Simon Psicologia ed Economia

Transcript

Simon Psicologia ed Economia
Il ritorno della psicologia:
Simon e le scienze cognitive
Principi su cui si fonda la teoria
neoclassica della scelta razionale
La concezione di razionalità veicolata dalla teoria economica neoclassica ha
subito diversi adattamenti nel corso del tempo. Tuttavia, alla sua base è sempre
posto il principio secondo cui gli agenti massimizzano una funzione obiettivo
(utilità attesa, profitto, ecc.) dati i vincoli cui sono sottoposti (vincolo di bilancio
per il consumatore, tecnologia per l’imprenditore, …).
o Razionalità completa
o Pr. di massimizzazione dell’utilità attesa
o Pr. dell’utilità marginale decrescente
o Pr. delle preferenze rivelate
o Self-interest
o Utilitarismo (teoria orientata al fine, c.d. “outcome oriented”)
Il paradigma cognitivo neoclassico:
la razionalità olimpica
Razionalità, in un contesto economico neoclassico, significa assumere che gli
agenti
-usino l’informazione disponibile con coerenza, in modo da operare la scelta
ottimale date le alternative disponibili e gli obbiettivi prefissati;
-siano lungimiranti, cioè che essi sappiano calcolare le conseguenze future
delle loro decisioni presenti;
-siano dotati di un dato e stabilito ordinamento di preferenze sulle
alternative a disposizione e capace di formare delle credenze (o aspettative)
probabilistiche sugli stati del mondo e sugli effetti delle sue azioni;
-siano in grado di elaborare l’informazione a disposizione secondo il calcolo
della probabilità.
Tecnicamente, in condizioni di incertezza, l’agente economico è un
massimizzatore dell’utilità attesa.
TIME CHART
economics
the Paretian Turn
Old behavioral
Jevons’
psychophysics
1836
1871
D. Kahneman IN
H. Simon
1900
1913
1950s
psychology
Mill’s a priori
deductive method
New behavioral
Behaviorism
psychology
J. Watson’s manifesto
Introspectionism
W. Wundt
OUT
Cognitivism
M. Minsky
La critica dell’approccio neoclassico:
la scuola comportamentale
A partire dagli anni ’50 del 1900, numerosi sforzi sono stati compiuti al fine di
approfondire l’analisi della “razionalità” nella scelta economica. Un contributo
decisivo in questa direzione è stato fornito dalla scuola comportametale
americana.
Partendo da un approccio di tipo sperimentale fortemente “grounded on
reality”, questa scuola critica la nozione di razionalità propria dell’approccio
neoclassico concentrando l’attenzione sui limiti computazionali, cognitivi e
informativi propri dell’agente economico pervenendo alla definizione di una
concetto più “debole” di razionalità comunemente noto in letteratura con il
termine di “razionalità limitata” (bounded rationality). Questi autori hanno
mostrato che, dati i loro limiti cognitivi, piuttosto che essere dei perfetti
ottimizzatori gli agenti economici adottano regole pratiche di comportamento
(heuristics) che consentono loro di semplificare i propri modelli decisionali.
Il programma di ricerca di Simon e
dell’economia comportamentale
“behavioural economics is concerned with the empirical validity of
these neoclassical assumptions about human behaviour and, where
they prove invalid, with discovering the empirical laws that describe
behaviour as correctly and accurately as possible”
(Simon 1987, p. 221)
Herbert A. Simon
(1916 – 2001)
1936. Consegue il Bachelor’s degree in Scienze politiche
all’Università di Chicago
1942. Ottiene il dottorato di ricerca per merito di una tesi sulla
base della quale, cinque anni dopo, pubblica il libro
Administrative behavior (1947).
1957. Models of Man
1958. Organizations
1972. Theories of Bounded Rationality
1976. From Substantive to Procedural Rationality
1978. Gli viene assegnato il premio Nobel "per le sue
pioneristiche ricerche sul processo decisionale nelle
organizzazioni economiche“
1979. Models of Thought
1981. The Sciences of the Artificial
1982. Models of bounded rationality
Simon e il metodo di ricerca
interdisciplinare
“Psychologists think that I am
an economist, but economists
think I am a psychologist. In
fact, I feel allegiance to none
of these academic tribes, but
regard myself as a citizen of
the world – a behavioral
scientist”.
