Il suono surround: passato, presente e futuro
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Il suono surround: passato, presente e futuro
Il suono surround: passato, presente e futuro Una storia dell'audio multicanale dalla banda magnetica al Dolby® Digital Il suono surround: passato, presente e futuro Di Joseph Hull Marketing Communications Manager Dolby Laboratories Inc. I formati utilizzati per la riproduzione del suono cinematografico, dell'audio televisivo e per la riproduzione musicale erano prodotti molto differenti, di industrie che lavoravano in modo isolato. Negli ultimi anni, però, questo è cambiato. La popolarità raggiunta dal suono surround nelle case ha portato questi settori industriali e i loro formati ad un avvicinamento. E oggi la tecnologia digitale multicanale sta incoraggiando un approccio ancor più unitario alla riproduzione sonora, alleggerendo il carico sia sul consumatore che sul produttore, fornendo al contempo una fedeltà senza paralleli non solo alla timbrica originale del suono dal vivo ma anche alla sua spazialità. Le origini del suono surround I primi formati sonori multicanale che raggiunsero un successo commerciale furono sviluppati all'inizio degli anni '50 per il cinema. All'epoca, il suono stereofonico, un concetto nuovo per il pubblico, fu intensamente promosso insieme ai nuovi formati wide-screen da un'industria cinematografica che si sentiva minacciata dalla rapida crescita della televisione. A differenza del formato a due canali poi adottato per la stereofonia domestica, il suono stereo cinematografico ha iniziato e continua ad utilizzare un minimo di quattro canali. Con formati cinematografici come il CinemaScope (35 mm) a quattro tracce e il Todd-AO (70 mm) su sei tracce, più canali sonori furono registrati su bande di materiale magnetico applicate ad ogni copia di pellicola stampata. Per riprodurre queste incisioni i proiettori furono dotati di testine di riproduzione come quelle dei registratori a nastro, e le sale cinematografiche furono dotate di amplificatori e di sistemi di diffusione aggiuntivi. All'inizio, i film stereo offrivano diversi canali frontali, più almeno un canale riprodotto dai diffusori posti nella zona posteriore della sala. Inizialmente quest'ultimo canale fu chiamato canale degli effetti, e venne riservato alla riproduzione degli effetti più drammatici, per esempio le voci eteree nei film storico-religiosi. Certi formati disattivavano questo canale per mezzo di toni di trigger quando non serviva, poiché la traccia sul film era particolarmente stretta, e di conseguenza molto rumorosa. Benché il film stereo perdesse terreno degli anni '60 e all'inizio degli anni '70 a causa dell'alto costo dei formati magnetici e del crollo dell'industria cinematografica, i sound mixer continuarono a sperimentare con il canale degli effetti. Formati come il 70 mm magnetico su sei tracce fornivano un rapporto segnale/rumore costante su tutti i canali, perciò i tecnici potevano usare il canale degli effetti per avviluppare il pubblico con suoni ambientali continui a basso livello. Il canale degli effetti venne sempre più impiegato per trasmettere una sensazione di maggiore realismo sonoro complessivo, e non solo per gli effetti occasionali più drammatici. Con la sua espansione, applicazioni più naturalistiche divennero note come suono surround, e il canale degli effetti come canale surround. I diffusori aggiuntivi sul lato posteriore - e ora anche lungo i lati del cinema per creare un campo sonoro più diffuso - divennero noti nel settore come "i surround." Home Stereo e il suono quadrifonico I famosi esperimenti dei laboratori Bell con il suono stereo negli anni '30 utilizzavano tre canali. Cinema stereo negli anni '50 non utilizzava meno di quattro canali, sino ad un massimo di 7. Quando poi finalmente la stereofonia entrò nelle case nel 1958, furono utilizzati solo due canali. Questo non a causa delle preferenze degli ascoltatori, o