Bilancio al 31 Dicembre 2013

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Bilancio al 31 Dicembre 2013
Assemblea Ordinaria
al 18 Aprile 2012
Gruppo Banca Esperia
Bilancio al 31 Dicembre 2013
Banca Esperia è la Boutique di Private Banking nata nel 2001 da una joint venture tra Mediobanca e
Mediolanum, la cui missione è diventare il consulente di riferimento per i Clienti. E’ una realtà indipendente
che si propone in particolare a imprenditori, professionisti, manager e famiglie con patrimoni importanti, per
l’implementazione delle strategie più funzionali ai loro obiettivi in termini di investimento, organizzazione e
protezione e passaggio generazionale.
Banca Esperia è presente in Italia con dodici filiali, nelle città di Bergamo, Bologna, Brescia, Cesena, Firenze,
Genova, Milano, Padova, Parma, Roma, Torino, Treviso, che permettono di essere vicini ai Clienti e partecipi
alle diverse realtà geografiche, culturali ed economiche.
Oltre ai tradizionali servizi bancari, Banca Esperia offre soluzioni ottimali per la gestione di tutte le componenti
del patrimonio:
Componente Finanziaria:
•Servizi di consulenza e di investimento. Servizi offerti allo scopo di ottimizzare le performance garantendo
al contempo la migliore diversificazione a livello globale, con l’accesso a tutte le asset class, aree geografiche e
settori (anche non tradizionali), in un’ottica di architettura aperta. A tal fine è stato sviluppato anche il servizio
di account aggregation, che permette l’analisi, la rappresentazione e l’ottimizzazione dell’Asset Allocation
complessiva del patrimonio detenuto presso diversi intermediari.
•Servizi di pianificazione e organizzazione. Attraverso un mandato di Wealth Planning, Banca Esperia
identifica le migliori soluzioni per la protezione e l’organizzazione del patrimonio e la gestione delle esigenze
complesse di governance familiare e passaggio generazionale.
Componente non Finanziaria:
•Consulenza dedicata agli asset aziendali e immobiliari. Banca Esperia mette a disposizione le proprie
competenze nell’ambito di operazioni straordinarie e per la valorizzazione del patrimonio aziendale e
immobiliare, attraverso l’individuazione delle migliori alternative strategiche, la preparazione di piani finanziari
e studi di fattibilità e il supporto nella fase di implementazione.
•Opportunità di costituire Club di investimento. Banca Esperia offre ai Clienti la possibilità di partecipare
ad attività imprenditoriali aggregandosi nell’ambito di Club che, attraverso veicoli societari creati ad hoc,
acquisiscono partecipazioni in aziende non quotate di particolare interesse e con alte prospettive di crescita, asset
immobiliari e progetti di sviluppo.
Nella gestione di queste tematiche Banca Esperia si avvale dei team di specialisti presenti all’interno di cinque
società interamente controllate, Duemme SGR, Duemme International Luxembourg, Esperia Servizi Fiduciari,
Esperia Trust Company e Duemme Capital, ed è in grado di proporre le migliori soluzioni presenti sul mercato
in un’ottica di architettura aperta.
Il modello di business che consente di offrire soluzioni innovative, l’approccio globale che integra la gestione
patrimoniale con attività di consulenza, finanziamento e servizio, le competenze specifiche e la forza degli
azionisti sono le caratteristiche distintive del Gruppo Banca Esperia.
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Il gruppo banca esperia
Il Gruppo è costituito dalla capogruppo Banca Esperia SpA e da cinque società interamente controllate.
Esperia Servizi Fiduciari SpA
Società specializzata nel fornire soluzioni
di consulenza per l’ottimizzazione
dell’Organizzazione e della Protezione del
patrimonio. In particolare, l’offerta è costituita
da una gamma completa di Servizi Fiduciari,
che si estende dalla semplice intestazione
di beni alla gestione di Mandati Fiduciari
complessi.
Esperia Trust Company Srl
Società di diritto italiano specializzata
nell’attività di istituzione e amministrazione di
Trust interni. Esperia Trust Company opera sia
come Trustee sia come Guardiano.
Duemme SGR SpA
Società specializzata nei servizi di Asset
Management per i Clienti Private e
Istituzionali, che comprendono una gamma
ampia e diversificata di Linee di Gestione
patrimoniale diversificate, Fondi Immobiliari e
Fondi Hedge.
Duemme International Luxembourg SA
Società di diritto lussemburghese specializzata
nella gestione di comparti di Sicav, SIF
e di Mandati personalizzati di Gestione
Patrimoniale.
Duemme Capital Ltd
Società con sede a Londra specializzata nel
settore dei fondi alternativi.
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Le Filiali
Al 31 dicembre 2013 il Gruppo Banca Esperia è presente sul territorio con 12 filiali nelle città di Bergamo, Bologna, Brescia, Cesena, Firenze, Genova, Milano, Padova, Parma, Roma, Torino e Treviso e con due sedi all’estero,
a Londra e Lussemburgo.
I Dipendenti
Al 31 dicembre 2013 il Gruppo Banca Esperia conta 259 dipendenti, inclusi 70 Private Banker dipendenti, a cui
si aggiungono 1 collaboratore a tempo determinato e 6 agenti.
I Private Banker di Banca Esperia sono senior con forti competenze professionali, manageriali e relazionali, punto
di riferimento diretto e personalizzato tra la Banca e il Cliente.
L’analisi delle esigenze e della situazione patrimoniale, la definizione degli obiettivi e la presentazione delle soluzioni, sono attività gestite direttamente dai Private Banker supportati però da tutta la struttura della Banca. La
natura fortemente personale del rapporto rende unica ogni relazione.
I Clienti
Banca Esperia e le società del Gruppo si propongono come il partner di riferimento per i Clienti Private, in particolare gli imprenditori, i professionisti, i manager e le famiglie con patrimoni importanti. L’offerta comprende
servizi e soluzioni dedicati alle esigenze peculiari dei Clienti che detengono grandi patrimoni, spesso caratterizzati
da un elevato livello di complessità.
Inoltre Banca Esperia e le società del Gruppo si propongono come interlocutore qualificato per i Clienti Istituzionali, in particolare Fondi Pensione, Casse di Previdenza, Fondazioni Bancarie, Enti Religiosi e Associazioni No
Profit. Forniscono servizi Bancari, di Asset Management e di Wealth Planning a supporto dell’attività di Family
Office e per tutte le strutture di Consulenza Indipendente.
Il Consiglio di
Amministrazione
Edoardo Lombardi
Andrea Cingoli
Maurizio Carfagna
Carlo Clavarino
Massimo Doris
Salvatore Messina
Alberto Rosati
Francesco Saverio Vinci
| Presidente
| Amministratore Delegato
| Consigliere
| Consigliere
| Consigliere
| Consigliere
| Consigliere
| Consigliere
Collegio
Sindacale
Giovanni Crostarosa Guicciardi
Pierluigi Davide
Marco Giuliani
Adriano Angeli
Mario Ragusa
| Presidente
| Sindaco Effettivo
| Sindaco Effettivo
| Sindaco Supplente
| Sindaco Supplente
Durata in carica per tre esercizi fino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2014.
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GRUPPO BANCARIO BANCA ESPERIA (“IL GRUPPO”)
RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE
Il Gruppo Bancario Banca Esperia ha chiuso l’anno 2013 con un utile netto di Euro 1.857 mila registrando una
riduzione di Euro 3.277 mila rispetto all’utile conseguito nell’anno 2012 della cui variazione si darà conto nella
presente relazione.
Scenario Macroeconomico
L’economia mondiale migliora progressivamente, ma la crescita resta moderata e difforme tra regioni. In gran parte delle economie avanzate si registra un rafforzamento costante, grazie a fattori quali l’orientamento accomodante della politica monetaria e il minore drenaggio fiscale; in quelle emergenti invece la ripresa ha perso leggermente
vigore, per effetto dei persistenti ostacoli di natura strutturale e dell’incertezza sul piano delle politiche e delle
condizioni volatili nei mercati finanziari. Gli indicatori più recenti del clima di fiducia segnalano il protrarsi di
un’espansione moderata dell’economia mondiale agli inizi del 2014 e un graduale rafforzamento del commercio
internazionale. L’inflazione globale rimane bassa per la più debole dinamica dei prezzi delle materie prime e il
grado elevato di capacità inutilizzata, mentre le aspettative d’inflazione in gran parte dei paesi sono saldamente
ancorate.
In particolare l’economia mondiale registra una graduale espansione sulla scia del consolidamento della domanda
interna ed estera in gran parte delle economie avanzate, riconducibile all’orientamento accomodante della politica
monetaria, alla riduzione del drenaggio fiscale, al miglioramento dei bilanci delle famiglie e a effetti di fiducia positivi. Nei paesi emergenti l’attività rimane complessivamente robusta, ma la crescita ha perso lievemente slancio
come conseguenza delle strozzature dal lato dell’offerta, delle incertezze sul piano delle politiche e della rinnovata
volatilità nei mercati finanziari. I più recenti indicatori delle indagini congiunturali segnalano condizioni economiche nell’insieme robuste agli inizi del 2014. In particolare, in gennaio l’indice mondiale complessivo dei responsabili degli acquisti (Purchasing Managers’ Index, PMI) è rimasto sostanzialmente invariato, a 53,9, rispetto
al mese precedente, poiché l’aumento della componente relativa al settore dei servizi è stato controbilanciato dalla
lieve moderazione di quella concernente il settore manifatturiero. In linea con il rafforzamento dell’economia
mondiale, anche il commercio internazionale ha registrato una ripresa nel periodo recente e questo costituisce
un’ulteriore conferma del graduale recupero in atto dopo un periodo prolungato di crescita moderata.
L’inflazione a livello mondiale rimane bassa in presenza di prezzi delle materie prime relativamente stabili, di un
considerevole margine di capacità inutilizzata e di aspettative d’inflazione ancorate. Nell’area dell’OCSE l’inflazione generale al consumo sui dodici mesi è aumentata lievemente in dicembre (all’1,6%, dall’1,5% di novembre),
riflettendo principalmente il rincaro dei prodotti energetici. Nella maggior parte delle economie avanzate, escluso
il Regno Unito, ha registrato un leggero incremento; nelle economie emergenti ha invece seguito andamenti
relativamente difformi e volatili. Il tasso calcolato al netto della componente alimentare ed energetica è rimasto
stabile all’1,6% nell’insieme dell’OCSE in dicembre. Gli andamenti recenti nei diversi paesi e regioni indicano
che il calo dell’inflazione complessiva a livello internazionale osservato dal 2011 va imputato soprattutto al minore
contributo dei prezzi delle materie prime e al considerevole margine di capacità inutilizzata, mentre le aspettative
di inflazione nelle economie principali rimangono saldamente ancorate.
L’economia
negli Stati Uniti
La crescita economica negli Stati Uniti si è estesa dal primo semestre a tutto il 2013. Il tasso d’incremento del PIL
in termini reali è rimasto, infatti, positivo anche nel quarto trimestre del 2013. Dopo la prima stima del Bureau
of Economic Analysis che lo colloca al 3,2% in ragione d’anno (0,8% sul periodo precedente), contro il 4,1%
(1,0% sul periodo precedente) del terzo trimestre, la seconda pubblicazione è stata rilasciata ad un più contenuto
+2,4%. La crescita è stata sorretta dal rafforzamento della spesa per consumi personali e delle esportazioni rispetto
al periodo precedente, mentre l’accumulo delle scorte ha continuato a fornire un contributo positivo per il quarto trimestre consecutivo. Sia gli investimenti in edilizia residenziale, sia la spesa pubblica hanno subito un calo,
imputabile nel secondo caso a una flessione della spesa federale che ha più che compensato l’aumento di quella
statale e locale. Tale dato risente anche della chiusura degli uffici federali di ottobre (“shutdown”). Gli indicatori
recenti segnalano la probabilità di una prosecuzione della ripresa economica, anche se la crescita potrebbe moderarsi temporaneamente nel primo trimestre del 2014 rispetto ai ritmi robusti osservati nella seconda metà del
2013. Gran parte dei dati fino a dicembre e alcune statistiche delle indagini congiunturali relative a gennaio hanno subito un lieve indebolimento, che è in parte dovuto alle condizioni meteorologiche avverse. Inoltre, il vigoroso contributo delle scorte alla crescita del PIL negli ultimi trimestri suggerisce la possibilità di un rallentamento
nel primo trimestre. Per quanto concerne il mercato del lavoro, in dicembre la creazione di impieghi ha rallentato
riflettendo in parte temperature insolitamente rigide e il tasso di disoccupazione si è abbassato ulteriormente per
l’uscita di un maggior numero di individui dalle forze di lavoro. Nell’insieme, gli indicatori delle indagini sono in
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RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE
linea con una prosecuzione della graduale ripresa nel mercato del lavoro.
A dicembre l’inflazione sui dodici mesi misurata sull’indice dei prezzi al consumo (IPC) è salita di 0,3 punti
percentuali, all’1,5%. L’aumento rispecchia soprattutto il rialzo dei corsi dei beni energetici dopo vari mesi di
calo, mentre la dinamica dei prezzi dei prodotti alimentari è rimasta moderata. Il tasso calcolato al netto della
componente alimentare ed energetica è stato pari all’1,7%, un livello attorno al quale si attesta da aprile 2013.
Nell’insieme dell’anno l’inflazione misurata sull’IPC è scesa all’1,5% (dal 2,1 del 2012) in presenza di una caduta
particolarmente significativa delle componenti rappresentate dai beni energetici, dai prodotti alimentari e dalle
prestazioni sanitarie. In prospettiva, il considerevole sottoutilizzo della capacità produttiva nell’economia e la
debole dinamica dei salari e dei costi degli input stanno a indicare che l’inflazione si manterrà verosimilmente su
livelli contenuti.
In tale contesto la Federal Reserve ha avviato il tapering, cioè la riduzione dello stimolo monetario e ribadito
al contempo che l’orientamento della politica monetaria rimarrà espansivo ancora a lungo. Tenendo conto dei
segnali di miglioramento della congiuntura, il 18 dicembre il Federal Open Market Committee (FOMC) ha così
deciso di ridurre da gennaio gli acquisti di mortgage-backed securities (MBS) e di obbligazioni del Tesoro a lungo
termine (tapering) per complessivi 10 miliardi di dollari al mese (portandoli a 75 miliardi). Ulteriori riduzioni
dipenderanno dalla valutazione degli andamenti economici condotta dal Comitato. Il FOMC continua inoltre a
fornire le proprie indicazioni prospettiche sulla politica monetaria (forward guidance) affermando in particolare
che “probabilmente sarà opportuno mantenere l’attuale intervallo obiettivo per il tasso sui Federal Fund ancora
a lungo dopo che il tasso di disoccupazione sarà sceso al di sotto del 6,5%, specie se le proiezioni sull’inflazione
continueranno a mostrare valori inferiori al 2%, obiettivo di più lungo periodo del Comitato”.
L’economia
in Europa
Nell’area dell’euro una modesta ripresa si è avviata, ma resta fragile. La debolezza dell’attività economica si riflette
in una dinamica molto moderata dei prezzi al consumo, che si traduce in tassi di interesse più elevati in termini
reali e in una più lenta riduzione dell’indebitamento privato e pubblico. Alla luce del permanere dell’inflazione al
di sotto del livello coerente con la definizione di stabilità dei prezzi, della dinamica contenuta di moneta e credito
e della debolezza dell’attività economica, il Consiglio direttivo della BCE ha ridotto i tassi ufficiali in novembre e
ha ribadito con fermezza che rimarranno su livelli pari o inferiori a quelli attuali per un periodo di tempo prolungato. Il Consiglio ha inoltre ribadito che utilizzerà se necessario tutti gli strumenti a sua disposizione per mantenere un orientamento accomodante della politica monetaria. Le condizioni sui mercati finanziari europei e italiani
sono ulteriormente migliorate; vi hanno contribuito le prospettive di ripresa, la politica monetaria accomodante,
i progressi nella governance dell’area dell’Euro e la stabilizzazione del quadro interno in Italia. I tassi di interesse a
lungo termine sui titoli di Stato italiani sono diminuiti; il differenziale rispetto al rendimento del Bund decennale
è sceso a circa 200 punti base a fine anno. È tornato l’interesse dei non residenti per le attività finanziarie italiane.
Le informazioni più recenti confermano che la moderata ripresa economica dell’area dell’Euro procede in linea
con la precedente valutazione del Consiglio direttivo della BCE. Nel contempo le pressioni di fondo sui prezzi
restano deboli nell’area e le dinamiche della moneta e del credito sono contenute. Le aspettative di inflazione
per l’area dell’Euro nel medio-lungo termine continuano a essere saldamente ancorate in linea con l’obiettivo
del Consiglio direttivo di mantenere i tassi di inflazione su livelli inferiori ma prossimi al 2%. Come è stato già
rilevato, l’area dell’Euro attraversa un prolungato periodo di bassa inflazione, al quale farà seguito un graduale andamento al rialzo verso livelli inferiori ma prossimi al 2%. Per quanto riguarda le prospettive di medio periodo per
l’andamento dei prezzi e la crescita, ulteriori analisi e informazioni si renderanno disponibili agli inizi di marzo.
Le recenti indicazioni avvalorano appieno la decisione del Consiglio direttivo di mantenere un orientamento
accomodante di politica monetaria finché sarà necessario; ciò sosterrà la graduale ripresa dell’economia nell’area
dell’Euro. Il Consiglio direttivo ribadisce con fermezza le proprie indicazioni prospettiche (forward guidance).
Esso continua ad attendersi che i tassi di interesse di riferimento della BCE restino su livelli pari o inferiori a quelli
attuali per un prolungato periodo di tempo. Tale aspettativa si fonda su prospettive di inflazione complessivamente contenute anche nel medio termine, tenuto conto della debolezza generalizzata dell’economia e della dinamica
monetaria modesta.
Per quanto riguarda l’analisi economica, dopo due trimestri di crescita positiva del PIL in termini reali gli andamenti recenti dei dati e delle indagini congiunturali suggeriscono, nel complesso, il protrarsi della moderata
ripresa dell’Euro. In particolare, si dovrebbe concretizzare un certo miglioramento della domanda interna, sostenuto dall’orientamento accomodante della politica monetaria, da condizioni di finanziamento più favorevoli e
dai progressi compiuti sul fronte del risanamento dei conti pubblici e delle riforme strutturali. Inoltre i redditi
reali beneficiano della minore inflazione relativa alla componente energetica. L’attività economica dovrebbe altresì
trarre vantaggio da un graduale rafforzamento della domanda di esportazioni dell’area. Al tempo stesso, seppure in
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fase di stabilizzazione, la disoccupazione resta elevata nell’area dell’Euro e i necessari aggiustamenti di bilancio nei
settori pubblico e privato continueranno a pesare sul ritmo della ripresa. Secondo la stima rapida dell’Eurostat, a
gennaio l’inflazione sui dodici mesi misurata sullo IAPC si è portata allo 0,7% nell’area dell’Euro, rispetto allo 0,8
di dicembre. Questo rallentamento dei prezzi è principalmente riconducibile agli andamenti della componente
energetica. Al tempo stesso, in gennaio il tasso di inflazione è risultato inferiore alle aspettative generali. In base
alle ultime informazioni disponibili e ai correnti prezzi dei contratti future per l’energia, ci si attende che nei prossimi mesi l’inflazione al consumo si attesti in prossimità dei livelli attuali. Nel medio periodo le pressioni di fondo
sui prezzi dovrebbero restare contenute nell’area dell’Euro. Le aspettative di inflazione per l’area nel medio-lungo
periodo continuano a essere saldamente ancorate in linea con l’obiettivo del Consiglio direttivo di mantenere i
tassi di inflazione su livelli inferiori ma prossimi al 2%. Dall’estate del 2012 si sono compiuti notevoli progressi
nel miglioramento della situazione della provvista bancaria. Per assicurare un’appropriata trasmissione della politica monetaria alle condizioni di finanziamento nei paesi dell’area dell’Euro è essenziale ridurre ulteriormente la
frammentazione dei mercati creditizi dell’area e consolidare la capacità di tenuta delle banche ove necessario. Questo è quanto si prefigge la valutazione approfondita della BCE, mentre la tempestiva attuazione di interventi aggiuntivi per realizzare l’unione bancaria contribuirà ulteriormente a ripristinare la fiducia nel sistema finanziario.
Quanto alle politiche di bilancio, i paesi dell’area dell’Euro non dovrebbero vanificare gli sforzi di risanamento
già compiuti e dovrebbero ricondurre i debiti pubblici elevati su un sentiero discendente nel medio termine. Le
strategie di bilancio dovrebbero essere in linea con il Patto di stabilità e crescita e assicurare una composizione
dell’aggiustamento favorevole alla crescita che coniughi il miglioramento della qualità e dell’efficienza dei servizi
pubblici con la limitazione al minimo degli effetti distorsivi dell’imposizione fiscale. Se accompagnate dalla risoluta attuazione di riforme strutturali, tali strategie daranno ulteriore sostegno all’ancor fragile ripresa dell’economia.
I governi devono quindi proseguire le riforme dei mercati dei beni e servizi e del lavoro. Queste contribuiranno
a migliorare il potenziale di crescita dell’area dell’Euro e a ridurre i tassi di disoccupazione elevati in molti paesi.
L’economia
nell’area asiatica
L’economia asiatica nella prima parte del 2013 è stata in buona parte condizionata dalle rassicuranti indicazioni
provenienti dall’economia statunitense, dalle manovre di stimolo adottate in Giappone nonché dalle conferme
cinesi sull’adeguatezza del nuovo paradigma di crescita, basato in primo luogo sull’espansione della domanda
interna e, secondariamente, nella ricerca di una crescita sostenibile nel lungo termine archiviate la fase di “soft
landing”. Tali trend sono proseguiti anche nella seconda parte dell’anno.
Il Giappone, con Shinzo Abe alla guida del paese dalla fine del 2012 e dopo aver concluso nel nuovo anno anche
il cambio al vertice della presidenza della Bank of Japan (BoJ), ha potuto avviare in maniera decisa le sue politiche a sostegno dell’economia. E’ così proseguita la dinamica positiva degli indicatori del clima di fiducia che
suggerisce un rafforzamento della crescita nel quarto trimestre del 2013. Il PMI per il settore manifatturiero è
salito a 56,6 in gennaio, da 55,2 a dicembre, e l’indagine Tankan della Banca del Giappone ha altresì registrato
miglioramenti del clima di fiducia delle imprese di piccole, medie e grandi dimensioni nell’ultimo trimestre dello
scorso anno. Al tempo stesso la produzione industriale ha continuato a migliorare. Misure contenute nel bilancio
supplementare annunciato a dicembre, congiuntamente ai nuovi programmi di spesa per il 2014 pubblicati di
recente, dovrebbero compensare in parte la contrazione della domanda attesa alla luce dell’aumento delle imposte
sui consumi previsto per aprile. L’inflazione al consumo sui dodici mesi continua ad aumentare, raggiungendo
l’1,6% a dicembre 2013 (contro l’1,5% di novembre e il -0,7% di gennaio dello stesso anno). Il tasso calcolato
al netto di alimentari, bevande ed energia ha seguito un profilo analogo e a dicembre è salito allo 0,7%, dallo
0,6 di novembre. Nella riunione di politica monetaria tenutasi in gennaio la Banca del Giappone ha mantenuto
l’obiettivo per la base monetaria invariato rispetto a dicembre.
In Cina la crescita si è leggermente indebolita nel quarto trimestre del 2013 al venir meno degli effetti del piccolo
pacchetto di stimolo attuato nel corso dell’estate, ma è rimasta complessivamente vigorosa: il tasso di incremento
del PIL in termini reali è stato pari al 7,7% sul periodo corrispondente (1,8% sul periodo precedente), sostanzialmente in linea con le aspettative degli operatori e in calo rispetto al 7,8% (2,2% sul periodo precedente) del
terzo trimestre.
Nell’insieme del 2013 si è collocato al 7,7%, lievemente al di sopra dell’obiettivo del 7,5% fissato dal governo.
Gli aggregati monetari e creditizi hanno altresì rallentato a dicembre, in linea con l’intenzione della banca centrale
della Repubblica popolare cinese di ridurre gradualmente la leva finanziaria dell’economia, ma hanno continuato
a espandersi più rapidamente del PIL in termini nominali. L’inflazione sui dodici mesi misurata sull’IPC complessivo è scesa al 2,5% in dicembre, per il minore contributo dei prezzi dei prodotti alimentari, mentre il tasso
ottenuto escludendo la componente alimentare ed energetica si è mantenuto stabile all’1,8% e quello calcolato
sull’indice dei prezzi alla produzione (IPP) è rimasto negativo.
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RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE
Le performance
dei mercati
I mercati azionari hanno registrato nel corso del primo semestre 2013 performance positive, proseguendo il trend
rialzista avviato nel 2012. In particolare l’accordo raggiunto in extremis a fine 2012 sul tema del “fiscal cliff ” in
USA ha permesso già a gennaio un avvio positivo dei mercati. La fase rialzista si è successivamente consolidata
grazie in particolare al supporto delle politiche monetarie espansive adottate dalle Banche Centrali. Le quotazioni
azionarie hanno continuato a trarre beneficio nel corso dell’anno della tenuta del ciclo economico in USA e Cina
e dei lenti ma progressivi accordi in ambito europeo su unione bancaria e iniziative pro-crescita. A partire da
maggio tuttavia l’andamento dei mercati finanziari internazionali è stato caratterizzato da una rinnovata volatilità,
innescata dal diffondersi tra gli operatori di timori circa una possibile riduzione anticipata dello stimolo monetario negli Stati Uniti e dall’incertezza sulle prospettive dell’economia mondiale. Una fase delicata superata senza
eccessivi scossoni dai mercati si è poi verificata in ottobre con lo “shutdown” statunitense ma il vero momento di
volatilità nel secondo semestre 2013 si è avuto a dicembre. L’ultimo mese dell’anno è, infatti, iniziato in assenza,
dagli USA, di una risposta politica sul problema del “debt ceiling” e con ancora qualche dubbio sulle possibili
evoluzioni del “tapering” in un momento di passaggio del testimone alla guida della Federal Reserve. In Europa,
nel frattempo si accendevano le discussioni su come arrivare ad una unione bancaria e, in tale ambito soprattutto
sulle regole di valorizzazione delle posizioni detenute dalle banche in titoli dei rispettivi governi nazionali.
L’indice MSCI World All Country (misurato in Euro) ha archiviato un rialzo del 17,5% nel 2013. A livello
geografico in Europa, Eurostoxx50 +18% (+22,7% inclusi i dividendi), il listino tedesco ha guidato i rialzi con
l’indice DAX a +25,5%, soprattutto grazie ai rialzi maturati nel primo semestre. Nella seconda parte dell’anno,
infatti, il trend di rialzo è stato più forte sui listini periferici, in particolare italiano e spagnolo. Grazie a questa
dinamica il FTSEMIB italiano archivia così il 2013 con un rialzo del 16,6% (+20,4% inclusi i dividendi) mentre
l’IBEX 35 spagnolo arriva ad un +20,7% (+27,6% total return). Particolarmente bene hanno fatto in particolare
sui listini europei i titoli a piccola capitalizzazione come rappresentati dall’indice MSCI Small Caps che segna un
+32,7% in ragione d’anno.
Gli indici americani hanno beneficiato in maniera più uniforme nell’arco dell’anno delle notizie positive rilasciate
dalla prima economia mondiale, nonché dalle risposte politiche arrivate sui temi del “fiscal cliff ” prima e “debt
ciling” poi. Gli indici americani hanno inoltre potuto beneficiare del coerente operato della banca centrale che
a parte alcuni momenti di volatilità (in particolare maggio) è riuscita nell’intento di avviare il temuto “tapering”
non minando le basi della crescita economica. L’indice S&P 500 ha così archiviato il 2013 con un rialzo prossimo
al 30% (in USD) superando abbondantemente la già ottima performance del 2012 (in rialzo del 13,5%). Il Dow
Jones Industrial rappresentativo delle principali blue-chips, ha segnato un +26,5% ed il Nasdaq ho sovraperformato con un rialzo del 38% circa (sempre misurato in USD). L’area Pacifico in generale (MSCI Pacific +34,5%)
ed il mercato giapponese in particolare, con il Nikkei in rialzo del 56,7%, sono stati i listini migliori nel 2013,
condizionati in positivo dagli effetti congiunti delle politiche dell’ ”Abenomics”. Al contrario di quanto avvenuto
sui mercati dei paesi sviluppati gli indici rappresentativi dei paesi emergenti hanno invece avuto un andamento
più volatile e sono stati particolarmente penalizzati nella prima parte dell’anno. Pur in un contesto di elevata
eterogeneità tra i singoli paesi il trend positivo della seconda parte dell’anno ha consentito all’indice generico rappresentativo dei paesi emergenti MSCI Emerging Markets (in Euro) di chiudere l’anno in leggero rialzo misurato
in valuta locale +1%. Nel dettaglio dei principali paesi il Brasile ha segnato la performance peggiore con un ribasso
del 15,5% sull’indice Bovespa. Anche la Russia ha archiviato in ribasso il 2013 con un -5,5%. Positivo invece
l’indice domestico cinese Hang Seng che grazie al +12% del secondo trimestre ha chiuso a +3% il 2013. Miglior
listino dell’area BRIC infine è stato quello indiano con l’indice Sensex 30 in rialzo del 9%.
Guardando al mercato obbligazionario il 2013 si chiude con perdite sulle emissioni governative americane, indice
Treasuries generico -3,3% in USD. La parte lunga della curva è stata la più penalizzata a seguito delle discussioni
e successivo avvio del “tapering” con la scadenza decennale che ha assegnato un rialzo di circa 127 punti base. Più
positivo il contesto delle emissioni governative europee grazie al forte trend di convergenza dei bond dei paesi
periferici che hanno consentito anche agli indici generici dell’area di chiudere in positivo. Gli sforzi compiuti sul
fronte dell’austerity da molte nazioni ed il raggiungimento di importanti target di bilancio hanno consentito di
archiviare definitivamente il “rischio di rottura” dell’area Euro riportando serenità sui mercati e ridando spazio
a trend di convergenza sopra descritti. La BCE è stata al contempo determinante nel garantire questo clima di
ritrovata stabilità all’interno del quale il mercato obbligazionario europeo ha potuto iniziare a normalizzarsi. Di
questa situazione hanno potuto beneficiare anche i mercati obbligazionari corporate che sono stati sostenuti dalla
liquidità presente nel sistema e dal generale appetito al rischio che ha sostenuto la ricerca di rendimenti. Particolarmente performanti sono risultate in particolare le emissioni societarie più speculative (high yield) che, misurate
dall’indice Merrill Lynch hanno archiviato un rialzo del 10,4% sul mercato europeo e del +7,4% su quello statunitense. Una parte importante del mercato obbligazionario che invece ha deluso le aspettative è stato quello delle
emissioni dei paesi emergenti. Penalizzate dallo scenario di avvio del tapering e conseguente rialzo tassi innescato
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RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE
dalle dichiarazioni della FED e dalla conseguente riduzione di USD disponibili nel sistema i flussi degli investitori
internazionali sono venuti meno togliendo sostegno all’asset. In un primo momento l’intero comparto ha sofferto
il nuovo scenario che si è nel corso dei mesi fatto più selettivo andando a penalizzare soprattutto emissioni e valute
dei paesi maggiormente dipendenti dall’estero per i finanziamenti e con partite commerciali più deboli. L’indice
Merrill Lynch delle emissioni dei paesi emergenti in hard currency (USD), per effetto di queste dinamiche, ha
chiuso il 2013 in ribasso del 4% circa, misurato in USD.
Sul mercato dei cambi si è delineata una dinamica ben chiara della moneta unica europea, così come del dollaro
statunitense, nei confronti dello yen, mentre i cambi tra le altre principali valute sono rimasti pressoché stabili. Il
cambio Euro dollaro si è infatti mantenuto da inizio anno in un range di oscillazione compreso tra 1,28 e 1,38
mentre, al contrario, l’Euro ha registrato un apprezzamento di circa il 21% nei confronti della moneta giapponese
portandosi in area 145 a fine dicembre (in maniera del tutto analoga al movimento messo a segno dallo YEN
rispetto all’USD salito in area 105 a fine anno da un livello di 87 di inizio anno). Queste dinamiche ribadiscono come le elezioni politiche di fine 2012 in Giappone abbiano costituito un vero e proprio “game changer”.
L’impostazione decisamente più espansiva di politica monetaria della BoJ, fortemente sponsorizzata e sostenuta
dal nuovo primo ministro, aveva già innescato un deprezzamento rispetto al dollaro US di circa il 9% nei soli
ultimi due mesi del 2012 e del 13% rispetto all’Euro sull’intero anno, deprezzamenti proseguiti nel 2013 con
l’avanzamento delle politiche pro-cicliche previste dall’“Abenomics” e con il rafforzamento della collaborazione
tra governo e BoJ.
Il mercato delle materie prime infine è stato caratterizzato da una fase di generale debolezza determinata dall’incertezza circa lo sviluppo del ciclo globale nella prima parte dell’anno poi stabilizzatasi negli ultimi mesi. Più nello
specifico occorre tuttavia segnalare la pesante correzione registrata dalle quotazioni dell’oro che si è portato da
circa 1.700 USD per oncia di inizio anno ai 1.200 USD di fine dicembre pari ad un ribasso del 28%. Tale ribasso
è derivato da un primo movimento registrato ad aprile su voci di possibili vendite da parte delle banche cipriote
delle riserve auree per far fronte alle perdite del sistema e conseguente ricapitalizzazione e si è poi accentuato in
concomitanza delle discussioni sulla possibile riduzione dell’easing monetario della FED che ha ridotto le aspettative inflattive e la convenienza a detenere oro fisico come forma di investimento.
Le prospettive
2014
Le proiezioni macroeconomiche prevedono per i prossimi mesi un’accelerazione graduale dell’economia mondiale, seppure a ritmi diversi nei vari paesi. Il 2014 è previsto quindi come l’anno in cui la crescita consolida e rafforza
i progressi fatti nel 2013 grazie alla partecipazione di tutti i blocchi economici, finalmente anche dell’Europa.
Negli Stati Uniti, archiviato il passaggio alla guida della FED senza particolari scossoni e risolte le due delicate questioni del “fiscl cliff ” e “debt ceiling”, si stanno rafforzando i segnali di solidità della crescita. La prima
economia mondiale ad uscire dalla crisi nel 2011 sta in particolare registrando dinamiche positive sul fronte
dell’occupazione. Il risveglio dell’attività e dei prezzi nel settore immobiliare unito al rialzo degli attivi finanziari
si aggiungono come elementi importanti per rafforzare l’ “effetto ricchezza” del consumatore che può così continuare a guardare con positività al futuro mantenendo alto il livello della domanda. Il passaggio successivo in
questo circolo virtuoso, che vede in un’attenuazione del “fiscal drag” un altro importante fattore, è rappresentato
da una crescita degli investimenti da parte delle società per adeguare il livello di offerta. Sul fronte delle politiche
monetarie la FED sembra aver correttamente preparato il mercato alle future mosse di riduzione del Quantitative
Easing attraverso le “forward guidance”. Il suo operato non dovrebbe di conseguenza scatenare nuove ondate di
volatilità come sperimentato in passato.
L’Europa, grazie in particolare all’operato della BCE che si è dimostrata determinante nel riportare alla normalità
i mercati finanziari, sta sperimentando un risveglio dell’attività economica destinato a proseguire nel corso dei
prossimi mesi. Una crescita più solida resta tuttavia condizionata alla risoluzione delle due problematiche strutturali che caratterizzano ancora il vecchio continente e cioè la riattivazione dei meccanismi del credito, in modo da
permettere alla liquidità presente nel sistema di arrivare a imprese e famiglie, e una riforma del mercato del lavoro.
Gli importanti passi avanti sul tema dell’unione bancaria, collocandosi in un più ampio schema di riduzione della
frammentazione tra i sistemi creditizi nazionali, sembra poter rappresentare un importante punto di svolta per le
sorti del continente. Nel frattempo la ripresa resta molto dipendente dalla domanda estera (export) e sostenuta
dall’orientamento accomodante delle politiche monetarie. La BCE mantiene quindi le redini dell’Europa chiamata da una parte a dimostrare di essere credibile nelle sue politiche monetarie ma al contempo senza rischiare di
compromettere la debole ripresa.
Dall’Asia nel frattempo arrivano segnali di stabilità sul futuro della Cina. I leader del partito Comunista Cinese
(PCC) hanno ribadito, in particolare durante la terza riunione del comitato centrale del Partito (il cosiddetto
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GRUPPO BANCARIO BANCA ESPERIA (“IL GRUPPO”)
RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE
“plenum”) tenutosi in novembre, la volontà di proseguire mediante un ampio programma di riforme a rafforzare
l’economia di mercato e di accrescere la concorrenza del settore finanziario e produttivo, progetto che si accompagna a una maggiore flessibilità del tasso di cambio. In Giappone invece, dopo l’esito delle elezioni per la Camera
Alta del 21 luglio 2013, che hanno visto rafforzarsi la leadership di Abe, si prevedono ulteriori progressi nell’attuazione delle riforme strutturali per rilanciare l’economia del paese.
In termini di rischi per le prospettive di crescita mondiale pesano sopratutto l’evoluzione delle condizioni nei
mercati monetari e finanziari globali e le connesse incertezze, in particolare nei paesi emergenti, che potrebbero
influire negativamente sulla situazione economica.
Il settore del private banking
Il settore del private banking in molte delle economie occidentali, e in particolare nella realtà italiana, sta tutt’ora
affrontando gli strascichi di una fase complessa causata della crisi economica, nonostante i (timidi) segnali di
ripresa e il miglioramento del clima di fiducia che confermano un lento percorso di uscita dalla recessione economica. Ne consegue che il contesto in cui si muovono i diversi segmenti di clientela private italiana è ancora caratterizzato da aspetti di fragilità e rimane strettamente legato alle dinamiche economiche e competitive del Paese. I
player dell’industria devono continuare a fronteggiare il generale rallentamento nel processo di creazione di nuova
ricchezza e la contrazione della propensione al risparmio delle famiglie, facendo i conti con i limiti dei tradizionali
modelli di servizio ai Clienti, concentrati sulla gestione della sola componente finanziaria del loro patrimonio.
Anche nel 2013 è stata comunque registrata una crescita degli asset under management (AUM) dell’industria, sia
con riferimento al mercato servito dai player sia con riferimento al totale del mercato potenziale, sulla base delle
stime e dei dati rilasciati dall’Associazione Italiana Private Banking. In particolare, il mercato potenziale ha assistito a un andamento crescente degli asset con un aumento da Euro 900 miliardi nel 2012 a Euro 933 miliardi
nel 2013, con una crescita del 3,7%. Tra i principali player del settore del Private Banking e con riferimento agli
associati AIPB (circa 50% degli AUM private complessivi, percentuale che rimane stabile), è stata registrata una
crescita del 2,9% pari a Euro 451 miliardi a settembre 2013 rispetto ai Euro 438 miliardi di dicembre 2012. Questa crescita è conseguenza dell’andamento positivo della market performance (+ 2,0% pari a Euro 8,6 miliardi) e
della raccolta netta (+ 0,9% pari a Euro 3,9 miliardi), coerentemente i trend di più lungo periodo che confermano
una crescita preponderante della componente di market performance rispetto a una raccolta netta complessiva
che si mantiene debole.
Come risultato della crescente attitudine della clientela a ricercare una più completa diversificazione del proprio
portafoglio, è stato registrato un aumento dell’esposizione verso gli strumenti gestiti (che a fine 2013 è stimata
essere pari al 23% delle attività finanziarie delle famiglie Private), fondi in particolare, ma anche dell’incidenza dei
prodotti assicurativi, con una predilezione per i prodotti unit linked. Rimangono stabile nel 2013 le componenti
azionarie e di titoli di Stato che caratterizzano il portafoglio medio, mentre sono in riduzione le quote relative ai
a titoli corporate, alle obbligazioni di matrice bancaria ai prodotti ad alto contenuto di liquidità.
In tale contesto, Banca Esperia ha proseguito il proprio impegno nella crescita attraverso la progressiva implementazione di un innovativo modello di business, basato sulla consulenza dedicata a tutte le componenti del
patrimonio dei clienti (familiare, imprenditoriale, finanziario e immobiliare), e di numerose iniziative volte all’acquisizione e sviluppo della clientela di riferimento e al miglioramento della profittabilità mediante la valorizzazione dell’offerta di prodotti e servizi private e la continua azione di sensibilizzazione, indirizzo e monitoraggio
delle strutture commerciali. Ciò ha portato a un ulteriore consolidamento della posizione del Gruppo Esperia nel
mercato, che sale al primo posto per AUM tra le “banche specializzate” e si conferma al nono posto rispetto al
mercato private banking nel complesso. Il Gruppo Esperia ha registrato una variazione positiva degli asset di circa
l’11%, da Euro 13,8 miliardi a fine 2013 a 15,3 miliardi a fine 2013.
Organizzazione del gruppo bancario
Al 31 dicembre 2013 il Gruppo Bancario Banca Esperia comprendeva:
•Banca Esperia S.p.A.
•Duemme SGR S.p.A.
•Esperia Trust Company S.r.l. (ex Duemme Trust Company S.r.l.)
•Esperia Servizi Fiduciari S.p.A. (ex Duemme Servizi Fiduciari S.p.A.) che ha incorporato in data 1 gennaio 2013
le Società San Babila Fiduciaria S.p.A. e Cidneo Fiduciaria S.p.A. acquisite nell’ottobre 2012
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GRUPPO BANCARIO BANCA ESPERIA (“IL GRUPPO”)
RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE
•Duemme Capital Ltd. (posta in liquidazione nel mese di luglio 2013)
•Duemme International Luxembourg S.A.
Banca Esperia è la Capogruppo e, in estrema sintesi, la sua struttura organizzativa è articolata in strutture commerciali (6 Direzioni Clienti - territoriali e di segmento), strutture di Offerta e Produzione (Wealth Planning, Investment Solution, Corporate & Real Estate, Tesoreria e Proprietà), strutture operative (Direzione Organizzazione e Piattaforme Operative, Direzione Amministrazione e Contabilità) e strutture di Indirizzo, Coordinamento e
Controllo (Direzione Pianificazione e Coordinamento Commerciale, Direzione Rischi e Compliance).
Si segnala che, con l’uscita, alla fine del primo semestre 2013, del Responsabile Finanza e, l’ingresso nel mese di
luglio, del nuovo Responsabile Amministrativo è stata costituita la nuova Direzione Amministrazione e Contabilità che ricomprende nel suo perimetro il Bilancio Banca, il Bilancio Consolidato, le Segnalazioni di Vigilanza
e la Fiscalità di Gruppo.
Nel mese di dicembre 2013 all’interno della Direzione Organizzazione e Piattaforme Operative viene soppressa
la funzione di Operations e IT.
Le funzioni interne alla suddetta Direzione si riorganizzano pertanto come di seguito indicato:
1)Operations a cui riportano il Middle Office Centrale e la struttura di Back Office Pagamenti e Titoli;
2)ICT che si riorganizza secondo quanto previsto dalle disposizioni di vigilanza, Circolare 263 di Banca d’Italia
15º aggiornamento del 2 luglio 2013. A tale riguardo vengono identificate in maniera distinta le unità che si
occupano di Sviluppo, Collaudo e Produzione;
3)Organizzazione a cui si aggiunge la struttura di Help Desk applicativi;
4)Risorse umane;
5)Legale e Affari Societari.
Passano inoltre in staff alla medesima Direzione le funzioni di Logistica e Procurement e di Reportistica e Controlli a Distanza.
Quest’ultima in particolare è deputata a presidiare il corretto svolgimento delle attività di controllo operativo e
di riconciliazione previste dalla normativa vigente e a svolgere, attraverso la propria struttura interna, dedicata,
controlli a distanza sull’operatività di tutte le filiali della Banca distribuite sul territorio.
La Banca, nella sua veste di Capogruppo e di holding operativa, svolge attraverso le proprie strutture, attività
di supporto nei confronti delle Società controllate per lo svolgimento di attività specifiche regolate da contratti
stipulati a condizioni di mercato.
