Tibet - Viaggi Manuzzi
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Tibet - Viaggi Manuzzi
"VIAGGI CON L'ESPERTO" Tibet - Nepal NEPAL TIBET: "FRIENDSHIP HIGHWAY" LA STRADA DELL' AMICIZIA Viaggio di 17 giorni / 14 notti Questo viaggio è un percorso attraverso due terre combacianti eppure completamente differenti: il Nepal è l’acqua, il verde, il riso, il caldo, i fiori che inghirlandano le figure sacre; il Tibet è la pietra, il turchese dei laghi, il bianco lattescente degli immensi nevai, è il lumino tremolante delle lampade a burro nei templi bui. Dove per secoli sono passati solo sentieri tracciati da carovane di yak e dal cammino dei pellegrini, è nata una strada camionabile. E’ la “Friendship highway” la cosiddetta “Strada dell’Amicizia” costruita, dall’accordo comune di Nepal e Cina, per collegare le due terre saldate dal cordone himalayano: il Tibet e il Nepal. La strada percorre il plateau tibetano e scende alle valli nepalesi. Quest’arteria inaugurata nel 1987 è il filo conduttore del nostro viaggio tra le città, i paesi, i monasteri, le terre e le 1 genti che hanno serbato l’originalità delle antiche e affascinanti tradizioni himalayane. Terre di agricoltori, di pastori, terre di pascoli e di campi d’orzo; terre di eremiti, di monaci, di patriarchi, terre di magia e di preghiera. Terre di leggende e di figure leggendarie. Marpa, maestro del grande eremita Milarepa, lasciò il Tibet natale per raggiungere l’India, la madre dei testi sacri buddisti. Scese dall’altopiano e soggiornò per mesi, per acclimatarsi alle basse quote, nella valle di Kathmandu presso lo stupa di Swayambunath detto “l’autogenerato”. Sono trascorsi mille anni eppure i valori spirituali del popolo himalayano, nelle vallate di pascolo lontane dalle città, sono rimasti, incredibilmente, pressoché immutati. Il viaggio sarà accompagnato sempre da Giovanni Dardanelli ad eccezione del tour il 13 luglio. Itinerario 1° giorno - Volo da Milano Malpensa per Doha e proseguimento per Kathmandu dove l'arrivo è previsto nella giornata successiva (QR122 H. 23.00/05.50+1) Partenza in serata da Milano Malpensa con volo di linea per Doha e coincidenza in mattinata per Kathmandu. 2 2° giorno - Arrivo a Kathmandu nel tardo pomeriggio (QR 646 H.08.30/15.30) Il volo atterra nella capitale nepalese, che è situata a 1400 metri di quota, verso le quattro del pomeriggio. Dopo il disbrigo delle formalità di ingresso, trasferimento e sistemazione in hotel. Il Dwarika’s Hotel, dove pernotteremo, è sicuramente l’ albergo con più fascino e personalità del Nepal. E’ considerato “l’ albergo museo” della valle di Kathmandu. L’ arte secolare della lavorazione del legno, lo stile “newarese” medievale, è il dettaglio che con la sua originalità e autenticità infonde un tocco di ineguagliabile raffinatezza all’insieme della struttura architettonica . Il cortile interno del Dwarika’s Hotel è già di per sé un angolo magico di Kathmandu. (www.dwarikas.com). 3° giorno - Giornata di inizio delle visite dei luoghi più significativi di Kathmandu e della sua valle: Swayambunath, Kathmandu Durbar Square, Patan e Boudanath L’intera giornata sarà dedicata alle visite dei centri architettonici e religiosi più significativi della valle. La valle di Kathmandu è una culla affollata di gente con un’ampiezza di circa trenta chilometri. L'intera popolazione si aggira intorno al milione di abitanti. Baktapur, Patan e Kathmandu stessa, sono i tre poli architettonicamente più importanti della valle. Il carattere “cittadino” di Kathmandu non è per nulla rappresentativo della realtà sociale e culturale del Paese, il Nepal è infatti immerso in una realtà rimasta autenticamente contadina con un' economia piuttosto povera ed elementare ed un tratto culturale ancora molto lontano dalla modernità. Dall’inizio della sua fama, intorno agli anni settanta, una fama legata anche allo stile degli hyppies che la frequentavano, Kathmandu è molto cambiata, si è modernizzata: quel fascino particolare, di città aperta, di città tollerante e pacifica, di città così isolata dal resto del mondo eppure così straordinariamente cosmopolita e accogliente, è comunque il suo aspetto di sempre, la sua capacità di far sognare e di farsi amare. La prima visita sarà dedicato alla visita della collina dello Stupa di Swayambunath, luogo sacro, buddista ed induista, dall’atmosfera magica e tipicamente orientale. Il Swayambunath è considerato l’ombelico della valle; il suo nome deriva dalla lingua sanscrita e significa “autogenerato”. La sua origine va cercata nella leggenda antica, quando la conca di Kathmandu era il bacino di un lago e al centro di quelle acque brillava una fiammella misteriosa. Appena le acque defluirono là dove brillava la fiammella si autogenerò la forma sacra di questo monumento religioso. 3 Continueremo la mattinata con la visita della “ Durbar square” la “Piazza del Palazzo” di Kathmandu sulla quale si affacciano l'antico palazzo reale, i vari templi, la struttura di Kastamandap, la “casa di legno”, e la casa della Kumari, la divinità vivente che incarna la figura di Khali. E’ a pochi passi dal nucleo architettonico centrale, che si trova la famosa “Freak Street”: la strada-quartiere degli hyppies negli anni '70. Durbar Square è un insieme architettonico raccolto che sintetizza sia dal punto di vista religioso, sia artistico sia culturale l’ intreccio dello spirito medievale e della vita moderna della capitale nepalese. Nel pomeriggio visiteremo il terzo nucleo importante della valle: il centro di Patan. Anticamente conosciuta col nome di Lalitpur, ovvero la città delle belle arti, Patan ripropone i motivi architettonici del mattone, del legno e della pietra. Il palazzo reale e i suoi templi in stile pagoda o in stile Shikkara esibiscono nel dettaglio dell’intarsio o nelle sculture la grande raffinatezza artistica raggiunta dagli artigiani newaresi nel tempo medievale. Andremo a concludere questa intensa giornata presso lo stupa di Boudanath. Negli anni della diaspora tibetana, gli esuli in fuga dall’occupazione cinese si insediarono intorno a questo antico monumento buddista dando vita al nucleo tibetano più vivace della valle di Kathmandu. I tibetani rimasti così fedeli alla loro atavica abitudine religiosa pregano quotidianamente, sul finire della giornata, girando instancabilmente il loro mulino di preghiere e prostrandosi nella tradizionale circoambulazione del monumento sacro. Calano pian piano le luci del giorno sui lumini tremolanti accesi dai fedeli ai piedi del grande stupa bianco; l’atmosfera delle luci e il senso di pace di Boudanath sono una delle sensazione indelebili di questo viaggio. Rientro in hotel (pranzo e cena liberi). *NB: Le visite dei centri della valle di Kathmandu, in caso di ritardo del volo internazionale potrebbero subire delle modifiche nell’ ordine secondo il quale sono state elencate nel nostro programma….ciò avverrebbe per distribuire al meglio i tempi delle visite stesse. 4° giorno - Volo da Kathmandu a Lhasa (3600 m): dopo aver costeggiato le vette innevate della catena himalayana fino alla vista dell' Everest, il volo si dirige verso l' altopiano tibetano La distanza tra Kathmandu e Lhasa, in linea d’aria, non è tanta, ma la grande barriera naturale dell’ Himalaya che vi si interpone, rendendo il passaggio, da sempre, difficile ha contribuito alla creazione e al mantenimento di due mondi diversi. Le greggi di capre e pecore che ancora oggi, alla fine dell’estate scendono dai pascoli dei dirupi tibetani e camminano, accanto all’acqua ferma delle risaie, verso la valle di Kathmandu, sono state uno dei pochi veicoli di “cultura” attraverso l’imperiosa barriera di ghiacci perenni. Poco dopo il decollo dalla capitale nepalese, la traiettoria del nostro volo costeggia la lunga sequenza di vette innevate della catena himalayana fino ad arrivare alla vista dell'Everest. Aggirata la grande cima, il volo comincia il superamento della catena per arrivare sopra l'altopiano tibetano. Sorvoliamo Shigatse, poi il lago Yamdrok e infine oltre il passo Kampa La, comincia la discesa nella piana, a fianco 4 del letto del fiume Yarlung. Il tempo totale di volo è di circa 60 minuti. Una volta terminate le formalità d'ingresso si parte verso Lhasa che dista dall’ aeroporto 70 chilometri. Si è atterrati a 3550 metri di altitudine. L’altopiano occidentale non ha aree di quota molto inferiori a questa. La luce del cielo è nitida, l’aria è asciutta e frizzante: è l’atmosfera del Tibet. Sulla strada che porta a Lhasa si incontra uno dei monumenti che ha visto passare migliaia di pellegrini in viaggio verso la città sacra. E’ un grande Buddha medievale scolpito nella parete rocciosa proprio là dove un tempo passava la carovaniera verso la “città sacra”. La capitale del Tibet è stata ingrandita e pesantemente modificata dall’intervento urbanistico cinese, ma il suo cuore ha mantenuto fino ai giorni nostri la sua incredibile autenticità tibetana. Sistemazione in hotel. Cena in hotel. N.B. Ricordiamo che il volo sarà a cavallo delle ore di pranzo, dunque non sarà possibile consumare un pasto normale in un ristorante. 5° giorno - Lhasa: visita al Jokhang, il cuore della fede tibetana, e al Drepung, il complesso monastico più grande del Tibet Al mattino in fondo alla grande piazza, nell’atrio che guarda il portone di ingresso del Jokhang, i tibetani si prostrano verso il cuore del tempio. Il Barkhor, l’anello di preghiera intorno all’antico centro sacro, è una sfilata di costumi, di acconciature, di tratti fisici e somatici diversi; è da secoli il luogo dove lo spirito commerciale si intreccia allo spirito religioso, è da sempre mercato tibetano e circuito di preghiera e di prostrazione. Il Jokhang è il tempio più sacro della tradizione religiosa del Tibet. Da occidente o da oriente, dalle terre dell’Everest come dalle terre dei Kampa, i tibetani guardano al Jokhang come al luogo più importante del pellegrinaggio. Nomadi e contadini lasciano per periodi a volte anche lunghi le loro case, i loro pascoli e le loro campagne per intraprendere il lungo viaggio di preghiera. In assoluto il Jokhang è da sempre il cuore della fede tibetana e il fulcro più palpitante per l’interesse etnografico e folcloristico del Tibet. Una volta visitata la parte interna del tempio si comincia la passeggiata sul circuito del Barkhor, dove al di là del folclore e delle bancarelle si incontrano situazioni religiose molto suggestive e talvolta molto emozionanti. Il pomeriggio sarà dedicato alla visita di quello che fu il complesso monastico più grande del Tibet: il Drepung. Il breve tratto di strada sterrata che sale verso il monastero fiancheggia la struttura monastica di Nechung, che fu residenza dell'oracolo di stato. Il monastero di Drepung era un grande villaggio con una folla impressionante di monaci; i suoi vicoli, i suoi antri, i suoi cortili e le sue piccole finestre che dalle celle guardano l’ampia conca di Lhasa, sono l’immagine più completa e più autentica dell’antico Tibet. La popolazione di monaci che viveva all’interno del monastero è stata drasticamente ridotta. Camminando tra le viuzze che costeggiano i muri bianchi dei templi o delle residenze, talvolta si sente, in modo struggente, il senso di isolamento e di abbandono di questo luogo. Il Drepung è comunque un simbolo, è il complesso monastico che per la sua ampiezza da veramente il senso del peso storico che la vita religiosa ebbe sul paese dal medioevo fino quasi ai giorni nostri. Sistemazione in albergo. Pensione completa. 