Scrivoleggo - BookSprint Edizioni

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Scrivoleggo - BookSprint Edizioni
Intervista A Erika Corvo
Intervista A Erika Corvo
Cari Amici, oggi avrò il piacere d'intervistare
Erika Corvo
l'autrice di
Blado 457
Fratelli Dello Spazio Profondo
E ora, l'intervista!
Ciao Erika! Grazie per il tempo che mi dedichi.
Grazie a te per lo spazio che hai voluto dedicarmi!
Innanzitutto parlaci un po’ di te, raccontaci qualcosa…
Erika Corvo è un “Fai da Te” umano.
Tutto quello che so fare, l’ho imparato da sola.
Sicuramente sono una donna strana: costruisco mobili, aggiusto
elettrodomestici, eseguo piccoli lavori di muratura e idraulica, sbianco
casa, lavo a mano la biancheria (non ho la lavatrice e neanche il
riscaldamento) preparo medicinali a base di erbe, e mentre faccio tutto
questo scrivo romanzi, e leggo manuali di sopravvivenza di Bear Grylls.
Ho iniziato a scrivere per dimenticare i mille problemi del vivere
quotidiano e ho creato innumerevoli mondi di fantascienza e fantasy.
Due figli, uno smisurato amore per gli animali e una grinta inusuale, fanno
di me un personaggio poliedrico dai mille interessi e dalle mille risorse.
Ad esempio, i miei hobby? Medicina, psicologia, storia, etologia,
erboristeria, lingue straniere.
Incredibile, per una donna che non ha conseguito nessun titolo di studio:
ho finito a stento la terza media.
Forse so fare tante cose proprio perché a scuola non si impara niente…
I miei idoli, oltre a Bear? Eddie Guerrero, Socrate, Gandhi, Wile Coyote,
Valerio Massimo Manfredi, Piero Angela, Rey Mysterio, Zahi Hawass,
Pink Panther, Luciano De Crescenzo, Nikola Tesla, Annibale, Konrad
Lorenz, Roberto Giacobbo, Alessandro il Grande, Madre Teresa… elencati
volutamente alla rinfusa, alternando il genere dei personaggi.
Perché da tutti si può trarre qualche buon insegnamento, di cultura, di vita,
di saggezza, di forza, o di autoironia.
In mezzo secolo di vita ho collezionato una serie di sfighe impressionante,
ma non ne ho mai fatto un dramma.
Anzi, ho sempre cercato di sdrammatizzare tutto, di riderci sopra, di
trovare sempre il modo di tornare in pista, e di rialzarmi da ogni caduta.
Se non affronti le avversità con una buona dose di spirito, potrai anche
essere viva fuori, ma sarai morta dentro.
Mi sono sposata incinta per andarmene di casa, e soldi per comprare libri
da leggere non ce n'erano; dovevo pensare alla casa e al bimbo appena
nato. Troppo povera per qualsiasi cosa.
Il marito era un poco di buono, e quando il mondo dove sei non ti piace
più, ne inventi un altro.
Così, i libri, ho iniziato a scrivermeli da sola. Il libro che avresti sempre
voluto leggere e nessuno ha ancora scritto.
I primi erano solo esperimenti.
Dal 1995 scrivo sul serio.
Attualmente ho nove racconti completi e altri tre in mente, pronti per
essere scritti.
1) Che libro si trova, in questo momento, sul tuo comodino?
Non ho comodino, perché dormo al piano di sopra di un letto a castello.
Ho sempre voluto un letto a castello, e finalmente ce l’ho.
Non è strano dover aspettare di essere adulta per avere tutto quello che non
ti permettevano di fare da piccola?
Però, dietro la testata del letto, ho una libreria con quattro scaffali di libri,
comodissima per poter afferrare, mentre sei a letto, un volume da una
vastissima scelta a disposizione.
Ma sempre pochi, in confronto alla parete opposta, che è ricoperta di libri.
Che libri contiene? Tutti. Per rispondere alla domanda, non basterebbero le
pagine gialle.
Qualche esempio? Dal dizionario etimologico italiano ai vocabolari
stranieri (greco, serbo croato, cinese e altri…), Platone, Manfredi, De
Crescenzo, Omero, le biografie di Leonardo, Garibaldi, Madre Teresa, il
corso di soccorritore di ambulanza, la settimana enigmistica…
2) Una biblioteca in piena regola.
Come nasce un tuo personaggio?
In genere, da una foto, o da un personaggio che mi colpisce in modo
particolare.
Di solito, gli adolescenti fanno collezione di foto dei cantanti o degli attori.
Io collezionavo facce, indipendentemente da chi fossero i personaggi
ritratti.
Se un viso mi attraeva in modo particolare, mi portavo appresso la foto
dovunque andassi, e poi ci inventavo sopra delle storie.
Il mio primo personaggio è stato la statuina di un uomo alato che avevo
visto nella vetrina di un negozio.
Sono tornata il giorno dopo e l’ho fotografata.
