Rinnovabili: Caab, sui tetti 10 campi da calcio di

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Rinnovabili: Caab, sui tetti 10 campi da calcio di
Rinnovabili: Caab, sui tetti 10 campi da calcio di fotovoltaico
AL San Donato lavori conclusi entro un mese
Dal tetto della Rianimazione
con i pannelli arriverà energia
Impianto da 55.000 kwh l'anno
• AREZZO
Fare di necessità virtù. Ma anche avere una maggiore
coscienza civica contro l'inquinamento, impiegando al
meglio lerisorseche ogni anno diminuiscono.
Su questi principi si basa il piano dell'Azienda Asl 8 che
mira, nell'arco di pochi anni, ad una forte diminuzione
dei consumi in campo energetico, tramite un miglioramento delle proprie strutture, ma anche con continui
controlli e investimenti mirati sulle nuove tecnologie che
consentono la produzione di energia pulita, con costi
bassi.
La produzione di energia elettrica con pannelli fotovoltaici è uno di questi.
Sono molti i progetti già
definiti per altrettanti impianti che saranno realizzati nelle strutture sanitarie della nostra provincia
negli anni a venire. Il primo impianto vedrà la luce entro un mese.
Il tempo necessario alla
Impresa CPL Concordia
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(che ha vinto l'appalto),
per costruire sul tetto della nuova rianimazione
del San Donato un impianto da 47 kilowatt.
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Il costo dell'opera è di 145
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mila
euro più iva e sarà
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interamente
recuperato
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nei primi sette anni tramite la produzione energia elettrica ( 55.000 kwh) e il contributo statale (Gse).
I pannelli copriranno un'area di 1.500 metri quadrati,
senza però essere visibili dall'esterno. Per il San Donato
è solo una piccolarisorsa(copre infatti solo lo 0,5% del
suo fabbisogno), ma è un primo passo importante. La
vera "rivoluzione è attesa per l'anno prossimo, con la
realizzazione di un impianto di cogenerazione che garantirà una diminuzione dei costi attorno al 25%.
La Asl, anche per non aggravare sui bilanci, ha affidato
il progetto e la direzione del lavori all'interno della propria struttura tecnica.
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Fotovoltaico
record al Caab
Al Caab di Bologna è entrato in
funzione il 24 agosto scorso
uno dei più grandi impianti fotovoltaici su edificio in Italia
per la produzione di energia da
fonte rinnovabile, finanziato e
realizzato da Unendo Energia.
Si tratta di una esperienza pilota, realizzata su edifici di proprietà pubblica, capace di erogare un'enorme quantità di
energia che sarà consumata sul
posto.
L'impianto produce 6.000 kWp,
6.600.000 kWh e l'investimento
è di 15 milioni di euro. Sono 25
mila i pannelli solari utilizzati
per una superficie di 70.000 me-
tri quadri. Signifcicativo il risparmio emissioni C02: 3.500
tons/anno, equivalenti a 475
volte il percorso della circonferenza terreste di un'auto diesel.
Circa 3 milioni di Kwh saranno
consumati per alimentare il
Caab e le aziende insediate ; 3,3
milioni di Kwh potranno alimentare strutture dell'area e
veicoli elettrici per il trasporto.
La costruzione di questo grande
impianto, e in tempi record (1
mese e mezzo) è stata possibile
grazie alla partnership con CPL
Concordia, multiutility dell'energia. Il prossimo obiettivo del
Caab è arrivare a 11.000 metri
quadrati di fotovoltaico.
ROLO
Nuovo impianto fotovoltaico
in ella zona industriale
> ROLO
L'impianto fotovoltaico realizzato dal Comune di Rolo
nell'area "Fabbrico-Rolo", collegato alla rete Enel, è entrato
in funzione. L'associazione
temporale d'impresa Cpl Concordia e Cmr edile srl ha concluso i lavori di realizzazione
nel novembre scorso; la connessione alla rete Enel è stata
effettuata il 28 dicembre. In sede di collaudo l'impianto ha
prodotto 832 kWp. Considerando che il picco massimo raggiungibile è di circa 998 kWp e
che il rilevamento è stato effettuato in una giornata invernale, i tecnici hanno considerato
la performance molto soddisfacente. L'impianto in un'area
ecologicamente attrezzata, vici-
li nuovo impianto fotovoltaico
no all'Autobrennero e sovrastata dall'elettrodotto, non utilizzabile per insediamenti produttivi. La spesa è di 3 milioni di
euro, per il 45% finanziato da
fondi dell'Unione Europea e
per il restante 55% finanziato
dal comune mediante mutui.
ROLO
Fotovoltaico
avviata
la produzione
» ROLO
È in funzione l'impianto fotovoltaico recentemente realizzato per iniziativa del Comune
nell'area
denominata
"Fabbrico - Rolo" e collegato
alla rete Enel.
L'associazione temporale
d'impresa Cpl Concordia e
Cmr edile srl ha concluso i lavori di realizzazione nel novembre dell'anno scorso; la
connessione alla rete Enel è
stata effettuata il 28 dicembre.
Lunedì il collaudo. In quella sede l'impianto ha prodotto 832
kWp. Il picco massimo raggiungibile è di circa 998 kWp e
il rilevamento è stato effettuato in una giornata invernale,
con un limitato numero di ore
di sole: la performance è dunque considerata molto soddisfacente.
Il piano di investimenti è di
circa 3 milioni di euro, per il
45% finanziato da fondi
dell'Unione Europea e per il restante 55% finanziato dal Comune mediante mutui.
L'utile netto previsto, derivante dalla vendita dell'energia elettrica all'Enel, è stimato
in HOmila euro all'anno per
20 anni; con un risparmio di
235 tonnellate di petrolio
all'anno, complessivamente
equivalenti a circa 530mila kg
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(v.a.)
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Progetto realizzato
- Copertura del mercato
ortofrutticolo di Bologna
con pannelli fotovoltaici
Pannelli installati
-150.000
Energia prodotta
- 6 megawatt
Risparmio per singola
azienda
- 20 per cento rispetto
ai prezzi di mercato
dell'energia
elettrica
Investimento privato
-15.000.000 di euro
Il progetto della salernitana Ambiente Energia (realinato a Bologna) prevede un
investimento privato da circa 15 milioni di euro
DI BMZ® S£NH?®tiE
C'È ANCHE una società salernitana, la Ambiente Energia della famiglia Vessa, da anni impegnata
nel settore delle energie rinnovabili, nel progetto che ha portato
alla realizzazione del più grande
impianto fotovoltaico d'Italia installato sui tetti del Caab, il Consorzio Agroalimentare di Bologna. L'opera, che ha portato alla
copertura complessiva di 76 mila metri quadri mediante l'utilizzo di pannelli fotovoltaici di ultima tecnologia, avviata il 15 luglio
di quest'anno, è stata consegnata
perfettamente funzionante il 27
agosto scorso: oltre 150 mila pannelli che producono 6 megawatt,
l'equivalente del fabbisogno annuo di 1.600 famiglie.