5 6° giorno - Continua la visita della città, comprendente: il palazzo del Potala, antica sede del Dalai Lama, il monastero di Sera e Norbulinka, la residenza estiva dei Dalai Lama Mattinata dedicata alla visita del Potala, il grande palazzo che era sin dall’epoca della sua costruzione la sede dei Dalai Lama. Dal momento in cui il V° Dalai Lama concentrò nelle proprie mani il potere spirituale e quello temporale questa residenza è diventata il vero fulcro del governo del paese. All’interno del palazzo si visitano le sale del trono e delle tombe, gli spazi privati di residenza e le sale di preghiera dedicate alle varie divinità. Il palazzo è oggi un grande museo. Si passa di sala in sala e tutti gli elementi decorativi sembrano molto statici, testimonianze di un passato che non esiste più. Non è così per le centinaia di pellegrini che vi entrano tutti i giorni, che intasano i passaggi stretti tra una sala e l'altra. Per i tibetani il palazzo del Potala continua ad essere un ambiente vivo e soprattutto indiscutibilmente “sacro”. Nel pomeriggio si visita il monastero di Sera, il secondo complesso monastico, in ordine di importanza, della città di Lhasa. Rispetto al Drepung, Sera è molto più ridotto, più raccolto e il suo carattere, unitamente al suo passato, è molto diverso dal precedente. Non bisogna dimenticare che questo monastero fu il centro di addestramento alle arti marziali dei “monaci” che costituivano il corpo di guardia del Dalai Lama. Molto spesso, nel pomeriggio, i monaci-studenti si raggruppano all’ombra dei salici del cortile e danno vita a uno spettacolo unico e di tradizione antichissima: il dibattito filosofico. Questo scambio verbale, accompagnato da una gestualità molto particolare e talvolta da una veemenza veramente stupefacente, è l’arte dialettica finalizzata alla definizione di ciò che è essenza e ciò che è apparenza, concetti molto importanti della filosofia buddista. Termineremo la giornata con la visita della residenza estiva dei Dalai Lama, l’insieme di strutture è conosciuto col nome di Norbulinka, il “Parco dei gioielli”. All’interno di questo insieme, divenuto da alcuni decenni, area pubblica, visiteremo quella che fu l’ultima abitazione del Dalai Lama nei giorni che precedettero il suo esilio. Sistemazione in albergo. Pensione completa. N.B. L’ordine delle visite nella città di Lhasa varia a seconda degli orari e del giorno in cui viene dato il permesso per la visita del Potala e del Jokhang. 7° giorno - Partenza per Samye; lungo il percorso sosta al tempio di Dorje Drak La mattina prima di lasciare Lhasa faremo una visita al museo. L’esposizione è moderna e molto interessante: editti antichi su rotoli di seta, dipinti religiosi o didattici su tela, sculture sacre in bronzo, maschere delle danze sacre e del teatro popolare. E’ un breve elenco dei reperti antichi che si possono osservare all’interno dello spazio museale. Si tratta in gran parte di oggetti che erano conservati nei tanti monasteri del Tibet e che il caso ha fortunatamente salvato dal “Passaggio” drammatico della rivoluzione culturale che ha investito il Tibet come tutta la Cina negli anni settanta. Al termine di questa visita si lascia Lhasa diretti verso oriente. A differenza dei soliti circuiti, il nostro viaggio seguirà la sponda orografica sinistra dello Yarlung per raggiungere il tempio di Dorje Drak, fino a poco tempo fa raggiungibile solo via fiume, e si prosegue poi, costeggiando l’acqua e le cadute di 6 sabbie della montagna, fino al centro monastico più antico e più importante del paese: il monastero di Samye. Il fiume Yarlung nasce nella parte più occidentale dell’altopiano alle pendici del monte Kailash e dopo aver tagliato per duemila chilometri circa il plateau tibetano entra in India prendendo il nome di Bramaputra. Lungo questo fiume sacro sono sorti numerosi monasteri, alcuni di questi sono i complessi che hanno fatto la storia religiosa del Tibet. Dall’alto della collina di Hepo Ri, dove saliremo nel pomeriggio, si ha la vista panoramica del monastero di Samye. Lo sguardo raccoglie in un pugno tutto il complesso religioso circondato dal muro ellittico bianco che ne simboleggia i confini fisici estremi. Pernottamento all’albergo di Samye. Pensione completa. *A partire dall’estate 2013 sono iniziati i lavori per la realizzazione di una nuova arteria sul fianco orografico sinistro del fiume Yarlung. Nel caso il traffico venisse interrotto a causa dei lavori in corso, si dovrà fare una piccola variazione al programma. La chiusura della strada implicherà infatti il raggiungimento del monastero di Samye percorrendo la camionabile sul lato opposto del fiume e tralasciando il passaggio presso il monastero di Dorje Drak. In tal caso l’uso dei fuoristrada comincerà il 9° giorno di viaggio. 8° giorno - Visita del Monastero di Samye, il più antico del paese. Trasferimento a Tsetang e visita di Yumbulakang e Tandruk Il monastero di Samye, come già menzionato, è il primo complesso monastico del Tibet. In molti dipinti storico-religiosi si ritrova la inconfondibile pianta a “Mandala” di questa costruzione che venne realizzata seguendo la leggendaria rappresentazione dell’universo secondo il modello indiano: il monte Meru, i quattro continenti, il sole e la luna, il muro insormontabile di montagne che protegge e isola questo universo. Dopo la visita degli interni, proseguiamo ancora verso oriente, sempre costeggiando il fiume, fino a raggiungere il ponte che ci permette di attraversarlo e di raggiungere il centro cittadino di Tsetang. Dedicheremo alcune ore del pomeriggio alla visita di Yumbulakang, “Il castello tra le nuvole” la struttura che, secondo la leggenda, fu la prima residenza dei re tibetani. Il castelletto, passato nei secoli attraverso varie distruzioni e rifacimenti è oggi una costruzione sacra, consistente in due templi, appollaiata sulla collina rocciosa. La parte più suggestiva di questa breve escursione è il largo panorama che si può cogliere dall’alto del tempio: da una parte le terre verdi di orzo e grano e dall'altra la montagna arida con discese ghiaiose che scendono al piano. Termineremo la giornata con una visita speciale: il monastero di Tandruk, uno dei dodici templi più antichi del Tibet. Sistemazione in hotel. Pensione completa. 9° giorno - Attraversiamo l'altopiano centrale verso occidente da Tsetang a Gyantse costeggiando il lago Yamdrok: comincia la trans-himalayana conosciuta con il nome di ''Strada dell' amicizia" 7 E’ giornata di attraversamento dell’altopiano centrale verso occidente. Comincia la Trans-himalayana conosciuta col nome di “Strada dell’amicizia”. Il percorso, una volta lasciato il fondovalle del fiume Yarlung, sale ripidamente. Si passa da un tornante all'altro e molto velocemente si guadagna quota. Nel fondovalle si scorgono verdi terrazzamenti accanto a gruppi isolati di case tibetane; nei mesi estivi gli Yak pascolano accanto alla strada lungo i fianchi ripidi della montagna. In breve si giunge al passo Kampa la (4870 m). Appena si arriva al piano del passo, si apre, al di sotto una vista favolosa il lago Yamdrok dalle acque color turchese intenso e al fondo lo scenario delle cime innevate dominate dalla vetta del Nojyn Kang Sa (7200 m.). Dopo aver costeggiato il lago la strada risale e arriva al secondo passo della giornata: il Karo la (5010 m.). Nella culla, raccolta sotto il ghiacciaio che fiancheggia il percorso, vivono, sotto le tende nere di pelo di yak, pastori di pecore e Yak. Nel tardo pomeriggio, dopo questa intensa giornata di paesaggi e momenti suggestivi, si giunge finalmente a Gyantse. Complessivamente questo percorso implica, con le soste, otto o nove ore di viaggio. Sistemazione in hotel. Pensione completa. 10° giorno - Visita del bellissimo insieme sacro composto dal Palkhor Chode e dal Kumbum e del monastero di Shalu. Proseguimento per Shigatse Tutta la mattina è dedicata alla visita del bellissimo insieme sacro composto dal Palkhor Chode e dal Kumbum. Due esempi di arte e architettura medievale raccolti entro un muro di protezione che ne è anche cornice. Queste strutture sono sicuramente l'esempio più completo della bellezza dell'architettura e dell' arte scultorea e figurativa del XV° sec. in Tibet. La strada che porta all’ingresso principale del monastero fiancheggia l’agglomerato tradizionale e popolare di Gyantse. Dall’alto del castello, sul picco roccioso che domina la cittadina, si coglie l’insieme compatto del complesso monastico raccolto tra le mura e lo schema del villaggio antico che lo affianca. Il percorso tra Gyantse e Shigatse corre, nella piana del fiume Nyang Chu, tra campi d'orzo e di frumento. E' dal punto di vista agricolo la fascia più ricca del Tibet centro-occidentale. Le case sono più grandi, nella stagione estiva le aie sono spesso teatro di lavoro di raccolta e mietitura. Lungo la strada che ci conduce a Shigatse, faremo la deviazione nella vallata di Shalu. Il monastero lo si scorge già dalla strada maestra; il suo tetto a pagoda, di ceramiche verdi, emerge sopra le case del villaggio. Shalu è un monastero dall’aria veramente dimenticata. Al suo interno vivono, oggi, non più di quaranta monaci. Si visitano le sale di preghiera che con il corridoio di circoambulazione sono tra i lavori d’arte figurativa più importanti del Tibet medievale. Tanti aspetti all'esterno e dentro l'edificio lasciano trapelare la passata grandezza di Shalu. Terminata la visita si ritorna sulla strada maestra e si è ormai poco lontani da Shigatse, in ordine di grandezza e di importanza politica, la seconda città del Tibet. Sistemazione in albergo. Pensione completa. 11° giorno - Visita al complesso monastico del Tashilumpo; superato il passo Tsuo La' (4500 mt.) si arriva a Sakya Le prime ore della mattina le spenderemo nella visita del Tashilumpo. Questo complesso monastico è la residenza tradizionale della seconda carica politico- 8 religiosa del Tibet, il Panchen Lama. L’importanza politica di questo monastero, con l’avvento dell’ultima rincarnazione del Panchen Lama, ha avuto una spinta di crescita molto forte. Vivono al suo interno circa ottocento monaci, le attività di studio e di preghiera a volte paiono frenetiche. La sala del Buddha più grande del Tibet, le tombe ricoperte di fregi d'oro, di argento e pietre dure dei Panchen Lama; le antiche sale di preghiera con le lunghe raccolte di dipinti sacri anneriti dal fumo delle lampade a burro… tutto ci parla del grande ruolo religioso e politico che il monastero ebbe nei secoli passati. Al termine della visita degli interni dedicheremo un po’ di tempo al percorso intorno al monastero e al mercato artigianale tibetano. Quando il cielo è sereno, dall'alto del sentiero di circoambulazione, si hanno delle belle vedute sui tetti dorati del Tashilumpo, sui quartieri tibetani della città, sui ruderi del castello oggi ricostruito e sulla piana tracciata dalla ”Strada dell’ Amicizia” che, uscendo dal centro città, corre come un nastro ondulante verso occidente. Nel pomeriggio si lascia Shigatse percorrendo la strada che corre verso il confine del Nepal. La piana lunga e altalenante, in piena estate offre sprazzi di giallo intenso della fioritura della colza, macchie contenute di rosa-violetto della fioritura del grano saraceno (più noto in quelle terre come “Grano Himalayano”)…. il cielo di quel particolare blu forte degli altopiani scende a chiudere l’orizzonte sui contrafforti aridi e brulli della catena himalayana. Si sfiora il complesso di Narthang, l’antica stamperia del Tashilumpo. Una pietra miliare prima di salire al passo Tsuo Là, indica la distanza da Shangai, sono 5000 chilometri dal punto più orientale della Cina. Dopo il passo Tsuo Là (4500 m), il percorso scende di quota e infila la vallata che porta al monastero di Sakya. Da questo punto fino quasi al confine tutte le case tibetane portano, come una decorazione, tre linee verticali di colori diversi: il rosso, il bianco ed il nero. Sono, sin dal periodo medievale, i colori del monastero di Sakya, il simbolo, quindi, di appartenenza alla grande scuola dei Sakya’pa. Definire Sakya soltanto “monastero” è ignorarne il passato e non percepirne a fondo l'atmosfera che tutt'ora vi regna. Sakya è l'istituzione religiosa mescolata alla severa austerità del potere. Il monastero si trova in fondo alla valle del fiume Trum, tra le case contadine che lo circondano. La valle è molto povera. La grande struttura meridionale del complesso monastico guarda dall’alto del muro di difesa i ruderi dell’antico nucleo settentrionale completamente distrutto dalle guardie rosse. Sistemazione in un modestissimo albergo. Pensione completa. 