La Sicilia "Monodose Forlì" 21 marzo (21 marzo 2007)
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La Sicilia "Monodose Forlì" 21 marzo (21 marzo 2007)
MARTEDÌ 20 MARZO 2007 LA SICILIA Fatti .11 VALLETTOPOLI L’INCHIESTA A Potenza interrogato il romanista Panucci. Interrogatorio-bis per una «Pupa» Aumentano gli indagati nel filone milanese Moltissimi i divi negli archivi segreti di Corona Da Potenza a Milano si approfondisce e si amplia, con nuove iscrizioni nel registro degli indagati anche in relazione ad episodi nuovi, l’inchiesta sui ricatti fotografici dell’agenzia di Fabrizio Corona ai danni di vip e sul giro di prostituzione, cocaina ed ecstasy. NUOVI INDAGATI. E questi nuovi nomi sono nell’originaria inchiesta milanese, partita dalla denuncia di un imprenditore milanese “pizzicato” con la soubrette Amalia Roseti (La pupa e il secchione). A questo episodio si sono aggiunti quelli trasmessi dal pm di Potenza, Henry John Woodcock, al sostituto di Milano Frank Di Maio che ieri, per quei nove episodi di estorsione, droga e prostituzione contestati a 14 persone, ha chiesto la rinnovazione di 13 misure cautelari. Nei confronti del fotografo Fabrizio Corona è stata chiesta quella più pesante, il carcere. L’ARCHIVIO SEGRETO. Nel fascicolo è finito tutto il materiale informatico scoperto su un computer del “re dei paparazzi”, l’archivio che dovrebbe contenere anche immagini compromettenti. Il pc contiene migliaia di fotografie e ieri il procuratore di Potenza, Giuseppe Galante, ha annunciato che «i file dovranno essere aperti e analizzati da personale specializzato». Ma lo stesso Galante ha BARBARA BERLUSCONI Mostrate ieri sera a «Porta a porta» due delle foto di Barbara Berlusconi, che sarebbero state acquistate per impedirne la pubblicazione. Nelle immagini si vede la figlia del leader di Forza Italia abbracciata ad un giovane fuori da una discoteca. Tutto il servizio fotografico sarà pubblicato dal settimanale «Chi». escluso, «allo stato degli atti», che vi siano foto dei giornalisti Michele Santoro ed Enrico Mentana e dell’attrice Angelina Jolie. INTERROGATO PANUCCI. Ieri, intanto, a Potenza l’interrogato del calciatore della Roma Christian Panucci ha inaugurato una fase dell’inchiesta che vedrà di sicuro fra i protagonisti volti noti fra gli appassionati di sport, di televisione, di gossip. IL CASO SIRCANA. In serata, nel corso di «Porta a Porta», Pino Belleri, direttore del settimanale Oggi, ha spiegato perchè ha deciso di non pubblicare le foto del portavoce del governo Sircana, finite al centro delle polemiche in merito all’inchiesta di Potenza, dopo averle acquistate a metà novembre 2006. «Non ho avu- INIZIATIVA A FORLÌ to il coraggio di rovinare la vita a questo signore», ha detto Belleri, senza confermare la cifra di cui si è parlato per l’acquisto delle immagini, cioè centomila euro. «Ho visto le foto a metà novembre - ha raccontato - e il giorno dopo le ho comprate. A propormele è stata l’agenzia Masi di Milano che non mi risulta abbia ELENA SANTARELLI NORA AMILE LORY DEL SANTO L’attrice sostiene che Lele Mora non l’avrebbe fatta lavorare perché non era abbastanza compiacente. Per tale motivo, lasciò l’agenzia. Lele Mora nega. «Se l’è inventato di sana pianta». A Milano ieri riascoltata la ragazza del reality «La pupa e il secchione» per un tentativo di estorsione ai danni di un imprenditore, che avrebbe pagato circa 3.000 euro per far sparire alcuni scatti. «Al termine de l’“Isola dei famosi”, il mio ex agente insieme con Corona tentarono di truffarmi con un finto servizio di foto sexy», ha rivelato ieri l’attrice nel corso di «Porta a Porta». niente a che fare con Corona e con l’inchiesta di Potenza. Perché non le ho pubblicate? Perché ho pensato che forse molti lettori non le avrebbero giudicate in sintonia con un settimanale familiare, che avrei trascinato il giornale nella polemica, che c’era di