3 ottobre 2009

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3 ottobre 2009
QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI
8 Comuni
l’Altopiano
La voce degli
www.giornalealtopiano.it
ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO
“IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO”
N. 304 - ANNO XI - EURO 1,50
I SAPORI
DELLA
TRADIZIONE
SABATO 3 OTTOBRE 2009
SANITA’
C’è carenza di personale,
pediatria chiusa di notte
Tornano timori ed interrogativi in merito al futuro dell’ospedale
Sondaggi
Acquisto
di case
per vacanze
in montagna:
Asiago piace!
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Pag.
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Un Bike Park alle Melette
Marchesi: “Nuova
“Nuova opportunità
opportunità per
per ilil turismo
turismo estivo”
estivo”
Marchesi:
Lusiana
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Solidarietà
per l’Abruzzo:
una chiesa per
Villa Sant’Angelo
ENEGO
Dopo la festa
per la transumanza
arriva quella
per Santa Giustina
Con marmo
e legno si
creeranno
nuovi posti
di lavoro
Società
Aeroporto,
salgono
i debiti e
anche il rischio
chiusura
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SOCIALE
FOTOGRAFIA
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La Nazionale
tv gioca ad
Asiago
Il ricavato
andrà per il
patronato
Grafica Altopiano
Asiago
Prende il via il
“Progetto
Tatoo”
esperienze
formative
per i giovani
Iniziative di solidarietà
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Gallio
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Green Style
Marcesina,
il sindaco
spiega il
progetto di
valorizzazione
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Le foto estive
del nostro
concorso
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l’Altopiano
Sabato 3 ottobre 2009
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Futuro dell’aeroporto, rinviate le decisioni
I soci dovranno schiarirsi le idee entro 10 giorni, anche perchè scade a fine novembre il termine per richiedere
all’ENAC il rinnovo della concessione - La Provincia non vuole ripianare, la Camera di Commercio se ne vuole andare
“Questo aeroporto non
s’ha da fare”. La parafrasi manzoniana è
quando sembra sia
emerso dall’assemblea
dell’aeroporto di Asiago
con la Provincia nel ruolo di don Abbondio spalleggiata dalla Camera di
Commercio. La mattinata di lunedì 28 settembre era in teoria determinante per il futuro
dell’aerostazione
altopianese perché entro
la fine di ottobre la società di gestione dovrà
richiedere il rinnovo della
concessione
dell’Enac. Ed invece
nisba, tutto rimandato di una
decina di giorni dove nel frattempo i soci, ci si augura, si
parleranno, creeranno contatti, si prenderanno tempo per
riflettere. In poche parole se
la notte porta consigli ci si augura che tutti dormano bene e
per lunghe ore
proprio perché
sarebbe un
vero
Il sindaco
di Asiago
Gios
peccato disperdere una risorsa e un patrimonio per delle
prese di posizione.
Nella cronaca dell’incontro
emergono pochi elementi nuovi se non una reiterazione delle
posizioni dei vari attori in campo. La Provincia di Vicenza
che vuole uscire dalla società di gestione senza tirare fuori altri denari per
ripianare la propria quota
dei debiti. Una scelta
che scriverebbe la parola
fine sull’aerop o r t o
asiaghese,
mandando
in fumo in-
vestimenti già avviati
e
progetti
concretizzati, vedi il
Centro federale di
Volo a Vela. La Camera di Commercio invece pare disposta a
saldare la sua parte
del debito, ma chiede
poi che in seguito la
società venga messa
in liquidazione. In
questo caso, come
sottolineato anche
dall’Enac presente all’incontro con un
proprio funzionario,
la
concessione
aeroportuale verrebbe immediatamente
stralciata e costringerebbe
l’eventuale nuova società di
avviare ex novo tutte le procedure per una nuova concessione ritardando, e forse in
modo irreparabile, l’avvio di un
piano strategico di sviluppo.
I Comuni soci dell’aeroporto
invece vorrebbero che
i due enti provinciali
ripianassero la loro
Il
presidente
della
Provincia
Schneck
parte del debito e poi, se vorranno uscirne, cedere le proprie quote agli attuali soci o
ad altri che eventualmente si
farebbero avanti.
Gli enti altopianesi sono fermamente convinti che la nomina di un consiglio di amministrazione finalmente tecnica e non più “politica” abbia tutte le carte in regola per
garantire un futuro roseo all’aeroporto. Ma prima bisogna sgravare la società dalla
zavorra del debito accumulato.
Un debito che tra l’altro pare
gonfiarsi ad ogni verifica di
bilancio. Nell’incontro di lunedì inoltre è stato approvato nuovamente il bilancio
2008, con il solo voto contrario della Provincia, dove
altri 80 mila euro si sono aggiunti al già voluminoso debito. Costi relativi agli anni
2005 fino al 2008 e non
contabilizzati fino all’approvazione di bilancio di lunedì.
“Ho chiesto una verifica completa dei bilanci e della situazione finanziaria al collegio
sindacale sui costi sostenuti
in questi anni, su quali spese
e fatturazioni sono andati ad
aumentare il debito e sulla gestione delle entrate – ha detto Andra Gios, sindaco di
Asiago – Voglio capire cosa
è successo e se ci sono delle
Sapor d’acqua natìa
“ Urgente: imbavagliate l’artista! “
Un cuore appassionato dentro una città intorpidita. Adesso ognuno cercherà di tirare
l’acqua verso il suo mulino,
ma il messaggio proclamato
dal Presidente della CEI parla
chiaro: la Chiesa non teme
nessuna intimidazione, ma
vuole rimanere libera. Di quella libertà tutta evangelica che
dovrebbe fare di un popolo
innamorato di Cristo un popolo di gente pericolosa e
sovversiva dentro le strade
della storia. Non basta la
proclamazione di un messaggio a scuotere il torpore
di una mentalità, ma certamente suona bello sulla soglia di un nuovo anno pastorale che le nostre parrocchie
stanno iniziando. Si inizia
come s’era concluso: con la
consapevolezza che oggi i
campanili stanno diventando muti. O lo sono già diventati: un certo stile di cristianesimo ha fatto la sua
storia, ha raccolto i suoi
frutti, ha avvicinato cuori di
generazioni intere a Cristo.
Ma oggi fatica a risvegliare
il gusto del Cielo nelle menti
dell’uomo, a far nascere
dentro l’anima quella curiosità che spingeva il popolo
della Scrittura a correre e
affannarsi per sentire la Pa-
rola, a far sbocciare il sapore della gioia nella partecipazione alla vita di fede. Se un
certo tipo di cristianesimo
sta tramontando, un altro sta
timidamente mostrando le
prime gemme: è il cristianesimo dell’ innamoramento ,
dello stupore, della freschezza ritrovata. Della gioia convinta a convincente d’essere un
popolo lanciato verso il tempo
dell’Eternità. Un popolo sottomesso solamente al suo Dio:
l’unica forma di schiavitù che
permette d’assaporare la vera
libertà senza ricatto alcuno.
Un popolo nomade che necessita della libertà per poter rimanere fedele alla sua vocazione: quella d’essere gente
diversa per conto di un Dio
creativo. La parrocchia potrebbe allora divenire un laboratorio di idee pericoloso per
la società, una bottega d’artigianato creativo, una scuola
dove si formano e si educano
degli artisti del messaggio cristiano. Gente che ritrova il sapore di immagini fresche, anime dalla testimonianza coerente, appassionati cercatori
di un Vangelo ancor oggi all’opera tra le contrade dell’umanità. E’ il sogno d’essere artisti pericolosi quello che
dovrebbe accendere i seguaci
del Nazareno: gente che non
si fa abbindolare dalle promesse dei mercanti, che non sogna le caramelle della politica, che alle promesse dell’uomo preferisce le assurdità certe che calano dritte dal Vangelo. Lì dentro c’è una potenza
che fa tremare le vene: che
impaurisce la politica, che
risistemerebbe l’economia,
che riordina il cuore e la mente, che rimette in piedi esistenze sbagliate, che propone condoni e scudi fiscali necessari
per entrare nel Regno dei Cieli. E’ questa libertà che mostra al viandante di Dio la pericolosità delle alleanze che,
pur d’apparire vincenti e ossequiose, offrono la possibilità di parlare: avendo prima
ben posizionato i microfoni in
modo che la voce si senta il
meno possibile. Ma è rimasto
l’inganno dell’offerta fatta
con luciferina intelligenza. Di
quei microfoni gli artisti di un
cristianesimo dell’innamoramento non sanno che farsene: è l’esistenza il microfono migliore. E chiedono di
poter essere artisti non per
il puro gusto d’apparire, ma
perchè i potenti di ogni epoca storica hanno avuto paura degli artisti: per la loro
imprevedibilità, curiosità,
creatività, lungimiranza,
ispirazione, follia, statura,
provocazione, ingegno. Chi
assicura panem et circenses
vuole che il domani sia uguale identico all’oggi: per controllarlo e non farsi trovare
impreparati. Gli artisti di Cristo, al contrario, dipingono
l’immagine di un futuro migliore, inedito, avvincente e
per questo li vogliono far tacere con le caramelle, zittire
con i microfoni, schiavizzare
con gli applausi. Ma l’artista lavora nell’oscurità della
bottega: quando l’opera sarà
firmata, sarà lo sguardo della
gente ad accorgersi il prezzo e il valore di una diversità che dal cuore dell’artista
è riuscita a far breccia nello
sguardo di chi in lei s’imbatte. I cristiani: questi artisti
imprevedibili lanciati nelle
strade per risvegliare da un
torpore costruito ad arte.
Con un’anestesia omicida
Don Marco Pozza
responsabilità da imputare alle
amministrazioni aeroportuali
precedenti”. Un’azione dovuta anche perché alla fine di giugno il consiglio comunale
asiaghese all’unanimità ha incaricato il sindaco di verificare eventuali responsabilità.
“Credo che la posizione della
Provincia sia alquanto strana
– conclude Gios – Infine gli
amministratori fino ad oggi
sono sempre stati persone di
fiducia provinciale quindi la
Provincia aveva un ruolo attivo e non di secondo piano
nell’amministrazione dell’aeroporto. Tanto più quindi deve
far fronte ai debiti contratti dai
suoi amministratori e così riconsegnare l’aerostazione e la
società che la gestisce integra e in condizioni di operare”.
Gerardo Rigoni
Udienza al TAR
per la lottizzazione Colonie
Ritorna nelle aule del TAR la
lottizzazione “Colonie” di
Asiago e continua il braccio
di ferro tra l’amministrazione
comunale, che vorrebbe bloccare nuove espansioni
edificatorie, e le immobiliari
che avevano acquistato il terreno in previsione di sviluppare l’area come previsto dal
PRG. Giovedì 1 ottobre un
nuovo capitolo è stato scritto
nella disputa con le due parti
nuovamente di fronte ai giudici per esporre le proprie ragioni. Nel settembre 2007 la
maggioranza Gios non aveva
approvato il piano di
lottizzazione “Colonie” dando
via alla bagarre legale. Nel
2008, prima il TAR poi il Consiglio di Stato, hanno dichiarato illegittima la delibera comunale di non approvazione in
quanto il piano era conforme
alle previsioni urbanistiche.
Nel novembre 2008 il piano di
lottizzazione era ritornato in
consiglio dove, nuovamente,
non veniva approvato perché
“non coerente con la viabilità
esistente”, decisione sostenuta
da una perizia tecnica del Centro di ricerca in urbanistica ed
ingegneria ecologica dell’Università di Genova. Decisione
che ha provocato il nuovo ricorso al TAR. Le due parti
hanno esposto le proprie ragioni. Il Comune sostiene che
l’area non può più sopportare
ulteriori carichi di traffico
consegnando ai giudici dei
studi statistici sul flusso
veicolare lungo la strada
Asiago – Gallio. Le società
costruttrici hanno risposto con
una simulazione del traffico
veicolare. I giudici, dopo aver
ascoltato le parti, si sono riservati una sessantina di giorni per
emettere la sentenza.
G.R.
l’Altopiano
Sabato 3 ottobre 2009
L’Altopiano srl - Società unipersonale
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Foto: Foto Bergamaschi Archivio Giornale -Grafica Altopiano
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Sabato 3 ottobre 2009
l’Altopiano
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Domande e risposte (alcune mancano) sull’ospedale di Asiago
ATTUALITA’
“L’allocazione delle risorse finanziarie deve tener conto nel
costruire un modello della sanità di montagna capace di
assicurare l’assistenza primaria di base, sia ospedaliera che
territoriale, in linea con i principi enunciati dal Piano sanitario nazionale. Alle zone montane, il Welfare deve garantire
l’effettività di un servizio sanitario commisurato non solo
su parametri basati sul mero
dato demografico bensì su
criteri perequativi più articolati e flessibili. Non vi è dubbio che favorire lo sviluppo
dell’abitare in montana, agevolandovi la permanenza delle
persone, è anche mezzo per
la salvaguardia attiva del territorio, a beneficio dell’intera comunità nazionale.”
Un’affermazione importante e
semplice, almeno per chi vive
la montagna, che delinea
quanto chi si è battuto veramente per l’ospedale di Asiago
ha sempre sostenuto. Un’affermazione che è una delle
conclusioni della Commissione sui problemi della sanità in
montagna istituita dal Ministero
della Sanità qualche anno fa.
Una dichiarazione che forse
dovrebbe essere scolpita all’in-
La Pediatria chiusa di notte
suscita apprensione e interrogativi
terno del nuovo ospedale che si progetta di realizzare sull’Altopiano.
Eh già! La sanità
altopianese: preoccupazione e croce da una ventina di anni, ma che sembra oramai sulla via risolutiva. Fortunatamente da qualche tempo
quando si parla di sanità
e ospedale le notizie sono
sostanzialmente positive
… però. Però continuano a frullarmi tre domande in testa; alcune da qualche
tempo altre di recente, diciamo
così, configurazione.
Domanda 1 (recente): “Perché
il reparto di pediatria è a servizio ridotto da un mese oramai?”
Da alcune settimane il servizio
di reparto è stato ridotto alle sole
ore diurne mentre la notte sono
garantite solamente le prestazioni urgenti. In pratica il pediatra
reperibile di notte c’è, così
come è reperibile un infermiere
di reparto, ma il reparto in sé la
notte chiude. La prima conseguenza di questo cambiamento
è che i bambini trattenuti in
ospedale devono per forza essere trasferiti entro sera a
Bassano. E con loro chiaramente le mamme. Inoltre già alcu-
ne madri in attesa del parto hanno optato di partorire in altro
ospedale non sentendo tutelata la salute del loro nascituro
con conseguente disagio e difficoltà per il padre e i
famigliari che posso offrire un
supporto minore alla neo madre. La “novità”, già attuata
per quindici giorni nel mese
di luglio, è stata introdotta alla
fine del periodo di stagionalità
turistica estiva pare giustificata dalla difficoltà di far fare le
ferie al personale e nello stesso tempo garantire un servizio 24 ore su 24. Ma visto il
perdurare della situazione,
sono già alcune settimane che
la cosa va avanti, la protesta
da parte dei genitori
altopianesi non si
è fatta attendere.
E l’allarme “ridimensionamento”, timore oramai insito nella
popolazione
altopianese, ha
iniziato a risuonare.
“Appena informato della situazione ho contattato la direzione
generale dell’Ulss
3 – spiega il sindaco di Asiago
Andrea Gios – Il direttore generale mi ha assicurato che il
problema è noto e che sta
cercando di porne velocemente rimedio. Inoltre si
smentisce qualunque ridimensionamento e bensì si conferma che il servizio di reparto
pediatrico, con tutte le prestazioni connesse ovvero punto
nascite, ambulatorio e
degenza, rimarrà tale e quale
a quanto predisposto finora”
Domanda 2 (un po’ meno recente): “Perché se si prevede
di realizzare una struttura
ospedaliera tutta nuova proseguono i lavori di rifacimento del vecchio edificio che
sarà in seguito demolito?”
Nel programma triennale regionale 2007 – 2009 dei lavori pubblici, redatto nel 2006,
all’ospedale di Asiago sono
stati assegnati oltre 750 mila
euro per lavori sulla sicurezza, per le scale antincendio e
per l’ampliamento e integrazione della rete fonia/dati. Un
bel gruzzolo soprattutto di
questi tempi che, è il ragionamento di molti, sarebbero potuti essere risparmiati e indirizzati verso i lavori del nuovo plesso ospedaliero.
“E’ chiaro che alcuni fondi
sono stati “congelati” mentre
altri lavori erano improrogabili
– spiegano dalla direzione generale – L’ospedale nuovo non
vedrà la luce se non fra 4/5
anni (i tempi previsti dal progetto preliminare parlano di
consegna della nuova struttura alla popolazione nel 2012,
ndr). Ci sono normative e disposizioni sulla sicurezza che
non possono essere procrastinate. Ci va di mezzo la sicurezza pubblica e nessuno sarebbe disposto ad accollarsi la
responsabilità di non eseguire
i lavori”.
Risposte che per ora tengo per
buone fino a quando qualche
nuovo elemento dovesse
smentirle; però rimane l’ultimo interrogativo.
Domanda 3 (oramai una fissazione): “Perché non sono
state individuate le responsabilità di una progettazione
“monca”, ovvero quella concernente il primo progetto di
ristrutturazione che si è rivelato irrealizzabile per gravi problemi del sottosuolo?”
In poche parole i lavori sono
stati sospesi per problemi di
stabilità del sottosuolo, perché
i carottaggi sono stati eseguiti solo a lavori iniziati quando
sono emersi i primi problemi
dove invece la legge li prevede in fase di progettazione? E
poi perché quando sono venuti fuori i problemi del
sottosuolo si è comunque proseguito con gli scavi che hanno ulteriormente deteriorato la
stabilità della struttura
ospedaliera? Perché non si
chiesto conto di errori palesi
di progettazione come i garage
previsti per le autoambulanze
totalmente inaccessibili perché
l’ingresso è sotto il livello della
strada? A queste domande invece devo ancora trovare risposta. Chissà forse un giorno; comunque io continuo a
chiedere. Gerardo Rigoni
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Sabato 3 ottobre 2009
ASIAGO
Asiago e il suo comprensorio
si scopre tra le località più
gettonate da chi decide di
acquistare una seconda casa
per le proprie vacanze. Lo
dimostra una recente indagine promossa da “Casa.it”, il
portale di annunci immobiliari
(oltre 600.000 in Italia) che
ha incrociato i dati relativi
alla richiesta sul tema di una
casa
vacanze.
La
rilevazione registra un sensibile incremento nella ricerca di case in montagna
(acquisto o affitto). La notizia è stata resa nota da
Quotidianocasa.it, giornale
on line diretto da Peppino
Zappulla che si occupa di
tutto quanto fa casa e settore immobiliare a 360°. La
Redazione è formata da un
gruppo di professionisti che
hanno deciso di mettere le
loro competenze di operatori della comunicazione a
servizio dell’informazione a
tutto campo sulla casa.
E’ una testata virtuale
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
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Acquisto di case in montagna
Asiago è tra le località preferite
Secondo un recente sondaggio, per acquistare la casa per vacanze, al top della classifica ci sono:
Ponte di Legno, Asiago, Ortisei, Selva di Val Gardena, Cortina d’Ampezzo, Folgaria, Courmayeur.
innovativa che oltre
alla potente piattaforma software con il
quale è gestita, offre la
possibilità ai lettori di
commentare le notizie,
votarle, partecipare a
sondaggi e discussioni.
Presentando la ricerca,
Daniele Mancini, amministratore delegato
di “Casa.it”, ha sostenuto: “Nonostante il
2009 sia stato un
anno difficile per il
mercato immobiliare,
registriamo segnali di ripresa, tra cui un crescente interesse degli italiani
verso soluzioni immobiliari per le vacanze. In
particolare, abbiamo rilevato, rispetto al 2008, un
trend di crescita delle richieste di case di montagna, che in questo perio-
do dell’anno risultano
essere una categoria immobiliare molto ambita.
Sembra che, proprio in
ragione dell’attuale fase
economica, chi ha a disposizione una somma
da investire preferisca farlo in modo sicuro, puntando sul mattone, e se la pri-
ma casa è già di proprietà,
si tende a volgere lo sguardo verso soluzioni di villeg-
giatura, che rappresentano un investimento a lungo termine destinato ad acquisire valore nel tempo e che possono
eventualmente
trasformarsi in
una rendita fissa,
qualora si decida di affittare a
terzi nei periodi
di mancato utilizzo”.
Concretamente,
stando ai dati forniti
da “Casa.it”, rispetto al 2008, le richieste di acquisto pervenute al portale
sono aumentate del
44%, mentre quelle
relative all’affitto sono cresciute del 17%.
In particolare, per quanto ri-
guarda l’acquisto di una casa
vacanze, le 10 località al top
della classifica sono: 1° Ponte di Legno, 2° Asiago, 3°
Ortisei, 4° Selva di Val
Gardena, 5° Cortina
d’Ampezzo, 6° Folgaria, 7°
Courmayeur, 8° Auronzo di
Cadore, 9° Moena, 10°
Pinzolo
E per le richieste di una
casa vacanze in affitto: 1°
Courmayeur, 2° Ponte di
Legno,
3°
Cortina
d’Ampezzo, 4° Bormio, 5°
Asiago, 6° Campodolcino,
7° Andalo, 8° San Vito di
Cadore, 9° Oulx, 10°
Cavalese. Quanto ai prezzi, Cortina D’Ampezzo è la
località più cara (15.00018.000 Euro al metro quadrato).
Fonte:
www.quotidianocasa.it
Giovanni Dalle Fusine
Lo gnomone bugiardo della meridiana
La segnalazione di un turista: “L’orologio solare del Duomo di Asiago è indietro di oltre 20 minuti”
“La meridiana del Duomo
di Asiago non segna l’ora
giusta. E’ indietro di 23
minuti circa”. A farcelo
notare con una lettera
alla nostra redazione è un
attento ed appassionato
turista.
Giuseppe
Pellegrinotti, di Mestre,
scrive: “Ospite di Asiago,
perché appassionato di
volo in aliante, mi sono
recato al Duomo per osservare le meridiane presenti sul muro esterno del
lato ovest, cornici all’im-
magine dell’Apostolo
Matteo. In tutte e due le
meridiane è presente, nella parte inferiore uno
scritto, (in italiano quella di destra, in cimbro,
quella di sinistra) che recita così: “Taccio quando la luce manca ma
quando parlo dico la verità”.
La frase è ovviamente riferita
a
quell’asta
(gnomone) grazie alla
quale si può leggere l’ora
attraverso l’ombra che
proietta “solo di giorno”
(e tace quando la luce
manca).
Nel nostro caso però lo
gnomone dice una bugia
perché l’inclinazione che
gli è stata assegnata non
è corretta, infatti é perfettamente orizzontale!
La verità viene detta solo
se l’asta è inclinata di
tanti gradi quanta è la
“latitudine” del luogo
(Asiago/Duomo = latitudine 45° 52’ 24" Nord longitudine 11° 30’ 09" Est).
Chiunque sa leggere l’ora
della meridiana si rende
conto che, confrontandola con il proprio orologio, c’è qualche cosa di
inesatto”. A cosa sia dovuta l’inesatta inclinazione
dello gnomone non si sa, resta il fatto che sarebbe il
caso di correggerla. “Anche perché – sottolinea
Pellegrinotti - Asiago gode
di un osservatorio astronomico che, per molti anni, è
stato tra i più importanti
d’Europa”.
Cenni storici La meridiana che si può ammirare sul lato sud del duomo di Asiago è stata
realizzata nel 2003. Su invito e iniziativa di Giampaolo Pesavento Nes, il Comune, dove aver
provveduto alla ristrutturazione esterna della chiesa, provvide a trovare alcuni esperti per
ripristinare l’orologio solare che secondo alcuni testi storici, era già presente, con la stessa
scritta in cimbro, ancora nell’ottocento. Alla realizzazione dell’opera hanno lavorato Sergio
Billi, Antonella Burato e Roberto Chiej. La meridiana si compone di tre parti: in quella centrale è raffigurato San Matteo, in quella a sinistra l’ora antica italica e babilonese con la scritta
in cimbro, in quella a destra l’ora locale con la traduzione della stessa scritta. I pannelli usati
sono in legno trattati con una speciale protezione contro le intemperie passati con uno strato
di intonaco su cui si è provveduto a dipingere.
Si riunisce la Consulta della cultura
E’ convocata per lunedì 5 ottobre 2009 alle ore 20.30
presso la Sala del Consiglio del Comune di Asiago una
riunione della Consulta della Cultura del Comune di
Asiago. I temi che verranno trattati nell’incontro saranno: iniziativa culturale denominata “Ottobre, piovono i
libri”; ipotesi di attivazione di un laboratorio
teatrale;iniziative in preparazione del Natale: “Giardini
di Natale 2009”; concorso aperto agli studenti delle scuole primarie e secondarie di Asiago dal titolo “Asiago:
100 anni di turismo”; allestimento del Requiem di W. A.