Sul territorio nazionale la Banca è presente con sedi a Milano, Roma, Genova, Bologna, Firenze, Brescia, Torino,
Padova, Parma, Bergamo, Treviso e Cesena.
Si prevede di affinare ulteriormente il disegno organizzativo relativo alla struttura commerciale, con alcune modifiche che saranno perfezionate nel corso dell’anno 2014.
Il Consiglio di Amministrazione di Banca Esperia è composto da: Edoardo Lombardi (Presidente), Andrea
Cingoli (Amministratore Delegato), Maurizio Carfagna (Consigliere indipendente), Carlo Clavarino (Consigliere
indipendente), Salvatore Messina (Consigliere indipendente), Alberto Rosati, Massimo Doris e Francesco Saverio
Vinci.
Il Consiglio di Amministrazione di Duemme SGR è composto da: Maurizio Carfagna (Presidente), Antonio
Maria Penna (Vice Presidente), Filippo Di Naro (Amministratore Delegato), Marco Oriani (Consigliere indipendente) e da Pellegrino Libroia e Stefano Simonetti che sono stati nominati Consiglieri nell’Assemblea dei soci
tenutasi il 17 aprile 2013.
Il Consiglio di Amministrazione di Duemme International Luxembourg è composto da: Georges Gudenburg
(Presidente), Robert Rausch (Managing Director), Fabio Ventola e Giovanni Lainati (Consigliere indipendente).
Nel Consiglio di Amministrazione di Esperia Servizi Fiduciari Guido Feller ha lasciato il proprio incarico
di Vice Presidente a seguito delle sue dimissioni dal Gruppo Esperia. Inoltre hanno lasciato il Consiglio di Amministrazione della Società Claudio Grego e Carla Giannone, sostituiti da Andrea Cingoli e Patrizio Lattanzi. Il
Consiglio di Amministrazione di Esperia Servizi Fiduciari è pertanto composto da: Vittorio Volpi (Presidente),
Alberto Chiesa (Amministratore Delegato), Andrea Cingoli, Patrizio Lattanzi, Franco Benincasa (Consigliere indipendente), Federico Orlandi (Consigliere), Gerolamo Caccia Dominioni (Consigliere indipendente) e Uberto
Barigozzi (Consigliere indipendente).
Il Consiglio di Amministrazione di Esperia Trust Company è composto da Giorgio Bernini (Presidente),
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GRUPPO BANCARIO BANCA ESPERIA (“IL GRUPPO”)
RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE
Raffaella Sarro (Amministratore Delegato), Andrea Cingoli (Consigliere), Maurizio Beltrami (Consigliere indipendente), Domenico A. Mazzone (Consigliere indipendente), Patrizio Lattanzi (Consigliere) e Marco Giorgino
(Consigliere Indipendente).
L’offerta del Gruppo, rivolta alla clientela privata e istituzionale, consiste principalmente nella gestione, nell’amministrazione, nella consulenza d’investimento, nell’organizzazione di patrimoni e comprende anche l’intestazione (fiduciaria e in trust) degli stessi, nonché assistenza di tipo legale e fiscale.
Tale offerta è veicolata alla clientela attraverso il seguente modello di servizio distinto tra le diverse Società del
Gruppo:
•Banca Esperia opera attraverso la sua rete di private bankers, colloca prodotti di investimento (del Gruppo e non),
offre servizi di consulenza (Wealth Planning e Corporate and Real Estate Advisory) e presta i principali servizi
bancari quali i conti correnti, i depositi di titoli e valori ed i finanziamenti sotto varie forme tecniche;
•Duemme SGR e Duemme International Luxembourg offrono un’ampia gamma di servizi di investimento concentrandosi in particolare sulle gestioni individuali (per clienti privati e istituzionali) e quelle collettive (fondi
hedge e SICAV), anche in qualità di gestore delegato. E’ opportuno ricordare che Duemme SGR è impegnata in
un processo di ristrutturazione e rifocalizzazione che ha visto una progressiva riduzione della presenza nel settore
dei fondi hedge e immobiliari, anche attraverso operazioni straordinarie. L’attività principale di Duemme International Luxembourg (management company di SICAV lussemburghesi) è stata affiancata dalla rapida crescita
di un’attività di gestione in delega di mandati discrezionali sotto polizza da parte di alcune primarie compagnie
assicurative;
•Esperia Trust Company e Esperia Servizi Fiduciari offrono un’ampia gamma di servizi di intestazione fiduciaria e
in trust, consulenza, pianificazione e protezione patrimoniale. In particolare il portafoglio di mandati fiduciari del
Gruppo Esperia si è rafforzato a seguito dell’acquisizione di San Babila Fiduciaria e Cidneo Fiduciaria;
•Duemme Capital Ltd ha cessato la sua attività di advisor in materia di fondi hedge; dal primo febbraio 2012 non
ha dipendenti. È stata avviata la procedura di liquidazione nel corso del mese di luglio 2013.
Andamento della gestione
Alla data del 31 dicembre 2013 le Società componenti il Gruppo Bancario hanno chiuso il bilancio d’esercizio
con i risultati netti di seguito elencati:
(valori in Euro/000)
Società Risultato d’esercizio
Banca Esperia SpA
4.566
Duemme SGR SpA 855
Esperia Servizi Fiduciari SpA
56
Esperia Trust Company Srl 12
Duemme Capital Ltd
(44)
Duemme International Luxembourg SA
4.510
Le masse nette in gestione e/o amministrazione ammontavano a circa Euro 15.300 milioni: l’incremento è stato
pari a circa Euro 1.800 milioni generato da un afflusso netto di masse per circa Euro 200 milioni e da una market
performance positiva per circa Euro 1.600 milioni.
Rapporti fra le società del gruppo
I rapporti fra le società del Gruppo (inclusi i contratti di outsourcing relativi ai servizi sopra menzionati) sono
disciplinati da accordi infragruppo stipulati a condizioni di mercato.
Alcuni degli accordi infragruppo sono stati modificati rispetto all’esercizio 2012 a seguito della nuova struttura
della Capogruppo e delle nuove logiche di distribuzione dei prodotti.
I rapporti in essere con le società del Gruppo si possono così riassumere:
•rapporti di conto corrente accesi presso Banca Esperia da Duemme SGR, Esperia Servizi Fiduciari, Esperia Trust
Company, Duemme Capital e Duemme International Luxembourg;
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GRUPPO BANCARIO BANCA ESPERIA (“IL GRUPPO”)
RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE
•rapporto di custodia e amministrazione titoli acceso presso Banca Esperia da Esperia Servizi Fiduciari;
•prestazione di servizi in outsourcing relativamente alle funzioni di Amministrazione, Controllo di Gestione,
Tesoreria, Risk Management, Compliance, Legale e Societario, Internal Audit, Risorse Umane, Pianificazione
Strategica, Sviluppo Commerciale, Information Technology e Organizzazione da parte di Banca Esperia a favore
di Duemme SGR, Esperia Servizi Fiduciari, Esperia Trust Company e Duemme International Luxembourg;
•prestazione di servizi in outsourcing di Middle e Back-office da parte di Banca Esperia a favore di Esperia Servizi
Fiduciari;
•deleghe di gestione conferite da Duemme International Luxembourg a Duemme SGR per alcuni comparti della
Duemme SICAV;
•accordo per il collocamento da parte di Banca Esperia dei prodotti e servizi di Duemme SGR e di Duemme International Luxembourg;
•accordo di retrocessione tra Banca Esperia e Duemme SGR in merito al recupero delle spese di banca depositaria
relative ai mandati in gestione attivi presso la controllata;
•accordo di consulenza in materia di investimenti finanziari tra Banca Esperia e Duemme International Luxembourg;
•accordo di consulenza tra Banca Esperia ed Esperia Fiduciaria in materia di rapporti fiduciari, wealth planning e
protezione di patrimoni;
•accordo di consulenza tra Banca Esperia e Esperia Trust in materia di trust e protezione di patrimoni;
•accordo di consulenza tra Banca Esperia e Duemme SGR a supporto dell’attività del Comitato Strategico e del
Comitato Investimenti Gestioni Private.
I rapporti fra le società del Gruppo sono disciplinati da accordi regolati a normali condizioni di mercato.
Attività di ricerca e sviluppo
Nel corso dell’anno il portafoglio di proprietà si è ulteriormente incrementato da Euro 575 milioni ad Euro 748
milioni e si è intensificata l’attività di trading, consentendo la realizzazione di un importante risultato economico
di tesoreria. Inoltre, a partire dalla seconda metà dell’anno, l’attività si è concentrata sulla riduzione del costo di
rifinanziamento del portafoglio stesso, da un lato attraverso l’operatività in prestito titoli e l’attivazione di singoli
accordi con le controparti tra quelle affidate dalla Banca, dall’altro aderendo al segmento Repo del mercato MTS
(sostituendo in parte le operazioni di mercato aperto con la Banca Centrale Europea) che presenta alcuni vantaggi
tra cui: liquidità del mercato, eliminazione del rischio controparte grazie alla presenza della clearing house, costi
notevolmente inferiori rispetto ad altre forme di funding.
Si è inoltre sviluppata all’interno della funzione tesoreria l’attività di collateral management in stretta collaborazione con la Direzione Rischi e Compliance perseguendo un duplice obiettivo, da un lato come tecnica della
misurazione del rischio e dall’altro per mitigare gli eventuali effetti di un default delle controparti.
Nel corso dell’anno sono stati emessi titoli obbligazionari Banca Esperia per complessivi Euro 147 milioni con
scadenza tra due e sei anni, realizzate in collaborazione con la Direzione Investment Solutions che ha ulteriormente migliorato il processo di sviluppo di prodotti di investimento per la clientela.
Nel corso del 2013, dal punto di vista commerciale, la Banca ha lavorato ad una serie di nuove attività/iniziative
che coinvolgono le proprie controllate, come di seguito meglio specificato.
Innanzi tutto da segnalare, dal lato dell’offerta di prodotti assicurativi, il lancio di un prodotto dedicato a Banca
Esperia, Banca Esperia Coupon, sviluppato grazie ad un nuovo accordo con Pramerica Life S.p.A., che coniuga le
caratteristiche tipiche delle polizze a capitalizzazione (rendimento garantito) con quelli delle polizze assicurative a
vita intera (copertura caso morte), con l’ulteriore facoltà di percepire il rendimento periodico certo attraverso una
cedola annuale. Alla data del 31 dicembre 2013 le masse acquisite ammontano a circa Euro 85 milioni.
E’stato poi finalizzato un nuovo servizio per i clienti del Gruppo, denominato contratto di Account Aggregation
& Investment Solutions. Esso mira a rappresentare al cliente la visione aggregata dei suoi investimenti finanziari
detenuti presso il Gruppo Banca Esperia e presso altri intermediari con la finalità di fornirgli un servizio di analisi,
rappresentazione e ottimizzazione dell’asset allocation complessiva e un controllo del profilo di rischio.
Grazie alla definizione dell’asset allocation complessiva ottimale multi banca, il cliente può beneficiare di un servizio consulenziale che permette la verifica delle singole posizioni/porzioni di portafoglio detenute in termini di
conformità alla suddetta asset allocation e all’andamento dei mercati, e di controllare più dettagliatamente i costi
e i rendimenti del proprio portafoglio.
Inoltre, nel corso del 2013 è stata perfezionata la definizione di un nuovo “Fondo per le Imprese” in Duemme
SGR, fondo mobiliare di diritto italiano riservato agli investitori istituzionali.
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GRUPPO BANCARIO BANCA ESPERIA (“IL GRUPPO”)
RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE
Il fondo investirà in “Mini Bond”, i nuovi strumenti di finanziamento alternativo a disposizione delle PMI introdotti dall’art. 32 del Decreto Sviluppo. Le opportunità di investimento verranno vagliate attraverso un processo
rigoroso all’interno del quale l’attività di Duemme sarà coadiuvata, nella fase di screening e valutazione delle varie
operazioni, da Mediobanca ed altre eventuali Banche domestiche nel ruolo di arranger, oltre che da eventuali
advisors indipendenti e sarà certificata dalla richiesta di attribuzione di un rating da parte di soggetti qualificati.
Infine, nel secondo semestre del 2013 Duemme International ha stretto una partnership con Russell Investments
per la gestione del Comparto Duemme Global Equity. Russell investments è un asset manager internazionale
leader per le strategie di gestione attiva e i portafogli multi-asset da oltre 40 anni.
Duemme Global Equity è costituito principalmente dai fondi azionari multimanager di Russell, che sono caratterizzati dall’utilizzo di gestori specialisti, con strategie e stili di gestione tra loro complementari.
Struttura e contenuto del bilancio consolidato
Il Bilancio d’esercizio consolidato, corredato dalla presente Relazione degli Amministratori sulla gestione, è costituito dallo Stato Patrimoniale, dal Conto Economico, dal Prospetto della redditività complessiva, dal Prospetto
delle variazioni patrimoniali, dal Rendiconto finanziario e dalla Nota Integrativa, redatti in conformità a quanto
previsto dal Provvedimento del Governatore della Banca d’Italia del 22 dicembre 2005, aggiornato il 21 Gennaio
2014, applicando i principi contabili internazionali IAS/IFRS recepiti nel nostro ordinamento dal D.Lgs. 58/98.
Dati economici
Il conto economico, espresso in forma scalare, evidenzia il processo di formazione del risultato di gestione.
Margine
di interesse
Voce
Scoperti di conto corrente
31 dicembre 31 dicembre
2013
2012
Delta %
11.581
12.546
(7,7%)
3.642
2.415
50,8%
16.789
14.707
14,2%
62
1.119
(94,5%)
233
259
(10,0%)
47
31
51,6%
Totale interessi attivi
32.354
31.077
4,1%
Conti correnti e operazioni di raccolta
(7.441)
(9.286)
(20,0%)
Titoli in circolazione
(6.998)
(4.318)
62,1%
Altre operazioni di tesoreria
(1.683)
(3.000)
(43,9%)
(16.122)
(16.604)
(2,9%)
16.232
14.473
(12,2%)
Mutui e finanziamenti
Titoli di proprietà
Altre operazioni di tesoreria
Derivati a copertura di operazioni di raccolta
Altre Attività
Totale interessi passivi
Margine di interesse
La contrazione dei tassi d’interesse avvenuta nell’esercizio ha portato uno sterile aumento degli interessi attivi percepiti (+ Euro 0,3 milioni, pari al netto tra la voce “Scoperti di conto corrente” e la voce “Mutui e finanziamenti”)
nonostante l’incremento del credito erogato alla clientela (+ Euro 84,9 milioni anno su anno) e allo stesso tempo,
congiuntamente ad una maggiore efficienza nella raccolta tramite l’adozione di forme tecniche di finanziamento
collateralizzate, ha diminuito gli interessi sostenuti (- Euro 3,2 milioni) a fronte di crescenti masse (+ Euro 85,2
milioni).
L’incremento dei volumi del portafoglio di proprietà (+ Euro 176 milioni), principalmente di obbligazioni governative e corporate, ha dato luogo a un miglior risultato in termini di flussi cedolari (+ Euro 2 milioni) che ha
contribuito a compensare quasi integralmente (+ Euro 2,7 milioni) i maggiori costi di finanziamento legati al
collocamento di nuove emissioni obbligazionarie (+ Euro 133,3 milioni la variazione dei volumi anno su anno).
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GRUPPO BANCARIO BANCA ESPERIA (“IL GRUPPO”)
RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE
Commissioni
Nette
Voce
31 dicembre 31 dicembre
2013
2012
Delta %
Garanzie rilasciate 124
106
17,0%
Negoziazione strumenti finanziari
156
2
7.700,0%
37.577
49.946
(24,8%)
453
−
−
Collocamento titoli
6.183
6.725
(8,1%)
Ricezione e trasmissioni ordini
3.278
3.523
(7,0%)
Attività di consulenza
4.259
3.342
27,4%
Distribuzione di servizi di terzi
521
27
1.829,6%
Tenuta e gestione conti correnti
311
279
11,5%
2.500
2.155
16,0%
55.362
66.105
(16,3%)
Negoziazione strumenti finanziari
(80)
(14)
471,4%
Custodia e Amministrazione titoli
(815)
(889)
(8,3%)
Servizi incasso e pagamento
(103)
(73)
41,1%
Altri servizi
(6.124)
(5.638)
8,6%
Totale Commissioni Passive
(7.122)
(6.614)
7,7%
Commissioni Nette
48.240
59.491
(18,9%)
Gestione di portafogli
Custodia e amministrazione titoli
Altri servizi
Totale Commissioni Attive
La contrazione del margine commissionale è determinata essenzialmente dalla riduzione delle commissioni di
gestione e performance a seguito di un andamento meno favorevole dei mercati finanziari nel 2013 rispetto all’anno precedente (- Euro 11 milioni). Inoltre si registrano minori commissioni per Euro 1,7 milioni a seguito della
cessione/liquidazione di alcuni fondi immobiliari gestiti da Duemme SGR.
Il fenomeno è stato parzialmente mitigato dall’aumento delle commissioni attive legate all’attività di consulenza
(+ Euro 0,9 milioni) e al collocamento di polizze assicurative (+ Euro 0,5 milioni).
Si registra inoltre una sensibile diminuzione delle commissioni passive sull’attività di promozione e distribuzione
di servizi alla clientela (- Euro 1 milione) costituite dalle provvigioni corrisposte ad agenti esterni (promotori,
public relator, finders).
Margine di
intermediazione
Voce
31 dicembre 31 dicembre
2013
2012
Delta %
Margine d’interesse
16.232
14.473
12,2%
Commissioni nette
48.240
59.491
(18,9%)
Dividendi su titoli di proprietà
35
4
775,0%
Totale dividendi
35
4
775,0%
238
1.346
(82,3%)
76
560
(86,4%)
3
1.401
(99,8%)
317
3.307
(90,4%)
1
−
−
23.613
13.587
73,8%
Altre operazioni di cessione/riacquisto
12
(14)
185,7%
Utili/perdite da cessione/riacquisto
23.625
13.573
74,1%
Totale margine d’intermediazione
88.450
90.848
(2,6%)
Titoli di proprietà detenuti nel portafoglio HFT
Operatività in cambi (spot, derivati, ecc)
Strumenti derivati finanziari e creditizi
Risultato netto dell’attività di negoziazione
Risultato netto dell’attività di copertura
Titoli di proprietà detenuti nel portafoglio AFS
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GRUPPO BANCARIO BANCA ESPERIA (“IL GRUPPO”)
RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE
Il margine di intermediazione subisce una lieve riduzione rispetto allo scorso esercizio a seguito di un peggioramento delle commissioni nette (-19%) che è stato parzialmente assorbito da un incremento del margine d’interesse (+12%) e dal risultato dell’attività di tesoreria sul portafoglio di proprietà available for sale della Capogruppo
(+74%).
Risultato netto
della gestione
finanziaria
Voce
31 dicembre 31 dicembre
2013
2012
Delta %
Margine d’intermediazione
88.450
90.848
(2,6%)
Rettifiche/riprese di valore da deterioramento di crediti
(1.109)
(1.092)
1,6%
Rettifiche/riprese di valore da deterioramento titoli AFS
(586)
(6.219)
(90,6%)
86.755
83.537
3,8%
Risultato netto della gestione finanziaria
A fronte di un’approfondita analisi del portafoglio crediti è stata definita una svalutazione analitica del finanziamento erogato al Fondo immobiliare Marsupio scaduto il 30 settembre 2013 e classificato ad incaglio. Sempre
per lo stesso fondo, inoltre, si è proceduto a svalutare i crediti vantati dalla Duemme SGR a titolo commissionale
e di riaddebito spese.
Nella voce svalutazione crediti sono ricompresi anche stralci di posizioni creditizie nei confronti di fiducianti che
la società Esperia Servizi Fiduciari giudica di complessa recuperabilità.
Costi Operativi
Voce
Personale dipendente
31 dicembre 31 dicembre
2013
2012
Delta %
(37.738)
(44.957)
(16,1%)
Altro personale in attività
(793)
(1.182)
(32,9%)
Amministratori e sindaci
(1.858)
(1.192)
55,9%
149
(5)
−
(40.240)
(47.336)
(15%)
Compensi per servizi professionali e consulenze
(5.856)
(5.283)
10,8%
Locazioni e canoni noleggi
(4.349)
(7.009)
(38,0%)
Recuperi/rimborsi per dipendenti distaccati
Totale Costo del Personale
Assicurazioni
Trasferte e viaggi dipendenti
(196) (313)(37,4%)
(2.839)
(1.929)
47,0%
(616)
(789)
(21,9%)
Elaborazione dati
(2.432)
(2.833)
(14,2%)
Outsourcing amministrativo
(5.732)
(4.535)
26,4%
Altre spese
(6.398)
(2.829)
126,1%
Totale Altre Spese Amministrative
(28.418)
(25.520)
11,4%
Accantonamenti netti a fondi per rischi ed oneri
(12.505)
(4.000)
212,6%
(402)
(384)
4,7%
(1.275)
(815)
56,4%
4.060
1.203
237,5%
Totale altri proventi e oneri (10.122)
(3.996)
153,3%
Costi operativi
(78.780)
(76.852)
2,5%
Spese di pubblicità
Rettifiche/riprese di valore su attività materiali
Rettifiche/riprese di valore su attività immateriali
Altri oneri/proventi di gestione
Il processo di riorganizzazione interna ha portato ad una diminuzione dei costi del personale di circa - Euro 7,1
milioni rispetto al 31 dicembre 2012.
Le Altre spese amministrative hanno beneficiato di una migliore gestione dei costi di struttura e di una politica
di revisione generale della spesa; il loro aumento (+ Euro 2,9 milioni) è dovuto all’incremento dell’imposta di
16
GRUPPO BANCARIO BANCA ESPERIA (“IL GRUPPO”)
RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE
bollo sugli strumenti finanziari (+ Euro 3 milioni) versata per conto della clientela, il cui recupero ha avuto un
effetto positivo sugli altri proventi di gestione (+ Euro 2,6 milioni). Le spese amministrative risentono di costi
straordinari dovuti alla ridefinizione dei contratti di outsourcing con Xchanging Italy Spa e Objectway Financial
Software Spa.
L’incremento dei costi operativi è causato dall’integrazione del fondo per rischi ed oneri relativo alla quantificazione del perimetro massimo di rischio delle partite in sospeso sui conti transitori pregressi (+ Euro 7,3 milioni); inoltre si è ritenuto opportuno effettuare ulteriori accantonamenti (+ Euro 5,2 milioni) a fondi per rischi e oneri per:
•reclami presentati dalla clientela per asserite perdite di valore dei portafogli titoli;
•possibili sanzioni amministrative dovute ad accertamenti fiscali in corso.
Risultato lordo
dell’attività
corrente
Imposte sul
reddito
L’utile lordo del periodo è pari ad Euro 8 milioni in linea con il risultato conseguito nel precedente esercizio.
Le imposte sono state stimate in base alle vigenti disposizioni in materia fiscale in conformità al principio contabile internazionale IAS12.
Si segnala che il D.L. n. 133 del 30 novembre 2013, ha introdotto, per il solo anno d’imposta 2013, un’addizionale dell’8,5% a carico di imprese di assicurazione, enti creditizi e finanziari. Pertanto l’aliquota IRES dell’esercizio,
per Banca Esperia e Duemme SGR, è pari al 36%.
L’aumento delle imposte sul reddito è da ricondurre al migliore risultato economico.
L’incremento del costo IRAP è legato principalmente al maggior margine di intermediazione.
La Capogruppo ha utilizzato parte delle perdite fiscali del 2009 a copertura dell’utile fiscale dell’esercizio.
Situazione patrimoniale
In sintesi lo Stato Patrimoniale presenta attività per un totale di Euro 1.848 milioni, passività per Euro 1.671
milioni e un patrimonio netto di Euro 177 milioni così composto:
Capitale sociale
63.000
Sovrapprezzo di emissione
38.646
Riserve 69.282
Riserve da valutazione
4.554
Utile del periodo
1.857
Patrimonio netto
177.339
Risorse umane
Il Gruppo Esperia si compone di 6 Società che riflettono le specializzazioni operative componenti l’offerta globale
dei servizi integrati.
•Il Gruppo Banca Esperia nel corso del 2013, con riferimento ai risultati del 2012, ha dato attuazione alla nuova
politica di incentivazione variabile della rete commerciale che ha uniformato lo schema di calcolo degli incentivi
e ha introdotto il pagamento differito su un periodo di un anno della retribuzione variabile eccedente una soglia
predefinita.
•Il processo di sottoscrizione dei patti di stabilità con parte della rete commerciale, avviato nel 2012, è stato esteso
nel 2013 a quattro banker.
•La cessione del ramo d’azienda relativo ai fondi immobiliari ha determinato il rientro in Duemme SGR delle
persone che in Kedrios seguivano tale attività. Nel 2013 sono rientrate 2 risorse.
•Nel corso del 2013 gli organici del Gruppo sono complessivamente passati da 254 a 259 dipendenti (suddivisi in
85 dirigenti, 110 quadri direttivi e 64 impiegati) con un incremento netto di 5 risorse generato da una serie di
assunzioni e cessazioni così riassumibili:
17
GRUPPO BANCARIO BANCA ESPERIA (“IL GRUPPO”)
RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORI SULLA GESTIONE
31 dicembre Entrate
Uscite
31 dicembre
20122013
Banca Esperia
209
23
18
214
Duemme SGR
34
3
9
28
Esperia Servizi Fiduciari
3
6
1
8
Esperia Trust Company
1
1
0
2
Duemme International
7
1
1
7
Duemme Capital
0
0
0
0
Totale
2543429 259
Le risorse legate al Gruppo Esperia da contratti di collaborazione e di somministrazione, al 31 dicembre 2013,
sono 17 (di cui 2 Co.co.co, 4 lavoratori a progetto, 4 stagisti, 1 somministrato e 6 promotori).
Azioni proprie
Nessuna Società appartenente al Gruppo possiede né ha negoziato azioni proprie o della società Capogruppo.
Fatti di rilievo
avvenuti dopo
la chiusura del
periodo
Non sono intervenuti, dopo la chiusura dell’esercizio, eventi significativi tali da impattare le risultanze economico-patrimoniali al 31 dicembre 2013.
Il raccordo tra il patrimonio netto e il risultato del periodo dell’impresa capogruppo e il patrimonio netto e il
risultato del periodo consolidato è rappresentato nel seguente prospetto:
Patrimonio
netto
Patrimonio netto e risultato del periodo come riportati nel bilancio
della capogruppo Banca Esperia S.p.A.
156.002
Eliminazione dei valori di carico delle società consolidate integralmente
(23.862)
Eliminazione dei dividendi da controllate
Risultato
del periodo
4.566
(8.100)
Eccedenza netta rispetto ai valori di carico delle società consolidate
integralmente5.615
Ammortamento della differenza positiva di consolidamento
Patrimoni netti delle società consolidate integralmente
Risultati conseguiti dalle società consolidate integralmente
Patrimonio netto e risultato del periodo consolidato
34.194
5.390
5.390
177.339
1.857
Evoluzione prevedibile della gestione e conclusioni
Non si prevedono variazioni significative nell’offerta di prodotti e servizi del Gruppo.
L’andamento dei primi mesi dell’esercizio 2014 fa ritenere perseguibile il mantenimento di un risultato positivo.
Il Consiglio di Amministrazione
Milano, 25 Marzo 2014
18
Stato patrimoniale consolidato
Voci dell’attivo
Valori/000
10. Cassa e disponibilità liquide
*a seguito dell’introduzione dello IAS 19 revised sono stati modificati
i saldi relativi al bilancio chiuso al 31 dicembre 2012, statuendo
il principio la propria
applicazione retroattiva
sui saldi di apertura di
tale bilancio. Sono state
inoltre riesposte alcune voci per le quali si
rimanda alla Sezione
4 - “Altri aspetti” della
Parte A - Politiche Contabili
31 dicembre 2013
31 dicembre
2012(*)
121
156
20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
129.083
103.403
40. Attività finanziarie disponibili per la vendita
626.415
471.883
60. Crediti verso banche
30.033
60.889
70. Crediti verso clientela
936.712
852.437
80. Derivati di copertura
607
1.403
120.Attività materiali
1.337
1.493
130.Attività immateriali
9.467
9.834
5.615
5.615
10.150
11.773
di cui avviamento
140.Attività fiscali
a)correnti
4.019
3.958
b)anticipate
6.131
7.815
160.Altre attività
104.587
90.513
Totale dell’attivo
1.848.512
1.603.784
Voci del passivo
Valori/000
31 dicembre
2012(*)
10. Debiti verso banche
399.982
397.323
20. Debiti verso clientela
871.681
778.530
30. Titoli in circolazione
296.582
163.277
15.555
1.898
3.609
4.707
40. Passività finanziarie di negoziazione
80. Passività fiscali
a)correnti
−
1.024
b)differite
3.609
3.683
65.919
76.298
1.340
1.378
16.505
4.000
−
−
16.505
4.000
4.554
4.966
170.Riserve
69.282
64.627
180.Sovrapprezzi di emissione
38.646
38.646
190.Capitale
63.000
63.000
1.857
5.134
1.848.512
1.603.784
100.Altre passività
110.Trattamento di fine rapporto del personale
120.Fondi per rischi ed oneri:
*a seguito dell’introduzione dello IAS 19 revised sono stati modificati
i saldi relativi al bilancio chiuso al 31 dicembre 2012, statuendo
il principio la propria
applicazione retroattiva
sui saldi di apertura di
tale bilancio. Sono state
inoltre riesposte alcune voci per le quali si
rimanda alla Sezione
4 - “Altri aspetti” della
Parte A - Politiche Contabili
31 dicembre 2013
a)quiescenza ed obblighi simili
b)altri fondi
140.Riserve da valutazione
220.Utile (Perdita) di periodo e d’esercizio (+/-)
Totale del passivo e del patrimonio netto
19
Conto economico consolidato
Valori/000
10. Interessi attivi e proventi assimilati
31 dicembre
2012(*)
32.354
31.077
(16.122)
(16.604)
30. Margine di interesse
16.232
14.473
40. Commissioni attive
55.362
66.105
50. Commissioni passive
(7.122)
(6.614)
60. Commissioni nette
48.240
59.491
35
4
317
3.307
1
−
23.625
13.573
−
−
23.613
13.587
−
(14)
12
−
120.Margine di intermediazione
88.450
90.848
130.Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di:
(1.695)
(7.311)
a)crediti
(1.109)
(1.092)
b)attività finanziarie disponibili per la vendita
(586)
(6.219)
c)attività finanziarie detenute sino alla scadenza
−
−
d)altre operazioni finanziarie
−
−
140.Risultato netto della gestione finanziaria
86.755
83.537
170.Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa
86.755
83.537
180.Spese amministrative:
(68.658)
(72.856)
a) spese per il personale
(40.240)
(47.336)
b)altre spese amministrative
(28.418)
(25.520)
(12.505)
(4.000)
(402)
(384)
(1.275)
(815)
4.060
1.203
(78.780)
(76.852)
33
1.368
8.008
8.053
(6.151)
(2.919)
1.857
5.134
−
−
1.857
5.134
20. Interessi passivi e oneri assimilati
70. Dividendi e proventi simili
80. Risultato netto dell’attività di negoziazione
90. Risultato netto dell’attività di copertura
100.Utili (perdite) da cessione o riacquisto di:
a)crediti
b)attività finanziarie disponibili per la vendita
c)attività finanziarie detenute sino alla scadenza
d)passività finanziarie
190.Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri
200.Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali
210.Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali
220.Altri oneri/proventi di gestione
230.Costi operativi
270.Utile (Perdita) da cessione di investimenti
*a seguito dell’introduzione dello IAS 19 revised sono stati modificati
i saldi relativi al bilancio chiuso al 31 dicembre 2012, statuendo
il principio la propria
applicazione retroattiva
sui saldi di apertura di
tale bilancio. Sono state
inoltre riesposte alcune voci per le quali si
rimanda alla Sezione
4 - “Altri aspetti” della
Parte A - Politiche Contabili
31 dicembre 2013
280.Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte
290.Imposte sul reddito dell’operatività corrente
300.Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte
310.Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione
al netto delle imposte
320.Utile (Perdita) di periodo
330.Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi
340.Utile (Perdita) di periodo di pertinenza della Capogruppo
20
1.857
5.134
Prospetto della redditività consolidata complessiva
Valori/000
10. Utile (Perdita) di periodo
31 dicembre 2013
1.857
31 dicembre
2012(*)
5.134
Altre componenti reddituali al netto delle imposte
senza rigiro a conto economico
20. Attività materiali
−
−
30. Attività immateriali
−
−
40
(202)
50. Attività non correnti in via di dismissione
−
−
60. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni
valutate a patrimonio netto
−
−
40. Piani a benefici definiti
Altre componenti reddituali al netto delle imposte
con rigiro a conto economico
70. Coperture di investimenti esteri
−
−
80. Differenze di cambio
−
(6)
90. Copertura dei flussi finanziari
−
−
(826)
12.226
110.Attività non correnti in via di dismissione
−
−
120.Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni
valutate a patrimonio netto
−
−
130.Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte
(786)
12.018
140.Redditività complessiva (Voce 10 + 130)
1.071
17.152
−
−
1.071
17.152
100.Attività finanziarie disponibili per la vendita
150.Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi
160.Redditività complessiva consolidata di pertinenza
della Capogruppo
*a seguito dell’introduzione dello IAS 19 revised sono stati modificati i saldi relativi al bilancio chiuso al 31 dicembre 2012, statuendo il principio la propria
applicazione retroattiva sui saldi di apertura di tale bilancio. Sono state inoltre riesposte alcune voci per le quali si rimanda alla Sezione 4 - “Altri aspetti”
della Parte A - Politiche Contabili
21
22
Variazioni dell’esercizio
63.000
63.000
63.000
5.134
5.134
(5.134)
1.857
1.857
Il Consiglio di Amministrazione
Amministratore Delegato
Patrimonio netto 176.373
176.373
(105)
1.071
177.339
Utile (perdita) di esercizio
Azioni proprie
Strumenti di capitale
193
193
(193)
(575)
(575)
575
d)
diff. cambio
4.940
4.554
c)
riserva FTA
(826)
(786)
(426)
(426) 40
(386)
(8)
374
b)utili/perdite attuariali
relativi a piani a benefici
definitivi
5.774
5.774
a) disponibili per la vendita
4.966
4.966
Riserve da valutazione:
701
701
701
63.926
63.926
5.134
(479)
68.581
b)
altre
64.627
64.627
5.134
(479)
69.282
a)
di utili
38.646
Riserve:
38.646
38.646
Sovrapprezzi di emissione
b)altre azioni
a)
azioni ordinarie63.000
63.000
63.000
Capitale:
Esistenza al
Modifica
Esistenza
Riserve
Dividendi
Variazioni
Emissioni
Acquisto
Distribuzione
Variazione
Derivati
Stock
Redditività
Patrimonio
31 dicembre
Saldi
al gennaio
e altre
di riserve
nuove azioni
straordinaria
strumenti
su proprie
Options
complessiva
netto al
2012
apertura
2013
destinazioni
azioni
proprie
dividendi
di capitale
azioni
Esercizio 31 dicembre
31 dicembre
2013
2013
Allocazione risultato esercizio
Operaziooni sul patrimonio netto effettuate nel corso dell’esercizio
precedente
PRospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato
31 dicembre 2013
23
Variazioni dell’esercizio
63.000
63.000
63.000
(6.525)
(7.125)
73
73
12.226
12.018
5.774
4.966
193
1.585
5.134
(6)
(1.585)
(569)
193
5.134
(575)
Il Consiglio di Amministrazione
Amministratore Delegato
*a seguito dell’introduzione dello IAS 19 revised
sono stati modificati i saldi relativi al bilancio
chiuso al 31 dicembre 2012, statuendo il principio la propria applicazione retroattiva sui saldi di apertura di tale bilancio. Sono state inoltre
riesposte alcune voci per le quali si rimanda alla
Sezione 4 - “Altri aspetti” della Parte A - Politiche
Contabili
Patrimonio netto159.455
(224)
159.231
(10)
17.152
176.373
Utile (perdita) di esercizio
Azioni proprie
1.585
d)diff. cambio
Strumenti di capitale
193
(569)
c) riserva FTA
b)utili/perdite attuariali
relativi a piani a benefici
definitivi
(224)
(224)
(202)
(426)
(6.525)
a) disponibili per la vendita
(224)
(6.901)
Riserve da valutazione:
701
701
701
62.424
62.424
1.585
(83)
63.926
b)
altre
63.125
63.125
1.585
(83)
64.627
a)
di utili
38.646
Riserve:
38.646
38.646
Sovrapprezzi di emissione
b)altre azioni
a)
azioni ordinarie63.000
63.000
63.000
Capitale:
Esistenza al
Modifica
Esistenza
Riserve
Dividendi
Variazioni
Emissioni
Acquisto
Distribuzione
Variazione
Derivati
Stock
Redditività
Patrimonio
31 dicembre
Saldi
al gennaio
e altre
di riserve
nuove azioni
straordinaria
strumenti
su proprie
Options
complessiva
netto al
2011
apertura
2012
destinazioni
azioni
proprie
dividendi
di capitale
azioni
Esercizio 31 dicembre
31 dicembre
2012
2012
Allocazione risultato esercizio
Operaziooni sul patrimonio netto effettuate nel corso dell’esercizio
precedente
PRospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato
31 dicembre 2012(*)
Rendiconto finanziario consolidato
Voci
31 dicembre
2013
31 dicembre
2012
A.Attività operativa
1.Gestione
21.084
17.242
Interessi attivi incassati (+)
34.822
32.747
Interessi passivi pagati (-)
(15.389)
(17.206)
Dividendi e proventi simili (+)
35
−
Commissioni nette (+/-)
50.438
59.603
Spese per il personale (-)
(40.319)
(47.349)
Altri costi (-)
(30.259)
(25.559)
Altri ricavi (+)
27.185
17.925
Imposte e tasse (-)
(5.429)
(2.919)
2.Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie
(227.595)
(473.811)
Attività finanziarie detenute per la negoziazione
(20.481)
1.220
Costi/ricavi relativi ai gruppi di att. in via di dism.
al netto dell’effetto fiscale (+/-)
Attività finanziarie valutate al fair value− −
Attività finanziarie disponibili per la vendita
(152.050)
(346.405)
Crediti verso clientela (84.275)
(146.958)
Crediti verso banche: a vista
30.856
15.671
Crediti verso banche: altri crediti
−
−
Altre attività
(1.645)
2.661
3.Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie
207.630
462.318
Debiti verso banche: a vista
15.313
276.488
Debiti verso banche: altri debiti
(11.181)
−
Debiti verso clientela 92.696
57.016
Titoli in circolazione
133.462
74.909
Passività finanziarie di negoziazione
−
4.667
Passività finanziarie valutate al fair value− −
Altre passività
(22.659)
49.238
Liquidità netta generata/assorbita dall’attività operativa 1.119
5.749
B.Attività di investimento
1.Liquidità generata da
−
Vendite di partecipazioni
−
−
Dividendi incassati su partecipazioni −
−
Vendite/rimborsi di attività finanziarie detenute
sino alla scadenza −
−
Vendite di attività materiali
−
−
Vendite di attività immateriali
−
−
Vendite di rami d’azienda
−
−
24
Rendiconto finanziario consolidato
2.Liquidità assorbita da
(1.154)
(5.711)
Acquisti di partecipazioni
−
−
Acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza −
−
Acquisti di attività materiali
(322)
(257)
Acquisti di attività immateriali
(832)
(5.454)
(1.154)
(5.711)
Emissioni/acquisti di azioni proprie
−
−
Emissioni /acquisti di strumenti di capitale
−
−
Distribuzione dividendi e altre finalità
−
−
Liquidità netta generata/assorbita dall’attività di provvista −
−
Liquidità netta generata/assorbita nell’esercizio
(35)
38
Acquisti di rami d’azienda
Liquidità netta generata/assorbita dall’attività d’investimento
C.Attività di provvista
25
Riconciliazione
Voci di bilancio
31 dicembre
2013
31 dicembre
2012
Cassa e disponibilità liquide all’inizio dell’esercizio
156
118
Liquidità totale netta generata/assorbita nell’esercizio
(35)
38
121
156
Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell’esercizio
Il Consiglio di Amministrazione
Amministratore Delegato
26
Nota integrativa consolidata
Parte A Politiche contabili
Parte B Informazioni sullo Stato Patrimoniale consolidato
Parte C Informazioni sul Conto Economico consolidato
Parte D Redditività consolidata complessiva
Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
Parte F Informazioni sul patrimonio consolidato
Parte G Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d’azienda
Parte H Operazioni con parti correlate
Parte I Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali
Parte A - Politiche contabili
A.1.
Parte generale
Il presente bilancio consolidato predisposto da Banca Esperia si riferisce al Gruppo Esperia che opera tramite le
società partecipate in Italia e in Lussemburgo. La sede del Gruppo è in Via Filodrammatici, 5 a Milano.
Il Gruppo è posseduto pariteticamente al 50% da Mediolanum S.p.A. e Mediobanca S.p.A.
Il presente Bilancio Consolidato è stato approvato dal Consiglio d’Amministrazione in data 25 marzo 2014.
Sezione 1
Dichiarazione
di conformità ai
principi contabili
internazionali
Il bilancio consolidato al 31 dicembre 2013 è stato redatto ai sensi del D.Lgs.38/2005 secondo i principi contabili
emanati alla data di redazione del presente bilancio consolidato dall’International Accounting Standard Board
(IASB) e le relative interpretazioni dell’International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC)
così come omologati dalla Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19
luglio 2002. Il bilancio consolidato al 31 dicembre 2013 è stato predisposto sulla base delle “Istruzioni per la
redazione del bilancio dell’impresa e del bilancio consolidato delle banche e delle società finanziarie capogruppo
di gruppi bancari” emanate dalla Banca d’Italia, nell’esercizio dei poteri stabiliti dall’art. 9 del D.Lgs.n. 38/2005,
con il Provvedimento del 22 dicembre 2005 con cui è stata emanata la Circolare n. 262/05 “Il Bilancio bancario:
schemi e regole di compilazione”. Queste istruzioni stabiliscono in modo vincolante gli schemi di bilancio e le
relative modalità di compilazione, nonché il contenuto minimo della Nota integrativa.
A tale proposito si evidenza come in data 21 gennaio 2014 sia stato emanato il 2° aggiornamento alla Circolare
262, esaminato più in dettaglio nel seguito, che trova immediata applicazione anche ai bilanci chiusi al 31 dicembre 2013. Nel 2° aggiornamento della Circolare 262 vengono recepite le novità in materia di principi contabili
internazionali IAS/IFRS, omologate dalla Commissione Europea ed entrate in vigore dai bilanci chiusi o in corso
al 31 dicembre 2013:
•emendamenti allo IAS 1 Presentation of Items in Other Comprehensive Income;
•emendamenti all’IFRS 7 Offsetting Financial Assets and Financial Liabilities;
•nuova versione dello IAS 19 Employee Benefits;
•nuovo IFRS 13 Fair Value Measurement;
•Annual Improvements to IFRSs 2009-2011 Cycle (IFRS1, IAS1, IAS16, IAS 32, IAS 34, IFRIC 2).
Con riferimento a tali novità le principali innovazioni introdotte sono:
•la suddivisione delle voci incluse nel “Prospetto della redditività complessiva” in due tipologie, che riflettono la
caratteristica di poter rigirare o meno in Conto economico in un esercizio successivo (IAS 1);
•le informazioni di natura qualitativa e quantitativa sul fair value e relativi livelli gerarchici, distintamente per le
attività valutate al fair value in maniera ricorrente o non ricorrente oppure valutate con criteri di misurazione
diversi dal fair value (es. costo ammortizzato);
•le nuove evidenze informative sui piani a benefici definiti;
•le informazioni di natura qualitativa e quantitativa sulle attività e passività finanziarie (ad esempio, strumenti derivati, operazioni pronti contro termine) rientranti in accordi quadro di compensazione (master netting agreement)
o accordi similari, indipendentemente dal rispetto dei requisiti per la compensazione in bilancio previsti dallo IAS
32, paragrafo 42.
