilevate direttamente a conto economico. Nel caso di contratti designati come di copertura, il Gruppo documenta tale relazione alla data di costituzione della copertura. Tale documentazione include l’identificazione dello strumento di copertura, dell’elemento o operazione coperta, della natura del rischio coperto, dei criteri con i quali verrà valutata l’efficacia dello strumento di copertura, così come il rischio. L’efficacia della copertura è misurata ponendo a confronto le variazioni di fair value o dei flussi di cassa dello strumento coperto con le variazioni di fair value o dei flussi di cassa dello strumento di copertura. L’efficacia della copertura è testata sia all’inizio della copertura sia regolarmente durante tutta la durata della copertura stessa; in ogni caso, il test di efficacia “on going” è effettuato almeno ad ogni data di rendicontazione. Più in dettaglio, la copertura è considerata efficace quando la variazione del fair value o dei flussi finanziari dello strumento coperto è compensata “quasi completamente” dalla variazione del fair value o dei flussi finanziari dello strumento di copertura e i risultati a consuntivo rientrano in un intervallo compreso tra l’80 e il 125 per cento. La Fair Value Hedge è contabilizzata rilevando a conto economico le variazioni di fair value dello strumento di copertura e dello strumento coperto indipendentemente dal criterio di valutazione adottato per quest’ultimo. In particolare la rettifica del valore contabile di strumenti finanziari coperti fruttiferi di interessi è ammortizzata a conto economico lungo la vita contrattuale residua dell’elemento attivo/passivo coperto mediante la metodologia dell’interesse effettivo. La Cash Flow Hedge è contabilizzata sospendendo a patrimonio netto la porzione di variazione del fair value dello strumento di copertura che è riconosciuta come copertura efficace, e rilevando a conto economico la porzione inefficace. | 109 110 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio consolidato Le variazioni rilevate direttamente a patrimonio netto sono rilasciate a conto economico nello stesso esercizio o negli esercizi in cui l’attività o la passività coperta influenza il conto economico. Gli effetti contabili della cessazione del rapporto di copertura sono contabilizzati differentemente nel caso di Fair Value Hedge rispetto al caso di Cash Flow Hedge. Relativamente al Fair Value Hedge, l’elemento sottostante rimasto in bilancio cessa di essere coperto a decorrere dalla data di chiusura del contratto di copertura o dalla data in cui diviene inefficace e ad esso vengono applicate le regole di valutazione originarie previste in assenza di copertura; in particolare, nel caso di strumenti finanziari valutati al costo ammortizzato, la differenza tra il valore adeguato al fair value relativo al rischio coperto ed il costo ammortizzato alla data di cessazione dell’hedge accounting è ammortizzata lungo la vita residua dello strumento finanziario, in base alle regole previste per il calcolo dell’interesse effettivo. Relativamente al Cash Flow Hedge, l’utile o la perdita sospesi a patrimonio netto restano tali fino a quando la transazione futura non avrà luogo, quando la transazione futura non è più altamente probabile ovvero non ne è più prevista l’effettuazione, o fino a quando i flussi originariamente coperti non si manifesteranno a conto economico. 4.23 Riconoscimento dei ricavi e dei costi I ricavi derivanti dalla cessione di beni sono valutati al corrispettivo ricevuto o spettante (fair value) tenuto conto del valore di eventuali sconti. I ricavi derivanti dalla prestazione di servizi sono determinati in base alla percentuale di completamento, definita come rapporto tra ammontare dei servizi svolti alla data di riferimento e valore totale dei servizi previsti. In particolare i criteri sulla base dei quali avviene la rilevazione dei ricavi sono i seguenti: • i ricavi relativi alla vendita delle pubblicazioni sono rilevati al momento della spedizione, al netto delle rese di competenza; • i ricavi relativi alla vendita di spazi pubblicitari sono rilevati al momento della pubblicazione. I costi sono imputati secondo criteri analoghi a quelli di riconoscimento dei ricavi e comunque secondo il principio della competenza temporale. Gli interessi attivi e passivi sono rilevati in base al criterio della competenza temporale, tenuto conto del tasso effettivo applicabile. I dividendi sono contabilizzati nel periodo in cui viene deliberata la distribuzione. 4.24 Imposte Le imposte dell’esercizio sono determinate sulla base del presumibile onere da assolvere in applicazione della normativa fiscale vigente. Vengono inoltre rilevate le imposte differite e anticipate sulle differenze temporanee tra i valori patrimoniali iscritti in bilancio ed i corrispondenti valori riconosciuti ai fini fiscali, riporto a nuovo di perdite fiscali o crediti di imposta non utilizzati, sempre che sia probabile che il recupero (estinzione) riduca (aumenti) i pagamenti futuri di imposte rispetto a quelli che si sarebbero verificati se tale recupero (estinzione) non avesse avuto effetti fiscali. Gli effetti fiscali delle operazioni sono rilevati, a conto economico o direttamente a patrimonio netto, con le medesime modalità delle operazioni o fatti che danno origine alla imposizione fiscale e sulla base delle aliquote fiscali stabilite da provvedimenti in vigore alla data di bilancio. In caso di modifica delle predette aliquote, il valore contabile delle attività e passività fiscali differite viene adeguato con imputazione a conto economico o patrimonio netto in coerenza con la passata registrazione. Dall’esercizio 2004 il Gruppo Editoriale L’Espresso SpA, così come la maggior parte delle società da essa controllate, ha aderito al “Consolidato Fiscale” CIR ai sensi degli artt. 117/129 del Testo | Note al bilancio consolidato Gruppo Editoriale L’Espresso Unico delle Imposte sul Reddito (T.U.I.R.). Nell’aprile 2013 è stata rinnovata l’adesione al consolidato fiscale per il triennio 2013-2015. Ciascuna società aderente al consolidato fiscale nazionale trasferisce alla società consolidante il reddito o la perdita fiscale; la società consolidante rileva un credito nei confronti delle società che apportano imponibili fiscali pari all’IRES da versare (debito per la società consolidata). Per contro, nei confronti delle società che apportano perdite fiscali, la consolidante iscrive un debito pari all’IRES sulla parte di perdita effettivamente compensata a livello di gruppo (credito per la società consolidata). Per la parte di perdite fiscali delle società consolidate eccedenti la compensazione possibile nell’esercizio a livello di consolidato fiscale, la società consolidata si iscrive crediti per imposte anticipate tenendo conto della probabilità del loro futuro realizzo nell’ambito del consolidato fiscale. Le società partecipanti al consolidato fiscale che presentano oneri finanziari netti indeducibili possono beneficiare (rendendo quindi deducibili tali oneri) di eccedenze fiscali disponibili in altre società partecipanti, contro riconoscimento di un compenso per le eccedenze fiscali rivenienti dalle società nazionali partecipanti. Tale compenso, parametrato al relativo risparmio fiscale è liquidato alla controllante CIR e rappresenta un costo per le società che ricevono l’eccedenza fiscale ed un provento per le società cedenti. 4.25 Valuta Le poste di bilancio sono valutate utilizzando la valuta dell’ambiente economico primario in cui opera l’entità (“moneta funzionale”). Il bilancio consolidato è redatto in euro, che coincide con la valuta funzionale della Capogruppo. Le operazioni in valuta sono convertite nella moneta di presentazione al cambio della data dell’operazione. Gli utili e perdite su cambi derivanti dalla liquidazione di tali operazioni e dalla conversione di attività e passività monetarie in valuta sono rilevati a conto economico. 4.26 Cambiamenti nelle stime contabili Un cambiamento nella stima contabile deve essere rilevato rettificando il valore contabile di attività, passività, poste di patrimonio netto nell’esercizio in cui si è verificato il cambiamento nella misura in cui un cambiamento dà origine a cambiamenti di valore delle attività e passività interessate, o si riferisce a una posta di patrimonio netto. La rilevazione prospettica dell’effetto di un cambiamento nella stima contabile significa che il cambiamento è applicato alle operazioni, altri eventi e circostanze che si sono verificate a partire dalla data del cambiamento di stima. Un cambiamento nella stima contabile può influire solo sul risultato economico dell’esercizio corrente, o sul risultato economico sia dell’esercizio corrente sia degli esercizi futuri. Un cambiamento nella vita utile stimata o nelle modalità previste di utilizzo dei benefici economici riferibili a un’attività ammortizzabile influisce sulla quota di ammortamento dell’esercizio corrente e di ciascun esercizio futuro della vita utile residua dell’attività medesima. L’effetto del cambiamento relativo all’esercizio corrente è rilevato come provento o onere nell’esercizio stesso. L’impatto, laddove esista, sugli esercizi futuri è rilevato come provento o onere negli esercizi futuri. | 111 112 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio consolidato 5. Informativa di settore L’individuazione dei settori operativi del Gruppo e la presentazione delle relative informazioni è stata effettuata sulla base della reportistica periodica interna utilizzata dalla Direzione del Gruppo ai fini dell’allocazione delle risorse e delle analisi dei risultati. La struttura della reportistica direzionale interna è basata sui diversi prodotti e servizi resi. Il Gruppo valuta l’andamento dei propri settori operativi sulla base dell’Utile/(Perdita) operativa. I ricavi dei settori presentati sono quelli direttamente conseguiti o attribuibili al settore e derivanti dalla sua attività caratteristica; includono sia i ricavi derivanti da transazioni con i terzi, sia quelli derivanti da transazioni con altri settori, queste ultime effettuate a valori remunerativi ed in linea con le condizioni di mercato. In particolare, nei settori di natura editoriale (quotidiani nazionali, periodici, opzionali e quotidiani locali) i fatturati includono principalmente i ricavi per la vendita delle testate e/o dei prodotti collaterali (in edicola, in abbonamento e attraverso altri canali minori) ed i ricavi pubblicitari; nel settore radio i fatturati sono rappresentati dai passaggi pubblicitari sulle tre emittenti del Gruppo nonché dalla vendita di programmi e servizi a terzi; nel settore digitale trovano iscrizione i ricavi pubblicitari di tutti i siti internet del Gruppo nonché i ricavi da vendita di abbonamenti e servizi sulle diverse piattaforme digitali (web, tablet e mobile); nel settore raccolta pubblicitaria si dà conto dei ricavi realizzati dalla concessionaria A. Manzoni & C. sia sui mezzi del Gruppo che nei confronti di terzi editori; infine, nelle attività diverse vengono ricompresi sostanzialmente i ricavi intersettoriali delle attività di stampa, di gestione degli abbonamenti nonché delle attività di servizio svolte dalla Capogruppo a favore degli altri settori. Le informazioni riguardanti la sfera fiscale e la gestione finanziaria sono rappresentate indistintamente nella colonna dei risultati consolidati, in linea con la struttura della reportistica interna ed anche perché non risulterebbe significativa un’eventuale allocazione. Per le attività non specificatamente attribuibili ai singoli settori, sono stati individuati specifici parametri di attribuzione. Le attività dei settori “Quotidiani Nazionali-Periodici” e “Radio-Internet” sono tra loro accorpate in quanto le caratteristiche dei settori, soprattutto in riferimento alla commercializzazione dei prodotti editoriali, non permettono una oggettiva ripartizione di tali valori. Le attività non attribuibili attraverso parametri specifici sono indicate separatamente nello schema. Si segnala che, a seguito della modifica nella composizione dei settori oggetto di informativa, effettuata nell’esercizio 2015, sono stati riclassificati per coerenza con i dati 2015 i dati dell’esercizio 2014 dei settori “Digitale” e “Attività diverse”, includendo i ricavi diversi del canale Effe Tv nelle “Attività diverse”. Con riferimento al settore televisivo, si ricorda che a seguito dell’operazione di conferimento di Rete A e della cessione di All Music come descritte al successivo paragrafo 10, a partire dal presente bilancio tale settore non è più presentato separatamente in linea con la struttura della reportistica direzionale interna; l’attivo di All Music al 31 dicembre 2014 era stato classificato nelle “Attività diverse”, in considerazione della mancanza del business di riferimento. I principi contabili con cui i dati di settore sono esposti nelle note sono coerenti con quelli adottati nella predisposizione del bilancio consolidato. | Note al bilancio consolidato Gruppo Editoriale L’Espresso Informativa di settore CONSUNTIVO 2015 (milioni di euro) Quotidiani nazionali Ricavi da pubblicazioni 95,4 Ricavi da pubblicità 103,4 Ricavi diversi 1,4 Totale Ricavi 200,1 Ricavi da altri settori (103,2) Ricavi netti 96,9 Risultato operativo 3,5 Proventi (oneri) finanziari Imposte e quota terzi Risultato del Gruppo CONSUNTIVO 2014 (milioni di euro) (milioni di euro) Investimenti netti Attività Attività fiscali Totale Attività CONSUNTIVO 2014 (milioni di euro) Investimenti netti Attività Attività fiscali Totale Attività Quotidiani locali Radio Digitale Raccolta pubblicità 17,5 5,1 0,9 23,5 (4,9) 18,7 (6,3) 25,7 0,6 0,6 26,9 (0,6) 26,3 2,9 99,7 56,3 1,9 158,0 (56,6) 101,3 17,9 0,1 55,0 2,6 57,7 (54,1) 3,6 11,8 8,3 39,8 3,8 51,9 51,9 3,5 304,7 2,7 307,5 (1,3) 306,2 (6,0) Periodici Opzionali Quotidiani locali Radio Digitale Raccolta pubblicità 19,1 6,2 0,7 26,1 (6,1) 20,0 (5,8) 29,6 0,5 0,1 30,2 (0,5) 29,7 3,3 107,6 60,5 2,3 170,4 (60,7) 109,6 6,9 0,1 52,5 2,0 54,6 (51,0) 3,6 9,7 10,1 39,5 4,1 53,7 53,7 6,1 323,9 2,1 326,0 (1,2) 324,9 (4,0) Quotidiani nazionali e Quotidiani Periodici locali Radio e Internet Raccolta pubblicità Attività Elisioni e diverse rettifiche TOTALE 2,1 305,7 3,1 134,4 0,0 192,3 2,7 0,2 64,7 (443,4) Quotidiani nazionali e Quotidiani Periodici locali Radio e Internet Raccolta pubblicità Attività Elisioni e diverse rettifiche 7,2 142,8 0,0 172,3 1,2 39,7 (455,0) Quotidiani nazionali Ricavi da pubblicazioni 99,6 Ricavi da pubblicità 113,1 Ricavi diversi 1,8 Totale Ricavi 214,5 Ricavi da altri settori (112,8) Ricavi netti 101,8 Risultato operativo 2,9 Proventi (oneri) finanziari Imposte e quota terzi Risultato del Gruppo CONSUNTIVO 2015 Periodici Opzionali 1,6 799,8 1,0 848,3 2,6 310,1 9,7 1.053,3 35,0 1.088,3 TOTALE 12,1 1.058,3 36,8 1.095,1 Attività Elisioni e diverse rettifiche 18,0 18,0 (17,9) 0,2 3,0 (0,4) (218,9) (19,2) (238,5) 238,5 0,2 Attività Elisioni e diverse rettifiche 21,6 21,6 (21,3) 0,3 10,3 (0,4) (230,6) (22,5) (253,6) 253,6 0,4 TOTALE 246,3 346,0 12,8 605,1 605,1 30,5 (26,0) 12,4 17,0 TOTALE 265,7 365,6 12,1 643,5 643,5 29,9 (1,9) (19,5) 8,5 | 113 114 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio consolidato 6. Cambiamenti di principi contabili, errori e cambiamenti di stima I principi contabili adottati sono modificati da un esercizio all’altro solo se il cambiamento è richiesto da un Principio o se contribuisce a fornire informazioni maggiormente attendibili e rilevanti degli effetti delle operazioni compiute sulla situazione patrimoniale, sul risultato economico o sui flussi finanziari dell’entità. I cambiamenti di principi contabili sono contabilizzati retrospetticamente con imputazione dell’effetto a patrimonio netto del primo degli esercizi presentati; l’informazione comparativa è adattata conformemente. L’approccio prospettico è effettuato solo quando risulti impraticabile ricostruire l’informazione comparativa. L’applicazione di un principio contabile nuovo o modificato è contabilizzata come richiesto dal principio stesso. Se il principio non disciplina le modalità di transizione, il cambiamento è contabilizzato secondo il metodo retrospettivo, o se impraticabile, prospettico. Nel caso di errori rilevanti si applica lo stesso trattamento previsto per i cambiamenti nei principi contabili illustrato al paragrafo precedente. Nel caso di errori non rilevanti la contabilizzazione è effettuata a conto economico nel periodo in cui l’errore è rilevato. I cambiamenti di stima sono contabilizzati prospetticamente a conto economico nell’esercizio in cui avviene il cambiamento se influisce solo su quest’ultimo o nell’esercizio in cui è avvenuto il cambiamento e negli esercizi successivi se il cambiamento influisce anche su questi ultimi. 7. Eventi successivi la data di riferimento del bilancio Sono eventi successivi quei fatti che si verificano dopo la data di riferimento del bilancio sino alla data in cui viene autorizzata la pubblicazione. Per data in cui il bilancio è autorizzato per la pubblicazione si intende la data di approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione. Tale data è indicata nella Nota 1. Gli eventi successivi possono riferirsi a fatti che forniscono evidenza circa situazioni esistenti alla data di riferimento del bilancio (eventi successivi rettificativi) ovvero fatti indicativi di situazioni sorte dopo la data di riferimento del bilancio (eventi successivi non rettificativi). Per i primi vengono riflessi in bilancio gli effetti relativi ed aggiornata l’informativa fornita, per i secondi, se rilevanti, è unicamente fornita informativa adeguata nelle Note. 8. Nuovi IFRS e interpretazioni dell’IFRIC Principi, emendamenti ed interpretazioni applicati dal 1 gennaio 2015 A decorrere dal 1 gennaio 2015 sono applicabili le seguenti modifiche di principi e interpretazioni: • In data 20 maggio 2013 è stata pubblicata l’interpretazione IFRIC 21 – Levies, che fornisce chiarimenti sul momento di rilevazione di una passività collegata a tributi (diversi dalle imposte sul reddito) imposta da un ente governativo. L’interpretazione si applica retrospettivamente per gli esercizi che decorrono al più tardi dal 17 giugno 2014 o data successiva. L’introduzione della nuova interpretazione non ha comportato effetti sul bilancio consolidato del Gruppo. • In data 12 dicembre 2013 lo IASB ha pubblicato il documento “Annual Improvements to IFRSs: 2011-2013 Cycle” che recepisce le modifiche ad alcuni principi nell’ambito del processo annuale di miglioramento degli stessi. Le principali modifiche riguardano: - IFRS 3 Business Combinations – Scope exception for joint ventures. La modifica chiarisce che il par. 2(a) dell’IFRS 3 esclude dall’ambito di applicazione dell’IFRS 3 la formazione di tutti | Note al bilancio consolidato Gruppo Editoriale L’Espresso i tipi di joint arrangement, come definiti dall’IFRS 11; - IFRS 13 Fair Value Measurement – Scope of portfolio exception (par. 52). La modifica chiarisce che la portfolio exception inclusa nel paragrafo 52 dell’IFRS 13 si applica a tutti i contratti inclusi nell’ambito di applicazione dello IAS 39 indipendentemente dal fatto che soddisfino la definizione di attività e passività finanziarie fornita dallo IAS 32. - IAS 40 Investment Properties – Interrelationship between IFRS 3 and IAS 40. La modifica chiarisce che l’IFRS 3 e lo IAS 40 non si escludono vicendevolmente e che, al fine di determinare se l’acquisto di una proprietà immobiliare rientri nell’ambito di applicazione dell’IFRS 3 o dello IAS 40, occorre far riferimento rispettivamente alle specifiche indicazioni fornite dall’IFRS 3 oppure dallo IAS 40. Le modifiche si applicano a partire dagli esercizi che hanno inizio dal 1 gennaio 2015 o da data successiva. L’adozione di tale nuova interpretazione non ha comportato effetti sul bilancio consolidato del Gruppo. Principi contabili, emendamenti ed interpretazioni non ancora applicabili e non adottati in via anticipata dal Gruppo Il Gruppo non ha optato per l’adozione anticipata dei seguenti principi, emendamenti ed interpretazioni di principi già pubblicati e omologati dall’Unione Europea, non ancora obbligatoriamente applicabili e per i quali il Gruppo sta valutando gli effetti che potrebbero derivare dall’adozione degli stessi. Titolo del documento Amendments Amendments to IAS 19: Defined Benefit Plans: Employee Contributions Annual Improvements to IFRSs: 2010-2012 Cycle Amendments to IFRS 11: Joint Arrangements – “Accounting for acquisitions of interests in joint operations” Amendments to IAS 16 Property, plant and equipment and IAS 41 Agriculture – “Bearer Plants” Amendments to IAS 16 Property, plant and Equipment and IAS 38 Intangibles Assets – “Clarification of acceptable methods of depreciation and amortisation” Annual Improvements to IFRSs: 2012-2014 Cycle Amendments to IAS 1 – “Disclosure Initiative” Data di entrata in vigore del documento IASB 1 febbraio 2015 1 febbraio 2015 1 gennaio 2016 1 gennaio 2016 1 gennaio 2016 1 gennaio 2016 1 gennaio 2016 Inoltre il Gruppo sta valutando gli eventuali effetti che potrebbero derivare dall’applicazione dei seguenti principi, per i quali, alla data di approvazione del presente bilancio consolidato, gli organi competenti dell’Unione Europea non hanno ancora concluso il processo di omologazione. Titolo del documento Standards ed Interpretazioni IFRS 9 – Financial Instruments IFRS 14 – Regulatory Deferral Accounts IFRS 15 – Revenue from Contracts with Customers IFRS 16 – Leases Amendments Amendments to IFRS 10 and IAS 28: Sales or Contribution of Assets between an Investor and its Associate or Joint Venture Investment Entities: Applying the Consolidation Exception (Amendments to IFRS 10, IFRS 12 and IAS 28) *Al momento lo IASB ha sospeso l’applicazione di questo emendamento. Data di entrata in vigore del documento IASB 1 gennaio 2018 1 gennaio 2016 1 gennaio 2018 1 gennaio 2019 * 1 gennaio 2016 | 115 116 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio consolidato 9. Principali cause di incertezze nelle stime Le stime sono utilizzate principalmente per verificare l’esistenza e se del caso rilevare perdite di valore su attività iscritte, per determinare rese, accantonamenti per rischi su crediti, benefici ai dipendenti, imposte e altri accantonamenti e fondi. Le stime e le assunzioni sono riesaminate periodicamente e gli effetti di ogni variazione sono riflessi immediatamente a conto economico. In particolare, l’attuale situazione d’incertezza sullo scenario di breve e medio periodo, che sta determinando il negativo andamento del fatturato pubblicitario per il comparto stampa, ha reso più difficile la stima delle assunzioni riguardanti l’andamento futuro e le previsioni dei flussi di cassa utilizzati per la determinazione del valore d’uso delle cash generating units ai fini della verifica della recuperabilità dei valori delle immobilizzazioni immateriali a vita utile indefinita e delle partecipazioni. Pertanto, non si può escludere il concretizzarsi, nel prossimo futuro, di risultati diversi da quanto stimato. Le circostanze e gli eventi che potrebbero incidere sui risultati previsti saranno monitorati attentamente dalla Direzione del Gruppo, che provvederà alla costante verifica dell’esistenza di perdite di valore e, ove necessario, a rettificare il valore contabile delle relative voci. Per quanto riguarda la stima delle rese dei prodotti editoriali e dei relativi prodotti opzionali, questa viene effettuata mensilmente attraverso tecniche statistiche, aggiornate in base al pervenire dei primi dati consuntivi. La stima dei rischi legali tiene conto della natura del contenzioso (pendente civile e penale). Per rischi di tipo omogeneo, la previsione dell’esito finale è ponderata sulla base delle risultanze del triennio precedente. L’esperienza storica mostra un trend sostanzialmente lineare. 10. Area di consolidamento Il perimetro di consolidamento risulta variato rispetto allo scorso esercizio. In data 30 giugno 2014 era stata perfezionata l’integrazione delle attività di operatore di rete digitale terrestre facenti capo rispettivamente a Persidera SpA (già Telecom Italia Media Broadcasting Srl) e Rete A SpA. L’integrazione era stata realizzata mediante conferimento da parte della Gruppo Editoriale L’Espresso SpA del 100% delle azioni di Rete A in Persidera. Ad esito del conferimento, Telecom Italia Media e il Gruppo Editoriale L’Espresso detenevano rispettivamente il 70% e il 30% delle azioni di Persidera in cui, in data 1 dicembre 2014, era stata fusa per incorporazione Rete A. Il 30 gennaio 2015 si è altresì perfezionato il passaggio di proprietà di All Music, società del Gruppo editrice della televisione nazionale generalista Deejay TV, all’editore Discovery Italia Srl. Alla luce delle predette operazioni ed ai sensi dell’IFRS 5 – Attività destinate alla vendita e Discontinued Operation, l’insieme delle due società rappresentanti il business televisivo del Gruppo era stato qualificato già nel bilancio 2014 come “Discontinued Operation” e come tale è stato rappresentato in bilancio. Per maggiori dettagli sui criteri di rappresentazione adottati e sul contributo delle due società ai risultati consolidati si rinvia al paragrafo “Informazioni relative all’IFRS 5” (Nota 12.34). Nel corso dell’esercizio è stata acquisita un’ulteriore quota pari al 15% del capitale sociale della controllata Mo-Net Srl. Infine in data 5 novembre 2015 è stata definita l’acquisizione da parte di Finegil Editoriale SpA dell’intera partecipazione azionaria di Rotocolor SpA detenuta dalla Capogruppo. | Note al bilancio consolidato Gruppo Editoriale L’Espresso 11. Informazioni relative a strumenti finanziari In data 8 aprile 2010 la Capogruppo aveva stipulato un contratto di IRS (per un valore nozionale di 50 milioni di euro) volto a convertire il tasso fisso in variabile su quota parte del prestito obbligazionario. Tale operazione era stata classificata come Fair Value Hedge (copertura del valore di mercato) e come tale sia gli utili/(perdite) derivanti dalla determinazione del valore di mercato dello strumento derivato sia gli utili/(perdite) derivanti dalle variazioni del fair value dello strumento oggetto di copertura (prestito obbligazionario) attribuibili al rischio coperto, venivano imputati a conto economico. In data 27 ottobre 2012, viste le favorevoli condizioni di mercato, la Capogruppo aveva provveduto a rinegoziare il contratto fissando al 3,3% il tasso dovuto, garantendosi pertanto il differenziale dei tassi (pari all’1,825%) per la durata residua del contratto (ottobre 2014) realizzando un provento complessivamente pari a 1.825 migliaia di euro. Nell’ottobre del 2014, a chiusura del contratto, erano stati incassati 912 migliaia di euro; la rinegoziazione del contratto aveva comportato, al 31 dicembre 2014, una rilevazione di un utile di 739 migliaia di euro. Il 27 ottobre 2014 la Capogruppo aveva rimborsato il Prestito Obbligazionario collocato nel 2004 per complessivi 185.369 migliaia di euro, a fronte degli originari 300 milioni di euro, progressivamente ridotti per parziali riacquisti, l’ultimo dei quali nell’esercizio 2014, con una minusvalenza di 684 migliaia di euro. In data 1 aprile 2014 il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo aveva deliberato l’emissione di un Prestito Obbligazionario Convertibile equity linked per complessivi 100 milioni di euro. Il Prestito Obbligazionario Convertibile (convertible bond) conferisce al titolare la possibilità di convertire l'obbligazione in un determinato numero di azioni della società emittente. Pertanto lo strumento era stato ricondotto ad un’obbligazione standard che incorporava la vendita di un’opzione di tipo call. La tecnica di valutazione aveva richiesto di scorporare lo strumento nelle sue due componenti: una componente di Opzione call ed una componente di debito. La componente debito del Prestito Obbligazionario Convertibile era stata valutata applicando il metodo del costo ammortizzato, mentre la componente Opzione call era stata inizialmente valutata al fair value con classificazione tra i Debiti finanziari per strumenti derivati non correnti. Alla data del 31 dicembre 2014 la valutazione della componente Opzione call era stata pari a 3,9 milioni di euro con un effetto di provento finanziario di 17,1 milioni di euro. Successivamente, a seguito della delibera del Consiglio di Amministrazione del 21 gennaio 2015 e della conseguente sottoscrizione di un atto formale (deed poll) avvenuta il 28 gennaio 2015, la Capogruppo ha unilateralmente rinunciato alla facoltà di rimborsare le obbligazioni convertibili, in caso di esercizio del diritto di conversione, mediante pagamento in contanti invece che in azioni ordinarie. Tale rinuncia risultava definitiva, irrevocabile ed incondizionata la cui sostanza equivale, secondo la giurisdizione inglese a cui è sottoposto il deed poll, a un modifica del regolamento del prestito. Alla data del 28 gennaio 2015 il fair value dell’opzione (calcolato con il medesimo modello applicato al 31 dicembre 2014) era pari a 4.290 migliaia di euro con un effetto negativo nel conto economico 2015 di 390 migliaia di euro. Inoltre, dal momento che la sottoscrizione del deed poll ha un effetto analogo alla modifica del regolamento del prestito, essendo venuto meno il diritto all’Opzione call a favore della Società in modo irrevocabile, definitivo e incondizionato e configurandosi così come uno strumento composto e non più ibrido, la Capogruppo ha riclassificato con effetto 28 gennaio 2015 l’importo dell’opzione sopra descritto (4.290 migliaia di euro) nel Patrimonio Netto. Il Prestito Obbligazionario Convertibile ed il relativo pagamento degli interessi non sono assistiti da garanzie specifiche né sono previsti covenant. | 117 118 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio consolidato 12. Note relative alla Situazione Patrimoniale - Finanziaria Attivo Immobilizzazioni immateriali (1) Si riporta il dettaglio della presente categoria. Testate e marchi Frequenze radiofoniche Avviamenti Diritti di brevetto ind. e utilizz. opere d’ingegno Concessioni e licenze Immobilizzazioni immateriali in corso Altre immobilizzazioni immateriali TOTALE IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI di cui: Immobilizzazioni immateriali a vita utile indefinita Immobilizzazioni immateriali a vita utile definita 31/12/2014 388.002 87.234 2.733 10 1.602 445 9 480.035 31/12/2015 388.002 87.278 2.733 43 2.658 495 7 481.216 477.969 2.066 478.013 3.203 Non sono capitalizzati costi di ricerca e sviluppo e non sono stati effettuati ripristini di valore. La composizione e la movimentazione delle immobilizzazioni immateriali sono esposte nelle successive tabelle. Attività immateriali a vita indefinita Testate e marchi 31/12/2015 Situazione iniziale Costo originario Svalutazioni Saldo iniziale MOVIMENTI SUL COSTO ORIGINARIO Incrementi Decrementi Situazione finale Costo originario Svalutazioni Saldo finale 388.002 388.002 388.002 388.002 | Note al bilancio consolidato Gruppo Editoriale L’Espresso Frequenze 31/12/2015 Situazione iniziale Costo originario Svalutazioni Saldo iniziale MOVIMENTI SUL COSTO ORIGINARIO Incrementi Decrementi Situazione finale Costo originario Svalutazioni Saldo finale 87.234 87.234 44 87.278 87.278 Avviamenti 31/12/2015 Situazione iniziale Costo originario Svalutazioni Saldo iniziale MOVIMENTI SUL COSTO ORIGINARIO Incrementi Decrementi Situazione finale Costo originario Svalutazioni Saldo finale 2.733 2.733 2.733 2.733 L’elenco dettagliato delle CGU sottoposte a impairment test è riportato nella tabella sottostante. Cash Generating Unit o Gruppi di CGU 1. La Repubblica 2. Finegil Editoriale Nuova Sardegna 3. Finegil Editoriale Livorno 4. Finegil Editoriale Nord-Ovest 5. Finegil Editoriale Nord-Est 6. Finegil Editoriale Centro-Sud 7. Frequenze radiofoniche (R.Deejay, R.Capital e m2o) 8. Marchio Deejay 9. Mo-Net Avviamento altre attività TOTALE Valore contabile 31/12/2014 229.952 6.113 18.397 22.000 105.331 2.900 87.234 1.171 2.138 2.733 477.969 Valore contabile 31/12/2015 229.952 6.113 18.397 22.000 105.331 2.900 87.278 1.171 2.138 2.733 478.013 | 119 120 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio consolidato L’impairment test effettuato alla data di chiusura dell’esercizio 2015 sulle testate, le frequenze radiofoniche, l’internet company, i marchi e gli avviamenti, ha accertato che non sussistono perdite di valore da iscrivere in bilancio. Per la stima del valore recuperabile di ciascun bene si è fatto riferimento al maggiore tra il fair value less costs to sell e il valore d’uso. Si riportano nella successiva tabella le principali informazioni utilizzate per la predisposizione dell’impairment test per ogni unità o gruppo di unità generatrici di flussi finanziari il cui valore sia significativo. Cash Generating Unit o Gruppi di CGU 1. La Repubblica 2. Testate Finegil Editoriale (Div. Nord-Ovest, Nord-Est, Livorno, Centro-Sud, Nuova Sardegna) 3. Radio: frequenze e marchio Deejay 4. Mo-Net Criterio utilizzato Valore d’uso Settore Quotidiani nazionali Impairment loss - Valore d’uso Fair value Fair value Quotidiani locali Radio Digitale - La determinazione del valore d’uso delle Cash Generating Unit Sulla determinazione del valore d’uso delle cash generating unit (CGU), si è proceduto all’attualizzazione – ad un appropriato tasso di sconto – dei flussi finanziari futuri, in entrata e in uscita, generati dall’unità nella fase produttiva e al momento della sua dismissione finale. In altri termini, il value in use è stato stimato applicando il modello Discounted Cash Flow, nella variante unlevered (o asset side), con la formula che comprende l’attualizzazione dei flussi analiticamente attesi nell’orizzonte di durata dei piani previsionali (2016-2020) e la determinazione del terminal value. Per stimare correttamente il valore d’uso di una cash generating unit, è necessario valutare l’entità dei flussi di cassa attesi dall’unità, le attese riguardanti le possibili variazioni in ordine all’ammontare e ai tempi di manifestazione dei flussi, il tasso di attualizzazione da impiegare ed altri eventuali fattori di rischiosità riconducibili alle condizioni di immobilizzo dell’investimento nella specifica unità. L’approccio prescelto per il calcolo del valore d’uso e del tasso di attualizzazione è quello c.d. “post-tax”. Tale approccio è riconosciuto dall’OIC e supera i limiti dell’approccio c.d. “pretax”, oggetto di dibattito nella comunità professionale per la semplificazione della stima degli effetti dello scudo fiscale. Il tasso di attualizzazione è stato stimato al netto delle imposte, in coerenza con le configurazioni dei flussi da scontare. Nel caso di specie, è stato adottato il costo medio del capitale investito (wacc) del Gruppo Espresso pari al 6,59%. Per quanto concerne, infine, la determinazione dei flussi attesi oltre il periodo di previsione analitica, è stato assunto che il flusso terminale (o “a regime”), ovvero il reddito normalizzato come stimato dalla Società, sia uguale alla media dei margini operativi lordi positivi attesi nel periodo di previsione analitica (2016-2020), da cui vengono dedotti gli esborsi per investimenti normalizzati, nonché le imposte sul reddito operativo. La variazione del capitale circolante commerciale è stata assunta pari a zero. Si assume altresì che il tasso di crescita “g” sia nullo, ad eccezione della CGU “Mo-Net” che presenta una dinamica in progressiva evoluzione del business sottostante. | Note al bilancio consolidato Gruppo Editoriale L’Espresso La determinazione del fair value less costs to sell delle Cash Generating Unit Lo IAS 36 stabilisce che il fair value less costs to sell di un’attività o di un gruppo di attività (ad esempio una cash generating unit) trovi la migliore espressione nel prezzo “fatto” in un accordo vincolante di vendita tra controparti indipendenti, al netto dei costi diretti di dismissione del bene. Se non esiste questa evidenza, il fair value al netto dei costi di cessione può essere determinato facendo riferimento, in ordine di importanza, ai seguenti valori di scambio: il prezzo corrente negoziato in un mercato attivo; il prezzo relativo a precedenti transazioni similari; il prezzo stimato sulla base di altre informazioni attinte dall’azienda. Nel caso di specie, il fair value less costs to sell è stato determinato seguendo un approccio metodologico differenziato per le divisioni operative di natura editoriale, alle quali sono allocate le testate, per le frequenze radiofoniche e per le internet company. Più esattamente: a) per le divisioni operative di natura editoriale, si è fatto riferimento a moltiplicatori diretti di valutazione; questo approccio è reso necessario dalla carenza di un mercato attivo di trasferimento di simili cash-generating unit, nonché dalla difficile comparabilità delle transazioni rilevate sul mercato per unità assimilabili a quelle oggetto di verifica; b) per le frequenze radiofoniche, è stato