Mozart previsto per la sera del 1° novembre 2009 –
ipotesi di sponsorizzazioni per l’iniziativa. La cittadinanza è inviata a partecipare
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l’Altopiano
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Consegnati i premi per le tesi di laurea
ASIAGO
Come di consueto, da 13
anni a questa parte, nel
mese di settembre, in Comunità Montana vengono
premiati i vincitori dei premi per tesi di laurea messi
a disposizione dalla Comunità Montana stessa (premio Sette Comuni), dai coniugi Giannira Petucco e
Giulio Cristiani in ricordo
del figlio (premio Franco
Cristiani) e da Giancarlo
Bortoli (premio Rosi Gobbo e Rino Bortoli – Partigiani). I vincitori, scelti con
difficoltà dalla qualificata
giuria tra i 9 candidati, sono
rispettivamente: Silvia
Panebianco di Asiago,
Marco Crestani di Conco
e Giulia Busin di Zanè. Tutti, come da regolamento del
concorso, hanno presentato tesi su argomenti riguardanti l’Altopiano di Asiago
e dei Sette Comuni. Silvia
Panebianco, laureata in
Giurisprudenza all’Università degli studi di Verona,
Nove i partecipanti al concorso indetto dalla Comunità Montana. Difficile il compito della giuria
che si è trovata a dover scegliere tra lavori tutti fatti bene, e con amore per il nostro territorio
ha realizzato una ricerca dal titolo
“Analisi dell’attività
svolta dal Presidio
Ospedaliero
di
Asiago e dei costi
sostenuti per il funzionamento del Laboratorio di Analisi
e della Radiologia”.
“Un lavoro molto
ampio ed articolato
– ha sottolineato la
giuria - che affronta temi ed argomenti di respiro molto più vasto di
quanto viene indicato dal titolo, il quale
fa riferimento solo
ad una parte della
lunga e laboriosa ricerca svolta. La tesi
è ricca e completa
nella parte generale, che ha un’impostazione
prevalentemente giuridica e
traccia
un
quadro
normativo completo delle
leggi, delle disposizioni e dei
principi che regolano il Servizio Sanitario Nazionale; la
seconda parte, che fa riferimento alla realtà del Presidio Ospedaliero di Asiago,
opera una valutazione di
tipo economico e suggerisce la conclusione che
l’ospedale di Asiago non
solo risponde all’ineludibile
Dalla Bosnia all’Altopiano per studiare le
tecniche di lavorazione del formaggio
Una delegazione composta da una decina di
bosniaci - tra dirigenti,
periti agrari e sindaci delle città di Gracanica
e Petrovo, arrivata in
Veneto per approfondire la cultura agricola del
territorio, ha fatto tappa
in Altopiano, accolta e
guidata dalla Comunità Montana. Già dieci anni fa la
“Spettabile Reggenza dei 7
Comuni” si era resa disponibile a dare ospitalità a due tecnici bosniaci per permettere
loro di studiare le tecniche di
lavorazione del formaggio, ed
anche quest’anno ha accolto
ben volentieri la nuova rappresentanza.
L’”Educational Tour”, che ha
comportato sette giorni di
visita in alcune delle più esemplari aziende agricole del
Veneto, è stato organizzato
dal Comitato di Sostegno alle
Forze e Iniziative di Pace della provincia di Padova e patrocinato dalla Provincia di
Padova e della Regione
Veneto. Sono stati invitati a
partecipare i dirigenti e tecnici sia della cooperativa
“Gracanka Agricola” della
Municipalità di Graèanica,
Federazione di BIH, sia della
cooperativa “Jedrustro” della
confinante Municipalità di
Petrovo, Republica Srpska di
BIH. I 13 tecnici agricoli
bosniaci, ospiti della Comunità Montana, si sono prefissati
l’obiettivo di apprendere alcuni miglioramenti da apportare
nella loro attività agricola e nella tutela del magico paesaggio
collinare e agricolo in cui vivono. La loro visita è iniziata con
l’incontro presso la sala della
Maschere della Comunità
Montana, in cui il Presidente
Giancarlo Bortoli ha presentato l’Altopiano dal punto di vista storico, culturale,
paesaggistico, terminando con
alcuni cenni ai processi della
lavorazione casearia. Il viaggio è poi proseguito con la visita al Caseificio Pennar, tappa
interessantissima agli occhi dei
Bosniaci i quali si sono resi conto dei processi di trasformazione del latte in una realtà molto
più complessa rispetto a quella che può essere di un’azienda a conduzione familiare. Il
gruppo è stato poi accompagnato in malga Busafonda di
Gallio dove il malghese Francesco Spiller ha fatto da cicerone, mostrando gli ambienti e illustrando le varie fasi
di lavorazione. «I bosniaci si
sono resi conto, per quanto
breve e veloce sia stata la
visita, di come avviene la gestione delle malghe per quanto riguarda produzione del
formaggio e i mantenimento
dell’ambiente di malga», ha
sottolineato Giancarlo Bortoli
al termine della visita che
si è conclusa con un
pranzo in malga offerto
dalla Comunità Montana.
Il passo successivo sarà
quello di insegnare la tecnica casearia a tre periti
bosniaci, in modo tale
che possano a loro volta
metterla in pratica nel loro
territorio cercando di avviare
l’economia
agricola,
paesaggistica, agrituristica e
casearia del loro paese distrutto dalla guerra”.
Stefania Longhini
esigenza di tutela della salute (sancita dalla Costituzione) di una popolazione
che vive in montagna, ma,
per quanto riguarda i settori analizzati, ottiene risultati positivi e apprezzabili anche sotto l’aspetto contabile.”
“Un lavoro – ha sottolineato il presidente della Comunità
Montana
Giancarlo Bortoli - che
meriterebbe di essere ripreso e approfondito con
una tesi per il dottorato in
Economia e Commercio.
Una proposta che lancio e
spero venga accolta da
qualche studente”.
“La linea d’ombra di Giuseppe Crestani. Dall’Altipiano dei Sette Comuni al
Mayumbe in Congo Belga
(1903-1904)” è invece il
titolo della tesi del dottor
Marco Crestani, laureatosi in Storia alla facoltà di
lettere e filosofia di Cà
Foscari (Venezia).
Affronta il tema
dell’emigrazione,
che ha profondamente caratterizzato la storia del
nostro altopiano
ed è ancora presente nella memoria
e
nella
quotidianità dei
suoi abitanti. Tuttavia lo fa in modo
originale e particolare, perché ha
la possibilità di utilizzare uno straordinario documento
inedito e familiare, il
“Promemoria sui
miei viaggi e dimora
in Africa e America
principiando il 1° dell’anno 1903 in avanti” del bisnonno Giuseppe Crestani. La tesi di laurea della dott.ssa Giulia Busin
“Beni collettivi di uso civico:
il caso dell’Altopiano di
Asiago” tratta invece in maniera ampia e puntuale i vari
temi legati ai beni collettivi di
uso civico, privilegiando
un’impostazione giuridica
(più che storica), distinguendo e chiarendo termini ed
espressioni che spesso vengono percepiti con la non dovuta chiarezza dai non addetti
ai lavori. Giulia Busin si è laureata in Giurisprudenza all’Università “La Sapienza” di
Roma.
Due le tesi segnalate poi dalla
giuria, entrambe dedicate a
Mario Rigoni Stern, alle cui
autrici Martina Rossi di
Asiago e Giulia Pelosini di
Pisa va una stella alpina d’argento e un premio messo a
disposizione dall’Istituto di
Cultura Cimbra di Roana.
Stefania Longhini
Torna la rassegna culturale “Ad ottobre piovono libri”
Anche quest’anno il Comune di Asiago, in
collaborazione con il Ministero dei Beni
Culturali e con la Libreria “Giunti al Punto”, ha allestito la rassegna culturale denominata “Ad ottobre piovono i libri”.
Le serate culturali si svolgeranno al Palazzo del Turismo “Millepini”, con inizio alle
ore 21 e saranno ad ingresso libero. Il programma della rassegna culturale prevede,
per la sera di sabato 10 ottobre, nell’ambito del progetto denominato “I giovani incontrano l’Europa”, l’incontro con Magdi Cristiano Allam
il quale presenterà alla popolazione il suo ultimo libro dal titolo “Europa Cristiana Libera”. Nel corso della serata in
programma sabato 24 ottobre, invece, il caporedattore del
TG5, Salvo Sottile, si avvarrà, per la presentazione del suo
ultimo romanzo dal titolo “Più scuro di mezzanotte”, della
Compagnia Teatrale Asiaghese “Il fiasco”, la quale, alla presenza dell’autore, avrà il compito di drammatizzare l’interessante volume edito da Sperling & Kupper. Le letture dei passi del libro saranno affidate ad Eros Zecchin. Momento clou
della rassegna, a conclusione del mese dedicato al libro, sarà
sabato 31 ottobre in cui si terrà l’evento dal titolo “3 uomini
di parola”; gli autori Mauro Corona e Toni
Capuozzo, accompagnati dalla band diretta dal
maestro Luigi Manieron, presenteranno in
anteprima nazionale il volume di Mauro Corona edito da Mondadori dal titolo “Il canto
delle menere”. Al termine di questa serata,
per la quale è prevista la prenotazione obbligatoria dei posti a sedere presso l’Ufficio del
Turismo del Comune di Asiago, verrà offerto
un buffét allestito dagli allievi dell’Istituto Professionale per i Servizi Alberghieri di Asiago.
“Questa rassegna culturale si pone l’obiettivo prioritario di diffondere la lettura e l’idea del libro quale strumento di crescita culturale e di opportunità di aggregazione per tutta la popolazione – afferma l’assessore alla
cultura ed alla pubblica istruzione Roberto Rigoni –Sarà questa l’occasione anche per sensibilizzare tutta la popolazione verso il ruolo assunto dalla nostra Biblioteca Civica. Al termine della serata, infatti, nell’atrio del teatro,
la nostra biblioteca esporrà i testi consigliati e di maggiore interesse affinché il pubblico possa prenderli in
prestito con ciò valorizzando il servizio svolto da questo
importante ente al servizio della cultura asiaghese”.
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Sabato 3 ottobre 2009
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
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Moreno Morello ha incontrato un gruppo di studenti
ASIAGO
La Nazionale tv torna ad Asiago
Il 24 ottobre si terrà allo stadio Andrea Zotti un incontro di calcio per beneficenza. Il ricavato
andrà a favore del Patronato di Asiago oggetto di importanti lavori di ristrutturazione.
Per raccogliere fondi a favore del Patronato di Asiago,
attualmente oggetto di importanti lavori di ristrutturazione,
viene organizzata per sabato
24 ottobre una partita di calcio tra la Nazionale tv e una
rappresentativa altopianese,
denominata “Asiago Sette
Comuni Team” che schiererà anche vecchie glorie della
locale società calcistica.
L’iniziativa di solidarietà, partita da una proposta
dell’Asiago Calcio, che da
qualche tempo ha avviato
una fattiva collaborazione
con la Parrocchia, vede coinvolti per la sua organizzazione, oltre alla Parrocchia stessa, anche il Comune di
Asiago e la Comunità Montana. L’incontro amichevole
è fissato per le ore 14 allo
stadio Andrea Zotti di Asiago
e sarà preceduto da una dimostrazione di karate e di
volley. Per la presentazione
ufficiale dell’evento, l’inviato di “Striscia la notizia”
Con l’inizio del nuovo anno
scolastico è ripresa anche
l’attività del Comitato Genitori dell’Istituto di Istruzione
Superiore di Asiago, promotore di iniziative rivolte a
supportare i genitori nel loro
complicato ruolo, proponendo incontri su vari temi e
cercando nel contempo di
avvicinare scuola e famiglia.
E’ vasto e articolato il nuovo progetto, realizzato in collaborazione con la Parrocchia di Asiago e l’Istituto di
Istruzione Superiore, che
prevede nel mese di ottobre
una serie di serate su un
tema di largo interesse e rivolto a un’ampia fascia di
genitori, a partire dalle elementari fino alle superiori:
“Ma lo sport è un mezzo di
educazione?” Si tratta di un
percorso di quattro incontri
di formazione, incontro e
crescita, che si svolgeranno
presso la sala del Grillo Parlante in Via
Grafica Altopiano
Da sinistra:
Alessio Barolo,
don Federico,
Morello e il
consigliere
comunale
Santo Rossi
Moreno Morello, nel suo
inconfondibile abito bianco,
accompagnato da suo inseparabile “guardaspalle”, insieme agli organizzatori ha
incontrato ad Asiago una rappresentanza degli studenti
dell’Istituto d’Istruzione Superiore. Un momento molto
divertente nella palestra della scuola, in cui Morello, con
grande simpatia, ha saputo
certamente coinvolgere gli
Moreno Morello con
Elisabetta e Nicola
studenti e far capire loro l’importanza di essere numerosi
sugli spalti. “Ci hanno detto
che affronteremo una squadra di mastini e ne ho avuto
conferma quando ho letto la
vostra formazione: Bau, Bau,
Bau”. E’una delle tante battute di Morello, che si muoveva in palestra come davanti ad una telecamera. La Nazionale tv, che annovera tra
le sue fila Felice Centofanti,
Alessandro Cattelan, Paolo
Bonolis, Gene Gnocchi e Teo
Mammuccari, oltre ad una
folta rappresentanza dello
staff di Striscia la notizia,
Gabibbo compreso, era già
stata ad Asiago nel 2006 per
un’analoga manifestazione a
favore dell’associazione “Cometa ASMME”, per la ricerca sulle malattie metaboliche
ereditarie al dipartimento di
Pediatria dell’Università di
Padova. L’iniziativa ebbe allora un notevole successo,
che si spera ovviamente di ripetere anche questa volta.
Per l’organizzazione del tifo
sugli spalti ci sono già gli incaricati, investiti, ahiloro, di
questa responsabilità proprio
da Moreno Morello: Nicola ed
Elisabetta. “Sarà un’occasione per fare gruppo – dice il
vicario parrocchiale don Federico Meneghel – per stare in-
Ad ottobre quattro serate sul tema
“Ma lo sport è un mezzo di educazione?”
Il Comitato dei Genitori dell’Istituto di Istruzione Superiore si propone a genitori,
atleti, allenatori, dirigenti sportivi, con un progetto che prevede incontri
tenuti da esperti in materia di educazione nell’ ambito sportivo.
Monsignor Bortoli ad Asiago,
alla presenza della dottoressa Francesca Borgo, psicologa dello sport, e ai quali
sono invitati a partecipare,
oltre che genitori, anche allenatori, atleti e dirigenti sportivi. “Avere un figlio non fa
di noi un genitore – scrive il
Comitato nella presentazione
del progetto – quanto avere
un pianoforte non fa di noi
un pianista. Ugualmente,
non si è allenatori, istruttori o dirigenti semplicemente
perché si segue un atleta, un
gruppo o una squadra.
L’importanza dell’adulto
(genitori in primis) nel mondo del bambino/ragaz-
zo è basilare, sia esso allenatore, insegnante, operatore, dirigente o altro, soprattutto per una cosa: i
bambini/ragazzi ci osservano, ci studiano, ci copiano
per diventare come noi e imparano e apprendono soprattutto per modellamento
e imitazione. Un bambino/
ragazzo vive ciò che impara e impara soprattutto ciò
che vede, ciò che sente, ciò
che percepisce del mondo
dell’adulto”.Nel primo incontro, programmato per lunedì 5
alle ore 20.30 e condotto dalla
dr.ssa Borgo, si parlerà di “Genitori educati allo sport: come
aiutare i ragazzi a cre-
scere attraverso l’esperienza
sportiva”. Il tema di lunedì 12
sarà invece “Creiamo una partita che ci restituisca uomini
nuovi, capaci di segnare gol e
non solo di evitarli; cerchiamo
il coraggio di prendere in prestito gli occhi degli altri …
l’orecchio dei silenzi urlati e
delle grida mute”, con relatore
Aldo Bertelle, direttore e infaticabile animatore della
Comunità di Villa S. Francesco di Facen di Pedavena
(BL), uomo e scrittore di inesauribile passione educativa
(in questa serata la presenza
di figli-atleti sarà particolarmente gradita).
Mercoledì 21 ottobre l’incontro ha per titolo “Ragazzi,
genitori e sport: come si gioca la partita?”, con la presenza di Nicoletta Caselin, ex
giocatrice e attuale responsabile del settore giovanile del
Famila Basket, e Enrico
Valentini, allenatore e responsabile del settore giovanile del
Basket Marostica; infine,
mercoledì 26 ottobre il tema
sarà “Tra vincere e crescere, il difficile equilibrio tra
essere genitori e essere tifosi dei nostri figli”, con la partecipazione di Mirko Dalla
Fina, allenatore di pallavolo
maschile e femmini-
Foto di gruppo con il
Gabibbo al ampo Zotti
di Asiago, domenica 15
ottobre 2006. La
manifestazione ha
permesso di raccogliere
4.000 euro a favore
dell’associazione
“Cometa Asmme”
sieme, non solo per i muri del
patronato, ma per quello che
di fondamentale dentro quei
muri si può trovare ovvero l’insegnamento di valori importanti per la vita di ciascuno”.
Stefania Longhini
le. “Alla luce di quanto
emergerà da queste serate
e da eventuali richieste –
commenta Sergio Stella del
Comitato Genitori – si potranno prevedere altri incontri,
sempre nell’ambito di questo tema”. Per il ciclo di quattro serate viene chiesto ai soli
adulti partecipanti un costo
simbolico di partecipazione di
dieci euro totali, da versarsi in
occasione della prima serata.
Il Comitato consiglia vivamente la partecipazione all’intero
ciclo, per poter ricevere un’informazione quanto più completa, ed ascoltare dai vari protagonisti le loro esperienze dirette. Per ulteriori informazioni e adesioni è possibile telefonare a uno dei seguenti numeri telefonici: 335.350827
(Sergio Stella) 346.7332801
(Antonella
Corà)
347.9643014 (Melisa
Ambrosini).
Silvana Bortoli
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Sabato 3 ottobre 2009
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
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Il progetto Tatoo vuole lasciare un segno
ASIAGO
Si chiama Tatoo (dal
polinesiano “tatau” ovvero
“lasciare un segno”), un’iniziativa molto articolata e
complessa rivolta ai giovani
altopianesi, cui hanno aderito diverse Associazioni: Occhi aperti per costruire giustizia Onlus, l’Istituto d’Istruzione Superiore di Asiago,
Amici di Antonio Pertile e
Sonia Sartori, Casa Sant’Antonio Val Giardini Onlus, Famiglia Aperta sul Mondo, Libera,
il
Servizio
Tossicodipendenze Asiago,
U. O. Disabilità e U. O. Età
Evolutiva e riabilitazione
psicosociale di Asiago. Il progetto vede la collaborazione
Un’iniziativa rivolta ai nostri giovani per offrire loro la proposte per una esistenza sana.
dell’Azienda Sanitaria con i
Comuni e le scuole del territorio al fine di favorire e garantire un’esistenza sana ai
nostri giovani. Quella giovanile è una problematica assai
sentita nei nostri tempi; attendibili sondaggi attestano che
la preoccupazione dei genitori di oggi convoglia verso
problemi molto seri che coinvolgono i nostri adolescenti:
bullismo, droga e alcol in
primis. Chi per noia, chi per
un meccanismo di integrazione al gruppo, chi per attestazione di autostima, infatti, i
giovani tendono alla continua
ricerca di emozioni forti, che,
spesso, si manifestano con
l’assunzione di droghe e alcol
o con atteggiamenti fuori dal-
la norma. Uno dei problemi
più rilevanti emerso dalle ultime indagini è quello
dell’alcol: alle abitudini “latine” (si veda l’aperitivo) si
stanno innestando usanze
nordiche, che introducono i
super alcolici after dinner
come bevande favorite dai
giovani, spinti anche dai mass
media stessi, fonti di una
grande pubblicità (palese e
occulta). L’alcol, inoltre, non
è concepito come una droga
e viene ritenuto un bene di
consumo normale: un decesso su quattro, in ambito giovanile, è dovuto all’abuso di
alcol. Ecco che il progetto
Tatoo mira a dare consapevolezza e capacità critica ai
giovani, attraverso una serie
Microcredito sociale, un corso di formazione per volontari
La Caritas Vicentina organizza un nuovo corso di formazione destinato a preparare nuovi
volontari da affiancare a quelli già operanti nei
13 sportelli (ad Asiago, Arzignano, Bassano del
Grappa, Dueville, Lonigo, Malo, Montecchio
Maggiore, Noventa Vicentina, Piazzola sul
Brenta, San Bonifacio, Schio, Valdagno e
Vicenza) del microcredito etico-sociale. Sono
per lo più persone con alle spalle anni di lavoro
in banca, che si rivela particolarmente utile nell’intensa attività di accompagnamento, informazione e mediazione con i servizi sociali e le finanziarie che costituisce l’ossatura di questi due
servizi. I 120 volontari infatti sono molto sotto
pressione e per poter garantire l’intensa mole
di lavoro dei servizi del microcredito etico-sociale e del Fondo straordinario di solidarietà
per chi ha perso il lavoro servono nuove energie. “Per questo lanciamo un appello ad iscriversi a operatori bancari o comunque a persone che abbiano competenza professionale da
regalare alle famiglie provate dalle difficoltà
economiche” sottolinea don Giovanni Sandonà,
direttore della Caritas Vicentina. Il corso inizierà il 22 ottobre a Vicenza presso la sede
Caritas e prevede quattro incontri, tutti il giovedì sera. Per informazioni e iscrizioni:
www.caritas.vicenza.it,
[email protected], tel.
0444 304986.
articolata di valide iniziative
continue, globali e concrete;
intende integrare elementi
informativi e formativi con
esperienze molto pratiche
che coinvolgano la comunità
intera, al fine di aiutare i giovani nella ricerca di una propria identità che sviluppi capacità critica nei confronti delle
realtà che di volta in volta possono presentarsi davanti all’individuo. Il progetto, approvato da insegnanti e Amministrazioni Comunali, è suddiviso in
varie fasi: quella intitolata “Se
hai una voce sei già canto”,
laboratorio didattico condotto
da un cantante-musicista e
musicoterapeuta con l’obiettivo di indurre i giovani (dai 16
ai 25 anni) a scoprire il proprio mondo interiore e a
esternarlo senza paura di essere giudicati. Quella, cui appartiene lo spettacolo proposto al Millepini di Asiago, chiamata “Sporchiamoci le
mani per un mondo più giusto” con incontri teatrali con
testimonial sulla giustizia, la
legalità e la cittadinanza attiva
(Giovanni Bordin, Suor Rita
Giaretta, Piero Grasso, Francesca Tuggia, Filippo
Tognazzo, Compagnia teatrale “La Pulce” di Bergamo).
C’è poi “La nostra parte”
che prevede la realizzazione
concreta di bibite analcoliche,
Scuola di Musica Asiago, riparte l’attività
Partono lunedì 5 ottobre i
corsi organizzati dalla
Scuola di Musica Asiago.
Ce n’è per tutti i gusti.
Quelli individuali: batteria,
pianoforte, tastiera, violino,
flauto dolce, flauto, traverso, fisarmonica, chitarra
classica, chitarra acustica,
chitarra elettrica, chitarra
jazz, basso, contrabbasso e
canto. Quelli collettivi:
propedeutica musicale (dai
4 anni), musica d’insieme,
teoria e solfeggio.
Le lezioni si tengono presso le scuole elementari di
Asiago, suddivisi nei pomeriggi di lunedì, mercoledì e
venerdì. “Dal 97 – spiega
Chiara Barbierato, membro
del direttivo - questa scuola svolge un’attività importante per il nostro territorio
contribuendo alla crescita
culturale dei nostri giovani.
Di anno in anno si vedono
crescere l’interesse e la
sensibilità verso la musica,
con iscrizioni sempre più
numerose. Nella scelta dei
corsi, prevalgono gli strumenti pop e rock, rispetto
alla musica classica. Molti
dei componenti dei numerosi
gruppi musicali esistenti in
Altopiano hanno iniziato la
loro attività musicale proprio grazie alla nostra scuola che ha contribuito
senz’altro a favorire un approccio alla musica non più
solo amatoriale. Da sottolineare che qualcuno in passato ha poi proseguito negli
studi arrivando anche a
diplomarsi al conservatorio”.
La Scuola di Musica, fin
dalla sua nascita, è presieduta da Mario Porto ed è
gestita in modo volontario
da un gruppo di genitori. “A
tal proposito ricordiamo che
chiunque volesse dare la
propria disponibilità a far
parte del direttivo è ben
accetto”. Tanti sono i progetti per il futuro, per
un’associazione che ha
una gran voglia di allargare ed arricchire la propria attività. “Stiamo realizzando un sito internet
ed è nostra intenzione
proporci come organizzatori di concerti anche in
collaborazione con gli enti
locali sensibili a questo
tipo di iniziative. Già l’anno scorso, per esempio,
abbiamo organizzato il
concerto del chitarrista
Monte Mongomery”. Il
direttivo coglie l’occasione
per ringraziare quanti finora hanno contribuito in ogni
modo a sostenere l’attività
della Scuola. Chi volesse
iscriversi ai corsi o avere
informazioni può telefonare al 333.4380757
di una cena della legalità, della
partecipazione attiva alla Giornata della Memoria e a un
campo scuola di approfondimento e del coinvolgimento in
attività di volontariato che riguardi studenti e insegnanti.
“Memoria e impegno” è il
titolo della quarta e ultima
fase, che vedrà la realizzazione di cortometraggi sui temi
trattati, a conclusione di una riflessione che prevede la durata di circa un anno (da ottobre
2009 al novembre 2010), cosa
che richiede sinergia con tutte
le altre iniziative e associazioni già presenti in loco.
