L`orient express

Transcript

L`orient express
21 L'ORIENT EXPRESS (Anonimo)
E sull'espresso che vien da Parigi ho incontrato una bella signora,
opulenta, ma giovane ancora, proprio quelle che piacciono a me.
Presi posto vicino alla bella e le chiesi con gran cortesia,
dove andate, rispose: "in Turchia!"Porca l'oca, ci vengo anche me.
La signora fino a Susa tenne ognor la bocca chiusa,
l'aprì un pochettino sol nei pressi di Torino.
Quando dissi a Moncalieri, oggi è caldo più di ieri,
mi rispose presso d'Asti: “ purchè il tempo non si guasti”!.
Proseguendo per Tortona, restò muta la signora,
per fortuna che a Voghera, si slacciò una giarrettiera.
Nel veder presso Stradella, mezza coscia tanto bella,
io le chiesi a Piacenza, di veder la rimanenza.
Ma tutto a un tratto il controllore appar,
che alla bella il biglietto vuol bucar,
ma cosa fate, le dissi, lei si sogna,
qui non si buca prima di Bologna.
Ma l'Emilia non era il paese che piacesse all'amica di viaggio,
perchè a lei non andava il formaggio,specie poi nella calda stagion.
A me parve di aver ben capito, che la bella ci desse pian piano,
e pensai che fra Pesaro e Fano, giungerebbe una buona occasion.
Arrivati a Faenza, già cedeva l'insistenza,
e nei pressi di Forlì, cominciava a dir di sì.
Tant'è vero che a Cesena si lasciò pagar la cena,
io dal caldo a San Marino, mi levai lo spolverino.
La mia bella a Montegiusto, cominciò a levarsi il busto,
io pure a Civitella,restai sol con la flanella.
La mia bella a Senigallia si levò pure la maglia,
io così tirando avanti, restai nudo con i guanti.
Lei mi disse a Sant'Elpidio:” se ti vede mio marito”,
gli risposi a Cerignola, meno male che sei sola.
Poi vedendo a San Severo, quel boschetto tutto nero,
la svoltai lì fra i divani e finalmente......... entrai a Trani.
Ma tutto a un tratto il controllore appar,
che alla bella il biglietto vuol bucar,
"ma cosa fate gli " dissi "Sant'Iddio,
ma non vedete, son qui che buco io"!
Giunti a Bari,le dissi "ti lascio, perchè ormai ho raggiunto lo scopo",
lei mi disse "ma il bello vien dopo, vieni dunque in Turchia con me".
Esitai, ma la bella soggiunse "se tu vieni con me sulla nave,
questa notte ti faccio cambiare il sentiero che guida all'amor”.
Imbarcatoci sulla “Ionio” mi guardò come un demonio,
poi in vista di Patrasso, si slungò sul materasso.
Cosicché pr'an fèr al pìo, mi slungai lì sopra anch'io,
lei gridò "come son belli", nel vedere i dardanelli.
Li toccò con soggezione, poi cambiò la posizione,
cosicchè giunti a Corfù, si trovava a pancia ingiù.
Quando entrai nel Corno d'Oro, ero forte come un toro,
e le chiesi "senti niente, nel paese dell'oriente.
Lei rispose: "un po' mi brucia, speriam ben che non si scucia,
ma tu, caro mio diletto, va più piano per lo stretto.
Tieni un passo più discreto, sai mi sembra un minareto".
Poi urlò presso Istambul: "basta, ormai t'mè ròtt al .....”
All’improvviso il gran sultano appare,
che li, la bèla, stava ad aspettare,
ci vide nudi e così per mire sue,
ci schiaffò dentro nel suo harem, tutti e due.