II progetto
Ambiente e Energia ha curato sia
la fase progettuale che l'aspetto
burocratico, occupandosi di tutti i permessi necessari. Insieme a
Unendoenergia e Cpl, poi, ha
realizzato un investimento privato del valore di 15 milioni di euro. Due le fasi previste: la prima,
già avviata, prevede la copertura
del mercato ortofruttìcolo di Bologna, uno dei più grandi d'Europa, e l'attuazione di un accordo con le aziende che lavorano
nel sito per la fornitura di energia elettrica a un costo inferiore
del 20 per cento rispetto ai prezzi vigenti sul mercato; la seconda
fase tutti i veicoli e gli automezzi alimentati dalle'energia che sa-
rà ricavata, ovviamente, dagli stessi pannelli solari. Un risparmio
enorme, utilizzando l'energia solare e, soprattutto, attuando un
intervento in una area della struttura che non poteva avere altra
destinazione.
Campania in ritardo
Imprenditore e deputato del Pdl,
il numero uno della Ambiente e
Energia, Pasquale Vessa, sì rammarica del fatto che un simile business non possa essere realizzato
in Campania. Nella sua terra.
"L'assessore regionale competente Sergio Vetrella - dice — non ha
dato attuazione ad. una legge nazionale che consentiva di procedere ad una sburocratizzazione
degli interventi per i micro impianti, determinando una fuga
degli investitori che chiaramente
sono andati altrove portando con
loro soldi e posti di lavoro; in
questo modo - chiosa Vessa - si
è bruciata una opportunità per il
futuro dei nostri giovani". L'imprenditore salernitano cita l'esempio della Puglia "dove l'azione di
sostegno allo sviluppo di energie
alternative — spiega — ha generato 41 mila nuovi posti di lavoro".
Risparmio e lavoro
Le energie rinnovabili, secondo
Vessa, "rappresentano una grande opportunità per uscire fuori
dalla crisi e quindi è necessario
passare alla terza fase industriale
con l'abbandono degli idrocarburi ad alto impatto ambientale,
nonché costosi, e passare alla generazione diffusa e distribuita delle energie rinnovabili. Con le rinnovabili, che sono fotovoltaico
ma anche eolico, geotermico,
idroelettrico — conclude l'amministratore delegato della Ambiente e Energia- l'Italia può abbattere i costi energetici e ridurre l'impatto ambientale legato all'uso dei combustibili fossili". La
politica, però, sembra essere insensibile verso tali esigenze. "Purtroppo la politica - dichiara Vessa — propone solo convegni inutili e parole mentre sarebbe necessario progettare il futuro, puntare sull'economia ecocompatibile e sulle cosiddette città intelligenti. Devo ammettere che oggi giorno — è la constatazione delFìmprenciitore e deputato salernitano — oltre allo spread finanziario ne esiste anche uno di tipo
politico e burocratico che frena la
competitività di determinati territori a scapito di altri". ***
Pasquale Vessa
Bologna, al Caab rimpianto fotovoltaico più grande
dell'Emilia Romagna (gallery)
di Redazione II Fatto Quotidiano | Bologna | 18 settembre 2012
25.000 pannelli solari per una superficie di 70.000mq, pari a 10 campi da calcio. Si presenta così l'impianto
fotovoltaico più grande dell'Emilia Romagna, e uno tra i più grandi d'Italia. Parliamo dell'impianto del Caab,
il Centro Agroalimentare di Bologna, il maggior mercato italiano di redistribuzione di prodotti ortofrutticoli.
L'impianto, costato 15 milioni di euro di investimento e realizzato da Unendo Energia Spa, produce 6,6 milioni
di kilowattora ed è già entrato in funzione il 24 agosto. Consentirà di realizzare un risparmio di emissioni
C02 di 3.500 tonnellate annue, equivalenti a 475 volte il percorso della circonferenza terreste di un'auto
diesel. Il Caab di Bologna, uno dei più importanti poli distributivi del settore alimentare a livello nazionale ed
europeo (2.000 lavoratori occupati, 600/650 milioni di euro il fatturato indotto compreso), diventa così
esempio all'avanguardia di imprenditoria che utilizza le fonti rinnovabili come strategia per lo sviluppo.
"L'intervento - dichiara Andrea Segré, Presidente Caab - si colloca all'interno di un progetto strategico
finalizzato a rendere il Caab totalmente autosufficiente e sostenibile per l'intero fabbisogno energetico. I
prossimi passi, oltre alla fase due del fotovoltaico che riguarderà altri 30.000 mq circa sono un progetto di
cogenerazione dei rifiuti e l'utilizzo di acque grezze di bonifica al posto di quelle potabili per le operazioni di
pulizia". Segré ha inoltre ricordato che l'energia attualmente prodotta non solo soddisferà totalmente il
fabbisogno di Caab e delle aziende insediate ma potrà essere utilizzata per soddisfare il fabbisogno delle
attività attigue (per esempio la Facoltà di Agraria) e anche per alimentare un gran numero di veicoli elettrici
per la distribuzione all'interno della città (la cosiddetta City Logistic sostenibile).
Comuni virtuosi/2
g
Totovoltaico?
così l'Imu
al minimo"
ROLO - Sarà pronto entro
l'anno il campo fotovoltaico, dotato anche di pannelli
a inseguimento solare,
voluto dal Comune di Rolo
e realizzato da Cmr Edile e
Cpl Concordia. Il progetto,
da 3 milioni di euro dei
quali la metà finanziati dal
Fondo Europeo, assicurerà
al Comune entrate per
140mila euro l'anno. Il sindaco: «Così abbiamo potuto tenere al minimo l'Imu».
, Il campo da i megawatt sorgerà sotto un elettrodotto in un'area altrimenti inutilizzabile
Fotovoltaico, Rolo investe 3 min
L'impianto frutterà 140mila € di ricavi annui. "Così abbiamo potuto tenere al minimo l'Imu"
AMBRA FUSTI
io.
ROLO - Un campo fotovoltaico
da 3 milioni di euro, ricavato in
un'area destinata a rimanere inutilizzata a causa di un elettrodotto
e un piano ambientale "premiato"
da fondi europei. E' quanto è riuscito a realizzare il Comune di
Rolo, che nonostante il terremoto
ha portato avanti il progetto: da
tre settimane sono iniziati i lavori, che termineranno a fine
novembre, data nella quale è previsto il collaudo dell'impianto.
Rolo era già stata in cima alle
classifiche dei Comuni ambientalmente virtuosi, anche se non
per merito proprio bensì grazie
alla Panattoni Group Europe, una
multinazionale che in America
produce la Coca-Cola e che, allestendo pannelli fotovoltaici sui
tetti dei propri capannoni per
migliaia di metri quadrati, aveva
fatto "schizzare" la percentuale
di energia pulita.
