Un parco al crocevia di storie industriali
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Un parco al crocevia di storie industriali
Un parco al crocevia di storie industriali La nostra scuola è inserita in un angolo del Parco Nord di Milano, al confine tra i comuni di Milano, Bresso, Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni. Abbiamo gettato uno sguardo fuori dalla finestra e siamo partiti in esplorazione… Sesto San Giovanni Sesto San Giovanni si trova sul lato Est del Parco Nord e ospita 82.000 abitanti circa. Alla metà del ventesimo secolo il 75% degli uomini della periferia milanese tra 25 e 55 anni lavoravano in una delle industrie sestesi. Proprio per il suo elevato numero di fabbriche Sesto è stata rinominata ‘città delle fabbriche’ e per il suo attuale patrimonio di archeologia industriale e memoria storica e stata proposta all’UNESCO come candidata a divenire Patrimonio dell’Umanità. >>> http://www.spaziomil.it/ Tra gli stabilimenti siderurgici e meccanici più importanti si ricordano la Falk, la Breda, la Ercole Marelli e la Garelli. Oltre a questi un capitolo a parte merita una delle aziende che ancora ai giorni nostri rappresenta una eccellenza per qualità e valore economico, famosa in più di 190 paesi: è la Campari. Gaspare Campari nacque nel marzo del 1828 a Novara. Figlio di una famiglia di agricoltori apprese a Torino l’arte della preparazione di liquori. Trasferitosi a Milano nel 1862, audacemente volle la sua bottega in piazza del Duomo, nel mercato sotto il ‘Coperto dei Figini’ che poi sarà demolito per diventare la galleria Vittorio Emanuele. Negli scantinati del suo bar portò avanti gli esperimenti e proprio lì nacque il Bitter Campari. Furono i figli, in particolare Davide e Guido a dare il nome all’azienda, e a decidere di oltrepassare i confini della Lombardia facendola diventare una multinazionale come la conosciamo oggi. Lo stabilimento di Sesto S. Giovanni, la cui costruzione iniziò nel 1902, è stato dismesso nel 2005 e oggi a Sestoè rimasta la funzione amministrativa. Tutta l’area è stata ristrutturata per dare vita a residenze moderne, risparmiando la palazzina liberty e creando uno spazio nel quale è stata allestita un’esposizione permanente inaugurata nel 2010, quando Campari ha compiuto 150 anni. Lo stabilimento Campari negli anni ’70 e le residenze attuali http://www.campari.com/it/it/galleria-campari/info-e-orari/ Davide Campari punta sulla pubblicità come strategia per diffondere il prodotto, difatti nel corso della storia dell’azienda molte volte si è avuta la collaborazione con noti artisti quali Cappiello, Dudovich, Sacchetti e Mauzan (i famosi manifesti di inizio ‘900), per arrivare a testimonial pubblicitari quali l’elegante David Niven sino alle celebri Kelly Le Brock, Salma Hayek ,Eva Mendes e Jessica Alba. Anche la semplice bottiglietta che ci capita tra le mani è in realtà uno degli oggetti più famosi del design industriale italiano, esportato in tutto il mondo, da quando Fortunato Depero la disegnò nel 1932. NON PRENDIAMO COCCINIGLIE PER COCCINELLE L’affascinante rosso carminio degli aperitivi oggi, in genere, è dovuto a coloranti di sintesi chimica ma non è sempre stato così >>> Quando si parla di coloranti naturali molte persone pensano che vengano estratti dalle coccinelle ma sarà veramente così? In realtà ci si confonde con un insetto della specie Dactylopius coccus, un fitofago che vive a spese di una specie di cactus (Napalea coccinillifera) presente principalmente in Perù e nella isole Canarie. Una cocciniglia! Questa cocciniglia di solito si trova nelle aree protette e ombreggiate della pianta e in grandi aggregazioni. Le uova si schiudono da pochi minuti a diverse ore dopo essere state deposte, ma in alcuni casi