Leni Riefenstahl ai «Cahiers du Cinéma», settembre del 1965

Transcript

Leni Riefenstahl ai «Cahiers du Cinéma», settembre del 1965
Leni Riefenstahl ai «Cahiers du Cinéma», settembre del 1965:
«Posso solo dire che mi sento spontaneamente attratta da ogni cosa bella. Sì:
bellezza, armonia. E forse questa cura per la forma, questa aspirazione estetica è in
effetti qualcosa di molto tedesco.
tedesco Ma non ho razionalizzato molto queste tendenze.
tendenze
Vengono dal mio inconscio e non dalla mia sfera razionale. Cosa vuole che
aggiunga? Qualunque cosa sia puramente realistica, tratta dalla vita quotidiana,
media banale,
media,
banale non mi interessa.
interessa Sono affascinata dalla bellezza,
bellezza dalla forza,
forza dalla
salute, da ciò che vive. Cerco l’armonia. Quando la trovo sono felice»
Olympia, 1938
‐ Sequenza introduttiva [parte I, 6.30 – 11.30]
‐Sequenza
q
degli
g esercizi gginnici femminili [p
[parte II,, 32.18 – 33.34]]
‐ Susan Sontag, Fascinating Fascism, in «New York Review of Books», Volume 22,
Number 1,
1 February 6,
6 1975
Il Fascismo italiano dopo il 1929
La politica economica del fascismo dopo il 1929
Î Impatto più ridotto della crisi economica
p = 7.5% della forza lavoro ((Germania e USA = 25% ca.))
Î 1933: disoccupati
Î Politica dei lavori pubblici – bonifica dell’Agro pontino – costruzione di nuove città
((Sabaudia,, Pontinia,, Littoria [[Latina],
], Tirrenia))
Î Espansione dell’edilizia fascista
Î Politiche di intervento delle aziende in crisi
Î 1931: fondazione dell’IMI, ente pubblico per il finanziamento delle imprese
Î 1933: costituzione dell
dell’IRI
IRI – due sezioni: finanziamenti / smobilizzi industriali
Î risultati economici contraddittori
Î 1939: disoccupati = 4% della forza lavoro
Î tuttavia salari agricoli e industriali crescono meno della media dei prezzi
Î domanda per beni di consumo ancora contenuta
Politica demografica del fascismo
Mussolini, in “Gerarchia” n. 9, settembre 1928
«Se un uomo non sente la gioia e l'orgoglio di essere “continuato” come individuo,
come famiglia e come popolo; se un uomo non sente per contro la tristezza e la onta di
morire come individuo, come famiglia e come popolo, niente possono le leggi anche, e
vorrei dire soprattutto, se draconiane. Bisogna che le leggi siano un pungolo al costume.
[…] Il coefficiente di natalità non è soltanto l'indice della progrediente potenza della
patria, non è soltanto “l'unica arma del popolo italiano”, ma è anche quello che
distinguerà dagli altri popoli europei, il popolo fascista, in quanto indicherà la sua
vitalità e la sua volontà di tramandare questa vitalità nei secoli. Se noi non rimonteremo
la corrente, tutto quanto ha fatto e farà la rivoluzione fascista, sarà perfettamente
inutile perché, ad un certo momento, campi, scuole, caserme, navi, officine non
avranno più uomini.
Ora una nazione esiste non solo come storia o come territorio, ma come masse umane
che si riproducono di generazione in generazione. Caso contrario è la servitù o la fine.
Fascisti italiani: Hegel, il filosofo dello Stato, ha detto: Non è uomo chi non è padre!
In una Italia tutta bonificata, coltivata, irrigata, disciplinata, cioè fascista, c'è posto e
pane ancora p
p
per dieci milioni di uomini. Sessanta milioni d'Italiani faranno sentire il
peso della loro massa e della loro forza nella storia del mondo».
Provvedimenti per incentivare la crescita demografica ‐ 1
‐ 1925: Opera Nazionale Maternità e Infanzia (ONMI), ente assistenziale per
madri povere e nubili
‐ 1927: riduzione delle tasse per gli uomini che sono a capo di famiglie numerose
‐ 1927: imposta addizionale per i celibi da 25 a 65 anni
‐ 1936: assegni familiari per moglie e figli a carico
‐ 1939: premi per le famiglie particolarmente numerose
‐ l’aborto proibito, in quanto crimine contro lo Stato
‐p
persecuzione contro ggli omosessuali ((sebbene in Italia l’omosessualità non sia
un reato penale)
Provvedimenti per incentivare la crescita demografica ‐ 2
Î il tasso di natalità non cresce come in Germania
Î nondimeno
di
l popolazione
la
l i
nell suo complesso
l
registra
i t un certo
t aumento,
t
passando da 37.974.000 nel 1921 a 42.919.000 nel 1936.
