Il Fanciullo e il Folklore - Federazione Italiana Tradizioni Popolari

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Il Fanciullo e il Folklore - Federazione Italiana Tradizioni Popolari
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n. 1
ANNO XVII
gennaio / febbraio 2015
n. 01 / 2015
Rivista bimestrale della Federazione Italiana Tradizioni Popolari
Il Fanciullo
e il Folklore
Dal 24 al 26 aprile
tutti a Vieste
www.fitp.org
Federazione
Italiana
Tradizioni
Popolari
SEGrETErIA
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Consulta
Scientifica
MArCHE
Mario Borroni
PrESIDENTE
Mario Atzori
MOLISE
VICEPrESIDENTE
Patrizia resta
PIEMONTE
FrIULI VENEZIA
GIULIA
Giampiero Crismani
COMPONENTI
Leonardo Alario
Gian Luigi Bravo
Pino Gala
Ignazio Macchiarella
Vincenzo Spera
PUGLIA
LAZIO
Ivo Di Matteo
Antonio Giuliani
Bernardo Beisso
Fedele Zurlo
Nino Agostino
LIGUrIA
Milena Medicina
SArDEGNA
LOMBArDIA
Fabrizio Nicola
Consiglio
Nazionale
Vittorio Fois
Mario Pau
Luigi Usai
Daniel Meloni
COOrDINATOrE
NAZIONALE
SICILIA
Maria L. De Dominicis
Antonella Castagna
Santo Gitto
Consiglieri
TOSCANA
ABrUZZO
Maria L. De Dominicis
BASILICATA
Pasquale Casaletto
CALABrIA
Carmine Gentile
Maria Teresa Portella
CAMPANIA
Fabio Del Mastro
Leonardo Bianco
Marco Fini
TrENTINO
ALTO ADIGE
Attilio Gasperotti
UMBrIA
FrIULI VENEZIA
GIULIA
Mario Srebotuyak
LAZIO
Giuseppe d’Alessandro
LIGUrIA
Luciano Della Costa
LOMBArDIA
Luigi Sara
Giovanni Bossetti
MArCHE
Pamela Trisciani
MOLISE
Michele Castrilli
PIEMONTE
Andrea Flamini
PUGLIA
Tommaso russo
SArDEGNA
Giommaria Garau
Francesco Pilotti
SICILIA
Alfio russo
Valle d’Aosta
TOSCANA
Francesco Castelli
VENETO
TrENTINO
ALTO ADIGE
Susi Lillaz
Gianni Marini
EMILIA rOMAGNA
Sauro Casali
EMILIA rOMAGNA
Sauro Casali
(commissario)
Attilio Gasperotti
Presidenti
Comitati Regionali
UMBrIA
Floriano Zangarelli
ABrUZZO
Fidio Bianchi
Valle d’Aosta
BASILICATA
Pietro Basile
CALABrIA
Michele Putrino
CAMPANIA
Francesco Coccaro
Susi Lillaz
(commissario
straordinario)
VENETO
Adriano Bissoli
IL FOLKLORE D’ITALIA
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I Padri del Folklore
Sette riconoscimenti assegnati
nell’edizione di San Giovanni rotondo
Rassegna di musiche
e canti etno-folklorici
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n. 01 / 2015
IL FOLKLORE D’ITALIA
Bimestrale d‘informazione
Anno XVII n. 1 - GENNAIO / FEBBRAIO 2015
Registrazione al Tribunale di Foggia n. 9
dell’8 aprile 2008
DIRETTORE RESPONSABILE
Benito Ripoli
COORDINAMENTO RED.LE
Antonio d’Amico
Leo Conenno
Rita Laguercia
FOTOGRAFIE
Ilaria Fioravanti
PROGETTO GRAFICO
Sinkronia studio
Ben diciannove i gruppi presenti
alla manifestazione di San Giovanni rotondo
STAMPA
Grafiche Lucarelli - Ariano Irpino
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FEDERAZIONE ITALIANA
TRADIZIONI POPOLARI
PRESIDENTE NAZIONALE
Benito Ripoli
VICE PRESIDENTI
Nino Indaimo, Luigi Scalas
Il Tributo
Antonio Lecce omaggiato nella “sua”
San Giovanni rotondo
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Ricerca e tradizioni
Nel libro di Lillo Alessadro
l’“Italia in Costume”
20
Il Fanciullo e il Folklore
Vieste sede della 31^ edizione
della rassegna internazionale giovanile
ASSESSORI EFFETTIVI
Gerardo Bonifati, Fabrizio Cattaneo,
Enzo Cocca, Fabio Filippi,
Giuliano Ierardi, Gesualdo Pierangeli
ASSESSORI SUPPLENTI
Renata Soravito
SEGRETARIO GENERALE
Franco Megna
VICE SEGRETARIO GENERALE
Giancarlo Castagna
TESORIERE
Tobia Rinaldo
VICE TESORIERE
Adelio Gilardi
COLLEGIO SINDACI REVISORI
Francesco Fedele (presidente)
Giovanni Soro (vicepresidente)
Ancilla Cornali (membro effettivo)
Giampiero Cannas (membro supplente)
COLLEGIO PROBIVIRI
Gavino Fadda (membro effettivo)
Franco Folzi (membro effettivo)
Dionigi Garofoli (membro effettivo)
Sauro Casali (membro supplente)
Pietro Prencipe (membro supplente)
COMITATO D’ONORE FITP
Past President
Lillo Alessandro
Presidente Onorario
Luciano Della Costa
Comitato Dei Saggi
Luciano Della Costa
Aldo Secomandi
www.fitp.org
Staff del Presidente
Bruno Bordoni, Mario Borroni,
Monica Castrilli, Francesca Grella,
Ivo Polo, Concetta Masciale
Cerimoniere
Michele Putrino
3
editoriale
Ora rendete
straordinaria
la vostra vita
di Benito Ripoli
Presidente Nazionale Fitp
4
Può accadere. Accorgersi, dispersi
nel traffico cittadino, di pensare,
con nostalgia, al tepore delle serate estive ma assaporare, nello stesso tempo, la salubrità della prima
neve, che imbianca le svettanti
vette garganiche di questo freddo inverno. Sono ormai un labile
ricordo le manifestazioni estive,
consumate nelle piazze stracolme
di turisti ed emigranti. Per un diffuso benessere, non più corroborati dalla fascinosa estate, sembra
di avvertire il bisogno di coltivare
la propria interiorità, magari im-
mergendosi in ricerche culturali,
attraverso una full immersion, in
archivi e biblioteche, al riparo da
folate e spifferi di gelidi venti di
tramontana. Bisogno e nutrimento del pensiero da utilizzare per le
attività, inerenti le proprie passioni culturali.
Sono i momenti più belli per allontanarsi, per un po’, dal lerciume
di notizie che ci propinano i mezzi
d’informazione.
Fra gli innumerevoli fatti dell’anno appena passato, i giornali e le
televisioni ci hanno fatto trangugiare e digerire (forse), trovando
uno spazio preponderante e continuo, scandali, crisi, omicidi, e
femminicidi. E tra le tante notizie
spazzatura, come non ricordare i
“famosi inchini” dell’estate scorsa
(quelli dei Santi, durante le processioni, davanti alle abitazioni
dei capi della malavita e quello
che ha causato 32 morti e la rottamazione di una nave da crociera
lunga duecento metri). Eppure,
anche in questo caso, il responsabile del guaio è stato invitato
da qualche “deficiente” a tenere
una lezione in qualità di docente
in una Università. Il buio delle coscienze è talmente fitto, che Papa
Francesco non esita a illuminarlo
con le parole.
Negli ultimi mesi, la morte di artisti come il Maestro Lorin Mazel,
di Paco De Lucia, Giorgio Gaslini, dello scrittore Gabriel Garcia
Marquez, di Giorgio Faletti, Virna
Lisi, Pino Daniele e dell’attore Robin Williams, ha riempito qua e
la spazi, durante gli interminabili
servizi e la martellante e ripetuta
messa in onda dei fatti su citati. Mi
piacerebbe ricordare proprio Robin Williams, nell’interpretazione
del Prof. John Keating, nel film di
Peter Weir “L’attimo fuggente”,
con due citazioni.
