Modena - Parmigiano Reggiano

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Modena - Parmigiano Reggiano
le strade
del
C A S E I F I C I E T E R R I TO R I O
provincia di
Modena
Parmigiano
Reggiano
La prima guida dedicata ai caseifici che
con il patrocinio di
producono il Parmigiano-Reggiano
nella provincia di Modena.
Acquistare il Parmigiano-Reggiano
direttamente dal produttore diventa
un’occasione per scoprire il territorio
modenese nei dintorni del caseificio,
territorio che è la vera e propria “culla”
di questa eccellenza gastronomica.
Godere della bontà di un prodotto tradizionale
e genuino scoprendo le caratteristiche uniche
dei luoghi che hanno contribuito a renderlo così
speciale.
le strade
del Parmigiano-Reggiano
caseifici e territorio nella provincia di Modena
Dedicata ai curiosi ed ai golosi, a chi si muove per
diletto o per lavoro, a chi sa apprezzare le cose
belle e le cose buone.
Questa guida è un piccolo compagno di viaggio per
conoscere la costellazione di sapori, arte, cultura e
natura che brilla nel territorio modenese, dalle terre
basse di pianura fino al crinale dell’Appennino.
Le Strade del Parmigiano-Reggiano
Caseifici e territorio nella provincia di Modena
seconda edizione
© Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano sezione di Modena
© Eccentrico
riproduzione vietata
Coordinamento editoriale, progetto grafico, impaginazione
Eccentrico
Testi
Francesca Zanetti
Testi da pagina 17 a pagina 37
Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano
Coordinamento pagine caseifici
Claudio Guidetti, Federica Rondelli
Sezione di Modena del Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano
Raccolta dati caseifici
Sezione di Modena del Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano
I crediti fotografici sono indicati alla fine del volume
Stampa
Grafiche Callegaro (Padova)
Finito di stampare nel mese di luglio 2011
Si ringrazia la Provincia di Modena per la collaborazione fornita
dai servizi Agricoltura, Cultura e Turismo in relazione a materiale
fotografico e redazionale.
I comuni della provincia di Modena dove trovare caseifici produttori
di Parmigiano-Reggiano con punto vendita aperto al pubblico
intervento di Giuseppe Alai Presidente del Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano9
intervento di Aldemiro Bertolini Presidente della Sezione di Modena del Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano11
Come leggere questa guida
13
I segreti e la storia del Parmigiano-Reggiano
17
Le visite nei caseifici del Parmigiano-Reggiano
31
Le altre eccellenze DOP e IGP - Tradizione e sapori di Modena
36
Concordia
sulla Secchia
San Possidonio
Novi di
Modena
Indice Generale
La Bassa Pianura
San Prospero
Carpi
Bassa
Pianura
Soliera
Campogalliano, Carpi, Concordia sulla Secchia, Nonantola, Novi di Modena, San Possidonio, San Prospero sulla Secchia, Soliera 40
Indice dell’area
Il territorio
I caseifici con punto vendita al pubblico
43
44
58
Campogalliano
L’Alta Pianura
Nonantola
Modena
Formigine
Castelfranco
Emilia
Castelnuovo
Rangone
Spilamberto
Sassuolo
Maranello
Castelvetro
Vignola
Valli del
Dolo e
del Dragone
Alta
Pianura
Prignano
sulla Secchia
Polinago
Montefiorino
Palagano
Pavullo
nel Frignano
Lama
Mocogno
Frassinoro
Montecreto
Montese
Sestola
Pievepelago
Fanano
Frignano
Zocca
64
Indice dell’area
Il territorio
I caseifici con punto vendita al pubblico
67
68
84
Il Frignano
Fanano, Lama Mocogno, Montecreto, Pavullo nel Frignano, Pievepelago, Polinago, Serramazzoni, Sestola Indice dell’area
Il territorio
I caseifici con punto vendita al pubblico
94
97
98
114
Valli del Dolo e del Dragone
Guiglia
Serramazzoni
Castelfranco Emilia, Castelnuovo Rangone, Castelvetro, Formigine, Maranello, Modena, Sassuolo, Spilamberto, Vignola Alta Valle
del Panaro
Frassinoro, Montefiorino, Palagano, Prignano sulla Secchia 124
Indice dell’area
Il territorio
I caseifici con punto vendita al pubblico
127
128
136
Alta Valle del Panaro
Guiglia, Montese, Zocca
140
Indice dell’area
Il territorio
I caseifici con punto vendita al pubblico
143
144
150
Elenco dei caseifici con vendita all’ingrosso
Bibliografia di approfondimento
Indice dei caseifici per matricola
Indice tematico
156
168
171
173
9
Giuseppe Alai
Presidente del Consorzio
del Formaggio Parmigiano-Reggiano
Sul primato di notorietà del Parmigiano-Reggiano non sussistono dubbi:
le ricerche lo indicano infatti come il formaggio più conosciuto al mondo.
Non sempre sono però altrettanto note le sue caratteristiche, i processi
artigianali grazie ai quali nasce, la complessità di un sistema articolato
entro il quale vi sono tanti protagonisti ugualmente chiamati ad un grande
lavoro e ad una importante responsabilità nel dar vita e nel proporre ai
consumatori un prodotto che ha nell’assoluta naturalità il suo punto di
forza.
Al centro di questo sistema, che parte da 3.500 allevamenti, operano
poco meno di 400 caseifici distribuiti in un comprensorio di produzione
che si colloca tra il Po e il Reno: il formaggio più conosciuto al mondo
nasce proprio qui, in luoghi e strutture in cui si perpetuano secolari
tradizioni e l’arte casearia e i suoi segreti si tramandano da una
generazione all’altra.
Tra le cose che meno si conoscono del Parmigiano-Reggiano, vi sono
proprio queste strutture, i gesti e le attività che in esse si compiono, una
presenza nel territorio che è fonte di lavoro e costituisce un presidio
importante per la tutela dell’ambiente.
L’obiettivo di queste pagine è proprio quello di accendere nuove luci di
conoscenza su questa rete di imprese artigianali, offrendo ai lettori la
possibilità di entrare in uno straordinario mondo in cui ogni cosa è fatta
non solo con maestria, ma anche con naturale passione.
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Sulle strade del Parmigiano-Reggiano
Aldemiro Bertolini
Presidente della Sezione di Modena
del Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano
La Sezione di Modena
del Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano
Filiera produttiva, promozione dei prodotti tipici del territorio, sinergie
tra gli operatori, in due parole marketing territoriale; questa importante
azione è stata sottolineata a Modena nel 2009 dall’uscita della
prima edizione della guida Le Strade del Parmigiano-Reggiano e oggi
ripresa con la redazione della seconda edizione per Modena, e della
prima per tutte le cinque province di produzione. Ormai da nove secoli
il Parmigiano-Reggiano nasce e trova le sue ragioni di esistere nel
profondo e inscindibile legame con il territorio di origine, con la sua gente,
la sua cultura, con i valori e le tradizioni di un’agricoltura che si colloca
all’interno di quella che in molti definiscono “l’isola del tesoro”.
Modena, insieme a Bologna alla sinistra del Reno, Mantova alla destra
del Po, Reggio e Parma delimita questi confini.
Questa pubblicazione è pensata per l’orientamento del turista enogastronomico, per colui che è di passaggio per lavoro o per diletto, per
chi è nato e cresciuto in queste zone che sono menzionate una per una
e dove si scopre, a fianco dei produttori di Parmigiano-Reggiano degli
allevatori e dei casari, un territorio meraviglioso, paesaggi incantevoli e
cultura che trasuda dalle pietre con cui sono fatte le corti, le chiese e i
monumenti storici. E’ un invito a non percorrere distrattamente le strade
che si snodano sul territorio modenese, ma a gettare uno sguardo attento
per scoprire e apprezzare questa terra e le differenze che caratterizzano
i 79 caseifici che producono il Parmigiano-Reggiano in provincia di
Modena.
Ringrazio le istituzioni modenesi, Camera di Commercio e Provincia che
hanno fortemente creduto in questo progetto editoriale.
Un ringraziamento particolare va al Servizio Cultura e Turismo e Servizio
Agricoltura della Provincia di Modena che hanno fornito parte del
materiale necessario alla compilazione del volume. Da ultimo un sincero
ringraziamento al Consorzio di ristoranti Modena a Tavola, con il quale
la Sezione di Modena ha avviato da tempo proficue collaborazioni e
nel quale ha trovato un validissimo interlocutore per la promozione dei
prodotti tipici del territorio e delle tradizioni della gastronomia modenese.
Proprio nel 2011 parte per la seconda volta il progetto comune “Le
stagioni del Parmigiano-Reggiano”.
13
Come leggere la guida
L’unicità e le tante qualità di questo formaggio sono strettamente legate alla
cultura e alla natura di un territorio unico.
Acquistare il Parmigiano-Reggiano dal produttore diventa occasione per
scoprire e riscoprire il territorio “culla” di una significativa eccellenza gastronomica.
Nella guida il territorio provinciale è suddiviso in cinque aree.
Le mappe schematiche all’inizio di ogni capitolo permettono di individuare sul
territorio i caseifici produttori di Parmigiano-Reggiano con punto vendita
aperto al pubblico e indicano i siti di interesse culturale, artistico e ambientale presenti nella zona.
Nell’indice vicino alla mappa si rimanda agli approfondimenti sul territorio
e alle schede dei caseifici con tutte le informazioni pratiche come l’indirizzo,
gli orari di apertura, i prodotti in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano.
I dati sono aggiornati a giugno 2011.
Sono state inserite anche informazioni sui principali eventi ed appuntamenti: gastronomia, ricorrenze e celebrazioni, feste popolari e tradizioni, eventi culturali; nel segno della gastronomia modenese di qualità vengono indicati anche
i ristoranti che aderiscono al Consorzio Modena a Tavola.
In fondo al volume si trova il compendio dei caseifici produttori di ParmigianoReggiano nella provincia di Modena che effettuano soltanto la vendita all’ingrosso.
In fondo al volume si trova anche l’indice dei caseifici in ordine di matricola.
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caratteristiche di un’eccellenza
i segreti e la storia del Parmigiano-Reggiano
18
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Zona d’origine
La storia del Parmigiano-Reggiano DOP
DALLE ORIGINI AI GIORNI NOSTRI
UN LEGAME IMPRESCINDIBILE
Il legame tra il Parmigiano-Reggiano e la sua zona di origine è imprescindibile. Il Parmigiano-Reggiano nasce dal
suo territorio e dalla sapienza dell’uomo. Oggi, come nove secoli fa, si fa con gli stessi ingredienti (latte, sale, caglio), la stessa cura e passione, la stessa zona d’origine. La produzione del latte e la trasformazione in formaggio
avvengono nelle province di
Il Parmigiano-Reggiano è un tutt’uno con la terra in cui
nasce e racchiude in sé un viaggio unico e straordinario,
lungo nove secoli, che si compie ancora oggi negli stessi
luoghi, con la stessa tecnica, per regalare un inimitabile
sapore che muove mente e cuore.
Mantova alla destra del fiume Po
NOVE SECOLI DI NOBILTA’
Parma
Reggio Emilia
Modena
Bologna
alla sinistra del fiume Reno
IL SEGRETO DI TANTA BONTA’
Qui si concentrano infatti le oltre 3.500 aziende agricole in cui si produce il latte pregiato e gli oltre 380 caseifici
che lo trasformano ogni giorno e che stagionano il formaggio per un minimo di 12 mesi fino a due anni e oltre,
controllando ogni forma, fino alla maturazione.
Le origini del Parmigiano-Reggiano risalgono al Medioevo
e vengono generalmente collocate attorno al XII secolo.
Presso i monasteri benedettini, seguendo la regola di
San Benedetto, “Ora et Labora”, i monaci svilupparono
attività agricole e di allevamento di vacche per il lavoro
dei campi e per la produzione di carne e di latte.
Elevate erano le quantità di questa materia prima, tanto
preziosa quanto facilmente deperibile, così nacque l’esigenza di escogitare un modo per produrre un formaggio
che durasse nel tempo.
Comparvero così i primi caselli: grazie all’abbondanza
di corsi d’acqua, di ampi pascoli e di latte prodotto dalle bovine utilizzate nei lavori dei campi, in questa zona
circoscritta dell’Emilia si diffuse la produzione di un formaggio a pasta dura, di grandi dimensioni (allora di circa
16-20 chilogrammi), ottenuto attraverso la lavorazione
del latte in ampie caldaie.
Questo formaggio ebbe fin da subito una caratteristica
importante: riusciva a durare a lungo nel tempo, anzi,
più maturava, più migliorava le sue caratteristiche organolettiche.
Numerose sono le testimonianze storiche che dimostrano come già nel 1200 il formaggio chiamato “caseus
parmensis”, quello che poi chiameremo “ParmigianoReggiano”, avesse raggiunto una diffusione e anche una
notorietà al di fuori dei confini della zona di origine.
1934
OGGI
Le modalità di produzione del Parmigiano-Reggiano hanno subito alcune evoluzioni nel corso dei secoli.
Rispetto ai periodi iniziali sono rimasti immutati gli ingredienti, i luoghi di origine, la cura e i sapienti gesti
rituali. E’ la storia di come la garanzia di genuinità del Parmigiano-Reggiano sia oggi assoluta in forza di
norme precise, applicate con rigida autodisciplina di conformità e con rigoroso controllo.
Il Parmigiano-Reggiano è un formaggio salvaguardato da più di settant’anni dal Consorzio di tutela e amato
da nove secoli per il suo gusto sempre generoso.
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Come si fa il
Parmigiano-Reggiano
LA LAVORAZIONE
Ogni giorno, il latte della mungitura serale viene lasciato riposare sino al mattino in ampie vasche, nelle quali affiora
spontaneamente la parte grassa, destinata alla produzione di burro.
Insieme al latte intero della mungitura del mattino, appena giunto dagli allevamenti il latte scremato della sera viene
versato nelle tipiche caldaie di rame a forma di campana rovesciata, con l’aggiunta del siero innesto, ricco di fermenti lattici naturali ottenuti dalla lavorazione del giorno precedente, e di caglio naturale di vitello.
Il latte coagula in una decina di minuti.
STAGIONATURA ED ESPERTIZZAZIONE
Nel silenzio dei magazzini le forme si rincorrono in lunghe file. Per ognuna di esse sono stati necessari circa
550 litri di latte, e l’impegno costante di allevatori e
casari. Ma il lavoro continua. Lasciato riposare su tavole
di legno, il formaggio si asciuga lentamente e la crosta
formatasi durante la salatura, quindi senza trattamenti,
perfettamente edibile, prende un colore paglierino sempre più intenso con il passare del tempo.
Quella del Parmigiano-Reggiano è una storia lunga, ma
è anche una storia lenta, che scorre al naturale ritmo
delle stagioni. La stagionatura minima è infatti di dodici
mesi, ed è solo a quel punto che si potrà dire se ogni
singola forma potrà conservare il nome che le è stato
impresso all’origine.
MARCHIATURA
Gli esperti del Consorzio di tutela le esaminano una ad
una. Dopo la verifica dell’organismo di controllo, viene
applicato il bollo a fuoco sulle forme che hanno i requisiti
della Denominazione d’origine Protetta.
Alle forme che non presentano i requisiti per la Dop vengono asportati tutti i contrassegni e la scritta a puntini.
Per i maestri casari è uno dei momenti più delicati, e
per i consumatori è la fase più importante: è il momento
della selezione e della certificazione di garanzia del prodotto. Sul formaggio che viene avviato al consumo come
fresco (un termine che può suonare curioso per un prodotto che ha già un anno di maturazione) vengono incisi
solchi paralleli che lo rendono immediatamente riconoscibile dai consumatori. Questo è il Parmigiano-Reggiano
di seconda categoria detto “Mezzano”. A 18 mesi, e
su richiesta volontaria, alle forme può essere apposto
il marchio “Extra” o “Export” dopo un ulteriore esame.
Si forma così la cagliata che viene frammentata in minuscoli granuli grazie ad un antico attrezzo detto spino.
E’ a questo punto che entra in scena il fuoco, per una cottura che raggiunge i 55 gradi centigradi, al termine della
quale i granuli caseosi precipitano sul fondo della caldaia aggregandosi in un’unica massa. Dopo circa cinquanta
minuti, la massa caseosa viene estratta, dal casaro, con sapienti movimenti. Tagliato in due parti e avvolto nella tela,
il formaggio viene immesso in una fascera che gli darà la forma cilindrica.
Con l’applicazione di una placca di caseina, ogni forma viene contrassegnata con un numero unico e progressivo
che l’accompagnerà proprio come una carta d’identità.
Dopo poche ore, una speciale fascia marchiante incide sulla forma il mese e l’anno di produzione, il numero di
matricola che contraddistingue il caseificio e l’inconfondibile scritta a puntini su tutta la circonferenza della forma.
A distanza di pochi giorni le forme vengono immerse in una soluzione satura di acqua e sale.
E’ una salatura per assorbimento che in circa venti giorni conclude il ciclo di produzione e apre quello non meno
affascinante della stagionatura.
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parte dell’organismo, derivanti dalla lenta trasformazione della caseina, proteina del latte. Questi composti si
formano durante la lunga maturazione e contribuiscono
a determinare i caratteri organolettici del formaggio facilitandone la digestione.
Questi apporti di gusto ed energia sono disponibili anche per le persone intolleranti al lattosio dato che il
Parmigiano-Reggiano ne è privo.
Le caratteristiche
alimentari
Il Parmigiano-Reggiano è un formaggio a pasta dura e
a lunga stagionatura.
Contiene solo il 30% di acqua e ben il 70% di sostanze nutritive: per questo motivo è un formaggio
ricchissimo di proteine, vitamine e minerali.
Buonissimo, altamente digeribile, assolutamente naturale: il Parmigiano-Reggiano non perde occasione
per eccellere
Per ottenere un Kg di Parmigiano-Reggiano occorrono
ben 16 litri di latte pregiato della zona d’origine.
Una carica nutritiva di proteine, vitamine, fosforo e calcio che si concentra nella pasta, durante la produzione,
e nel lungo periodo di stagionatura.
L’invecchiamento naturale rende facile la digestione
del Parmigiano-Reggiano e sviluppa una complessità di
aromi e sapori straordinari.
Composizione media per 100 g di Parmigiano-Reggiano
ACQUA
PROTEINE TOTALI
GRASSO
VALORE ENERGETICO
CLORURO DI SODIO
CALCIO
FOSFORO
SODIO
POTASSIO
MAGNESIO
ZINCO
VITAMINA A
VITAMINA B1
VITAMINA B2
VITAMINA B6
VITAMINA B12
VITAMINA PP
ACIDO PANTOTENICO
COLINA
BIOTINA
g 30,8
g 33,0
g28,4
Kcal 392
g 1,39
mg 1160
mg 680
mg 650
mg 100
mg 43
mg 4
mcg 270
mcg 34
mcg 370
mcg 110
mcg 4,2
mcg 55
mcg 320
mg 40
mcg 23
FA BENE A TUTTE LE ETÀ
Il Parmigiano-Reggiano è un perfetto alleato per la salute e il benessere psicofisico.
Ricco di sostanze nutritive è indispensabile per la crescita dei bimbi, per la salute degli adolescenti e degli
anziani e per fornire energia pronta a chi pratica sport.
A partire dagli anni Ottanta è stata ipotizzata la presenza nel Parmigiano-Reggiano di un fattore bifidogeno
che lo rende indicato nella dieta di bimbi neonati per
i suoi effetti prebiotici, destinati a nutrire i batteri probiotici, il cui principale effetto benefico è quello della
modulazione della flora intestinale che, costituita da un
complesso ecosistema in parte dipendente dai nutrienti introdotti con la dieta, svolge un ruolo importante
su alcune funzioni metaboliche e sulla resistenza alle
infezioni batteriche.
LA LUNGA STAGIONATURA CHE DONA GUSTO E DIGERIBILITÀ
SCAGLIE DI GUSTO E SALUTE IN UNA DIETA EQUILIBRATA
Il Parmigiano-Reggiano è una risorsa che la natura e
l’attività umana ci offrono per conciliare salute e sapore all’interno di una dieta equilibrata. Un formaggio
non solo buono ma anche sano e nutriente, frutto della
lunga tradizione produttiva e del legame col territorio
di origine che ne hanno fatto uno dei simboli del Made
in Italy alimentare.
Formaggio ottenuto dalla parziale scrematura del latte;
questa componente lipidica del Parmigiano-Reggiano
è nutrizionalmente preziosa per l’energia prontamente
utilizzabile fornita dalla sua parte libera. Il ParmigianoReggiano è ricchissimo in calcio, particolarmente biodisponibile, ed è anche una fonte importante di fosforo:
50 g sono in grado di coprire il 50% del fabbisogno
giornaliero dell’adulto.
Il Parmigiano-Reggiano è ricchissimo di peptidi e di
aminoacidi liberi, dunque prontamente assimilabili da
La stagionatura è fondamentale per far acquisire al
Parmigiano-Reggiano i suoi aromi e la sua struttura.
Secondo Disciplinare, si può chiamare Parmigiano-Reggiano il formaggio solo al compimento del 12° mese.
I casari e gli esperti battitori dicono che il formaggio
deve passare due estati, deve cioè subire per due anni
le trasformazioni enzimatiche che cambiano la pasta
del Parmigiano-Reggiano e che in estate, grazie al calore, sono più intense.
Queste trasformazioni, ad opera degli enzimi liberati
dai batteri lattici, consistono soprattutto in processi di
scomposizione della catena delle proteine del formaggio (le caseine), che vengono frazionate in tanti piccoli
pezzi di catena proteica, fino alla liberazione parziale
dei mattoni fondamentali, gli aminoacidi. Ecco perché il
Parmigiano-Reggiano è più digeribile di altri formaggi.
Simili modificazioni subiscono i grassi, che diventano
anch’essi più facilmente assorbibili dall’organismo.
La presenza di tanta varietà molecolare determina la
ricchezza degli aromi e dei profumi che rendono unico
ed inimitabile il Parmigiano-Reggiano, formaggio che
raggiunge questa complessità in modo del tutto naturale, senza l’aggiunta di alcun additivo che possa correggere o alterare la materia prima: il latte.
Subendo i processi di maturazione biologica, il Parmigiano-Reggiano ha un suo picco di fragranza e di
tipicità organolettica che si colloca dai 24 ai 36 mesi.
Oltre questo termine, i processi di scomposizione proteica possono far diventare la struttura sempre più granulosa, quasi gessosa e molto solubile; i profumi tendono a svanire e la maturazione dei grassi può portare
il formaggio a diventare quasi piccante.
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CRISTALLI DI TIROSINA, PREZIOSI INDICI DI BUONA STAGIONATURA
Cosa sono quei granellini che si sentono sotto i denti
quando si mangia un pezzo di Parmigiano-Reggiano?
Sono dei cristalli di un aminoacido, la tirosina, che
quando si trova in forma libera e concentrata ha la
caratteristica, per propria conformazione molecolare,
di cristallizzare. Questo aminoacido, insieme agli altri,
viene liberato dai processi di scomposizione delle proteine ad opera degli enzimi. La presenza di cristalli di
tirosina, quindi, è certamente un indice empirico – che
cioè può essere verificato dall’esperienza di ciascuno –
di buona stagionatura del Parmigiano-Reggiano.
La guida all’acquisto
IL CONSORZIO DI TUTELA
PER SALVAGUARDARE LA TIPICITÀ
Il Consorzio associa tutti i caseifici produttori.
Al Consorzio sono ufficialmente affidati gli incarichi di apposizione dei marchi e
dei contrassegni sulle forme certificate da un Organismo terzo di Controllo, in
conformità del Disciplinare della DOP (Denominazione d’Origine Protetta).
Compito del Consorzio è anche quello di vigilare sull’uso corretto dei marchi e di
tutelare dalle contraffazioni.
Il Consorzio del Parmigiano-Reggiano, inoltre, ha lo scopo di diffondere e promuovere la conoscenza ed il consumo del Parmigiano-Reggiano e di perfezionare
e migliorare la qualità per salvaguardarne le caratteristiche peculiari.
PARMIGIANO-REGGIANO DOP
IL PARMIGIANO-REGGIANO È UN FORMAGGIO A DENOMINAZIONE D’ORIGINE PROTETTA
Questo significa che è garantito, per i suoi tratti distintivi e per il suo legame con la zona di origine, da un sistema
di norme UE volte a tutelare allo stesso tempo i consumatori e i produttori.
Il Parmigiano-Reggiano è un formaggio completamente naturale, famoso in tutto il mondo come il “Re dei formaggi”
grazie al suo metodo di produzione e alle sue caratteristiche nutrizionali e organolettiche.
La sua lavorazione è regolata da stretti standard di produzione, registrati presso gli organismi competenti dell’Unione Europea.
Per questo motivo il marchio Parmigiano-Reggiano può essere esclusivamente apposto sul formaggio che:
LA NATURALITÀ CHE LO DISTINGUE DAGLI ALTRI FORMAGGI A PASTA DURA
Il Parmigiano-Reggiano appartiene al genere dei formaggi a pasta dura, ma possiede caratteristiche particolari che lo distinguono, rendendolo unico.
Queste caratteristiche sono fondamentalmente dovute all’alimentazione delle bovine, produttrici di latte e
nascono dalle scelte operate dai produttori riuniti nel
Consorzio.
Nel secondo dopoguerra – in un momento in cui l’agricoltura stava profondamente modificandosi in senso
produttivistico – i produttori decisero, infatti, di porre alcune regole per garantire il mantenimento degli
aspetti tradizionali della produzione lattiera e casearia
legata al Parmigiano-Reggiano. Fin nel primo Regolamento di alimentazione delle vacche del 1957 veniva
stabilita la scelta di basare l’alimentazione delle vacche
da latte sui foraggi locali, consentendo la conservazione di questi secondo il metodo tradizionale dell’essicazione (la fienagione) e proibendo l’utilizzo dei foraggi
fermentati, quali gli insilati di mais.
Nel Parmigiano-Reggiano naturalità significa quindi
utilizzare un latte che ha in sé un equilibrio microbiologico; questo permette di produrre il ParmigianoReggiano senza alcun additivo. Infatti i batteri lattici,
naturalmente presenti, costituiscono la base microbiologica, tipica del territorio d’origine, il cui sviluppo e la
cui attività devono essere favoriti nella trasformazione
casearia. Ecco perché il Parmigiano-Reggiano è vera
sintesi di natura e sapienza.
è stato prodotto, trasformato e lavorato esclusivamente nella zona d’origine
è fatto secondo antichi metodi artigianali e tradizionali, definiti da una rigida regolamentazione (Disciplinare di
produzione, norma europea del Reg. CEE 2081/92 e riconoscimento del Reg. (CE) N. 1107/96 sostituiti dal Reg.
(CE) 510/06), che impone precisi metodi di produzione (Standard di Produzione), un’alimentazione controllata
delle bovine (Regolamento per l’alimentazione del bestiame) e regole per la selezione qualitativa e l’apposizione
dei marchi sulle forme (Regolamento di marchiatura)
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L’esame di selezione identifica tre categorie di formaggio:
CONTRASSEGNI E MARCHI
Prodotto a Denominazione d’Origine Protetta (DOP), solo il formaggio ottenuto secondo le regole del Disciplinare di
Produzione può essere denominato Parmigiano-Reggiano e riportare sulla forma i marchi e contrassegni che, nella loro
integrità, lo identificano e distinguono come prodotto DOP. Questi sono distinti tra marchi d’origine e marchi di selezione.
I MARCHI D’ORIGINE Apposti alla nascita del formaggio, sono:
I CONTRASSEGNI D’ORIGINE
(IMPRESSI TRAMITE LA FASCERA MARCHIANTE)
lungo tutto lo scalzo della forma con:
• scritta a puntini PARMIGIANO-REGGIANO
• scritte DOP e CONSORZIO TUTELA
• numero di matricola del caseificio
• mese e anno di produzione
LA PLACCA DI CASEINA
applicata sulla superficie della forma con:
• scritta CFPR
(Consorzio Formaggio Parmigiano-Reggiano)
• codice alfanumerico identificativo
di ogni singola forma
• etichetta Datamatrix per lettura ottica
Prima categoria: Parmigiano-Reggiano, ovvero il formaggio con una struttura della pasta
compatta e caratteristiche corrispondenti al disciplinare (scelto-zero-uno), idoneo ad affrontare la lunga stagionatura per essere apprezzato sia nel consumo diretto a tavola sia nelle preparazioni gastronomiche come formaggio grattugiato. Le forme hanno pertanto i contrassegni
di origine (scritta a puntini e placca di caseina) e il marchio ovale impresso a fuoco.
Seconda categoria: Parmigiano-Reggiano Mezzano, ovvero il formaggio che presenta
alcuni difetti di lieve o media entità nella struttura della pasta e/o sulla crosta, ma senza alterazioni delle caratteristiche organolettiche tipiche del prodotto. Se ne consiglia il consumo
diretto come formaggio da tavola. Le forme portano comunque il marchio ovale a fuoco di
selezione “Parmigiano-Reggiano”, distinguendosi dalla prima scelta grazie ai solchi paralleli
che vengono indelebilmente tracciati sullo scalzo della forma.
Terza categoria: definito “scarto”, ovvero il formaggio che, presentando difetti troppo rilevanti, non rientra nei limiti fissati dal disciplinare del “Parmigiano-Reggiano”. Queste forme
vengono dequalificate eliminando i marchi d’origine tramite fresatura della crosta (rimozione
di alcuni millimetri della crosta). In tal modo questo formaggio non può più avere alcun riferimento alla DOP.
UN’ULTERIORE SELEZIONE: I MARCHI “EXTRA” ED “EXPORT”
Su richiesta volontaria del detentore di formaggio già qualificato Parmigiano-Reggiano e che
deve avere una stagionatura di almeno 18 mesi, il Consorzio procede, per queste forme, ad
una nuova espertizzazione.
Sulle forme che risultano “scelte”, si appone un marchio EXTRA o EXPORT, che offre agli operatori commerciali e ai consumatori un’ulteriore indicazione di qualità del Parmigiano-Reggiano.
Questi marchi possono essere riportati anche sulle confezioni che contengono formaggio in
tal modo identificato.
I MARCHI SUL PARMIGIANO-REGGIANO PRECONFEZIONATO
IL MARCHIO DI SELEZIONE Il marchio di selezione
viene impresso verso il compimento dei 12 mesi di
stagionatura, sulle forme che superano la selezione
(espertizzazione) a cui vengono sottoposte tutte le
forme prodotte.
L’esame viene eseguito dagli esperti battitori del Consorzio ed a seguito della certificazione data dall’ente di
controllo della DOP, il marchio viene impresso in modo
indelebile.
E’ infatti il Consorzio che detiene i marchi della DOP
Parmigiano-Reggiano, identifica quindi il formaggio nelle varie categorie nell’esame di selezione per la conformità alla DOP e svolge attività di vigilanza sul corretto
uso dei marchi stessi.
FORMA E FETTA
Il marchio forma e fetta con scritta PARMIGIANO-REGGIANO su fondo nero
è il marchio di commercializzazione e riferimento obbligatorio di identificazione e riconoscimento del Parmigiano-Reggiano confezionato.
MEZZANO
Le porzioni preconfezionate derivanti dalle forme identificate di seconda
categoria “Mezzano” sono distinguibili dal marchio che oltre al logo forma
e fetta riporta sotto la scritta “MEZZANO” su banda di colore verde.
EXTRA e EXPORT
Le confezioni che contengono formaggio ottenuto da forme di Parmigiano-Reggiano che sono state qualificate EXTRA o EXPORT riportano in
etichetta un marchio che riporta sotto il logo fetta e forma queste diciture
su banda di colore oro.
28
29
I BOLLINI
TRE STAGIONATURE, TRE DECLINAZIONI DI SAPORI, AROMI E PROFUMI
La lunga stagionatura conferisce al Parmigiano-Reggiano caratteristiche straordinarie che si differenziano in funzione
del periodo di maturazione. Per questo motivo è stato introdotto un sistema di bollini colorati che può aiutare il consumatore nella scelta del prodotto.
A partire dal 2007, per una maggior trasparenza ed informazione al consumatore, sono stati predisposti tre bollini
colorati che identificano le diverse stagionature del Parmigiano-Reggiano.
Bollino aragosta: Oltre 18 mesi di stagionatura
Base lattica piuttosto accentuata, accompagnata da note vegetali quali erba, verdura lessa e, a volte, fiori e frutta.
Abbinamenti: Ideale tagliato a lamelle per le insalate o a cubetti per l’aperitivo,
preferibilmente da abbinare con vini bianchi secchi e accostato a frutta fresca
come pere e mele verdi.
Bollino argento: Oltre 22 mesi di stagionatura
Gli aromi si accentuano, si possono apprezzare note di burro fuso e frutta fresca,
gli agrumi fanno la loro comparsa accanto a cenni di frutta secca. Il formaggio
evolve in un equilibrio di dolce e saporito, si presenta perfettamente solubile,
friabile e granuloso.
Abbinamenti: Perfetto con vini rossi abbastanza strutturati. Ottimo se presentato
tagliato a petali in un’insalata di frutta condita con aceto balsamico tradizionale di
Modena o Reggio Emilia. Ideale accompagnato a qualsiasi tipo di frutta secca, è
superbo con prugne e fichi.
Bollino oro: Oltre 30 mesi di stagionatura (stravecchio)
Questo formaggio, il più ricco di elementi nutritivi, è più asciutto, friabile e granuloso. Il sapore è più deciso e complesso negli aromi. Le note di spezie e frutta
secca risultano predominanti.
Abbinamenti: Sia con vini rossi di elevato corpo e struttura sia con vini bianchi
passiti e da meditazione. Da provare l’abbinamento con mieli ed il perfetto connubio con l’aceto balsamico tradizionale di Modena o Reggio Emilia.
Taglio e conservazione
COME TAGLIARE IL PARMIGIANO-REGGIANO
IL COLTELLO A MANDORLA
Per tagliare il Parmigiano-Reggiano, si deve necessariamente usare il tipico strumento. Si tratta di un coltello
caratteristico, a lama corta e appuntita, dalla forma a
mandorla. La forma di Parmigiano-Reggiano quindi non si
taglia ma si apre. per mantenere intatta la struttura interna
e la naturale granulosità.
COME APRIRE LA FORMA
Con la punta del coltello a mandorla si traccia una linea
che divide la forma a metà, sul diametro delle due facce,
proseguendo sulla fiancata (o scalzo).
Si incide la crosta lungo questa linea penetrando a tratti
con il coltello per una profondità di qualche centimetro: ai
due punti estremi del diametro di una delle facce, nelle
metà del fianco, si conficcano con vigore 2 coltelli a mandorla. In questo modo, funzionando da cuneo, la forza
sviluppata fa aprire la forma di Parmigiano-Reggiano in
due metà.
Questo procedimento richiede esperienza ed attenzione
perché l’apertura risulta perfetta solo se la struttura interna del formaggio è stata messa in grado di opporre la
stessa resistenza sia nell’una che nell’altra metà. Anche
le incisioni successive come il taglio o la porzionatura,
devono avvenire con lo stesso metodo.
