3 ottobre 2009
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3 ottobre 2009
QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI 8 Comuni l’Altopiano La voce degli www.giornalealtopiano.it ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO “IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO” N. 304 - ANNO XI - EURO 1,50 I SAPORI DELLA TRADIZIONE SABATO 3 OTTOBRE 2009 SANITA’ C’è carenza di personale, pediatria chiusa di notte Tornano timori ed interrogativi in merito al futuro dell’ospedale Sondaggi Acquisto di case per vacanze in montagna: Asiago piace! Pag. 11 4 Pag. Pagina 10 Un Bike Park alle Melette Marchesi: “Nuova “Nuova opportunità opportunità per per ilil turismo turismo estivo” estivo” Marchesi: Lusiana Pag. 17 Solidarietà per l’Abruzzo: una chiesa per Villa Sant’Angelo ENEGO Dopo la festa per la transumanza arriva quella per Santa Giustina Con marmo e legno si creeranno nuovi posti di lavoro Società Aeroporto, salgono i debiti e anche il rischio chiusura Pag. 11 Pag. 2 SOCIALE FOTOGRAFIA Pag. 7 Pag. 18 La Nazionale tv gioca ad Asiago Il ricavato andrà per il patronato Grafica Altopiano Asiago Prende il via il “Progetto Tatoo” esperienze formative per i giovani Iniziative di solidarietà Pag. 4 Gallio Pag. 6 Green Style Marcesina, il sindaco spiega il progetto di valorizzazione Pag. 12 Le foto estive del nostro concorso Pagina 16 8 l’Altopiano Sabato 3 ottobre 2009 www.giornalealtopiano.it 2 Futuro dell’aeroporto, rinviate le decisioni I soci dovranno schiarirsi le idee entro 10 giorni, anche perchè scade a fine novembre il termine per richiedere all’ENAC il rinnovo della concessione - La Provincia non vuole ripianare, la Camera di Commercio se ne vuole andare “Questo aeroporto non s’ha da fare”. La parafrasi manzoniana è quando sembra sia emerso dall’assemblea dell’aeroporto di Asiago con la Provincia nel ruolo di don Abbondio spalleggiata dalla Camera di Commercio. La mattinata di lunedì 28 settembre era in teoria determinante per il futuro dell’aerostazione altopianese perché entro la fine di ottobre la società di gestione dovrà richiedere il rinnovo della concessione dell’Enac. Ed invece nisba, tutto rimandato di una decina di giorni dove nel frattempo i soci, ci si augura, si parleranno, creeranno contatti, si prenderanno tempo per riflettere. In poche parole se la notte porta consigli ci si augura che tutti dormano bene e per lunghe ore proprio perché sarebbe un vero Il sindaco di Asiago Gios peccato disperdere una risorsa e un patrimonio per delle prese di posizione. Nella cronaca dell’incontro emergono pochi elementi nuovi se non una reiterazione delle posizioni dei vari attori in campo. La Provincia di Vicenza che vuole uscire dalla società di gestione senza tirare fuori altri denari per ripianare la propria quota dei debiti. Una scelta che scriverebbe la parola fine sull’aerop o r t o asiaghese, mandando in fumo in- vestimenti già avviati e progetti concretizzati, vedi il Centro federale di Volo a Vela. La Camera di Commercio invece pare disposta a saldare la sua parte del debito, ma chiede poi che in seguito la società venga messa in liquidazione. In questo caso, come sottolineato anche dall’Enac presente all’incontro con un proprio funzionario, la concessione aeroportuale verrebbe immediatamente stralciata e costringerebbe l’eventuale nuova società di avviare ex novo tutte le procedure per una nuova concessione ritardando, e forse in modo irreparabile, l’avvio di un piano strategico di sviluppo. I Comuni soci dell’aeroporto invece vorrebbero che i due enti provinciali ripianassero la loro Il presidente della Provincia Schneck parte del debito e poi, se vorranno uscirne, cedere le proprie quote agli attuali soci o ad altri che eventualmente si farebbero avanti. Gli enti altopianesi sono fermamente convinti che la nomina di un consiglio di amministrazione finalmente tecnica e non più “politica” abbia tutte le carte in regola per garantire un futuro roseo all’aeroporto. Ma prima bisogna sgravare la società dalla zavorra del debito accumulato. Un debito che tra l’altro pare gonfiarsi ad ogni verifica di bilancio. Nell’incontro di lunedì inoltre è stato approvato nuovamente il bilancio 2008, con il solo voto contrario della Provincia, dove altri 80 mila euro si sono aggiunti al già voluminoso debito. Costi relativi agli anni 2005 fino al 2008 e non contabilizzati fino all’approvazione di bilancio di lunedì. “Ho chiesto una verifica completa dei bilanci e della situazione finanziaria al collegio sindacale sui costi sostenuti in questi anni, su quali spese e fatturazioni sono andati ad aumentare il debito e sulla gestione delle entrate – ha detto Andra Gios, sindaco di Asiago – Voglio capire cosa è successo e se ci sono delle Sapor d’acqua natìa “ Urgente: imbavagliate l’artista! “ Un cuore appassionato dentro una città intorpidita. Adesso ognuno cercherà di tirare l’acqua verso il suo mulino, ma il messaggio proclamato dal Presidente della CEI parla chiaro: la Chiesa non teme nessuna intimidazione, ma vuole rimanere libera. Di quella libertà tutta evangelica che dovrebbe fare di un popolo innamorato di Cristo un popolo di gente pericolosa e sovversiva dentro le strade della storia. Non basta la proclamazione di un messaggio a scuotere il torpore di una mentalità, ma certamente suona bello sulla soglia di un nuovo anno pastorale che le nostre parrocchie stanno iniziando. Si inizia come s’era concluso: con la consapevolezza che oggi i campanili stanno diventando muti. O lo sono già diventati: un certo stile di cristianesimo ha fatto la sua storia, ha raccolto i suoi frutti, ha avvicinato cuori di generazioni intere a Cristo. Ma oggi fatica a risvegliare il gusto del Cielo nelle menti dell’uomo, a far nascere dentro l’anima quella curiosità che spingeva il popolo della Scrittura a correre e affannarsi per sentire la Pa- rola, a far sbocciare il sapore della gioia nella partecipazione alla vita di fede. Se un certo tipo di cristianesimo sta tramontando, un altro sta timidamente mostrando le prime gemme: è il cristianesimo dell’ innamoramento , dello stupore, della freschezza ritrovata. Della gioia convinta a convincente d’essere un popolo lanciato verso il tempo dell’Eternità. Un popolo sottomesso solamente al suo Dio: l’unica forma di schiavitù che permette d’assaporare la vera libertà senza ricatto alcuno. Un popolo nomade che necessita della libertà per poter rimanere fedele alla sua vocazione: quella d’essere gente diversa per conto di un Dio creativo. La parrocchia potrebbe allora divenire un laboratorio di idee pericoloso per la società, una bottega d’artigianato creativo, una scuola dove si formano e si educano degli artisti del messaggio cristiano. Gente che ritrova il sapore di immagini fresche, anime dalla testimonianza coerente, appassionati cercatori di un Vangelo ancor oggi all’opera tra le contrade dell’umanità. E’ il sogno d’essere artisti pericolosi quello che dovrebbe accendere i seguaci del Nazareno: gente che non si fa abbindolare dalle promesse dei mercanti, che non sogna le caramelle della politica, che alle promesse dell’uomo preferisce le assurdità certe che calano dritte dal Vangelo. Lì dentro c’è una potenza che fa tremare le vene: che impaurisce la politica, che risistemerebbe l’economia, che riordina il cuore e la mente, che rimette in piedi esistenze sbagliate, che propone condoni e scudi fiscali necessari per entrare nel Regno dei Cieli. E’ questa libertà che mostra al viandante di Dio la pericolosità delle alleanze che, pur d’apparire vincenti e ossequiose, offrono la possibilità di parlare: avendo prima ben posizionato i microfoni in modo che la voce si senta il meno possibile. Ma è rimasto l’inganno dell’offerta fatta con luciferina intelligenza. Di quei microfoni gli artisti di un cristianesimo dell’innamoramento non sanno che farsene: è l’esistenza il microfono migliore. E chiedono di poter essere artisti non per il puro gusto d’apparire, ma perchè i potenti di ogni epoca storica hanno avuto paura degli artisti: per la loro imprevedibilità, curiosità, creatività, lungimiranza, ispirazione, follia, statura, provocazione, ingegno. Chi assicura panem et circenses vuole che il domani sia uguale identico all’oggi: per controllarlo e non farsi trovare impreparati. Gli artisti di Cristo, al contrario, dipingono l’immagine di un futuro migliore, inedito, avvincente e per questo li vogliono far tacere con le caramelle, zittire con i microfoni, schiavizzare con gli applausi. Ma l’artista lavora nell’oscurità della bottega: quando l’opera sarà firmata, sarà lo sguardo della gente ad accorgersi il prezzo e il valore di una diversità che dal cuore dell’artista è riuscita a far breccia nello sguardo di chi in lei s’imbatte. I cristiani: questi artisti imprevedibili lanciati nelle strade per risvegliare da un torpore costruito ad arte. Con un’anestesia omicida Don Marco Pozza responsabilità da imputare alle amministrazioni aeroportuali precedenti”. Un’azione dovuta anche perché alla fine di giugno il consiglio comunale asiaghese all’unanimità ha incaricato il sindaco di verificare eventuali responsabilità. “Credo che la posizione della Provincia sia alquanto strana – conclude Gios – Infine gli amministratori fino ad oggi sono sempre stati persone di fiducia provinciale quindi la Provincia aveva un ruolo attivo e non di secondo piano nell’amministrazione dell’aeroporto. Tanto più quindi deve far fronte ai debiti contratti dai suoi amministratori e così riconsegnare l’aerostazione e la società che la gestisce integra e in condizioni di operare”. Gerardo Rigoni Udienza al TAR per la lottizzazione Colonie Ritorna nelle aule del TAR la lottizzazione “Colonie” di Asiago e continua il braccio di ferro tra l’amministrazione comunale, che vorrebbe bloccare nuove espansioni edificatorie, e le immobiliari che avevano acquistato il terreno in previsione di sviluppare l’area come previsto dal PRG. Giovedì 1 ottobre un nuovo capitolo è stato scritto nella disputa con le due parti nuovamente di fronte ai giudici per esporre le proprie ragioni. Nel settembre 2007 la maggioranza Gios non aveva approvato il piano di lottizzazione “Colonie” dando via alla bagarre legale. Nel 2008, prima il TAR poi il Consiglio di Stato, hanno dichiarato illegittima la delibera comunale di non approvazione in quanto il piano era conforme alle previsioni urbanistiche. Nel novembre 2008 il piano di lottizzazione era ritornato in consiglio dove, nuovamente, non veniva approvato perché “non coerente con la viabilità esistente”, decisione sostenuta da una perizia tecnica del Centro di ricerca in urbanistica ed ingegneria ecologica dell’Università di Genova. Decisione che ha provocato il nuovo ricorso al TAR. Le due parti hanno esposto le proprie ragioni. Il Comune sostiene che l’area non può più sopportare ulteriori carichi di traffico consegnando ai giudici dei studi statistici sul flusso veicolare lungo la strada Asiago – Gallio. Le società costruttrici hanno risposto con una simulazione del traffico veicolare. I giudici, dopo aver ascoltato le parti, si sono riservati una sessantina di giorni per emettere la sentenza. G.R. l’Altopiano Sabato 3 ottobre 2009 L’Altopiano srl - Società unipersonale Via Monte Sisemol ,9 - 36012 Asiago (Vi) Registrazione n. 10/02 del 04/12/2002 presso il tribunale di Bassano del Grappa Telefono servizio lettori: 348 - 3138606 Telefono servizio abbonati 338 -1460517 Telefono per inserzioni pubblicitarie 338-1460517 E-mail: [email protected] [email protected] Direttore responsabile: Stefania Longhini Segretaria di redazione: Silvana Bortoli In redazione: Stefano Angonese, Luigi Frigo Bettinado, Giovanni Dalle Fusine ,Cesare Pivotto, Giulia Panozzo, Giovanni Rattini, Beppa Rigoni Scit, Gerardo Rigoni, Martina Rossi, Stefania Simi, Egidio Zampese Hanno collaborato: don Marco Pozza, Claudio Savelli, Virginia Gianello, Aurora Carli, Serena Baù, Stefano Rigoni, Alessandro Siviero, Bruno Oro Ilaria Panozzo, Giorgia Pertile Responsabile grafico ed impaginazione: Fabrizio Favaro Impaginazione: Davide Degiampietro Foto: Foto Bergamaschi Archivio Giornale -Grafica Altopiano Stampa: Centro Stampa delle Venezie Via Austria, 19/b - 35217 Padova 8 Sabato 3 ottobre 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 3 Domande e risposte (alcune mancano) sull’ospedale di Asiago ATTUALITA’ “L’allocazione delle risorse finanziarie deve tener conto nel costruire un modello della sanità di montagna capace di assicurare l’assistenza primaria di base, sia ospedaliera che territoriale, in linea con i principi enunciati dal Piano sanitario nazionale. Alle zone montane, il Welfare deve garantire l’effettività di un servizio sanitario commisurato non solo su parametri basati sul mero dato demografico bensì su criteri perequativi più articolati e flessibili. Non vi è dubbio che favorire lo sviluppo dell’abitare in montana, agevolandovi la permanenza delle persone, è anche mezzo per la salvaguardia attiva del territorio, a beneficio dell’intera comunità nazionale.” Un’affermazione importante e semplice, almeno per chi vive la montagna, che delinea quanto chi si è battuto veramente per l’ospedale di Asiago ha sempre sostenuto. Un’affermazione che è una delle conclusioni della Commissione sui problemi della sanità in montagna istituita dal Ministero della Sanità qualche anno fa. Una dichiarazione che forse dovrebbe essere scolpita all’in- La Pediatria chiusa di notte suscita apprensione e interrogativi terno del nuovo ospedale che si progetta di realizzare sull’Altopiano. Eh già! La sanità altopianese: preoccupazione e croce da una ventina di anni, ma che sembra oramai sulla via risolutiva. Fortunatamente da qualche tempo quando si parla di sanità e ospedale le notizie sono sostanzialmente positive … però. Però continuano a frullarmi tre domande in testa; alcune da qualche tempo altre di recente, diciamo così, configurazione. Domanda 1 (recente): “Perché il reparto di pediatria è a servizio ridotto da un mese oramai?” Da alcune settimane il servizio di reparto è stato ridotto alle sole ore diurne mentre la notte sono garantite solamente le prestazioni urgenti. In pratica il pediatra reperibile di notte c’è, così come è reperibile un infermiere di reparto, ma il reparto in sé la notte chiude. La prima conseguenza di questo cambiamento è che i bambini trattenuti in ospedale devono per forza essere trasferiti entro sera a Bassano. E con loro chiaramente le mamme. Inoltre già alcu- ne madri in attesa del parto hanno optato di partorire in altro ospedale non sentendo tutelata la salute del loro nascituro con conseguente disagio e difficoltà per il padre e i famigliari che posso offrire un supporto minore alla neo madre. La “novità”, già attuata per quindici giorni nel mese di luglio, è stata introdotta alla fine del periodo di stagionalità turistica estiva pare giustificata dalla difficoltà di far fare le ferie al personale e nello stesso tempo garantire un servizio 24 ore su 24. Ma visto il perdurare della situazione, sono già alcune settimane che la cosa va avanti, la protesta da parte dei genitori altopianesi non si è fatta attendere. E l’allarme “ridimensionamento”, timore oramai insito nella popolazione altopianese, ha iniziato a risuonare. “Appena informato della situazione ho contattato la direzione generale dell’Ulss 3 – spiega il sindaco di Asiago Andrea Gios – Il direttore generale mi ha assicurato che il problema è noto e che sta cercando di porne velocemente rimedio. Inoltre si smentisce qualunque ridimensionamento e bensì si conferma che il servizio di reparto pediatrico, con tutte le prestazioni connesse ovvero punto nascite, ambulatorio e degenza, rimarrà tale e quale a quanto predisposto finora” Domanda 2 (un po’ meno recente): “Perché se si prevede di realizzare una struttura ospedaliera tutta nuova proseguono i lavori di rifacimento del vecchio edificio che sarà in seguito demolito?” Nel programma triennale regionale 2007 – 2009 dei lavori pubblici, redatto nel 2006, all’ospedale di Asiago sono stati assegnati oltre 750 mila euro per lavori sulla sicurezza, per le scale antincendio e per l’ampliamento e integrazione della rete fonia/dati. Un bel gruzzolo soprattutto di questi tempi che, è il ragionamento di molti, sarebbero potuti essere risparmiati e indirizzati verso i lavori del nuovo plesso ospedaliero. “E’ chiaro che alcuni fondi sono stati “congelati” mentre altri lavori erano improrogabili – spiegano dalla direzione generale – L’ospedale nuovo non vedrà la luce se non fra 4/5 anni (i tempi previsti dal progetto preliminare parlano di consegna della nuova struttura alla popolazione nel 2012, ndr). Ci sono normative e disposizioni sulla sicurezza che non possono essere procrastinate. Ci va di mezzo la sicurezza pubblica e nessuno sarebbe disposto ad accollarsi la responsabilità di non eseguire i lavori”. Risposte che per ora tengo per buone fino a quando qualche nuovo elemento dovesse smentirle; però rimane l’ultimo interrogativo. Domanda 3 (oramai una fissazione): “Perché non sono state individuate le responsabilità di una progettazione “monca”, ovvero quella concernente il primo progetto di ristrutturazione che si è rivelato irrealizzabile per gravi problemi del sottosuolo?” In poche parole i lavori sono stati sospesi per problemi di stabilità del sottosuolo, perché i carottaggi sono stati eseguiti solo a lavori iniziati quando sono emersi i primi problemi dove invece la legge li prevede in fase di progettazione? E poi perché quando sono venuti fuori i problemi del sottosuolo si è comunque proseguito con gli scavi che hanno ulteriormente deteriorato la stabilità della struttura ospedaliera? Perché non si chiesto conto di errori palesi di progettazione come i garage previsti per le autoambulanze totalmente inaccessibili perché l’ingresso è sotto il livello della strada? A queste domande invece devo ancora trovare risposta. Chissà forse un giorno; comunque io continuo a chiedere. Gerardo Rigoni 8 Sabato 3 ottobre 2009 ASIAGO Asiago e il suo comprensorio si scopre tra le località più gettonate da chi decide di acquistare una seconda casa per le proprie vacanze. Lo dimostra una recente indagine promossa da “Casa.it”, il portale di annunci immobiliari (oltre 600.000 in Italia) che ha incrociato i dati relativi alla richiesta sul tema di una casa vacanze. La rilevazione registra un sensibile incremento nella ricerca di case in montagna (acquisto o affitto). La notizia è stata resa nota da Quotidianocasa.it, giornale on line diretto da Peppino Zappulla che si occupa di tutto quanto fa casa e settore immobiliare a 360°. La Redazione è formata da un gruppo di professionisti che hanno deciso di mettere le loro competenze di operatori della comunicazione a servizio dell’informazione a tutto campo sulla casa. E’ una testata virtuale l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 4 Acquisto di case in montagna Asiago è tra le località preferite Secondo un recente sondaggio, per acquistare la casa per vacanze, al top della classifica ci sono: Ponte di Legno, Asiago, Ortisei, Selva di Val Gardena, Cortina d’Ampezzo, Folgaria, Courmayeur. innovativa che oltre alla potente piattaforma software con il quale è gestita, offre la possibilità ai lettori di commentare le notizie, votarle, partecipare a sondaggi e discussioni. Presentando la ricerca, Daniele Mancini, amministratore delegato di “Casa.it”, ha sostenuto: “Nonostante il 2009 sia stato un anno difficile per il mercato immobiliare, registriamo segnali di ripresa, tra cui un crescente interesse degli italiani verso soluzioni immobiliari per le vacanze. In particolare, abbiamo rilevato, rispetto al 2008, un trend di crescita delle richieste di case di montagna, che in questo perio- do dell’anno risultano essere una categoria immobiliare molto ambita. Sembra che, proprio in ragione dell’attuale fase economica, chi ha a disposizione una somma da investire preferisca farlo in modo sicuro, puntando sul mattone, e se la pri- ma casa è già di proprietà, si tende a volgere lo sguardo verso soluzioni di villeg- giatura, che rappresentano un investimento a lungo termine destinato ad acquisire valore nel tempo e che possono eventualmente trasformarsi in una rendita fissa, qualora si decida di affittare a terzi nei periodi di mancato utilizzo”. Concretamente, stando ai dati forniti da “Casa.it”, rispetto al 2008, le richieste di acquisto pervenute al portale sono aumentate del 44%, mentre quelle relative all’affitto sono cresciute del 17%. In particolare, per quanto ri- guarda l’acquisto di una casa vacanze, le 10 località al top della classifica sono: 1° Ponte di Legno, 2° Asiago, 3° Ortisei, 4° Selva di Val Gardena, 5° Cortina d’Ampezzo, 6° Folgaria, 7° Courmayeur, 8° Auronzo di Cadore, 9° Moena, 10° Pinzolo E per le richieste di una casa vacanze in affitto: 1° Courmayeur, 2° Ponte di Legno, 3° Cortina d’Ampezzo, 4° Bormio, 5° Asiago, 6° Campodolcino, 7° Andalo, 8° San Vito di Cadore, 9° Oulx, 10° Cavalese. Quanto ai prezzi, Cortina D’Ampezzo è la località più cara (15.00018.000 Euro al metro quadrato). Fonte: www.quotidianocasa.it Giovanni Dalle Fusine Lo gnomone bugiardo della meridiana La segnalazione di un turista: “L’orologio solare del Duomo di Asiago è indietro di oltre 20 minuti” “La meridiana del Duomo di Asiago non segna l’ora giusta. E’ indietro di 23 minuti circa”. A farcelo notare con una lettera alla nostra redazione è un attento ed appassionato turista. Giuseppe Pellegrinotti, di Mestre, scrive: “Ospite di Asiago, perché appassionato di volo in aliante, mi sono recato al Duomo per osservare le meridiane presenti sul muro esterno del lato ovest, cornici all’im- magine dell’Apostolo Matteo. In tutte e due le meridiane è presente, nella parte inferiore uno scritto, (in italiano quella di destra, in cimbro, quella di sinistra) che recita così: “Taccio quando la luce manca ma quando parlo dico la verità”. La frase è ovviamente riferita a quell’asta (gnomone) grazie alla quale si può leggere l’ora attraverso l’ombra che proietta “solo di giorno” (e tace quando la luce manca). Nel nostro caso però lo gnomone dice una bugia perché l’inclinazione che gli è stata assegnata non è corretta, infatti é perfettamente orizzontale! La verità viene detta solo se l’asta è inclinata di tanti gradi quanta è la “latitudine” del luogo (Asiago/Duomo = latitudine 45° 52’ 24" Nord longitudine 11° 30’ 09" Est). Chiunque sa leggere l’ora della meridiana si rende conto che, confrontandola con il proprio orologio, c’è qualche cosa di inesatto”. A cosa sia dovuta l’inesatta inclinazione dello gnomone non si sa, resta il fatto che sarebbe il caso di correggerla. “Anche perché – sottolinea Pellegrinotti - Asiago gode di un osservatorio astronomico che, per molti anni, è stato tra i più importanti d’Europa”. Cenni storici La meridiana che si può ammirare sul lato sud del duomo di Asiago è stata realizzata nel 2003. Su invito e iniziativa di Giampaolo Pesavento Nes, il Comune, dove aver provveduto alla ristrutturazione esterna della chiesa, provvide a trovare alcuni esperti per ripristinare l’orologio solare che secondo alcuni testi storici, era già presente, con la stessa scritta in cimbro, ancora nell’ottocento. Alla realizzazione dell’opera hanno lavorato Sergio Billi, Antonella Burato e Roberto Chiej. La meridiana si compone di tre parti: in quella centrale è raffigurato San Matteo, in quella a sinistra l’ora antica italica e babilonese con la scritta in cimbro, in quella a destra l’ora locale con la traduzione della stessa scritta. I pannelli usati sono in legno trattati con una speciale protezione contro le intemperie passati con uno strato di intonaco su cui si è provveduto a dipingere. Si riunisce