12° giorno - Dopo la visita del monastero di Sakya percorriamo il Gya Tsu Là (5220m), il passo camionabile più alto del Tibet ed il terzo al mondo, fino a Xegar (4200 m) (100 Km - 3h) Dedichiamo la mattina alla visita del monastero. La sua struttura meridionale è rimasta fortunatamente indenne al passaggio distruttivo della rivoluzione culturale; del blocco settentrionale non rimangono invece che pochi ruderi, visibili sul pendio della collina, raggiungibili lungo un sentiero che i pellegrini utilizzano abitualmente come percorso di preghiera. Gli interni del complesso meridionale, protetto da un forte muro di circoscrizione e costruito secondo i suggerimenti degli ingegneri militari dell’Imperatore Kublay Khan, sono molto suggestivi. I grandi tronchi secolari provenienti dai territori boscosi ai bordi dell’altopiano, come dei pilastri sorreggono la grande sala di preghiera. Ognuno di questi tronchi è legato ad una 9 leggenda particolare. La storia del monastero di Sakya è un momento fondamentale e particolarmente affascinante nel quadro politico e religioso del Tibet. Nel primo pomeriggio, terminata la visita di Sakya, imbocchiamo la transhimalayana e saliamo verso il passo camionabile più alto di tutto il territorio centro occidentale del Tibet, il passo Gyà tsu Là (5220 m). Detriti di ardesie frammentate e aride pietraie accompagnano la salita al grande passo. Sù, in cima, lo scollinamento è salutato dai colori delle bandiere sventolanti. Il passo segna anche l’ingresso nell’area protetta del territorio dell’Everest. I tibetani lanciano in aria foglietti di preghiere e con le formule tradizionali salutano e ringraziano il cielo: “Ghy-Ghy-So– So-La-So –Laa”. Nella discesa dal passo avremo la prima apertura sulle vette degli “ottomila”. In serata raggiungiamo l’albergo della trans-himalayana nei pressi di Tingri e di Xegar. E’ una struttura elementare, con tutti i servizi di base, e si trova a pochi chilometri dalla deviazione che conduce all’Everest. Sistemazione in albergo. Pensione completa. 13° giorno - Xegar: escursione al monastero di Rongbuk e al campo base dell'Everest Di primo mattino partiamo verso le vette innevate a sud di Tingri. La via sterrata sale e ci porta fino al grande panorama. Di fronte al passo Pang La, i piani collinari bruni si elevano fino alle prime nevi e poi ecco svettanti i corpi del Makalu, dell’Everest e del Chohoyu… ancora un po’ avanti e a sinistra si apre la vista sul Shishapagma. Uno spettacolo davvero emozionante! Una volta lasciato il passo continueremo verso il monastero di Rongbuk. Il fianco settentrionale della montagna più alta del mondo è proprio di fronte a noi. Il piccolo monastero di Rongbuk è il luogo sacro nella storia delle grandi spedizioni dell’Everest. Non c’è stata spedizione nel passato che non abbia avuto la benedizione dei lama di questo monastero. Le preghiere e i riti propiziatori sono gli atti fondamentali nel rispetto delle forze divine e naturali che governano questa grande montagna. I mormorii dei monaci in quelle piccole sale sono stati l’atto d’inizio di tutte le grandi ed intrepide imprese sul fianco settentrionale della vetta più alta del mondo. Nel pomeriggio raggiungeremo il Campo Base, a 5200 metri, dove comincia il ghiacciaio dell’Everest. Il campo base dista circa 8 km dal monastero. Al termine di questa giornata, che sarà senz’altro indimenticabile, si fa rientro verso l’albergo di Xegar o si continua verso la sistemazione altrettanto semplice di Tingri a seconda delle disponibilità ricettive stagionali. La distanza di andata dall’albergo di Xegar al monastero di Rongbuk è di circa novanta chilometri. In condizioni normali la strada sterrata è abbastanza scorrevole e il percorso di andata è fattibile in circa quattro ore di macchina. Stesso discorso vale per il ritorno. *NB: nonostante la quota di 5200 metri, possa impressionare, in genere l’escursione a questa altitudine, fatta a questo punto del viaggio, cioè dopo tanti giorni di acclimatazione, non ha, fino ad ora, comportato problemi ad alcun componente dei gruppi. 14° giorno - Superato il Passo di Lalung Là cominciamo la discesa lungo il bordo occidentale del "Tetto del Mondo" verso Zhangmu (2400m), al confine con il Nepal, per arrivare a Dulikhel (1700 m) 10 Lasciamo l’albergo all’alba. La giornata che si profila è piuttosto impegnativa ed è soprattutto una sfilata di panorami ed ambienti hymalaiani senza tregua. La piana di Tingri, da dove sono partite tante spedizioni per le grandi vette, apre ancora una volta uno squarcio sulla vista dell’Everest e del Chooyu. La strada sfiora i ruderi dell'occupazione nepalese del 1850 e in fondo alla piana svetta la cima innevata dello Tsangla (6466 m). I villaggi tibetani che sfilano nella piana d’alta quota, sono molto pittoreschi. La loro conformazione è piuttosto compatta, raccolta. Mentre la strada sterrata sale al passo, scorgiamo il fianco innevato e abbagliante del Shisha Pagma (8030 m), l’unico “ottomila” interamente tibetano. Il passo Lalung Là è panoramicamente il più bello della trans-himalayana. Da qui si scende dall'altopiano, si è sull’estremo bordo occidentale del “Tetto del mondo”. E' come affacciarsi da un terrazzo a 5000 metri di altezza e avere di fronte a sé, a mo’ di anfiteatro, imponente e maestosa, la catena himalayana. Da sinistra a destra si stagliano allineate le vette innevate dei sette e ottomila metri himalayani. I loro ghiacciai sono masse bianco-latte impressionanti. Scendiamo dall’altopiano passando tra montagne detritiche con colate di sabbie ai fianchi e bande oblique di ossature rocciose. I colori sono tenui e sfumati: rossiccio, miele, antracite e verde pallido. Parrebbe di essere entrati in uno scenario immaginario creato apposta per riposare gli occhi e la mente. Basta scendere ancora, e si entra in un mondo completamente diverso. L'acqua cade da ogni dove nel letto incassato del torrente Rong Chu che impegnato in una corsa rotolante ci accompagna fino al confine nepalese. L’incredibile discesa dal Tibet ci porta a Zhangmu (2400 m.), il posto di confine cinese. Dopo le operazioni burocratiche di passaggio della frontiera, ci inoltriamo in un territorio completamente nuovo. Si passa di vallata in vallata. E' un continuo saliscendi con panorami bellissimi. E' un mondo completamente diverso da quello tibetano. Il verde e l'acqua sono ovunque. I fianchi delle colline sono ripidi e terrazzati per la coltivazione del riso. Le case contadine sembrano irraggiungibili, in alto, lontane dalla strada, isolate tra il verde. E' un paesaggio molto bello e riposante … ma non è il Tibet, non c’è più quell'atmosfera impalpabile e sfuggente che appartiene solo all'altopiano. Nel tardo pomeriggio raggiungeremo Dulikhel (1700 m), bordo estremo del catino della valle di Kathmandu. L’intero percorso è di dodici ore circa. Le distanze non sono eccessive, ma le soste panoramiche, i saliscendi, i tornanti, il fondo sterrato spesso dissestato e le pratiche burocratiche dei passaggi in frontiera rallentano molto il viaggio. Sistemazione in albergo. Pensione completa. 15° giorno - Lasciamo Dulikhel per dirigerci verso Baktapur, riconosciuta come Patrimonio dell' Unesco. Nel pomeriggio continuazione verso Kathmandu e visita del centro sacro di Pashupatinath L’alba sulle vallate terrazzate che si allungano come grandi solchi verso i piedi dell’Himalaya è, da Dulikhel, veramente emozionante. Nelle giornate serene le punte delle vette innevate compaiono in lontananza, in alto, contro il cielo. La catena che abbiamo attraversato e il grande plateau tibetano sono laggiù, lassù e ormai dentro il nostro cuore e i nostri ricordi. Lasciamo Dulikhel e ci avviamo verso Baktapur, a circa quindici chilometri di distanza dalla capitale. Con Patan e Kathmandu questo centro fu, nel medioevo, una delle sedi più importanti dei diversi principati che controllavano la valle. Ciò che più colpisce è l’armonia, la compattezza, l’omogeneità architettonica di questo nucleo medievale nelle cui 11 piazzette abitualmente si incontrano i vasai o nella stagione della mietitura i cumuli di riso o le chiazze rutilanti del peperoncino steso ad essiccare sul selciato di mattone cotto. Baktapur, riconosciuta dall’Unesco come uno dei luoghi facenti parte del Patrimonio dell’Umanità, è un museo di architettura all’aperto. Il mattone rosso e il legno si compongono negli edifici antichi mentre le figure scolpite in pietra ne proteggono gli ingressi. Nel primo pomeriggio, una volta terminata la visita del bellissimo centro storico continueremo verso Kathmandu. All’ ingresso del centro cittadino, accanto alla riva del fiume Bagmati, si distacca il tetto dorato del tempio di Pashupatinath, un luogo religioso che è meta di pellegrinaggio anche per gli stessi indiani. Il nostro percorso attraverso l’arte e la cultura del cuore della valle di Kathmandu termina con l’ approccio ad un luogo che per la sua atmosfera mistica ed intensa è veramente straordinario. Qui la bellezza dell’architettura è solamente la grande quinta dietro la forza religiosa che si manifesta intorno ai riti sacri. Pashupatinath è il centro sacro e tradizionale delle cremazioni nella valle di Kathmandu ed è anche il sito di uno dei templi più importanti dedicati a Shiva. I riti funebri lungo il fiume, le preghiere che si elevano dal tempio, i Sadhu che si aggirano tra i tempietti di pietra e le bancarelle degli ornamenti sacri sono i diversi artefici che animano questo particolare ambiente in un modo indimenticabile. Sistemazione in hotel (Dwarika’s hotel). Pranzo e cena liberi. 