In futuro, però, il Comune di
Rolo salirà in cima alla media
provinciale grazie a un impianto
fotovoltaico proprio da 1
megawatt (corrispondente al fabbisogno energetico di un terzo
delel famiglie rolesi, sui 4mila
residenti) che l'amministrazione
comunale ha deciso di realizzare
nella stessa zona della Panattoni,
l'area industriale Fabbrico-Rolo
in Strada Provinciale per Reggio-
Il sindaco di Rolo Vanna Scaltriti racconta: «Da tempo pensavamo all'energia alternativa,
anche a scopo didattico. La prima
ipotesi, risalente al 2006-2007,
riguardava un impianto di cogenerazione, poi rivelatosi improponibile. Nel 2010 abbiamo pensato al fotovoltaico: era l'unico
modo per utilizzare quell'area
che, essendo sotto l'elettrodotto,
era destinata a giacere inutilizzata a causa della normativa che
impone una distanza di rispetto
dell'elettrodotto da qualsiasi
insediamento umano. Questa
soluzione ha così recuperato una
vasta zona altrimenti compromessa: gli altri campi fotovoltaici
occupano terreno che può essere
impiegato diversamente, mentre
qui non poteva sorgere nient'altro, vista anche la presenza di una
cassa d'espansione - mostra il
primo cittadino sul posto - alla
cassa di espansione si è ovviato
predisponendo in una parte del
campo dei tegoli in cemento sui
quali appoggiare i moduli, per
scongiurare il pericolo di allagamento».
Il businness pian da tre milioni
(due per l'allestimento, uno per la
gestione) studiato dal Comune è
piaciuto all'Europa, che ha finanziato il progetto per un milione e
mezzo di euro: giusto a metà.
«Un ottimo risultato. Senza con-
tare che in quanto Comune sotto
i 5mila abitanti abbiamo un
incentivo del conto energia più
alto del 5% - commenta il sindaco - Una cifra ragguardevole, che
abbiamo ottenuto tramite la
Regione dal Fondo Europeo
destinato alle Apea». Ovvero
aree produttive ecologicamente
attrezzate: in provincia di Reggio
le Apea sono a Prato-Gavassa,
Mancasale, Fora di Cavola e Fabbrico-Rolo.
«Si tratta di aree produttive che
devono rispondere a determinati
requisiti: le caratteritiche di quell'area, per nostra fortuna, calzavano a pennello. Siamo stati
ammessi al finanziamento massimo (il 50% del costo dell'opera),
mentre il restante un milione e
mezzo proviene da un mutuo che
abbiamo contratto con la Cassa
Depositi e Prestiti».
La gara d'appalto è stata vinta
da un'Ati (associazione temporanea d'impresa) costituita da Cpl
Concordia e da Cmr Edile Sri:
quest'ultima, sorta dalle ceneri
della Coop Muratori Reggiolo, si
occuperà della parte edile, mentre la prima è un'azienda modenese (leader anche nell'illuminazione publica a Led: è firmata da
loro l'illuminazione di Rolo, Correggio e del Golf Club Matilde di
Canossa, oltre che dell'intera
Bologna) che realizzerà l'impianto e si impegnerà nella gestione e
manutenzione per 1 prossimi
vent'anni, nonché nello smaltimento a fine vita dell'impianto.
«E' importante anche l'indotto
che viene creato per le aziende
locali», sottolinea il sindaco.
Come è noto, un impianto fotovoltaico è dotato di due contatori
che, misurando la medesima
energia, costituiscono due "entrate" differenti: uno per il Gse
(gestore servizi energia, in pratica lo Stato) che elargisce i contributi di quel determinato conto
energia per tot anni (per il IV
conto energia, vent'anni); l'altro
è il Rid (ritiro dedicato) ed è l'energia prodotta e rivenduta ad
Enel, che la paga finché l'impianto rimane in funzione ma che va
a scalare perché man mano che i
pannelli "invecchiano" producono un 20% in meno.
Prosegue Scaltriti: «Il totale
ricavi previsto in un anno è di
270mila euro: 180mila provenienti dai contributi del conto
energia e 90mila provenienti da
Enel. A Questi 270mila occorre
Il sindaco davanti al campo fotovoltaico
togliere la rata del mutuo
(1 lOmila euro) nonché le spese di
manutenzione:
rimangono
140mila euro, che è l'utile previsto annuo, al netto, per il Comune» - sempre per il primo anno,
perché i proventi sono destinati a
calare nel tempo con il calare
della produzione di energia.
«Denaro per noi prezioso: solo
grazie a questa cifra ci siamo
potuti permettere, almeno per
quest'anno, di tenere al minimo
le aliquote Imu».
Cambiano inclinazione secondo il giorno e la stagione: producono il 30% in più, ma sono molto costosi
Presentì pannelli che "inseguono" il sole
ROLO - Una superficie totale
di quasi 7mila metri quadrati,
3.564 pannelli fotovoltaici al
silicio policristallino, 50 inverter da 20 kilowatt ciascuno
("scatole" elettroniche che trasformano la corrente continua
in corrente alternata) per un
totale di 1.121 megawatt /anno
e una potenza di quasi 1
megawatt / anno. Sono solo
alcuni dei numeri del campo
fotovoltaico di Rolo, che
secondo le proiezioni di risparmio energetico consentirà di
evitare di immettere nell'atmosfera 234.76 Tep (tonnellate
equivalenti di petrolio) in un
anno e 4.314 tonnellate di
petrolio in vent'anni.
Rispetto ad altri campi simili, Rolo ha una parte di pannelli rotanti che "inseguono" il
sole: la definizione tecnica è
"inseguitori biassiali autoazionati". «Grazie a una ruota girevole sulla quale è appoggiato il
modulo, il pannello "gira"
inseguendo il sole e cambia
inclinazione nel corso della
giornata e nel corso delel stagioni - spiegano gli esperti
della Cpl Concordia - ne abbiamo posato una piccola parte, il
2%, perché questa tipologia di
pannelli produce il 30% in più
di energia ma è molto più
costosa dei normali moduli
fissi».
Per la posa della struttura
saranno utilizzati limila metri
di cavo di bassa tensione, 200
metri di cavo di media tensione, 6mila metri di cavo solare,
che renderanno funzionanti
200 strutture portanti in
acciaio zincato a caldo per
sostenere i moduli a 30 gradi,
272 vitoni a infissione (ì pali
che sostengono i pannelli), 175
tegoli in cemento (la base per il
terreno infido). E ancora: 2
cabine elettriche di media e
bassa tensione, 1 cabina per il
telecontrollo dell'impianto. Il
tutto circondato da 2 km di
recinzione a rete verde, con
sistema di allarme a fibre ottiche, e 10 telecamere per il
sistema di allarme che dovranno tenere lontani i ladri dal
prezioso silicio.
Infine lungo la pista ciclabile
adiacente il campo sorgerà
un'area destinata alla didattica,
dove i ragazzi delle scuole che
saranno portati in visita
potranno visionare la mostra e
il contatore.
•
»#
La struttura dei pannelli a inseguimento solare
I costruttori: "Il problema principale in pianura padana è lo smog, che lascia una patina"
esa ottimale m primavera, non m estate
ROLO - In quale stagione il pannello fotovoltaico "rende" di più?
