le patologie della colonna vertebrale: descrizione

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le patologie della colonna vertebrale: descrizione
LE PATOLOGIE DELLA
COLONNA VERTEBRALE:
DESCRIZIONE GENERALE
Lezione 2 A
Fondamenti di biomeccanica della colonna vertebrale
applicati alla visita medica in azienda
Le patologie della colonna vertebrale
Le comuni patologie degenerative della colonna vertebrale non
causano la perdita della vita, ma comunque alterano la funzione e la
qualità di vita del soggetto e sovente mettono a rischio lo svolgimento
di attività lavorative o ricreazionali.
Le più comuni rachialgie lombari possono essere così descritte:

Lombalgia di origine viscerale
Il mal di schiena di origine viscerale presenta proprie caratteristiche:
- in primo luogo va sottolineato che non essendovi contrattura dei
muscoli paravertebrali i movimenti del rachide non causano
dolore e sono liberi
- in secondo luogo la descrizione della proiezione del dolore sulla
superficie corporea rispecchia idealmente la posizione di
ciascun viscere
Le patologie della colonna vertebrale
(i visceri collocati a livello dei quadranti addominali superiori sono
causa di dolore localizzato al passaggio dorso-lombare, i visceri
dei quadranti addominali inferiori sono causa di dolore lombare, i
visceri contenuti nello scavo pelvico sono causa di dolore
sacrale; sul piano frontale invece i visceri localizzati in sede
mediana hanno una proiezione del dolore prevalentemente
mediana mentre i visceri collocati sul lato destro o sinistro della
colonna causano dolore omolaterale);
- infine il dolore riferito al rachide presente caratteristiche simili al
dolore proprio dei singoli visceri.
Le patologie della colonna vertebrale
Alcuni esempi:
‐ l'ulcera gastrica o duodenale della parete posteriore crea
generalmente dolore in regione mediana, a livello del passaggio
dorso-lombare, che insorge con una frequenza legata ai pasti e che
solitamente si attenua mediante una terapia farmacologica specifica
per la secrezione acida;
‐ un aneurisma dell'aorta addominale può determinare un dolore
lombare irradiato ai fianchi;
‐ nella donna la retroversione dell'utero, l'endometriosi, un processo
flogistico dell'utero, la trazione sui legamenti utero-sacrali esercitata
da un utero di grosse dimensioni, un'affezione dell'ovaio possono
causare dolore lombare che spesso si irradia nello scavo pelvico;
‐ nell'uomo la prostatite cronica ed il carcinoma della prostata, con o
senza disturbi urinari, sono le cause più comuni di dolore sacrale.
Le patologie della colonna vertebrale
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Lombalgia di origine muscolare o tendinea:
‐ Nel primo caso sono chiamati in causa attività fisiche lavorative o
sportive: infatti sono spesso secondarie ad affaticamento del muscolo,
conseguente ad un eccessivo lavoro ed a conseguente distrazione
traumatica delle fibre muscolari; non vanno però dimenticate alcune
affezioni muscolari di specifica competenza reumatologica.
‐ Nel secondo caso l’origine del dolore va ricercata nella distrazione
traumatica delle fibre tendinee oppure in processi degenerativi ed
infiammatori a carico dei tendini maggiormente sollecitati. In ambedue
le origini (muscolari o tendinee) il dolore può originare anche da uno o
più trigger points. Si definisce trigger point (punto grilletto) una zona
circoscritta del muscolo o della fascia muscolare, iperirritabile e
capace di evocare il dolore, talvolta anche a distanza, mediante
sollecitazioni locali di tipo meccanico (compressione, pinzettatura,
stiramento attivo o passivo).
Le patologie della colonna vertebrale
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Dolore di origine infettiva: le infezioni del rachide coinvolgono il disco
intervertebrale ed i corpi vertebrali adiacenti.
Prendono il nome di spondilodisciti e vengono distinte in acute e
croniche.
‐ Le forme acute giungono difficilmente all’osservazione diretta del
medico del lavoro: esse hanno origine ematogena ed il germe giunge
per via ematica dalle vie respiratorie (stafilococco) oppure
dall'apparato genitourinario o digerente (Gram-negativi: Proteus, E.
coli); il quadro clinico è caratterizzato, oltre che dal dolore, da febbre
e compromissione dello stato generale; sono generalmente presenti
aumento della VES e della PCR con leucocitosi neutrofila.
‐ Le forme croniche sono rare ed anch’esse hanno origine ematogena;
i più comuni agenti patogeni provengono dal polmone (bacillo
tubercolare) o dall'intestino (bacillo tubercolare e Brucella).
Le patologie della colonna vertebrale
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Dolore di origine tumorale: numerosi tumori, sia benigni che maligni,
possono colpire il rachide lombare.