la Consulta della cultura E’ convocata per lunedì 5 ottobre 2009 alle ore 20.30 presso la Sala del Consiglio del Comune di Asiago una riunione della Consulta della Cultura del Comune di Asiago. I temi che verranno trattati nell’incontro saranno: iniziativa culturale denominata “Ottobre, piovono i libri”; ipotesi di attivazione di un laboratorio teatrale;iniziative in preparazione del Natale: “Giardini di Natale 2009”; concorso aperto agli studenti delle scuole primarie e secondarie di Asiago dal titolo “Asiago: 100 anni di turismo”; allestimento del Requiem di W. A. Mozart previsto per la sera del 1° novembre 2009 – ipotesi di sponsorizzazioni per l’iniziativa. La cittadinanza è inviata a partecipare 8 Sabato 3 ottobre 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 5 Consegnati i premi per le tesi di laurea ASIAGO Come di consueto, da 13 anni a questa parte, nel mese di settembre, in Comunità Montana vengono premiati i vincitori dei premi per tesi di laurea messi a disposizione dalla Comunità Montana stessa (premio Sette Comuni), dai coniugi Giannira Petucco e Giulio Cristiani in ricordo del figlio (premio Franco Cristiani) e da Giancarlo Bortoli (premio Rosi Gobbo e Rino Bortoli – Partigiani). I vincitori, scelti con difficoltà dalla qualificata giuria tra i 9 candidati, sono rispettivamente: Silvia Panebianco di Asiago, Marco Crestani di Conco e Giulia Busin di Zanè. Tutti, come da regolamento del concorso, hanno presentato tesi su argomenti riguardanti l’Altopiano di Asiago e dei Sette Comuni. Silvia Panebianco, laureata in Giurisprudenza all’Università degli studi di Verona, Nove i partecipanti al concorso indetto dalla Comunità Montana. Difficile il compito della giuria che si è trovata a dover scegliere tra lavori tutti fatti bene, e con amore per il nostro territorio ha realizzato una ricerca dal titolo “Analisi dell’attività svolta dal Presidio Ospedaliero di Asiago e dei costi sostenuti per il funzionamento del Laboratorio di Analisi e della Radiologia”. “Un lavoro molto ampio ed articolato – ha sottolineato la giuria - che affronta temi ed argomenti di respiro molto più vasto di quanto viene indicato dal titolo, il quale fa riferimento solo ad una parte della lunga e laboriosa ricerca svolta. La tesi è ricca e completa nella parte generale, che ha un’impostazione prevalentemente giuridica e traccia un quadro normativo completo delle leggi, delle disposizioni e dei principi che regolano il Servizio Sanitario Nazionale; la seconda parte, che fa riferimento alla realtà del Presidio Ospedaliero di Asiago, opera una valutazione di tipo economico e suggerisce la conclusione che l’ospedale di Asiago non solo risponde all’ineludibile Dalla Bosnia all’Altopiano per studiare le tecniche di lavorazione del formaggio Una delegazione composta da una decina di bosniaci - tra dirigenti, periti agrari e sindaci delle città di Gracanica e Petrovo, arrivata in Veneto per approfondire la cultura agricola del territorio, ha fatto tappa in Altopiano, accolta e guidata dalla Comunità Montana. Già dieci anni fa la “Spettabile Reggenza dei 7 Comuni” si era resa disponibile a dare ospitalità a due tecnici bosniaci per permettere loro di studiare le tecniche di lavorazione del formaggio, ed anche quest’anno ha accolto ben volentieri la nuova rappresentanza. L’”Educational Tour”, che ha comportato sette giorni di visita in alcune delle più esemplari aziende agricole del Veneto, è stato organizzato dal Comitato di Sostegno alle Forze e Iniziative di Pace della provincia di Padova e patrocinato dalla Provincia di Padova e della Regione Veneto. Sono stati invitati a partecipare i dirigenti e tecnici sia della cooperativa “Gracanka Agricola” della Municipalità di Graèanica, Federazione di BIH, sia della cooperativa “Jedrustro” della confinante Municipalità di Petrovo, Republica Srpska di BIH. I 13 tecnici agricoli bosniaci, ospiti della Comunità Montana, si sono prefissati l’obiettivo di apprendere alcuni miglioramenti da apportare nella loro attività agricola e nella tutela del magico paesaggio collinare e agricolo in cui vivono. La loro visita è iniziata con l’incontro presso la sala della Maschere della Comunità Montana, in cui il Presidente Giancarlo Bortoli ha presentato l’Altopiano dal punto di vista storico, culturale, paesaggistico, terminando con alcuni cenni ai processi della lavorazione casearia. Il viaggio è poi proseguito con la visita al Caseificio Pennar, tappa interessantissima agli occhi dei Bosniaci i quali si sono resi conto dei processi di trasformazione del latte in una realtà molto più complessa rispetto a quella che può essere di un’azienda a conduzione familiare. Il gruppo è stato poi accompagnato in malga Busafonda di Gallio dove il malghese Francesco Spiller ha fatto da cicerone, mostrando gli ambienti e illustrando le varie fasi di lavorazione. «I bosniaci si sono resi conto, per quanto breve e veloce sia stata la visita, di come avviene la gestione delle malghe per quanto riguarda produzione del formaggio e i mantenimento dell’ambiente di malga», ha sottolineato Giancarlo Bortoli al termine della visita che si è conclusa con un pranzo in malga offerto dalla Comunità Montana. Il passo successivo sarà quello di insegnare la tecnica casearia a tre periti bosniaci, in modo tale che possano a loro volta metterla in pratica nel loro territorio cercando di avviare l’economia agricola, paesaggistica, agrituristica e casearia del loro paese distrutto dalla guerra”. Stefania Longhini esigenza di tutela della salute (sancita dalla Costituzione) di una popolazione che vive in montagna, ma, per quanto riguarda i settori analizzati, ottiene risultati positivi e apprezzabili anche sotto l’aspetto contabile.” “Un lavoro – ha sottolineato il presidente della Comunità Montana Giancarlo Bortoli - che meriterebbe di essere ripreso e approfondito con una tesi per il dottorato in Economia e Commercio. Una proposta che lancio e spero venga accolta da qualche studente”. “La linea d’ombra di Giuseppe Crestani. Dall’Altipiano dei Sette Comuni al Mayumbe in Congo Belga (1903-1904)” è invece il titolo della tesi del dottor Marco Crestani, laureatosi in Storia alla facoltà di lettere e filosofia di Cà Foscari (Venezia). Affronta il tema dell’emigrazione, che ha profondamente caratterizzato la storia del nostro altopiano ed è ancora presente nella memoria e nella quotidianità dei suoi abitanti. Tuttavia lo fa in modo originale e particolare, perché ha la possibilità di utilizzare uno straordinario documento inedito e familiare, il “Promemoria sui miei viaggi e dimora in Africa e America principiando il 1° dell’anno 1903 in avanti” del bisnonno Giuseppe Crestani. La tesi di laurea della dott.ssa Giulia Busin “Beni collettivi di uso civico: il caso dell’Altopiano di Asiago” tratta invece in maniera ampia e puntuale i vari temi legati ai beni collettivi di uso civico, privilegiando un’impostazione giuridica (più che storica), distinguendo e chiarendo termini ed espressioni che spesso vengono percepiti con la non dovuta chiarezza dai non addetti ai lavori. Giulia Busin si è laureata in Giurisprudenza all’Università “La Sapienza” di Roma. Due le tesi segnalate poi dalla giuria, entrambe dedicate a Mario Rigoni Stern, alle cui autrici Martina Rossi di Asiago e Giulia Pelosini di Pisa va una stella alpina d’argento e un premio messo a disposizione dall’Istituto di Cultura Cimbra di Roana. Stefania Longhini Torna la rassegna culturale “Ad ottobre piovono libri” Anche quest’anno il Comune di Asiago, in collaborazione con il Ministero dei Beni Culturali e con la Libreria “Giunti al Punto”, ha allestito la rassegna culturale denominata “Ad ottobre piovono i libri”. Le serate culturali si svolgeranno al Palazzo del Turismo “Millepini”, con inizio alle ore 21 e saranno ad ingresso libero. Il programma della rassegna culturale prevede, per la sera di sabato 10 ottobre, nell’ambito del progetto denominato “I giovani incontrano l’Europa”, l’incontro con Magdi Cristiano Allam il quale presenterà alla popolazione il suo ultimo libro dal titolo “Europa Cristiana Libera”. Nel corso della serata in programma sabato 24 ottobre, invece, il caporedattore del TG5, Salvo Sottile, si avvarrà, per la presentazione del suo ultimo romanzo dal titolo “Più scuro di mezzanotte”, della Compagnia Teatrale Asiaghese “Il fiasco”, la quale, alla presenza dell’autore, avrà il compito di drammatizzare l’interessante volume edito da Sperling & Kupper. Le letture dei passi del libro saranno affidate ad Eros Zecchin. Momento clou della rassegna, a conclusione del mese dedicato al libro, sarà sabato 31 ottobre in cui si terrà l’evento dal titolo “3 uomini di parola”; gli autori Mauro Corona e Toni Capuozzo, accompagnati dalla band diretta dal maestro Luigi Manieron, presenteranno in anteprima nazionale il volume di Mauro Corona edito da Mondadori dal titolo “Il canto delle menere”. Al termine di questa serata, per la quale è prevista la prenotazione obbligatoria dei posti a sedere presso l’Ufficio del Turismo del Comune di Asiago, verrà offerto un buffét allestito dagli allievi dell’Istituto Professionale per i Servizi Alberghieri di Asiago. “Questa rassegna culturale si pone l’obiettivo prioritario di diffondere la lettura e l’idea del libro quale strumento di crescita culturale e di opportunità di aggregazione per tutta la popolazione – afferma l’assessore alla cultura ed alla pubblica istruzione Roberto Rigoni –Sarà questa l’occasione anche per sensibilizzare tutta la popolazione verso il ruolo assunto dalla nostra Biblioteca Civica. Al termine della serata, infatti, nell’atrio del teatro, la nostra biblioteca esporrà i testi consigliati e di maggiore interesse affinché il pubblico possa prenderli in prestito con ciò valorizzando il servizio svolto da questo importante ente al servizio della cultura asiaghese”. 8 Sabato 3 ottobre 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 6 Moreno Morello ha incontrato un gruppo di studenti ASIAGO La Nazionale tv torna ad Asiago Il 24 ottobre si terrà allo stadio Andrea Zotti un incontro di calcio per beneficenza. Il ricavato andrà a favore del Patronato di Asiago oggetto di importanti lavori di ristrutturazione. Per raccogliere fondi a favore del Patronato di Asiago, attualmente oggetto di importanti lavori di ristrutturazione, viene organizzata per sabato 24 ottobre una partita di calcio tra la Nazionale tv e una rappresentativa altopianese, denominata “Asiago Sette Comuni Team” che schiererà anche vecchie glorie della locale società calcistica. L’iniziativa di solidarietà, partita da una proposta dell’Asiago Calcio, che da qualche tempo ha avviato una fattiva collaborazione con la Parrocchia, vede coinvolti per la sua organizzazione, oltre alla Parrocchia stessa, anche il Comune di Asiago e la Comunità Montana. L’incontro amichevole è fissato per le ore 14 allo stadio Andrea Zotti di Asiago e sarà preceduto da una dimostrazione di karate e di volley. Per la presentazione ufficiale dell’evento, l’inviato di “Striscia la notizia” Con l’inizio del nuovo anno scolastico è ripresa anche l’attività del Comitato Genitori dell’Istituto di Istruzione Superiore di Asiago, promotore di iniziative rivolte a supportare i genitori nel loro complicato ruolo, proponendo incontri su vari temi e cercando nel contempo di avvicinare scuola e famiglia. E’ vasto e articolato il nuovo progetto, realizzato in collaborazione con la Parrocchia di Asiago e l’Istituto di Istruzione Superiore, che prevede nel mese di ottobre una serie di serate su un tema di largo interesse e rivolto a un’ampia fascia di genitori, a partire dalle elementari fino alle superiori: “Ma lo sport è un mezzo di educazione?” Si tratta di un percorso di quattro incontri di formazione, incontro e crescita, che si svolgeranno presso la sala del Grillo Parlante in Via Grafica Altopiano Da sinistra: Alessio Barolo, don Federico, Morello e il consigliere comunale Santo Rossi Moreno Morello, nel suo inconfondibile abito bianco, accompagnato da suo inseparabile “guardaspalle”, insieme agli organizzatori ha incontrato ad Asiago una rappresentanza degli studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore. Un momento molto divertente nella palestra della scuola, in cui Morello, con grande simpatia, ha saputo certamente coinvolgere gli Moreno Morello con Elisabetta e Nicola studenti e far capire loro l’importanza di essere numerosi sugli spalti. “Ci hanno detto che affronteremo una squadra di mastini e ne ho avuto conferma quando ho letto la vostra formazione: Bau, Bau, Bau”. E’una delle tante battute di Morello, che si muoveva in palestra come davanti ad una telecamera. La Nazionale tv, che annovera tra le sue fila Felice Centofanti, Alessandro Cattelan, Paolo Bonolis, Gene Gnocchi e Teo Mammuccari, oltre ad una folta rappresentanza dello staff di Striscia la notizia, Gabibbo compreso, era già stata ad Asiago nel 2006 per un’analoga manifestazione a favore dell’associazione “Cometa ASMME”, per la ricerca sulle malattie metaboliche ereditarie al dipartimento di Pediatria dell’Università di Padova. L’iniziativa ebbe allora un notevole successo, che si spera ovviamente di ripetere anche questa volta. Per l’organizzazione del tifo sugli spalti ci sono già gli incaricati, investiti, ahiloro, di questa responsabilità proprio da Moreno Morello: Nicola ed Elisabetta. “Sarà un’occasione per fare gruppo – dice il vicario parrocchiale don Federico Meneghel – per stare in- Ad ottobre quattro serate sul tema “Ma lo sport è un mezzo di educazione?” Il Comitato dei Genitori dell’Istituto di Istruzione Superiore si propone a genitori, atleti, allenatori, dirigenti sportivi, con un progetto che prevede incontri tenuti da esperti in materia di educazione nell’ ambito sportivo. Monsignor Bortoli ad Asiago, alla presenza della dottoressa Francesca Borgo, psicologa dello sport, e ai quali sono invitati a partecipare, oltre che genitori, anche allenatori, atleti e dirigenti sportivi. “Avere un figlio non fa di noi un genitore – scrive il Comitato nella presentazione del progetto – quanto avere un pianoforte non fa di noi un pianista. Ugualmente, non si è allenatori, istruttori o dirigenti semplicemente perché si segue un atleta, un gruppo o una squadra. L’importanza dell’adulto (genitori in primis) nel mondo del bambino/ragaz- zo è basilare, sia esso allenatore, insegnante, operatore, dirigente o altro, soprattutto per una cosa: i bambini/ragazzi ci osservano, ci studiano, ci copiano per diventare come noi e imparano e apprendono soprattutto per modellamento e imitazione. Un bambino/ ragazzo vive ciò che impara e impara soprattutto ciò che vede, ciò che sente, ciò che percepisce del mondo dell’adulto”.Nel primo incontro, programmato per lunedì 5 alle ore 20.30 e condotto dalla dr.ssa Borgo, si parlerà di “Genitori educati allo sport: come aiutare i ragazzi a cre- scere attraverso l’esperienza sportiva”. Il tema di lunedì 12 sarà invece “Creiamo una partita che ci restituisca uomini nuovi, capaci di segnare gol e non solo di evitarli; cerchiamo il coraggio di prendere in prestito gli occhi degli altri … l’orecchio dei silenzi urlati e delle grida mute”, con relatore Aldo Bertelle, direttore e infaticabile animatore della Comunità di Villa S. Francesco di Facen di Pedavena (BL), uomo e scrittore di inesauribile passione educativa (in questa serata la presenza di figli-atleti sarà particolarmente gradita). Mercoledì 21 ottobre l’incontro ha per titolo “Ragazzi, genitori e sport: come si gioca la partita?”, con la presenza di Nicoletta Caselin, ex giocatrice e attuale responsabile del settore giovanile del Famila Basket, e Enrico Valentini, allenatore e responsabile del settore giovanile del Basket Marostica; infine, mercoledì 26 ottobre il tema sarà “Tra vincere e crescere, il difficile equilibrio tra essere genitori e essere tifosi dei nostri figli”, con la partecipazione di Mirko Dalla Fina, allenatore di pallavolo maschile e femmini- Foto di gruppo con il Gabibbo al ampo Zotti di Asiago, domenica 15 ottobre 2006. La manifestazione ha permesso di raccogliere 4.000 euro a favore dell’associazione “Cometa Asmme” sieme, non solo per i muri del patronato, ma per quello che di fondamentale dentro quei muri si può trovare ovvero l’insegnamento di valori importanti per la vita di ciascuno”. Stefania Longhini le. “Alla luce di quanto emergerà da queste serate e da eventuali richieste – commenta Sergio Stella del Comitato Genitori – si potranno prevedere altri incontri, sempre nell’ambito di questo tema”. Per il ciclo di quattro serate viene chiesto ai soli adulti partecipanti un costo simbolico di partecipazione di dieci euro totali, da versarsi in occasione della prima serata. Il Comitato consiglia vivamente la partecipazione all’intero ciclo, per poter ricevere un’informazione quanto più completa, ed ascoltare dai vari protagonisti le loro esperienze dirette. Per ulteriori informazioni e adesioni è possibile telefonare a uno dei seguenti numeri telefonici: 335.350827 (Sergio Stella) 346.7332801 (Antonella Corà) 347.9643014 (Melisa Ambrosini). Silvana Bortoli 8 Sabato 3 ottobre 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 7 Il progetto Tatoo vuole lasciare un segno ASIAGO Si chiama Tatoo (dal polinesiano “tatau” ovvero “lasciare un segno”), un’iniziativa molto articolata e complessa rivolta ai giovani altopianesi, cui hanno aderito diverse Associazioni: Occhi aperti per costruire giustizia Onlus, l’Istituto d’Istruzione Superiore di Asiago, Amici di Antonio Pertile e Sonia Sartori, Casa Sant’Antonio Val Giardini Onlus, Famiglia Aperta sul Mondo, Libera, il Servizio Tossicodipendenze Asiago, U. O. Disabilità e U. O. Età Evolutiva e riabilitazione psicosociale di Asiago. Il progetto vede la collaborazione Un’iniziativa rivolta ai nostri giovani per offrire loro la proposte per una esistenza sana. dell’Azienda Sanitaria con i Comuni e le scuole del territorio al fine di favorire e garantire un’esistenza sana ai nostri giovani. Quella giovanile è una problematica assai sentita nei nostri tempi; attendibili sondaggi attestano che la preoccupazione dei genitori di oggi convoglia verso problemi molto seri che coinvolgono i nostri adolescenti: bullismo, droga e alcol in primis. Chi per noia, chi per un meccanismo di integrazione al gruppo, chi per attestazione di autostima, infatti, i giovani tendono alla continua ricerca di emozioni forti, che, spesso, si manifestano con l’assunzione di droghe e alcol o con atteggiamenti fuori dal- la norma. Uno dei problemi più rilevanti emerso dalle ultime indagini è quello dell’alcol: alle abitudini “latine” (si veda l’aperitivo) si stanno innestando usanze nordiche, che introducono i super alcolici after dinner come bevande favorite dai giovani, spinti anche dai mass media stessi, fonti di una grande pubblicità (palese e occulta). L’alcol, inoltre, non è concepito come una droga e viene ritenuto un bene di consumo normale: un decesso su quattro, in ambito giovanile, è dovuto all’abuso di alcol. Ecco che il progetto Tatoo mira a dare consapevolezza e capacità critica ai giovani, attraverso una serie Microcredito sociale, un corso di formazione per volontari La Caritas Vicentina organizza un nuovo corso di formazione destinato a preparare nuovi volontari da affiancare a quelli già operanti nei 13 sportelli (ad Asiago, Arzignano, Bassano del Grappa, Dueville, Lonigo, Malo, Montecchio Maggiore, Noventa Vicentina, Piazzola sul Brenta, San Bonifacio, Schio, Valdagno e Vicenza) del microcredito etico-sociale. Sono per lo più persone con alle spalle anni di lavoro in banca, che si rivela particolarmente utile nell’intensa attività di accompagnamento, informazione e mediazione con i servizi sociali e le finanziarie che costituisce l’ossatura di questi due servizi. I 120 volontari infatti sono molto sotto pressione e per poter garantire l’intensa mole di lavoro dei servizi del microcredito etico-sociale e del Fondo straordinario di solidarietà per chi ha perso il lavoro servono nuove energie. “Per questo lanciamo un appello ad iscriversi a operatori bancari o comunque a persone che abbiano competenza professionale da regalare alle famiglie provate dalle difficoltà economiche” sottolinea don Giovanni Sandonà, direttore della Caritas Vicentina. Il corso inizierà il 22 ottobre a Vicenza presso la sede Caritas e prevede quattro incontri, tutti il giovedì sera. Per informazioni e iscrizioni: www.caritas.vicenza.it, [email protected], tel. 0444 304986. articolata di valide iniziative continue, globali e concrete; intende integrare elementi informativi e formativi con esperienze molto pratiche che coinvolgano la comunità intera, al fine di aiutare i giovani nella ricerca di una propria identità che sviluppi capacità critica nei confronti delle realtà che di volta in volta possono presentarsi davanti all’individuo. Il progetto, approvato da insegnanti e Amministrazioni Comunali, è suddiviso in varie fasi: quella intitolata “Se hai una voce sei già canto”, laboratorio didattico condotto da un cantante-musicista e musicoterapeuta con l’obiettivo di indurre i giovani (dai 16 ai 25 anni) a scoprire il proprio mondo interiore e a esternarlo senza paura di essere giudicati. Quella, cui appartiene lo spettacolo proposto al Millepini di Asiago, chiamata “Sporchiamoci le mani per un mondo più giusto” con incontri teatrali con testimonial sulla giustizia, la legalità e la cittadinanza attiva (Giovanni Bordin, Suor Rita Giaretta, Piero Grasso, Francesca Tuggia, Filippo Tognazzo, Compagnia teatrale “La Pulce” di Bergamo). C’è poi “La nostra parte” che prevede la realizzazione concreta di bibite analcoliche, Scuola di Musica Asiago, riparte l’attività Partono lunedì 5 ottobre i corsi organizzati dalla Scuola di Musica Asiago. Ce n’è per tutti i gusti. Quelli individuali: batteria, pianoforte, tastiera, violino, flauto dolce, flauto, traverso, fisarmonica, chitarra classica, chitarra acustica, chitarra elettrica, chitarra jazz, basso, contrabbasso e canto. Quelli collettivi: propedeutica musicale (dai 4 anni), musica d’insieme, teoria e solfeggio. Le lezioni si tengono presso le scuole elementari di Asiago, suddivisi nei pomeriggi di lunedì, mercoledì e venerdì. “Dal 97 – spiega Chiara Barbierato, membro del direttivo - questa scuola svolge un’attività importante per il nostro territorio contribuendo alla crescita culturale dei nostri giovani. Di anno in anno si vedono crescere l’interesse e la sensibilità verso la musica, con iscrizioni sempre più numerose. Nella scelta dei corsi, prevalgono gli strumenti pop e rock, rispetto alla musica classica. Molti dei componenti dei numerosi gruppi musicali esistenti in Altopiano hanno iniziato la loro attività musicale proprio grazie alla nostra scuola che ha contribuito senz’altro a favorire un approccio alla musica non più solo amatoriale. Da sottolineare che qualcuno in passato ha poi proseguito negli studi arrivando anche a diplomarsi al conservatorio”. La Scuola di Musica, fin dalla sua nascita, è presieduta da Mario Porto ed è gestita in modo volontario da un gruppo di genitori. “A tal proposito ricordiamo che chiunque volesse dare la propria disponibilità a far parte del direttivo è ben accetto”. Tanti sono i progetti per il futuro, per un’associazione che ha una gran voglia di allargare ed arricchire la propria attività. “Stiamo realizzando un sito internet ed è nostra intenzione proporci come organizzatori di concerti anche in collaborazione con gli enti locali sensibili a questo tipo di iniziative. Già l’anno scorso, per esempio, abbiamo organizzato il concerto del chitarrista Monte Mongomery”. Il direttivo coglie l’occasione per ringraziare quanti finora hanno contribuito in