Storia della manicure e dello smalto Prof.ssa Laura Frizza

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Storia della manicure e dello smalto Prof.ssa Laura Frizza
Storia della manicure
e dello smalto
Prof.ssa Laura Frizza
STORIA DELLA MANICURE E DELLO SMALTO
Manicure è una parola di derivazione francese, da manucure che significa appunto cura delle mani
ma soprattutto delle unghie.
La maggior parte delle donne che curano le unghie utilizza lo smalto.
Le teorie sull’origine, il culto dello smalto sono molte ma, tra le più accreditate, c’è quella che sia
nato in India durante l’Età del Bronzo. Infatti, è proprio in questo periodo che vengono scoperte e
utilizzate le caratteristiche a noi molto note dell’hennè. Oltre che per i tessuti, questa polvere di
foglie essiccate, derivate dall’omonima pianta, ha ben presto colorato capelli e adornato spalle,
braccia
e
mani
fino
alle
unghie.
Inoltre, data la posizione geografica dell’India, è stato davvero facile diffondere questa tradizione a
popoli e culture tanto vicine quanto diverse.
La manicure non è un trattamento estetico solo femminile; nelle antiche civiltà, gli uomini delle
classi elevate erano soliti dipingersi le unghie per marcare la propria appartenenza sociale. Già
nell’antica Mesopotamia circolavano delle vernici per unghie che gli uomini di ceto elevato
usavano per distinguersi dal popolo e sottolineare la casta di appartenenza. La scelta limitatissima
di colori tra i quali scegliere erano solo due: nero, per i ceti più elevati, verde per le classi meno
abbienti. Lo
smalto
diventa,
quindi,
il
simbolo
di
uno
status
sociale.
Al contrario degli indiani che utilizzavano l’hennè, l’ingrediente principale per la colorazione era il
khol o kajal (polvere composta di galena, malachite e zolfo).
Anche i reali cinesi avevano l’abitudine di dipingere le proprie unghie, ma dopo la diffusione della
moda nei ceti popolari, decisero di distinguersi ulteriormente grazie a pietre preziose o altri ricchi
ornamenti applicati alle lunghissime unghie. E’ loro il merito di aver inventato delle autentiche
lacche e una vasta gamma di colori grazie all’utilizzo di pigmenti ricavati dai fiori.
La ricetta segreta era: albume d’uovo, gelatina di pesce, cera d’api, gomma arabica, allume
(alluminio e potassio) e petali di fiori. Il processo era complicato, ma il risultato era senza dubbio
duraturo.
Col passare del tempo queste lacche, riservate esclusivamente alla dinastia reale, si diffusero tra il
popolo che perfezionò le miscele rendendole lucide e brillanti. Per distinguersi, la risposta della
casta imperiale fu di arricchire le nuance con polveri d’oro e d’argento, creare degli intarsi con
pietre preziose e fili metallici per i decori cloisonnè. La ricetta segreta era: albume d’uovo, gelatina
di pesce, cera d’api, gomma arabica, allume (alluminio e potassio) e petali di fiori. Il processo era
complicato, ma il risultato era senza dubbio duraturo.
Anche oggi gli uomini curano molto le proprie mani e la manicure maschile è sempre più diffusa
tra i ragazzi.
L’antico Egitto, dove la cosmesi e l’estetica erano molto sviluppate, vide diffondersi il colore rosso
sulle unghie delle donne, più il rosso è pieno più la donna ha potere.
La regina Nefertiti era famosa per lo smalto rosso rubino ottenuto da una specie particolare di
hennè
e,
si
dice,
da
alcune
gocce
di
sangue.
Cleopatra, invece, fu leggermente più morbida nella scelta, adottando un “tenue” cremisi per la
sua manicure.
Anche nell’Antica Roma le nobildonne amavano curare il proprio corpo ma soprattutto le mani
immergendole in oli essenziali e infusi profumati a base di piante e fiori. Per questo le mani con il
passare del tempo cominciarono a rappresentare un simbolo per distinguere il ceto sociale. Le
mani sporche o piene di grasso rappresentavano la classe povera e chi lavorava. Quelle ben curate
e pulite rappresentavano l'alta società che oziava ed era piena di agi.
Durante il Medioevo la manicure, per ovvi motivi, non era tenuta molto in considerazione come
anche la maggior parte delle altre procedure cosmetiche. L'interesse per la bellezza delle unghie è
venuto un po’ più tardi, ovvero nel Rinascimento, quando tra i rappresentanti dell'aristocrazia
europea hanno iniziato a non trascurare le unghie curandole con i primi prodotti appositi.
In questo periodo le tradizioni degli Incas del Sud America invece sembrano essere le prime a
interessarsi in maniera più consistente alla manicure. Nelle unghie vengono applicate infatti dei
modelli con immagini di aquile.