La prima riguarda l’importanza della Cultura e del Bello nella
nostra società: “Non leggiamo e
scriviamo poesie perché è carino
e affascinante, ma perché siamo
membri della razza umana, che è
l’apogeo della passione, traboccante di naturale entusiasmo. Medicina, legge, economia, ingegneria,
sono nobili professioni, necessarie
IL FOLKLORE D’ITALIA
n. 01 / 2015
Un’immagine suggestiva di Vieste,
prossima sede de
“Il Fanciullo e il Folklore”
al nostro sostentamento. Ma la poesia, la bellezza, il romanticismo,
l’amore, la musica (aggiungerei la
danza), sono le cose che ci tengono
in vita”.
La seconda è un messaggio ai giovani a non sprecare la vita, ma a
viverla fino in fondo senza alcun
indugio: “Cogli l’attimo, cogli la
rosa quand’è il momento, che il
tempo, lo sai, vola e lo stesso fiore
che sboccia oggi, domani appassirà”. Perché il poeta usa questi versi? Perché siamo cibo per i vermi
(perdonatemi l’immagine forte…).
Perché, strano a dirsi, ognuno di
noi un giorno smetterà di respirare: diventerà freddo e morirà.
Osservate, per un momento, i
visi (anche illustri) del passato.
Li avrete visti mille volte, ma non
credo li abbiate mai guardati. Non
sono molto diversi da voi. Stesso
taglio di capelli… pieni di ormoni
come voi… e invincibili come vi
sentite voi. Il mondo era la loro
ostrica, pensavano, come molti
di voi, di essere destinati a grandi cose, a grandi traguardi; i loro
occhi erano pieni di speranza, proprio come i vostri. Avranno atteso,
finché non è stato troppo tardi,
per realizzare almeno un briciolo
del loro potenziale. Perché, vedete, loro, ora sono concime per i
fiori. Ma se “ascoltate” con attenzione li sentirete bisbigliare il loro
monito. Coraggio, accostatevi!
Ascoltate! Sentite?
“Carpe”, “carpe diem”, “cogliete
l’attimo, ragazzi”, “rendete straordinaria la vostra vita”!
Vorrei terminare questa mia riflessione, tra gli spifferi di vento
gelido, con un pensiero di Antonio
Gramsci su quanti, nella vita, in
qualsiasi situazione operino e non
sono soddisfatti, stanno a guar-
dare dalla finestra, con le mani in
mano aspettando che qualcun altro decida d’immolarsi anche per
loro: “Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si
domandano: se avessi fatto anch’io
il mio dovere, se avessi cercato di
far valere la mia volontà, sarebbe
successo tutto ciò che è successo”?
Mi permetto, a questo punto, di
ringraziare tutti coloro che hanno
voluto partecipare al mio dolore
per la perdita del caro Antonio,
“Voce” dell’Eco del Gargano, e di
Melino Romolo. Una perdita incommensurabile, che lascia attoniti. Si resta soli di fronte al mistero della vita, ma ci sorregge la voce
dello Spirito Santo che riempie di
nuovo i nostri cuori. Sono grato al
Signore per aver donato al mondo
del folklore “Antonio” e “ Melino”.
La loro solarità, simpatia, sincerità e amicizia, ci accompagnerà,
sempre, lungo i sentieri della vita.
Amici, nessuno deve angustiarsi
o imprecare per la perdita dell’“Aedo dell’Eco” e per “l’usignolo”
siculo, ma ringraziare il Signore,
per il tempo, seppur breve, che ce
li ha donati. Vivranno sempre in
noi, nel battito del nostro cuore,
quel battito che un dì i loro genitori, accesero con una alito d’amore.
Affetti, carezze, nenie e canti (i
loro canti), parole, immagini ed
eventi, che hanno riempito il nostro universo folklorico, si fanno
rimembranza nel lago del nostro
cuore. Vi ringrazio per la vostra
partecipazione, che ha riscaldato
il mio cuore e lenìto questi miei
tristi momenti. Voi che siete la
mia famiglia, capite che ci hanno
lasciati due nostri fratelli. Voi, che
mi avete offerto, con la vostra partecipazione emotiva, un’indescri-
vibile consolazione, non potete
“esimervi” dall’ascoltare il “canto
del mio lamento”.
La Fitp, alba radiosa di un giorno
senza tramonto, prepotente, cancella i miei foschi pensieri e mi
proietta, sorretto, come sempre,
da un’incrollabile fiducia nei beni
più preziosi, quali la Famiglia, l’Amicizia, la Pace interiore e, soprattutto, la Fede, verso il nuovo anno,
con un nuovo percorso di vita.
D’altronde ci stiamo avviando
verso l’Assemblea elettiva e dob-
Foto di gruppo nella sede mondiale del folklore a San Giovanni Rotondo
biamo preoccuparci di riscrivere
un’innovativa “Storia federale”,
che, si spera, continui ad abbeverarsi alla stessa rivitalizzante fonte, che offre nuovi frutti e fresche
emozioni.
Vi lascio con una promessa: sarò
sempre con voi, senza limitazione
di tempo.
Mi prodigherò con impegno e passione e, insieme a voi, cercherò di
proiettare la Fitp sui magici sentieri dell’eccellenza.
“Nihil sine magno vita labore dedit mortali bus” (Mai la vita diede
nulla ai mortali, se non a prezzo di
grande fatica (Orazio, Satire).
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speciale san giovanni rotondo
i padri del folklore
Con i “Padri del Folklore”
tante storie ed emozioni
Consegnati a San Giovanni i riconoscimenti
per il 2014, sette i premiati durante l’evento
di Leo Conenno
redazione Fitp
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SAN GIOVANNI ROTONDO
(Foggia) - Anche due donne, Marcella Romano (Calabria) e Cesarina Innesti (Lazio), tra “I Padri del
Folklore - Personalità benemerite della Fitp” all’ottava edizione.
Sette premi per altrettanti personaggi che hanno dedicato la loro
vita al folklore e alle tradizioni,
condividendone percorsi e sacri-
Il segretario generale della Fitp, Franco Megna
fici. Gli altri “padri” per l’edizione 2014, svoltasi a San Giovanni
Rotondo, presso il Salone delle
Feste dell’Hotel Parco delle Rose:
Luigi Paolella (Campania), Vito
Di Benedetto (Abruzzo), Camillo Parravicini (Lombardia), Nino
Buda (Sicilia), Michele Castrilli
(Molise).
Da tutta Italia per un premio che
dell’Igf, con in testa il presidente
mondiale Dorel Cosma. «Ringrazio l’Amministrazione comunale
di San Giovanni Rotondo – dichiara il presidente nazionale della
Fitp, Benito Ripoli – ad iniziare
dal primo cittadino della “città di
Padre Pio” e quanti hanno contribuito alla riuscita di questa nuova
edizione dei “Padri del Folklore”.
I dirigenti dell’Igf con il sindaco di San Giovanni Rotondo e il presidente della Fitp
vale una vita di ricerca e passione.
Un’edizione ricca di spunti interessanti, presentata da Daniela
Martino, con lettura delle motivazioni dei premiati a cura del
segretario generale della Fitp,
Franco Megna. Tanti gli ospiti e i
dirigenti della Fitp presenti alla
manifestazione fortemente voluta
dalla locale Amministrazione comunale guidata dal sindaco Luigi
Pompilio. Nutrita la delegazione
Ancora una volta la città garganica
ha risposto positivamente all’appello lanciato dalla nostra Federazione». E proprio San Giovanni
Rotondo ospitò (era il 2007) la
prima edizione nazionale della rassegna. Manifestazione che
ebbe i primi vagiti, a livello locale,
in Calabria. «Un ritorno gradito a
tutta la comunità – ha rimarcato
il sindaco Pompilio - che conferma il grande rapporto che c’è tra
IL FOLKLORE D’ITALIA
San Giovanni Rotondo e il folklore. Difficile non raccogliere l’appello lanciato dall’amico Ripoli e
dalla vostra famiglia. San Giovanni Rotondo è la casa del folklore.
Lo vogliamo perché crediamo nel
rispetto della cultura della nostra
gente e del Gargano in genere».
Passano gli anni, le edizioni, ma
le emozioni sono sempre le stesse. E la qualità dell’evento cresce di anno in anno grazie alla
“mano” della Consulta scientifica
della Fitp, presieduta dal prof.