ogni modo a sostenere l’attività della Scuola. Chi volesse iscriversi ai corsi o avere informazioni può telefonare al 333.4380757 di una cena della legalità, della partecipazione attiva alla Giornata della Memoria e a un campo scuola di approfondimento e del coinvolgimento in attività di volontariato che riguardi studenti e insegnanti. “Memoria e impegno” è il titolo della quarta e ultima fase, che vedrà la realizzazione di cortometraggi sui temi trattati, a conclusione di una riflessione che prevede la durata di circa un anno (da ottobre 2009 al novembre 2010), cosa che richiede sinergia con tutte le altre iniziative e associazioni già presenti in loco. Indio. Il popolo del sole, la trasposizione in danza del libro di Giovanni Bordin Si terrà durante la mattinata dell’9 ottobre per gli studenti e la sera alle ore 21 per la cittadinanza. L’evento si colloca all’interno del progetto Tatoo, un’iniziativa rivolta ai giovani Si terrà il 9 ottobre al Teatro ‘Millepini’ di Asiago, durante la mattinata per le scuole e alle ore 21 per la cittadinanza, la manifestazione Indio. Il popolo del sole, spettacolo teatrale che propone la trasposizione in danza del libro di Giovanni Bordin, nato dal suo incontro umano e culturale con l’ancestrale popolo che occupa la Foresta Amazzonica. L’opera parte dal confronto tra due mondi diversi, in cui il tempo stesso assume connotazioni del tutto differenti, talvolta opposte: “Il tempo dedicato ai giochi, alla cura del corpo, ai canti, alle danze e al dialogo – ha affermato Bordin – è senza dubbio maggiore di quello che noi vi dedichiamo, perché riteniamo queste attività assai poco produttive sul piano economico. Piuttosto che l’ossessione per il cibo abbondante, regolare e per quei comfort che paiono ormai il fondamento stesso della nostra vita – ha proseguito l’autore – gli indios Kraho hanno scelto di privilegiare la relazione con l’altro, l’insegnamento e il gioco”. A mettere in scena sul palcoscenico questo binomio spazio-temporale e culturale sarà il Centro Formazione Danza Chorus di Lusiana, L’idea di mettere in scena Indio. Il popolo del sole è nata lo scorso maggio, dopo che la direttrice dell’Associazione Chorus, Genny Ronzani, ha conosciuto l’autore del libro, assistendo alla proiezione delle diapositive-testimonianza dell’esperienza unica che Bordin, con la moglie Sonia, ha vissuto in una comunità Kraho, all’interno della Foresta Amazzonica. “I colori, l’armonia, le usanze e la cultura, ma soprattutto i temi del racconto sono stati l’ispirazione per estrapolare dal testo alcuni particolari e metterli in danza al fine di ricreare con la musica e l’interpretazione del corpo le sensazioni e le emozioni che una simile tradizione può trasmettere” ha dichiarato Genny Ronzani. “Tutti i danzatori coinvolti – ha proseguito la direttrice – hanno avuto modo di assistere alla proiezione delle immagini e al racconto del protagonista per assimilare i valori e trovare la giusta carica interpretativa. Ora è un piacere poter rivivere come gruppo-scuola danza l’emozione di un teatro e portare ad Asiago, in modo originale, ma al tempo stesso autentico, la testimonianza di un asiaghese” ha concluso l’insegnante. Il biglietto di ingresso per Indio. Il popolo del sole costa 3 euro (per la cittadinanza); il ricavato dello spettacolo che si terrà il 9 ottobre presso la Sala Millepini (al mattino per gli studenti e alla sera, ore 21, per la cittadinanza), andrà a favore dei bambini di Chambara in Perù, per la costruzione di una scuola per l’infanzia. Giovanni Bordin 8 Sabato 3 ottobre 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 8 La larva che uccide l’Abete rosso ASIAGO Vent’anni fa l’epidemia di Cephalcia Come stanno oggi i nostri boschi? Nel lontano 1987 le peccete (boschi di Abete rosso) del nostro altopiano furono attaccate dalla Cephalcia spp.. A distanza di vent’anni da quell’epidemia, in funzione della mia tesi di laurea, ho svolto uno studio sul campionamento della popolazione delle varie specie di Cephalcia nelle zone del comune di Asiago (Bivio Lucca, Barental, Lömble, Bivio pria dell’acqua, Rifugio Clòisle, Plantabek e Kaberlaba), Roana (Boscon, Monte Lemerle e Val di Lastaro) per vedere com’è la situazione attuale. Per questo lavoro, ho utilizzato trappole cromotropiche gialle con applicato su entrambi i lati vischio entomologico. Le trappole sono state fissate ai rami ad un’altezza di 2 metri circa da terra e sono rimaste esposte da maggio ai primi giorni di luglio. Tramite questa ricerca, si è potuto constatare che Cephalcia arvensis (la causa delle defogliazioni del 1987 e della distruzione di certi nostri boschi di pecceta) è scomparsa quasi del tutto lasciando posto alla Cephalcia alpina e C. annulicornis. Solamente in una stazione del comune di Asiago (zona Lömble) si è verificato che le catture degli insetti hanno superato la soglia di intervento fissa- “Quanto amore nel seminare, quanta speranza nell’aspettare, quanta fatica nel mietere il grano e vendemmiare”. La cantavamo in chiesa al suono delle chitarre quando, tanti anni fa, giovani ed entusiasti, animavamo la messa delle 11 nel duomo di Asiago. Un ritornello che mi risuona ora nelle orecchie, che mi trovo spesso a ricanticchiare dopo aver letto e riletto le parole di don Marco nella sua/nostra rubrica estiva “Come Lucertole”. Quanti spunti di riflessione ci ha dato, inducendoci a guardare meglio i nostri giovani, i nostri figli, a studiarli, ad ascoltarli, ad accoglierli nella loro meravigliosa complessità. I nostri figli! Li mettiamo al mondo, li cresciamo ed educhiamo nel modo in cui siamo capaci. Cosa e quanto maturerà dipende tanto dal terreno. Il nostro compito è quello del giardiniere o del contadino, coscienti che non bastano le nostre cure e le nostre strategie per assicurare raccolti buoni. E quando i fiori sbocciano ci accorgiamo che spesso, tra questi, ci sono specie che non abbiamo seminato, ma che crescono nel nostro giardino da semi portati lì dal vento. Con stupore vediamo i nostri figli, essere, nel bene e nel male, come mai li avremo pensati. Ci spiazzano. A volte ci meravigliano, altre volte deludono le nostre aspettative. Dovremo davvero imparare a non aspettarci nulla, aperti alla possibilità “del più alto e del più basso destino”. Dovremo dare il meglio di noi, coscienti che solo una piccola percentuale del risultato dipende dal nostro operare, che in ogni momento può esserci in agguato una tempesta improvvisa che deva- ta a 15 adulti per trappola (74 esemplari di C. alpina e 10 di C. annulicornis). Le ipotesi formulate sui motivi che hanno portato vent’anni fa all’insorgere dell’attacco di Cephalcia spp. nei nostri boschi po- trebbero essere: lo stress idrico delle piante causato dalla prolungata carenza di acqua avvenuta dal 1983 al 1985; lo stress idrico porta la pianta a ridurre l’amido in circolazione e di aumentare la percentuale di zuccheri semplici nei soluti e nei tessuti in modo da poter stabilizzare il potenziale osmotico; gli adulti sfuggono al controllo naturale svolto dagli antagonisti (Trichogramma cephalciae, icneumonidi, funghi, ghiro, formica, volpe, tasso, cuculo e cince spp.). Con la diminuzione di esemplari di Cephalcia sp. campionati non vuol dire che la specie è debellata del tutto dal territorio, anzi bisogna continuare a monitorarla e a controllare la dinamica della popolazione perché le larve rimanendo interrate in latenza per 2/ 3 anni se trovano le condizioni ottimali per riprodursi può portare seri danni come accade già nel 1987. Giorgia Pertile Il tempo del raccolto di Stefania Longhini sta le nostre aiuole. E dovremo dunque recuperare quella speranza nell’aspettare, ma anche quella accettazione di ciò che sarà, perché la vita segue percorsi a volte misteriosi. Pronti con fatica a risistemare il terreno, a riseminare e ripiantare, con piena fiducia nel domani. Il nostro amore, la nostra comprensione, la nostra capacità di ascoltare, di dare appoggio e sicurezza, le nostre parole, i rimproveri e le esortazioni, rappresentano un concime prezioso e insostituibile. E’ facile però illudersi di poter modellare i nostri figli a nostro piacimento, di poter spostare le loro pedine dove, secondo noi, si dovrebbe. Ed è invece quanto mai reale ciò che Gibran scrive ne “Il Profeta”, parole che è Le caratteristiche dell’insetto La Chephalcia sp fa parte dell’ordine Hymenoptera, famiglia Pamphiliidae. Gli adulti sono neri con variegature gialle, appaiono in maggio e giugno; per lo più i maschi volano e le femmine camminano lungo i tronchi a causa della corporatura tozza e per il carico delle uova; essa può solo c o m p i e re d e i voli orizzontali o discendenti. Le femmine incidono gli aghi di Abete rosso e vi ovo depongono le uova avvolte da un secreto vischioso che serve come protezione contro gli antagonisti naturali. Le larve neonate vivono n u t re n d o s i d e g l i a g h i . Esse in piena estate si “calano” dall’albero e si interrano per potersi trasformare in adulti e ricomparire la primavera successiva. Il punto di forza di questa specie è la diapausa p ro l u n g a t a , c i o è u n a parte delle larve, quando si interrano invece bene ricordare sempre: “I vostri figli non sono i vostri figli, sono i figli della sete che la vita ha di se stessa. Essi non provengono da voi, ma per tramite vostro e benché stiano con voi non vi appartengono. Potete dar loro il vostro amore, ma non i vostri pensieri, perché essi hanno i propri pensieri. Potete alloggiare i loro corpi, ma non le loro anime, perché le loro anime abitano nella casa del domani, che voi non potete visitare, neppure in sogno. Potete sforzarvi d’essere simili a loro, ma non cercate di renderli simili a voi. Perché la vita non procede a ritroso e non perde tempo con ieri. Voi siete gli archi dai quali i vostri figli sono lanciati come frecce viventi. L’Arciere vede il bersaglio sul sentiero dell’infinito, e con la sua forza vi tende affinché le sue frecce vadano rapide e lontane. Fatevi tendere con gioia dalla mano dell’Arciere; perché se Egli ama la freccia che vola, ama ugualmente l’arco che sta saldo”. Memori di quando anche noi sedevamo in attesa sui gradini di una chiesa, continuiamo, nella bella fatica dell’essere madri e padri, a seminare con amore e aspettiamo con fiducia il tempo del raccolto. di riemergere trasformati in adulti la primavera seguente, rimangono in latenza per 2-3 anni. Per riprodursi in massa hanno bisogno di siccità e carenza d’acqua (aspetti negativi per quanto riguarda la vegetazione dell’Abete rosso). 8 Sabato 3 ottobre 2009 ASIAGO l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 9 Il bilancio di sostenibilità di Etra presentato al Millepini di Asiago Anche gli abitanti dell’Altopiano devono essere i primi protagonisti di uno sviluppo sostenibile, attuando tutte le misure necessarie al contenimento dell’impatto ambientale Niente passeggini sul ponte di Via Bertacchi Ponte sul Ghelpack di via Bertacchi vietato ai passeggini e carrozzelle. Nonostante un rifacimento terminato durante l’estate il ponte pedonale rimane precluso a mamme e portatori di handicap: manca infatti uno scivolo che consenta il transito a disabili. Come segnalano alcuni lettori, quel tratto non è percorribile nemmeno ai passeggini. Eppure la legge che parla chiaro e che prevede l’abbattimento delle barriere architettoniche ha 20 anni. È del 1989 la normativa che indica come in ogni rifacimento o ristrutturazione di edifici pubblici si debbano attuare tutte le misure per togliere gli ostacoli che impediscono, a persone con capacità motorie ridotte, di fruire normalmente dei luoghi. In seguito, la normativa suggerisce, qualora sia possibile, di attuare queste misure anche per quanto riguarda percorsi pubblici come marciapiedi, ponti e passerelle. «Eravamo pienamente consapevoli del problema tanto che nel ponte San Rocco, rifatto da poco anche quello, gli scivoli li abbiamo realizzati spiega l’assessore ai lavori pubblici Giampaolo Rigoni Purtroppo abbiamo dovuto mantenere il ponte all’altezza precedente per questioni di sicurezza nel caso di piene del torrente. Quindi, dovendo anche rispettare le pendenze previste per gli scivoli, la struttura si sarebbe allungata troppo invadendo la sede stradale e intralciando degli accessi privati adiacenti al ponte stesso. Visto che i percorsi alternativi non sono disagevoli abbiamo optato per mantenere il ponte come era in precedenza». Ogni impresa, comunità e singolo cittadino ha un impatto sull’ambiente. Un’azienda come Etra che gestisce il ciclo dei rifiuti ed i servizi ambientali di tutta una comunità “impatta” sull’ambiente in modo poliedrico sia con le proprie attività (gestione dei rifiuti, energia consumata, qualità dello smaltimento), sia con le attività della propria utenza (rifiuti prodotti, grado di differenziazione dei rifiuti, applicazione di misure di risparmio). Tant’è che tra le attività portate avanti da Etra c’è proprio la sensibilizzazione della propria utenza rendendola corresponsabile delle azioni attuate allo scopo “pesare” sempre meno sull’ambiente che ci circonda. L’impegno fattivo di ogni individuo può contribuire a migliorare lo stato delle cose rallentando i fenomeni di cambiamento climatici in corso. Il “conteggio” del peso di una comunità o di un’azienda sulla natura è detto “bilancio di sostenibilità”, uno strumento che permette di analizzare e tenere sotto controllo l’impatto ambientale del soggetto analizzato, strumento di cui molte Al Parco della Rimembranza si ricordano i caduti per la Repubblica Federale Altopianese La storia non è sempre raccontata nel modo corretto…La storia la scrive il vincitore, mai il vinto. Di un popolo come il Nostro che venne umiliato, maltrattato, imprigionato, ucciso per la Sua storia, la Sua origine, la Sua tradizione, la Sua lingua per secoli, cosa può restare ai posteri? Non sempre la storia anche insegnata a scuola, o scritta nei libri corrisponde a quanto è accaduto davvero. Molto spesso viene alterata, omessa, distorta, modificata, o addirittura inventata. Domenica 11 ottobre presso il Parco della Rimembranza ad Asiago, alle ore 9, verrà celebrata una cerimonia in ricordo dei caduti di tutte le guerre e in particolare dei 2000 caduti dimenticati della Reggenza dei Sette Comuni, tra cui donne, bambini, anziani e la stessa Milizia, i quali diedero la vita per difendere e salvare la Repubblica Federale Altopianese: la più duratura di qualsiasi altra al mondo. Gli organizzatori fanno appello alla popolazione locale: “Non dimenticare le tue origini Germaniche, partecipa alla cerimonia, i tuoi avi ne sarebbero fieri”. aziende si stanno dotando. Etra nel 2009 ha redatto per la prima volta il bilancio di sostenibilità, e lo ha presentato venerdì 25 settembre al Millepini nel corso del convegno”Vogliamo costruire uno sviluppo sostenibile”. “Redigere un bilancio di sostenibilità è servito per misurarci e a confrontarci con altre realtà - spiegano Stefano Svegliado e Manuela Lanzarin, rispettivamente presidente del Consiglio di gestione e presidente del Consiglio di sorveglianza di Etra - Insomma, ci ha aiutato a capire se siamo sulla strada giusta nel complesso percor- so che porta a uno sviluppo sostenibile.” Sostenibilità definita da Davide Conte del Gruppo Bilancio Sociale come “un miglioramento della qualità di vita senza accedere la capacità di carico degli ecosistemi di supporto e senza compromettere la capacità alle future generazioni di rispondere alle loro necessità”. Chiaramente per raggiungere questi obiettivi ci deve essere accordo tra le attività presenti sul territorio e gli abitanti così come gli abitanti stessi devono essere i primi protagonisti di questo sviluppo attuando le misure per il contenimento del- l’impatto ambientale e pretendendo che le attività li rispettino. Nel presentare il proprio bilancio di sostenibilità la coordinatrice del Bilancio di sostenibilità redatto da Etra, Silvia Garziera, rileva come “nella zona di competenza di Etra il 63% delle 229 mila tonnellate di rifiuti raccolti viene differenziato, gli acquedotti sono stati riparati contro perdite, la rete fognaria, 2.170 km gestiti direttamente, è stata estesa per altri 12 chilometri, 35 depuratori trattano le acque nere e inoltre ha autoprodotto 7,8 milioni di kWh da fonti rinnovabili”. Gerardo Rigoni Antonio Rodeghiero premiato a “Cheese” Antonio Rodeghiero, allevatore e casaro asiaghese, è stato premiato a “Cheese” con altri tre colleghi del mondo. Al produttore di Asiago è stato consegnato il premio “Benemerito di Cheese”. Il riconoscimento è dedicato a quattro attori del mondo dei formaggi che si sono distinti per la passione, la dedizione e l’impegno nella ricerca della qualità in coerenza con i principi di Slow Food: buono per il palato, pulito per l’ambiente, giusto per la società. Antonio Rodeghiero, “Toni” detto “Nickel”, è uno dei più vecchi casari produttori di formaggio Asiago Stravecchio in alpeggio, oggetto di Presidio Slow Food, nella “sua” Malga di Porta Manazzo. “Nickel” Rodeghiero, 79 anni, è un grande artigiano che tutti riconoscono come maestro: i suoi formaggi hanno viaggiato per il mondo, simbolo della grande sapienza casearia dell’Asiago. A “Porta Manazzo”, una delle più alte dell’Altopiano dei Sette Comuni, ha perpetuato la tradizione dell’alpeggio e l’affinamento dello Stravecchio, anche quando sembrava fosse destinata a perdersi. Le malghe ancora attive sull’Altopiano dei Sette Comuni sono oltre sessanta, un dato già di per sé eccezionale. Una trentina trasforma il latte in formaggio, ma solo una decina produce Asiago Stravecchio a Denominazione di Origine Protetta, per un totale di un migliaio di forme circa ogni anno. Perdere un formaggio eccezionale come l’Asiago Stravecchio delle malghe dell’Altopiano dei Sette Comuni sarebbe un danno irreparabile. Eppure il rischio esiste: perché una buona forma di Asiago diventi Stravecchio occorrono almeno 18 mesi di stagionatura in ambiente naturale e molti produttori preferiscono vendere prima le forme. Per questo ogni anno le forme di Stravecchio sono sempre di meno e, per questo, è importante il lavoro di Antonio Rodeghiero che si prodiga per la salvaguardia di una tradizione casearia millenaria. 8 Sabato 3 ottobre 2009 Il downhill, abbreviato l’Altopiano come DH, è una www.giornalealtopiano.it 10 competizione della mountain bike. Si svolge a cronometro individuale, completamente in discesa, su tracciati di differente grado di difficoltà e lunghezza dai 2 ai 4 chilometri. GALLIO E’ nato il Bike Park Melette 2000 Una pista di downhill ed una linea free ride rappresentano la prima pietra di un progetto molto ampio, pensato per grandi e piccoli, che si sviluppa nella parte nord – est dell’Altopiano. GALLIO Alle Melette c’è, da agosto, una novità: un tracciato di downhill, spericolata variante della pratica della Mountain bike. Il percorso permanente è di 1640 mt con un dislivello di 240 mt. Molto frequentata in questi due mesi, la pista, omologata secondo le direttive F.C.I., ospita in questo fine settimana la gara di chiusura del “Circuito DH NordEst 2009” valevole quale prova unica per l’assegnazione del titolo di “Campione Regionale Veneto 2009” (manifestazione già presentata sul numero precedente del nostro giornale). Questo tracciato, insieme ad una linea Free Ride, realizzati dall’A.S.D. Gravity Project, società sportiva affiliata alla Federazione Ciclistica Italiana, rappresenterebbero la prima pietra del “Bike Park Melette 2000”, un progetto molto più ampio, studiato in accordo con l’amministrazione comunale di Gallio e la pro- prietà degli impianti di risalita, che, viste le caratteristiche del territorio, può arrivare ad interessare tutta l’area nord-est dell’Altopiano. E’ infatti prevista la realizzazione di almeno 3 tre nuove linee DH/ FR con relative varianti, di un percorso 4X (in fase di progetto) e un Bike Park per grandi, ma anche alla portata dei più piccoli con un campo scuola attrezzato e gestito da Maestri di Mtb della F.C.I. Nel comprensorio si inseriscono anche i percorsi di XC che si snodano sulla piana di Marcesina – Val Maron e che offrono la possibilità di percorrere circa 500 km di strade bianche (ex militari), con pendenze variabili ed anche impegnative, con mappatura GPS esistente e consultabile. Se le condizioni del territorio lo consentiranno, ci sarà l’opportunità di valutare dei tracciati per gare di “Enduro”. “L’incarico ricevuto – spiega il presidente dell’A.S.D. Project Michele Villis - non è “leggero”. Si cercherà tra- Gara di settino al bar “Alla Pesa” Al bar “Alla pesa” di Gallio si è svolto il “VI° trofeo Itas assicurazioni”, gara di settino per 32 giocatori singoli. Ha vinto Corrado Finco di Gallio e la seconda piazza è stata conquistata da Albino Segafredo, anche lui galliese come il terzo piazzato Paolo Rigoni ancora anch’egli di Gallio. Quarto si è classificato Fabio Maino di Lusiana. Prossimi appuntamenti per il settino sono il 9 e 10 ottobre per 32 coppie al “Bowling” di Asiago e venerdì 13 e sabato 14 dicembre al “K 2” di Roana per la finale mondiale. L’anno prossimo il campionato del mondo si svolgerà a Saint Moritz per dare un tocco di internazionalità al gioco del settino che viene praticato anche all’estero dove risiedono emigrati provenienti dall’Altopiano. E.Z. Nella foto, i primi quattro classificati alla “Pesa” di Gallio. mite un attento lavoro di progettazione e programmazione di portare a compimento quelle che sino ad ora sono “le idee”! Chiaramente la seconda parte del progetto verrà realizzata in questo scorcio d’annata, sino all’arrivo della neve, per poi proseguire nei primi mesi del 2010. Verrà inoltre realizzato un libricino “tascabile” o “ zainabile” con tutti i percorsi realizzati”. Roberto Marchesi, proprietario e gestore degli impianti di risalita della Melette, si dice quanto mai soddisfatto ed entusiasta di questo modo nuovo di vivere le piste durante la stagione estiva: “Le presenze avute in questi due mesi sono molto incoraggianti – ci dice – e credo che questo bike park rappresenti una bella opportunità per lo sviluppo del turismo estivo in Altopiano”. Nel mese di ottobre il Bike Park delle Melette rimarrà aperto (fino all’arrivo della neve) tutti i weekend dalle 9 alle 17. Per raggiungere la partenza dei tracciati si usufruisce della seggiovia biposto. Punto d’appoggio importante, situata alla partenza, la “Baita Sporting” presso la quale sono attivi il servizio di ristoro, l’officina meccanica e il lavaggio bici. Uno dei pochi in Italia Un bike park è una struttura attrezzata per la pratica della mountain bike. Consiste in una rete di percorsi segnalati, spesso in forma di comprensorio, per l’esercizio di diverse specialità (principalmente downhill e freeride, ma anche four-cross, cross country, dirt, north-shore, BMX) e caratterizzato dalla suddivisione in diversi gradi di difficoltà. Ai percorsi è affiancata una serie di servizi accessori, quali un noleggio, una zona di lavaggio, una scuola e un’assistenza meccanica. Costituendo un possibile utilizzo degli impianti di risalita nel periodo estivo nelle località sciistiche, la loro diffusione è via via più marcata in tutta Europa. Il Fly Down, primo Bike Park europeo, fu costruito nel 2002 a Finale Ligure da Erik Burgon (Flow Rider dalla British Columbia) e finanziato dall’A.S.D. Blu Bike. Stefania Longhini Gallio in festa per l’Oktober Ghel Fest Un’estate ricchissima di proposte, quella che a Gallio ha allietato turisti e residenti, con tantissimi appuntamenti organizzati dalla Pro Loco, in collaborazione con l’Ufficio Turistico. Soddisfatto, anche per i numerosi apprezzamenti ricevuti sia dai paesani che dagli ospiti del paese, il presidente Carlo Schivo così commenta: “Siamo riusciti a dare vita, grazie a un gruppo di lavoro di una cinquantina di persone e a coloro che hanno in vari modi dato una mano, oltre che con l’apporto fondamentale degli sponsor che intendo ancora ringraziare, a un numero doppio di manifestazioni rispetto all’anno precedente. In pratica ogni sera abbiamo proposto qualcosa di nuovo, e tutti appuntamenti di un certo spessore, scelti non per riempire le serate, ma per offrire momenti vari di divertimento e passatempo”. Ed ora Gallio si appresta a vivere un nuovo evento, nato da un’idea dei giovani del paese, la Oktober Ghel Fest, che si terrà il 16, 17 e 18 ottobre nel palatenda riscaldato che verrà allestivo nel parcheggio Ghelpack. Tre giornate ricche di appuntamenti, ispirate alla famosa festa della birra tedesca, con ricco stand gastronomico a base di piatti tipici, birra in botte, prove di abilità, folklore, musica e tanta allegria. Questo il programma nel dettaglio: venerdì 16 apertura dello stand gastronomico alle ore 18 e dalle 21 musica dal vivo con gruppo Gordon (cover band ufficiale dei Nomadi); sabato lo stand gastronomico aprirà alle ore 11, alle 14 balli tipici tirolesi con il gruppo delle Schuhplattlerinnen, dalle 18 musica dal vivo con il duo Luca & Manuel, e dalle 22 ancora musica con la Danny Band. Domenica 18 alle ore 12.30 si terrà la Festa del Associazioni e del Volontariato del Comune di Gallio, dalle 18 apertura dello stand gastronomico e dalle 18.30 folclore italiano con Elisa & Franco. Silvana Bortoli Domenica 18 ottobre la Festa delle Associazioni e del Volontariato Si terrà domenica 18 ottobre la Festa delle Associazioni e del Volontariato del Comune di Gallio, con circa cinquecento persone facenti parte delle venticinque associazioni paesane che si ritroveranno per passare una bella giornata insieme. Dopo la Santa Messa che verrà celebrata nella chiesa parrocchiale alle ore 11, ci si sposterà al parcheggio Ghelpack dove Patrizia Lunardi, assessore ai servizi sociali di Gallio, darà il via ufficiale alla festa, che si terrà presso il palatenda riscaldato. Seguirà un ricco buffet per tutti gli associati, e il pomeriggio di intrattenimenti con un saggio del gruppo Les Etoiles de la Dance alle ore 16, l’esibizione del Coro Parrocchiale di Gallio alle 17, e dalle 18 in poi ballo liscio con Franco ed Elisa. Sarà un piacevole modo per stare insieme e confrontarsi, per le tante persone che in varie forme prestano la loro opera volontaria per il bene del paese e dei suoi abitanti. S.B. 8 Sabato 3 ottobre 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 11 IL COMUNE CONTRO LA CRISI ECONOMICA GALLIO Lavorazione del marmo e del legno nuove aziende per creare occupazione ROANA Qui pro quo e strafalcioni stradali Da mesi l’economia globale è entrata nella peggiore crisi dei nostri tempi e tutti concordano nel dire che la ripresa sarà lenta e fragile. Uno dei punti critici è sicuramente la disoccupazione salita fino al 7,4%. Nel Veneto, secondo l’Agenzia regionale Veneto Lavoro, sono stati persi 115 mila posti di lavoro. La recessione si è fatta sentire nelle piccole imprese locali ed artigiane con una velocità progressiva che non ha ancora esaurito i suoi effetti. A Gallio per dare una risposta concreta a questi problemi c’è un progetto, lanciato dal sindaco Pino Rossi e proposto al Consiglio Comu- Come per tutte le cose, anche i nomi delle vie sui cartelli che le indicano devono essere scritti seguendo delle regole, ma quale criterio sarà stato seguito nel realizzare il cartello della foto? “Abate via Modesto Bonato”: risulta piuttosto bislacca la scritta che indica questa via di Canove! La lettura dell’altra faccia dello stesso appare invece scorrevole, mentre incuriosisce anche il fatto che all’ingresso opposto della via il nome del suo titolare sia riassunto in “Abate Bonato”. E che dire poi dell’altro cartello che, sempre a Canove, indica una quanto mai improbabile “Via Ortigra”? S.B. Una banca attenta al capitale sociale La gita a Ferrara organizzata dalla Cassa Rurale e Artigiana di Roana Il giorno 12 settembre è stata effettuata la prevista gita di soci, familiari e amici, organizzata dalla CRA Roana. L’ ampia partecipazione con ben quattro pullman zeppi, ha trovato un elevato grado di soddisfazione, per cui anche se il nostro motto è “migliorare si può sempre”, la archiviamo positivamente. Il programma è stato intenso e sempre assistito da guide preparate e motivate e con quel pizzico di cuore in più che ci sanno mettere i “romagnoli” nella relazione umana. Dopo un viaggio tranquillo, si è arrivati al centro di Ferrara, patrimonio dell’Unesco, si è visitato lo splendido Castello Estense e successivamente è stato fatto un giro turistico della città in pullman, sempre con guida. Quindi trasferimento al Lido degli Scacchi per l’apprezzato e abbondantissimo pranzo a base di pesce. Essendosi protratto il pranzo più del previsto, si è dovuto sacrificare il ballo in programma e La proposta del sindaco approvata dal consiglio, al via le procedure per la sua realizzazione si è proseguito per il caratteristico paese di Comacchio, per concludere la gita con un’ ultima tappa al tesoro culturale dell’ Abbazia di Pomposa. Generale soddisfazione per il programma, ma soprattutto per il bello stare insieme. Su questo, e sul valore delle relazioni, in particolare sulla capacità delle persone di stare insieme, di sapere ricavare gioia anche dalle piccole cose, vale la pena soffermarsi. C’è un’interessante e recente teoria economica del prof. Barbolini dell’Università di Siena che motiva la grave crisi economica e finanziaria attualmente in atto, generata dagli Stati Uni- ti, con un decadimento progressivo e inesorabile nell’ultimo trentennio della qualità delle relazioni umane. In particolare, dati alla mano, l’esimio professore dimostra che ad una costante e progressiva crescita del reddito non ha corrisposto nessuna crescita della felicità delle persone. Questo in corrispondenza di una progressiva rarefazione delle relazioni umane. Il teorema è: meno tempo dedicato alle relazioni umane e più tempo occupato in altre attività “consolatorie” e compensative quali televisione, computer, shopping, acquisti di beni di consumo...tutto ciò comporta la necessità di avere delle entrate superiori per acquistare tali ben materiali. Questo il giro vizioso che porta a spendere e quindi lavorare e guadagnare in misura crescente per avvitarsi in un decadimento delle relazioni umane. C’è materia di riflessione per tutti. Per tal motivo il mondo cooperativo vuole e deve essere anche un motore di relazioni, in termine tecnico: generatore di capitale sociale. nale, per la realizzazione di due aziende per la lavorazione del legno e del marmo con un impiego di 12-15 lavoratori per ciascuna unità operativa. Il legno e il marmo rappresentano due risorse economiche naturali che il nostro territorio fornisce; in passato non si è pensato di attuare in loco almeno alcuni processi della filiera così da trasportare in pianura un prodotto semi-lavorato. L’iniziativa ha già incontrato il voto unanime favorevole del Consiglio. Ora bisognerà solo attivare tutte le procedure necessarie per la realizzazione delle due aziende. Il Sindaco Pino Rossi si dichiara soddisfatto e ribadisce “Al centro dell’azione politica della mia giunta c’è lo sviluppo economico del territorio, la difesa dei cittadini lavoratori e delle famiglie”. 8 Sabato 3 ottobre 2009 di Claudio Savelli Sindaco, ma cos’è questa storia ? Si dice che verrà costruito un parcheggio nel bel mezzo della piana di Marcesina: com’è possibile? “Dispiace che un progetto così bello dal punto di vista naturalistico non venga pienamente apprezzato. Innanzitutto non si tratta di costruire un parcheggio monoblocco di cemento. Verranno adibite delle piazzole di sosta attrezzate, delimitate con staccionate in legno in diverse località sparse sul territorio come a Caminetti Buson, a Bivio Campo Spa, a Boschetta dell’Osto, a Griglia Campo Cavallo, a Campo Cavallo,a Ronchetto, a Brusae, a Sasso val Maron, al Forte Lisser e al Centro Fondo Enego. Invece di vedere macchine dappertutto, soste selvagge nei prati abbiamo pensato di creare appunto aree dedicate da dove poter partire per le passeggiate o le escursioni in mountain bike. Quindi, per rispondere alla domanda, niente cemento; solo materiali naturali e zone di sosta discrete ed integrate nell’ambiente. Il progetto di riqualificazione delle aree di sosta fa parte di una visione molto più articolata e dettagliata: si sono andate ad evidenziare le valenze delle piana. Il turista che frequenta l’area, quasi sempre apprezza esclusivamente gli aspetti paesaggistici senza possedere alcuna conoscenza delle specificità naturalistiche. Questa carenza è dovuta in grande misura alla limitata divulgazione di opuscoli informativi che potrebbero essere distribuiti gratuitamente e nei quali si potrebbero richiamare temi inerenti alle torbiere, alle paludi, alla flora, alla fauna stanziale e alla fauna stagionale. Abbiamo ricevuto finanziamenti per un totale di 3.150.000 • (2.000.00 • dalla Regione Veneto e 1.150.000 • dalla Provincia Autonoma di Trento) proprio per andare ad evidenziare tutte le valenze del comprensorio, quelle legate alla natura e al l’Altopiano www.giornalealtopiano.it Si fa un gran parlare ultimamente dell’iniziativa per la valorizzazione turistica, ambientale e naturalistica dell’area transfrontaliera della “piana di Marcesina”… voci allarmate disegnano scenari apocalittici: colate di cemento, parcheggi multipiano tipici dell’hinterland milanese, orde di turisti senza alcuna educazione civica e ambientale che si riversano nella piana, a quanto pare richiamati dagli investimenti che il comune di Enego, con il comune di Grigno e con la benedizione della Regione Veneto e della Provincia Autonoma di Trento, ha deciso di implementare. Decido di andare più a fondo a questa storia e mentre mi dirigo ad Enego per incontrare il Sindaco Igor Rodeghiero rifletto. Ho sentito parlare di un parcheggio multipiano che verrà costruito nel bel mezzo della piana; 850 posti uno sull’altro pronto ad accogliere i turisti-sardine del fine settimana … mah … strano, molto strano che Regione, Comuni e Provincia Autonoma di Trento decidano di trasformare quell’angolo di paradiso in un sobborgo di Sesto San Giovanni. Arrivo in Comune ad Enego dove mi aspetta il Sindaco. Un po’ di chiarezza sul progetto per Marcesina paesaggio, quelle dedicate allo sviluppo nei settori dell’accoglienza e del turismo, quelle legate allo sport e all’intrattenimento e quelle legate agli aspetti storici. Vogliamo investire questo interessante budget in attività specifiche che possano migliorare il livello dell’offerta turistica della piana, ma anche atte a trasformare un sito “non governato”, in un sito governato, per esempio costruendo presso il Centro Fondo Enego un’ aerea attrezzata per la regolamentazione della sosta dei camper, a pagamento, ma che possa offrire acqua, fosse biologiche per le acque nere di scarico, energia elettrica oppure costruire un sito museale, rendere testimonianza del passato storico organizzando un percorso sugli storici cippi di confine tra la Serenissima e l’Impero Austro-Ungarico. Un’altra parte della viabilità verrà sistemata, quella fuori dal zona natura, asfaltata e cigliata, dal Tombal fino a val Maron, mentre i percorsi all’interno della zona natura verranno fresati. Insomma, questo progetto rappresenta una concertazione di diverse opinioni e di diverse visioni. Vogliamo salvaguardare l’identità della piana, andando però a valorizzare il turismo, le specificità naturalistiche e il patrimonio storico-culturale”. E’ previsto l’utilizzo di ener- gie rinnovabili? “Si sta pensando a pannelli solari per la gestione della forza motrice per le pompe dell’acqua e la gestione di servizi igienici; sui tre fabbricati sono stati valutati sistemi di contenimento dei consumi energetici, utilizzando la tecnologia del solare termico e del fotovoltaico”. Il progetto è ambizioso e, analizzandone la presentazione gentilmente messa a disposizione dall’Architetto Vescovi, si nota un reale desiderio di intervenire sul ter- ritorio con opere che possano dimostrare sensibilità ambientale, ma anche senso 12 pragmatico per lo sviluppo di un concetto di eco-turismo che forse potrebbe diventare veicolo fondamentale per promuovere non solo la piana di Marcesina, ma anche tutto l’Altopiano. Non per niente si comincia a parlare di Parco Turistico Ambientale dell’Altopiano dei Sette Comuni, che non è un Parco Nazionale con tutte le relative limitazioni anche per le attività venatorie. Le attività venatorie fanno parte della tradizione dell’Altopiano e quindi vanno, sì, regolamentate, ma anche tutelate; poter costruire una rete di mini Parchi Turistico Ambientali sull’Altopiano rafforzerebbe il concetto di eco-turismo, senza andare a stravolgere cultura e tradizioni. Vorrei fare solo una piccola puntualizzazione: nell’ottica globale dell’Altopiano perché non pensare alla famosa pista ciclabile (di cui si parlerà prossimamente) che da Folgaria, invece di fermarsi a Gallio, potrebbe raggiungere la piana di Marcesina, magari scalando la Longara, scendendo a Campomulo, per poi inerpicarsi ancora sullo Sbarbartal e scendere verso Campo Cavallo?….Una via ciclabile che colleghi i limiti estremi dell’Altopiano, una spina dorsale più a valle, in parallelo con il Sentiero delle Pace. 8 l’Altopiano Sabato 3 ottobre 2009 www.giornalealtopiano.it 13 Intervista esclusiva ad un militare italiano della coalizione “Sono vere missioni di pace” Il caporale maggiore scelto Luongo ha svolto servizio attivo in numerose “zone calde” dell’est europeo. Trascorre le licenze sull’Altipiano dei Sette Comuni dove ha preso casa con la fidanzata Giuseppe Luongo ha 28 anni, caporale maggiore scelto dei Lancieri di Novara, ha all’attivo numerose missioni di pace in “zone calde” dell’est europeo. Nativo della provincia di Caserta, risiede a Marghera, ma trascorre buona parte delle sue licenze sull’Altopiano di Asiago. Appartiene ad un reparto operativo con cui dal 2003 è stato inviato in Kossovo (dal 2003 al 2006) e in Libano (dal 2006 al 2007). Svolge mansioni di esploratore a bordo di blindo modello “Lince” e “Puma”. L’attuale grado lo ha spesso posto a capo di una squadra col compito di comandare la pattuglia o istituire posti di blocco, un incarico che lo avvicina molto ai recenti fatti accaduti in Afghanistan dove sei paracadutisti della “Folgore” hanno perso la vita. L’attentato di Kabul del 17 settembre ha scosso l’Italia, qual è lo stato d’animo della truppa a pochi giorni dalla strage? “In tutte le unità operative persiste uno stato di angoscia. Sono morti dei compagni in situazioni che avrebbero potuto coinvolgere ognuno di noi. Durante le varie missioni all’estero siamo sempre a contatto con militari italiani di altre unità, se nomi e volti sono troppi da ricordare, rimane sempre nella mente il reparto o la compagnia con cui si è condivisa la forza di un contingente. Personalmente in Afghanistan ho già perso un caro amico inquadrato con gli Alpini della “Cuneo”. Conservo ancora il suo numero di cellulare che non mi decido a cancellare. Da quando l’Esercito è composto da pro- fessionisti siamo un’unica grande famiglia”. Terroristi e kamikaze colpiscono senza una logica strategica apparente, ragion per cui in missione non si dovrebbe mai abbassare la guardia, tanto meno nelle operazioni di pattuglia o trasferimento da una base all’altra. “Temiamo le autobomba e le esplosioni comandate a distanza più di ogni cosa, perché in queste guerre moderne è l’evento più imprevedibile che ci possa capitare. A seconda degli ordini cambiamo le regole d’ingaggio, i mezzi e le armi in dotazione, ma gli attacchi della guerriglia civile spiazzano ogni reazione militare, poiché vengono messe in atto anche in luoghi frequentati da civili inermi”. La paura è una costante fissa nel vostro lavoro. “Siamo soldati, ma soprattutto esseri umani, con tutte le barriere che ciò comporta. L’addestramento accurato ci prepara a situazioni limite, sta a noi e ai superiori in grado applicarle poi sul campo. Lo spirito di conservazione si contrappone sempre alla giusta scelta da fare in combattimento, rubando secondi preziosi che possono salvare la vita A Vicenza le immagini della Battaglia dell’Ortigara E’ stata prorogata a domenica 4 ottobre la chiusura della mostra “La Battaglia dell’Ortigara tra passato e presente” allestita a ViArt, centro espositivo permanente dell’artigianato artistico vicentino. Forte delle oltre 2000 presenze registrate in soli dieci giorni di apertura, l’organizzazione ha quindi deciso di spostare la data di chiusura, inizialmente fissa- ta per domenica 27 settembre. Domenica 4 ottobre sarà presente in sala anche Ruggero Dal Molin, collezionista e curatore della mostra, a guidare i visitatori. La mostra è una sintesi della più importante e vasta documentazione fotografica mai raccolta sulla battaglia combattuta durante la Prima Guerra Mondiale sull’Altopiano di Asiago, frut- to di vent’anni di ricerche ed acquisizioni da parte dell’Archivio Dal Molin. Il nucleo centrale dell’esposizione si compone di foto private tratte dagli album fotografici di alcuni ufficiali austriaci, antagonisti dei battaglioni alpini, impiegati nella battaglia e quindi testimoni diretti di quelle tragiche giornate. A complemento della mostra, i visitatori potranno trovare in vendita il libro dal quale il percorso fotografico è tratto: “Nemici sull’Ortigara” di Paolo Pozzato, Paolo Volpato e Ruggero Dal Molin, edito da Itinera Progetti. La mostra, a ingresso libero, può essere visitata dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19. G.D.F. nostra e dei compagni, e anche dei civili per la cui difesa siam stati inviati dagli alti organi della coalizione. È ovvio che la tensione c’è, forse ci aiuta il trasformare la paura in adrenalina”. Ma dover operare e rischiare la vita tra l’ostilità della popolazione che si sente invasa non è demoralizzante? “Non è giusto generalizzare l’astio che la gente nutre verso i contingenti di pace. Le frange armate fondamentaliste non distinguono tra un attacco a truppe regolari a ONU e NATO, oppure un ordigno fatto esplodere davanti a distretti di polizia locale o al mercato. Nel caso dei talebani afghani il nemico è chiunque vada contro i dettami fondamentalisti. Restrizioni inconcepibili per noi europei, che però negli ultimi anni si scontrano pure con il desiderio di libertà e stabilità democratica dei popoli. Nelle m i e missioni ho incontrato anche il sorriso della gente, e la felicità di un bambino che riceve cibo dalle tue mani a volte vale più di una paga mensile”. Si sente spesso dire che i soldati professionisti vanno in missione anche per la paga allettante, molto più alta se paragonata a quella per il normale servizio in caserma. “Non corrisponde al vero affermare che le indennità di missione sono esorbitanti. Bisogna poi vedere se si tratta di incarichi sotto la bandiera della NATO o dell’ONU. Credo comunque che nessuno stipendio valga una vita costantemente sottoposta a pericoli letali, se avessi fatto il soldato solo per la paga non avrei rinnovato la ferma. Mia convinzione, condivisa da molti compagni, è che fare il militare senza andare in missione sia un lavoro a metà, un impiego incompleto anche se ovviamente più comodo”. Per le vostre famiglie rimaste in Italia ad ogni partenza seguono mesi di apprensione. “Anche se siamo lontani miglia e miglia, cerchiamo di far sentire costantemente la nostra presenza a casa con telefonate e collegamenti video sul web. Se da un lato oggi la tecnologia ci concede opportunità di contatto che vent’anni fa ci saremmo sognati, dall’altro informa tutti in tempo reale di quello che succede nel mondo. Giornalisti e corrispondenti televisivi inviano più volte al giorno gli aggiornamenti alle proprie testate; gli scoop purtroppo riguardano esclusivamente attentati, solo raramente si parla degli obiettivi umanitari raggiunti, o dei risultati di stabilità sociale ottenuti nei Paesi ove operiamo. La cosa certa è che ai nostri genitori e mogli o mariti l’unica liberazione auspicabile è il nostro rientro in patria, la nostra incolumità sta loro a cuore sopra ogni cosa”. Giovanni Dalle Fusine Quanto bene può fare un calendario! Calendario 2010 degli Amici di Antonio Pertile e Sonia Sartori. Un’iniziativa lanciata quest’estate e che già ha dato i suoi primi frutti: con il ricavato finora realizzato dalla vendita, l’associazione filantropica ha contribuito all’acquisto di un nuovo mezzo di trasporto invalidi per la Protezione Civile. Il mezzo, un Fiat Scudo attrezzato proprio per il trasporto di invalidi e infermi, va ad aggiungersi agli altri quattro mezzi già a disposizione dell’associazione di volontari che oltre alla prevenzione di incendi boschivi si è specializzata nel servizio di supporto sanitario. Un servizio che vede impegnati i volontari quasi ogni giorno nel trasportare anziani, invalidi e bisognosi dalle loro sedi di domicilio all’ospedale per visite e cure. In più si aggiungono anche il trasporto di ammalati tra strutture ospedaliere, il servizio sanitario con le ambulanze a numerose manifestazioni, servizio medico alle competizioni sportive. Sevizi che sono a disposizione degli enti, associazioni e cittadini di tutti e otto i Comuni dell’Altopiano. I futuri ricavi della vendita del calendario, ancora a disposizione fino ad esaurimento scorte, saranno destinati ad altri scopi, sempre benefici e sempre a favore dei meno fortunati. Le copie possono essere richieste ai componenti dell’associazione Amici di Antonio Pertile e Sonia Sartori. Da pensarci con l’avvicinarsi del nuovo anno! Il calendario realizzato con foto artistiche, potrà anche essere un ottimo regalo, un bel pensiero e un buon motivo per fare del bene. G.R. 8 l’Altopiano Sabato 3 ottobre 2009 1° Festa dei Gemelli in Altopiano Venti coppie e un trio 120 partecipanti alla riunione di una speciale famiglia Domenica 20 settembre, si è tenuta un’iniziativa del tutto nuova per il nostro territorio: la prima Festa dei Gemelli dell’Altopiano. La simpaticissima iniziativa è nata quest’inverno sulle piste da sci di Località Kaberlaba di Asiago, dove le mamme dei piccoli allievi, chiacchierando del più e del meno, si sono accorte di avere qualcosa in comune: dei figli gemelli. Ecco che, a febbraio, questo piccolo nucleo di genitori di gemelli si è riunito per una pizza informale, dov’è nata la proposta di organizzare un incontro festoso. E così, due domeniche fa, con la Casa Sant’Antonio di Valgiardini come splendida scenografia, si sono riunite ben 102 persone: venti coppie di gemelli accompagnate dalle rispettive famiglie e addirittura un meraviglioso terzetto! Durante la mattinata, si è ce- lebrata la Santa Messa, momento di aggregazione presieduto da un gemello d’eccezione: don Pierantonio Gios. Durante il pranzo, l’organizzazione ha proposto una Lotteria, grazie al gentile apporto di alcuni esercizi pubblici che hanno voluto donare dei premi in modo tale che ogni partecipante potesse vincerne uno. Al termine del pranzo, conclusosi con i dolci portati da ogni famiglia come simbolo di aggregazione e condivisione di esperienze, è stata premiata la gemella più anziana: Rinetta Pesavento. Non bisogna dimenticare la coppia di gemelli più giovane (11 mesi), Andrea e Mattia Gianesini, e una coppia speciale tutta al femminile che festeggia il compleanno in due giorni differenti: la più “giovane” il 15 febbraio e la più “vecchia” il 16 (il gemello più grande è infatti quello che nasce dopo). Ad attendere i gemelli all’uscita, è stata allestita una cascata di palloncini colorati che ha voluto festeggiare con allegria un evento della natura tutt’oggi oggetto di numerosi studi, un fenomeno naturale che ha del magico e che in Altopiano presenta ben 90 casi. Le famiglie coinvolte, venti delle quali hanno partecipato a questa prima festa, hanno preso spunto dall’iniziativa per creare delle amicizie e dei rapporti di reciproco confronto, accomunate da un’esperienza meravigliosa, ma al contempo molto impegnativa. Le famiglie organizzatrici hanno fatto notare come il nostro giornale sia penetrato anche nelle case della pianura, in quanto la notizia di questo Raduno ha raggiunto altri centri della Regione, che si sono messi in contatto con le nostre famiglie per condividere l’esperienza e per proporre eventuali gemellaggi per gli anni venturi. Il successo inaspettato dell’iniziativa ha travolto tutti i Comuni, coinvolgendo famiglie di Asiago e Gallio, ma anche di Foza, Roana e Conco, unendo l’Altopiano in un’unica grande e simpaticissima famiglia, unita a tavola, sul campo da calcio e, specialmente, nella vita di tutti i giorni. Martina Rossi www.giornalealtopiano.it 14 8 Sabato 3 ottobre 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 15 8 l’Altopiano Sabato 3 ottobre 2009 www.giornalealtopiano.it 16 2 3 1 4 5 7 6 8 10 9 Le prime 20 foto classificate al concorso 14 13 12 11 15 19 17 16 18 20 autore luogo 1 Visentin Antonio 2 Augusto Rigoni 3 Luca Rigoni 4 Massimo Viero 5 Visentin Antonio 6 Massimo Viero 7 Augusto Rigoni 8 Marco Dolci 9 Stefano Gattolin 10 Visentin Antonio Malga Rosà cavallette Monte katz a spasso nei campi Stella Alpina Campilussi Alba ai Campilussi Cima XII Cima XII Larici. Curiossità Val Giardini incanto di colori Tanzer In posa e sereni Lumera Laboriosa Fiara Ombra fiorita 11 12 13 14 15 16 17 Larici Cima XII Lumera Kemplen Pastorile Rotzo Lussi Danila Zanon Marco Dolci Stefano Gattolin Daniele Fracaro Augusto Rigoni Slaviero Bruno Marco Dolci nome foto voto 8,125 8 7,75 7,625 7,625 7,5 7,5 7,25 7,125 7,125 18 Paola Fenzo 19 Slaviero Bruno Pascolo 7 Blu come lassù 7 Ultima fermata 7 Il verde dell’altop. 