per qualche predisposizione da parte dei professionisti dell'audio. Piuttosto, due canali (sinistro e destro) erano tutto ciò che poteva essere offerto dai dischi fonografici LP prevalenti in quell'epoca. La riproduzione musicale su due canali rappresentò un balzo in avanti rispetto alla riproduzione monofonica, e fu relativamente facile da implementare, diventando presto la norma, anche se i filmmaker continuano a considerare quattro canali come il minimo necessario per creare un campo sonoro realistico. Qualche anno dopo, fu introdotta la trasmissione radiofonica stereo FM, rafforzando nella mente del consumatore il concetto di suono su due canali come "stereo." In realtà, col passare del tempo, solo gli appassionati di cinema erano a conoscenza del fatto che il film stereo, divenuto sempre più raro, continuava a utilizzare più di due canali. Mentre la popolarità della stereofonia domestica continuava a crescere, i costruttori di apparecchiature iniziano a cercare dei metodi per espandere il loro mercato. Questa fu una delle motivazioni che stavano dietro allo sfortunato formato stereofonico casalingo su quattro canali, o quadrifonico ("quad"), promosso all'inizio degli anni '70. Questo richiedeva due diffusori aggiuntivi negli angoli posteriori della stanza di ascolto, per riprodurre due canali extra da sorgenti sonore con una speciale codifica. Poiché i supporti stereo casalinghi esistenti avevano solo due canali e non potevano facilmente accoglierne altri, furono sviluppati diversi schemi per codificare i due canali di base con informazioni sonore aggiuntive. La maggior parte di questi erano basati su tecniche matriciali che consentivano l'inclusione dei canali extra registrandoli con fasi relative differenti. Quad non riuscì a catturare una porzione significativa del mercato. Da un lato, esistevano diversi sistemi di codifica/decodifica incompatibili, che crearono confusione nel consumatore. Dall'altro, produttori e tecnici della registrazione non riuscirono ad accordarsi su come utilizzare al meglio i canali extra. E più importante di tutto, pochi consumatori percepirono dei veri vantaggi da questo formato. Quad non fu mai associato ai formati multicanale stereo utilizzati nel cinema, e il termine "suono surround" non si sentiva ancora al di fuori dell'industria cinematografica. Dopotutto, il solo medium visivo domestico dell'epoca era la trasmissione televisiva, in grado di generare solo un suono monofonico di bassa qualità. Per il decennio successivo, la stereofonia domestica, il cinema stereo e il suono televisivo rimasero entità separate supportate da settori industriali sostanzialmente isolati. Dolby® e il suono cinematografico Nella metà degli anni '70, i laboratori Dolby® presentarono una nuova tecnologia sonora per le pellicole a 35 mm chiamato originariamente Dolby® Stereo. Invece di essere basato su bande magnetiche, impiegava la tecnologia fotografica, o ottica, delle colonne sonore utilizzate per mettere il suono monofonico sulla pellicola sin dagli anni '30. Per rendere compatibile la riproduzione nelle sale cinematografiche monofoniche, era necessario riuscire a far stare la nuova colonna sonora stereo nello stesso spazio sulla pellicola occupato dalla traccia monofonica tradizionale. Gli esperimenti dimostrarono che due tracce, trattate con la riduzione di rumore di tipo Dolby® A, potevano offrire un'eccellente fedeltà. Ma cercare di inserire più di due tracce alzava il rumore ad un livello inaccettabile, anche con la riduzione di rumore. Due canali, però, non erano sufficienti per la stereofonia cinematografica. Gli schermi cinematografici erano così larghi che oltre ai soliti canali sinistro e destro erano necessari un diffusore e un canale separati centrali per localizzare i dialoghi per gli spettatori seduti in posizione non centrale. Inoltre, "stereo" e "surround" erano divenuti sinonimi per la maggior parte del settore cinematografico, di conseguenza