Per cui, una metà viene divisa ulteriormente in due parti
uguali, che a loro volta verranno divise in altre parti uguali.
In questo modo si ottengono da una forma pezzi di Parmigiano-Reggiano che hanno le stesse proporzioni fra pasta
e crosta esterna.
COME CONSERVARE IL PARMIGIANO-REGGIANO
Grazie alla sua struttura e al basso contenuto di acqua,
il Parmigiano-Reggiano è uno fra i migliori formaggi destinati alla lunga conservazione.
La sua capacità di durare nel tempo è una caratteristica
peculiare che ha contribuito alla sua fama nei secoli.
COME CONSERVARE IL PARMIGIANO-REGGIANO
PRECONFEZIONATO SOTTOVUOTO
Il Parmigiano-Reggiano preconfezionato sottovuoto può
essere conservato in frigorifero ad una temperatura fra
i 4 e gli 8 °C.
E’ importante assicurarsi che la confezione sia sigillata
e integra, e che il formaggio non sia esposto all’aria.
La catena del freddo deve essere mantenuta in modo
tale da non produrre effetti sulle caratteristiche organolettiche del formaggio.
COME CONSERVARE IL PARMIGIANO-REGGIANO
TAGLIATO FRESCO O ESTRATTO DALLA CONFEZIONE
Quando si acquista un pezzo di Parmigiano-Reggiano
fresco o quando lo si estrae dalla confezione sottovuo-
to, lo si deve conservare in frigorifero ad una temperatura fra i 4 e gli 8 °C avendo cura di sostituire il sacchetto
entro il quale era confezionato con appositi contenitori.
Il Parmigiano-Reggiano mantiene intatte le sue caratteristiche organolettiche se conservato:
• ad un livello di umidità ottimale (in un refrigeratore
ventilato il formaggio tende a seccare)
• lontano da altri cibi (la parte grassa del formaggio
tende ad assorbire gli altri odori presenti nel frigorifero)
E’ consigliato quindi l’utilizzo di contenitori in vetro o
in plastica.
Un’altra soluzione pratica consiste nell’avvolgere il Parmigiano-Reggiano in sacchetti di tela ad uso alimentare.
In questo modo il Parmigiano-Reggiano può essere conservato a lungo ricordando di controllare periodicamente che non si alterino le condizioni di mantenimento.
Si consiglia di non congelare mai il formaggio.
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Un francobollo dedicato
al Parmigiano-Reggiano
Le visite nei caseifici
del Parmigiano-Reggiano
Vedere per sapere
Simbolo indiscusso dell’eccellenza italiana e
dell’agroalimentare nazionale apprezzato in tutto il
mondo.
Per questo al Parmigiano-Reggiano le Poste Italiane
hanno dedicato uno dei quattro nuovi francobolli
della serie “Made in Italy” che comprende altri tre
formaggi DOP: il Gorgonzola, la Mozzarella di Bufala
Campana, il Ragusano.
Il 25 marzo 2011 l’Ufficio filatelico delle Poste Italiane di Reggio Emilia (città di emissione) e alcuni
uffici filatelici di Parma hanno proposto i francobolli
al pubblico e, in più, hanno messo a disposizione
una cartolina postale dedicata al Parmigiano-Reggiano, la tessera filatelica e il bollettino che riporta
il testo informativo scritto dal Consorzio del Parmigiano-Reggiano: francobollo e cartoline sono stati
Il Consorzio del formaggio Parmigiano-Reggiano offre la possibilità di effettuare visite guidate nei caseifici della
provincia di Modena per vedere all’opera i casari che ripetono i gesti antichi della trasformazione del latte.
E’ possibile essere condotti alla scoperta di un autentico “mito vivente”, dalla sua nascita che avviene una sola volta
al giorno, alla lunga e lenta maturazione nei magazzini di stagionatura.
Le visite guidate sono gratuite e si svolgono dal lunedì al venerdì.
Orario di inizio entro le ore 8.30
Durata della visita circa due ore
I visitatori sono sempre accompagnati da un nostro incaricato.
Per ulteriori informazioni potete contattarci:
telefono 059.208630 fax 059.208635
email: [email protected]
oggetto di un annullo speciale.
L’emissione del francobollo, che resterà per sempre nella storia della filatelia, è un modo prestigioso per far conoscere
il Parmigiano-Reggiano, unanimemente ritenuto uno dei prodotti italiani più popolari al mondo e tra i più rappresentativi
del “Made in Italy”. L’emissione di questo francobollo speciale è anche una significativa celebrazione dei 150 anni
dell’Unità d’Italia, esaltando l’unicità ed il valore delle produzioni nazionali di alta qualità.
Per le province di produzione di Bologna, Mantova, Parma e Reggio Emilia
consultare il sito internet: www.parmigiano-reggiano.it
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I Concerti della
Via Lattea
L’armonia delle forme, concerti nei caseifici
Musica classica e formaggio Parmigiano-Reggiano.
Un abbinamento che a prima vista può sembrare alquanto azzardato.
Ma è proprio il forte contrasto tra la raffinatezza e l’eleganza di un “evento” quale il concerto e la sobrietà e la
genuinità di un luogo come una sala di produzione tra
vasconi in rame o una sala di stagionatura tra scaffalature con le forme di Parmigiano-Reggiano accatastate,
che colpisce e incuriosisce il pubblico.
Elementi portanti del progetto sono il fare cultura e
la scoperta di luoghi densi di valori tipici della nostra terra come possono essere le latterie dell’Emilia.
Muoversi tra le armonie musicali e le forme del Parmigiano-Reggiano vuol dire ripercorrere attraverso la
musica l’idea di un viaggio, un percorso che parte dalle
malghe sperdute sugli Appennini fino ad arrivare nelle
latterie di campagna della bassa, avvolte nella torrida
calura estiva.
A proposito di calura: cosa c’è di più bello che passare
un’ora seduti nel fresco di un magazzino di stagionatura nelle torride serate d’estate immersi tra armonie di
suoni e profumi?
A volte oltrepassare l’ingresso di una sala concertistica
o di un teatro può rappresentare un ostacolo insormontabile dettato forse dal timore reverenziale che questi
luoghi incutono.
Portare la musica classica fuori dai tradizionali contesti,
vuol dire riproporla in una veste nuova, cercando di
rompere quelle che sono le inevitabili barriere che generalmente si creano fra l’artista e l’ascoltatore.
Il progetto prevede l’organizzazione di una rassegna
di concerti di musica classica all’interno dei caseifici del territorio della zona d’origine del ParmigianoReggiano. Non dimentichiamoci infine dei buffet: sarà
un viaggio di sapori che ci porterà alla scoperta di
tanti tesori che esalteranno le individualità gastronomiche delle quattro province di Parma, Reggio Emilia,
Modena e Mantova. Culatelli, mortadelle, aceti balsamici, erbazzoni, prosciutti, lambrusco e naturalmente
il Parmigiano-Reggiano saranno il filo conduttore degli
appuntamenti.
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Le altre eccellenze DOP e IGP
del territorio modenese
ACETO BALSAMICO TRADIZIONALE DI MODENA DOP
CONSORZIO TUTELA ACETO BALSAMICO TRADIZIONALE DI MODENA
Via Virgilio, 55 - Modena tel. +39 059.208604 www.balsamicotradizionale.it
Tradizione e sapori di Modena
“Tradizione e sapori di Modena” è il marchio collettivo della Camera di Commercio per i prodotti che, pur essendo caratterizzati da grande tipicità, al momento non beneficiano di protezioni quali DOP o IGP, e che vengono realizzati secondo
specifici disciplinari di produzione, con un sistema di controlli mirato al rigoroso rispetto degli stessi.
Il marchio “Tradizione e sapori di Modena” viene concesso in uso alle imprese sulla base di un regolamento che prevede, per ciascun prodotto, il
rispetto di uno specifico disciplinare che definisce la zona di produzione, le caratteristiche chimico-fisiche e organolettiche, i metodi di coltivazione,
produzione o raccolta, le modalità di conservazione, confezionamento ed etichettatura, oltre ai controlli sulla conformità del prodotto, demandati
ad un organismo conforme alle norme UNI EN 45011 designato dalla Camera di Commercio. Pertanto il prodotto a marchio “Tradizione e sapori di
Modena” è davvero garanzia di tradizione.
Sul sito www.tradizionesaporimodena.it sono presenti le schede dettagliate sui prodotti a marchio “Tradizione e sapori di Modena”, l’elenco dei
produttori, gli eventi dedicati, notizie e itinerari eno-gastronomici.
i prodotti sono:
PROSCIUTTO DI MODENA DOP
CONSORZIO DEL PROSCIUTTO DI MODENA
AMARETTI DI MODENA
TARTUFO VALLI DOLO E DRAGONE
CRESCENTINA (TIGELLA) DI MODENA
TORTELLINI DI MODENA
MARRONE DEL FRIGNANO
MARRONE DI ZOCCA
MIELE DI CASTAGNO,
MILLEFIORI DELL’APPENNINO
E DELLA PIANURA MODENESE
MIRTILLO NERO
DELL’APPENNINO MODENESE
CROCCANTE ARTIGIANALE
DEL FRIGNANO
NOCINO DI MODENA
SALAME DI SAN FELICE
PATATA DI MONTESE
SFOGLIATA DI FINALE EMILIA
SASSOLINO DI MODENA
GNOCCO FRITTO DI MODENA
Viale Corassori, 72 - Modena tel. +39 059.343464 www.consorzioprosciuttomodena.it
I LAMBRUSCHI DI MODENA DOP
CONSORZIO TUTELA DEL LAMBRUSCO DI MODENA
Via Virgilio, 55 - Modena tel. +39 059.208610 www.tutelalambrusco.it
CONSORZIO MARCHIO STORICO DEI LAMBRUSCHI MODENESI
Via Virgilio, 55 - Modena tel. +39 059.208610 www.lambrusco.net
COTECHINO E ZAMPONE DI MODENA IGP
CONSORZIO ZAMPONE MODENA COTECHINO MODENA
presso ASSICA Strada 4, Pal. Q8, Milanofiori Rozzano (MI) tel. 02.8925901 [email protected] [email protected]
PERA DELL’EMILIA ROMAGNA IGP
Consorzio per la tutela e la valorizzazione
della Pera IGP dell’Emilia Romagna
Organismo Promotore: Centro Servizi Ortofrutticoli
Via Bologna, 534 Chiesuol del Fosso (Fe) tel. 0532.904511 www.csoservizi.com
AMARENE BRUSCHE DI MODENA IGP
CONSORZIO PRODUTTORI DI AMARENE BRUSCHE DI MODENA
c/o Camera di Commercio di Modena www.amarenebruschedimodena.it
ACETO BALSAMICO DI MODENA I.G.P.
CONSORZIO ACETO BALSAMICO DI MODENA
Via Virgilio, 55 - Modena tel. 059.208621 www.consorziobalsamico.it
CONSORZIO FILIERA ACETO BALSAMICO DI MODENA
Piazza Matteotti, 52 Modena tel. 059.23790521 www.consorziofiliera.it
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il territorio della
provincia di Modena
dove si fa il Parmigiano-Reggiano
dalla bruma delle valli
alla porta dell’Abbazia
la bassa pianura modenese tra natura
e testimonianze storiche millenarie
I Torrioni di San Prospero
Credo nella mungitura della mucca, nel latte crudo e nella lunga stagionatura: il Parmigiano-Reggiano
è parte del mio DNA, con il Parmigiano-Reggiano ci sono cresciuto e sto crescendo i miei figli...
cerco di capire perché è un formaggio così profondo, perché trasforma gli elementi, c’è un’evoluzione
dentro la sua anima, nella sua stagionatura... vado a reinterpretare ciò che è il Parmigiano-Reggiano,
l’ingrediente principe della cucina italiana... trasforma tutto, è un ingrediente vivo da usare con i guanti...
i nostri sogni sono ridurre una crosta di Parmigiano-Reggiano in un’aria soave,
qualcosa che scompare solo a toccarla.
(VIII Congreso Lomejordelagastronomia - novembre 2006 - San Sebastiàn, Paesi Baschi, Spagna)
Bassa Pianura
Campogalliano
Carpi
Concordia sulla Secchia
Nonantola
Novi
San Possidonio
San Prospero sulla Secchia
Soliera
Massimo Bottura
Modena
Chef Osteria Francescana
4° posto nella classifica San Pellegrino World’s 50 Best Restaurants 2011
vincitore del Grand Prix de l’Art de la Cuisine 2011 assegnato da Academie Internationale de la Gastronomie
Coltellino d’Oro 2008 assegnato dal Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano
bassa pianura
43
bassa pianura
42
Indice Bassa Pianura
Concordia
sulla Secchia
7
2577
6
Campogalliano
2864
10
1017
Novi
di Modena
1019
San
Possidonio
1 Museo della Bilancia
2 Parco fluviale del Secchia
Mirandola
Carpi
11
Medolla
Autostrada A22
Cavezzo
3 I Musei di Palazzo Pio
4 Piazza Martiri
5 Oasi la Francesa
San Felice
sul Panaro
m
AR
AN
eP
San Prospero
3
4
Carpi
2515
Camposanto
12
13
8 L’Abbazia di San Silvestro
La Via Romea Nonantolana
9 La Partecipanza e il Torrazzuolo
Sorbara
Soliera
14
2666
Bomporto
1
A1
8
2
Nonantola
IA
CCH
e SE
Fium
2515 Az. Agr. Verdeta
p.60
2577 Cas. Soc. San Paolo
p.60
2608 Cas. Oratorio San Giorgio
p.61
2666 Cas. Morello di Mezzo
p.61
2864 Cas. Razionale Novese
p.62
p.52
p.53
Eventi
& Appuntamenti
p.56
p.53
p.54
Ristoranti di
“Modena a Tavola”
p.57
p.46
p.47
p.48
p.49
p.49
Novi di Modena
1217
da
p.59
Bastiglia
Campogalliano
stra
p.58
1358 Latteria di Campogalliano
Concordia sulla Secchia
6 I mulini natanti
7 Oasi Valdisole
p.58
1019 Cas. Soc. La Cappelletta
Nonantola
2608
Aut
o
O
1017 Punto Latte
1217 Az. Agr. Serafini Giovanni e Duilio p.59
p.45
p.45
p.46
5
Fiu
1358
p.44
p.44
I caseifici
con vendita al pubblico
9
Il Coro delle Mondine
10 Siepi e antiche piantate
p.50
p.50
San Possidonio
Modena
Fer pcariap.51
La mela campanina
p.51
11 L’ecosistema delle ex cave
p.52
San Prospero sulla Secchia
La pera tipica
12 Le ville storiche
Soliera
LEGENDA
arte - cultura
natura - ambiente - attività
curiosità
i ristoranti di “Modena a Tavola”
13 Rocca Campori
14 Soliera in bici
45
Dalla bruma delle Valli
alla porta dell’Abbazia
La bassa pianura modenese tra natura
e testimonianze storiche millenarie
Bassa pianura
Campogalliano
Carpi
Concordia sulla Secchia
Nonantola
Novi
San Possidonio
San Prospero sulla Secchia
Soliera
Le terre della bassa pianura accolgono generosamente i visitatori.
Il benvenuto è nel profumo dei frutti estivi, nelle sfumature rosa dei filari
di alberi fioriti in primavera. Nelle architetture illuminate di grandi piazze
rinascimentali e signorili dimore di campagna. Nell’abbraccio ovattato della
nebbia, quella fumana che nella stagione fredda sale dall’acqua delle valli
basse e ammanta di irreale i contorni delle cose. Nebbia che si schiude
mostrando il cuore caldo e pulsante di paesi antichi, dove sui portali delle
chiese si leggono ancora le gesta di re, santi e profeti.
Dove la geometria delle stradine di campagna si intreccia ordinata in un
mosaico verde di campi e antiche siepi. Luoghi dove è bello perdersi per
scoprire un gusto nuovo, una sfumatura diversa, percorsi originali.
Comune di Campogalliano
Il museo della precisione
Il Museo della Bilancia, unico di questo genere in Italia,
è direttamente collegato alla realtà produttiva del territorio di Campogalliano, la città della bilancia, di cui è al
contempo memoria storica e centro propulsore per la
conoscenza storica, tecnica
e scientifica.
L’esposizione documenta
la storia della pesatura e
della misura dall’epoca
medioevale ai giorni nostri: bilance, bascule, stadere e un ricco patrimonio
documentario costituito da
manifesti, cataloghi, stampe
originali e riproduzioni fotografiche di materiali d’epoca. La “storia della precisione” nell’arco della storia
dell’Uomo è narrata attraverso pannelli illustrativi, riproduzioni fotografiche, documenti, manifesti e stampe originali.
INFO
Modena > Campogalliano
Museo della Bilancia, Via Garibaldi 34/a, Campogalliano
tel. 059.527133 www.museodellabilancia.it
Il Parco fluviale del Secchia
Le casse d’espansione vennero costruite negli anni ottanta per controllare le piene del fiume Secchia. All’interno di una vasta area di riequilibrio ecologico è
stata realizzata una riserva naturale orientata di circa
200 ettari comprendente zone d’acqua e isolotti, territori agricoli e cave di sabbia e ghiaia oltre ad un tratto
del fiume lungo diversi km.
Numerosi itinerari percorribili a piedi o in bicicletta permettono di scoprire la ricchezza di quest’area
protetta nei suoi diversi aspetti collegati al passare
delle stagioni e al rapporto tra Uomo e Natura, scoprendo i segreti del fiume e delle casse di espansione.
La riserva costituisce un piccolo eden per tante specie di animali, soprattutto uccelli, e vegetali: in questo
contesto si trovano anche i Laghi Curiel di Campogalliano. Questi laghi, immersi nel verde, sono originati
da grandi cave di ghiaia riempite dall’acqua sorgiva e
qui è possibile praticare diverse attività sportive, tra
cui canottaggio ed equitazione. La zona dei laghi è
un ambiente ideale anche per passeggiare o riposare
tranquillamente in mezzo al verde.
INFO
Modena > Campogalliano
Consorzio di gestione del Parco Fluviale del Secchia
tel. 0522.627902
www.parcosecchia.it
Comune di Carpi
I Musei di Palazzo Pio
Il Palazzo dei Pio, grazie ad un importante processo di
ristrutturazioni, è un significativo polo museale dedicato all’arte, alla storia e all’apprendimento. Gli
Appartamenti Nobili ospitano le collezioni del Museo
del Palazzo, articolate in un percorso espositivo che
esalta gli ambienti quattro-cinquecenteschi in armonia
con le opere esposte: pregevoli testimonianze di età rinascimentale, il patrimonio xilografico tra cui i Sette
Fogli di Ugo da Carpi (l’inventore della xilografia a tre
legni) e la Pinacoteca ricca di opere pittoriche e disegni dal XV al XX secolo. Il Museo della Città ospita
invece il patrimonio artistico e artigianale del vecchio
museo civico, fondato nel 1898: istituzione che raccoglieva, oltre a opere d’arte, tutto ciò che esprimesse
l’attività e l’ingegno dell’uomo nei secoli a Carpi. Il
Castello dei Ragazzi è un grande spazio dedicato ai
più giovani e ospita la Ludoteca, la biblioteca del Falco
Magico ed il Teatro della Luce: il Castello dei Ragazzi
propone un ricco programma di attività per i giovani da
0 a 16 anni, all’insegna della scoperta e del gioco. E’ il
tema della Memoria al centro del Museo Monumento
al Deportato, un’esposizione di grande impatto emotivo con alle pareti composizioni di grandi artisti come
Picasso, Leger e Guttuso per commemorare le vittime
della Deportazione: insieme al Campo di Fossoli costituisce un importante polo di conservazione e
approfondimento della memoria storica.
INFO
Modena > Carpi
Palazzo dei Pio, Piazza dei Martiri, 68 - Carpi
tel. 059.649955 www.carpidiem.it
Piazza Martiri
Nel cuore di Carpi la grande Piazza dei Martiri rappresenta pienamente
l’ideale progettazione dell’ambiente rinascimentale: con i suoi 15.000 mq è
una delle maggiori piazze italiane. La sua struttura armoniosa è dominata sul
lato orientale dalla mole del Palazzo dei Pio, castello medievale nominato sin
dal mille, che raggiunse il suo splendore fra Quattro e Cinquecento quando
il principe umanista Alberto III Pio lo trasformò in una delle dimore di corte
più sontuose del Rinascimento padano: la facciata, ristrutturata sui modelli
romani da Baldassarre Peruzzi, allievo di Raffaello, è definita dal suggestivo
susseguirsi di torrioni e rocche. Di fronte al Palazzo dei Pio si sviluppano
le 52 arcate del Portico Lungo, di origine tardomedievale, a cui si aggiunge
la mole del Portico del Grano, risalente al XVI secolo e sede della Gabella dei Grani. I due lati maggiori della piazza
conducono prospetticamente alla solenne barocca facciata del Duomo dedicato all’Assunta.
bassa pianura
44
47
Oasi La Francesa
bassa pianura
bassa pianura
46
L’Oasi naturalistica Valdisole
getali. In particolare l’avifauna trova qui il suo rifugio privilegiato e, grazie al capanno di osservazione
nascosto nel verde, è possibile studiarne la vita e i
movimenti. Tra le attività che l’Oasi propone vi è anche
il Percorso Sensoriale: l’annusare i fiori o le foglie, toccare cortecce, erbe e terra ed altri elementi naturali,
percepire gli aromi di frutti selvatici e le essenze di
erbe spontanee, concentrarsi sul canto degli uccelli,
osservare e contemplare forme e colori dell’ambiente
naturale, interpretare i suoni e percepire emozioni altrimenti non sperimentabili.
I 20 ettari compresi nel territorio dell’Oasi costituiscono un notevole patrimonio di biodiversità: l’ambiente
è costituito da boschi, siepi e diverse zone umide
che ospitano una ricca varietà di animali e ve-
INFO
Modena > Carpi > Fossoli
Associazione Panda Carpi
www.oasilafrancesa.org [email protected]
Comune di Concordia sulla Secchia
Gli antichi mulini natanti
di Concordia
A Concordia la bella Passeggiata dei Mulini corre lungo l’argine del fiume nel tratto tra Ponte sulla Secchia
e la scalinata di Largo La Couronne.
Intorno alla metà del XVI secolo questo tratto di
fiume era caratterizzato da ben undici mulini natanti, costruiti per volere dei Pico signori di Mirandola
che ricavavano così guadagni significativi dall’attività
molitoria.
Questi opifici erano tipici dei grandi fiumi (come ne
Il mulino del Po, il celebre romanzo di Riccardo Bacchelli) ed erano caratterizzati da grosse zattere dal
fondo piatto che, ancorate controcorrente, sfruttavano
la forza dell’acqua per il funzionamento di macine o di
altri meccanismi produttivi.
Le strutture dei mulini erano solitamente in legno di
rovere, essenza che ben sopporta l’umidità e periodicamente venivano impermeabilizzate con il catrame:
ogni mulino poteva essere formato anche da più zattere. Il regime solitamente torrentizio del fiume Secchia
richiese anche la costruzione di chiuse lungo il suo
corso per poter sfruttare meglio il flusso dell’acqua:
questo generava discordia tra i proprietari dei mulini
e gli agricoltori e barcaioli che usavano le acque per
irrigare e navigare e che vedevano calare la portata
Il paesaggio agricolo nei dintorni di Concordia è arricchito dalla presenza di un’area naturalistica di 25
ettari dove la mano dell’Uomo ha aiutato la Natura a
ripristinare il suo equilibrio.
L’Oasi Valdisole nasce dal recupero di alcuni terreni
del fiume, deviato a favore dell’attività molitoria.
Lungo la Passeggiata dei Mulini è possibile saperne di
più grazie ai pannelli che illustrano questo interessante
aspetto della vita di un tempo, mentre presso la sede
del Municipio si può osservare un modello in scala del
Mulino ancorato nell’antico Porto di Concordia.
sede di attività estrattive, le cui conche sono state
naturalmente colmate dalle acque delle falde sottostanti: laghi, canaloni, stagni e zone acquitrinose
costituiscono un angolo di natura protetta in cui
nidificano diverse specie protette di uccelli, come
la rara moretta tabaccata, l’anatra in via di estinzione
che ha trovato nell’oasi il suo habitat ideale.
Gli ambienti umidi erano tipici di questo territorio già
prima della conversione all’attività estrattiva: nella
zona infatti si trovavano diversi macereti per la canapa, sorta di grandi vasche scavate nel terreno dove i
fusti di canapa venivano posti a macerare in acqua per
poterli poi separare facilmente dalla corteccia.
La coltivazione della canapa era molto diffusa nel territorio emiliano prima dell’avvento delle fibre sintetiche
e la fibra che si otteneva dalla lavorazione del fusto era
resistente e versatile.
Meno pregiata di lino e cotone per via della sua ruvidezza, la canapa veniva usata per fabbricare tele,
corde, spaghi, sacchi e carta.
INFO
INFO
Modena > Concordia
Modena > Concordia
[email protected]
Comune di Concordia, Ufficio Ambiente
tel. 0535.412945
49
Comune di Nonantola
La via Romea Nonantolana
Intorno all’VIII secolo l’Italia settentrionale era divisa in territori controllati dai
Bizantini e possedimenti longobardi: in un’epoca di continue battaglie che rendevano pericolose e impraticabili le grandi vie di comunicazione erano necessari collegamenti più sicuri e lontani dagli avamposti bizantini. La via Romea
Nonantolana venne tracciata da Anselmo, cognato del Re longobardo Astolfo
e per secoli ebbe grande importanza religiosa e strategica. La via collegava
l’Abbazia di Nonantola agli altri monasteri benedettini sull’Appennino, fondati
dallo stesso Anselmo, ma anche i territori al confine con il dominio bizantino
con i ducati longobardi di Spoleto e di Benevento. Questa strada per secoli fu
percorsa da milizie, corti reali, viandanti e pellegrini che scendevano alla volta
di Roma: oggi è stato ripristinato un sentiero di 115 km che ne ripercorre le
tracce.
L’Abbazia di San Silvestro
L’Abbazia benedettina di
Nonantola è un esempio di romanico unico
per la sua bellezza e
solennità. Venne fondata nel 752 dall’Abate
Anselmo per volere del
re longobardo Astolfo e
ricostruita nel XI secolo
dopo un terremoto.
La sua mole in laterizio
è compatta, imponente
e severa, arricchita da
importanti elementi decorativi come il portale
con le formelle scolpite,
attribuibili a seguaci di
Wiligelmo o allo stesso
maestro, così come i leoni che sorreggono il protiro. Tra gli elementi decorativi
dell’interno è di particolare suggestione la cripta: custodisce le reliquie dell’Abate Anselmo tra le sessantaquattro colonnine ornate di antichi capitelli che creano
un delicato gioco di luci.
L’Abbazia ospitava anche un monastero benedettino
e soprattutto intorno all’anno mille era un centro di
prestigio internazionale: amministrava infatti vasti possedimenti terrieri nell’Italia settentrionale e centrale.
Nel Museo e nell’Archivio abbaziale sono conservate importanti testimonianze storiche legate alla
storia dell’Abbazia; oltre ai preziosi dipinti di scuola emiliana come un San Carlo Borromeo di Ludovico
Carracci, agli arredi liturgici e ai reliquiari che costitu-
I N F O La via Romea Nonantolana, mappa in scala 1:50000, Provincia di Modena
L’Oasi del Torrazzuolo
e la Partecipanza agraria
iscono il Tesoro dell’Abbazia, si trovano oltre seimila
pergamene di alto pregio. I diplomi più noti sono di
Carlo Magno e di Federico Barbarossa, oltre a quelli
di gran parte degli imperatori e dei papi, insieme alle
chartae di Matilde di Canossa e dei suoi antenati.
E proprio qui è conservata la charta di Gottescalco
con cui nel 1058, a fronte della costruzione di alcune
opere difensive, l’abate Gottescalco sanciva la concessione perpetua di terreni e privilegi al popolo nonantolano, secondo una precisa regolamentazione. Questo
documento fu alla base di quella particolare forma di
amministrazione collettiva dei terreni che per secoli
rimase immutata, arrivando fino al giorno d’oggi con il
nome di Partecipanza Agraria.
La Partecipanza è un’antica e particolare forma
di proprietà collettiva di terreni agricoli: ricca di
implicazioni storiche e sociali, è basata su una forma
di solidarietà che lega determinati gruppi sociali ad un
preciso territorio, basandosi sullo spirito e sulla volontà di conservare la propria cultura e la propria identità.
Seguendo regole quasi immutate nel tempo, il patrimonio fondiario collettivo viene a tutt’oggi periodicamente ripartito tra gli aventi diritto (i discendenti delle
antiche famiglie legate agli stessi territori), secondo
antiche regole. All’interno del territorio della Partecipanza si trova l’area di riequilibrio ecologico
del Torrazzuolo, circa 70 ettari che comprendono
una zona umida, rimboschimenti e aree prative. Nella
zona umida vivono numerose specie di uccelli acquatici fra cui germani reali, aironi rossi, cinerini, svassi, il
martin pescatore e tanti altri. La restante zona boschiva è stata ottenuta reimpiantando essenze autoctone
nell’area un tempo occupata dallo storico Bosco della
Partecipanza: le farnie, gli aceri, i frassini, i pioppi e le
altre piante che sono state messe a dimora a partire
dal 1985 hanno creato la più estesa area boscata di
tutta la pianura modenese.
INFO
Modena > Nonantola
L’Abbazia è visitabile dalle 7 alle 21
INFO
Museo Benedettino Nonantolano e Diocesano di Arte sacra
martedì-sabato 9 - 12,30 15 - 18,30 domenica 15 - 18 Modena > Nonantola > loc. Ponte Sant’Anselmo
www.abbazia-nonantola.net
www.comune.nonantola.mo.it
tel. 059.549025
Comune di Nonantola, Ufficio Ambiente
tel. 059.549020
LIPU sezione di Modena, via Sghedoni 24, tel. 059.222161
www.comune.modena.it/associazioni/lipu
bassa pianura
bassa pianura
48
51
Comune di Novi
Comune di San Possidonio
Fer pcaria
Il Coro delle Mondine
Le mondariso erano le giovanissime donne impegnate
nel lavoro stagionale di monda e trapianto del riso nelle piane dell’Oltrepo’.
La stagione della monda durava 40 giorni: le giovani
lasciavano le loro case e alloggiavano insieme in capannoni, sacrificandosi molto duramente per far fronte
alle necessità delle famiglie che le attendevano a casa.
Per otto ore al giorno le mondine lavoravano curve
sotto al sole cocente, le gambe nell’acqua e le mani
sporche di fango, in mezzo agli insetti. Per ingannare
il dolore, la fatica e la nostalgia di casa le mondine cantavano: le risaie risuonavano dei canti delle
lavoratrici, utili a dare il ritmo al lavoro ma soprattutto
ad alleviare le pene di un lavoro così duro.
Questi canti erano vere e proprie lezioni di vita attraverso cui si diffondeva tra le donne la consapevolezza
della condizione femminile e dei problemi sociali dei
lavoratori. Il lavoro delle mondariso durò fino agli anni
‘60 quando l’agricoltura subì un processo di industrializzazione e i diserbanti chimici sostituirono le mani
delle donne, ma il patrimonio culturale dell’epopea
delle risaie, importante esperienza umana e sociale,
non è andato disperso. A metà degli anni settanta
nasce il Coro delle Mondine di Novi: ne fanno parte
un gruppo di amiche accomunate dal lavoro in risaia a
cui si aggiungono figlie e nipoti.
In trent’anni il coro ha tenuto concerti in tutto il mondo,
ha contribuito a progetti musicali dal rock alla musica
elettronica, è stato protagonista di un documentario e
ha cantato per il Presidente della Repubblica: ora con
il sito internet “Mondine 2.0 - di madre in figlia” la
storia delle mondine diventa un progetto multimediale
e interattivo proiettato nel futuro.
INFO
www.mondinedinovi.it
Testi, foto, storia e date delle tournée
La pcaria era il momento della macellazione del maiale: ogni abitazione di campagna aveva il proprio chiuso, il vano della stalla dove il maiale veniva allevato
e fatto ingrassare, dal momento che i suini erano in
passato una risorsa imprescindibile nella vita rurale.
La sostanziosa carne del maiale aiutava a superare
gli inverni più rigidi fornendo l’energia necessaria nei
lavori agricoli e prestandosi a molte e versatili preparazioni che ne consentivano anche la conservazione a
lungo termine.
La pcaria avveniva al freddo: dicembre o gennaio erano i mesi migliori per questo momento assai significativo nella vita e nell’economia contadina.
Una vera e propria festa, la celebrazione di un
rito profondamente sentito che coinvolgeva tutti gli abitanti della corte nella preparazione delle
scorte di insaccati diversi da consumarsi durante tutto
l’anno: salami, pancetta, coppa, cotechini e zamponi...
I prosciutti erano ovviamente la parte più pregiata e
non mancavano mai i calderoni di ciccioli fumanti, piccoli ritagli di carne messi a soffriggere nello strutto
bollente poi strizzati accuratamente, messi “in torta” e
consumati come saporiti bocconcini.
Tradizione era anche che le rezdore, le donne di casa,
preparassero un saporitissimo ragù con i “ritagli” della
carne fresca con cui condire un bel piatto di pasta
celebrando con i familiari il giorno di lavoro e festa.
Siepi e antiche piantate
Il sistema di siepi Coccapana, Canalazzo e Resega è
un’area protetta dove l’agricoltura di tipo non invasivo ha permesso lo sviluppo di un ecosistema tipico
dell’ambiente padano del XVI-XVII secolo.
Queste siepi spontanee si estendono per oltre 6
km e sono ciò che rimane del bosco che fino al
1500 circa si estendeva tra Novi e Rolo: sono importanti perché ospitano specie vegetali sempre più
rare nella zona modenese, come rosa canina, sambuco, pioppo nero e salice bianco. Anche la fauna è ricca
e comprende diversi uccelli tra cui aironi e sparvieri
oltre a piccoli mammiferi.
Un’altra importante testimonianza del paesaggio agrario di pianura nei secoli XVI - XVII era la piantata: gli
alberi di olmo, acero o pioppo venivano organizzati in filari e usati come supporti per la crescita
della vite. I vantaggi di questo “matrimonio vegetale”
erano diversi: oltre al vantaggio di sviluppare contemporaneamente colture diverse, la piantata fungeva da
Piccola e buona: la mela campanina
regolatore di umidità del terreno e garantiva alla vite
le migliori condizioni di crescita oltre a fornire fogliame
verde come nutrimento al bestiame.
Si dice che sia per colpa di un parassita dell’olmo se la
piantata non è più diffusa, ma in realtà venne sostituita
dai moderni vigneti con sostegni a palo per agevolare
l’uso di tecniche meccaniche di lavorazione.