utilizzato un multiplo empirico del tipo price/users, osservando i prezzi di trasferimento di frequenze similari a quelle oggetto di verifica in rapporto alla popolazione raggiunta dal relativo segnale; c) per la società del Gruppo attiva nel settore digitale (“internet company”), ovvero Mo-Net, si è fatto riferimento a moltiplicatori diretti di valutazione desumibili da società quotate comparabili. Allo scopo di determinare il possibile “prezzo” delle cash generating unit di natura editoriale, sono stati impiegati i seguenti multipli del tipo “entity side”, nella versione trailing (o multipli storici/puntuali) e nella versione leading (o multipli attesi/medi): Enterprise Value/Sales, Enterprise Value /Ebitda e Enterprise Value /Ebit. Per quanto attiene le grandezze aziendali di riferimento, per ciascuna cash-generating unit, vengono considerati, in coerenza con il tipo di multiplo da applicare, il fatturato (Sales), il margine operativo lordo (Ebitda) e il risultato operativo (Ebit); in particolare, la grandezza aziendale di riferimento viene determinata quale media del periodo 2016-2020. Per determinare il fair value less cost to sell, si tiene quindi conto del valore medio risultante dall’applicazione dei tre moltiplicatori prima menzionati; il dato che scaturisce dall’applicazione del metodo dei multipli di mercato viene ritenuto “non significativo” nei casi in cui assuma valori di segno negativo. La stima del fair value less cost to sell delle frequenze radiofoniche è stata effettuata partendo dall’osservazione dei prezzi di trasferimento di frequenze similari a quelle oggetto di verifica in rapporto alla popolazione potenzialmente raggiungibile dal segnale. L’impiego di questo approccio valutativo permette di stimare il fair value delle frequenze correlando il prezzo che il mercato è disposto a pagare per l’acquisizione della frequenza al numero di abitanti raggiunti dal segnale. Per la “internet company” (Mo-Net), la stima del fair value less cost to sell si è fondata su moltiplicatori diretti (Enterprise Value/Sales, Enterprise Value /Ebitda e Enterprise Value /Ebit) desumibili da società quotate comparabili. I moltiplicatori basati sull’osservazione dei prezzi di vendita di aziende similari risultano, infatti, di difficile applicazione, sia per la scarsità di transazioni internet nel panorama italiano che per le differenze sostanziali dei modelli di business delle società oggetto di transazione. Al contrario, le metriche finanziarie sembrano indicare una più chiara correlazione tra il consensus che il mercato esprime circa la potenziale crescita dei ricavi e l’evoluzione della marginalità operativa del business ed i prezzi di borsa delle società internet. | 121 122 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio consolidato Principali ipotesi sottostanti i piani previsionali 2016-2020 I test di impairment effettuati al 31 dicembre 2015 si basano sulla previsione dei flussi di cassa attesi dalle cash generating unit di riferimento, desumibili dal Budget 2016 e dal Piano Triennale 2016-2018 approvati dal Consiglio di Amministrazione rispettivamente in data 21 gennaio 2016 e 24 febbraio 2016, con riferimento ai risultati e agli obiettivi di business. Le previsioni del Budget 2016 e del Piano Triennale 2016-2018 sono state estese agli esercizi 2019 e 2020 sulla base di ipotesi ragionevoli e coerenti con le evidenze passate. È, inoltre, opportuno ricordare che in linea con le raccomandazioni emanate dalla Consob congiuntamente alla Banca d’Italia e all’Isvap nei Documenti n. 2 del 6 febbraio 2009 e n. 4 del 3 marzo 2010, la procedura di impairment test del Gruppo Espresso è stata sottoposta in via preventiva all’esame ed alla valutazione da parte del Comitato Controllo e Rischi e del Collegio Sindacale e approvato dal Consiglio di Amministrazione del 24 febbraio 2016, successivamente il documento è stato oggetto di approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione in un punto precedente e separato all’ordine del giorno della riunione consiliare in cui viene approvata la relazione finanziaria. Qui di seguito vengono riepilogate le principali ipotesi sottostanti i piani previsionali delle CGU editoriali con riferimento all’andamento del fatturato pubblicitario e diffusionale, al contributo derivante dalle iniziative collaterali allegate ai quotidiani e all’evoluzione dei costi. Fatturato pubblicitario Per il 2016 si ipotizza una stabilità rispetto al 2015 del mercato pubblicitario nel suo complesso e ciò anche in considerazione di una lieve crescita prevista per il PIL (+1,1%) che risulta comunque insufficiente a determinare una netta inversione di tendenza degli investimenti. Per i singoli mezzi si prevede un’evoluzione della quota in linea con quanto osservato negli ultimi esercizi, il che comporterebbe: per la stampa, un’ulteriore contrazione del proprio peso percentuale e conseguentemente un calo superiore al mercato, tenuto conto anche degli aspetti di difficoltà strutturali di tale mezzo; per la radio e la televisione un andamento lievemente migliore del mercato; per internet un leggero incremento di quota e quindi una crescita. In questo contesto, il Budget 2016 del Gruppo assume andamenti simili a quelli ipotizzati per gli specifici segmenti di mercato, con un leggero incremento di quote per i propri quotidiani e siti web grazie ad azioni di potenziamento e arricchimento dei prodotti. Per gli anni successivi di piano si ipotizza che il mercato pubblicitario torni a crescere in misura contenuta nel successivo quadriennio (2017-2020). I trend strutturali di mercato dei diversi mezzi, con la progressiva riduzione della quota dei quotidiani e dei periodici e la crescita del peso di internet, sono attesi continuare in tutto l’arco di piano. Gli andamenti del mercato sono stati, quindi, riflessi nei piani previsionali per gli anni 20162020 delle CGU editoriali del Gruppo ipotizzando: • per la CGU Repubblica, un calo della pubblicità sulle testate cartacee ed una crescita della raccolta su internet sostanzialmente in linea con l’evoluzione prevista per il mercato; • per le CGU dei Quotidiani Locali, una flessione del fatturato pubblicitario sulle testate cartacee analoga a quella dei mezzi nazionali, mentre per internet si prevede una crescita significativa e superiore a quella del mercato tenuto conto sia dei livelli ancora esigui del fatturato di partenza sia del progetto in atto di rinnovamento e potenziamento dei siti web di tutte le testate locali del Gruppo. Fatturato diffusionale Le ipotesi formulate per il Budget 2016 relativamente all’andamento delle vendite in edicola dei quotidiani del Gruppo si basano sull’osservazione dei dati del mercato dal 2005 al 2015. | Note al bilancio consolidato Gruppo Editoriale L’Espresso In tale periodo, sulla base dei dati ADS, le vendite in edicola ed in abbonamento di quotidiani si sono ridotte del 44,6% (-5,7% medio annuale), passando da 4,9 a 2,7 milioni di copie medie giornaliere. Per segmento, i quotidiani nazionali di informazione e quelli sportivi hanno registrato un andamento più negativo, perdendo dal 2005 il 54,3% ed il 50,1% rispettivamente (-7,2% medio annuale), mentre i quotidiani locali hanno perso il 38,6% (-4,8% all’anno). Il trend negativo ha, tuttavia, subito una significativa accelerazione nel corso degli ultimi anni. Gli ultimi dati disponibili al momento dell’elaborazione del Budget 2016 (ADS a novembre) indicavano per l’anno 2015 un calo complessivo delle vendite in edicola ed in abbonamento dell’8,9% (-11,1% per i quotidiani nazionali e -8,5% per i giornali locali). Tenuto conto di tali andamenti, il Budget prevede che l’evoluzione del mercato nel 2016 sia simile a quella del 2015. L’ipotesi per gli anni successivi di piano è che prosegua il calo strutturale delle vendite in edicola, il che comporta per la Repubblica una flessione del 9,5% all’anno e per i quotidiani locali del 6%. Accanto al calo strutturale delle copie cartacee, il piano assume una crescita degli abbonati all’edizione digitale dei quotidiani su tablet, pc e mobile che impatta positivamente sui ricavi sia della CGU “la Repubblica” che delle CGU dei Quotidiani Locali. I piani 2016-2020 prevedono, infine, un aumento progressivo del prezzo di copertina dei quotidiani che permette di bilanciare l’effetto sul fatturato derivante dal calo delle copie vendute. Prodotti opzionali Il Budget 2016 ed i successivi anni di piano prevedono una sostanziale stabilità dei margini delle iniziative collaterali vendute in abbinamento con i quotidiani, riflettendo la sostanziale saturazione del mercato. Costi Per quanto concerne l’evoluzione dei costi, i piani previsionali 2016-2020 tengono conto di una serie di interventi di savings avviati in tutte le realtà aziendali: • riduzione della tiratura e della foliazione su tutte le testate a seguito del previsto calo della diffusione e della raccolta pubblicitaria; • ulteriore razionalizzazione dei centri stampa de la Repubblica e dei quotidiani locali; • prepensionamenti e applicazione del regime di “solidarietà” per l’organico poligrafico; • riduzione dei costi redazionali attraverso il contenimento delle spese per borderò, foto e agenzie nonché mediante interventi sull’organico giornalistico; • efficienze nel processo distributivo; • riduzione di tutte le principali voci dei costi generali (affitti, consulenze, telefoniche, viaggi, ecc.). Tali azioni di riduzione dei costi consentono nell’arco di piano di più che compensare gli incrementi inerziali previsti per il costo del lavoro e per i prezzi della carta e dei materiali di stampa, nonché i maggiori costi necessari allo sviluppo del business digitale. Si segnala, altresì, che per la determinazione del terminal value è stato adottato prudenzialmente un tasso di crescita pari a zero. Si è assunto altresì che il tasso di crescita “g” sia nullo, ad eccezione della CGU “Mo-Net” che presenta una dinamica in progressiva evoluzione del business sottostante. Per quelle cash generating unit che presentano un valore delle testate e/o dell’avviamento rilevante ai fini del bilancio consolidato del Gruppo e per le quali le risultanze dell’impairment test indichino una differenza positiva del fair value less cost to sell e/o del valore d’uso rispetto al valore contabile inferiore alla soglia del 50% si è altresì provveduto ad effettuare un’analisi di sensitività dei risultati dell’impairment test rispetto alle variazioni degli assunti di base. | 123 124 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio consolidato In particolare, tra le CGU di natura editoriale, tale analisi condotta sulla CGU “Finegil Editoriale Nord-Est” e “Finegil Editoriale Livorno” ha condotto ai seguenti risultati: • per la CGU “Finegil Editoriale Nord-Est” il valore d’uso risulterebbe uguale al valore contabile di €99,76mn ipotizzando un calo del 9,5% del fatturato pubblicitario e del 6,0% delle copie vendute. In alternativa, assumendo come valide le ipotesi di andamento dei ricavi diffusionali e pubblicitari previste nel piano 2016-2020, il valore d’uso recuperabile della CGU “Finegil Editoriale Nord-Est” risulterebbe uguale al valore contabile ipotizzando un tasso di attualizzazione dei flussi previsti (wacc) pari al 6,86% anziché al 6,59% attualmente utilizzato; • per la CGU “Finegil Editoriale Livorno” il valore d’uso risulterebbe uguale al valore contabile di €23,20mn ipotizzando un calo del 7,5% del fatturato pubblicitario e del 7,0% delle copie vendute. In alternativa, assumendo come valide le ipotesi di andamento dei ricavi diffusionali e pubblicitari previste nel piano 2016-2020, il valore d’uso recuperabile della CGU “Finegil Editoriale Livorno” risulterebbe uguale al valore contabile ipotizzando un tasso di attualizzazione dei flussi previsti (wacc) pari al 6,87% anziché al 6,59% attualmente utilizzato. Per la cash generating unit relativa alla “internet company” del Gruppo (Mo-Net) si segnala che, nella determinazione del fair value less cost to sell, all’equity value ottenuto applicando i moltiplicatori di mercato è stata sottratta una percentuale complessiva (discount factor) del 30% per tener conto del differente fattore dimensionale e della relativa “illiquidità” della società oggetto di valutazione rispetto al panel di internet company di riferimento. Infine, si è proceduto ad effettuare un test di impairment di secondo livello, che ha riguardato l’impresa nel suo insieme, teso quindi a verificare la recuperabilità del valore contabile dell’insieme delle CGU e dei corporate cost/asset dell’impresa nel suo complesso non allocati a livello di singola CGU. L’impairment test di secondo livello è stato effettuato considerando la sommatoria dei flussi di cassa delle singole CGU già considerate in sede di impairment di primo livello, oltre alla valutazione dei costi non allocati. Ciò ha comportato la stima del valore attuale dei costi corporate (non allocati alle CGU); il valore attuale di tali costi è stato considerato a riduzione del valore globale dell’impresa nel suo complesso ed è stato stimato utilizzando flussi netto imposte ed un tasso di attualizzazione netto imposte analogo a quello utilizzato per il test di I livello. Per la proiezione dei costi corporate e la determinazione dei flussi di cassa sono stati utilizzati criteri in linea con quelli applicati ai fini dell’impairment test di primo livello in termini di orizzonte di previsione esplicita e in termini di crescita (oltre l’orizzonte di previsione esplicita). Per il calcolo del valore d’uso sono stati presi a riferimento i flussi di cassa operativi al netto delle imposte dell’intero Gruppo, desumibili dai piani elaborati per gli anni 2016-2020; per la proiezione dei relativi flussi di cassa è stato utilizzato un tasso netto imposte, pari al 6,59% e un tasso di crescita pari a zero. In particolare, nell’arco di piano si è assunta una progressiva riduzione dei costi corporate, tra i quali anche i costi di gestione e amministrazione (consulenze, affitti, spese viaggi, ecc.), analogamente a quanto già realizzato dal Gruppo nel corso degli ultimi anni. Dalla procedura di impairment svolta a livello dell’entità nel suo insieme non sono emerse perdite di valore. | Note al bilancio consolidato Gruppo Editoriale L’Espresso Altre immobilizzazioni immateriali Si riporta nella successiva tabella l’evidenza della vita utile e della relativa aliquota d’ammortamento per le varie classi di immobilizzazioni immateriali a vita utile definita. Diritti di brevetto industriale e di utilizzazione delle opere d’ingegno Concessioni e licenze Altre immobilizzazioni immateriali Vita utile 2-3 anni 3-5 anni 3-6 anni Aliquota 33,33%-50,00% 20,00%-33,33% 16,67%-33,33% La movimentazione per singola voce di bilancio è la seguente. Diritti di brevetto industriale e di utilizzazione delle opere d’ingegno 31/12/2015 Situazione iniziale Costo originario Fondi ammortamento, svalutazioni Saldo iniziale MOVIMENTI SUL COSTO ORIGINARIO Incrementi Decrementi MOVIMENTI SUI FONDI Incrementi Decrementi Situazione finale Costo originario Fondi ammortamento, svalutazioni Saldo finale 2.125 (2.115) 10 50 (17) 2.175 (2.132) 43 | 125 126 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio consolidato Concessioni e licenze 31/12/2015 Situazione iniziale Costo originario Fondi ammortamento, svalutazioni Saldo iniziale MOVIMENTI SUL COSTO ORIGINARIO Incrementi Decrementi MOVIMENTI SUI FONDI Incrementi Decrementi Riclassifiche Situazione finale Costo originario Fondi ammortamento, svalutazioni Saldo finale 45.720 (44.118) 1.602 2.069 (377) (1.014) 377 1 47.412 (44.754) 2.658 Immobilizzazioni immateriali in corso 31/12/2015 Situazione iniziale Costo originario Saldo iniziale MOVIMENTI SUL COSTO ORIGINARIO Incrementi Decrementi Situazione finale Costo originario Saldo finale 445 445 76 (26) 495 495 Altre immobilizzazioni immateriali 31/12/2015 Situazione iniziale Costo originario Fondi ammortamento, svalutazioni Saldo iniziale MOVIMENTI SUL COSTO ORIGINARIO Incrementi Decrementi MOVIMENTI SUI FONDI Incrementi Decrementi Situazione finale Costo originario Fondi ammortamento, svalutazioni Saldo finale 3.752 (3.743) 9 (2) 3.752 (3.745) 7 | Note al bilancio consolidato Gruppo Editoriale L’Espresso Immobilizzazioni materiali (2) Si riporta il dettaglio della presente categoria. Terreni Fabbricati ed edifici Migliorie su beni di terzi Impianti e macchinari Attrezzature industriali e commerciali Mobili, dotazioni, automezzi Immobilizzazioni materiali in corso Altri beni TOTALE IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI 31/12/2014 6.978 31.847 4.437 52.647 116 4.366 1.171 137 101.699 31/12/2015 6.978 30.346 3.718 46.905 140 4.350 683 113 93.233 Al 31 dicembre 2015 le immobilizzazioni materiali ammontano a 93.233 migliaia di euro, in diminuzione di 8.466 migliaia di euro rispetto alla fine del 2014 quale effetto di ammortamenti per 13.778 migliaia di euro e di svalutazioni per 2.218 migliaia di euro, relative principalmente ad impianti di stampa, solo in parte compensati dagli investimenti netti del periodo pari a 7.530 migliaia di euro. Considerata l’omogeneità dei beni compresi nelle singole categorie di bilancio si ritiene che le vite utili per categoria di beni e le rispettive aliquote d’ammortamento siano le seguenti. Terreni Fabbricati ed edifici Impianti tipografici Impianti generici Altri impianti Rotative full color Attrezzature industriali Automezzi Mobili, arredi, macchine ordinarie Macchine elettroniche Sistemi editoriali Migliorie su beni di terzi Vita utile 33 anni 7 anni 10 anni 5/10 anni 20 anni 4 anni 4 anni 8 anni 3 anni 4 anni da contratto Aliquota 3% 15,5% 10% 20%/10% 5% 25% 25% 12,5% 33% 25% da contratto La composizione e la movimentazione delle immobilizzazioni materiali di proprietà sono esposte nei prospetti seguenti. | 127 128 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio consolidato Terreni 31/12/2015 Situazione iniziale Costo originario Saldo iniziale MOVIMENTI SUL COSTO ORIGINARIO Incrementi Decrementi Situazione finale Costo originario Saldo finale 6.978 6.978 6.978 6.978 Fabbricati ed edifici 31/12/2015 Situazione iniziale Costo originario Fondi ammortamento, svalutazioni Saldo iniziale MOVIMENTI SUL COSTO ORIGINARIO Incrementi Decrementi Riclassifiche MOVIMENTI SUI FONDI Incrementi Decrementi Situazione finale Costo originario Fondi ammortamento, svalutazioni Saldo finale 60.906 (29.059) 31.847 270 (35) 21 (1.777) 20 61.162 (30.816) 30.346 | Note al bilancio consolidato Gruppo Editoriale L’Espresso Migliorie su beni di terzi 31/12//2015 Situazione iniziale Costo originario Fondi ammortamento, svalutazioni Saldo iniziale MOVIMENTI SUL COSTO ORIGINARIO Incrementi Decrementi MOVIMENTI SUI FONDI Incrementi Decrementi Riclassifiche Situazione finale Costo originario Fondi ammortamento, svalutazioni Saldo finale 39.112 (34.675) 4.437 1.250 (992) (1.967) 991 (1) 39.370 (35.652) 3.718 Impianti e macchinari 31/12/2015 Situazione iniziale Costo originario Fondi ammortamento, svalutazioni Saldo iniziale MOVIMENTI SUL COSTO ORIGINARIO Incrementi Decrementi Riclassifiche MOVIMENTI SUI FONDI Incrementi Decrementi Riclassifiche Situazione finale Costo originario Fondi ammortamento, svalutazioni Saldo finale di cui: Restrizioni per garanzie e impegni 298.962 (246.315) 52.647 3.153 (22.285) 960 (9.985) 22.414 1 280.790 (233.885) 46.905 144.963 I privilegi sulla categoria “Impianti e macchinari” si riferiscono alle garanzie reali poste a favore degli istituti bancari che hanno concesso nel 2005 il finanziamento agevolato sulle rotative, impianti tipografici e simili: il finanziamento è stato completamente rimborsato nel corso del primo semestre 2015. | 129 130 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio consolidato Attrezzature industriali e commerciali 31/12/2015 Situazione iniziale Costo originario Fondi ammortamento, svalutazioni Saldo iniziale MOVIMENTI SUL COSTO ORIGINARIO Incrementi Decrementi MOVIMENTI SUI FONDI Incrementi Decrementi Riclassifiche Situazione finale Costo originario Fondi ammortamento, svalutazioni Saldo finale di cui: Restrizioni per garanzie e impegni 2.677 (2.561) 116 97 (174) (62) 151 12 2.600 (2.460) 140 183 Mobili, dotazioni, automezzi 31/12/2015 Situazione iniziale Costo originario Fondi ammortamento, svalutazioni Saldo iniziale MOVIMENTI SUL COSTO ORIGINARIO Incrementi Decrementi Riclassifiche MOVIMENTI SUI FONDI Incrementi Decrementi Riclassifiche Situazione finale Costo originario Fondi ammortamento, svalutazioni Saldo finale 86.081 (81.715) 4.366 1.876 (727) 270 (2.156) 718 3 87.500 (83.150) 4.350 | Note al bilancio consolidato Gruppo Editoriale L’Espresso Immobilizzazioni materiali in corso 31/12/2015 Situazione iniziale Costo originario Saldo iniziale MOVIMENTI SUL COSTO ORIGINARIO Incrementi Decrementi Riclassifiche Situazione finale Costo originario Saldo finale 1.171 1.171 947 (184) (1.251) 683 683 Altri beni 31/12/2015 Situazione iniziale Costo originario Fondi ammortamento, svalutazioni Saldo iniziale MOVIMENTI SUL COSTO ORIGINARIO Incrementi Decrementi MOVIMENTI SUI FONDI Incrementi Decrementi Riclassifiche Situazione finale Costo originario Fondi ammortamento, svalutazioni Saldo finale 4.011 (3.874) 137 83 (84) (49) 42 (16) 4.010 (3.897) 113 Partecipazioni valutate al patrimonio netto (3) Nella successiva tabella viene riportato l’elenco delle partecipazioni valutate al Patrimonio Netto, nonché l’evoluzione della percentuale di possesso. Percentuale di possesso Le Scienze SpA Editoriale Corriere Romagna Srl HuffingtonPost Italia Srl Editoriale Libertà SpA Altrimedia SpA Persidera SpA 31/12/2014 31/12/2015 50% 49% 49% 35% 35% 30% 50% 49% 49% 35% 35% 30% | 131 132 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio consolidato Nelle tabelle successive vengono riportate le movimentazioni del valore delle partecipazioni valutate col metodo del Patrimonio Netto. Le Scienze SpA Editoriale Corriere Romagna Srl HuffingtonPost Italia Srl Editoriale Libertà SpA Altrimedia SpA Persidera SpA TOTALE PARTECIPAZIONI VALUTATE AL PATRIMONIO NETTO 31/12/2014 143 3.058 205 13.920 681 130.103 Increm. - Svalutaz. (17.112) Dividendi (72) (350) (2.856) Risultato 17 98 (77) 341 60 2.949 31/12/2015 88 3.156 128 13.911 741 113.084 148.110 - (17.112) (3.278) 3.388 131.108 P.NETTO 175 1.773* 392* 21.520 1.845 96.167 *L’ultimo bilancio disponibile delle società è al 31 dicembre 2014. Si ricorda che il 30 giugno 2014 si era perfezionata l’operazione di integrazione tra le attività di operatore di rete digitale terrestre della controllata Rete A SpA e Telecom Italia Media Broadcasting Srl (TIMB), controllata da Telecom Italia Media SpA, attraverso un conferimento da parte del Gruppo Espresso del 100% di Rete A SpA in Persidera SpA acquisendo nel contempo il 30% di quest’ultima. A seguito di tale operazione era stato deconsolidato il business facente capo a Rete A SpA e la partecipazione in Persidera SpA era stata iscritta per un valore di 127.700 migliaia di euro, corrispondenti al fair value della partecipazione detenuta nella società come definito sulla base di perizia rilasciata da perito esterno indipendente. Al 31 dicembre 2015 le partecipazioni detenute in Persidera SpA, Editoriale Libertà SpA e Editoriale Corriere di Romagna Srl sono state sottoposte a impairment test, utilizzando nella determinazione sia del fair value che del valore d’uso metodologie e assunzioni analoghe a quelle adottate per le CGU del Gruppo tenendo conto degli specifici settori di attività di ciascuna società. Più precisamente, il valore recuperabile delle partecipazioni – termine di raffronto per accertare la presenza di impairment loss – è stato determinato, secondo le indicazioni dello IAS 36, nel maggiore tra il fair value al netto dei costi di vendita ed il valore d’uso: il primo è stato stimato facendo riferimento ai multipli di mercato; il secondo è stato quantificato sulla base dei flussi attesi dall’impresa partecipata, sulla base dei piani previsionali 2016-2020. Per le partecipazioni detenute in Editoriale Libertà SpA e Editoriale Corriere di Romagna Srl con riferimento alla determinazione del valore d’uso sono state utilizzate le metodologie e le assunzioni alla base della determinazione dei flussi di cassa analoghe a quelle descritte nella nota 12.1, ivi incluse quelle relative al tasso di attualizzazione (wacc 6,59%) e all’andamento dei ricavi e dei costi. In particolare per la “CGU Persidera” il fair value less cost to sell si fonda su moltiplicatori diretti desumibili da società quotate comparabili. Tale approccio appare preferibile rispetto a quello utilizzato in passato che faceva riferimento a transazioni relative a frequenze televisive nel mercato italiano avvenute ormai in un periodo di tempo troppo remoto. Nella determinazione del valore d’uso della CGU in esame, quale metodo di controllo, è stato, invece, utilizzato il piano previsionale 2016-2018 approvato dal Consiglio di Amministrazione di Persidera SpA in data 17 febbraio 2016; tale piano è stato prolungato fino al 2032 commisurandolo alla durata ventennale della licenza d’uso delle frequenze. Il terminal value è stato assunto uguale al flusso dell’ultimo anno di piano, ipotizzando il rinnovo della concessione alle medesime condizioni. Il tasso di attualizzazione dei flussi previsti è pari all’8,09% tenuto conto delle caratteristiche specifiche del business e della società. | Note al bilancio consolidato Gruppo Editoriale L’Espresso Dall’impairment test effettuato alla data di chiusura dell’esercizio 2015 sulle partecipazioni è emersa la necessità di procedere ad una riduzione del valore contabile di Persidera SpA pari a 17.112 migliaia di euro al fine di allineare il valore di tale partecipazione al suo valore recuperabile così come risultante dal fair value. Non si ravvisavano, invece, perdite di valore relativamente alle partecipazioni in Editoriale Corriere di Romagna Srl ed Editoriale Libertà SpA il cui valore recuperabile è risultato essere il valore d’uso in quanto maggiore del fair value. Viene riportata infine la sintesi dei principali dati di bilancio delle suddette Partecipazioni. Attività Le Scienze SpA Editoriale Corriere Romagna Srl* HuffingtonPost Italia Srl* Editoriale Libertà SpA Altrimedia SpA 31/12/2014 4.170 1.942 811 26.426 3.874 31/12/2015 3.351 1.942 811 26.178 4.150 31/12/2014 3.884 169 420 4.932 2.984 2015 3.149 181 1.128 12.498 6.769 2014 150 17 (505) 1.118 103 Passività 31/12/2015 3.176 169 420 4.657 2.305 *L’ultimo bilancio disponibile delle società è al 31 dicembre 2014. Ricavi Le Scienze SpA Editoriale Corriere Romagna Srl* HuffingtonPost Italia Srl* Editoriale Libertà SpA Altrimedia SpA 2014 3.322 181 1.128 12.984 6.663 Utili/(perdite) 2015 29 17 (505) 1.026 171 *L’ultimo bilancio disponibile delle società è al 31 dicembre 2014. Ai fini dell’IFRS 12 si riportano di seguito i dati economico-finanziari di Persidera SpA, collegata rilevante rispetto al totale delle attività consolidate a partire dall’esercizio in corso. Persidera SpA Attività non correnti 31/12/2014 31/12/2015 168.209 158.636 Attività correnti 43.956 42.357 Totale Attività 212.165 200.993 Passività non correnti 15.496 64.043 Passività correnti 100.851 40.783 Totale Passività 116.347 104.826 2014 2015 Ricavi 80.516 81.865 Utile netto 10.020 9.832 9.777 9.867 Utile complessivo Le attività correnti della Persidera SpA includono disponibilità liquide e mezzi equivalenti per 5,2 milioni di euro, mentre le passività correnti includono passività finanziarie correnti per 14,2 milioni di euro. | 133 134 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio consolidato L’utile d’esercizio include ammortamenti per 19,1 milioni di euro, oneri finanziari per 2,1 milioni di euro e imposte sul reddito per 5,8 milioni di euro. La data di chiusura contabile delle menzionate società coincide con quella di Gruppo Editoriale L’Espresso SpA. Altre partecipazioni (4) Valore di carico al 31 dicembre 2014 2.538 Acquisizioni e incrementi 874 Cessioni e decrementi - Valore di carico al 31 dicembre 2015 3.412 Nella successiva tabella viene riportato l’elenco delle partecipazioni inserite in questa categoria, l’evoluzione della percentuale di possesso nonché il valore di carico. ANSA Soc. Coop.a r.l. D-Share SpA Telelibertà SpA Club Dab Italia Soc. Consortile p.A. Trento Press Service Srl Premium Publisher Network Consorzio Consorzio Edicola Italiana Gold 5 Srl Altre partecipazioni TOTALE ALTRE PARTECIPAZIONI Percentuale di possesso 31/12/2014 31/12/2015 19,49% 19,49% 9,43% 4,32% 4,32% 37,50% 37,50% 14,40% 14,40% 16,96% 16,96% 16,67% 16,67% 20,00% 20,00% - Valore di carico 31/12/2014 31/12/2015 2.209 2.209 735 136 136 78 78 37 37 14 14 10 10 50 50 4 143 2.538 3.412 L’incremento dell’anno è principalmente imputabile all’acquisto di una quota di partecipazione pari al 9,43% della D-Share Srl. La data di chiusura contabile delle menzionate società coincide con quella di Gruppo Editoriale L’Espresso SpA. Crediti non correnti (5) Crediti finanziari oltre 1 anno Depositi cauzionali oltre 1 anno Altri crediti non correnti TOTALE CREDITI NON CORRENTI 31/12/2014 21.300 953 1.952 24.205 31/12/2015 933 1.255 2.188 I crediti non correnti si decrementano soprattutto a seguito dell’incasso del finanziamento soci di 21.300 migliaia di euro concesso dalla Capogruppo a Persidera SpA. Il credito, oggetto di specifici accordi regolati dal contratto di coinvestimento con Telecom Italia Media SpA, era di durata quinquennale e pagava un tasso di interesse pari all’Euribor 6 | Note al bilancio consolidato Gruppo Editoriale L’Espresso mesi con un margine iniziale del 3,75% crescente per anno. Gli altri crediti non correnti, pari a 1.255 migliaia di euro, sono in diminuzione rispetto al 31 dicembre 2014 per effetto della componente non corrente del credito emerso a seguito della cessione della rotativa di stampa sita nello stabilimento di Salerno. Inoltre il saldo è costituito anche dal credito residuo derivante dalla cessione del canale 50 a Effe tv Srl: a tal proposito si precisa che nel corso del mese di febbraio 2016 l’intero credito è stato completamente incassato in anticipo rispetto alle originarie pattuizioni all’interno di un più vasto accordo che prevedeva anche la rinuncia di un diritto d’opzione da parte della Gruppo Editoriale L’Espresso SpA. Attività per imposte anticipate e passività per imposte differite (6) Si riporta nello schema successivo la composizione della fiscalità anticipata/differita. Imposte Anticipate Da fondi del personale Da fondi rischi Da svalutazione delle attività correnti Da svalutazione delle attività immobilizzate TOTALE 31/12/2014 12.148 35.604 21.722 12.272 81.746 Da fondi del personale Da fondi rischi Da svalutazione delle attività correnti Da svalutazione delle attività immobilizzate TOTALE 31/12/2014 3.344 10.301 6.120 3.546 23.311 Imponibili per imposte anticipate 31/12/2015 9.219 23.287 28.196 9.656 70.358 Attività per imposte anticipate 31/12/2015 2.943 6.491 7.144 2.584 19.162 | 135 136 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio consolidato Imposte Differite Imponibili per imposte differite Da minore valutazione dei fondi del personale Da maggiore valutazione delle attività correnti Da maggiore valutazione delle attività immobilizzate TOTALE 31/12/2014 4.939 3 295.888 300.830 Da minore valutazione dei fondi del personale Da maggiore valutazione delle attività correnti Da maggiore valutazione delle attività immobilizzate TOTALE 31/12/2014 1.358 1 90.694 92.053 31/12/2015 4.815 3 311.286 315.873 Passività per imposte differite 31/12/2015 1.265 1 84.779 86.045 Al 31 dicembre 2015 il valore dei fondi per imposte anticipate e differite è stato rideterminato per tener conto della riduzione dell’aliquota Ires introdotta dalla Legge di Stabilità 2016. L’impatto complessivo netto a conto economico riferibile alle imposte anticipate e alle imposte differite è stato positivo per 9,3 milioni di euro. 31/12/2014 1.417 1.417 Imposte differite accreditate/addebitate TOT. RILEVAZIONE DIRETTA A PATRIMONIO NETTO 31/12/2015 (1.519) (1.519) Rimanenze (7) Rimanenze lorde Carta (materie prime) 8.902 Materiali di stampa (materie prime) 1.759 Pubblicazioni testate (prodotti finiti) 396 Pubblicazioni opzionali (prodotti finiti) 75 Prodotti opzionali resi (prodotti finiti) 3.139 Altre merci 63 TOTALE RIMANENZE 14.334 31/12/2014 Svalutazioni (255) (31) (7) (2.822) (63) (3.178) Rimanenze nette 8.647 1.728 396 68 317 11.156 Rimanenze lorde 7.727 2.133 52 274 4.975 63 15.224 31/12/2015 Svalutazioni (207) (30) (7) (4.478) (63) (4.785) Rimanenze nette 7.520 2.103 52 267 497 10.439 Al 31 dicembre 2015 la variazione delle rimanenze iscritta a conto economico è negativa per 716 migliaia di euro (al 31 dicembre 2014 era negativa per 1.098 migliaia di euro), di cui 37 migliaia di euro relativi alla variazione positiva delle rimanenze di prodotti inclusa nella voce “Variazione rimanenze prodotti” (al 31 dicembre 2014 tale variazione era negativa per 84 migliaia di euro) e 753 migliaia di euro relativi alla variazione negativa delle rimanenze di carta, materie prime e merci inclusa nella voce “Costi per acquisti” (a fine esercizio 2014 era negativa per 1.014 migliaia di euro). | Note al bilancio consolidato Gruppo Editoriale L’Espresso Crediti commerciali (8) Clienti edicole e distributori Crediti verso clienti pubblicità e cambi merce Crediti verso clienti vari Crediti verso imprese del Gruppo TOTALE CREDITI COMMERCIALI 31/12/2014 12.918 154.843 11.909 2.430 182.100 31/12/2015 13.540 168.407 11.456 2.243 195.646 L’incremento dei crediti commerciali verso clienti pubblicità, nonostante la flessione dei ricavi pubblicitari dell’ultimo trimestre del 2015 rispetto a quelli dell’analogo periodo del 2014, è imputabile a ritardi di incasso da parte della concessionaria A.Manzoni&C. SpA dovuti al cambiamento del sistema informatico nel corso della seconda metà dell’esercizio, ritardi che verranno recuperati entro il primo trimestre 2016. I crediti verso imprese del Gruppo si riferiscono a crediti commerciali verso le società consolidate con il metodo del Patrimonio Netto (Le Scienze, Altrimedia, HuffingtonPost Italia, Persidera). Per il dettaglio si rimanda alla tabella riportata in Nota 14.4. Il fondo svalutazione crediti al 31 dicembre 2015 ammonta a 14.500 migliaia di euro (15.180 migliaia di euro al 31 dicembre 2014). 