mezzo una famiglia». LELE MORA. Sempre nel corso della trasmissione di Bruno Vespa, Lele Mora, l’agente dei divi tv al centro dello scandalo, ha ribadito che la sua società è «completamente diversa da quella di Fabrizio Corona», che comunque resta un suo «grande amico» e ha smentito alcune “accuse” che gli sarebbero state mosse, anche in base alle intercettazioni te- BENIGNI SCHERZA: «RICATTATO PER LE MIE FOTO CON BONDI NUDO AL RISTORANTE» «Mai è stato più attuale il canto dei lussuriosi»: lo ha detto Roberto Benigni, durante la presentazione delle date milanesi del suo tour «Tutto Dante». «Mi hanno chiamato a Milano per svelare l’archivio fotografico di Corona di cui ero a conoscenza perché - scherza - mi stavano ricattando per delle foto con Bondi nudo all’uscita del ristorante». Come un fiume in piena prendendo spunto dal divieto del garante di pubblicare i nomi di personaggi coinvolti nello scandalo, Benigni aggiunge che «Abbiamo le foto di Clemente M. con Rosi B. a Ponte Milvio mentre mettono il lucchetto dell’amore, come ha fatto anche Berlusconi a ponte Silvio, dove Costantino e Massenzio misero il primo lucchetto e fecero il primo Dico». lefoniche pubblicate in questi giorni dagli organi di informazione: «Se ho ricattato Eros Ramazzotti? Non mi sono mai permesso di fare nulla di questo genere, specialmente a Eros che è un mio amico. Elena Santarelli sostiene che non l’avrei fatta lavorare perché non era abbastanza compiacente? Non ho mai detto niente di simile, se le è inventato di sana pianta». Il manager delle star ha anche negato di aver minacciato Antonio De Gennaro, che lo avrebbe accusato di aver inviato alcune ragazze della sua scuderia in alberghi di diverse città del mondo per compiere favori “extraprofessionali”: «Non ho rapporti con questo signore - ha detto Mora - e non ho mai mandato mie ragazze in nessun albergo». RED. FAT. TRASPORTO COMBINATO. Le Ferrovie chiedono di aumentare del 50 per cento il costo del servizio Autostrada viaggiante a un punto fermo Un infermiere-computer a prova d’errore per ogni singolo paziente FORLÌ. Cartella paziente con codice a barre, carrelli «intelligenti» che azzerano la possibilità di errore da parte dell’operatore sanitario nell’erogazione del farmaco, «braccialetti» elettronici che abbinano il paziente alla terapia attraverso il sistema della «monodose», confezionata in ospedale, in funzione della terapia e del paziente a cui è destinata. Sono alcuni dei punti cardine dell’ipertecnologico «sistema monodose», unico caso in Italia, del nuovo ospedale «Morgagni-Pierantoni di Forlì per eliminare errori umani e garantire la massima sicurezza al paziente. Un sistema di attualità, alla luce dei disguidi avvenuti in ospedali italiani. A dirigere il tutto un super computer, battezzato «Pillpick» che sovrintende a ogni operazione che riguarda il singolo paziente, da quando entra in ospedale a quando se ne va, per un totale di 383 posti-letto. L’unico processo non delegato alla macchina è l’apertura delle scatole dei farmaci per prelevare pillole o fiale. Una volta immesse le singole dosi di farmaco in magazzino entrano in funzione computer e robot. All’arrivo del paziente viene applicato un braccialetto elettronico sul quale vengono inseriti tutti i dati sulla terapia. Dati che coi «lettori» in dotazione a infermieri e medici possono essere letti, e nel caso modificati, in tempo reale. È poi il computer che, letta la ricetta giornaliera, provvede a prelevare le esatte dosi del farmaco, confezionare un pacchetto con nome, cognome, reparto e codice identificativo del paziente e le modalità di assunzione del farmaco. Il braccialetto al polso del paziente, tramite una «strisciata» con lettore ottico, permette ai medici di accedere alla sua cartella clinica. Altrettanto per esami, radiografie, tac e altre indagini che il medico può richiamare, inserendo il codice a barre del