World Cafè - Cliclavoro

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World Cafè - Cliclavoro
Materiali
didattici
«Eco-innovazioni»
IL WORLD CAFÈ
UNA MODALITÀ DINAMICA ED EFFICACE
PER DISCUTERE E CO-PROGETTARE
GREEN JOBS – Formazione e Orientamento
IL WORLD CAFÈ
UNA MODALITÀ DINAMICA ED EFFICACE
PER DISCUTERE E CO-PROGETTARE
COS’È IL WORLD CAFÈ?
Il nome World Cafè, ideato dalla associazione omonima che ha
messo a punto il metodo nel 2008, vuole affiancare l’informalità
della discussione che si vuole realizzare (tipica del bar e
rappresentata appunto dal “Cafè”) e l’importanza dei temi trattati,
che possono essere potenzialmente infiniti (World).
Il presupposto “teorico” sta nell’assumere che il contributo dei
partecipanti ad una discussione possa essere massimizzato
dall’informalità del dialogo, dalla dinamica dell’azione e dalla
libertà dell’espressione.
Nello specifico, la tecnica si basa sulla realizzazione di una
“discussione incrementale e circolare”, ovvero una discussione che
si arricchisce e si completa via via che i partecipanti “ruotano” ad
intervalli regolari da un tavolo di discussione tematica al successivo,
aggiungendo ed integrando i contributi forniti in precedenza da altri
partecipanti.
Nel World Cafè si lavora per temi e per domande di lavoro:
l’ambito generale è infatti de-strutturato in 4-5 sotto-temi che i
partecipati affrontano uno alla volta rispondendo a semplici
domande specifiche, come per esempio “quali criticità sul tema x?”;
“come migliorare sul tema y?”.
Il World Cafè è sostanzialmente una “tecnica di interazione” per il
lavoro in gruppi, ovvero un semplice sistema di regole che consente
ai partecipanti ad una riunione / workshop, di interagire in modo
efficace ed efficiente per raggiungere gli obiettivi preposti in un
tempo ragionevolmente breve (la maggior parte dei World Cafè
durano non più di 3-4 ore considerando anche la fase iniziale di
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presentazione e la fase finale di “de-briefing”(valutazione dei lavori
svolti).
Il World Cafè ha un formato-strutttura che permette ad un grande
numero di persone di discutere insieme, di confrontarsi e di
generare idee a mo’ di brainstorming su vari temi collegati tra loro,
per raggiungere una convergenza finale totale o parziale su
determinati punti.
Questo tipo di tecnica consente una rapida circolazione di idee, una
grande possibilità di interazione e fornisce ai partecipanti una
visione generale dei problemi che si stanno affrontando e una
panoramica dei diversi punti di vista portati dagli altri partecipanti.
In sintesi, il World Cafè è un efficace strumento di creazione di idee
e scambio informazione (cross pollination), oltre che un modo per
trovare soluzioni in modo efficace ai problemi in questione.
IN QUALI OCCASIONI SI USA?
Il World Cafè è utile in molte situazioni, in particolare:
- Quando si vogliono generare proposte / idee su uno specifico
argomento che può essere de-strutturato in alcuni sotto-temi. Per
esempio l’argomento può essere “migliorare e aggiornare l’offerta
formativa scolastica” e i sotto-temi possono essere “informatica e
nuove tecnologie”, “inglese e altre lingue straniere”, “laboratori
didattici innovativi”, ecc.
- Quando si ha la necessità di fare confrontare tra loro un numero
elevato di partecipanti e altre tecniche di lavoro come il focus group
o una semplice assemblea pubblica sarebbero non utilizzabili o poco
efficienti, per motivi organizzativi.
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IL WORLD CAFÈ
UNA MODALITÀ DINAMICA ED EFFICACE
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- Quando la discussione / progettazione non è ancora entrata nel
dettaglio, ovvero ci si trova ancora in una fase di definizione di
idee e obiettivi generali;
- Quando si vuole fare emergere molte idee in poco tempo;
- Quando la natura dei partecipanti consente un livello di
informalità abbastanza levato.
Chiarite queste condizioni, la tecnica non pone limiti relativamente
ai temi trattabili o alle situazioni nelle quali può essere utilizzata
con successo, tuttavia bisogna valutare bene quando e come
utilizzarla.
APPLICAZIONE NELLE SCUOLE
Nell’ambito scolastico, all’interno degli Istituti o delle singole
classi, il World Cafè può essere un’occasione allo stesso tempo
divertente, dinamica e fruttuosa con la quale discutere in modo
semi-approfondito alcuni temi di interesse generale facendo
emergere e confrontare le opinioni e le idee degli studenti.
Può essere utile per iniziare la co-progettazione tra gruppi di
studenti per lo sviluppo di progetti tematici nell ’ ambito di
programmi educativi.