31/12/2015 15.180 3.335 (4.015) 14.500 Saldo iniziale Svalutazioni Utilizzi Saldo finale Titoli e altre attività finanziarie (9) Crediti finanziari TOTALE TITOLI E ALTRE ATTIVITA’ FINANZIARIE 31/12/2014 75 75 31/12/2015 552 552 I titoli e altre attività finanziarie, si riferiscono a rapporti tra la controllata A.Manzoni&C. SpA e le società di factoring. Crediti tributari (10) Crediti verso l'Erario per Ires/Irap Crediti Ires verso controllanti Crediti verso l'Erario per Ires/Irap chiesti a rimborso Crediti verso l'Erario per IVA Crediti per contributi carta Altri crediti verso l'Erario TOTALE CREDITI TRIBUTARI 31/12/2014 2.136 9.307 212 665 78 1.081 13.479 31/12/2015 1.442 12.653 132 696 937 15.860 | 137 138 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio consolidato I crediti tributari ammontano a 15.860 migliaia di euro, registrando un incremento di 2.381 migliaia di euro rispetto ai 13.479 migliaia di euro del 31 dicembre 2014 per effetto dei proventi maturati all’interno del consolidato fiscale. Il Gruppo, relativamente alla voce “Crediti per contributi carta”, in virtù della Legge n. 220 del 13 dicembre 2010, che agevolava la spesa per la carta utilizzata nel corso del 2011 per la stampa dei prodotti editoriali, nel corso del 2012 aveva presentato domanda ed ottenuto un credito di imposta pari a 2.641 migliaia di euro. Dell’ammontare complessivo del credito iscritto nel bilancio 2012, alla data del 31 dicembre 2015, il Gruppo ha utilizzato l’intero importo. Altri crediti (11) Crediti verso istituti previdenziali e assistenziali Depositi cauzionali Anticipi a fornitori e agenti Crediti verso dipendenti e collaboratori Altri crediti TOTALE ALTRI CREDITI 31/12/2014 31/12/2015 2.287 94 2.786 2.750 16.803 24.720 3.029 78 2.018 1.444 18.405 24.974 Gli altri crediti si riferiscono soprattutto ai diritti dei prodotti opzionali e dei programmi radiofonici che verranno realizzati nei primi mesi del 2016. Disponibilità liquide e mezzi equivalenti (12) Crediti finanziari verso imprese del Gruppo Depositi su c/c presso banche e poste Denaro e valori in cassa Ratei attivi su depositi bancari e postali TOTALE DISPONIBILITA’ LIQUIDE E MEZZI EQUIVALENTI 31/12/2014 31/12/2015 166 78.615 71 64 78.916 167 110.288 65 24 110.544 Le disponibilità liquide si attestano a 110.544 migliaia di euro registrando un incremento di 31.628 migliaia di euro rispetto al 31 dicembre 2014 grazie principalmente all’incasso del finanziamento soci concesso a Persidera SpA per 21.300 migliaia di euro e all’incasso di 12.277 migliaia di euro dalla cessione di All Music a Discovery Italia, solo in parte compensati da attività di investimento e finanziamento per complessivi 1.949 migliaia di euro. I depositi su c/c presso banche e poste rappresentano investimenti finanziari a breve termine e ad alta liquidità che sono prontamente convertibili in valori di cassa noti e sono soggetti ad un rischio irrilevante di variazione del loro valore. Tali depositi sono effettuati in relazione alle esigenze finanziarie del Gruppo, coprono in media un orizzonte temporale di 3 mesi e sono remunerati ad un tasso fisso (mediamente pari allo 0,21%) preventivamente concordato e parametrato all’Euribor di periodo. | Note al bilancio consolidato Gruppo Editoriale L’Espresso Passivo Capitale sociale (13) Al 31 dicembre 2015 il capitale sociale ammonta a euro 61.805.893,20 ed è costituito da n. 412.039.288 azioni da nominali 0,15 euro. Rispetto al 31 dicembre 2014 non ha subito alcuna variazione. N°azioni deliberate N° azioni emesse di cui: N° azioni proprie 31/12/2014 479.323.713 412.039.288 31/12/2015 476.383.713 412.039.288 18.149.111 20.979.371 Tutte le azioni ordinarie sono emesse a fronte di versamenti interamente effettuati. Non esistono azioni gravate da vincoli nella distribuzione di dividendi, ad eccezione di quanto previsto dall’art. 2357 del Codice Civile per le azioni proprie. Riserve (14) La composizione e la movimentazione delle riserve sono dettagliate nel “Prospetto delle variazioni di Patrimonio Netto”. Nel rispetto delle delibere assembleari che hanno autorizzato il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo ad effettuare acquisti di azioni ordinarie Gruppo Editoriale L’Espresso SpA, nel corso dell’esercizio 2015 sono state acquistate n. 3.722.000 azioni per complessivi 3.772.524 migliaia euro e, considerando le azioni proprie acquisite negli anni precedenti, la Società ha in portafoglio al 31 dicembre 2015 n. 20.979.371 azioni che rappresentano il 5,092% del capitale sociale. A seguito della delibera del Consiglio di Amministrazione del 21 gennaio 2015 e della conseguente sottoscrizione di un atto formale (deed poll) avvenuta il 28 gennaio 2015, la Capogruppo ha unilateralmente rinunciato alla facoltà di rimborsare le obbligazioni convertibili, in caso di esercizio del diritto di conversione, mediante pagamento in contanti invece che in azioni ordinarie. Alla data del 28 gennaio 2015 il fair value dell’opzione (calcolato il medesimo modello applicato al 31 dicembre 2014) era pari a 4.290 migliaia di euro con un effetto negativo nel conto economico 2015 di 390 migliaia di euro. Dal momento che la sottoscrizione del deed poll ha un effetto analogo alla modifica del prestito, essendo venuto meno il diritto all’Opzione call a favore della Società in modo irrevocabile, definitivo e incondizionato e configurandosi così come uno strumento composto e non più ibrido, la Capogruppo ha riclassificato con effetto 28 gennaio 2015 l’importo dell’opzione sopra descritto (4.290 migliaia di euro) nel Patrimonio Netto nella “Riserva diritti opzione Prestito Obbligazionario 2014”. Benefici basati su strumenti finanziari Il Gruppo riconosce benefici addizionali ad alcuni dipendenti della Capogruppo e di società controllate che ricoprono posizioni di primo piano all’interno del Gruppo, attraverso piani di compensi basati su strumenti finanziari. In particolare i piani adottati hanno previsto in taluni casi l’attribuzione di diritti di partecipazione al capitale (c.d. “stock option”) ed in altri casi l’attribuzione di diritti a ricevere gratuitamente azioni ordinarie della Capogruppo (c.d. “stock grant”). Tutti i piani di stock option adottati dal Gruppo tra il 2001 e il 2010 prevedono la facoltà per | 139 140 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio consolidato i beneficiari di esercitare, ad un determinato prezzo ed entro un arco temporale predefinito, un’opzione di sottoscrizione di nuove azioni della Società da emettersi in virtù di apposite delibere. Le assemblee dei soci del 20 aprile 2011, del 23 aprile 2012, del 18 aprile 2013, del 16 aprile 2014 e del 23 aprile 2015 hanno deliberato l’attribuzione, rispettivamente, di un piano di stock grant 2011, di un piano di stock grant 2012, di un piano di stock grant 2013, di un piano stock grant 2014 e di un piano di stock grant 2015 quali strumenti di incentivazione e fidelizzazione del management del Gruppo. I piani di stock grant prevedono l’attribuzione a ciascuno dei partecipanti al Piano di un determinato numero di diritti condizionati (Unit) a ricevere azioni ordinarie già nel portafoglio della Società (azioni proprie): le Units sono state attribuite a titolo gratuito, non sono trasferibili e sono suddivise in due categorie: “Times-based Units”, la cui maturazione è subordinata al solo decorrere dei termini e “Performance Units”, la cui maturazione è subordinata al decorrere dei termini e al raggiungimento degli obiettivi di apprezzamento del valore delle azioni nonché ad un ulteriore parametro di performance legato ai risultati economico finanziari del Gruppo. I relativi regolamenti, tra le altre condizioni e termini, disciplinano anche la sorte delle opzioni e dei diritti in caso di cessazione, per qualunque motivo, del rapporto di lavoro subordinato. Nell’allegato 2) vengono riepilogate tutte le informazioni relative a ciascun piano di stock option e stock grant in essere al 31 dicembre 2015. In particolare si evidenzia che, così come indicato nell’Allegato 2), ad oggi le opzioni di sottoscrizione della Società ancora valide, ma non esercitate, ammontano a 13.711.200 pari al 3,33% del totale delle azioni attualmente componenti il capitale sociale. Per la descrizione dei piani di stock option (2006-2012) si rimanda a quanto riportato nella sezione “Informativa ai sensi del Regolamento Consob n. 11971”, mentre vengono di seguito riportate le descrizioni dei piani di stock grant 2011, 2012, 2013, 2014 e 2015. Piani di Stock Grant 2011-2013-2014-2015 I Consigli di Amministrazione del 20 aprile 2011, del 23 aprile 2012, del 27 giugno 2013 del 16 aprile 2014 e del 23 aprile 2015, avvalendosi delle deleghe conferitegli dall’Assemblea degli azionisti tenutesi nella medesima data, eccezion fatta per l’Assemblea dell’anno 2013, tenutasi invece in data 18 aprile 2013, hanno deliberato, rispettivamente, l’approvazione del piano di stock grant 2011, del piano di stock grant 2012, del piano di stock grant 2013, del piano stock grant 2014 e del piano stock grant 2015 come da proposta del comitato di Remunerazione, da riservare all’Amministratore Delegato della Società (esclusivamente in riferimento ai piani di stock grant 2011 e 2012) e a dipendenti della Capogruppo e di sue controllate. Il prezzo di esercizio viene determinato secondo quanto previsto dal Testo Unico delle Imposte dirette all’art. 9, comma IV, facendo riferimento alla media aritmetica semplice dei prezzi ufficiali di Borsa delle azioni della società rilevati nell’ultimo mese che precede la data di assegnazione. Il 20 aprile 2011, al prezzo di euro 1,81, è stata effettuata l’assegnazione di complessive 1.410.000 Units suddivise tra Time-based Units (n. 705.000) e Performance Units (n. 705.000). Le Time-based Units sono maturate, con corrispondente diritto dei Beneficiari all’assegnazione a titolo gratuito delle relative Azioni, in tranches trimestrali pari al 12,5% del relativo totale a partire dal 21 aprile 2013. Le Performance Units, che sarebbero dovute maturare alle medesime date di maturazione previste per le Time-based Units, ma solo a condizione che venissero raggiunti target di performance aziendale e azionaria, non sono mai state maturate. Al 31 dicembre 2015 a termine di regolamento, sono in circolazione 156.721 Time-based | Note al bilancio consolidato Gruppo Editoriale L’Espresso Units; sono state esercitate 147.965 Time-based Units e sono scadute nell’esercizio 612.500 Performance Units. Il 23 aprile 2012, al prezzo di euro 0,98, è stata effettuata l’assegnazione di complessive 1.897.500 Units suddivise tra Time-based Units (n. 948.750) e Performance Units (n. 948.750). Le Time-based Units sono maturate e matureranno, con corrispondente diritto dei Beneficiari all’assegnazione a titolo gratuito delle relative Azioni, in tranches trimestrali pari al 12,5% del relativo totale a partire dal 24 aprile 2014. Le Performance Units sono maturate e matureranno alle medesime date di maturazione previste per le Time-based Units, ma solo a condizione che vengano raggiunti target di performance aziendale e azionaria. Al 31 dicembre 2015 a termine di regolamento, sono in circolazione 452.335 Time-based Units e 494.367 Performance Units; sono state esercitate 318.758 Time- based Units e 281.257 Performance Units. Il 27 giugno 2013, al prezzo di euro 0,83 è stata effettuata l’assegnazione di complessive 1.395.000 Units, suddivise tra Time-based Units (n. 697.500) e Performance Units (n. 697.500). Le Time-based Units sono maturate e matureranno, con corrispondente diritto dei Beneficiari all’assegnazione a titolo gratuito delle relative Azioni, in tranches trimestrali pari al 12,5% del relativo totale a partire dal 28 giugno 2015. Le Performance Units sono maturate e matureranno alle medesime date di maturazione previste per le Time-based Units, ma solo a condizione che vengano raggiunti target di performance aziendale e azionaria. Al 31 dicembre 2015 a termine di regolamento, sono in circolazione 625.620 Time-based Units e 625.620 Performance Units; sono state esercitate 71.880 Time- based Units e 71.880 Performance Units. Il 16 aprile 2014, al prezzo di euro 1,70, è stata effettuata l’assegnazione di complessive 1.450.000 Units suddivise tra Time-based Units (n. 725.000) e Performance Units (n. 725.000). Le Time-based Units matureranno, con corrispondente diritto dei Beneficiari all’assegnazione a titolo gratuito delle relative Azioni, in tranches trimestrali pari al 12,5% del relativo totale a partire dal 17 aprile 2016. Le Performance Units matureranno alle medesime date di maturazione previste per le Time-based Units, ma solo a condizione che vengano raggiunti target di performance aziendale e azionaria. Al 31 dicembre 2015 a termine di regolamento, sono in circolazione 725.000 Time-based Units e 725.000 Performance Units. Il 23 aprile 2015, al prezzo di euro 1,2355, è stata effettuata l’assegnazione di complessive 1.420.000 Units suddivise tra Time-based Units (n. 710.000) e Performance Units (n. 710.000). Le Time-based Units matureranno, con corrispondente diritto dei Beneficiari all’assegnazione a titolo gratuito delle relative Azioni, in tranches trimestrali pari al 12,5% del relativo totale a partire dal 23 aprile 2017. Le Performance Units matureranno alle medesime date di maturazione previste per le Time-based Units, ma solo a condizione che vengano raggiunti target di performance aziendale e azionaria. Al 31 dicembre 2015 a termine di regolamento, sono in circolazione 710.000 Time-based Units e 710.000 Performance Units. ***** Ai fini della valutazione delle opzioni assegnate con i piani adottati dal Gruppo é stata utilizzata la procedura numerica degli alberi binomiali. Tale metodologia, largamente in uso per valutare le opzioni finanziarie secondo l’approccio stocastico, fa riferimento ai modelli | 141 142 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio consolidato discreti “binomiali”, elaborati a partire dal 1979 da Cox, Rubinstein e Ross, con l’intento di fornire una generalizzazione del modello di Black e Scholes. Le principali ipotesi relative alla determinazione del fair value dei piani di stock option sono riassunte nel prospetto seguente. Piano 2006 I tranche II tranche 4,33 3,96 17,51% 16,56% 4,35% 4,10% 0,8016 0,6938 Prezzo medio di esercizio Volatilità attesa * Tasso free risk Fair value * Volatilità implicita a tre mesi (stima ufficiale della Borsa Italiana) Mentre le principali ipotesi relative alla determinazione del fair value dei piani di stock option 2015 sono riassunte nel prospetto seguente. Prezzo medio di esercizio Volatilità attesa * Tasso free risk Fair value Piano Straordinario 2009 I tranche II tranche III tranche IV tranche 3,84 3,60 2,22 1,37 38,98% 38,98% 38,98% 38,98% 2,90% 2,90% 2,90% 2,90% 0,1596 0,1699 0,2404 0,3195 Piano Ordinario 2009 I tranche II tranche 1,00 1,86 38,98% 38,98% 2,90% 2,90% 0,5431 0,8927 Piano Ordinario 2010 I tranche II tranche 2,25 1,58 33,23% 29,98% 3,19% 2,60% 0,5361 0,3815 *Volatilità implicita a tre mesi (stima ufficiale della Borsa Italiana) Stock Grant 2011 Valore iniziale Volatilità attesa * Tasso free risk Fair value medio Time based Units 1,81 40,81% 3,63% 1,8357 Performance Units 1,81 40,81% 3,63% 1,6627 *Volatilità implicita a tre mesi (stima ufficiale della Borsa Italiana) Stock Grant 2012 Valore iniziale Volatilità attesa * Tasso free risk Fair value medio *Volatilità implicita a tre mesi (stima ufficiale della Borsa Italiana) Time based Units 0,98 40,00% 1,62% 0,7546 Performance Units 0,98 40,00% 1,62% 0,6718 | Note al bilancio consolidato Gruppo Editoriale L’Espresso Stock Grant 2013 Valore iniziale Volatilità attesa * Tasso free risk Fair value medio Time based Units 0,83 35,00% 1,42% 0,7875 Performance Units 0,83 35,00% 1,42% 0,6631 * Volatilità implicita a tre mesi (stima ufficiale della Borsa Italiana) Stock Grant 2014 Valore iniziale Volatilità attesa * Tasso free risk Fair value medio Time based Units 1,70 40,00% 1,04% 1,5785 Performance Units 1,70 40,00% 1,04% 1,4501 * Volatilità implicita a tre mesi (stima ufficiale della Borsa Italiana) Stock Grant 2015 Valore iniziale Volatilità attesa * Tasso free risk Fair value medio Time based Units 1,2355 40,00% 0,5% 1,1900 Performance Units 1,2355 40,00% 0,5% 0,8861 * Volatilità implicita a tre mesi (stima ufficiale della Borsa Italiana) Al 31 dicembre 2015, il costo complessivo rilevato in bilancio derivante dai piani di opzioni ammonta a 1.659 migliaia di euro (1.559 migliaia di euro al 31 dicembre 2014). Patrimonio netto di terzi (15) Seta SpA Finegil Editoriale SpA Mo-Net Srl TOTALE PATRIMONIO NETTO DI TERZI 31/12/2014 1.579 403 25 2.007 31/12/2015 1.568 415 53 2.036 | 143 144 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio consolidato Debiti finanziari (16) Debiti finanziari non correnti Obbligazioni Debiti verso società di leasing e altri finanziatori TOTALE DEBITI FINANZIARI NON CORRENTI 31/12/2014 31/12/2015 scadenza 1-5 anni scadenza oltre 5 anni 75.760 5.636 81.396 79.497 79.497 79.497 79.497 - Debiti finanziari correnti Obbligazioni Debiti in c/c verso le banche Debiti verso le banche per finanziamenti Debiti verso società di leasing e altri finanziatori TOTALE DEBITI FINANZIARI CORRENTI 31/12/2014 4.677 181 6.210 20.764 31.832 31/12/2015 5.011 35 37.291 42.337 Al 31 dicembre 2015 il valore del Prestito Obbligazionario ammonta complessivamente a 84.508 migliaia di euro. Al 31 dicembre 2014 l’ammontare complessivo del debito era pari a 80.437 migliaia di euro. In data 1 aprile 2014 il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo aveva deliberato l’emissione di un Prestito Obbligazionario equity linked per complessivi 100 milioni di euro la cui collocazione era avvenuta il successivo 2 aprile con un pricing definito nella stessa data, tenendo conto del prezzo medio ponderato di mercato dell’azione registrato sul Mercato Telematico Azionario tra l’avvio e la conclusione del processo di raccolta ordini (bookbuilding) e di un premio di conversione del 30% (pari a € 2,1523) ferme restando le prescrizioni dell’art. 2441, sesto comma, del Codice Civile. L’operazione era stata regolata mediante emissione di titoli con scadenza 9 aprile 2019. La proposta di aumento del capitale sociale al servizio del Prestito Obbligazionario, con esclusione del diritto di opzione ex art. 2441, quinto comma, era stata sottoposta all’Assemblea Straordinaria degli Azionisti, convocata in prima convocazione il giorno 23 luglio 2014. La Società aveva provveduto a richiedere ed a ottenere l’ammissione alla quotazione delle Obbligazioni al Third Market (MTF) del Vienna Stock Exchange. Il Prestito Obbligazionario, del valore nominale di complessivi 100 milioni di euro, ha una durata di 5 anni (scadenza 9 aprile 2019) e ha una cedola semestrale a tasso fisso pari al 2,625% annuo, pagabile il 9 aprile e l’8 ottobre di ogni anno. Le obbligazioni sono convertibili in azioni ordinarie della Società esistenti o di nuova emissione. Il Prestito Obbligazionario Convertibile (convertible bond) conferisce al titolare la possibilità di convertire l’obbligazione in un determinato numero di azioni della società emittente; nel caso specifico all’esercizio del diritto di conversione era prevista per la Società la facoltà di consegnare azioni, corrispondere l’ammontare in denaro o offrire una combinazione di azioni e denaro. Pertanto lo strumento era stato ricondotto ad un’obbligazione standard che incorporava la vendita di una opzione di tipo call. Lo strumento era stato originariamente valutato mediante scomposizione dello stesso nelle sue due componenti: una componente di Opzione call ed una componente di debito. In applicazione | Note al bilancio consolidato Gruppo Editoriale L’Espresso del principio IAS 39, la componente Opzione call viene rilevata al fair value mentre, la componente di debito del Prestito Obbligazionario Convertibile in maniera residuale rispetto al valore nominale complessivo dello strumento, al quale vengono aggiunti i costi di transazione direttamente attribuibili. Il valore di tali componenti era stato rispettivamente di 21 milioni di euro per la componente Opzione call, classificata nella voce “Debiti finanziari non correnti”, ed 79 milioni di euro per la componente di debito alla data di rilevazione iniziale. La valutazione della componente di Opzione call era stata effettuata applicando il Modello Binomiale e utilizzando i parametri di prezzo di mercato delle azioni della Società, volatilità del prezzo azionario, strike price e risk-free rate. Successivamente alla prima rilevazione, la variazione del fair value (di categoria gerarchica di livello 2) era rilevata a conto economico. La componente di debito inizialmente rilevata in maniera residuale, come sopra detto, era stata valutata successivamente al costo ammortizzato, quest’ultimo determinato utilizzando il criterio del tasso di interesse effettivo, cosi denominato dallo IAS 39. Alla data del 31 dicembre 2014 la valutazione della componente Opzione call era stata pari a 3,9 milioni di euro con un effetto di provento finanziario di 17,1 milioni di euro. Successivamente, a seguito della delibera del Consiglio di Amministrazione del 21 gennaio 2015 e della conseguente sottoscrizione di un atto formale (deed poll) avvenuta il 28 gennaio 2015, la Capogruppo ha unilateralmente rinunciato alla facoltà di rimborsare le obbligazioni convertibili, in caso di esercizio del diritto di conversione, mediante pagamento in contanti invece che in azioni ordinarie. Tale rinuncia risulta definitiva, irrevocabile ed incondizionata, la cui sostanza equivale, secondo la giurisdizione inglese a cui è sottoposto il deed poll, a un modifica del regolamento del prestito. Alla data del 28 gennaio 2015 il fair value dell’opzione (calcolato il medesimo modello applicato al 31 dicembre 2014) era pari a 4.290 migliaia di euro con un effetto negativo nel conto economico 2015 di 390 migliaia di euro. Inoltre dal momento che la sottoscrizione del deed poll ha un effetto analogo alla modifica del prestito, essendo venuto meno il diritto all’Opzione call a favore della Società in modo irrevocabile, definitivo e incondizionato e configurandosi così come uno strumento composto e non più ibrido, la Capogruppo ha riclassificato con effetto 28 gennaio 2015 l’importo dell’opzione sopra descritto (4.290 migliaia di euro) nel Patrimonio Netto. Si ricorda infine che il Prestito Obbligazionario, collocato nell’ottobre 2004 con durata decennale, di valore nominale originario di 300 milioni di euro (diminuiti alla scadenza a 185,4 milioni di euro) e che pagava un interesse fisso del 5,125% e uno effettivo del 4,824%, era stato completamente rimborsato a naturale scadenza (27 ottobre 2014). I debiti finanziari verso società di leasing e altri finanziatori includono i debiti per la cessione pro solvendo di crediti commerciali. A partire dall’esercizio 2014 la concessionaria di pubblicità del Gruppo ha infatti consolidato le operazioni di Factoring (pro solvendo) con primari istituti di credito quali: • UniCredit Factoring SpA, per un fido di 20 milioni di euro con un tasso annuo pari all’Euribor 3 mesi più 1,6% fino al 14 novembre 2015, successivamente il tasso annuo si è modificato all’Euribor 3 mesi più 1,75%, oltre a commissioni flat dello 0,258% (da aprile 2015) sul valore del portafoglio ceduto, a tempo indeterminato con facoltà di recesso senza preavviso, assistito da garanzia fideiussoria della Capogruppo per l’intero valore; • Société Général Factoring SpA, per un fido di 20 milioni di euro con un tasso annuo pari all’Euribor 3 mesi più 1,5% oltre a commissioni flat dello 0,11% sul valore del portafoglio ceduto, a tempo indeterminato con facoltà di recesso senza preavviso. Il valore del debito al 31 dicembre 2015 è di 19.844 migliaia di euro verso UniCredit Factoring SpA e di 16.087 migliaia di euro verso Société Général Factoring SpA. | 145 146 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio consolidato I debiti verso le banche per finanziamenti sono così composti. 31/12/2014 6.210 6.210 6.210 Finanziamenti con garanzia reale non correnti Totale finanziamenti non correnti Finanziamenti con garanzia reale correnti Totale finanziamenti correnti TOTALE DEBITI VERSO LE BANCHE PER FINANZIAMENTI 31/12/2015 - Nel corso dell’anno sono state completamente rimborsate le quote residue dei finanziamenti decennali stipulati ex-lege dell’editoria. Fondi per rischi e oneri (17) Si riporta nella tabella successiva la movimentazione complessiva dei fondi, nonché la movimentazione suddivisa tra quota corrente e non corrente Saldo iniziale Utilizzi/rilasci Giroconti corrente/non corrente Accantonamenti Variazione per attualizzazione Saldo finale Vertenze legali Vertenze previdenziali Incentivi all’esodo 12.007 (4.652) 2.566 277 10.198 3.618 (20) 3.598 18.993 (12.925) 5.559 11.627 Rischi vari e rinnovi contrattuali 45.990 (2.937) 1.443 44.496 Totale fondi di cui corrente di cui non corrente 80.608 (20.534) 9.568 277 69.919 34.915 (20.086) 2.967 6.595 24.391 45.693 (448) (2.967) 2.973 277 45.528 Parte non corrente Saldo iniziale Utilizzi/rilasci Giroconti corrente/non corrente Accantonamenti Variazione per attualizzazione Saldo finale Vertenze legali Vertenze previdenziali Incentivi all’esodo 6.135 (442) (2.852) 2.446 277 5.564 3.555 (6) 3.549 - Vertenze legali Vertenze previdenziali Incentivi all’esodo 5.872 (4.210) 2.852 120 4.634 63 (14) 49 18.993 (12.925) 5.559 11.627 Rischi vari e rinnovi contrattuali 36.003 (115) 527 36.415 Totale fondi 45.693 (448) (2.967) 2.973 277 45.528 Parte corrente Saldo iniziale Utilizzi/rilasci Giroconti corrente/non corrente Accantonamenti Saldo finale Rischi vari e rinnovi contrattuali 9.987 (2.937) 115 916 8.081 Totale fondi 34.915 (20.086) 2.967 6.595 24.391 | Note al bilancio consolidato Gruppo Editoriale L’Espresso Le componenti di lungo termine dei fondi, con esclusione di quelle relative alle vertenze legali (che maturano interessi pari al tasso legale), sono state attualizzate ad un tasso pari al 5% al lordo delle imposte. I fondi rischi vertenze legali e previdenziali includono oltre alle cause per diffamazione, comuni per tutte le società editrici, i rischi legati a vertenze di natura commerciale, cause di lavoro ed il rischio legato agli accertamenti previdenziali. Il fondo per incentivi all’esodo si riferisce all’accantonamento per i piani di riorganizzazione aziendale avviati in alcune società del Gruppo. Il fondo rischi vari è costituito da accantonamenti per oneri fiscali di esercizi precedenti, da vertenze fiscali per operazioni a premio e da altri rischi. Con riferimento agli accantonamenti per oneri fiscali di esercizi precedenti, il 18 maggio 2012 è stata depositata dalla Commissione Tributaria Regionale di Roma, in sede di riassunzione, la sentenza 64/9/12 avente per oggetto gli accertamenti IRPEG e ILOR 1991; tali accertamenti diedero luogo ai seguenti principali rilievi di natura antielusiva: • furono contestati dall’Amministrazione Finanziaria i benefici fiscali derivanti dalle operazioni di riorganizzazione societaria del Gruppo Editoriale L’Espresso conseguenti alla spartizione del Gruppo Mondadori (in particolare, i benefici emergenti dalla fusione per incorporazione di Editoriale La Repubblica SpA in Cartiera di Ascoli SpA, che successivamente ne assunse la denominazione); • furono altresì contestati i benefici attinenti operazioni di usufrutto azionario con soggetti esteri, in particolar modo quelli relativi al credito d’imposta sui dividendi e dalle relative ritenute subite, oltre che agli interessi maturati. Su quest’ultimo capitolo, usufrutto di azioni, la Capogruppo ha, dal bilancio 2008, effettuato accantonamenti, valutando che, in funzione della evoluzione della giurisprudenza, le maggiori imposte accertate e i relativi interessi dovessero essere qualificati come “rischio probabile” (gli accantonamenti non riguardarono solo il periodo d’imposta 1991 ma anche i tre successivi, per i quali l’Amministrazione Finanziaria contestò la medesima fattispecie di beneficio), diversamente dalle sanzioni il cui rischio fu qualificato come “possibile”. Sul primo capitolo, riguardante unicamente il 1991, il rischio è sempre stato qualificato come “remoto”, sia alla luce della valutazione tecnica delle contestazioni, che dell’esito dei differenti gradi di giudizio. Si ricorda infatti che: • i fatti furono in primo luogo sottoposti al vaglio della giurisdizione penale per presunta frode fiscale ed il procedimento si concluse con sentenza di non luogo a procedere del GUP, confermata in via definitiva dalla Corte di Appello in data 9 dicembre 1999, così prosciogliendo con formula piena tutti gli amministratori e i sindaci; • in sede tributaria i giudizi di primo e secondo grado furono entrambi favorevoli al Gruppo rispettivamente nel 1998 e nel 2000; successivamente, nel 2007 la Corte di Cassazione annullò la sentenza di secondo grado, con rinvio alla Commissione Tributaria Regionale, decidendo peraltro solo su profili procedurali e non pregiudicando in alcun modo il merito. La Commissione Tributaria Regionale, con la sentenza sopra menzionata, ha accolto la posizione dell’Amministrazione Finanziaria relativamente alla contestazione economicamente più rilevante, concernente le operazioni di riorganizzazione societaria, mentre ha respinto la contestazione relativa agli usufrutti. Tale sentenza, sulla base delle valutazioni aggiornate al 31 dicembre 2015, darebbe luogo ad un importo di rischio massimo pari a 371,8 milioni di euro (di cui maggiori imposte accertate per 121,4 milioni di euro, interessi per 129 milioni di euro e sanzioni per 121,4 | 147 148 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio consolidato milioni di euro): tale valore scaturisce dal fatto che l’Amministrazione Finanziaria non si è limitata semplicemente a disconoscere i benefici fiscali (ritenuti indebiti) dei maggiori valori iscritti in sede di allocazione del “disavanzo di annullamento” nel processo di fusione, ma ha inaspettatamente preteso l’immediato ed integrale assoggettamento a tassazione di tale disavanzo per quanto di per sé privo di qualunque valenza reddituale, alla stregua di una plusvalenza “realizzata”. In data 27 giugno 2012 la Società ha provveduto a depositare presso la Corte di Cassazione il ricorso avverso la sentenza di secondo grado mentre il 28 giugno 2012 è stata depositata, presso la CTR di Roma, l’istanza di sospensione degli effetti della medesima sentenza ai sensi e per gli effetti dell’articolo 373 del codice di procedura civile; l’istanza è stata accolta dalla CTR di Roma con ordinanza depositata il 19 luglio 2012. In virtù della consapevolezza della legittimità civilistico-tributaria delle operazioni oggetto di contestazione fiscale, oltre che sulla base di valutazioni tecniche ottenute da professionisti terzi, la Capogruppo ha confermato la valutazione del grado di rischio “probabile” alle operazioni di usufrutto azionario (ancorché la stessa sia risultata vittoriosa sul punto dinanzi la CTR) estendendo, in sede di chiusura dell’esercizio 2012, alle sanzioni, a seguito di recenti e consolidate posizioni della Corte di Cassazione, il medesimo livello di rischio, ed ha qualificato come meramente “possibile” il rischio legato alle operazioni di ristrutturazione societarie per le quali è risultata soccombente. Su questo tema si evidenzia come, nel corso del 2015, sia stato emanato il D.Lgs. 128 che, oltre ad avere abrogato la precedente norma anti-elusiva, ha apportato modifiche allo Statuto del contribuente (legge 212/2000) fornendo all’ordinamento tributario un carattere di maggiore chiarezza tramite l’introduzione di una definizione unitaria degli istituti dell’abuso di diritto e dell’elusione fiscale. Per le questioni attinenti le operazioni di usufrutto azionario la Capogruppo aveva provveduto ad accantonare fino al 31 dicembre 2012 un importo pari a 34,4 milioni di euro (a copertura dei rischi legati all’ammortamento del costo sostenuto per l’acquisto dell’usufrutto, al credito d’imposta sui dividendi, alle relative ritenute subite e agli interessi maturati e alle sanzioni), con riferimento ai periodi di imposta accertati. Si ricorda infine che, nel corso del 2012, a seguito di una sentenza favorevole della Corte di Cassazione con la quale era stato estinto il processo, si era provveduto a rilasciare il fondo relativo all’annualità 1992. Al 31 dicembre 2015, anche a seguito di un accantonamento di 347 migliaia di euro per tenere conto degli interessi maturati, il fondo relativo a tale fattispecie ammonta a 35,1 milioni di euro. TFR e altri fondi per il personale (18) Piani a benefici definiti Il fondo Trattamento Fine Rapporto maturato al 31 dicembre 2006 per le aziende con più di 50 dipendenti e maturato al 31 dicembre 2015 per le altre, nonché il fondo Indennità fissa per i dirigenti di giornali quotidiani rientrano nei piani a benefici definiti e pertanto sono stati determinati applicando la metodologia attuariale. Entrambi i fondi rappresentano il valore attuale dell’obbligazione legale futura. | Note al bilancio consolidato Gruppo Editoriale L’Espresso Le ipotesi relative alla determinazione dei Piani sono riassunte nel prospetto che segue. Tasso annuo tecnico di attualizzazione Tasso annuo di inflazione Tasso annuo aumento retribuzioni* *in base alla categoria TFR ALTRI FONDI 2,03% 1,5%-2,0% 1-1,5% 2,03% 1,5%-2,0% 1-1,5% Gli importi iscritti nella Situazione Patrimoniale - Finanziaria sono stati così determinati. Fondo Trattamento Fine Rapporto 31/12/2015 56.309 31 113 (2.283) 780 (7.572) 47.378 Saldo iniziale Accantonamento per prestazioni di lavoro di periodo (service cost) Costi/(Ricavi) attuariali da esperienza (actuarial gain/loss) Costi/(Ricavi) attuariali da cambio tasso (actuarial gain/loss) Incremento per interessi finanziari (interest cost) Benefici pagati Saldo finale Altri fondi per il personale 31/12/2015 8.702 765 270 (384) (3.051) 116 6.417 Saldo iniziale Accantonamento per prestazioni di lavoro di periodo (service cost) Costi/(Ricavi) attuariali da esperienza (actuarial gain/loss) Costi/(Ricavi) attuariali da cambio tasso (actuarial gain/loss) Costi/(Ricavi) attuariali da cambio piano - curtailment (actuarial gain/loss) Incremento per interessi finanziari (interest cost) Benefici pagati Saldo finale Il numero medio e il numero a fine esercizio del personale dipendente è riepilogato di seguito. Numero medio dipendenti 2014 2015 Giornalisti Operai Impiegati Dirigenti Contratti a termine TOTALE 1.076 236 939 68 47 2.366 1.038 208 888 67 49 2.250 Numero dipendenti fine esercizio 31/12/2014 31/12/2015 1.066 210 918 67 49 2.310 1.002 205 861 67 48 2.183 | 149 150 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio consolidato Debiti commerciali (19) Debiti verso fornitori: • carta • stampa • trasporti e distribuzione • investimenti • promozioni • prodotti opzionali • collaboratori • diversi redazionali • utenze e manutenzioni • altri fornitori Debiti per acconti Debiti verso imprese del Gruppo TOTALE DEBITI COMMERCIALI 31/12/2014 31/12/2015 8.465 7.381 4.338 2.082 5.490 7.644 4.563 5.262 4.349 47.781 821 1.604 99.780 5.792 10.272 2.552 3.568 6.478 7.841 4.368 4.659 3.244 47.730 535 2.242 99.281 I debiti verso imprese del Gruppo, pari a 3.311 migliaia di euro, si riferiscono a debiti commerciali verso le società consolidate con il metodo del Patrimonio Netto (Le Scienze, Altrimedia e HuffingtonPost Italia, Persidera). Per il dettaglio si rimanda alla tabella in Nota 14.4. I debiti commerciali sono normalmente regolati a 60/90 giorni. Debiti tributari (20) Debiti per Irap Debiti per ritenute e IRPEF Debiti verso l'Erario per IVA Altri debiti tributari TOTALE DEBITI TRIBUTARI 31/12/2014 8.832 1.684 24 10.540 31/12/2015 204 8.651 1.126 61 10.042 31/12/2014 19.157 11.260 17.944 212 2.550 7.022 1.418 400 3.802 63.765 31/12/2015 18.176 10.455 13.916 188 2.322 6.664 1.236 4.038 56.995 Altri debiti (21) Debiti vs istituti previdenziali e sicurezza sociale Debiti vs il personale per ferie Debiti vs il personale diversi Debiti vs amministratori e sindaci Ratei passivi Debiti per abbonamenti Debiti per contributi Legge 62/2001 Debiti per contributi su interessi Altri debiti TOTALE ALTRI DEBITI | Note al bilancio consolidato Gruppo Editoriale L’Espresso 13. Note relative al Conto Economico Complessivo Ricavi (22) Ricavi da pubblicazioni Ricavi da pubblicità Lavorazioni c/terzi per stampa Ricavi da vendita scarti e rese Ricavi da vendita servizi internet e mobile Ricavi cessione diritti e marchi Ricavi da vendita contenuti Ricavi da vendita altri servizi Ricavi da vendita altri prodotti e merci TOTALE RICAVI 2014 265.747 365.608 1.087 1.420 1.929 403 1.465 5.752 48 643.459 2015 246.279 346.017 704 1.483 1.772 1.110 2.083 5.635 36 605.119 I ricavi, pari a 605.119 migliaia di euro, hanno registrato una riduzione del 6,0% rispetto al 2014 (643.459 migliaia di euro). Per maggiori dettagli sull’andamento dei ricavi si rimanda a quanto esposto nella relazione sulla Gestione. Altri proventi operativi (23) Contributi Fitti attivi Plusvalenze cessioni cespiti Sopravvenienze attive Altri proventi TOTALE ALTRI PROVENTI OPERATIVI 2014 1.089 805 9.960 2.738 14.592 2015 611 3 99 3.583 3.695 7.991 Costi per acquisti (24) 2014 2015 Carta testate, promozioni e pubblicazioni opzionali 48.654 38.909 Materiali per la stampa 11.229 10.806 Acquisto pubblicazioni opzionali 4.631 5.246 Materiali di consumo 2.164 1.927 230 174 Altre merci Variazione rimanenze materie prime e merci TOTALE COSTI PER ACQUISTI 1.014 753 67.922 57.815 | 151 152 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio consolidato Costi per servizi (25) Stampa e altre lavorazioni presso terzi Distribuzione Diritti di riproduzione, SIAE e altri Promozioni Canoni editore Provvigioni agenti e agenzie Costi redazionali Produzioni radio e Tv Consulenze Spese viaggi e soggiorni Telefoniche e trasmissione dati Manutenzioni e utenze Gestione impianti e tecnologie Fitti passivi Vigilanza, pulizia e smaltimento rifiuti Altri costi per servizi TOTALE COSTI PER SERVIZI 2014 34.288 20.472 11.609 19.816 34.109 26.309 51.020 745 9.994 7.826 3.356 18.148 8.391 17.855 3.183 19.801 286.922 2015 30.207 18.965 9.291 16.593 30.988 25.138 50.880 1.226 7.446 7.351 3.011 16.509 9.267 17.056 3.190 20.848 267.966 2014 3.922 2.079 386 2.188 222 1.259 2.251 183 482 12.972 2015 3.441 2.013 445 2.710 110 2.360 3.261 71 434 14.845 2014 209.120 11.554 (749) (659) 1.559 8.745 3.488 233.058 2015 200.340 11.021 765 215 1.659 10.434 3.948 228.382 Altri oneri operativi (26) Accantonamento fondi rischi e oneri Imposte e tasse accessorie Spese di rappresentanza e omaggi Quote associative Transazioni e risarcimenti Sopravvenienze passive Svalutazioni e perdite su crediti Minusvalenze cessione cespiti Altri oneri operativi TOTALE ALTRI ONERI OPERATIVI Costi per il personale (27) Salari e stipendi Accantonamento per TFR Accantonamento trattamento di quiescenza e simili Accantonamento per ferie Stock Option – Stock Grant Incentivi all’esodo Altri costi del personale TOTALE COSTI PER IL PERSONALE | Note al bilancio consolidato Gruppo Editoriale L’Espresso La voce Costi per il personale ammonta a 228.382 migliaia di euro in diminuzione di 4.676 migliaia di euro rispetto all’esercizio 2014 a seguito dei piani di riorganizzazione realizzati negli esercizi precedenti. Ammortamenti e svalutazioni (28) Ammortamento immobilizzazioni immateriali Ammortamento immobilizzazioni materiali Svalutazione immobilizzazioni immateriali Svalutazione immobilizzazioni materiali TOTALE AMMORTAMENTI E SVALUTAZIONI 2014 870 14.659 14.380 29.909 2015 1.029 13.778 4 2.218 17.029 La voce svalutazioni immobilizzazioni immateriali includeva nell’esercizio 2014 le svalutazioni degli avviamenti delle testate editoriali effettuate a seguito delle verifiche di impairment test. Nel 2015 la voce svalutazioni immobilizzazioni materiali si riferisce principalmente a svalutazioni di impianti di stampa. Proventi/(oneri) finanziari netti (29) Dividendi Proventi finanziari su titoli e derivati Interessi attivi su c/c bancari e depositi a breve Utile su cambi Altri proventi finanziari Proventi finanziari Interessi passivi su c/c bancari Spese bancarie accessorie Interessi passivi su prestiti obbligazionari Interessi su mutui e finanziamenti Perdite su cambi Oneri finanziari da applicazione IAS Altri oneri finanziari Oneri finanziari Proventi/(Oneri) da negoziazione titoli Minusvalenze cessione partecipazioni Svalutazioni e perdite su partecipazioni TOTALE PROVENTI/(ONERI) FINANZIARI NETTI 2014 14 17.328 2.188 31 912 20.459 (4) (523) (12.108) (680) (71) (2.297) (538) (16.221) (1.105) (945) (4.086) (1.884) 2015 14 315 107 438 860 (1) (545) (6.688) (431) (154) (1.414) (490) (9.723) (17.112) (25.975) Nel 2015 le svalutazioni e perdite su partecipazioni includono la svalutazione effettuata sul valore di libro di Persidera, come già commentato nella voce “Partecipazioni valutate al patrimonio netto”. Nell’esercizio precedente la svalutazione si riferiva al valore della partecipazione in Editoriale Libertà. Nell’esercizio 2014 i proventi finanziari su titoli e derivati includevano il provento di 17.100 migliaia di euro legato alla valutazione a fair market value della componente di Opzione call del Prestito Obbligazionario convertibile collocato nell’aprile 2014. | 153 154 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio consolidato Imposte (30) Imposte correnti Imposte differite e anticipate (Proventi)/Oneri fiscali esercizi precedenti TOTALE IMPOSTE 2014 9.011 6.984 77 16.072 2015 (735) 3.385 (347) 2.303 Il sensibile decremento delle imposte rispetto al precedente esercizio è da imputarsi oltre che alla riduzione del risultato, alla riduzione dell’aliquota Ires, introdotta dalla Legge di Stabilità 2016, che, pur avendo efficacia dal 2017, ha determinato la riduzione delle imposte anticipate e differite per un effetto positivo netto di 9,3 milioni di euro. Inoltre la Legge di Stabilità 2015, che ha introdotto la totale deduzione del costo di lavoro a tempo indeterminato dall’Irap, ha avuto un effetto positivo netto sulle imposte correnti di 4,5 milioni di euro. Si riporta nella tabella successiva la riconciliazione tra l’onere fiscale teorico, determinato con Ires al 27,5% e Irap al 3,9%, e l’onere fiscale effettivo. 