possono schiudersi all'interno del corpo della femmina prima della posa. L' insetto secerne una sostanza del tipico colore rosso scuro, molto densa, che utilizza come involucro per proteggersi dai predatori. E’ da questa sostanza che viene estratta, solamente dagli insetti del genere femminile, l'acido carminico utilizzato come colorante di origine naturale negli alimenti e nei cosmetici. Informazioni e immagini anche sui siti: http://www.naturamediterraneo.com/forum/topic.asp?TOPIC_ID=52535 http://www.sel.barc.usda.gov/scalekeys/scalefamilies/key/scale%20families/media/html/scalefamilies/Fa milies/Dactylopiidae/Dactylopiidae.html AREE DISMESSE FALCK: UNO SPAZIO VUOTO PER RIEMPIRE IL FUTURO Uno dei capannoni abbandonati delle aree Falck che prima ospitava le acciaierie. Nell'intera area dismessa vi sono numerosi altri capannoni come questo Il progetto di recupero delle aree Falck è a cura di Renzo Piano. Tutte le immagini sono reperibili nel suo sito http://www.rpbw.com/ Il complesso cittadino si svilupperà lungo due assi in modo da legare le componenti residenziali e terziarie tra loro e con l'area verde del Parco. Questi due assi saranno accompagnati da strutture esterne ad essi, di minor importanza, dette “satelliti”. Inoltre è previsto un rinnovo della stazione Sesto FS. per adattarla ad ospitare il nuovo tipo traffico a cui sarà soggetta. Nel modello del progetto sono evidenziate queste direttrici >>> Il primo asse, la "Rambla", si configura come la "spina dorsale" dell'intero progetto, sulla quale si innestano tutte le aree d'intervento. Il secondo asse, la “Trasversa”, parte dall'attuale stazione ferroviaria Sesto F.S. e unisce trasversalmente le tre parti di città oggi separate dalla ferrovia e dalle ex aree industriali. Quasi 1300000 mq della città di Sesto S.G. Sono occupati dalla zona industriale siderurgica Falck, un'area pari a quella di una cittadina di 10/15 mila abitanti. Costruite nel 1906, le acciaierie Falck per circa 90 anni hanno dato lavoro a migliaia di operai, realizzando le più svariate merci in acciaio fino al 1995, anno dell'ultima colata dopo la quale tutte le aree Falck sono entrate in disuso. Fin da subito sono subentrate problematiche riguardo alla rivalutazione dei territori, e alla loro bonifica, comportando così problemi sia di tipo economico che decisionale, soprattutto perché il sito è stato dichiarato di interesse nazionale ed ogni progetto dovrà essere valutato dal ministero dell'ambiente. Riguardo alla bonifica il progetto si pone come obiettivo, da una parte la decontaminazione del sito riportandolo ai livelli indicati dalla legge, dall'altra un intervento intelligente e mirato capace di salvaguardare la memoria storica dei luoghi e la natura esistente. Una parte di queste aree è stata di recente messa a disposizione gratuitamente dal comune di Sesto rendendo possibile l’attuazione del progetto della “Città della Salute” Per quanto riguarda le possibilità di trasporto la strategia di mobilità si basa su: 1. Assi di connessione con Milano (già esistenti): metropolitana e ferrovia. 2. Sistema di trasporto intermedio con l'aiuto autobus su corsia preferenziale che connetta trasversalmente la città di Sesto in direzione Milano. Questa linea potrà in seguito essere sostituita o integrata dalla tranvia. 3. Realizzazione di 9 linee urbane, servite dall'"Elfo": un nuovo mezzo di trasporto con pianale ribassato, trazione a idrogeno o elettrica e dimensioni ridotte per muoversi agevolmente. 4. Presenza di Tapis roulant lungo la Traversa e la Rambla per permettere gli spostamenti pedonali e ridurre l'uso del mezzo privato. 