Ne ricordiamo in breve alcuni tra i più comuni.
‐ L’osteoma osteoide: è un tumore benigno interessa prevalentemente i
giovani maschi (tra i15-30 anni) ed ha generalmente piccole
dimensioni (pochi millimetri) e si localizza preferibilmente a livello del
peduncolo e della lamina vertebrale; determina un dolore intenso e
continuo che ha la caratteristica di diminuire solo con l'aspirina mentre
non risponde agli altri FANS.
‐ L’emangioma: causa la sostituzione del tessuto osseo con quello
vascolare; lo menzioniamo poiché è molto frequente ma
generalmente è asintomatico.
Le patologie della colonna vertebrale
‐ I tumori maligni primitivi: hanno origine locale, dall'osso, dalla
cartilagine o dai resti della notocorda. Il più frequente è il mieloma:
colpisce maggiormente soggetti di età superiore ai 60 anni. Molto più
rari sono: il tumore di Ewing e l'osteosarcoma (colpisce generalmente
soggetti tra i 5 e i 20 anni) ed il cordoma e il condrosarcoma (interessa
frequentemente soggetti tra i 40 e i 60 anni).
‐ Infine vanno ricordati i tumori metastatici della colonna vertebrale,
assai frequenti. L’origine più frequente è mammario, polmonare,
tiroideo, o urogenitale. La lesione vertebrale può essere di tipo
osteolitico (metastasi dal rene, dal polmone, dalla tiroide, dalla
mammella) oppure di tipo osteoaddensante (metastasi dalla prostata
e talvolta dalla mammella): le lesioni osteolitiche possono presentarsi
con uno schiacciamento del corpo vertebrale.
Le patologie della colonna vertebrale
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Dolore lombare di origine metabolica. Le principali sono l'osteoporosi
e la malattia di Paget.
‐ Nell'osteoporosi i processi demolitivi dell'osso prevalgono sui processi di
apposizione e sollecitazioni meccaniche, anche modeste, possono
essere causa di fratture somatiche. Clinicamente il paziente presenta
diminuzione di altezza, aumento della cifosi toracica e diminuzione
della lordosi lombare, ed accusa dolore lombare cronico, che diventa
acuto in occasione di una frattura (cedimento) vertebrale.
‐ La malattia di Paget colpisce prevalentemente soggetti maschi di età
superiore ai 40 anni ed ha un decorso estremamente lento, spesso
asintomatico, con fasi alterne di attività e di quiescenza della durata di
mesi o anni. Essa conduce ad un sovvertimento dell'architettura
microscopica e macroscopica: le ossa appaiono di maggior volume,
ma risultano meno resistenti alle sollecitazioni meccaniche, e pertanto
deformabili e più facilmente soggette a fratture.
Le patologie della colonna vertebrale
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Dolore lombare di origine reumatica. Tra le malattie reumatiche
responsabili di dolore lombare ricordiamo la spondilite anchilosante.
L'eziologia è ignota. Colpisce soprattutto individui maschi, di età tra i
20 e i 30 anni. Clinicamente la malattia si manifesta più
frequentemente con un dolore lombare e sacrale, eventualmente
irradiato agli arti inferiori.
Il dolore è più intenso di notte e minore di giorno. Sono presenti
dolore con rigidità mattutina (che migliora durante la giornata col
movimento) e contrattura muscolare con riduzione della lordosi
lombare e rigidità del rachide senza deficit neurologici periferici.
Le patologie della colonna vertebrale
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Dolore lombare di origine traumatica. Tralasciando le fratture, in cui il
sospetto diagnostico è basato sul dato anamnestico dell’entità del
trauma e la diagnosi è il più delle volte facilmente eseguibile con la
comune diagnostica radiologica, si sottolinea come la diagnosi di
distorsione è meno documentabile e spesso si fonda essenzialmente
sull'elemento anamnestico (dolore lancinante che compare durante
uno sforzo in flesso-rotazione).
Talvolta si possono avere lesioni permanenti dell'apparato capsulo-
ligamentoso con conseguente cronicizzazione della sintomatologia
algica.
Le patologie della colonna vertebrale
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Dolore da patologie mal formative della colonna lombare. Tra le
patologie della colonna lombare menzioniamo quelle che più
raramente risultano dolorose (la schisi, la emisacralizzazione di L5 o la
emilombarizzazione di S1) e quelle che più frequentemente possono
dare dolore (la spondilolisi e la spondilolistesi).
Nell'adulto la spondilolisi e la spondilolistesi possono anche essere
asintomatiche o poco sintomatiche e non hanno carattere evolutivo.
Nel giovane, durante la crescita, hanno spesso carattere evolutivo,
possono essere causa di dolore violento e determinare compressione
o stiramento radicolare.