Mario Atzori. Non sono mancati i
momenti artistici e culturali con
gli interventi musicali dei gruppi “I Brianzoli” di Ponte Lambro
(Como), “Prapatapumpafolk” di
Apricena (Foggia) e “Cantori del
Gargano” di San Giovanni Rotondo. A fine manifestazione il
“Tributo ad Antonio Lecce”, voce
n. 01 / 2015
dell’“Eco del Gargano” e dei “Gargarensi”, scomparso di recente.
Un omaggio che ha “toccato” tutti
i presenti.
Un momento della manifestazione
Quel “padre” che non c’è più
Melino Romolo
Tra i “Padri del Folklore” per l’edizione 2013 c’era anche, per la
Sicilia, Carmelo (Melino) Romolo,
presidente del Gruppo folklorico
“I Canterini della Riviera Jonica” di
Roccalumera (Messina). Melino è
scomparso di recente.
La Fitp lo ricorda riproponendo la
motivazione in occasione del rico-
noscimento ricevuto a San Gregorio Magno (Salerno).
Nino Romolo, sin da piccolo, è affascinato dalla figura del “cantastorie” e, in particolare, da un grande
cantastorie siciliano: Orazio Strano. Le storie romanzate, la relativa
musicalità e passionalità di quel
celebre cantastorie, inducono Melino a prestare la propria voce al
racconto di storie e leggende della
sua Sicilia. Diventa, prima, componente della “Corale della Riviera Jonica” Messinese e, successivamente,
entra a far parte del Gruppo folklorico “Canterini Peloritani”. Grazie
all’esperienza maturata accanto a
Lillo Alessandro, Romolo, nel 1965,
fonda, a Roccalumera, il Gruppo
folklorico “Canterini della Riviera
Jonica”, con il quale si avvia a festeggiare i 50 anni di ininterrotta
presenza nella Federazione italia-
na tradizioni popolari. Da autentico cultore della “sicilianità”, egli
ha rivolto particolare impegno alla
collaborazione tra il suo gruppo
folklorico e il mondo della scuola,
consapevole che questa attualmente continui la trasmissione di quei
saperi che un tempo era affidata
all’oralità delle famiglie; questo
approccio ha così costituito occasioni per mettere in contatto i ragazzi con le tradizioni del proprio
territorio, fornendo loro strumenti di analisi e critica sulla realtà
socio-culturale in cui vivono. Con il
ricordo di Orazio Strano, per anni
suo punto di riferimento, la Fitp
vuole premiare Nino come il “poeta
ambulante”: anima di feste popolari, cantore di leggende, di storie
d’amore, di ardite imprese; ovvero,
Melino Romolo, la piazza come palcoscenico con la Sicilia nel cuore.
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Le moti
speciale san giovanni rotondo
i padri del folklore
Antonino
Buda
SICILIA
8
Vito
Di Benedetto
ABRUZZO
Antonino Buda, noto giornalista
siciliano e importante cine-foto
reporter, è, senza dubbio, un
uomo di spettacolo “a tutto tondo”. La sua eccezionale carriera lo
sta a dimostrare. Sin da giovane,
recita accanto a “mostri sacri” del
Teatro italiano: da Vittorio Gasman a Salvo Randone, da Tino
Carraro ad Alberto Lupo, Turi
Ferro, Enrico Maria Salerno, Rossella Falk ed altri, partecipando,
con la Compagnia del Teatro Mediterraneo, nella stupenda cornice del Teatro Greco di Taormina.
Antonino Buda e il Teatro di prosa: intelligenza e mestiere perché
in ogni personaggio che egli porta sulla scena c’è lo spirito, il cervello, il cuore dell’uomo.
E questa verità, sincerità, coerenza, propria della sua sensibilità
artistica, è stata “guida” fondamentale quando Antonino Buda,
nel 1960, raccogliendo l’eredità
dello zio Luigi, rilancia il Gruppo “Canterini di Naxos”. Buda
può essere, pertanto, definito un
bravo regista ed interprete di
quell’antropologia della performance.
Molti e significativi sono stati,
quindi, i riconoscimenti assegnati ad Antonio; ne citiamo alcuni:
Ambasciatore della cultura siciliana – Cavaliere della Rosa Bianca di Finlandia al valore artistico
– Medaglia d’oro della Regione
Sicilia – Cavaliere della Repubblica per meriti artistici.
E tante, poi, sono state le città che
hanno apprezzato l’arte di Buda
in Europa, Africa, America e Giappone dove, al Teatro Nazionale di
Tokio, insieme ai suoi “Canterini
di Naxos”, si è esibito davanti a
3.000 spettatori e alla presenza
dello stesso Imperatore Akihito.
Musicista di formazione poliedrica che si distingue per le
numerose attività culturali che
conduce con instancabile costanza.
Nel 1986, dirige il Coro polifonico e folkloristico di Introdacqua con il quale, sia in Italia che
all’estero, conseguendo, tra l’altro, prestigiosi premi quale la
Coppa d’Argento al concorso internazionale di Canto Corale di
Verona, presenta un repertorio
che spazia dalla polifonia sacra e
profana alla musica e al canto di
tradizione orale.
Nel 1993, Vito Di Benedetto vie-
ne chiamato a dirigere la Grande
Banda di Ceglie Messapica con
la quale consegue uno straordinario successo in occasione del
Concerto del 1° maggio tenutosi,
nel 2009, in Piazza San Giovanni
di Roma.
Infine, è opera meritevole di Vito
Di Benedetto l’aver fondato la Filarmonica giovanile “Interaquae
Vox” – composta da giovani allievi dai 15 ai 22 anni – con l’obiettivo di trasmettere alle giovani
generazioni la cultura musicale
della Città di Introdacqua.
ivazioni
Cesarina
Innesti
LAZIO
Camillo
Parravicini
LOMBARDIA
Da sbandieratrice del Gruppo
“Dei Casali di Minturno”, è l’esempio di come l’arte del maneggiare la bandiera si sia trasformata, col tempo, da semplice
esercizio di sventolio a evento di
“ricostruzione storica”, capace
di raggiungere vette di tecniche
e stili tali da renderlo un vero e
proprio spettacolo popolare. Sin
da piccola, partecipa fattivamente all’attività di diversi Gruppi
folklorici: l’Associazione folklorica di Minturno, “I Paggetti” e,
infine, “I Giullari”.
Inoltre, è componente del Comitato “Sagra delle Regne”, una
famosa festa minturnese di tradizione antichissima che mutua
le sue origini da riti pre cristiani
che si svolgevano non soltanto
nella civiltà romana, ma presso
tutti i popoli agricoli, i quali offrivano alle Divinità le primizie
naturali della terra.
Ed oggi, anche la Fitp, nel consegnare questo riconoscimento,
intende fare simbolicamente la
sua offerta: offre, infatti, questo
momento al ricordo dell’amico
e compianto presidente, Francesco De Meo del quale Cesarina
Innesti eredita – nella conduzione del Gruppo “Sbandieratori
Dei Casali di Minturno” – un prezioso patrimonio di entusiasmo,
passione e valori.
Può essere definito la “colonna
sonora” della comunità brianzola. La sua voce, infatti, da giovanissimo, sin quando Camillo
animava le feste popolari di Saruggia e Tavernerio, città che –
tra l’altro – gli concede l’ambito
Premio Donizetti, è l’emblema di
come il canto tradizionale parla
e sa parlare all’uomo, accompagnandolo nei momenti fondamentali della vita, pensiamo alle
ninne nanne, ai canti di lavoro, ai
canti delle sagre paesane, alle serenate di corteggiamento.
Il Gruppo folklorico “I Brianzoli” – dal 1990 – si arricchisce del
“talento” di Camillo Parravicini che dimostra la sua bravura
non solo nel canto, ma, anche,
nell’arte coreutica e nell’elaborazione di bozzetti che, a seguito
di minuziose e accurate ricerche
nei musei comaschi, lecchesi e
milanesi, riproducono – sempre
più fedelmente – gli abiti popolari del periodo storico richiamato
da Alessandro Manzoni nel romanzo “I Promessi Sposi”.
Ma è sempre il canto la grande
passione di Camillo Parravicini,
perché per lui il canto è come l’amore: armonia, istintività, passione.