27
Nota integrativa consolidata
Si segnalano, inoltre, i seguenti principi contabili internazionali omologati ma non ancora entrati in vigore:
Regolamento di omologazione
Data di
pubblicazione
Data di
entrata in vigore
IFRS 10 Consolidated Financial Statements
1254/2012
29 dicembre 2012
1° gennaio 2014
IFRS 11 Joint arrangements
1254/2012
29 dicembre 2012
1° gennaio 2014
IFRS 12 Disclosure of Interests
in Other Entities
1254/2012
29 dicembre 2012
1° gennaio 2014
IAS 27 Separate Financial Statements
1254/2012
29 dicembre 2012
1° gennaio 2014
IAS 28 Investments in Associates
and Joint Ventures
1254/2012
29 dicembre 2012
1° gennaio 2014
Amendments:
Sezione 2
Principi generali
di redazione
IFRS 10, IFRS 11 and IFRS 12:
Transition Guidance
313/2013
4 aprile 2013
1° gennaio 2014
IFRS 10, IFRS 11 and IAS 27:
Investments Entities
1174/2013
20 novembre 2013
1° gennaio 2014
IAS 36 Recoverable Amount Disclosures
for Non-Financial Assets
1374/2013
19 dicembre 2013
1° gennaio 2014
IAS 39 Novation of Derivatives and
Continuation of Hedge Accounting
1375/2013
19 dicembre 2013
1° gennaio 2014
Il bilancio consolidato è costituito dallo Stato patrimoniale, dal Conto economico, dal Prospetto della Redditività
complessiva, dal Prospetto delle variazioni di patrimonio netto, dal Rendiconto finanziario e dalla Nota Integrativa; è inoltre corredato dalla Relazione sulla gestione ed è redatto secondo le istruzioni emanate dalla Banca d’Italia
con la Circolare n. 262/05 della Banca d’Italia e del 2° aggiornamento pubblicato in data 21 gennaio 2014.
Il bilancio consolidato è redatto con chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, la situazione finanziaria e il risultato economico al 31 dicembre 2013 nella prospettiva della continuità
aziendale.
Nel rilevare i fatti di gestione si è data rilevanza al principio della sostanza economica sulla forma.
Il bilancio consolidato è redatto nel rispetto del principio della competenza economica ed utilizzando il criterio
del costo storico modificato in relazione alla valutazione delle attività finanziarie detenute per la negoziazione,
quelle disponibili per la vendita, quelle valutate al fair value e di tutti i contratti derivati in essere, la cui valutazione è stata effettuata in base al principio del fair value”.
Gli schemi del bilancio consolidato sono redatti in migliaia di Euro e presentano oltre agli importi riferiti al 31
dicembre 2013, anche i corrispondenti dati di raffronto riferiti al 31 dicembre 2012. La nota integrativa è redatta
in migliaia di Euro se non diversamente indicato e, ove necessario per chiarezza espositiva, sono state effettuate
riclassificazioni dei dati di raffronto.
I principi contabili adottati per la predisposizione del Bilancio consolidato, con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle diverse poste dell’attivo e del passivo, così come per le modalità
di riconoscimento dei ricavi e dei costi, sono rimasti invariati rispetto al Bilancio 2012, ad eccezione di quanto
di seguito riportato.
I seguenti principi contabili, emendamenti e interpretazioni sono stati applicati per la prima volta dalla Banca a
partire dal 1° gennaio 2013:
•in data 12 maggio 2011 lo IASB ha emesso il principio IFRS 13 - Misurazione del fair value che illustra come
deve essere determinato il fair value ai fini del bilancio e si applica a tutte le fattispecie in cui i principi richiedono o permettono la valutazione al fair value o la presentazione di informazioni basate sul fair value, con alcune
limitate esclusioni. Esso richiede inoltre un’informativa sulla misurazione del fair value (gerarchia del fair value)
più estesa di quella attualmente richiesta dall’IFRS 7. Il principio è applicabile in modo prospettico dal primo
gennaio 2013. L’adozione del principio non ha comportato impatti significativi in termini di misurazione ma ha
avuto effetti in termini di informativa sul bilancio;
•in data 16 giugno 2011, lo IASB ha emesso un emendamento allo IAS 19 – Benefici ai dipendenti, che elimina
28
Nota integrativa consolidata
l’opzione di differire il riconoscimento degli utili e delle perdite attuariali con il metodo del corridoio, richiedendo
la presentazione nella situazione patrimoniale e finanziaria del deficit o surplus del fondo ed il riconoscimento nel
conto economico delle componenti di costo legate alla prestazione lavorativa e gli oneri finanziari netti, nonché
l’iscrizione degli utili e perdite attuariali che derivano dalla nuova misurazione delle passività e delle attività tra
gli Altri utili/(perdite) complessivi. Inoltre, il rendimento delle attività incluso tra gli oneri finanziari netti dovrà
essere calcolato sulla base del tasso di sconto della passività e non più del rendimento atteso delle stesse. L’emendamento, infine, introduce nuove informazioni addizionali da fornire nelle note al bilancio, e deve essere applicato
in modo retrospettivo dall’esercizio che ha avuto inizio il primo gennaio 2012. L’introduzione del nuovo emendamento ha comportato un impatto sul patrimonio netto della Banca alla prima data di applicazione, in quanto
sono stati rilevati utili o perdite attuariali non rilevati precedentemente.
•in data 16 giugno 2011 o IASB ha emesso un emendamento allo IAS 1 - Presentazione del bilancio, per richiedere
alle imprese di raggruppare le voci presentate nel prospetto degli Altri utili/(perdite) complessivi (Other comprehensive income) sulla base della loro eventuale successiva riclassificazione a conto economico. L’emendamento
è applicabile a partire dagli esercizi aventi inizio dal primo gennaio 2013;
•in data 16 dicembre 2011 lo IASB ha emesso alcuni emendamenti all’IFRS 7 - Strumenti finanziari: informazioni
integrative. Gli emendamenti richiedono la presentazione di informazioni sugli effetti o potenziali effetti sulla
situazione patrimoniale-finanziaria di un’impresa derivanti delle compensazioni di attività e passività finanziarie.
Gli emendamenti sono applicabili a partire dagli esercizi aventi inizio dal primo gennaio 2013. Le informazioni
devono essere fornite in modo retrospettivo. L’applicazione degli emendamenti non ha comportato la rilevazione
di alcun effetto nel presente bilancio della Banca.
Le novità in materia di principi contabili internazionali IAS/IFRS sopra esposte, così come omologati dalla Commissione Europea, sono state recepite dalla Banca d’Italia con la pubblicazione del secondo aggiornamento della
Circolare n. 262 del 21 gennaio 2014.
Sezione 3
Area e metodi di
consolidamento
Il bilancio consolidato include la Capogruppo Banca Esperia e le società da questa direttamente controllate, così
come definito dai principi contabili IAS/IFRS.
Tale controllo esiste quando il Gruppo ha il potere direttamente o indirettamente, di determinare le politiche finanziarie e operative di un’impresa al fine di ottenere benefici dalle sue attività. I bilanci delle imprese controllate sono
inclusi nel bilancio consolidato dalla data in cui si assume il controllo fino alla data in cui quest’ultimo cessa di esistere. Nella preparazione del bilancio consolidato sono eliminati tutti i saldi e le operazioni tra le società del Gruppo.
Per il consolidamento sono stati utilizzati i bilanci delle società alla data del 31 dicembre 2013. Le conversioni degli
importi espressi in valuta estera avvengono per lo Stato Patrimoniale al cambio di fine periodo, per il conto economico è utilizzato il cambio medio, ritenuto una valida approssimazione del cambio in essere alla data dell’operazione.
Le partecipazioni inserite nell’area di consolidamento sono indicate nel prospetto che segue.
1. Partecipazioni in società controllate in via esclusiva (consolidate integralmente)
Denominazioni imprese
Sede
Tipo di
rapporto
(1)
Rapporto di
partecipazione
Disponibilità
voti %
Impresa Quota %
partecipante
A.Imprese incluse nel consolidamento
A.1Consolidate integralmente
1. Duemme SGR S.p.A.
Milano
1
Banca Esperia
100
100
3. Esperia Trust Company S.r.l.
Milano
1
Banca Esperia
100
100
4. Esperia Fiduciaria S.p.A.
Milano
1
Banca Esperia
100
100
5. Duemme Capital Ltd
Londra
1
Banca Esperia
100
100
Lussemburgo
1
Banca Esperia
100
100
6. Duemme International
Luxembourg S.A.
Legenda
(1) Tipo di rapporto:
1 = maggioranza dei diritti di voto nell’assemblea ordinaria
29
Nota integrativa consolidata
Le partecipazioni nelle società Fiduciarie San Babila S.p.A. e Cidneo Fiduciaria S.r.l., detenute al 31 dicembre
2012, sono state incorporate il primo gennaio 2013 in Esperia Fiduciaria S.p.A., con decorrenza dei relativi effetti
giuridici e fiscali in pari data.
Tale operazione di aggregazione tra le società sotto comune controllo (tramite la Capogruppo) ha avuto natura
di riorganizzazione ed è stata rilevata in continuità di valori contabili nei bilanci delle Società coinvolte, senza
rilevazione di effetti economici.
Criteri di consolidamento
Eliminazione del valore delle partecipazioni, riconoscimento dell’avviamento
Le partecipazioni in società controllate sono consolidate con il metodo integrale che consiste nell’acquisizione
“linea per linea” degli aggregati di stato patrimoniale e di conto economico delle società controllate. Il valore
delle partecipazioni è eliso in contropartita al valore del patrimonio netto di pertinenza delle controllate. Sono
considerate società controllate tutte le società e le entità sulle quali il Gruppo ha il potere di indirizzare le politiche
finanziarie e operative della società; tale circostanza s’intende di norma realizzata quando si detiene più della metà
dei diritti di voto. Al fine di verificare l’esistenza di controllo da parte del Gruppo sono presi in considerazione
i diritti di voto esistenti o i diritti di voto potenziali esercitabili alla data di redazione del bilancio. Le società
controllate sono integralmente consolidate a partire dalla data in cui il controllo è stato effettivamente trasferito
al Gruppo; le stesse sono escluse dall’area di consolidamento dalla data in cui il controllo è trasferito al di fuori
del Gruppo. Laddove si riscontri una perdita di controllo di una società rientrante nell’area di consolidamento, il
bilancio consolidato include il risultato d’esercizio in proporzione al periodo dell’esercizio nel quale Banca Esperia
ne ha mantenuto il controllo.
Le operazioni d’acquisizione sono rilevate con il metodo dell’acquisto (“purchase method”) in base al quale tutte
le aggregazioni di imprese, a eccezione di quelle realizzate fra società sotto comune controllo, assumono, sotto il
profilo contabile, la configurazione di vera e propria acquisizione di impresa. Il costo di un’acquisizione è conseguentemente misurato sulla base del fair value delle attività corrisposte, degli strumenti di capitale emessi e delle
passività sostenute o assunte alla data di scambio.
Le specifiche attività acquisite, e le relative passività, comprese quelle potenziali identificabili e quelle eventuali
assunte in una “business combination”, sono inizialmente valutate al relativo fair value alla data di acquisizione.
La differenza positiva tra il costo dell’acquisizione e il fair value della quota del Gruppo delle attività nette identificabili è rilevata come avviamento. Tale avviamento è iscritto alla voce “Attività immateriali” ed è assoggettato
annualmente a test di impairment secondo le modalità previste dallo IAS 36. Qualora il costo dell’acquisizione sia
inferiore al fair value delle attività nette della controllata acquisita, la differenza è immediatamente contabilizzata
nel conto economico dell’esercizio.
I bilanci delle controllate utilizzati ai fini della predisposizione del bilancio consolidato sono redatti adottando i
medesimi principi contabili della controllante. Eventuali rettifiche di consolidamento sono apportate per rendere
omogenee le voci che sono influenzate dall’applicazione di principi contabili differenti.
Eliminazione delle partite patrimoniali e degli utili/perdite infragruppo
Tutti i saldi e le transazioni infragruppo, inclusi eventuali utili non realizzati (al netto del relativo effetto fiscale)
derivanti da rapporti intrattenuti tra società del gruppo, sono elisi in fase di consolidamento in quanto non ancora
realizzati verso terzi.
Sezione 4
Eventi successivi
alla data di
riferimento
del bilancio
consolidato
Sezione 5
Altri aspetti
Non sono intervenuti, dopo la chiusura dell’esercizio, eventi significativi tali da impattare le risultanze economico-patrimoniali al 31 dicembre 2013.
Effetti delle modifiche allo IAS 19
L’entrata in vigore dell’emendamento al principio contabile IAS 19 a decorrere dal 1 gennaio 2013 modifica le
regole di riconoscimento dei piani a benefici definiti e dei termination benefit. Per quanto concerne il Gruppo, le
nuove regole trovano applicazione esclusivamente alle modalità di contabilizzazione del fondo TFR.
In particolare, l’emendamento elimina l’opzione di differire, senza rilevarli in bilancio, gli utili e le perdite attua30
Nota integrativa consolidata
riali rientranti nel “metodo del corridoio” e ne richiede invece il riconoscimento complessivo, anche per la quota
precedentemente rilevata a Conto economico (c.d. overcorridor), nel prospetto della redditività complessiva.
In ottemperanza a quanto previsto dallo IAS 19, le modifiche al principio contabile sono state effettuate retrospettivamente a partire dai saldi contabili di apertura dell’esercizio 2012 procedendo altresì alla riesposizione degli
schemi contabili di raffronto al 31 dicembre 2012 e dei relativi dettagli della Nota integrativa.
Di seguito viene esposta una tabella che riepiloga le variazioni apportate ai dati relativi all’esercizio 2012 in ottemperanza all’emendamento dello IAS 19.
Voci
31 dicembre 2012
1° gennaio 2012
Variazione passività per imposte differite
(155)
155
Variazione attività per imposte anticipate
(21)
(124)
Variazione del Fondo TFR
828
(95)
Variazione di Stato patrimoniale
652
(64)
Effetti sullo Stato patrimoniale
Effetti sul Patrimonio netto
Variazione della riserva da valutazione di utili (perdite) attuariali
(664)
64
Variazione dell’utile del periodo
12
−
Variazione del Patrimonio netto
(652)
64
Effetti sul Conto economico
Variazione delle Spese per il personale
12
−
Variazione dell’utile del periodo
12
−
Entrata in vigore IFRS 13
L’entrata in vigore del principio contabile IFRS 13 (Valutazione al fair value) fornisce una linea guida su come
deve essere misurato il fair value degli strumenti finanziari e di attività e passività non finanziarie. La maggior parte
delle disposizioni in esso contenute sono già coerenti con la pratica attuale. Vengono invece ampliati gli obblighi
di disclosure in materia di fair value che si estendono anche alle attività e passività, non solo finanziarie, valutate a
fair value su base non ricorrente.
Alla luce di quanto esposto, il nuovo principio non ha determinato impatti significativi sulle valutazioni effettuate dal Gruppo. Si evidenzia tuttavia un affinamento della metodologia di valutazione delle proprie emissioni
obbligazionarie, contabilizzate sulla base del criterio del costo ammortizzato e valutate al fair value su base non
ricorrente, che ha comportato la loro classificazione a Livello 3.
I criteri attraverso i quali si perviene a determinare tale fair value si basano su una discount margin curve che rappresenta il rischio Esperia. Essa viene determinata e periodicamente rivista sulla base del costo del funding più
recente che il Gruppo ha sostenuto tramite raccolta cartolare sulla quale vengono tuttavia apportati aggiustamenti
basati su andamenti dei financials italiani, stime sull’evoluzione del merito creditizio dell’emittente ed altre simulazioni di scenario rilevanti, basate sulle migliori informazioni disponibili alla data di valutazione.
Riesposizione dei dati di raffronto
Ai fini di fornire una migliore rappresentazione, si è provveduto a riesporre alcune voci di conto economico
(premi incassati su derivati creditizi, commissioni pagate a fronte dell’operatività in prestito titoli con banche e
clientela, commissioni di custodia incassate sui dossier della clientela in regime di risparmio amministrato, riconoscimento alla clientela di riduzioni sulle commissioni contrattuali).
Di seguito viene esposta una tabella che riepiloga le variazioni.
31
Nota integrativa consolidata
Voce
31 dicembre 2012 Riclassifica 31 dicembre 2012 restated
10.
Interessi attivi e proventi assimilati
Premi attivi su C.D.S. di negoziazione
20.
Interessi passivi e oneri assimilati
Commissioni passive prestito titoli
594
Commissioni passive prestito titoli con clientela
5
Altri proventi di gestione
3
40.
Commissioni attive
Altri oneri di gestione (abbuoni commissionali)
90
Commissioni di custodia percepite da clientela
421
50.
Commissioni passive
Commissioni passive prestito titoli con banche
(594)
Commissioni passive prestito titoli con clientela
(5)
Commissioni passive su servizi di incasso/pagamento
(38)
Altre spese amministrative (Contributi F.I.R.R.)
14
80.
Risultato netto dell’attività di negoziazione
Premi attivi su C.D.S. di negoziazione
1.670
Utili (perdite) su cambi per titoli in valuta estera
(10)
100.bUtili (perdite) da cessione o riacquisto di attività
finanziarie disponibili per la vendita
32.747
180.bAltre spese amministrative
(1.670)
(17.206)
65.594
(5.991)
1.647
13.577
Utili (perdite) su cambi per titoli in valuta estera
(16.604)
66.105
(6.614)
3.307
13.587
10
(25.520)
Commissioni passive su servizi di incasso/pagamento
38
Contributi F.I.R.R. promotori finanziari
(13)
Altre spese amministrative - altre
(25)
220. Altri oneri/proventi di gestione
31.077
1.694
Interessi passivi altri
(4)
Abbuoni commissionali
(89)
Commissioni di custodia percepite da clientela
(421)
Altre spese amministrative - altre
23
(25.520)
1.203
Sono state, inoltre, effettuate:
•una riclassifica di Euro 3.822 mila dalla sottovoce “Partite transitorie in corso di lavorazione” alla sottovoce “Altri
crediti” all’interno della voce 150 dell’Attivo – “Altre attività” riferita ad alcune posizioni creditorie la cui natura
è stata meglio definita nell’ambito delle attività di riconciliazione;
•una riclassifica di Euro 21 mila dalla sottovoce “Partite transitorie in corso di lavorazione” alla sottovoce “Debiti
verso l’erario” all’interno della voce 100 del Passivo - “Altre passività” riferita al debito per ritenute effettuate a
fronte dell’attività svolta da professionisti a favore della Banca.
IFRS 3 - Avviamenti
Alla data del 16 ottobre 2012 è avvenuta l’acquisizione del controllo da parte di Banca Esperia delle partecipazioni
in San Babila Fiduciaria S.p.A. e Cidneo Fiduciaria Srl, che con effetto dal 1 gennaio 2013 sono state incorporate
in Esperia Servizi Fiduciari. Tale operazione ha comportato, nel bilancio consolidato di Gruppo al 31 dicembre
2012, l’iscrizione alla voce avviamento di un importo pari a Euro 3.275 mila, corrispondente all’eccedenza del
32
Nota integrativa consolidata
prezzo dell’acquisizione rispetto al fair value delle attività e passività acquisite. Tale avviamento era considerato ancora provvisorio in quanto non si era ancora concluso il processo di allocazione del prezzo pagato. Con il bilancio
chiuso al 31 dicembre 2013 prezzo questo processo si è concluso ed ha portato alla definizione dell’avviamento
definitivo, con una riduzione di Euro 290 mila contestualmente al pagamento dell’ultima tranche spettante ai soci
venditori. Tale pagamento, rispetto a quanto pattuito in fase iniziale, ha subito una riduzione a seguito dell’applicazione delle clausole contrattuali. Come previsto dal paragrafo 49 dell’IFRS 3 tale rimisurazione dell’avviamento,
essendo avvenuta all’interno del periodo di 12 mesi, ha comportato la riesposizione dell’avviamento nel bilancio
chiuso al 31 dicembre 2012 con l’iscrizione di un minor debito verso il venditore.
A.2.
Parte relativa alle principali voci del bilancio
In questo capitolo sono indicati i principi contabili adottati per la predisposizione del bilancio consolidato al 31
dicembre 2013 rimasti invariati rispetto a quelli adottati per la redazione del bilancio consolidato dello scorso
esercizio salvo quanto precisato nella Parte A.1, Sezione 2. L’esposizione dei principi contabili viene fatta con
riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle diverse poste presenti nell’attivo
e passivo dello stato patrimoniale consolidato del Gruppo Banca Esperia.
Utilizzo
di stime e
assunzioni nella
predisposizione
del bilancio
consolidato
La redazione del bilancio consolidato richiede anche il ricorso a stime e ad assunzioni che possono determinare
significativi effetti sui valori iscritti nello stato patrimoniale e nel conto economico, nonché sull’informativa
relativa alle attività e passività potenziali riportate in bilancio. L’elaborazione di tali stime implica l’utilizzo delle
informazioni disponibili e l’adozione di valutazioni soggettive, fondate anche sull’esperienza storica, utilizzata ai
fini della formulazione di assunzioni ragionevoli per la rilevazione dei fatti di gestione. Per loro natura le stime e
le assunzioni utilizzate possono variare di esercizio in esercizio e, pertanto, non è da escludersi che negli esercizi
successivi gli attuali valori iscritti in bilancio potranno differire anche in maniera significativa a seguito del mutamento delle valutazioni soggettive utilizzate.
Le principali fattispecie per le quali è maggiormente richiesto l’impiego di valutazioni soggettive da parte della
Direzione aziendale sono:
•la valutazione dei crediti verso la clientela;
•la quantificazione di alcuni elementi relativi alla parte variabile della remunerazione;
•la stima degli impatti attuariali per i piani a benefici definiti a favore dei dipendenti;
•la determinazione dei fondi per rischi e oneri;
•la valutazione degli strumenti finanziari (inclusi i derivati);
•le stime e le assunzioni sulla recuperabilità della fiscalità differita attiva;
La descrizione delle politiche contabili applicate sui principali aggregati del bilancio consolidato fornisce i dettagli
informativi necessari all’individuazione delle principali assunzioni e valutazioni soggettive utilizzate nella redazione del bilancio intermedio consolidato.
Si rimanda alle varie sezioni della nota integrativa per ogni ulteriore informazione in merito.
Attività finanziarie detenute per la negoziazione
Criteri di
classificazione
Sono inclusi nella presente categoria titoli di debito e di capitale ed il valore positivo dei contratti derivati detenuti
con finalità di negoziazione inclusi quelli incorporati in strumenti finanziari complessi (es. obbligazioni strutturate) che sono oggetto di rilevazione separata.
Criteri di
iscrizione
L’iscrizione iniziale dell’attività finanziaria avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e di capitale e alla
data di sottoscrizione per i contratti derivati.
All’atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie detenute per la negoziazione vengono rilevate al fair value,
senza considerare i costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.
Criteri di
valutazione
Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività disponibili per la negoziazione continuano ad essere valorizzate
al fair value determinato per gli strumenti quotati con riferimento al prezzo della data di riferimento del mercato
attivo (cd. Livello 1). In assenza di valori di mercato, vengono utilizzati metodi basati su modelli valutativi (cd.
Livello 2) alimentati da input di mercato (valutazione di strumenti quotati che presentano analoghe caratteristi33
Nota integrativa consolidata
che, calcoli di flussi di cassa scontati, modelli di determinazione del prezzo di opzioni, valori rilevati in recenti
transazioni comparabili) oppure modelli valutativi basati su dati stimati internamente (cd. Livello 3). I titoli di
capitale ed i correlati strumenti derivati, per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile con i metodi sopra indicati sono valutati al costo (anche questa categoria rientra nel cd. Livello 3); nel caso in
cui emergano riduzioni di valore, tali attività vengono adeguatamente svalutate sino al valore corrente delle stesse.
Gli utili e le perdite realizzati sulla cessione o sul rimborso nonché gli effetti (positivi e negativi) derivanti dalle
periodiche variazioni di fair value vengono iscritti in conto economico nel risultato netto dell’attività di negoziazione.
Criteri di
cancellazione
Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivati dalle
attività stesse o quando l’attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e benefici della
relativa attività finanziaria.
Attività finanziarie disponibili per la vendita
Criteri di
classificazione
Sono incluse nella presente categoria le attività finanziarie non derivate non classificate come Crediti, Attività
detenute per la negoziazione o Attività detenute sino a scadenza.
In particolare, vengono incluse in questa voce anche le partecipazioni azionarie non gestite con finalità di negoziazione e non qualificabili di controllo, collegamento e/o controllo congiunto oltre che le quote di O.I.C.R.
possedute.
Criteri di
iscrizione
L’iscrizione iniziale dell’attività finanziaria avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e di capitale e alla
data di erogazione nel caso di crediti.
All’atto della rilevazione iniziale le attività sono contabilizzate al costo, inteso come il fair value dello strumento,
comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso. Se l’iscrizione
avviene a seguito di riclassificazione di Attività precedentemente classificate come detenute sino alla scadenza, il
valore di iscrizione è rappresentato dal fair value al momento del trasferimento.
Criteri di
valutazione
Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività disponibili per la vendita continuano ad essere valorizzate al
fair value determinato per gli strumenti quotati con riferimento al prezzo della data di riferimento del mercato
attivo (cd. Livello 1). In assenza di valori di mercato, vengono utilizzati metodi basati su modelli valutativi (cd.
Livello 2) alimentati da inputs di mercato (valutazione di strumenti quotati che presentano analoghe caratteristiche, calcoli di flussi di cassa scontati, modelli di determinazione del prezzo di opzioni, valori rilevati in recenti
transazioni comparabili) oppure modelli valutativi basati su dati stimati internamente (cd. Livello 3). I titoli di
capitale ed i correlati strumenti derivati, per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile con i metodi sopra indicati sono valutati al costo (anche questa categoria rientra nel cd. Livello 3); nel caso in
cui emergano riduzioni di valore, tali attività vengono adeguatamente svalutate sino al valore corrente delle stesse.
Gli utili e le perdite derivanti da una variazione di fair value sono rilevati in una specifica Riserva di patrimonio
netto sino a che l’attività finanziaria non viene cancellata o non viene rilevata una perdita durevole di valore.
Al momento della dismissione o della rilevazione di una perdita durevole di valore, l’utile o la perdita cumulati
vengono riversati a conto economico.
Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale viene verificata l’esistenza di eventuali riduzioni durevoli
di valore (impairment), in presenza delle quali viene registrata a conto economico la relativa perdita facendo riferimento, per i titoli quotati, ai prezzi di mercato e per quelli non quotati al valore attuale dei futuri flussi finanziari
stimati, scontati al tasso di interesse effettivo. In particolare, per quanto riguarda le azioni, obbligazioni e quote di
OICR i parametri di impairment sono costituiti da una riduzione del fair value superiore a un terzo o prolungata
per oltre 18 mesi rispetto al valore iscritto originariamente; comunque, prima di registrare la riduzione durevole di
valore a conto economico, si procederà ad una valutazione di ciascun investimento che terrà conto di andamenti
particolarmente volatili o anomali del mercato. Qualora successivamente vengono meno i motivi della perdita, si
effettuano riprese di valore, con imputazione a conto economico nel caso di titoli di debito ed a patrimonio netto
nel caso di titoli di capitale.
34
Nota integrativa consolidata
Criteri di
cancellazione
Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivati dalle
attività stesse o quando l’attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e benefici della
relativa attività finanziaria.
Attività finanziarie detenute fino alla scadenza
Criteri di
classificazione
Nella presente categoria sono classificati i titoli di debito con pagamenti fissi o determinabili e scadenza fissa, che
si ha intenzione e capacità di detenere sino a scadenza. Se in seguito ad un cambiamento di volontà o di capacità
non risulta più appropriato mantenere un investimento come detenuto sino alla scadenza, questo viene riclassificato tra le attività disponibili per la vendita.
Criteri di
iscrizione
L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie detenute sino alla scadenza avviene alla data di regolamento.
All’atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie classificate nella presente categoria sono rilevate al costo,
comprensivo degli eventuali oneri e proventi direttamente attribuibili. Se la rilevazione di questa categoria avviene
per riclassificazione dalle Attività disponibili per la vendita, il fair value dell’attività alla data di riclassificazione
viene assunto come nuovo costo ammortizzato dell’attività stessa.
Criteri di
valutazione
Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie detenute sino alla scadenza sono valutate al costo
ammortizzato, utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo.
Il tasso di interesse effettivo è individuato calcolando il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri del
titolo, per capitale ed interesse, all’ammontare inclusivo dei costi/proventi ricondotti al titolo. In questo modo
si consente di contabilizzare, secondo una logica finanziaria, l’effetto economico dei costi/proventi lungo la vita
residua del titolo.
Gli utili e le perdite riferiti ad attività detenute sino alla scadenza sono rilevati nel conto economico nel momento
in cui le attività sono cancellate o hanno subito una riduzione durevole di valore, nonché tramite il processo di
ammortamento.
In sede di chiusura del bilancio e delle situazioni infrannuali, viene effettuata la verifica dell’esistenza di eventuali
riduzioni durevoli di valore. Se queste sussistono, l’importo della perdita viene misurato come differenza tra il valore contabile dell’attività e il valore attuale dei futuri flussi finanziari stimati, scontati al tasso di interesse effettivo
originario e tale importo viene rilevato nel conto economico.
Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico.
Criteri di
cancellazione
Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivati dalle
attività stesse o quando l’attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e benefici ad
essa connessi.
Crediti
Criteri di
classificazione
I Crediti includono gli impieghi con clientela e con banche, sia erogati direttamente sia acquistati da terzi, che
prevedono pagamenti fissi o comunque determinabili, che non sono quotati in un mercato attivo e che non sono
stati classificati all’origine tra le Attività finanziarie disponibili per la vendita.
Nella voce crediti rientrano inoltre i crediti commerciali e le operazioni pronti contro termine.
Criteri di
iscrizione
La prima iscrizione di un credito avviene alla data di erogazione o, nel caso di un titolo di debito, a quella di regolamento, sulla base del fair value dello strumento finanziario, pari all’ammontare erogato, o prezzo di sottoscrizione, comprensivo dei costi e proventi direttamente riconducibili al singolo credito e determinabili sin dall’origine
dell’operazione, ancorché liquidati in un momento successivo. Sono esclusi dal riconoscimento iniziale i costi
che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o sono
inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo.
Le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto o di rivendita a termine sono iscritte nel bilancio
intermedio come operazioni di raccolta o impiego. In particolare, le operazioni di vendita a pronti e di riacquisto
a termine sono rilevate nel bilancio intermedio come debiti (passività) per l’importo percepito a pronti, mentre
35
Nota integrativa consolidata
le operazioni di acquisto a pronti e di rivendita a termine sono rilevate come crediti (attività) per l’importo corrisposto a pronti.
Criteri di
valutazione
Dopo la rilevazione iniziale, i crediti sono valutati al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione diminuito/aumentato dei rimborsi di capitale, delle rettifiche/riprese di valore e dell’ammortamento – calcolato col
metodo del tasso di interesse effettivo - della differenza tra l’ammontare erogato e quello rimborsabile a scadenza,
riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente al singolo credito. Il tasso di interesse effettivo
è individuato calcolando il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri del credito, per capitale ed interesse,
all’ammontare erogato inclusivo dei costi/proventi ricondotti al credito. In questo modo si consente di distribuire,
secondo la logica finanziaria, l’effetto economico dei costi/proventi lungo la vita residua attesa del credito.
Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per i crediti a breve termine, la cui durata fa ritenere trascurabile l’effetto dell’applicazione della logica di attualizzazione. Detti crediti vengono valorizzati al costo storico
ed i costi/proventi riconducibili agli stessi sono attribuiti a conto economico in modo lineare lungo la durata
contrattuale del credito.
Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale viene effettuata una ricognizione dei crediti volta ad individuare quelli che, a seguito del verificarsi di eventi occorsi dopo la loro iscrizione, mostrino oggettive evidenze di
una possibile perdita di valore. Rientrano in tale ambito i crediti ai quali è stato attribuito lo status di sofferenza,
incaglio o ristrutturato, esposizioni scadute o sconfinanti secondo le regole definite da Banca d’Italia, coerenti con
i principi contabili IAS/IFRS. Altri elementi di valutazione di potenziali perdite di valore potrebbero essere quelli
rivenienti della segmentazione della clientela per cluster di varia natura (es. settore merceologico, tipo attività,
finalità del finanziamento, forma tecnica, ecc.).
I flussi di cassa relativi a crediti il cui recupero è previsto entro breve termine non vengono attualizzati.
Con riferimento alla forma tecnica degli affidamenti per scoperti di conto corrente garantiti da pegno su strumenti finanziari, viene effettuato un monitoraggio continuo degli eventuali sconfini. Nel caso in cui questi ultimi siano attribuibili a motivi tecnici e regolarizzati in un arco temporale breve, vengono considerati come performing.
I crediti per i quali non sono state individuate evidenze oggettive di perdita e cioè, di norma, i crediti in bonis,
sono valutati considerando diversi fattori, tra cui il settore di riferimento, la tipologia o la capienza delle garanzie
e la forma tecnica di erogazione.
Tale processo è finalizzato a individuare categorie di credito che, in ragione di valutazioni legate al settore di riferimento, alle condizioni congiunturali specifiche o a considerazioni legate alle garanzie prestate, sono raggruppabili
fra loro in quanto contraddistinti da profili di rischio comuni (es. mutui ipotecari).
Le rettifiche eventualmente così determinate, sono apportate alle singole posizioni e imputate al conto economico
di periodo.
Criteri di
cancellazione
I crediti ceduti vengono cancellati dalle attività di bilancio solamente se la cessione ha comportato il sostanziale
trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi ai crediti stessi. Per contro, qualora siano stati mantenuti i rischi
e benefici relativi ai crediti ceduti, questi continuano ad essere iscritti tra le attività del bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità del credito sia stata effettivamente trasferita.
Operazioni di copertura
Le tipologie di operazioni di copertura sono le seguenti:
•copertura di fair value, volta a neutralizzare l’esposizione alla variazione del fair value di una posta di bilancio;
•copertura di flussi finanziari, volta a neutralizzare l’esposizione alle variazioni dei flussi di cassa futuri attribuibili
a particolari rischi associati a poste del bilancio.
Affinché sia efficace la copertura deve essere effettuata con una controparte esterna al Gruppo.
I derivati di copertura sono valutati al fair value; in particolare:
•nel caso di copertura di fair value, la variazione del fair value dell’elemento coperto viene compensata dalla variazione del fair value dello strumento di copertura, entrambe rilevate a conto economico, ove emerge per differenza
l’eventuale parziale inefficacia dell’operazione di copertura;
•nel caso di copertura di flussi finanziari, le variazioni di fair value sono imputate a patrimonio netto per la quota
efficace della copertura e a conto economico solo quando, con riferimento alla posta coperta, si manifesti la variazione dei flussi di cassa da compensare.
36
Nota integrativa consolidata
Lo strumento derivato può essere considerato di copertura se esiste documentazione formalizzata circa la relazione
univoca con l’elemento coperto e se questa risulti efficace nel momento in cui la copertura abbia avuto inizio e,
prospetticamente, lungo la vita della stessa.
La copertura viene considerata efficace qualora le variazioni di fair value (o dei flussi di cassa) dello strumento
finanziario di copertura neutralizzano (con uno scostamento compreso nell’intervallo 80-125%) quelle dell’elemento coperto.
La valutazione dell’efficacia è effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale.
Se dalle verifiche dovesse emergere l’inefficacia della copertura, la contabilizzazione delle operazioni di copertura
verrebbe interrotta ed il contratto derivato verrebbe riclassificato tra gli strumenti di negoziazione.
Attività materiali
Criteri di
classificazione
Le attività materiali comprendono gli impianti tecnici, i mobili e gli arredi e le attrezzature di qualsiasi tipo.
Le attività materiali sono detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi, per
essere affittate a terzi, o per scopi amministrativi e che si ritiene di utilizzare per più di un periodo.
Criteri di
iscrizione
Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo che comprende, oltre al prezzo di acquisto, tutti gli eventuali oneri accessori direttamente imputabili all’acquisto e alla messa in funzione del bene.
Le spese di manutenzione straordinaria che comportano un incremento dei benefici economici futuri, vengono
imputate ad incremento del valore dei cespiti, mentre gli altri costi di manutenzione ordinaria sono rilevati a
conto economico.
Criteri di
valutazione
Le attività materiali sono valutate al costo, dedotti eventuali ammortamenti e perdite durevoli di valore accumulati.
Le attività materiali sono sistematicamente ammortizzate lungo la loro vita utile, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti.
Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, se esiste qualche indicazione che dimostri che un’attività
possa aver subito una perdita di valore, si procede al confronto tra il valore di carico del cespite ed il suo valore
di recupero, pari al minore tra il fair value, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il relativo valore d’uso del
bene, inteso come il valore attuale dei flussi futuri originati dal cespite. Le eventuali rettifiche vengono rilevate a
conto economico.
Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, si dà luogo ad una ripresa di
valore, che non può superare il valore che l’attività avrebbe avuto, al netto degli ammortamenti calcolati in assenza
di precedenti perdite di valore.
Criteri di
cancellazione
Un’attività materiale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione e quando il bene è permanentemente ritirato dall’uso e dalla sua dismissione non sono attesi benefici economici futuri.
Attività immateriali
Criteri di
classificazione
Le attività immateriali sono iscritte come tali, se sono identificabili e il relativo costo può essere attendibilmente
determinato, e trovano origine in diritti legali e contrattuali da cui derivano benefici economici futuri.
Le attività immateriali includono il software applicativo ad utilizzazione pluriennale e a vita utile definita.
Le attività a vita utile indefinita e l’avviamento non sono soggette ad ammortamento sistematico ma ad un test
periodico di impairment.
L’avviamento rappresenta la differenza positiva fra il costo di acquisto ed il fair value delle attività e passività acquisite nell’ambito di operazioni di aggregazione.
Criteri di
iscrizione e
valutazione
Un’attività immateriale viene iscritta come avviamento se la differenza positiva tra il costo di acquisto della partecipazione e il fair value degli elementi patrimoniali acquisiti è rappresentativa delle capacità reddituali future
della stessa.
37
Nota integrativa consolidata
Le altre attività immateriali sono iscritte al costo, rettificato per eventuali oneri accessori.
Il costo delle altre immobilizzazioni immateriali è ammortizzato a quote costanti sulla base della relativa vita
stimata e non eccede i 5 anni.
L’avviamento non è soggetto ad ammortamento in considerazione della vita utile indefinita ed è sottoposto a verifica di adeguatezza del valore d’iscrizione (test di impairment). Qualora si rilevino indici di una perdita di valore,
l’avviamento subisce una apposita rettifica rilevata a conto economico.
Sia i costi del software applicativo ad utilizzazione pluriennale che i costi legati alle altre attività immateriali vengono ammortizzati in un periodo massimo di cinque anni, in relazione all’utilità pluriennale del costo sostenuto.
Ad ogni chiusura di bilancio e di bilancio intermedio, in presenza di evidenze di perdite di valore, si procede alla
stima del valore di recupero dell’attività. L’ammontare della perdita, pari alla differenza tra il valore contabile ed
il valore recuperabile, viene rilevato a conto economico.
Criteri di
cancellazione
Un’immobilizzazione immateriale è rimossa dallo stato patrimoniale al momento della dismissione e qualora non
siano attesi benefici economici futuri.
Fiscalità corrente e differita
Imposte sul
reddito
Gli effetti relativi alle imposte correnti e anticipate sono rilevati applicando le aliquote di imposta vigenti.
Le imposte sul reddito sono rilevate nel conto economico ad eccezione di quelle relative a voci addebitate o accreditate a patrimonio netto nel rispetto del principio contabile della competenza economica.
L’accantonamento per imposte sul reddito viene determinato in base ad una prudenziale previsione dell’onere
fiscale corrente, di quello anticipato e di quello differito. Le imposte anticipate e quelle differite vengono determinate sulla base delle differenze temporanee tra il valore attribuito ad un’attività o ad una passività secondo i criteri
civilistici ed i corrispondenti valori assunti ai fini fiscali.
Le imposte anticipate e quelle differite vengono contabilizzate a livello patrimoniale a saldi aperti e senza compensazioni, includendo le prime nella voce “Attività fiscali” e le seconde nella voce “Passività fiscali”.
Le attività e le passività iscritte per imposte anticipate e differite vengono sistematicamente valutate per tenere
conto sia di eventuali modifiche intervenute nelle norme e nelle aliquote sia di eventuali diverse situazioni soggettive della società.
La consistenza del fondo imposte tiene conto di eventuali oneri che potrebbero derivare dai periodi non ancora
fiscalmente definiti e da eventuali contenziosi che potrebbero sorgere con l’Amministrazione Finanziaria a seguito
di accertamenti già notificati.
Nel caso in cui in un esercizio emergano dei benefici collegati a perdite fiscali, questi ultimi vengono rilevati come
attività fiscali anticipate solo nel caso in cui ci sia la ragionevole certezza di poterle recuperare, tramite la presenza
di imponibili fiscali futuri che, a seguito di modifica normativa, possono essere utilizzati senza limiti temporali
per recuperare le suddette attività fiscali fino a una quota massima del 80% per anno.
Debiti verso banche e debiti verso clientela
Criteri di
classificazione
I debiti verso banche e i debiti verso clientela comprendono le varie forme di provvista interbancaria e con clientela.
Criteri di
iscrizione
La prima iscrizione di tali passività finanziarie avviene all’atto della ricezione delle somme raccolte.
La prima iscrizione è effettuata sulla base del fair value delle passività, normalmente pari all’ammontare incassato,
aumentato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista e
non rimborsati dalla controparte creditrice. Sono esclusi i costi interni di carattere amministrativo.
Criteri di
valutazione
Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie a breve termine rimangono iscritte per il valore incassato laddove il fattore temporale è trascurabile, negli altri casi la valutazione viene effettuata al costo ammortizzato.
38
Nota integrativa consolidata
Criteri di
cancellazione
Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando risultano scadute o estinte.
Passività finanziarie di negoziazione
La voce include il valore negativo dei contratti derivati di trading; sono inoltre incluse le passività che originano
da scoperti tecnici generati dall’attività di negoziazione dei titoli.
Criteri di
valutazione
Successivamente alla rilevazione iniziale, le passività finanziarie di negoziazione continuano ad essere valorizzate
al fair value determinato per gli strumenti quotati con riferimento al prezzo della data di riferimento del mercato
attivo (cd. Livello 1). In assenza di valori di mercato, vengono utilizzati metodi modelli valutativi (cd. Livello 2)
alimentati da inputs di mercato (valutazione di strumenti quotati che presentano analoghe caratteristiche, calcoli
di flussi di cassa scontati, modelli di determinazione del prezzo di opzioni, valori rilevati in recenti transazioni
comparabili) oppure modelli valutativi basati su dati stimati internamente (cd. Livello 3). I titoli di capitale ed
i correlati strumenti derivati, per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile con i
metodi sopra indicati sono valutati al costo (anche questa categoria rientra nel cd. Livello 3).
Gli effetti (positivi e negativi) derivanti dalle periodiche variazioni di fair value vengono iscritti in conto economico nel risultato netto dell’attività di negoziazione.
Criteri di
cancellazione
Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando risultano scadute o estinte.
Titoli in circolazione
Criteri di
classificazione
Sono ricompresi in questa voce i prestiti obbligazionari di propria emissione.
Criteri di
iscrizione
I prestiti obbligazionari sono contabilizzati iscrivendo una passività finanziaria alla data di emissione dei titoli di
debito. Al momento della rilevazione iniziale il fair value dello strumento finanziario nel suo complesso è pari
all’importo incassato al netto dei costi di transazione.
Criteri di
valutazione
Successivamente alla rilevazione iniziale la componente di debito viene contabilizzata al costo ammortizzato, con
rilevazione degli oneri finanziari determinati al tasso d’interesse effettivo. Il tasso di interesse effettivo è il tasso che
attualizza esattamente i flussi di cassa futuri a titolo di rimborso del capitale e interessi al corrispettivo incassato
all’emissione.
Criteri di
cancellazione
Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivati dalle
attività stesse o quando l’attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e benefici della
relativa attività finanziaria.
Operazioni in valuta
Rilevazione
iniziale
Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in divisa di conto, applicando
all’importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell’operazione.
