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A S EXTRA
SUPPLEMENTO ONLINE DI AUDIOPHILE SOUND
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SUPPLEMENTO DI
SUPPLEMENTO DI
AUDIOPHILE SOUND
NUMERO 129
CONTATTI
EDITORE
PIERRE BOLDUC
t el
392-85 06 715
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editore@
audiophilesound.it
9
12
15
2
6
COVER STORY
QUAD CLICK
Diffusori ESL
SPECIALE CLICK
COSTRUTTORI
Tim de Paravicini:
un overview della
sua carriera
LINK UP CLICK
VPI: Giradischi HR-X
e 4 testine
a confronto
17
LINK UP CLICK
REGA: Giradischi
RP3 E RP6
19
LINK UP CLICK
GOUNOD:
Intervista con
Roberto Prosseda
29
FATTI CLICK
TECNICI
Il posizionamento
dei diffusori e del
punto di ascolto
30
OPINIONI CLICK
Piero Radici della
PFA2: ‘E’ morto
l’hi-end... Viva
l’hi-end!’
CONSIGLI CLICK
TECNICI
Giradsichi Thorens 124
2. Il Motore
33
DISCHI CLICK
DA EVITARE
‘Casino Royale’ di
Charles K. Feldman
23
DESIGNER CLICK
Intervista con
Vladimir Lamm
35
24
VINILI CLICK
IN EDICOLA
‘Classica in vinile
33 giri’:
presentazione delle
prossime uscite
DA SCOPRIRE CLICK
Le registrazioni della
Los Angeles
Philharmonic su
Decca
37
FATTI CLICK
TECNICI
La fase:
2. La fase elettrica
38
AUDIO CLICK
COSTRUTTORI
Intervista con
Giuseppe Gabbarini
della Diesis Audio
21
26
SULLA
SULLA COVER
COVER
EAUDIO
SL 57 TEKNE
VINILI CLICK
IN EDICOLA
‘Classica in vinile
33 giri’: Il piano
dell’opera
sommario
A S EXTRA
SUPPLEMENTO DI
SUPPLEMENTO
AUDIOPHILE
SOUND
DIDI AS 129
SUPPLEMENTO ONLINE DI AUDIOPHILE SOUND
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43
45
RICORDIAMO... CLICK
Franco Serblin
della Sonus Faber:
un ricordo di
Ken Kessler
AUDIO CLICK
COSTRUTTORI
Giorgio Todde della
Janas parla dei
diffusori Concept
5 4-5 5
CLICK
GUIDA
ALL’ASCOLTO
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MUSICALI
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SOUND N. 129
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extra cover story
QUAD
Diffusori ESL
quad ESL
“...il Quad faceva qualcosa che non aveva nulla a
che fare con la gestione della potenza, l'estensione dei bassi, o il massimo livello di volume:
suonava reale...” KEN KESSLER / HI FI NEWS
L
21° secolo vogliamo amplificatori che forniscano grandi quantità di potenza con facilità. I diffusori? Insistiamo su una gamma
dinamica inimmaginabile negli anni '50, al di là di ciò che persino le
trombe dell'epoca erano in grado di fornire. I livelli? 100dB e più di
capacità è il minimo. I bassi? Ci aspettiamo che i nostri sistemi
audio allentino la muratura. Eppure un diffusore che non poteva
fare nessuna di queste cose, figuriamoci gestire un amplificatore
disposto a fornirgli 30 o più watt, rimane, per ogni audiofilo esperto,
un prodotto fisso nella Top 5 dei più grandi componenti nella storia.
Almeno, lo è per coloro che hanno sentito questa meraviglia britannica, anche se non erano ancora nati quando l'originale Quad ESL
uscì di produzione nei primi anni '80, per essere sostituito dall'altrettanto miracoloso ESL 63. Ma il Quad ESL - ovvero il '57 per i suoi
fan, se non per la Quad stessa - rimane la pietra miliare, nonostante il '63 scendesse più in basso e suonasse a volume più forte.
Bisognerebbe avere almeno settant'anni per essere in grado di rac-
contare l'impatto che il Quad ESL ebbe quando apparve quasi
mezzo secolo fa. I migliori diffusori a quel tempo - i Klipschorn che
tuttora esistono, la gamma AR che stava nascendo, i migliori Tannoy
- hanno un'ottima performance, ma il Quad faceva qualcosa che
non aveva nulla a che fare con la gestione della potenza, l'estensione dei bassi, o il massimo livello di volume: suonava reale.
Per molti esso rimane il diffusore dal suono più naturale mai prodotto, un elettrostatico a gamma completa progettato nell'epoca del
mono, ma che fece la transizione verso l'era stereofonica con tale
facilità, che vi sono persone che oggi trovano difficile fare di meglio.
Il mio caro amico David Chesky, che ne sa qualcosa in ambito di
registrazioni, ne custodisce una coppia che ha fatto ricostruire da
una delle tante ditte specializzate, che mantengono le Quad in vita
molto tempo dopo che l'azienda stessa ha cessato di prestare assistenza. Esse rimangono il suo riferimento, poste nel suo salone accanto
a un pianoforte a mezza coda. Credo
che anche Art Dudley di Stereophile
sia un devoto. E la prima volta che
incontrai Gayle Sanders, il co-fondatore della Martin Logan, circa venticinque anni fa, mi disse che il Quad
era il suo metro di giudizio. Io di certo
non mi separerò mai dai miei.
i quad ESL alla BBC Radio
Disegnato per assomigliare ad un
calorifero, il Quad dalla griglia in
metallo, a partire da circa 80 o 90 Hz
in su offre una neutralità che rimane
inspiegabile a quelle orecchie che
hanno imparato a tollerare la colorazione, quantunque minuscola o addirittura eufonica essa sia.
Molte migliaia dei 54.000 pezzi ven-
> SOMMARIO
extra
9
cover story: quad ESL
e aspettative nell'hi-fi sono cambiate nel corso dei decenni. Nel
extra cover story
“La loro influenza su altri produttori, pur
essendo elettrostatici a gamma completa e
quindi non facili da imitare, è stata molto
diffusa. Oltre a ispirare Sanders, essi
sicuramente devono essere stati nella mente
dei progettisti quando stava prendendo forma
il Dahlquist DQ-10...”
duti ancora sopravvivono, così non c'è bisogno di cercarli lontano
per sentirli. Qualsiasi collettivo di fanatici della musica conterrà
almeno uno di essi che possiede una coppia. L'esperienza è indimenticabile.
gamma completa e quindi non facili da imitare, è stata molto diffusa. Oltre a ispirare Sanders, essi sicuramente devono essere stati
nella mente dei progettisti quando stava prendendo forma il
Dahlquist DQ-10, pur se questo era un diffusore dinamico, non un
pannello. Mark Levinson usava delle paia una sopra all'altra come
base per i suoi sistemi di diffusori HQD, che impiegavano una
coppia di Quad per ogni canale, montati in verticale, con il suono
cover story: quad ESL
potenziato da un woofer a cono e un tweeter a nastro; un diffusore che, mi dice un esperto, è ancora insuperabile. E se questo non
> SOMMARIO
10 extra
> SOMMARIO
basta, i Quad 57 in quantità avevano fornito il suono alla SME
Music Room (la sala d'ascolto del suo fondatore AR-A), fino a
quando arrivò il loro successore, l'ESL 63.
Perché? Perché possono suonare così aperti e trasparenti da
ridefinire la neutralità in ambito audio. Essi rivelano tutto ciò che
un sistema ha da offrire. Il prezzo da pagare è la mancanza di alto
volume e di estensione. Ma, come il progettista Peter Walker ha
sempre sostenuto, allo stesso modo della Rolls Royce con i suoi
cavalli di potenza, le prestazioni erano 'adeguate'.
In qualità di primo diffusore elettrostatico a gamma completa di
due Quad ESL 57 senza rivestimenti montati l’uno sopra l’altro
La loro influenza su altri produttori, pur essendo elettrostatici a
“Difficili da fabbricare, facili da distruggere
con troppa potenza, i Quad ESL hanno bisogno
dello stesso trattamento delicato che uno
applicherebbe alla guida di un'automobile
pre-Seconda guerra mondiale. Se sono utilizzati
correttamente, con la mentalità adeguata
all'epoca, i Quad delizieranno...”
successo, sia dal punto di vista commerciale che sonoro, il Quad
diffusori dinamici. La prestazione fu (e rimane) così convincente,
fu così radicale e così molto più avanti del suo tempo, che si
nonostante i suoi vincoli di bassi e di livello, che l'ESL originale
dovrebbe ammirare la perspicacia di molti dei critici audio degli
rimase in produzione fino al 1985, sovrapponendosi al Quad 63
anni '50, i quali riconobbero la sua validità fin dall'inizio.
che fu introdotto nel 1981.
Il che non vuol dire che fu un successo immediato, certamente non
Difficili da fabbricare, facili da distruggere con troppa potenza, i
a 52 sterline ciascuno, circa 2.200 GBP in soldi attuali. Ma furono
Quad ESL hanno bisogno dello stesso trattamento delicato che
in molti ad adottarlo, anche se era, nel contesto di quel periodo,
uno applicherebbe alla guida di un'automobile pre-Seconda guerra
una stravaganza. Poiché il Quad ESL era unico, Walker ha ricorda-
mondiale. Se sono utilizzati correttamente, con la mentalità ade-
to che "era in concorrenza con altri diffusori, e non suonava altret-
guata all'epoca, i Quad delizieranno. Potreste addirittura acquistar-
tanto forte, così le persone che volevano scuotere le finestre non
ne più coppie, diciamo sei o otto pannelli per canale, se volete
acquistavano un Quad elettrostatico". Questo influenzò le vendite
assolutamente sentirli suonare ad alti livelli; ma un subwoofer sarà
soprattutto negli Stati Uniti, dove le stanze erano più grandi. Ma,
sempre necessario. Per persone come Chesky, Dudley e una
come osservò anche Walker: "Non andava molto bene con gli
legione di devoti, un semplice paio sarà sufficiente. Dovete solo
amplificatori americani ad alta potenza, che li avrebbero solo
tenere il volume basso, e dare loro in pasto qualcosa con cui essi
distrutti in pezzi e fatto fare le scintille".
agiscono in sinergia alla perfezione; meglio dei Quad II di quel
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Quando arrivò la stereofo-
tempo, sono i Radford STA15 o STA25. Poneteli a un terzo di stra-
nia, essa diede al Quad un
da nella stanza. Chiudete la porta, sedetevi nel vertice del triango-
incremento, perché signifi-
lo, e suonate quello che volete, anche se Walker vi guarderà in giù
cava che il compito di riem-
dal cielo con cipiglio se non si tratta di musica classica acustica o
pire una stanza era condivi-
forse jazz.
so da due diffusori. Per lo
Nella mia esperienza, nulla li eguaglia per le voci. I più vicini che
stereo fu una rivelazione,
abbia sentito al loro senso di realismo sono l'Apogee Scintilla, il
soffrendo meno in direziona-
BBC LS3/5A e i diffusori elettrostatici Stax, in particolare l'F81
lità della maggior parte dei
(sono d'accordo con i primi ed ultimi…ma i BBC… PB).
I Quad offrono un'immagine dalla precisione millimetrica, e veramente 'scompaiono' nella scena sonora che ricreano. La diffusione
è talmente naturale che vi spinge, con gli occhi chiusi, ad individuarli nella stanza. Gli alti sono dolci, i transienti fugaci, le trame
palpabili.
Anche se non avete il desiderio di possederne un paio, provate
comunque ad ascoltarli. Se si dovesse creare una lista del tipo '50
cose da fare prima di morire', il Quad ESL 57 sarebbe fra quei '50
Componenti Hi-Fi che dovete ascoltare prima di scompare per
sempre'.
Quando gli fu chiesto negli anni '90 come egli avrebbe migliorato il
diffusore, Walker ammise di essere stato limitato dalla tecnologia
che esisteva all'epoca, e che aveva fatto del suo meglio al momento. "L'avrei fatto più grande? Beh, avrebbe sconvolto un sacco di
persone che volevano un piccolo diffusore. L'avrei fatto più piccolo? No, perché allora non avreste avuto abbastanza bassi. Era
all'incirca la dimensione giusta".
Il che è un modo velato, del tutto inglese, per descrivere un danna-
> SOMMARIO
extra
11
cover story: quad ESL
peter walker, fondatore della Quad
extra cover story
progettisti
Progettista e
audio designer
TIM DE PARAVICINI
C
tim de paravicini
...Dal 1976 e nei vent'anni successivi, Tim
ha progettato un gigantesco catalogo di
componenti Hi-Fi e da studio, sia per la
Esoteric Audio Research sia per altre
aziende inglesi di audio...
i sono pochissimi progettisti moderni nel campo audio che
possono vantare quanto fatto da Paravicini. Nessun aspetto
della catena di registrazione e di riproduzione è stato lascia-
to da parte, nessun aspetto della progettazione di circuiti non è stato
ulteriormente ricercato e sviluppato.
tim de paravicini
Già a partire dal 1965 Tim venne coinvolto nel lavoro di progettazione su misura per le band del rock&roll, producendo i propri impianti di rafforza musicale (sistemi PA) e modificando apparecchiature
da studio già esistenti. Dopo aver lasciato l'Inghilterra e raggiunto il
Sudafrica, Paravicini ebbe modo di sviluppare ulteriormente il proprio geniale modo di progettare, con il lancio del suo amplificatore
professionale, venduto semplicemente con il nome di "de
degli amplificatori valvolari Michealson e Austin, compresi i finali
Paravicini".
mono TVA10 e M200 (li ho possedut: molto buoni, PB).
Fu proprio mentre lavorava in Sudafrica che Tim ebbe un incontro
Nel giro di un anno, Tim fondò la Esoteric Audio Research Ltd. e
con i rappresentanti della Luxman Corporation e, nel 1972, fu invi-
commercializzò il notevole EAR 509, amplificatori monofonici a val-
tato di nuovo a Osaka, in Giappone, dove gli venne offerto un lavo-
vole da 100 Watt. Inoltre, sviluppò un circuito di interfaccia a valvo-
ro come progettista audio. Ben presto Tim realizzò alcuni progetti
le chiamato "Balanced Bridge Mode", una modalità bilanciata a
molto interessanti per la Luxman, tra cui il famoso preamplificatore
ponte, dove tutti gli elettrodi (tranne le griglie di controllo) avevano i
e amplificatore di potenza C 1000/M6000. Uno dei suoi progetti pre-
trasformatori in uscita in tredici sezioni a doppio avvolgimento.
feriti di quel periodo fu l'amplificatore monofonico a valvole Luxman
Inoltre, l'amplificatore non aveva nessun feedback complessivo,
3045. Al momento, quello era l'unico disegno di un finale mono
una sorta di ‘marchio’ de Paravicini. Tecnicamente questo amplifica-
disponibile nel campo audio e sosteneva la preferenza di de
tore dimostrava che le valvole sono in grado di eseguire il loro com-
Paravicini di disporre i finali di potenza vicino ai diffusori. Tim pro-
pito altrettanto bene dei transistor in un laboratorio, con una speci-
gettò anche la valvola di uscita di
fica che comprendeva un'ampiezza di banda passante di 9-85,000
questo amplificatore, la valvola di
Hz a - 3dB, dimostrando anche che le valvole sono capaci di com-
alimentazione 8045. Come sempre,
portarsi meglio rispetto al sound ‘retro’ ricercato da alcuni produtto-
quando si trattava dei suoi disegni, il
ri (sì, sì, sono d'accordo, il vintage ha niente a che fare con una
trasformatore di uscita rappresenta-
riproduzione corretta di un evento sonoro, PB). Soggettivamente, gli
va un progetto personalizzato dallo
amplificatori 509 rappresentarono un grande successo. Anche se
stesso de Paravicini.
destinati al mercato professionale, diverse riviste Hi-Fi presero a
Nel 1976 de Paravicini tornò in
modello i 509, confrontandoli prodotti High-End inglesi allo stato
Inghilterra e, in pochissimo tempo,
dell'arte di quel tempo. Il fatto che i 509 abbiano battuto tutta la con-
fece scalpore come consulente pro-
correnza dell'epoca aiuta a spiegare perché questi amplificatori
gettista, lavorando inizialmente con
siano ancora oggi in produzione: i 509 furono progettati da de
l'ALBA Radio Corporation e per i dif-
Paravicini per non avere nessun suono. Cercare di riassumere que-
fusori Tangent. Tim fu anche il
sti finali è difficile, in quanto non offrono la solita calda qualità tona-
responsabile per le serie successive
le che spesso contraddistingue la maggior parte degli amplificatori
EAR
Distributore per
l’Italia
D M L Audio
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12 extra
> SOMMARIO
progettisti
valvolari. Essi sono molto chiari, trasparenti, con un basso veramente realistico,
gliati e molto vivi.
Dal 1976 e nei vent'anni successivi, Tim
ha progettato un gigantesco catalogo di
componenti Hi-Fi e da studio, sia per la
Esoteric Audio Research sia per altre
aziende inglesi di audio. Attualmente, la
serie di prodotti professionali ‘EAR’ inclu-
pre EAR-Yoshino 912
con una banda alta che non sforza, detta-
de un microfono valvolare a condensatore,
placcata in oro. Ed anche preamplificatori a valvole microfoniche,
equalizzatori valvolari, sistemi di incisione, convertitori analogico-digitali (per la masterizzazione di CD), senza contare i componenti personalizzati e l'assistenza in fase di registrazione per alcuni dei più
famosi artisti a livello mondiale. Sono suoi, nel settore studio, i più
famosi e splendidi registratori valvolari a nastro. Questi apparecchi
hanno testine progettate su misura molto speciali e sono capaci di
livelli nel rapporto segnale-rumore simili a quelli digitali, con una larghezza di banda superiore da 8Hz a 80.000 Hz!
L'impegno profuso per l'industria discografica gli ha fatto avere il
la londinese Musical Fidelity, Tim ha progettato l' A1, partendo dal
presupposto di ridurre il concetto di amplificatore audiofilo High End,
facendolo lavorare a 10 Watt in uscita in pura classe A. Altri prodotti
progettati per la 'MF' comprendono la A470/370, P270, Digilog, CDT, ecc. Inoltre, Tim ha introdotto anche lo stadio phono EAR 834P,
simile al 859: la speciale peculiarità risiede negli trasformatori MC - il
progetto di questo trasformatore è uno dei punti forti di Tim de
Paravicini - a differenza di molti produttori, che comprano solo progetti di trasformatori 'bell' e fatti' o che specificano semplicemente il
requisito fondamentale per un fornitore esterno. Pierre Bolduc
plauso della critica. Per l'etichetta Waterlily, il disco A Meeting by the
River ha ricevuto un prestigioso premio Grammy per la qualità del
L'importatore per l'Italia, DML Audio, ha prestato a Pierre Bolduc il pre
suono, basato su una tecnica di registrazione mid/side che ha utiliz-
linea/phono EAR 912. Pierre lo sta provando con vari testine e pre-
zato una coppia di microfoni incrociati. I microfoni, i preamplificatori,
sto su Audiophile sound verrà pubblicato il suo report. Pierre cono-
il registratore master analogico e il convertitore A/D dell'etichetta
sce molto bene De Paravicini e li ha anche detto che secondo lui la
Waterlily sono stati tutti costruiti e progettati da Tim.
sezione phono era superiore a quella linea…. non mancare la recen-
Nel 1985, de Paravicini presentò il suo nuovo sistema di incisione.
sione sul numero di febbraio. La risposta di Tim è stata: "interesting"!