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9
Le moti
speciale san giovanni rotondo
i padri del folklore
Luigi
Paolella
CAMPANIA
10
Michele
Castrilli
MOLISE
Nel 1987, eletto presidente della
Pro loco “Letizia” di Letino, si interroga su come promuovere la
sua città e i paesi dell’hinterland.
Il modo più semplice, ma, nello
stesso tempo, più significativo
gli è parso quello di presentare
la sua comunità, fatta di gente
che non lesina mai gentilezza
ed ospitalità; gente orgogliosa, ancora, di presentare, come
simbolo cittadino, il bellissimo
tradizionale abito femminile, di
origine greca, che, ancora oggi,
viene indossato in ricorrenze
speciali, come è stata – solo per
fare un esempio – la manifestazione “Territorio e Folklore”
promossa, nel 2009, dalla stessa
Federazione italiana tradizioni
popolari.
A Letino, grazie all’impegno di
Luigi Paolella che, assunta la
presidenza della Pro loco, costituisce, nello stesso anno, il
Gruppo folklorico “Ri Tinazzoli”,
il folklore e le tradizioni popolari
sono “in scena” in ogni periodo
dell’anno, mettendo in evidenza
i valori del passato ancora oggi
vivi nei gesti quotidiani della
gente del posto; ricordiamo, a
tale proposito, le rituali rappresentazioni del matrimonio e il
“Corteo della Redda”.
Michele Castrilli può essere definito esempio di come l’adesione
all’attività folklorica possa diventare punto di incontro e condivisione per un’intera comunità, di
come la costituzione di un Gruppo possa mutare, in un piccolo
paese, i processi di accesso alla
cultura, andando oltre la missione di ricerca e conservazione
delle tradizioni popolari, per stimolare una socializzazione del
patrimonio etnografico nell’ottica dell’impegno sociale. Aderisce da giovanissimo, nei primi
anni ’70, al Gruppo folklorico di
Carpinone, allora denominato
“Usignoli della Pentria”, ma offre,
da subito, la sua collaborazione
ad altri gruppi di paesi limitrofi
quali Roccamandolfi, Cantalu-
po nel Sannio e Pettoranello del
Molise. Successivamente, quando per problemi economici ed
organizzativi, il Gruppo di Carpinone sospende la sua attività,
egli si adopera, fattivamente, a
sensibilizzare le autorità locali,
soprattutto, i giovani del paese, a
ricostituire l’associazione.
Castrilli viene apprezzato dalla
città di Carpinone, dalla comunità provinciale di Isernia e dalla
stessa Fitp – nella cui Organizzazione assume la carica di presidente del Comitato regionale
molisano – per la brillante attività di coordinamento di un importante Festival Internazionale
del Folklore che, di recente, ha
visto la partecipazione contemporanea di ben nove nazioni.
ivazioni
Marcella
Romano
CALABRIA
Svolge il suo impegno culturale e
creativo su due versanti distinti,
non contrapposti, anzi complementari l’uno all’altro: da un lato
la scuola, frontiera educativa,
luogo delle diversità che Marcella, da eccellente educatrice,
fa diventare “agorà”, spazio che
aiuta il singolo a costruire il “senso del Noi” e dall’altro il Gruppo
folklorico “Le Chiazzarole di Tropea”, anch’esso luogo di incontro,
laboratorio di conoscenze e di
contaminazioni di pensieri ed
emozioni. Molti sono i successi e
i riconoscimenti ricevuti, in Italia
e all’estero, dalle “Chiazzarole”.
La “carriera” di Marcella Romano
merita di essere segnalata anche
per la sua capacità di scrittura
che va al di là della normale scrittura professionale, giornalistica
e tecnica, per essere, quasi, una
“manifestazione di passione”,
dove i sensi e le emozioni si combinano per “raccontare Tropea”.
Molto significativa, a riguardo, la
commedia scritta da Marcella dal
titolo “Tropea…1860”, recentemente messa in scena dal Gruppo
“Le Chiazzarole”.
11
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speciale san giovanni rotondo
rassegna di musiche
di canti folklorici ed etnici
Vince la tradizione
nella rassegna
per gruppi folklorici
e di musica popolare
Ben diciannove le formazioni presenti alla manifestazione
di Leo Conenno
redazione Fitp
12
SAN GIOVANNI ROTONDO
(Foggia) – Gli “Amarimai” di Viggiano (Potenza) hanno vinto (sezione “etnica”) la sesta edizione
della “Rassegna di musiche, di
canti folklorici ed etnici”, svoltasi
a San Giovanni Rotondo. Il gruppo
lucano ha ottenuto i consensi della giuria e del pubblico.
«Siamo contenti – hanno rimarcato a fine manifestazione – anche
perché questo risultato premia il
lavoro svolto dal nostro gruppo
in diversi anni di lavoro. Qui, a
San Giovanni Rotondo, abbiamo
avuto la conferma che il nostro
non è stato un compito inutile.
Anzi, la maturità fatta nostra in
questo percorso, sta dando ora i
suoi frutti».
A seguire gli “Zirizzaccoli” di Norma (Latina), giovane formazione,
ma comunque capace di portare
innovazione in un ambito musicale molto particolare.
Non è la loro prima apparizione
alla Rassegna, ma questa volta si
sono imposti sul palco, ed è stato
ribadito lo sforzo messo in cam-
I vincitori della sezione “etnica”
po. Terzi i “Vilan” di Bergamo con
la loro ventata di simpatia. Il loro
intervento si è staccato molto dal
contesto generale.
Ancora una volta la musica popolare lombarda ha trovato spazi e
riconoscimenti come era già accaduto in passato. Un terzo posto
molto interessante.
Nella sezione “gruppi folklorici”,
primo posto per il Gruppo “Staphilè-Cucuma” di Amandola (Fermo),
seguito da “La Mannola”, sempre
IL FOLKLORE D’ITALIA
La giuria della Rassegna
dello stesso centro marchigiano, e
da “I Brianzoli” di Ponte Lambro
(Como).
«E’ il riconoscimento – hanno ribadito i componenti del gruppo
marchigiano che ha vinto il primo posto – per il lavoro di ricerca
n. 01 / 2015
I vincitori della sezione “folklore”
ni. Sul terzo gradino del podio i
“Brianzoli”: la loro interessante
attività sta seguendo un metodico
e continuo percorso nel solco della tradizione.
Qualificata e assortita la giuria
della Rassegna composta da Ma-
“Moresca Nova” di Gravina di Puglia (Bari) ha vinto il Premio “Antonio Lecce”, assegnato dal Centro
studi tradizioni popolari “Terra
di Capitanata” di San Severo per
ricordare il cantante di musica
popolare scomparso di recente.
Varvana si è distinto per l’ecletticità con cui ha cantato e rappresentato il brano proposto dal suo
ensemble.
Camillo Parravicini (Lombardia),
che suona il “flauto di Pan”, ha
vinto il Premio dello Iov Italia per
l’utilizzo di uno strumento di musica popolare.
La consegna del Premio “Vict-Iov”
svolto dal le nostre associazioni. Il
folklore è un immenso serbatoio
da cui attingere momenti importanti e noi lo stiamo facendo nel
rispetto della tradizione».
Anche la “Mannola” non si è smentita in questo percorso confermando il buon lavoro svolto negli
ultimi anni dai gruppi marchigia-
rio Atzori (presidente nonché responsabile della Consulta scientifica della Fitp), Nicola Di Lecce,
Tobia Rinaldo, Franco Nasuti,
Michele Rinaldi e Daniela Martino
(segretaria).
Due i riconoscimenti assegnati nel
corso della manifestazione.