Politica estera
Î Ripresa della politica coloniale
Î ottobre 1935: attacco militare all
ottobre 1935: attacco militare all’Etiopia
Etiopia
Î maggio 1936: formazione dell’Africa Orientale Italiana (AOI)
Î Sanzioni economiche da parte della Società delle Nazioni
Î 1936, ottobre: Asse Roma‐Berlino
b
li
Î 1937, dicembre: uscita dell’Italia dalla Società delle Nazioni
Legislazione razziale ‐ 1
‐ Codice coloniale, 1909: distinzione di status tra “cittadini” e “sudditi”
‐ 1936: una donna italiana che sposi un «suddito» diventa «suddita» anch
anch’essa
essa
‐ 1937: proibita la convivenza tra uomini italiani e donne locali, punendo il
«cittadino» (cioè ll’italiano)
italiano) che commetta questo «crimine» con la reclusione da
uno a cinque anni
‐ 1938: vietati
i
i i matrimoni
i
i con persone di altra
l razza, quindi
i di anche
h con «sudditi
ddi i o
suddite» dell’AOI
‐ 1939: reato di «lesione della razza» che viene commesso quando un «cittadino»
lavori alle dipendenze di un «suddito», quando frequenti luoghi riservati ai soli
«sudditi»,, o q
quando si mostri ubriaco davanti a loro
‐ 1940: i meticci sono completamente equiparati ai «nativi», e quindi trattati
come «sudditi»
Legislazione razziale – 2
Dal Manifesto della razza,
razza in «Il Giornale d
d’Italia»
Italia», 14 luglio 1938:
«Il ministro segretario del partito ha ricevuto, il 26 luglio XVI, un gruppo di studiosi fascisti,
docenti nelle università italiane,
italiane che hanno,
hanno sotto ll'egida
egida del Ministero della Cultura
Popolare, redatto o aderito, alle proposizioni che fissano le basi del razzismo fascista.
LE RAZZE UMANE ESISTONO. La esistenza delle razze umane non è già una astrazione del
nostro spirito, ma corrisponde a una realtà fenomenica, materiale, percepibile con i nostri
sensi.
IL CONCETTO DI RAZZA È CONCETTO PURAMENTE BIOLOGICO.
LA POPOLAZIONE DELL'ITALIA ATTUALE È NELLA MAGGIORANZA DI ORIGINE ARIANA E LA
SUA CIVILTÀ ARIANA. Questa popolazione a civiltà ariana abita da diversi millenni la nostra
penisola; ben poco è rimasto della civiltà delle genti preariane. L'origine degli Italiani
attuali parte essenzialmente da elementi di quelle stesse razze che costituiscono e
costituirono il tessuto perennemente vivo dell'Europa.
ESISTE ORMAI UNA PURA "RAZZA ITALIANA“ %
Legislazione razziale – 3
A
Ancora
d l Manifesto
dal
M if
d ll razza, 1938:
della
1938
GLI EBREI NON APPARTENGONO ALLA RAZZA ITALIANA. Gli ebrei rappresentano l'unica
popolazione che non si è mai assimilata in Italia perché essa è costituita da elementi razziali
non europei, diversi in modo assoluto dagli elementi che hanno dato origine agli Italiani.
I CARATTERI FISICI E PSICOLOGICI PURAMENTE EUROPEI DEGLI ITALIANI NON DEVONO
ESSERE ALTERATI IN NESSUN MODO. L'unione è ammissibile solo nell'ambito delle razze
europee, nel quale caso non si deve parlare di vero e proprio ibridismo, dato che queste
razze appartengono ad un ceppo comune e differiscono solo per alcuni caratteri,
caratteri mentre
sono uguali per moltissimi altri. Il carattere puramente europeo degli Italiani viene alterato
dall'incrocio con qualsiasi razza extra–europea e portatrice di una civiltà diversa dalla
millenaria civiltà degli ariani
ariani»..
Legislazione razziale – 4
Î 22 agosto 1938:
1938 censimento
i
d li ebrei
degli
b i italiani
i li i
Î 5 settembre 1938: Provvedimenti per la difesa della razza nella scuola fascista ‐ prevede
l’immediata espulsione dalle scuole e dalle università statali di docenti e studenti di «razza
razza
ebraica».
Î 7 ottobre 1938: Dichiarazione sulla razza del Gran Consiglio del Fascismo:
‐ la necessità di una legislazione razziale viene esplicitamente collegata «alla conquista
dell'Impero»;
dell
Impero»; il miglioramento della «razza italica» «potrebbe essere gravemente
compromesso, con conseguenze politiche incalcolabili, da incroci e imbastardimenti»
‐ ne derivano le direttive seguenti:
a) il divieto di matrimoni di italiani e italiane con elementi appartenenti alla razza semita e
ad altre razze non ariane
b) il divieto per i dipendenti dello Stato e da Enti pubblici – personale civile e militare – di
contrarre matrimonio con donne straniere di qualsiasi razza
c) il matrimonio di italiani e italiane con stranieri anche di razze ariane, dovrà avere il
preventivo consenso del Ministero dell'Interno
Legislazione razziale – 5
Î 17 novembre 1938, Provvedimenti per la difesa della razza italiana:
persone di altra razza
‐ vietati i matrimoni tra italiani «ariani» e p
‐ in deroga al Concordato, i matrimoni religiosi che non rispettano la regola razziale
non hanno alcun valore civile
‐ il matrimonio con stranieri è sottoposto all’approvazione preventiva del Ministero
dell’Interno;
dell
Interno; autorizzate le requisizioni di beni di ebrei
‐ «è di razza ebraica colui che è nato da genitori entrambi di razza ebraica, anche se
appartengono a religione
li i
di
diversa
d quella
da
ll ebraica»
b i
Î 29 giugno 1939: proibite le libere professioni agli ebrei; proibita anche la
professione di giornalista
Estetica della politica fascista
‐ pressione
i
educativa
d
i sulle
ll giovani
i
i generazioni
i i nelle
ll scuole
l e nelle
ll strutture associative
i i
fasciste
‐ associazioni
‐ rituali
Î Filmati Istituto Luce [http://www.archivioluce.com/archivio/]
‐ Commemorazione in Santa Croce, da parte di Mussolini, di alcuni squadristi uccisi [27
marzo 1934] – Giornale Luce B0565 del 09/1934
‐ Il Duce inaugura Pontinia [26 agosto 1936] – Giornale Luce B0943 del 26/8/1936
Hannah Arendt (1906‐1975), Le origini del totalitarismo, 1951
‐ Studia filosofia all’Università di Marburg, con Martin Heidegger, e a Heidelberg,
dove si laurea sotto la guida di Karl Jaspers.