Ora, installato presso The Exchange, nel
cuore di Londra, (originariamente il centro
Island Records Sound Clinic). Questo
sistema è una correzione di fase e utilizza in eccesso valvole audio da 1000 watt
di potenza, basate sul classico circuito
delle EAR 509. La testina d'incisione è,
giradischi EAR-Yoshino Master Disk
ancora una volta, un progetto personalizzato ed è in grado di incidere solchi più
profondi e più ampi rispetto a qualsiasi
altro sistema. Il risultato è una dinamica
più alta, con un rapporto segnale rumore
superiore a 65 dB, a partire da registrazioni ottenute da un master inciso su questo sistema. Questo è veramente il risultato più vicino al nastro master originale
che sia possibile fisicamente ottenere.
Nel corso degli ultimi vent'anni, Tim ha
lavorato con molti produttori diversi. Per
> SOMMARIO
extra
13
tim de paravicini
progettato con una capsula rettangolare
pagina
i
nt
e rat
tiva
LINK UP > AUDIOPHILE sound
leggete la recensione AS 129 / p.12-16
LINK UP > AS 129
VPI
GIRADISCHI HR-X E
4 TESTINE A CONFRONTO
T
aggressivo. Le frequenze estreme della Koetsu pur rimanendo
come la Lyra e la Koetsu Rosewood hanno richiesto un
profonde e dettagliate sono più rotonde, colorite e calde rispetto
tempo leggermente superiore alle altre. Ovviamente parliamo
alla Lyra nella combinazione con il VPI e questo consente alla
di modelli di qualità assoluta con cui il sistema giradischi braccio si
Koetsu di essere più accomodante nei confronti delle registrazioni
è trovato a proprio agio. Le testine utilizzate nella configurazione
troppo dettagliate nella parte medio alta delle frequenze.
base con il piatto trasparente sono le favolose Ortofon MC 3000
L'altrettanto ottima e neutrale Ortofon 3000, da quanto ci risulta
e la Koetsu Urushi. Come accennato in precedenza, il giradischi
non è più in catalogo, si avvicina di più alle caratteristiche della
tende a toni neutri e il braccio da 12 pollici è in grado di mettere a
Lyra che a quelle Koetsu, anche se il suono differisce dai due
proprio agio un considerevole numero di testine, conferma che
modelli.
non arriva solo dall'ascolto musicale ma anche dal disco test.
Di seguito abbiamo ascoltato due dei riferimenti del progettista
Entrambi i modelli riescono a esprimere al meglio le loro potenzia-
della VPI per i suoi giradischi che sono la Koetsu Rosewood
lità con un suono grandioso. La Ortofon ha un suono più snello e
Special Edition e la recente nuova Grado The Statement 1. La
neutrale, mentre la Koetsu ha un suono più rotondo, liquido e con
Koetsu Rosewood Special Edition non si discosta di molto dal
maggiore spessore soprattutto sul medio basso. Tra le due combi-
suono della sorella più piccola: rispetto a questa ha soprattutto
nazioni, nell'impianto di riferimento è stato preferito la Koetsu
maggiore raffinatezza e dettaglio. L'altrettanto ottima Grado The
anche se, con la Ortofon il suono è stato di buon livello. La testina
Statment 1, l'unica del lotto che non è una MC, ha un ottimo rap-
giapponese, anche se più colorita della danese, dona al giradischi
porto qualità prezzo e si è abbinata molto bene con l'HR-X. Il
quella liquidità sul medio alto che ben si abbina alla caratteristiche
suono tende verso colori naturali e caldi, direi più simile all'impo-
del giradischi e dell'impianto a cui è stato associato.
stazione timbrica della Koetsu che a quella della Lyra e della
Altro modello utilizzato durante la prova è la favolosa Lira Titan I
Ortofon. Dopo un ascolto alternato tra la Grado la Koetsu sono
il cui suono è dinamico, veloce e dettagliato ma allo stesso tempo
emerse delle differenze che si traducono in maggiore informazio-
piacevole e con delle frequenze basse profonde, molto controllate
ne musicale, corpo e una ricostruzione del palcoscenico sonoro
e nitide; probabilmente la migliore
più ampia da parte della testina giapponese. Comunque, se si
per velocità e controllo sulle fre-
pensa che la Grado costa decisamente molto meno della Koetsu,
quenze basse tra le testine utiliz-
la testina americana la si può definire un eccezionale prodotto nel
Giradischi VPI e
le 4 testine recensite:
Distributore per l’Italia:
Audiogamma Srl
Via Pietro Calvi, 16
20129 Milano
www.audiogamma.it CLICK
zate. Il medio alto è risultato leg-
rapporto qualità prezzo.
germente proiettato in avanti ed è
In definitiva sono tutte ottime testine quelle utilizzate e la scelta va
meno caldo e corposo dell'altret-
fatta in base ai propri gusti e alle esigenze di equilibrio del proprio
tanto favolosa Koetsu Urushi, che
impianto, senza dimenticare la compatibilità con il pre phono, que-
sa essere anche più condiscen-
st'ultima indispensabile per raggiungere un ottimo risultato. Luca
dente con i dischi dal suono
Lombardi
un abbonamento digitale annuale ad AUDIOPHILE sound
1. CON CD costa solo 39 euro (rivista in pdf download con CD in music download)
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> SOMMARIO
extra
15
LINK UP AS 129 :
utte le testine in prova sono state rodate a dovere. Alcune
vpi
Luca Lombardi mette in prova la Ortofon 3000, la
Koetsu Urushi, la Koetsu Rosewood Special Edition
e la recente nuova Grado The Statement 1.
pagina
i
nt
e rat
tiva
LINK UP > AUDIOPHILE sound
leggete la recensione AS 129 / p.18-21
LINK UP > AS 129
REGA
GIRADISCHI RP3 E RP6
“...nell'anno passato, l'azienda si è
improvvisamente data una mossa. In una
successione relativamente rapida ha fatto
uscire l'RP3, l'RP6 e ora l'RP8. Ogni modello
seguente rappresenta un'evoluzione in sé
e per sé...” STEVEN STONE / THE ABSOLUTE SOUND
l primo grande balzo in avanti per l'azienda Rega fu compiuto
progetto, più altri di significato aggiunto. Degno di nota è un piat-
quando, all'inizio degli anni '80, il braccio RB300 divenne il
to a volano a due pezzi, spesso 16 millimetri, in vetro flottante.
modello di ‘default' a buon mercato per i consumatori; ma anche
Quest'ultimo è realizzato con una tecnica nella quale il vetro fuso
per vari piccoli fabbricanti di giradischi, i quali non avevano la pos-
viene fatto fluttuare sopra dello stagno fuso, in modo da creare la
fosse altrettanto valido allo stesso prezzo. Successivamente, i
giradischi Rega avrebbero e si moltiplicarono, e furono disponibili in un'ampia gamma di basi colorate; gli alimentatori esterni, e
molte altre modifiche costruttive, portarono la Serie P alla sua
superficie più piatta possibile e una generale uniformità di spessore. Per formare il piatto a volano, Rega unisce due pezzi separati di vetro flottante, legando il piatto secondario ad anello al lato
inferiore di quello principale; aggiungendo così massa alla circon-
conclusione finale con il modello P9, dal piatto in ceramica, recen-
ferenza esterna per aumentare il naturale effetto di volano del piat-
temente uscito di produzione. Nonostante quest'ultimo fosse piut-
to, e migliorando la precisione e la stabilità della velocità. Il piat-
tosto valido, per una qualsiasi ragione il suono del P9 non mi ha
to appoggia sopra ad un contropiatto in alluminio che sfoggia sei
mai convinto al cento percento.
piedini rialzati come punti di contatto, garantendo ulteriormente
Ma nell'anno passato, l'azienda si è improvvisamente data una
una superficie molto piatta per i dischi che vi suonano sopra. I
mossa. In una successione relativamente rapida ha fatto uscire
piedini a treppiede dell'RP6 sono anch'essi migliorati, rispetto a
l'RP3, l'RP6 e ora l'RP8. Ogni modello seguente rappresenta
quelli standard Rega in gomma a forma di tazza. Quelli nuovi
un'evoluzione in sé e per sé. Per ricapitolare, il primo RP3 (con la
testina Elys 2 a magnete mobile) comprende la più recente versione del braccio RB300 - vale a dire l'RB303 -, un motore 24 volt a
basso rumore e un basamento più leggero e rigido. Ma il miglioramento di progetto più drastico,
e (oserei dire) sonoro, è arri-
Rega
vato tramite la tec-
Distributore per l’Italia
brace' nella base,
www.
suonoecomunicazione.
com
che si può osser-
CLICK
nologia
sono in un multistrato molto più stabile di alluminio e gomma.
Infine, l'RP6 viene dotato dell'ultima versione dell'alimentatore
esterno Rega TT PSU, che io consiglio vivamente ai possessori di
RP3 per migliorarne significativamente le prestazioni. Steven
Stone / The Absolute Sound
'double
vare in guisa di
sottile striscia in
color argento con
buchi a forma di O,
e
che
crea
un
ponte fra il perno principale e il supporto del braccio.
Fabbricata con lo stesso materiale di resina fenolica
che riveste la base, la 'doppia fascia' - una è sopra la
base, l'altra sul fondo - crea ciò che Rega definisce
'rinforzo a trave tesa' per aumentare la rigidità tra questi due punti critici.
Con l'Exact 2 a magnete mobile in dotazione, il successivo RP6 incorpora ciascuno di questi elementi di
> SOMMARIO
extra
17
rega
sibilità di produrre in proprio un braccio, o comunque uno che
LINK UP AS 129 :
I
LINK UP > AUDIOPHILE sound
leggete la recensione AS 129 / pp.65-66
LINK UP > AS 129
Intervista con
ROBERTO
PROSSEDA
“Il compositore francese, Alkan, ha voluto consacrare al pianoforte
con pedaliera il lato più ‘intimistico’, spirituale della sua produzione,
esaltando soprattutto non tanto la tastiera, quanto la pedaliera...”
ROBERTO PROSSEDA
C
om'è nato questo disco dedicato alle composizioni che
trollata, sicuramente in modo più marcato rispetto a chi suona l'orga-
Gounod ha voluto scrivere per il pianoforte con pedaliera?
no, senza tenere conto che, facendo i conti con questo equilibrio pre-
Questo disco è nato dopo che mi sono avvicinato, nel corso degli ulti-
essere preciso, controllato. Per ciò che riguarda gli aspetti positivi è
mi anni, a questo affascinante strumento, ma del quale si erano ormai
che, e questo l'ho potuto constatare parlando anche con alcuni neuro-
quasi completamente perse le tracce. La ricerca delle partiture relati-
logi che me l'hanno confermato, tornando a suonare il pianoforte ci
ve alle composizioni di Gounod dedicate al piano-pédalier sono state
sono dei considerevoli benefici, in quanto il cervello, stimolato nel
a dir poco ‘avventurose’, fin quando ho preso a interessarmi a questo
dover disciplinare il movimento delle mani e dei piedi (molto più diffici-
progetto, ossia nel 2010. Diciamo che mi sono stati di fondamentale
le rispetto a quanto avviene con l'organo), riesce poi a padroneggiare
aiuto l'intervento e i consigli dati da Gérard Condé, il massimo studio-
meglio gli impulsi neurali predisposti all'esecuzione musicale. Me ne
so al mondo della musica del compositore francese. La Hyperíon, poi,
accorgo quando ora eseguo delle fughe con le varie voci che si inse-
si è dimostrata sensibile a questo progetto, includendo, giustamente,
guono. Insomma, il pianoforte con pedaliera esalta la disciplina e la
il disco nella serie dedicata alla musica romantica per pianoforte.
concentrazione alla tastiera.
Che tipo di problematiche pone suonare su uno strumento così parti-
Intende scoprire e portare alla luce altri compositori che si sono dedi-
colare? E, al limite, ci possono essere dei vantaggi o, quantomeno, dei
cati a questo strumento così insolito?
Gounod
Sì, certo. Ci sono pagine, a cominciare dal Concerto K 466, che
Ci sono gli uni e gli altri.
Mozart ha dedicato a questo strumento. E poi quelle di uno straordi-
L'aspetto problematico più rile-
nario pianista e compositore, Charles Henry Valentin Alkan, le cui
vante è quello che viene a man-
pagine scritte per il piano-pédalier superano complessivamente le
care un adeguato equilibrio, pro-
quattro ore di durata. A tale proposito, è interessante notare come
prio a livello di postura, mentre si
questo artista francese abbia voluto consacrare al pianoforte con
suona il piano-pédalier, perché la
pedaliera il lato più ‘intimistico’, spirituale della sua produzione, esal-
pressione che viene fatta sulla
tando soprattutto non tanto la tastiera, quanto la pedaliera. Musica
pedaliera dev'essere assai con-
davvero straordinaria! Andrea Bedetti
roberto prosseda
The Complete Works for
Pedal Piano and
Orchestra
R. Prosseda (pf),
Orchestra della Svizzera,
Howard Shelley (dir.)
CD Hyperion
risvolti positivi?
> SOMMARIO
extra
19
link 129: prosseda
cario, il tocco sulla tastiera del pianoforte superiore deve sempre
DISACCOPPIATORI & BASI SMORZANTI
t
utti sappiamo quanto le vibrazioni
siano dannose in termini di prestazioni
ed affidabilità per i circuiti elettroni-
ci. Anche nei diffusori il problema non è da
meno, la progettazione e la costruzione del
disaccoppiatori DAM 101 & 201
mobile è fondamentale per le prestazioni
dei componenti. Il diffondersi delle vibrazioni e micro vibrazioni attraverso il mobile per i diffusori e il telaio per le elettroniche porta ad un non perfetto funzionamento dei componenti che si trovano nel
loro interno.
Il DAM è nato per eliminare in maniera
consistente, se non definitiva, questo
grosso problema di micro vibrazioni. Da
una sinergia tra la mia ventennale esperienza nelle lavorazioni meccaniche, la
passione per l'audio due canali e la più
che cinquantenaria esperienza nella meccanica di precisione dell’azienda in cui
opero, tutto questo ha portato alla realizzazione del DAM .
Il DAM è un disaccoppiatore meccanico o,
se meglio preferite, un piedino smorzante
. L'intero ciclo produttivo è realizzato
all'interno dell'azienda: questo piccolo ma
molto importante - per non dire fondamentale - particolare garantisce l'assoluta
precisione nella realizzazione delle parti
meccaniche che lo compongono.
Il DAM è studiato e Brevettato per trasformare è dissipare le micro vibrazioni generate dalle elettroniche e dai diffusori
Il DAM può essere usato nella maniera più
semplice come sotto punta grazie ad uno
speciale ‘centrino universale’ studiato e
realizzato per accoppiarsi con qualsiasi
tipo di punta in commercio, oppure come
piedino puro appoggiandovi le elettroniche
sopra. In questo ultimo caso non è sconsigliato mettere il DAM sotto i piedini originali delle macchine perché il beneficio
viene attenuato; è consigliabile altresì
appoggiare direttamente il telaio della
macchina sul disaccoppiatore per ottenere la migliore trasmissione di vibrazioni. In
realtà, esiste un ulteriore modo di accoppare il DAM alle apparecchiature elettroniche o ai diffusori, ed è quello di rendere il
DAM solidale alla struttura su cui deve
lavorare. Per fare questo è necessaria
una piccola modifica al piedino, aggiungendovi un prigioniero di diametro e
durante il loro funzionamento e quelle
passo variabile o un foro filettato sempre
di diametro e passo variabile. Questa
modifica è sempre possibile in qualsiasi
momento e permette di sfruttare al massimo le potenzialità del DAM ma soprattutto quelle del vostro impianto. Con questa
soluzione la stabilità delle elettroniche
viene ampiamente aumentata e anche la
movimentazione per le normali pulizie
risulta più agevole e semplice. La modifica
interessa solo ed esclusivamente il DAM e
in nessun modo la vostra macchina, che in
qualsiasi momento potrà essere sempre
riportata allo stato originale. Cosi facendo
il vostro impianto non perderà di valore in
una eventuale vendita.
Il DAM è stato testato su centinaia di
impianti di svariate tipologie... SE VOLE-
ambientali dovute da pavimenti non per-
TE CONTINUARE A LEGGERE, CLICCATA
fetti, mensole e mobili non adeguati.
NEL BOX IN BASSO A SINISTRA.
Il DAM ha un funzionamento semplice e
nel qual tempo geniale, assorbendo al proprio interno le micro vibrazioni trasformandole in energia meccanica. Le vibrazioni così trasformate vengono dissipare in
maniera lineare e circolare senza re-innescare vibrazioni.
DAM 101
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opinioni
Piero Radici
‘E’ morto l’hi-end...
Viva l’hi-end’
“...Anche se la musica 'liquida' promette di allargare
enormemente il mercato dei fruitori abbassando il
prezzo del software, compensando almeno in parte
la diminuzione del reddito disponibile, la mia
impressione è che a beneficiarne saranno solamente
i produttori di Ipod e di cuffie...” PIERO RADICI
U
che i prossimi anni saranno migliori, anzi le prospettive sembrano indicare l'esatto contrario!
Faccio questa considerazione perché recentemente durante un trasloco mi sono capitate fra le mani alcune vecchie edizioni di Stereophile
del 1997/1998: poco più di una decina di marche di altoparlanti facevano pubblicità sulla rivista, tre marche di cavi, parecchi accessori e i
soliti dieci grandi nomi dell'hi-endi, oltre a qualche grossista/distributore. Poche le 'new entries' anche se questa rivista, come in genere tutte
quelle americane, è sempre stata molto sensibile al rapporto
prezzo/qualità al di là delle prestazioni assolute, senza pregiudizio
alcuno di provenienza o di blasone.