INFO
Modena > Carpi > Novi di Modena
Biciguida n. 3 Provincia di Modena,
itinerario numero 30, Le campagne intorno a Novi
C’era una volta, nelle terre basse modenesi e mantovane, una piccola mela dalla buccia sottile e verde, il cui colore
virava al rosso se esposta alla luce del sole. Questa piccola mela dalla polpa aromatica e profumata veniva raccolta
tra settembre e ottobre: era considerata la mela dell’inverno perché non temeva il clima rigido e poteva sopportare
una lunghissima conservazione senza alterarsi. Anzi, il freddo degli
inverni tipici della Bassa le conferiva ulteriore aroma ed un sapore inconfondibile. Tuttavia nel dopoguerra la coltivazione
di questo piccolo e delizioso frutto venne quasi del tutto
abbandonata: il mercato richiedeva mele più dolci, più
grandi e belle, insomma più vantaggiose dal punto di
vista economico.
Oggi si stanno riscoprendo le tante virtù che questo
antico frutto racchiude: le proprietà antiossidanti sono
quattro volte superiori rispetto alle altre mele e la coltivazione richiede un limitato uso di fitofarmaci, per via
della sua elevata resistenza ai parassiti. La coltura della
“campanina” sta dunque riconquistando il suo meritato spazio nelle campagne della Bassa.
I N F O www.melacampanina.com
bassa pianura
bassa pianura
50
53
L’ecosistema delle ex cave
L’area delle ex Fornaci di Budrighello era in passato
sede di attività estrattiva di materiali per l’edilizia, in
virtù dello spesso strato di argilla depositata dalle acque del Fiume Secchia nel corso del tempo.
L’attività era stagionale. In primavera e in estate venivano prodotti mattoni di prima qualità oltre a coppi e
piastrelle per pavimenti: il lavoro era duro e faticoso,
svolto principalmente a mano.
Nel 1974 la fornace ha terminato la produzione e col
tempo le cave si sono progressivamente riempite
di acqua di falda dando vita a un ricco ecosistema
in cui flora e fauna hanno preso il sopravvento,
favorendo lo sviluppo di un ecosistema acquatico ricco
e ben equilibrato.
Nell’area è stata istituita una zona di recupero ecologico di quasi 9 ettari, composta da tre laghi, un ampio
parco di specie autoctone e 6 km di sentieri: passeggiando o pedalando tra i canneti e i robusti rami dei
salici, dei pioppi e degli olmi è facile osservare germani reali, folaghe, gallinelle d’acqua, garzette, aironi
cenerini, svassi, testuggini palustri, cannareccioni…
tutti alla ricerca di un rifugio tranquillo.
Un’oasi di riposo nel verde non solo per la fauna che la
abita, ma per tutti gli amanti della natura.
INFO
Modena > Cavezzo > San Possidonio > loc. Forcello
Comune di San Possidonio
tel. 0535.417915 [email protected]
Comune di San Prospero sulla Secchia
Al contadino non far sapere...
Le ville storiche di San Prospero
La bicicletta è il mezzo ideale per andare alla scoperta delle più belle e caratteristiche costruzioni antiche
della pianura modenese, riscoprendo il loro rapporto
con l’ambiente e le importanti testimonianze dei secoli
passati. Nella campagna tra San Prospero, San Pietro
in Elda e Staggia sono ben rappresentate le diverse
tipologie edilizie che nel corso dei tempo hanno caratterizzato questi insediamenti. La tradizionale villa
di campagna era la dimora lontana dal paese o dalla
città che soddisfaceva anche le esigenze dell’attività
agricola, come il particolare edificio cinquecentesco
dei Torrioni. I “casini delle delizie” erano invece dimore signorili dedicate soprattutto allo svago, dove si
Comune di Soliera
Rocca Campori
Il territorio di San Prospero con le sue frazioni è il cuore della zona di produzione della pera di Modena:
proprio qui infatti questa coltivazione ha trovato un
adattamento particolarmente favorevole in termini di
caratteristiche climatiche e pedologiche, tale da consentire l’ottenimento di un prodotto dalle caratteristiche inimitabili.
L’adattamento favorevole delle cultivar all’ambiente si
traduce nelle caratteristiche organolettiche uniche di
questi frutti, protetti ora da un disciplinare di produzio-
ne. Queste caratteristiche sono date da terreni di medio impasto non eccessivamente sciolti, dalle produzioni quantitativamente non elevate, dalle escursioni
termiche già significative alla terza decade del mese di
agosto; è il territorio che esalta le caratteristiche
del frutto.
Abate Fetèl, Kaiser, Conference, William, Decana del
Comizio, Santa Maria: l’abbinamento perfetto è sempre e comunque il formaggio Parmigiano-Reggiano.
E’ la struttura architettonica che maggiormente
caratterizza il tessuto urbano di Soliera. La sua
costruzione risale agli Estensi che la fecero erigere
intorno al XII secolo a scopo difensivo. Successivi rimaneggiamenti ne hanno alterato l’aspetto originario,
che resta imponente e maestoso: dell’edificio originario rimangono due torrioni quattrocenteschi e gli stemmi della famiglia Campori sul voltone d’ingresso. Nei
secoli la rocca fu trasformata da disadorna fortezza
in lussuosa dimora signorile, ampliata e ulteriormente
fortificata nel XIV e XV secolo dai vari signori che la
abitarono; la vicinanza a sud con Modena e a nord-
tenevano feste, banchetti e battute di caccia:
si affermarono nel Modenese soprattutto dal
‘500. Esempi architettonici sono il Casino
Barbieri e il settecentesco Casino Zanfrognini. La casa a corte aveva invece funzione di
grande azienda agricola e comprendeva più
abitazioni e diversi rustici, come stalle, fienili, granai, porcilaie, forni, cantine, ripostigli vari. Questi edifici potevano essere uniti
(corte chiusa) o staccati (corte aperta).
Tra i più antichi esemplari di corte chiusa
è la Corte Bocchi di Staggia (prima metà
del ‘400); altri interessanti complessi sono
la settecentesca Corte Verdeta e l’ottocentesca Corte Tusini. La torre a colombaia caratterizzava complessi a più piani di forma slanciata, nella cui
parte sommitale era presente l’alloggio per i colombi,
allevati a scopo alimentare ma anche ammaestrati per
portare messaggi. La torre meglio conservata appartiene alla Casa Tusini di via Olmo, mentre la più antica,
trecentesca è quella annessa al Casino Torre.
INFO
Modena > San Prospero > San Pietro in Elda
Percorso ciclabile “Le ville di San Prospero”, opuscolo e mappa,
Comune di San Prospero, tel. 059.809711
www.comune.sanprospero.mo.it
bassa pianura
bassa pianura
52
bassa pianura
54
ovest con Carpi ne fecero un obiettivo desiderabile
tanto dagli Este quanto dai Pio, signori della vicina
Carpi: a lungo venne contesa dalle due casate. Nel
1635 Soliera fu eretta a marchesato e concessa a
Pietro Campori, esponente di una nobile famiglia originaria della Garfagnana; da allora la rocca divenne
residenza dei marchesi Campori.
Oggi la Rocca è sede comunale e ospita la Biblioteca
Campori di Soliera.
INFO
Modena > Soliera
www.comune.soliera.mo.it
Soliera in bici
Gli scenari della pianura offrono la possibilità di
muoversi lungo la rete viaria minore e fuori dalle arterie del grande traffico, godendo degli scorci
tipici delle campagne coltivate, un vero mosaico di
campi e frutteti.
Alcuni percorsi poi sono attrezzati e riservati alla circolazione ciclopedonale, come il tratto del Percorso
Natura del Fiume Secchia (continuazione del percorso
che arriva da Sassuolo attraverso la pianura) che segue su fondo bianco l’argine del fiume ad est della cittadina. Nei dintorni è possibile pedalare seguendo anche altri itinerari segnalati che si snodano nel territorio
di Soliera: il percorso Lama, nella zona nord-ovest del
territorio, dalla frazione di Limidi fino all’impianto di
sollevamento “Pratazzola”.
L’itinerario ha due possibili varianti: breve di circa 10
Km e lunga di circa 19 Km ed utilizza principalmente
strade di campagna e tratti di strade sterrate (es. vie
Nasi Interno, Viazza, Papotti).
Il percorso Secchia invece corre nella zona est del territorio, fino al confine con Modena a sud (via Morello
Confine e Passo dell’Uccellino) e nei pressi del confine con Carpi a nord (via Grillenzona e via Foschiera).
Anche questo itinerario ha due versioni: 11 Km e 16
Km, con la possibilità di utilizzare la pista sull’argine
in alternativa alle strade (via Serrasina e via Canale) a
ridosso del fiume Secchia.
INFO
Modena > Soliera
Modena in bici, biciguida n. 3
edita dalla Provincia di Modena
57
eventi & appuntamenti
I ristoranti di Modena a Tavola
sapori tipici, musica, mercatini, feste in piazza, teatro, tradizioni e celebrazioni...
Campogalliano
Primavera
Concordia, 25 aprile, Concordia in fiore: Festa dei Fiori e della Libertà
Nonantola, fine aprile, Nonantola Film Festival
Carpi, maggio, Carpi Balsamica, Festival Internazionale delle Abilità Differenti, Festa del Patrono
Soliera, metà maggio, Popolarissima della Balorda
Novi, 13 giugno, Sagra patronale di S. Antonio
Estate
Soliera, giugno, Artivive Festival
Novi, II domenica di luglio, Fiera di Luglio
Campogalliano, ultima domenica di luglio, Fiera di Luglio
San Possidonio, ultima settimana d’agosto, Fiera d’Agosto e Sagra del Crocifisso
Autunno
Carpi, fine settembre, FestivalFilosofia
Campogalliano, settembre/ottobre, I Giorni della Bilancia
Concordia, fine settembre, Raduno nazionale degli artisti di strada
Nonantola, fine settembre, Sòghi, saba e savòr
Carpi, ottobre, Maratona d’Italia
Novi, II domenica di ottobre, Fera d’Utober
Soliera, metà ottobre, Il Profumo del Mosto Cotto
Carpi, ottobre, Tipici e Festival del Racconto
San Prospero, fine novembre, Viva San Prospero: la festa dei sapori caratteristici
Nonantola, metà novembre, Profumo di Cioccolato
Inverno
Carpi, dicembre, Natale a Carpi
San Possidonio, dicembre, Presepe Vivente
informazioni & accoglienza
IAT “Terre d’Argine” dell’Unione dei Comuni di Carpi, Campogalliano, Novi di Modena, Soliera
Via Berengario 2, Carpi tel. 059.649255, [email protected]
Concordia sulla Secchia: Piazza Repubblica 19, tel. 0535 412911, [email protected]
San Possidonio: Piazza Andreoli 1, tel. 0535.417911, comune.sanpossidonio.mo.it
San Prospero sulla Secchia: Via Pace 2, tel. 059.711, [email protected]
Nonantola: Ufficio Turistico, Via Marconi 11, tel. 059.896 555, [email protected]
LAGHI di Campogalliano - chiuso stagione invernale
lunedì martedì mercoledì, estiva: mercoledì
Via Albone 27, Campogalliano tel. 059.526988
[email protected]
Carpi
L’INCONTRO - chiuso domenica e lunedì a mezzogiorno Via delle Magliaie 2/4, Carpi, tel. 059.693136
www.lincontroristorante.it [email protected]
Finale Emilia
OSTERIA LA FEFA - chiuso martedì
Via Trento Trieste 9/c, Finale Emilia, tel. 0535.780202
www.osterialafefa.it [email protected]
Nonantola
GREEN VILLAGE - chiuso domenica sera e lunedì
Via Maestra 4, Bagazzano (Nonantola), tel. 059.549388
www.greenvillagerist.it [email protected]
Trattoria del CAMPAZZO - chiuso martedì
Via Farini 82, Campazzo (Nonantola), tel. 059.547552
www.trattoriadelcampazzo.it [email protected]
Soliera
OSTERIA BOHEMIA - chiuso domenica e lunedì sera
Via Canale 497, Sozzigalli di Soliera, tel. 059.563041
www.osteriabohemia.it [email protected]
bassa pianura
bassa pianura
56
BP - caseifici vendita al pubblico
caseifici vendita al pubblico - BP
Il caseificio è nato negli anni ‘80;
ha subito una ristrutturazione con
le normative CE nel 2000, dove è
stato aggiunto il nuovo magazzino
da 5000 forme con copertura in
legno e il salatoio ad immersione
completamente in acciaio.
Via per Novi, 46 - San Giovanni
41033 Concordia sulla Secchia (Mo)
tel. e fax 0535.40321
aperto tutti i giorni 8.30 - 12.30 15.30 - 19.30
chiuso domenica e lunedì mattina
in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano
carni suine e bovine dei nostri allevamenti, salumi nostrani,
selezioni di prodotti tipici
[email protected]
Azienda Agricola
Serafini Giovanni e Duilio
Via Pioppi, 26 - Campazzo 41015 Nonantola (Mo)
tel. e fax 059.549372
aperto tutti i giorni 8 - 12 13.30 - 19
chiuso domenica
in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano
formaggi vari, ricotta, vino, aceto balsamico, farina, pasta,
confetture, salumi
altri punti vendita
Via 2 Giugno, 7/A - 41015 Nonantola (Mo)
al martedì mattina presso il mercato di Crevalcore (Bo)
1019
44° 53’ 8,9’’ N 10° 59’ 26,3’’ E
10° 57’ 51,1’’ E
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
3
2.150
10
2003
1019
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
Caseificio Sociale
La Cappelletta
Via Matteotti, 80 - 41039 San Possidonio (Mo)
tel. e fax 0535.39084
aperto solo sabato 8.30 - 12.30 16.30 - 19.30
in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano
burro
Latteria di
Campogalliano
Via Reggio, 1 - 41011 Campogalliano (Mo)
tel. e fax 059.526517
aperto tutti i giorni 16 - 20
chiuso festivi
in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano
burro, ricotta, caciotte, pecorino, yogurt, fusi, panna cotta
[email protected]
coordinate geografiche
44° 53’ 8,9’’ N
10° 59’ 26,3’’ E
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
33
27.930
40
1929
[email protected]
coordinate geografiche
coordinate geografiche
44° 53’ 53,2’’ N
1217
1217
1017
Punto Latte
59
1
1.300
3
1979
1358
1358
1017
58
Nasce come “Caseificio di via
Reggio”. Nel 1972 viene operata
una radicale trasformazione
con l’abbandono della vecchia
struttura su via S. Martino e
la costruzione di gran parte
degli edifici più all’interno. Si
sono poi susseguiti una serie di
ammodernamenti che hanno
aumentato la capacità produttiva
dalle 10 caldaie del 1972 alle 45
di oggi che danno la possibilità
di lavorare fino a 50 T di latte al
giorno.
coordinate geografiche
44° 41’ 52’’ N
10° 49’ 7’’ E
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
30
25.000
41
1967
BP - caseifici vendita al pubblico
caseifici vendita al pubblico - BP
Caseificio a gestione famigliare
ormai da 15 anni; lavora
prevalentemente latte di sua
produzione.
Caseificio
Verdeta
Oratorio San Giorgio
Via Verdeta, 14 - 41030 San Prospero (Mo)
tel. 059.908006 fax 059.908032
Via delle Nazioni Unite, 16 int. 1 - 41012 Carpi (Mo)
tel. 059.664029 fax 059.668133
aperto tutti i giorni 8 - 12.30 15.30 - 19.30
chiuso domenica e festivi
in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano
ricotta, burro, salumi, riso, miele, vino
aperto lunedì - sabato 7.30 - 19.30 domenica 8 - 13
chiuso domenica pomeriggio
in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano
mezzano, ricotta, caciotta, golosetto, yogurt, panna cotta,
mascarpone, tosone, burro, pasta fresca, salumi vari
altri punti vendita
Galleria Alimentare Porta Modena
Piazzale Ramazzini, 50 - 41012 Carpi (Mo)
lunedì 7 - 13 martedì - sabato 7 - 13 16.30 - 19.30
[email protected]
2577
44° 45’ 55’’ N
1
1.200
6
1940
2577
Il caseificio e’ stato costituito nel
1965 e ristrutturato nel 2000.
Nel 2004 è stato aperto il punto
vendita presso il caseificio per la
vendita al dettaglio.
[email protected]
www.caseificiosangiorgio.it
coordinate geografiche
11° 2’ 47’’ E
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
Il caseificio produce in Carpi
dal 1933. Nel corso degli anni è
diventato sempre più un punto
di riferimento sul territorio,
non solo per la produzione di
Parmigiano-Reggiano, ma anche
come soggetto interessato alla
valorizzazione del territorio e delle
sue tradizioni. Elementi legati
in modo indissolubile al nostro
prodotto.
effettua vendita all’estero
coordinate geografiche
44° 46’ 52’’ N
2608
2608
2515
Società agricola
10° 50’ 54’’ E
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
Caseificio
Caseificio Sociale
Morello di Mezzo
San Paolo
Via per Vallalta, 2 - 41033 Concordia sulla Secchia (Mo)
tel. 0535.40534 fax 0535.412245
aperto tutti i giorni 9 - 12.30 16 - 19.30
chiuso domenica pomeriggio
in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano
ricotta, tosello, caciotta, panna cotta, varie
Via Morello di Mezzo, 679 - 41019 Soliera (Mo)
tel. e fax 059.567591
aperto i giorni feriali 8 - 13 15 - 19.30
8
5.000
9
1933
2666
Il caseificio nasce nel 1973 ed
attualmente è l’unico rimasto nel
territorio comunale di Soliera
i giorni festivi 9 - 11
in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano
burro, ricotta
[email protected]
[email protected]
coordinate geografiche
44° 55’ 31,2’’ N
10° 59’ 56,1’’ E
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
14
11.000
18
2001
61
2666
2515
60
effettua vendita all’estero
coordinate geografiche
44° 43’ 15,1’’ N
10° 55’ 57,4’’ E
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
3
5.000
10
1973
2864
62
63
caseifici vendita al pubblico - BP
2864
Il caseificio è stato fondato nel
1952. Negli ultimi anni ha avuto
un forte sviluppo arrivando a
lavorare 271.000 q di latte.
Caseificio
Razionale Novese
Via Provinciale Mantova, 73 - 41016 Novi di Modena (Mo)
tel. 059.670094 fax 059.6788154
aperto tutti i giorni 8.30 - 12.30 15.30 - 19
chiuso domenica
in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano
burro, ricotta, yogurt, mozzarelle, caciotte, pecorini, caprini,
aceto balsamico, lambrusco, miele,
[email protected]
coordinate geografiche
44° 54’ 36’’ N
10° 54’ 39’’ E
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
51
50.600
64
1953
tra la via Emilia
e le colline
le arti, i sapori e l’ingegno
in una terra generosa da sempre
Piazza della Pomposa, Modena
“Sono molto legato al Parmigiano-Reggiano, non solo perché è un prodotto della mia terra...
mio nonno aveva la stalla, era Presidente di un caseificio che faceva Parmigiano-Reggiano a Piumazzo.
Ricordo ancora che con mio fratello Fabrizio portavamo il latte al caseificio con un carretto costruito
da mio padre e trainato da un magnifico cane lupo che tutti i bambini del vicinato ci invidiavano”
(da una dichiarazione durante la 32° Festa dei Caseifici modenesi del 24 giugno 2003)
Alta Pianura
Castelfranco Emilia
Castelnuovo Rangone
Castelvetro
Formigine
Maranello
Modena
Sassuolo
Spilamberto
Vignola
Valerio Massimo Manfredi
Castelfranco Emilia
Archeologo e scrittore. Ha insegnato in diverse Università in Italia e all’estero, quali la Bocconi di Milano e la
Sorbona di Parigi. Attualmente insegna Storia del territorio e della città antica alla Facoltà di Conservazione dei
Beni Culturali dell’Università di Bologna presso Ravenna. Ha pubblicato molti articoli, saggi e romanzi storici tradotti
in tutto il mondo, è autore di soggetti e sceneggiature per il cinema e la televisione. Conduttore di trasmissioni
televisive, da alcuni suoi libri sono stati tratti film per il cinema e la televisione.
Coltellino d’Oro 2003 assegnato dal Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano
alta pianura
67
alta pianura
66
O
Indice Alta Pianura
eP
AN
AR
Castelfranco Emilia
Fiu
m
1240
1 La chiesa di S. Maria Assunta
p.68
2 Villa Sorra
p.69
3 Le casse di espansione del Panaro p.69
Modena
13
2
1012
Castelnuovo Rangone
4 La Terramara di Montale
5 I parchi di Castelnuovo Rangone
2924
Castelfranco
Emilia
1321
2894
ECCHIA
2847
Fiume S
8
9
14
Fiorano
15
5
11
3
Aut
o
2973
2552
12
stra
Castelnuovo
Rangone
Spilamberto
2944
1176
Maranello
10
16
1117
Montale
2585
1
4
1120
Sassuolo
2750
2629
Formigine
17
Castelvetro
1383
18
2959
19
Marano
sul Panaro
da
A1
Castelvetro di Modena
6 Il borgo medievale
7 Nelle terre del Grasparossa
Rosso e frizzante
Vignola
Savignano
sul Panaro
p.71
p.72
p.72
Formigine
8 Il castello
9 Villa Gandini e il parco
Le ville
7
6
1306
p.70
p.70
p.73
p.73
p.74
Maranello
10 Il mito delle Rosse
11 Il torrente Tiepido
12 Villa Rangoni Machiavelli
p.74
p.75
p.75
I caseifici
con vendita al pubblico
1001 Bianca Modenese
p.84
1012 Soc. Agr. Montorsi
p.84
1117 Ind. Casearia Pelloni
p.85
1120 Az. Agr. Moscattini
p.85
1176 S. Eusebio - Fava Santino e Figli
p.86
1240 Cas. Soc. 4 Madonne
p.86
1306 Cas. Soc. San Pietro
p.87
1321 Soc. Agr. Coop. Nuova Martignana p.87
1383 San Silvestro
p.88
2552 Coop. Cas. Valtiepido
p.88
2585 San Bartolomeo
p.89
2629 San Michele
p.89
2750 Cas. Soc. Nuova Superchia
p.90
2847 Az. Agr. Benedetti
p.90
2894 IPSA Lazzaro Spallanzani
p.91
2924Hombre
p.91
2944 Soc. Agr. Ca’ Denina
p.92
2959 San Lucio
p.92
2973 Coop. Cas. Castelnovese
p.93
Eventi
& Appuntamenti
p.82
Ristoranti di
“Modena a Tavola”
p.83
Modena
13 Lo scrigno del centro storico
p.76
Sassuolo
14 Il Palazzo Ducale
15 Le Terme di Salvarola
16 Le Salse di Nirano
p.78
p.78
p.79
Spilamberto
LEGENDA
Terre del Balsamico
17 Natura lungo il Panaro
p.79
p.80
arte - cultura
natura - ambiente - attività
curiosità
i ristoranti di “Modena a Tavola”
Vignola
18 La Rocca
19 Magie della fioritura
p.81
p.81
69
Tra la via Emilia
e le colline
Villa Sorra
Le arti, i sapori e l’ingegno in una terra generosa da sempre
Alta pianura
Castelfranco Emilia
Castelnuovo Rangone
Castelvetro
Formigine
Maranello
Modena
Sassuolo
Spilamberto
Vignola
E’ la pianura che sale dolcemente dalla via Emilia verso le prime colline a
raccontare una storia affascinante in cui si intrecciano le sfumature diverse
che rendono unica questa terra.
La storia delle tracce romaniche millenarie e delle nobili corti degli Este, dei
Pico e dei Pio, le cui eredità artistiche testimoniano autentica grandezza.
La storia dei fiumi che solcano la pianura, custodi da sempre di ecosistemi
preziosi.
Ma anche la storia del talento creativo di gente appassionata, di tradizioni
antiche che danno vita ad eccellenze gastronomiche uniche.
Un viaggio tra arte, sapori, cultura e natura nell’alta pianura modenese.
Comune di Castelfranco Emilia
La Chiesa di
Santa Maria Assunta
E’ la chiesa più antica di Castelfranco, edificata verso il
XIII secolo e ristrutturata nel corso dei secoli.
L’edificio, che nel 1704 presentava un’unica navata,
ha subito negli anni numerosi lavori di ampliamento
che hanno portato, alla fine dell’Ottocento, alla costruzione di tre navate e all’eliminazione di un portico
verso la via Emilia.
Sull’altare maggiore si trova la meravigliosa Assunta, dipinta nel 1627 dal celebre Guido Reni.
Il dipinto è famoso ed emblematico dell’arte di Guido
Reni: la rappresentazione dell’Assunta richiama una
sacralità ispirata e ancestrale e la sua bellezza è tale
per cui nel 1797 Napoleone cercò di portarla in Francia. I Castelfranchesi, consapevoli di ciò, sostituirono
l’originale con una copia evitando così il furto del prezioso quadro.
Le statue ai lati dell’altare maggiore raffiguranti Abramo e Davide sono opera del bolognese Filippo Scandellari, attivo nel Settecento.
Tra i capolavori custoditi nella chiesa si trovano dipinti
di maestri bolognesi come Santa Barbara di Giuseppe
Varotti, l’Angelo Custode di Francesco Gessi, allievo di
Reni e la Madonna e i Santi di Prospero Fontana.
INFO
Modena > Castelfranco
via Crespellani 7, Castelfranco Emilia
“Ecclesia, i beni ecclesiastici del territorio di Castelfranco Emilia”,
Guida alle chiese del territorio
cie vegetali di grande interesse, venne progettato in
maniera scenografica con finti ruderi, raffinati giochi
d’acqua e altri elementi particolari che ben esprimevano il gusto della nobiltà dell’epoca per l’atmosfera
romantica secondo la moda del giardino “all’inglese”:
grotte artificiali, una finta capanna di pescatore e persino la povera stanza di un romito che all’interno cela
una raffinata sala da tè. Il parco invece offre ampi
prati ed eleganti filari di pioppi che incorniciano
armoniosamente la villa: ancora oggi come nel ‘700
questi spazi verdi sono perfetti per riposarsi o fare
attività nel verde, quello che qualche secolo fa chiamavano “necessario commodo di villeggiare”.
Da non dimenticare le visite guidate alla scoperta dei
segreti di questo posto magico e il ricco programma
di iniziative domenicali che nella bella stagione anima
il parco della villa.
Un percorso ciclopedonale collega Castelfranco a Villa
Sorra passando per Panzano.
INFO
La tenuta di Villa Sorra si estende per oltre 40 ettari
e comprende il parco, il giardino storico e la villa settecentesca, esempio significativo di barocchetto emiliano. Il giardino, ristrutturato nella prima metà dell’Ottocento, è uno dei più bei giardini “romantici” del
territorio emiliano. Il giardino, oltre a ospitare spe-
Modena > Gaggio in Piano
www.villasorra.it
Comune di Castelfranco Emilia tel. 059.959216
Visite guidate del giardino storico:
punto di ritrovo davanti al cancello
marzo, aprile e maggio: ore15,30 e 17
giugno e settembre: ore 16 e 17,30 - luglio e agosto: ore 18
Le casse di espansione del Panaro
Da sempre i fiumi hanno costituito la fortuna e la
rovina degli abitanti di pianura.
Garanti della fertilità delle terre, con le loro piene hanno segnato momenti di miseria e sventura, fino a che l’uomo ha imparato a domare e
contenere la forza distruttrice delle acque con la
realizzazione di importanti opere idrauliche: le
casse di espansione fluviale.
Queste strutture sono edificate a lato degli alvei
dei fiumi con lo scopo di far defluire le acque di
piena, che vengono così immagazzinate temporaneamente ed in parte reimmesse in quantità
controllata nei tratti arginati del fiume. Le casse
di espansione del Panaro possono contenere un volume d´acqua di circa 1.200.000 metri cubi e svolgono anche
l’importante funzione di riserva irrigua per le aziende agricole circostanti oltre a costituire l’habitat idoneo di numerose specie animali.
I N F O Modena > Castelfranco E. > loc. Sant’Anna
Rete dei Centri di Educazione Ambientale - Provincia di Modena tel. 059.209427 - [email protected]
alta pianura
68
71
Comune di Castelnuovo Rangone
La Terramara di Montale
Durante l’età del bronzo, ai tempi in cui Akhenaton
e Tutankamon regnavano in Egitto e le navi micenee
solcavano il Mediterraneo, l’Europa era abitata da comunità che pur non conoscendo la scrittura avevano
sviluppato un evoluto sistema socioeconomico: tra
queste, la civiltà delle terramare che si affermò circa
3500 anni fa nella pianura padana.
Il Parco archeologico di Montale è uno dei pochi “musei archeologici open air” d’Italia dove scoprire
toccando con mano la vita delle popolazioni che
abitavano qui 3500 anni fa. Questo è possibile grazie all’archeologia sperimentale, ovvero la ricostruzione a grandezza naturale di una parte del villaggio. Si possono osservare il fossato, il terrapieno sormontato dalla palizzata, la grande porta che permette di
accedere allo spazio abitativo occupato dalle case e
dagli impianti produttivi legati alle attività artigianali
che caratterizzavano il popolo delle terramare. E ancora, all’interno delle abitazioni arredi, suppellettili,
telai, utensili, armi, capi di abbigliamento fedelmente
ricostruiti. Pannelli illustrati guidano il visitatore in un
percorso che racconta la storia del sito sin dal primo
impianto. L’area archeologica è coperta e protetta da
una struttura che ricrea il profilo dell’originaria collinetta: al suo interno i calchi della stratigrafia e di uno
strato particolarmente ricco di resti dei pali in legno
che costituivano una delle abitazioni, offrendo la straordinaria opportunità di leggere nel terreno la storia
plurisecolare del villaggio.
INFO
Modena > Montale Rangone
Strada Statale 12 – Nuova Estense Montale Rangone (Mo)
tel. 059.203 3101 - 059.532020
www.parcomontale.it
I parchi di Castelnuovo
e la geografia degli affetti
I parchi pubblici di Castelnuovo Rangone sono molto
originali e testimoniano un’attenzione particolare nei
confronti della dimensione emotiva e affettiva degli
spazi pubblici: visitandoli si raccoglie un invito a percorrere anche i propri spazi interiori. Inaugurato nel 1985 il Parco John
Lennon è dedicato alla figura del musicista e pacifista ex Beatles, figura capace di parlare a milioni di persone degli
ideali della pace e del valore dell’immaginazione: il parco ospita anche una statua a grandezza naturale del famoso e
amato musicista.
Una parte del Parco Rio Gamberi invece
è dedicata ai più piccoli. Nella Collina
delle Fiabe ci sono Pinocchio, Cappuccetto Rosso, Alice nel Paese delle Me-
raviglie, Pulcinella che pesca nel lago e il Teatrino di
Mangiafuoco: sono le decorazioni colorate realizzate
dal grande scenografo genovese Emanuele Luzzati,
che è anche cittadino onorario di Castelnuovo.
Il Parco Giovane Holden è un invito alla lettura e
all’amore per i libri: dedicato ad adolescenti e ragazzi
è arredato con tavoli e panchine di legno e con la
riproduzione ad altezza d’uomo della copertina, della
prima e dell’ultima pagina del famosissimo romanzo
di J.D. Salinger.
E poi ancora il Parco Sandro Pertini con i fumetti
del grande Paz, Bruno Munari, la pista ciclabile Jack
Kerouac (tratto della ciclabile Modena-Vignola), le
bacheche poetiche sparse per il paese con estratti di
poesie, brani di canzoni, frammenti di libri...
INFO
Modena > Castelnuovo Rangone
Comune di Castelnuovo Rangone tel. 059.534811
www.comune.castelnuovo-rangone.mo.it
Comune di Castelvetro di Modena
Il borgo medievale di Castelvetro
Adagiato sulle prime colline modenesi in una cornice verde e suggestiva,
il borgo di Castelvetro
ha origini antiche e nel
tempo ha mantenuto il
suo carattere medievale.
Nel borgo circondato dai
resti delle possenti mura
svettano torri e campanili, tra cui in piazza Roma
la Torre delle Prigioni e
la Torre dell’Orologio, le
ultime testimonianze del
castello che nel XIV secolo dominava la borgata.
Sulla stessa piazza si
affaccia anche il bel Palazzo Comunale di epoca
settecentesca che venne restaurato agli inizi del ‘900 per armonizzarne la
facciata con il resto dell’ambiente: la particolare pavimentazione di questo spazio è realizzata in cotto e
al centro si trova una scacchiera “regolamentare” in
marmo e sasso, utilizzata per i tornei di dama vivente.
Nel ‘400 Castelvetro era feudo della famiglia Rangoni,
alleati degli Este; ancora oggi a palazzo Rangoni si
possono osservare le belle sale affrescate dai soffitti
in legno e cornici con volute, fogliami, armi, fiori, mascheroni, uccelli e delfini; ovunque appare la conchiglia, emblema araldico dei Rangoni. In una di queste
sale soggiornò il grande letterato Torquato Tasso: in
fuga verso Mantova, giunse a Castelvetro come ospite
dei Rangoni per poter preparare in serenità la propria
difesa in seguito ad una falsa accusa di calunnia.
Secondo la tradizione, il poeta compose proprio a Castelvetro un canto della Gerusalemme Liberata.
INFO
Modena > San Vito > Castelvetro
www.comune.castelvetro-di-modena.mo.it
alta pianura
alta pianura
70
73
Pedalando nelle Terre del Grasparossa
alta pianura
alta pianura
72
Comune di Formigine
Il Castello di Formigine
Il territorio di Castelvetro di Modena, a metà strada fra
pianura e Appennino, è ricco di vigneti che caratterizzano la produzione del “Grasparossa”, il Lambrusco doc tipico del territorio. Gli amanti delle pedalate in bicicletta troveranno molti spunti per muoversi
lungo le strade che attraversano le colline, circondati
dai bellissimi panorami collinari.
I sei itinerari del circuito Castelvetro Bike si snodano lungo i torrenti, sui crinali, immersi in un paesaggio ricco di costruzioni antiche e di edifici storici, di
essenze vegetali tipiche delle zone collinari interrotte
dai maestosi calanchi con macchie boscose e ginestre
tipiche.
Questi itinerari sono di diversa lunghezza e difficoltà
e percorrono il territorio, dalla valle del Guerro fino ai
borghi di Levizzano, Puianello e Solignano.
Nella cornice suggestiva di questo paesaggio collinare
ogni anno si svolge la Graspalonga, una gara ciclistica
in mountain bike di 42 km per un dislivello complessivo di 1400 m che vede la zona intorno a Castelvetro
animarsi di ciclisti colorati e tifosi con le loro urla di
incitamento.
INFO
rattivo sul medioevo progettato dal noto centro
di ricerca artistica milanese Studio Azzurro, ospita
eventi culturali di vario genere, come mostre, convegni
e concerti.
INFO
Modena > Formigine
Castello di Formigine Piazza Calcagnini 1, Formigine
tel. 059.416145 www.comune.formigine.mo.it
Modena > San Vito > Castelvetro
Mappe interattive dei sei percorsi ciclistici
www.comune.castelvetro-di-modena.mo.it
tel. 059.758860 Comune di Castelvetro
La Graspalonga: http://nuke.hillcup.com
Rosso e frizzante
Insieme al Lambrusco di Modena, al Lambrusco di Sorbara e al
Salamino di Santa Croce, il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro rappresenta la tipicità dell’enologia modenese. E’ prodotto
con vitigno Grasparossa, chiamato così perché in autunno oltre
alle foglie si arrossano anche raspo e pedicelli del grappolo.