era indispensabile anche un canale surround. Perciò, era necessario trovare un modo per codificare solo due tracce fisiche sulle pellicole cinematografiche con quattro canali di informazioni: sinistro, centrale, destro e surround. La soluzione fu trovata nelle tecniche matriciali sperimentate inizialmente per la quadrifonia, ma con i canali di riproduzione configurati secondo la norma del cinema stereo: sinistro, centrale, destro e surround, e con l'aggiunta di nuove e sofisticate tecniche di indirizzamento elettronico. Il formato Dolby stereo ottico si è dimostrato così pratico che oggi esistono decine di migliaia di cinema in tutto il mondo dotate di processori Dolby®, e per molti anni praticamente tutti i titoli maggiori sono stati pubblicati in questo formato (anche oggi, le pellicole cinematografiche con colonne sonore digitali sono dotate anche di colonne sonore analogiche Dolby®, per assicurare una riproduzione compatibile in tutti i cinema). Inoltre, l'industria cinematografica ha sperimentato una sorta di rinascimento negli anni '80, spinta dal nuovo impegno verso l'alta qualità delle rappresentazioni, esemplificabile dall'adozione del Dolby® Stereo. Quella rinascita fu anche assistita dalla "rivoluzione video." 70 mm magnetico: il precursore dell'odierno suono digitale A 1,2 3 B 4 5,6 12345 Negl'anni '50, le copie cinematografiche con colonne sonore su banda magnetica fornirono il primo suono multicanale mai sentito in pubblico. Le copie a 70 mm (A), per esempio, avevano sei tracce, originariamente configurate come cinque canali identici per la parte frontale più un canale surround ai lati e sul retro dell'auditorium (B). Con la riduzione della grandezza degli schermi, diminuiva la necessità di cinque canali per portare i dialoghi, Dolby Laboratories propose la configurazione illustrata sopra, che è stata standard sino alla fine degl'anni '70: canali sinistro, centrale e destro (1,3,5) dello schermo principale, un canale surround (6), e due canali riservati alle basse frequenze "bass extension" (2,4). Dolby sviluppò anche una tecnica che consentiva alle copie a 70 mm di contenere due canali surround, al posto dell'unico solito, a seconda della scelta dei produttori del film. Questo formato 70 mm "stereo surround" divenne perciò il precursore dell'odierno formato surround Dolby Digital su "5.1" canali con i suoi tre canali frontali, due canali surround, e il canale degli effetti alle basse frequenze (low-frequency effects) (vedi immagine seguente). Stereo Surround opzionale La riproduzione Dolby® stereo ottica al cinema. Subwoofer opzionale Copia a 35 mm stereo ottica Destro Sinistro Processore Dolby cinema Amplificatori di potenza Subwoofer Surround Centrale La rivoluzione video I primi registratori di videocassette vennero presentati all'inizio degli anni '70. Vennero inizialmente promossi come dispositivi per spostare nel tempo le trasmissioni televisive e guardare un programma nel momento desiderato. Dopo poco, la videocassetta iniziò a svolgere un'altra popolarissima funzione: la riproduzione casalinga dei film. Ciò creò un vorace appetito di materiali riproducibili, che l'industria cinematografica fu felice di soddisfare. Un settore completamente nuovo crebbe attorno alla produzione, vendita e affitto di videocassette preregistrate. Mentre la crescente penetrazione della televisione aveva contribuito alla crisi dell'industria cinematografica degli anni '50 e '60, la videocassetta fece esattamente l'opposto. Le presenze nelle sale cinematografiche sono aumentate con la crescita delle videocassette preregistrate. I film che sono diventati famosi al cinema si sono rivelati di uguale successo nella visione casalinga, e in certi casi, film che si erano comportati male al box-office ebbero migliori risultati nella versione video. Una quantità di abitazioni sempre maggiore veniva collegata via cavo negli Stati Uniti, offrendo agli spettatori sempre più sorgenti di programmi (e all'industria cinematografica ancor più opportunità di produzione). Venne introdotto il laser disc, la sorgente di programmi video dalla qualità più elevata sino a quel momento. I costruttori di televisori iniziarono ad offrire prodotti con una qualità dell'immagine che potremmo definire ad alta fedeltà, e i consumatori li acquistarono. Così, la televisione divenne "video," e il televisore di casa un "monitor video" per visualizzare un'ampia gamma di sorgenti di programmi visivi, così come gli impianti stereo riproducevano musica da una varietà di sorgenti. Lo stereo diventa video Nel corso della rivoluzione video, gli utenti non solo si abituarono al suono stereo di alta qualità dei loro impianti casalinghi, ma anche al suono stereo di alta qualità della sala cinematografica mentre il formato ottico delle colonne sonore multicanale Dolby® si diffondeva nel settore cinematografico. Mentre all'inizio la videocassetta offriva un suono monofonico di qualità relativamente bassa, macchine e nastri preregistrati con sonoro stereofonico furono presto offerti, inizialmente per mezzo di colonne sonore lineari e poi dalla tecnologia "HiFi". Il laser disc fu inizialmente concepito per fornire un suono stereofonico di alta qualità. Inoltre, un sistema di trasmissione televisiva stereo fu presto adottato sia per le trasmissioni via etere che per quelle via cavo. Così il familiare formato stereofonico a due canali ben conosciuto per la riproduzione musicale in casa fu adottato per tutti i media video. Una linea temporale del suono surround * Il film animato Fantasia di Walt Disney fu il primo film proiettato pubblicamente con suono multicanale, usando tre tracce ottiche su film a 35 mm riprodotte in sincrono con l'immagine. Designazioni dei canali del suono surround L: Left - sinistro (tutti i formati surround) C: Center - centrale (tutti i formati) R: Right - destro (tutti i formati) S: Surround (formati a 4 canali) LS: Left Surround - surround sinistro (formati 5.1/6.1) BS: Back Surround - surround posteriore (5.1/6.1) RS: Right Surround - surround destro (5.1/6.1) LFE: Low-Frequency Effects - effetti alle basse frequenze (5.1/6.1) La riproduzione Dolby® Surround in casa. Sinistro Sorgenti di programmi stereo con codifica Dolby Surround: Trasmissioni radio e TV Satellite TV; Videocassette Audiocassette; Cavo; LD; CD; DVD Centrale Destro Elettronica audio multicanale con decodifica Dolby Pro Logic Surround Subwoofer opzionale Surround Il suono surround entra in casa All'inizio degli anni '80, gli impianti stereofonici musicali ad alte prestazioni erano la norma. L'audio così come il video si erano espansi per includere nuove sorgenti (audiocassette, CD). Gli impianti stereofonici si trovavano in auto e il walkman offriva un nuovo modo di ascoltare la musica ovunque. Una generazione era cresciuta ascoltando la musica rock che dipendeva dalla tecnologia audio tanto quanto dalle capacità musicali - la stessa generazione che veniva ora regolarmente esposta al suono surround multicanale al cinema. In questo scenario, il Dolby® Surround venne presentato alla fine del 1982 per la riproduzione video dei film prodotti originariamente con le colonne sonore con codifica Dolby®. La codifica originale Dolby® su quattro canali delle loro colonne sonore resta intatta quando questi film vengono trasferiti su videocassette stereo e laser disc, o trasmessi su TV stereo. Inizialmente, semplici decodificatori Dolby® Surround rendevano possibile decodificare il canale surround in casa. Presto decodificatori Dolby® Surround Pro Logic più sofisticati resero possibile decodificare anche il canale centrale, e utilizzare l'avanzata circuiteria di indirizzamento sviluppata originariamente per la riproduzione nelle sale cinematografiche. Diversamente dalla quadrifonia, il Dolby® Surround guadagnò, e continua a guadagnare, una considerevole accettazione sul mercato. Da un lato, la configurazione dei canali e il suo utilizzo