Guardando la stessa rivista oggi, resa più comoda dalla sua veste digitale, non possiamo non meravigliarci nel vedere le pagine pubblicitarie
triplicate, le marche più famose ridotte a quartini/ottavini e un prolife-
terzo a velocità quasi doppia rispetto allo storico Maggiolino, ma che
viene venduta in grandissimi numeri principalmente grazie al sostegno
pubblicitario che costa al produttore quasi quanto l'auto stessa.
Oggi sta accadendo la stessa cosa nell'Hi-End: mentre i numeri del
mercato si vanno progressivamente restringendo e i costi delle produzioni non di massa vanno aumentando in modo esponenziale, ai produttori non restano che due soluzioni: comprimere i margini pur
aumentando i prezzi per non ridurre la qualità, oppure 'taroccare' i prodotti nascondendo componenti di massa dentro involucri dall'etichetta
famosa, come una rivista ha recentemente scoperto ai danni di un CD
player di un notissimo marchio 'storico'.
Parallelamente, la proliferazione dei prodotti e dei marchi sostenuti
solamente dalla falsa immagine che la pubblicità riesce ad accreditare, non farà che deprimere ulteriormente un mercato già asfittico con-
rare indiscriminato di paginoni 'the best product in the world' di prodot-
fondendo e raggirando gli utenti più sprovveduti, aiutati in questo com-
ti perfettamente sconosciuti.
pito da un certo tipo di critica poco professionale e poco incline a giu-
Mi sono chiesto allora se non stia accadendo nell'Hi-Fi lo stesso feno-
dizi obbiettivi sui prodotti quando potenzialmente dannosi per la pro-
meno che da decenni 'condiziona' il mondo dell'arte: qualsiasi porche-
pria raccolta pubblicitaria.
ria, purché mai vista ma pesantemente supportata da investimenti
Anche se la musica 'liquida' promette di allargare enormemente il mer-
pubblicitari, diventa 'arte', non importa quanto sia universale, ma quan-
cato dei fruitori abbassando il prezzo del software, compensando
to sia vendibile.
almeno in parte la diminuzione del reddito disponibile, la mia impres-
E' pur vero che oggi in elettronica la componentistica disponibile è
sione è che a beneficiarne saranno solamente i produttori di Ipod e di
decisamente migliorata e la progettazione è più sofisticata, ma se que-
cuffie, perché solo una capillare operazione culturale di educazione
sto ha alzato la qualità media dei prodotti commerciali, li ha definitiva-
alla musica potrebbe in futuro aumentare la domanda di una maggio-
mente soggiogati alle esigenze economiche, allontanando paradossal-
re qualità delle apparecchiature di riproduzione.
mente il livello dei prodotti Hi-end per via del costo. Mi spiego con un
Diventeremo tutti cinesi ?
semplice esempio: alla Ferrari per fabbricare una macchina (meno di
Se la scuola non ci metterà una pezza insegnando ai giovani a toglier-
dieci pezzi a stagione) che giri pochi centesimi di secondo più veloce
si gli auricolari per ascoltare e apprezzare la musica dal vivo, ho paura
della Mercedes, sono necessari circa 100 milioni di euro, mentre alla
di sì. Piero Radici, distributore di marchi tali Conrad-Johnson e
Volkswagen producono la Golf che costa un quarto e consuma un
Magnepan
> SOMMARIO
extra
21
opinioni
n anno difficile quello trascorso, e nessuno può garantire
Linea
MARSIS F16 REFERENCE
c
osa caratterizza la filosofia
di progettazione delle elettroniche HORN?
La nostra esperienza proviene da
un settore in cui è imperativo
fondare un progetto sull'affidabilità, dove non sono permessi indici
di incertezza oltre l'ordine di
grandezza tale da causare lo stra-
marsis F16 reference - inside
 messaggio promozionale
promo
PREAMPLIFICATORE HORN
volgimento del progetto stesso.
L'ideazione di sistemi, seppur
complessi, deve essere affrontata
guardando a come è possibile
ottenere la stessa funzione attraverso
funzionamento che è tale per tutta
la semplificazione.
l'escursione del segnale, anche nei
 Come ed in che misura questa filo-
nostri finali di potenza.
sofia è proiettata sul preamplificato-
 Quanto è importante l'alimentazio-
re di linea Marsis F16?
ne nei vostri progetti?
Il preamplifcatore Marsis F16 nasce con
L'alimentazione di un'apparecchiatura
l'idea di impiegare in maniera intransi-
audio sicuramente interviene in manie-
gente questa filosofia di progetto.
ra decisiva sul 'suono', per questo moti-
Quando pensavamo di 'dare vita' a que-
vo HORN, come e' giusto che sia, inve-
sta elettronica abbiamo imposto cate-
ste massivamente nella progettazione
goricamente che tutti gli stadi venisse-
di questa sezione, e lo fa con dedizio-
ro vagliati con l'intendo di rendere
ne. Un aspetto, che si riverbera su
minimalista il progetto, calibrando il
tutto il progetto, è quello di non adot-
numero di componenti, la lunghezza
tare la tecnica di correzione dei segna-
totale delle piste del PCB e la loro
li 'dopo' ma pensare come già all'origi-
posizione, il numero degli stessi stadi
ne si possa ottenere una o più sezioni
nonché il guadagno da attribuire all'in-
funzionali senza ulteriormente interve-
tera macchina.
nire con l'aggiunta di componenti o
 E la classe di funzionamento
audio?
Crediamo fortemente nella bontà della
classe A, senza disdegnare la classe AB
ed i progettisti che invece possiedono
altre preferenze, per questo,
soluzioni circuitali altrimenti evitabili
(è un po' come nella produzione di un
filmato: una cattiva ripresa video, seppur rielaborata successivamente,
rimarrà sempre una ripresa di dubbia
qualità).
 Qualche parola a proposito degli
stadi che trattano il segnale audio del
Marsis F16?
Il preamplificatore è completamente a
componeti discreti ed e' concepito
secondo il criterio dual mono: i due
canali sono duplicati e non si vedono.
Lo stadio d'ingresso (VAS), costituito da
un solo componente discreto, è interfacciato ad un ulteriore stadio con
uscita a bassissima impedenza su tutta
la banda audio, e concepito affinché
risultasse 'elettronicamente' trasparente. Il preamplificatore nasce bilanciato
ma possiede anche la possibilita' di
essere utilizzato indifferentemente in
modalità sbilanciata.
marsis F16 reference - back
tutte le nostre
elettroniche,
finali e preamplificatori,
appartengono a
questa classe di
DISTRIBUTORE PER L’ITALIA:
HORN Audio Amplifiers
www.hornamplifiers.com
email: [email protected]
audio designer
dave wilson e vladimir lamm e famiglia
INTERVISTA CON
VLADIMIR
LAMM
“...quando stiamo parlando di strumenti musicali o
apparecchiature elettroniche audio, abbiamo a che
fare con dispositivi che interagiscono con la stessa
struttura umana, in tutta la sua complessità. Io
credo che se la ricerca futura nel campo dell'audio
high end prenderà questo fattore in considerazione
- e tutti quelli relativi - potremo aspettarci risultati
molto seri e interessanti...” VLADIMIR LAMM
V
eguaglia da vicino il suono degli strumenti nello spazio reale.
chestra sinfonica, è stato coinvolto nel Programma Spaziale Russo, ha
tà del suono, e se no, potrà mai esserlo?
studiato intensamente la psicoacustica; ha sviluppato una teoria chia-
No, non lo è. E vorrei rispondere alla seconda parte di questa doman-
mata Assoluta Linearità del Sistema, e con essa i suoi progetti audio si
da con un'allegoria. Qualsiasi campo delle attività umane definisce una
basano su parametri predefiniti e prevedibili (eliminando la necessità
serie di requisiti che, se correttamente attuati, garantiscono un esito
di un approccio progettuale fatto di tentativi ed errori). Ha fondato la
positivo. Per esempio, il requisito di base per l'esercito e lo sport è che
Lamm Industries, Inc. nel 1993 (a Brooklyn, NY).
un individuo sia dotato di fisico abile. Quindi sarebbe abbastanza natu-
ladimir Lamm è nato nell'ex Unione Sovietica e detiene un
Master in Elettronica e Fisica dello stato. È stato un giocatore
La classe D è competitiva con i progetti lineari in termini di quali-
rale concentrarsi sulla ricerca di un tale individuo (soprattutto perché
Quanto sono migliorati i preamplificatori e i finali di potenza nel-
sappiamo dove trovarlo). Tuttavia, di punto in bianco decidiamo di sce-
l'ultimo decennio, e perché?
gliere una persona dal corpo gracile che, per di più, è gravata da varie
Alla luce di una crescita molto rapida delle tecnologie digitali sempre
malattie. Dopo aver preso questa decisione (che è sbagliata a priori)
più accessibili, le apparecchiature audio sono state arricchite di varie
iniziamo a giustificarla a noi stessi e agli altri, citando il grande stato
caratteristiche, la cui attuazione sarebbe stata piuttosto problematica
della nostra medicina, che è in grado di curare molti disturbi…
anche solo 15-20 anni fa a causa dei prezzi e delle dimensioni d'in-
Naturalmente, quest'allegoria illustra l'utilizzo di progetti in Classe D
gombro.
nel solo audio di alta gamma. Vi sono molte altre applicazioni tecniche
nelle quali l'implementazione di amplificatori di potenza ad alta efficien-
I suoni delle elettroniche a valvole e a stato solido sono conversi
za non è solo molto desiderabile, ma a volte è l'unica soluzione ragio-
verso una neutralità comune nei passati 20 anni? Se è così, a
nevole.
cosa è dovuta questa tendenza?
In parte sì. I miglioramenti che sono stati fatti su questa strada sono in
La progettazione di amplificatori ha raggiunto il suo apice dove
genere connessi ad un paio di aspetti: 1) una crescente comprensione
ulteriori miglioramenti sono marginali, o il prossimo decennio
della necessità di riesaminare il ruolo del feedback nel percorso audio,
produrrà preamplificatori e finali ancora migliori nel suono?
e tale consapevolezza di per sè già ha offerto un'opportunità di tocca-
Per ragioni di brevità, ancora una volta utilizzerò un'allegoria.
re la punta dell'iceberg, e 2) una graduale comprensione da parte della
Conosciamo i nomi dei grandi maestri: Amati, Guarneri, Stainer,
comunità di progettisti, che l'interazione tra un uomo e un sistema di
Stradivari, ecc., che divennero universalmente noti e rispettati per le
riproduzione del suono si svolge su molti livelli; sia quelli che sono già
loro creazioni impareggiabili negli strumenti ad archi. Questi strumenti
stati studiati e presumibilmente capiti, sia quelli che sono in gran parte
hanno superato la prova del tempo, che è generalmente un fattore
sconosciuti e per lo più nascosti a noi al momento.
determinante nel valutare il valore reale di qualsiasi oggetto e / o idea.
Al giorno d'oggi, pur possedendo impressionanti conoscenze scientifi-
Lei ha scelto di lavorare principalmente con tecnologie a valvole,
che e matematiche, e accesso a potenti tecnologie, possiamo comun-
ma ha prodotto anche progetti single-ended a valvole e stato soli-
que avvicinarci solo a livelli di padronanza precedentemente raggiunti
do in classe AB. Quali sono i vantaggi che lei riscontra in ognuna
quando produciamo lo stesso tipo di strumenti. La prego di notare che
di queste tecnologie?
quando stiamo parlando di strumenti musicali o apparecchiature elet-
Io sto lavorando con tecnologie a valvole, a stato solido, e ibride che
troniche audio, abbiamo a che fare con dispositivi che interagiscono
utilizzano strutture single-ended (Classe A) e push-pull (classe A e
con la stessa struttura umana, in tutta la sua complessità. Io credo che
AB). Tuttavia, la mia preferenza personale è per quella single-ended
se la ricerca futura nel campo dell'audio high end prenderà questo fat-
che impiega valvole a triodo nello stadio finale. Il vantaggio sta nella
tore in considerazione - e tutti quelli relativi - potremo aspettarci risul-
reale possibilità di raggiungere il livello di riproduzione del suono che
tati molto seri e interessanti. The Absolute Sound
> SOMMARIO
extra
23
vladimir LAMM
professionista di ping-pong, per molti anni ha suonato in un'or-
24 extra
> SOMMARIO
uscita n. 18
uscita n. 19
uscita n.12
uscita n.14
uscita n. 11
uscita n.13
vinili in edicola
De Agostini lancia una
nuova collana in edicola
TITOLI 11-20 già pubblicati
uscita n. 20
‘CLASSICA IN
VINILE 33 GIRI’
uscita n. 17
uscita n. 16
uscita n. 1
LP + fascicolo
(8 pagine)
uscita n. 15
vinili in edicola
extra
vinili in edicola
  pagina attiva
‘CLASSICA IN
VINILE 33 GIRI’
Uscite in edicola:
9 novembre - 7 dicembre 2013
uscita n.21
uscita n.22
*** offerta lancio De Agostini:
le prime 3 uscite a solo 14.99 euro CLICK
U
Uscita n.22 in edicola: 23 novembre 2013
Uscita n. 23 in edicola: 7 dicembre 2013
Brahms: Concerto per pf. n.1
Mahler: Sinfonia n.1
Uscita n.21 in edicola: 9 novembre 2013
Clifford Curzon, pf.
London Symphony Orchestra;
Tchaikovsky / Grieg:
London Symphony Orchestra;
Georg Solti
Schiaccianoci; Peer Gynt
Georges Szell
LP Deutsche Grammophon
Wiener Philharmoniker;
LP Decca
LP originale del 1964
Herbert von Karajan
LP originale del 1962:
(remastering audiophile LP 180gr)
LP Mercury
(remastering audiophile LP 180gr)
PREZZO: 14,99 euro
LP originale del 1961:
PREZZO: 14,99 euro
“Il producer di questo disco, John Culshaw, e
Clifford Curzon erano amici dal 1952. In quell’anno infatti Culshaw aveva realizzato l’edizione mono del Primo Concerto per pianoforte di Brahms con Curzon, ma con l’Orchestra
del Concertgebouw di Amsterdam sotto la
direzione di Eduard van Beinum. Le sessioni
di registrazione per questo LP ebbero luogo
dunque dieci anni dopo, presso la Kingsway
Hall di Londra, e presto nacquero molte difficoltà: infatti, Curzon e Szell si scambiarono
insulti per tutta la durata delle prove. Con ogni
probabilità il disco venne salvato solo grazie
alla mediazione discreta di Culshaw e alla
sua amicizia con il pianista. Il producer scrisse: «A dispetto degli insulti verbali che vennero urlati - e furono davvero tanti - l’interpretazione […] fu monumentale. Queste offese
non erano altro che un modo per attenuare le
tensioni, in modo che la forza della musica
potesse essere tenuta al livello giusto».
In effetti, i risultati parlano da soli…(Pierre
Bolduc, fascicolo n. 22)
“Quando ascoltò questo LP, John Culshaw, il
di Pierre Bolduc
(remastering audiophile LP 180gr)
PREZZO: 14,99 euro
“Abbiamo scelto per voi tre LP di Herbert von
Karajan e i Wiener Philharmoniker per questa
collana: Also sprach Zarathustra di Richard
Strauss, le due Suite di Tchaikovsky, Il lago dei
Cigni e La bella addormentata e il presente
disco, tutti registrati nella Sofiensaal di Vienna.
Incisi fra 1961 e 1962 da James Brown e prodotti dal grande John Culshaw, la configurazione microfonica era tipica della Decca post
1960. Il Decca Tree fu collocato sopra la testa
di Karajan con l’aiuto di microfoni ausiliari nelle
seguenti posizioni: uno all’estremità destra e
un altro all’estremità sinistra del direttore, un
terzo sopra i legni, un quarto sopra gli ottoni e
un quinto sopra le percussioni. Come al solito,
i tre microfoni principali del Decca Tree riprodussero il 90 per cento del segnale inviato al
registratore due piste della Decca. Da notare
che la casa inglese non usava mai registratori
multipiste (4, 8, 16, 32, 48 piste) nelle incisioni
destinate alle serie SXL.”.
.(Pierre Bolduc, fascicolo n.21)
producer della Decca, disse: «È molto curioso
che questo disco sia riuscito così bene!».
Culshaw, che collaborò con Solti nell’incisione
dell’LP, rivelò nella sua biografia, Putting the
Record Straight, che non gli era mai piaciuta la
musica di Mahler: «musica repulsiva… Solti
pensava di potermi convincere a cambiare
idea, e così decisi di andare avanti con il progetto della Prima Sinfonia. Alla fine... non ne
potevo più e ho dovuto dirglielo».
Le sedute di registrazione furono realizzate
nella Kingsway Hall di Londra nel febbraio del
1964 e questo spiega il fatto che l’incisione ha
una grande qualità timbrica; inoltre, in quest’occasione, l’ingegnere Gordon Parry superò
se stesso, producendo una registrazione eccezionale: con presenza, ottima dinamica e un
bilanciamento orchestrale sopra la norma.
In seguito il progetto mahleriano di Solti per la
Decca fu seguito da David Harley che «era
arrivato da poco da noi», scrive Culshaw.
«Fortunatamente lui e Solti andarono subito
d’accordo, e siccome David non nutriva la mia
antipatia verso la musica di Mahler, assunse
piena responsabilità per il resto del ciclo che fu
un grande successo»”
(Pierre Bolduc, fascicolo n. 23)
 pagina attiva
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> SOMMARIO
extra
25
vinili in edicola
uscita n.23
una breve presentazione da parte
vinile in edicola
Piano dell’opera
‘CLASSICA IN
VINILE
33 GIRI’
VINILE
AUDIOPHILE
180 GR.
TUTTI I 50 TITOLI DELL’OPERA
classica in vinile: piano dell’opera
1. Beethoven, L. van
Sinfonia n. 5
Berliner Philharmoniker,
Herbert von Karajan
LP Deutsche Grammophon 138 804
2. Berlioz, H.
Symphonie Fantastique
Detroit Symphony Orchestra, Paul
Paray
LP Mercury Living Presence SR 90254
3. Stravinskij, I.
L’Uccello di fuoco
London Symphony Orchestra, Antal
Dorati
LP Mercury Living Presence SR 90226
4. Orff, C.
Carmina Burana
Deutsche Oper Berlin, Eugen Jochum
LP Deutsche Grammophon 139 362
5. Musorgskij, M. / Ravel, M.
Quadri di una esposizione:
‘Kovancina’; Preludio e Danza delle
schiave persiane
Minneapolis Symphony Orchestra,
Antal Dorati
LP Mercury Living Presence SR 90217
6. Adagio
Albinoni, T.: Adagio in Sol minore
Pachelbel, J.: Canone in Re
Boccherini, L.: Quintettino
Respighi, O.: Antiche danze e arie
per liuto; Tre Suite
Berliner Philharmoniker,
Herbert von Karajan
LP Deutsche Grammophon 2530 247
7 . Romantic Russia
Borodin, A.: Prinz Igor: Ouverture e
Danze polovesiane
Glinka, M.: Ouverture Russlan e
Ludmilla
Musorgskij, M.: ‘Kovancina’:
Preludio; Notte sul Monte Calvo
London Symphony Orchestra,
Sir Georg Solti
LP Decca 6263
8 . Respighi, O.