7 giglio martagone 6,875 Poche ma bone 6,875 Nascita di un nuovo giorno 6,75 Campolongo Luce sullo Sciason 6,75 Rotzo zzanzara...compagna 20 Danila Zanon Larici immancabile Controluce 6,75 6,625 le altre foto del concorso le troverete nel sito 8 l’Altopiano Sabato 3 ottobre 2009 LUSIANA www.giornalealtopiano.it 17 Lusiana contribuisce alla costruzione della chiesa di Villa Sant’Angelo Presentato al Palazzon, con la partecipazione di una delegazione abruzzese, il Progetto di solidarietà a favore delle popolazioni colpite dal terremoto L’intera comunità di Lusiana, comprese le frazioni dei comuni vicini, si è stretta intorno ad un progetto per l’Abruzzo. Per dare un seppur piccolo, ma prezioso aiuto alle popolazioni colpite dal terremoto nell’aprile scorso, si è deciso di donare al Comune di Villa Sant’Angelo, in provincia de L’Aquila, una struttura prefabbricata in legno. Il tutto è stato possibile grazie al coordinamento degli Alpini e degli uomini della Protezione Civile di Lusiana, instancabili nel sostenere, organizzare, coadiuvare e quant’altro necessario al raggiungimento dell’obiettivo. L’iniziativa è stata presentata in un apposito incontro tenutosi al Palazzon al quale è intervenuta anche una delegazione abruzzese composta da: il sindaco di Villa Sant’Angelo Pierluigi Biondi, il progettista Vincenzo Tarquini e il capogruppo degli Alpini Adamo De Michele. “Già prima del sisma – ha spiegato Giacomo Scarsella (d’origine abruzzese) consigliere del gruppo Alpini “G. Cantele” di Lusiana - dopo aver ospitato a Lusiana, in occasione dell’Adunata Nazionale del 2006, alcuni gruppi di Alpini abruzzesi, avevamo pensato ad un gemellaggio con alcuni comuni della Maiella o del Gran Sasso. Dopo il terremoto è venuto spontaneo alla comunità di Lusiana cercare di dare un aiuto a queste popolazioni. Subito, su iniziativa del Comitato genitori delle scuole di Lusiana, sono stati raccolti 1000 kg di materiale poi inviato in Abruzzo grazie a due Alpini della Protezione Civile. Subito dopo, in accordo con il comune di Villa Sant’Angelo, si è pensato di raccogliere i fondi necessari, preventivati in circa 30-35 mila euro, per la realizzazione di una struttura che diverrà la chiesa di questo piccolo paese”. In questa iniziativa sono stati coinvolti gli altri tre Gruppi Alpini lusianesi: Gruppo “M. Bonato” di Santa Caterina, Gruppo “Covalo” di Valle di Sopra e Gruppo “Laverda” di Laverda di Lusiana, oltre al locale Gruppo di Protezione Civile. Grande fin da subito, da parte di tutti, l’entusiasmo per questo progetto di solidarietà. Allo scopo è stata organizzata anche una sottoscrizione a premi (messi in palio da vari commercianti ed artigiani locali) che Puliamo il mondo 2009 L’iniziativa ha coinvolto gli alunni dell’Istituto Comprensivo “P.M. Pozza” Grande successo per l’iniziativa “Puliamo il mondo” che sabato 26 settembre ha visto coinvolti gli alunni delle scuole elementari e medie dell’Istituto comprensivo P.M. Pozza di Lusiana. Puliamo il Mondo è l’edizione italiana di Clean Up the World, il più grande appuntamento di volontariato ambientale del mondo che ha coinvolto 700 mila volontari in oltre 1700 comuni nella pulizia di strade, parchi, aree verdi da tonnellate di rifiuti di ogni genere rendendo l’Italia più pulita e vivibile. Nel loro piccolo anche i ragazzi del Comune di Lusiana hanno aderito con entusiasmo e grande impegno a questa giornata che è un’iniziativa di cura e pulizia ma allo stesso tempo un’azione concreta e simbolica per chiedere che i nostri paesi e le nostre città diventino siano trattati con più cura. I ragazzi, affiancati dai propri insegnanti e dai volontari della Protezione Civile di Lusiana, hanno lavorato per tutta la mattinata per recuperare rifiuti abbandonati lungo le strade del paese e a Monte Corno. Nonostante negli ultimi anni si stia facendo un grande lavoro di sensibilizzazione verso gli adulti e i ragazzi per rispettare l’ambiente ed evitare che i rifiuti vengano abbandonati liberamente nel nostro territorio, in poche ore di lavoro sono stati raccolti diversi sacchi di immondizia, da materiali ingombranti ( frigoriferi, neon, copertoni etc..) a rifiuti che vengono abbandonati lungo le strade o nei boschi ( lattine, carte, borse di plastica etc). Aderendo a questa iniziativa i ragazzi della nostra scuola si sono presi un grande impegno, quello di rispettare l’ambiente dando un segnale forte a tutta la comunità. Speriamo che l’esempio dei più piccoli possa essere significativo anche e soprattutto per gli adulti che spesso sottovalutano questo problema e A Lusiana l’organista del Papa Una numerosa affluenza di pubblico ha premiato gli sforzi organizzativi per la realizzazione del concerto d’organo di inizio settembre. L’iniziativa, che si ripropone annualmente dal 2006 in collaborazione con il Conservatorio Statale di musica “Agostino Steffani” di Castelfranco Veneto e con il Comune di Marostica, ha visto come protagonista il maestro Gianluca Libertucci, titolare presso il conservatorio della Cattedra di “Organo e Composizione organistica” e dell’insegnamento di “Forme musicali polifoniche”. Il maestro Libertucci è organista del Vicariato della Città del Vaticano nella Basilica di San Pietro e svolge un’intensa attività concertistica, ospite dei maggiori festival organistici nazionali e internazionali. A Lusiana ha eseguito un raffinato repertorio musicale, proponendo autori dal ‘700 al ‘900 e facendo apprezzare tutta l’ampia gamma di sonorità dell’organo Mascioni della chiesa di San Giacomo. rimandano sempre ad altri la responsabilità della “cura” del territorio. Anche l’amministrazione comunale di Lusiana, promotrice dell’iniziativa, sta lavorando su un progetto di sensibilizzazione della popolazione affinchè ci sia un maggior rispetto dell’ambiente partendo proprio dalla pulizia delle nostre strade e delle nostre contrade che dovrebbe essere responsabilità condivisa di tutti i cittadini. Ringraziamo tutte le persone che si sono impegnate nella realizzazione di questa giornata, in primis gli alunni delle scuole elementari e medie ma anche gli insegnanti e i volontari della Protezione civile che collaborano sempre attivamente in iniziative di carattere sociale. Sabrina Passuello Il campo catalogo recintato dai volontari L’associazione “Opfel on pira” con la collaborazione di volontari, l’amministrazione comunale e gli alpini hanno realizzato la recinzione in pali di abete del campo catalogo di via Bose a Lusiana, su terreno messo a disposizione dalla famiglie Polga e Zampese. Tra qualche anno sarà possibile utilizzare i rami della piantagione per eseguire gli innesti su piante da frutto per chi intende salvaguardare le varietà locali che sono in via di estinzione nel nostro territorio.La palizzata è stata realizzata lungo la provinciale Lusianese e a fianco della vecchia strada mulattiera che collega Santa Caterina a Lusiana. E.Z. ha fruttato quasi 18 mila euro. Le altre risorse sono arrivate da privati, da associazioni, dalla Comunità Montana e dai Comuni di Lusiana e Conco. “Siamo riusciti a raccogliere oltre 30 mila euro ed in collaborazione con la provincia autonoma di Trento, che sta realizzando il nuovo villaggio a Villa Sant’Angelo, verrà dunque costruita la chiesa (costo complessivo di circa 50-55 mila euro)”. Gli Alpini e la Protezione Civile di Lusiana si recheranno in Abruzzo per prestare la loro manodo- pera durante il montaggio dell’opera. “E l’anno prossimo – conclude Scarsella – verrà anche concretizzata la proposta iniziale di gemellaggio”. Stefania Longhini Lavori in corso, piazza chiusa al traffico Il centro di Lusiana è chiuso al traffico in questi giorni per i lavori di ripavimentazione della piazza. Le formelle in marmo e porfido erano state danneggiate in alcuni punti dal gelo e dal passaggio di mezzi pesanti. Per consentire alla ditta “Pernechele costruzioni” di rimettere a posto i tratti danneggiati, l’amministrazione ha disposto la chiusura al traffico di piazza IV Novembre e via Roma” Per una settimana gli automobilisti potranno utilizzare la circonvallazione del Palazzon.Una volta eseguiti i lavori sarà riaperto al traffico il centro e il disegno ad esagoni concentrici della piazza si ripresenterà nella sua geometrica bellezza. E.Z. Nella foto, i lavori di ripavimentazione in piazza IV Novembre Pomi e peri da mettere in vetrina Gli appassionati dell’associazione “Opfel on pira” stanno raccogliendo pomi e peri da mettere in vetrina nella sala dell’ex cinema Comunale di Piazzetta Divisione Acqui. “La produzione è ottima questa stagione dicono gli organizzatori - anche se le piante presentano frutti copiosi in alcune zona e scarsi in altre. Siamo riusciti a raccogliere comunque le tipologie delle 80 varietà censite nel nostro territorio”. Da domenica 10 ottobre, oltre all’esposizione, sono in programma convegni, mercati di prodotti del territorio e i ristoranti e trattorie della zona presenteranno piatti a base di mele e per nostrane per un ritorno agli antichi sapori dell’Altopiano. E.Z. Nella foto, una giovane pianta di melo in via Onfesa nel terreno di proprietà di Marino Sartori, esemplare carico di frutti. Quadri d’altri tempi con la transumanza Riunione del club biancorosso In questi giorni le transumanze si susseguono con aspetti folcloristici apprezzati da tutti gli spettatori della discesa in gruppo degli animali in alpeggio. Il suono dei campanacci crea atmosfera d’altri tempi dall’altopiano alla pianura vicentina. E.Z. Il club biancorosso “Mario Ronzani” si è riunito alla sede del ristorante “Conca Verde” per la cena sociale annuale per programmare anche l’attività del sodalizio in questa stagione calcistica. Erano presenti dirigenti del club con l’avv. Giovanni Polato vice presidente del Vicenza e i giocatori Antonio Giosa e Davide Gavazzi. Dirigenti e giocatori hanno promesso il massimo impegno perché la squadra navighi in posizioni tranquille della classifica. E.Z. Nella foto la mandria di malga Turra al passaggio per la Conca Verde di Lusiana. 8 Sabato 3 ottobre 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 18 La grande festa della transumanza ENEGO Sono proprio le giornate che preannunciano l’autunno, non tanto per il clima, in questo settembre, particolarmente favorevole, quanto per la “migrazione “delle vacche. I malghesi stanno infatti scaricando le malghe, sono saliti a metà giugno e quest’anno, grazie a giornate meravigliose e ad un sole che ci offre ancora un piacevolissimo tepore, sono arrivati a fine settembre per riportare a valle le mandrie, un caso abbastanza raro, in quanto solitamente questo avviene a metà mese. Appena infatti si fa sentire il tipico clima autunnale e le nebbie mattutine e serali si fanno più dense I fratelli Dalla Palma sono riusciti a incuriosire e coinvolgere centinaia di persone, ottenendo alla fine una bellissima ed apprezzata manifestazione che ha arricchito la tradizionale demonticazione e fredde, le vacche più anziane e pratiche del territorio, con grande indipendenza, prendono la via di casa, sapendo istintivamente che è tempo di ritornare in stalla. Gli ultimi giorni di settembre la via che da M a r c e s i n a e Va l m a r o n conduce ad Enego è piuttosto trafficata, il flusso maggiore scende, è fatto di camion con rimorchi pieni di vacche, ma molte, quelle che si fermeranno in paese, scendono anche senza l’ausilio dei mezzi. Si sacrifica volentieri del tempo, sul ciglio della strada per dare precedenza a questa vivace processione, animali scor- La sagra di Santa Giustina Il Comune di Enego e la Parrocchia di Santa Giustina organizzano la 14° Festa Patronale di Santa Giustina nei giorni 2, 3, 4 ottobre. Questo il programma: venerdì alle 19 apertura dello stand gastronomico; alle 21, serata Giovane con DJ Nicola e karaoke. Sabato Alle 10 apertura stand gastronomico con specialità locali e inizio dei giochi per gli alunni delle scuole elementari e medie; alle 12 la premiazione degli alunni vincitori; alle 18 nuova apertura stand gastronomico; alle 21 serata musicale con Roger, “la voce del sole”, e la sua orchestra. Domenica 4 ottobre, a partire dalle ore 10, giochi gonfiabili per bambini e degustazione trippa Alle 10.30, Messa solenne in Duomo; alle 11.15 mostra del bestiame presso il campo sportivo; alle 12 apertura stand gastronomico con specialità locali; alle 14.30 gara dei boscaioli; alle 17 musica con Cristina Grego che animerà anche la serata; alle 18 apertura stand gastronomico con specialità locali: alle 22 estrazione sottoscrizione a premi. Sabato 3 e domenica 4 si terrà il mercatino in Piazza. Domenica, alle 15.30, 2° triangolare di calcio S. Giustina. Lo stand gastronomico e spettacoli musicali si terranno nel Palatenda di via Zante. Il ricavato della Festa Patronale sarà devoluto alla realizzazione del bagno del refettorio dell’ asilo. Alla scoperta della Piana di Marcesina Si tiene domenica 4 ottobre la Giornata ecologica alla scoperta della Piana di Marcesina, su iniziativa del Comune di Enego in collaborazione con Legambiente.Il programma prevede: alle 9, escursione alla scoperta dei boschi e dei funghi di Marcesina guidata dal Gruppo Micologico Bresadola; alle 10, presentazione del progetto “Iniziative per la valorizzazione turistica, ambientale e naturalistica dell’area transfrontasliera della Piana di Marcesina” con la partecipazione di Associazioni ambientaliste presso il palazzo del Turismo. Alle 13, pranzo presso l’albergo Marcesina; alle 14.30 partenza della visita guidata al sito archeologico Riparo Dalmeri con illustrazione del Prof. G. Dalmeri. tati da qualche pastore,talvolta molto giovane (e questo ci fa ben sperare che la tradizione avrà un futuro) che scendono verso il paese con ordine e ci ricordano altri ritmi ed altri tempi, che tuttavia abbiamo la necessità ed il dovere di recuperare e valorizzare per non perderci. Sono giorni anche un po’ tristi, perché inevitabilmente i pascoli restano vuoti, i rumori e le allegre, curiose e pelose presenze che ci hanno accompagnato per tutta la stagione estiva, sono svaniti e mancano. Si cammina per la piana di Marcesina e ci si sente un po’ più soli; la vastità ed il silenzio dei luoghi si fanno più evidenti, piacevole consolazione, i colori dell’autunno che si stanno accendendo giorno dopo giorno. E proprio riproponendo gli usi di un tempo, i fratelli Dalla Palma sono riusciti a incuriosire e coinvolgere centinaia di persone, ottenendo alla fine una bellissima ed apprezzata festa che ha fatto di contorno alla transumanza. Una grande partecipazione di adulti, bambini del paese e di tanti turisti, ha infatti accompagnato la mandria del primo lotto Valmaron fino al paese di Enego. E’ il secondo anno che i fratelli Dalla Palma dell’Azienda Ca’ Tabaro cercano di unire l’utile al dilettevole, e la loro idea sembra davvero funzionare; con il pretesto della transumanza, per riporta- re le vacche dall’alpeggio estivo, nuovamente nella stalla del paese, per il secondo anno consecutivo, è stata proposta una bellissima festa, che è terminata con una ricca offerta di formaggio, minestrone e tanta musica. Questa volta poi il “viaggio di rientro” è avvenuto di domenica, e la mandria è passata per la piazza del paese; campanacci festosi, corone di fiori e nastri adornavano le vacche ed i cavalli che sfilavano da protagonisti, accompagnati dai tanti che non hanno voluto perdere l’occasione di par- tecipare a questa tradizione che con passione viene riproposta. Un intelligente recupero di quel che è sempre stato, di quello che era la normalità solo ieri, demonticare seguendo la mandria, i suoi ritmi. Stefania Simi 8 Sabato 3 ottobre 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 19 Rassegna Cinematografica Un cineforum sempre più ricco e interessante Prende il via il 14 ottobre la rassegna che prevede la proiezione di 21 film (due con dibattito) e uno spettacolo teatrale - Un omaggio per chi acquisterà la tessera nella prevendita aperta da martedì 6 ottobre. Torna ad ottobre, al Cinema si partirà con la prevendita Lux di Asiago, il tradizionale delle tessere dalle 18 alle 21. cineforum. Il Gruppo Cultura- Tutti coloro che usufruiranno della prevendita verranno prele “Circolo Effetto Cinema miati la sera stessa con la Asiago” ha appena preproiezione a ingresso gratuisentato il programma to di “Vuoti a rendere” 2009-2010: ogni settima(ore 21.15) na si susseguiranno film La rassegna inizierà il selezionati apposita14-15-16 con la conmente tra i generi di sueta formula degli maggior successo, spettacoli proposti in dai titoli più attesi della più repliche, il mernuova stagione al cinecoledì alle 20.30, il ma d’autore. giovedì e il venerdì Visto l’apprezzamento alle 20.45. La riscontrato lo scorso prima pellianno per la rappresencola che tazione teatrale proposcorrerà sta, la rassegna portesullo scherrà sul palcoscenico del mo del Lux Lux uno spettacolo che sarà “Un matrisi presenta come un dimonio all’inglese”, film vertente scorcio sulla sto- una scena di del 2008 diretto dal reria del cinema dal titolo “Vuoti a australiano “Paradiso Buio”. rendere” gista Stephan Elliott, basato Nei giorni 6-7-8-9 ottobre TEATRO Terepia porta in scena la vita di Padre Leopoldo Si terra’ Sabato 3 Ottobre alle ore 20.30, presso il Duomo di Asiago, la Sacra Rappresentazione “S. Leopoldo Mandiæ - Umile Servo in Cristo”, spettacolo realizzato da Terepia in collaborazione con i Frati Cappuccini di Venezia e di Villafranca di Verona e con la consulenza di Frate Flaviano Giovanni Gusella. Ingresso libero. L’occasione per portare in scena la vita del Santo, e’ la consegna dell’olio che alimenta la Lampada perenne della tomba di Padre Leopoldo da parte della Comunita’ dell’Altopiano dei Sette Comuni ai Frati Cappuccini del Santuario di Padova. Lo spettacolo e’ promosso dal Comune di Asiago e dalle Parrocchie del Vicariato di Asiago e si preannuncia suggestivo e coinvolgente, uno spettacolo di colori e atmosfere sospese che vede coinvolti sulla scena sia i numerosi ragazzi dell’associazione padovana terepia, che alcuni frati cappuccini, impegnati a rendere omaggio al per- corso spirituale di S.Leopoldo utilizzando le tecniche del teatro di figura d’avanguardia. La vita di S. Leopoldo viene narrata e rappresentata da lettori e figuranti, religiosi e laici, che mettono in luce la dedizione totale dell’umile Frate al sostegno spirituale di chi a Lui si rivolgeva. Documenti, scritti, immagini, sono il supporto storico su cui si svolge, in forma simbolica, spesso poetica, la storia della vita di S. Leopoldo, esistenza caratterizzata soprattutto dall’accettazione dei disegni di Dio e dal sacrificio che spesso diventa martirio. La musica, appositamente composta si fonde con le luci che illuminano i simboli e accompagna l’azione dei figuranti che con il loro intenso ed espressivo messaggio corporeo hanno il compito di coinvolgere i fedeli, accompagnandoli dolcemente attraverso un sacro percorso. Le raffinate musiche sono state scritte appositamente da Claudio Fanton e il disegno luci e’ a cura di Maria Rigotti. su una piéce teatrale di Noel Coward, già portata sul grande schermo da Alfred Hitchcock nel film muto del 1927. Ben 21 i film in programmazione da ottobre a marzo. Scorrendo i titoli si possono trovare “Baarìa” di Giuseppe Tornatore, che ha inaugurato la Mostra del Cinema di Venezia, “Shutter Island” di Martin Scorsese, “Bastardi senza gloria” di Quentin Tarantino, e poi ancora “L’eleganza del riccio”, e molti altri film in una rosa di proposte che attraversa tutti i generi, mantenendo un occhio attento alla qualità. Gustare un film al cinema è anche un modo per stare insie- me ai propri amici, condividendo emozioni e sentimenti, confrontando pareri ed opinioni: per questo motivo per due dei film in calendario, “O’Jerusalem” e “La custode di mia sorella”, verrà anche proposto un dibattito al termine della proiezione con una riflessione sui temi trattati dalle due pellicole ovvero il conflitto palestinese per quanto riguarda il primo ed il rapporto con la malattia in famiglia nel secondo. Il cineforum regalerà inoltre una chicca: a fine gennaio sarà possibile vedere la pellicola più attesa della stagione “The New Moon” un film diretto da Chris Weitz, adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo del 2006 di Stephenie Meyer e sequel di Twilight, film campione d’incassi nel 2008. I prezzi sono rimasti invariati anche quest’anno, ed è stata mantenuta la promozione valida per i ragazzi di pri- ma seconda e terza superiore con tessera al prezzo ridotto a 5 euro. Davide Degiampietro I protagonisti di New Moon il film più atteso della rassegna 8 l’Altopiano Sabato 3 ottobre 2009 www.giornalealtopiano.it 20 I musei altopianesi si mettono in gioco CULTURA Hanno passato una giornata alternativa e divertente coloro che domenica 27 settembre si sono recati alla Villa Clementi di Malo per partecipare alla IX giornata della Rete Museale Alto Vicentino. L’evento, finanziato con ricorrenza annuale dalla Regione Veneto e dalla Rete Museale, ha lo scopo di presentare le varie realtà museali dell’alto vicentino e di avvicinare il pubblico alla cultura locale. A Villa Clementi in particolare ci si è concentrati sul pubblico più prezioso, quello dei bambini, che sono accorsi numerosi alla scoperta dei mestieri di una volta e dei luoghi dove si possono imparare e vedere molte cose insieme ai propri genitori. All’iniziativa hanno aderito i rappresentanti di venti musei, che si sono impegnati nell’allestimento di altrettanti stand per accogliere i visitatori, esporre il pro- L’iniziativa della Rete Museale Alto Vicentino per coinvolgere le famiglie. A Villa Clementi di Malo