COSA SERVE PER FARE UN WORLD CAFÈ?
Uno dei punti di forza di questa tecnica è la sua capacità di fare
emergere decine di idee in breve tempo senza richiedere
particolari materiali, tecnologie o accorgimenti logistici complessi,
ma semplicemente facendo leva sulla “chimica” che si viene a
creare tra persone interessate ad un tema, che si trovano a proprio
agio tra loro e nel contesto in cui si trovano.
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I materiali essenziali per assicurare la riuscita del World Cafè sono i
seguenti:
- Almeno 15-20 partecipanti come limite minimo per costituire 3
gruppetti. Non esiste potenzialmente un limite massimo, nel senso
che sono stati realizzati World Cafè con centinaia di partecipanti: in
questo caso però le necessità logistiche e gestionali diventano
molto complesse. 30-40 partecipanti, che corrispondono ad 8-10
persone per tavolo, possono essere considerati un numero ottimale;
- Un tavolo per ogni sotto-tema trattato ed almeno 10 sedie per
tavolo.
- Cartelloni bianchi di grandi dimensioni come “tovaglia” creativa
dove scrivere e visualizzare le idee-proposte. Quantità: 2 per ogni
tema trattato, che corrisponde ad un tavolo di lavoro. Se si lavoro su
4 temi, 8 cartelloni almeno.
- Pennarelli colorati a punta grossa: almeno uno per partecipante.
- Su ogni tavolo, un pò di caffè, se si è tra adulti, oppure succhi o
snack.
COME FUNZIONA?
Nel World Cafè il rispetto dei tempi, delle fasi e la capacità di gestire
il “ritmo” dell’evento sono un punto cardine che condizione al
buona riuscita del lavoro. Di seguito sono elencate 9 semplici regole
da seguire per ottenere un esito soddisfacente della riunione.
- Il setting della sala dovrebbe ricreare l’atmosfera del bar (piccoli
tavolini e sedie), in modo da consentire ai partecipanti di sentirsi a
proprio agio ed interagire in modo informale e libero. Sui tavoli
vengono appoggiati i cartelloni a mo’ di tovaglia, che serviranno per
appuntare le idee che via via emergono dai partecipanti Inoltre, per
evitare la sovrapposizione delle voci e la confusione tra i tavoli,
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è bene che essi vengano distanziati di almeno 5-10 metri tra loro.
- Prima dell’inizio del lavoro, è prassi effettuare un benvenuto ai
partecipanti ed una breve contestualizzazione dei temi e
spiegazione della metodologia di lavoro all’interno di una prima
fase plenaria introduttiva.
- I partecipanti vengono poi suddivisi in gruppi di lavoro uguali per
numero ed assegnati ai vari tavoli di discussione, nei quali verranno
accolti dall’”host”, ossia il moderatore/facilitatore del tavolo, che
sintetizza i contenuti/idee che emergono, e che dà la parola man
mano ai partecipanti.
- Tutti i partecipanti si confrontano sui temi per circa 25/30 minuti in
ogni tavolo tematico. Normalmente i partecipanti parlano e
discutono in ordine o a ruota libera e l’host appunta i contenuti
chiave sui cartelloni. Tuttavia nulla impedisce ai componenti del
tavolo di scarabocchiare, disegnare e scrivere sui cartelloni/tovaglie
in autonomia.
- Finita la sessione, i partecipanti passano/ruotano al tavolo
tematico successivo. Se i tavoli sono disposti in modo circolare o
quadrangolare, basta scegliere all’inizio il senso della rotazione,
oraria o antioraria, dopodiché si continua sulla stessa direzione.
- Passando da un tavolo all'altro, i partecipanti "aggiungono" idee o
integrano idee condivise già emerse dalla precedente discussione,
sia verbalmente, che scrivendo sulla “tovaglia” del tavolo.
- L’host non ruota assieme al gruppo alla fine della sessione, ma
rimane fisso, presidiando lo stesso tavolo per tutto il World Cafè, ed
accoglie il gruppo successivo sintetizzando i contenuti emersi
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dal gruppo precedente, onde evitare di ripetere nuovamente le
stesse idee.
- La discussione diventa così “incrementale”, senza ripetizioni di
idee già presentate ma aggiunge più efficacemente nuove idee.
- Alla fine del “giro” dei tavoli, gli esiti dei singoli tavoli sono
presentati dai moderatori in plenaria.
COSA È RICHIESTO AI PARTECIPANTI?
- Pertinenza: andare “subito alla sostanza” con idee-proposte sul
tema del tavolo (niente premesse generali, analisi)
- Concisione negli interventi, considerati i tempi delle sessioni (30
min) e il numero di persone (max 10/12 per gruppo) (parlare
brevemente per far parlare tutti, e intervenire più volte)
- Proposte, rispetto ad 1 sola domanda di fondo, uguale per ogni
gruppo: quali nuove idee per migliorare il contesto esistente?