Tra i lambruschi DOP, il Grasparossa ha corpo più pieno e
intenso e si abbina perfettamente con primi piatti ben conditi
e dal gusto deciso, come ad esempio i tradizionali maccheroni
al pettine al ragù o tagliatelle coi funghi, oltre ai vari tipi di
arrosti, bolliti e zampone: la piacevole acidità del lambrusco si
accompagna bene ai piatti tipici modenesi molto sostanziosi,
equilibrando piacevolmente il pasto. Il colore del Grasparossa
è rosso rubino dai riflessi violacei mentre il profumo è intenso,
fruttato, complesso; al gusto è sapido e fruttato con sfumature
delicatamente amarognole.
I N F O www.lambrusco.net
Sito del Consorzio Marchio Storico dei Lambruschi Modenesi
E’ una struttura di origine medievale ricchissima di storia. Venne eretto nel 1201 dal Comune di Modena per
presidiare il confine con le terre reggiane: le sue mura
cingevano un piccolo centro abitato, un vero e proprio
villaggio fortificato che venne abitato fino alla fine del
XIV secolo.
I Pio, già signori di Carpi trasformarono poi il castello
in propria residenza e sotto il loro dominio la struttura
assunse l’attuale fisionomia. Circondato da un perimetro quadrilatero di mura con torri angolari e da un
fossato profondo almeno tre metri, era difeso nel suo
accesso dalla torre più possente, il mastio, l’attuale
torre dell’Orologio.
Il castello passò poi nelle mani degli Estensi e successivamente ceduto al marchese Calcagnini, funzionario
ducale. Oggetto di un imponente e accurato progetto di recupero archeologico e di restauro la Rocca
è diventata un luogo per riscoprire e studiare le
vicende locali dal medioevo ad oggi, depositario
dell’identità storica dei cittadini formiginesi. Sede di
un interessantissimo museo multimediale e inte-
Villa Gandini e il suo
parco all’inglese
E’ nota anche come Villa della Resistenza o villa Aggazzotti, rispettivamente dal nome del parco in cui
è inserita e dal nome della famiglia
che l’ha posseduta nei decenni
centrali del secolo scorso.
La villa risale al Settecento ma fu
ampliata e riqualificata attorno al
1840 in stile neoclassico dall’architetto Francesco Vandelli.
Fu il conte Luigi Alberto Gandini,
proprietario della villa e appassionato di botanica e giardinaggio,
a definire l’attuale estensione del
giardino storico negli anni Settanta
dell’Ottocento. Le aiuole irregolari nei pressi della villa vennero realizzate secondo la
moda del giardino all’inglese per armonizzare l’architettura con il parco circostante. Al secondo dopoguerra risalgono invece il laghetto sul lato est e il campo
da tennis ora trasformato in pista
da pattinaggio. Successivamente
Daria Bertolani Marchetti, illustre
botanica formiginese, sistemò una
porzione del parco a “boschetti”
secondo il gusto paesistico del
giardino all’inglese. Il bel parco
si estende per oltre 10 ettari e
ospita essenze arboree di pregio come la pluricentenaria farnia,
i maestosi faggi e due notevoli
esemplari di ginkgo biloba. Attualmente la villa e gli edifici accessori
ospitano la Biblioteca comunale, lo
Spazio giovani e la Ludoteca.
INFO
Modena > Formigine
Via S. Antonio 4 Formigine tel.39 059.416246
75
Il corridoio ecologico del Tiepido
Le ville
Sono quasi un’ottantina le ville storiche disseminate sul territorio
di Formigine e la loro varietà architettonica e decorativa copre
un ampio arco cronologico.
Sono edifici padronali immersi nel verde, spesso legati allo svago e al bel vivere di alta borghesia e nobiltà cittadina: vere e
proprie delizie di campagna dove i signori potevano dedicarsi
ai piaceri dell’otium. Ma soprattutto, in questa fertile zona, la
villa era anche il centro di gestione delle tenute agricole e dei
possedimenti su cui era fondata la ricchezza e lo status sociale
della famiglia.
E’ possibile percorrere in bicicletta un anello di circa 30 km
nelle campagne formiginesi alla scoperta di queste meraviglie
nascoste tra il verde grazie alla comoda mappa informativa del
Comune di Formigine.
INFO
Comune di Formigine tel. 059.416244
www.comune.formigine.mo.it
Comune di Maranello
Il mito delle Rosse
Maranello è conosciuta in tutto il mondo e la sua fama
è indissolubilmente legata al mito della Ferrari. Dal
1943 la casa automobilistica più prestigiosa del mondo, emblema dell’ingegno raffinato e della passione
per il lavoro che da sempre appartiene a queste terre,
ha la sua sede a Maranello e ne ha profondamente
caratterizzato il tessuto urbano e sociale. Dal punto di
vista architettonico, ad esempio, in città sono visibili
le strutture avveniristiche degli stabilimenti Ferrari e la Galleria del Vento, opera di grandi architetti del calibro di Renzo Piano, Massimiliano Fuksas
e Jean Nouvel. A Fiorano Modenese, nelle vicinanze
di Maranello, si trova il Circuito di sperimentazione e
collaudo delle vetture Ferrari da competizione e gran
turismo, dove la squadra sportiva e i tecnici testano le
performance delle auto. Nei pressi dell’impianto non
è difficile sentire il rombo delle potenti macchine che
sfrecciano in pista.
La Galleria Ferrari è invece dedicata alla storia
del mitico Cavallino rampante: intitolato alla memoria del fondatore Enzo Ferrari e meta d’obbligo per tutti gli appassionati delle Rosse, è il museo più visitato
della provincia di Modena. Nel Museo è raccontata la
leggenda della scuderia del Cavallino attraverso un ricco repertorio di cimeli storici, immagini, auto d’epoca
e monoposto da corsa.
Un’altra eccellenza maranellese a carattere motoristico
è l’Istituto Professionale Statale “A. Ferrari”. Fondato nel 1962 ad opera dello stesso ingegnere Enzo
Ferrari, è una struttura strategica sia per lo sviluppo
e l’innovazione dell’azienda che per la formazione di
maestranze altamente specializzate nel settore della
mobilità e dei veicoli, con un’attenzione particolare alle
innovazioni e alle avanguardie della mobilità ecosostenibile.
INFO
Modena > Formigine > Maranello
Galleria Ferrari, via Dino Ferrari 43, Maranello
tel. 0536.943204 www.galleria.ferrari.com
tutti i giorni dalle 9:30 alle 18
Il percorso naturalistico sul torrente Tiepido corre
per otto chilometri lungo il letto del fiume ed è stato
realizzato con un intervento di recupero ambientale.
Si tratta, infatti, di un vero e proprio “corridoio
ecologico” completamente fruibile a piedi o
in bicicletta che permette un’immersione totale
nella natura maranellese, a diretto contatto con
la fauna e la flora tipiche del luogo. Tra le piante
spiccano le orchidee e il salice bianco, il pioppo, il
ciliegio selvatico, il biancospino, la rosa selvatica e la
ginestra. Un osservatore attento può inoltre scorgere
il coloratissimo martin pescatore e il cuculo, l’airone
cinerino, il gufo, il pettirosso e la cinciallegra; tra i
mammiferi, invece, popolano la fascia fluviale scoiattoli
e ricci, volpi, tassi, cinghiali e caprioli. Nell’alveo del
torrente, nella zona tra Gorzano e Pozza di Maranello
sono visibili numerosi affioramenti di fossili,
testimonianza di antichissimi ambienti marini.
Il percorso si snoda da Rio Piodo a Torre Maina fino
al confine con il Comune di Formigine, ha vari punti
di accesso (Rio Piodo, area di interscambio di Torre
Maina, Gorzano, Pozza) ed è attrezzato con aree parcheggio per auto e camper, zone di sosta con tavoli
e barbecue, punti di ristoro e aree gioco.
INFO
Modena > Castelnuovo > Torre Maina, Gorzano o Pozza
Comune di Maranello, tel. 0536.240000 www.maranello.it
Villa Rangoni Machiavelli e il parco delle Sculture
Il parco di Villa Rangoni Machiavelli si
estende su 10 ettari e ospita trentaquattro importanti sculture contemporanee.
Il Parco Rangoni Machiavelli è un luogo
particolare e ricco di suggestioni: uno spazio d’integrazione tra natura e cultura, tra
arte contemporanea ed ambiente, al punto che molte delle opere sono state pensate appositamente per essere collocate
in precisi punti del parco.
Passeggiando nel verde si possono ammirare importanti sculture contemporanee
come La fontana degli sposi di Pietro Cascella, La porta e il Sole di Gio’ Pomodoro
o Le vie dell’acqua di Yoshin Ogata.
INFO
via Sant’Antonio 11 - 13/1 a Pozza di Maranello tel. 0536.240.010 www.maranello.it
alta pianura
alta pianura
74
77
alta pianura
alta pianura
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Comune di Modena
Modena e lo scrigno
del centro storico
Ducale con la Palazzina edificata da Gaspare Vigarani
e l’Orto Botanico settecentesco. Non lontano, sull’aristocratico corso Canalgrande si affaccia l’ottocentesco
Teatro Comunale “Luciano Pavarotti”, dedicato al celeberrimo tenore modenese. Innumerevoli sono poi le
chiese che punteggiano il centro storico, impreziosite
dai capolavori di artisti come Antonio Begarelli, Guido
Mazzoni, Guercino, Mattia Preti e tanti altri.
Il Palazzo dei Musei ospita le principali istituzioni
culturali cittadine, tra cui la Biblioteca e la GalleLa bellezza e la grazia del centro storico di Modena si
scoprono seguendo il ritmo dei propri passi attraverso
le eleganti quinte di una città a misura d’uomo, straordinariamente ricca di arte e cultura.
Il cuore storico e urbanistico della città è Piazza
Grande su cui affaccia il meraviglioso complesso del
Duomo, uno dei più alti esempi di arte romanica e
Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 1997.
La costruzione di questa cattedrale iniziò nel 1099
ad opera di due grandi figure: l’architetto Lanfranco e
lo scultore Wiligelmo, artefici di un capolavoro unico
di altissimo livello che avrà grande influenza su tutta
l’arte romanica europea. Le magnifiche decorazioni
scultoree raccontano di episodi biblici, profeti e santi
e costituiscono la cosiddetta Bibbia dei Poveri: chiunque, anche se analfabeta, poteva ricevere l’istruzione
religiosa attraverso l’eloquente linguaggio dei bassorilievi e delle sculture. La maestosa mole in marmo
bianco della cattedrale è affiancata dalla Torre campanaria detta Ghirlandina, così chiamata per l’elegante motivo di colonnine e balaustre che ne recinge
la cuspide alla sommità dei suoi 86 metri. Accanto alla
cattedrale, i Musei del Duomo conservano preziose
opere scultoree e architettoniche, lastre decorate, co-
dici e importanti opere d’arte legate alla storia millenaria della cattedrale.
Lungo la via Emilia, arteria di origini romane che attraversa la città, si susseguono armoniosamente i portici
delle eleganti dimore signorili dalle linee setteottocentesche, mentre le vie laterali offrono suggestive divagazioni: ad esempio la scoperta delle tracce medievali e rinascimentali negli edifici lungo Corso
Duomo o l’atmosfera raccolta di piazza della Pomposa, in un tessuto urbano ancora medievale. Alcune vie
del centro si snodano secondo un tracciato ricurvo,
naturale conseguenza dell’originario assetto urbanistico caratterizzato dalle vie d’acqua che un tempo si
intrecciavano allo scoperto nel cuore della città e che
ancora “scorrono” nella toponomastica stradale: corso
Canalgrande, Canalchiaro, via Canalino.
Dal 1598 Modena diventa capitale del Ducato
estense e per tre secoli la grandezza degli Este si
rifletterà chiaramente nel patrimonio artistico e culturale della città. Il Palazzo Ducale in piazza Roma è uno
splendido e maestoso esempio di barocco emiliano:
costruito per volontà del duca Francesco I d’Este a
partire dal 1634 è l’attuale sede dell’Accademia Militare. Altra elegante testimonianza estense è il Giardino
ria Estense con le numerose e preziose opere d’arte
delle collezioni ducali. Nello stesso Palazzo si trovano
anche il Museo Civico Archeologico Etnologico,
dove sono conservate le più antiche testimonianze
della presenza umana in territorio modenese oltre a
ricche collezioni antropologiche ed etnologiche di diverse parti del mondo e il Museo Civico d’Arte, che
documenta nelle eterogenee e splendide raccolte di
dipinti, arredi sacri, tessuti, ceramiche, l’illustre passato d’arte della città. Gli spazi della Galleria Civica
ospitano invece esposizioni di arte contemporanea e
fotografia, oltre al Museo della Figurina.
Questi sono solo alcuni tra i ricchi spunti e le
variegate suggestioni che la città di Modena offre ai suoi visitatori: le opportunità di scoperta sono
innumerevoli e sarà difficile non rimanere affascinati
dalle eccellenze culturali, artistiche e gastronomiche
che Modena conserva come gioielli.
INFO
http://turismo.comune.modena.it
www.duomodimodena.it
Musei Civici:
Galleria Estense, Museo Civico Archeologico Etnologico, Museo Lapidario Estense, Biblioteca Estense,
Lapidario Romano dei Musei Civici, Museo Civico
d’Arte, Gipsoteca Giuseppe Graziosi, Museo Civico
del Risorgimento.
v.le Vittorio Veneto 5 , tel. 059.2033100,
[email protected] www.museimodenesi.it
www.galleriaestense.beniculturali.it
Museo del Duomo e Museo Lapidario
Via Lanfranco 6, tel. e fax 059.4396969
Palazzo Ducale, piazza Roma,
visite guidate su prenotazione (I.A.T.)
Galleria Civica e Museo della Figurina,
Palazzo Santa Margherita, corso Canalgrande 103,
tel. 059.2032911
79
Comune di Sassuolo
Salse di Nirano
Il Palazzo Ducale
e lo splendore del Barocco
La reggia di Sassuolo era la “delizia” di villeggiatura del duca Francesco I d’Este e rappresenta un vero
gioiello della cultura barocca dell’Italia settentrionale. Il meraviglioso palazzo risulta dalla trasformazione, a partire dal 1634, di un precedente castello
medievale che già dall’anno mille fu dimora dei signori
della Rosa e dei Pio, prima di passare definitivamente
agli Este nel 1599. La reggia viene trasformata in un
lussuoso luogo di villeggiatura secondo un raffinato
disegno architettonico barocco, opera dell’architetto Bartolomeo Avanzini e arricchita dall’intervento
dello scenografo Gaspare Vigarani. Secondo il gusto
dell’epoca, l’enorme parco si arricchisce di fontane
elaborate e terrazze belvedere mentre l’interno del
palazzo è un vero e proprio trionfo fastoso di preziosi stucchi, affreschi, sofisticati giochi prospettici, espressione della miglior tradizione quadraturista
del tempo. Al piano nobile si accede dal maestoso e
scenografico scalone d’onore: le 28 stanze riservate ai
signori della famiglia regnante erano progettate all’in-
segna dell’opulenza, riccamente decorate da affreschi
a tema mitologico e celebrativo della casa d’Este e del
suo mecenatismo. Protagonista è il pittore francese
Jean Boulanger, allievo di Guido Reni. Gli ultimi restauri
hanno permesso di ritrovare le testimonianze sorprendenti del grande palazzo castellano. In particolare, al
piano terra, la Camera della Cancelleria, con le pitture
di Domenico Carnevali e l’Appartamento dei Giganti
con i cassettoni lignei con gli emblemi estensi e le
cinquecentesche pitture con scudi araldici. Il palazzo è
stato finemente restaurato ed è sede espositiva dedicata ad eventi artistici.
INFO
Modena > Sassuolo
sabato 15 - 18 domenica e festivi 10 - 13 e 15 - 18
I.A.T Sassuolo tel. 0536.1844853 [email protected]
Le Terme della Salvarola
L’ambiente rasserenante delle Terme della Salvarola è uno dei più apprezzati della regione. Le acque salsobromoiodiche, sulfuree, magnesiache di Salvarola che sgorgano dalle profondità della Terra sono
conosciute fin dai tempi dei Romani e utilizzate per le loro benefiche
proprietà. Il centro termale offre la fango-balneo-terapia indicata per
numerose patologie, e nel verde di un parco secolare si trova un modernissimo Centro Benessere e Riattivazione Psicofisica.
L’azione combinata delle proprietà del fango e dei trattamenti tradizionali viene esaltata dai benefici delle piscine con acqua termale a diversa temperatura, idromassaggi e giochi d’acqua. Il centro offre varie
attività all’insegna del benessere come lo yoga e trattamenti innovativi
a base di uva, ciliegie, aceto balsamico e miele delle colline.
I N F O Modena > Fiorano Modenese > Salvarola
Via Salvarola 131, Sassuolo (Mo) tel.0536.987511 [email protected]
La Riserva Naturale delle Salse di Nirano è posta sulle
colline a calanchi di Fiorano Modenese, in una bella conca verdeggiante. La particolarità della riserva è
costituita dalla presenza delle Salse, curiosi episodi
geologici similvulcanici.
Le Salse sono emissioni ribollenti di fanghi salati e
acque melmose fredde che si depositano formando caratteristici vulcanelli conici di diversa altezza, dai quali gorgogliano gas e sostanze bituminose,
originando caratteristiche colate grigie che conferiscono ai dintorni uno strano aspetto lunare, mentre nel
rilassante silenzio del luogo si percepiscono i deboli
borbottii prodotti dalle bolle di gas liberato.
Si tratta di un fenomeno legato alla presenza nel
sottosuolo di giacimenti di idrocarburi gassosi
(metano) e in minima parte liquidi, originati dalla decomposizione anaerobica di resti organici di origine
animale: la spinta del gas porta in superficie acqua
marina fossile che scioglie l’argilla sedimentata nel
sottosuolo dando origine a fanghi salsi, ovvero salati.
La vegetazione in prossimità dei conetti è un esempio
di adattamento a condizioni estreme: l’elevata salinità
del terreno argilloso determina la presenza di specie
vegetali alofile, amanti del sale. Il campo di Nirano
è il fenomeno più imponente a livello italiano: fin
dall’antichità storici e studiosi ne hanno esaltato l’interesse con osservazioni, spesso molto fantasiose.
Le Salse della zona tra Nirano e Sassuolo furono interessate fin dall’antichità da diversi fenomeni di sfruttamento: i giacimenti di idrocarburi liquidi (rivelatisi
poi piuttosto modesti) permettevano l’estrazione di un
olio minerale usato per l’illuminazione e perfino per usi
medicinali dopo un processo di raffinazione.
I fanghi venivano anche usati per fangature con finalità
dermatologiche e cosmetiche: studi più recenti accertarono però la presenza di gas come il radon e tale
prassi venne abbandonata. Sopravvive invece la fiducia dei poteri curativi dei fanghi delle Salse in campo
veterinario: vengono applicati alle giunture dei cavalli
per sfiammarne le articolazioni.
INFO
Modena > Fiorano Modenese > Centro Visita Cà Tassi
Centro Visita ca’ Tassi, tel. 0536.921214
[email protected]
Comune di Spilamberto
Oro Nero modenese
L’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena è una delle più apprezzate specialità del territorio, frutto
delle particolari caratteristiche pedoclimatiche della
zona unite all’antica arte tradizionale del processo
produttivo. Il mosto cotto, ottenuto da uve autoctone, viene posto a maturare per lunghissimo tempo
in vaselli di legno di diversa dimensione, composti
da diverse essenze come rovere, castagno, gelso e
ciliegio. La maturazione naturale, la lenta acetificazione e la progressiva concentrazione data dal
sapiente travaso conferiscono al nettare la sua
meravigliosa fragranza ben equilibrata tra l’agro
e il dolce e la caratteristica sciropposità.
La collocazione delle acetaie nel sottotetto delle case
è dovuta all’importanza dell’escursione termica nel
processo di maturazione dell’aceto. Le soffitte sono
alta pianura
alta pianura
78
“batterie” di vaselli per l’invecchiamento dell’aceto era
tale da costituire la dote delle future spose, oltre che
una tradizione familiare da tramandare di generazione
in generazione e custodire gelosamente.
Il Museo del Balsamico Tradizionale di Spilamberto, ospitato nella neoclassica villa comunale Fabriani,
è dedicato alla storia e ai processi produttivi secolari
dell’oro nero modenese e offre le vive testimonianze di
un prodotto considerato patrimonio culturale.
generalmente ben areate e sottoposte a forti sbalzi
di temperatura: il freddo umido dell’inverno impedisce
l’eccessiva evaporazione del liquido mentre il caldo
estivo risveglia l’attività degli acetobatteri, responsabili
della maturazione e concentrazione dell’aceto.
Nella tradizione familiare modenese il valore delle
INFO
Modena > Spilamberto
villa comunale Fabriani, via Roncati 28, Spilamberto
tel. 059.781614 da martedì a domenica 9.30 - 13 15 - 19
www.museodelbalsamicotradizionale.org
Natura lungo il corso del Panaro
Comune di Vignola
La Rocca di Vignola
L’imponente mole della Rocca è il simbolo della città di
Vignola. Edificata su di una rupe calcarea a picco sul
fiume, secondo la tradizione venne fondata intorno all’
VIII secolo dal longobardo Anselmo, abate di Nonantola, allo scopo di proteggere i territori dell’Abbazia dal
vicino esarcato bizantino.
Passano i secoli e intorno al 1400 Vignola appartiene
agli Este di Ferrara che ne investono la nobile famiglia
dei Contrari: d’ora in poi il castello vivrà il suo momento di massimo arricchimento artistico.
In questo periodo infatti la struttura muta la sua funzione e da fortilizio difensivo si trasforma in sontuosa
dimora ricca di affreschi e decorazioni, in sintonia
con la magnificenza della corte ferrarese cui apparteneva la ricca famiglia dei Contrari.
I cinque piani su cui si sviluppa il castello sono ricchi
di cicli affrescati e sale fastose; in particolare, la cappella con i suoi affreschi è uno degli episodi più alti
del gotico “internazionale” d’area padana. Il castello offre scorci suggestivi: si possono percorrere gli
Passeggiare
tra i ciliegi in fiore
Destinato a pedoni e ciclisti, il percorso corre per
circa 34 km lungo la sponda sinistra del Panaro,
da Modena est a Casona di Marano.
Partendo da Modena si percorrono le tracce dei vecchi meandri formati dal fiume, luoghi in cui la cassa
d’espansione ha favorito la formazione di una zona
umida di grande interesse ambientale e naturalistico.
Tra San Cesario e Spilamberto il letto del fiume, fortemente scavato dall’erosione, ha favorito la scoperta di
numerosi siti di interesse archeologico; a Spilamberto
il complesso medioevale del Torrione ospita la Mostra
permanente archeologica del fiume Panaro.
L’itinerario continua superando il centro di Vignola con
il suo castello, proseguendo verso Marano sul Panaro lungo il preesistente tracciato denominato Percorso Sole; qui l’elemento più caratteristico è dato dai
terrazzi formati dal fiume attraverso fasi successive
di erosione e si possono notare muraglioni e manufatti costruiti in epoche diverse a difesa dalle acque.
Nel centro storico di Marano, all’interno di un antico
edificio restaurato dal Comune, si trova il Museo di
ecologia e storia naturale che ospita vetrine, pannelli,
acquari, acquaterrari, diorami, che ricostruiscono fedelmente i più importanti ambienti naturali della provincia e una ricca biblioteca.
Proseguendo oltre il parco fluviale di Marano, realizzato recuperando una degradata area golenale, si
entra nella zona collinare fino a Casona, dove inizia
il Percorso Belvedere e il Parco regionale dei Sassi di
Roccamalatina.
INFO
Modena > Spilamberto
Comune di Spilamberto, tel 059.782654 - 059.782317
alta pianura
81
alta pianura
80
Il territorio vignolese è celebre per la produzione di
buonissime e abbondanti ciliegie che maturano a
partire dalla metà di maggio: poco tempo prima, tra
marzo e aprile, gli alberi di ciliegio che circondano
antichi camminamenti delle guardie che collegano le
belle torri merlate da cui ammirare il panorama sulla
valle del Panaro.
INFO
Modena > Spilamberto >Vignola
Piazza dei Contrari 4, Vignola (Mo) tel. 059.775246
www.fondazionedivignola.it
Vignola offrono il meraviglioso spettacolo della
fioritura.
In questo periodo è suggestivo passeggiare all’aria
aperta immersi nelle nuvole bianche di ciliegi in fiore,
magari seguendo l’itinerario che per 4 km sale in direzione di Marano sul Panaro. Partendo dalla zona delle
piscine si segue il percorso Sole (tratto vignolese del
Percorso Natura del Panaro) che costeggia la riva del
fiume, lungo i suoi meandri sassosi. Dopo un paio di
km si giunge, sulla destra, alla via che collega Vignola
a Marano e proseguendo si raggiunge l’antico Santuario della Madonna della Pieve, di impianto romanico:
da qui uno stradello in ghiaia sale in dolce passeggiata tra querce secolari ed un boschetto che ospita un
centro di osservazione della LIPU, fino a giungere al
borgo di Campiglio.
INFO
Modena > Spilamberto >Vignola
Comune di Vignola tel. 059.777550
83
eventi & appuntamenti
sapori tipici, musica, mercatini, feste in piazza, teatro, tradizioni e celebrazioni...
Primavera
Castelfranco, marzo, Motori & Sapori
Formigine, marzo, Formigine per la Pace
Modena e provincia, metà aprile,
Musei da Gustare
Sassuolo, 23 aprile, San Giorgio,
Festa del patrono
Vignola, marzo/aprile, Festa dei Ciliegi in fiore
Modena e provincia, aprile/maggio, Terra di Motori
Castelnuovo, fine maggio, Fiera di Maggio
Castelfranco, primavera/estate,
Domeniche al Parco di Villa Sorra
Estate
Castelvetro, inizio giugno ogni due anni,
Mercurdo: il Mercato dell’Assurdo
Maranello, giugno, Giugno Maranellese
Modena, metà giugno, Serate Estensi
Spilamberto, metà giugno, Fiera di San Giovanni
Vignola, fine giugno, Jazz in’it
Modena, metà luglio, Festival Internazionale
delle Bande Militari
Modena, Sassuolo e Carpi, fine settembre,
FestivalFilosofia
Castelfranco, II settimana di settembre,
Festa di San Nicola e Sagra del Tortellino
Castelvetro, settembre, Dama Vivente e
Sagra del Lambrusco
Formigine, settembre, Tour nelle ville in occasione
delle Giornate Europee del Patrimonio
I ristoranti di Modena a Tavola
Modena centro
Dintorni di Modena
AL BOSCHETTO da LORIS - chiuso mercoledì
EUROPA ‘92 - chiuso lunedì e martedì a mezzogiorno
Via Due Canali 218, tel. 059.251759 [email protected]
Stradello Nava 8, tel. 059.460067 www.ristoranteeuropa92.it [email protected]
ANTICA MOKA - chiuso sabato a mezzogiorno Via Emilia Est 1496, tel. 059.284008
www.anticamoka.it info@ anticamoka.it
ANTICO NAVIGLIO - chiuso domenica
Corso Vittorio Emanuele 52, tel. 059.217721
www.hoteleuropa.it info@ hoteleuropa.it
BIANCA - chiuso sabato a mezzogiorno e domenica
Autunno
Castelnuovo R. e Terre di Castelli,
fine settembre, Poesiafestival
Spilamberto, primo fine settimana di ottobre,
Vetrine, motori e balsamici sapori
Sassuolo, ottobre, Fiere d’Ottobre
Inverno
Castelnuovo, II domenica di dicembre,
Superzampone
Castelnuovo, febbraio/marzo, CinefestivalDoc
Modena, 31/01, San Geminiano
Festa del Patrono
BALUARDO Ristorante - chiuso domenica sera e lunedì DA TINO - chiuso lunedì P.zza Tien An Men 5, tel. 059.4270745
www.baluardodellacittadella.it [email protected]
Via Vignolese 1526, San Donnino, tel. 059.469422
www.ristorantedatino.com [email protected]
CAFFE’ CONCERTO - sempre aperto
Piazza Grande 26, tel. 059.222232
www.caffeconcertomodena.com [email protected]
BAIA DEL RE - chiuso domenica
Via Vignolese 1684, S. Donnino di Modena, tel. 059.469135
ww.hotelrealfini.it [email protected]
CUCINA DEL MUSEO - chiuso domenica sera e lunedì
Via S. Agostino 7, tel. 059.217429
[email protected]
Castelfranco
DA DANILO - chiuso domenica Via Coltellini 31, tel. 059.225498
DA ENZO - chiuso lunedì e domenica sera
Via Coltellini 17, tel. 059.225177 [email protected]
HOSTARIA del MARE - chiuso lunedì e martedì a pranzo
Via Castelmaraldo 29, tel. 059.238561
[email protected] [email protected]
HOSTERIA GIUSTI Via Farini 75, tel. 059.222533
[email protected]
L’ERBA DEL RE - chiuso domenica e lunedì a mezzogiorno
IAT R Modena, Piazza Grande 14, tel. 059.2032660 fax 059.2032659, [email protected]
MODENATUR Via Scudari 8, Modena, tel. 059.220022 fax 059.2032688 www.modenatur.it
e domenica, via Stella 22, tel. 059.210118
www.osteriafrancescana.it [email protected]
IAT dei Comuni di Sassuolo, Fiorano Modenese, Formigine
Piazzale Avanzini, Paggeria Nuova, Sassuolo tel. 0536 1844853 fax 0536 805527, [email protected]
OSTERIA FRANCESCANA - chiuso sabato a mezzogiorno
OSTERIA TOSCANA - chiuso domenica e lunedì
Via Gallucci 21, tel. 059.211312 www.osteriatoscana.it [email protected]
STALLO DEL POMODORO - chiuso domenica
L.go Hannover 63, tel. 059.214664
[email protected] www.stallodelpomodoro.it
STRADA FACENDO - chiuso sabato a mezzogiorno e domenica
Via Emilia Ovest 622, tel. 059.334478 [email protected] www.ristorantestradafacendo.it
TAVERNA DEI SERVI - chiuso martedì
Via dei Servi 37, tel. 059.217134
www.tavernadeiservi.it [email protected]
Trattoria IL GIARDINETTO - chiuso domenica e sabato a
IAT “Terra di Motori” del Comune di Maranello, Via Dino Ferrari n.43, Maranello, all’interno della Galleria Ferrari, tel. e fax 0536 073036, [email protected]
LA QUERCIA DI ROSA - chiuso martedì e domenica sera
Via Scartazza 22, tel. 059.280730
www.ristorantelaquerciadirosa.com [email protected]
VINICIO - chiuso domenica sera e lunedì
Via Emilia Est 1526, tel. 059.280313
www.vinicioristorante.it [email protected]
informazioni & accoglienza
Castelfranco Emilia: Piazza della Vittoria 8, tel. 059.959216 fax 059.922166,
[email protected]
Strada Cave di Ramo 248, tel. 059.848052 [email protected]
Via Spaccini 24, tel. 059.311524 [email protected]
Via Castel Maraldo 45, tel. 059.218188
www.lerbadelre.it [email protected]
IAT “Terre di Castelli” dell’Unione dei Comuni di Spilamberto, Vignola, Castelnuovo Rangone,
Castelvetro di Modena, Savignano: via Roncati 28, Villa Comunale Fabriani, Spilamberto
tel. 059.781270 fax 059.781286 [email protected]
LA PIOLA - chiuso lunedì e martedì
mezzogiorno, P. le Boschetti 1, tel. 059.234448 [email protected]
LA LUMIRA - chiuso domenica e lunedì sera
C.so Martiri 74, Castelfranco Emilia, tel. 059.926550
www.ristorantelalumira.com [email protected]
OSTERIA DELLA CAVAZZONA - chiuso domenica Via Emilia Est 157, loc. Cavazzona, Castelfranco Emilia
tel. 059.932504 [email protected]
Sassuolo
LA PAGGERIA - chiuso domenica sera
Via Rocca 16/20, Sassuolo, tel. 0536-805190
www.ristorantelapaggeria.com [email protected]
Savignano sul Panaro
IL FORMICONE - chiuso martedì
Via G. Tavoni 463, Savignano s.P., tel.059.771506
www.ilformicone.it [email protected]
Spilamberto
Antica Trattoria LA BUSA - chiuso lunedì Via Medicine 2284, San Vito, tel. 059.468019
www.trattorialabusa.it [email protected]
Antica Trattoria PONTE GUERRO - chiuso domenica
Via Modenese 4654-4648, Spilamberto, tel. 059.798909
www.ponteguerro.it [email protected]
Vignola
LAGHETTO DEI CILIEGI - chiuso martedì Via Modenese 2359, Vignola, tel. 059.771591
www.laghettodeiciliegi.com [email protected]
alta pianura
alta pianura
82
caseifici vendita al pubblico - AP
AP - caseifici vendita al pubblico
La cooperativa agricola “Bianca
Modenese” ha lo scopo di
valorizzare al meglio le produzioni
agricole di propri soci ed in
particolare quelle tipiche, legate
alla tradizione modenese e
dell’antica razza Bianca Modenese
o Bianca val Padana Modenese. In
collaborazione con la Provincia di
Modena è ripresa la produzione
di Parmigiano-Reggiano col solo
latte della razza Modenese.
Via Belvedere di Sotto, 2 - San Vito 41057 Spilamberto (Mo)
tel. e fax 059.798712
aperto tutti i giorni 8.30 - 12.30 16 - 19.30
chiuso domenica
Industria Casearia
Pelloni
Via Emilia Est, 194 - 41013 Castelfranco Emilia (Mo)
tel. 059.932016 fax 059.932343
aperto tutti i giorni 9 - 13 16 - 19.30
chiuso domenica e lunedì mattina
in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano
salumi, carne bovina, carne suina
in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano
salumi, vino, aceto balsamico, olio
possibilità di acquistare i prodotti on-line
effettua vendita all’estero
possibilità di acquistare i prodotti on-line
effettua vendita all’estero
coordinate geografiche
coordinate geografiche
44° 34’ 26’’ N
44° 32’ 52’’ N 10° 58’ 19’’ E
Coniugando criteri e rigori antichi
con tecnologie d’avanguardia,
l’Antica Latteria Ducale produce
un pluripremiato ParmigianoReggiano utilizzando solo il latte
del proprio allevamento, frutto
di un piccolo ed equilibrato
ecosistema.
[email protected]
www.anticalatteriaducale.it
possibilità di acquistare i prodotti on-line
coordinate geografiche
44° 38’ 26’’ N
10° 50’ 23’’ E
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
1
2.500
5
1990
1012
11° 6’ 43’’ E
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
2
2.000
7
1012
Dal 1889 la Famiglia Pelloni
tramanda di padre in figlio l’amore
e la dedizione per un’attività
che è ben più di una semplice
occupazione. L’azienda è giunta
così alla quarta generazione
promuovendo continui
ammodernamenti ed introducendo,
nel rispetto dell’ambiente e della
tradizione le più aggiornate
tecnologie del settore.
