Bilancio al 31 Dicembre 2013
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Bilancio al 31 Dicembre 2013
Assemblea Ordinaria al 18 Aprile 2012 Gruppo Banca Esperia Bilancio al 31 Dicembre 2013 Banca Esperia è la Boutique di Private Banking nata nel 2001 da una joint venture tra Mediobanca e Mediolanum, la cui missione è diventare il consulente di riferimento per i Clienti. E’ una realtà indipendente che si propone in particolare a imprenditori, professionisti, manager e famiglie con patrimoni importanti, per l’implementazione delle strategie più funzionali ai loro obiettivi in termini di investimento, organizzazione e protezione e passaggio generazionale. Banca Esperia è presente in Italia con dodici filiali, nelle città di Bergamo, Bologna, Brescia, Cesena, Firenze, Genova, Milano, Padova, Parma, Roma, Torino, Treviso, che permettono di essere vicini ai Clienti e partecipi alle diverse realtà geografiche, culturali ed economiche. Oltre ai tradizionali servizi bancari, Banca Esperia offre soluzioni ottimali per la gestione di tutte le componenti del patrimonio: Componente Finanziaria: •Servizi di consulenza e di investimento. Servizi offerti allo scopo di ottimizzare le performance garantendo al contempo la migliore diversificazione a livello globale, con l’accesso a tutte le asset class, aree geografiche e settori (anche non tradizionali), in un’ottica di architettura aperta. A tal fine è stato sviluppato anche il servizio di account aggregation, che permette l’analisi, la rappresentazione e l’ottimizzazione dell’Asset Allocation complessiva del patrimonio detenuto presso diversi intermediari. •Servizi di pianificazione e organizzazione. Attraverso un mandato di Wealth Planning, Banca Esperia identifica le migliori soluzioni per la protezione e l’organizzazione del patrimonio e la gestione delle esigenze complesse di governance familiare e passaggio generazionale. Componente non Finanziaria: •Consulenza dedicata agli asset aziendali e immobiliari. Banca Esperia mette a disposizione le proprie competenze nell’ambito di operazioni straordinarie e per la valorizzazione del patrimonio aziendale e immobiliare, attraverso l’individuazione delle migliori alternative strategiche, la preparazione di piani finanziari e studi di fattibilità e il supporto nella fase di implementazione. •Opportunità di costituire Club di investimento. Banca Esperia offre ai Clienti la possibilità di partecipare ad attività imprenditoriali aggregandosi nell’ambito di Club che, attraverso veicoli societari creati ad hoc, acquisiscono partecipazioni in aziende non quotate di particolare interesse e con alte prospettive di crescita, asset immobiliari e progetti di sviluppo. Nella gestione di queste tematiche Banca Esperia si avvale dei team di specialisti presenti all’interno di cinque società interamente controllate, Duemme SGR, Duemme International Luxembourg, Esperia Servizi Fiduciari, Esperia Trust Company e Duemme Capital, ed è in grado di proporre le migliori soluzioni presenti sul mercato in un’ottica di architettura aperta. Il modello di business che consente di offrire soluzioni innovative, l’approccio globale che integra la gestione patrimoniale con attività di consulenza, finanziamento e servizio, le competenze specifiche e la forza degli azionisti sono le caratteristiche distintive del Gruppo Banca Esperia. 2 Il gruppo banca esperia Il Gruppo è costituito dalla capogruppo Banca Esperia SpA e da cinque società interamente controllate. Esperia Servizi Fiduciari SpA Società specializzata nel fornire soluzioni di consulenza per l’ottimizzazione dell’Organizzazione e della Protezione del patrimonio. In particolare, l’offerta è costituita da una gamma completa di Servizi Fiduciari, che si estende dalla semplice intestazione di beni alla gestione di Mandati Fiduciari complessi. Esperia Trust Company Srl Società di diritto italiano specializzata nell’attività di istituzione e amministrazione di Trust interni. Esperia Trust Company opera sia come Trustee sia come Guardiano. Duemme SGR SpA Società specializzata nei servizi di Asset Management per i Clienti Private e Istituzionali, che comprendono una gamma ampia e diversificata di Linee di Gestione patrimoniale diversificate, Fondi Immobiliari e Fondi Hedge. Duemme International Luxembourg SA Società di diritto lussemburghese specializzata nella gestione di comparti di Sicav, SIF e di Mandati personalizzati di Gestione Patrimoniale. Duemme Capital Ltd Società con sede a Londra specializzata nel settore dei fondi alternativi. 3 Le Filiali Al 31 dicembre 2013 il Gruppo Banca Esperia è presente sul territorio con 12 filiali nelle città di Bergamo, Bologna, Brescia, Cesena, Firenze, Genova, Milano, Padova, Parma, Roma, Torino e Treviso e con due sedi all’estero, a Londra e Lussemburgo. I Dipendenti Al 31 dicembre 2013 il Gruppo Banca Esperia conta 259 dipendenti, inclusi 70 Private Banker dipendenti, a cui si aggiungono 1 collaboratore a tempo determinato e 6 agenti. I Private Banker di Banca Esperia sono senior con forti competenze professionali, manageriali e relazionali, punto di riferimento diretto e personalizzato tra la Banca e il Cliente. L’analisi delle esigenze e della situazione patrimoniale, la definizione degli obiettivi e la presentazione delle soluzioni, sono attività gestite direttamente dai Private Banker supportati però da tutta la struttura della Banca. La natura fortemente personale del rapporto rende unica ogni relazione. I Clienti Banca Esperia e le società del Gruppo si propongono come il partner di riferimento per i Clienti Private, in particolare gli imprenditori, i professionisti, i manager e le famiglie con patrimoni importanti. L’offerta comprende servizi e soluzioni dedicati alle esigenze peculiari dei Clienti che detengono grandi patrimoni, spesso caratterizzati da un elevato livello di complessità. Inoltre Banca Esperia e le società del Gruppo si propongono come interlocutore qualificato per i Clienti Istituzionali, in particolare Fondi Pensione, Casse di Previdenza, Fondazioni Bancarie, Enti Religiosi e Associazioni No Profit. Forniscono servizi Bancari, di Asset Management e di Wealth Planning a supporto dell’attività di Family Office e per tutte le strutture di Consulenza Indipendente. Il Consiglio di Amministrazione Edoardo Lombardi Andrea Cingoli Maurizio Carfagna Carlo Clavarino Massimo Doris Salvatore Messina Alberto Rosati Francesco Saverio Vinci | Presidente | Amministratore Delegato | Consigliere | Consigliere | Consigliere | Consigliere | Consigliere | Consigliere Collegio Sindacale Giovanni Crostarosa Guicciardi Pierluigi Davide Marco Giuliani Adriano Angeli Mario Ragusa | Presidente | Sindaco Effettivo | Sindaco Effettivo | Sindaco Supplente | Sindaco Supplente Durata in carica per tre esercizi fino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2014. 4 GRUPPO BANCARIO BANCA ESPERIA (“IL GRUPPO”) RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE Il Gruppo Bancario Banca Esperia ha chiuso l’anno 2013 con un utile netto di Euro 1.857 mila registrando una riduzione di Euro 3.277 mila rispetto all’utile conseguito nell’anno 2012 della cui variazione si darà conto nella presente relazione. Scenario Macroeconomico L’economia mondiale migliora progressivamente, ma la crescita resta moderata e difforme tra regioni. In gran parte delle economie avanzate si registra un rafforzamento costante, grazie a fattori quali l’orientamento accomodante della politica monetaria e il minore drenaggio fiscale; in quelle emergenti invece la ripresa ha perso leggermente vigore, per effetto dei persistenti ostacoli di natura strutturale e dell’incertezza sul piano delle politiche e delle condizioni volatili nei mercati finanziari. Gli indicatori più recenti del clima di fiducia segnalano il protrarsi di un’espansione moderata dell’economia mondiale agli inizi del 2014 e un graduale rafforzamento del commercio internazionale. L’inflazione globale rimane bassa per la più debole dinamica dei prezzi delle materie prime e il grado elevato di capacità inutilizzata, mentre le aspettative d’inflazione in gran parte dei paesi sono saldamente ancorate. In particolare l’economia mondiale registra una graduale espansione sulla scia del consolidamento della domanda interna ed estera in gran parte delle economie avanzate, riconducibile all’orientamento accomodante della politica monetaria, alla riduzione del drenaggio fiscale, al miglioramento dei bilanci delle famiglie e a effetti di fiducia positivi. Nei paesi emergenti l’attività rimane complessivamente robusta, ma la crescita ha perso lievemente slancio come conseguenza delle strozzature dal lato dell’offerta, delle incertezze sul piano delle politiche e della rinnovata volatilità nei mercati finanziari. I più recenti indicatori delle indagini congiunturali segnalano condizioni economiche nell’insieme robuste agli inizi del 2014. In particolare, in gennaio l’indice mondiale complessivo dei responsabili degli acquisti (Purchasing Managers’ Index, PMI) è rimasto sostanzialmente invariato, a 53,9, rispetto al mese precedente, poiché l’aumento della componente relativa al settore dei servizi è stato controbilanciato dalla lieve moderazione di quella concernente il settore manifatturiero. In linea con il rafforzamento dell’economia mondiale, anche il commercio internazionale ha registrato una ripresa nel periodo recente e questo costituisce un’ulteriore conferma del graduale recupero in atto dopo un periodo prolungato di crescita moderata. L’inflazione a livello mondiale rimane bassa in presenza di prezzi delle materie prime relativamente stabili, di un considerevole margine di capacità inutilizzata e di aspettative d’inflazione ancorate. Nell’area dell’OCSE l’inflazione generale al consumo sui dodici mesi è aumentata lievemente in dicembre (all’1,6%, dall’1,5% di novembre), riflettendo principalmente il rincaro dei prodotti energetici. Nella maggior parte delle economie avanzate, escluso il Regno Unito, ha registrato un leggero incremento; nelle economie emergenti ha invece seguito andamenti relativamente difformi e volatili. Il tasso calcolato al netto della componente alimentare ed energetica è rimasto stabile all’1,6% nell’insieme dell’OCSE in dicembre. Gli andamenti recenti nei diversi paesi e regioni indicano che il calo dell’inflazione complessiva a livello internazionale osservato dal 2011 va imputato soprattutto al minore contributo dei prezzi delle materie prime e al considerevole margine di capacità inutilizzata, mentre le aspettative di inflazione nelle economie principali rimangono saldamente ancorate. L’economia negli Stati Uniti La crescita economica negli Stati Uniti si è estesa dal primo semestre a tutto il 2013. Il tasso d’incremento del PIL in termini reali è rimasto, infatti, positivo anche nel quarto trimestre del 2013. Dopo la prima stima del Bureau of Economic Analysis che lo colloca al 3,2% in ragione d’anno (0,8% sul periodo precedente), contro il 4,1% (1,0% sul periodo precedente) del terzo trimestre, la seconda pubblicazione è stata rilasciata ad un più contenuto +2,4%. La crescita è stata sorretta dal rafforzamento della spesa per consumi personali e delle esportazioni rispetto al periodo precedente, mentre l’accumulo delle scorte ha continuato a fornire un contributo positivo per il quarto trimestre consecutivo. Sia gli investimenti in edilizia residenziale, sia la spesa pubblica hanno subito un calo, imputabile nel secondo caso a una flessione della spesa federale che ha più che compensato l’aumento di quella statale e locale. Tale dato risente anche della chiusura degli uffici federali di ottobre (“shutdown”). Gli indicatori recenti segnalano la probabilità di una prosecuzione della ripresa economica, anche se la crescita potrebbe moderarsi temporaneamente nel primo trimestre del 2014 rispetto ai ritmi robusti osservati nella seconda metà del 2013. Gran parte dei dati fino a dicembre e alcune statistiche delle indagini congiunturali relative a gennaio hanno subito un lieve indebolimento, che è in parte dovuto alle condizioni meteorologiche avverse. Inoltre, il vigoroso contributo delle scorte alla crescita del PIL negli ultimi trimestri suggerisce la possibilità di un rallentamento nel primo trimestre. Per quanto concerne il mercato del lavoro, in dicembre la creazione di impieghi ha rallentato riflettendo in parte temperature insolitamente rigide e il tasso di disoccupazione si è abbassato ulteriormente per l’uscita di un maggior numero di individui dalle forze di lavoro. Nell’insieme, gli indicatori delle indagini sono in 5 GRUPPO BANCARIO BANCA ESPERIA (“IL GRUPPO”) RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE linea con una prosecuzione della graduale ripresa nel mercato del lavoro. A dicembre l’inflazione sui dodici mesi misurata sull’indice dei prezzi al consumo (IPC) è salita di 0,3 punti percentuali, all’1,5%. L’aumento rispecchia soprattutto il rialzo dei corsi dei beni energetici dopo vari mesi di calo, mentre la dinamica dei prezzi dei prodotti alimentari è rimasta moderata. Il tasso calcolato al netto della componente alimentare ed energetica è stato pari all’1,7%, un livello attorno al quale si attesta da aprile 2013. Nell’insieme dell’anno l’inflazione misurata sull’IPC è scesa all’1,5% (dal 2,1 del 2012) in presenza di una caduta particolarmente significativa delle componenti rappresentate dai beni energetici, dai prodotti alimentari e dalle prestazioni sanitarie. In prospettiva, il considerevole sottoutilizzo della capacità produttiva nell’economia e la debole dinamica dei salari e dei costi degli input stanno a indicare che l’inflazione si manterrà verosimilmente su livelli contenuti. In tale contesto la Federal Reserve ha avviato il tapering, cioè la riduzione dello stimolo monetario e ribadito al contempo che l’orientamento della politica monetaria rimarrà espansivo ancora a lungo. Tenendo conto dei segnali di miglioramento della congiuntura, il 18 dicembre il Federal Open Market Committee (FOMC) ha così deciso di ridurre da gennaio gli acquisti di mortgage-backed securities (MBS) e di obbligazioni del Tesoro a lungo termine (tapering) per complessivi 10 miliardi di dollari al mese (portandoli a 75 miliardi). Ulteriori riduzioni dipenderanno dalla valutazione degli andamenti economici condotta dal Comitato. Il FOMC continua inoltre a fornire le proprie indicazioni prospettiche sulla politica monetaria (forward guidance) affermando in particolare che “probabilmente sarà opportuno mantenere l’attuale intervallo obiettivo per il tasso sui Federal Fund ancora a lungo dopo che il tasso di disoccupazione sarà sceso al di sotto del 6,5%, specie se le proiezioni sull’inflazione continueranno a mostrare valori inferiori al 2%, obiettivo di più lungo periodo del Comitato”. L’economia in Europa Nell’area dell’euro una modesta ripresa si è avviata, ma resta fragile. La debolezza dell’attività economica si riflette in una dinamica molto moderata dei prezzi al consumo, che si traduce in tassi di interesse più elevati in termini reali e in una più lenta riduzione dell’indebitamento privato e pubblico. Alla luce del permanere dell’inflazione al di sotto del livello coerente con la definizione di stabilità dei prezzi, della dinamica contenuta di moneta e credito e della debolezza dell’attività economica, il Consiglio direttivo della BCE ha ridotto i tassi ufficiali in novembre e ha ribadito con fermezza che rimarranno su livelli pari o inferiori a quelli attuali per un periodo di tempo prolungato. Il Consiglio ha inoltre ribadito che utilizzerà se necessario tutti gli strumenti a sua disposizione per mantenere un orientamento accomodante della politica monetaria. Le condizioni sui mercati finanziari europei e italiani sono ulteriormente migliorate; vi hanno contribuito le prospettive di ripresa, la politica monetaria accomodante, i progressi nella governance dell’area dell’Euro e la stabilizzazione del quadro interno in Italia. I tassi di interesse a lungo termine sui titoli di Stato italiani sono diminuiti; il differenziale rispetto al rendimento del Bund decennale è sceso a circa 200 punti base a fine anno. È tornato l’interesse dei non residenti per le attività finanziarie italiane. Le informazioni più recenti confermano che la moderata ripresa economica dell’area dell’Euro procede in linea con la precedente valutazione del Consiglio direttivo della BCE. Nel contempo le pressioni di fondo sui prezzi restano deboli nell’area e le dinamiche della moneta e del credito sono contenute. Le aspettative di inflazione per l’area dell’Euro nel medio-lungo termine continuano a essere saldamente ancorate in linea con l’obiettivo del Consiglio direttivo di mantenere i tassi di inflazione su livelli inferiori ma prossimi al 2%. Come è stato già rilevato, l’area dell’Euro attraversa un prolungato periodo di bassa inflazione, al quale farà seguito un graduale andamento al rialzo verso livelli inferiori ma prossimi al 2%. Per quanto riguarda le prospettive di medio periodo per l’andamento dei prezzi e la crescita, ulteriori analisi e informazioni si renderanno disponibili agli inizi di marzo. Le recenti indicazioni avvalorano appieno la decisione del Consiglio direttivo di mantenere un orientamento accomodante di politica monetaria finché sarà necessario; ciò sosterrà la graduale ripresa dell’economia nell’area dell’Euro. Il Consiglio direttivo ribadisce con fermezza le proprie indicazioni prospettiche (forward guidance). Esso continua ad attendersi che i tassi di interesse di riferimento della BCE restino su livelli pari o inferiori a quelli attuali per un prolungato periodo di tempo. Tale aspettativa si fonda su prospettive di inflazione complessivamente contenute anche nel medio termine, tenuto conto della debolezza generalizzata dell’economia e della dinamica monetaria modesta. Per quanto riguarda l’analisi economica, dopo due trimestri di crescita positiva del PIL in termini reali gli andamenti recenti dei dati e delle indagini congiunturali suggeriscono, nel complesso, il protrarsi della moderata ripresa dell’Euro. In particolare, si dovrebbe concretizzare un certo miglioramento della domanda interna, sostenuto dall’orientamento accomodante della politica monetaria, da condizioni di finanziamento più favorevoli e dai progressi compiuti sul fronte del risanamento dei conti pubblici e delle riforme strutturali. Inoltre i redditi reali beneficiano della minore inflazione relativa alla componente energetica. L’attività economica dovrebbe altresì trarre vantaggio da un graduale rafforzamento della domanda di esportazioni dell’area. Al tempo stesso, seppure in 6 GRUPPO BANCARIO BANCA ESPERIA (“IL GRUPPO”) RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE fase di stabilizzazione, la disoccupazione resta elevata nell’area dell’Euro e i necessari aggiustamenti di bilancio nei settori pubblico e privato continueranno a pesare sul ritmo della ripresa. Secondo la stima rapida dell’Eurostat, a gennaio l’inflazione sui dodici mesi misurata sullo IAPC si è portata allo 0,7% nell’area dell’Euro, rispetto allo 0,8 di dicembre. Questo rallentamento dei prezzi è principalmente riconducibile agli andamenti della componente energetica. Al tempo stesso, in gennaio il tasso di inflazione è risultato inferiore alle aspettative generali. In base alle ultime informazioni disponibili e ai correnti prezzi dei contratti future per l’energia, ci si attende che nei prossimi mesi l’inflazione al consumo si attesti in prossimità dei livelli attuali. Nel medio periodo le pressioni di fondo sui prezzi dovrebbero restare contenute nell’area dell’Euro. Le aspettative di inflazione per l’area nel medio-lungo periodo continuano a essere saldamente ancorate in linea con l’obiettivo del Consiglio direttivo di mantenere i tassi di inflazione su livelli inferiori ma prossimi al 2%. Dall’estate del 2012 si sono compiuti notevoli progressi nel miglioramento della situazione della provvista bancaria. Per assicurare un’appropriata trasmissione della politica monetaria alle condizioni di finanziamento nei paesi dell’area dell’Euro è essenziale ridurre ulteriormente la frammentazione dei mercati creditizi dell’area e consolidare la capacità di tenuta delle banche ove necessario. Questo è quanto si prefigge la valutazione approfondita della BCE, mentre la tempestiva attuazione di interventi aggiuntivi per realizzare l’unione bancaria contribuirà ulteriormente a ripristinare la fiducia nel sistema finanziario. Quanto alle politiche di bilancio, i paesi dell’area dell’Euro non dovrebbero vanificare gli sforzi di risanamento già compiuti e dovrebbero ricondurre i debiti pubblici elevati su un sentiero discendente nel medio termine. Le strategie di bilancio dovrebbero essere in linea con il Patto di stabilità e crescita e assicurare una composizione dell’aggiustamento favorevole alla crescita che coniughi il miglioramento della qualità e dell’efficienza dei servizi pubblici con la limitazione al minimo degli effetti distorsivi dell’imposizione fiscale. Se accompagnate dalla risoluta attuazione di riforme strutturali, tali strategie daranno ulteriore sostegno all’ancor fragile ripresa dell’economia. I governi devono quindi proseguire le riforme dei mercati dei beni e servizi e del lavoro. Queste contribuiranno a migliorare il potenziale di crescita dell’area dell’Euro e a ridurre i tassi di disoccupazione elevati in molti paesi. L’economia nell’area asiatica L’economia asiatica nella prima parte del 2013 è stata in buona parte condizionata dalle rassicuranti indicazioni provenienti dall’economia statunitense, dalle manovre di stimolo adottate in Giappone nonché dalle conferme cinesi sull’adeguatezza del nuovo paradigma di crescita, basato in primo luogo sull’espansione della domanda interna e, secondariamente, nella ricerca di una crescita sostenibile nel lungo termine archiviate la fase di “soft landing”. Tali trend sono proseguiti anche nella seconda parte dell’anno. Il Giappone, con Shinzo Abe alla guida del paese dalla fine del 2012 e dopo aver concluso nel nuovo anno anche il cambio al vertice della presidenza della Bank of Japan (BoJ), ha potuto avviare in maniera decisa le sue politiche a sostegno dell’economia. E’ così proseguita la dinamica positiva degli indicatori del clima di fiducia che suggerisce un rafforzamento della crescita nel quarto trimestre del 2013. Il PMI per il settore manifatturiero è salito a 56,6 in gennaio, da 55,2 a dicembre, e l’indagine Tankan della Banca del Giappone ha altresì registrato miglioramenti del clima di fiducia delle imprese di piccole, medie e grandi dimensioni nell’ultimo trimestre dello scorso anno. Al tempo stesso la produzione industriale ha continuato a migliorare. Misure contenute nel bilancio supplementare annunciato a dicembre, congiuntamente ai nuovi programmi di spesa per il 2014 pubblicati di recente, dovrebbero compensare in parte la contrazione della domanda attesa alla luce dell’aumento delle imposte sui consumi previsto per aprile. L’inflazione al consumo sui dodici mesi continua ad aumentare, raggiungendo l’1,6% a dicembre 2013 (contro l’1,5% di novembre e il -0,7% di gennaio dello stesso anno). Il tasso calcolato al netto di alimentari, bevande ed energia ha seguito un profilo analogo e a dicembre è salito allo 0,7%, dallo 0,6 di novembre. Nella riunione di politica monetaria tenutasi in gennaio la Banca del Giappone ha mantenuto l’obiettivo per la base monetaria invariato rispetto a dicembre. In Cina la crescita si è leggermente indebolita nel quarto trimestre del 2013 al venir meno degli effetti del piccolo pacchetto di stimolo attuato nel corso dell’estate, ma è rimasta complessivamente vigorosa: il tasso di incremento del PIL in termini reali è stato pari al 7,7% sul periodo corrispondente (1,8% sul periodo precedente), sostanzialmente in linea con le aspettative degli operatori e in calo rispetto al 7,8% (2,2% sul periodo precedente) del terzo trimestre. Nell’insieme del 2013 si è collocato al 7,7%, lievemente al di sopra dell’obiettivo del 7,5% fissato dal governo. Gli aggregati monetari e creditizi hanno altresì rallentato a dicembre, in linea con l’intenzione della banca centrale della Repubblica popolare cinese di ridurre gradualmente la leva finanziaria dell’economia, ma hanno continuato a espandersi più rapidamente del PIL in termini nominali. L’inflazione sui dodici mesi misurata sull’IPC complessivo è scesa al 2,5% in dicembre, per il minore contributo dei prezzi dei prodotti alimentari, mentre il tasso ottenuto escludendo la componente alimentare ed energetica si è mantenuto stabile all’1,8% e quello calcolato sull’indice dei prezzi alla produzione (IPP) è rimasto negativo. 7 GRUPPO BANCARIO BANCA ESPERIA (“IL GRUPPO”) RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE Le performance dei mercati I mercati azionari hanno registrato nel corso del primo semestre 2013 performance positive, proseguendo il trend rialzista avviato nel 2012. In particolare l’accordo raggiunto in extremis a fine 2012 sul tema del “fiscal cliff ” in USA ha permesso già a gennaio un avvio positivo dei mercati. La fase rialzista si è successivamente consolidata grazie in particolare al supporto delle politiche monetarie espansive adottate dalle Banche Centrali. Le quotazioni azionarie hanno continuato a trarre beneficio nel corso dell’anno della tenuta del ciclo economico in USA e Cina e dei lenti ma progressivi accordi in ambito europeo su unione bancaria e iniziative pro-crescita. A partire da maggio tuttavia l’andamento dei mercati finanziari internazionali è stato caratterizzato da una rinnovata volatilità, innescata dal diffondersi tra gli operatori di timori circa una possibile riduzione anticipata dello stimolo monetario negli Stati Uniti e dall’incertezza sulle prospettive dell’economia mondiale. Una fase delicata superata senza eccessivi scossoni dai mercati si è poi verificata in ottobre con lo “shutdown” statunitense ma il vero momento di volatilità nel secondo semestre 2013 si è avuto a dicembre. L’ultimo mese dell’anno è, infatti, iniziato in assenza, dagli USA, di una risposta politica sul problema del “debt ceiling” e con ancora qualche dubbio sulle possibili evoluzioni del “tapering” in un momento di passaggio del testimone alla guida della Federal Reserve. In Europa, nel frattempo si accendevano le discussioni su come arrivare ad una unione bancaria e, in tale ambito soprattutto sulle regole di valorizzazione delle posizioni detenute dalle banche in titoli dei rispettivi governi nazionali. L’indice MSCI World All Country (misurato in Euro) ha archiviato un rialzo del 17,5% nel 2013. A livello geografico in Europa, Eurostoxx50 +18% (+22,7% inclusi i dividendi), il listino tedesco ha guidato i rialzi con l’indice DAX a +25,5%, soprattutto grazie ai rialzi maturati nel primo semestre. Nella seconda parte dell’anno, infatti, il trend di rialzo è stato più forte sui listini periferici, in particolare italiano e spagnolo. Grazie a questa dinamica il FTSEMIB italiano archivia così il 2013 con un rialzo del 16,6% (+20,4% inclusi i dividendi) mentre l’IBEX 35 spagnolo arriva ad un +20,7% (+27,6% total return). Particolarmente bene hanno fatto in particolare sui listini europei i titoli a piccola capitalizzazione come rappresentati dall’indice MSCI Small Caps che segna un +32,7% in ragione d’anno. Gli indici americani hanno beneficiato in maniera più uniforme nell’arco dell’anno delle notizie positive rilasciate dalla prima economia mondiale, nonché dalle risposte politiche arrivate sui temi del “fiscal cliff ” prima e “debt ciling” poi. Gli indici americani hanno inoltre potuto beneficiare del coerente operato della banca centrale che a parte alcuni momenti di volatilità (in particolare maggio) è riuscita nell’intento di avviare il temuto “tapering” non minando le basi della crescita economica. L’indice S&P 500 ha così archiviato il 2013 con un rialzo prossimo al 30% (in USD) superando abbondantemente la già ottima performance del 2012 (in rialzo del 13,5%). Il Dow Jones Industrial rappresentativo delle principali blue-chips, ha segnato un +26,5% ed il Nasdaq ho sovraperformato con un rialzo del 38% circa (sempre misurato in USD). L’area Pacifico in generale (MSCI Pacific +34,5%) ed il mercato giapponese in particolare, con il Nikkei in rialzo del 56,7%, sono stati i listini migliori nel 2013, condizionati in positivo dagli effetti congiunti delle politiche dell’ ”Abenomics”. Al contrario di quanto avvenuto sui mercati dei paesi sviluppati gli indici rappresentativi dei paesi emergenti hanno invece avuto un andamento più volatile e sono stati particolarmente penalizzati nella prima parte dell’anno. Pur in un contesto di elevata eterogeneità tra i singoli paesi il trend positivo della seconda parte dell’anno ha consentito all’indice generico rappresentativo dei paesi emergenti MSCI Emerging Markets (in Euro) di chiudere l’anno in leggero rialzo misurato in valuta locale +1%. Nel dettaglio dei principali paesi il Brasile ha segnato la performance peggiore con un ribasso del 15,5% sull’indice Bovespa. Anche la Russia ha archiviato in ribasso il 2013 con un -5,5%. Positivo invece l’indice domestico cinese Hang Seng che grazie al +12% del secondo trimestre ha chiuso a +3% il 2013. Miglior listino dell’area BRIC infine è stato quello indiano con l’indice Sensex 30 in rialzo del 9%. Guardando al mercato obbligazionario il 2013 si chiude con perdite sulle emissioni governative americane, indice Treasuries generico -3,3% in USD. La parte lunga della curva è stata la più penalizzata a seguito delle discussioni e successivo avvio del “tapering” con la scadenza decennale che ha assegnato un rialzo di circa 127 punti base. Più positivo il contesto delle emissioni governative europee grazie al forte trend di convergenza dei bond dei paesi periferici che hanno consentito anche agli indici generici dell’area di chiudere in positivo. Gli sforzi compiuti sul fronte dell’austerity da molte nazioni ed il raggiungimento di importanti target di bilancio hanno consentito di archiviare definitivamente il “rischio di rottura” dell’area Euro riportando serenità sui mercati e ridando spazio a trend di convergenza sopra descritti. La BCE è stata al contempo determinante nel garantire questo clima di ritrovata stabilità all’interno del quale il mercato obbligazionario europeo ha potuto iniziare a normalizzarsi. Di questa situazione hanno potuto beneficiare anche i mercati obbligazionari corporate che sono stati sostenuti dalla liquidità presente nel sistema e dal generale appetito al rischio che ha sostenuto la ricerca di rendimenti. Particolarmente performanti sono risultate in particolare le emissioni societarie più speculative (high yield) che, misurate dall’indice Merrill Lynch hanno archiviato un rialzo del 10,4% sul mercato europeo e del +7,4% su quello statunitense. Una parte importante del mercato obbligazionario che invece ha deluso le aspettative è stato quello delle emissioni dei paesi emergenti. Penalizzate dallo scenario di avvio del tapering e conseguente rialzo tassi innescato 8 GRUPPO BANCARIO BANCA ESPERIA (“IL GRUPPO”) RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE dalle dichiarazioni della FED e dalla conseguente riduzione di USD disponibili nel sistema i flussi degli investitori internazionali sono venuti meno togliendo sostegno all’asset. In un primo momento l’intero comparto ha sofferto il nuovo scenario che si è nel corso dei mesi fatto più selettivo andando a penalizzare soprattutto emissioni e valute dei paesi maggiormente dipendenti dall’estero per i finanziamenti e con partite commerciali più deboli. L’indice Merrill Lynch delle emissioni dei paesi emergenti in hard currency (USD), per effetto di queste dinamiche, ha chiuso il 2013 in ribasso del 4% circa, misurato in USD. Sul mercato dei cambi si è delineata una dinamica ben chiara della moneta unica europea, così come del dollaro statunitense, nei confronti dello yen, mentre i cambi tra le altre principali valute sono rimasti pressoché stabili. Il cambio Euro dollaro si è infatti mantenuto da inizio anno in un range di oscillazione compreso tra 1,28 e 1,38 mentre, al contrario, l’Euro ha registrato un apprezzamento di circa il 21% nei confronti della moneta giapponese portandosi in area 145 a fine dicembre (in maniera del tutto analoga al movimento messo a segno dallo YEN rispetto all’USD salito in area 105 a fine anno da un livello di 87 di inizio anno). Queste dinamiche ribadiscono come le elezioni politiche di fine 2012 in Giappone abbiano costituito un vero e proprio “game changer”. L’impostazione decisamente più espansiva di politica monetaria della BoJ, fortemente sponsorizzata e sostenuta dal nuovo primo ministro, aveva già innescato un deprezzamento rispetto al dollaro US di circa il 9% nei soli ultimi due mesi del 2012 e del 13% rispetto all’Euro sull’intero anno, deprezzamenti proseguiti nel 2013 con l’avanzamento delle politiche pro-cicliche previste dall’“Abenomics” e con il rafforzamento della collaborazione tra governo e BoJ. Il mercato delle materie prime infine è stato caratterizzato da una fase di generale debolezza determinata dall’incertezza circa lo sviluppo del ciclo globale nella prima parte dell’anno poi stabilizzatasi negli ultimi mesi. Più nello specifico occorre tuttavia segnalare la pesante correzione registrata dalle quotazioni dell’oro che si è portato da circa 1.700 USD per oncia di inizio anno ai 1.200 USD di fine dicembre pari ad un ribasso del 28%. Tale ribasso è derivato da un primo movimento registrato ad aprile su voci di possibili vendite da parte delle banche cipriote delle riserve auree per far fronte alle perdite del sistema e conseguente ricapitalizzazione e si è poi accentuato in concomitanza delle discussioni sulla possibile riduzione dell’easing monetario della FED che ha ridotto le aspettative inflattive e la convenienza a detenere oro fisico come forma di investimento. Le prospettive 2014 Le proiezioni macroeconomiche prevedono per i prossimi mesi un’accelerazione graduale dell’economia mondiale, seppure a ritmi diversi nei vari paesi. Il 2014 è previsto quindi come l’anno in cui la crescita consolida e rafforza i progressi fatti nel 2013 grazie alla partecipazione di tutti i blocchi economici, finalmente anche dell’Europa. Negli Stati Uniti, archiviato il passaggio alla guida della FED senza particolari scossoni e risolte le due delicate questioni del “fiscl cliff ” e “debt ceiling”, si stanno rafforzando i segnali di solidità della crescita. La prima economia mondiale ad uscire dalla crisi nel 2011 sta in particolare registrando dinamiche positive sul fronte dell’occupazione. Il risveglio dell’attività e dei prezzi nel settore immobiliare unito al rialzo degli attivi finanziari si aggiungono come elementi importanti per rafforzare l’ “effetto ricchezza” del consumatore che può così continuare a guardare con positività al futuro mantenendo alto il livello della domanda. Il passaggio successivo in questo circolo virtuoso, che vede in un’attenuazione del “fiscal drag” un altro importante fattore, è rappresentato da una crescita degli investimenti da parte delle società per adeguare il livello di offerta. Sul fronte delle politiche monetarie la FED sembra aver correttamente preparato il mercato alle future mosse di riduzione del Quantitative Easing attraverso le “forward guidance”. Il suo operato non dovrebbe di conseguenza scatenare nuove ondate di volatilità come sperimentato in passato. L’Europa, grazie in particolare all’operato della BCE che si è dimostrata determinante nel riportare alla normalità i mercati finanziari, sta sperimentando un risveglio dell’attività economica destinato a proseguire nel corso dei prossimi mesi. Una crescita più solida resta tuttavia condizionata alla risoluzione delle due problematiche strutturali che caratterizzano ancora il vecchio continente e cioè la riattivazione dei meccanismi del credito, in modo da permettere alla liquidità presente nel sistema di arrivare a imprese e famiglie, e una riforma del mercato del lavoro. Gli importanti passi avanti sul tema dell’unione bancaria, collocandosi in un più ampio schema di riduzione della frammentazione tra i sistemi creditizi nazionali, sembra poter rappresentare un importante punto di svolta per le sorti del continente. Nel frattempo la ripresa resta molto dipendente dalla domanda estera (export) e sostenuta dall’orientamento accomodante delle politiche monetarie. La BCE mantiene quindi le redini dell’Europa chiamata da una parte a dimostrare di essere credibile nelle sue politiche monetarie ma al contempo senza rischiare di compromettere la debole ripresa. Dall’Asia nel frattempo arrivano segnali di stabilità sul futuro della Cina. I leader del partito Comunista Cinese (PCC) hanno ribadito, in particolare durante la terza riunione del comitato centrale del Partito (il cosiddetto 9 GRUPPO BANCARIO BANCA ESPERIA (“IL GRUPPO”) RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE “plenum”) tenutosi in novembre, la volontà di proseguire mediante un ampio programma di riforme a rafforzare l’economia di mercato e di accrescere la concorrenza del settore finanziario e produttivo, progetto che si accompagna a una maggiore flessibilità del tasso di cambio. In Giappone invece, dopo l’esito delle elezioni per la Camera Alta del 21 luglio 2013, che hanno visto rafforzarsi la leadership di Abe, si prevedono ulteriori progressi nell’attuazione delle riforme strutturali per rilanciare l’economia del paese. In termini di rischi per le prospettive di crescita mondiale pesano sopratutto l’evoluzione delle condizioni nei mercati monetari e finanziari globali e le connesse incertezze, in particolare nei paesi emergenti, che potrebbero influire negativamente sulla situazione economica. Il settore del private banking Il settore del private banking in molte delle economie occidentali, e in particolare nella realtà italiana, sta tutt’ora affrontando gli strascichi di una fase complessa causata della crisi economica, nonostante i (timidi) segnali di ripresa e il miglioramento del clima di fiducia che confermano un lento percorso di uscita dalla recessione economica. Ne consegue che il contesto in cui si muovono i diversi segmenti di clientela private italiana è ancora caratterizzato da aspetti di fragilità e rimane strettamente legato alle dinamiche economiche e competitive del Paese. I player dell’industria devono continuare a fronteggiare il generale rallentamento nel processo di creazione di nuova ricchezza e la contrazione della propensione al risparmio delle famiglie, facendo i conti con i limiti dei tradizionali modelli di servizio ai Clienti, concentrati sulla gestione della sola componente finanziaria del loro patrimonio. Anche nel 2013 è stata comunque registrata una crescita degli asset under management (AUM) dell’industria, sia con riferimento al mercato servito dai player sia con riferimento al totale del mercato potenziale, sulla base delle stime e dei dati rilasciati dall’Associazione Italiana Private Banking. In particolare, il mercato potenziale ha assistito a un andamento crescente degli asset con un aumento da Euro 900 miliardi nel 2012 a Euro 933 miliardi nel 2013, con una crescita del 3,7%. Tra i principali player del settore del Private Banking e con riferimento agli associati AIPB (circa 50% degli AUM private complessivi, percentuale che rimane stabile), è stata registrata una crescita del 2,9% pari a Euro 451 miliardi a settembre 2013 rispetto ai Euro 438 miliardi di dicembre 2012. Questa crescita è conseguenza dell’andamento positivo della market performance (+ 2,0% pari a Euro 8,6 miliardi) e della raccolta netta (+ 0,9% pari a Euro 3,9 miliardi), coerentemente i trend di più lungo periodo che confermano una crescita preponderante della componente di market performance rispetto a una raccolta netta complessiva che si mantiene debole. Come risultato della crescente attitudine della clientela a ricercare una più completa diversificazione del proprio portafoglio, è stato registrato un aumento dell’esposizione verso gli strumenti gestiti (che a fine 2013 è stimata essere pari al 23% delle attività finanziarie delle famiglie Private), fondi in particolare, ma anche dell’incidenza dei prodotti assicurativi, con una predilezione per i prodotti unit linked. Rimangono stabile nel 2013 le componenti azionarie e di titoli di Stato che caratterizzano il portafoglio medio, mentre sono in riduzione le quote relative ai a titoli corporate, alle obbligazioni di matrice bancaria ai prodotti ad alto contenuto di liquidità. In tale contesto, Banca Esperia ha proseguito il proprio impegno nella crescita attraverso la progressiva implementazione di un innovativo modello di business, basato sulla consulenza dedicata a tutte le componenti del patrimonio dei clienti (familiare, imprenditoriale, finanziario e immobiliare), e di numerose iniziative volte all’acquisizione e sviluppo della clientela di riferimento e al miglioramento della profittabilità mediante la valorizzazione dell’offerta di prodotti e servizi private e la