16° giorno - Volo per Malpensa via Doha (QR 647 H. 16.30/19.25) Tempo libero in mattinata a Kathmandu. All’ inizio del pomeriggio trasferimento in aeroporto per il volo diretto a Doha. 17° giorno - Imbarco in nottata a Doha e arrivo in Italia in mattinata (QR 123 H. 00.45/06.10) 12 Bene a sapersi: Materiale antigovernativo Preghiamo i signori partecipanti di non portare durante il viaggio in Tibet i testi reputati dalla Cina antigovernativi ad esempio: articoli di giornale a favore del Tibet libero, fotografie del Dalai Lama, testi sul Dalai Lama, la guida dell’EDT (Lonely Planet) sul Tibet con prefazione del Dalai Lama ecc. NOTA IMPORTANTE: visto e permessi All’atto dell’iscrizione è necessario inviare scansione delle prime pagine del passaporto al nostro ufficio di Milano. Itinerario Il tour “TIBET FRIENDSHIP HIGHWAY - LA STRADA DELL’ AMICIZIA” avendo riscosso moltissimi giudizi positivi nel corso degli ultimi anni è rimasto invariato ed è il viaggio più completo per la visita di tutto l’altopiano centro-occidentale. Questo itinerario implica una certa disponibilità all’adattamento poiché alcune sistemazioni sono in zone periferiche del territorio e quindi piuttosto elementari. Il percorso taglia tutto l’altopiano, visita la zona dell’Everest, supera l’arco dell’Himalaya e passa in territorio nepalese. Questo itinerario è stato costruito e regolato nei tempi e nella distribuzione delle visite in seguito a decine di traversate effettuate negli anni sull’altopiano tibetano. E’ particolarmente consigliato a coloro che, intraprendendo un viaggio, privilegino gli aspetti paesaggistici, folcloristici e culturali al puro comfort delle sistemazioni alberghiere. Quando andare: L’altopiano tibetano, al di fuori della stagione invernale che va da fine novembre alla fine di marzo, offre un arco di mesi adatti per i viaggi, abbastanza ampio. Si potrebbe intanto dire che in base al tipo di viaggio o di sensibilità individuale un certo periodo può essere più adatto di un altro. Sicuramente per gli itinerari che tendono a mettere in luce soprattutto l’aspetto paesaggistico e in prima linea le grandi montagne, i mesi migliori sono quelli primaverili (maggio e giugno), oppure quelli autunnali (fine settembre ed ottobre). Nei mesi di maggio e giugno vi possono essere comunque influenze monsoniche che però, salvo anomalie stagionali, si manifestano in annuvolamenti passeggeri e piogge lievi. Il periodo centrale dell’estate, ovvero dalla metà di luglio alla fine di agosto, è la stagione dei monsoni. Le correnti umide in quella fase dell’estate diventano particolarmente forti e riuscendo a scavalcare il grande muro himalayano arrivano a riversarsi sull’altopiano. 13 Si tratta normalmente di temporali notturni che in genere non disturbano le visite turistiche giornaliere, ma, sicuramente, le masse di nuvole che stazionano sulla catena di montagne possono limitare la vista delle vette. I mesi migliori per la vista delle montagne sono quelli già citati, primaverili e autunnali, e sono anche i mesi più adatti (gli alpinisti lo sanno bene) per affrontare le grandi scalate. Nella stagione monsonica le piogge possono dar vita a frane e smottamenti perciò alcune strade minori possono essere chiuse al passaggio. Dunque un viaggio possibile nei mesi primaverili potrebbe essere non completamente fattibile nel cuore della stagione delle piogge. Questione … Altitudine N.B. Lo schema della mappa non contiene le altitudini dei vari passi intermedi e del Campo Base dell’Everest. Occorre innanzitutto sottolineare che il fenomeno della quota sull’altopiano himalayano non è assolutamente rapportabile a quello che potrebbe essere in Europa. Intendiamo dire che stare in vetta al monte Bianco, a 4800 metri e stare al campo base dell’Everest a 5200 metri sono cose completamente diverse, la seconda è molto più facile. Mentre in Europa le coltivazioni agricole possono arrivare fino a 1500 metri, ma non oltre, sull’altopiano himalayano troviamo coltivazioni di orzo, patate, colza fino a 4300-4500 metri. Sono dunque situazioni climatiche troppo diverse e tutti possono constatare che anche ad alte quote l’altopiano è spesso accogliente. Bisogna sfatare il problema “altitudine”. Senza dubbio esiste per il nostro corpo un momento critico necessario per l’acclimatamento in quota, ma in genere è un processo naturale che si compie nell’arco di poche giornate e spesso lo stato di disadattamento fisico è inferiore a quel che si sarebbe pensato. 14 Sicuramente le scelte di sviluppo del viaggio da parte dell’organizzazione sono molto importanti per agevolare l’adattamento in quota. Prima di affrontare un viaggio in altitudine è sempre consigliabile un controllo medico preventivo. Avendo condotto centinaia di persone attraverso l’altopiano, abbiamo constatato che tutti coloro che siano in buono stato di salute possono affrontare senza problemi la quota. I casi di coloro che, pur non avendo in precedenza particolari problemi fisici, non sono riusciti a ritrovare in quota il giusto stato di benessere sono rarissimi, puramente casi eccezionali. Difficoltà del viaggio Negli ultimi dieci anni il Tibet ha avuto cambiamenti enormi sotto il punto di vista turistico. I primi alberghi, nati nell’ottantasette, quando la trans- himalayana, la via detta dell’Amicizia che unisce Tibet e Nepal fu terminata, sono stati recentemente risistemati e oggi sono delle sistemazioni abbastanza confortevoli. Vi sono sicuramente degli alberghi che richiedono una buona capacità di adattamento perché molto carenti sotto il punto di vista delle strutture igieniche. Nel caso specifico del nostro viaggio, di questo tipo di sistemazioni che definiamo “carenti”, incontreremo gli alberghi di Samye e di Sakya e l’albergo sulla transhimalayana nei pressi di Tingri e Xegar (le carenze sono soprattutto di ordine tecnico: carenza di energia elettrica, carenza di acqua potabile o acqua calda). Altre difficoltà particolari del viaggio sono legate alla rete stradale. Oggi la strada principale che collega le grandi città fino al confine nepalese è in buone condizioni ed è abbastanza scorrevole. Durante il nostro itinerario percorreremo alcune vie laterali e minori che sono ancora sterrate e quindi possono essere polverose. Il percorso a cavallo del confine è, in caso di piogge, soggetto a frane. In stagione monsonica, tra luglio e fine agosto, l’interruzione della strada a causa di frane talvolta comporta la necessità di compiere a piedi alcuni tratti; in questi casi per il trasporto dei bagagli vengono assoldati degli “sherpa” e in casi eccezionali potrebbe essere necessario viaggiare per alcuni chilometri su mezzi di fortuna (camion) per superare i tratti interrotti dalle frane. La suggestione di questi percorsi è senz’altro impagabile, ma è sconsigliabile a chi non sia disposto ad accettarne i disagi. Trasferimenti e tempi di percorrenza Le distanze e i tempi di percorrenza segnalati sul programma sono puramente indicativi. La variabilità di questi tempi è conseguenza delle condizioni del fondo stradale. I tempi possono variare da una stagione all’altra e gli stessi interessi del gruppo in viaggio influiscono sui tempi di spostamento in modo da renderli diversi di volta in volta. I tempi indicati si rifanno a viaggi fatti in precedenza dunque già tengono conto di soste panoramiche, soste a villaggi e non sono da intendersi come “puri trasferimenti ciechi” da un punto a un altro. 15 Un percorso particolarmente impegnativo sarà quello (bellissimo!) tra Tingri e Dulikhel. La discesa dall’altopiano e il passaggio di vallata in vallata in Nepal rallentano molto la velocità di percorrenza. A questi fattori va aggiunto il tempo di passaggio della frontiera cinese e di quella nepalese. Complessivamente la giornata comporta un viaggio di 10/12 ore da partenza ad arrivo. Clima e abbigliamento Il Tibet, nei mesi precedenti l’estate, ha un clima certamente inaspettato. Nelle annate normali, nei mesi da maggio ad agosto, le temperature sono molto miti e gradevoli. Certamente può succedere che allo scavalcamento dei passi e alle quote superiori a 4000 metri i venti possano essere particolarmente freddi, dunque la giacca a vento e, per ogni eventualità, un cambio pesante è sempre consigliato, ma in genere un abbigliamento fatto di magliette, maglie, pantaloni di peso medio è sufficiente. Cosi come le giornate, anche le notti non sono particolarmente fredde. Per la parte nepalese invece l’abbigliamento deve essere senz’altro leggero. Infatti, il Nepal, nella stagione estiva, ha un clima caldo e un po’ umido. Tshirt, pantaloni leggeri o corti, scarpe leggere e una maglia per le serate fresche. Da metà settembre in poi occorre prevedere un abbigliamento più caldo. Le giornate possono essere ancora calde, ma durante la notte alle quote sopra in 4000 metri le temperature scendono sotto lo zero quindi le serate e le mattinate possono essere fredde. Scelta degli alberghi *Come tutti i viaggiatori sanno, le “stelle” degli alberghi nei Paesi in via di sviluppo sono indicative, ma non sono rapportabili agli standard europei! A Lhasa abbiamo scelto di soggiornare presso lo Shambala Hotel, situato proprio a due passi dalla piazza del Jokhang, nel cuore del quartiere tibetano. Può essere paragonato a un albergo a tre stelle. Le camere doppie non sono molto grandi e talvolta possono verificarsi i classici inconvenienti dovuti alla lentezza della manutenzione. E’ sicuramente una sistemazione inferiore rispetto ad altri alberghi (solitamente non centrali) però è molto gradito da coloro che amano stare al centro della vita reale e non si lasciano turbare dai piccoli inconvenienti. Per chi desiderasse una sistemazione in albergo di categoria superiore sarà possibile richiedere informazioni all’atto dell’iscrizione. Gyantse, Shigatse e Tsetang: Il Gyantse Hotel, lo Shigatse Hotel e lo Tsetang Hotel sono delle strutture nate per volere governativo alla fine degli anni ’80. Per almeno un ventennio sono state le sole strutture accettabili per il turismo occidentale. Negli ultimi anni, questi alberghi sono stati rinnovati e hanno ricevuto impulsi diversi. Lo Shigatse Hotel (4 stelle) è molto cresciuto ed ha avuto grandi rifacimenti. Il Gyantse hotel (3 stelle), pur rimanendo la migliore sistemazione di Gyantse e pur essendo stato rinnovato continua ad avere le caratteristiche di fabbrica degli alberghi di stato. E’ comunque una sistemazione accettabilissima. Lo Tsetang Hotel 16 (4 stelle) ha avuto rinnovamenti e ampliamenti ed è oggi una buona struttura che può garantire un buon livello di comfort. Samye e Sakya Gli alberghi disponibili in queste due località sono costruzioni recenti ma richiedono una buona predisposizione all’adattamento. Fino a pochi anni fa non era assolutamente pensabile il pernottamento in queste zone, oggi grazie a queste costruzioni semplici e “cinesi” abbiamo la possibilità di sfruttare meglio il tempo di visita sul circuito. Questo viaggio è fondato sull’interesse del percorso e non viceversa sul comfort degli alberghi. Tingri-Xegar Chomolangma Hotel: si trova sulla trans-himalayana a 4250 metri di quota all’incrocio con la strada che porta a Xegar (anche conosciuta come New Tingri). Dagli anni 90 ai giorni nostri è stata l’unica struttura alberghiera accettabile per gli occidentali. Anche questo albergo è stato rinnovato ma bisogna considerarlo nel contesto in cui si trova. Le camere hanno i servizi, la luce, e l’acqua calda è normalmente erogata solo in certe fasce orarie. Non c’è un metro di giudizio per dare una valutazione a questo albergo. E’ una sistemazione inevitabile e richiede una certa capacità di adattamento. Secondo la disponibilità durante il corso del viaggio potremmo utilizzare un altro albergo situato nel villaggio di Tingri. Questa sistemazione consente di variare ed accorciare la via di rientro dal campo base dell’ Everest. E’ una sistemazione