Riccardo Sinigallia Emozione elettronica

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Riccardo Sinigallia Emozione elettronica
SPETTACOLI
GIOVEDÌ 15 FEBBRAIO 2007
Riccardo Sinigallia
Emozione elettronica
«Sono cresciuto col computer, ho sonorità sintetiche sottopelle»
Il cantautore domani sarà allo Zero Music Club di Azzano
Riccardo Sinigallia è un perso- me artistiche da lei finora espresse:
naggio poco avvezzo ai meccanismi quella di produttore e quella di candello show business. Lui è uno di tautore. Quale delle due preferisce?
«Io sono fondamentalmente un
quelli che preferiscono la sostanza
alla forma; a parte quando la forma cantautore. È chiaro che nella vie l’estetica sono quelle delle sue can- sione del cantautore contemporazoni, che ascolteremo dal vivo do- neo dalla possibilità di utilizzare
mani sera allo Zero Music Club di chitarra acustica e altri strumenAzzano San Paolo (ore 23, ingres- ti nascono anche le capacità di geso 10 euro con consumazione; stire il suono. E attraverso un
aprirà la serata Josh T. Pearson). Ai computer la creatività di testo e
Tiromancino ha legato il suo nome accordi si abbina alla gestione delper un breve periodo: giusto il tem- le frequenze. Nella mia visione di
po di riportare in auge con La de- tale figura c’è anche l’elettronica,
scrizione di un attimo un proget- il digitale, l’editing, non intesi coto in fase calante e poi è tornato a me scorciatoia o semplificazione
dedicarsi alla sua attività cantauto- della scrittura, ma come ulteriore
rale (che ha prodotto due cd: uno mezzo espressivo».
Anche i testi, rispetto al primo cd,
omonimo e il recente Incontri a
metà strada) e a quella di produt- si fanno meno strettamente e genetore che lo ha portato a curare il ricamente poetici e più legati alla
sound di colleghi come Max Gazzè, realtà personale.
«Prima trovavo stimolante l’eFrankie Hi-NRG Mc, la Comitiva e
altri. Lo abbiamo incontrato duran- spressione più nuda e cruda, che
te una pausa della produzione del risultava anche più sperimentale.
videoclip de Il nostro fragile equi- Ora, a 37 anni, mi rendo conto che
librio, in cui, come lui stesso ci an- se fai una raccolta di canzoni hai
ticipa, «recitano due grandi attori anche una responsabilità nei conitaliani: uno non posso al momen- fronti del pubblico e il fatto di essere più naturale e
to dire chi è ma è
chiaro nella scrittumolto importante
ra è un valore da
È in produzione
nel teatro e l’altro è
curare».
Andrea Rivera. Con
il videoclip de
Il titolo presuppoMatteo Chiarello ho
«Il nostro fragile
ne un impegno reciscritto una scenegproco nei rapporti
giatura che riprende
equilibrio»,
umani. Come dire:
il mito di Icaro e Denel
quale
recitano
facciamo un po’ di
dalo, in una chiave
due grandi attori
strada per uno e veteatrale ripresa con
niamoci incontro.
uno stile narrativo
italiani
«Esattamente.
contemporaneo».
Quella di rinconFra le sue folgorazioni lei dichiara Vasco e Battiato, De trarci per strada è ormai l’unica
Gregori e Battisti, ma anche i Kiss. speranza che abbiamo, visto che
La passione per le contaminazioni le piazze e i mercati di una volta
elettroniche, invece, da dove viene? sono oggi rimpiazzati da media che
«Tutte le contaminazioni sono ci tagliano fuori sostituendo esistate per me viscerali; quella elet- genze di mercato alla verità. Per
tronica è la più contingente. Sono determinare piccoli cambiamencresciuto con i computer e con ti personali e sociali che poi divenuna tv che utilizzava spesso sono- tano cultura non resta che inconrizzazioni elettroniche di Spectrum trarci».
Film come «Paz» e «Le fate ignorano Commodore 64: dalle sigle dei tg
alle colonne sonore. Quelle sono- ti» hanno utilizzato sue musiche per le
rità sintetiche si sono insinuate colonne sonore. Che rapporto ha con
sotto la mia pelle e così, quando il cinema? È una passione coltivata
ho avuto la possibilità di mettere parallelamente a quella musicale?
«Sì, in certi periodi di più e in alle mani sul primo sintetizzatore
e sul primo campionatore, sono tri meno. Oggi che ho famiglia ci
entrato nelle correnti dell’electro vado molto meno e mi vedo film in
e dell’hip hop che animavano il fer- dvd o in tv»:
Ma le piacerebbe scrivere ancora
mento artistico a cavallo degli anni ’80 e ’90. Queste due forme di musiche per il cinema?
«Moltissimo. Credo di cominciaespressione sociale e culturale (rave e rap) hanno fatto parte della re a capire meglio ora quel linguaggio che avevo un po’ sottovalutamia vita».