continua azione di sensibilizzazione, indirizzo e monitoraggio delle strutture commerciali. Ciò ha portato a un ulteriore consolidamento della posizione del Gruppo Esperia nel mercato, che sale al primo posto per AUM tra le “banche specializzate” e si conferma al nono posto rispetto al mercato private banking nel complesso. Il Gruppo Esperia ha registrato una variazione positiva degli asset di circa l’11%, da Euro 13,8 miliardi a fine 2013 a 15,3 miliardi a fine 2013. Organizzazione del gruppo bancario Al 31 dicembre 2013 il Gruppo Bancario Banca Esperia comprendeva: •Banca Esperia S.p.A. •Duemme SGR S.p.A. •Esperia Trust Company S.r.l. (ex Duemme Trust Company S.r.l.) •Esperia Servizi Fiduciari S.p.A. (ex Duemme Servizi Fiduciari S.p.A.) che ha incorporato in data 1 gennaio 2013 le Società San Babila Fiduciaria S.p.A. e Cidneo Fiduciaria S.p.A. acquisite nell’ottobre 2012 10 GRUPPO BANCARIO BANCA ESPERIA (“IL GRUPPO”) RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE •Duemme Capital Ltd. (posta in liquidazione nel mese di luglio 2013) •Duemme International Luxembourg S.A. Banca Esperia è la Capogruppo e, in estrema sintesi, la sua struttura organizzativa è articolata in strutture commerciali (6 Direzioni Clienti - territoriali e di segmento), strutture di Offerta e Produzione (Wealth Planning, Investment Solution, Corporate & Real Estate, Tesoreria e Proprietà), strutture operative (Direzione Organizzazione e Piattaforme Operative, Direzione Amministrazione e Contabilità) e strutture di Indirizzo, Coordinamento e Controllo (Direzione Pianificazione e Coordinamento Commerciale, Direzione Rischi e Compliance). Si segnala che, con l’uscita, alla fine del primo semestre 2013, del Responsabile Finanza e, l’ingresso nel mese di luglio, del nuovo Responsabile Amministrativo è stata costituita la nuova Direzione Amministrazione e Contabilità che ricomprende nel suo perimetro il Bilancio Banca, il Bilancio Consolidato, le Segnalazioni di Vigilanza e la Fiscalità di Gruppo. Nel mese di dicembre 2013 all’interno della Direzione Organizzazione e Piattaforme Operative viene soppressa la funzione di Operations e IT. Le funzioni interne alla suddetta Direzione si riorganizzano pertanto come di seguito indicato: 1)Operations a cui riportano il Middle Office Centrale e la struttura di Back Office Pagamenti e Titoli; 2)ICT che si riorganizza secondo quanto previsto dalle disposizioni di vigilanza, Circolare 263 di Banca d’Italia 15º aggiornamento del 2 luglio 2013. A tale riguardo vengono identificate in maniera distinta le unità che si occupano di Sviluppo, Collaudo e Produzione; 3)Organizzazione a cui si aggiunge la struttura di Help Desk applicativi; 4)Risorse umane; 5)Legale e Affari Societari. Passano inoltre in staff alla medesima Direzione le funzioni di Logistica e Procurement e di Reportistica e Controlli a Distanza. Quest’ultima in particolare è deputata a presidiare il corretto svolgimento delle attività di controllo operativo e di riconciliazione previste dalla normativa vigente e a svolgere, attraverso la propria struttura interna, dedicata, controlli a distanza sull’operatività di tutte le filiali della Banca distribuite sul territorio. La Banca, nella sua veste di Capogruppo e di holding operativa, svolge attraverso le proprie strutture, attività di supporto nei confronti delle Società controllate per lo svolgimento di attività specifiche regolate da contratti stipulati a condizioni di mercato. Sul territorio nazionale la Banca è presente con sedi a Milano, Roma, Genova, Bologna, Firenze, Brescia, Torino, Padova, Parma, Bergamo, Treviso e Cesena. Si prevede di affinare ulteriormente il disegno organizzativo relativo alla struttura commerciale, con alcune modifiche che saranno perfezionate nel corso dell’anno 2014. Il Consiglio di Amministrazione di Banca Esperia è composto da: Edoardo Lombardi (Presidente), Andrea Cingoli (Amministratore Delegato), Maurizio Carfagna (Consigliere indipendente), Carlo Clavarino (Consigliere indipendente), Salvatore Messina (Consigliere indipendente), Alberto Rosati, Massimo Doris e Francesco Saverio Vinci. Il Consiglio di Amministrazione di Duemme SGR è composto da: Maurizio Carfagna (Presidente), Antonio Maria Penna (Vice Presidente), Filippo Di Naro (Amministratore Delegato), Marco Oriani (Consigliere indipendente) e da Pellegrino Libroia e Stefano Simonetti che sono stati nominati Consiglieri nell’Assemblea dei soci tenutasi il 17 aprile 2013. Il Consiglio di Amministrazione di Duemme International Luxembourg è composto da: Georges Gudenburg (Presidente), Robert Rausch (Managing Director), Fabio Ventola e Giovanni Lainati (Consigliere indipendente). Nel Consiglio di Amministrazione di Esperia Servizi Fiduciari Guido Feller ha lasciato il proprio incarico di Vice Presidente a seguito delle sue dimissioni dal Gruppo Esperia. Inoltre hanno lasciato il Consiglio di Amministrazione della Società Claudio Grego e Carla Giannone, sostituiti da Andrea Cingoli e Patrizio Lattanzi. Il Consiglio di Amministrazione di Esperia Servizi Fiduciari è pertanto composto da: Vittorio Volpi (Presidente), Alberto Chiesa (Amministratore Delegato), Andrea Cingoli, Patrizio Lattanzi, Franco Benincasa (Consigliere indipendente), Federico Orlandi (Consigliere), Gerolamo Caccia Dominioni (Consigliere indipendente) e Uberto Barigozzi (Consigliere indipendente). Il Consiglio di Amministrazione di Esperia Trust Company è composto da Giorgio Bernini (Presidente), 11 GRUPPO BANCARIO BANCA ESPERIA (“IL GRUPPO”) RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE Raffaella Sarro (Amministratore Delegato), Andrea Cingoli (Consigliere), Maurizio Beltrami (Consigliere indipendente), Domenico A. Mazzone (Consigliere indipendente), Patrizio Lattanzi (Consigliere) e Marco Giorgino (Consigliere Indipendente). L’offerta del Gruppo, rivolta alla clientela privata e istituzionale, consiste principalmente nella gestione, nell’amministrazione, nella consulenza d’investimento, nell’organizzazione di patrimoni e comprende anche l’intestazione (fiduciaria e in trust) degli stessi, nonché assistenza di tipo legale e fiscale. Tale offerta è veicolata alla clientela attraverso il seguente modello di servizio distinto tra le diverse Società del Gruppo: •Banca Esperia opera attraverso la sua rete di private bankers, colloca prodotti di investimento (del Gruppo e non), offre servizi di consulenza (Wealth Planning e Corporate and Real Estate Advisory) e presta i principali servizi bancari quali i conti correnti, i depositi di titoli e valori ed i finanziamenti sotto varie forme tecniche; •Duemme SGR e Duemme International Luxembourg offrono un’ampia gamma di servizi di investimento concentrandosi in particolare sulle gestioni individuali (per clienti privati e istituzionali) e quelle collettive (fondi hedge e SICAV), anche in qualità di gestore delegato. E’ opportuno ricordare che Duemme SGR è impegnata in un processo di ristrutturazione e rifocalizzazione che ha visto una progressiva riduzione della presenza nel settore dei fondi hedge e immobiliari, anche attraverso operazioni straordinarie. L’attività principale di Duemme International Luxembourg (management company di SICAV lussemburghesi) è stata affiancata dalla rapida crescita di un’attività di gestione in delega di mandati discrezionali sotto polizza da parte di alcune primarie compagnie assicurative; •Esperia Trust Company e Esperia Servizi Fiduciari offrono un’ampia gamma di servizi di intestazione fiduciaria e in trust, consulenza, pianificazione e protezione patrimoniale. In particolare il portafoglio di mandati fiduciari del Gruppo Esperia si è rafforzato a seguito dell’acquisizione di San Babila Fiduciaria e Cidneo Fiduciaria; •Duemme Capital Ltd ha cessato la sua attività di advisor in materia di fondi hedge; dal primo febbraio 2012 non ha dipendenti. È stata avviata la procedura di liquidazione nel corso del mese di luglio 2013. Andamento della gestione Alla data del 31 dicembre 2013 le Società componenti il Gruppo Bancario hanno chiuso il bilancio d’esercizio con i risultati netti di seguito elencati: (valori in Euro/000) Società Risultato d’esercizio Banca Esperia SpA 4.566 Duemme SGR SpA 855 Esperia Servizi Fiduciari SpA 56 Esperia Trust Company Srl 12 Duemme Capital Ltd (44) Duemme International Luxembourg SA 4.510 Le masse nette in gestione e/o amministrazione ammontavano a circa Euro 15.300 milioni: l’incremento è stato pari a circa Euro 1.800 milioni generato da un afflusso netto di masse per circa Euro 200 milioni e da una market performance positiva per circa Euro 1.600 milioni. Rapporti fra le società del gruppo I rapporti fra le società del Gruppo (inclusi i contratti di outsourcing relativi ai servizi sopra menzionati) sono disciplinati da accordi infragruppo stipulati a condizioni di mercato. Alcuni degli accordi infragruppo sono stati modificati rispetto all’esercizio 2012 a seguito della nuova struttura della Capogruppo e delle nuove logiche di distribuzione dei prodotti. I rapporti in essere con le società del Gruppo si possono così riassumere: •rapporti di conto corrente accesi presso Banca Esperia da Duemme SGR, Esperia Servizi Fiduciari, Esperia Trust Company, Duemme Capital e Duemme International Luxembourg; 12 GRUPPO BANCARIO BANCA ESPERIA (“IL GRUPPO”) RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE •rapporto di custodia e amministrazione titoli acceso presso Banca Esperia da Esperia Servizi Fiduciari; •prestazione di servizi in outsourcing relativamente alle funzioni di Amministrazione, Controllo di Gestione, Tesoreria, Risk Management, Compliance, Legale e Societario, Internal Audit, Risorse Umane, Pianificazione Strategica, Sviluppo Commerciale, Information Technology e Organizzazione da parte di Banca Esperia a favore di Duemme SGR, Esperia Servizi Fiduciari, Esperia Trust Company e Duemme International Luxembourg; •prestazione di servizi in outsourcing di Middle e Back-office da parte di Banca Esperia a favore di Esperia Servizi Fiduciari; •deleghe di gestione conferite da Duemme International Luxembourg a Duemme SGR per alcuni comparti della Duemme SICAV; •accordo per il collocamento da parte di Banca Esperia dei prodotti e servizi di Duemme SGR e di Duemme International Luxembourg; •accordo di retrocessione tra Banca Esperia e Duemme SGR in merito al recupero delle spese di banca depositaria relative ai mandati in gestione attivi presso la controllata; •accordo di consulenza in materia di investimenti finanziari tra Banca Esperia e Duemme International Luxembourg; •accordo di consulenza tra Banca Esperia ed Esperia Fiduciaria in materia di rapporti fiduciari, wealth planning e protezione di patrimoni; •accordo di consulenza tra Banca Esperia e Esperia Trust in materia di trust e protezione di patrimoni; •accordo di consulenza tra Banca Esperia e Duemme SGR a supporto dell’attività del Comitato Strategico e del Comitato Investimenti Gestioni Private. I rapporti fra le società del Gruppo sono disciplinati da accordi regolati a normali condizioni di mercato. Attività di ricerca e sviluppo Nel corso dell’anno il portafoglio di proprietà si è ulteriormente incrementato da Euro 575 milioni ad Euro 748 milioni e si è intensificata l’attività di trading, consentendo la realizzazione di un importante risultato economico di tesoreria. Inoltre, a partire dalla seconda metà dell’anno, l’attività si è concentrata sulla riduzione del costo di rifinanziamento del portafoglio stesso, da un lato attraverso l’operatività in prestito titoli e l’attivazione di singoli accordi con le controparti tra quelle affidate dalla Banca, dall’altro aderendo al segmento Repo del mercato MTS (sostituendo in parte le operazioni di mercato aperto con la Banca Centrale Europea) che presenta alcuni vantaggi tra cui: liquidità del mercato, eliminazione del rischio controparte grazie alla presenza della clearing house, costi notevolmente inferiori rispetto ad altre forme di funding. Si è inoltre sviluppata all’interno della funzione tesoreria l’attività di collateral management in stretta collaborazione con la Direzione Rischi e Compliance perseguendo un duplice obiettivo, da un lato come tecnica della misurazione del rischio e dall’altro per mitigare gli eventuali effetti di un default delle controparti. Nel corso dell’anno sono stati emessi titoli obbligazionari Banca Esperia per complessivi Euro 147 milioni con scadenza tra due e sei anni, realizzate in collaborazione con la Direzione Investment Solutions che ha ulteriormente migliorato il processo di sviluppo di prodotti di investimento per la clientela. Nel corso del 2013, dal punto di vista commerciale, la Banca ha lavorato ad una serie di nuove attività/iniziative che coinvolgono le proprie controllate, come di seguito meglio specificato. Innanzi tutto da segnalare, dal lato dell’offerta di prodotti assicurativi, il lancio di un prodotto dedicato a Banca Esperia, Banca Esperia Coupon, sviluppato grazie ad un nuovo accordo con Pramerica Life S.p.A., che coniuga le caratteristiche tipiche delle polizze a capitalizzazione (rendimento garantito) con quelli delle polizze assicurative a vita intera (copertura caso morte), con l’ulteriore facoltà di percepire il rendimento periodico certo attraverso una cedola annuale. Alla data del 31 dicembre 2013 le masse acquisite ammontano a circa Euro 85 milioni. E’stato poi finalizzato un nuovo servizio per i clienti del Gruppo, denominato contratto di Account Aggregation & Investment Solutions. Esso mira a rappresentare al cliente la visione aggregata dei suoi investimenti finanziari detenuti presso il Gruppo Banca Esperia e presso altri intermediari con la finalità di fornirgli un servizio di analisi, rappresentazione e ottimizzazione dell’asset allocation complessiva e un controllo del profilo di rischio. Grazie alla definizione dell’asset allocation complessiva ottimale multi banca, il cliente può beneficiare di un servizio consulenziale che permette la verifica delle singole posizioni/porzioni di portafoglio detenute in termini di conformità alla suddetta asset allocation e all’andamento dei mercati, e di controllare più dettagliatamente i costi e i rendimenti del proprio portafoglio. Inoltre, nel corso del 2013 è stata perfezionata la definizione di un nuovo “Fondo per le Imprese” in Duemme SGR, fondo mobiliare di diritto italiano riservato agli investitori istituzionali. 13 GRUPPO BANCARIO BANCA ESPERIA (“IL GRUPPO”) RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE Il fondo investirà in “Mini Bond”, i nuovi strumenti di finanziamento alternativo a disposizione delle PMI introdotti dall’art. 32 del Decreto Sviluppo. Le opportunità di investimento verranno vagliate attraverso un processo rigoroso all’interno del quale l’attività di Duemme sarà coadiuvata, nella fase di screening e valutazione delle varie operazioni, da Mediobanca ed altre eventuali Banche domestiche nel ruolo di arranger, oltre che da eventuali advisors indipendenti e sarà certificata dalla richiesta di attribuzione di un rating da parte di soggetti qualificati. Infine, nel secondo semestre del 2013 Duemme International ha stretto una partnership con Russell Investments per la gestione del Comparto Duemme Global Equity. Russell investments è un asset manager internazionale leader per le strategie di gestione attiva e i portafogli multi-asset da oltre 40 anni. Duemme Global Equity è costituito principalmente dai fondi azionari multimanager di Russell, che sono caratterizzati dall’utilizzo di gestori specialisti, con strategie e stili di gestione tra loro complementari. Struttura e contenuto del bilancio consolidato Il Bilancio d’esercizio consolidato, corredato dalla presente Relazione degli Amministratori sulla gestione, è costituito dallo Stato Patrimoniale, dal Conto Economico, dal Prospetto della redditività complessiva, dal Prospetto delle variazioni patrimoniali, dal Rendiconto finanziario e dalla Nota Integrativa, redatti in conformità a quanto previsto dal Provvedimento del Governatore della Banca d’Italia del 22 dicembre 2005, aggiornato il 21 Gennaio 2014, applicando i principi contabili internazionali IAS/IFRS recepiti nel nostro ordinamento dal D.Lgs. 58/98. Dati economici Il conto economico, espresso in forma scalare, evidenzia il processo di formazione del risultato di gestione. Margine di interesse Voce Scoperti di conto corrente 31 dicembre 31 dicembre 2013 2012 Delta % 11.581 12.546 (7,7%) 3.642 2.415 50,8% 16.789 14.707 14,2% 62 1.119 (94,5%) 233 259 (10,0%) 47 31 51,6% Totale interessi attivi 32.354 31.077 4,1% Conti correnti e operazioni di raccolta (7.441) (9.286) (20,0%) Titoli in circolazione (6.998) (4.318) 62,1% Altre operazioni di tesoreria (1.683) (3.000) (43,9%) (16.122) (16.604) (2,9%) 16.232 14.473 (12,2%) Mutui e finanziamenti Titoli di proprietà Altre operazioni di tesoreria Derivati a copertura di operazioni di raccolta Altre Attività Totale interessi passivi Margine di interesse La contrazione dei tassi d’interesse avvenuta nell’esercizio ha portato uno sterile aumento degli interessi attivi percepiti (+ Euro 0,3 milioni, pari al netto tra la voce “Scoperti di conto corrente” e la voce “Mutui e finanziamenti”) nonostante l’incremento del credito erogato alla clientela (+ Euro 84,9 milioni anno su anno) e allo stesso tempo, congiuntamente ad una maggiore efficienza nella raccolta tramite l’adozione di forme tecniche di finanziamento collateralizzate, ha diminuito gli interessi sostenuti (- Euro 3,2 milioni) a fronte di crescenti masse (+ Euro 85,2 milioni). L’incremento dei volumi del portafoglio di proprietà (+ Euro 176 milioni), principalmente di obbligazioni governative e corporate, ha dato luogo a un miglior risultato in termini di flussi cedolari (+ Euro 2 milioni) che ha contribuito a compensare quasi integralmente (+ Euro 2,7 milioni) i maggiori costi di finanziamento legati al collocamento di nuove emissioni obbligazionarie (+ Euro 133,3 milioni la variazione dei volumi anno su anno). 14 GRUPPO BANCARIO BANCA ESPERIA (“IL GRUPPO”) RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE Commissioni Nette Voce 31 dicembre 31 dicembre 2013 2012 Delta % Garanzie rilasciate 124 106 17,0% Negoziazione strumenti finanziari 156 2 7.700,0% 37.577 49.946 (24,8%) 453 − − Collocamento titoli 6.183 6.725 (8,1%) Ricezione e trasmissioni ordini 3.278 3.523 (7,0%) Attività di consulenza 4.259 3.342 27,4% Distribuzione di servizi di terzi 521 27 1.829,6% Tenuta e gestione conti correnti 311 279 11,5% 2.500 2.155 16,0% 55.362 66.105 (16,3%) Negoziazione strumenti finanziari (80) (14) 471,4% Custodia e Amministrazione titoli (815) (889) (8,3%) Servizi incasso e pagamento (103) (73) 41,1% Altri servizi (6.124) (5.638) 8,6% Totale Commissioni Passive (7.122) (6.614) 7,7% Commissioni Nette 48.240 59.491 (18,9%) Gestione di portafogli Custodia e amministrazione titoli Altri servizi Totale Commissioni Attive La contrazione del margine commissionale è determinata essenzialmente dalla riduzione delle commissioni di gestione e performance a seguito di un andamento meno favorevole dei mercati finanziari nel 2013 rispetto all’anno precedente (- Euro 11 milioni). Inoltre si registrano minori commissioni per Euro 1,7 milioni a seguito della cessione/liquidazione di alcuni fondi immobiliari gestiti da Duemme SGR. Il fenomeno è stato parzialmente mitigato dall’aumento delle commissioni attive legate all’attività di consulenza (+ Euro 0,9 milioni) e al collocamento di polizze assicurative (+ Euro 0,5 milioni). Si registra inoltre una sensibile diminuzione delle commissioni passive sull’attività di promozione e distribuzione di servizi alla clientela (- Euro 1 milione) costituite dalle provvigioni corrisposte ad agenti esterni (promotori, public relator, finders). Margine di intermediazione Voce 31 dicembre 31 dicembre 2013 2012 Delta % Margine d’interesse 16.232 14.473 12,2% Commissioni nette 48.240 59.491 (18,9%) Dividendi su titoli di proprietà 35 4 775,0% Totale dividendi 35 4 775,0% 238 1.346 (82,3%) 76 560 (86,4%) 3 1.401 (99,8%) 317 3.307 (90,4%) 1 − − 23.613 13.587 73,8% Altre operazioni di cessione/riacquisto 12 (14) 185,7% Utili/perdite da cessione/riacquisto 23.625 13.573 74,1% Totale margine d’intermediazione 88.450 90.848 (2,6%) Titoli di proprietà detenuti nel portafoglio HFT Operatività in cambi (spot, derivati, ecc) Strumenti derivati finanziari e creditizi Risultato netto dell’attività di negoziazione Risultato netto dell’attività di copertura Titoli di proprietà detenuti nel portafoglio AFS 15 GRUPPO BANCARIO BANCA ESPERIA (“IL GRUPPO”) RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE Il margine di intermediazione subisce una lieve riduzione rispetto allo scorso esercizio a seguito di un peggioramento delle commissioni nette (-19%) che è stato parzialmente assorbito da un incremento del margine d’interesse (+12%) e dal risultato dell’attività di tesoreria sul portafoglio di proprietà available for sale della Capogruppo (+74%). Risultato netto della gestione finanziaria Voce 31 dicembre 31 dicembre 2013 2012 Delta % Margine d’intermediazione 88.450 90.848 (2,6%) Rettifiche/riprese di valore da deterioramento di crediti (1.109) (1.092) 1,6% Rettifiche/riprese di valore da deterioramento titoli AFS (586) (6.219) (90,6%) 86.755 83.537 3,8% Risultato netto della gestione finanziaria A fronte di un’approfondita analisi del portafoglio crediti è stata definita una svalutazione analitica del finanziamento erogato al Fondo immobiliare Marsupio scaduto il 30 settembre 2013 e classificato ad incaglio. Sempre per lo stesso fondo, inoltre, si è proceduto a svalutare i crediti vantati dalla Duemme SGR a titolo commissionale e di riaddebito spese. Nella voce svalutazione crediti sono ricompresi anche stralci di posizioni creditizie nei confronti di fiducianti che la società Esperia Servizi Fiduciari giudica di complessa recuperabilità. Costi Operativi Voce Personale dipendente 31 dicembre 31 dicembre 2013 2012 Delta % (37.738) (44.957) (16,1%) Altro personale in attività (793) (1.182) (32,9%) Amministratori e sindaci (1.858) (1.192) 55,9% 149 (5) − (40.240) (47.336) (15%) Compensi per servizi professionali e consulenze (5.856) (5.283) 10,8% Locazioni e canoni noleggi (4.349) (7.009) (38,0%) Recuperi/rimborsi per dipendenti distaccati Totale Costo del Personale Assicurazioni Trasferte e viaggi dipendenti (196) (313)(37,4%) (2.839) (1.929) 47,0% (616) (789) (21,9%) Elaborazione dati (2.432) (2.833) (14,2%) Outsourcing amministrativo (5.732) (4.535) 26,4% Altre spese (6.398) (2.829) 126,1% Totale Altre Spese Amministrative (28.418) (25.520) 11,4% Accantonamenti netti a fondi per rischi ed oneri (12.505) (4.000) 212,6% (402) (384) 4,7% (1.275) (815) 56,4% 4.060 1.203 237,5% Totale altri proventi e oneri (10.122) (3.996) 153,3% Costi operativi (78.780) (76.852) 2,5% Spese di pubblicità Rettifiche/riprese di valore su attività materiali Rettifiche/riprese di valore su attività immateriali Altri oneri/proventi di gestione Il processo di riorganizzazione interna ha portato ad una diminuzione dei costi del personale di circa - Euro 7,1 milioni rispetto al 31 dicembre 2012. Le Altre spese amministrative hanno beneficiato di una migliore gestione dei costi di struttura e di una politica di revisione generale della spesa; il loro aumento (+ Euro 2,9 milioni) è dovuto all’incremento dell’imposta di 16 GRUPPO BANCARIO BANCA ESPERIA (“IL GRUPPO”) RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE bollo sugli strumenti finanziari (+ Euro 3 milioni) versata per conto della clientela, il cui recupero ha avuto un effetto positivo sugli altri proventi di gestione (+ Euro 2,6 milioni). Le spese amministrative risentono di costi straordinari dovuti alla ridefinizione dei contratti di outsourcing con Xchanging Italy Spa e Objectway Financial Software Spa. L’incremento dei costi operativi è causato dall’integrazione del fondo per rischi ed oneri relativo alla quantificazione del perimetro massimo di rischio delle partite in sospeso sui conti transitori pregressi (+ Euro 7,3 milioni); inoltre si è ritenuto opportuno effettuare ulteriori accantonamenti (+ Euro 5,2 milioni) a fondi per rischi e oneri per: •reclami presentati dalla clientela per asserite perdite di valore dei portafogli titoli; •possibili sanzioni amministrative dovute ad accertamenti fiscali in corso. Risultato lordo dell’attività corrente Imposte sul reddito L’utile lordo del periodo è pari ad Euro 8 milioni in linea con il risultato conseguito nel precedente esercizio. Le imposte sono state stimate in base alle vigenti disposizioni in materia fiscale in conformità al principio contabile internazionale IAS12. Si segnala che il D.L. n. 133 del 30 novembre 2013, ha introdotto, per il solo anno d’imposta 2013, un’addizionale dell’8,5% a carico di imprese di assicurazione, enti creditizi e finanziari. Pertanto l’aliquota IRES dell’esercizio, per Banca Esperia e Duemme SGR, è pari al 36%. L’aumento delle imposte sul reddito è da ricondurre al migliore risultato economico. L’incremento del costo IRAP è legato principalmente al maggior margine di intermediazione. La Capogruppo ha utilizzato parte delle perdite fiscali del 2009 a copertura dell’utile fiscale dell’esercizio. Situazione patrimoniale In sintesi lo Stato Patrimoniale presenta attività per un totale di Euro 1.848 milioni, passività per Euro 1.671 milioni e un patrimonio netto di Euro 177 milioni così composto: Capitale sociale 63.000 Sovrapprezzo di emissione 38.646 Riserve 69.282 Riserve da valutazione 4.554 Utile del periodo 1.857 Patrimonio netto 177.339 Risorse umane Il Gruppo Esperia si compone di 6 Società che riflettono le specializzazioni operative componenti l’offerta globale dei servizi integrati. •Il Gruppo Banca Esperia nel corso del 2013, con riferimento ai risultati del 2012, ha dato attuazione alla nuova politica di incentivazione variabile della rete commerciale che ha uniformato lo schema di calcolo degli incentivi e ha introdotto il pagamento differito su un periodo di un anno della retribuzione variabile eccedente una soglia predefinita. •Il processo di sottoscrizione dei patti di stabilità con parte della rete commerciale, avviato nel 2012, è stato esteso nel 2013 a quattro banker. •La cessione del ramo d’azienda relativo ai fondi immobiliari ha determinato il rientro in Duemme SGR delle persone che in Kedrios seguivano tale attività. Nel 2013 sono rientrate 2 risorse. •Nel corso del 2013 gli organici del Gruppo sono complessivamente passati da 254 a 259 dipendenti (suddivisi in 85 dirigenti, 110 quadri direttivi e 64 impiegati) con un incremento netto di 5 risorse generato da una serie di assunzioni e cessazioni così riassumibili: 17 GRUPPO BANCARIO BANCA ESPERIA (“IL GRUPPO”) RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE 31 dicembre Entrate Uscite 31 dicembre 20122013 Banca Esperia 209 23 18 214 Duemme SGR 34 3 9 28 Esperia Servizi Fiduciari 3 6 1 8 Esperia Trust Company 1 1 0 2 Duemme International 7 1 1 7 Duemme Capital 0 0 0 0 Totale 2543429 259 Le risorse legate al Gruppo Esperia da contratti di collaborazione e di somministrazione, al 31 dicembre 2013, sono 17 (di cui 2 Co.co.co, 4 lavoratori a progetto, 4 stagisti, 1 somministrato e 6 promotori). Azioni proprie Nessuna Società appartenente al Gruppo possiede né ha negoziato azioni proprie o della società Capogruppo. Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura del periodo Non sono intervenuti, dopo la chiusura dell’esercizio, eventi significativi tali da impattare le risultanze economico-patrimoniali al 31 dicembre 2013. Il raccordo tra il patrimonio netto e il risultato del periodo dell’impresa capogruppo e il patrimonio netto e il risultato del periodo consolidato è rappresentato nel seguente prospetto: Patrimonio netto Patrimonio netto e risultato del periodo come riportati nel bilancio della capogruppo Banca Esperia S.p.A. 156.002 Eliminazione dei valori di carico delle società consolidate integralmente (23.862) Eliminazione dei dividendi da controllate Risultato del periodo 4.566 (8.100) Eccedenza netta rispetto ai valori di carico delle società consolidate integralmente5.615 Ammortamento della differenza positiva di consolidamento Patrimoni netti delle società consolidate integralmente Risultati conseguiti dalle società consolidate integralmente Patrimonio netto e risultato del periodo consolidato 34.194 5.390 5.390 177.339 1.857 Evoluzione prevedibile della gestione e conclusioni Non si prevedono variazioni significative nell’offerta di prodotti e servizi del Gruppo. L’andamento dei primi mesi dell’esercizio 2014 fa ritenere perseguibile il mantenimento di un risultato positivo. Il Consiglio di Amministrazione Milano, 25 Marzo 2014 18 Stato patrimoniale consolidato Voci dell’attivo Valori/000 10. Cassa e disponibilità liquide *a seguito dell’introduzione dello IAS 19 revised sono stati modificati i saldi relativi al bilancio chiuso al 31 dicembre 2012, statuendo il principio la propria applicazione retroattiva sui saldi di apertura di tale bilancio. Sono state inoltre riesposte alcune voci per le quali si rimanda alla Sezione 4 - “Altri aspetti” della Parte A - Politiche Contabili 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012(*) 121 156 20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 129.083 103.403 40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 626.415 471.883 60. Crediti verso banche 30.033 60.889 70. Crediti verso clientela 936.712 852.437 80. Derivati di copertura 607 1.403 120.Attività materiali 1.337 1.493 130.Attività immateriali 9.467 9.834 5.615 5.615 10.150 11.773 di cui avviamento 140.Attività fiscali a)correnti 4.019 3.958 b)anticipate 6.131 7.815 160.Altre attività 104.587 90.513 Totale dell’attivo 1.848.512 1.603.784 Voci del passivo Valori/000 31 dicembre 2012(*) 10. Debiti verso banche 399.982 397.323 20. Debiti verso clientela 871.681 778.530 30. Titoli in circolazione 296.582 163.277 15.555 1.898 3.609 4.707 40. Passività finanziarie di negoziazione 80. Passività fiscali a)correnti − 1.024 b)differite 3.609 3.683 65.919 76.298 1.340 1.378 16.505 4.000 − − 16.505 4.000 4.554 4.966 170.Riserve 69.282 64.627 180.Sovrapprezzi di emissione 38.646 38.646 190.Capitale 63.000 63.000 1.857 5.134 1.848.512 1.603.784 100.Altre passività 110.Trattamento di fine rapporto del personale 120.Fondi per rischi ed oneri: *a seguito dell’introduzione dello IAS 19 revised sono stati modificati i saldi relativi al bilancio chiuso al 31 dicembre 2012, statuendo il principio la propria applicazione retroattiva sui saldi di apertura di tale bilancio. Sono state inoltre riesposte alcune voci per le quali si rimanda alla Sezione 4 - “Altri aspetti” della Parte A - Politiche Contabili 31 dicembre 2013 a)quiescenza ed obblighi simili b)altri fondi 140.Riserve da valutazione 220.Utile (Perdita) di periodo e d’esercizio (+/-) Totale del passivo e del patrimonio netto 19 Conto economico consolidato Valori/000 10. Interessi attivi e proventi assimilati 31 dicembre 2012(*) 32.354 31.077 (16.122) (16.604) 30. Margine di interesse 16.232 14.473 40. Commissioni attive 55.362 66.105 50. Commissioni passive (7.122) (6.614) 60. Commissioni nette 48.240 59.491 35 4 317 3.307 1 − 23.625 13.573 − − 23.613 13.587 − (14) 12 − 120.Margine di intermediazione 88.450 90.848 130.Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: (1.695) (7.311) a)crediti (1.109) (1.092) b)attività finanziarie disponibili per la vendita (586) (6.219) c)attività finanziarie detenute sino alla scadenza − − d)altre operazioni finanziarie − − 140.Risultato netto della gestione finanziaria 86.755 83.537 170.Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa 86.755 83.537 180.Spese amministrative: (68.658) (72.856) a) spese per il personale (40.240) (47.336) b)altre spese amministrative (28.418) (25.520) (12.505) (4.000) (402) (384) (1.275) (815) 4.060 1.203 (78.780) (76.852) 33 1.368 8.008 8.053 (6.151) (2.919) 1.857 5.134 − − 1.857 5.134 20. Interessi passivi e oneri assimilati 70. Dividendi e proventi simili 80. Risultato netto dell’attività di negoziazione 90. Risultato netto dell’attività di copertura 100.Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: a)crediti b)attività finanziarie disponibili per la vendita c)attività finanziarie detenute sino alla scadenza d)passività finanziarie 190.Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 200.Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali 210.Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali 220.Altri oneri/proventi di gestione 230.Costi operativi 270.Utile (Perdita) da cessione di investimenti *a seguito dell’introduzione dello IAS 19 revised sono stati modificati i saldi relativi al bilancio chiuso al 31 dicembre 2012, statuendo il principio la propria applicazione retroattiva sui saldi di apertura di tale bilancio. Sono state inoltre riesposte alcune voci per le quali si rimanda alla Sezione 4 - “Altri aspetti” della Parte A - Politiche Contabili 31 dicembre 2013 280.Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 290.Imposte sul reddito dell’operatività corrente 300.Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 310.Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte 320.Utile (Perdita) di periodo 330.Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi 340.Utile (Perdita) di periodo di pertinenza della Capogruppo 20 1.857 5.134 Prospetto della redditività consolidata complessiva Valori/000 10. Utile (Perdita) di periodo 31 dicembre 2013 1.857 31 dicembre 2012(*) 5.134 Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico 20. Attività materiali − − 30. Attività immateriali − − 40 (202) 50. Attività non correnti in via di dismissione − − 60. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto − − 40. Piani a benefici definiti Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico 70. Coperture di investimenti esteri − − 80. Differenze di cambio − (6) 90. Copertura dei flussi finanziari − − (826) 12.226 110.Attività non correnti in via di dismissione − − 120.Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto − − 130.Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte (786) 12.018 140.Redditività complessiva (Voce 10 + 130) 1.071 17.152 − − 1.071 17.152 100.Attività finanziarie disponibili per la vendita 150.Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi 160.Redditività complessiva consolidata di pertinenza della Capogruppo *a seguito dell’introduzione dello IAS 19 revised sono stati modificati i saldi relativi al bilancio chiuso al 31 dicembre 2012, statuendo il principio la propria applicazione retroattiva sui saldi di apertura di tale bilancio. Sono state inoltre riesposte alcune voci per le quali si rimanda alla Sezione 4 - “Altri aspetti” della Parte A - Politiche Contabili 21 22 Variazioni dell’esercizio 63.000 63.000 63.000 5.134 5.134 (5.134) 1.857 1.857 Il Consiglio di Amministrazione Amministratore Delegato Patrimonio netto 176.373 176.373 (105) 1.071 177.339 Utile (perdita) di esercizio Azioni proprie Strumenti di capitale 193 193 (193) (575) (575) 575 d) diff. cambio 4.940 4.554 c) riserva FTA (826) (786) (426) (426) 40 (386) (8) 374 b)utili/perdite attuariali relativi a piani a benefici definitivi 5.774 5.774 a) disponibili per la vendita 4.966 4.966 Riserve da valutazione: 701 701 701 63.926 63.926 5.134 (479) 68.581 b) altre 64.627 64.627 5.134 (479) 69.282 a) di utili 38.646 Riserve: 38.646 38.646 Sovrapprezzi di emissione b)altre azioni a) azioni ordinarie63.000 63.000 63.000 Capitale: Esistenza al Modifica Esistenza Riserve Dividendi Variazioni Emissioni Acquisto Distribuzione Variazione Derivati Stock Redditività Patrimonio 31 dicembre Saldi al gennaio e altre di riserve nuove azioni straordinaria strumenti su proprie Options complessiva netto al 2012 apertura 2013 destinazioni azioni proprie dividendi di capitale azioni Esercizio 31 dicembre 31 dicembre 2013 2013 Allocazione risultato esercizio Operaziooni sul patrimonio netto effettuate nel corso dell’esercizio precedente PRospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato 31 dicembre 2013 23 Variazioni dell’esercizio 63.000 63.000 63.000 (6.525) (7.125) 73 73 12.226 12.018 5.774 4.966 193 1.585 5.134 (6) (1.585) (569) 193 5.134 (575) Il Consiglio di Amministrazione Amministratore Delegato *a seguito dell’introduzione dello IAS 19 revised sono stati modificati i saldi relativi al bilancio chiuso al 31 dicembre 2012, statuendo il principio la propria applicazione retroattiva sui saldi di apertura di tale bilancio. Sono state inoltre riesposte alcune voci per le quali si rimanda alla Sezione 4 - “Altri aspetti” della Parte A - Politiche Contabili Patrimonio netto159.455 (224) 159.231 (10) 17.152 176.373 Utile (perdita) di esercizio Azioni proprie 1.585 d)diff. cambio Strumenti di capitale 193 (569) c) riserva FTA b)utili/perdite attuariali relativi a piani a benefici definitivi (224) (224) (202) (426) (6.525) a) disponibili per la vendita (224) (6.901) Riserve da valutazione: 701 701 701 62.424 62.424 1.585 (83) 63.926 b) altre 63.125 63.125 1.585 (83) 64.627 a) di utili 38.646 Riserve: 38.646 38.646 Sovrapprezzi di emissione b)altre azioni a) azioni ordinarie63.000 63.000 63.000 Capitale: Esistenza al Modifica Esistenza Riserve Dividendi Variazioni Emissioni Acquisto Distribuzione Variazione Derivati Stock Redditività Patrimonio 31 dicembre Saldi al gennaio e altre di riserve nuove azioni straordinaria strumenti su proprie Options complessiva netto al 2011 apertura 2012 destinazioni azioni proprie dividendi di capitale azioni Esercizio 31 dicembre 31 dicembre 2012 2012 Allocazione risultato esercizio Operaziooni sul patrimonio netto effettuate nel corso dell’esercizio precedente PRospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato 31 dicembre 2012(*) Rendiconto finanziario consolidato Voci 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 A.Attività operativa 1.Gestione 21.084 17.242 Interessi attivi incassati (+) 34.822 32.747 Interessi passivi pagati (-) (15.389) (17.206) Dividendi e proventi simili (+) 35 − Commissioni nette (+/-) 50.438 59.603 Spese per il personale (-) (40.319) (47.349) Altri costi (-) (30.259) (25.559) Altri ricavi (+) 27.185 17.925 Imposte e tasse (-) (5.429) (2.919) 2.Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (227.595) (473.811) Attività finanziarie detenute per la negoziazione (20.481) 1.220 Costi/ricavi relativi ai gruppi di att. in via di dism. al netto dell’effetto fiscale (+/-) Attività finanziarie valutate al fair value− − Attività finanziarie disponibili per la vendita (152.050) (346.405) Crediti verso clientela (84.275) (146.958) Crediti verso banche: a vista 30.856 15.671 Crediti verso banche: altri crediti − − Altre attività (1.645) 2.661 3.Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie 207.630 462.318 Debiti verso banche: a vista 15.313 276.488 Debiti verso banche: altri debiti (11.181) − Debiti verso clientela 92.696 57.016 Titoli in circolazione 133.462 74.909 Passività finanziarie di negoziazione − 4.667 Passività finanziarie valutate al fair value− − Altre passività (22.659) 49.238 Liquidità netta generata/assorbita dall’attività operativa 1.119 5.749 B.Attività di investimento 1.Liquidità generata da − Vendite di partecipazioni − − Dividendi incassati su partecipazioni − − Vendite/rimborsi di attività finanziarie detenute sino alla scadenza − − Vendite di attività materiali − − Vendite di attività immateriali − − Vendite di rami d’azienda − − 24 Rendiconto finanziario consolidato 2.Liquidità assorbita da (1.154) (5.711) Acquisti di partecipazioni − − Acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza − − Acquisti di attività materiali (322) (257) Acquisti di attività immateriali (832) (5.454) (1.154) (5.711) Emissioni/acquisti di azioni proprie − − Emissioni /acquisti di strumenti di capitale − − Distribuzione dividendi e altre finalità − − Liquidità netta generata/assorbita dall’attività di provvista − − Liquidità netta generata/assorbita nell’esercizio (35) 38 Acquisti di rami d’azienda Liquidità netta generata/assorbita dall’attività d’investimento C.Attività di provvista 25 Riconciliazione Voci di bilancio 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 Cassa e disponibilità liquide all’inizio dell’esercizio 156 118 Liquidità totale netta generata/assorbita nell’esercizio (35) 38 121 156 Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell’esercizio Il Consiglio di Amministrazione Amministratore Delegato 26 Nota integrativa consolidata Parte A Politiche contabili Parte B Informazioni sullo Stato Patrimoniale consolidato Parte C Informazioni sul Conto Economico consolidato Parte D Redditività consolidata complessiva Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura Parte F Informazioni sul patrimonio consolidato Parte G Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d’azienda Parte H Operazioni con parti correlate Parte I Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali Parte A - Politiche contabili A.1. Parte generale Il presente bilancio consolidato predisposto da Banca Esperia si riferisce al Gruppo Esperia che opera tramite le società partecipate in Italia e in Lussemburgo. La sede del Gruppo è in Via Filodrammatici, 5 a Milano. Il Gruppo è posseduto pariteticamente al 50% da Mediolanum S.p.A. e Mediobanca S.p.A. Il presente Bilancio Consolidato è stato approvato dal Consiglio d’Amministrazione in data 25 marzo 2014. Sezione 1 Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali Il bilancio consolidato al 31 dicembre 2013 è stato redatto ai sensi del D.Lgs.38/2005 secondo i principi contabili emanati alla data di redazione del presente bilancio consolidato dall’International Accounting Standard Board (IASB) e le relative interpretazioni dell’International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) così come omologati dalla Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002. Il bilancio consolidato al 31 dicembre 2013 è stato predisposto sulla base delle “Istruzioni per la redazione del bilancio dell’impresa e del bilancio consolidato delle banche e delle società finanziarie capogruppo di gruppi bancari” emanate dalla Banca d’Italia, nell’esercizio dei poteri stabiliti dall’art. 9 del D.Lgs.n. 38/2005, con il Provvedimento del 22 dicembre 2005 con cui è stata emanata la Circolare n. 262/05 “Il Bilancio bancario: schemi e regole di compilazione”. Queste istruzioni stabiliscono in modo vincolante gli schemi di bilancio e le relative modalità di compilazione, nonché il contenuto minimo della Nota integrativa. A tale proposito si evidenza come in data 21 gennaio 2014 sia stato emanato il 2° aggiornamento alla Circolare 262, esaminato più in dettaglio nel seguito, che trova immediata applicazione anche ai bilanci chiusi al 31 dicembre 2013. Nel 2° aggiornamento della Circolare 262 vengono recepite le novità in materia di principi contabili internazionali IAS/IFRS, omologate dalla Commissione Europea ed entrate in vigore dai bilanci chiusi o in corso al 31 dicembre 2013: •emendamenti allo IAS 1 Presentation of Items in Other Comprehensive Income; •emendamenti all’IFRS 7 Offsetting Financial Assets and Financial Liabilities; •nuova versione dello IAS 19 Employee Benefits; •nuovo IFRS 13 Fair Value Measurement; •Annual Improvements to IFRSs 2009-2011 Cycle (IFRS1, IAS1, IAS16, IAS 32, IAS 34, IFRIC 2). Con riferimento a tali novità le principali innovazioni introdotte sono: •la suddivisione delle voci incluse nel “Prospetto della redditività complessiva” in due tipologie, che riflettono la caratteristica di poter rigirare o meno in Conto economico in un esercizio successivo (IAS 1); •le informazioni di natura qualitativa e quantitativa sul fair value e relativi livelli gerarchici, distintamente per le attività valutate al fair value in maniera ricorrente o non ricorrente oppure valutate con criteri di misurazione diversi dal fair value (es. costo ammortizzato); •le nuove evidenze informative sui piani a benefici definiti; •le informazioni di natura qualitativa e quantitativa sulle attività e passività finanziarie (ad esempio, strumenti derivati, operazioni pronti contro termine) rientranti in accordi quadro di compensazione (master netting agreement) o accordi similari, indipendentemente dal rispetto dei requisiti per la compensazione in bilancio previsti dallo IAS 32, paragrafo 42. 27 Nota integrativa consolidata Si segnalano, inoltre, i seguenti principi contabili internazionali omologati ma non ancora entrati in vigore: Regolamento di omologazione Data di pubblicazione Data di entrata in vigore IFRS 10 Consolidated Financial Statements 1254/2012 29 dicembre 2012 1° gennaio 2014 IFRS 11 Joint arrangements 1254/2012 29 dicembre 2012 1° gennaio 2014 IFRS 12 Disclosure of Interests in Other Entities 1254/2012 29 dicembre 2012 1° gennaio 2014 IAS 27 Separate Financial Statements 1254/2012 29 dicembre 2012 1° gennaio 2014 IAS 28 Investments in Associates and Joint Ventures 1254/2012 29 dicembre 2012 1° gennaio 2014 Amendments: Sezione 2 Principi generali di redazione IFRS 10, IFRS 11 and IFRS 12: Transition Guidance 313/2013 4 aprile 2013 1° gennaio 2014 IFRS 10, IFRS 11 and IAS 27: Investments Entities 1174/2013 20 novembre 2013 1° gennaio 2014 IAS 36 Recoverable Amount Disclosures for Non-Financial Assets 1374/2013 19 dicembre 2013 1° gennaio 2014 IAS 39 Novation of Derivatives and Continuation of Hedge Accounting 1375/2013 19 dicembre 2013 1° gennaio 2014 Il bilancio consolidato è costituito dallo Stato patrimoniale, dal Conto economico, dal Prospetto della Redditività complessiva, dal Prospetto delle variazioni di patrimonio netto, dal Rendiconto finanziario e dalla Nota Integrativa; è inoltre corredato dalla Relazione sulla gestione ed è redatto secondo le istruzioni emanate dalla Banca d’Italia con la Circolare n. 262/05 della Banca d’Italia e del 2° aggiornamento pubblicato in data 21 gennaio 2014. Il bilancio consolidato è redatto con chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, la situazione finanziaria e il risultato economico al 31 dicembre 2013 nella prospettiva della continuità aziendale. Nel rilevare i fatti di gestione si è data rilevanza al principio della sostanza economica sulla forma. Il bilancio consolidato è redatto nel rispetto del principio della competenza economica ed utilizzando il criterio del costo storico modificato in relazione alla valutazione delle attività finanziarie detenute per la negoziazione, quelle disponibili per la vendita, quelle valutate al fair value e di tutti i contratti derivati in essere, la cui valutazione è stata effettuata in base al principio del fair value”. Gli schemi del bilancio consolidato sono redatti in migliaia di Euro e presentano oltre agli importi riferiti al 31 dicembre 2013, anche i corrispondenti dati di raffronto riferiti al 31 dicembre 2012. La nota integrativa è redatta in migliaia di Euro se non diversamente indicato e, ove necessario per chiarezza espositiva, sono state effettuate riclassificazioni dei dati di raffronto. I principi contabili adottati per la predisposizione del Bilancio consolidato, con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle diverse poste dell’attivo e del passivo, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi, sono rimasti invariati rispetto al Bilancio 2012, ad eccezione di quanto di seguito riportato. I seguenti principi contabili, emendamenti e interpretazioni sono stati applicati per la prima volta dalla Banca a partire dal 1° gennaio 2013: •in data 12 maggio 2011 lo IASB ha emesso il principio IFRS 13 - Misurazione del fair value che illustra come deve essere determinato il fair value ai fini del bilancio e si applica a tutte le fattispecie in cui i principi richiedono o permettono la valutazione al fair value o la presentazione di informazioni basate sul fair value, con alcune limitate esclusioni. Esso richiede inoltre un’informativa sulla misurazione del fair value (gerarchia del fair value) più estesa di quella attualmente richiesta dall’IFRS 7. Il principio è applicabile in modo prospettico dal primo gennaio 2013. L’adozione del principio non ha comportato impatti significativi in termini di misurazione ma ha avuto effetti in termini di informativa sul bilancio; •in data 16 giugno 2011, lo IASB ha emesso un emendamento allo IAS 19 – Benefici ai dipendenti, che elimina 28 Nota integrativa consolidata l’opzione di differire il riconoscimento degli utili e delle perdite attuariali con il metodo del corridoio, richiedendo la presentazione nella situazione patrimoniale e finanziaria del deficit o surplus del fondo ed il riconoscimento nel conto economico delle componenti di costo legate alla prestazione lavorativa e gli oneri finanziari netti, nonché l’iscrizione degli utili e perdite attuariali che derivano dalla nuova misurazione delle passività e delle attività tra gli Altri utili/(perdite) complessivi. Inoltre, il rendimento delle attività incluso tra gli oneri finanziari netti dovrà essere calcolato sulla base del tasso di sconto della passività e non più del rendimento atteso delle stesse. L’emendamento, infine, introduce nuove informazioni addizionali da fornire nelle note al bilancio, e deve essere applicato in modo retrospettivo dall’esercizio che ha avuto inizio il primo gennaio 2012. L’introduzione del nuovo emendamento ha comportato un impatto sul patrimonio netto della Banca alla prima data di applicazione, in quanto sono stati rilevati utili o perdite attuariali non rilevati precedentemente. •in data 16 giugno 2011 o IASB ha emesso un emendamento allo IAS 1 - Presentazione del bilancio, per richiedere alle imprese di raggruppare le voci presentate nel prospetto degli Altri utili/(perdite) complessivi (Other comprehensive income) sulla base della loro eventuale successiva riclassificazione a conto economico. L’emendamento è applicabile a partire dagli esercizi aventi inizio dal primo gennaio 2013; •in data 16 dicembre 2011 lo IASB ha emesso alcuni emendamenti all’IFRS 7 - Strumenti finanziari: informazioni integrative. Gli emendamenti richiedono la presentazione di informazioni sugli effetti o potenziali effetti sulla situazione patrimoniale-finanziaria di un’impresa derivanti delle compensazioni di attività e passività finanziarie. Gli emendamenti sono applicabili a partire dagli esercizi aventi inizio dal primo gennaio 2013. Le informazioni devono essere fornite in modo retrospettivo. L’applicazione degli emendamenti non ha comportato la rilevazione di alcun effetto nel presente bilancio della Banca. Le novità in materia di principi contabili internazionali IAS/IFRS sopra esposte, così come omologati dalla Commissione Europea, sono state recepite dalla Banca d’Italia con la pubblicazione del secondo aggiornamento della Circolare n. 262 del 21 gennaio 2014. Sezione 3 Area e metodi di consolidamento Il bilancio consolidato include la Capogruppo Banca Esperia e le società da questa direttamente controllate, così come definito dai principi contabili IAS/IFRS. Tale controllo esiste quando il Gruppo ha il potere direttamente o indirettamente, di determinare le politiche finanziarie e operative di un’impresa al fine di ottenere benefici dalle sue attività. I bilanci delle imprese controllate sono inclusi nel bilancio consolidato dalla data in cui si assume il controllo fino alla data in cui quest’ultimo cessa di esistere. Nella preparazione del bilancio consolidato sono eliminati tutti i saldi e le operazioni tra le società del Gruppo. Per il consolidamento sono stati utilizzati i bilanci delle società alla data del 31 dicembre 2013. Le conversioni degli importi espressi in valuta estera avvengono per lo Stato Patrimoniale al cambio di fine periodo, per il conto economico è utilizzato il cambio medio, ritenuto una valida approssimazione del cambio in essere alla data dell’operazione. Le partecipazioni inserite nell’area di consolidamento sono indicate nel prospetto che segue. 1. Partecipazioni in società controllate in via esclusiva (consolidate integralmente) Denominazioni imprese Sede Tipo di rapporto (1) Rapporto di partecipazione Disponibilità voti % Impresa Quota % partecipante A.Imprese incluse nel consolidamento A.1Consolidate integralmente 1. Duemme SGR S.p.A. Milano 1 Banca Esperia 100 100 3. Esperia Trust Company S.r.l. Milano 1 Banca Esperia 100 100 4. Esperia Fiduciaria S.p.A. Milano 1 Banca Esperia 100 100 5. Duemme Capital Ltd Londra 1 Banca Esperia 100 100 Lussemburgo 1 Banca Esperia 100 100 6. Duemme International Luxembourg S.A. Legenda (1) Tipo di rapporto: 1 = maggioranza dei diritti di voto nell’assemblea ordinaria 29 Nota integrativa consolidata Le partecipazioni nelle società Fiduciarie San Babila S.p.A. e Cidneo Fiduciaria S.r.l., detenute al 31 dicembre 2012, sono state incorporate il primo gennaio 2013 in Esperia Fiduciaria S.p.A., con decorrenza dei relativi effetti giuridici e fiscali in pari data. Tale operazione di aggregazione tra le società sotto comune controllo (tramite la Capogruppo) ha avuto natura di riorganizzazione ed è stata rilevata in continuità di valori contabili nei bilanci delle Società coinvolte, senza rilevazione di effetti economici. Criteri di consolidamento Eliminazione del valore delle partecipazioni, riconoscimento dell’avviamento Le partecipazioni in società controllate sono consolidate con il metodo integrale che consiste nell’acquisizione “linea per linea” degli aggregati di stato patrimoniale e di conto economico delle società controllate. Il valore delle partecipazioni è eliso in contropartita al valore del patrimonio netto di pertinenza delle controllate. Sono considerate società controllate tutte le società e le entità sulle quali il Gruppo ha il potere di indirizzare le politiche finanziarie e operative della società; tale circostanza s’intende di norma realizzata quando si detiene più della metà dei diritti di voto. Al fine di verificare l’esistenza di controllo da parte del Gruppo sono presi in considerazione i diritti di voto esistenti o i diritti di voto potenziali esercitabili alla data di redazione del bilancio. Le società controllate sono integralmente consolidate a partire dalla data in cui il controllo è stato effettivamente trasferito al Gruppo; le stesse sono escluse dall’area di consolidamento dalla data in cui il controllo è trasferito al di fuori del Gruppo. Laddove si riscontri una perdita di controllo di una società rientrante nell’area di consolidamento, il bilancio consolidato include il risultato d’esercizio in proporzione al periodo dell’esercizio nel quale Banca Esperia ne ha mantenuto il controllo. Le operazioni d’acquisizione sono rilevate con il metodo dell’acquisto (“purchase method”) in base al quale tutte le aggregazioni di imprese, a eccezione di quelle realizzate fra società sotto comune controllo, assumono, sotto il profilo contabile, la configurazione di vera e propria acquisizione di impresa. Il costo di un’acquisizione è conseguentemente misurato sulla base del fair value delle attività corrisposte, degli strumenti di capitale emessi e delle passività sostenute o assunte alla data di scambio. Le specifiche attività acquisite, e le relative passività, comprese quelle potenziali identificabili e quelle eventuali assunte in una “business combination”, sono inizialmente valutate al relativo fair value alla data di acquisizione. La differenza positiva tra il costo dell’acquisizione e il fair value della quota del Gruppo delle attività nette identificabili è rilevata come avviamento. Tale avviamento è iscritto alla voce “Attività immateriali” ed è assoggettato annualmente a test di impairment secondo le modalità previste dallo IAS 36. Qualora il costo dell’acquisizione sia inferiore al fair value delle attività nette della controllata acquisita, la differenza è immediatamente contabilizzata nel conto economico dell’esercizio. I bilanci delle controllate utilizzati ai fini della predisposizione del bilancio consolidato sono redatti adottando i medesimi principi contabili della controllante. Eventuali rettifiche di consolidamento sono apportate per rendere omogenee le voci che sono influenzate dall’applicazione di principi contabili differenti. Eliminazione delle partite patrimoniali e degli utili/perdite infragruppo Tutti i saldi e le transazioni infragruppo, inclusi eventuali utili non realizzati (al netto del relativo effetto fiscale) derivanti da rapporti intrattenuti tra società del gruppo, sono elisi in fase di consolidamento in quanto non ancora realizzati verso terzi. Sezione 4 Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio consolidato Sezione 5 Altri aspetti Non sono intervenuti, dopo la chiusura dell’esercizio, eventi significativi tali da impattare le risultanze economico-patrimoniali al 31 dicembre 2013. Effetti delle modifiche allo IAS 19 L’entrata in vigore dell’emendamento al principio contabile IAS 19 a decorrere dal 1 gennaio 2013 modifica le regole di riconoscimento dei piani a benefici definiti e dei termination benefit. Per quanto concerne il Gruppo, le nuove regole trovano applicazione esclusivamente alle modalità di contabilizzazione del fondo TFR. In particolare, l’emendamento elimina l’opzione di differire, senza rilevarli in bilancio, gli utili e le perdite attua30 Nota integrativa consolidata riali rientranti nel “metodo del corridoio” e ne richiede invece il riconoscimento complessivo, anche per la quota precedentemente rilevata a Conto economico (c.d. overcorridor), nel prospetto della redditività complessiva. In ottemperanza a quanto previsto dallo IAS 19, le modifiche al principio contabile sono state effettuate retrospettivamente a partire dai saldi contabili di apertura dell’esercizio 2012 procedendo altresì alla riesposizione degli schemi contabili di raffronto al 31 dicembre 2012 e dei relativi dettagli della Nota integrativa. Di seguito viene esposta una tabella che riepiloga le variazioni apportate ai dati relativi all’esercizio 2012 in ottemperanza all’emendamento dello IAS 19. Voci 31 dicembre 2012 1° gennaio 2012 Variazione passività per imposte differite (155) 155 Variazione attività per imposte anticipate (21) (124) Variazione del Fondo TFR 828 (95) Variazione di Stato patrimoniale 652 (64) Effetti sullo Stato patrimoniale Effetti sul Patrimonio netto Variazione della riserva da valutazione di utili (perdite) attuariali (664) 64 Variazione dell’utile del periodo 12 − Variazione del Patrimonio netto (652) 64 Effetti sul Conto economico Variazione delle Spese per il personale 12 − Variazione dell’utile del periodo 12 − Entrata in vigore IFRS 13 L’entrata in vigore del principio contabile IFRS 13 (Valutazione al fair value) fornisce una linea guida su come deve essere misurato il fair value degli strumenti finanziari e di attività e passività non finanziarie. La maggior parte delle disposizioni in esso contenute sono già coerenti con la pratica attuale. Vengono invece ampliati gli obblighi di disclosure in materia di fair value che si estendono anche alle attività e passività, non solo finanziarie, valutate a fair value su base non ricorrente. Alla luce di quanto esposto, il nuovo principio non ha determinato impatti significativi sulle valutazioni effettuate dal Gruppo. Si evidenzia tuttavia un affinamento della metodologia di valutazione delle proprie emissioni obbligazionarie, contabilizzate sulla base del criterio del costo ammortizzato e valutate al fair value su base non ricorrente, che ha comportato la loro classificazione a Livello 3. I criteri attraverso i quali si perviene a determinare tale fair value si basano su una discount margin curve che rappresenta il rischio Esperia. Essa viene determinata e periodicamente rivista sulla base del costo del funding più recente che il Gruppo ha sostenuto tramite raccolta cartolare sulla quale vengono tuttavia apportati aggiustamenti basati su andamenti dei financials italiani, stime sull’evoluzione del merito creditizio dell’emittente ed altre simulazioni di scenario rilevanti, basate sulle migliori informazioni disponibili alla data di valutazione. Riesposizione dei dati di raffronto Ai fini di fornire una migliore rappresentazione, si è provveduto a riesporre alcune voci di conto economico (premi incassati su derivati creditizi, commissioni pagate a fronte dell’operatività in prestito titoli con banche e clientela, commissioni di custodia incassate sui dossier della clientela in regime di risparmio amministrato, riconoscimento alla clientela di riduzioni sulle commissioni contrattuali). Di seguito viene esposta una tabella che riepiloga le variazioni. 31 Nota integrativa consolidata Voce 31 dicembre 2012 Riclassifica 31 dicembre 2012 restated 10. Interessi attivi e proventi assimilati Premi attivi su C.D.S. di negoziazione 20. Interessi passivi e oneri assimilati Commissioni passive prestito titoli 594 Commissioni passive prestito titoli con clientela 5 Altri proventi di gestione 3 40. Commissioni attive Altri oneri di gestione (abbuoni commissionali) 90 Commissioni di custodia percepite da clientela 421 50. Commissioni passive Commissioni passive prestito titoli con banche (594) Commissioni passive prestito titoli con clientela (5) Commissioni passive su servizi di incasso/pagamento (38) Altre spese amministrative (Contributi F.I.R.R.) 14 80. Risultato netto dell’attività di negoziazione Premi attivi su C.D.S. di negoziazione 1.670 Utili (perdite) su cambi per titoli in valuta estera (10) 100.bUtili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie disponibili per la vendita 32.747 180.bAltre spese amministrative (1.670) (17.206) 65.594 (5.991) 1.647 13.577 Utili (perdite) su cambi per titoli in valuta estera (16.604) 66.105 (6.614) 3.307 13.587 10 (25.520) Commissioni passive su servizi di incasso/pagamento 38 Contributi F.I.R.R. promotori finanziari (13) Altre spese amministrative - altre (25) 220. Altri oneri/proventi di gestione 31.077 1.694 Interessi passivi altri (4) Abbuoni commissionali (89) Commissioni di custodia percepite da clientela (421) Altre spese amministrative - altre 23 (25.520) 1.203 Sono state, inoltre, effettuate: •una riclassifica di Euro 3.822 mila dalla sottovoce “Partite transitorie in corso di lavorazione” alla sottovoce “Altri crediti” all’interno della voce 150 dell’Attivo – “Altre attività” riferita ad alcune posizioni creditorie la cui natura è stata meglio definita nell’ambito delle attività di riconciliazione; •una riclassifica di Euro 21 mila dalla sottovoce “Partite transitorie in corso di lavorazione” alla sottovoce “Debiti verso l’erario” all’interno della voce 100 del Passivo - “Altre passività” riferita al debito per ritenute effettuate a fronte dell’attività svolta da professionisti a favore della Banca. IFRS 3 - Avviamenti Alla data del 16 ottobre 2012 è avvenuta l’acquisizione del controllo da parte di Banca Esperia delle partecipazioni in San Babila Fiduciaria S.p.A. e Cidneo Fiduciaria Srl, che con effetto dal 1 gennaio 2013 sono state incorporate in Esperia Servizi Fiduciari. Tale operazione ha comportato, nel bilancio consolidato di Gruppo al 31 dicembre 2012, l’iscrizione alla voce avviamento di un importo pari a Euro 3.275 mila, corrispondente all’eccedenza del 32 Nota integrativa consolidata prezzo dell’acquisizione rispetto al fair value delle attività e passività acquisite. Tale avviamento era considerato ancora provvisorio in quanto non si era ancora concluso il processo di allocazione del prezzo pagato. Con il bilancio chiuso al 31 dicembre 2013 prezzo questo processo si è concluso ed ha portato alla definizione dell’avviamento definitivo, con una riduzione di Euro 290 mila contestualmente al pagamento dell’ultima tranche spettante ai soci venditori. Tale pagamento, rispetto a quanto pattuito in fase iniziale, ha subito una riduzione a seguito dell’applicazione delle clausole contrattuali. Come previsto dal paragrafo 49 dell’IFRS 3 tale rimisurazione dell’avviamento, essendo avvenuta all’interno del periodo di 12 mesi, ha comportato la riesposizione dell’avviamento nel bilancio chiuso al 31 dicembre 2012 con l’iscrizione di un minor debito verso il venditore. A.2. Parte relativa alle principali voci del bilancio In questo capitolo sono indicati i principi contabili adottati per la predisposizione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2013 rimasti invariati rispetto a quelli adottati per la redazione del bilancio consolidato dello scorso esercizio salvo quanto precisato nella Parte A.1, Sezione 2. L’esposizione dei principi contabili viene fatta con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle diverse poste presenti nell’attivo e passivo dello stato patrimoniale consolidato del Gruppo Banca Esperia. Utilizzo di stime e assunzioni nella predisposizione del bilancio consolidato La redazione del bilancio consolidato richiede anche il ricorso a stime e ad assunzioni che possono determinare significativi effetti sui valori iscritti nello stato patrimoniale e nel conto economico, nonché sull’informativa relativa alle attività e passività potenziali riportate in bilancio. L’elaborazione di tali stime implica l’utilizzo delle informazioni disponibili e l’adozione di valutazioni soggettive, fondate anche sull’esperienza storica, utilizzata ai fini della formulazione di assunzioni ragionevoli per la rilevazione dei fatti di gestione. Per loro natura le stime e le assunzioni utilizzate possono variare di esercizio in esercizio e, pertanto, non è da escludersi che negli esercizi successivi gli attuali valori iscritti in bilancio potranno differire anche in maniera significativa a seguito del mutamento delle valutazioni soggettive utilizzate. Le principali fattispecie per le quali è maggiormente richiesto l’impiego di valutazioni soggettive da parte della Direzione aziendale sono: •la valutazione dei crediti verso la clientela; •la quantificazione di alcuni elementi relativi alla parte variabile della remunerazione; •la stima degli impatti attuariali per i piani a benefici definiti a favore dei dipendenti; •la determinazione dei fondi per rischi e oneri; •la valutazione degli strumenti finanziari (inclusi i derivati); •le stime e le assunzioni sulla recuperabilità della fiscalità differita attiva; La descrizione delle politiche contabili applicate sui principali aggregati del bilancio consolidato fornisce i dettagli informativi necessari all’individuazione delle principali assunzioni e valutazioni soggettive utilizzate nella redazione del bilancio intermedio consolidato. Si rimanda alle varie sezioni della nota integrativa per ogni ulteriore informazione in merito. Attività finanziarie detenute per la negoziazione Criteri di classificazione Sono inclusi nella presente categoria titoli di debito e di capitale ed il valore positivo dei contratti derivati detenuti con finalità di negoziazione inclusi quelli incorporati in strumenti finanziari complessi (es. obbligazioni strutturate) che sono oggetto di rilevazione separata. Criteri di iscrizione L’iscrizione iniziale dell’attività finanziaria avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e di capitale e alla data di sottoscrizione per i contratti derivati. All’atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie detenute per la negoziazione vengono rilevate al fair value, senza considerare i costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso. Criteri di valutazione Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività disponibili per la negoziazione continuano ad essere valorizzate al fair value determinato per gli strumenti quotati con riferimento al prezzo della data di riferimento del mercato attivo (cd. Livello 1). In assenza di valori di mercato, vengono utilizzati metodi basati su modelli valutativi (cd. Livello 2) alimentati da input di mercato (valutazione di strumenti quotati che presentano analoghe caratteristi33 Nota integrativa consolidata che, calcoli di flussi di cassa scontati, modelli di determinazione del prezzo di opzioni, valori rilevati in recenti transazioni comparabili) oppure modelli valutativi basati su dati stimati internamente (cd. Livello 3). I titoli di capitale ed i correlati strumenti derivati, per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile con i metodi sopra indicati sono valutati al costo (anche questa categoria rientra nel cd. Livello 3); nel caso in cui emergano riduzioni di valore, tali attività vengono adeguatamente svalutate sino al valore corrente delle stesse. Gli utili e le perdite realizzati sulla cessione o sul rimborso nonché gli effetti (positivi e negativi) derivanti dalle periodiche variazioni di fair value vengono iscritti in conto economico nel risultato netto dell’attività di negoziazione. Criteri di cancellazione Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivati dalle attività stesse o quando l’attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e benefici della relativa attività finanziaria. Attività finanziarie disponibili per la vendita Criteri di classificazione Sono incluse nella presente categoria le attività finanziarie non derivate non classificate come Crediti, Attività detenute per la negoziazione o Attività detenute sino a scadenza. In particolare, vengono incluse in questa voce anche le partecipazioni azionarie non gestite con finalità di negoziazione e non qualificabili di controllo, collegamento e/o controllo congiunto oltre che le quote di O.I.C.R. possedute. Criteri di iscrizione L’iscrizione iniziale dell’attività finanziaria avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e di capitale e alla data di erogazione nel caso di crediti. All’atto della rilevazione iniziale le attività sono contabilizzate al costo, inteso come il fair value dello strumento, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso. Se l’iscrizione avviene a seguito di riclassificazione di Attività precedentemente classificate come detenute sino alla scadenza, il valore di iscrizione è rappresentato dal fair value al momento del trasferimento. Criteri di valutazione Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività disponibili per la vendita continuano ad essere valorizzate al fair value determinato per gli strumenti quotati con riferimento al prezzo della data di riferimento del mercato attivo (cd. Livello 1). In assenza di valori di mercato, vengono utilizzati metodi basati su modelli valutativi (cd. Livello 2) alimentati da inputs di mercato (valutazione di strumenti quotati che presentano analoghe caratteristiche, calcoli di flussi di cassa scontati, modelli di determinazione del prezzo di opzioni, valori rilevati in recenti transazioni comparabili) oppure modelli valutativi basati su dati stimati internamente (cd. Livello 3). I titoli di capitale ed i correlati strumenti derivati, per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile con i metodi sopra indicati sono valutati al costo (anche questa categoria rientra nel cd. Livello 3); nel caso in cui emergano riduzioni di valore, tali attività vengono adeguatamente svalutate sino al valore corrente delle stesse. Gli utili e le perdite derivanti da una variazione di fair value sono rilevati in una specifica Riserva di patrimonio netto sino a che l’attività finanziaria non viene cancellata o non viene rilevata una perdita durevole di valore. Al momento della dismissione o della rilevazione di una perdita durevole di valore, l’utile o la perdita cumulati vengono riversati a conto economico. Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale viene verificata l’esistenza di eventuali riduzioni durevoli di valore (impairment), in presenza delle quali viene registrata a conto economico la relativa perdita facendo riferimento, per i titoli quotati, ai prezzi di mercato e per quelli non quotati al valore attuale dei futuri flussi finanziari stimati, scontati al tasso di interesse effettivo. In particolare, per quanto riguarda le azioni, obbligazioni e quote di OICR i parametri di impairment sono costituiti da una riduzione del fair value superiore a un terzo o prolungata per oltre 18 mesi rispetto al valore iscritto originariamente; comunque, prima di registrare la riduzione durevole di valore a conto economico, si procederà ad una valutazione di ciascun investimento che terrà conto di andamenti particolarmente volatili o anomali del mercato. Qualora successivamente vengono meno i motivi della perdita, si effettuano riprese di valore, con imputazione a conto economico nel caso di titoli di debito ed a patrimonio netto nel caso di titoli di capitale. 34 Nota integrativa consolidata Criteri di cancellazione Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivati dalle attività stesse o quando l’attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e benefici della relativa attività finanziaria. Attività finanziarie detenute fino alla scadenza Criteri di classificazione Nella presente categoria sono classificati i titoli di debito con pagamenti fissi o determinabili e scadenza fissa, che si ha intenzione e capacità di detenere sino a scadenza. Se in seguito ad un cambiamento di volontà o di capacità non risulta più appropriato mantenere un investimento come detenuto sino alla scadenza, questo viene riclassificato tra le attività disponibili per la vendita. Criteri di iscrizione L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie detenute sino alla scadenza avviene alla data di regolamento. All’atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie classificate nella presente categoria sono rilevate al costo, comprensivo degli eventuali oneri e proventi direttamente attribuibili. Se la rilevazione di questa categoria avviene per riclassificazione dalle Attività disponibili per la vendita, il fair value dell’attività alla data di riclassificazione viene assunto come nuovo costo ammortizzato dell’attività stessa. Criteri di valutazione Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie detenute sino alla scadenza sono valutate al costo ammortizzato, utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo. Il tasso di interesse effettivo è individuato calcolando il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri del titolo, per capitale ed interesse, all’ammontare inclusivo dei costi/proventi ricondotti al titolo. In questo modo si consente di contabilizzare, secondo una logica finanziaria, l’effetto economico dei costi/proventi lungo la vita residua del titolo. Gli utili e le perdite riferiti ad attività detenute sino alla scadenza sono rilevati nel conto economico nel momento in cui le attività sono cancellate o hanno subito una riduzione durevole di valore, nonché tramite il processo di ammortamento. In sede di chiusura del bilancio e delle situazioni infrannuali, viene effettuata la verifica dell’esistenza di eventuali riduzioni durevoli di valore. Se queste sussistono, l’importo della perdita viene misurato come differenza tra il valore contabile dell’attività e il valore attuale dei futuri flussi finanziari stimati, scontati al tasso di interesse effettivo originario e tale importo viene rilevato nel conto economico. Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico. Criteri di cancellazione Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivati dalle attività stesse o quando l’attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e benefici ad essa connessi. Crediti Criteri di classificazione I Crediti includono gli impieghi con clientela e con banche, sia erogati direttamente sia acquistati da terzi, che prevedono pagamenti fissi o comunque determinabili, che non sono quotati in un mercato attivo e che non sono stati classificati all’origine tra le Attività finanziarie disponibili per la vendita. Nella voce crediti rientrano inoltre i crediti commerciali e le operazioni pronti contro termine. Criteri di iscrizione La prima iscrizione di un credito avviene alla data di erogazione o, nel caso di un titolo di debito, a quella di regolamento, sulla base del fair value dello strumento finanziario, pari all’ammontare erogato, o prezzo di sottoscrizione, comprensivo dei costi e proventi direttamente riconducibili al singolo credito e determinabili sin dall’origine dell’operazione, ancorché liquidati in un momento successivo. Sono esclusi dal riconoscimento iniziale i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo. Le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto o di rivendita a termine sono iscritte nel bilancio intermedio come operazioni di raccolta o impiego. In particolare, le operazioni di vendita a pronti e di riacquisto a termine sono rilevate nel bilancio intermedio come debiti (passività) per l’importo percepito a pronti, mentre 35 Nota integrativa consolidata le operazioni di acquisto a pronti e di rivendita a termine sono rilevate come crediti (attività) per l’importo corrisposto a pronti. Criteri di valutazione Dopo la rilevazione iniziale, i crediti sono valutati al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione diminuito/aumentato dei rimborsi di capitale, delle rettifiche/riprese di valore e dell’ammortamento – calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo - della differenza tra l’ammontare erogato e quello rimborsabile a scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente al singolo credito. Il tasso di interesse effettivo è individuato calcolando il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri del credito, per capitale ed interesse, all’ammontare erogato inclusivo dei costi/proventi ricondotti al credito. In questo modo si consente di distribuire, secondo la logica finanziaria, l’effetto economico dei costi/proventi lungo la vita residua attesa del credito. Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per i crediti a breve termine, la cui durata fa ritenere trascurabile l’effetto dell’applicazione della logica di attualizzazione. Detti crediti vengono valorizzati al costo storico ed i costi/proventi riconducibili agli stessi sono attribuiti a conto economico in modo lineare lungo la durata contrattuale del credito. Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale viene effettuata una ricognizione dei crediti volta ad individuare quelli che, a seguito del verificarsi di eventi occorsi dopo la loro iscrizione, mostrino oggettive evidenze di una possibile perdita di valore. Rientrano in tale ambito i crediti ai quali è stato attribuito lo status di sofferenza, incaglio o ristrutturato, esposizioni scadute o sconfinanti secondo le regole definite da Banca d’Italia, coerenti con i principi contabili IAS/IFRS. Altri elementi di valutazione di potenziali perdite di valore potrebbero essere quelli rivenienti della segmentazione della clientela per cluster di varia natura (es. settore merceologico, tipo attività, finalità del finanziamento, forma tecnica, ecc.). I flussi di cassa relativi a crediti il cui recupero è previsto entro breve termine non vengono attualizzati. Con riferimento alla forma tecnica degli affidamenti per scoperti di conto corrente garantiti da pegno su strumenti finanziari, viene effettuato un monitoraggio continuo degli eventuali sconfini. Nel caso in cui questi ultimi siano attribuibili a motivi tecnici e regolarizzati in un arco temporale breve, vengono considerati come performing. I crediti per i quali non sono state individuate evidenze oggettive di perdita e cioè, di norma, i crediti in bonis, sono valutati considerando diversi fattori, tra cui il settore di riferimento, la tipologia o la capienza delle garanzie e la forma tecnica di erogazione. Tale processo è finalizzato a individuare categorie di credito che, in ragione di valutazioni legate al settore di riferimento, alle condizioni congiunturali specifiche o a considerazioni legate alle garanzie prestate, sono raggruppabili fra loro in quanto contraddistinti da profili di rischio comuni (es. mutui ipotecari). Le rettifiche eventualmente così determinate, sono apportate alle singole posizioni e imputate al conto economico di periodo. Criteri di cancellazione I crediti ceduti vengono cancellati dalle attività di bilancio solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi ai crediti stessi. Per contro, qualora siano stati mantenuti i rischi e benefici relativi ai crediti ceduti, questi continuano ad essere iscritti tra le attività del bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità del credito sia stata effettivamente trasferita. Operazioni di copertura Le tipologie di operazioni di copertura sono le seguenti: •copertura di fair value, volta a neutralizzare l’esposizione alla variazione del fair value di una posta di bilancio; •copertura di flussi finanziari, volta a neutralizzare l’esposizione alle variazioni dei flussi di cassa futuri attribuibili a particolari rischi associati a poste del bilancio. Affinché sia efficace la copertura deve essere effettuata con una controparte esterna al Gruppo. I derivati di copertura sono valutati al fair value; in particolare: •nel caso di copertura di fair value, la variazione del fair value dell’elemento coperto viene compensata dalla variazione del fair value dello strumento di copertura, entrambe rilevate a conto economico, ove emerge per differenza l’eventuale parziale inefficacia dell’operazione di copertura; •nel caso di copertura di flussi finanziari, le variazioni di fair value sono imputate a patrimonio netto per la quota efficace della copertura e a conto economico solo quando, con riferimento alla posta coperta, si manifesti la variazione dei flussi di cassa da compensare. 