elementare ed avendo poca disponibilità di camere talvolta potrebbe essere non disponibile. NB: l’accorgimento elementare da adottare sempre quando si viaggia in questi spazi è quello di portare con sé un sacco–lenzuolo leggero ed un asciugamano personale …In questo modo l’igiene è sempre garantita. Alcuni alberghi sono dotati di asciugacapelli e altri minori ne sono privi. Non servono particolari adattatori per le prese di corrente. Nepal: Dulikhel: Dulikhel lodge Resort: L’albergo a conduzione privata è situato in una posizione veramente buona. Il contesto ambientale e il panorama ne fanno una struttura molto piacevole. Le camere sono semplici ma calde e accoglienti rispetto allo standard cinese in Tibet. Kathmandu Dwarika’s Hotel: La sistemazione più affascinante e confortevole di Kathmandu. L’albergo è situato a 15 minuti di taxi dal cuore commerciale di Kathmandu. Fotografia 17 Ricordiamo che in Tibet la fotografia degli interni è spesso soggetta al pagamento di un biglietto o di un obolo che varia da interno a interno. In alcuni casi, come all’interno del Potala, del Jokhang e in alcune sale del Tashilumpo vige il divieto di fotografare o filmare. Cucina La cucina tibetana tradizionale e antica è sempre stata a base di elementi molto essenziali: burro di yak, farina d’orzo, latte, formaggi, alcune verdure di stagione, carne secca di pecora o di Yak, riso e tè della vicina Cina. Esiste una cucina tradizionale un po’ più elaborata ed è quella della nobiltà tibetana che però risente di un forte influsso della cucina cinese. In tutti gli alberghi e in tutti i ristoranti del Tibet moderno, i piatti più diffusi sono quelli tipici della Cina. Da alcuni anni a questa parte esistono anche alcuni ristoranti a conduzione privata con piatti di cucina mista nepalese-cinese. Durante il nostro viaggio alcuni pranzi saranno consumati durante i trasferimenti, saranno dunque pranzi pic-nic. Per quanto riguarda il Nepal, la cucina è varia, saporita e completamente diversa da quella cinese. Nella valle di Kathmandu i pranzi e le cene sono sempre liberi e la possibilità di scelta è molto ampia. NB: i pasti in Kathmandu e nella sua valle sono lasciati liberi affinché ognuno possa scegliere, in base ai propri interessi culinari o delle proprie esigenze, il ristorante o il tipo di cucina preferito. Mezzi di trasporto Durante questo tipo di viaggio utilizzeremo: Bus turistico in Nepal e nella città di Lhasa. Per il resto del viaggio vengono utilizzati dei fuoristrada. La distribuzione dei passeggeri per ogni macchina è di quattro persone più autista. Si tratta di una sistemazione confortevole considerando l’ampiezza dei mezzi. Ricordiamo vivamente che durante il viaggio occorrerà effettuare una rotazione dei passeggeri sulle diverse auto e anche una rotazione dei posti all’interno delle auto stesse. Differenze orarie Italia / Nepal + 4.45 (+3.45 quando in Italia vige l’ora legale) Italia / Tibet (Cina) + 7 (+6 quando in Italia vige l’ora legale) Nepal /Tibet (Cina) + 2.15 Partenza del 4 giugno Viaggio in occasione del SAGA DAWA Ci sono momenti sull’altopiano del Tibet, ormai da decenni travolto dal confronto politico-culturale con la Cina, in cui la storia si riavvolge su se stessa. 18 E’ come se il tempo si estraesse dalla modernità e ritornasse a vivere l’antica tradizione della preghiera, delle cerimonie religiose e del flusso “anacronistico” dei nomadi verso la città sacra, Lhasa. E’ il tempo del Saga Dawa, il momento più propizio per i pellegrinaggi. Centinaia e centinaia di pellegrini dalle terre periferiche e lontane del paese, si portano verso il territorio centro-occidentale e si disperdono verso i centri religiosi che sono stati i veri pilastri delle antiche scuole religiose. I dipinti sui muri dei monasteri e dei templi ci descrivono viaggi antichi; antichi volti d’indiani, kashmiri, mongoli, cinesi e antiche fogge dell’immensa Asia centrale. L’altopiano del Tibet così protetto dalle sue montagne, così irraggiungibile per tanti mesi dell’anno, è stato comunque un piccolo laboratorio dove l’arte ha ritratto il passaggio di uomini e costumi di terre lontane. * Cos’è il Saga Dawa Nel calendario tibetano uno dei mesi più importanti dal punto di vista religioso è appunto quello primaverile del Saga Dawa. Ogni anno le date di questo mese si spostano seguendo il calendario lunare. Secondo una tradizione secolare è il periodo più propizio per i pellegrinaggi. Dal punto di vista agricolo, questo periodo precede quello che sarà il momento dei grandi lavori che coincide con la mietitura dell’orzo e del frumento. E’ dunque un momento di relativa tranquillità che consentiva, e tuttora consente, ai contadini di assentarsi dalle terre anche per periodi abbastanza lunghi. Oggi, nonostante il Paese con la sua cultura e la sua tradizione viva, a causa della situazione politica, dei passaggi molto travagliati, il tempo del Saga Dawa resta ancora un momento della vita tibetana molto sentito. I fedeli arrivano nei monasteri e i monasteri si preparano ad accoglierli. S’incontrano pellegrini con spalle giorni e giorni di viaggio. S’incontrano nomadi che hanno lasciato spazi sperduti di pascoli lontani per approdare al mitico centro sacro di Lhasa. Il tempo del Saga Dawa, essendo distribuito in un arco temporale abbastanza ampio non è come le altre feste tibetane. Non è come nelle cerimonie, dove tutto succede in un giorno, il Saga Dawa è un palcoscenico, dove tutto s’improvvisa … si può incontrare una cerimonia particolare dei monaci Nigma’Pa nel cortile del Jokhang, si può incontrare una preghiera commissionata dai fedeli nella grande sala del monastero di Sera, si può assistere allo sbarco di un gruppo sostenuto di Kam’Pa nel cortile di Samye … ecco questo è il Saga Dawa: tutto possibile, nulla di programmato. * 19 Quota Individuale di partecipazione da Milano : Minimo 10 partecipanti Con esperto Kel 12. € 3,900.00 Massimo 16 partecipanti Supplementi per persona: Alta stagione terrestre 01/10/2014 - 31/10/2014 Supplemento singola € 280.00 € 600.00 Supplemento singola in alta stagione 01/10/2014 - 31/10/2014 Tasse aeroportuali e fuel surcharge € 870.00 € 270.00 Alta stagione voli 25/07/2014 - 15/10/2014 Suppl. Business Classe D (diponibilità limitata) € 200.00 € 1,700.00 Suppl. partenza da altre città (su richiesta e soggetto a disponibilità) € 200.00 Supplementi da pagare in loco: Dollaro Visto Dollaro Visto 25.00 85.00 Quota di gestione pratica: € 80.00 Ciascun passeggero all’atto della prenotazione sarà tenuto ad effettuare il pagamento del premio assicurativo relativo al costo individuale del viaggio, cosi come determinato dalla tabella premi seguente: Costo individuale del viaggio fino a € 1.000,00 € 2.000,00 € 3.000,00 € 4.000,00 € 5.000,00 Oltre € 5.000,00 sull’eccedenza Premio individuale € 31,00 € 63,00 € 94,00 € 125,00 € 156,00 3% Le condizioni di polizza sono riportate sul catalogo Kel12 e riguardano sia l’assicurazione medico-bagaglio che l’assicurazione che copre dal rischio delle penali di annullamento. Il possesso dell’assicurazione è requisito indispensabile per l’effettuazione del viaggio. 20 PENALI DI ANNULLAMENTO · · · · · · 10% della quota di partecipazione sino a 45 giorni di calendario prima partenza; 20% della quota di partecipazione da 44 a 31 giorni di calendario prima partenza; 30% della quota di partecipazione da 30 a 18 giorni di calendario prima partenza; 50% della quota di partecipazione da 17 a 10 giorni di calendario prima partenza; 75% della quota di partecipazione da 9 giorni di calendario prima partenza fino a 3 giorni lavorativi (escluso comunque il sabato) prima partenza; 100% della quota di partecipazione dopo tali termini. della della della della della della Nessun rimborso sarà accordato a chi non si presenterà alla partenza o rinuncerà durante lo svolgimento del viaggio stesso. Rimarrà sempre a carico del viaggiatore il costo individuale di gestione pratica, il corrispettivo di coperture assicurative ed altri servizi eventualmente già resi. La copertura assicurativa è un prerequisito alla conclusione del contratto. Il calcolo dei giorni per l’applicazione delle penali di annullamento inizia il giorno successivo alla data di comunicazione della cancellazione e non include il giorno della partenza. Questi prezzi sono ancorati al rapporto di cambio (1 euro = 1,35 USD) e possono essere soggetti ad adeguamento valutario (valgono le condizioni di vendita da catalogo). La percentuale della quota pagate in valuta estera è del 55% del prezzo del viaggio. LA QUOTA COMPRENDE: - Volo di linea Milano – Doha – Kathmandu a/r e Kathmandu/ Lhasa in classe economica. - Trasferimenti da/per gli aeroporti all’estero. - Sistemazione in camera doppia negli alberghi citati o similari. A Lhasa prevediamo lo Shambala Hotel. Con supplemento è possibile prenotare hotel di categoria superiore (solitamente ubicati in zone poco centrali). - Trattamento di pensione completa per tutta la durata del viaggio ad eccezione di Kathmandu e della sua valle. - Mezzi di trasporto in Nepal: Bus con aria condizionata durante le prime giornate dedicate alla visita classica di Kathmandu. Bus senza aria condizionata durante il trasferimento dal confine cinese a Kathmandu ( il tipo di strada a tratti stretta e sterrata non consente l’ uso di mezzi grandi o sofisticati). - Mezzi di trasporto in Tibet: bus durante le visite di Lhasa ed immediati dintorni. Toyota Land Cruiser (4x4) massimo 4 persone + autista per vettura durante tutta la parte restante del circuito. (Non riteniamo importante l’ uso di 21 - - mezzi con aria condizionata sul territorio tibetano in quanto il clima secco e l’ aria fresca rendono inutile tale accorgimento). Visite ed escursioni come da programma con guida locale. Durante le visite in Nepal la guida nepalese è parlante italiano. Durante le visite in Tibet la guida tibetana è parlante inglese. L’accompagnatore Kel 12 sarà in grado di fornire ai viaggiatori tutte le informazioni direttamente in italiano. Accompagnatore dall’Italia al raggiungimento di 10 partecipanti. Ingressi, tasse e percentuali di servizio. Facchinaggio (sia negli aeroporti che negli hotel). LA QUOTA NON COMPRENDE: - Le bevande e le mance a guide, autisti e personale di alberghi e ristoranti. - I pasti a Kathmandu e nella sua valle. - I visti d’ingresso che si ottengono in loco (Visto Nepal = 25 $ + Visto Cina = 85 $. Prevedere in totale 110 USD soggetti a riconferma). - Eventuali tasse d’imbarco estere in uscita dal paese. - Tasse aeroportuali e fuel surcharge. - Extra personali in genere e tutto quanto non espressamente indicato nella voce “La quota comprende”. Supplemento di alta stagione terrestre Per partenza del 1° ottobre è necessario pagare il supplemento di alta stagione terrestre che comprende anche la sistemazione nelle camere tipo “Junior Suite” del Dwarika’s Hotel di Kathmandu. MANCE Abbiamo già incluso nel prezzo i costi delle mance dovute per il facchinaggio negli alberghi, negli aeroporti e per i trasbordi di confine. Resta a vostro carico l’importo delle mance per gli autisti e le guide. L’importo delle mance, che verrà raccolto dall’accompagnatore Kel 12, si aggira intorno a 50 o 60 euro per persona a seconda del numero dei partecipanti componenti il gruppo. Partenza Rientro Stagionalità 04/06/2014 (mercoledì) 20/06/2014 (venerdì) 28/06/2014 (sabato) 14/07/2014 (lunedì) 13/07/2014 (domenica) 29/07/2014 (martedì) 09/08/2014 (sabato) 25/08/2014 (lunedì) 01/10/2014 (mercoledì) 17/10/2014 (venerdì) 22 Note viaggio in occasione del "Saga Dawa" Alta Stagione Voli Alta Stagione Terrestre Alta Stagione Voli Informazioni pratiche: Tibet FORMALITÀ Passaporto individuale con validità di almeno 6 mesi dalla data d’ingresso nel paese e almeno 2 pagine libere. I viaggiatori che entrano in Tibet in aereo dalla Cina (Pechino, Chengdu, Guangzhou, Urumqi) hanno bisogno del visto cinese all’ottenimento del quale può provvedere la nostra organizzazione previo pagamento dei diritti dovuti. Per l’ottenimento del visto sono richiesti almeno 30 giorni prima della partenza: il passaporto, una fototessera a colori, il modulo fornito dall’Ambasciata Cinese debitamente compilato inviato al viaggiatore all’atto della prenotazione. I viaggiatori che entrano in Tibet dal Nepal in aereo o via terra hanno bisogno del visto cinese e del permesso d’ingresso in Tibet che si ottengono esclusivamente presso l’agenzia incaricata dall'Ambasciata cinese di Katmandu pagando in loco USD 85 (cifra soggetta a variazioni). All’atto della prenotazione i viaggiatori devono inviare all’organizzazione la scansione del passaporto (pagina con i dati anagrafici ed eventuali rinnovi). E’ necessario presentare in loco passaporto e 2 fototessera. Il visto per l’ingresso in Nepal è rilasciato all'aeroporto di Kathmandu presentando all’arrivo: passaporto, 1 foto tessera a colori per persona/per ingresso, usd 25 per persona (cifra soggetta a modifiche senza preavviso). Riassumendo per chi entra in Tibet via Nepal: portare in viaggio 4 fototessere a colori e 110 usd per i visti/permessi d’ingresso. L'organizzazione non si assume alcuna responsabilità nel caso d’impossibilità a partire o a entrare nel paese di destinazione a causa di documenti non corretti. DISPOSIZIONI SANITARIE Attualmente non è richiesta alcuna vaccinazione. Sono da consigliare antitetanica e antitifica. Si consiglia inoltre di: - Evitare di mangiare verdure crude e frutta non sbucciata. - Non bere acqua corrente. MEDICINALI Quelli di uso personale e inoltre: aspirina con vitamina C, disinfettanti intestinali (Bimixim), antidiarroici (tipo Dissenten), antinfluenzali e Diamox (diuretico contro il mal di montagna). Fazzoletti umidificati, fazzolettini disinfettanti (Citrosil o simili), collirio, cerotti. A Lhasa c'è una certa disponibilità di medicinali ma è sempre bene portare con sé quanto necessario, soprattutto se si tratta di medicinali specifici. ALTA QUOTA Andare in Tibet significa sperimentare la vita ad altitudini che non ci sono abituali, Lhasa stessa si trova a 3600 metri. La buona riuscita di un viaggio quindi deve sempre tenere in considerazione questo fattore. Per favorire l'adattamento è necessario, nei primi giorni, mangiare poco, bere molto (2-3 litri d’acqua al giorno) e fare attenzione a non esagerare nello sforzo fisico. Con quest’accortezza la maggioranza delle persone non ha problemi che superino un mal di testa e nel giro di due giorni è possibile muoversi con relativa facilità. Un suggerimento è che 23 quando si è in quota bisogna sempre tener presente che ogni movimento richiede uno sforzo comunque maggiore. I parametri della nostra normale capacità fisica si riducono e bisogna fare attenzione alle reazioni del corpo, e non pretendere che possa fare più di quello che sta facendo naturalmente, fermandosi a fare un respiro in più se serve, cogliendo l’opportunità per godersi con più calma tutto quanto ci circonda. CLIMA In estate la catena himalayana fa da schermo sufficiente alle più basse nuvole monsoniche provenienti dai versanti indiano e nepalese. Le piogge sono dunque limitate, anche se possono essere presenti, soprattutto nel periodo giugno/luglio. In questa stagione occorre dunque essere muniti di mantelline impermeabili e scarponcini adatti a un clima che può rivelarsi umido e piovoso. Inoltre i fiumi, ingrossati dallo scioglimento delle nevi in quota, possono rendere più difficoltoso il transito lungo le strade in terra battuta. Le temperature sono molto gradevoli, comprese tra i 25 e i 28 gradi di giorno e i 3-4 gradi la notte. Sui passi è sufficiente un leggero maglione, ma va tenuta a portata di mano una giacca a vento, soprattutto per i villaggi in quota, dove si fanno dei pernottamenti. A maggio e a giugno c'è da tenere in considerazione il vento. Temperature di Lhasa: Mese Media Max Min Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic 0.3 1.6 5.5 9.1 13 17 16.4 15.6 14.3 9.2 3.9 0 12.2 15.5 18.3 21.6 25 -14.4 -11.6 -8.3 -4.4 27.8 27.2 25.5 23.9 21.6 16.6 13.9 -0.5 4.4 6.1 5.5 3.9 -5.0 -9.4 -13.3 ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO A causa della notevole escursione termica in Tibet è consigliabile vestirsi “a strati”, di modo che ci si possa facilmente coprire o scoprire secondo la situazione. Per quanto riguarda gli indumenti personali si consiglia: più paia di calzini di cotone e lana; mutande e canottiere di cotone; camicie di tela e lana e magliette di cotone; due paia di pantaloni lunghi comodi e leggeri ma robusti e un paio di corti; maglioni; una k-way, una giacca a vento di medio peso (meglio se con l’interno staccabile di pile o piumino); un cappello a tesa larga; mantellina impermeabile e/o ombrello pieghevole; un paio di scarpe alte da trekking con suola tipo Vibram o simili (non facendo vero trekking potrebbe bastare anche delle buone scarpe da ginnastica, ma solo per quanti sanno veramente camminare su sentieri non sempre ben tenuti). Per coloro che intraprenderanno viaggi con giornate di trekking e pernottamenti in tenda, da non dimenticare inoltre: asciugamani; carta igienica; fazzoletti; salviette rinfrescanti; una torcia elettrica con batterie di ricambio; necessario per barba; burro cacao per labbra; creme solari ad alto valore protettivo; crema idratante; un paio di 24 occhiali da sole; borraccia da litro o, meglio, bottiglia termica in acciaio, mascherine chirurgiche per la polvere e sacco a pelo. L’organizzazione consiglia vivamente ai partecipanti di attenersi il più possibile a tale lista, che è frutto dell’esperienza maturata nel corso degli anni. FUSO ORARIO E' in vigore in tutto il paese l'ora di Pechino. La differenza tra Cina e Italia è di 7 ore in più (6 ore in più quando in Italia vige l’ora legale). VALUTA In Tibet ha corso legale il Renminbi (RMB) o Yuan, 1 Dollaro USA = 6,05 Yuan; 1 Euro = 8,23 Yuan (a gennaio 2014). Si ricorda che i dollari emessi prima del 1990 non vengono più né accettati né cambiati, a causa delle numerose falsificazioni). Non vengono accettate banconote con macchie, strappi, segni o altre imperfezioni. I dollari USA sono necessari per il pagamento dei visti in loco, per altre spese si utilizza e si cambia normalmente l’ Euro. Preghiamo i signori partecipanti di portare i dollari necessari per i pagamenti dei visti in piccolo taglio (5-10-20 Dollari USA) poiché talvolta è difficoltoso reperire i resti necessari nel caso di pagamento con tagli da 50 o 100 Dollari USA. Solo a Lhasa è possibile usare la carta credito nei migliori alberghi e negozi. Meglio cambiare tutto il denaro necessario a Lhasa, altrove potrebbe essere molto complicato. Al momento del cambio è bene farsi dare diverse banconote di piccolo taglio spendibili più facilmente nelle zone rurali. NORME VALUTARIE IN ITALIA Le norme valutarie in vigore dal 14 maggio 1990 prevedono la libera circolazione di capitali, e consentono pertanto al turista di esportare qualsiasi mezzo di pagamento o titolo. Assegni bancari, assegni circolari e carte di credito possono dunque essere utilizzati all’estero. Tuttavia superando il limite dei 10.000 euro, la legge richiede la compilazione di un formulario a fini statistici. Inoltre il contante non può superare i diecimila euro (la sanzione per chi supera tale cifra è pari al 25% dell’importo). Decade l’obbligo di documentare l’acquisto della valuta in proprio possesso, e al ritorno da un viaggio all’estero la valuta rimasta inutilizzata non deve essere restituita alla banca, ma può essere liberamente conservata presso il proprio domicilio o presso un conto bancario in valuta estera. LINGUA La lingua ufficiale del Tibet è il cinese. La lingua tibetana è collegata con il birmano e con un certo numero di parlate di diversi popoli himalayani oltre che con il cinese. E' suddivisa in molti dialetti e spesso i tibetani stessi trovano difficile comprendersi tra loro. La lingua straniera più conosciuta è l'inglese. 25 RELIGIONE Buddhismo tibetano. TELEFONO Per telefonare dall'Italia in Tibet comporre 0086 seguito dal prefisso della città senza lo 0 e dal numero desiderato. Per telefonare dal Tibet in Italia il prefisso è 0039 seguito dal prefisso con lo 0 e dal numero desiderato. In tutte le città principali come Lhasa, Gyantse, Tsedang, Shigatse, Khasa funzionano i cellulari abilitati al servizio di roaming internazionale. Telefoni cellulari: praticamente il tragitto percorso durante il viaggio specifico è quasi totalmente coperto dalla rete cellulare. CINE-FOTO Non esistono particolari divieti circa l’importazione di apparecchi fotografici e videocamere amatoriali. E’ difficile reperire buon materiale fotografico o video, per cui bisogna prevedere una scorta sufficiente di tale materiale dall’Italia. E’ possibile ricaricare le batterie delle telecamere in quasi tutti gli hotel: suggeriamo di munirsi di un adattatore universale per le prese di corrente. Dove vi fosse il divieto di fotografare ciò verrà espressamente indicato o segnalato dalla guida. Ricordiamo però che è tassativamente proibito fotografare i seguenti soggetti: aeroporti, installazioni e automezzi militari, edifici governativi, ponti, militari in divisa. E’ sempre apprezzata e da raccomandare la discrezione nel fotografare persone. VOLTAGGIO Il voltaggio varia dai 220 ai 240 V. L'elettricità è diffusa pressoché ovunque ma i blackout sono frequenti. VISITA DEL POTALA Il Potala deve essere visitato tassativamente in 1 ora dal momento dell’ingresso, dopo aver superato i circa trecento scalini. E’ quindi necessario seguire la guida. ACQUISTI Tappeti in lana di pecora, ruote di preghiera, pugnali, lampade a burro, ciotole di legno, collane o bracciali di coralli, turchesi e pietre varie, dipinti religiosi su tela, sculture religiose in bronzo o legno etc. ORARI DI APERTURA DI BANCHE E NEGOZI 9.30-13.00 e 15.00-18.30 dal lunedì al venerdì. COMPORTAMENTI RACCOMANDATI I rapporti con la popolazione locale sono distesi; tuttavia prima di scattare fotografie è sempre meglio chiedere il permesso. Una cosa soprattutto: pazienza e rispetto. Non dimenticate di essere in oriente, dove il concetto di tempo è una cosa relativa e sicuramente diverso dal nostro. Alcune raccomandazioni di tipo ecoresponsabile che riteniamo possano essere utili: 26 scegliendo di stare in mezzo a cultura, tradizioni e modi di vita diversi dovete rispettare usi, costumi e divieti … non dimentichiamo mai che noi siamo gli ospiti! - non fate promesse di regali o di inviare foto ai locali se sapete che non potete mantenere e se promettete fate quanto detto; - anche una foto del Dalai Lama viene considerata sacra e quindi un gran tesoro. Queste foto sono state messe fuori legge dal governo cinese. Se un turista viene sorpreso con una foto del Dalai Lama ci potrebbero essere problemi. I tibetani ritenuti colpevoli di attività politiche (è sufficiente un dialogo con un turista) rischiano fino a 20 anni di prigione! Quindi è bene stare attenti, anche per non mettere in difficoltà la popolazione locale; - prima di lasciare casa rimuovete tutte le confezioni che non servono, evitate di abbandonare la plastica (per esempio bottiglie finite di shampoo, ecc) e le pile scariche (molto meglio usare le batterie ricaricabili!): limitiamo il nostro impatto, il riciclaggio è ancora molto difficile nei Paesi del Terzo Mondo; - se avete penne, abiti, quaderni, ecc da dare, evitate di distribuirli a caso ma parlatene con la vostra guida e/o accompagnatore che sapranno recapitarli a scuole o centri (distribuirli a caso per strada non fa che favorire l’accattonaggio); - le persone sono estremamente gentili, ma è bene evitare di “aggredirli” con le macchine fotografiche! - la calma e il sorriso possono aiutare a risolvere molte difficoltà, mentre un comportamento giudicato aggressivo può essere fonte di complicazioni e rendere insormontabili i piccoli ostacoli che s’incontrano durante un viaggio. 