1) Utile ante imposte risultante da bilancio 2) a. Imposte sul reddito (IRES) teoriche (ad aliquota nazionale) b. Effetto fiscale relativo a costi non deducibili c. Dividendi d. Proventi/contributi non tassabili e. Imposte (antic.)/diff. non accantonate negli anni precedenti f. Rimborso IRES per recupero IRAP D.Lsg. 201/2011 g. Effetto fiscale su decremento IRES 3) Imposte sul reddito (IRES) 4) IRAP 5) Oneri fiscali di esercizi precedenti 6) Totale imposte da bilancio Aliquota media effettiva Aliquota teorica 2014 28.010 7.703 5.301 (4) (3.882) 260 (2.087) 7.291 8.434 347 16.072 57,38% 31,40% 2015 4.537 1.248 8.079 (4) (4.894) 132 (9.336) (4.776) 2.126 347 (2.303) (50,76%) 31,40% Quota dei terzi (31) Si riferisce alla quota di utile di spettanza dei soci terzi delle società Finegil Editoriale SpA, Seta SpA e Mo-Net Srl. Utile per azione (32) L’utile base per azione è calcolato dividendo l’utile netto del periodo attribuibile al Gruppo per il numero medio ponderato delle azioni ordinarie in circolazione durante il periodo (escludendo le azioni proprie). | Note al bilancio consolidato Gruppo Editoriale L’Espresso L’utile per azione diluito è calcolato dividendo l’utile netto del periodo attribuibile agli azionisti ordinari per il numero medio ponderato delle azioni ordinarie in circolazione durante il periodo, rettificato per gli effetti diluitivi delle opzioni. Di seguito sono esposti il reddito e le informazioni sulle azioni ai fini del calcolo dell’utile per azione base e diluito. Risultato del Gruppo N° medio ponderato di azioni ordinarie in circolazione (.000) Utile base per azione 2014 8.543 393.500 0,022 2015 16.974 391.060 0,043 Risultato del Gruppo N° medio ponderato di azioni ordinarie in circolazione (.000) N° opzioni (.000) Utile diluito per azione 2014 8.543 393.500 68.731 0,019 2015 16.974 391.060 66.756 0,037 Dividendi pagati (33) Nell’esercizio 2015 non sono stati distribuiti dividendi. Informazione relative all’IFRS5 (34) Si ricorda che in data 30 giugno 2014 era stata perfezionata l’integrazione delle attività di operatore di rete digitale terrestre facenti capo rispettivamente a Persidera SpA (già Telecom Italia Media Broadcasting Srl) e Rete A SpA. L’integrazione è stata realizzata mediante conferimento da parte della Gruppo Editoriale L’Espresso SpA del 100% delle azioni di Rete A SpA in Persidera SpA. Ad esito del conferimento, Telecom Italia Media SpA e il Gruppo Editoriale L’Espresso SpA detenevano rispettivamente il 70% e il 30% delle azioni di Persidera SpA in cui, in data 1 dicembre 2014, era stata fusa per incorporazione Rete A SpA. Il 30 gennaio 2015 si è altresì perfezionato il passaggio di proprietà di All Music SpA, società del Gruppo editrice della televisione nazionale generalista DeejayTV, al nuovo editore Discovery Italia Srl. Alla luce delle predette operazioni e ai sensi dell’IFRS 5 - Attività destinate alla vendita e Discontinued Operation, l’insieme delle due società rappresentanti il business televisivo del Gruppo era stato qualificato, già nel bilancio 2014, come “Discontinued Operation” e come tale rappresentato in bilancio. Di seguito viene esposto il contributo delle due società al risultato netto consolidato dell’esercizio 2014 e della All Music SpA al risultato netto consolidato dell’esercizio 2015. | 155 156 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio consolidato Conto Economico (migliaia di euro) Ricavi da pubblicazioni Ricavi da pubblicità Ricavi diversi Totale Ricavi Variazione rimanenze prodotti Altri proventi operativi Acquisto carta Altri acquisti di produzione Costi per acquisti Promozioni Diritti Altri costi operativi Costi per servizi Altri oneri operativi Costo del lavoro Margine operativo lordo Ammortamenti e svalutazioni RISULTATO OPERATIVO Altri proventi/(oneri) finanziari RISULTATO ANTE IMPOSTE Imposte RISULTATO DELLE ATTIVITA’ CESSATE Attività cessate 2014 7.418 5.938 13.356 578 (61) (61) (61) (702) (7.790) (8.553) (1.374) (1.242) 2.704 (9.783) (7.079) 1.291 (5.788) 2.466 (3.322) Attività cessate 2015 565 4 569 1 (61) (354) (415) (1) (73) 81 (246) (165) 10.364 10.199 99 10.298 Il risultato netto 2015 delle “Attività cessate e destinate a dismissone” include, oltre al risultato conseguito da All Music SpA fino al 30 gennaio 2015 al netto delle elisioni e rettifiche di consolidamento, la plusvalenza di 10.392 migliaia di euro connessa al deconsolidamento della partecipata. Il risultato netto 2014 delle “Attività cessate e destinate a dismissone” includeva, oltre al risultato al 30 giugno 2014 di Rete A SpA ed al risultato dell’esercizio di All Music SpA al netto delle elisioni e rettifiche di consolidamento, il provento finanziario netto legato all’operazione di conferimento del 100% delle azioni di Rete A SpA in Persidera SpA e alla contestuale acquisizione del 30% di quest’ultima. Il predetto provento era pari a 1.515 migliaia di euro e derivava dalla differenza tra il valore iniziale di iscrizione di Persidera SpA (pari a 127.700 migliaia di euro), corrispondente al fair value della partecipazione detenuta nella società dalla Capogruppo, come definito sulla base di perizia rilasciata da perito esterno indipendente, e il valore contabile del business deconsolidato alla data di conferimento (pari a 126.185 migliaia di euro). Al 31 dicembre 2014 le voci della situazione patrimoniale-finanziaria delle “Attività e Passività cessate” erano così composte. | Note al bilancio consolidato Gruppo Editoriale L’Espresso Stato Patrimoniale ATTIVO (migliaia di euro) Attività non correnti Attività correnti TOTALE ATTIVO PASSIVO (migliaia di euro) Passività non correnti Passività correnti TOTALE PASSIVO Attività cessate al 31 dicembre 2014 Attività cessate al 31 dicembre 2015 2.227 2.485 4.712 - Passività cessate al 31 dicembre 2014 Passività cessate al 31 dicembre 2015 315 2.323 2.638 - Di seguito si riporta il dettaglio dei flussi finanziari relativi alle “Attività cessate”. Rendiconto dei flussi di cassa (migliaia di euro) FLUSSO DELL’ATTIVITÀ OPERATIVA FLUSSO DELL’ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO FLUSSO DELL’ATTIVITÀ DI FINANZIAMENTO FLUSSO DELLE ATTIVITÀ CESSATE Attività cessate al 31 dicembre 2014 Attività cessate al 31 dicembre 2015 (57.270) 65.637 8.367 (522) 12.799 12.277 Relativamente alle attività cessate, l’utile base ammonta a 0,026 euro per azione e l’utile diluito a 0,022 euro per azione. 14. Altre informazioni 14.1 Posizione finanziaria netta Nella tabella che segue è esposta la composizione della posizione finanziaria netta del Gruppo. Crediti finanziari vs imprese del Gruppo Denaro e disponibilità di banca Debiti per conti correnti bancari Disponibilità liquide nette Titoli e altre attività finanziarie Prestito obbligazionario Altri debiti verso le banche Altri debiti finanziari Altre attività (passività) finanziarie POSIZIONE FINANZIARIA NETTA 31/12/2014 166 78.750 (181) 78.735 75 (80.437) (6.210) (26.400) (112.972) (34.237) 31/12/2015 167 110.377 (35) 110.509 552 (84.508) (37.291) (121.247) (10.738) | 157 158 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio consolidato La posizione finanziaria netta si è movimentata principalmente per effetto delle seguenti operazioni: • è stato interamente incassato il finanziamento soci di 21,3 milioni di euro che la Capogruppo vantava nei confronti di Persidera SpA e che era stato sottoscritto contestualmente al conferimento di Rete A SpA; • la cessione di All Music SpA ha comportato un miglioramento della posizione finanziaria netta di 12,3 milioni di euro, per effetto del corrispettivo della cessione. 14.2 Eventi ed operazioni significative non ricorrenti Ai sensi della Comunicazione Consob del 28 luglio 2006, si precisa che nel corso dell’esercizio il Gruppo non ha posto in essere operazioni significative non ricorrenti così come definite dalla Comunicazione stessa. 14.3 Transazioni derivanti da operazioni atipiche e/o inusuali Ai sensi della Comunicazione Consob del 28 luglio 2006, si precisa che nel corso dell’esercizio il Gruppo non ha posto in essere operazioni atipiche e/o inusuali, così come definite dalla Comunicazione stessa. 14.4 Rapporti con parti correlate Le operazioni poste in essere dalla Società, ivi incluse le operazioni con parti correlate, rientrano nella gestione ordinaria e sono regolate a condizioni di mercato. In particolare si segnala che la conclusione di operazioni con parti correlate è disciplinata da una apposita procedura approvata dal Consiglio di Amministrazione e descritta nella relazione annuale sul Governo Societario riportata in una apposita sezione del presente bilancio al 31 dicembre 2015 e disponibile sia sul sito della Società sia presso Borsa Italiana SpA. In particolare il Gruppo Editoriale L’Espresso SpA intrattiene con le società controllate e collegate sia rapporti commerciali sia rapporti di prestazioni di servizi e di consulenza operativa e finanziaria. Tra i rapporti commerciali più rilevanti si ricordano quelli con le controllate A. Manzoni&C. SpA, concessionaria per la vendita degli spazi pubblicitari, con Somedia SpA per la gestione della distribuzione a livello nazionale, con Elemedia SpA per la gestione tecnica dei siti, Rotocolor SpA e Finegil Editoriale SpA per l’attività di composizione e stampa. Inoltre, la Società gestisce un servizio accentrato di tesoreria cui partecipano tutte le società controllate. Gruppo Editoriale L’Espresso SpA riceve, a sua volta, dalla Società controllante CIR SpA prestazioni di servizi e consulenze varie in materia strategica, amministrativa, finanziaria e fiscale. Si sottolinea che lo svolgimento dei suddetti servizi da parte della controllante è ritenuto preferibile rispetto ai servizi resi da terzi grazie, tra l’altro, all’ampia conoscenza acquisita nel tempo della realtà aziendale e di mercato in cui Gruppo Editoriale L’Espresso SpA opera. Dall’esercizio 2004 il Gruppo Editoriale L’Espresso SpA, così come la maggior parte delle società da essa controllate, ha aderito al “Consolidato Fiscale” CIR. Nell’ aprile 2013 è stata rinnovata l’adesione al consolidato fiscale per il triennio 2013-2015. Gruppo Editoriale L’Espresso SpA e la maggior parte delle società controllate hanno continuato ad avvalersi della particolare disciplina dell’“IVA di Gruppo”. Per quanto riguarda, infine, i piani di compensi su strumenti finanziari riservati ad amministratori e dipendenti delle società del Gruppo si rimanda alla nota 12.14 (Riserve). Si riportano di seguito i dati (espressi in migliaia di euro) relativi ai rapporti economici, patrimoniali e finanziari tra Gruppo Editoriale L’Espresso SpA e le relative imprese correlate. | Note al bilancio consolidato Gruppo Editoriale L’Espresso | Rapporti di Gruppo Editoriale L’Espresso SpA con società correlate Costi SOCIETA' CONTROLLATE Ksolutions SpA (in liquidazione) SOCIETA' COLLEGATE Le Scienze SpA 227 Persidera SpA 3.300 HuffingtonPost Italia Srl 1.640 Editoriale Libertà SpA Altrimedia SpA 474 SOCIETA' CONTROLLANTI CIR SpA 965 Cofide SpA 156 ALTRE SOCIETA' CORRELATE Sorgenia SpA 7.024 Sogefi SpA - Ricavi Oneri Proventi Oneri Proventi trib.ri trib.ri finanz.ri finanz.ri* finanz.ri Crediti trib.ri comm.li finanz.ri Debiti Garanzie trib.ri comm.li prestate - - - - 3 167 - - - - 9 - 1.515 463 181 78 189 - - - 72 3.218 - - - 1.320 645 128 150 - - 822 336 848 236 - 2 6.769 11 - 7.436 - - - - 19.147 - - - 6.494 - 1.060 - - - - - - 473 3 - - 535 - - 680 10 - - * In tale voce sono inclusi i dividendi percepiti dalle società controllate 14.5 Gestione dei rischi Rischi finanziari L’attività di gestione dei rischi finanziari è regolata da una policy di Gruppo che delinea obiettivi, strategie, linee guida nonché modalità operative. Per la gestione della finanza/tesoreria, il Gruppo si è dotato di una procedura ispirata a criteri di prudenza e di rischio limitato nella scelta delle operazioni di finanziamento/investimento e che prevede l’assoluto divieto di porre in essere operazioni di tipo speculativo, se non adeguatamente motivate ed approvate dal Consiglio di Amministrazione. La Capogruppo Gruppo Editoriale L’Espresso SpA gestisce e coordina un conto corrente intragruppo centralizzato, cui partecipano tutte le società controllate, al fine di ottenere vantaggi di tipo economico nei rapporti con le controparti ed una maggiore efficienza operativa. La centralizzazione permette infatti una più efficace attività di pianificazione e controllo dei flussi finanziari, garantisce una maggiore omogeneità delle varie scelte di finanziamento/investimento, ottimizza il profilo di rischio del Gruppo nel suo complesso, ma soprattutto consente di rafforzare il potere contrattuale con il sistema bancario. Il Gruppo, a seguito dell’integrale rimborso del Prestito Obbligazionario collocato nel 2004 ha concluso il rapporto di collaborazione con Standard&Poors per l’emissione del rating societario l’ultimo dei quali è stato confermato a BB- con outlook stabile. Il Gruppo utilizza prevalentemente tre canali per la provvista di mezzi finanziari: il mercato obbligazionario internazionale, lo smobilizzo crediti della concessionaria A.Manzoni&C. SpA e i finanziamenti bancari pluriennali, stipulati a fronte di investimenti produttivi agevolabili dalla legislazione per l’editoria, che prevede l’abbattimento del costo del finanziamento di alcuni punti percentuali; questi ultimi sono stati completamente estinti nel corso del primo semestre 2015. 159 160 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio consolidato In data 2 aprile 2014 la Capogruppo aveva collocato un Prestito Obbligazionario Convertibile equity linked per complessivi 100 milioni di euro: il Prestito conferisce al titolare la possibilità di convertire l’obbligazione in un determinato numero di azioni della società emittente; nel caso specifico all’esercizio del diritto di conversione era prevista per la Società la facoltà di consegnare azioni, corrispondere l’ammontare in denaro o offrire una combinazione di azioni e denaro. Il Prestito Obbligazionario, ha una durata di 5 anni (scadenza 9 aprile 2019) e ha una cedola semestrale a tasso fisso pari al 2,625% annuo. Le obbligazioni originariamente potevano diventare convertibili in azioni ordinarie della Capogruppo esistenti o di nuova emissione, salva la facoltà della Capogruppo di regolare ogni eventuale richiesta di conversione mediante il pagamento per cassa o attraverso una combinazione di azioni ordinarie e cassa (cash settlement option). A seguito della delibera del Consiglio di Amministrazione del 21 gennaio 2015 e della successiva sottoscrizione di un atto formale (deed poll) avvenuta il 28 gennaio 2015, la Capogruppo ha unilateralmente rinunciato alla facoltà di rimborsare le obbligazioni convertibili, in caso di esercizio del diritto di conversione, mediante pagamento in contanti invece che in azioni ordinarie. Tale rinuncia risulta definitiva, irrevocabile ed incondizionata la cui sostanza equivale, secondo la giurisdizione inglese a cui è sottoposto il deed poll, a un modifica del regolamento del prestito. Alla data del 28 gennaio 2015 il fair value dell’opzione (calcolato con il medesimo modello applicato al 31 dicembre 2014) era pari ad 4.290 migliaia di euro con un effetto negativo nel conto economico 2015 di 390 migliaia di euro. Inoltre, dal momento che la sottoscrizione del deed poll ha un effetto analogo alla modifica del regolamento del prestito, essendo venuto meno il diritto all’Opzione call a favore della Società in modo irrevocabile, definitivo e incondizionato e configurandosi così il Prestito Obbligazionario come uno strumento composto e non più ibrido, la Capogruppo ha riclassificato con effetto 28 gennaio 2015 l’importo dell’opzione sopra descritto (4.290 migliaia di euro) nel Patrimonio Netto. Il Prestito Obbligazionario Convertibile ed il relativo pagamento degli interessi non sono assistiti da garanzie specifiche né sono previsti covenant. Il 27 ottobre 2014 la Capogruppo aveva rimborsato il Prestito Obbligazionario collocato nel 2004 per complessivi 185.369 migliaia di euro (originariamente di 300 milioni di euro). Il Prestito Obbligazionario pagava un tasso fisso del 5,125%, con durata decennale. Oltre all’emissione obbligazionaria di cui sopra, nel mese di novembre 2005 erano stati perfezionati dalla Capogruppo contratti di finanziamento decennali stipulati ex lege dell’editoria per un importo complessivo di 33,8 milioni di euro ad un costo, al netto del contributo statale, di circa il 2,35%. Anche di questi finanziamenti è stato completato il rimborso nel corso del primo semestre 2015. Inoltre a partire dal 2014, tramite la concessionaria A.Manzoni&C. SpA sono stati sottoscritti due contratti di factoring per un affidamento complessivo di 40 milioni di euro, inoltre è in fase di definizione un’operazione di cartolarizzazione. Con tali operazioni il Gruppo si è assicurato risorse finanziarie a lungo termine tali da prevenire eventuali rischi di liquidità: qualora, tuttavia, fosse necessario il reperimento di ulteriori risorse non coperte dal cash flow gestionale, il Gruppo potrà attingere ad una serie di linee bancarie “uncommitted” non utilizzate. Nel rispetto delle politiche di gestione del rischio finanziario la Capogruppo aveva stipulato nel 2010 un contratto di IRS (per un valore nozionale di 50 milioni di euro) volto a convertire il tasso fisso in variabile sul prestito obbligazionario. Nel corso del 2012, viste le favorevoli condizioni di mercato, la Società aveva provveduto a rinegoziare il contratto fissando al 3,3% il tasso dovuto, garantendosi pertanto il differenziale dei tassi (pari all’1,825%) per la durata residua del contratto (ottobre 2014). Attualmente, il Gruppo non è esposto ad alcun rischio finanziario connesso con la variazione dei tassi d’interesse o con la fluttuazione dei cambi. | Note al bilancio consolidato Gruppo Editoriale L’Espresso Rischio di prezzo Il Gruppo, operando nel settore della stampa, è un grande acquirente di carta. Al fine di ottenere una più efficace pianificazione nell’attività della provvista della carta e soprattutto al fine di rafforzare il potere negoziale con le controparti, alimentando tra l’altro una concorrenza tra le stesse, la gestione degli acquisti per la fornitura della carta delle varie società del Gruppo viene effettuata in modo centralizzato. Il Gruppo nel passato ha stipulato contratti di “paper swap” in una percentuale del fabbisogno annuale, ma, verificatane l’inefficienza nel medio periodo, ha deciso di non continuare nell’utilizzo di tali strumenti. Rischio di credito L’esposizione al rischio di credito del Gruppo è riferibile a crediti commerciali e finanziari. Il Gruppo, per i settori nei quali opera, non presenta aree di rischio di credito commerciale di particolare rilevanza; tuttavia, pur non presentandosi significative concentrazioni di tale rischio, il Gruppo adotta procedure operative che impediscono la vendita di prodotti o servizi a clienti senza un adeguato profilo di credito o garanzie collaterali. Per quanto attiene ai crediti finanziari le operazioni di investimento della liquidità e le eventuali transazioni in derivati sono effettuate unicamente con controparti bancarie di elevato standing creditizio. ***** Nel rispetto di quanto richiesto dal principio contabile IFRS 7, si riportano di seguito le tabelle nelle quali (i) le attività e passività finanziarie vengono suddivise per classi/categorie, (ii) viene riportato l’ageing delle attività finanziarie e (iii) vengono indicate le scadenze contrattuali delle passività finanziarie. Inoltre, in relazione agli strumenti finanziari rilevati nella Situazione PatrimonialeFinanziaria al fair value, viene indicato il livello gerarchico di valutazione del fair value. | 161 162 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio consolidato Categorie di attivita e passività finanziarie esposte in bilancio Voci di bilancio ESERCIZIO 2014 ATTIVITÀ FINANZIARIE Attivo non corrente Altre partecipazioni Altri crediti * Attivo corrente Crediti commerciali Altri crediti * Crediti finanziari ** Disponibilità liquide (4) (5) Attività al FV Finanziamenti rilevato a CE e crediti detenute per negoziazione Investimenti posseduti fino a scadenza Attività disponibili per la vendita Fair value Effetto a CE + / (-) Effetto a PN + / (-) 2.538 24.205 - - 24.205 - 2.538 - 2.538 24.205 538 - (8) 182.100 (11) 20.485 (9) 75 (12) 78.916 - - 182.100 20.485 75 78.916 - - 182.100 20.485 75 78.916 (1.982) (269) (159) 2.618 142 - Valore a Passività al FV Passività al FV bilancio rilevato a CE rilevato a CE alla iniziale detenute per rilevazione negoziazione Passività al costo ammortizzato Fair value Effetto a CE + / (-) Effetto a PN + / (-) Effetto a CE + / (-) Effetto a PN + / (-) Voci di bilancio ESERCIZIO 2014 PASSIVITÀ FINANZIARIE Passivo non corrente Prestiti obbligazionari Altri debiti finanziari Passivo corrente Banche c/c passivi Prestiti obbligazionari Altri debiti finanziari Debiti commerciali Valore a Attività al FV bilancio rilevato a CE alla iniziale rilevazione (16) (75.760) (16) (5.636) (3.936) - (75.760) (1.700) (89.805) (5.636) 17.100 - (16) (181) (16) (4.677) (16) (26.974) (19) (99.780) - - (181) (4.677) (26.974) (99.780) (181) (4.677) (27.009) (99.780) 3 (12.141) (676) - - Investimenti posseduti fino a scadenza Attività disponibili per la vendita Fair value * La voce non include i risconti attivi, né i creditit tributari. ** Il fair value dei crediti finanziari per derivati 2014 era classificato nel "livello 2" IFRS 7 par. 27A. Voci di bilancio ESERCIZIO 2015 ATTIVITÀ FINANZIARIE Attivo non corrente Altre partecipazioni Altri crediti * Attivo corrente Crediti commerciali Altri crediti * Crediti finanziari ** Disponibilità liquide Valore a Attività al FV bilancio rilevato a CE alla iniziale rilevazione Attività al FV Finanziamenti rilevato a CE e crediti detenute per negoziazione (4) (5) 3.412 2.188 - - 2.188 - (8) (11) (9) (12) 195.646 19.744 552 110.544 - - 195.646 19.744 552 110.544 - 3.412 - 3.412 2.188 101 - - 195.646 - 19.744 552 - 110.544 (3.085) (176) 580 - | Note al bilancio consolidato Gruppo Editoriale L’Espresso Voci di bilancio ESERCIZIO 2015 PASSIVITÀ FINANZIARIE Passivo non corrente Prestiti obbligazionari Altri debiti finanziari Passivo corrente Banche c/c passivi Prestiti obbligazionari Altri debiti finanziari Debiti commerciali Valore a Passività al FV Passività al FV bilancio rilevato a CE rilevato a CE alla iniziale detenute per rilevazione negoziazione Passività al costo ammortizzato Fair value Effetto a CE + / (-) Effetto a PN + / (-) (16) (16) (79.497) - - - (79.497) - (92.593) - (390) - (16) (16) (16) (19) (35) (5.011) (37.291) (99.281) - - (35) (5.011) (37.291) (99.281) (35) (5.011) (37.291) (99.281) (1) (6.688) (431) - - * La voce non include i risconti attivi, né i creditit tributari. ** Il fair value dei crediti finanziari per derivati 2014 era classificato nel "livello 2" IFRS 7 par. 27A. Ageing delle attività finanziarie ESERCIZIO 2014 Attivo non corrente Altri crediti Attivo corrente Crediti commerciali Esposizione in bilancio Totale credito A scadere Scaduto da > 0 - 30 gg 31 - 60 gg 61 - 90 gg oltre 90 gg Scaduto negoziato Svalutazioni (5) 24.205 24.205 - - - - - - - (8) 182.100 115.541 66.559 36.296 9.444 5.135 15.659 25 197.280 124.072 73.208 37.313 9.657 5.602 20.611 25 - (15.180) (8.531) (6.649) (1.017) (213) (467) (4.952) - (2.270) 20.485 20.485 - - - - - - - 21.278 20.985 293 - - - 293 - - (793) (500) (293) - - - (293) - (269) 226.790 160.231 66.559 36.296 9.444 5.135 15.659 25 (2.539) 61 - 90 gg gg oltre 90 negoziato Scaduto Svalutazioni Credito lordo Fondo svalutazione Altri crediti * (11) Credito lordo Fondo svalutazione TOTALE * Gli altri crediti non includono i risconti attivi, né i crediti tributari. ESERCIZIO 2015 Attivo non corrente Altri crediti Attivo corrente Crediti commerciali Esposizione in bilancio Totale credito A scadere Scaduto da > 0 - 30 gg 31 - 60 gg (5) 2.188 2.188 - - - - - - - (8) 195.646 122.515 73.131 27.215 9.018 5.468 31.430 - 210.146 128.841 81.305 27.964 9.225 5.645 38.471 - - (14.500) (6.326) (8.174) (749) (207) (177) (7.041) - (3.335) 19.744 19.744 - - - - - - 20.587 20.294 293 - - - 293 - - (843) (550) (293) - - - (293) - (176) 217.578 144.447 73.131 27.215 9.018 5.468 31.430 - (3.511) Credito lordo Fondo svalutazione Altri crediti * Credito lordo Fondo svalutazione TOTALE (11) * Gli altri crediti non includono i risconti attivi, né i crediti tributari | 163 164 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio consolidato Scadenze contrattuali delle passività finanziarie ESERCIZIO 2014 Prestito obbligazionario Altri debiti finanziari: - Debiti verso banche per finanziamenti <6 mesi > 0,5 < 1 >1<2 >2<3 >3<4 >4<5 >5 TOTALE 1.298 24.221 1.319 2.857 2.624 1.736 2.617 - 2.617 - 100.403 3.900 - 110.878 32.714 3.457 2.857 - - - - - 6.314 20.764 - 1.736 - - 3.900 - 26.400 Banche c/c passivi Debiti commerciali TOTALE 181 99.780 125.480 4.176 4.360 2.617 2.617 104.303 - 181 99.780 243.553 ESERCIZIO 2015 <6 mesi > 0,5 <1 > 1 <2 > 2 <3 > 3 <4 > 4 <5 >5 TOTALE 1.305 37.291 1.319 - 2.617 - 2.617 - 100.403 - - - 108.261 37.291 - - - - - - - - - Debiti verso altri finanziatori Prestito obbligazionario Altri debiti finanziari: - Debiti verso banche per finanziamenti - Debiti verso altri finanziatori Banche c/c passivi Debiti commerciali TOTALE 37.291 - - - - - - 37.291 35 99.281 137.912 1.319 2.617 2.617 100.403 - - 35 99.281 244.868 14.7 Impegni Al 31 dicembre 2015 il Gruppo ha impegni in essere per 42.868 migliaia di euro relativi a: • garanzie prestate dalla Capogruppo alle società facenti parti del pool IVA per 15.382 migliaia di euro; • garanzia fidejussoria fino a 20 milioni di euro, rilasciata dalla Capogruppo a favore della A. Manzoni & C. SpA a seguito di un contratto di factoring sottoscritto con un primario istituto bancario; • contratti di acquisto di impianti ed altre attrezzature di stampa per 272 migliaia di euro, per la divisione Repubblica e la divisione Nord-Ovest della Finegil Editoriale; • altre garanzie per 7.214 migliaia di euro che si riferiscono principalmente alle fidejussioni della Capogruppo e delle controllate Elemedia e Finegil Editoriale divisone Nord Est e divisione Nuova Sardegna. Allegati | Allegati Gruppo Editoriale L’Espresso Prospetto riassuntivo delle società del Gruppo ALLEGATO N. 1 Ragione sociale Sede e attività Capitale % Quote possedute sociale dalla società 61.806 CIR SpA SSOCIETA' CAPOGRUPPO - Gruppo Editoriale L’Espresso SpA Roma editoriale SOCIETA' CONTROLLATE CONSOLIDATE CON IL METODO DELL’INTEGRAZIONE GLOBALE - A. Manzoni & C. SpA Milano 15.000 100 Gruppo Editoriale L’Espresso SpA Roma 25.000 100 Gruppo Editoriale L’Espresso SpA Roma 128.799 99,78 Gruppo Editoriale L’Espresso SpA Assago 36 66 Elemedia SpA Roma 23.000 100 Finegil Editoriale SpA Bolzano 775 71 Finegil Editoriale SpA Milano 678 100 Gruppo Editoriale L’Espresso SpA concessionaria di pubblicità - Elemedia SpA radio, internet e tv satellitare - Finegil Editoriale SpA editoriale - Mo-Net Srl internet - Rotocolor SpA (MI) tipografica - S.E.T.A. SpA editoriale - Somedia SpA servizi SOCIETA' COLLEGATE CONSOLIDATE CON IL METODO DEL PATRIMONIO NETTO - Altrimedia SpA Piacenza 517 35 Finegil Editoriale SpA Forlì 1.757 49 Finegil Editoriale SpA Piacenza 1.000 35 Finegil Editoriale SpA Roma 250 49 Gruppo Editoriale L'Espresso SpA Roma 103 50 Gruppo Editoriale L'Espresso SpA Roma 21.429 30 Gruppo Editoriale L'Espresso SpA concessionaria di pubblicità - Editoriale Corriere Romagna Srl editoriale - Editoriale Libertà SpA editoriale - HuffingtonPost Italia Srl editoriale - Le Scienze SpA editoriale - Persidera SpA operatore di rete N.B. Dati in migliaia di euro ove non indicato diversamente | 167 168 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Allegati Ragione sociale e attività Sede Capitale sociale % Quote possedute dalla società Roma 10 100 Elemedia SpA Milano 240 37,50 Elemedia SpA Roma 77 70 Elemedia SpA Massa 100 100 Elemedia SpA Milano 250 20 A. Manzoni & C. SpA Roma 10.783 3,68 Gruppo Editoriale L’Espresso SpA 13,24 Finegil Editoriale SpA SOCIETA' CONTROLLATE E COLLEGATE VALUTATE CON IL METODO DEL COSTO - Cellularmania.com Srl (in liquidazione) servizi internet - Club DAB Italia - Società Consortile SpA servizi di radiodiffusione - Enotrya Srl (in liquidazione) e-commerce - Ksolutions Srl (in liquidazione) servizi internet -Gold 5 Srl servizi internet ALTRE SOCIETA' VALUTATE CON IL METODO DEL COSTO - Agenzia ANSA Soc. Coop. a r.l. agenzia di stampa - Agenzia Informativa Adriatica d.o.o. 2,94 S.E.T.A. SpA 13 19 Finegil Editoriale SpA Milano 258 7,50 A. Manzoni & C. SpA Milano 51 16,67 Gruppo Editoriale L'Espresso SpA Milano 20 6,64 Gruppo Editoriale L'Espresso SpA 5,48 Finegil Editoriale SpA 0,49 S.E.T.A. SpA 9,43 Elemedia SpA Capodistria produzione e trasmissione informazioni (Slovenia) - Audiradio Srl (in liquidazione) ricerche di mercato - Consorzio Edicola Italiana servizi editoria digitale - Consuledit Società Consortile a r.l. (in liquidazione) ricerche di mercato - D-Share Srl Modugno servizi internet 104 (BA) - Immobiliare Editori Giornali Srl Roma 830 immobiliare - Premium Publisher Network consorzio 0,17 S.E.T.A. SpA 0,12 Finegil Editoriale SpA Milano 19 16,96 Gruppo Editoriale L'Espresso SpA Cambridge 7.664(.000) $ USA 7,83 Elemedia SpA servizi internet - Presto Technologies Inc. (non operativa) servizi internet (USA - MA) - Telelibertà SpA Piacenza 2.200 4,32 Finegil EditorialeSpA Gardolo di Trento 260 14,4 S.E.T.A. SpA servizi di telediffusione - Trento Press Service Srl distribuzione giornali N.B. Dati in migliaia di euro ove non indicato diversamente (TN) 3,96 850.000 850.000 Piano di Stock Option 2006 - I tranche Piano di Stock Option 2006 - II tranche 4,75 485.150 2.417.500 2.085.400 15.396.200 Piano di Stock option ord. 2010 - I tranche Piano di Stock option ord. 2010 - II tranche TOTALE 2,73 1,58 2,25 1,86 1,00 820.950 Piano di Stock Option straord. 2009 - IV tranche 2.152.200 1,37 Piano di Stock Option straord. 2009 - III tranche 1.515.000 Piano di Stock Option ord. 2009 - II tranche 2,22 Piano di Stock Option straord. 2009 - II tranche 1.267.500 Piano di Stock Option ord. 2009 - I tranche 3,84 3,60 Piano di Stock Option straord. 