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In prova reflex digitale
PENTAX K20D
a Pentax K20D è l’erede
diretta della K10D (Fotografia Reflex, maggio
2007), una reflex da 10 megapixel accolta con favore dal mercato e che ha risollevato le sorti di
un marchio storico che, per motivi soprattutto aziendali, aveva
stentato ad inserirsi nel nascente
mondo delle reflex digitali. Confermandone inoltre le capacità
tecnologiche, visto che la K10D,
ancora ben salda nel listino Pentax e sugli scaffali dei fotonegozianti con uno street price di circa 800 euro con lo zoom standard, è una reflex ben progettata e
concepita: corpo macchina tropicalizzato, stabilizzatore d’immagine e sistema di pulizia del sensore, con in più il vantaggio di un
attacco obiettivi, la baionetta K,
compatibile (a parte alcune limitazioni) con il passato e con le
migliaia di ottiche già in
possesso dei fotoamatori
o disponibili sul mercato
dell’usato.
Con la K20D
Pentax al-
L
32
di Eugenio Martorelli
Nella partita fra le reflex di
fascia medio-alta, Pentax
rilancia con una 14,6MP a prova
d’acqua, dotata di stabilizzatore,
antipolvere, Live View...
za ulteriormente la posta e rilancia in una partita, quella delle reflex di fascia medio-alta, e che in
alcuni casi possiamo anche definire semiprofessionali, interessante e agguerrita, dove oltretutto
non è facile definire i giocatori.
Infatti, se da un lato i concorrenti
diretti sono quelli
omogenei co-
MAGGIO 2008 FOTOGRAFIA REFLEX
me prezzo, 1290 euro con lo
zoom standard, 1190 euro solo
corpo (e sono quelli con cui l’abbiamo messa a confronto nella tabella comparativa che chiude
quest’articolo: Canon EOS 40D,
Nikon D80, Lumix DMC-L10 e
Sony Alpha 700) proprio per le
sue caratteristiche e possibilità
operative la Pentax K20D può
andare ad insidiare anche
reflex come la Nikon
D300 e la Olympus E-3,
che però costano sensibilmente di più.
La
Pentax
K20D nasce sulla
base della K10D
e ne ripropone i
punti di forza:
corpo a tenuta
d’acqua e di polvere (così come
lo sono i nuovi
obiettivi SDM,
Supersonic
Drive
Motor), stabilizzatore, dispositivo di pulizia del sensore. Ma le
innovazioni sono però diverse, a
partire proprio dal sensore che
non è più un CCD ma un CMos
da 14,6MP prodotto da Samsung
(e sull’argomento ritorniamo fra
un attimo), un processore più potente, un display posteriore che
arriva a 2,7”, un nuovo algoritmo
che allarga la gamma dinamica, i
modi immagine personalizzabili
(Custom Image) e la funzione Live View, una primizia per Pentax.
Samsung, dicevamo, ha da
tempo stretto una forte partnership con Pentax, tanto che la nuova reflex GX-20 è di fatto quasi
identica alla K20D (come la GX10 lo è alla K10D), un rapporto
che sembra giovare a entrambe le
marche. In ogni caso, il CMos da
14,6MP è un chip riuscito, caratterizzato da un basso livello di rumore e da un’estesa gamma dinamica. In unione alle già citate
personalizzazioni dell’immagine
(brillante, naturale, vivace, ritratto, paesaggio, bianconero) il fotografo è realmente in grado di
modulare a piacere la resa delle
fotografie, che oltretutto si distinguono per vivacità e ricchezza
cromatica. Convincenti anche il
bilanciamento del bianco, regolabile alla pignoleria, e soprattutto
il sistema di lettura, solo leggermente “conservativo” nel calcolo
dell’esposizione e che nei test ha
richiesto il nostro intervento correttivo solo nei casi più difficili.
La K20D eredita dalla K10D
anche gli originali modi di esposizione automatica, che intergrano le classiche priorità ai tempi e
ai diaframmi. Si tratta, in sintesi,
del modo Hyper Program (un
program flessibile che si trasforma in priorità ai tempi o ai diaframmi se il fotografo interviene
su una delle rispettive ghiere),
della priorità ai tempi e ai diaframmi (il fotografo sceglie i valori di esposizione e la macchina
Nella vista dall’alto, la prima cosa
che si apprezza della Pentax K20D
è il chiaro e ampio display di
controllo monocromatico, che è
retroilluminabile con luce verde.