furono stabilmente fissati all'interno di un settore (il cinema) prima della sua introduzione in un altro settore (l'elettronica consumer). Da un altro verso, fu sviluppato con un obiettivo specifico: migliorare l'esperienza della visione. E terzo, gli standard software e hardware sia per il cinema che per l'elettronica consumer sono definiti da un'organizzazione (Dolby Laboratories) che è indipendente, ma gode di un'ampia credibilità in entrambi i settori. Di conseguenza, milioni di consumatori hanno ritenuto che il suono Dolby® Surround valesse l'investimento. Oggi Dolby® Surround è andato avanti per includere la trasmissione televisiva - non solo i film con colonne sonore con codifica Dolby, ma anche le serie televisive, gli special e gli eventi sportivi. E benché Dolby® Surround sia stato sviluppato come formato per il suono unito all'immagine, le case discografiche come Delos, RCA Victor/BMG Classics e Concord Jazz pubblicano CD musicali e audiocassette con codifica Dolby® Surround. Fornisce anche più coinvolgimento ed eccitazione dello spettatore per numerosi video game e altre applicazioni multimediali. In altre parole, il suono surround ha attraversato i tradizionali confini del formato, a vantaggio non solo del consumatore, ma anche delle industrie cinematografiche, dei contenuti preregistrati, dell'elettronica consumer e del PC. Dolby® Digital: the next generation Alla fine degli anni 80, i Dolby® Laboratories intrapresero l'applicazione della tecnologia audio digitale al suono dei film su 35 mm in risposta al crescente interesse dell'industria cinematografica. Per poter mantenere una traccia analogica così che le copie per le sale potessero continuare ad essere riprodotte in tutti i cinema, fu deciso che una nuova traccia ottica separata Dolby® Digital venisse posta tra i fori del rocchetto. Venne anche deciso che sei canali sonori distinti fossero forniti nella configurazione "5.1" che sino a quel momento si era dimostrata per molti gruppi del settore come la più soddisfacente per i requisiti della rappresentazione in sala cinematografica. La configurazione 5.1 offre cinque canali distinti full-range - sinistro, centrale, destro, surround sinistro e surround destro - più un sesto canale per quei potenti effetti alle basse frequenze (LFE) che vengono percepiti più che sentiti quando si è al cinema. Poiché richiede circa un decimo dell'ampiezza di banda degli altri canali, il canale LFE venne chiamato canale ".1". Il Dolby® Digital ha esordito nei cinema nel 1992, e oggi è il formato sonoro digitale cinematografico leader sia per titoli che per numero di sale cinematografiche in grado di riprodurlo. Le copie Dolby Digital sono dotate sia di colonne sonore digitali che analogiche. Dati della colonna sonora digitale Traccia analogica Area dell'immagine La riproduzione Dolby® Digital al cinema Sinistro copia Dolby Digital 35 mm processore cinematografico Dolby Digital Centrale Destro Low-frequency effects flusso di dati Dolby Digital AC-3 amplificatori di potenza Surround Sinistro Surround Destro In modo molto simile ai formati sonori analogici cinematografici Dolby®, il Dolby® Digital al cinema è stato un trampolino di lancio per i formati consumer con Dolby® Digital audio, iniziando con i laser disc nel 1995, presto seguiti dai DVD, TV via cavo e sistemi DBS, trasmissione della TV digitale, e una varietà di applicazioni multimediali. Il sonoro cinematografico è stato il punto di partenza per il Dolby® Digital, che ha reso possibile l'accumulazione di una inestimabile esperienza nel mixaggio, nella registrazione e nella distribuzione dell'audio digitale multicanale, e ha creato una libreria di materiale immediatamente disponibile per la pubblicazione dedicata all'utente casalingo. Il Dolby Digital a casa L'equivalente consumer del suono cinematografico Dolby® Digital rappresenta l'anello di collegamento finale tra il produttore della sorgente multicanale e l'ascoltatore