2009 - I tranche 1.267.500 4,33 4,65 830.000 855.000 Prezzo medio ponderato di esercizio Piano di Stock Option 27 luglio 2005 Numero opzioni - - - - - - - - - - - - - Numero opzioni - - - - - - - - - - - - - Prezzo medio ponderato di esercizio 1.685.000 - - - - - - - - - - 855.000 830.000 Numero opzioni 4,70 - - - - - - - - - - 4,65 4,75 Prezzo medio ponderato di esercizio - - - - - - - - - - - - - Numero opzioni - - - - - - - - - - - - - Prezzo medio ponderato di esercizio Opzioni in circolazione Opzioni assegnate Opzioni annullate Opzioni esercitate all'inizio del periodo nel corso del periodo nel corso del periodo nel corso del periodo Piano di Stock Option 23 febbraio 2005 ALLEGATO N. 2 Piani di stock option per i dipendenti al 31 dicembre 2015 - 13.711.200 2.085.400 2.417.500 2.152.200 485.150 820.950 1.515.000 1.267.500 1.267.500 850.000 850.000 Numero opzioni 2,49 1,58 2,25 1,86 1,00 1,37 2,22 3,60 3,84 3,96 4,33 - - Prezzo medio ponderato di esercizio 3,46 5,25 4,75 4,25 3,75 3,25 2,75 2,25 1,75 1,50 1,00 - - Scadenza media (anni) Opzioni in circolazione a fine periodo - 13.711.200 2.085.400 2.417.500 2.152.200 485.150 820.950 1.515.000 1.267.500 1.267.500 850.000 850.000 Numero opzioni 2,49 1,58 2,25 1,86 1,00 1,37 2,22 3,60 3,84 3,96 4,33 - - Prezzo medio ponderato di esercizio Opzioni esercitabili a fine periodo Allegati Gruppo Editoriale L’Espresso | | 169 Time-based Units Performance-based Units Stock grant 2015 Time-based Units Performance-based Units Stock grant 2014 Time-based Units Performance-based Units Stock grant 2013 Time-based Units Performance-based Units Stock grant 2012 Time-based Units Performance-based Units Stock grant 2011 1,81 1,81 Prezzo medio ponderato di esercizio 0,98 0,98 Prezzo medio ponderato di esercizio 0,83 0,83 Prezzo medio ponderato di esercizio 1,70 1,70 Prezzo medio ponderato di esercizio - Numero Units - Prezzo medio ponderato di esercizio Units in circolazione all'inizio del periodo 725.000 725.000 Numero Units Units in circolazione all'inizio del periodo 697.500 697.500 Numero Units Units in circolazione all'inizio del periodo 771.093 775.624 Numero Units Units in circolazione all'inizio del periodo 304.686 612.500 Numero Units Units in circolazione all'inizio del periodo - Prezzo medio ponderato di esercizio - Prezzo medio ponderato di esercizio - Prezzo medio ponderato di esercizio - Prezzo medio ponderato di esercizio 710.000 710.000 Numero Units 1,24 1,24 Prezzo medio ponderato di esercizio Units assegnate nel corso del periodo - Numero Units Units assegnate nel corso del periodo - Numero Units Units assegnate nel corso del periodo - Numero Units Units assegnate nel corso del periodo - Numero Units Units assegnate nel corso del periodo - Prezzo medio ponderato di esercizio - Prezzo medio ponderato di esercizio - Prezzo medio ponderato di esercizio - Prezzo medio ponderato di esercizio - Numero Units - Prezzo medio ponderato di esercizio Units annullate nel corso del periodo - Numero Units Units annullate nel corso del periodo - Numero Units Units annullate nel corso del periodo - Numero Units Units annullate nel corso del periodo - Numero Units Units annullate nel corso del periodo Piani di stock grant per i dipendenti al 31 dicembre 2015 1,81 Prezzo medio ponderato di esercizio - Prezzo medio ponderato di esercizio - Prezzo medio ponderato di esercizio - Prezzo medio ponderato di esercizio - Numero Units - Prezzo medio ponderato di esercizio Units scadute nel corso del periodo - Numero Units Units scadute nel corso del periodo - Numero Units Units scadute nel corso del periodo - Numero Units Units scadute nel corso del periodo 612.500 Numero Units Units scadute nel corso del periodo 1,81 - Prezzo medio ponderato di esercizio 0,98 0,98 Prezzo medio ponderato di esercizio 0,83 0,83 Prezzo medio ponderato di esercizio - Prezzo medio ponderato di esercizio - Numero Units - Prezzo medio ponderato di esercizio Units esercitate nel corso del periodo - Numero Units Units esercitate nel corso del periodo 71.880 71.880 Numero Units Units esercitate nel corso del periodo 318.758 281.257 Numero Units Units esercitate nel corso del periodo 147.965 - Numero Units Units esercitate nel corso del periodo 1,81 - Prezzo medio ponderato di esercizio 613.799 - Numero Units 1,81 - Prezzo medio ponderato di esercizio 0,98 0,98 Prezzo medio ponderato di esercizio 760.200 543.000 Numero Units 0,98 0,98 Prezzo medio ponderato di esercizio 0,83 0,83 Prezzo medio ponderato di esercizio 261.588 261.588 Numero Units 0,83 0,83 Prezzo medio ponderato di esercizio 1,70 1,70 Prezzo medio ponderato di esercizio - Numero Units - Prezzo medio ponderato di esercizio 710.000 710.000 Numero Units 1,24 1,24 Prezzo medio ponderato di esercizio - Numero Units - Prezzo medio ponderato di esercizio Units in circolazione Units maturate nel corso periodo (comprensive di UA) a fine periodo 725.000 725.000 Numero Units Units in circolazione Units maturate nel corso periodo (comprensive di UA) a fine periodo 625.620 625.620 Numero Units Units in circolazione Units maturate nel corso periodo (comprensive di UA) a fine periodo 452.335 494.367 Numero Units Units in circolazione Units maturate nel corso periodo (comprensive di UA) a fine periodo 156.721 - Numero Units Units in circolazione Units maturate nel corso periodo (comprensive di UA) a fine periodo 1,81 - Prezzo medio ponderato di esercizio 0,98 0,98 Prezzo medio ponderato di esercizio 0,83 0,83 Prezzo medio ponderato di esercizio - Prezzo medio ponderato di esercizio - Numero Units - Prezzo medio ponderato di esercizio Units esercitabili a fine periodo - Numero Units Units esercitabili a fine periodo 189.708 189.708 Numero Units Units esercitabili a fine periodo 343.785 168.617 Numero Units Units esercitabili a fine periodo 156.721 - Numero Units Units esercitabili a fine periodo 170 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Allegati Attestazione del bilancio consolidato ai sensi dell’art. 154 bis del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 | Gruppo Editoriale L’Espresso | 173 Relazione della Società di Revisione | Relazione della Società di Revisione Gruppo Editoriale L’Espresso | 177 178 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Relazione della Società di Revisione Bilancio di esercizio della Gruppo Editoriale L’Espresso SpA al 31 dicembre 2015 Situazione economico-patrimoniale-finanziaria 180 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Prospetti del bilancio di esercizio della Capogruppo Situazione Patrimoniale - Finanziaria ATTIVO (euro) Attività immateriali a vita indefinita Altre immobilizzazioni immateriali Immobilizzazioni immateriali Immobilizzazioni materiali Partecipazioni Crediti non correnti Attività per imposte anticipate ATTIVITA' NON CORRENTI Rimanenze Crediti commerciali (1) (2) (3) (4) (5) (6) (7) di cui verso società correlate Titoli e altre attività finanziarie Crediti tributari 74.136.888 (85,5%) 8.438.439 17.099.513 Fondi per rischi ed oneri Debiti commerciali (13) (14) (15) (5) (13) 30.187.770 Debiti tributari Altri debiti PASSIVITA' CORRENTI TOTALE PASSIVITA' TOTALE PASSIVITA' E PATRIMONIO NETTO 189.043.032 869.664.418 228.722.224 824.115.638 31 dicembre 2014 61.805.893 80.370.833 360.399.939 (5.200.397) 497.376.269 79.659.565 38.037.888 27.924.048 62.312.302 207.933.803 36.073.141 31 dicembre 2015 61.805.893 83.899.774 355.612.554 (4.037.533) 497.280.689 79.496.874 37.867.407 22.821.156 58.402.752 198.588.188 22.579.426 17.568.216 (77,8%) 18.674.299 73.380.469 29.456.972 (40,1%) 756.104 (12,8%) (17) di cui verso società correlate 18.476.205 111.262.608 23.796.473 (21,4%) (83,7%) (14) (16) di cui verso società correlate 13.474.680 (89,4%) (25,6%) Note (11) (12) di cui verso società correlate 15.064.441 18.000.151 66.780.116 ATTIVITA' CORRENTI TOTALE ATTIVO PASSIVO (euro) Capitale sociale Riserve Utili (perdite) a nuovo Utile (perdita) d'esercizio PATRIMONIO NETTO Debiti finanziari Fondi per rischi ed oneri TFR e altri fondi per il personale Passività per imposte differite PASSIVITA' NON CORRENTI Debiti finanziari 75.351.000 (97,2%) (83,3%) (9) (10) di cui verso società correlate 31 dicembre 2015 220.660.859 2.253.453 222.914.311 7.458.200 354.287.103 1.450.242 9.283.558 595.393.414 6.386.845 77.532.126 10.131.257 (8) di cui verso società correlate Altri crediti Disponibilità liquide e mezzi equivalenti 31 dicembre 2014 220.660.859 1.052.432 221.713.291 10.481.165 413.758.529 23.448.409 11.219.992 680.621.386 7.439.448 86.692.060 Note 11.623.695 59.681.305 20.685.112 (34,7%) 5.903.428 (18) Le note da pag 187 a pagina 239 costituiscono parte integrante del presente bilancio. 5.814.425 969.040 (16,7%) 30.323.009 164.354.346 372.288.149 869.664.418 28.547.910 128.246.761 326.834.949 824.115.638 | Prospetti del bilancio di esercizio della Capogruppo Gruppo Editoriale L’Espresso | Conto Economico (euro) Ricavi di cui verso società correlate Variazione rimanenze prodotti Altri proventi operativi 158.922.645 111.335 Altri oneri operativi Costi per il personale Ammortamenti e svalutazioni Risultato operativo Proventi/(Oneri) finanziari netti Risultato ante imposte Imposte (29,3%) (13.837) (0,3%) (33.923.747) (1.509.032) (4,4%) (52.270.331) (35,2%) (23.634) (0,4%) (48.350) (0,1%) 6.382 (-) (148.586.158) (5.077.263) (5.416.382) (94.568.512) (96.538.380) (2.715.259) 10.950.604 (29.371.214) (26) (33.604.844) (114,4%) (27) (3.455.941) (710.812) (32.128.964) (24.824.694) (77,3%) 19.733.112 19.733.112 (100,0%) 20.224.299 20.224.299 (100,0%) 1.312.502 (6.512.899) (28) di cui verso società correlate RISULTATO NETTO Utile per azione, base Utile per azione, diluito (49.436.732) (25) di cui verso società correlate (0,7%) (168.644.309) (24) di cui verso società correlate Dividendi 36.914 3.942.624 25.859 (-) (23) di cui verso società correlate (51,7%) (40.175.945) 2.215.938 di cui verso società correlate 146.557.383 (1,3%) (22) di cui verso società correlate Anno 2015 283.230.258 (83.694) 8.615.306 (21) di cui verso società correlate Costi per servizi (50,7%) (6) (20) di cui verso società correlate Costi per acquisti Anno 2014 313.600.281 Note (19) 2.025.042 (29) (29) (-) (12.615.477) 8.577.945 6.221.677 (72,5%) (5.200.397) (0,013) (0,011) (4.037.533) (0,010) (0,009) Anno 2014 (5.200.397) Anno 2015 (4.037.533) (1.571.337) 2.479.765 196.100 378.190 (714.272) (997.047) (6.197.443) 1.765.493 (2.272.039) Conto Economico Complessivo (euro) RISULTATO NETTO Altre componenti del conto economico complessivo Utili/(perdite) attuariali Utili/(perdite) dalla rideterminazione di attività finanziarie disponibili per la vendita Effetto fiscale relativo agli Altri utili/(perdite) Altre componenti del conto economico complessivo, al netto degli effetti fiscali TOTALE CONTO ECONOMICO COMPLESSIVO Le note da pag 187 a pagina 239 costituiscono parte integrante del presente bilancio. La voce “Altre componenti del conto economico complessivo” dello schema Conto Economico include esclusivamente componenti, con le relative imposte, che non potranno essere riclassificate successivamente a conto economico. 181 182 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Prospetti del bilancio di esercizio della Capogruppo Rendiconto Finanziario (migliaia di euro) ATTIVITÀ OPERATIVA Risultato di periodo Rettifiche: - Ammortamenti e svalutazioni - Fair value stock option - Variazione netta fondi del personale Note (26) (25) (16) di cui verso società correlate Variazione netta fondi rischi e oneri - Minusvalenze (plus.) cessione immobilizzazioni - Minusvalenze (plus.) cessione partecip. e titoli - Rettifiche di valore di attività finanziarie - (Proventi) per dividendi Autofinanziamento Variazione del circolante e altri flussi 58 (18.082) 3.455 1.659 (5.103) (7.221) 189 (829) 25.986 (20.224) (6.126) 14.952 173 (-) 14.686 (98,2%) 8.826 (8.936) 879 (-) 8.467 (-) (1.821) 610 (-) 868 (100,0%) 5.949 868 (3.319) (30.980) 1.388 10.000 19.733 19.733 (100,0%) FLUSSO DELL'ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO ATTIVITA' DI FINANZIAMENTO Versamenti ad aumento capitale e riserve (Acquisto) vendita di azioni proprie Accensione (rimborso) prestiti obbligazionari Accensione (estinzione) altri debiti finanziari (Dividendi pagati) Altre variazioni FLUSSO DELL'ATTIVITÀ DI FINANZIAMENTO Aumento/(Diminuzione) delle disponibilità liquide Disponibilità liquide nette iniziali Disponibilità liquide nette finali di cui verso società correlate 2.714 1.559 (717) (9.873) ATTIVITA' DI INVESTIMENTO Esborsi per acquisto immobilizzazioni Esborsi per acquisto partecipazioni Incassi da cessione (Acquisto) cessione titoli, attività disponibili alla vendita Dividendi incassati (28) di cui verso società correlate (4.038) (82,0%) Incassi (pagamenti) per imposte sul reddito di cui verso società correlate * (5.200) (2.197) 155 20.350 15.239 (19.733) 12.170 (22.043) FLUSSO DELL'ATTIVITÀ OPERATIVA di cui: Incassi (pagamenti) per interessi di cui verso società correlate Anno 2015 (-) (15) di cui verso società correlate Anno 2014 (3.067) (3.000) 39.098 20.224 20.224 (100,0%) (3.178) (13.088) (-) * Gli importi si riferiscono alle imposte correnti pagate a seguito dell'adesione al consolidato fiscale. Le note da pag 187 a pagina 239 costituiscono parte integrante del presente bilancio. 53.255 1.702 (2.043) (129.755) (2.405) (1.203) (852) (133.353) (146.404) 182.991 36.587 (1.535) (4.975) 57.106 36.587 93.694 (2.237) 6.228 (6,6%) (migliaia di euro) Situazione al 31 dicembre 2013 Movimentazione del risultato Dividendi Aumenti capitale, versam. da soci Valutazione di opzioni su azioni Operazioni su azioni proprie Movimentazioni tra riserve Altre variazioni Utile /(perdita) di periodo complessivo Situazione al 31 dicembre 2014 Movimentazione del risultato Dividendi Aumenti capitale, versam. da soci Valutazione di opzioni su azioni Operazioni su azioni proprie Movimentazioni tra riserve Altre variazioni Utile /(perdita) di periodo complessivo Situazione al 31 dicembre 2015 Sociale 61.583 223 61.806 61.806 Capitale Azioni 1.366 1.479 2.845 2.845 Sovrappr. Proprie (30.344) (2.043) (32.387) (2.237) (34.624) Azioni Prospetto delle variazioni di Patrimonio Netto Fair Value (142) 142 - Riserva Option 12.992 1.559 (2.484) 12.067 1.659 (2.165) 11.561 IFRS 50.188 735 50.923 1.982 52.905 Riserva Ris. Stock Patrimonio 46.923 46.923 4.290 51.213 Riserve di a nuovo 339.095 21.546 (858) 1.749 5 (1.139) 360.399 (5.200) (1.536) 183 1.765 355.611 Utili di periodo 21.546 (21.546) (5.200) (5.200) 5.200 (4.038) (4.038) Risultato proprio 503.208 1.702 1.559 (2.901) 5 (6.197) 497.376 1.659 (3.773) 4.290 (2.273) 497.280 P.Netto Prospetti del bilancio di esercizio della Capogruppo Gruppo Editoriale L’Espresso | | 183 Note al bilancio di esercizio della Gruppo Editoriale L’Espresso SpA | Note al bilancio di esercizio della Capogruppo Gruppo Editoriale L’Espresso Note al bilancio di esercizio della Capogruppo 1. Informazioni generali Gruppo Editoriale L’Espresso SpA (di seguito anche la “Società”) ha per oggetto principale l’attività nel settore dell’editoria e più specificatamente nelle aree della stampa quotidiana e periodica e della editoria on-line. Gruppo Editoriale L’Espresso SpA ha la sede legale in Via Cristoforo Colombo n.98, Roma, Italia. CIR Compagnie Industriali Riunite SpA, detiene il controllo della Società e ne esercita il coordinamento e la direzione ai sensi della art. 2497 del Codice Civile. Il titolo Gruppo Editoriale L’Espresso è quotato sul Mercato Telematico Azionario (MTA) di Borsa Italiana SpA (cod. Reuters ESPI.MI, cod. Bloomberg ES IM). Il progetto di bilancio di esercizio è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 2 marzo 2016. 2. Forma, contenuto e principi contabili Il presente bilancio di esercizio è stato redatto in conformità ai principi contabili internazionali (International Accounting Standards - IAS e International Financial Reporting Standards IFRS), integrati dalle relative interpretazioni (Standing Interpretations Commettee - SIC e International Financial Reporting Interpretations Commettee - IFRIC) emesse dall’International Accounting Standards Boards (IASB) e omologati dall’Unione Europea. Il principio generale adottato nella predisposizione del bilancio è quello del costo per tutte le attività e passività ad eccezione degli strumenti derivati e di talune attività/passività finanziarie per le quali potrebbe essere applicato il principio del fair value. Si precisa che la classificazione, la forma, l’ordine e la natura delle voci di bilancio, così come i principi contabili adottati (ad eccezione di quanto indicato nel successivo paragrafo 6), non sono cambiati rispetto al bilancio approvato al 31 dicembre 2014. La classificazione adottata per la Situazione Patrimoniale - Finanziaria, sia per l’attivo sia per il passivo, è quella di “corrente” e “non corrente”, poiché, a differenza di quella per grado di liquidità, si ritiene che tale criterio meglio rappresenti la realtà della Società. La forma del prospetto è a sezioni divise e contrapposte. L’ordine è attività, patrimonio netto, passività a liquidità crescente (da non corrente a corrente). Per non appesantire la struttura e per utilizzare i medesimi schemi anche per le situazioni periodiche, si è prevista l’indicazione nel prospetto unicamente delle macrovoci: tutte le sub-classificazioni (natura del debitore/creditore, scadenze, ecc.) sono invece riportate nelle note. Il contenuto della Situazione Patrimoniale - Finanziaria adottato è quello minimo previsto dallo IAS 1 poiché, ad esclusione delle testate giornalistiche, classificate nella voce “Attività immateriali a vita indefinita”, non sono state individuate poste rilevanti o particolari tali da richiedere indicazione separata. La classificazione adottata per il Conto Economico è per natura poichè, considerata l’attività della Società, non si ritiene che la classificazione per destinazione riesca a rappresentare meglio la situazione economica. Nella redazione del Rendiconto Finanziario, predisposto secondo il “metodo indiretto”, è riportata la separata indicazione dei flussi di cassa derivanti da attività operative, di investimento, di finanziamento e da attività cessate. Il prospetto delle Variazioni del Patrimonio Netto riporta i proventi e oneri del periodo e le altre movimentazioni delle riserve. Tutti i prospetti e i dati inclusi nelle presenti Note, salvo diversa indicazione, sono presentati in migliaia di euro, senza cifre decimali. | 187 188 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio di esercizio della Capogruppo 3. Criteri di valutazione 3.1 Immobilizzazioni immateriali Le immobilizzazioni immateriali sono inizialmente iscritte al costo di acquisizione o di produzione. Il costo di acquisizione è rappresentato dal fair value dei mezzi di pagamento utilizzati per acquisire l’attività e ogni costo diretto sostenuto per predisporre l’attività al suo utilizzo. Il costo di acquisizione è l’equivalente prezzo per contanti alla data di rilevazione e pertanto, qualora il pagamento del prezzo sia differito oltre i normali termini di dilazione del credito, la differenza rispetto all’equivalente prezzo per contanti è rilevata come interesse lungo il periodo di dilazione. Per le immobilizzazioni immateriali generate internamente, il processo di formazione dell’attività è distinto nelle due fasi della ricerca (non capitalizzata) e quella successiva dello sviluppo (capitalizzata). Qualora le due fasi non siano distinguibili l’intero progetto è considerato ricerca. Il valore contabile delle immobilizzazioni immateriali è mantenuto in bilancio nei limiti in cui vi è evidenza che tale valore potrà essere recuperato tramite l’uso o l’alienazione. Almeno una volta all’anno e comunque qualora si rilevino sintomi che facciano prevedere difficoltà di recupero del valore netto contabile, viene svolta la procedura di impairment test descritta alla Nota 3.5. Testate e marchi Le testate e i marchi sono considerati attività a vita utile indefinita. Tali attività non sono ammortizzate ma sottoposte con cadenza almeno annuale, o ogni volta vi sia un’indicazione che l’attività possa avere subito una perdita di valore, ad impairment test. L’eventuale perdita di valore viene contabilizzata a conto economico nella voce “Ammortamenti e svalutazioni”. Avviamento L’avviamento rappresenta l’eccedenza del costo di un’acquisizione rispetto al fair value delle attività e passività, anche potenziali, identificabili alla data di acquisizione. L’avviamento originatosi all’acquisizione di collegate è compreso nel valore delle relative partecipazioni. L’avviamento acquisito a titolo oneroso non è sottoposto ad ammortamento ma assoggettato, con cadenza almeno annuale, ad impairment test. A tal fine l’avviamento è allocato, sin dalla data di acquisizione, a una o più unità generatrici di flussi finanziari indipendenti (cash generating unit - CGU). Le eventuali riduzioni di valore che emergono dall’impairment test sono contabilizzate a conto economico nella voce “Ammortamenti e svalutazioni” e non sono ripristinate nei periodi successivi. Altre immobilizzazioni immateriali Le altre immobilizzazioni immateriali, rappresentate da diritti di brevetto industriale e di utilizzazione delle opere d’ingegno, concessioni, licenze e diritti simili e dai software, sono valutate al costo al netto degli ammortamenti cumulati, determinati in base al criterio a quote costanti lungo il periodo di utilizzo atteso, e delle eventuali perdite di valore. Considerata l’omogeneità dei beni compresi nelle singole categorie di bilancio si ritiene che, a meno di casi specifici rilevanti, la vita utile di tali attività sia di 3/6 anni. I criteri di ammortamento utilizzati, le vite utili e i valori residui sono riesaminati e ridefiniti almeno alla fine di ogni periodo amministrativo per tener conto di eventuali variazioni significative. | Note al bilancio di esercizio della Capogruppo Gruppo Editoriale L’Espresso 3.2 Immobilizzazioni materiali Le immobilizzazioni materiali sono rilevate inizialmente al costo di acquisto o di produzione. Nel costo sono compresi gli oneri accessori ed i costi diretti ed indiretti sostenuti per predisporre l’attività al suo utilizzo. La capitalizzazione dei costi inerenti l’ampliamento, ammodernamento o miglioramento degli elementi strutturali di proprietà o in uso da terzi, è effettuata esclusivamente nei limiti in cui gli stessi rispondano ai requisiti per essere separatamente classificati come attività o parte di una attività. I costi di manutenzione ordinaria sono addebitati a conto economico. Dopo la rilevazione iniziale, le immobilizzazioni materiali sono iscritte al costo, al netto degli ammortamenti accumulati (ad eccezione dei terreni) e delle eventuali perdite di valore. Il valore ammortizzabile di ciascun componente significativo di un’immobilizzazione materiale, avente differente vita utile, è ripartito a quote costanti lungo il periodo di utilizzo atteso. I criteri di ammortamento utilizzati, le vite utili e i valori residui sono riesaminati e ridefiniti almeno alla fine di ogni periodo amministrativo per tener conto di eventuali variazioni significative. I costi capitalizzabili per migliorie su beni di terzi sono ammortizzati per il periodo più breve tra la durata residua del contratto d’affitto e la vita utile residua del cespite cui si riferiscono. Il valore contabile delle immobilizzazioni materiali è mantenuto in bilancio nei limiti in cui vi sia evidenza che tale valore potrà essere recuperato tramite l’uso. Qualora si rilevino sintomi che facciano prevedere difficoltà di recupero del valore netto contabile è svolto l’impairment test descritto alla Nota 3.5. Il ripristino di valore è effettuato qualora vengano meno le ragioni alla base della svalutazione. 3.3 Contributi I contributi sono rilevati qualora esista, indipendentemente dalla presenza di una formale delibera di concessione, una ragionevole certezza che la società rispetterà le condizioni previste per la concessione e che i contributi saranno ricevuti. I contributi in conto capitale sono rilevati nella Situazione Patrimoniale - Finanziaria iscrivendo il contributo come ricavo differito. Il contributo è iscritto a conto economico in base alla vita utile del bene per il quale è concesso, mediante la tecnica dei risconti, in modo da rettificare in diminuzione le quote di ammortamento rilevate. Un contributo ottenibile come rimborso di spese e costi già sostenuti o con lo scopo di dare un immediato aiuto finanziario all’entità destinataria senza che vi siano costi futuri a esso correlati è rilevato come provento nell’esercizio nel quale diventa esigibile. 3.4 Oneri finanziari Eventuali oneri finanziari sostenuti a fronte di investimenti in attività per le quali normalmente trascorre un determinato periodo di tempo per rendere l’attività pronta per l’uso o per la vendita sono capitalizzati ed ammortizzati lungo la vita utile del bene cui si riferisce. Tutti gli altri oneri finanziari sono rilevati a conto economico nel corso dell’esercizio nel quale sono sostenuti. 3.5 Perdita di valore di attività Una perdita di valore si origina ogniqualvolta il valore contabile di un’attività sia superiore al suo valore recuperabile. Ad ogni data di rendicontazione viene accertata l’eventuale presenza di indicatori che facciano supporre l’esistenza di perdite di valore. In presenza di tali indicatori si procede alla stima del valore recuperabile dell’attività (impairment test) e alla contabilizzazione dell’eventuale svalutazione. Per le attività non ancora disponibili per l’uso, le attività rilevate nell’esercizio in corso, le attività immateriali a vita indefinita e l’avviamento, l’impair- | 189 190 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio di esercizio della Capogruppo ment test viene condotto con cadenza almeno annuale indipendentemente dalla presenza di tali indicatori. Il valore recuperabile di un’attività è il maggior valore tra il suo fair value al netto dei costi di vendita e il suo valore d’uso. Il valore recuperabile è calcolato con riferimento a una singola attività, a meno che la stessa non sia in grado di generare flussi finanziari in entrata derivanti dall’uso continuativo ampiamente indipendenti dai flussi finanziari in entrata generati da altre attività o gruppi di attività, nel qual caso il test è svolto a livello della più piccola unità generatrice di flussi indipendenti che comprende l’attività in oggetto (cash generating unit). Ripristini di valore sono effettuati qualora vengano meno le ragioni delle svalutazioni effettuate, ad eccezione di quelli relativi ad avviamenti. 3.6 Partecipazioni Le partecipazioni sono rilevate al costo, ridotto di perdite di valore. Ai fini di una più completa trattazione dei principi riguardanti le attività finanziarie, si rimanda alla Nota 3.10. 3.7 Rimanenze Le rimanenze sono iscritte al minore tra il costo di acquisto o di produzione, determinato secondo il metodo del costo medio ponderato, ed il valore di presunto realizzo. Il costo è rappresentato dal prezzo pagato (fair value) e ogni altro costo direttamente attribuibile. Il valore di realizzo è il prezzo di vendita stimato nella normale attività al netto dei costi di completamento e delle spese di vendita. L’eventuale svalutazione viene eliminata negli esercizi successivi se ne vengono meno i motivi. 3.8 Crediti commerciali I crediti commerciali sono rilevati al fair value dei flussi di cassa futuri, ridotto da eventuali perdite di valore. 3.9 Disponibilità liquide Le disponibilità liquide sono rappresentate, oltre che dal denaro in cassa, da investimenti a breve termine ad alta liquidità, facilmente convertibili in ammontari noti di denaro e soggetti ad un rischio non rilevante di cambiamenti di valore, e da operazioni connesse al servizio di tesoreria accentrato. Ai fini del rendiconto finanziario, le disponibilità liquide sono costituite da cassa, depositi a vista o a termine presso le banche, altre attività finanziarie, ad alta liquidità, con scadenza originaria generalmente non superiore a 3 mesi, e scoperti di conto corrente. Questi ultimi, ai fini della redazione della Situazione Patrimoniale - Finanziaria, sono inclusi nei debiti finanziari del passivo corrente. 3.10 Attività finanziarie Le attività finanziarie sono classificate nelle seguenti categorie: • attività finanziarie al fair value con contropartita conto economico; • attività finanziarie detenute sino a scadenza; • prestiti e altri crediti finanziari; • attività finanziarie disponibili per la cessione. La Società determina la classificazione delle attività finanziarie all’atto dell’acquisizione. Sono classificate come: | Note al bilancio di esercizio della Capogruppo Gruppo Editoriale L’Espresso • attività finanziarie al fair value con contropartita conto economico, le attività finanziarie acquisite principalmente con l’intento di realizzare un profitto dalle fluttuazioni di prezzo a breve termine (periodo non superiore a 3 mesi) o designate come tali sin dall’origine; • attività finanziarie detenute sino a scadenza, gli investimenti in attività finanziarie a scadenza prefissata con pagamenti fissi o determinabili che la Società ha intenzione e capacità di mantenere fino alla scadenza; • prestiti e altri crediti finanziari, le attività finanziarie con pagamenti fissi o determinabili, non quotate su un mercato attivo e diverse da quelle classificate sin dall’origine come attività finanziarie al fair value con contropartita conto economico o attività finanziarie disponibili per la cessione; • attività finanziarie disponibili per la cessione, le attività finanziarie diverse da quelle di cui ai precedenti comparti o quelle designate come tali sin dall’origine. Gli acquisti e le cessioni di attività finanziarie sono contabilizzati alla data di regolamento. La rilevazione iniziale è effettuata al fair value della data di acquisizione tenuto conto dei costi di transazione. Dopo la rilevazione iniziale, le attività finanziarie al fair value con contropartita conto economico e le attività disponibili per la cessione sono valutate al fair value; le attività finanziarie detenute fino alla scadenza nonché i prestiti e gli altri crediti finanziari sono valutati al costo ammortizzato. Gli utili e le perdite realizzati e non realizzati derivanti da variazioni di fair value delle attività finanziarie al fair value con contropartita conto economico sono rilevati a conto economico nell’esercizio in cui si verificano. Gli utili e le perdite non realizzati derivanti da variazioni di fair value delle attività classificate come attività disponibili per la cessione sono rilevati a patrimonio netto, mentre gli utili e le perdite realizzate sono rilevati a conto economico nell’esercizio in cui si verificano unitamente a quelli precedentemente contabilizzati a patrimonio netto. I fair value delle attività finanziarie sono determinati sulla base dei prezzi di offerta quotati o mediante l’utilizzo di modelli finanziari. I fair value delle attività finanziarie non quotate sono stimati utilizzando apposite tecniche di valutazione adattate alla situazione specifica dell’emittente. Le attività finanziarie per le quali il valore corrente non può essere determinato in modo affidabile sono rilevate al costo ridotto per perdite di valore. A ciascuna data di rendicontazione, è verificata la presenza di indicatori di perdita di valore e la svalutazione è rilevata a conto economico. La perdita di valore precedentemente contabilizzata è ripristinata nel caso in cui vengano meno le circostanze che ne avevano comportato la rilevazione, eccetto nel caso di attività valutate al costo. 3.11 Capitale sociale Il capitale sociale è rappresentato dal capitale sottoscritto e versato. I costi strettamente correlati all’emissione delle azioni sono classificati a riduzione delle riserve di patrimonio se direttamente attribuibili all’operazione di capitale. 3.12 Azioni proprie Le azioni proprie sono rilevate in apposita riserva a riduzione del patrimonio netto. Nessun utile/(perdita) è rilevato a conto economico per l’acquisto, vendita, emissione o cancellazione delle azioni proprie. | 191 192 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio di esercizio della Capogruppo 3.13 Riserve di fair value Le riserve di fair value accolgono le variazioni di fair value, al netto dell’effetto imposte, delle partite contabilizzate a fair value con contropartita patrimonio netto. 3.14 Altre riserve Le altre riserve sono costituite da riserve a destinazione specifica. Includono, tra le altre la “Riserva diritti opzione Prestito Obbligazionario 2014”. 3.15 Utili (perdite) a nuovo La posta “Utili (perdite) a nuovo” include i risultati economici degli esercizi precedenti per la parte non distribuita né accantonata a riserva obbligatoria (in caso di utili) o ripianata (in caso di perdite). La posta accoglie inoltre i trasferimenti da altre riserve di patrimonio quando si libera il vincolo al quale erano sottoposte, nonché gli effetti della rilevazione di cambiamenti di principi contabili e di errori rilevanti. 3.16 Benefici ai dipendenti Benefici a breve termine I benefici ai dipendenti a breve termine sono contabilizzati a conto economico nel periodo in cui viene prestata l’attività lavorativa. Benefici successivi al rapporto di lavoro Dal 1 gennaio 2007 la Legge 296/2006 (c.d. legge Finanziaria 2007) ed i relativi decreti attuativi hanno introdotto rilevanti modifiche nella disciplina del Trattamento di Fine Rapporto (c.d. TFR), tra cui la scelta da parte del lavoratore in merito alla destinazione del proprio TFR maturando. In particolare, le nuove disposizioni hanno imposto di versare i nuovi flussi di TFR a forme pensionistiche prescelte dal lavoratore oppure, nel caso lo stesso lavoratore abbia optato per il mantenimento in azienda di tali flussi e l’azienda non abbia meno di 50 dipendenti, ad un conto di tesoreria istituito presso l’INPS. Tali modifiche normative hanno comportato un nuovo inquadramento contabile del fondo TFR. Prima della riforma introdotta dalla Legge 296/2006, i principi contabili internazionali collocavano infatti il fondo TFR tra i “piani a benefici definiti”; ora, invece, per le aziende con più di 50 dipendenti, solo il TFR maturato al 31 dicembre 2006 continua a rientrare tra i “piani a benefici definiti”, mentre quello maturato successivamente a tale data viene configurato come un “piano a contribuzione definita” e ciò in quanto tutte le obbligazioni in capo alla società si esauriscono con il versamento periodico di un contributo a terze entità. Pertanto a conto economico non vengono più accantonate le quote attualizzate, ma sono rilevati tra i costi del personale gli esborsi effettuati alle diverse forme pensionistiche scelte dal dipendente o al servizio di tesoreria separata istituito presso l’INPS, calcolati in base all’art. 2120 cc. Piani a benefici definiti I fondi TFR (limitatamente alla quota maturata al 31 dicembre 2006 per le aziende con più di 50 dipendenti) e Indennità Fissa per i dirigenti di giornali quotidiani, sono determinati da un attuario indipendente utilizzando il metodo della proiezione unitaria del debito. Tutti gli eventuali effetti attuariali sono rilevati a patrimonio netto ed inclusi nel conto economico complessivo. Piani a contribuzione definita La Società partecipa a piani pensionistici a contribuzione definita a gestione pubblica o privata su | Note al bilancio di esercizio della Capogruppo Gruppo Editoriale L’Espresso base obbligatoria, contrattuale o volontaria. In tale categoria, come già precisato, rientrano gli accantonamenti TFR per le aziende con più di 50 dipendenti i quali, calcolati in base all’art. 2120 cc. vengono versati alle diverse forme pensionistiche scelte dal dipendente o al servizio di tesoreria separata istituito presso l’INPS. Il versamento dei contributi esaurisce l’obbligazione della Società nei confronti dei propri dipendenti. I contributi costituiscono pertanto costi del periodo in cui sono dovuti. Benefici basati su strumenti finanziari La Società riconosce benefici addizionali ad alcuni componenti dell’alta dirigenza attraverso piani di compensi basati su strumenti finanziari. In particolare nel corso degli anni La Società ha adottato piani che prevedono l’attribuzione di diritti di partecipazione al capitale della Capogruppo (c.d. “stock option” e “stock grant”). Stock Option – Stock Grant (assegnazione gratuita di azioni) Il costo di queste operazioni, rilevato a conto economico tra i costi del personale, è determinato con riferimento al fair value di tali strumenti alla data di assegnazione e rilevato nel periodo intercorrente tra la data di assegnazione e quella di maturazione, con contropartita patrimonio netto. Alla fine di ogni periodo il fair value precedentemente determinato non viene sottoposto ad aggiornamento né revisione. Alla scadenza delle opzioni o dei diritti, qualora gli stessi siano esercitati, la quota parte dell’importo iscritto a patrimonio netto viene riclassificata a “Riserva da sovrapprezzo azioni”; in caso di mancato esercizio, la quota viene riclassificata ad “Utili (perdite) a nuovo”. In fase di passaggio agli IFRS, la Società, avvalendosi di una specifica esenzione, non ha applicato i suddetti principi ai piani di stock option assegnati prima del 7 novembre 2002. 3.17 Fondi per rischi ed oneri, attività e passività potenziali I fondi per rischi ed oneri rappresentano passività probabili di ammontare e/o scadenza incerta derivanti da eventi passati il cui accadimento comporterà un esborso finanziario. Gli accantonamenti sono stanziati esclusivamente in presenza di un’obbligazione attuale, legale o implicita, nei confronti di terzi, che rende necessario l’impiego di risorse economiche, sempre che possa essere effettuata una stima attendibile dell’obbligazione stessa. L’importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima dell’onere necessario per l’adempimento dell’obbligazione alla data di rendicontazione. I fondi accantonati sono riesaminati ad ogni data di rendicontazione e rettificati in modo da rappresentare la migliore stima corrente. Laddove è previsto che l’esborso finanziario relativo all’obbligazione avvenga oltre i normali termini di pagamento e l’effetto dell’attualizzazione è rilevante, l’importo dell’accantonamento è rappresentato dal valore attuale dei pagamenti futuri attesi per l’estinzione dell’obbligazione. Le attività e passività potenziali non sono contabilizzate; è fornita tuttavia adeguata informativa a riguardo. 3.18 Passività finanziarie Le passività finanziarie sono rilevate inizialmente al fair value delle somme incassate, al netto dei costi di transazione sostenuti, e successivamente valutate al costo ammortizzato utilizzando il criterio dell’interesse effettivo. Le obbligazioni convertibili sono contabilizzate quali strumenti finanziari composti, formati da due componenti, che sono trattate separatamente solo se rilevanti: una passività ed un’opzione di conversione. La passività corrisponde al valore attuale dei flussi di cassa futuri, basato sul | 193 194 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio di esercizio della Capogruppo tasso d’interesse corrente alla data di emissione per un equivalente prestito obbligazionario non convertibile. Il valore dell’opzione è definito quale differenza fra l’importo netto ricevuto e l’ammontare della passività ed è iscritto nel patrimonio netto. Il valore dell’opzione di conversione non si modifica nei periodi successivi. Le caratteristiche di conversione del Prestito Obbligazionario equity-linked emesso dalla Società nel corso del 2014 non avevano consentito la classificazione a patrimonio netto perché contenevano clausole contrattuali in cui sia il numero delle azioni che la quantità di denaro convertite in azioni variavano. All’esercizio del diritto di conversione era prevista per la Società la facoltà di consegnare azioni, corrispondere l’ammontare in denaro o offrire una combinazione di azioni e denaro. Pertanto, l’opzione era contabilizzata come una passività finanziaria per derivato incorporato, valutata al fair value rilevato a conto economico mentre la passività finanziaria principale (host) era iscritta al costo ammortizzato. A seguito della delibera del Consiglio di Amministrazione del 21 gennaio 2015 e della successiva sottoscrizione di un atto formale (deed poll) avvenuta il 28 gennaio 2015, la Società ha unilateralmente rinunciato alla facoltà di rimborsare le obbligazioni convertibili, in caso di esercizio del diritto di conversione, mediante pagamento in contanti invece che in azioni ordinarie. Tale rinuncia risultava definitiva, irrevocabile ed incondizionata, la cui sostanza equivale, secondo la giurisdizione inglese a cui è sottoposto il deed poll, a una modifica del regolamento del prestito. Si è proceduto pertanto nella stessa data di sottoscrizione del deed poll ad una valutazione a fair value dell’opzione con contropartita conto economico e ad una riclassificazione nel Patrimonio Netto del valore del diritto d’opzione. In sostanza il Prestito Obbligazionario Convertibile ha cessato di essere considerato come uno strumento ibrido (e quindi regolato dallo IAS 39) per essere considerato come uno strumento composto regolato dallo IAS 32. 