‐ Nel 1933 l’ascesa al potere del nazismo la costringe a fuggire in Francia. Nel
1940 viene internata dalle autorità francesi in un campo di concentramento per
stranieri da cui riesce a fuggire.
stranieri,
fuggire Insieme a suo marito (Heinrich Blücher) e a sua
madre riesce a imbarcarsi per gli Stati Uniti, dove arriva all’inizio del 1941.
‐ A New Yorkk ottiene
i
un insegnamento
i
alla
ll New School
h l for
f Social
i l Research,
h
un’università che dal 1933 apre le sue porte a studiosi europei costretti a
emigrare dai diversi totalitarismi.
‐ La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme (1963; 1a ed. it. 1964):
resoconto del p
processo intentato a Karl Adolf Eichmann,, ex‐ufficiale delle SS,,
responsabile dei servizi di deportazione degli ebrei nei campi di sterminio,
catturato nel 1960 in Argentina da agenti israeliani, e da lì trasferito in Israele
dove viene processato e condannato a morte; Arendt assiste al processo come
inviata speciale del «New Yorker».
Negli USA: il New Deal
di
di Franklin Delano Roosevelt
kli
l
l
Gli Usa prima della crisi del 1929
Î Amministrazioni repubblicane (Warren Harding – 1920‐23;
1920 23; Calvin Coolidge – 1923‐29)
1923 29)
Î 1920: voto esteso alle donne sul piano federale
Î Politica economica: minori tasse sui redditi; innalzamento delle tariffe doganali (1921 =
dal 21 al 38%); smantellamento della legislazione anti‐trust Æ aumento della
concentrazione
co
ce t a o e imprenditoriale
p e d to a e
Î Stretta repressiva nei confronti della conflittualità sindacale: diminuzione degli scioperi
g iscritti ai sindacati ((1920‐29, da 5 mil. a 3.5 mil.))
e degli
Î Risultati economici:
1919 – 1929
PIL
+ 40%
+ 40%
Dividendi azionari
+ 108%
Salari industriali
+ 33%
Gli USA nella crisi del 1929
Î Marzo 1929: Herbert Hoover (repubblicano) è il nuovo presidente degli USA
Î Strumenti p
per affrontare la crisi del ’29:
‐ prestiti garantiti dalla Federal Reserve a banche e aziende in crisi
‐ aumento della pressione fiscale
‐ pareggio di bilancio
Î Gli interventi sono insufficienti
Disoccupati negli USA sul totale della f
forza lavoro, 1926‐1932
l
1926 1932
Novembre 1932: nuove elezioni presidenziali
Î Hoover (repubblicano) vs Franklin Delano Roosevelt (democratico
ed ex‐governatore di New York)
Î Roosevelt promette un «new deal for the American people»
Î Roosevelt stravince le elezioni – nel marzo 1933 entra in carica
come nuovo presidente
p
New Deal
Î Punti fondamentali dell’azione di governo:
Aliquote fiscali USA – 1913‐1942
(1) Ulteriore aumento della pressione fiscale
(2) Aumento del deficit
Anno
Aliquota minima
Aliquota massima
1913
1%
7%
1917
2%
67%
1925
1.5%
25%
1932
4%
63%
1936
4%
79%
1941
10%
81%
1942
19%
88%
Bilancio USA ‐ 1926‐1939
2000
1000
0
anni
‐1000
‐2000
‐3000
‐4000
4000
‐5000
1926
1927
1928
1929
1930
1931
1932
1933
1934
1935
1936
1937
1938
1939
Altre misure economiche del New Deal
(1) Maggiori poteri di controllo sul sistema bancario attribuiti alla Federal Reserve;
Reserve
costituzione (nel 1934) di un’agenzia federale di monitoraggio sugli scambi borsistici
(2) Pi
Piano di prestiti
titi erogati
ti dal
d l governo a sostegno
t
di famiglie
f i li e categorie
t
i sociali
i li in
i
difficoltà (sostegni creditizi per gli agricoltori, o per i debitori morosi)
(3) Pi
Piano di lavori
l
i pubblici,
bbli i attuato
tt t per assorbire
bi la
l disoccupazione
di
i
‐ TVA – bonifica del bacino del fiume Tennesse (1933)
‐ Works Progress Administration – agenzia federale di lavori pubblici (1935)
(4) Nuova politica sindacale:
National Recovery Administration (1933) – agenzia federale che ha il compito di
coordinare
di
i rapportii tra imprenditori
i
di i e lavoratori
l
i
National Labor Relations Act (1935) – riconoscimento formale dei sindacati come
controparte nelle trattative con gli imprenditori
Social Security Act (1935)
(
) – piano nazionale per sussidi di disoccupazione e
assistenza pensionistica (per metà a carico del governo federale, per metà a carico
dei singoli Stati)
Risultati economici del New Deal
Un nuovo stile politico
Î FDR (1882‐1945)
(1882 1945)
Î In carica a 51 anni
Î Dal 1921 la poliomielite gli ha
causato una p
paralisi p
permanente
agli arti inferiori
Î Nondimeno viene rieletto per
quattro mandati consecutivi (1932;
1936; 1940; 1944)
Fireside chats
Î Impiego della radio per le “fireside chats”,
trasmesse radiofonicamente dalle grandi reti
radiofoniche la domenica sera alle 22.00
Î Marzo 1933‐settembre 1939: 13 “fireside
chats”, con una durata che oscilla tra i 15 e i 45
chats
minuti
Î Stile comunicativo amichevole e colloquiale;
ritmo più lento della media delle comunicazioni
radiofoniche
Î Una famiglia su cinque all’ascolto, con picchi
di due famiglie su tre
Î Grande quantità di lettere di commento
inviate alla Casa Bianca ((media di 8.000 lettere
al giorno, dopo le trasmissioni)
Dalla fireside chat del presidente F.D. Roosevelt del 12 marzo 1933
«Amici miei, voglio parlare per qualche minuto con il popolo degli Stati Uniti delle banche –
parlare con quei pochi tra voi che capiscono i meccanismi bancari, ma in special modo con
la grande maggioranza di voi che usa le banche solo per depositarvi i risparmi e per
emettere gli assegni. Voglio spiegarvi che cosa ho fatto negli ultimi giorni, perché l’ho fatto,
e qualili sono i prossimi
i i passii che
h mii accingo
i
a fare.