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www.pelloniparmigiano.it
[email protected]
www.biancamodenese.it
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
1117
1117
1001
Bianca Modenese
85
Antica Latteria Ducale
Società Agricola Montorsi
Via Pomposiana, 95 - Cittanova 41123 Modena (Mo)
tel. e fax 059.848512
aperto tutti i giorni 8.30 - 12.30 15.30 - 19.30
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Azienda Agricola
Moscattini
Via Viazza di Sopra, 48 - 41043 Formigine (Mo)
tel. e fax 059.553638
aperto tutti i giorni 7 - 12 15 - 19
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burro, ricotta, formaggi molli, Prosciutto di Parma, salumi,
vino, aceto, carne fresca di bovino e suino, miele, marmellate
altri punti vendita
Agriturismo del Papa
Via Maestri del Lavoro - Maranello (Mo)
29
43.000
52
1889
1120
1120
1001
84
Passato da generazioni di padre in
figlio, fino al 1991, quando i fratelli
Moscattini hanno continuato
l’attività portando la produzione
da mille a tremila forme solo
con latte aziendale, integrando
nel tempo la filiera con spaccio
aziendale e agriturismo.
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www.moscattini.it
possibilità di acquistare i prodotti on-line
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coordinate geografiche
44° 32’ 47’’ N
10° 52’ 8’’ E
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
1
3.000
3
1920
AP - caseifici vendita al pubblico
1176
Caseificio a conduzione privata da
oltre 10 anni
Caseificio Sant’Eusebio
Fava Santino e Figli
Via Spilamberto, 40 - 41014 Castelvetro (Mo)
tel. e fax 059.702739
aperto tutti i giorni 8 - 12.30 15.30 - 19.30
chiuso domenica pomeriggio
in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano
burro, ricotta, caciotta, crema al Parmigiano, mozzarella,
stracchino
[email protected]
www.favasantinoefigli.it
altri punti vendita
Via Belvedere, 14 - 41014 Castelvetro (Mo)
Caseificio Sociale
San Pietro
Frazione Montegibbio - 41040 Sassuolo (Mo)
tel. e fax 0536.872807
aperto dal martedì al sabato 8.30 - 12.30 15 - 19
domenica 9 - 13
chiuso lunedì
in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano
burro, ricotta, panna, vastissima scelta di pecorini, yogurt,
prodotti de “Capricci del Bosco”, “Delizie del Borgo”, miele,
aceto, prodotti “Fratelli Suffredini”
Caseificio cooperativo che si è
enormemente ampliato negli
ultimi dieci anni a seguito di
tre fusioni per incorporazione
arrivando ad essere tra i primi tre
caseifici della Provincia di Modena
per dimensioni. Attualmente
lavora su due stabilimenti e copre
tutta la pianura modenese e parte
di Reggio Emilia.
effettua vendita all’estero
coordinate geografiche
44° 41’ 0,2’’ N
10° 52’ 54,5’’ E
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
1240
44° 29’ 45,6’’ N
1
1.800
3
1999
1240
30
36.000
63
1968
[email protected]
coordinate geografiche
10° 59’ 10,2’’ E
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
Attivo dal 1963 il caseificio
incorpora negli anni ‘90 una parte
dei conferenti del caseificio Sarsa,
raggiungendo una lavorazione
annua pari a 33.000 q di latte.
Nel 2010 si conclude un’ulteriore
fusione con il caseificio
Vallurbana assorbendone tutti i
soci e portando la lavorazione a
50.000 q di latte all’anno.
effettua vendita all’estero
coordinate geografiche
44° 31’ 58,2’’ N
1306
87
1306
caseifici vendita al pubblico - AP
10° 47’ 24’’ E
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
Caseificio Sociale
4 Madonne
Via Lesignana, 130 - 41123 Lesignana (Mo)
tel. e fax 059.849468
aperto tutti i giorni 10 - 12.30 16 - 19.30
chiuso domenica
in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano
salumi, caciotte, vino, nocino, burro, ricotta, olio, aceto, dolci,
miele, formaggi molli, prodotti DOP
altri punti vendita
Via Panaria Bassa, 73 Solara di Bomporto (Mo) tel. 059.901608
Via Nazionale, 37/A Sorbara di Bomporto (Mo) tel. 059.902295
Mercato Albinelli - centro storico Modena
Società Agricola Cooperativa
Nuova Martignana
Strada Martiniana, 281 - Baggiovara 41126 Modena
tel. 059.510217 fax 059.514273
aperto tutti i giorni
orario estivo 8.30 - 12.30 15.30 - 19
orario invernale 8.30 - 12.30 16 - 19.30
chiuso mercoledì pomeriggio
in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano
salumi, aceto balsamico, yogurt, burro
13
8.000
12
1963
1321
1321
1176
86
Lo spaccio aperto nel dicembre ‘93
consolida le vendite fino ad oltre
il 30% del formaggio prodotto.
L’azienda mantiene lo stesso
quantitativo di latte prodotto
nonostante il calo fisiologico
delle aziende. Avvengono fusioni
con il caseificio Santa Vittoria
di Marzaglia, San Martino di
Corlo, Baggiovara e Serenella di
Magreta.
coordinate geografiche
44° 35’ 45,6’’ N
10° 53’ 19,9’’ E
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
13
8.000
13
1977
caseifici vendita al pubblico - AP
AP - caseifici vendita al pubblico
1383
Dal 1976 ad oggi è un punto di
riferimento delle aziende agricole
del territorio locale come settore
lattiero caseario di Castelvetro di
Modena
San Silvestro
San Bartolomeo
Via Sinistra Guerro, 95/A - 41014 Castelvetro (Mo)
tel. 059.790301 fax 059.7570211
Via S. Antonio, 24 - 41043 Formigine (Mo)
tel. 059.570756 fax 059.558641
aperto tutti i giorni 9 - 12 15 - 19
chiuso domenica
aperto tutti i giorni 8 - 13 16 - 19.30
chiuso domenica
in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano
burro, ricotta
in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano
2585
89
2585
1383
88
Fondato il 5 marzo 1966 si estende
su una superficie di 24.000 mq ed
è attualmente l’unica cooperativa
casearia rimasta sul territorio
formiginese. Trasforma 22.000 q
di latte in quello che si può definire
“il Re dei formaggi”.
yogurt, ricotta, caciotte, crema di formaggio, tosone, latte
fresco, salumi, vini, aceto
[email protected]
www.coopsanbartolomeo.com
coordinate geografiche
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
2552
coordinate geografiche
10° 56’ 0’’ E
44° 34’ 14,5’’ N
15
9.100
15
1976
2552
La Cooperativa Casearia “Val
Tiepido” nasce nel 1974 dalla
fusione di quattro attività
casearie, con indirizzo zootecnico
(allevamento vacche da latte di
razza frisona e suini da ingrasso
per salumifici). Raggruppa
inizialmente 26 soci fondatori
raccogliendo adesioni anche dalle
zone limitrofe.
10° 51’ 39’’ E
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
Cooperativa Casearia
Valtiepido
Via Montanara, 5 - Torre Maina - 41050 Maranello (Mo)
tel. 0536.940041 fax 0536.948549
aperto tutti i giorni 9 - 12.20 15.30 - 19
chiuso pomeriggi di domenica e martedì
in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano
burro, ricotta, caciotta, vino, aceto, carne, pecorino, tigelle
San Michele
4
3.900
8
1966
2629
2629
44° 28’ 58,8’’ N
Via Tabaretto, 4 - Montale 41050 Castelnuovo Rangone (Mo)
tel. e fax 059.530075
aperto tutti i giorni 10 - 13 16 - 19.30
chiuso martedì pomeriggio
in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano
burro, ricotta, caciotte, salumi, aceto balsamico, confetture,
vini, prodotti tipici
[email protected]
www.farmit.com/valtiepido
effettua vendita all’estero
coordinate geografiche
44° 30’ 40,2’’ N
coordinate geografiche
44° 34’ 40,4’’ N
10° 53’ 49,4’’ E
10° 53’ 20’’ E
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
14
5.000
12
1970
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
3
2.000
6
1967
caseifici vendita al pubblico - AP
AP - caseifici vendita al pubblico
Caseificio privato a conduzione
familiare.
Nuova Superchia
Via San Michele, 67 - 41049 Sassuolo (Mo)
tel. e fax 0536.871011
aperto tutti i giorni 8 - 12.30 14 - 19
chiuso domenica
in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano
caciotte, salumi
Istituto di Istruzione Superiore
Lazzaro Spallanzani
Via Solimei, 21/23 - 41013 Castelfranco Emilia (Mo)
tel. 059.926022 fax 059.923914
aperto tutti i giorni 8.30 - 13
chiuso domenica
in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano
burro, ricotta, caciotte, frutta, verdura, confetture, conserve,
vino, aceto
altri punti vendita
Via per Sassuolo, 2158 - Vignola (Mo) tel. 059.761968
Via Serre, 200 - Montombraro (Mo) tel. 059.989580
coordinate geografiche
2847
11° 3’ 12,8’’ E
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
Azienda Agricola
Benedetti Bruno e Fratello
Hombre
Via Bassa Paolucci, 50 - Casinalbo 41041 Formigine (Mo)
tel. e fax 059.550165
Via Corletto Sud, 320 - 41126 Modena
tel. 059.510660 fax 059.510733
aperto tutti i giorni 8 - 13 15 - 19.30
chiuso domenica
in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano
burro, ricotta, vino
[email protected]
[email protected]
www.ipsaaspallanzani.it
44° 35’ 24,1’’ N
3
365
2
1911
2847
Il caseificio lavora solo il latte
prodotto nella propria stalla
ed è nato principalmente
con scopo didattico a cui si è
aggiunto l’aspetto produttivo.
L’istituto offre i seguenti corsi:
ind. professionale - servizi per
l’agricoltura e lo sviluppo rurale,
ind. professionale - servizi per
l’enogastronomia, ind. tecnico:
agraria e agroindustria.
coordinate geografiche
44° 31’ 13,9’’ N 10° 45’ 49,5’’ E
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
2894
2894
2750
Caseificio
aperto tutti i giorni 9 - 12.30 15 - 18.30
chiuso domenica e festivi
1
800
2
1960
2924
Azienda biologica a ciclo chiuso
con terreni e allevamento
aziendale. Vendita diretta.
in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano
latticini, salumi, conserve, miele, confetture,
aceto balsamico, vini
[email protected]
www.hombre.it
effettua vendita all’estero
coordinate geografiche
44° 35’ 14’’ N
10° 52’ 36’ E
coordinate geografiche
44° 37’ 11’’ N
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
1
1.500
3
1977
91
2924
2750
90
10° 50’ 23’’ E
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
1
4.300
7
1985
caseifici vendita al pubblico - AP
AP - caseifici vendita al pubblico
2944
Caseificio aziendale, fin dalla
nascita sempre di proprietà
della famiglia Grazia che cura
a tutt’oggi la trasformazione
del latte della propria stalla in
formaggio Parmigiano-Reggiano.
Società Agricola
Ca’ Denina
Via Cavidole, 6 - 41051 Castelnuovo Rangone (Mo)
tel. 059.535364 fax 059.537081
aperto tutti i giorni 9 - 12 14 - 18.30
chiuso domenica
aperto tutti i giorni 8 - 13 15 - 19
chiuso domenica
in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano
[email protected]
www.cadenina.it
2959
44° 33’ 6’’ N
1
1.800
3
1959
San Lucio
in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano
prosciutto, formaggi molli, burro, salami
10° 58’ 46’’ E
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
14
5.500
8
1960
10° 57’ 8’’ E
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
aperto tutti i giorni 8 - 12.30 15.30 - 19
chiuso martedì e domenica pomeriggio
coordinate geografiche
[email protected]
www.coopcastelnovese.altervista.org
coordinate geografiche
Via Pratomavore, 2/A - 41058 Vignola (Mo)
tel. 059.774276 fax 059.7700100
44° 29’ 1’’ N
in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano
burro, ricotta, tosone, caciotta, yogurt,
crema al Parmigiano-Reggiano
effettua vendita all’estero
11° 0’ 2’’ E
2959
2973
possibilità di acquistare i prodotti on-line
coordinate geografiche
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
Castelnovese
Via Santa Liberata, 1693 - 41057 Spilamberto (Mo)
tel. e fax 059.784867
vino, aceto balsamico
44° 31’ 23’’ N
Cooperativa Casearia
93
2973
2944
92
25
18.000
25
1960
dalle brughiere a mirtillo
del Libro Aperto
alle capanne dei Celti
castelli e cascate,
attività all’aria aperta:
tutti i gusti del Frignano
Traversata in cresta tra monte Rondinaio e monte Giovo
...davanti a 7 troupe televisive, 5 radio e 12 tra le più importanti testate giornalistiche,
Toni ha confessato di viaggiare per il mondo
“sempre con una punta di Parmigiano-Reggiano in valigia...”
(da “Luca Toni e l’Emilia ‘in vetrina’ a Monaco” - Il Resto del Carlino, 1 marzo 2008)
Frignano
Fanano
Lama Mocogno
Montecreto
Pavullo nel Frignano
Pievepelago
Polinago
Serramazzoni
Sestola
Luca Toni
Serramazzoni
Campione del Mondo 2006 con la Nazionale Italiana di calcio
Coltellino d’Oro 2005 assegnato dal Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano
frignano
97
frignano
96
Indice Frignano
1229
Fanano
18
19
1
2
3
Serramazzoni
17
1415
2820
15
2895
4 Montecenere e Sassostorno
5 La Via Vandelli
2935
1016
11
PA
NA
R
10
me
me
SE
CC
HIA
Lama
Mocogno
9
O
2844
1276
4
Fiu
Fiu
5
6
2828
Montecreto
8
Riolunato
12
2876
13
2901
Sestola
21
M. Cimone
Fiumalbo
Libro Aperto
14
6 Il borgo di Acquaria
7 Il comprensorio del Cimone
8 Relax all’ombra dei castagni
p.102
p.102
p.103
Pavullo nel Frignano
9 Il castello di Montecuccoli
Raimondo il condottiero
10Olina
11Sassoguidano
p.103
p.104
p.104
p.104
20
7
Pievepelago
M. Giovo
p.100
p.101
Montecreto
Pavullo
nel Frignano
16
2661
2
3
Fanano
1
Pievepelago
12Roccapelago
13 Il ponte della Fola 14 Lago Santo
arte - cultura
natura - ambiente - attività
curiosità
i ristoranti di “Modena a Tavola”
p.114
1015 Coop. Casearia del Frignano
p.114
1016 Cas. Poggio Castro
p.115
1276 Cas. Soc. Rio San Michele
p.116
1415 Cas. Soc. Pelloni
p.116
1470 Az. Agr. Baruffi
p.117
2590 Cas. Soc. Santa Maria
p.117
2661 Latteria del Monte Cimonep.118
2820 Cas. Soc. San Pietro in Rio Tortop.118
2828 Cas. Soc. Santa Lucia
p.119
2876 Ind. Cas. Pievepelago
p.119
2895 Cas. Soc. Santa Rita
p.120
2901 Cas. Soc. Roncoscaglia
p.120
2919 Cas. Soc. San Giuseppe
p.121
2935 Cas. Soc. Sant’Antoniop.121
2968 Cas. Soc. Casello
p.122
2978 Cas. Soc. Beato Marco
p.122
Eventi
& Appuntamenti
p.112
Ristoranti di
“Modena a Tavola”
p.113
p.105
p.106
p.106
Polinago
15 Gli asinelli di Gombola
16 Il ponte del Diavolo
p.107
p.107
Serramazzoni
LEGENDA
1006 Cas. Soc. del Panaro di Verica
1229 Cas. Soc. San Lucio Montardonep.115
1006
Polinago
2978
p.98
p.99
p.99
p.100
Lama Mocogno
2590
2919
Simposio di Scultura su pietra
L’oro di Felix
Estate nel Parco del Frignano
Dai Taburri al Libro Aperto
I caseifici
con vendita al pubblico
17 I luoghi dell’anima
18 Varana e i Sassi
19 Arrampicata sportiva
p.108
p.108
p.109
Sestola
20 La rocca
21 Il Lago della Ninfa
p.110
p.110
99
Dalle brughiere a mirtillo
del Libro Aperto
alle capanne dei Celti
Castelli e cascate, attività all’aria aperta: tutti i gusti del Frignano
Frignano
Fanano
Lama Mocogno
Montecreto
Pavullo nel Frignano
Pievepelago
Polinago
Serramazzoni
Sestola
Lo sguardo vaga libero: dai vasti orizzonti del crinale appenninico scende
accarezzando il verde intenso delle praterie o rimane abbagliato dal candore della neve in inverno. I giochi di luce tra gli alberi del bosco si specchiano
mutevoli nelle acque cristalline di laghi e torrenti, la mole possente dei
castelli richiama alla memoria le gesta di grandi condottieri del passato.
La genuinità dei piccoli frutti, il sentore boscoso di funghi e castagne offrono
profumi inebrianti ed assaggi gustosi.
Il corpo apprezza le tante opportunità di movimento e scoperta: camminando e cavalcando si attraversano antiche contrade e valichi percorsi dai
pellegrini, angoli di natura incontaminata.
Comune di Fanano
Il Simposio di Scultura su Pietra
E’ l’arte secolare dei “picchiarini”, degli scalpellini,
quella che viene celebrata ogni due anni a Fanano in
occasione del Simposio della Scultura su Pietra.
Nel territorio a sud di Fanano infatti si trovano giacimenti significativi di arenaria da cui ricavare la pietra
serena o “di Fanano” da sempre utilizzata per le costruzioni: una roccia sedimentaria costituita da sabbia
cementata che forma l’ossatura dell’Appennino Modenese. Dalle prime testimonianze di epoca romana,
alle strutture monastiche dell’alto medioevo, ai numerosi palazzi delle più facoltose famiglie ed in ogni edi-
ficio rurale, muretto di confine e maestà è usata questa
pietra, plasmata dall’esperienza degli scalpellini locali.
Il Simposio vede la sua prima edizione nel 1983 e
rappresenta la naturale continuità di un’attività
tradizionale e significativa: attualmente a Fanano
è possibile ammirare più di 200 opere di scultura
contemporanea disseminate per le vie, i giardini
e i parchi del paese. Il Simposio, con il suo Museo
all’aperto, costituisce un richiamo per artisti di fama
internazionale, critici e amanti dell’arte.
I tipi di arenaria usati per le sculture di Fanano sono
principalmente due: la pietra serena (utilizzata fino al
1993 per i bassorilievi) e l’arenaria di Fanano, estratta
in blocchi che hanno dato vita a sculture a tuttotondo.
Lo spettatore ha ampia libertà di scelta del proprio
itinerario all’interno del centro storico, e non solo. Le
opere possono infatti essere ammirate anche nelle frazioni vicine a Fanano: Lotta, Trentino, Ospitale, Serrazzone, Fellicarolo, Trignano e Canevare, su un territorio
di oltre novanta chilometri quadrati.
INFO
Modena > Vignola > Fanano
www.simposiodifanano.it [email protected]
frignano
98
Fanano,
Fairbanks e l’oro di Felix
La storia di Felice Pedroni inizia nel 1858, quando
nasce ultimo di sei fratelli nel borgo di Trignano, vicino a Fanano. Destinato alla dura vita dei contadini
del luogo e rimasto orfano, nel 1881 Felice Pedroni
parte come tanti emigranti di fine secolo in cerca
di migliori prospettive. Arrivato prima in Francia e
poi negli Stati Uniti si lascia contagiare dalla febbre
dell’oro: spostandosi in aree impervie dello Yukon
e dell’Alaska a cavallo di un mulo, in mezzo a tormente di neve, notti interminabili e condizioni di vita
estreme, scopre nel 1902 un giacimento d’oro nel
torrente Pedro Creek, che ancora oggi dà ai cercatori le preziose pagliuzze.
Pedroni, uomo di strenua volontà e caparbietà non
comune, nel frattempo viene ribattezzato Felix Pedro
e ottiene la concessione governativa per l’estrazione
diventando il presidente del nuovo Distretto minerario,
che dà buoni frutti e continua a richiamare cercatori:
nasce così il primo agglomerato di quella che sarà la
città di Fairbanks, a tutt’oggi una delle più importanti
dell’Alaska e con cui Fanano è gemellata dal 2002.
Ogni anno la città di
Fairbanks celebra
nei Golden Days la
figura del suo fondatore, simbolo di
intuito, coraggio e
tenacia ma anche
dell’emigrazione:
affrontare coraggiosamente un destino
spesso ignoto e
crudele ma necessario alla sopravvivenza, fenomeno molto comune nell’Appennino del
secolo scorso.
Felix Pedro è l’archetipo dell’uomo che cerca, che
viaggia, che affronta l’ignoto portando in sè i destini
delle grandi migrazioni.
INFO
www.felicepedroni.it
Estate al Parco del Frignano
Laghi glaciali, praterie in quota, profumi di bosco e
piante secolari. Nell’area protetta del Parco del Frignano la Natura è padrona: paesaggi incontaminati
e luoghi di interesse culturale sono la cornice ideale
per rilassarsi, recuperare energia e fare attività all’aria
aperta. La rete sentieristica è molto estesa e per gli
amanti del trekking c’è solo l’imbarazzo della scelta. Vi
sono infatti 18 percorsi tematici, dalla “Ricerca del Lupo” a
“La vita in montagna nel secolo
scorso”, passando per “Le capanne e la via Vandelli”.
Questi sentieri attraversano l’intera area e sono mappati con il
Gps, per non rischiare di perdere la rotta.
Cavalcare nel verde è un altro
modo stimolante per ritrovare
l’armonia: il Parco del Frignano
offre molti percorsi numerati e
segnalati, tra strade, mulattiere
e carrarecce, boschi, laghi, sorgenti e suggestive borgate.
La montagna modenese è attraversata dalla grande
“Ippovia Appennino Emilia-Romagna”, un circuito
equestre che si estende per oltre mille chilometri attraverso tutte le province dell’Emilia-Romagna.
I centri ippici dell’Appennino offrono una grande varietà di servizi al mondo equestre: dalle brevi passeggiate alle più lunghe e impegnative escursioni, dal trek-
101
king di uno o più giorni alle lezioni con istruttore, oltre
al vitto, alloggio e pensione per cavalli.
Inoltre il Parco è il luogo ideale per praticare lo
sport dei boschi per eccellenza, l’orienteering: ci
si muove a squadre alla ricerca di punti segnalati su
di una mappa topografica utilizzando la bussola e le
proprie gambe, magari impegnati in una divertente
competizione. All’interno del Parco sono allestiti anche
INFO
Modena > Vignola > Fanano
www.parcofrignano.it
IAT del Cimone - Punto informativo di Fanano tel. 0536.68696
Carta dei Sentieri dell’Alto Appennino Modenese
CAI sezione di Modena
Verso il crinale:
dai Taburri al Libro Aperto
Un itinerario attraverso paesaggi modellati dall’azione glaciale, le
vaste brughiere a mirtillo che in autunno si colorano di rosso acceso,
le praterie d’alta quota dove è frequente udire i fischi d’allarme delle
marmotte, i giganteschi faggi, spesso contorti in forme bizzarre dai
fulmini e dall’inclemenza degli elementi. Questo sentiero è esemplare e regala la scoperta di un angolo di Appennino selvaggio e
di particolare bellezza: si inizia il cammino dall’area attrezzata dei
Taburri (1.230 metri), si prosegue a destra lungo i sentieri CAI 433
e 445. Poco dopo aver guadato il torrente Doccione, con l’ausilio di
una passerella in legno, si svolta a sinistra (sentiero 433), iniziando
la ripida salita nella faggeta, giungendo a costeggiare la tondeggiante sommità del Monte Seruca da dove ha inizio la parte panoramica del percorso che prosegue fino all’aereo crinale del monte
Libro Aperto, panoramico spartiacque tra Emilia e Toscana.
Consigliato a chi ha una minima esperienza di camminate in montagna.
INFO
Modena > Vignola > Fanano > Fellicarolo > I Taburri
http://sentieriweb.regione.emilia-romagna.it
hanno distrutto l’insediamento, modificato il paesaggio
e forgiato la capacità di adattamento degli abitanti. La
ricostruzione delle case quindi avveniva nelle zone che
garantivano maggiore sicurezza, magari sparse nella
INFO
Modena > Pavullo > Lama Mocogno > Montecenere > Sassostorno
www.montecenere.it www.comune.lamamocogno.mo.it
[email protected], tel. 0536.344390
Via Vandelli:
appunti per un trekking
Tempo di percorrenza: 4 ore e 45 minuti
Dislivello: 700 m circa
Carta dei Sentieri dell’Alto Appennino Modenese
CAI sezione di Modena
Comune di Lama Mocogno
Montecenere e Sassostorno
Sono le eco di antiche battaglie medievali quelle che
risuonano a Montecenere, anche se vista la dolcezza
del luogo è necessario sforzare un po’ la fantasia.
Secondo antiche credenze popolari infatti l’insediamento in origine aveva nome di Montebello ma quando, secondo la tradizione, il temibile Federico Barbarossa mise a ferro e fuoco la zona non rimase altro che
un mucchio di cenere, da cui l’origine del toponimo
odierno. La testimonianza più viva di quel momento
tormentato che fu il medioevo è la massiccia torre di
avvistamento, risalente al XIII secolo circa: la torre
dalle spesse mura faceva parte del sistema difensivo
del castello di Montecuccoli, potenti signori del Fri-
vallata: a tutt’oggi è possibile vedere la costellazione
di casali nel verde delle colline circostanti e i resti delle
antiche slavine, grandi massi sparsi e rocce affioranti.
La Torraccia invece è il nome della vecchissima torre
d’avvistamento databile all’XI secolo di cui ancora oggi
rimangono le rovine svettanti a forma di lama, suggestivamente arroccate su un macigno di ofiolite.
dei campi specifici per la pratica di questo sport, approdato qui nel 1996.
gnano. Oggi la torre è stata restaurata e fa parte del
Sistema Museale della Provincia di Modena: ogni anno
a luglio si tiene “La Torre in Festa”, un momento conviviale con cibi tipici, passeggiate nella natura, musica
e rievocazioni storiche.
Sono gli storni che nidificavano numerosi negli anfratti
di roccia a caratterizzare invece il toponimo di Sassostorno, antico e particolare insediamento di fronte alla
mole troneggiante del Cimone.
A differenza delle altre borgate appenniniche infatti Sassostorno non è costituito intorno ad un nucleo
specifico: la zona infatti è stata spesso soggetta a rovinose slavine, grandi frane che nel corso dei secoli
In località La Santona, pochi chilometri dopo Lama Mocogno in direzione Pievepelago, è possibile ripercorrere a piedi l’antico tracciato della Via Vandelli: nel
bosco di faggi e abeti infatti si snodano ancora alcuni
dei tratti meglio conservati di questa antica via di comunicazione.
Seguendo il segnavia n. 579 del CAI si scoprono ora
le lastricature di arenaria originali e ben conservate, ora
i muretti a secco che fiancheggiavano il percorso; la
strada si restringe e diventa sentiero, tornando poi ad
allargarsi di nuovo per condurre il viandante alle antiche
tracce delle osterie che ristoravano e offrivano alloggio
ai pellegrini dell’epoca.
Una camminata suggestiva, su di una piccola traccia
di una grande strada, se si considera l’importanza che
ricopriva nel passato la Via Vandelli.
Ultimata nel 1752 e con uno sviluppo massimo di circa 160 km, la Via venne progettata dal matematico e
ingegnere Domenico Vandelli su incarico del duca Francesco III d’Este allo scopo di collegare Modena con
Massa ed il mar Tirreno con una strada percorribile anche da cavalli e carrozze. Un’importante necessità politica, strategica ed economica, ma non poche
erano le difficoltà da superare: Vandelli dovette progettare il percorso mantenendo una pendenza accettabile
ed una percorrenza agevole per le carovane in transito
e mantenendo l’itinerario fuori dallo Stato Pontificio, dal
Ducato di Lucca e dal Granducato di Toscana. Nonostante diverse innovazioni tecnologiche come l’uso delle curve di livello in cartografia e la Calda e la Fredda,
due varianti alte della Via da percorrere a seconda delle
stagioni, la durezza dell’inverno rendeva assai difficile,
se non impossibile il transito delle carovane con la neve
e le rigide temperature. Con l’annessione del Ducato di
Modena e Reggio al nascente Stato italiano nel 1859 la
strada, ormai infestata dai briganti, perderà progressivamente la sua importanza e sarà sostituita dall’attuale
via Giardini.
Le antiche leggende di pellegrini nella tormenta, loschi
briganti dal tabarro nero e carovane di mercanti di sale
continuano tuttora a echeggiare lungo la Via Vandelli
mentre gli escursionisti ne ripercorrono le tracce riportando a nuova vita questo mitico percorso transappenninico.
INFO
Modena > Pavullo > Lama Mocogno > Santona
http://sentieriweb.regione.emilia-romagna.it
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Comune di Montecreto
Relax all’ombra dei castagni
Acquaria, il borgo e i sapori
Il toponimo di Acquaria evoca lo
scorrere cristallino delle acque: si
dice infatti che Acquaria fosse luogo di fonti termali, di cui dovrebbe
rimanere traccia in un tronco dell’acquedotto che porta l’acqua alla fontana pubblica.
Nella zona però l’acqua scorreva
impetuosa anche nel sottosuolo e
proprio la presenza di queste acque
sotterranee causò nel tempo rovinose frane che mutarono costantemente la morfologia del paese.
Oggi il borgo di Acquaria possiede ancora il suo fascino antico:
da visitare la chiesa parrocchiale di Sant’Andrea.
Ricostruita nel 1622 in seguito ad una frana che distrusse anche l’antico castello, conserva al suo interno
un pregevole Crocifisso in legno policromo di scuola
catalana, risalente al XII-XIII secolo: il più antico esem-
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pio di scultura lignea nella provincia
di Modena, ulteriormente affascinante poichè le sue origini richiamano
alla memoria gli antichi pellegrinaggi in terra iberica, verso Santiago di
Compostela.
Grazie al recupero degli antichi fabbricati del luogo convertiti in strutture ricettive, Acquaria oggi rappresenta una bella coniugazione di
ospitalità tradizionale, cultura e
cucina: un’esperienza coinvolgente
che ben rappresenta lo spirito originale del Frignano.
Il Parco del Castagno a Montecreto è un’area verde attrezzata con giochi e
tavoli da pic-nic all’ombra di meravigliosi castagni secolari, uno degli spazi
verdi più belli e suggestivi dell’Appennino, ideale per trascorrere una giornata
di svago e riposo. All’interno del parco c’è anche una pista di pattinaggio
ed un antico metato ristrutturato recentemente. Il metato è la tradizionale
struttura a due piani dove una volta si essiccavano le castagne, accendendo
un fuoco al piano inferiore che scaldasse in maniera dolce e costante le
castagne stivate al piano superiore. I metati sono la viva testimonianza di
quanto la coltivazione del castagno fosse fondamentale per le genti dell’Appennino: le castagne erano infatti una delle principali risorse alimentari della
vita montanara, potevano essere trasformate in un’infinità di prodotti diversi
(farine, pani, conserve...)
Negli ultimi anni il Parco del Castagno è luogo di incontro per il progetto “Cimone in Famiglia”, un ricco calendario estivo di eventi ed iniziative dedicati
a grandi e piccini.
INFO
Modena > Pavullo > Lama Mocogno > Montecreto
Comune di Montecreto tel. 0536.63722 [email protected]
INFO
Modena > Pavullo > Acquaria
www.acquaria-mo.it
Comune di Pavullo nel Frignano
Comune di Montecreto tel. 0536.63722
Montecuccoli:
il castello dei musei
Con gli sci nel comprensorio
del Cimone
Montecreto fa parte del comprensorio sciistico del
monte Cimone insieme a Fanano, Riolunato, Sestola,
Pievepelago, Fiumalbo e Lama Mocogno. Il comprensorio del monte Cimone (2165 m) offre il più grande
carosello sciistico dell’Appennino settentrionale: 50 km di piste tutte collegate tra loro, accessibili
con un unico skipass elettronico e servite da impianti
moderni e veloci. Lungo i tre versanti della montagna
si snodano tracciati per tutti i gusti: lunghi e larghi,
con pendii impegnativi e oltre 600 metri di dislivello per gli sciatori esperti; piste più corte e facili per
chi ama lo sci in pieno relax. Alcune piste omologate,
inoltre, sono attrezzate e riservate esclusivamente per
gli allenamenti degli atleti mentre per gli amanti dello
snowboard è in funzione lo snowpark, che ha ospitato
gare di livello nazionale, attrezzato con strutture fisse
di half pipe, fun box e big air. Non mancano le aree
dedicate ai più piccoli con giochi e corsi su misura
per i baby sciatori, mentre l’offerta ricettiva in tutto
il comprensorio è sempre all’insegna della qualità e
dell’accoglienza.
INFO
Modena > Pavullo > Lama Mocogno > Montecreto
Modena > Vignola > Fanano > Sestola > Montecreto
Consorzio Valli del Cimone
tel 0536.325586 - www.vallidelcimone.it
A circa 4 km a sud di Pavullo, su di una dorsale boscosa sorge l’imponente castello di Montecuccoli,
un nucleo tipicamente medievale con il castello
fortificato e le case arroccate ai sui piedi. La struttura è caratterizzata da un’alta torre merlata edificata
nel punto più alto del monte, leggermente separata
dal resto della struttura per ragioni difensive, su cui
convergono ben tre cinte murarie. Tra i secoli XI e XIII
il borgo era la sede del potere politico e amministra-
tivo della zona del Frignano e residenza della famiglia
dei feudatari Montecuccoli. L’architettura è della massima essenzialità e severità, tuttavia ricca di elementi
significativi come portali e finestre lavorati a scalpello
e i frontoni degli splendidi camini. Oggi il castello è
stato restaurato ed è sede del Museo naturalistico
del Frignano “Ferruccio Minghelli”: le diverse sale
espositive sono dedicate alle Scienze della Terra, alla
Zoologia ed alla Botanica tipiche della terra frignanese, mentre lo splendido panorama dei boschi e delle
vallate che è possibile ammirare dalle finestre arricchisce ulteriormente l’esperienza della visita.
Il castello ospita anche due collezioni d’arte suggestivamente allestite, dedicate ad artisti pavullesi: Gino Covili e Raffaele Biolchini.
INFO
Modena > Pavullo
www.comune.pavullo-nel-frignano.mo.it
Ufficio cultura del Comune di Pavullo nel Frignano
Palazzo Ducale - Via Giardini 3 - tel. 0536.29022
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depressioni del terreno si raccolgono le acque che
danno vita allo stagno di Sassomassiccio, un piccolo
ambiente umido abitato da anfibi come il tritone crestato, il rospo e la raganella.
Numerose e interessanti le attività in calendario
proposte dal Centro Visita: feste all’aperto, educazione ambientale, sport e letture animate.
