Grey`s Anatomy e Dr. House: medici d`altri tempi. Mostra dell`archivo

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Grey`s Anatomy e Dr. House: medici d`altri tempi. Mostra dell`archivo
Grey's Anatomy e Dr. House: medici d'altri tempi. Mostra dell'archivo di medicina per i 175 anni dell'Università di Zurigo - swissinfo
mercoledì 23.04.2008
03.09.08 17:02
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22 aprile 2008 - 12.16
Grey's Anatomy e Dr. House: medici d'altri tempi
ALBUM
Esami, intrallazzi amorosi e geni misantropi?
Hanno costellato anche i 175 anni di storia
della medicina all'Università di Zurigo.
Poche figure professionali esercitano
sull'immaginario collettivo un fascino paragonabile
a quello dei medici, chinati per anni sui loro libri
con l'obiettivo di diventare depositari di un sapere
che permette di combattere le malattie e
sconfiggere – nel migliore dei casi – la morte.
Non a caso, i protagonisti di innumerevoli serie
televisive – da General Hospital al Dottor House,
passando per il più nostrano Un medico in
famiglia – sono proprio medici.
L'anatomia come corpo da
sfogliare (swissinfo)
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i diritti delle donne
Alla conquista del camice
bianco
Viaggio nella storia della
medicina.
Calcio, ma non solo. L'evento
sportivo dell'anno in Svizzera
non si riassume unicamente a
un gesto calcistico. Economia,
cultura, società... al ritmo dei
Campionati europei 2008.
ALBUM
LA MOSTRA
L'origine di questo 'mito' è certo antica, ma è con
l'avvento delle università moderne che si è
cristallizzato. Lo si vede bene visitando la mostra
«Da pivello a camice bianco» allestita dall'Archivio
di storia della medicina dell'Università di Zurigo
che ricostruisce 175 anni d'insegnamento e studio
dell'arte medica nella città sulla Limmat.
Tra gli oggetti e le fotografie esposte spunta
qualche nome famoso – come quello di Hermann
Rorschach (il creatore delle 'macchie' usate come
strumento psicodiagnostico) – ma non è su di loro
che si concentra l'attenzione. «La storia della
medicina è molto di più della celebrazione di grandi nomi», spiega Iris Ritzman, una delle
curatrici. «Noi volevamo mostrare il quotidiano degli studenti, come studiavano, come
vivevano». Ecco allora che accanto ai quaderni dell'ottocento, si trovano lettere d'amore,
ritagli di giornale, riviste studentesche.
Curiosamente, gli oggetti esposti parlano di un mondo non poi tanto diverso da quello che si
vede oggi in tv. «In effetti», constata Iris Ritzman, «quella trasmessa dai telefilm è
un'immagine piuttosto antiquata: il medico superiore a tutto, il medico forte, reso più umano
dai suoi problemi, ma che non diventa mai "una persona come tutte le altre". In passato
questo aspetto è stato molto curato: studiare medicina significava far parte di un'élite»,
tant'è che carta pregiata, pompose formulazioni in latino e sigilli non erano usati solo per i
diplomi, ma già per la conferma dell'avvenuta immatricolazione all'università.
La rivoluzione femminile
Oggi gli studenti di medicina danno meno importanza alle questioni di prestigio. Iris Ritzman
ritiene che questo sia in parte legato alla femminilizzazione della professione.
Gli inizi, però, sono stati duri per le donne; anche a Zurigo, la prima università dell'Europa
occidentale a permettere loro uno studio e una promozione regolare. Era il 1868 e questa
apertura portò nella città sulla Limmat un'ondata di studentesse russe che nel loro paese
potevano esercitare ma non studiare.
A differenza di quanto accadeva nelle altre università europee, i professori accolsero
abbastanza bene le studentesse; non così i compagni di studio, come testimoniano le crudeli
caricature pubblicate sui giornali studenteschi dell'epoca. «Erano donne che venivano da una
realtà completamente diversa da quella svizzera», racconta Iris Ritzman. «Avevano la
rivoluzione nel sangue, fumavano, portavano i capelli corti... Qui si sono scontrati due
mondi, l'incomprensione era reciproca».
Da fidanzata abbandonata a medico
Tuttavia, qualche volta in questo vero e proprio laboratorio di educazione mista e
interculturale scoccava una scintilla d'amore. Ma spesso le differenze erano troppe per
garantire longevità ai matrimoni. Tra le poche coppie che non si separarono, si trova quella
formata da Hermann Rorschach e Olga Stempelin, che si sposarono nel 1909.