domestico. Come il formato cinematografico, fornisce i canali sinistro, destro, centrale, surround sinistro, surround destro e degli effetti alle basse frequenze. Diversamente dal Dolby® Surround analogico con il suo singolo canale surround limitato nella banda (normalmente riprodotto da due diffusori), il Dolby® Digital offre due canali surround completamente indipendenti, ognuno in grado di offrire la stessa qualità dei tre canali anteriori. Di conseguenza, possono essere ottenuti dei degli effetti stereo surround con un maggiore senso di profondità, localizzazione e complessivo realismo. Il Dolby® Digital incorpora caratteristiche speciali per soddisfare gli ascoltatori che utilizzano dal piccolo dispositivo monofonico ai sistemi home theater completi. La funzione di downmix di Dolby Digital assicura la soddisfazione di ogni ascoltatore. L C R LS RS Sub Decoder “A” LT Flusso di dati Dolby Digital AC-3 su 5.1 canali Decoder “B” RT Dolby Digital 5 o 5.1 canali (subwoofer opzionale) Pro Logic Surround decoder L C R Dolby Surround su quattro canali a matrice S L Decoder “C” Decoder “D” 2 canali stereo R Mono Poiché lo stesso contenuto audio multicanale non ristretto viene fornito ad ogni sistema, il decodificatore può ottimizzare il suono per il particolare ascoltatore. Per esempio, i decoder possono fornire downmix ottimizzati dal programma multicanale, come un mix su due tracce con codifica a matrice per la decodifica analogica Dolby® Surround, un mix stereo convenzionale, o persino un mix mono. Inoltre, il sistema può applicare la compressione della dinamica per preservare il contenuto a basso livello ed evitare che i passaggi più intensi vengano riprodotti a volumi troppo elevati o quando è necessario mantenere basso il volume generale. In più, l'ascoltatore può programmare il decodificatore Dolby® Digital per indirizzare i bassi non localizzati ai canali del sistema che hanno diffusori ad ampia gamma o ai subwoofer. Un futuro brillante per la musica multicanale Sino ad oggi, la tecnologia digitale che ha rappresentato il maggiore vantaggio per l'ascoltatore casalingo è stata il compact disc. Anche per tutte le sue virtù ergonomiche e resistenza all'uso il miglioramento fornito dal CD rispetto ai migliori formati analogici è crescente. Tutto ciò cambierà con l'arrivo del disco DVD-Audio. Questo nuovo disco offre le dimensioni, la convenienza e la longevità del CD più un suono multicanale surround e una migliore qualità audio. L'inclusione di una versione con codifica Dolby® Digital del mix assicura che questi dischi possano essere riprodotti su tutti i lettori DVD-Video e DVD-ROM esistenti. Uno straordinario suono multicanale grazie al disco DVD-Audio sta per portare una vera rivoluzione nel modo in cui la musica viene riprodotta e goduta in casa. La riproduzione Dolby Digital a casa. Centrale DVD, Sinto DTV,satellite/ca vo box, etc Sinistro Dispositivi audio multicanale con decodifica Dolby Digital Sinistro Surround LFE (sub) Destro Destro Surround Quando il suono è surround? Film, spettacoli cinematografici, programmi consumer, e dispositivi per la riproduzione domestica che usano la tecnologia Dolby Digital. Film e spettacoli cinematografici che usano le tecnologie Dolby analogiche. Programmi codificati per la riproduzione multicanale Dolby Pro Logic. Dispositivi per la riproduzione domestica dotati della decodifica multicanale Dolby Pro Logic. Adeo Group S.p.A. Via Filos 35/31 – 38015 Lavis (TN) Italia – Tel. +39 0461 24.82.11 – Fax +39 0461 24.50.38 – Video +39 0461 24.82.90 www.adeogroup.it - [email protected] Partita IVA 01262500224 – Capitale sociale 800.000,00 i.v. Società soggetta all'attività di controllo e coordinamento ai sensi dell'art. 2497-bis co. 1 Codice Civile da parte di "Ser.im S.n.c. di DGM S.r.l. & C." con sede legale in Trento (TN), Via Verdi n. 19, capitale sociale Euro 10.000, C.F. e P.IVA 01162270225
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