Marijuana Hashish: l`hashish consiste primariamente nella resina

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Marijuana Hashish: l`hashish consiste primariamente nella resina
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Marijuana
Hashish: l'hashish consiste primariamente nella resina prodotta dalle infiorescenze della Canapa
Indiana, sebbene anche altre parti dei fiori e delle foglie potrebbero essere incluse nella sua
produzione.
Marijuana: La marijuana consiste nelle foglie essiccate all'aria, nei fiori ed in parte del gambo.
Olio di hashish: L'olio è ottenuto per estrazione con solventi organici. E' un liquido viscoso, simile a
catrame, con un elevato contenuto in THC (circa 10-30% e, in taluni casi, fino al 60%).
La canapa indiana (cannabis indica) è una pianta dell’Asia Centrale, delle zone tropicali e
temperate, ormai coltivata in tutto il pianeta. Dalla canapa indiana si estraggono la marijuana e l’
hashish che hanno una blanda azione euforizzante ed allucinogena.
La marijuana è una miscela di foglie, fiori e steli della canapa indiana, l’ hashish è ottenuto
dall’impasto della resina della cannabis, estratta dal polline dei suoi fiori, con grasso animale o
miele. Le parti utilizzate con maggior principio attivo, sono le infiorescenze e le foglie,
i cannabinoli.
Nel caso di forti dosi l’assuntore può andare incontro ad una sindrome caratterizzata da: pallore,
sudore freddo, capogiri, nausea. In tal caso è necessario lasciare tranquillo l’assuntore, aiutarlo a
coricarsi molto lentamente e, appena possibile, fargli bere acqua con un poco di zucchero. Non si
osserva una sintomatologia somatica alla brusca sospensione dell'uso di Cannabis; pur tuttavia, vi è
un intenso desiderio nei confronti della sostanza con sintomi del tipo irritabilità, insonnia,
diminuzione dell'appetito.
Il gruppo dei cannabinoidi comprende marijuana, hashish, olio di hashish (distillazione delle
foglie). I cannabinoidi possono essere fumati o ingeriti. Gli effetti soggettivi dipendono da dose e
via di somministrazione, oltreché dall’ambiente e dalla personalità del soggetto. Essi hanno in
comune con gli allucinogeni la capacità di indurre stati in cui le percezioni sensoriali sono alterate.
Effetti
Quando si parla dell’ azione di queste sostanze, ci si riferisce sempre ad un effetto "medio",
influenzato anche, come per molte delle sostanze stupefacenti, sia da fattori strettamente
farmacologici, dose e via d’assunzione, età, metabolismo e abitudini dell’assuntore, contemporanea
assunzione di altre sostanze psicotrope, che da elementi del tutto diversi: il contesto ambientale e
psicologico dell’individuo in generale e al momento dell’assunzione, lo scopo dell’assunzione.
Dopo l'assunzione il soggetto prova un senso di benessere, un'aumentata ideazione, una maggiore
facilità di movimenti; segue poi disorientamento temporo-spaziale e uno stato di torpore con fuga
delle idee, allucinazioni, impressioni strane e piacevoli come nuotare, volare.
Segue un periodo di inerzia, con abulia, apatia, svogliatezza, stato depressivo, malessere generale.
Più nel dettaglio alcune conseguenze sono le seguenti:
> calo della concentrazione
> aumento irrefrenabile della sensazione di fame
> irritazione congiuntivale e occhi arrossati
> tachicardia e mal di testa
> mancanza di coordinamento e di equilibrio
> tempo di reazione ridotto
> alterazione del sonno
> aumento della sensibiltà sensoriali; gusto, olfatto, udito
> particolari e intense percezioni tattili, visive, sociali
> vivacità della percezione dei ricordi
> dilatazione del tempo trascorso
> loquacità
> rilassamento e benessere
> euforia, disinibizione
> stato di debolezza
Rischi
I rischi legati ad uno stato di intossicazione ripetuta e consistente possono provocare:
> deficit nella memoria a breve termine
>instabilità dell’umore e trascuratezza
> mancanza di motivazione e interesse
> bassa tolleranza alle frustrazioni
> ottusità mentale, deficit di memoria e attenzione
> manie di persecuzioni e piccole paranoie
> disturbi grossolani della struttura dell'ideazione
> disforia e senso di panico
> confusione, ansia e depressione
I danni all’apparato cardio-respiratorio che la canapa causa sono paragonabili a quelli prodotti dal
fumo di tabacco: i danni sanitari di una canna sono pari a quelli prodotti dal fumo di quattro
sigarette. Il consumo regolare di marijuana o THC può avere un ruolo in alcuni tipi di cancro e in
problemi con i sistemi respiratorio e immunitario.
E' difficile stabilire con sicurezza se il consumo regolare di marijuana causa il cancro.
Ma è noto che la marijuana contiene (a volte in quantità persino maggiori) alcuni degli stessi
elementi chimici cancerogeni trovati nel tabacco.
E' dimostrato che chi fuma cinque sigarette alla marijuana la settimana, assume elementi chimici
cancerogeni in quantità uguale a chi fuma un intero pacchetto di sigarette al giorno.
Chi fuma marijuana spesso sviluppa lo stesso tipo di problemi respiratori che hanno i fumatori di
sigarette: tosse e affanno. È più incline a prendere bronchiti di chi non fuma. È anche a maggior
rischio di infezioni polmonari come polmoniti.
Studi su animali hanno mostrato che il THC può danneggiare le cellule e i tessuti del corpo che
proteggono la gente dalle malattie. Quando le cellule immunitarie vengono indebolite, un individuo
si ammala più facilmente.
A lungo andare e con l'abuso l'uso di canapa comporta alterazioni nel metabolismo cellulare, nello
sviluppo fetale, nella motilità degli spermatozoi, nella funzione vascolare, nell’istologia dei tessuti
cerebrali, nel sistema immunitario depresso.
Clinicamente si nota che esiste una tendenza ad aumentare la dose, sebbene non si possa parlare ne
di tolleranza ne di dipendenza.

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