Il mio primo romanzo è nato da lì.
Un punto di partenza piccolissimo da cui inizia una spirale: un
personaggio, poi la sua controparte, e tanti personaggi di contorno;
un’ambientazione, una trama, le descrizioni.
La spirale si allarga, e si aggiungono i retroscena di tutti i personaggi, la
loro psicologia, da una storia ne nascono altre… da quella statuina sono
nati nove romanzi.
3) Rinunceresti alla tua vita di adesso per seguire la tua carriera di
scrittrice?
Questa domanda mi lascia un tantino spiazzata.
Cosa fa, o cosa dovrebbe fare una scrittrice, che le impedisca di avere una
vita normale?
Che io sappia, una scrittrice, scrive.
Lo faccio già, da diciassette anni.
Mi piacerebbe solo avere un lavoro che mi lasci abbastanza tempo per
scrivere, ma anche questo, ce l’ho già.
Anche se diventassi ricca (see, domani!), non rinuncerei a lavorare:
perderei il contatto con la vita reale, con i problemi della gente comune.
Finirei per annoiarmi, e per scrivere cavolate, credo.
4) Come scegli i nomi dei tuoi personaggi?
Ogni romanzo è dedicato a un luogo, o a una situazione.
Per Blado, che è nato dal tag di un writer, ho scelto tutti nomi di writers
della zona di Milano e dintorni di quel periodo. (per chi non lo sapesse, i
writers sono quelli che dipingono sui muri con le bombolette di vernice
spray).
“Tutti i Doni del Buio”, il romanzo che uscirà verso Natale, è ispirato alla
Grecia: tutti i personaggi hanno nomi greci.
“La Leggenda di TamanShoudy” è ispirato alla ex-Yugoslavia, e tutti
hanno nomi in croato.
L’ultimo che ho scritto, “Shadir, i Guerrieri Ombra”, invece, è dedicato al
wrestling, e… ogni personaggio è un wrestler, anche se i nomi sono stati
camuffati a dovere.
Ho lasciato abbastanza indizi per farli riconoscere dagli appassionati, ma
tuttavia cambiati a sufficienza per farne personaggi diversi da quelli che
sono sul ring, in un contesto assolutamente diverso e inconsueto.
5) Una vera fucina di idee!
Cosa ne pensi dell’editoria a pagamento?
Mamma, che presa in giro, l’editoria a pagamento!
Ho presentato “Fratelli” a tutte le case editrici che sono riuscita a trovare
su internet; quindi, dopo la debita attesa, le risposte sono arrivate a raffica,
una dietro l’altra.
Almeno un venti, venticinque risposte da altrettanti editori.
Tutti belli entusiasti e prodighi di elogi: e quant’è bello, e come sei brava,
e com’è scritto bene… solo che in fondo alla lettera, scoprivi come gli
elogi fossero direttamente proporzionali alla cifra richiesta.
Fino a 3600 euro chiesto dalla Albatros, 3000 dalla Nuovi autori, poi
scendendo fino ai 600 della La Riflessione.
Questi ultimi mi avrebbero poi corrisposto la fantastica cifra di 5
centesimi a copia venduta.
La MJM edizioni, invece, chiedeva solo 1300 euro, in compenso poi ti
avrebbe pagato in copie del libro.
Neanche i 5 centesimi di quegli altri! Il massimo è stato quando ho iscritto
i miei libri ad un bel concorso nazionale indetto annualmente dalla Italia
Letteraria Editrice, dove oltretutto dovevi pagare per iscriverti. Bè, pensi,
con i soldi che tirano su, possono pubblicare i primi tre…
Sentite com’è finita: mi classifico terza, e mi arriva la lettera di
congratulazioni… in cui mi si chiedevano 2000 euro per pubblicare!!
Mmmh… meno male che avevo vinto, figurati se avessi perso!
Ancora più demenziale la Caos. Avrebbero deciso quante copie stampare,
e aperto le prenotazioni sei mesi prima dell’uscita del libro. Chiuse le
prenotazioni, al momento della messa in commercio, io avrei dovuto
pagare tutte le copie invendute, cioè tutte quelle non prenotate da nessuno.
Se non avessi pagato, a chi avesse già prenotato (e pagato), avrebbero
mandato qualcos’altro, perché non si sarebbero nemmeno presi il fastidio
di mandare in stampa. Un nome, una garanzia: più caos di così!...
Volete un consiglio su come fare a pubblicare con un grande editore senza
pagare? Scegliete una persona che stia sulle scatole a tutti e fatela fuori. A
quanto pare, l’unico modo di stampare un libro e avere pubblicità in tv, è
diventare un criminale.
Come hanno fatto, ad esempio, Amanda Knox, Cesare Battisti, Felice
Maniero, Renato Vallanzasca, il comandante Schettino, Salvatore
Parolisi… Poi c’è quel deficiente che ha ammazzato la prostituta e ne ha
fatto un romanzo, pubblicizzato direttamente sul tg di Italia uno.