Se pensate l'estate, vi sbagliate:
la resa ottimale si ha nelle mezze
stagioni e in particolare in primavera, da marzo a maggio-giugno,
mentre nei mesi di luglio-agosto i
pannelli "soffrono" l'eccessiva
calura proprio come gli umani.
Spiega
Davide
Bonfietti,
responsabile area Emilia della
Cpl Concordia: «La condizione
ottimale per una maggiore resa
dei pannelli fotovoltaici è una
temperatura ambiente di 20
gradi». Invece in piena estate,
quando la temperatura supera i
30 gradi, la resa del pannello
diminuisce: «Con l'innalzamento
della temperatura ambiente si ha
un naturale decadimento della
produzione di potenza della cella
m silicio, che produce la corrente
continua - prosegue Bonfietti La produzione è inversamente
proporzionale alla temperatura:
più aumenta la temperatura,
meno il pannello produce».
Altra curiosità: anche i pannelli
"sentono" la qualità dell'aria, se
quest'ultima è pulita oppure
inquinata. Lo smog è infatti il
problema principale della pianura padana, perché «lascia una
pellicola, uno strato di sporco
sopra il pannello e ci costringe a
una pulizia degli stessi, di solito
due volte all'anno, con costi
aggiuntivi per la manutenzione prosegue Bonfietti - abbiamo
notato che nelle nostre zone il
modulo si opacizza a causa dell'inquinamento, cosa che non si
verifica negli impianti che si trovano in montagna, a duemila
metri sopra il livello del mare».
La neve invece non è un problema. Commenta l'esperto: «I
pannelli sono inclinati a 30 gradi
e quindi lo strato nevoso che si
forma sul modulo, con il riscaldamento di quest'ultimo dovuto
all'irradiazione solare, scivola
giù da solo, senza bisogno di
essere rimosso e senza conseguenze per il funzionamento dell'impianto».
La stragrande maggioranza dei
pannelli fotovoltaici utilizzati in
Italia sono "Made in China". Non
provengono dalla Germania all'avanguardia in Europa, è
vero, per quanto riguarda le energie pulite, ma di alta gamma bensì dalla Grande Muraglia, il
maggiore produttore mondiale
anche in questo campo. «Per
quanto riguarda i pannelli, la
Cina è il leader del settore. Noi li
importiamo direttamente, onde
evitare passaggi inutili di intermediari: così riusciamo ad essere
più concorrenziali. Non c'è pericolo di scarsa qualità perché i
pannelli cinesi sono garantiti
anche a 25 anni e devono rispondere a determinati standard internazionali».
Chiediamo quali sono i guasti
più frequenti. «L'impianto fotovoltaico è fermo e statico, non ha
motori o parte meccaniche, quindi non è soggetto a usura e difficilmente avvengono guasti. Il
pericolo maggiore è rappresentato dai ladri: il silicio (importante
semiconduttore, è il materiale per
eccellenza di tutta l'industria
elettronica - da cui Silicon Vallev, ndr) ha un certo valore, perciò il sistema di allarme e videosorveglianza è indispensabile».
inpnnmera,
A destra Davide Bonfietti, responsabile Cpl Concordia area Emilia
IN VIA RONDONA
Fotovoltaico, relazione
sul sito del Comune:
«Impianto compatibile»
IL SINDACO Barbara Paron l'aveva annunciata
per fornire chiarimenti ai vigaranesi. È già
pubblicata sul portale comunale la relazione sulle
procedure per progettazione, finanziamento,
autorizzazione, acquisizione aree, affidamento ed
esecuzione dell'impianto fotovoltaico in via
Rondona. Sui rilievi mossi in materia di gestione
di risorse pubbliche, si riferisce che l'area
necessaria alla realizzazione dell'impianto, della
superficie di 22.733 metri quadrati, retrostante
l'insediamento ex-Orbit, è stata acquistata a
227mila euro. Circa 10 euro al metro quadrato:
costo sensibilmente inferiore ai valori di
esproprio fissati dalla normativa. Il prezzo tiene
conto, inoltre, della vicinanza del terreno alla
cabina di trasformazione di energia elettrica Enel
e, quindi, dei minor costi di esecuzione delle
opere di connessione alla rete elettrica. In
relazione alle tematiche ambientali, si rileva che
la Provincia ha rilasciato l'autorizzazione unica
per la realizzazione e l'esercizio dell'impianto
fotovoltaico. Viene inoltre riportato un carteggio
fra Arpa e ufficio tecnico circa il preesistente
macero, in passato utilizzato come discarica. Ne
risulta che il macero è stato tombato già prima del
1980 e che, infine, Arpa ha ritenuto l'impianto
compatibile ambientalmente, purché la posa dei
pannelli al di sopra della copertura del macero
avvenga senza che siano contemplati pali o
asportazioni di terreno. Sono iniziati lo scorso
primo marzo i lavori di costruzione
dell'impianto, della potenza di 999,81 Kwp,
appaltato a un raggruppamento temporaneo di
imprese formato da Ing Lease e Cpl Concordia.
La sua entrata in funzione è prevista entro il mese
di giugno 2012.
Cristina Romagnoli
COPRE UNA SUPERFICIE PARI A DIECI CAMPI DA CALCIO
L'oitofrutta fa rima con energia pulite
AI Caab rimpianto fotovoltaico più grande d'Emilia
BOLOGNA
SE NON è il più grande d'Italia, ci
va vicino. E di sicuro è il più imponente per quanto riguarda
l'Emilia Romagna. Il nuovo impianto fotovoltaico del Caab di
Bologna (il Centro agroalimentare) vanta numeri importanti. E
ambizioni: potrebbe essere il primo passo verso una piattaforma
logistica per mezzi elettrici. L'impianto, realizzato da Cpl Concordia su una superficie di 70.000 metri quadrati (10 campi di calcio),
ha 25.000 pannelli. Tutti posati
sui tetti del Caab. Costato 15 milioni in investimenti privati
(UnendoEnergia) da agosto produce 6,6 milioni di kilowattora;
ma si vuole arrivare a 10,4.
OGGI, metà della potenza prodotta dà energia al Caab e alle imprese che ci lavorano. Il surplus sarà
usata sul territorio. Tre milioni di
kwh, per esempio, possono soddisfare il fabbisogno di elettricità di
850 famiglie. Intanto, spiega Va-
lentino Di Pisa, presidente di Fedagromercati Acino (i grossisti
del Caab), «l'energia costa alle
aziende il 20% in meno, e questo
ci permette di massimizzare la
produttività e la redditività per
tutti». Di Pisa e Andrea Segrè,
neopresidente del Caab, ammettono di avere il desiderio di trasformare il Centro nel punto di riferimento della logistica agroalimentare verso la città, attraverso l'uso
di mezzi elettrici.
m T-;
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H
mmà
SOLE II sistema installato al Centro agroalimentare di Bologna
Comune che vai, Imu che tri
Ecco le case più 'tartassate' d'E
E il Caab inaugura il mega impianto fotovoltaico
BOLOGNA
VALERIA TANCREDI
[email protected]
Inaugurato ieri l'impianto fotovoltaico
da record installato ad agosto scorso
sui tetti del Caab di Bologna per servire il Centro alimentare che sorge in zona S. Donato e per diventare un giorno
la piattaforma per i veicoli ad energia
elettrica. Tra i più grandi impianti installati in Italia, presenta numeri importanti: ha una superficie di 70.000
metri quadri (come 10 campi di calcio),
coperta da 25.000 pannelli, produce
6,6 milioni di kilowattora, ma esiste già
il progetto di arrivare a produrre 10,4
milioni di kilowattora.