36 Nota integrativa consolidata Lo strumento derivato può essere considerato di copertura se esiste documentazione formalizzata circa la relazione univoca con l’elemento coperto e se questa risulti efficace nel momento in cui la copertura abbia avuto inizio e, prospetticamente, lungo la vita della stessa. La copertura viene considerata efficace qualora le variazioni di fair value (o dei flussi di cassa) dello strumento finanziario di copertura neutralizzano (con uno scostamento compreso nell’intervallo 80-125%) quelle dell’elemento coperto. La valutazione dell’efficacia è effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale. Se dalle verifiche dovesse emergere l’inefficacia della copertura, la contabilizzazione delle operazioni di copertura verrebbe interrotta ed il contratto derivato verrebbe riclassificato tra gli strumenti di negoziazione. Attività materiali Criteri di classificazione Le attività materiali comprendono gli impianti tecnici, i mobili e gli arredi e le attrezzature di qualsiasi tipo. Le attività materiali sono detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi, per essere affittate a terzi, o per scopi amministrativi e che si ritiene di utilizzare per più di un periodo. Criteri di iscrizione Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo che comprende, oltre al prezzo di acquisto, tutti gli eventuali oneri accessori direttamente imputabili all’acquisto e alla messa in funzione del bene. Le spese di manutenzione straordinaria che comportano un incremento dei benefici economici futuri, vengono imputate ad incremento del valore dei cespiti, mentre gli altri costi di manutenzione ordinaria sono rilevati a conto economico. Criteri di valutazione Le attività materiali sono valutate al costo, dedotti eventuali ammortamenti e perdite durevoli di valore accumulati. Le attività materiali sono sistematicamente ammortizzate lungo la loro vita utile, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti. Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, se esiste qualche indicazione che dimostri che un’attività possa aver subito una perdita di valore, si procede al confronto tra il valore di carico del cespite ed il suo valore di recupero, pari al minore tra il fair value, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il relativo valore d’uso del bene, inteso come il valore attuale dei flussi futuri originati dal cespite. Le eventuali rettifiche vengono rilevate a conto economico. Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, si dà luogo ad una ripresa di valore, che non può superare il valore che l’attività avrebbe avuto, al netto degli ammortamenti calcolati in assenza di precedenti perdite di valore. Criteri di cancellazione Un’attività materiale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione e quando il bene è permanentemente ritirato dall’uso e dalla sua dismissione non sono attesi benefici economici futuri. Attività immateriali Criteri di classificazione Le attività immateriali sono iscritte come tali, se sono identificabili e il relativo costo può essere attendibilmente determinato, e trovano origine in diritti legali e contrattuali da cui derivano benefici economici futuri. Le attività immateriali includono il software applicativo ad utilizzazione pluriennale e a vita utile definita. Le attività a vita utile indefinita e l’avviamento non sono soggette ad ammortamento sistematico ma ad un test periodico di impairment. L’avviamento rappresenta la differenza positiva fra il costo di acquisto ed il fair value delle attività e passività acquisite nell’ambito di operazioni di aggregazione. Criteri di iscrizione e valutazione Un’attività immateriale viene iscritta come avviamento se la differenza positiva tra il costo di acquisto della partecipazione e il fair value degli elementi patrimoniali acquisiti è rappresentativa delle capacità reddituali future della stessa. 37 Nota integrativa consolidata Le altre attività immateriali sono iscritte al costo, rettificato per eventuali oneri accessori. Il costo delle altre immobilizzazioni immateriali è ammortizzato a quote costanti sulla base della relativa vita stimata e non eccede i 5 anni. L’avviamento non è soggetto ad ammortamento in considerazione della vita utile indefinita ed è sottoposto a verifica di adeguatezza del valore d’iscrizione (test di impairment). Qualora si rilevino indici di una perdita di valore, l’avviamento subisce una apposita rettifica rilevata a conto economico. Sia i costi del software applicativo ad utilizzazione pluriennale che i costi legati alle altre attività immateriali vengono ammortizzati in un periodo massimo di cinque anni, in relazione all’utilità pluriennale del costo sostenuto. Ad ogni chiusura di bilancio e di bilancio intermedio, in presenza di evidenze di perdite di valore, si procede alla stima del valore di recupero dell’attività. L’ammontare della perdita, pari alla differenza tra il valore contabile ed il valore recuperabile, viene rilevato a conto economico. Criteri di cancellazione Un’immobilizzazione immateriale è rimossa dallo stato patrimoniale al momento della dismissione e qualora non siano attesi benefici economici futuri. Fiscalità corrente e differita Imposte sul reddito Gli effetti relativi alle imposte correnti e anticipate sono rilevati applicando le aliquote di imposta vigenti. Le imposte sul reddito sono rilevate nel conto economico ad eccezione di quelle relative a voci addebitate o accreditate a patrimonio netto nel rispetto del principio contabile della competenza economica. L’accantonamento per imposte sul reddito viene determinato in base ad una prudenziale previsione dell’onere fiscale corrente, di quello anticipato e di quello differito. Le imposte anticipate e quelle differite vengono determinate sulla base delle differenze temporanee tra il valore attribuito ad un’attività o ad una passività secondo i criteri civilistici ed i corrispondenti valori assunti ai fini fiscali. Le imposte anticipate e quelle differite vengono contabilizzate a livello patrimoniale a saldi aperti e senza compensazioni, includendo le prime nella voce “Attività fiscali” e le seconde nella voce “Passività fiscali”. Le attività e le passività iscritte per imposte anticipate e differite vengono sistematicamente valutate per tenere conto sia di eventuali modifiche intervenute nelle norme e nelle aliquote sia di eventuali diverse situazioni soggettive della società. La consistenza del fondo imposte tiene conto di eventuali oneri che potrebbero derivare dai periodi non ancora fiscalmente definiti e da eventuali contenziosi che potrebbero sorgere con l’Amministrazione Finanziaria a seguito di accertamenti già notificati. Nel caso in cui in un esercizio emergano dei benefici collegati a perdite fiscali, questi ultimi vengono rilevati come attività fiscali anticipate solo nel caso in cui ci sia la ragionevole certezza di poterle recuperare, tramite la presenza di imponibili fiscali futuri che, a seguito di modifica normativa, possono essere utilizzati senza limiti temporali per recuperare le suddette attività fiscali fino a una quota massima del 80% per anno. Debiti verso banche e debiti verso clientela Criteri di classificazione I debiti verso banche e i debiti verso clientela comprendono le varie forme di provvista interbancaria e con clientela. Criteri di iscrizione La prima iscrizione di tali passività finanziarie avviene all’atto della ricezione delle somme raccolte. La prima iscrizione è effettuata sulla base del fair value delle passività, normalmente pari all’ammontare incassato, aumentato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista e non rimborsati dalla controparte creditrice. Sono esclusi i costi interni di carattere amministrativo. Criteri di valutazione Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie a breve termine rimangono iscritte per il valore incassato laddove il fattore temporale è trascurabile, negli altri casi la valutazione viene effettuata al costo ammortizzato. 38 Nota integrativa consolidata Criteri di cancellazione Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando risultano scadute o estinte. Passività finanziarie di negoziazione La voce include il valore negativo dei contratti derivati di trading; sono inoltre incluse le passività che originano da scoperti tecnici generati dall’attività di negoziazione dei titoli. Criteri di valutazione Successivamente alla rilevazione iniziale, le passività finanziarie di negoziazione continuano ad essere valorizzate al fair value determinato per gli strumenti quotati con riferimento al prezzo della data di riferimento del mercato attivo (cd. Livello 1). In assenza di valori di mercato, vengono utilizzati metodi modelli valutativi (cd. Livello 2) alimentati da inputs di mercato (valutazione di strumenti quotati che presentano analoghe caratteristiche, calcoli di flussi di cassa scontati, modelli di determinazione del prezzo di opzioni, valori rilevati in recenti transazioni comparabili) oppure modelli valutativi basati su dati stimati internamente (cd. Livello 3). I titoli di capitale ed i correlati strumenti derivati, per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile con i metodi sopra indicati sono valutati al costo (anche questa categoria rientra nel cd. Livello 3). Gli effetti (positivi e negativi) derivanti dalle periodiche variazioni di fair value vengono iscritti in conto economico nel risultato netto dell’attività di negoziazione. Criteri di cancellazione Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando risultano scadute o estinte. Titoli in circolazione Criteri di classificazione Sono ricompresi in questa voce i prestiti obbligazionari di propria emissione. Criteri di iscrizione I prestiti obbligazionari sono contabilizzati iscrivendo una passività finanziaria alla data di emissione dei titoli di debito. Al momento della rilevazione iniziale il fair value dello strumento finanziario nel suo complesso è pari all’importo incassato al netto dei costi di transazione. Criteri di valutazione Successivamente alla rilevazione iniziale la componente di debito viene contabilizzata al costo ammortizzato, con rilevazione degli oneri finanziari determinati al tasso d’interesse effettivo. Il tasso di interesse effettivo è il tasso che attualizza esattamente i flussi di cassa futuri a titolo di rimborso del capitale e interessi al corrispettivo incassato all’emissione. Criteri di cancellazione Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivati dalle attività stesse o quando l’attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e benefici della relativa attività finanziaria. Operazioni in valuta Rilevazione iniziale Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in divisa di conto, applicando all’importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell’operazione. Rilevazioni successive Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, le poste monetarie sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura e le differenze di cambio che derivano dal regolamento di elementi monetari sono rilevate nel conto economico del periodo in cui sorgono. Trattamento di fine rapporto del personale A seguito della riforma del trattamento di fine rapporto ex legge 296/06 il fondo TFR maturato sino al 31 dicembre 2006 rappresenta un piano a benefici definiti, mentre le quote maturate dal primo gennaio 2007 sono assimilabili a piani a contribuzione definita. La passività relativa al trattamento di fine rapporto del personale per 39 Nota integrativa consolidata la parte derivante dai piani a benefici definiti è iscritta in base al valore attuariale della stessa. La determinazione del valore attuale degli impegni è effettuata di norma annualmente in fase di redazione del bilancio di esercizio da un perito esterno sulla base di opportune ipotesi demografiche e finanziarie. Il costo maturato nell’anno è iscritto a conto economico nell’ambito delle spese per il personale. A partire dall’esercizio 2013 gli utili/perdite attuariali sono contabilizzati tra le riserve da valutazione del patrimonio netto, ossia nel prospetto della Redditività Complessiva (OCI - Other Comprehensive Income) come previsto dal nuovo principio IAS 19 - “Benefici per i dipendenti” (IAS 19 Revised) approvato dallo IASB in data 16 giugno 2011 e recepito dal Regolamento UE 475/2012. Altre informazioni Spese per migliorie su beni di terzi Pagamenti basati su azioni I costi di ristrutturazione di immobili non di proprietà e riferiti alle sedi della Capogruppo, sono capitalizzati in considerazione del fatto che la società utilizzatrice ha il controllo dei beni e può trarre da essi benefici economici futuri per l’intera durata del contratto di affitto. I suddetti costi vengono ammortizzati per un periodo non superiore alla durata del contratto di affitto. Le spese per migliorie sono iscritte fra le altre attività. La Capogruppo Banca Esperia nel Consiglio di Amministrazione del 21 febbraio 2001 ha approvato il regolamento del piano di Stock Option promosso dalla Banca con l’intervento dei suoi azionisti e rivolto ai dipendenti, agli amministratori e ai collaboratori della Banca e/o delle società da questa controllate. Il piano prevede l’assegnazione ai destinatari di diritti di acquisto in parti uguali dai due azionisti di maggioranza di azioni ordinarie della società. In base a quanto stabilito dal IFRS 2 il bilancio consolidato ha recepito tra i costi del personale con contropartita a patrimonio netto il fair value delle opzioni per le assegnazioni fino ad ora concesse e in particolare dal ciclo di assegnazioni del 8 gennaio 2003, successivo alla data di entrata in vigore del principio. La stima del fair value delle opzioni è stata effettuata sulla base di modelli e principi finanziari generalmente riconosciuti sul mercato. Fondi rischi ed oneri I fondi per rischi ed oneri vengono rilevati quando esiste un’obbligazione contrattuale, legale o implicita, nei confronti di terzi, ed è probabile che si renderà necessario l’impiego di risorse per adempiere l’obbligazione, e quando può essere una stima attendibile dell’ammontare dell’obbligazione stessa. Le variazioni delle stime così determinate sono riflesse nel conto economico del periodo in cui la variazione è avvenuta. Riconoscimento dei costi e dei ricavi I ricavi per le prestazioni di servizi sono rilevati nel bilancio al fair value per il corrispettivo ricevuto o sono riconosciuti quando è probabile che saranno ricevuti i benefici futuri e tali benefici possono essere quantificabili in modo attendibile. Gli interessi, i proventi e gli oneri assimilati sono rilevati applicando il metodo del tasso d’interesse effettivo. I costi sono iscritti in base al criterio della competenza economica. Dividendi I dividendi da terzi sono riconosciuti a conto economico nel momento in cui viene deliberata la distribuzione. A.3 Informativa sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie Non avendo la Società effettuato trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie viene omessa la sezione A.3 prevista dalle istruzioni della Banca d’Italia del 21 gennaio 2014. A.4 Informativa sul fair value Informativa di natura qualitativa Definizione di fair value La pubblicazione dell’IFRS 13 ha consentito di raccogliere in un unico principio le definizioni di fair value disseminate fino ad oggi attraverso l’intero corpus degli IFRS, eliminando le incoerenze esistenti. L’IFRS 13 definisce il fair value come il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un’attività ovvero che si pagherebbe per 40 Nota integrativa consolidata il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra soggetti di mercato alla data di valutazione (exit price) sul mercato principale (o più vantaggioso), a prescindere se tale prezzo sia direttamente osservabile o stimato attraverso una tecnica di valutazione. Il fair value non è quindi una misura entity specific ma è strettamente market-based. In particolare la valutazione del fair value: •suppone che l’attività o passività venga scambiata in una regolare operazione tra soggetti di mercato alle correnti condizioni di mercato; •è riferita ad una particolare attività o passività e ne considera le caratteristiche specifiche di cui gli operatori tengono conto per determinarne il prezzo; •presume che gli operatori di mercato agiscano per soddisfare nel modo migliore il proprio interesse economico; •suppone che l’operazione di vendita dell’attività o di trasferimento della passività abbia luogo: a) nel mercato principale dell’attività o passività; b) in assenza di un mercato principale, nel mercato più vantaggioso per l’attività o passività. Quando non è rilevabile un prezzo per un’attività o una passività, è necessario valutare il fair value applicando tecniche di valutazione che tengano conto del maggior numero di input osservabili rilevanti (fondati su parametri di mercato e ottenuti da fonti indipendenti dalla banca) e riducendo al minimo l’utilizzo di input non osservabili (che riflettono dunque assunzioni proprie della Banca formatesi utilizzando le migliori informazioni disponibili). Gerarchia del Fair Value L’IFRS 13 richiede che le valutazioni degli strumenti finanziari al fair value siano classificate sulla base della seguente gerarchia di livelli che riflette la significatività degli input utilizzati nelle valutazioni: •livello 1: fair value di uno strumento finanziario quotato in un mercato attivo; •livello 2: fair value misurato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri osservabili sul mercato, diversi dalle quotazioni dello strumento finanziario; in questo caso la valutazione è basata su prezzi, tassi d’interesse e curve di rendimenti o spread creditizi desunti dalle quotazioni ufficiali di strumenti sostanzialmente simili in termini di fattori di rischio, utilizzando una data metodologia di calcolo (ad esempio Black-Scholes Model); •livello 3: fair value calcolato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri non osservabili sul mercato e che quindi comportano stime e assunzioni da parte del valutatore. Tali assunzioni sono comunque basate sulle migliori informazioni disponibili alla data di valutazione dell’attività o della passività che gli operatori di mercato utilizzerebbero nel determinare il prezzo dello strumento, incluse le assunzioni circa il rischio. Ai fini della stima si possono utilizzare dati di benchmark, dati storici, dati prospettici, what-if analysis, sensitivity analysis, simulazioni di scenario, proiezione dei cash flow futuri, ecc. A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati Di seguito si espone la metodologia applicata per la valorizzazione al fair value degli strumenti finanziari classificati a Livello 2 e 3, suddivisa per tipologia di strumento. Titoli obbligazionari I titoli obbligazionari di debito emessi da Paesi non UE e le obbligazioni corporate, che sono negoziati prevalentemente over the counter, nell’ambito di circuiti alternativi ai mercati regolamentati, attraverso l’attività di market making e brokerage svolta dalle principali istituzioni finanziarie, si considerano illiquidi qualora gli information provider non rilevino almeno due contributori di prezzo “attivi”. Per i titoli con un solo contributore attivo, pur non essendo formalmente considerati illiquidi, la Funzione Risk Management ha il compito di definire e utilizzare propri modelli di valorizzazione, di monitorare i dati di mercato delle variabili di input dei modelli stessi (spread, curva dei rendimenti ecc.) e di fornire i prezzi così valorizzati (Livello 2). Qualora non risulti possibile effettuare valorizzazioni mediante modelli basati su variabili di pricing desunte dal mercato, la valutazione si basa sul nominale dell’emissione, eventualmente modificato per tenere conto di ipotesi relative alla probabilità di incasso dei flussi futuri di cedola e rimborso (Livello 3). Quote di OICR (ETF esclusi) Gli strumenti appartenenti a questa categoria vengono valutati in base all’ultima quotazione (NAV) disponibile, fornita dagli information providers o dai Fund Administrator. Il provider prevalentemente utilizzato è Bloomberg, e, in via subordinata, i mezzi di stampa (tra cui Sole 24 Ore) o comunicazioni dirette da parte delle società di gestione (Livello 2). 41 Nota integrativa consolidata Qualora le quote dei fondi debbano essere detenute per un certo periodo di tempo senza possibilità di smobilizzo anticipato (clausole di lock up) o si siano sottoscritte quote di fondi side pocket, questi vengono classificati a Livello 3. Titoli strutturati Derivati Per i titoli strutturati per cui non si rileva un mercato di quotazione o la presenza di un contributore di prezzo attivo, la valutazione viene effettuata prendendo in considerazione il valore di tutte le singole componenti elementari in cui essi possono essere scomposti. La Funzione di Risk Management ha il compito di valorizzare le singole componenti dei titoli strutturati non quotati con gli specifici criteri descritti per ciascuna di esse e di sommare le relative risultanze (Livello 2). Titoli per la cui valorizzazione si debbano introdurre importanti ipotesi di modello o relative a variabili di valorizzazione, che quindi non risulteranno direttamente desumibili da quotazioni di mercato, vengono classificati a Livello 3. Per gli strumenti derivati non quotati (Livello 2) viene calcolato un prezzo teorico facendo ricorso a dei modelli valutativi generalmente accettati ed utilizzati ed a variabili in input ai suddetti, a delle grandezze costituite o direttamente derivabili da quotazioni o prezzi di scambio, tra queste variabili risultano di particolare rilevanza le seguenti: •stima della curve dei tassi zero coupon aggiornata alla data di riferimento; •quotazioni di derivati di credito (Credit Default Swap) sullo stesso emittente; •prezzi osservati per l’eventuale sottostante del contratto derivato; •altri input di modello (quale la volatilità implicita delle opzioni) desumibili da quotazioni di mercato di contratti analoghi. Per gli strumenti derivati cd “esotici”, per la cui valorizzazione non si faccia ricorso a modellistica diffusa e considerata standard da parte dei partecipanti al mercato e/o si debbano introdurre ipotesi su alcune variabili, che quindi non risulteranno direttamente desumibili da quotazioni di mercato, vengono classificati a livello 3. Titoli in circolazione emessi Questi titoli risultano valorizzati attualizzando i flussi previsti di cassa, utilizzando per il calcolo dei fattori di sconto la cd. curva dei tassi di interesse di mercato ed ipotesi relative ai livelli di margine (cd. spread) ritenuti coerenti con il costo corrente del reperimento di fondi alle varie scadenze (cd. funding) (Livello 3). Crediti e Debiti Verso Banche e Clientela Per quanto riguarda i crediti e debiti verso banche e clientela a vista (conti correnti e depositi liberi, scoperti di conto corrente, conti correnti attivi della clientela, conti correnti reciproci in avere, time deposit con banche/clientela, riserva obbligatoria, etc.) il fair value corrisponde al valore nominale dell’esposizione alla data di riferimento (Livello 2). Per quanto riguarda i crediti verso la clientela non a revoca, la Banca si è dotata nel corso del 2013 di una procedura interna di valutazione. La valutazione è effettuata mediante sconto dei flussi di cassa futuri attesi sulla base delle probabilità di default e del recovery rate dei singoli crediti, tenuto conto degli effetti finanziari sia nello sconto che nelle componenti forward (Livello 3). Per i crediti deteriorati il valore di carico al netto delle svalutazioni analitiche rappresenta il fair value (Livello 3). A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni Non è stata elaborata alcuna analisi quantitativa di sensitivity del fair value, in quanto per la valutazione degli strumenti finanziari classificati nei portafogli di Trading ed AFS non sono stati utilizzati in modo significativo input non osservabili sul mercato. A.4.3 Gerarchia del fair value Nel corso dell’esercizio non si sono verificati trasferimenti tra i diversi livelli di gerarchia del fair value. 42 Nota integrativa consolidata A.4.4 Altre informazioni Il Gruppo non si avvale dell’eccezione di cui al paragrafo 48 dell’IFRS 13 (applicazione ad attività e passività finanziarie con posizioni compensative dei rischi di mercato o del rischio di credito della controparte). Informativa di natura quantitativa A.4.5 Gerarchia del fair value A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value. 31 dicembre 2013 Attività/Passività finanziarie misurate al fair value 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie valutate al fair value 3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 31 dicembre 2012 L1 L2 L3 L1L2L3 119.598 9.486 − 85.432 17.971 − − − − −−− 559.469 66.946 − 388.120 83.763 − 4. Derivati di copertura − 607 − − 1.403 − 5. Attività materiali − − − − − − 6. Attività immateriali − − − − − − 679.067 77.039 − 473.552 103.137 − 1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione − 15.555 − − 2. Passività finanziarie valutate al fair value − − − −−− 3. Derivati di copertura − − − − − − Totale passività − 15.555 − − 1.898 − Totale attività − A.4.5.2 Variazioni annue delle attività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3) Al 31 dicembre 2013 la Società non detiene attività finanziarie valutate al fair value (livello 3). A.4.5.3 Variazioni annue delle passività valutate al fair value (livello 3) Al 31 dicembre 2013 la Società non detiene passività finanziarie valutate al fair value (livello 3). 43 1.898 Nota integrativa consolidata A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli di fair value. 31 dicembre 2013 Attività/Passività non misurate al fair value o misurate al fair value su base non ricorrente 31 dicembre 2012 VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3 − − − − − − − − 2. Crediti verso banche 30.033 − 30.033 − 60.889 − 60.889 − 3. Crediti verso clientela 936.712 − 739.054 202.027 852.437 − 734.829 117.608 4. Attività materiali detenute a scopo di investimento − − − − − − − − 5. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione − − − − − − − − 1. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Totale 966.745 −769.087202.027 913.326 −795.718117.608 1. Debiti verso banche 399.982 − 399.982 − 397.323 − 397.323 − 2. Debiti verso clientela 871.681 − 871.681 − 778.820 − 778.820 − 3. Titoli in circolazione 296.582 − − 295.534 163.277 − 163.277 − − − − − − − 4. Passività associate ad attività in via di dismissione Totale 1.568.245 A.5 −1.271.663 295.534 1.339.420 − −1.339.420 Informativa sul c.d. “day one profit/loss” In relazione all’operatività della Gruppo e sulla base delle metodologie interne in uso non sono state rilevate differenze tra il prezzo delle transazioni e la valutazione iniziale delle attività e passività finanziarie iscritte. 44 Nota integrativa consolidata Parte B - Informazioni sullo Stato Patrimoniale Consolidato Attivo Sezione 1 Cassa e disponibilità liquide Voce 10 1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 121 156 − − a) Cassa b)Depositi liberi presso Banche Centrali Totale Sezione 2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione Voce 20 121156 2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica Voci/Valori 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3 A.Attività per cassa 1. Titoli di debito 119.597 101 − 85.432 15.420 − − 101 − − 4.675 − 119.597 − − 85.432 10.745 − 2. Titoli di capitale − 2.329 − − − − 3. Quote di O.I.C.R. − − − − − − 4.Finanziamenti − − − − − − 4.1 Pronti contro termine attivi − − − − − − 4.2Altri − − − − − − 119.597 2.430 − 85.432 15.420 − 1.1 Titoli strutturati 1.2 Altri titoli di debito Totale A B.Strumenti derivati 1. Derivati finanziari: − 94 − − 125 − 1.1 di negoziazione − 94 − − 125 − 1.2 connessi con la fair value option − − − − −− 1.3altri − − − − − − 2. Derivati creditizi: − 6.962 − − 2.426 − 2.1 di negoziazione − 6.962 − − 2.426 − 2.2 connessi con la fair value option − − − − −− 2.3altri − − − − − − Totale B − 7.056 − − 2.551 − 119.597 9.486 − 85.432 17.971 − Totale (A+B) 45 Nota integrativa consolidata 2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti Voci/Valori 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 A.Attività per cassa 1.Titoli di debito 119.698 100.852 a) Governi e Banche Centrali 114.878 84.909 − − 4.765 15.943 d)Altri emittenti 55 − 2.Titoli di capitale 2.329 − a)Banche 2.329 − b)Altri emittenti: − − imprese di assicurazione − − società finanziarie − − imprese non finanziarie − − altri − − 3.Quote di O.I.C.R. − − 4.Finanziamenti − − a) Governi e Banche Centrali − − b)Altri Enti pubblici − − c)Banche − − d)Altri soggetti − − 122.027 100.852 b)Altri enti pubblici c)Banche Totale A B.Strumenti derivati 1.Derivati finanziari 94 125 a)Banche 74 125 fair value 74125 b)Clientela 20 fair value 20− − 2.Derivati creditizi 6.962 2.426 a)Banche 6.962 − fair value 6.962− b)Clientela − fair value −2.426 Totale B Totale (A+B) 46 2.426 7.056 2.551 129.083 103.403 Nota integrativa consolidata 2.3 Attività finanziarie per cassa detenute per la negoziazione: variazioni annue Titoli di debito A.Esistenze iniziali 100.852 − − − 100.852 B. Aumenti 675.480 16.070 507 − 692.057 B.1Acquisti 674.077 15.320 506 − 689.903 231 37 − − 268 1.172 713 1 − 1.886 C.Diminuzioni (656.633) (13.741) (507) − (670.881) C.1Vendite (235.550) (13.685) (507) − (249.742) C.2Rimborsi (419.680) − − − (419.680) C.3 Variazioni negative di fair value (9) − − − (9) C.4 Trasferimenti ad altri portafogli − − − − − (1.394) (56) − − (1.450) 119.699 2.329 − − 122.028 B.2 Variazioni positive di fair value B.3 Altre variazioni C.5 Altre variazioni D.Rimanenze finali Sezione 4 Attività finanziarie disponibili per la vendita Voce 40 Titoli di capitale Quote di Finanziamenti O.I.CR. Totale 4.1 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione merceologica Voci/Valori 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3 1. Titoli di debito 559.469 137 − 388.120 20.377 − − − − − − − 559.469 137 − 388.120 20.377 − 2. Titoli di capitale − − − − − − 2.1 Valutati al fair value − − − − −− 2.2 Valutati al costo − − − − − − 3. Quote di O.I.C.R. − 66.809 − − 63.386 − 4.Finanziamenti − − − − − − 559.469 66.946 − 388.120 83.763 − 1.1 Titoli strutturati 1.2 Altri titoli di debito Totale 47 Nota integrativa consolidata 4.2 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per debitori/emittenti. Voci/Valori 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 1.Titoli di debito 559.606 408.497 a) Governi e Banche Centrali 429.851 354.442 4.595 − c)Banche 91.034 34.682 d) Altri emittenti 34.126 19.373 2.Titoli di capitale − − a)Banche − − b) Altri emittenti: − − imprese di assicurazione − − società finanziarie − − imprese non finanziarie − − altri − − b) Altri enti pubblici 3.Quote di O.I.C.R. 66.809 63.386 4.Finanziamenti − − a) Governi e Banche Centrali − − b) Altri Enti pubblici − − c)Banche − − d) Altri soggetti − − Totale 48 626.415471.883 Nota integrativa consolidata 4.4 Attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annuali Titoli di Titoli di Quote di Finanziamenti debito capitale O.I.CR. A. Esistenze iniziali 408.497 − 63.386 B.Aumenti 2.472.724 − 61.706 2.534.430 B.1Acquisti 2.443.531 − 56.400 B.2 Variazioni positive di fair value 3.177 −5.292 − 8.469 B.3 Riprese di valore − − − − − − − Totale 471.883 2.499.931 imputate al conto economico − X − − − imputate al patrimonio netto − − − − − − − − − − 26.016 − 14 − 26.030 C.Diminuzioni (2.321.616) − (58.283) (2.379.899) C.1Vendite (1.184.420) − (56.820) − (1.241.240) C.2Rimborsi (1.123.774) − − − (1.123.774) C.3 Variazioni negative di fair value C.4 Svalutazioni da deterioramento B.4 Trasferimenti da altri portafogli B.5 Altre variazioni (694) −(1.238) − (1.932) imputate al conto economico − − − − − imputate al patrimonio netto − − − − − − − − − − (12.728) − (225) − (12.953) 559.606 − 66.809 − 626.415 C.5 Trasferimenti ad altri portafogli C.6 Altre variazioni D. Rimanenze finali 49 Nota integrativa consolidata Sezione 6 Crediti verso banche Voce 60 6.1 Crediti verso banche: composizione merceologica. 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 Tipologia operazioni/Valori Valore L1L2L3 Valore L1L2L3 bilancio bilancio A.Crediti verso Banche Centrali 1. Depositi vincolati 2. Riserva obbligatoria − XXX − XXX 8.981 XXX 7.628 XXX 3.Pronti contro termine attivi − X X X − X X X 4. Altri − XXX − XXX B.Crediti verso banche 1. Finanziamenti 1.1Conti correnti e depositi liberi 1.2 Depositi vincolati 21.052 X X X 53.261 X X X − XXX − XXX 1.3 Altri finanziamenti: pronti contro termine attivi − X X X − X X X leasing finanziario − XXX − XXX altri − XXX − XXX 2.Titoli di debito 2.1 titoli strutturati − XXX − XXX 2.2altri titoli di debito − X X X − X X X 30.033 − 30.033 − 60.889 − 60.889 − Totale 50 Nota integrativa consolidata Sezione 7 Crediti verso clientela Voce 70 7.1 Crediti verso clientela: composizione merceologica Composizione 31 dicembre 2013 Valore bilancio 31 dicembre 2012 Fair value Valore bilancio Fair value Bonis Deteriorati L1L2L3BonisDeterioratiL1L2L3 Acquistati Altri Acquistati Altri Finanziamenti 1. Conti correnti734.796 − 4.258 XXX 723.518 − 11.311 XX X 2.Pronti contro termine − −− XXX 3. Mutui − − − XX X 44.607 − 1.261 XXX 35.402 − 1.970 XX X 4.Carte di credito, prestiti personali, cessioni del quinto − 5. Leasing finanziari − −− XXX − − − XX X 6. Factoring − −− XXX − − − XX X − − X X X − − − X X X 7. Altri finanziamenti 151.790− − 80.236−− Titoli di debito 8. Titoli strutturati − −− XXX − − − XX X 9.Altri titoli di debito − − Totale 931.193 51 − − − 5.519 X X X −739.054202.027 839.156 − − X X X − 13.281 −734.829 117.608 Nota integrativa consolidata 7.2 Crediti verso clientela: composizione per debitori/emittenti Tipologia operazioni/Valori 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 BonisDeteriorati Acquistati Altri Acquistati − a) Governi −−−−− − b)Altri enti pubblici − c) Altri emittenti −−−−− − imprese non finanziarie − − − − − − imprese finanziarie − − − − − − assicurazioni − − − − − − altri − − − − − − − 931.193 − − − 5.519 − Altri 1.Titoli di debito 2.Finanziamenti verso: − Bonis Deteriorati − 839.156 − − − − − 13.281 a) Governi −−−−− − b)Altri enti pubblici − − − − − − c)Altri soggetti 931.193 − 5.519 839.156 − 13.281 imprese non finanziarie 304.561 − 3.032 236.928 − 8.291 imprese finanziarie 117.376 − 1.275 142.416 − 3.524 assicurazioni 79 − 1 26 − − altri 509.177 − 1.211 459.786 − 1.466 Totale 931.193 − 5.519839.156 Sezione 8 Derivati di copertura Voce 80 − 13.281 8.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 Fair value Valore Fair value Valore nozionalenozionale Livello 1Livello2Livello3Livello1Livello2Livello3 A. Derivati finanziari − 607− 15.700− 1.403− 19.630 1. Fair value − 607− 15.700− 1.403− 19.630 2. Flussi finanziari −−−−−−−− 3. Investimenti esteri −−−−−−−− B. Derivati creditizi −−−−−−−− 1. Fair value −−−−−−−− 2. Flussi finanziari −−−−−−−− Totale − 607− 15.700− 1.403− 19.630 52 Nota integrativa consolidata 8.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura (valore di bilancio) Operazioni/Tipo di copertura Fair value Flussi finanziari Specifica Generica Specifica GenericaInvestimenti esteri rischio rischio rischio rischio di tasso di cambio di credito di prezzo più rischi 1. Attività finanziarie disponibili per la vendita − 2. Crediti −− −X − X −X X 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza X− −X − X −X X 4.Portafoglio X X X X X − X − X 5. Altre operazioni − − − − − X − X − Totale attività −−−− − − −− − 1. Passività finanziarie 607− −X − X −X X 2.Portafoglio X X − X − X − X − X X − − X X X − Totale passività 607−−− − − −− − 1. Transazioni atteseXXXX X X −X X 2. Portafoglio di attività e passività finanziarie − Sezione 12 Attività materiali Voce 120 X X X X X − X − 12.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo Attività / Valori 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 1.337 1.493 a)terreni − − b)fabbricati − − c)mobili 743 942 d)impianti elettronici 453 333 e)altre 141 218 2.Attività acquisite in leasing finanziario − − a)terreni − − b)fabbricati − − c)mobili − − d)impianti elettronici − − e)altre − − 1.337 1.493 1.Attività di proprietà Totale 53 Nota integrativa consolidata 12.5 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue Voci/Valori TerreniFabbricati MobiliImpianti elettronici Altre Totale A. Esistenze iniziali lorde − − 3.148 1.837 1.268 6.271 A.1 Riduzioni di valore totali nette − − (2.206) (1.504) (1.068) (4.778) A.2 Esistenze iniziali nette − − 942 333 218 1.493 B.Aumenti − − 5 256 − 261 B.1Acquisti − − 5 256 − 261 B.2 Spese per migliorie capitalizzate − − − − − − B.3 Riprese di valore − − − − − − B.4 Variazioni positive di fair value imputate a: − − − − − − a) patrimonio netto − − − − − − b)conto economico − − − − − − − − − − − − B.6 Trasf. da immobili detenuti a scopo di investimento − − − − − − − − − − − − C.Diminuzioni − − (204) (136) (77) (417) C.1Vendite − − − − − − C.2Ammortamenti − − (204) (136) (62) (402) C.3 Rettifiche di valore da deterioramento imputate a: − − − − − − a) patrimonio netto − − − − − − b)conto economico − − − − − − C.4 Variazioni negative di fair value imputate a: − − − − − − a) patrimonio netto − − − − − − b)conto economico − − − − − − B.5 Differenze positive di cambio B.7 Altre variazioni C.5 Differenze negative di cambio − − − − − − C.6 Trasferimenti a: − − − − − − a) attività materiali detenute a scopo di investimento − − − − − − − − − − − − C.7 Altre variazioni − − − − (15) (15) D. Rimanenze finali nette − − 743 453 141 1.337 D.1Riduzioni di valore totali nette − − (2.410) (1.640) (1.145) (5.195) D.2Rimanenze finali lorde − − 3.153 2.093 1.286 6.532 − − 743 453 141 1.337 b)attività in via di dismissione E. Valutazione al costo 54 Nota integrativa consolidata Sezione 13 Attività immateriali Voce 130 13.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività Attività/Valori 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012(*) DurataDurataDurata Durata definita indefinita definita indefinita A.1Avviamento X 5.615 X 5.615 A.1.1 di pertinenza del gruppo X 5.615 X 5.615 A.1.2 di pertinenza di terzi X − X − A.2Altre attività immateriali 3.852 − 4.219 − A.2.1 Attività valutate al costo: 3.852 − 4.219 − a) attività immateriali generate internamente − − − − 3.852 − 4.219 − b)altre attività A.2.2 Attività valutate al fair value:−− − − a) attività immateriali generate internamente − − − − − − − − b)altre attività Totale 3.852 5.615 4.219 (*) Revised a seguito della PPA sull’avviamento secondo i principi contabili IFRS3 descritto nella sezione “Altri Aspetti” 55 5.615 Nota integrativa consolidata 13.2 Attività immateriali: variazioni annue Avviamento A. Esistenze iniziali lorde Altre attività Altre attività immateriali: immateriali: altre generate internamente Def. Indef. Def. Totale Indef. 