Il multiplex. Forme, strategie e rapporto con il territorio

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Il multiplex. Forme, strategie e rapporto con il territorio
Commercio e territorio
Alberto Bassani
Paolo Gariboldi
Giorgio Limonta
Il multiplex
Forme, strategie e rapporto con il territorio
presentazione di Corinna Morandi
IL MULTIPLEX
Forme, strategie e rapporto con il territorio
Presentazione
di Corinna Morandi
pag. 005
Fasi, modalità di sviluppo e diffusione del multiplex
pag. 011
1. Una nuova forma dell’esercizio cinematografico
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2. L’evoluzione del multiplex in Europa e in Italia
2.1. La situazione europea, differenze ed analogie con il mercato italiano
2.2. La situazione italiana, un mercato in continua crescita
pag. 014
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pag. 019
3. La legislazione italiana in materia di programmazione delle sale
cinematografiche
3.1. La legge del 1965
3.2. La disciplina degli anni novanta
3.3. La liberalizzazione del sistema autorizzativo
3.4. La semi-regionalizzazione del decreto legge Urbani
3.5. La legislazione francese in materia di programmazione delle sale
cinematografiche
pag. 025
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pag. 026
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pag. 030
pag. 032
4. Legislazione relativa al settore commerciale in Lombardia
4.1. Il decreto Bersani e il primo Programma triennale
della Regione Lombardia
4.2. La programmazione 2003-2005
pag. 035
La localizzazione degli esercizi cinematografici nella provincia di Milano
pag. 041
5. Sviluppo socio-territoriale e luoghi per la proiezione cinematografica:
una ricostruzione per fasi
pag. 042
6. I multiplex: la fase recente dello sviluppo dell’offerta cinematografica
pag. 052
7. Il cinema a Milano dal secondo dopoguerra ad oggi
7.1. Il boom post bellico
7.2. L’avvento della televisione
7.3. L’incendio del cinema Statuto
7.4. Il “travaso”
7.5. Il processo di riuso funzionale dei cinema milanesi
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8. Lo sviluppo dei multiplex: la situazione attuale e lo scenario futuro
8.1. La distribuzione dei multiplex in Lombardia
8.2. I multiplex nella provincia di Milano
8.3. I multiplex in progetto e in corso di realizzazione
Arcadia a Melzo
Europlex a Pioltello
Warner Village a Vimercate
Medusa a Cerro Maggiore
UCI a Lissone
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pag. 081
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pag. 036
pag. 038
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UCI a Sesto San Giovanni
Europlex a Milano - zona Bicocca
Gruppo De Pedys a Muggiò
Gruppo Di Sarro a Paderno Dugnano
Medusa a Rozzano
Multiplex a Milano - zona Monteciy Rogoredo
Multiplex a Milano - zona Porta Vittoria
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pag. 098
pag. 102
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pag. 109
pag. 112
pag. 114
Attori, strategie di sviluppo, rapporto con il territorio
pag. 117
9. Gli attori e gli interessi in gioco
pag. 117
10. Lo sviluppo dei multiplex in rapporto al quadro normativo
10.1. La programmazione delle sale cinematografiche
10.2. La programmazione del settore commerciale
10.3. La pianificazione urbanistica
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pag. 121
pag. 122
11. Criteri localizzativi a scala regionale
pag. 124
12. Scelte insediative a scala locale
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13. Le caratteristiche dei multiplex
13.1. Viabilità e parcheggi
13.2. Architettura
13.3. Integrazione con le funzioni commerciali
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14. Gli impatti
14.1. La rete cinematografica
14.2. Le attività commerciali
14.3. L’occupazione
14.4. Le reti di mobilità
14.5. Il sistema della sosta
14.6. Il paesaggio
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pag. 141
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15. Sviluppo dei luoghi del cinema alternativi ai multiplex
15.1. L’Odeon Medusa a Milano
15.2. Il distretto di Monza
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Lo scenario futuro
pag. 155
16. L’affluenza degli spettatori
pag. 155
17. Fattori di successo dell’esercizio
pag. 159
18. Fattori di successo urbano a scala locale
pag. 164
19. Prospettive per l’area milanese
19.1. Verso nuove forme dell’offerta cinematografica
pag. 170
pag. 173
Bibliografia
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Presentazione
di Corinna Morandi
L’evoluzione dei modi di vivere e di consumare il tempo ha come immediata
ricaduta fenomenologica la comparsa nel territorio di luoghi - e di oggetti che
occupano questi luoghi - alla cui presenza fino a poco fa non eravamo abituati e
che divengono, invece, in breve tempo parte integrante del paesaggio
contemporaneo. Questo è accaduto negli anni recenti con lo sviluppo delle grandi
strutture commerciali, dei parchi tematici o di altri nuovi magneti del consumo di
merci materiali e immateriali.
Ad essi ora si aggiungono - con uno sviluppo recente per l’Italia, datato un paio di
decenni per gli Stati Uniti e per alcuni paesi europei - i multiplex, ultima (per ora)
forma di evoluzione dello spazio dedicato allo spettacolo cinematografico. Un
nuovo tipo di struttura che risponde a requisiti che non rimandano esclusivamente
alla moltiplicazione del numero delle sale di proiezione, ma anche ad una
concezione più complessa della “modernizzazione” del luogo per il cinema, in cui
lo spettacolo, caratterizzato da alti standard tecnologici, è integrato dal consumo
commerciale e da altre attività di carattere ludico.
