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NEWTON - A tavola con gli antichi Micenei
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A tavola con gli antichi Micenei
L'archeologia svela che la dieta degli eroi omerici
comprendeva carni rosse, cacciagione e pesce,
accompagnati da diverse varietà di vino, birra e idromele
Un tricheco marino
aiuta a svelare il
mistero della
cornea trasparente
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Per secoli i poeti greci hanno cantato l’aspetto e il valore degli eroi e principi micenei. Ma che sembianze
avevano realmente? Quali erano le abitudini alimentari di Menelao, Agamennone o Achille? Come
curavano le ferite riportate dalla guerra? Le risposte arrivano da recenti scoperte paleoantropologiche
condotte sui resti scheletrici provenienti dai Micene. Esse forniscono interessanti informazioni sugli aspe
biologici e nutrizionali del gruppo dirigente protomiceneo intorno al 1700-1600 a.C, raccolte ed illustrate
nel volume "I Micenei. Archeologia, storia e società dei Greci prima di Omero" da Massimo Cultraro,
ricercatore dell’Istituto per i per i Beni archeologici e monumentali del Cnr, sezione di Catania, specialist
nel settore della preistoria e protostoria dell’Egeo e autore di saggi e scritti scientifici sulla Grecia.
Carni rosse, cacciagione e pesce: erano questi gli alimenti che imbandivano le mense delle corti micene
Una dieta decisamente proteica, diversa da quella adottata nel resto dell’Argolide.
"A rivelarlo è l’analisi della struttura dentaria e l’esame dei resti organici eseguito attraverso la tecnica
della gas-cromatografia - spiega Cultraro -. A Tebe, in Beozia, una pentola conteneva uno stufato di car
di maiale preparato in un passato vegetale, mentre in un altro caso la carne suina era stata fatta bollire
insieme con una minestra di legumi e verdura".
Il pescato poi rappresentava un’importante fonte di sostentamento per chi aveva problemi dentari. E
caso di una donna anziana trovata a Micene: le indagini paleonutrizionali mediante spettroscopia ad
assorbimento atomico hanno dimostrato che, negli ultimi anni di vita, fu costretta a mangiare pesce per
un serio problema ai denti, in parte risolto con l’inserzione di perni d’argento.
I Micenei erano in grado di produrre anche diverse varietà di vino. "Le analisi chimiche - continua Cultra
- confermano l’impiego di vini aromatici con l’aggiunta di sostanze vegetali (resina di pino e pistacchio),
non lontano dal gusto della retsina che si beve nella Grecia moderna. In altri casi, al vino non ancora
fermentato si univano resina di terebinto (Pistacia atlantica), importata da Cipro o dal Libano, o frutti di
bosco e mirto, ottenendo un prodotto assai simile nel gusto al noto vino francese a base di ribes (cr
de cassis)".
Sulle tavole non mancavano la birra, servita in appositi boccali, e l’idromele una bevanda alcolica, mai
documentata prima nel mondo egeo, ottenuta per la fermentazione di una soluzione acquosa di miele,
talvolta aromatizzata con fiori di timo e rosmarino.
Un’alimentazione sostanziosa ed energetica non può che associarsi a corpi vigorosi, bisognosi di molte
calorie per affrontare le battaglie. E, in effetti, i nostri eroi, erano robusti, muscolosi e con struttura osse
regolare. A verificare l’identikit dell’élite micenea ci hanno pensato gli esperti del laboratorio di medicina
del mondo antico di Manchester. Dove per lo studio dei reperti antropici si utilizzano moderne indagini
criminologiche e di medicina forense.
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NEWTON - A tavola con gli antichi Micenei
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"Le tombe principesche, ricche di corredi funerari, restituiscono l’immagine-tipo dei personaggi di rango
spiega Cultraro. "Gli individui presentano una struttura ossea assai regolare, con attacchi muscolari
prominenti, forse per effetto di attività belliche e sportive, come indicano anche alcuni traumi imputabili
colpi di armi metalliche o a ferite. Un giovane uomo di 28 anni presentava, ad esempio una cicatrice da
battaglia sull’occhio sinistro e, probabilmente a seguito dell’incidente, era stato sottoposto a un interven
chirurgico alla testa; le suture sulla calotta indicano che la trapanazione cranica ebbe successo e l
visse ancora per diversi anni, anche se privo di un occhio. In anni recenti è stato possibile ricostruire i
tratti somatici attraverso gli aspetti morfologici e metrici del cranio: il risultato è veramente stupefacent
Il volto di un uomo adulto ha tratti somatici robusti, forti e austeri, caratteristiche che ben si adattano a
un re guerriero". Altri segni particolari distinguono l’élite micenea dal resto della popolazione. Mentre le
donne raggiungevano 1,59 m. di altezza, gli uomini, con 1,72 m. risultavano più alti di circa 10 cm
rispetto al resto degli abitanti della Grecia mesoelladica.
Dalle sembianze fisiche alla dieta, le nuove metodologie di indagine non hanno risparmiato i legami
parentelari dei defunti, sottoposti per questo scopo a test del Dna, contribuendo alla la scoperta di una
complessa trama di rapporti genetici tra i 35 individui sepolti.
08 novembre 2006
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