5.Creazione di Piste ciclabili pensate come una maglia continua su tutta la città. Di recente la vocazione residenziale e terziaria dell’area si è arricchita con l’ambizioso progetto ‘Città della salute’, che da molto tempo è al vaglio della regione Lombardia e che ora sembra aver trovato il suo posto proprio a Sesto San Giovanni, nelle aree Falck La “Città della salute” consiste nel raggruppamento in unica struttura di due degli istituti che rappresentano il fiore della medicina italiana: l'istituto Neurologico Carlo Besta e l'Istituto Nazionale Tumori di Milano. La nuova localizzazione di questi due istituti, universalmente riconosciuti per i loro apporti alla comunità scientifica, permetterà di ottimizzare la logistica e la collaborazione tra i due enti. Oltre ad includere questo enorme complesso ospedaliero, l'ex area Falck si trasformerà in una futura “Fabbrica delle Idee”, ovvero una filiera composta da: • Istituti universitari dinamici legati al mondo produttivo per generare energie e sinergie nel territorio. • Laboratori di ricerca, gestiti da proprie fondazioni, specializzati in Botanica: centro studi per la gestione e il mantenimento del Parco; Medica: centro studi in collaborazione con gli istituti ospedalieri; Energia: centro studi per l'approvvigionamento di energia. • Vivai d'impresa: strutture finalizzate a favorire lo sviluppo di giovani imprese • Biblioteca Mediatica e Museo del Lavoro integrati tra loro Altre informazioni interessanti possono essere trovate sul sito: http://www.archilovers.com/ una specie di “facebook” degli architetti nel quale sono reperibili informazioni sui loro progetti Il progetto mostra la disposizione degli alberi in filari e del ruolo che avranno nel ricoprire la città in modo da avere più verde possibile all’interno di essa. Angelo Gerosa (Assessore all'urbanistica Sesto 1994-2002) intervistato da noi ci ha fornito ulteriori informazioni sul progetto di città della salute. Egli dichiara che: “Il master plan del progetto di Renzo Piano verrà attuato da Infrastrutture Lombarde (società di progettazione di proprietà della regione). L'idea è quella di costruire una città che rinnovi una zona che fino a 20 anni fa era incentrata sulla produzione di beni siderurgici e meccanici e che ora vorrebbe rigenerarsi con produzione di servizi (Sanità,università, ecc...). Per ciò che riguarda i tempi di realizzazione del progetto l'avvio del cantiere era previsto entro marzo 2013 e la fine dei lavori entro il 2015, ma sarà necessario capire se la regione manterrà i suoi impegni. Questo progetto per Sesto significherebbe acquisire una struttura di servizio sanitario e di ricerca di importanza riconosciuta a livello internazionale: buona parte dell'utenza di Besta e Tumori provengono da fuori regione o dall'estero”. IN CIMA ALLA STORIA Immerso nella natura del Parco Nord, nel punto più alto della collinetta ma un po’ defilato rispetto ai consueti percorsi, troviamo un monumento in ferro e pietre dalla struttura apparentemente semplice. In realtà ogni dettaglio nasconde un significato più profondo: Sesto San Giovanni, città medaglia d’oro della Resistenza, ha donato al parco un segno a ricordo di tutti i cittadini lavoratori delle grandi e piccole fabbriche sestesi arrestati dai nazisti e fascisti e deportati nei lager nazisti. Una scritta sulla grossa pietra all’inizio dell’acciottolato che porta al monumento è stata dedicata a tutti i deportati dai progettisti Ludovico Belgioioso, lui stesso ex-deportato, e dal figlio Alberico. I nomi dei 460 deportati, deceduti o sopravvissuti, sono incisi su 25 pietre disposte a semicerchio attorno ad una struttura di metallo nella quale sembra di riconoscere una figura umana stilizzata con le braccia alzate che sostengono grandi blocchi di pietra. Le guide del Parco ci spiegano che i sassi nei catini ai piedi della struttura sono stati prelevati di Gusen