Sandro Varvana, voce solista dei
La consegna del Premio “Antonio Lecce”
www.fitp.org
speciale san giovanni rotondo
rassegna di musiche
di canti folklorici ed etnici
IL FOLKLORE D’ITALIA
n. 01 / 2015
15
www.fitp.org
speciale san giovanni rotondo
rassegna di musiche
di canti folklorici ed etnici
IL FOLKLORE D’ITALIA
GRUPPI
ETNICI
“Aria Corte”
“Amarimai”
“I Vilan”
“Santu Pietru cu tutte le chiai”
“Moresca Nova”
“Bolano’o – Etnoakustica”
“I Zirizzaccoli”
“Prapatapumpa Folk”
n. 01 / 2015
ORCHESTRE
GRUPPI
FOLKLORICI
“Re Pambanelle”
“Quelli dell’Ara”
“Pizzeche & Muzzeche”
“Compagnia Tradizioni Teatine”
“La Mannola”
“I Guje”
“I Brianzoli”
“Sannicandrese”
“Staphilè-La Cucuma”
“La Rondinella”
“Polifonica Monforte”
il tributo
I dirigenti dell’Igf con il sindaco di San Giovanni Rotondo, Luigi Pompilio
Antonio, quante emozioni
regala ancora la “tua” voce
Un tributo al cantante garganico scomparso di recente
Un momento suggestivo del Tributo ad Antonio Lecce
18
Aveva sempre il sorriso sulla bocca, perché amava la cultura popolare e la sua Terra. Un vuoto che sarà
difficile colmare quello lasciato
da Antonio Lecce, voce del Gruppo “I Gargarensi” e dell’“Eco del
Gargano” di San Giovanni Rotondo, scomparso di recente a soli 38
anni. La Fitp lo ha voluto ricordare
con un Tributo nell’ambito della
“due giorni” dedicata ai “Padri del
Folklore” e alla “Rassegna di Musiche, di Canti folklorici ed etnici”.
Un omaggio che ha “toccato” tutti
i presenti presso il Salone delle
Feste dell’Hotel Parco delle Rose.
Uomo e artista dalle mille sfaccettature, Antonio con la sua voce
ha dato corpo a un progetto straordinario proiettato a dare nuovi
impulsi alla musica popolare del
Gargano. Durante il Tributo è stato
un susseguirsi di emozioni e ricordi. Da parte di tutti. Ad iniziare dai
familiari, passando per i dirigenti
della Fitp, con in testa il presidente
Benito Ripoli, dell’Igf, le autorità
comunali e i suoi compagni dell’“Eco” e dei “Gargarensi”, con i quali Antonio ha condiviso tante gioie
e soddisfazioni.
Benito Ripoli, presidente nazionale
della Fitp, lo ha ribadito in più di
una occasione: per ricordare Antonio Lecce non servono parole,
di essere, di relazionarsi. Quando
questi elementi vengono cancellati
dal “soffio della morte” c’è poco da
dire. E’ un tributo ingiusto ma che
nessuno può negare alla vita.
San Giovanni Rotondo e la Fitp
lo hanno ricordato così, In modo
semplice ma con il cuore in mano.
Un cuore straziato dal dolore ma
esteriormente composto, quel tanto che basta per regalare a tutti la
Da sinistra, Nicola Di Lecce dei “Ditirambo” con il presidente della Fitp, Benito Ripoli
contano i fatti, “parla la sua voce”
- Basta il timbro melodioso della
“sua” ninna nanna per capire lo
spessore dell’artista e del garganico, dell’uomo che amava vivere con
la sua gente, di cui era piacevolmente innamorato per il suo modo
gioia di cui Antonio era un testimonial straordinario. Aneddoti,
momenti di vita insieme agli amici
dell’“Eco del Gargano” e dei “Gargarensi”. Momenti unici. Rivissuti
sull’emozione della sua voce.
Ancora una volta Antonio cantava…
Italia in abito
tradizionale
Ora c’è una raccolta completa
di Antonio D’Amico
Redazione Fitp
“Italia in Costume – Arte e tradizione di ieri e di oggi nell’abbigliamento popolare regionale”: un testo unico degli abiti tradizionali del
Patrio Stivale. Sì, è questa la dizione migliore per l’immane ricerca
– unica del suo genere – effettuata
da Lillo Alessandro, past president
della Federazione italiana tradizioni popolari. Il primo volume di
questa “Enciclopedia della cultura
popolare” (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia) è stata data alle stampe e presentata in più momenti in diversi
angoli d’Italia, Un lavoro che Lillo
ha seguito con dedizione quasi fi-
liale per un’opera che ha assorbito
molti anni della sua vita. Un parto
lungo, di quelli che lasciano il segno, ma che regalano anche tante
soddisfazioni.
Quella ricerca è ora realtà. «Un
lavoro impegnativo – commenta
Alessandro – che ha comportato momenti di grande impegno e
anche di scoramento. L’Italia ha
ora un suo Registro naturale degli
abiti tradizionali, nel rispetto della
cultura del territorio e della storia
legata a questo particolare aspetto
del folklore italiano. Abiti che variano a pochi chilometri di distanza ma che trovano le loro radici in
fatti storici e culturali che hanno
caratterizzato le regioni italiane e
anche aree geografiche più piccole. L’Italia che vi racconto è questa:
attraverso vesti, accessori, si può
leggere la “cultura di un popolo”,
analizzarla, studiarla. E’ solo il primo volume e presto sarà dato alle
stampe anche un secondo libro con
altre regioni». Un lavoro grafico ed
editoriale di magistrale bravura e
di sicuro impatto sul lettore».
E’ questa la scommessa dell’uomo
che, per molto tempo, ha guidato
la Fitp. «Un progetto di particolare
valore culturale – incalza ancora
Lillo Alessandro – che sta richiamando l’attenzione degli addetti ai
lavori e dei ricercatori che ne intravedono una buona base per i loro
studi e le attività scientifiche. Un
libro che dovrebbe essere un “breviario” peri gruppi folklorici, da cui
attingere indicazioni ma anche input necessari per la propria attività» - Per richiederlo basta chiamare l’Ufficio Tesseramento della Fitp
o mettersi direttamente in contatto con Lillo Alessandro. Acquistare
questo libro è una buona occasione
per saziarsi di cultura popolare.
Un momento della presentazione del libro
www.fitp.org
19
il fanciullo e il folklore
Il folklore giovanile
in festa sul Gargano
Vieste ospita dal 24 al 26 aprile
la Rassegna internazionale organizzata dalla Fitp
di Leo Conenno
redazione Fitp
20
VIESTE (Foggia) - Da Tropea a
Vieste, lungo un sentiero ideale
tracciato tra le “capitali del turismo”. Si terrà sul Gargano la 31.ma
edizione de “Il Fanciullo e il Folklore – Incontro con le nuove generazioni”. L’appuntamento 2015
è dal 24 al 26 aprile. Il Gargano,
uno Sperone verde nell’azzurro del
mare, scrigno di ricchezze storiche,
naturali, artistiche e turistiche capaci di rendere completa qualsiasi
esperienza di visita. La Rassegna
internazionale di folklore giovanile organizzata dalla Federazione italiana tradizioni popolari si
“tufferà” in queste meraviglie. Un
angolo di paradiso, intreccio fascinoso di bellezza e mistero. La
suggestiva bellezza e varietà delle
sue coste e dei suoi lidi, il fascino
arcano delle sue grotte marine,
l’azzurro cristallino del suo mare,
la ricchezza faunistica e floreale
delle sue terre, site all’interno del
vasto Parco nazionale del Gargano, nonché la cordiale accoglienza
dei suoi abitanti e la sua gustosa
cucina, fanno di Vieste una delle
perle più preziose del grande promontorio pugliese, destinazione
ideale, e particolarmente apprezzata, per i turisti italiani e stranieri.
Ma anche scrigno incredibile di
quella cultura popolare che fanno
del Gargano un angolo ancestrale
dove musiche e danze si fondono
in un habitat straordinario. Ancora
una volta lungo i luoghi di quel sapere umano che trova le sue radici
nelle melodie della trantella garganica, dei cantastorie, della vita pastorale e agreste, dove miti e vicende umane si rincorrono attraverso
luoghi sacri e arcaici.
Motori accesi, dunque, in attesa
della “tre giorni” dedicata al folklore giovanile. «E’ un onore per me
– dichiara Benito Ripoli, presidente
nazionale della Fitp - ospitare tanti
bambini e ragazzi nella mia terra,
il Gargano. Vieste, tra le località
turistiche più conosciute in Italia
e nel mondo, sarà la degna cornice
di un’edizione che si preannuncia
ricca di fascino. Fin da ora ringrazio quanti parteciperanno alla manifestazione, dai protagonisti che
saliranno sul palco ai tanti genitori
e accompagnatori. Ma è anche la
terra che ha dato e sta dando tanto
al folclore e alle tradizioni popolari, dove Vieste si è ricavato un ruolo
importante».