Il disegno della macchina è
compatto, con una pronunciata
impugnatura. Ghiera dei modi di
esposizione con selettore
coassiale di controllo dei metodi
di lettura si trovano a sinistra del
pentaprisma, il quale offre una
lettura del 95 per cento del
campo inquadrato dall’obiettivo.
La reflex Pentax è dotata di due
ghiere di controllo, anteriore e
posteriore, alle quali è possibile
assegnare diverse funzioni, a
seconda dei modi d’uso. In modo
Program, per esempio, noi
abbiamo messo sull’anteriore la
compensazione dell’esposizione e
sulla posteriore la variazione
della coppia tempo-diaframma.
Nella vista posteriore della K20D
risalta il display da 2,7” e 230mila
pixel, con a sinistra la fila dei
pulsanti dedicati ai menu, alla
cancellazione e alla revisione
delle immagini. Sopra questi si
trova il pulsante per il bracketing
dell’esposizione, ossia per 3 o 5
scatti a forcella, con la macchina
che varia automaticamente
l’esposizione per incrementi di
1/2 stop oppure di 1/3 di stop. La
K20D dispone inoltre (ma tramite
menu) anche di una funzione,
chiamata bracketing esteso, per
variare su tre scatti uno di questi
parametri di ripresa:
bilanciamento del bianco,
saturazione, tinta, contrasto o
nitidezza. I comandi a destra del
display posteriore, tutti
raggiungibili col pollice della
mano destra, sono descritti nelle
pagine successive.
SCHEDA TECNICA
SENSORE. Tipo: CMos RGB. Dimensioni: 23,4x15,6mm. Pixel effettivi: 14,6
milioni. Rapporto fra i lati: 3:2. Fattore rispetto al 35mm: 1,5x. Risoluzione massima:4672x3104 pixel. IMMAGINE. Scheda di memoria: Secure
Digital (anche SDHC). Formati di salvataggio: Raw (.PEF o .DNG), Jpeg,
Raw+Jpeg. Livelli di compressione: 4. Spazio colore: sRGB, AdobeRGB.
Regolazioni manuali immagine: nitidezza, saturazione, tinta, contrasto.
Modi immagine: brillante, naturale, ritratto, paesaggio, vivace, monocromatica (con filtri). Bilanciamento del bianco (WB): auto, manuale (9 posizioni regolabili), temperatura colore, personalizzabile, regolazione fine. Bracketing
WB: sì. VISIONE. Mirino: pentaprisma fisso con vetro di messa a fuoco intercambiabile. Copertura mirino: 95%. Regolazione diottrica: sì. Monitor:
LCD a colori TFT da 2,7” e 230mila pixel. Funzione LiveView: sì. MESSA A
FUOCO. Modi: AF singolo, AF continuo, manuale. Punti AF: 11 (selezione automatica o manuale). Sensibilità AF: -1 +18EV (a 100 Iso). Blocco AF: sì. Illuminatore AF: tramite lampeggiatore. Controllo profondità di campo: sì.
ESPOSIZIONE. Modi: full auto, program, priorità ai tempi, ai diaframmi, alle sensibilità, ai tempi e ai diaframmi, manuale. Programmi tematici: no. Tipo lettura: TTL a 16 segmenti, a prevalenza centrale, spot. Sensibilità esposime-
tro: 0 +21EV. Blocco memoria: sì. Correttore fisso: +/- 3EV. Autobracketing: 3 o 5 ftg, +/- 1/2 o 1/3 EV. Sensibilità Iso: auto, 100-3200 (6400 Iso opzionali). OTTURATORE. Tempi: da 1/4000 di sec. a 30 secondi e posa B. Scatto:
singolo, continuo. Cadenza max continuo: 3 ftg/sec per 38 scatti Jpeg e 14
Raw. Autoscatto: sì, 2 e 12 sec. Stabilizzatore: sì. Sollevamento manuale specchio: mediante autoscatto. Esposizioni multiple: sì. FLASH. Incorporato: sì. Presa sincro esterna: sì. Tempo di sincronizzazione: 1/180 di
sec. Modi: auto, manuale, occhi rossi, fill-in, slow sync prima e seconda tendina.
Compensazione flash: -2 +1EV. Controllo flash senza fili: con unità dedicate. ALTRE FUNZIONI. Funzioni di personalizzazione: sì, 36 disponibili. Dispositivo pulizia sensore: sì. Comando apparecchio via PC: sì. Interfaccia e uscite: A/V e USB 2.0 con attacco proprietario, telecomando. ALTRE
CARATTERISTICHE. Innesto obiettivi: baionetta Pentax K. Compatibilità:
KAF2, KAF, KA; K, M, vite 42x1 con limitazioni. Alimentazione: batteria al litio
ricaricabile D-LI50. Test batteria: sì. Dimensioni: 142x101x70mm. Peso solo corpo: 800g (con batteria). Accessori a corredo: cavi, caricabatteria,
software. Distributore: Pentax Italia, tel. 02 5063403, www.pentaxitalia.com.