e Mauthausen mentre nel basamento sono state deposte urne contenenti ceneri e terra provenienti dai campi di concentramento nazisti. Perché questa collocazione inusuale per un monumento commemorativo? In effetti l’opera, per essere ammirata, All’interno del Parco Nord possiamo trovare alcuni pezzi di storia, tra cui il monumento dedicato ai lavoratori sestesi deportati nei campi di concentramento nazisti. impone una salita lungo una gradinata di sassi levigati ed è collocata in una ampia radura che invita alla contemplazione del panorama circostante. La scelta del luogo non è casuale anche perché la collina di cui parliamo originariamente era la discarica dei materiali di risulta dei processi metalmeccanici della Breda, una delle più importanti fabbriche sestesi, e quindi rappresenta bene il ricordo del lavoro di chi, tra gli anni 1943 e 1945, ebbe il coraggio di intraprendere importanti scioperi contro il governo Mussolini. Dirigendosi dal monumento verso l’area Suzzani ancora si possono riconoscere queste tracce di storia nei residui dei minerali di ferro che la teleferica, di cui oggi rimane traccia nelle colonne del teatrino poco lontano, trasportava fin qui direttamente dai capannoni della Breda (attuale zona Carroponte). BRESSO: GRANDE VELOCITA’ IN UNA PICCOLA CITTA’ Girovagando nel Parco intorno alla scuola ci siamo diretti a Ovest e, raggiunta la cittadina di Bresso, siamo stati incuriositi da alcuni tesori di questo piccolo paese di circa 27.000 abitanti. Per esempio, abbiamo troviamo un piccolo aereoporto nato durante la prima guerra mondiale. Inoltre siamo stati colpiti dalla storia di Frank Williams, ex corridore automobilistico di Formula 3 e dirigente di una propria scuderia di Formula 1, famosa anche al giorno d’oggi: la Williams. Frank comprò casa proprio a Bresso dove risiedeva l’industria principale della ISO Rivolta, che gli forniva i motori. L’ AEROPORTO 1969 L’ aeroporto è nato negli anni della prima Guerra Mondiale ed è stato importante negli anni ’70 perché ha preservato questa fascia di terreno dall’edificazione selvaggia. L’ aeroporto venne intitolato in onore di Gian Pietro Clerici, un soldato giovanissimo caduto combattendo l’ 1 novembre 1917, e fu utilizzato a lungo come pista di collaudo dalla Breda, una delle fabbriche che all’epoca costruiva aeroplani. Attualmente l’aeroporto è gestito dall’Associazione Aereo Club Milano, il gestore più importante dell’attività aereo portuale. Le attività che vengono svolte sono a scopo turistico e non di lucro, inoltre ha collaborato con numerose scuole superiori aereonautiche. La compatibilità con il centro abitato non è semplice e crea problemi di sicurezza come dimostra l’incidente di alcuni anni fa quando precipitò un aereo sul territorio del Parco. Stiamo infatti parlando di piste di volo posizionate sul lavo ovest del Parco Nord, al confine di Bresso e a ridosso delle case I problemi di conflittualità con gli abitanti dei condomini adiacenti non sono solo di sicurezza ma anche di disturbo acustico. A questo proposito si è deciso di spostare le attività aereo portuali verso l’interno del Parco. Questo permetterà di ridimensionare l’aeroporto affinchè venga ceduto al Parco circa un terzo della superficie; in questo modo il comune di Bresso e il Parco Nord dovrebbero acquisire una fascia di circa 3000m2, da rendere fruibile ai cittadini. Questi sono gli hangar risalenti alla prima guerra mondiale: sono i più vecchi in Italia. Esternamente sono stati restaurati pochi anni fa, ma la struttura di base e in terna sono quelle originali; risultano così alti in quanto venivano utilizzati per ospitare dirigibili. Oggi fungono da “box” per gli elicotteri . http://www.bresso.net/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/390 