Pini di Roma; Feste romane
The Cleveland Orchestra, Lorin
Maazel
LP Decca SXL 6822
26 extra
Le uscite 1-23, già pubblicate, sono ancora
disponibili come arretrati tramite De Agostini
Il numero corrente in edicola: numero 24
Il numero 25 sarà disponibile in edicola
il 4 gennaio 2014
9 . Rachmaninov, S.
Concerto per pianoforte n. 2;
Preludi
Byron Janis, pianoforte
Minneapolis Symphony Orchesetra,
Antal Dorati
LP Mercury Living Presence SR 90260
10.
10. De Falla, M.
Il Cappello a tre punte
Orchestre de la Suisse Romande,
Ernest Ansermet
LP Decca SXL 2296
11.
11. Cajkovskij, P. I. /
Mendelssohn F.
Concerti per violino
Nathan Milstein, violino;
Wiener Philharmoniker, Claudio
Abbado
LP Deutsche Grammophon 2530 359
12.
12. Rameau, P.
Une Symphonie Imaginaire
Les Musiciens du Louvre, Marc
Minkowski
LP Archiv 0289 477 632 0
13. Beethoven, L. van
Sinfonia n. 7
Wiener Philharmoniker, Carlos Kleiber
LP Deutsche Grammophon 2530 706
14. Rachmaninov, S.
Concerto per pianoforte n. 3
Byron Janis, pianoforte;
Minneapolis Symphony Orchestra,
Antal Dorati
LP Mercury Living Presence SR 90283
> SOMMARIO
15. Mendelssohn, F.
Sogno di una notte di mezza estate
London Symphony Orchestra, Peter
Maag
LP Decca SXL 2060
16 . Liszt, F.
Danze ungheresi nn. 1, 4, 5, 6
London Symphony Orchestra, Antal
Dorati
LP Mercury Living Presence SR 90371
17. Chacaturjan, A.
Spartacus; Gajane
Wiener Philharmoniker, Aram
Chacaturjan
LP Decca SXL 6000
18. Grieg, E. / Schumann, R.
Concerti per pianoforte
Rado Lupu, pianoforte;
London Symphony Orchestra, André
Previn
LP Decca SXL 6624
19. Holst, G.
I Pianeti
Los Angeles Philharmonic Orchestra,
Zubin Mehta
LP Decca SXL 6529
20. Beethoven, L. van
Concerto per pianoforte n. 1
Arturo Benedetti Michelangeli, pianoforte;
Wiener Philharmoniker, Carlo Maria
Giulini
LP Deutsche Grammophon 2531 302
21. Cajkovskij, P. / Grieg, E.
Schiaccianoci, Suite / Peer Gynt,
Suite
Wiener Philharmoniker,
Herbert von Karajan
LP Decca SXL 2308
22. Brahms, J.
Concerto per pianoforte n. 1
Clifford Curzon, pianoforte;
London Symphony Orchestra, George
Szell
LP Decca 6023
23. Mahler, G.
Sinfonia n. 1 “Titano”
London Symphony Orchestra,
Sir Georg Solti
LP Decca SXL 6113
24. Rodrigo, J.
Concerto di Aranjuez; Concerto
Andaluz
The Romeros; San Antonio
Symphony Orchestra
LP Mercury Living Presence SR 90488
25 . Bartók, B.
Concerto per orchestra; Suite di
danza per orchestra
London Symphony Orchestra,
Sir Georg Solti
LP Decca SXL 6212
26. Vivaldi, A.
Concerti da camera
Musica Antiqua Köln, Reinhard Göbel
LP Archiv 2533 463
27. Borodin, A. / Rimskij-Korsakov,
N. A.
Ouverture Principe Igor; Danze
polovesiane / Capriccio espagnol;
Ouverture La Grande pasqua russa
London Symphony Orchestra, Antal
Dorati
LP Mercury Living Presence SR 90265
28. Cajkovskij, P. I.
Lago dei cigni, Suite;
La bella addormentata, Suite
Wiener Philharmoniker,
Herbert von Karajan
LP Decca SXL 6187
29. Respighi, O.
Antiche arie e danze
Philharmonia Hungarica, Antal Dorati
LP Mercury Living Presence SR 90199
vinile in edicola
extra   pagina attiva
COLLANA A CURA DI PIERRE BOLDUC (AUDIOPHILE SOUND)
La scelta dei titoli degli LP, la supervizione dei remastering e dei
test pressing, nonché il contenuto e produzione dei fascicoli:
a cura di Pierre Bolduc / Audiophile sound
30. Johann Strauss
Valzer, trascrizioni di Schoenberg
Boston Symphony Chamber Players
LP Deutsche Grammophon 2530 977
31.
31. Saint-Saëns, C.
Sinfonia n. 3 con organo
Chicago Symphony Orchestra,
Daniel Barenboim
LP Deutsche Grammophon 2530 619
32 . Mozart, W. A.
Concerto per pianoforte n.15;
Sinfonia n. 36
Leonard Bernstein, pianoforte;
Wiener Philharmonker, Leonard
Bernstein
LP Decca SET 332
33.
33. Cajkovskij, P.I.
Sinfonia n. 5
Leningrad Philharmonic, Evgeni
Mravinsky
LP Deutsche Grammophon SLPM
138658
3 4 . Bach, C.P.E.
Sinfonie per archi
The English Concert, Trevor Pinnock
LP Archiv 2533 449
35.
35. Strauss, R.
Also sprach Zarathustra
Wiener Philharmoniker,
Herbert von Karajan
LP Decca SXL 2154
36.
36. Ravel, M.
Boléro; La Valse; Ma Mère l’Oye
London Symphony Orchestra,
Pierre Monteux
LP Philips SAL 3500
37.
37. Suppé, F. von
Ouverture: Bella Galathea; Pique
Dame; Cavalleria leggera; Poeta e
contadino; Mattino, pomeriggio e
sera a Vienna; Boccaccio
Detroit Symphony Orchestra, Paul
Paray
LP Mercury Living Presence SR 90269
38. Prokof’ev, S. /
Rachmaninov, S.
Concerto per pianoforte n. 3 /
Concerto per pianoforte n. 1
Moscow Philharmonic Orchestra,
Kyril Kondrašin
LP Mercury Living Presence SR 90300
39.
39. Chabrier, E.
Ouverture: España; Danza slava;
Festa polacca; Festa pastorale;
Gwendoline
Detroit Symphony Orchestra, Paul
Paray
LP Mercury Living Presence SR 90212
40.
40. Strauss, R.
Till Eulenspiegel; Don Giovanni;
Danza dei sette veli (Salomè)
Wiener Philharmoniker,
Herbert von Karajan
LP Decca SXL 2261
Come acquistare le uscite
della collana
PER SAPERNE DI PIU’: CLICCA QUI
41 . Mozart, W.A.
Concerti per pianoforte nn. 20 e 24
Clara Haskill, pianoforte;
Orchestre des Concerts Lamoureux,
Igor Markevitch
LP Philips 835 075 AY
42 . Rimskij-Korsakov, N.A.
Shéhérazade
Boston Symphony Orchestra, Seiji
Ozawa
LP Deutsche Grammophon 2530 972
43 . Bruch, M.
Concerto per violino; Fantasia scozzese
Kyung-Wha-Chung, violino;
Royal Philharmonic Orchestra,
Rudolf Kempe
LP Decca SXL 6573
44 . Grieg. E. / Dvorák, A.
Holberg Suite / Serenata per archi
Academy of St. Martin-in-the-Fields,
Sir Neville Marriner
LP Argo ZRG 670
45 . Opera Intermezzi
Verdi, G.: La Traviata: Preludio
(Atto III)
Mascagni, P.: Cavalleria rusticana:
Intermezzo sinfonico; L’Amico Fritz:
Intermezzo
Puccini, G.: Suor Angelica:
Intermezzi; Manon Lescaut:
Intermezzo (III Atto)
Leoncavallo, R.: I Pagliacci:
Intermezzo
Musorgskij, M. / Rimskij-Korsakov, N.
A. ‘Kovancina’: Intermezzo (IV Atto)
Schmidt, F.: Notre Dame:
Intermezzo
Massenet, J.: Thais: Méditation:
Intermezzo (II Atto)
Giordano, U.: Fedora: Intermezzo (II
Atto)
Cilea, F.: Adriana Lecouvreur,
Intermezzo (II Atto)
Wolf-Ferrari, E.: I Gioielli della
Madonna: Intermezzo (III Atto)
Berliner Philharmoniker,
Herbert von Karajan
LP Deutsche Grammophon 139 031
46 . Balalaika Favourites
Osipov State Russian Folk Orchestra
LP Mercury Living Presence SR 90310
47 . Cajkovskij, P. I. / Sibelius, J.
Concerti per violino
Kyung-Wha-Chung, violino;
London Symphony Orchestra, André
Previn
LP Decca SXL 6493
48. Debussy, C.
La Mer,, Prélude à l’après-midi d’un
faune
Concertgebouw Orchestra,
Bernard Haitink
LP Philips 9500 359
49 . Dvorák, A. / Cajkovskij, P.I.
Concerto per violoncello / Variazioni
rococò
Mstislav Rostropovich;
Berliner Philharmonike,
Herbert von Karajan
LP Deutsche Grammophon 139 044
50 . Brahms, J.
Sinfonia n. 1
Berliner Philharmoniker,
Wilhelm Furtwängler
LP Deutsche Grammophon 2535 162
L’Editore si riserva il diritto di
modificare la sequenza delle uscite
dell’Opera e/o i prodotti allegati.
Uscita: ogni 2 settimane
Modalità per l’acquisto:
1. presso il tuo edicolante
2. con abbonamento: telefonare De Agostini
3. arretrati: telefonare De Agostini
per abbonamenti e arretrati:
tel. De Agostini: 199120 120
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> SOMMARIO
extra
27
classica in vinile: piano dell’opera
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LEONARDO LAMBERTI
Rip arazione e cus t omizz azione
di app ar ecchia tur e hi- fi
Che si tratta di amplificatori, giradischi, registratori a bobine
e a cassette Leonardo Lamberti ha accumulato 30 anni di
esperienza e, soprattutto, una profonda conoscenza di tantissimi apparecchi di molti marchi diversi e blasonati.
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Riconatura di altoparlanti per diffusori
- Interfacciamento del nuovo altoparlante con il cross over del
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diffusore mediante l'utilizzo di apparecchiature dedicate.
- La strumentazione del suo laboratorio include anche una
macchina a controllo numerico per la realizzazione di parti in
plastica, metallo o legno per la modifica strutturale o la
realizzazione ex novo di telai.
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fatti tecnici
Il posizionamento dei
DIFFUSORI E DEL
PUNTO DI ASCOLTO
“Ascoltando in stereofonia (o i suoi derivati)
è indispensabile tenere in considerazione che
essa ha bisogno della collocazione simmetrica
dei diffusori all'interno del fronte sonoro...”
' il primo passo verso un buon interfacciamento acustico fra
E
li in funzione delle frequenze risonanti da trattare, operazione
sistema di riproduzione-ambiente-punto d'ascolto. La sua
questa molto difficile e assolutamente non priva del rischio di
ricerca è mirata essenzialmente al più equilibrato compro-
introdurre peggioramenti del suono.
messo tonale e può essere efficacemente perseguita attraverso
In Italia è stato ideato e prodotto un nuovo tipo di trappola acusti-
opportuni rilievi strumentali usando le metodologie di misura oggi
ca passiva: i DAAD (Diffusion-Absorption-Acoustic-Device) il cui
disponibili. Ascoltando in stereofonia (o i suoi derivati) è indispen-
funzionamento è simile a quello dei vecchi Tube Traps, miglio-
sabile tenere in considerazione che essa ha bisogno della collo-
randone però le prestazioni principalmente in termini di diffusio-
cazione simmetrica dei diffusori all'interno del fronte sonoro
ne sonora.(1) Anche i DAAD hanno una camera interna sigillata
ovvero di quella parte della stanza che l'ascoltatore può vedere
da estremità in legno, divisa dall'esterno da materiale poroso che
ai lati e davanti a sé e dell'equidistanza dei diffusori dalle rispet-
però ha celle più larghe ed è di spessore più contenuto rispetto
tive pareti laterali, dalla parete di testa e, ovviamente, dall'ascol-
a quello della lana di vetro dei Tube Traps (materiale non più uti-
tatore.
lizzabile anche per problemi normativi). La forma è obata ed il
Trovata la corretta posizione dei diffusori e del punto d'ascolto è
materiale esterno è lamierino microstirato e non stoffa come per
necessario affrontare il problema dell'acustica e cioè la ricerca di
i Tube Traps.
adeguate performances ambientali in grado di preservare le
Questi accorgimenti producono significative migliorie: il lamierino
caratteristiche del messaggio sonoro originale soprattutto in ter-
microstirato diffonde il suono in modo nettamente più ampio e
mini di micro e macro dinamica, di immagine sonora e di bilan-
"pulito" della superficie dei Tube Traps, che, quando usati in
ciamento tonale.
modo massiccio, producono un assorbimento selettivo delle alte
Dai primi anni Settanta giunge fino a noi un modo di correzione
frequenze a causa della copertura esterna in stoffa. Inoltre la
dell'acustica dei piccoli ambienti non professionali attraverso l'uti-
microforatura del lamierino è calcolata per ottenere una trappola
lizzazione di materiali come tappeti, tende, lastre di materiale
a larga banda efficace anche come trappola per le basse fre-
fonoassorbente, scaffalature, divani e poltrone disposti in modo
quenze. Il rapporto fra l'aria contenuta nella cavità interna e la
che ciascuna delle tre direzioni ortogonali di una stanza avesse
parete di materiale fonoassorbente, essendo questa meno densa
un simile coefficiente di assorbimento. Il coefficiente di assorbi-
e spessa di quella dei Tube Traps, rende i DAAD maggiormente
mento sonoro (definito come la quantità totale di assorbimento
efficienti rispetto alle non elevatissime pressioni sonore accetta-
su qualsiasi coppia di superfici opposte, diviso per l'area totale di
te negli ambienti domestici. I DAAD hanno un lobo maggiormen-
quelle due superfici) doveva essere approssimativamente lo
te diffondente in modo da poter disporre di un sistema di control-
stesso per ciascuna delle tre coppie di superfici opposte. Questo
lo acustico capace di modificare la quantità d'energia diffusa in
tipo di approccio, ancora in voga, presenta alcuni pro e pesanti
ambiente.
contro.
Le strategie di posizionamento in ambiente dei DAAD sono simi-
Pro: viene messo in atto con materiali di uso comune e può con-
li a quelle dei Tube Traps. I DAAD danno vita ad un ambiente
siderarsi economico; è assai efficace per il trattamento dell'eco
acustico controllato, vivido, naturale e modificabile secondo i
fluttuante a frequenze medie e alte.
gusti e le esigenze personali. Attraverso il loro impiego e grazie
Contro: il trattamento delle basse frequenze è assai problemati-
a un set-up raffinato, la stanza diviene uno spazio acustico ben
co (di fatto non si ottiene). Uno "strumento" utilizzabile a questo
più ampio della sua dimensione fisica. Fabio Liberatore
scopo sono spessi tendaggi a trama larga se collocati in modo
(Il Signor Liberatore è co-proprietario di Acustica Applicata che fa
correttamente distanziato dalle pareti in base a complessi calco-
e distribuisce i DAAD)
> SOMMARIO
extra
29
il posizionamento / diffusori
FABIO LIBERATORE
consigli tecnici
Giradischi
THORENS TD 124
2. Il motore
“...personalmente consiglio sempre a tutti di
modificare il motore mk1 e portarlo a mk2
con la sostituzione degli avvolgimenti.
In questo modo è possibile rendere un
modello mk1 identico al mk2...”
Avvolgimento motore mk1 come si può vedere
ha un peso di 59 grammi circa
SIMONE LUCCHETTI
giradischi thorens TD 124
ome descrissi nel precedente articolo in AS EXTRA le diffe-
C
schi molto più performante con molta più dinamica. Il motore del
renze che si colgono tra il modello mk1 colore crema e il
124 sia esso mk1 che mk2 ha bisogno di una attenta manutenzio-
modello mk2 color grigio sono in primis appunto il colore
ne ovvero pulizia. Questo motore posto in condizioni critiche può
seguite poi dal sistema doppio delle sospensioni e dal piatto ama-
girare ad una velocità di 1380 rpm a volte anche meno. Tutto ciò
gnetico. Ma in realtà la differenza maggiore risiede nella sezione
è causato sia dallo sporco contenuto nelle sedi delle bronzine sia
del rame utilizzato per il motore. Il modello mk1 ha sì una struttu-
al cattivo allineamento dei gusci del motore. Il motore del thorens
ra identica ma molto meno rame poichè la sezione del rame è
124 a differenza del motore del garrard 301 ha la possibilità di pic-
ridottà. Per cui il motore ha molta meno coppia e quindi meno
coli movimenti in fase di chiusura. Gli spostamenti sono nell' ordi-
dinamica dal punto di vista sonoro. Di questo si accorsero ben
ne del mm. Ma grazie appunto a questi piccoli spostamenti è pos-
presto alla Thorens. Per cui decisero di sostituire il ‘cuore’ del
sibile ottenere una velocità massima elevata. Un motore bene
motore già in fase di realizzazione del modello mk1. Non di rado
revisionato con le bronzine in buono stato e con avvolgimenti mk2
infatti capitano modelli mk1 che presentano già il ‘cuore’ aggiorna-
può esprimere una velocità dell'ordine dei 1440 1445 rpm. Alla
to al modello mk2.
La bilancia non mente smontando infatti il singolo avvolgimento
del motore come si può vedere dalle foto nel modello mk1 si ha un
peso di circa 59 grammi contro un peso del singolo avvolgimento
del modello mk2 di 83 grammi circa. Per cui si ha circa il 40% in
più di rame e quindi di coppia in più rispetto al modello mk1.
Come se non bastasse i tecnici Thorens utilizzarono un piatto di
tipo magnetico molto più pesante nel modello mk1 mentre nel mk2
utilizzarono un piatto amagnetico più leggero.
È ovvio che tutto ciò ha determinato una lenta cottura degli avvolgimenti del motore.
Io personalmente consiglio sempre a tutti di modificare il motore
mk1 e portarlo a mk2 con la sostituzione degli avvolgimenti. In
questo modo è possibile rendere un modello mk1 identico al mk2.