Prezzo: 1190 euro solo corpo, 1290 euro con zoom 18-55mm f/3,5-5,6 AL II.
FOTOGRAFIA REFLEX MAGGIO 2008
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ESPOSIZIONE E MODI DI LETTURA
Il sistema esposimetrico è uno dei punti forti della K20D ed è basato su un modulo a 16 segmenti con lettura multizona, a prevalenza centrale e spot. Oltre ai modi di esposizione classici (P, Tv, Av, M) esistono anche
la priorità alle sensibilità (Sv) e la priorità ai tempi e ai diaframmi (TAv), di cui parliamo nel testo dell’articolo. Ecco due esempi di come funziona. La fotografia sotto a sinistra, controluce pieno, è stata scattata in Raw
col modo Program; osservate come il dettaglio si estenda dall’ombra della fontana all’alta luce piena del bordo. A destra, invece, un ritratto con un forte differenziale luminoso. A parte la mano sinistra “bruciata”, i particolari sono leggibili anche nelle ombre più scure. Affidabilità dell’esposimetro a parte, le due riprese testimoniano anche dell’estesa gamma dinamica del sensore.
ZOOM A CORREDO - SMC DA 18-55mm f/3,5-5,6 AL II
Lo zoom a corredo della K20D è un SMC Pentax DA 18-55mm f/3,5-5,6 AL II, un obiettivo economico (che incide per 100 euro sul prezzo della macchina in kit) ma dalle ottime prestazioni
a tutte le lunghezze focali, ridotta aberrazione cromatica e limitata perdita di definizione ai
bordi. La baionetta, inoltre, è in metallo. Qui in basso due esempi a distanza ravvicinata (a sinistra) e in quasi macro (a destra). Gradevole anche la plasticità dello sfocato.
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MAGGIO 2008 FOTOGRAFIA REFLEX
SENSIBILITÀ ISO E BILANCIAMENTO DEL BIANCO (WB)
100 ISO
200 ISO
400 ISO
800 ISO
1600 ISO
3200 ISO
Ecco la classica prova del rumore digitale che si manifesta al variare della sensibilità Iso. La Pentax K20D ha una gamma che va da 100 a 3200
Iso, con un’ulteriore estensione a 6400 Iso “di emergenza”. La gamma di
variazione automatica della sensibilità può essere scelta dal fotografo,
per esempio solo da 200 a 800 Iso. Dal nostro test è risultato che il disturbo digitale generato dal sensore della K20D (con riduzione del rumore attivata) è molto ridotto. Poco avvertibile a 800 Iso, il rumore è ridotto a 1600 Iso e tollerabile (a seconda dei casi) anche a 3200 Iso.
Il set di questo test, infine, era illuminato da una lampadina fluorescente a basso consumo, col WB misurato su un cartoncino grigio neutro, per
un risultato, come si può vedere, praticamente perfetto.
adegua di conseguenza la sensibilità), e della priorità alle sensibilità (il valore Iso scelto determina l’esposizione). Nei vari modi di esposizione, un pulsante
verde vicino allo scatto resetta alle condizioni iniziali del “modo”,
mentre premendolo in manuale la
macchina determina un’esposizione di partenza, che il fotografo
potrà aggiustare a piacere.
Come citato all’inizio, la nuova
ammiraglia Pentax introduce la
funzione Live View, anche se per
le sue caratteristiche va chiamata
visione diretta sul display. In Live
View, infatti, non è possibile modificare i parametri di esposizio-
Coassiale al pulsante di
scatto c’è il comando di accensione, con un’ulteriore
posizione indicata da un
simbolo di diaframma. Da
qui si attiva il Live View o, a
scelta, il controllo visivo
della profondità di campo
nel mirino. Notare il pulsante verde che resetta l’esposizione su Full Auto.
ne senza uscire dalla modalità né
apprezzare il bilanciamento del
bianco. Si tratta, quindi, di un ausilio all’inquadratura e alla messa a fuoco in occasione di riprese
statiche e così va inteso, visto poi
che il comando che lo attiva
(coassialmente al pulsante di
scatto) è alternativo al controllo
visivo della profondità di campo
nel mirino. E a proposito di mirino, quello della K20D è basato
su un vero pentaprisma e copre il
95% del campo inquadrato, con
ottima luminosità (per una reflex
APS-C) e contrasto.