UN TAGLIO ALLE EMISSIONI
«L'impianto - aggiunge il direttore generale del Caab Alessandro Bonfiglioli
durante la presentazione alla stampaconsentirà di realizzare un risparmio
di emissioni di C02 di 3.500 tonnellate
annue e 9,9 tonnellate di ossidi di azoto». Il tutto è costato 15 milioni di euro,
investiti totalmente dalla Unendo
Energia che si ripagherà vendendo
l'energia direttamente agli operatori
del Caab che da parte loro godranno di
un risparmio in bolletta di circa il 20 30% rispetto ai prezzi attuali di merca-
to. Ma rimane un surplus di energia pari a più della metà del totale prodotto:
la sua destinazione ancora non è decisa, ma ci sono già diverse proposte in
campo per metterla a disposizione del
territorio. Una piccola parte, ad esempio, andrà ad alimentare delle colonnine elettriche che ricaricheranno quattro mezzi dello stesso Caab: tre per il
trasporto di merci a corto raggio e uno
per far viaggiare le persone. Il presidente dell'associazione dei grossisti di
Caab, Fedagromercati Acmo Bologna,
Valentino di Pisa e il presidente del
Caab, Andrea Segrè, sottolineano l'importanza dell'uso dei mezzi elettrici, e
ammettono di avere il desiderio di trasformare il Centro nel punto di riferimento e razionalizzazione della logistica agroalimentare verso la città, attraverso mezzi elettrici. Idea che alletta
parecchio anche l'assessore comunale
alla Mobilità Andrea Colombo che ha
invitato Caab ad investire nel trasporto
ecosostenibile, considerato che i mezzi
che tradizionalmente portano le merci
in città sono tra i più obsoleti e inquinanti in circolazione. L'assessore comunale all'Ambiente, Patrizia Gabellini, ha invece posto l'accento sul fatto
che l'iniziativa «si inserisce perfettamente nelle linee di intervento che il
Comune ha approvato nel maggio scorso con il Paes, il piano di azione energia
sostenibile, visto che rende il centro totalmente autonomo per l'energia elettrica». Anche la costruzione dell'impianto è avvenuta in tempi record: solo
40 giorni effettivi di cantiere hanno impegnato gli uomini della cooperativa
Cpl di Concordia che, nonostante fossero stati da poco colpiti dal sisma, hanno subito accettato la sfida proposta loro da Unendo Energia. Quest'ultima,
ha spiegato infine il suo amministratore delegato Giuseppe Pirola, avrà in
concessione i tetti per 25 anni e conta
di ammortizzare l'investimento in circa 8 anni.
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Produzione
di elettricità oltre le previsioni. II Comune incassa 24mila euro
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pianto fotovoltaico si era previ- che corrono, è un "tesoretto"
Cominciano ad arrivare i primi sto un'entrata annua per il Co- che sarà molto utile.
L'impianto fotovoltaico è starisultati, sia economici che di mune di 50.000 euro. Visti i dati
e
del
primo
semestre
ora
si
parto
realizzato nell'ambito di un
produzione di energia, dell'impianto fotovoltaico realizzato la di un'entrata, rapportata ai piano energetico provinciale di
dal Comune in via Rondona. 1 12 mesi, quasi raddoppiata e 500 Tep (Tonnellate equivalenche dovrebbe sfiorare i lOOmila
risultati del primo semestre, lueuro. «Quest'impianto - spiega ti di petrolio). Solo l'impianto
glio 2012-gennaio 2013, sono
il
sindaco Barbara Paron - è sta- vigaranese è di 312 Tep, vale a
stati veramente sorprendenti.
dire più della metà della potenLa stima era di produrre, in to realizzato nell'ambito della zialità del piano provinciale.
questo periodo, 647milaKwora ricerca di fonti alternative per Per realizzare l'impianto, costae invece se ne sono prodotti la produzione di energia elettri- to circa 3 milioni di euro, si è rica. Un discorso a salvaguardia
ben lOOmilain più, nonostante
dell'ambiente e che ha un ritor- corsi ad un partenariato tra priil periodo invernate sia stato
no
economico che sta andando vati, con la Cpl Concordia capoparticolarmente piovoso.
oltre le nostre più rosee previ- fila di un gruppo di imprese, e il
I fatti stanno dimostrando
sioni. Questa ricerca di risorse pubblico rappresentato dal Cocome la progettazione sia stata rientra nelle nostre azioni del mune. In questi giorni è anche
eseguita al meglio ed il grado di
recupero post sismico da attua- stato ufficializzato l'arrivo in
avere il massimo risultato in re con una filosofia ambientale conto capitale di un contributo
termini di resa. Solo la maggior nel rispetto della sicurezza e di 150.000, pari al 5% dell'inveproduzione di Kwora in questo
stimento, erogato dalla Regioperiodo ha comportato per le del territorio». Per 20 anni il Co- ne Emilia Romagna.
casse del Comune un ulteriore mune di Vigarano Mainarda
Giuliano Barbieri
entrata di ben 24.282,22 euro. potrà contare su questa entrata
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L'impianto fotovoltaico realizzato a Vigarano Mainarda
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Llmoianto è stato allacciato alla linea Enel: 50mila euro in entrata
I ViGARANOMAÌNARDA
Nella mattinata di ieri è stato
allacciato alla linea Enel l'impianto fotovoltaico, creato dal
Comune, ubicato in via Rondona e quindi sono iniziati i
conteggi sulla produzione di
energia. L'impianto, della potenza di un mega di energia
elettrica, si estende su un'area
di 2,30 ettari di terreno. Tutta
la struttura, realizzata dalla
Cpi Concordia, era già pronta
per essere allacciata entro il 23
maggio scorso. Causa i recenti
fatti per forza maggiore si è dovuto slittare superando i termini del decreto ministeriale che
fissavano la data di fine giugno
come termine per l'allacciamento. «Confidiamo - spiegai!
sindaco Barbara Paron - che
l'istanza di sospensione della
scadenza venga accolta perché noi eravamo pronti entro i
termini fissati e tutto si sareb-
I sindaco Barbara Paron con i suoi tecnici
be svolto nel rispetto delle scadenze. In ogni caso abbiamo
già i requisiti per adeguarci alle ultime deliberazioni». Questo vuol dire che c'è già un accordo, con le proprietà terriere
circostanti, di sottoscrivere
una servitù e quindi rientrare,
a pieno titolo, nelle scadenze
prolungate che arrivano fino
all'estate avanzata. In ogni ca-
so si arriva a garantire la sostenibilità dell'impianto grazie
all'allacciamento alla rete Enel
che comporterà, per l'amministrazione comunale, un entrata annua di circa 50mila euro.