5.615 − − 8.468 − 14.083 − − − (4.249) − (4.249) 5.615 − − 4.219 − 9.834 B.Aumenti − − − 908 − 908 B.1Acquisti − − − 908 − 908 B.2 Incrementi di attività immateriali interne X − − − − − B.3 Riprese di valore X − − − − − B.4 Variazioni positive di fair value X − −− −− A.1 Riduzioni di valore totali nette A.2 Esistenze iniziali nette patrimonio netto X − − − − − conto economico X − − − − − B.5 Differenze di cambio positive − − − − − − B.6 Altre variazioni − − − − − − C. Diminuzioni − − − (1.275) − (1.275) C.1Vendite − − − − − − − − − − − − C.2 Rettifiche di valore Ammortamenti X − − (1.275) − (1.275) Svalutazioni − − − − − − patrimonio netto X − − − − − conto economico − − − − − − − − − − − − C.3 Variazioni negative di fair value imputate: a patrimonio netto X − − − − − a conto economico X − − − − − C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in via di dismissione − − − − − − C.5 Differenze negative di cambio − − − − − − C.6 Altre variazioni − − − − − − 5.615 − − 3.852 − 9.467 − − − (5.524) − (5.524) E. Rimanenze finali lorde 5.615 − − 9.376 − 14.991 F. Valutazione al costo 5.615 − − 3.852 − 9.467 D.Rimanenze finali nette D.1Rettifiche di valore totali nette Alla data del 16 ottobre 2012 è avvenuta l’acquisizione del controllo da parte di Banca Esperia delle partecipazioni in San Babila Fiduciaria S.p.A. e Cidneo Fiduciaria Srl, che con effetto dal 1 gennaio 2013 sono state incorporate in Esperia Servizi Fiduciari. Tale operazione ha comportato, nel bilancio consolidato di Gruppo al 31 dicembre 2012, l’iscrizione alla voce avviamento di un importo pari a Euro 3.275 mila, corrispondente all’eccedenza del prezzo dell’acquisizione rispetto al fair value delle attività e passività acquisite. Tale avviamento era considerato ancora provvisorio in quanto non si era ancora concluso il processo di allocazione del prezzo pagato. Con il bilancio chiuso al 31 dicembre 2013 questo processo si è concluso ed ha portato alla definizione dell’avviamento definitivo, con una riduzione di Euro 290 mila contestualmente al pagamento dell’ultima tranche spettante ai soci venditori. Tale pagamento, rispetto a quanto pattuito in fase iniziale, ha subito una riduzione a seguito dell’appli56 Nota integrativa consolidata cazione delle clausole contrattuali. Come previsto dal paragrafo 49 dell’IFRS 3 tale rimisurazione dell’avviamento, essendo avvenuta all’interno del periodo di 12 mesi, ha comportato la riesposizione dell’avviamento nel bilancio chiuso al 31 dicembre 2012 con l’iscrizione di un minor debito verso il venditore. Secondo quanto previsto dallo IAS 36 paragrafo 9, le Società devono valutare ad ogni data di riferimento del bilancio se esiste un’indicazione che un’attività possa aver subito una riduzione di valore. L’avviamento derivante dall’aggregazione aziendale è definito dallo IFRS3 come “rappresentante un pagamento effettuato dall’acquirente in previsione di benefici economici futuri derivanti da attività che non possono essere identificate individualmente e rilevate separatamente”. Ad esso viene attribuita una vita utile indefinita alla quale non può applicarsi la nozione di ammortamento. A questo scopo l’avviamento viene allocato alle unità generatrici di flussi finanziari (“Cash Generating Unit”). L’ammontare dell’eventuale riduzione di valore è pari alla differenza fra il valore contabile della CGU e il suo valore recuperabile. Le CGU identificate corrispondono alle due Società (Duemme SGR ed Esperia Servizi Fiduciari). Il valore di iscrizione delle attività non deve essere superiore al valore recuperabile, cioè al maggiore fra l’ammontare che l’impresa stima di ottenere attraverso l’utilizzo delle attività stesse (valore d’uso, normalmente determinato al valore attuale dei flussi finanziari attesi dall’uso continuativo dell’attività) e il valore ottenibile per mezzo della loro vendita (fair value dedotti i costi necessari per attuare la vendita). Nel caso in cui il valore contabile ecceda quello recuperabile e quindi laddove l’attività abbia subito una riduzione di valore, questa deve essere rilevata con effetti a conto economico. Il calcolo del valore d’uso si basa sul metodo reddituale, in particolare: •sui flussi reddituali in entrata e uscita che derivano dall’utilizzo continuativo dell’attività, determinati sui più recenti piani previsionali, approvati dall’organo amministrativo competente, basati su presupposti ragionevoli e sostenibili che coprano un orizzonte massimo di 5 anni •il valore terminale è stato determinato sulla base della rendita perpetua stimata considerando il flusso reddituale ritenuto sostenibile oltre il periodo di pianificazione esplicita ed il tasso di crescita di lungo periodo previsto oltre tale orizzone I dati economico-finanziari utilizzati per il calcolo sono quelli relativi al budget 2014 delle rispettive società approvati dai Consigli di Amministrazione e sono stati proiettati su base quinquennale formalizzando le ipotesi utilizzate. Per quanto attiene all’avviamento di Esperia Fiduciaria (Euro 2.979 mila), le proiezioni economico-finanziarie hanno assunto una ipotesi di flessione dei ricavi caratteristici sui mandati fiduciari nel periodo 2014-2016 (-8% complessivo) e una stabilità degli stessi nel successivo biennio 2017-2018 a fronte di una crescita del 40% dei ricavi rivenienti dall’attività di Wealth Advisory. L’incidenza di questa ultima categoria sul totale dei ricavi caratteristici resta comunque piuttosto contenuta, salendo gradualmente dal 6% del 2014 al 22% nel 2018. Lo sviluppo del Wealth Advisory sarà possibile con un più intenso utilizzo della rete commerciale del Gruppo Esperia: si ipotizza quindi un incremento del 10% annuo dei ricavi per servizi professionali erogati in ottica di sviluppo dell’attività di cross-selling. Le proiezioni dei costi tengono invece presenti gli impatti derivanti da contratti in scadenza (per servizi, consulenze e risorse umane) e le possibili efficienze su altri costi generali diretti e per servizi in outsourcing. Il tasso di crescita di lungo periodo atteso dopo il periodo di pianificazione esplicita, utilizzato ai fini della determinazione del terminal value (rendita perpetua) è stato ipotizzato pari al due per cento. Il costo del capitale utilizzato per attualizzare i flussi di cassa, costruito sulla base del modello del Capital Asset Pricing Model è stato stimato al 10,38%. Il costo del capitale è stato stimato applicando la metodologia del Capital Asset Pricing Model (CAPM) in funzione delle seguenti variabili: a)risk free rate del 4,3% pari al rendimento annuo lordo del BTP decennale degli ultimi 12 mesi; b)market risk premium del 5,0% determinato sulla base del differenziale di rendimento di lungo periodo fra titoli azionari e titoli obbligazionari sui mercati finanziari internazionali; c)coefficiente Beta, che misura la variabilità dell’andamento di un titolo rispetto al mercato, determinato sulla base di un campione di società comparabili, pari a 1,22. Per quanto attiene all’avviamento di Duemme SGR (Euro 2.630 mila), le proiezioni economico-finanziarie hanno assunto una stabilità dei ricavi caratteristici nel periodo 2014-2018. Ipotesi analoga è stata assunta per i costi. Ciò si è reso necessario in considerazione del fatto che alcune opzioni strategiche circa il business della Società sono attualmente in fase di valutazione a livello di Gruppo Bancario. Il tasso di crescita di lungo periodo atteso dopo il periodo di pianificazione esplicita, utilizzato ai fini della deter57 Nota integrativa consolidata minazione del terminal value (rendita perpetua) è stato ipotizzato pari al due per cento. Il costo del capitale utilizzato per attualizzare i flussi di cassa, costruito sulla base del modello del Capital Asset Pricing Model è stato stimato al 9,75%. Il costo del capitale è stato stimato applicando la metodologia del Capital Asset Pricing Model (CAPM) in funzione delle seguenti variabili: a)risk free rate del 4,3% pari al rendimento annuo lordo del BTP decennale degli ultimi 12 mesi; b)market risk premium del 5,0% determinato sulla base del differenziale di rendimento di lungo periodo fra titoli azionari e titoli obbligazionari sui mercati finanziari internazionali; c)coefficiente Beta, che misura la variabilità dell’andamento di un titolo rispetto al mercato, determinato sulla base di un campione di società comparabili, pari a 1,09. Il test di impairment non ha evidenziato riduzioni di valore da apportare al valore degli avviamenti. In base alle richieste dello IAS 36.134 lettera f ), è stata inoltre condotta un’analisi di sensitività in funzione dei parametri costo del capitale, utilizzando un range di variazione rispettivamente pari a 10,28%-11,38% e 9,65%10,75%; mentre il tasso di crescita di lungo periodo in un range compreso fra 0% e 3%. L’analisi di sensitività ha evidenziato che in presenza di andamenti sfavorevoli di taluni parametri utilizzati, si evidenzierebbero elementi di attenzione. Sezione 14 Le Attività fiscali e le passività fiscali Voce 140 all’attivo e Voce 80 del passivo 14.1 Attività per imposte anticipate: composizione 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 645 68 Compensi ai dipendenti da liquidare 1.835 2.334 Altre differenze temporanee deducibili negli esercizi futuri 3.651 5.413 Totale 6.1317.815 Compensi agli organi sociali da liquidare 14.2 Passività per imposte differite: composizione 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 95 95 Altre differenze temporanee tassabili negli esercizi futuri 3.514 3.588 Totale 3.6093.683 Quota residua di FTA 58 Nota integrativa consolidata 14.3 Variazioni delle imposte anticipate ( in contropartita del conto economico) 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 1. Importo iniziale 7.505 7.424 2.Aumenti 2.837 2.952 2.1Imposte anticipate rilevate nell’esercizio: − 2.374 a) relative a precedenti esercizi − − b)dovute a mutamento di criteri contabili − − c) riprese di valore 136 428 d)altre 2.280 1.946 − − 421 578 3.Diminuzioni (4.838) (2.871) 3.1Imposte anticipate annullate nell’esercizio: (2.221) (524) 2.2Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 2.3Altri aumenti a)rigiri − (524) b)svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità − − c) mutamento di criteri contabili − − d)altre − − 3.2Riduzioni di aliquote fiscali − − 3.3Altre diminuzioni − (2.347) a) trasformazione in crediti d’imposta di cui alla legge n.214/2011 − − b)altre (2.617) (2.347) 5.504 7.505 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 621 814 2.Aumenti − − 2.1Imposte differite rilevate nell’esercizio − − a) relative a precedenti esercizi − − b)dovute a mutamento di criteri contabili − − c)altre − − 2.2Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali − − 2.3Altri aumenti − − 3.Diminuzioni − (193) 3.1Imposte differite annullate nell’esercizio − (193) a)rigiri − (193) b)dovute al mutamento di criteri contabili − − c)altre − − 3.2Riduzioni di aliquote fiscali − − 3.3Altre diminuzioni − − 621 621 4.Importo finale 14.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita al conto economico) 1.Importo iniziale 4.Importo finale 59 Nota integrativa consolidata 14.5 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita al patrimonio netto) 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 99 3.251 2.Aumenti 586 286 2.1Imposte anticipate rilevate nell’esercizio 580 286 a) relative a precedenti esercizi 200 − b)dovute al mutamento di criteri contabili − − c)altre 380 286 2.2Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali − − 2.3Altri aumenti 6 − 3.Diminuzioni (58) (3.227) 3.1Imposte anticipate annullate nell’esercizio (58) (3.227) a)rigiri (58) (3.227) b)svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità − − c) dovute al mutamento di criteri contabili − − d)altre − − 3.2Riduzioni di aliquote fiscali − − 3.3Altre diminuzioni − − 627 310 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 1.Importo iniziale 3.062 207 2.Aumenti 2.788 2.911 2.1Imposte differite rilevate nell’esercizio 2.788 2.911 1.Importo iniziale 4.Importo finale 14.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto) a) relative a precedenti esercizi − − b)dovute a mutamento di criteri contabili − − c)altre 2.788 2.911 2.2Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali − − 2.3Altri aumenti − − 3.Diminuzioni (2.862) (56) 3.1Imposte differite annullate nell’esercizio (2.860) (56) a)rigiri (2.860) (56) b)dovute al mutamento di criteri contabili − − c)altre − − − − (2) − 2.988 3.062 3.2Riduzioni di aliquote fiscali 3.3Altre diminuzioni 4.Importo finale 60 Nota integrativa consolidata Sezione 16 Altre Attività Voce 160 16.1 Altre attività: composizione Voci 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 * a) Crediti verso enti finanziari/creditizi 29.140 9.970 b)Crediti verso clientela 14.657 6.501 c) Crediti verso l’Erario 14.519 5.340 − − 29.313 17.289 f ) Ratei e risconti 499 891 g)Migliorie a locali di terzi 651 848 15.808 49.674 104.587 90.513 d)Crediti per fatture emesse e) Partite transitorie in corso di lavorazione h)Altri crediti Totale *sono state riesposte alcune voci per le quali si rimanda alla Sezione 4 - “Altri aspetti” della Parte A - Politiche Contabili I crediti verso enti finanziari e verso la clientela ricomprendono, oltre alle commissioni di gestione, i depositi cauzionali generatisi dal versamento dei margini a garanzia dell’operatività sul segmento Repo del mercato MTS a cui la Capogruppo ha aderito a partire dal secondo semestre 2013. La voce Crediti verso l’Erario è composta principalmente dal versamento degli acconti dell’imposta sugli interessi corrisposti alla clientela da parte della Capogruppo (Euro 1.347 mila) e sul capital gain (Euro 3.139 mila) oltre ai crediti relativi all’imposta di bollo sui conti correnti e sui depositi titoli (Euro 5.954 mila) e i crediti IRAP e IRES chiesti a rimborso (Euro 767 mila). Le Partite transitorie in corso di lavorazione rappresentano le operazioni da regolare relative all’operatività in titoli e in bonifici svolta dalla clientela. Per maggiori dettagli si veda la Sezione 12 - Voce 120 del Passivo. Gli Altri crediti presentano un decremento rispetto al periodo precedente in seguito al pagamento del credito per imposta sostitutiva art. 7/461 che rappresenta l’imposta generata dal risultato delle gestioni di Duemme SGR e portate in addebito alle gestioni stesse. Passivo Sezione 1 Debiti verso banche Voce 10 1.1 Debiti verso banche: composizione merceologica Tipologia operazioni/Valori 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 346.929 271.225 2.Debiti verso banche 53.053 126.098 2.1Conti correnti e depositi liberi 19.455 − 2.2Depositi vincolati 33.598 54.823 2.3Finanziamenti: − 71.275 2.3.1 Pronti contro termine passivi − 2.002 2.3.2Altri − 69.273 2.4Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali − − 2.5Altri debiti − − 399.982 397.323 Fair value - livello 1 − − Fair value - livello 2 399.982 397.323 Fair value - livello 3 − − 1.Debiti verso banche centrali Totale Totale Fair Value 61 399.982397.323 Nota integrativa consolidata Sezione 2 Debiti verso clientela Voce 20 2.1 Debiti verso clientela: composizione merceologica Tipologia operazioni/Valori 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012(*) 1.Conti correnti e depositi liberi 362.824 478.411 2.Depositi vincolati 366.523 299.883 3.Finanziamenti 142.334 236 3.1pronti contro termine passivi 142.334 236 3.2altri − − 4.Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali − − 5.Altri debiti − − 871.681 778.530 Fair value - livello 1 − − Fair value - livello 2 871.681 778.530 Fair value - livello 3 − − Totale Totale fair value 871.681778.530 (*) Revised a seguito della PPA sull’avviamento secondo i principi contabili IFRS3 descritto nella sezione “Altri Aspetti” Sezione 3 Titoli in circolazione Voce 30 3.1 Titoli in circolazione: composizione merceologica Tipologia titoli/Valori 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 ValoreValore bilancio Fair Valuebilancio Fair Value L1L2L3L1L2L3 A. Titoli 1. obbligazioni 296.582−− 295.534 163.277− 163.277− 1.1 strutturate 159.588−− 159.740 83.025− 83.025− 1.2 altre 136.994−− 135.794 80.252− 80.252− 2. altri titoli −−−−−−−− 2.1 strutturate −−−−−−−− 2.2 altre −−−−−−−− Totale 296.582−− 295.534 163.277− 163.277− Come già evidenziato nella Parte A (Politiche contabili) - Sezione 4 (Altri aspetti) - nel paragrafo Entrata in vigore IFRS 13 le emissioni obbligazionarie della Banca sono state classificate nel Livello 3. 62 Nota integrativa consolidata Sezione 4 Passività finanziarie di negoziazione Voce 40 4.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica Tipologia strumenti/Valori 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 ValoreFair value FV* ValoreFair value nominalenominale FV* L1L2L3L1L2L3 A. Passività per cassa 1. Debiti verso banche −−−−− −−−− − 2. Debiti verso clientela −−−−− −−−− − 3. Titoli di debito −−−−X −−−− − Totale A −−−−− −−−− − B. Strumenti derivati −− 15.555−- −− 1.898− − − 1. Derivati finanziari − 59 − X X − 134 − X 1.1 Di negoziazione X− 59−XX− 134− X 1.2 Connessi con la fair value option X−−−XX−−− X 1.3 Altri X−−−XX−−− X 2. Derivati creditizi −− 15.496−XX− 1.764− X 2.1 Di negoziazione X − 15.496 − X X − 1.764 − X 2.2 Connessi con la fair value option X−−−XX−−− X 2.3 Altri X−−−XX−−− X Totale B X− 15.555−XX− 1.898− X Totale (A + B) X − 15.555 − X X − 1.898 − X FV* = fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell’emittente rispetto alla data di emissione Sezione 8 Passività fiscali Voce 80 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 Accantonamento IRES 1.016 2.353 Accantonamento IRAP 3.026 2.988 − − Detratto acconto IRES (52) (604) Detratto acconto IRAP (3.864) (2.101) Crediti IRES (4.134) (5.570) Crediti IRAP (11) − Imposte differite Totale (4.019)(2.934) L’accantonamento delle imposte è stato calcolato sulle risultanze economiche al 31 dicembre 2013 alle aliquote vigenti. Le voci attività e passività fiscali correnti sono state compensate a livello di singola società nello schema di bilancio alla voce A130 secondo quanto previsto dallo IAS 12; nella tabella sopra esposta sono riportati i singoli importi per maggior chiarezza e ai sensi del provvedimento Banca d’Italia. Alla data del 31 dicembre 2013 il Gruppo ha passività fiscali correnti per Euro 4.042 e attività fiscali correnti per 63 Nota integrativa consolidata Euro 8.061 per un credito complessivo di Euro 4.019. Sezione 10 Altre passività Voce 100 10.1 Altre passività: composizione 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012* Debiti verso fornitori 11.990 6.213 Debiti verso personale per competenze da erogare 11.035 11.372 Debiti verso Enti previdenziali 1.151 893 Debiti verso Erario 4.420 4.879 Debiti verso Erario per imposta sostitutiva 12.570 39.937 Partite transitorie banche/titoli in lavorazione 16.541 11.374 8.212 1.630 Altri debiti Totale 65.91976.298 *sono state riesposte alcune voci per le quali si rimanda alla Sezione 4 - “Altri aspetti” della Parte A - Politiche Contabili Nella voce Debiti verso fornitori sono ricompresi gli stanziamenti per fatture da ricevere per beni e servizi di competenza dell’esercizio. La voce Debiti verso Erario rappresenta le ritenute operate dalle Società del Gruppo in qualità di sostituti d’imposta che sono state riversate all’Agenzia delle Entrate nel corso di gennaio 2014. La voce Debiti verso Erario per sostitutiva art. 7/461, pari ad Euro 12.570 mila, contiene l’imposta generata dal risultato maturato delle gestioni e portata in addebito alle gestioni stesse. La voce Altre debiti, invece, è influenzata principalmente dai debiti diversi di Duemme SGR e Duemme International Luxembourg SA. Le Partite transitorie in corso di lavorazione rappresentano le operazioni da regolare relative all’operatività in titoli, bonifici, utenze e assegni svolta dalla clientela. Per maggiori dettagli si veda la Sezione 12 - Voce 120 del Passivo. Sezione 11 Trattamento di fine rapporto del personale Voce 110 11.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012* A.Esistenze iniziali 1.378 1.272 B.Aumenti 1.675 2.516 B.1 Accantonamento dell’esercizio 1.435 1.561 240 955 (1.714) (2.410) (290) (1.245) (1.424) (1.165) 1.340 1.378 B.2 Altre variazioni in aumento C.Diminuzioni C.1Liquidazioni effettuate C.2Altre variazioni D.Rimanenze finali * a seguito dell’introduzione dello IAS 19 revised sono stati modificati i saldi relativi al bilancio chiuso al 31 dicembre 2012, statuendo il principio la propria applicazione retroattiva sui saldi di apertura di tale bilancio. La valutazione attuariale del TFR è stata condotta da un attuario esterno indipendente, sulla base della metodologia dei benefici maturati come previsto dallo IAS 19. Di seguito si riassumono le principali ipotesi demografiche ed attuariali utilizzate per la valutazione. 64 Nota integrativa consolidata Tasso di mortalità dei dipendenti ISTAT 2002 Frequenza delle anticipazioni TFR 4% dai 19 ai 50 anni di età Liquidazioni a favore dei dipendenti 1% dai 19 ai 65 anni di età Tasso annuo di attualizzazione 3,30% indice High quality corporate bonds Tasso annuo di inflazione 2,00% Tasso annuo di attualizzazione 2,67% Il tasso di attualizzazione è una delle più importanti assunzioni utilizzate nella misurazione delle obbligazioni per i piani a benefici definiti e, come tale, le relative fluttuazioni rappresentano una delle principali fonti di generazione degli utili e delle perdite attuariali. In base al principio di riferimento IAS 19, tale tasso deve riflettere il valore temporale del denaro e deve essere determinato con riferimento ai rendimenti di mercato, alla data di chiusura dell’esercizio, di titoli di aziende primarie del paese in cui opera l’entità (High quality corporate bonds). Come richiesto dallo IAS 19 si è provveduto a condurre un’analisi di sensitività dell’obbligazione relativa al trattamento di fine rapporto rispetto alle ipotesi attuariali ritenute più significative al fine di mostrare quanto varierebbe la passività di bilancio in relazione alle oscillazioni ragionevolmente possibili di ciascuna ipotesi attuariale. Di seguito ne viene fornita evidenza. Sezione 12 Fondo per rischi ed oneri Voce 120 Tasso annuo di attualizzazione +0,5% (85,2) Tasso annuo di attualizzazione -0,5% 84,1 Tasso annuo di inflazione +0,5% 89,7 Tasso annuo di inflazione -0,5% (80,2) Incremento aspettativa vita +1 anno (0,3) 12.1 Fondi per rischi ed oneri: composizione Voci/Componenti 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 1.Fondi di quiescenza aziendali − − 2.Altri fondi per rischi ed oneri 16.505 4.000 2.1 controversie legali − − 2.2 oneri per il personale − − 2.3altri: 16.505 4.000 a)perdite operative 11.255 4.000 b)contenziosi fiscali 3.900 − c)reclami clientela 1.350 − 16.505 4.000 Totale 65 Nota integrativa consolidata 12.2 Fondi per rischi ed oneri: variazioni annue Voci/Valori Fondi di Perdite Contenziosi Reclami quiescenza operative fiscali Clientela 4.000 − − Totale A.Esistenze iniziali − 4.000 B. Aumenti −7.255 3.9001.350 12.505 B.1 Accantonamento dell’esercizio −7.255 3.9001.350 12.505 B.2 Variazioni dovute al variare del tempo − − − − − B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto − − − − − B.4 Altre variazioni in aumento − − − − − C. Diminuzioni −− −− − C.1 Utilizzo nell’esercizio −− −− − C.2Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto − − − − − C.3Altre variazioni in diminuzione − − − − − D.Rimanenze finali − 11.255 3.900 1.350 16.505 12.4 Fondi per rischi e oneri - altri fondi L’accantonamento effettuato con riferimento all’esercizio 2012 per un importo di Euro 4 milioni a fondo rischi ed oneri si riferiva all’attività di indagine sui processi contabili di cui si è dato conto nella relazione di bilancio al 31 dicembre 2012. L’indagine è proseguita nel corso dell’esercizio 2013 ed ha portato a quantificare in maniera definitiva l’ammontare delle partite in sospeso su conti transitori pregressi nella misura di Euro 11,25 milioni di saldi dare e di Euro 1,12 milioni di saldi avere. A tal proposito, questi saldi sono stati migrati su nuovi conti di appoggio aperti ad hoc e contemporaneamente i conti transitori pregressi sono stati bloccati alla registrazione di nuove partite. Ciò premesso, il Consiglio di Amministrazione che ha approvato la relazione semestrale al 30 giugno 2013 ha deliberato di integrare l’accantonamento al Fondo per Rischi e Oneri a concorrenza del massimo rischio rappresentato dalle sole partite dare, ovvero Euro 11,25 milioni. In ogni caso, stante la rilevanza degli importi presenti sui conti transitori pregressi, è intenzione della Banca approfondire ulteriormente l’analisi delle partite sospese nel corso del 2014. Per tutti i conti transitori attualmente utilizzati – registrati nelle voci altre attività e altre passività – è periodicamente documentata la situazione delle partite in sospeso tramite appositi inventari che permettono di monitorarne l’anzianità e la natura. Gli ulteriori accantonamenti effettuati con competenza 2013 si riferiscono a: •rischi derivanti da sanzioni amministrative comminate su accertamenti fiscali in corso (Euro 3,9 milioni) delle quali viene fornita ampia descrizione nella Parte E - Sezione 4 - Rischi operativi - Rischi fiscali; •reclami presentati dalla clientela per asserite perdite di valore dei portafogli titoli detenuti presso la Banca in regime di risparmio amministrato (Euro 1,3 milioni) delle quali viene fornita informativa nella Parte E - Sezione 4 - Rischi operativi - Reclami. Il fondo appostato in bilancio, la cui determinazione è basata su un processo di stima degli esborsi monetari che la Banca potrebbe essere chiamata a sostenere, si reputa idoneo a fronteggiare gli oneri correlati ai rischi/contenziosi in essere. 66 Nota integrativa consolidata Sezione 15 Patrimonio del gruppo Voci 140, 160, 170, 180, 190, 200 e 220 15.1 “Capitale” e “Azioni proprie": composizione Voci/Valori 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012(*) 1. Capitale 63.000 63.000 2. Sovrapprezzi di emissione 38.646 38.646 3. Riserve 69.282 64.627 4. (Azioni proprie) − − a) capogruppo − − b)controllate − − 4.554 4.966 − − 1.857 5.134 5.Riserve da valutazione 6.Strumenti di capitale 7.Utile d’esercizio Totale 177.339176.373 (*) Riesposto ai sensi dello IAS 19 Revised 15.2. Capitale - Numero azioni della capogruppo: variazioni annue Voci/Tipologie OrdinarieAltre A.Azioni esistenti all’inizio dell’esercizio 121.153.846 − interamente liberate 121.153.846 − non interamente liberate − − A.1Azioni proprie (-) − − 121.153.846 − B.Aumenti − − B1. Nuove emissioni − − − − operazioni di aggregazione di imprese − − conversione di obbligazioni − − − − altre − − − − a favore di dipendenti − − a favore degli amministratori − − altre − − B.2 Vendita di azioni proprie − − B.3 Altre variazioni − − C.Diminuzioni − − C1.Annullamento − − C2.Acquisto di azioni proprie − − C3.Operazioni di cessione di imprese − − C4.Altre variazioni − − A.2Azioni in circolazione: esistenze iniziali 67 a pagamento: esercizio di warrant a titolo gratuito Nota integrativa consolidata Voci/Tipologie OrdinarieAltre D.Azioni in circolazione: rimanenze finali 121.153.846 − D.1Azioni proprie (+) − − D.2Azioni esistenti alla fine dell’esercizio − − 121.153.846 − − − interamente liberate non interamente liberate 15.3 Capitale: altre informazioni Il capitale di Banca Esperia è costituito da 121.153.846 azioni ordinarie interamente liberate del valore nominale unitario di Euro 0,52. Mediolanum S.p.A. e Mediobanca S.p.A. possiedono pariteticamente il 50% delle azioni. La Banca e/o le sue controllate non detengono e non hanno detenuto nel corso dell’esercizio azioni proprie. 15.4 Riserva: altre informazioni Voci/Componenti 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 5.839 5.721 2.Utili/perdite esercizi precedenti 52.536 51.591 3.Altre riserve 10.907 7.315 Totale 69.28264.627 1.Riserva legale Nella tabella seguente, come richiesto dall’articolo 2427 c.c., comma 7-bis, sono illustrate in modo analitico le voci di Patrimonio con l’indicazione relativa della loro origine, possibilità di utilizzazione e distribuibilità, nonché della loro avvenuta utilizzazione nei precedenti esercizi. Descrizione Importo Possibilità QuotaUtilizzi 3 esercizi precedenti di utilizzo disponibile Copertura perdite 2012 2011 Altro 2010 2012 20112010 Capitale sociale 63.000 Sovrapprezzi di emissione 38.646 Riserva legale 5.839 B 5.839 − − − − − − Riserva di utili 52.536 A, B, C 52.536 − − − − − − Altre riserve 10.907 − − − − − − − 4.554 − − − − − − − − − − − − − Riserve da valutazione Totale 175.48258.375 Legenda: A: per aumento di capitale B: per copertura perdite C: per distribuzione ai soci 68 Nota integrativa consolidata Altre informazioni 1. Garanzie rilasciate e impegni Operazioni 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 24.647 23.151 − − b)Clientela 24.647 23.151 2.Garanzie rilasciate di natura commerciale 15.349 11.250 − − 15.349 11.250 165.595 128.064 a)Banche 14.897 4.829 i) a utilizzo certo 14.897 4.829 − − 150.698 123.235 5.427 57 ii)a utilizzo incerto 145.271 123.178 4.Impegni sottostanti ai derivati su crediti: vendite di protezione 167.860 82.280 − − 9.337 4.885 1.Garanzie rilasciate di natura finanziaria a)Banche a)Banche b)Clientela 3.Impegni irrevocabili a erogare fondi ii)a utilizzo incerto b)Clientela i) a utilizzo certo 5.Attività costituite in garanzia di obbligazioni di terzi 6.Altri impegni Totale 2. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni Portafogli 1.Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2.Attività finanziarie valutate al fair value 3.Attività finanziarie disponibili per la vendita 382.788 249.630 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 116.917 65.877 −− 331.494 267.635 4.Attività finanziarie detenute sino alla scadenza − − 5.Crediti verso banche − − 6.Crediti verso la clientela − − 7.Attività materiali − − 69 Nota integrativa consolidata 5. Gestione e intermediazione per conto terzi Tipologia servizi 31 dicembre 2013 1. Esecuzione di ordini per conto della clientela 39.136 a)Acquisti 39.136 1.regolati 39.136 2. non regolati − b)Vendite 53.003 1.regolate 53.003 2. non regolate − 2.Gestioni di portafogli 7.662.998 a)individuali 5.865.532 b)collettive 1.797.466 3.Custodia e amministrazione di titoli 7.360.789 a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse le gestioni patrimoniali) − 1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio − 2. altri titoli − b)titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli) 1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 3.396.499 248.050 2. altri titoli 3.148.449 c) titoli di terzi depositati presso terzi 3.284.947 d)titoli di proprietà depositati presso terzi 679.343 4.Altre operazioni 2.841.704 a)Acquisti 1.437.157 b)Vendite 1.404.547 70 Nota integrativa consolidata 6. Attività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari Forme tecniche Ammontare Ammontare Ammontare Ammontari lordo delle lordo delle netto delle correlati non oggetto attività passività attività di compensazione finanziarie finanziarie finanziarie in bilancio (a) compensato riportato in bilancio in bilancio (b) (c=a-b) Ammontare Ammontare netto netto 31 dicembre 31 dicembre 2013 2012 (f=c-d-e) Strumenti Depositi di finanziari contante (d) ricevuti in garanzia (e) 1.Derivati 7.643 − 7.643 − (7.640) 3 (1.539) 2.Pronti contro termine − − − − − − − 3. Prestito titoli −−− − −−− 4. Altri −−− − −−− Totale 31 dicembre 2013 7.643 − 7.643 − (7.640) 3 X Totale 31 dicembre 2012 − − − − − X − 71 Nota integrativa consolidata 7. Passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari Forme tecniche Ammontare Ammontare Ammontare Ammontari lordo delle lordo delle netto delle correlati non oggetto attività passività attività di compensazione finanziarie finanziarie finanziarie in bilancio (a) compensato riportato in bilancio in bilancio (b) (c=a-b) Ammontare Ammontare netto netto 31 dicembre 31 dicembre 2013 2012 (f=c-d-e) Strumenti Depositi di finanziari contante (d) ricevuti in garanzia (e) 1.Derivati 19 − 19 − − 19 72 2.Pronti contro termine − − − − − − 48.530 3. Prestito titoli −−− − −−− 4. Altri −−− − −−− Totale 31 dicembre 2013 19 − 19 − − 19 X Totale 31 dicembre 2012 − − − − − X − 72 Nota integrativa consolidata Parte C - Informazioni sul Conto Economico Sezione 1 Gli interessi Voci 10 e 20 1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione Voci/Forme tecniche Titoli Finanziamenti Altre di debito operazioni 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 (*) 2.003 − − 2.003 3.089 − − − − − 14.786 − − 14.786 11.618 4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza − − − − − 5. Crediti verso banche − 62 − 62 1.119 6. Crediti verso clientela − 15.223 − 15.223 14.961 7. Derivati di copertura X X 233 233 259 8. Altre attività X X 47 47 31 2. Attività finanziarie valutate al fair value 3. Attività finanziarie disponibili per la vendita Totale 16.789 15.285 280 32.35431.077 *sono state riesposte alcune voci per le quali si rimanda alla Sezione 4 - “Altri aspetti” della Parte A - Politiche Contabili Si segnala che, tra gli interessi attivi su crediti verso la clientela, sono inclusi gli interessi maturati e non ancora percepiti relativamente alla posizione “incagliata” per un ammontare di Euro 102 mila. 1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura Voci 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 A.Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura 533 600 B.Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura (300) (341) 233 259 C.Saldo (A-B) 1.3.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta Il totale degli interessi attivi su attività finanziarie in valuta ammonta ad Euro 3 mila. 1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre operazioni 1. Debiti verso banche centrali 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 (*) (1.024) − − (1.024) (1.756) (595) − − (595) (1.235) 3. Debiti verso clientela (7.441) − − (7.441) (9.291) 4. Titoli in circolazione − (6.998) − (6.998) (4.318) 5. Passività finanziarie di negoziazione − − − − − 6. Passività finanziarie valutate al fair value − −− 7. Altre passività e fondi − − (64) (64) (4) 8. Derivati di copertura − − − − − 2. Debiti verso banche Totale (9.060) (6.998) (64)(16.122) 16.604 *sono state riesposte alcune voci per le quali si rimanda alla Sezione 4 - “Altri aspetti” della Parte A - Politiche Contabili 73 − − Nota integrativa consolidata 1.6.1 Interessi passivi su passività in valuta Il totale degli interessi passivi su passività finanziarie in valuta ammonta ad Euro 11 mila. Sezione 2 Le commissioni Voci 40 e 50 2.1 Commissioni attive: composizione Tipologia servizi/Valori 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012* a) garanzie rilasciate 124 106 b)derivati su crediti − − 52.425 63.565 156 2 − − 3. gestioni di portafogli 37.575 49.946 3.1individuali 12.734 21.713 3.2collettive 24.841 28.233 453 − − − 6. collocamento di titoli 6.183 6.725 7. attività di ricezione e trasmissione di ordini 3.278 3.523 8. attività di consulenza 4.259 3.342 8.1in materia di investimenti 4.259 3.342 − − 521 27 9.1gestioni di portafogli − − 9.1.1individuali − − 9.1.2collettive − − 521 27 9.3altri prodotti − − d)servizi di incasso e pagamento − 4 e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione − − f ) servizi per operazioni di factoring − − g)esercizio di esattorie e ricevitorie − − h)attività di gestione di sistemi multilaterali di negoziazione − − 311 279 c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza: 1. negoziazione di strumenti finanziari 2. negoziazione di valute 4. custodia e amministrazione titoli 5. banca depositaria 8.2in materia di struttura finanziaria 9. distribuzione di servizi di terzi 9.2prodotti assicurativi i) tenuta e gestione di conti correnti j) altri servizi 2.502 Totale 2.151 55.362 *sono state riesposte alcune voci per le quali si rimanda alla Sezione 4 - “Altri aspetti” della Parte A - Politiche Contabili 74 66.105 Nota integrativa consolidata 2.2 Commissioni passive: composizione Servizi/Valori 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012* a) garanzie ricevute − (1) b)derivati su crediti − − (895) (903) (80) (14) 2. negoziazione di valute − − 3. gestioni di portafogli − − 3.1proprie − − 3.2delegate da terzi − − (815) (889) 5. collocamento di strumenti finanziari − − 6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi − − (103) (73) e) altri servizi (6.124) (5.637) Totale (7.122) (6.614) c) servizi di gestione e intermediazione: 1. negoziazione di strumenti finanziari 4. custodia e amministrazione titoli d)servizi di incasso e pagamento *sono state riesposte alcune voci per le quali si rimanda alla Sezione 4 - “Altri aspetti” della Parte A - Politiche Contabili Sezione 3 Dividendi e proventi simili Voci 70 3.1 Dividendi e proventi simili: composizione Voci/proventi 31 dicembre 2013 Dividendi A.Attività finanziarie detenute per la negoziazione 31 dicembre 2012 Proventi Dividendi da quote di O.I.C.R. Proventi da quote di O.I.C.R. 35 − 4 − B.Attività finanziarie disponibili per la vendita − − − − C.Attività finanziarie valutate al fair value − − −− D.Partecipazioni − Totale 75 X − X 35 − 4− Nota integrativa consolidata Sezione 4 Il risultato netto dell’attività di negoziazione Voci 80 4.1 Risultato netto dell’attività di negoziazione: composizione Operazioni/ Plusvalenze Utili da Minusvalenze Componenti reddituali (A) negoziazione (C) (B) Perdite da negoziazione (D) Risultato netto Risultato netto 31 dicembre 31 dicembre 2013 2012 (*) 1. Attività finanziarie di negoziazione 1.1Titoli di debito 269 419 (9) (446) 233 1.367 1.2Titoli di capitale − 47 − (43) 4 (21) 1.3Quote di O.I.C.R. − 1 − − 1 − 1.4Finanziamenti − − − − − − 1.5Altre − − − − − − 2. Passività finanziarie di negoziazione 2.1Titoli di debito − − − − − − 2.2Debiti − − − − − − 2.2Altre − − − − − − X X X X 26 710 3. Attività e passività finanziarie: differenze di cambio 4. Strumenti derivati 4.1Derivati finanziari: Su titoli di debito e tassi di interesse − − − − − − Su titoli di capitale e indici azionari − − − − − − Su valute e oro X X X X 50 (150) − − − − Altri − − 4. Derivati su crediti 6.833 − (6.279) (551) 3 1.401 Totale 7.102 467 (6.288) (1.040) 317 3.307 *sono state riesposte alcune voci per le quali si rimanda alla Sezione 4 - “Altri aspetti” della Parte A - Politiche Contabili 76 Nota integrativa consolidata Sezione 5 Il risultato netto dell’attività di copertura Voci 90 5.1 Risultato netto dell’attività di copertura: composizione Componenti reddituali/Valori 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 A.Proventi relativi a: A.1 Derivati di copertura del fair value −220 A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) −− A.3 Passività finanziarie coperte (fair value) 692− A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari − − A.5 Attività e passività in valuta − − 692 220 Totale proventi dell’attività di copertura (A) B.Oneri relativi a: B.1 Derivati di copertura del fair value (691)− B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) −− B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) −(220) B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari − − B.5 Attività e passività in valuta − − (691) (220) 1 − Totale oneri dell’attività di copertura (B) C.Risultato netto dell’attività di copertura (A - B) Sezione 6 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto Voci 100 6.1 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione Voci/Componenti reddituali 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 (*) Utili Perdite Risultato Utili Perdite Risultato netto netto Attività finanziarie 1.Crediti verso banche − − − − − − 2.Crediti verso clientela − − − − − − 3.Attività finanziarie disponibili per la vendita 24.173 (560) 23.613 13.877 (290) 13.587 3.1 Titoli di debito 24.148 (441) 23.707 13.876 − 13.876 − − − 1 − 1 25 (119) (94) − (290) (290) 3.2 Titoli di capitale 3.3 Quote di O.I.C.R. 3.4 Finanziamenti −−−− −− 4.Attività finanziarie detenute sino alla scadenza −−−− −− Totale attività 24.173 (560) 23.613 13.877 (290) (13.587) Passività finanziarie 1.Debiti verso banche − − − − − − 2.Debiti verso clientela − − − − − − 3.Titoli in circolazione 14 (2) 12 1 (15) (14) Totale passività 14 (2) 12 1 (15) (14) *sono state riesposte alcune voci per le quali si rimanda alla Sezione 4 - “Altri aspetti” della Parte A - Politiche Contabili 77 Nota integrativa consolidata Sezione 8 Le rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento Voci 130 8.1 Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione Operazioni/ Componenti reddituali Rettifiche di valore (1) Specifiche Riprese di valore (2) Di portafoglio Specifiche Cancellazioni Altre 31 dicembre 31 dicembre 2013 2012 Di portafoglio A B A B A.Crediti verso banche − − − − − − − − − Finanziamenti − − − − − − − − − Titoli di debito − − − − − − − − − B.Crediti verso clientela −(1.255) − − − − 146 (1.109) (1.092) B.1Crediti deteriorati acquistati − − − − − − − − − Finanziamenti − − X − − − X − − − − X − − − X − − B.2 Altri crediti −(1.255) − − − − 146 (1.109) (1.092) Finanziamenti −(1.255) − − − − 146 (1.109) (1.092) Titoli di debito − − − − − − − − − −(1.255) − − − − 146 (1.109) (1.092) Titoli di debito C. Totale 8.2 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione Operazioni/ Componenti reddituali Rettifiche di valore (1) Riprese di valore 31 dicembre 31 dicembre (2) 2013 2012 SpecificheSpecifiche Cancellazioni Altre A B A. Titoli di debito − − − − − − B. Titoli di capitale − − X X − − C. Quote di O.I.C.R. − (586) X − (586) (6.219) D. Finanziamenti a banche − − − − − − E. Finanziamenti a clientela − − − − − − F. Totale − (586) − − (586) (6.219) Legenda A = Da interessi B = Altre riprese 78 Nota integrativa consolidata Sezione 11 Le spese amministrative Voci 180 11.1 Spese per il personale: composizione Tipologia di spesa/Valori 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 * 1.Personale dipendente: (37.738) (44.957) a) salari e stipendi (26.988) (31.199) (6.937) (7.933) c) indennità di fine rapporto − − d)spese previdenziali − (9) (1.524) (1.772) f ) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: − − a contribuzione definita − − a benefici definiti − − g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (276) (340) a contribuzione definita (276) (340) a benefici definiti − − h)costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrim. − − (2.013) (3.704) 2.Altro personale in attività (793) (1.182) 3.Amministratori e sindaci: (1.858) (1.192) − − 149 − − (5) b)oneri sociali e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale i) altri benefici a favore dei dipendenti 4.Personale collocato a riposo 5.Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre aziende 6.Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati presso la società Totale (40.240)(47.336) *a seguito dell’introduzione dello IAS 19 revised sono stati modificati i saldi relativi al bilancio chiuso al 31 dicembre 2012, statuendo il principio la propria applicazione retroattiva sui saldi di apertura di tale bilancio. Sono state inoltre riesposte alcune voci per le quali si rimanda alla Sezione 4 - “Altri aspetti” della Parte A - Politiche Contabili 11.2 Numero medio dei dipendenti per categoria: gruppo bancario 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 Personale dipendente: a)Dirigenti 85 91 b)Quadri direttivi di 3° e 4° livello 66 63 c) Restante personale 106 108 Totale 257262 79 Nota integrativa consolidata 11.4 Altri benefici a favore dei dipendenti Voci/Valori 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 * (43) (57) Buoni pasto (169) (185) Assicurazioni (537)(544) Corsi di istruzione e aggiornamento Incentivi all’esodo (1.264) (2.918) Totale (2.013)(3.704) *sono state riesposte alcune voci per le quali si rimanda alla Sezione 4 - “Altri aspetti” della Parte A - Politiche Contabili 11.5 Altre spese amministrative: composizione Tipologia di spesa/Valori 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 * a) Compensi per servizi professionali e consulenze (5.856) (5.283) b) Locazioni e canoni noleggi (4.349) (7.009) (196) (313) (2.839) (1.929) (616) (789) f ) Elaborazione dati (2.432) (2.833) g) Outsourcing amministrativo (5.732) (4.535) h) Altre spese (6.398) (2.829) c) Assicurazioni d) Trasferte e viaggi dipendenti e) Spese di pubblicità Totale (28.418)(25.520) *sono state riesposte alcune voci per le quali si rimanda alla Sezione 4 - “Altri aspetti” della Parte A - Politiche Contabili 11.6 Altre informazioni: Compensi alla società di Revisione I compensi alla Società di Revisione di competenza dell’anno 2013 sono esposti nella seguente tabella: Sezione 12 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri Voci 190 Tipologia di servizio Soggetto erogante Importo Revisione contabile del Bilancio di esercizio Reconta Ernst&Young S.p.A. 83 Servizi di attestazione Reconta Ernst&Young S.p.A. 3 Altri servizi Reconta Ernst&Young S.p.A. 150 12.1 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: composizione 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 Oneri per provvigioni extra a promotori finanziari − − Fondo rischi e oneri per controversie legali − − Altri (12.505) (4.000) Totale (12.505)(4.000) Per il dettaglio degli accantonamenti effettuati nell’esercizio si rimanda alla Sezione 12 del Passivo – Voce 120 – Fondo per rischi ed oneri. 80 Nota integrativa consolidata Sezione 13 Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali Voci 200 13.1. Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione Attività/Componenti reddituali Ammortamento Rettifiche di valore per deterioramento (a) (b) Riprese di valore (c) Risultato netto (a+b-c) A.Attività materiali A.1 di proprietà (402) − − (402) ad uso funzionale (402) − − (402) per investimento − − − − A.2 Acquisite in leasing finanziario − − − − ad uso funzionale − − − − per investimento − − − − (402) − − (402) Riprese di valore Risultato netto Totale Sezione 14 Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali Voci 210 14.1 Rettifiche di valore nette su attività immateriali: composizione Attività/Componenti reddituali Ammortamento Rettifiche di valore per deterioramento (a) (b) (c) (a+b-c) A.Attività immateriali A.1 di proprietà generate internamente dall’azienda altre A.2 acquisite in leasing finanziario Totale Sezione 15 Altri oneri e proventi di gestione Voci 220 (1.275) − − (1.275) − − − − − − − − − − (1.275) − − (1.275) (1.275) (1.275) 15.1 Altri oneri di gestione: composizione Attività/Componenti reddituali a) Ammortamento migliorie beni di terzi b) Oneri per perdite operative c) Altri oneri Totale 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 * (228) (224) (1.304) (335) (318) (151) (1.850)(710) *sono state riesposte alcune voci per le quali si rimanda alla Sezione 4 - “Altri aspetti” della Parte A - Politiche Contabili 15.2 Altri proventi di gestione: composizione Attività/Componenti reddituali Altri servizi 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 * 5.910 1.913 − − Differenze cambi Totale 5.9101.913 *sono state riesposte alcune voci per le quali si rimanda alla Sezione 4 - “Altri aspetti” della Parte A - Politiche Contabili 81 Nota integrativa consolidata Sezione 19 Utili (Perdite) da cessione di investimenti Voci 270 19.1 Utili (perdite) da cessione di investimenti: composizione Voci 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 1.Immobili − − 1.1Utili da cessione − − 1.2Perdite da cessione − − 2.Altre Attività 33 1.368 2.1Utile da cessione 33 1.368 − − 33 1.368 2.2Perdite da cessione Risultato netto Sezione 20 Le imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente Voci 290 20.1 Le imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente: composizione Componenti/Valori 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 (4.036) (2.996) (49) (70) 3. Riduzione delle imposte correnti dell’esercizio (+) − − 3.bis Riduzione delle imposte correnti dell’esercizio per crediti d’imposta di cui alla legge n.214/2011 (+) − − (2.066) 396 − (249) (6.151) (2.919) 1. Imposte correnti (-) 2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) 4.Variazione delle imposte anticipate (+/-) 5.Variazione delle imposte differite (+/-) 6.Imposte di competenza dell’esercizio (-) (-1+/-2+3+3bis+/-4+/-5) 20.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio Riconciliazione tra aliquota ordinaria e aliquota effettiva Voci 31 dicembre 2013 Imposta Aliquota 8.008 − Onere fiscale teorico − − IRES imposte correnti − 2.883 8.008 − Onere fiscale effettivo − − IRES imposte correnti − 1.082 31 dicembre 2013 Imposta Aliquota 54.729 − 5,57% − 3.048 54.729 − IRAP imposte correnti − 3.003 Totale IRAP − 3.003 Onere fiscale teorico Utile ante imposte 36,00% Onere fiscale effettivo Utile ante imposte Voci 13,49% Onere fiscale teorico Valore netto della produzione IRAP imposte correnti Onere fiscale effettivo Valore netto della produzione 5,49% Si segnala che l’onere fiscale effettivo IRES viene calcolato anche sui risultati delle società estere soggette a differente regime di tassazione e sui risultati delle società italiane non soggette all’addizionale di 8,5 punti percentuali. Parte D - Redditività consolidata complessiva 82 Nota integrativa consolidata Prospetto analitico della Redditività Complessiva Complessiva 10. Utile (Perdita) di periodo 8.008 (6.151)1.857 Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico 62 (22) 40 20. Attività materiali − − − 30. Attività immateriali − − − 40. Piani a benefici definiti 62 (22) 40 50. Attività non correnti in via di dismissione − − − 60. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate al patrimonio netto − − − Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico (1.238) 412 (826) 70. Copertura di investimenti esteri − − − a)variazioni di fair value − −− b)rigiro a conto economico − − − c)altre variazioni − − − 80. Differenze di cambio − − − a)variazioni di fair value − −− b)rigiro a conto economico − − − c)altre variazioni − − − 90. Copertura dei flussi finanziari − − − a)variazioni di fair value − −− b)rigiro a conto economico − − − c)altre variazioni − − − 100.Attività finanziarie disponibili per la vendita (1.238) 412 (826) a)variazioni di fair value 6.525 (2.155)4.370 b)rigiro a conto economico (7.763) 2.567 (5.196) rettifiche da deterioramento 586 (194) 392 utili/perdite da realizzo (8.349) 2.761 (5.588) c)altre variazioni − − − 110.Attività non correnti in via di dismissione − − − a)variazioni di fair value − −− b)rigiro a conto economico − − − c)altre variazioni − − − 120.Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate al patrimonio netto − − − a)variazioni di fair value − −− b)rigiro a conto economico − − − rettifiche da deterioramento − − − utili/perdite da realizzo − − − c)altre variazioni − − − 130.Totale altre componenti reddituali (1.176) 391 (785) 140.Redditività complessiva (Voce 10+130) 6.832 (5.761) 1.071 150.Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi − − − 160.Redditività consolidata complessiva di pertinenza della Capogruppo 6.832 (5.761) 1.071 83 Nota integrativa consolidata Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura Premessa - Il presidio dei rischi ed il sistema dei controlli Allo scopo di definire i principi per il presidio dei rischi e le relative responsabilità, il Gruppo si è dotato di un documento “Linee Guida per l’assunzione e la gestione dei rischi nel Gruppo Banca Esperia”, approvato dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo su proposta del Comitato di Controllo Interno, che rappresenta il punto di riferimento per la normativa interna sull’argomento in oggetto. Sulla base di detto documento: “I rischi sono insiti nella natura delle attività svolte dalle Società appartenenti al Gruppo. La relativa individuazione, gestione, il loro controllo e monitoraggio, costituiscono attività imprescindibili per una sana e prudente condotta degli affari. In particolare, a seguito delle attività di individuazione dei rischi, l’efficace gestione degli stessi richiede la predeterminazione, al massimo livello dell’organizzazione, della propensione al rischio per ciascuna tipologia di rischio. Solo a seguito di tale definizione potrà essere impostato un efficace sistema di monitoraggio e controllo”. In ragione di quanto premesso le Società del Gruppo hanno fatto propri i principi sopra indicati, adottando una politica di gestione dei rischi che esprime, per ciascuna delle attività prestate, la mappatura dei relativi rischi, ove quantificabili, i limiti di rischio che non si intendono superare (c.d. propensione al rischio), le misure a presidio/ mitigazione, gli strumenti di monitoraggio e controllo. In sintesi, l’impostazione dell’attività di presidio dei rischi viene fondata sui seguenti principi: •identificazione delle dimensioni di rischio; •analisi dell’adeguatezza dei presidi esistenti; •valutazione degli strumenti, dei processi e delle procedure di monitoraggio e di controllo; •predisposizione dei flussi informativi al Management, ai Comitati competenti ed agli Organi preposti. Le “Linee Guida” comprendono una articolata identificazione dei rischi cui il Gruppo è soggetto, partendo dal rischio di non conformità alle norme ed arrivando a tutti i rischi connessi allo svolgimento dell’attività caratteristica. In particolare, ai fini della presente sezione, sono rilevanti le seguenti categorie di rischio. Rischio di non Conformità Il rischio di non conformità alle norme è il rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, perdite finanziarie rilevanti o danni di reputazione in conseguenza di violazioni di norme imperative (di leggi o di regolamenti), ovvero di codici di autoregolamentazione (es. statuti, codici di condotta, codici di autodisciplina). Il rischio di non conformità alle norme interessa tutti i livelli dell’organizzazione aziendale. Particolare attenzione deve essere prestata alle aree di contatto con la clientela e con le controparti negoziali. Le norme più rilevanti ai fini del rischio di non conformità sono quelle che riguardano l’esercizio delle attività caratteristiche (bancarie e finanziarie), la gestione dei conflitti di interesse, la trasparenza nei confronti della clientela e più in generale la disciplina posta a tutela del consumatore. Avuto riguardo all’operatività svolta dalle società componenti il Gruppo, la generazione del rischio di non conformità interessa tutte le relative aree operative e di supporto. In ragione di ciò il Gruppo ha inteso dotarsi di idonei presidi, volti a mitigare il rischio in oggetto, ed in particolare: •un efficace ed articolato modello di governance; •un Codice etico e di condotta degli affari, che sancisce i principi di “deontologia aziendale” riconosciuti come propri ed alla cui osservanza sono richiamati tutti gli amministratori, i sindaci e i dipendenti appartenenti alle società del Gruppo e tutti coloro che, anche all’esterno di questo, cooperano al perseguimento dei fini aziendali; •chiari ed esaustivi principi di gestione del rischio, declinati nelle Linee Guida “L’assunzione e la gestione dei rischi nel Gruppo Banca Esperia”; •una normativa interna completa, con una gerarchia delle fonti e regole di approvazione stringenti; •un’attività di formazione del personale; •l’istituzione ed il mantenimento delle funzioni di controllo (Compliance, Risk Management e Internal Audit); •l’adozione del Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ai sensi del D.Lgs. 231/01. 84 Nota integrativa consolidata Rischio di Mercato (prezzo e cambio) Nel contesto in cui opera il Gruppo, i rischi di mercato, cioè i rischi connessi a posizione, regolamento e concentrazione, con riferimento al portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza, possono essere logicamente suddivisi in: •rischi derivanti dalla gestione del portafoglio di proprietà; •rischi derivanti dalla negoziazione per conto della clientela; Il rischio di posizione comprende due distinti elementi: a)rischio generico, che si riferisce al rischio di perdite causate da un andamento sfavorevole dei prezzi della generalità degli strumenti finanziari negoziati. Per i titoli di debito questo rischio dipende da una avversa variazione del livello dei tassi di interesse; per i titoli di capitale da uno sfavorevole movimento generale del mercato; b)rischio specifico, che consiste nel rischio di perdite causate da una sfavorevole variazione del prezzo degli strumenti finanziari negoziati dovuta a fattori connessi con la situazione dell’emittente. Rischio di Credito Si definisce rischio di credito, il rischio di perdite finanziarie dovute all’inadempienza di clienti, controparti o emittenti. Per il Gruppo l’attività esposta a rischio di credito si sostanzia nelle seguenti forme tecniche: •affidamenti di cassa o di firma; •finanziamenti a scadenza fissa (breve o a medio lungo termine); •mutui ipotecari; •autorizzazioni allo sconfinamento di conto corrente; •concessione di disponibilità immediata su assegni; •concessione di massimali su carte di credito; •esposizioni presenti nel portafoglio di Proprietà. Rischio di Concentrazione All’interno dell’attività creditizia del Gruppo, il rischio di concentrazione sul portafoglio crediti è rappresentato dalla rilevanza del peso delle maggiori posizioni di credito verso imprese rispetto alla consistenza complessiva del portafoglio crediti della Banca. Rischio di Controparte Nell’ambito delle operazioni di tesoreria, il Gruppo risulta esposto al rischio di controparte, cioè al rischio che la controparte di un’operazione finanziaria risulti inadempiente prima del regolamento definitivo dei flussi di un’operazione. Il rischio è presidiato attraverso i principi previsti dalla “Policy di Trasmissione ed Esecuzione” approvata dal Consiglio di Amministrazione nel dicembre 2010. Rischio di Mercato (tasso di interesse) Il concetto di rischio di tasso si riferisce sia al portafoglio bancario sia al portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza. Nel primo caso è riferibile ai disallineamenti fra la struttura temporale delle poste attive e passive nella gestione della liquidità e dalle conseguenze che un movimento della curva dei tassi potrebbe generare in virtù di tali disallineamenti. Rischio di Liquidità Il rischio di liquidità si manifesta come inadempimento nei propri impegni di pagamento, causato da incapacità di reperire fondi (funding liquidity risk) o da limiti nello smobilizzo delle attività (market liquidity risk). Appartiene a questa tipologia di rischio anche il reperimento di mezzi di pagamento a costi non di mercato o lo smobilizzo di attività a prezzi non di mercato con conseguenti perdite. Rischio Strategico Nella definizione di Banca d’Italia (Nuove disposizioni di Vigilanza Prudenziale per le Banche, Titolo III, Capitolo 1, Allegato A) il rischio strategico rappresenta il rischio di flessione degli utili, derivante dai cambiamenti del contesto operativo o da decisioni aziendali errate, attuazione inadeguata di decisioni, scarsa reattività a variazioni nel contesto competitivo. Il Gruppo raccoglie in questa categoria di rischio, tutte le tipologie di esposizioni o azioni che possono causare un eccessivo grado di incertezza sui risultati economici ed in particolare sulla struttura dei margini, compresi i rischi connessi all’avvio di nuove attività. 85 Nota integrativa consolidata Rischio Operativo Per rischi operativi si intendono tutti i rischi di perdite risultanti da inefficienze o inadeguatezze di processo, di persone, sistemi o da eventi esterni, incluso il rischio legale. In particolare, le categorie principali in cui si articolano i rischi operativi sono: frodi interne, frodi esterne, sicurezza sul lavoro, rischi derivanti dall’attività su clienti e prodotti, danni materiali, avarie ai sistemi, rischi derivanti dall’esecuzione di processi. Rischio Reputazionale Il rischio reputazionale si riferisce alle conseguenze di un potenziale danno lesivo dell’immagine dell’impresa Come tale si sostanzia in un effetto di amplificazione delle conseguenze economiche di errori operativi, strategici, di comunicazione o problemi di compliance normativa, o di comportamenti scorretti di dipendenti e collaboratori. Le conseguenze nocive di tali atti, producono effetti proporzionati all’importanza, all’affidabilità e alla reputazione che un’azienda riveste in uno specifico business. La perdita della reputazione, comporta, conseguenze indirette sotto forma di perdita di utili e di opportunità di sviluppo (legate a clienti, controparti, azionisti). A ciò occorre aggiungere gli investimenti necessari per cancellare la percezione negativa generatasi e per ricostituire un immagine aderente al profilo ideale atteso. Le “Linee Guida” assegnano esplicitamente alle funzioni di controllo, gli specifici compiti di monitoraggio, gestione dei rischi e comunicazione, secondo quanto illustrato nel seguito. Funzioni di controllo La funzione aziendale preposta al monitoraggio dei rischi di non conformità è la funzione di Compliance. La funzione aziendale preposta al monitoraggio dei rischi legati alle attività caratteristiche del Gruppo, ivi compresi i rischi connessi all’attività di investimento e di concessione del credito, è quella di Risk Management. I controlli effettuati, come verrà meglio chiarito nel seguito, sono articolati sia in termini di tipologia che di frequenza. Le funzioni sopra citate aggiornano l’Alta Direzione circa l’esito dei controlli attraverso un sistema dettagliato di reporting, illustrato in occasione dei Comitati (Comitato per i Controlli Interni, Comitato Rischi, Comitato Tesoreria e Crediti ed altri) ed incontri periodici, sia attraverso analisi ad hoc su particolari temi. La funzione di Internal Audit Compito della Funzione di Internal Audit, è quello di valutare l’adeguatezza e l’efficacia dei sistemi, dei processi, delle procedure e dei meccanismi di controllo e, in tale ambito, verifica la correttezza dell’operatività aziendale ai fini del contenimento dei rischi, l’efficacia dell’organizzazione, il rispetto dei limiti previsti dai meccanismi di delega, la funzionalità del complessivo sistema dei controlli interni e l’affidabilità dei sistemi informativi. A fronte delle analisi e delle verifiche effettuate, in attuazione del Piano approvato dal Consiglio d’Amministrazione, sentito il parere favorevole del Collegio Sindacale, informa degli esiti i differenti livelli delle struttura aziendale nonché, gli Organi Societari mediante una reportistica che dà evidenza anche della successiva attività di follow up delle azione correttive pianificate dal management per rimuovere le anomalie rilevate. Periodicamente, l’Internal Audit, relaziona il Collegio Sindacale, il Comitato per il Controllo Interno e il Consiglio d’Amministrazione in merito agli interventi effettuati, da effettuare e sulle principali risultanze emerse. La funzione di Compliance La Funzione di Conformità (Compliance) è stata istituita secondo il provvedimento emanato dalla Banca d’Italia in data 10 luglio 2007. Si è altresì dato corso alle modifiche strutturali e operative dettate dai regolamenti Banca d’Italia e Consob del 29 ottobre 2007 riguardanti la Direttiva MIFID. La funzione di Compliance, inquadrata nella Direzione Rischi e Compliance, a diretto riporto dell’Amministratore Delegato, garantisce lo svolgimento dell’insieme delle seguenti attività: •erogazione attività di consulenza ex ante, finalizzata all’ordinato svolgimento delle attività di business, con particolare riguardo al rilascio di nuovi prodotti/servizi o all’introduzione di modifiche significative nelle caratteristiche/processi/procedure relative a quelli esistenti; •effettuazione verifiche ex post previste dal piano verifiche, mirate all’approfondimento delle modalità di erogazione dei servizi d’investimento e bancari ritenuti, per l’anno in corso, più significativi; •effettuazione delle attività di monitoraggio continuativo previste dal control plan della funzione, mirate all’approfondimento di particolari aspetti dei servizi d’investimento e bancari prestati ritenuti, per l’anno in corso, significativi. L’insieme delle attività, unitamente alla gestione dei reclami, consente alla Funzione di esercitare un controllo 86 Nota integrativa consolidata andamentale complessivo sulla dimensione ed articolazione del rischio di non conformità e di attivare pertanto le leve necessarie per garantire la coerenza con il profilo di rischio complessivo tollerato dal Gruppo Bancario. L’attività ex ante, in considerazione della significativa e continua evoluzione del business e della necessità di presidiarne l’armonico sviluppo, costituisce il centro dell’attività della Funzione. La funzione di Risk Management La funzione di Risk Management, inquadrata nella Direzione Rischi e Compliance, assolve il compito di verificare che le politiche di assunzione, gestione e monitoraggio dei rischi siano coerenti con i principi e le linee guida definite nella Policy citata. Al fine di garantire l’indipendenza del Responsabile, quest’ultimo è gerarchicamente dipendente dall’Amministratore Delegato e non deve avere responsabilità dirette di aree operative. La funzione assolve direttamente le attività connesse al controllo dei rischi finanziari, sia con riferimento alle attività finanziarie detenute dalla Capogruppo, che con riferimento ai servizi di gestione individuale e collettiva offerti dal Gruppo e le attività connesse alla rilevazione ed alla valutazione dei rischi operativi cui il Gruppo è soggetto. La funzione ha anche la responsabilità per i controlli relativi al Market Abuse. Assicura altresì il rispetto dei processi volti alla definizione del documento ICAAP e fornisce il proprio supporto alle funzioni di gestione in termini di monitoraggio e controllo. Collabora con le altre funzioni di controllo e può avvalersi delle attività da queste svolte. Sezione 1 - Rischio di credito Informazioni di natura qualitativa 1. Aspetti generali La declinazione dei principi a presidio dei rischi connessi all’attività creditizia nei confronti della clientela è contenuta nel “Regolamento per la Gestione del Credito nel Gruppo Banca Esperia”, rivisto ed approvato dal Consiglio di Amministrazione del 17 aprile 2013. Per quanto riguarda invece l’esposizione creditizia presente nel Portafoglio di Proprietà, le linee guida per la gestione ed i relativi limiti sono contenuti nel “Regolamento di Tesoreria e Contingency Funding Plan” approvato dal Consiglio di Amministrazione del 22 marzo 2011. L’attività di concessione del credito viene svolta dalla Banca in conformità ad obiettivi di controllo del rischio e di redditività, quest’ultima correlata al basso profilo di rischio delle operazioni eseguite. L’attività creditizia della Banca viene svolta nei confronti della clientela “private” (la banca non partecipa a operazioni sindacate o a favore di società di grandi dimensioni), in un’ottica di complementarietà rispetto ai servizi di gestione, amministrazione e organizzazione dei patrimoni prestati dalle Società del Gruppo. L’attività creditizia, pertanto, in coerenza con gli obiettivi sopra esposti, è orientata a soddisfare le diverse esigenze della clientela (finanziamenti personali, ovvero alle società facenti capo alla clientela stessa). Le forme tecniche in cui si esplica l’attività sono le seguenti: •concessione di finanziamenti a scadenza fissa; •apertura di credito in conto corrente; •emissione di garanzie a favore di terzi; •mutui ipotecari. La Banca è operativa nel mercato dei derivati su crediti solo con il fine di coprire il rischio implicito nelle emissioni Credit Linked Notes. 2. Politiche di gestione del rischio di credito Le strategie e le politiche creditizie sono basate sull’analisi qualitativa e quantitativa delle controparti alle quali il credito viene concesso. La quasi totalità dei crediti è assistita, come previsto nel Regolamento, da garanzie reali su strumenti finanziari depositati presso la capogruppo, inseriti in gestioni patrimoniali della controllata Duemme SGR o contenuti in polizze vita. L’attività viene svolta nel costante rispetto del principio della coerenza tra le motivazioni della richiesta di utilizzo del credito, l’impiego dell’importo erogato e le modalità e tempi del relativo rimborso. Nell’ottica di politica della gestione del rischio di credito assume rilevanza la funzione del Risk Management che, 87 Nota integrativa consolidata oltre ad effettuare i controlli di secondo livello di propria competenza, ha il compito di verificare la correttezza del processo di istruttoria con riferimento al profilo di rischio degli affidamenti ed alla valutazione della qualità e liquidità delle garanzie offerte. 2.1 Aspetti organizzativi Il costante monitoraggio del portafoglio crediti viene svolto da un apposito Ufficio dell’Area Crediti e gli esiti sono presentati all’Amministratore Delegato e al Presidente, nonché alle funzioni di controllo per le loro attività di verifica. Il Consiglio di Amministrazione della Banca, competente in materia, ha delegato le proprie funzioni al Comitato Crediti e all’Amministratore Delegato, fissandone i limiti. L’attività creditizia è sottoposta alle seguenti fasi: •istruttoria; •concessione; •monitoraggio; •revisione; •gestione dei crediti problematici. Tali fasi si svolgono in conformità a quanto previsto dal Regolamento interno per la gestione del credito. Con cadenza almeno mensile la Segreteria Crediti predispone un’informativa per l’Amministratore Delegato, il Comitato Crediti e il Consiglio di Amministrazione, nella quale vengono riportati i dati rilevanti del portafoglio affidamenti e di quello degli strumenti finanziari a garanzia. Trimestralmente viene sottoposta una situazione maggiormente dettagliata al Collegio sindacale, con l’indicazione delle seguenti informazioni: •nominativo affidato; •importo dell’affidamento, utilizzo ed eventuale sconfinamento; •forma tecnica; •classificazione interna; •spread e parametro applicato; •garanzie ricevute. Con cadenza trimestrale viene inoltre presentata al Consiglio di Amministrazione una tabella riepilogativa delle posizioni in essere che si configurano come “grandi rischi”. Tutte le posizioni creditorie sono catalogate in base a un sistema di classificazione interna, volta a stabilire, attraverso un parametro numerico, il merito creditizio di ciascun cliente; gli affidamenti sono stati così classificati in base alle seguenti categorie: •categoria 1: posizioni pienamente garantite (le garanzie al netto degli scarti sono superiori al valore massimo garantito, cioè al 110% dell’affidamento o nel caso di mutui il loan to value è minore dell’80%); •categoria 2: posizioni garantite netto scarti (le garanzie al netto degli scarti sono superiori al 100% dell’ammontare accordato o nel caso di mutui il loan to value è minore del 90%) •categoria 3: posizioni garantite (le garanzie sono superiori al 100% dell’ammontare accordato o nel caso di mutui il loan to value è minore del 100%); •categoria 4: posizioni parzialmente garantite (le garanzie sono superiori al 75% dell’ammontare accordato o nel caso di mutui il loan to value è minore dell’125%); •categoria 5: posizioni non garantite, suddiviso in: 5a: posizioni garantire in modo indiretto da asset del cliente detenuti presso società del Gruppo, sebbene non vincolati da garanzia reale; 5b: posizioni non garantite; •categoria 6: crediti in osservazione come di seguito definiti; •categoria 7: crediti scaduti o sconfinanti in via continuativa da oltre 90/180 giorni; •categoria 8: crediti incagliati, secondo la definizione contenuta nelle Istruzioni di vigilanza della Banca d’Italia, •categoria 9: crediti in sofferenza. L’attività di revisione e valutazione delle classificazioni viene svolta dalla Segreteria Crediti che predispone una adeguata informativa da sottoporre all’Amministratore Delegato, al Comitato Crediti ed alle Funzioni di Controllo. I controlli di secondo livello sono affidati al Risk Management. 88 Nota integrativa consolidata 2.2 Sistemi di gestione misurazione e controllo L’attività di sorveglianza e monitoraggio delle posizioni creditizie viene svolta dall’Ufficio Monitoraggio della Segreteria Crediti e si basa su un sistema di controlli interni. L’attività di controllo di secondo livello viene affidata alla struttura di Risk management. Il monitoraggio dei crediti erogati e le attività di misurazione e gestione del rischio rappresentano momenti significativi nel processo del credito. A livello aziendale (in base al Regolamento precedentemente citato) sono definiti i criteri di rilevazione, valutazione, gestione e classificazione dei crediti anomali coerentemente con quanto previsto dalle disposizioni di vigilanza. 2.3 Tecniche di mitigazione del rischio di credito Lo strumento ritenuto più idoneo a mitigare il rischio di credito è la garanzia reale. Come sopra richiamato la garanzia più utilizzata è il pegno su strumenti finanziari depositati presso la Banca stessa o inseriti nelle gestioni patrimoniali della controllata Duemme SGR; in alcuni casi sono inoltre utilizzate garanzie personali (fidejussioni) e ipoteche su beni immobili. 2.4 Attività finanziarie deteriorate Alla data del 31 dicembre 2013 Banca Esperia presenta una posizione ad incaglio per un esposizione lorda pari a Euro 2.102 mila e no. 175 posizioni scadute/sconfinati per un importo totale di Euro 4.259 mila interamente riferibili alla forma tecnica dello scoperto di conto corrente. La classificazione dei crediti verso clientela tra le partite ad incaglio avviene tenendo conto della rischiosità manifestatasi, dell’oggettiva impossibilità di definizione bonaria, del mancato rispetto dei piani di rientro definiti e della necessità di dare corso tempestivamente ad interventi di natura giudiziale, al fine di presidiare validamente i crediti. Per quanto attiene le esposizioni scadute/sconfinate da oltre novanta giorni, esse vengono costantemente monitorate dalla Segreteria Crediti, mediante l’ausilio di specifiche procedure informatiche. Fra le posizioni incagliate, si segnala il mutuo ipotecario erogato in data 30 settembre 2011 e scaduto il 30 settembre 2013 a favore del Fondo Immobiliare Marsupio, gestito da Duemme SGR. Il credito verso il Fondo ammonta ad Euro 2.101.965 comprensivo di quota capitale di Euro 2 milioni più otto rate impagate per totali Euro 101.965. La Banca ha effettuato un accantonamento analitico di Euro 840.786 pari al 40% del residuo debito. 89 Nota integrativa consolidata Informazioni di natura quantitativa A. Qualità del credito A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e in bonis: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica e territoriale A.1.1 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio) Portafogli/Qualità Sofferenze IncagliEsposizioni Esposizioni Esposizioni Altre Totale ristrutturate scadute scadute non attività deteriorate deteriorate 1.Attività finanziarie detenute per la negoziazione − − − − − 126.755 126.755 A)Attività per cassa − − − − − 119.699 119.699 Banche − − − − − Clientela − − − − − 114.934 114.934 B)Strumenti derivati finanziari − − − − − 94 94 Banche − − − − − 74 74 Clientela − − − − − 20 20 C)Strumenti derivati creditizi − − − − − 6.962 6.962 Banche − − − − − 6.962 6.962 Clientela −− − − −−− 2.Attività finanziarie disponibili per la vendita − − − − − Banche − − − − − 91.034 91.034 Clientela − − − − − 468.572 468.572 3.Attività finanziarie detenute sino alla scadenza − − − − − − − 4.Crediti verso banche − − − − − 30.033 30.033 5.Crediti verso clientela − 1.261 − 68 4.190 6.Attività finanziarie valutate al fair value −− − − −−− 7.Attività finanziarie in corso di dismissione − − − − − − − 8.Derivati di copertura − − − − − 607 607 Banche − − − − − 607 607 Clientela −− − − −−− Totale 31 dicembre 2013 − 1.261 − 68 4.190 1.648.194 1.653.713 Totale 31 dicembre 2012 − − − 3.671 9.610 1.412.684 1.425.965 90 4.765 4.765 559.606 559.606 931.193 936.712 Nota integrativa consolidata A.1.2 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti) Portafogli/Qualità Attività deteriorate Attività n bonis Totale (esposizione netta) Esposizione Rettifiche Esposizione Esposizione Rettifiche di Esposizione lorda specifiche netta lorda portafoglio netta A.Gruppo bancario 1.Attività finanziarie detenute per la negoziazione − − − X X 126.755 126.755 A)Attività per cassa − − − X X 119.699 119.699 Banche − − − X X Clientela − − − X X B)Strumenti derivati finanziari − − − X X 94 94 Banche − − − X X 74 74 Clientela − − − X X 20 20 C)Strumenti derivati creditizi − − − X X 6.962 6.962 Banche − − − X X 6.962 6.962 Clientela − −−X X−− 2.Attività finanziarie disponibili per la vendita − − − Banche − − − 91.034 − Clientela − − − 468.572 − 3.Attività finanziarie detenute sino alla scadenza − − − − − − − 4.Crediti verso banche − − − 30.033 − 30.033 30.033 6.361 (842) 5.519 931.717 (524) 931.193 936.712 5.Crediti verso clientela 559.606 − 4.765 4.765 114.934 114.934 559.606 91.034 559.606 91.034 468.572 468.572 6.Attività finanziarie valutate al fair value − −−X X−− 7.Attività finanziarie in corso di dismissione − − − − − − − 8.Derivati di copertura − − − X X 607 607 Banche − − − X X 607 607 Clientela − −−X X−− Totale A 6.361 91 (842) 5.519 1.521.356 (524) 1.648.194 1.653.713 Nota integrativa consolidata Portafogli/Qualità Attività deteriorate Attività n bonis Totale (esposizione netta) Esposizione Rettifiche Esposizione Esposizione Rettifiche di Esposizione lorda specifiche netta lorda portafoglio netta B.Altre imprese incluse nel consolidamento 1.Attività finanziarie detenute per la negoziazione − − − X X − − 2.Attività finanziarie disponibili per la vendita − − − − − − − 3.Attività finanziarie detenute sino alla scadenza − − − − − − − 4.Crediti verso banche − − − − − − − 5. Crediti verso clientela − − − − − − − 6. Attività finanziarie valutate al fair value − − − X X − − 7. Attività finanziarie in corso di dismissione − − − − − − − 8. Derivati di copertura − − − X X − − Totale B − −−− −−− Totale 31 dicembre 2013 6.361 (842) 5.519 1.521.356 (524) 1.648.194 1.653.713 Totale 31 dicembre 2012 13.311 (30) 13.281 1.413.354 (670) 1.412.684 1.425.965 92 Nota integrativa consolidata A.1.3 Gruppo bancario - Esposizioni per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti Tipologie esposizioni/Valori Esposizione lorda Rettifiche Rettifiche Esposizione di valore di valore di netta specifiche portafoglio A.Esposizioni per cassa a)Sofferenze − − X − − − X − c)Esposizioni ristrutturate − − X − d)Esposizioni scadute deteriorate − − X − 133.475 X − 133.475 11.801 X − 11.801 4.765 X − 4.765 74 X − 74 6.962 X − 6.962 e.2) Attività finanziarie disponibili per la vendita 91.034 X − 91.034 e.3) Crediti verso banche 30.033 X − 30.033 e.4) Derivati di copertura 607 X − 607 133.475 − − 133.475 B.Esposizioni fuori bilancio − − − − a)Deteriorate − − X − b) Altre− X − − Totale B − − − − 133.475 − − 133.475 b)Incagli e)Altre attività e.1) Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività per cassa Strumenti derivati finanziari Strumenti derivati creditizi Totale A Totale A+B 93 Nota integrativa consolidata A.1.6 Gruppo bancario - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti Tipologie esposizioni/Valori Esposizione lorda Rettifiche Rettifiche Esposizione di valore di valore di netta specifiche portafoglio A.Esposizioni per cassa a)Sofferenze − − X − 2.102 (841) X 1.261 − − X − 4.259 (1) X 4.258 1.515.243 − (524) 1.514.719 e.1)Attività finanziarie detenute per la negoziazione 114.954 − − 114.954 Attività per cassa 114.934 − − 114.934 Strumenti derivati finanziari 20 − − 20 Strumenti derivati creditizi − − − − e.2)Attività finanziarie disponibili per la vendita 468.572 − − 468.572 e.3)Crediti verso clientela 931.717 − (524) 931.193 1.521.604 (842) (524) 1.520.238 39.997 − − 39.997 − − X − b)Altre 39.997 X − 39.997 Totale B 39.997 − − 39.997 1.561.601 (842) (524) 1.560.235 b)Incagli c)Esposizioni ristrutturate d)Esposizioni scadute e)Altre attività Totale A B.Esposizioni fuori bilancio a)Deteriorate Totale A+B A.1.7 Gruppo bancario - Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde Causali/Categorie Sofferenze IncagliEsposizioni Esposizioni ristrutturate scadute A.Esposizione lorda iniziale − − − 13.281 di cui: esposizioni cedute non cancellate − − − − B.Variazioni in aumento − 2.102 − 4.235 B.1 ingressi da esposizioni creditizie in bonis − − − 4.215 B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate − 1.970 − − B.3 altre variazioni in aumento − 132 − 20 C.Variazioni in diminuzione − − − (13.257) C.1 uscite verso esposizioni creditizie in bonis − − − (11.283) C.2cancellazioni − − − − C.3 incassi − − − (4) C.4 realizzi per cessioni − − − − − − − − C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate − − − (1.970) C.6 altre variazioni in diminuzione − − − − D.Esposizione lorda finale − 2.102 − 4.259 di cui: esposizioni cedute non cancellate − − − − 94 C.4 bis perdite da cessione Nota integrativa consolidata A.1.8 Gruppo bancario - Esposizioni creditizie per cassa verso la clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive Causali/Categorie Sofferenze IncagliEsposizioni Esposizioni ristrutturate scadute A.Rettifiche complessive iniziale − − − (30) di cui: esposizioni cedute non cancellate − − − − B.Variazioni in aumento − (841) − (1) B.1 rettifiche di valore − (811) − (1) − − − − B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate − (30) − − B.3 altre variazioni in aumento − − − − C.Variazioni in diminuzione − − − 30 C.1 riprese di valore da valutazione − − − − C.2 riprese di valore da incasso − − − − − − − − C.3cancellazioni − − − − C.4 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate − − − 30 C.5 altre variazioni in diminuzione − − − − D. Rettifiche complessive finale − (841) − (1) di cui: esposizioni cedute non cancellate − − − − B.1.bis perdite da cessione C.2.bis utili da cessione A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni A.2.2 Distribuzione delle esposizioni per cassa e “fuori bilancio” per classi di rating interni Esposizioni Classificazione interna 1 A.Esposizioni per cassa 551.329 2 219.292 3 4 111.875 13.132 5 35.565 Altre 7 4.258 Totale 8 1.261 709.338 1.646.050 A.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione − − − − − − −119.699 119.699 A.2 Attività finanziarie disponibili per la vendita − − − − − − − 559.606 A.3 Crediti verso banche − − − − − − − 30.033 30.033 551.329 219.292 111.875 13.132 35.565 4.258 1.261 − 936.712 B.Derivati − − − − − − − 7.056 7.056 B.1 Derivati finanziari − − − − − − − 94 94 B.2 Derivati creditizi − − − − − − − 6.962 6.962 27.943 5.107 2.622 1.500 2.825 − − − 39.997 108.564 15.306 19.042 728 1.630 − − − 145.270 − − − − − − − − − A.4 Crediti verso clientela C.Garanzie rilasciate D.Impegni a erogare fondi E.Altre Totale 559.606 687.836 239.705 133.539 15.360 40.020 4.258 1.261 716.3941.838.373 Le classificazioni interne non sono utilizzate nel calcolo dei requisiti patrimoniali. 