f
S che
So
h le
l norme emesse dalle
d ll capitali
i li
degli Stati e da Washington, le leggi, le regole stabilite dal Tesoro e così via, espresse di
solito in termini tecnici o legali, devono essere spiegate a beneficio del cittadino medio. Vi
d
devo
questa
t spiegazione
i
i
i particolare
in
ti l
per la
l fermezza
f
e la
l pazienza
i
con la
l quale
l tutti
t tti voii
avete accettato il disagio e le privazioni dovute alla chiusura delle banche (1). So che se
capite ciò che noi, a Washington, stiamo facendo, continuerò ad avere la vostra
collaborazione così come ho avuto la vostra simpatia e aiuto durante la settimana che è
collaborazione,
appena passata».
(1) All
All’inizio
inizio di marzo 1933 è in corso una nuova crisi bancaria, dovuta a una rinnovata ondata di panico
che ha assalito i correntisti; per bloccarla, Roosevelt il 6 marzo 1933 (due gironi dopo aver assunto la
carica di presidente) ha decretato quattro giorni speciali di festa, con la relativa chiusura delle banche,
in modo da cercare di riportare la tranquillità e di studiare subito misure di emergenza per far fronte
alla
ll situazione.
Dalla lettera di E.J. Huyge, Chicago (Illinois), October 1st, 1934
«IlIl suo discorso
di
radiofonico
di f i dell’altra
d ll’ l sera è stato eccellente
ll
– e una delle
d ll sue molte
l qualità
li à
è stata la semplice verità espressa in un linguaggio facilmente comprensibile per noi “gente
comune”. […]
Forse sarà interessato nel sapere i risultati del piccolo sondaggio che ho fatto dalla
scrivania alla quale lavoro. Delle 466 persone con le quali ho parlato, tutte hanno espresso
la loro intenzione di votarla di nuovo alle prossime elezioni […].
La sua scelta di tenere la gente comune informata via radio è la procedura giusta,
giusta e
dovrebbe essere usata a intervalli regolari per combattere le menzogne sparse da alcuni
dei nostri quotidiani. Voglio ringraziarla di nuovo per aver fatto in modo che i miei amici ed
io stesso possiamo ascoltare la pura verità che ci viene detta direttamente dalla
presidenza»
LA CULTURA DI MASSA
Î Comunicazione di massa nei regimi totalitari:
Agenzie dello Stato Î News e narrazioni Î Tutti i media Î La totalità Î Costruzione del
ideologicamente dell’opinione consenso
orientate pubblica
Comunicazione di massa nelle democrazie pluraliste:
SSoggetti artistici e Î
tti ti ti i
Î Pluralità nella Î
Pl lità ll
Î Una ricca varietà Î
U
i
i tà Î Pluralità Î
Pl lità
Î Formazione di
F
i
di
Imprenditoriali trasmissione delle di media delle vari orizzonti etici
vari news e negli audiences
e cognitivi
orizzonti etici delle
narra ioni
narrazioni
La Scuola di Francoforte
Î Institut
I i
fü Sozialforschung,
für
S i lf
h
1923 Francoforte
1923,
F
f
sull Meno;
M
nell 1930 diventa
di
direttore Max Horkheimer (1895‐1973)
Î Con Horkheimer collaborano Erich Fromm (1900‐1980), Herbert Marcuse (1898‐
1979), Friedrich Pollock (1894‐1970), e inizialmente in posizione più defilata,
j
((1892‐1940)) e Theodor Adorno ((1903‐1969))
Walter Benjamin
Î 1933: l’Istituto viene chiuso, confiscato e devoluto allo Stato di Prussia; nel 1934
ll’Istituto
Istituto si trasferisce a New York, presso la Columbia University (International
Institute of Social Research)
ÎStudi sulla cultura di massa:
‐ Walter Benjamin, L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica, 1936.
‐ Theodor
Th d W.
W Adorno,
Ad
S ll popular
Sulla
l music,
i 1941
‐ Max Horkheimer e Theodor W. Adorno, Dialettica dell’illuminismo, 1944‐1947: «la
civiltà attuale conferisce a tutti i suoi prodotti un’aria di somiglianza. Il film, la radio
e i settimanali costituiscono, nel loro insieme, un sistema. Ogni settore è
armonizzato al suo interno e tutti lo sono fra loro» (Adorno e Horkheimer)
Cultura di massa
Î In che cosa consiste questa cultura di massa?