L’elettronica occupava un posto più to, ma che è molto più difficile di
rilevante nel primo album. «Incontri a quello della canzone. Mi piacerebmetà strada» si riavvicina alla forma be molto lavorare con autori come
canzone. Questi primi due lavori a suo Garrone».
Diego Ancordi
nome sembrano incarnare le due ani-
L’ECO DI BERGAMO
Musica etnica
con i Liguriani
Dopo l’inaugurazione «multimediale» tra
Chagall e Debussy e
dopo il concerto «classico» della scorsa settimana, con la pianista
Irina Zahharenkova, la
stagione di Gioventù
Musicale si sposta questa sera nei territori
della musica etnica.
Sul palcoscenico dell’auditorium di piazza
della Libertà saranno di
scena i cinque musicisti de «I liguriani», che
fin nel nome fanno riferimento alla Liguria. I
componenti del gruppo
- Fabio Viale al violino
e voce, Michel Balatti ai
flauti di legno, Fabio Rinaudo alla cornamusa,
Filippo Gambetta all’organetto diatonico e
Claudio De Angeli alla
chitarra - sono quasi
tutti musicisti di derivazione «colta», con studi accademici e attività
concertistica anche significativa alle spalle.
Solo Rinaudo e Gambetta, che è uno specialista di lungo corso e di
prestigio, hanno iniziato direttamente con i rispettivi strumenti. Alcuni di questi si sono
perfezionati in Irlanda,
ove hanno preso parte
Pamela Villoresi
in scena a Treviglio
alle rassegne più quotate del genere etnico.
Ma nel caso di questa sera i Liguriani si
atterranno alla terra ligure e ai suoni caratteristici: «Immagini e sentimenti della cultura e
della storia ligure» come scrivono, saranno
proposti in un «viaggi
immaginario ci porta
attraverso
antiche
istantanee che svelano
usi, tradizioni e tematiche di una gente stretta tra monti scoscesi e
le onde del mare, chiusa per territorio e carattere, ma da sempre
aperta al contatto con
altri popoli, visitati o
giunti a visitarla proprio attraverso il mare».
Partendo da queste
prospettive il gruppo
non si fermerà al repertorio popolare ligure ma
allargherà le proposte
musicali ad alcuni territori limitrofi, come il
Piemonte, con le sue
monferrine e le mazurche, oppure alla vicina
Provenza con i suoi dolci e morbidi valzer.
Il concerto inizierà alle 21, i biglietti d’ingresso costano dai 5 ai 10
euro)
Una storia romantica tra vita e finzione,
ma in forma comica e
con molta ironia. È Un
grande grido d’amore
di Josiane Balasko,
scritto per il teatro e diventato un film nel
1998 in Francia (Un
grand cri d’amour), allestito in italiano dal
Teatro Argot di Roma,
per la regia di Maurizio
Panici e l’interpretazione di Pamela Villoresi e
Pietro Longhi. La commedia è domani sera al
Teatro Filodrammatici
di Treviglio, per la locale stagione di prosa. Un
appuntamento dal felice tempismo, collocato
com’è due giorni dopo
S. Valentino, con una
delle signore della prosa italiana.
«Un grande grido d’amore» è la storia di una
coppia d’attori, già coppia nella vita. Ed è la
storia di uno spettacolo - per l’appunto Un
grande grido d’amore
- che deve essere messo in scena. Teatro e
sentimenti s’intrecciano: Hugo Martial (Longhi) e Gigì Ortega (la
Villoresi), un tempo famosi e oggi ridotti ai
margini dello show-biz,
B. Z.
sono costretti a riunirsi dall’agente di lui (Gabriella Silvestri) e dal
regista della produzione (Stefano Antonucci).
Lui è narcisista e frustrato, lei si è data all’alcool e sta riemergendo da un periodo buio.
Bisticci, impuntature e
liti: fino al lieto fine.
Lo spettacolo si
preannuncia interessante anche per il gruppo creativo. L’Argot di
Panici (regista irregolare, ma dalle buone intuizioni) è una compagnia da sempre impegnata sul fronte delle
novità, soprattutto italiane. La Balasko, parigina 56enne di origine
yugoslava, è attrice (si
ricordi solo Troppo bella per te di Blier, al cinema), regista, autrice
dalla scrittura brillante. E poi c’è la Villoresi,
approdata giovanissima alla grande ribalta
(a 18 anni al Piccolo ne
Il campiello, per anni
diretta da Strehler) e attratta, nella maturità,
da sfide nuove. Inizio
ore 20.45, euro 21/14.
Info: www.teatrofilodrammaticitreviglio.it,
tel. 0363-302748.