Raimondo Montecuccoli
Nacque a Montecuccolo di Pavullo nel 1609. Intelligenza vivace, fin dalla giovane età si dedicò allo studio; affascinato dalla carriera militare si arruolò nelle fila dell’esercito asburgico e, grado dopo grado, scalò la gerarchia militare
diventando feldmaresciallo, ovvero comandante in capo, condottiero vittorioso in tutte le campagne militari d’Europa
dal 1625 al 1675, dalla Guerra dei Trent’Anni (1618-1648) in poi. E’ soprattutto celebre per aver fermato l’avanzata dell’esercito turco su Vienna nel 1664. Il conte modenese fu anche uno straordinario stratega, uomo politico e
diplomatico di primo piano; nei suoi trattati a carattere principalmente militare si ritrova l’eco della sua vasta cultura.
Un personaggio di grande risonanza, ammirato anche da Voltaire e Napoleone, considerato da Ugo Foscolo come il
più importante erudito capo militare italiano di epoca moderna.
Olina
Il toponimo Olina deriva dal latino aula, un luogo arioso e libero, aperto: Olina infatti era una località fertile
e dal clima mite che ricopriva un ruolo chiave nella
viabilità transappenninica del XVI secolo come fiorente
punto di incontro di traffici e commercio rurale.
Al 1522 risale infatti il meraviglioso ponte sullo
Scoltenna, uno dei manufatti ingegneristici più significativi di tutto il Frignano.
Il ponte è costituito da un’unica arcata di forma parabolica, sormontata da un’edicola coperta da un tettuccio a due falde, che ospita sedili per i viandanti. Oltre
al ponte, dalla linea leggera e possente allo stesso
tempo, ad Olina si può ammirare anche la graziosa
parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo situata nella
parte alta del borgo medievale: citata nei documenti
fin dal 1400 ospita una bella pala d’altare del 1610
dai colori di forte impatto, La Madonna del Rosario fra
i Santi Pietro e Paolo, opera del fananese Magnanini.
Nella chiesetta si trova anche un organo di Domenico
Traeri, famoso organaro del ducato estense.
www.comune.pavullo-nel-frignano.mo.it
roccioso in roccia calcarenitica: un tipo di roccia sedimentaria composta da frammenti di alghe, molluschi e
altri organismi marini fossili. Il Cinghio di Malvarone
divide il territorio della Riserva in due parti: l’altopiano
di Sassoguidano, a nord nord-est, e i pendii argillosi
che scendono fino alla fondovalle del Panaro, a sud
sud-ovest.
Un altro aspetto geomorfologico interessante è la presenza di una forma di carsismo superficiale che
www.riservasassoguidano.it
tel. 0536.29974
[email protected]
Sulle orme di Obizzo
Modena > Pavullo > Olina
Birdwatching e geologia
a Sassoguidano
Modena > Pavullo > Sassoguidano
Comune di Pievepelago
INFO
La riserva naturale orientata di Sassoguidano comprende un’area di circa 280 ettari, affacciata sulle rive
del fiume Panaro. La zona di Sassoguidano presenta
caratteristiche geomorfologiche particolari e ospita numerose specie protette di animali e vegetali, tra
cui la presenza spettacolare di numerosi rapaci come
il falco pellegrino, la poiana, il gheppio e lo sparviere.
Questi uccelli trovano il loro habitat di nidificazione
nel Cinghio di Malvarone, un imponente complesso
INFO
crea le tipiche depressioni: l’acqua presente nel terreno dissolve lentamente il carbonato di calcio nelle
rocce determinando la formazione di imbuti, inghiottitoi, piccole doline. Proprio sul fondo di una di queste
Su di uno sperone roccioso che precipita a picco sul
borgo di Roccapelago sorge il pittoresco castello di
Obizzo da Montegarullo, condottiero ribelle vissuto nel XIV secolo che osò sfidare il potere degli Este
di Ferrara.
Sul finire del Cinquecento il castello viene trasformato in un complesso ecclesiastico; tuttavia gli elementi
tipici dell’architettura castellana sono ancora ben visibili: nel punto più alto, il mastio è riconvertito in campanile; il corpo principale del palazzo del feudatario
viene adattato a chiesa parrocchiale, fra le più ricche
della montagna modenese per importanza dei dipinti
e degli arredi lignei seicenteschi,
mentre il corpo di guardia all’ingresso, è stato recentemente “ricreato”
dall’allestimento museale con armi
e presidio militare.
In quelle che un tempo erano le
prigioni del maniero ora è ospitato
il museo “Sulle orme di Obizzo”,
una suggestiva ricostruzione di
reperti medievali, stemmi, armi
e costumi, con una ricca parte documentaria che rievoca gli eventi
cruciali accaduti a Roccapelago nel
1393: seguendo la narrazione della
Cronaca contemporanea di Giovanni Sercambi si ripercorrono le fasi
del conflitto fra la Repubblica di Lucca, alleata degli
Este, e il ribelle Obizzo da Montegarullo che qui aveva
il suo rifugio.
INFO
Modena > Pavullo > Lama Mocogno > Pievepelago
www.roccapelago.it
Via della Chiesa - 41020 Roccapelago
tel. 0536.72319 - 71278.71890
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Le misteriose capanne e il ponte della Fola
Le capanne celtiche sono particolari costruzioni in pietra, diffuse soltanto
nella valle del Pelago, ad uso agricolo o pastorale. Caratterizzate da una
semplice struttura a pianta rettangolare e costruite in sasso, hanno le
“penne” sul tetto: lastre di arenaria che sostengono il tetto, anticamente ricoperto di paglia di segale dalle ottime proprietà isolanti. Proprio
l’aspetto caratteristico conferito dalle “penne” ha fatto sì che gli studiosi
riconducessero tali costruzioni a quelle irlandesi e bretoni ad opera dei
Celti, facendo ipotizzare la presenza dell’antico popolo in queste zone
intorno al IV secolo a.C. Non esistono tuttavia ipotesi concordanti e l’origine di queste misteriose capanne non è ancora stata chiarita. E’ invece
più certa, seppur ammantata di leggenda, l’origine del Ponte della Fola,
sul torrente Scoltenna: un magnifico esemplare di ponte in pietra a doppia arcata, ovvero a schiena d’asino. Costruito in epoca tardomedievale,
è l’unico esemplare di ponte in pietra a due arcate in tutta l’Emilia: la
perizia e la maestria con cui venne edificato era tale che la tradizione
popolare lo diceva opera del Diavolo. Il ponte è ben visibile dalla strada
per Pievepelago.
Comune di Polinago
Gombola
la podesteria e gli asinelli
I N F O Modena > Pavullo > Lama Mocogno > Pievepelago
Lago Santo:
escursionismo e alpinismo
Il Lago Santo è incastonato nell’alta valle delle Tagliole
a 1500 m di altitudine.
La sua posizione è scenografica, con la parete del
monte Giovo che piomba nel lago sul lato ovest, ed è
strategica per chi vuole avventurarsi alla scoperta della bellezza di questo angolo di montagna.
Dal lago Santo infatti sono numerosi i sentieri che si
dipartono, ad esempio alla volta del monte Giovo o,
spostandosi in una valle laterale, raggiungono il più
selvaggio Lago Baccio, sempre di origine glaciale, per
proseguire fin sulla cima del monte
Rondinaio da cui è possibile concatenare sul crinale, ritornando
sulla vetta del Giovo. Un pic-nic
estivo sulla riva del Baccio, una
camminata più impegnativa fino
al crinale o un itinerario alpinistico
invernale nei numerosi canali del
monte Giovo offrono soddisfazione a tutti gli amanti della montagna, ad ogni livello. E ancora
scialpinismo, passeggiate con le
ciaspole...
Particolarmente d’effetto (ma riservata ad alpinisti esperti) la
traversata invernale dalla cima del
Rondinaio a quella del Giovo: un itinerario ad anello
lungo l’aerea cresta tra i due monti che non ha nulla da
invidiare ad altri e più alti ambienti alpini.
Inoltre la zona del lago Santo è servita da due rifugi in
cui è possibile mangiare e pernottare.
INFO
Modena > Pavullo > Lama Mocogno > Pievepelago
> Loc. Tagliole
www.appenninomodenese.net
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Il Castello medievale di Gombola è costruito su di un
impervio cinghio a precipizio sul fiume. Nei pressi del
Castello rimangono la chiesa, un massiccio campanile con base a scarpa, un oratorio e la Podesteria.
Quest’ultima, un tempo residenza del podestà estense
che governava la valle, è stata ristrutturata ed è di-
ventata un ostello agreste tutto particolare, un luogo
di accoglienza e di sperimentazione dedicato soprattutto ai bambini; in un ambiente verde e tranquillo
è possibile fare passeggiate, conoscere la storia
e i prodotti tipici dell’Appennino ma soprattutto
scoprire un amico insolito: l’asino.
L’Asineria di Gombola è la “casa” degli asini di Gombola: inserita in un ambiente ad alto valore paesaggistico,
è il luogo ideale per familiarizzare con gli asinelli, svolgere passeggiate e riposare nell’ombra del boschetto,
mentre nel CarezZoo è possibile fare la conoscenza
ravvicinata degli altri animali del mondo agreste: abituati alla presenza umana infatti questi animali si lasciano avvicinare e accarezzare da grandi e piccini.
Le attività che si possono fare a Gombola sono tantissime, aperte a tutti e sempre nel segno della natura.
INFO
Modena > Maranello > Serramazzoni > Gombola
Ass. Aria Aperta tel. 0536.49195 www.aria-aperta.it
Ponte Ercole
il ponte del Diavolo
Nei boschi di quercia e castagno al confine con i tre
comuni di Polinago, Lama Mocogno e Pavullo si trova
una delle meraviglie geologiche più interessanti
dell’Appennino modenese: è un grande monolito di
arenaria modellato in forma di ponte dagli agenti atmosferici. E’ lungo 33 metri, alto 3 e con un’ arcata altrettanto alta, sotto alla quale si trova una depressione
del terreno che diventa un piccolo torrentello durante
le piogge, ma nella tradizione popolare sono molte le
leggende fiorite per spiegarne le origini...
Il Diavolo in persona infatti avrebbe dovuto donare questo ponte ad un contadino che, stanco di
dover faticare nel guado di un corso d’acqua, in cambio del ponte avrebbe venduto l’anima al maligno. Ma
nel bosco il Diavolo si imbattè in un sabba di streghe
che ballavano in una radura e ammaliato dalla danza
si dimenticò del sorgere del sole: fu costretto ad una
precipitosa fuga, lasciando il ponte dove si trova ora.
Nell’eco della leggenda i geologi hanno riscontrato
anche un pizzico di verità poichè si è appurato che il
ponte è stato spostato qui per effetto di un cataclisma
naturale o un forte movimento tellurico. Il ponte è raggiungibile da Brandola con una camminata di un paio
d’ore o da Lama Mocogno, la via più diretta.
INFO
Modena > Maranello > Serramazzoni > Polinago > Brandola
http://sentieriweb.regione.emilia-romagna.it
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Comune di Serramazzoni
I Luoghi dell’Anima
cascate, antichi castelli e rocche sacre
Il Parco dei Luoghi dell’Anima è un parco diffuso
sul territorio e collega simbolicamente tra loro
diversi luoghi, significativi in termini di fede, spiritualità e ispirazione; luoghi che naturalmente offrono occasioni per fermarsi, per riconciliarsi con la
natura, con gli uomini e con sé stessi, per riscoprire
valori e significati a volte dimenticati. Testimonianze
storiche e artistiche, antiche tradizioni agiografiche e
culturali - presenti anche in eventi, sagre e feste che
tuttora scandiscono l’anno - comunità religiose e monastiche. Nel territorio di Serramazzoni, la pieve romanica di Rocca Santa Maria è luogo di ispirazione
e raccoglimento: arroccata su di una roccia scoscesa,
quasi inaccessibile e molto suggestiva, ha origini mol-
to remote, addirittura precedenti all’anno Mille. L’interno della
chiesa è maestoso e solenne
nella sua semplicità, impreziosito dai magnifici capitelli delle
colonne, scolpiti finemente e
decorati con motivi a fogliame,
a intrecci vegetali e geometrici.
Le cascate del Bucamante
sono un altro luogo ricco di fascino, nascosto fra i boschi di
carpini e querce nella stretta
valle fra il castello di Monfestino ed il monte Cornazzano. Il
rio Bucamante qui scorre creando suggestive balze d’acqua
mentre il letto del torrente è ammantato di bianco, per
effetto dei residui calcarei dell’acqua. L’evocativo toponimo è legato alla leggenda dell’amore infelice tra due
giovani che avevano le cascate come luogo di incontro
prediletto: la loro unione, osteggiata dal padre della
fanciulla, ebbe tragica conclusione proprio nel buco
scavato dallo scorrere dell’acqua e dal quel momento
le cascate divennero la Buca degli Amanti.
INFO
Modena > Maranello > Serramazzoni > Monfestino
www.parcoluoghidellanima.it
per richiedere la pubblicazione [email protected]
L’ofiolite
e il borgo di Varana sassi
Il borgo antico di Varana con le sue graziose case
in sasso ben ristrutturate si raccoglie intorno ad una
bella rupe ofiolitica che domina la valle.
I Sassi, grandi macigni dal colore scuro-verdastro
simile alla pelle dei rettili, sono affioramenti di roccia vulcanica probabilmente di origine effusiva sottomarina. Le ofioliti o serpentiniti, dure e compatte, si
distinguono grazie al fenomeno dell’erosione selettiva
che le fa emergere chiaramente dall’interno di giacimenti argillosi, rocce meno coese e più facilmente intaccabili dagli elementi.
Proprio per questo motivo in tutta la zona appenninica
molti affioramenti ofiolitici sono stati spesso la sede
deputata alla costruzione di rocche, castelli e sistemi
fortificati: anche sui Sassi di Varana un tempo sorgeva
un’antica torre di difesa.
Il particolare ambiente naturale dei Sassi
costituisce un habitat molto vario per
numerose
specie
vegetali e animali:
non è difficile veder
fiorire l’aquilegia, il
giglio martagone e il
campanellino mentre
durante i tramonti
estivi gli arrampicatori che scalano le
pareti dei sassi sono
accompagnati
dai
movimenti furtivi dei
biacchi, innocui rettili
che abitano gli anfratti rocciosi di Varana.
Nei pressi del borgo è stato allestito un orto botanico
a cura del Gruppo Naturalistico l’Ofiolite di Varana, che
organizza eventi e incontri alla scoperta del magico
ambiente dei Sassi.
Arrampicata sportiva
sulle pareti di Varana
L’arrampicata sportiva è un’attività che consente uno stretto
contatto con la natura, una disciplina molto varia che oltre alle
capacità tecniche richiede agilità, senso dell’equilibrio, forza
mentale e tattica.
Forse non tutti sanno che Varana era la palestra di roccia dei
Modenesi dove si scalava già dagli anni ‘50.
Dimenticata per lunghi anni a favore di altre falesie di arrampicata, la palestra di roccia di Varana è stata recentemente
riattrezzata: più di 40 itinerari di arrampicata sportiva di ogni
difficoltà si trovano sulle pareti del sasso più alto, alcuni ripercorrono vie storiche e altri sono stati aperti ex novo.
Le vie sono state ripulite e messe in sicurezza con l’utilizzo di
nuovi chiodi e nuove catene per le soste.
INFO
Modena > Sassuolo > Varana
“Falesie ritrovate: Varana, Valbona San Leonardo”
Marcello Lugli Giampaolo Simonini,
Eccentrico Edizioni 2008
ASD Equilibrium, via Tincani Martelli 140, Portile, Modena
tel.059460538 www.equilibriumweb.it
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INFO
Modena > Sassuolo > Varana
Gruppo Naturalistico L’Ofiolite di Varana tel. 059.570369
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Comune di Sestola
Sestola e la sua rocca
Il paese di Sestola è dominato
dalla mole imponente del castello, un sistema fortificato risalente
addirittura all’VIII secolo, arroccato su un alto sperone roccioso a
picco sulle vallate di Scoltenna e
Leo. Durante il Medioevo la rocca
aveva un’importanza strategica
nel controllo del territorio frignanese e fu lungamente contesa da
Modenesi e Bolognesi: nel XVI
secolo l’architettura del fortilizio
venne rafforzata per resistere ai
colpi di artiglieria e ancora oggi,
nonostante le modifiche che si sono succedute nel
corso degli anni, si possono notare i bastioni a stella
che racchiudono il castello. Dentro alla cinta muraria si può visitare il bell’oratorio dedicato a San
Nicolò, un piccolo capolavoro di impianto romanico
dove sono stati portati alla luce alcuni affreschi del
‘400 opera del lucchese Tommaso Ribechino, rimasti
nascosti per trecento anni in un’intercapedine muraria.
Nel castello di Sestola sono ospitati due particolari
musei: il Museo della Civiltà
Montanara e il Museo degli
Strumenti Musicali Meccanici.
Nel primo sono raccolti più di
1500 oggetti di uso quotidiano
della vita montanara del passato mentre il secondo propone
l’originale Collezione Eduard
Thoenes: un itinerario sonoro
curioso, dal Seicento a oggi, attraverso la musica di pianole, organetti, carillons e automi, cioè
macchine destinate a suonare
senza l’intervento dell’uomo: la
musica infatti è “scritta” su un supporto meccanico,
come un cilindro punzonato, un cartone perforato, un
disco metallico. E poi, ancora i preziosi piani a cilindro
provenienti dalla Svizzera e dalla Germania, i pianoforti automatici e gli antichi organetti di Barberia.
INFO
Modena > Vignola > Fanano > Sestola
Musei del Castello
tel. 0536.62324 0536.62743
Ninfe, scienza e brividi sospesi all’ombra del Cimone
Sulle pendici del Cimone a 1500 m di altitudine il Lago
della Ninfa è circondato dai boschi: un ottimo luogo
di sosta per crogiolarsi nella natura a bordo lago, cercando la sfuggente ninfa dagli occhi verdissimi che si
dice abitasse questi luoghi. O magari partire alla volta
di una delle emozionanti avventure che il luogo propone ai visitatori. Chi ama camminare può percorrere
il Sentiero dell’Atmosfera: un percorso che da Pian
Cavallaro sale sulla vetta del monte Cimone (circa 300
metri di dislivello) ed introduce, passo dopo passo, ai
segreti dell’atmosfera e del clima che cambia grazie
ai punti informativi disseminati lungo il percorso. Sulla
vetta del Cimone infatti si trova la stazione di ricerca
“O.Vittori”, uno dei due osservatori del CNR-ISAC che
misurano lo stato di salute e la composizione dell’atmosfera: l’altro è sito ad oltre 5000 metri di quota, presso il Laboratorio-Osservatorio Piramide del Comitato
Ev-K²-CNR ai piedi del versante nepalese dell’Everest.
Grandi e piccini in cerca di un brivido in più potranno divertirsi sui percorsi attrezzati dell’Adventure
Park: tree climbing, arrampicata, tirolesi tese tra gli
alberi su cui scivolare a tutta velocità e ponti tibetani
sospesi nel vuoto sono solo alcune delle innumerevoli, divertenti attività che si svolgono in sicurezza sotto
l’occhio attento delle Guide Alpine del Cimone.
INFO
Modena > Vignola > Fanano > Sestola
Parco del Frignano, tel. 0536.72134
Ufficio IAT del Comune di Sestola, tel. 0536.62324.
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eventi & appuntamenti
sapori tipici, musica, mercatini, feste in piazza, teatro, tradizioni e celebrazioni...
Primavera
Pievepelago, aprile, Festa del Coccin Coccetto
Pavullo, inizio aprile, Festa del Cioccolato
Pievepelago, fine maggio,
Infiorata del Corpus Domini
Pievepelago, metà maggio,
Rassegna Verdepieve: festa delle colture locali
Estate
Sestola, metà giugno, Notte Blu e Bike Festival
Serramazzoni, da giugno a settembre,
venerdì sera, Mercatino Artigianato e Natura
Montecreto, inizio luglio, Festa della Madonna
del Trogolino e Palio degli Asini
Fanano, fine luglio, Rassegna dei
Frutti di Montagna
Pievepelago, fine luglio, Appennino Cinefestival e
Fiera del libro di montagna, le Vie del Suono
Pavullo, terzo fine settimana di luglio, Sagra di
Monfestino e Rievocazione Medievale
Polinago, fine luglio, Brandola in Festa
Pievepelago, agosto, Rievocazione storica
e festa medievale
Montecreto, agosto, Festival Itinerante
di Cultura Popolare
Pavullo, 13-15/08, Sagra dell’Assunta
Pavullo, 24 agosto, Sagra di San Bartolomeo
Pavullo, fine agosto, Sagra della Crescentina
Fanano, fine agosto, Sagra del Mirtillo
Serramazzoni, fine agosto, Sagra del Borlengo
Autunno
Fanano, fine settembre, Festa del Fungo
Lama Mocogno, inizio ottobre, Sagra del
Parmigiano-Reggiano
Sestola, ottobre, Giochi di cioccolato e croccante
Fanano, metà ottobre, Festa della castagna
Montecreto, fine ottobre, Festa della Castagna
Pievepelago, fine ottobre, Castagnammm!
Festa della Castagna
Inverno
Pievepelago, I fine settimana di dicembre,
Mercatini natalizi
Polinago, 24 dicembre, Zampognata di Natale
Sestola, 24/25 dicembre, Presepe vivente
itinerante e Concerto di Natale
Sant’Anna Pelago, 5 gennaio,
Mascherata della Befana
informazioni & accoglienza
IAT del Cimone, Comuni di Sestola, Fanano, Fiumalbo, Lama Mocogno, Montecreto, Pievepelago,
Riolunato, Serramazzoni
Corso Umberto I° 3, Sestola, tel. 0536 62324, fax 0536 61621 - [email protected]
UIT del Frignano dei Comuni di Pavullo e Polinago:
Piazza Montecuccoli 1, Pavullo nel Frignano tel. 0536 29021- 0536 29964, fax 0536 29961
[email protected]
Polinago: Corso Roma 71, tel. 0536 47000 fax 0536 47672
[email protected]
www.appeninomodenese.net
I ristoranti di Modena a Tavola
Montecreto
CA’ CERFOGLI - chiuso lunedì e mercoledì
Via Montegrappa 6/8, Acquaria di Montecreto, tel. 0536.65052
www.albergocerfogli.it [email protected]
MARIA - chiuso lunedì
Via Montegrappa 26, Acquaria di Montecreto, tel. O536.65007
Serramazzoni
LA NOCE - chiuso domenica
Via Giardini Nord 9764, Montagnana, tel. 0536.957174
www.lanoce.it [email protected]
Sestola
SAN ROCCO - chiuso lunedì
C.so Umberto I 47, Sestola, tel. 0536.62382 www.hotelsanrocco.net [email protected]
ZITA - chiuso martedì e mercoledì
Piazza San Giorgio 11, Sestola (loc. Vesale), tel. 0536.64278
www.locandazita.com [email protected]
frignano
frignano
112
F - caseifici vendita al pubblico
caseifici vendita al pubblico - F
1006
Caseificio Sociale
Del Panaro di Verica
Via Fondovalle Panaro, 20 - Verica 41020 Pavullo nel Frignano (Mo)
tel. e fax 0536.48267
aperto tutti i giorni 8.30 - 12.30 15.30 - 19.30
chiuso mercoledì
in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano
burro, ricotta, caciotta
Caseificio
Poggio Castro
Via Giardini Nord, 32/1 - 41026 Pavullo nel Frignano (Mo)
tel. 0536.23963 fax 0536.324151
aperto tutti i giorni 8.30 - 12.30 15.30 - 19
chiuso lunedì
1016
115
1016
1006
114
Una storia, un caseificio, un nome:
Poggio Castro
dal foraggio al formaggio
naturalmente!
in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano
formaggi freschi e stagionati, yogurt, cremino, burro, ricotta,
prodotti vari
[email protected]
effettua vendita all’estero
coordinate geografiche
10° 55’ 41,8’’ E
coordinate geografiche
44° 21’ 10,6’’ N
1015
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
8
2.400
8
1952
1015
IL caseificio è nato
dall’unificazione di due caseifici
di Pavullo: “Lampo” aperto
nell’inverno del ‘53, così chiamato
per la rapidità di esecuzione
dei lavori e “Casa Venturelli”
aperto dalla famiglia Minelli nel
1930 come caseificio privato,
trasformato in cooperativa
nell’immediato dopoguerra.
10° 50’ 27’’ E
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
Cooperativa
Casearia del Frignano
Via Casa Baracca, 4 - 41026 Pavullo nel Frignano (Mo)
tel. 0536.51111 - fax 0536.327014
aperto tutti i giorni 9 - 12.30 16 - 19
chiuso mercoledì
in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano
burro, ricotta, caciotte, salumi, marmellate, vino
Caseificio Sociale
San Lucio Montardone
Via Giardini Nord, 7087 - Rocca Santa Maria
41028 Serramazzoni (Mo)
tel. e fax 0536.957038
aperto tutti i giorni 9.30 - 12.30 16 - 19.30
chiuso lunedì
in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano
vino, olio, formaggi freschi, salumi, pasta, miele
1
3.000
8
1996
1229
1229
44° 20’ 2,8’’ N
La cooperativa è nata verso la fine
degli anni sessanta per volontà di
circa quaranta soci. Da molti anni,
il caseificio sociale è il punto di
riferimento per le numerose piccole
imprese dedite all’allevamento dei
bovini per la produzione di latte
destinato esclusivamente alla
trasformazione in ParmigianoReggiano. Spaccio aziendale di
recente costruzione per la vendita
diretta al pubblico.
[email protected]
www.caseificio-montardone.it
coordinate geografiche
44° 21’ 43,3’’ N
10° 47’ 40,3’’ E
possibilità di acquistare i prodotti on-line
coordinate geografiche
44° 28’ 12’’ N
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
18
10.700
17
1990
10° 48’ 32’’ E
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
8
5.200
7
1967
F - caseifici vendita al pubblico
caseifici vendita al pubblico - F
1276
Caseificio Sociale
Rio San Michele
Via Giardini Sud, 327 - Camatta 41020 Pavullo nel Frignano (Mo)
tel. e fax 053641006
aperto tutti i giorni 8.30 - 12.30 15 - 19
chiuso mercoledì pomeriggio e domenica
Azienda Agricola
Baruffi Ferruccio e Cesare
Via Camurana, 14 - Benedello 41026 Pavullo nel Frignano (Mo)
tel. e fax 0536.21471
aperto tutti i giorni 8 - 18 orario continuato
1470
117
1470
1276
116
Dal 1920 il caseificio è a
conduzione familiare dalla
mungitura al prodotto finito.
in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano
burro, ricotta, latticini, salumi, confetture, aceto, miele
coordinate geografiche
1415
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
Dal 1952 produce ParmigianoReggiano. Nel tempo sono
confluite diverse aziende a
seguito della chiusura dei
caseifici limitrofi. Nel 2004 apre
il punto vendita specializzato
in prodotti di qualità a chilometri
zero. Su appuntamento si
effettuano visite guidate.
[email protected]
effettua vendita all’estero
coordinate geografiche
10° 50’ 57,6’’ E
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
44° 21’ 50,1’’ N
14
4.000
7
1964
1415
44° 24’ 45,9’’ N
coordinate geografiche
10° 47’ 30,7’’ E
3
5.700
9
1952
10° 52’ 33,1’’ E
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
Caseificio Sociale
Pelloni
Via San Dalmazio, 1113 - 41028 Serramazzoni (Mo)
tel. e fax 0536.953600
aperto tutti i giorni 8 - 12.30 15.30 - 19
chiuso martedì pomeriggio
in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano
carne bovina, salumi, yogurt, sottaceti, marmellate, olio, vino,
aceto balsamico, formaggi molli, dolciumi
Caseificio Sociale
Santa Maria
1
1.700
3
1920
2590
2590
44° 18’ 42,1’’ N
Via del Fiorentino, 2 - Cinghianello 41040 Polinago (Mo)
tel. e fax 0536.47387
aperto tutti i giorni 8 - 12 16 - 19
chiuso pomeriggi di lunedì e giovedì
in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano
burro, ricotta (nostra produzione), caciotte, pecorini, caprini,
formaggi misti, prodotti del sottobosco, confetture, liquori,
infusi
[email protected]
coordinate geografiche
44° 20’ 57’’ N
10° 44’ 26’’ E
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
16
5.840
8
1964
F - caseifici vendita al pubblico
2661
Caseificio di alta montagna, ha
fatto della diversificazione della
produzione, della vendita diretta
e della vendita all’estero i propri
cavalli di battaglia puntando
tutto sull’ottima qualità dei propri
prodotti.
www.latteriamontecimone.com
Latteria del Monte Cimone
Via Ca’ Frati, 200 - 41021 Fanano (Mo)
tel. e fax 0536.68031
aperto tutti i giorni 8.30 - 12.30 15.30 - 19.30
in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano
yogurt, formaggi molli, salumi, confetture, gelato
altri punti vendita
Via Circonvallazione, Sestola (Mo)
Caseificio Sociale
Santa Lucia
Via per Vesale, 141 - 41029 Sestola (Mo)
tel. e fax 0536.67161
aperto tutti i giorni 9 - 12.30 15 - 19
chiuso lunedì
in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano
burro, ricotta, caciotte, pecorini, salumi e prodotti della zona
[email protected]
effettua vendita all’estero
coordinate geografiche
44° 15’ 36,4’’ N
coordinate geografiche
10° 49’ 29’’ E
10° 46’ 23’’ E
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
2820
Il caseificio è posto nelle vicinanze
di Sestola, in una zona turistica
dove si trova il comprensorio
sciistico, immerso nel verde
tranquillo dei boschi.
luglio, agosto e dicembre aperto anche lunedì
possibilità di acquistare i prodotti on-line
all’indirizzo [email protected]
effettua vendita all’estero
44° 12’ 26’’ N
2828
7
5.000
9
1950
2820
Caseificio nato nel 1960 come
cooperativa.
Ristrutturato nel 1995.
Spaccio aperto dal 1990.
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
Caseificio Sociale
San Pietro in Rio Torto
Via Giardini Sud, 2451 int.1 - Selva 41028 Serramazzoni (Mo)
tel. e fax 0536.954706
aperto tutti i giorni 8.30 - 12.30 16 - 19.30
Industria Casearia
Pievepelago
5
2.190
5
2001
2876
Via Isola Lunga, 4 - 41027 Pievepelago (Mo)
tel. e fax 0536.71860
aperto tutti i giorni 7 - 13 15 - 19
in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano
burro, caciotta, pecorino, fusi, panna cotta, yogurt, stracchino, salumi, marmellate
in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano
burro, ricotta, miele, aceto, confetture
[email protected]
coordinate geografiche
44° 24’ 28,2’’ N
119
2828
caseifici vendita al pubblico - F
2876
2661
118
10° 47’ 52,1’’ E
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
8
2.900
8
1960
coordinate geografiche
44° 11’ 54’’ N 10° 36’ 36’’ E
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
18
3.600
6
1953
F - caseifici vendita al pubblico
caseifici vendita al pubblico - F
2895
Il caseificio nasce nel 1964
dall’unione di un gruppo
di aziende agricole situate
nell’Appennino Modenese. Nel
1996 ottiene la certificazione
bio e dal 2009 reintroduce
l’antica razza autoctona “Bianca
Modenese” (presidio Slow Food).
Visitate il nostro punto vendita,
“La Corte del Re”;
siamo anche fattoria didattica
Caseificio Sociale
Santa Rita
Via Pompeano, 2290/1 - Pompeano 41028 Serramazzoni (Mo)
tel. 0536.950193/958191 fax 0536.950218
aperto tutti i giorni 9.30 - 12.30 15.30 - 19
chiuso pomeriggi di lunedì e giovedì
in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano
Parmigiano-Reggiano da agricoltura biologica, salumi, pasta,
riso, olio, miele, vino, confetture, aceto balsamico, tutto bio
Caseificio Sociale
San Giuseppe
2919
121
2919
2895
120
Via Pangone, 11 - Pianorso 41023 Lama Mocogno (Mo)
tel. e fax 0536.47170
aperto tutti i giorni 7.30 - 12.30 16 - 19.30
chiuso mercoledì pomeriggio e domenica
in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano
burro, ricotta, latticini, salumi
[email protected]
www.caseificiosantarita.com
effettua vendita all’estero
coordinate geografiche
44° 20’ 15’’ N
coordinate geografiche
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
2901
10° 41’ 23,8’’ E
10° 46’ 15’’ E
9
4.000
6+6
1964
2901
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
Caseificio Sociale
Roncoscaglia
Via Statale per Roncoscaglia, 78 - Roncoscaglia 41029 Sestola (Mo)
tel. 0536.62099 fax 0536.900213
aperto tutti i giorni 7.30 - 12.30 15 - 19.30
in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano
burro, ricotta, cremini
Caseificio Sociale
Sant’Antonio
6
2.300
4
1955
2935
2935
44° 23’ 28’’ N
Via Giardini Nord, 155 - Crocette 41026 Pavullo nel Frignano (Mo)
tel. e fax 0536.23200
aperto tutti i giorni 9 - 12.30 16 - 19
chiuso martedì pomeriggio
in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano
burro, ricotta, latticini, salumi, confetture
www.roncoscaglia.it
possibilità di acquistare i prodotti on-line
coordinate geografiche
44° 14’ 36’’ N
10° 44’ 44’’ E
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
9
3.100
5
1954
coordinate geografiche
44° 22’ 8’’ N
10° 50’ 6’’ E
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
6
2.850
4
1956
2968
122
caseifici vendita al pubblico - F
2968
Ormai rara realtà di caseificio
di montagna: in forte espansione produttiva con buona
presenza di giovani conferenti.
Caseificio Sociale
Casello
Località Il Casello, 101/A - Acquaria 41020 Montecreto (Mo)
tel. 0536.65149 fax 0536.65088
aperto tutti i giorni 9 - 12.30 16 - 19.30
chiuso martedì
in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano
burro, ricotta, yogurt, pecorino, caprino, salumi, crema al
Parmigiano-Reggiano, vini, liquori, aceto balsamico, funghi
secchi, conserve di frutta e verdura, prodotti da forno, olio
extravergine
coordinate geografiche
44° 17’ 15’’ N
10° 45’ 31’’ E
2978
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
16
9.200
17
1961
2978
Caseificio Sociale
Beato Marco
Via per Palagano, 73 - 41023 Lama Mocogno (Mo)
tel. e fax 0536.44242
aperto tutti i giorni 8.30 - 12.30 15 - 19.30
chiuso lunedì pomeriggio
in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano
burro, ricotta, formaggio fuso, latticini, salumi
altri punti vendita
Via Vaglio, 39 - 41023 Lama Mocogno (Mo)
tel. 0536.44356 orario 8.30 - 12.30 14.30 - 19.30
coordinate geografiche
44° 18’ 34,5’’ N
10° 42’ 44,2’’ E
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
13
3.400
5
1962
Le tracce
di Matilde di Canossa
ed i luoghi della Libertà
un percorso tra Storia e Memoria
alla scoperta di sapori preziosi
ed antiche tradizioni
Prati primaverili intorno a Palagano
A Montefiorino ci sono tante cose buone.
A Palagano ci sono tante cose buone.
