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TRE CUORI di Benoit Jacquot
con Benoit Poelvoorde, Charlotte Gainsbourg,
Chiara Mastroianni, Catherine Deneuve
(Francia, 2014, 106')
Trama Una notte, in una cittadina di provincia, Marc dopo aver perso il treno per tornare a Parigi incontra Sylvie.
Insieme, i due vagano per le strade fino al mattino, parlando di tutto tranne che di se stessi. Il mattino dopo, Mark
prende il primo treno e con Sylvie decidono di rivedersi presto a Parigi. Il giorno stabilito, però, Marc non si riesce ad
andare all'appuntamento salvo poi mettersi in cerca di Sylvie. Durante le sue ricerche l'uomo incontrerà Sophie, ma non
sa che lei è la sorella di Sylvie...
Critica "Da una parte un uomo semplice e affranto dalla vita fiscale e dall'altra un rigoglioso duplice ritratto femminile
con tre cuori d'attrici che battono all'unisono. Bussando alla porta del thriller alla Chabrol (e per proprietà transitiva alla
Hitchcock) il film diventa un mélo sull'oscuro oggetto del desiderio in una messa in scena di insuperabile abilità in cui il
quarto cuore è quello contro l'ipocrisia." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 6 novembre 2014)
"Il soggetto ricorda in parte il teatro di Marivaux, in parte i capricci del destino alla 'Sliding Doors'. (...) Un film molto
francese: piacerà a chi ama quella cinematografia, darà noia a chi la giudica artificiosa. Vero che alcune cose suonano un
po' tarocche; però il film non manca affatto di meriti. Se il soggetto è piuttosto improbabile Jacquot ti ci fa credere lo
stesso, immergendo gli eventi in uno strano clima di ineluttabilità che corteggia il cinema 'fantastico'. E coordinando da
maestro un cast di prim'ordine, dove spicca la sempre più carismatica Catherine Deneuve nella parte di una madre
protettiva che osserva e comprende tutto." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 6 novembre 2014)
"Melodramma nelle intenzioni, trottolino amoroso negli esiti, è il francese 'Tre cuori', comprensibilmente uscito senza
allori dalla Mostra di Venezia. Bravissimi gli attori (c'è anche la mater familias Catherine Deneuve), il film del non eccelso
Jacquot difetta però di coraggio poetico (il mélo o lo fai bene o non lo fai), ha uno stile ondivago (bene gli scartamenti di
camera rivelatori, ma poi?), richiede una sospensione dell'incredulità da TSO e, soprattutto, non ha l'odore umano buono
a cancellare quello d'inchiostro. Molto scritto, molto cerebrale, molto disinteressante: tre cuori, zero battiti." (Federico
Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 6 novembre 2014)
"Mélo francese d'alto livello, con grandi interpreti, che gioca sull'ipocrisia dei legami amorosi, usando una chiave ironica e
struggente." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 6 novembre 2014)
"Piacerà a chi ama gli intrecci melodrammatici quando sono dipanati colla suprema eleganza, la splendida delicatezza di
cui sono capaci solo i francesi (quando ci si mettono). Anche perché dispongono di attori che noi non abbiamo e neppure
gli americani (che nei triangoli amorosi ci vanno sempre giù troppo pesanti)." (Giorgio Carbone, 'Libero')
"Una trama esile per un esercizio autoriale non privo di gusto (gli interpreti, ai quali si aggiunge Catherine Deneuve nei
panni della madre, fanno la loro parte), ma che costeggia più volte il ridicolo e l'inverosimile. Una rivisitazione, ben fatta
finché si vuole, del trito e ritrito e non certo uno dei titoli di punta del concorso come era stato annunciato." (Nicola
Falcinella, 'Eco di Bergamo', 31 agosto 2014)
"'3 coeurs' (...) è un melodramma, va da sé, ma poiché non è un genere alla moda, Benoît Jacquot, che ne è il regista,
una volta tirato il sasso tende a nascondere la mano. (...) In effetti, manca il figlio della colpa, la morte dell'adultera e il
perdono. Per il resto, c'è tutto. Marc è Benoît Poelvoorde, già presente qui a Venezia in 'La rançon de la gloire', e molto
bene in parte. (...) Sylvie è Charlotte Gainsbourg, della quale si ammira l'inafferrabilità e la vaghezza, ma si fa fatica a
identificarla come oggetto infinito di desiderio. Sophie è Chiara Mastroianni, dal sorriso dolce, ma dalla lacrima troppo
facile. Catherine Deneuve è la loro madre (...). L'età le ha dato un aspetto matronale e un volto che tende a farne una
divinità egizia. Jacquot la utilizza soprattutto nelle scene dei pranzi domenicali in famiglia, dove troneggia a capotavola
con la sigaretta in mano e un sorriso da sfinge." (Stenio Solinas, 'Il Giornale', 31 agosto 2014)
PROSSIMI FILM:
16 e 17 marzo
MAGIC IN MOONLIGHT di Woody Allen con Colin Firth, Eileen Atkins
23 e 24 marzo
BIG EYES di Tim Burton con Christoph Waltz, Amy Adams
30 e 31 marzo
ANDIAMO A QUEL PAESE di e con Ficarra e Picone
13 e 14 aprile
THE IMITATION GAME di Morten Tyldum con Benedict Cumberbatch, Keira Knightley
20 e 21 aprile
PRIDE di Matthew Warchus con Bill Nighy, Imelda Staunton