Rilevazioni
successive
Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, le poste monetarie sono convertite al tasso di cambio
alla data di chiusura e le differenze di cambio che derivano dal regolamento di elementi monetari sono rilevate nel
conto economico del periodo in cui sorgono.
Trattamento di fine rapporto del personale
A seguito della riforma del trattamento di fine rapporto ex legge 296/06 il fondo TFR maturato sino al 31 dicembre 2006 rappresenta un piano a benefici definiti, mentre le quote maturate dal primo gennaio 2007 sono
assimilabili a piani a contribuzione definita. La passività relativa al trattamento di fine rapporto del personale per
39
Nota integrativa consolidata
la parte derivante dai piani a benefici definiti è iscritta in base al valore attuariale della stessa. La determinazione
del valore attuale degli impegni è effettuata di norma annualmente in fase di redazione del bilancio di esercizio da
un perito esterno sulla base di opportune ipotesi demografiche e finanziarie.
Il costo maturato nell’anno è iscritto a conto economico nell’ambito delle spese per il personale.
A partire dall’esercizio 2013 gli utili/perdite attuariali sono contabilizzati tra le riserve da valutazione del patrimonio netto, ossia nel prospetto della Redditività Complessiva (OCI - Other Comprehensive Income) come previsto
dal nuovo principio IAS 19 - “Benefici per i dipendenti” (IAS 19 Revised) approvato dallo IASB in data 16 giugno
2011 e recepito dal Regolamento UE 475/2012.
Altre informazioni
Spese per
migliorie su
beni di terzi
Pagamenti
basati su azioni
I costi di ristrutturazione di immobili non di proprietà e riferiti alle sedi della Capogruppo, sono capitalizzati in
considerazione del fatto che la società utilizzatrice ha il controllo dei beni e può trarre da essi benefici economici
futuri per l’intera durata del contratto di affitto. I suddetti costi vengono ammortizzati per un periodo non superiore alla durata del contratto di affitto. Le spese per migliorie sono iscritte fra le altre attività.
La Capogruppo Banca Esperia nel Consiglio di Amministrazione del 21 febbraio 2001 ha approvato il regolamento del piano di Stock Option promosso dalla Banca con l’intervento dei suoi azionisti e rivolto ai dipendenti, agli
amministratori e ai collaboratori della Banca e/o delle società da questa controllate.
Il piano prevede l’assegnazione ai destinatari di diritti di acquisto in parti uguali dai due azionisti di maggioranza
di azioni ordinarie della società.
In base a quanto stabilito dal IFRS 2 il bilancio consolidato ha recepito tra i costi del personale con contropartita
a patrimonio netto il fair value delle opzioni per le assegnazioni fino ad ora concesse e in particolare dal ciclo di
assegnazioni del 8 gennaio 2003, successivo alla data di entrata in vigore del principio.
La stima del fair value delle opzioni è stata effettuata sulla base di modelli e principi finanziari generalmente riconosciuti sul mercato.
Fondi rischi
ed oneri
I fondi per rischi ed oneri vengono rilevati quando esiste un’obbligazione contrattuale, legale o implicita, nei
confronti di terzi, ed è probabile che si renderà necessario l’impiego di risorse per adempiere l’obbligazione, e
quando può essere una stima attendibile dell’ammontare dell’obbligazione stessa. Le variazioni delle stime così
determinate sono riflesse nel conto economico del periodo in cui la variazione è avvenuta.
Riconoscimento
dei costi e dei
ricavi
I ricavi per le prestazioni di servizi sono rilevati nel bilancio al fair value per il corrispettivo ricevuto o sono riconosciuti quando è probabile che saranno ricevuti i benefici futuri e tali benefici possono essere quantificabili
in modo attendibile. Gli interessi, i proventi e gli oneri assimilati sono rilevati applicando il metodo del tasso
d’interesse effettivo.
I costi sono iscritti in base al criterio della competenza economica.
Dividendi
I dividendi da terzi sono riconosciuti a conto economico nel momento in cui viene deliberata la distribuzione.
A.3
Informativa sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie
Non avendo la Società effettuato trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie viene omessa la sezione A.3
prevista dalle istruzioni della Banca d’Italia del 21 gennaio 2014.
A.4
Informativa sul fair value
Informativa di natura qualitativa
Definizione di
fair value
La pubblicazione dell’IFRS 13 ha consentito di raccogliere in un unico principio le definizioni di fair value
disseminate fino ad oggi attraverso l’intero corpus degli IFRS, eliminando le incoerenze esistenti. L’IFRS 13
definisce il fair value come il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un’attività ovvero che si pagherebbe per
40
Nota integrativa consolidata
il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra soggetti di mercato alla data di valutazione (exit
price) sul mercato principale (o più vantaggioso), a prescindere se tale prezzo sia direttamente osservabile o stimato
attraverso una tecnica di valutazione.
Il fair value non è quindi una misura entity specific ma è strettamente market-based.
In particolare la valutazione del fair value:
•suppone che l’attività o passività venga scambiata in una regolare operazione tra soggetti di mercato alle correnti
condizioni di mercato;
•è riferita ad una particolare attività o passività e ne considera le caratteristiche specifiche di cui gli operatori tengono conto per determinarne il prezzo;
•presume che gli operatori di mercato agiscano per soddisfare nel modo migliore il proprio interesse economico;
•suppone che l’operazione di vendita dell’attività o di trasferimento della passività abbia luogo:
a) nel mercato principale dell’attività o passività;
b) in assenza di un mercato principale, nel mercato più vantaggioso per l’attività o passività.
Quando non è rilevabile un prezzo per un’attività o una passività, è necessario valutare il fair value applicando
tecniche di valutazione che tengano conto del maggior numero di input osservabili rilevanti (fondati su parametri
di mercato e ottenuti da fonti indipendenti dalla banca) e riducendo al minimo l’utilizzo di input non osservabili
(che riflettono dunque assunzioni proprie della Banca formatesi utilizzando le migliori informazioni disponibili).
Gerarchia del
Fair Value
L’IFRS 13 richiede che le valutazioni degli strumenti finanziari al fair value siano classificate sulla base della seguente gerarchia di livelli che riflette la significatività degli input utilizzati nelle valutazioni:
•livello 1: fair value di uno strumento finanziario quotato in un mercato attivo;
•livello 2: fair value misurato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri osservabili sul mercato, diversi dalle quotazioni dello strumento finanziario; in questo caso la valutazione è basata su
prezzi, tassi d’interesse e curve di rendimenti o spread creditizi desunti dalle quotazioni ufficiali di strumenti
sostanzialmente simili in termini di fattori di rischio, utilizzando una data metodologia di calcolo (ad esempio
Black-Scholes Model);
•livello 3: fair value calcolato sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri non
osservabili sul mercato e che quindi comportano stime e assunzioni da parte del valutatore. Tali assunzioni sono
comunque basate sulle migliori informazioni disponibili alla data di valutazione dell’attività o della passività che
gli operatori di mercato utilizzerebbero nel determinare il prezzo dello strumento, incluse le assunzioni circa il
rischio. Ai fini della stima si possono utilizzare dati di benchmark, dati storici, dati prospettici, what-if analysis,
sensitivity analysis, simulazioni di scenario, proiezione dei cash flow futuri, ecc.
A.4.1
Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati
Di seguito si espone la metodologia applicata per la valorizzazione al fair value degli strumenti finanziari classificati a Livello 2 e 3, suddivisa per tipologia di strumento.
Titoli
obbligazionari
I titoli obbligazionari di debito emessi da Paesi non UE e le obbligazioni corporate, che sono negoziati prevalentemente over the counter, nell’ambito di circuiti alternativi ai mercati regolamentati, attraverso l’attività di market
making e brokerage svolta dalle principali istituzioni finanziarie, si considerano illiquidi qualora gli information
provider non rilevino almeno due contributori di prezzo “attivi”.
Per i titoli con un solo contributore attivo, pur non essendo formalmente considerati illiquidi, la Funzione Risk
Management ha il compito di definire e utilizzare propri modelli di valorizzazione, di monitorare i dati di mercato
delle variabili di input dei modelli stessi (spread, curva dei rendimenti ecc.) e di fornire i prezzi così valorizzati
(Livello 2).
Qualora non risulti possibile effettuare valorizzazioni mediante modelli basati su variabili di pricing desunte dal
mercato, la valutazione si basa sul nominale dell’emissione, eventualmente modificato per tenere conto di ipotesi
relative alla probabilità di incasso dei flussi futuri di cedola e rimborso (Livello 3).
Quote di OICR
(ETF esclusi)
Gli strumenti appartenenti a questa categoria vengono valutati in base all’ultima quotazione (NAV) disponibile,
fornita dagli information providers o dai Fund Administrator.
Il provider prevalentemente utilizzato è Bloomberg, e, in via subordinata, i mezzi di stampa (tra cui Sole 24 Ore)
o comunicazioni dirette da parte delle società di gestione (Livello 2).
41
Nota integrativa consolidata
Qualora le quote dei fondi debbano essere detenute per un certo periodo di tempo senza possibilità di smobilizzo anticipato (clausole di lock up) o si siano sottoscritte quote di fondi side pocket, questi vengono classificati a
Livello 3.
Titoli strutturati
Derivati
Per i titoli strutturati per cui non si rileva un mercato di quotazione o la presenza di un contributore di prezzo attivo, la valutazione viene effettuata prendendo in considerazione il valore di tutte le singole componenti elementari
in cui essi possono essere scomposti.
La Funzione di Risk Management ha il compito di valorizzare le singole componenti dei titoli strutturati non
quotati con gli specifici criteri descritti per ciascuna di esse e di sommare le relative risultanze (Livello 2).
Titoli per la cui valorizzazione si debbano introdurre importanti ipotesi di modello o relative a variabili di valorizzazione, che quindi non risulteranno direttamente desumibili da quotazioni di mercato, vengono classificati a
Livello 3.
Per gli strumenti derivati non quotati (Livello 2) viene calcolato un prezzo teorico facendo ricorso a dei modelli
valutativi generalmente accettati ed utilizzati ed a variabili in input ai suddetti, a delle grandezze costituite o
direttamente derivabili da quotazioni o prezzi di scambio, tra queste variabili risultano di particolare rilevanza le
seguenti:
•stima della curve dei tassi zero coupon aggiornata alla data di riferimento;
•quotazioni di derivati di credito (Credit Default Swap) sullo stesso emittente;
•prezzi osservati per l’eventuale sottostante del contratto derivato;
•altri input di modello (quale la volatilità implicita delle opzioni) desumibili da quotazioni di mercato di contratti
analoghi.
Per gli strumenti derivati cd “esotici”, per la cui valorizzazione non si faccia ricorso a modellistica diffusa e considerata standard da parte dei partecipanti al mercato e/o si debbano introdurre ipotesi su alcune variabili, che
quindi non risulteranno direttamente desumibili da quotazioni di mercato, vengono classificati a livello 3.
Titoli in
circolazione
emessi
Questi titoli risultano valorizzati attualizzando i flussi previsti di cassa, utilizzando per il calcolo dei fattori di sconto la cd. curva dei tassi di interesse di mercato ed ipotesi relative ai livelli di margine (cd. spread) ritenuti coerenti
con il costo corrente del reperimento di fondi alle varie scadenze (cd. funding) (Livello 3).
Crediti e Debiti
Verso Banche e
Clientela
Per quanto riguarda i crediti e debiti verso banche e clientela a vista (conti correnti e depositi liberi, scoperti di
conto corrente, conti correnti attivi della clientela, conti correnti reciproci in avere, time deposit con banche/clientela, riserva obbligatoria, etc.) il fair value corrisponde al valore nominale dell’esposizione alla data di riferimento
(Livello 2).
Per quanto riguarda i crediti verso la clientela non a revoca, la Banca si è dotata nel corso del 2013 di una procedura interna di valutazione.
La valutazione è effettuata mediante sconto dei flussi di cassa futuri attesi sulla base delle probabilità di default
e del recovery rate dei singoli crediti, tenuto conto degli effetti finanziari sia nello sconto che nelle componenti
forward (Livello 3).
Per i crediti deteriorati il valore di carico al netto delle svalutazioni analitiche rappresenta il fair value (Livello 3).
A.4.2
Processi e sensibilità delle valutazioni
Non è stata elaborata alcuna analisi quantitativa di sensitivity del fair value, in quanto per la valutazione degli
strumenti finanziari classificati nei portafogli di Trading ed AFS non sono stati utilizzati in modo significativo
input non osservabili sul mercato.
A.4.3
Gerarchia del fair value
Nel corso dell’esercizio non si sono verificati trasferimenti tra i diversi livelli di gerarchia del fair value.
42
Nota integrativa consolidata
A.4.4
Altre informazioni
Il Gruppo non si avvale dell’eccezione di cui al paragrafo 48 dell’IFRS 13 (applicazione ad attività e passività
finanziarie con posizioni compensative dei rischi di mercato o del rischio di credito della controparte).
Informativa di natura quantitativa
A.4.5
Gerarchia del fair value
A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value.
31 dicembre 2013
Attività/Passività finanziarie misurate al fair value
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
2. Attività finanziarie valutate al fair value
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita
31 dicembre 2012
L1 L2 L3 L1L2L3
119.598
9.486
−
85.432 17.971
−
− − − −−−
559.469
66.946
− 388.120 83.763
−
4. Derivati di copertura
−
607
−
−
1.403
−
5. Attività materiali
−
−
−
−
−
−
6. Attività immateriali
−
−
−
−
−
−
679.067
77.039
− 473.552 103.137
−
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione
−
15.555
−
−
2. Passività finanziarie valutate al fair value
− − − −−−
3. Derivati di copertura
−
−
−
−
−
−
Totale passività
−
15.555
−
−
1.898
−
Totale attività
−
A.4.5.2 Variazioni annue delle attività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)
Al 31 dicembre 2013 la Società non detiene attività finanziarie valutate al fair value (livello 3).
A.4.5.3 Variazioni annue delle passività valutate al fair value (livello 3)
Al 31 dicembre 2013 la Società non detiene passività finanziarie valutate al fair value (livello 3).
43
1.898
Nota integrativa consolidata
A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per
livelli di fair value.
31 dicembre 2013
Attività/Passività non misurate al fair value o misurate al fair value
su base non ricorrente
31 dicembre 2012
VB
L1
L2
L3
VB
L1
L2
L3
−
−
−
−
−
−
−
−
2. Crediti verso banche
30.033
−
30.033
−
60.889
−
60.889
−
3. Crediti verso clientela
936.712
−
739.054
202.027
852.437
−
734.829
117.608
4. Attività materiali detenute
a scopo di investimento
−
−
−
−
−
−
−
−
5. Attività non correnti e gruppi
di attività in via di dismissione
−
−
−
−
−
−
−
−
1. Attività finanziarie detenute
sino alla scadenza
Totale
966.745 −769.087202.027 913.326
−795.718117.608
1. Debiti verso banche
399.982
−
399.982
−
397.323
−
397.323
−
2. Debiti verso clientela
871.681
−
871.681
−
778.820
−
778.820
−
3. Titoli in circolazione
296.582
−
−
295.534
163.277
−
163.277
−
−
−
−
−
−
−
4. Passività associate ad attività
in via di dismissione
Totale
1.568.245
A.5
−1.271.663 295.534 1.339.420
−
−1.339.420
Informativa sul c.d. “day one profit/loss”
In relazione all’operatività della Gruppo e sulla base delle metodologie interne in uso non sono state rilevate differenze tra il prezzo delle transazioni e la valutazione iniziale delle attività e passività finanziarie iscritte.
44
Nota integrativa consolidata
Parte B - Informazioni sullo Stato Patrimoniale Consolidato
Attivo
Sezione 1
Cassa e
disponibilità
liquide
Voce 10
1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione
31 dicembre 2013
31 dicembre 2012
121
156
−
−
a) Cassa b)Depositi liberi presso Banche Centrali
Totale
Sezione 2
Attività
finanziarie
detenute per la
negoziazione
Voce 20
121156
2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica
Voci/Valori
31 dicembre 2013
31 dicembre 2012
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
A.Attività per cassa
1. Titoli di debito
119.597
101
−
85.432
15.420
−
−
101
−
−
4.675
−
119.597
−
−
85.432
10.745
−
2. Titoli di capitale
−
2.329
−
−
−
−
3. Quote di O.I.C.R.
−
−
−
−
−
−
4.Finanziamenti
−
−
−
−
−
−
4.1 Pronti contro termine attivi
−
−
−
−
−
−
4.2Altri
−
−
−
−
−
−
119.597
2.430
−
85.432
15.420
−
1.1 Titoli strutturati
1.2 Altri titoli di debito
Totale A
B.Strumenti derivati
1. Derivati finanziari:
−
94
−
−
125
−
1.1 di negoziazione
−
94
−
−
125
−
1.2 connessi con la fair value option
− − − − −−
1.3altri
−
−
−
−
−
−
2. Derivati creditizi:
−
6.962
−
−
2.426
−
2.1 di negoziazione
−
6.962
−
−
2.426
−
2.2 connessi con la fair value option
− − − − −−
2.3altri
−
−
−
−
−
−
Totale B
−
7.056
−
−
2.551
−
119.597
9.486
−
85.432
17.971
−
Totale (A+B)
45
Nota integrativa consolidata
2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti
Voci/Valori
31 dicembre 2013
31 dicembre 2012
A.Attività per cassa
1.Titoli di debito
119.698
100.852
a) Governi e Banche Centrali
114.878
84.909
−
−
4.765
15.943
d)Altri emittenti
55
−
2.Titoli di capitale
2.329
−
a)Banche
2.329
−
b)Altri emittenti:
−
−
imprese di assicurazione
−
−
società finanziarie
−
−
imprese non finanziarie
−
−
altri
−
−
3.Quote di O.I.C.R.
−
−
4.Finanziamenti
−
−
a) Governi e Banche Centrali
−
−
b)Altri Enti pubblici
−
−
c)Banche
−
−
d)Altri soggetti
−
−
122.027
100.852
b)Altri enti pubblici
c)Banche
Totale A
B.Strumenti derivati
1.Derivati finanziari
94
125
a)Banche
74
125
fair value
74125
b)Clientela
20
fair value
20−
−
2.Derivati creditizi
6.962
2.426
a)Banche
6.962
−
fair value
6.962−
b)Clientela
−
fair value
−2.426
Totale B
Totale (A+B)
46
2.426
7.056
2.551
129.083
103.403
Nota integrativa consolidata
2.3 Attività finanziarie per cassa detenute per la negoziazione: variazioni annue
Titoli di
debito
A.Esistenze iniziali
100.852
−
−
−
100.852
B. Aumenti
675.480
16.070
507
−
692.057
B.1Acquisti
674.077
15.320
506
−
689.903
231
37
−
−
268
1.172
713
1
−
1.886
C.Diminuzioni
(656.633)
(13.741)
(507)
− (670.881)
C.1Vendite
(235.550)
(13.685)
(507)
− (249.742)
C.2Rimborsi
(419.680)
−
−
− (419.680)
C.3 Variazioni negative di fair value
(9)
−
−
−
(9)
C.4 Trasferimenti ad altri portafogli
−
−
−
−
−
(1.394)
(56)
−
−
(1.450)
119.699
2.329
−
−
122.028
B.2 Variazioni positive di fair value
B.3 Altre variazioni
C.5 Altre variazioni
D.Rimanenze finali
Sezione 4
Attività
finanziarie
disponibili
per la vendita
Voce 40
Titoli di
capitale
Quote di Finanziamenti
O.I.CR.
Totale
4.1 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione merceologica
Voci/Valori
31 dicembre 2013
31 dicembre 2012
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Titoli di debito
559.469
137
−
388.120
20.377
−
−
−
−
−
−
−
559.469
137
−
388.120
20.377
−
2. Titoli di capitale
−
−
−
−
−
−
2.1 Valutati al fair value
− − − − −−
2.2 Valutati al costo
−
−
−
−
−
−
3. Quote di O.I.C.R.
−
66.809
−
−
63.386
−
4.Finanziamenti
−
−
−
−
−
−
559.469
66.946
−
388.120
83.763
−
1.1 Titoli strutturati
1.2 Altri titoli di debito
Totale 47
Nota integrativa consolidata
4.2 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per debitori/emittenti.
Voci/Valori
31 dicembre 2013
31 dicembre 2012
1.Titoli di debito
559.606
408.497
a) Governi e Banche Centrali
429.851
354.442
4.595
−
c)Banche
91.034
34.682
d) Altri emittenti
34.126
19.373
2.Titoli di capitale
−
−
a)Banche
−
−
b) Altri emittenti:
−
−
imprese di assicurazione
−
−
società finanziarie
−
−
imprese non finanziarie
−
−
altri
−
−
b) Altri enti pubblici
3.Quote di O.I.C.R.
66.809
63.386
4.Finanziamenti
−
−
a) Governi e Banche Centrali
−
−
b) Altri Enti pubblici
−
−
c)Banche
−
−
d) Altri soggetti
−
−
Totale
48
626.415471.883
Nota integrativa consolidata
4.4 Attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annuali
Titoli di Titoli di Quote di Finanziamenti
debito capitale O.I.CR.
A. Esistenze iniziali
408.497
−
63.386
B.Aumenti
2.472.724
−
61.706 2.534.430
B.1Acquisti
2.443.531
−
56.400
B.2 Variazioni positive di fair value 3.177
−5.292
− 8.469
B.3 Riprese di valore
−
−
−
−
−
−
−
Totale
471.883
2.499.931
imputate al conto economico
−
X
−
−
−
imputate al patrimonio netto
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
26.016
−
14
−
26.030
C.Diminuzioni
(2.321.616)
−
(58.283) (2.379.899)
C.1Vendite
(1.184.420)
−
(56.820)
− (1.241.240)
C.2Rimborsi
(1.123.774)
−
−
− (1.123.774)
C.3 Variazioni negative di fair value
C.4 Svalutazioni da deterioramento
B.4 Trasferimenti da altri portafogli B.5 Altre variazioni
(694)
−(1.238)
− (1.932)
imputate al conto economico
−
−
−
−
−
imputate al patrimonio netto
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
(12.728)
−
(225)
−
(12.953)
559.606
−
66.809
−
626.415
C.5 Trasferimenti ad altri portafogli C.6 Altre variazioni
D. Rimanenze finali
49
Nota integrativa consolidata
Sezione 6
Crediti verso
banche
Voce 60
6.1 Crediti verso banche: composizione merceologica.
31 dicembre 2013
31 dicembre 2012
Tipologia operazioni/Valori Valore
L1L2L3
Valore
L1L2L3
bilancio bilancio
A.Crediti verso Banche Centrali
1.
Depositi vincolati
2.
Riserva obbligatoria
−
XXX −
XXX
8.981
XXX
7.628
XXX
3.Pronti contro termine attivi
−
X
X
X
−
X
X
X
4.
Altri
−
XXX −
XXX
B.Crediti verso banche
1.
Finanziamenti
1.1Conti correnti e depositi liberi
1.2
Depositi vincolati
21.052
X
X
X
53.261
X
X
X
−
XXX −
XXX
1.3
Altri finanziamenti:
pronti contro termine attivi −
X
X
X
−
X
X
X
leasing finanziario
−
XXX −
XXX
altri
−
XXX −
XXX
2.Titoli di debito
2.1
titoli strutturati
−
XXX −
XXX
2.2altri titoli di debito
−
X
X
X
−
X
X
X
30.033
−
30.033
−
60.889
−
60.889
−
Totale 50
Nota integrativa consolidata
Sezione 7
Crediti verso
clientela
Voce 70
7.1 Crediti verso clientela: composizione merceologica
Composizione
31 dicembre 2013
Valore bilancio
31 dicembre 2012
Fair value
Valore bilancio
Fair value
Bonis
Deteriorati L1L2L3BonisDeterioratiL1L2L3
Acquistati
Altri
Acquistati
Altri
Finanziamenti
1.
Conti correnti734.796 −
4.258
XXX
723.518 −
11.311
XX X
2.Pronti contro
termine
− −−
XXX
3.
Mutui
− − −
XX X
44.607 −
1.261
XXX
35.402 −
1.970
XX X
4.Carte di credito,
prestiti personali,
cessioni del quinto
−
5.
Leasing finanziari
− −−
XXX
− − −
XX X
6.
Factoring
− −−
XXX
− − −
XX X
−
−
X
X
X
−
−
−
X
X
X
7.
Altri finanziamenti
151.790−
−
80.236−−
Titoli di debito
8.
Titoli strutturati
− −−
XXX
− − −
XX X
9.Altri titoli di debito
−
−
Totale
931.193
51
−
−
− 5.519
X
X
X
−739.054202.027
839.156
−
−
X
X
X
− 13.281 −734.829 117.608
Nota integrativa consolidata
7.2 Crediti verso clientela: composizione per debitori/emittenti
Tipologia operazioni/Valori
31 dicembre 2013
31 dicembre 2012
BonisDeteriorati
Acquistati
Altri Acquistati
−
a)
Governi −−−−− −
b)Altri enti pubblici
−
c)
Altri emittenti
−−−−− −
imprese non finanziarie
−
−
−
−
−
−
imprese finanziarie −
−
−
−
−
−
assicurazioni
−
−
−
−
−
−
altri
−
−
−
−
−
−
−
931.193
−
−
−
5.519
−
Altri
1.Titoli di debito
2.Finanziamenti verso:
−
Bonis Deteriorati
−
839.156
−
−
−
−
−
13.281
a)
Governi −−−−− −
b)Altri enti pubblici
−
−
−
−
−
−
c)Altri soggetti
931.193
−
5.519
839.156
−
13.281
imprese non finanziarie
304.561
−
3.032
236.928
−
8.291
imprese finanziarie 117.376
−
1.275
142.416
−
3.524
assicurazioni
79
−
1
26
−
−
altri
509.177
−
1.211
459.786
−
1.466
Totale
931.193
−
5.519839.156
Sezione 8
Derivati di
copertura
Voce 80
− 13.281
8.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli
31 dicembre 2013
31 dicembre 2012
Fair value
Valore Fair value
Valore
nozionalenozionale
Livello 1Livello2Livello3Livello1Livello2Livello3
A.
Derivati finanziari
−
607−
15.700−
1.403−
19.630
1.
Fair value
−
607−
15.700−
1.403−
19.630
2.
Flussi finanziari
−−−−−−−−
3.
Investimenti esteri
−−−−−−−−
B.
Derivati creditizi
−−−−−−−−
1.
Fair value
−−−−−−−−
2.
Flussi finanziari
−−−−−−−−
Totale
−
607−
15.700−
1.403−
19.630
52
Nota integrativa consolidata
8.2
Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura
(valore di bilancio)
Operazioni/Tipo di copertura
Fair value
Flussi finanziari
Specifica Generica Specifica GenericaInvestimenti
esteri
rischio rischio
rischio
rischio
di tasso di cambio di credito di prezzo
più
rischi
1. Attività finanziarie
disponibili per la
vendita
−
2.
Crediti
−− −X
− X −X
X
3. Attività finanziarie
detenute sino alla
scadenza
X− −X
− X −X
X
4.Portafoglio
X
X
X
X
X
−
X
−
X
5. Altre operazioni
−
−
−
−
−
X
−
X
−
Totale attività
−−−−
− − −−
−
1.
Passività finanziarie
607− −X
− X −X
X
2.Portafoglio
X
X
−
X
−
X
−
X
−
X
X
−
−
X
X
X
−
Totale passività 607−−−
− − −−
−
1.
Transazioni atteseXXXX
X X −X
X
2. Portafoglio di attività
e passività finanziarie
−
Sezione 12
Attività materiali
Voce 120
X
X
X
X
X
−
X
−
12.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo
Attività / Valori
31 dicembre 2013
31 dicembre 2012
1.337
1.493
a)terreni
−
−
b)fabbricati
−
−
c)mobili
743
942
d)impianti elettronici
453
333
e)altre
141
218
2.Attività acquisite in leasing finanziario
−
−
a)terreni
−
−
b)fabbricati
−
−
c)mobili
−
−
d)impianti elettronici
−
−
e)altre
−
−
1.337
1.493
1.Attività di proprietà
Totale 53
Nota integrativa consolidata
12.5 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue
Voci/Valori
TerreniFabbricati MobiliImpianti
elettronici
Altre Totale
A. Esistenze iniziali lorde
−
−
3.148
1.837
1.268
6.271
A.1 Riduzioni di valore totali nette
−
−
(2.206)
(1.504)
(1.068)
(4.778)
A.2 Esistenze iniziali nette
−
−
942
333
218
1.493
B.Aumenti
−
−
5
256
−
261
B.1Acquisti
−
−
5
256
−
261
B.2 Spese per migliorie capitalizzate
−
−
−
−
−
−
B.3 Riprese di valore
−
−
−
−
−
−
B.4 Variazioni positive di fair value
imputate a:
−
−
−
−
−
−
a) patrimonio netto
−
−
−
−
−
−
b)conto economico
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
B.6 Trasf. da immobili detenuti
a scopo di investimento
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
C.Diminuzioni
−
−
(204)
(136)
(77)
(417)
C.1Vendite
−
−
−
−
−
−
C.2Ammortamenti
−
−
(204)
(136)
(62)
(402)
C.3 Rettifiche di valore da deterioramento
imputate a:
−
−
−
−
−
−
a) patrimonio netto
−
−
−
−
−
−
b)conto economico
−
−
−
−
−
−
C.4 Variazioni negative di fair value
imputate a:
−
−
−
−
−
−
a) patrimonio netto
−
−
−
−
−
−
b)conto economico
−
−
−
−
−
−
B.5 Differenze positive di cambio
B.7 Altre variazioni
C.5 Differenze negative di cambio
−
−
−
−
−
−
C.6 Trasferimenti a:
−
−
−
−
−
−
a) attività materiali detenute
a scopo di investimento
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
C.7 Altre variazioni
−
−
−
−
(15)
(15)
D. Rimanenze finali nette
−
−
743
453
141
1.337
D.1Riduzioni di valore totali nette
−
−
(2.410)
(1.640)
(1.145)
(5.195)
D.2Rimanenze finali lorde
−
−
3.153
2.093
1.286
6.532
−
−
743
453
141
1.337
b)attività in via di dismissione
E. Valutazione al costo
54
Nota integrativa consolidata
Sezione 13
Attività
immateriali
Voce 130
13.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività
Attività/Valori
31 dicembre 2013
31 dicembre 2012(*)
DurataDurataDurata Durata
definita
indefinita
definita
indefinita
A.1Avviamento
X
5.615
X
5.615
A.1.1 di pertinenza del gruppo
X
5.615
X
5.615
A.1.2 di pertinenza di terzi
X
−
X
−
A.2Altre attività immateriali
3.852
−
4.219
−
A.2.1 Attività valutate al costo:
3.852
−
4.219
−
a) attività immateriali
generate internamente
−
−
−
−
3.852
−
4.219
−
b)altre attività
A.2.2 Attività valutate al fair value:−− − −
a) attività immateriali
generate internamente
−
−
−
−
−
−
−
−
b)altre attività
Totale
3.852
5.615
4.219
(*) Revised a seguito della PPA sull’avviamento secondo i principi contabili IFRS3 descritto nella sezione “Altri Aspetti”
55
5.615
Nota integrativa consolidata
13.2 Attività immateriali: variazioni annue
Avviamento
A. Esistenze iniziali lorde
Altre attività
Altre attività
immateriali:
immateriali: altre
generate internamente
Def.
Indef.
Def.
Totale
Indef.
5.615
−
−
8.468
−
14.083
−
−
−
(4.249)
−
(4.249)
5.615
−
−
4.219
−
9.834
B.Aumenti
−
−
−
908
−
908
B.1Acquisti
−
−
−
908
−
908
B.2 Incrementi di attività immateriali interne
X
−
−
−
−
−
B.3 Riprese di valore
X
−
−
−
−
−
B.4 Variazioni positive di fair value
X − −− −−
A.1 Riduzioni di valore totali nette
A.2 Esistenze iniziali nette
patrimonio netto
X
−
−
−
−
−
conto economico
X
−
−
−
−
−
B.5 Differenze di cambio positive
−
−
−
−
−
−
B.6 Altre variazioni
−
−
−
−
−
−
C. Diminuzioni
−
−
−
(1.275) −
(1.275)
C.1Vendite
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
C.2 Rettifiche di valore Ammortamenti X
−
−
(1.275)
−
(1.275)
Svalutazioni
−
−
−
−
−
−
patrimonio netto
X
−
−
−
−
−
conto economico
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
C.3 Variazioni negative di fair value imputate:
a patrimonio netto
X
−
−
−
−
−
a conto economico
X
−
−
−
−
−
C.4 Trasferimenti alle attività non correnti
in via di dismissione −
−
−
−
−
−
C.5 Differenze negative di cambio
−
−
−
−
−
−
C.6 Altre variazioni
−
−
−
−
−
−
5.615
−
−
3.852
−
9.467
−
−
−
(5.524)
−
(5.524)
E. Rimanenze finali lorde
5.615
−
−
9.376
−
14.991
F. Valutazione al costo
5.615
−
−
3.852
−
9.467
D.Rimanenze finali nette
D.1Rettifiche di valore totali nette
Alla data del 16 ottobre 2012 è avvenuta l’acquisizione del controllo da parte di Banca Esperia delle partecipazioni
in San Babila Fiduciaria S.p.A. e Cidneo Fiduciaria Srl, che con effetto dal 1 gennaio 2013 sono state incorporate
in Esperia Servizi Fiduciari. Tale operazione ha comportato, nel bilancio consolidato di Gruppo al 31 dicembre
2012, l’iscrizione alla voce avviamento di un importo pari a Euro 3.275 mila, corrispondente all’eccedenza del
prezzo dell’acquisizione rispetto al fair value delle attività e passività acquisite. Tale avviamento era considerato
ancora provvisorio in quanto non si era ancora concluso il processo di allocazione del prezzo pagato. Con il bilancio chiuso al 31 dicembre 2013 questo processo si è concluso ed ha portato alla definizione dell’avviamento
definitivo, con una riduzione di Euro 290 mila contestualmente al pagamento dell’ultima tranche spettante ai soci
venditori. Tale pagamento, rispetto a quanto pattuito in fase iniziale, ha subito una riduzione a seguito dell’appli56
Nota integrativa consolidata
cazione delle clausole contrattuali. Come previsto dal paragrafo 49 dell’IFRS 3 tale rimisurazione dell’avviamento,
essendo avvenuta all’interno del periodo di 12 mesi, ha comportato la riesposizione dell’avviamento nel bilancio
chiuso al 31 dicembre 2012 con l’iscrizione di un minor debito verso il venditore.
Secondo quanto previsto dallo IAS 36 paragrafo 9, le Società devono valutare ad ogni data di riferimento del
bilancio se esiste un’indicazione che un’attività possa aver subito una riduzione di valore.
L’avviamento derivante dall’aggregazione aziendale è definito dallo IFRS3 come “rappresentante un pagamento
effettuato dall’acquirente in previsione di benefici economici futuri derivanti da attività che non possono essere
identificate individualmente e rilevate separatamente”. Ad esso viene attribuita una vita utile indefinita alla quale
non può applicarsi la nozione di ammortamento.
A questo scopo l’avviamento viene allocato alle unità generatrici di flussi finanziari (“Cash Generating Unit”).
L’ammontare dell’eventuale riduzione di valore è pari alla differenza fra il valore contabile della CGU e il suo valore recuperabile. Le CGU identificate corrispondono alle due Società (Duemme SGR ed Esperia Servizi Fiduciari).
Il valore di iscrizione delle attività non deve essere superiore al valore recuperabile, cioè al maggiore fra l’ammontare che l’impresa stima di ottenere attraverso l’utilizzo delle attività stesse (valore d’uso, normalmente determinato
al valore attuale dei flussi finanziari attesi dall’uso continuativo dell’attività) e il valore ottenibile per mezzo della
loro vendita (fair value dedotti i costi necessari per attuare la vendita). Nel caso in cui il valore contabile ecceda
quello recuperabile e quindi laddove l’attività abbia subito una riduzione di valore, questa deve essere rilevata con
effetti a conto economico.
Il calcolo del valore d’uso si basa sul metodo reddituale, in particolare:
•sui flussi reddituali in entrata e uscita che derivano dall’utilizzo continuativo dell’attività, determinati sui più
recenti piani previsionali, approvati dall’organo amministrativo competente, basati su presupposti ragionevoli e
sostenibili che coprano un orizzonte massimo di 5 anni
•il valore terminale è stato determinato sulla base della rendita perpetua stimata considerando il flusso reddituale
ritenuto sostenibile oltre il periodo di pianificazione esplicita ed il tasso di crescita di lungo periodo previsto oltre
tale orizzone
I dati economico-finanziari utilizzati per il calcolo sono quelli relativi al budget 2014 delle rispettive società
approvati dai Consigli di Amministrazione e sono stati proiettati su base quinquennale formalizzando le ipotesi
utilizzate.
Per quanto attiene all’avviamento di Esperia Fiduciaria (Euro 2.979 mila), le proiezioni economico-finanziarie
hanno assunto una ipotesi di flessione dei ricavi caratteristici sui mandati fiduciari nel periodo 2014-2016 (-8%
complessivo) e una stabilità degli stessi nel successivo biennio 2017-2018 a fronte di una crescita del 40% dei ricavi rivenienti dall’attività di Wealth Advisory. L’incidenza di questa ultima categoria sul totale dei ricavi caratteristici resta comunque piuttosto contenuta, salendo gradualmente dal 6% del 2014 al 22% nel 2018. Lo sviluppo del
Wealth Advisory sarà possibile con un più intenso utilizzo della rete commerciale del Gruppo Esperia: si ipotizza
quindi un incremento del 10% annuo dei ricavi per servizi professionali erogati in ottica di sviluppo dell’attività
di cross-selling. Le proiezioni dei costi tengono invece presenti gli impatti derivanti da contratti in scadenza (per
servizi, consulenze e risorse umane) e le possibili efficienze su altri costi generali diretti e per servizi in outsourcing.
Il tasso di crescita di lungo periodo atteso dopo il periodo di pianificazione esplicita, utilizzato ai fini della determinazione del terminal value (rendita perpetua) è stato ipotizzato pari al due per cento.
Il costo del capitale utilizzato per attualizzare i flussi di cassa, costruito sulla base del modello del Capital Asset Pricing Model è stato stimato al 10,38%. Il costo del capitale è stato stimato applicando la metodologia del Capital
Asset Pricing Model (CAPM) in funzione delle seguenti variabili:
a)risk free rate del 4,3% pari al rendimento annuo lordo del BTP decennale degli ultimi 12 mesi;
b)market risk premium del 5,0% determinato sulla base del differenziale di rendimento di lungo periodo fra titoli
azionari e titoli obbligazionari sui mercati finanziari internazionali;
c)coefficiente Beta, che misura la variabilità dell’andamento di un titolo rispetto al mercato, determinato sulla
base di un campione di società comparabili, pari a 1,22.
Per quanto attiene all’avviamento di Duemme SGR (Euro 2.630 mila), le proiezioni economico-finanziarie hanno assunto una stabilità dei ricavi caratteristici nel periodo 2014-2018. Ipotesi analoga è stata assunta per i costi.
Ciò si è reso necessario in considerazione del fatto che alcune opzioni strategiche circa il business della Società
sono attualmente in fase di valutazione a livello di Gruppo Bancario.
Il tasso di crescita di lungo periodo atteso dopo il periodo di pianificazione esplicita, utilizzato ai fini della deter57
Nota integrativa consolidata
minazione del terminal value (rendita perpetua) è stato ipotizzato pari al due per cento.
Il costo del capitale utilizzato per attualizzare i flussi di cassa, costruito sulla base del modello del Capital Asset
Pricing Model è stato stimato al 9,75%. Il costo del capitale è stato stimato applicando la metodologia del Capital
Asset Pricing Model (CAPM) in funzione delle seguenti variabili:
a)risk free rate del 4,3% pari al rendimento annuo lordo del BTP decennale degli ultimi 12 mesi;
b)market risk premium del 5,0% determinato sulla base del differenziale di rendimento di lungo periodo fra titoli
azionari e titoli obbligazionari sui mercati finanziari internazionali;
c)coefficiente Beta, che misura la variabilità dell’andamento di un titolo rispetto al mercato, determinato sulla
base di un campione di società comparabili, pari a 1,09.
Il test di impairment non ha evidenziato riduzioni di valore da apportare al valore degli avviamenti.
In base alle richieste dello IAS 36.134 lettera f ), è stata inoltre condotta un’analisi di sensitività in funzione dei
parametri costo del capitale, utilizzando un range di variazione rispettivamente pari a 10,28%-11,38% e 9,65%10,75%; mentre il tasso di crescita di lungo periodo in un range compreso fra 0% e 3%.
L’analisi di sensitività ha evidenziato che in presenza di andamenti sfavorevoli di taluni parametri utilizzati, si
evidenzierebbero elementi di attenzione.
Sezione 14
Le Attività fiscali
e le passività
fiscali
Voce 140
all’attivo e Voce
80 del passivo
14.1 Attività per imposte anticipate: composizione
31 dicembre 2013
31 dicembre 2012
645
68
Compensi ai dipendenti da liquidare
1.835
2.334
Altre differenze temporanee deducibili negli esercizi futuri
3.651
5.413
Totale
6.1317.815
Compensi agli organi sociali da liquidare
14.2 Passività per imposte differite: composizione
31 dicembre 2013
31 dicembre 2012
95
95
Altre differenze temporanee tassabili negli esercizi futuri
3.514
3.588
Totale
3.6093.683
Quota residua di FTA
58
Nota integrativa consolidata
14.3 Variazioni delle imposte anticipate ( in contropartita del conto economico)
31 dicembre 2013
31 dicembre 2012
1. Importo iniziale
7.505
7.424
2.Aumenti
2.837
2.952
2.1Imposte anticipate rilevate nell’esercizio:
−
2.374
a) relative a precedenti esercizi −
−
b)dovute a mutamento di criteri contabili
−
−
c) riprese di valore
136
428
d)altre
2.280
1.946
−
−
421
578
3.Diminuzioni
(4.838)
(2.871)
3.1Imposte anticipate annullate nell’esercizio:
(2.221)
(524)
2.2Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
2.3Altri aumenti
a)rigiri
−
(524)
b)svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità
−
−
c) mutamento di criteri contabili
−
−
d)altre
−
−
3.2Riduzioni di aliquote fiscali
−
−
3.3Altre diminuzioni
−
(2.347)
a) trasformazione in crediti d’imposta di cui alla legge n.214/2011
−
−
b)altre
(2.617)
(2.347)
5.504
7.505
31 dicembre 2013
31 dicembre 2012
621
814
2.Aumenti
−
−
2.1Imposte differite rilevate nell’esercizio
−
−
a) relative a precedenti esercizi −
−
b)dovute a mutamento di criteri contabili
−
−
c)altre
−
−
2.2Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
−
−
2.3Altri aumenti
−
−
3.Diminuzioni
−
(193)
3.1Imposte differite annullate nell’esercizio
−
(193)
a)rigiri
−
(193)
b)dovute al mutamento di criteri contabili
−
−
c)altre
−
−
3.2Riduzioni di aliquote fiscali
−
−
3.3Altre diminuzioni
−
−
621
621
4.Importo finale
14.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita al conto economico)
1.Importo iniziale
4.Importo finale
59
Nota integrativa consolidata
14.5 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita al patrimonio netto)
31 dicembre 2013
31 dicembre 2012
99
3.251
2.Aumenti
586
286
2.1Imposte anticipate rilevate nell’esercizio
580
286
a) relative a precedenti esercizi 200
−
b)dovute al mutamento di criteri contabili
−
−
c)altre
380
286
2.2Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
−
−
2.3Altri aumenti
6
−
3.Diminuzioni
(58)
(3.227)
3.1Imposte anticipate annullate nell’esercizio
(58)
(3.227)
a)rigiri
(58)
(3.227)
b)svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità
−
−
c) dovute al mutamento di criteri contabili
−
−
d)altre
−
−
3.2Riduzioni di aliquote fiscali
−
−
3.3Altre diminuzioni
−
−
627
310
31 dicembre 2013
31 dicembre 2012
1.Importo iniziale
3.062
207
2.Aumenti
2.788
2.911
2.1Imposte differite rilevate nell’esercizio
2.788
2.911
1.Importo iniziale
4.Importo finale
14.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)
a) relative a precedenti esercizi −
−
b)dovute a mutamento di criteri contabili
−
−
c)altre
2.788
2.911
2.2Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
−
−
2.3Altri aumenti
−
−
3.Diminuzioni
(2.862)
(56)
3.1Imposte differite annullate nell’esercizio
(2.860)
(56)
a)rigiri
(2.860)
(56)
b)dovute al mutamento di criteri contabili
−
−
c)altre
−
−
−
−
(2)
−
2.988
3.062
3.2Riduzioni di aliquote fiscali
3.3Altre diminuzioni
4.Importo finale
60
Nota integrativa consolidata
Sezione 16
Altre Attività
Voce 160
16.1 Altre attività: composizione
Voci
31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 *
a) Crediti verso enti finanziari/creditizi
29.140
9.970
b)Crediti verso clientela 14.657
6.501
c) Crediti verso l’Erario
14.519
5.340
−
−
29.313
17.289
f ) Ratei e risconti
499
891
g)Migliorie a locali di terzi
651
848
15.808
49.674
104.587
90.513
d)Crediti per fatture emesse
e) Partite transitorie in corso di lavorazione
h)Altri crediti
Totale
*sono state riesposte alcune voci per le quali si rimanda alla Sezione 4 - “Altri aspetti” della Parte A - Politiche Contabili
I crediti verso enti finanziari e verso la clientela ricomprendono, oltre alle commissioni di gestione, i depositi
cauzionali generatisi dal versamento dei margini a garanzia dell’operatività sul segmento Repo del mercato MTS
a cui la Capogruppo ha aderito a partire dal secondo semestre 2013.