P. G. N.
Riccardo Sinigallia sarà domani sera allo Zero Music Club di Azzano
Baccini non va a Sanremo ma viene a Seriate
Il cantautore genovese stasera in concerto con la sua band: presenterà il brano scartato dal Festival
IN BREVE
«La pazzia senile» in scena
Il Comitato bergamasco della Società Dante Alighieri propone per domani (ore 21, ingresso
libero) all’Auditorium Sant’Alessandro in città
(via Garibaldi 3 g-h) la «La pazzia senile», una
commedia armonica di Adriano Banchieri. Ad
eseguirla la Schola Cantorum di San Colombano diretta dal maestro Augusto Balestra con il
contributo del Gruppo Teatro Rase.
Band emergenti a Seriate
Si svolgono oggi al Loop Music di Seriate (via
Bonarroti 36) le selezioni di Music Village, iniziativa destinata a band emergenti. Le band selezionate avranno l’opportunità di accedere a
Music Village, a Simeri (Cz) dal 26 agosto al
2 settembre.
Stasera Francesco Novelli
Stasera (ore 22, ingresso libero) al Bloom di
Mezzago (Milano) il chitarrista bergamasco Francesco Novelli, vincitore di Emergenti 2005 con
i Low Profile e nel 2006 con i Dead Flirt, partecipa a un reading musicale, esperimento tra
poesia, psichedelia e improvvisazione, «Riding
the blues in Bloom», con letture da Lansdale,
Baldini, Pinketts e con Andrea Cereda (recitazione), a cura del Teatro Minimo di Ardesio.
Voleva andare a Sanremo, con una canzone scritta a quattro mani con l’amico Gianluca Grignani,
ma la commissione artistica del Festival l’ha bocciato ed ora Francesco Baccini è in tour e stasera fa tappa con la sua band al teatro Gianandrea Gavazzeni
di Seriate (inizio ore 21; ingresso 15 euro). La canzone scritta per la 57ª edizione del Festival s’intitola Il
topo mangia il gatto e certo avremo modo di ascoltarla nel corso del recital
del cantautore genovese.
È un pezzo che il coautore Grignani non ha stentato a definire «molto bello,
che non ha nulla a che fare con i piccioni di Povia.
Un pezzo forte che ha qualcosa da dire anche a livello sociale». Sempre secondo quanto hanno dichiarato i due autori: «Una canzone che poteva funzionare perché parla del momento attuale».
Il rapporto tra Baccini e
Francesco Baccini
Grignani non è nuovo e ha
già dato qualche risultato.
«Siamo molto amici - ci ha
confidato Gianluca giorni
fa nel corso di un’intervista
- credo sia uno dei pochi
cantautori veri rimasti in
circolazione e penso proprio che dovrebbe essere
valorizzato a dovere, invece viene spesso e volentie-
ri penalizzato. Un cantautore così che sceglie di andare a Sanremo e viene eliminato credo proprio sia
un delitto».
In effetti Baccini da qualche tempo a questa parte
viaggia un po’ appartato,
ma non per problemi di natura creativa, anzi. Ironico, agro, a momenti surreale, Francesco negli ultimi anni si è fatto forza con
album sempre interessanti che purtroppo non hanno guadagnato tutta l’attenzione che meritavano.
Nel 2001 si è mandato un
augurio benaugurate nel
titolo Forza Francesco!, album con tanto di sentito
omaggio al conterraneo Fabrizio De André (La ballata dell’amore cieco). In
quel disco Baccini faceva
riferimento anche alla scoperta di una inattesa paternità, che d’un tratto gli
ha cambiato la vita. La cosa è andata così. Durante
le registrazioni del disco
Baccini riceve una lettera
con dentro la foto di un
bimbo che gli assomiglia
come una goccia d’acqua.
I ricordi confusi del tempo lo prendono a pugni e
d’un tratto Francesco finisce catapultato tra Pokemon e infiniti perché. Da
un flirt passeggero alla paternità il passo è breve
quanto arduo. Ci sarebbe
materia per la sceneggiatura di un film. E in effetti sembra un film, anche se
è la semplice realtà. Il regista c’è ma non si vede. Ovviamente papà Baccini finisce spiazzato, senza per
questo perdersi d’animo.
Passano gli anni, e resta
un cantautore bravo e promettente, nel senso che
ogni volta promette qualcosa di più e spesso mantiene la promessa. Continua imperterrito sulla strada cantautorale e le canzoni viaggiano tra ironia e
fonde malinconie. Ad un
certo punto Baccini finisce
anche in un reality, ma
quella è storia sotto gli occhi di tutti. Più interessante il cammino musicale che
prosegue dal duemila in
poi con altri dischi: La notte non dormo, …Stasera
Teatro! e l’ultimo uscito
l’anno scorso Fra.gi.le.
Ugo Bacci
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Via Partigiani, 15 - Albino - Tel. 035/755195
Questa sera orchestra
MANUEL COMELLI
Giovedì 22
RAFF MARTELLA
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