Le patologie della colonna vertebrale
Per fare diagnosi e seguire il decorso della lesione sono sufficienti le
radiografie standard, oblique e dinamiche (in massima flessione ed in
massima estensione) del rachide lombare.
Lo scivolamento viene misurato sulle lastre in laterale, confrontando
l'immagine standard con quelle in massima flessione ed estensione:
se lo scivolamento non si modifica nelle tre immagini la lesione è
stabile; se aumenta, la lesione è instabile.
Le patologie della colonna vertebrale
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Lombalgia acuta: è la più frequente causa di astensione dal lavoro
e d’invalidità negli adulti al di sotto dei 45 anni. La gran parte dei
sintomi, però, ha durata limitata e nell’85% dei casi i soggetti
mostrano un significativo miglioramento e ritornano all’attività
lavorativa entro un mese. La lombalgia acuta sopraggiunge il più
delle volte dopo uno sforzo intenso, una fatica in abituale o in seguito
al sollevamento di un peso. Il dolore è localizzato nella regione
lombare e sacroiliaca e può irradiarsi ai glutei e alla coscia
posteriore. L’origine può essere ricondotta a uno stiramento dei fasci
dei muscoli paravertebrali, a una compressione dei fasci nervosi per
riduzione degli spazi a livello delle articolazioni posteriori o per blocco
intradiscale posteriore in cui un frammento di nucleo insinuato nella
fessura dell’anulus distende le fibre superficiali causando il dolore.
I fattori di rischio principali sono: il sollevamento di pesi ripetuto,
l’utilizzo di strumenti che causano vibrazioni, la scarsa forma fisica,
fumo, ipocondria.
Le patologie della colonna vertebrale
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Patologia degenerativa del disco intervertebrale lombare e
lombalgia cronica: se la sintomatologia della lombalgia acuta
periste per tre mesi o più si parla di lombalgia cronica, i cui sintomi
possono essere tipicamente recidivanti e remittenti, ma in alcuni casi
potrebbero essere continui. Con la degradazione delle proprietà
idrofile del nucleo polposo, il disco perde di altezza e i legamenti
precedentemente tesi diventano lassi. Movimenti di scivolamento
e torsione creano delle lacerazioni nell’anello fibroso, sviluppando
così artrosi e lombalgia. La degenerazione del disco intervertebrale
è un evento fisiologico dell’invecchiamento che viene influenzato da
fattori quali lesioni traumatiche, traumi ripetuti, infezioni, ereditarietà
e tabagismo.
Le patologie della colonna vertebrale
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Ernia del disco lombare: questa patologia colpisce il 2% circa della
popolazione in maggioranza uomini tra i 30 e i 50 anni.
Tra i fattori di rischio si annoverano le attività sportive o lavorative che
comportano ripetute sollecitazioni al rachide lombare (sollevamento
di pesi, movimenti reiterati del tronco, ecc…)
Sebbene l’ernia del disco si possa manifestare a tutti i livelli del
rachide, le sedi in assoluto più colpite sono rappresentate dai
segmenti caudali del tratto lombare, per effetto delle sollecitazioni
che si concentrano al passaggio tra la colonna vertebrale e il
bacino.
Proprio per questo motivo più del 90% delle ernie discali si localizzano
agli spazi L4-L5 e L5-S1.
Le patologie della colonna vertebrale
Il nucleo polposo del disco intervertebrale attutisce la compressione
assiale fungendo da cuscinetto ammortizzatore e trasmette le
sollecitazioni pressorie all’anulus che viene messo in tensione.
Soprattutto durante i movimenti di flessione dove l’anulus viene
messo in tensione nella sua componente posteriore, la più debole,
il disco polposo può protrundere o erniare nel canale vertebrale.
La risultante sindrome da ernia del disco lombare causa lombalgia e
successivamente dolore e/o ipoestesia e/o ipostenia in uno o
entrambi gli arti inferiori (lombocruralgia o lombo sciatalgia).
In parte il dolore dipende dalla compressione meccanica diretta
delle radici nervose e in parte dall’irritazione chimica della radice
nervosa causata dalle sostanze componenti il nucleo polposo.
Solo dal 10 al 25% di soggetti colpiti da ernia del disco i sintomi
perdurano per più di 6 settimane.
Le patologie della colonna vertebrale
A seconda delle strutture anatomiche attraversate dall’ernia di
parla di:
‐ ernia contenuta, cioè ancora trattenuta dal legamento
longitudinale posteriore;
‐ ernia protrusa, quando ha oltrepassato anche il legamento
longitudinale posteriore, ma è unita al tessuto discale ancora
presente nel disco intervertebrale;
‐ ernia espulsa, quando il materiale erniato è completamente
distaccato dal tessuto discale ed è libero nel canale vertebrale.
