In viaggio con Gellindo Ghiandedoro

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In viaggio con Gellindo Ghiandedoro
 In viaggio
con Gellindo
Ghiandedoro
I T I N E R A R I O D I S I L V I A V E R N A C C I N I - N. 51
L’antico tesoro
del Lago di Lamar
VALLE DEI LAGHI:
TERLAGO
La presenza di Napoleone Bonaparte, in Trentino, trova numerosi
riferimenti nella storia
così come nei racconti
popolari: anche il Lago
di Lamar ha l’onore di un
richiamo all’imperatore
francese che invase il
Trentino nell’anno 1796.
Incassati tra le rocce
della piana del Monte di
Terlago si stendono due
laghi (raggiungibili lungo
la S.P. n. 18 che sale al
Monte di Terlago e termina al Lago di Lamar),
distanti tra loro poco più
di un centinaio di metri
ma che, evidentemente,
in origine costituivano
un unico lago. Il primo,
di forma oblunga e dallo
splendido colore verde
intenso, si chiama Lago
Santo, il secondo, circolare e più profondo (16
m), Lago di Lamar. Della
loro unione rimane
ancora un emissario non
Località Prada di Monte Terlago.
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visibile, che dal Lago
Santo esce confondendosi tra i detriti: forse
è la stessa acqua che
ricompare nei pressi del
sottostante castello di
Terlago.
Sulla parete che scende a strapiombo sulla
sponda orientale del
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Lago di Lamar, si apre
una caverna nota come
l’Abisso di Lamar, che
guida sull’orlo di un pozzo profondo circa 400
metri, tra i maggiori a
livello europeo. Proprio
in questa cavità, dove un
tempo precipitavano le
pecore che sfuggivano
ai pastori, i soldati di Napoleone avrebbero nascosto il frutto delle loro
ruberie, due barili colmi
di monete d’oro, con l’intenzione di recuperarli
finita l’invasione. Ma,
tant’è, sono ancora lì! Di
gorghi profondi parlano
pure le sue acque che,
causa pericolosi mulinelli, avrebbero trascinato
a fondo incauti bagnanti
e, addirittura, imbarcazioni.
Questa passeggiata è
diretta proprio ai laghi
di Lamar: la partenza è a
Un’oasi di pace nei pressi dei Laghi
di Lamar.
Casale di Monte Terlago (697 m) e copre un
tratto del Sentiero di San
Vili, l’itinerario storicoturistico che dalla Vela di
Trento raggiunge Spiazzo Rendena, ricalcando
un possibile percorso
di Vigilio, vescovo di
Trento, intrapreso per
evangelizzare le popolazioni pagane della Val
Rendena attorno al 400.
In epoca romana Terlago era un conosciuto
nodo viario tra la Valle
dell’Adige e la Valle del
Sarca: da qui una strada
saliva a Sopramonte,
passava per Sardagna
e scendeva a Trento,
mentre un’altra da
Sopramonte proseguiva
per Cavedine; un’ultima
via, infine, da Terlago
raggiungeva Padergnone, dove si biforcava per
Vigo Cavedine e Dro.
La singolarità di questa
zona riguarda la compresenza di aspetti glaciali
e carsici. Lo stesso Lago
di Terlago è classificato
come carsico e d’erosione glaciale intervalliva.
Visibili sono gli immissari, mentre gli emissari,
sotterranei, escono dalle
lòre, meglio note come
cavità carsiche che si
trovano nei pressi del
Lago di Terlago; infine,
un sistema di grotte e
di sifoni collegherebbe
probabilmente questo
lago a quelli sovrastanti,
Santo e di Lamar. I due
laghi di Terlago (il più
piccolo, in realtà una
palude, è protetto in
quanto biotopo provinciale; l’altro è balneabile
e vanta un Lido e una
passeggiata circumlacuale), dalla tipica forma
“a otto”, sono quanto
rimane, assieme ai due
succitati sul Monte di
Terlago, di un sistema di
5 laghi: Terlago, infatti,
significherebbe inter-lacus o trans-lacum, ovvero
tra i laghi.
Domus de Trilaco suonava l’appellativo del
castello di Terlago nei
documenti altomedioevali (proprietà privata;
non visitabile). E, in
effetti, si trattava di
un edificio fortificato
e protetto da muro, in
prossimità di tre laghi,
oggi Lago di Terlago. La
funzione, certamente
non militare data l’ubi-
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cazione in pianura, era
quella di offrire ricovero
a più famiglie in caso di
pericolo. Attorno, una
complessa griglia di
fortilizi oggi perduti vigilava sulle diverse vie di
transito. A confermare
tale ruolo comunitario
rimangono le due torri
affiancate che costituiscono la parte più antica
del castello. Durante
il Concilio di Trento
(1545-1563) questo castello venne scelto quale
residenza di vescovi e
prelati e come luogo di
svago grazie al clima
mite di Terlago: molti
degli antichi palazzi in
paese lo stanno ancora
a dimostrare. Privo di
giurisdizione, subì un
devastante atto vandalico a opera del generale francese Vendôme
(1703). Rimaneggiato
ampiamente nell’Ottocento, si rivela oggi quale amena villa fortificata,
ben celata da mura.
Superata la chiesa di
Casale (parcheggio),
seguite il sentiero indicato come Passeggiata
Monte Terlago (San Vili,
Sat n. 627) che, in un
affascinante paesaggio
fatto di ondulate praterie costellate qua e là da
macchie di alberi e da
piccoli stagni (torbiere)
attraversa la località
Prada; qui un tempo
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le famiglie del luogo si
trasferivano nei mesi
estivi per la fienagione.
Protetti dall’imponente
parete della Paganella
si piega quindi a destra
scendendo alla Malga
Terlago Bassa, trasformata in Centro Attività
Integrative (Comune di
Terlago). Pochi minuti
e si è al piccolo Lago di
Lamar (714 m), circondato da un suggestivo
bosco di faggi secolari;
balneabile, con attenzione!, è frequentato
dai pescatori per la sua
pescosità. Proseguendo
(15 min.), il sentiero
porta ad affacciarsi sulla
Valle dell’Adige.
Il ritorno può ricalcare
l’andata, oppure seguire
la strada asfaltata e poi
il sentiero (indicazioni)
che, fiancheggiando
l’azzurro Lago Santo,
distante dal primo solo
un centinaio di metri, vi
riporta a Casale.
Da Casale di Monte Terlago (Terlago) ai Laghi di
Lamar lungo il Sentiero
San Vili (1.15 ore, andata)
Trento, APT Trento,
Monte Bondone e
Valle dei Laghi: tel.
0461 216021; www.apt.
trento.it
Terlago, Municipio: tel.
0461 860163
Sopra: il Lago di Lamar.
Sotto: il Lago Santo.
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