La voce Crediti verso l’Erario è composta principalmente dal versamento degli acconti dell’imposta sugli interessi
corrisposti alla clientela da parte della Capogruppo (Euro 1.347 mila) e sul capital gain (Euro 3.139 mila) oltre ai
crediti relativi all’imposta di bollo sui conti correnti e sui depositi titoli (Euro 5.954 mila) e i crediti IRAP e IRES
chiesti a rimborso (Euro 767 mila).
Le Partite transitorie in corso di lavorazione rappresentano le operazioni da regolare relative all’operatività in titoli
e in bonifici svolta dalla clientela. Per maggiori dettagli si veda la Sezione 12 - Voce 120 del Passivo.
Gli Altri crediti presentano un decremento rispetto al periodo precedente in seguito al pagamento del credito per
imposta sostitutiva art. 7/461 che rappresenta l’imposta generata dal risultato delle gestioni di Duemme SGR e
portate in addebito alle gestioni stesse.
Passivo
Sezione 1
Debiti verso
banche
Voce 10
1.1
Debiti verso banche: composizione merceologica
Tipologia operazioni/Valori
31 dicembre 2013
31 dicembre 2012
346.929
271.225
2.Debiti verso banche
53.053
126.098
2.1Conti correnti e depositi liberi
19.455
−
2.2Depositi vincolati
33.598
54.823
2.3Finanziamenti:
−
71.275
2.3.1 Pronti contro termine passivi
−
2.002
2.3.2Altri
−
69.273
2.4Debiti per impegni di riacquisto di propri
strumenti patrimoniali −
−
2.5Altri debiti −
−
399.982
397.323
Fair value - livello 1
−
−
Fair value - livello 2
399.982
397.323
Fair value - livello 3
−
−
1.Debiti verso banche centrali
Totale Totale Fair Value
61
399.982397.323
Nota integrativa consolidata
Sezione 2
Debiti verso
clientela
Voce 20
2.1
Debiti verso clientela: composizione merceologica
Tipologia operazioni/Valori
31 dicembre 2013 31 dicembre 2012(*)
1.Conti correnti e depositi liberi
362.824
478.411
2.Depositi vincolati
366.523
299.883
3.Finanziamenti
142.334
236
3.1pronti contro termine passivi
142.334
236
3.2altri
−
−
4.Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali
−
−
5.Altri debiti
−
−
871.681
778.530
Fair value - livello 1
−
−
Fair value - livello 2
871.681
778.530
Fair value - livello 3
−
−
Totale Totale fair value
871.681778.530
(*) Revised a seguito della PPA sull’avviamento secondo i principi contabili IFRS3 descritto nella sezione “Altri Aspetti”
Sezione 3
Titoli in
circolazione
Voce 30
3.1
Titoli in circolazione: composizione merceologica
Tipologia titoli/Valori
31 dicembre 2013
31 dicembre 2012
ValoreValore
bilancio
Fair Valuebilancio
Fair Value
L1L2L3L1L2L3
A.
Titoli
1.
obbligazioni
296.582−−
295.534
163.277−
163.277−
1.1
strutturate
159.588−−
159.740
83.025−
83.025−
1.2
altre
136.994−−
135.794
80.252−
80.252−
2.
altri titoli
−−−−−−−−
2.1
strutturate
−−−−−−−−
2.2
altre
−−−−−−−−
Totale
296.582−−
295.534
163.277−
163.277−
Come già evidenziato nella Parte A (Politiche contabili) - Sezione 4 (Altri aspetti) - nel paragrafo Entrata in vigore
IFRS 13 le emissioni obbligazionarie della Banca sono state classificate nel Livello 3.
62
Nota integrativa consolidata
Sezione 4
Passività
finanziarie di
negoziazione
Voce 40
4.1
Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica
Tipologia strumenti/Valori
31 dicembre 2013
31 dicembre 2012
ValoreFair value
FV*
ValoreFair value
nominalenominale
FV*
L1L2L3L1L2L3
A.
Passività per cassa
1.
Debiti verso banche −−−−− −−−−
−
2.
Debiti verso clientela −−−−− −−−−
−
3.
Titoli di debito
−−−−X −−−−
−
Totale A
−−−−− −−−−
−
B.
Strumenti derivati
−−
15.555−- −−
1.898−
−
−
1. Derivati finanziari
−
59
−
X
X
−
134
−
X
1.1
Di negoziazione X−
59−XX−
134−
X
1.2 Connessi con la
fair value option X−−−XX−−−
X
1.3
Altri
X−−−XX−−−
X
2.
Derivati creditizi
−−
15.496−XX−
1.764−
X
2.1 Di negoziazione X
− 15.496
−
X
X
−
1.764
−
X
2.2 Connessi con la
fair value option X−−−XX−−−
X
2.3
Altri
X−−−XX−−−
X
Totale B
X−
15.555−XX−
1.898−
X
Totale (A + B)
X
− 15.555
−
X
X
−
1.898
−
X
FV* = fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell’emittente rispetto alla data di emissione
Sezione 8
Passività fiscali
Voce 80
31 dicembre 2013
31 dicembre 2012
Accantonamento IRES
1.016
2.353
Accantonamento IRAP
3.026
2.988
−
−
Detratto acconto IRES
(52)
(604)
Detratto acconto IRAP
(3.864)
(2.101)
Crediti IRES (4.134)
(5.570)
Crediti IRAP (11)
−
Imposte differite
Totale
(4.019)(2.934)
L’accantonamento delle imposte è stato calcolato sulle risultanze economiche al 31 dicembre 2013 alle aliquote
vigenti.
Le voci attività e passività fiscali correnti sono state compensate a livello di singola società nello schema di bilancio
alla voce A130 secondo quanto previsto dallo IAS 12; nella tabella sopra esposta sono riportati i singoli importi
per maggior chiarezza e ai sensi del provvedimento Banca d’Italia.
Alla data del 31 dicembre 2013 il Gruppo ha passività fiscali correnti per Euro 4.042 e attività fiscali correnti per
63
Nota integrativa consolidata
Euro 8.061 per un credito complessivo di Euro 4.019.
Sezione 10
Altre passività
Voce 100
10.1 Altre passività: composizione
31 dicembre 2013 31 dicembre 2012*
Debiti verso fornitori
11.990
6.213
Debiti verso personale per competenze da erogare
11.035
11.372
Debiti verso Enti previdenziali
1.151
893
Debiti verso Erario 4.420
4.879
Debiti verso Erario per imposta sostitutiva
12.570
39.937
Partite transitorie banche/titoli in lavorazione
16.541
11.374
8.212
1.630
Altri debiti
Totale
65.91976.298
*sono state riesposte alcune voci per le quali si rimanda alla Sezione 4 - “Altri aspetti” della Parte A - Politiche Contabili
Nella voce Debiti verso fornitori sono ricompresi gli stanziamenti per fatture da ricevere per beni e servizi di
competenza dell’esercizio.
La voce Debiti verso Erario rappresenta le ritenute operate dalle Società del Gruppo in qualità di sostituti d’imposta che sono state riversate all’Agenzia delle Entrate nel corso di gennaio 2014.
La voce Debiti verso Erario per sostitutiva art. 7/461, pari ad Euro 12.570 mila, contiene l’imposta generata dal
risultato maturato delle gestioni e portata in addebito alle gestioni stesse.
La voce Altre debiti, invece, è influenzata principalmente dai debiti diversi di Duemme SGR e Duemme International Luxembourg SA.
Le Partite transitorie in corso di lavorazione rappresentano le operazioni da regolare relative all’operatività in titoli, bonifici, utenze e assegni svolta dalla clientela. Per maggiori dettagli si veda la Sezione 12 - Voce 120 del Passivo.
Sezione 11
Trattamento
di fine rapporto
del personale
Voce 110
11.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue
31 dicembre 2013 31 dicembre 2012*
A.Esistenze iniziali
1.378
1.272
B.Aumenti
1.675
2.516
B.1 Accantonamento dell’esercizio
1.435
1.561
240
955
(1.714)
(2.410)
(290)
(1.245)
(1.424)
(1.165)
1.340
1.378
B.2 Altre variazioni in aumento
C.Diminuzioni
C.1Liquidazioni effettuate
C.2Altre variazioni D.Rimanenze finali
* a seguito dell’introduzione dello IAS 19 revised sono stati modificati i saldi relativi al bilancio chiuso al 31 dicembre 2012, statuendo il principio la propria
applicazione retroattiva sui saldi di apertura di tale bilancio.
La valutazione attuariale del TFR è stata condotta da un attuario esterno indipendente, sulla base della metodologia dei benefici maturati come previsto dallo IAS 19. Di seguito si riassumono le principali ipotesi demografiche
ed attuariali utilizzate per la valutazione.
64
Nota integrativa consolidata
Tasso di mortalità dei dipendenti
ISTAT 2002
Frequenza delle anticipazioni TFR
4% dai 19 ai 50 anni di età
Liquidazioni a favore dei dipendenti
1% dai 19 ai 65 anni di età
Tasso annuo di attualizzazione
3,30% indice High quality corporate bonds
Tasso annuo di inflazione
2,00%
Tasso annuo di attualizzazione
2,67%
Il tasso di attualizzazione è una delle più importanti assunzioni utilizzate nella misurazione delle obbligazioni per i
piani a benefici definiti e, come tale, le relative fluttuazioni rappresentano una delle principali fonti di generazione
degli utili e delle perdite attuariali. In base al principio di riferimento IAS 19, tale tasso deve riflettere il valore
temporale del denaro e deve essere determinato con riferimento ai rendimenti di mercato, alla data di chiusura
dell’esercizio, di titoli di aziende primarie del paese in cui opera l’entità (High quality corporate bonds).
Come richiesto dallo IAS 19 si è provveduto a condurre un’analisi di sensitività dell’obbligazione relativa al trattamento di fine rapporto rispetto alle ipotesi attuariali ritenute più significative al fine di mostrare quanto varierebbe
la passività di bilancio in relazione alle oscillazioni ragionevolmente possibili di ciascuna ipotesi attuariale. Di
seguito ne viene fornita evidenza.
Sezione 12
Fondo per rischi
ed oneri
Voce 120
Tasso annuo di attualizzazione +0,5%
(85,2)
Tasso annuo di attualizzazione -0,5%
84,1
Tasso annuo di inflazione +0,5%
89,7
Tasso annuo di inflazione -0,5%
(80,2)
Incremento aspettativa vita +1 anno
(0,3)
12.1 Fondi per rischi ed oneri: composizione
Voci/Componenti
31 dicembre 2013
31 dicembre 2012
1.Fondi di quiescenza aziendali
−
−
2.Altri fondi per rischi ed oneri
16.505
4.000
2.1 controversie legali
−
−
2.2 oneri per il personale
−
−
2.3altri:
16.505
4.000
a)perdite operative
11.255
4.000
b)contenziosi fiscali
3.900
−
c)reclami clientela
1.350
−
16.505
4.000
Totale
65
Nota integrativa consolidata
12.2 Fondi per rischi ed oneri: variazioni annue
Voci/Valori
Fondi di Perdite Contenziosi
Reclami
quiescenza operative
fiscali Clientela
4.000
−
−
Totale
A.Esistenze iniziali
−
4.000
B.
Aumenti
−7.255 3.9001.350
12.505
B.1
Accantonamento dell’esercizio
−7.255 3.9001.350
12.505
B.2 Variazioni dovute al variare del tempo
−
−
−
−
−
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto
−
−
−
−
−
B.4 Altre variazioni in aumento
−
−
−
−
−
C.
Diminuzioni
−− −−
−
C.1
Utilizzo nell’esercizio
−− −−
−
C.2Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto
−
−
−
−
−
C.3Altre variazioni in diminuzione
−
−
−
−
−
D.Rimanenze finali
−
11.255
3.900
1.350
16.505
12.4 Fondi per rischi e oneri - altri fondi
L’accantonamento effettuato con riferimento all’esercizio 2012 per un importo di Euro 4 milioni a fondo rischi
ed oneri si riferiva all’attività di indagine sui processi contabili di cui si è dato conto nella relazione di bilancio al
31 dicembre 2012.
L’indagine è proseguita nel corso dell’esercizio 2013 ed ha portato a quantificare in maniera definitiva l’ammontare delle partite in sospeso su conti transitori pregressi nella misura di Euro 11,25 milioni di saldi dare e di Euro
1,12 milioni di saldi avere. A tal proposito, questi saldi sono stati migrati su nuovi conti di appoggio aperti ad hoc
e contemporaneamente i conti transitori pregressi sono stati bloccati alla registrazione di nuove partite.
Ciò premesso, il Consiglio di Amministrazione che ha approvato la relazione semestrale al 30 giugno 2013 ha
deliberato di integrare l’accantonamento al Fondo per Rischi e Oneri a concorrenza del massimo rischio rappresentato dalle sole partite dare, ovvero Euro 11,25 milioni. In ogni caso, stante la rilevanza degli importi presenti
sui conti transitori pregressi, è intenzione della Banca approfondire ulteriormente l’analisi delle partite sospese nel
corso del 2014.
Per tutti i conti transitori attualmente utilizzati – registrati nelle voci altre attività e altre passività – è periodicamente documentata la situazione delle partite in sospeso tramite appositi inventari che permettono di monitorarne l’anzianità e la natura.
Gli ulteriori accantonamenti effettuati con competenza 2013 si riferiscono a:
•rischi derivanti da sanzioni amministrative comminate su accertamenti fiscali in corso (Euro 3,9 milioni) delle
quali viene fornita ampia descrizione nella Parte E - Sezione 4 - Rischi operativi - Rischi fiscali;
•reclami presentati dalla clientela per asserite perdite di valore dei portafogli titoli detenuti presso la Banca in regime di risparmio amministrato (Euro 1,3 milioni) delle quali viene fornita informativa nella Parte E - Sezione
4 - Rischi operativi - Reclami.
Il fondo appostato in bilancio, la cui determinazione è basata su un processo di stima degli esborsi monetari che la
Banca potrebbe essere chiamata a sostenere, si reputa idoneo a fronteggiare gli oneri correlati ai rischi/contenziosi
in essere.
66
Nota integrativa consolidata
Sezione 15
Patrimonio
del gruppo
Voci 140, 160,
170, 180, 190,
200 e 220
15.1 “Capitale” e “Azioni proprie": composizione
Voci/Valori
31 dicembre 2013
31 dicembre 2012(*)
1. Capitale 63.000
63.000
2. Sovrapprezzi di emissione
38.646
38.646
3. Riserve
69.282
64.627
4. (Azioni proprie)
−
−
a) capogruppo −
−
b)controllate
−
−
4.554
4.966
−
−
1.857
5.134
5.Riserve da valutazione
6.Strumenti di capitale
7.Utile d’esercizio
Totale
177.339176.373
(*) Riesposto ai sensi dello IAS 19 Revised
15.2. Capitale - Numero azioni della capogruppo: variazioni annue
Voci/Tipologie
OrdinarieAltre
A.Azioni esistenti all’inizio dell’esercizio
121.153.846
−
interamente liberate
121.153.846
−
non interamente liberate
−
−
A.1Azioni proprie (-)
−
−
121.153.846
−
B.Aumenti
−
−
B1. Nuove emissioni
−
−
−
−
operazioni di aggregazione di imprese
−
−
conversione di obbligazioni
−
−
−
−
altre
−
−
−
−
a favore di dipendenti
−
−
a favore degli amministratori
−
−
altre −
−
B.2 Vendita di azioni proprie
−
−
B.3 Altre variazioni
−
−
C.Diminuzioni
−
−
C1.Annullamento
−
−
C2.Acquisto di azioni proprie
−
−
C3.Operazioni di cessione di imprese
−
−
C4.Altre variazioni
−
−
A.2Azioni in circolazione: esistenze iniziali
67
a pagamento:
esercizio di warrant
a titolo gratuito
Nota integrativa consolidata
Voci/Tipologie
OrdinarieAltre
D.Azioni in circolazione: rimanenze finali
121.153.846
−
D.1Azioni proprie (+)
−
−
D.2Azioni esistenti alla fine dell’esercizio
−
−
121.153.846
−
−
−
interamente liberate
non interamente liberate
15.3 Capitale: altre informazioni
Il capitale di Banca Esperia è costituito da 121.153.846 azioni ordinarie interamente liberate del valore nominale
unitario di Euro 0,52.
Mediolanum S.p.A. e Mediobanca S.p.A. possiedono pariteticamente il 50% delle azioni.
La Banca e/o le sue controllate non detengono e non hanno detenuto nel corso dell’esercizio azioni proprie.
15.4 Riserva: altre informazioni
Voci/Componenti
31 dicembre 2013
31 dicembre 2012
5.839
5.721
2.Utili/perdite esercizi precedenti
52.536
51.591
3.Altre riserve
10.907
7.315
Totale
69.28264.627
1.Riserva legale
Nella tabella seguente, come richiesto dall’articolo 2427 c.c., comma 7-bis, sono illustrate in modo analitico le
voci di Patrimonio con l’indicazione relativa della loro origine, possibilità di utilizzazione e distribuibilità, nonché
della loro avvenuta utilizzazione nei precedenti esercizi.
Descrizione
Importo
Possibilità QuotaUtilizzi 3 esercizi precedenti
di utilizzo disponibile
Copertura perdite
2012
2011
Altro
2010 2012 20112010
Capitale sociale
63.000
Sovrapprezzi di emissione
38.646
Riserva legale
5.839
B
5.839
−
−
−
−
−
−
Riserva di utili
52.536
A, B, C
52.536
−
−
−
−
−
−
Altre riserve
10.907
−
−
−
−
−
−
−
4.554
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
− − −
Riserve da valutazione
Totale
175.48258.375
Legenda:
A: per aumento di capitale
B: per copertura perdite
C: per distribuzione ai soci
68
Nota integrativa consolidata
Altre informazioni
1.
Garanzie
rilasciate e
impegni
Operazioni
31 dicembre 2013
31 dicembre 2012
24.647
23.151
−
−
b)Clientela
24.647
23.151
2.Garanzie rilasciate di natura commerciale 15.349
11.250
−
−
15.349
11.250
165.595
128.064
a)Banche
14.897
4.829
i) a utilizzo certo
14.897
4.829
−
−
150.698
123.235
5.427
57
ii)a utilizzo incerto
145.271
123.178
4.Impegni sottostanti ai derivati su crediti: vendite di protezione
167.860
82.280
−
−
9.337
4.885
1.Garanzie rilasciate di natura finanziaria a)Banche
a)Banche
b)Clientela
3.Impegni irrevocabili a erogare fondi
ii)a utilizzo incerto
b)Clientela
i) a utilizzo certo
5.Attività costituite in garanzia di obbligazioni di terzi
6.Altri impegni
Totale
2.
Attività
costituite
a garanzia
di proprie
passività e
impegni
Portafogli
1.Attività finanziarie detenute per la negoziazione
2.Attività finanziarie valutate al fair value
3.Attività finanziarie disponibili per la vendita
382.788
249.630
31 dicembre 2013
31 dicembre 2012
116.917
65.877
−−
331.494
267.635
4.Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
−
−
5.Crediti verso banche
−
−
6.Crediti verso la clientela
−
−
7.Attività materiali
−
−
69
Nota integrativa consolidata
5.
Gestione e
intermediazione
per conto terzi
Tipologia servizi
31 dicembre 2013
1. Esecuzione di ordini per conto della clientela
39.136
a)Acquisti
39.136
1.regolati
39.136
2. non regolati
−
b)Vendite
53.003
1.regolate
53.003
2. non regolate
−
2.Gestioni di portafogli
7.662.998
a)individuali
5.865.532
b)collettive
1.797.466
3.Custodia e amministrazione di titoli
7.360.789
a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento
di banca depositaria (escluse le gestioni patrimoniali)
−
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio
−
2. altri titoli
−
b)titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli)
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio
3.396.499
248.050
2. altri titoli
3.148.449
c) titoli di terzi depositati presso terzi
3.284.947
d)titoli di proprietà depositati presso terzi
679.343
4.Altre operazioni
2.841.704
a)Acquisti
1.437.157
b)Vendite
1.404.547
70
Nota integrativa consolidata
6.
Attività finanziarie
oggetto di
compensazione in
bilancio, oppure
soggette ad
accordi-quadro di
compensazione o
ad accordi similari
Forme tecniche
Ammontare Ammontare Ammontare
Ammontari
lordo delle lordo delle
netto delle
correlati non oggetto
attività passività
attività
di compensazione
finanziarie finanziarie
finanziarie
in bilancio
(a) compensato riportato
in bilancio in bilancio
(b)
(c=a-b)
Ammontare Ammontare
netto
netto
31 dicembre 31 dicembre
2013
2012
(f=c-d-e)
Strumenti Depositi di
finanziari contante
(d)
ricevuti in
garanzia
(e)
1.Derivati
7.643
−
7.643
−
(7.640)
3
(1.539)
2.Pronti contro termine
−
−
−
−
−
−
−
3.
Prestito titoli
−−− − −−−
4.
Altri
−−− − −−−
Totale 31 dicembre 2013
7.643
−
7.643
−
(7.640)
3
X
Totale 31 dicembre 2012
−
−
−
−
−
X
−
71
Nota integrativa consolidata
7.
Passività
finanziarie oggetto
di compensazione
in bilancio,
oppure soggette ad
accordi-quadro di
compensazione o
ad accordi similari
Forme tecniche
Ammontare Ammontare Ammontare
Ammontari
lordo delle lordo delle
netto delle
correlati non oggetto
attività passività
attività
di compensazione
finanziarie finanziarie
finanziarie
in bilancio
(a) compensato riportato
in bilancio in bilancio
(b)
(c=a-b)
Ammontare Ammontare
netto
netto
31 dicembre 31 dicembre
2013
2012
(f=c-d-e)
Strumenti Depositi di
finanziari contante
(d)
ricevuti in
garanzia
(e)
1.Derivati
19
−
19
−
−
19
72
2.Pronti contro termine
−
−
−
−
−
−
48.530
3.
Prestito titoli
−−− − −−−
4.
Altri
−−− − −−−
Totale 31 dicembre 2013
19
−
19
−
−
19
X
Totale 31 dicembre 2012
−
−
−
−
−
X
−
72
Nota integrativa consolidata
Parte C - Informazioni sul Conto Economico
Sezione 1
Gli interessi
Voci 10 e 20
1.1
Interessi attivi e proventi assimilati: composizione
Voci/Forme tecniche
Titoli Finanziamenti
Altre di debito operazioni 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
31 dicembre
2013
31 dicembre
2012 (*)
2.003
−
−
2.003
3.089
−
−
−
−
−
14.786
−
−
14.786
11.618
4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
−
−
−
−
−
5. Crediti verso banche
−
62
−
62
1.119
6. Crediti verso clientela
−
15.223
−
15.223
14.961
7. Derivati di copertura
X
X
233
233
259
8. Altre attività
X
X
47
47
31
2. Attività finanziarie valutate al fair value
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita
Totale
16.789
15.285 280 32.35431.077
*sono state riesposte alcune voci per le quali si rimanda alla Sezione 4 - “Altri aspetti” della Parte A - Politiche Contabili
Si segnala che, tra gli interessi attivi su crediti verso la clientela, sono inclusi gli interessi maturati e non ancora
percepiti relativamente alla posizione “incagliata” per un ammontare di Euro 102 mila.
1.2
Interessi attivi e proventi assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura
Voci
31 dicembre 2013
31 dicembre 2012
A.Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura
533
600
B.Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura
(300)
(341)
233
259
C.Saldo (A-B)
1.3.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta
Il totale degli interessi attivi su attività finanziarie in valuta ammonta ad Euro 3 mila.
1.4
Interessi passivi e oneri assimilati: composizione
Voci/Forme tecniche
Debiti
Titoli Altre operazioni
1. Debiti verso banche centrali
31 dicembre
2013
31 dicembre
2012 (*)
(1.024)
−
−
(1.024)
(1.756)
(595)
−
−
(595)
(1.235)
3. Debiti verso clientela
(7.441)
−
−
(7.441)
(9.291)
4. Titoli in circolazione −
(6.998)
−
(6.998)
(4.318)
5. Passività finanziarie di negoziazione
−
−
−
−
−
6. Passività finanziarie valutate al fair value
−
−−
7. Altre passività e fondi
−
−
(64)
(64)
(4)
8. Derivati di copertura
−
−
−
−
−
2. Debiti verso banche
Totale
(9.060)
(6.998) (64)(16.122) 16.604
*sono state riesposte alcune voci per le quali si rimanda alla Sezione 4 - “Altri aspetti” della Parte A - Politiche Contabili
73
− −
Nota integrativa consolidata
1.6.1 Interessi passivi su passività in valuta
Il totale degli interessi passivi su passività finanziarie in valuta ammonta ad Euro 11 mila.
Sezione 2
Le commissioni
Voci 40 e 50
2.1
Commissioni attive: composizione
Tipologia servizi/Valori
31 dicembre 2013 31 dicembre 2012*
a) garanzie rilasciate
124
106
b)derivati su crediti
−
−
52.425
63.565
156
2
−
−
3. gestioni di portafogli
37.575
49.946
3.1individuali
12.734
21.713
3.2collettive
24.841
28.233
453
−
−
−
6. collocamento di titoli
6.183
6.725
7. attività di ricezione e trasmissione di ordini
3.278
3.523
8. attività di consulenza
4.259
3.342
8.1in materia di investimenti
4.259
3.342
−
−
521
27
9.1gestioni di portafogli
−
−
9.1.1individuali
−
−
9.1.2collettive
−
−
521
27
9.3altri prodotti
−
−
d)servizi di incasso e pagamento
−
4
e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione
−
−
f ) servizi per operazioni di factoring
−
−
g)esercizio di esattorie e ricevitorie
−
−
h)attività di gestione di sistemi multilaterali di negoziazione
−
−
311
279
c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza:
1. negoziazione di strumenti finanziari
2. negoziazione di valute
4. custodia e amministrazione titoli
5. banca depositaria
8.2in materia di struttura finanziaria
9. distribuzione di servizi di terzi
9.2prodotti assicurativi
i) tenuta e gestione di conti correnti
j) altri servizi 2.502
Totale
2.151
55.362
*sono state riesposte alcune voci per le quali si rimanda alla Sezione 4 - “Altri aspetti” della Parte A - Politiche Contabili
74
66.105
Nota integrativa consolidata
2.2
Commissioni passive: composizione
Servizi/Valori
31 dicembre 2013 31 dicembre 2012*
a) garanzie ricevute
−
(1)
b)derivati su crediti
−
−
(895)
(903)
(80)
(14)
2. negoziazione di valute
−
−
3. gestioni di portafogli
−
−
3.1proprie
−
−
3.2delegate da terzi
−
−
(815)
(889)
5. collocamento di strumenti finanziari
−
−
6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi
−
−
(103)
(73)
e) altri servizi
(6.124)
(5.637)
Totale
(7.122)
(6.614)
c) servizi di gestione e intermediazione:
1. negoziazione di strumenti finanziari
4. custodia e amministrazione titoli
d)servizi di incasso e pagamento
*sono state riesposte alcune voci per le quali si rimanda alla Sezione 4 - “Altri aspetti” della Parte A - Politiche Contabili
Sezione 3
Dividendi e
proventi simili
Voci 70
3.1
Dividendi e proventi simili: composizione
Voci/proventi
31 dicembre 2013
Dividendi
A.Attività finanziarie detenute
per la negoziazione
31 dicembre 2012
Proventi Dividendi
da quote di O.I.C.R.
Proventi
da quote
di O.I.C.R.
35
−
4
−
B.Attività finanziarie disponibili
per la vendita
−
−
−
−
C.Attività finanziarie valutate
al fair value
− − −−
D.Partecipazioni
−
Totale
75
X
−
X
35 − 4−
Nota integrativa consolidata
Sezione 4
Il risultato netto
dell’attività di
negoziazione
Voci 80
4.1
Risultato netto dell’attività di negoziazione: composizione
Operazioni/
Plusvalenze
Utili da Minusvalenze
Componenti reddituali
(A) negoziazione
(C)
(B)
Perdite da
negoziazione
(D)
Risultato netto Risultato netto
31 dicembre
31 dicembre
2013
2012 (*)
1. Attività finanziarie
di negoziazione
1.1Titoli di debito 269
419
(9)
(446)
233
1.367
1.2Titoli di capitale
−
47
−
(43)
4
(21)
1.3Quote di O.I.C.R.
−
1
−
−
1
−
1.4Finanziamenti −
−
−
−
−
−
1.5Altre
−
−
−
−
−
−
2. Passività finanziarie di negoziazione
2.1Titoli di debito −
−
−
−
−
−
2.2Debiti
−
−
−
−
−
−
2.2Altre
−
−
−
−
−
−
X
X
X
X
26
710
3. Attività e passività finanziarie:
differenze di cambio
4. Strumenti derivati 4.1Derivati finanziari:
Su titoli di debito e tassi
di interesse
−
−
−
−
−
−
Su titoli di capitale e indici
azionari −
−
−
−
−
−
Su valute e oro
X
X
X
X
50
(150)
−
−
−
−
Altri
−
−
4. Derivati su crediti
6.833
−
(6.279)
(551)
3
1.401
Totale
7.102
467
(6.288)
(1.040)
317
3.307
*sono state riesposte alcune voci per le quali si rimanda alla Sezione 4 - “Altri aspetti” della Parte A - Politiche Contabili
76
Nota integrativa consolidata
Sezione 5
Il risultato netto
dell’attività di
copertura
Voci 90
5.1
Risultato netto dell’attività di copertura: composizione
Componenti reddituali/Valori
31 dicembre 2013
31 dicembre 2012
A.Proventi relativi a:
A.1 Derivati di copertura del fair value
−220
A.2 Attività finanziarie coperte (fair value)
−−
A.3 Passività finanziarie coperte (fair value)
692−
A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari
−
−
A.5 Attività e passività in valuta
−
−
692
220
Totale proventi dell’attività di copertura (A)
B.Oneri relativi a:
B.1 Derivati di copertura del fair value
(691)−
B.2 Attività finanziarie coperte (fair value)
−−
B.3 Passività finanziarie coperte (fair value)
−(220)
B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari
−
−
B.5 Attività e passività in valuta
−
−
(691)
(220)
1
−
Totale oneri dell’attività di copertura (B)
C.Risultato netto dell’attività di copertura (A - B)
Sezione 6
Utili (Perdite) da
cessione/riacquisto
Voci 100
6.1
Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione
Voci/Componenti reddituali
31 dicembre 2013
31 dicembre 2012 (*)
Utili Perdite Risultato Utili Perdite Risultato
netto netto
Attività finanziarie
1.Crediti verso banche
−
−
−
−
−
−
2.Crediti verso clientela
−
−
−
−
−
−
3.Attività finanziarie disponibili
per la vendita
24.173
(560)
23.613
13.877
(290)
13.587
3.1 Titoli di debito
24.148
(441)
23.707
13.876
−
13.876
−
−
−
1
−
1
25
(119)
(94)
−
(290)
(290)
3.2 Titoli di capitale
3.3 Quote di O.I.C.R.
3.4
Finanziamenti
−−−−
−−
4.Attività finanziarie detenute sino
alla scadenza
−−−−
−−
Totale attività
24.173
(560)
23.613
13.877
(290) (13.587)
Passività finanziarie
1.Debiti verso banche
−
−
−
−
−
−
2.Debiti verso clientela
−
−
−
−
−
−
3.Titoli in circolazione
14
(2)
12
1
(15)
(14)
Totale passività
14
(2)
12
1
(15)
(14)
*sono state riesposte alcune voci per le quali si rimanda alla Sezione 4 - “Altri aspetti” della Parte A - Politiche Contabili
77
Nota integrativa consolidata
Sezione 8
Le rettifiche/riprese
di valore nette per
deterioramento
Voci 130
8.1
Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione
Operazioni/
Componenti reddituali
Rettifiche di valore
(1)
Specifiche
Riprese di valore
(2)
Di portafoglio
Specifiche
Cancellazioni Altre
31 dicembre 31 dicembre
2013
2012
Di portafoglio
A
B
A
B
A.Crediti verso banche
−
−
−
−
−
−
−
−
−
Finanziamenti
−
−
−
−
−
−
−
−
−
Titoli di debito
−
−
−
−
−
−
−
−
−
B.Crediti verso clientela
−(1.255)
−
−
−
−
146
(1.109)
(1.092)
B.1Crediti deteriorati acquistati −
−
−
−
−
−
−
−
−
Finanziamenti
−
−
X
−
−
−
X
−
−
−
−
X
−
−
−
X
−
−
B.2 Altri crediti
−(1.255)
−
−
−
−
146
(1.109)
(1.092)
Finanziamenti
−(1.255)
−
−
−
−
146
(1.109)
(1.092)
Titoli di debito
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−(1.255)
−
−
−
−
146
(1.109)
(1.092)
Titoli di debito
C. Totale
8.2 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita:
composizione
Operazioni/
Componenti reddituali
Rettifiche di valore
(1)
Riprese di valore 31 dicembre 31 dicembre
(2)
2013
2012
SpecificheSpecifiche
Cancellazioni
Altre
A
B
A. Titoli di debito
−
−
−
−
−
−
B. Titoli di capitale
−
−
X
X
−
−
C. Quote di O.I.C.R.
−
(586)
X
−
(586)
(6.219)
D. Finanziamenti a banche
−
−
−
−
−
−
E. Finanziamenti a clientela
−
−
−
−
−
−
F. Totale
−
(586)
−
−
(586)
(6.219)
Legenda
A = Da interessi
B = Altre riprese
78
Nota integrativa consolidata
Sezione 11
Le spese
amministrative
Voci 180
11.1 Spese per il personale: composizione
Tipologia di spesa/Valori
31 dicembre 2013
31 dicembre 2012 *
1.Personale dipendente:
(37.738)
(44.957)
a) salari e stipendi
(26.988)
(31.199)
(6.937)
(7.933)
c) indennità di fine rapporto
−
−
d)spese previdenziali −
(9)
(1.524)
(1.772)
f ) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza
e obblighi simili:
−
−
a contribuzione definita
−
−
a benefici definiti
−
−
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni:
(276)
(340)
a contribuzione definita
(276)
(340)
a benefici definiti
−
−
h)costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri
strumenti patrim.
−
−
(2.013)
(3.704)
2.Altro personale in attività
(793)
(1.182)
3.Amministratori e sindaci:
(1.858)
(1.192)
−
−
149
−
−
(5)
b)oneri sociali
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto
del personale
i) altri benefici a favore dei dipendenti
4.Personale collocato a riposo
5.Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre aziende
6.Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati
presso la società
Totale
(40.240)(47.336)
*a seguito dell’introduzione dello IAS 19 revised sono stati modificati i saldi relativi al bilancio chiuso al 31 dicembre 2012, statuendo il principio la propria
applicazione retroattiva sui saldi di apertura di tale bilancio. Sono state inoltre riesposte alcune voci per le quali si rimanda alla Sezione 4 - “Altri aspetti”
della Parte A - Politiche Contabili
11.2 Numero medio dei dipendenti per categoria: gruppo bancario
31 dicembre 2013
31 dicembre 2012
Personale dipendente:
a)Dirigenti
85
91
b)Quadri direttivi di 3° e 4° livello
66
63
c) Restante personale
106
108
Totale
257262
79
Nota integrativa consolidata
11.4 Altri benefici a favore dei dipendenti
Voci/Valori
31 dicembre 2013
31 dicembre 2012 *
(43)
(57)
Buoni pasto
(169)
(185)
Assicurazioni
(537)(544)
Corsi di istruzione e aggiornamento
Incentivi all’esodo
(1.264)
(2.918)
Totale
(2.013)(3.704)
*sono state riesposte alcune voci per le quali si rimanda alla Sezione 4 - “Altri aspetti” della Parte A - Politiche Contabili
11.5 Altre spese amministrative: composizione
Tipologia di spesa/Valori
31 dicembre 2013
31 dicembre 2012 *
a) Compensi per servizi professionali e consulenze
(5.856)
(5.283)
b) Locazioni e canoni noleggi
(4.349)
(7.009)
(196)
(313)
(2.839)
(1.929)
(616)
(789)
f ) Elaborazione dati
(2.432)
(2.833)
g) Outsourcing amministrativo
(5.732)
(4.535)
h) Altre spese
(6.398)
(2.829)
c) Assicurazioni
d) Trasferte e viaggi dipendenti
e) Spese di pubblicità
Totale
(28.418)(25.520)
*sono state riesposte alcune voci per le quali si rimanda alla Sezione 4 - “Altri aspetti” della Parte A - Politiche Contabili
11.6 Altre informazioni: Compensi alla società di Revisione
I compensi alla Società di Revisione di competenza dell’anno 2013 sono esposti nella seguente tabella:
Sezione 12
Accantonamenti
netti ai fondi per
rischi e oneri
Voci 190
Tipologia di servizio
Soggetto erogante
Importo
Revisione contabile del Bilancio di esercizio
Reconta Ernst&Young S.p.A.
83
Servizi di attestazione
Reconta Ernst&Young S.p.A.
3
Altri servizi
Reconta Ernst&Young S.p.A.
150
12.1 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: composizione
31 dicembre 2013
31 dicembre 2012
Oneri per provvigioni extra a promotori finanziari
−
−
Fondo rischi e oneri per controversie legali
−
−
Altri
(12.505)
(4.000)
Totale
(12.505)(4.000)
Per il dettaglio degli accantonamenti effettuati nell’esercizio si rimanda alla Sezione 12 del Passivo – Voce 120 –
Fondo per rischi ed oneri.
80
Nota integrativa consolidata
Sezione 13
Rettifiche/riprese
di valore nette su
attività materiali
Voci 200
13.1. Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione
Attività/Componenti reddituali
Ammortamento
Rettifiche
di valore per
deterioramento
(a)
(b)
Riprese
di valore
(c)
Risultato
netto
(a+b-c)
A.Attività materiali
A.1 di proprietà
(402)
−
−
(402)
ad uso funzionale
(402)
−
−
(402)
per investimento
−
−
−
−
A.2 Acquisite in leasing finanziario
−
−
−
−
ad uso funzionale
−
−
−
−
per investimento
−
−
−
−
(402)
−
−
(402)
Riprese
di valore
Risultato
netto
Totale Sezione 14
Rettifiche/riprese
di valore nette
su attività
immateriali
Voci 210
14.1 Rettifiche di valore nette su attività immateriali: composizione
Attività/Componenti reddituali
Ammortamento
Rettifiche
di valore per
deterioramento
(a)
(b)
(c)
(a+b-c)
A.Attività immateriali
A.1 di proprietà
generate internamente dall’azienda
altre
A.2 acquisite in leasing finanziario
Totale Sezione 15
Altri oneri e
proventi di
gestione
Voci 220
(1.275)
−
−
(1.275)
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
(1.275)
−
−
(1.275)
(1.275)
(1.275)
15.1 Altri oneri di gestione: composizione
Attività/Componenti reddituali
a) Ammortamento migliorie beni di terzi
b) Oneri per perdite operative
c) Altri oneri
Totale
31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 *
(228)
(224)
(1.304)
(335)
(318)
(151)
(1.850)(710)
*sono state riesposte alcune voci per le quali si rimanda alla Sezione 4 - “Altri aspetti” della Parte A - Politiche Contabili
15.2 Altri proventi di gestione: composizione
Attività/Componenti reddituali
Altri servizi
31 dicembre 2013 31 dicembre 2012 *
5.910
1.913
−
−
Differenze cambi
Totale
5.9101.913
*sono state riesposte alcune voci per le quali si rimanda alla Sezione 4 - “Altri aspetti” della Parte A - Politiche Contabili
81
Nota integrativa consolidata
Sezione 19
Utili (Perdite)
da cessione di
investimenti
Voci 270
19.1 Utili (perdite) da cessione di investimenti: composizione
Voci
31 dicembre 2013
31 dicembre 2012
1.Immobili
−
−
1.1Utili da cessione
−
−
1.2Perdite da cessione
−
−
2.Altre Attività
33
1.368
2.1Utile da cessione
33
1.368
−
−
33
1.368
2.2Perdite da cessione
Risultato netto Sezione 20
Le imposte
sul reddito
dell’esercizio
dell’operatività
corrente
Voci 290
20.1 Le imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente: composizione
Componenti/Valori
31 dicembre 2013
31 dicembre 2012
(4.036)
(2.996)
(49)
(70)
3. Riduzione delle imposte correnti dell’esercizio (+)
−
−
3.bis Riduzione delle imposte correnti dell’esercizio per crediti
d’imposta di cui alla legge n.214/2011 (+)
−
−
(2.066)
396
−
(249)
(6.151)
(2.919)
1.
Imposte correnti (-)
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-)
4.Variazione delle imposte anticipate (+/-)
5.Variazione delle imposte differite (+/-)
6.Imposte di competenza dell’esercizio (-) (-1+/-2+3+3bis+/-4+/-5)
20.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio
Riconciliazione tra aliquota ordinaria e aliquota effettiva
Voci
31 dicembre 2013
Imposta
Aliquota
8.008
−
Onere fiscale teorico
−
−
IRES imposte correnti
−
2.883
8.008
−
Onere fiscale effettivo
−
−
IRES imposte correnti
−
1.082
31 dicembre 2013
Imposta
Aliquota
54.729
−
5,57%
−
3.048
54.729
−
IRAP imposte correnti
−
3.003
Totale IRAP
−
3.003
Onere fiscale teorico
Utile ante imposte
36,00%
Onere fiscale effettivo
Utile ante imposte
Voci
13,49%
Onere fiscale teorico
Valore netto della produzione
IRAP imposte correnti
Onere fiscale effettivo
Valore netto della produzione
5,49%
Si segnala che l’onere fiscale effettivo IRES viene calcolato anche sui risultati delle società estere soggette a differente regime di tassazione e sui risultati delle società italiane non soggette all’addizionale di 8,5 punti percentuali.