Possiamo dire che la nail art di oggi deriva proprio della tradizione degli Incas.
L'epoca vittoriana ha segnato l'inizio della cultura della cura delle unghie: in questo periodo è
diventato popolare lo smalto con olio e un pezzo di camoscio.
Un esempio eclatante lo troviamo nel romanzo di Emma Bovary di Gustave Flaubert "Madame
Bovary" dove la protagonista si interessa notevolmente ad avere le unghie curate.
Gi anni 20 del XX secolo può essere considerati gli anni dell'origine della manicure nel senso usuale
del termine. In questo decennio, la moda consiste nella vernice colorata rosso e rosa, la cui
comparsa, a sua volta, è dovuta alla creazione delle vernici per auto negli Stati Uniti.
Fu allora che il famoso artista makeup Michel Menard, ispirato alle auto nuove, ha avuto l'idea di
colorare anche le unghie. Nasce così la manicure chiamata manicure luna "moon manicure".
Negli anni 30 la tradizione della manicure "lunare" non è scomparsa.
Tuttavia in questo periodo nascono una vasta gamma in colori diversi.
Nasce in questo periodo il marchio Revlon dai fratelli Carlo e Giuseppe e dal chimico Charles
Lachman. Hanno inventato un rivestimento opaco per tutti i tipi di colori: blu, viola, verde, oro,
grigio, nero, e molti altri.
Nel 1934 avviene un altro importante evento, vale a dire, l'idea rivoluzionaria del dentista Maxwell
Lappo che ha inventato un set di unghie finte per i clienti che avevano l'abitudine di mordersi le
unghie.
Dopo 20 e passa anni, nel 1955, un altro dentista, Federico Slack, inizio ad usare una sostanza
acrilica per cercare di incollare le unghie rotte.
Infatti, è stato poi inventato la pasta acrilica per creare unghie artificiali, così popolare nel mondo
di oggi.
Gli anni 60 sono il momento in cui nella moda i colori pastello ne fanno da padrone.
Ispirate da un emergente eco-cultura hippie le unghie diventano sempre più corte, pratiche a
riflettere lo spirito libero delle donne di quell'epoca.
Tuttavia, lo smalto è costituito da colori particolarmente brillanti.
Proprio in questo periodo nasce ed ha un rapido sviluppo la Pop Art.
Gli anni 70 non potevano non lasciare il segno nella storia della manicure.
L'americano Jeff Pink, utilizzando il "boom acrilico" della nail art, realizza delle punte dipinte in
bianco.
Così nasce uno dei più diffusi tipi di manicure nel mondo - la french manicure.
Negli anni '80 oltre al frech diventano sempre più popolari le lacche con tonalità neon, dal giallo
luminoso al magenta. Negli anni '90 del secolo scorso, la passione per le tonalità inusuali si è
leggermente placata, tornano di moda il rosso, rosa e le tonalità pastello.
Tuttavia, la cultura grunge ha portato nuovi trend come l'uso del nero, o l'utilizzo di brillantini o
con dettagli accattivanti, addirittura le unghie consumate diventano alla moda.
Per quanto riguarda l'inizio del XXI secolo, può essere tranquillamente chiamato l'era della libertà
e dell'eclettismo.
Oggi, ogni ragazza può scegliere tra centinaia di opzioni per la nail art, dalle decalcomanie per
unghie (Minx) a ogni timo di creazione artistica e disegno nelle unghie.
LO SMALTO
Gli smalti contengono:
-
Nitrocellulosa: forma uno strato duro, resistente ed anelastico;
-
Resine: migliorano l’aderenza e la lucidità;
-
Plasticanti: migliorano la flessibilità dello smalto;
-
Solventi e diluenti: migliorano la viscosità, che deve essere alta per tenere in sospensione i
colori, e regolano la velocità di evaporazione.
Pigmenti facoltativi sono:
-
Biossido di titanio: per pigmenti bianchi;
-
Ossido di ferro bruno e rosso: per i colorati:
-
Mica e ossicloruro di bismuto: per i perlescenti.
Gli smalti si dividono in due grandi categorie:
-
Vernici: possono essere incolori e colorate ma stese sull’unghia rimangono trasparenti;
-
Laccati: o smalti veri e propri che formano uno stato coprente di vario colore.
Uno smalto di buona qualità deve rimanere inalterato nel contenitore per circa sei mesi, non deve
perdere lucentezza quando si bagnano le mani, non deve scheggiarsi o sbiadirsi per almeno 3, 4
giorni dopo l’applicazione.
La scelta del colore da applicare è legata alla moda, alle occasioni particolari, all’attività svolta al
colorito della mano ……!
FONTI:
www.wikipedia.it
Manicure e pedicure in cabina, BCM Editrice.