paziente. Dall’entrata in funzione del sistema, a fine 2004, non ci sono state segnalazioni di non conformità all’atto della somministrazione dei farmaci ai pazienti dell’ospedale di Forlì. Ma non è tutto. Le tecnologie informatiche adottate al Morgagni-Pierantoni permettono la gestione completamente informatizzata del paziente chirurgico, assicurando la tracciabilità di tutte le prestazioni che vengono fornite dai vari servizi che contribuiscono al processo chirurgico. Il sistema descrive tutte le attività eseguite dagli operatori medici, infermieristici e di supporto sul paziente ricoverato che necessita d’intervento chirurgico, dal momento del suo arrivo nel servizio preospedalizzazione alla sala operatoria, all’intervento, al momento del risveglio, fino al suo rientro in reparto. CATANIA. Rischia di fermarsi ai primi chilometri l’«autostrada viaggiante del Mediterraneo». Il servizio, avviato a fine 2006 dallo scalo di Dittaino fino a Bologna interporto, il primo realizzato nel Sud Italia, è bloccato dalle pretese economiche delle Ferrovie e dalla mancata previsione dell’incentivo per il trasporto combinato. «Con le Ferrovie abbiamo concordato un prezzo per il noleggio spiega Francesco Cusimano, ad della «Truns Truck Train» di Agrigento, unica in Sicilia a realizzare il servizio - che ora vorrebbero aumentare del 50%. Il contratto era triennale, a partire dal 2006, ma in realtà noi abbiamo coperto meno di un anno, avendo iniziato il servizio nel corso dell’anno. Da parte nostra abbiamo investito soldi e energie: non vorremmo uscirne con un risarcimento del danno, che le Ferrovie sarebbero disposte a pagare pur di non mantenere i prezzi». Dopo avere incontrato i vertici di Fs, gli imprenditori hanno illustrato la situazione al viceministro Capodicasa, chiedendo anche la reintroduzione dell’incentivo al trasporto combinato, valido fino al 2006. A frenare l’iniziativa è stato, infatti, anche il mancato ripristino dei contributi Ue: 2,50 euro a treno/km, che consentiva di praticare all’utenza il prez- zo di 630 euro da Dittaino. Con un aumento del costo del 50% e l’assenza dell’incentivo, il biglietto non sarebbe inferiore a 1.200 euro. E a quel punto l’attività non sarebbe più competitiva. «Il problema - spiega ancora Cusimano - è che l’Ue ha rifinanziato il contributo a fine dicembre 2006, quando il testo della Finanziaria era chiuso: perciò gli incentivi non sono stati "recepiti" dall’Italia. Ma il ministero ci ha dato rassicurazioni, anche sulla base del deliberato Ue e del caso precedente, perché la norma Si attende il ripristino degli incentivi Ue. La tratta collega Dittaino a Bologna Interporto che nel 2005 ha previsto i contributi fino al 2006 era valida anche per il 2004. Lo stesso - conclude Cusimano - si potrebbe fare ora, con una norma retroattiva». Si tratta, oltretutto, di cifre irrisorie: per tutta l’Italia il costo è stimato in circa 8 milioni di euro per tutto l’anno. In Sicilia, sull’autostrada viaggiante (un sistema alternativo e «pulito» di trasporto, che prevede l’imbarco dei mezzi pesanti su vagoni ferroviari ribassati) erano previsti 19 mezzi pesanti per ogni viaggio. Tre le corse a settimana, potenziabi- li fino a 5. L’«autostrada viaggiante del Mediterraneo» consentirebbe la riduzione del traffico sul gommato, l’abbattimento dei costi di trasporto fino al 30%, la riduzione di tempi e rischi per gli autotrasportatori. La società agrigentina avrebbe dovuto avviare l’autostrada viaggiante anche da Lamezia Terme già nei mesi scorsi. Conta di farlo entro un paio di mesi. In questi giorni, intanto, è attesa una risposta sulla vertenza con le Fs. ORAZIO VECCHIO LA GESTIONE DELL’AEROPORTO DI COMISO Ragusa, la Camera di Commercio vuole entrare nella Soaco RAGUSA. La Camera di Commercio di Ragusa è pronta a far parte della società di gestione dell’aeroporto di Comiso acquisendo alcune azioni della percentuale