Andò male, invece, il matrimonio tra Friedrich Erismann (1842-1915) e la prima studentessa
russa a Zurigo, Nadjeschda Suslowa (1843-1918). La loro relazione -indirettamente - portò
Marie Vögtlin (1845-1916) a diventare la prima donna svizzera laureata in medicina.
«Vom Grünschnabel zum
Weisskittel» (Da pivello a
camice bianco) si può visitare
gratuitamente fino al 31
maggio al Foyer West
dell'edificio principale
dell'Università di Zurigo (chiuso
il sabato pomeriggio, la
domenica e i festivi).
In esposizione ci sono 175
"tesori" dell'Archivio di
medicina, alcuni mai mostrati
pubblicamente, che
documentano la storia della
medicina all'Università di
Zurigo, dagli esordi (1833) fino
agli anni settanta del
novecento.
Aspetti particolari affrontati
dalla mostra – come le derive
dell'eugenica in pediatria, la
storia delle prime studentesse
di medicina o lo sviluppo dei
materiali didattici – sono
approfonditi nel libro
«Innenansichten einer
Ärtzeschmiede. Lehren, lernen
und leben – aus der Geschichte
des Zürcher Medizinstudiums»,
distribuito dalla Chronos
Verlag.
Sognando la primavera
La Svizzera in fiore.
ELEZIONI ITALIANE
Uno sguardo dalla Svizzera.
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175 ANNI
L'Università di Zurigo festeggia
i suoi 175 anni con una serie di
mostre, conferenze e
manifestazioni rivolte al grande
pubblico. Le iniziative seguono
il motto «Wissen teilen»
(condividere il sapere).
Fondata nel 1833, l'Universitas
Turicensis è il primo ateneo
d'Europa istituito da uno stato
democratico e non da un
regnante o da una chiesa. Il
primo anno vi s'iscrivono 161
studenti. Le facoltà – in cui
insegnano 55 docenti – sono
quattro: teologia,
giurisprudenza, medicina e
filosofia.
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La Vögtlin, infatti, era fidanzata con Erismann e si preparava ad una vita di moglie e madre
quando lui la lasciò per la Suslowa (alla quale avrebbe confessato il suo amore solo due anni
più tardi). La rottura del fidanzamento fu uno choc per Marie, che rimise in questione il suo
ruolo di donna e decise di studiare.
Ad ogni epoca il suo manuale
La mostra permette anche di seguire lo sviluppo dei materiali didattici: dai modelli anatomici
in cartone, ai primi film –realizzati negli anni trenta del novecento – fino ad arrivare all'elearning.
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Oggi, gli studenti immatricolati
nella più grande delle
università svizzere sono quasi
24'000, distribuiti in sette
facoltà (teologia,
giurisprudenza, economia,
medicina, veterinaria, letterefilosofia-scienze sociali,
matematica e scienze naturali).
SITI CORRELATI
Tra i materiali più impressionanti c'è la collezione di fotografie dell'ospedale pediatrico.
Allestita a partire da fine ottocento e usata fino a metà del novecento, conta più di 2'000
ritratti di bambini utilizzati, tra l'altro, per insegnare agli studenti quali caratteristiche fisiche
– ciuffo, alluce grande, forma delle orecchie o altro – erano indizio di un «tipo degenerativo»
o di neuropatie. Oggi, questo approccio diagnostico – che faceva di un ragazzo dal sorriso
largo un probabile futuro malvivente – è stato rivisto. «L'esempio dell'eugenica mostra in
modo chiaro che le nozioni trasmesse dalla medicina non rispecchiano le leggi della natura,
ma solo l'interpretazione che se ne dà in un determinato momento storico».
Meno sottoposti ad invecchiamento sono per contro i modelli anatomici. «Da un punto di
vista scientifico si potrebbero ancora usare», conclude Iris Ritzman. «Ma anche loro restano
legati al tempo in cui sono stati concepiti, lo si vede ad esempio dalle acconciature o dai
materiali in cui sono realizzati. Una cosa però è rimasta invariata: ad essere scelto come
modello è un corpo giovane e sano e, di regola, maschile. E questo nonostante poi, in
pratica, gli studenti non si trovino mai a sezionare corpi su cui la vita e le malattie non
abbiano lasciato il segno. Magari fra cento anni i modelli diventeranno più realistici».
Il sito interattivo della
mostra «Vom Grünschnabel
zum Weisskittel» (in
tedesco)
Archivio di storia della
medicina dell'Università di
Zurigo (in tedesco)
Istituto e museo di storia
della medicina dell'Università
di Zurigo (in tedesco)
Il sito con le manifestazioni
per i 175 anni dell'Università
di Zurigo (in tedesco)
swissinfo, Doris Lucini, Zurigo
MEDIA
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