A Frassinoro ci sono tante cose buone
A Prignano ci sono tante cose buone.
Ci sono anche, in ognuno di questi quattro territori, tante persone buone.
Assieme, fanno un Parmigiano-Reggiano buonissimo: parola di montanaro!
Valle del Dolo e del Dragone
Frassinoro
Montefiorino
Palagano
Prignano sulla Secchia
Leo Turrini
Frassinoro
Scrittore e giornalista. Segue da anni i grandi dello sport per i quotidiani Il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno.
E’ considerato uno dei maggiori esperti di Formula 1 in particolare della Ferrari,
ma la sua attività si concentra anche su calcio, ciclismo e pallavolo.
Coltellino d’Oro 2007 assegnato dal Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano
valli del dolo e del dragone
127
Indice Valli del Dolo e del Dragone
Fi
um
e
SE
CC
HI
A
valli del dolo e del dragone
126
Frassinoro
10
Prignano
sulla Secchia
per Serramazzoni
1263
1 L’Abbazia di Frassinoro
2 Il Sentiero Matilde
3 La diga di Fontanaluccia
p.128
p.129
p.129
9
2877
olo
6
r. D
Tor
5
Montefiorino
2887
2981
2852 Coop. Cas. Val del Dolo
p.136
Il Museo della Repubblica Partigianap.129
La centrale di Farneta
p.130
Il tartufo
p.130
Vitriola e la Via Bibulca
p.131
2877 Cas. Coop. di Monchio
p.137
2887 Cas. Soc. di Costrignano
p.138
2981 Coop. Cas. Savoniero e Susano
p.138
Palagano
2854
Palagano
7
per Lama Mocogno
7 Monte Santa Giulia
8 La Valle del Dragone
p.131
p.132
on
e
8
p.136
per Polinago
4
2852
1263 Coop. Cas. San Lorenzo
2854 Cas. Soc. Casola di Montefiorino p.137
Montefiorino
4
5
6
I caseifici
con vendita al pubblico
To
rr.
D
2
rag
1
Frassinoro
9Sassomorello
10 La Rupe del Pescale
3
Passo delle Radici
per Pievepelago
LEGENDA
arte - cultura
natura - ambiente - attività
curiosità
Prignano sulla Secchia
p.132
p.133
Eventi
& Appuntamenti
p.134
129
Le tracce di Matilde di Canossa
ed i luoghi della Libertà
Un percorso tra Storia e Memoria
alla scoperta di sapori preziosi ed antiche tradizioni
Valle del Dolo
e del Dragone
Frassinoro
Montefiorino
Palagano
Prignano sulla Secchia
E’ un intreccio unico di storia e natura a caratterizzare le vallate del Dolo
e del Dragone. La costellazione di testimonianze storiche disseminate sul
territorio racconta le gesta coraggiose della contessa Matilde, mentre camminando nei boschi dove i partigiani hanno combattuto per la libertà si
rivivono i momenti cruciali della storia del ventesimo secolo.
Luoghi custodi di memoria storica e di tradizioni antiche che vengono costantemente riscoperte con passione: nel segno delle tipicità gastronomiche
locali come il pregiato tartufo e nel segno della cultura, con i musei, le vivaci
feste popolari e le rievocazioni storiche suggestive.
Le valli del Dolo e del Dragone regalano esperienze coinvolgenti, difficili da
dimenticare.
Comune di Frassinoro
La Badia di Frassinoro e la tradizione canossiana
Nel 1071 Beatrice di Lotaringia e la figlia contessa
Matilde di Canossa fondarono un’abbazia benedettina
che aveva in dote vasti possedimenti terrieri ed esercitava il suo dominio sulle vallate di Dolo e Dragone.
L’abbazia era ben diversa dalle altre chiese della
montagna modenese: costruita con marmo di Carrara e pezzi di reimpiego di epoca romana, rappresentava il prestigio e il potere della dinastia canossiana.
Andata distrutta nel XV secolo a causa di una frana, i
pochi pezzi rimasti vennero utilizzati per edificare l’attuale chiesa: i bei capitelli scolpiti furono usati come
acquasantiere mentre a testimonianza della ricchezza
del complesso abbaziale dell’epoca rimane una pisside di rame in forma di colombina, meravigliosamente
lavorata. Ciò che sicuramente non è andato perduto nelle terre di Frassinoro è l’eco delle gesta
di Matilde di Canossa, magna comitissa che incarna
una delle figure più interessanti del Medioevo italiano.
Donna coraggiosa e forte, a soli 17 anni assunse il comando di un territorio vastissimo che andava dal Lazio
alle prealpi bresciane durante un periodo storico travagliato da battaglie, grandi cambiamenti politico-sociali
e intrighi. Matilde, alleata del Papa, dimostrò una forte
attitudine al comando e al tempo stesso era sostenitrice
della riforma della Chiesa all’insegna di una rinnovata
purezza spirituale. Visse da protagonista la “lotta delle
investiture”, la complessa disputa sull’esercizio del potere tra Papato ed Impero e nel 1077 mediò per il perdono dell’imperatore Enrico IV, scomunicato dal Papa
Gregorio VII e arrivato a Canossa per chiedere perdono.
Matilde di Canossa morì nel 1115 a 69 anni senza
eredi: i suoi vasti possedimenti vennero frammentati
e il suo regno, il cui punto cardine erano i castelli e
le abbazie dell’Appennino Tosco-Emiliano, si dissolse.
La figura di Matilde entrò nella leggenda.
INFO
Sassuolo > Cerredolo > Montefiorino > Frassinoro
www.frassinoro.net
valli del dolo e del dragone
128
Il Sentiero Matilde
I possedimenti della Contessa Matilde nell’XI secolo
comprendevano un feudo molto esteso, che andava
dall’Alto Lazio al lago di Garda.
Nel territorio dell’Appennino tosco-emiliano le vecchie
direttrici viarie che collegavano le terre di Matilde sono
state recuperate: nel territorio modenese, tra il ponte
di Cadignano (Frassinoro) e il passo di San Pellegrino
in Alpe ci sono 25 km di sentieri percorribili a piedi o in mountain bike, la naturale continuazione
dell’itinerario matildico proveniente dalle terre
reggiane. La tratta modenese è suddivisa in tre tappe che attraversano antiche borgate, faggete e laghi,
ampi prati e castagneti ricalcando le orme della Gran
Contessa e delle sue genti. Il sentiero è di livello escursionistico e ben segnalato.
INFO
Sassuolo > Cerredolo > Montefiorino > Ponte di Cadignano
IAT Valli del Dragone, Montefiorino tel. 0536.960162
[email protected]
Fontanaluccia: la diga è storia nella Valle del Dolo
Nel 1924 il Governo decise di costruire uno sbarramento sul torrente Dolo: la diga era parte di un progetto più
vasto ed aveva la funzione di captare le acque necessarie alla produzione di energia elettrica per alimentare le grandi
idrovore che bonificavano a pieno regime le paludi della Bassa emiliana. Alta sessanta metri e lunga più di cento, la
diga sbarra ancora oggi il torrente Dolo tra gli abitati di Fontanaluccia e Gazzano: dall’invaso l’acqua scorre per circa
dodici km nella galleria sotterranea a pelo libero che raggiunge la centrale di Farneta, nel territorio di Montefiorino.
La costruzione della diga si protrasse per circa cinque anni e fu un evento di importanza vitale per la vallata e per la
popolazione montana che, oppressa dalla cronica mancanza di lavoro e dalla fame, spesso non aveva altra scelta se
non quella di una dolorosa emigrazione. La costruzione della diga fu una boccata di ossigeno anche per gli abitanti
della borgata di Romanoro, che in quegli anni erano quasi ottocento: in soli cinque anni la diga fu pronta grazie al
lavoro alacre di circa millecinquecento persone, che per la maggior parte lavoravano a mano con picconi e badili.
Ancora oggi nella vallata è vivo il ricordo di quegli anni, gli anni della “lavorazione”, quando fu concessa a tutti la
possibilità di un onesto riscatto guadagnato con la fatica del lavoro.
INFO
Modena > Montefiorino > Frassinoro > Fontanaluccia
Comune di Montefiorino
Il Museo della Repubblica Partigiana di Montefiorino
Nella Rocca medievale di Montefiorino, massiccio baluardo difensivo anticamente appartenuto ai signori di Montecuccolo, è allestito
uno dei più importanti musei della Resistenza esistenti in Italia. Il luogo è profondamente simbolico dal momento che proprio
nella Rocca fu la sede della Repubblica Partigiana di Montefiorino: uno dei primissimi e
coraggiosi tentativi, nell’Italia del 1944 invasa
dall’esercito tedesco, di occupare stabilmente
un territorio e di dare vita ad amministrazioni
131
comunali democratiche elette dalla popolazione, per
di più a ridosso della Linea Gotica controllata dalle
forze naziste.
Grazie ad un allestimento coinvolgente l’esposizione
ripercorre la storia della Repubblica di Montefiorino e delle altre zone libere d’Italia conquistate
dai Partigiani: gli oggetti, le foto e i video in mostra
sono la testimonianza della dura guerra in montagna,
raccontata dalla viva voce dei protagonisti.
Un vero viaggio nel tempo in uno dei momenti storici
più importanti del XX secolo.
INFO
Modena > Sassuolo > Cerredolo > Montefiorino
www.resistenzamontefiorino.it
Apertura
settembre - giugno: domenica 10-12.30 15-18
luglio - agosto: 10-12.30 15-18.30
chiuso lunedì
Farneta, l’energia pulita arriva dall’acqua
La centrale idroelettrica di Farneta è stata
costruita grazie al duro lavoro di ben 1.500
operai tra il 1924 e il 1928, è ancora attiva
ed è anche un esempio di archeologia industriale di notevole interesse.
Sfruttando la potenza dell’acqua raccolta
negli invasi di Fontanalucccia e Riccovolto
(a cui è collegata tramite una galleria di ben
9 km) la centrale forniva energia per gli
imponenti lavori di bonifica delle zone
paludose della bassa pianura, creando così una singolare sinergia tra montagna e pianura proprio nel pieno del secolo
dell’elettricità, il 1900. Oltre che funzionale al suo scopo, la centrale di Farneta è anche bella da vedere:
la progettazione dell’epoca infatti coniugò armoniosamente criteri estetici e funzionali come si può vedere
nella enorme sala dei quadri di comando, pavimentata
in marmo rosa e dai lucernari di vetro colorato.
Durante la Seconda Guerra mondiale la centrale era
un obiettivo ambito: sfuggì ai bombardamenti grazie
ad un prato fatto crescere sui tetti in modo da mimetizzarla con il verde dei dintorni. La centrale oggi è vi-
Vitriola e l’antica via Bibulca
Il sentiero CAI 599 che oggi si snoda per 30 km dalla confluenza
dei torrenti Dolo e Dragone fino al Passo delle Radici e San Pellegrino in Alpe era in tempi remoti parte della via Bibulca, collegamento
transappenninico tra Modena e Lucca la cui larghezza consentiva il
passaggio di una coppia di buoi affiancati che trainavano un carro. Il
tracciato della via è di antiche origini romane e venne poi sfruttato in
tutto il Medioevo: sul percorso si trovano diverse pievi di epoca matildica a testimoniare l’importante influenza politica e religiosa che ebbe
l’Abbazia di Frassinoro, fondata nel XI secolo da Beatrice, madre di
Matilde di Canossa.
Nel piccolo borgo di Vitriola la Pieve romanica di Sant’Andrea è una
di queste: la struttura conserva ancora i fianchi e la facciata originali
e all’interno si trova un’arcaica lunetta di arenaria scolpita, databile
all’XI secolo. Le case-forti invece sono strutture architettoniche del
XIII secolo: servivano a garantire sicurezza agli abitanti di Vitriola,
insediamento che per il clima mite e la relativa prosperità attirava
predoni e malfattori.
INFO
sitabile ed è ancora possibile vedere le grandi turbine,
i generatori ed i sistemi di condutture sotterranee che
portavano l’acqua alla centrale e la scaricavano nel
torrente Dolo: il ciclo pulito dell’acqua dove l’energia
è (quasi) un regalo.
Modena > Sassuolo > Cerredolo > Montefiorino > Vitriola
Comune di Palagano
Il Parco di Monte Santa Giulia
INFO
Montefiorino > Gusciola > Farneta
Via della Centrale, 16
Visite su prenotazione,
Comune di Montefiorino tel. 0536.965139
Sapore prezioso:
il tartufo delle Valli del Dolo e del Dragone
L’aroma inconfondibile del tartufo aggiunge un tocco di raffinatezza ad ogni ricetta, dalla più semplice alla più elaborata. Questo prezioso tubero cresce sottoterra, in simbiosi con alcune piante come quercia, pioppo, nocciolo: le diverse essenze delle piante tartuficole che “ospitano” i piccoli tuberi determinano le loro caratteristiche organolettiche. Ad
esempio i tartufi cresciuti nei pressi della quercia avranno un profumo più intenso, mentre quelli vicino ai tigli saranno
più chiari ed aromatici. La forma, invece, dipende dal tipo di terreno: se soffice il tartufo si presenterà più liscio, se
compatto, diventerà nodoso e bitorzoluto per la difficoltà di farsi spazio. Nel territorio di Frassinoro, Montefiorino,
Palagano e Prignano il tartufo è particolarmente diffuso ed il suo profumo e sapore lo rendono un prodotto di alto
pregio, una preziosa tipicità agroalimentare del territorio modenese.
INFO
www.tartufovallidoloedragone.it
I 28 ettari di verde e boschi intorno alla cima del Monte Santa Giulia sono dedicati alla memoria e ospitano
Parco della Resistenza. Il Parco commemora la terribile
strage di civili che avvenne a Monchio, Susano e Costrignano nel 1944: le 14 sculture disposte in cerchio
sono opera di artisti da tutto il mondo e costituiscono
valli del dolo e del dragone
valli del dolo e del dragone
130
133
un invito coinvolgente alla riflessione sulla violenza della guerra e sulla pace rigenerante che
deriva dal dialogo e dal confronto tra i popoli.
Durante la Resistenza Monte Santa Giulia fu punto di
riferimento importante della Repubblica di Montefiorino: sulla sommità sorge la Pieve dei Monti, edificio
risalente al X-XI secolo che venne distrutto dai nazisti
e poi ricostruito negli anni ‘50 nel suo stile romanico
originale. Oltre alle valenze storiche l’area racchiude interessanti
aspetti naturalistici e una parte del parco è attrezzata
per lo svago nella natura. Tutta l’area è percorribile a piedi, in bicicletta, a cavallo: la zona inoltre è attrezzata con un campo - scuola
di orienteering.
INFO
Modena > Sassuolo > Palagano > Monchio
Consorzio Valli del Cimone tel. 0536.325586
www.vallidelcimone.it
A piedi lungo la Valle del Dragone
miniere di rame, ferro e oro. Le rocce ofiolitiche di Boccassuolo infatti per via del loro particolare processo
metamorfico presentavano giacimenti di minerali sfruttati sin dall’antichità: Etruschi, Romani e poi gli Este
scavavano in cerca di metalli preziosi anche se venivano estratte più che altro modiche quantità di rame.
In totale le miniere erano dodici, di sviluppo estremamente variabile: dai pochi metri di alcuni saggi di scavo
agli oltre settecento della galleria più estesa. Tuttavia
alcune tracce d’oro rimangono nel toponimo Palagano,
derivante dall’antico palaga, ovvero pepita d’oro.
Furono probabilmente il rumore rombante del torrente
e le leggende di animali mostruosi che popolavano le
selve attigue a suggerire agli antichi abitanti del posto
l’appellativo Dragone. Uno dei luoghi di maggiore
interesse della vallata è l’ofiolite di Boccassuolo,
il più grande affioramento di queste rocce magmatiche di tutto l’Appennino modenese: un sito di alto
valore paesaggistico e naturalistico caratterizzato da boschi di castagno e quercia, fresche sorgenti, cascatelle e antichi metati per l’essicazione
delle castagne eretti nei prati al limitare dei bosco. Un
luogo perfetto da esplorare camminando o pedalando
in mountain bike. Un altro elemento rende questo ambiente ancora più affascinante: la presenza di vecchie
Modena > Sassuolo > Palagano > Boccassuolo
Comune di Palagano - Informazioni turistiche
tel. 0536.961370
Sassomorello
cui è arroccato, alta quasi 70 metri e ben visibile
dalla strada che scende in direzione di Gombola.
dell’inizio del XVIII secolo e all’interno è presente un
considerevole altare in stucco.
INFO
Modena > Sassuolo > Prignano > Sassomorello
Preistoria in bicicletta alla rupe del Pescale
INFO
Comune di Prignano
Il piccolo borgo di Sassomorello domina la media valle
del Rossenna dall’alto della scura rupe ofiolitica su
La località viene citata per la
prima volta nel 1197, quando
giurò fedeltà al Comune di Modena. Nei dintorni, scendendo
verso Gombola, si può ammirare il borgo rurale denominato La
Cà, un bellissimo esempio di insediamento a corte aperta che
si sviluppa attorno ad un ampio
spazio in cui, centralmente, si
trova una torre cinquecentesca
con cordolo di colombaia in arenaria e con il portale scolpito a
croce. Interessante un edificio
che presenta architrave arcuato poggiato su mensole,
affiancato ad una residenza padronale che presenta un
grosso arco a tutto sesto. Pregevoli anche le mensole
sagomate che sorreggono il tetto di un vecchio fienile.
L’oratorio dedicato alla Sacra Famiglia presenta sulla
facciata una finestrella quadrilobata con data incisa
valli del dolo e del dragone
valli del dolo e del dragone
132
La pista ciclabile che corre lungo l’argine del fiume
Secchia è lunga trentacinque km e partendo da Modena attraversa aree verdi ed oasi naturalistiche popolate
da aironi, folaghe e cavalieri d’Italia.
Il punto di arrivo del percorso è la rupe del Pescale,
un imponente sperone roccioso che si innalza sul
fiume Secchia alla confluenza con il rio Pescarolo.
Questo luogo è particolare non solo per i bei panorami
che offre allo sguardo dei visitatori ma anche per il
suo valore storico: sullo spiazzo
pianeggiante in cima alla rupe
sorgeva un grande villaggio
preistorico di età neolitica. Gli
importanti reperti trovati - fondi
di capanna, focolari, tombe, manufatti in pietra e osso, terracotta
e vasellame - sono oggi custoditi
nel Museo Civico Archeologico
di Modena e testimoniano che
l’insediamento era composto da
ampie capanne circolari in legno
e argilla, abitato indicativamente
dal 4000 al 2000 a.C.
E’ possibile approfondire la conoscenza di questo luogo grazie
alla cartellonistica informativa
storico-archeologica che accompagna i passi di chi
sale sulla cima della rupe ad ammirare il panorama del
fiume che si apre nella pianura.
INFO
Modena > Sassuolo > S. Michele dei Mucchietti
oppure pista ciclabile da Ponte Alto (Modena)
Modena in bici: itinerari ciclabili in provincia di Modena,
pubblicazione e cartografia a cura della Provincia di Modena
valli del dolo e del dragone
134
eventi & appuntamenti
sapori tipici, musica, mercatini, feste in piazza, teatro, tradizioni e celebrazioni...
Primavera
Montefiorino, inizio giugno, Zona Libera: eventi resistenti
Frassinoro, periodo pasquale, Via Crucis Vivente
Frassinoro, metà maggio, Festa di Primavera
Estate
Palagano, fine giugno, Sagra del Ciaccio Palaganese
Prignano, giugno, Fiera della Gastronomia Montana
Prignano, giugno/agosto, Estate Prignanese
Montefiorino, fine luglio, A tutto nero... il Tartufo Nero d’Estate
Frassinoro, luglio, Settimana Matildica nelle Terre della Badia
Frassinoro, agosto, Frassinoro Arte Festival
Palagano, metà agosto, Festa dei Matti della contrada Aravecchia
Frassinoro, Prignano, Montefiorino, luglio e agosto, Rassegna Montagnafelice
Autunno
Montefiorino, ultimo fine settimana di ottobre, Sagra del Tartufo Modenese
Prignano, ottobre, Festa della Castagna
Prignano, novembre, Polentata di San Martino
Inverno
Frassinoro, 5/01, Mascherata della Befana
informazioni & accoglienza
UIT dei Comuni di Montefiorino, Frassinoro, Palagano, Prignano
Via Rocca 1, Montefiorino, tel. 0536 962727 fax 0536 965312
[email protected];
Frassinoro: Via Miani 16, tel. 0536 971015 / 971003 fax 0536 971002, [email protected]
Palagano: Via XXIII Dicembre 74, tel. 0536 970918 fax 0536 970901, [email protected]
Montefiorino: Via Rocca 1, tel. 0536 962711 fax 0536 965535,
[email protected]
Prignano sulla Secchia: Via Allegretti 216, tel. 0536 892911 fax 0536 893227
[email protected]
www.appenninomodenese.net
VDD - caseifici vendita al pubblico
caseifici vendita al pubblico - VDD
1263
Cooperativa Casearia
San Lorenzo
Via Torre, 409 - 41048 Prignano sul Secchia (Mo)
tel. 0536.894681 e fax 0536.892436
aperto tutti i giorni 9 - 13
in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano
pecorini, caciotte, yogurt, panna cotta, burro, ricotta
Caseificio Sociale
Casola di Montefiorino
Strada Statale Montefiorino, 104
Casola 41040 Montefiorino (Mo)
tel. e fax 0536.972094
aperto tutti i giorni 9 - 12.30 15.30 - 19.30
chiuso giovedì pomeriggio
2854
137
2854
1263
136
IL caseificio fu costituito nel 1954
con settantatré soci conferenti.
Nel corso degli anni ha subito
diverse ristrutturazioni per
adeguare la struttura e le
attrezzature. Attualmente i soci
sono dieci.
in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano
burro, ricotta
effettua vendita all’estero
coordinate geografiche
2852
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
44° 20’ 13’’ N
7
5.800
13
1963
2852
Alla cooperativa, fondata nel 1953,
aderì gran parte dei contadini
di Romanoro, di Rovolo Centro e
della parte alta di Macognano. I
soci iniziali erano 112, attualmente
i soci sono 6.
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
Cooperativa Casearia
Val del Dolo
coordinate geografiche
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
4
2.500
5
1958
Caseificio Cooperativo
di Monchio
Via Chiesa, 36 - Romanoro 41044 Frassinoro (Mo)
tel. e fax 0536.963062
Via San Vitale, 1/A - Monchio 41040 Palagano (Mo)
tel. e fax 0536.966123
aperto tutti i giorni 9 - 12.30 16 - 18
chiuso lunedì e domenica pomeriggio
aperto tutti i giorni 8.30 - 12.30 16 - 19.30
chiuso domenica pomeriggio
in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano
burro, ricotta, caciotte,
44° 18’ 39’’ N 10° 31’ 36’’ E
10° 37’ 0’’ E
10
4.750
10
1954
2877
2877
coordinate geografiche
44° 26’ 19’’ N 10° 41’ 54,7’’ E
In origine era una cooperativa
agricola con bestiame; in seguito
e’ stata acquistata e trasformata
in caseificio.
in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano
caciotte, burro, ricotta
coordinate geografiche
44° 23’ 9,5’’ N
10° 38’ 20,2’’ E
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
13
4.500
9
2887
138
caseifici vendita al pubblico - VDD
2887
Il Caseificio fu costituito nel 1954
con 114 soci, attualmente i soci
conferenti sono 4.
Ha praticato per diversi anni
anche l’allevamento dei suini,
poi cessato.
Ha effettuato diverse
ristrutturazioni per adeguare le
attrezzature e il magazzino.
Caseificio Sociale
di Costrignano
Via Panoramica, 40 - Costrignano 41040 Palagano (Mo)
tel. e fax 0536.965247
aperto tutti i giorni 9 - 12 16 - 19.30
in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano
burro, ricotta
coordinate geografiche
44° 21’ 51,1’’ N
10° 40’ 2,8’’ E
2981
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
4
1.900
6
1954
2981
Il caseificio fu costituito nel
1962 con 70 soci conferenti. La
struttura iniziale ha subito varie
ristrutturazioni, l’ultima nel 2004,
per ammodernare le attrezzature e
gli impianti. Oggi i soci conferenti
sono 10. Ha praticato per tanti
anni anche l’allevamento dei suini.
coordinate geografiche
44° 20’ 39’’ N
10° 39’ 23’’ E
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
10
4.614
8
1962
Cooperativa Casearia di
Savoniero e Susano
Via Querciola, 2 - Savoniero 41040 Palagano (Mo)
tel. e fax 0536.965201
aperto tutti i giorni 8 - 12.30 15.30 - 19
chiuso lunedì pomeriggio
in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano
burro, ricotta, caciotte, panna cotta, tosone, mozzarelle,
yogurt, cremini
lungo la Via del Castagno
tra borgate secolari
e guglie di arenaria
il paesaggio è testimone del legame
indissolubile tra Uomo e Natura
Impressioni al limitare del bosco
... Cheli infatti è stato il primo astronauta spaziale che nella missione a bordo dello Shuttle ha scelto
il Parmigiano-Reggiano come alimento per la sua permanenza in orbita...
(da “Parmigiano-Reggiano ha premiato l’astronauta” - Gazzetta di Modena 7 maggio 1996)
... il Parmigiano-Reggiano si è fatto onore da solo: portato con me a bordo non è durato molto, non
perché ce ne fosse poco, perché se lo mangiavano tutti... abbiamo mangiato anche le croste... visto
che vengo da questa zona, volevo portare assolutamente qualcosa che mi ricordasse il luogo e la
terra da cui provengo...
(da una dichiarazione durante la 25° Festa dei Caseifici modenesi del 27 aprile 1996)
Maurizio Cheli
Alta valle del Panaro
Guiglia
Montese
Zocca
Zocca
Primo astronauta italiano in qualità di “Specialista di missione”, ad affiancare i due piloti
dello Space Shuttle Columbia nella missione STS-75 del 22 febbraio 1996
Capo collaudatore di Alenia Aeronautica
Coltellino d’Oro 1996 assegnato dal Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano
alta valle del panaro
143
alta valle del panaro
142
Indice alta Valle del Panaro
Guiglia
Marano sul Panaro
1335
Guiglia
Fiume P
ANARO
1 La Pieve di Trebbio
2 Tigelle al museo
3 I Sassi di Roccamalatina
Montese
1
4 La Rocca e il Museo
5 Monte Belvedere
6 Gli antichi mulini
3
2
7
Zocca
8
2637
1026
2962
Castel d’Aiano (Bo)
Montese
6
4
To
r re
n
te
LE
O
2949
5
LEGENDA
arte - cultura
natura - ambiente - attività
curiosità
p.144
p.145
p.145
p.146
p.146
p.147
Zocca
7 La civiltà del Castagno
8 Borghi e curiosità naturali
p.147
p.148
I caseifici
con vendita al pubblico
1026 Caseificio Rosola di Zocca
p.150
1335 Cas. Soc. Benvenuto
p.150
2637 Soc. Agr. Coop. Lame p.151
2949 Cas. Dismano
p.151
2962 Soc. Agr. Coop. Montalto - Montetortorep.152
Eventi
& Appuntamenti
p.149
145
Lungo la Via del Castagno tra borgate
secolari e guglie di arenaria
Il paesaggio è testimone del legame indissolubile tra Uomo e Natura
Alta valle del Panaro
Guiglia
Montese
Zocca
Lo scorrere del fiume Panaro marca il territorio di queste vallate addolcite
ora da nuvole di ciliegi in fiore, ora dal fulvo dei castagneti in autunno.
Luoghi dove le tradizioni gastronomiche secolari accompagnano ancora
oggi lo scorrere del tempo all’ombra di antichi borghi, castelli e ombrose
pievi immerse nel verde. Meraviglie geologiche che creano habitat unici per
fiori e animali protetti regalando ai visitatori la possibilità di infinite scoperte, in una terra dove la Natura ha da sempre intrecciato la sua vita a quella
dell’Uomo nel segno di una coesistenza armoniosa.
Il valore culturale, naturale ed etnologico dell’Alta valle del Panaro è un
patrimonio da esplorare, assaporare lentamente e custodire con cura.
Tigelle in mostra
La tigella, crescentina per i puristi, è probabilmente il cibo ambasciatore dell’Appennino modenese. Questa specialità è un antico pane di
forma circolare anticamente cotto tra due formelle di terracotta del
diametro di 10-12 cm, le tigelle vere e proprie, spesso decorate con
la Rosa Comacina a sei petali, un arcaico simbolo di buon auspicio. Le
tigelle (o meglio le crescentine...) si gustano farcite con salume, formaggi o, come vuole la tradizione, con un pesto di lardo, pancetta, aglio e
rosmarino, senza dimenticare una bella spolverata di Parmigiano-Reggiano. Proprio alle tigelle è dedicata una mostra permanente nel borgo
di Samone, in una casa-torre trecentesca. In una bella sala affrescata,
è presentata una panoramica sulle tecniche e i saperi di questa gustosa
tradizione gastronomica che si perde lontano nella storia.
I N F O Parco Regionale dei Sassi di Roccamalatina
Centro visita di Samone, Via Castello 105, tel. 059.795721
www.parks.it/parco.sassi.roccamalatina
Il Parco Regionale dei
Sassi di Roccamalatina
Comune di Guiglia
Tracce romaniche: la Pieve di San Giovanni Battista
Il termine “pieve” deriva dal latino plebs, popolo, e sta
ad indicare una chiesa rurale dove poteva essere conferito il battesimo e dunque di particolare importanza.
La pieve di Trebbio è dedicata a San Giovanni
Battista e sorge al cospetto dei Sassi di Roccamalatina, in un paesaggio dolce e verdeggiante, circondata da alberi secolari.
E’ di origini molto antiche (XI sec.) e si attribuisce
la sua fondazione a Matilde di Canossa: nonostante
alcuni lavori di restauro discutibili risalenti a diversi momenti storici, la chiesa conserva testimonianze
pregevoli ed uniche rimanendo uno dei più importanti
esempi di romanico in Appennino.
Da notare ad esempio i capitelli della cripta e della
navata centrale, alcuni frammenti dell’ambone e del
recinto del presbiterio, buona parte della vasca battesimale contenuta nel battistero e l’archetto sulla porta
d’ingresso a sud. Le decorazioni presentano motivi
tipici della scultura preromanica: elaborati intrecci
di nastri, fogliame, motivi geometrici e floreali, alcuni
dei quali di derivazione bizantina. Il leggio che si trova
sull’ambone presenta un raro San Giovanni Evangelista
alato. Di particolare interesse si rivela il terzo capitello
a destra che raffigura una scena con due cavalieri ed
un drago. Da segnalare, di fronte alla facciata, su un
alto pilastro, un altorilievo in terracotta raffigurante la
Madonna con il Bambino, opera forse del primo Cinquecento. Nei dintorni della pieve si possono osservare diversi insediamenti a casa-torre e corte aperta,
risalenti al ‘500 e al ‘700 (Casa Giuti, Lavinia, Piscina
di Sotto e Piscina di Sopra).
INFO
Modena > Vignola > Guiglia > Pieve di Trebbio
Accesso dalle 9 alle 11,15 e dalle 14 alle 17 (solo in estate);
per aperture su richiesta tel. 059.792437
www.parks.it/parco.sassi.roccamalatina
I Sassi di Roccamalatina sono tre possenti torrioni di
arenaria, alti fino a 70 metri, che svettano nel dolce
paesaggio circostante verde di prati.
Queste geoformazioni si sono originate 90 milioni di
anni fa in ambienti di mare profondo: l’arenaria infatti è una roccia sedimentaria, composta da granuli di
sabbia. Essendo maggiormente resistenti all’erosione,
queste guglie di arenaria sono emerse dal substrato geologico circostante assumendo una tipica conformazione verticale. Oltre ad essere particolarmente
affascinanti dal punto di vista paesaggistico i Sassi
raccolgono intorno a sé ecosistemi diversi come
boschi, coltivi, corsi d’acqua e proprio questa ricchezza costituisce un habitat prezioso per molte spe-
cie di flora e fauna: le pareti rocciose
accolgono i nidi del falco pellegrino
e nei limpidi torrenti nuotano ancora
i gamberi di fiume, mentre caprioli,
tassi, volpi e istrici vivono indisturbati
nei boschi circostanti.
Le possibilità di esplorare il Parco sono numerose, tante quanti i
sentieri che si dipanano nel verde,
percorribili a piedi, a cavallo o in
mountain bike in un ambiente tranquillo e rigenerante fruibile in tutte
le stagioni: i più avventurosi possono salire sulla vetta del Sasso della
Croce grazie ad un ripido sentiero
attrezzato con pioli e funi di metallo infissi nella roccia.
Il Parco organizza un ricco programma di attività
divulgative tra cui gli emozionanti safari notturni alla
scoperta della vita degli animali, eventi accompagnati
da cene tipiche e pernottamento in foresteria all’interno del Parco.
INFO
Vignola > Guiglia > Parco Regionale dei Sassi di Roccamalatina
Centri Visita a Pieve di Trebbio (Il Fontanazzo),
Rocca di Sopra (Borgo dei Sassi) e Samone.
tel. 059.795721 - [email protected]
www.parks.it/parco.sassi.roccamalatina
alta valle del panaro
144
147
Comune di Montese
Saperi e tradizione
la rocca e il museo
periodi di oblio, restauri e nuovi fasti.
Oggi la Rocca è la sede del Museo Storico di
Montese, autentico “museo del territorio” che
ripercorre le vicende e gli aspetti tipici della vita
in questi luoghi: una panoramica completa ed affascinante sulla zona di Montese, la sua storia e le
sue risorse dall’epoca preistorica fino all’età contemporanea. Nel museo vengono illustrati la lavorazione
del latte ed il processo di produzione del ParmigianoReggiano, la risorsa del legno nella tradizione locale e
l’uso specifico delle diverse essenze arboree.
Il museo ospita anche un’interessante sezione
dedicata alla II Guerra mondiale, alla vita quotidiana
dei soldati e alle particolari vicende belliche nel territorio montesino, con ricostruzioni storiche di ambienti
specifici e possibilità di visita guidata alle postazioni
di guerra.
La Rocca di Montese ha origini antichissime, si presume infatti che risalga al XIII secolo.
Nel corso dei secoli la sua poderosa struttura e
la bella torre merlata hanno visto lotte furiose tra
famiglie rivali, scontri tra Bolognesi e Modenesi, crolli,
Monte Belvedere:
in cammino con la Storia
Il monte Belvedere, nel comune di Montese,
con i suoi 1200 m di altezza è il punto di
arrivo di una vasta e varia rete di sentieri percorribili a piedi, a cavallo o in mountain bike.
Il Percorso Belvedere parte da Casona di Marano e costeggiando la riva destra del Panaro
offre un eccezionale panorama sulla vallata:
il percorso entra poi nel Parco Regionale dei
Sassi di Roccamalatina toccando diversi punti
di interesse naturalistico e storico-culturale.