Parte D - Redditività consolidata complessiva
82
Nota integrativa consolidata
Prospetto analitico della Redditività Complessiva Complessiva
10. Utile (Perdita) di periodo
8.008 (6.151)1.857
Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico
62
(22)
40
20. Attività materiali
−
−
−
30. Attività immateriali
−
−
−
40. Piani a benefici definiti
62
(22)
40
50. Attività non correnti in via di dismissione
−
−
−
60. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni
valutate al patrimonio netto −
−
−
Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico
(1.238)
412
(826)
70. Copertura di investimenti esteri
−
−
−
a)variazioni di fair value
− −−
b)rigiro a conto economico
−
−
−
c)altre variazioni
−
−
−
80. Differenze di cambio
−
−
−
a)variazioni di fair value
− −−
b)rigiro a conto economico
−
−
−
c)altre variazioni
−
−
−
90. Copertura dei flussi finanziari
−
−
−
a)variazioni di fair value
− −−
b)rigiro a conto economico
−
−
−
c)altre variazioni
−
−
−
100.Attività finanziarie disponibili per la vendita
(1.238)
412
(826)
a)variazioni di fair value
6.525 (2.155)4.370
b)rigiro a conto economico
(7.763)
2.567
(5.196)
rettifiche da deterioramento
586
(194)
392
utili/perdite da realizzo
(8.349)
2.761
(5.588)
c)altre variazioni
−
−
−
110.Attività non correnti in via di dismissione
−
−
−
a)variazioni di fair value
− −−
b)rigiro a conto economico
−
−
−
c)altre variazioni
−
−
−
120.Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni
valutate al patrimonio netto −
−
−
a)variazioni di fair value
− −−
b)rigiro a conto economico
−
−
−
rettifiche da deterioramento
−
−
−
utili/perdite da realizzo
−
−
−
c)altre variazioni
−
−
−
130.Totale altre componenti reddituali
(1.176)
391
(785)
140.Redditività complessiva (Voce 10+130)
6.832
(5.761)
1.071
150.Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi
−
−
−
160.Redditività consolidata complessiva di pertinenza
della Capogruppo
6.832
(5.761)
1.071
83
Nota integrativa consolidata
Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
Premessa - Il presidio dei rischi ed il sistema dei controlli
Allo scopo di definire i principi per il presidio dei rischi e le relative responsabilità, il Gruppo si è dotato di un
documento “Linee Guida per l’assunzione e la gestione dei rischi nel Gruppo Banca Esperia”, approvato dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo su proposta del Comitato di Controllo Interno, che rappresenta il
punto di riferimento per la normativa interna sull’argomento in oggetto.
Sulla base di detto documento:
“I rischi sono insiti nella natura delle attività svolte dalle Società appartenenti al Gruppo. La relativa individuazione,
gestione, il loro controllo e monitoraggio, costituiscono attività imprescindibili per una sana e prudente condotta degli
affari. In particolare, a seguito delle attività di individuazione dei rischi, l’efficace gestione degli stessi richiede la predeterminazione, al massimo livello dell’organizzazione, della propensione al rischio per ciascuna tipologia di rischio. Solo
a seguito di tale definizione potrà essere impostato un efficace sistema di monitoraggio e controllo”.
In ragione di quanto premesso le Società del Gruppo hanno fatto propri i principi sopra indicati, adottando una
politica di gestione dei rischi che esprime, per ciascuna delle attività prestate, la mappatura dei relativi rischi, ove
quantificabili, i limiti di rischio che non si intendono superare (c.d. propensione al rischio), le misure a presidio/
mitigazione, gli strumenti di monitoraggio e controllo.
In sintesi, l’impostazione dell’attività di presidio dei rischi viene fondata sui seguenti principi:
•identificazione delle dimensioni di rischio;
•analisi dell’adeguatezza dei presidi esistenti;
•valutazione degli strumenti, dei processi e delle procedure di monitoraggio e di controllo;
•predisposizione dei flussi informativi al Management, ai Comitati competenti ed agli Organi preposti.
Le “Linee Guida” comprendono una articolata identificazione dei rischi cui il Gruppo è soggetto, partendo dal
rischio di non conformità alle norme ed arrivando a tutti i rischi connessi allo svolgimento dell’attività caratteristica.
In particolare, ai fini della presente sezione, sono rilevanti le seguenti categorie di rischio.
Rischio di non
Conformità
Il rischio di non conformità alle norme è il rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, perdite
finanziarie rilevanti o danni di reputazione in conseguenza di violazioni di norme imperative (di leggi o di regolamenti), ovvero di codici di autoregolamentazione (es. statuti, codici di condotta, codici di autodisciplina).
Il rischio di non conformità alle norme interessa tutti i livelli dell’organizzazione aziendale. Particolare attenzione
deve essere prestata alle aree di contatto con la clientela e con le controparti negoziali.
Le norme più rilevanti ai fini del rischio di non conformità sono quelle che riguardano l’esercizio delle attività caratteristiche (bancarie e finanziarie), la gestione dei conflitti di interesse, la trasparenza nei confronti della clientela
e più in generale la disciplina posta a tutela del consumatore. Avuto riguardo all’operatività svolta dalle società
componenti il Gruppo, la generazione del rischio di non conformità interessa tutte le relative aree operative e di
supporto.
In ragione di ciò il Gruppo ha inteso dotarsi di idonei presidi, volti a mitigare il rischio in oggetto, ed in particolare:
•un efficace ed articolato modello di governance;
•un Codice etico e di condotta degli affari, che sancisce i principi di “deontologia aziendale” riconosciuti come
propri ed alla cui osservanza sono richiamati tutti gli amministratori, i sindaci e i dipendenti appartenenti alle
società del Gruppo e tutti coloro che, anche all’esterno di questo, cooperano al perseguimento dei fini aziendali;
•chiari ed esaustivi principi di gestione del rischio, declinati nelle Linee Guida “L’assunzione e la gestione dei rischi
nel Gruppo Banca Esperia”;
•una normativa interna completa, con una gerarchia delle fonti e regole di approvazione stringenti;
•un’attività di formazione del personale;
•l’istituzione ed il mantenimento delle funzioni di controllo (Compliance, Risk Management e Internal Audit);
•l’adozione del Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ai sensi del D.Lgs. 231/01.
84
Nota integrativa consolidata
Rischio di
Mercato
(prezzo e
cambio)
Nel contesto in cui opera il Gruppo, i rischi di mercato, cioè i rischi connessi a posizione, regolamento e concentrazione, con riferimento al portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza, possono essere logicamente suddivisi in:
•rischi derivanti dalla gestione del portafoglio di proprietà;
•rischi derivanti dalla negoziazione per conto della clientela;
Il rischio di posizione comprende due distinti elementi:
a)rischio generico, che si riferisce al rischio di perdite causate da un andamento sfavorevole dei prezzi della generalità degli strumenti finanziari negoziati. Per i titoli di debito questo rischio dipende da una avversa variazione del
livello dei tassi di interesse; per i titoli di capitale da uno sfavorevole movimento generale del mercato;
b)rischio specifico, che consiste nel rischio di perdite causate da una sfavorevole variazione del prezzo degli strumenti finanziari negoziati dovuta a fattori connessi con la situazione dell’emittente.
Rischio di
Credito
Si definisce rischio di credito, il rischio di perdite finanziarie dovute all’inadempienza di clienti, controparti o
emittenti.
Per il Gruppo l’attività esposta a rischio di credito si sostanzia nelle seguenti forme tecniche:
•affidamenti di cassa o di firma;
•finanziamenti a scadenza fissa (breve o a medio lungo termine);
•mutui ipotecari;
•autorizzazioni allo sconfinamento di conto corrente;
•concessione di disponibilità immediata su assegni;
•concessione di massimali su carte di credito;
•esposizioni presenti nel portafoglio di Proprietà.
Rischio di
Concentrazione
All’interno dell’attività creditizia del Gruppo, il rischio di concentrazione sul portafoglio crediti è rappresentato
dalla rilevanza del peso delle maggiori posizioni di credito verso imprese rispetto alla consistenza complessiva del
portafoglio crediti della Banca.
Rischio di
Controparte
Nell’ambito delle operazioni di tesoreria, il Gruppo risulta esposto al rischio di controparte, cioè al rischio che
la controparte di un’operazione finanziaria risulti inadempiente prima del regolamento definitivo dei flussi di
un’operazione. Il rischio è presidiato attraverso i principi previsti dalla “Policy di Trasmissione ed Esecuzione”
approvata dal Consiglio di Amministrazione nel dicembre 2010.
Rischio di
Mercato
(tasso di
interesse)
Il concetto di rischio di tasso si riferisce sia al portafoglio bancario sia al portafoglio di negoziazione a fini di
vigilanza. Nel primo caso è riferibile ai disallineamenti fra la struttura temporale delle poste attive e passive nella
gestione della liquidità e dalle conseguenze che un movimento della curva dei tassi potrebbe generare in virtù di
tali disallineamenti.
Rischio di
Liquidità
Il rischio di liquidità si manifesta come inadempimento nei propri impegni di pagamento, causato da incapacità
di reperire fondi (funding liquidity risk) o da limiti nello smobilizzo delle attività (market liquidity risk). Appartiene a questa tipologia di rischio anche il reperimento di mezzi di pagamento a costi non di mercato o lo smobilizzo di attività a prezzi non di mercato con conseguenti perdite.
Rischio
Strategico
Nella definizione di Banca d’Italia (Nuove disposizioni di Vigilanza Prudenziale per le Banche, Titolo III, Capitolo 1, Allegato A) il rischio strategico rappresenta il rischio di flessione degli utili, derivante dai cambiamenti del
contesto operativo o da decisioni aziendali errate, attuazione inadeguata di decisioni, scarsa reattività a variazioni
nel contesto competitivo.
Il Gruppo raccoglie in questa categoria di rischio, tutte le tipologie di esposizioni o azioni che possono causare un
eccessivo grado di incertezza sui risultati economici ed in particolare sulla struttura dei margini, compresi i rischi
connessi all’avvio di nuove attività.
85
Nota integrativa consolidata
Rischio
Operativo
Per rischi operativi si intendono tutti i rischi di perdite risultanti da inefficienze o inadeguatezze di processo, di
persone, sistemi o da eventi esterni, incluso il rischio legale.
In particolare, le categorie principali in cui si articolano i rischi operativi sono: frodi interne, frodi esterne, sicurezza sul lavoro, rischi derivanti dall’attività su clienti e prodotti, danni materiali, avarie ai sistemi, rischi derivanti
dall’esecuzione di processi.
Rischio
Reputazionale
Il rischio reputazionale si riferisce alle conseguenze di un potenziale danno lesivo dell’immagine dell’impresa
Come tale si sostanzia in un effetto di amplificazione delle conseguenze economiche di errori operativi, strategici,
di comunicazione o problemi di compliance normativa, o di comportamenti scorretti di dipendenti e collaboratori. Le conseguenze nocive di tali atti, producono effetti proporzionati all’importanza, all’affidabilità e alla
reputazione che un’azienda riveste in uno specifico business.
La perdita della reputazione, comporta, conseguenze indirette sotto forma di perdita di utili e di opportunità di
sviluppo (legate a clienti, controparti, azionisti). A ciò occorre aggiungere gli investimenti necessari per cancellare
la percezione negativa generatasi e per ricostituire un immagine aderente al profilo ideale atteso.
Le “Linee Guida” assegnano esplicitamente alle funzioni di controllo, gli specifici compiti di monitoraggio, gestione dei rischi e comunicazione, secondo quanto illustrato nel seguito.
Funzioni di controllo
La funzione aziendale preposta al monitoraggio dei rischi di non conformità è la funzione di Compliance. La
funzione aziendale preposta al monitoraggio dei rischi legati alle attività caratteristiche del Gruppo, ivi compresi
i rischi connessi all’attività di investimento e di concessione del credito, è quella di Risk Management. I controlli
effettuati, come verrà meglio chiarito nel seguito, sono articolati sia in termini di tipologia che di frequenza.
Le funzioni sopra citate aggiornano l’Alta Direzione circa l’esito dei controlli attraverso un sistema dettagliato
di reporting, illustrato in occasione dei Comitati (Comitato per i Controlli Interni, Comitato Rischi, Comitato
Tesoreria e Crediti ed altri) ed incontri periodici, sia attraverso analisi ad hoc su particolari temi.
La funzione di
Internal Audit
Compito della Funzione di Internal Audit, è quello di valutare l’adeguatezza e l’efficacia dei sistemi, dei processi,
delle procedure e dei meccanismi di controllo e, in tale ambito, verifica la correttezza dell’operatività aziendale
ai fini del contenimento dei rischi, l’efficacia dell’organizzazione, il rispetto dei limiti previsti dai meccanismi di
delega, la funzionalità del complessivo sistema dei controlli interni e l’affidabilità dei sistemi informativi.
A fronte delle analisi e delle verifiche effettuate, in attuazione del Piano approvato dal Consiglio d’Amministrazione, sentito il parere favorevole del Collegio Sindacale, informa degli esiti i differenti livelli delle struttura aziendale
nonché, gli Organi Societari mediante una reportistica che dà evidenza anche della successiva attività di follow up
delle azione correttive pianificate dal management per rimuovere le anomalie rilevate.
Periodicamente, l’Internal Audit, relaziona il Collegio Sindacale, il Comitato per il Controllo Interno e il Consiglio d’Amministrazione in merito agli interventi effettuati, da effettuare e sulle principali risultanze emerse.
La funzione di
Compliance
La Funzione di Conformità (Compliance) è stata istituita secondo il provvedimento emanato dalla Banca d’Italia
in data 10 luglio 2007. Si è altresì dato corso alle modifiche strutturali e operative dettate dai regolamenti Banca
d’Italia e Consob del 29 ottobre 2007 riguardanti la Direttiva MIFID.
La funzione di Compliance, inquadrata nella Direzione Rischi e Compliance, a diretto riporto dell’Amministratore Delegato, garantisce lo svolgimento dell’insieme delle seguenti attività:
•erogazione attività di consulenza ex ante, finalizzata all’ordinato svolgimento delle attività di business, con particolare riguardo al rilascio di nuovi prodotti/servizi o all’introduzione di modifiche significative nelle caratteristiche/processi/procedure relative a quelli esistenti;
•effettuazione verifiche ex post previste dal piano verifiche, mirate all’approfondimento delle modalità di erogazione dei servizi d’investimento e bancari ritenuti, per l’anno in corso, più significativi;
•effettuazione delle attività di monitoraggio continuativo previste dal control plan della funzione, mirate all’approfondimento di particolari aspetti dei servizi d’investimento e bancari prestati ritenuti, per l’anno in corso,
significativi.
L’insieme delle attività, unitamente alla gestione dei reclami, consente alla Funzione di esercitare un controllo
86
Nota integrativa consolidata
andamentale complessivo sulla dimensione ed articolazione del rischio di non conformità e di attivare pertanto
le leve necessarie per garantire la coerenza con il profilo di rischio complessivo tollerato dal Gruppo Bancario.
L’attività ex ante, in considerazione della significativa e continua evoluzione del business e della necessità di presidiarne l’armonico sviluppo, costituisce il centro dell’attività della Funzione.
La funzione
di Risk
Management
La funzione di Risk Management, inquadrata nella Direzione Rischi e Compliance, assolve il compito di verificare che le politiche di assunzione, gestione e monitoraggio dei rischi siano coerenti con i principi e le linee guida
definite nella Policy citata.
Al fine di garantire l’indipendenza del Responsabile, quest’ultimo è gerarchicamente dipendente dall’Amministratore Delegato e non deve avere responsabilità dirette di aree operative.
La funzione assolve direttamente le attività connesse al controllo dei rischi finanziari, sia con riferimento alle attività finanziarie detenute dalla Capogruppo, che con riferimento ai servizi di gestione individuale e collettiva offerti dal Gruppo e le attività connesse alla rilevazione ed alla valutazione dei rischi operativi cui il Gruppo è soggetto.
La funzione ha anche la responsabilità per i controlli relativi al Market Abuse.
Assicura altresì il rispetto dei processi volti alla definizione del documento ICAAP e fornisce il proprio supporto
alle funzioni di gestione in termini di monitoraggio e controllo.
Collabora con le altre funzioni di controllo e può avvalersi delle attività da queste svolte.
Sezione 1 - Rischio di credito
Informazioni di natura qualitativa
1.
Aspetti generali
La declinazione dei principi a presidio dei rischi connessi all’attività creditizia nei confronti della clientela è contenuta nel “Regolamento per la Gestione del Credito nel Gruppo Banca Esperia”, rivisto ed approvato dal Consiglio
di Amministrazione del 17 aprile 2013.
Per quanto riguarda invece l’esposizione creditizia presente nel Portafoglio di Proprietà, le linee guida per la gestione ed i relativi limiti sono contenuti nel “Regolamento di Tesoreria e Contingency Funding Plan” approvato
dal Consiglio di Amministrazione del 22 marzo 2011.
L’attività di concessione del credito viene svolta dalla Banca in conformità ad obiettivi di controllo del rischio e di
redditività, quest’ultima correlata al basso profilo di rischio delle operazioni eseguite.
L’attività creditizia della Banca viene svolta nei confronti della clientela “private” (la banca non partecipa a operazioni sindacate o a favore di società di grandi dimensioni), in un’ottica di complementarietà rispetto ai servizi di
gestione, amministrazione e organizzazione dei patrimoni prestati dalle Società del Gruppo.
L’attività creditizia, pertanto, in coerenza con gli obiettivi sopra esposti, è orientata a soddisfare le diverse esigenze
della clientela (finanziamenti personali, ovvero alle società facenti capo alla clientela stessa).
Le forme tecniche in cui si esplica l’attività sono le seguenti:
•concessione di finanziamenti a scadenza fissa;
•apertura di credito in conto corrente;
•emissione di garanzie a favore di terzi;
•mutui ipotecari.
La Banca è operativa nel mercato dei derivati su crediti solo con il fine di coprire il rischio implicito nelle emissioni
Credit Linked Notes.
2.
Politiche di
gestione del
rischio di
credito
Le strategie e le politiche creditizie sono basate sull’analisi qualitativa e quantitativa delle controparti alle quali il
credito viene concesso.
La quasi totalità dei crediti è assistita, come previsto nel Regolamento, da garanzie reali su strumenti finanziari
depositati presso la capogruppo, inseriti in gestioni patrimoniali della controllata Duemme SGR o contenuti in
polizze vita.
L’attività viene svolta nel costante rispetto del principio della coerenza tra le motivazioni della richiesta di utilizzo
del credito, l’impiego dell’importo erogato e le modalità e tempi del relativo rimborso.
Nell’ottica di politica della gestione del rischio di credito assume rilevanza la funzione del Risk Management che,
87
Nota integrativa consolidata
oltre ad effettuare i controlli di secondo livello di propria competenza, ha il compito di verificare la correttezza
del processo di istruttoria con riferimento al profilo di rischio degli affidamenti ed alla valutazione della qualità e
liquidità delle garanzie offerte.
2.1
Aspetti organizzativi
Il costante monitoraggio del portafoglio crediti viene svolto da un apposito Ufficio dell’Area Crediti e gli esiti
sono presentati all’Amministratore Delegato e al Presidente, nonché alle funzioni di controllo per le loro attività
di verifica.
Il Consiglio di Amministrazione della Banca, competente in materia, ha delegato le proprie funzioni al Comitato
Crediti e all’Amministratore Delegato, fissandone i limiti.
L’attività creditizia è sottoposta alle seguenti fasi:
•istruttoria;
•concessione;
•monitoraggio;
•revisione;
•gestione dei crediti problematici.
Tali fasi si svolgono in conformità a quanto previsto dal Regolamento interno per la gestione del credito. Con cadenza almeno mensile la Segreteria Crediti predispone un’informativa per l’Amministratore Delegato, il Comitato
Crediti e il Consiglio di Amministrazione, nella quale vengono riportati i dati rilevanti del portafoglio affidamenti
e di quello degli strumenti finanziari a garanzia.
Trimestralmente viene sottoposta una situazione maggiormente dettagliata al Collegio sindacale, con l’indicazione delle seguenti informazioni:
•nominativo affidato;
•importo dell’affidamento, utilizzo ed eventuale sconfinamento;
•forma tecnica;
•classificazione interna;
•spread e parametro applicato;
•garanzie ricevute.
Con cadenza trimestrale viene inoltre presentata al Consiglio di Amministrazione una tabella riepilogativa delle
posizioni in essere che si configurano come “grandi rischi”.
Tutte le posizioni creditorie sono catalogate in base a un sistema di classificazione interna, volta a stabilire, attraverso un parametro numerico, il merito creditizio di ciascun cliente; gli affidamenti sono stati così classificati in
base alle seguenti categorie:
•categoria 1: posizioni pienamente garantite (le garanzie al netto degli scarti sono superiori al valore massimo garantito, cioè al 110% dell’affidamento o nel caso di mutui il loan to value è minore dell’80%);
•categoria 2: posizioni garantite netto scarti (le garanzie al netto degli scarti sono superiori al 100% dell’ammontare accordato o nel caso di mutui il loan to value è minore del 90%)
•categoria 3: posizioni garantite (le garanzie sono superiori al 100% dell’ammontare accordato o nel caso di mutui
il loan to value è minore del 100%);
•categoria 4: posizioni parzialmente garantite (le garanzie sono superiori al 75% dell’ammontare accordato o nel
caso di mutui il loan to value è minore dell’125%);
•categoria 5: posizioni non garantite, suddiviso in:
5a: posizioni garantire in modo indiretto da asset del cliente detenuti presso società del Gruppo, sebbene non
vincolati da garanzia reale;
5b: posizioni non garantite;
•categoria 6: crediti in osservazione come di seguito definiti;
•categoria 7: crediti scaduti o sconfinanti in via continuativa da oltre 90/180 giorni;
•categoria 8: crediti incagliati, secondo la definizione contenuta nelle Istruzioni di vigilanza della Banca d’Italia,
•categoria 9: crediti in sofferenza.
L’attività di revisione e valutazione delle classificazioni viene svolta dalla Segreteria Crediti che predispone una
adeguata informativa da sottoporre all’Amministratore Delegato, al Comitato Crediti ed alle Funzioni di Controllo. I controlli di secondo livello sono affidati al Risk Management.
88
Nota integrativa consolidata
2.2
Sistemi di gestione misurazione e controllo
L’attività di sorveglianza e monitoraggio delle posizioni creditizie viene svolta dall’Ufficio Monitoraggio della
Segreteria Crediti e si basa su un sistema di controlli interni. L’attività di controllo di secondo livello viene affidata
alla struttura di Risk management.
Il monitoraggio dei crediti erogati e le attività di misurazione e gestione del rischio rappresentano momenti significativi nel processo del credito.
A livello aziendale (in base al Regolamento precedentemente citato) sono definiti i criteri di rilevazione, valutazione, gestione e classificazione dei crediti anomali coerentemente con quanto previsto dalle disposizioni di vigilanza.
2.3
Tecniche di mitigazione del rischio di credito
Lo strumento ritenuto più idoneo a mitigare il rischio di credito è la garanzia reale.
Come sopra richiamato la garanzia più utilizzata è il pegno su strumenti finanziari depositati presso la Banca stessa
o inseriti nelle gestioni patrimoniali della controllata Duemme SGR; in alcuni casi sono inoltre utilizzate garanzie
personali (fidejussioni) e ipoteche su beni immobili.
2.4
Attività finanziarie deteriorate
Alla data del 31 dicembre 2013 Banca Esperia presenta una posizione ad incaglio per un esposizione lorda pari
a Euro 2.102 mila e no. 175 posizioni scadute/sconfinati per un importo totale di Euro 4.259 mila interamente
riferibili alla forma tecnica dello scoperto di conto corrente.
La classificazione dei crediti verso clientela tra le partite ad incaglio avviene tenendo conto della rischiosità manifestatasi, dell’oggettiva impossibilità di definizione bonaria, del mancato rispetto dei piani di rientro definiti e
della necessità di dare corso tempestivamente ad interventi di natura giudiziale, al fine di presidiare validamente
i crediti.
Per quanto attiene le esposizioni scadute/sconfinate da oltre novanta giorni, esse vengono costantemente monitorate dalla Segreteria Crediti, mediante l’ausilio di specifiche procedure informatiche.
Fra le posizioni incagliate, si segnala il mutuo ipotecario erogato in data 30 settembre 2011 e scaduto il 30 settembre 2013 a favore del Fondo Immobiliare Marsupio, gestito da Duemme SGR. Il credito verso il Fondo ammonta ad Euro 2.101.965 comprensivo di quota capitale di Euro 2 milioni più otto rate impagate per totali Euro
101.965. La Banca ha effettuato un accantonamento analitico di Euro 840.786 pari al 40% del residuo debito.
89
Nota integrativa consolidata
Informazioni di natura quantitativa
A.
Qualità del
credito
A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e in bonis: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione
economica e territoriale
A.1.1 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di
bilancio)
Portafogli/Qualità
Sofferenze IncagliEsposizioni Esposizioni Esposizioni Altre Totale
ristrutturate
scadute scadute non
attività
deteriorate deteriorate
1.Attività finanziarie detenute
per la negoziazione
−
−
−
−
−
126.755 126.755
A)Attività per cassa
−
−
−
−
−
119.699 119.699
Banche
−
−
−
−
−
Clientela
−
−
−
−
− 114.934 114.934
B)Strumenti derivati finanziari
−
−
−
−
−
94
94
Banche
−
−
−
−
−
74
74
Clientela
−
−
−
−
−
20
20
C)Strumenti derivati creditizi
−
−
−
−
−
6.962
6.962
Banche
−
−
−
−
−
6.962
6.962
Clientela
−−
−
−
−−−
2.Attività finanziarie disponibili
per la vendita
−
−
−
−
−
Banche
−
−
−
−
− 91.034 91.034
Clientela
−
−
−
−
− 468.572 468.572
3.Attività finanziarie detenute
sino alla scadenza −
−
−
−
−
−
−
4.Crediti verso banche
−
−
−
−
−
30.033
30.033
5.Crediti verso clientela
−
1.261
−
68
4.190
6.Attività finanziarie valutate
al fair value
−−
−
−
−−−
7.Attività finanziarie in corso
di dismissione −
−
−
−
−
−
−
8.Derivati di copertura
−
−
−
−
−
607
607
Banche
−
−
−
−
−
607
607
Clientela
−−
−
−
−−−
Totale 31 dicembre 2013
−
1.261
−
68
4.190 1.648.194 1.653.713
Totale 31 dicembre 2012
−
−
−
3.671
9.610 1.412.684 1.425.965
90
4.765
4.765
559.606 559.606
931.193 936.712
Nota integrativa consolidata
A.1.2 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia
(valori lordi e netti)
Portafogli/Qualità
Attività deteriorate
Attività n bonis
Totale
(esposizione
netta)
Esposizione Rettifiche Esposizione Esposizione Rettifiche di Esposizione
lorda specifiche
netta
lorda portafoglio
netta
A.Gruppo bancario
1.Attività finanziarie detenute
per la negoziazione
−
−
−
X
X
126.755
126.755
A)Attività per cassa
−
−
−
X
X
119.699
119.699
Banche
−
−
−
X
X
Clientela
−
−
−
X
X
B)Strumenti derivati finanziari
−
−
−
X
X
94
94
Banche
−
−
−
X
X
74
74
Clientela
−
−
−
X
X
20
20
C)Strumenti derivati creditizi
−
−
−
X
X
6.962
6.962
Banche
−
−
−
X
X
6.962
6.962
Clientela
−
−−X X−−
2.Attività finanziarie disponibili
per la vendita
−
−
−
Banche
−
−
−
91.034
−
Clientela
−
−
−
468.572
−
3.Attività finanziarie detenute
sino alla scadenza −
−
−
−
−
−
−
4.Crediti verso banche
−
−
−
30.033
−
30.033
30.033
6.361
(842)
5.519
931.717
(524)
931.193
936.712
5.Crediti verso clientela
559.606
−
4.765
4.765
114.934 114.934
559.606
91.034
559.606
91.034
468.572 468.572
6.Attività finanziarie valutate
al fair value
−
−−X X−−
7.Attività finanziarie in corso
di dismissione −
−
−
−
−
−
−
8.Derivati di copertura
−
−
−
X
X
607
607
Banche
−
−
−
X
X
607
607
Clientela
−
−−X X−−
Totale A 6.361
91
(842)
5.519 1.521.356
(524)
1.648.194 1.653.713
Nota integrativa consolidata
Portafogli/Qualità
Attività deteriorate
Attività n bonis
Totale
(esposizione
netta)
Esposizione Rettifiche Esposizione Esposizione Rettifiche di Esposizione
lorda specifiche
netta
lorda portafoglio
netta
B.Altre imprese incluse
nel consolidamento
1.Attività finanziarie detenute
per la negoziazione
−
−
−
X
X
−
−
2.Attività finanziarie disponibili
per la vendita
−
−
−
−
−
−
−
3.Attività finanziarie detenute
sino alla scadenza −
−
−
−
−
−
−
4.Crediti verso banche
−
−
−
−
−
−
−
5. Crediti verso clientela
−
−
−
−
−
−
−
6. Attività finanziarie valutate
al fair value
−
−
−
X
X
−
−
7. Attività finanziarie in corso
di dismissione −
−
−
−
−
−
−
8. Derivati di copertura
−
−
−
X
X
−
−
Totale B
−
−−− −−−
Totale 31 dicembre 2013
6.361
(842)
5.519 1.521.356
(524)
1.648.194 1.653.713
Totale 31 dicembre 2012
13.311
(30)
13.281 1.413.354
(670)
1.412.684 1.425.965
92
Nota integrativa consolidata
A.1.3 Gruppo bancario - Esposizioni per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti
Tipologie esposizioni/Valori
Esposizione
lorda
Rettifiche
Rettifiche
Esposizione
di valore di valore di
netta
specifiche portafoglio
A.Esposizioni per cassa
a)Sofferenze
−
−
X
−
−
−
X
−
c)Esposizioni ristrutturate
−
−
X
−
d)Esposizioni scadute deteriorate
−
−
X
−
133.475
X
−
133.475
11.801
X
−
11.801
4.765
X
−
4.765
74
X
−
74
6.962
X
−
6.962
e.2) Attività finanziarie disponibili
per la vendita
91.034
X
−
91.034
e.3) Crediti verso banche
30.033
X
−
30.033
e.4) Derivati di copertura
607
X
−
607
133.475
−
−
133.475
B.Esposizioni fuori bilancio
−
−
−
−
a)Deteriorate
−
−
X
−
b) Altre−
X
−
−
Totale B
−
−
−
−
133.475
−
−
133.475
b)Incagli
e)Altre attività
e.1) Attività finanziarie detenute
per la negoziazione
Attività per cassa
Strumenti derivati finanziari
Strumenti derivati creditizi
Totale A
Totale A+B
93
Nota integrativa consolidata
A.1.6 Gruppo bancario - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti
Tipologie esposizioni/Valori
Esposizione
lorda
Rettifiche
Rettifiche
Esposizione
di valore di valore di
netta
specifiche portafoglio
A.Esposizioni per cassa
a)Sofferenze
−
−
X
−
2.102
(841)
X
1.261
−
−
X
−
4.259
(1)
X
4.258
1.515.243
−
(524)
1.514.719
e.1)Attività finanziarie detenute
per la negoziazione
114.954
−
−
114.954
Attività per cassa
114.934
−
−
114.934
Strumenti derivati finanziari
20
−
−
20
Strumenti derivati creditizi
−
−
−
−
e.2)Attività finanziarie disponibili per la vendita
468.572
−
−
468.572
e.3)Crediti verso clientela
931.717
−
(524)
931.193
1.521.604
(842)
(524)
1.520.238
39.997
−
−
39.997
−
−
X
−
b)Altre
39.997
X
−
39.997
Totale B
39.997
−
−
39.997
1.561.601
(842)
(524)
1.560.235
b)Incagli
c)Esposizioni ristrutturate
d)Esposizioni scadute
e)Altre attività
Totale A
B.Esposizioni fuori bilancio
a)Deteriorate
Totale A+B
A.1.7 Gruppo bancario - Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde
Causali/Categorie
Sofferenze IncagliEsposizioni Esposizioni
ristrutturate
scadute
A.Esposizione lorda iniziale
−
−
−
13.281
di cui: esposizioni cedute non cancellate
−
−
−
−
B.Variazioni in aumento
−
2.102
−
4.235
B.1 ingressi da esposizioni creditizie in bonis
−
−
−
4.215
B.2 trasferimenti da altre categorie
di esposizioni deteriorate
−
1.970
−
−
B.3 altre variazioni in aumento
−
132
−
20
C.Variazioni in diminuzione
−
−
−
(13.257)
C.1 uscite verso esposizioni creditizie in bonis −
−
−
(11.283)
C.2cancellazioni
−
−
−
−
C.3 incassi −
−
−
(4)
C.4 realizzi per cessioni
−
−
−
−
−
−
−
−
C.5 trasferimenti ad altre categorie
di esposizioni deteriorate
−
−
−
(1.970)
C.6 altre variazioni in diminuzione
−
−
−
−
D.Esposizione lorda finale
−
2.102
−
4.259
di cui: esposizioni cedute non cancellate
−
−
−
−
94
C.4 bis perdite da cessione
Nota integrativa consolidata
A.1.8 Gruppo bancario - Esposizioni creditizie per cassa verso la clientela: dinamica delle rettifiche di valore
complessive
Causali/Categorie
Sofferenze
IncagliEsposizioni Esposizioni
ristrutturate
scadute
A.Rettifiche complessive iniziale
−
−
−
(30)
di cui: esposizioni cedute non cancellate
−
−
−
−
B.Variazioni in aumento
−
(841)
−
(1)
B.1 rettifiche di valore
−
(811)
−
(1)
−
−
−
−
B.2 trasferimenti da altre categorie
di esposizioni deteriorate
−
(30)
−
−
B.3 altre variazioni in aumento
−
−
−
−
C.Variazioni in diminuzione
−
−
−
30
C.1 riprese di valore da valutazione
−
−
−
−
C.2 riprese di valore da incasso
−
−
−
−
−
−
−
−
C.3cancellazioni
−
−
−
−
C.4 trasferimenti ad altre categorie
di esposizioni deteriorate
−
−
−
30
C.5 altre variazioni in diminuzione
−
−
−
−
D. Rettifiche complessive finale
−
(841)
−
(1)
di cui: esposizioni cedute non cancellate
−
−
−
−
B.1.bis perdite da cessione
C.2.bis utili da cessione
A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni
A.2.2 Distribuzione delle esposizioni per cassa e “fuori bilancio” per classi di rating interni
Esposizioni
Classificazione interna
1
A.Esposizioni per cassa
551.329
2
219.292
3
4
111.875 13.132
5
35.565
Altre
7
4.258
Totale
8
1.261 709.338 1.646.050
A.1 Attività finanziarie
detenute per la
negoziazione
−
−
−
−
−
−
−119.699 119.699
A.2 Attività finanziarie
disponibili per la vendita
−
−
−
−
−
−
− 559.606
A.3 Crediti verso banche
−
−
−
−
−
−
−
30.033
30.033
551.329
219.292
111.875
13.132
35.565
4.258
1.261
−
936.712
B.Derivati
−
−
−
−
−
−
−
7.056
7.056
B.1 Derivati finanziari
−
−
−
−
−
−
−
94
94
B.2 Derivati creditizi
−
−
−
−
−
−
−
6.962
6.962
27.943
5.107
2.622
1.500
2.825
−
−
−
39.997
108.564
15.306
19.042
728
1.630
−
−
−
145.270
−
−
−
−
−
−
−
−
−
A.4 Crediti verso clientela
C.Garanzie rilasciate
D.Impegni a erogare fondi
E.Altre
Totale
559.606
687.836 239.705 133.539 15.360 40.020 4.258 1.261 716.3941.838.373
Le classificazioni interne non sono utilizzate nel calcolo dei requisiti patrimoniali.
95
Nota integrativa consolidata
A.3 Distribuzione delle esposizioni garantite per tipologia di garanzia
A.3.2 Esposizioni per cassa verso clientela garantite
Garanzie reali (1)
Derivati su crediti
Garanzie personali (2)
Crediti di firma
Altri derivati
Valore Immobili - Immobili - Titoli
Altre C.L.N. Governi
Altri Banche
Altri Governi
Altri Banche Altri
esposizione
ipoteche
leasing garanzie e banche
enti soggetti e banche
entisoggetti
netta finanziario
reali centrali pubblici centrali pubblici
Totale
(1)+(2)
1.Esposizioni
creditizie per
cassa garantite:
930.985
71.526
−
392.603
546.097
135.329 −−
−−−−
−
77.378
1.222.933
1.1totalmente
garantite
930.884
71.526
−
392.594
546.097
135.329 −−
−−−−
−
77.378
1.222.924
di cui
deteriorate4.8964.000
−
927
3.300− −−
−−−−
−
−
8.227
1.2parzialmente
garantite
di cui
deteriorate
101
−
−9−− −−
−−−−
−
− 9
−
−
−−−− −−
−−−−
−
− −
2.Esposizioni
creditizie per
fuori bilancio
garantite: 37.172
−
−
26.500
10.672− −−
−−−−
−
−
37.172
1.1totalmente
garantite35.672
−
−
25.000
10.672− −−
−−−−
−
−
35.672
di cui
deteriorate
−
−
−−−− −−
−−−−
−
− −
1.2parzialmente
garantite 1.500
−
−
1.500−− −−
−−−−
−
−
1.500
di cui
deteriorate
−
−−−− −−
−−−−
−
− −
−
96
Nota integrativa consolidata
B.1 Gruppo bancario - Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio”
verso clientela (valore di bilancio)
Rettifiche valore di portafoglio
Rettifiche valore specifiche
Esposizione netta
Rettifiche valore di portafoglio
Rettifiche valore specifiche
Esposizione netta
Rettifiche valore di portafoglio
Rettifiche valore specifiche
Esposizione netta
Rettifiche valore di portafoglio
Rettifiche valore specifiche
Esposizione netta
Rettifiche valore di portafoglio
Altri enti
Società
Società di
Imprese non
Altri
pubblici finanziarieassicurazionefinanziarie soggetti
Esposizione netta
Rettifiche valore di portafoglio
Rettifiche valore specifiche
Esposizione netta
Governi
Rettifiche valore specifiche
B.
Distribuzione
e concentrazione
delle esposizioni
creditizie
A.
Esposizioni per cassa
A.1
Sofferenze
−−−−−−−−−−−−−−−−−−
A.2
Incagli
crediti verso la clientela−−−−−−
1.261
(841)−−−−−−−−−−
A.3Esposizioni
Ristrutturate
−−−−−−−−−−−−−−−−−−
A.4
Esposizioni scadute
crediti verso la clientela−−−−−−
14−−1−−
3.031−−
1.211
(1)−
A.5
Altre esposizioni att. fin. det.
per la negoziaz.114.879−−−−−
20−−−−−55−−−−−
att. fin. disp.
per la vendita 429.851−−
4.595−−
22.062−−−−−
12.064−−−−−
crediti verso
la clientela
−−−−−−
117.377−
(75)
79−−
304.560−
(359)
509.177
(90)
derivati di
copertura
−−−−−−−−−−−−−−−−−−
Totale A
544.730−−
4.595−−
140.734
(841)
(75)
80−−
319.655−
(359)
510.443
(1)
(90)
B.Esposizioni
“fuori bilancio”
B.1
Sofferenze
−−−−−−−−−−−−−−−−−−
B.2
Incagli
−−−−−−−−−−−−−−−−−−
B.3Altre attività
deteriorate
−−−−−−−−−−−−−−−−−−
B.4
Altre esposizioni −−−−−−
7.473−−−−−
11.092−−
21.432−−
Totale B
−−−−−−
7.473−−−−−
11.092−−
21.432−−
31 dicembre 2013 544.730−−
4.595−−
148.207
(841)
(75)
80−−
330.747−
(359)
531.875−
(90)
31 dicembre 2012 439.053−−−−−
167.141−
(147)
26−−
258.553−
(390)
480.491−
(163)
97
Nota integrativa consolidata
B.2 Gruppo bancario - Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio”
verso clientela (valore di bilancio)
Esposizioni/Aree Geografiche
Italia
Altri paesi europei
America
Asia
Resto del mondo
Esposizione RettificheEsposizione Rettifiche Esposizione Rettifiche Esposizione RettificheEsposizione Rettifiche
netta
valore
netta
valore
netta
valore
netta
valore
netta valore
complessive complessive complessive complessivecomplessive
A.Esposizioni per cassa
A.1
Sofferenze
A.2
Incagli
− −− − −− −−−
−
1.261
(841)− − −− −−−
−
A.3
Esposizioni ristrutturate − −− − −− −−−
−
A.4
Esposizioni scadute 4.252(1)6 − −− −−−
−
A.5Altre esposizioni 1.499.157
(524)
15.135
−
108
−
−
−
319
−
att. fin. detenute
per la negoziazione
114.954
−
−
−
−
−
−
−
−
−
att. fin. disponibili
per la vendita
458.920
−
9.652
−
−
−
−
−
−
−
5.483
−
−
−
−
319
−
crediti verso la
clientela
925.283
derivati di copertura
Totale A
B.Esposizioni “fuori bilancio”
(524)
108
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
1.504.670
(1.366)
15.141
−
108
−
−
−
319
−
39.558
−
−
−
−
−
−
−
439
−
B.1
Sofferenze
− −− − −− −−−
−
B.2
Incagli
− −− − −− −−−
−
B.3Altre attività deteriorate
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
B.4Altre esposizioni 39.558
−
−
−
−
−
−
−
439
−
Totale B
39.558 −− − −− −−
439
−
31 dicembre 2013 1.544.228
(1.366)
15.141
−
108
−
−
−
758
−
31 dicembre 2012
1.331.110
(700)
13.688
−
106
−
−
−
360
−
98
Nota integrativa consolidata
B.3 Gruppo bancario - Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio”
verso banche
Esposizioni/Aree Geografiche
Italia
Altri paesi europei
America
Asia
Resto del mondo
Esposizione RettificheEsposizione Rettifiche Esposizione Rettifiche Esposizione RettificheEsposizione Rettifiche
netta
valore
netta
valore
netta
valore
netta
valore
netta valore
complessive complessive complessive complessivecomplessive
A.Esposizioni per cassa
A.1
Sofferenze
− −− − −− −−−
−
A.2
Incagli
− −− − −− −−−
−
A.3
Esposizioni ristrutturate − −− − −− −−−
−
A.4
Esposizioni scadute
A.5Altre esposizioni
− −− − −− −−−
−
122.960
−
8.997
−
1.517
−
−
−
−
−
8.673
−
3.128
−
−
−
−
−
−
−
att. fin. detenute per
la negoziazione
att. fin. disponibili per
la vendita
88.072
−
2.962
−
−
−
−
−
−
−
crediti verso banche
25.608
−
2.907
−
1.517
−
−
−
−
−
derivati di copertura
607
−
−
−
−
−
−
−
−
−
Totale A
122.960
−
8.997
−
1.517
−
−
−
−
−
B.Esposizioni “fuori bilancio”
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
B.1
Sofferenze
− −− − −− −−−
−
B.2
Incagli
− −− − −− −−−
−
B.3Altre attività deteriorate
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
B.4Altre esposizioni −
−
−
−
−
−
−
−
−
−
Totale B
− −− − −− −−−
−
31 dicembre 2013
122.960
−
8.997
−
1.517
−
−
−
−
−
31 dicembre 2012
104.202
−
5.910
−
1.401
−
−
−
−
−
B.4 Grandi rischi
a)Ammontare:
Valore Nominale
Euro 1.106.159 mila
Valore Ponderato
Euro 405.512 mila
b)Numero: D. Modelli per
la misurazione
del rischio di
credito
22
Il Gruppo, per la misurazione del rischio di credito, adotta la metodologia standardizzata disciplinata dalla Circ.
263 - “Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche” della Banca d’Italia, di conseguenza non vengono utilizzati modelli interni di portafoglio per la misurazione dell’esposizione al rischio di credito.
Sezione 2 - Rischi di mercato
1.2.1 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo - Portafoglio di negoziazione di vigilanza
Informazioni di natura qualitativa
Rischio
di tasso di
interesse
Il concetto di rischio di tasso di interesse si riferisce sia al portafoglio bancario sia al portafoglio di negoziazione a
fini di Vigilanza. Nel primo caso è riferibile ai disallineamenti fra la struttura temporale delle poste attive e passive
nella gestione della liquidità e dalle conseguenze che un movimento della curva dei tassi potrebbe generare in virtù
di tali disallineamenti.
99
Nota integrativa consolidata
In base alla Policy per la Gestione della Tesoreria, per il Gruppo tutte le forme di impiego della liquidità devono
essere caratterizzate da condizioni di liquidabilità allineate con la struttura della raccolta e da un rischio di tasso
di interesse allineato a quello della raccolta stessa, in genere allineato al segmento monetario ed a breve termine
della curva dei rendimenti.