«Si produce energia alternativa - ha concluso Chiarelli capo
dell'ufficio tecnico - senza oneri per la comunità».
Giuliano Barbieri
Unicredit mantiene la leadership nel settore ma cresce la concorrenza delle banche spagnole e tedesche
CHI È CHE FINANZIA L'ENERGIA PULITA
Gli istituti italiani svantaggiati dall'aumentato costo della raccolta
DI STEFANIA PEVERARO
e banche italiane hanno inasprito le condizioni dei prestiti
L
alle aziende anche del 40%-50%
rispetto a un anno fa. Gli importi si
sono sensibilmente ridotti rispetto
al valore degli asset dati in garanzia. D'altra parte, la crisi del debito
pubblico italiano che F anno scorso
ha spinto alle stelle lo spread tra Btp
e Bund ha aumentato d'improvviso
il costo della raccolta per le stesse banche, che ovviamente hanno
trasferito sui clienti l'aggravio di
costo. Nel frattempo le norme di
Basilea 3, impongono agli istituti di credito di essere sempre più
selettivi nel concedere credito. A
tutto ciò non è sfuggito nemmeno
il settore delle infrastrutture finanziate in project finance o project
leasing, dove i finanziamenti sono garantiti dai flussi di cassa dei
progetti, che nel caso per esempio
di impianti fotovoltaici o autostrade dovrebbero essere considerati
meno rischiosi. Il credit crunch e
il rischio-Paese hanno fatto anche
in questo caso la loro parte, tanto
che oggi è impossibile varare un
progetto sulle energie rinnovabili
senza anticipare almeno il 20-30%
del valore dell'impianto. In questo
caso le banchefinanzianoil resto,
con linee di credito dalla vita media trai 15 e i 18 anni.
Ma la nota dolente sono i tassi di
interesse, in genere variabili, con
spread sull'euribor che superano i
350 e spesso arrivano ai 400 punti
base. A questi costi vanno aggiunti
quelli dello swap che trasforma il
tasso da variabile a fisso, in modo
da evitare sorprese lungo la vita
del progetto. Ma questa operazione può costare altri 200-300pb. E
si tratta di project finance. Sui finanziamenti normali, attualmente
a un'azienda di medie dimensioni
la banca può richiedere spread di
400-500pb sull'euribor su prestiti
a 5-7 anni. Sono questi i principali risultati di un sondaggio che la
rivista Lombare! del gruppo Class
Editori (che pubblica MF-Milano
Finanza) ha condotto tra le principali banche e società di leasing
attive nel settore, chiedendo a
ciascuna le condizioni imposte
alle aziende, non ai privati, considerando anche la possibilità di
progetti di importo molto piccolo.
Numeri che impressionano ancora
di più se confrontati con i risultati
di un analogo sondaggio condotto
da MF-Milano Finanza presso gli
stessi istituti nel novembre 2009.
A quell'epoca, infatti, se è vero
che il rapporto debito-equity era
già salito all'attuale 80-20 da un
più aggressivo 90-10 del 2008, è
anche vero che lo spread applicato
era comunemente di circa 200pb,
già in netto aumento rispetto alla
media di 120-130pb del 2008. Una
bella differenza, che ha inciso sui
rendimenti dei progetti, e per di
più generatasi in pochissimo tempo, a partire dalla scorsa estate. Un
esempio? Nel febbraio 2011 Cpl
Concordia, un gruppo cooperativo multiutility (specializzato negli
impianti di produzione di energia
e nella distribuzione di gas, acqua
e elettricità) con fatturato consolidato di 380 milioni di euro, aveva
ricevuto un prestito da 51,5 milioni
per costruire impianti fotovoltaici
fino a 30 Mw e sistemi di cogenerazione da biogas a uno spread di soli
175 punti base. L'operazione era
stata organizzata da La Compagnia
Finanziaria e aveva visto la partecipazione della Banca Popolare di
Verona-San Geminiano (capofila)
e di altri 12 istituti di credito. Pochi
mesi dopo, però, era cambiato il
mondo. Lo scorso ottobre il fondo
Platina Partners si è rivolto a Commerzbank e non alle più costose
banche italiane per rifinanziare
gli impianti fotovoltaici in Puglia
del progetto Archangel, di complessivi 9,5 megawatt di potenza,
acquistato da Platina soltanto con
equity. Riccardo Cirillo e Giovanni
Paolo Di Giovanni, rispettivamente
numero uno italiano e investment
manager di Platina hanno negoziato con Commerzbank una linea di
credito senior da 37 milioni a 17
anni, pagando uno spread inferiore
di 100-200 punti base a quello ottenibile dalle banche italiane. Queste ultime per la stessa operazione
avrebbero chiesto 400-500 punti,
proprio per coprire l'aumento del
costo della raccolta a carico del
sistema bancario italiano. Platina
Partners è un operatore di private
equity con base a Londra specializzato nelle energie rinnovabili, e
gestisce impianti per 244 Mw in
Europa e ne sta sviluppando per
ulteriori 500 Mw. Proprio la presenza internazionale ha consentito
al fondo di aggirare F alto costo dei
finanziamenti in Italia.
La concorrenza agli istituti italiani
arriva non solo dalle banche tedesche e degli altri Paesi più virtuosi
dell'Eurozona, ma anche dagli istituti spagnoli, che negli scorsi mesi
hanno potuto raccogliere fondi sul
mercato a costi più bassi rispetto
alle italiane. Così il primato di
Unicredit in Italia rischia di essere
insidiato dai due principali istituti
spagnoli, Bbva e Banco Santader,
già molto attivi a livello mondiale.
Secondo la classifica elaborata da
Bloomberg New Energy Finance,
che riguarda solo le iniziative nelle rinnovabilifinanziatiin project
finance, le due banche spagnole si
collocano rispettivamente al quarto
(il Bbva con 1,97 miliardi di dollari) e sesto posto (il Santander con
1,8 miliardi) per progetti finanziati nel mondo nel 2010, seguiti al
settimo posto da Unicredit con 1,4
miliardi, unica banca italiana tra le
prime dieci, grazie alla presenza in
Germania ed Europa dell'Est. Banco Santander hafinanziatoil progetto da 276 milioni con il quale
a fine 2010 il colosso americano
del private equity First Reserve ha
acquisito l'impianto fotovoltaico
da 70 Mw costruito a Rovigo da
SunEdison, l'impianto più grande
d'Europa. Alfinanziamentohanno
partecipato in pool anche Unicredit Corporate Banking, Dexia Crediop, Natixis, Société Generale e
Crédit Agricole.