Ci troviamo quindi di fronte ad una naturale evoluzione in senso “moderno” del
cinema tradizionale oppure ad una nuova funzione urbana e metropolitana che
pone una serie di quesiti relativi al suo trattamento in termini di gestione
urbanistica, di rapporto con altre attività insediate nel territorio, di modificazione
nell’uso delle reti infrastrutturali per la generazione di grandi e concentrati flussi di
traffico privato? La domanda non è irrilevante, perchè la dimensione dello sviluppo
dei multiplex negli ultimi anni è stata particolarmente accentuata e se si guarda ai
progetti in cantiere e agli studi che prefigurano nuove realizzazioni tale dinamica
non accenna certo a rallentare. Nel mercato immobiliare metropolitano, come nel
caso di studio dell’area milanese che viene accuratamente ricostruito nel testo, i
multiplex sembrano anzi rappresentare il nuovo “motore” del montaggio
finanziario delle operazioni di trasformazione di aree dismesse delle periferie
urbane e metropolitane, che integra o sostituisce in questo ruolo ciò che le grandi
superfici commerciali hanno rappresentato negli anni appena trascorsi.
E’ quindi importante chiedersi come mai anche in questo caso, come nella parallela
vicenda della diffusione delle grandi superfici commerciali, l’urbanistica appaia il
grande assente nel sistema decisionale, come se le ricadute dello sviluppo di questi
luoghi fossero irrilevanti dal punto di vista territoriale. Non c’è dubbio che il
successo della realizzazione di un multiplex dipende da molti fattori, legati alla
qualità delle strutture e della programmazione degli spettacoli, alla accuratezza del
progetto architettonico, alla proposta del mix di attività integrate. E quindi
correttamente è richiesto l’impegno dei molti soggetti da cui queste caratteristiche
del multiplex dipendono. Tuttavia il territorio non è un contesto indifferente in cui
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collocare un nuovo “oggetto”, ma al contrario sarebbe importante valutare la
coerenza della nuova attività rispetto al luogo in cui si colloca, alle sue potenzialità
e ai suoi vincoli, con uno sguardo ampio che prenda in considerazione i diversi
aspetti: urbanistici, morfologici ed economici. Le potenzialità dell’insediamento di
un multiplex sono infatti molteplici e di grande interesse dal punto di vista
urbanistico, costituendo un possibile supporto, proprio in quanto strutturalmente
integrato con attività di tipo commerciale e ludico, alla realizzazione di nuove
centralità in contesti periurbani o suburbani spesso privi di magneti caratterizzanti.
Perché i progetti assumano questo ruolo è tuttavia necessario un programma
urbanistico e non solo un programma economico, un progetto urbano e non solo un
progetto architettonico.
Multiplex Medusa a Torino (9 sale) inserito nel parco commerciale Dora facente parte del
programma di riqualificazione urbana (Priu) dell’area Spina 3
E’ quindi interessante - e, mi sembra, ancora inedito - lo sguardo con cui gli autori
di questo testo hanno affrontato il tema dello sviluppo recente dei multiplex in
Italia e in particolare nell’area milanese. L’esito della loro operazione di ricerca e
di valutazione della dinamica insediativa di queste strutture apre una prima
riflessione sulle implicazioni territoriali dello sviluppo e della modernizzazione del
settore dello spettacolo cinematografico, chiarendo in modo esplicito e esauriente
attraverso la ricostruzione di numerosi casi studio il rapporto - sempre conflittuale
e derogatorio - con la pianificazione urbanistica, le logiche di localizzazione dei
promotori economici, tra i quali un ruolo maggiore viene assunto di recente dagli
operatori immobiliari, le dinamiche competitive che tendono ad assicurarsi quote
importanti di fruitori, anche con progetti poco congruenti sul piano urbanistico.
L’ atteggiamento espansivo e aggressivo dei promotori induce anche gli autori a
prefigurare dei possibili scenari a medio termine dello sviluppo dell’offerta di
multiplex nell’area milanese, introducendo dei criteri di valutazione integrata
(urbanistico-territoriale e settoriale) degli elementi di probabile maggiore o minore
successo di ogni struttura.
In questa prefigurazione degli scenari un’attenzione singolare è rivolta
all’individuazione del modello di un multiplex urbano, che entra a pieno titolo
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nella articolazione di luoghi dell’offerta di multiplex, in una prima fase collocati ai
margini esterni dell’area metropolitana lungo le grandi direttrici della mobilità
interregionale e quindi proiettati, nella fase più recente, a presidiare la prima fascia
periurbana. Il multiplex urbano è nel cuore della città e trova l’integrazione con le
attività commerciali e ludiche che lo caratterizzano non nello stesso contenitore ma
nell’immediato intorno, nella ricchezza di usi e di pratiche di consumo che il
tessuto urbano offre.
Questa interpretazione dell’evoluzione del modello di offerta dei luoghi dello
spettacolo cinematografico sembra intrigante e convincente e enfatizza
ulteriormente i parallelismi (e le differenze) riscontrati e più volte sottolineati nel
testo con la dinamica delle localizzazioni delle grandi strutture commerciali e con i
problemi di impatto territoriale e di governo urbanistico che esse pongono.
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