pubblica (49%) della Soaco, la società che il Comune comisano ha creato per la gestione dell’aeroscalo. Il 51% di questa società è stato rilevato dalla Sac, la società di gestione dell’aeroporto di Catania che con l’Interbanca ha creato la Intersac e ha deciso di investire 17 milioni di euro. Dentro la Sac c’è la Camera di Commercio iblea che dunque vorrebbe incrementare la propria presenza nell’assetto societario. Ieri si è tenuta una seduta aperta del consiglio camerale per avviare un confronto coi rappresentanti delle categorie produttive e dei sindacati. Non sono mancate le osservazioni, a partire dalla proprietà della zona dove sorge l’aeroporto. Un tema ancora d’attualità per i recenti interventi della Regione siciliana e del ministero dei Trasporti, non in sintonia con la posizione del Comune di Comiso che invece si presenta come proprietario della struttura e della zona dove sorge l’aeroporto. Contestata anche la modalità di attribuzione al socio privato del 51% della società piuttosto che di una quota minoritaria. MICHELE BARBAGALLO TAORMINA. INCONTRO CON L’ASSESSORE LEANZA Isolabella, c’è un milione di euro per valorizzarla TAORMINA. Potrebbe essere presto definita la questione relativa alla gestione di Isolabella. Un progetto realizzato prendendo in considerazione le proposte di Comune, Provincia e Regione dovrebbe essere messo a punto nei prossimi giorni. Lo ha annunciato ieri l’assessore regionale ai Beni Culturali, Ambientali e alla Pubblica Istruzione, Lino Leanza, che si è trovato a Taormina per affrontare varie questioni che riguardano la "Perla dello Ionio". A Palazzo Corvaia gli amministratori di Taormina hanno spiegato le necessità della località turistica che presto potrebbe organizzare anche una mostra dedicata ad Antonello Da Messina. Ma Leanza non ha mancato di affrontare la questione relativa all’isolotto simbolo di Taormina. «Abbiamo a disposizione - ha detto Leanza - circa un milione di euro che deve essere impiegato per rea- Isolabella attende un gestore lizzare un progetto complessivo di gestione di quel tratto di mare anche in collaborazione con l’assessorato regionale al Territorio ed Ambiente». Una delle tante ipotesi che sono emerse nell’ambito della discussione è quella di trasformare la villa Bosurgi, lo splendido edificio dello scoglio dotato di piscina "scolpita" nella roccia, in una sorta di suite dove ospitare personaggi di grande respiro che si trovino, per esempio, in visita ufficiale a Taormina. «In effetti - ha detto in proposito il sindaco di Taormina, Carmelantonio D’Agostino - fino a questo momento abbiamo avuto la proposta da parte della famiglia Bosurgi di arredare la famosa villa con i mobili originali che un tempo si trovavano in quell’abitazione. Si potrebbe trasformare la villa, attualmente vuota, in una casa-museo. Quella della possibilità di ospitare personalità fa parte della tante proposte da valutare e che devono essere eventualmente organizzate». Ma la questione Isolabella non appare risolta. Di recente, alla Bit di Milano, proprio l’assessore regionale al territorio ed Ambiente, Rosanna Interlandi, ha sostenuto la possibilità di coinvolgimento di Fai e Wwf nella gestione di un sito che ha urgenza di affrontare il suo futuro immediato. La riserva naturale orientata, istituita, appunto, in quella zona, era stata affidata alla Provincia regionale di Messina, subentrata, per soli 12 mesi, a sette anni di gestione del Wwf. La tutela dell’Ente è scaduta da più di un mese e la stagione balneare è alle porte. «Allo stato attuale delle cose - ha detto in il presidente regionale del Wwf, Franco Russo - non abbiamo notizie ufficiali. Certamente saremmo disposti ad organizzare nuovamente la gestione. Una delle condizioni necessarie potrebbe essere quella di chiarire i rapporti con la Soprintendenza che si occupa, appunto, del vincolo storico e monumentale del sito». MAURO ROMANO