- Informalità, spontaneità e approccio “alla pari” (tutti sono in
qualche modo esperti, a prescindere dai ruoli ricoperti
- Clima creativo con ritmo dinamico di botta e risposta. Gli
approfondimenti sono previsti con incontri più specifici e altre
tecniche di lavoro
- Accettare di “girare” in tavoli tematici diversi dai propri interessi/
competenze/specialismi di settore (lʼapproccio tipico è quello
dellʼintersettorialità - integrazione e del “travaso di competenze”).
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UNA SPERIMENTAZIONE CONCRETA APPLICATA ALLE
ECO-INNOVAZIONI IN UN ISTITUTO SCOLASTICO
Vediamo come può essere applicato il metodo del World Cafè
nell’ambito del tema delle eco-innovazioni all’interno di un Istituto
scolastico superiore di medie dimensioni.
1. Prima di tutto vengono selezionati i partecipanti. Per ottenere il
numero ottimale di ragazzi presenti alla sperimentazione è
opportuno limitare la partecipazione a 2 classi composte da 20
ragazzi circa.
2. Il secondo step consiste nella scelta dei temi, che devono essere 3
o 4. Questi possono essere indicati direttamente dai ragazzi o scelti
da una rosa più ampia. Per esempio, nell ’ ambito delle ecoinnovazioni, si potrebbe orientare la scelta su:
a. Nuovi materiali sostenibili
b. Tecnologie informatiche per la sostenibilità
c. Mobilità innovativa green
d. Innovazioni per la riduzione e recupero dei rifiuti
3. A questo punto, condivisa anticipatamente la data della
sperimentazione, è necessario predisporre i materiali e il setting
della sala, come indicato in questa scheda al punto “ Come
funziona? > Setting”.
4. Si entra ora nel vivo della sperimentazione: dopo una
contestualizzazione degli obiettivi e del metodo ai partecipanti,
che dovrebbe prevedere anche una breve introduzione ai 4 temi
affrontati, i ragazzi si suddividono in 4 gruppi e prendono posto ai
tavoli, sopra i quali è presente un cartellone bianco e diversi
pennarelli colorati.
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5. I ragazzi sono accolti dall’Host (vedi sempre “Come funziona”),
che può essere un insegnante o un compagno selezionato in
anticipo tra i più “affidabili”, il quale introduce il tema di pertinenza
del tavolo (ad esempio la mobilità sostenibile) ed invita i ragazzi a
proporre idee, suggerimenti, proposte sul tema.
6. Nel corso dei 20 minuti di discussione a mo’ di brainstorming, i
ragazzi nei 4 tavoli tematici esprimono numerosissime proposte,
coordinati negli interventi dall’Host, che appunta via via le idee sul
cartellone-tovaglia, per visualizzare gli interventi in diretta. Anche i
ragazzi possono disegnare, scarabocchiare e scrivere sul cartellone,
che comincia a riempirsi e a colorarsi.
7. Trascorsa i primi 20 minuti, l’insegnante invita i ragazzi ad alzarsi
e, rimanendo uniti per gruppi, ad andarsi a posizionare al tavolo
successivo in senso orario/antiorario, dove saranno accolti dagli
Host (che al contrario sarnno rimasti stabili), che riassumeranno
brevemente le proposte emerse sui 4 temi. Inizia così una nuova
sessione di proposte in brainstorming, ma che comincia da un livello
“superiore”, affinando o integrando quelle già emerse.
8. Si realizzano così 4 sessioni di lavoro in 80 minuti, poco meno di
un ’ ora e mezza. Durante questo tempo relativamente breve
saranno emerse decine di proposte-idee su ognuno dei temi
selezionati, alcune “campate in aria” e non realizzabili, altre magari
apparentemente inutili ma più brillanti se associate ad altre, altre
ancora ottime intuizioni. In ogni caso ognuno dei ragazzi avrà
portato a casa qualcosa: conoscenza dei temi, scoperta di un nuovo
modo di discutere, relazioni con gli altri partecipanti.
9. Il lavoro conclusivo è redazionale: i contributi possono essere
raccolti in un documento-report, trascritti tali-quali o riorganizzati
per gruppi omogenei di idee, aggregando quelli simili.
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Crediti
• Materiale a cura del progetto La.Fem.Me – Lavoro Femminile Mezzogiorno
– Italia Lavoro S.p.A.
• Rielaborazione in collaborazione con il progetto Increase
• Fonti:
- Focus Lab (www.focus-lab.it)
• Immagini:
- Foto copertina: 1. James Monkeyyatlarge; 2. Fil.al; 3. Simada 2009
• Aggiornamento Ottobre 2014
• Per informazioni – [email protected]
[email protected]