anche alcune delle realtà museali presenti nel nostro territirio Villa Clementi di Malo prio materiale informativo e far conoscere la propria attività, trasformando per un intero pomeriggio la corte di Villa Clementi in un centro culturale vario ed eterogeneo, rallegrato dai canti popolari delle Valleogrine. La nota più divertente della giornata, pensata appositamente per incuriosire e coinvolgere i piccoli, è stata la realizzazione, presso ogni gazebo, di giochi e attività riguardanti ciascun museo presente. Lo staff della Rete, infatti, ha proposto ai rappresentanti dei musei di rendere ludico l’approccio con la cultura. L’idea è stata accolta e concretizzata e, visto l’entusiasmo dei giovani partecipanti, si è rivelata ottima perché così grandi e piccoli han- no avuto la possibilità di conoscere più da vicino le attività dei diversi siti culturali. La Rete, infatti, da sempre si preoccupa non solo di pubblicizzare i musei che la compongono, ma anche di ampliarne la conoscenza attraverso attività didattiche appositamente studiate per instaurare con i piccoli una comunicazione diretta, fatta non solo di nozioni teoriche ma anche di esperienza fisiche e pratiche. I bimbi presenti a Villa Clementi hanno quindi potuto capire gli argomenti delle diverse realtà culturali attraverso giochi da tavolo, immagini, disegni, quiz e realizzando con le loro mani alcuni lavoretti. Inoltre, hanno ricevuto il divertente giornalino delle Rete, in cui tutti i musei vengono presentati in modo semplice e curioso, con indovinelli e cruciverba per imparare giocando. Tra i venti musei presenti alla IX giornata, cinque provenivano dal nostro altopiano, dai comuni di Roana e Lusiana: i rappre- sentanti di Ecomuseo del Ghertele, Forte di Punta Corbin, Graffiti della Valdassa, Museo della Tradizione Cimbra e Museo Diffuso “ambiente e tradizioni” hanno infatti intrattenuto i visitatori ricordando loro quanto il territorio altopianese possa offrire dal punto di vista culturale e naturalistico. Ilaria Panozzo Due appuntamenti ad ottobre I comuni di Roana e Lusiana con le loro realtà museali, saranno coinvolti anche prossimamente nelle iniziative gratuite della Rete Museale Alto Vicentino, partecipando alle “Domeniche della Rete – momenti di cultura e lettura del territorio”. In particolare: domenica 11 ottobre alle 9.30 ci sarà, a cura di Archeidos, un’escursione guidata dal Ghertele a Malga Pusterle, un viaggio tra natura, storie e leggende nei boschi della Val d’Assa. Domenica 18 ottobre, alle 15, Antonio Cantele guiderà un’escursione nella terra dei pomi e dei peri con visita alla mostra “pomo pero”, a Lusiana. Per ulteriori informazioni sugli altri eventi gli interessati possono visitare il sito della Rete www.retemusealealtovicentino.it . Francesca Rigoni premiata al concorso letterario dell’OIC Per il secondo anno consecutivo la Fondazione Opera Immacolata Concezione ha deciso di promuovere un concorso letterario, nell’ambito della propria filosofia che crede nella “risorsa longevità”. Una ricchezza di cui può beneficare non solo grazie al contributo diretto degli ospiti delle proprie strutture, ma anche a quello di coloro che con essi sono quotidianamente in contatto raccogliendone ricordi e racconti, siano familiari, amici, volontari, operatori. A queste persone, grazie anche alla collaborazione di altri enti, è stato proposto il concorso che, dopo la poesia nel 2008, quest’anno ha inteso esplorare il mondo della prosa per selezionare delle fiabe, da raccogliere in un volumetto intitolato “Il sogno, il magico, il fantastico”, distribuito poi gratuitamente con il Corriere della Sera. Scrive, tra l’altro, nell’introduzione al libro il presidente della Fondazione OIC Onlus, Angelo Ferro: “Fiaba significa fantastico, emozioni, capacità di far vivere esperienze e capire situazioni inedite. Sempre supportati da un narratore, affettuoso e attento a non spingere troppo né sul tasto della paura, né su quello della divagazione fantastica. Un narratore di mondi e magie che è sempre pronto a fornire l’affettuoso supporto della rassicurazione e del- Due suoi racconti selezionati e pubblicati su un libricino distribuito con il Corriere della Sera Francesca Rigoni (a destra) con la scritrice Antonia Arslan do quanto mi raccontava mio padre”. “Mi ha fatto molto piacere veder scelti i miei racconti – continua Francesca - ma la soddisfazione più grande è stata quella di conoscere al momento della premiazione la presidente della giuria Antonia Arslan, scrittrice di origine armena che avevo avuto modo di apprezzare molto leggendo i suoi libri”. Visti gli apprezzamenti ricevuti, ma anche gli incoraggiamenti di qualche amico e collega, Francesca non esclude la possibilità di portare a termine un progetto più impegnativo, ovvero Uso improprio di una “bareta” la positiva prospettiva esperienziale, proprio come da sempre fanno le mamme, i genitori, ma soprattutto i nonni e le nonne, sovente oggi le uniche persone con tempo a disposizione per raccontare favole ai bambini.”. Gli autori delle fiabe sono stati premiati presso l’Auditorium Pontello del Centro “Civitas Vitae” di Padova dalla scrittrice Antonia Arslan presidente della Giuria, presenti anche i vari partner dell’iniziativa: Ugo Savoia (Direttore del Corriere del Veneto), Luisa Scimeni (Presidente Soc. Dante Alighieri), Ambrogio Fascina (Presidente CLEUB), Fabio Franceschi (Presidente Grafica Veneta). Tra coloro che hanno partecipato al concorso, anche un’operatrice della sede asiaghese dell’OIC (Vil- la Rosa) Francesca Rigoni, che dopo essere già stata premiata lo scorso anno nel concorso di poesie, ha avuto la soddisfazione di fare il bis vedendosi selezionare e pubblicare due dei tre racconti presentati, e, oltretutto, di essere l’unica operatrice selezionata e premiata fra tutti i dipendenti delle varie sedi dell’OIC. “Mi piace molto leggere – commenta Francesca – ma anche scrivere poesie. Le ho sempre scritte e regalate ad amici e conoscenti, senza però mai tenerle, e ho iniziato a raccogliere da poco tempo. Quest’anno, quando mi hanno proposto di partecipare al concorso, ho voluto mettermi alla prova, scrivendo dei brevi racconti. Ad ispirarmi sono stati i ricordi di bambina, le storie che sentivo in famiglia, l’ho fatto con gioia, soprattutto ricordan- “Su nonno raccontami di quella volta che hai perso la bareta”. “Ma dai putei la xè vecia”. “Si nonno ma ci diverte, siamo stufi di giocare con il Nintendo…!” “E va ben…” Un giorno che ‘ndavo par ‘na stradeta me son distratto e go perso la me bareta! Dopo qualche giorno me xè sta dito che la gaveva catà ‘na veceta. Alora son ‘ndà da la veceta a farme dar la mi bareta, ma la veceta me ga dito: “Se te vol la bareta te devi portarme sinque ciope de pan”. Me la cavo con poco go pensà e son ‘ndà dal fornaro par farme dare el pan ma el fornaro me ga dito: “ Se te vol el pan te devi portarme la farina”. Son ‘ndà allora dal munaro par farme dar la farina ma anca qua el munaro me ga dito: “Se te vol la farina te devi portarme el frumento”. Camina, camina son rivà al campo par farme dare el frumento, ma el campo me ga dito: “Se te vol el frumento te devi portarme bon concime”. Son ‘ndà alora dale vache par tore el luame ma, te pareva, anca quele voleva qualcosa:”Se te vol el luame te devi portare un poco de fen”. Santa pasiensa son ‘ndà dal prà par farme scrivere per raccontare episodi della sua vita lavorativa. “Con gli anziani scherzo, rido, racconto, ma soprattutto ascolto: ogni persona ha le sue caratteristiche, i suoi atteggiamenti, ricordi ed esperienze da raccontare, che messe insieme potrebbero rappresentare importanti testimonianze di vita vissuta”. Silvana Bortoli dare el fen, ma el prà me ga dito: “Se te vol el fen, serve la falsa”. Volevo lasar perdere ma infine son ‘ndà dal falsaro che el me ga dato la falsa, go portà la falsa al prà, el prà me ga dato el fen, lo go portà alle vache, le vache me ga dato el luame, go portà el luame al campo, el campo me ga dato el frumento, go portà el frumento al munaro che me ga dato la farina, go portà la farina al fornaio e… finalmente go ciapà le sinque ciope de pan. Tutto contento con in man le ciope de pan ancora calde son ‘ndà da la veceta che, anche se un po’ sporca, me ga ridato la bareta. Cari putei, sete ani la go lavà, sete ani la go sugà, ma ancora la spusava de caca seca e dopo tutta sta fadiga non la go gnanca più portà. “ Ma allora nonno la bareta l’hai buttata via?”. “Eh no la go tacà su un ciò in granaro e ogni volta che la guardo penso: Go fato ben a rivoler la mi roba a ogni costo o fasevo meio lasar perdere? No me son ancora dato una risposta, ma de sicuro la veceta el me pan se lo ga magnà de gusto”. Francesca Rigoni Operatrice O.I.C Asiago 8 Sabato 3 ottobre 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 21 L’avvocato risponde – Domande, curiosità, approfondimenti di carattere legale RUBRICHE Chi intende acquistare un immobile prima della firma del contratto, salvo diversi accordi contrattuali, è tenuto ad effettuare una serie di ricerche atte a verificare la “bontà” del bene che va acquistando. Vediamo nel dettaglio quelle essenziali: LE RICERCHE CATASTALI: Le ricerche in Catasto consentono in primis un controllo sull’identità del proprietario effettivo dell’immobile ed una verifica sull’esclusività del suo diritto di proprietà (per escludere comunioni o comproprietà) e consentono, inoltre, di controllare la descrizione dell’immobile e dei suoi accessori (cantina, garage), nonché il valore dell’immobile stesso a mezzo della rendita catastale. Per ottenere tali informazioni ci si dovrà rivolgere all’ufficio provinciale dell’Agenzia del Territorio oppure estrarre a pagamento delle visure direttamente dal sito dell’Agenzia stessa. Le ricerche potranno essere effettuate sia per immobile, che per soggetto o per partita e far rife- Acquisto di un immobile: ecco le verifiche preventive da effettuare rimento al periodo attuale o a periodi decennali o ventennali. Per quanto riguarda l’ottenimento di planimetrie catastali, essendo esse documenti riservati in considerazione dei rischi collegati alla loro circolazione, occorrerà essere in possesso del consenso del proprietario e/o rivestire la qualifica di inquilino, di tecnico, o di mediatore. LE RICERCHE URBANISTICHE: La ricerca urbanistica consente di ottenere la visura od il certificato della domanda di condono, della licenza o concessione edilizia e della licenza di abitabilità ed agibilità relative all’immobile che si intende acquistare. Occorrerà, a tal fine, recarsi all’ufficio tecnico del Comune, sezione urbanistica, presentando i dati anagrafici del proprietario attuale e del primo proprietario o costruttore. LE RICERCHE IPOTECARIE: Tali ricerche permettono di verificare le trascrizioni degli atti di trasferimento o costituzione di diritti reali sull’immobile (ad es. si potrà verificare l’atto di acquisto della proprietà, se vi sono usufruttuari, etc.). A mezzo di tali ricerche, pertanto, si potrà anche escludere la presenza di eventuali vincoli sull’immobile, come pignoramenti, iscrizioni ipotecarie -anche derivanti da richieste di mutuo-, sequestri, servitù, etc. Pure in questo caso, per ottenere tali informazioni, occorrerà rivolgersi all’ufficio provinciale dell’Agenzia del Territorio. ULTERIORI VERIFICHE , LA CERTIFICAZIONE DELL’EDIFICIO E DEGLI IMPIANTI: E’ prudente, altresì, verificare lo stato di manutenzione dell’immobile, nonché l’efficienza ed idoneità degli impianti tecnologici (elettrico, radiotelevisivo, di riscaldamento e/o climatizzazione, idrico, sanitario, del gas, di sollevamento persone, antincendio, di apertura cancelli, etc.), siano essi centralizzati od autonomi. Occorrerebbe, inoltre, verificare che tali impianti rispondano a regole di sicurezza e siano oggetto di manutenzione periodica (ad es. occorrerebbe entrare in possesso del libretto d’uso e di manutenzione della caldaia per verificare gli interventi effettuati ai sensi della legge 10/91 e successive modificazioni). Per quanto riguarda gli impianti installati dopo il 27/3/ 2008 la legge prevede specifici obblighi di certificazione, ovvero l’esistenza di un documento di progetto e di una “dichiarazione di conformità” (emessi dall’installatore ai sensi del DM 37/2008). Per gli impianti precedenti (ma comunque successivi al 13/ 3/90), vi sarà obbligo di certificazione solamente se tale obbligo era previsto dalla normativa vigente all’epoca (ad es. la legge 46/90 inerente gli impianti elettrici ed elettronici). In mancanza di documentazione, sarà possibile farsi rilasciare -dietro verifica tecnica- una dichiarazione di rispondenza che sostituirà in tutto quella di conformità. E’ quindi opportuno prendere visione della suddetta documentazione e preferibilmente farsela consegnare (anche in copia), sebbene ad oggi sia stato abolito l’obbligo per il venditore di allegarla al contratto di compravendita (obbligo che e’ rimasto in vigore per il periodo 27 marzo-25 giugno 2008, poi abrogato dal D.L. 112/08). E’ utile sapere che dal 1/7/2009 è entrato in vigore l’obbligo di redigere pure l’attestato di certificazione energetica (ACE) per le unità immobiliari, vendute od affittate, sia nuove che già esistenti. Si tratta di un documento che “fotografa” il consumo energetico dell’unità immobiliare, riportando dati sugli usi di energia inerenti il riscaldamento, la produzione di acqua calda, la climatizzazione estiva e l’utilizzo di fonti rinnovabili, con una stima delle emissioni di gas ad effetto serra determinate da tali usi. LA VERIFICA DEL PAGAMENTO DELLE SPESE CONDOMINIALI ARRETRATE: Il trasferimento della proprietà di un immobile comporta anche il trasferimento di tutti i diritti ed obblighi legati allo stesso. Occorrerà tener presente tale principio, specie nel caso in cui l’immobile che si intende acquistare sia inserito in un condominio. L’acquirente, infatti, sarà responsabile in solido con il vecchio proprietario per tutte le spese inerenti l’anno in corso di acquisto, ma anche per quello precedente. Sarà opportuno, pertanto, per evitare brutte sorprese, verificare che siano stati saldati dal venditore gli oneri condominiali pregressi e quali voci di spesa siano state approvate dall’assemblea per l’anno in corso. Avvocato Serena Baù I lettori che vogliano sottoporre domande su qualsiasi questione di carattere legale al nostro avvocato possono inviare una mail all’indirizzo [email protected] o scrivere a “L’avvocato risponde – Giornale Altopiano, Via Monte Sisemol, 9 36012 Asiago (Vi)” LA RUBRICA DELLA PSICOLOGIA Il rispetto: un valore connaturato con la natura umana assolutamente da riscoprire Un concetto a me caro, da sempre, è il rispetto. Sebbene non sia un tema prettamente psicologico ma piuttosto uno dei principali valori dell’esistenza, vorrei comunque parlarne per tentare di conferire al mio ragionamento una valenza psicopedagogica e un’utilità per la crescita psicologica individuale. Se guardiamo all’origine letterale del termine, “rispetto” deriva dal latino e significa guardare di nuovo, in segno d’interesse e di considerazione. Mi piace molto questa parola perché indica che chi ha rispetto è sinceramente e positivamente interessato all’altro, tanto da riservargli…un occhio di ri-guardo (simile etimologia!). Il vocabolario propone come uno dei possibili sinonimi la voce “deferenza”. Avere “deferenza” per qualcuno significa accettare in modo ossequioso, servile, che l’altro sia superiore in qualcosa o che abbia una qualche caratteristica degna, appunto, di rispetto. Permettetemi di aprire una parentesi. Recentemente ho avuto la fortuna di vedere l’ultimo film della Disney che mi ha davvero commosso e al tempo stesso inquietato. Si tratta di “Earth”, la nostra terra. Lo consiglio, vivamente, per una visione familiare. È un documentario frutto di cinque anni d’intenso lavoro che ha permesso di catturare immagini strabilianti e di sussurrare al mondo, in 90 minuti e in modo magistrale, un messaggio chiaro ed esplicito: la terra è tutto ciò che abbiamo, è nostro dovere averne rispetto. Quello che mi ha più colpito è il taglio prospettico dato al film. L’uomo è spettatore incantato (o dovrebbe esserlo) sin dalle prime immagini, del pianeta in cui ha la fortuna di vivere. Non ci sono immagini antropomorfe, tecnologia, artefatti umani, c’è solo la danza della natura con le sue regole e la sua spietata verità: la maestosa bellezza della lotta per la vita. Se ne deduce immediatamente la lezione. O si ha rispetto per l’esistenza, o si muore. L’animale questo lo sa, non l’ha dimenticato e si lascia guidare dalla sua biologia. Esso rispetta le gerarchie e i ritmi naturali, non forza il suo equilibrio e non invade lo spazio altrui. Se lo deve fare, è per sopravvivere, non certo per modificare il suo status quo.Ama e rispetta la propria esistenza e quella degli altri esseri. Torniamo a noi. Se andiamo in rete e digitiamo la parola “rispetto”, notiamo che più di qualunque altro termine esso viene utilizzato nei più disparati ambiti, senza specificità alcuna. Lo cita il Dalai Lama, il Presidente Obama, il Convegno della Chiesa, Kant: l’unica via possibile è il rispetto di sé, degli altri e del creato. Ma il rispetto non va inculcato. Chi cerca di insegnarlo a vari livelli, si trova di fronte alla dura realtà che il rispetto non può essere appreso in modo didascalico o scolastico. Il valore del rispetto dovrebbe essere connaturato con la natura umana, in senso originario; non è solamente un atteggiamento, uno stile, un comportamento preferibile. Chi ha rispetto ha rispetto della vita stessa, perché ha compreso il valore dell’esistenza e le sue regole, che sono universali. Non è possibile rispettare parzialmente, maliziosamente o con fine manipolatorio. Bisogna sentirselo dentro. Ecco il grande messaggio che il film della Disney lascia nel cuore, che va fatto scoprire soprattutto alle nuove generazioni. I bambini nascono con una forma ingenua di rispetto che ereditano dal loro DNA, dal loro substrato biologico che permette loro di sopravvivere nei primi mesi di vita. Poi subentra l’ambiente, la cultura di appartenenza, le persone significative (da un punto di vista pedagogico) che si sovrappongono alla base ereditaria. Da quel momento, i significati inscritti nella mente del piccolo uomo sono i dettami, le regole, la legge “naturale” a cui far riferimento durante l’esistenza. L’insegnamento del rispetto dovrebbe essere prioritario quando si educa. Il bambino deve capire che rispettare non è “non poter fare” questo o quello, ma voler vivere secondo natura. Se nell’animale ciò è connaturato, nell’uomo andrebbe reinscritto attraverso esempi umani, uno stile di vita deferente degli educatori e non con divieti e prescrizioni comportamentali circostanziate. Solo un’esistenza rispettosa della fortuna di vivere su questa terra può avere un valore pedagogico e colpire al cuore. È l’at- teggiamento dell’antilope che al primo morso del giaguaro si getta a terra, consapevole che ha perso la strenua battaglia e si avvia, rispettosa, a completare l’ultima corsa. Il rispetto è questo proprio questo senso di dignità conferito al proprio essere al mondo, in ossequio con le leggi superiori. La maleducazione, l’aggressività prevaricatrice, la mancanza di umiltà, la cecità, l’avidità, sono il segno della mancanza di questo valore e testimoniano la perdita dei limiti dell’uomo; lo spettacolo più triste di cui essere protagonisti. Un palcoscenico sempre più calcato, a quanto sembra. Il pianeta terra sta soffrendo uno sfruttamento ingiusto, e la natura si ribella; l’uomo continua nel suo tentativo annoso di invadere i confini altrui, moltiplicando l’odio; gli episodi d’intolleranza, di maleducazione, di segregazione sociale sono all’ordine del giorno, e le nuove generazioni non sono pronte a dare una svolta. Possiamo fare solo una cosa, importante: decidere di tornare ad una dimensione meno “umana” (nel senso dispregiativo) e più naturale, riacquisendo il senso di rispetto per la vita che ci è stata data accettando, in modo rispettoso, di non essere i padroni del mondo. Sarà così facile testimoniarlo (e non insegnarlo) ai nostri figli e permettere che una nuova cultura si diffondi. Questo è l’unico progresso possibile, che si respira anche nelle parole di Benedetto XVI: “è impensabile illudersi di custodire il Creato nell’indifferenza (e nel mancato rispetto) verso il mistero della vita umana, dal suo inizio fino alla fine. È un intreccio che nessuno può annullare, il libro della Natura è uno ed è indivisibile”. E noi ne facciamo parte. Stefano Rigoni, Psicologo Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale Tel. 338.2919597 – E-mail: [email protected] 8 Sabato 3 ottobre 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 22 Hockey Inline A1 INLINE di Stefano Angonese Poteva essere un inizio di stagione complicato, tra voci di mercato (alla fine tutti al loro posto), qualche “mal di pancia” alla Ibrahimovic e con due obiettivi da giocarsi in poche settimane. E, invece, il settembre della Rigoni di Asiago Vipers è scivolato via liscio, con quattro vittorie in altrettanti impegni ufficiali ed un altro trofeo (il 19°!) messo in bacheca (la Supercoppa). Ed ottobre potrebbe aprirsi con un altro traguardo, seppur parziale, da tagliare: la qualificazione alla finale di Coppa Italia. Nel match di andata, giocato domenica scorsa ad Asiago, la formazione del presidente-allenatore Fabio Forte ha ipotecato il passaggio del turno, superando l’ostico Arezzo con un rotondo 8-4 (tra i protagonisti Gianluca Tomasello , autore di quattro reti, e Jure Penko, decisivo con le sue parate in alcune fasi) che offre qualche garanzia in più in vista del ritorno, in programma sabato sera (ore 18) in Toscana. « Ci siamo espressi su di un La Rigoni di Asiago Vipers ad un passo dall’obiettivo “finale” Sabato gli arancionero potrebbero qualificarsi per l’atto conclusivo di Coppa Italia. Basterà gestire il “tesoretto” messo da parte all’andata buon ritmo - ha Foto di Carlo Dal Sasso. dichiarato Forte a fine gara - nonostante in settimana non ci fossimo allenati al meglio, ed abbiamo fatto la gara, nel bene e nel male. C’è stato qualche passaggio a vuoto che Arezzo ha cercato di sfruttare, riuscendoci solo in parte visto che Jure (Penko ndr) è stato decisivo in alcune situazioni. Abbiamo potrebbero essere letali. Ad alternato gran belle cose a Arezzo tradizionalmente momenti di confusione ab- facciamo gran fatica, ma il bastanza preoccupanti e su fatto di partire con un buon questi cercheremo di lavo- vantaggio e le ampie dirare in settimana. Sono mensioni del campo mi danmolto soddisfatto del no buone sensazioni. Dipower-play (cinque volte a ciamo che il ritorno appabersaglio su otto situazio- re un po’ meno in salita, ni di superiorità numeri- vogliamo la Finale ed un ca), ma preoccupato dal passo in più l’abbiamo fatfatto che in certi momenti to ». la troppa voglia di andar Nell’altra semifinale l’Edera a far gol ci fa prendere dei Trieste, allenata per il seconcontropiede che alla lunga do anno da Cristian Rela e Gianluca Tomasello che annovera un paio di altopianesi (Fabio Rigoni e Tomas Ferro), è riuscita a piegare (5-4) il Milano 24, protagonista della sorprendente eliminazione della Caoduro Diavoli Vicenza, finalista un anno fa. I giuliani, tuttavia, masticano amaro per aver concesso ai lombardi di riaprire i giochi nelle fasi finali dell’incontro, quando hanno subito due reti in pochi secondi. A Milano, sabato, ci sarà da soffrire Campionati Italiani Mountain Bike Orientamento Al Prunno dominano i bikers trentini 300 partecipanti e successo organizzativo per l’Erebus Vicenza L’orienteering ritorna alla grande sull’Altopiano di Asiago 7 Comuni e lo fa per la prima volta con i tricolori di mtbo, la versione su due ruote dello sport con cartina e bussola. Il campionato italiano a staffetta e a lunga distanza ospitato sabato e domenica nei boschi a sud di Asiago è stato l’ennesimo successo organizzativo dell’Erebus Vicenza, che dal 2001 porta sull’Altipiano eventi di livello internazionale. L’appuntamento ha richiamato circa 300 atleti, con presenze di bikers anche dall’Austria e dalla Svizzera. Spettacolare come sempre la prova a staffetta disputata sabato, con la partenza in massa dei concorrenti nello splendido scenario del Prunno. Nella massima categoria maschile la vittoria è andata al Monte Giner dei fratelli Dallavalle, davanti al Gronlait di Folgaria e al Gruppo Sportivo Pavione. Tra le donne oro per il Panda Valsugana (Cipriani – Zoppè); argento al Nordestarcento e bronzo al Terlaner. Domenica il tracciatore dell’Erebus Cristian Bellotto ha messo a dura prova gli atleti nella gara individuale a lunga distanza, che si sviluppava nei sentieri e nelle carrarecce a sud di Asiago con partenza e arrivo ancora al Prunno; i percorsi più lunghi come quelli delle categorie Elite si sono spinti fino in Val Magnaboschi, con dislivelli impegnativi e scelte di percorso che sono risulta- te decisive per la vittoria finale. Anche nella prova individuale si è confermata la supremazia dei biker trentini, più forti anche degli incidenti meccanici; lo hanno dimo- strato le vittorie in Elite da parte di Luca Dallavalle (Monte Giner), rallentato nell’ultima parte di gara da un guasto al cambio, e tra i master 45 di Giorgio Paoli (Orienteering Pergine), che sulla strada verso l’ultimo punto di controllo ha spezzato il telaio della bici contro un sasso, tagliando poi vittorioso il traguardo con la bici in spalla. Nella massima categoria femminile il successo è andato invece alla lombarda Laura Scaravonati, atleta della nazionale di mountain bike orientamento in forza al gruppo sportivo della Forestale. maggiormente, anche se la sensazione (senza nulla togliere ad Arezzo e Milano) è che si possa riproporre l’ennesimo episodio della saga che, eccezion fatta per la scorsa stagione, aveva monopolizzato gli ultimi anni dell’inline nazionale. Esaurito il capitolosemifinali, la Coppa Italia darà appuntamento al 17 novembre per l’andata della finalissima (l’8 dicembre il ritorno), ma l’inline proseguirà a pieno ritmo con il campionato, che sarà presentato a Milano giovedì 8 ottobre (ore 11) presso l’Hotel Michelangelo, “quartier generale” dei vernissage della Lega Nazionale Hockey. In Serie A1, anche per la stagione 2009/10, confermata la formula a girone unico, composto da undici formazioni (complice la rinuncia del Forlì): Rigoni di Asiago Vipers, Edera Trie- Fabio Forte presidente allenatore degli Asiago Vipers ste, Milano 24, Diavoli Vicenza, Lions Arezzo, Pirati Civitavecchia, Polet Trieste, Draghi Torino, Ferrara e le neopromosse Monleale e Modena. La regular season (girone di andata e ritorno) scatterà il 10 ottobre (i sei volte campioni d’Italia dell’Asiago esordiranno a Torino) e si concluderà il 20 marzo 2010. La principale novità di questa edizione è rappresentata dal fatto che solo le prime sei squadre classificate accederanno ai playoff scudetto. La post season inizierà il 27 marzo 2010 e si chiuderà, in caso di gara 5 della finale tricolore, il 15 maggio 2010. Previsti una retrocessione diretta (l’11a classificata) ed anche i playout tra la 9a e la 10a classificata della Serie A1 e la 3a e la 4a classificata in Serie A2. 