Indio. Il popolo del sole,
la trasposizione in danza
del libro di Giovanni Bordin
Si terrà durante la mattinata dell’9 ottobre per gli studenti e la
sera alle ore 21 per la cittadinanza. L’evento si colloca all’interno del progetto Tatoo, un’iniziativa rivolta ai giovani
Si terrà il 9 ottobre al Teatro ‘Millepini’ di Asiago, durante la
mattinata per le scuole e alle ore 21 per la cittadinanza, la manifestazione Indio. Il popolo del sole, spettacolo teatrale che
propone la trasposizione in danza del libro di Giovanni Bordin,
nato dal suo incontro umano e culturale con l’ancestrale popolo
che occupa la Foresta Amazzonica.
L’opera parte dal confronto tra due mondi diversi, in cui il tempo
stesso assume connotazioni del tutto differenti, talvolta opposte:
“Il tempo dedicato ai giochi, alla cura del corpo, ai canti,
alle danze e al dialogo – ha affermato Bordin – è senza
dubbio maggiore di quello che noi vi dedichiamo, perché
riteniamo queste attività assai poco produttive sul piano
economico. Piuttosto che l’ossessione per il cibo abbondante, regolare e per quei comfort che paiono ormai il fondamento stesso della nostra vita – ha proseguito l’autore – gli
indios Kraho hanno scelto di privilegiare la relazione con
l’altro, l’insegnamento e il gioco”. A mettere in scena sul
palcoscenico questo binomio spazio-temporale e culturale sarà
il Centro Formazione Danza Chorus di Lusiana, L’idea di
mettere in scena Indio. Il popolo del sole è nata lo scorso
maggio, dopo che la direttrice dell’Associazione Chorus, Genny
Ronzani, ha conosciuto l’autore del libro, assistendo alla proiezione delle diapositive-testimonianza dell’esperienza unica che
Bordin, con la moglie Sonia, ha vissuto in una comunità Kraho,
all’interno della Foresta Amazzonica.
“I colori, l’armonia, le usanze e la cultura, ma soprattutto i
temi del racconto sono stati l’ispirazione per estrapolare
dal testo alcuni particolari e metterli in danza al fine di
ricreare con la musica e l’interpretazione del corpo le sensazioni e le emozioni che una simile tradizione può trasmettere” ha dichiarato Genny Ronzani. “Tutti i danzatori coinvolti – ha proseguito la direttrice – hanno avuto modo di assistere alla proiezione delle immagini e al racconto del protagonista per assimilare i valori e trovare la giusta carica
interpretativa. Ora è un piacere poter rivivere come gruppo-scuola danza l’emozione di un teatro e portare ad
Asiago, in modo originale, ma al tempo stesso autentico, la
testimonianza di un asiaghese” ha concluso l’insegnante.
Il biglietto di ingresso per Indio. Il popolo del sole costa 3
euro (per la cittadinanza); il ricavato dello spettacolo che si terrà
il 9 ottobre presso la Sala Millepini (al mattino per gli studenti e
alla sera, ore 21, per la cittadinanza), andrà a favore dei bambini di
Chambara in Perù, per la costruzione di una scuola per l’infanzia.
Giovanni Bordin
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Sabato 3 ottobre 2009
l’Altopiano
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La larva che uccide l’Abete rosso
ASIAGO
Vent’anni fa l’epidemia di Cephalcia
Come stanno oggi i nostri boschi?
Nel lontano 1987 le
peccete (boschi di Abete
rosso)
del
nostro
altopiano furono attaccate dalla Cephalcia spp..
A distanza di vent’anni da
quell’epidemia, in funzione della mia tesi di laurea,
ho svolto uno studio sul
campionamento della popolazione delle varie specie di Cephalcia nelle
zone del comune di Asiago
(Bivio Lucca, Barental,
Lömble, Bivio pria dell’acqua, Rifugio Clòisle,
Plantabek e Kaberlaba),
Roana (Boscon, Monte
Lemerle e Val di Lastaro)
per vedere com’è la situazione attuale.
Per questo lavoro, ho utilizzato
trappole
cromotropiche gialle con
applicato su entrambi i lati
vischio entomologico. Le
trappole sono state fissate ai rami ad un’altezza di
2 metri circa da terra e
sono rimaste esposte da
maggio ai primi giorni di
luglio.
Tramite questa ricerca, si
è potuto constatare che
Cephalcia arvensis (la
causa delle defogliazioni
del 1987 e della distruzione di certi nostri boschi di
pecceta) è scomparsa
quasi del tutto lasciando
posto alla Cephalcia alpina e C. annulicornis.
Solamente in una stazione del comune di Asiago
(zona Lömble) si è verificato che le catture degli
insetti hanno superato la
soglia di intervento fissa-
“Quanto amore nel seminare, quanta speranza nell’aspettare, quanta fatica
nel mietere il grano e vendemmiare”. La cantavamo
in chiesa al suono delle chitarre quando, tanti anni fa,
giovani ed entusiasti, animavamo la messa delle 11 nel
duomo di Asiago. Un ritornello che mi risuona ora nelle orecchie, che mi trovo
spesso a ricanticchiare dopo
aver letto e riletto le parole
di don Marco nella sua/nostra rubrica estiva “Come
Lucertole”. Quanti spunti di
riflessione ci ha dato, inducendoci a guardare meglio
i nostri giovani, i nostri figli, a studiarli, ad ascoltarli,
ad accoglierli nella loro meravigliosa complessità. I
nostri figli! Li mettiamo al
mondo, li cresciamo ed educhiamo nel modo in cui siamo capaci. Cosa e quanto
maturerà dipende tanto dal
terreno. Il nostro compito è
quello del giardiniere o del
contadino, coscienti che
non bastano le nostre
cure e le nostre strategie per assicurare
raccolti buoni. E quando i fiori sbocciano ci
accorgiamo che spesso, tra questi, ci sono
specie che non abbiamo seminato, ma che
crescono nel nostro
giardino da semi portati lì dal vento. Con
stupore vediamo i nostri figli, essere, nel
bene e nel male, come
mai li avremo pensati. Ci spiazzano. A volte ci meravigliano, altre volte deludono le nostre
aspettative. Dovremo davvero imparare a non aspettarci nulla, aperti alla possibilità “del più alto e del più
basso destino”. Dovremo
dare il meglio di noi, coscienti che solo una piccola percentuale del risultato
dipende dal nostro operare,
che in ogni momento può
esserci in agguato una tempesta improvvisa che deva-
ta a 15 adulti per trappola
(74 esemplari di C. alpina
e
10
di
C.
annulicornis).
Le ipotesi formulate sui
motivi che hanno portato
vent’anni fa all’insorgere
dell’attacco di Cephalcia
spp. nei nostri boschi po-
trebbero essere:
lo stress idrico delle piante causato dalla
prolungata carenza di acqua avvenuta dal 1983 al
1985;
lo stress idrico porta la pianta a ridurre
l’amido in circolazione e
di aumentare la percentuale di zuccheri semplici
nei soluti e nei tessuti in
modo da poter stabilizzare il potenziale osmotico;
gli adulti sfuggono
al controllo naturale svolto dagli antagonisti
(Trichogramma
cephalciae, icneumonidi,
funghi, ghiro, formica, volpe, tasso, cuculo e cince
spp.).
Con la diminuzione di
esemplari di Cephalcia
sp. campionati non vuol
dire che la specie è
debellata del tutto dal territorio, anzi bisogna continuare a monitorarla e a
controllare la dinamica
della popolazione perché
le larve rimanendo
interrate in latenza per 2/
3 anni se trovano le condizioni ottimali per riprodursi può portare seri
danni come accade già
nel 1987.
Giorgia Pertile
Il tempo del raccolto
di Stefania Longhini
sta le nostre aiuole. E dovremo dunque recuperare
quella speranza nell’aspettare, ma anche quella accettazione di ciò che sarà,
perché la vita segue percorsi a volte misteriosi. Pronti
con fatica a risistemare il terreno, a riseminare e
ripiantare, con piena fiducia
nel domani. Il nostro amore,
la nostra comprensione, la
nostra capacità di ascoltare,
di dare appoggio e sicurezza, le nostre parole, i rimproveri e le esortazioni, rappresentano un concime prezioso e insostituibile. E’ facile
però illudersi di poter modellare i nostri figli a nostro
piacimento, di poter spostare le loro pedine dove, secondo noi, si dovrebbe. Ed
è invece quanto mai reale
ciò che Gibran scrive ne “Il
Profeta”, parole che è
Le caratteristiche dell’insetto
La Chephalcia sp fa parte
dell’ordine
Hymenoptera, famiglia
Pamphiliidae. Gli adulti
sono neri con variegature
gialle, appaiono in maggio e giugno; per lo più i
maschi volano
e le femmine
camminano
lungo i tronchi a causa
della corporatura tozza e
per il carico
delle uova;
essa può solo
c o m p i e re d e i
voli orizzontali o discendenti.
Le femmine
incidono gli
aghi di Abete
rosso e vi ovo
depongono le uova avvolte da un secreto vischioso che serve come
protezione contro gli antagonisti naturali.
Le larve neonate vivono
n u t re n d o s i d e g l i a g h i .
Esse in piena estate si
“calano” dall’albero e
si interrano per potersi
trasformare in adulti e
ricomparire la primavera successiva.
Il punto di forza di questa specie è la diapausa
p ro l u n g a t a , c i o è u n a
parte delle larve, quando si interrano invece
bene ricordare sempre:
“I vostri figli non sono
i vostri figli, sono i figli della sete che la vita
ha di se stessa. Essi non
provengono da voi, ma
per tramite vostro e benché stiano con voi non
vi appartengono. Potete dar loro il vostro
amore, ma non i vostri
pensieri, perché essi
hanno i propri pensieri. Potete alloggiare i
loro corpi, ma non le
loro anime, perché le
loro anime abitano nella casa del domani, che
voi non potete visitare,
neppure in sogno. Potete
sforzarvi d’essere simili a
loro, ma non cercate di
renderli simili a voi. Perché la vita non procede a
ritroso e non perde tempo
con ieri. Voi siete gli archi dai quali i vostri figli
sono lanciati come frecce
viventi. L’Arciere vede il
bersaglio sul sentiero
dell’infinito, e con la sua
forza vi tende affinché le
sue frecce vadano rapide
e lontane. Fatevi tendere
con gioia dalla mano dell’Arciere; perché se Egli
ama la freccia che vola,
ama ugualmente l’arco
che sta saldo”. Memori di
quando anche noi sedevamo in attesa sui gradini di
una chiesa, continuiamo,
nella bella fatica dell’essere madri e padri, a seminare con amore e aspettiamo
con fiducia il tempo del raccolto.
di riemergere trasformati in adulti la primavera seguente, rimangono in latenza per 2-3
anni. Per riprodursi in
massa hanno bisogno di
siccità e carenza d’acqua (aspetti negativi
per quanto riguarda la
vegetazione dell’Abete
rosso).
8
Sabato 3 ottobre 2009
ASIAGO
l’Altopiano
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9
Il bilancio di sostenibilità di Etra
presentato al Millepini di Asiago
Anche gli abitanti dell’Altopiano devono essere i primi protagonisti di uno sviluppo
sostenibile, attuando tutte le misure necessarie al contenimento dell’impatto ambientale
Niente passeggini sul
ponte di Via Bertacchi
Ponte
sul
Ghelpack di via
Bertacchi vietato
ai passeggini e
carrozzelle. Nonostante un rifacimento terminato
durante l’estate il
ponte pedonale rimane precluso a
mamme e portatori di handicap:
manca infatti uno
scivolo che consenta il transito a disabili. Come segnalano alcuni lettori, quel tratto
non è percorribile nemmeno
ai passeggini.
Eppure la legge che parla
chiaro e che prevede l’abbattimento delle barriere
architettoniche ha 20 anni. È
del 1989 la normativa che
indica come in ogni rifacimento o ristrutturazione di
edifici pubblici si debbano
attuare tutte le misure per
togliere gli ostacoli che impediscono, a persone con
capacità motorie ridotte, di
fruire normalmente dei luoghi. In seguito, la normativa
suggerisce, qualora sia possibile, di attuare queste misure anche per quanto riguarda percorsi pubblici
come marciapiedi, ponti e
passerelle.
«Eravamo pienamente consapevoli del problema tanto
che nel ponte San Rocco, rifatto da poco anche quello, gli
scivoli li abbiamo realizzati spiega l’assessore ai lavori
pubblici Giampaolo Rigoni Purtroppo abbiamo dovuto
mantenere il ponte all’altezza precedente per questioni
di sicurezza nel caso di piene
del torrente. Quindi, dovendo anche rispettare le pendenze previste per gli scivoli,
la struttura si sarebbe allungata troppo invadendo la sede
stradale e intralciando degli
accessi privati adiacenti al
ponte stesso. Visto che i percorsi alternativi non sono
disagevoli abbiamo optato per
mantenere il ponte come era
in precedenza».
Ogni impresa, comunità e
singolo cittadino ha un
impatto sull’ambiente.
Un’azienda come Etra
che gestisce il ciclo dei
rifiuti ed i servizi ambientali di tutta una comunità
“impatta” sull’ambiente
in modo poliedrico sia
con le proprie attività (gestione dei rifiuti, energia
consumata, qualità dello
smaltimento), sia con le
attività della propria
utenza (rifiuti prodotti,
grado di differenziazione
dei rifiuti, applicazione di
misure di risparmio).
Tant’è che tra le attività
portate avanti da Etra
c’è
proprio
la
sensibilizzazione della propria utenza rendendola
corresponsabile delle azioni attuate allo scopo “pesare” sempre meno sull’ambiente che ci circonda.
L’impegno fattivo di ogni
individuo può contribuire a
migliorare lo stato delle
cose rallentando i fenomeni di cambiamento climatici
in corso.
Il “conteggio” del peso di
una comunità o di un’azienda sulla natura è detto “bilancio di sostenibilità”, uno
strumento che permette di
analizzare e tenere sotto
controllo l’impatto ambientale del soggetto analizzato, strumento di cui molte
Al Parco della Rimembranza si ricordano
i caduti per la Repubblica Federale Altopianese
La storia non è sempre raccontata nel modo corretto…La storia la scrive il vincitore, mai il
vinto. Di un popolo come il Nostro che venne umiliato, maltrattato, imprigionato, ucciso per
la Sua storia, la Sua origine, la Sua tradizione, la Sua lingua per secoli, cosa può restare ai
posteri? Non sempre la storia anche insegnata a scuola, o scritta nei libri corrisponde a
quanto è accaduto davvero. Molto spesso viene alterata, omessa, distorta, modificata, o
addirittura inventata. Domenica 11 ottobre presso il Parco della Rimembranza ad Asiago,
alle ore 9, verrà celebrata una cerimonia in ricordo dei caduti di tutte le guerre e in particolare
dei 2000 caduti dimenticati della Reggenza dei Sette Comuni, tra cui donne, bambini, anziani
e la stessa Milizia, i quali diedero la vita per difendere e salvare la Repubblica Federale
Altopianese: la più duratura di qualsiasi altra al mondo. Gli organizzatori fanno appello alla
popolazione locale: “Non dimenticare le tue origini Germaniche, partecipa alla cerimonia, i
tuoi avi ne sarebbero fieri”.
aziende si stanno dotando.
Etra nel 2009 ha redatto per
la prima volta il bilancio di
sostenibilità, e lo ha presentato venerdì 25 settembre
al Millepini nel corso del
convegno”Vogliamo costruire uno sviluppo sostenibile”.
“Redigere un bilancio di
sostenibilità è servito per
misurarci e a confrontarci
con altre realtà - spiegano
Stefano Svegliado e
Manuela Lanzarin, rispettivamente presidente del
Consiglio di gestione e presidente del Consiglio di sorveglianza di Etra - Insomma, ci ha aiutato a capire
se siamo sulla strada giusta nel complesso percor-
so che porta a uno sviluppo
sostenibile.”
Sostenibilità definita da Davide Conte del Gruppo Bilancio Sociale come “un miglioramento della qualità di
vita senza accedere la capacità di carico degli
ecosistemi di supporto e
senza compromettere la capacità alle future generazioni di rispondere alle loro necessità”.
Chiaramente per raggiungere questi obiettivi ci deve
essere accordo tra le attività presenti sul territorio e
gli abitanti così come gli
abitanti stessi devono essere i primi protagonisti di questo sviluppo attuando le misure per il contenimento del-
l’impatto ambientale e pretendendo che le attività li rispettino.
Nel presentare il proprio bilancio di sostenibilità la coordinatrice del Bilancio di
sostenibilità redatto da Etra,
Silvia Garziera, rileva come
“nella zona di competenza
di Etra il 63% delle 229
mila tonnellate di rifiuti raccolti viene differenziato, gli
acquedotti sono stati riparati contro perdite, la rete
fognaria, 2.170 km gestiti
direttamente, è stata estesa per altri 12 chilometri,
35 depuratori trattano le
acque nere e inoltre ha
autoprodotto 7,8 milioni di
kWh da fonti rinnovabili”.
Gerardo Rigoni
Antonio Rodeghiero premiato a “Cheese”
Antonio
Rodeghiero,
allevatore e casaro asiaghese,
è stato premiato a “Cheese”
con altri tre colleghi del mondo. Al produttore di Asiago è
stato consegnato il premio
“Benemerito di Cheese”. Il riconoscimento è dedicato a
quattro attori del mondo dei
formaggi che si sono distinti
per la passione, la dedizione e
l’impegno nella ricerca della
qualità in coerenza con i principi di Slow Food: buono per il
palato, pulito per l’ambiente,
giusto per la società. Antonio
Rodeghiero, “Toni” detto
“Nickel”, è uno dei più vecchi
casari produttori di formaggio
Asiago Stravecchio in
alpeggio, oggetto di Presidio
Slow Food, nella “sua” Malga
di Porta Manazzo.
“Nickel” Rodeghiero, 79 anni,
è un grande artigiano che tutti
riconoscono come maestro: i
suoi formaggi hanno viaggiato per il mondo, simbolo della
grande sapienza casearia
dell’Asiago. A “Porta
Manazzo”, una delle più alte
dell’Altopiano dei Sette Comuni, ha perpetuato la tradizione
dell’alpeggio e l’affinamento
dello Stravecchio, anche quando sembrava fosse destinata a
perdersi.
Le malghe ancora attive
sull’Altopiano dei Sette Comuni sono oltre sessanta, un dato
già di per sé eccezionale. Una
trentina trasforma il latte in formaggio, ma solo una decina
produce Asiago Stravecchio a
Denominazione di Origine Protetta, per un totale di un migliaio
di forme circa ogni anno. Perdere un formaggio eccezionale come l’Asiago Stravecchio
delle malghe dell’Altopiano
dei Sette Comuni sarebbe un
danno irreparabile. Eppure il rischio esiste: perché una buona forma di Asiago diventi
Stravecchio occorrono almeno 18 mesi di stagionatura in
ambiente naturale e molti
produttori preferiscono vendere prima le forme. Per
questo ogni anno le forme
di Stravecchio sono sempre
di meno e, per questo, è
importante il lavoro di Antonio Rodeghiero che si prodiga per la salvaguardia di
una tradizione casearia
millenaria.
8
Sabato 3 ottobre 2009
Il downhill, abbreviato
l’Altopiano
come DH, è una
www.giornalealtopiano.it
10
competizione della
mountain bike. Si
svolge a cronometro
individuale,
completamente in
discesa, su tracciati di
differente grado di
difficoltà e lunghezza
dai 2 ai 4 chilometri.
GALLIO
E’ nato il Bike Park Melette 2000
Una pista di downhill ed una linea free ride rappresentano la prima pietra di un progetto molto
ampio, pensato per grandi e piccoli, che si sviluppa nella parte nord – est dell’Altopiano.
GALLIO
Alle Melette c’è, da agosto, una novità: un tracciato di downhill, spericolata
variante della pratica della
Mountain bike. Il percorso
permanente è di 1640 mt
con un dislivello di 240 mt.
Molto frequentata in questi
due mesi, la pista, omologata secondo le direttive
F.C.I., ospita in questo fine
settimana la gara di chiusura del “Circuito DH NordEst 2009” valevole quale
prova unica per l’assegnazione del titolo di “Campione Regionale Veneto 2009”
(manifestazione già presentata sul numero precedente del nostro giornale).
Questo tracciato, insieme
ad una linea Free Ride, realizzati dall’A.S.D. Gravity
Project, società sportiva
affiliata alla Federazione
Ciclistica Italiana, rappresenterebbero la prima pietra del “Bike Park Melette
2000”, un progetto molto più
ampio, studiato in accordo
con l’amministrazione comunale di Gallio e la pro-
prietà degli impianti di risalita, che, viste le caratteristiche del territorio, può arrivare ad interessare tutta
l’area
nord-est
dell’Altopiano. E’ infatti
prevista la realizzazione di
almeno 3 tre nuove linee DH/
FR con relative varianti, di un
percorso 4X (in fase di progetto) e un Bike Park per
grandi, ma anche alla portata dei più piccoli con un campo scuola attrezzato e gestito da Maestri di Mtb della
F.C.I. Nel comprensorio si
inseriscono anche i percorsi
di XC che si snodano sulla
piana di Marcesina – Val
Maron e che offrono la possibilità di percorrere circa
500 km di strade bianche (ex
militari), con pendenze variabili ed anche impegnative,
con mappatura GPS esistente e consultabile. Se le condizioni del territorio lo consentiranno, ci sarà l’opportunità di valutare dei tracciati
per gare di “Enduro”.
“L’incarico ricevuto – spiega il presidente dell’A.S.D.
Project Michele Villis - non
è “leggero”. Si cercherà tra-
Gara di settino al bar “Alla Pesa”
Al bar “Alla pesa” di Gallio si è svolto il “VI° trofeo Itas
assicurazioni”, gara di settino per 32 giocatori singoli. Ha
vinto Corrado Finco di Gallio e la seconda piazza è stata
conquistata da Albino Segafredo, anche lui galliese come il
terzo piazzato Paolo Rigoni ancora anch’egli di Gallio. Quarto si è classificato Fabio Maino di Lusiana. Prossimi appuntamenti per il settino sono il 9 e 10 ottobre
per 32 coppie al “Bowling” di Asiago e venerdì 13 e sabato
14 dicembre al “K 2” di Roana per la finale mondiale. L’anno prossimo il campionato del mondo si svolgerà a Saint Moritz
per dare un tocco di internazionalità al gioco del settino che
viene praticato anche all’estero dove risiedono emigrati provenienti dall’Altopiano. E.Z.
Nella foto, i primi quattro classificati alla “Pesa” di Gallio.
mite un attento lavoro di progettazione e programmazione di portare a compimento
quelle che sino ad ora sono
“le idee”! Chiaramente la
seconda parte del progetto
verrà realizzata in questo
scorcio d’annata, sino all’arrivo della neve, per poi proseguire nei primi mesi del
2010.
Verrà inoltre realizzato un
libricino “tascabile” o “
zainabile” con tutti i percorsi
realizzati”.
Roberto Marchesi, proprietario e gestore degli impianti
di risalita della Melette, si
dice quanto mai soddisfatto
ed entusiasta di questo modo
nuovo di vivere le piste durante la stagione estiva: “Le
presenze avute in questi due
mesi sono molto incoraggianti – ci dice – e credo che
questo bike park rappresenti
una bella opportunità per lo
sviluppo del turismo estivo in
Altopiano”.
Nel mese di ottobre il Bike
Park delle Melette rimarrà
aperto (fino all’arrivo della
neve) tutti i weekend dalle 9
alle 17. Per raggiungere la
partenza dei tracciati si
usufruisce della seggiovia
biposto. Punto d’appoggio
importante, situata alla partenza, la “Baita Sporting”
presso la quale sono attivi il
servizio di ristoro, l’officina
meccanica e il lavaggio bici.
Uno dei pochi in Italia
Un bike park è una struttura attrezzata per la pratica della
mountain bike. Consiste in una rete di percorsi segnalati,
spesso in forma di comprensorio, per l’esercizio di diverse
specialità (principalmente downhill e freeride, ma anche
four-cross, cross country, dirt, north-shore, BMX) e caratterizzato dalla suddivisione in diversi gradi di difficoltà.
Ai percorsi è affiancata una serie di servizi accessori, quali
un noleggio, una zona di lavaggio, una scuola e un’assistenza meccanica. Costituendo un possibile utilizzo degli
impianti di risalita nel periodo estivo nelle località sciistiche,
la loro diffusione è via via più marcata in tutta Europa.
Il Fly Down, primo Bike Park europeo, fu costruito nel
2002 a Finale Ligure da Erik Burgon (Flow Rider dalla
British Columbia) e finanziato dall’A.S.D. Blu Bike.