g , film,, musiche,, canzoni ecc.,, deliberatamente
‐ consiste in libri,, ggiornali,, immagini,
pensati come strumenti di informazione e di intrattenimento per persone
mediamente colte e con disponibilità di reddito relativamente contenute
‐ prezzi bassi; semplificazione argomentativa o narrativa; pubblico di dimensioni
enormi
‐ ambiti importanti della cultura di massa non richiedono un particolare training
formativo: la fotografia, la radio, il cinema si basano su sistemi uditivi e visivi che
possono essere seguiti
i i e apprezzatii anche
h da
d chi
hi possiede
i d un’istruzione
’i
i
appena
rudimentale
‐ i materiali della cultura di massa sono prodotti per essere venduti sul mercato
Î Industria culturale ((Horkheimer‐Adorno):
)
concentrazione produttiva
fortissima
tendenza
alla
Caratteri essenziali dell’industria culturale (USA – 1920‐1940)
Strutture produttive – 1.1 – Cinema
Î 1919‐1930: nascita del sistema delle majors, localizzato a Hollywood
Î Sistema a integrazione verticale (le majors controllano tutto – o quasi tutto – il sistema
che va dalla produzione alla proiezione)
Î 8 principali
i i li majors:
j
‐ big five (Paramount Pictures, 20th Century Fox, Warner Bros., Metro‐Goldwyn‐Mayer e
R di K ith O h
Radio‐Keith‐Orpheum‐RKO)
RKO) Æ sii occupano di produzione,
d i
di t ib i
distribuzione
e proiezione
i i
(possiedono catene di cinema; impongono il sistema del block booking / blind selling alle
sale cinematografiche indipendenti)
‐ little three (Universal, Columbia e United Artists) Æ si occupano di produzione e
distribuzione
Î 1922: costituzione della MPPDA (Motion Picture Producers and Distributors of America),
presideuta da Will H. Hays che in precedenza è stato presidente del Comitato Nazionale del
Partito Repubblicano (1918
(1918‐1921),
1921), e poi Postmaster General (1921
(1921‐1922)
1922) – presidenza
Harding
Caratteri essenziali dell’industria culturale (USA – 1920‐1940)
Strutture produttive – 1.2 – Cinema
Î ¾ dei lungometraggi prodotti negli USA tra 1930 e 1949 sono realizzati dalle majors
Î Tra le due guerre il 75‐85%
75 85% di tutti i film proiettati nel mondo sono di produzione
americana
Î Dal 1927 inizia la produzione di film sonori (Il cantante di jazz,
jazz Warner Bros.);
Bros ); dal 1935 è
possibile la produzione di film a colori (Becky Sharp, diretto da Robert Mamoulian, RKO)
Î 1927: costituzione della Academy of Motion Pictures Arts and Sciences,
Sciences su iniziativa di
Louis B. Mayer; nel 1929 la Academy istituisce il Premio Oscar, assegnato per la prima volta
nel 1930
Î 1930: la MPPDA pubblica il Production Code (Hays Code), primo codice di autocensura,
che prescrive che nei film si evitino di descrivere la prostituzione, l’omosessualità, l’incrocio
tra bianchi e neri,, l’oscenità [[verbale],
], la nudità,, «i baci eccessivi e lascivi»,, il linguaggio
g gg
blasfemo
Î 1934: Production Code Administration (PCA), che rende effettivamente operativo il
codice di autocensura
Caratteri essenziali dell’industria culturale (USA – 1920‐1940)
Strutture produttive – 2.1 – Radiofonia (USA)
Î Le trasmissioni a fini di intrattenimento, e la vendita di apparecchi radiofonici, ha inizio
nel 1920
Î Tra 1920 e 1940 si costituisce la struttura fondamentale del sistema radiofonico:
Î Poche grandi emittenti nazionali:
‐ NBC (National Broadcasting Company) [1926];
[1927‐28]
28]
‐ CBS (Columbia Broadcasting System) [1927
‐ MBS (Mutual Broacasting System) [1934]
‐ ABC (American Broacasting System) [1943]
‐ le aziende sono di proprietà privata
‐ finanziamento via p
pubblicità: p
programmi
g
prodotti direttamente dagli
p
g inserzionisti
‐ sistema di network
Caratteri essenziali dell’industria culturale
Strutture produttive – 2.2 – Radiofonia (GB)
Î La BBC (British Broadcasting Company) nasce nel 1922 come azienda mista (Stato +
privati):
General Post Office (GPO – Ministero delle Poste) + Marconi,
Marconi Radio Communication
Company, Metropolitan‐Vickers (Metrovick), General Electric, Western Electric e British
Thomson‐Houston (BTH)
ÎLe trasmissioni vengono finanziate col pagamento dei diritti sugli apparecchi radio
venduti dalle aziende, cui si aggiungeva un canone pagato dagli ascoltatori per ricevere le
trasmissioni
Î Nel 1926 le consociate private si ritirano dall’impresa che risulta non redditizia
Î Il 1
1° gennaio 1927 la BBC diventa un ente pubblico col nome di British Broadcasting
Corporation.
Î L’ente si finanzia col canone, riceve dal governo garanzie di indipendenza, ha l’obbligo di
offrire un servizio p
pubblico indipendente.
p
Non p
può accettare p
pubblicità. L’ammontare del
canone viene stabilito dal Parlamento. Il governo nomina i membri del consiglio di
amministrazione.
Caratteri essenziali dell’industria culturale (USA – 1920‐1940)
Strutture produttive – 3 – Discografia (USA)
Î 1938: tre case discografiche dominano il mercato: RCA Victor; Decca; Columbia/ARC
Î Pulviscolo di piccole case discografiche attive in settori di nicchia: hillbilly music;
blues; gospel
Caratteri essenziali dell’industria culturale (USA – 1920‐1940)
Strutture produttive – 4.1 – Fumetti (USA)
Î Strips a fumetti:
‐ Pubblicate sui quotidiani,
quotidiani in vari formati e varie soluzioni narrative;
narrative
‐Sistema dei Syndicate: tre principali Syndicates (King Features – William Randolph Hearst;
Tribune News – Joseph Medill Patterson; United Feature Syndicate – E.W.
Tribune‐News
E W Scripps
Company).