Ho saputo in questi giorni che anche Alberto Stasi e Raffaele Sollecito
hanno scritto dei libri, pubblicati e pubblicizzati in tv.
Se non vi sentite di commettere un omicidio, sappiate che ha pubblicato
anche Monica Lewinsky…
6) Un mondo meraviglioso, l'editoria, ma colmo di insidie.
Libri in formato cartaceo o e-book?
Mah, a me piace la carta. Per me, un libro si tocca, si sfoglia, si annusa, si
riempie di briciole, si sporca, gli si fanno le orecchie, te lo porti dietro
dovunque tu vada, gli amici ci fanno la dedica, ci scarabocchi su la lista
della spesa… la carta vive con te, è un pezzo di te e della tua vita… ma il
progresso non si può fermare, e gli e-book, pare siano il futuro…
7) Blado 457 e Fratelli Dello Spazio Profondo sono ambientati in scenari
futuristici. Come mai questa scelta?
Sono una maledetta perfezionista. Se avessi voluto ambientare le mie
storie nel passato, avrei voluto quantomeno un Valerio Massimo Manfredi
a farmi da consulente storico, per l’ambientazione, i dialoghi, la
descrizione dell’abbigliamento, usi e costumi…
Scrivere al presente, invece, mi avrebbe obbligato ad impantanarmi nelle
sabbie mobili delle implicazioni politiche. Ad esempio?
Brian Black, in “Fratelli”, per la sua vendetta, vuole la testa del
Governatore Federale. Se questo fosse trasposto al presente, e sulla Terra?
Avrebbe voluto la testa di chi? Berlusconi? Bersani? Monti? E gli altri due
corrotti, chi avrebbero potuto essere? Bertolaso e Marchionne? Muccioli e
Montezemolo? Capite dove ci si vada ad impegolare, volendo parlare al
presente?
Meglio il futuro, nella costellazione chioma di Berenice. Non si offende
nessuno, e nessuno si chiede di che orientamento politico fosse il
Governatore Lancert.
Ambientando tutto in un ambiente futuristico, ho potuto tranquillamente
parlare della deforestazione in Amazzonia, della schiavitù sommersa anche
se ufficialmente proibita, della corruzione ai livelli più alti del potere, e di
tante altre cose ancora. Chi ha orecchie per intendere, intenda… gli altri,
tutti in camper.
8) Lancert era un bastardo e basta.
Un libro che ti evoca bei ricordi? E uno che vorresti dimenticare?
Senza il minimo dubbio, i ricordi più belli sono legati al “Nessuno” di De
Crescenzo. Dovevo andare in un qualche ufficio, in centro, per definire
una tassa… credo fosse la tassa sui rifiuti, ma chi se lo ricorda…
Beh, dato che sapevo ci avrei perso tutta la giornata, persa in una coda
chilometrica, mi ero portata dietro un libro da leggere.
Avevo davanti a me, in fila, qualche centinaio di persone, tutte col
numeretto in mano, in paziente attesa.
Bene, mi sono seduta sulle scale dell’atrio, e ho iniziato a leggere.
E’ stato come essere trasportata su un altro pianeta: ore e ore,
completamente immersa nella lettura; racchiusa dentro un uovo di vetro
impenetrabile ad ogni cosa. Che libro, ragazzi! L’ho finito intorno alle tre
del pomeriggio, raggiante e beata. Le tasse? E chissenefrega?
Un libro che vorrei dimenticare? Premetto che sono gusti personali, e che
quello che non piace a me può benissimo piacere a tanti altri.
“Il giovane Holden”, non ricordo di chi sia. (J. D. Salinger, NdR)
Doveva leggerlo mia figlia per la scuola, e mi aveva pregato di farlo al
posto suo. Di regola non si dovrebbe, ma conoscendo la mia passione per
la lettura… Dopo qualche capitolo l’ho buttato nel Naviglio, e ho detto a
mia figlia che se la prof le avesse chiesto qualcosa, di darle il mio numero
di telefono e discuterne con me. Mai visto niente di più inutile! E’ che,
purtroppo, non sono riuscita a dimenticarlo: lo ricordo ancora come un
pastrocchio senza capo né coda!
9) Un tema che vorresti affrontare in un prossimo libro?
Ne ho già in testa altri due della serie spaziale, e uno che si prospetta una
bella sfida: i vivi visti dal punto di vista di un fantasma. Praticamente,
psicologia pura. Sarà interessante cimentarmi nell’impresa!
10) Dove si possono acquistare i tuoi libri?
Booksprint edizioni, http://www.booksprintedizioni.it/ per “Fratelli dello
Spazio Profondo” in cartaceo, e e-Pubblica http://www.epubblica.com/ per
il formato digitale
Youcanprintedizioniself publishing http://www.youcanprint.it/ sia per
“Fratelli” che per Blado 457 Oltre la Barriera del tempo”, cartaceo e
digitale.
Ciao Erika, grazie per il tuo tempo!
Grazie a te, e auguri per il tuo lavoro