Stefania Longhini
Gallio in festa per l’Oktober Ghel Fest
Un’estate ricchissima di proposte, quella che a Gallio ha allietato turisti e residenti, con tantissimi appuntamenti organizzati dalla Pro Loco, in collaborazione con l’Ufficio Turistico. Soddisfatto, anche per i numerosi apprezzamenti ricevuti
sia dai paesani che dagli ospiti del paese, il presidente Carlo
Schivo così commenta: “Siamo riusciti a dare vita, grazie
a un gruppo di lavoro di una cinquantina di persone e a
coloro che hanno in vari modi dato una mano, oltre che
con l’apporto fondamentale degli sponsor che intendo
ancora ringraziare, a un numero doppio di manifestazioni rispetto all’anno precedente. In pratica ogni sera
abbiamo proposto qualcosa di nuovo, e tutti appuntamenti di un certo spessore, scelti non per riempire le serate, ma per offrire momenti vari di divertimento e passatempo”. Ed ora Gallio si appresta a vivere un nuovo evento, nato da un’idea dei giovani del paese, la Oktober Ghel
Fest, che si terrà il 16, 17 e 18 ottobre nel palatenda riscaldato che verrà allestivo nel parcheggio Ghelpack. Tre giornate
ricche di appuntamenti, ispirate alla famosa festa della birra
tedesca, con ricco stand gastronomico a base di piatti tipici,
birra in botte, prove di abilità, folklore, musica e tanta allegria. Questo il programma nel dettaglio: venerdì 16 apertura
dello stand gastronomico alle ore 18 e dalle 21 musica dal
vivo con gruppo
Gordon (cover band
ufficiale dei Nomadi);
sabato lo stand gastronomico aprirà alle ore
11, alle 14 balli tipici
tirolesi con il gruppo delle Schuhplattlerinnen,
dalle 18 musica dal vivo
con il duo Luca &
Manuel, e dalle 22 ancora musica con la Danny Band. Domenica 18 alle ore 12.30
si terrà la Festa del Associazioni e del Volontariato del Comune di Gallio, dalle 18 apertura dello stand gastronomico e
dalle 18.30 folclore italiano con Elisa & Franco.
Silvana Bortoli
Domenica 18 ottobre la Festa
delle Associazioni e del Volontariato
Si terrà domenica 18 ottobre la Festa delle Associazioni e del
Volontariato del Comune di Gallio, con circa cinquecento
persone facenti parte delle venticinque associazioni paesane che si ritroveranno per passare una bella giornata insieme. Dopo la Santa Messa che verrà celebrata nella chiesa
parrocchiale alle ore 11, ci si sposterà al parcheggio Ghelpack
dove Patrizia Lunardi, assessore ai servizi sociali di Gallio,
darà il via ufficiale alla festa, che si terrà presso il palatenda
riscaldato. Seguirà un ricco buffet per tutti gli associati, e il
pomeriggio di intrattenimenti con un saggio del gruppo Les
Etoiles de la Dance alle ore 16, l’esibizione del Coro Parrocchiale di Gallio alle 17, e dalle 18 in poi ballo liscio con Franco ed
Elisa. Sarà un piacevole modo per stare insieme e confrontarsi,
per le tante persone che in varie forme prestano la loro opera
volontaria per il bene del paese e dei suoi abitanti.
S.B.
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Sabato 3 ottobre 2009
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
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IL COMUNE CONTRO LA CRISI ECONOMICA
GALLIO
Lavorazione del marmo e del legno
nuove aziende per creare occupazione
ROANA
Qui pro quo e strafalcioni stradali
Da mesi l’economia globale è
entrata nella peggiore crisi dei
nostri tempi e tutti concordano nel dire che la ripresa sarà
lenta e fragile. Uno dei punti
critici è sicuramente la disoccupazione salita fino al 7,4%.
Nel Veneto, secondo l’Agenzia regionale Veneto Lavoro,
sono stati persi 115 mila posti
di lavoro. La recessione si è
fatta sentire nelle piccole imprese locali ed artigiane con
una velocità progressiva che
non ha ancora esaurito i suoi
effetti. A Gallio per dare una
risposta concreta a questi problemi c’è un progetto, lanciato dal sindaco Pino Rossi e
proposto al Consiglio Comu-
Come per tutte le cose, anche i nomi delle vie sui cartelli che le indicano devono
essere scritti seguendo delle regole, ma quale criterio
sarà stato seguito nel realizzare il cartello della
foto? “Abate via Modesto
Bonato”: risulta piuttosto
bislacca la scritta che indica questa via di
Canove! La lettura dell’altra faccia dello stesso
appare invece scorrevole,
mentre incuriosisce anche
il fatto che all’ingresso
opposto della via il nome
del suo titolare sia riassunto in “Abate Bonato”.
E che dire poi dell’altro
cartello che, sempre a
Canove, indica una quanto
mai improbabile “Via
Ortigra”?
S.B.
Una banca attenta al capitale sociale
La gita a Ferrara organizzata dalla Cassa Rurale e Artigiana di Roana
Il giorno 12 settembre è stata effettuata la prevista gita
di soci, familiari e amici, organizzata dalla CRA Roana.
L’ ampia partecipazione con
ben quattro pullman zeppi,
ha trovato un elevato grado
di soddisfazione, per cui anche se il nostro motto è “migliorare si può sempre”, la
archiviamo positivamente.
Il programma è stato intenso e sempre assistito da guide preparate e motivate e
con quel pizzico di cuore in
più che ci sanno mettere i
“romagnoli” nella relazione
umana.
Dopo un viaggio tranquillo, si
è arrivati al centro di Ferrara,
patrimonio dell’Unesco, si è
visitato lo splendido Castello
Estense e successivamente è stato fatto un
giro turistico della città in pullman, sempre
con guida. Quindi trasferimento al Lido degli Scacchi per l’apprezzato e abbondantissimo pranzo a base
di pesce.
Essendosi protratto il
pranzo più del previsto,
si è dovuto sacrificare
il ballo in programma e
La proposta del sindaco approvata dal consiglio,
al via le procedure per la sua realizzazione
si è proseguito per il caratteristico paese di Comacchio,
per concludere la gita con
un’ ultima tappa al tesoro
culturale dell’ Abbazia di
Pomposa.
Generale soddisfazione per il
programma, ma soprattutto
per il bello stare insieme. Su
questo, e sul valore delle relazioni, in particolare sulla
capacità delle persone di stare insieme, di sapere ricavare gioia anche dalle piccole
cose, vale la pena soffermarsi. C’è un’interessante e
recente teoria economica
del prof. Barbolini dell’Università di Siena che motiva
la grave crisi economica e
finanziaria attualmente in
atto, generata dagli Stati Uni-
ti, con un decadimento progressivo e inesorabile nell’ultimo trentennio della qualità
delle relazioni umane. In particolare, dati alla mano, l’esimio professore dimostra che ad
una costante e progressiva crescita del reddito non ha corrisposto nessuna crescita della felicità delle persone. Questo in corrispondenza di una progressiva
rarefazione delle relazioni umane. Il teorema è: meno tempo dedicato alle relazioni umane e più
tempo occupato in altre attività
“consolatorie” e compensative
quali televisione, computer,
shopping, acquisti di beni di
consumo...tutto ciò comporta
la necessità di avere delle entrate superiori per acquistare
tali ben materiali. Questo il giro
vizioso che porta a spendere e quindi lavorare e
guadagnare in misura
crescente per avvitarsi in
un decadimento delle relazioni umane. C’è materia di riflessione per tutti.
Per tal motivo il mondo
cooperativo vuole e deve
essere anche un motore
di relazioni, in termine
tecnico: generatore di
capitale sociale.
nale, per la realizzazione di
due aziende per la lavorazione del legno e del marmo con
un impiego di 12-15 lavoratori per ciascuna unità operativa. Il legno e il marmo
rappresentano due risorse
economiche naturali che il
nostro territorio fornisce; in
passato non si è pensato di
attuare in loco almeno alcuni
processi della filiera così da
trasportare in pianura un prodotto semi-lavorato. L’iniziativa ha già incontrato il voto
unanime favorevole del Consiglio. Ora bisognerà solo attivare tutte le procedure necessarie per la realizzazione
delle due aziende. Il Sindaco
Pino Rossi si dichiara soddisfatto e ribadisce “Al centro
dell’azione politica della mia
giunta c’è lo sviluppo economico del territorio, la difesa
dei cittadini lavoratori e delle
famiglie”.
8
Sabato 3 ottobre 2009
di Claudio Savelli
Sindaco, ma cos’è questa
storia ? Si dice che verrà
costruito un parcheggio
nel bel mezzo della piana
di Marcesina: com’è possibile?
“Dispiace che un progetto
così bello dal punto di vista
naturalistico non venga pienamente
apprezzato.
Innanzitutto non si tratta di
costruire un parcheggio
monoblocco di cemento.
Verranno adibite delle piazzole di sosta attrezzate, delimitate con staccionate in
legno in diverse località
sparse sul territorio come a
Caminetti Buson, a Bivio
Campo Spa, a Boschetta
dell’Osto, a Griglia Campo
Cavallo, a Campo Cavallo,a
Ronchetto, a Brusae, a Sasso val Maron, al Forte
Lisser e al Centro Fondo
Enego. Invece di vedere
macchine dappertutto, soste
selvagge nei prati abbiamo
pensato di creare appunto
aree dedicate da dove poter
partire per le passeggiate o
le escursioni in mountain
bike. Quindi, per rispondere alla domanda, niente cemento; solo materiali naturali e zone di sosta discrete
ed integrate nell’ambiente.
Il
progetto
di
riqualificazione delle aree di
sosta fa parte di una visione
molto più articolata e dettagliata: si sono andate ad
evidenziare le valenze delle
piana. Il turista che frequenta l’area, quasi sempre apprezza esclusivamente gli
aspetti paesaggistici senza
possedere alcuna conoscenza
delle
specificità
naturalistiche. Questa carenza è dovuta in grande
misura alla limitata divulgazione di opuscoli informativi che potrebbero essere distribuiti gratuitamente e nei
quali si potrebbero richiamare temi inerenti alle torbiere,
alle paludi, alla flora, alla
fauna stanziale e alla fauna
stagionale. Abbiamo ricevuto finanziamenti per un totale di 3.150.000 •
(2.000.00 • dalla Regione
Veneto e 1.150.000 • dalla
Provincia Autonoma di
Trento) proprio per andare
ad evidenziare tutte le
valenze del comprensorio,
quelle legate alla natura e al
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
Si fa un gran parlare ultimamente dell’iniziativa per la valorizzazione turistica, ambientale e naturalistica dell’area
transfrontaliera della “piana di Marcesina”… voci allarmate disegnano scenari apocalittici: colate di cemento, parcheggi multipiano tipici dell’hinterland milanese, orde di turisti senza alcuna educazione civica e ambientale che si
riversano nella piana, a quanto pare richiamati dagli investimenti che il comune di Enego, con il comune di Grigno e
con la benedizione della Regione Veneto e della Provincia Autonoma di Trento, ha deciso di implementare. Decido di
andare più a fondo a questa storia e mentre mi dirigo ad Enego per incontrare il Sindaco Igor Rodeghiero rifletto. Ho
sentito parlare di un parcheggio multipiano che verrà costruito nel bel mezzo della piana; 850 posti uno sull’altro
pronto ad accogliere i turisti-sardine del fine settimana … mah … strano, molto strano che Regione, Comuni e Provincia
Autonoma di Trento decidano di trasformare quell’angolo di paradiso in un sobborgo di Sesto San Giovanni. Arrivo in
Comune ad Enego dove mi aspetta il Sindaco.
Un po’ di chiarezza
sul progetto per Marcesina
paesaggio, quelle dedicate
allo sviluppo nei settori dell’accoglienza e del turismo,
quelle legate allo sport e
all’intrattenimento e quelle
legate agli aspetti storici. Vogliamo investire questo interessante budget in attività
specifiche che possano migliorare il livello dell’offerta
turistica della piana, ma anche atte a trasformare un
sito “non governato”, in un
sito governato, per esempio
costruendo presso il Centro
Fondo Enego un’ aerea attrezzata
per
la
regolamentazione della sosta
dei camper, a pagamento, ma
che possa offrire acqua, fosse biologiche per le acque
nere di scarico, energia elettrica oppure costruire un
sito museale, rendere testimonianza del passato storico organizzando un percorso sugli storici cippi di confine tra la Serenissima e
l’Impero Austro-Ungarico.
Un’altra parte della viabilità
verrà sistemata, quella fuori
dal zona natura, asfaltata e
cigliata, dal Tombal fino a val
Maron, mentre i percorsi all’interno della zona natura
verranno fresati. Insomma,
questo progetto rappresenta
una concertazione di diverse opinioni e di diverse visioni. Vogliamo salvaguardare l’identità della piana, andando però a valorizzare il
turismo, le specificità
naturalistiche e il patrimonio
storico-culturale”.
E’ previsto l’utilizzo di ener-
gie rinnovabili?
“Si sta pensando a pannelli
solari per la gestione della
forza motrice per le pompe
dell’acqua e la gestione di
servizi igienici; sui tre fabbricati sono stati valutati sistemi di contenimento dei
consumi energetici, utilizzando la tecnologia del solare termico e del
fotovoltaico”.
Il progetto è ambizioso e,
analizzandone la presentazione gentilmente messa a
disposizione dall’Architetto
Vescovi, si nota un reale desiderio di intervenire sul ter-
ritorio con opere che possano dimostrare
sensibilità ambientale, ma
anche senso
12
pragmatico per lo sviluppo
di un concetto di eco-turismo che forse potrebbe diventare veicolo fondamentale per promuovere non solo
la piana di Marcesina, ma
anche tutto l’Altopiano. Non
per niente si comincia a parlare di Parco Turistico Ambientale dell’Altopiano dei
Sette Comuni, che non è un
Parco Nazionale con tutte le
relative limitazioni anche per
le attività venatorie. Le attività venatorie fanno parte
della
tradizione
dell’Altopiano e quindi vanno, sì, regolamentate, ma
anche tutelate; poter costruire una rete di mini Parchi
Turistico
Ambientali
sull’Altopiano rafforzerebbe
il concetto di eco-turismo,
senza andare a stravolgere
cultura e tradizioni. Vorrei
fare solo una piccola
puntualizzazione: nell’ottica
globale dell’Altopiano perché non pensare alla famosa pista ciclabile (di cui si
parlerà prossimamente) che
da Folgaria, invece di fermarsi a Gallio, potrebbe raggiungere la piana di
Marcesina, magari scalando
la Longara, scendendo a
Campomulo, per poi inerpicarsi ancora sullo Sbarbartal
e scendere verso Campo
Cavallo?….Una via ciclabile
che colleghi i limiti estremi
dell’Altopiano, una spina
dorsale più a valle, in parallelo con il Sentiero delle
Pace.
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l’Altopiano
Sabato 3 ottobre 2009
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Intervista esclusiva ad un militare italiano della coalizione
“Sono vere missioni di pace”
Il caporale maggiore scelto Luongo ha svolto servizio attivo in
numerose “zone calde” dell’est europeo. Trascorre le licenze
sull’Altipiano dei Sette Comuni dove ha preso casa con la fidanzata
Giuseppe Luongo ha 28 anni,
caporale maggiore scelto dei
Lancieri di Novara, ha all’attivo numerose missioni di
pace in “zone calde” dell’est
europeo. Nativo della provincia di Caserta, risiede a
Marghera, ma trascorre
buona parte delle sue licenze sull’Altopiano di Asiago.
Appartiene ad un reparto
operativo con cui dal 2003 è
stato inviato in Kossovo (dal
2003 al 2006) e in Libano (dal
2006 al 2007). Svolge mansioni di esploratore a bordo
di blindo modello “Lince” e
“Puma”. L’attuale grado lo
ha spesso posto a capo di
una squadra col compito di
comandare la pattuglia o istituire posti di blocco, un incarico che lo avvicina molto
ai recenti fatti accaduti in
Afghanistan dove sei paracadutisti della “Folgore” hanno perso la vita.
L’attentato di Kabul del
17 settembre ha scosso
l’Italia, qual è lo stato
d’animo della truppa a
pochi giorni dalla strage?
“In tutte le unità operative
persiste uno stato di angoscia. Sono morti dei compagni in situazioni che avrebbero potuto coinvolgere ognuno di noi. Durante le varie
missioni all’estero siamo
sempre a contatto con militari italiani di altre unità, se
nomi e volti sono troppi da
ricordare, rimane sempre
nella mente il reparto o la
compagnia con cui si è condivisa la forza di un contingente. Personalmente in
Afghanistan ho già perso un
caro amico inquadrato con gli
Alpini della “Cuneo”. Conservo ancora il suo numero
di cellulare che non mi decido a cancellare. Da quando
l’Esercito è composto da pro-
fessionisti siamo un’unica
grande famiglia”.
Terroristi e kamikaze colpiscono senza una logica
strategica
apparente,
ragion per
cui in missione non si dovrebbe mai
abbassare la
guardia, tanto meno nelle operazioni
di pattuglia o
trasferimento da una
base all’altra.
“Temiamo le
autobomba e le esplosioni
comandate a distanza più di
ogni cosa, perché in queste
guerre moderne è l’evento
più imprevedibile che ci possa capitare. A seconda degli
ordini cambiamo le regole
d’ingaggio, i mezzi e le armi
in dotazione, ma gli attacchi
della guerriglia civile spiazzano ogni reazione militare, poiché vengono messe in atto
anche in luoghi frequentati da
civili inermi”.
La paura è una costante fissa nel vostro lavoro.
“Siamo soldati, ma soprattutto
esseri umani, con tutte le barriere che ciò comporta. L’addestramento accurato ci prepara a situazioni limite, sta a
noi e ai superiori in grado applicarle poi sul campo. Lo spirito di conservazione si contrappone sempre alla giusta
scelta da fare in combattimento, rubando secondi preziosi
che possono salvare la vita
A Vicenza le immagini
della Battaglia dell’Ortigara
E’ stata prorogata a domenica 4 ottobre la chiusura
della mostra “La Battaglia
dell’Ortigara tra passato e
presente” allestita a ViArt,
centro espositivo permanente dell’artigianato artistico
vicentino. Forte delle oltre
2000 presenze registrate in
soli dieci giorni di apertura,
l’organizzazione ha quindi
deciso di spostare la data di
chiusura, inizialmente fissa-
ta per domenica 27 settembre. Domenica 4 ottobre sarà
presente in sala anche
Ruggero Dal Molin, collezionista e curatore della mostra,
a guidare i visitatori.
La mostra è una sintesi della
più importante e vasta documentazione fotografica mai
raccolta sulla battaglia combattuta durante la Prima
Guerra
Mondiale
sull’Altopiano di Asiago, frut-
to di vent’anni di ricerche ed
acquisizioni da parte dell’Archivio Dal Molin. Il nucleo
centrale dell’esposizione si
compone di foto private tratte dagli album fotografici di
alcuni ufficiali austriaci, antagonisti dei battaglioni alpini, impiegati nella battaglia e
quindi testimoni diretti di quelle tragiche giornate.
A complemento della mostra,
i visitatori potranno trovare in
vendita il libro dal quale il percorso fotografico è tratto:
“Nemici sull’Ortigara” di
Paolo Pozzato, Paolo Volpato
e Ruggero Dal Molin, edito
da Itinera Progetti. La mostra, a ingresso libero, può
essere visitata dal martedì
alla domenica dalle 10 alle 19.
G.D.F.
nostra e dei compagni, e anche dei civili per la cui difesa
siam stati inviati dagli alti organi della coalizione. È ovvio
che la tensione c’è, forse ci aiuta il trasformare la paura in
adrenalina”.
Ma dover operare e rischiare la vita tra l’ostilità
della popolazione che si
sente invasa non è demoralizzante?
“Non è giusto generalizzare
l’astio che la gente nutre verso i contingenti di pace. Le
frange armate fondamentaliste
non distinguono tra un attacco
a truppe regolari a ONU e
NATO, oppure un ordigno fatto esplodere davanti a distretti
di polizia locale o al mercato.
Nel caso dei talebani afghani
il nemico è chiunque vada contro i dettami fondamentalisti.
Restrizioni inconcepibili per noi
europei, che però negli ultimi
anni si scontrano pure con il
desiderio di libertà e stabilità
democratica
dei popoli.
Nelle
m i e
missioni ho
incontrato anche il sorriso della gente, e la felicità di un bambino che riceve cibo dalle tue
mani a volte vale più di una
paga mensile”.
Si sente spesso dire che i
soldati professionisti vanno
in missione anche per la
paga allettante, molto più
alta se paragonata a quella per il normale servizio
in caserma.
“Non corrisponde al vero affermare che le indennità di
missione sono esorbitanti. Bisogna poi vedere se si tratta
di incarichi sotto la bandiera
della NATO o dell’ONU.
Credo comunque che nessuno stipendio valga una vita
costantemente sottoposta a
pericoli letali, se avessi fatto
il soldato solo per la paga non
avrei rinnovato la ferma. Mia
convinzione, condivisa da
molti compagni, è che fare il
militare senza andare in missione sia un lavoro a metà,
un impiego incompleto anche
se ovviamente più comodo”.
Per le vostre famiglie rimaste in Italia ad ogni partenza seguono mesi di apprensione.
“Anche se siamo lontani miglia e miglia, cerchiamo di far
sentire costantemente la nostra presenza a casa con telefonate e collegamenti video
sul web. Se da un lato oggi
la tecnologia ci concede opportunità di contatto che
vent’anni fa ci saremmo sognati, dall’altro informa tutti
in tempo reale di quello che
succede nel mondo. Giornalisti e corrispondenti televisivi inviano più volte al
giorno gli aggiornamenti alle
proprie testate; gli scoop purtroppo riguardano esclusivamente attentati, solo raramente si parla degli obiettivi
umanitari raggiunti, o dei risultati di stabilità sociale ottenuti nei Paesi ove operiamo. La cosa certa è che ai
nostri genitori e mogli o mariti l’unica liberazione
auspicabile è il nostro rientro in patria, la nostra
incolumità sta loro a cuore
sopra ogni cosa”.
Giovanni Dalle Fusine
Quanto bene può fare un calendario!
Calendario 2010 degli Amici di Antonio Pertile e Sonia Sartori. Un’iniziativa lanciata quest’estate e che già ha dato i suoi primi frutti: con il ricavato finora realizzato dalla vendita,
l’associazione filantropica ha contribuito all’acquisto di un nuovo mezzo di trasporto invalidi per la Protezione Civile. Il mezzo, un Fiat Scudo attrezzato proprio per il trasporto di
invalidi e infermi, va ad aggiungersi agli altri quattro mezzi già a disposizione dell’associazione di volontari che oltre alla prevenzione di incendi boschivi si è specializzata nel servizio di supporto sanitario. Un servizio che vede impegnati i volontari quasi ogni giorno nel
trasportare anziani, invalidi e bisognosi dalle loro sedi di domicilio all’ospedale per
visite e cure. In più si aggiungono anche il trasporto di ammalati tra strutture
ospedaliere, il servizio sanitario con le ambulanze a numerose manifestazioni, servizio medico alle competizioni sportive. Sevizi che sono a disposizione degli enti, associazioni e cittadini di tutti e otto i Comuni dell’Altopiano. I futuri ricavi della vendita
del calendario, ancora a disposizione fino ad esaurimento scorte, saranno destinati ad
altri scopi, sempre benefici e sempre a favore dei meno fortunati. Le copie possono essere
richieste ai componenti dell’associazione
Amici di Antonio
Pertile e Sonia Sartori.
Da pensarci con
l’avvicinarsi del
nuovo anno! Il calendario realizzato
con foto artistiche,
potrà anche essere
un ottimo regalo, un
bel pensiero e un
buon motivo per
fare del bene. G.R.
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l’Altopiano
Sabato 3 ottobre 2009
1° Festa dei Gemelli in Altopiano
Venti coppie e un trio
120 partecipanti alla riunione di una speciale famiglia
Domenica 20 settembre, si
è tenuta un’iniziativa del tutto nuova per il nostro territorio: la prima Festa dei Gemelli dell’Altopiano.
La simpaticissima iniziativa
è nata quest’inverno sulle piste da sci di Località
Kaberlaba di Asiago, dove le
mamme dei piccoli allievi,
chiacchierando del più e del
meno, si sono accorte di avere qualcosa in comune: dei
figli gemelli.
Ecco che, a febbraio, questo
piccolo nucleo di genitori di
gemelli si è riunito per una pizza informale, dov’è nata la
proposta di organizzare un incontro festoso.
E così, due domeniche fa,
con la Casa Sant’Antonio di
Valgiardini come splendida
scenografia, si sono riunite
ben 102 persone: venti coppie di gemelli accompagnate
dalle rispettive famiglie e addirittura un meraviglioso
terzetto!
Durante la mattinata, si è ce-
lebrata la Santa Messa, momento di aggregazione presieduto da un gemello d’eccezione: don Pierantonio Gios.
Durante il pranzo, l’organizzazione ha proposto una Lotteria, grazie al gentile apporto
di alcuni esercizi pubblici che
hanno voluto donare dei premi in modo tale che ogni partecipante potesse vincerne
uno.
Al termine del pranzo, conclusosi con i dolci portati da
ogni famiglia come simbolo di
aggregazione e condivisione
di esperienze, è stata premiata la gemella più anziana:
Rinetta Pesavento.
Non bisogna dimenticare la
coppia di gemelli più giovane
(11 mesi), Andrea e Mattia
Gianesini, e una coppia speciale tutta al femminile che festeggia il compleanno in due
giorni differenti: la più “giovane” il 15 febbraio e la più
“vecchia” il 16 (il gemello più
grande è infatti quello che
nasce dopo).
Ad attendere i gemelli all’uscita, è stata allestita una cascata di palloncini colorati che ha
voluto festeggiare con allegria
un evento della natura tutt’oggi oggetto di numerosi studi,
un fenomeno naturale che ha
del magico e che in Altopiano
presenta ben 90 casi.
Le famiglie coinvolte, venti
delle quali hanno partecipato
a questa prima festa, hanno
preso spunto dall’iniziativa per
creare delle amicizie e dei rapporti di reciproco confronto,
accomunate da un’esperienza meravigliosa, ma al
contempo molto impegnativa.