George McManus (1884‐1954), Bringing Up Father (Arcibaldo e Petronilla) – 1913
Caratteri essenziali dell’industria culturale
(USA – 1920‐1940)
Strutture produttive – 4.2 – Fumetti (USA)
Î 1938: nascita del comic book: numero 1
della rivista «Action Comics» contine le
avventure di Superman (Jerry Siegel – Joe
Shuster); seguono Human Torch (1939), Sub‐
M i
Mariner
(1939) Captain
(1939),
C
i Marvel
M
l (1940),
(1940) Green
G
Lantern (1940), Captain America (1941),
Wonder Woman (1942)
Î Case editrici dominanti: DC National,
Timely Comics/Marvel e Fawcett
Caratteri essenziali dell’industria culturale (USA – 1920‐1940)
C
Concentrazioni
i i intermediali
i
di li
Î1919: costituzione della RCA (General Electric ha una quota di maggioranza) Æ nel 1919
acq isisce l’etichetta discografica Victor,
acquisisce
Victor ribattezzandola
ribatte andola RCA‐Victor
RCA Victor Æ nel 1926 fonda
l’emittente NBC Æ nel 1928 fonda la casa cinematografica RKO (posseduta sino al 1943)
Î 1928: costituzione della emittente radiofonica CBS Æ 1938: acquisisce ll’etichetta
etichetta
discografica Columbia/ARC, ribattezzandola Columbia Recording Company
Interventi del governo USA (Roosevelt) per limitare le concentrazioni intermediali
Î 1943: NBC deve vendere una parte del suo network, il che porta alla costituzione di un
nuov network nazionale – ABC
Î 1948: una sentenza della Corte Suprema
p
conclude una causa tra ggoverno e majors
j
imponendo alle majors di vendere le catene di sale cinematografiche
Struttura generale della cultura di massa
Î Cultura
C l
di massa mainstream:
i
‐ «la civiltà attuale conferisce a tutti i suoi prodotti un’aria di somiglianza. Il film, la radio e i
settimanali costituiscono,
costituiscono nel loro insieme,
insieme un sistema.
sistema Ogni settore è armonizzato al suo
interno e tutti lo sono fra loro» (Adorno e Horkheimer)
‐ Il che è vero sia dal punto di vista dei fondamentali dispositivi narrativi,
narrativi sia dal punto di
vista degli orizzonti etici contenuti nelle narrazioni
Î Produzioni «controculturali»:
‐ presenti, negli anni ‘20
20 e ’30,
30, in ambiti molto particolari del mercato culturale di massa,
soprattutto in aree specializzate della produzione discografica
Dispositivi narrativi della cultura di massa mainstream – 1 – La divisione in «generi»
Î Criteri per l’identificazione di un «genere»: ambientazione della storia nel tempo e nello spazio; la natura del protagonista; compiti che gli sono assegnati
Î Il pubblico è incoraggiato a orientare i propri gusti sulla base di una mappatura dei «generi»
Î Il che rende i prodotti di «genere» altamente prevedibili
Il h
d i
d i di
l
dibili
Î Orizzonti di attesa rigidi / regressione / feticismo [star system]
Î Importanza dello «happy ending», o del finale moralmente positivo
Dispositivi narrativi della cultura di massa mainstream – 2 – Serialità
Î Tre
T tipi
ti i di racconti
ti seriali:
i li
1) singola storia a puntate [Game of Thrones …..]
‐ romanzi a puntate,
puntate sin dall
dall’Ottocento
Ottocento
‐ film a puntate [il primo: 1912, What Happened to Mary, 12 puntate a cadenza mensile;
l’ultimo: Blazing the Overland Trail, 1956 – in totale vengono prodotti 500 film seriali per
un totale di circa 7.200 episodi]
‐ fumetti a puntate: 7 ottobre 1929, Buck Rogers (sceneggiatura di Philip Nowlan e disegni di
Dick Calkins) e Tarzan (inizialmente disegnato da Hal Foster)
2) storia
i articolata
i l
i una sequenza di episodi
in
i di autonomii in
i cuii compaiono
i
glili stessii personaggii
[sit‐com – Big Bang Theory ….]
‐ Nick Carter (1884); Sherlock Holmes (Uno studio in rosso, 1887), ecc.
‐ sequel cinematografici (ma anche sequel di serial: per es.:
es : Flash Gordon,
Gordon 1936,
1936 13 puntate
da 20 minuti circa ciascuna); Flash Gordon’s Trip to Mars, 1938, 15 puntate sempre da circa
20 minuti l’una; Flash Gordon Conquers the Universe, 1940, 12 puntate, stessa lunghezza.
3) serial potenzialmente illimitato [soap opera – Un posto al sole: 4.475 puntate dal 1996 al
2016]
Î Centralità del cliffhanger [suspense]
Dispositivi narrativi della cultura di massa mainstream – 2 – Intermedialità
The Lone
Ranger
Cinderella
Di
Disney
Serial radiofonico
2 serial cinematografici
Serial televisivo
4 lungometraggi cinematografici
1 film televisivo
1933‐1954
1938 / 1939
1949‐1957
1958 / 1961 / 1981 / 2013
2003
Nelle sale Nelle
sale
cinematografi
che
Spin off nei Spin‐off
nei
1° sequel in 1
sequel in
parchi a tema, VHS
gadget, libri, VHS, DVD, Blue‐Ray
2 sequel in 2°
sequel in
DVD
Film ‐ live Film
live
action
1950 / 1957 / 1965 / 1973 /
1965 / 1973 / 1981 / 1987 /
dal 1955
2007
2015
2002
Theodor W. Adorno, Sulla popular music, Armando, Roma 2006 [1a ed. it. 2004; ed. or.
in «Studies in Philosophy and Social Science», New York ‐ Institute of Social Research,
1941, IX].