La 31.ma edizione de “Il Fanciullo e il Folklore” è stata fortemente
voluta dall’Amministrazione comunale di Vieste, guidata dal sindaco
Ersilia Nobile e dal locale Gruppo
folklorico “Pizzeche & Muzzeche”,
presieduto da Claudio Chionchio.
«Un sogno che si realizza», evidenzia Pietro Salcuni, presidente onorario del sodalizio viestano. Gruppo presente a tante manifestazioni
promosse dalla Fitp. E ora l’onore
di ospitare uno degli appuntamenti più sentiti all’interno della Federazione. “Il Fanciullo e il Folklore”
torna in Puglia dopo le edizioni
svoltesi ad Alberobello (2012) e
Brindisi (2013). Ma ogni angolo
della Puglia è tutto da vivere e conoscere. Così come l’Italia intera.
il fanciullo e il folklore
«Benvenuti a Vieste»
Ersilia Nobile
Sindaco di Vieste
Vieste è città dell’accoglienza per definizione.
La sua vocazione turistica, la sua collocazione nel lembo
estremo e più esposto all’Oriente europeo, ne ha sempre
valorizzato la propensione ad accogliere e ad essere accolta.
Ma non è solo una caratteristica geografica a confermarlo.
Lo è anche il suo attaccamento alle tradizioni, agli usi ed ai
costumi che ne ha condensato “la viestanità”, collocandosi in
,
quello splendido mosaico di tradizioni che è la Puglia intera
i
biglietto da visita per inestimabili flussi turistici provenient
da tutto il mondo.
Per questo non possiamo che accogliere con il nostro
rinnovato spirito di “viestanità”, fatto di calore umano,
di moderno e antico sapientemente trasfusi, di indenne
memoria storica, e con sentimenti di gioia e di vivo
compiacimento la nuova edizione della manifestazione
“Il Fanciullo e il Folklore”, riconoscendo in questo
prestigioso evento l’intento di perpetuare quello spirito nel
solco della tradizione e della rimembranza da non disperdere
e da non dimenticare.
22
Vieste è città di sapori, odori, colori; è città di mare e di
natura incontaminata. E’ una città che, pur nel cambiamento,
si mantiene ancorata alla sua identità profonda. Vuole
continuare a sentirsi tale ed a trasmettere questo suo
patrimonio di generazione in generazione.
«Siate i benvenuti nel nostro
meraviglioso angolo di Puglia»
IL FOLKLORE D’ITALIA
n. 01 / 2015
Vieste
vi aspetta
“Il fanciullo e il folklore” 2015
QUOTE DI PARTECIPAZIONE
Si comunica che le quote di partecipazione alla manifestazione “IL
FANCIULLO E IL FOLKLORE”, che
avrà luogo a Vieste (FG) il 24-25 e
26 aprile 2015, dovranno essere
versate, esclusivamente, a mezzo
bonifico bancario intestato alla
Fitp (Federazione italiana tradizioni popolari), precisando che a norma del Decreto Legge 6 dicembre
2011, n. 201, non sono ammessi
altri sistemi di pagamento.
La singola quota di partecipazione
alla Manifestazione è di € 100,00
e garantisce l’ospitalità, il vitto
e l’alloggio dal pranzo di venerdì 24, al pranzo di domenica 26
aprile 2015, con bevanda inclusa,
in struttura alberghiera a quattro
stelle.
I Gruppi saranno ospitati presso
l’Hotel Villaggio Turistico “I Melograni”, Lungomare Europa, 48 71019 Vieste (FG) e i componenti
saranno sistemati in stanze a due,
tre, quattro letti e, dove necessita
per esigenze dei gruppi, a sei letti.
Per la richiesta di stanze singole,
bisogna comunicare preventivamente e prevedere un pagamento
extra di € 15,00 al giorno.
I versamenti vanno fatti con bonifico su C/C bancario intestato a:
Federazione Italiana Tradizioni
Popolari, sul nuovo Conto corrente
Federativo, IBAN:
IT97J0503416506000000001140
presso: Banco Popolare Siciliano 2343 Messina, ag. 5.
Le adesioni dovranno giungere
per tempo presso la Segreteria del
Presidente, in Via San Nicola, 12 -
71013 San Giovanni Rotondo (FG)
Tel. 368 31 27 515 - 392 44 69 426
- 0882 44 11 08
email: [email protected]
Le modalità di pagamento sono le
seguenti:
• Prenotazione: Acconto 20% sul
totale dovuto, da versare con bonifico bancario entro il 15 marzo 2015;
• Saldo del totale dovuto, da versare con bonifico bancario entro il 10
aprile 2015.
Importante: le ricevute dei bonifici dovranno essere consegnate
all’arrivo, all’Ufficio di Tesoreria
della Fitp appositamente istituito,
ai fini della sistemazione dei partecipanti presso la struttura alberghiera.
Il Tesoriere Fitp
Tobia Rinaldo
www.fitp.org
23
Claudio Chionchio
Presidente “Pizzeche & Muzzeche”
è motivo
Per il Presidente di un’Associazione come la nostra
Fanciullo
di orgoglio e soddisfazione che un evento come “Il
sa che
e il Folklore” si possa realizzare “a casa nostra”! Si
ivi sono
quando si ospita qualcuno, le incombenze e i preparat
parte mia
tanti pur di mettere a proprio agio gli ospiti. Ciò da
sinergico
non sarebbe possibile se non fossi affiancato da un
zeche &
sostegno da parte di tutti i ragazzi del Gruppo “Piz
ci che
Muzzeche” ed in modo particolare da elementi stori
e di tutti
hanno permesso la nascita del Gruppo nonché da part
i arrivati
gli elementi del direttivo. Un grazie particolare ai nuov
à con grande
che indipendentemente dall’età vivono questa realt
indispensabili
partecipazione. I contatti con tutti coloro che sono
stati
per la riuscita della manifestazione non sempre sono
da parte di
facili ma, alla fine, la collaborazione non è mancata
dai vari Enti
nessuno a cominciare dalla popolazione viestana,
pienamente
e dalle Associazioni che ormai ci conoscono e sono
re finalizzate
consapevoli della bontà delle nostre iniziative semp
alla crescita culturale che non è mai da disdegnare.
Un grazie ed un buon divertimento a tutti.
***
Pietro Salcuni
Presidente Onorario
“Pizzeche & Muzzeche”
gno offerto
Il sogno si realizza! Grazie alla sensibilità ed al soste
atori
dall’Amministrazione comunale, nonché di tanti oper
“Il Fanciullo e
locali, la Città di Vieste potrà la 31^ edizione de
Associazione
il Folklore”. In qualità di Presidente Onorario dell’
sono
Culturale Gruppo Folk “Pizzeche & Muzzeche”,
ative
orgoglioso di aver promosso e sostenute tutte le inizi
e delle
che hanno visto il nostro Gruppo partecipare a tant
hé convinto
precedenti edizioni de “Il Fanciullo e il Folklore” perc
etnie e
di quanto sia utile avvicinare i ragazzi a culture,
edeutiche e
tradizioni diverse. Queste occasioni sono state prop
vano: “Prof.
di stimolo perché si desse una risposta a quanti dice
e a Vieste”.
sarebbe bello viver e un’esperienza del genere anch
alla Fitp la
E’ stato questo il motivo che ci ha spinto a proporre
accettata, ci
nostra candidatura e, la soddisfazione di vederla
i e i problemi
ha ripagato e fatto dimenticare i sacrifici, gli sforz
asione di
che affliggono le Associazioni come la nostra. L’occ
te convinti
poter ospitare gli amici che come noi sono fortemen
rie radici, ci
dell’importanza dell’identità popolare e delle prop
ripaga ampiamente e ci inorgoglisce.
Buona permanenza a tutti!
«Benvenuti all’incontro
tra passato e futuro»
Maria Lorusso
Direttore Hotel Melograni
e Baia degli Aranci
L’idea dell’incontro tra i giovani e le tradizioni popolari
ci ha conquistati fin dal primo contatto con la Fitp: il
passato incontra il futuro, entra a far parte del bagaglio
culturale ed esperienziale delle nuove generazioni e ne
diventa parte fondante.