8 Sabato 3 ottobre 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 23 CANOVE CALCIO - PRIMA CATEGORIA Esordio con pareggio, ma meritava di più CALCIO Due pareggi in altrettante partite. E’ il bottino finora raccolto dal Canove Calcio contro Prix Dueville e Azzurra Sandrigo. Un bottino un po’ magro rispetto a quanto il Canove ha messo in campo. Oltre al cuore, la determinazione non è mai mancata ai gialloblu, in campo si stanno vedendo i primi risultati del lavoro estivo e una sempre maggior coesione tra “vecchia guardia” e nuovi arrivati. Due considerazioni da fare: innanzitutto i carichi di lavoro estivo si vedono an- I prossimi appuntamenti si tengono all’Armando Frigo domenica 4 ottobre contro il Carmenta, mentre la domenica successiva i gialloblu saranno ospiti del Gruppo Stabila Isola 91. cora sulle gambe dei giocatori molti dei quali non reggono ancora i ritmi di questo campionato fatto si di tecnica, ma anche di tanti rilanci e contropiedi. Man mano che il campionato prosegue il gioco dovrebbe sciogliersi divenendo più fluido e acquisendo dinamicità. Purtroppo in previsione del solito “pellegrinaggio” invernale, causa neve, e quindi allenamenti spesso svolti in palestra, il comparto tecnico giocoforza deve “caricare” di più durante i mesi caldi. La seconda considerazione: i nuovi inserimenti si sono subito adeguati al contesto squadra permettendo più soluzioni. Qualche inceppamento c’è ancora, soprattutto a centrocampo, ma è indubbio che quest’anno il Canove è squadra più deputata all’attacco, il tutto a favore dello spettacolo. Buona anche la presenza sugli spalti sicuramente dovuta a questo prolungamento estivo, ma vogliamo anche pensare per il valore del gioco che si vede in campo. Inizia bene la di stagione agonistica per il karate altopianese Bedin vince e va alle Nazionali Sara Porro e Andrea Lombardo, terzi, mancano di poco lo stesso traguardo Inizia alla grande, nel migliore dei modi, la nuova stagione agonistica dell’A.S.D. Fuji-Yama karate-Do Sette Comuni, che già nelle prime due gare disputate ottiene risultati pregevoli che hanno portato ben tre atleti ad ottenere o a sfiorare qualificazioni prestigiose. - Domenica 13 settembre, in occasione della selezione regionale della classe Cadetti che si è disputata a Caltana di Santa Maria di Sala (PD), Sara Porro, salendo sul terzo gradino sul podio nei meno 65 kg. di kumite (combattimento), ha ottenuto un ottimo bronzo che gli ha però permesso solo di sfiorare l’obiettivo della qualificazione ai Campionati Italiani. - Ancor più gratificante la partecipazione degli atleti altopianesi alla fase regionale valevole per la qualificazione ai Campionati Italiani di kumite. Sabato 26 settembre arriva infatti il colpaccio: nella classe Esordienti/B l’atleta di Lusiana Andrea Bedin ha conquistato il gradino più alto del podio nei meno 50 kg, staccando così il biglietto di qualificazione alla finale Nazionale che si disputerà domenica 26 ottobre ad Ariccia (Roma). Un risultato di grande qualità, questo, che le consente anche di acquisire il grado di cintura nera 1° Dan. Nella stessa occasione è arrivato un altro piazzamento importante con Andrea Lombardo che ha sfiorato a sua volta la qualificazione, giungendo anch’egli terzo sul podio nei meno 77 kg. - Infine domenica 27 settembre a Villorba (TV), dove si sono svolti gli esami per i passaggi di Dan, grazie ad una bella performance Luca Reschiglian si è meritato il grado di cintura nera 1° Dan. Risultati che premiano questi ragazzi che con fatica e sacrificio si distinguono in ambito sportivo. Per informazioni sugli allenamenti di karate: www.karatesettecomuni.com , [email protected] , cel. 3476515506 Cesare Pivotto Delle due partite di campionato finora disputate il Canove ha sempre meritato il pareggio, forse anche qualcosa in più contro il Sandrigo. Due partite difficili giocate a viso aperto tra squadre che si conoscono da anni. Contro il Sandrigo la voglia di vittoria è palese con il Canove che spinge sull’accelerato- re per buona parte della partita, ma la fortuna non è dalla sua parte. Dea bendata che non vuole baciare l’attacco gialloblu mentre in difesa pare non serva con il portierone Baù in periodo di grazia compiendo anche contro l’Azzurra delle parate meritevoli, due in particolare che hanno strappato applausi anche agli av- versari. I prossimi appuntamenti vedranno il C.R.A.R. Canove in campo all’Armando Frigo domenica 4 ottobre contro il Carmenta e la domenica successiva ospiti del Gruppo Stabila Isola 91. Le partite si giocano sempre alle 15.30. Forza Canove. Gerardo Rigoni Calcio - Terza categoria. Asiago vale la regola del “tre”. GLC alla ricerca del primo sorriso. 180' di campionato. Troppo pochi ancora per tracciare profili ed ambizioni delle due formazioni altopianesi, impegnate, seppur in gironi diversi, nel campionato di terza categoria. La breve panoramica su questo primo assaggio di stagione parte dal girone ”B” e da un Asiago che nell’arco di una settimana è passato dall’amarezza alla gioia, da un pesante 1-3 interno al debutto per mano del Silva 1950 ad un altrettanto pesante (per il morale) 3-1 ottenuto all’ultimo respiro, in trasferta, sul campo dell’Union Centrale Thiene, una delle protagoniste della scorsa stagione. Asiago dai due volti, dunque, che ora dovrà cercare di trovare una continuità di rendimento. Domenica, allo “Zotti”, subito un test importante contro il Molina, una delle formazioni che guidano la classifica a punteggio pieno. Nel girone di Bassano, invece, il GLC Soccer Team, società nata in estate dalla fusione tra le realtà calcistiche di Gallio e Lusiana Conco, è ancora alla ricerca del primo “colpo” da tre punti. Domenica scorsa, infatti, il GLC non è riuscito a scardinare il bunker del Facca (unica compagine del girone a non aver ancora subito reti), impattando 0-0. Al debutto, invece, nonostante una prova di carattere, proprio nei minuti conclusivi era arrivata la sconfitta, amara, per 3-2 contro il Tezze Brenta, una delle favorite insieme all’Eurocalcio. Domenica trasferta sul campo del S. Lazzaro. Stefano Angonese Emauele Mosele autore di uno dei 3 goal con cui l’Asiago ha battuto l’Union Centrale Thiene Le classifiche. Girone “B”: Cogollo, Molina e Silva 1950 punti 6; Valli, Galvanauto Motta e Monte di Malo 4; Asiago e Faizanè 3; Novoledo Villaverla e Siggi Schio 2; Zugliano, S. Paolo e Union Centrale Thiene 1; Arsiero, Giavenale e Rozzampia 0. Girone Bassano: Eurocalcio, Cresole 80, Arsenal Cusinati e Tezze Brenta punti 6; Villaggio S. Lazzaro 4; SST, Palladiana Vigardolo e Real Stroppari 3; Facca 2; GLC, Virtus Colceresa, Marchesane, Montecchio Precalcino e S. Pietro Rosà 1; Fellette e Aurora S. Giuseppe 0. Prossimi turni. Girone “B”: domenica 4 ottobre (ore 15.30) Asiago-Molina; domenica 11 ottobre (ore 15.30) GiavenaleAsiago. Girone “Bassano”: domenica 4 ottobre (ore 15.30) Villaggio S. Lazzaro-GLC; domenica 11 ottobre (ore 15.30) GLC-Eurocalcio Giorgio Baù in azione 8 Sabato 3 ottobre 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 24 Volley Asiago Altopiano SPORT Ilenia e Veronica seconde ai Campionati nazionali di Cervia Un’estate sotto rete per le due atlete asiaghesi vicecampionesse d’Italia con la rappresentativa provinciale. Inizia nel migliori dei modi la stagione agonistica 2009/2010 del Volley Asiago Altopiano. Le due atlete Under 16 Ilenia Basso e Veronica Galante sono infatti reduci da un trionfante secondo posto ai Campionati Nazionali di categoria AICS che si sono svolti a Cervia dal 10 al 13 Settembre 2009. Trionfante si, in quanto sono state sconfitte nella finalissima, per soli due punti, dalle pluri-campionesse in carica (sei stagioni consecutive!) del Bologna. Grande soddisfazione quindi in casa Volley Asiago e soprattutto per le stesse Ilenia e Veronica che si vedono premiate per il grande sacrificio profuso in quest’ultimo anno di pallavolo. Infatti, non capita spesso in una piccola società, specie se appena nata, di avere due atlete che calcano gli ambitissimi parquet di palazzetti in cui si disputano campionati nazionali e raggiungere poi la finalissima. Un’estate spesa ad allenarsi Ma anche questo, come tutti i grandi risultati, non è arrivato senza sacrifici: infatti, quella delle nostre ragazze non si può certo dire sia stata un’estate di relax sotto l’ombrellone; al contrario, buona parte di luglio e da metà agosto fino ai giorni immediatamente precedenti i Campionati, Ilenia e Veronica erano costrette a fare su e giù dall’Altopiano per tre volte alla settimana, in quanto tutti gli allenamenti si sono tenuti nelle palestre di Lugo e Valdagno. Ma la passione e la determinazione non si comprano al supermercato, uno se le deve sentire dentro, che palpitano, allo stesso ritmo dello battito del cuore. E questo vale senz’altro per Ile e Very (questo ormai il loro nickname sia ad Asiago che in selezione) che senza batter ciglio, con grande entusiasmo e quel giusto pizzico di ambizione, supportate da una societa’ fatta in gran parte di genitori molto volenterosi e disponibili, hanno messo da parte l’ombrellone e si sono sacrificate con grande spirito di abnegazione a partecipare a tutti gli allenamenti in pianura e ai raduni della selezione. E così il 9 Settembre, si parte alla volta di Cervia dove in tre giorni sarebbe emerso il nome della rappresentativa che avrebbe alzato al cielo l’ambitissimo trofeo di Campionesse Nazionali AICS. Il commento delle protagoniste Anche se il secondo posto della rappresentativa provinciale, maturato così di misura per i soli due punti nel set decisivo, lascia un po’ di amaro in bocca, la soddisfazione delle due protagoniste è facilmente intuibile anche dai loro commenti; queste infatti le parole di Veronica: “Prima di tutto mi sono divertita moltissimo, anche se ero consapevole che era già un grande privilegio essere arrivata a quel traguardo; ho cercato di dare il massimo sia agli allenamenti che durante le fasi finali del campionato. E’ stata un’esperienza che mi ha aiutato moltissimo sia nella formazione sportiva, in quanto ho imparato molte cose lavorando con allenatori ed atlete dal livello molto elevato, e sia a livello sociale, in quanto avevamo creato un gruppo molto affiatato sia sul campo che fuori. Naturalmente sia io che Ilenia ci auguriamo di poter ripetere questa esperienza anche il prossimo anno. Abbiamo già iniziato ad allenarci con la nostra squadra dell’altopiano e cercheremo di farlo con la solita costanza e il solito impegno, pur mantenendo quella componente di divertimento che deve essere alla base di ogni attivita’ agonistico-sportiva. Senza divertirsi le cose riescono male e non vai da nessuna parte”. A queste parole fanno eco quelle di Ilenia che aggiunge: “Peccato che l’epilogo sia stato un po’ sfortunato, infatti se la finale fosse stata al meglio dei tre set su cinque, avremmo potuto giocarcela di piu’ e mirare alla conquista del titolo finale. Dopo un primo set giocato sotto tono ci eravamo riprese bene nel secondo e stavamo tenendo testa alle imbattibili bolognesi. Aver perso il secondo e decisivo set per soli due punti lascia un po’ di rammarico. D’altro canto, come dicevo, il Bologna era la squadra campione in carica da ormai sei anni (sette con questo titolo appena conquistato) ed era, ovviamente, la squadra favorita; l’impegno da parte di tutta la nostra squadra e’ comunque stato sempre altissimo e possiamo quindi ritenerci soddisfatte per essere arrivate a soli due punti dalla possibile rimessa in discussione della vittoria. Come diceva Veronica, anche per me l’esperienza e’ stata notevole e il bagaglio di nuove conoscenze tecniche che ci portiamo a casa e che possiamo mettere a disposizione della nostra squadra e’ comunque importante”. Ilenia e Veronica infine aggiungono: “E’ doveroso da parte nostra ringraziare il VOLLEY ASIAGO ALTOPIANO per averci sostenute in questa avventura, tutte le nostre compagne e in particolare il nostro allenatore Ulisse Munari per la pazienza, l’attenzione e la preparazione con cui ci allena”. Si ricorda che la nuova stagione agonistica 2009/2010 e’ appena iniziata con allenamenti che si tengono presso la palestra dell’IPSIA di Asiago nei giorni Martedi’ e Giovedi’ dalle ore 17 alle 18 per la sezione Gioca-Volley e Mini-Volley, e dalle 18 alle 20 per le altre squadre giovanili Rally, fondamentale rispettare i divieti imposti al pubblico Ad aggiudicarsi il 26° Rally di Bassano, con la gara conclusasi anzitempo a causa dell’incidente che ha coinvolto l’equipaggio n. 95 e alcuni spettatori, sono stati Alessandro Battaglin e Gianni Marchi su Peugeot 307 WRC, davanti a Mauro Spagolla e Emanuele Bonotto che, a causa di due partenze anticipate ad inizio giornata che hanno valso loro una penalità di 1’10", non sono riusciti a centrare l’obiettivo del terzo successo consecutivo nella gara di casa. Ma il rally del 2009 con le prove speciali disputatesi sulle strade di Rubbio, Stoccareddo, Marcesina e Valstagna, continua a far parlar di sé soprattutto per il drammatico incidente che durante l’ottava prova speciale, poco distante dal traguardo in un tratto in discesa che porta da Foza a Valstagna, ha visto la Peugeot 106 del bassanese Christian Chemin finire fuori e travolgere il pubblico che assisteva a bordo stra- da, con un bilancio di sette feriti, alcuni dei quali gravi. Uno dei video amatoriali realizzato da uno spettatore che era salito su un albero proprio all’altezza del tornante due e nel quale risulta chiara la dinamica dello spaventoso incidente, caricato in rete su YouTube in pochi giorni ha avuto quasi 70.000 visualizzazioni. Al momento non risultano esserci indagati, ma la Procura di Bassano ha aperto un fascicolo d’indagine e ha sequestrato numerose fotografie e filmati video, compresi quelli amatoriali che si vedono su You Tube: al vaglio degli inquirenti ci sono soprattutto le eventuali responsabilità tanto degli organizzatori che di chi si occupava della sicurezza. Gli organizzatori della Bassano Racing, pur rammaricandosi per l’accaduto, hanno ribadito in una conferenza stampa la loro tranquillità basata sul fatto che sul fronte sicurezza era stato fatto tutto il possibile, mentre i sette feriti si trovavano in una zona delimitata dal cordone e quindi proibita. Sui possibili e presunti responsabili dell’accaduto (organizzazione, commissari di gara, forze di polizia, pubblico) si è dato vita ad accese discussioni in vari forum e blog, e nei commenti c’è anche chi auspica una sospensione delle gare. Tra i chiamati in causa ci sono i commissari di gara, che a fronte di un elevato grado di rischio personale e responsabilità, percepiscono per il loro servizio un semplice rimborso spese. In questo ruolo, a titolo di volontariato e spinti da una grande passione, si cimentano anche alcuni altopianesi, attualmente una decina, e fra questi, da moltissimi anni, ancheArmando Fontana, ufficiale di gara del CSAI, Commissione Sportiva Automobilistica Italiana che si occupa di tutte le competizioni a motore su 4 ruote. “Il nostro compito – dice – è quello di garantire la sicurezza ai piloti in gara, segnalando con le bandiere qualsiasi ostacolo o pericolo che si possa venire a trovare sulla strada, operiamo nei tratti più insidiosi e ci teniamo in contatto tra noi, pronti in caso di necessità a fermare i concorrenti. Per quanto riguarda il pubblico, possiamo dire a chi si trova in certe zone, seppur segnalate come pericolose, di andar via da quei luoghi, ma non sempre ci ascoltano. E poi la gente continua a spostarsi per seguire le varie fasi della gara e i propri beniamini, così capita spesso che dopo aver fatto allontanare degli spettatori in breve tempo ne arrivino degli altri. A volte si deve prendere la decisione di far sospendere la prova, succede quando il pubblico ti sfida, è completamente indisciplinato, e non vuol capire che se diciamo di spostarsi è per non far correre loro dei rischi”. Ma è possibile assistere a un rally in sicurezza, o hanno ragione coloro che sostengono che andrebbero eliminati perché troppo pericolosi, oppure che si dovrebbero correre su percorsi appositi? “I rally non devono finire, in certi casi è necessario trovare percorsi meno pericolosi, ad esempio la prova di Valstagna andrebbe fatta in salita, le discese sono sempre spettacolari, ma meno sicure. Ma i rally sono nati su queste strade ed è lì che devono essere svolti. La gente vuole mettersi dove c’è maggiore visibilità, ma deve scegliere le aree sicure, create apposta per il pubblico, che deve capire che solo chi è esperto sa valutare la pericolosità o meno di un dato luogo. Ci vuole soprattutto buonsenso da parte degli spettatori”. In difesa dei commissari di gara si schierano anche alcuni piloti di casa nostra: “La gente deve capire che sono lì per la tutela di concorrenti e pubblico, regalandoci il loro tempo per far divertire chi corre e chi assiste, in tutta sicurezza. Un guasto meccanico può sempre capitare, e i piloti sanno bene quali sono i pericoli che corrono, ma è assurdo rischiare di coinvolgere chi sta assistendo alla gara in un posto dove non dovrebbe stare”. Rammaricato per quanto accaduto al Città di Bassano anche il giovane pilota di Canove Cesko Pozza, che navigato da Micht Slaviero ha condotto un’ottima gara, risultando 1° di classe N3 con ben 40" di vantaggio sul secondo, peccato che dopo aver portato a termine la prova speciale di Valstagna che ha di fatto concluso la competizione e deciso la classifica, per un guasto meccanico non ha potuto arrivare a Bassano per il riordino e conseguente convalida della vittoria. “Quando sei in gara – commenta Cesko – sei troppo concentrato per accorgerti del pubblico, quindi non ti rendi nemmeno conto se ci sia gente in posti pericolosi. Ma certi rischi non dovrebbero esistere, mi auguro che quanto accaduto sabato scorso non possa più ripetersi”. Silvana Bortoli 8 Sabato 3 ottobre 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 25 CALCIO Strada per le Melette, lavori incompiuti! Egregio direttore, tra l’estate scorsa e quella di quest’anno sono stati eseguiti dei lavori di allargamento e messa in sicurezza della strada che dal centro di Gallio porta alle sciovie Melette. I lavori erano a mio parere doverosi per una strada tanto frequentata e di rilevanza turistica, dato che serve, tra le altre cose, due tra le principali stazioni sciistiche dell’altopiano, le sciovie Melette e il Centro Fondo Gallio Campomulo. Ai primi di settembre, finiti i lavori di sbancamento e allargamento, si è provveduto ad asfaltare la carreggiata. Ora, a detta degli stessi operatori impegnati nei lavori, manca solo la posa dei guard rail, per il resto l’asfaltatura è finita. E da qui nasce la mia osservazione critica. L’asfaltatura della strada finisce all’altezza della vecchia seggiovia del Salto degli AlDomenica 20 settembre è iniziata la stagione venatoria 2009, anche in Zona Alpi, dove è gestita dai Comprensori alpini, nel nostro caso il Comprensorio n°4 che comprende le Riserve di Rotzo, Roana e Asiago. Come al solito grande attesa alla vigilia, che viviamo sempre con una certa trepidazione e la notte si fa fatica a prendere sonno, perché il pensiero è sempre là. Tutto pronto per la partenza: fucili nel fodero, quattro/cinque cartucce, zaino con un buon spuntino e polenta, braciole e salsicce per il mezzogiorno, talvolta una lepre in salmì. Io e i miei due figli, con mio nipote, mio consuocero e un altro amico, cacciamo esclusivamente la lepre, con cani bene alleprati, che devono rigorosamente, grazie a un pluriennale addestramento, svolgere un lavoro intelligente soltanto su questo selvatico, in tutte le quattro fasi: cerca della passata notturna, accostamento, scovo, inseguimento. Se ci va bene, ognuno di noi forse in tutta la stagione riesce a incarnierare una o due lepri quindi le quattro/cinque cartucce ci sono più che sufficienti. Sono il primo a partire per raggiungere la località, in questo caso la malga di Campolongo dove è d’obbligo il parcheggio a quota 1.550 e cacceremo sul versante a nord che arriva alla pini, in pratica proprio lì dove l’asfaltatura era più necessaria ed urgente. Infatti il tratto che costeggia gli impianti delle Melette è costellato