3.19 Strumenti derivati II contratti derivati sono rilevati nella Situazione Patrimoniale - Finanziaria al fair value. La rilevazione delle variazioni di fair value è differente a seconda della designazione degli strumenti derivati (speculativi o di copertura) e della natura del rischio coperto (Fair Value Hedge o Cash Flow Hedge). Nel caso di contratti designati come speculativi, le variazioni di fair value sono rilevate direttamente a conto economico. Nel caso di contratti designati come di copertura, La Società documenta tale relazione alla data di costituzione della copertura. Tale documentazione include l’identificazione dello strumento di copertura, dell’elemento o operazione coperta, della natura del rischio coperto, dei criteri con i quali verrà valutata l’efficacia dello strumento di copertura, così come il rischio. L’efficacia della copertura è misurata ponendo a confronto le variazioni di fair value o dei flussi di cassa dello strumento coperto con le variazioni di fair value o dei flussi di cassa dello strumento di copertura. L’efficacia della copertura è testata sia all’inizio della copertura sia regolarmente durante tutta la durata della copertura stessa; in ogni caso, il test di efficacia “on going” è effettuato almeno ad ogni data di rendicontazione. Più in dettaglio, la copertura è considerata efficace quando la variazione del fair value o dei flussi finanziari dello strumento coperto è compensata “quasi completamente” dalla variazione del fair value o dei flussi finanziari dello strumento di copertura e i risultati a consuntivo rientrano in un intervallo compreso tra l’80 e il 125 per cento. La Fair Value Hedge è contabilizzata rilevando a conto economico le variazioni di fair value dello strumento di copertura e dello strumento coperto indipendentemente dal criterio di valutazione | Note al bilancio di esercizio della Capogruppo Gruppo Editoriale L’Espresso adottato per quest’ultimo. In particolare la rettifica del valore contabile di strumenti finanziari coperti fruttiferi di interessi è ammortizzata a conto economico lungo la vita contrattuale residua dell’elemento attivo/passivo coperto mediante la metodologia dell’interesse effettivo. La Cash Flow Hedge è contabilizzata sospendendo a patrimonio netto la porzione di variazione del fair value dello strumento di copertura che è riconosciuta come copertura efficace, e rilevando a conto economico la porzione inefficace. Le variazioni rilevate direttamente a patrimonio netto sono rilasciate a conto economico nello stesso esercizio o negli esercizi in cui l’attività o la passività coperta influenza il conto economico. Gli effetti contabili della cessazione del rapporto di copertura sono contabilizzati differentemente nel caso di Fair Value Hedge rispetto al caso di Cash Flow Hedge. Relativamente al Fair Value Hedge, l’elemento sottostante rimasto in bilancio cessa di essere coperto a decorrere dalla data di chiusura del contratto di copertura o dalla data in cui diviene inefficace e ad esso vengono applicate le regole di valutazione originarie previste in assenza di copertura; in particolare, nel caso di strumenti finanziari valutati al costo ammortizzato, la differenza tra il valore adeguato al fair value relativo al rischio coperto ed il costo ammortizzato alla data di cessazione dell’hedge accounting è ammortizzata lungo la vita residua dello strumento finanziario, in base alle regole previste per il calcolo dell’interesse effettivo. Relativamente al Cash Flow Hedge, l’utile o la perdita sospesi a patrimonio netto restano tali fino a quando la transazione futura non avrà luogo, quando la transazione futura non è più altamente probabile ovvero non ne è più prevista l’effettuazione, o fino a quando i flussi originariamente coperti non si manifesteranno a conto economico. 3.20 Riconoscimento dei ricavi e dei costi I ricavi derivanti dalla cessione di beni sono valutati al corrispettivo ricevuto o spettante (fair value) tenuto conto del valore di eventuali sconti. I ricavi derivanti dalla prestazione di servizi sono determinati in base alla percentuale di completamento, definita come rapporto tra ammontare dei servizi svolti alla data di riferimento e valore totale dei servizi previsti. In particolare i criteri sulla base dei quali avviene la rilevazione dei ricavi sono i seguenti: • i ricavi relativi alla vendita delle pubblicazioni sono rilevati al momento della spedizione, al netto delle rese di competenza; • i ricavi relativi alla vendita di spazi pubblicitari sono rilevati al momento della pubblicazione. I costi sono imputati secondo criteri analoghi a quelli di riconoscimento dei ricavi e comunque secondo il principio della competenza temporale. Gli interessi attivi e passivi sono rilevati in base al criterio della competenza temporale, tenuto conto del tasso effettivo applicabile. I dividendi sono contabilizzati nel periodo in cui viene deliberata la distribuzione. 3.21 Imposte Le imposte dell’esercizio sono determinate sulla base del presumibile onere da assolvere in applicazione della normativa fiscale vigente. Vengono inoltre rilevate le imposte differite e anticipate sulle differenze temporanee tra i valori patrimoniali iscritti in bilancio ed i corrispondenti valori riconosciuti ai fini fiscali, riporto a nuovo di perdite fiscali o crediti di imposta non utilizzati, sempre che sia probabile che il recupero (estinzione) riduca (aumenti) i pagamenti futuri di imposte rispetto a quelli che si sarebbero verificati se tale recupero (estinzione) non avesse avuto effetti fiscali. Gli effetti fiscali delle operazioni sono rilevati, | 195 196 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio di esercizio della Capogruppo a conto economico o direttamente a patrimonio netto, con le medesime modalità delle operazioni o fatti che danno origine alla imposizione fiscale e sulla base delle aliquote fiscali stabilite da provvedimenti in vigore alla data di bilancio. In caso di modifica delle predette aliquote, il valore contabile delle attività e passività fiscali differite viene adeguato con imputazione a conto economico o patrimonio netto in coerenza con la passata registrazione. Dall’esercizio 2004 il Gruppo Editoriale L’Espresso SpA, così come la maggior parte delle società da essa controllate, ha aderito al “Consolidato Fiscale” CIR ai sensi degli artt. 117/129 del Testo Unico delle Imposte sul Reddito (T.U.I.R.). Nell’aprile 2013 è stata rinnovata l’adesione al consolidato fiscale per il triennio 2013-2015. Ciascuna società aderente al consolidato fiscale nazionale trasferisce alla società consolidante il reddito o la perdita fiscale; la società consolidante rileva un credito nei confronti delle società che apportano imponibili fiscali pari all’IRES da versare (debito per la società consolidata). Per contro, nei confronti delle società che apportano perdite fiscali, la consolidante iscrive un debito pari all’IRES sulla parte di perdita effettivamente compensata a livello di gruppo (credito per la società consolidata). Per la parte di perdite fiscali delle società consolidate eccedenti la compensazione possibile nell’esercizio a livello di consolidato fiscale, la società consolidata si iscrive crediti per imposte anticipate tenendo conto della probabilità del loro futuro realizzo nell’ambito del consolidato fiscale. Le società partecipanti al consolidato fiscale che presentano oneri finanziari netti indeducibili possono beneficiare (rendendo quindi deducibili tali oneri) di eccedenze fiscali disponibili in altre società partecipanti, contro riconoscimento di un compenso per le eccedenze fiscali rivenienti dalle società nazionali partecipanti. Tale compenso, parametrato al relativo risparmio fiscale è liquidato alla controllante CIR e rappresenta un costo per le società che ricevono l’eccedenza fiscale ed un provento per le società cedenti. 3.22 Valuta Le poste di bilancio sono valutate utilizzando la valuta dell’ambiente economico primario in cui opera l’entità (“moneta funzionale”). Il bilancio di esercizio è redatto in euro. Le operazioni in valuta sono convertite nella moneta di presentazione al cambio della data dell’operazione. Gli utili e perdite su cambi derivanti dalla liquidazione di tali operazioni e dalla conversione di attività e passività monetarie in valuta sono rilevati a conto economico. 3.23 Cambiamenti nelle stime contabili Un cambiamento nella stima contabile deve essere rilevato rettificando il valore contabile di attività, passività, poste di patrimonio netto nell’esercizio in cui si è verificato il cambiamento nella misura in cui un cambiamento dà origine a cambiamenti di valore delle attività e passività interessate, o si riferisce a una posta di patrimonio netto. La rilevazione prospettica dell’effetto di un cambiamento nella stima contabile significa che il cambiamento è applicato alle operazioni, altri eventi e circostanze che si sono verificate a partire dalla data del cambiamento di stima. Un cambiamento nella stima contabile può influire solo sul risultato economico dell’esercizio corrente, o sul risultato economico sia dell’esercizio corrente sia degli esercizi futuri. Un cambiamento nella vita utile stimata o nelle modalità previste di utilizzo dei benefici economici riferibili a un’attività ammortizzabile influisce sulla quota di ammortamento dell’esercizio corrente e di ciascun esercizio futuro della vita utile residua dell’attività medesima. L’effetto del cambiamento relativo all’esercizio corrente è rilevato come provento o onere nell’esercizio stesso. L’impatto, laddove esista, sugli esercizi futuri è rilevato come provento o onere negli esercizi futuri. | Note al bilancio di esercizio della Capogruppo Gruppo Editoriale L’Espresso 4. Cambiamenti di principi contabili, errori e cambiamenti di stima I principi contabili adottati sono modificati da un esercizio all’altro solo se il cambiamento è richiesto da un Principio o se contribuisce a fornire informazioni maggiormente attendibili e rilevanti degli effetti delle operazioni compiute sulla situazione patrimoniale, sul risultato economico o sui flussi finanziari dell’entità. I cambiamenti di principi contabili sono contabilizzati retrospetticamente con imputazione dell’effetto a patrimonio netto del primo degli esercizi presentati; l’informazione comparativa è adattata conformemente. L’approccio prospettico è effettuato solo quando risulti impraticabile ricostruire l’informazione comparativa. L’applicazione di un principio contabile nuovo o modificato è contabilizzata come richiesto dal principio stesso. Se il principio non disciplina le modalità di transizione, il cambiamento è contabilizzato secondo il metodo retrospettivo, o se impraticabile, prospettico. Nel caso di errori rilevanti si applica lo stesso trattamento previsto per i cambiamenti nei principi contabili illustrato al paragrafo precedente. Nel caso di errori non rilevanti la contabilizzazione è effettuata a conto economico nel periodo in cui l’errore è rilevato. I cambiamenti di stima sono contabilizzati prospetticamente a conto economico nell’esercizio in cui avviene il cambiamento se influisce solo su quest’ultimo o nell’esercizio in cui è avvenuto il cambiamento e negli esercizi successivi se il cambiamento influisce anche su questi ultimi. 5. Eventi successivi la data di riferimento del bilancio Sono eventi successivi quei fatti che si verificano dopo la data di riferimento della relazione finanziaria sino alla data in cui viene autorizzata la pubblicazione. Per data in cui la relazione finanziaria è autorizzata per la pubblicazione si intende la data di approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione. Tale data è indicata nella Nota 1. Gli eventi successivi possono riferirsi a fatti che forniscono evidenza circa situazioni esistenti alla data di riferimento del bilancio (eventi successivi rettificativi) ovvero fatti indicativi di situazioni sorte dopo la data di riferimento del bilancio (eventi successivi non rettificativi). Per i primi vengono riflessi in bilancio gli effetti relativi ed aggiornata l’informativa fornita, per i secondi, se rilevanti, è unicamente fornita informativa adeguata nelle Note. 6. Nuovi IFRS e interpretazioni dell’IFRIC Principi, emendamenti ed interpretazioni applicati dal 1 gennaio 2015 A decorrere dal 1 gennaio 2015 sono applicabili le seguenti modifiche di principi e interpretazioni: • In data 20 maggio 2013 è stata pubblicata l’interpretazione IFRIC 21 – Levies, che fornisce chiarimenti sul momento di rilevazione di una passività collegata a tributi (diversi dalle imposte sul reddito) imposta da un ente governativo. L’interpretazione si applica retrospettivamente per gli esercizi che decorrono al più tardi dal 17 giugno 2014 o data successiva. • In data 12 dicembre 2013 lo IASB ha pubblicato il documento “Annual Improvements to IFRSs: 2011-2013 Cycle” che recepisce le modifiche ad alcuni principi nell’ambito del processo annuale di miglioramento degli stessi. Le principali modifiche riguardano: - IFRS 3 Business Combinations – Scope exception for joint ventures. La modifica chiarisce che il par. 2(a) dell’IFRS 3 esclude dall’ambito di applicazione dell’IFRS 3 la formazione di tutti i tipi di joint arrangement, come definiti dall’IFRS 11; | 197 198 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio di esercizio della Capogruppo - IFRS 13 Fair Value Measurement – Scope of portfolio exception (par. 52). La modifica chiarisce che la portfolio exception inclusa nel paragrafo 52 dell’IFRS 13 si applica a tutti i contratti inclusi nell’ambito di applicazione dello IAS 39 indipendentemente dal fatto che soddisfino la definizione di attività e passività finanziarie fornita dallo IAS 32. - IAS 40 Investment Properties – Interrelationship between IFRS 3 and IAS 40. La modifica chiarisce che l’IFRS 3 e lo IAS 40 non si escludono vicendevolmente e che, al fine di determinare se l’acquisto di una proprietà immobiliare rientri nell’ambito di applicazione dell’IFRS 3 o dello IAS 40, occorre far riferimento rispettivamente alle specifiche indicazioni fornite dall’IFRS 3 oppure dallo IAS 40. Le modifiche si applicano a partire dagli esercizi che hanno inizio dal 1 gennaio 2015 o da data successiva.L’introduzione della nuova interpretazione non ha comportato effetti sul bilancio d’esercizio della Società. L’adozione di tale nuova interpretazione non ha comportato effetti sul bilancio d’esercizio della Società. Principi contabili, emendamenti ed interpretazioni non ancora applicabili e non adottati in via anticipata dalla Società La Società non ha optato per l’adozione anticipata dei seguenti principi, emendamenti ed interpretazioni di principi già pubblicati e omologati dall’Unione Europea, non ancora obbligatoriamente applicabili e per i quali la Società sta valutando gli effetti che potrebbero derivare dall’adozione degli stessi. Titolo del documento Amendments Amendments to IAS 19: Defined Benefit Plans: Employee Contributions Annual Improvements to IFRSs: 2010-2012 Cycle Amendments to IFRS 11: Joint Arrangements – “Accounting for acquisitions of interests in joint operations” Amendments to IAS 16 Property, plant and equipment and IAS 41 Agriculture – “Bearer Plants” Amendments to IAS 16 Property, plant and Equipment and IAS 38 Intangibles Assets – “Clarification of acceptable methods of depreciation and amortisation” Annual Improvements to IFRSs: 2012-2014 Cycle Amendments to IAS 1 – “Disclosure Initiative” Amendments to IAS 27 – Equity Method in Separate Financial Statements Data di entrata in vigore del documento IASB 1 febbraio 2015 1 febbraio 2015 1 gennaio 2016 1 gennaio 2016 1 gennaio 2016 1 gennaio 2016 1 gennaio 2016 1 gennaio 2016 Inoltre la Società sta valutando gli eventuali effetti che potrebbero derivare dall’applicazione dei seguenti principi, per i quali, alla data di approvazione del presente bilancio d’esercizio, gli organi competenti dell’Unione Europea non hanno ancora concluso il processo di omologazione. Titolo del documento Standards ed Interpretazioni IFRS 9 – Financial Instruments IFRS 14 – Regulatory Deferral Accounts IFRS 15 – Revenue from Contracts with Customers IFRS 16 – Leases Amendments Amendments to IFRS 10 and IAS 28: Sales or Contribution of Assets between an Investor and its Associate or Joint Venture Investment Entities: Applying the Consolidation Exception (Amendments to IFRS 10, IFRS 12 and IAS 28) *Al momento lo IASB ha sospeso l’applicazione di questo emendamento. Data di entrata in vigore del documento IASB 1 gennaio 2018 1 gennaio 2016 1 gennaio 2018 1 gennaio 2019 * 1 gennaio 2016 | Note al bilancio di esercizio della Capogruppo Gruppo Editoriale L’Espresso 7. Principali cause di incertezze nelle stime Le stime sono utilizzate principalmente per verificare l’esistenza e se del caso rilevare perdite di valore su attività iscritte, per determinare rese, accantonamenti per rischi su crediti, benefici ai dipendenti, imposte e altri accantonamenti e fondi. Le stime e le assunzioni sono riesaminate periodicamente e gli effetti di ogni variazione sono riflessi immediatamente a conto economico. In particolare, l’attuale situazione d’incertezza sullo scenario di breve e medio periodo, che sta determinando il negativo andamento del fatturato pubblicitario, ha reso più difficile la stima delle assunzioni riguardanti l’andamento futuro e le previsioni dei flussi di cassa utilizzati per la determinazione del valore d’uso delle cash generating units ai fini della verifica della recuperabilità dei valori delle immobilizzazioni immateriali a vita utile indefinita e delle partecipazioni. Pertanto, non si può escludere il concretizzarsi, nel prossimo futuro, di risultati diversi da quanto stimato. Le circostanze e gli eventi che potrebbero incidere sui risultati previsti saranno monitorati attentamente dalla Direzione della Società, che provvederà alla costante verifica dell’esistenza di perdite di valore e, ove necessario, a rettificare il valore contabile delle relative voci. Per quanto riguarda la stima delle rese dei prodotti editoriali e dei relativi prodotti opzionali, questa viene effettuata mensilmente attraverso tecniche statistiche, aggiornate in base al pervenire dei primi dati consuntivi. La stima dei rischi legali tiene conto della natura del contenzioso (pendente civile e penale). Per rischi di tipo omogeneo, la previsione dell’esito finale è ponderata sulla base delle risultanze del triennio precedente. L’esperienza storica mostra un trend sostanzialmente lineare. 8. Informazioni relative a strumenti finanziari In data 8 aprile 2010 la Società aveva stipulato un contratto di IRS (per un valore nozionale di 50 milioni di euro) volto a convertire il tasso fisso in variabile su quota parte del prestito obbligazionario. Tale operazione era stata classificata come Fair Value Hedge (copertura del valore di mercato) e come tale sia gli utili/(perdite) derivanti dalla determinazione del valore di mercato dello strumento derivato sia gli utili/(perdite) derivanti dalle variazioni del fair value dello strumento oggetto di copertura (prestito obbligazionario) attribuibili al rischio coperto, venivano imputati a conto economico. In data 27 ottobre 2012, viste le favorevoli condizioni di mercato, la Società aveva provveduto a rinegoziare il contratto fissando al 3,3% il tasso dovuto, garantendosi pertanto il differenziale dei tassi (pari all’ 1,825%) per la durata residua del contratto (ottobre 2014) realizzando un provento complessivamente pari a 1.825 migliaia di euro. Nell’ottobre del 2014, a chiusura del contratto, erano stati incassati 912 migliaia di euro; la rinegoziazione del contratto aveva comportato, al 31 dicembre 2014, una rilevazione di un utile di 739 migliaia di euro. Il 27 ottobre 2014 la Società aveva rimborsato il Prestito Obbligazionario collocato nel 2004 per complessivi 185.369 migliaia di euro; a fronte degli originari 300 milioni di euro, progressivamente ridotti per parziali riacquisti, l’ultimo dei quali nell’esercizio 2014, con una minusvalenza di 684 migliaia di euro. In data 1 aprile 2014 il Consiglio di Amministrazione aveva deliberato l’emissione di un Prestito Obbligazionario Convertibile equity linked per complessivi 100 milioni di euro. Il Prestito Obbligazionario Convertibile (convertible bond) conferisce al titolare la possibilità di convertire l’obbligazione in un determinato numero di azioni della società emittente. Pertanto lo stru- | 199 200 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio di esercizio della Capogruppo mento era stato ricondotto ad un’obbligazione standard che incorpora la vendita di una opzione di tipo call. La tecnica di valutazione aveva richiesto di scorporare lo strumento nelle sue due componenti: una componente di Opzione call ed una componente di debito. La componente debito del Prestito Obbligazionario Convertibile era stata valutata applicando il metodo del costo ammortizzato, mentre la componente Opzione call era stata inizialmente valutata al fair value con classificazione tra i Debiti finanziari per strumenti derivati non correnti. Alla data del 31 dicembre 2014 la valutazione della componente Opzione call era stata pari a 3,9 milioni di euro con un effetto di provento finanziario di 17,1 milioni di euro. Successivamente, a seguito della delibera del Consiglio di Amministrazione del 21 gennaio 2015 e della conseguente sottoscrizione di un atto formale (deed poll) avvenuta il 28 gennaio 2015, la Società ha unilateralmente rinunciato alla facoltà di rimborsare le obbligazioni convertibili, in caso di esercizio del diritto di conversione, mediante pagamento in contanti invece che in azioni ordinarie. Tale rinuncia risultava definitiva, irrevocabile ed incondizionata la cui sostanza equivale, secondo la giurisdizione inglese a cui è sottoposto il deed poll, a un modifica del regolamento del prestito. Alla data del 28 gennaio 2015 il fair value dell’opzione (calcolato con il medesimo modello applicato al 31 dicembre 2014) era pari a 4.290 migliaia di euro con un effetto negativo nel conto economico 2015 di 390 migliaia di euro. Inoltre, dal momento che la sottoscrizione del deed poll ha un effetto analogo alla modifica del regolamento del prestito, essendo venuto meno il diritto all’Opzione call a favore della Società in modo irrevocabile, definitivo e incondizionato e configurandosi così come uno strumento composto e non più ibrido, la Società ha riclassificato con effetto 28 gennaio 2015 l’importo dell’opzione sopra descritto (4.290 migliaia di euro) nel Patrimonio Netto. Il Prestito Obbligazionario Convertibile ed il relativo pagamento degli interessi non sono assistiti da garanzie specifiche né sono previsti covenant. 9. Note relative alla Situazione Patrimoniale - Finanziaria Attivo Immobilizzazioni immateriali (1) Si riporta il dettaglio della presente categoria. Testate Concessioni e licenze TOTALE IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI di cui: Immobilizzazioni immateriali a vita utile indefinita Immobilizzazioni immateriali a vita utile definita 31/12/2014 220.661 1.052 221.713 31/12/2015 220.661 2.253 222.914 220.661 1.052 220.661 2.253 Non sono presenti immobilizzazioni immateriali generate internamente. Non sono capitalizzati costi di ricerca e sviluppo e non sono stati effettuati ripristini di valore. La composizione e la movimentazione delle immobilizzazioni immateriali sono esposte nelle successive tabelle. | Note al bilancio di esercizio della Capogruppo Gruppo Editoriale L’Espresso Attività immateriali a vita utile indefinita Testate 31/12/2015 Situazione iniziale Costo originario Svalutazioni Saldo iniziale MOVIMENTI SUL COSTO ORIGINARIO Incrementi Decrementi Situazione finale Costo originario Svalutazioni Saldo finale 220.661 220.661 220.661 220.661 Nelle attività valutate come aventi vita utile indefinita, è presente la testata la Repubblica il cui valore contabile, pari a 220.527 migliaia di euro, è rimasto invariato rispetto al 31 dicembre 2014. L’impairment test effettuato sulla testata, che rappresenta una cash generating unit, ha accertato che non sussistono perdite di valore da iscrivere in bilancio. Per la stima del valore recuperabile di ciascun bene si è fatto riferimento al maggiore tra il fair value less costs to sell e il valore d’uso. Nel caso specifico è il valore d’uso. La determinazione del valore d’uso della Cash Generating Unit Sulla determinazione del valore d’uso della cash generating unit, si è proceduto all’attualizzazione – ad un appropriato tasso di sconto – dei flussi finanziari futuri, in entrata e in uscita, generati dall’unità nella fase produttiva e al momento della sua dismissione finale. In altri termini, il value in use è stato stimato applicando il modello Discounted Cash Flow, nella variante unlevered (o asset side), con la formula che comprende l’attualizzazione dei flussi analiticamente attesi nell’orizzonte di durata dei piani previsionali (2016-2020) e la determinazione del terminal value. Per stimare correttamente il valore d’uso di una cash generating unit, è stato necessario valutare l’entità dei flussi di cassa attesi dall’unità; le attese riguardanti le possibili variazioni in ordine all’ammontare e ai tempi di manifestazione dei flussi; il tasso di attualizzazione da impiegare; eventuali fattori di rischiosità riconducibili alle condizioni di immobilizzo dell’investimento nella specifica unità. Come tasso di attualizzazione è stato adottato il costo medio del capitale investito (wacc) del Gruppo Espresso pari al 6,59%. La determinazione del fair value less costs to sell della Cash Generating Unit Lo IAS 36 stabilisce che il fair value less costs to sell di un’attività o di un gruppo di attività (ad esempio una cash generating unit) trovi la migliore espressione nel prezzo “fatto” in un accordo vincolante di vendita tra controparti indipendenti, al netto dei costi diretti di dismissione del bene. Se non esiste questa evidenza, il fair value al netto dei costi di cessione | 201 202 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio di esercizio della Capogruppo può essere determinato facendo riferimento, in ordine di importanza, ai seguenti valori di scambio: il prezzo corrente negoziato in un mercato attivo; il prezzo relativo a precedenti transazioni similari; il prezzo stimato sulla base di altre informazioni attinte dall’azienda. Nel caso di specie, il fair value less costs to sell è stato determinato facendo riferimento a moltiplicatori diretti di valutazione. Detta assunzione è resa necessaria dalla carenza di un mercato attivo di trasferimento di simili cash generating unit, nonché dalla difficile comparabilità delle transazioni rilevate sul mercato per unità assimilabili a quelle oggetto di verifica. Allo scopo di determinare il possibile “prezzo” della cash generating unit, sono stati impiegati multipli del tipo “entity side”, nella versione trailing (o multipli storici/puntuali) e nella versione leading (o multipli attesi/medi): Enterprise Value/Sales, Enterprise Value /Ebitda e Enterprise Value /Ebit. Per quanto attiene le grandezze aziendali di riferimento, per ciascuna cash generating unit, vengono considerati, in coerenza con il tipo di multiplo da applicare, il fatturato (Sales), il margine operativo lordo (Ebitda) e il risultato operativo (Ebit); in particolare, la grandezza aziendale di riferimento viene determinata quale media del periodo 2016-2020. Per determinare il fair value less cost to sell, si tiene quindi conto del valore medio dall’applicazione dei tre moltiplicatori prima menzionati; il dato che scaturisce dall’applicazione del metodo dei multipli di mercato viene ritenuto “non significativo” nei casi in cui assuma valori di segno negativo. Principali ipotesi sottostanti i piani previsionali 2016-2020 I test di impairment effettuati al 31 dicembre 2015 si basano sulla previsione dei flussi di cassa attesi dalle cash generating unit di riferimento, desumibili dal Budget 2016 e dal Piano Triennale 2016-2018 approvati dal Consiglio di Amministrazione rispettivamente in data 21 gennaio 2016 e 24 febbraio 2016, con riferimento ai risultati e agli obiettivi di business. Le previsioni del Budget 2016 e del Piano Triennale 2016-2018 sono state estese agli esercizi 2019 e 2020 sulla base di ipotesi ragionevoli e coerenti con le evidenze passate. È, inoltre, opportuno ricordare che in linea con le raccomandazioni emanate dalla Consob congiuntamente alla Banca d’Italia e all’Isvap nei Documenti n. 2 del 6 febbraio 2009 e n. 4 del 3 marzo 2010, il documento di impairment test del Gruppo Espresso è stato sottoposto in via preventiva all’esame e alla valutazione del Comitato Controllo e Rischi e del Collegio Sindacale e approvato dal Consiglio di Amministrazione del 24 febbraio 2016, successivamente il documento è stato oggetto di approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione in un punto precedente e separato all’ordine del giorno della riunione consiliare in cui viene approvata la relazione finanziaria. Qui di seguito vengono riepilogate le principali ipotesi sottostanti i piani previsionali della CGU “La Repubblica” con riferimento all’andamento del fatturato pubblicitario e diffusionale, al contributo derivante dalle iniziative collaterali allegate ai quotidiani e all’evoluzione dei costi. Fatturato pubblicitario Per il 2016 si ipotizza una stabilità rispetto al 2015 del mercato pubblicitario nel suo complesso e ciò anche in considerazione di una lieve crescita prevista per il PIL (+1,1%) che risulta comunque insufficiente a determinare una netta inversione di tendenza degli investimenti. Per i singoli mezzi si prevede un’evoluzione della quota in linea con quanto osservato negli ultimi esercizi, il che comporterebbe: per la stampa, un’ulteriore contrazione del proprio peso percentuale e conseguentemente un calo superiore al mercato, tenuto conto anche degli aspetti di difficoltà strutturali di tale mezzo; per la radio e la televisione un andamento lievemente | Note al bilancio di esercizio della Capogruppo Gruppo Editoriale L’Espresso migliore del mercato; per internet un leggero incremento di quota e quindi una crescita. In questo contesto, il Budget 2016 assume andamenti simili a quelli ipotizzati per gli specifici segmenti di mercato, con un leggero incremento di quote per i propri quotidiani e siti web grazie ad azioni di potenziamento e arricchimento dei prodotti. Per gli anni successivi di piano si ipotizza che il mercato pubblicitario torni a crescere in misura contenuta nel successivo quadriennio (2017-2020). I trend strutturali di mercato dei diversi mezzi, con la progressiva riduzione della quota dei quotidiani e dei periodici e la crescita del peso di internet, sono attesi continuare in tutto l’arco di piano. Gli andamenti del mercato sono stati, quindi, riflessi nei piani previsionali per gli anni 20162020 della CGU “La Repubblica” ipotizzando un calo della pubblicità sulla testata cartacea ed una crescita della raccolta su internet, sostanzialmente in linea con l’evoluzione prevista per il mercato. Fatturato diffusionale Le ipotesi formulate per il Budget 2016 relativamente all’andamento delle vendite in edicola dei quotidiani del Gruppo si basano sull’osservazione dei dati del mercato dal 2005 al 2015. In tale periodo, sulla base dei dati ADS, le vendite in edicola ed in abbonamento di quotidiani si sono ridotte del 44,6% (-5,7% medio annuale), passando da 4,9 a 2,7 milioni di copie medie giornaliere. Per segmento, i quotidiani nazionali di informazione e quelli sportivi hanno registrato un andamento più negativo, perdendo dal 2005 il 54,3% ed il 50,1% rispettivamente (-7,2% medio annuale), mentre i quotidiani locali hanno perso il 38,6% (-4,8% all’anno). Il trend negativo ha, tuttavia, subito una significativa accelerazione nel corso degli ultimi anni. Gli ultimi dati disponibili al momento dell’elaborazione del Budget 2016 (ADS a novembre) indicavano per l’anno 2015 un calo complessivo delle vendite in edicola ed in abbonamento dell’8,9% (-11,1% per i quotidiani nazionali e -8,5% per i giornali locali). Tenuto conto di tali andamenti, il Budget prevede che l’evoluzione del mercato nel 2016 sia simile a quella del 2015. L’ipotesi per gli anni successivi di piano è che prosegua il calo strutturale delle vendite in edicola, il che comporta per la Repubblica una flessione del 9,5% all’anno. Accanto al calo strutturale delle copie cartacee, il piano assume una crescita dei ricavi digitali ipotizzando l’introduzione a partire dal 2017 di formule premium sul sito web del quotidiano. I piani 2016-2020 prevedono, infine, un aumento progressivo del prezzo di copertina che permette di bilanciare l’effetto sul fatturato derivante dal calo delle copie vendute. Prodotti opzionali Il Budget 2016 ed i successivi anni di piano prevedono una sostanziale stabilità dei margini delle iniziative collaterali, riflettendo la sostanziale saturazione del mercato. Costi Per quanto concerne l’evoluzione dei costi, i piani previsionali 2016-2020 tengono conto di una serie di interventi di savings: • riduzione della tiratura e della foliazione a seguito del prevedibile calo della diffusione e della raccolta pubblicitaria; • ulteriore razionalizzazione dell’assetto industriale dei centri stampa; • prepensionamenti e applicazione del regime di “solidarietà” per l’organico poligrafico; • riduzione dei costi redazionali attraverso il contenimento delle spese per borderò, foto e agenzie nonché mediante interventi sull’organico giornalistico; • efficienze nel processo distributivo; | 203 204 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio di esercizio della Capogruppo • accorpamento delle sedi amministrative e redazionali di Roma; • riduzione di tutte le principali voci dei costi generali (affitti, consulenze, telefoniche, viaggi, ecc.). Tali azioni di riduzione dei costi consentono nell’arco di piano di più che compensare gli incrementi inerziali previsti per il costo del lavoro e per i prezzi della carta e dei materiali di stampa, nonché i maggiori costi necessari allo sviluppo del business digitale. Si segnala, altresì, che per la determinazione del terminal value è stato adottato prudenzialmente un tasso di crescita pari a zero. Per la cash generating unit “la Repubblica” non si è provveduto ad effettuare un’analisi di sensitività dei risultati dell’impairment test rispetto alle variazioni degli assunti di base dal momento che le risultanze dell’impairment test indicano una differenza positiva del maggiore tra il fair value less costs to sell e il valore d’uso rispetto al valore contabile superiore alla soglia del 50% del valore contabile stesso, prevista dalle nostre procedure. Altre immobilizzazioni immateriali La categoria “Concessioni e licenze” è stata sottoposta ad ammortamento del 33,3%, dato che si stima una vita utile di 3 anni. La movimentazione per singola voce di bilancio è la seguente. Concessioni e licenze 31/12/2015 Situazione iniziale Costo originario Fondi ammortamento, svalutazioni Saldo iniziale MOVIMENTI SUL COSTO ORIGINARIO Incrementi Decrementi MOVIMENTI SUI FONDI Incrementi Decrementi Situazione finale Costo originario Fondi ammortamento, svalutazioni Saldo finale 23.795 (22.743) 1.052 1.897 (696) 25.692 (23.438) 2.253 Gli investimenti avvenuti nel corso dell’esercizio nelle immobilizzazioni immateriali ammontano a 1.897 migliaia di euro e sono stati sostenuti nella categoria “Concessioni licenze e marchi”. Gli acquisti sono principalmente relativi per 934 migliaia di euro, al progetto Business Continuity, per 522 migliaia di euro al sistema gestionale (in particolar modo per il nuovo sistema diffusione) e per 269 migliaia di euro allo sviluppo del sistema editoriale. | Note al bilancio di esercizio della Capogruppo Gruppo Editoriale L’Espresso Immobilizzazioni materiali (2) Si riporta il dettaglio della presente categoria. Fabbricati ed edifici Migliorie su beni di terzi Impianti e macchinari Mobili, dotazioni, automezzi Immobilizzazioni materiali in corso Altri beni TOTALE IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI 31/12/2014 367 2.135 6.506 1.372 96 5 10.481 31/12/2015 317 1.830 3.568 1.634 107 2 7.458 Considerata l’omogeneità dei beni compresi nelle singole categorie di bilancio, si ritiene che, le vite utili per categoria di beni siano le seguenti. Terreni Fabbricati ed edifici Impianti tipografici Impianti generici Altri impianti Rotative full color Attrezzature industriali Automezzi Mobili, arredi, macchine ordinarie Macchine elettroniche Sistemi editoriali Migliorie su beni di terzi Vita utile 33 anni 7 anni 10 anni 5/10 anni 20 anni 4 anni 4 anni 8 anni 3 anni 4 anni da contratto Aliquota 3% 15,5% 10% 20%/10% 5% 25% 25% 12,5% 33% 25% da contratto La composizione e la movimentazione delle immobilizzazioni materiali di proprietà