an examination of the effects of grapevine - ETH E
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Diss. ETH Nr. 18059 AN EXAMINATION OF THE EFFECTS OF GRAPEVINE CULTIVAR MIXTURES AND ORGANIC FUNGICIDE TREATMENTS ON THE EPIDEMIOLOGY AND POPULATION STRUCTURE OF THE GRAPEVINE DOWNY MILDEW PLASMOPARA VITICOLA A dissertation submitted to the SWISS FEDERAL INSTITUTE OF TECHNOLOGY ETH ZURICH for the degree of DOCTOR OF SCIENCES Presented by CATERINA L. MATASCI Dipl. Ing. Agr. ETH born 24 December 1977 Sonogno TI, Switzerland accepted on the recommendation of Prof. Dr. Cesare Gessler, examiner Prof. Dr. Bruce A. McDonald, co-examiner Dr. Hanns-Heinz Kassemeyer, co-examiner 2008 ABSTRACT Grapevine downy mildew caused by the oomycete Plasmopara viticola, is the most important grapevine (Vitis vinifera) disease in temperate climates and grapevines are the first fruit worldwide in terms of harvested surface and the second in terms of yield. Disease management usually consists of chemical control with fungicides often with application timing based on warning systems. The use of resistant cultivars, where ever possible, may contribute to lessen the disease pressure. Cultural practices play a minor role. In organic viticulture, protection strongly depends from copper. Owing to the deleterious effects on living organisms in soil, copper amounts are limited. The European Project REPCO aimed to contribute to the replacement of copper fungicides in European organic agriculture by studying and developing new organically based fungicides and potentiators of resistance, new biocontrol agents and new integrated management systems (grapevine cultivars mixture) for disease control of P. viticola in organic grapevine and Venturia inaequalis in organically grown apple. In both approaches (organically based fungicides and grapevine cultivars mixture) the effectiveness in pathogen control should be durable. A method based on neutral specific SSR markers to detect the potential threat of selection for resistance to fungicides with very diverse and partially or totally unknown modes of action was developed and applied to test the most promising products developed by the REPCO partners. No one of the products (with a possible exception, Tecnobiol) exerted selection pressure on P. viticola populations, neither by the application as combination with other products or integrated in a treatment strategy. The experimental methodology showed that selection pressure could not be completely excluded for Aliette (Fosetyl-Al) used as control product. In a vineyard consisting of V. vinifera cultivars (Müller-Thurgau, Gamaret and Merlot) and hybrids (Isabella, Regent, Bianca, Solaris and Chambourcin) arranged in four within-row mixture blocks, a reduction of downy mildew disease was observed on susceptible cultivars exclusively in the first year of observations. No significant difference in P. viticola population structure was observed when comparing within-row mixture blocks with the one-cultivar-byrow block. 1 Intense samplings on single vines showed that at vine scale primary infections represent the most important contribution to the epidemics, that only a reduced number of genotypes undergoes secondary cycles re-infecting the vines on which they first appeared and that an important contribution to the epidemics at vines scale is represented by asexually derived genotypes coming from neighbouring vines. 2 RIASSUNTO La peronospora della vite, causata dall’oomycete Plasmopara viticola, è la più importante patologia della vite europea (Vitis vinifera) nei climi temperati. La coltivazione di uva riveste grande importanza su scala mondiale, in quanto questa coltura è il frutto che occupa il primo posto in termini di superficie coltivata ed il secondo in termini di produzione. Attualmente il controllo della peronospora è basato sull’uso di fungicidi, applicati abitualmente in base ad indicazioni fornite da modelli previsionali. L’uso di varietà resistenti, dove autorizzato, può contribuire alla diminuzione della pressione della malattia, mentre le pratiche colturali forniscono un contributo limitato. In viticoltura biologica, il controllo della patologia dipende fortemente dall’uso di fungicidi a base rameica, ma a causa degli effetti collaterali sulla microflora e microfauna del suolo, il quantitativo di rame applicabile è limitato. Scopo del progetto europeo REPCO era di contribuire alla sostituzione dei prodotti a base rameica attraverso lo studio e lo sviluppo di nuovi fungicidi e potenziatori della resistenza (di origine naturale, rinnovabili ed ottenuti con un processo sostenibile), di nuovi agenti di biocontrollo, e di strategie innovative (misture varietali di vite) per il controllo della peronospora e della ticchiolatura (Venturia inaequalis) nell’agricoltura biologica europea. In entrambi gli approcci (fungicidi/potenziatori della resistenza e misture varietali di vite) l’efficacia nel controllo della patologia deve essere duratura nel tempo. Un metodo basato su marcatori molecolari (microsatelliti) è stato sviluppato per determinare precocemente un potenziale rischio di selezione di resistenza del patogeno nei confronti di fungicidi con meccanismi d’azione diversi e parzialmente o totalmente sconosciuti ed applicato per testare i fungicidi più promettenti sviluppati dai partner REPCO. Ad eccezione del fungicida Tecnobiol, nessun fungicida (applicato singolarmente, in combinazione con altri o integrato in una strategia) ha dato indicazioni di un potenziale rischio di selezione di resistenza. Rischio che però non può venir completamente escluso per il prodotto Aliette (Fosetyl-Al) utilizzato come fungicida di controllo. 3 In un vigneto caratterizzato da piante appartenenti alla specie V. vinifera (MüllerThurgau, Gamaret e Merlot) ed ad ibridi (Isabella, Regent, Bianca, Solaris e Chambourcin), disposte in quattro blocchi di misture intra-linea, una riduzione della patologia è stata osservata su piante appartenenti alle varietà suscettibili, ciò esclusivamente il primo anno di osservazioni. Nessuna differenza nella struttura delle popolazioni di P. viticola è stata osservata confrontando popolazioni raccolte nei blocchi di misture intra-linea con popolazioni raccolte nel blocco in cui piante di un'unica varietà erano disposte su di un’unica linea. Campionature intensive su singole piante hanno indicato che le infezioni primarie hanno, a livello di pianta, un ruolo principale nell’epidemia, che un numero ridotto di genotipi si moltiplica re-infettando la pianta su qui è apparso inizialmente e che un importante contributo all’epidemia, sempre a livello di pianta, è dato da genotipi moltiplicatisi in modo assessuato su piante vicine. 4