95 Nota integrativa consolidata A.3 Distribuzione delle esposizioni garantite per tipologia di garanzia A.3.2 Esposizioni per cassa verso clientela garantite Garanzie reali (1) Derivati su crediti Garanzie personali (2) Crediti di firma Altri derivati Valore Immobili - Immobili - Titoli Altre C.L.N. Governi Altri Banche Altri Governi Altri Banche Altri esposizione ipoteche leasing garanzie e banche enti soggetti e banche entisoggetti netta finanziario reali centrali pubblici centrali pubblici Totale (1)+(2) 1.Esposizioni creditizie per cassa garantite: 930.985 71.526 − 392.603 546.097 135.329 −− −−−− − 77.378 1.222.933 1.1totalmente garantite 930.884 71.526 − 392.594 546.097 135.329 −− −−−− − 77.378 1.222.924 di cui deteriorate4.8964.000 − 927 3.300− −− −−−− − − 8.227 1.2parzialmente garantite di cui deteriorate 101 − −9−− −− −−−− − − 9 − − −−−− −− −−−− − − − 2.Esposizioni creditizie per fuori bilancio garantite: 37.172 − − 26.500 10.672− −− −−−− − − 37.172 1.1totalmente garantite35.672 − − 25.000 10.672− −− −−−− − − 35.672 di cui deteriorate − − −−−− −− −−−− − − − 1.2parzialmente garantite 1.500 − − 1.500−− −− −−−− − − 1.500 di cui deteriorate − −−−− −− −−−− − − − − 96 Nota integrativa consolidata B.1 Gruppo bancario - Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso clientela (valore di bilancio) Rettifiche valore di portafoglio Rettifiche valore specifiche Esposizione netta Rettifiche valore di portafoglio Rettifiche valore specifiche Esposizione netta Rettifiche valore di portafoglio Rettifiche valore specifiche Esposizione netta Rettifiche valore di portafoglio Rettifiche valore specifiche Esposizione netta Rettifiche valore di portafoglio Altri enti Società Società di Imprese non Altri pubblici finanziarieassicurazionefinanziarie soggetti Esposizione netta Rettifiche valore di portafoglio Rettifiche valore specifiche Esposizione netta Governi Rettifiche valore specifiche B. Distribuzione e concentrazione delle esposizioni creditizie A. Esposizioni per cassa A.1 Sofferenze −−−−−−−−−−−−−−−−−− A.2 Incagli crediti verso la clientela−−−−−− 1.261 (841)−−−−−−−−−− A.3Esposizioni Ristrutturate −−−−−−−−−−−−−−−−−− A.4 Esposizioni scadute crediti verso la clientela−−−−−− 14−−1−− 3.031−− 1.211 (1)− A.5 Altre esposizioni att. fin. det. per la negoziaz.114.879−−−−− 20−−−−−55−−−−− att. fin. disp. per la vendita 429.851−− 4.595−− 22.062−−−−− 12.064−−−−− crediti verso la clientela −−−−−− 117.377− (75) 79−− 304.560− (359) 509.177 (90) derivati di copertura −−−−−−−−−−−−−−−−−− Totale A 544.730−− 4.595−− 140.734 (841) (75) 80−− 319.655− (359) 510.443 (1) (90) B.Esposizioni “fuori bilancio” B.1 Sofferenze −−−−−−−−−−−−−−−−−− B.2 Incagli −−−−−−−−−−−−−−−−−− B.3Altre attività deteriorate −−−−−−−−−−−−−−−−−− B.4 Altre esposizioni −−−−−− 7.473−−−−− 11.092−− 21.432−− Totale B −−−−−− 7.473−−−−− 11.092−− 21.432−− 31 dicembre 2013 544.730−− 4.595−− 148.207 (841) (75) 80−− 330.747− (359) 531.875− (90) 31 dicembre 2012 439.053−−−−− 167.141− (147) 26−− 258.553− (390) 480.491− (163) 97 Nota integrativa consolidata B.2 Gruppo bancario - Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso clientela (valore di bilancio) Esposizioni/Aree Geografiche Italia Altri paesi europei America Asia Resto del mondo Esposizione RettificheEsposizione Rettifiche Esposizione Rettifiche Esposizione RettificheEsposizione Rettifiche netta valore netta valore netta valore netta valore netta valore complessive complessive complessive complessivecomplessive A.Esposizioni per cassa A.1 Sofferenze A.2 Incagli − −− − −− −−− − 1.261 (841)− − −− −−− − A.3 Esposizioni ristrutturate − −− − −− −−− − A.4 Esposizioni scadute 4.252(1)6 − −− −−− − A.5Altre esposizioni 1.499.157 (524) 15.135 − 108 − − − 319 − att. fin. detenute per la negoziazione 114.954 − − − − − − − − − att. fin. disponibili per la vendita 458.920 − 9.652 − − − − − − − 5.483 − − − − 319 − crediti verso la clientela 925.283 derivati di copertura Totale A B.Esposizioni “fuori bilancio” (524) 108 − − − − − − − − − − 1.504.670 (1.366) 15.141 − 108 − − − 319 − 39.558 − − − − − − − 439 − B.1 Sofferenze − −− − −− −−− − B.2 Incagli − −− − −− −−− − B.3Altre attività deteriorate − − − − − − − − − − B.4Altre esposizioni 39.558 − − − − − − − 439 − Totale B 39.558 −− − −− −− 439 − 31 dicembre 2013 1.544.228 (1.366) 15.141 − 108 − − − 758 − 31 dicembre 2012 1.331.110 (700) 13.688 − 106 − − − 360 − 98 Nota integrativa consolidata B.3 Gruppo bancario - Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso banche Esposizioni/Aree Geografiche Italia Altri paesi europei America Asia Resto del mondo Esposizione RettificheEsposizione Rettifiche Esposizione Rettifiche Esposizione RettificheEsposizione Rettifiche netta valore netta valore netta valore netta valore netta valore complessive complessive complessive complessivecomplessive A.Esposizioni per cassa A.1 Sofferenze − −− − −− −−− − A.2 Incagli − −− − −− −−− − A.3 Esposizioni ristrutturate − −− − −− −−− − A.4 Esposizioni scadute A.5Altre esposizioni − −− − −− −−− − 122.960 − 8.997 − 1.517 − − − − − 8.673 − 3.128 − − − − − − − att. fin. detenute per la negoziazione att. fin. disponibili per la vendita 88.072 − 2.962 − − − − − − − crediti verso banche 25.608 − 2.907 − 1.517 − − − − − derivati di copertura 607 − − − − − − − − − Totale A 122.960 − 8.997 − 1.517 − − − − − B.Esposizioni “fuori bilancio” − − − − − − − − − − B.1 Sofferenze − −− − −− −−− − B.2 Incagli − −− − −− −−− − B.3Altre attività deteriorate − − − − − − − − − − B.4Altre esposizioni − − − − − − − − − − Totale B − −− − −− −−− − 31 dicembre 2013 122.960 − 8.997 − 1.517 − − − − − 31 dicembre 2012 104.202 − 5.910 − 1.401 − − − − − B.4 Grandi rischi a)Ammontare: Valore Nominale Euro 1.106.159 mila Valore Ponderato Euro 405.512 mila b)Numero: D. Modelli per la misurazione del rischio di credito 22 Il Gruppo, per la misurazione del rischio di credito, adotta la metodologia standardizzata disciplinata dalla Circ. 263 - “Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche” della Banca d’Italia, di conseguenza non vengono utilizzati modelli interni di portafoglio per la misurazione dell’esposizione al rischio di credito. Sezione 2 - Rischi di mercato 1.2.1 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo - Portafoglio di negoziazione di vigilanza Informazioni di natura qualitativa Rischio di tasso di interesse Il concetto di rischio di tasso di interesse si riferisce sia al portafoglio bancario sia al portafoglio di negoziazione a fini di Vigilanza. Nel primo caso è riferibile ai disallineamenti fra la struttura temporale delle poste attive e passive nella gestione della liquidità e dalle conseguenze che un movimento della curva dei tassi potrebbe generare in virtù di tali disallineamenti. 99 Nota integrativa consolidata In base alla Policy per la Gestione della Tesoreria, per il Gruppo tutte le forme di impiego della liquidità devono essere caratterizzate da condizioni di liquidabilità allineate con la struttura della raccolta e da un rischio di tasso di interesse allineato a quello della raccolta stessa, in genere allineato al segmento monetario ed a breve termine della curva dei rendimenti. Per quanto attiene al rischio di tasso va precisato che la maggior parte della raccolta (conti correnti ed emissioni obbligazionarie) è principalmente legata al tasso Euribor a 3 mesi mentre l’impiego trova riferimento nel medesimo tasso per la componente creditizia e in parte per la componente del portafoglio di proprietà, che risulta comunque essere maggiormente esposta al tasso fisso. L’esposizione al rischio di tasso d’interesse, misurata secondo le indicazioni di Banca d’Italia, presenta un rischio tasso complessivo ampiamente entro i limiti stabiliti. La responsabilità del controllo circa il rispetto dei limiti è attribuita: •alla Tesoreria (controllo di primo livello), che deve riferire su base periodica al Management della Banca; •al Risk Management (controllo di secondo livello), che deve effettuare controlli di composizione e rischio della struttura di raccolta ed impieghi del Gruppo ed inviare su base mensile un report di dettaglio al Management ed al Comitato Rischi; •al Risk Management per quanto attiene alle valutazioni di rischio sul portafoglio di Negoziazione. Le analisi condotte (anche nell’ambito della documentazione ICAAP sull’adeguatezza patrimoniale, Allegato C, Titolo III Capitolo I della Circ. 263 del 27 dicembre 2006) rivelano un impatto molto modesto del rischio di tasso sul totale dei rischi del Gruppo. Rischio di prezzo Come richiamato in precedenza, il rischio di posizione su strumenti finanziari comprende due distinti elementi: a)rischio generico, che si riferisce al rischio di perdite causate da un andamento sfavorevole dei prezzi della generalità degli strumenti finanziari negoziati. Per i titoli di debito questo rischio dipende da una avversa variazione del livello dei tassi di interesse; per i titoli di capitale da uno sfavorevole movimento generale del mercato; b)rischio specifico, che consiste nel rischio di perdite causate da una sfavorevole variazione del prezzo degli strumenti finanziari negoziati dovuta a fattori connessi con la situazione dell’emittente. Il rischio di prezzo può presentare un impatto rilevante su strumenti finanziari ad elevata volatilità quali strumenti derivati, azioni, OICR (di natura azionaria, flessibile o alternativa) e titoli obbligazionari non governativi. Anche nel caso del rischio di prezzo, l’attività di monitoraggio del rischio svolta dal Risk Management si inquadra nella più ampia attività di verifica del rispetto dei limiti determinati dal Consiglio di Amministrazione per quanto attiene alla dimensione del portafoglio investito, all’esposizione alle diverse classi di attivi ed alla rischiosità complessiva. In base alle richiamate Linee Guida ed alle specifiche del Regolamento di Tesoreria, il portafoglio di investimento deve caratterizzarsi per livelli contenuti di rischio (chiaramente identificati e monitorati) e per elevati livelli di liquidità delle posizioni (oggetto di verifica anche con strumenti di stress test). Partendo da queste caratteristiche il portafoglio di proprietà è chiamato a svolgere un duplice ruolo: 1)investire in strumenti in grado di garantire un flusso quanto più possibile stabile di rendimento, coerente con quello dei tassi di mercato a breve termine; 2)offrire la disponibilità di strumenti finanziari da negoziare per le esigenze manifestate della clientela del Gruppo. La dimensione complessiva dell’investimento si rapporta con quella del patrimonio del Gruppo e si dovrà comunque confrontare con lo stock e la dinamica della raccolta diretta da clientela, nel rispetto dei principi sul Rischio di Liquidità, stabiliti nel Regolamento di Tesoreria. Per quanto riguarda l’utilizzo di strumenti derivati l’istituto svolge un’attività molto limitata e rivolta principalmente a strumenti negoziati in mercati regolamentati. Sia per gli strumenti derivati che per gli OICR, le azioni e le obbligazioni non governative, le esposizioni sono oggetto di monitoraggio da parte del Risk Management attraverso il sistema di monitoraggio ex ante dei rischi finanziari in uso nel Gruppo. Per la quantificazione complessiva dei rischi legati all’investimento in strumenti finanziari la banca ricorre al VaR (Value at Risk) stimato ex ante su base mensile al 99% di probabilità, che permette di esprimere sinteticamente, sia in termini monetari che in percentuale del portafoglio in essere, la massima perdita attesa di un portafoglio statico con riferimento ad uno specifico orizzonte temporale e ad uno specifico livello di confidenza in normali condizioni di mercato. In particolare, la tecnica di stima del VaR viene applicata agli strumenti finanziari classificati come attività finanziarie disponibili per la vendita e attività/passività finanziarie detenute per la negoziazione. La metodologia di stima consente inoltre di attribuire il VaR ex ante su tutte le attività presenti in portafoglio, ponendo le premesse per un’efficace attività di mitigazione di un eventuale eccesso di rischio. 100 Nota integrativa consolidata Informazioni di natura quantitativa 1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e della passività finanziarie per cassa e derivati finanziari Tipologia/Durata residua A vista Fino a Da oltre 3 Da oltre 6 mesi 3 mesi fino a 6 mesi fino a 1 anno 1.Attività per cassa − 45.976 70.393 3.146 184 − − 2.329 1.1Titoli di debito − 45.976 70.393 3.146 184 − − − − − − − − − − − − − − con opzione di rimborso antic. altri − 45.976 70.393 3.146 Da oltre 1 Da oltre 5Oltre Durata fino a 5 anni fino a 10 anni 10 anni indeterminata 184 1.2Altre attività − − − − − − − − 2.Passività per cassa − − − − − − − − 2.1PCT passivi − − − − − − − − 2.2Altre passività − − − − − − − − 3.Derivati finanziari − − − − − − − − 3.1Con titolo sottostante − − − − − − − − Opzioni − − − − − − − − − − − − − − − − 3.2Senza titolo sottostante − − − − − − − − Opzioni − − − − − − − − − − − − − − − − Altri derivati Altri derivati Posizioni lunghe − 20.301 − − − − − − EUR − 11.329 − − − − − − AUD − 324 − − − − − − CAD − 341 − − − − − − CHF − 49 − − − − − − GBP − 2.562 − − − − − − JPY − 149 − − − − − − NOK − 616 − − − − − − NZD − 137 − − − − − − SEK − 745 − − − − − − USD − 4.049 − − − − − − Posizioni corte −(20.301) − − − − − − EUR − (8.972) − − − − − − AUD − (324) − − − − − − CAD − (341) − − − − − − CHF − (49) − − − − − − GBP − (2.562) − − − − − − JPY − (149) − − − − − − NOK − (616) − − − − − − NZD − (137) − − − − − − SEK − (745) − − − − − − USD − (6.406) − − − − − − 101 Nota integrativa consolidata 2. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione delle esposizioni in titoli di capitale e indici azionari per i principali Paesi del mercato di quotazione Tipologia operazioni/Indice quotazione Quotati Non quotati Italia A. Titoli di capitale posizioni lunghe posizioni corte 2.329 − − − B. Compravendite non ancora regolate su titoli di capitale posizioni lunghe − − posizioni corte − − C. Altri derivati su titoli di capitale posizioni lunghe − − posizioni corte − − D. Derivati su indici azionari posizioni lunghe − − posizioni corte − − 102 Nota integrativa consolidata 1.2.2 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo -Portafoglio bancario 1a. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività finanziarie Voci/scaglioni temporali A vista 1.Attività per cassa Fino a Da oltre 3 Da oltre 6 mesi 3 mesi fino a 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 Da oltre 5Oltre Durata fino a 5 anni fino a 10 anni 10 anni indeterminata 929.219 198.547 332.493 42.296 23.795 − − − 1.1Titoli di debito − 167.202 326.313 42.296 23.795 − − − − − − − − − − − con opzione di rimborso anticipato altri − 1.2Finanziamenti a banche 21.050 167.202 − − − 8.982 326.313 − 42.296 − 23.795 − − − − EUR 7.667 8.982 − − − − − − AUD 95 − − − − − − − CAD 99 − − − − − − − CHF 197 − − − − − − − DKK 74 − − − − − − − GBP 3.639 − − − − − − − 4 − − − − − − − ISK 88 − − − − − − − JPY 93 − − − − − − − MXN 81 − − − − − − − NOK 174 − − − − − − − NZD 135 − − − − − − − SEK 170 − − − − − − − SGD 8 − − − − − − − TRY 21 − − − − − − − USD 8.488 − − − − − − − ZAR 17 − − − − − − − HKD 1.3Finanziamenti a clientela 908.169 − − − − − c/c 739.054 − − − − − − − EUR 739.017 − − − − − − − CHF 17 − − − − − − − JPY 3 − − − − − − − − USD 17 Altri finanziamenti con opzione di rimborso anticipato altri − 6.180 − − − − − 169.115 22.363 6.180 − − − − − 146.059 − 5.731 − − − − − − − − − − 23.056 103 22.363 22.363 449 Nota integrativa consolidata 1b. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle passività finanziarie Voci/scaglioni temporali A vista Fino a Da oltre 3 Da oltre 6 mesi 3 mesi fino a 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 Da oltre 5Oltre Durata fino a 5 anni fino a 10 anni 10 anni indeterminata 2.Passività per cassa 804.337 378.605 96.909 87.929 200.465 − − − 2.1Debiti verso clientela 556.283 98.347 80.585 87.929 48.537 − − − c/c 362.825 − − − − − − − EUR 353.139 − − − − − − − AUD 10 − − − − − − − CAD 49 − − − − − − − CHF 69 − − − − − − − GBP 466 − − − − − − − ISK 86 − − − − − − − NOK 51 − − − − − − − SEK 125 − − − − − − − USD 8.830 − − − − − − − altri debiti con opzione di rimborso anticipato 193.458 98.347 80.585 87.929 48.537 − − − − − − − − − − − − − − − − − altri 193.458 2.2Debiti verso banche 248.054 c/c 15.146 altri debiti 232.908 98.347 80.585 87.929 48.537 − − − − − − − − − − − − 151.928 − − − 2.3Titoli di debito − 280.258 16.324 − − − − − con opzione di rimborso anticipato − − − − − − − − altri − 280.258 16.324 − − − − − 3.Derivati finanziari − (15.700) 15.700 − − − − − 3.1Con titolo sottostante − − − − − − − − Opzioni − − − − − − − − Posizioni lunghe − − − − − − − − Posizioni corte − − − − − − − − Altri derivati − 151.928 − − − − − − − − Posizioni lunghe − − − − − − − − Posizioni corte − − − − − − − − 3.2Senza titolo sottostante − − − − − − Opzioni − − − − − − − − Posizioni lunghe − − − − − − − − Posizioni corte − − − − − − − − − 15.700 − − − − − Altri derivati (15.700) (15.700) 15.700 Posizioni lunghe − − 15.700 − − − − − Posizioni corte − (15.700) − − − − − − 4.Altre operazioni fuori bilancio − − − − − − − − Posizioni lunghe − − − − − − − − Posizioni corte − − − − − − − − 104 Nota integrativa consolidata 1.2.3 Rischio di cambio Il rischio di cambio si presenta allorché il Gruppo si espone sui mercati valutari per la propria attività di negoziazione, di investimento e di raccolta fondi con strumenti denominati in una valuta diversa da quella domestica. Il Gruppo è esposto al rischio di cambio solo in misura marginale in quanto le posizioni assunte sono di norma pareggiate e l’operatività è svolta prevalentemente per conto della clientela. Tale operatività si esplicita nelle seguenti operazioni: •contrattazione di valuta a pronti e a termine; •D.C.S. su valute; •opzioni su valute. Per la parte di operatività legata alla clientela, il contestuale pareggio delle posizioni aperte evita la copertura del rischio di cambio, che può invece interessare altre posizioni di investimento, comunque di importo trascurabile nel corso del 2013. Informazioni di natura quantitativa 1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività, delle passività e dei derivati Voci/Valute USD A. Attività Finanziarie GBP CHF AUD NOK NZD CAD JPY DKK ISK SEK MXNAltre 11.0733.639214 95174135 99 96 74 88170 81 50 A.1 Titoli di debito − −−−−−−−−−−− − A.2 Titoli di capitale A.3Finanziamenti a banche − −−−−−−−−−−− − 8.488 3.639 197 95 174 135 99 93 74 88 170 81 50 17 − 17 − − − − 3 − − − − − A.4Finanziamenti a clientela A.5 Altre attività finanziarie 2.568 −−−−−−−−−−− − B. Altre attività − −−−−−−−−−−− − C. Passività Finanziarie (8.830)(466)(69)(10)(51) C.1 Debiti verso banche −(49) − − −−−−−−−−−−− − C.2 Debiti verso clientela(8.830)(466)(69)(10)(51) −(49) − C.4 Titoli di debito −(86) (125) −− −(86) (125) −− − −−−−−−−−−−− − C.5 Altre passività finanziarie − −−−−−−−−−−− − D. Altre passività − −−−−−−−−−−− − E. Derivati finanziari (2.357) −−−−−−−−−−− − Opzioni − −−−−−−−−−−− − Posizioni lunghe − −−−−−−−−−−− − Posizioni corte Altri derivati − −−−−−−−−−−− − (2.357) −−−−−−−−−−− − Posizioni lunghe 4.0492.562 49324 616137 341149 − −745 −− − −(745) Posizioni corte (6.406)(2.562) (49)(324) (616)(137) (341)(149) Totale Attività 15.1226.201 263419 790272 440245 74 88915 8150 Totale Passività (15.236)(3.028) (118)(334) (667)(137) (390)(149) Sbilancio (+/-) − (86)(870) − − − − (114)3.173145 85123135 50 96 74 2 45 81 50 105 Nota integrativa consolidata A. Derivati finanziari 1.2.4 Gli strumenti derivati A.1 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali di fine periodo e medi Attività sottostanti/Tipologie derivati 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 Over the Controparti counter Centrali Over the counter Controparti Centrali 1.Titoli di debito e tassi d’interesse − − 70 − a)Opzioni − − − − b)Swap − − 70 − c)Forward − − − − d)Futures − − − − e)Altri − − − − 2.Titoli di capitale e indici azionari − − − − a)Opzioni − − − − b)Swap − − − − c) Forward − − − − d)Futures − − − − e)Altri − − − − 20.301 − 42.776 − a)Opzioni − − − − b)Swap − − − − 20.301 − 42.776 − d)Futures − − − − e)Altri − − − − 4.Merci − − − − 5.Altri sottostanti − − − − Totale 20.301 − 42.846 − Valori Medi 31.574 − 105.524 − 3.Valute e oro c)Forward 106 Nota integrativa consolidata A.2 Portafoglio bancario: valori nozionali di fine periodo A.2.1 Di copertura Attività sottostanti/Tipologie derivati 1.Titoli di debito e tassi d’interesse 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 Over the Controparti counter Centrali Over the counter Controparti Centrali 15.700 − 19.630 − − − − − 15.700 − 19.630 − c)Forward − − − − d)Futures − − − − e)Altri − − − − a)Opzioni b)Swap 2.Titoli di capitale e indici azionari a)Opzioni − − − − b)Swap − − − − c)Forward − − − − d)Futures − − − − e)Altri − − − − 3.Valute e oro a)Opzioni − − − − b)Swap − − − − c)Forward − − − − d)Futures − − − − e)Altri − − − − 4.Merci − − − − 5.Altri sottostanti − − − − Totale 15.700 − 19.630 − Valori Medi 17.665 − 17.630 − 107 Nota integrativa consolidata A.3 Derivati finanziari: fair value lordo positivo - ripartizione per prodotti Attività sottostanti/Tipologie derivati Totale 31 dicembre 2013 Over the Controparti counter Centrali A.Portafoglio di negoziazione di vigilanza Totale 31 dicembre 2012 Over the counter Controparti Centrali 94 − 718 − a)Opzioni − − − − b)Interest rate swap − − 6 − c)Cross currency swap − − − − d)Equity swap − − − − e)Forward 94 − 120 − f )Futures − − − − g)Altri − − 592 − 607 − 1.403 − − − − − 607 − 1.403 − c)Cross currency swap − − − − d)Equity swap − − − − e)Forward − − − − f )Futures − − − − g)Altri − − − − C. Portafoglio bancario - altri derivati − − − − a)Opzioni − − − − b)Interest rate swap − − − − c)Cross currency swap − − − − d)Equity swap − − − − e)Forward − − − − f )Futures − − − − g)Altri − − − − 701 − 2.121 − B.Portafoglio bancario - di copertura a)Opzioni b)Interest rate swap Totale fair value positivo 108 Nota integrativa consolidata A.4 Derivati finanziari: fair value lordo negativo - ripartizione per prodotti Attività sottostanti/Tipologie derivati Totale 31 dicembre 2013 Over the Controparti counter Centrali A.Portafoglio di negoziazione di vigilanza Totale 31 dicembre 2012 Over the counter Controparti Centrali (59) − (134) − a)Opzioni − − − − b)Interest rate swap − − − − c)Cross currency swap − − − − d)Equity swap − − − − (59) − (134) − f )Futures − − − − g)Altri − − − − B.Portafoglio bancario - di copertura − − − − a)Opzioni − − − − b)Interest rate swap − − − − c)Cross currency swap − − − − d)Equity swap − − − − e)Forward − − − − f )Futures − − − − g)Altri − − − − C.Portafoglio bancario - altri derivati − − − − a)Opzioni − − − − b)Interest rate swap − − − − c)Cross currency swap − − − − d)Equity swap − − − − e)Forward − − − − f )Futures − − − − g)Altri − − − − (59) − (134) − e)Forward Totale fair value negativo 109 Nota integrativa consolidata A.5 Contratti non rientranti in accordi di compensazione Derivati finanziari OTC - portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti non rientranti in accordi di compensazione Governi e Banche Centrali Altri enti Banche pubblici Società finanziarie Società di assicurazione Imprese non finanziarie Altri soggetti 1)Titoli di debito e tassi d’interesse valore nozionale − − − − − − − fair value positivo − − − − − − − fair value negativo − − − − − − − esposizione futura − − − − − − − 2)Titoli di capitale e indici azionari valore nozionale − − − − − − − fair value positivo − − − − − − − fair value negativo − − − − − − − esposizione futura − − − − − − − 3)Valute e oro valore nozionale − − − 8.972 − − − fair value positivo − − fair value negativo − − − 20 − − − − (40) − − − esposizione futura − − − 90 − − − 4)Altri valori valore nozionale − − − − − − − fair value positivo − − − − − − − fair value negativo − − − − − − − esposizione futura − − − − − − − 110 Nota integrativa consolidata A.6 Contratti rientranti in accordi di compensazione Derivati finanziari OTC - portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti rientranti in accordi di compensazione Governi e Banche Centrali Altri enti Banche pubblici Società finanziarie Società di assicurazione Imprese non finanziarie Altri soggetti 1)Titoli di debito e tassi d’interesse valore nozionale − − − − − − − fair value positivo − − − − − − − fair value negativo − − − − − − − 2)Titoli di capitale e indici azionari valore nozionale − − − − − − − fair value positivo − − − − − − − fair value negativo − − − − − − − 3)Valute e oro valore nozionale − − 11.329 − − − − fair value positivo − − 74 − − − − fair value negativo − − (19) − − − − 4)Altri valori valore nozionale − − − − − − − fair value positivo − − − − − − − fair value negativo − − − − − − − A.8 Derivati finanziari OTC - portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti rientranti in accordi di compensazione Contratti rientranti in accordi di compensazione Governi e Banche Centrali Altri enti Banche pubblici Società finanziarie Società di assicurazione Imprese non finanziarie Altri soggetti 1)Titoli di debito e tassi d’interesse valore nozionale − − 15.700 − − − − fair value positivo − − 607 − − − − fair value negativo − − − − − − − 2)Titoli di capitale e indici azionari valore nozionale − − − − − − − fair value positivo − − − − − − − fair value negativo − − − − − − − 3)Valute e oro valore nozionale − − − − − − − fair value positivo − − − − − − − fair value negativo − − − − − − − 4)Altri valori valore nozionale − − − − − − − fair value positivo − − − − − − − fair value negativo − − − − − − − 111 Nota integrativa consolidata A.9 Vita residua dei derivati finanziari Over The Counter: valori nozionali Sottostanti/Vita residua Fino a 1 anno Oltre 1 fino a 5 anni Oltre a 5 anni A.Portafoglio di negoziazione di vigilanza 20.301 − − A.1Derivati finanziari su titoli di debito di interesse − − − A.2 Derivati finanziari su titoli di debito di indici azionari − − − 20.301 − − A.4 Derivati finanziari su altri valori − − − B.Portafoglio bancario − 15.700 − B.1 Derivati finanziari su titoli di debito di interesse − 15.700 − B.2 Derivati finanziari su titoli di debito di indici azionari − − − B.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro − − − B.4 Derivati finanziari su altri valori − − − 31 dicembre 2013 20.301 15.700 − 31 dicembre 2012 42.776 19.700 − A.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro B. Derivati creditizi B.1 Derivati creditizi: valori nozionali di fine periodo Categorie di operazioni Portafoglio di negoziazione di vigilanza Portafoglio Bancario su un singolo su più soggetti su un singolo su più soggetti soggetto (basket) soggetto (basket) 1. Acquisti di protezione a) Credit default products − − − − b) Credit spread products − − − − c) Total rate of return swap − − − − d) Altri −− 167.860− 31 dicembre 2013 − Valori medi −− 125.070− 31 dicembre 2012 − − − 167.860 82.280 − − 2. Vendite di protezione a) Credit default products 167.860 − − − b) Credit spread products − − − − c) Total rate of return swap − − − − d) Altri −−−− 31 dicembre 2013 167.860 Valori medi 125.070−−− 31 dicembre 2012 82.280 112 − − − − − − Nota integrativa consolidata B.2 Derivati creditizi Over the Counter: fair value lordo positivo - ripartizione per prodotti Portafogli/Tipologie derivati Fair value positivo 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 A.Portafoglio di negoziazione di vigilanza 6.962 1.844 a) Credit default products 6.962 1.844 b)Credit spread products − − c) Total rate of return swap − − d)Altri − − B.Portafoglio bancario − 635 a) Credit default products − − b)Credit spread products − − c) Total rate of return swap − − d)Altri − 635 6.962 2.479 Totale B.3 Derivati creditizi Over the Counter: fair value lordo negativo - ripartizione per prodotti Portafogli/Tipologie derivati Fair value positivo 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 A.Portafoglio di negoziazione di vigilanza − (45) a) Credit default products − (45) b)Credit spread products − − c) Total rate of return swap − − d)Altri − − (15.496) (1.784) a) Credit default products − − b)Credit spread products − − c) Total rate of return swap − − d)Altri (15.496) (1.784) Totale (15.496) (1.829) B.Portafoglio bancario 113 Nota integrativa consolidata B.5 Derivati creditizi OTC - fair value lordi (positivi e negativi) per controparti – contratti rientranti in accordi di compensazione Contratti non rientranti in accordi di compensazione Governi e Banche Centrali Altri enti Banche pubblici Società finanziarie Società di assicurazione Imprese non finanziarie Altri soggetti Portafoglio di negoziazione 1)Acquisto di protezione valore nozionale − fair value positivo fair value negativo − − − − − − − − − − −− − − − − − − − − 2)Vendita di protezione valore nozionale − − − − fair value positivo − −6.962 − 167.860 − − − − fair value negativo − − − − − − − − Portafoglio bancario 1)Acquisto di protezione valore nozionale − − − − − − − fair value positivo − − − − − − − fair value negativo − − − − − − − 2)Vendita di protezione valore nozionale − − − − − − − fair value positivo − − − − − − − fair value negativo − − − − − − − B.6 Vita residua dei derivati creditizi: valori nozionali Sottostanti/Vita residua Fino a 1 anno Da 1 fino a 5 anni Oltre 5 anni Totale A.Portafoglio di negoziazione di vigilanza A.1Derivati su crediti con “reference obligation” qualificata A.2Derivati su crediti con “reference obligation” non qualificata 62.250 − 24.420 − 81.190 − 167.860 − B.Portafoglio bancario B.1Derivati su crediti con “reference obligation” qualificata B.2Derivati su crediti con “reference obligation” non qualificata 62.250 24.420 81.190 167860 − − − − 31 dicembre 2013 124.500 48.840 162.380 335.720 31 dicembre 2012 4.000 56.280 5.000 65.280 114 Nota integrativa consolidata C. Derivati finanziari e creditizi C.1 Derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti ed esposizione futura per controparti Governi e Altri enti Banche Banche pubblici Centrali Società Società di Imprese non finanziarie assicurazione finanziarie Altri soggetti 1)Accordi bilaterali derivati finanziari fair value positivo − − − − − − − fair value negativo − − − − − − − esposizione futura − − − − − − − rischio di controparte netto − − − − − − − 2)Accordi bilaterali derivati creditizi fair value positivo − − − − − −− fair value negativo − − − − − − − esposizione futura − − − − − − − rischio di controparte netto − − − − − − − 3)Accordi “cross products” fair value positivo − − 7.643 − − − − fair value negativo − − (19) − − − − esposizione futura − − 14.866 − − − − rischio di controparte netto − − 14.850 − − − − 1.3 Rischio di liquidità Informazioni di natura qualitativa A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità Come richiamato, il rischio di liquidità si manifesta come inadempimento nei propri impegni di pagamento, causato da incapacità di reperire fondi (funding liquidity risk) o da limiti nello smobilizzo delle attività (market liquidity risk). Appartiene a questa tipologia di rischio anche il reperimento di mezzi di pagamento a costi non di mercato o lo smobilizzo di attività a prezzi non di mercato, con conseguenti perdite. Il Regolamento di Tesoreria, già richiamato a proposito del rischio di tasso di interesse, contiene i principi per la mitigazione del rischio di liquidità ed i presidi a monitoraggio della stessa. In particolare, le politiche gestionali attuate dalla Tesoreria devono assicurare il corretto bilanciamento delle fonti e degli impieghi del Gruppo, sia con riferimento alle scadenze che all’ammontare degli impieghi effettivi e potenziali, evitando mismatching che possono derivare sia dall’attività di investimento che da quella creditizia. In particolare, la politica di gestione della liquidità deve essere volta a conseguire un costante equilibrio finanziario, influendo sull’ordinamento temporale dei flussi di cassa, attraverso indirizzi di gestione relativi a: a)il grado di trasformazione delle scadenze insito nella composizione della raccolta e degli impieghi; b)la funzione assegnata al portafoglio titoli di proprietà; c)le modalità tecniche adottate per gli impieghi, che devono contribuire alla prevedibilità dei flussi di liquidità del Gruppo; d)le modalità di controllo del rischio di liquidabilità delle posizioni; e)la predisposizione di un piano di intervento (contingency plan) sulla raccolta, da attivare in condizioni di emergenza. La responsabilità del controllo circa il rispetto dei limiti è attribuita: •alla Tesoreria (controllo di primo livello), che deve riferire su base periodica al Management della Banca, nell’ambito del Comitato di Tesoreria e del Comitato Rischi; 115 Nota integrativa consolidata •al Risk Management (controllo di secondo livello), che deve effettuare controlli di composizione e rischio della struttura di raccolta ed impieghi del Gruppo ed inviare su base mensile un report al Comitato Tesoreria e Crediti ed al Comitato Rischi. Informazioni di natura quantitativa 1a. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie per cassa Voci/scaglioni temporali A vista Da oltre Da oltre 7Da oltre 1 a 7 gg a 15 gg 15 gg a 1 mese Attività per cassa Da oltre 1 mese fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre Da oltre Oltre Durata 6 mesi 1 anno 5 anni indeterminata fino a fino a 1 anno 5 anni 828.173 3.050 29.997 2.012 21.697 13.491 A.1 Titoli di Stato − 50 29.997 − 14.985 50 − 425.088 74.661 − A.2 Altri titoli di debito − − − − 6.712 7.710 7.427 77.909 34.716 − A.3 Quote di O.I.C.R. 66.808 − − − − − − − − − EUR 64.241 − − − − − − − − − USD 2.567 − − − − − − − − − − − − − − − − − A.4 Titoli di Capitale − A.4 Finanziamenti 761.3653.000 banche −2.012 12.947 582.606 209.902 − 5.7315.520 79.609 100.525 11.311 2.329 8.982 21.050 − −− − − −− − 8.982 EUR 7.667 − − − − − − − − 8.982 AUD 95 − − − − − − − − − CAD 99 − − − − − − − − − CHF 197 − − − − − − − − − DKK 74 − − − − − − − − − GBP 3.639 − − − − − − − − − 4 − − − − − − − − − ISK 88 − − − − − − − − − JPY 93 − − − − − − − − − MXN 81 − − − − − − − − − NOK 174 − − − − − − − − − NZD 135 − − − − − − − − − SEK 170 − − − − − − − − − SGD 8 − − − − − − − − − TRY 21 − − − − − − − − − USD 8.488 − − − − − − − − − ZAR 17 − − − − − − − − − HKD clientela 740.3153.000 −2.012 − 5.7315.520 79.609 100.525 − EUR 740.278 3.000 − 2.012 − 5.731 − CHF 17 − − − − − − − − − JPY 3 − − − − − − − − − USD 17 − − − − − − − − − 116 5.520 79.609100.525 Nota integrativa consolidata Voci/scaglioni temporali A vista Da oltre Da oltre 7Da oltre 1 a 7 gg a 15 gg 15 gg a 1 mese Da oltre 1 mese fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre Da oltre Oltre Durata 6 mesi 1 anno 5 anni indeterminata fino a fino a 1 anno 5 anni Passività per cassa 610.879 107.943 15.200 1.992 161.787 112.488 186.418 298.687 72.851 B.1 Depositi e c/c 610.879 107.943 15.200 1.992 151.780 95.475 banche 248.054−−− − −− 151.928 − − clientela 362.825 107.943 15.200 1.992 151.780 95.475 87.929 48.537 − − EUR 353.139 107.943 15.200 1.992 151.780 95.475 87.929 48.537 87.929 200.465 − − − − − AUD 10 − − − − − − − − − CAD 49 − − − − − − − − − CHF 69 − − − − − − − − − GBP 466 − − − − − − − − − ISK 86 − − − − − − − − − NOK 51 − − − − − − − − − SEK 125 − − − − − − − − − USD 8.830 − − − − − − − − − − − − B.2 Titoli di debito − B.3 Altre passività − − −− − − −− − − banche − − −− − − −− − − clientela − − −− − − −− − − 117 10.007 17.013 98.489 98.222 72.851 − Nota integrativa consolidata 1b. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie - operazioni “fuori bilancio” Voci/scaglioni temporali A vista Da oltre Da oltre 7Da oltre 1 a 7 gg a 15 gg 15 gg a 1 mese Da oltre 1 mese fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre Da oltre Oltre Durata 6 mesi 1 anno 5 anni indeterminata fino a fino a 1 anno 5 anni Operazioni “fuori bilancio” 129.820 − − − 388 289 4.336 24.762 1.790 − C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale − − − − − − − − − − posizioni lunghe − − − 14.523 5.778 − − − − − EUR − − − 8.440 2.889 − − − − − AUD − − − 324 − − − − − − CAD − − − 341 − − − − − − CHF − − − 49 − − − − − − GBP − − − 1.123 1.439 − − − − − JPY − − − 149 − − − − − − NOK − − − 616 − − − − − − NZD − − − 137 − − − − − − SEK − − − 745 − − − − − − USD − − − 2.599 1.450 − − − − − posizioni corte − − − (14.523) (5.778) − − − − − EUR − − − (6.083) (2.889) − − − − − AUD − − − (324) − − − − − − CAD − − − (341) − − − − − − CHF − − − (49) − − − − − − GBP − − − (1.123) (1.439) − − − − − JPY − − − (149) − − − − − − NOK − − − (616) − − − − − − NZD − − − (137) − − − − − − SEK − − − (745) − − − − − − USD − − − (4.956) (1.450) − − − − − C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale − − − − − − − − C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere − − −− − − −− − C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi 138.354 − − − − − 388 289 4.336 1.904 − − − C.5 Garanzie finanziarie rilasciate −−−− − −− 22.858 1.790 − C.6 Garanzie finanziarie ricevute − − −− − − −− − − C7. Derivati creditizi con scambio di capitale − − − − − − − − − − (8.534) − − − − − − − − − 6.962 − − − − − − − − − (15.496) − − − − − − − − − C8. Derivati creditizi senza scambio di capitale posizioni lunghe posizioni corte 118 Nota integrativa consolidata 2. Informativa sulle attività impegnate iscritte in bilancio Forme tecniche Impegnate Non impegnate Totale Totale 31 dicembre 31 dicembre 20132012 VB FV − X 121 X 121 156 448.411 448.411 230.894 230.894 679.305 509.349 3.Titoli di capitale − − 2.329 2.329 2.329 − 4. Finanziamenti − X966.745 X 966.745913.326 5.Altre attività finanziarie − X − X − − 6.Attività non finanziarie − X − X − − Totale 31 dicembre 2013 448.411 448.411 1.200.089 233.223 1.648.500 X Totale 31 dicembre 2012 333.512 333.512 1.089.319 175.837 X 1.422.831 1.Cassa e disponibilità liquide 2.Titoli di debito VB FV Legenda: VB = valore di bilancio FV = fair value 1.4 Rischi operativi Informazioni di natura qualitativa Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo Per rischi operativi si intendono tutti i rischi di perdite risultanti da inefficienze o inadeguatezze di processo, di persone, sistemi o da eventi esterni, incluso il rischio legale. In particolare, le categorie principali in cui si articolano i rischi operativi sono: frodi interne, frodi esterne, sicurezza sul lavoro, rischi derivanti dall’attività su clienti e prodotti, danni materiali, avarie ai sistemi, rischi derivanti dall’esecuzione di processi. Il Gruppo è consapevole che nella gestione dei diversi aspetti del business può incorrere in alcune fattispecie di rischi operativi ed ha deciso di presidiarli attraverso un processo dettagliato di ricognizione, monitoraggio, valutazione e mitigazione. Il modello di presidio dei rischi operativi si fonda sulle seguenti fasi: •mappatura dei processi aziendali per l’identificazione dell’esposizione ai rischi; •organizzazione di un sistema articolato di controllo e rilevazione delle anomalie, sia interno alle strutture operative (primo e secondo livello) che a cura delle funzioni di Compliance e Risk Management (secondo livello), codificato in un Piano dei Controlli (Control Plan), approvato dal Consiglio di Amministrazione; •rilevazione delle perdite operative e loro storicizzazione in un sistema informatico dedicato per l’Operational Risk Management, insieme alle evidenze di anomalie emerse dai controlli di primo e secondo livello; •valutazione dei processi aziendali sulla base dei controlli effettuati e di self assessment periodici, con l’assegnazione da parte del Comitato Monitoraggio Rischi di un rating sintetico; •predisposizione (su proposta del Comitato Rischi e controllo interno) di interventi di mitigazione dei rischi sia di natura tattica che strategica. In aggiunta a questo sistema di controlli ed alle relative formalizzazioni in termini di regolamenti e procedure, il Gruppo opera continuamente per la diffusione della cultura del controllo a tutte le funzioni ed a tutto il personale, attraverso iniziative di formazione ed informazione. L’insieme delle attività in oggetto è affidata alla funzione di Risk Management allocata presso la Capogruppo Banca Esperia. Come anticipato, il Gruppo si è dotata di un applicativo volto a gestire e storicizzare i dati relativi agli esiti dei controlli svolti da ciascuna struttura operativa deputata all’effettuazione di controlli di secondo livello in confor119 Nota integrativa consolidata mità al Piano dei Controlli di Gruppo. La gestione di tali dati consente, inoltre, di integrare le stime derivanti dalla atttività di raccolta dei dati di perdita (Loss Data Collection), al fine di attribuire una valutazione di rischio ai diversi processi aziendali. La nuova piattaforma consente anche l’elaborazione di una reportistica di sintesi, volta a favorire l’identificazione di azioni di mitigazione dei rischi. Per quanto attiene il rischio legale, ovvero il rischio derivante dalla violazione di obbligazioni di natura contrattuale, si rileva quanto segue. Banca Esperia Procedimenti pendenti al 31 dicembre 2013 Giudizi nei quali Banca Esperia è parte convenuta: •un giudizio promosso da clienti che contestano i risultati registrati su investimenti in depositi amministrati. Il giudizio è pendente in primo grado davanti al Tribunale di Milano. I medesimi clienti hanno contestualmente presentato domanda anche nei confronti di Duemme SGR in relazione ai risultati di due gestioni patrimoniali; •un giudizio promosso da clienti che contestano i risultati registrati su investimenti in depositi amministrati. Banca Esperia ha vinto nel giudizio di primo grado; i clienti hanno, quindi, proposto ricorso in appello. I medesimi clienti hanno contestualmente presentato domanda anche nei confronti di Duemme SGR in relazione ai risultati di due gestioni patrimoniali; •un giudizio promosso da clienti che, avendo ricevuto dalla banca, per errore, un accredito di somme non dovute, hanno agito nei confronti della stessa per ottenere l’accertamento che quanto indebitamente loro versato non debba essere da loro restituito. Il giudizio è pendente davanti al Tribunale di Torino; •un giudizio promosso da un ex dipendente il quale chiede il risarcimento dei danni per l’asserito demansionamento e il riconoscimento della giusta causa per le dimissioni; il giudizio è pendente davanti al Tribunale di Milano quale giudice del lavoro. Giudizi nei quali Banca Esperia è parte attrice: •un giudizio promosso davanti al Tribunale di Milano - Sezione Speciale delle Imprese nei confronti di un società competitor per atto di concorrenza sleale per storno di dipendenti; sviamento di clientela; concorrenza parassitaria, nonché nei confronti di uno degli ex- dipendenti per concorso di quest’ultimo nell’illecito della società concorrente per violazione dell’obbligo di fedeltà; •un giudizio promosso davanti alla Sezione Lavoro del Tribunale di Milano da un ex dipendente che, nell’ambito del procedimento promosso da due clienti nei confronti di Duemme SGR e Banca Esperia, ha presentato nei confronti di Banca Esperia richiesta di manleva. Il giudizio inerente alla posizione dell’ex dipendente è stato sospeso in attesa della definizione della causa promossa dai clienti; •un giudizio promosso