Passando all’autofocus, questo
si è dimostrato reattivo e affidabile anche in luce scarsa; la nuova linea di obiettivi SDM, inoltre, migliora ulteriormente le
prestazioni. Intendiamoci, la
K20D non ha un AF da stadio
d’atletica, ma è comunque in
grado di seguire in continuo un
veicolo che procede a velocità
normale verso la fotocamera.
Piuttosto è la cadenza di scatto in
continuo a essere un po’ limitata.
I circa tre fotogrammi al secondo
sono infatti meno di quanto fanno altre reflex della stessa categoria. Comunque, per il dettaglio
di queste e altre caratteristiche vi
FOTOGRAFIA REFLEX MAGGIO 2008
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DISPOSITIVO ANTIVIBRAZIONI
EFFETTI: ESTRAZIONE COLORE
Lo stabilizzatore della Pentax K20D è definito funzione Shake Reduction (SR). Basato sul controllo giroscopico del sensore, il sistema funziona quindi con qualsiasi obiettivo. Inoltre esso tiene conto della
lunghezza focale dell’obiettivo e, se l’ottica non è del tipo DA, D FA,
FA, FA J, FA o F (per esempio un vecchio obiettivo M o K). la macchina richiede l’inserimento della focale. Come si vede dal nostro test,
effettuato con lo zoom DA 50-135mm f/2,8 ED IF SDM alla massima
lunghezza focale, il guadagno è di circa 3 stop.
CON LO STABILIZZATORE
Numerosi gli
effetti di
postproduzione
compresi nella
Pentax K20D.
Oltre al
bianconero, di
cui parliamo
nella pagina
accanto, ci sono:
l’effetto Seppia,
Colore (che dà
alle foto tonalità
variamente
colorate,
appunto), Soft
(in basso), Slim
(per smagrire o
ingrossare il
soggetto),
Illustrazione
(tipo disegno al
tratto), HDR (che
rimappa i toni di
luci e ombre),
Luminosità (per
schiarire o
scurire la foto) e
Estrazione
colore, illustrato
in questo
esempio.
Dall’originale, in
alto, abbiamo
prima estratto il
rosso, al centro,
e infine il verde,
in basso.
Divertente e
anche utile.
SENZA LO STABILIZZATORE
1/4 SEC
1/8 SEC
1/15 SEC
EFFETTI: FILTRO SOFT
1/30 SEC
1/60 SEC
Ecco invece l’effetto Soft, che serve a dare un aspetto flou alle fotografie. Perfetto per dare alle immagini un aspetto romantico e sognante,
ma anche per ridurre le imperfezioni nella ripresa di soggetti... femminili. Tutti gli effetti della Pentax K20D sono inoltre modulabili nella loro
intensità agendo sulla ghiera di controllo posteriore. Una volta applicato l’effetto, l’immagine viene salvata sulla scheda come nuovo file.
SCATTO IN SEQUENZA
Con una cadenza massima di 3 fotogrammi al secondo in continuo la Pentax K20D non è
un fulmine di guerra, ma l’autofocus impostato in modo continuo riesce a seguire un
motorino che si avvicina a normale velocità, come si vede dagli esempi qui a destra. Il
numero massimo di scatti che la macchina è in grado di immagazzinare varia col tipo di
file: 40 scatti in Jpeg qualità fine, 10 in Jpeg qualità Superfine e 14 in Raw. La nostra
sequenza è stata registrata in Jpeg Fine. Il leggero ritardo fra il penultimo e l’ultimo
scatto è dovuto al fatto che la funzione di riduzione del rumore era attivata.
EFFETTI BIANCONERO
Fra le impostazioni
“Custom Image”,
immagine
personalizzata,
della Pentax K20D
c’è anche la ripresa
bianconero, a cui è
possibile applicare
l’effetto prodotto
dai classici filtri
cromatici verde,
giallo, arancio,
rosso, magenta, blu,
ciano e infrarosso.
Ma lo stesso
risultato si può
ottenere anche
dopo lo scatto,
applicando “in
macchina” i filtri a
un file a colori. Ecco
qui a lato come si
presenta
l’immagine dopo il
trattamento con
filtri blu, rosso e
verde. Come si sa,
nel bianconero i
filtri cromatici
servono a
modificare il modo
in cui i diversi colori
della scena
vengono restituiti
in sfumature di
grigio. Dato che un
filtro schiarisce il
suo colore proprio e
scurisce il colore
complementare, è
questo il motivo per
cui, per esempio, col
filtro blu l’azzurro
del cielo diventa di
un grigio più chiaro,
mentre col filtro
rosso il cielo tende
a scurire, facendo
risaltare le nuvole.