Le famiglie organizzatrici hanno fatto notare come il nostro
giornale sia penetrato anche
nelle case della pianura, in
quanto la notizia di questo Raduno ha raggiunto altri centri
della Regione, che si sono
messi in contatto con le nostre famiglie per condividere l’esperienza e per proporre eventuali gemellaggi per
gli anni venturi.
Il successo inaspettato dell’iniziativa ha travolto tutti i
Comuni, coinvolgendo famiglie di Asiago e Gallio, ma
anche di Foza, Roana e
Conco, unendo l’Altopiano in
un’unica grande e simpaticissima famiglia, unita a tavola, sul campo da calcio e,
specialmente, nella vita di
tutti i giorni. Martina Rossi
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Le prime 20 foto classificate al concorso
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autore
luogo
1 Visentin Antonio
2 Augusto Rigoni
3 Luca Rigoni
4 Massimo Viero
5 Visentin Antonio
6 Massimo Viero
7 Augusto Rigoni
8 Marco Dolci
9 Stefano Gattolin
10 Visentin Antonio
Malga Rosà cavallette
Monte katz a spasso nei campi
Stella Alpina
Campilussi Alba ai Campilussi
Cima XII
Cima XII
Larici.
Curiossità
Val Giardini incanto di colori
Tanzer
In posa e sereni
Lumera
Laboriosa
Fiara
Ombra fiorita
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Larici
Cima XII
Lumera
Kemplen
Pastorile
Rotzo
Lussi
Danila Zanon
Marco Dolci
Stefano Gattolin
Daniele Fracaro
Augusto Rigoni
Slaviero Bruno
Marco Dolci
nome foto
voto
8,125
8
7,75
7,625
7,625
7,5
7,5
7,25
7,125
7,125
18 Paola Fenzo
19 Slaviero Bruno
Pascolo
7
Blu come lassù
7
Ultima fermata
7
Il verde dell’altop. 7
giglio martagone
6,875
Poche ma bone
6,875
Nascita di un
nuovo giorno
6,75
Campolongo Luce sullo Sciason 6,75
Rotzo
zzanzara...compagna
20 Danila Zanon
Larici
immancabile
Controluce
6,75
6,625
le altre foto del concorso le troverete nel sito
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l’Altopiano
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LUSIANA
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Lusiana contribuisce alla costruzione
della chiesa di Villa Sant’Angelo
Presentato al Palazzon, con la partecipazione di una delegazione abruzzese,
il Progetto di solidarietà a favore delle popolazioni colpite dal terremoto
L’intera comunità di Lusiana,
comprese le frazioni dei comuni
vicini, si è stretta intorno ad un
progetto per l’Abruzzo. Per dare
un seppur piccolo, ma prezioso
aiuto alle popolazioni colpite dal
terremoto nell’aprile scorso, si
è deciso di donare al Comune
di Villa Sant’Angelo, in provincia de L’Aquila, una struttura
prefabbricata in legno. Il tutto è
stato possibile grazie al coordinamento degli Alpini e degli
uomini della Protezione Civile di
Lusiana, instancabili nel sostenere, organizzare, coadiuvare e
quant’altro necessario al
raggiungimento dell’obiettivo.
L’iniziativa è stata presentata in
un apposito incontro tenutosi al
Palazzon al quale è intervenuta
anche una delegazione
abruzzese composta da: il sindaco di Villa Sant’Angelo Pierluigi
Biondi, il progettista Vincenzo
Tarquini e il capogruppo degli
Alpini Adamo De Michele. “Già
prima del sisma – ha spiegato
Giacomo Scarsella (d’origine
abruzzese) consigliere del gruppo Alpini “G. Cantele” di Lusiana
- dopo aver ospitato a Lusiana,
in occasione dell’Adunata Nazionale del 2006, alcuni gruppi di
Alpini abruzzesi, avevamo pensato ad un gemellaggio con alcuni comuni della Maiella o del
Gran Sasso. Dopo il terremoto è
venuto spontaneo alla comunità
di Lusiana cercare di dare un aiuto a queste popolazioni. Subito,
su iniziativa del Comitato genitori delle scuole di Lusiana,
sono stati raccolti 1000 kg di materiale poi inviato in Abruzzo
grazie a due Alpini della Protezione Civile. Subito dopo, in accordo con il comune di Villa
Sant’Angelo, si è pensato di raccogliere i fondi
necessari, preventivati
in circa 30-35 mila euro,
per la realizzazione di
una struttura che diverrà la chiesa di questo
piccolo paese”. In questa iniziativa sono stati
coinvolti gli altri tre
Gruppi Alpini lusianesi:
Gruppo “M. Bonato” di
Santa Caterina, Gruppo
“Covalo” di Valle di Sopra e Gruppo “Laverda”
di Laverda di Lusiana, oltre al locale Gruppo di Protezione Civile. Grande fin da subito,
da parte di tutti, l’entusiasmo per
questo progetto di solidarietà.
Allo scopo è stata organizzata
anche una sottoscrizione a premi (messi in palio da vari commercianti ed artigiani locali) che
Puliamo il mondo 2009
L’iniziativa ha coinvolto gli alunni dell’Istituto Comprensivo “P.M. Pozza”
Grande successo per l’iniziativa “Puliamo il mondo” che
sabato 26 settembre ha visto
coinvolti gli alunni delle
scuole elementari e medie
dell’Istituto comprensivo
P.M. Pozza di Lusiana.
Puliamo il Mondo è l’edizione italiana di Clean Up the
World, il più grande appuntamento di volontariato ambientale del mondo che ha
coinvolto 700 mila volontari
in oltre 1700 comuni nella
pulizia di strade, parchi, aree
verdi da tonnellate di rifiuti
di ogni genere rendendo
l’Italia più pulita e vivibile.
Nel loro piccolo anche i ragazzi
del Comune di Lusiana hanno
aderito con entusiasmo e grande impegno a questa giornata
che è un’iniziativa di cura e pulizia ma allo stesso tempo un’azione
concreta e simbolica per chiedere
che i nostri paesi e le nostre città
diventino siano trattati con più cura.
I ragazzi, affiancati dai propri insegnanti e dai volontari della Protezione Civile di Lusiana, hanno lavorato per tutta la mattinata per recuperare rifiuti abbandonati lungo
le strade del paese e a Monte Corno. Nonostante negli ultimi anni si
stia facendo un grande lavoro di
sensibilizzazione verso gli adulti e i
ragazzi per rispettare l’ambiente ed
evitare che i rifiuti vengano abbandonati liberamente nel nostro territorio, in poche ore di lavoro sono
stati raccolti diversi sacchi di immondizia, da materiali ingombranti
( frigoriferi, neon, copertoni etc..) a
rifiuti che vengono abbandonati
lungo le strade o nei boschi ( lattine, carte, borse di plastica etc).
Aderendo a questa iniziativa i ragazzi della nostra scuola si sono
presi un grande impegno, quello di rispettare l’ambiente dando un segnale forte a tutta la
comunità. Speriamo che l’esempio dei più piccoli possa essere
significativo anche e soprattutto per gli adulti che spesso sottovalutano questo problema e
A Lusiana l’organista del Papa
Una numerosa affluenza di pubblico ha premiato gli sforzi organizzativi per la realizzazione del concerto d’organo di inizio settembre.
L’iniziativa, che si ripropone annualmente dal 2006 in collaborazione con il Conservatorio Statale di musica “Agostino Steffani” di
Castelfranco Veneto e con il Comune di Marostica, ha visto come
protagonista il maestro Gianluca Libertucci, titolare presso il conservatorio della Cattedra di “Organo e Composizione organistica”
e dell’insegnamento di “Forme musicali polifoniche”. Il maestro
Libertucci è organista del Vicariato della Città del Vaticano nella
Basilica di San Pietro e svolge un’intensa attività concertistica,
ospite dei maggiori festival organistici nazionali e internazionali.
A Lusiana ha eseguito un raffinato repertorio musicale, proponendo autori dal ‘700 al ‘900 e facendo apprezzare tutta l’ampia gamma di sonorità dell’organo Mascioni della chiesa di San Giacomo.
rimandano sempre ad altri la
responsabilità della “cura”
del territorio.
Anche l’amministrazione comunale
di
Lusiana,
promotrice dell’iniziativa, sta
lavorando su un progetto di
sensibilizzazione della popolazione affinchè ci sia un
maggior rispetto dell’ambiente partendo proprio dalla pulizia delle nostre strade
e delle nostre contrade che
dovrebbe essere responsabilità condivisa di tutti i cittadini. Ringraziamo tutte le persone che si sono impegnate
nella realizzazione di questa
giornata, in primis gli alunni delle scuole elementari e medie ma
anche gli insegnanti e i volontari della Protezione civile che
collaborano sempre attivamente in iniziative di carattere sociale.
Sabrina Passuello
Il campo catalogo
recintato dai
volontari
L’associazione “Opfel on pira”
con la collaborazione di volontari, l’amministrazione comunale e gli alpini hanno realizzato la
recinzione in pali di abete del
campo catalogo di via Bose a
Lusiana, su terreno messo a disposizione dalla famiglie Polga
e Zampese. Tra qualche anno
sarà possibile utilizzare i rami
della piantagione per eseguire
gli innesti su piante da frutto per
chi intende salvaguardare le varietà locali che sono in via di
estinzione
nel
nostro
territorio.La palizzata è stata realizzata lungo la provinciale
Lusianese e a fianco della vecchia strada mulattiera che collega Santa Caterina a Lusiana. E.Z.
ha fruttato quasi 18 mila euro.
Le altre risorse sono arrivate da
privati, da associazioni, dalla
Comunità Montana e dai Comuni di Lusiana e Conco. “Siamo
riusciti a raccogliere oltre 30 mila
euro ed in collaborazione con
la provincia autonoma di
Trento, che sta realizzando il
nuovo villaggio a Villa Sant’Angelo, verrà dunque costruita la
chiesa (costo complessivo di
circa 50-55 mila euro)”. Gli Alpini e la Protezione Civile di
Lusiana si recheranno in Abruzzo per prestare la loro manodo-
pera durante il montaggio dell’opera. “E l’anno prossimo –
conclude Scarsella – verrà anche concretizzata la proposta
iniziale di gemellaggio”.
Stefania Longhini
Lavori in corso, piazza chiusa al traffico
Il centro di Lusiana è chiuso al traffico in questi giorni per i
lavori di ripavimentazione della piazza. Le formelle in marmo e
porfido erano state danneggiate in alcuni punti dal gelo e dal
passaggio di mezzi pesanti. Per consentire alla ditta “Pernechele
costruzioni” di rimettere a posto i tratti danneggiati, l’amministrazione ha disposto la chiusura al traffico di piazza IV Novembre e via Roma” Per una settimana gli automobilisti potranno utilizzare la circonvallazione del Palazzon.Una volta eseguiti
i lavori sarà riaperto al traffico il centro e il disegno ad esagoni
concentrici della piazza si ripresenterà nella sua geometrica
bellezza.
E.Z.
Nella foto, i lavori di ripavimentazione in piazza IV Novembre
Pomi e peri da mettere in vetrina
Gli appassionati dell’associazione “Opfel on pira” stanno
raccogliendo pomi e peri da mettere in vetrina nella sala dell’ex
cinema Comunale di Piazzetta
Divisione Acqui. “La produzione è ottima questa stagione dicono gli organizzatori - anche
se le piante presentano frutti
copiosi in alcune zona e scarsi
in altre. Siamo riusciti a raccogliere comunque le tipologie
delle 80 varietà censite nel nostro territorio”. Da domenica 10
ottobre, oltre all’esposizione,
sono in programma convegni,
mercati di prodotti del territorio
e i ristoranti e trattorie della zona
presenteranno piatti a base di
mele e per nostrane per un ritorno agli antichi sapori
dell’Altopiano. E.Z.
Nella foto, una giovane pianta
di melo in via Onfesa nel terreno di proprietà di Marino Sartori,
esemplare carico di frutti.
Quadri d’altri tempi
con la transumanza
Riunione del club
biancorosso
In questi giorni le transumanze si susseguono
con aspetti folcloristici apprezzati da tutti gli
spettatori della discesa in gruppo degli animali
in alpeggio. Il suono dei campanacci crea atmosfera d’altri tempi dall’altopiano alla pianura
vicentina. E.Z.
Il club biancorosso “Mario Ronzani” si è riunito
alla sede del ristorante “Conca Verde” per la cena
sociale annuale per programmare anche l’attività
del sodalizio in questa stagione calcistica. Erano
presenti dirigenti del club con l’avv. Giovanni
Polato vice presidente del Vicenza e i giocatori
Antonio Giosa e Davide Gavazzi. Dirigenti e giocatori hanno promesso il massimo impegno perché la squadra navighi in posizioni tranquille della classifica. E.Z.
Nella foto la mandria di malga Turra al passaggio per la Conca Verde di Lusiana.
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Sabato 3 ottobre 2009
l’Altopiano
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La grande festa della transumanza
ENEGO
Sono proprio le giornate
che preannunciano l’autunno, non tanto per il clima,
in questo settembre, particolarmente favorevole,
quanto per la “migrazione
“delle vacche. I malghesi
stanno infatti scaricando le
malghe, sono saliti a metà
giugno e quest’anno, grazie a giornate meravigliose e ad un sole che ci offre ancora un piacevolissimo tepore, sono arrivati
a fine settembre per riportare a valle le mandrie,
un caso abbastanza raro,
in quanto solitamente questo avviene a metà mese.
Appena infatti si fa sentire il tipico clima autunnale
e le nebbie mattutine e
serali si fanno più dense
I fratelli Dalla Palma sono riusciti a incuriosire e coinvolgere centinaia di persone, ottenendo alla
fine una bellissima ed apprezzata manifestazione che ha arricchito la tradizionale demonticazione
e fredde, le vacche più
anziane e pratiche del territorio, con grande indipendenza, prendono la via
di casa, sapendo istintivamente che è tempo di ritornare in stalla.
Gli ultimi giorni di settembre la via che da
M a r c e s i n a e Va l m a r o n
conduce ad Enego è piuttosto trafficata, il flusso
maggiore scende, è fatto
di camion con rimorchi
pieni di vacche, ma molte, quelle che si fermeranno in paese, scendono anche senza l’ausilio dei
mezzi. Si sacrifica volentieri del tempo, sul ciglio
della strada per dare precedenza a questa vivace
processione, animali scor-
La sagra di Santa Giustina
Il Comune di Enego e la Parrocchia di Santa Giustina organizzano la 14° Festa Patronale di Santa Giustina nei giorni 2,
3, 4 ottobre. Questo il programma: venerdì alle 19 apertura
dello stand gastronomico; alle 21, serata Giovane con DJ Nicola e karaoke. Sabato
Alle 10 apertura stand gastronomico con specialità locali e
inizio dei giochi per gli alunni delle scuole elementari e medie;
alle 12 la premiazione degli alunni vincitori; alle 18 nuova apertura stand gastronomico; alle 21 serata musicale con Roger,
“la voce del sole”, e la sua orchestra.
Domenica 4 ottobre, a partire dalle ore 10, giochi gonfiabili
per bambini e degustazione trippa
Alle 10.30, Messa solenne in Duomo; alle 11.15 mostra del
bestiame presso il campo sportivo; alle 12 apertura stand
gastronomico
con specialità
locali; alle
14.30 gara dei
boscaioli; alle
17 musica con
Cristina Grego
che animerà
anche la serata; alle 18
apertura stand
gastronomico
con specialità
locali: alle 22
estrazione sottoscrizione a
premi. Sabato
3 e domenica
4 si terrà il
mercatino in
Piazza. Domenica, alle 15.30, 2° triangolare di calcio S. Giustina. Lo
stand gastronomico e spettacoli musicali si terranno nel
Palatenda di via Zante. Il ricavato della Festa Patronale sarà
devoluto alla realizzazione del bagno del refettorio dell’ asilo.
Alla scoperta della Piana di Marcesina
Si tiene domenica 4 ottobre la Giornata ecologica alla scoperta della Piana di Marcesina, su iniziativa del Comune di
Enego in collaborazione con Legambiente.Il programma prevede: alle 9, escursione alla scoperta dei boschi e dei funghi
di Marcesina guidata dal Gruppo Micologico Bresadola; alle
10, presentazione del progetto “Iniziative per la valorizzazione
turistica, ambientale e naturalistica dell’area transfrontasliera
della Piana di Marcesina” con la partecipazione di Associazioni ambientaliste presso il palazzo del Turismo. Alle 13, pranzo presso l’albergo Marcesina; alle 14.30 partenza della visita guidata al sito archeologico Riparo Dalmeri con illustrazione del Prof. G. Dalmeri.
tati
da
qualche
pastore,talvolta molto giovane (e questo ci fa ben
sperare che la tradizione
avrà un futuro) che scendono verso il paese con ordine e ci ricordano altri
ritmi ed altri tempi, che
tuttavia abbiamo la necessità ed il dovere di recuperare e valorizzare per
non perderci.
Sono giorni anche un po’
tristi, perché inevitabilmente i pascoli restano
vuoti, i rumori e le allegre,
curiose e pelose presenze
che ci hanno accompagnato per tutta la stagione estiva, sono svaniti e
mancano. Si cammina per
la piana di Marcesina e ci
si sente un po’ più soli; la
vastità ed il silenzio dei
luoghi si fanno più evidenti, piacevole consolazione,
i colori dell’autunno che si
stanno accendendo giorno
dopo giorno. E proprio
riproponendo gli usi di un
tempo, i fratelli Dalla Palma sono riusciti a incuriosire e coinvolgere centinaia di persone, ottenendo
alla fine una bellissima ed
apprezzata festa che ha
fatto di contorno alla
transumanza.
Una grande partecipazione di adulti, bambini del paese e di tanti turisti, ha infatti accompagnato la mandria del primo lotto
Valmaron fino al paese di
Enego.
E’ il secondo anno che i
fratelli Dalla Palma dell’Azienda Ca’ Tabaro cercano di unire l’utile al
dilettevole, e la loro idea
sembra davvero funzionare; con il pretesto della
transumanza, per riporta-
re le vacche dall’alpeggio
estivo, nuovamente nella
stalla del paese, per il secondo anno consecutivo, è
stata proposta una bellissima festa, che è terminata con una ricca offerta di formaggio, minestrone e tanta musica. Questa volta poi il “viaggio di
rientro” è avvenuto di domenica, e la mandria è passata per la piazza del paese; campanacci festosi, corone di fiori e nastri adornavano le vacche ed i cavalli che sfilavano da protagonisti, accompagnati dai
tanti che non hanno voluto
perdere l’occasione di par-
tecipare a questa tradizione che con passione viene
riproposta. Un intelligente
recupero di quel che è sempre stato, di quello che era
la normalità solo ieri,
demonticare seguendo la
mandria, i suoi ritmi.
Stefania Simi
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Sabato 3 ottobre 2009
l’Altopiano
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Rassegna Cinematografica
Un cineforum sempre più ricco e interessante
Prende il via il 14 ottobre la rassegna che prevede la proiezione di 21 film (due con dibattito) e uno
spettacolo teatrale - Un omaggio per chi acquisterà la tessera nella prevendita aperta da martedì 6 ottobre.
Torna ad ottobre, al Cinema si partirà con la prevendita
Lux di Asiago, il tradizionale delle tessere dalle 18 alle 21.
cineforum. Il Gruppo Cultura- Tutti coloro che usufruiranno
della prevendita verranno prele “Circolo Effetto Cinema
miati la sera stessa con la
Asiago” ha appena preproiezione a ingresso gratuisentato il programma
to di “Vuoti a rendere”
2009-2010: ogni settima(ore 21.15)
na si susseguiranno film
La rassegna inizierà il
selezionati apposita14-15-16 con la conmente tra i generi di
sueta formula degli
maggior successo,
spettacoli proposti in
dai titoli più attesi della
più repliche, il mernuova stagione al cinecoledì alle 20.30, il
ma d’autore.
giovedì e il venerdì
Visto l’apprezzamento
alle 20.45. La
riscontrato lo scorso
prima pellianno per la rappresencola che
tazione teatrale proposcorrerà
sta, la rassegna portesullo scherrà sul palcoscenico del
mo del Lux
Lux uno spettacolo che
sarà “Un matrisi presenta come un dimonio all’inglese”, film
vertente scorcio sulla sto- una
scena di
del 2008 diretto dal reria del cinema dal titolo
“Vuoti a
australiano
“Paradiso Buio”.
rendere” gista
Stephan Elliott, basato
Nei giorni 6-7-8-9 ottobre
TEATRO
Terepia porta in scena la
vita di Padre Leopoldo
Si terra’ Sabato 3 Ottobre alle ore 20.30, presso il Duomo di Asiago, la Sacra Rappresentazione “S. Leopoldo
Mandiæ - Umile Servo in Cristo”, spettacolo realizzato
da Terepia in collaborazione con i Frati Cappuccini di
Venezia e di Villafranca di Verona e con la consulenza di
Frate Flaviano Giovanni Gusella. Ingresso libero.
L’occasione per portare in scena la vita del Santo, e’ la consegna dell’olio che alimenta la
Lampada perenne della tomba di Padre Leopoldo da parte
della
Comunita’
dell’Altopiano dei Sette Comuni ai Frati Cappuccini del Santuario di Padova. Lo spettacolo e’ promosso dal Comune di
Asiago e dalle Parrocchie del
Vicariato di Asiago e si
preannuncia suggestivo e
coinvolgente, uno spettacolo di
colori e atmosfere sospese che
vede coinvolti sulla scena sia i
numerosi ragazzi dell’associazione padovana terepia, che
alcuni frati cappuccini, impegnati a rendere omaggio al per-
corso spirituale di S.Leopoldo
utilizzando le tecniche del teatro di figura d’avanguardia. La
vita di S. Leopoldo viene narrata e rappresentata da lettori
e figuranti, religiosi e laici, che
mettono in luce la dedizione
totale dell’umile Frate al sostegno spirituale di chi a Lui si
rivolgeva. Documenti, scritti,
immagini, sono il supporto storico su cui si svolge, in forma
simbolica, spesso poetica, la
storia della vita di S. Leopoldo,
esistenza caratterizzata soprattutto dall’accettazione dei
disegni di Dio e dal sacrificio
che spesso diventa martirio.
La musica, appositamente
composta si fonde con le luci
che illuminano i
simboli e accompagna l’azione dei
figuranti che con il
loro intenso ed
espressivo messaggio corporeo
hanno il compito di
coinvolgere i fedeli, accompagnandoli
dolcemente attraverso un sacro percorso. Le raffinate musiche sono
state scritte appositamente da Claudio Fanton e il disegno luci e’ a cura
di Maria Rigotti.
su una piéce teatrale di Noel
Coward, già portata sul grande
schermo da Alfred Hitchcock
nel film muto del 1927. Ben 21 i
film in programmazione da ottobre a marzo. Scorrendo i titoli si possono trovare
“Baarìa” di Giuseppe
Tornatore, che ha inaugurato
la Mostra del Cinema di Venezia, “Shutter Island” di
Martin Scorsese, “Bastardi
senza gloria” di Quentin Tarantino, e poi ancora “L’eleganza del riccio”, e molti altri
film in una rosa di proposte che
attraversa tutti i generi, mantenendo un occhio attento alla
qualità.
Gustare un film al cinema è anche un modo per stare insie-
me ai propri amici, condividendo emozioni e sentimenti, confrontando pareri ed opinioni:
per questo motivo per due dei
film
in
calendario,
“O’Jerusalem” e “La custode di mia sorella”, verrà anche proposto un dibattito al
termine della proiezione con
una riflessione sui temi trattati
dalle due pellicole ovvero il
conflitto palestinese per quanto riguarda il primo ed il rapporto con la malattia in famiglia nel secondo.
Il cineforum regalerà inoltre
una chicca: a fine gennaio sarà
possibile vedere la pellicola più
attesa della stagione “The
New Moon” un film diretto
da Chris Weitz, adattamento
cinematografico dell’omonimo
romanzo del 2006 di Stephenie
Meyer e sequel di Twilight,
film campione d’incassi nel
2008. I prezzi sono rimasti
invariati anche quest’anno, ed è stata mantenuta la
promozione valida
per i ragazzi di pri-
ma seconda e terza superiore
con tessera al prezzo ridotto a
5 euro.
Davide Degiampietro
I protagonisti di New Moon
il film più atteso della
rassegna
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l’Altopiano
Sabato 3 ottobre 2009
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I musei altopianesi si mettono in gioco
CULTURA
Hanno passato una giornata
alternativa e divertente coloro che domenica 27 settembre si sono recati alla Villa
Clementi di Malo per partecipare alla IX giornata della
Rete
Museale
Alto
Vicentino.
L’evento, finanziato con ricorrenza annuale dalla Regione Veneto e dalla Rete
Museale, ha lo scopo di presentare le varie realtà
museali dell’alto vicentino e
di avvicinare il pubblico alla
cultura locale. A Villa Clementi in particolare ci si è
concentrati sul pubblico più
prezioso, quello dei bambini,
che sono accorsi numerosi
alla scoperta dei mestieri di
una volta e dei luoghi dove si
possono imparare e vedere
molte cose insieme ai propri
genitori. All’iniziativa hanno
aderito i rappresentanti di
venti musei, che si sono impegnati nell’allestimento di
altrettanti stand per accogliere i visitatori, esporre il pro-
L’iniziativa della Rete Museale Alto Vicentino per coinvolgere le famiglie.