27 Informazioni pratiche: Nepal FORMALITA’ Per i turisti italiani in viaggio in Nepal è necessario il passaporto individuale non scaduto e in regola per l’espatrio, con validità di almeno 6 mesi dalla data d’ingresso nel Paese e almeno 2 pagine libere. Il Visto d’ingresso è obbligatorio e non è possibile ottenerlo in Italia. Si ottiene direttamente all’ingresso nel Paese presso la frontiera terrestre e all’aeroporto di Kathmandu presentando il passaporto e una foto tessera a colori. Il Visto consente l’ingresso multiplo nel Paese e costa USD 25 per soggiorno fino a 15 giorni, USD 40 per soggiorno fino a 30 giorni. DISPOSIZIONI SANITARIE Nessuna vaccinazione è attualmente richiesta. Consigliamo comunque di consultare il proprio medico o l'ufficio d'igiene per avere tutte le informazioni sanitarie preventive aggiornate alla data di partenza. Le strutture sanitarie locali non sono equiparabili agli standard italiani. Si consiglia inoltre di: - evitare di mangiare verdure crude e frutta non sbucciata - non bere acqua corrente e non aggiungere ghiaccio nelle bevande. La situazione sanitaria, sia per l’assistenza sia per le condizioni igieniche, è molto precaria in tutto il Paese, inclusa la capitale Kathmandu. In particolare a coloro che intendano effettuare trekking o escursioni in alta montagna, si segnala la completa assenza in Nepal di strutture di salvataggio e recupero dispersi di una qualsiasi affidabilità. Le istituzioni locali non sono in grado di fornire assistenza in montagna nemmeno in caso di catastrofi naturali. Oltre ai medicinali di uso personale, si consiglia di mettere in valigia: aspirina con vitamina C, disinfettanti intestinali (Bimixim), antidiarroici (tipo Dissenten), antinfluenzali, fazzoletti umidificati, fazzolettini disinfettanti (Citrosil o simili), collirio, cerotti, farmaci contro disturbi provocati dalle alte quote (per i viaggi che prevedono trekking), e nei mesi estivi, prodotti repellenti contro le zanzare. CLIMA Il paese presenta un clima tropicale caldo nelle regioni meridionali (piana del Terai); sub-tropicale moderato nelle regioni collinari centrali (Kathmandu, Pokhara); alpino nelle zone a settentrione più elevate; sub-artico, da tundra, nelle zone di alta montagna. Le temperature variano da quelle molto calde delle pianure a quelle estremamente rigide delle montagne. Le precipitazioni monsoniche (piogge intensissime con cadenza giornaliera da giugno a settembre) costituiscono l'elemento climatico dominante. Il periodo migliore è per molti versi l'inizio della stagione secca, cioè ottobre e novembre: il clima è mite, l'aria è tersa, la visibilità perfetta e la natura rigogliosa, grazie all'effetto dei monsoni. Da febbraio ad aprile, quando finisce la stagione secca, la visibilità non è così buona, a causa della polvere, ma la temperatura è 28 ottima e fioriscono i fiori più belli. A dicembre e a gennaio la visibilità non è male, ma a volte fa troppo freddo. Il resto dell'anno non è molto indicato: tra maggio e giugno il caldo e la polvere si fanno insopportabili, da metà giugno a settembre i monsoni oscurano le montagne con nuvoloni neri e trasformano i sentieri in piste di fango. Temperature in C° max/min: gen feb mar apr mag Nepalga 24/ 26/1 33/1 38/2 40/2 nj 9 2 6 2 6 Katman 19/ 30/1 30/1 du 11/5 26/8 3 3 6 (m 1340) giu lug ago set ott nov dic 38/2 34/2 33/2 34/2 33/2 29/1 25/1 8 7 6 6 1 4 0 30/2 30/2 29/2 29/2 28/1 24/9 20/4 0 2 1 0 4 Giorni di pioggia (almeno 1 mm d'acqua): genfeb ma aprma giulugagosetottnov dic r g Nepalga 1 nj Katman du 1 (m 1340) 3 1 1 4 10 17 17 10 4 1 1 5 2 6 10 15 21 20 12 4 1 0 ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO Sicuramente informale e comodo. Occorrono capi caldi da ottobre a marzo. Da giugno a settembre capi leggeri, una giacca impermeabile è indispensabile per la stagione delle piogge (metà giugno - metà ottobre). Scarpe pratiche e confortevoli (tipo da ginnastica), scarponcini robusti (per chi fa trekking). Sono utili inoltre occhiali da sole, copricapo, burro cacao, creme protettive. FUSO ORARIO 4 ore e 45’ in più rispetto all’ora italiana. Quando in Italia vige l’ora legale sono 3 ore e 45’ in più. VALUTA Valuta locale: Rupia Nepalese (NPR). 1 Euro = circa 136 NPR / 1 Dollaro USA = 100 NPR ca. (valori a gennaio 2014). Importazione ed esportazione proibite. Valuta estera: Euro e Dollari USA sono le valute straniere di normale circolazione. 29 Si consiglia di munirsi di Dollari USA anche di piccolo taglio (si ricorda che i dollari emessi prima del 1990 non vengono più né accettati né cambiati, a causa delle numerose falsificazioni). Non vengono accettate banconote con macchie, strappi, segni o altre imperfezioni. I dollari USA sono necessari per il pagamento dei visti in loco, per altre spese si possono utilizzare anche gli euro. I cambi delle valute estere possono essere fatti con le Banche, i negozi autorizzati al cambio, negli alberghi o allo sportello bancario dell'Aeroporto. Le ricevute di ogni operazione di cambio devono essere richieste e conservate. Tutti i visitatori, tranne i cittadini dell'India, devono saldare in valuta estera i conti dell'albergo. Se la somma portata con sé supera i 2000 Dollari USA deve essere dichiarata al porto d'ingresso. I visitatori Non-Indiani non sono autorizzati a importare o esportare la Valuta Indiana. Per i viaggiatori provenienti dall’India che posseggano Rupie indiane, si fa presente che sono accettate, e consentite, le banconote in Rupie indiane di taglio non superiore alle 100 Rupie. Non e’ ammessa l’importazione di banconote da 500 e da 1.000 Rupie indiane. Carte di credito: le principali sono accettate nei maggiori alberghi e nelle più importanti strutture turistiche. LINGUA Il "Nepali", la lingua nazionale del Nepal parlata dal 90% della popolazione; una dozzina di lingue locali e trenta dialetti principali tibetani. Poco diffuso l’inglese fuori dai centri urbani. RELIGIONE Induista 90%, Buddhista 7%, Musulmana 3%. PREFISSI TELEFONICI Dall'Italia al Nepal: comporre il prefisso internazionale 00977 più il prefisso urbano con lo 0 seguito dal numero dell'abbonato. Dal Nepal all’Italia: comporre lo 0039 più il prefisso interurbano con lo zero e il numero dell’abbonato. Negli alberghi è possibile telefonare direttamente o tramite operatore. Negli Hotel a 5 stelle la comunicazione via operatore ha un costo di servizio del 20%. È più conveniente fare le telefonate dai negozi STD-ISD presenti ovunque. Telefoni cellulari: è’ attivo ma non sempre affidabile, il servizio di roaming internazionale per le utenze TIM, Vodafone e Wind nelle principali città. CINE/FOTO E’ opportuno fornirsi alla partenza di tutto il materiale occorrente e abitualmente utilizzato. In loco il materiale fotografico è caro e di scarsa qualità. 30 VOLTAGGIO 220 volts AC 50 Hz. Consigliato un adattatore e una torcia a batterie in caso d’improvvisi black-out. CUCINA Se si considera che il Nepal giace fra due mostri sacri della gastronomia mondiale, l'India e la Cina, la cucina nepalese è incredibilmente insignificante. Il piatto principale, dhal bhat tarkari, una sorta di zuppa di lenticchie con riso e verdure al curry, comprende in sé gli ingredienti base della cucina tradizionale. In Nepal, tuttavia, ha preso piede il gusto occidentale, come si nota soprattutto nei menu miscellanei dei ristoranti di Kathmandu: tacos messicani, sukiyaki giapponesi, cioccolato thailandese, dolci cinesi, minestrone all'italiana e soupe d'oignon, borsch, quiche e soyaburger; tra i dessert non stupiranno le crostate di mele, le torte al limone o alle mandorle e altri dolciumi che si trovano in tutto il mondo. Tra le bevande, potete provare il lassi (un rinfrescante miscuglio di cagliata e acqua) o il chang, la birra locale prodotta artigianalmente sull'Himalaya dalla fermentazione dell'orzo. ACQUISTI La regola fondamentale quando si compra qualcosa è contrattare. Tra le principali attrazioni per gli amanti dello shopping ci sono oggetti molto raffinati in ottone dorato ricoperti di piccole pietre di ceramica colorata (animali, scatole), statue di bronzo, tappeti tibetani con disegni simbolici, monili d'argento, pietre, quadri tibetani (tanka), borse, maglie colorate, maschere, burattini. PERNOTTAMENTI Solo Kathmandu e Pokhara offrono alberghi di prima categoria e super lusso. Nelle altre località non esistono alberghi a 4 e 5 stelle, pertanto chi effettua un tour nell’interno del Paese deve essere preparato a dormire in semplici strutture. IMPORTANTE NEPAL: · Il possesso e l'uso di stupefacenti, anche se tollerato dagli usi locali, sono illegali. L'ordinamento nepalese prevede pene anche severe nei confronti degli stranieri accusati di abuso sessuale ai danni delle donne nepalesi. · Le mance non sono obbligatorie ma molto gradite, molto spesso sollecitate. Indicativamente calcolare mezzo dollaro per il portabagagli dell’hotel, 5-6 dollari a persona al giorno per la guida e 3 per l’autista. Agli accompagnatori dei trekking prevedere 100 rupie nepalesi per persona al giorno. 