Certo Unicredit in Italia resta il
primo della classe. Anche perché
la controllata Unicredit Leasing dispone di un centro di competenza
dedicato alle energie rinnovabili,
con sedi a Milano, Roma e Vienna.
Nel febbraio 2011 è stata capofila
del più grande finanziamento in
pool mai organizzato in Italia da
un gruppo di società di leasing nel
fotovoltaico. Copernico, il fondo
immobiliare gestito da Finanziaria Internazionale Alternative sgr,
svilupperà infatti in provincia di
Foggia tre campi fotovoltaici per
totali 39 Mw di potenza grazie a
un project leasing della durata di
17 anni e sei mesi e del valore di
135 milioni di euro, circa l'85%
dell'importo del progetto, organizzato da Leasint, Bnp Paribas
Lease Group, Claris Leasing, Alba
Leasing, Centro Leasing e appunto
Uriicredit Leasing. Molto attivo anche il gruppo Intesa Sanpaolo, che
opera nel settore tramite diversi canali, a seconda del tipo di interlocutore e della dimensione di impianto
dafinanziare.A fare da collettore
per l'intero gruppo è lo staff della
Divisione Corporate e Investment
Banking, che procede poi allo smistamento delle pratiche verso i migliori interlocutori. In particolare,
a occuparsi difinanziamenticorporate per impianti medio-piccoli
è Banca dei Territori e, per livelli
dimensionali leggermente superiori, Mediocredito centrale. Per il
leasing c'è Leasint, per il project
finance c'è Banca Imi, per progetti che coinvolgono un soggetto
pubblico c'è Biis. Nel complesso,
fanno sapere da Intesa Sanpaolo,
l'intero gruppo ha erogato nel 2010
prestiti per 3,38 miliardi di euro
nell'efficienza energetica e l'energia rinnovabile. Leasint vi ha contribuito per 1,2 miliardi, spalmati
su 417 contratti e che si conferma
il leader del settore in Italia. Non
solo. Leasint nel orimo semestre
2011 ha già registrato una crescita
del 47% nei volumi e detiene una
quota di mercato del 40%. Il 2011
è stato un anno buono anche per
Mps Leasing&Factoring, che nei
nove mesi ha finanziato progetti
nelle rinnovabili per 223 milioni,
il 57% in più rispetto allo stesso
periodo del 2010, con 99 contratti
e una quota di mercato del 6,88%.
In crescita anche l'attività di Mps
Capital Services, che a fine settembre aveva erogato finanziamenti
corporate e in project finance per
circa 193 milioni, contro i 211 milioni dell'intero 2010 e i 171 del
2009. Tra gli altri istituti, infine,
si distingue Centrobanca (gruppo
Ubi), con 335 milioni concessi nel
2011. Numeri ben diversi dai circa
900 milioni del 2009. (riproduzione riservata)
CHI FINANZIA LE ENERGIE RINNOVABILI IN ITALIA E COME
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ENERGIA PULITA
Entro un mese entrerà 'n funzione il primo fotovoltaico sul tetto della Rfj ni inazione
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ROLO In funzione dall'inizio dell'anno. Investimento da tre milioni di euro co-finanziato dall'Ile
Fotovoltaico, impianto a regime
Sirìsparmieranno235 tonnellate di petrolio affanno
entrato a regime il
grande impianto fotoE
voltaico di Rolo.
I lavori di realizzazione
si sono conclusi il 9 novembre 2012 e il 28 dicembre l'impianto è stato connesso alla rete Enel. Realizzato dalla Associazione
temporanea d'impresa (Ati) Cpl Concordia e Cmr fidile S.r.l. l'impianto trova
sede nella nuova "Area
produttiva ecologicamente attrezzata" denominata
"Fabbrico - Rolo". Si tratta
di un'area sul territorio
comunale rolese, confinante con l'Autobrennero
e su cui passa l'elettrodotto, quindi non utilizzabile
per insediamenti produttivi.
Il Comune di Rolo ha investito in energia rinnovabile e dall'inizio del
2013 l'impianto ha iniziato a cedere energia alla rete Enel. Il giorno 4 febbraio l'impianto ha prodotto 832 Kw, quasi il massimo r a g g i u n g i b i l e
(997,92 Kw). I progettisti e
gli esecutori dell'impianto si sono detti molto soddisfatti della performance
vista la stagione invernale e le limitate ore di irraggiamento del mese di
L'impianto fotovoltaico di Rolo
febbraio.
Il piano di investimento
è di circa 3 milioni di euro, per il 45% finanziati
da fondi dell'Unione europea, e per il resto sostenuti dai fondi comunali tramite mutui; l'utile netto
annuo previsto è di nomila euro per 20 anni.
«Oltre all'aspetto economico - sottolineano dal
Municipio - è importante
sottolineare che questo
impianto permetterà al
Comune di Rolo di "risparmiare" 235 tonnellate
di petrolio all'anno, pari a
4.314 t in 20, equivalenti a
529.772 kg in meno di anidride carbonica.
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rotowtoico, impianto a
regimd^^J^i,
Eneraìa solare dai tetti del Caab. E' rimpianto più grande
d'Italia
18 set - È stato inaugurato oggi l'impianto fotovoltaico su tetti più grande d'Italia.
I 25mila pannelli sono stati installati in 40 giorni sul tetto del CAAB di Bologna e sono
in funzione già dal 24 agosto scorso. La superficie totale è grande come 10 campi da
calcio (70 mila mq) e consentirà di realizzare un risparmio di emissioni di C 0 2 di 3500
tonnellate annue; come percorrere 475 volte la circonferenza della Terra con un auto a
diesel.
II progetto è stato realizzato da diverse aziende operanti nel settore delle energie
rinnovabili con le istituzioni e gli enti locali;Unendo Energia spa è la società che ha
stanziato 15 milioni di euro per la costruzione, in solo 1 mese e mezzo di lavoro.
"C'erano più persone sui tetti che in strada" ha detto il direttore generale della
CAAB, Alessandro Bonfiglioli; 60 operai e tecnici della CPL Concordia (società che ha
collaborato alla realizzazione dell'impianto) hanno lavorato senza sosta per 40 giorni e la
loro puntualità, come ha raccontato il presidente della CLP Concordia,Roberto Casari, è
stata premiata con un viaggio di 4 giorni a Parigi al termine dei lavori.
La produzione di energia dell'impianto supera il fabbisogno energetico del CAAB di 3,3
milioni di Kwh. Questo esubero sarà utilizzato per alimentare strutture dell'area
circostante e i veicoli elettrici per il trasporto, come anche soddisfare il bisogno di energia
elettrica di 850 famiglie in un anno o far circolare per circa un anno 1000 auto (con una
percorrenza media di 20 mila km).
La stessa energia di un anno alimenterebbe un auto per 14 milioni di km; come un
viaggiare per 40 volte A / R dalla Terra alla Luna.