A Villa Clementi di Malo anche alcune delle realtà museali presenti nel nostro territirio
Villa Clementi di Malo
prio materiale informativo e
far conoscere la propria attività, trasformando per un intero pomeriggio la corte di
Villa Clementi in un centro
culturale vario ed eterogeneo,
rallegrato dai canti popolari
delle Valleogrine. La nota più
divertente della giornata, pensata appositamente per incuriosire e coinvolgere i piccoli, è stata la realizzazione,
presso ogni gazebo, di giochi e attività riguardanti ciascun museo presente. Lo
staff della Rete, infatti, ha
proposto ai rappresentanti dei
musei di rendere ludico l’approccio con la cultura. L’idea
è
stata
accolta
e
concretizzata e, visto l’entusiasmo dei giovani partecipanti, si è rivelata ottima perché così grandi e piccoli han-
no avuto la possibilità di conoscere più da vicino le attività
dei diversi siti
culturali.
La Rete, infatti,
da sempre si
preoccupa non
solo di pubblicizzare i musei
che la compongono, ma anche
di ampliarne la
conoscenza attraverso attività
didattiche appositamente studiate per instaurare con i
piccoli una comunicazione
diretta, fatta non solo di nozioni teoriche ma anche di
esperienza fisiche e pratiche. I bimbi presenti a Villa Clementi hanno quindi
potuto capire gli argomenti
delle diverse realtà culturali
attraverso giochi da tavolo,
immagini, disegni, quiz e realizzando con le loro mani
alcuni lavoretti. Inoltre,
hanno ricevuto il divertente giornalino delle Rete, in
cui tutti i musei vengono
presentati in modo semplice e curioso, con indovinelli
e cruciverba per imparare
giocando.
Tra i venti musei presenti
alla IX giornata, cinque
provenivano dal nostro
altopiano, dai comuni di
Roana e Lusiana: i rappre-
sentanti di Ecomuseo del
Ghertele, Forte di Punta
Corbin, Graffiti della
Valdassa, Museo della Tradizione Cimbra e Museo
Diffuso “ambiente e tradizioni” hanno infatti intrattenuto i visitatori ricordando
loro quanto il territorio
altopianese possa offrire
dal punto di vista culturale
e naturalistico.
Ilaria Panozzo
Due appuntamenti ad ottobre
I comuni di Roana e Lusiana con le loro realtà museali,
saranno coinvolti anche prossimamente nelle iniziative gratuite della Rete Museale Alto Vicentino, partecipando alle
“Domeniche della Rete – momenti di cultura e lettura del
territorio”. In particolare: domenica 11 ottobre alle 9.30 ci
sarà, a cura di Archeidos, un’escursione guidata dal
Ghertele a Malga Pusterle, un viaggio tra natura, storie e
leggende nei boschi della Val d’Assa.
Domenica 18 ottobre, alle 15, Antonio Cantele guiderà
un’escursione nella terra dei pomi e dei peri con visita alla
mostra “pomo pero”, a Lusiana.
Per ulteriori informazioni sugli altri eventi gli interessati possono
visitare
il
sito
della
Rete
www.retemusealealtovicentino.it .
Francesca Rigoni premiata al concorso letterario dell’OIC
Per il secondo anno consecutivo la Fondazione Opera Immacolata Concezione ha deciso di promuovere un concorso letterario, nell’ambito della
propria filosofia che crede nella “risorsa longevità”. Una ricchezza di cui può beneficare
non solo grazie al contributo diretto degli ospiti delle proprie
strutture, ma anche a quello
di coloro che con essi sono
quotidianamente in contatto
raccogliendone ricordi e racconti, siano familiari, amici,
volontari, operatori. A queste
persone, grazie anche alla
collaborazione di altri enti, è
stato proposto il concorso
che, dopo la poesia nel 2008,
quest’anno ha inteso esplorare il mondo della prosa per
selezionare delle fiabe, da
raccogliere in un volumetto
intitolato “Il sogno, il magico, il fantastico”, distribuito
poi gratuitamente con il Corriere della Sera. Scrive, tra
l’altro, nell’introduzione al libro il presidente della Fondazione OIC Onlus, Angelo
Ferro: “Fiaba significa fantastico, emozioni, capacità di
far vivere esperienze e capire situazioni inedite. Sempre supportati da un narratore, affettuoso e attento a
non spingere troppo né sul
tasto della paura, né su quello della divagazione fantastica. Un narratore di mondi e
magie che è sempre pronto
a fornire l’affettuoso supporto della rassicurazione e del-
Due suoi racconti selezionati e pubblicati su un libricino distribuito con il Corriere della Sera
Francesca Rigoni (a destra)
con la scritrice Antonia Arslan
do quanto mi raccontava mio
padre”. “Mi ha fatto molto piacere veder scelti i miei racconti
– continua Francesca - ma la
soddisfazione più grande è stata quella di conoscere al momento della premiazione la presidente della giuria Antonia
Arslan, scrittrice di origine
armena che avevo avuto
modo di apprezzare molto leggendo i suoi libri”. Visti gli apprezzamenti ricevuti, ma anche gli incoraggiamenti di qualche amico e collega, Francesca non esclude la possibilità
di portare a termine un progetto più impegnativo, ovvero
Uso improprio di una “bareta”
la positiva prospettiva
esperienziale, proprio come
da sempre fanno le mamme,
i genitori, ma soprattutto i
nonni e le nonne, sovente
oggi le uniche persone con
tempo a disposizione per raccontare favole ai bambini.”.
Gli autori delle fiabe sono stati
premiati
presso
l’Auditorium Pontello del
Centro “Civitas Vitae” di
Padova dalla scrittrice
Antonia Arslan presidente
della Giuria, presenti anche i
vari partner dell’iniziativa: Ugo
Savoia (Direttore del Corriere del Veneto), Luisa Scimeni
(Presidente Soc. Dante
Alighieri), Ambrogio Fascina
(Presidente CLEUB), Fabio
Franceschi (Presidente Grafica Veneta). Tra coloro che
hanno partecipato al concorso, anche un’operatrice della
sede asiaghese dell’OIC (Vil-
la Rosa) Francesca Rigoni,
che dopo essere già stata premiata lo scorso anno nel concorso di poesie, ha avuto la soddisfazione di fare il bis vedendosi selezionare e pubblicare
due dei tre racconti presentati, e, oltretutto, di essere l’unica operatrice selezionata e
premiata fra tutti i dipendenti
delle varie sedi dell’OIC. “Mi
piace molto leggere – commenta Francesca – ma anche
scrivere poesie. Le ho sempre scritte e regalate ad amici
e conoscenti, senza però mai
tenerle, e ho iniziato a raccogliere da poco tempo. Quest’anno, quando mi hanno proposto di partecipare al concorso, ho voluto mettermi alla prova, scrivendo dei brevi racconti. Ad ispirarmi sono stati i ricordi di bambina, le storie che
sentivo in famiglia, l’ho fatto
con gioia, soprattutto ricordan-
“Su nonno raccontami di quella volta che hai
perso la bareta”.
“Ma dai putei la xè vecia”.
“Si nonno ma ci diverte, siamo stufi di giocare
con il Nintendo…!”
“E va ben…”
Un giorno che ‘ndavo par ‘na stradeta me son
distratto e go perso la me bareta!
Dopo qualche giorno me xè sta dito che la
gaveva catà ‘na veceta. Alora son ‘ndà da la
veceta a farme dar la mi bareta, ma la veceta
me ga dito:
“Se te vol la bareta te devi portarme sinque
ciope de pan”.
Me la cavo con poco go pensà e son ‘ndà dal
fornaro par farme dare el pan ma el fornaro
me ga dito: “ Se te vol el pan te devi portarme
la farina”.
Son ‘ndà allora dal munaro par farme dar la
farina ma anca qua el munaro me ga dito: “Se
te vol la farina te devi portarme el frumento”.
Camina, camina son rivà al campo par farme
dare el frumento, ma el campo me ga dito: “Se
te vol el frumento te devi portarme bon concime”.
Son ‘ndà alora dale vache par tore el luame
ma, te pareva, anca quele voleva qualcosa:”Se
te vol el luame te devi portare un poco de fen”.
Santa pasiensa son ‘ndà dal prà par farme
scrivere per raccontare episodi
della sua vita lavorativa. “Con
gli anziani scherzo, rido, racconto, ma soprattutto ascolto:
ogni persona ha le sue caratteristiche, i suoi atteggiamenti,
ricordi ed esperienze da raccontare, che messe insieme
potrebbero rappresentare importanti testimonianze di vita
vissuta”. Silvana Bortoli
dare el fen, ma el prà me ga dito: “Se te
vol el fen, serve la falsa”.
Volevo lasar perdere ma infine son ‘ndà
dal falsaro che el me ga dato la falsa, go
portà la falsa al prà, el prà me ga dato
el fen, lo go portà alle vache, le vache
me ga dato el luame, go portà el luame
al campo, el campo me ga dato el frumento, go portà el frumento al munaro
che me ga dato la farina, go portà la farina al fornaio e… finalmente go ciapà
le sinque ciope de pan.
Tutto contento con in man le ciope de pan
ancora calde son ‘ndà da la veceta che,
anche se un po’ sporca, me ga ridato la
bareta.
Cari putei, sete ani la go lavà, sete ani la
go sugà, ma ancora la spusava de caca
seca e dopo tutta sta fadiga non la go
gnanca più portà.
“ Ma allora nonno la bareta l’hai buttata via?”.
“Eh no la go tacà su un ciò in granaro e
ogni volta che la guardo penso: Go fato
ben a rivoler la mi roba a ogni costo o
fasevo meio lasar perdere?
No me son ancora dato una risposta, ma
de sicuro la veceta el me pan se lo ga
magnà de gusto”.
Francesca Rigoni
Operatrice O.I.C Asiago
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Sabato 3 ottobre 2009
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
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L’avvocato risponde – Domande, curiosità, approfondimenti di carattere legale
RUBRICHE
Chi intende acquistare un
immobile prima della firma
del contratto, salvo diversi
accordi contrattuali, è tenuto ad effettuare una serie di
ricerche atte a verificare la
“bontà” del bene che va acquistando.
Vediamo nel dettaglio quelle
essenziali:
LE RICERCHE CATASTALI: Le
ricerche in Catasto consentono in primis un controllo
sull’identità del proprietario
effettivo dell’immobile ed
una verifica sull’esclusività
del suo diritto di proprietà (per
escludere comunioni o
comproprietà) e consentono,
inoltre, di controllare la descrizione dell’immobile e dei
suoi accessori (cantina,
garage), nonché il valore dell’immobile stesso a mezzo
della rendita catastale. Per
ottenere tali informazioni ci
si dovrà rivolgere all’ufficio
provinciale dell’Agenzia del
Territorio oppure estrarre a
pagamento delle visure direttamente dal sito dell’Agenzia stessa. Le ricerche potranno essere effettuate sia
per immobile, che per soggetto o per partita e far rife-
Acquisto di un immobile: ecco le
verifiche preventive da effettuare
rimento al periodo attuale o
a periodi decennali o
ventennali. Per quanto riguarda l’ottenimento di
planimetrie catastali, essendo esse documenti riservati
in considerazione dei rischi
collegati alla loro circolazione, occorrerà essere in possesso del consenso del proprietario e/o rivestire la qualifica di inquilino, di tecnico,
o di mediatore.
LE RICERCHE URBANISTICHE:
La ricerca urbanistica consente di ottenere la visura od
il certificato della domanda
di condono, della licenza o
concessione edilizia e della
licenza di abitabilità ed
agibilità relative all’immobile che si intende acquistare.
Occorrerà, a tal fine, recarsi
all’ufficio tecnico del Comune, sezione urbanistica, presentando i dati anagrafici del
proprietario attuale e del primo
proprietario
o
costruttore.
LE RICERCHE IPOTECARIE: Tali
ricerche permettono di verificare le trascrizioni degli atti
di trasferimento o costituzione di diritti reali sull’immobile (ad es. si potrà verificare
l’atto di acquisto della proprietà, se vi sono usufruttuari,
etc.). A mezzo di tali ricerche, pertanto, si potrà anche
escludere la presenza di
eventuali vincoli sull’immobile, come pignoramenti, iscrizioni ipotecarie -anche derivanti da richieste di mutuo-,
sequestri, servitù, etc. Pure in
questo caso, per ottenere tali
informazioni, occorrerà rivolgersi all’ufficio provinciale
dell’Agenzia del Territorio.
ULTERIORI VERIFICHE , LA
CERTIFICAZIONE DELL’EDIFICIO
E DEGLI IMPIANTI: E’ prudente, altresì, verificare lo stato
di manutenzione dell’immobile, nonché l’efficienza ed idoneità degli impianti tecnologici
(elettrico, radiotelevisivo, di
riscaldamento e/o climatizzazione, idrico, sanitario, del gas,
di sollevamento persone,
antincendio, di apertura cancelli, etc.), siano essi centralizzati od autonomi. Occorrerebbe, inoltre, verificare
che tali impianti rispondano a
regole di sicurezza e siano
oggetto di manutenzione periodica (ad es. occorrerebbe
entrare in possesso del libretto d’uso e di manutenzione
della caldaia per verificare gli
interventi effettuati ai sensi
della legge 10/91 e successive modificazioni).
Per quanto riguarda gli impianti installati dopo il 27/3/
2008 la legge prevede specifici obblighi di certificazione,
ovvero l’esistenza di un documento di progetto e di una
“dichiarazione di conformità”
(emessi dall’installatore ai
sensi del DM 37/2008). Per
gli impianti precedenti (ma
comunque successivi al 13/
3/90), vi sarà obbligo di
certificazione solamente se
tale obbligo era previsto dalla normativa vigente all’epoca (ad es. la legge 46/90 inerente gli impianti elettrici ed
elettronici). In mancanza di
documentazione, sarà possibile farsi rilasciare -dietro
verifica tecnica- una dichiarazione di rispondenza che
sostituirà in tutto quella di
conformità. E’ quindi opportuno prendere visione della
suddetta documentazione e
preferibilmente farsela consegnare (anche in copia),
sebbene ad oggi sia stato
abolito l’obbligo per il venditore di allegarla al contratto
di compravendita (obbligo
che e’ rimasto in vigore per
il periodo 27 marzo-25 giugno 2008, poi abrogato dal
D.L. 112/08). E’ utile sapere
che dal 1/7/2009 è entrato in
vigore l’obbligo di redigere
pure
l’attestato
di
certificazione energetica
(ACE) per le unità immobiliari, vendute od affittate, sia
nuove che già esistenti. Si
tratta di un documento che
“fotografa” il consumo
energetico dell’unità immobiliare, riportando dati sugli usi
di energia inerenti il riscaldamento, la produzione di acqua calda, la climatizzazione
estiva e l’utilizzo di fonti
rinnovabili, con una stima
delle emissioni di gas ad effetto serra determinate da tali
usi.
LA VERIFICA DEL PAGAMENTO
DELLE SPESE CONDOMINIALI
ARRETRATE:
Il trasferimento
della proprietà di un immobile comporta anche il trasferimento di tutti i diritti ed obblighi legati allo stesso. Occorrerà tener presente tale
principio, specie nel caso in
cui l’immobile che si intende
acquistare sia inserito in un
condominio. L’acquirente, infatti, sarà responsabile in solido con il vecchio proprietario per tutte le spese inerenti
l’anno in corso di acquisto, ma
anche per quello precedente.
Sarà opportuno, pertanto, per
evitare brutte sorprese, verificare che siano stati saldati
dal venditore gli oneri condominiali pregressi e quali voci
di spesa siano state approvate dall’assemblea per l’anno
in corso.
Avvocato Serena Baù
I lettori che vogliano
sottoporre domande su
qualsiasi questione di
carattere legale al nostro
avvocato possono inviare
una mail all’indirizzo
[email protected]
o scrivere a “L’avvocato
risponde – Giornale
Altopiano, Via Monte
Sisemol, 9 36012
Asiago (Vi)”
LA RUBRICA DELLA PSICOLOGIA
Il rispetto: un valore connaturato con la
natura umana assolutamente da riscoprire
Un concetto a me caro, da
sempre, è il rispetto. Sebbene non sia un tema
prettamente psicologico ma
piuttosto uno dei principali valori dell’esistenza, vorrei comunque parlarne per tentare
di conferire al mio ragionamento
una
valenza
psicopedagogica e un’utilità
per la crescita psicologica individuale.
Se guardiamo all’origine letterale del termine, “rispetto”
deriva dal latino e significa
guardare di nuovo, in segno
d’interesse e di considerazione. Mi piace molto questa parola perché indica che chi ha
rispetto è sinceramente e positivamente interessato all’altro, tanto da riservargli…un
occhio di ri-guardo (simile etimologia!). Il vocabolario propone come uno dei possibili
sinonimi la voce “deferenza”.
Avere “deferenza” per qualcuno significa accettare in
modo ossequioso, servile, che
l’altro sia superiore in qualcosa o che abbia una qualche caratteristica degna, appunto, di
rispetto.
Permettetemi di aprire una
parentesi. Recentemente ho
avuto la fortuna di vedere l’ultimo film della Disney che mi
ha davvero commosso e al
tempo stesso inquietato. Si
tratta di “Earth”, la nostra terra. Lo consiglio, vivamente, per
una visione familiare. È un documentario frutto di cinque anni
d’intenso lavoro che ha permesso di catturare immagini
strabilianti e di sussurrare al
mondo, in 90 minuti e in modo
magistrale, un messaggio chiaro ed esplicito: la terra è tutto
ciò che abbiamo, è nostro dovere averne rispetto. Quello
che mi ha più colpito è il taglio
prospettico dato al film. L’uomo
è spettatore incantato (o dovrebbe esserlo) sin dalle prime immagini, del pianeta in cui ha la
fortuna di vivere. Non ci sono
immagini antropomorfe, tecnologia, artefatti umani, c’è solo la
danza della natura con le sue
regole e la sua spietata verità: la
maestosa bellezza della lotta per
la vita. Se ne deduce immediatamente la lezione. O si ha rispetto per l’esistenza, o si muore.
L’animale questo lo sa, non l’ha
dimenticato e si lascia guidare
dalla sua biologia. Esso rispetta
le gerarchie e i ritmi naturali, non
forza il suo equilibrio e non invade lo spazio altrui. Se lo deve fare,
è per sopravvivere, non certo per
modificare il suo status quo.Ama
e rispetta la propria esistenza e
quella degli altri esseri.
Torniamo a noi. Se andiamo in
rete e digitiamo la parola “rispetto”, notiamo che più di qualunque altro termine esso viene utilizzato nei più disparati ambiti,
senza specificità alcuna. Lo cita
il Dalai Lama, il Presidente
Obama, il Convegno della Chiesa, Kant: l’unica via possibile
è il rispetto di sé, degli altri e
del creato. Ma il rispetto non va
inculcato. Chi cerca di insegnarlo a vari livelli, si trova di fronte
alla dura realtà che il rispetto non
può essere appreso in modo
didascalico o scolastico. Il valore del rispetto dovrebbe essere
connaturato con la natura umana, in senso originario; non è solamente un atteggiamento, uno
stile, un comportamento
preferibile. Chi ha rispetto ha rispetto della vita stessa, perché
ha compreso il valore dell’esistenza e le sue regole, che sono
universali. Non è possibile rispettare parzialmente, maliziosamente o con fine manipolatorio. Bisogna sentirselo dentro. Ecco il
grande messaggio che il film della
Disney lascia nel cuore, che va
fatto scoprire soprattutto alle
nuove generazioni. I bambini
nascono con una forma ingenua
di rispetto che ereditano dal loro
DNA, dal loro substrato biologico che permette loro di sopravvivere nei primi mesi di vita. Poi
subentra l’ambiente, la cultura di
appartenenza, le persone significative (da un punto di vista pedagogico) che si sovrappongono
alla base ereditaria. Da quel momento, i significati inscritti nella
mente del piccolo uomo sono i
dettami, le regole, la legge “naturale” a cui far riferimento durante l’esistenza. L’insegnamento del rispetto dovrebbe essere
prioritario quando si educa. Il
bambino deve capire che rispettare non è “non poter fare” questo o quello, ma voler vivere
secondo natura. Se nell’animale ciò è connaturato, nell’uomo
andrebbe reinscritto attraverso
esempi umani, uno stile di vita
deferente degli educatori e non
con divieti e prescrizioni
comportamentali circostanziate.
Solo un’esistenza rispettosa della fortuna di vivere su questa terra può avere un valore pedagogico e colpire al cuore. È l’at-
teggiamento dell’antilope che al
primo morso del giaguaro si getta a terra, consapevole che ha
perso la strenua battaglia e si
avvia, rispettosa, a completare
l’ultima corsa. Il rispetto è questo proprio questo senso di dignità conferito al proprio essere
al mondo, in ossequio con le leggi superiori. La maleducazione,
l’aggressività prevaricatrice, la
mancanza di umiltà, la cecità,
l’avidità, sono il segno della mancanza di questo valore e testimoniano la perdita dei limiti dell’uomo; lo spettacolo più triste di
cui essere protagonisti. Un palcoscenico sempre più calcato, a
quanto sembra.
Il pianeta terra sta soffrendo uno
sfruttamento ingiusto, e la natura si ribella; l’uomo continua nel
suo tentativo annoso di invadere
i confini altrui, moltiplicando
l’odio; gli episodi d’intolleranza,
di maleducazione, di segregazione sociale sono all’ordine del
giorno, e le nuove generazioni
non sono pronte a dare una svolta. Possiamo fare solo una cosa,
importante: decidere di tornare
ad una dimensione meno “umana” (nel senso dispregiativo) e
più naturale, riacquisendo il senso di rispetto per la vita che ci è
stata data accettando, in modo
rispettoso, di non essere i padroni del mondo. Sarà così facile
testimoniarlo (e non insegnarlo) ai nostri figli e permettere
che una nuova cultura si diffondi. Questo è l’unico progresso possibile, che si respira anche nelle parole di Benedetto XVI: “è impensabile
illudersi di custodire il Creato nell’indifferenza (e nel
mancato rispetto) verso il mistero della vita umana, dal
suo inizio fino alla fine. È un
intreccio che nessuno può
annullare, il libro della Natura è uno ed è indivisibile”. E
noi ne facciamo parte.
Stefano Rigoni, Psicologo
Psicoterapeuta Cognitivo
Comportamentale
Tel. 338.2919597 – E-mail:
[email protected]
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Sabato 3 ottobre 2009
l’Altopiano
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Hockey Inline A1
INLINE
di Stefano Angonese
Poteva essere un inizio di stagione complicato, tra voci di
mercato (alla fine tutti al loro
posto), qualche “mal di pancia” alla Ibrahimovic e con
due obiettivi da giocarsi in
poche settimane. E, invece,
il settembre della Rigoni di
Asiago Vipers è scivolato via
liscio, con quattro vittorie in
altrettanti impegni ufficiali ed
un altro trofeo (il 19°!) messo
in
bacheca
(la
Supercoppa). Ed ottobre potrebbe aprirsi con un altro traguardo, seppur parziale, da
tagliare: la qualificazione alla
finale di Coppa Italia.
Nel match di andata, giocato
domenica scorsa ad Asiago,
la formazione del presidente-allenatore Fabio Forte ha
ipotecato il passaggio del turno, superando l’ostico Arezzo
con un rotondo 8-4 (tra i protagonisti Gianluca Tomasello
, autore di quattro reti, e Jure
Penko, decisivo con le sue
parate in alcune fasi) che
offre qualche garanzia in più
in vista del ritorno, in programma sabato sera (ore 18)
in Toscana.
« Ci siamo espressi su di un
La Rigoni di Asiago Vipers ad
un passo dall’obiettivo “finale”
Sabato gli arancionero potrebbero qualificarsi per l’atto conclusivo
di Coppa Italia. Basterà gestire il “tesoretto” messo da parte all’andata
buon ritmo - ha Foto di Carlo Dal Sasso.
dichiarato Forte a
fine gara - nonostante in settimana non ci fossimo allenati al
meglio, ed abbiamo fatto la
gara, nel bene e
nel male. C’è stato qualche passaggio a vuoto
che Arezzo ha
cercato di sfruttare, riuscendoci
solo in parte visto che Jure
(Penko ndr) è
stato decisivo in
alcune situazioni. Abbiamo potrebbero essere letali. Ad
alternato gran belle cose a Arezzo tradizionalmente
momenti di confusione ab- facciamo gran fatica, ma il
bastanza preoccupanti e su fatto di partire con un buon
questi cercheremo di lavo- vantaggio e le ampie dirare in settimana. Sono mensioni del campo mi danmolto soddisfatto
del no buone sensazioni. Dipower-play (cinque volte a ciamo che il ritorno appabersaglio su otto situazio- re un po’ meno in salita,
ni di superiorità numeri- vogliamo la Finale ed un
ca), ma preoccupato dal passo in più l’abbiamo fatfatto che in certi momenti to ».
la troppa voglia di andar Nell’altra semifinale l’Edera
a far gol ci fa prendere dei Trieste, allenata per il seconcontropiede che alla lunga do anno da Cristian Rela e
Gianluca Tomasello
che annovera un paio di
altopianesi (Fabio Rigoni e
Tomas Ferro), è riuscita a
piegare (5-4) il Milano 24,
protagonista della sorprendente eliminazione della
Caoduro Diavoli Vicenza,
finalista un anno fa. I giuliani,
tuttavia, masticano amaro
per aver concesso ai
lombardi di riaprire i giochi
nelle fasi finali dell’incontro,
quando hanno subito due reti
in pochi secondi. A Milano,
sabato, ci sarà da soffrire
Campionati Italiani Mountain Bike Orientamento
Al Prunno dominano i bikers trentini
300 partecipanti e successo organizzativo per l’Erebus Vicenza
L’orienteering ritorna
alla
grande
sull’Altopiano di
Asiago 7 Comuni e lo
fa per la prima volta
con i tricolori di mtbo, la
versione su due ruote
dello sport con cartina e
bussola. Il campionato
italiano a staffetta e a
lunga distanza ospitato
sabato e domenica nei
boschi a sud di Asiago è
stato l’ennesimo
successo organizzativo
dell’Erebus Vicenza, che dal
2001 porta sull’Altipiano eventi di livello internazionale. L’appuntamento ha richiamato circa 300 atleti, con presenze di
bikers anche dall’Austria e
dalla Svizzera. Spettacolare
come sempre la prova a staffetta disputata sabato, con la
partenza in massa dei concorrenti nello splendido scenario
del Prunno. Nella massima
categoria maschile la vittoria
è andata al Monte Giner dei
fratelli Dallavalle, davanti al
Gronlait di Folgaria e al Gruppo Sportivo Pavione. Tra le
donne oro per il Panda
Valsugana (Cipriani –
Zoppè);
argento
al
Nordestarcento e bronzo al
Terlaner.