31 Informazioni generali: NORME E SUGGERIMENTI RELATIVI AL VOLO Biglietto aereo Desideriamo portare alla vostra attenzione, che dal 1 giugno 2008, in conformità con le disposizioni IATA (International Air Transport Association: associazione internazionale che rappresenta 240 compagnie aeree e il 94% del traffico aereo internazionale di linea), non si potranno più emettere biglietti aerei cartacei. Questi documenti di viaggio sono stati sostituiti dai biglietti elettronici, gli e-tkt, che garantiscono il metodo più efficiente di emissione e gestione del trasporto aereo, migliorando inoltre il servizio per i viaggiatori. Cos’è un biglietto elettronico? Un biglietto elettronico (e-ticket o ET) contiene in formato elettronico tutte le informazioni che prima venivano stampate sul biglietto cartaceo. L’unico foglio di cui si ha bisogno è “l’itinerary receipt” (in formato A4) che vi verrà consegnato assieme ai documenti di viaggio e che rappresenta la ricevuta del passeggero e la conferma dell’avvenuta emissione del biglietto aereo. Riporta tutti gli estremi dettagliati dei voli prenotati per vostro conto, il codice di conferma del vettore aereo, il numero di biglietto elettronico emesso e i vostri nominativi come da passaporto. Questo documento dovrà essere custodito con cura e presentato direttamente al banco di accettazione del volo. E’ importantissimo che al momento della prenotazione comunichiate il vostro nome esatto come da passaporto (anche secondo nome o cognome se li avete). Articoli consentiti in cabina (bagaglio a mano): · un bagaglio a mano la cui somma delle dimensioni (lunghezza + altezza + profondità) non superi complessivamente i 115 cm (come previsto dal DM 001/36 del 28 gennaio 1987) · una borsetta o borsa porta-documenti o personal computer portatile · un apparecchio fotografico, videocamera o lettore di CD · un soprabito o impermeabile · un ombrello o bastone da passeggio · un paio di stampelle o altro mezzo per deambulare · articoli da lettura per il viaggio · culla portatile/passeggino e latte/cibo per bambini, necessario per il viaggio · articoli acquistati presso i “duty free” ed esercizi commerciali all’interno dell’aeroporto e sugli aeromobili · medicinali liquidi/solidi indispensabili per scopi medico-terapeutici e dietetici strettamente personali e necessari per la durata del viaggio. Per quanto riguarda i predetti medicinali liquidi è necessaria apposita prescrizione medica · liquidi, contenuti in recipienti individuali di capacità non superiore a 100 millilitri o equivalente (es. 100 grammi), da trasportare in una busta/sacchetto/borsa di plastica trasparente, richiudibile, completamente chiusa, di capacità non eccedente 1 litro (ovvero di dimensioni pari, ad esempio, a circa cm 18 x 20) separatamente dall’altro bagaglio a mano. Nota: i liquidi in questione comprendono acqua e altre bevande, minestre, sciroppi, creme, lozioni e oli, profumi, spray, gel, inclusi quelli per i capelli e per la doccia, contenuto di recipienti sotto pressione, incluse schiume da barba, deodoranti, 32 sostanze in pasta, incluso dentifricio, miscele di liquidi e solidi, mascara, ogni altro prodotto di analoga consistenza. Per busta di plastica/sacchetto trasparente richiudibile deve intendersi un contenitore che consente di vedere facilmente il contenuto, senza che sia necessario aprirlo e che sia dotato di un sistema integralmente sigillante, come zip oppure chiusure a pressione o comunque una chiusura che dopo essere stata aperta possa essere richiusa. É raccomandabile includere nel bagaglio a mano l'occorrente per la notte e un golf, utili in caso di ritardata consegna del bagaglio all'arrivo. Attenzione invece a non includere coltellino multiuso, forbicine, tagliaunghie, ecc. Bagaglio da spedire a seguito del passeggero Si consiglia l’uso di lucchetto e di mettere un’etichetta con proprio nome e recapito anche all’interno del bagaglio. Preghiamo leggere le informazioni date in ogni itinerario poiché le disposizioni spesso sono diverse e limitano ulteriormente il peso per motivi di sicurezza; se si superano i limiti imposti, questo può comportare un costo elevato. Articoli vietati nel bagaglio · E’ vietato il trasporto nella stiva dei seguenti articoli: · esplosivi, fra cui detonatori, micce, granate, mine ed esplosivi · gas compressi (infiammabili, non infiammabili, refrigeranti, irritanti e velenosi) come i gas da campeggio, bombolette spray per difesa personale, pistole lanciarazzi e pistole per starter · sostanze infiammabili (liquide e solide) compreso alcool superiore a 70 gradi; sostanze infettive e velenose · sostanze corrosive, radioattive, ossidanti o magnetizzanti · congegni di allarme · torcia subacquea con batterie inserite Modalità di reclamo: In caso di MANCATA RICONSEGNA/DANNEGGIAMENTO del bagaglio registrato (il bagaglio consegnato al momento dell’accettazione e per il quale viene emesso il “Talloncino di Identificazione Bagaglio”) all’arrivo a destinazione si deve APRIRE UN RAPPORTO DI SMARRIMENTO O DI DANNEGGIAMENTO BAGAGLIO facendo contestare l’evento, prima di lasciare l’area riconsegna bagagli, presso gli Uffici Lost and Found dell’aeroporto di arrivo, compilando gli appositi moduli, comunemente denominati P.I.R – Property Irregularity Report. SMARRIMENTO DEL BAGAGLIO – Se entro 21 giorni dall’apertura del “Rapporto di smarrimento bagaglio” non fossero state ricevute notizie sul ritrovamento, inviare tutta la documentazione di seguito specificata all’Ufficio Relazioni Clientela e/o Assistenza Bagagli della compagnia aerea con la quale si è viaggiato per l’avvio della pratica di risarcimento. RITROVAMENTO DEL BAGAGLIO SMARRITO – In caso di ritrovamento del bagaglio, entro 21 giorni dalla data di effettiva avvenuta riconsegna, inviare tutta la documentazione di seguito specificata all’Ufficio Relazioni Clientela e/o Assistenza Bagagli della compagnia aerea con la quale si è viaggiato per l’avvio della pratica di risarcimento delle spese sostenute. 33 Documentazione necessaria per entrambi i casi: · il codice di prenotazione del volo in caso di acquisto via internet oppure l’originale della ricevuta in caso di biglietto cartaceo; · l’originale del P.I.R rilasciato in aeroporto; · l’originale del talloncino di identificazione del bagaglio e la prova dell’eventuale avvenuto pagamento dell’eccedenza del bagaglio; · un elenco del contenuto del bagaglio nel caso di bagaglio smarrito; · un elenco dell’eventuale contenuto mancante nel caso di bagaglio ritrovato; · gli originali degli scontrini e/o ricevute fiscali nei quali sia riportata la tipologia della merce acquistata (in relazione alla durata dell’attesa) in sostituzione dei propri effetti personali contenuti nel bagaglio; · indicazione delle coordinate bancarie complete: nome e indirizzo della Banca, codici IBAN, ABI, CAB, numero di C/C, codice SWIFT nel caso di conto estero e nome del titolare del conto corrente; se i suddetti dati non si riferiscono all’intestatario della pratica, specificare anche l’indirizzo di residenza, numero di telefono, numero di fax (se disponibile), l’indirizzo e-mail (se disponibile). Importante – “Partenze da altre città” La normativa aerea è estremamente complessa e articolata. Riteniamo quindi doveroso darvi alcune indicazioni, confermandovi che, comunque, tutto lo staff addetto alle prenotazioni resta a disposizione per informazioni, consigli, chiarimenti. Le partenze da “altre città” diverse da quelle pubblicate in catalogo, sono quasi sempre possibili ma, soprattutto se non sono operate dallo stesso vettore della tratta internazionale, seguono disposizioni particolari che è giusto conoscere, anche perché eventuali ritardi/cancellazioni o altro non comportano responsabilità né dei vettori né della Kel12. Eseguiremo tutte le pratiche necessarie per farvi partire nel modo più comodo e dalla città che preferite, ma con le opportune avvertenze e informandovi che, se non esiste un accordo tra la compagnia che opera il volo internazionale e quelle che effettuano la prima tratta, devono essere emessi due biglietti differenti e questo comporta a volte la necessità di un doppio imbarco dei bagagli. Informandovi inoltre che la perdita del volo internazionale non comporta riprotezione, rimborsi o assunzione delle eventuali spese di hotel da parte della compagnia aerea e di Kel 12. In base al Contratto di Trasporto, i vettori faranno il possibile per trasportare i passeggeri e i bagagli con ragionevole speditezza. I vettori possono sostituire senza preavviso altri vettori e l’aeromobile, e possono modificare e omettere, in caso di necessità, le località di fermata indicate sul biglietto. Gli orari possono essere variati e non costituiscono elemento essenziale del contratto. I vettori non assumono responsabilità per le coincidenze. INFORMAZIONI RELATIVE AL VIAGGIO Documenti per l’espatrio Ricordiamo che, considerata la variabilità della normativa in materia, le informazioni relative ai documenti di espatrio sono da considerarsi indicative e riguardano esclusivamente cittadini italiani e maggiorenni. Ogni partecipante è tenuto a controllare personalmente la validità del proprio passaporto (che 34 normalmente non deve scadere entro sei mesi dalla data di partenza), la presenza di diverse pagine libere (il numero varia a seconda dell’itinerario scelto e dunque visti necessari) e la validità della marca da bollo per l'uscita dall'Italia. Si consiglia di avere sempre con sé una copia conforme all’originale del passaporto e di eventuali vaccinazioni internazionali, e di tenerle separate dai documenti originali. L'impossibilità per il cliente di iniziare e/o proseguire il viaggio a causa della mancanza e/o dell’irregolarità dei prescritti documenti personali (passaporto, carta d'identità, vaccinazioni, etc.) non comporta responsabilità dell'organizzatore. Norme valutarie in Italia Ai sensi del Reg. CE 1889/2005 del 26.10.2005 (aggiornamento del 15.06.2007) ogni persona fisica in entrata o in uscita dall’Unione Europea ha l’obbligo di dichiarazione in DOGANA delle somme di denaro contante e strumenti negoziabili al portatore trasportati d’importo pari o superiore a 10.000 euro. Assicurazioni Per quanto riguarda le disposizioni assicurative vi invitiamo a leggere con attenzione la relativa polizza. In caso di sinistro, malattia o infortunio durante il viaggio, Vi preghiamo di provvedere immediatamente a informare l’assicurazione comunicando il numero indicato nella polizza ricevuta con i documenti di viaggio. Imprevisti Gli itinerari pubblicati sono stati elaborati in modo da essere realizzati con puntualità e precisione. Particolari situazioni possono tuttavia determinare variazioni nello svolgimento dei servizi previsti: voli, orari, itinerari aerei e alberghi possono essere modificati a discrezione dei vari fornitori e sostituiti con servizi di pari livello. Il verificarsi di cause di forza maggiore quali scioperi, avverse condizioni atmosferiche, calamità naturali, disordini civili e militari, sommosse, atti di terrorismo e banditismo e altri fatti simili non sono imputabili all'organizzazione. Eventuali spese supplementari sostenute dal partecipante non potranno pertanto essere rimborsate, e non lo saranno le prestazioni che per tali cause dovessero venir meno e non fossero recuperabili. Inoltre l'organizzazione non è responsabile del mancato utilizzo di servizi dovuto a ritardi o cancellazioni dei vettori aerei. Disservizi Come indicato nelle Condizioni di Partecipazione, eventuali contestazioni in merito a difformità di prestazioni rispetto a quanto contrattualmente previsto, rilevate in corso di viaggio, dovranno essere riferite quando e se possibile al nostro rappresentante sul luogo. E’ comunque necessaria la notifica scritta a Kel 12 entro 10 giorni dalla data di rientro in Italia. Le eventuali richieste di rimborso relative a servizi non usufruiti saranno documentate da una dichiarazione che richiederete al rappresentate locale, e che attesterà il mancato godimento dei servizi stessi. Convenzione CITES 35 Il 1° giugno 1997 è entrato in vigore il Regolamento Comunitario che dà attuazione alla Convenzione CITES di Washington a proposito d’importazione di animali e parti di animali protetti perché a rischio di estinzione. Sono previste multe fino a 130.000 euro per chi porta in Italia souvenir realizzati con animali protetti, animali vivi, anche se acquistati legalmente nel paese di origine. Comunicazione obbligatoria ai sensi dell’articolo 17 della Legge n. 38/2006: “La legge italiana punisce con la pena della reclusione i reati concernenti la prostituzione e la pornografia minorile, anche se gli stessi sono commessi all’estero”. Data ultimo aggiornamento: 29/01/2014 36