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I senza dimora sono diminuiti. La situazione rimarrà invariata?
17 dicembre 2013, Washington DC
Appena ha cominciato a lavorare con i senza dimora nelle strade Washington, Christy Respress
si è sentita frustrata
“Erano bloccati in strada” dice, perché per ottenere un alloggio i suoi assistiti dovevano in primo
luogo tenere seriamente sotto controllo le loro complesse malattie mentali e dipendenze.
Era un compito arduo e tutto ciò avveniva nel 1997.
La signora Respress è adesso meno frustrata.
Dirige Pathways to Housing, un'organizzazione senza scopo di lucro che aiuta i senza dimora ad
avere come prima cosa un appartamento e poi li sostiene con un supporto generale quale
buoni per i generi alimentari e la gestione delle finanze personali .
Questo modello, conosciuto come permanent supportive housing, è uno degli sforzi che ha
mantenuto sotto controllo l’Homelessness in America in questi sei anni di crisi economica.
Secondo le cifre rilasciate recentemente dal Dipartimento Casa rispetto al 2007 c’è il 23% in
meno di vagabondi sulle strade americane.
Circa un terzo dei 610.000 senza dimora censiti quest’anno dormono per strada. Il resto in rifugi
dove i numeri rimangono stabili.
Le politiche di governo sono state di grande aiuto. Una legge approvata nel 2009 ha aiutato più
di 1.3 milioni di persone, che erano sul punto di diventare senza dimora, a tenere le proprie case
(pagando gli arretrati di affitto e utenze) o per trovare rapidamente nuovi alloggi.
Un versamento di 1,5 miliardi di USD e destinato al settore ha aumentato di un quarto il bilancio
del Dipartimento. Tutto ciò ha portato ad un risparmio generale perché, come dice Nan Roman
di Alleanza nazionale per la fine dell’Homelessness, aiutare coloro che sono difficoltà finanziarie
di breve termine a restare nelle loro case è più economico che mantenerle in alloggi fino a
quando possano nuovamente avere una casa in affitto.
Attualmente sono circa 300.000 le persone alloggiate secondo programmi come Pathways
(+50% dal 2007). La maggior parte di loro ha bisogno di aiuto intensivo, dall’ottenere documenti
(“molto lavoro di ricerca afferma Ms Respress) alle visite quotidiane dagli assistenti sociali.
Ma essi costano ai contribuenti più di quando vivono nelle varie condizione di senza dimora. Nel
2008 i senza tetto ex combattenti (uno su dieci) hanno ottenuto uno stanziamento che ora
copre i costi per l’alloggio di 43.000 persone. E gli enti governativi che li aiutano ora sono
migliorati collaborando insieme.
(Eric Shinseki, il segretario di 71 anni per gli affari dei veterani e Shaun Donovan, il suo collega di
47 anni al dipartimento dell’alloggio, entrambi hanno raggiuntole fredde strade di Washington
con 180 volontari per l’annuale censimento dei senzatetto il gennaio scorso) Il numero di senza
dimora tra i veterani è diminuito di un quarto dal 2009.
Ora ci sono timori che le cose possano cambiare. Sebbene il tasso di occupazione stia risalendo,
il numero di persone a rischio di diventare senza dimora è instabile. Nel 2011 ben 8,5 milioni di
nuclei familiari spendevano più della metà del loro reddito nell'affitto e guadagnavano meno
della metà dello stipendio medio della loro regione.
Da allora, gli affitti sono aumentati, mentre i salari no e il tasso di povertà non è cambiato
Le famiglie povere sono a un passo dalla perdita della casa.
Un caso standard che si incontra nei dormitori è quello della mamma single che salta il
pagamento dell’affitto perché il suo bambino si è ammalato e non ha risparmi per le cure e per
assentarsi dal lavoro.
Anche parenti o amici si prendono cura per un certo tempo di coloro che perdono la casa.
Secondo l'Ufficio del censimento il numero delle persone in tali condizioni è in aumento
rispetto all'anno scorso.
Questa è una reale preoccupazione, perché tre persone su dieci presenti nei dormitori
provengono da case di altre persone.
Anche la rete di protezione ha delle falle. Gli ampi tagli al bilancio federale effettuati in marzo
stanno danneggiare i programmi che affrontano l’Homelessness. Il giorno dopo l’annuncio delle
buone notizie relative al conteggio dei senza dimora, il dipartimento della casa ha annunciato i
tagli al bilancio che si stima, toglierebbero più di 100.000 persone dai dormitori e dalle case
come quelle supportate da Pathways.
Alcuni programmi sulle case accessibili inoltre stanno chiudendo le liste di attesa e annullando
le sovvenzioni all’affitto. Queste sovvenzioni, affiancate ad altri sussidi per la povertà quali i
buoni per i generi alimentari e Medicaid (assicurazione sanitaria statale), rappresentano, per la
maggior parte delle persone coinvolte, l'uscita dall’Homelessness.
Quell'uscita sembra ora chiudersi.