Urlo di Munch `Distruzione della ragione`
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Urlo di Munch `Distruzione della ragione`
Urlo di Munch ‘Distruzione della ragione’ (Lukacs) e crisi del soggetto e oggetto di conoscenza PREMESSA : Nei secoli, almeno in quelli studiati in questo triennio, si può dire che vi sia stata un’ oscillazione tra fiducia e sfiducia nella razionalità umana. Il Medioevo era dominato dal teocentrismo e da una visione fortemente simbolica. E’ la cultura umanistico – rinascimentale fra 400 e 500 a rivalutare l’uomo e la sua ‘intelligenza’ : l’uomo diviene faber fortunae suae, artefice del proprio destino, motore della storia; la sua razionalità si impone e diviene base di una conoscenza e di una curiosità intellettuale ‘condannate’ nel Medio Evo. L’antropocentrismo sostituisce il teocentrismo ! Ma ben presto l’uomo perde le sue certezze : da essere ‘centro dell’Universo’ si scopre particella infinitesimale di quell’Universo in cui si smarrisce. Nel ‘600 la perdita del centro (con l’eliocentrismo) comporta la perdita di ogni coordinata. L’unica certezza diviene quella di non avere certezze, il reale si mostra in tutta la sua illusorietà e in tutto il suo divenire continuo. Eppure nel secolo dell’irrazionalità si pongono le basi del razionalismo settecentesco: Galileo apre la via alla scienza moderna, Cartesio con l’innatismo e Locke con l’empirismo inaugurano la filosofia del razionalismo La luce della Ragione illumina il 700, data epocale nella storia e nella cultura occidentale: la ragione, soggetto di conoscenza, conosce e ordina il reale(Kant), guida la morale e la politica. Dopo il trauma della Rivoluzione francese l’uomo si sente tradito da quella Ragione in cui aveva posto le sue speranze, non crede più che la Ragione possa dirigere il destino umano e la storia. Eppure, malgrado la crisi della Ragione illuministica, nell’800 rimane la fiducia in un io che, tassello dell’Infinito, può conoscerlo sebbene con strumenti e vie diverse da quelle razionali. Non solo: nella corrente più razionalistica del Romanticismo rimane la fiducia nella capacità umana di conoscere e governare il reale , fiducia nella Storia come evoluzione continua sia essa attuazione di un principio superiore (Hegel) o svolgersi dell’azione umana (e della lotta di classe per il marxismo). Rimane la fiducia che sfocia nel Positismo, con la sua fede nella Scienza e nel Progresso. DECADENTISMO A fine 800 vi è una nuova crisi, questa volta più traumatica : in primo luogo non vi è nulla (come nella crisi del 600 e del primo 800 ) che si salvi o che lasci qualche spiraglio , ma soprattutto non è solo la crisi della Ragione illuministica, né solo la crisi del Positivismo : è – come scrive il critico Lukacs – la ‘distruzione della Ragione’, la messa in discussione del modello stesso della razionalità occidentale. Sono in crisi sia l’io, soggetto di conoscenza, sia il reale , oggetto di conoscenza. L’io, con il freudismo, scopre di non conoscere nemmeno se stesso, scopre di essere dominato da forze oscure che sfuggono al controllo della ragione e della volontà. Il reale non può essere conosciuto e catalogato con categorie fisse e assolute : Einstein ha mostrato la relatività di categorie considerate assolute dalla scienza , il tempo e lo spazio. Da ora in poi nessuno scienziato potrà pensare di essere giunto a conoscenze definitive e inconfutabili : il critico Guglielmino sottolinea che, dopo tale svolta e solo grazie al fatto che la scienza è giunta ad ammette i suoi limiti, la scienza del 900 potrà operare quel salto qualitativo che le consente un cammino sempre più accelerato e conquiste impensabili. Ma tuttavia in quel momento (fine 800 e primo900) il trauma sconvolge l’orizzonte umano : la storia dell’uomo e della natura è svolgersi casuale, il principio dell’essere è una forza cieca e irrazionale (Schopenahuer) o slancio vitale (Bergson): DIO E’ MORTO per Nietzche. L’uomo è smarrito in un cosmo caotico e mosso da forze misteriose e irrazionali, solo di fronte al suo io che non è più tassello dell’infinito, ma luogo della diversità, della malattia. I Romantici, scrive il critico Gioanola, avevano