Le patologie della colonna vertebrale
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Lombocruralgia: è una forma clinica non molto frequente, dovuta a
interessamento radicolare L3-L4, per protusione e/o compressione
discale o fenomeni artrosici. La sintomatologia dolorosa, oltre alla
localizzazione lombare, presenta un’irradiazione caratteristica sulla
faccia anteriore della coscia.

Lombosciatalgia: è determinata da un conflitto disco radicolare
situato a livello L4-L5 o L5-S1.
E’ generalmente accompagnata o preceduta da fenomeni di
lombalgia, ma può presentarsi anche isolata.
Il dolore si propaga generalmente lungo la superficie posteriore della
coscia, sul lato esterno della gamba e si può irradiare su parti diverse
del piede.
Le patologie della colonna vertebrale

Spondilolistesi: è rappresentata dallo scivolamento anteriore di un
corpo vertebrale lombare.
Questa patologia avviene più frequentemente a carico dello spazio
tra il quarto e il quinto corpo vertebrale, è più comune nelle donne al
di sopra dei 40 anni.
La causa è in parte genetica, in quanto esistono alcune persone che
presentano sin dalla nascita delle caratteristiche anatomiche e
biomeccaniche della vertebra in toto e in particolare della sua parte
posteriore che predispongono allo sviluppo di questa patologia, in
altra parte è da valutare l’età, il sesso, i sintomi e la presenza di
deformità in particolar modo se il soggetto è affetto da iperlordosi.
Le patologie della colonna vertebrale
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Spondilolisi: si intende una frattura della parte posteriore della
vertebra chiamata istmo e cioè il punto di giunzione tra il peduncolo,
le faccette articolari e la lamina. Coinvolge per lo più il tratto lombosacrale della colonna vertebrale e in particolar modo la quinta
vertebra lombare (95% dei casi). Si stima che la sua incidenza sulla
popolazione sia circa al 6%. Le cause possono essere ricondotte a
fattori tipicamente meccanici, per cui micro-traumi ripetuti dovuti a
sollecitazioni legate all’attività lavorativa o sportiva svolta dal
soggetto con il passare del tempo causano questa frattura
cosiddetta per l’appunto “da stress”. Fattori di rischio sono quindi
attività lavorative e/o sportive pesanti e traumatiche, spondilolistesi,
deformazioni congenite o non. Può essere asintomatica o
minimamente sintomatica; tuttavia soggetti adulti o adolescenti
possono sviluppare lombalgia che si irradia posteriormente o al di
sotto del ginocchio che si accentua in stazione eretta.
Le patologie della colonna vertebrale

Dolore da degenerazione artrosica. I fenomeni degenerativi del
rachide lombare iniziano già dopo i 20 anni e, con il tempo, si
manifestano con una riduzione dello spazio intervertebrale
(discopatia) con la comparsa di osteofitosi. Questo evento diventa
fisiologico in un rachide di 40-50 anni e può essere ben compensato
dalle strutture vicarianti (muscoli, faccette articolari). In alcuni casi,
invece, la discopatia può essere fin dall'inizio causa di sintomatologia
lombalgica e con il tempo può provocare un sovraccarico delle
faccette posteriori, con usura ed ipertrofia dei processi articolari
(degenerazione artrosica).
I fenomeni degenerativi possono poi condurre alla stenosi del canale
vertebrale: l'ipertrofia dei processi articolari e dei legamenti gialli, la
protrusione dei dischi ormai privi di elasticità, la formazione di osteofiti
possono restringere il canale vertebrale provocando un conflitto con
le strutture nervose in esso contenute.
Le patologie della colonna vertebrale
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Sindrome delle faccette: questa patologia sarebbe dovuta
all'irritazione delle articolazioni posteriori fra le vertebre dovuta
all'asimmetria delle superficie articolari dei due lati.
La diagnosi si basa sul rilievo di un sindrome algica caratterizzata da
dolore tessutale profondo, dovuto sia alla patologia degenerativa
delle articolazioni interapofisiarie posteriori, come tipicamente
avviene nelle forme artrosiche, sia alla presenza di un quadro di
instabilità segmentale con conseguenti anomalie di impianto e/o di
orientamento delle superfici articolari (iperlordosi lombare,
diminuzione dello spazio intersomatico, scoliosi, spondilolistesi, lesioni
discali ecc.).
Le patologie della colonna vertebrale
Generalmente è presente un dolore sordo, profondo, spesso descritto
come un peso, ad andamento continuo e localizzato in sede
lombare, con possibili irradiazioni alla cresta iliaca, all’inguine, alla
parte prossimale della coscia e alla natica.
Viene esaltato dai movimenti di estensione e di inclinazione del
tronco verso il lato affetto, dall’ortostatismo e dalla prolungata
posizione seduta; viene invece alleviato dalla flessione del rachide.