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L'ENERGIA alla frutta e alla verdura arrivadal sole. E non
è più solo un fenomeno naturale adesso, con l'impianto
fotovoltaico che svetta sui tetti del Centro Agroalimentare di Bologna con i suoi 25 mila pannelli solari. Esteso
come dieci campi da calcio, circa 70 mila metri quadri di
superficie, già adesso fornirà con 6,6 milioni di kilowatIOr3TUTT31 GHGfCf ! 3 [email protected] 0 3 3 D © 3H@ 3Z!@nClG Cn@
vi operano. A regime, l'impianto progettato da UnendoEnergia con un investimento di 15 milioni di euro, e
montato in tempi record dalla Cpl Concordia, sarà in
grado di produrre 10,4 milioni di kilowattora su un'area
che arriverà a misurare 11 mila metri quadri, che nelle intenzionedel Caabedel Comune, potrebbero aiutareanche ad una riduzione dell'impatto ambientale e del traffico dovuto al trasporto merci sul territorio. Ad esempio,
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LJIJ'JLOJL
I
1
sosteneva l'assessore alla Mobilità, Andrea Colombo,
con un futuribile progetto di navette elettriche da e per il
centro fuori San Donato, per portare gli alimenti verso la
città. Secondo il direttore del Caab, Alessandro Gonfiglieli, il nuovo impianto consentirà di ottenere energia
con costi del 30% in meno rispetto al mercato; più in generale l'operazione consentirà un risparmio economico
del 20%, massimizzando così produttività e redditività
delle aziende. L'idea è di fare del Caab, una cittadella
che funzioni completamente con l'energia sostenibile,
una city logistic ad impatto ambientale vicino allo zero.
«Con il lavoro già impostato nella gestione dei rifiuti e
delle acque, il Caab stadiventando un laboratorioavanzato per le buone pratiche di riduzione degli sprechi» ha
detto il presidente del Caab Andrea Segrè.
(luca sancini)
FOT0YOL.TAÌGO
I pannelli solari
£u 0 3 3 D , {AD
impianto costato
15 milioni,
tra i più grandi
in Italia
Al Caab l'impianto fotovoltaico
più grande d'Italia
Grande come 10 campi da calcio e capace di fornire energia a tutto il Centro agroalimentare di Bologna e
alle aziende che vi lavorano, con solo il 50% della sua potenzialità. E' il nuovo impianto fotovoltaico, il più
grande d'Italia, in funzione da fine agosto sui tetti del Caab. Costato 15 milioni di euro, produce
attualmente 6,6 milioni di kilowattora, con la possibilità di estenderlo ad una massima potenza di 10,4
milioni. Già adesso il Caab otterrà il 20% di risparmio sulla bolletta energetica, e quando l'impianto andrà
a pieno regime consentirà di trasformare il grande mercato all'ingrosso fuori San Donato in un punto di
riferimento e razionalizzazione dei trasporti delle merci su tutto il territorio bolognese. (Luca Sancirti, loto
Roberto Serra/Iguana Press)
MARTIFER: IMPIANTO DA 750 KWP
PER ARISTON THERMO
MartiFer Solar ha realizzato un
impianto fotovoltaico chiavi in mano
da 750 kWp sulle coperture dello
stabilimento Ariston Thermo di
Resana fTV) per conto di Novapower.
La struttura utilizza moduli prodotti
da Martlfer Solar in Europa.
SOLAR ENERGY CERCA 100 AGENTI
Solar Energy Group, società che
progetta, realizza e installa impianti
fotovoltaici e solari termici, è alla
ricerca di 100 agenti per potenziare
la propria rete commerciale in Emilia
Romagna, Friuli-Venezia Giulia,
Trentino, Veneto, Lazio, Liguria,
Lombardia, Piemonte e Toscana. È
possibile candidarsi allegandosi al
sito www.supersolar.it.
uni
NEWS
MEGA IMPIANTO PER IL
CENTRO AGROALIMENTARE
I TETTI DEL POLO DI DISTRIBUZIONE DEI PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI
DI BOLOGNA SONO STATI SOLARIZZATI CON 25 MILA MODULI CHE
PRODURRANNO ENERGIA ELETTRICA PULITA DA UTILIZZARE IN LOCO
Unendo Energia
ha inaugurato un
impianto fotovoltaico da 6 MWp
presso il Caab,
Centro Agroalimentare di Bologna,
che opera nella
redistribuzione di
prodotti ortofrutticoli. Si stima
che l'impianto, realizzato su una superficie di 70 mila metri
quadrati con 25 mila moduli, produrrà annualmente 6.600.000
kWh di energia elettrica, che verrà consumata sul posto.
«Questa partnership con il Caab», sostiene Giuseppe Pirola, ad
di Unendo Energia, «è un modello emblematico della nostra
visione: produrre energia da fonte rinnovabile abbattendo i
consumi e rendendo il più possibile l'impresa autonoma senza
dipendere dalla rete distributiva. Il prossimo passo
sarà quello di installare delle
colonnine elettriche ed utilizzare l'energia in esubero per
alimentare la mobilità elettrica all'interno del Caab e dal
Caab alla città di Bologna».
BIKE SHARING A PAOOVA
Sono state inaugurate a fine settembre a Padova tre pensiline fotovoltaiche che alimentano 15 postazioni
di bike sharing elettrico. Realizzato
grazie al Programma Operativo
Regionale 2007-2013 il progetto ha
coinvolto Solon, Italwin ed il Parco
Scientifico Tecnologico Galileo. Ogni
pensilina integra cinque moduli in
doppio vetro che lasciano filtrare la
luce del sole.
POWER-ONE LANCIA
IL MICRO-INVERTER AURORA
Power-One propone
ilmicro-iiiverter
Aurora, disponibile
nelle versioni da
250 e 300, che
viene abbinato
al singolo modulo
consentendo di controllare la performance di ogni pannello e offre la
funzione di inseguimento del punto
di massima potenza, massimizzando la resa dell'impianto in ogni
condizione.
I COMUNI PIÙ VIRTUOSI
DEL CAMPIONATO SOLARE 2012
PV Divìsìon
Sono Cigliano (VQ, Benti-
CAMPIONATO
voglio (BO). Narni (TR) e Forlì
(FC) i comuni vincitori del
Campionato Solare italiano
2012, premio assegnato da
Legambiente alle realtà più avanzate a livello di efficienza energetica.
Durante la premiazione, avvenuta il 7 settembre scorso a Roma in occa-
collaboriamo
con il Sole per
garantirvi energia
naturale e pulita
sione di ZeroEmission, una segnalazione speciale è andata al comune
di Bologna per la realizzazione di "Bologna Solar City", un'applicazione
web che consente di avere una vera e propria mappatura degli impianti
e di analizzare l'energia potenziale solare di tutti i tetti della città. Le
classifiche del Campionato Solare hanno messo in luce i risultati più
importanti realizzati nei comuni in termini di risposta del solare ai fabbisogni delle famiglie (elettricità, acqua calda sanitaria, riscaldamento).
Punteggi "bonus" sono stati assegnati ai comuni che hanno favorito lo
sviluppo di fotovoltaico e termico attraverso precise politiche energetiche e per progetti realizzati in aree degradate.