Questa modifica comporta anche la modifica del sistema sospensioni è ovvio che un motore con
maggior coppia vibra di più, non
Audio Silente
per altro la thorens
stessa
appunto modifico il sistema delle
www.audiosilente.com
sospensione raddoppiandolo nel
Costruzione giradischi, ripa-
modello mk2.
razione giradischi vintage,
accessori in grafite.
30 extra
Una volta aggiornato il motore al
modello mk2 si ottiene un giradi-
> SOMMARIO
Avvolgimento motore mk2 come si può vedere
ha un peso di 83 grammi circa
consigli tecnici
base di una buona revisione è il motore. Un 124 con un motore
messo appunto riesce ad andare a 33 giri nell' ordine dei 3 secondi non di piu. Spesso sento di 124 che impiegano molto tempo ad
andare a 33 giri, tutto ciò dipende dalla sporcizia delle bronzine
motore. Quando fu costruito il TD 124 i tecnici thorens non avevano strumenti come il lettore laser. Ora grazie a strumenti come
questo è possibile chiudere il motore solo quando esso esprime la
massima velocità . Intervenire sul motore non è un operazione
complessa. Ma ricordo sempre che si tratta di un operazione in cui
intervengono correnti dell'ordine dei 220 volt. Per cui bisogna fare
attenzione o indirizzarsi verso un centro assistenza in grado di
pulire il motore del giradischi.
Come già scritto nel precedente articolo io amo questo giradischi,
per la sua costruzione per la sue capacità musicali è un signor
Piatto magnetico modello verde mk1 come si
vede sono presenti i 3 fori delle viti e il foro
centrale del perno
giradischi, ma devo anche ammettere che a mio avviso il motore
rappresenta l'anello debole della catena. Altro anello debole della
catena a mio avviso è il piatto amagnetico. Si lo so il piatto magnetico è dannoso per le testine mc per cui meglio il piatto amagnetico. Ma in realtà il sistema di fissaggio del piatto nel modello mk2
lascia un po a desiderare. Il piatto del Thorens TD 124 mk1 è di
colore verde ed è appunto il piatto magnetico. Il piatto per sua
costruzione ha un foro centrale in cui va inserito il perno. E quindi
Piatto amagnetico color metallo mk2 la foto non
rende , ma in realtà tra il perno che si vede in foto
e il foro dove va alloggiato è presente un gap che
permette al perno di muoversi. Per cui avvitandolo
bisogna trovare il ‘ giusto centro’
il piatto risulta perfettamente centrato. Nel modello mk2 per motivi
a me sconosciuti misero un anello adattatore e un piatto amagnetico di color metallico che non ha un centro perfetto ma un buco
più ampio. Si ha quindi un problema di cattivo centramento. Per
coloro i quali sono in possesso del modello mk2 consiglio sempre
quindi di avvitare le viti del piatto e di procedere poi a mano nella
rotazione al fine di controllare che il piatto girando sia la centro. Se
ciò non accade allentarle viti e procedere per tentativi fino a quando il piatto non è esattamente con il centro in corrispondenza del
centro del perno. Nel 124 come in tutti i giradischi a puleggia è fondamentale e ripeto fondamentale che il piatto giri al centro perfetto. Nel prossimo articolo descriverò come procedere alla pulizia
del motore nel 124 e come intervenire nella manutenzione.
Simone Lucchetti
> SOMMARIO
extra
31
giradischi thorens TD 124
Foto a confronto avvolgimenti
motore mk1 e mk2 thorens
pagina
i
nt
e rat
tiva
‘Casino Royale’/RCA
Ogni mese, vi indichiamo i dischi di cui
vi potete tranquillamente SCORDARE....
B
eh, chi sono io per potermi permettere non solo di mettere in
ni divenivano quindi da ‘argentei’ ad ‘ambrati’ sino ad assumere un
dubbio, ma di criticare apertamente il disco preferito di Harry
colore ‘ramato’ in modo affatto singolare.
Pearson...? Ricordo ai pochi che non conoscono ‘HP’ che si
Il basso viene riprodotto in modo realistico e concreto, per niente
tratta probabilmente del più famoso ed esperto critico audio del mondo,
‘ingrassato’; e molto articolato: bello e realistico...
fondatore e Direttore per alcuni decenni di The Absolute Sound, la
Ma allora cosa c'è che non va...?!? Beh, secondo me, la ricostruzione
Rivista che ha insegnato a tanti recensori il modo di criticare un prodot-
del soundstage è del tutto articifiosa e irrealistica. Infatti, mal tollero le
to audio.
registrazioni di un gruppo jazz del periodo nelle quali un'intero set di
Parliamo un poco di questo disco, forse uno dei più famosi ‘dischi
tamburi e/o un contrabbasso viene forzato completamente all'interno di
audiophile’ della storia dell'alta fedeltà, grazie appunto alle continue
un canale, lasciando così il solista solitario al centro: è un modo di regi-
citazioni di HP. Si tratta della colonna sonora di un film del 1967 diretto
strare tipico dell'epoca e che ha visto Rudy Van Gelder protagonista
da vari registi e che comprendeva un cast più che stellare: Peter
(non positivo...) in tal senso.
Sellers, Orson Wells, David Niven, Woody Allen, Barbara Bouchet,
Ma è anche un modo assolutamente non realistico e che ingenera una
Ursula Andress...
ricostruzione ‘a teatrino’; ma se invece che uno strumento, seppur
La musica è stata scritta e diretta addirittura da Burt Bacharach; i pezzi
ingombrante, costringiamo un intero gruppo di ottoni entro un diffusore,
più famosi sono il tema principale suonato da Herb Alpert e i Tijuana
beh allora l'ascolto sotto questo aspetto assume caratteri di ridicolaggi-
Brass e The look of love cantato da Dusty Springfield.
ne, generando così un soundstage quasi paradossale...
I brani sono tutti abbastanza brevi e rientrano nel genere ‘leggero, da
Inoltre, la qualità tecnica della registrazione (e dello stampaggio) è
film’, seppur l'eleganza e la maestria di Bacharach sia ben riconoscibi-
molto critica: il disco viene letto al massimo delle sue potenzialità con
le e sempre elegantissima.
un sistema di lettura ben a punto e in grado di tracciare questi solchi
Harry Pearson riconosceva tra le qualità tecniche di questa incisione la
alquanto difficili. I migliori risultati li ho ottenuti a suo tempo con
variabilità del timbro sonoro
l'Eminent ET2 e una Lyra, seppur anche l'Ikeda con la Bluelectric se la
degli ottoni a seconda della
cava in modo più che egregio... Ma con set-up un poco più raffazzona-
catena di riproduzione: in altre
ti la distorsione che si genera potrebbe essere addirittura udibile, inge-
parole secondo lui (giustamen-
nerando così rapidamente una fatica d'ascolto insopportabile...
te) il colore timbrico dei nume-
Peccato, perchè, come detto, l'equilibrio timbrico è superlativo.
rosi strumenti a fiato presenti
Un disco da audiofili sul serio... Riccardo Mozzi
Discografia
CASINO ROYALE,
AN ORIGINAL
SOUNDTRACK
RECORDING
Dusty Springfield, Herb Alpert
and The Tijuana Brass
LP RCA Colgems COSO
5005
Disponibil anche in una
ristampa 180gr. Speaker’s
Corner
www. soundandmusic.com
si modificava in modo piuttosto
marcato in funzione della tipologia dell'impianto; credo che
questo, naturalmente, accada
un poco con tutte le registrazioni, ma effettivamente in
Pierre Bolduc commenta:
questo caso le modificazioni
Forse non è proprio un'incisione ‘da evitare’, ma sono d'accordo con
sono davvero ben evidenti,
Riccardo Mozzi che alcuni caratteristiche dell'incisione producono una
facilitando anche un poco il
fotografia sonora distorta dell'evento musicale. Non vuol dire che una
‘lavoro’ del recensore: gli otto-
registrazione ‘che fa impressione’ sia corretta. PB
> SOMMARIO
extra
33
da evitare: casino royale
Dischi da evitare &
dischi sopravalutati...
LP RCA COLGMS COSO 5005
dischi da evitare
pagina
in
te
ratti
va
da scoprire
Le registrazioni della
Los Angeles Philharmonic
su DECCA
“Recentemente, ho messo le mani sul master
tape di Zubin Mehta che dirige I Pianeti di Holst.
Nella comunità audiofila questa registrazione è
stata abbastanza venerata...” PIERRE BOLDUC
R
tardi, la Montréal Symphony
Mehta che dirige I Pianeti di Holst. Nella comunità audiofila
Orchestra e Charles Dutoit con
questa registrazione è stata abbastanza venerata - nienteme-
l'arrivo del digitale.
no - dal guru di 'The Absolute Sound', Harry Pearson, il quale lo ha
Di quella trentina di registrazio-
messo nel suo elenco dei migliori registrazioni di tutti i tempi.
ni, vi posso dire che tanti sor-
Il master è davvero impressionante con ottoni folgoranti e bilancia-
passano anche alcune dei
mento spettacolare. Personalmente, penso che la versione dei
migliori Mercury e RCA Living
Pianeti di Holst recentemente ripubblicata su remastering EMI / Hi-Q
Stereo. Nei prossimi mesi ne
180 gr. è bilanciata in modo più naturale (vedete la mia recensioni in
parlerò in questa rubrica; ma
Audiophile sound di maggio, n. 116) ma può darsi che si tratta di gusti
per il momento ho voluto sem-
e non tanto di una critica.
plicemente mettervi al corrente
Quello che importa sapere è che la registrazione di Holst su Decca fa
e suggerirvi di tenere gli occhi
parte di una serie di dischi che la Decca fece a Los Angeles con Zubin
aperti per buoni remastering di
Mehta quando era direttore musicale della Los Angeles Philharmonic.
questi
Seguirono oltre trenta registrazioni con Mehta e la sua orchestra da
Speaker's Corner o da altre
parte della Decca e penso che meritano una maggiore considerazio-
case specializzate nei remaste-
ne da parte della comunità audiofila.
ring.
James Locke, che sorvegliò quasi tutte quelle registrazioni, passò
Per esempio, la registrazione
molto tempo a Los Angeles dove cercò il miglior luogo di registrazio-
Mehta / Los Angeles della
ne possibile. La politica della Decca in quell'epoca era di registrare
Scheherazade di Rimsky Korsakov è probabilmente l'unica registra-
opere orchestrali soltanto in sale da concerto e non in studio. Alla fine,
zione che può rivaleggiare, e, in certi parametri persino migliorare, la
Locke scelse la Royce Hall perché i proprietari erano i più disponibili.
famosa registrazione Reiner / Chicago della Living Stereo. Un'altra
Come ho constatato già tante volte in Audiophile sound, Locke fece
registrazione stupenda è la loro incisione della Quinta Sinfonia di
allungare il palcoscenico sul quale
Tchiaikovsky, dove gli ottoni, così importanti per questo compositore,
suonavano gli orchestrali, fino al
sono stati davvero perfettamente bilanciati contro il resto dell'orche-
centro della sala della Royce Hall e
stra. Ugualmente stupenda è la loro registrazione dedicata alla musi-
la Decca fu disposta a pagare in più
ca di Varèse, senz'altro uno dei più grandi Decca mai prodotti. Siamo
per far rimuovere i posti nella platea
veramente a questi livelli!
per poter accomodare l'estensione.
Il migliore di tutti è il Varèse. Una registrazione meravigliosa, come la
In quei tempi, raccontava Locke,
versione di Mehta e la Los Angeles Philharmonic della Quinta di
niente era troppo per la Decca… per
Tchiakovsky. Forse ci sono anche letture più immaginative e profon-
arrivare al ‘suono giusto’.
de di questo compositore russo ma la loro registrazione delle sei sin-
La Decca investiva perché allora
fonie, disponibili separatamente su vinile, sono registrazioni davvero
avevano scelto il tandem Zubin
valide dal punto di vista tecnico. Hanno tutte le stesse caratteristiche
Mehta / Los Angeles Philharmonic
Decca: sono immediate, molto dinamiche con un'eccellente resa delle
come uno dei loro principali partner
basse frequenze. Ho il master della Quarta Sinfonia: vi farà drizzare i
di registrazione, nello stesso modo
capelli se venite ad ascoltarla a Salerno. Se siete appassionati di vini-
in cui avevano scelto Anseremet e
le, si trovano a prezzi abbordabili su internet. Cercate i pressing più
l'Orchestre de la Suisse Romande
recenti: suonano meglio e costano meno.
negli anni cinquanta e nei primi anni
Le registrazioni Mehta / Los Angeles meritano attenzione e ne ripar-
sessanta, la Chicago Symphony e
lerò più in là su queste pagine. Pierre Bolduc
Discografia
Strauss, Alpine Symphony
SXL6752
Saint-Saens, Sinfonia N. 3
SXL 6482
Varèse, Arcana, Intégrales
SXL 6550
Ravel, Daphnis et Chloe,
SXL 6488
Strauss, R. Also Sprach
Zarathustra
SXL 6379
Holst, The Planets
SXL 6529
dischi
fatti
LAPO su decca
ecentemente, ho messo le mani sul master tape di Zubin
dalla
Solti nei primi anni settanta e, più
extra
35
 pagina attiva  messaggio promozionale
promo
POLIFEMO
Acustica Applicata
presenta
il suo nuovo
risonatore acustico passivo
ma sono evidenti miglio-
l'iris meccanico, si modifica il fattore Q
ramenti fino ad oltre
del risonatore determinando anche la
650Hz.
quantità di energia sonora restituita alla
Polifemo ha una ‘auto-
sala d'ascolto.
matica’ capacità di
Con la membrana inclinabile si modifica
intercettare ‘boom’ riso-
lo smorzamento dell'energia risonante
nanti NON articolati che
all'interno di Polifemo.
si manifestano tra i 25
ed i 60Hz (tipico fenomeno delle sale d'ascolto prive di qualsiasi tipo
di trattamento acustico); in questi casi
Polifemo riduce l'energia del boom e lo rende
più articolato. Al contrario, se nella sala d'ascolto c'è una buona distribuzione dell'energia
sonora, Polifemo mostra
un ‘intelligente’ effetto
equalizzativo, restituendo maggiore energia ed
Dove và messo Polifemo?
Polifemo?
- In corrispondenza delle proiezioni dei
diffusori sulle pareti laterali e posteriore.
- Nell'area tra la prima riflessione laterale e l'angolo dietro i diffusori.
- Nell'area tra la prima riflessione
posteriore e l'angolo dietro i diffusori.
- In alcuni casi a metà della parete
laterale.
articolazione special-
Cosa è Polifemo
Polifemo ?
mente negli intervalli di frequenza ove
Polifemo è un risonatore acustico passi-
il suono risulta depresso. Quindi,
vo, sfrutta il noto pricipio fisico di
Polifemo lavora PRINCIPALMENTE sul
Helmoltz, ma con alcuni aspetti esclusi-
BILANCIAMENTO TONALE e poi sull'arti-
vi ed innovativi:
colazione.
Traducendo in percezioni d'ascolto:
Quanti Polifemo
Polifemo ?
In una normale sala d'ascolto (circa
15/25 m²), sono necessari da 1 a 3
Polifemo, a seconda delle problematiche acustiche presenti. Polifemo può
lavorare senza nessun problema con o
1) accurato sistema per regolare la
Polifemo produce un chiaro allargamen-
frequenza di risonanza;
to dello spazio acustico, per via della
2) regolazione per modificare il
migliore risoluzione a bassa frequenza;
fattore Q del risonatore;
sono evidenti miglioramenti di come le
3) facile posizionamento e rotazione in
medie ed alte frequenze ‘galleggiano’
ambiente;
sulle basse; il suono guadagna realismo,
Polifemo non può ridurre il tempo di
4) struttura trasparente per un look
micro-informazioni e velocità.
riverbero della sala d'ascolto, oltre la
meno intrusivo e più accettabile dal-
senza la presenza di DaaD.
Cosa NON può fare Polifemo?
Polifemo?
sua più alta frequenza di risonanza;
l'acquirente (si vede il colore del muro
Come usare le regolazioni di
non può peggiorare l'articolazione musi-
dietro di lui);
Polifemo?
cale;
Con l'apertura variabile alla base, si
gliato semplicemente non lavora al
regola la frequenza di risonanza da 25 a
100% delle sue potenzialità.
5) totale neutralità acustica della
superficie esterna diffondente.
Cosa fa Polifemo?
Polifemo?
Polifemo è efficiente da 25 fino a 60Hz,
 pagina attiva
CLICCA QUI per saperne di più su
Polifemo
se Polifemo è posizionato nel punto sba-
60 Hz.
Con ‘l'occhio di Polifemo’ regolato dal-
Accustica
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fatti tecnici
METTIAMO
IN FASE il nostro
sistema hi-fi
il segnale elettrico PARTE 2
“Tenere tutti i componenti del nostro impianto
(lettore, amplificatore integrato o pre e finale,
filtri di rete e altro) perfettamente in fase
elettrica è una operazione assolutamente
indispensabile ai fini di un ascolto ottimale.”
LEONARDO LAMBERTI
dell'ampli con il negativo del diffusore. Questo ovviamente andrà fatto
to della fase elettrica delle spine e di come fare per connette-
su entrambi i canali dell'impianto.
re alla rete i vari elementi che compongono l'impianto con la
giusta fase elettrica. CLICK in bass per leggere l’articolo pubblicato su
AS EXTRA n.1.
Questa volta, invece, voglio parlarvi di un'altra fase: quella assoluta del
segnale elettrico.
Spesso noi proviamo apparecchi a confronto, dandone un giudizio positivo o negativo a seconda del risultato ottenuto nel contesto dell'im-
Altro esempio:
lettore CD invertente ( per fortuna non sono molti )
preamplificatore invertente
finale non invertente
In questo caso, avendo due elementi della catena invertenti, non ci sarà
bisogno di collegare i diffusori al contrario perché questi due apparec-
pianto, senza tener presente che, oltre a doverli connettere alla rete
chi ripristineranno il segnale alla fase corretta.
elettrica in maniera corretta, dobbiamo necessariamente conoscere se
Su alcuni convertitori è possibile trovare un interruttore che inverte la
l'apparecchio in esame e gli altri elementi del sistema sono invertenti di
fase di 180gradi. Questo può tornare utile proprio per non dover inver-
fase oppure no. Spesso si può giudicare negativamente un componen-
tire i fili degli altoparlanti se si hanno uno o tre elementi invertenti.
te solo perché non è stato inserito in una catena in cui non si è fatta
Possiamo dire che quando gli elementi invertenti che compongono la
attenzione a queste cose, che sono fondamentali per poter ottenere il
catena audio sono di numero pari, non dobbiamo modificare nulla ma
massimo delle prestazioni. In seguito, vedremo quali altri elementi pos-
se sono di numero dispari dobbiamo intervenire con l'inversione dei fili
sono penalizzare o avvantaggiare un apparecchio rispetto ad un altro.
degli altoparlanti.