L’Hotel i Melograni e Baia degli Aranci sono
l’ambiente ideale per accogliere la 31.ma
edizione de “Il Fanciullo e il Folklore”.
Abbiamo ampi spazi, esterni ed interni, e curiamo
particolarmente il servizio. Ci piace offrire agli ospiti il
meglio della nostra professionalità, accompagnato dal
calore e dalla cordialità di una squadra affiatata.
Il nostro obiettivo è che i gruppi partecipanti vivano
un’esperienza memorabile, nella splendida scenografia
offerta da Vieste e dal Gargano, splendidi nella veste
primaverile ricca di profumi e colori.
il fanciullo e il folklore
10ª
Federazione Italiana Tradizioni Popolari
Rassegna del documentario etnografico
IL BANDO
Art.1: La Federazione Italiana Tradizioni Popolari indice, per l’10^ Edizione della Rassegna del Documentario
Etnografico, un concorso a premi per
promuovere ricerche e relativi documentari cinematografici, realizzati
in supporto informatico (DVD) della durata massima di 15 minuti, sul
patrimonio etnografico nazionale ed
internazionale.
Art.2: Tema delle ricerche e dei documentari è L’ACQUA nelle diverse
situazioni culturali sacre e profane e
nei differenti contesti ambientali, regionali e locali.
Art.3: Il concorso è distinto in due
sezioni:
Sezione “A”: possono partecipare
singoli concorrenti che autoproducono la propria opera, Istituti delle
Scuole dell’Obbligo, associazioni o
gruppi, legalmente riconosciuti tramite atto pubblico, che si occupano
di tradizioni popolari.
Sezione “B”: possono partecipare
istituti superiori, dipartimenti universitari, centri e/o enti di ricerca e di
produzione cinematografica istituzionalmente riconosciuti.
Art.4: Ai documentari prodotti dai
partecipanti alla suddette sezioni
sono riservati i seguenti premi:
Sezione “A”:
1° premio Euro 1.000,00
2° premio Euro 800,00
3° premio Euro 500,00
Sezione “B”:
Premio unico: Euro 800,00
Art.5: Per partecipare al concorso i
documentari, realizzati in supporto
DVD e della durata massima di 15 minuti, dovranno essere inviati, accompagnati da una breve scheda filmica e
dagli opportuni riscontri bibliografici
sull’Acqua, al seguente indirizzo entro il 10/04/2015:
FEDERAZIONE ITALIANA
TRADIZIONI POPOLARI
Concorso 10^ Rassegna del Documentario Etnografico, Via San Nicola
n. 12, 71013 SAN GIOVANNI ROTONDO (FG).
Art.6: Un’apposita commissione di
esperti in Antropologia Visuale farà
la selezione per ammettere alla valutazione finale: SEZIONE A - Massimo
10 documentari; SEZIONE B - Massimo 6 documentari.
La valutazione finale per proclamare i
vincitori del concorso sarà realizzata
da una giuria composta da etnoantropologi di chiara fama. Tale valutazione e la relativa premiazione si svolgeranno il 24, 25 e 26 aprile 2015 a
Vieste in Puglia.
realizzazione,inoltre il tipo di supporto
tecnico col quale viene presentato e la
sezione, di cui all’art. 3, alla quale si intende partecipare.
ART.3: In linea generale il concorso è rivolto ai gruppi folklorici, agli istituti scolastici di ogni ordine e grado, alle Università, ai centri di documentazione, alle
associazioni e istituti culturali e ai singoli
individui.
Nello specifico il concorso è suddiviso in
due sezioni:
a) Sezione del documentario amatoriale.
b) Sezione del documentario professionale.
Gli elaborati, selezionati da un’apposita
giuria, di cui all’art. 4, verranno depositati
nella Mediateca della Federazione e non
saranno riconsegnati.
ART.4: La Consulta Scientifica elaborerà
una scheda di valutazione e indicherà
per ogni edizione i nomi (da 3 a 5) dei
componenti della giuria, alla quale è affidata la preselezione dei migliori lavori di
entrambe le sezioni da presentare nella
rassegna e la successiva valutazione
dei documentari per la premiazione
finale. I giudizi espressi dalla giuria
sono insindacabili.
Il voto che ogni componente della
giuria esprimerà per ciascun elaborato sarà espresso in centesimi, così
articolati nei rispettivi massimali:
a) Qualità del documentario in riferimento alla metodologia dell’indagine
etnografica e la coerenza con la realtà documentata: voto da 1 a 30.
b) Qualità e originalità della struttura narrativa ed espositiva del documentario: voto da 1 a 30.
c) Qualità del linguaggio etnocinematografico (fotografia, scenografia,
montaggio, fonica, commento musicale e dei testi verbali): voto da 1 a 40.
ART.5: Spetta alla Giunta della FITP
stabilire la tipologia e l’ammontare
dei premi per i vincitori di ciascuna
sezione, la sede della Rassegna e le
modalità di promozione dell’evento
e di consegna dei premi.
REGOLAMENTO
26
ART.1: La Federazione Italiana
Tradizioni Popolari indice annualmente un concorso a premi definito “Rassegna del Documentario
Etnografico”, tramite il quale sono
promosse ricerche di Etnografia
visuale inedite su realtà socio-culturali nazionali ed internazionali.
ART.2: Ogni edizione del suddetto
concorso è a tema fisso; questo
viene definito dalla Consulta Scientifica della FITP un anno prima
della Rassegna e comunicato alla
Giunta Federale che a sua volta lo
divulgherà con un apposito bando
ufficiale, nel quale verranno precisati i termini di presentazione, la
tipologia dei supporti tecnici dei
lavori e gli eventuali premi in palio.
La Giunta dovrà predisporre una
scheda di adesione nella quale
vengono precisati i dati anagrafici
del concorrente, una breve sintesi del soggetto, i luoghi e i tempi
della documentazione e l’anno di
e
n
o
i
z
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d
ª
e
0
1
VIESTE
5
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0
2
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l
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p
a
25
SCHEDA FILMOGRAFICA DI ADESIONE
ALLA “RASSEGNA DEL DOCUMENTARIO ETNOGRAFICO”
DELLA FEDERAZIONE ITALIANA TRADIZIONI POPOLARI
TEMA
L’Acqua
Edizione N° X
Anno 2015
Dati anagra�ici del partecipante
Cognome: _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Nome: _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
Gruppo Folk o Associazione: _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
Residenza: Via/P.zza _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ N. _ _ _ _
C.A.P. _ _ _ _ _ _ _ _ Comune _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Prov. _ _ _ _ _ _
Tel.: _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Fax: _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Mobile _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
Email: _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Sito web: _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
SCHEDA FILMICA
Titolo del film/documentario: _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
Direzione/Regia: _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
Anni di realizzazione: _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Anno di Produzione _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
Tipologia del supporto: _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Durata: _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
Riprese di: _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
Località: _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ ( _ _ )
Ricerca: _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
Collaborazioni tecniche: _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
Consulenza: _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
Produzione: _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Proprietà: _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
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Sezione del concorso
Sezione del documentario amatoriale
Soggetto (breve descrizione della trama):
DA COMPILARE IN STAMPATELLO E INVIARE VIA FAX ALLO 0882 441108
Sezione del documentario professionale
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vita dei gruppi
“La Madonnina”
40 anni di folklore
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MESSINA - Taglia il traguardo dei
40 anni di attività il Gruppo folklorico “La Madonnina”. Per festeggiare l’anniversario, il sodalizio,
presieduto da Nino Merrino, ha
scelto il “Palacultura” di Messina.
D’eccezione e meravigliosa la cornice di pubblico. Amici, parenti e
appassionati sono accorsi per rendere omaggio al gruppo e alla famiglia Merrino, che, nel 1974, grazie
alla tenacia e alla passione per il
folklore del maestro Santino Merrino, scomparso nel 2003, ha intrapreso questo cammino, portando
le tradizioni del territorio in tutto
il mondo. Oggi, il gruppo, guidato
dai figli, Nino e Lillo, con la stessa
passione del padre, taglia questo
prestigioso traguardo, ripagandosi
dei tanti sacrifici fatti in questi lunghi anni.
La manifestazione è iniziata con un
video che ha ripercorso i primi 40
anni di attività del sodalizio, con
delle immagini sulle varie tournèe
in Italia e all’estero. Presenti in sala
anche esponenti della Fitp, che
hanno manifestato la loro felicità
per il raggiungimento di questo
evento storico.