L’aereo in figura è il famoso BZ308 che decollò per la prima volta il 27 Agosto del 1948 Avveniristico quadrimotore della Breda Aereonautica progettato dall'ingegner Zappata, questo aereo ha 33 metri e mezzo di fusoliera , 42 di apertura alare e 4 motori Bristol da 2500 Hp Questo capannone che si vede al di là della pista da volo facevano parte di un vecchio distaccamento dell' esercito che è rimasto nell'aeroporto di Bresso sino agli anni 80 prima che il servizio fosse smilitarizzato. Il settore è diventato di appannaggio della protezione civile della croce rossa italiana e l'Hangar è oggetto di lavori di ristrutturazione in quanto è previsto entro la fine dell'anno 2013 che venga qui trasferito l'aereo di primo soccorso del 118 http://www.fondazioneisec.it/percorsi_didattica/sesto_campo_volo/campo_volo_index.htm#pp NON SOLO AEREI…… La ISO Rivolta, industria produttrice di motocicli, si trasferì a Bresso nel 1942. Nel 1953 Renzo Rivolta, dopo aver dedicato 11 anni nella produzione di motocicli decise di passare alla produzione di autoveicoli. Inizia così la produzione di una particolare vettura chiamata Isetta. La Isetta era una macchina per 2 persone che aveva una grande portiera anteriore che comprendeva sterzo e parabrezza e di conseguenza aveva un motore posteriore. Renzo Rivolta decise in seguito di vendere i progetti alla BMW. Frank Williams iniziò la sua carriera nel 1970 con una March per niente vincente e competitiva. In giovane età non aspirava a diventare un pilota di formula 1 ma a dirigere una propria scuderia! Nel 1973 decise di intraprende questa avventura avendo come sponsor la Marlboro e la ditta ISORivolta che gli forniva i motori. Per dirigere al meglio i lavori Frank decise quindi di comprare casa a Bresso, dove risiedeva la fabbrica principale della ISO Rivolta. La ISO-Rivolta lo sostenne negli anni 1973/74 ma non collezionò vittorie né podi. Nonostante queste vicissitudini di inizio carriera, Frank Williams oggi indubbiamente è uno dei costruttori di Formula Uno più vincenti di tutti i tempi (1979-80) ed ancora oggi dirige personalmente la scuderia di Formula 1 Williams. Fonti: http://www.formula1news.it/miti/williams.htm http://www.f1network.net/main/s107/st132705.htm http://www.carstyling.ru/en/car/1956_bmw_isetta/images/ http://madtv.me.uk/f1insight/default.aspx?blogid=306 LA REDAZIONE: La classe 3 A ITIS, indirizzo biotecnologico sanitario dell’ Istituto Tecnico Industriale Cartesio di Cinisello Balsamo, ha realizzato questo articolo suddividendosi nei seguenti gruppi di lavoro: Bianchi Michelle, Catarisano Gabriele, Dell’Orto Andrea, Rossetto Giulia, Targa Riccardo, Trevisan Marco, Vareschi Riccardo Parco Nord: le sue origini e la sua struttura Arredondo Flores, Ceruti Marica, D’Angelo Matteo, Moro Davide, Schena Mattia Storia industriale di Sesto San Giovanni (Campari e Falck) Maino Matilde, Merla Giulia, Persi Andrea, Strusi Riccardo Sesto San Giovanni: recupero delle aree Falck e città della salute Asnaghi Margherita, Ferrari Alessia, Lanotte Valentina Storia di Bresso e del suo aeroporto Annoni Matteo, Braga Alan, Chiodaroli Andrea, Stasi Gianmaria Frank Williams e la ISO Rivolta Le Prof.sse Anna Sambruna e Alessandra Meroni hanno coordinato le attività Si ringraziano per la disponibilità e la collaborazione: I componenti del Consiglio di Classe della 3A per il supporto fornito, i materiali e i consigli Le GEV del Parco Nord ed il responsabile del settore didattico Parco Nord Massimo Urso Il Dr. Angelo Gerosa , Assessore all'Urbanistica di Sesto San Giovanni dal 1994 al 2002 Le guide della Galleria Campari Il personale dell’Aero Club Milano, presso l’aeroporto di Bresso Il Dirigente Massimo Marzolla, U.O.Gestione del Territorio, Comune di Bresso