Î 1938: Adorno arriva in America ‐ Princeton Radio Research Project diretto da Paul
Lazarsfeld, Hadley Cantril, e Frank Stanton (Research Director alla CBS), con un
finanziamento della Rockfeller Foundation.
‐ standardizzazione
d di
i
‐ pseudo‐individualizzazione
‐ plugging
‐ baby‐talk
baby talk
‐ identificazione / classificazione / accettazione / transfer psicologico
Struttura di Over the Rainbow, 1937, musica di Harold Arlen con testi di E.Y. Harburg,
cantata da Judy Garland nel film Il mago di Oz, Victor Fleming, 1939
strofa
ritornello
strofa
bridge
ritornello‐
i
ll
coda
Durata del brano: 2.13
Forme narrative della cultura di massa mainstream
massa mainstream
Contenuti delle narrative mainstream
Î Three
Th
Li l Pigs,
Little
Pi Walt
W l Disney
Di
P d i
Productions,
1933
Î Il cartone Disney illustra un modello narrativo fondamentale per la cultura
popolare americana, che si struttura secondo questa ricorrente sequenza:
a.
b.
c.
d.
un’armoniosa comunità è minacciata da una qualche forza maligna
le istituzioni vigenti
g
non ci sono, o non sono in ggrado di contrastare q
questa
aggressione
un eroe libera la comunità dal male
la comunità torna all
all’originario
originario stato di armonia
Î Varietà narrativa delle minacce: «Ora si tratterà di una casa vera e propria, ora
di uno spazio chiuso che somiglia a una casa: una diligenza,
diligenza un
un’automobile
automobile, un
treno, una metropolitana, un ascensore, una navicella spaziale, un corpo umano.
Ora avremo degli indiani veri e propri, ora presenze facenti le veci di indiani:
b diti killer,
banditi,
kill mostri,
t i poliziotti,
li i tti G‐men,
G
l i pesci,i balene,
lupi,
b l
voci,i sguardi,
di nebbie,
bbi
aure avvolgenti» (Stefano Dragosei).
Î Centralità del concetto di «home» da proteggere
La figura dell’eroe
Î Variante americana nella figura dell’eroe
Î Eroe altruista e disposto al sacrificio, ma vincente e praticamente immortale
Î Storie western
ÎPoi, anni ‘20
ÎPoi
20‐’30:
30: Tarzan (Edgar Rice
Burroughs, 1914; Hal Foster, 1929; Van
Dyke, 1932); Dick Tracy (Chester Gould,
1931) The
1931);
Th Lone
L
R
Ranger
(1933 serie
(1933,
i
radiofonica, 2.956 puntate che terminano
solo nel 1954); Prince Valiant (Hal Foster,
1937)
Î 1938, Superman,
p
Jerryy Siegel
g ((1914‐
1996) e Joe Shuster (1914‐1992)
[Detective Comics – DC National]
Chester Gould,
Dick Tracy,
Tracy in
“Los
Angeles
Times”,
2
gennaio
i 1938
Tratti strutturali degli eroi della cultura di massa
Î sfida dell’immortalità
Î necessario happy ending
ppy
g
Î positività della violenza
Î passività politica indotta in chi apprezza queste storie:
«Citizens are merely
are merely members of a spectator
a spectator democracy in which
in which they passively
witness their redemption by a superhero» (Lawrence and Jewett)
Happy ending nei cartoni Disney – Snow White and the Seven Dwarfs – 1937 [Fratelli Grimm – 1812] / Cinderella – 1950 [Charles Perrault – 1680]
Componenti narrative essenziali in Snow White e Cinderella
Î Relazioni familiari disfunzionali
Î Sogni di felicità
Sogni di felicità
Î Sub‐plot comico [Sette nani / Giac e Gas]
Î Arriva il “principe azzurro”
Î Ostacoli che si frappongono al coronamento del sogno
O
li h i f
l
d l
Î Lieto fine [anch’esso – talora – carico di sogni di immortalità]
Componenti narrative essenziali delle romantic comedies
Î Plot fondamentale: una donna e un uomo si incontrano; sono attratti l’uno
dall’altra, anche se insorgono incomprensioni, equivoci e ostacoli che sembrano
compromettere
p
la p
possibilità che l’amore sbocci tra i due;; ma alla fine la forza
dell’amore si impone e supera felicemente qualunque ostacolo.
Î Carattere risolutivo dell
dell’amore
amore romantico come base per la costruzione di una
funzionale famiglia nucleare
Î Coppie bianche,
bianche eterosessuali
Î Struttura gerarchica dei generi
ÎInvisibilità della sessualità
Crime stories / Thrillers
Î Pharmakos: figura del colpevole punito (crime stories)
«La formula dei romanzi polizieschi è costituita da un cacciatore di uomini che
individua un pharmakos e si sbarazza di lui. Il romanzo poliziesco inizia nell’epoca di
Sherlock Holmes […], affinando l’attenzione ai particolari così da trasformare i più
banali e trascurati incidenti della vita quotidiana in fatti enigmatici e decisivi. Ma,
allontanandoci sempre più da tutto questo, andiamo verso un dramma rituale intorno
a un cadavere, in cui la condanna sociale si aggira come un esitante dito accusatore
puntato sopra un gruppo di “sospetti”, finché finalmente ne indica uno. La sensazione
di trovarsi di fronte a una vittima estratta a sorte è molto forte poiché gli indizi contro
di essa sono soltanto probabili. […] Nella crescente brutalità di questo tipo di
letteratura (brutalità tutelata dalla convenzione impossibile che il cacciatore di uomini
possa sbagliarsi nel credere che una delle persone di cui sospetta è un assassino) il
lato puramente investigativo e deduttivo si fonde con il giallo in una forma di
melodramma. Nel melodramma sono rilevanti due temi: il trionfo della virtù morale
sulla malvagità e la conseguente idealizzazione delle concezioni morali che si
presuppone siano quelle del pubblico. Nel brutale e melodrammatico “thriller” ci
avviciniamo, p
per q
quanto all’arte è consentito, all’autogiustificazione
g
della folla
responsabile di un linciaggio» (Northrop Frye, Anatomia della critica. Teoria dei modi,
dei simboli, dei miti e dei generi letterari, 1957).