I primi ad ospitare questo avvenimento, sono stati i “vecchi” componenti del “74”, che, con grande entusiasmo, hanno riproposto alcuni
dei primissimi brani che il gruppo
aveva in repertorio.
Momenti di grande commozione,
quando a calcare il palcoscenico
del “Palacultura”, sono stati i “Picciotti Missinisi”, Gruppo folklorico
messinese, capitanato da Stello Mangano, che in quello stesso
giorno avrebbe compiuto 60 anni,
scomparso lo scorso ottobre per
una grave malattia.
Lo hanno ricordato con un frammento del loro spettacolo, la moglie Liliana, i figli Marco e Dario e
i suoi ragazzi, che nonostante il
grande dolore, hanno indossato il
costume tradizionale, per omaggiarlo e ringraziarlo ancora una
volta per tutto quello che è riuscito a dare loro con i suoi preziosi
insegnamenti. Gioia e tanta felicità
per l’esibizione dei ragazzi diversamente abili del club “Arietta”,
che hanno portato in scena due
momenti di spettacolo, il primo,
ispirato al film “Grease”, l’altro dal
titolo “Un dono”, un messaggio di
pace. A chiudere la manifestazione,
non poteva che essere il Gruppo
folklorico “La Madonnina”, con lo
spettacolo intitolato “Da li munti a
lu mari”, frutto di una ricca ricerca
sul campo. Un viaggio che parte da
questi monti, raccontando la dura
vita dei pastori, passando poi dai
campi e quindi, dai lavori agresti,
concludendo il percorso, inscenando la vita dei pescatori. Una rappresentazione suggestiva, piena di
colori. La serata è stata condotta
dalla giornalista Letizia Lucca.
IL FOLKLORE D’ITALIA
n. 01 / 2015
Costumi
e maschere
per ricordare
le origini
BERGAMO - Far conoscere la propria tradizione anche nelle altre
regioni italiane. E’ uno degli obiettivi dell’Associazione culturale “Le
Maschere di Rataplam”, presieduta da Ancilla Cornali. E il sodalizio
bergamasco è molto attivo a livello
locale organizzando vari corsi e manifestazioni. In questo periodo, ogni
venerdì, “Le Maschere di Rataplam”
svolgono un corso di teatro con uso
della maschera dedicato al brigante
“Paci Paciana” (è il Robin Hood della
Valle Brembana). Gli appuntamenti
si tengono presso l’Auditorium di
“Loreto” (largo Rontgen) e sono diretti da Pietro Arrigoni che si occupa
della formazione e dell’animazione
teatrale. Coniugando la sua esperienza trentennale nelle arti visive
e quelle delle avanguardie teatrali,
Arrigoni è stato in grado di creare
una propria metodologia, favorendo la comunicazione e la creatività.
«La storia di Pacchiana - comunicano dall’Associazione - ci porta in
Val Brembana, dove Paci è saltato
dal ponte per scappare al potere
francese. Lui rubava con coscienza
per dare soldi a chi ne è senza, il
prelievo a casa dei ricchi ai poveri il
plusvalore». “Gioppino scarpe grosse e cervello fine” è stato un altro
spettacolo ideato dall’Associazione
sempore con la regia di Arrigoni per
presentare una maschera bergama-
sca molto conosciuta in Lombardia
nella Baracca dei Gioppini. «Nel teatro popolare - spiega Cornali - la
tradizionale maschera di Gioppino
impersona il sempliciotto scarpe
grosso e cervello fino. Il pubblico ha
sempre riso a crepapelle con le sue
battute perché, povero tra i poveri,
è il bonaccione, mai cattivo o prepotente, che fa trionfare a suon di
rispettato il carisma del personaggio che, ispirandosi al mondo contadino e agli oggetti di vita quotidiana,
è pronto col randello ad applicare la
sua filosofia di vita: pancia piena fa
rima con bastonate sulla schiena».
La compagnia è nata nel 1992, si è
esibita con tanti spettacoli in tante
città italiane ed estere ricevendo
anche premi importanti. L’Associa-
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La famiglia “Gioppino”
manganello una morale semplice e
pratica nella quale tutti si compiacciono». Altre iniziative. «In “El sul
che baza el sul – Il sole che bacia il
sole” (questo aneddoto si rifà all’ultima scena quando passato il temporale esce il sole e un raggio dorato si posa sul tagliere fumante della
polenta) - conclude Cornali - viene
zione con alcuni costumi, vuole ricordare la bellezza delle origini bergamasche e con altri la fantasia che
ognuno possiede. Le maschere sono
fatte con materiali particolari; legno
e /o in cartapesta e rappresentano
personaggi di grande originalità.
La filosofia del gruppo? La vita è un
grande Carnevale!
www.fitp.org
Carnevale
di Castrovillari
Cento appuntamenti
e tanta allegria
di Anna Rita Cardamone
giornalista
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CASTROVILLARI (Cosenza) - Con
il falò di “Re Burlone” si è chiusa,
con un bilancio più che positivo,
la 57.ma edizione del Carnevale
di Castrovillari e Festival Internazionale del Folklore, organizzata
dalla Pro loco cittadina, con il contributo del Comune, del Parco nazionale del Pollino, delle istituzioni
calabresi e di numerosi sponsor
privati tra cui la Gas Pollino, con
presidente Gerry Rubini, e la Bcc
Mediocrati di Rende, con presidente, Nicola Paldino. Dieci giorni
di allegria e spensieratezza, cento
appuntamenti che hanno spaziato dal mascheramento al folklore,
dalla gastronomia allo sport senza
dimenticare la cultura con i vari
seminari organizzati dalla consulta scientifica della Pro loco; 50mila
spettatori il bilancio delle tre sfilate di uno dei carnevali più belli d’Italia; non a caso le sue radici si perdono nella notte dei tempi, molto
probabilmente si possono far risalire alla prima metà del ‘600 allorquando venne diffusa la storia di
Organtino (farsa dialettale di Cesa-
re Quintana) proprio in occasione
dei “riti” carnascialeschi. La prima
edizione, più moderna, del Carnevale di Castrovillari risale al 1959,
in quell’ anno in realtà non si ufficializza altro che una tradizione
di festeggiamenti e sberleffi consolidata da secoli e che va sotto il
nome di: “I mmasckarate”. Promotore dell’iniziativa fu verso la fine
cittadina” guidati da Valentina
Grisolia. Il Gruppo della “Pro loco
del Pollino”, il Gruppo folklorico
“Miromagnum” di Mormanno, il
Gruppo folklorico “La Madonnina”
di Messina e il Gruppo folklorico “A
Pacchianeddra Sansustisa”; infine
sul palco le danze tipiche dell’antichissima storia folkloristica georgiana con il gruppo “Dens Ensem-
degli anni ‘50 (1959) il professore Vittorio Vigiano. Nel corso del
tempo la manifestazione si è ripetuta riscontrando grande successo
anche oltre i confini nazionali.
E a proposito di “I mmasckarate”,
anche quest’anno si è svolta la tradizionale “Serata d’a savuzizza”
(XIII Concorso per Serenate Tradizionali) dedicata al compianto artista castrovillarese Gianni Francomano, che riprende l’antico rituale
carnascialesco castrovillarese delle “Mascherate”. Vincitore di questa edizione il gruppo “I Migranti”,
premio consegnato in occasione
del “Gran Galà del folklore” che ha
visto sul palco del Teatro Sybaris
esibirsi i “Piccoli della Pro loco”
ble” della scuola Tbilisi University
Due, diretta da David Kikvadze. E
poi il “Premio Carnevale”, premio
istituito dalla consulta scientifica
della Pro loco. Quest’anno il premio, realizzato dall’orafo Gerardo
Sacco, è andato a Antonio Ianicelli,
e ad Otello Profazio. Ma il Carnevale è stato anche cultura con il focus
di approfondimento sulla Cina a
cura della Consulta scientifica della Pro loco in collaborazione con
l’Accademia Pollineana.
Un ringraziamento particolare, da
parte del presidente della Pro loco,
Eugenio Iannelli e del direttore
artistico, Gerardo Bonifati, a tutte
le scuole che hanno a vario titolo
partecipato.