I contributi di Simon spaziano
dall’economia alle scienze
politiche, alla sociologia,
all’intelligenza artificiale, alla
psicologia cognitiva, alla
filosofia.
Dalla razionalità olimpica …
"Il modello di uomo razionale che è stato proposto, pone "tre" condizioni troppo
importanti al meccanismo di formazione della scelta. Esso suppone (1) che tutte
le alternative di scelta siano "date"; (2) che tutte le possibili conseguenze delle
alternative siano conosciute (in uno dei tre sensi corrispondenti alla "certezza",
al "rischio" e all‘ "incertezza"); (3) che l'uomo razionale abbia un preciso criterio
di ordinamento delle utilità (o una funzione cardinale) per tutte le possibili serie
di conseguenze" (Simon & March, 1966, p. 173).
… alla razionalità limitata
La visione della razionalità di tipo neoclassico, quella della teoria dell'utilità
attesa di von Neumann, Morgenstern, Savage e Friedman, considera soltanto i
vincoli esterni all’azione umana: i vincoli di risorse e di informazione disponibili
per il soggetto.
Comprendendo anche gli aspetti psicologici del processo decisionale, la teoria
della razionalità sviluppata da Simon considera anche i vincoli interni: le
limitazioni relative alle capacità di calcolo (limited computational facilities) e
alle capacità di memoria degli individui (limited storage of memory).
Gli esseri umani possiedono una razionalità limitata a causa della loro
- stupidity (limitate capacità di calcolo)
- ignorance (impossibilità di conoscere tutte le alternative possibili)
- passion (emozioni)
"What information consumes is rather obvious: it consumes the attention of its
recipients. Hence a wealth of information creates a poverty of attention, and a need
to allocate that attention efficiently among the overabundance of information sources
that might consume it." (Computers, Communications and the Public Interest, pp. 40-1,
1971)
Strategie per ridurre la complessità di
calcolo
L’ambiente è carico di una complessità ben maggiore rispetto a quella
riconosciuta e contemplata dalla teoria neoclassica. Di fatto, gli individui si
trovano di fronte ad uno spettro di possibilità molto ampio e devono prendere
decisioni in condizioni di incertezza.
Per riuscire a selezionare l’informazione rilevante all’interno di tale complessità,
essi ricorrono a
- “regole del pollice“ (“maneggiare” il problema piuttosto che avviare una
ricerca sistematica della soluzione ottimale);
- euristiche (regole legate alla necessità di ridurre le dimensioni dello
spazio problemico);
- frames (mappe cognitive, griglie di pensiero, strutture mentali che
semplificano e guidano la nostra comprensione di una realtà complessa).
Organizations (1958)
La teoria neoclassica ritiene il mercato un efficace veicolo di informazioni. In
realtà, il mercato non è un’organizzazione sufficiente a diffondere tutte le
informazioni necessarie. Per tale motivo gli individui formano altri tipi di
organizzazioni (public data base).
Gli individui ricorrono alle organizzazioni anche per ridurre la complessità: dal
momento che, a causa delle loro limitate capacità cognitive, gli individui non
riescono a vedere tutto e all’istante, essi semplificano i problemi decisionali
attraverso il contesto di un’organizzazione (es. la divisione del lavoro).
! Simon (con March) inaugura un programma di ricerca volto a comprendere
le dinamiche del comportamento umano (e delle sue dinamiche di pensiero)
e a costruire un modelli di decision-making, attraverso lo studio della
formazione e del funzionamento delle istituzioni e delle organizzazioni create
(esteriorizzate) dagli individui.
(vedi anche A Behavioral Theory of the Firm, Cyert & March 1963)
Dal pr. di massimizzazione
al criterio della scelta soddisfacente
In Administrative Behavior (1947), Simon analizza il comportamento dei
dirigenti d’azienda, come questi arrivano a prendere una decisione e qual è il
procedimento mentale che li porta a decidere cosa fare. L’economista
conclude che non esiste una teoria economica in grado di spiegare il loro
comportamento decisionale.
Gli agenti economici scelgono in base ad una strategia che cerca di soddisfare
i criteri di adeguatezza (good enough), piuttosto che individuare una
soluzione ottimale (maximizing).