davanti alla Sezione Lavoro del Tribunale di Milano dallo stesso ex dipendente contro il quale Banca Esperia ha promosso un giudizio. Duemme SGR Sono pendenti cinque giudizi. Giudizi nei quali Duemme SGR S.p.A. è parte convenuta: •un giudizio promosso da clienti che contestano i risultati di due gestioni patrimoniali. Il giudizio è pendente in I° grado davanti al Tribunale di Milano. I clienti hanno contestualmente presentato analoga domanda anche nei confronti di Banca Esperia. •un giudizio promosso da clienti che contestano i risultati registrati su due gestioni patrimoniali. Duemme SGR ha vinto nel giudizio di I°. I clienti hanno, quindi, proposto ricorso in appello. I clienti hanno contestualmente presentato analoga domanda anche contro Banca Esperia; •un giudizio promosso dai partecipanti ad un Fondo Immobiliare passato in gestione a IDeA Fimit SGR per ottenere il risarcimento dei danni loro derivanti, in sintesi, da asserita mancanza di diligenza della SGR nella passata gestione del Fondo; •un giudizio proposto da un fornitore per ottenere l’accertamento che il contratto di prestazione di servizi in essere con lo stesso non si è risolto per suo inadempimento, ma prosegue; Giudizi nei quali Duemme SGR S.p.A. è parte attrice: •nell’ambito del giudizio di cui al precedente punto 4, Duemme SGR ha istaurato un procedimento cautelare al fine di ottenere l’emissione di un provvedimento d’urgenza che imponga al fornitore di servizi di proseguire 120 Nota integrativa consolidata nell’attività e di cooperare per la migrazione delle attività ad un nuovo fornitore. Con riferimento a contenziosi inerenti alle attività dei Fondi Immobiliari, si segnala quanto segue: Contenziosi relativi a immobili di proprietà venduti da fondi ancora gestiti da Duemme SGR S.p.A. al 31 dicembre 2013. I contenziosi in essere, stante il principio di separatezza dei patrimoni, non producono effetti patrimoniali sulla società, in quanto le eventuali conseguenze patrimoniali derivanti da una soccombenza in giudizio riguarderebbero il patrimonio del Fondo interessato. Contenziosi relativi a immobili di proprietà di/venduti da fondi gestiti da Idea Fimit SGR S.p.A. al 31 dicembre 2013. I contenziosi in essere non producono effetti patrimoniali sulla società, in quanto, con specifico accordo intervenuto nel mese di ottobre 2013, IDeA Fimit ha riconosciuto che tutti i contenziosi in essere sono stati instaurati da Duemme SGR nell’interesse dei Fondi e le eventuali conseguenze utili od onerose rimangono quindi a rispettivo favore e carico dei Fondi interessati. Reclami Ai sensi della disciplina sulla trasparenza gli intermediari devono adottare procedure per la trattazione dei reclami idonee a garantire ai clienti risposte sollecite ed esaustive e che prevedano la pubblicazione annuale – sul sito internet o in altra forma adeguata - di un rendiconto sull’attività di gestione dei reclami con i relativi dati. Al riguardo si precisa che, nel corso dell’esercizio, risultano pervenuti, conclusi o ancora pendenti dodici reclami aventi le seguenti caratteristiche: Banca Esperia No. Oggetto dei reclami Esito Status 1 •mancata certificazione minusvalenze rigettato •addebito recupero spese trasferimento titoli archiviato il 30/04/2013 perché decorsi 90 gg. dall’invio della risposta del Legale 2 riaccredito del rateo interessi addebitati all’acquisto rigettato e l’annullamento dell’acquisto con retrocessione degli importi addebitati e relativi interessi cedolari, assumendo gli stessi che lo strumento in oggetto archiviato il 1° marzo 2014 perché decorsi 90 gg. dall’invio della risposta del Legale 3 mancata ricezione certificazioni di minusvalenze rigettato archiviato il 21 settembre 2013 perché decorsi 90 gg. dall’invio della risposta del Legale 4 erroneo accredito, con riferimento al controvalore liquidato, in relazione ad opzioni PUT portate a scadenza nel settembre 2011, che avrebbe generato, da parte dei clienti: •investimenti particolarmente rischiosi, quale conseguenza dell’arricchimento di cui i clienti sono stati beneficiari; •maggiori oneri tributari sulle somme accreditate. passato a contenzioso rigettato 5 •mancata esecuzione di disposizioni bancarie impartite rigettato nei mesi di dicembre e gennaio 2012 e 2013. •esecuzione di disposizioni senza autorizzazione 6 asseriti errori nelle comunicazioni ricevute relative alla rendicontazione degli strumenti finanziari presenti nei rapporti intestati al cliente archiviato perché decorsi 90 gg. dall’invio della risposta del Legale in fase di pendente valutazione 7 incompatibilità tra l’attuale situazione del portafoglio rigettato con le indicazioni fornite al banker di riferimento pendente perché devono decorrere 90 gg. dall’invio della risposta del Legale per considerarlo archiviato (termine: 29 maggio 2013) 8 •asseriti errori nelle comunicazioni ricevute relative alla in fase di pendente rendicontazione degli strumenti finanziari presenti nei valutazione rapporti intestati al cliente •mancato riconoscimento di talune operazioni eseguite con conseguenti asseriti ammanchi nella consistenza del patrimonio 121 Nota integrativa consolidata Duemme SGR No. Oggetto dei reclami Esito Status 1 •ritardata esecuzione della disposizione di estinzione rigettato del mandato di gestione e di trasferimento della liquidità presso Banca Esperia: •rifusione del danno che tale ritardo ha causato alla posizione gestita derivante da variazioni di prezzo delle attività finanziarie e dalla mancata chiusura tempestiva delle linee di credito concesso alle società clienti archiviato il 25 febbraio 2013 perché decorsi 90 gg. dall’invio della risposta del Legale 2 negligenza nella gestione del Fondo Immobiliare accolto Private Real Estate archiviato il 25 luglio 2013 con la firma di una transazione 3 negligenza nella gestione del Fondo Immobiliare accolto Private Real Estate archiviato il 25 luglio 2013 con la firma di una transazione 4 negligenza nella gestione del Fondo Immobiliare accolto Private Realt Estate archiviato il 25 luglio 2013 con la firma di una transazione Altri rischi operativi Duemme SGR Con riferimento al Fondo Immobiliare Marsupio in liquidazione, si conferma la situazione di tensione di liquidità, nella quale il Fondo già versava alla fine del precedente esercizio, ma si evidenzia una situazione in lieve miglioramento. Nel corso del 2013 il Consiglio ha valutato un complessivo piano per la liquidazione del patrimonio del Fondo da attuarsi in parte mediante vendita degli immobili e in parte mediante loro conferimento in srl appositamente costituite, le cui quote sarebbero poi state cedute a terzi. L’operazione di conferimento non è stata perfezionata in seguito alla difficoltà di liberare il Fondo dagli impegni verso terzi, pertanto, il Fondo si è focalizzato sulla dismissione dei singoli cespiti. Il Consiglio ritiene che la valutazione di un paio di offerte di acquisto e l’accettazione di un’indennità di esproprio dal Comune di Battipaglia possano fornire al Fondo la liquidità necessaria per far fronte alle passività più urgenti. Si segnala che, i crediti per commissioni di gestione maturate nel corso dell’esercizio 2013 nei confronti del fondo Marsupio in liquidazione e pari ad Euro 150 mila sono state oggetto di svalutazione così come avvenuto nel corso dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2012. Con riferimento ai debiti verso l’Erario ai quali il Fondo non ha potuto far fronte per la temporanea mancanza di liquidità, è stato acquisito un parere dello Studio Legale Associato Carnelutti. In quest’ultimo si sostiene che il Fondo è l’unico responsabile per i debiti tributari (imposta sostitutiva e Imu) in ottemperanza al principio dell’autonomia patrimoniale sancito dall’art. 36, comma 6 del TUF. Nel caso in cui la liquidazione del Fondo Marsupio non fosse in grado di generare la provvista per il pagamento delle imposte, lo Studio ritiene che Duemme SGR non possa essere chiamata a rispondere in quanto non è prevista alcuna forma di responsabilità sussidiaria e solidale in capo alla stessa. Si ricorda, in aggiunta a ciò, che uno degli immobili del Fondo, sito in Comune di Novate Milanese, è interessato da una situazione di inquinamento del suolo, in relazione al quale è in corso un procedimento di bonifica di cui è unica titolare la società che aveva a suo tempo apportato l’immobile nel fondo. Poiché il soggetto titolare del procedimento ha da tempo sospeso le attività di bonifica, vi sono state alcune sollecitazioni nei confronti della SGR da parte degli enti pubblici competenti, i quali paiono non considerare la separatezza patrimoniale fra fondo e SGR (si ricorda, infatti, che le obbligazioni contratte dalla SGR per conto del fondo non comportano una responsabilità propria della SGR). Il Consiglio di Amministrazione della SGR, nel corso del primo semestre 2013, ha ritenuto di dover intervenire sul sito al fine di ripristinare l’operatività della barriera idraulica il cui scopo è quello di evitare il propagarsi dell’inquinamento. In seguito agli esiti della campagna di monitoraggio del secondo semestre 2013, Duemme SGR ha manifestato al Comune di Novate Milanese la disponibilità ad intervenire nuovamente in sostituzione dei titolari della bonifica per procedere, con il benestare del Comune stesso, alla integrazione della barriera con due nuovi pozzi, sottolineando ancora una volta i presupposti sulla base dei quali Duemme, per conto del Fondo, ha deciso il primo intervento, affinché sia chiaro che la Società si sta sostituendo ad obblighi di terzi. I relativi costi saranno oggetto di rivalsa nei confronti del Fondo. 122 Nota integrativa consolidata Per quanto attiene alla valorizzazione del NAV del Fondo Marsupio, il Consiglio di Amministrazione nella seduta del 26 febbraio 2014 non ha ritenuto necessario valutare gli immobili in condizioni di stress ed ha ad essi attribuito un valore complessivo pari ad Euro 9.696.667 rispetto ad un valore di perizia pari ad Euro 9.540.000. Per quanto riguarda la situazione di tensione finanziaria del Fondo Immobiliare Aura, a seguito degli incontri del pool di banche finanziatrici, si è evidenziata la necessità di procedere riunendo tutti gli istituti al fine di individuare i passaggi necessari per la rinegoziazione del debito complessivo del Fondo, in maniera uniforme per tutti i soggetti coinvolti. In seguito all’incontro tenutosi lo scorso dicembre, è stato predisposto un business plan approvato dal Consiglio di Amministrazione della SGR del 26 febbraio 2014, condiviso con le banche all’inizio di marzo 2014. In tale ultima occasione, i rappresentanti dei vari istituti hanno manifestato, in via generale, l’interesse ad individuare una soluzione che consenta al Fondo di sospendere i rimborsi delle rate in quota capitale fino alla scadenza del 31 dicembre 2017, evidenziando l’esigenza però di proseguire la trattativa nel pieno rispetto della par condicio. E’ in corso la revisione del business plan, approvato dal Consiglio di Amministrazione della SGR del 26 febbraio 2014, da sottoporre a breve ai Comitati Crediti delle banche coinvolte. Il Consiglio ritiene con buona probabilità di raggiungere un accordo con gli istituti di credito e di riuscire quindi a gestire al meglio gli immobili in portafoglio. Si precisa che il suddetto business plan prevede la sospensione del pagamento delle commissioni in favore della SGR. A tal proposito, infatti, il Consiglio di Amministrazione di Duemme SGR: •in data 27 marzo 2013, in sede di approvazione del Rendiconto al 31 dicembre 2012, ha deliberato la concessione di una dilazione di durata indeterminata di pagamento alla SGR delle commissioni di gestione del secondo semestre 2012, in considerazione delle condizioni di liquidità del Fondo, oltre a confermare la propria disponibilità a valutare lo stato di liquidità del Fondo alle prossime scadenze commissionali; •in data 25 luglio 2013, in sede di approvazione della Relazione semestrale al 30 giugno 2013, visto il perdurare della situazione di tensione finanziaria, ha deliberato di concedere una dilazione di pagamento delle commissioni di gestione del primo semestre 2013; •in data 26 febbraio 2014, in sede di approvazione del Rendiconto al 31 dicembre 2013, ha deliberato concedere una dilazione di pagamento delle commissioni di gestione del secondo semestre 2013. Si ricorda che, nell’ambito di un contenzioso giudiziario promosso dalla Pessina Costruzioni S.p.A., incaricata dei lavori di realizzazione del complesso immobiliare sito in Milano Via Calabiana n. 10 di proprietà del Fondo Immobiliare “DomusRe” gestito da Duemme SGR S.p.A., il Giudice designato della VII^ Sezione Civile del Tribunale di Milano, accogliendo il ricorso presentato in data 23 dicembre 2011 dalla Pessina Costruzioni S.p.A., ha concesso, in data 12 marzo 2012, un sequestro conservativo sui beni mobili ed immobili del Fondo “DomusRe” fino alla concorrenza della somma di Euro 798 mila. All’udienza del 4 ottobre 2012 il giudice dell’Esecuzione del Tribunale di Milano ha disposto il sequestro, per il predetto importo, su somme di proprietà del Fondo depositate presso State Street Bank, in tal modo confermando quanto già evidenziato dai legali della Duemme SGR circa il fatto che il provvedimento di sequestro riguardava esclusivamente beni del Fondo “DomusRe” e non poteva estendersi a beni di Duemme SGR S.p.A. Nel corso del mese di dicembre 2012, sono state depositate in Cancelleria le memorie di parte ed il 3 luglio 2013 ha avuto luogo l’udienza di discussione sull’ammissione delle istanze istruttorie, aggiornata dal Giudice nell’udienza del 17 ottobre 2013 nella quale si è riservato sulle rispettive istanze istruttorie. Rischi fiscali In data 14 novembre 2011 Banca Esperia ha ricevuto dall’Agenzia delle Entrate un atto di contestazione ai sensi dell’art. 16, comma 3, del D.Lgs. 472/97 avente ad oggetto l’omessa comunicazione all’Anagrafe Tributaria, ex art. 1 del D.L. 167 del 28 giugno 1990, dei dati inerenti un trasferimento di denaro di Euro 39 milioni effettuato per conto di un cliente in data 1 febbraio 2005 a favore di un istituto di credito Lussemburghese. Tale “omissione comunicativa” ad avviso dell’Agenzia delle Entrate sarebbe punibile con una sanzione di Euro 9.750 mila, pari al 25% dell’intera somma trasferita. A seguito di analisi interna eseguita dalla Banca è emerso che dell’intera operazione la Banca aveva peraltro conservato idonea e completa evidenza, come testimonia il fatto che la documentazione attinente è stata consegnata alla Procura della Repubblica nel dicembre 2005 nell’ambito di un’indagine che la comprendeva, prima dunque della scadenza prevista per la trasmissione della comunicazione (marzo 2006). La Banca proponeva contro l’atto di contestazione delle deduzioni difensive che venivano successivamente considerate dall’Agenzia delle Entrate non meritevoli di accoglimento. Infatti, in data 3 aprile 2012 la Banca ha ricevuto l’atto di irrogazione della sanzione piena cui ha fatto seguito la presentazione del ricorso presso la Commissione Tributaria Provinciale di Milano. 123 Nota integrativa consolidata In quest’ultimo, notificato in data primo giugno 2012 all’Agenzia delle Entrate e depositato presso la Commissione Tributaria in data 14 giugno 2012, si ripercorreva l’evoluzione storica della normativa di riferimento, dall’introduzione dell’obbligo di mantenimento della documentazione inerente i trasferimenti di denaro verso l’estero all’introduzione dell’obbligo di trasmissione dei relativi dati all’Amministrazione Finanziaria. Mediante tale ricostruzione storica veniva sostenuta la non applicabilità della sanzione irrogata alle violazioni in tema di trasmissione delle evidenze, che dovevano ritenersi sanzionate dalla norma speciale – richiamata dall’art. 7 comma ter - di cui all’art. 13 ultimo comma, del D.P.R. 605/73, che per l’omissione della comunicazione dispone una sanzione amministrativa da Euro 206 a Euro 5.164. Oltre a tale motivo di ricorso la difesa evidenziava l’illegittimità della sanzione sulla base di altri argomenti di carattere formale e sostanziale. A seguito del deposito del ricorso per l’impugnazione dell’atto di contestazione, in data primo ottobre 2012 l’Agenzia delle Entrate ha depositato a sua volta, presso la Commissione Tributaria Provinciale di Milano, le proprie controdeduzioni, nelle quali si sostiene la tesi secondo cui l’applicazione della sanzione del 25%, prevista dall’art. 5, D.L. 167/1990, trovi applicazione per le violazioni concernenti l’obbligo di effettuare le comunicazioni dei trasferimenti, mentre quella più mite, prevista dall’art. 7, comma 1 ter, dello stesso decreto (Euro 5.160), troverebbe applicazione solo per le violazioni formali (quali ritardato invio, incompleto invio, ecc.). Banca Esperia tramite i propri consulenti replicava puntualmente alle controdeduzioni dell’Agenzia delle Entrate in una memoria difensiva prodotta prima dell’udienza di trattazione. Detta udienza si è tenuta in data 31 gennaio 2014 presso la Commissione Tributaria Provinciale di Milano. Il giorno della convocazione i consulenti di Banca Esperia hanno depositato delle note di udienza volte a sottolineare al collegio giudicante lo jus superveniens, con particolare riferimento alle modifiche alla disciplina del monitoraggio fiscale intervenuta nell’agosto 2013 ed all’abolizione dell’obbligo di dichiarazione dei trasferimenti da e verso l’estero per le persone fisiche e gli enti non commerciali. Tale modifica conferma la sproporzione della sanzione (già diffusamente sostenuta nel ricorso introduttivo) in quanto quest’ultima renderebbe responsabile la Banca di una omissione (la trasmissione dell’informazione sul trasferimento di danaro verso l’estero) a fronte dell’abrogazione della sanzione che punisce l’omessa dichiarazione del trasferimenti verso l’estero da parte delle persone fisiche e degli enti non commerciali. In altre parole, verrebbe punito un obbligo (di segnalazione) strumentale ad un obbligo (di dichiarazione del trasferimento) non più punibile in capo alle persone fisiche e agli enti non commerciali. La Commissione Tributaria Provinciale di Milano, con la sentenza n. 2158/2/2014 del 31 gennaio 2014, ha premesso che l’omessa segnalazione, da parte degli intermediari finanziari, dei trasferimenti di attività finanziarie all’estero, sia una condotta tanto grave quanto quella di mancata conservazione delle evidenze documentali relative a tali trasferimenti in quanto sia la segnalazione che la conservazione delle evidenze costituirebbero strumenti di prevenzione dell’evasione fiscale. Conseguentemente la sentenza ha condannato Banca Esperia, riducendo però significativamente la sanzione irrogata dal 25 al 15% dell’importo non segnalato, in applicazione della modifica normativa di cui all’art. 10 L. 97/2013 (che ha modificato l’art. 5, comma 1, del D.L. 1671990 prevedendo la sanzionabilità dell’obbligo di segnalazione dal 10% al 25%) e condannando al contempo la Banca alla rifusione delle spese di giudizio per Euro 5.000. Alla luce della sentenza la Società ha ritenuto prudenziale effettuare un accantonamento a Fondo Rischi per un valore di Euro 3,9 milioni, pari al minimo edittale (10%) previsto dalla nuova formulazione dell’art.5, comma 1, del D.L. 167/1990 sopra citata. La Banca intende proporre appello avverso la sentenza. In data 18 dicembre 2012, Duemme SGR, in qualità di incorporante della Duemme Hedge SGR, ha ricevuto dall’Agenzia delle Entrate un atto di contestazione avente ad oggetto la mancata regolarizzazione di fatture di acquisto emesse in esenzione IVA ex. art. 10 del DPR n. 633/72 dalla Allianz Bank Financial Advisors S.p.A. fornitrice del servizio di Banca Depositaria dei Fondi Hedge, allora gestiti da Duemme Hedge SGR. L’atto di contestazione si riferisce a prestazioni rese nell’esercizio 2007. L’Agenzia delle Entrate riporta, nell’atto di contestazione, che il servizio di custodia prestato dalla Banca Depositaria non può considerarsi esente ai fini IVA in quanto non rientrante nel servizio di gestione dei fondi, così come disciplinato dalla VI Direttiva Comunitaria e che le prestazioni di Banca Depositaria sono da assoggettare ad IVA con aliquota ordinaria. La contestazione si fonda sul dettato normativo disposto dall’art. 6 comma 8 del D.Lgs. 471/1997, secondo cui “Il cessionario o il committente che, nell’esercizio d’impresa, abbia acquistato beni o servizi senza che sia stata emessa fattura nei termini di legge o con emissione di fattura irregolare da parte dell’altro contraente, è punito, 124 Nota integrativa consolidata salva la responsabilità del cedente o del commissionario, con sanzione amministrativa pari al cento per cento dell’imposta, sempreché non provveda a regolarizzare l’operazione (…)”. La sanzione irrogata è pari al 100% dell’IVA non versata, pari a Euro 259 mila. Dato il disposto normativo e dottrinario secondo cui, in caso di fatturazione irregolare, la responsabilità del committente si limita agli aspetti formali del documento, Duemme SGR ha rinunciato alla facoltà di definire la contestazione con il pagamento dell’importo ridotto a un terzo dando incarico ai propri consulenti di presentare ricorso, poi notificato in data 15 febbraio 2013 alla Direzione Provinciale 1 di Milano dell’Agenzia delle Entrate e depositato, in data 20 febbraio 2013, presso la Commissione Tributaria Provinciale per la costituzione in giudizio. Si segnala che, ritenendo possibile l’accoglimento della propria tesi difensiva, la Società non ha effettuato alcun accantonamento a bilancio e che Allianz Bank Financial Advisors SpA ha presentato, a sua volta, ricorso. Per quanto riguarda il tema di imponibilità dei servizi offerti dalle Banche Depositarie ai fondi comuni di investimento, ai sensi dell’art. 38 del d.lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 (TUF), l’Agenzia delle Entrate, con risoluzione n. 97 del 17 dicembre 2013, ha stabilito che l’incidenza dell’attività di controllo e sorveglianza, sul servizio complessivo offerto, è pari al 28,3% del corrispettivo complessivo delle commissioni pagate alle banche dalle società di gestione del risparmio (SGR). Questa parte deve considerarsi soggetta ad IVA. L’Agenzia delle Entrate, con la circolare n. 35/E del 17 dicembre 2013, ha inoltre fornito chiarimenti in merito alle problematiche interpretative connesse all’esercizio del diritto di rivalsa dell’IVA ai sensi dell’art. 60, comma 7 del dpr 26 ottobre 1972, n. 633, stabilendone l’ambito d’applicazione subordinato alla definizione dell’accertamento e al pagamento dell’imposta o della maggiore imposta, delle sanzioni (se dovute) e degli interessi. L’intervento da parte dell’Amministrazione Finanziaria sul tema è un elemento favorevole all’accoglimento del ricorso presentato da Duemme SGR, in quanto riconosce ufficialmente che, alla data di erogazione delle prestazioni oggetto di contestazione, vi era necessità di chiarimento in merito al trattamento fiscale ai fini IVA delle stesse. L’intervento introduce, tuttavia, anche la facoltà d’esercizio, in capo ad Allianz Bank Financial Advisors S.p.A., del diritto di rivalsa sull’IVA ai sensi dell’art. 60, comma 7 del dpr 26 ottobre 1972, n. 633. Allianz Bank potrebbe valutare di esercitare il diritto di rivalsa al fine del riconoscimento dell’IVA sul 28,3% delle commissioni alla stessa fatturate. In data 15 ottobre 2013 la Guardia di Finanzia ha concluso una verifica su Duemme SGR consegnando alla Società un PVC che riporta il seguente rilievo: “Omessa regolarizzazione delle fatture ricevute da Banca Esperia per il servizio di banca depositaria disciplinato dal “Contratto per il regolamento e per il trattamento di ordini afferenti strumenti finanziari ed operazioni di bonifico ed in cambi” ai sensi dell’art. 6 comma 8 del D.Lgs. 471/1997 “Il cessionario o il committente che, nell’esercizio di impresa, abbia acquistato beni o servizi senza che sia stata emessa fattura nei termini di legge o con emissione di fattura irregolare da parte dell’altro contraente, è punito, salva la responsabilità del cedente o del commissionario, con sanzione amministrativa pari al cento per cento dell’imposta, sempreché non provveda a regolarizzare l’operazione (…)”. La sanzioni irrogate sono pari al 100% dell’IVA non versata pari a Euro 153 mila per l’anno di imposta 2010 e pari a Euro 198 mila per l’anno di imposta 2011. La Società non aderirà al PVC in quanto l’Agenzia delle Entrate ha risposto a dicembre 2013 ad un interpello circa l’imponibilità dei servizi di banca depositaria forniti ai fondi comuni di investimento. Il contratto intercompany fra Banca Esperia e la Società non rientra in tale fattispecie. Si ritiene pertanto di non effettuare alcun accantonamento in considerazione del ricorso che verrà presentato. Si segnala che la Società Duemme Sgr S.p.A., a seguito del cambio della normativa fiscale (Legge di stabilità 2013) in materia di IVA applicabile sulle commissioni relative al servizi di gestione patrimoniale di portafogli, ha provveduto, da inizio 2013, ad individuare separatamente le attività riconducibili a tale servizio al fine di beneficiare della componente di detraibilità di detta imposta sui relativi costi. In data 28 giugno 2012 e 20 giugno 2013 Esperia Trust ha ricevuto l’ordine di accesso dell’Agenzia delle Entrate nei confronti rispettivamente di due Trust per i quali la Società svolge l’incarico di Trustee. •Nel corso dell’accesso del 28 giugno 2012 è stata effettuata la richiesta di documentazione relativa ad un Trust per gli anni 2006-2011; successivamente, nel mese di luglio, è stata acquisita ulteriore documentazione. •Il 20 dicembre 2012 l’Agenzia delle Entrate ha consegnato il processo verbale di constatazione (PVC) alla Società. Quest’ultimo non irroga sanzioni né direttamente al Trust né ad Esperia Trust, bensì sostiene che i redditi oggetto di contestazione (periodo 2007-2011) devono essere imputati al disponente ferma restando la detrazione delle imposte già versate dal Trust all’Erario. •In relazione al documento notificato dall’Agenzia delle Entrate si segnala che la Società, in qualità di Trustee del 125 Nota integrativa consolidata Trust, ha chiesto assistenza a consulenti legali che in data 8 febbraio 2013 hanno rilasciato una memoria, depositata presso l’Agenzia delle Entrate in data 12 febbraio 2013, contenente sostanziali motivazioni a difesa del Trust e volte a contestare i rilievi mossi nel PVC. Si segnala altresì che con la lettera del 29 gennaio 2014 il disponente del Trust ha contestato alla Società Esperia Trust una responsabilità per le imposte e sanzioni che è stato chiamato a versare e per ulteriori danni e costi connessi a tale accertamento fiscale. La società, in relazione alla contestazione ricevuta dal disponente, ha tempestivamente avviato la copertura assicurativa RC professionale e sta valutando i provvedimenti da adottare ritenendo infondato l’integrale contenuto della lettera ricevuta, che sarà oggetto di contestazione. •Nel corso dell’accesso del 20 giugno 2013 è stata effettuata la richiesta di documentazione relativa ad un altro Trust per l’anno 2008. •Il 30 luglio 2013 l’Agenzia delle Entrate ha consegnato il processo verbale di constatazione alla Società. Quest’ultimo non irroga sanzioni né direttamente al Trust né ad Esperia Trust, bensì sostiene che i redditi oggetto di contestazione (anno 2008) devono essere imputati al disponente, ferma restando la detrazione delle imposte già versate dal Trust all’Erario. In entrambi i casi il rischio in capo ad Esperia Trust, ancorché ritenuto possibile, è legato ad un’eventuale rivalsa dei disponenti nei confronti della Società e non è quantificabile fino alla conclusione della fase di accertamento da parte dell’Amministrazione Finanziaria. Si precisa altresì che, con riferimento al primo Trust citato, la Società ha già attivato la copertura assicurativa relativa ai rischi operativi. Parte F - informazioni sul Patrimonio Consolidato Sezione 1 - Il patrimonio consolidato A. Informazioni di natura qualitativa Il Consiglio di Amministrazione dedica una rigorosa attenzione al capitale proprio della società, consapevole sia della sua funzione come fattore di presidio della fiducia della clientela e delle terze parti, sia per l’importanza dello stesso nella gestione ai fini operativi e di sviluppo aziendale. Un buon livello di patrimonializzazione consente, infatti, di affrontare lo sviluppo aziendale con i necessari margini di autonomia e stabilità oltre che consentire di mantenere adeguati i livelli di patrimonializzazione anche ai fini di vigilanza. 126 Nota integrativa consolidata B. Informazioni di natura quantitativa B.1 Patrimonio consolidato: ripartizione per tipologia d’impresa Voci/Valori Gruppo Imprese di Altre bancario assicurazione imprese Elisioni e aggiustamento da consolidamento Totale 1.Capitale 63.000 − − − 63.000 2. Sovrapprezzi di emissione 38.646 − − − 38.646 3.Riserve 69.282 − − − 69.282 di utili − − − − − a)legale − − − − − b)statutaria − − − − − c) azioni proprie − − − − − 69.282 − − − 69.282 altre − − − − − 4. Strumenti di capitale − − − − − 5. (Azioni proprie) − − − − − 6. Riserve da valutazione: 4.554 − − − 4.554 attività finanziarie disponibili per la vendita 4.940 − − − 4.940 attività materiali − − − − − attività immateriali − − − − − copertura di investimenti esteri − − − − − copertura dei flussi finanziari − − − − − differenze di cambio − − − − − attività non correnti in via di dismissione − − − − − (386) − − − (386) quote delle riserve da valutazione relative alle partecipate valutate al patr. netto − − − − − Leggi speciali di rivalutazione − − − − − da F.T.A. − − − − − 1.857 − − − 1.857 177.339 − − − 177.339 d)altre utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti 7. Utile (perdita) d’esercizio Totale B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione Attività/Valori 1.Titoli di debito 2.Titoli di capitale 3.Quote di O.I.C.R. 4.Finanziamenti Totale 127 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 Riserva positiva Riserva negativa Riserva positiva Riserva negativa 2.259 (402) 5.877 (93) − − − − 3.558 (475) 92 (102) − − − − 5.817(877)5.969 (195) Nota integrativa consolidata B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue Titoli di debito Titoli di capitale Quote di O.I.C.R. Finanziamenti 1. Esistenze iniziali 5.784 − (15) − 2. Variazioni positive 6.491 − 6.120 − 2.1 Incrementi di fair value 3.177 −5.292 − 2.2 Rigiro a conto economico di riserve negative 295 − 603 − da deterioramento − − 586 − da realizzo 295 − 17 − 2.3 Altre variazioni 3.019 − 225 − 3. Variazioni negative (10.418) − (3.022) − 3.1 Riduzioni di fair value −(1.238) − − − − 3.3 Rigiro a conto economico di riserve positive(8.633) − (28) − (8.633) − (28) − 3.4 Altre variazioni (1.091) − (1.756) − 4. Rimanenze finali 1.857 − 3.083 − 3.2 Rettifiche da deterioramento da realizzo (694) − B.4 Riserve da valutazione relative a piani a benefici definiti: variazioni annue Voci/ValoriImporto 1.Esistenze iniziali (427) 2.Variazioni positive 47 2.1 Incrementi di fair value47 2.2 Altre variazioni − 3.Variazioni negative (5) 3.1 Riduzioni di fair value− 3.2 Altre variazioni (5) 4.Rimanenze finali (393) Sezione 2 - Il patrimonio e i coefficienti di vigilanza 2.1 Patrimonio di vigilanza A. Informazioni di natura qualitativa Il calcolo del Patrimonio di Vigilanza dell’istituto è stato effettuato sulla base della disciplina vigente al 31 dicembre 2008 ed in particolare le “Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche” diffuse da Banca d’Italia con la Circolare 285/2013. A.1 Patrimonio di base (TIER 1) Gli elementi positivi che determinano il patrimonio di base sono rappresentati dal capitale sociale, dai sovrapprezzi di emissione, dalle riserve e dall’utile dell’esercizio mentre quelli negativi dalle immobilizzazioni immateriali e dal saldo negativo delle riserve da valutazione su titoli di capitale, titoli di debito e quote di O.I.C.R. calcolate sulle attività finanziarie detenute nel portafoglio “disponibili per la vendita”. 128 Nota integrativa consolidata A.2 Patrimonio supplementare (TIER 2) Il patrimonio supplementare di secondo livello differisce da quello di primo livello esclusivamente per componenti attribuibili al saldo positivo delle riserve da valutazione su titoli di capitale, titoli di debito e quote di O.I.C.R. calcolate sulle attività finanziarie detenute nel portafoglio “disponibili per la vendita”. A.3 Patrimonio di terzo livello (TIER 3) Il patrimonio di terzo livello non è quantificabile per assenza di elementi. B. Informazioni di natura quantitativa 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 163.319 161.307 B. Filtri prudenziali del patrimonio base: − − B.1 Filtri prudenziali IAS/FRS positivi (+) − − B.2 Filtri prudenziali IAS/FRS negativi (-) (401) (210) 162.918 161.097 − − 162.918 161.097 4.941 5.976 G. Filtri prudenziali del patrimonio supplementare: − − G.1 Filtri prudenziali IAS/FRS positivi (+) − − G.2 Filtri prudenziali IAS/FRS negativi (-) (2.470) (2.988) 2.470 2.988 − (493) L. Totale patrimonio supplementare (TIER 2) (H-I) 2.470 2.495 M.Elementi da dedurre dal totale patrimonio di base e supplementare − − 165.388 163.592 − − 165.388 163.592 A. Patrimonio di base prima dell’applicazione dei filtri prudenziali C. Patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre (A+B) D. Elementi da dedurre dal patrimonio di base E. Totale patrimonio di base (TIER 1) (C-D) F. Patrimonio supplementare prima dell’applicazione dei filtri prudenziali H. Patrimonio supplementare al lordo degli elementi da dedurre (F+G) I. Elementi da dedurre dal patrimonio supplementare N. Patrimonio di vigilanza (E+L-M) O. Patrimonio di terzo livello (TIER 3) P. Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3 (N+O) 2.2 Adeguatezza patrimoniale A. Informazioni di natura qualitativa Il calcolo dei Requisiti Patrimoniali di Vigilanza dell’istituto è stato effettuato sulla base della disciplina vigente al 31 dicembre 2008 ed in particolare le “Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche” diffuse da Banca d’Italia con la Circolare 285/2013. In base alle istruzioni di vigilanza, il patrimonio deve rappresentare almeno l’8% del totale delle attività ponderate (total capital ratio) in relazione al profilo di rischio creditizio, valutato in base alla categoria delle controparti debitrici, alla durata, al rischio paese ed alle garanzie ricevute Nella tabella sottostante sono riportati gli assorbimenti patrimoniali in termini di rischio di credito e di mercato calcolati secondo la metodologia standardizzata e del rischio operativo secondo la metodologia base; inoltre, per le banche appartenenti ad un gruppo bancario italiano, è prevista la possibilità di ridurre del 25% il totale dei re129 Nota integrativa consolidata quisiti patrimoniali individuali purché, su base consolidata, il patrimonio di vigilanza non sia inferiore al requisito patrimoniale complessivo. B. Informazioni di natura quantitativa Categorie/Valori Importi non ponderati Importi ponderati/requisiti 31 dicembre 31 dicembre 31 dicembre 31 dicembre 2013 2012 2013 2012 A. Attività di rischio A.1 Rischio di credito e di controparte 1.865.671 1.681.057 1.175.827 1.081.807 1.865.671 1.681.057 1.175.827 1.081.807 1.Metodologia standardizzata 2.Metodologia basata sui rating interni − − 2.1Base − − 2.2Avanzata − − − − 3.Cartolarizzazioni B. Requisiti patrimoniali di vigilanza B.1 Rischio di credito e di controparte 94.066 86.545 B.2 Rischi di mercato 414 363 1.Metodologia standard 414 363 2.Modelli interni − 3.Rischio di concentrazione − B.3 Rischio operativo 12.140 10.946 12.140 10.946 1.Metodo base 2.Metodo standardizzato 3.Metodo avanzato B.4 Altri requisiti prudenziali B.5 Altri elementi del calcolo B.6 Totale requisiti prudenziali 106.621 97.854 C.1 Attività di rischio ponderate 1.332.762 1.223.183 C.2 Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) 12,22% 13,17% C.3 Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 12,41% 13,37% C. Attività di rischio e coefficienti di vigilanza 130 Nota integrativa consolidata Parte H - Operazioni con parti correlate 1. Informazioni sui compensi degli amministratori e dei dirigenti Emolumenti 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 1.607 888 246 294 4.549 5.144 a)Amministratori b)Sindaci c)Dirigenti Si segnala che nel compenso dei dirigenti è ricompreso il costo di alcuni dipendenti che svolgono un ruolo strategico nelle società Esperia SF e Esperia Trust. 2. Informazioni sulle transazioni con società partecipanti e altre parti correlate Si evidenziano i saldi patrimoniali in essere alla data di formazione del bilancio consolidato. Voci 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 5.440 3.529 10.610 10.940 2.729 1.072 Crediti per servizi resi 231 263 Derivati di copertura 607 1.403 32.337 85.270 1.654 1.580 − 43 80.807 129.500 31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 804 548 Commissioni attive 3.776 5.159 Commissioni passive (864) (443) Risultato netto dell’attività di negoziazione 5.276 5.041 Risultato netto dell’attività di copertura (691) 220 311 − (2.137) (2.436) 64 73 Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie disponibili per la vendita Crediti verso banche Debiti verso banche Debiti verso la clientela Passività finanziarie di negoziazione Derivati: valore nozionale Voci Interessi attivi Utili/perdite da cessione riacquisto Altre spese amministrative Altri proventi di gestione Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali A. Informazioni di natura qualitativa Pagamenti basati su azioni Il Consiglio di Amministrazione di Banca Esperia S.p.A. del 21 febbraio 2001 ha approvato il regolamento del piano di Stock Option promosso dalla Banca stessa con l’intervento dei suoi azionisti e rivolto ai dipendenti, agli amministratori e ai collaboratori della banca e/o delle società da questa controllate. Come previsto dalla normativa IAS/IFRS il bilancio ha recepito tra i costi del personale il fair value delle opzioni concesse sino alla data del 31 dicembre 2006. Si precisa che il Consiglio di amministrazione ha consentito l’e131 Nota integrativa consolidata sercizio delle assegnazioni effettuate sino al 31 dicembre 2003 per gli assegnatari che avessero già raggiunto gli obbiettivi assegnati.. Di seguito si espone il metodo di valutazione utilizzato. La valutazione del fair value delle opzioni deve avvenire alla data di assegnazione basandosi sul prezzo di mercato di strumenti aventi termini e condizioni simili. Nella fattispecie è stato utilizzato un modello di valutazione delle opzioni noto come struttura ad albero binomiale in coerenza con il modello di Hull e White. Tale struttura consente di modellizzare la presenza di periodi di esercizio distinti all’interno del periodo compreso fra la data di inizio esercizio e la data di fine esercizio e si basa su una serie di assunzioni e parametri che vengono di seguito definite: Assunzioni •costi di transazione nulli; •uguaglianza dei tassi attivi e passivi d’interesse; •dividendi nulli; •non modificabilità di alcuni parametri di mercato. Parametri •prezzo di esercizio dell’opzione; •vita dell’opzione; •prezzo dell’azione sottostante; •volatilità attesa dell’azione sottostante; •tasso di interesse “risk free” per la durata delle opzioni. Per chiarezza si indica che il tasso di interesse senza rischio corrisponde al rendimento implicito attualmente disponibile sulle emissioni governative prive di cedola (zero-coupon) con un termine residuo pari al termine atteso dell’opzione da valutare (in base alla vita contrattuale residua dell’opzione e considerando gli effetti di un esercizio atteso anticipato). A ciascuna data di valutazione (data di assegnazione) è stata quindi ricostruita la curva dei tassi zero coupon euro, necessaria per l’attualizzazione dei futuri flussi di cassa, che è stata derivata, con interpolazione esponenziale, dei seguenti dati di mercato forniti da Bloomberg: •deposit rates - rilevazione dei tassi sui depositi con scadenze comprese tra un giorno ed un anno; •futures - tassi impliciti nei contratti futures a 3 mesi sulla valuta di riferimento con scadenze comprese tra 3 mesi e 4 anni; •par swap rates denominati in euro con scadenze comprese tra 1 e 50 anni. Il piano risulta concluso alla data del 31 dicembre 2006 con la dodicesima assegnazione. 132 Nota integrativa consolidata B. Informazioni di natura quantitativa 1. Variazioni annue Voci/Numero opzioni e prezzi d’esercizio 31 dicembre 2013 Numero Prezzi medi opzioni d’esercizio A.Esistenze iniziali 1.281.847 2,51 31 dicembre 2012 Scadenza media 31/03/2014 Numero Prezzi medi opzioni d’esercizio 1.378.001 2,30 Scadenza media 30/09/2013 B.Aumenti B.1Nuove emissioni − − − − − B.2Altre variazioni − − − − X C.Diminuzioni − C.1Annullate (227.385) − X (96.154) − X C.2Esercitate (30.769) − X − − X (403.385) − X − − X − − X − − X D.Rimanenze finali 620.308 2,89 30/09/2014 1.281.847 2,51 31/03/2014 E.Opzioni esercitabili alla fine dell’esercizio 620.308 2,89 C.3Scadute C.4Altre variazioni 133 X X 1.281.847 2,51 X