scoperto l’ inconscio e tale scoperta era ‘affascinante’ , ma ora – posso aggiungere- tale scoperta mostra un io frantumato, irrazionale, mosso da desideri inconfessabili, incapace di comunicare con sé e con gli altri. La ‘distruzione della ragione’ porterà alla ‘follia’ delle due guerre mondiali, espressione di quel ‘Disagio della civiltà’ di cui parla Freud. I mutamenti della società e la crisi ideologica si esprimono e si rifrangono nelle esperienze letterarie fra ‘800 e primo ‘900, a livello di temi e tecniche : muta l’idea stessa di arte, nella ricerca di identità e di ruolo dell’artista, che ha perduto il privilegio ‘sociale’, quello di dare conoscenza: per cui più che rifiuto della letteratura vi sarebbe la consapevolezza di una diversa realtà e di una nuova visione . Nella crisi dell’identità sociale (o come scrive Gioanola nella non utilizzazione sociale dell’intellettuale) il letterato cerca un nuovo ruolo. Il poeta può solo cogliere la condizione umana, nella sua drammatica e dolorosa incertezza, o tentare di decifrare il reale per avvicinarsi all’ essenza inattingibile dell’essere (simbolismo e esistenzialismo). Lo stesso romanzo testimonia la sconfitta dell’eroe: il protagonista è ‘antieroe’, superuomo o esteta, inetto e nevrotico che inganna se stesso o ragionatore folle. Le coordinate spazio-temporali e la narrazione stessa sono stravolte : il tempo è spiraliforme, è il tempo/durata della coscienza, la narrazione si spezza nella sua stessa struttura. Dunque la novità degli aspetti formali sono strettamente collegati con la nuova ideologia : sono i mezzi espressivi di una nuova concezione della vita e della poesia. Atmosfera culturale : il pensiero irrazionalistico Schopenhauer : Il mondo come ci appare (fenomenico) è solo parvenza, ‘rappresentazione’. Il vero reale è quello del noumeno (termine di Kant), fondamento ed essenza vera del mondo. Tra noi e la vera realtà è come se vi fosse uno schermo che ce la fa vedere distorta: il velo di Maia di cui parla la filosofia indiana . Non attraverso la ragione, ma attraverso il corpo, scopriamo che noi siamo nel mondo come una sua parte; difatti vogliamo, desideriamo certe cose e certe altre le evitiamo, rifuggiamo il dolore e ricerchiamo il piacere. Proprio questo ci permette di squarciare il velo del fenomeno e cogliere che la radice del nostro io è la volontà: noi siamo volontà di vivere, un impulso irrazionale che ci spinge, malgrado noi stessi, a vivere e ad agire. Non siamo liberi, ma dominati da questa forza cieca e irrazionale e la nostra vita oscilla fra dolore e noia e l’unico modo per bloccare in noi la Volontà è la NOLUNTAS, la contemplazione. Bergson : il principio del reale è lo slancio vitale, la vita è un continuo divenire. Non la razionalità, ma l’intuizione si consente di cogliere il reale. Il tempo della scienza è fatto di attimi uguali e ripetibili, come le perle di una collana, mentre il tempo della coscienza, la durata, è fatto di attimi diversi fra loro e irripetibili come valanga che cresce su se stessa. Nietzsche: il reale è caos irrazionale. Gli uomini hanno innalzato ‘statue bianche’ per non vedere il caos, hanno concepito filosofie, valori, dei. Ma così hanno represso la tendenza vitale, dionisiaca dell’uomo (istintiva e irrazionel), esaltando quella apollinea (razionale). L’Oltre –uomo (Uberman) affronta l’angoscia derivante dalla Morte di Dio e afferma la sua volontà di potenza, intesa come poter essere, realizzarsi: ‘il mare aperto della possibilità’. La scienza Freud : le tre istanze dell’io (es, io, superio), l’inconscio, il complesso di Edipo Einstein : il relativismo e le categorie spazio-temporali CRISI ECONOMICA Dalla depressione degli anni 70 alla crisi del 29 CRISI POLITICO-‐ SOCIALE L’imperialismo e il colonialismo Lotte sociali Autoritarismo DUBBI SULLA CONOSCIBILITA’ E RAZIONALITA’ DELL’’IO E DEL REALE CRISI dell’intellettuale Mercificazione e reificazione dell’arte Non utilità sociale e perdita di ruolo Rifugio/ risposta Inconscio Onirismo Estetismo Misticismo DISTRUZIONE DELLA RAGIONE Panismo Superomismo Infanzia (Nido) Passato Consapevolezza analisi lucida della crisi Pirandello Svevo Mann Kafka