Quindi, la prima cosa da fare è conoscere gli apparecchi che compon-
In passato questo aspetto è stato spesso trascurato, infatti molte volte
gono il nostro impianto, informandoci sulle loro caratteristiche elettriche
mi è capitato di trovarmi di fronte ad impianti audio in cui non era stata
ed in particolare, se sono invertenti di fase o meno. A volte può risulta-
fatta alcuna attenzione alla fase assoluta ma l'intero sistema è miglio-
re difficile reperire informazioni di questo tipo, oppure può capitare di
rato moltissimo semplicemente invertendo i fili dei diffusori !
avere un apparecchio artigianale di cui non è stata dichiarata la fase di
Anche il giradischi è andato spesso soggetto a questo problema perché
uscita. In questo caso, l'unica cosa da fare è quella di recarsi in un cen-
alcuni stadi fono RIAA sono invertenti. Era idea diffusa che per i siste-
tro di assistenza per far testare l'apparecchio e conoscerne la fase. Se
mi analogici questo aspetto fosse meno importante dal momento che
tutti i componenti dell'impianto hanno la fase corretta, quindi sono tutti
non tutte le case discografiche adottavano lo stesso criterio, riguardo
non invertenti, non avremo nessun problema e saremo sicuri di avere il
alle fasi, all'atto della registrazione dei dischi .
sistema in fase. Ma se c'è un elemento invertente(spesso capita con
In sintesi, quando un sistema risulta invertente si avverte, all'ascolto,
alcuni preamplificatori a valvole con un solo stadio ed alcuni lettori cd)
una riduzione dell'impatto dinamico e le voci possono risultare più
per ripristinare la fase assoluta saremo costretti a invertire i fili dei diffusori.
inscatolate. Anche la ricostruzione spaziale del palcoscenico virtuale
può subire delle conseguenze e risultare meno credibile e preciso.
Facciamo qualche esempio:
Naturalmente, questo aspetto può risultare più o meno evidente anche
Lettore CD con fase corretta ( non invertente )
in funzione dei diffusori o dell'impianto stesso. Leonardo Lamberti
Preamplificatore invertente
Finale non invertente.
In questo caso l'uscita rosso e nero dell'ampli andrà invertita sui diffusori e cioè, il negativo dell'ampli con il positivo del diffusore e il positivo
> SOMMARIO
extra
37
la fase
N
el primo articolo, pubblicato in AS EXTRA N.1 abbiamo parla-
costruttori
Intervista con
GIUSEPPE GABBARINI
di DIESIS AUDIO
Pierre Bolduc chiede elucidazioni a Giuseppe Gabbarini di Diesis Audio
sull'impiego non ortodosso di driver a compressione e alto parlanti
tradizionali montati su una cassa a dipolo
I
In casa Diesis avete sviluppati tre prodotti ovvero tre diffuso-
Per fare ciò abbiamo messo in atto diversi accorgimenti durante la
ri, Caput Mundi, Aura e Ludos. con una configurazione di alto
fase di progetto e non cercare di risolvere il problema successiva-
parlanti piuttosto particolare abbinando driver a compressioni
mente solo con il filtro crossover. Per cominciare, abbiamo rileva-
a diffusori tradizionali assemblati per riprodurre un carico dipolare.
to la fase acustica del WF superiore e la sua risposta acustica
Che sono stati i problemi principali da risolvere per tentare di
posteriore verificando a quali frequenze essa decadeva assimilan-
avere una gamma di frequenze lineare, ‘armoniosa’ per ripetere
do la sua emissione a un monopolo e con la forma del ‘mobile’
l’aggettivo stampato nella vostra brochure?
abbiamo cercato di piegarla il più possibile alle nostre esigenze.
Giuseppe Gabbarini: Proprio perché consapevoli che riuscire a far
coesistere le due anime del progetto (carico dipolare e tromba)
sarebbe stato lo scoglio più grande da superare, al punto da poter
impegno. Il problema principale consisteva nel fare in modo che le
emissioni acustiche (dipolare e monopolare) emettessero nella
zona di incrocio con energia e fase il più possibile simili tra loro.
la tromba e la loro distanza reciproca sul piano verticale per fare
in modo che poi con gli sfasamenti del filtro crossover l'energia e
la fase all'incrocio fossero il più possibile simili. Ciò ha portato a
un risultato in cui il nostro orecchio difficilmente si rende conto di
emissioni acustiche in origine così diverse esaltando invece i pregi
di entrambe. Crediamo di esserci riusciti.
diffusori caput mundi
diesis
invalidare il progetto stesso, che gli abbiamo dedicato il massimo
Poi abbiamo curato l'allineamento temporale tra il WF superiore e
38 extra
> SOMMARIO
costruttori
Che sono allora le somiglianze e le differenze tra i tre modelli?
GB: Le somiglianze fra i tre modelli sono, oltre al disegno che ne
accomuna l'aspetto estetico rendendole subito riconoscibili, lo
stesso tipo di caricamento della gamma bassa e lo stesso principio di funzionamento dell'emissione delle vie alte. Le differenze
riguardano soprattutto le dimensioni degli altoparlanti impiegati e
di conseguenza ridotte dimensioni del mobile per adattarle ad
ambienti di varie metrature.
Quando ho sentito nella nostra sala di ascolto a Salerno i Caput
Mundi, sono rimasto sorpreso dalla trasparenza del medio-basso
dove risiedono quasi tutte le fondamentali degli strumenti acustici. So che ci sono state voci che hanno criticato la mancanza di
basso profondo. Ma credo che la vostra scelta è corretta, quella
di non ‘sforzare’ il basso. Ma ho trovato la gamma media alta troppo in evidenza, faticosa. Poi abbiamo fatto alcuni aggiustamenti.
Sarebbe una buona idea, credo, di spiegare come sia possibile
attenuare la tromba. A me il bilanciamento da ‘default’ non ha piaciuto, ma devo dire che sono rimasto molto entusiasta dopi i cambiamenti che hai fatto sul posto. Quali erano?
GB: Effettivamente la nostra maggiore ambizione era di realizzare un diffusore che avesse la maggiore articolazione e trasparenza possibile e soprattutto in gamma bassa e medio bassa. Ed è
proprio per questo che il nostro progettista Roberto Spera, ha
diesis
accettato l'incarico a una sola condizione: la gamma bassa doveva essere a dipolo. Questo tipo di carico era la sua passione e
quella di tantissimi autocostruttori di altissimo livello (aggiungo io).
Oh yes!
giuseppe gabbarini a destra
GB: La mia condizione è stata il medio alto a compressione a
> SOMMARIO
extra
39
tromba, la mia passione. E’ vero: abbiamo avuto delle critiche per
modifiche al cross-over sono state infatti realizzati.…
la mancanza di gamma bassa anche da ascoltatori che utilizzano
GB: Crediamo che qualsiasi progetto, anche il più perfetto, possa
mini diffusori con altoparlanti da 11 cm caricati in Bass Reflex che
essere migliorato a distanza di tempo: tutto ciò che non è miglio-
dichiarano risposte inusitate ma non abbiamo mai smesso di ‘ripu-
rabile è già superato. Siamo venuti a Salerno proprio perché sape-
lire’ la nostra idea del basso.
vamo di una persona molto competente di grande passione musi-
Sì, ma il problema rimane sempre il bilanciamento tonale globale.
GB: Per quanto riguarda la gamma medio alta, sappiamo quante
varianti possono influenzare una riproduzione sonora in ambiente,
soprattutto se il sistema è particolarmente rivelatore; per questo
cale e con bagaglio di esperienze fuori dal comune, tutto ciò che
poteva accadere per noi sarebbe comunque stato un successo, e
perché ci aveva preso in esame, sia per la sua proverbiale schiettezza.
abbiamo previsto nei nostri sistemi la possibilità di attenuare sepa-
I confronti sono importanti…
ratamente con delle resistenze di altissima qualità la gamma alta
GB: Il confronto è una di quelle esperienze senza la quale non ha
e medio alta. In fase di accordatura abbiamo rilevato significative
senso proseguire. Se ricorda, avevamo da poco iniziato a propor-
differenze solamente invertendo il verso delle resistenze di atte-
re il nostro primo diffusore ( Caput Mundi). Abbiamo apportato
nuazione. In riferimento alle attenuazioni previste nel diffusore, è
delle modifiche al filtro dopo aver ascoltato il nostro diffusore in
da puntualizzare che quella della gamma media non interessa
almeno venti diversi ambienti e con diverse elettroniche ma non
volutamente tutta la gamma ma solo la medio-alta per non altera-
abbiamo cambiato né modello né tecnologia; anzi, abbiamo svi-
re la risposta in potenza e fase dell'incrocio più critico di tutto il
luppato altri due modelli che rafforzano ancora più le nostre con-
sistema, quello con il WF superiore. L'attenuazione della gamma
vinzioni sulle tecnologie di partenza. Abbiamo naturalmente fatto
alta è più normale interessando
bagaglio dei suoi suggerimenti e quelli di altre persone competen-
tutta la gamma dell'altoparlante,
ti. L'ingegner Fulvio Chiappetta segnala in una recensione tecnica
ma ci interessa segnalare che
le Caput Mundi come diffusori da cui prendere spunto per alcuni
tutte le attenuazioni sono poste
progetti di autocostruzione. Ne siamo naturalmente orgogliosi.
Diesis Audio
distribuisce
Caput Mundi
www.
diesisaudio.com
prima delle sezioni di filtro per
non alterare il carico visto dagli
Progetti?
stessi.
GB: Stiamo lavorando ad un progetto molto ambizioso, un SISTEMA TOTALE…
Durante la visita ho fatto alcuni
suggerimenti. Poi ho saputo che
Tanti segreti! Grazie per l’intervista. Pierre Bolduc
extra
41
diesis
costruttori
pagina
interattiva
franco serblin
ricordiamo...
Ken Kessler ricorda
FRANCO SERBLIN
DELLA
SONUS FABER
“La gente voleva musica di alta qualità; l'industria
hi-fi gli vendeva brutte casse. Da solo, Franco
avrebbe cambiato questo, con i diffusori che
creò per la Sonus Faber...” KEN KESSLER
D
opo la scomparsa dei miei cari amici Enzo Natali e Aldo
Faber. Mentre Enzo e Aldo avevano avuto un ruolo cruciale
nel creare una sensibilità verso l'alta gamma negli audiofili italiani, il
contributo di Franco era stato globale.
A metà degli anni '80, Franco aveva capito che l'hi-fi era sopravvissuta dalla sua nascita negli anni '50, nonostante l'avversione apparente
che i progettisti avevano verso l'estetica, di quelli che sono l'unica
parte necessariamente visibile di un impianto: i diffusori. Potete sempre mettere la vostra amplificazione e le sorgenti in un armadio, ma i
diffusori devono far uscire il suono nella stanza senza ostacoli. La
gente voleva musica di alta qualità; l'industria hi-fi gli vendeva brutte
casse. Da solo, Franco avrebbe cambiato questo, con i diffusori che
creò per la Sonus Faber.
Sarebbe però ingiusto affermare che nulla di attraente esisteva nell'hifi prima che apparisse la Sonus Faber. Le elettrostatiche Quad non
erano certo delle 'casse', i pannelli di Apogee e MartinLogan erano
innegabilmente eleganti, così come lo erano altre creazioni elettrostatiche o a nastro. Ma per il mondo, la norma era costituita dai diffusori
dinamici tradizionali piuttosto che dai pannelli, non ultimo a causa delle
dimensioni e prezzo di questi; quindi bisognava fare qualcosa con queste grottesche casse. Nulla rovinava la vendita di un sistema high-end
come la moglie che si opponeva alle 'grandi casse nel salotto.'
Il padre di Franco era un mastro falegname, lui aveva una passione
per la musica e risiedeva in una parte d'Italia conosciuta per l'artigianato; forse la sua vita come progettista di diffusori era predestinata.
Dopo il suo progetto Snail - seppur intelligente, era poco pratico -
va aspettarsi da un piccolo diffusore, creando allo stesso tempo un linguaggio di design che ha portato un vasto numero di diffusori ad avere
una forma rastremata nella parte posteriore. Persino i Pioneer da 129
dollari la coppia, sulla mia scrivania, sembrano 'piccoli Guarneri.'
Poiché io non sono italiano, il mio punto di vista sulla Sonus Faber e
l'uomo Franco Serblin sarà diverso da quello dei suoi connazionali. Ma
quello che io posso dire loro, come estraneo, è questo: è stata la
Sonus Faber - e SOLO lei - ad avvisare al mondo fuori dal paese che
esisteva un'alta fedeltà prodotta in Italia. Nella migliore delle ipotesi,
avevamo sentito parlare della Galactron. Solo quella. Punto e basta.
Sonus Faber ha aperto il mondo a tutti i produttori italiani di hi-fi. Sonus
Faber ha dato al mondo un assaggio di hi-fi prodotto con i valori estetici e artigianali di Maserati, Zegna e Valextra. Spero che se lo ricordino.
E Franco l'uomo? In oltre 25 anni, non ha mai mancato di salutarmi
con un sorriso, un 'Ciao, Kennino!'. Egli incarnava l'idea che possa
farsi uno straniero, di come debba essere un signore italiano: elegante nel portamento e nell'abito. Conversare con Franco era come tornare ai miei tempi dell'università, quando studiavo filosofia e desideravo
una qualche sorta di armonia o, almeno, di raffinatezza. Serblin meritava di vivere altri vent'anni, per lo meno, perché il mondo ha bisogno
di quegli uomini del Rinascimento. I suoi ultimi due progetti, il Ktema e
i diffusori Accordo, sono le affermazioni finali che avremo dall'uomo
che ha cambiato non solo l'intera produzione hi-fi italiana. Ha cambiato tutti i diffusori. Per sempre. Ken Kessler / Hi Fi News
Franco produsse una serie di diffusori compatti che sembravano più
mobili di pregio che materiale audio. Nel giro di dieci anni, quasi tutti i
maggiori produttori di diffusori si erano ispirati a - o avevano palesemente copiato - i concetti Sonus Faber degli angoli e degli spigoli arrotondati, l'uso di legni o impiallacciature pregiati e griglie attraenti. Non
riuscivano più a farla franca con brutte casse, impiallacciature banali o
lucidature noiose, e griglie fatte di mera stoffa tesa o schiuma. Sonus
Faber produceva hi-fi che era sexy, elegante, e soprattutto: italiana.
Il suo vero capolavoro, il Guarneri Homage, ridefinì ciò che uno pote-
> SOMMARIO
extra
43
franco serblin
Baietti, ora giunge quella di Franco Serblin della Sonus
pagina
i
nt
e rat
tiva
extra
audio costruttori
  pagina attiva
e i diffusori
Concept
giorgio todde
Giorgio
Todde
Il costruttore dei Concept risponde alle
domande di Pierre Bolduc...
N
on c'è crossover, ma c'è un condensatore? Si è cercato di
ridurre il più possibile la distorsione di fase. Tale risultato è
stato ottenuto eliminando virtualmente il crossover. In effetti
in serie al TW, con la sola funzione di protezione e non di filtro e una
resistenza di attenuazione sul MID. Il sistema sfrutta un'interazione tra
gli altoparlanti detta a interferenza controllata, cioè gli stessi interagi-
mento con pilotaggio in tensione, tipicamente sistemi a stato solido.
scono tra loro in modo non distruttivo, ma collaborativo. Questo risul-
Nello specifico, amplificazioni con fattore di smorzamento basso, tipi-
tato è stato ottenuto grazie a un progetto nel quale è stata curata in
camente valvolari, noti per essere assolutamente raffinati, lavorano in
maniera rigorosa la sinergia tra fattori geometrici, elettromeccanici ed
condizioni non idonee con il rischio di venire tacciati per 'gonfi in
elettrici.
basso', 'poco smorzati', 'ruffiani'
L'assenza del crossover conduce a risultati di trasparenza, dinamica,
Questa realtà poco considerata o forse poco nota è per noi invece di
spazialità e coerenza timbrica di assoluto rilievo, non riscontrabili su
assoluta rilevanza. Sono stati quindi realizzati modelli dedicati nelle
diffusori tradizionali se non in modo parziale. Un parametro che viene
due linee Janas e Concept. Il modello Janas Lucia, relativamente
particolarmente 'premiato' è quello della spazialità; la profondità e la
all'accoppiamento con le amplificazioni, è stato progettato in modo tra-
precisione della scena è di assoluto rilievo, in particolare con registra-
dizionale, cioè per essere accoppiato ad amplificazioni a Stato Solido.
zioni che lo consentono, si percepisce distintamente anche la distribu-
Il modello Janas Tube è stato invece progettato per essere accoppia-
zione in altezza degli strumenti. La quasi totale assenza di elementi
to ad amplificazioni a basso D.F.; riempie, quindi, questo vuoto,
reattivi, solo un condensatore, fa sì che a tutti gli effetti il diffusore sia
nascendo per essere partner ideale con i monotriodi e gli OTL.
un carico 'facile'. Per me non esiste nessun produttore di diffusori acu-
Per quanto riguarda…
stici che abbia raggiunto un tale grado di specializzazione nella proget-
Scusami, posso commentare alcuni punti fatti nella recensione?
tazione e realizzazione degli stessi.
Sì, certo…
E l'estetica?
Il Tweeter non è Ciare, ma SEAS della serie Excel, non di regolare pro-
L'estetica è frutto non di uno studio di design, ma è assolutamente
duzione, ma realizzato e fornito su mia specifica richiesta.
'funzionale' allo scopo. In ogni caso la cura dei particolari hanno por-
Relativamente alla risposta sul basso, a differenza di un diffusore tra-
tato all'ottenimento di un prodotto esteticamente pregevole. Un para-
dizionale con il quale si deve ottimizzare il posizionamento per non
metro che è stato tenuto in considerazione nella progettazione di tutti
renderlo eccessivo, qui invece deve essere cercato. Questo permette
i diffusori di nostra produzione è l'interfacciamento con le elettroniche.
di avere un basso corretto per estensione timbrica e smorzamento.