sono esposte nei prospetti seguenti. Fabbricati ed edifici 31/12/2015 Situazione iniziale Costo originario Fondi ammortamento, svalutazioni Saldo iniziale MOVIMENTI SUL COSTO ORIGINARIO Incrementi Decrementi MOVIMENTI SUI FONDI Incrementi Decrementi Situazione finale Costo originario Fondi ammortamento, svalutazioni Saldo finale 400 (33) 367 (50) 400 (83) 317 | 205 206 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio di esercizio della Capogruppo Migliorie su beni di terzi 31/12/2015 Situazione iniziale Costo originario Fondi ammortamento, svalutazioni Saldo iniziale 24.384 (22.249) 2.135 MOVIMENTI SUL COSTO ORIGINARIO Incrementi 1.049 Decrementi - MOVIMENTI SUI FONDI Incrementi (1.354) Decrementi - Situazione finale Costo originario Fondi ammortamento, svalutazioni Saldo finale 25.433 (23.603) 1.830 Impianti e macchinari 31/12/2015 Situazione iniziale Costo originario Fondi ammortamento, svalutazioni Saldo iniziale MOVIMENTI SUL COSTO ORIGINARIO Incrementi Decrementi MOVIMENTI SUI FONDI Incrementi Decrementi Situazione finale Costo originario Fondi ammortamento, svalutazioni Saldo finale di cui: Restrizioni per garanzie e impegni 79.555 (73.049) 6.506 293 (21.865) (744) 19.379 57.983 (54.415) 3.568 20.322 | Note al bilancio di esercizio della Capogruppo Gruppo Editoriale L’Espresso Mobili, dotazioni e automezzi 31/12/2015 Situazione iniziale Costo originario Fondi ammortamento, svalutazioni Saldo iniziale MOVIMENTI SUL COSTO ORIGINARIO Incrementi Decrementi MOVIMENTI SUI FONDI Incrementi Decrementi Situazione finale Costo originario Fondi ammortamento, svalutazioni Saldo finale 44.620 (43.248) 1.372 871 (396) (609) 396 45.095 (43.461) 1.634 Immobilizzazioni materiali in corso 31/12/2015 Situazione iniziale Costo originario Fondi ammortamento, svalutazioni Saldo iniziale MOVIMENTI SUL COSTO ORIGINARIO Incrementi Decrementi Riclassifiche MOVIMENTI SUI FONDI Incrementi Decrementi Situazione finale Costo originario Fondi ammortamento, svalutazioni Saldo finale 96 96 195 (185) 107 107 | 207 208 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio di esercizio della Capogruppo Altri beni 31/12/2015 Situazione iniziale Costo originario Fondi ammortamento, svalutazioni Saldo iniziale MOVIMENTI SUL COSTO ORIGINARIO Incrementi Decrementi MOVIMENTI SUI FONDI Incrementi Decrementi Situazione finale Costo originario Fondi ammortamento, svalutazioni Saldo finale 1.733 (1.728) 5 (11) (2) 11 1.722 (1.720) 2 Gli investimenti avvenuti nel corso dell’esercizio nelle immobilizzazioni materiali ammontano a 2.408 migliaia di euro e sono stati sostenuti principalmente nella categoria “Migliorie su beni di terzi” per 1.049 migliaia di euro, “Mobili, dotazioni e automezzi” per 871 migliaia di euro, “Impianti e macchinari” per 293 migliaia di euro. Nelle “Migliorie su beni di terzi” i principali acquisti hanno interessato la ristrutturazione presso la sede redazionale di Roma per 585 migliaia di euro, il progetto strutturale per 270 migliaia di euro e le dotazioni per la redazione web notte per 80 migliaia di euro. Nei “Mobili, dotazioni e automezzi” i principali acquisti hanno interessato le dotazioni elettroniche relative al Progetto Business Continuity (540 migliaia di euro) e le dotazioni per il progetto CAM per 162 migliaia di euro. Negli “Impianti e macchinari” i principali incrementi hanno interessato gli impianti di videosorveglianza e impianti generici presso la sede redazionale di Roma per 121 migliaia di euro. | Note al bilancio di esercizio della Capogruppo Gruppo Editoriale L’Espresso Partecipazioni (3) Si riporta il dettaglio della movimentazione di tale voce. 31/12/2015 Situazione iniziale Costo originario Svalutazioni Saldo iniziale MOVIMENTI SUL COSTO ORIGINARIO Incrementi Decrementi MOVIMENTI SUI FONDI Incrementi Decrementi Situazione finale Costo originario Svalutazioni Saldo finale 476.296 (62.537) 413.759 139 46.539 22.986 9.913 429.897 (75.610) 354.287 l valore delle partecipazioni al 31 dicembre 2015 ammonta a 354.287 migliaia di euro (al 31 dicembre 2014 il valore delle partecipazioni ammontava a 413.759 migliaia di euro). Nel corso del 2015 sono state realizzate le seguenti operazioni: • il 30 gennaio 2015 si è perfezionata il passaggio di proprietà di All Music SpA, società editrice della televisione nazionale generalista Deejay TV, all’editore Discovery Italia Srl. La Società ha conferito il 100% del pacchetto azionario che era al valore netto di 12,6 milioni di euro realizzando una plusvalenza di 0,3 milioni di euro dopo che nell’esercizio passato si era proceduto ad una svalutazione di 9,2 milioni di euro; • nell’ambito del processo di riorganizzazione delle attività industriali del Gruppo, la Società ha provveduto a cedere la controllata Rotocolor SpA alla controllata Finegil Editoriale SpA, per un corrispettivo di 24,6 milioni di euro realizzando una plusvalenza di 0,6 milioni di euro (la stima del valore della partecipazione è stata definita da un perito terzo indipendente applicando una metodologia di stima del valore economico basata sul metodo patrimoniale con correzione reddituale). Per verificare le recuperabilità del valore di carico delle partecipazioni rispetto al valore del Patrimonio Netto, la Società ha provveduto ad effettuare, per le partecipazioni con una differenza negativa rispetto al valore di carico, una stima del valore d’uso della partecipata, determinato utilizzando i piani pluriennali, le assunzioni e le metodologie valevoli ai fini dell’impairment test, rilevando perdite di valore per la collegata Persidera SpA 17,1 milioni di euro e per la controllata A. Manzoni & C. SpA per 5,9 milioni di euro che si aggiungono ai 3 milioni di euro di copertura perdita contabilizzati direttamente a conto economico nell’esercizio. Nella successiva tabella viene riportato l’elenco delle partecipazioni inserite in questa categoria, l’evoluzione della percentuale di possesso nonché il valore di carico. | 209 210 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio di esercizio della Capogruppo Percentuale di possesso 31/12/2014 31/12/2015 Patrimonio Netto 31/12/2014 31/12/2015 Valore di carico 31/12/2014 31/12/2015 PARTECIPAZIONI IN SOCIETÀ CONTROLLATE Finegil Editoriale SpA 99,78% 99,78% 166.357 170.553 176.764 176.764 Manzoni & C. SpA 100,00% 100,00% 12.608 11.773 32.931 27.057 Elemedia SpA 100,00% 100,00% 70.512 73.363 36.098 36.098 Rotocolor SpA 100,00% - 23.404 - 24.049 - Somedia SpA 100,00% 100,00% 1.590 2.186 841 841 All Music SpA 100,00% - 2.724 - 12.576 - 277.195 257.875 283.259 240.760 TOTALE IMPRESE CONTROLLATE PARTECIPAZIONI IN SOCIETÀ COLLEGATE Persidera SpA 30,00% 30,00% 28.745 28.850 127.700 110.588 Le Scienze SpA 50,00% 50,00% 143 88 1.361 1.361 Huffington Post Italia Srl* 49,00% 49,00% TOTALE IMPRESE COLLEGATE 205 205 960 960 29.093 29.143 130.021 112.909 855 855 454 454 ALTRE PARTECIPAZIONI* Ag. ANSA Società Coop. a r.l. 4,02% 4,02% Premium Publisher Network Consorzio 16,96% 16,96% 4 4 14 14 Consorzio Edicola Italiana 16,67% 16,67% 9 9 10 10 6,64% 6,64% Consuledit Soc. consortile a r.l. TOTALE ALTRE PARTECIPAZIONI 1 1 1 1 869 869 479 479 173 173 - 139 307.330 288.060 413.759 354.287 STRUMENTI PARTECIPATIVI* 4 Baby Srl - TOTALE PARTECIPAZIONI - *L’ultimo bilancio disponibile delle Società è al 31 dicembre 2014. I dati riclassificati essenziali dei bilanci al 31 dicembre 2015 delle società controllate, sono riportati nel paragrafo 11.8. Le altre informazioni sui rapporti con parti correlate sono riportate nel paragrafo 11.4. La data di chiusura contabile delle menzionate società coincide con quella di Gruppo Editoriale L’Espresso SpA. | Note al bilancio di esercizio della Capogruppo Gruppo Editoriale L’Espresso Crediti non correnti (4) Si riporta il dettaglio della voce. Crediti finanziari oltre 1 anno Depositi cauzionali oltre 1 anno Altri crediti non correnti TOTALE CREDITI NON CORRENTI 31/12/2014 21.300 368 1.781 23.449 31/12/2015 367 1.083 1.450 I crediti non correnti si decrementano soprattutto a seguito dell’incasso del finanziamento soci di 21.300 migliaia di euro concesso dalla Società a Persidera SpA. Il credito, oggetto di specifici accordi regolati dal contratto di coinvestimento con Telecom Italia Media SpA, era di durata quinquennale e pagava un tasso di interesse pari all’Euribor 6 mesi con un margine iniziale del 3,75% crescente per anno. Gli altri crediti non correnti, pari a 1.083 migliaia di euro, sono in diminuzione rispetto al 31 dicembre 2014 per effetto della componente non corrente del credito emerso a seguito della cessione della rotativa di stampa sita nello stabilimento di Salerno. Inoltre il saldo è costituito anche dal credito residuo derivante dalla cessione del canale 50 a Effe tv Srl: a tal proposito si precisa che nel corso del mese di febbraio 2016 l’intero credito è stato completamente incassato in anticipo rispetto alle originarie pattuizioni all’interno di un più vasto accordo che prevedeva anche la rinuncia di un diritto d’opzione da parte della Gruppo Editoriale L’Espresso SpA. Attività per imposte anticipate e Passività per imposte differite (5) Si riporta nello schema successivo la composizione della fiscalità anticipata/differita. Le variazioni di tali voci sono commentate nella nota delle imposte di conto economico (28). Imposte Anticipate Imponibili per imposte anticipate 31/12/2014 31/12/2015 5.343 2.862 Da fondi rischi 17.460 10.350 Da svalutazione delle attività correnti 13.204 19.715 Da fondi del personale Da svalutazione delle attività immobilizzate TOTALE 3.125 2.577 39.132 35.504 Imponibili per imposte anticipate 31/12/2014 31/12/2015 Da fondi del personale 1.469 751 Da fondi rischi 5.025 2.893 Da svalutazione delle attività correnti 3.770 4.928 956 712 11.220 9.284 Da svalutazione delle attività immobilizzate TOTALE | 211 212 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio di esercizio della Capogruppo Imposte Differite Imponibili per imposte differite 31/12/2014 Da minore valutazione dei fondi del personale 31/12/2015 2.594 2.509 Da maggiore valutazione delle attività immobilizzate 200.902 212.276 TOTALE 203.496 214.785 Passività per imposte differite Da minore valutazione dei fondi del personale 31/12/2014 31/12/2015 713 627 Da maggiore valutazione delle attività immobilizzate 61.599 57.776 TOTALE 62.312 58.403 31/12/2014 31/12/2015 Imposte differite accreditate/addebitate 378 (714) TOT. RILEVAZIONE DIRETTA A PATRIMONIO NETTO 378 (714) Rimanenze (6) Le rimanenze al 31 dicembre 2015 ammontano complessivamente a 6.387 migliaia di euro e sono diminuite di 1.052 migliaia di euro rispetto allo scorso anno (una flessione di 1.089 migliaia di euro relativa alla carta e un incremento di 37 migliaia di euro relativa ai prodotti) a seguito della contrazione dei volumi diffusionali. Il dettaglio è riportato nella tabella sottostante. Rimanenze lorde Carta (materie prime) 6.917 Materiali di stampa (materie prime) Pubblicazioni testate (prodotti finiti) 396 Pubblicazioni opzionali e multimediali (prodotti finiti) 3.204 TOTALE RIMANENZE 10.517 31/12/2014 Svalutazioni (255) - Rimanenze nette 6.662 396 Rimanenze lorde 5.772 52 (2.823) (3.078) 382 7.439 5.240 11.064 31/12/2015 Svalutazioni (199) - Rimanenze nette 5.573 52 (4.478) (4.677) 762 6.387 | Note al bilancio di esercizio della Capogruppo Gruppo Editoriale L’Espresso Crediti commerciali (7) Clienti edicole e distributori Crediti verso clienti vari Crediti verso imprese del Gruppo TOTALE CREDITI COMMERCIALI 31/12/2014 8.591 3.964 74.137 86.692 31/12/2015 14.920 2.177 60.435 77.532 I crediti commerciali, che a fine anno ammontano a 77.532 migliaia di euro, si decrementano complessivamente di 9.160 migliaia di euro rispetto al 2014. Per maggiori dettagli dei crediti verso imprese del Gruppo e per l’analisi delle scadenze si rinvia al paragrafo 11.4 “Rapporti con parti correlate” e al paragrafo 11.5 “Gestione dei rischi”. Il fondo svalutazione crediti al 31 dicembre 2015 ammonta a 6.299 migliaia di euro (6.767 migliaia di euro al 31 dicembre 2014). La movimentazione è la seguente. 31/12/2015 6.767 714 (1.182) 6.299 Saldo iniziale Svalutazioni Utilizzi/rilasci Saldo finale Crediti tributari (8) Crediti verso l'Erario per Ires/Irap Crediti Ires verso controllanti Crediti verso l'Erario per Ires/Irap chiesti a rimborso Crediti verso l'Erario per IVA Crediti IVA di Gruppo Crediti per contributo carta Altri crediti verso l'Erario TOTALE CREDITI TRIBUTARI 31/12/2014 963 8.185 2 414 253 78 236 10.131 31/12/2015 979 13.168 2 515 307 93 15.064 Complessivamente i crediti tributari, che a fine anno ammontano a 15.064 migliaia di euro, aumentano di 4.933 migliaia di euro soprattutto per effetto del maggior credito IRES verso la controllante CIR. La Società, relativamente alla voce “Crediti per contributi carta”, in virtù della Legge n. 220 del 13 dicembre 2010, che agevolava la spesa per la carta utilizzata nel corso del 2011 per la stampa dei prodotti editoriali, nel corso del 2012 aveva presentato domanda ed ottenuto un credito di imposta pari a 2.044 migliaia di euro. Dell’ammontare complessivo del credito iscritto nel bilancio 2012, alla data del 31 dicembre 2015, la Società ha utilizzato il residuo credito di imposta pari a 78 migliaia di euro. | 213 214 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio di esercizio della Capogruppo Altri crediti (9) Depositi cauzionali: entro 1 anno Anticipi a fornitori e agenti Crediti verso istituti previdenziali e assistenziali Crediti verso dipendenti e collaboratori Crediti per cessione immob.ni e partecipazioni Altri crediti Risconti attivi TOTALE ALTRI CREDITI 31/12/2014 44 128 1.722 1.977 10.610 3.519 18.000 31/12/2015 39 209 1.899 748 839 10.308 4.434 18.476 Nelle voci altri crediti e riscontri attivi sono classificate le voci relative ai diritti di competenza degli esercizi futuri e ai canoni delle locazioni passive pagate anticipatamente. Disponibilità liquide e mezzi equivalenti (10) Denaro e valori in cassa Depositi su c/c presso banche e poste Ratei attivi su depositi bancari e postali Crediti e ratei finanziari verso imprese del Gruppo TOTALE DISPONIBILITA’ LIQUIDE E MEZZI EQUIVALENTI 31/12/2014 36 49.644 17.100 66.780 31/12/2015 31 87.419 16 23.797 111.263 I depositi su c/c presso banche e poste rappresentano investimenti finanziari a breve termine e ad alta liquidità che sono prontamente convertibili in valori di cassa noti e sono soggetti ad un rischio irrilevante di variazione del loro valore. Tali investimenti coprono in media un orizzonte temporale di 3 mesi e sono remunerati ad un tasso fisso (mediamente pari allo 0,21%) preventivamente concordato e parametrato all’Euribor di periodo. Le disponibilità liquide aumentano di 44.483 migliaia di euro rispetto all’esercizio precedente per effetto del completo incasso del credito di 21,3 milioni di euro riscosso dalla collegata Persidera SpA, dall’incasso di 24,6 milioni di euro per la cessione della controllata Rotocolor SpA alla controllata Finegil Editoriale SpA e dall’incasso per 12,0 milioni di euro per la cessione della controllata All Music SpA a Discovery Italia Srl. I crediti e ratei finanziari verso società del Gruppo sono analiticamente riepilogati nel prospetto riportato nel paragrafo 11.4. “Rapporti con parti correlate” e sono costituiti da operazioni connesse al servizio di tesoreria accentrato. | Note al bilancio di esercizio della Capogruppo Gruppo Editoriale L’Espresso Passivo Patrimonio Netto L’analisi della composizione del patrimonio netto con riferimento alla disponibilità e distribuibilità è evidenziata di seguito. Natura/Descrizione CAPITALE SOCIALE Sovrappr. Azioni Ris. diritti d'opzione pres. obb. Conv. Riserve per contributi in c/capitale Ris. Conguaglio dividendi Ris. Rivalutazione L. 413/91 RISEVE DI CAPITALE Riserva legale Riserva legale Riserva facoltativa Riserva facoltativa Riserva facoltativa Utili a nuovo Riserva da utili attuariali Riserva legge 675/1977 Ris. Plusvalenze art. 54 Avanzo di fusione RISEVE DI UTILI Variazioni positive Variazioni negative Utili (perdite) a nuovo RISERVA IFRS Riserva per azioni proprie Riserva per stock options Riserva valutazione Fair Value TOTALE ALTRE RISERVE TOTALE Legenda: Importo complessivo 61.806 2.845 4.290 17.857 3.869 786 29.646 12.361 672 34.624 4.205 316.784 4.204 (1.030) 490 934 9.956 383.201 52.904 (3.175) 49.729 (34.624) 11.561 (23.063) 501.318 Possibilità di utilizzazione B B ABC ABC ABC B ABC B ABC ABC ABC ABC ABC Quota disponibile 2.845 4.290 17.857 3.869 786 29.646 12.361 672 4.205 316.784 4.204 490 934 9.956 349.607 580 580 379.833 Utilizzazioni compiute negli ultimi 3 esercizi copertura perdite altre - A – per aumento di capitale B – per copertura perdite C – per distribuzione ai soci Al 31 dicembre 2015 le riserve disponibili ammontano a 379.833 migliaia di euro di cui 356.132 migliaia di euro distribuibili. | 215 216 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio di esercizio della Capogruppo Capitale sociale (11) Al 31 dicembre 2015 il capitale sociale ammonta a euro 61.805.893,20 ed è costituito da n. 412.039.288 azioni da nominali 0,15 euro. Rispetto al 31 dicembre 2014 non ha subito alcuna variazione. N° azioni deliberate N° azioni emesse di cui: N° azioni proprie 31/12/2014 479.323.713 412.039.288 31/12/2015 476.383.713 412.039.288 18.149.111 20.979.371 Tutte le azioni ordinarie sono emesse a fronte di versamenti interamente effettuati. Non esistono azioni gravate da vincoli nella distribuzione di dividendi, ad eccezione di quanto previsto dall’art. 2357 del Codice Civile per le azioni proprie. Riserve (12) La composizione e la movimentazione delle riserve sono dettagliate nel “Prospetto delle variazioni di Patrimonio Netto”. Nel rispetto delle delibere assembleari che hanno autorizzato il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo ad effettuare acquisti di azioni ordinarie Gruppo Editoriale L’Espresso SpA, nel corso dell’esercizio 2015 sono state acquistate n. 3.722.000 azioni per complessivi 3.772.524 migliaia euro e, considerando le azioni proprie acquisite negli anni precedenti, la Società ha in portafoglio al 31 dicembre 2015 n. 20.979.371 azioni che rappresentano il 5,092% del capitale sociale. A seguito della delibera del Consiglio di Amministrazione del 21 gennaio 2015 e della conseguente sottoscrizione di un atto formale (deed poll) avvenuta il 28 gennaio 2015, la Società ha unilateralmente rinunciato alla facoltà di rimborsare le obbligazioni convertibili, in caso di esercizio del diritto di conversione, mediante pagamento in contanti invece che in azioni ordinarie. Alla data del 28 gennaio 2015 il fair value dell’opzione (calcolato il medesimo modello applicato al 31 dicembre 2014) era pari a 4.290 migliaia di euro con un effetto negativo nel conto economico 2015 di 390 migliaia di euro. Dal momento che la sottoscrizione del deed poll ha un effetto analogo alla modifica del prestito, essendo venuto meno il diritto all’Opzione call a favore della Società in modo irrevocabile, definitivo e incondizionato e configurandosi così come uno strumento composto e non più ibrido, la Società ha riclassificato con effetto 28 gennaio 2015 l’importo dell’opzione sopra descritto (4.290 migliaia di euro) nel Patrimonio Netto nella “Riserva diritti opzione Prestito Obbligazionario 2014”. Benefici basati su strumenti finanziari La Società riconosce benefici addizionali ad alcuni dipendenti che ricoprono posizioni di primo piano, attraverso piani di compensi basati su strumenti finanziari. I piani di stock option e stock grant in essere alla data del 31 dicembre 2015, nonché le relative caratteristiche, sono descritte nella nota di commento al bilancio consolidato. Al 31 dicembre 2015, il costo complessivo derivante dai piani di stock grant ammonta a 1.659 migliaia di euro (ammontava a 1.559 migliaia di euro nel 2014) di cui 933 migliaia di euro riaddebitato alle società del Gruppo per le stock grant assegnate ai rispettivi dipendenti (817 migliaia di euro nel 2014). | Note al bilancio di esercizio della Capogruppo Gruppo Editoriale L’Espresso Debiti finanziari (13) Debiti finanziari non correnti Obbligazioni Debiti verso le banche Altri debiti finanziari TOTALE DEBITI FINANZIARI NON CORRENTI 31/12/2014 75.760 3.900 79.660 31/12/2015 79.497 79.497 scadenza 1-2 anni - scadenza 2-5 anni 79.497 79.497 scadenza oltre 5 anni - Debiti finanziari correnti Obbligazioni Debiti verso le banche per finanziamenti Debiti finanziari verso imprese del Gruppo TOTALE DEBITI FINANZIARI CORRENTI 31/12/2014 4.677 1.208 30.188 36.073 31/12/2015 5.011 17.568 22.579 Al 31 dicembre 2015 il valore del Prestito Obbligazionario ammonta complessivamente a 84.508 migliaia di euro. Al 31 dicembre 2014 l’ammontare complessivo del debito era pari a 80.437 migliaia di euro. In data 1 aprile 2014 il Consiglio di Amministrazione aveva deliberato l’emissione di un Prestito Obbligazionario equity linked per complessivi 100 milioni di euro la cui collocazione era avvenuta il successivo 2 aprile con un pricing definito nella stessa data, tenendo conto del prezzo medio ponderato di mercato dell’azione registrato sul Mercato Telematico Azionario tra l’avvio e la conclusione del processo di raccolta ordini (bookbuilding) e di un premio di conversione del 30% (pari a € 2,1523) ferme restando le prescrizioni dell’art. 2441, sesto comma, del Codice Civile. L’operazione era stata regolata mediante emissione di titoli con scadenza 9 aprile 2019. La proposta di aumento del capitale sociale al servizio del Prestito Obbligazionario, con esclusione del diritto di opzione ex art. 2441, quinto comma, era stata sottoposta all’Assemblea Straordinaria degli Azionisti, convocata in prima convocazione il giorno 23 luglio 2014. La Società aveva provveduto a richiedere ed a ottenere l’ammissione alla quotazione delle Obbligazioni al Third Market (MTF) del Vienna Stock Exchange. Il Prestito Obbligazionario, del valore nominale di complessivi 100 milioni di euro, ha una durata di 5 anni (scadenza 9 aprile 2019) e ha una cedola semestrale a tasso fisso pari al 2,625% annuo, pagabile il 9 aprile ed l’8 ottobre di ogni anno. Le obbligazioni sono convertibili in azioni ordinarie della Società esistenti o di nuova emissione. Il Prestito Obbligazionario Convertibile (convertible bond) conferisce al titolare la possibilità di convertire l’obbligazione in un determinato numero di azioni della società emittente; nel caso specifico all’esercizio del diritto di conversione era prevista per la Società la facoltà di consegnare azioni, corrispondere l’ammontare in denaro o offrire una combinazione di azioni e denaro. Pertanto lo strumento era stato ricondotto ad un’obbligazione standard che incorporava la vendita di una opzione di tipo call. Lo strumento era stato originariamente valutato mediante scomposizione dello stesso nelle sue due componenti: una componente di Opzione call ed una componente di debito. In | 217 218 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio di esercizio della Capogruppo applicazione del principio IAS 39, la componente Opzione call è stata rilevata al fair value mentre la componente di debito del Prestito Obbligazionario Convertibile, in maniera residuale rispetto al valore nominale complessivo dello strumento, al quale sono stati aggiunti i costi di transazione direttamente attribuibili. Il valore di tali componenti era stato rispettivamente di 21 milioni di euro per la componente Opzione call, classificata nella voce “Debiti finanziari non correnti”, ed 79 milioni di euro per la componente di debito alla data di rilevazione iniziale. La valutazione della componente di Opzione call era stata effettuata applicando il Modello Binomiale e utilizzando i parametri di prezzo di mercato delle azioni della Società, volatilità del prezzo azionario, strike price e risk-free rate. Successivamente alla prima rilevazione, la variazione del fair value (di categoria gerarchica di livello 2) era stata rilevata a conto economico. La componente di debito inizialmente rilevata in maniera residuale, come sopra detto, era stata valutata successivamente al costo ammortizzato, quest’ultimo determinato utilizzando il criterio del tasso di interesse effettivo, così denominato dallo IAS 39. Alla data del 31 dicembre 2014 la valutazione della componente Opzione call era stata pari a 3,9 milioni di euro con un effetto di provento finanziario di 17,1 milioni di euro. Successivamente, a seguito della delibera del Consiglio di Amministrazione del 21 gennaio 2015 e della conseguente sottoscrizione di un atto formale (deed poll) avvenuta il 28 gennaio 2015, la Società ha unilateralmente rinunciato alla facoltà di rimborsare le obbligazioni convertibili, in caso di esercizio del diritto di conversione, mediante pagamento in contanti invece che in azioni ordinarie. Tale rinuncia risulta definitiva, irrevocabile ed incondizionata, la cui sostanza equivale, secondo la giurisdizione inglese a cui è sottoposto il deed poll, a un modifica del regolamento del prestito. Alla data del 28 gennaio 2015 il fair value dell’opzione (calcolato il medesimo modello applicato al 31 dicembre 2014) era pari a 4.290 migliaia di euro con un effetto negativo nel conto economico 2015 di 390 migliaia di euro. Inoltre dal momento che la sottoscrizione del deed poll ha un effetto analogo alla modifica del prestito, essendo venuto meno il diritto all’Opzione call a favore della Società in modo irrevocabile, definitivo e incondizionato e configurandosi così come uno strumento composto e non più ibrido, la Società ha riclassificato con effetto 28 gennaio 2015 l’importo dell’opzione sopra descritto (4.290 migliaia di euro) nel Patrimonio Netto. Si ricorda che il Prestito Obbligazionario, collocato nell’ottobre 2004 con durata decennale, di valore nominale originario di 300 milioni di euro (diminuiti alla scadenza a 185,4 milioni di euro) e che pagava un interesse fisso del 5,125% e uno effettivo del 4,824%, era stato completamente rimborsato a naturale scadenza (27 ottobre 2014). Il decremento di 12.620 migliaia di euro dei debiti finanziari verso imprese del Gruppo è principalmente dovuto al decremento del debito verso Finegil Editoriale SpA per 9.815 migliaia di euro anche a seguito della cessione della controllata Rotocolor SpA e al decremento di 3.790 migliaia di euro verso Rotocolor SpA soprattutto a causa della cessione della rotativa sita nello stabilimento di Gorizia. I debiti finanziari verso imprese del Gruppo sono analiticamente riepilogati nel prospetto riportato nel paragrafo 11.4. “Rapporti con parti correlate” e sono costituiti da operazioni connesse al servizio di tesoreria accentrato. | Note al bilancio di esercizio della Capogruppo Gruppo Editoriale L’Espresso I debiti verso le banche per finanziamenti sono così composti. 31/12/2014 1.203 1.203 1.203 Finanziamenti con garanzia reale non correnti Finanziamenti non correnti Finanziamenti con garanzia reale correnti Finanziamenti correnti TOTALE DEBITI VERSO BANCHE PER FINANZIAMENTI 31/12/2015 - Fondi per rischi e oneri (14) Si riporta nella tabella successiva la movimentazione complessiva dei fondi, nonché la movimentazione suddivisa tra quota corrente e non corrente. Vertenze legali Saldo iniziale 5.295 Utilizzi/rilasci (2.248) Giroconti corrente/non corrente Accantonamenti 1.172 Variazione per attualizzazione 150 Saldo finale 4.370 Vertenze previdenziali - Incentivi all’esodo 10.334 (6.342) 675 Rischi vari e rinnovi contrattuali 41.083 (1.185) 555 Totale fondi 56.712 (9.774) 2.403 di cui corrente 18.674 (9.468) 1.438 979 di cui non corrente 38.038 (307) (1.438) 1.423 - 4.668 40.453 150 49.491 11.624 150 37.867 Parte non corrente Saldo iniziale Utilizzi/rilasci Giroconti corrente/non corrente Accantonamenti Variazione per attualizzazione Saldo finale Vertenze legali 3.272 (307) (1.438) 1.076 150 2.755 Vertenze previdenziali - Incentivi all’esodo - Rischi vari e rinnovi contrattuali 34.766 347 35.113 Totale fondi 38.038 (307) (1.438) 1.423 150 37.867 Parte corrente Saldo iniziale Utilizzi/rilasci Giroconti corrente/non corrente Accantonamenti Saldo finale Vertenze legali 2.023 (1.941) 1.438 95 1.615 Vertenze previdenziali - Incentivi all’esodo 10.334 (6.342) 675 4.668 Rischi vari e rinnovi contrattuali 6.317 (1.185) 208 5.341 Totale fondi 18.674 (9.468) 1.438 979 11.624 | 219 220 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio di esercizio della Capogruppo Le componenti di lungo termine dei fondi, sono state attualizzate ad un tasso pari al 5% al lordo delle imposte. I fondi rischi vertenze legali e previdenziali includono oltre alle cause per diffamazione, comuni per tutte le società editrici, i rischi legati a vertenze di natura commerciale, cause di lavoro ed il rischio legato agli accertamenti previdenziali. Il fondo per incentivi all’esodo si riferisce all’accantonamento per i piani di riorganizzazione aziendale avviati in alcune società del Gruppo, tra cui il Gruppo Editoriale L’Espresso SpA. Il fondo rischi vari è costituito da accantonamenti per oneri fiscali di esercizi precedenti, da vertenze fiscali per operazioni a premio e altri rischi. Con riferimento agli accantonamenti per oneri fiscali di esercizi precedenti, il 18 maggio 2012 è stata depositata dalla Commissione Tributaria Regionale di Roma, in sede di riassunzione, la sentenza 64/9/12 avente per oggetto gli accertamenti IRPEG e ILOR 1991; tali accertamenti diedero luogo ai seguenti principali rilievi di natura antielusiva: • furono contestati dall’Amministrazione Finanziaria i benefici fiscali derivanti dalle operazioni di riorganizzazione societaria del Gruppo Editoriale L’Espresso conseguenti alla spartizione del Gruppo Mondadori (in particolare, i benefici emergenti dalla fusione per incorporazione di Editoriale La Repubblica SpA in Cartiera di Ascoli SpA, che successivamente ne assunse la denominazione); • furono altresì contestati i benefici attinenti operazioni di usufrutto azionario con soggetti esteri, in particolar modo quelli relativi al credito d’imposta sui dividendi ed alle relative ritenute subite, oltre che agli interessi maturati. Su quest’ultimo capitolo, usufrutto di azioni, la Società ha, dal bilancio 2008, effettuato accantonamenti, valutando che, in funzione della evoluzione della giurisprudenza, le maggiori imposte accertate e i relativi interessi dovessero essere qualificati come “rischio probabile” (gli accantonamenti non riguardarono solo il periodo d’imposta 1991 ma anche i tre successivi, per i quali l’Amministrazione Finanziaria contestò la medesima fattispecie di beneficio), diversamente dalle sanzioni il cui rischio fu stato qualificato come “possibile”. Sul primo capitolo, riguardante unicamente il 1991, il rischio è sempre stato qualificato come “remoto”, sia alla luce della valutazione tecnica delle contestazioni, che dell’esito dei differenti gradi di giudizio. Si ricorda infatti che: • i fatti furono in primo luogo sottoposti al vaglio della giurisdizione penale per presunta frode fiscale ed il procedimento si concluse con sentenza di non luogo a procedere del GUP, confermata in via definitiva dalla Corte di Appello in data 9 dicembre 1999, così prosciogliendo con formula piena tutti gli amministratori e i sindaci; • in sede tributaria i giudizi di primo e secondo grado furono entrambi favorevoli alla Società rispettivamente nel 1998 e nel 2000; successivamente, nel 2007 la Corte di Cassazione annullò la sentenza di secondo grado, con rinvio alla Commissione Tributaria Regionale, decidendo peraltro solo su profili procedurali e non pregiudicando in alcun modo il merito. La Commissione Tributaria Regionale, con la sentenza sopra menzionata, ha accolto la posizione dell’Amministrazione Finanziaria relativamente alla contestazione economicamente più rilevante, concernente le operazioni di riorganizzazione societaria, mentre ha respinto la contestazione relativa agli usufrutti. Tale sentenza, sulla base delle valutazioni aggiornate al 31 dicembre 2015, darebbe luogo ad un importo di rischio massimo pari a 371,8 milioni di euro (di cui maggiori imposte accertate per 121,4 milioni di euro, interessi per 129 milioni di euro e sanzioni per 121,4 milioni di euro): tale valore scaturisce dal fatto che l’Amministrazione | Note al bilancio di esercizio della Capogruppo Gruppo Editoriale L’Espresso Finanziaria non si è limitata semplicemente a disconoscere i benefici fiscali (ritenuti indebiti) dei maggiori valori iscritti in sede di allocazione del “disavanzo di annullamento” nel processo di fusione, ma ha inaspettatamente preteso l’immediato ed integrale assoggettamento a tassazione di tale disavanzo per quanto di per sé privo di qualunque valenza reddituale, alla stregua di una plusvalenza “realizzata”. In data 27 giugno 2012 la Società ha provveduto a depositare presso la Corte di Cassazione il ricorso avverso la sentenza di secondo grado mentre il 28 giugno 2012 è stata depositata, presso la CTR di Roma, l’istanza di sospensione degli effetti della medesima sentenza ai sensi e per gli effetti dell’articolo 373 del codice di procedura civile; l’istanza è stata accolta dalla CTR di Roma con ordinanza depositata il 19 luglio 2012. In virtù della consapevolezza della legittimità civilistico-tributaria delle operazioni oggetto di contestazione fiscale, oltre che sulla base di valutazioni tecniche ottenute da professionisti terzi, la Società ha confermato la valutazione del grado di rischio alle operazioni di usufrutto azionario relativamente alle imposte e alle sanzioni (ancorché la stessa sia risultata vittoriosa sul punto, per motivi procedurali, dinanzi la CTR) estendendo però alle sanzioni, a seguito di recenti e consolidate posizioni della corte di cassazione, il medesimo livello di rischio, ed ha qualificato come meramente “possibile” il rischio legato alle operazioni di ristrutturazione societarie per le quali è risultata soccombente. Su questo tema si evidenzia come, nel corso del 2015, sia stato emanato il D.Lgs. 128 che, oltre ad avere abrogato la precedente norma anti-elusiva, ha apportato modifiche allo Statuto del contribuente (legge 212/2000) fornendo all’ordinamento tributario un carattere di maggiore chiarezza tramite l’introduzione di una definizione unitaria degli istituti dell’abuso di diritto e dell’elusione fiscale. Per le questioni attinenti le operazioni di usufrutto azionario la Società aveva provveduto ad accantonare fino al 31 dicembre 2012 un importo pari a 34,4 milioni di euro (a copertura dei rischi legati all’ammortamento del costo sostenuto per l’acquisto dell’usufrutto, al credito d’imposta sui dividendi, alle relative ritenute subite e agli interessi maturati e alle sanzioni), con riferimento ai periodi di imposta accertati. Al 31 dicembre 2015, anche a seguito di un accantonamento di 347 migliaia di euro per tenere conto degli interessi maturati, il fondo relativo a tale fattispecie ammonta a 35,1 milioni di euro. TFR e altri fondi per il personale (15) Piani a benefici definiti Il fondo Trattamento Fine Rapporto maturato al 31 dicembre 2006 nonché il fondo Indennità per i dirigenti di giornali quotidiani rientrano nei piani a benefici definiti e pertanto sono stati determinati applicando la metodologia attuariale. Entrambi i fondi rappresentano il valore attuale dell’obbligazione legale futura. Le ipotesi relative alla determinazione dei Piani sono riassunte nel prospetto che segue. Tasso annuo tecnico di attualizzazione Tasso annuo di inflazione Tasso annuo aumento retribuzioni* Tasso annuo rivalutazione TFR Probabilità di anticipazione annua** * in base alla categoria ** in base all’anzianità lavorativa TFR 2,03% 1,5%-2,0% 1-1,5% 2,625%-3,0% 3-7% ALTRI FONDI 2,03% 1,5%-2,0% 1-1,5% - | 221 222 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio di esercizio della Capogruppo Gli importi iscritti nella Situazione Patrimoniale-Finanziaria, che ammontano complessivamente a 22.821 migliaia di euro (in diminuzione di 5.103 migliaia di euro rispetto al 2014), sono stati così determinati. Fondo Trattamento di Fine Rapporto Saldo iniziale Accantonamento per prestazioni di lavoro di periodo (service cost) Costi/(ricavi) attuariali da esperienza (actuarial gain/loss) Costi/(ricavi) attuariali da cambio tasso (actuarial gain/loss) Incremento per interessi finanziari (interest cost) Benefici pagati Saldo finale 31/12/2015 23.474 49 (904) 324 (3.235) 19.708 Altri Fondi per il Personale Saldo iniziale Accantonamento per prestazioni di lavoro di periodo (service cost) Costi/(Ricavi) attuariali da esperienza (actuarial gain/loss) Costi/(Ricavi) attuariali da cambio tasso (actuarial gain/loss) Costi/(Ricavi) attuariali da cambio piano - curtailment (actuarial gain/loss) Incremento per interessi finanziari (interest cost) Benefici pagati Saldo finale 31/12/2015 4.450 234 1 (125) (1.500) 53 3.113 Le principali ipotesi attuariali adottate nella determinazione delle obbligazioni future sono state il tasso di inflazione, l'incremento salariale, la frequenza di turnover e il tasso di attualizzazione. L'analisi di sensitività pertanto è stata fatta su ciascuna ipotesi attuariale rilevante, mostrando gli effetti che ci sarebbero stati a seguito di variazioni ragionevolmente possibili di tali ipotesi alla fine dell'esercizio. Un incremento del tasso di turnover dell'1% avrebbe determinato un decremento delle obbligazioni per TFR pari a 37 migliaia di euro rispetto al parametro effettivamente applicato (1%). Un incremento del tasso di inflazione dello 0,50% avrebbe determinato un incremento delle obbligazioni future per TFR di 461 migliaia di euro, mentre un decremento dello 0,50% avrebbe determinato un decremento delle medesime obbligazioni di 447 migliaia di euro rispetto al parametro di fatto applicato (2%). Infine e soprattutto riguardo al tasso di attualizzazione applicato (2,03%), un incremento dello 0,50% avrebbe determinato un decremento delle obbligazioni future per TFR di 706 migliaia di euro, mentre un decremento del tasso dello 0,50% avrebbe determinato un incremento delle obbligazioni stesse di 753 migliaia di euro. Per quanto riguarda gli altri fondi, incremento dello 0,50% avrebbe determinato un decremento delle obbligazioni future di 82 migliaia di euro, mentre un decremento del tasso dello 0,50% avrebbe determinato un incremento delle obbligazioni stesse di 103 migliaia di euro. La Società è sempre stata in grado di far fronte ad eventuali debiti a breve e ha disponibilità finanziarie tali da garantire l'assolvimento delle obbligazioni future. | Note al bilancio di esercizio della Capogruppo Gruppo Editoriale L’Espresso Il numero medio e il numero a fine esercizio del personale dipendente è riepilogato di seguito. Numero medio dipendenti Giornalisti Operai e impiegati Dirigenti Contratti a termine TOTALE 2014 505 275 17 15 812 2015 482 268 16 13 779 Numero dipendenti fine esercizio 31/12/2014 498 271 16 15 800 31/12/2015 464 266 16 11 757 Debiti commerciali (16) Debiti verso fornitori: • carta • stampa • trasporti e distribuzione • utenze e telefoniche • investimenti • promozioni • prodotti opzionali • collaboratori • redazionali (foto, indagini e agenzie) • altri fornitori Debiti commerciali verso società del Gruppo TOTALE DEBITI COMMERCIALI 31/12/2014 31/12/2015 6.157 4.518 3.833 1.653 817 3.684 6.731 3.227 4.526 8.990 29.245 73.381 4.045 7.241 535 961 2.055 3.211 7.120 2.520 3.926 7.471 20.597 59.682 I debiti commerciali, normalmente regolati a 60/90 giorni, si decrementano complessivamente di 13.699 migliaia di euro rispetto all’esercizio. I debiti commerciali verso società del Gruppo sono analiticamente riepiloganti nel paragrafo 11.4 “Rapporti con parti correlate”. Debiti tributari (17) Debiti per ritenute e IRPEF Debiti verso l'Erario per IVA Debiti IVA di Gruppo Altri debiti tributari TOTALE DEBITI TRIBUTARI 31/12/2014 3.984 1.132 756 31 5.903 31/12/2015 3.908 892 969 45 5.814 I debiti tributari pari a 5.814 migliaia di euro diminuiscono di 89 migliaia di euro rispetto all’esercizio 2014. | 223 224 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio di esercizio della Capogruppo Altri debiti (18) Debiti verso istituti previdenziali e sicurezza sociale Debiti verso il personale per ferie Debiti verso il personale diversi Debiti verso amministratori, sindaci e altri soci Debiti per abbonamenti Debiti contributi Legge 62/2001 Debiti per contributi su interessi Altri debiti TOTALE ALTRI DEBITI 31/12/2014 8.912 6.475 7.080 5 5.520 280 94 1.957 30.323 31/12/2015 8.334 5.591 7.159 4 5.156 218 2.086 28.548 Gli altri debiti sono pari a 28.548 migliaia di euro e diminuiscono di 1.775 migliaia di euro rispetto al 31 dicembre 2014. 