di parecchie buche. Il problema per i poveri malcapitati automobilisti si amplifica poi d’inverno, quando il mix buche e ghiaccio rende quel tratto alquanto inviso e pericoloso. Le lamentele, a mio parere sacrosante, di fondisti, discesisti ed escursionisti si sprecano. Del resto credo sia normale che un tratto stradale attraversato peraltro da parecchi spazzaneve e dopo diversi anni possa rovinarsi. Credo che proseguire l’asfaltatura per quei malconci 500 metri di strada sarebbe stato alquanto utile e doveroso, visto che si era già all’opera per i restanti 3km di strada direttamente inte- Viva la caccia! sommità del Forte della Grande Guerra di Campolongo. La temperatura si è abbassata notevolmente, qua e la qualche spruzzata di brina, il termometro segna 2/3 gradi sopra lo zero, si respira a pieni polmoni la fresca brezza dell’autunno incipiente. Un po’ presto per essere ancora all’inizio dell’autunno, ma sicuramente durante il giorno la temperatura si alzerà e si starà meglio. Sono partito da casa alle 5 del mattino ben equipaggiato, mi raggiungeranno a breve i miei figli e gli altri. Dobbiamo attendere l’alba prima di iniziare la battuta, poiché il Regolamento prevede orari di apertura diversi a seconda del periodo stagionale. Quando si parte, ho sempre una preoccupazione, perché nel breve tratto di strada che ci separa dal bivio di Mezzaselva, incontriamo gli ultimi “nottambuli”, che tirano fino a tardi nelle discoteche o nei pub e rientrano al mattino. Arrivano sempre “sparati” con auto di grossa cilindrata, sicuramente “alterati” con tante bevute di birra, spritz, ed altro. Il pericolo è che in qualche curva vadano per la tangente o che ti vengano addosso, fortunatamente mai successo, ma il rischio comunque resta alto. Allora mi ritengo un padre fortunato, nel senso che i miei figli, ormai sui trent’anni, hanno preso da me fin da ragazzi una forte passione per la caccia e quindi non possono certamente tirare a tardi, altrimenti al mattino diventa un problema alzarsi a quell’ora. Meglio così, una passione fortemente sentita allontana i giovani dalle “devianze”, alcool, spinelli, droga, ecc., che sono purtroppo il “male oscuro” dei giovani e giovanissimi del nostro tempo. Sicuramente ci sono anche ben altre ragioni alla base di queste devianze: tutto facile, nessun sacrificio, tutto è dovuto, vuoto di valori, incertezza per il futuro, ecc. Non dico che la caccia sia il modo migliore per evitare simili tendenze, ci saranno sicuramente altri modi, l’escursionismo, la passione per la fotografia, mountain bike, sport in genere, ecc. L’importante per i giovani credo sia che abbiano comunque qualche interesse, che però deve essere qualcosa di più di un hobby passeggero. Pertanto vorrei dire agli anticaccia, ormai sempre più privi di argomenti, che ressati dai lavori di messa in sicurezza. Mi rendo ben conto che anche 500metri d’asfalto siano un costo che in questo periodo di ristrettezze economiche per i comuni può incidere significativamente, e so bene che l’attuale amministrazione di Gallio è in carica da appena tre mesi e quindi può aver ereditato decisioni già prese. Il mio intento non è certo quello di fare sterili polemiche, bensì di fare un’osservazione rispetto ad un problema reale e di sicurezza ma anche di immagine visto che la zona è, per fortuna dell’Altopiano tutto, alquanto frequentata. Lavori ben più ingenti sono stati fatti per il resto della strada di collegamento, e ciò è senz’altro apprezzabile, ma in tal modo l’opera rischia di rimanere incompiuta e credo sarebbe il caso di porvi rimedio. Guido per quanto mi riguarda sono più che soddisfatto che i miei figli siano stati contagiati da questa passione, che richiede alzate all’alba, scarpinate non sempre facili, temperature che possono arrivare ai 15/20° sotto lo zero a fine novembre, ecc., quindi non è proprio così facile e semplice, occorre anche una buona dose di sacrificio e di fatica. Sono il primo a rientrare in malga, dov’è d’obbligo lasciare un locale aperto che serva da rifugio a fine monticazione, dove accendo il fuoco, preparo la tavola alla meglio, sicuramente senza il confort di casa, e quando le braci sono pronte, allora metto ad arrostire la polenta, le salsicce, le braciole, ecc. Quando arrivano gli altri verso le 13, tutto è pronto, così abbiamo da raccontarci anche la battuta di caccia, il lavoro dei cani e restiamo là qualche ora per il relax, un’occasione anche per dialogare, per scambiarci delle idee su tante cose, ecc. Anche questo è un modo per dialogare con i figli, atteso che uno dei problemi del nostro tempo è la mancanza di dialogo tra genitori e figli, che è sicuramente anche questo alla base di certe incomprensioni e litigi. Quindi: VIVA LA CACCIA! Edoardo Sartori Federcacciatore “Edilizia, serve dialogo tra amministrazioni cittadini e operatori del settore” “Seconde case…una ricchezza che va valorizzata”: questo il titolo del pezzo apparso su “L’Altopiano” del 5/09. Giusto il concetto e puntuali, nei principi e nei numeri, le considerazioni degli esperti interpellati, prive però di suggerimenti su rimedi ed azioni da intraprendere per valorizzare tale ricchezza. Chi scrive, dopo attenta lettura del preliminare del P.A.T. di Asiago, aveva già espresso alcune idee in un documento programmatico con le linee guida, per una mappatura esaustiva degli immobili siti nel comune, unitamente ad un prontuario per il recupero degli edifici (già sperimentato da altre amministrazioni), sottolineando la ricaduta economica sul settore edile. A mio parere, i punti ivi trattati, vanno integrati in modo da attivare un dialogo tra Amministrazione, cittadini ed operatori del settore: - Amministrazione Poiche il preliminare del P.A.T., prevede l’azzeramento di ogni nuova edificazione, l’Amministrazione per quanto riguarda gli immobili pubblici, dovrebbe: ·garantire opere di recupero che riescano ad impiegare forza lavoro almeno nel medio termine di 10 anni; ·creare incentivi all’adeguamento, al miglioramento ed alla ristrutturazione degli immobili; ·prevedere una detassazione percentuale o totale sulle seconde case nel medio termine; ·creare incentivi turistici e sociali non temporanei; ·creare nuove opportunità giovanili, come da protocollo del Fondo Sociale Europeo del progetto di “ Borse per esperienze lavorative” ; ·creare opportunità per giovani coppie, attraverso la politica dell’Home Office e Home Walking: vivere e operare nella stessa struttura, com’è usuale all’estero. - Proprietari di immobili Stante il citato rischio dell’Altopiano di divenire un luogo privilegiato di habituè, perchè non valutare l’immissione nel circuito di scambio-abitazioni a scopo turistico (anche extra-stagionale) e approffittare degli eventuali incentivi al miglioramento, come accaduto in altre amministrazioni italiane? - Immobiliaristi Come già determinato in altre amministrazioni locali, il blocco edificatorio poteva essere parziale, dando un’alternativa agli operatori del settore, sotto il profilo della trasformazione e della ristrutturazione, attraverso parametri di bioedilizia reale, così riassumibili: ·uso razionale delle risorse idriche; ·uso razionale delle risorse climatiche; ·controllo sul consumo di materiali da costruzione e sui rifiuti di cantiere; ·gestione dell’organismo edilizio, con l’elencazione dei materiali riciclabili per altri cantieri o interventi di altro genere. Una tale procedura da parte degli addetti al settore, consentirebbe un nuovo salto qualitativo dei manufatti, che acquisirebbero un ulteriore valore aggiunto. Arch. Leonardo Brugiotti Il Giornale pubblica le Vostre lettere! Inviatele a: Giornale dell’Altopiano e-mail: [email protected] Per favorire il lavoro della redazione sarebbe preferibile riceverle via posta elettronica. E’ comunque possibile inviarle all’indirizzo: Via Monte Sisemol n.9 36012 Asiago Si ricorda che, per poter essere pubblicate, le lettere devono riportare sempre firma e indirizzo e numero di telefono del mittente. La redazione si riserva anche eventualmente di ridurre, modificare o non accettare eventuali testi di cattivo gusto. 8 Sabato 3 ottobre 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 26 Di Giovanni Dalle Fusine Da sabato 3 a venerdì 16 ottobre 2009 - Il 16 ottobre è il 289° giorno del Calendario Gregoriano, mancano 76 giorni alla fine del 2009. Sabato 3 ottobre S. Gerardo Domenica 4 S. Francesco Lunedì 5 S. Placido Martedì 6 S. Bruno Mercoledì 7 B.V. del Rosario Giovedì 8 S. Pelagia Venerdì 9 S. Dionigi Sabato 10 S. Daniele Domenica 11 S. Firmino Lunedì 12 S. Serafino Martedì 13 S. Edoardo Mercoledì 14 S. Callisto Giovedì 15 ottobre S. Teresa Venerdì 16 S. Edvige Un santo per volta: San Gerardo di Brogne (abate). Nobile del Lomacensis, Gerardo, ancora giovanissimo, era stato preso da un grande ideale religioso. Dopo un’iniziazione alla vita monastica a Saint-Denis, presso Parigi, aveva fondato nelle proprie terre un’abbazia benedettina. Uomo virtuoso e monaco esemplare, molto noto presso le famiglie potenti delle regioni vicine al suo monastero, attirò prestissimo l’attenzione dei principi, specialmente di Gisleberto di Lotaringia e di Arnaldo di Fiandra che lo chiamarono per risollevare i loro monasteri decaduti. Apostolo infaticabile, Gerardo percorse per venticinque anni la Lotaringia e la Fiandra, restaurando e riformando una dozzina di abbazie. Morí a Brogne il 3 ottobre 959. Il millenario della morte del santo fu occasione di un congresso storico che tenne la sue assise a Maredsous nell’ottobre 1959, e a grandi manifestazioni religiose a Saint-Gérard (prov. di Namur), sede’ dell’antica abbazia fondata dal riformatore. Il culto a s. Gerardo risale al 1131 e Brogne, oggi Saint-Gérard, divenne rapidamente un luogo di pellegrinaggio. La festa del santo è celebrata nelle diocesi di Namur, Gand e Liegi al 3 ottobre, data nella quale è inserito nel Martirologio Romano. Reliquie, considerate come autentiche, si conservano a SaintGérard (casa parrocchiale e convento dei Padri Assunzionisti), a Maredsous (abbazia), Aubange (casa parrocchiale) e Gand (chie- sa di Notre-Dame). Successe in Altopiano nell’estate del 1959: nasceva il Soccorso Alpino di Asiago Nell’estate del 1959 il dott. Scipio Stenico, ex presidente e fondatore del C.S.A.(Corpo Soccorso Alpino), riteneva opportuna, se non necessaria, una stazione autonoma del soccorso alpino sull’Altipiano. Già in una sua visita precedente aveva preso contatto con i rappresentanti dei Comuni di Asiago e Gallio per cercare di organizzare tale sezione. Anche l’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo rilevava tale necessità e chiedeva alla Stazione del C.S.A. di Arsiero di estendere anche sull’Altipiano la sua zona di operazioni, era il 1964. Le richieste di soccorso in montagna in quel tempo venivano espletate dalla locale squadra dei Vigili del Fuoco Volontari e da alcuni componenti il Gruppo Grotte di Asiago. Dovettero passare, però, ancora alcuni anni prima di vedere nascere sull’altipiano, prima una squadra, e poi una stazione del C.S.A.. Alla fine del 1962, quando ad Asiago non esisteva la sezione del C.A.I., Sandro Brazzale si impegnava presso la sezione C.A.I. di Vicenza, di cui era socio, perché fosse costituita la squadra del C.S.A. per Asiago e i Sette Comuni. Finalmente nel 1968 (anno in cui fu ricostituita la sezione C.A.I. di Asiago) si tenne il primo incontro con l’allora Delegato dell’undicesima zona “Prealpi Venete” Sergio Fanoni. E così, il 25 luglio del 1970 nacque ufficialmente la squadra di soccorso alpino di Asiago. La riunione si tenne presso il locale della Baitina, in località Kaberlaba, e risultò eletto come caposquadra Gianni Strazzabosco “Stel”. (Fonte: www.asiago.to/associazione) Modi di dire: “Col tempo e con la paglia maturano le nespole” (tradotto in parole povere questo antico adagio starebbe a significare: ci vuole pazienza, occorre aspettare per vedere i risultati). Esistono due differenti frutti che vengono indicati con il nome di nespola: il frutto di Eriobotrya japonica (nespolo giapponese) appunto che è quello ad oggi maggiormente commercializzato e conosciuto e il frutto del nespolo comune. Il proverbio si riferisce a quest’ultimo, tipico delle zone comprese nella fascia pedemontana, già noto in Europa dall’antichità. I frutti infatti non possono essere consumati alla raccolta, che avviene nel tardo autunno, ma vanno lasciati maturare in un ambiente asciutto e ventilato, (appunto sulla paglia) cioè rammollire e virare di colore dal marrone chiaro al marrone scuro. I frutti del nespolo del Giappone, invece, sono gialli o ambrati, maturano in primavera o inizio estate e sono immediatamente commestibili. Il nespolo che si vede sulle nostre piante racchiude più noccioli ed ha la buccia grigiastra, i nostri avi, abituati alla ristrettezza alimentare, godevano pure di questo prodotto di madre natura. Importante era staccarlo dai rami prima delle brinate autunnali, appiccarlo in mazzi legati e appesi alle travi di cantine o portici, oppure appoggiati sulla paglia come si usava con le sorbe. Nella tradizione contadina era considerato un frutto ricco di proprietà (in effetti è ricco di fibre, zuccheri, sali minerali, acidi organici e vitamina A). Ma non solo: i contadini se ne servivano anche per scandire il passare delle stagioni; il nespolo era la prima pianta a fiorire, ma i suoi frutti erano gli ultimi a maturare. Una sua buona fioritura veniva inoltre considerata come premonitrice di un ricco e abbondante raccolto di stagione. Curiosità: Oggi mai ci penseremo di regalare alla fidanzata un rametto di nespole. A prima vista potrebbe sembrare un regalo insolito, di poco conto: in realtà la nespola è un frutto che racchiude antichi significati. Ai giorni nostri per corteggiare si usano ormai solo fiori, e in prevalenza rose; a nessuno verrebbe in mente di regalare dei frutti, ancor meno delle nespole. Un tempo invece lo spasimante portava sotto la finestra della propria amata decorazioni di ramoscelli e frutti: l’albero da cui prenderli veniva scelto in base al valore simbolico. E il nespolo? Secondo la tradizione era la pianta per la donna virtuosa. La nespola in cucina: La marmellata di nespole comuni 500 gr di nespole pulite, 500 gr di zucchero. Questi frutti raggiungono il loro sapore soltanto quando sono perfettamente maturi e, solo allora, si possono preparare come marmellata. Levare alle nespole il gambo, la buccia e i semi, pesare la polpa e aggiungere un’uguale quantità ili zucchero. Si farà cuocere rimestando spesso finché la marmellata avrà raggiunto la giusta consistenza. Il nespolino liquore. Gli ingredienti base sono sei noccioli freschi di nespole, sei nespole mature pelate, alcol e zucchero. Si procede quindi pestando le nespole mature e i noccioli in un mortaio e lasciandoli macerare per due giorni ricoperti di alcol in un terrina. A parte si prepara uno sciroppo con 350 gr di zucchero sciolti in 160 gr d’acqua fredda, si mescola poi alle nespole macerate e già filtrate e si lascia riposare il composto per una giornata. Il liquore prima di essere imbottigliato va filtrato e poi conservato in luogo fresco e buio. VENDO FIAT DOBLO’ multijet JTD 1300 16valvole Con cella frigorifera 4gradi Anno: Maggio 2009 Per informazioni: 339-6372025 PREZZO INTERESSANTE Domenica 4 ottobre ENEGO: SHELL, Via Roma Domenica 11 ottobre ASIAGO: AGIP, Via Verdi, 14 LUSIANA: IP, Via Europa, 50 “Ingegnere per zona Altopiano e province di Padova, Rovigo e Venezia, responsabile qualità e RSPP, abilitato moduli A-B-C, disponibile per consulenze o collaborazioni continuative per attivare certificazione qualità ISO 9001:2008 e/o mantenimento per successivi audit e per gestione sistema di sicurezza. Tel. 380 3183662.” Dalle ore 8.45 di sabato 3 alle ore 8.45 di sabato 10 ottobre CANOVE- Farmacia del dr. Leonardo Bosio, Via Roma 33/a ENEGO – Farmacia della dr.ssa Giovanna Gabrieli, Piazza del Popolo 16 Dalle ore 8.45 di sabato 10 alle ore 8.45 di sabato 17 ottobre ASIAGO – Farmacia Chimica Bortoli sas del dott. Vittorino Ballici Molini, Piazza II° Risorgimento 23 ARIETE Urano si è stabilizzato nel vostro segno, obbligandovi a seguire le sue indicazioni, che sono sempre nella direzione di un’innovazione. Che oggi è favorita anche da Giove in buon aspetto. Saturno invece non è del tutto positivo: dovrete pagare un prezzo elevato per ottenere qualcosa che desiderate da parecchio tempo. TORO L’atmosfera si rasserena. Cogliete quindi i doni che il destino vi offre senza discutere: anche se non tutto corrisponde ai vostri sogni, qualcosa di buono non manca. In amore, se siete già in coppia, è più facile prendere una decisione importante, come un matrimonio o un figlio, mentre se siete single, guardatevi intorno: c’è qualcuno che pensa a voi. GEMELLI Affrontando con coraggio quello che non vi convince sarete in grado di porre rimedio alle cose che non vanno, specie in amore. Parlando con sincerità saprete se potete contare sul partner, o se invece il rapporto sta entrando in crisi. Avrete così la possibilità di prendere le misure più adatte. Negli affari avete la soluzione a portata di mano, non fatevela sfuggire. CANCRO Buone notizie e nuove amicizie giovanili sono in arrivo, con il favore di Marte che non delude chi sa accettare i suoi doni, spesso sorprendenti per l’originalità. Se ancora non avete tutti gli elementi di giudizio su un problema, siete finalmente in grado di procurarvi le informazioni che vi mancano per agire con sicurezza, mirando all’essenziale. LEONE Mercurio e il Sole ancora per poco nel vostro segno vi consentono di valutare con maggiore realismo una situazione complessa, che siete in grado di gestire brillantemente, a una condizione: rinunciate alla vostra abituale baldanza. In amore tutto diventa più facile se cedete gentilmente al partner, che vi compenserà per avere accettato un piccolo sacrificio. VERGINE Fidatevi degli astri e agite con spensieratezza e sincerità nell’amore e nei rapporti di amicizia, specie se avete fatto qualche nuova conoscenza che eccita la vostra curiosità. Non trascurate di mantenere una promessa e procedete con sicurezza anche nel lavoro e nelle questioni legali, che finalmente potrete risolvere con una transazione favorevole. BILANCIA Qualche seccatura vi sbarra la strada. Avete i mezzi per prendere le opportune misure per liberarvi da ogni problema. In amore l’intesa diventerà più facile se saprete prendere il partner per il suo verso. Se poi volete procedere nel lavoro o negli studi, non sono escluse nuove possibilità, da verificare nei dettagli prima di muovervi. SCORPIONE Se volete cambiare strada è il momento di prendere un’iniziativa coraggiosa e di attuare un progetto che avete studiato a fondo. In amore, se siete single e cercate l’anima gemella, potete cominciare a muovervi: affidatevi all’istinto per scegliere la direzione giusta. Se invece siete già in coppia potete stabilizzare la relazione con una proposta audace. SAGITTARIO Siete ben sostenuti da Giove, che può aiutarvi a valutare e ad approfondire una realtà che è da tempo sotto i vostri occhi, ma intendete continuare ad ignorare. In amore è arrivato il momento di ridurre ogni sacrificio inutile, dedicando più energia ai rapporti che avete trascurato. In famiglia godete di quello che avete, senza pretendere troppo. CAPRICORNO Procedete sulla strada che avete intrapreso, tenendo conto di alcuni particolari che avevate sottovalutato. Nel lavoro e negli studi è il momento di impegnarvi di più, se volete realizzare un progetto ambizioso. In amore, invece, potete fare quasi tutto quello che vi viene in mente, privilegiando la spontaneità e la sincerità, doni di Mercurio e di Marte. ACQUARIO Saturno consiglia una pausa di riflessione, da dedicare a quello che vi ha più colpito negli ultimi tempi. Se si tratta di difficoltà in amore è il momento di prenderne coscienza: parlatene con il partner che a sua volta potrà fare le sue scelte. Con il favore di Giove riuscirete così a dare maggiore consistenza al rapporto. PESCI Tenete nel giusto conto una recente esperienza formativa, anche se difficile, vi servirà per affrontare con successo questioni che finora non siete riusciti a risolvere. Se si tratta d’amore e di sesso, ogni ostacolo può sparire di fronte alla vostra determinazione. Sul lavoro prestate più attenzione alle opinioni contrarie alle vostre. PUNTO SPORT GALLIO cerca personale per apertura nuovo negozio. Chiamare ore pasti il n. 0424 445122. 8 Sabato 3 ottobre 2009 Una vescia di oltre due chili Andar per funghi è una passione, ogni ritrovamento è un’emozione e si torna a casa contenti e con il cesto pesante. Ma se il bottino pesa più di 2kg e riempie il cesto in una sola volta, l’emozione è unica!! E’ quello che è successo a Monia Panozzo, una ragazzina di Treschè Conca che domenica 27 settembre è uscita di casa in cerca di funghi e ha trovato una enorme vescia freschissima. Sembra proprio che ultimamente la Fortuna abbia preso a braccetto questa signorina, che il mese scorso ha fatto vincere al suo vicino di casa il primo premio della pesca di beneficienza della parrocchia di Treschè Conca (un televisore con schermo piatto di ultima generazione), estraendo per lui il numero 1! Data la sua fortuna, non è escluso che Monia trovi un mega porcino, in barba a questa stagione avara del prelibato fungo! BUONA FORTUNA! Ilaria Panozzo l’Altopiano Le patate di contrada Pruck Anche in contrada Pruck a Gallio (via Sisemol) quest’anno il raccolto di patate è stato abbondante; Petra tiene in mano gli esemplari medi da oltre 500gr l’uno rispettivamente di varietà “Mozart” le rosse e “Agria” le gialle, parenti un po’ più rustiche delle più conosciute Désirée e Bintje. Foto di gruppo con al centro Gino Maino(classe 1936 – 7° Alpini Batt. Feltre) del Gruppo Alpini Gabriele Cantele di Lusiana, assieme a i nipoti (da sinistra) Alessandro Passarin (classe 1971 – 6° Regg. 93^ Batteria Artiglieria da montagna Bassano) Giuseppe Passarin (classe 1967- 6° Regg. Alpini 89^ Batteria Bassano) Franco Maino (classe 1968 –Tridentina) Moreno Maino (classe 1974 – Tridentina) e Loris Cantele (classe 1970 – 3^ Artiglieria da montagna Julia). www.giornalealtopiano.it 27 Oktoberfest NeroAzzurro Serata da non perdere, quella in programma per il 16 ottobre presso la birreria Khéllar di Asiago: a partire dalle 21, infatti, avrà luogo l’”Oktoberfest Nerazzurro”, organizzato dall’Inter Clubaltopianese, che si prospetta come una festa ad alto tasso didivertimento e, soprattutto, a entrata libera. Birra a fiumi, wurstel e crauti, in perfetto stile bavarese, come tema gastronomico della serata; l’intrattenimento sarà invece offerto dalla straordinaria coverband bassanese “Delorean”, che proporrà i più grandi successi degli anni ’80, e dalle ballerine professioniste ?Mourinhe?. Tuttavia non mancheranno di certo le altre sorprese, grazie anche ai ricchi premi in palio con la lotteria. Non mancate al primo Oktoberfest del nostro Altopiano, vi aspettiamo numerosissimi! Mi chiamo Zoe e ho circa 4 mesi, sto cercando una famiglia che abbia voglia di giocare un po' con me. So essere anche molto coccolona. Se volete conoscermi potete chiamare la Protezione Animali al 349 1954795. Il 28 settembre è stata ritrovata a Roana una gattina investita da un'automobile. E' ora in cura dai volontari dell'Enpa; è ben tenuta e molto buona; per > questo motivo si pensa che sia di proprietà. > Se qualcuno la riconoscesse può chiamare la Protezione Animali al 349 1954795. E' stato trovato un pappagallo sulla strada che da Gallio porta a Foza. Se qualcuno lo avesse smarrito o lo volesse adottare può chiamare la Protezione Animali al 349 1954795 8 Sabato 3 ottobre 2009 l’Altopiano www.giornalealtopiano.it 28