Un filtro verde,
invece, tende a
rendere più
dettagliate le
sfumature del
verde.
FLASH INCORPORATO E LAMPO DI SCHIARITA
Il flash incorporato nella Pentax K20D ha NG13 (per 100 Iso) e copre fino alla focale 18mm (circa 28mm equivalenti). Il flash, che ha un tempo di sincronizzazione massimo di 1/180 sec, può pilotare senza fili i lampeggiatori dedicati Pentax (funzione wireless). Nelle due fotografie qui sotto abbiamo provato il flash incorporato nella classica situazione del lampo di schiarita in luce diurna. Anche con una luminosità intensa, il flash ha
riempito perfettamente le ombre, con ottimo equilibrio con l’esposizione complessiva della scena.
rimandiamo alla scheda tecnica e
alla tabella finale in questo stesso
articolo. Qui aggiungiamo che la
reflex Pentax dispone sia di intervallometro sia della possibilità di
effettuare esposizioni multiple,
funzioni che ne ampliano le possibilità operative.
Fra le numerose funzioni della
macchina segnaliamo anche
quella chiamata avvertimento
polvere, che consiste nel poter
vedere sul display posteriore una
“mappa” stilizzata dello sporco
presente sul sensore e quindi di
avviare il meccanismo di pulizia
a vibrazione dello stesso, e il DRange, che via software allarga la
gamma dinamica dell’immagine,
ossia migliora la leggibilità dei
dettagli nelle alte luci e nelle ombre. Citiamo infine che il lampeggiatore incorporato, potente e
molto “abile” nella schiarita delle
ombre in piena luce, è in grado di
controllare senza fili i lampeggiatori dedicati della casa,
In conclusione, della Pentax
K20D abbiamo avuto un’impres-
Alla destra del display posteriore sono radunati i principali comandi operativi della K20D (foto a sinistra). Dal
basso verso l’alto segnaliamo: l’interruttore per attivare lo stabilizzatore; il pulsante FN per l’accesso diretto
alle regolazioni Iso, flash, scatto, WB e tipo di immagine; il selettore a quattro vie col selettore delle zone AF;
il pulsante AF e quello della compensazione esposizione; la ghiera di controllo posteriore. Il selettore dei modi di messa a fuoco si trova tradizionalmente a sinistra del bocchettone porta ottiche (foto al centro). Sopra
di esso il pulsante per scattare “al volo” in formato Raw. Sulla sinistra della macchina, infine, c’è lo sportello
in gomma delle interfacce (foto a destra). Da notare vicino ad esso la presa PC per il sincro flash via cavo.
sione molto favorevole. Ci sono
piaciute in particolare la costruzione solida e impermeabile, la
reattività, la precisione dell’esposimetro, l’ampia configurabilità
dell’apparecchio e l’aspetto con-
vincente delle immagini, sia per
cromatismi sia per plasticità. I
pochi limiti della macchina vanno cercati nella ridotta velocità di
scatto in continuo e nel Live
View “basic”. Una copertura del
PRO E CONTRO
☺
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Costruzione di qualità, tropicalizzazione.
Risoluzione massima di 14,6 megapixel.
Affidabilità esposimetro e personalizzazione immagini.
Stabilizzatore efficiente; dispositivo antipolvere.
Rapporto prezzo-prestazioni.
Velocità di scatto in continuo.
Copertura mirino reflex solo al 95%.
Live View limitato.
MAGGIO 2008 FOTOGRAFIA REFLEX
La Pentax K20D è una reflex di
dimensioni medie che si impugna
agevolmente. Pratica la
disposizione dei comandi.
mirino reflex più ampia del 95%
(magari del 100%) avrebbe infine fatto fare alla K20D un salto
di categoria più netto.
In ogni caso la reflex Pentax è
secondo noi una macchina con
cui si può anche “lavorare”, ossia
uno strumento che nelle mani
giuste e con il giusto tipo di ripresa può dare soddisfazioni anche professionali, per esempio
nella fotografia naturalistica, nel
ritratto o in campi che non richiedano cadenze al cardiopalma.
Quando ci sarà un Live View più
strutturato, se oltretutto possa essere sfruttato a distanza via computer, promuoveremo la Pentax
K20D anche nel campo della fotografia di studio.