10. Note relative al Conto Economico Complessivo Ricavi (19) Ricavi da pubblicazioni Ricavi da pubblicità Fee distribuzione prodotti di terzi Ricavi cessione diritti e marchi Ricavi da vendita altri servizi Ricavi da vendita servizi internet Ricavi da vendita altri prodotti Ricavi da vendita scarti e rese TOTALE RICAVI 2014 154.262 149.618 90 151 6.764 1.693 26 997 313.601 2015 135.767 137.109 616 7.139 1.515 14 1.072 283.230 I ricavi complessivi della Società evidenziano un decremento di 30.414 migliaia di euro (pari al -9,7%) rispetto ai dati dell’esercizio precedente. I ricavi da pubblicazioni si sono ridotti del 12% principalmente a causa della contrazione delle vendite del quotidiano e dei periodici, i cui mercati ha registrato rispettivamente una contrazione dell’8,7% e del 13,4%. I ricavi da pubblicità sono diminuiti di 12.509 migliaia di euro (-8,4%). Altri proventi operativi (20) Contributi Plusvalenze cessioni cespiti Sopravvenienze attive Altri proventi TOTALE ALTRI PROVENTI OPERATIVI 2014 253 16 7.552 794 8.615 Il saldo della voce Altri proventi operativi si assesta a 3.943 migliaia di euro. 2015 157 1 1.604 2.181 3.943 | Note al bilancio di esercizio della Capogruppo Gruppo Editoriale L’Espresso Costi per acquisti (21) Carta quotidiani e periodici Carta per opzionali e promozioni Acquisto beni e merci Acquisto materiali per stampa Materiali di consumo TOTALE COSTI PER ACQUISTI 2014 32.867 3.493 2.594 (76) 1.299 40.176 2015 26.780 2.659 3.506 (125) 1.104 33.924 2014 51.778 20.043 16.357 15.926 8.973 11.056 7.033 1.644 3.596 8.480 23.759 168.644 2015 44.694 20.050 16.550 9.656 6.456 9.214 5.219 1.536 3.681 8.673 22.856 148.586 2014 2.150 617 102 826 1 722 464 195 5.077 2015 1.354 622 151 1.124 1 1.232 714 218 5.416 Costi per servizi (22) Stampa e altre lavorazioni presso terzi Costi gestione impianti e tecnologie Costi redazionali Distribuzione Diritti di riproduzione, SIAE e altri Promozioni Consulenze Telefoniche e trasmissione dati Manutenzioni e utenze Fitti passivi ed altri costi per godimento beni di terzi Altri servizi TOTALE COSTI PER SERVIZI Altri oneri operativi (23) Accantonamento fondo rischi e oneri Imposte e tasse accessorie Spese di rappresentanza e omaggi Quote associative Transazioni e risarcimenti Sopravvenienze passive Svalutazione crediti Altri oneri operativi TOTALE ALTRI ONERI OPERATIVI | 225 226 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio di esercizio della Capogruppo Costi per il personale (24) Salari e stipendi Oneri sociali Accantonamento per TFR Accantonamento trattamento di quiescenza e simili Oneri per la riorganizzazione aziendale in atto Stock Option - Stock Grant Altri costi del personale TOTALE COSTI PER IL PERSONALE 2014 65.310 21.392 4.898 (462) 646 742 2.042 94.569 2015 64.263 20.866 4.773 234 3.189 726 2.488 96.538 Il costo per il personale si incrementa di 1.969 migliaia di euro per effetto degli oneri relativi ai piani di riorganizzazione aziendale. Il valore complessivo sostenuto nel corso dell’esercizio per i compensi spettanti al personale direttivo è pari a 0,7 milioni di euro ed 0,2 milioni di euro per stock grant. Ammortamenti e svalutazioni (25) Ammortamento immobilizzazioni immateriali Ammortamento immobilizzazioni materiali Svalutazione immobilizzazioni materiali TOTALE AMMORTAMENTI E SVALUTAZIONI 2014 534 2.181 2.715 2015 696 2.035 725 3.456 La voce svalutazione di immobilizzazioni materiali fa riferimento principalmente alle migliorie della sede di Roma. Proventi/(oneri) finanziari netti (26) Interessi attivi su c/c bancari e depositi a breve Utile su cambi Proventi finanziari su derivati Altri proventi finanziari Proventi finanziari Spese bancarie accessorie Interessi su mutui e finanziamenti Interessi passivi su prestiti obbligazionari Oneri finanziari su derivati Perdite su cambi Oneri finanziari da applicazione IAS Altri oneri finanziari Oneri finanziari Proventi/(oneri) da negoziazione titoli e partecipazioni Svalutazioni e perdite su partecipazioni TOTALE PROVENTI/(ONERI) FINANZIARI NETTI 2014 1.892 28 17.100 1.153 20.173 (90) (132) (12.107) (65) (1.026) (535) (13.955) (1.105) (34.484) (29.371) 2015 230 78 647 955 (77) (26) (6.688) (390) (116) (528) (102) (7.927) 829 (25.986) (32.129) | Note al bilancio di esercizio della Capogruppo Gruppo Editoriale L’Espresso Gli oneri finanziari netti ammontano a 32.129 migliaia di euro si incrementano rispetto al 31 dicembre 2014 principalmente per effetto di svalutazioni di partecipazioni (17,1 milioni di euro relativi a Persidera SpA e 8,9 milioni di euro relativi a A. Manzoni & C. SpA, di cui 5,9 milioni di euro di svalutazione risultanti dall’impairment test condotto sulla partecipazione e 3 milioni di euro di copertura perdite contabilizzata direttamente al conto economico nell’esercizio), solo parzialmente compensati da plusvalenze realizzate per la cessione dei Rotocolor SpA (per 0,6 milioni di euro) e All Music SpA (per 0,3 milioni di euro). Il decremento degli interessi passivi su Prestiti Obbligazionari è dovuto alla contemporanea presenza nel corso dell’esercizio precedente del Prestito Obbligazionario collocato nel 2004 e rimborsato interamente il 27 ottobre 2014 (che ha generato interessi per 7.373 migliaia di euro) e del Prestito Obbligazionario Convertibile collocato il 9 aprile 2014 (che ha generato oneri per 4.734 migliaia di euro). Quest’ultimo ha generato nel 2015 interessi passivi complessivi per 6.688 migliaia di euro, di cui 2.617 migliaia di euro interessi da cedole e 4.071 migliaia di euro dal costo ammortizzato. La valutazione a fair market value della componente Opzione call relativa al Prestito Obbligazionario Convertibile, prima della riclassifica a Patrimonio Netto, ha generato oneri per 390 migliaia di euro. Dividendi (27) 2014 2015 - da imprese controllate Finegil Editoriale SpA Elemedia SpA 12.980 8.739 6.650 8.557 - 2.856 - da imprese collegate Persidera SpA Le Scienze SpA TOTALE DIVIDENDI 103 72 19.733 20.224 I dividendi incassati nel 2015, che ammontano a 20.224 migliaia di euro, si incrementano di 491 migliaia di euro rispetto all’esercizio 2014. Imposte (28) Imposte correnti Imposte differite e anticipate Imposte anni precedenti Oneri fiscali esercizi precedenti TOTALE IMPOSTE 2014 2015 2.457 (6.226) 4.797 (2.687) (1.088) (12) 347 347 6.513 (8.578) Il sensibile decremento delle imposte rispetto al precedente esercizio è da imputarsi, oltre che alla riduzione della base imponibile, anche alla riduzione dell’aliquota Ires, introdotta dalla legge di stabilità 2016, che, pur avendo efficacia dal 2017, ha determinato la riduzione delle imposte anticipate e differite per un effetto positivo netto di 6.559 migliaia di euro; inoltre la legge di stabilità 2015, che ha introdotto la totale deduzione del costo di lavoro a tempo indeterminato dall’Irap, ha avuto un effetto positivo netto sulle imposte correnti di 2.132 migliaia di euro. | 227 228 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio di esercizio della Capogruppo Si riporta nella tabella successiva la riconciliazione tra l’onere fiscale teorico, determinato con Ires al 27,5%, e Irap al 3,9%, e l’onere fiscale effettivo. 1) Utile ante imposte risultante da bilancio 2) a. Imposte sul reddito (IRES) teoriche (ad aliquota nazionale) b. Effetto fiscale relativo a costi non deducibili c. Effetto fiscale su decremento aliquota IRES 2014 2015 1.313 (12.616) 361 (3.469) 8.934 6.625 - (6.559) d. Dividendi (5.155) (5.283) e. Proventi/contributi non tassabili (1.178) (347) (737) (394) 3) Imposte sul reddito (IRES) 2.226 (9.427) 4) IRAP 3.941 501 347 347 6.513 (8.579) n.s. 68,0% 31,40% 31,40% f. Imposte correnti e differite relative anni precedenti 5) Oneri fiscali di esercizi precedenti 6) Totale imposte da bilancio Aliquota media effettiva Aliquota teorica Utile base per azione (29) L’utile base per azione è calcolato dividendo l’utile netto del periodo attribuibile per il numero medio ponderato delle azioni ordinarie in circolazione durante il periodo (escludendo le azioni proprie). L’utile per azione diluito è calcolato dividendo l’utile netto del periodo attribuibile agli azionisti ordinari per il numero medio ponderato delle azioni ordinarie in circolazione durante il periodo, rettificato per gli effetti diluitivi delle opzioni. Di seguito sono esposti il reddito e le informazioni sulle azioni ai fini del calcolo dell’utile per azione base e diluito. 2014 2015 (5.200) (4.038) 393.500 391.060 Utile/perdita base per azione (0,013) (0,010) 2014 2015 Risultato netto (5.200) (4.038) Risultato netto N° medio ponderato di azioni ordinarie in circolazione (.000) 393.500 391.060 N° opzioni (.000) N° medio ponderato di azioni ordinarie in circolazione (.000) 68.731 66.756 Utile/perdita diluito per azione (0,011) (0,009) | Note al bilancio di esercizio della Capogruppo Gruppo Editoriale L’Espresso 11. Altre informazioni 11.1 Posizione finanziaria netta Nella tabella che segue è esposta la composizione della posizione finanziaria netta della Capogruppo. 31/12/2014 31/12/2015 Crediti finanziari verso imprese del Gruppo 17.100 23.796 Debiti finanziari verso imprese del Gruppo (30.188) (17.568) Denaro e disponibilità di banca 49.675 87.466 Disponibilità liquide nette 36.587 93.694 (80.437) (84.508) (1.203) - Prestito obbligazionario Altri debiti verso le banche (3.900) - Altre attività (passività) finanziarie Altri debiti finanziari (85.540) (84.508) POSIZIONE FINANZIARIA NETTA (48.953) 9.186 La posizione finanziaria netta si è movimentata soprattutto a seguito del completo incasso del credito di 21,3 milioni di euro riscosso dalla collegata Persidera SpA, dall’incasso di 24,6 milioni di euro per la cessione della controllata Rotocolor SpA alla controllata Finegil Editoriale SpA e dall’incasso per 12,0 milioni di euro per la cessione della controllata All Music SpA a Discovery Italia Srl. 11.2 Eventi ed operazioni significative non ricorrenti Ai sensi della Comunicazione Consob del 28 luglio 2006, si precisa che nel corso dell’esercizio la Società non ha posto in essere operazioni significative non ricorrenti così come definite dalla Comunicazione stessa. 11.3 Transazioni derivanti da operazioni atipiche e/o inusuali Ai sensi della Comunicazione Consob del 28 luglio 2006, si precisa che nel corso dell’esercizio la Società non ha posto in essere operazioni atipiche e/o inusuali, così come definite dalla Comunicazione stessa. 11.4 Rapporti con parti correlate Le operazioni poste in essere dalla Società, ivi incluse le operazioni con parti correlate, rientrano nella gestione ordinaria e sono regolate a condizioni di mercato. In particolare si segnala che la conclusione di operazioni con parti correlate è disciplinata da una apposita procedura approvata dal Consiglio di Amministrazione e descritta nella relazione annuale sul Governo Societario riportata in una apposita sezione del presente bilancio al 31 dicembre 2015 e disponibile sia sul sito della Società sia presso Borsa Italiana SpA. In particolare il Gruppo Editoriale L’Espresso SpA intrattiene con le società controllate e collegate sia rapporti commerciali sia rapporti di prestazioni di servizi e di consulenza operativa e finanziaria. Tra i rapporti commerciali più rilevanti si ricordano quelli con le controllate A. Manzoni&C. SpA, concessionaria per la vendita degli spazi pubblicitari, con Somedia SpA per la gestione della distribuzione, con Elemedia SpA per la gestione tecnica dei siti, Rotocolor SpA e Finegil Editoriale SpA per l’attività di composizione e stampa. Inoltre, la Società gestisce un servizio accentrato di tesoreria cui partecipano tutte le società controllate. | 229 230 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio di esercizio della Capogruppo Gruppo Editoriale L’Espresso SpA riceve, a sua volta, dalla Società controllante CIR SpA prestazioni di servizi e consulenze varie in materia strategica, amministrativa, finanziaria e fiscale. Si sottolinea che lo svolgimento dei suddetti servizi da parte della controllante è ritenuto preferibile rispetto ai servizi resi da terzi grazie, tra l’altro, all’ampia conoscenza acquisita nel tempo della realtà aziendale e di mercato in cui Gruppo Editoriale L’Espresso SpA opera. Dall’esercizio 2004 il Gruppo Editoriale L’Espresso SpA, così come la maggior parte delle società da essa controllate, ha aderito al “Consolidato Fiscale” CIR. Nell’aprile 2013 è stata rinnovata l’adesione al consolidato fiscale per il triennio 2013-2015. Gruppo Editoriale L’Espresso SpA e la maggior parte delle società controllate hanno continuato ad avvalersi della particolare disciplina dell’“IVA di Gruppo”. Si riportano di seguito i dati (espressi in migliaia di euro) relativi ai rapporti economici, patrimoniali e finanziari tra Gruppo Editoriale L’Espresso SpA e le relative imprese correlate. Rapporti di Gruppo Editoriale L’Espresso SpA con società correlate Costi Ricavi SOCIETA' CONTROLLATE Finegil Editoriale SpA 13.326 3.924 S.E.T.A. SpA 4 220 Elemedia SpA 20.366 7.759 A. Manzoni & C. SpA 1.902 137.169 Rotocolor SpA 12.407 428 Somedia SpA 9.097 1.523 Ksolutions SpA (in liquidazione) Mo.Net. Srl 119 6 SOCIETA' COLLEGATE Le Scienze SpA 6 1.135 HuffingtonPost Italia Srl 97 Persidera SpA SOCIETA' CORRELATE Sorgenia SpA 1.137 SOCIETA' CONTROLLANTI Cofide SpA 156 CIR SpA** 965 2 Oneri Proventi Oneri Proventi trib.ri trib.ri finanz.ri finanz.ri* comm.li Crediti finanz.ri 3.688 19.729 - 112 164 - Debiti finanz.ri trib.ri Garanzie prestate 3.203 1.601 2.568 2.487 9.524 7.388 1.356 6.110 2.713 415 88 466 1.976 1.192 35 31.625 1.090 200 trib.ri comm.li - - 14 3 8.874 10 10 8.740 8.678 160 551 - 3.220 115 8.402 46.894 244 30.418 - - - 3 1 1 167 213 31 9 114 - - - - - 17.112 72 3.218 1.111 117 1 - - 29 - - - - - - - - - - - 89 - - - 69 6.291 - - 1 - 13.168 1.060 - - * In tale voce sono inclusi i dividendi percepiti dalle società controllate ** Nella voce dei costi sono inclusi gli oneri/proventi per adesione al consolidato fiscale. - - | Note al bilancio di esercizio della Capogruppo Gruppo Editoriale L’Espresso 11.5 Gestione dei rischi Rischi finanziari L’attività di gestione dei rischi finanziari è regolata da una policy di Gruppo che delinea obiettivi, strategie, linee guida nonché modalità operative. Per la gestione della finanza/tesoreria, la Società si è dotata di una procedura ispirata a criteri di prudenza e di rischio limitato nella scelta delle operazioni di finanziamento/investimento e che prevede l’assoluto divieto di porre in essere operazioni di tipo speculativo, se non adeguatamente motivate ed approvate dal Consiglio di Amministrazione. La Gruppo Editoriale L’Espresso SpA gestisce e coordina un conto corrente intragruppo centralizzato, cui partecipano tutte le società controllate, al fine di ottenere vantaggi di tipo economico nei rapporti con le controparti ed una maggiore efficienza operativa. La centralizzazione permette infatti una più efficace attività di pianificazione e controllo dei flussi finanziari, garantisce una maggiore omogeneità delle varie scelte di finanziamento/ investimento, ottimizza il profilo di rischio del Gruppo nel suo complesso, ma soprattutto consente di rafforzare il potere contrattuale con il sistema bancario. La Società, a seguito dell’integrale rimborso del Prestito Obbligazionario collocato nel 2004 ha concluso il rapporto di collaborazione con Standard&Poors per l’emissione del rating societario l’ultimo dei quali è stato confermato a BB- con outlook stabile. La Società utilizza prevalentemente due canali per la provvista di mezzi finanziari: il mercato obbligazionario internazionale e i finanziamenti bancari pluriennali, stipulati a fronte di investimenti produttivi agevolabili dalla legislazione per l’editoria, che prevede l’abbattimento del costo del finanziamento di alcuni punti percentuali; questi ultimi sono stati completamente estinti nel corso del primo semestre 2015. In data 2 aprile 2014 la Società aveva collocato un Prestito Obbligazionario Convertibile equity linked per complessivi 100 milioni di euro: il Prestito conferisce al titolare la possibilità di convertire l’obbligazione in un determinato numero di azioni della società emittente; nel caso specifico all’esercizio del diritto di conversione era prevista per la Società la facoltà di consegnare azioni, corrispondere l’ammontare in denaro o offrire una combinazione di azioni e denaro. Il Prestito Obbligazionario, ha una durata di 5 anni (scadenza 9 aprile 2019) e ha una cedola semestrale a tasso fisso pari al 2,625% annuo. Le obbligazioni potranno diventare convertibili in azioni ordinarie della Società esistenti o di nuova emissione, salva la facoltà della Società di regolare ogni eventuale richiesta di conversione mediante il pagamento per cassa o attraverso una combinazione di azioni ordinarie e cassa (cash settlement option). A seguito della delibera del Consiglio di Amministrazione del 21 gennaio 2015 e della successiva sottoscrizione di un atto formale (deed poll) avvenuta il 28 gennaio 2015, la Società ha unilateralmente rinunciato alla facoltà di rimborsare le obbligazioni convertibili, in caso di esercizio del diritto di conversione, mediante pagamento in contanti invece che in azioni ordinarie. Tale rinuncia risulta definitiva, irrevocabile ed incondizionata la cui sostanza equivale, secondo la giurisdizione inglese a cui è sottoposto il deed poll, a un modifica del regolamento del prestito. Alla data del 28 gennaio 2015 il fair value dell’opzione (calcolato con il medesimo modello applicato al 31 dicembre 2014) era pari ad 4.290 migliaia di euro con un effetto negativo nel conto economico 2015 di 390 migliaia di euro. Inoltre, dal momento che la sottoscrizione del deed poll ha un effetto analogo alla modifica del regolamento del prestito, essendo venuto meno il diritto all’Opzione call a favore della Società in modo irrevocabile, definitivo e incondizionato e configurandosi così il Prestito obbligazionario come uno strumento composto e non più ibrido, la Società ha riclassificato con effetto 28 gennaio 2015 l’importo dell’opzione sopra descritto (4.290 migliaia di euro) nel Patrimonio Netto. | 231 232 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio di esercizio della Capogruppo Il Prestito Obbligazionario Convertibile ed il relativo pagamento degli interessi non sono assistiti da garanzie specifiche né sono previsti covenant. Il 27 ottobre 2014 la Società aveva rimborsato il Prestito Obbligazionario collocato nel 2004 per complessivi 185.369 migliaia di euro (originariamente di 300 milioni di euro). Il Prestito Obbligazionario pagava un tasso fisso del 5,125%, con durata decennale. Oltre all’emissione obbligazionaria di cui sopra, nel mese di novembre 2005 erano stati perfezionati dalla Società contratti di finanziamento decennali stipulati ex lege dell’editoria per un importo complessivo di 33,8 milioni di euro ad un costo, al netto del contributo statale, di circa il 2,35%. Anche di questi finanziamenti è stato completato il rimborso nel corso del primo semestre 2015. Con tali operazioni la Società si è assicurata risorse finanziarie a lungo termine tali da prevenire eventuali rischi di liquidità: qualora, tuttavia, fosse necessario il reperimento di ulteriori risorse non coperte dal cash flow gestionale, la Società potrà attingere ad una serie di linee bancarie “uncommitted” non utilizzate. Nel rispetto delle politiche di gestione del rischio finanziario la Società ha stipulato un contratto di IRS (per un valore nozionale di 50 milioni di euro) volto a convertire il tasso fisso in variabile sul prestito obbligazionario. Nel corso del 2012, viste le favorevoli condizioni di mercato, la Società aveva provveduto a rinegoziare il contratto fissando al 3,3% il tasso dovuto garantendosi pertanto il differenziale dei tassi (pari all’1,825%) per la durata residua del contratto (ottobre 2014). Attualmente la Società non è esposta ad alcun rischio finanziario connesso con la variazione dei tassi d’interesse o con la fluttuazione dei cambi. Rischio di prezzo La Società, operando nel settore della stampa, è una grande acquirente di carta. Al fine di ottenere una più efficace pianificazione nell’attività della provvista della carta e soprattutto al fine di rafforzare il potere negoziale con le controparti, alimentando tra l’altro una concorrenza tra le stesse, la gestione degli acquisti per la fornitura della carta delle varie società del Gruppo viene effettuata in modo centralizzato. La Società nel passato ha stipulato contratti di “paper swap” in una percentuale del fabbisogno annuale, ma, verificatane l’inefficienza nel medio periodo, ha deciso di non continuare nell’utilizzo di tali strumenti. Rischio di credito L’esposizione al rischio di credito della Società è riferibile a crediti commerciali e finanziari. La Società, per i settori nei quali opera, non presenta aree di rischio di credito commerciale di particolare rilevanza; tuttavia, pur non presentandosi significative concentrazioni di tale rischio, sono adottate procedure operative che impediscono la vendita di prodotti o servizi a clienti senza un adeguato profilo di credito o garanzie collaterali. Per quanto attiene ai crediti finanziari le operazioni di investimento della liquidità e le eventuali transazioni in derivati sono effettuate unicamente con controparti bancarie di elevato standing creditizio. ***** Nel rispetto di quanto richiesto dal principio contabile IFRS 7, si riportano di seguito le tabelle nelle quali (i) le attività e passività finanziarie vengono suddivise per classi/categorie, (ii) viene riportato l’ageing delle attività finanziarie e (iii) vengono indicate le scadenze contrattuali delle passività finanziarie. Inoltre, in relazione agli strumenti finanziari rilevati nella Situazione Patrimoniale-Finanziaria al fair value, viene indicato il livello gerarchico di valutazione del fair value. | Note al bilancio di esercizio della Capogruppo Gruppo Editoriale L’Espresso Categorie di attività e passività finanziarie esposte in bilancio Voci di Valore a Attività al Attività al Finanziamenti Investimenti Attività bilancio bilancio FV rilevato FV rilevato e crediti posseduti disponibili a CE a CE fino per la ESERCIZIO 2014 alla iniziale detenute per a scadenza vendita ATTIVITA’ FINANZIARIE rilevazione negoziazione Fair value Effetto a CE + / (-) Effetto a PN + / (-) Attivo non corrente Altre partecipazioni (3) 479 - - - - 479 479 - - Altri crediti (4) 23.448 - - 23.448 - - 23.448 536 - (7) 86.692 - - 86.692 - - 86.692 (463) - - - - - - - - (159) 142 (9) 14.481 - - 14.481 - - 14.481 - - (10) 66.780 - - 66.780 - - 66.780 2.281 - Voci di Valore a Attività al Attività al Finanziamenti Investimenti Attività bilancio bilancio FV rilevato FV rilevato e crediti posseduti disponibili a CE a CE fino per la ESERCIZIO 2015 alla iniziale detenute per a scadenza vendita ATTIVITA’ FINANZIARIE rilevazione negoziazione Fair value Effetto a CE + / (-) Effetto a PN + / (-) Attivo corrente Crediti commerciali Titoli Altri crediti * Disponibilità liquide * La voce non include i risconti attivi ed i crediti verso l'Erario. Attivo non corrente Altre partecipazioni (3) 618 - - - - 618 618 - - Altri crediti (4) 1.450 - - 1.450 - - 1.450 100 - (7) 77.532 - - 77.532 - - 77.532 (714) - - - - - - - - - - Attivo corrente Crediti commerciali Titoli Altri crediti * Disponibilità liquide * 14.042 - - 14.042 - - 14.042 - - (10) 111.263 (9) - - 111.263 - - 111.263 777 - La voce non include i risconti attivi ed i crediti verso l'Erario. | 233 234 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio di esercizio della Capogruppo Voci di bilancio ESERCIZIO 2014 PASSIVITA’ FINANZIARIE Passivo non corrente Prestiti obbligazionari Altri debiti finanziari Passivo corrente Banche c/c passivi Prestiti obbligazionari Altri debiti finanziari Debiti commerciali Passività al Passività al FV rilevato FV rilevato a CE a CE alla iniziale detenute per rilevazione negoziazione Passività al costo autorizzato Fair Value Effetto Effetto a CE a PN + / (-) + / (-) (13) (13) (75.760) (3.900) (3.900) - (75.760) - (85.805) (3.900) 17.100 - (13) (13) (13) (16) (5) (4.677) (31.391) (73.381) - - (5) (4.677) (31.391) (73.381) (5) (4.677) (31.398) (73.381) (12.141) (174) - - Voci di bilancio ESERCIZIO 2015 PASSIVITA’ FINANZIARIE Passivo non corrente Prestiti obbligazionari Altri debiti finanziari Passivo corrente Banche c/c passivi Prestiti obbligazionari Altri debiti finanziari Debiti commerciali Valore a bilancio Valore a Passività al Passività al bilancio FV rilevato FV rilevato a CE a CE alla iniziale detenute per rilevazione negoziazione Passività al costo ammortizzato Fair value Effetto a CE + / (-) Effetto a PN + / (-) (13) (13) (79.497) - - - (79.497) - (92.593) - (390) - (13) (13) (13) (16) (5.011) (17.569) (59.682) - - (5.011) (17.569) (59.682) (5.011) (17.569) (59.682) (6.688) (62) - - Ageing delle attività finanziarie ESERCIZIO 2014 Attivo non corrente Altri crediti Attivo corrente Crediti commerciali Voci di bilancio Tot. credito A scadere Scaduto 0-30 gg - - - - - (4) 23.448 23.448 - (7) 31-60 gg 61-90 gg oltre 90 gg Svalutazioni 86.692 73.011 13.681 914 5.928 2.224 4.615 Credito lordo 93.458 77.524 15.934 1.161 5.958 2.452 6.363 - F.do svalutazione (6.766) (4.513) (2.253) (247) (30) (228) (1.748) (463) 14.481 14.481 - - - - - - 14.774 14.481 293 - - - 293 - (293) - (293) - - - (293) 124.621 110.940 13.681 914 5.928 2.224 4.615 Altri crediti Credito lordo F.do svalutazione TOTALE (9) (463) | Note al bilancio di esercizio della Capogruppo Gruppo Editoriale L’Espresso ESERCIZIO 2015 Voci di bilancio Tot. credito A scadere Scaduto 0-30 gg 31-60 gg 61-90 gg oltre 90 gg Svalutazioni Attivo non corrente Altri crediti (4) 1.450 1.450 - - - - - - (7) 77.532 63.290 14.242 582 377 146 13.137 - 96.631 78.462 18.169 582 377 146 17.064 - (19.099) (15.172) (3.927) - - - (3.927) (714) 14.042 14.042 - - - - - - 14.335 14.042 293 - - - 293 - (293) - (293) - - - (293) - 93.024 78.782 14.242 582 377 146 13.137 (714) Attivo corrente Crediti commerciali Credito lordo F.do svalutazione Altri crediti (9) Credito lordo F.do svalutazione TOTALE Scadenze contrattuali delle passività finanziarie ESERCIZIO 2014 Prestito obbligazionario <6 mesi > 0,5 < 1 >1<2 >2<3 >3<4 >4<5 >5 TOTALE 1.298 1.319 2.264 2.617 2617 100.403 - 110.878 31.417 - - - - 3.900 - 35.317 1.229 - - - - - - 1.229 30.188 - - - - - - 30.188 - - - - - 3.900 - 3.900 Banche c/c passivi 5 - - - - - - 5 Debiti commerciali 73.381 - - - - - - 73.381 TOTALE 106.101 1.319 2.624 2.617 2.617 104.303 - 219.581 ESERCIZIO 2015 <6 mesi > 0,5 <1 > 1 <2 > 2 <3 > 3 <4 > 4 <5 >5 TOTALE Altri debiti finanziari: - Debiti verso banche per finanziamenti - Debiti fin.verso imprese del Gruppo - Debiti verso altri finanziatori Prestito obbligazionario Altri debiti finanziari: - Debiti verso banche per finanziamenti - Debiti fin.verso imprese del Gruppo - Debiti verso altri finanziatori 1.305 1.319 2.617 2.617 100.403 - - 108.261 17.569 - - - - - - 17.569 - - - - - - - - 17.569 - - - - - - 17.569 - - - - - - - - Banche c/c passivi - - - - - - - - Debiti commerciali 59.682 - - - - - - 59.682 TOTALE 78.556 1.319 2.617 2.617 100.403 - - 185.512 | 235 236 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio di esercizio della Capogruppo 11.6 Impegni Oltre ai privilegi sugli impianti tipografici e sulle rotative concessi agli istituti bancari in virtù dei mutui stipulati e trattati nella relativa sezione della nota al bilancio, al 31 dicembre 2015 la Società ha in essere degli impegni di acquisto per 248 migliaia di euro (ammontavano a 202 migliaia di euro nel 2014). Le garanzie prestate ammontano a 41.331 migliaia di euro (46.287 migliaia di euro nel 2014) e si riferiscono alle fideiussioni delle controllate Finegil Editoriale SpA, SETA SpA, Elemedia SpA, Somedia SpA e Manzoni SpA principalmente a garanzia del Factor per lo smobilizzo crediti della concessionaria (per 20 milioni di euro), per l’ottenimento di finanziamenti (per 2.920 migliaia di euro), alle fideiussioni per locazioni passive (per 2.100 migliaia di euro di cui 660 migliaia di euro a favore di società del Gruppo e 1.440 migliaia di euro a favore di terzi), all’obbligazione di pagamento concessa all’Agenzia delle Entrate a garanzia delle eccedenze creditorie realizzate nell’ultimo triennio da alcune società facenti parte del “pool IVA” per 15.382 migliaia di euro (15.762 migliaia di euro nel 2014) ed a altre garanzie (per 929 migliaia euro di cui 349 migliaia di euro a favore di società del Gruppo e 580 migliaia di euro a favore di terzi). 11.7 Prospetto dei dati essenziali della controllante CIR SpA (art. 2497-bis comma 4 Cod. Civ.) La Società è soggetta all’attività di direzione e coordinamento di CIR SpA, come risulta dagli atti e dalla corrispondenza aziendale. A norma dell’articolo 2497-bis comma 4 del Codice Civile, viene di seguito evidenziato un prospetto riepilogativo con i dati essenziali dell’ultimo bilancio d’esercizio approvato. Per una corretta e completa comprensione della Situazione Patrimoniale e Finanziaria di CIR SpA al 31 dicembre 2014, nonché del risultato economico conseguito, si rinvia alla lettura del bilancio che, corredato della relazione della società di revisione Deloitte & Touche SpA, è disponibile presso la sede e presso la Borsa Italiana. | Note al bilancio di esercizio della Capogruppo Gruppo Editoriale L’Espresso Situazione Patrimoniale - Finanziaria ATTIVO (migliaia di euro) Immobilizzazioni immateriali Immobilizzazioni materiali Investimenti immobiliari Partecipazioni Crediti diversi di cui verso società correlate 31 dicembre 2013 58 2.723 15.827 1.005.340 282.046 281.857 Imposte differite ATTIVITA' NON CORRENTI Crediti diversi di cui verso società correlate 26.513 - 239.576 282.799 1.588.793 47.232 86.303 1.122.359 31 dicembre 2013 372.382 361.082 208.995 155.366 1.097.825 286.982 37.082 609 324.673 - 31 dicembre 2014 369.863 366.729 358.854 (27.376) 1.068.070 856 856 - - Altri debiti Fondi per rischi e oneri PASSIVITA' CORRENTI TOTALE PASSIVITA' E PATRIMONIO NETTO 20.897 - PASSIVO (migliaia di euro) Capitale sociale Riserve Utili (perdite) a nuovo Utile (perdita) d'esercizio PATRIMONIO NETTO Prestiti obbligazionari Imposte differite Fondi per il personale PASSIVITA' NON CORRENTI Debiti finanziari di cui verso società correlate 8.194 1.036.056 39.071 - Disponibilità liquide ATTIVITA' CORRENTI TOTALE ATTIVO di cui verso società correlate 245.348 1.305.994 43.223 Titoli Crediti finanziari di cui verso società correlate 31 dicembre 2014 87 2.593 15.255 764.225 245.702 - 153.280 110.319 40.419 30.141 13.015 166.295 1.588.793 13.015 53.434 1.122.360 | 237 238 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Note al bilancio di esercizio della Capogruppo Conto Economico Complessivo Anno 2013 (migliaia di euro) Ricavi e proventi diversi di cui verso società correlate 6.794 5.546 Costi per servizi di cui verso società correlate (41.249) (6.801) Ammortamenti e svalutazioni RISULTATO OPERATIVO Proventi finanziari (7.055) (45) (2.019) (2.205) (742) (747) (44.017) (15.290) 29.820 9.604 5.125 Oneri finanziari 7.951 (17.332) Dividendi di cui verso società correlate (9.429) (350) (120) Altri costi operativi di cui verso società correlate 4.146 3.416 (957) Costi per il personale di cui verso società correlate Anno 2014 (11.849) 32.964 32.934 7.614 7.580 Proventi da negoziazione titoli 115 - Oneri da negoziazione titoli (24) (23.751) (209.560) (4.410) 491.312 - Rettifiche di valore di attività finanziarie Proventi (oneri) non ricorrenti RISULTATO ANTE IMPOSTE 283.278 (38.082) (127.912) 10.706 RISULTATO NETTO 155.366 (27.376) Risultato Netto 155.366 (27.376) Imposte Altre componenti del conto economico complessivo TOTALE CONTO ECONOMICO COMPLESSIVO - - 155.366 (27.376) | Note al bilancio di esercizio della Capogruppo Gruppo Editoriale L’Espresso 11.8 Dati riclassificati essenziali delle società controllate (migliaia di euro) Finegil Editoriale SpA S.E.T.A. SpA Elemedia SpA A. Manzoni & C. SpA Rotocolor SpA Somedia SpA Mo-Net Srl Patrimonio Netto Posizione finanziaria 170.929 5.377 73.363 11.773 23.367 2.186 156 10.865 3.881 (591) (43.556) 6.405 4.608 (175) Capitale investito netto 160.064 1.496 72.772 55.329 16.962 (2.422) 331 Ricavi 165.357 10.785 92.554 347.020 13.425 8.756 1.731 Margine operativo lordo 25.074 861 15.775 (4.146) 1.961 846 132 Risultato operativo Risultato Netto 16.962 560 12.619 (4.230) 36 846 92 11.786 423 10.752 (3.990) (45) 586 39 | 239 Attestazione del bilancio di esercizio ai sensi dell’art. 154 bis del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 | Gruppo Editoriale L’Espresso | 243 Relazione del Collegio Sindacale | Relazione del Collegio Sindacale Gruppo Editoriale L’Espresso | 247 248 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Relazione del Collegio Sindacale | Relazione del Collegio Sindacale Gruppo Editoriale L’Espresso | 249 250 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Relazione del Collegio Sindacale | Relazione del Collegio Sindacale Gruppo Editoriale L’Espresso | 251 252 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Relazione del Collegio Sindacale | Relazione del Collegio Sindacale Gruppo Editoriale L’Espresso | 253 Relazione della Società di Revisione | Relazione della Società di Revisione Gruppo Editoriale L’Espresso | 257 258 | Gruppo Editoriale L’Espresso | Relazione della Società di Revisione