Puoi spiegarmi meglio la relazione
Certo è che non è un basso, passatemi il termine, 'commerciale'.
fra 'fattore di smorzamento' e diversi
Il problema riscontrato in gamma alta, peraltro in condizioni di ascolto
Arte Acustica
tipi di amplificazione?
non 'normale', è stato risolto sostituendo il condensatore con un altro
La realtà attuale è che la stragrande
di diversa capacità e marca. Ora è assolutamente allineato come qua-
www.artemusica.it
[email protected]
maggioranza dei diffusori dell'odierna
lità al resto della gamma
produzione è progettata e realizzata
Ti ringrazio...
per essere accoppiata ad amplifica-
Grazie a te per avermi lasciato rispondere ai punti sollevati dall'autore
zioni dotati di alto fattore di smorza-
della recensione (Paolo Di Marcoberardino). Pierre Bolduc
 pagina attiva
CLICCA QUI per leggere la recensione su Arte Acustica di
Paolo De Marcoberardino pubblicata
pubblicata su AudiophileSound n.124
> SOMMARIO
extra
45
giorgio todde
l'unico componente presente oltre agli altoparlanti è un condensatore
1
dischi per un’isola deserta
CD CLASSICO
Claudio Arrau
SCHUBERT
FINAL SESSIONS
PHILIPS
5 TITOLI OGNI MESE: 5 dalle seguenti categorie:
LP 33 classico / LP 33 non classico / LP 45 classico / LP 45 non
classico / SACD classico / SACD non classico / CD classico /
CD non classico / HI RES classico / HI RES non classico
Il nostro target: ben 500 titoli !!!
non solo l'interpretazione ma anche la qualità dell'incisione,
che continua a fare cadere le mascelle a chi lo ascolta sul
nostro impianto a Salerno.
I dischi di pianoforte 'audiophile' sono tanti. Penso subito a quello dell’incisione della Campanella di Liszt, uno dei brani che ha reso famo-
sa la Reference Recordings. Ma questo disco, inciso in digitale a La
Chaux-de-Fonds in Svizzera nel 1990, ha veramente qualcosa di
magico. Nella mia vita ho ascoltato veramente poche registrazioni
capaci di riprodurre correttamente le armoniche di un pianoforte;
ebbene, il disco di Arrau è una di quelle. Non ci sono 'buchi' fra una
nota e un'altra, cosa che dà alla musica una continuità che raramente
si può ascoltare nei CD. Inoltre, ci fa capire il gioco del pedale e in che
maniera dà forma all'interpretazione, senza dimenticare la resa dinamica, che è semplicemente impressionante. Forse ho sentito di migliore in alta risoluzione, ma nel formato CD questo disco è sicuramente
fra i grandi. In confronto all'incisione della RR, il pianoforte è ripreso
con maggior fedeltà nella zona medio-bassa e bassa dello spettro; la
registrazione della RR suona come un Yamaha nuovo di zecca: un
suono preciso ma timbricamente più povero, certamente più povero
dello Steinway di Arrau. Il bilanciamento del pianoforte è più o meno
perfetto: ravvicinato, ma senza mai dare l'impressione che un microfo-
approccio più riflessivo, dove ogni nota viene espressa con un certo
calore, con un certo peso. Le pause sono pregnanti, in apertura della
Sonata D845, il rubato così 'sottile', inoltre l'esposizione del brano si
sviluppa in un modo tale che porta la musica in un'altra dimensione,
sublime, eterea. In queste Final Sessions, il modo di suonare di Arrau
esprime una grande spontaneità, il fraseggio è sempre preminente
sulla cadenza ritmica. È come se Arrau intraprendesse una sorta di
viaggio con colui che l'ascolta, in cui l'intensità della visione viene a
volte interrotta dalla necessità di ammirare un po' qua e un po' là, per
rilassarsi e godersi il panorama. Tuttavia, queste piccole divagazioni
non distolgono l'attenzione del viaggiatore e non gli fanno perdere di
vista il sentiero che sta percorrendo. Per quelli di voi che vorrebbero
un'alternativa a quest'esecuzione, posso consigliare la lettura di
Richter che si trova in Richter The Master, Decca vol. 5. Si tratta di un
approccio molto diverso, con il tempo nel movimento di apertura che
risulta essere molto più lento di quello scelto da Arrau, con la luce che
nello spartito si spegne quasi completamente, senza contare che i
contrasti nella coda del primo tempo si frantumano furtwänglerianamente, in modo devastante.
Faccio ascoltare spesso la registrazione di Arrau ai miei ospiti che
vengono a trovarmi a Salerno e nessuno mi chiede di fermare il CD.
Ecco che cosa provoca l' 'effetto Arrau'. Pierre Bolduc
no sia stato piazzato a contatto
Dischi per un’isola
deserta
con la cassa armonica dello
Pensateci: Siete isolati
su un’isola deserta.
Aiuto?
Chi sa quando - e se arriverà !
Potete avere 5 dischi.
Quali scegliereste?
Ogni mese i nostri critici
vi proporranno i loro
‘dischi da isola deserta.’
sette mesi prima della sua
strumento.
E poi c'è Arrau che suona, solo
scomparsa, all'età di 88 anni (sì
avete letto bene!), che ci offre
DISCOGRAFIA
Claudio Arrau, The Final Sessions, Vol. 1.
Schubert, Sonata D 894,
Moments musicaux, D. 780
CD Philips 432 987-2
Studio, La Chaux-de-Fonds, Svizzera.
Novembre 1990. Prod: R. Faeustle
Ing: U. Singer & E. Menting
uno Schubert trasparente, senza
effetti, romantico, sì, ma senza
dimenticare le radici moziartiane
dell'opus. L'articolazione non è
più quella di una volta, ma a me
uno Schubert cristallino non mi è
mai piaciuto molto; preferisco un
> SOMMARIO
extra
47
1. CD classico: schubert
Q
uesto è un grande disco di musica pianistica, che riguarda
ƤȯΎȴɃȼɈȷȽȼȳΎȲȷΎɃȼΎȱȯɄȽΎɠΎȿɃȳȺȺȯΎȲȷΎɂɀȯɁȴȳɀȷɀȳΎȷȺΎɁȳȵȼȯȺȳΎȯɃȲȷȽΎɂɀȯΎȲɃȳΎȳȺȳɂɂɀȽȼȷȱȶȳ˴ΎȺ̃ȳɁȾɀȳɁɁȷȽȼȳΎɁȽȼȷȱȯΎȲȳȺȺȳΎ
ȳȺȳɂɂɀȽȼȷȱȶȳΎȳΎȷȺΎȻȳɁɁȯȵȵȷȽΎȻɃɁȷȱȯȺȳΎȾɀȳɁȳȼɂȳΎɁɃȺΎɁɃȾȾȽɀɂȽΎȯɃȲȷȽΎ̚ȲȷɁȱȽ˴ΎȼȯɁɂɀȽ˴Ύ˛ȺȳΎȳȱȱ˷˷̛ΎȲȷȾȳȼȲȽȼȽ˴ΎȿɃȷȼȲȷ˴Ύ
ȲȯȺȺȯΎȼȳɃɂɀȯȺȷɂɉΎȲȳȺΎȱȽȼȲɃɂɂȽɀȳ˷
LP 33 CLASSICO
2
dischi per un’isola deserta
Evgeni Mravinsky
Leningrad Philharmonic
BARTOK / HONEGGER
EMI / MELODIYA
5 TITOLI OGNI MESE: 5 dalle seguenti categorie:
LP 33 classico / LP 33 non classico / LP 45 classico / LP 45 non
classico / SACD classico / SACD non classico / CD classico /
CD non classico / HI RES classico / HI RES non classico
Il nostro target: ben 500 titoli !!!
lavoro. Quindi, che cos'è prima di tutto la Musica per archi?
Questo lavoro, che prende spunto da melodie e ritmi di stampo folkloristico, fu composto per un unico insieme di strumenti, una doppia orchestra di archi e un grande spiegamento di strumenti percussivi (arpa,
cembali, tam-tam, gong, rullanti, grancassa, xilofono, timpani, una cele-
Q
zioni primordiali e impressioni emotive e il suo linguaggio crudo e appas-
è una registrazione costosa (ancora per il momento!), ma è que-
sionato genera continui contrasti drammatici. Alcuni affermano che alcu-
sta l'edizione che si dovrebbe cercare, non le orrende versioni in
ne parti di questo lavoro assomigliano a una musica adatta per una sto-
compact disc (le ho sentite quasi tutte e non ce n'è nessuna che non
ria di fantasmi, mentre altre parti potrebbero descrivere benissimo un'al-
abbia un suono duro e 'smorto'). Anche le ristampe della Melodiya man-
ba avvolta nella nebbia su un remoto lago circondato dalle foreste; inol-
cano della brillantezza che caratterizza la registrazione di questo LP. Al
tre, il finale potrebbe rappresentare un'orgiastica danza zigana (secon-
limite, è persino meglio un LP originale Melodiya piuttosto che le succes-
do la celebre definizione fornita dal compositore e direttore d'orchestra
sive edizioni digitali.
inglese Anthony Hopkins). L'ultimo tempo è davvero esplosivo e
Evgenij Mravinskij è un direttore d'orchestra che considero allo stesso
Mravinskij conduce l'orchestra quasi a un punto di rottura. Sono dell'idea
livello di Toscanini, Furtwängler e Karajan. Quest'ultimo ammirò moltis-
che Mravinskij abbia voluto esprimere con questa musica gli eventi tra-
simo il collega sovietico, al punto che ammise che c'erano dei lavori che
gici che si stavano annunciando nell'Europa del Trentennio, sia nel pro-
lui stesso non sarebbe riuscito a dirigere meglio! Mravinskij mi ricorda
prio Paese (vittima delle persecuzioni staliniane) sia all'estero (con
più Toscanini rispetto a qualsiasi altro direttore occidentale: una grande
l'ascesa del fascismo e con la guerra mondiale sul punto di scoppiare).
mente che comprese come pochi altri la struttura di tutte le opere da lui
Ad ogni modo, qualunque sia il modo in cui la si possa guardare, que-
dirette, un musicista che seppe spingere il contenuto emotivo al limite:
sta partitura rimane un grande lavoro e questa performance dal vivo a
la tensione e l'adrenalina risultano essere sempre equilibrate, come in
Mosca nel 1965, si svolge in un Paese che stava vedendo il consolida-
Toscanini, dal buon gusto. Non conosco nessun direttore di oggi capa-
mento al potere da parte di Breznev e che avrebbe poi portato all'espul-
ce di avvicinarsi al modo con il quale Mravinskij era in grado di dare vita
sione di Solzenicyn e Rostropovich dall'Unione Sovietica. Anche il suono
a una partitura. Le due opere registrate in questo LP mettono in eviden-
è meraviglioso: un po' greve, ma incredibilmente trasparente, dettaglia-
za ciò nel modo più convincente.
to, presente, lucido. Su un buon sistema di riproduzione analogico, i
Quando si pensa alle registrazioni di Musica per archi, percussioni e
colori di tutti quegli strumenti a percussione risulteranno meravigliosa-
Dischi per un’isola
deserta
BARTOK / HONEGGER.
Musica per archi, percussione e
celesta / Sinfonia n. 3.
Leningrad Philharmonic Orchestra,
Evgenij Mravinskij.
LP EMI / ASD 2964.
Registrazione dal vivo a Mosca,
1965.
Chi vuole un'edizione digitale
decente, provi a cercare quella
che è uscita su un normale CD
della giapponese JVC (non XRCD).
Suona un po' grossolana, ma
almeno è viva! PB
celesta, vengono subi-
mente variati e naturali.
to alla mente le letture
Come se non bastasse, il lato B ci regala un'interpretazione stupefacen-
di Solti, Fricsay e,
te della Terza Sinfonia di Honegger, composta alla fine della Seconda
soprattutto, quella di
guerra mondiale, con il cosiddetto "Dies Irae" che fa immergere l'ascol-
Fritz Reiner pubblicato
tatore nella barbarie della guerra. Ascoltate con attenzione il motivo suo-
su un famoso LP della
nato dagli ottoni alla fine di questo tempo perché ricorre anche negli altri
RCA
Stereo.
due. Il lungo Adagio del secondo tempo è tranquillo, quasi idilliaco. Con
Eppure, la tensione
il tema di apertura dell'ultimo tempo (il terzo), Honegger volle sottolinea-
che Mravinskij riesce a
re la follia umana, secondo il compositore "una sorta di marcia che
esprimere in questo
segna il tempo intorno alle stesse note, che balbetta e ripete sempre la
lavoro non ha sempli-
stessa cosa", quella stessa cosa che è "la rivolta dell'uomo moderno
cemente rivali. Ma che
contro il diluvio della barbarie, della stupidità, della sofferenza creato
cos'è quest'opera? La
dalla tecnica e dalla burocrazia che ci assalgono continuamente". Anche
maggior parte degli
in questo caso Mravinskij spinge l'orchestra ai limiti, creando devastan-
audiofili
il
ti momenti di tensione. Un'interpretazione straordinaria, registrata altret-
Concerto per orchestra
tanto bene e, come il Bartók, un live da favola! Sicuramente, uno dei
e assai poco di questo
grandi dischi del dopoguerra, da non perdere. Pierre Bolduc
Living
conosce
> SOMMARIO
extra
49
2. LP 33 classico: handel
sta e un pianoforte!!!). La scrittura esprime un ampio ventaglio di sensauesto è un LP raro e può essere comprato solo su Internet. Non
Charles Munch
SCHUBERT
SINFONIE
NN. 8, 9
10 TITOLI OGNI MESE: 1 per ognuno delle seguenti categorie:
LP 33 classico / LP 33 non classico / LP 45 classico / LP 45 non
classico / SACD classico / SACD non classico / CD classico /
CD non classico / HI RES classico / HI RES non classico
Il nostro target: ben 500 titoli !!!
E
ccezionali versioni della Nona di Schubert non mancano. Fra le
versioni storiche c'è quella di Toscanini con la Philadelphia
Orchestra (l'inizio con l'assolo del corno è un miracolo, RCA
Victor) e quella di Furtwängler
(tragica con chiaroscuri da briDischi per un’isola
vidi), entrambe in mono, quest'ultima disponibile in downlodeserta
ad sul sito della DG con un ottiLa tua lunga sofferente moglie
mo suono per l'epoca. Poi, ci
ti ha abbandonato su un'isola
sono le versioni analogiche di
deserta.
Ma ha avuto pietà di te: ti ha
rilievo: Karl Bohm su DG,
lasciato una copia dell'Inferno
Barbirolli su EMI, Bruno Walter
di Dante… e un lusso: l'impiansu Columbia/Sony Classical.
to hi fi che non vuol più vedere
Di recente non ho sentito nienin casa.
te di memorabile. La versione
Per tenervi compagnia:
di Karajan è da dimenticare,
500 incisioni che i critici di AS
ti spediranno regolarmente.
quella di Solti sembra una
Ecco la loro scelta: ‘dischi
corsa dopo l'altra, Abbado con
per un’isola deserta.’
la Chamber Orchestra of
Europe ci fa scoprire tanti dettagli interessanti della partitura, ma purtroppo manca d'ispirazione.
tempi più flessibili, ne dà una lettura vicina all'interpretazione di
Recentemente ho ascoltato Charles Munch e ho fatto una scoperta.
siamo agli stessi livelli di riproduzione dell'incisione della Nona.
Il direttore francese a capo della sua Boston Symphony Orchestra in
L'approccio è più rilassato, più solare. Un'ottima lettura, indubbia-
grande forma ha firmato tanti capolavori interpretativi per la RCA
mente, ma questo SACD a medio prezzo dovrebbe essere compra-
Living Stereo e anche incisi meravigliosamente bene. Penso alla stu-
to prima di tutto per l'altra opera sul disco. Pierre Bolduc
Toscanini con la Philadelphia Orchestra, forse ancora più commovente. Anche se più lontano dall'approccio più "rilassato" e gemütlich
(ossia più delicato, più intimo) di un Bruno Walter, Munch adotta
tempi che scorrono alla grande, con gli ultimi due movimenti presi a
un tempo molto mosso. Inoltre, il direttore francese non adotta un
tempo più lento per il secondo tema del primo movimento, non fa le
riprese (e questo, a mio avviso, è una buona cosa perché con quelle la sinfonia diventa veramente lunga). Il terzo movimento ha
un'energia pazzesca, la coda dell'ultimo (con i famosi accordi)
espressa con un'intensità raramente ascoltata ai giorni nostri.
L'LP originale suonava molto bene, ma l'SACD ci offre un'escursione dinamica che permette di sentire, per esempio, i passaggi in pp e
ppp nel bellissimo Andante. La Boston Symphony Orchestra, della
quale Munch era il direttore stabile, nega il credo popolare di allora,
ossia che solo la Chicago Symphony Orchestra e la Philadelphia
Orchestra fossero ai livelli delle migliori orchestre europee. I legni, gli
ottoni, ma anche gli archi, producono sonorità straordinarie per il loro
maestro e il gioco d'insieme è veramente degno di un Karajan.
L'Ottava Sinfonia di Schubert, detta l'Incompiuta, è stata incisa tre
anni prima e si avverte nell'ascolto dei passaggi fortissimi che non
penda Terza Sinfonia di Saint-Saëns (quella con l'organo), le opere
di Ravel e di Debussy come Boléro o La Mer, le ouvertures di
Berlioz, tutte incisioni di livello audiofilo e al vertice della discografia
critica; e quasi tutte disponibile non solo in SACD ma anche in file in
alta risoluzione sul sito di hdtracks.com.
Per quanto riguarda la lettura di Munch, disponibile solo in SACD
ibrido per il momento, si tratta sicuramente di una delle più grandi
versioni dell'opera. I tempi sono veloci, ma non affrettati (Toscanini,
NBC, 1953), qui tutto canta e il direttore francese, con una scelta di
DISCOGRAFIA
SCHUBERT, SINFONIA N. 9. & N. 8.
Boston Symphony Orchestra, Charles Munch.
SACD ibrido 88697 04603 2.
Stereo. Symphony Hall, Boston, 1955 (n.8), 1958 (n. 9).
Prod: R. Mohr. Ing: L. Layton
www.sonymusic.it
extra
51
3 . SACD
RCA
classico: schubert
charles munch
SACD CLASSICO
3
dischi per un’isola deserta
SACD NON CLASSICO
4
dischi per un’isola deserta
Carlos Santana
Mahavishnu
John McLaughlin
LOVE DEVOTION
SURRENDER
5 TITOLI OGNI MESE: 5 dalle seguenti categorie:
LP 33 classico / LP 33 non classico / LP 45 classico / LP 45 non
classico / SACD classico / SACD non classico / CD classico /
CD non classico / HI RES classico / HI RES non classico
Il nostro target: ben 500 titoli !!!
che abbiamo sono in gran parte delle improvvisazioni fatte con la chitarra elettrica, integrate dal contributo dei membri della band di
N
Carlos Santana sia (Mahavishnu) John McLaughlin erano
devoti del guru/mistico indiano Sri Chinmoy. A quel tempo,
Chinmoy risiedeva sia fuori dall'Europa sia nella Bay Area [come
viene definita l'area metropolitana che circonda la Baia di San
Francisco nella California settentrionale, N.d.T.]. Sulla copertina si
Santana e del gruppo di McLaughlin di quel periodo. Tre batteristi si
dividono il compito alle percussioni, insieme con Armando Peraza, il
leggendario interprete di conga di Santana. La ‘ciliegina sulla torta’
che si aggiunge a questi interpreti è l'organista Larry Young, che fa
da perfetto contrasto tra i due chitarristi che sputano fuoco.