Domenica il tracciatore
dell’Erebus Cristian Bellotto
ha messo a dura prova gli atleti nella gara individuale a
lunga distanza, che si sviluppava nei sentieri e nelle
carrarecce a sud di Asiago
con partenza e arrivo ancora al Prunno; i percorsi più
lunghi come quelli delle categorie Elite si sono spinti fino
in Val Magnaboschi, con
dislivelli impegnativi e scelte
di percorso che sono risulta-
te decisive per la vittoria finale. Anche nella prova individuale si è confermata la supremazia dei biker trentini, più
forti anche degli incidenti
meccanici; lo hanno dimo-
strato le vittorie in Elite da
parte di Luca Dallavalle
(Monte Giner), rallentato
nell’ultima parte di gara da
un guasto al cambio, e tra i
master 45 di Giorgio Paoli
(Orienteering Pergine), che
sulla strada verso l’ultimo
punto di controllo ha spezzato il telaio della bici contro un sasso, tagliando poi
vittorioso il traguardo con la
bici in spalla. Nella massima categoria femminile il
successo è andato invece
alla lombarda Laura
Scaravonati, atleta della
nazionale di mountain bike
orientamento in forza al
gruppo sportivo della
Forestale.
maggiormente, anche
se la sensazione (senza nulla togliere ad
Arezzo e Milano) è
che si possa riproporre
l’ennesimo episodio
della saga che,
eccezion fatta per la
scorsa stagione, aveva
monopolizzato gli ultimi anni dell’inline nazionale.
Esaurito il capitolosemifinali, la Coppa
Italia darà appuntamento al 17 novembre
per l’andata della
finalissima (l’8 dicembre il ritorno), ma
l’inline proseguirà a pieno ritmo con il campionato, che
sarà presentato a Milano
giovedì 8 ottobre (ore 11)
presso
l’Hotel
Michelangelo, “quartier generale” dei vernissage della Lega Nazionale Hockey.
In Serie A1, anche per la
stagione 2009/10, confermata la formula a girone
unico, composto da undici
formazioni (complice la rinuncia del Forlì): Rigoni di
Asiago Vipers, Edera Trie-
Fabio Forte
presidente allenatore
degli Asiago
Vipers
ste, Milano 24, Diavoli
Vicenza, Lions Arezzo, Pirati Civitavecchia, Polet
Trieste, Draghi Torino,
Ferrara e le neopromosse
Monleale e Modena.
La regular season (girone
di andata e ritorno) scatterà il 10 ottobre (i sei volte
campioni
d’Italia
dell’Asiago esordiranno a
Torino) e si concluderà il 20
marzo 2010. La principale
novità di questa edizione è
rappresentata dal fatto che
solo le prime sei squadre classificate accederanno ai playoff
scudetto. La post season inizierà il 27 marzo 2010 e si
chiuderà, in caso di gara 5 della finale tricolore, il 15 maggio
2010. Previsti una retrocessione diretta (l’11a classificata)
ed anche i playout tra la 9a e
la 10a classificata della Serie
A1 e la 3a e la 4a classificata
in Serie A2.
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Sabato 3 ottobre 2009
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
23
CANOVE CALCIO - PRIMA CATEGORIA
Esordio con pareggio, ma meritava di più
CALCIO
Due pareggi in altrettante
partite. E’ il bottino finora
raccolto dal Canove Calcio
contro Prix Dueville e Azzurra Sandrigo. Un bottino
un po’ magro rispetto a
quanto il Canove ha messo
in campo. Oltre al cuore, la
determinazione non è mai
mancata ai gialloblu, in
campo si stanno vedendo i
primi risultati del lavoro
estivo e una sempre maggior coesione tra “vecchia
guardia” e nuovi arrivati.
Due considerazioni da fare:
innanzitutto i carichi di lavoro estivo si vedono an-
I prossimi appuntamenti si tengono all’Armando Frigo domenica 4 ottobre contro il Carmenta,
mentre la domenica successiva i gialloblu saranno ospiti del Gruppo Stabila Isola 91.
cora sulle gambe dei giocatori molti dei quali non reggono ancora i ritmi di questo campionato fatto si di
tecnica, ma anche di tanti
rilanci e contropiedi. Man
mano che il campionato prosegue il gioco dovrebbe
sciogliersi divenendo più
fluido e acquisendo
dinamicità. Purtroppo in
previsione del solito “pellegrinaggio” invernale, causa
neve, e quindi allenamenti
spesso svolti in palestra, il
comparto
tecnico
giocoforza deve “caricare”
di più durante i mesi caldi.
La seconda considerazione:
i nuovi inserimenti si sono
subito adeguati al contesto
squadra permettendo più
soluzioni.
Qualche
inceppamento c’è ancora,
soprattutto a centrocampo,
ma è indubbio che quest’anno il Canove è squadra più
deputata all’attacco, il tutto a favore dello spettacolo. Buona anche la presenza sugli spalti sicuramente
dovuta a questo prolungamento estivo, ma vogliamo
anche pensare per il valore
del gioco che si vede in
campo.
Inizia bene la di stagione agonistica per il karate altopianese
Bedin vince e va alle Nazionali
Sara Porro e Andrea Lombardo, terzi, mancano di poco lo stesso traguardo
Inizia alla grande, nel migliore dei modi, la nuova
stagione
agonistica
dell’A.S.D. Fuji-Yama
karate-Do Sette Comuni,
che già nelle prime due
gare disputate ottiene risultati pregevoli che hanno portato ben tre atleti ad
ottenere o a sfiorare qualificazioni prestigiose.
- Domenica 13 settembre,
in occasione della selezione regionale della
classe Cadetti che si è disputata a Caltana di Santa Maria di Sala (PD),
Sara Porro, salendo sul
terzo gradino sul podio
nei meno 65 kg. di kumite
(combattimento), ha ottenuto un ottimo bronzo che
gli ha però permesso solo
di sfiorare l’obiettivo della qualificazione ai Campionati Italiani.
- Ancor più gratificante
la partecipazione degli
atleti altopianesi alla fase
regionale valevole per la
qualificazione ai Campionati Italiani di kumite.
Sabato 26 settembre arriva infatti il colpaccio:
nella classe Esordienti/B
l’atleta di Lusiana Andrea
Bedin ha conquistato il
gradino più alto del podio nei meno 50 kg, staccando così il biglietto di
qualificazione alla finale
Nazionale che si disputerà domenica 26 ottobre
ad Ariccia (Roma). Un risultato di grande qualità,
questo, che le consente
anche di acquisire il grado di cintura nera 1°
Dan. Nella stessa occasione è arrivato un altro
piazzamento importante
con Andrea Lombardo
che ha sfiorato a sua volta la qualificazione, giungendo anch’egli terzo sul
podio nei meno 77 kg.
- Infine domenica 27 settembre a Villorba (TV),
dove si sono svolti gli esami per i passaggi di Dan,
grazie ad una bella performance
Luca
Reschiglian si è meritato
il grado di cintura nera
1° Dan.
Risultati che premiano
questi ragazzi che con
fatica e sacrificio si distinguono in ambito sportivo. Per informazioni sugli allenamenti di karate:
www.karatesettecomuni.com
, [email protected]
, cel. 3476515506
Cesare Pivotto
Delle due partite di campionato finora disputate il
Canove ha sempre meritato il pareggio, forse anche
qualcosa in più contro il
Sandrigo. Due partite difficili giocate a viso aperto
tra squadre che si conoscono da anni. Contro il
Sandrigo la voglia di vittoria è palese con il Canove
che spinge sull’accelerato-
re per buona parte della
partita, ma la fortuna non è
dalla sua parte. Dea bendata che non vuole baciare
l’attacco gialloblu mentre in
difesa pare non serva con
il portierone Baù in periodo
di grazia compiendo anche
contro l’Azzurra delle parate meritevoli, due in particolare che hanno strappato applausi anche agli av-
versari.
I prossimi appuntamenti vedranno il C.R.A.R. Canove
in campo all’Armando Frigo domenica 4 ottobre contro il Carmenta e la domenica successiva ospiti del
Gruppo Stabila Isola 91. Le
partite si giocano sempre
alle 15.30. Forza Canove.
Gerardo Rigoni
Calcio - Terza categoria.
Asiago vale la regola del “tre”.
GLC alla ricerca del primo sorriso.
180' di campionato. Troppo pochi ancora per tracciare profili ed ambizioni delle due formazioni altopianesi, impegnate, seppur in gironi diversi, nel campionato di terza categoria. La
breve panoramica su questo primo assaggio di stagione parte dal girone ”B” e da un
Asiago che nell’arco di una settimana è passato dall’amarezza alla gioia, da un pesante 1-3
interno al debutto per mano del Silva 1950 ad un altrettanto pesante (per il morale) 3-1 ottenuto all’ultimo respiro, in trasferta, sul campo dell’Union Centrale Thiene, una delle protagoniste della scorsa stagione. Asiago dai due volti, dunque, che ora dovrà cercare di trovare
una continuità di rendimento. Domenica, allo “Zotti”, subito un test importante contro il Molina,
una delle formazioni che guidano la classifica a punteggio pieno.
Nel girone di Bassano, invece, il GLC Soccer Team, società nata in estate dalla fusione
tra le realtà calcistiche di Gallio e Lusiana Conco, è ancora alla ricerca del primo “colpo” da tre punti. Domenica scorsa, infatti, il GLC non è riuscito a scardinare il bunker
del Facca (unica compagine del girone a non aver ancora subito reti), impattando 0-0.
Al debutto, invece, nonostante una prova di carattere, proprio nei minuti conclusivi era
arrivata la sconfitta, amara, per 3-2 contro il Tezze Brenta, una delle favorite insieme
all’Eurocalcio. Domenica trasferta sul campo del S. Lazzaro.
Stefano Angonese
Emauele Mosele autore di
uno dei 3 goal con cui
l’Asiago ha battuto
l’Union Centrale Thiene
Le classifiche. Girone “B”: Cogollo, Molina e Silva 1950
punti 6; Valli, Galvanauto Motta e Monte di Malo 4; Asiago
e Faizanè 3; Novoledo Villaverla e Siggi Schio 2; Zugliano,
S. Paolo e Union Centrale Thiene 1; Arsiero, Giavenale e
Rozzampia 0.
Girone Bassano: Eurocalcio, Cresole 80, Arsenal Cusinati e
Tezze Brenta punti 6; Villaggio S. Lazzaro 4; SST, Palladiana
Vigardolo e Real Stroppari 3; Facca 2; GLC, Virtus Colceresa,
Marchesane, Montecchio Precalcino e S. Pietro Rosà 1;
Fellette e Aurora S. Giuseppe 0.
Prossimi turni. Girone “B”: domenica 4 ottobre (ore 15.30)
Asiago-Molina; domenica 11 ottobre (ore 15.30) GiavenaleAsiago. Girone “Bassano”: domenica 4 ottobre (ore 15.30)
Villaggio S. Lazzaro-GLC; domenica 11 ottobre (ore 15.30)
GLC-Eurocalcio
Giorgio Baù in azione
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Sabato 3 ottobre 2009
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
24
Volley Asiago Altopiano
SPORT
Ilenia e Veronica seconde ai
Campionati nazionali di Cervia
Un’estate sotto rete per le due atlete asiaghesi vicecampionesse d’Italia con la rappresentativa provinciale.
Inizia nel migliori dei modi la stagione agonistica 2009/2010 del
Volley Asiago Altopiano. Le due atlete Under 16 Ilenia Basso e
Veronica Galante sono infatti reduci da un trionfante secondo
posto ai Campionati Nazionali di categoria AICS che si sono
svolti a Cervia dal 10 al 13 Settembre 2009. Trionfante si, in
quanto sono state sconfitte nella finalissima, per soli due punti,
dalle pluri-campionesse in carica (sei stagioni consecutive!)
del Bologna. Grande soddisfazione quindi in casa Volley Asiago
e soprattutto per le stesse Ilenia e Veronica che si vedono premiate per il grande sacrificio profuso in quest’ultimo anno di
pallavolo. Infatti, non capita spesso in una piccola società, specie
se appena nata, di avere due atlete che calcano gli ambitissimi
parquet di palazzetti in cui si disputano campionati nazionali e
raggiungere poi la finalissima. Un’estate spesa ad allenarsi
Ma anche questo, come tutti i grandi risultati, non è arrivato
senza sacrifici: infatti, quella delle nostre ragazze non si può
certo dire sia stata un’estate di relax sotto l’ombrellone; al contrario, buona parte di luglio e da metà agosto fino ai giorni
immediatamente precedenti i Campionati, Ilenia e Veronica erano costrette a fare su e giù dall’Altopiano per tre volte alla settimana, in quanto tutti gli allenamenti si sono tenuti nelle palestre di
Lugo e Valdagno. Ma la passione e la determinazione non si comprano al supermercato, uno se le deve sentire dentro, che palpitano, allo stesso ritmo dello battito del cuore. E questo vale senz’altro
per Ile e Very (questo ormai il loro nickname sia ad Asiago che in
selezione) che senza batter ciglio, con grande entusiasmo e quel
giusto pizzico di ambizione, supportate da una societa’ fatta in
gran parte di genitori molto volenterosi e disponibili, hanno messo
da parte l’ombrellone e si sono sacrificate con grande spirito di
abnegazione a partecipare a tutti gli allenamenti in pianura e ai
raduni della selezione.
E così il 9 Settembre, si parte alla volta di Cervia dove in tre giorni
sarebbe emerso il nome della rappresentativa che avrebbe alzato
al cielo l’ambitissimo trofeo di Campionesse Nazionali AICS.
Il commento delle protagoniste
Anche se il secondo posto della rappresentativa provinciale, maturato così di misura per i soli due punti nel set decisivo, lascia un
po’ di amaro in bocca, la soddisfazione delle due protagoniste è
facilmente intuibile anche dai loro commenti; queste infatti le parole di Veronica: “Prima di tutto mi sono divertita moltissimo,
anche se ero consapevole che era già un grande privilegio essere
arrivata a quel traguardo; ho cercato di dare il massimo sia agli
allenamenti che durante le fasi finali del campionato. E’ stata
un’esperienza che mi ha aiutato moltissimo sia nella formazione
sportiva, in quanto ho imparato molte cose lavorando con allenatori ed atlete dal livello molto elevato, e sia a livello sociale,
in quanto avevamo creato un gruppo molto affiatato sia sul campo
che fuori. Naturalmente sia io che Ilenia ci auguriamo di poter
ripetere questa esperienza anche il prossimo anno. Abbiamo già
iniziato ad allenarci con la nostra squadra dell’altopiano e cercheremo di farlo con la solita costanza e il solito impegno, pur
mantenendo quella componente di divertimento che deve essere
alla base di ogni attivita’ agonistico-sportiva. Senza divertirsi le
cose riescono male e non vai da nessuna parte”. A queste parole
fanno eco quelle di Ilenia che aggiunge: “Peccato che l’epilogo
sia stato un po’ sfortunato, infatti se la finale fosse stata al meglio dei tre set su cinque, avremmo potuto giocarcela di piu’ e
mirare alla conquista del titolo finale. Dopo un primo set giocato
sotto tono ci eravamo riprese bene nel secondo e stavamo tenendo testa alle imbattibili bolognesi. Aver perso il secondo e decisivo set per soli due punti lascia un po’ di rammarico. D’altro
canto, come dicevo, il Bologna era la squadra campione in carica da ormai sei anni (sette con questo titolo appena conquistato)
ed era, ovviamente, la squadra favorita; l’impegno da parte di
tutta la nostra squadra e’ comunque stato sempre altissimo e possiamo quindi ritenerci soddisfatte per essere arrivate a soli due
punti dalla possibile rimessa in discussione della vittoria. Come
diceva Veronica, anche per me l’esperienza e’ stata notevole e il
bagaglio di nuove conoscenze tecniche che ci portiamo a casa e
che possiamo mettere a disposizione della nostra squadra e’
comunque importante”.
Ilenia e Veronica infine aggiungono: “E’ doveroso da parte
nostra ringraziare il VOLLEY ASIAGO ALTOPIANO per averci
sostenute in questa avventura, tutte le nostre compagne e in
particolare il nostro allenatore Ulisse Munari per la pazienza,
l’attenzione e la preparazione con cui ci allena”.
Si ricorda che la nuova stagione agonistica 2009/2010 e’ appena iniziata con allenamenti che si tengono presso la palestra
dell’IPSIA di Asiago nei giorni Martedi’ e Giovedi’ dalle ore 17
alle 18 per la sezione Gioca-Volley e Mini-Volley, e dalle 18 alle
20 per le altre squadre giovanili
Rally, fondamentale rispettare i divieti imposti al pubblico
Ad aggiudicarsi il 26° Rally di
Bassano, con la gara conclusasi anzitempo a causa dell’incidente che ha coinvolto l’equipaggio n. 95 e alcuni spettatori, sono stati Alessandro
Battaglin e Gianni Marchi su
Peugeot 307 WRC, davanti a
Mauro Spagolla e Emanuele
Bonotto che, a causa di due
partenze anticipate ad inizio
giornata che hanno valso loro
una penalità di 1’10", non sono
riusciti a centrare l’obiettivo del
terzo successo consecutivo
nella gara di casa. Ma il rally
del 2009 con le prove speciali
disputatesi sulle strade di
Rubbio,
Stoccareddo,
Marcesina e Valstagna, continua a far parlar di sé soprattutto per il drammatico incidente
che durante l’ottava prova speciale, poco distante dal traguardo in un tratto in discesa che
porta da Foza a Valstagna, ha
visto la Peugeot 106 del
bassanese Christian Chemin finire fuori e travolgere il pubblico che assisteva a bordo stra-
da, con un bilancio di sette feriti, alcuni dei quali gravi. Uno
dei video amatoriali realizzato da
uno spettatore che era salito su
un albero proprio all’altezza del
tornante due e nel quale risulta
chiara la dinamica dello spaventoso incidente, caricato in rete
su YouTube in pochi giorni ha
avuto
quasi
70.000
visualizzazioni. Al momento
non risultano esserci indagati,
ma la Procura di Bassano ha
aperto un fascicolo d’indagine
e ha sequestrato numerose fotografie e filmati video, compresi quelli amatoriali che si
vedono su You Tube: al vaglio
degli inquirenti ci sono soprattutto le eventuali responsabilità
tanto degli organizzatori che di
chi si occupava della sicurezza. Gli organizzatori della
Bassano Racing, pur rammaricandosi per l’accaduto, hanno
ribadito in una conferenza
stampa la loro tranquillità basata sul fatto che sul fronte sicurezza era stato fatto tutto il
possibile, mentre i sette feriti si
trovavano in una zona delimitata dal cordone e quindi proibita. Sui possibili e presunti responsabili dell’accaduto (organizzazione, commissari di gara,
forze di polizia, pubblico) si è
dato vita ad accese discussioni
in vari forum e blog, e nei commenti c’è anche chi auspica una
sospensione delle gare. Tra i chiamati in causa ci sono i commissari di gara, che a fronte di un
elevato grado di rischio personale e responsabilità, percepiscono
per il loro servizio un semplice
rimborso spese. In questo ruolo,
a titolo di volontariato e spinti da
una grande passione, si cimentano anche alcuni altopianesi, attualmente una decina, e fra questi,
da moltissimi anni, ancheArmando Fontana, ufficiale di gara del
CSAI, Commissione Sportiva
Automobilistica Italiana che si
occupa di tutte le competizioni a
motore su 4 ruote. “Il nostro compito – dice – è quello di garantire
la sicurezza ai piloti in gara, segnalando con le bandiere qualsiasi ostacolo o pericolo che si
possa venire a trovare sulla strada, operiamo nei tratti più insidiosi e ci teniamo in contatto tra
noi, pronti in caso di necessità a
fermare i concorrenti. Per quanto riguarda il pubblico, possiamo dire a chi si trova in certe
zone, seppur segnalate come pericolose, di andar via da quei
luoghi, ma non sempre ci ascoltano. E poi la gente continua a
spostarsi per seguire le varie fasi
della gara e i propri beniamini,
così capita spesso che dopo
aver fatto allontanare degli
spettatori in breve tempo ne
arrivino degli altri. A volte
si deve prendere la decisione
di far sospendere la prova,
succede quando il pubblico ti
sfida, è completamente indisciplinato, e non vuol capire
che se diciamo di spostarsi è
per non far correre loro dei
rischi”. Ma è possibile assistere a un rally in sicurezza, o hanno ragione coloro
che sostengono che andrebbero eliminati perché troppo pericolosi, oppure che si
dovrebbero correre su percorsi appositi? “I rally non
devono finire, in certi casi è
necessario trovare percorsi
meno pericolosi, ad esempio la
prova di Valstagna andrebbe
fatta in salita, le discese sono
sempre spettacolari, ma meno
sicure. Ma i rally sono nati su
queste strade ed è lì che devono essere svolti. La gente vuole mettersi dove c’è maggiore
visibilità, ma deve scegliere le
aree sicure, create apposta per
il pubblico, che deve capire che
solo chi è esperto sa valutare
la pericolosità o meno di un
dato luogo. Ci vuole soprattutto buonsenso da parte degli
spettatori”. In difesa dei commissari di gara si schierano anche alcuni piloti di casa nostra:
“La gente deve capire che sono
lì per la tutela di concorrenti e
pubblico, regalandoci il loro
tempo per far divertire chi corre
e chi assiste, in tutta sicurezza.
Un guasto meccanico può sempre capitare, e i piloti sanno
bene quali sono i pericoli che
corrono, ma è assurdo rischiare di coinvolgere chi sta assistendo alla gara in un posto
dove non dovrebbe stare”.
Rammaricato per quanto accaduto al Città di Bassano anche
il giovane pilota di Canove
Cesko Pozza, che navigato da
Micht Slaviero ha condotto
un’ottima gara, risultando 1° di
classe N3 con ben 40" di vantaggio sul secondo, peccato che
dopo aver portato a termine la
prova speciale di Valstagna che
ha di fatto concluso la competizione e deciso la classifica, per
un guasto meccanico non ha
potuto arrivare a Bassano per il
riordino e conseguente convalida della vittoria. “Quando sei in
gara – commenta Cesko – sei
troppo concentrato per accorgerti
del pubblico, quindi non ti rendi
nemmeno conto se ci sia gente in
posti pericolosi. Ma certi rischi
non dovrebbero esistere, mi auguro che quanto accaduto sabato scorso non possa più ripetersi”.
Silvana Bortoli
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Sabato 3 ottobre 2009
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
25
CALCIO
Strada per le Melette, lavori incompiuti!
Egregio direttore,
tra l’estate scorsa e quella
di quest’anno sono stati eseguiti dei lavori di allargamento e messa in sicurezza della strada che dal centro di
Gallio porta alle sciovie
Melette. I lavori erano a mio
parere doverosi per una
strada tanto frequentata e di
rilevanza turistica, dato che
serve, tra le altre cose, due
tra le principali stazioni
sciistiche dell’altopiano, le
sciovie Melette e il Centro
Fondo Gallio Campomulo.
Ai primi di settembre, finiti i
lavori di sbancamento e allargamento, si è provveduto
ad asfaltare la carreggiata.
Ora, a detta degli stessi operatori impegnati nei lavori,
manca solo la posa dei guard
rail, per il resto l’asfaltatura
è finita. E da qui nasce la mia
osservazione
critica.
L’asfaltatura della strada finisce all’altezza della vecchia
seggiovia del Salto degli AlDomenica 20 settembre è
iniziata la stagione venatoria
2009, anche in Zona Alpi,
dove è gestita dai
Comprensori alpini, nel nostro
caso il Comprensorio n°4 che
comprende le Riserve di
Rotzo, Roana e Asiago.
Come al solito grande attesa
alla vigilia, che viviamo sempre con una certa trepidazione e la notte si fa fatica a
prendere sonno, perché il
pensiero è sempre là.
Tutto pronto per la partenza:
fucili nel fodero, quattro/cinque cartucce, zaino con un
buon spuntino e polenta,
braciole e salsicce per il
mezzogiorno, talvolta una
lepre in salmì.
Io e i miei due figli, con mio
nipote, mio consuocero e
un altro amico, cacciamo
esclusivamente la lepre,
con cani bene alleprati, che
devono rigorosamente, grazie a un pluriennale addestramento, svolgere un lavoro intelligente soltanto su
questo selvatico, in tutte le
quattro fasi: cerca della
passata
notturna,
accostamento, scovo, inseguimento.