Cascate e corsi d’acqua, vecchie borgate e
antiche mulattiere fanno da cornice all’itinerario che nella sua interezza raggiunge i 48 km:
è tuttavia possibile percorrere i diversi rami in
INFO
cui è suddiviso scegliendo in base alle proprie caratteristiche e desideri. Da segnalare l’Itinerario della Memoria (sentieri 452 e 400/4), un anello di 5 km che
parte dalla chiesa di Ronchidoso e ripercorre uno dei
tratti più significativi della Linea Gotica, il fronte
che tagliava in due parti la penisola italiana, esteso per
320 km da Massa-Carrara a Pesaro. Una linea difensiva che, nell’inverno 1944/45, vedeva contrapporsi
i militari nazifascisti e le forze alleate: il sistema difensivo sfruttava le caratteristiche morfologiche dei rilievi
appenninici oltre a barriere costruite dall’uomo come
trincee, bunker e reticolati di cui è ancora possibile
trovare traccia durante le escursioni. Un vero e proprio
percorso nella memoria e nella storia.
INFO
Modena > Vignola > Guiglia > Montese
Eco Musei e Carta dei Sentieri, a cura di Enrico Marchetti e
Laura Corsini, Comunità Montana Appennino Modena Est
www.turismo.montana-est.mo.it
Il mulino delle Coveraie ed il mulino di Mamino
Altre significative testimonianze della tradizione montesina sono i mulini
ad acqua: se ne contano ben 37.
La difficoltà di trasporto di derrate e granaglie data dalla conformazione montana del terreno faceva sì che ogni piccolo insediamento abitativo avesse il proprio sistema idraulico per la molitura. Spesso questi
mulini sopperivano anche alle necessità più diverse: fino al 1930 circa
venivano prodotti, oltre a farine di cereali e castagne, anche calce, polvere da sparo e polvere di carbone. Il mulino delle Coveraie in località
La Fredda è dotato di due grandi ruote lignee, davvero notevoli; il mulino di Mamino in località San Martino macina ancora oggi castagne ed
orzo: di notevole interesse storico-didattico, la sua struttura in sasso è
stata recuperata al suo antico utilizzo ed è visitabile in estate e durante
la stagione delle castagne.
INFO
www.turismo.montana-est.mo.it/ecomusei
IAT Montese tel. 059.971122 [email protected]
Modena > Vignola > Guiglia > Montese
Via della Rocca, 291 Montese - tel 059.971127
www.museo.comune.montese.mo.it
Comune di Zocca
La civiltà del castagno
e del marrone
Chi conosce la differenza tra marrone e castagna?
La differenza c’è, si sente e si vede. Il marrone è più
dolce e aromatico ed ha pezzatura più grande: un riccio racchiude al massimo 2 o 3 frutti.
La coltivazione avviene in modo naturale e i frutti possiedono un ampio patrimonio di sostanze nutritive pregiate come sali minerali, amidi e zuccheri complessi,
perfetti per giovani e sportivi.
In ogni caso marroni e castagne sono frutti del sole e
della terra, una vera bontà.
A tutti gli amanti di questo sapore tipico è consiglia-
ta una visita al museo... Nel contesto suggestivo dell’
Ospitale di San Giacomo, circondato da castagneti secolari, il Museo del Castagno di Zocca offre un
giusto riconoscimento ad un albero che ha caratterizzato la vita, la storia e la cultura di questa
terra. Tre le sale dedicate: la ricostruzione dell’habitat
del castagneto, la sua coltivazione, la sala della castagna con gli attrezzi e l’illustrazione dei processi di
produzione della farina.
Nella bella cornice dell’Ospitale, ogni anno in estate
vengono organizzate presso il Museo del Castagno
alta valle del panaro
alta valle del panaro
146
stazione di piatti tipici del territorio come crescentine,
tigelle e borlenghi. Infatti nello stesso Ospitale si trova
anche il Museo del Borlengo, con tanto di laboratorio didattico per apprenderne l’antica arte. Il borlengo
è una sottilissima sfogliata a base di farina e acqua,
cotta su di una piastra molto calda e condita con la
cunza, un battuto di pancetta, lardo, aglio, rosmarino e
l’immancabile Parmigiano-Reggiano.
INFO
Modena > Vignola > Zocca
diverse serate a tema, da quelle dedicate alla natura
con conferenze e proiezioni di diapositive, a quelle dedicate alla gastronomia, con la preparazione e la degu-
Via S.Giacomo o via Fontanelle
presso l’antico Ospitale di S. Giacomo - Zocca
tel. 059.985584/986524 (PromAppennino)
http://museodelcastagno.promappennino.it
Antichi borghi
e curiosità naturali
I dintorni di Zocca sono costellati da borghi antichi e
interessanti elementi naturali: lo scenario perfetto per
una gita in mountain bike o una rigenerante passeggiata all’aperto.
Nel suggestivo borgo di Montalbano si respira
ancora l’atmosfera di una volta lungo il saliscendi
di vicoli, con la piccola chiesa settecentesca e la
graziosa canonica con il campanile del ‘600. La
piazzetta è ornata da un loggiato cinquecentesco dai
delicati capitelli mentre poco più avanti si incontra la
chiesa di Santa Maria Assunta, esempio di architettura del 1700. Il panorama è incantevole e la vista
spazia dai boschi che risalgono il Monte della Riva
fino al crinale dell’Appennino con le vette di Corno
alle Scale e Cimone. Sono circa 6,5 i km che separano Montalbano dal borgo di Montecorone, insediamento antichissimo annidato su di una dorsale
circondata da una corona di monti verdeggianti.
Questo borgo, dal chiaro impianto difensivo medievale, è uno dei meglio conservati dell’intero Appennino
tosco-emiliano. Poco lontano da Montecorone sorge
il Sasso di Sant’Andrea, una formazione di arenaria
risalente a 25 milioni di anni fa e alta quasi 150 metri:
l’arenaria dalla tipica conformazione a reggipoggio è
stata profondamente plasmata dagli elementi naturali
e forma pareti verticali ed anfratti di grande effetto.
In questo ambiente particolare crescono alcune piante
rare per queste zone, come il faggio, la lingua cervina
ed il giglio martagone, mentre al riparo delle cavità
di roccia nidificano numerosi uccelli rapaci. Nei pressi
sgorga anche una sorgente di acque solforose.
eventi & appuntamenti
sapori tipici, musica, mercatini, feste in piazza, teatro, tradizioni e celebrazioni...
Primavera
Guiglia, tutti i fine settimana di maggio, Sagra del Borlengo
Guiglia, fine maggio, Il Cantamaggio
Guiglia, domenica in Albis, Festa del Paese
Estate
Montese, metà settembre, Sagra della Patata e del Parmigiano-Reggiano
Zocca, luglio, premio letterario ZoccaGiovani
Zocca, fine luglio, gara in MTB la Runeda
Zocca, agosto, Festa della Libertà
Autunno
Montese, ottobre, Sagra della Castagna
Zocca, domeniche di ottobre, Sagra della Castagna
informazioni & accoglienza
UIT dei Comuni di Zocca, Guiglia, Montese, Marano s/P Via M. Tesi, 1209, Zocca tel. 059.985584
Guiglia: Piazza Gramsci 1, tel. 059.709911, [email protected]
Montese: Ufficio Turistico, Via Panoramica 25, tel. 059.705711, [email protected]
INFO
Modena > Vignola > Zocca
www.turismo.montana-est.mo.it
alta valle del panaro
149
alta valle del panaro
148
VP - caseifici vendita al pubblico
caseifici vendita al pubblico - VP
1026
Costituito nel 1966 dalla volontà
degli allevatori locali, contava
più di trenta associati. Oggi ne
rimangono solo sette. Dal 2005 la
svolta: inizio della lavorazione in
filiera separata del latte di Bianca
Modenese e contestualmente
inizio della stagionatura di tutto
il Parmigiano-Reggiano fino a 22
mesi. Filiera corta.
Caseificio
Rosola di Zocca
Via Rosola, 1083 - 41059 Zocca (Mo)
tel. e fax 059.987115
aperto tutti i giorni 9 - 12.30 16 - 19
chiuso lunedì e giovedì pomeriggio
in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano
Parmigiano-Reggiano delle “Vacche Bianche”, ricotta, burro,
formaggio fuso, yogurt, caciotte, panna cotta, salume prodotto da suini propri, carne bovina di Bianca Modenese
Società Cooperativa Agricola
Lame
2637
151
2637
1026
150
Via Berzo, 240 - 41059 Zocca (Mo)
tel. e fax 059.987235
aperto tutti i giorni 8.30 - 12.30 15.30 - 18.30
chiuso giovedì
in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano
burro, ricotta, tosone, caciotta, yogurt, panna cotta
[email protected]
www.caseificiorosola.it
effettua vendita all’estero
coordinate geografiche
44° 19’ 50’’ N
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
1335
44° 20’ 7’’ N
10° 59’ 2’’ E
7
2.000
5
1966
1335
11° 0’ 40’’ E
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Caseificio Sociale
Benvenuto
Via Serravalle, 194 - 41052 Guiglia (Mo)
tel. e fax 059.792327
aperto tutti i giorni 9 - 13 16 - 19.30
chiuso lunedì e giovedì pomeriggio
in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano
formaggi molli, pecorini, ricotta, formaggio fuso, burro
Caseificio
Dismano
Via Montebelvedere, 300 - 41055 Montese (Mo)
tel. e fax 059.983010
aperto tutti i giorni 9 - 12.30 16 - 19
chiuso pomeriggi di lunedì e giovedì
in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano
burro, ricotta, caciotta, yogurt, panna cotta
7
7.000
11
2949
2949
coordinate geografiche
Il caseificio viene fondato nel 1960
per raccogliere il latte prodotto
dagli allevatori di Castelluccio
di Montese e parte di Maserno.
Nel 2009 ha incorporato il vicino
caseificio “Salto Santa Maria”.
Durante il 2010 sono stati
celebrati i 50 anni del caseificio
con la pubblicazione di un libro
sulla storia del Dismano.
[email protected]
www.caseificiodismano.com
coordinate geografiche
44° 25’ 28’’ N
10° 59’ 9’’ E
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
7
2.400
5
1973
possibilità di acquistare i prodotti on-line
coordinate geografiche
44° 13’ 45’’ N
10° 55’ 30’’ E
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
15
7.842
11
1960
2962
152
caseifici vendita al pubblico - VP
2962
Il caseificio nasce alla fine degli
anni ‘50 con oltre 100 soci, quando
l’agricoltura di montagna era
fatta di tante piccole aziende,
le case erano in pietra e la
mungitura si faceva a mano.
Anche oggi, che le aziende rimaste
sono soltanto 5 e l’uomo si avvale
della tecnologia, quello che non
cambia è il sapore del nostro
Parmigiano-Reggiano
coordinate geografiche
44° 19’ 0,9’’ N
11° 0’ 7,1’’ E
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
5
3.000
5
1959
Società Agricola Cooperativa
Montalto - Montetortore
Via Lastrelle, 1401 - Montalto 41055 Montese (Mo)
tel. e fax 059.987374
aperto tutti i giorni 9 - 12.30 16 - 19.30
chiuso giovedì
in vendita oltre al Parmigiano-Reggiano
burro, ricotta, caciotta, yogurt, miele, aceto
156
157
I caseifici con vendita all’ingrosso
2559
Mirandola
2566
Carpi
2720
Modena
2912
1177
1384
2971
Sassuolo
2979
Vignola
2780
1430
1086
1024
2659
1477
Pavullo
nel Frignano
1029
2967
1308
1004 2977
2861
1155
2905
1004 Cas. Soc. Tre Torri
p.158
1024 Cas. Soc. San Lucio
p.158
1029 Cas. Soc. La Guardia
p.158
1086 Cas. Soc. San Giovanni
p.159
1155 Cas. Soc. Santi Pietro e Paolo
p.159
1177 Soc. Agr. Sole
p.159
1308 Cas. Soc. San Luigi
p.160
1384 Nuova Coop. Cas. Spilambertese
p.160
1430 Soc. Agr. Ca’ Bocchi
p.160
1477 Cas. Soc. Nuovo Malandrone
p.161
2559Saviola
p.161
2566 Cas. Soc. 4 Madonne - Camurana
p.161
2659 Cas. Soc. San Pietro
p.162
2720Albalat
p.162
2780 Coop. Cas. Castelnovese - Ca’ Vecchino p.162
2861 Nuova Casearia di Verica
p.163
2905 Coop. Cas. Belvedere
p.163
2912Bonlatte
p.163
2967 Cas. Soc. Della Croce
p.164
2971 Coop. Cas. Poggioli
p.164
2977 Cas. Soc. Iddiano
p.164
2979 Coop. Cas. Castelnovese - Valnirano
p.165
caseifici vendita all’ingrosso
caseifici vendita all’ingrosso
[email protected]
San Giovanni
Via Verica, 4/6 - 41026 Pavullo nel Frignano (Mo)
tel. e fax 0536.21133
Via Pescarola, 544 - Varana 41028 Serramazzoni (Mo)
tel. 0536.952807 fax 0536.951900
coordinate geografiche
coordinate geografiche
44° 19’ 53,5’’ N
10° 50’ 52,6’’ E
1024
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
44° 26’ 53,7’’ N
10° 45’ 28,7’’ E
12
7.950
12
1965
1024
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
Caseificio Sociale
Caseificio Sociale
Santi Pietro e Paolo
San Lucio
Via Casa Grana, 1001/1 - San Dalmazio 41028 Serramazzoni (Mo)
tel. e fax 0536.953851
1029
Caseificio Sociale
La Guardia
Via Coscogno, 86 - Coscogno 41050 Pavullo nel Frignano (Mo)
tel. e fax 0536.54033
44° 23’ 17,2’’ N
10° 51’ 1,1’’ E
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
8
4.000
8
1964
44° 17’ 16’’ N
10° 51’ 7’’ E
Il caseificio è stato fondato
e costituito per i produttori
della frazione di San Dalmazio.
E’ stato per anni un punto di
riferimento per i produttori
della zona. Attualmente la produzione è diminuita anche per
la cessazione dell’attività dei
produttori storici.
3
1.900
4
1964
coordinate geografiche
1155
coordinate geografiche
44° 24’ 47,6’’ N
10° 51’ 36,4’’ E
1029
14
8.760
10
1967
Via Gaiato, 182 - Gaiato 41020 Pavullo nel Frignano (Mo)
tel. e fax 0536.42087
coordinate geografiche
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
1086
1086
Caseificio Sociale
Tre Torri
1155
1004
Caseificio Sociale
159
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
Società Agricola
Sole
3
5.100
8
1967
1177
1177
1004
158
Via Lavichielle, 3 - 41013 Castelfranco Emilia (Mo)
tel. e fax 059.932115
[email protected]
coordinate geografiche
44° 35’ 8’’ N
11° 7’ 53’’ E
Attivo dal
2002
caseifici vendita all’ingrosso
caseifici vendita all’ingrosso
[email protected]
Nuovo Malandrone
Via Ponte Samone, 1623 - Samone 41050 Guiglia (Mo)
tel. e fax 059.700100
44° 21’ 40,8’’ N
10° 56’ 39,5’’ E
1384
Il Caseificio è situato a 650
mslm nel comune di Guiglia,
è stato costituito nel 1968 da
una decina di soci conferenti;
in seguito si è fuso con altre
due cooperative e i soci sono
aumentati a una cinquantina.
Oggi sono 20 i soci che continuano a produrre ParmigianoReggiano di ottima qualità.
20
6.418
10
1968
1384
[email protected]
Allevamenti conferenti latte (n°)
4
Produzione annuale forme (n°)
4.800
Caldaie sala lavorazione (n°)
7
Attivo dalcirca1920
Caseificio
Nuova Cooperativa Casearia
Saviola
Spilambertese
Via Castelnuovo Rangone, 2925/A - 41057 Spilamberto (Mo)
tel. e fax 059.798759
44° 20’ 37’’ N
10° 49’ 3’ E
La prima struttura per la trasformazione di latte in ParmigianoReggiano al Malandrone di
Pavullo, dove tuttora si trova, è
sicuramente antecedente agli anni
‘20. Oggi il caseificio si caratterizza
per la produzione di formaggio con
latte prodotto da vacche alimentate
con modo tradizionale, che in parte
viene portato a stagionature importanti 36/48/60/72/84 e oltre
Via dei Fabbri, 20 - 41037 Mirandola (Mo)
tel. 0535.35334
1430
22
16.421
20
1983
www.cabocchi.it
[email protected]
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Società Agricola
Ca’ Bocchi
4 Madonne
Via Ca’ dei Santi, 501 - Ospitaletto 41054 Marano sul Panaro (Mo)
tel. e fax 059.793325
Caseificio Sociale
stab. di Camurana
2566
coordinate geografiche
44° 26’ 1,9’’ N
10° 53’ 45,8’’ E
1
2.500
4
28
28.000
24
Via Camurana, 7 - 41036 Medolla (Mo)
tel. e fax 059.849468 (Sig. Setti)
coordinate geografiche
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
www.saviola.it
44° 54’ 5’’ N
11° 6’ 14,4’’ E
44° 32’ 7,9’’ N
10° 59’ 3,6’’ E
1430
2559
coordinate geografiche
coordinate geografiche
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
[email protected]
coordinate geografiche
coordinate geografiche
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
Via per Polinago, 35 - 41026 Pavullo nel Frignano (Mo)
tel. 0536.21002-22352 fax 0536.22352
1477
1477
Caseificio Sociale
San Luigi
2559
1308
Caseificio Sociale
161
2566
1308
160
44° 51’ 40’’ N
11° 5’ 3’’ E
Il caseificio è parte di un’azienda familiare che controlla
l’intera filiera produttiva che
parte dall’allevamento delle
vacche alla produzione, lavorazione e vendita del ParmigianoReggiano.
Il caseificio è di proprietà
del Caseificio “4 Madonne” a
seguito di una incorporazione
per fusione avvenuta il primo
gennaio 2010
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
13
15.000
32
1968
caseifici vendita all’ingrosso
caseifici vendita all’ingrosso
Casearia di Verica
Via Spinzola, 36 - Benedello - 41026 Pavullo nel Frignano (Mo)
tel. e fax 0536.20145
La Frullina, 26 - Verica - 41026 Pavullo nel Frignano (Mo)
tel. e fax 0536.48124
coordinate geografiche
coordinate geografiche
44° 19’ 9’’ N
10° 53’ 7’’ E
44° 22’ 6,4’’ N
10° 51’ 42,3’’ E
2720
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
5
2.000
5
1973
2720
[email protected]
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
Cooperativa Casearia
Belvedere
Albalat
Strada Munarola, 123 Albareto - 41122 Modena
tel. 059.318397 fax 059.843196
2780
2780
[email protected]
coordinate geografiche
44° 26’ 2’’ N
10° 53’ 21’’ E
punto vendita presso
Coop. Cas. Castelnovese matr. 2973
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
23
10.000
22
1960
2905
coordinate geografiche
44° 15’ 26,4’’ N
10° 55’ 22,6’’ E
44° 41’ 17’’ N
10° 58’ 43’’ E
18
32.000
40
1965
11
4.250
7
1974
Via Riva, 655 Maserno - 41050 Montese (Mo)
tel. e fax 059.980038
coordinate geografiche
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
2861
2861
Nuova
San Pietro
2905
2659
Caseificio Sociale
163
Dal 1979 socio di Granterre.
Dal 2007 proprietà di Granterre con magazzino da 111.000
forme e 40 caldaie. Dal 2011 è costituita Albalat:
caseificio più stalla di Cortile
con 17 soci attivi.
Il caseificio è costituito da
14 soci nel 1958 e ha iniziato
l’attività di raccolta del latte
dai soci e la trasformazione in
Parmigiano-Reggiano, affiancando a questa attività quella
di allevamento e vendita suini.
Coop. Casearia Castelnovese
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
Caseificio Cà Vecchino
Bonlatte
Via Chiesa, 41 - 41054 Marano sul Panaro (Mo)
tel. 059.535364 fax 059.537081
Via San Vincenzo, 7 - 41013 Castelfranco Emilia (Mo)
tel. e fax 059.939025
9
5.948
9
1958
2912
2912
2659
162
[email protected]
coordinate geografiche
Il caseificio 2912 nacque
nell’anno 1955. Gli investimenti
eseguiti nel corso degli anni
hanno compreso la riorganizzazione del settore zoocaseario
avvenuta nel comune di Castelfranco. La nuova proprietà
composta da imprenditori agricoli locali lo gestisce dal 2010.
44° 36’ 26’’ N
11° 5’ 32’’ E
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
2
22.500
26
2010
caseifici vendita all’ingrosso
caseifici vendita all’ingrosso
2967
Coop. Casearia Castelnovese
Caseificio Sociale
Caseificio Valnirano
Della Croce
Via Camurana, 3 - Benedello - 41026 Pavullo nel Frignano (Mo)
tel. e fax 0536.22242
44° 21’ 50,1’’ N
10° 52’ 33,1’’ E
2971
7
3.300
6
1961
2971
[email protected]
effettua vendita all’estero
Cooperativa Casearia
Poggioli
Via Montanara, 1550 - 41057 Spilamberto (Mo)
tel. e fax 059.783155 - 059.535764
44° 31’ 23,5’’ N
10° 59’ 37,4’’ E
[email protected]
coordinate geografiche
44° 20’ 9’’ N
10° 52’ 41’’ E
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
2977
Ristrutturato da cinque anni,
continuano i lavori per un
raddoppio della produzione.
Offre Parmigiano-Reggiano
convenzionale, biologico certificato, avente rintracciabilità
di filiera.
4
13.000
21
1970
2977
3
6.400
9
1964
coordinate geografiche
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
coordinate geografiche
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
[email protected]
44° 30’ 4’’ N
10° 48’ 55’’ E
punto vendita presso
Coop. Cas. Castelnovese matr. 2973
coordinate geografiche
Allevamenti conferenti latte (n°)
Produzione annuale forme (n°)
Caldaie sala lavorazione (n°)
Attivo dal
Via Nirano II Tronco, 2 - 41042 Fiorano Modenese (Mo)
tel. 0536.843838
2979
Caseificio Sociale
Iddiano
Via per Verica, 70 - Iddiano 41026 Pavullo nel Frignano (Mo)
tel. e fax 0536.48069 cell. 338.5099601
165
2979
2967
164
25
14.000
34
1996
168
169
Bibliografia di approfondimento
© immagini fotografiche
Enrico Valenti e Francesca Zanetti (Eccentrico)
foto caseifici, pag. 10, 18, 19 alto, 21 basso, 26, 29, 31 basso, 40 - 41, 44, 46 basso, 48, 51 alto, 52 alto, 53 alto, 54, 55, 68, 69 alto, 70
basso, 72, 73 basso, 74 alto, 76, 77, 79, 94 - 95, 100, 101, 102 alto, 109, 124 - 125, 129 alto, 132, 133 basso, 135, 145 alto, 148 basso
Il territorio della Provincia di Modena
Carlo Guttadauro
pag. 14 - 15, 20, 21, 24, 25, 28, 31, 33, 154 - 155, 166 - 167
- Modena una provincia da scoprire: rocche e castelli - musei e raccolte - itinerari nella storia (volume I)
a cura di Debora Dameri, Achille Lodovisi, Lauretta Longagnani, Provincia di Modena, 1999
Emmanuele Coltellacci
pag. 46 alto, 49 basso, 64 - 65, 71, 75, 80 basso, 81 basso, 101 basso, 106 basso, 111, 140 - 141
- Modena una provincia da scoprire: parchi, oasi e riserve naturali - il pane e la castagna - itinerari fra le acque (volume III) a cura di Debora Dameri, Achille Lodovisi, Lauretta Longagnani, Provincia di Modena, 2002
Lucio Rossi - Foto R.C.R. Parma
pag. 5, 34 - 35
- Patrizia Belloi, Elis Colombini, Romanico illustrato: visita guidata al Romanico della Provincia di Modena,
Colombini Editore, Modena 1999
Francesca Soffici
pag. 22
Archivio fotografico del Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano
pag. 27, 32
- a cura di Enrico Marchetti e Laura Corsini, Ecomusei, volume e cd rom, Comunità Montana Appennino
Modena Est, 2004
- Cuore Verde: conoscere e vivere le Aree naturali protette della Provincia modenese, Provincia di Modena, 2009
- Passaggi e paesaggi. Itinerari nell’Appennino modenese (volume I), Provincia di Modena, 2004
- Passaggi e paesaggi. Luoghi, arte, natura, sapori, eventi nella pianura e nella collina modenese (volume II) Provincia di Modena, 2005
- Le Biciguide della Provincia di Modena con opuscolo e mappe dettagliate, Modena 2007
Modena in bici: itinerari ciclabili nella provincia di Modena tra la via Emilia e le colline (vol.2)
Modena in bici: itinerari ciclabili nella provincia di Modena nella pianura a nord della Via Emilia (vol. 3)
Archivio Claudio Guidetti
pag. 19 basso
Archivio fotografico della Provincia di Modena
pag. 47 basso, 50 alto (aniMOweb - Centro Documentazione Donna), 53 basso, 69 basso, 70 alto, 105, 108, 144, 145, 148 alto
Archivio fotografico della Provincia di Modena: Nicola Nannavecchia 2004 - 2005
pag. 44 alto, 45 alto, 47 alto, 49 alto, 52 basso, 74 basso, 80 alto, 81 alto, 99 basso, 103, 104, 106 alto, 110, 129 basso, 130, 131, 133 alto,
146 basso
Archivio fotografico della Provincia di Modena: Federico Meneghetti 1999
pag. 37 basso, 73 alto, 78, 107 basso, 128, 146 alto, 147
iStockphoto
pag. 23, 50, 51 basso, 98, 99 alto, 102 basso, 107 alto
- L’alto Appennino modenese: guida escursionistica sui sentieri del CAI, A. Marchiorri, CAI, Modena 1995
- Carta dei Sentieri dell’Alto Appennino Modenese, 1:25.000, CAI
- I sentieri della Luce, guida e cartografia sul sito http://www.provincia.modena.it
Gastronomia e sapori tipici
- Storie di terra e di rezdore, volume e cd rom, Provincia di Modena, 2009
- Savor. Ricordi, ricette e filmati per tramandare la cultura delle rezdore modenesi, volume e dvd, Provincia di
Modena, 2009
- Miria Burani, Le strade del borlengo. Benvenuti tra il Reno e il Panaro, Vaccari, Modena 2000
- Modena una provincia da scoprire: borghi dell’Appennino - tradizioni agroalimentari - itinerari nella scienza
(Volume II), a cura di Debora Dameri, Achille Lodovisi, Lauretta Longagnani, Provincia di Modena, 2000
- Collezioni e tentazioni: ricette dai musei modenesi, Provincia di Modena, 2009
Il Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano non si assume alcuna responsabilità
in relazione ai dati dei caseifici, i quali sono direttamente forniti dai produttori interessati.
L’editore ha fatto il possibile per rintracciare i titolari dei diritti delle immagini pubblicate
ed è disponibile ad assolvere ai propri impegni nel caso di eventuali errori o omissioni
171
Indice dei caseifici per matricola
1001 Bianca Modenese
p.84
2637 Soc. Agr. Coop. Lame
p.151
1004 Cas. Soc. Tre Torri
p.158
2659 Cas. Soc. San Pietro
p.162
1006 Cas. Soc. del Panaro di Verica
p.114
2661 Latteria del Monte Cimone
p.118
1012 Soc. Agr. Montorsi
p.84
2666 Cas. Morello di Mezzo
p.61
1015 Coop. Casearia del Frignano
p.114
2720 Albalat
p.162
1016 Cas. Poggio Castro
p.115
2750 Cas. Soc. Nuova Superchia
p.90
1017 Punto Latte
p.58
2780 Coop. Cas. Castelnovese - Ca’ Vecchino
p.162
1019 Cas. Soc. La Cappelletta
p.58
2820 Cas. Soc. San Pietro in Rio Torto
p.118
1024 Cas. Soc. San Lucio
p.158
2828 Cas. Soc. Santa Lucia
p.119
1026 Caseificio Rosola di Zocca
p.150
2847 Az. Agr. Benedetti
p.90
1029 Cas. Soc. La Guardia
p.158
2852 Coop. Cas. Val del Dolo
p.136
1086 Cas. Soc. San Giovanni
p.159
2854 Cas. Soc. Casola di Montefiorino
p.137
1117 Ind. Casearia Pelloni
p.85
2861 Nuova Casearia di Verica
p.163
1120 Az. Agr. Moscattini
p.85
2864 Cas. Razionale Novese
p.62
1155 Cas. Soc. Santi Pietro e Paolo
p.159
2876 Ind. Cas. Pievepelago
p.119
1176 S. Eusebio - Fava Santino e Figli
p.86
2877 Cas. Coop. di Monchio
p.137
1177 Soc. Agr. Sole
p.159
2887 Cas. Soc. di Costrignano
p.138
1217 Az. Agr. Serafini Giovanni e Duilio
p.59
2894 IPSA Lazzaro Spallanzani
p.91
1229 Cas. Soc. San Lucio Montardone
p.115
2895 Cas. Soc. Santa Rita
p.120
1240 Cas. Soc. 4 Madonne
p.86
2901 Cas. Soc. Roncoscaglia
p.120
1263 Coop. Cas. San Lorenzo
p.136
2905 Coop. Cas. Belvedere
p.163
1276 Cas. Soc. Rio San Michele
p.116
2912 Bonlatte
p.163
1306 Cas. Soc. San Pietro
p.87
2919 Cas. Soc. San Giuseppe
p.121
1308 Cas. Soc. San Luigi
p.160
2924 Hombre
p.91
1321 Soc. Agr. Coop. Nuova Martignana
p.87
2935 Cas. Soc. Sant’Antonio
p.121
1335 Cas. Soc. Benvenuto
p.150
2944 Soc. Agr. Ca’ Denina
p.92
1358 Latteria di Campogalliano
p.59
2949 Cas. Dismano
p.151
1383 San Silvestro
p.88
2959 San Lucio
p.92
1384 Nuova Coop. Cas. Spilambertese
p.160
2962 Soc. Agr. Coop. Montalto - Montetortore p.152
1415 Cas. Soc. Pelloni
p.116
2967 Cas. Soc. Della Croce
p.164
1430 Soc. Agr. Ca’ Bocchi
p.160
2968 Cas. Soc. Casello
p.122
1470 Az. Agr. Baruffi
p.117
2971 Coop. Cas. Poggioli
p.164
1477 Cas. Soc. Nuovo Malandrone
p.161
2973 Coop. Cas. Castelnovese
p.93
2515 Az. Agr. Verdeta
p.60
2977 Cas. Soc. Iddiano
p.164
2552 Coop. Cas. Valtiepido
p.88
2978 Cas. Soc. Beato Marco
p.122
2559 Saviola
p.161
2979 Coop. Cas. Castelnovese - Valnirano
p.165
2566 Cas. Soc. 4 Madonne - Camurana
p.161
2981 Coop. Cas. Savoniero e Susano
p.138
2577 Cas. Soc. San Paolo
p.60
2585 San Bartolomeo
p.89
2590 Cas. Soc. Santa Maria
p.117
2608 Cas. Oratorio San Giorgio
p.61
0000 caseifici con vendita al pubblico
2629 San Michele
p.89
0000 caseifici con vendita all’ingrosso
173
Indice Tematico
Castelli e Architetture
Piazza Martiri
p.45
L’Abbazia di San Silvestro
p.48
Le ville storiche
p.53
Rocca Campori
p.53
La chiesa di S. Maria Assunta
p.68
Villa Sorra
p.69
Il borgo medievale
p.71
Il castello di Formigine
p.73
Villa Gandini e il parco
p.73
Le ville
p.74
Villa Rangoni Machiavelli
p.75
Lo scrigno del centro storico di Modena
p.76
Il Palazzo Ducale di Sassuolo
p.78
La Rocca di Vignola
p.81
Montecenere e Sassostorno
p.100
Il borgo di Acquaria
p.102
Il castello di Montecuccoli
p.103
Olina
p.104
Roccapelagop.105
La rocca di Sestola
p.110
L’Abbazia di Frassinoro
p.128
Sassomorellop.132
La Pieve di Trebbio
p.144
La Rocca e il Museo
p.146
Borghi e curiosità naturali
p.148
Musei
Museo della Bilancia
p.44
I Musei di Palazzo Pio
p.45
Il mito delle Rosse
p.74
Il Museo della Repubblica Partigianap.129
Tigelle al museo
p.145
La civiltà del Castagno
p.147
Sapori tipici ed enogastronomia
Fer pcaria
La mela campanina
La pera tipica
Nelle terre del Grasparossa
Rosso e frizzante
Terre del Balsamico
Il tartufo
Natura, sport e attività all’aria aperta
Parco fluviale del Secchia
Oasi la Francesa
Oasi Valdisole
La Via Romea Nonantolana
Siepi e antiche piantate
L’ecosistema delle ex cave
Soliera in bici
p.51
p.51
p.52
p.72
p.72
p.79
p.130
p.44
p.46
p.47
p.49
p.50
p.52
p.54
Villa Sorra
p.69
Le casse di espansione del Panaro
p.69
I parchi di Castelnuovo Rangone
p.70
Villa Gandini e il parco
p.73
Il torrente Tiepido
p.75
Le Salse di Nirano
p.79
Natura lungo il Panaro
p.80
Magie della fioritura
p.81
Estate nel Parco del Frignano
p.99
Dai Taburri al Libro Aperto
p.100
La Via Vandelli
p.101
Il comprensorio del Cimone
p.102
Relax all’ombra dei castagni
p.103
Sassoguidanop.104
Lago Santo
p.106
Gli asinelli di Gombola
p.107
Il ponte del Diavolo
p.107
I luoghi dell’anima
p.108
Varana e i Sassi
p.108
Arrampicata sportiva
p.109
Il Lago della Ninfa
p.110
Il Sentiero Matilde
p.129
Vitriola e la Via Bibulca
p.131
Monte Santa Giulia
p.131
La Valle del Dragone
p.132
La Rupe del Pescale
p.133
I Sassi di Roccamalatina
p.145
Monte Belvedere
p.146
Cultura e storia
I mulini natanti
La Partecipanza e il Torrazzuolo
La Terramara di Montale
L’oro di Felix
Raimondo il condottiero
Il ponte della Fola Il Lago della Ninfa
La diga di Fontanaluccia
La centrale di Farneta
Monte Santa Giulia
La Rocca e il Museo
Monte Belvedere
Gli antichi mulini
p.46
p.49
p.70
p.99
p.104
p.106
p.110
p.129
p.130
p.131
p.146
p.146
p.147
Manifestazioni e tradizioni
Il coro delle Mondine
Simposio di Scultura su pietra
p.50
p.98
Terme e benessere
Le Terme di Salvarola
p.78
Per tutte le informazioni aggiornate
sul mondo del Parmigiano-Reggiano
e i caseifici che lo producono
consultate il sito www.parmigiano-reggiano.it
Dal sito è possibile scaricare anche
la guida ai caseifici in versione GPS
per i principali navigatori satellitari.
eccentrico.eu
Consorzio del Formaggio Parmigiano-Reggiano
Sezione di Modena
Viale Virgilio, 55 - 41123 Modena
Tel. 059.208630 Fax 059.208635
www.parmigiano-reggiano.it