Per quanto attiene al rischio di tasso va precisato che la maggior parte della raccolta (conti correnti ed emissioni
obbligazionarie) è principalmente legata al tasso Euribor a 3 mesi mentre l’impiego trova riferimento nel medesimo tasso per la componente creditizia e in parte per la componente del portafoglio di proprietà, che risulta
comunque essere maggiormente esposta al tasso fisso.
L’esposizione al rischio di tasso d’interesse, misurata secondo le indicazioni di Banca d’Italia, presenta un rischio
tasso complessivo ampiamente entro i limiti stabiliti.
La responsabilità del controllo circa il rispetto dei limiti è attribuita:
•alla Tesoreria (controllo di primo livello), che deve riferire su base periodica al Management della Banca;
•al Risk Management (controllo di secondo livello), che deve effettuare controlli di composizione e rischio della
struttura di raccolta ed impieghi del Gruppo ed inviare su base mensile un report di dettaglio al Management ed
al Comitato Rischi;
•al Risk Management per quanto attiene alle valutazioni di rischio sul portafoglio di Negoziazione.
Le analisi condotte (anche nell’ambito della documentazione ICAAP sull’adeguatezza patrimoniale, Allegato C,
Titolo III Capitolo I della Circ. 263 del 27 dicembre 2006) rivelano un impatto molto modesto del rischio di
tasso sul totale dei rischi del Gruppo.
Rischio
di prezzo
Come richiamato in precedenza, il rischio di posizione su strumenti finanziari comprende due distinti elementi:
a)rischio generico, che si riferisce al rischio di perdite causate da un andamento sfavorevole dei prezzi della generalità degli strumenti finanziari negoziati. Per i titoli di debito questo rischio dipende da una avversa variazione del
livello dei tassi di interesse; per i titoli di capitale da uno sfavorevole movimento generale del mercato;
b)rischio specifico, che consiste nel rischio di perdite causate da una sfavorevole variazione del prezzo degli strumenti finanziari negoziati dovuta a fattori connessi con la situazione dell’emittente.
Il rischio di prezzo può presentare un impatto rilevante su strumenti finanziari ad elevata volatilità quali strumenti
derivati, azioni, OICR (di natura azionaria, flessibile o alternativa) e titoli obbligazionari non governativi.
Anche nel caso del rischio di prezzo, l’attività di monitoraggio del rischio svolta dal Risk Management si inquadra
nella più ampia attività di verifica del rispetto dei limiti determinati dal Consiglio di Amministrazione per quanto attiene alla dimensione del portafoglio investito, all’esposizione alle diverse classi di attivi ed alla rischiosità complessiva.
In base alle richiamate Linee Guida ed alle specifiche del Regolamento di Tesoreria, il portafoglio di investimento
deve caratterizzarsi per livelli contenuti di rischio (chiaramente identificati e monitorati) e per elevati livelli di
liquidità delle posizioni (oggetto di verifica anche con strumenti di stress test). Partendo da queste caratteristiche
il portafoglio di proprietà è chiamato a svolgere un duplice ruolo:
1)investire in strumenti in grado di garantire un flusso quanto più possibile stabile di rendimento, coerente con
quello dei tassi di mercato a breve termine;
2)offrire la disponibilità di strumenti finanziari da negoziare per le esigenze manifestate della clientela del Gruppo.
La dimensione complessiva dell’investimento si rapporta con quella del patrimonio del Gruppo e si dovrà comunque confrontare con lo stock e la dinamica della raccolta diretta da clientela, nel rispetto dei principi sul Rischio
di Liquidità, stabiliti nel Regolamento di Tesoreria.
Per quanto riguarda l’utilizzo di strumenti derivati l’istituto svolge un’attività molto limitata e rivolta principalmente a strumenti negoziati in mercati regolamentati.
Sia per gli strumenti derivati che per gli OICR, le azioni e le obbligazioni non governative, le esposizioni sono
oggetto di monitoraggio da parte del Risk Management attraverso il sistema di monitoraggio ex ante dei rischi
finanziari in uso nel Gruppo.
Per la quantificazione complessiva dei rischi legati all’investimento in strumenti finanziari la banca ricorre al VaR
(Value at Risk) stimato ex ante su base mensile al 99% di probabilità, che permette di esprimere sinteticamente,
sia in termini monetari che in percentuale del portafoglio in essere, la massima perdita attesa di un portafoglio
statico con riferimento ad uno specifico orizzonte temporale e ad uno specifico livello di confidenza in normali
condizioni di mercato.
In particolare, la tecnica di stima del VaR viene applicata agli strumenti finanziari classificati come attività finanziarie disponibili per la vendita e attività/passività finanziarie detenute per la negoziazione.
La metodologia di stima consente inoltre di attribuire il VaR ex ante su tutte le attività presenti in portafoglio,
ponendo le premesse per un’efficace attività di mitigazione di un eventuale eccesso di rischio.
100
Nota integrativa consolidata
Informazioni di natura quantitativa
1.
Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle
attività e della passività finanziarie per cassa e derivati finanziari
Tipologia/Durata residua
A vista
Fino a Da oltre 3 Da oltre 6 mesi
3 mesi fino a 6 mesi fino a 1 anno
1.Attività per cassa
−
45.976
70.393
3.146
184
−
−
2.329
1.1Titoli di debito
−
45.976
70.393
3.146
184
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
con opzione di rimborso antic.
altri
− 45.976
70.393
3.146
Da oltre 1
Da oltre 5Oltre
Durata
fino a 5 anni fino a 10 anni 10 anni indeterminata
184
1.2Altre attività
−
−
−
−
−
−
−
−
2.Passività per cassa
−
−
−
−
−
−
−
−
2.1PCT passivi
−
−
−
−
−
−
−
−
2.2Altre passività
−
−
−
−
−
−
−
−
3.Derivati finanziari
−
−
−
−
−
−
−
−
3.1Con titolo sottostante
−
−
−
−
−
−
−
−
Opzioni
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
3.2Senza titolo sottostante
−
−
−
−
−
−
−
−
Opzioni
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
Altri derivati
Altri derivati
Posizioni lunghe
− 20.301
−
−
−
−
−
−
EUR
− 11.329
−
−
−
−
−
−
AUD
−
324
−
−
−
−
−
−
CAD
−
341
−
−
−
−
−
−
CHF
−
49
−
−
−
−
−
−
GBP
− 2.562
−
−
−
−
−
−
JPY
−
149
−
−
−
−
−
−
NOK
−
616
−
−
−
−
−
−
NZD
−
137
−
−
−
−
−
−
SEK
−
745
−
−
−
−
−
−
USD
− 4.049
−
−
−
−
−
−
Posizioni corte
−(20.301)
−
−
−
−
−
−
EUR
− (8.972)
−
−
−
−
−
−
AUD
− (324)
−
−
−
−
−
−
CAD
− (341)
−
−
−
−
−
−
CHF
−
(49)
−
−
−
−
−
−
GBP
− (2.562)
−
−
−
−
−
−
JPY
− (149)
−
−
−
−
−
−
NOK
− (616)
−
−
−
−
−
−
NZD
− (137)
−
−
−
−
−
−
SEK
− (745)
−
−
−
−
−
−
USD
− (6.406)
−
−
−
−
−
−
101
Nota integrativa consolidata
2.
Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione delle esposizioni in titoli di capitale e indici azionari
per i principali Paesi del mercato di quotazione
Tipologia operazioni/Indice quotazione
Quotati
Non quotati
Italia
A. Titoli di capitale
posizioni lunghe
posizioni corte
2.329
−
−
−
B. Compravendite non ancora regolate su titoli di capitale
posizioni lunghe
−
−
posizioni corte
−
−
C. Altri derivati su titoli di capitale
posizioni lunghe
−
−
posizioni corte
−
−
D. Derivati su indici azionari
posizioni lunghe
−
−
posizioni corte
−
−
102
Nota integrativa consolidata
1.2.2 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo -Portafoglio bancario
1a.
Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività finanziarie
Voci/scaglioni temporali
A vista
1.Attività per cassa
Fino a Da oltre 3 Da oltre 6 mesi
3 mesi fino a 6 mesi fino a 1 anno
Da oltre 1
Da oltre 5Oltre
Durata
fino a 5 anni fino a 10 anni 10 anni indeterminata
929.219
198.547
332.493
42.296
23.795
−
−
−
1.1Titoli di debito
−
167.202
326.313
42.296
23.795
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
con opzione di rimborso anticipato
altri
−
1.2Finanziamenti a banche
21.050
167.202
−
−
−
8.982
326.313
−
42.296
−
23.795
−
−
−
−
EUR
7.667
8.982
−
−
−
−
−
−
AUD
95
−
−
−
−
−
−
−
CAD
99
−
−
−
−
−
−
−
CHF
197
−
−
−
−
−
−
−
DKK
74
−
−
−
−
−
−
−
GBP
3.639
−
−
−
−
−
−
−
4
−
−
−
−
−
−
−
ISK
88
−
−
−
−
−
−
−
JPY
93
−
−
−
−
−
−
−
MXN
81
−
−
−
−
−
−
−
NOK
174
−
−
−
−
−
−
−
NZD
135
−
−
−
−
−
−
−
SEK
170
−
−
−
−
−
−
−
SGD
8
−
−
−
−
−
−
−
TRY
21
−
−
−
−
−
−
−
USD
8.488
−
−
−
−
−
−
−
ZAR
17
−
−
−
−
−
−
−
HKD
1.3Finanziamenti a clientela
908.169
−
−
−
−
−
c/c
739.054
−
−
−
−
−
−
−
EUR
739.017
−
−
−
−
−
−
−
CHF
17
−
−
−
−
−
−
−
JPY
3
−
−
−
−
−
−
−
−
USD
17
Altri finanziamenti
con opzione di rimborso anticipato
altri
−
6.180
−
−
−
−
−
169.115
22.363
6.180
−
−
−
−
−
146.059
−
5.731
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
23.056
103
22.363
22.363
449
Nota integrativa consolidata
1b.
Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle passività finanziarie
Voci/scaglioni temporali
A vista
Fino a Da oltre 3 Da oltre 6 mesi
3 mesi fino a 6 mesi fino a 1 anno
Da oltre 1
Da oltre 5Oltre
Durata
fino a 5 anni fino a 10 anni 10 anni indeterminata
2.Passività per cassa
804.337
378.605
96.909
87.929
200.465
−
−
−
2.1Debiti verso clientela
556.283
98.347
80.585
87.929
48.537
−
−
−
c/c
362.825
−
−
−
−
−
−
−
EUR
353.139
−
−
−
−
−
−
−
AUD
10
−
−
−
−
−
−
−
CAD
49
−
−
−
−
−
−
−
CHF
69
−
−
−
−
−
−
−
GBP
466
−
−
−
−
−
−
−
ISK
86
−
−
−
−
−
−
−
NOK
51
−
−
−
−
−
−
−
SEK
125
−
−
−
−
−
−
−
USD
8.830
−
−
−
−
−
−
−
altri debiti
con opzione di rimborso anticipato
193.458
98.347
80.585
87.929
48.537
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
altri
193.458
2.2Debiti verso banche
248.054
c/c
15.146
altri debiti
232.908
98.347
80.585
87.929
48.537
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
151.928
−
−
−
2.3Titoli di debito
−
280.258
16.324
−
−
−
−
−
con opzione di rimborso anticipato
−
−
−
−
−
−
−
−
altri
− 280.258
16.324
−
−
−
−
−
3.Derivati finanziari
−
(15.700)
15.700
−
−
−
−
−
3.1Con titolo sottostante
−
−
−
−
−
−
−
−
Opzioni
−
−
−
−
−
−
−
−
Posizioni lunghe
−
−
−
−
−
−
−
−
Posizioni corte
−
−
−
−
−
−
−
−
Altri derivati
−
151.928
−
−
−
−
−
−
−
−
Posizioni lunghe
−
−
−
−
−
−
−
−
Posizioni corte
−
−
−
−
−
−
−
−
3.2Senza titolo sottostante
−
−
−
−
−
−
Opzioni
−
−
−
−
−
−
−
−
Posizioni lunghe
−
−
−
−
−
−
−
−
Posizioni corte
−
−
−
−
−
−
−
−
−
15.700
−
−
−
−
−
Altri derivati
(15.700)
(15.700)
15.700
Posizioni lunghe
−
−
15.700
−
−
−
−
−
Posizioni corte
− (15.700)
−
−
−
−
−
−
4.Altre operazioni fuori bilancio
−
−
−
−
−
−
−
−
Posizioni lunghe
−
−
−
−
−
−
−
−
Posizioni corte
−
−
−
−
−
−
−
−
104
Nota integrativa consolidata
1.2.3 Rischio di cambio
Il rischio di cambio si presenta allorché il Gruppo si espone sui mercati valutari per la propria attività di negoziazione, di investimento e di raccolta fondi con strumenti denominati in una valuta diversa da quella domestica.
Il Gruppo è esposto al rischio di cambio solo in misura marginale in quanto le posizioni assunte sono di norma
pareggiate e l’operatività è svolta prevalentemente per conto della clientela. Tale operatività si esplicita nelle seguenti operazioni:
•contrattazione di valuta a pronti e a termine;
•D.C.S. su valute;
•opzioni su valute.
Per la parte di operatività legata alla clientela, il contestuale pareggio delle posizioni aperte evita la copertura del
rischio di cambio, che può invece interessare altre posizioni di investimento, comunque di importo trascurabile
nel corso del 2013.
Informazioni di natura quantitativa
1.
Distribuzione per valuta di denominazione delle attività, delle passività e dei derivati
Voci/Valute
USD
A.
Attività Finanziarie
GBP
CHF AUD NOK NZD
CAD
JPY
DKK
ISK
SEK MXNAltre
11.0733.639214 95174135 99 96 74 88170 81
50
A.1
Titoli di debito
− −−−−−−−−−−−
−
A.2
Titoli di capitale
A.3Finanziamenti a banche
− −−−−−−−−−−−
−
8.488
3.639
197
95
174
135
99
93
74
88
170
81
50
17
−
17
−
−
−
−
3
−
−
−
−
−
A.4Finanziamenti a clientela
A.5
Altre attività finanziarie
2.568 −−−−−−−−−−−
−
B.
Altre attività
− −−−−−−−−−−−
−
C.
Passività Finanziarie (8.830)(466)(69)(10)(51)
C.1
Debiti verso banche
−(49) −
− −−−−−−−−−−−
−
C.2
Debiti verso clientela(8.830)(466)(69)(10)(51) −(49) −
C.4
Titoli di debito
−(86)
(125) −−
−(86)
(125) −−
− −−−−−−−−−−−
−
C.5
Altre passività finanziarie
− −−−−−−−−−−−
−
D.
Altre passività
− −−−−−−−−−−−
−
E.
Derivati finanziari (2.357) −−−−−−−−−−−
−
Opzioni − −−−−−−−−−−−
−
Posizioni lunghe
− −−−−−−−−−−−
−
Posizioni corte
Altri derivati
− −−−−−−−−−−−
−
(2.357) −−−−−−−−−−−
−
Posizioni lunghe
4.0492.562 49324 616137 341149
−
−745 −−
−
−(745)
Posizioni corte
(6.406)(2.562) (49)(324) (616)(137) (341)(149)
Totale Attività
15.1226.201 263419 790272 440245 74 88915 8150
Totale Passività
(15.236)(3.028) (118)(334) (667)(137) (390)(149)
Sbilancio (+/-)
− (86)(870)
− −
− −
(114)3.173145 85123135 50 96 74 2 45 81
50
105
Nota integrativa consolidata
A.
Derivati
finanziari
1.2.4 Gli strumenti derivati
A.1 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali di fine periodo e medi
Attività sottostanti/Tipologie derivati
31 dicembre 2013
31 dicembre 2012
Over the Controparti
counter
Centrali
Over the
counter
Controparti
Centrali
1.Titoli di debito e tassi d’interesse
−
−
70
−
a)Opzioni −
−
−
−
b)Swap −
−
70
−
c)Forward −
−
−
−
d)Futures −
−
−
−
e)Altri
−
−
−
−
2.Titoli di capitale e indici azionari −
−
−
−
a)Opzioni
−
−
−
−
b)Swap −
−
−
−
c) Forward −
−
−
−
d)Futures −
−
−
−
e)Altri
−
−
−
−
20.301
−
42.776
−
a)Opzioni −
−
−
−
b)Swap −
−
−
−
20.301
−
42.776
−
d)Futures −
−
−
−
e)Altri
−
−
−
−
4.Merci −
−
−
−
5.Altri sottostanti −
−
−
−
Totale 20.301
−
42.846
−
Valori Medi
31.574
−
105.524
−
3.Valute e oro
c)Forward 106
Nota integrativa consolidata
A.2 Portafoglio bancario: valori nozionali di fine periodo
A.2.1 Di copertura
Attività sottostanti/Tipologie derivati
1.Titoli di debito e tassi d’interesse
31 dicembre 2013
31 dicembre 2012
Over the Controparti
counter
Centrali
Over the
counter
Controparti
Centrali
15.700
−
19.630
−
−
−
−
−
15.700
−
19.630
−
c)Forward −
−
−
−
d)Futures −
−
−
−
e)Altri
−
−
−
−
a)Opzioni b)Swap 2.Titoli di capitale e indici azionari a)Opzioni −
−
−
−
b)Swap −
−
−
−
c)Forward −
−
−
−
d)Futures −
−
−
−
e)Altri
−
−
−
−
3.Valute e oro
a)Opzioni −
−
−
−
b)Swap −
−
−
−
c)Forward −
−
−
−
d)Futures −
−
−
−
e)Altri
−
−
−
−
4.Merci −
−
−
−
5.Altri sottostanti −
−
−
−
Totale 15.700
−
19.630
−
Valori Medi
17.665
−
17.630
−
107
Nota integrativa consolidata
A.3 Derivati finanziari: fair value lordo positivo - ripartizione per prodotti
Attività sottostanti/Tipologie derivati
Totale 31 dicembre 2013
Over the Controparti
counter
Centrali
A.Portafoglio di negoziazione di vigilanza
Totale 31 dicembre 2012
Over the
counter
Controparti
Centrali
94
−
718
−
a)Opzioni −
−
−
−
b)Interest rate swap −
−
6
−
c)Cross currency swap
−
−
−
−
d)Equity swap
−
−
−
−
e)Forward
94
−
120
−
f )Futures −
−
−
−
g)Altri
−
−
592
−
607
−
1.403
−
−
−
−
−
607
−
1.403
−
c)Cross currency swap
−
−
−
−
d)Equity swap
−
−
−
−
e)Forward −
−
−
−
f )Futures −
−
−
−
g)Altri
−
−
−
−
C. Portafoglio bancario - altri derivati
−
−
−
−
a)Opzioni −
−
−
−
b)Interest rate swap −
−
−
−
c)Cross currency swap
−
−
−
−
d)Equity swap
−
−
−
−
e)Forward −
−
−
−
f )Futures −
−
−
−
g)Altri
−
−
−
−
701
−
2.121
−
B.Portafoglio bancario - di copertura a)Opzioni b)Interest rate swap Totale fair value positivo 108
Nota integrativa consolidata
A.4 Derivati finanziari: fair value lordo negativo - ripartizione per prodotti
Attività sottostanti/Tipologie derivati
Totale 31 dicembre 2013
Over the Controparti
counter
Centrali
A.Portafoglio di negoziazione di vigilanza
Totale 31 dicembre 2012
Over the
counter
Controparti
Centrali
(59)
−
(134)
−
a)Opzioni −
−
−
−
b)Interest rate swap −
−
−
−
c)Cross currency swap
−
−
−
−
d)Equity swap
−
−
−
−
(59)
−
(134)
−
f )Futures −
−
−
−
g)Altri
−
−
−
−
B.Portafoglio bancario - di copertura −
−
−
−
a)Opzioni −
−
−
−
b)Interest rate swap −
−
−
−
c)Cross currency swap
−
−
−
−
d)Equity swap
−
−
−
−
e)Forward −
−
−
−
f )Futures −
−
−
−
g)Altri
−
−
−
−
C.Portafoglio bancario - altri derivati
−
−
−
−
a)Opzioni −
−
−
−
b)Interest rate swap −
−
−
−
c)Cross currency swap
−
−
−
−
d)Equity swap
−
−
−
−
e)Forward −
−
−
−
f )Futures −
−
−
−
g)Altri
−
−
−
−
(59)
−
(134)
−
e)Forward Totale fair value negativo
109
Nota integrativa consolidata
A.5
Contratti non rientranti in accordi di compensazione
Derivati finanziari OTC - portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair value lordi positivi
e negativi per controparti - contratti non rientranti in accordi di compensazione
Governi e
Banche
Centrali
Altri enti
Banche
pubblici
Società
finanziarie
Società di
assicurazione
Imprese non
finanziarie
Altri
soggetti
1)Titoli di debito e tassi d’interesse
valore nozionale
−
−
−
−
−
−
−
fair value positivo
−
−
−
−
−
−
−
fair value negativo
−
−
−
−
−
−
−
esposizione futura
−
−
−
−
−
−
−
2)Titoli di capitale e indici azionari
valore nozionale
−
−
−
−
−
−
−
fair value positivo
−
−
−
−
−
−
−
fair value negativo
−
−
−
−
−
−
−
esposizione futura
−
−
−
−
−
−
−
3)Valute e oro
valore nozionale
−
−
−
8.972
−
−
−
fair value positivo
−
−
fair value negativo
−
−
−
20
−
−
−
−
(40)
−
−
−
esposizione futura
−
−
−
90
−
−
−
4)Altri valori
valore nozionale
−
−
−
−
−
−
−
fair value positivo
−
−
−
−
−
−
−
fair value negativo
−
−
−
−
−
−
−
esposizione futura
−
−
−
−
−
−
−
110
Nota integrativa consolidata
A.6
Contratti rientranti in accordi di compensazione
Derivati finanziari OTC - portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair value lordi positivi
e negativi per controparti - contratti rientranti in accordi di compensazione
Governi e
Banche
Centrali
Altri enti
Banche
pubblici
Società
finanziarie
Società di
assicurazione
Imprese non
finanziarie
Altri
soggetti
1)Titoli di debito e tassi d’interesse
valore nozionale
−
−
−
−
−
−
−
fair value positivo
−
−
−
−
−
−
−
fair value negativo
−
−
−
−
−
−
−
2)Titoli di capitale e indici azionari
valore nozionale
−
−
−
−
−
−
−
fair value positivo
−
−
−
−
−
−
−
fair value negativo
−
−
−
−
−
−
−
3)Valute e oro
valore nozionale
−
−
11.329
−
−
−
−
fair value positivo
−
−
74
−
−
−
−
fair value negativo
−
−
(19)
−
−
−
−
4)Altri valori
valore nozionale
−
−
−
−
−
−
−
fair value positivo
−
−
−
−
−
−
−
fair value negativo
−
−
−
−
−
−
−
A.8 Derivati finanziari OTC - portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per
controparti - contratti rientranti in accordi di compensazione
Contratti rientranti in accordi di compensazione
Governi e
Banche
Centrali
Altri enti
Banche
pubblici
Società
finanziarie
Società di
assicurazione
Imprese non
finanziarie
Altri
soggetti
1)Titoli di debito e tassi d’interesse
valore nozionale
−
−
15.700
−
−
−
−
fair value positivo
−
−
607
−
−
−
−
fair value negativo
−
−
−
−
−
−
−
2)Titoli di capitale e indici azionari
valore nozionale
−
−
−
−
−
−
−
fair value positivo
−
−
−
−
−
−
−
fair value negativo
−
−
−
−
−
−
−
3)Valute e oro
valore nozionale
−
−
−
−
−
−
−
fair value positivo
−
−
−
−
−
−
−
fair value negativo
−
−
−
−
−
−
−
4)Altri valori
valore nozionale
−
−
−
−
−
−
−
fair value positivo
−
−
−
−
−
−
−
fair value negativo
−
−
−
−
−
−
−
111
Nota integrativa consolidata
A.9 Vita residua dei derivati finanziari Over The Counter: valori nozionali
Sottostanti/Vita residua
Fino a 1 anno
Oltre 1
fino a 5 anni
Oltre a
5 anni
A.Portafoglio di negoziazione di vigilanza
20.301
−
−
A.1Derivati finanziari su titoli di debito di interesse
−
−
−
A.2 Derivati finanziari su titoli di debito di indici azionari
−
−
−
20.301
−
−
A.4 Derivati finanziari su altri valori
−
−
−
B.Portafoglio bancario
−
15.700
−
B.1 Derivati finanziari su titoli di debito di interesse
−
15.700
−
B.2 Derivati finanziari su titoli di debito di indici azionari
−
−
−
B.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro
−
−
−
B.4 Derivati finanziari su altri valori
−
−
−
31 dicembre 2013
20.301
15.700
−
31 dicembre 2012
42.776
19.700
−
A.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro
B.
Derivati creditizi
B.1
Derivati creditizi: valori nozionali di fine periodo
Categorie di operazioni
Portafoglio di negoziazione di vigilanza
Portafoglio Bancario
su un singolo su più soggetti su un singolo su più soggetti
soggetto
(basket)
soggetto
(basket)
1. Acquisti di protezione
a) Credit default products
−
−
−
−
b) Credit spread products
−
−
−
−
c) Total rate of return swap
−
−
−
−
d)
Altri
−−
167.860−
31 dicembre 2013
−
Valori medi
−−
125.070−
31 dicembre 2012
−
−
−
167.860
82.280
−
−
2. Vendite di protezione
a) Credit default products
167.860
−
−
−
b) Credit spread products
−
−
−
−
c) Total rate of return swap
−
−
−
−
d)
Altri
−−−−
31 dicembre 2013
167.860
Valori medi
125.070−−−
31 dicembre 2012
82.280
112
−
−
−
−
−
−
Nota integrativa consolidata
B.2
Derivati creditizi Over the Counter: fair value lordo positivo - ripartizione per prodotti
Portafogli/Tipologie derivati
Fair value positivo
31 dicembre 2013
31 dicembre 2012
A.Portafoglio di negoziazione di vigilanza
6.962
1.844
a) Credit default products
6.962
1.844
b)Credit spread products
−
−
c) Total rate of return swap
−
−
d)Altri
−
−
B.Portafoglio bancario
−
635
a) Credit default products
−
−
b)Credit spread products
−
−
c) Total rate of return swap
−
−
d)Altri
−
635
6.962
2.479
Totale B.3
Derivati creditizi Over the Counter: fair value lordo negativo - ripartizione per prodotti
Portafogli/Tipologie derivati
Fair value positivo
31 dicembre 2013
31 dicembre 2012
A.Portafoglio di negoziazione di vigilanza
−
(45)
a) Credit default products
−
(45)
b)Credit spread products
−
−
c) Total rate of return swap
−
−
d)Altri
−
−
(15.496)
(1.784)
a) Credit default products
−
−
b)Credit spread products
−
−
c) Total rate of return swap
−
−
d)Altri
(15.496)
(1.784)
Totale (15.496)
(1.829)
B.Portafoglio bancario
113
Nota integrativa consolidata
B.5
Derivati creditizi OTC - fair value lordi (positivi e negativi) per controparti – contratti rientranti in accordi
di compensazione
Contratti non rientranti in accordi di compensazione
Governi e
Banche
Centrali
Altri enti
Banche
pubblici
Società
finanziarie
Società di
assicurazione
Imprese non
finanziarie
Altri
soggetti
Portafoglio di negoziazione
1)Acquisto di protezione
valore nozionale
−
fair value positivo
fair value negativo
−
−
−
−
−
− − −
−
−
−−
−
−
−
−
−
−
−
−
2)Vendita di protezione
valore nozionale
−
−
−
−
fair value positivo
− −6.962
−
167.860
−
−
− −
fair value negativo
−
−
−
−
−
−
−
−
Portafoglio bancario
1)Acquisto di protezione
valore nozionale
−
−
−
−
−
−
−
fair value positivo
−
−
−
−
−
−
−
fair value negativo
−
−
−
−
−
−
−
2)Vendita di protezione
valore nozionale
−
−
−
−
−
−
−
fair value positivo
−
−
−
−
−
−
−
fair value negativo
−
−
−
−
−
−
−
B.6
Vita residua dei derivati creditizi: valori nozionali
Sottostanti/Vita residua
Fino a 1 anno
Da 1 fino
a 5 anni
Oltre
5 anni
Totale
A.Portafoglio di negoziazione di vigilanza
A.1Derivati su crediti con “reference obligation”
qualificata
A.2Derivati su crediti con “reference obligation”
non qualificata
62.250
−
24.420
−
81.190
−
167.860
−
B.Portafoglio bancario
B.1Derivati su crediti con “reference obligation”
qualificata
B.2Derivati su crediti con “reference obligation”
non qualificata
62.250
24.420
81.190
167860
−
−
−
−
31 dicembre 2013
124.500
48.840
162.380
335.720
31 dicembre 2012
4.000
56.280
5.000
65.280
114
Nota integrativa consolidata
C.
Derivati
finanziari e
creditizi
C.1
Derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti ed esposizione futura per controparti
Governi e
Altri enti
Banche
Banche pubblici
Centrali
Società
Società di
Imprese non
finanziarie assicurazione
finanziarie
Altri
soggetti
1)Accordi bilaterali derivati finanziari
fair value positivo
−
−
−
−
−
−
−
fair value negativo
−
−
−
−
−
−
−
esposizione futura
−
−
−
−
−
−
−
rischio di controparte netto
−
−
−
−
−
−
−
2)Accordi bilaterali derivati creditizi
fair value positivo
− − −
−
−
−−
fair value negativo
−
−
−
−
−
−
−
esposizione futura
−
−
−
−
−
−
−
rischio di controparte netto
−
−
−
−
−
−
−
3)Accordi “cross products”
fair value positivo
−
−
7.643
−
−
−
−
fair value negativo
−
−
(19)
−
−
−
−
esposizione futura
−
−
14.866
−
−
−
−
rischio di controparte netto
−
−
14.850
−
−
−
−
1.3 Rischio di liquidità
Informazioni di natura qualitativa
A.
Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità
Come richiamato, il rischio di liquidità si manifesta come inadempimento nei propri impegni di pagamento,
causato da incapacità di reperire fondi (funding liquidity risk) o da limiti nello smobilizzo delle attività (market
liquidity risk). Appartiene a questa tipologia di rischio anche il reperimento di mezzi di pagamento a costi non di
mercato o lo smobilizzo di attività a prezzi non di mercato, con conseguenti perdite.
Il Regolamento di Tesoreria, già richiamato a proposito del rischio di tasso di interesse, contiene i principi per la
mitigazione del rischio di liquidità ed i presidi a monitoraggio della stessa. In particolare, le politiche gestionali
attuate dalla Tesoreria devono assicurare il corretto bilanciamento delle fonti e degli impieghi del Gruppo, sia
con riferimento alle scadenze che all’ammontare degli impieghi effettivi e potenziali, evitando mismatching che
possono derivare sia dall’attività di investimento che da quella creditizia.
In particolare, la politica di gestione della liquidità deve essere volta a conseguire un costante equilibrio finanziario, influendo sull’ordinamento temporale dei flussi di cassa, attraverso indirizzi di gestione relativi a:
a)il grado di trasformazione delle scadenze insito nella composizione della raccolta e degli impieghi;
b)la funzione assegnata al portafoglio titoli di proprietà;
c)le modalità tecniche adottate per gli impieghi, che devono contribuire alla prevedibilità dei flussi di liquidità del
Gruppo;
d)le modalità di controllo del rischio di liquidabilità delle posizioni;
e)la predisposizione di un piano di intervento (contingency plan) sulla raccolta, da attivare in condizioni di emergenza.
La responsabilità del controllo circa il rispetto dei limiti è attribuita:
•alla Tesoreria (controllo di primo livello), che deve riferire su base periodica al Management della Banca, nell’ambito del Comitato di Tesoreria e del Comitato Rischi;
115
Nota integrativa consolidata
•al Risk Management (controllo di secondo livello), che deve effettuare controlli di composizione e rischio della
struttura di raccolta ed impieghi del Gruppo ed inviare su base mensile un report al Comitato Tesoreria e Crediti
ed al Comitato Rischi.
Informazioni di natura quantitativa
1a.
Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie per cassa
Voci/scaglioni temporali
A vista Da oltre Da oltre 7Da oltre
1 a 7 gg
a 15 gg 15 gg a
1 mese
Attività per cassa
Da oltre 1 mese
fino a
3 mesi
Da oltre
3 mesi
fino a
6 mesi
Da oltre Da oltre Oltre Durata
6 mesi 1 anno 5 anni indeterminata
fino a
fino a
1 anno
5 anni
828.173
3.050
29.997
2.012
21.697
13.491
A.1 Titoli di Stato
−
50
29.997
−
14.985
50
−
425.088 74.661
−
A.2 Altri titoli di debito
−
−
−
−
6.712
7.710
7.427
77.909 34.716
−
A.3 Quote di O.I.C.R.
66.808
−
−
−
−
−
−
−
−
−
EUR
64.241
−
−
−
−
−
−
−
−
−
USD
2.567
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
A.4 Titoli di Capitale
−
A.4
Finanziamenti
761.3653.000
banche
−2.012
12.947 582.606 209.902
− 5.7315.520
79.609
100.525
11.311
2.329
8.982
21.050 − −− − − −−
− 8.982
EUR
7.667
−
−
−
−
−
−
−
−
8.982
AUD
95
−
−
−
−
−
−
−
−
−
CAD
99
−
−
−
−
−
−
−
−
−
CHF
197
−
−
−
−
−
−
−
−
−
DKK
74
−
−
−
−
−
−
−
−
−
GBP
3.639
−
−
−
−
−
−
−
−
−
4
−
−
−
−
−
−
−
−
−
ISK
88
−
−
−
−
−
−
−
−
−
JPY
93
−
−
−
−
−
−
−
−
−
MXN
81
−
−
−
−
−
−
−
−
−
NOK
174
−
−
−
−
−
−
−
−
−
NZD
135
−
−
−
−
−
−
−
−
−
SEK
170
−
−
−
−
−
−
−
−
−
SGD
8
−
−
−
−
−
−
−
−
−
TRY
21
−
−
−
−
−
−
−
−
−
USD
8.488
−
−
−
−
−
−
−
−
−
ZAR
17
−
−
−
−
−
−
−
−
−
HKD
clientela
740.3153.000
−2.012
− 5.7315.520
79.609
100.525
−
EUR
740.278
3.000
−
2.012
−
5.731
−
CHF
17
−
−
−
−
−
−
−
−
−
JPY
3
−
−
−
−
−
−
−
−
−
USD
17
−
−
−
−
−
−
−
−
−
116
5.520 79.609100.525
Nota integrativa consolidata
Voci/scaglioni temporali
A vista Da oltre Da oltre 7Da oltre
1 a 7 gg
a 15 gg 15 gg a
1 mese
Da oltre 1 mese
fino a
3 mesi
Da oltre
3 mesi
fino a
6 mesi
Da oltre Da oltre Oltre Durata
6 mesi 1 anno 5 anni indeterminata
fino a
fino a
1 anno
5 anni
Passività per cassa
610.879
107.943
15.200
1.992
161.787
112.488
186.418 298.687 72.851
B.1 Depositi e c/c
610.879
107.943
15.200
1.992
151.780
95.475
banche
248.054−−− − −−
151.928
−
−
clientela
362.825 107.943
15.200
1.992 151.780
95.475
87.929 48.537
−
−
EUR
353.139 107.943
15.200
1.992 151.780
95.475
87.929 48.537
87.929
200.465
−
−
−
−
−
AUD
10
−
−
−
−
−
−
−
−
−
CAD
49
−
−
−
−
−
−
−
−
−
CHF
69
−
−
−
−
−
−
−
−
−
GBP
466
−
−
−
−
−
−
−
−
−
ISK
86
−
−
−
−
−
−
−
−
−
NOK
51
−
−
−
−
−
−
−
−
−
SEK
125
−
−
−
−
−
−
−
−
−
USD
8.830
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
B.2 Titoli di debito
−
B.3
Altre passività
− − −− − − −−
−
−
banche
− − −− − − −−
−
−
clientela
− − −− − − −−
−
−
117
10.007
17.013
98.489
98.222 72.851
−
Nota integrativa consolidata
1b.
Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie - operazioni
“fuori bilancio”
Voci/scaglioni temporali
A vista Da oltre Da oltre 7Da oltre
1 a 7 gg
a 15 gg 15 gg a
1 mese
Da oltre 1 mese
fino a
3 mesi
Da oltre
3 mesi
fino a
6 mesi
Da oltre Da oltre Oltre Durata
6 mesi 1 anno 5 anni indeterminata
fino a
fino a
1 anno
5 anni
Operazioni “fuori bilancio”
129.820
−
−
−
388
289
4.336
24.762
1.790
−
C.1 Derivati finanziari
con scambio di capitale
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
posizioni lunghe
−
−
− 14.523
5.778
−
−
−
−
−
EUR
−
−
−
8.440
2.889
−
−
−
−
−
AUD
−
−
−
324
−
−
−
−
−
−
CAD
−
−
−
341
−
−
−
−
−
−
CHF
−
−
−
49
−
−
−
−
−
−
GBP
−
−
−
1.123
1.439
−
−
−
−
−
JPY
−
−
−
149
−
−
−
−
−
−
NOK
−
−
−
616
−
−
−
−
−
−
NZD
−
−
−
137
−
−
−
−
−
−
SEK
−
−
−
745
−
−
−
−
−
−
USD
−
−
−
2.599
1.450
−
−
−
−
−
posizioni corte
−
−
− (14.523)
(5.778)
−
−
−
−
−
EUR
−
−
− (6.083)
(2.889)
−
−
−
−
−
AUD
−
−
−
(324)
−
−
−
−
−
−
CAD
−
−
−
(341)
−
−
−
−
−
−
CHF
−
−
−
(49)
−
−
−
−
−
−
GBP
−
−
− (1.123)
(1.439)
−
−
−
−
−
JPY
−
−
−
(149)
−
−
−
−
−
−
NOK
−
−
−
(616)
−
−
−
−
−
−
NZD
−
−
−
(137)
−
−
−
−
−
−
SEK
−
−
−
(745)
−
−
−
−
−
−
USD
−
−
− (4.956)
(1.450)
−
−
−
−
−
C.2 Derivati finanziari
senza scambio di capitale
−
−
−
−
−
−
−
−
C.3 Depositi e finanziamenti
da ricevere
− − −− − − −−
−
C.4 Impegni irrevocabili
a erogare fondi
138.354
−
−
−
−
−
388
289
4.336
1.904
−
−
−
C.5 Garanzie finanziarie
rilasciate
−−−− − −−
22.858
1.790
−
C.6 Garanzie finanziarie
ricevute
− − −− − − −−
−
−
C7. Derivati creditizi con
scambio di capitale
−
−
−
−
−
−
−
−
−
−
(8.534)
−
−
−
−
−
−
−
−
−
6.962
−
−
−
−
−
−
−
−
−
(15.496)
−
−
−
−
−
−
−
−
−
C8. Derivati creditizi senza
scambio di capitale
posizioni lunghe
posizioni corte
118
Nota integrativa consolidata
2.
Informativa sulle attività impegnate iscritte in bilancio
Forme tecniche
Impegnate
Non impegnate
Totale Totale
31 dicembre 31 dicembre
20132012
VB
FV
−
X
121
X
121
156
448.411
448.411
230.894
230.894
679.305
509.349
3.Titoli di capitale
−
−
2.329
2.329
2.329
−
4.
Finanziamenti
−
X966.745
X
966.745913.326
5.Altre attività finanziarie
−
X
−
X
−
−
6.Attività non finanziarie
−
X
−
X
−
−
Totale 31 dicembre 2013
448.411
448.411
1.200.089
233.223
1.648.500
X
Totale 31 dicembre 2012
333.512
333.512
1.089.319
175.837
X
1.422.831
1.Cassa e disponibilità liquide
2.Titoli di debito
VB
FV
Legenda:
VB = valore di bilancio
FV = fair value
1.4
Rischi operativi
Informazioni di natura qualitativa
Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo
Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo
Per rischi operativi si intendono tutti i rischi di perdite risultanti da inefficienze o inadeguatezze di processo, di
persone, sistemi o da eventi esterni, incluso il rischio legale.
In particolare, le categorie principali in cui si articolano i rischi operativi sono: frodi interne, frodi esterne, sicurezza sul lavoro, rischi derivanti dall’attività su clienti e prodotti, danni materiali, avarie ai sistemi, rischi derivanti
dall’esecuzione di processi.
Il Gruppo è consapevole che nella gestione dei diversi aspetti del business può incorrere in alcune fattispecie di
rischi operativi ed ha deciso di presidiarli attraverso un processo dettagliato di ricognizione, monitoraggio, valutazione e mitigazione.
Il modello di presidio dei rischi operativi si fonda sulle seguenti fasi:
•mappatura dei processi aziendali per l’identificazione dell’esposizione ai rischi;
•organizzazione di un sistema articolato di controllo e rilevazione delle anomalie, sia interno alle strutture operative
(primo e secondo livello) che a cura delle funzioni di Compliance e Risk Management (secondo livello), codificato
in un Piano dei Controlli (Control Plan), approvato dal Consiglio di Amministrazione;
•rilevazione delle perdite operative e loro storicizzazione in un sistema informatico dedicato per l’Operational Risk
Management, insieme alle evidenze di anomalie emerse dai controlli di primo e secondo livello;
•valutazione dei processi aziendali sulla base dei controlli effettuati e di self assessment periodici, con l’assegnazione
da parte del Comitato Monitoraggio Rischi di un rating sintetico;
•predisposizione (su proposta del Comitato Rischi e controllo interno) di interventi di mitigazione dei rischi sia di
natura tattica che strategica.
In aggiunta a questo sistema di controlli ed alle relative formalizzazioni in termini di regolamenti e procedure, il
Gruppo opera continuamente per la diffusione della cultura del controllo a tutte le funzioni ed a tutto il personale, attraverso iniziative di formazione ed informazione.
L’insieme delle attività in oggetto è affidata alla funzione di Risk Management allocata presso la Capogruppo
Banca Esperia.
Come anticipato, il Gruppo si è dotata di un applicativo volto a gestire e storicizzare i dati relativi agli esiti dei
controlli svolti da ciascuna struttura operativa deputata all’effettuazione di controlli di secondo livello in confor119
Nota integrativa consolidata
mità al Piano dei Controlli di Gruppo.
La gestione di tali dati consente, inoltre, di integrare le stime derivanti dalla atttività di raccolta dei dati di perdita
(Loss Data Collection), al fine di attribuire una valutazione di rischio ai diversi processi aziendali.
La nuova piattaforma consente anche l’elaborazione di una reportistica di sintesi, volta a favorire l’identificazione
di azioni di mitigazione dei rischi.
Per quanto attiene il rischio legale, ovvero il rischio derivante dalla violazione di obbligazioni di natura contrattuale, si rileva quanto segue.
Banca Esperia
Procedimenti
pendenti al 31
dicembre 2013
Giudizi nei quali Banca Esperia è parte convenuta:
•un giudizio promosso da clienti che contestano i risultati registrati su investimenti in depositi amministrati. Il
giudizio è pendente in primo grado davanti al Tribunale di Milano. I medesimi clienti hanno contestualmente
presentato domanda anche nei confronti di Duemme SGR in relazione ai risultati di due gestioni patrimoniali;
•un giudizio promosso da clienti che contestano i risultati registrati su investimenti in depositi amministrati. Banca
Esperia ha vinto nel giudizio di primo grado; i clienti hanno, quindi, proposto ricorso in appello. I medesimi
clienti hanno contestualmente presentato domanda anche nei confronti di Duemme SGR in relazione ai risultati
di due gestioni patrimoniali;
•un giudizio promosso da clienti che, avendo ricevuto dalla banca, per errore, un accredito di somme non dovute,
hanno agito nei confronti della stessa per ottenere l’accertamento che quanto indebitamente loro versato non
debba essere da loro restituito. Il giudizio è pendente davanti al Tribunale di Torino;
•un giudizio promosso da un ex dipendente il quale chiede il risarcimento dei danni per l’asserito demansionamento e il riconoscimento della giusta causa per le dimissioni; il giudizio è pendente davanti al Tribunale di Milano
quale giudice del lavoro.