Se ci va bene, ognuno di noi
forse in tutta la stagione riesce a incarnierare una o due
lepri quindi le quattro/cinque cartucce ci sono più
che sufficienti.
Sono il primo a partire per
raggiungere la località, in
questo caso la malga di
Campolongo dove è d’obbligo il parcheggio a quota
1.550 e cacceremo sul versante a nord che arriva alla
pini, in pratica proprio lì dove
l’asfaltatura era più necessaria ed urgente. Infatti il tratto che costeggia gli impianti
delle Melette è costellato di
parecchie buche. Il problema
per i poveri malcapitati automobilisti si amplifica poi d’inverno, quando il mix buche e
ghiaccio rende quel tratto alquanto inviso e pericoloso.
Le lamentele, a mio parere
sacrosante, di fondisti,
discesisti ed escursionisti si
sprecano. Del resto credo sia
normale che un tratto stradale attraversato peraltro da
parecchi spazzaneve e dopo
diversi anni possa rovinarsi.
Credo che proseguire
l’asfaltatura per quei malconci 500 metri di strada sarebbe stato alquanto utile e
doveroso, visto che si era già
all’opera per i restanti 3km
di strada direttamente inte-
Viva la caccia!
sommità del Forte della
Grande
Guerra
di
Campolongo.
La temperatura si è abbassata notevolmente, qua e la
qualche spruzzata di brina,
il termometro segna 2/3 gradi sopra lo zero, si respira
a pieni polmoni la fresca
brezza dell’autunno incipiente. Un po’ presto per
essere ancora all’inizio dell’autunno, ma sicuramente
durante il giorno la temperatura si alzerà e si starà
meglio. Sono partito da
casa alle 5 del mattino ben
equipaggiato, mi raggiungeranno a breve i miei figli e
gli altri.
Dobbiamo attendere l’alba
prima di iniziare la battuta,
poiché il Regolamento prevede orari di apertura diversi a seconda del periodo stagionale.
Quando si parte, ho sempre
una preoccupazione, perché nel breve tratto di strada che ci separa dal bivio
di Mezzaselva, incontriamo
gli ultimi “nottambuli”, che
tirano fino a tardi nelle discoteche o nei pub e rientrano al mattino. Arrivano
sempre “sparati” con auto
di grossa cilindrata, sicuramente “alterati” con tante
bevute di birra, spritz, ed
altro.
Il pericolo è che in qualche
curva vadano per la tangente o che ti vengano addosso, fortunatamente mai
successo, ma il rischio comunque resta alto.
Allora mi ritengo un padre
fortunato, nel senso che i
miei figli, ormai sui
trent’anni, hanno preso da
me fin da ragazzi una forte
passione per la caccia e
quindi non possono certamente tirare a tardi, altrimenti al mattino diventa un
problema alzarsi a quell’ora.
Meglio così, una passione
fortemente sentita allontana i giovani dalle
“devianze”, alcool, spinelli,
droga, ecc., che sono purtroppo il “male oscuro” dei
giovani e giovanissimi del
nostro tempo. Sicuramente
ci sono anche ben altre ragioni alla base di queste
devianze: tutto facile, nessun sacrificio, tutto è dovuto, vuoto di valori, incertezza per il futuro, ecc.
Non dico che la caccia sia
il modo migliore per evitare simili tendenze, ci saranno
sicuramente altri modi,
l’escursionismo, la passione per la fotografia,
mountain bike, sport in genere, ecc. L’importante per
i giovani credo sia che abbiano comunque qualche
interesse, che però deve
essere qualcosa di più di un
hobby passeggero.
Pertanto vorrei dire agli
anticaccia, ormai sempre
più privi di argomenti, che
ressati dai lavori di messa in
sicurezza.
Mi rendo ben conto che anche 500metri d’asfalto siano un costo che in questo periodo di ristrettezze economiche per i comuni può incidere significativamente, e so
bene che l’attuale amministrazione di Gallio è in carica da appena tre mesi e
quindi può aver ereditato
decisioni già prese. Il mio
intento non è certo quello di
fare sterili polemiche, bensì
di fare un’osservazione rispetto ad un problema reale
e di sicurezza ma anche di
immagine visto che la zona
è, per fortuna dell’Altopiano
tutto, alquanto frequentata.
Lavori ben più ingenti sono
stati fatti per il resto della
strada di collegamento, e ciò
è senz’altro apprezzabile, ma
in tal modo l’opera rischia di
rimanere incompiuta e credo sarebbe il caso di porvi
rimedio.
Guido
per quanto mi riguarda sono
più che soddisfatto che i miei
figli siano stati contagiati da
questa passione, che richiede alzate all’alba, scarpinate
non sempre facili, temperature che possono arrivare ai
15/20° sotto lo zero a fine
novembre, ecc., quindi non è
proprio così facile e semplice, occorre anche una buona dose di sacrificio e di fatica.
Sono il primo a rientrare in
malga, dov’è d’obbligo lasciare un locale aperto che
serva da rifugio a fine
monticazione, dove accendo
il fuoco, preparo la tavola
alla meglio, sicuramente senza il confort di casa, e quando le braci sono pronte, allora metto ad arrostire la
polenta, le salsicce, le braciole, ecc.
Quando arrivano gli altri
verso le 13, tutto è pronto,
così abbiamo da raccontarci anche la battuta di caccia, il lavoro dei cani e restiamo là qualche ora per il
relax, un’occasione anche
per dialogare, per scambiarci delle idee su tante cose,
ecc.
Anche questo è un modo
per dialogare con i figli, atteso che uno dei problemi
del nostro tempo è la mancanza di dialogo tra genitori e figli, che è sicuramente
anche questo alla base di
certe incomprensioni e litigi.
Quindi: VIVA LA CACCIA!
Edoardo
Sartori
Federcacciatore
“Edilizia, serve dialogo tra
amministrazioni cittadini e
operatori del settore”
“Seconde case…una
ricchezza che va valorizzata”: questo il titolo del pezzo apparso su “L’Altopiano”
del 5/09. Giusto il concetto e puntuali, nei
principi e nei numeri,
le considerazioni degli
esperti interpellati, prive però di suggerimenti su rimedi ed
azioni da intraprendere per valorizzare tale
ricchezza. Chi scrive,
dopo attenta lettura del preliminare del P.A.T. di Asiago, aveva
già espresso alcune idee in un documento programmatico
con le linee guida, per una mappatura esaustiva degli immobili siti nel comune, unitamente ad un prontuario per il recupero
degli edifici (già sperimentato da altre amministrazioni), sottolineando la ricaduta economica sul settore edile. A mio parere, i
punti ivi trattati, vanno integrati in modo da attivare un dialogo
tra Amministrazione, cittadini ed operatori del settore:
- Amministrazione
Poiche il preliminare del P.A.T., prevede l’azzeramento di ogni
nuova edificazione, l’Amministrazione per quanto riguarda gli
immobili pubblici, dovrebbe:
·garantire opere di recupero che riescano ad impiegare forza
lavoro almeno nel medio termine di 10 anni;
·creare incentivi all’adeguamento, al miglioramento ed alla
ristrutturazione degli immobili;
·prevedere una detassazione percentuale o totale sulle seconde
case nel medio termine;
·creare incentivi turistici e sociali non temporanei;
·creare nuove opportunità giovanili, come da protocollo del Fondo Sociale Europeo del progetto di “ Borse per esperienze
lavorative” ;
·creare opportunità per giovani coppie, attraverso la politica
dell’Home Office e Home Walking: vivere e operare nella stessa struttura, com’è usuale all’estero.
- Proprietari di immobili
Stante il citato rischio dell’Altopiano di divenire un luogo privilegiato di habituè, perchè non valutare l’immissione nel circuito
di scambio-abitazioni a scopo turistico (anche extra-stagionale)
e approffittare degli eventuali incentivi al miglioramento, come
accaduto in altre amministrazioni italiane?
- Immobiliaristi
Come già determinato in altre amministrazioni locali, il blocco
edificatorio poteva essere parziale, dando un’alternativa agli
operatori del settore, sotto il profilo della trasformazione e della
ristrutturazione, attraverso parametri di bioedilizia reale, così
riassumibili:
·uso razionale delle risorse idriche;
·uso razionale delle risorse climatiche;
·controllo sul consumo di materiali da costruzione e sui rifiuti di
cantiere; ·gestione dell’organismo edilizio, con l’elencazione dei
materiali riciclabili per altri cantieri o interventi di altro genere.
Una tale procedura da parte degli addetti al settore, consentirebbe un nuovo salto qualitativo dei manufatti, che acquisirebbero un ulteriore valore aggiunto.
Arch. Leonardo Brugiotti
Il Giornale pubblica le Vostre lettere!
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Per favorire il lavoro della redazione sarebbe
preferibile riceverle via posta elettronica.
E’ comunque possibile inviarle all’indirizzo:
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Si ricorda che, per poter essere pubblicate, le lettere
devono riportare sempre firma e indirizzo e
numero di telefono del mittente. La redazione si
riserva anche eventualmente di ridurre, modificare o
non accettare eventuali testi di cattivo gusto.
8
Sabato 3 ottobre 2009
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
26
Di Giovanni Dalle Fusine
Da sabato 3 a venerdì 16 ottobre 2009 - Il 16 ottobre è il 289° giorno
del Calendario Gregoriano, mancano 76 giorni alla fine del 2009.
Sabato 3 ottobre S. Gerardo
Domenica 4 S. Francesco
Lunedì 5 S. Placido
Martedì 6 S. Bruno
Mercoledì 7 B.V. del Rosario
Giovedì 8 S. Pelagia
Venerdì 9 S. Dionigi
Sabato 10 S. Daniele
Domenica 11 S. Firmino
Lunedì 12 S. Serafino
Martedì 13 S. Edoardo
Mercoledì 14 S. Callisto
Giovedì 15 ottobre S. Teresa
Venerdì 16 S. Edvige
Un santo per volta: San Gerardo
di Brogne (abate). Nobile del
Lomacensis, Gerardo, ancora
giovanissimo, era stato preso da
un grande ideale religioso. Dopo
un’iniziazione alla vita monastica a Saint-Denis, presso Parigi,
aveva fondato nelle proprie terre
un’abbazia benedettina. Uomo
virtuoso e monaco esemplare,
molto noto presso le famiglie potenti delle regioni vicine al suo
monastero, attirò prestissimo l’attenzione dei principi, specialmente di Gisleberto di Lotaringia e di
Arnaldo di Fiandra che lo chiamarono per risollevare i loro monasteri decaduti. Apostolo infaticabile, Gerardo percorse per
venticinque anni la Lotaringia e
la Fiandra, restaurando e riformando una dozzina di abbazie.
Morí a Brogne il 3 ottobre 959.
Il millenario della morte del santo
fu occasione di un congresso
storico che tenne la sue assise a Maredsous nell’ottobre
1959, e a grandi manifestazioni religiose a Saint-Gérard
(prov. di Namur), sede’ dell’antica abbazia fondata dal
riformatore. Il culto a s.
Gerardo risale al 1131 e
Brogne, oggi Saint-Gérard,
divenne rapidamente un luogo di pellegrinaggio. La festa del santo è celebrata nelle diocesi di Namur, Gand e
Liegi al 3 ottobre, data nella
quale è inserito nel
Martirologio Romano. Reliquie, considerate come autentiche, si conservano a SaintGérard (casa parrocchiale e convento dei Padri Assunzionisti), a
Maredsous (abbazia), Aubange
(casa parrocchiale) e Gand (chie-
sa di Notre-Dame).
Successe in Altopiano nell’estate del 1959: nasceva il
Soccorso Alpino di Asiago
Nell’estate del 1959 il dott.
Scipio Stenico, ex presidente
e fondatore del C.S.A.(Corpo
Soccorso Alpino), riteneva
opportuna, se non necessaria,
una stazione autonoma del
soccorso alpino sull’Altipiano. Già in una sua visita precedente aveva preso contatto con i rappresentanti dei Comuni di Asiago e Gallio per
cercare di organizzare tale sezione. Anche l’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo
rilevava tale necessità e chiedeva alla Stazione del C.S.A.
di Arsiero di estendere anche
sull’Altipiano la sua zona di
operazioni, era il 1964. Le richieste di soccorso in montagna in quel tempo venivano
espletate dalla locale squadra
dei Vigili del Fuoco Volontari e
da alcuni componenti il Gruppo Grotte di Asiago. Dovettero
passare, però, ancora alcuni
anni prima di vedere nascere
sull’altipiano, prima una squadra, e poi una stazione del
C.S.A.. Alla fine del 1962, quando ad Asiago non esisteva la
sezione del C.A.I., Sandro
Brazzale si impegnava presso la
sezione C.A.I. di Vicenza, di cui
era socio, perché fosse costituita la squadra del C.S.A. per
Asiago e i Sette Comuni. Finalmente nel 1968 (anno in cui fu
ricostituita la sezione C.A.I. di
Asiago) si tenne il primo incontro con l’allora Delegato
dell’undicesima zona “Prealpi
Venete” Sergio Fanoni. E così,
il 25 luglio del 1970 nacque ufficialmente la squadra di soccorso alpino di Asiago. La riunione si tenne presso il locale della Baitina, in località
Kaberlaba, e risultò eletto
come caposquadra Gianni
Strazzabosco “Stel”. (Fonte:
www.asiago.to/associazione)
Modi di dire: “Col tempo e con
la paglia maturano le nespole” (tradotto in parole povere
questo antico adagio starebbe a significare: ci vuole pazienza, occorre aspettare per
vedere i risultati). Esistono
due differenti frutti che vengono indicati con il nome di
nespola: il frutto di
Eriobotrya japonica (nespolo giapponese) appunto che è
quello ad oggi maggiormente
commercializzato e conosciuto e il frutto del nespolo comune. Il proverbio si riferisce
a quest’ultimo, tipico delle
zone comprese nella fascia
pedemontana, già noto in Europa dall’antichità. I
frutti infatti non
possono essere
consumati alla raccolta, che avviene
nel tardo autunno,
ma vanno lasciati
maturare in un
ambiente
asciutto e ventilato, (appunto
sulla paglia) cioè
rammollire e virare di colore dal
marrone chiaro al marrone scuro. I frutti del nespolo del
Giappone, invece, sono gialli
o ambrati, maturano in primavera o inizio estate e sono immediatamente commestibili. Il
nespolo che si vede sulle nostre piante racchiude più noccioli ed ha la buccia grigiastra,
i nostri avi, abituati alla ristrettezza alimentare, godevano
pure di questo prodotto di madre natura. Importante era
staccarlo dai rami prima delle
brinate autunnali, appiccarlo
in mazzi legati e appesi alle travi di cantine o portici, oppure
appoggiati sulla paglia come
si usava con le sorbe. Nella
tradizione contadina era considerato un frutto ricco di proprietà (in effetti è ricco di fibre, zuccheri, sali minerali, acidi organici e vitamina A). Ma
non solo: i contadini se ne
servivano anche per scandire
il passare delle stagioni; il nespolo era la prima pianta a fiorire, ma i suoi frutti erano gli
ultimi a maturare. Una sua
buona fioritura veniva inoltre
considerata
come
premonitrice di un ricco e abbondante raccolto di stagione.
Curiosità:
Oggi mai ci penseremo di regalare alla fidanzata un
rametto di nespole. A prima
vista potrebbe sembrare un
regalo insolito, di poco conto: in realtà la nespola è un
frutto che racchiude antichi significati. Ai giorni nostri per
corteggiare si usano ormai
solo fiori, e in prevalenza rose;
a nessuno verrebbe in mente
di regalare dei frutti, ancor
meno delle nespole.
Un tempo invece
lo spasimante
portava sotto la
finestra della
propria amata
decorazioni di
ramoscelli e
frutti: l’albero
da cui prenderli veniva scelto in base al valore simbolico.
E il nespolo?
Secondo la tradizione era la
pianta per la donna virtuosa.
La nespola in cucina: La marmellata di nespole comuni
500 gr di nespole pulite, 500
gr di zucchero. Questi frutti
raggiungono il loro sapore
soltanto quando sono perfettamente maturi e, solo allora,
si possono preparare come
marmellata. Levare alle nespole il gambo, la buccia e i semi,
pesare la polpa e aggiungere
un’uguale quantità ili zucchero.
Si farà cuocere rimestando spesso finché la marmellata avrà raggiunto la giusta consistenza.
Il nespolino liquore. Gli ingredienti base sono sei noccioli freschi di nespole, sei nespole mature pelate, alcol e zucchero. Si
procede quindi pestando le nespole mature e i noccioli in un
mortaio e lasciandoli macerare
per due giorni ricoperti di alcol in
un terrina. A parte si prepara uno
sciroppo con 350 gr di zucchero
sciolti in 160 gr d’acqua fredda,
si mescola poi alle nespole macerate e già filtrate e si lascia riposare il composto per una giornata. Il liquore prima di essere imbottigliato va filtrato e poi conservato in luogo fresco e buio.
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di sabato 17 ottobre
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Vittorino Ballici Molini, Piazza II° Risorgimento 23
ARIETE
Urano si è stabilizzato nel vostro segno, obbligandovi a seguire le
sue indicazioni, che sono sempre nella direzione di un’innovazione.
Che oggi è favorita anche da Giove in buon aspetto. Saturno invece
non è del tutto positivo: dovrete pagare un prezzo elevato per ottenere qualcosa che desiderate da parecchio tempo.
TORO
L’atmosfera si rasserena. Cogliete quindi i doni che il destino vi
offre senza discutere: anche se non tutto corrisponde ai vostri sogni, qualcosa di buono non manca. In amore, se siete già in coppia,
è più facile prendere una decisione importante, come un matrimonio
o un figlio, mentre se siete single, guardatevi intorno: c’è qualcuno
che pensa a voi.
GEMELLI
Affrontando con coraggio quello che non vi convince sarete in
grado di porre rimedio alle cose che non vanno, specie in amore.
Parlando con sincerità saprete se potete contare sul partner, o se
invece il rapporto sta entrando in crisi. Avrete così la possibilità di
prendere le misure più adatte. Negli affari avete la soluzione a portata di mano, non fatevela sfuggire.
CANCRO
Buone notizie e nuove amicizie giovanili sono in arrivo, con il favore di Marte che non delude chi sa accettare i suoi doni, spesso
sorprendenti per l’originalità. Se ancora non avete tutti gli elementi
di giudizio su un problema, siete finalmente in grado di procurarvi le
informazioni che vi mancano per agire con sicurezza, mirando all’essenziale.
LEONE
Mercurio e il Sole ancora per poco nel vostro segno vi consentono
di valutare con maggiore realismo una situazione complessa, che
siete in grado di gestire brillantemente, a una condizione: rinunciate
alla vostra abituale baldanza. In amore tutto diventa più facile se
cedete gentilmente al partner, che vi compenserà per avere accettato un piccolo sacrificio.
VERGINE
Fidatevi degli astri e agite con spensieratezza e sincerità nell’amore
e nei rapporti di amicizia, specie se avete fatto qualche nuova conoscenza che eccita la vostra curiosità. Non trascurate di mantenere
una promessa e procedete con sicurezza anche nel lavoro e nelle
questioni legali, che finalmente potrete risolvere con una transazione favorevole.
BILANCIA
Qualche seccatura vi sbarra la strada. Avete i mezzi per prendere le
opportune misure per liberarvi da ogni problema. In amore l’intesa
diventerà più facile se saprete prendere il partner per il suo verso. Se
poi volete procedere nel lavoro o negli studi, non sono escluse
nuove possibilità, da verificare nei dettagli prima di muovervi.
SCORPIONE
Se volete cambiare strada è il momento di prendere un’iniziativa
coraggiosa e di attuare un progetto che avete studiato a fondo. In
amore, se siete single e cercate l’anima gemella, potete cominciare a
muovervi: affidatevi all’istinto per scegliere la direzione giusta. Se
invece siete già in coppia potete stabilizzare la relazione con una
proposta audace.
SAGITTARIO
Siete ben sostenuti da Giove, che può aiutarvi a valutare e ad approfondire una realtà che è da tempo sotto i vostri occhi, ma intendete continuare ad ignorare. In amore è arrivato il momento di ridurre ogni sacrificio inutile, dedicando più energia ai rapporti che avete
trascurato. In famiglia godete di quello che avete, senza pretendere
troppo.
CAPRICORNO
Procedete sulla strada che avete intrapreso, tenendo conto di alcuni particolari che avevate sottovalutato. Nel lavoro e negli studi è il
momento di impegnarvi di più, se volete realizzare un progetto ambizioso. In amore, invece, potete fare quasi tutto quello che vi viene
in mente, privilegiando la spontaneità e la sincerità, doni di Mercurio e di Marte.
ACQUARIO
Saturno consiglia una pausa di riflessione, da dedicare a quello che
vi ha più colpito negli ultimi tempi. Se si tratta di difficoltà in amore
è il momento di prenderne coscienza: parlatene con il partner che a
sua volta potrà fare le sue scelte. Con il favore di Giove riuscirete
così a dare maggiore consistenza al rapporto.
PESCI
Tenete nel giusto conto una recente esperienza formativa, anche se
difficile, vi servirà per affrontare con successo questioni che finora
non siete riusciti a risolvere. Se si tratta d’amore e di sesso, ogni
ostacolo può sparire di fronte alla vostra determinazione. Sul lavoro
prestate più attenzione alle opinioni contrarie alle vostre.
PUNTO SPORT GALLIO
cerca personale per apertura
nuovo negozio. Chiamare
ore pasti il n. 0424 445122.
8
Sabato 3 ottobre 2009
Una vescia
di oltre due chili
Andar per funghi è una passione,
ogni ritrovamento è un’emozione e
si torna a casa contenti e con il cesto pesante. Ma se il bottino pesa
più di 2kg e riempie il cesto in una
sola volta, l’emozione è unica!! E’
quello che è successo a Monia
Panozzo, una ragazzina di Treschè
Conca che domenica 27 settembre
è uscita di casa in cerca di funghi e
ha trovato una enorme vescia freschissima. Sembra proprio che ultimamente la Fortuna abbia preso a
braccetto questa signorina, che il
mese scorso ha fatto vincere al suo
vicino di casa il primo premio della
pesca di beneficienza della parrocchia di Treschè Conca (un televisore con schermo piatto di ultima
generazione), estraendo per lui il
numero 1! Data la sua fortuna, non
è escluso che Monia trovi un mega
porcino, in barba a questa stagione avara del prelibato fungo! BUONA FORTUNA! Ilaria Panozzo
l’Altopiano
Le patate di contrada Pruck
Anche in contrada Pruck a Gallio (via Sisemol) quest’anno il raccolto di patate è stato abbondante; Petra tiene in mano gli esemplari medi da oltre 500gr l’uno rispettivamente di varietà “Mozart” le
rosse e “Agria” le gialle, parenti un po’ più rustiche delle più conosciute Désirée e Bintje.
Foto di gruppo con al centro Gino Maino(classe 1936 – 7° Alpini
Batt. Feltre) del Gruppo Alpini Gabriele Cantele di Lusiana, assieme
a i nipoti (da sinistra) Alessandro Passarin (classe 1971 – 6° Regg.
93^ Batteria Artiglieria da montagna Bassano) Giuseppe Passarin
(classe 1967- 6° Regg. Alpini 89^ Batteria Bassano) Franco Maino
(classe 1968 –Tridentina) Moreno Maino (classe 1974 – Tridentina)
e Loris Cantele (classe 1970 – 3^ Artiglieria da montagna Julia).
www.giornalealtopiano.it
27
Oktoberfest
NeroAzzurro
Serata da non perdere, quella in programma per il 16 ottobre presso la birreria Khéllar di
Asiago: a partire dalle 21, infatti, avrà
luogo l’”Oktoberfest Nerazzurro”, organizzato dall’Inter Clubaltopianese,
che si prospetta come una festa ad
alto tasso didivertimento e, soprattutto, a entrata libera. Birra a fiumi,
wurstel e crauti, in perfetto stile
bavarese, come tema gastronomico
della serata; l’intrattenimento sarà invece offerto dalla straordinaria
coverband bassanese “Delorean”, che
proporrà i più grandi successi degli anni
’80, e dalle ballerine professioniste
?Mourinhe?. Tuttavia non mancheranno di certo le altre sorprese, grazie anche ai ricchi premi in palio con la lotteria. Non mancate al primo
Oktoberfest del nostro Altopiano, vi
aspettiamo numerosissimi!
Mi chiamo Zoe e ho circa 4 mesi, sto
cercando una famiglia che abbia voglia
di giocare un po' con me.
So essere anche molto coccolona.
Se volete conoscermi potete chiamare
la Protezione Animali al 349 1954795.
Il 28 settembre è stata
ritrovata a Roana
una gattina investita
da un'automobile.
E' ora in cura dai
volontari dell'Enpa;
è ben tenuta e molto
buona; per > questo
motivo si pensa che
sia di proprietà. > Se
qualcuno
la
riconoscesse può
chiamare
la
Protezione
Animali al 349 1954795.
E' stato trovato un
pappagallo sulla
strada che da Gallio
porta a Foza.
Se qualcuno lo
avesse smarrito o lo
volesse adottare può
chiamare la
Protezione Animali
al 349 1954795
8
Sabato 3 ottobre 2009
l’Altopiano
www.giornalealtopiano.it
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