Orizzonte etico della narrative di massa
Î passività
Î conformismo
Î regressione infantile
Î scarsa articolazione delle strutture cognitive
Î valorizzazione positiva della violenza “etica”
Theodor Adorno sugli effetti della cultura di massa mainstream:
Î La semplificazione e la standardizzazione della musica leggera mira a produrre un
ascolto passivo, distratto, conformistico. «La passività incoraggiata si inserisce nel
sistema generale dell’industria culturale inteso come sistema di istupidimento
progressivo Non che dai singoli pezzi provenga direttamente un effetto di
progressivo.
istupidimento: ma il fan, il cui bisogno di prodotti impostigli può incrementarsi fino
all’ottusa euforia […] viene ammaestrato dal sistema generale della musica leggera a una
passività
pass
tà cchee po
poi p
probabilmente
obab e te ssi ttrasferisce
as e sce aanche
c e aal suo modo
odo d
di pe
pensare
sa e e aai suo
suoi
comportamenti sociali».
questo contesto, «Divertirsi significa
g
essere d’accordo. L’amusement è p
possibile
Î In q
solo in quanto si isola e si ottunde rispetto alla totalità del processo sociale, e
abbandona assurdamente, fin dall’inizio, la pretesa irrinunciabile di ogni opera, per
quanto insignificante essa possa essere: quella di riflettere, nella propria limitazione, il
tutto. Divertirsi significa ogni volta: non doverci pensare, dimenticare la sofferenza
anche là dove viene esposta e messa in mostra. Alla base del divertimento c’è un
sentimento di impotenza. Esso è, effettivamente, una fuga, ma non già, come pretende
di essere, una fuga dalla cattiva realtà, ma dall’ultima velleità di resistenza che essa può
avere ancora lasciato sopravvivere negli individui».
Countercultural pop music
Î Hillbilly
Hillbill music; blues; folk
i bl
f lk
Strutture formali del blues ‐ Robert Johnson (1911‐1938), Love In Vain Blues, 1937‐1939
Well I followed her to the station ‐
Yea, I followed her to the station ‐
Whoa it'ss hard to tell it
Whoa, it
hard to tell it'ss hard to tell ‐
hard to tell
with a suitcase in my hand a
with a suitcase in my hand a
but all your love'ss in vain b
but all your love
in vain
b
When the train come in the station ‐
Well the train come in the station
Well the train come in the station ‐
Whoa, I felt so sad, so lonesome ‐
I looked her in the eye c
and I looked her in the eye
and I looked her in the eye c
c
that I could not help but cry d
BRIDGE STRUMENTALE
BRIDGE STRUMENTALE
When the train left the station ‐ it had two lights on behind e
Yea, when the train had left the station ‐
,
it had two lights on behind e
g
Whoa, the blue light was my baby ‐ and the red light was my mind f
All my love's in vain
All my love's in vain
Strutture narrative del blues:
‐ Difficilmente
Diffi il
sii raccontano storie
i (anche
( h se non è escluso).
l ) Piuttosto
Pi
sii tratta di
una sorta di brevi lampi autobiografici o di forme “autoanalisi” in pubblico.
‐Fondamentale il tema dell’amore finito male. Centrali anche i racconti che
trattano di sradicamento, violenza e anomia, comportamenti che si sono solo
accentuate con la Depressione,
p
ma che non nascono certo allora
‐Centrali i temi del viaggio, della strada, del crocevia, del treno, oppure della fuga
nell’alcol
nell
alcol o nella droga
‐ Molto presenti anche i riferimenti, spesso espliciti, alla sessualità
‐ Minaccia esterna: il diavolo; la sfortuna; la tentazione per l’alcol o per il sesso:
‐ qui non c’è mai un redentore che viene a salvarti (anche se si invoca spesso la
di i ità cristiana
divinità
i ti
a soccorso);
) in
i qualche
l h caso, d’altra
d’ lt parte,
t queste
t tentazioni
t t i i sono
considerate sotto una luce positiva, come qualcosa di polemicamente salvifico
Victoria Spivey, Dope Head Blues, 1927
Just give me one more sniffle ‐ another sniffle of that dope
Just give me one more sniffle ‐ another sniffle of that dope
I'll catch a cow like a cowboy ‐ and throw a bull without a rope Doggone, I've got more money ‐ than Henry Ford or John D. ever had
Doggone, I've got more money ‐ than Henry Ford or John D. ever had
I bi d l M d
I bit a dog last Monday ‐
and forty doggone dogs went mad df
d
d
d
Feel like a fightin' rooster ‐ feel better than I ever felt
F l lik fi hti '
Feel like a fightin' rooster ‐
t
f l b tt th I
feel better than I ever felt
f lt
Got double pneumonia ‐ and still I think I got the best health Say, Sam Go get my airplane ‐
Say
Sam Go get my airplane and drive it up to my door
and drive it up to my door
Oh, Sam, go get my airplane ‐ and driii‐ve it to my door
I think I'll fly to London ‐ these monkey men makes mama sore The president sent for me ‐ the Prince of Wales is on my trail
The president sent for me ‐ the Prince of Wales is on my trail
They worry me so much ‐ II'llll take another sniff and put them both in jail
They worry me so much take another sniff and put them both in jail