Giudizi nei quali Banca Esperia è parte attrice:
•un giudizio promosso davanti al Tribunale di Milano - Sezione Speciale delle Imprese nei confronti di un società
competitor per atto di concorrenza sleale per storno di dipendenti; sviamento di clientela; concorrenza parassitaria, nonché nei confronti di uno degli ex- dipendenti per concorso di quest’ultimo nell’illecito della società
concorrente per violazione dell’obbligo di fedeltà;
•un giudizio promosso davanti alla Sezione Lavoro del Tribunale di Milano da un ex dipendente che, nell’ambito
del procedimento promosso da due clienti nei confronti di Duemme SGR e Banca Esperia, ha presentato nei confronti di Banca Esperia richiesta di manleva. Il giudizio inerente alla posizione dell’ex dipendente è stato sospeso
in attesa della definizione della causa promossa dai clienti;
•un giudizio promosso davanti alla Sezione Lavoro del Tribunale di Milano dallo stesso ex dipendente contro il
quale Banca Esperia ha promosso un giudizio.
Duemme SGR
Sono pendenti cinque giudizi.
Giudizi nei quali Duemme SGR S.p.A. è parte convenuta:
•un giudizio promosso da clienti che contestano i risultati di due gestioni patrimoniali. Il giudizio è pendente in
I° grado davanti al Tribunale di Milano. I clienti hanno contestualmente presentato analoga domanda anche nei
confronti di Banca Esperia.
•un giudizio promosso da clienti che contestano i risultati registrati su due gestioni patrimoniali. Duemme SGR
ha vinto nel giudizio di I°. I clienti hanno, quindi, proposto ricorso in appello. I clienti hanno contestualmente
presentato analoga domanda anche contro Banca Esperia;
•un giudizio promosso dai partecipanti ad un Fondo Immobiliare passato in gestione a IDeA Fimit SGR per ottenere il risarcimento dei danni loro derivanti, in sintesi, da asserita mancanza di diligenza della SGR nella passata
gestione del Fondo;
•un giudizio proposto da un fornitore per ottenere l’accertamento che il contratto di prestazione di servizi in essere
con lo stesso non si è risolto per suo inadempimento, ma prosegue;
Giudizi nei quali Duemme SGR S.p.A. è parte attrice:
•nell’ambito del giudizio di cui al precedente punto 4, Duemme SGR ha istaurato un procedimento cautelare
al fine di ottenere l’emissione di un provvedimento d’urgenza che imponga al fornitore di servizi di proseguire
120
Nota integrativa consolidata
nell’attività e di cooperare per la migrazione delle attività ad un nuovo fornitore.
Con riferimento a contenziosi inerenti alle attività dei Fondi Immobiliari, si segnala quanto segue:
Contenziosi relativi a immobili di proprietà venduti da fondi ancora gestiti da Duemme SGR S.p.A. al 31 dicembre 2013.
I contenziosi in essere, stante il principio di separatezza dei patrimoni, non producono effetti patrimoniali sulla
società, in quanto le eventuali conseguenze patrimoniali derivanti da una soccombenza in giudizio riguarderebbero il patrimonio del Fondo interessato.
Contenziosi relativi a immobili di proprietà di/venduti da fondi gestiti da Idea Fimit SGR S.p.A. al 31 dicembre
2013.
I contenziosi in essere non producono effetti patrimoniali sulla società, in quanto, con specifico accordo intervenuto nel mese di ottobre 2013, IDeA Fimit ha riconosciuto che tutti i contenziosi in essere sono stati instaurati da
Duemme SGR nell’interesse dei Fondi e le eventuali conseguenze utili od onerose rimangono quindi a rispettivo
favore e carico dei Fondi interessati.
Reclami
Ai sensi della disciplina sulla trasparenza gli intermediari devono adottare procedure per la trattazione dei reclami
idonee a garantire ai clienti risposte sollecite ed esaustive e che prevedano la pubblicazione annuale – sul sito internet o in altra forma adeguata - di un rendiconto sull’attività di gestione dei reclami con i relativi dati.
Al riguardo si precisa che, nel corso dell’esercizio, risultano pervenuti, conclusi o ancora pendenti dodici reclami
aventi le seguenti caratteristiche:
Banca Esperia
No. Oggetto dei reclami
Esito
Status
1
•mancata certificazione minusvalenze
rigettato
•addebito recupero spese trasferimento titoli
archiviato il 30/04/2013
perché decorsi 90 gg. dall’invio della
risposta del Legale
2
riaccredito del rateo interessi addebitati all’acquisto rigettato
e l’annullamento dell’acquisto con retrocessione degli importi addebitati e relativi interessi cedolari, assumendo gli stessi che lo strumento in oggetto
archiviato il 1° marzo 2014
perché decorsi 90 gg. dall’invio della
risposta del Legale
3 mancata ricezione certificazioni di minusvalenze
rigettato
archiviato il 21 settembre 2013
perché decorsi 90 gg. dall’invio della
risposta del Legale
4 erroneo accredito, con riferimento al controvalore liquidato, in relazione ad opzioni PUT portate a scadenza
nel settembre 2011, che avrebbe generato, da parte
dei clienti:
•investimenti particolarmente rischiosi, quale conseguenza
dell’arricchimento di cui i clienti sono stati beneficiari;
•maggiori oneri tributari sulle somme accreditate.
passato a contenzioso
rigettato
5
•mancata esecuzione di disposizioni bancarie impartite rigettato
nei mesi di dicembre e gennaio 2012 e 2013.
•esecuzione di disposizioni senza autorizzazione
6 asseriti errori nelle comunicazioni ricevute relative alla rendicontazione degli strumenti finanziari presenti nei rapporti intestati al cliente
archiviato perché decorsi 90 gg.
dall’invio della risposta del Legale
in fase di
pendente
valutazione
7 incompatibilità tra l’attuale situazione del portafoglio rigettato
con le indicazioni fornite al banker di riferimento
pendente perché devono decorrere
90 gg. dall’invio della risposta del
Legale per considerarlo archiviato
(termine: 29 maggio 2013)
8
•asseriti errori nelle comunicazioni ricevute relative alla in fase di
pendente
rendicontazione degli strumenti finanziari presenti nei valutazione
rapporti intestati al cliente
•mancato riconoscimento di talune operazioni eseguite
con conseguenti asseriti ammanchi nella consistenza
del patrimonio
121
Nota integrativa consolidata
Duemme SGR
No. Oggetto dei reclami
Esito
Status
1
•ritardata esecuzione della disposizione di estinzione rigettato
del mandato di gestione e di trasferimento della liquidità presso Banca Esperia:
•rifusione del danno che tale ritardo ha causato alla
posizione gestita derivante da variazioni di prezzo delle
attività finanziarie e dalla mancata chiusura tempestiva
delle linee di credito concesso alle società clienti
archiviato il 25 febbraio 2013
perché decorsi 90 gg. dall’invio
della risposta del Legale
2 negligenza nella gestione del Fondo Immobiliare accolto
Private Real Estate
archiviato il 25 luglio 2013
con la firma di una transazione
3 negligenza nella gestione del Fondo Immobiliare accolto
Private Real Estate
archiviato il 25 luglio 2013
con la firma di una transazione
4 negligenza nella gestione del Fondo Immobiliare accolto
Private Realt Estate
archiviato il 25 luglio 2013
con la firma di una transazione
Altri rischi
operativi
Duemme SGR
Con riferimento al Fondo Immobiliare Marsupio in liquidazione, si conferma la situazione di tensione di liquidità, nella quale il Fondo già versava alla fine del precedente esercizio, ma si evidenzia una situazione in lieve
miglioramento.
Nel corso del 2013 il Consiglio ha valutato un complessivo piano per la liquidazione del patrimonio del Fondo
da attuarsi in parte mediante vendita degli immobili e in parte mediante loro conferimento in srl appositamente
costituite, le cui quote sarebbero poi state cedute a terzi. L’operazione di conferimento non è stata perfezionata in
seguito alla difficoltà di liberare il Fondo dagli impegni verso terzi, pertanto, il Fondo si è focalizzato sulla dismissione dei singoli cespiti. Il Consiglio ritiene che la valutazione di un paio di offerte di acquisto e l’accettazione di
un’indennità di esproprio dal Comune di Battipaglia possano fornire al Fondo la liquidità necessaria per far fronte
alle passività più urgenti. Si segnala che, i crediti per commissioni di gestione maturate nel corso dell’esercizio
2013 nei confronti del fondo Marsupio in liquidazione e pari ad Euro 150 mila sono state oggetto di svalutazione
così come avvenuto nel corso dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2012.
Con riferimento ai debiti verso l’Erario ai quali il Fondo non ha potuto far fronte per la temporanea mancanza
di liquidità, è stato acquisito un parere dello Studio Legale Associato Carnelutti. In quest’ultimo si sostiene che il
Fondo è l’unico responsabile per i debiti tributari (imposta sostitutiva e Imu) in ottemperanza al principio dell’autonomia patrimoniale sancito dall’art. 36, comma 6 del TUF. Nel caso in cui la liquidazione del Fondo Marsupio
non fosse in grado di generare la provvista per il pagamento delle imposte, lo Studio ritiene che Duemme SGR
non possa essere chiamata a rispondere in quanto non è prevista alcuna forma di responsabilità sussidiaria e solidale in capo alla stessa.
Si ricorda, in aggiunta a ciò, che uno degli immobili del Fondo, sito in Comune di Novate Milanese, è interessato
da una situazione di inquinamento del suolo, in relazione al quale è in corso un procedimento di bonifica di cui
è unica titolare la società che aveva a suo tempo apportato l’immobile nel fondo. Poiché il soggetto titolare del
procedimento ha da tempo sospeso le attività di bonifica, vi sono state alcune sollecitazioni nei confronti della
SGR da parte degli enti pubblici competenti, i quali paiono non considerare la separatezza patrimoniale fra fondo e SGR (si ricorda, infatti, che le obbligazioni contratte dalla SGR per conto del fondo non comportano una
responsabilità propria della SGR).
Il Consiglio di Amministrazione della SGR, nel corso del primo semestre 2013, ha ritenuto di dover intervenire
sul sito al fine di ripristinare l’operatività della barriera idraulica il cui scopo è quello di evitare il propagarsi dell’inquinamento. In seguito agli esiti della campagna di monitoraggio del secondo semestre 2013, Duemme SGR ha
manifestato al Comune di Novate Milanese la disponibilità ad intervenire nuovamente in sostituzione dei titolari
della bonifica per procedere, con il benestare del Comune stesso, alla integrazione della barriera con due nuovi
pozzi, sottolineando ancora una volta i presupposti sulla base dei quali Duemme, per conto del Fondo, ha deciso
il primo intervento, affinché sia chiaro che la Società si sta sostituendo ad obblighi di terzi. I relativi costi saranno
oggetto di rivalsa nei confronti del Fondo.
122
Nota integrativa consolidata
Per quanto attiene alla valorizzazione del NAV del Fondo Marsupio, il Consiglio di Amministrazione nella seduta del 26 febbraio 2014 non ha ritenuto necessario valutare gli immobili in condizioni di stress ed ha ad essi
attribuito un valore complessivo pari ad Euro 9.696.667 rispetto ad un valore di perizia pari ad Euro 9.540.000.
Per quanto riguarda la situazione di tensione finanziaria del Fondo Immobiliare Aura, a seguito degli incontri del
pool di banche finanziatrici, si è evidenziata la necessità di procedere riunendo tutti gli istituti al fine di individuare i passaggi necessari per la rinegoziazione del debito complessivo del Fondo, in maniera uniforme per tutti
i soggetti coinvolti.
In seguito all’incontro tenutosi lo scorso dicembre, è stato predisposto un business plan approvato dal Consiglio
di Amministrazione della SGR del 26 febbraio 2014, condiviso con le banche all’inizio di marzo 2014. In tale
ultima occasione, i rappresentanti dei vari istituti hanno manifestato, in via generale, l’interesse ad individuare
una soluzione che consenta al Fondo di sospendere i rimborsi delle rate in quota capitale fino alla scadenza del 31
dicembre 2017, evidenziando l’esigenza però di proseguire la trattativa nel pieno rispetto della par condicio. E’ in
corso la revisione del business plan, approvato dal Consiglio di Amministrazione della SGR del 26 febbraio 2014,
da sottoporre a breve ai Comitati Crediti delle banche coinvolte. Il Consiglio ritiene con buona probabilità di
raggiungere un accordo con gli istituti di credito e di riuscire quindi a gestire al meglio gli immobili in portafoglio.
Si precisa che il suddetto business plan prevede la sospensione del pagamento delle commissioni in favore della
SGR. A tal proposito, infatti, il Consiglio di Amministrazione di Duemme SGR:
•in data 27 marzo 2013, in sede di approvazione del Rendiconto al 31 dicembre 2012, ha deliberato la concessione
di una dilazione di durata indeterminata di pagamento alla SGR delle commissioni di gestione del secondo semestre 2012, in considerazione delle condizioni di liquidità del Fondo, oltre a confermare la propria disponibilità a
valutare lo stato di liquidità del Fondo alle prossime scadenze commissionali;
•in data 25 luglio 2013, in sede di approvazione della Relazione semestrale al 30 giugno 2013, visto il perdurare
della situazione di tensione finanziaria, ha deliberato di concedere una dilazione di pagamento delle commissioni
di gestione del primo semestre 2013;
•in data 26 febbraio 2014, in sede di approvazione del Rendiconto al 31 dicembre 2013, ha deliberato concedere
una dilazione di pagamento delle commissioni di gestione del secondo semestre 2013.
Si ricorda che, nell’ambito di un contenzioso giudiziario promosso dalla Pessina Costruzioni S.p.A., incaricata
dei lavori di realizzazione del complesso immobiliare sito in Milano Via Calabiana n. 10 di proprietà del Fondo
Immobiliare “DomusRe” gestito da Duemme SGR S.p.A., il Giudice designato della VII^ Sezione Civile del Tribunale di Milano, accogliendo il ricorso presentato in data 23 dicembre 2011 dalla Pessina Costruzioni S.p.A., ha
concesso, in data 12 marzo 2012, un sequestro conservativo sui beni mobili ed immobili del Fondo “DomusRe”
fino alla concorrenza della somma di Euro 798 mila.
All’udienza del 4 ottobre 2012 il giudice dell’Esecuzione del Tribunale di Milano ha disposto il sequestro, per il
predetto importo, su somme di proprietà del Fondo depositate presso State Street Bank, in tal modo confermando
quanto già evidenziato dai legali della Duemme SGR circa il fatto che il provvedimento di sequestro riguardava
esclusivamente beni del Fondo “DomusRe” e non poteva estendersi a beni di Duemme SGR S.p.A.
Nel corso del mese di dicembre 2012, sono state depositate in Cancelleria le memorie di parte ed il 3 luglio 2013
ha avuto luogo l’udienza di discussione sull’ammissione delle istanze istruttorie, aggiornata dal Giudice nell’udienza del 17 ottobre 2013 nella quale si è riservato sulle rispettive istanze istruttorie.
Rischi fiscali
In data 14 novembre 2011 Banca Esperia ha ricevuto dall’Agenzia delle Entrate un atto di contestazione ai sensi
dell’art. 16, comma 3, del D.Lgs. 472/97 avente ad oggetto l’omessa comunicazione all’Anagrafe Tributaria, ex
art. 1 del D.L. 167 del 28 giugno 1990, dei dati inerenti un trasferimento di denaro di Euro 39 milioni effettuato
per conto di un cliente in data 1 febbraio 2005 a favore di un istituto di credito Lussemburghese. Tale “omissione
comunicativa” ad avviso dell’Agenzia delle Entrate sarebbe punibile con una sanzione di Euro 9.750 mila, pari al
25% dell’intera somma trasferita.
A seguito di analisi interna eseguita dalla Banca è emerso che dell’intera operazione la Banca aveva peraltro conservato idonea e completa evidenza, come testimonia il fatto che la documentazione attinente è stata consegnata
alla Procura della Repubblica nel dicembre 2005 nell’ambito di un’indagine che la comprendeva, prima dunque
della scadenza prevista per la trasmissione della comunicazione (marzo 2006).
La Banca proponeva contro l’atto di contestazione delle deduzioni difensive che venivano successivamente considerate dall’Agenzia delle Entrate non meritevoli di accoglimento. Infatti, in data 3 aprile 2012 la Banca ha ricevuto l’atto di irrogazione della sanzione piena cui ha fatto seguito la presentazione del ricorso presso la Commissione
Tributaria Provinciale di Milano.
123
Nota integrativa consolidata
In quest’ultimo, notificato in data primo giugno 2012 all’Agenzia delle Entrate e depositato presso la Commissione Tributaria in data 14 giugno 2012, si ripercorreva l’evoluzione storica della normativa di riferimento,
dall’introduzione dell’obbligo di mantenimento della documentazione inerente i trasferimenti di denaro verso
l’estero all’introduzione dell’obbligo di trasmissione dei relativi dati all’Amministrazione Finanziaria. Mediante
tale ricostruzione storica veniva sostenuta la non applicabilità della sanzione irrogata alle violazioni in tema di
trasmissione delle evidenze, che dovevano ritenersi sanzionate dalla norma speciale – richiamata dall’art. 7 comma
ter - di cui all’art. 13 ultimo comma, del D.P.R. 605/73, che per l’omissione della comunicazione dispone una
sanzione amministrativa da Euro 206 a Euro 5.164. Oltre a tale motivo di ricorso la difesa evidenziava l’illegittimità della sanzione sulla base di altri argomenti di carattere formale e sostanziale.
A seguito del deposito del ricorso per l’impugnazione dell’atto di contestazione, in data primo ottobre 2012 l’Agenzia delle Entrate ha depositato a sua volta, presso la Commissione Tributaria Provinciale di Milano, le proprie
controdeduzioni, nelle quali si sostiene la tesi secondo cui l’applicazione della sanzione del 25%, prevista dall’art.
5, D.L. 167/1990, trovi applicazione per le violazioni concernenti l’obbligo di effettuare le comunicazioni dei trasferimenti, mentre quella più mite, prevista dall’art. 7, comma 1 ter, dello stesso decreto (Euro 5.160), troverebbe
applicazione solo per le violazioni formali (quali ritardato invio, incompleto invio, ecc.).
Banca Esperia tramite i propri consulenti replicava puntualmente alle controdeduzioni dell’Agenzia delle Entrate
in una memoria difensiva prodotta prima dell’udienza di trattazione.
Detta udienza si è tenuta in data 31 gennaio 2014 presso la Commissione Tributaria Provinciale di Milano. Il
giorno della convocazione i consulenti di Banca Esperia hanno depositato delle note di udienza volte a sottolineare al collegio giudicante lo jus superveniens, con particolare riferimento alle modifiche alla disciplina del
monitoraggio fiscale intervenuta nell’agosto 2013 ed all’abolizione dell’obbligo di dichiarazione dei trasferimenti
da e verso l’estero per le persone fisiche e gli enti non commerciali. Tale modifica conferma la sproporzione della
sanzione (già diffusamente sostenuta nel ricorso introduttivo) in quanto quest’ultima renderebbe responsabile
la Banca di una omissione (la trasmissione dell’informazione sul trasferimento di danaro verso l’estero) a fronte
dell’abrogazione della sanzione che punisce l’omessa dichiarazione del trasferimenti verso l’estero da parte delle
persone fisiche e degli enti non commerciali. In altre parole, verrebbe punito un obbligo (di segnalazione) strumentale ad un obbligo (di dichiarazione del trasferimento) non più punibile in capo alle persone fisiche e agli enti
non commerciali.
La Commissione Tributaria Provinciale di Milano, con la sentenza n. 2158/2/2014 del 31 gennaio 2014, ha
premesso che l’omessa segnalazione, da parte degli intermediari finanziari, dei trasferimenti di attività finanziarie
all’estero, sia una condotta tanto grave quanto quella di mancata conservazione delle evidenze documentali relative a tali trasferimenti in quanto sia la segnalazione che la conservazione delle evidenze costituirebbero strumenti
di prevenzione dell’evasione fiscale.
Conseguentemente la sentenza ha condannato Banca Esperia, riducendo però significativamente la sanzione irrogata dal 25 al 15% dell’importo non segnalato, in applicazione della modifica normativa di cui all’art. 10 L.
97/2013 (che ha modificato l’art. 5, comma 1, del D.L. 1671990 prevedendo la sanzionabilità dell’obbligo di
segnalazione dal 10% al 25%) e condannando al contempo la Banca alla rifusione delle spese di giudizio per Euro
5.000.
Alla luce della sentenza la Società ha ritenuto prudenziale effettuare un accantonamento a Fondo Rischi per un
valore di Euro 3,9 milioni, pari al minimo edittale (10%) previsto dalla nuova formulazione dell’art.5, comma 1,
del D.L. 167/1990 sopra citata.
La Banca intende proporre appello avverso la sentenza.
In data 18 dicembre 2012, Duemme SGR, in qualità di incorporante della Duemme Hedge SGR, ha ricevuto
dall’Agenzia delle Entrate un atto di contestazione avente ad oggetto la mancata regolarizzazione di fatture di
acquisto emesse in esenzione IVA ex. art. 10 del DPR n. 633/72 dalla Allianz Bank Financial Advisors S.p.A.
fornitrice del servizio di Banca Depositaria dei Fondi Hedge, allora gestiti da Duemme Hedge SGR. L’atto di
contestazione si riferisce a prestazioni rese nell’esercizio 2007.
L’Agenzia delle Entrate riporta, nell’atto di contestazione, che il servizio di custodia prestato dalla Banca Depositaria non può considerarsi esente ai fini IVA in quanto non rientrante nel servizio di gestione dei fondi, così come
disciplinato dalla VI Direttiva Comunitaria e che le prestazioni di Banca Depositaria sono da assoggettare ad IVA
con aliquota ordinaria.
La contestazione si fonda sul dettato normativo disposto dall’art. 6 comma 8 del D.Lgs. 471/1997, secondo cui
“Il cessionario o il committente che, nell’esercizio d’impresa, abbia acquistato beni o servizi senza che sia stata
emessa fattura nei termini di legge o con emissione di fattura irregolare da parte dell’altro contraente, è punito,
124
Nota integrativa consolidata
salva la responsabilità del cedente o del commissionario, con sanzione amministrativa pari al cento per cento
dell’imposta, sempreché non provveda a regolarizzare l’operazione (…)”.
La sanzione irrogata è pari al 100% dell’IVA non versata, pari a Euro 259 mila.
Dato il disposto normativo e dottrinario secondo cui, in caso di fatturazione irregolare, la responsabilità del
committente si limita agli aspetti formali del documento, Duemme SGR ha rinunciato alla facoltà di definire la
contestazione con il pagamento dell’importo ridotto a un terzo dando incarico ai propri consulenti di presentare
ricorso, poi notificato in data 15 febbraio 2013 alla Direzione Provinciale 1 di Milano dell’Agenzia delle Entrate e
depositato, in data 20 febbraio 2013, presso la Commissione Tributaria Provinciale per la costituzione in giudizio.
Si segnala che, ritenendo possibile l’accoglimento della propria tesi difensiva, la Società non ha effettuato alcun
accantonamento a bilancio e che Allianz Bank Financial Advisors SpA ha presentato, a sua volta, ricorso.
Per quanto riguarda il tema di imponibilità dei servizi offerti dalle Banche Depositarie ai fondi comuni di investimento, ai sensi dell’art. 38 del d.lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 (TUF), l’Agenzia delle Entrate, con risoluzione n. 97
del 17 dicembre 2013, ha stabilito che l’incidenza dell’attività di controllo e sorveglianza, sul servizio complessivo
offerto, è pari al 28,3% del corrispettivo complessivo delle commissioni pagate alle banche dalle società di gestione del risparmio (SGR). Questa parte deve considerarsi soggetta ad IVA.
L’Agenzia delle Entrate, con la circolare n. 35/E del 17 dicembre 2013, ha inoltre fornito chiarimenti in merito
alle problematiche interpretative connesse all’esercizio del diritto di rivalsa dell’IVA ai sensi dell’art. 60, comma 7
del dpr 26 ottobre 1972, n. 633, stabilendone l’ambito d’applicazione subordinato alla definizione dell’accertamento e al pagamento dell’imposta o della maggiore imposta, delle sanzioni (se dovute) e degli interessi.
L’intervento da parte dell’Amministrazione Finanziaria sul tema è un elemento favorevole all’accoglimento del ricorso presentato da Duemme SGR, in quanto riconosce ufficialmente che, alla data di erogazione delle prestazioni
oggetto di contestazione, vi era necessità di chiarimento in merito al trattamento fiscale ai fini IVA delle stesse.
L’intervento introduce, tuttavia, anche la facoltà d’esercizio, in capo ad Allianz Bank Financial Advisors S.p.A., del
diritto di rivalsa sull’IVA ai sensi dell’art. 60, comma 7 del dpr 26 ottobre 1972, n. 633. Allianz Bank potrebbe
valutare di esercitare il diritto di rivalsa al fine del riconoscimento dell’IVA sul 28,3% delle commissioni alla stessa
fatturate.
In data 15 ottobre 2013 la Guardia di Finanzia ha concluso una verifica su Duemme SGR consegnando alla Società un PVC che riporta il seguente rilievo: “Omessa regolarizzazione delle fatture ricevute da Banca Esperia per il
servizio di banca depositaria disciplinato dal “Contratto per il regolamento e per il trattamento di ordini afferenti
strumenti finanziari ed operazioni di bonifico ed in cambi” ai sensi dell’art. 6 comma 8 del D.Lgs. 471/1997 “Il
cessionario o il committente che, nell’esercizio di impresa, abbia acquistato beni o servizi senza che sia stata emessa
fattura nei termini di legge o con emissione di fattura irregolare da parte dell’altro contraente, è punito, salva la
responsabilità del cedente o del commissionario, con sanzione amministrativa pari al cento per cento dell’imposta,
sempreché non provveda a regolarizzare l’operazione (…)”.
La sanzioni irrogate sono pari al 100% dell’IVA non versata pari a Euro 153 mila per l’anno di imposta 2010 e
pari a Euro 198 mila per l’anno di imposta 2011.
La Società non aderirà al PVC in quanto l’Agenzia delle Entrate ha risposto a dicembre 2013 ad un interpello
circa l’imponibilità dei servizi di banca depositaria forniti ai fondi comuni di investimento. Il contratto intercompany fra Banca Esperia e la Società non rientra in tale fattispecie. Si ritiene pertanto di non effettuare alcun
accantonamento in considerazione del ricorso che verrà presentato.
Si segnala che la Società Duemme Sgr S.p.A., a seguito del cambio della normativa fiscale (Legge di stabilità 2013)
in materia di IVA applicabile sulle commissioni relative al servizi di gestione patrimoniale di portafogli, ha provveduto, da inizio 2013, ad individuare separatamente le attività riconducibili a tale servizio al fine di beneficiare
della componente di detraibilità di detta imposta sui relativi costi.
In data 28 giugno 2012 e 20 giugno 2013 Esperia Trust ha ricevuto l’ordine di accesso dell’Agenzia delle Entrate
nei confronti rispettivamente di due Trust per i quali la Società svolge l’incarico di Trustee.
•Nel corso dell’accesso del 28 giugno 2012 è stata effettuata la richiesta di documentazione relativa ad un Trust per
gli anni 2006-2011; successivamente, nel mese di luglio, è stata acquisita ulteriore documentazione.
•Il 20 dicembre 2012 l’Agenzia delle Entrate ha consegnato il processo verbale di constatazione (PVC) alla Società.
Quest’ultimo non irroga sanzioni né direttamente al Trust né ad Esperia Trust, bensì sostiene che i redditi oggetto
di contestazione (periodo 2007-2011) devono essere imputati al disponente ferma restando la detrazione delle
imposte già versate dal Trust all’Erario.
•In relazione al documento notificato dall’Agenzia delle Entrate si segnala che la Società, in qualità di Trustee del
125
Nota integrativa consolidata
Trust, ha chiesto assistenza a consulenti legali che in data 8 febbraio 2013 hanno rilasciato una memoria, depositata presso l’Agenzia delle Entrate in data 12 febbraio 2013, contenente sostanziali motivazioni a difesa del Trust
e volte a contestare i rilievi mossi nel PVC. Si segnala altresì che con la lettera del 29 gennaio 2014 il disponente
del Trust ha contestato alla Società Esperia Trust una responsabilità per le imposte e sanzioni che è stato chiamato
a versare e per ulteriori danni e costi connessi a tale accertamento fiscale. La società, in relazione alla contestazione
ricevuta dal disponente, ha tempestivamente avviato la copertura assicurativa RC professionale e sta valutando
i provvedimenti da adottare ritenendo infondato l’integrale contenuto della lettera ricevuta, che sarà oggetto di
contestazione.
•Nel corso dell’accesso del 20 giugno 2013 è stata effettuata la richiesta di documentazione relativa ad un altro
Trust per l’anno 2008.
•Il 30 luglio 2013 l’Agenzia delle Entrate ha consegnato il processo verbale di constatazione alla Società. Quest’ultimo non irroga sanzioni né direttamente al Trust né ad Esperia Trust, bensì sostiene che i redditi oggetto di
contestazione (anno 2008) devono essere imputati al disponente, ferma restando la detrazione delle imposte già
versate dal Trust all’Erario.
In entrambi i casi il rischio in capo ad Esperia Trust, ancorché ritenuto possibile, è legato ad un’eventuale rivalsa
dei disponenti nei confronti della Società e non è quantificabile fino alla conclusione della fase di accertamento
da parte dell’Amministrazione Finanziaria. Si precisa altresì che, con riferimento al primo Trust citato, la Società
ha già attivato la copertura assicurativa relativa ai rischi operativi.
Parte F - informazioni sul Patrimonio Consolidato
Sezione 1 - Il patrimonio consolidato
A. Informazioni di natura qualitativa
Il Consiglio di Amministrazione dedica una rigorosa attenzione al capitale proprio della società, consapevole sia
della sua funzione come fattore di presidio della fiducia della clientela e delle terze parti, sia per l’importanza dello
stesso nella gestione ai fini operativi e di sviluppo aziendale. Un buon livello di patrimonializzazione consente,
infatti, di affrontare lo sviluppo aziendale con i necessari margini di autonomia e stabilità oltre che consentire di
mantenere adeguati i livelli di patrimonializzazione anche ai fini di vigilanza.
126
Nota integrativa consolidata
B. Informazioni di natura quantitativa
B.1 Patrimonio consolidato: ripartizione per tipologia d’impresa
Voci/Valori
Gruppo Imprese di
Altre
bancario assicurazione imprese
Elisioni e
aggiustamento da
consolidamento
Totale
1.Capitale
63.000
−
−
−
63.000
2. Sovrapprezzi di emissione
38.646
−
−
−
38.646
3.Riserve
69.282
−
−
−
69.282
di utili
−
−
−
−
−
a)legale
−
−
−
−
−
b)statutaria
−
−
−
−
−
c) azioni proprie
−
−
−
−
−
69.282
−
−
−
69.282
altre
−
−
−
−
−
4. Strumenti di capitale
−
−
−
−
−
5. (Azioni proprie)
−
−
−
−
−
6. Riserve da valutazione:
4.554
−
−
−
4.554
attività finanziarie disponibili per la vendita
4.940
−
−
−
4.940
attività materiali
−
−
−
−
−
attività immateriali
−
−
−
−
−
copertura di investimenti esteri
−
−
−
−
−
copertura dei flussi finanziari
−
−
−
−
−
differenze di cambio
−
−
−
−
−
attività non correnti in via di dismissione
−
−
−
−
−
(386)
−
−
−
(386)
quote delle riserve da valutazione relative
alle partecipate valutate al patr. netto
−
−
−
−
−
Leggi speciali di rivalutazione
−
−
−
−
−
da F.T.A.
−
−
−
−
−
1.857
−
−
−
1.857
177.339
−
−
− 177.339
d)altre
utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali
a benefici definiti
7. Utile (perdita) d’esercizio
Totale
B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione
Attività/Valori
1.Titoli di debito
2.Titoli di capitale
3.Quote di O.I.C.R.
4.Finanziamenti
Totale
127
31 dicembre 2013
31 dicembre 2012
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
2.259
(402)
5.877
(93)
−
−
−
−
3.558
(475)
92
(102)
−
−
−
−
5.817(877)5.969 (195)
Nota integrativa consolidata
B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue
Titoli di
debito
Titoli di
capitale
Quote di
O.I.C.R.
Finanziamenti
1. Esistenze iniziali
5.784
−
(15)
−
2. Variazioni positive
6.491
−
6.120
−
2.1 Incrementi di fair value
3.177
−5.292
−
2.2 Rigiro a conto economico di riserve negative 295
−
603
−
da deterioramento
−
−
586
−
da realizzo
295
−
17
−
2.3 Altre variazioni
3.019
−
225
−
3. Variazioni negative
(10.418)
−
(3.022)
−
3.1 Riduzioni di fair value
−(1.238)
−
−
−
−
3.3 Rigiro a conto economico di riserve positive(8.633)
−
(28)
−
(8.633)
−
(28)
−
3.4 Altre variazioni
(1.091)
−
(1.756)
−
4. Rimanenze finali
1.857
−
3.083
−
3.2 Rettifiche da deterioramento
da realizzo
(694)
−
B.4 Riserve da valutazione relative a piani a benefici definiti: variazioni annue
Voci/ValoriImporto
1.Esistenze iniziali
(427)
2.Variazioni positive
47
2.1 Incrementi di fair value47
2.2 Altre variazioni
−
3.Variazioni negative
(5)
3.1 Riduzioni di fair value−
3.2 Altre variazioni
(5)
4.Rimanenze finali
(393)
Sezione 2 - Il patrimonio e i coefficienti di vigilanza
2.1
Patrimonio
di vigilanza
A. Informazioni di natura qualitativa
Il calcolo del Patrimonio di Vigilanza dell’istituto è stato effettuato sulla base della disciplina vigente al 31 dicembre 2008 ed in particolare le “Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche” diffuse da Banca d’Italia
con la Circolare 285/2013.
A.1 Patrimonio di base (TIER 1)
Gli elementi positivi che determinano il patrimonio di base sono rappresentati dal capitale sociale, dai sovrapprezzi di emissione, dalle riserve e dall’utile dell’esercizio mentre quelli negativi dalle immobilizzazioni immateriali
e dal saldo negativo delle riserve da valutazione su titoli di capitale, titoli di debito e quote di O.I.C.R. calcolate
sulle attività finanziarie detenute nel portafoglio “disponibili per la vendita”.
128
Nota integrativa consolidata
A.2 Patrimonio supplementare (TIER 2)
Il patrimonio supplementare di secondo livello differisce da quello di primo livello esclusivamente per componenti attribuibili al saldo positivo delle riserve da valutazione su titoli di capitale, titoli di debito e quote di O.I.C.R.
calcolate sulle attività finanziarie detenute nel portafoglio “disponibili per la vendita”.
A.3 Patrimonio di terzo livello (TIER 3)
Il patrimonio di terzo livello non è quantificabile per assenza di elementi.
B. Informazioni di natura quantitativa
31 dicembre 2013
31 dicembre 2012
163.319
161.307
B. Filtri prudenziali del patrimonio base:
−
−
B.1 Filtri prudenziali IAS/FRS positivi (+)
−
−
B.2 Filtri prudenziali IAS/FRS negativi (-)
(401)
(210)
162.918
161.097
−
−
162.918
161.097
4.941
5.976
G. Filtri prudenziali del patrimonio supplementare:
−
−
G.1 Filtri prudenziali IAS/FRS positivi (+)
−
−
G.2 Filtri prudenziali IAS/FRS negativi (-)
(2.470)
(2.988)
2.470
2.988
−
(493)
L. Totale patrimonio supplementare (TIER 2) (H-I)
2.470
2.495
M.Elementi da dedurre dal totale patrimonio di base
e supplementare
−
−
165.388
163.592
−
−
165.388
163.592
A. Patrimonio di base prima dell’applicazione
dei filtri prudenziali
C. Patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre (A+B)
D. Elementi da dedurre dal patrimonio di base
E. Totale patrimonio di base (TIER 1) (C-D)
F. Patrimonio supplementare prima dell’applicazione
dei filtri prudenziali
H. Patrimonio supplementare al lordo degli elementi
da dedurre (F+G)
I. Elementi da dedurre dal patrimonio supplementare
N. Patrimonio di vigilanza (E+L-M)
O. Patrimonio di terzo livello (TIER 3)
P. Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3 (N+O)
2.2
Adeguatezza
patrimoniale
A. Informazioni di natura qualitativa
Il calcolo dei Requisiti Patrimoniali di Vigilanza dell’istituto è stato effettuato sulla base della disciplina vigente
al 31 dicembre 2008 ed in particolare le “Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche” diffuse da
Banca d’Italia con la Circolare 285/2013.
In base alle istruzioni di vigilanza, il patrimonio deve rappresentare almeno l’8% del totale delle attività ponderate (total capital ratio) in relazione al profilo di rischio creditizio, valutato in base alla categoria delle controparti
debitrici, alla durata, al rischio paese ed alle garanzie ricevute
Nella tabella sottostante sono riportati gli assorbimenti patrimoniali in termini di rischio di credito e di mercato
calcolati secondo la metodologia standardizzata e del rischio operativo secondo la metodologia base; inoltre, per
le banche appartenenti ad un gruppo bancario italiano, è prevista la possibilità di ridurre del 25% il totale dei re129
Nota integrativa consolidata
quisiti patrimoniali individuali purché, su base consolidata, il patrimonio di vigilanza non sia inferiore al requisito
patrimoniale complessivo.
B. Informazioni di natura quantitativa
Categorie/Valori
Importi non ponderati
Importi ponderati/requisiti
31 dicembre
31 dicembre
31 dicembre 31 dicembre
2013
2012
2013
2012
A. Attività di rischio
A.1 Rischio di credito e di controparte
1.865.671
1.681.057
1.175.827
1.081.807
1.865.671
1.681.057
1.175.827
1.081.807
1.Metodologia standardizzata
2.Metodologia basata sui rating interni
−
−
2.1Base
−
−
2.2Avanzata
−
−
−
−
3.Cartolarizzazioni
B. Requisiti patrimoniali di vigilanza
B.1 Rischio di credito e di controparte
94.066
86.545
B.2 Rischi di mercato
414
363
1.Metodologia standard
414
363
2.Modelli interni
−
3.Rischio di concentrazione
−
B.3 Rischio operativo
12.140
10.946
12.140
10.946
1.Metodo base
2.Metodo standardizzato
3.Metodo avanzato
B.4 Altri requisiti prudenziali
B.5 Altri elementi del calcolo
B.6 Totale requisiti prudenziali
106.621
97.854
C.1 Attività di rischio ponderate
1.332.762
1.223.183
C.2 Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate
(Tier 1 capital ratio)
12,22%
13,17%
C.3 Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3/Attività
di rischio ponderate (Total capital ratio)
12,41%
13,37%
C. Attività di rischio e coefficienti di vigilanza
130
Nota integrativa consolidata
Parte H - Operazioni con parti correlate
1. Informazioni sui compensi degli amministratori e dei dirigenti
Emolumenti
31 dicembre 2013
31 dicembre 2012
1.607
888
246
294
4.549
5.144
a)Amministratori
b)Sindaci
c)Dirigenti
Si segnala che nel compenso dei dirigenti è ricompreso il costo di alcuni dipendenti che svolgono un ruolo strategico nelle società Esperia SF e Esperia Trust.
2. Informazioni sulle transazioni con società partecipanti e altre parti correlate
Si evidenziano i saldi patrimoniali in essere alla data di formazione del bilancio consolidato.
Voci
31 dicembre 2013
31 dicembre 2012
5.440
3.529
10.610
10.940
2.729
1.072
Crediti per servizi resi
231
263
Derivati di copertura
607
1.403
32.337
85.270
1.654
1.580
−
43
80.807
129.500
31 dicembre 2013
31 dicembre 2012
804
548
Commissioni attive
3.776
5.159
Commissioni passive
(864)
(443)
Risultato netto dell’attività di negoziazione
5.276
5.041
Risultato netto dell’attività di copertura
(691)
220
311
−
(2.137)
(2.436)
64
73
Attività finanziarie detenute per la negoziazione
Attività finanziarie disponibili per la vendita
Crediti verso banche
Debiti verso banche
Debiti verso la clientela
Passività finanziarie di negoziazione
Derivati: valore nozionale
Voci
Interessi attivi
Utili/perdite da cessione riacquisto
Altre spese amministrative
Altri proventi di gestione
Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali
A. Informazioni di natura qualitativa
Pagamenti basati
su azioni
Il Consiglio di Amministrazione di Banca Esperia S.p.A. del 21 febbraio 2001 ha approvato il regolamento del
piano di Stock Option promosso dalla Banca stessa con l’intervento dei suoi azionisti e rivolto ai dipendenti, agli
amministratori e ai collaboratori della banca e/o delle società da questa controllate.
Come previsto dalla normativa IAS/IFRS il bilancio ha recepito tra i costi del personale il fair value delle opzioni
concesse sino alla data del 31 dicembre 2006. Si precisa che il Consiglio di amministrazione ha consentito l’e131
Nota integrativa consolidata
sercizio delle assegnazioni effettuate sino al 31 dicembre 2003 per gli assegnatari che avessero già raggiunto gli
obbiettivi assegnati..
Di seguito si espone il metodo di valutazione utilizzato.
La valutazione del fair value delle opzioni deve avvenire alla data di assegnazione basandosi sul prezzo di mercato
di strumenti aventi termini e condizioni simili.
Nella fattispecie è stato utilizzato un modello di valutazione delle opzioni noto come struttura ad albero binomiale
in coerenza con il modello di Hull e White. Tale struttura consente di modellizzare la presenza di periodi di esercizio distinti all’interno del periodo compreso fra la data di inizio esercizio e la data di fine esercizio e si basa su
una serie di assunzioni e parametri che vengono di seguito definite:
Assunzioni
•costi di transazione nulli;
•uguaglianza dei tassi attivi e passivi d’interesse;
•dividendi nulli;
•non modificabilità di alcuni parametri di mercato.
Parametri
•prezzo di esercizio dell’opzione;
•vita dell’opzione;
•prezzo dell’azione sottostante;
•volatilità attesa dell’azione sottostante;
•tasso di interesse “risk free” per la durata delle opzioni.
Per chiarezza si indica che il tasso di interesse senza rischio corrisponde al rendimento implicito attualmente disponibile sulle emissioni governative prive di cedola (zero-coupon) con un termine residuo pari al termine atteso
dell’opzione da valutare (in base alla vita contrattuale residua dell’opzione e considerando gli effetti di un esercizio
atteso anticipato).
A ciascuna data di valutazione (data di assegnazione) è stata quindi ricostruita la curva dei tassi zero coupon euro,
necessaria per l’attualizzazione dei futuri flussi di cassa, che è stata derivata, con interpolazione esponenziale, dei
seguenti dati di mercato forniti da Bloomberg:
•deposit rates - rilevazione dei tassi sui depositi con scadenze comprese tra un giorno ed un anno;
•futures - tassi impliciti nei contratti futures a 3 mesi sulla valuta di riferimento con scadenze comprese tra 3 mesi
e 4 anni;
•par swap rates denominati in euro con scadenze comprese tra 1 e 50 anni.
Il piano risulta concluso alla data del 31 dicembre 2006 con la dodicesima assegnazione.
132
Nota integrativa consolidata
B. Informazioni di natura quantitativa
1. Variazioni annue
Voci/Numero opzioni e prezzi d’esercizio 31 dicembre 2013
Numero Prezzi medi
opzioni d’esercizio
A.Esistenze iniziali
1.281.847
2,51
31 dicembre 2012
Scadenza
media
31/03/2014
Numero
Prezzi medi
opzioni d’esercizio
1.378.001
2,30
Scadenza
media
30/09/2013
B.Aumenti
B.1Nuove emissioni
−
−
−
−
−
B.2Altre variazioni
−
−
−
−
X
C.Diminuzioni
−
C.1Annullate
(227.385)
−
X
(96.154)
−
X
C.2Esercitate
(30.769)
−
X
−
−
X
(403.385)
−
X
−
−
X
−
−
X
−
−
X
D.Rimanenze finali
620.308
2,89
30/09/2014
1.281.847
2,51
31/03/2014
E.Opzioni esercitabili alla fine
dell’esercizio
620.308
2,89
C.3Scadute
C.4Altre variazioni
133
X
X 1.281.847
2,51
X