La parola satisficing è un neologismo coniato dallo stesso Simon ed è composto
dalle parole inglesi
"satisfy“ = soddisfazione e "suffice" = sufficienza
L’approccio “search and satisficing”
"Due sono i punti della caratterizzazione [di tale teoria]: la "ricerca"
(Search) ed il "soddisfacimento" (Satisficing). Se al decisore non vengono
date inizialmente le alternative della scelta, egli deve cercarsele. Quindi
una teoria della razionalità limitata deve includere anche una teoria della
ricerca" (p. 301).
! Gli individui non decidono in base al livello delle aspettative, ma in base
al livello delle aspirazioni.
Il ruolo della conoscenza e
dell’esperienza
“l’idea secondo cui le scelte compiute dagli individui sono determinate non
solo da alcuni obbiettivi completi e coerenti e dalle proprietà del mondo
esterno, ma anche dalle conoscenze che i decisori possiedono - o non
possiedono - del mondo, dalla loro abilità o incapacità di evocare tale
conoscenza al momento adatto, di elaborare le conseguenze delle proprie
azioni, di prevedere il possibile corso degli eventi, di affrontare le incertezze
(incluso l’incertezza derivante dalle possibili reazioni o risposte di altri attori)
e di scegliere fra le proprie diverse esigenze in concorrenza fra loro” (Simon
2000, p.25).
Il ritorno della psicologia in economia
“… I shall assume that the concept of ‘economic man’ (…) is in need of fairly
drastic revision, and shall put forth some suggestions as to the direction the
revision might take. Broadly stated, the task is to replace the global rationality
of economic man with a kind of rational behavior that is compatible with the
access to information and the computational capacities that are actually
possessed by organisms, including man, in the kinds of environments in which
such organisms exist.” (1955, p. 99).
A partire da queste premesse, per risolvere il problema della "selezione“
dell’informazione, Simon fa esplicito riferimento alla psicologia cognitiva che
studia come gli individui percepiscono gli stimoli esterni e li modificano
tramite l’interpretazione, la rappresentazione e l’immaginazione
“the learning theories appear to account for the observed behavior rather
better than do the theories of rational behavior.” (1956, p. 129).
La razionalità procedurale
Simon nota la presenza di un’analogia
profonda fra il giocatore di scacchi che
deve decidere che mossa compiere e
l’individuo che deve prendere una
decisione di carattere economico:
entrambi
ragionano
in
modo
procedurale.
L’individuazione
della
strategia
vincente non avviene una volta per
tutte, ex ante, ma viene costruita per
gradi, seguendo uno schema ad albero
e riformulando di volta in volta la
propria strategia sulla base delle
contromosse
dell’avversario
(c.d.
principio di feedback).
L’intelligenza artificiale
- Thinking by computers (1966) Simon scorge una forte analogia tra il processo decisionale
umano e quello dei computers: li ritiene entrambi seriali
“Like a modern digital computer’s man’s equipment for
thinking is basically serial in organization. … Man and
computer can both recognize symbols (patterns), store
symbols, copy symbols, compare symbols for identity,
and output symbols. These processes seem to be the
fundamental components of thinking as they are of
computation” (Simon 1976, p. 135).
Il computer programming è molto utile in quanto non solo
permette di implementare le (limitate) capacità cognitive degli
individui, ma offre una migliore comprensione del processo
cognitivo che avviene nella mente umana.
The “General Problem Solver”
Il GPS è un programma creato nel 1957 da Simon e Newell (il
“padre” dell’Intelligenza artificiale). E’ il primo programma che
separa la conoscenza dei problemi dalla strategia necessaria per
risolverli.
La metafora dell’uomo macchina
“In my comparison of computer and Man, I
will be primarily concerned here with
thinking, secondarily with perceiving, and not
at all with sensing or acting”
(ibidem, nota)
"The question is not whether intelligent
machines can have emotions, but whether
machines can be intelligent without any
emotions“ (Minsky, The Society of Mind)
Modelli per la mia vita
- Benchè lo scopo dichiarato del programma di ricerca di
Simon sia quello di sviluppare una teoria economica
fortemente “grounded on reality”, la maggior parte dei
suoi contributi, sia in economia sia in psicologia, è teorica
(diversi titoli delle sue opere contengono la parola
“modelli”).
- I suoi studi sono volti a diffondere l’uso della matematica
nelle scienze sociali (vedi recensione a von Neumann e
Morgenstern).
- Lo scopo ultimo di Simon è quello di impiegare le
scoperte nel campo dell’ IA
«to provide explanations of behavior that are mechanistic
without being physiological»
(Simon & Newell 1972, p. 79)