Fin da subito, A Love Supreme dà risalto alla chitarra incendiaria
vedono Santana e McLaughlin mentre indossano abiti bianchi [il
sopra il testo ripetuto del brano. Il ‘vociare’ a tiro rapido della chitar-
bianco, nelle culture orientali, è il colore devozionale, N.d.T.], mentre
ra di McLaughlin ha la meglio sulle linee estatiche di Carlos, mentre
sul retro dell'album ci sono ancora i due artisti con le mani giunte, in
Larry Young mescola il tutto.
una tipica posa meditativa. Le note del disco sono dedicate esclusi-
Naima è un brano meditativo, con le due chitarre in modalità acusti-
vamente alla riflessione di Chinmoy esposta dal tema del titolo del-
ca; peccato che sia troppo breve con i suoi soli poco più di tre minu-
l'album.
ti. In effetti, mi sarebbe piaciuto se qui Carlos & John avessero
Per l'esattezza, le tracce dell'album erano un mix di temi spirituali
ampliato maggiormente il tema. The Life Divine suona come un tipi-
alla John Coltrane (A Love Supreme e Naima), così come tre brani
co brano di Santana degli anni Settanta accompagnato dal "mantra"
devozionali di McLaughlin, ossia The Life Divine, il tradizionale Let
vocale del titolo della canzone e con la batteria che fa il suo dovere
Us Go Into the House of the Lord, e Meditation. Per mostrare la
dietro le chitarre, le quali incedono belle e serafiche come il sole.
devozione di John verso Chinmoy, le sue composizioni erano di pro-
Il brano più lungo in assoluto è Let Us Go Into the House of the Lord,
prietà della Warner Publishing Company così come della Chinmoy
che dura più di quindici minuti ed è anche quello che è stato scelto
Music Inc.
per presentare e reclamizzare l'album. Questo brano è maggiormen-
Ascoltando questa release oltre quarant'anni dopo, in un glorioso,
te conosciuto grazie all'interpretazione di Pharaoh Sanders, che l'ha
brillante SACD stereo
registrato nel 1970 al Def Dumb Blind per Impulse Records. In effet-
Dischi per un’isola
deserta
ad alta risoluzione,
ti, la versione del sassofonista jazz risulta più lirica e utilizza alcune
con la rimasterizza-
sezioni silenziose per esaltare l'anima della composizione. Qui le chi-
zione
al
tarre dettano legge e dominano, sostenute da Peraza, Young e la
CARLOS SANTANA AND
MAHAVISHNU JOHN MCLAUGHLIN
Love Devotion Surrender
Columbia/ Sony Legacy/ Mobile
Fidelity Sound Lab stereo-only SACD
UDSACD 2080 (1972), 38:54
www.soundandmusic.com
Mobile Fidelity Sound
batteria. Si tratta di un vero e proprio tour de force e sarà amato nella
Lab,
ricchezza della rimasterizzazione SACD dai fan di Carlos e John.
(Carlos Santana, guitar; Mahavishnu
John McLaughlin, guitar, piano; Khalid
Yasin (Larry Young), organ; Armando
Peraza, congas; Billy Cobham, drums;
Jan Hammer, drums; Doug Rauch,
bass; Mike Shrieve, drums)
effettuata
da
Rob
Lo
sentiamo
Meditation chiude l'album con il pianoforte di McLaughlin che si uni-
come questa musica
sce con la chitarra, dando vita a un'interpretazione commovente. In
sia stata influenzata
effetti, un po' più di questa contemplazione avrebbe dovuto concre-
dal periodo elettrico di
tizzarsi maggiormente nelle finalità del disco di cui l'intento del loro
Miles
Davis.
maestro, ossia di Chinmoy, era proprio il tema spirituale espresso da
McLaughlin era un
Love Devotion Surrender, piuttosto che la faida chitarristica che si
membro
attivo
del
trova in questo disco del 1972. Allo stesso tempo, però, non si può
gruppo
elettrico
di
proprio negare la maestria delle chitarre dei due grandi artisti. Jeff
Verde,
Davis e l'influenza del
Krow / www.audaud.com
jazz fusion è indubbiamente forte. Quello
> SOMMARIO
extra
53
4. SACD: santana
el 1972, quando Love Devotion Surrender fu pubblicato, sia
LINK UP > AS 129
LINK UP > AUDIOPHILE sound
leggete l’articolo AS 129 / pp.8-11
guida all’ascolto ‘musicale’
CD ALLEGATO AD AS 129
nuova rubrica!!
TELEMANN
CONCERTI E
SONATE
LINK UP AS 129: CD telemann
Per conoscere meglio questo disco,
in questa nuova rubrica potete leggere
la guida all’a sc olt o e anche ascoltare
degli esempi musicali segnalati
con l’icona
sq
Per la versione della ‘Guida’ con gli esempi musicali CLICCATE QUI:
porterà alla pagina interattiva con testo ed esempi musicali da ascoltare.
s qQuesto link vi
Concerti e le sonate per uno o più strumenti solisti a fiato e
I
con gli archi che eseguono dapprima un basso ostinato, sul quale
archi rappresentano solitamente un genere al quale viene
interviene, in seconda battuta, il clavicembalo.
riservata una minore importanza nell'opera di Telemann.
track 2: Allegro. Gli archi imbastiscono un tema introduttivo incal-
Questo dipende anche dalle scelte stilistiche dello stesso compo-
zante, ripreso e ampliato sia dal flauto dolce, sia da quello traver-
sitore tedesco, il quale preferì indubbiamente la forma della sinfo-
so . Da qui, prende avvio il relativo sviluppo
s q00.37 - 01.25,
nia orchestrale. Tuttavia, ciò non impedì al musicista barocco di
durante il quale i due strumenti a fiato dialogano e si confrontano
comporre un certo numero di pagine riservate al flauto dolce e a
secondo il tipico stile francese, tanto caro a Telemann, sorretti dal
quello traverso, nelle quali confluiscono caratteristiche tipiche
contrabbasso e dal clavicembalo. Lo sviluppo viene poi continua-
dello stile italiano e francese. Inoltre, Telemann intese privilegiare
to brevemente dai violini, ai quali i due flauti lasciano debito spa-
la forma in quattro tempi, usuale nella sonata da chiesa di corel-
zio, per essere ripreso dagli stessi strumenti a fiato, alternativa-
liana memoria, piuttosto che quella in tre tempi da concerto solistico scelta da Vivaldi. Notevole è anche l'uso di combinazioni
insolite per questo tipo di strumento a fiato e il modo contrastante
con il quale Telemann esplora le caratteristiche dei vari strumenti
utilizzati.
Viola, Violone et Cembalo
track 1: Largo. Dopo l'enunciazione
di un prologo introduttivo, nel quale
per sapere di più...
www.ilrossignolo.it
track 3: Largo. Dopo una brevissima introduzione imbastita dai
due violini, sostenuti dal clavicembalo, interviene il flauto dolce,
sul sottofondo del pizzicato degli archi, al quale risponde quello
traverso, dando vita a una delicato dialogo
Concerto TWV 52: e1 - Flauto dolce, Flauto traverso, 2 Violini,
Il Rossignolo
mente con quelli ad arco, fino al compimento del tempo.
il flauto dolce e quello traverso dialogano con gli strumenti ad arco, i
due strumenti a fiato si confrontano
attraverso l'esposizione di un tema
s q00.24 - 02.38, sul
quale i due strumenti a fiato si scambiano la tessitura del tema in
un continuo gioco di rimando. La coda di questo tempo viene poi
riservata nuovamente ai violini, che concludono il Largo all'insegna di una delicata compostezza formale.
track 4: Allegro (Presto). Sulla base ritmica di una danza all'hongroise, espressa gioiosamente dal tutti, i due strumenti a fiato si
rendono protagonisti di uno scambio altamente virtuosistico, mentre il clavicembalo sostiene la linea melodica. Conclusa l'esposi-
fatto di continui rimandi e sovrappo-
zione, il tutti ripropone il ritornello iniziale, al quale fa di nuovo
sizioni melodici
seguito un gioco di rimandi tra il flauto dolce e quello traverso, non
s q00.50
- 02.50,
meno virtuosistico, che lascia ancora spazio a una coda
54 extra
> SOMMARIO
LINK UP > AUDIOPHILE sound
leggete l’articolo AS 128 / pp. 10-11
- 02.21 nella quale il ritornello viene proposto in un
di conduzione e accompagnamento, in quello che è di gran lunga
il brano più virtuosistico e tecnicamente impegnativo.
slava.
Essercizii Musici, Solo 10 TWV 41:C 5 - Flauto dolce e
Sonata TWV 42:d 10 - à Flauto dolce, Violino e Basso continuo
Basso continuo
track 5: Allegro. Questo brano, contraddistinto da un sagace equi-
track 9: Adagio/Allegro/Adagio/Allegro. Il flauto dà vita a una breve
librio formale, viene realizzato in egual misura dal flauto dolce e
melodia che serve da appoggio all'inizio e allo sviluppo di un fre-
dal violino. Da parte sua, il flauto promuove continui spunti melo-
netico tema
dici, sui quali interviene lo strumento ad arco, che arricchisce e
precedente, delicata linea melodica che, a sua volta, riporta lo
completa la tessitura (in una sorta di raffinata eco timbrica), con i
strumento a fiato alle prese con la ripresa del tema incalzante alta-
suoi puntuali sviluppi tematici
mente virtuosistico.
s q00.22 - 02.04, mentre il basso
s q00.29 - 00.53 che lascia poi di nuovo spazio alla
continuo (rappresentato dal clavicembalo) dipana un ritmo serrato
track 10: Larghetto. Questo tempo è un perfetto esempio di come
e seducente.
lo stile italiano fosse presente nella musica di Telemann. Lo stile e
track 6: Adagio. Qui, il dialogo tra flauto e violino diventa ancora
l'andamento squisitamente melodici riportano, infatti, idealmente
più sottile, più raffinato, con lo strumento a fiato che delinea la
la struttura di questo Larghetto a quella di un'aria operistica
linea melodica, sulla quale il violino, di volta in volta, si appoggia o
s q00.01 - 01.32, con il flauto che si sostituisce alla voce di un
ne assume la guida, creando sviluppi o abbellimenti, sui quali il
cantante. Si tratta di un brano che impone all'interprete un control-
flauto fa leva per rilanciare nuovi spunti stilistici, sempre ripresi
lo più che esemplare del suo strumento, per riuscire a imprimere,
dallo strumento ad arco. Il tutto all'insegna di una mesta delicatez-
timbricamente, un'adeguata ‘cantabilità’.
za timbrica.
track 11: Vivace. Alla base di questo tempo finale sta il fattore rit-
track 7: Allegro. In questo tempo si evince un mutuo scambio delle
mico, che assume i connotati di una danza s q00.34 - 01.46, con
parti, con il flauto dolce e il violino che si alternano nel ruolo di
il flauto dolce che dialoga con il clavicembalo, rispondendo alle
primo strumento, con l'altro che ha il compito di sostegno e di com-
sue sollecitazioni armoniche. Anche in questo caso non manca un
pletamento. Qui la geniale scrittura di Telemann si evidenzia in
connotato virtuosistico, che si estrinseca proprio in occasione del-
tutto il suo fascino, in un sagace gioco di pesi e contrappesi
l'ultimo tempo, come avviene nel genere della sonata barocca.
s q01.28 - 02.21, che conduce l'ascoltatore fino alla conclusione
del brano.
Sonata 42:e 6 - à Flauto dolce, Flauto traverso, Cembalo
track 8: Presto. Quanto enunciato nel precedente Allegro, si mani-
track 12: Affettuoso. La delicatezza e tutta la cantabilità di questo
festa e si concretizza ulteriormente in questo tempo finale, con i
tempo vengono espresse dal dialogo tra il flauto dolce e quello tra-
due strumenti solisti che rafforzano la propria alternante posizione
verso (quest'ultimo, può anche essere sostituito dall'oboe). Sorretti
> SOMMARIO
extra
55
LINK UP AS 129: CD telemann
s q01.33
tempo che si fa sempre più frenetico, secondo la tipica tradizione
LINK UP > AS 129
LINK UP > AS 129
da una tenue trama del clavicembalo, i due strumenti a fiato si
prendono per mano, si lasciano, si riprendono e si parlano, come
potrebbero fare due amanti nel corso di un tenero colloquio intimo.
È il flauto traverso a imbastire il tema, sul quale si aggancia il flauto dolce, dando avvio, fino al termine del brano s q00.33 - 02.33,
a un fitto e delicato dialogo, sotto l'impulso del basso continuo.
track 13: Allegro. Un ritmo sostenuto, puntato, iniziato dal flauto
dolce, viene ripreso e sviluppato dal flauto traverso, dando avvio a
un confronto serrato, virtuosistico tra i due strumenti a fiato
s q00.10
- 01.20 che, a tratti, sembrano lasciarsi andare a un
ritmo danzante, sul quale si chiude questo brano.
track 14: Grave. In questo breve e densissimo tempo lento, i due
strumenti a fiato imbastiscono una delicata linea melodica, alter-
Musique de Table Premiere Production, Quatuor TWV 43:G 2
LINK UP AS 129: CD telemann
nandosi nel suo sviluppo, con il flauto dolce e quello traverso che
Violino, Flauto traversiere, Oboe e Fondamento
si sostengono vicendevolmente, abbellendo il costrutto tematico,
track 20: Largo/Allegro. L'inizio di questo tempo, riservato al
espresso con una struggente delicatezza.
Largo, si contraddistingue per il sapiente impasto timbrico fornito
track 15: Allegro. Anche in questo caso, l'elemento che contraddi-
dai due strumenti a fiato e il violino, quasi si volessero conoscere
stingue il finale della sonata è dato dal grande virtuosismo espres-
meglio, prima di dare avvio al concitato dialogo che li vede prota-
so dal flauto dolce e da quello traverso, che ‘fanno a gara’ nell'af-
gonisti nello sviluppo dell'Allegro. Si faccia attenzione a come
frontare le tessiture e gli sviluppi più arditi, il tutto attraverso un
Telemann distribuisce equamente il peso del costrutto ai due stru-
ritmo frenetico, coinvolgente
- 01.07. Si noti, inoltre,
menti a fiato e al violino, dando vita a un sapiente equilibrio forma-
come il clavicembalo, contribuendo all'incalzare del tempo, assu-
le, che si evidenzia soprattutto nella seconda parte di questa
ma un ruolo che va oltre alla funzione del basso continuo, inseren-
sezione, prima che l'esposizione subisca un rallentamento, dando
s q00.01
dosi attivamente nel colloquio tra i due strumenti a fiato.
modo agli strumenti di esaltare la bellezza formale del brano.
track 21: Vivace/Moderato/Vivace. Con la possibilità di avere una
Essercizii Musici, Solo 2.do TWV 41:D 9 Flauto traverso
tavolozza di colori e sfumature alla quale concorrono i due stru-
e Basso continuo
menti a fiato e il violino, Telemann dà vita a un tempo di inusitata
track 16: Largo. Questo ‘essercizio’ è sicuramente uno dei più belli
lunghezza (in questa registrazione dura oltre sei minuti), nel quale
tra quelli composti da Telemann, grazie a un'espressività che qui
gli strumenti in questione hanno modo di sviluppare i temi proposti
raggiunge un altissimo livello, a cominciare proprio da questo
di volta in volta e, in ciò, il Vivace iniziale è esemplare. Segue il
tempo, dove la proverbiale ‘cantabilità’ viene resa magnificamente
Moderato, nel quale il violino assume un ruolo da ‘collante’, dando
dal tema proposto dallo strumento a fiato. Nonostante l'apparente
la possibilità al flauto e all'oboe di sviluppare, arricchire, imbastire
semplicità, in realtà il flauto traverso deve affrontare una parte
nuovi spunti melodici. Il ritorno del Vivace permette a questi tre
impervia
strumenti di approfondire l'eloquio espositivo, trasformando il violi-
s q00.49
- 02.19, per poter rendere al meglio questa
magica ‘cantabilità’.
no in un tappeto sul quale l'oboe e il flauto adagiano i loro temi dia-
track 17: Vivace. Anche questo tempo, in fatto di virtuosismo e dif-
logando e confrontandosi.
ficoltà, non è da meno rispetto al precedente. La tessitura propo-
track 22: Grave. In realtà, questo tempo, con i suoi trentacinque
sta dal flauto traverso è decisamente ricca, squisitamente ‘baroc-
secondi, ha il compito di ‘traghettare’ il passaggio dal Vivace pre-
ca’
cedente a quello che conclude l'intera pagina, dando vita a un bre-
s q00.01 - 01.20, ricca di abbellimenti, di arabeschi timbrici,
che evidenziano quegli indubbi influssi tipici della scuola francese.
vissimo interludio.
track 18: Dolce. Nonostante possa sembrare apparentemente
track 23: Vivace. Una volta di più, su un ritmo danzante, Telemann
ininfluente nel contesto della scrittura, si noti come in questo
permette ai tre strumenti protagonisti di esprimere, virtuosistica-
tempo l'apporto del basso continuo, fornito dal clavicembalo, che
mente, la gaiezza, la gioia, la radiosa eleganza che il Barocco
in alcuni punti diventa perfino ostinato, sia di fondamentale impor-
seppe incarnare nell'arte musicale. Il violino, il flauto e l'oboe si
tanza per mettere in rilievo la parte dello strumento a fiato, che
lasciano coinvolgere da un gioco incalzante, eppure disteso, che
necessita appunto di questo apporto timbrico da ‘dietro le quinte’
permette di scandagliare adeguatamente le loro possibilità timbri-
per rendere al meglio la delicatezza e le incantevoli infiorettature
che in un seducente impasto che prosegue fino al termine della
armoniche (si noti, a tale proposito 01.40 - 02.02 sul CD).
composizione 02.18 - 02.50. Andrea Bedetti
track 19: Allegro. Ciò che colpisce in questo tempo finale è la freschezza del tema esposto dal flauto traverso, che nel suo sviluppo si trasforma in un gioco virtuosistico nel quale si inserisce l'abbellimento armonico dato dal clavicembalo, che partecipa attivamente con lo strumento a fiato
s q00.48 - 02.23, colloquiando e
dialogando con esso.
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